Pieces Of My Heart

di Fandoms_Are_Life
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01. First meeting ***
Capitolo 2: *** #02. I know you! ***
Capitolo 3: *** #03. Fight! ***
Capitolo 4: *** #04. Stronger ***
Capitolo 5: *** #05. Friends (?) ***
Capitolo 6: *** #06. Jealousy ***
Capitolo 7: *** #07. I'll miss you ***
Capitolo 8: *** #08. See you again ***
Capitolo 9: *** #09. What the fuck have you done! ***
Capitolo 10: *** #10. Start ***
Capitolo 11: *** #11. So... is this a yes? ***
Capitolo 12: *** #12. Maybe it's worth it ***
Capitolo 13: *** #13. Love me like you do ***
Capitolo 14: *** #14. Hey baby, I think I wanna marry you! ***
Capitolo 15: *** #15. I am yours ***
Capitolo 16: *** #16. It took me by surprise ***
Capitolo 17: *** #17. Something new ***
Capitolo 18: *** #18. Four ***
Capitolo 19: *** #19. Who's he? ***
Capitolo 20: *** #20. Together ***



Capitolo 1
*** #01. First meeting ***


 

- Katsuki, hai sentito? Quell’idiota di Deku non ha nessuna Unicità! È proprio un perdente!
Katsuki stringe le mani a pugno, serrando la mascella. - Chiudete il becco, imbecilli! - esclama, fulminando con lo sguardo i tre compagni che lo stanno seguendo, i quali smettono subito di sghignazzare e lo fissano, timorosi di incappare nella sua ira.
Al bambino piacerebbe molto far esplodere loro la testa, ma si limita ad allontanarsi dal luogo in cui si trovano con un’espressione stizzita stampata in faccia.
Non sa il motivo per cui ha reagito in quel modo: in fondo, è il primo a prendere in giro Deku in qualsiasi circostanza, eppure sapere che non possiede un’Unicità non lo appaga affatto.
Katsuki emette un basso ringhio: avrebbe preferito che a rimanere senza poteri fossero quei tre cretini.
Non appena si rende conto dei suoi pensieri, la rabbia comincia a montare impetuosa dentro di lui: dannazione a Deku!
Si guarda intorno alla ricerca di qualcosa da far esplodere, e poco più in là individua un bidone della spazzatura. Ghigna: è perfetto per scaricare la furia che sente dentro.
Comincia a correre nella sua direzione, col palmo già aperto, pronto a farlo scoppiare in mille pezzi, ma a pochi passi dalla meta sente una mano poggiarsi sulla sua spalla.
Aggrottando le sopracciglia, si volta per ricoprire d’insulti il malcapitato che ha osato fermarlo, ma le parole gli muoiono in gola quando si accorge di star fluttuando. Dal basso, una bambina lo guarda spaesata, il braccio ancora sollevato a mezz’aria. Dopo qualche secondo si rende pienamente conto della situazione e balbetta: - Scusa, non volevo!
Katsuki inizialmente non capisce, ma poi si accorge che dev’essere stata l’Unicità di quella sconosciuta a farlo galleggiare.
- Ehi, mettimi giù!
- Certo, subito! - La bambina unisce le punte delle sue dita e le separa subito dopo: a quel gesto, Katsuki cade a terra come un sacco di patate.
- Ti sei fatto male? - domanda apprensiva la piccola, avvicinandoglisi.
Il bimbo la guarda: ha corti capelli castani e occhi dello stesso colore che lo fissano preoccupati.
Sbuffa. - No, ci vuole ben altro per ferirmi - afferma, rialzandosi in piedi.
Sul volto della bambina spunta un sorriso. - Bene! Scusa se ti ho fermato, ma volevo chiederti se sai per caso dove si trova il parco giochi di questo quartiere.
Katsuki scrolla le spalle, indicando poi col pollice il vicolo alla sua destra. - Lì in fondo.
- Grazie mille! - La sconosciuta comincia a correre in quella direzione, poi, all’improvviso, si ferma. - Vuoi venire a giocare?
Katsuki la fissa stranito. - Non ho tempo - sbotta.
Lei torna a sorridergli. - Allora sarà per la prossima volta. Ciao!
Il bimbo resta per qualche secondo a guardare il punto in cui è scomparsa prima di voltarsi e incamminarsi verso casa sua, totalmente dimentico della rabbia che lo aveva assalito poco prima.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Questa è la prima raccolta che scrivo nel fandom di Boku no Hero Academia, ed è incentrata su uno dei miei OTP della sezione, la Kacchako (anche se non escludo di fare accenni ad altre coppie come la BakuDeku e la IzuOcha xD *^*). I capitoli saranno tutti composti da flashfiction e, per questo, volutamente corti. Spero che questo vi sia piaciuto e vi invito a lasciarmi una recensione per farmi sapere il vostro parere in merito. ;) Ringrazio di vero cuore chi ha anche solo letto. ;*
Baci da Fandoms_Are_Life.
P.S.: Gli aggiornamenti avverranno due volte a settimana, il mercoledì e la domenica. ;)

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Capitolo 2
*** #02. I know you! ***


Katsuki ghigna soddisfatto. Ha sempre saputo che sarebbe entrato alla Yuei, e infatti eccolo lì. Il suo sogno di diventare il Number One Hero è finalmente a portata di mano e non permetterà a nessuno, tantomeno a quello smidollato di Deku che, chissà come, ha scoperto di possedere un’Unicità, di impedirgli di realizzarlo.
Si incammina verso l’aula in cui lui e tutti gli altri studenti del primo anno verranno accolti dai professori, già impaziente di affrontare il test d’ingresso, quando sente un leggero tocco sulla sua spalla.
Una sensazione di déjà-vu lo travolge mentre si volta di scatto, incontrando due grandi occhi castani e un sorriso luminoso.
- Ciao! - esclama allegramente la ragazza a cui appartengono. - Scusa se ti ho fermato, ma… - Si interrompe, aggrottando le sopracciglia e avvicinandosi di più per osservarlo meglio. Katsuki la scruta con la stessa attenzione, chiedendosi perché il viso di quella sconosciuta gli sembri così familiare.
- Ma… io ti conosco! - La giovane sgrana gli occhi. - Sì, tu sei il bambino che mi ha indicato la strada per il parco giochi! - Gli punta un dito contro con fare accusatorio e Katsuki si ritrova, suo malgrado, a indietreggiare. Nel frattempo, gli torna in mente quel giorno lontano a cui fa riferimento la ragazza. Non c’è alcun dubbio, è proprio lei la bambina che lo ha fermato.
- Guarda che ti ho aspettato, sai? Sono tornata lì tutti i giorni per una settimana, ma tu non ti sei fatto vedere! - sbotta, con gli occhi ridotti a due fessure.
Katsuki aggrotta la fronte, non sapendo cosa ribattere. Quell’accusa è a dir poco assurda e gli sta facendo perdere un mucchio di tempo. Comincia a sentirsi sempre più nervoso e si prepara a rispondere in malo modo a quella squinternata, ma la sua risata cristallina lo sorprende.
- Tranquillo, sto scherzando! - gli dice. - Ti ho fermato perché volevo chiederti se sai dove si trova l’aula in cui gli studenti del primo anno devono essere accolti. - Un sorriso di scuse fa capolino sul suo volto. - Credo di essermi persa.
Katsuki continua a fissarla per qualche secondo, spaesato, dopodiché si riprende e scrolla le spalle. - Seguimi - dice soltanto, tornando ad incamminarsi, non curandosi di guardare se lo stia seguendo o meno.
Una volta giunto a destinazione, spalanca la porta e si trova in una sala gremita di gente.
- Grazie mille! - esclama la sconosciuta al suo fianco, con voce squillante.
Le rivolge un’occhiata di sbieco e fa per allontanarsi, ma lei lo ferma ancora una volta. - Comunque io sono Ochako Uraraka.
Il ragazzo la guarda, chiedendosi perché diavolo dovrebbe importargli il nome di quella tipa strana, visto che probabilmente se lo scorderà nel giro di una manciata di minuti. La giovane sembra in attesa di qualcosa, e solo a quel punto il biondo comprende che desidera sapere il suo, di nome.
- Katsuki Bakugou - mugugna, lasciandosi dietro quella ragazza e il suo irritante sorriso.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la seconda flashfiction della raccolta, stavolta di 500 parole precise: il primo incontro di Katsuki e Ochako alla Yuei. *^* Spero che vi sia piaciuto e che siate disposti a lasciarmi un commento per farmi sapere la vostra opinione in merito. ;) Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chi ha anche solo letto: mi impegnerò al massimo per rendere il più realistica possibile la storia fra i due protagonisti di POMH. Un ringraziamento speciale va a crazyunicorn2501, che ha inserito la storia tra le seguite. ;*
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Capitolo 3
*** #03. Fight! ***


