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di blu992
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***
Capitolo 3: *** #3 ***
Capitolo 4: *** #4 ***
Capitolo 5: *** #5 ***
Capitolo 6: *** #6 ***
Capitolo 7: *** #7 ***
Capitolo 8: *** #8 ***
Capitolo 9: *** #9 ***
Capitolo 10: *** #10 ***
Capitolo 11: *** #11 ***
Capitolo 12: *** #12 ***
Capitolo 13: *** #13 ***
Capitolo 14: *** #14 ***
Capitolo 15: *** #15 ***
Capitolo 16: *** #16 ***
Capitolo 17: *** #17 ***
Capitolo 18: *** #18 ***
Capitolo 19: *** #19 ***
Capitolo 20: *** #20 ***
Capitolo 21: *** #21 ***
Capitolo 22: *** #22 ***
Capitolo 23: *** #23 ***
Capitolo 24: *** #24 ***
Capitolo 25: *** #25 ***
Capitolo 26: *** #26 ***
Capitolo 27: *** #27 ***
Capitolo 28: *** #28 ***
Capitolo 29: *** #29 ***
Capitolo 30: *** #30 ***
Capitolo 31: *** #31 ***
Capitolo 32: *** #32 ***
Capitolo 33: *** #33 ***
Capitolo 34: *** #34 ***
Capitolo 35: *** #35 ***
Capitolo 36: *** #36 ***
Capitolo 37: *** #37 ***
Capitolo 38: *** #38 ***
Capitolo 39: *** #39 ***
Capitolo 40: *** #40 ***
Capitolo 41: *** #41 ***
Capitolo 42: *** #42 ***
Capitolo 43: *** #43 ***
Capitolo 44: *** #44 ***
Capitolo 45: *** #45 ***
Capitolo 46: *** #46 ***
Capitolo 47: *** #47 ***
Capitolo 48: *** #48 ***
Capitolo 49: *** #49 ***
Capitolo 50: *** #50 ***
Capitolo 51: *** #51 ***
Capitolo 52: *** #52 ***
Capitolo 53: *** #53 ***
Capitolo 54: *** #54 ***
Capitolo 55: *** #55 ***
Capitolo 56: *** #56 ***
Capitolo 57: *** #57 ***
Capitolo 58: *** #58 ***
Capitolo 59: *** #59 ***
Capitolo 60: *** #60 ***
Capitolo 61: *** #61 ***
Capitolo 62: *** #62 ***
Capitolo 63: *** #63 ***
Capitolo 64: *** #64 ***
Capitolo 65: *** #65 ***
Capitolo 66: *** #66 ***
Capitolo 67: *** #67 ***
Capitolo 68: *** #68 ***
Capitolo 69: *** #69 ***
Capitolo 70: *** #70 ***
Capitolo 71: *** #71 ***
Capitolo 72: *** #72 ***
Capitolo 73: *** #73 ***
Capitolo 74: *** #74 ***
Capitolo 75: *** #75 ***
Capitolo 76: *** #76 ***
Capitolo 77: *** #77 ***
Capitolo 78: *** #78 ***
Capitolo 79: *** #79 ***
Capitolo 80: *** #80 ***
Capitolo 81: *** #81 ***



Capitolo 1
*** #1 ***


#1
(Ore 12:46) DEREK HALE, TORNA SUBITO QUI! SS
(Ore 12:50) Cosa diavolo urli! Sto facendo la spesa che tu non hai fatto ieri. DH
(Ore 12:51) È un'emergenza. SS
(Ore 12:54) Sta morendo qualcuno? DH
(Ore 12:54) SÌ, IO! SS
(Ore 12:54) No, non è vero, ma potrei aver avuto un colpo al cuore. Tooooorna! SS
(Ore 13:00) Devo fare anche benzina. DH
(Ore 13:02) DEREK, CAZZO, TI HO CHIESTO DI TORNARE! SS
(Ore 13:04) Stiles, sei un uomo adulto, risolvila da solo. DH
(Ore 13:06) La risolverei uccidendo la fidanzatina di tuo figlio! SS
(Ore 13:07) Fidanzata? Tommy ha una Fidanzata? A sei anni? E cosa ti avrebbe fatto questa bambina? DH
(Ore 13:09) Sì! Una sdentata bambina bionda con le treccine! SS
(Ore 13:10) Sto arrivando. Trattieni l'istinto omicida, belva. DH


“Allora? Questa delinquente?”
“Sono in salotto a giocare. Vai, vai a salutare quella arpia!”
“Stiles…”
“Lo farà anche con te. Vai. IO aspetto qui. Vai. Vai.”



“…”
“L’HA FATTO ANCHE CON TE? LO SAPEVO!”
“Ti sei davvero arrabbiato per come ti ha chiamato?”
“IO NON SONO COSÌ VECCHIO!”
“Ma non ti ha chiamato vecchio.”
“Oh, No, certo che No! A te sta bene?!”
“È una bambina. L’avrà sentito dai suoi genitori, dai, sei sempre un ragazzino, non sei vecchio.”
“Sì, che sono vecchio…”
“Non mi sei sembrato tanto vecchio stanotte…”
“Beh, in effetti…Sono ancora molto agil-"
“SUOCERO? LA MERENDA?”
“…”
“DEREK HALE, NON RIDERE! IO LA AMMAZZO!”


La parola era “SUOCERO”.
Sì, sono tornata. Sì, è una grossa sfida. Sì, spero di farcela.

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Capitolo 2
*** #2 ***


#2

Stiles lancia, nello specchio d'acqua davanti a sé, un piccolo sassolino che compie un unico rimbalzo prima di andare a fondo.
Si abbassa per afferrarne un altro, ma una voce lo blocca.
“Devi prendere quelli piatti e lisci, altrimenti affonderanno subito.”
Non ha bisogno di girarsi per riconoscere Derek, infatti non lo fa. Afferra un altro sassolino e si appresta a lanciarlo.
Due rimbalzi, poi affonda come l'altro.
Sente Derek alla sua sinistra, vede la sua sagoma abbassarsi e poi sente i quattro saltelli che fa il suo sassolino sul pelo dell'acqua.
Stiles sbuffa infastidito dalla perfezione dell'altro e fa per andarsene, ma Derek gli afferra un polso.
“Non volevo baciarla” dice il maggiore, con sguardo basso.
“Lo so, ma l’hai fatto.”
Stiles risponde con tono freddo, ma non tenta nemmeno di liberare il polso, sa che non ha abbastanza forza contro un lupo. Derek ha baciato Lydia, davanti ai suoi occhi, non lo perdonerà.
“Stavamo giocando, Stiles, e loro non sanno…” cerca di spiegare, ma l'umano lo interrompe.
“Lo so che non lo sanno che stiamo insieme da ben cinque mesi, Derek. Lo so, sono io quello che esce con te, che dorme con te e che poi è costretto ad eliminare tutte le tracce solo perché tu non vuoi che loro…tu ti vergogni di Me!” sputa fuori arrabbiato, sentendo gli occhi pizzicare.
Derek gli strattona il braccio più forte, tirandoselo contro, stringendo le braccia intorno ai suoi fianchi. Stiles cerca di dimenarsi, ma, ovviamente gli è impossibile.
È impossibile perché non riuscirebbe a farcela contro la sua forza, ma soprattutto perché lo ama, ama quel lupo e non può fare a meno di allungare le braccia e stringerleintorno al collo dell'altro.
“Sei uno stronzo e lo so che non ti vergogni di me” gli sussurra con le labbra contro il collo, sentendo Derek rabbrividire.
Il collo è il suo punto debole, Stiles si diverte sempre a farlo impazzire baciandolo e mordendolo in quel punto. Lo farebbe anche in quel momento, ma si stacca di poco.
“E ora? Avrai il mio odore addosso e gli altri sono in casa. Che facciamo? Il bagno nel lago gelido?” chiede sarcastico, senza sciogliere l'abbraccio.
Derek non risponde, ma sposta il viso e incontra le sue labbra, le sfiora parlandogli contro.
“No, ora torniamo dentro perché hai freddo e ti siedi con me davanti al camino, insieme al resto del branco.”
Stiles si stacca, boccheggiando.
“Insieme al branco? Seduti insieme? Tipo abbracciati come fanno Scottie e Kira?” chiede, gli occhi illuminati.
Illuminati, ma non di rosso comequelli di Derek che lo stanno fissando furioso.
“Va bene lupone, scherzavo, su su! Andiamo” dice afferrandogli una mano e cominciando ad avviarsi verso la piccola villetta in legno.
Derek si lascia trascinare senza sciogliere la presa, anzi, quando entrano in casa intreccia le dita alle sue.


La parola era “RIMBALZO”.
E anche la seconda è fatta. Grazie per i messaggi di Bentronato, vi adoro.

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Capitolo 3
*** #3 ***


#3

Derek non sa perché continua ad andare in quel posto. Cioè, sì, lo sa, ma davvero ogni volta che ci mette piede si pente della sua scelta. Quando esce di lì, se ne pente ancora di più.
Quel giovedì si è svegliato di buon umore però, quindi, dato che non ci va da quasi un mese, pensa di poter sopravvivere alla persona che vi lavora.
Stiles. Un ragazzino, in realtà ha vent’anni, alto, magro e con gli occhi più belli che Derek abbia mai visto.
Derek si ricorda bene il primo giorno che l’ha visto, è stato lui ad accoglierlo quattro mesi prima: un sorriso che gli arrivava fino agli occhi, vestito completamente di nero e molto gentile, nonostante poi si fosse rivelato alquanto…sfacciato.
Quando Derek si era accomodato, l'aveva sentito sussurrare alla sua collega bionda un “Quel tipo è mio, non permetterti di avvicinarlo, l’ho visto prima Io”. Derek l'aveva osservato dallo specchio che aveva di fronte e lui, senza vergognarsi perché l'aveva sentito, gli aveva semplicemente fatto un occhiolino e poi si era a avvicinato a lui aggiungendo un “Anche io sono tutto tuo, bellezza. Dimmi cosa vuoi che faccia”.
E lì erano iniziato j guai di Derek perché, vittima dell'imbarazzo, gli aveva detto “Mi fido, fai Tu”.
Forse è p3r questo che Derek continua a tornarci. È una sfida. Non si è mai lasciato imbarazzaredai complimenti altrui, anzi, di solito è lui quello che con un solo sguardo mette soggezione agli altri.
Quindi è per quello che sta aprendo la porta e sta di nuovo mettendo piede lì dentro. Per guardare quel ragazzino con il suo sguardo da duro e farlo cadere ai suoi piedi, magari sulle ginocc-
“Ehi, raggio di sole!”
“C-ciao.”
Come non detto.
Stiles gli va in contro con il suo solito sorriso e la sua solita divisa nera e pulita.
“È tanto che non ci vediamo. Sono stato molto triste, sai? Mi sei mancato un sacco” dice, sporgendoil labbro inferiore in un broncio adora-
“Ero fuori città. Posso sedermi?”
“Certo, bel lupone, sono prontissimo solo per Te.”
Derek quasi si strozza con la saliva mentre segue l'altro. Sì siede, cerca di rilassare le spalle, cerca di ricordarsi cosa vuole chiedergli di fare, ma Stiles lo interrompe.
“Posso fare Io? Ti prego ti prego ti prego ti prego!”
Derek lo osserva dallo specchio che ha di fronte: ha di nuovo il broncio, le dita delle mani incrociate mentre spera nella risposta positiva di Derek e gli occhi da cucciolo.
Derek non resiste.
“Va bene” dice e Stiles comincia a battere le mani saltellando, facendo per allontanarsi, probabilmente per prendere qualcosa.
“Aspetta" aggiunge Derek, l'altro si blocca. “Ho una condizione questa volta.”
Ok che si lascia sempre convincere da quel ragazzino, ma ora è arrivato il momento di fargli vedere chi comanda.
Stiles annuisce e si riavvicina. Derek gli afferra un polso facendolo abbassare e gli parla in un orecchio.
“Solo se quando finisci vieni a cena con me.”
Vede le guance di Stiles diventare porpora e il respiro del ragazzo bloccarsi.
“Allora devo fare proprio un bel lavoro, se devo andare in giro con te dopo” gli dice, cercando di nascondere l'imbarazzo con il suo essere sfacciato. Derek gli sorride lasciando la presa e si mette comodo.

Due ore dopo, Derek è seduto su una panchina ad aspettare il ragazzo. Lo vede arrivare di corsa, con il suo solito sorriso e le guance ancora rosse.
“Ehi, raggio di luna, vedo che sei ancora perfetto!”
Derek sbuffa alzando gli occhi al cielo e spostandosi dagli occhi una ciocca di capelli che Stiles gli ha a deliberatamente lasciata libera, senza legarla insieme alle altre nella treccia che gli cade sulle spalle.
“Il nastro rosso potevi evitarlo, però” gli dice appena si avvicina.
“Nah, ti sta benissimo, ti rende sia elegante che dannatamente sexy.”
Derek rischia ancora una volta di strozzarsicon la propria saliva, quindi comincia a camminare, facebdo finta di nulla.
“Muoviti ragazzino, il ristorante ci Aspetta!”
E sorride quando sente i passi di Stiles raggiungerlo.



La parola era “TRECCIA”.
Vi prego, se qualcuno vuole far diventare questa cosa una long, io ve la cedo, prendere la come un prompt. La voglio!

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Capitolo 4
*** #4 ***


#4

Derek adora Stiles. Davvero.
Lo adora da quando lo conosce, da quando Stiles aveva tre anni e lui sei. Ha imparato a volergli bene, a voler bene anche a tutte le sue stranezze da bambino iperattivo.
Ha adorato tutte le volte che gli ha riempito la testa di chiacchiere, tutte le volte che lo ha tirato per una manica per richiedere attenzione, ma ora, a tredici anni, vorrebbe solo mettergli del nastro adesivo sulla bocca. Lo adora però, eh!
“Dai, dai, dai, Derek, dai dai!”
Stiles va avanti da almeno un’ora con quella preghiera, ma Derek dopo il primo e secco no, si è chiuso in un ostinato silenzio, cercando di ignorarlo.
Invano.
“Derek!” Urla infatti il più piccolo, scuotendogli una spalla.
Derek sbuffa, mette giù il libro di letteratura e lo guarda.
“Stiles. Ti ho detto No!” ringhia esasperato.
“Ma Der” comincia quello con lo sguardo dolce e il broncio. Derek sa già che cederà. “La maestra ci dice sempre di analizzare bene le nuove paroline che impariamo! E io questa la a voglio…applicare, ecco! Solo un pochino!”
Derek alza gli occhi al cielo e affloscia le spalle.
“E cosa dovrei fare?” chiede, vedendo nascere il sorriso del bambino che gli arriva fino agli occhi.
“Beh, io faccio il dittatore e tu fai tutto quello che ti chiedo!” dice battendo anche le mani, entusiasta.
“Solo dieci minuti!”

Otto anni dopo

“DEREK ESCI SUBITO DAL BAGNO!”
“NO! SONO APPENA ENTRATO, FATTELA ADDOSSO!”
“DEREK HALE!”
“STO FACENDO LA DOCCIA!”
“E dai, Der, ti ho visto nudo un'ora fa, non mi sconvolgo, devo fare la pipì!”
“SONO GIÀ SOTTO LA DOCCIA, HAI DICIOTTO ANNI, PUOI ASPETTARE CINQUE MINUTI.”
Derek si passa le mani trai capelli insaponati, godendosi finalmente il silenzio.
Ha portato Stiles in vacanza come regalo di compleanno e, soprattutto, perché, nonostante avessero passato tante estati insieme, Stiles ci teneva che la prima da fidanzati fosse speciale.
Chiude gli occhi per risciacquarsi, ma sente di nuovo i colpi contro la porta e la voce di Stiles.
“Faccio appello al mio ruolo di Dittatore speciale del mio popolo, formato solo la Derek Hale e ti chiedo di USCIRE DA QUEL DANNATO BAGNO O TE LA FACCIO SUI JEANS!”
Derek, uscendo dal bagno con ancora l schiuma addosso, afferra Stiles per la nuca e lo bacia con forza.
“Togliti quel sorrisino dalla faccia! Avevi promesso che non l'avresti più fatto. Otto anni fa!”
Stiles sorride ancora di più.
“Ma tu avevi promesso che, se io avessi fatto appello al mio ruolo, avresti ubbidito. Ora spostati!” gli dice correndo in bagno.
“Ti odio!” ringhia Derek, scostandosi i capelli dagli occhi.
“Naaah! Adori il tuo dittatore speciale!”
Il maggiore scuote la testa rassegnato. Sì, lo adora. Lo ama. E quella sera glielo dirà.



La parola era “DITTATORE”.
Avevo deciso stamattina che, qualsiasi parola fosse apparsa nel generatore, avrei scritto di loro bambini. Anche grazie a ScoSt1124 che Mi fa venire certe voglie. Mi sto divertendo un sacco!

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Capitolo 5
*** #5 ***


#5

(Ore 20:45) Ora stai respirando? SS
(Ore 20:46) Idiota. Ero agitato, equindi? Era tua mamma! DH
(Ore 20:47) Dai, Der, siamo solo andati al centro commerciale. E poi tranquillo, hai fatto una buona impressione. SS
(Ore 20:50) Davvero? Non pensa sia uno psicopatico? DH
(Ore 20:54) No. Ha detto che eri così agitato che le hai fatto tenerezza. SS
(Ore 20:56) Tenerezza? Io? DH
(Ore 20:57) Sì. Hai fatto tenerezza anche a me mentre ti torturavi le mani quando vi siete presentati. Sei un cucciolone! SS
(Ore 20:59) Ti uccido. EH
(Ore 21:00) Dai, non lo dico a nessuno. Ah, mamma ha detto che sei bello, molto bello. SS
(Ore 21:01) Ah, e che sei bello anche quando arrossisci dopo avermi baciato. SS
(Ore 21:02) Ci ha visti? Ci ha visti quando mi sei praticamente saltato addosso?! Ma che figura! DH
(Ore 21:03) Sì, ha detto che non era poi così tanto intenta a sfogliare quel catalogo e che ha visto quanto siamo appassionati. Le fa piacere. SS
(Ore 21:05) Non ho parole. DH
(Ore 21:06) Io qualcosa da dirti ce l’ho ancora. Vieni qui? Ho appena finito di fare l doccia. SS
(Ore 21:07) … DH
(Ore 21:09) Ti lascio la finestra aperta, non dovrai incontrare mamma, almeno non oggi, va Bene? SS
(Ore 21:12) Arrivo tra dieci minuti. DH



La parola era “SFOGLIARE”.
Sì, molto breve, ma ho poco tempo stasera. L'idea me l ha data la vita e me l'ha data Pampu, prima che generassi la parola. A domani!

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Capitolo 6
*** #6 ***


#6

Stiles ha i crampi allo stomaco. È piegato in due seduto nella vasca da bagno e non riesce a smettere di ridere.
Alle sue spalle, invece, Derek se ne sta decisamente composto: non gli sta stringendo più le braccia intorno alla vita, ma le tiene incrociate sul petto bagnato, lo sta sicuramente guardando in modo truce, forse anche con gli occhi illuminati di rosso. Ma Stiles proprio non ce la fa a smettere di ridere.
“No, scu-scusa, ma…AHAHAHAHAHHA! Ti prego racconta-raccontamelo di nuovo!” dice con le lacrime agli angoli degli occhi.
“Idiota” è tutto ciò che risponde Derek.
Stiles si volta, cercando di non tirare calci all'altro, sedendosi ora a cavalcioni sul suo bacino. Derek, di istinto, scioglie le braccia e gli appoggia le mani sui fianchi per reggerlo.
“Quindi riprende il più giovane cercando di non ricominciare a ridere, “fino a dodici anni non dormivi se non avevi con te un…un…ahahahahaha! Scusa, scusa!”
Derek lo sta di nuovo guardando truce. Stiles vede i suoi occhi farsi rossi e il lupo si abbassa sul suo collo, mordendolo. Non gli fa del male, anzi, Stiles ride ancora di più.
“Il so-solletico! Bastardo!” Urla, ridendo e cercando di divincolarsi.
Derek lo tiene stretto e fermo, annusando forte la porzione di pelle che ha morso, dove l'odore di Stiles è più forte.
“Ti amo, idiota” gli sussurra contro il collo.
Stiles si immobilizza. Derek non gliel’ha mai detto. Lui lo sa, certo che lo sa, ma sentiremo dire…ti spappola lo stomaco!
“Sei ancora vivo?” si sente chiedere dal lupo che ha ancora il volto appoggiato contro la sua pelle.
“Sourwolf del cazzo! Mi stava venendo un infarto!” Urla, prendendo il viso del suo compagno tra le mani. “Ti amo anch’io, tantissimo!”
Derek si sporge per baciarlo, facendolo sciogliere come creta tra le sue braccia.
Escono dall’acqua un'ora più tardi, entrambi con le guance rosse e la spossatezza post-sesso. Derek gli appoggia un accappatoio sulle spalle, calandogli il cappuccio sulla testa e sfregandogli forte i capelli bagnati.
Stiles si sporge, mordendolo pino il naso, con un sorrisino furbo.
“Sourwolf” comincia, e Derek alza gli occhi al cielo. “Ma oltre il peluche della volpe, non è che facevi anche il bagno con le paperell-"
Stiles non riesce nemmeno a finire la frase che il lupo lo afferra, caricandoselo in spalla, è buttandosi poi di peso sul loro letto. Stiles è di nuovo legato in due con i crampi allo stomaco.


È in quella stessa posizione che Stiles si risveglia alle quattro del mattino, fuori è ancora buio pesto.
Un sogno. Era stato solo un bellissimo sogno.
Sente chiaramente le mani tremare, le lacrime che gli bagnano il viso e i singhiozzi che lo scuotono.
Derek non c'è, Derek non c'è da sei mesi e quella scena è solo stato un frutto del suo cervello che si prende gioco di lui mentre dorme.
Derek non c'è perché è andato via senza salutare, senza un addio, senza un biglietto. La sera prima avevano fatto l'amore fino al mattino.
Erano settimane che gli stava nascondendo qualcosa, Stiles lo sa, lo sapeva, ma non aveva mai fatto domande. Derek era sempre al telefono, spesso parlava anche lingue sconosciute, era nervoso. Solo quando erano da soli sembrava tornare a respirare e a Stiles bastava.
Ora, invece, è Stiles quello che impiega due ore per riprendere a respirare quasi normalmente.

Messico

“Le mie valigie sono pronte, tesoro, vai a dormire che domani sarà una lunga giornata.”
Derek si volta verso la donna.
“E se mi manderà via? Se non vorrà parlarmi? Se non mi ama più?”
La donna gli si avvicina.
“Non credo sia possibile. Da quello che mi hai raccontato, non credo sia possibile per voi stare separati. Magari ci vorrà un po', ma capirà e vivrete la Vostra vita insieme” gli dice accarezzandogli i capelli. “E io vi porterò un sacco di dolci quando andrete a vivere insieme nella bellissima casa che hai comprato nella riserva!”
Derek alza il viso, un accenno di un sorriso e anche un barlume di speranza.
“Sì, forse hai ragione” le dice, “grazie, mamma".


