Stark Memories

di Scythe_Master_Branwen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The First Test - Parte 1 ***
Capitolo 2: *** The First Test - Parte 2 ***
Capitolo 3: *** The First Test - Parte 3 ***
Capitolo 4: *** First Times At Beacon - Parte 1 ***
Capitolo 5: *** First Times At Beacon - Parte 2 ***
Capitolo 6: *** First Times At Beacon - Parte 3 ***
Capitolo 7: *** The Unexpected Question ***



Capitolo 1
*** The First Test - Parte 1 ***


-Ripetimi perché stiamo facendo tutto questo- Qrow era decisamente annoiato e anche se in parte condivideva la sua opinione sulla faccenda, non sopportava più l’atteggiamento del fratello -Perché QUESTO è quello che è necessario per il bene della tribù- rispose irritata, girandosi a guardare il ragazzo -ci è stato affidato il compito di proteggere la nostra gente e per farlo, dobbiamo imparare come uccidere un Cacciatore e...- Qrow sbuffò, interrompendola -e per imparare ad uccidere un Cacciatore, dobbiamo capire come un Cacciatore agisce- disse, imitandola in maniera non esattamente garbata -Ripeti la stessa cosa fin da quando siamo partiti, ma io ti sto chiedendo il vero motivo per cui siamo qui- Raven avrebbe volentieri picchiato il fratello in quel momento, ma dovevano sbrigarsi, il ‘Test Attitudinale’ come lo aveva chiamato il preside, sarebbe cominciato a breve -Senti, ne riparliamo dopo, adesso dobbiamo andare- disse lanciando un’occhiataccia a Qrow, che per tutta risposta roteò gli occhi al cielo, scendendo dal muretto sul quale si era seduto, infilandosi le mani in tasca e incamminandosi verso il luogo in cui si sarebbero dovuti incontrare con il resto dei loro compagni di corso.
Lei e Qrow si tennero a distanza dagli altri ragazzi, mentre, guidati dal preside Ozpin, si dirigevano alla Foresta di Smeraldo, dove avrebbero affrontato la loro prova; dopo una decina di minuti di marcia, arrivarono ad un precipizio sul quale erano montate diverse pedane metalliche: Raven intuì immediatamente a cosa servivano e, di conseguenza, qual’era la natura del test, sorridendo tra sé e sé: se questo era il livello di sfida che la prestigiosa Beacon proponeva, diplomarsi sarebbe stato uno scherzo -Benvenuti- la voce di Ozpin era calma e pacata -oggi vedremo se davvero avete il potenziale per diventare Cacciatori e Cacciatrici- fece una pausa, guardandoli negli occhi uno per uno -in caso contrario, morirete, perciò fate del vostro meglio.
Una volta atterrati, la prima persona che incontrerete diventerà il vostro partner per i prossimi quattro anni; l’obiettivo è semplice: ognuno di voi dovrà riportare con sé una reliquia che è stata appositamente nascosta all’interno della foresta e, ovviamente, sopravvivere- lei e Qrow si scambiarono uno sguardo d’intesa e un ghigno: sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Presero posto ognuno su una pedana, mentre Ozpin terminava il suo discorso -Buona fortuna- concluse, schiacciando un pulsante sul suo scroll; all’improvviso, le piastre metalliche iniziarono a sbalzare in aria uno ad uno i ragazzi.
Si infilò la maschera, poi ad un tratto, anche lei si ritrovò in aria insieme agli altri.
Arrivata vicino alla chioma di alcuni alberi, estrasse la sua spada, tagliando rapidamente le fronde più alte e i rami che incontrava, atterrando con una capriola sul tappeto erboso della foresta; completò il movimento mettendosi in guardia, la spada, saldamente impugnata con entrambe le mani, pronta a colpire. Rimase in quella posizione per qualche istante, in ascolto di un qualsivoglia rumore sospetto “Bene, ma posso migliorare l’atterraggio pensò, rinfoderando la lama e mettendosi in cammino; doveva trovare Qrow e doveva farlo in fretta prima che lo facesse qualcun altro, ma non voleva usare la sua Semblance. Non ci sarebbe stato gusto.
Una trentina di minuti dopo non aveva ancora trovato tracce del fratello e gli unici Grimm che aveva incontrato erano alcuni Beowolf che aveva abbattuto rapidamente e senza problemi. Stava per cedere all’idea di aprire un portale per raggiungere Qrow, quando un ringhio alla sua destra la fece girare di scatto: dal folto degli alberi saltò fuori un grande Ursa che, ruggendo, si lanciò contro di lei; si scansò di lato, estraendo la spada e attaccando il Grimm al fianco, con il solo risultato di farlo infuriare di più.
L’Ursa si girò rapidamente, dandole una violenta zampata che riuscì ad evitare all’ultimo istante, ma che la sbilanciò all’indietro, lasciandole scoperto il fianco sinistro: il Grimm ne approfittò e stavolta il colpo andò a segno, mandandola a sbattere contro un albero; si rimise in piedi il più rapidamente possibile, ma la creatura gli era praticamente già addosso. Strinse con forza l’impugnatura della sua Odachi, mentre pensava velocemente ad ogni possibilità in quella manciata di secondi che aveva a disposizione. L’unica cosa che le restava da fare era usare la spada per compiere un affondo e sperare che la sua Aura resistesse alla carica del Grimm per completare l’opera.
Si preparò a subire l’assalto del mostro, mettendosi in posizione di guardia, ma lei stessa era incerta sulla riuscita o meno della sua strategia; all’ultimo momento, quando ormai poteva sentire l’alito fetido della bestia, accadde qualcosa: il suono di uno sparo riempì l’aria e un attimo dopo, l’Ursa era stramazzato a terra morto. D’istinto si guardò intorno per vedere il suo benefattore, ma non rinfoderò la spada: non si fidava molto delle persone se non di suo fratello e della loro tribù -Fiuu!- un sospiro di sollievo proveniente dalle sue spalle la fece trasalire -Ci è mancato davvero poco!- seguendo il suono della voce, Raven trovò il suo misterioso salvatore. Anzi, salvatrice. Una ragazza avvolta in un lungo mantello bianco con cappuccio scese dall’albero sul quale era appostata, espellendo il bossolo del proiettile appena usato dal suo fucile; sbuffò, rimettendo la spada al suo posto e incrociando le braccia sul petto -Avevo la situazione sotto controllo- disse fissando la ragazza da dietro la maschera -Non avevo alcun bisogno del tuo aiuto- la nuova arrivata la guardò perplessa per un secondo -Beh, allora scusa per aver interferito- disse con un sorriso radioso.
Già detestava quella ragazza.
-Ad ogni modo, io sono Summer Rose!- esclamò Summer mettendo via il fucile e tendendole una mano. Raven guardò la mano per un secondo, poi alzò nuovamente lo sguardo -Raven- disse senza alcuna cortesia nella voce, poi estrasse la spada -Chee...stai facendo?- domandò Summer, incuriosita dal suo gesto -Niente che ti riguardi- rispose bruscamente, aprendo un portale con cui raggiungere suo fratello -Senti, non dico che l’atteggiamento da ‘odio tutto e tutti e voglio starmene per i fatti miei’ non sia male, ma...ora io e te siamo partner! Dobbiamo coprirci le spalle a vicenda!- un conato di vomito le attanagliò le viscere al solo pensiero. Lei e quella ragazza? Partner? La sola idea la disgustava e dovette metterci molto impegno per non dare in escandescenza “Calma, calma...ricorda perché stai facendo tutto questo” sospirò, cercando di calmarsi -Devo trovare mio fratello e questo portale ci condurrà da lui, evitando di farmi sprecare ulteriormente tempo- disse rinfoderando la spada e incamminandosi verso il portale -Anche tuo fratello è così...poco socievole?- chiese Summer ridacchiando mentre la seguiva -Credimi...io tra i due sono quella amichevole- rispose Raven, sorridendo sotto la maschera.

