Strange - Cronache di persone per niente strane.

di tilia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jenny ***
Capitolo 2: *** Fiamma - Flashfic ***



Capitolo 1
*** Jenny ***


Strange-Ch.1-Jenny

Jenny

 

"Fuori da casa mia, peccatrice!" Le urlò. 

Si chiama Jennifer. È una ragazza che ama definirsi carina, ma ha un po' di peso in più della norma. Lo ha scoperto a scuola, quando sul libro di scienze ha visto un grafico che definiva la normalità, l'eccesso o la mancanza di chili. Ha confrontato la sua altezza e ciò che segnava la bilancia e le è uscito un risultato un po' deludente. 

"Poco male, - si dice, però, ogni volta che ci pensa, - Dio mi ha dato questo corpo e io lo tengo meglio che posso, senza fargli mancare nulla!"

Gli amici -non troppi, il giusto per la sua natura- la chiamano Jenny.



Jenny la calma, Jenny la santa, Jenny la suora.



Quest'ultimo è il loro preferito, perchè effettivamente lei ci crede. A Dio, s'intende, non di diventare suora, quello no. Vuole avere una famiglia e tanti bambini, perchè è questo che farebbe una brava cristiana. Si cerca un marito, un lavoro - "Magari, che ti soddisfi, ma non troppo mascolino, per carità! Sei una donna!" dice sempre sua madre- e si procrea, si insegna a vivere come fratelli, ad amare il prossimo, proprio come i suoi genitori hanno fatto con lei.

La sua di famiglia, quella attuale, è molto religiosa -un po' superfluo da dire- hanno tre figli, due femmine e un maschio. Marco, 
Chiara, i fratelli di Jenny. In effetti, quest'ultima si è sempre chiesta perchè proprio a lei un nome così strano. Papà le ha risposto che era una santa straniera, significava Spirito Bianco. Infatti, ella, essendo la più piccola dei tre, avrebbero voluto restasse per sempre pura.

Jennifer crede all'amore. Le hanno insegnato sempre e solo questo, ma in realtà non ne sa niente.



Jenny la casta, Jenny la pura, Jenny che non capisce mai i doppi sensi.

Lei vorrebbe avere un ragazzo, ma le hanno insegnato che deve aspettare quello giusto. Chiara non lo ha fatto e guarda dov'è finita: divorziata con un figlio a carico. Un altro povero agnellino smarrito, ma la loro famiglia è un vero esempio di carità cristiana, non hanno esitato un attimo a riportarla a casa. L'avrebbero rieducata, come fanno tutti i bravi genitori, le avrebbero fatto capire i suoi sbagli. Il piccolo Tommaso -Tommy- sarebbe cresciuto sano, forte e con saldi principi.

Jennifer quindi attende, un segno, un miracolo, non lo sa. Aspetta perchè crede a quello che le insegnano. Va in chiesa. Non salta mai una messa e si rimprovera, quando si perde alla predica. La sua testa però, per quanto preghi, non si spegne mai. Non smette di pensare a farle venire i dubbi, ma lei continua fermamente a credere.



Jenny la paziente, Jenny la tranquilla, Jenny l'educata.

Gli unici luoghi che le hanno insegnato ad apprezzare sono la casa, la chiesa e la scuola. Il resto del mondo non è un posto adatto a Jennifer, perchè lei è lo Spirito Bianco. 

"Il parco? È sporco, mia cara, e con tutte le parolacce che dicono i tuoi coetanei, no, no." 
"A casa di una tua amica? Ma sono credenti? Atei?!  Tu vuoi andare in una dimora dove Gesù non c'è?" 
" In palestra? Perchè mai? In piscina? Vuoi scoprirti tutta?"

Jennifer crede ad ogni parola. Lei è ubbidiente.

Un spiraglio in quel continuo Casa-Chiesa-Scuola si apre con l'Oratorio. È pulito, è civile, c'è Gesù: è perfetto.

Jennifer si diverte. Le piace molto andare lì. Ha trovato diversi amici, ma si sa, dove c'è gente ci sono idee, queste non si possono mai fermare.



Jenny la stupita, Jenny la sconvolta, Jenny la dubbiosa.

Il suo cervello non si ferma mai. Lo ha sempre saputo, ma è scesa a patti: lo ignora. Ma quando altri la pensano come esso, come può fare Jenny? Seguire quello che le hanno insegnato, o no?

Una canzone le toglie ogni dubbio. Non è il suo genere, anzi, non l'ha mai ascoltato.  In verità,  non ha mai sentito altro che Salmi e Gospel. 
Ma in quella nuova musica, c'è una bella strofa:

 "Dio mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto!"*

Il seme, portato dal vento, si posa su della bella terra fertile -uno Spirito Bianco- e cresce, è tutto perfetto, incontaminato e pulito. Jennifer ride, perchè quella piccola pianticella le piace. È un po' come un piovra, che estende i suoi lunghi tentacoli, arricciandoli nella sua testa, e dove sfiora, fioriscono le idee...e i dubbi.

È giusto? Si chiede spesso Jennifer.

Chiara annaffia quella piantina quotidianamente, perchè lei chiusa in quella prigione non ci vuole stare. Vuole tornarsene libera e, allora, la piccola Jenny si chiede: cos'è la libertà?

Continua andare in chiesa, continua a pregare, ma non ci crede più tanto.



Jenny l'immatura, Jenny l'indecisa, Jenny che sta maturando la vera Jenny.

Poi, improvvisamente, tutto cambia, così, in uno schiocco di dita:  Jennifer si innamora
Non è quello giusto, come vorrebbero, desiderano, impongono i suoi genitori, ma a lei non importa.