Uraraka Ochako.
Katsuki sale sul ring col nome della sua avversaria in testa. Quando lei lo raggiunge, ricollega subito quel viso alla ragazza che lo ha fermato il primo giorno di scuola, ricordandogli il loro incontro da bambini.
- Tu sei quella che fa fluttuare le cose, vero, Faccia Tonda? - le domanda. Non vuole farle capire di essersi ricordato di lei dopo averla ignorata per gran parte dell’anno scolastico, non sa nemmeno lui il perché.
La quindicenne sgrana gli occhi, assumendo subito dopo un’espressione seria. Lo scruta attentamente, ma Katsuki non si fa intimorire.
Si mette in posizione d’attacco e, non appena Midnight dà il segnale di partenza, si lancia contro di lei.
Nessuno può mettersi sulla sua strada.
La ragazza non si sottrae allo scontro, scagliandosi in avanti.
- Non sottovalutarmi! - le grida, sentendo i palmi delle mani farsi sempre più caldi: lui non ha alcuna intenzione di farlo con lei.
Sono a pochi passi di distanza l’uno dall’altra quando Katsuki lancia finalmente il suo primo attacco. Sente la stoffa della sua giacca a contatto con la propria pelle e ghigna: l’ha colpita. Quando, però, il fumo provocato dall’esplosione si dirada, di lei non c’è la minima traccia: deve aver fatto fluttuare l’indumento per coglierlo di sorpresa.
Si volta di scatto, avvertendo la sua presenza. Per un attimo, i loro sguardi si incrociano, e Katsuki vede in lei lo stesso fuoco che lo alimenta. Anche Ochako non permetterà a nessuno di mettersi sulla sua strada.
Intercetta il suo colpo e la spedisce lontano da sé con un’altra esplosione, ma in testa continua a rivedere il riverbero delle fiamme nelle iridi castane di lei.
Uraraka lo incalza con attacchi continui, ma Katsuki non si fa mai trovare impreparato. Tuttavia, non può che ammirare la sua tenacia, chiedendosi se sia merito di Deku.
Quel pensiero lo spinge ad attaccarla con forza, scagliandola a diversi metri di distanza.
La ragazza si rialza, asciugandosi il sudore dalla fronte. - Grazie… per non aver abbassato la guardia… - mormora.
Si prepara a lanciare l’attacco finale, e solo allora Katsuki si accorge dell’ammasso di pietre che volteggia sopra la sua testa. È opera sua, senza dubbio. Lo ha distratto, impedendogli di capire cosa stava escogitando.
Ottima strategia, si ritrova a pensare, ma non basta.
Con un colpo solo fa piazza pulita di tutte le rocce che minacciano di crollargli addosso. Oramai ha la vittoria in pugno.
Ciononostante, non ha la minima intenzione di far terminare lo scontro così presto. Uraraka si sta dimostrando una degna avversaria, e non può che esserle grato per questo.
La vede slanciarsi contro di lui nuovamente e sorride mentre si prepara a proseguire la battaglia.
Tuttavia, dopo pochi passi, è costretto a ricredersi: la osserva accasciarsi a terra, stremata. A quella vista il suo petto si stringe in una morsa.
Incrocia i suoi occhi ancora una volta prima che la giovane perda i sensi, accorgendosi, stupito, che non hanno perso il fuoco che li caratterizza, nonostante la sconfitta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la terza flashfiction della raccolta, sempre di 500 parole precise. *^* Non ho inserito tutto il dialogo perché avrei sicuramente sforato alla grande il limite di parole consentito per una flashfiction, ma spero che, nonostante tutto, il capitolo vi sia piaciuto. ;* Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto e vi invito a lasciarmi la vostra opinione sotto forma di recensione. <3 Un ringraziamento speciale va a crazyunicorn2501 ed esme123, che hanno inserito la storia fra le seguite, e a debby san, che ha recensito. ;*
Baci da Fandoms_Are_Life.

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Capitolo 4
*** #04. Stronger ***


È passato un anno da quello scontro. Hanno affrontato ogni sorta di problema con la loro classe, dagli esami teorici e pratici allo scontro con i Villain che lo avevano catturato, eppure, adesso che si trovano entrambi nuovamente sul ring, a lui sembra che non sia trascorso neanche un istante. In realtà, sono cambiate molte cose: lei, prima di tutto.
Sono di nuovo faccia a faccia, e Katsuki sa che stavolta lo scontro sarà alla pari. Lo legge nei suoi occhi infuocati, nei suoi movimenti sicuri: ce l’ha messa tutta per arrivare fin lì di nuovo e non ha intenzione di sprecare quest’occasione.
Al segnale di Midnight il biondo scatta in avanti, preparandosi a lanciare lo Stun Grenade.
Osserva Ochako lanciarsi verso di lui e per un attimo rimane perplesso: è come se volesse tentare di fermare il suo attacco per ingaggiare una lotta corpo a corpo. Katsuki ricorda che l’anno precedente è stato Gunhead in persona ad addestrarla, ma stenta a credere che voglia veramente usare una mossa del genere contro di lui.
Scuote lievemente la testa, imponendosi di smettere di pensare e piuttosto di agire, e finalmente lancia il suo attacco: l’esplosione che avviene attorno a lui è una conferma della buona riuscita del colpo. Vista la vicinanza a cui si trovava Ochako al momento della detonazione, dovrebbe essere rimasta momentaneamente accecata: Katsuki deve cogliere al volo quest’opportunità per terminare lo scontro.
Tuttavia, non può fare a meno che chiedersi il perché di quella mossa azzardata: Ochako non può certo credere di farlo cadere nello stesso tranello dell’anno precedente, no?
Improvvisamente, sente un leggero tocco sul polso, che pian piano si trasforma in una morsa ferrea. Dal fitto fumo provocato da lui stesso pochi secondi prima emerge la ragazza, che non accenna minimamente ad allentare la presa su di lui.
Colto alla sprovvista, Katsuki si accorge troppo tardi di ciò che quello sfioramento comporta. Non appena inizia a realizzarlo, Ochako lo tira verso di sé, abbandonandolo subito dopo e facendolo impattare al suolo. O quasi.
Infatti, il biondo sente una sensazione stranamente familiare impossessarsi di lui all’improvviso e in men che non si dica si ritrova a fluttuare in aria, sopra la testa castana di Ochako, che lo guarda dal basso con le dita delle mani premute insieme.
Non appena le vede staccarsi, Katsuki precipita al suolo. Non fa nemmeno in tempo a rialzarsi che viene subito colpito in pieno dall’Home Run Comet. Si ritrova sbalzato indietro e, pochi secondi dopo, sente l’annuncio della vittoria di Ochako.
Esterrefatto, punta il suo sguardo sulla ragazza. Ha il respiro affannato: quei due attacchi devono esserle costati molta fatica. La osserva avvicinarsi e poi tendergli una mano, sorridendo. - Grazie per non aver abbassato la guardia.
Il biondo si rimette in piedi da solo. - Sei diventata più forte - dice, guardandola di sottecchi. - Complimenti. - Dopo ciò, se ne va, sorpreso di non sentirsi amareggiato dalla sconfitta quanto più compiaciuto per i progressi fatti da lei durante quell’ultimo anno.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la quarta flashfiction della raccolta, sempre di 500 parole precise. *^* La dinamica dello scontro non mi convince molto, devo ammetterlo, ma nel complesso sono abbastanza soddisfatta: mi sono basata come meglio ho potuto sulle descrizioni dello Stun Grenade e del Gyrokinetic Combat, e spero di aver reso quantomeno decentemente questi due attacchi. Che ne pensate di lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate dell’andamento dello scontro (che inizialmente doveva essere vinto da Kacchan, ma questa è un’altra storia xD) e del rapporto che si sta pian piano instaurando fra i due protagonisti? Nella prossima flashfiction ci sarà un avvicinamento maggiore, promesso. ;) Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va, come sempre, a crazyunicorn2501 e esme123, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, che ha recensito e a cola23 che l’ha inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 5
*** #05. Friends (?) ***


- Posso sedermi?
Katsuki alza appena lo sguardo. Ochako ha un sorriso incerto stampato in volto, come se tema che il biondo la scacci via.
Quest’ultimo alza le spalle, spostandosi appena più in là per farle spazio sotto gli sguardi curiosi del suo gruppo.
Ochako si accomoda al suo fianco, poggiando il suo vassoio sul tavolo. Katsuki nota, infastidito, che è ancora nervosa: se le fa quell’effetto, allora perché ha voluto proprio sedersi accanto a lui?
Sbuffa e torna a mangiare. Attorno a lui, nel frattempo, il suo team ha già terminato di pranzare e i membri si stanno scambiando occhiate confuse.
- Ehm… Bakugou, noi andiamo! - esclama alla fine Eijirou, alzandosi seguito dagli altri. - Ciao, Uraraka!
La castana ricambia il saluto, mentre Katsuki non si preoccupa nemmeno di sollevare gli occhi nell’udire la voce di quello che oramai considera un suo caro amico.
Un silenzio imbarazzato torna ad aleggiare tra di loro e, quando il biondo si accorge che Ochako non sta nemmeno più mangiando, sbotta: - Be’, si può sapere che ti prende?
Lei sobbalza, incrociando lo sguardo del biondo, palesemente irritato. - C-cosa…?
- Il primo giorno di scuola del primo anno mi hai fermato in mezzo a un corridoio senza neanche conoscermi e hai iniziato a scherzare con me come se fossimo vecchi amici - la interrompe. - Ci siamo affrontati per due anni consecutivi al festival sportivo dello UA, e in entrambi i casi sei riuscita a dimostrarmi di avere grinta da vendere. - Si sporge in avanti. - E adesso non riesci nemmeno a parlarmi senza balbettare?
La osserva deglutire e abbassare lo sguardo: quella è la goccia che fa traboccare il vaso.
Si alza di scatto. - A quanto pare, mi sono fatto un’idea completamente sbagliata di te. - Detto ciò, si allontana velocemente dalla mensa. Ci penserà Deku a consolarla.
Una volta fuori dalla scuola, si incammina in direzione di casa sua, ma un rumore di passi frettolosi lo costringe a voltarsi appena.
- Aspetta! - grida Ochako, avvicinandosi. Katsuki fa una smorfia e continua a camminare, rallentando però il passo.
Quando finalmente lo raggiunge, lui mugugna: - Che vuoi?
Lei fa un respiro profondo, piazzandoglisi poi davanti.
Katsuki solleva lo sguardo per incontrare di nuovo quegli occhi infuocati che tanto lo avevano colpito durante il primo festival.
- Noi siamo amici? - gli domanda a bruciapelo.
- Eh? - sbotta, chiedendosi se non sia improvvisamente impazzita.
- Rispondi! - gli ordina.
Se si fosse trattato di qualcun altro Katsuki non avrebbe esitato ad attaccarlo per poi tornare a incamminarsi verso casa. Però è lei, e sente che non può farlo, perciò scrolla semplicemente le spalle e dice: - Be’, ci sopportiamo a vicenda.
Sul volto di Ochako compare un sorriso luminoso che sorprende ulteriormente Katsuki. - Sì, direi proprio di sì - dice, più a sé stessa che a lui. Dopodiché, lo saluta. - A domani, Bakugou!
Detto ciò si allontana, lasciandolo in mezzo alla strada, completamente spaesato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la quinta flashfiction! *^* Devo ammettere di essere particolarmente soddisfatta di questo capitolo, poiché, nonostante abbia dovuto tagliuzzarlo qua e là per farlo rientrare nel limite delle 500 parole, è venuto proprio come desideravo e spero che sia piaciuto anche a voi. Se così non fosse, però, desidero comunque che me lo comunichiate, in modo da poter migliorare grazie ai vostri consigli. ;) Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui e vi invito a lasciarmi una vostra opinione in merito. ;* Un ringraziamento speciale va, a crazyunicorn2501 e esme123, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san e Lunaticastik, che hanno recensito, e a cola23, che l’ha inserita fra le preferite. <3
Baci da Fandoms_Are_Life.

