Di pesci intelligenti, fulmini splendidi e morti allegri

di Lagt_Karpa Koi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mentre il sole stava comodamente appoggiato sull'orizzonte, quattro persone si stavano muovendo nel bosco circostante il campo mezzosangue. Leo, figlio di Efesto, camminava in testa al gruppo. A differenza del solito non aveva per nulla voglia di scherzare. E ne avevano ancora meno voglia i suoi compagni. Piper, figlia di Afrodite, Annabeth, figlia di Atena e Will, figlio di Apollo, erano terribilmente preoccupati. Leo avrebbe scommesso tutto il bunker 9 che se anche si fosse azzardato a fare una battuta fuori luogo quei tre l'avrebbero ammazzato. Perché che mancasse all'appello un figlio di una divinità minore era più una seccatura che un problema, ma che mancassero all'appello ben TRE semidei insieme e per giunta i tre semidei più potenti degli ultimi vent'anni, nonché figli dei Tre Pezzi Grossi, era più che un problema...era una CATASTROFE. Era come mettere un cesto di carne succulenta in una gabbia di leoni affamati con un cartello con scritto "self service". Dove i leoni erano i mostri, ovviamente. Era da tutto il giorno che Percy, Jason e Nico mancavano. Fosse stato solo uno di loro non sarebbe stato preoccupante (lo sarebbe stato solo se suddetto unico fosse stato Percy). «Eppure non capisco» disse Piper «Voglio dire se ad andarsene senza dire nulla fosse stato Percy, e Annabeth non guardarmi male sai che ho ragione, sarebbe stato normale ma Jason o Nico l'avrebbero fermato (Jason) o saputo (Nico).» I due biondi sospirarono. Annabeth guardò Will speranzosa. «Non è che Nico...» Il ragazzo scosse la testa. «Me lo avrebbe detto.» sentenziò. «Non per interrompervi ma laggiù c'è qualcosa!» esclamò Leo. I quattro semidei si fiondarono nel punto in cui si trovava Leo. Alle pendici di un albero c'erano tre persone riverse a terra. I ragazzi si avvicinarono con cautela. Benché fossero ancora nei confini del campo non si poteva mai sapere. Intanto il sole era quasi completamente calato. I semidei si inginocchiarono per vedere meglio i volti dei ragazzi che ad un esame più accurato risultarono tre individui di sesso maschile. Piper girò delicatamente la testa di quello a lei più vicino. «È Percy!»esclamò. Gli altri due si rivelarono ovviamente Nico e Jason. «Cosa facciamo ragazzi?» chiese Leo. «Beh...» fece Will guardando il figlio di Ade svenuto. «Prima di tutto li portiamo in infermeria poi vedremo di capire cosa gli è accaduto.» concluse il figlio di Apollo. Annabeth lo guardò, gli occhi grigi pieni di preoccupazione. «Will, ma se loro sono svenuti vuol dire-» «Onestamente Annabeth, spero di non dover mai trovarmi davanti la forza che ha messo ko i tre ragazzi più potenti del campo.» «Anche se temo che la incontreremo presto.»