La parola era “QUATTRO ”.
Se non fosse chiaro, Derek ha lasciato tutto e tutti perché ha ritrovato Talia. Anche in questo caso, se qualcuno volesse prendere spunto, fate pure. Tra l'altroz nella mia testa, all'inizio il lieto fine non c'era, doveva finire tutto al risveglio di Stiles. Perché la vita a volte fa schifo. Ma poi mi sono detta che se la vita fa schifo, forse è bene che almeno la finzione sia perfetta. A domani!

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Capitolo 7
*** #7 ***


#7

“DEREK, DAI!”
“Ti ho già detto che io a quella festa non ci vengo, figurati se poi devo anche dare spettacolo.”
“Scottino ci tiene un sacco. E anche Isaac. Sai, Isaac, il tuo piccolo piccolo beta. Daaaaai!”
“Non ho intenzione di rendermi ridicolo. No.”
“Da quando travestirsi da Vincent Vega è ridicolo? Cosa dovrei dire io?”
“Tu non ti senti ridicolo perché hai scelto tu di travestirti come quella.”
“Mia Wallace.”
“Quella.”
“E dai, Der. Non è nemmeno un travestimenti eccentrico come quello di Tua sorella e Isaac, avremo abiti comunissimi!”
“Eccentrico?”
“Antonio e Cleopatra. Almeno noi saremo vestiti.”
“Mia sorella sarà NUDA?!”
“Derek! Non è questo il punto della discussione! Tipregotipregotiprego, ho già comprato la mia parrucca!”
“Ti odio.”
“Nah, mi vuoi tantotanto bene, siamo amici, amico del cuo- Ok, la smetto, spegni gli occhi!”


Festa

“Daiiii Deeerek! L’hanno messa per noi!”
“No. Io non ballo.”
“Ma è la canzone nostra, è il ballo di Vincent e Mia, è il twist!”
“NON. BALLO.”
“Okay!”

Due ore dopo

“Vuoi ballare?”
“Hai detto che tu non balli.”
“Questo è un lento, posso farcela.”
“Vuoi ballare un lento con me? Perché?”
“Perché mi va. Vieni?”

“Derek?”
“Mh?”
“Io ti piaccio, vero? Non mi sto facendo dei film, non è tutto frutto della mia immagina-"


“Sì, mi piaci.”
“Anche tu. Lo so che lo sai. Cioè ho risposto al bacio, ti sto stringendo forte. Ti sto facendo male? No, ver-"


“Mi piace quando mi zittisci così.”

La parola era “TWIST ”.
Sì, Derek e Stiles si sono travestiti comei protagonisti di Pulp Fiction e no, non potevo assolutamente far ballare il twist a Derek. A domani!

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Capitolo 8
*** #8 ***


#8

(Ore 21:34) Der, ho paura. SS
(Ore 21:35) Di cosa? Devo venire? DH
(Ore 21:36) No, no, tranquillo! È che di fianco al mio alloggio al college c'è questo appartamento. Il mio compagno di stanza ha detto che dentro ci vive un tipo inquietante che a volte ci spia. Ma io non l’ho mai visto. SS
(Ore 21:37) Magari il tuo coinquilino era ancora sotto gli effetti della droga che ha assunto alla festa di ieri. DH
(Ore 21:38) Non ti ho mai detto della festa. SS
(Ore 21:39) Lo so che mi hai visto ieri mattina. DH
(Ore 21:41) Lo sai che sei un grosso lupone protettivo, Vero? SS
(Ore 21:42) Te ne sei andato dopo le vacanze di Natale dicendo che dormivi pochissimo a causa degli incubi, che a volte senti come se qualcuno ti seguisse. DH
(Ore 21:43) Quindi ora mi segui tu. SS
(Ore 21:44) Mi assicuro solo che tu stia bene. DH
(Ore 21:45) Ti ho visto tre giorni fa, appena sei arrivato. Per questo non mi hai mai sentito avere gli incubi. SS
(Ore 21:46) Cosa fai ora qui a New York? Il branco? Cora? SS
(Ore 21:47) Se la possono cavare da soli per un po'. Un membro del branco aveva bisogno di aiuto. DH
(Ore 21:48) Dell'aiuto del mio Alpha. Ma è comunque una cosa da lupone iperprotettivo, ammettilo! Mi vuoi bene, ci tieni a me! SS
(Ore 21:49) Derek? SS
(Ore 21:50) Dai, Derek, scherzavo! SS
(Ore 21:53) Domani facciamo colazione insieme. Alle dieci. DH
(Ore 21:54) Va bene! Tanto ho lezione alle 12. Ma tanto lo saprai. SS
(Ore 22:30) Grazie, Derek. SS
(Ore 22:31) Non devi ringraziarmi, non lo faccio solo per te. DH
(Ore 22:32) Cosa significa? SS
(Ore 22:33) Niente, dormi. DH
(Ore 22:33) Uff! Tanto poi me lo dirai! SS




La parola era “ALLOGGIO ”.
Questa qui è tutta per ScoSt1124 che voleva un Derek protettivo. Spero di aver capito cosa desideravi. A domani!

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Capitolo 9
*** #9 ***


#9

“Oddiooddiooddio!”
“Stiles, sto cercando di guardare la televisione.”
“No, nemmeno ti piace la tv. Ti prego, girati e guardami!”
“Cosa diavolo ti prende?”
“Oddiooddiooddio non è possibile! E perché me ne accorgo solo Ora?!”
“Stiles.”
“No, aspetta, girati così…così…”
“Toglimi le mani dalla faccia! Mi dici cosa succede?!”
“Bianca.”
“Articola una frase.”
“La tua barba. Sta diventando bianca!”
“Solo ora te ne accorgi?”
“Sì! Perché non me l’hai mai detto?”
“Perché avrei dovuto?”
“Siamo amici! Certe cose devo saperle! TI STA BENISSIMO!”
“Eh?”
“Sì, cioè, ti sta bene…ti sta..beh…E I CAPELLI?”
“Non ho i capelli bianch-toglimi le mani dalla testa!”
“Voglio controllare! Magari lo è solo la radice e stai diventando un uomo brizzolato! Oddio, sarai un daddy!”
“…”
“Cioè, io…era…si dice così No?”
“E tu cosa saresti?”
“Io? Io sono io, sono Stiles, non ho i capelli bianchi e la barba nemmeno ce l’ho e perché mi guardi così?”
“Così come?”
“Come se…come un lup- Oh oh ehi, così lo fai cadere!”
“Sei seduto sulle mie gambe e ti sto tenendo.”
“Oh sì, lo vedo, lo sento. Oh, hai la barba bianca anche qui, ora che sono più vicino, proprio come un dadd- Oddio scusa, ancora questa cazzat-"
“Il daddy a questo punto…punisce il…baby Boy?”
“…”


“Questo baby boy vuole farti impazzire. Posso?”
“Lo fai sempre.”




La parola era “RADICE ”.
Forse è un po' confusa. Se così fosse, beh…sono solo Stiles e Derek che pensano di essere amici e per la scoperta DI Stiles finiscono a fare giochi di ruolo. Semplice semplice. A domani!

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Capitolo 10
*** #10 ***


#10

Villa Hale

“Mamma…?”
“Ehi, Derek, pensavo fossi ancora al parco. Cosa succede? Puzzi di preoccupazione.”
“Io…Io forse ho fatto una cosa brutta.”
“Tesoro, cos'è successo? Hai sette anni, cos’hai potuto fare di così brutto?”
“Mamma, io…lui stava correndo senza guardare!”
“Derek, comincia dall'inizio, okay? Con calma, non sono arrabbiata. Spiegami.”
“Va bene. Io ero al parco, sull'altalena che guardavo Cora e Laura. C'erano tanti bimbi e urlavano, allora sono andato sotto quell’albero grande, ricordi?”
“Sì, la quercia.”
“Sì. E stavo guardando la strada e c'era una signora dall’altro lato e parlava con un'altra signora e c'era anche un bimbo piccolo con il cappello rosso che correva intorno alla signora.”
“La sua mamma?”
“Forse sì. Poi il bimbo ha visto le giostre e all'improvviso si è messo a correre e la signora non l'ha visto, ma io sì. E mamma, è successo come la pubblicità di quel film brutto di ieri, quello con il camion.”
“Il camion ha investito il bimbo?!”
“No, ma c'era quasi e la signora l'ha visto, ma poi lei era troppo lenta e io…mamma il bimbo altrimenti moriva!”
“Derek, calmati, tesoro. Cos’hai fatto?”
“Io…io sono diventato un lupo mentre correvo e ho preso il cappuccio del.bimbo con i denti e l’ho tolto dalla strada!”
“Hai salvato il bimbo?”
“Sì, ma ero un lupo, mamma. Scusa! Lo so che non dovevo, ma poi sono scappato via, nessuno mi ha visto, ti giuro!”
“Va bene, va bene, non piangere. L'hai fatto per salvare il bambino e se dici che nessuno ti ha visto, ti credo.”
“Grazie, mamma.”


Quattordici anni dopo

“ATTENTOOO!”

“Oh. Mio. Dio. MI HAI SALVATO LA VITA! NON L'AVEVO ASSOLUTAMENTE VISTO!”
“IMPARA A GUARDARE DOVE METTI I PIEDI!”
“EHI, NON L’HO VISTO! Non voglio mica morire!”
“Non muori se metti i piedi su un falò sulla spiaggia, idiota!”
“SE FOSSI INCIAMPATO E CI FOSSI FINITO POI INTERAMENTE DENTRO?! E non guardarmi così! Grazie per avermi afferrato…”
“Derek.”
“Io sono Stiles. Uh, cos'hai lì? Un tatuaggio?”
“Sì, una triskele.”
“FIGO! Io ne ho fatto uno la settimana scorsa, appena ho compiuto diciotto anni! Vuoi vedere? Aspetta, è sulla schiena, tolgo la maglia…TI PIACE?!”
“È un lupo?”
“SÌ! Mamma mi ha sempre raccontato che una volta, quando avevo quattro anni, un lupo mi ha afferrato per il cappuccio e salvato da un investimento certo! Mi feci comprare un peluche con cui dormivo sempre. E ora eccolo qui sulla mia schiena!”

Due anni dopo

“Sapevo che ti avrei conosciuto prima o poi lupone, sapevo che era destino.”
“…”
“Non mi sbuffare contro e riscaldami, che ho freddo!”




La parola era “PUBBLICITÀ ”.
L'idea è di Pampu. Cioè quella di Derek che salva Stiles con il cappuccio, per il resto ci ho ricamato sopra io. E ho cercato di inserirci la parola. Spero di averti soddisfatta, love. A domani!

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Capitolo 11
*** #11 ***


#11

Tutto ciò che si salva dalla furia di Derek è un vaso di fiori.
È tornato al loft e ha scaraventato tutto contro la parete, quella che ha una grande voragine al centro. Ha iniziato dal libro appoggiato sul tavolino basso davanti al divano, poi ha lanciato anche il tavolino.
Vuole distruggere tutto, vuole che anche quello che lo circonda sia nelle stesse condizioni in cui si trova il suo stomaco. Il suo cuore.
“Derek, vado via. Vado a New York” gli ha detti Stiles un'ora prima.
Stiles andrà a New York, andrà al college, diventerà un adulto e lui non ha nemmeno avuto il coraggio di dirgli che da qualche mese si è reso conto di amarlo.
E Stiles lo sa, lo sa bene cosa prova Derek, ma Derek sa anche che il ragazzo non farà più nessun passo verso di lui, non dopo che lo stesso mannaro l’ha rifiutato per due volte un anno prima.
Derek guarda quel caso di fiori e ride, una risata amara. Ora capisce il perché di quel gesto.
“Dai, Sourwolf” gli aveva detto Stiles, “ci vuole un po' di colore qua dentro. Sono solo fuori di campo, vedi? Questi qui si chiamano Nontiscordardimè!”
Derek osserva quei piccoli fiori azzurri e ritrae gli artigli, cercando di calmarsi.
Stiles starà bene. Stiles starà meglio.
Se lo ripete come una litania, come se volesse convincersene. Ed è con queste parole sulle labbra che si addormenta, distrutto, sul pavimento freddo.



Questa volta il generatore mi ha dato più parole: “VASO DI FIORI ”.
Scusate il ritardo, è praticamente già domani, quindi, a dopo.

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Capitolo 12
*** #12 ***


#12

Cinque anni dopo

Derek lo vede all’altro lato della strada, sta camminando sul marciapiede.
Sono cinque anni che non si sentono o vedono, Stiles ha ormai finito il college, ma non è tornato a casa, come previsto.
Derek è lì, bloccato a guardarlo, ma non sa se può avvicinarsi, se può farsi vedere. Non ne avrebbe nessun diritto.
Vorrebbe fare dietrofront e andarsene, ma le gambe sono pietrificate. Gli si blocca anche il cuore quando Stiles fa per attraversare dal suo lato e lo vede. Anche il ragazzo si blocca per qualche attimo, poi sul suo viso compare un enorme sorriso.
Quando si avvicina Derek lo sente rilassato, cosa che lui non è, lo sente felice, cosa che lui pensava di essere quasi, almeno fino a quel momento.
Derek si è semplicemente reso conto che stava prendendo in giro se stesso, la sua felicità e tutta in quegli occhi color caramello.
Stiles dice qualcosa, ma l’attenzione di Derek è tutta conquistata da un particolare sul collo del ragazzo, nascosto quasi dietro l'orecchio.
Derek nemmeno si è reso conto di aver allungato la mano e che sta sfiorando con le dita quella porzione di pelle.
“Sono Nontiscordardimè” dice Stiles.
Derek non risponde, ma sposta la mano, scoprendosi piano il polso.
“Sì, lo so” dice, mentre Sties tocca piano il suo tatuaggio, quasi gemello.
Quello del ragazzo è a colori. Il suo è tutto nero.
“Ti va un caffè, Derek Hale?” Sì sente chiedere.
Alza lo sguardo e annuisce.



La parola era “MARCIAPIEDE ”.
Si, è ovviamente il continuo della storia di ieri. È bene che sappiate che tutto ciò che scrivo riflette il mio umore del momento, sono fatta così. . A domani.

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Capitolo 13
*** #13 ***


#13

“Non fare l’aragosta, Derek Hale.”
“Aragosta?”
“Indietreggi, cammini all'indietro.”
“Stiles quelli sono i gamberi. E poi non è nemmeno vero, perché nuotano in avanti, ma sono famosi perché sanno anche farlo al contrar-"
“Uuuuuuffa! Non fare il gambero Allora!”
“Non ti avvicinare.”
“Derek.”
“Ho detto di no.”
“E dai Derek, solo dieci minuti, è stanca morta, crollerà.”
“No, non metterò quelle cose ridicole. No, no e n-"
“Papà?”
“Sybil, cosa ci fai qui? Torna nel lettino.”
“Aspettavo la favoletta. Papi ti ha chiesto se fai la fatina? Dai, ti prego, papà!”


“Sì è addormentata, Der.”
“Toglimi queste cose.”
“Dai, sei carino con le ali- E va bene, ritira le zanne, te le tolgo!”



La parola era “ARAGOSTA ”.
Il nome della bimba è dovuto al fatto che ho iniziato A guardare Downton Abbey da qualche giorno e non riesco a smettere. A domani.

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Capitolo 14
*** #14 ***



#14


"Derek, Derek, fermati!"
"Stiles..."
"No, Der, Davver-ahhh"
"Cosa diavolo ti prende?"
"Orecchie!"
"Ti fanno male le orecchie?"
"No, stupido lupo! Tu, Tu hai delle orecchie!"


2 ore dopo 

"E dai, Derek, non è successo niente. Ti stavano anche bene!"
"..."
"Esci da quel bagno!"
"No."
"Cosa vuol dire no? Non puoi andartene così, sul più bello!"
"Tu mi hai interrotto..."
"Pensavo ti sentissi male, che potesse succedere qualcosa. Non avevo paura, stupido!"

"Ecco, bentornato."
"..."
"Non è successo nulla, hai solo un po' perso il controllo?"
"Un po'..."
"Merito mio?"
"Avrei potuto farti male."
"Naaah, il tuo lupo mi vuole bene."
"..."
"Che ne dici di continuare da dove abbiamo interrotto? Sai, vorrei concludere la mia prima volta..."
"Scusa"
"Sicuramente non la dimenticherò mai!"

La parola era "ORECCHIE".
Scusate se ieri non avete avuto nessuna storiella, ma non ho avuto tempo. Oggi doppia dose ;) A tra poco! 

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Capitolo 15
*** #15 ***


#15

“Lallo.”
“Giallo.”
“LALLO!”
“Sì dice Giallo.”
“LAAAAAALLO!”
“STIIIILES!”
“Cosa? Cosa succede?”
“Tua figlia non sa parlare.”
“Beh, ha meno di due anni, è normale.”
“Normale?”
“Sì, Derek, è normale. Lasciala stare.”
“LALLO!”
“Sì, amore di papà, è lallo!”


“Sì è addormentata, io andrei.”
“Derek aspetta, siediti un attimo.”
“Mh?”
“Non hai pazienza con Hanna, non sai a quanto anni parlano i bambini, non le sai preparare da mangiare e l'unica cosa in cui riesci è farla addormentare, ma perché lei ti adora. Hai una spiegazione?”
“Io…non ho mai fatto il babysitter. Non è vero che l’ho fatto per sette anni, anzi, odio i bambini. Tranne Hanna, lei mi sta simpatica.”
“Beh, mi era sembrato strano che un ragazzo, di ventisette anni, si offrisse di fare da babysitter, ma ci avevo creduto. Perché due giorni fa ti sei offerto?”
“Vieni in quel bar da quasi un anno e ultimamente sei sempre stressato, era evidente che avessi bisogno di aiuto. Poi hai detto che non trovavi nessuno per lei, che non sapevi a chi lasciarla e io la conoscevo già e conoscevo te.”
“Beh sì, è quasi un anno che chiacchieriamo ogni tanto la mattina. Non ti sarebbe stato più facile chiedermi un appuntamento?”
“…”
“Sei licenziato, Derek.”
“Mi sembra giusto. Vado via, mi dispiace.”
“Aspetta!”
“Mh?”
“Ho trovato una vera babysitter, quindi…beh…domani sera sono libero.”
“Oh…cinema?”
“Epoi cena?”
“Perfetto. Ah, Derek?”
“Dimmi.”
“Lo so dal secondo giorno che ti ho visto che sei il proprietario di quel bar e di tutta la catena in tutto il paese. Anch’io non avevo il coraggio di chiederti di uscire con me, ho accettato apposta.”
“Lo immaginavo.”



La parola era “GIALLO ”.
Buonanotte. A domani.

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Capitolo 16
*** #16 ***


#16

“Stilinski, venga alla lavagna.”
“Per fare cosa?”
“Per spiegare quello che ho appena finito di dire E che non ha ascoltato.”
“Io…io stavo ascoltando!”
“Sì, il suo compagno di banco, sicuramente non me.”
“Ma…”
“Ma cosa? Venga qui e mi dica cosa ha sentito, il resto lo dirà la classe. Si sbrighi.”
“Professore ho mal di panc-"
“STILINSKI!”
“Arrivo!”


“Sei stato stronzo oggi.”
“Tu sei stato un cattivo studente.”
“Ma Der, sono il tuo fidanzato nascosto, dovresti aiutarmi!”
“Proprio perché non si deve sapere, non posso fare favoritismi.”
“Altrimenti li faresti?”
“No.”
“Ecco. Stronzo.”
“Dai, devo sostituire solo un altro mese.”
“È sempre una tortura. E poi…”
“Poi?”
“Non li puoi evitare gli occhiali? Cazzo, sei un lupo, non ti servono?”
“Erika dice che mi stanno bene.”
“Appunto. Troppo.”
“Ti faccio distrarre io quindi?”
“Mh…”
“Quindi vuoi ripetizioni private, senza occhiali?”
“Mi va bene pure senza tutti gli altri indumenti.”
“Non avevo dubbi. Ma ora dormi, che è tardi.”
“Domattina ti trovo qui?”
“Vado via solo quando esce tuo padre, poi torno prima che ti svegli.”
“Bene. Notte.”
“Buonanotte.”



La parola era “LAVAGNA ”.
Con questa parola non potevo non fare Derek!prof. Non potevo proprio. A domani.

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Capitolo 17
*** #17 ***


#17

“Papi, sembri una renna!”
“Eh?”
“Hai il naso rossissimissimo!”
“Fuori si gela, credo che nevicherà stanotte.”
“Davvero? È bella la neve?”
“Sì, molto. Potremmo fare un bellissimo pupazzo!”
“Sì! Poi mandiamo la foto a papà?”
“Ma certo! Ora andiamo di là che ti preparo qualcosa da mangiare e poi prendi la medicina.”
“Ma papi, hai detto che la febbre non è tanto alta!”
“La medicina devi prenderla lo stesso, su, forza!”

Giorno dopo
_Videochiamata in corso da Stiles a Derek

“Papà, allora ti piace il pupazzone?!”
“Quello è il mio vecchio giubbino di pelle? STILES!”
“Dai, Vivienne voleva che somigliasse a te! Come sta Cora?”
“Sì, papà, come sta zia Cora? Il secondo cuginetto quando nasce? Glielo hai detto che mi dispiace che mi è venuta la febbre?”
“Sì, gliel'ho detto e ti manda un bacio. Il cuginetto dovrebbe nascere a breve e Cora sta bene.”
“Ci mandi una foto?”
“Certo. Ora devo andare che Isaac mi sta cercando. Tornate dentro che avete i nasi rossi!”
“Va bene, papà! Ciao!” “Ciao, Der, mi manchi.”
“Mi mancate anche voi.”



La parola era “RENNA ”.
Se qualcuno ha letto qualcos’altro di mio e si sta chiedendo se è quello che sembra…sì, lo è. È Vivienne. Questa qui è per Amayaa. A domani.

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Capitolo 18
*** #18 ***


#18

“Sì, continua così…”
“Non credi che sto andando troppo a fondo, Stiles?”
“Nah, spingi di più!”
“Se vado troppo in profondità e rovino tutto, non do spiegazioni a nessuno!”
“E dai, Der, non farti paranoie, affonda!”
“Così?”
“Perfetto! Non uscire fuori dalle righe però!”
“No, sto attento!”
“Lo so, non rovineresti mai una cosa così fantastica!”