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Capitolo 6
*** #06. Jealousy ***


- … e poi quanto lo ha steso con una sola mossa? Non potevo crederci! E dire che sembrava fortissimo…
- Dai, Kirishima, non fare quella faccia! Ha comunque combattuto in maniera impeccabile.
- Ah, la fai facile tu, Kaminari: tifavi per il suo opponente!
- Piantatela! Che ragazzini…
- Yaororozu ha ragione. Inoltre abbassate i toni: gli schiamazzi potrebbero infastidire gli abitanti del quartiere.
- Non ti smentisci mai, Iida!
Katsuki volta appena il capo in direzione dell’ultima voce, che lascia spazio alla risata di Ochako mentre quest’ultima da una pacca sulla spalla al suo amico. Dopodiché, fa scorrere lo sguardo su tutti i membri della combriccola.
Al primo anno non avrebbe mai pensato di trovarsi, una sera, a passeggiare in giro per la città con i suoi compagni di classe intenti a ridere e a scambiarsi opinioni contrastanti riguardo il film appena visto al cinema, eppure eccolo lì. E, anche se non vuole ammetterlo, si sta divertendo.
- Qual è stata la tua scena preferita, Bakugou?
L’interpellato sussulta nell’udire il suo cognome pronunciato da una voce che oramai conosce bene, dopodiché si gira per incontrare gli occhi ridenti di Ochako che lo fissano, in attesa di una risposta.
Con la coda dell’occhio nota che anche l’attenzione degli altri è stata catapultata sul loro discorso, così si limita a scrollare le spalle e dire: - Quella in cui quel tizio ha fatto esplodere tutto.
Una risata, l’ennesima della serata, sfugge dalle labbra di Ochako. - Me l’aspettavo, conoscendoti! - esclama, strappandogli un mezzo ghigno, che però scompare subito non appena vede il prossimo a cui si rivolge. - E tu invece che parte hai preferito, Deku?
Izuku balbetta una risposta, ma Katsuki non la sente neppure, troppo impegnato a fingere di ignorare lui e Ochako. Gli dà fastidio il sorriso che rivolge a Deku: lo vorrebbe solo per sé.
Non appena si rende conto del pensiero appena formulato, sente il viso andargli a fuoco e, per evitare domande imbarazzanti, si affretta a raggiungere la testa del gruppetto, certo di trovarsi in compagnia di qualcuno che non gli chiederà nulla.
Errato.
Non appena Todoroki se lo trova di fianco, infatti, comincia ad osservarlo con insistenza, irritandolo a livelli mai raggiunti persino da Deku.
- Tutto bene, Bakugou? - gli domanda.
- Non sono affari tuoi. Torna dalla tua ragazza - grugnisce in tutta risposta, continuando a mantenere lo sguardo fisso davanti a sé.
Todoroki alza un sopracciglio. - Pensavo che Ochako volesse rimanere a parlare un po’ con Midoriya, ma se insisti la raggiungo.
Katsuki si ferma, raggelato. - Cosa?! - esclama.
L’aveva persino chiamata per nome… E dire che aveva sempre creduto che Todoroki avesse una cotta per Yaoyorozu!
Quando finalmente si volta per fronteggiarlo, Katsuki capisce di aver compiuto un errore madornale.
Sul volto solitamente stoico di Todoroki aleggia un sorrisetto divertito. - Proprio come sospettavo - mormora, lasciandoselo alle spalle con bocca e occhi spalancati.
Ci aveva proprio visto giusto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la sesta flashfiction della raccolta. ;) Devo ammettere di essere molto soddisfatta per come è uscita fuori (anche perché sono riuscita ad infilare accenni a quasi tutte le coppie che shippo e e che vedono Uraraka come protagonista – IzuOcha, Kacchako e Todoraka -, senza parlare poi della TodoMomo xD), e spero che piaccia anche a tutti voi lettori. ;* Come al solito, vi invito a lasciarmi una recensione di qualsiasi tipo, basta che sia costruttiva, e ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123, che ha inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik e michy michy, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 7
*** #07. I'll miss you ***


È finita.
Gli ultimi tre anni sono trascorsi così velocemente che Katsuki non se n’è neanche accorto, impegnato com’era a diventare un Hero. Adesso eccolo lì, a ricevere il diploma e l’attestato che gli consentiranno di intraprendere la carriera di eroe.
Tutti i suoi compagni hanno le lacrime agli occhi, commossi: si stringono la mano e si congratulano tra loro, emozionati e felici per il traguardo raggiunto.
In breve tempo, il biondo si ritrova circondato dal suo gruppo.
- Già sento la tua mancanza! - singhiozza teatralmente Eijirou, stritolandolo in un abbraccio a senso unico prima di venire spinto via.
- Oh, avanti, non essere scorbutico anche oggi! - esclama Mina divertita, stringendolo velocemente per poi allontanarsi per paura di scatenare la sua ira.
Denki si limita ad una pacca sulla spalla. - Magari potremmo incontrarci settimanalmente per non perderci di vista - propone.
Sero si illumina. - Sì, una bella rimpatriata di classe! È quel che ci vuole!
Katsuki sbuffa. - Fate un po’ come volete - borbotta, nascondendo un sorriso. Quei quattro non sono affatto cambiati. Nel profondo sono sempre le comparse entrate a far parte della sua vita sin dal primo festival sportivo.
Il ragazzo si incammina in mezzo alla folla, alla ricerca di un volto in particolare. Scorge Todoroki, Yaoyorozu, Jirou e gli altri a poca distanza da sé e li saluta con un cenno del capo, ricambiato. Nonostante tutto, Katsuki ha imparato a rispettarli durante il tempo trascorso insieme.
Prosegue la sua ricerca e, alla fine, lo trova. Sta conversando con Iida, asciugandosi di tanto in tanto qualche lacrima.
Katsuki si incammina a passo di marcia verso di lui e, quando finalmente si trova proprio di fianco ai due, viene notato.
- Bakugou - afferma il nuovo Ingenium, tendendogli la mano. - Congratulazioni.
Il biondo l’afferra subito. - Anche a te, Iida - ribatte, lasciandolo stupefatto. Dopodiché, si volta a fronteggiare il suo più grande avversario.
- Kacchan… - comincia timidamente Izuku, venendo subito interrotto.
- Non azzardarti a farti fottere da quei pivelli che incontrerai là fuori, Deku. - Lo fissa dritto negli occhi. - L’unico che può batterti sono io.
Izuku lo osserva sorpreso, dopodiché un lieve sorriso gli increspa le labbra. Annuisce e Katsuki ricambia con un ghigno, prima di individuare, con la coda dell’occhio, l’ultima persona che desidera salutare.
Senza ulteriori convenevoli, si allontana in direzione di Ochako.
- Uraraka - la chiama.
- Bakugou! Ti stavo cercando! - replica lei, voltandosi e sorridendogli.
Quelle parole lo stupiscono piacevolmente. - Volevo salutarti. - Scrolla le spalle. - Ma non farti venire strane idee.
La sua risata cristallina lo raggiunge. - Tranquillo. - Poi, inaspettatamente, si sporge in avanti per abbracciarlo, sfiorandogli la guancia con la propria. - Mi mancherai, Katsuki.
Prima che lui possa ricambiare la stretta, si allontana, regalandogli un ultimo sorriso prima di scomparire in mezzo alla folla, sotto il suo sguardo meravigliato.
- Anche tu, Ochako - mormora dopo un po’, desiderando che lei sia lì per sentirlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la settima flashfiction, sempre di 500 parole precise. ;) Devo ammettere di essere estremamente soddisfatta di com’è venuta, però ho un piccolo dubbio: siccome non leggo il manga da un po’, non sono del tutto certa che alla UA si studi solo per tre anni, anche se mi sembra di ricordare che, effettivamente, sia così. Nel caso in cui, però, mi sia sbagliata non esitate a farmelo notare e provvederò a correggere immediatamente l’errore. ;D Spero che il capitolo vi sia piaciuto e, anche se così non fosse, vi invito comunque a lasciarmi il vostro parere in merito. ;* Grazie di vero cuore a chiunque ha anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123 ed _edef7_, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite.
Baci da Fandoms_Are_Life.