Jennifer ama fin dal primo istante quei capelli biondi come il grano, quel bel viso tondo e quel modo di vestirsi, così diverso dal suo: ha la pancia scoperta, una corta minigonna... e si chiama Marica.

Una ragazza, sì, Jennifer è innamorata perdutamente di una ragazza. Tutti i suoi amici capiscono quello che è accaduto, ma di chi rimane un grande mistero.

Jennifer, intanto, ignara delle scommesse alle sue spalle, continua a fantasticare. Passare e ripassare la mano astratta in altrettanti immaginari capelli, toccarle le guance calde, tonde e rosee, perchè anche Marica, probabilmente, secondo quella tabella colorata, ha qualche chilo di troppo.

Ma chi se ne frega, si ripete sempre, a lei piace così com'è.

Jennifer è veramente felice ora. Il suo cervello non è più nemico. I suoi dubbi, però, sono rimasti, non svaniranno mai, e va bene così. 

Un pomeriggio, Jennifer ha visto passare Marica davanti al cancello dell'Oratorio, quella stupita inferriata che la separa dal mondo esterno. 
In quell'istante si è sentita veramente prigioniera, ma non della sua fede, non da Dio: è in una gabbia creata dagli uomini. Ha sbarre di parole, soffitto d'imposizioni e pavimento d'ignoranza, tutto dipinto di pittura dorata, per distrarre dalla mancanza d'aria.  Sentiva la voce di Chiara forte nella sua testa.

Quel giorno si è gettata letteralmente fuori. È corsa per strada e ha sorriso, perchè non sapeva che altro fare. Le avevano insegnato ad amare, ma non essere innamorata veramente. Non comprendeva che si potesse essere felici genuinamente.

Marica, quando l'ha vista arrivare trafelata, l'ha scrutata un pochino stupita. Ella era una ragazza di strada, di quelle che imparano prima a correre che camminare, una che sa il fatto suo, cresciuta in compagnie di persone più grandi di lei. Ha trovato Jennifer strana, ma le è subito piaciuta, aveva un bel sorriso.

Diventarono amiche dal primo respiro, con una strana luce magnetica negli occhi. 

È stata una storia strana la loro e se davvero esistono le anime gemelle, allora, ne sono la prova.



Jenny la matura, Jenny l'innamorata, Jenny che non ha più bisogno di soprannomi.

Jennifer è felice ora. È in pace, è uscita dalla gabbia in cui non sapeva di essere. Marica le tiene spesso la mano, non le dice mai che cosa è sbagliato, o cosa non lo è. 

"Fai come vuoi!" Ride sempre. 

Jennifer non ha più una casa, è stata cacciata non appena ha annunciato la sua felicità, ma ha ricominciato a credere. Perchè sa che se ha trovato Marica, l'ha aiutata Qualcuno. Jennifer è solo dispiaciuta che la sua famiglia non capisca, ma non è amareggiata. Lei non si sente sbagliata, sono gli altri che la credono tale e sinceramente non le importa.



Jenny, meravigliosa Jenny. Piccola e dolce Jenny, tu sei la vera Jenny.

















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Piccolo angolo dell'autrice:


*Caparezza-Il mio sogno eretico

Questa storia non è stata scritta allo scopo di offendere qualcuno. Mi reputo una persona dalla mente molto aperta, quindi l'unica denuncia che voglio fare -che poi è il riassunto della raccolta- è contro le mentalità ristrette (e con questo non voglio etichettare il mondo cristiano come tale, sia chiaro!).
Il mondo è un posto bellissimo, solo se si apre la porta e si mette il naso fuori.

[Ogni riferimento è puramente casuale!] 

Tilia =|=

P.S. Anche se non non la leggerà mai, è dedicata alla mia migliore amica. 

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Capitolo 2
*** Fiamma - Flashfic ***


Strange-ch.2
 
Fiamma


Flashfic [173 parole]


"Puttana!" Le dissero. E lei rispose. 


È il fuoco d'inferno! Brucia dentro me!
L'amo. Oh, se l'amo. Ti prego non giudicare il mio amore, ti prego. Mi hanno chiamato in molti nomi, la maggior parte non ripetibili. Mi dispiace madre, mi dispiace padre. L'anima mia si trovi un posto all'inferno, se d'inferno si tratta. L'amore che riceve condanna, il sentimento più sincero che un uomo possa avere, condannato nel modo più infelice.
Ed ora i suoi bei capelli biondi, come spighe di grano lungo le sue spalle nude. Giochiamo, giochiamo insieme. Sposta l'ultimo lembo di stoffa, levalo, scivola giù, giù dalla spalla. Sì, forse, forse, sì.
Latte bianco, vitale, sangue che scorre nelle mie vene e palpita, palpita cuore mio. E se questo è il mio ultimo battito, voglio che sia in sincronia con il tuo.
Gambe che si muovono, Mosè in Egitto*. In fuga dagli appellativi, dai tanti appellativi con cui hanno etichettato il mio amore, il nostro amore. E come le acque: apriti, apriti per me.
Sono la direttrice di un'orchestra: musica, musica forte e voce, grida per me.

*Mosè aprì le acque









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Piccolo angolo autrice:

Non credo ci sia molto da dire. Credo ancora nell'amore e che ognuno debba vivere come vuole. 
Adoro questa flashfic ed è uno dei pochi lavori di cui sono realmente soddisfatta.
Grazie mille per aver letto. Se ci sono errori, non esitate a farmeli notare, ve ne sarei eternamente grata.

P.s. Non la leggeranno mai, ma la dedico ai miei parenti,
nella speranza che, prima o poi, riescano anche loro a godersi la vita, viverla per se stessi e non per giudicare gli altri. ♥

Tilia =|= 

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