“Wow!”
“Ti piace?”
“Hai seguito perfettamente le linee che avevo tracciato, è bellissima!”
“È stato più facile di quanto pensassi.”
“Vero, papà diceva sempre che era difficile. Sarà che sei un lupo perfetto. Non è simpatica?!”
“Non capisco perché quelle dei nostri vicini siano tutte spaventose, ma la nostra debba essere buffa, ma sì, è bella.”
“Ehi, è tuo figlio che l ha chiesta così e quindi la nostra zucca non spaventerà nessuno. Il nostro sarà un Halloween divertente!”
“Eva bene. Dai, andiamo a prenderlo, Scott avrà già perso la testa, così gliela facciamo vedere.”



La parola era “ZUCCA ”.
Sì, una cosettina orribile, ma non mi è venuto di meglio. Buonanotte, A domani.

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Capitolo 19
*** #19 ***


#19

(Ore 13:45) Ovviamente. SS
(Ore 13:56) Stiles? DH
(Ore 14:01) Eh, io. Ma porca troia, Perché? SS
(Ore 14:04) Posso sapere perché, dopo tre anni, mi scrivi cose senza senso? DH
(Ore 14:05) “Stilinski, in questa cartellina c'è la tua prima missione. Abbiamo solo una foto e un numero di telefono. Fattelo amico e scopri dov’è, è accusato di omicidio di massa". SS
(Ore 14:10) Sei nell'FBI? DH
(Ore 14:11) Dovrei portare a termine la tua cattura per entrarci definitivamente. Porco cazzo! SS
(Ore 14:14) Sono anni che non mi trovano. DI
(Ore 14:17) è perché non avevano me. E dato che io non voglio che ti catturino, facciamo che io faccio il bravo, tu diventi davvero mio amico, io ti consegno a loro e tu poi SCAPPI! SS
(Ore 14:20) E tu? DH
(Ore 14:26) E io il mio l’avrò fatto. Non lo so, non mi importa, si vedrà! Sta' attento, mentre cerco di salvarti il culo, ti prego. SS
(Ore 14:29) Se questa storia finisce, ti va di vederci? DH
(Ore 14:33) Giusto. Derek Hale aspetta il pericolo mortale e il rischio di finire in carcere a vita per chiedermi un appuntamento! Ti odio! SS
(Ore 14:34) non è vero. E non finirà male. DH
(Ore 14:35) PREGA CHE SIA COSÌ! Ti scrivo tra un po' con l'altro numero. Tu fai te stesso e poi innamorati di me e dimmi dove sei. Hai un mese di tempo. SS
(Ore 14:36) Poco. Ci ho messo tre anni nella realtà per capirlo. DH
(Ore 14:38) Stronzo. SS
(Ore q4:38) No, non è vero. SS
(Ore 14:38) Ti amo. SS
(Ore 14:39) Cioè, ti amo anch’io. SS
(Ore 14:40) Ti amo. DH



La parola era “CATTURA ”.
Questa qui doveva essere una long per Dori, gliel’avevo promessa quasi un anno fa e l'avevo anche cominciata. Diciamo che qui l’ho molto riassunta, ma la long non riesco ancora A scriverla. A domani.

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Capitolo 20
*** #20 ***


#20

“DEEEREEEEEK!”
“Cosa cazzo urli!”
“Oh, eri qui dietro. Sì è rotta la stampante.”
“Comprane un'altra.”
“Ma ti pare che ogni cosa che si rompe, la buttiamo e ne prendiamo una nuova? Dovremmo risparmiare e cercare di aggiustare.”
“Portala al centro assistenza.”
“E pagare chissà quanto per poi arrivare alla conclusione che era meglio comprarla nuova?”
“Stiles, cosa vuoi? Sto leggendo.”
“Nulla. Conversavo. La aggiusto Io!”
“Attento alle dita.”


“DEEEEREEEEEEEK!”
“Sono ancora qui dietro.”
“Guardami.”
“…”
“MI È SCHIZZATO TUTTO L’INCHIOSTRO FUCSIA IN FACCIA!”
“Lo…lo vedo…”
“NON RIDERE!”
“AHAHAHAH!”
“DEEEEEREEEEK!”


“Ti arrendi? La smetti di aggiustare le cose?”
“Uff. Sono bravo!”
“La lavastoviglie che ha allagato casa. Il frigo che si è ricoperto di ghiaccio. La lampadina esplosa…”
“Dettagli!”
“Non ti arrendi?”
“Quando ho allagato casa, mi è toccato spogliarsi perché eri tutto bagnato. Quando abbiamo sbrinato il frigo…il ghiaccio è stato divertente. Quando è esplosa la lampadina, mi sono spaventato così tanto che tu, per istinto di protezione, ti sei trasformato in un lupetto adorabile. E ora siamo nella vasca insieme perché mi devo ripulire. No…non mi arrendo!”
“Che ragazzino testardo!”
“Ahahah no…no…Der…il solleticahahahah!”



La parola era “STAMPANTE ”.
A domani.

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Capitolo 21
*** #21 ***


#21

(Ore 20:45) Lyds, ho detto no. No e no! Diglielo! SS
(Ore 20:48) Mi sono scocciata di farvi da mediatrice! Dovete risolvere le vostre cazzate tra di voi! LM
(Ore 20:50) È lui che è scappato da te. SS
(Ore 20:54) Tu l’hai cacciato di casa e gli stavi lanciando tutto il servizio di piatti dietro. LM
(Ore 20:55) MA HAI CAPITO COSA HA FATTO? SS
(Ore 20:56) Dai, Stiles, ha solo aperto i tuoi giocattoli per far giocare vostro figlio. LM
(Ore 20:59) LE MIE ACTION FIGURES DI STAR WARS SIGILLATE DA QUINDICI ANNI! SS
(Ore 21:02) Giocattoli. Guarda qui. _Foto allegata_. LM
(Ore 21:05) Stronza. SS
(Ore 21:07) Ti ho solo mandato una foto di tuo marito che gioca con tuo figlio sul mio tappeto, con i tuoi giocattoli. LM


(Ore 21:10) Ti amo. Scusa. SS
(Ore 21:12) Scusa anche tu, ti amo anch'io. Hai raccolto i cocci? DH
(Ore 21:16) Sì. Potete tornare, nessun pericolo di schegge. SS



La parola era “MEDIATRICE ”.
Ho sonnissimo, buonanotte. A domani.

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Capitolo 22
*** #22 ***


#22

“È un'operazione complicata.”
“Stiles, stai cuocendo un pesce.”
“È difficile!”
“L’hai solo messo nel forno e lo stai guardando da dieci minuti.”
“Sto sorvegliando.”
“Per paura che scappi?”
“Non puoi capire nulla di alta cucina, tu manderesti anche carne cruda.”
“Tutte leggende.”
“Nemmeno da lupo?”
“Quella è una cosa a parte.”
“Lasciami qui a sorvegliare la mia creazione.”
“Stiles, mi annoio.”
“Esci.”
“Non voglio uscire.”
“Leggi.”
“Ho appena smesso.”
“Guarda la t- EHI!”
“Mh? Ti dispiace?”
“Essere sbattuto nei muri? Naaah!”


“Der …”
“Mmmmmh…dormi.”
“Derek, sento una puz- MI HAI FATTO BRUCIARE IL PESCE, BRUTTO LUPO CATTIVO!”
“Puzzava già prima.”
“Uff! Carnivoro!”



La parola era “OPERAZIONE ”.
Sarò fuori domani edomenica, ma spero di riuscire ad aggiornare lo stesso. A presto.

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Capitolo 23
*** #23 ***


#23

(Ore 19:45) Der Der, mamma mi ha dato il permesso di usare il suo cellulareper chiederti se puoi aiutarmi con l'aritmetica. SS
(Ore 19:49) Ora o domani mattina? DH
(Ore 19:50) Quando vuoi. SS
(Ore 19:56) Mamma ha detto che va bene se vengo ora e poi resto a dormire da te. Per I tuoi genitori va bene? DH
(Ore 19:59) Mamma e papà hanno detto certo. SS

Dieci anni dopo

(Ore 19:50) DEREK. CHIMICA. AIUTO. HARRIS. SS
(Ore 19:56) No, se vengo io, non studi. EH
(Ore 20:00) DOMANI HO IL COMPITO IN CLASSE. AIUTO. SS
(Ore 20:10) Com'è finita con matematica? DH
(Ore 20:12) Dai Der, era la prima volta che eravamo soli in casa da quando stiamo insieme. Ora c'è mamma. SS
(Ore 20:13) Posso dormire lì? DH
(Ore 20:14) Devi. SS



La parola era “ARITMETICA ”.
Direttamente da casa di ScoSt1124. A domani

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Capitolo 24
*** #24 ***


#24

“De-Derek?”
Stiles sta tagliando il formaggio da mettere in tavola quando, all'improvviso, in cucina entra il mannaro. Non lo vede da tre anni e ora se lo trova in casa, senza che abbia usato la porta di ingresso, e che lo guarda con occhi accesi di rosso.
“Mostrami la gola!”
Stiles appoggia il coltello sul tavolo con calma, senza distogliere lo sguardo dall'altro.
“No.”
Derek avanza, fino a mettersi dall’altro lato del tavolo, appoggiando le mani articolate su di esse, stringendo con forza il marmo.
“Mostrami. La. Gola.”
Glielo dice come un ordine, Stiles lo sente il tono di Alpha, ma con lui non funziona.
“No.”
Questa volta il tono di voce si incrina, ma lo sguardo è ancora risoluto. Derek prende un respirochiudendo i suoi di occhi. Quando li riapre sono di nuovo verdi.
“Ti prego, Stiles.”
Stiles sorride sarcastico.
“Quando ri ho pregato di non andare via hai obbedito?” gli chiede, per poi aggiungere “chi te l’ha detto?”
“Erica.”
Stiles lo sapeva, lei è sempre stata dalla parte di Derek, del suo Alpha scappato. Quindi annuisce, si avvicina e lo fissa negli occhi.
“Li vedi?” chiede, mostrando il rosso dei suoi occhi. “Ricordi cosa ti ho sempre detto sulla mia trasformazione?”
“Sì, che l'avresti accettata solo per diventare a tutti gli effetti il mio compagno.”
“Siediti.”



“Quindi hai ucciso un Alpha per salvare Scott, ma lui morendo ti ha morso e ora sei Così?”
“Esatto. Hai davvero pensato che avessi trovato un marchio di un mio compagno sul mio collo, Derek?”
“No, ho capito dal tuo odore da quando mi hai visto che cosa provi per me.”
“Cosa provo ancora per te.”
“Ma ormai ero qui e Erica non mi ha dato spiegazioni proprio perché sapeva che sarei corso da te. Sono uno stupido…”
“Sì, lo sei.”
“Voglio corteggiarti, uscire con te e farti capire che ora, stare con te, è tutto quello che voglio. Me lo permetti?”
“Non riuscirei mai a dirti di no.”



La parola era “GOLA ”.
Beh, volevo Stiles Alpha. A domani

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Capitolo 25
*** #25 ***


#25

(Ore 14:34) Der, domani lavoro fino a tardi, stai tu con Tom o lo dico a papà? SS (Ore 14:36) Ci sto io, non ho lezione. DH
(Ore 14:39) Bene. Ha detto che dovrà decorare delle uova. SS
(Ore 14:42) Non ho idea di come si faccia. Prenditi un giorno di ferie. DH
(Ore 14:44) Su, lupone, non sarà niente di complicato, cerca su Google. Quando torni? Ho fatto i biscotti. SS
(Ore 14:49) Sono in macchina. DH

Giorno dopo

(Ore 15:02) Foto allegata – Questa è la nostra cucina al momento. DH
(Ore 15:07) Quello e un campo di battaglia. Le uova ve le siete lanciate? SS
(Ore 15:09) Abbiamo entrambi poca dimestichezza con le cose troppo delicate e una presa troppo forte. E ora abbiamo finito le uova. Tom dice che gli è pure venuta voglia di frittata. DH
(Ore 15:12) Stasera porto altre uova per il mio bimbo, così faremo la frittata e le decorazioni. Imparerete ad essere lupacchiotti delicati. SS



La parola era “DECORARE ”.
Ho troppo sonno per scrivere qualcosa di decente e che abbia un senso. A domani

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Capitolo 26
*** #26 ***


#26

13 Febbraio

“Der?”
“Mh?”
“Lo so che festeggeresti San Valentino solo se ti minacciassero con una imminente esplosione dell’intero pianeta, ma posso chiederti una cosa?”
“Mh”
“Se io volessi festeggiarlo, come lo organizzeresti? Programmeresti una serata?”
“Mi stai chiedendo di farlo?”
“No, no, no, tranquillo, era solo una curiosità. Ti va una cioccolata calda?
“Sì, grazie. Scelgo un film.”

14 Febbraio

“Stiles? Stiles, dove sei?”
“DOCCIAAAAA!”
“Quanto ti manca? Cora ci ha invitati a cena, le ho detto di sì, è un problema?”
“Sei stato fuori tutto il giorno, torni e me lo dici solo alle sette di sera?”
“Non è niente di formale, dai, dici sempre che la vediamo poco.”
“Eva bene, vado a prepararmi. Prendi il vino bianco, le portiamo due bottiglie.”
“Va bene.”

(Ore 20:18)

“Der, tutte le luci sono spente, Sicuro di aver capito bene? Non ti avrà detto domani? Magari sarà fuori con Isaac a festeggiare.”
“Entra.”
“Perché hai le chiavi?”
“Entra.”
“Der…”
“Cosa?”
“Cos’è quel tavolo?”
“Un tavolo con bicchieri e piatti?”
“Tu…Tu hai preparato tutto? Hai fatto questo per…per me? Der, ieri non volevo che tu orgaizzas-“
“Taci, era già tutto organizzato da una settimana. Accomodati e mangia.”
“Ha cucinato Cora? Sembra tutto buonissimo.”
“No, ho fatto tutto io. Chiudi quella bocca o ci entrano le mosche.”


“Sono pienissimo! Era tutto così buono, perfetto, tu sei perfetto!”
“Era solo un pollo arrosto.”
“Era squisito, e anche i biscotti lo erano. Ora cosa facciamo?”
“Ora…”
“Cosa stai facendo? Ti è caduto qualcosa sotto il tav- OH!”
“Stiles Stilinski, vuoi sposarmi?”
“…”
“Ehi, ehi, cadiam- Siamo caduti.”
“Ti amo, ti amo così tanto e me l’hai chiesto a San Valentino, il giorno più romantico e l’hai fatto per me perché tu odi queste cose e oddio, ci sposiamo!”
“Ci sposiamo se mi dici di sì.”
“Sì! Sì! Certo che sì!”

(Ore 23:17)

“Ne programma era anche compreso il fare l’amore sul pavimento della sala da pranzo di tua sorella?”
“No, anzi, me l’aveva severamente vietato.”
“Bene, sarà il nostro primo segreto da fidanzati.”



La parola era “ESPLOSIONE”.
Questa è per le mie "valentine" che me l'hanno gentilmente chiesta. dato che è San Valentino, magari entro stasera riuscirò a darvi anche l'altra. A domani

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Capitolo 27
*** #27 ***


#27

“No, Scott, ormai mi sono rassegnato: non gli interesso nemmeno come amico, figurarsi come qualcosa in più. Ci ho provato in ogni modo, gli ho confessato cosa provo, gli ho detto che mi basta anche solo la sua amicizia, ho cercato di non infastidirlo, ma niente. Sono due settimane che non lo vedo e non lo sento. È sparito e non mi aspettavo nulla di diverso.”
“Ma stavate diventando amici, vi sentivate ogni giorno, non puoi arrenderti!”
“E invece lo faccio, l’ho fatto. Fanculo Derek Hale, me-me ne trovo un altro e come amico ho te, mi basti.”
“Ne sono felice, ma credo ancora che potresti parlargliene. Perché dici di esserti arreso, ma stai piangendo.”
“Sono solo triste perché è mezzanotte ed è appena passato San Valentino e speravo che si facesse sentire e mi facesse una dichiarazione banalissima in un giorno banalissimo. Sì, il mio cervello si crea sempre scenari strani.”
“Sei sicuro che non vuoi che venga lì? Porto la vodka e giochiamo all'Xbox.”
“Nah, Scottie, tranquillo. Anzi, ti sto pure disturbando, goditi la fine della serata, okay?”
“Ma domani mattina facciamo colazione insieme, vengo a svegliarti.”
“Va bene, va bene. A domani.”

_Chiamata terminata


Stiles si lascia cadere all’indietro sul letto, affondando la testa tra i cuscini. Sa che non dormirà, perché la sua testa continuerà a creare storie su storie, ma tiene gli occhi chiusi mentre le scene gli si parano davanti.
“Dovresti chiudere la finestra, è Febbraio.”
“PORCA PUTTANA, DEREK! QUESTOÈ UN INFARTO, NÉ SONO SICURO!”
“Nah, non ancora.”
“Cosa diavolo ci fai qui? È mezzanotte e unquarto! Non si entra in casa della gente a quest’ora!”
“Erica mi aveva suggerito di venirci qualche ora fa, dopo aver sentito la puzza della tua tristezza ed essere stanca della mia, ma ho voluto aspettare.”
“Pe-perché?”
“Venire a dirti che mi manchi, il giorno di San Valentino, mi sembrava una cosa da vomito.”
“Io…tu…”
“Io ti sto dicendo quello che credi io ti stia dicendo. Tu, non lo so.”
“Ti ho detto t-tre settimane fa che-che ti amo.”
“Lo ricordo bene.”
“Non sei ubriaco, vero? Tipo drogato di strozzalupo o cose così…”
“Stiles.”
“È una domanda lecita! E ok, sei sobrio, ma ho una condizione.”
“Cosa?”
“Voglio essere corteggiato. San Valentino saràanche una festa stupida, ma io gli appuntamenti, i primi baci e tutte le altre cazzate le voglio.”
“In questo ordine?”
“Perché?”
“Perché vorrei baciarti, ma dovresti prima vestirti e farti portare a cena, ma a quest’ora mi sembra impossib-"
“Oh, no, no, siamo nel ventunesimo secolo! Non siamo così formali!”
“Bene…”



La parola era “DOMANDA ”.
Ancora Buon San Valentino agli innamorati. A domani

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Capitolo 28
*** #28 ***


#28

(Ore 14:05) Tuo figlio mi ucciderà, ma questa è per te. -Foto allegata- SS
(Ore 14:09) Se la vedesse qualcuno oltre me, crollerebbe tutta la sua fama da Alpha severo e intransigente. TH
(Ore 14:12) Già. Non ammetterebbe mai di avere un cuore di panna. Guardalo quanto è tenero! SS
(Ore 14:18) Ho una foto molto simile con lui e Cora. Lei aveva appena un anno e Derek cercava di tenerla sempre d’occhio, ma quel giorno finì con la faccia nella neve e scoppiammo tutti a ridere. Tranne lui che la guardò severo dicendole di non farlo più perché era pericoloso. TH
(Ore 14:23) Che marito tenero che ho. SS

“Stiles. Cosa hai mandato a mia mamma?!”
“Nulla.”
“Stiles.”
“Uffa! Solo una foto di te Hanna e Tommy!”
“Che Foto?”
“Mentre stavate giocando conla neve stamattina. Quando Hanna ti ha infilato la neve nel collo della maglia e hai ringhiato e poi siete scoppiati a ridere.”
“Era divertente?”
“Tantissimo! Ed eravate belli!”
“Tu ghignavi, gliel’hai detto tu.”
“No!”
“Sì!”
“No!”
“E devi pagare!”
“Com- CAZZO, DER, È FREDDISSIMA! TI ODIO! E VOI NON RIDETE!”



La parola era “FAMA ”.
Passerò la notte in bianco per seguire le olimpiadi, la neve era d'obbligo. A domani

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Capitolo 29
*** #29 ***


#29

Sai che dovresti fare un piccolo sforzo. Sai che dovresti girarti, salire in macchina e andare via da quel posto. Sai soprattutto che Derek non tornerà indietro, che quell’ultimo mezzo sorriso rivolto a te, a tutti voi, era un addio.
Sai che quella che senti sul braccio è la mano di Scott, il tuo migliore amico che sta cercando di farti tornare alla realtà, che sta cercando di darti conforto perché lui sa. Sa che ti stai mordendo la parte interna della guancia per non urlare, per non crollare. Sa che hai i pugni stretti perché ti stai conficcando le unghie nei palmi. Sa che il tuo respiro è affaticato perche ti stai sforzando.
Quello che non sai tu, però, è che Scott tu conosce davvero così bene che sorprende anche te. Senti la sua presa lasciarti il braccio, lo vedi avanzare, metteresi di fronte a te e prenderti il viso tra le mani.
Ti irrigidisci ancora di più perché no sai cosa gli prende, ma è lui a spiegartelo.
“Stiles, puoi farmi un piacere?” ti chiede e tu annuisci.
“Prima che faccia partire l'auto, puoi andare da Derek e, per una cazzo di volta, essere egoista e pensare a te stesso?”
Scott continua a fissarti senza spostare le mani, tu sbatti gli occhi e apri la bocca, ma tutto ciò che esce è un respiro affannato, perché il tuo cuore batte troppo veloce e senti come se avessi corso almeno un chilometro.
Ti senti come se avessi corso per arrivare giusto in quel punto, tra le mani del tuo migliore amico che ti obbliga quasi a fare quello che ti sta dicendo lo stomaco e ad accettarne tutte le conseguenze.
Chiudi gli occhi, inspiri profondamente e li riapri.
“DEREK!”
Urli e il mondo si ferma nell’esatto momento in cui Scott si sposta e tu incroci lo sguardo dell'altro che si è affacciato dal finestrino.
Ti pieghi appoggiando le mani sulle ginocchia, come se fossi davvero fisicamente sfinito, e forse è così.
Derek ti fissa, senti la portiera scattare e lo vedi scendere dall'auto. Ti è parso anche di vedere un sorriso e vedergliscuotere la testa, ma non ci giureresti.
Ti rimetti diritto appena è di fronte a te e, quando lui fa per parlare, lo anticipi.
“Non te ne andare. Ti prego, ti scongiuro, ti supplico, non andare via di nuovo.”
Glielo dici con le lacrime agli occhi, stringendo di nuovo i pugni.
Stranamente lui sorride, sorride davvero. Vagamente il tuo cervello ti dice che non hai mai visto Derek sorridere, ma va in corto nel momento in cui non senti più la terra sotto i piedi.
Derek ti ha stretto le braccia intorno alla vita e ti ha sollevato abbracciandoti, affondando il viso nel tuo collo.
Tu ti aggrappi alle sue spalle, pensi che tutto quello sia assurdo, che, porca puttana, Derek ti sta facendo roteare come nell3 commedie romantiche, ma te ne freghi. Decisamente.
“Grazie per avermi detto di restare.”
Te lo sussurra contro il collo e tu stringi ancora di più la presa e pensi che è quello l'unico sforzo che vuoi fare. Pensi di voler passare tutta la vita a sforzarti di tenere con te quell'uomo meraviglioso che ora ti guarda e sorride ancora.
“Bentornato a casa, Derek.”