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Capitolo 2
*** The First Test - Parte 2 ***


-Seriamente Raven, dove sei finita?- iniziava ad innervosirsi.
Era atterrato da quella che gli pareva essere un’eternità, ma di sua sorella non c’era traccia. Lo stesso non poteva essere detto per i Grimm: appena arrivato, era stato attaccato da un nutrito gruppo di Beowolf che però aveva sgominato abbastanza in fretta.
Aveva cercato Raven per venti minuti, ma senza alcun risultato.
Stava diventando anche più difficile riuscire ad evitare gli altri ragazzi, nonostante le dimensioni di quella foresta; il fatto di essere quasi stato visto una volta aveva anche contribuito a renderlo più cupo e teso del solito. Non voleva alcun tipo di rapporto con quella gente. Né voleva avere qualcuno di quei pivelli come partner.
Dopo un nuovo scontro con alcuni Grimm, la sua attenzione venne catturata da un trambusto poco distante: un ragazzo dai capelli biondi stava affrontando un paio di Beowolf. A mani nude. E stava vincendo lui. Si appostò all’ombra di un grosso albero, osservando la scena; anche se trovare la sorella rimaneva la sua priorità, quello scontro era interessante. Non aveva mai visto qualcuno combattere contro dei Grimm disarmato. Il ragazzo schivava la maggior parte dei colpi diretti contro di lui e poi contrattaccava con precisione millimetrica, come se conoscesse alla perfezione i punti deboli dei mostri, facendo sì che ogni singolo pugno facesse il maggior numero di danni possibile. Quando il primo Beowolf stramazzò a terra, Qrow decise di muoversi, continuando la sua ricerca; mentre si alzava, avvertì chiaramente la sensazione di essere osservato da qualcosa: si girò giusto in tempo per vedere un Beowolf Alfa caricarlo a tutta velocità.
Fece un balzo all’indietro, evitando l’attacco del Grimm per un soffio, che tuttavia non si arrese, inseguendolo con un ringhio famelico; si ritrovò nella piccola radura nella quale stava combattendo l’altro ragazzo, che si girò per capire cosa stava succedendo -Serve una mano?- gli chiese, senza ottenere alcuna risposta da parte di Qrow, che si limitò a serrare la mascella, preparandosi alla battaglia. L’Alfa lo raggiunse, cercando di azzannargli un braccio; scartò di lato, tagliando la zampa anteriore della creatura con un singolo, rapido colpo.
La bestia ruggì per il dolore, arretrando di qualche passo, ma Qrow non aveva intenzione di dargli tregua: corse verso il Grimm, passandogli in scivolata in mezzo alle gambe e usando la spada per tagliargli una gamba, facendo cadere la creatura, impossibilitata a reggersi in piedi; si rialzò avvicinandosi al Beowolf agonizzante che stava cercando di strisciare verso gli alberi e premendo il grilletto sul manico della spada: la lama si abbassò di scatto, lasciandogli visuale libera con le canne del fucile -No- solo in quel momento rispose al biondo, mentre sparava alla testa del Grimm, ponendo fine alla sua esistenza con un ghigno.
Un leggero spostamento d’aria lo fece scattare. Istintivamente si spostò di lato, appena un attimo prima che un gigantesco masso cadesse nell’esatto punto in cui si trovava lui prima. Volse lo sguardo verso la direzione da cui era arrivata la roccia e là lo vide: un Beringel. Probabilmente era stato richiamato dal ruggito dell’altro Grimm. Il suo ghigno si allargò. Questa sì che era una sfida. Si lanciò alla carica, portando il colpo dal basso e cercando di decapitare il Grimm con rapidità, ma il Beringel mise in mezzo il possente braccio, nel quale la spada si conficcò “Splendido” pensò mentre cercava di liberare la lama dall’arto della creatura, che per tutta risposta, gli tirò un pugno in pieno petto. L’impatto gli tolse il fiato, ma riuscì a cadere in piedi, preparandosi a subire un nuovo attacco; in un attimo, il Grimm gli fu addosso, pronto a colpirlo, ma, con sua grande sorpresa, il ragazzo biondo si lanciò in mezzo, dandogli un violento calcio sul muso, che staccò un dente dell’essere e lo fece barcollare. Il ragazzo non perse l’occasione, sferrando una serie di pugni al volto del mostro e concludendo con un calcio rotante; sfortunatamente, però, la sua Semblance decise di manifestarsi in quel momento: mentre il piede destro del biondo stava per colpire la creatura, il sinistro incappò in un sasso, che gli fece perdere l’equilibrio e mandò a vuoto il suo attacco; il Beringel afferrò il ragazzo per la testa e lo scaraventò via con forza.
Sparò più volte alla schiena del Grimm, che si girò, solo per beccarsi un colpo di fucile in faccia; la bestia iniziò a ruggire, portandosi le zampe agli occhi, momentaneamente accecato. Qrow partì all’assalto, piantando la sua spada nel torace della creatura e squarciandolo; rinfoderò l’arma, mentre il cadavere del Beringel si accasciava alle sue spalle con un tonfo -Bel colpo!- il biondo si era rialzato e lo aveva raggiunto -Siamo stati in gamba vero?- disse il ragazzo guardando il corpo della bestia, girandosi poi verso di lui -Io sono Taiyang, a proposito- proseguì -e tu sei…?- sbuffò, infilandosi le mani in tasca e tornando sui suoi passi, andando di nuovo verso la fila di alberi da cui era venuto -Fai finta di non avermi mai incontrato- si limitò a dire, lasciando Taiyang confuso -Prego?- un moto d’ira lo colse “Idiota” pensò, proseguendo per la sua strada.
L’altro ragazzo gli afferrò il braccio. Si paralizzò -Ehi, non ricordi quello che ha detto il preside? Adesso io e te...- “Non azzardarti a finire quella frase” stava seriamente considerando la possibilità di uccidere quel tizio. In fondo chi si sarebbe accorto che non erano stati i Grimm ad eliminarlo? Bastava martoriare un po’ il cadavere e il gioco era fatto.
Un secondo prima che potesse fare qualunque cosa, un suono famigliare e un bagliore rossastro lo fermarono -E questo che cosa...- la faccia di Taiyang era di completo stupore; si liberò dalla mano sul suo braccio con uno strattone -Ehi!- protestò l’altro. Lo ignorò -Mi chiedevo quanto ci avresti messo a trovarmi...Raven- la ragazza uscì dal portale seguita da… -E questa chi sarebbe?- domandò alla sorella, lanciando uno sguardo freddo alla ragazza col mantello bianco dietro di lei -Lunga storia, piuttosto- disse girando appena il capo in direzione del biondo alle sue spalle -chi è quello?- prima che Taiyang potesse aprire bocca, sospirò -Imprevisti. Le reliquie dovrebbero essere da quella parte- indicò un punto alle sue spalle, non badando all’espressione irritata del biondo alla sua descrizione come di un ‘imprevisto’ -Allora cosa aspettiamo? Fai strada fratello-.

