Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.3
LOTO
Il
corpo del faraone giaceva sopra il tavolo d'oro, la luce del sole
filtrava dalla fessura ad o della pesante parete di pietra, su cui
erano
dipinti gli dei e i geroglifici del libro dei morti.
A
fissarlo c'era un falco, adagiato su un trono di pietra nero. Le sue
ali
erano socchiuse e il corpo si rifletteva nelle iridi dorate del rapace.
Lo
scriba era intento a salmodiare una preghiera, un altro stava
cospargendo di oli il corpo. Su una sedia di metallo erano adagiate le
bende di
lino, che profumavano di oli essenziali.
Sul
ripiano di un mobile in marmo erano disposti i vasi canopi, con le
teste raffiguranti varia animali e una sola umana, al loro interno
c'erano:
intestini, fegato e polmoni.
Un
terzo s'inginocchiò e sollevò un fiore di loto
blu.
<
Con questo fiore, io rappresento la dipartita di queste spoglie
mortali del dio Ra. Che il sole che ora tramonti, rinasca nelle sue
vesti
eterne > pensò.
Il
falco spiccò il volo e prese tra gli artigli il fiore di
loto blu. Si
librò verso il soffitto e attraversò la finestra
circolare, percorrendo il
cielo azzurro.
Un
petalo cadde e gli occhi della maschera mortuaria della futura mummia
brillarono. Un secondo petalo precipitò e il modellino della
barca dell'aldilà
spiccò il volo, fino ad atterrare ai piedi del corpo privo
di vita.
Invisibile
agli scribi, Anubis apparve accanto al corpo, con una mano
teneva una piuma e con l'altra una bilancia. Nelle sue orecchie aguzze
udiva il
verso gutturale del dio ippopotamo Ammut, con le fauci spalancate
sporche di sangue.
[266].
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