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1 Al campo furono ovviamente tutti sorpresi di vederli arrivare. Will li fece sistemare in un locale dell'infermeria con soli tre letti ,non sapeva cosa sarebbe successo una volta che i tre si fossero svegliati, per non correre rischi con gli altri infortunati. Chirone volle ovviamente sapere cosa fosse accaduto ,ma dopo averli ascoltati concordò che per saperne di più dovevano aspettare. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Erano passati alcuni giorni ormai e Will stava facendo colazione con Annabeth e Piper (stando attenti che Chirone non se ne accorgesse). «Vi dico che c'è qualcosa di strano.» disse Will. «Ma non eri tu che diceva che l'ambrosia cura la gran parte delle ferite?» chiese di rimando la figlia di Afrodite. «Questo è vero ma non le cicatrici. Vedi: tutti e tre possedevano un alto ammontare di cicatrici, come è ovvio per dei semidei mandati in un impresa e sopravvissuti a una decina di mostri per uno. Ebbene... non ne ho trovate o meglio, non ho trovato tutte quelle che ero solito vedere quando venivano per il controllo in infermeria.» Le due ragazze si guardarono in faccia poi Piper disse: «Magari gli hai dato una dose più potente e ha guarito pure quelle.» Il ragazzo scosse la testa. «L'ambrosia non funziona così. E poi... non ho trovato tracce dei tatuaggi del campo Giove, nè su Jason nè su Percy e anche Nico sembra avere meno anni sulle spalle, non so come spiegarlo, e non credo che l'ambrosia potesse curare la cicatrice sul labbro di Jason.» I tre ragazzi restarono in silenzio per un po', finendo la loro colazione. Ad un certo punto videro arrivare Rachel. La quale gli sorrise. «Allora dove sono i nuovi arrivati?» Annabeth la guardò stranita. «Rachel... non ci sono nuovi arrivati.» la rossa le rispose delusa. «Avevo percepito una presenza diversa dal solito...» detto questo si allontanò. «Cosa avrà voluto dire?» chiese Piper. «Non lo so ma prevedo guai.» rispose Will tirandosi in piedi. «Quella è una mia sorella dell'infermeria». Le due ragazze si girarono e videro effettivamente una ragazzina bionda correre verso di loro. «Will! Will! Sapevo ti avrei trovato qui!» urlava mentre si avvicinava al tavolo. Will le porse un bicchiere d'acqua. Lei scosse la testa. «Non c'è tempo! Dovete venire subito in infermeria! Grace, Jackson e Di Angelo si sono svegliati!» Al sentire questa notizia anche le ragazze saltarono in piedi. La biondina sorrise. «Adesso con loro c'è Chirone.» E prima che la ragazza potesse aggiungere altro i tre si precipitarono verso l'infermeria. Fuori dalla porta c'era il centauro. «Allora come stanno?» chiese preoccupata Piper. Chirone sospirò: «Bene. Ma c'è qualcosa di strano...» «Che vuol dire strano?» chiese Will. «Beh... Percy ha chiesto un libro di architettura, Jason uno specchio e Nico... ha chiesto dov'è Bianca.»

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