La parola era “SFORZO ”.
È una mia libera interpretazione ed immaginazione dell'ultima scena in cui appare Derek, alla fine della quarta stagione. A domani

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Capitolo 30
*** #30 ***


#30

(Ore 21:42) Che ne dici di una clessidra? SS
(Ore 21:46) Perché? DH
(Ore 21:47) Potrebbe simboleggiare il tempo che passeremo insieme e quelloche è già passato. SS
(Ore 21:49) Ma dobbiamo farlo per forza? DH
(Ore 21:53) Sì, altrimenti fa tutto Peter da solo e sicuramente prenderà qualcosa di estremamente imbarazzante. SS
(Ore 21:56) Dice che aveva pensato ad un albero della vita. DH
(Ore 21:57) Davvero? Nulla di sconveniente o pacchiano? SS
(Ore 21:58) Dice che lui è una persona di classe e si sente offeso da questa tua insinuazione. SE scegliamo l'albero, lo fa disegnare anche sulle partecipazioni. DH
(Ore 22:01) Mi piace! Bomboniera e partecipazioni abbinate. Va bene, digli che mi fido. SS
(Ore 22:04) Dice che ora sei suo nipote e che sei anche quello che preferisce di più. L’ho cacciato dalla stanza a calci. DH
(Ore 22:05) Bene. Der, quindi sta succedendo davvero. SS
(Ore 22:07) A quanto pare. DH
(Ore 22:09) E stiamo facebdo tutto in modo così… tradizionale e serio e…non lo so, non credevo che sarebbe andata così. Ci immaginavo a Las Vegas a fare tutto in fretta per poi tornare qui e vivere insieme. SS
(Ore 22:12) Non avrei mai accettato. Mi piace quello che stiamo organizzando. DH
(Ore 22:14) Anche a me, tantissimo. Ancora non ci credo, ma non vedo l'ora che arrivi qual giorno. SS
(Ore 22:18) Mancano solo due mesi. DH
(Ore 22:19) Vieni a dormire qui? SS
(Ore 22:21) Metto le scarpe e vengo. DH
(Ore 22:22) Ti amo. SS
(Ore 22:24) Da sempre. DH



La parola era “CLESSIDRA ”.
A domani

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Capitolo 31
*** #31 ***


#31

(Ore 23:04) Sì permette di parlare a me di educazione. Lui. Lui che entra in camera mia dalla finestra! SS
(Ore 23:06) Sei entrato a casa sua, poi nella sua camera da letto e infine nel sul bagno. SM
(Ore 23:09) Colpa sua che non ha risposto quando l’ho chiamato dall'ingresso e colpa sua che non chiude a chiave quel cazzo di portone! SS
(Ore 23:12) Sei entrato in bagno mentre faceva la doccia. Non dirmi che non l'avevi sentito. SM
(Ore 23:13) Ormai ero lì e dovevo parlargli! SS
(Ore 23:14) A proposito, cosa diavolo dovevi dirgli di così importante? SM
(Ore 23:16) Lo voglio dire prima a lui. Anche se è uno stronzo, antipatico, pallone gonfiato! SS
(Ore 23:18) Ma ci stai insieme da due anni. SM
(Ore 23:19) Mi avrà fatto qualche stupido incantesimo. SS


“Cosa dovevi dirmi?”
“SI ENTRA COSÌ IN CASA DELLE PERSONE? MENTRE SE NE STANNO A LETTO NELLE LORO CAMERE? TE L'HANNO INSEGNATA L’EDUCAZIONE?”
“Oh, sì. K fatti sei stato tu a darmiil permesso di entrare qui dalla finestra ogni volta che volevo. Credo fossero almeno tre anni fa.”
“Stronzo, ti odio.”
“No, non è vero. Ora mi dici cosa eri venuto a fare al loft così agitato?”
“Io…io ti devo dire una cosa…”
“Una cosa che ti fa sudare anche le mani…Cos’hai combinato?”
“Nulla! Non faccio sempre guai! E poi è qualcosa che abbiamo fatto entrambi, non solo io…”
“…”
“Bimbo. Qui dentro…”
“…”

(Ore 00:03) Scottino, è possibile che un Alpha si paralizza per lo shock? Derek mi guarda senza muoversi. SS

“Idiota, posa quel telefono e fatti abbracciare.”
“Oh, sei vivo. Stai Bene? È okay?”
“Certo che è okay, è fantastico.”
“Sì, lo è davvero!”

(Ore 00:04) Cosa? Chiamo Deaton? Che cosa gli hai fatto? SM

(Ore 00:18) Nulla, si è ripreso. Gli ho solo detto che aspetto un cucciolo. SS

(Ore 00:22) Stiles? Sai se un Alpha può paralizzarsi per lo shock? ALLISON



La parola era “EDUCAZIONE ”.
Non so cosa sia successo, sta cosa è nata da sola, non ci ho pensato nemmeno mentre la scrivevo. A domani

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Capitolo 32
*** #32 ***


#32

(Ore 19:45) Lyds, sono bloccato nel traffico, non so come avvisare il tuo amico, gli dici che faccio tardi? SS
(Ore 19:46) COSA SIGNIFICA CHE FAI TARDI? LUI ODIA ASPETTARE! LM
(Ore 19:47) Non urlare! Non l’ho fatto fare io il traffico! Se non vuole aspettare, che se ne vada, vuol dire che non fa per me! SS
(Ore 19:49) Ha detto che aspetta. USA LA CORSIA D'EMERGENZA! LM
(Ore 19:54) Così mi faccio pure arrestare e questo bellissimo ragazzo non lo conoscerò mai. Sicuro sia carino? Non mi stai rifilando uno come il mese scorso? Puzzava! SS
(Ore 20:00) È più che carino, fidati. E muoviti! Perché, se te lo perdi, ti farò vedere una sua foto è ti mangerai le mani! LM
(Ore 20:13) STO PARCHEGGIANDO, CALMATI! SS
(Ore 20:13) NON URLARE E CALMATI TU! LM
(Ore 20:14) Come faccio a calmarmi? SS

_Chiamata in corso
“Stiles?”
“Lydia, cos’hai combinato?”
“L’ho incontrato due settimane fa in un bar.”
“E lui sa che sto arrivando Io?”
“Certo che sì!”
“Lyds…”
“Non vi vedete da cinque anni, Va’ a salutarlo, Stiles.”
“Ho paura.”
“È un lupo, ma non morde.”
“Scema, lo sai…”
“Hai paura perché l’hai lasciato perché dovevi andare al college e pensavi non ti amasse?”
“Non me lo aveva mai detto e non mi ha detto di non partire.”
“Te lo dimostrava sempre e lo sai. E non ti ha impedito di partire, perché ha sempre voluto che tu vivessi la tua vita. Va' da lui.”
“Mi ama ancora?”
“Prova a chiederlo a lui.”
“Ma Ly-"

_Chiamata terminata


“Ehm…”
“Ciao, Stiles.”
“C-ciao, Derek.”
“Entriamo?”
“Non ho fame. Facciamo prima una passeggiata?”
“Certo.”

“Der?”
“Mh?”
“Scusa.”
“Va bene così, sono felice che tu ti sia realizzato qui e lo sei anche tu.”
“Tu cosa fai qui?”
“Sto con Cora e gestiamo una libreria.”
“Oh, wow, bello! Posso chiederti una cosa?”
“Certo.”
“Ti va di sposarmi?”
“Sì, mi va.”

“Sono così felice. Tanto, tanto felice, Der.”
“Non ho mai smesso di amarti e non te l’ho mai detto. Ti amo, Stiles.”
“Lo so. Lo sapevo. Mi dispiace così tanto. Ti amo anche io, Der, anchepiù di prima.”



La parola era “TRAFFICO ”.
E mi sono lasciata prendere la mano. A domani

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Capitolo 33
*** #33 ***


#33

“Potrebbero darmi le medaglie d'oro, argento e bronzo alle olimpiadi della sfiga!”
“St-Stiles?”
“Sì! Io! Stiles! Lo sfigato che se ne va di casa perché non riesce a stare più nel posto di merda in cui l’hai lasciato, lasciando padre e amici, per cambiare aria. Che si iscrive al college in culo al mondo per cambiare aria e chi incontra? TE! Sono o non sono sfigato?!”
“Innanzitutto siediti e smettila di urlare.”
“Siediti e smettila di urlare, gne gne gne! Uffa!”
“Stiles!”
“Non è giusto, Derek!”
“Forse no, ma non è colpa mia se ti iscrivi al college di New York, affitti una stanza in questo palazzo e la affitti proprio sul mio pianerottolo.”
“Da quando sai che sono qui?”
“Da quando hai messo piede qui dentro. Lupo, ricordi?”
“Giusto. Voi e i vostri super poteri del cazzo!”
“Modera il linguaggio! E comunque, se non vuoi essere mio vicino di casa, puoi andartene.”
“Dove diavolo la trovo un’altra stanza che costa così poco?! Vattene Tu!”
“Sono qui da tre anni, non ci penso proprio.”
“Uffa! Uffa! Uffa!”
“Però posso evitarti. Se sento che sei nei paraggi, non mi faccio vedere.”
“Potrbbe essere una soluzion- NO, E INVECE È UNA CAZZATA! PERCHÉ IO COMUNQUE SO CHE SEI DALL’ALTRA PARTE DEL MURO!”
“Sono abbastanza spessi.”
“Non fare lo stronzo!”
“Stiles, io davvero non capisco. Ci siamo lasciati quattro anni fa, per scelta tua, tra l’altro. Tre anni fa sono andato via e non ci siano né visti né sentiti e ora mi vieni a dire che, dopo quattro anni, sei ancora innamorato di me e, nonostante non mi vedessi, non volevi stare più nei luoghi che abbiamo vissuto insieme?”
“ESATTO! Cioè no…cioè si, hai ragione, sono un cazzone e mi sto agitando per niente, okay, torno dall’altra parte del muro.”
“Perché mi hai lasciato?”
“Perché sono un deficiente, vale come risposta?”
“Se me lo dici con quel broncio…”
“Non stai con nessuno?”
“No.”
“Non sei stato con nessuno?”
“Nemmeno.”
“Anche tu mi ami ancora?”
“A quanto pare, sì.”
“Perché non me l’hai mai detto?”
“Perché mi hai lasciato tu e ho rispettato la tua decisione del cazzo.”
“Avevo paura.”
“Lo so.”
“E comunque non me l’hai detto.”
“Sapevo che saresti tornato, in un modo o nell’altro. Il destino ci ha solo aiutati.”
“…che film stavi guardando?”
“Interstellar.”
“Posso guardarlo con te?”
“Certo.”



La parola era “MEDAGLIE ”.
Ho un po' di giorni arretrati, forse due. Giuro che recupero. A domani

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Capitolo 34
*** #34 ***


#34

“Stiles, ha chiamato Scott, vuole sapere se andiamo lì a pranzo. Ehi, perché sei ancora a letto?”
“Male…”
“Non ti senti bene? Hai detto che ti sei svegliato felice.”
“Non voglio andare da Scott. Non voglio uscire in pubblico.”
“Ehi, dai tira fuori la testa dalle coperte e dimmi cos’hai.”
“Male. Culo. Tanto. Non potrei camminare in modo normale.”
“…”
“Non ridere!”
“Stiles-"
“E non dire che me l'avevi detto!”
“Ma è così. Ti ho detto di fermarti dopo i primi esercizi.”
“Ma tu hai continuato!”
“Stiles, mi hai visto? Credi di poterti allenare quanto me già dal primo giorno?”
“Ma voglio il culo sodo!”
“Il tuo culo è già perfetto.”
“…mi fa malissimo e non riesco a scendere dal letto…”
“Ti porto la colazione.”
“Sei un tesoro!”
“Sì, certo.”



La parola era “PUBBLICO ”.
Stiles è me oggi, dopo il secondo giorno di palestra. Solo che io non riesco a salirci sul letto e non ho nessun Dere Hale che mi coccola. A domani

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Capitolo 35
*** #35 ***


#35

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3747967


La parola stasera non c'è.
La storia di oggi l’ho scritta con Pampu e questo qui sopra è il link per leggerla, spero mi perdoniate. A domani

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Capitolo 36
*** #36 ***


#36

(Ore 23:56) Lyds, aiutami. SS
(Ore 23:57) Stiles? Stai bene? Faccio venire Scott? Come posso aiutarti? LM
(Ore 23:59) Sto bene. Cioè, non sonk in pericolo, ma non sto benissimo. SS
(Ore 00:02) Stiles, sii chiaro, per piacere, che altrimenti sveglio Jackson e prendiamo il primo aereo! LM
(Ore 00:03) Sto dimenticando la sua voce. SS
(Ore 00:04) Derek? LM
(Ore 00:05) Sì. Sono patetico, Vero? SS
(Ore 00:06) No, sei solo un cucciolo innamorato. Chiamalo. LM
(Ore 00:09) Chiamarlo? SS
(Ore 00:11) Sì, il numero ce l’hai. Stiles, sei innamorato di lui da quando hai messo piede a scuola, l’hai amato in silenzio quando siete diventati amici e l’hai amato quando si è trasferito per lavoro. Ora smettila di fare il cagasotto e chiamalo. LM
(Ore 00:13) La parte del cagasotto è di Jackie, Vero? E non lo senso da quasi due anni. SS
(Ore 00:15) Sì, era sua. Non lo senti da due anni perché sei deficiente e hai pensato che non ti volesse sentire e lui fa lo stesso. Chiamalo, porca zozza! LM
(Ore 00:18) Va bene, va bene. Chiamo. Ora? SS
(Ore 00:20) ORA! LM

_Chiamata in corso
“Pro-pronto?”
“Oddio! Ti ho svegliato, Vero? Non so nemmeno dove sei e che ore sono. Scusa, scus-"
“Stiles?”
“Proprio io. Dormivi, Vero?”
“Sì, qui sono le sei di mattina. Stai bene?”
“Sì, sì. Tranquillo, torna a dormire!”
“Nah, mi hai svegliato solo mezz’ora prima del dovuto. Come Stai?”
“Tutto bene, tu?”
“Assonnato.”
“No, aspetta, ho detto una bugia.”
“Mh? Non stai bene?”
“Mi è tipo venuto un attimo di panico.”
“Un incubo?”
“No, non stavo dormendo. Io…è imbarazzante!”
“Stiles, ti ho visto fare pipì in mezzo alla strada da ubriaco, non può essere peggio.”
“Giusto. Giusto. Bene. Mi sono reso conto che mi ero scordato il suono della tua voce ed è una cosa così patetica che, boh, ora voglio sotterrarmi!”
“Mi manchi anche tu, scemo.”
“E ora riderai di m- Cosa?!”
“Ho detto che mi manchi.”
“Davvero?”
“Mh.”
“Non hai amici lì? Ti manco davvero Io?”
“Certo che ce li ho gli amici.”
“E..ti manco Io? Vero che eravamo tanto amici, ma-"
“Non mi manchi come amico.”
“Da-davvero? E perché non me l’hai detto?!”
“Perché sei sparito.”
“Hai ragione. Scusa…”
“Sei ancora a Beacon Hills?”
“Sì, ho un'agenzia informatica qui vicino. Tu dove sei?”
“A New York. Alleno una squadra di basket giovanile.”
“Wow! Bello!”
“Sì, molto. Ma la prossima settimana sono a Beacon Hills o mamma viene a prendermi per le orecchie.”
“Oh. Torni qui. Per quanto?”
“Ho un mese di ferie. Ho la possibilità di incontrarti, quindi?”
“Sì! Sì! Quando vuoi!”
“Bene. Ora va' a dormire.”
“Subito! Buonanotte, Der!”
“Notte, Stiles.”


La parola di oggi è “DIMENTICANDO" .
Arriverà il giorno in cui non scriverò degli sterek che si ritrovano, ma non è questo il giorno. A domani

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Capitolo 37
*** #37 ***


#37

“ ‘otto!”
“No, Stiles, non è rotto!”
“ ‘utto ‘otto!”
“Ora si accende, non è rotto!”
“ Dee'ek ha ‘otto la tivvù!”
“No, tu ci sei finito dentro col girello, non Io!”
“No bbero!”
“…”
“ ‘cusa, io ‘otto tivvù!”
“No, adesso non piangere, ti prego, ti prego!”
“Tu ‘otto?”
“Sì, ho rotto tutto io, ma non piangere!”
“Yaaaaay!”
“Sei un bambino perfido, se non avessi sei anni in più, ti tornerei il naso!”
“DEREK! Non minacciare Stiles, sei grande, hai otto anni!”
“Mamma, era solo un'ipotesi, non lo faccio davvero!”


13 anni dopo

“DEREK!”
“DEREK COSA?! Ora hai macchiato tutto il tappeto, come lo spiego a tuo padre l'odore di birra?!”
“Gli dici che la stavi bevendo tu e che ti è scivolata la.bottiglia.”
“Certo! Dico a tuo padre che mentre ti faccio vedere i compiti, bevo birra, da solo!”
“Per forza da solo, io ho quindici anni!”
“E non sai reggere una bottiglia!”
“E dai, Der, altrimenti papà ti arresta.”
“Sei un ragazzino perfido!”


5 anni dopo

“Der…”
“Stiles. Dimmi che il rumore che ho sentito non era la bottiglia di olio rotta sul pavimento.”
“Se vuoi, non te lo dico…”
“VIVI QUI DA DUE GIORNI E GIÀ FAI GUAI!”
“Ma Der… mi-mi dispiace…”
“Non piangere, idiota, vieni qui.”
“Mpf.. Si è scheggiato il parquet…”
“Lo spiegherò io al padrone di casa.”
“Mi caccerà…”
“Mi adora, gli dico che è colpa mia.”
“GRAZIE, TI AMO!”
“Sei sempre stato perfido!”



La parola di oggi è “ROTTO" .
. A domani

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Capitolo 38
*** #38 ***


#38

Stai prendendo a pugni il suo petto da un bel po'. Gli stai urlando contro, gli hai urlato che ti ha lasciato solo, che non doveva farlo, che avrebbe dovuto almeno avvisare e che, soprattutto non sarebbe dovuto tornare dopo due anni, come se niente fosse.
Sai che hai urlato il suo nome più di una volta, come se aspettassi una sua reazione a quel richiamo disperato per avere la conferma che è lì, che è davvero lì di fronte a te.
Smetti di urlare perché senti la gola bruciare, ma le lacrime continuano a scendere dai tuoi occhi, mentre qualcosa cattura il tuo sguardo.
Vedi scendere una lacrima lungo la sua guancia, lungo il suo collo, e la vedi fermarsi contro una catenina d'argento.
Noti una targhetta appesa ad essa nell’estate momento in cui lui ti chiede “Come mi hai chiamato?”, domanda che ti fa alzare di scatto gli occhi nei suoi.
“Tu…tu non…”
Sei sconvolto. Non riesci a parlare e i tuoi occhi si abbassano di nuovo sulla targhetta. L’hai sempre vista, ma era sempre al contrario, non hai mai letto cosa vi era inciso.
Laura
Derek
Andrew
Cora

“Tu conosci Derek? Tu conosci mio fratello?!”
Afferri quel ciondolo perso tra i tuoi pensieri.
Derek. Fratello. Gemello.
Hai sempre visto quella stessa targhetta al suo collo, ma l ha sempre portata girata. Derek non ti ha mai parlato di un gemello, non hai mai sentito parlare di lui da nessuno.
“Lo conosco, sì, ma lui non è qui da anni” rispondi, e vedi lo sguardo di quel ragazzo farsi ancora più triste. Vedi i suoi occhi, i suoi occhi non verdi, ma che tendono più al blu, che si fanno ancora più lucidi e reagisco di istinto.
Prendi il telefono dalla tasca con mani tremanti e invii un messaggio. Sai che non puoi dirgli la verità, quindi scrivi l’unica cosa che sai farebbe tornare Derek indietro.
(Ore 17:05) Ho bisogno di te, ti prego, torna. Ti amo, Derek. SS



La parola di oggi è “D'ARGENTO” .
Voglio troppo una long di questa cosetta, troppo. A domani

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Capitolo 39
*** #39 ***


#39

(Ore 16:34) Foto allegata. SS
(Ore 16:36) Lo sapevo. DH
(Ore 16:38) Ci ho provato, giuro! SS
(Ore 16:39) Stiles, quel carrello straripa! DH
(Ore 16:43) Le ho fatto posare un pacchetto di caramelle e un peluche a forma di cocco. SS
(Ore 16:45) Cocco? DH
(Ore 16:56) Sì! Non sono riuscito a farle posare quello a forma di zucca, però. Lo ha afferrato tra i denti! SS
(Ore 16:57) Siete uguali. Non dici sempre che dobbiamo risparmiare? Togli qualcosa mentre non guarda. DH
(Ore 16:58) Ho già pagato. Dici sempre che siamo ricchi! E se tolgo qualcosa mi azzanna, è anche uguale a te. SS
(Ore 16:59) Mi arrendo. Vi aspetto a casa. DH
(Ore 17:01) disco minuti e siamo lì. Ah, Cloe mi ha fatto prendere anche il gelato al cioccolato per te!


Due giorni dopo

“Der, cos'è quello?”
“…”
“SEI ANDATO A COMPRARLE IL PELUCHE COCCO!”
“Dai, è carino.”
“Sei un debole come me, ammettilo!”
“Anche di più, è troppo uguale a te.”
“Che lupo tenerone che Sei! Un marito e un papà fantastico! Vero, piccola?”
“Dadadaada!”
“Quando comincerà a parlare sarà ancora peggio.”



La parola di oggi è “CARRELLO” .
. A domani

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Capitolo 40
*** #40 ***


#40

Stiles quella mattina sta veramente rischiando di andare fuori di testa.
Quando, tre anni prima, aveva compiuto diciotto anni, Si era svegliato e una scarica di adrenalina gli aveva attraversato tutto il corpo quando si era reso conto che aveva compiuto finalmente diciotto anni.
Era subito corso in bagno, si era spogliato completamente e si era attentamente guardato allo specchio…per almeno dieci minuti. Non la trovava! Non trovava la scritta che gli sarebbe dovuta comparire durante quella notte. Si era quasi arreso al suo destino di unico essere sfigato sulla faccia della terra, quando l'aveva vista. Lì, piccolissima, sul piede, una piccola parola di quattro lettere.
E lì la vita di Stiles era peggiorata di colpo.
Aveva aspettato diciotto anni per scoprire quale sarebbe stata la prima parola che gli avrebbe rivolto la sua anima gemella e, quando l'aveva letta, gli era venuta solo tanta voglia di urlare, prendendo a testate un muro.
Ciao. La sua anima gemella gli avrebbe detto Ciao! Stiles non ci poteva credere. Tutti quelli che conosceva avevano parole che non dici a qualcuno ogni giorno, la scritta di Scott era “Canarino”. Lui, infatti, si era scontrato con Allison mentre lei scappava da un canarino che le stava volando contro.
Stiles però aveva deciso di non abbattersi: aveva fatto colazione, si era vestito ed era uscito di casa.

