Lettere mai lette.

di Sarnie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A coloro che mi voglion vedere felice. ***
Capitolo 2: *** A coloro che mi amano e che amo. ***
Capitolo 3: *** A coloro che dovevano sapere. ***
Capitolo 4: *** A coloro che mi hanno tradita. ***



Capitolo 1
*** A coloro che mi voglion vedere felice. ***


A coloro che mi voglion vedere felice.

Non mi piace esser felice: mi sembra di star mentendo a me stessa. Cos'ho davvero io per esser felice? Certo, ho dei genitori, delle sorelle, degli amici, delle passioni... Ma m'appare tutto così lontano. Sembran solo cose con cui dovrò illudermi finché non arriverà la vera felicità. Quella con la lettera maiuscola. La Felicità.  Non mi voglio illudere. E perciò dico questo: resto triste finché ciò che deve arrivare non lo farà.
E poi, va bene, sorriderò, riderò e tutto ciò che volete che faccia perché possa apparire felice ai vostri occhi, se questo v'importa così tanto. Ma fino ad allora, lasciatemi in pace, dannazione! lasciate che mi disperi e che pianga e lasciatemi urlare e distruggere tutto ciò che si troverà in mezzo al mio cammino. Lasciatemi arrabbiata, poi mi calmerò.
Però avvicinatevi a me, ogni tanto, per un abbraccio. Fate in modo che per qualche attimo non pensi alla Felicità che devo raggiungere. Spegnete la mia mente con una felicità breve, anche se non rimarrà durante il triste e duro cammino. Fatelo, perché sarà in fondo al percorso, al traguardo che raggiungerò, dove la Felicità mi attende con tutti gli altri felici e veloci attimi passati.

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Capitolo 2
*** A coloro che mi amano e che amo. ***


A coloro che mi amano e che amo.
 
Ma se io morissi? Oggi. Stanotte. O anche domattina. Perché me lo chiedo? Perché, come faccio a saperlo, quando davvero accadrà? Come potete saperlo voi? Come possiamo sapere che non sono già morta?
E se fossi morta? Quante cose non vi avrei detto? Che vi voglio bene, vi amo, siete importanti, voi valete e avrei voluto vedervi e magari rendervi felici.
Quante cose non avrei vissuto? Le risate, la compagnia, le parole. Come possiamo sapere che siamo vivi, ora? Ditemi, vi prego, che anche voi siete angosciati, che anche voi avete paura ma che comunque siete o volete esser felici. Ditemi che dopo aver letto queste mie parole non direte "Va be', c'è tempo". Perché non c'è. No, non lo possiamo sapere.
E allora basta, ridiamo, amiamo, viviamo. E se davvero domattina sarò morta, ridete, amate e vivete. E soprattutto, non credete al tempo.

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Capitolo 3
*** A coloro che dovevano sapere. ***


A coloro che dovevano sapere.
Scusate se non parlo.
Scusate se vi guardo negli occhi dicendovi che non ho nulla.
Scusate se dopo l’attesa vi dico di lasciar perdere.
Ho solo paura. Paura di lasciar detto troppo, paura di lasciar dette delle false verità.
Scusate, perché ciò che sto scrivendo ora è ciò che volevo dirvi prima.
Ho paura. Mi sento sola.
Ho paura. Non voglio esser abbandonata.
Ho paura, così tanta da dimenticar le parole appena pensate.
Ho paura. Non sono più io.
Ho paura di perdervi a causa della mia follia.
Ho paura d’esser pazza davvero.
Sono vuota ed ho paura di restarlo per sempre.
Ho paura di non trovare più il senso.
Non posso spiegare tutto ciò che vorrei dirvi.
Sappiate solo che ho paura e vi chiedo protezione.
Proteggetemi dai miei incubi, dalle ombre, dalla mia follia.
Nascondetemi dietro al vostro sorriso che illumina, in mezzo al vostro profumo di sicurezza e calma, nelle parole d’affetto.
Aiutatemi, vi chiedo solo aiuto.

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Capitolo 4
*** A coloro che mi hanno tradita. ***


A coloro che mi hanno tradita.

 

Volevo dirvi che avrei provato ancora di più ad essere felice, solo perché avevo paura di allontanarvi, non volevo allontanarvi, non volevo si allontanasse. Volevo farlo solo per voi… E ora non vale più un cazzo. Perché vi siete allontanati di vostra spontanea volontà. Senza spiegazioni.

A voi è mai importato davvero di me? E tutte le volte che ve lo chiedevo pensavate fosse solo perché volevo sentirvelo dire. Invece avevo paura. Giustificata, perché ogni volta il vostro “Sì” era una bugia. E a me non importa più di nient’altro.

Perché mi avete voluto bene, se ora vi devo odiare?

Mi dicevate cose inutili per avvertirmi e per non farmi sentire tradita. E improvvisamente m’avete dato pugnalate.

Perché? Solo, perché?

E voi non ci state male? Perché io così disperata penso di non esserlo mai stata. E sto nascondendo i miei pianti, li nasconderò sempre, pure a voi.

Voi mi conoscevate. Sapete che tutto ciò di cui ho bisogno è qualcuno di cui fidarmi e da cui ricevere affetto. E mi avete cacciata.

Ma non mentirò. Non dirò mai che non mi mancano le belle parole, le risate e quegli abbracci dati all’improvviso. Non dirò mai che non vi ho voluto bene e che non ve ne voglio.

Vi dirò, però, che non m’importa.

E, a dirla tutta, è anche vero; non m’importa più di niente, non ora; sento solo le lacrime, profonda tristezza.

E mi dispiace, davvero, ma spero che voi stiate malissimo per ciò che avete fatto...

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