I tre semidei guardarono Chirone. Il vecchio centauro sospirò: « Adesso vi racconto come è andata: "Ero venuto per controllare il loro stato di salute quando mi sono accorto che si stavano svegliando. Però non vi nego che da quando sono arrivati percepisco una strana sensazione. Il primo a svegliarsi è stato Nico. La prima cosa che mi ha chiesto era: perché il mio manto fosse bianco e non nero. Nel frattempo anche gli altri due si erano completamente svegliati. Ho risposto a Nico che non ricordavo di aver modificato colore del manto in tutta la mia vita. Pensavo fosse un lapsus dovuto al trauma ma appena mi hanno chiesto ciò che già sapete vi ho fatto subito chiamare. Dopodiché sono uscito."» Concluse Chirone. Will, Piper e Annabeth si guardarono, chiedendosi in silenzio cosa potesse mai essergli successo. «Possiamo entrare?» chiese la figlia di Atena. Il centauro annuì. Così i tre entrarono. -------------------------------------------------------------------- Le tende della stanza erano state spostate per far entrare la luce del Sole. O meglio Nico le aveva spalancate e ora stava chiacchierando allegramente con Jason e Percy stando seduto sul davanzale della finestra inondata dalla luce. Quando si accorsero di non essere più soli ci fu un attimo di silenzio di stallo fra i due trii. Poi avvenne una cosa che Will, Annabeth e Piper non si sarebbero mai aspettati: Nico si lanciò contro Will abbracciandolo al volo aggrappandosi a lui come un koala. «Will!!!» esclamò l'italiano. Il figlio di Apollo stava per dire qualcosa ma : «Nico.» lo chiamarono Jason e Percy. I loro volti non lasciavano trasparire altro che impazienza di riavere il moro vicino. Nico si staccò da Will immediatamente ritornando vicino a loro. Annabeth si sentiva i verdi occhi di Percy puntati addosso. Gli occhi di Jason si ridussero a due fessure azzurre. Il volto di Nico era una maschera di preoccupazione. Piper fece per avvicinarsi quando la voce di Jason la fermò. «Ferma dove sei.» disse. Percy avanzò di un passo, lo sguardo freddo. «Chi. Siete. Voi?» ........................................................................... Annabeth sbattè un paio di volte le palpebre. Si stava davvero infuriando! Non solo spariva senza dirle nulla ma poi la guardava pure con sospetto senza nemmeno scusarsi! «NOI CHI SIAMO!? PERCY JACKSON NON SOLO SPARISCI PER UN GIORNO INTERO MA TI ATTEGGI PURE COME SE NON SAPESSI CHE MI DEVI GROSSE SPIEGAZIONI!» urlò a pieni polmoni stizzita. Percy era rimasto ammutolito. Per contro Nico e Jason se la stavano sghignazzando alla grande. Improvvisamente entrò Chirone. Tutti i ragazzi ammutolirono. «Bene ora che siete riuniti credo sia il momento di spiegarvi i miei timori.» I ragazzi si sedettero disponendosi a tre per letto. Il vecchio centauro si mise al centro. «Come possiamo ben vedere qui con noi si trovano indubbiamente Percy, Jason e Nico. E dall'altra Annabeth, Piper e Will. Eppure voi non siete i nostri soliti Jackson, Grace e Di Angelo. Credo che questo sia ormai certo. Quindi per evitare ulteriori fraintendimenti vi chiedo: di chi siete figli?» Si alzarono tutti e tre in piedi e dissero: «Io sono Percy Jackson figlio di Atena.»/«Io sono Jason Grace figlio di Afrodite.»/ «N-nico di Angelo figlio di Apollo.»