Ora, a tre anni di distanza, però, Stiles è più che abbattuto. Ha sentito tanti “Ciao” in quegli anni, quattro solo quella mattina, e davvero si è stufato di guardare negli occhi chiunque lo saluti, sperando che sia quella la sua anima gemella, per poi rimanere sempre deluso dopo aver ricambiato il saluto.
Entra nel bar per cercare di consolarsi con tanti zuccheri, ancora borbottando tra sé e sé, quando la sente ancora una volta.
“Ciao!”
“UN CAZZO!” sbotta, per poi pentirsene, constatando di averlo detto a voce alta. Forse anche troppo alta.
Alza lo sguardo per scusarsi con chiunque ci sia andato di mezzo alla sua brutta giornata e vede che un cameriere si sta togliendo il grembiule, gli va in contro, lo afferra per un polso e lo trascina fuori dal locale.
Stiles cerca di divincolarsi, ma quello lo lascia andare solo quando sono dietro un vicoletto.
“Ma che problemi Hai?!” gli urla contro il cameriere. Stiles lo guarda interrogativo, quel ragazzo deve avere qualche problema, non lui.
“Hai idea di cosa significhi andare in giro con questa?!” continua il ragazzo.
Stiles si pietrifica. Il ragazzo, il bellissimo ragazzo che ha di fronte, gli sta mostrando la sua mano destra. Sul dito indice, sulla parte interna, verso il medio, c'è una scritta.
Un cazzo.
Stiles vorrebbe davvero fare quella cosa romantica di guardarsi negli occhi, di riconoscersi, ma…ma non ce la fa a non ridere. Ride fino alle lacrime, fino a quando anche l'altro ragazzo non comincia a ridere con lui.
Quasi senza fiato, cerca di rimettersi diritto.
“Beh, non è semplice credere la propria anima gemella almeno trenta persone ogni giorno, sai! A un certo punto sbotti!” controbatte.
Il ragazzo che ha davanti, ammette di avere le sue colpe, poi gli porge la mano.
“Sono Derek. Derek Hale" si presenta.
Stiles stringe quella mano e si presenta a sua volta, incrociando il suo sguardo.
“Sono Stiles Stilinski e…e credo di non voler vedere mai più occhi diversi dai tuo- porca puttana ma cos'è questa cosa da diabete!”
Derek ride ancora, è ancora più bello quando ride.
“Sapevo di non aver sofferto invano” dice, indicandosi il dito, per poi sporgersi e abbracciarlo.



La parola di oggi è “MURO” .
Ho sempre voluto scrivere una soulmate!AU e sono anche soddisfatta. Bene! Giornata produttiva oggi, ho pubblicato anche una OS, brava me! A domani

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Capitolo 41
*** #41 ***


#41

Derek mette il primo piede sul palco, al centro della sala, e le urla quasi coprono il suono della musica.
Ci sono almeno cinquanta donne e altrettanti uomini intorno al piccolo pacchetto su cui si sta per esibire, come ogni fine settimana.
La prima canzone è Toxic, è la prima volta che la mette e le urla aumentano. Quasi si tappa le orecchie.
Comincia a muoversi, chiudendo gli occhi come al solito, lasciandosi andare. Fa quel lavoro da due anni, per mantenersi al college, e gli piace. Sua sorella Laura gli ha detto troppe volte di smettere, ma lei non capisce. Per molti, il suo lavoro, è poco serio, è qualcosa che non si dovrebbe fare.
A lui però piace. Gli piace sentirsi desiderato, gli piace ballare e gli piace anche vedere la lussuria negli occhi delle persone che lo acclamano appena comincia a spogliarsi.
E anche questa volta, appena si sfila la canottiera, vapre gli occhi e vede tutti gli sguardi fissi su di lui.
Continua a muoversi, si abbassa, su passa le mani sul petto e si avvicina al palo alla sua destra. Ha anche preso lezioni per quello: quando si è esibito al palo per la prima volta, il suo capo gli ha subito dato un aumento.
Sa che i suoi muscoli, quando si solleva, si aggrappa, si regge solo con le gambe, sono tutti tesi e in evidenza, gliel’hanno detto spesso e si è visto lui stesso in foto.
Quando termina la canzone, con un occhiolino verso il dj, gli dà l'ok per far partire il secondo pezzo, qualcosa di molto più tranquillo: Two thousands and seventeen dei Four Tet.
È una musica sensuale, che lo fa sentire quasi eccitato e che sta avendo sicuramente lo stesso effetto per molta gente lì dentro.
Con un gesto fluido si sbottona i jeans e, senza fermarsi dal ballare, se li sfila. Prima di gettarli oltre la folla, sfila dalla tasca un piccolo telecomando. Preme un tasto e lo appoggia ai suoi piedi.
Una lunga passerella si illumina di rosso davanti a lui è comincia a percorrerla, fermandosi ogni tanto per farsi guardare, ma con lo sguardo fisso davanti a lui.
Derek arriva alla fine della passerella e ricomincia a ballare, lentamente, passando le mani sul corpo e con gli occhi che vogliono trasmettere una sola cosa: lussuria.
Un flash, poi altri due lo colpiscono e Derek ghigno mentre la canzone sfuma e la sua esibizione finisce.
Sente chiaramente una ragazza urlare “Però non vale, guardi sempre solo una sola persona!” ma non si gira nemmeno a risponderle, perché si sta abbassando sui talloni per parlare con il ragazzo che gli ha scattato le foto.
“Soddisfatto?” gli chiede è il ragazzo si passa la lingua sulle labbra.
“Potrei esserlo di più se tu ora andassi a rivestiti e venissi con me.”
Derek sbuffa una risata.
“Non mi è permesso andare a letto con i clienti del locale risponde.
“Ah, si? Beh, io non ho ordinato nulla.”
Derek questa volta ride e se ne va per cambiarsi.
Quando esce dal locale dieci minuti dopo, il ragazzo è appoggiato di fianco alla porta sul retro, con lo sguardo rivolto al cielo.
“Piaciuto lo spettacolo?” gli chiede facendolo sobbalzare.
“Sì. Da quando ti esibisci solo per me, mi piacciono sempre di più i tuoi spogliarelli.”
Derek gli passa un braccio sulle spalle e se lo tira contro, avviandosi verso la macchina.
“Mi esibivo solo per essere fotografato da te anche prima che diventassi il mio ragazzo, Stiles.”
“Sì, ma ora non lo fai solo per le foto!”
“Vero, lo faccio perché altrimenti mi uccidi!”
Derek si allunga per dargli un bacio sulla guancia, mentre il ragazzo ghigno soddisfatto e gli risponde.
“Ovvio, sei tutto tutto mio, ragazzone!”
Derek non ha nulla da ribattere.




La parola di oggi è “FLASH” .
Questa storia è stata ispirata da Pampu che per la festa della donna se ne è andata A guardare spogliarellisti gay e sposati. A domani

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Capitolo 42
*** #42 ***


#42

(Ore 19:39) Derek Hale. SS
(Ore 19:42) Che Vuoi? DH
(Ore 19:44) Wow! Hai risposto! SS
(Ore 19:48) Ancora ti stupisci? Che Vuoi? DH
(Ore 19:50) Hai ragione. È arrivata la risposta dal college di NY. Sono qui, con questo pezzo di carta in mano e non ho il coraggio di aprirlo. SS
(Ore 19:53) Dammi cinque minuti. DH


“Prima o poi lo userai il campanello?”
“Ringraziami, ti ho evitato di fare le scale per venire ad aprire. Allora? La apri?”
“Sì, sì, ecco…apro…PORCA ZOZZA!”
“Stai per morire?”
“NO…FORSE SI…ODDIO! MI HANNO PRESO!”


“Scusa, ti sono saltato addosso!”
“Stiles, sono due settimane che dormiamo insieme abbracciati, non mi sconvolgo.”
“Ieri anche Scott mi ha chiesto se stiamo insieme…”
“Beh, almeno non fa strane allusioni come gli altri, è andato diretto.”
“Davvero ci comportiamo da fidanzati?”
“Di cosa stavamo parlando ieri sera?”
“Quando?”
“Quando sono venuto a prenderti a casa DI Scott.”
“Che ci saranno tante finestre nella nostra cas- Oh…”
“Già.”
“Te ne sei accorto anche tu.”
“Stiles, quando me ne sono andato ieri mattina, mi hai detto “Ci vediamo dopo, amore mio?”. Non lo ricordi?”
“Oh…Sì, sì, lo ricordo…è che…sono cose che mi vengono naturali, non ci penso. Scusa…”
“Di cosa?”
“Ti tratto come se fossi il mio fidanzato.”
“Se sei ancora vivo, non credo tu debba chiedere scusa.”
“Oh…Allora vieni qui!”


“Sono innamorato di te, Derek.”
“Lo so. Lo sono anch’io di te.”
“E Ora?”
“Ora ti diplomi e andiamo a New York.”
“Sì, ma t- hai detto andiamo?”
“Sì.”
“Bene. Scendi, ti presento papà!”
“Stiles, lo conosco da anni.”
“Non come mio fidanzato!”
“Tre giorni fa abbiamo guardato una partita insieme, mentre tu dormivi con la testa sulle mie gambe e i piedi sulle sue.”
“Oh, è vero…”
“Mi ha anche già fatto il discorsetto del non farti soffrire.”
“Ahahahah! Dovevo essere sveglio! Ahahah! Dai, andiamo a dire ai tuoi lupetti che avevano ragione.”




La parola di oggi è “CARTA” .
Sì, ora ho la fissa con gli Sterek che non stanno insieme, ma è come se lo fossero. A domani

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Capitolo 43
*** #43 ***


#43

(Ore 22:46) Stiles. DH
(Ore 22:47) Derek. SS
(Ore 22:47) STILES. DH
(Ore 22:48) Cosa? SS
(Ore 22:49) Sei stronzo. DH
(Ore 22:50) Perché mai? SS
(Ore 22:50) Sì è messo da solo il lucchetto alla tua finestra? Sai che potrei romperla? DH
(Ore 22:51) Ma non lo farai o papà ti sparerà e io prenderei freddo. SS
(Ore 22:52) Fammi entrare. DH
(Ore 22:54) Perché? SS
(Ore 22:54) Lo sai. DH
(Ore 22:55) Lo sai anche tu. Dlin dlon! SS
(Ore 22:56) STRONZO. DH


“STIIIILES, VIENI GIÙ, C'È QUALCUNO PER TE!” “ARRRRIIIIV-"
“Signor Stilinski, sono qui per lei, non per suo figlio.”
“Oh, è successo qualcosa?”
“Nulla di grave. Solo che suo figlio mi ha obbligato ad usare la porta per dirle che usciamo insieme da due mesi.”
“Tutto qui? Non me l'avevi già detto?”
“COSA?!”


“Quindi avevi parlato con papà prima di…DEREK!”
“COSA?”
“Ti amo.”
“Lo so.”
“…”
“Ti amo anche io, idiota.”




La parola di oggi è “LUCCHETTO” .
Buon mercoledì. A domani

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Capitolo 44
*** #44 ***


#44

“Der?”
“Mh?”
“Se tu fossi stata Rose, cosa avresti fatto?”
“Perché devo essere io la ragazza?”
“Perché sei ricco e bello come lei.”
“Tu fai Leonardo Di Caprio?”
“Vuoi essere l'iceberg?”
“…”
“Mi avresti lasciato morire nell'acqua.”
“È lui che ha voluto salvare lei, non lei che l’ha lasciato morire.”
“Se io fossi stato Jack, avrei fatto la stessa cosa con te, ma tu non me l'avresti permesso e, per cercare di capire chi doveva stare su quella cosa, saremmo morti entrambi.”
“Litigando.”
“Sicuramente.”
“Non mi piace pensarti morto. Facciamo che tu sei l'iceberg.”

“Derek?”
“Stiles.”
“Tutti i lupacchiotti stanno dormendo, ce ne andiamo in camera tua?”
“Lo sai che se ne saranno accorti tutti che dormi con me, vero?”
“Sono un povero umano, mi viene mal di schiena con altre tre persone sul divano!”
“SMETTETELA DI BISBIGLIARE E ANDATEVENE A DORMIRE!”
“Scusa, Scottino.”

“Derek?”
“Stiles.”
“Dovrei portare il mio pigiama qui, ieri Erica mi ha visto in mutande.”
“…Tieni, metti questa maglia per ora!”
“Che gelosone!”




La parola di oggi è “ICEBERG” .
A domani

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Capitolo 45
*** #45 ***


#45

Stiles è felice. È davvero, davvero felice.
Sì è alzato, ha preparato la colazione, ha bevuto il suo latte caldo, seduto ad uno sgabello della cucina, ha lavato la tazza e le pentole che ha usato per le uova e il bacon, poi è andato a fare la doccia.
È stato più di dieci minuti sotto il getto caldo, immobile, sentendo l'acqua scendergli lungo i muscoli rilassati del collo e della schiena, poi si è insaponato, ha stregato i capelli, cercando di non morire per la schiuma negli occhi e in bocca, e si è risciacquato, avvolgendosi poi nel morbido accappatoio troppo grande per lui.
Ha passato la mano bagnata sullo specchio sul lavandino che si era appannato, maledicendo se stesso subito dopo per la scia che aveva lasciato sulla superficie, ed è stato almeno altri cinque minuti a fissarsi.
Probabilmente ha quella espressione dalla sera prima. Forse non ha mai avuto un’espressione tanto rilassata in vita sua. Ha il volto disteso, gli occhi che sorridono e gli angoli della bocca all'insù.
Scuote la testa, ridendo, e si strofina i capelli con il cappuccio dell'accappatoio mentre esce dal bagno e ritorna in camera da letto.
È con la testa in uno dei cassetti del comò intento a cercare qualcosa che possa stargli bene, quando sente dei movimenti alle sue spalle. Sorride ancora, lo sa che l Ha fatto, e si gira verso la fonte del rumore.
Lui è lì, tra le lenzuola bianche che gli coprono parzialmente solo le gambe e…e altro a cui Stiles al momento non vuole pensare. È completamente nudo, al centro del letto e si sta passando le mani sugli occhi, mentre esce dal sonno.
Stiles lo osserva bene: ha i capelli spettinati, la pelle scura, o almeno più della sua di sicuro, un piede puntato sul letto, mentre l’altra gamba è completamente rilassata.
Stiles riporta lo sguardo al suo volto e sorride apertamente questa volta, quando incontra due occhi verdi, bellissimi e assonnati, che lo guardano, senza che il bellissimo uomo davanti a lui dica niente.
“Buongiorno, splendore!” dice sorridendo l'umano.
“Chiamami di nuovo così e ti apro la gola mentre dormi.”
Stiles ora ride fragorosamente, mentre si avvicina al letto e si abbassa per avvicinarsi alle labbra di Derek.
“Quando ci sono io qui, non ti svegli mai durante la notte, perché il tuo bel lupacchiotto si sente al sicuro ed è rilassato. Non lo faresti mai, splendore!”
L’urletti che esce dalle sue labbra, Stiles non lo definirebbe molto virile, ma non gli importa.
Derek se lo è tirato addosso e lo sta baciando, sorridendogli contro le labbra.




La parola di oggi è “SPLENDORE” .
Buon sabato, splendori! A domani

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Capitolo 46
*** #46 ***


#46

Chiamata in corso

“Te lo passo, Der.”
“Okay!”


“Tao, papà! Auguri!”
“Ehi, lupacchiotto, grazie! Come stai?”
“Bene. Tu? Fa feddo?”
“Sì, c'è tanto ghiaccio qui.”
“Papi dice che tonni petto!”
“Sì, torno tra qualche giorno. Tu stai facendo il bravo o fai arrabbiare papi?”
“No! Io ho fatto anche il ‘egalo a papi!”
“Davvero? E cosa?”
“Segheto!”
“E va bene! Ora vai a fare la nanna, cucciolo, è tardi.”
“Ba bene. Tao, papà affa!”
“Ciao, piccolo beta!”


“Ehi, è corso a letto.”
“Gliel’ho detto io.”
“Ehi, obbedisce anxhe a me, anche se non ho gli occhi rossi!”
“Lo so, lo so.”
“Ah, mi sono dimenticato una cosa…”
“Cosa?”
“Auguri…Daddy.”
“Bimbo…”
“Hai detto che lì in Alaska fa freddo…posso fare qualcosa per riscaldarti?”
“Sì, credo che potresti farlo.”
“Tutto quello che vuoi.”



La parola di oggi è “ALASKA” . Buona festa del papà. A domani

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Capitolo 47
*** #47 ***


#47

(Ore 22:34) Stiles, anche le fragole. DH
(Ore 22:34) Sono alla guida e, se rispondessi, mio marito mi ucciderebbe. Ti richiamo! SS
(Ore 22:35) NON TI UCCIDO, LEGGI IL MESSAGGIO!” DH
(Ore 22:35) Sono alla guida e, se rispondessi, mio marito mi ucciderebbe. Ti richiamo! SS
(Ore 22:37) Uffa. Voglio anche le patatine fritte con la salsa barbecue. DH
(Ore 22:37) Sono alla guida e, se rispondessi, mio marito mi ucciderebbe. Ti richiamo! SS

(Ore 22:39) Ho preso tutto, giuro! Sto tornando. SS
(Ore 22:40) Sto vomitando. Torna, non voglio niente. DH

“Der? Ehi come stai?”
“Uno schifo.”
“Vieni, andiamo a letto, devi riposare.”
“Puzzo.”
“Il mio naso umano non sente niente. Dai, alzati che prendi freddo.”
“Sono un mannaro.”
“Ma lì dentro c'è il mio cucciolo che potrebbe essere umano e tu devi comunque riposare.”
“Mh.”
“Ti ho preso la cioccolata calda, lupone.”
“Ti amo.”
:Lo so, lo so.”




La parola di oggi è “GUIDA” . A domani

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Capitolo 48
*** #48 ***


#48

Derek se ne sta seduto sul prato del campo da baseball con Jackson e Boyd, suoi migliori amici da dieci anni e compagni di squadra da quattro.
È seduto lì, ha finito gli allenamenti del pomeriggio, si sta godendo il riposo e sta ascoltando svogliatamente le chiacchiere dei suoi amici, mentre il suo sguardo è puntato oltre i confini del campo, verso quello di lacrosse.
È così concentrato a guardare lontano che quasi salta per lo spavento quando Jackson gli scuote una spalla per attirare la sua attenzione.
“Ehi, Derek, hai la testa nelle nuvole?” gli chiede è Derek fa solo spallucce, quindi l'amico continua.
“È per il ragazzo misterioso di cui non vuoi ancora parlarci, vero? Quello che non ti sei ancora portato a letto!” Jackson conclude la frase ridendo, dando gomitate a Boyd che, però, quasi lo ignora.
“Non voglio ancora portarmelo a letto, perciò non è successo” ribatte Derek, senza guardare nemmeno il compagno di squadra.
“Quindi è davvero una cosa seria! Sempre a mandare messaggini, ci esci tutte le sere da quasi due mesi e ancora non avete scopato. Devi presentarcelo!” urla Jackson.
“Non se ne parla.”
“Derek, siamo i tuoi migliori amici ce lo Devi!”
Derek sbuffa una risata, ma non cede. Non ciò è presentarglielo ancora, vuole tenerselo ancora per sé, solo un po'.
Jackson continua, cercando l'appoggio di Boyd che, però, lo ignora. Derek continua a guardare il campo di Lacrosse, ma Jackson lo tocca di nuovo per attirare la sua attenzione.
“Okay che quelli sport non mi piace, ma non pensavo fossero così incapaci! Eh, Hale?”
Derek si volta, alzando un sopracciglio con fare interrogativo.
“Guarda quel tipo per esempio, è lì da dieci minuti e non ha preso la palla nemmeno mezza volta” spiega Jackson, “Sembra che le sue braccia si muovano senza ordine da parte del cervello! È assurdo, mi fa quasi tenerezza”
Jackson scoppia a ridere, anche Boyd sorride, ma Derek si alza e fa per andarsene.
“Ehi, Derek! Dove stai andando?!” grida Jackson alle sue spalle.
Derek si volta per istinto, ma sa di aver sbagliato.
“ODDIO!”
Appunto.
“SEI ARROSSITO! È LUI? È LUI IL TIPO CHE TI PIACE? QUELLA SPECIE DI CUCCIOLO?”
Derek sbuffa tra l'infastidito e il divertito, nonostante le guance ancora calde.
“È Stiles” dice solo, poi continua ad allontanarsi.
“COMPLIMENTI, HALE, HA UN BEL CULO!”
Derek continua a camminare, indeciso se ribattere mandando a quel paese Jackson o dicendogli che lo sa.




La parola di oggi è “GUIDA” . Questa qui è per Amayaa che mi ha fatto vedere una bellissima fanart che mi ha ispirata.
Questo è il link: https://www.instagram.com/p/BgmTWeQnWnC/
A domani

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Capitolo 49
*** #49 ***


#49

“Non guardarmi male!”
“Stiles, Sei appena entrato a casa mia senza bussare, stai gocciolando sul pavimento, hai le scarpe piene di fango e non mi dici cosa vuoi.”
“Mi sono dimenticato di prendere l'ombrello.”
“Okay. E cosa vuoi?”
“Parlare.”
“Parla.”
“La fai facile Tu! Cioè no, per te non è facile parlare. Cioè non è questo il discorso per-"
“STILES!”
“Okay, okay, spegni gli occhi. Sono qui per esporti un progetto.”
“L'ultima volta che me ne hai esposto uno, sono finito in banca per spendere due milioni di dollari per ricostruire questa casa. Sappi che non voglio spendere altri soldi.”
“No, non riguarda la casa o altre spese. Cioè un po' sì, ma non è nemmeno questo il punto.”
“Quale sarebbe questo punto?”
“Il mio progetto. Ok, bene. Ho pensato ad una cosa, un piano di vita? Sì, possiamo chiamarlo così.”
“Okay.”
“Io ora ho venticinque anni e tu trenta. Di solito a questa età, la tua, non la mia, si pensa a voler mettere a posto la propria vita, a creare certi legami forti, a fare quelle cose da adult-"
“…”
“Sì, ok, sei sempre stato adulto, ma lasciami finire. Ho un progetto, ti elenco i punti fondamentali. Il primo vede me ora qua che ti dico che ho un progetto. Il secondo prevede me che ti dico che ti amo, da anni ormai. Il terzo è un tuo sorriso, ecco quello lì, perché lo sapevi e perché ricambi. Il quarto vede me dirti cose tipo “Beh, Derek, ormai ci amiamo da anni senza dircelo, non credi che possiamo già saltare alle fasi successive?”. Tu alzi il sopracciglio, ecco, bravo, eio ti dico che non intendo quello. Cioè ci voglio venire a letto con te, ma non è il fulcro della questione. Il punto è: ho finito il college, non voglio più vivere con papà e ci amiamo. Qui ci sono tante stanze, possiamo anche non dormire insieme, anche se il mio progetto lì prevede.”
“Cos’altro prevede il progetto?”
“Un cane, forse due. E grandi e pelosi, tanto c'è il giardino. E prevede che il branco si riunisca qui a Natale e capodanno, che diventiamo io e te una famiglia insieme a loro.”
“Bene.”
“Accetti?”
“Posso pensarci?”
“Ehi, il mio piano non prevedeva questo punto, ho le valigie in auto!”
“…”
“Derek! Non ridere!”
“Posso esporti un mio progetto?”
“Sì.”
“Bene…”
“Ehi, cosa stai facendo? Derek?”
“Secondo te?”
“Sei inginocchiato…”
“Sì.”
“Il mio progetto prevede due cose con te in ginocchio. Una potrebbe succedere ora, l’altra la prevedo tra tre anni.”
“Ma io devo mettere la testa a posto, ho trent’anni.”
“…”
“Mi vuoi sposare? E vivere qui, prendere tre cani, non due, e passare il Natale con il branco.”
“Mi piace quando stravolgi i miei piani! Sì, Sì!”

