A proud Love.

di mrscoleturner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A monotonous Monday. ***
Capitolo 2: *** Leila. ***



Capitolo 1
*** A monotonous Monday. ***


A MONOTOUS MONDAY.

Quel lunedì, sembrava un lunedì fastidioso come gli altri. Ma se succedesse qualcosa di nuovo?

Nah, impossibile.

Questo era ciò che pensava Gohan guardando la finestra della propria aula. Era la prima volta che si stava annoiando di una lezione. Strano, lui era sempre attento e pronto a prendere gli appunti, ma qualcosa era cambiato in lui dopo lo scontro contro Majin Bu. 

Aveva sentito le proprie forze risvegliarsi dentro di se e no, non l’avrebbe mai ammesso, sopratutto dinanzi a sua madre, ma nemmeno a suo padre sennò avrebbe iniziato ad allenarsi giorno e notte e..

“ Ehm.. Son? Può ripetermi ciò che ho appena detto? ”

Gohan solamente lì, impaurito, si girò verso il professore alzandosi in piedi cercando di ricordare e dire qualche parole che aveva detto ma fu proprio in quel momento che la sua salvezza passò: Videl.

“ Gohan.. Le funzioni.. ”

E così, si salvò, non rovinando la reputazione da bravo studente.

 

Ed è anche così che passò un’altra giornate come tante. Fine a quando..

 

BOOM !

” Cosa è appena successo? ”

Il povero studente, annoiato da quella giornata, scese lentamente dal volo che stava facendo, sulla zona in cui è appena caduto qualcosa.

E fu lì che il ragazzo rimase paralizzato.

“ Ma quella è la navicella su cui Radish e Vegeta sono atterrati qui?! ”

Si avvicinò lentamente ad essa e di colpò si aprì mostrando, non un essere enorme e spietato, ma una semplice ragazza priva di sensi.

Così, il ragazzo dal cuore d’oro, non ostentò nel prenderla in braccio e portarla a casa propria.

 

GOHAN.

Ma chi diavolo era quella ragazza? Nella navicella dei Saiyan oltre tutto!

Ora chissà mamma come la stava medicando.

“ Figliuolo ma.. Sicuro che era una navicella dei Saiyan? La stessa che usai io per ritornare qui? ”

Annuii. Era da un po’ che mi stava facendo quella domanda ed io non ne potevo più.

Speravo solo non fosse una minaccia ma.. Non so perché, non lo sembrava.

Fu proprio nei miei pensieri che sentii il mio stomaco brontolare dalla fame. Sempre nei momenti migliori, eh?!

E così, quando mia madre fece ritorno dalla stanza dove stava ancora priva di sensi la ragazza, decise di preparare la cena per me, Goten e mio padre che si stava già lamentando come un bambinone.

 

Perché non riuscivo a dormire?

Strano. Tutta quella giornata era stata strana.

Così decisi di alzarmi dal letto, andando nel salotto per farmi un bel bicchiere di latte nella speranza di farmi venire il sonno ma fu proprio lì che quasi mi venne un colpo e caddi letteralmente a terra.

Vicino allo stipite della porta della stava dove stava la ragazza, c’era proprio lei, in carne d’ossa, IN PIEDI!

Mi alzai e mi avvicinai a lei, lentamente cercando di non sembrare rimbambito.

“ E-Ehy.. Ciao! Io sono Go- ” non feci in tempo a parlare che mi ritrovai steso a pancia giù a terra, con un braccio dietro la schiena e ragazza seduta su essa a bloccarmelo.

“ Chi sei tu? E perché mi trovo qui? ”

Una voce così calda, così.. Sensuale.

“ Se non mi avessi bloccato, ti avrei detto tutto ”

Dissi con voce seria ma allo stesso tempo con un pizzico di ironia. Infatti, potei vedere la ragazza, con la coda dell’orecchio, arrossire di botto e subito si tolse.

Mi alzai da terra e mi strofinai le mani sui pantaloni del pigiama come a togliere la polvere finitaci sopra e tornai a guardare il viso della ragazza che, facendoci ora caso, era proprio bella.

“ Riprendiamo il discorso.. Io sono Gohan, ho 20 anni e ti trovi a casa mia, ti ho trovata priva di sensi nella tua navicella distrutta. ”

La vidi corrugare la fronte, cercando di capire una sua probabile reazione ma l’unica cosa che fece fu sospirare e non me l’aspettai.

 

Quando stavo per parlare di nuovo, la vidi aggrapparsi allo stipite con le gambe che le tremavano e subito andai a soccorrerla.

“ Ehy.. Tutto bene? ” Dai Gohan, non vedi come sta? Come potrebbe andare ‘tutto bene’ ? Idiota! 

Cercai di non dar peso alla mia vicina e presi dolcemente la ragazza in braccio portandola sul letto dove lei stava prima.

“ N-Non ho bisogno di aiuto.. ” lo disse con una voce stanca, rauca, ma cosa le era successo?

“ Se tu non hai bisogno di aiuto, allora io non mi chiamo Gohan “ la vidi guardarmi e le feci un piccolo sorriso.

 

Le coprii il piccolo corpo, ma bello formoso, con la coperta e mi alzai da terra ma non appena mi girai verso la porta sentii qualcuno afferrarmi la mano.

Ritornai a guardarla e vidi che lei stava guardando me e tremava.

“ Aspetta.. Resta qui.. ”

Era impaurita, aveva paura, si vedeva.

Così presi la poltrona che stava poco lontana dal letto e la misi vicino ad esso, sedendomici sopra, guardando quella ragazza.