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


Nella stanza tutto si fece silenzioso. Pure Chirone sembrava stupito dalle affermazioni. Intanto gli altri tre li guardavano nervosi. E Leo pensò bene di piombare lì proprio in quel momento. 
«Chiron-oh...» fece una volta che tutti i presenti presero a fissarlo. «Ehm... Ciao raga come va?» chiese in tono imbarazzato. Percy lo guardava stranito. 
«Di lui vi ricordate giusto?» chiese Chirone indicandolo. I tre ragazzi annuirono anche se Percy aggiunse: «Si che lo conosciamo.» affermò il figlio di Po- Atena. 
«Sapreste dirmi di chi è figlio?» chiese ancora Chirone. 
I tre risposero diretti: «Figlio di Atlante.»
Fu la volta di Leo di guardarli stranito. «Allora punto primo: per quanto io sia uno gnocco da competizione non sono la mia ragazza. Secondo: Chirone è meglio se esci.» 
«Per quale motivo?» chiese il vecchio centauro. 
«Beh qua fuori c'è solo Ermes che chiede di vederti.» rispose il figlio di Efesto.
...............................................................
 
Ermes stava aspettando Chirone seduto placidamente su una sdraio. Suddetta sdraio aveva due sbarre che battibeccavano e di cui una non faceva che chiedere un topo. 
«Ermes» lo salutò cordialmente il centauro.
Il dio era sempre vestito con degli orribili pantaloncini da fattorino e una polo a maniche corte azzurra.*
«Chirone.» rispose cortesemente il Dio.
«Cosa ti porta dalle parti del mio campo?»
Ermes sospirò. «Temo che tu abbia trovato qualcosa o qualcuno che rientra tra i miei campi di giurisdizione. E Zeus mi ha mandato a controllare. Fine.»
«Tua giurisdizione?»
«Fino a prova contraria i viaggiatori dimensionali rimangono viaggiatori.» scrollò le spalle il dio. «anche se sono una banda non molto conosciuta dalle persone comuni. Sembra che in un'altra dimensione qualcuno sia riuscito a creare un passaggio per la nostra. Ma da quello che ho potuto vedere non è arrivato un segugio infernale o un altro mostro potenziato, quindi direi che posso recapitare che l'Olimpo non cadrà prima che passino ancora molti secoli.»
..........................................................................
«Quindi, ricapitolando:» disse Leo «voi tre siete rispettivamente figli di Apollo, Atena e Afrodite, giusto?» I sei ragazzi annuirono tutti insieme. « E per voi i vostri rispettivi fidanzati sono figli di Ade, Poseidone e Giove. Corretto?» 
Annuirono di nuovo.
« Mmmmmmh... senti un po' Jason.» fece allora il ragazzo al biondo. « Perché non partite da quando avete visto gli altri prima di svenire?»
I tre semidei si guardarono, fu Nico il primo a prendere parola.
«Beh... la giornata era stata tranquilla, poi dopo cena prima di tornare alle cabine, per inciso io e Will volevamo andarcene nella sua cabina per stare in pace fino al coprifuoco, ci si è avvicinata Calipso. Ci ha ordinato di farci trovare al bunker 9, noi allora ci siamo andati perché non è che avessimo chissà che ( a per inciso non c'entra per nulla il fatto che abbia promesso di tempestarci di scherzi se non ci fossimo andati).» il moro sosjpirò. «Arrivati lì, abbiamo visto che c'erano anche gli altri: Jason, Piper, Percy, Annabeth e Leo. Calypso allora ci ha fatto vedere la sua ultima trovata: una "Calipso express 2017 super deluxe" o almeno  così l'ha definita lei. Poi ci ha spiegato che altro non era se non una macchina per viaggiare in universi paralleli.»
Annabeth si girò verso Leo, il figlio di Efesto dal canto suo alzò le spalle. «Si, ho creato anch'io una cosa del genere, ma non ero ancora certo del suo funzionamento.»
«Calipso al contrario ne sembrava particolarmente certa.» disse Jason.
«E poi cosa è successo?» chiese allora Piper. 
«Cal ha avviato la macchina.» ci pensò Percy.
«E poi non ricordo altro che una forte luce bianca...»
APPUNTI AUTRICE : SCUSATE IL RITARDO (DECISAMENTE TROPPO) MA QUESTO CAPITOLO PROPRIO NON VOLEVA USCIRE, INOLTRE AVEVO PROBLEMI A PUBBLICARLO ( GRAZIE PER AVERMI FATTO NOTARE QUANTO SIA FASTIDIOSO AVERE TUTTO ATTACCATO) QUINDI SPERO DI RIUSCIRE A PUBBLICARE PRESTO IL PROSSIMO CAPITOLO! CORDIALISSIMI SALUTI LA VOSTRA KARPA

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


I ragazzi rimasero a discutere delle possibilità di quello che poteva essergli accaduto. Finché non sentirono la chiamata del pranzo.
«Tutto questo pensare mi ha messo fame! Vi va di andare mangiare rega!?» 
Nico e Jason si illuminarono alla nomina del cibo. Stavano per avviarsi alla porta mentre Percy aveva avuto tutto il tempo di afferrare i loro colletti facendoli sbalzare all'indietro. 
«Aspettate una momento, forse Voi non ci avete pensato ma cosa diremo alla massa di semidei pettegoli che non aspettano altro che qualche notizia bollente dai figli dei Tre Pezzi Grossi che in questo momento  mancano all'appello?» 
Annabeth annuì «Jackson ha ragione.»
I sette si chiusero in un silenzio pensoso. Jason alzò poi la testa.
«Clarisse è sempre figlia di Ares in questo mondo?» 
Piper annuì. La sua espressione si illuminò appena capito cosa intendeva la controparte del suo ragazzo. «Bella idea Jason!»
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La Rue era abbastanza seccata ( modo posato per dire che era incazzata nera) dalla chiamata improvvisa dalla infermeria. Stava insegnando a un testa calda suo fratello (appena arrivato al campo) che se pensava che una ragazza non potesse comandare sui figli di Ares allora poteva dare la sua opinione al fondo della tazza del cesso (in cui gli stava infilando la testa).
Arrivata al padiglione dei figli di Apollo però si era calmata abbastanza da domandarsi cosa potessero volere da lei. 
Una ragazzina bionda le indicò dove doveva andare.
Aprendo la porta si trovo davanti uno spettacolo inusuale.
Jackson stava trattenendo Di Angelo e Grace mentre i loro rispettivi fidanzati stavano a parlare. 
«Bhe!? Si può sapere perché avete richiesto il mio fondoschiena qui?» chiese.
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(NICO POV)
 