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Capitolo 3
*** The First Test - Parte 3 ***


Raven non aveva torto sul fratello.
Qrow era ancora più cupo e taciturno di lei e si limitava a scambiare qualche parola solo con sua sorella e quelle poche volte nel tragitto in cui aveva provato a parlarci, era stata freddata da uno sguardo più gelido dei ghiacciai di Atlas. Quegli occhi rossi lo rendevano inquietante e minaccioso e nonostante fosse così giovane, aveva l’aria di uno che ti avrebbe fatto fuori per una parola sbagliata di troppo.
In ogni caso, questo non l’avrebbe fermata. Era sicura che, volenti o nolenti, Qrow e Raven sarebbero diventati suoi amici.
Per il momento, però, decise di approcciare Taiyang, che sembrava il più comunicativo; dopo essersi presentati e aver chiacchierato un po’, il ragazzo si abbassò a bisbigliarle qualcosa all’orecchio -Ehi, ma...secondo te che gli prende a questi due?- sussurrò, guardando i due fratelli, che erano avanti a loro di qualche metro, di sottecchi -Non lo so, ma non credo sia il caso di chiederglielo, per adesso- disse piano.
Nel giro di dieci minuti erano arrivati ad una sorta di vecchio altare di pietra in rovina, sul quale c’erano degli scacchi messi a semicerchio -Bene, facciamola finita con questa pagliacciata- disse Raven, avvicinandosi ai pezzi e prendendo una torre. Qrow fece la stessa cosa, così come anche lei e Taiyang -Adesso non ci resta che riportarli indietro e saremo ufficialmente studenti della Beacon!- disse con un entusiasmo che Taiyang condivideva.
Qrow e Raven, invece, non dissero una parola, limitandosi ad incamminarsi verso il luogo prestabilito -Ehi aspettateci!- disse correndo dietro ai due fratelli, seguita dal biondo.
Raven si fermò, girandosi a guardarli per un istante -O tenete il nostro ritmo o vi lasciamo indietro, la scelta è solo vostra- le sue parole erano più affilate di un rasoio e li colsero di sorpresa. Detto questo, la ragazza proseguì, affiancando nuovamente il fratello -Io non li capisco- disse Taiyang ad un tratto -dovremmo lavorare insieme e invece non solo ci parlano a malapena, ma ci trattano anche come se fossimo un peso- il ragazzo strinse i pugni; in parte, condivideva la sua frustrazione per l’atteggiamento dei loro due compagni, ma era sicura che ci fosse un motivo dietro il loro comportamento ed era determinata a scoprirlo.
Camminarono per un altro po’, finché un urlo soffocato li fece fermare. Videro una coppia di ragazzi correre a perdifiato, gli occhi spalancati in un’espressione terrorizzata -Che sta succedendo?!- chiese allarmato Taiyang, che chiudeva il gruppo e non aveva visto tutta la scena; con un gran trambusto, un colossale Taijitu uscì da in mezzo alla vegetazione, spezzando gli alberi che incontrava sul suo percorso e inseguendo i due ragazzi -Dobbiamo aiutarli!- esclamò mentre preparava il suo fucile -Non dire idiozie- rispose Raven bruscamente, lasciandola allibita -Il nostro obiettivo è poco più avanti. Non c’è motivo di perdere tempo con una battaglia inutile- Taiyang intervenne -E dovremmo lasciare che quella cosa uccida quei due?!- la sorella di Qrow fece spallucce -Il debole perisce, il forte sopravvive. Si vede che quei ragazzi non erano tagliati per questo lavoro- il biondo perse le staffe -Andate al diavolo!- disse correndo verso il gigantesco serpente bifronte.
Summer guardò supplichevolmente prima Raven, poi Qrow, ma quest’ultimo era impassibile, probabilmente d’accordo con quanto detto dalla sorella poco prima.
Lasciò perdere. Cercare di convincerli sarebbe stata solo una perdita di tempo e in quel momento c’erano delle vite da salvare.
Corse dietro a Taiyang, fermandosi a circa quindici metri dal Grimm e aprendo il fuoco contro una delle teste del mostro, che si girò nella loro direzione con un sibilo irritato.
Iniziarono a combattere, Taiyang che usava le sue tecniche di lotta per distrarre il Grimm e arrecare qualche danno al corpo della creatura e lei che sparava dalla distanza con il suo fucile di precisione, cercando di abbattere le teste del mostro, cosa non facile vista la velocità con cui si muovevano.