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Capitolo 8
*** #08. See you again ***


Katsuki si guarda intorno, accigliato, circondato da Pro Heroes impegnati mentre lui, a braccia conserte, aspetta di essere ricevuto da Battle Brawler, l’eroe da cui ha deciso di andare a lavorare.
Sbuffa, sentendo la sua pazienza svanire. Cazzo, lui è Katsuki Bakugou, il famoso Explodo! Non può certo sprecare il suo tempo in inutili colloqui di lavoro quando ci sono agenzie che pagherebbero oro per averlo!
Imponendosi di restare calmo e di non farsi riconoscere a causa del suo caratteraccio, dà un’occhiata alle persone che lo circondano, sperando, inconsciamente, di intravedere qualche volto conosciuto.
Sono trascorsi oramai cinque anni da quando ha terminato la scuola e, a parte qualche sporadico raduno in memoria dei bei vecchi tempi, ha perso di vista tutti i suoi compagni. Dell’idea di Denki e Sero di proporre degli incontri settimanali, alla fine, non se n’è fatto nulla, e Katsuki, in cuor suo, è rimasto profondamente dispiaciuto. Voleva sapere come andavano le carriere degli altri per poi sbandierare la sua più che sicura superiorità, questo sì, ma desiderava anche trovarsi di nuovo in mezzo a loro, a ridere e scherzare come se non fosse passato un solo giorno dal loro ingresso alla UA.
Scuote la testa, cercando di scacciare via la malinconia. Ha letto sui giornali numerose notizie riguardanti gli altri, ripromettendosi di dare il massimo per essere sempre un passo avanti a loro, e di certo perdersi nei ricordi non lo aiuterà.
Per distrarsi controlla l’orologio e, sgranando gli occhi, si accorge che sta attendendo da quasi un’ora di essere ricevuto da Battle Brawler.
Ringhia sommessamente, mentre la possibilità di sfondare la porta dell’ufficio del Pro Hero si fa strada nella sua mente, ma subito dopo sente un tocco leggero sulla spalla che gli fa balzare il cuore in gola. Dopo tutti questi anni, la riconosce subito. Perché, anche se non l’ha ancora vista, è più che certo che si tratti di lei.
- Non ci posso credere! Sei… sei proprio tu?
Katsuki si volta lentamente, riconoscendo subito la persona a cui appartiene quella voce.
Ochako lo fissa con gli occhi e la bocca spalancati. Katsuki ricambia lo sguardo, incredulo: di tutti i suoi ex compagni, proprio lei era destinato a rincontrare?
Trascorso il breve attimo di smarrimento, la ragazza gli sorride, stringendolo a sé come aveva fatto il giorno del diploma, scatenando una serie di emozioni contrastanti nel giovane Pro Hero, che stavolta ricambia goffamente l’abbraccio.
- Come stai? - gli domanda.
Katsuki scrolla le spalle. - Non c’è male. Tu?
Ochako sta per rispondere, ma viene interrotta da un uomo che si avvicina con aria annoiata. - Explodo e Uravity, giusto? Battle Brawler vi sta aspettando.
I due si scambiano uno sguardo, sorpresi. - Anche tu…? - iniziano in coro, lasciando la frase sospesa a metà. Dopodiché, Ochako scoppia a ridere.
- Che bella coincidenza! Forza, non facciamolo aspettare!
E, mentre Katsuki viene trascinato dall’esuberante ragazza nell’ufficio del suo futuro datore di lavoro, si ritrova a pensare che è proprio una magnifica coincidenza.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi l’ottava flashfiction della raccolta, sempre di 500 parole precise! *^* Sono soddisfatta del risultato, lo ammetto, ma per il giudizio finale, come al solito, mi rimetto a voi xD Fatemi sapere se vi è piaciuta o no con una recensione. ;) Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. ;* Ah, per quanto riguarda il nome del Pro Hero da cui Katsuki e Ochako vanno a lavorare, è completamente inventato (e ispirato, ovviamente, a Bakugan Battle Brawlers xD), mentre il nome da eroe di Kacchan è basato, ovviamente sul suo Quirk. <3Un ringraziamento speciale va a esme123 ed _edef7_, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite.
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Capitolo 9
*** #09. What the fuck have you done! ***


- Dark Frost Queen… Tsk, che nome di merda!
Il ghigno di Katsuki si amplia non appena nota l’effetto che quelle parole hanno sulla sua nemica: la Villain assottiglia gli occhi, emettendo un basso ringhio e stringendo i pugni, preparandosi all’attacco.
Un secondo dopo, il giovane si vede scagliare addosso un quantitativo enorme di ghiaccio nerastro. Senza scomporsi, lancia uno Stun Grenade che manda in frantumi la tecnica dell’avversaria, facendola schiumare di rabbia.
Novellina alle prime armi, pensa Katsuki. Questi Villains del cazzo oramai non sanno più chi reclutare nelle loro fila.
- Ottimo lavoro, Katsuki! - esclama Ochako, parando un attacco del suo nemico.
Il biondo le lancia un’occhiata, studiando la situazione in cui si trova: sembra essere in vantaggio rispetto a quel pagliaccio vestito di rosso che sta affrontando. Se la caverà.
Si costringe a distogliere l’attenzione da lei per concentrarsi nuovamente sulla strega che si sta nuovamente lanciando contro di lui.
Katsuki getta le mani indietro, evocando un Blast Rush Turbo che lo porta vicino alla nemica, dopodiché crea due sfere di fuoco con le sue mani e, raccogliendo lo slancio, scaglia un tornado esplosivo nella sua direzione, mandandola al tappeto.
Soddisfatto, fa per voltarsi e vedere se Ochako ha bisogno di aiuto quando la sente urlare.
Il suono lo paralizza, facendo scomparire qualsiasi traccia di sorriso dal suo volto. Immediatamente, si gira di scatto, cercando con gli occhi la figura della sua compagna di team. Quando la vede a terra, Katsuki non capisce più niente.
Osserva la schiena coperta di sangue di Ochako, rivolgendo poi tutta la sua attenzione al Villain che ha osato ferirla. - Che cazzo hai fatto! - grida, sentendo la rabbia montare dentro di sé.
I palmi delle mani gli vanno a fuoco, perciò decide di sfruttare ciò per lanciare contro il malcapitato una serie di Howitzer Impact che lo riducono quasi in fin di vita, facendolo crollare al suolo.
Senza perdere tempo a verificare le condizioni dei due Villains, Katsuki si precipita al fianco di Ochako. - Uraraka! Mi senti? - Non ottenendo nessuna risposta, si passa una mano tra i capelli. - Merda! - sussurra a denti stretti, voltando il capo da una parte all’altra e scorgendo, non troppo lontano, i soccorsi che Battle Brawler deve aver inviato loro.
- Sbrigatevi, cazzo! - urla nella loro direzione, tornando poi a fissare il viso pallido di Ochako.
Vengono raggiunti da un manipolo di soccorritori che circondano la giovane, mentre altri si occupano dei Villain.
Katsuki non riesce a smettere di fissarla e a colpevolizzarsi per quanto successo. Se avesse prestato più attenzione…
All’improvviso, Ochako apre gli occhi. Scorre i volti dei presenti fino a fermarsi sul suo, rivolgendogli un debole sorriso.
- Va… tutto bene… Katsuki… - lo rassicura prima di svenire.
Il biondo sgrana gli occhi ma, improvvisamente, si sente più tranquillo. Ochako è forte, lo sa bene. Si rimetterà in fretta, e presto torneranno a combattere Villains insieme.
- Sì. - Respira profondamente. - Andrà tutto bene.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la nona flashfiction della raccolta! *^* Grazie al cielo non ho dovuto limare troppo il capitolo per farle rientrare nel limite di parole impostomi, e sono soddisfattissima del risultato. La parola finale, però, come al solito, spetta a voi. ;* Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che, anche se così non fosse, riusciate a trovare cinque minuti da spendere per scrivermi una recensione e farmi sapere il vostro parere a riguardo. ;) Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123 ed _edef7_, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 10
*** #10. Start ***


Katsuki, infastidito dalla musica, cerca la persona che aveva chiamato il suo nome.
- Ehi, Bakugou! - urla nuovamente Eijirou. Ha una lattina di birra in mano, mentre l’altro braccio circonda le spalle di Mina, che ha la testa poggiata sul suo petto e sembra già completamente ubriaca.
Katsuki si fa strada verso di loro, rischiando di finire addosso a Denki e Kyouka. Grugnisce, oltremodo irritato, e li spinge via, osservando con la coda dell’occhio Mashirao parlare con quella che si presume sia Tooru. Shouto e Momo sono dall’altra parte della sala, con i visi a pochi centimetri di distanza.
Essere circondato da tutte quelle coppie lo fa quasi pentire di essersi presentato a quella stupida festa. Quasi.
Finalmente riesce a raggiungere i suoi amici. Eijirou gli dice: - Allora, ti stai divertendo?
Katsuki risponde con una scrollata di spalle. - Pensavo peggio - afferma, scatenando una risata apparentemente immotivata da parte di Mina. Sì, è decisamente ubriaca.
- Midoriya mi ha appena mandato un messaggio: non può venire. - La notizia fa rabbuiare immediatamente il biondo. - Ci pensi tu ad avvisare gli altri?
Katsuki fa un brusco cenno d’assenso, allontanandosi subito, alterato. Dannazione, desiderava vedere Deku più di tutti!
Fa un veloce giro, informando i presenti, posticipando il più possibile il suo incontro con Ochako. Non vuole vedere la sua espressione delusa a causa di quell’idiota.
Alla fine, la intravede sul terrazzo. Respira profondamente e la raggiunge.
La musica si attenua notevolmente. Lei ha il viso rivolto all’insù e un lieve sorriso a incresparle le labbra.
- Ehi - dice Katsuki, attirando la sua attenzione.
- Oh, ciao! - lo saluta.
Il biondo sospira. - Deku non viene - sputa fuori.
Con sua sorpresa, Ochako annuisce. - Lo so, mi ha mandato un messaggio.
Quella notizia gli provoca una spiacevole contrazione allo stomaco. Quei due si tengono in contatto?
- Be’, in tal caso…
- Resta - lo interrompe lei, afferrandolo per un braccio dopo aver visto che si stava allontanando.
Katsuki aggrotta le sopracciglia.
Ochako sembra incerta. - Cosa siamo noi?
Il biondo la osserva, confuso. - Amici, no? Lo hai detto…
- Katsuki - pronuncia con un tono imperioso.
A quel punto, lui sospira. - Non lo so - ammette alla fine, sconfitto, abbassando lo sguardo.
La sente avvicinarsi e, poco dopo, è di nuovo avvolto in uno di quei suoi abbracci in grado di scaldargli il cuore. Katsuki non sa se odiare o meno quella sensazione.
Dopo poco, Ochako si stacca, lasciando però il viso accanto al suo. Il biondo la sente tremare contro di sé e, di riflesso, le circonda la vita con le braccia.
Quasi senza volerlo, le loro labbra si sfiorano, lasciandolo pietrificato.
Ochako cerca il suo sguardo, e negli occhi di lei Katsuki vede qualcosa di grande: qualcosa che, ne è sicuro, è presente anche nelle sue iridi. Una promessa da mantenere.
E così, con rinnovata sicurezza, preme di nuovo le sue labbra contro quelle della castana. Questo è solo l’inizio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la decima flashfiction, sempre di 500 parole precise! *^* Non riesco a credere di essere già arrivata a metà della raccolta. *’* Ad essere del tutto sincera, però, non sono convintissima di questo capitolo, perciò mi raccomando: fatemi sapere le vostre opinioni. ;) Spero comunque che l’abbiate apprezzato nonostante tutto e ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. ;* Un ringraziamento speciale va a esme123 ed _edef7_, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 11
*** #11. So... is this a yes? ***


