The Blood Of The Angels

di Josh_Herondale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***



Capitolo 1
*** #1 ***


Osservo le sagome scure dei miei inseguitori che si stagliano contro la luce all'imbocco del vicolo cieco nel quale sono finita tentando di scappare. Sbuffo: mi hanno messo in trappola! Sono in quattro e armati, mentre io sono una ragazza sola, disarmata e per di più senza vie di fuga. Ormai quasi per abitudine mi chino passando velocemente una mano nell'anfibio destro, ma so che non troverò niente. Neanche due ore fa ho spezzato il mio fidato coltello in una rissa e ora sono disarmata. Mai girare nei bassifondi senza armi. È una delle regole che mi hanno permesso di sopravvivere tutti questi anni e sono stata proprio stupida a sottovalutarla. I quattro si avvicinano e riesco a vederli in faccia. Li conosco: sono i quattro più fidati membri di una delle gang più potenti della città. Nei bassifondi tutti fanno parte di una banda. Queste permettono di unire le forze e proteggersi gli uno con gli altri. È molto difficile entrare a far parte delle gang potenti che accettano soltanto persone di un certo tipo, le più sveglie e scaltre e le più pericolose in combattimento. Ci sono delle lunghe scale gerarchiche, quelli in alto occupano posti di estrema importanza e hanno mani in pasta dappertutto. Ovviamente esistono gang minori, che fanno entrare tutti e che sono formate da gente di tutti i tipi, ma sopravvivono raramente più di qualche mese. Poi vengono fatte fuori da altre gang rivali. Io non faccio parte di nessuna gang. Non mi piace stare con la gente, preferisco fidarmi solo di me stessa. Questa posizione mi porta ad essere molto ricercata in giro e tanta gente vorrebbe "farmi la pelle". A volte però avere qualcuno che ti guarda le spalle è comodo e questo è uno di quei momenti. I quattro sono sempre più vicini, riesco a vedere i corpi segnati da innumerevoli cicatrici e tatuaggi e i muscoli che guizzano. -Non scappi più, eh?- Mi chiede con sguardo strafottente uno di loro. -Non mi fate mica paura, non sembrate molto forti.- Mai mostrare paura al nemico. Mai dare la possibilità di essere colpiti. Questa è un'altra regola fondamentale nei bassifondi. Uno degli avversari scaglia un coltello da lancio verso la mia testa, ma io non sono già più là. Con una capriola mi sono spostata di lato. Come ogni volta che combatto mi sembra che il resto del mondo rallenti e il mio corpo sa da solo cosa fare. Mi guardo attorno alla frenetica ricerca di qualcosa da usare come arma. Mi chino per evitare un secondo coltello e raccolgo da per terra un tubo di ferro arrugginito Un uomo mi viene contro con il coltello sguainato, ma lo schivo e sbatto il tubo sulla sua schiena. La mia arma di fortuna si spezza. -Merda!- Impreco, ma riesco a volgere la situazione a mio favore. Ora in mano mi trovo due pezzi di ferro appuntiti e frastagliati alle estremità. Mulinandoli velocemente tengo per un attimo gli avversari lontani, poi con un ruggito essi ritornano alla carica. Sempre facendo roteare i due pezzi di ferro mi libero di due avversari con dei calci ben assestati, ma non riesco a impedire ad un terzo di colpirmi il naso con un pugno. Ormai quest'ultimo si è rotto alcuni anni fa durante una rissa e non è mai più tornato a posto, perciò non mi fa eccessivamente male, anche se il sangue ora sta colando abbondantemente. Sferro un pugno così forte da spaccare la mascella ad un avversario che si accascia di lato con un gemito: fuori uno! Schivo una coltellata diretta al mio volto e in compenso tiro all'aggressore un bel calcio dove non batte il sole. Quest'ultimo boccheggia per alcuni istanti, poi si accascia mugolando: fuori un altro! La situazione però si sta facendo critica perché i due pezzi del tubo sono inservibili, io sono stanca e indebolita e i due rimanenti sono in possesso di due affilati coltelli. Butto via i due ferri arrugginiti e mi accingo a combattere a mani nude, nonostante sia in una situazione disperata. Silenziose come gatti tre ombre si lanciano giù dal muro laterale del vicolo cieco e si buttano nella mischia. Un secondo più tardi i due aggressori si trovano con il sedere per terra a molti metri da noi e restano lì fermi, con di sicuro qualche osso fratturato. -Ehi Josh, dovevi andarci più piano!- Dice uno dei miei salvatori dai capelli neri come la pece, in direzione di un altro, con i capelli blu sfumati al viola. -Dopotutto sono Mondani.- -Bah!- Gli risponde il tizio con i capelli tinti -Li ho colpiti solo di piatto e non era neppure una Lama Angelica!- -Volete smettere di battibeccare?- Chiese il terzo, o meglio la terza. -Abbiamo altro di cui occuparci ora!- -Grazie per avermi salvato e tutto il resto...- Intervengo io. -Ma potete dirmi chi cazzo siete e di cosa parlate? Vi siete forse fumati acidi?-