Ad un tratto, la parte bianca del Taijitu riuscì a catturare il biondo, avvolgendolo nelle sue spire e iniziando a stringere -Tai!!- cercò di avvicinarsi al compagno, ma la parte nera dell’enorme serpente la intercettò, azzannando il suo fucile e scaraventandolo a qualche metro di distanza, per poi buttarla a terra con una testata. La bocca del Taijitu si spalancò, rivelando file e file di denti aguzzi e avvicinandosi rapidamente a lei.
La situazione era disperata. Sia lei che Taiyang stavano per morire. Non avrebbe mai potuto realizzare i suoi sogni. Non avrebbe mai potuto diventare una vera Cacciatrice.
Mentre le fauci del serpente si facevano sempre più vicine, vide passarle davanti tutta la sua vita; chiuse gli occhi, preparandosi alla sua fine.
Clang!’ un rumore metallico si diffuse nell’aria. Lentamente, aprì gli occhi e quello che vide la lasciò a bocca aperta: Qrow era in mezzo tra lei e l’enorme Grimm, la spada impugnata di traverso che impediva al mostro di chiudere la bocca e un’espressione feroce dipinta sul suo volto -Q-Qrow…?- era completamente a corto di parole -Che stai aspettando, un invito scritto?! Prendi la tua arma!! ADESSO!!- si scosse, correndo ad afferrare il fucile. Quando vide che era ad una distanza ragionevole, Qrow spiccò un balzo di fianco, atterrando con una capriola ed evitando i denti del Taijitu per un soffio.
Raggiunse il ragazzo, aprendo il fuoco -Taiyang! Dobbiamo...- lui la interruppe -Non ti preoccupare! A lui ci pensa Raven- disse con un ghigno, mentre, con un rumore di ingranaggi in movimento, la sua spada si trasformava in una grossa e letale falce.

Aveva pensato che quella fosse la sua fine. Il gigantesco serpente stava stringendo la presa, impedendogli di respirare. Mentalmente, maledisse sia Qrow che Raven. Come potevano due persone essere tanto indifferenti verso gli altri? Anche usando tutta la sua forza, non riusciva a liberarsi e ormai anche i suoi pensieri erano offuscati dalla mancanza di ossigeno.
Proprio quando pensava che tutto sarebbe finito, sentì il corpo del Taijitu dimenarsi, allentando la presa e permettendogli di respirare di nuovo; ancora intontito, si guardò intorno -SCAPPA IDIOTA!!- Raven era in cima alla testa del Grimm, la sua spada conficcata nell’occhio del mostro.
Non se lo fece dire due volte, approfittando di quel momento per fuggire dalle spire della bestia e riprendere fiato.
Raven tirò fuori la lama dall’occhio della creatura, saltando all’indietro e mettendosi in guardia vicino a lui. Mentre la testa bianca del serpente si agitava in preda al dolore, vennero raggiunti da Summer e Qrow -Allora...- il ragazzo dagli occhi rossi gli tese una mano, aiutandolo a rialzarsi e mettendosi in guardia a sua volta con la falce stretta tra le mani -...vogliamo cominciare?- un sorriso divertito si fece strada sul volto di Qrow. Un sorriso tetro e inquietante, ma pur sempre un sorriso, invece del suo solito ghigno. Sorrise a sua volta, alzando i pugni e assumendo una posizione di combattimento -Quando volete-.

Ozpin stava osservando tutto dal suo Scroll.
Non lo aveva sorpreso il fatto che, alla fine, i gemelli Branwen fossero andati a salvare i loro compagni, in fondo, fin da quando aveva incontrato Summer Rose aveva avuto la certezza che fosse in grado di far breccia nel cuore di chiunque. Certo, con Qrow e Raven ci sarebbe voluto ancora molto tempo, ma il fatto che lo sguardo che aveva lanciato al ragazzo prima di attaccare il Grimm lo avesse spinto a convincere la sorella a scendere in campo, era già un buon inizio.
Quando li vide uno di fianco all’altro, pronti alla battaglia contro quel Taijitu, non poté fare ameno di lasciarsi sfuggire un mezzo sorriso: anche se ancora non lo sapevano, quei quattro ragazzi erano fatti per lavorare insieme e Ozpin era molto curioso di vedere come il loro rapporto si sarebbe evoluto nel corso dei successivi quattro anni.