È passato un anno da quella festa, da quel bacio. Un anno pieno di avvenimenti per Katsuki: la prima uscita ufficiale con Ochako, l’incontro con i genitori della ragazza e con i propri – momenti talmente imbarazzanti che il biondo vorrebbe sotterrarsi al solo ricordo –, le reazioni sorprese da parte di tutti i loro ex compagni di classe una volta saputa la loro storia…
E adesso eccoli lì, seduti al tavolino all’aperto di un bar, occhi negli occhi. Ochako attende ansiosamente di sapere che cosa abbia di così importante da dirle il suo fidanzato tanto da averla fatta svegliare presto persino durante il suo giorno libero.
Katsuki deglutisce, perfettamente consapevole di ciò che sta passando nella mente della giovane, e si schiarisce la gola. - Dunque… - inizia, bloccandosi subito, non riuscendo a trovare le parole adatte. Si passa nervosamente una mano fra i capelli, sbuffando. - Allora… - ritenta, ma la frase gli muore in gola. A quel punto, soffoca un’imprecazione e afferra uno dei tovaglioli presenti sul tavolo. Tira fuori una penna dalla tasca del giubbotto – ne ha sempre una a portata di mano, particolarità ereditata da suo padre – e scrive ciò che non ha il coraggio di dire ad alta voce su quel pezzo di carta, consegnandolo poi alla donna.
Non appena Ochako legge cosa vi è scritto sopra, i suoi occhi si illuminano e spalanca la bocca, ma Katsuki la frena prima che possa anche solo pronunciare mezza parola.
- Regola numero uno: non urlare. Regola numero due: non mi abbracciare. Regola numero tre: non fare niente di imbarazzante. - E Ochako urla, lo abbraccia e fa la cosa più imbarazzante di tutte.
- Ah, Kacchan, Kacchan, Kacchan, certo che voglio venire a vivere con te! Non aspettavo altro! - grida, sfondandogli i timpani e attirando l’attenzione di tutti gli altri avventori del locale, che si voltano nella loro direzione e sorridono inteneriti alla scena.
Katsuki, consapevole di essere rosso in volto, accosta la bocca all’orecchio di lei e sibila: - Ti ho detto mille volte che non devi chiamarmi così.
Ochako si scosta appena, facendo sfiorare i loro nasi, e a quel punto il cuore del biondo fa una capriola. - Perché? È Deku l’unico ad avere questo onore? - Sorride maliziosamente. - Guarda che sono gelosa!
- Tsk. - Katsuki distoglie lo sguardo. - Quello geloso dovrei essere io, vista la quantità di tempo che trascorri con quello smidollato.
- Ehi! - Ochako gli punta un dito contro. - È il mio migliore amico, quindi attento a come parli! - lo rimbrotta scherzosamente. Sa bene che non lo pensa affatto.
Katsuki scrolla le spalle. - Allora è un sì? - Conosce già la risposta, ma risentirla non farebbe altro che renderlo ancora più felice.
Ochako, a quel punto, sorride. Si accosta a lui ancora una volta, facendo combaciare le loro labbra.
- Sì - mormora poi a un soffio dal suo volto, e il biondo non può fare a meno di ricambiare il sorriso.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi l’undicesima flashfiction, ancora una volta di 500 parole esatte! *^* Ho una paura tremenda di aver reso Kacchan troppo OOC, ma, in fin dei conti, considerando che questa parte della storia è ambientata diversi anni dopo la fine della scuola, direi che è un comportamento che ci si potrebbe aspettare da uno come lui (sopratutto visti i precedenti capitoli di POMH). Ad ogni modo, se avete qualche appunto da fare non esitate a scrivermelo in una recensione o in un messaggio privato. ;) Spero che la flashfiction vi sia piaciuta e che vi abbia invogliato a lasciarmi il vostro parere, positivo o meno che sia. ;* Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade e ThePirateSDaughter, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 12
*** #12. Maybe it's worth it ***


- E così sei tu il famoso Explodo.
Katsuki muove appena il capo per cercare di inquadrare il possessore di quella voce a lui sconosciuta.
Una ragazza dai capelli insolitamente azzurri e con due penetranti occhi marroni lo sta fissando dall’alto, sorridendogli ammiccante.
- Posso sedermi?
Il biondo apre bocca per dirle che, di lì a pochi minuti, la sua fidanzata lo raggiungerà, ma la giovane non gliene dà il tempo: si accomoda sulla sedia accanto alla sua, poggiando le braccia sul tavolo ad una distanza pericolosamente ravvicinata, motivo per cui Katsuki si scosta leggermente: in passato non avrebbe esitato a mandarla a quel paese per aver tenuto un comportamento del genere, ma da qualche anno a questa parte il suo spirito un tempo facilmente irritabile si è placato almeno un po’, in gran parte grazie all’intervento di Ochako. Katsuki l’ha vista arrabbiata poche volte e per niente al mondo desidera ripetere un’esperienza simile.
- Il mio nome è Runo Inoue. Ho concluso gli studi alla UA un anno fa col massimo dei voti e sono probabilmente la più promettente dei pro-Hero della mia generazione. - Inclina appena la testa di lato, facendogli l’occhiolino. - Sono certa che, se metterai una buona parola per l’agenzia per cui lavori, mi prenderanno seduta stante e allora avremo modo di conoscerci meglio.
Katsuki la fissa. - E perché dovrei volerti conoscere? - domanda atono, spiazzandola.
- C-come, scusa? - balbetta la ragazza, perdendo parte del fascino che l’aveva caratterizzata fino a quel momento.
Katsuki sbuffa: sta iniziando a perdere la pazienza. - Ho detto che non ho la minima intenzione di avere a che fare con te - spiega, guardandola dritto negli occhi.
- E per me vale lo stesso - si intromette una voce che il giovane conosce molto bene.
Gli occhi marroni di Runo si scontrano con quelli di Ochako, che sembra voglia fulminarla. - Adesso scusami, cara, ma questo tavolo lo abbiamo prenotato io e il mio ragazzo, perciò ti conviene cercartene un altro. Ora.
L’ultima parola viene quasi ringhiata, e nel vedere l’espressione che si sta pian piano facendo strada sul volto di Ochako l’azzurra non può fare a meno di darsela a gambe levate.
Dopo la sua fuga, la castana si accomoda al suo posto, fissando torvamente il biondo, al che Katsuki esclama: - Cosa c’è? È stata quella a venire qui e…
- Lo so benissimo, ho visto tutto. - Tamburella con le dita sul tavolo. - Ci hai messo troppo a cacciarla. - Il volto di Ochako si avvicina a quello del giovane uomo. - La prossima volta che ti vedo con lei, ti ritroverai a fluttuare nello spazio, intesi?
Katsuki boccheggia per un istante: non aveva mai visto Ochako gelosa e, sebbene l’occhiata che gli sta riservando al momento lo fa tremare, non può non sentirsi lusingato.
Accenna un ghigno e annulla la distanza tra di loro, baciandola. - Forse ne vale la pena - mormora, osservandola arrossire e distogliere lo sguardo subito dopo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la dodicesima flashfiction! *^* Ho pensato di introdurre un OC per far emergere la gelosia di Ochako nei confronti di Katsuki, e spero che questo espediente non vi sia dispiaciuto. ;) Come sempre, se avete qualche appunto da fare non esitate: critiche costruttive e pareri di qualsiasi genere sono più che accetti. ;* Se vorrete lasciarmi una recensione, sappiate che mi renderete immensamente felice. =D Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chi ha anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 13
*** #13. Love me like you do ***