Nel padiglione centrale c'era lo stesso baccano di sempre. 
"Certe cose non cambiano mai" pensò Nico sedendosi al tavolo dove di solito sedevano il suo ragazzo e gli altri figli dei Pezzi Grossi (Chirone aveva deciso in via di aggiungere un tavolo jolly) . Per non dare nell'occhio avevano deciso di non dire la pura verità agli altri ragazzi del campo. Si rischiava di creare un casino indicibile. Al tavolo con lui erano seduti anche Jason e Percy. Quest'ultimo stava tentando nascondere la sua voglia di scappare a leggersi un libro mentre Jason tentava di iniziare un discorso.
 
«Voi cosa ne pensate?» Quest'ultima domanda attirò la sua attenzione. 
«Che intendi?»
«Di... Questo. Che ne pensate?»
Nico scrollò le spalle. «È un po' strano tutto qui.»
 
Improvvisamente sentirono un rumore di passi trafelati e respiro affannoso dirigersi verso il loro tavolo. Furono piuttosto stupiti di ritrovarsi Clovis davanti.
Il poverino ansimava e sbuffava peggio si un bisonte.
«Ehi Clovis, tranquillo respira.» Gli disse Nico passandogli un bicchiere di acqua.
Il figlio di Hypno lo rifiutò e ripreso fiato un minimo disse:
«Ho un messa- anf - messaggio per -anf- voi!»
«Da parte di Chi?» chiese Percy. Sia lui che Nico temevano fosse qualcosa per i loro "gemelli".
«Da -anf- da parte di -anf- di Di Angelo!»




LAGHETTO DELLA KARPA
ciao belli! (spero ci sia ancora qualcuno che segue sta roba) siccome sono una personcina puntuale (una cifra proprio) ecco il nuovo capitolo. sto tentando di allungarli un pochino ma scrivendoli al cellulare è un po' un casino. in ogni caso spero che abbiate apprezzato il capitolo. e nulla spero di finire il prossimo presto. sono pigra vi prego non venite a pescarmi >^< plz
alla prossima girini

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


I tre guardarono Clovis straniti. 
«Clovis guarda che Nico è proprio qui» fece notare Jason a disagio. 
Il figlio di Hypno era riuscito a riprendere abbastanza fiato da riuscire a controllare la voce. 
«Non intendo QUESTO Di Angelo.» disse piano.
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Intanto Will, Piper e Annabeth si erano accorti dell'arrivo inaspettato del ragazzo. E si stavano piano piano avvicinando al tavolo.
 
Stavano per dire qualcosa quando i tre "Figli Dei Pezzi Grossi" si alzarono e li trascinarono via seguendo Clovis.
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(Will POV)
 
«Cioè, fatemi capire... Vorreste farmi credere che il Nostro Nico è andato a farsi un sonnellino nell'altra dimensione con il me stesso di quella dimensione, solo per contattarci?» chiese Will.
 
Clovis annuì sveglio come nessuno l'aveva mai visto. «Il punto è che i figli di Ade non hanno tutto questo problema nel comunicare attraverso i sogni, ed è ormai da due giorni che ogni volta che mi ritrovano a sonnecchiare mi mandano di quegli incubi che solo a pensarci rabbrividisco. Sapete per loro è facile trovare le paure delle persone.»
 
Will lo guardò con uno sguardo colmo di solidarietà. Alcuni dei suoi fratelli avevano sperimentato questi possibili doti del figlio di Ade. Ripensò al piano proposto da Nico e dall'altro Will. Gli dava un gran fastidio pensarci, sebbene capisse la situazione, non poteva frenare quel piccolo moto di gelosia che gli stringeva il petto. In pratica l'idea era di mettere lui e l'altro Nico a nanna insieme a Clovis e tutti e tre insieme sarebbero andati a  discutere sul da farsi.
 