“Tu mi hai stravolto la vita.”




La parola di oggi è “PROGETTO” . Madonna, che diabete. Questa è per ScoSt1124.
A domani

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Capitolo 50
*** #50 ***


#50

“De-Derek?”
“Io.”
“Tu…sei tornato.”
“Mh.”
“Dopo due anni e mezzo.”
“Sì.”
“E sei al supermerc-“
“ ‘apà chi è ‘ui?”
“Lui è Stiles, Ana.”
“Tao!”
“…”
“Ana, vai da zio Isaac laggiù?”
“Tì!”

“…”
“Stiles, stai bene?”
“Mi serve un-un muro.”
“Muro?”
“Mi ci devo appoggiare per non cadere…”
“Sarei venuto a dirtelo, non volevo fartela conoscere così.”
“Tu-tu hai una figlia…ti ha chiamato papà…”
“Sì, ha due anni.”
“La-la mamma?”
“Braeden è scappata subito dopo aver partorito, non la vuole. Tiene più alle sue missioni e poi è un lupo, non sa gestirla.”
“Hai una figlia…”
“Ti va di venire al loft qualche giorno per conoscerla? Per conoscerci?”
“Perché?”
“Perché lo voglio io.”
“…è una bambina bellissima.”
“Sì, lo è.”
“Io…sì. Voglio conoscervi. Oggi pomeriggio?”
“Sarebbe perfetto.”
“Sappi che ho tantissime domande.”
“Risponderò a tutte.”
“Bene.”




La parola di oggi è “MURO” . E voglio una long.
A domani

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Capitolo 51
*** #51 ***


#51

“Derek, perché stai con me?”
“Perché ti amo.”
“Si, lo so. Ma perché proprio me?”
“Non lo so…credo tu sia il mio paracadute.”
“In che senso?”
“A cosa serve un paracadute?”
“A non sfracellarsi al suolo.”
“Esatto. Con te evito di farlo.”
“In che senso?”
“Che se ci sei tu al mio fianco, cado lo stesso, ma tu mi salvi dallo sfracellarmi, in un certo senso.”
“Il tuo paracadute…”
“Mh Mh”
“Allora tu sei il mio salvagente. Mi tieni a galla nel mare di merda che a volte cerca di portarmi giù.”
“Che immagine rivoltante.”
“Ehi! Anche tu spiaccicato al suolo saresti rivoltante! Apprezza il lato romantico!”
“Sta' zitto e dormi.”
“E va bene!”




La parola di oggi è “PARACADUTE” . Breve breve stamattina.
A domani

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Capitolo 52
*** #52 ***


#52

“Stiles, cos’hai sulla faccia?”
“Ti piace?”
“Che roba è?”
“Dimmi se ti piace.”
“Sembra tu abbia gli occhi ancora più grandi. Sono belli, sì, ma innaturali.”
“Me l’ha consigliato Grace.”
“La figlia di Scott, di cinque anni, ti ha consigliato cosa, per l'esattezza?”
“Di mettere del mascara. Sulle ciglia, vedi?”
“Sei bello, ma ti preferisco al naturale.”
“Grace dice che sono bellissimissimo.”
“Grace ti usa come una bambola, lo sai, Vero?”
“È una bimba.”
“Lo so. Ma pensa come sarai con una figlia, se con una nipote ti comporti così.”
“Probabilmente come saresti tu: farei tutto ciò che vuole.”
“Touchè. Ora vai a lavarti la faccia? Così posso baciarti senza rischiare di diventare nero.”
“E va beeeeene!”



La parola di oggi è “MASCARA” . Buon mercoledì.
A domani

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Capitolo 53
*** #53 ***


#53

“Non pensavo fossi un tipo pigro, Sourwolf.”
“Mh?”
“Sei pigro. La mattina ti svegli tardi. Si, fai i tuoi esercizi, ma poi stai sul divano a leggere, se non hai altro da fare. Spesso anche con le patatine. In più ordini spesso pranzo e cena a domicilio e rifiuti le uscite con il branco per il novanta percento delle volte. Sei pigro.”
“Faccio solo le cose che mi piace fare, non è pigrizia.”
“In più, non mi hai ancora detto che mi ami e avresti potuto farlo meeeeesi fa! Sicuro di non essere un ghiro mann- ok, ok, non ti arrabbiare!”
“Non ti amo e non sono pigro.”
“Io non sono un mannaro, ma lo so quando menti.”
“Ah, sì?”
“Sì, stringi i pugni. Guardati ora…stretti.”
“…”
“Sei pigro.”
“Mi piace rilassarmi e non fare cose non necessarie.”
“Mi ami.”
“…”
“Mi ami, Derek Hale. E avere me in giro ti fa essere anche meno pigro.”
“Solo perché averti qui mi fa venire voglia di fare cose con te.”
“Eheheh!”
“Non quelle! Intendo che hai preso a cucinare qui e mi fa piacere aiutarti. E mi piace guardare i film con te e andare a fare la spesa.”
“Quindi mi ami.”
“Se lo dici tu.”
“Nah, lo dici tu ogni volta che mi togli i coltelli dalle mani perché sai che sono sbadato; ogni volta che dici che vuoi leggere in pace, ma poi chiudi il libro è guardi il film rispondendo ai miei commenti e ogni volta che metti nel carrello i cereali al miele e il caffè decaffeinato. Solo che sei troppo pigro per dirlo ad alta voce.”



La parola di oggi è “PIGRO” . Buon venerdì. Finalmente è venerdì.
A domani

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Capitolo 54
*** #54 ***


#54

“Derek, vieni in cucina? Tua figlia fa i capricci.”
“Quando ieri ha preso dieci in matematica era tua figlia.”
“Sono io quello bravo coi numeri.”
“Sei pure quello che fa i capricci.”
“Non è vero!”
“Chi è che ha minacciato di dormire sul divano perché avevo comprato le lenzuola verdi enon blu?”
“Era verde vomito!”
“Erano lenzuola, Stiles.”
“Ho ragione io! Lei no.”
“Cosa vuole?”
“Dice che voleva il castello delle Barbie, non la casa. Ma Barbie non ha un castello, non è una principessa.”
“E gliel’hai spiegato?”
“No, ha messo il broncio e stava per piangere.”
“Sei un debole.”
“Ehi! Lo sai com'è quando sta per piangere, mi intenerisco!”
“Seh.”
“Dove vai?”
“A parlarle, aspetta qui.”

“Allora? Si è convinta? Ehi, perché metti le scarpe? Dove vai?”
“A comprare il castello. Non fiatare!”
“Chi è il debole, Eh? Io ho le lenzuola blu e lei avrà il castello!”
“Vi vizio troppo. Fammi passare.”
“Prima un bacio al mio marito e papà perfetto!”

“Ecco perché cedo sempre. Fate i capricci e siete subdoli.”
“Cedi solo perché ci ami tanto tanto!”



La parola di oggi è “CASTELLO” . Buon martedì che sa di lunedì. Non voglio andare a lavoro…
A domani

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Capitolo 55
*** #55 ***


#55

(Ore 16:04) Ho paura del bisturi. SS
(Ore 16:34) Stiles? DH
(Ore 16:44) Devo operarmi e la prima persona a cui scrivo sei tu. E non ti sento da due anni. SS
(Ore 16:48) Operare cosa? Cos’hai? DH
(Ore 17:01) Nemmeno Scott. Tu. Non ti sembra assurdo? È che ho pensato che magari muoio in sala operatoria e non ti ho mai detto di amarti. SS
(Ore 17:06) Cosa devi operarti? DH
(Ore 17:07) Ti amo da un bel po', ma so che sei andato via per allontanarti da noi, per tenerci al sicuro, per capire come gestire la trasformazione. Quindi ti amo un po' di più. E dovevo dirtelo. SS
(Ore q7:10) Cosa cazzo devi operare?! DH
(Ore 17:12) Praticamente respiro male, quindi devono fare un modo che respiri meglio facendo una cosa nel naso. Bruciare qualcosa, non ho ben capito. SS
(Ore 17:13) MA SEI DEFICIENTE? NON SERVOBO NEMMENO I BISTURI PER QUESTA COSA. NEMMENO TI FANNO L'ANESTESIA! DH
(Ore 17:14) Ehi! Ho paura lo stesso! Sarò pure solo perché Scott non può tornare che l'aereo dalla Francia costa troppo e papà arriverà che sarò già dentro. Uff. SS
(Ore 17:18) Il mio aereo arriva domani alle sei di sera. Ce la faccio? DH
(Ore 17:20) È dopo domani. Perché torni? Per me? Non devi. SS
(Ore 17:22) Torno per me. Aspettavo solo che mi scrivessi. DH



La parola di oggi è “BISTURI” . Oggi è un grande giorno. Tra poco potrò darci una grandissima notizia. Non sto più nella pelle!
A domani

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Capitolo 56
*** #56 ***


#56

(Ore 16:19) Derek, hai tu i miei calzini di lana? SS
(Ore 17:14) Perchè diavolo dovrei? DH
(Ore 17:17) Perchè non li trovo. SS
(Ore 17:18) Non giustifica il fatto che secondo te dovrei averli io. DH
(Ore 17:22) Dai, ridammeli, ho i piedi gelati. SS
(Ore 17:26) Stiles, non rubo calzini altrui. DH
(Ore 17:33( Ma non ce li ha nessuno! Dove sono?! SS
(Ore 17:43) Prova con la lavatrice, idiota. DH

(Ore 17:54) Avevi ragione. SS
(Ore 18:00) E...? DH
(Ore 18:01) E scusa. Ma è colpa tua se l'ho pensato! SS
(Ore 18:03) Perchè mai? SS
(Ore 18:08) Le ho viste. Le mie magliette. Quelle nel cassetto di casa tua. SS
(Ore 18:13) Hai messo le mani nelle mie cose?! DH
(Ore 18:16) Non sei proprio nella posizione giusta per accusarmi, eh! E poi era per cercare la mia roba. Ho solo usato Scott come un cane da tartufi e lui le ha trovate lì. SS

(Ore 20:56) Mi aiutano a dormire quando c'è la luna piena. Il tuo odore mi aiuta. Non avrei mai preso dei calzini, però. DH
(Ore 21:02) C'è la luna piena e non è sparita nessuna maglia ora, però. SS
(Ore 21:03) Sì, quella di Superman. DH
(Ore 21:09) Oh, è vero. Che ne dici se vieni qui, dormi con me, fonte inesauribile di ottimo odore? Magari poi parliamo pure. SS
(Ore 21:14) Va bene, arrivo. DH
(Ore 21:16) Apro la finestra. SS 



Ehilà! Sono passati un po' troppi giorni dall'ultima, ma sono giustificata perchè...

E' USCITO IL MIO PRIMO LIBRO! Mio e di Pampu (se non la conoscete, conoscetela). 

Abbiamo scritto così tante cose insieme, che scrivere "Kill" è stato naturale. 
Potete trovarlo a questo link ---> Kill  
Troverete tutte le info necessarie, ma, come ben sapete, io sone sempre qui e risponderò ad ogni vostro messaggio. Se Kill è nato, è grazie a voi che avete sempre creduto in me. Vi abbraccerei uno ad uno, davvero. 

Blu

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Capitolo 57
*** #57 ***


#57

(Ore 07:45) Voglio piangere. SS
(Ore 07:47) Mi hai svegliato. DH
(Ore 07:48) Sto male, male, malissimo. SS
(Ore 07:49) Mi hai svegliato. DH
(Ore 07:50) Piove. Fa freddo. Ho sonno. Voglio piangere disperatamente e poi dormire. SS
(Ore 07:51) Io stavo dormendo. DH
(Ore 07:53) Non voglio andare a scuola, Der. SS
(Ore 07:54) È la stessa storia ogni lunedì. Pensa a quando sarai a casa di nuovo. DH
(Ore 07:55) Ma manca così taaaaanto! Uffa, uffa, uffa! SS
(Ore 07:56) Passo a prenderti e ti ci porto io, ma solo questa volta! DH
(Ore 07:56) MIO EROE! Grazie, ti amo! Mi porti anche la colazione? SS
(Ore 07:57) Solo perché ormai sono sveglio. DH



La parola di oggi è “MALE” . Stiles è me stamattina. Non voglio andare a lavoro. Non voglio proprio!

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi! Buon lunedì!
A domani

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Capitolo 58
*** #58 ***


#58

(Ore 18:46) Non mi piace venire allo stadio Senz’ a di te. SS
(Ore 18:47) Con te è più divertente e prendi sempre i posti migliori. SS
(Ore 18:48) Non mi piace tutta questa gente intorno. SS
(Ore 18:48) Stanno entrando i giocatori in campo. Dio, che culo che ha il numero diciassette. SS

(Ore 19:30) STIAMO VINCENDO! SS
(Ore 19:32) Mi hanno portato lo champagne. Bella la tribuna! SS
(Ore 19:34) Solo un calice, promesso! SS

(Ore 20:10) Mi manchi! SS
(Ore 20:12) Taaaantissimo! Voglio toccarti! SS
(Ore 20:15) Non sono ubriaco, sono frustrato. SS

(Ore 20:50) Stiles, ero a pochi metri da te. DH
(Ore 20:51) Guardarti giocare è sempre una tortura, lo sai! SS
(Ore 20:52) Faccio la doccia e sono tutto tuo. DH
(Ore 20:/3) Eri tu quello col culo bello. SS
(Ore 20:56) Lo so, lo so. DH



La parola di oggi è “STADIO” .
Che brutta la mattina. Che brutta.

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi! Buon lunedì!
A domani

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Capitolo 59
*** #59 ***


#59

“Aaaaaaaaaaaa!”
“Stiles, smettila!”
“Aaaaaaaaaaaaa!”
“Stiles, sto studiando!”
“Uffa, ‘tei noioso!”
“No, sono solo uno che fa qualcosa di costruttivo, invece di stare lì a fare niente come t-"
“Aaaaaaaaaa!”
“Stiles!”

Cinque anni dopo

“Aaaaaaaaaa!”
“Stiles, giuro che ti ci ficco la testa dentro.”
“Dai, è divertente. E poi mi sto annoiando. Quando finisci?”
“Quando finisco, finisco.”
“Ma andiamo al cinema, Vero? Mi devi accompagnare per forza o non mi fanno entrare.”
“Ho detto di sì.”
“Sei il miglior amico migliore del mondo. Come sono i compiti della seconda media?”
“Noiosi.”
“Allora finisci presto come finisco io presto quelli della seconda elementare.”
“Ci provo.”
“Okay…Aaaaaaaaaa!”
“Insopportabile…”

20 anni dopo

“Aaaaaaaaaa!”
“Der, fallo smettere.”
“È tuo figlio. Lo fa perché ha visto te, hai ventisette anni e puoi cavartela da solo.”
“Tu ne hai trentatré, sei più autoritario. Ti prego!”
“Dai! Non mi ascolta! Se si fa male?!”
“Sono più di vent’anni che ti dico che potrebbe affettarti la lingua, e continui a farlo. Prendilo di peso e spostalo.”
“Ma poi piange.”
“Allora lascialo stare. Prima o poi si stanc-"
“Aaaaaaaaaaaa.”
“Deeeeeerek!”

“Simon, papà Stiles ha la febbre e ha mal di testa, che ne dici se lasciamo perdere il ventilatore e guardiamo i cartoni insieme?”
“Tiiiiiì!”

“È più ragionevole di te alla sua età.”
“Ero un bambino tenerissimo.”
“Eri insopportabile.”
“Sono più di vent’anni che mi sopporti e mi ami, Der, nonostante il mio parlare contro il ventilatore che, per inciso, è divertente. Sembro un robot!”
“Dettagli irrilevanti. Taci e guarda il film.”



La parola di oggi è “VENTILATORE” .
Buon giovedì!

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 60
*** #60 ***


#60

“Hai un polmone perforato, non ti azzardare a parlare, Stiles!”
“…”
“E non piangere! Non puoi piangere dopo avermi fatto spaventare così!”
“…”
“Sì, sono spaventato! Ho pensato di averti perso. Ho pensato che Scott mi avesse chiamato dopo due anni perché eri morto!”
“…”
“Gli avevo detto di chiamarmi in due casi: se aveste avuto urgente bisogno di me e se tu fossi stato in fin di vita. Elui mi ha chiamato in piena notte. Hai la minima idea di quanto mi sia spaventato? Si? E ora se in questo letto, che sembri ancora più piccolo e indifeso di quello che sei, con quei tubi nel naso e-e quei tagli sulla faccia…sei un idiota!”
“…”
“Non fare quella faccia, lo sei! Buttarsi davanti ad una strega, per fare cosa? Ah, per fare l'ero del cazzo!”
“…”
“Azzardati di nuovo a cercare di morire e non riuscirci, e ti giuro che concludo io l'opera!”
“…ti…a…amo…”
“E credi ti ami anche Io?”
“…mh…”
“Non sforzarti, non parlare.”
“…”
“Resterò qui fino a quando non potrai chiedermi scusa in ginocchio.”
“…”
“E anche oltre.”



La parola di oggi è “POLMONE” .
È finalmente venerdì! Quasi non ci credo!

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 61
*** #61 ***


#61

“STIKKES, TACI!”
“NO!”
“STO LAVORANDO!”
“NON MI IMPORTA!”
“DAI, TI PREGO!”
“È COLPA TUA!”
“DEVO LAVORARE!”
“I TUOI PUNTO MI SONO NOIOSI!”
“SONO UN INSEGNANTE!”
“IP SONO TUO MARITO!”
“DAI!”
“NO!”

“…AAAALL OF MEEE LOVES AAAAALL OF YOOOUU…”
“MA QUANTO CAZZO DURA QUESTA DOCCIA?!”
“SE TU L'AVESSI FATTA CON ME, ANCHE DI PIÙ!”
“ESCI DI LÌ!”
“NO!”
“STILES, SEI STONATO QUANTO UNA CAMPANA, STAI DISTURBANDO TUTTO IL PALAZZO!”
“STRONZO!...HELLOOO, IT'S ME!”

“Eccomi, tutto profum-"
“TACI!”
“Così mi piaci, lupone…”



La parola di oggi è “CAMPANA” .
Buon lunedì di merda.

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 62
*** #62 ***


#62

12 Aprile

(Ore 22:45) Aggiungo un orso mannaro alla collezione delle bestie strane che hanno cercato di farmi fuori. SS

12 Maggio

(Ore 20:03) Stasera papà ha comprato la pizza, gli ho fatto fare uno sgarro alla dieta. Magari mi fa bene, ho perso un po' di chili. SS

12 Giugno

(Ore 16:45) Harris si diverte a mettermi in punizione. Che stronzo. Questa settimana è la la seconda. Ho solo fatto cadere una penna. SS

12 Luglio

(Ore 14:01) Fa caldissimo qui. Da te? Lo so che non risponderai. SS

12 Agosto

(Ore 03:56) Mi manchi, Derek. SS

12 settembre

(Ore 12:06) Lydia mi ha trascinato al centro commerciale. Dice che ho sempre il muso lungo. SS
12 ottobre
(Ore 02:17) Non te l’ho mai detto che ti amo, ma tu lo sapevi, vero? Non è che se te l'avessi detto, non saresti andato via chissà dove? SS

12 Novembre

(Ore 07:07) Ho iniziato il college. Sono a New York. È così bello questo posto. SS

12:dicembre

(Ore 17:08) Non torno a Natale a casa, costa troppo. Forse viene Scott qui per capodanno, se Melissa glielo permette. SS

25 dicembre

(Ore 00:00) Piccolo strappo alla regola. Buon compleanno. Spero tu sia felice. SS

12 Gennaio

(Ore 19:09) Sono appena tornato al campus. Mi hai visto, vero? Ti sono passato di fianco. Avraai sentito il mio odore, ma non ti sei nemmeno girato. Sembri stare bene. Sei sempre bellissimo. SS

12 Febbraio

(Ore 17:07) Pizza. SS
(Ore 17:08) L’hai mangiata due giorni fa. DH
(Ore 17:12) Dai, Der! Oggi è il primo mese che non sono triste. È il dodici e oggi sarebbe stato un anno dalla tua partenza! SS
(Ore 17:18) peperoni? DH
(Ore q7:19) Ti amo! SS
(Ore 17:22) Si, lo so. Anch’io. DH



La parola di oggi è “COLLEZIONE” .

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 63
*** #63 ***


#63

(Ore 18:34) Ehi, Der. SS
(Ore 12:39) Stiles. DH
(Ore 18:43) che fai? Io ho appena finito l’ultima lezione. Vado a Central Park con degli amici. SS
(Ore 12:47) Sto preparando il pranzo per me è tuo padre. DH
(Ore 18:52) Le verdure, mi raccomando! SS
(Ore 12:56) È in buone mani. DH

(Ore 19:16) Ci sono degli artisti di strada che suonano e ballano. Uno di loro mi ha afferrato e trascinato a ballare! SS
(Ore 13:22) Attento ai loro piedi, Stilinski. DH
(Ore 19:27) Spiritoso, Hale! Suonano un sacco di strumenti. Tu lo sai suonare uno strumento??? DH
(Ore 13:2) Due. DH
(Ore 19:32) Quali quali quali quali quali? SS
(Ore 13:34) Non ti farò una serenata. DH
(Ore 1936) Te l’ho chiesto? No. Non ancora, almeno. Daaaaaaai! SS
(Ore 13:39) Ho suonato per un po' il violino. So suonare bene il pianoforte. DH
(Ore 19:44) Mi suonerai qualcosa al pianoforte? Ti prego ti prego ti prego! Voglio vedere le tue dita sui tasti! SS
(Ore 13:48) Stiles, non ti eccitare in pubblico! DH
(Ore 19:50) troppo tardi…? È che tu così…possente. Suonare delicatamente un pianoforte. Le dita. Dio, mi manchi così tanto! SS
(Ore 13:56) Mi manchi anche tu. Due settimane. DH
(Ore 19:59) Due settimane. Poi li laureo e torno a casa. Si torna a BH. SS
(Ore 14:03) Non vuoi tornare, vero? DH
(Ore 20:10) Non lo so. Cioè, No, ma anche sì. Ci sei Tu! SS
(Ore 14:12) Ese mi trasferissi lì? DH
(Ore 2p:16) DAVVERO? DAVVERO, DAVVERO? Lo prenderai un pianoforte? SS
(Ore 14:18) Torna a ballare. DH



La parola di oggi è “STRUMENTO” .
MAMMA, CHE SONNO!
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 64
*** #64 ***


#64

“Posso portarle qualcosa da mangiare?”
“No, la ringrazio…Derek.”
“Va bene. Signor Stilinski, posso farle una domanda?”
“Certo.”
“Tutto l'equipaggio si chiedeva perché sta viaggiando in economy.”
“Nonostante la compagnia aerea sia mia?”
“Esatto.”
“Perché mi piace comunquepagare il biglietto e…e avevo perso il portafogli con tutte le carte. Sto tornando in California proprio per porre rimedio.”
“Wow.”
“Sì, lo so, sono senza speranze. Comunqie ci ho ripensato, cosa può portarmi da mangiare?”