Non appena rientra a casa, Katsuki viene accolto dall’inebriante profumo del katsudon, il suo piatto preferito.
- Ochako! - chiama, avviandosi verso la cucina. Si blocca sulla soglia, osservando la sua ragazza intenta a sistemare i piatti in tavola, e una strana sensazione si impossessa di lui. Non si è ancora abituato al fatto di vivere insieme a lei, di tornare a casa ogni giorno sapendo che Ochako sarà lì ad aspettarlo, di sentire il proprio cuore battere all’impazzata in sua presenza, di…
Si morde la lingua, non riuscendo a concludere il pensiero. Quel verbo a lui così estraneo non vuole proprio decidersi ad uscire dalla sua bocca, né tantomeno di fare capolino fra le sue riflessioni. Sospira, frustrato.
A quel suono, la castana si volta. - Tutto bene? - domanda.
- Mh - mugugna Katsuki, evitando il suo sguardo e incamminandosi verso la tavola imbandita, accomodandosi senza troppe cerimonie.
Ochako fa per dire qualcosa, ma si ferma e scuote la testa, sorridendo lievemente: oramai lo conosce e sa che, se vorrà, Katsuki si confiderà con lei. Decide perciò di seguirne l’esempio e di mettersi a mangiare.
La cena viene consumata in un silenzio confortevole: Katsuki non è mai stato un tipo loquace e Ochako ha imparato a controllarsi da quando hanno cominciato a frequentarsi. Sono i loro sguardi a parlare.
Una volta terminato il pasto, la castana si affretta a sparecchiare. Katsuki osserva ogni suo movimento, mettendola quasi a disagio. - Sei proprio sicuro che sia tutto ok? - chiede, guardandolo di sottecchi.
Katsuki sbuffa. - Non capisco. Per il resto del mondo sembra così semplice ammettere di… voler bene a una persona, eppure per me non lo è affatto.
Ochako sorride, accostandosi a lui e prendendogli le mani nelle sue. - Katsuki, tu dimostri di amarmi ogni giorno. È questo ciò che conta.
Il biondo la osserva scettico, al che la castana rotea gli occhi e, ridacchiando, poggia le proprie labbra su quelle calde di lui, sentendolo subito rispondere al bacio. Bacio che si trasforma in qualcosa di più.
Ochako ha immaginato spesso come sarebbe stata la loro prima volta, e al pensiero che, forse, tutte le sue fantasie stiano per realizzarsi non può fare a meno di arrossire. Le sue dita sbottonano la camicia del biondo, mentre lui comincia ad accarezzarla.
- Katsuki - mormora. - Voglio fare l’amore con te.
Il ragazzo la fissa a lungo negli occhi prima di acconsentire. La solleva e la porta in camera senza nessuno sforzo, dopodiché ci sono solo fruscii di abiti, corpi che si scontrano e gemiti che risuonano per tutta la stanza.
Al termine dell’amplesso, Ochako si sporge in avanti per baciarlo nuovamente. - Ti amo - sussurra contro le sue labbra, poggiando poi la testa sul petto di lui.
Il biondo risponde talmente piano da non essere sicuro di venir sentito. - Anch’io.
E Ochako sorride, perché sa che in quell’unica parola sono concentrati tutti i sentimenti che Katsuki prova per lei.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi il tredicesimo capitolo! *^* La scena finale ovviamente non è descritta nei dettagli, altrimenti sarei stata costretta a cambiare il rating dell’intera storia per un solo capitolo, ma spero che comunque abbiate apprezzato il tutto. ;) Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui e vi invito a lasciarmi il vostro parere sotto forma di recensione: lo considero davvero molto importante. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 14
*** #14. Hey baby, I think I wanna marry you! ***


Ochako ride, seguita da Kyouka e Momo, mentre Tooru si lamenta dei membri della sua famiglia, raccontando aneddoti buffi e divertenti.
- È la stessa identica cosa che mi ha detto Denki la settimana scorsa. Inutile dire che da quel giorno dorme sul divano - ribatte Kyouka, sorridendo malignamente.
- Oh, per fortuna Mashirao non mi crea problemi! È dolcissimo! - mormora Tooru sognante, rivolgendosi poi a Momo. - E Todoroki? Che fidanzato è?
La giovane arrossisce. - Shouto è molto attento e premuroso. - Sorride teneramente. - Non avrei mai pensato di poter essere così fortunata.
Tooru sospira, mentre Kyouka e Ochako si limitano a sorridere alla loro amica, felici di vederla così contenta.
- Eijirou è un tipo che si dà molto da fare, invece… se capite cosa intendo - si intromette Mina, appena tornata dal bancone del bar con un vassoio pieno di bibite per tutte, sogghignando.
- Non ne avevo dubbi. Quando viene a trovarci, si lascia andare in descrizioni dettagliate che fanno arrossire Katsuki come un pomodoro! - esclama Ochako, attirando l’attenzione delle altre.
- Toglimi una curiosità: come fai a vivere con Bakugou? - le domanda Mina. - Siamo amici, ma mi dà l’impressione di essere un tipo con cui non è per niente semplice convivere.
Ochako ridacchia. - So tenerlo a bada - risponde. Dopodiché, appoggia il mento sul palmo della mano e sorride. - È una persona diversa dal ragazzo della UA. È sempre irascibile e un po’ introverso, ma è anche incredibilmente timido sotto certi aspetti, tanto da risultare dolce. Cerca di rendermi felice in ogni modo possibile, senza però darlo troppo a vedere. - Si morde il labbro inferiore. - Forse è per questo che mi sono innamorata di lui. - Si lascia sfuggire un’altra risata, chiudendo gli occhi e ricordando alcuni momenti speciali della loro relazione. - O forse è perché sa sempre come sorprendermi.
Momo le sorride. - Sembra che tu sia davvero felice di vivere con lui.
Ochako fa per rispondere, venendo però interrotta da un grido. - Levati dal cazzo, comparsa! Devo chiedere alla mia ragazza di sposarmi!
Nell’udire quella voce rimane pietrificata, mentre gli sguardi delle altre si focalizzano sulla persona appena entrata nel locale.
Katsuki si precipita verso di loro, ignorando totalmente il tizio che gli aveva sbarrato la strada.
Dopo averle raggiunte, nota le loro espressioni sbalordite e si passa una mano tra i capelli, imbarazzato. - Umpf… si è sentito, eh? - Incrocia lo sguardo di Ochako, ancora immobile, e tira fuori una scatolina già aperta, mostrando un anello con una piccola pietra preziosa. - A-allora? - balbetta, insicuro, detestando mostrarsi così vulnerabile. Dopotutto, però, Ochako gli ha sempre fatto questo effetto.
All’inizio non accade nulla. Poi, all’improvviso, la castana si solleva in aria e fluttua verso di lui. Quando si trovano a pochi centimetri di distanza, Katskuki può notare gli occhi lucidi della ragazza, che, emozionata, mormora un leggero - Sì - prima di svenire fra le sue braccia.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la quattordicesima flashfiction! *^* Siamo giunti a un momento clou della vita dei Kacchako, che verrà ampiamente raccontato nel prossimo capitolo. ;) Ad ogni modo, spero con tutto il cuore che questo vi sia piaciuto. Personalmente, ho il timore di essere andata troppo OOC nelle ultime flashfiction, ma tutto sommato si parla di due adulti, oramai, e quindi è normale che alcuni comportamenti siano cambiati: mi affido comunque al vostro giudizio per capire se devo migliorare qualcosa. ;* Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui e vi invito a lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate. ;D Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 15
*** #15. I am yours ***


È nervoso, non può negarlo. Si sistema il colletto con frenesia, sentendo l’aria mancargli. Adocchia l’ingresso della chiesa, sapendo che, da un momento all’altro, Ochako comparirà da lì e si incamminerà verso di lui, che l’aspetta su quell’altare per suggellare la promessa di una vita insieme. È stata proprio lei a insistere per un matrimonio in stile occidentale, dopo essere rimasta folgorata da un filmato visto per caso mentre cercava l’ispirazione per la “cerimonia ideale”, e Katsuki non ha potuto fare a meno di accontentarla. Adesso, però, è incredibilmente teso, e teme che il terreno possa mancargli da sotto i piedi da un momento all’altro.
- Pss!
Volta appena la testa, fulminando i suoi testimoni con un’occhiataccia. Mina sta soffocando una risata, mentre Eijirou si sporge verso di lui. - Ehi, Bakugou, rilassati! In fondo stai solo per sposarti! - ridacchia.
Katsuki ringhia. La fa facile, lui! Il biondo desidera ardentemente vederlo alle prese con la sua stessa situazione: oh, quanto riderà quel giorno!
I suoi occhi guizzano dall’altra parte, incontrando la figura seria e composta di Momo e lo sguardo sorridente di Izuku. Katsuki scruta a fondo in quegli occhi verdi, conscio che, in passato, il giovane aveva provato dei sentimenti per Ochako: in quel momento, però, non riesce a scorgere altro che sincero affetto in quelle iridi chiare, e la cosa lo tranquillizza enormemente.
I suoi pensieri vengono interrotti dall’ingresso della sposa. Tutti i presenti si alzano, mentre parte la marcia nuziale. Katsuki, però, non se ne cura minimamente: i suoi occhi sono puntati sulla figura di Ochako, intenta ad attraversare la navata sottobraccio al padre. Indossa uno splendido abito bianco e ha le guance lievemente imporporate per l’emozione.
Lo raggiunge dopo pochi istanti, affiancandolo sull’altare davanti al prete e prendendogli la mano.
Katsuki prende un respiro profondo e, una volta terminata la musica, si sforza di concentrarsi sulle parole dell’anziano, non riuscendoci: è consapevole solo di avere Ochako al suo fianco e dell’importanza della cerimonia che stanno per celebrare.
- Vuoi tu, Katsuki Bakugou, prendere la qui presente Ochako Uraraka come tua legittima sposa, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?
Katsuki distoglie a fatica lo sguardo da Ochako, puntando i suoi occhi rossi in quelli neri del prete e affermando: - Sì, lo voglio - con voce tremante.
L’uomo, dopo avergli sorriso, pone lo stesso quesito alla giovane donna, il cui volto si illumina mentre annuncia il suo consenso.
- Con i poteri a me conferiti, vi dichiaro marito e moglie. - Le parole del celebrante vengono accolte da un applauso collettivo, tanto che la frase seguente viene udita a malapena: - Lo sposo può baciare la sposa.
E Katsuki rimane immobile a fissare Ochako, la sua Ochako, non riuscendo a credere di essere lì con lei. Alla fine, è la castana a sollevarsi sulle punte per premere le proprie labbra sulle sue, suggellando quella promessa eterna.
- Sono tua, e tu sei mio - mormora lei sulla sua bocca. - Per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la quindicesima flashfiction, di 500 parole esatte! *^* So bene che il fatto che la cerimonia si sia svolta secondo lo stile occidentale potrebbe aver fatto storcere il naso a molti, ma sono andata a cercare lo svolgimento della funzione in Giappone e mi sono resa conto che non sarei riuscita a condensare il tutto in una semplice flashfiction. Inoltre, so bene che i giapponesi sono molto tradizionalisti, ma dopotutto Boku no Hero Academia ha un’ambientazione futuristica, e dal manga/anime si può evincere che non c’è un così grande attaccamento alle tradizioni. ;) Ad ogni modo, se qualcosa non vi quadra non esitate a farmelo sapere. ;D Ringrazio di vero cuore chi ha anche solo letto fin qui e, come mio solito, vi invito a lasciarmi un commento per farmi sapere che ne pensate. ;* Oramai è rimasto poco per la fine della raccolta: ancora cinque capitolo e poi POMH terminerà. T-T Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 16
*** #16. It took me by surprise ***


- Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile.
- Merda! - impreca Katsuki, scaraventando il cellulare lontano da sé. Ochako non si fa viva da quella mattina: ha provato a chiamarla più volte, senza ottenere risultato, e ha deciso di tempestare di telefonate i loro ex compagni di classe, ma niente da fare. E adesso si ritrova solo, in mezzo alla strada, preoccupato come non mai.
Fa un respiro profondo e si impone di calmarsi, dopodiché si reca a raccogliere il telefonino e compone di nuovo il numero di Ochako. Esita un attimo prima di premere il tasto della chiamata, dopodiché si porta l’apparecchio all’orecchio. Quando, finalmente, lo sente squillare, un sospiro di sollievo fuoriesce dalle sue labbra.
Gli squilli diventano due, tre, quattro, sette, dieci, quindici… Dopo un minuto, Katsuki si arrende. Chiude la chiamata e si siede sul marciapiede. Passa in rassegna la giornata precedente, domandandosi cosa abbia potuto spingere Ochako ad andarsene. Improvvisamente, ricorda che era stranamente nervosa e pensierosa.
Sospira, passandosi una mano fra i capelli. Le aveva chiesto cosa la turbasse, ma lei aveva dissimulato il tutto con un sorriso e Katsuki le aveva creduto. Dio, quanto era stato stupido!
Quella mattina aveva chiamato Battle Brawler per fargli sapere che quel giorno non si sarebbe presentato al lavoro, ma che la faccenda non si sarebbe ripetuta. Adesso, però, si chiede come potrà andare da qualsiasi parte quando il solo pensiero di non avere più Ochako al suo fianco lo annichilisce.
I suoi pensieri vengono interrotti da un bip che lo fa scattare in piedi. Un messaggio. Mittente: Ochako.
Il cuore di Katsuki fa una capriola.

 

Sono al parco giochi del tuo vecchio quartiere.

 

Vi si precipita di volata, correndo come un forsennato. Quando oramai mancano pochi metri, emette un Blast Rush Turbo che lo fa atterrare direttamente nel posto indicatogli da sua moglie.
Col respiro affannato, Katsuki si guarda intorno, e alla fine la trova, seduta su una panchina. Quando la vede, non può fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.
- Ochako! - esclama, raggiungendola. Si siede accanto a lei. - Dannazione, sono ore che ti cerco!
Inizialmente, la castana non risponde. Giocherella con una ciocca di capelli, evitando di guardarlo dritto in volto. Dopodiché mormora: - Ho paura.
Katsuki aggrotta le sopracciglia. - Che ti è successo? - domanda.
Ochako solleva il viso. - Non sono sicura di essere pronta.
Katsuki sospira, frustrato. - Pronta per cosa, maledizione?
Lei respira profondamente. - Sono incinta - confessa.
Il biondo la fissa attonito, abbassando poi gli occhi per osservarle il ventre.
- Sono così spaventata. - Calde lacrime cominciano a colarle lungo le guance.
Katsuki, ancora scioccato dalla notizia, allunga una mano per accarezzarle il volto. - Non… preoccuparti - si sforza di dire. - Sono certa che ce la farai. - Le sue dita le sfiorano la pancia. - Ce la faremo.
Ochako scoppia a piangere, aggrappandosi a Katsuki, che la stringe mentre pensa: Diventerò padre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la sedicesima flashfiction! *^* Vi è narrato un altro momento importantissimo per la coppia, ovvero l’annuncio della gravidanza di Ochako. Ho dovuto tagliare parecchi pezzi perché il capitolo aveva sforato di molto il limite di parole consentito da una flashfiction, ma tutto sommato sono abbastanza soddisfatta del risultato, e, ovviamente, spero che lo siate anche voi. ;D Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate: per me è importantissimo conoscere la vostra opinione, positiva o meno che sia. ;* Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 17
*** #17. Something new ***


È seduto su quella sedia da ore. L’agitazione aumenta di secondo in secondo, tanto che si vede costretto a chiudere gli occhi per smettere di osservare le mani tremargli pateticamente. Il pensiero di ciò che sta per accadere gli blocca il respiro in gola.
- Kacchan?
Sobbalza, sollevando le palpebre e puntando le proprie iridi rosse in quelle verdi di Izuku, che si siede accanto a lui, sorridente, e gli posa una mano sulla spalla. In passato, Katsuki sarebbe andato su tutte le furie per quel gesto, ma in quel momento gli è di grande conforto.
- Posso immaginare quello che stai provando. Stai per diventare padre, non è una cosa che accade tutti i giorni!
Il biondo gli lancia un’occhiataccia. - Non sei affatto d’aiuto, Deku - ringhia, ma in realtà è tutto il contrario. Sentir parlare il migliore amico della moglie – e, forse, anche il proprio – lo rilassa, permettendo al tempo di trascorrere più velocemente in vista dell’evento più importante della sua vita.
Izuku ride, spostando il suo sguardo da lui alla porta dietro la quale sta per avvenire il parto: Ochako sta urlando da ore e Katsuki pensa di poter sentire quel dolore penetrargli sottopelle.
- Ci siamo quasi - gli sussurra Izuku quando le grida aumentano, avvicinandoglisi per farsi sentire e intensificando la stretta alla spalla.
Il biondo comincia a tormentarsi le mani, sentendo i palmi farsi sempre più sudati.
Poi, all’improvviso, gli strilli di Ochako cessano, sostituiti dal pianto di un neonato, e a quel punto Katsuki si sente invadere da una paura antica quanto il mondo. Izuku gli sta parlando in tono concitato, sorridendo da un orecchio all’altro, ma lui non riesce a udirlo.
Si alza di scatto, allontanandosi in fretta dall’altro e dirigendosi verso quella porta. Il pianto del bambino è cessato da pochi secondi, o forse da interi minuti, ma che importa? Oramai il biondo ha completamente perso la cognizione del tempo: desidera soltanto vedere suo figlio.
Allunga la mano verso la maniglia ma, proprio mentre sta per afferrarla, la porta si spalanca.
- Il signor Bakugou?
Un’infermiera sorridente stringe tra le mani un fagottino da cui sporgono due manine minuscole. Katsuki rimane senza fiato, con lo sguardo puntato sulla figura stretta dalla donna finché quest’ultima non gliela porge. - Congratulazioni! È una bellissima bambina!
Con mani tremanti, la prende in braccio, e crede di non aver mai visto nulla di più bello. I capelli castani incorniciano un viso paffuto e roseo, proprio come quello della madre. Il biondo solleva lo sguardo e, all’interno della camera, stesa sul letto, scorge Ochako, tutta scarmigliata ma sorridente.
- Grazie - le dice, mentre due lacrime gli rigano le guance.
Un suono infantile lo porta a spostare nuovamente l’attenzione sulla bimba, e a quel punto li vede. Fino a poco prima le palpebre della piccola erano serrate, ma adesso sono schiuse, e mostrano due vivaci occhi rossi che lo scrutano con curiosità.
E Katsuki, a quella vista, sente il cuore scoppiargli di gioia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la diciassettesima flashfiction! *^* Ed ecco la nascita della piccola Bakugou, il cui nome verrà rivelato solo nel prossimo capitolo. ;D So bene che Ochako non è stata molto presente in questa flashfiction, ma ho preferito concentrarmi sui pensieri di Katsuki: spero che non vi sia dispiaciuto. ;) Ho dato anche un po’ di spazio a Izuku perché sono certa che sarebbe l’unico in grado di tranquillizzare il nostro biondo preferito in un momento del genere xD Be’, come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a farmi sapere la vostra opinione per mezzo di una recensione. ;* Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Non riesco a credere che siamo quasi alla fine di Pieces Of My Heart. T-T Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 18
*** #18. Four ***


 

- Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Misa, tanti auguri a te! - intona Ochako, seguita a ruota da un applauso generale proveniente da tutti i loro amici, intervenuti alla festa di compleanno della piccola Bakugou insieme ai loro figli.
Katsuki osserva la sua bambina soffiare sulle quattro candeline poste sulla torta e sorridere agli invitati: non può credere che siano già passati tutti quegli anni da quando l’ha tenuta in braccio per la prima volta.
Durante le ore successive, Misa si diverte insieme a tutti i suoi amici, e il biondo non può fare a meno di tenere gli occhi costantemente fissi su di lei, scambiando solo di tanto in tanto qualche parola con i suoi ex compagni di classe: ancora stenta a credere di essere stato proprio lui a generare una meraviglia tale.
Verso sera, dopo che gli ultimi invitati, ovvero Aoi, la figlia di Denki e Kyouka, e Kappeita, il bambino di Mashirao e Tooru, se ne sono andati, Katsuki si appresta ad accompagnare in camera Misa insieme ad Ochako.
- Papà, mamma - esclama all’improvviso la piccola dopo che le sono state rimboccate le coperte. - Voglio un altro regalo.
Ochako si acciglia. - Tesoro, ne hai ricevuti molti oggi.
Misa annuisce. - Sì, ma io ne voglio uno speciale.
Katsuki e la moglie si scambiano uno sguardo prima che il biondo chieda: - E quale, sentiamo?
La bambina sorride e annuncia, tutta fiera: - Un fratellino.
Per qualche istante, Katsuki non riesce a metabolizzare le parole. Quando però, finalmente, ne comprende il senso, uno strozzato - Cosa?! - gli fuoriesce dalle labbra.
- Dai, papà! Anche Touko adesso ha un fratello! - esclama la piccola, gonfiando le guance, riferendosi alla primogenita di Eijirou e Mina e al nuovo arrivato della famiglia, Kyousuke. - Per favoooore! - Quegli occhi così simili ai suoi lo scrutano attentamente, in attesa di una risposta.
Katsuki la fissa a bocca aperta, incapace di emettere una sillaba, così è Ochako a prendere in mano la situazione. - Vedremo, piccola. Adesso dormi. - Si china per darle un bacio sulla fronte. - Buonanotte.
Quando raggiungono la loro camera, Katsuki le domanda: - Che significa “vedremo”? Stai seriamente pensando di avere un altro figlio?
Ochako gli sorride. - Be’, perché no? Con Misa ce la stiamo cavando bene, e poi lo desidera così tanto… - Lo bacia, posizionandosi sopra di lui e regalandogli uno sguardo malizioso.
- Si può fare… - borbotta Katsuki, sfiorando i fianchi della moglie e osservandola muoversi su di lui, seguendo il suo ritmo.
E, così come era stato desiderato, esattamente nove mesi dopo un bambino di nome Mamoru, dalla folta capigliatura bionda e dai caldi occhi marroni, fa ufficialmente il suo ingresso nella famiglia Bakugou.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la diciottesima flashfiction! *^* È praticamente la più corta di tutte quelle che ho scritto fino ad ora, ma spero che vi sia comunque piaciuta almeno un po’. xD Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui e vi invito, come mio solito, a lasciarmi la vostra opinione sotto forma di recensione. ;) Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 19
*** #19. Who's he? ***