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Capitolo 4
*** First Times At Beacon - Parte 1 ***


-Summer Rose, Taiyang Xiao Long, Raven Branwen e Qrow Branwen- raggiunsero il preside sul palco.
Dopo la loro battaglia con il Taijitu, era abbastanza scontato che sarebbero stati messi nello stesso Team: il loro lavoro di squadra era stato impeccabile e perfino Qrow e Raven avevano rinunciato ad agire in solitaria, preferendo unire le forze con lei e Taiyang per abbattere il nemico.
Summer non poteva esserne più felice. In particolare, le era parso che Qrow si fosse quasi trovato a suo agio a cooperare con lei, ma anche Raven e Taiyang sembravano avere una buona sinergia tra loro. Con un po’ di allenamento, era certa che sarebbero diventati una squadra imbattibile.
La voce di Ozpin la distolse dai suoi pensieri -Voi quattro formerete il Team STRQ, guidato da...Summer Rose- Il suo cuore accelerò improvvisamente. Lei. Sarebbe stata lei il leader del suo Team.
Un vortice di emozioni si fece strada nel suo petto. Guardò i suoi compagni di squadra; Taiyang alzò il pollice con un gran sorriso, mentre Raven si limitò ad incrociare le braccia sul petto senza dire una parola -Beh, poteva andarci peggio- disse Qrow con un’alzata di spalle e un ghigno beffardo -Potevamo avere Raven al comando- Summer rise di gusto, mentre la ragazza dai capelli neri lanciava uno sguardo torvo al fratello -Questa me la pagherai- disse, fulminandolo con un’occhiata -Questo è tutto da vedere, sorellina- rispose l’altro, ricambiando lo sguardo con aria di sfida.
Guardò il suo Team con un sorriso divertito “Saranno i quattro anni più belli della mia vita”.

Il Giorno Dopo

Qrow entrò nella loro stanza sbattendo la porta, facendolo morire dalle risate. Era tutto il giorno che il fratello di Raven andava in giro con quella gonna.
Quella mattina, poco prima di andare a lezione, aveva scoperto che Qrow non aveva mai visto una divisa scolastica prima di quel momento e così aveva deciso di approfittarne per fargli uno scherzo, facendogli credere che l’uniforme delle ragazze fosse quella generale per tutti gli studenti.
Dovette trattenersi a forza dal ridere più e più volte, mentre, per i corridoi e le aule della Beacon, gli altri ragazzi non si risparmiavano, ridendo a crepapelle ogni volta che il fratello di Raven passava oltre. Aveva perfino visto l’assistente di un professore uscire da una classe per non ridergli in faccia, ma la cosa più divertente era l’espressione confusa del suo compagno di squadra, che sembrava sinceramente non capire perché tutti ridessero.
Era tornato nella loro stanza da un po’, quando Qrow era rientrato, livido per la rabbia o la vergogna o entrambe le cose. A Taiyang non importava molto, impegnato com’era a prendere in giro il suo compagno.
Summer, di fianco a lui, stava facendo del suo meglio per non unirsi alla risata. L’unica seria era Raven, che se ne stava seduta contro il muro in un angolo della stanza a lucidare la lama della sua spada -Per l’amor del cielo, fratello, cambiati- si limitò a dire alzando appena lo sguardo.
Taiyang continuò a ridere. Sentì un rumore di vestiti che frusciavano, segno che Qrow si era rimesso i suoi pantaloni. Il pensiero di Qrow che si cambiava lo fece ridere ancor di più. Non vide Raven irrigidirsi. Non vide Summer portarsi una mano alla bocca. Non sentì l’energia nella stanza cambiare. Sentì solamente qualcosa di duro abbattersi sul suo volto, un suono per nulla piacevole e poi il legno del pavimento su di una guancia.
Smise di ridere. Si sentiva la faccia intorpidita. Ancora confuso, Taiyang guardò a terra dove delle piccole gocce rosso cupo stavano macchiando il pavimento. Sangue. Si portò una mano al naso, toccandolo appena. Altro sangue sulle sue dita; incredulo, si voltò.
Qrow era lì, in piedi, il pugno destro stretto che tremava, gli anelli macchiati di sangue e il fiato corto, come se stesse respirando tra i denti serrati. Stava per dire qualcosa, ma gli occhi del ragazzo gli fecero morire le parole in gola. Lo sguardo di Qrow in quel momento non era diverso da quello di un Grimm, le iridi rosse che ardevano di un bagliore pericoloso.
Un brivido gelido gli fece drizzare i peli sulle braccia.
Si alzò in piedi, stringendo i pugni per la rabbia -Ma cosa...- non riuscì a finire quello che voleva dire e tutta la rabbia che lo stava per cogliere scomparve; in un attimo, si ritrovò attaccato al muro con il braccio sinistro di Qrow che faceva pressione contro la sua gola e i suoi occhi rossi fissi su di lui.
La stessa sensazione di pericolo mortale che aveva sperimentato contro il Taijitu era tornata -Fratello- la voce di Raven richiamò il ragazzo -adesso basta- la giovane appoggiò con fermezza una mano sul braccio di Qrow, che si girò a guardarla, senza attenuare minimamente la furia nei suoi occhi; lei sostenne il suo sguardo e, dopo un attimo, la pressione sul suo collo sparì. Proprio come Qrow.
Summer lanciò un’occhiata a Raven che non riuscì a decifrare, ma alla quale la sorella di Qrow rispose annuendo, poi sparì anche lei.
Si toccò nuovamente il naso -Dannazione...credo che sia rotto- disse con un sibilo, guardando poi Raven -Che gli è preso? Era solo uno scherzo- domandò alla ragazza.
Raven lo guardò di traverso -Lo hai umiliato, ecco che gli è preso- detto questo, la ragazza si avvicinò, gli prese il viso con una mano, mentre con il palmo dell’altra fece pressione sul suo naso: con un suono orribile e un dolore lancinante, il suo setto nasale tornò al suo posto.