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Capitolo 2
*** #2 ***


-Chi siamo?- Mi dic e il tizio con i capelli blu facendo una faccia sbalordita. -Ehi, avete sentito? La ragazzina ci ha chiesto chi siamo!- Aggiunge rivolto verso gli altri due. Il moro sghignazza -Ma è scema? Non sa quanto rischia a rivolgersi così a noi?- -Non mi frega quanto rischio, voglio sapere chi siete!- Sbotto scocciata. -E non chiamatemi ragazzina, lo sono quanto lo siete voi!- -Risposta sbagliata.- Dice con insolenza Capelli Blu. -Non giocare con il fuoco!- -Non puoi semplicemente rispondere alla mia domanda? Posso essere antipatica quanto mi pare.- Forse ho un tantino esagerato: sembravo una bambina che fa i capricci. -Nessuno che voglia vivere ancora può permettersi essere antipatico con noi.- Disse in tono misterioso Capelli Neri. -Ehi! Ma cazzo siete?- Esplodo. -Il Diavolo.- Il Diavolo? "Ok decisamente drogati" Decido. -Ehi ragazzi, piantatela!- Dice scocciata la ragazza, che finora è stata zitta. "Finalmente qualcuno sano di mente!" -Allora- Si rivolge a me -lascia perdere 'sti due coglioni. Noi siamo qua per portarti via con noi.- -Ah, perché così è spiegato bene?- Ribatte piccato Capelli Neri. -Era meglio lasciar parlare noi!- -Già, così poi concludiamo il quinto fallimento della giornata!- Risponde lei con il tono di chi spiega qualcosa ad un bambino. -Ora lasciate fare a me.- -E in fretta,- Soggiungo io seccamente. -Mi sono un po' stufata ad aspettare.- -Bene, noi siamo Shadowhunters. Cacciatori di demoni, in parte angeli. Abbiamo bisogno di te.- -I demoni non esistono, cara.- Le dico con dolcezza e pazienza, come se parlassi con una visionaria. Capelli Blu sbuffa. -Ma vedete che è rincretinita! Lasciamo perdere e andiamocene.- -Josh sta un po' zitto!- Risponde la ragazza. -I demoni esistono, lo scoprirai presto se deciderai di seguirci. Ti ripeto: abbiamo bisogno di te!- -Anche mia bisnonna credeva che i demoni esistessero. L'hanno rinchiusa in manicomio quando ha cominciato a giurare che i miei sono morti mangiati da bestie a forma di drago.- -Interessante.- Mi interrompe pensieroso il moro. -Ecco da chi hai preso la Vista.- -E come sono morti invece i tuoi?- Mi chiede interessato Capelli Blu. -Spariti nel nulla. Sono stati ritrovati solo tanto sangue e una scarpa.- Rispondo abbassando la voce perché, anche a distanza di anni, il pensarci mi provoca ancora una stretta al cuore. -Quindi tua bisnonna avrebbe potuto aver ragione, per quanto ne sai tu.- Mi dice in tono ovvio. -Non è questo il punto.- Cambio discorso. -Il fatto è che non so perché dovrei andare dietro ai primi tre matti che mi attraversano la strada. Magari volete solo uccidermi.- -Non è per la tua intelligenza che sei sopravvissuta tutti questi anni da sola nei bassifondi.- Dice con disprezzo Capelli Neri. -Se ti avessimo voluto morta avremmo fatto prima a lasciarti uccidere da quelli là.- Aggiunge e indica con un cenno della testa i miei sei aggressori ancora svenuti per terra. -Noi abbiamo solo bisogno di te.- Dice paziente la ragazza, interrompendo la discussione. -Se accetti di seguirci possiamo dimostrarti che ciò che diciamo sui demoni è vero.- -Anche se decidessi di darvi ragione e credere che i demoni esistono, perché mai dovrei aiutarvi? Chi vi dice che io vi voglia dare una mano? Cosa otterrei in cambio?- -Una casa, un'istruzione, vitto e, magari, anche uno stipendio. Prima di dire no, aspetta di sapere cosa sono gli Shadowhunters.- Dice la ragazza. Pondero bene i pro e i contro. Se avessero ragione sarebbe fantastico: cibo e una casa sono dei beni molto preziosi per chi è sempre vissuto nei bassifondi (o in un riformatorio). Se invece avessero torto potrei sempre andarmene, o scappare. L'istinto mi dice di non fidarmi, ma il cibo vince: provare a mangiare qualcosa di appena cucinato e caldo è un sogno per me che ho sempre mangiato solo ciò che riesco a rubare. -Accetto!- Dico. -Ma non è una cosa definitiva, potrei sempre cambiare idea e andarmene.- Aggiungo, giusto per non sembrare una persona troppo facilmente influenzabile: ho una reputazione io! -Ottimo!- Sorride raggiante lei. -Vieni con noi all'Istituto. Dopo che ci saremo sistemati ti spiegheremo tutto.- Annuisco. -Ehi tizia, io mi chiamo James.- Dice il moro. -Non. Chiamarmi. Tizia.- Ribatto. -Non so il tuo nome- Risponde. "Ah, cazzo. È vero." -Sophie.- Mi presento. -Josh.- Dice Capelli Blu. -Io sono Cinthya. Piacere- Dice gentile la ragazza. -Vieni, andiamo.- Usciamo dal vicolo e ci incamminiamo. Arrivati nel traffico Josh ferma un Taxi e da un indirizzo all'autista, poi montiamo. Arrivati davanti alla Chiesa di San Pietro e Paolo, una molto famosa a San Francisco, il tassista ci fa scendere. -Siamo arrivati!- Esclama Cinthya. -Vieni Sophie, entriamo.- -In Chiesa?- Domando io perplessa. James ride. -Aspetta e vedrai.- Dice. Entriamo in Chiesa. Josh e la ragazza si inchinano facendosi il segno della croce, mentre James e io li fissiamo. -Loro sono credenti.- Mi dice lui. Poi Cinthya mi fa strada in fondo alla Chiesa dietro l'altare, dove c'è una porta che da sull'esterno. La apre e ci troviamo in un ampio salone, pervaso da un'atmosfera cupa. Sono allibita: -Ma dovrebbe esserci il giardino qua! Non ci sta un salone come questo, non c'è spazio.- -Magia.- Risponde semplicemente James. -Cos'è questo posto?- -Sophie. Benvenuta all'Istituto di San Francisco.-

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