Will si coricò da parte alla controparte del suo ragazzo e chiuse gli occhi. Avevano scelto di usare la cabina di Ade anche perché era completamente vuota. Will aveva notato però con che sguardo l'Altro Nico si guardava intorno. Come di un bambino che è stato via un po' di tempo e trova la casa uguale a come se la ricordava. 
 
Una volta addormentato successe una cosa a cui non era abituato: si sentì strattonare. 
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(Nico POV)
 
Nico decise che essere cosciente nei sogni era decisamente una delle cose più strane che gli fossero capitate.
 
Si era ritrovato vicino a Clovis e all'Altro Will. 
 
«pronti ad andare?» chiese un Clovis che era perfettamente a suo agio nel suo regno.
 
I due figli di Apollo si guardarono, poi si girarono verso l'altro ragazzo
 
«Andiamo a incontrare i Ghost Kings.»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Laghetto della Karpa
«Cosa!? Finalmente un altro capitolo? Karpa ma vai più veloce sennò ti veniamo a pescare fuori dal tuo laghetto!!!»
Ok ok scusate di nuovo per l'attesa. Dopotutto è la mia prima fic ufficiale e sono determinata a completarla! 
Ci si sente al prossimo capitolo! (Dove finalmente vedremo altra bella gente dell'altra dimensione!)
Bye Bye
 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***



(Scusate la breve interruzione. Per questo capitolo chiamerò per cognome i ragazzi dell'altra dimensione e per nome quelli dell'altra. 
Grazie e buon proseguimento.)
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I tre semidei continuarono a camminare per un pezzo. Clovis era incredibilmente veloce per un ragazzo che a malapena si alzava dal letto di giorno. 

Will intanto osservava di sott'occhio Di Angelo.
Vero l'aveva già osservato molto durante i primi esami. Ma ora più che altro gli interessava vedere il carattere di quello che avrebbe potuto essere il ragazzo della sua vita, se fosse nato nell'altra dimensione. 

Ma più di ogni altra cosa stava morendo dalla curiosità di conoscere come avrebbe potuto diventare LUI se fosse nato nell'altra dimensione.

«Siamo arrivati.» 
L'affermazione di Clovis lo riportò alla realtà (del sogno). 

Si trovavano davanti ad una porta dall'aspetto antiquato. Tipo vecchia sala giochi.

Clovis aprì la porta e quello che vi trovarono dentro... era effettivamente una vecchia sala giochi.

Davanti a due cabinati (che avevano sopra il logo del brand di Mitomagia?) c'erano Nico e Solace. I quali stavano lì lì per prendere a calci i cabinati.

«BAH! È inutile! Non è possibile creare un videogioco di Mitomagia per cabinati!» sbottò il biondo figlio di Ade.

Nico alzò lo sguardo sbuffando infastidito. Tirò un calcio alla macchina e quella scomparve. 

Fu allora che si accorsero dei tre nuovi arrivati.

In un attimo una palla nero carbone si avventò su Solace facendolo barrcollare indietro.

«Porca miseria Nico! Vuoi farmi cadere!?» strillò Solace mentre le sue guance assumevano il colore del pomodoro maturo.
Di Angelo d'altra parte si strinse al suo torso nella perfetta imitazione di un Koala.
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Una volta riusciti a staccarlo da Solace, e dopo che Nico lanciasse uno sguardo al suo ragazzo mimando la parola "dopo" con la bocca, iniziarono.

«Allora» fece Will «Avete scoperto un qualche metodo per ritornare nelle rispettive dimensioni?»

«Calipso ci sta lavorando. Ha detto di dire a Leo di collegarsi col Super Valdez visore sulla linea se ricordo bene 00Valdez.» disse Nico. «E dite a Leo che mi deve un giro della sua scorta segreta di lattine per aver detto questa boiata ad alta voce.» 

Will si appuntò mentalmente di evitare di descrivere lo sguardo omicida del Moro.