Nonostante la sua Semblance, Qrow riuscì in qualche modo a farle perdere le sue tracce.
Quello di Taiyang era stato uno scherzo, stupido, ma pur sempre uno scherzo; non avrebbe mai pensato che il fratello di Raven avrebbe potuto reagire in quel modo.
Dopo un po’, le era ormai chiaro che Qrow non era più all’interno dell’accademia; con un sospiro, smise di cercare il ragazzo, tornando verso la loro stanza, mentre la luce violacea del crepuscolo iniziava a farsi strada nei corridoi della scuola.
Appena entrata, Raven la guardò con un’implicita domanda nello sguardo “Lo hai trovato?” scosse il capo -Gli ci vuole tempo- annunciò l’altra ragazza senza sembrare troppo preoccupata -quando succedono cose del genere gliene serve sempre- Taiyang, seduto sul suo letto, fece un verso sarcastico -E chissenefrega- disse, girandosi a guardare prima lei, poi Raven -Per come si è comportato può anche andare al diavolo. Se se ne andasse staremmo molto meglio- stava per dire qualcosa, ma la sorella di Qrow la anticipò -Modera le tue parole. Ricorda che è di mio fratello che stiamo parlando- il tono della ragazza nascondeva una velata minaccia, che non era sicura Taiyang avesse colto -E allora?! Mi ha rotto il naso per uno scherzo!- esclamò il biondo alzandosi di scatto -Uno scherzo? Quello non era uno scherzo, tu hai ferito il suo orgoglio- ribatté Raven, una strana luce che iniziava a brillare nei suoi occhi -E poi...se non sei riuscito a prevedere un colpo del genere, non hai nessuno da incolpare se non te stesso- Taiyang scattò in direzione di Raven, la quale con un movimento fulmineo estrasse la spada dalla custodia appoggiata alla parete, mettendosi in guardia.
La tensione nell’aria era palpabile -BASTA!!- si mise in mezzo, separando i suoi due compagni prima che la lite sfociasse in uno scontro -Basta così!- disse in un tono che non ammetteva repliche -Taiyang, il tuo scherzo era pesante e offensivo, perciò, quando Qrow tornerà, ti scuserai con lui!- il biondo stava per protestare, ma lei lo interruppe rivolgendosi a Raven -E la reazione di Qrow è stata eccessiva. Non so che cosa lo ha spinto ad agire così, ma ha esagerato, quindi lui si scuserà con Taiyang- disse con uno sguardo di sfida rivolto alla sua compagna.
Rimasero in quella posizione per un istante, poi Raven rinfoderò la spada -Non ti garantisco niente- disse incrociando le braccia e sedendosi sul suo letto; si girò a guardare Taiyang, che dopo un attimo abbassò alle braccia -D’accordo...- sospirò seccato.
Tirò un sospiro di sollievo interiore. Nel suo primo giorno da leader del suo Team, aveva già dovuto stroncare una lite e uno dei suoi compagni di squadra era chissà dove a fare chissà cosa.
Non poteva iniziare meglio” pensò.

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Capitolo 5
*** First Times At Beacon - Parte 2 ***


Erano passate quasi due settimane dal giorno della sparizione di Qrow. E non era ancora tornato.
Era preoccupata e anche se non lo avrebbe ammesso, anche Raven era nervosa; perfino Taiyang sembrava ansioso di sapere dove fosse finito Qrow.
Ormai, anche gli insegnanti iniziavano a notare la sua prolungata assenza e la scusa di una malattia improvvisa che aveva costretto il ragazzo a letto, iniziava ad essere poco plausibile.
Ogni giorno, dopo le lezioni, Summer usciva a cercarlo, ma senza risultati e anche le sessioni di allenamento che aveva iniziato con Raven e Tai, sembravano vuote senza Qrow, per non parlare delle strategie di attacco, che risultavano incomplete senza il loro quarto membro.
Una sera, Raven aveva usato la sua Semblance per raggiungere il fratello, ovunque egli fosse, ma quando era tornata, aveva un occhio nero e Qrow non era con lei.
Le cose si sarebbero messe male in fretta se il ragazzo non fosse ricomparso.
Decise di prendere in mano la situazione -Raven- chiamò la ragazza che stava pulendo la lama della sua Odachi -e...se provassi a parlarci io?- la sorella di Qrow si fermò -Cosa?- sembrava incredula e lo sguardo di Taiyang le fece capire che anche lui era abbastanza sconcertato -Potrei...potrei cercare di farlo ragionare...convincerlo a tornare qui- disse mettendosi il mantello sulle spalle e allacciandosi gli stivali -Perché dovrebbe darti retta? Io sono sua sorella e non ha voluto ascoltarmi, perché con TE dovrebbe essere diverso?- rispose Raven girandosi a guardarla -Perché so essere molto...persuasiva- ribatté con un sorrisetto.
Gli occhi di Raven si ridussero a due fessure -Assolutamente no- proclamò infine, tornando alle sue faccende -Bene, allora farò da sola, anche se non so nemmeno da che parte cominciare...mi chiedo come giustificherete la scomparsa di un altro componente della squadra...- sospirò, girando i tacchi e uscendo dalla camera.
Era a metà del corridoio quando la voce seccata di Raven la raggiunse -E va bene- trattenne a stento un sorriso, girandosi e tornando verso la stanza.
Raven aveva messo via la spada e si era seduta sul bordo del suo letto -Prima che tu vada, c’è qualcosa che devi sapere- la ragazza guardò Taiyang per un secondo -Che DOVETE sapere-.