“Derek, la ringrazio per le attenzioni, ma, da suo titolare, credo di doverle dire che chiacchierare con un passeggero e ignorare gli altri, non è un buon comportamento.”
“Oh…mi scusi, mi scusi! Torno subito ad aiutare gli altri!”

“Derek?”
“Signor Stilinski.”
“Che programmi hai sulla terra?”
“Devo andare in hotel e ripartire domattina alle quattro, non ho grandi programmi.”
“Se…se facessi una telefonata e non ti facessi lavorare domattina…Che programmi avresti?”
“Andrei comunque in hotel. Magari guarderei la tv fino a tardi.”
“Dovresti mangiare.”
“Ho preso qualcosa dal suo aereo.”
“Per quanto possa essere buono quel cibo…che ne dici di una vera cena?”
“Mi sta invitando?”
“Mh Mh. Mi è…piaciuto chiacchierare con te.”
“È un appuntamento? Non è contro qualche regolamento?”
“Non credo, ma, nel caso, lo faccio cambiare.”
“Giusto, il capo.”
“Allora? Accetti?”

(Ore 01:04)
“Eccoci qui. Il tuo albergo.”
“Già. Grazie per la serata, Sign- Stiles.”
“È stato davvero piacevole, Derek. Posso offrirti anche la colazione domattina?”
“Posso offrirla io quella?”
“Sì, Certo! Allora a domani?”
“A domani.”



La parola di oggi è “EQUIPAGGIO” .
MAMMA, CHE SONNO. Di nuovo.
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 65
*** #65 ***


#65

“Mamma! È domenica!”
“Stiles, piccolo, sono ancora le sette del mattino.” “Dai, dai, mamma, alzati!”
“Non vuoi stare un altro po' nel lettone con me e papà?”
“No, mamma, è domenica!”
“Ma è comunqie troppo presto per uscire.”
“Uffa! Ma Mamma, Derek!”
“Lo so, ma non posso portarti da lui ora. Facciamo colazione, poi co prepariamo e poi andiamo.”

“Finito!”
“Non ci si ingozza, Stiles.”
“Ma ho comunque finito, papà!”
“Lo vedo, lo vedo.”
“Ora andiamo da Derek?”
“La mamma ha detto che dovete prima prepararvi. Non vorrai andarci in pigiama, No?”
“No! Voglio i vestiti belli!”
“Allora vai di sopra, su.”

“Prontissimo!
“Ce la fai a reggere questa?”
“Che cos'è, Mamma?”
“È una torta che ho preparato per Derek e la sua famiglia.”
“Woooooo!”
“Fai attenzione, non correre e saliamo in macchina.”

“Ciao, Talia. Scusa l'ora, ma Stiles non stava più nella pell-"
“DEREK! SONO VENUTO! È DOMENICA COME AVEVI DETTO! NIENTE COMPITI DEI GRANDI!”
“Mmmh mh.”
“Entrate, Derek si è appena svegliato. Fate colazione con noi?”
“No! Già fatta! Ma ho questa torta per te e per Derek e per tutti!”

18 anni dopo

“Derek! Sveglia, è domenica!”
“Stiles.”
“E dai, Der! Ricordi quando da piccolo venivo ogni domenica da te?!”
“Mh…ma ora viviamo insieme e mi vedi ogni giorno. Dormi!”
“È dai, Deeeeeerrk! Ho fatto i pancake ai mirtilli!”
“…mi alzo solo per quelli.”
“…bacio?”
“…e va bene.”



La parola di oggi è “DOMENICA” .
Quella che vorrei fosse oggi.
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 66
*** #66 ***


#66

(Ore 14:58) Derek, torna subito al loft. SS

Derek legge il messaggio e si stranisce. Stiles solo mezz’ora prima l’ha praticamente costretto ad uscire per fare la spesa. Gli ha urlato contro che non può avere il frigo vuoto, se ha un branco che praticamente vive a casa sua.
Derek avrebbe voluto dirgli che Isaac, Erica è Boyd sono adulti e che possono tranquillamente comprarsi da mangiare, ma Stiles aveva le mani sui fianchi, una ruga di espressio e tra le sopracciglia e lo sguardo risoluto di chi non vuole sentire ragioni. Così era uscito quasi di corsa.
Ora, però, posa di nuovo sullo scaffale il bicchiere di plastica di dessert al cioccolato che piace tabto ad Isaac e corre a casa.
Quando entra, però, si blocca sulla porta.
Isaac è seduto sul divano, di fianco a lui Boyd. Entrambi hanno lo sguardo rivolto verso il pavimento su cui sono seduti Stiles ed Erica. Che non sono soli.
“Ragazzi?”
Tutti si girano verso l’Alpha, ma è Stiles a parlare.
“Deaton. È lui che li ha portati qui, dice che li hanno abbandonati e che hanno bisogno di un Alpha.”
Appena Stiles finisce di parlare, due occhi gialli si girano a fissare Derek.
Sono quelli di due lupacchiotti.
Derek sa che sono due bambini, forse di un anno, ma sono in forma completa di lupo.
“Derek, hanno bisogno di te. Di noi” continua l'umano.
Derek fa qualche passo in avanti e i due lupi cominciano ad andargli in contro. Quando sono ai suoi piedi, Derek si abbassa, allungando cauto una mano.
Uno dei due, piano, comincia ad annusargli le dita, poi fa lo stesso l'altro, prima che una luce lì avvolga.
Derek sente un gridolini di Stiles, ma dura poco, perché ai suoi piedi ora ci sono due bambini. Un maschio e una femmina dai capelli neri.
“Oddio! Ma sono bellissimi!”
Derek si trova ad essere d'accordo con Stiles, mentre li prende entrambi in braccio. Non sa cosa fare, quindi guarda ancora il ragazzo.
Stanno insieme da quasi un anno, ma nessuno lo sa.
O almeno tutti fanno finta di non essersene accorti.
La loro storia si sta facebdo sempre più seria, non che non lo fosse sempre stata, ma questo…questo è tanto.
Derek guarda Stiles, ma ogni dubbio sparisce. Il ragazzo ha un sorriso luminoso sul volto, quasi commosso. Sì avvicina a lui mentre i due bambini hanno cominciato ad infilargli le mani tra l barba.
Stiles appoggia la testa sulla sua spalla, solleticando le manine dei piccoli mannari che ora sorridono verso di lui.
È quello il momento in cui Derek lo capisce, in cui capisce che ha di nuovo una famiglia ed in merito è tutto di quel ragazzino che gli sta ancora sorridendo.
Quindi annuisce e, senza fregarsene della presenza dei suoi beta, gli bacia delicatamente una tempia.
Stiles sghignazza quando Erica fa partire un applauso e Isaac esclama “Finalmente!”.
Derek si sente completo.



La parola di oggi è “BICCHIERE” .
Adoro tutto ciò. Voglio una long.
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 67
*** #67 ***


#67

“Vuoi essere il miiiio sposo?”
“Stiles, dormi.”
“E dai, Derek! Ti ho fatto la proposta!”
“Stai delirando.”
“Ho la febbre aaaaalta! Scottie mi ha scaricato qui, che amico cattiiiiivo!”
“Sta per nascere sua figlia, ha fatto bene. Ma taci.” “Non mi vuoi bene? Perché non mi vuoi bene? Io te ne voglio. Un saaaaaaacco! Dovremmo essere fidanzati io e te.”
“Stiles.”
“No, davvero! Ti preoccupi per me, mi conservi gli mm's blu, perché poi mi piace avere la lingua blu, compri il latte senza lattosio sllo perché potrei venire qui e averne voglia, a volte ci teniamo per mano! Hai capito? Per mano! Come quando dovevo camminare nella riserva!”
“Era per non farti cadere.”
“Non è Vero! E ora sono nel tuo letto, appoggiato sul tuo petto, tu mi stai accarezzando i capelli e prima mi hai dato un bacio sulla fronte!”
“…”
“Dobbiamo sposarci, ho ragione.”
“Dormi, che domani te ne pentirai.”

(Ore 10:45)

“Ehi, Derek.”
“Ti sto scaldando il latte. Come stai?”
“Bene. Cioè, non mi sento la febbre, ma ho mal di gola. Io…cosa ho detto ieri sera?”
“Tante cose. Tieni, bevi, c'è il miele.”
“Grazie. Cose tipo…che voglio sposarti, Vero?”
“Esatto.”
“Scusa, deliravo, mi scoppiava la testa. Non volevo chiedertelo così.”
“Eh?”
“Ok, non stiamo insieme, ma ci amiamo. Ammettilo, Der, dai.”
“E vuoi già sposarmi?”
“Hai una certa età.”
“Ehi!”
“Dai, sposarmi, Sourwolf!”
“Vieni qui, idiota.”

“Mi ami, Vero?”
“Certo che ti amo, ho il latte senza lattosio in frigo.”



La parola di oggi è “SPOSO” .
Buon martedì di merda.
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 68
*** #68 ***


#68

Caro Derek,
Si, caro, perché non sapevo come diavolo cominciare questa lettera.
La prima prova era “Ti amo, Derek”, ma non mi sembrava corretta come forma. Quindi” caro Derek.
Non so nemmeno perché ti sto scrivendo, tanto non la riceverai mai, ma mi sono svegliato all'improvviso, con l'acqua che colpisce i vetri della finestra come fossero secchiate e mi è venuta voglia di scriverti.
Mi manchi così tanto, così tanto che a volte sento il respiro bloccarsi in gola per qualche attimo, quando mi torna prepotente qualche ricordo di te.
Mi sono svegliato all'improvviso perché ti ho sognato, non mi capita quasi mai. Ero in vacanza con Brian, il mio fidanzato, ma eravamo al lago, quello che ti piace tanto e di cui mi hai parlato tante volte. Eravamo lì e io ti ho semplicemente inviato una foto.
Il lago al tramonto, i bambini che giocavano. Era tutto stupendo, mancavi solo tu. Una volta avevi detto che ci saremmo andati insieme, ricordi? Credo non succederà mai.
E io ero lì con lui, che mi abbracciata da dietro, ma pensavo a te ed ero così triste. Così triste come ora.
E sai cosa? Mi hai risposto al messaggio e mi hai scritto “Aspetta, sono vicino, arrivo anch’io”. Ed io ero ancora più triste, perché io ero con lui e saresti arrivato da me.
Mi sono svegliato appena ti ho visto arrivare sorridente.
Mi manchi, mi manchi un sacco e vorrei vederti anche solo per un po'. Vorrei abbracciarti, soprattutto.
Tuo, Stiles.

“Derek? Ehi, cosa stai leggendo?”
“So dov'è andato Stiles. Chiama suo padre e digli che vado a prenderlo.”
“Dov'è?”
“Ad aspettare me. Prenotati un aereo.”



La parola di oggi è “ACQUA” .
Oggi va così.
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 69
*** #69 ***


#69

Stiles è assorto nei suoi pensieri, mentre sta lavando i piatti della cena, quando sente squillare il cellulare. Un messaggio.
La asciuga in fretta le mani e raggiunge il divano, cercando il telefono tra i cuscini. Allison è incinta di nove mesi, a quell’ora potrebbe essere Scott che lo avvisa di correre in ospedale.
Sblocca lo schermo e rimane per qualche secondo immobile. Non è Scott, non è un messaggio che aspettava. È Derek.
(Ore 01:29) Oggi aono due anni da quando hai firmato quelle carte. DH
Le carte del divorzio. Sono due anni che Stiles gliele ha sbattute in faccia perché non ne poteva più di litigare. Se lo ricorda, certo che se lo ricorda. Una lacrima gli sta percorrendo una guancia, quando il cellulare suona ancora.
(Ore 01:32) Mi manchi così tanto, amore mio. DH
Questa volta le lacrime si fanno copiose e si aggiungono i singhiozzi.
Stiles non lo vede da un anno, ormai, ma non ha mai smesso di amarlo. Nonostante tutto.
Ancora un messaggio.
(Ore 01:33) Sono fuori casa. DH
Stiles legge e rilegge quelle parole, senza sapere cosa fare. Poi lancia il cellulare di nuovo sul divano e corre all'ingresso.
Quando apre la porta, Derek è lì, in piedi, le guance bagnate dalle lacrime e un girasole stretto tra le mani.
“Mi manchi. Mi manchi terribilm-"
Stiles non gli da nemmeno il tempo di finire la frase. Gli si lancia addosso, abbracciandolo. Derek fa un passo indietro a causa dell'impatto, ma subito gli stringe le braccia intorno alla vita.
Stiles piange e sente anche i singhiozzi di Derek nello stomaco. Si stacca, lo guarda negli occhi, nei meravigliosi occhi verdi che ama, e infine lo prende per mano trascinandolo in casa.
Non viole pensare, non ci riesce. Lo farà domani.



La parola di oggi è “ASSORTO” .
Gli sterek divorziati mi piacciono troppo!
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 70
*** #70 ***


#70

Chiamata in corso
“Ho deciso che regalo prenderti per Natale!”
“Stiles, non voglio regali.”
“Ma è anche il tuo compleanno!”
“Ho detto no.”
“E io te lo prendo lo stesso!”
“Testa dura…”
“Sì! E sarai felicissimo! E quando tornerò a casa, mi pianterò al tuo loft e lo useremo insieme!”
“Stiles, non prendermi una tv.”
“Ehi, è capitato solo una volta che regalarsi una cosa del genere!”
“Quindi non è una tv?”
“…uffa! Ma così posso portare l'xbox o i film!”
“Facciamo che quella la compro io. Costa troppo.”
“E il mio regalo?”
“Se proprio devi, trova wualcosa di meno costoso.”
“E va bene, Sourwolf!”
“Ora vai a dormire, poi ci pensi.”
“Vaaaa bene. Domani devo svegliarmi prestissimo, ho lezione.”
“Sì, lo so. Buonanotte allora.”
“Notte, Der, ti amo.”
“Anch’io.”
Chiamata terminata


Chiamata in corso
“Derek…”
“Già.”
“Io…io l’ho detto spontaneamente. Non…non ci ho pensato. È uscito e basta. Oddio, ma noi siamo amici!”
“Già.”
“ASPETTA! MA TU…”
“Già.”
“Ti amo! E tu mi ami! È bellissimo!”
“Lo è ora torna a dormire.”
“Ci provo. Ci provo. Ciao, ti amo. Ti amo davvero tanto!”
“Lo so. Ti amo anch’io.”



La parola di oggi è “REGALO” .

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 71
*** #71 ***


#71

(Ore 03:45) 

Chiamata in arrivo da Stiles a Derek 

"Pronto? Stiles?"
"Stai bene? Dimmi se stai bene, ti prego!"
"Sto bene, stavo dormendo. Cosa succede? Tu stai bene? Il branco? PErché mi hai chiamato?"
"Dio, menomale..."
"Stiles? Cosa succede?"
"Scusa, lo so che sono due anni che non ci sentiamo, ma...è stato orribile!"
Cosa? Siete stati attaccati?"
"No, no! Qui è tutto tranquillo da un sacco di tempo. Solo che...Ora mi sento leggermente stupido..."
"Dai, racconta."
"Stavi dormendo, torna a dormire, non è importante."
"Stiles."
"Davvero, solo paranoie da ragazzino. Ora è tutto okay."
"Cosa hai sognato?"
"..."
"Mi ricordo bene dei tuoi incubi frequenti. Scott mi chiedeva di sorvegliarti quando lui aveva da fare o era troppo stanco."
"Davvero? Voi passavate le notti sotto casa mia? PErché?"
"Perchè eri parte del branco e ci preoccupavamo."
"...ho sognato che tuo zio mi chiamava nel cuore della notte."
"Capisco che una chiamata di PEter possa essere terrorizzante."
"Scemo. Mi chiamava perchè tu chiedevi di me."
"E perché?"
"Stavi...stavi morendo. Eri in ospedale e chiedevi di me mentre morivi."
"Oh."
"Già. E io sono arrivato di corsa, non avevo nemmeno le scarpe, ma non mi importava. Peter era fuori la tua camera in ospedale e c'era, c'era Braeden. Ricordo vagamente il suo sguardo, come se mi accusasse, ma non mi inportava, volevo solo vedere te."
"Poi?"
"Sono entrato e tu eri lì, attaccato a tantissime macchine e per fortuna eri sveglio. Mi hai guardato e hai sorriso, allungando una mano."
"..."
"E io mi sono avvicinato e l'ho afferrata e ti ho chiamato deficiente, perchè non potevi morire prima che io ti avessi detto di amarti e dopo non esserci visti per due anni. Ero così disperato...Quando mi sono svegliato, mi sono guardato intorno e ho capito che si trattava di un sogno, ma io davvero non ti vedo da due anni ed ero terrorizzato, Derek. Se fossi davvero già morto? Se nessuno ce lo avesse detto?"
"L'avresti saputo."
"Come? Nessuno di noi ha contatti con te, non sappiamo nemmeno dove sei!"
"Tu lo sai."
"Eh?"
"Dov'ero nel sogno?"
"A New York, ma c'ero anche io. Co-cosa vuoi dire?"
"Sono davvero a New York e tutto quello che hai sognato è successo davvero, o quasi."
"Cosa? Derek, stai male? Dove sei? Quale ospedale? Prenoto un aereo!"
"Fermo, fermo."
"Cosa sta succedendo?"
"Ho avuto un incidente con un vampiro, una settimana fa. Sono stato incosciante epr qualche ora e ho perso per qualche giorno il mio essere mannaro. Tutti i miei poteri sono tornati pochi minuti fa, all'improvviso."
"Ancora non capisco cosa c'entro io."
"Quello che hai sognato è tutto quello che io ho pensato in questi giorni. Ho chiesto disperatamente a Peter di contattarti, ma lui si è sempre rifiutato. Ho sognato quello che hai sognato tu e mi sono svegliato di colpo ed era tutto come prima."
"Ma perchè abbiamo sognato la stessa cosa?"
"Hai letto tutti i libri di Peter, lo sai già."
"Dimmelo tu."
"Ho sempre cercato di combattere la connessione. Ho semrpe cercato di non fartene accorgere e ci sono sempre riuscito. Se i poteri fossero tornati mentre ero sveglio, ci sarei riuscito ancora, ma il destino si è messo di mezzo. Avevo tutte le difese azzerate e il legame che ho con te ha preso il sopravvento."
"Qua-quale legame? di-dillo..."
"Sei il mio compagno. Il compagno del mio lupo, Stiles."
"Deficiente! Sei un deficiente, Derek! Cosa diavolo ti è passato per la testa?"
"Non volevo farti del male, mettendoti in questa cosa così grande..."
"Non parlo del legame. PEr quello lo so perchè l'hai fatto e sì, sei un idiota, ma...un vampiro? Davvero?! Sono pericolosissimi!"
"Sei incredibile..."
"Tu sei un cazzo di idiota! Stronzo, pagami il biglietto aereo!"
"Tra due giorni sarò totalmente guarito."
"Devo vederti!"
"Lo so, torno a casa."
"Qui? Beacon Hills? Davvero?" 
"Davvero. Se resto lontano da te ancora un po', il mio lupo cercherà di uccidermi, probabilmente. E mi manchi terribilmente."
"Stronzo."
"Ti amo."
"Immensamente stronzo!"
"Ora torna a dormire, tra due giorni sono lì."
"Non-non frenare il legame. LAscia che io ti sogno, okay? Lascia che io senta quello che provi. Ti prego..."
"Te lo prometto."
"Fallo da ora."
"Non sto frenando nulla."
"Ma io non sento nulla di nuovo."
"Sarà che ora stiamo provando le stesse emozioni."
"Oh...Torna presto. Ti aspetto, ti amo. Ti amo da morire."

Chiamata terminata

La parola di oggi è "ZIO".

Buona domenica!



 

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Capitolo 72
*** #72 ***


#72

“Sfigato! Togliti da Qui!”
“Ciao anche a te, Hale. Siamo storti oggi?”
“È il mio posto.”
“È solo un muretto e io sono seduto qui con i miei amici a brindare per il mio compleanno.”
“Ci sto sempre io qui. Andate via.” “Altrimenti?”
“Ti faccio un bel regalo per il compleanno, Stilinski.”
“Vorrei tanto una macchina fotografica, grazie.”
“Stilinski!”
“Hale!”
“A quest'ora non dovrebbe già essere a letto un ragazzino come Te?”
“E tu non fai il tuo sonno di bellezza?”
“Dai, Stiles, andiamo o questo qui ti rovina i festeggiamenti. Mettiamoci più in là.”
“Solo perché non voglio guardare oltre questa brutta faccia incazzata!”
“Quello che ti fa dormire la notte, Sfigato.”

(Ore 02:21) Sono a casa. Grazie per essere apparso a mezzanotte. SS
(Ore 02:23) Non mi piace comportarmi così con te. DH
(Ore 02:24) Lo so, ma meglio prendere in giro me che prendere botte dai tuoi amichetti. SS
(Ore 02:25) Non sono miei amici e tra un mese finisco l'ultimo anno e potrò fare quello che mi pare. Apri la finestra. DH

“Ehi, Hale.”
“Auguri, Sfigato.”
“Per me? Cos'è? Apro! Apr- Oh…”
“Così puoi andare nella riserva e fare foto decenti, non con il cellulare.”
“Non so cosa dire…Grazie!”
“Ehi, ehi, mi soffochi!”
“Ti amo un sacco!”
“Lo so, anch’io.”
“Anche se sono un primino pelato e brutto?”
“Sei bellissimo, e ti amo anche da prima, quindi taci.”
“Ora mettiti in posa!”



La parola di oggi è “PELATO” .

Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 73
*** #73 ***


#73

“Sei un vigliacco.”
“Cosa?”
“Ho detto che sei un vigliacco, Derek Hale!”
“EPerché mai?”
“Perché manchi di coraggio!”
“Ancora non capisco.”
“È sabato sera e sei su quel divano con un librooooone!”
“Non ci vengo a quella festa.”
“Vigliacco!”
“Non ne ho voglia!”
“Allora ci vado da solo.”
“È quello che voglio.”
“Uffa!”
“Smettila di sbuffare.”
“Ma è il compleanno di Scoooott!”
“È anche quello di suo figlio. Ci saranno più di venti bambini. Non voglio.”
“Hai solo paura!”
“No, ce l’avranno loro di me quando gli ringhierò contro.”
“Lupo cattivo!”
“Sì. Ora va'.”

3 ore dopo

“Cosa ci fai qui?”
“Sono venuto a prenderti.”
“Ma ora comincia la festa di Scottino. I bimbi sono andati v- HAI ASPETTATO CHE ANDASSERO VIA! VIGLIACCO!”
“Vado a prendere da bere. Smettila di urlare.”
“Lupo scorbutico!”



La parola di oggi è “VIGLIACCO” .
È ancora per pochissimissimo il mio compleanno, è il mio regalo per voi!
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
A domani

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Capitolo 74
*** #74 ***


#74

(Ore 16:45) Scott. Sono innamorato. SS
(Ore 16:48) Sì, di Lydia, okay, lo so da dieci anni. SM
(Ore 16:49) No, no! Mi sono innamorato ora, per strada. SS
(Ore 16:50) Spiega. SM
(Ore 16:52) Ero andato a chiedere il sale alla vicina e stavo rientrando a casa quando una macchina accosta e una voce mi fa “Scusa, posso chiederti un’informazione?”. Dovevo già capirlo dalla sua voce quanto poteva essere bello. Anche la sua voce è attraente, lo giuro! SS
(Ore 16:53) Ti sei innamorato di uno sconosciuto carino che ti ha chiesto informazioni. SM
(Ore 16:56) Carino?! SCOTT, QUELLO È DI VI NO! Capelli castani scuro, barba curata, due spalle che…boh. E poi il collo…e gli occhi! GLI OCCHI! Di un verde quasi trasparente! Lo amo! SS
(Ore 16:59) Sei assurdo. Riprenditi presto, ti ricordo che dobbiamo andare al cinema tra due ore. SM
(Ore 17:02) Giusto! Devo andare a prendere le chiavi della bimba in centrale da papà, stamattina le ha prese per sbaglio. Passo da te alle sette. SS

Centrale della polizia

“Ehi, Jordan, vado in ufficio da papà, ha le chiavi di Rosco-"
“Scusi, non può passare!”
“…”
“Di cosa ha bisogno?”
“…”
“Sta bene? Chiamo un medico?”
“…sceriffo…”
“Sceriffo, cosa?”
“Io…figlio…sceriffo…”
“Non la capisc-"
“Stiles? Cosa ci fai qui?”
“…”
“Sceriffo, lo conosce? Non riesco a capire cosa vuole.”
“È mio figlio, Hale. Stiles? STILES!”
“Oh, sì, sì! Le chiavi. Le chiavi della Jeep!”
“E cosa ci voleva per dirlo? Vieni, le ho in ufficio.”

“Ehm, mi scusi?”
“Sì?”
“Scusi per prima. È che di solito conosco tutti qui.”
“Tranquillo. E grazie per avermi detto come arrivare qui stamattina, ero quasi in ritardo.”
“Oh, si figuri, agente Hale. Beh…io vado il cinema attende!”
“Ciao, Stiles.”


Un mese dopo

(Ore 13:45) Stiles, segnati questo numero: xxxxxxx. È di Hale. Mentre sono via, chiamalo se fai esplodere la casa. SCERIFFO
(Ore 13:49) Tranquillo pa'. SS

(Ore 14:04) Hale, controlla mio figlio. SCERIFFO
(Ore 14:05) Certo, sceriffo. DH

(Ore 23:34) Papà mi ha dato il tuo nuuuuumerggo. Non l'avrebbe fatt0 se avesrte saputtto che faccio sogni………su te! Ahahahah! SS
(Ore 23:35) Sei ubriaco? Dove sei? Vengo a prenderti. DH
(Ore 23:36) Casa di Scottino! Sto bereeneeeeeee! Vieni quiiiii! SS

(Ore 09:45) Stiles? Stai bene? Ieri quell'Hale ti ha trascinato via. Sei a Casa? SM
(Ore 10:03) Mal di testa atroooooce! Sì, sono a casa, a letto. Penso mi ci abbia ficcato lui. Dio, che imbarazzo! SS
(Ore 10:05) Dovrai scusarti. Eri piuttosto molesto. SM

(Ore 10:06) Salve, agente Hale. Mi dispiace per ieri sera, avevo bevuto due birre. Forse tre. Non sono un alcolista. Spero di non aver vomitato. SS
(Ore 10:13) Nessun problema, capita a tutti prima o poi. Non hai vomitato, mi hai solo chiesto di baciarti, farti un pompino, ancora baciarti, dormire con te, farti da orsacchiotto e ancora baciarti. DH
(Ore 10:17) MA PORCA PUTTANA. Scusa, scusa, scusa! Ero fuori di me! SS
(Ore 10:18) Sei passato a darmi del tu, ora? Vestiti. DH
(Ore 10:19) Mi scusi! Verstirmi? SS
(Ore 10:21) Colazione. Tuo padre mi ha detto di tenerti d'occhio, devo nutrirti. DH
(Ore 10:23) VOLO! SS



La parola di oggi è “AFFASCINANTE ” .
È Lunga, lo so. Magari mi perdonate i giorni di assenza (e anche il finale aperto).
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
Alla prossima

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Capitolo 75
*** #75 ***


#75

Derek entra nel solito bar dove fa colazione ogni mattina e l'aroma di caffè gli invade le narici. Si sente già unpo' più sveglio, solo grazie all’odore forte.
Si siede al suo solito tavolo, in fondo alla sala, di fianco alla finestra che da su un vicoletto in cui non entra nemmeno un'auto. Pioggia il suo portatile di fianco al porta fazzoletti e fa per accenderlo, ma il dito si blocca sul pulsante prima di compiere l'azione.
All'odore buono del caffè, so aggiunge qualcos’altro, un profumo buono che ha sentito noi prima. Un odore del suo passato e che pensava di non sentire mai più.
Derek si volta nella direzione da cui proviene quel profumo e un angolo delle labbra si alza in un mezzo sorriso quando si rende conto che non si è sbagliato, nonostante siano passati almeno quindici anni.
Il ragazzo che è appena entrato nella caffetteria è sicuramente Stiles Stilinski. Dovrebbe avere poco meno di trent'anni ora, nonostante sembri molto più giovane.
Il ragazzo si siede poco distante dal tavolo appartato di Derek e ficca subito il naso nel menù. Derek, invece, non ha nemmeno bisogno di ordinare, infatti Erica, sua beta e cameriera, gli si avvicina e gli porge una tazza di caffè nero e un pasticcino alla crema.
Derek la ringrazia, lei gli fa una linguaccia e fa per andarsene, ma l'uomo le afferra un braccio.
“Porta un dolce alla cannella a quel ragazzo e un caffè pieno di zucchero. Offro io.”
Erica aggrotta un po’ le sopracciglia, ma non fa domande. Si allontana e, poco dopo, Derek la vede avvicinarsi a Stiles che alza la testa per dirle il suo ordine, ma si ferma quando lei gli mette davanti il dolce e il caffè.
Derek lo sente chiedere il perché, ma Ero da non risponde. Semplicemente sposta lo sguardo su Derek che annuisce impercettibilmente, quindi lo indica.
Derek riesce a leggere ogni espressione del volto di Stiles: assottiglia lo sguardo per guardarlo, poi spalanca gli occhi, poi arrossisce e, infine, blocca il respiro di Derek. Stiles si apre in un sorriso felice appena realizza chi è il ragazzo che gli ha offerto la colazione.
Derek sta per alzare la mano e salutarlo, ma il ragazzo afferra le sue cose e si precipita al suo tavolo, sedendoglisi di fronte senza nemmeno chiedere il permesso.
“Derek Hale!” esclama, ancora col sorriso sulle labbra.
“Stiles Stilinski" ricambia Derek allo stesso modo.
Derek sta per chiedergli come sta, ma Stiles lo anticipa.
“Brutto stronzo, avevo quattordici anni e mi hai sedotto e abbandonato!” Lo accusa, pur mantenendo il sorriso.
Derek sbuffa una risata.
“Ma se non ci siamo mai nemmeno baciati, ragazzino.”
“E cosa c’entra? Ci amavamo, lo sai! E tu te ne sei andato perché dovevi andare al college e quella era stata solo un'estate divertente, io ero un piccolo ragazzino, tu ero un brutto lupo cattivo…bla bla bla!”
Derek ora ride, solo Stiles potrebbe parlare così con leggerezza del suo essere mannaro.
Mentre ride, decide di prendersi gioco di lui è illumina per un attimo gli occhi di rosso.
“PORCA PUTTANA! UN ALPHA!”
Solo che è Stiles a sorprenderlo. Si sporge e gli stampa un bacio sulle labbra. Così, ll'improvviso.
“Ora mangiamo, io vado a lavoro e stasera mi passi a prendere ed esci con me. Non accetto rifiuti.”
Derek, semplicemente, annuisce.
Quello che ha di fronte è pur sempre il suo compagno.



La parola di oggi è “AROMA ” .
Chiedo umilmente perdono per essere sparita.
Per pre-ordinare il mio primo libro, scritto con Pampu, scrivetemi!
Alla prossima

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Capitolo 76
*** #76 ***


#76

“Pollo allo spiedo.”
“Stiles.”
“Sushi.”
“Non ti stai facendo del bene.”
“Anche una semplice pasta in bianco!”
“Tra qualche giorno vicino quello che ti pare.”
“E dai, preparami le patatine fritte! Ti preeeego!”
“Non posso.”
“Le mangio fredde.”
“Non puoi masticare. Anzi, dovresti anche tacere.”
“Ho faaaaaaame!”
“Lo so, ma devi resistere okay? Dai, siediti, è pronto.”
“Che roba è?”
“Vellutata di zucca, patate e finferli.”
“Finferli? Qualcosa di magico che mi farà passare il dolore?”
“Sono funghi, idiota.”
“Perfido! Passami il cucchiaino.”

“Era buona…”
“Lo so.”
“Ma ora mi fa malissimo. Non voglio mai mai più togliere un dente, mai!”
“Dai, mettiamoci sul divano.”

“Mi stai togliendo il dolore, vero? Sei il fidanzato perfetto, Derek Hale.”
“Shhh, prova a riposare un Po’.”



La parola di oggi è “SPIEDO ” .
Chiedo umilmente perdono per essere sparita. Ma Stiles è me, con cinque punti di sutura in bocca e un dolore atroce. I denti del giudizio, quegli stronzi.
Sapete che ho scritto un libro che può essere acquistato? Vi giro il link, contattatemi in privato!
Alla prossima

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Capitolo 77
*** #77 ***


#77

"Ciao, Derek."
"Ehi, cosa ci fai qui?"
"Qui a Beacon Hills o qui a casa tua?"
Entrambe."
"Mh...Ho fatto la spesa."
"Sei tornato da New York per fare la spesa e portarla a casa mia? Dopo tre anni?"
"Sì."
"Stiles, spiegati meglio, ho da fare."
"Stai mentendo."
"Mh?"
"Stai mentendo, non hai nulla da fare, stavi guardando fuori dalla finestra, ti ho visto mentre parcheggiavo."
"Cosa vuoi?"
"Sei arrabbiato con me, Derek?"
"..."
"Sei arrabbiato perchè sono andato al college?"
"No, ma perchè sei scappato senza salutare, ma va bene così."
"No, non va bene, ma non ci sono riuscito."
"Non ti sei più fatto sentire."
"Sarei tornato appena avrei sentito la tua voce, non potevo, dovevo laurearmi."
"PErchè?"
"Derek...ho fatto la spesa."
"Cosa c'entra ora la spesa? Che poi è un sacchetto piccolo, non può essere definita spesa."
"Aprilo."
"Perchè?"
"Derek, aprilo e basta."
"Okay...Oh..."
"Una sera che ero rimasto qui da solo dopo una riunione, ricordi chi è arrivata dopo un po'? Mentre litigavamo."
"Sì, Cora."
"E cosa abbiamo fatto?"
"Abbiamo bevuto latte con il miele."
"Perché, Derek?"
"Perché era quello che facevamo con Laura e mamma tutte le sere in inverno."
"Perché tua mamma diceva che dove c'erano il latte e il miele, c'era una famiglia felice. Cosa ha detto Cora quella sera?"
"Smettetela di litigare e aiutatemi a prepararlo, così vi renderete conto che siamo una famiglia."
"Esatto."
"Cosa vuoi, Stiles?"
"Una famiglia."
"Ce l'hai."
"Voglio una famiglia mia e tua. Voglio che noi due possiamo definirci famiglia. Insieme. E con il latte e il miele."
"..."
"Sei tornato per restare?"
"Non ho nessuna intenzione di andarmene. Mai più."
"Aiutami a prepararlo."


La parola era “MIELE”. 
Sì, non ho per niente mantenuto la promessa di una pubblicazione al giorno, ma a 365 ci arriverò, lo so. In questa vita o nell'altra. 


 

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Capitolo 78
*** #78 ***


#78

"Derek, hai finito?"
"Sì, Stiles, sì. Vai di fretta?"
"Sì! Dobbiamo andare a cena e tu sei ancora a fare lo shampoo!"
"Non è colpa mia se mi aggrovigli sempre i capelli!"
"Tu legali, mentre facciamo le cosacce!"
"Ah, si? Così poi me li sciogli, perchè ti piace tirarmeli!...Ecco, devo solo asciugarli, il bagno è libero!"
"..."
"Stiles, ti sbrano."
"Ma...dai! AHAHAHAH!"
"Non puoi piegarti in due ogni volta che faccio lo shampoo!"
"Der, ma sei ridicolo!"
"Grazie, gentilissimo."
"E dai, non fare il permaloso! Solo che quel...quel turbante che fai con l'asciugamano...AHAHAHAH!"
"Non puoi capire che è comodo!"
"MA è comunque ridicolo!"
"Ho i capelli lunghi!"
"E io li amo, ma di più senza questo affare...ecco!"
"STILES!"
"Cazzo...ora sono di nuovo eccitato!"
"Vai a vestirti!"

La parola era "TURBANTE".

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Capitolo 79
*** #79 ***


#79

Stiles sa che quel fastidio che sente all'altezza del petto e sulle spalle è solo tensione. Razionalmente sa che dovrebbe rilassarsi, fare respiri lunghi e profondi, magari chiudendo gli occhi, solo che proprio non riesce. Appena ci prova, gli torna in mente la scena che lo ha fatto agitare e vorrebbe urlare. Sta quasi per farlo, quando il cellulare squilla. Un messaggio. 

(Ore 23:19) Stiles, non fare il bambino. Ti ho chiesto scusa, L'ho fatto in buona fede. DH

Stiles sbuffa. Sa ch enon ha senso arrabbiarsi. Lui e Derek non stanno nemmeno insieme, perché dovrebbe continuare con quella scenata? 
Solo che...VORREBBE URLARE! Anche solo da amico si sarebbe arrabbiato! Per lui non è normale che Derek abbia mandato un messaggio a Braeden, dopo un anno che nemmeno si parlano, solo per chiederle un'informazione riguardo un'arma. Poteva usare Google! Sì, anche da amico gli avrebbe dato fastidio quel comportamento incoerente!

"La smetti di battere quel piede freneticamente sul pavimento? Tuo padre dorme."
E Stiles sul pavimento ci cade, per lo spavento. 
"AAAAAAARGH! TI ODIO!" 
"No, non è vero" gli risponde con calma il lupo, saltando nella stanza e offrendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. Mano che Stiles non accetta. 
Si rialza da solo, gira intorno al lupo, si avvicina al letto e...e si infila in modo molto maturo sotto le coperte, coprendosi fino alla testa. 
Sente Derek sbuffare, come fosse esasperato e poi un soffio d'aria gli colpisce la schiena quando l'altro alza la coperta e si infila sotto con lui. 
Stiles resta immobile, anche se il suo cuore comincia a battere più del dovuto, appena sente le braccia dell'altro stringergli la vita e il suo respiro sul collo. 
"Stiles, l'ho davvero fatto senza pensarci. Avevo bisogno di quell'informazione in fretta e lei sicuramente poteva aiutarmi."
"Non mi devo cheidere scusa, non ha senso."
"Lo so, ma voglio farlo lo stesso, non mi piace infastidirti."
"PErché?"
"PErché se tu ora mandassi un messaggio a Danny per chiedergli qualsiasi cosa, anche se stupida, mi trasformerei per la rabbia."
Stiles si rilassa di colpo e si gira in quella stretta calda e rassicurante. 
"Ehi" è tutto quello che gli dice Derek, sorridendo. 
Stiles gli si aggroviglia intorno, affondando il viso contro il suo petto. 
"Sono geloso" ammette, con un filo di voce. 
"Lo so. Lo sono anch'io."
"Non come lo sono con Scottie."
"Lo so."
"E va bene?"
"Va benissimo." 


La parola era "TENSIONE".

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Capitolo 80
*** #80 ***


#80

Dalle un'occhiata, io torno subito.

Cosa diavolo significa?! 
Stiles non aveva nemmeno avuto modo di rispondere, che Derek era uscito lasciandolo da solo lì, al loft, con...lei!
Lei ch elo fissa, sì, perché lo sta sicuramente fissando!
"GHE!"
E ch eora urla. PErché urla? Cosa vuole?
Stiles non ha mai avuto a che fare con una bambina di un anno. Cosa si fa? Come ci si rivolge? Come si prende in braccio?! 
Maledizione, Derek Hale! 
Quel lupo antipatico che, dopo un anno in cui non si è fatto vedere né sentire, si è presentato a casa sua, l'ha preso di peso, l'ha portato al loft e l'ha lasciato lì con lei!
Non sa nemmeno come si chiama quel mostriciattolo sbavoso! 
Okay, non è un mostriciattolo, è carina. Cioè, è proprio bella. Ha gli occhi verdi, i capelli chiari, le guanciotte rosa...ma...è un mostro!
Derek lo ha lasciato da solo dopo aver fatto l'amore la prima volta e non può permettersi di comportarsi cos-
"GHEEEEEE!"
Okay. Calma. Forse è facile prenderla in braccio e far sì che smetta di urlare. 
Bene, così, le mani sotto le ascelle e...oplà, seduta in braccio sul divano, così ha anche la testa a posto e non rischia di rompersi il collo. Potrebbe succedere, vero?
La bimba si calma subito e prende a giocherellare col ciuccio ch ele è caduto dalla bocca. Stiles si perde a guardare quelle manine paffute, quelle dita piccolissime che non riescono ad afferrare bene il ciuccio che le cade spesso. Decide di aiutarla e di prenderla anche un po' in giro facendoglielo dondolare davanti. E lei ride! Stiles la sta facendo ridere!

"Sapevo che sareste andati subito d'accordo."
Stiles non si era nemmeno accorto che Derek fosse a poca distanza da loro, sulla porta. 
LA bimba comincia a ridere ancora di più e ad allungare le braccia verso il nuovo arrivato. Derek fa qualche passo e la raggiunge, prendendola in braccio e sorridendole in risposta. 
"Ti piace Stiles, tesoro?" chiede, lasciandole un bacio sulla fronte che la fa sorridere ancora. 
Stiles proprio non ce la fa più.
"Mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?" chiede, stizzato, ma senza urlare per non spaventare la bimba. 
Derek non risponde, ma sgancia il ciuccio dalla tutina della bambina e glielo lancia. Stiles, nonostante la scarsa prontezza di riflessi, lo afferra. 
"E cosa dovrei fare con questo?" chiede. 
"Guardalo bene."
Stiles se lo rigira tra le mani, è solo un semplice ciuccio rosa, con pallini bianchi e con una targhetta con il no-
"Co-cosa significa? PErché?" chiede, con gli occhi lucidi. 
"Da quanto tempo sono andato via?" chiede Derek, senza rispondere alla sua domanda. 
E Stiles capisce tutto, ma gli sembra tutto così assurco. Come può essere possibile? Non può essere vero!
"U-un anno e...e nove mesi..." risponde avvicinandosi ai due. 
La bimba allunga una manina anche verso di lui, continuando a fare versetti felici. 
"Anche lei è un lupo, ti riconosce come parte del suo branco" spiega Derek. 
"Branco..."
"Sì, il nostro branco, papà" dice Derek con un tono fiero, guardandolo fisso negli occhi. "Mi dispiace" aggiunge, "mi dispiace essere andato via così, ma avevo bisogno di capire, avevo bisogno di tempo e soprattutto non volevo rovinarti la vita". 
"E perché ora sei qui?" 
"Perché stavo rovinando la sua vita e, per quanto possa amarti, Stiles, lei è più importante e aveva, ha bisogno anche di te. Avrei dovuto dirtelo, ma volevo solo proteggerti, non sapevo nemmeno se sarei riuscito a portare a termine questa assurda gravidanza..."
"Shhh..." lo zittisce Stiles. "Si è imbronciata, smettila di emanare sentimenti negativi..."
Nonostante stia ancora fissando la bimba, Stiles sente che Derek sta sorridendo e sente che si sta rilassando. 
Sa che dovranno parlare, sa che gli urlerà addosso, sa che è molto arrabbiato, ma sa anche che lo ama da morire e che quella bambina è sua, e non può non amare anche lei. 
Si lascia afferrare un dito, se lo lascia stringere forte da quella manina paffuta e si lascia catturare da quei bellissimi occhi. 
"Ciao Claudia, sono il tuo papà" dice, per poi appoggiare la testa sulla spalla di Derek e starsene fermo lì, a vivere quel momento di totale felicità. 


La parola era "OCCHIATA".

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Capitolo 81
*** #81 ***


"Ehi, Der, pensi debba perdere peso?"
"Stiles..."
"Dai, Der, sul serio. Pensi sia ingrassato?"
"No, non sei ingrassato!"
"Ma ne sei sicuro, sicuro? Guarda qui..."
"Quello non è grasso."
"Il mio culo non era così prima!"
Stiles, da quanto tempo stiamo insieme?"
"Quasi un anno."
"Da quanto tempo andiamo a letto insieme?"
"Mh...Dieci mesi?"
"E quante volte lo facciamo, in media?"
"Una al giorno? MA cosa c'entra?!"
"Hai idea di quanta attività fisica sia??"
"Oh...OOOH! Quindi ho i muscolacci?"
"Diciamo che si vede che fai attività fisica."
"Oddio! Oggi non l'abbiamo ancora fatto, rimediamo o mi si afflosciano i glutei!"

La parola era "PESO".


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