Katsuki fulmina con lo sguardo il ragazzo seduto sul divano di casa sua.
- E tu saresti? - domanda torvo.
Il giovane in questione deglutisce e dice: - I-Inuyasha Kurosaki, signore. - Lancia un’occhiata al suo fianco, dove è accomodata Misa, e, prendendo il coraggio a due mani, continua: - Il fidanzato di sua figlia.
Katsuki serra le mani a pugno. - Il fidanzato di mia figlia? - ringhia, prima di rivolgersi alla diretta interessata. - Misa, che significa?
La ragazza sospira. - Papà, ho sedici anni! Avresti dovuto immaginare che prima o poi sarebbe accaduto. - Si sporge verso il giovane dagli strani capelli bianchi e i piccoli occhi marroni per baciarlo.
Katsuki sente i palmi delle mani farsi sempre più caldi ogni secondo che passa.
Ochako sembra avvertire il pericolo e si precipita dalla cucina in soggiorno. - Oh, e così sei tu il famoso Inuyasha! Ma che bel ragazzo! Misa ci ha parlato molto di te.
- Prego? - la interrompe Katsuki.
La moglie lo ignora. - Ma perché siete ancora qui dentro? Andate a divertirvi! Ma mi raccomando, non fate nulla di rischioso.
- Ehi, Ochako, aspetta! - esclama Katsuki, scattando in piedi.
- Troppo tardi! - sorride la castana, chiudendo la porta alle spalle dei due ragazzi.
Il biondo ringhia. - Ma che ti salta in mente? Nostra figlia è troppo piccola per avere un fidanzato!
Ochako lo fissa con sguardo canzonatorio. - Ha sedici anni, non otto. È perfettamente in grado di badare a sé stessa.
Katsuki torna a sedersi sulla poltrona, a braccia conserte. - Tsk, proprio uno che si chiama Demone Cane doveva andare a trovarsi.
Ochako scoppia a ridere. - Non ti sarebbe andato bene nessuno, nemmeno un ragazzo col tuo stesso nome.
I borbottii di Katsuki vengono interrotti dal suono del campanello. Il biondo si alza di nuovo.
- Ecco, è Misa! Lo sapevo! Quel piccolo bastardo deve averla fatta piangere! Ah, ma se lo trovo gli spezzo le ossa una a una!
- Katsuki - ribatte Ochako, incamminandosi verso la porta. - Prova a muoverti di lì e sarò io a spezzare le ossa a te. - Dopodiché la apre, trovandosi davanti a una ragazzina dai lunghi capelli neri e i particolari occhi viola. - Ciao, piccola! Cosa posso fare per te?
- Salve, lei è la madre di Mamoru, vero? - La bambina le sorride, tendendole la mano. - Sono Kagome Kuchiki, la sua fidanzata.
Il sorriso di Ochako si congela. - La f-fidanzata di Mamoru?
- Ma che piacere conoscerti! Entra pure! - esclama Katsuki, facendola accomodare.
- Grazie mille! Dov’è Mamoru?
- Sali le scale e dirigiti verso la camera che si trova in fondo al corridoio - le indica, stranamente affabile.
Dopo che la ragazzina è scomparsa dalla sua visuale, Katsuki si volta verso la moglie.
- Be’, dopotutto Mamoru ha dodici anni, non otto - le dice, scimmiottandola e tornando in soggiorno, lasciando Ochako davanti all’ingresso a fare i conti con la sua gelosia.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la diciannovesima nonché penultima flashfiction, di 500 parole esatte! *^* Devo ammette di essermi divertita parecchio a scriverla, e sono anche abbastanza soddisfatta del risultato. :3 Ad ogni modo, l’ultima parola spetta sempre a voi, quindi mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate. ;) Ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui. <3 Ancora non riesco a credere che sia rimasto un solo capitolo prima della fine di POMH. T-T Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter e LuneTomi, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23 e Tsukai_No_Tenshi_sama, che l’hanno inserita fra le preferite. ;*
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Capitolo 20
*** #20. Together ***


Katsuki cammina in direzione della camera 345. Durante il tragitto incontra qualche infermiera che lo saluta con un cordiale - Buon pomeriggio, signor Bakugou -, al quale lui risponde sempre con un borbottio indistinto.
Una volta giunto davanti alla porta, prende un respiro profondo e ne varca la soglia. Stesa sul letto, con una flebo attaccata al braccio, c’è la sua Ochako. I capelli, un tempo castani e lucenti, adesso appaiono più spenti e ingrigiti, ma gli occhi sono vispi e allegri come sempre.
- Katsuki! - esclama, sorridendogli, e a quella vista il cuore dell’anziano perde un colpo.
Le sorride di rimando, dopodiché le si avvicina, posandole dei fiori in grembo. - Non ti ci abituare - l’avvisa, strappandole una risata.
- I bambini come stanno? - domanda la donna, accarezzando i tulipani.
Katsuki si siede, sbuffando. - Sono sempre i soliti. I gemelli, Seiji e Ataru, combinano un disastro dopo l’altro, e Misa, come al solito, è costretta a utilizzare il suo Quirk per calmarli. - Scuote la testa con finta disapprovazione, dissimulando un sorriso. - La piccola Kilari, invece, è un angelo. - Il suo sguardo si addolcisce. - Sai, credo che stia cominciando a manifestare un’Unicità simile alla tua: ieri è riuscita a sollevare una forchetta senza nemmeno toccarla - le comunica, orgoglioso.
- Mamoru dev’essere davvero fiero di lei - commenta Ochako, pensando al suo secondogenito. Da giovane aveva sofferto molto per l’assenza totale di un Quirk, ma col tempo ha imparato ad accettarlo. È stato proprio Katsuki ad aiutarlo, raccontandogli la storia di Izuku.
A quel pensiero, l’anziana si intristisce. - Sei andato a trovare Deku?
Il biondo abbassa lo sguardo. - Stamattina. Come al solito, la sua tomba era talmente circondata da fiori che quasi non si riusciva a leggerne il nome.
Ochako sorride amaramente. - Sai, credo di stare per raggiungerlo.
Katsuki alza lo sguardo. - Non dirlo neanche per scherzo! Kilari desidera tanto rivederti.
La castana gli sfiora una guancia. - Anch’io, ma sento di essere sempre più debole. - Torna a stendersi sul letto, portandosi il bouquet all’altezza del cuore e posando nuovamente lo sguardo su di lui. - Prima, però, devi farmi una promessa.
Katsuki sente le lacrime pizzicargli gli occhi. - Tutto quello che vuoi.
Ochako gli sorride ancora, e all’uomo sembra di rivedere la bambina che gli ha chiesto indicazioni per il parco, poi la ragazza che ha frequentato con lui la UA, dopo la bellissima donna che ha sposato e infine l’anziana che è ora. - Non metterci troppo, okay?
E a quel punto Katsuki non riesce a controllarsi. Le lacrime gli scivolano lungo le guance mentre si china per darle un bacio. L’ultimo, se lo sente.
- Ti amo - mormora.
- Ti amo anch’io.

Ochako Uraraka se n’è andata durante una notte stellata, con il sorriso sulle labbra e senza rimpianti nel cuore.
Katsuki Bakugou l’ha seguita pochi mesi dopo, attendendo impazientemente di ricongiungersi con lei.
E adesso, finalmente, sono di nuovo insieme.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi la ventesima flashfiction, nonché l’ultima! *^* Confesso di essere terribilmente dispiaciuta di concludere Pieces Of My Heart: questa raccolta mi è entrata dentro e sapere che oramai è terminata mi intristisce. Avrei voluto aggiungere molti più momenti riguardanti la vita di Katsuki e Ochako, allungare a dismisura i capitoli fino a farli quasi diventare delle storie a sé stanti, ma il limite delle flashfiction è una sfida che mi sono imposta e che spero di aver superato con successo, e poi non penso che mi sarebbero bastati neanche cento capitoli per raccontare di una possibile storia d’amore tra questi due meravigliosi personaggi xD Spero di vero cuore che questo capitolo e, più in generale, tutta la raccolta vi siano piaciuti. ;D Come al solito, se avete qualche considerazione da fare non esitate a scrivermela, di qualunque genere essa sia. ;* Nel frattempo, ringrazio di vero cuore chiunque abbia anche solo letto fin qui e chi mi ha seguito fin dall’inizio di Pieces Of My Heart: siete davvero speciali per me. <3 Un ringraziamento speciale va a esme123, _edef7_, finexshade, ThePirateSDaughter, LuneTomi e Shadow Eyes, che hanno inserito la storia fra le seguite, a debby san, Lunaticastik, michy michy e Maka01, che hanno recensito, e a cola23, Tsukai_No_Tenshi_sama e Milly_2512, che l’hanno inserita fra le preferite. ;* Spero di tornare presto sul fandom di Boku no Hero Academia: ho in cantiere diverse OS rosse su svariati pairing e spero che sarete disposti a farmi sapere la vostra opinione anche lì. ;)
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