Si avvicinò un po’, mentre Raven iniziava a raccontare -Io e Qrow siamo orfani. I nostri genitori sono morti quando noi eravamo molto piccoli e noi siamo stati trovati da...un gruppo di combattenti che ci ha allevato e addestrato- disse con un attimo di esitazione mentre pronunciava la parola combattenti -Qrow è sempre stato...molto complicato ed è difficile avere a che fare con lui, soprattutto perché preferisce stare da solo e a volte tiene a distanza anche me, per questo è così freddo con le altre persone. Immagino che quando si passa così tanto tempo ad evitare la gente, l’orgoglio sia l’unica cosa che ti rimane- lo sguardo di Raven si spostò su di lui -Per questo se l’è presa così tanto per quello scherzo idiota- disse con amarezza -per noi tutto questo è nuovo, ma mentre io riesco ad...adattarmi, Qrow si sente come un animale in trappola e quello che gli hai fatto lo ha ferito più di quanto immagini, perché è come se ti fossi approfittato della sua situazione- mentre Raven andava avanti con il suo racconto, iniziò a sentirsi malissimo.
Che gli era saltato in testa? Senza sapere nulla di quel ragazzo, gli aveva fatto uno scherzo crudele, che, anche se era stato scontroso fin dal loro primo incontro, non meritava affatto.
Si sentiva colpevole.
Si alzò -Raven, devo essere io a raggiungere Qrow- disse abbassando lo sguardo -è colpa mia se è sparito, devo fargli le mie scuse- l’espressione della ragazza lo preoccupò -Non è una buona idea, Taiyang. Se Qrow ti vedesse in questo momento, non so in che condizioni torneresti indietro- disse piano lei, rivolgendosi poi a Summer -Non devi fargli capire che sai queste cose- disse alla loro leader -non sono cose di cui avrei dovuto parlarvi, ma vista la situazione...- Raven prese nuovamente la sua spada e con un fendente aprì un portale in mezzo alla stanza.
Summer si diresse verso di esso -Quando avrò finito, ti chiamerò sullo Scroll- disse guardando Raven, sparendo poi nel portale.
Rimasero soli e un improvviso silenzio calò su di loro.
Taiyang si avvicinò lentamente alla ragazza dai capelli neri -Mi dispiace tanto- disse, attirando la sua attenzione -Per cosa?- domandò lei alzando un sopracciglio -Per tutto...per come avete vissuto, per la vostra solitudine...- sospirò, sedendosi di fianco alla giovane -Ma adesso non siete più soli: ci sono io e c’è Summer! Siamo una squadra, si suppone che diventiamo amici, o almeno, che andiamo d’accordo tra noi- l’espressione di Raven era indecifrabile -Io sono qui per te, per qualunque cosa e...anche per Qrow, se mi perdonerà. Vorrei solo che fossi un po’ più aperta con noi...che entrambi lo foste- all’improvviso, le labbra di Raven si distesero in un sorriso. Non poteva crederci. Raven Branwen stava sorridendo -Lo terrò a mente, Taiyang...grazie- ridacchiò -Ehi, un sorriso e un ringraziamento? Non esagerare o finirai per sentirti male!- la ragazza gli tirò un pugno amichevole sulla spalla che lo fece scivolare giù dal letto con una risata -Non farmi pentire di queste mie parole, Xiao Long- disse Raven incrociando le braccia sul petto e tornando seria come al solito.
A Taiyang, però, non sfuggì la nota divertita nel tono della ragazza.

Da quello che gli aveva detto Raven, la sua Semblance l’avrebbe portata da Qrow, o comunque, vicino a lui. Invece del ragazzo non vi era traccia.
Si guardò intorno disorientata: era circondata da alberi e di certo l’oscurità della notte non favoriva la sua ricerca -Qrow! Dove sei?!- chiamò senza ricevere risposta; iniziò a camminare nelle vicinanze, sperando di trovare qualcosa che le indicasse che il ragazzo era davvero lì.
Niente.
Decise di chiamare Raven, magari poteva aprire un nuovo portale più preciso.
Mentre estraeva lo Scroll dalla tasca, però, perse la presa sul dispositivo, che cadde a terra con uno scricchiolio “Oh no” con le mani che tremavano sollevò il palmare “Oh no no no no” lo girò e constatò che era esattamente come temeva: lo schermo si era rotto “Dannazione!”.
Iniziò ad agitarsi: non solo non aveva idea di dove fosse Qrow, ma era anche dispersa chissà dove, disarmata e impossibilitata a chiedere aiuto -Qrow!!- tentò nuovamente di chiamare il ragazzo, ancora inutilmente.
Aveva la sensazione di essere osservata da qualcosa, di essere braccata da qualcosa, ma ogni volta che si girava e si guardava alle spalle, non c’era mai nessuno. Non le piaceva. Era come se un predatore affamato la stesse tenendo d’occhio in attesa di un suo passo falso.
In preda all’agitazione, accelerò il passo, arrivando ben presto a correre a perdifiato, finché non arrivò sulle rive di un piccolo lago; si fermò a prendere aria, cercando di pensare a cosa fare.
Un fruscio alle sue spalle la fece voltare di scatto. Dal mezzo della boscaglia dalla quale era arrivata, veniva il suono di cespugli mossi da qualcosa e rametti che scricchiolavano.
Iniziò ad arretrare lentamente. E se fosse stato un Grimm? In fondo non aveva idea della sua attuale posizione. Avrebbe potuto essere in una zona infestata da quelle creature. E nessuno lo avrebbe mai saputo.
Continuò ad andare all’indietro, finché, ad un tratto, il suo tallone non incappò in un sasso che la fece inciampare.
Cadde all’indietro, verso la superficie dell’acqua, consapevole che se il suo inseguitore fosse stato davvero un Grimm, quella caduta avrebbe significato la sua fine, indipendentemente dalla profondità del lago.
Chiuse gli occhi, mentre l’immagine delle fauci di un Beowolf che si chiudevano su di lei le riempiva la mente; poi, smise di cadere, ritrovandosi sospesa a mezz’aria, qualcosa che le tirava il braccio e la teneva su -Lo sai, dovresti davvero fare più attenzione a dove metti i piedi, Piccoletta- la voce di Qrow Branwen le fece aprire gli occhi.