 

Ma chi era veramente?

 

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Capitolo 2
*** Leila. ***


Leila.
Quella ragazza mi incuriosiva fin troppo. Ero rimasto tutta la notte sveglio ad osservarla, non sapendone neanche il vero motivo. 
Sapevo solo che a mia madre le era venuto un colpo vedendomi seduto accanto a lei ma poco importava. 

Dovevo ammettere che era davvero una ragazza bellissima. Fu proprio lì che rimasi ad osservarla, spostandole una ciocca di capelli da davanti al viso. Occhi a cerbiatta di un verde intenso, lievi lentiggini sulle sue guance, labbra carnose e viso piuttosto paffuto ma delicato, con dei lunghi capelli castani. 
Notando l'enorme ritardo, decisi che era giunto il momento di alzarmi e di andare a prepararmi per andare a scuola.

***
" Son, questo è il secondo giorno che la vedo distratto, non è da lei! " era strano ricevere un rimprovero da un professore, anzi, potevo proprio dire che questo era il mio primo rimprovero.
Mi piegai con la schiena in avanti, come se mi stessi inchinando per scusarmi e dissi semplicemente " E' solo un periodo così, ma ritornò come prima, non si preoccupi. "

Nel frattempo di quell'ora che avevo libero prima di rientrare dentro, decisi di mettermi sotto un albero del giardino della scuola a leggere un libro che mi era stato regalato dal nonno questo Natale passato, si chiamava ' Un luogo chiamato libertà. '
Era storia d'amore come pochi.

Ma fu proprio lì che dovetti interrompere la mia lettura per un altro atto di bullismo da parte da Satomi. 
Sospirai, stanco ormai di fermarlo ogni volta, e mi alzai da terra posando il libro sull'erba andando verso la rissa che stava avvenendo tra lui e un ragazzino molto più piccolo di noi. Mannaggia a chi aveva deciso di unire la nostra università con le superiori e medie.
" Satomi lascialo in pace "
Vidi il ragazzino quasi piangere dalla gioia nel vedere qualcuno che gli era venuto in salvo, dato che la maggior parte stava solo lì, a guardare come dei pesci lessi.
" Cosa vuoi, eh Son? "
Mi avvicinai a loro, staccando la mano di Satomi dalla spalla del povero ragazzo, " Tutto bene? "
Lui non fece in tempo a rispondere che la mano del bullo finì direttaente sulla mia guancia.
Ma non si zittì per questo ma per il fatto che io non mi mossi proprio.
Così, alla fine, lo misi subito KO scaraventandolo fuori dal recinto di quella scuola, rompendolo.

Recuperai da terra gli occhiali della povera vittima e glieli ridiedi, sorridendogli ampiamente, ritornandomene al mio posto sentendo dei commenti come ' Ma chi è quel ragazzo? '

***
Stavo uscendo dal cancello fine a quando non sentii una voce.
" Devo ammettere, che è stata una scena davvero carina! "
Alzai lo sguardo verso dove proveniva la voce e vidi la ragazza trovata ieri, lì, seduta su un muretto con abiti diversi. La mamma le aveva dato il ricambio e dovevo ammettere che le stavano davvero bene.
" Tu? Che ci fai qui? "
Fece un balzo per scendere e mi affiancò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
" Tua mamma, molto dolce, mi ha detto dove trovarti! "
Le feci un lieve sorriso e prendemmo a camminare insieme, senza dire una parola anche se io avrei voluto farle così tante domande..
" Gohan, vero? "
Annuii stando per domandarle il suo di nome ma mi precedette.
" Io sono Leila. "

Decisi poi così di sederci ad un bar a prendere qualcosa, a capire sopratutto cosa ci facesse lì.
***

" Quindi tu proviene dal Pianeta Vegeta? "
Lei annuii mentre guardava, girava, alzava, la tazza con il caffè al suo interno cercando di capire cosa fosse il liquido.
" E' caffè, è buonissimo, mi aiuta quasi sempre a tenermi sveglio la notte per studiare! "
Così lei si fidò delle mie parole e assaggiò il caffe, dove le piacque, lo si poteva vedere dall'espressione facciale.
" Tu anche sei un Saiyan ma come mai non provieni dal mio stesso pianeta? "
A quella sua domanda, sorrisi, pensando che nel frattempo che lei aveva viaggiato per mille mondi, per spazio, io ero cresciuto qui sulla terra.
" Io sono per metà Saiyan ma sono anche per metà terrestra. Mio padre è un Saiyan "
Vidi il suo sguardo fisso sul mio volto. Avevo detto qualcosa di sbagliato?
***
Leila.
Perché fissavo Gohan? Non mi spiegavo.
Forse perché era bello?
No, mica per questo.
" Chi è tuo padre? "
Era incredibile come fossi catapultata qui, sulla terra. Ma io ci credo nel destino ed ero convinta che era destino essere stata salvata da Gohan.
A quel pensiero, sorrisi lievemente, pensando che veramente era un bravo ragazzo.
" Goku, si chiama Goku mentre mia madre Chichi "

Mi spostai un'ennesima ciocca di capelli dietro l'orecchio guardando di tanto in tanto Gohan, ma quando mi colse sul fatto, arrossii come un peperone abbassando lo sguardo.
Perché ero così davanti a lui?
Perché lui mi provocava queste sensazioni e questo rossore?
Non mi sapevo spiegare.


(QUANTO PUO' ESSERE ADORABILE??????? )



( Più o meno immaginatela così a Leila! )

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