«In pratica ci tocca aspettare finché quei due non finiranno di aggiustare la macchina. Corretto?» chiese Di Angelo.

Solace annuì «È così.» 

«Bene allora potete svegliarvi e lasciarmi dormire in pace?» chiese allora un esasperato Clovis.

«Sì, Clovis, puoi tornare ai tuoi soliti sogni.» disse Nico che (dopo un'occhiataccia da parte di Will ) aggiunse: «Scusa per averti svegliato.»

Detto questo il figlio di Hypno si dileguò. Lasciando da soli i quattro ragazzi.

«Nico-» 
«Allora Will scusa se mi prendo la mia copia da parte un secondo.» lo bloccò il figlio Ade.

I due biondi rimasero interdetti mentre i due mori si allontanavano.

Dopo alcuni attimi di silenzio Will chiese: «Allora... come è l'Italia?» 

Solace lo guardò con uno sguardo confuso.
Rispose, scrollando le spalle, «Stai chiedendo al ragazzo sbagliato. L'italiano è il mio ragazzo.» 

«Eh!?»
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(Immaginate far avvenire questo dialogo in un dialetto Italiano decidete voi quale, io sono lombarda e conosco il dialetto bergamasco ma so che Nico è di Venezia.)

«Allora che cosa vuoi?» chiese Di Angelo.

«Volevo chiederti se avevi le mie stesse origini, ma direi che mi hai già risposto.»

«Bianca e Hazel stanno bene almeno?» chiese il figlio di Apollo.
«Sì... sì, stanno bene.»
«Non ne sembri molto sicuro.»
«È solo che...(sospiro)... È strano vederle insieme.»
«E perché? Le tue non lo fanno?» chiese Di Angelo preoccupato.
«...»
«Allora...?»
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Appena di ritorno Solace chiese di poter parlare con Di Angelo in privato.
Lasciando così gli altri due da soli.

Nico cacciò fuori un enorme sospiro. «Prima che tu dica nulla non ho tenuto sveglio Clovis apposta.»
Will lo guardò interdetto.
«È stata l'aura di morte che per caso, e non guardarmi così, per caso lo avvolgeva ogni volta che chiudeva gli occhi.»
Will sorrise scuotendo la testa.

«Cosa gli dovevi dire di così importante?»
«Nulla di che...»

«... e questa è la parte in cui io ti rassicuro sul fatto che ti voglio un bene dell'anima e che amo solo te, vero?»
Concluse Will ridacchiando mentre Nico assumeva un colorito più roseo. 

Colorito che peggiorò quando il figlio di Apollo lo placcò in un abbraccio poggiando la sua testa bionda sui capelli carbone del suo ragazzo. 

Nico poggiò di risposta la fronte contro il petto di Will.
«Mi mancherai...»
«Pure tu» rispose il biondo con un caldo sorriso che gli illuminava il viso.
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Appena si svegliarono, vennero investiti di domande. Placate solo da Jackson e Annabeth.

Dopo aver spiegato le direttive di Calipso a Leo, il ragazzo si mise subito al lavoro, mentre gli altri rimasero a discutere fino al suono che annunciava la cena nel padiglione centrale.















Laghetto della Karpa
FI-NAL-MEN-TE! Ho finito questo capitolo. Uff è stato un parto. Comunque un paio di asterischi non messi
-Non ho la più pallida idea di che cognome abbia Calipso nell'altra dimensione.
-La storia dei personaggi dell'altra dimensione tipo Di Angelo (che dal prossimo capitolo potrò tornare a chiamare nico) verrà spiegata poi
-questa storia da qui in poi si basa MOLTO sui rapporti nella SOLANGELO ma ci saranno o meglio tenterò alcuni capitoli sulla Jasper , sulla Percabeth e sulla Caleo.
-HO SBAGLIATO A CLICCARE QUINDI QUI NON TROVERETE LA JASON/PERCY SE È QUELLO CHE STATE CERCANDO

Grazie e buone feste!!!
(Non siate timidi, apprezzo i giudizi costruttivi o solo sapere se non capite qualcosa.)

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