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Capitolo 6
*** First Times At Beacon - Parte 3 ***


Qrow tirò in piedi Summer con il braccio con cui aveva interrotto la sua caduta -Come...- la ragazza sembrava stupita di vederlo -Perché sei sorpresa? Non sei venuta qui per cercare me?- domandò alzando un sopracciglio -No...cioè sì, io...aspetta, come sai che...- l’espressione sul volto di Summer passò dalla confusione alla rabbia nel giro di un attimo -Eri tu!!- esclamò dandogli uno spintone -Eri tu che mi stavi seguendo, non un Grimm!!- dovette trattenersi dall’esploderle a ridere in faccia per l’assurdità di quell’affermazione -Cosa? Un Grimm?!- la ragazza lo ignorò, spingendolo un’altra volta -Mi hai spaventato!! Pensavo sarei morta qui!!- dovette di nuovo trattenere una risata -Per un po’ d’acqua? Un bicchiere è più profondo di questa pozza- più lui parlava, più sembrava che la sua compagna si arrabbiasse -Sei un idiota!!- arrivò l’ennesimo spintone.
Per quanto Summer fosse più bassa di lui di almeno una ventina di centimetri e le sue spinte quasi non le sentisse, detestava che la gente lo toccasse.
Perse la pazienza: afferrò il polso destro della ragazza proprio mentre questa stava per spingerlo di nuovo -Finiscila- il suo tono divenne gelido e tagliente come l’acciaio della sua spada.

Si fermò, paralizzata da quello sguardo ammonitore; il ragazzo la lasciò andare -Vattene Summer, stai solo sprecando il tuo tempo- Qrow fece per girarsi, ma lei gli mise una mano su una spalla -Qrow, almeno ascolta quello che ho da dire- il suo compagno di squadra era immobile, come se la sua mano lo avesse bloccato sul posto -Senti, Raven ci ha raccontato di voi, della vostra infanzia- iniziò, decidendo di rischiare -Non è scesa nei dettagli, ma immagino che sia stato difficile e...doloroso per entrambi...non riesco a pensare che cosa abbiate dovuto passare- Qrow non si mosse di un millimetro -So che lo scherzo di Taiyang ti ha ferito, ma non puoi sparire così! Ora tu e Raven non siete più soli! Non dico che dobbiamo iniziare ad uscire tutti insieme o a passare ogni nostro momento libero gli uni con gli altri, ma possiamo essere amici! Buoni amici!- concluse con un sorriso.
Qrow si voltò lentamente a guardarla -Raven vi ha anche detto perché voglio che le persone mi stiano alla larga? Perché voglio stare da solo?- disse ad un tratto, la voce piena di malinconia e amarezza.
Quella domanda la prese in contropiede. Non sapeva come rispondere, ma il suo sguardo parlò per lei -Proprio come pensavo...tipico di Raven: ti spiega qualcosa senza darti gli elementi per capirla appieno- proseguì Qrow -Ho scoperto abbastanza presto la mia Semblance, prima ancora di Raven. Mentre lei può aprire portali per raggiungere persone a cui tiene, io…- fece una pausa, sedendosi sull’erba e sfiorando il pelo dell’acqua con le dita -io porto sfortuna a tutti quelli che mi stanno intorno- il suo sguardo era fisso sul laghetto, ma era distante, come se stesse pensando a qualcosa -Lo hai visto anche tu prima, quando ti è caduto lo Scroll...io lo vedo succedere da tutta una vita: la gamba di una sedia che si rompe, un ramo che ti cade in testa, un’arma che si inceppa...o peggio- sospirò -La mia stessa esistenza è un peso per chiunque mi stia intorno…non sai quante volte Raven stessa è stata messa in pericolo dalla mia Semblance...da me- quelle parole erano colme di dolore e Summer non poté fare a meno di provare una grande pena per il suo compagno; si sedette di fianco a lui -Qrow...mi dispiace...mi dispiace tanto...- gli si avvicinò un po’, indecisa sul che cosa fare: non conosceva ancora bene Qrow e temeva che se avesse detto qualcosa, avrebbe scatenato una reazione negativa nel ragazzo e non voleva questo, soprattutto ora che sembrava essersi aperto un po’ con lei.
Rimasero in quella posizione per un po’, il giovane con lo sguardo perso in chissà quale ricordo -Qrow- si girò a guardare il suo compagno -vorrei solo dirti che...adesso siamo un Team, perciò tu e Raven non dovrete più affrontare nulla da soli, che siano i Grimm o la tua Semblance, io e Taiyang ci saremo per voi...e per questo ti vorrei ringraziare- il ragazzo alzò un sopracciglio -Ringraziarmi? Per cosa?- lo fissò dritto negli occhi, sorridendo appena -Per avermi raccontato qualcosa di te-.

Rimase senza parole.
Quella ragazza lo aveva sorpreso.
Dopo che gli aveva detto della sua Semblance, non solo lei non sembrava minimamente turbata, ma anzi, era decisa a tutti i costi a stargli vicino.
-Beh, allora direi che è il momento di pareggiare i conti- disse con un sorrisetto malizioso -Che-che vuoi dire?- chiese Summer con aria interrogativa -Dico che adesso è il tuo turno di dirmi qualcosa su di te- la ragazza ridacchiò -Oh beh, da dove cominciare…- disse con un gesto teatrale -Ah! Ci sono! Dunque, avrò avuto dieci anni e...-.

La Mattina Dopo

-Taiyang svegliati!!- scosse il ragazzo per una spalla, senza che quello si muovesse.
Scelse la via più breve: con un calcio spinse giù il biondo dal letto -Ehi!- il giovane si tirò su di scatto, gli occhi ancora assonnati che la guardavano confusi -Ma che ti prende?!- esclamò irritato -Summer non è tornata, ecco che mi prende!- la stanchezza scomparve in un lampo dagli occhi di Taiyang -Cosa?!- il biondo si cambiò in un lampo, mentre lei pensava freneticamente ad ogni scenario possibile: Summer non era tornata, non li aveva contattati e di Qrow non c’era ancora traccia -Cosa pensi sia successo?- chiese Taiyang nervosamente -Non lo so...ma sto per scoprirlo- rispose, mettendosi il suo elmo e aprendo un portale che l’avrebbe portata dal fratello.
Stava per attraversarlo, quando Taiyang le mise una mano sul braccio -Non crederai che le sia...successo qualcosa- il ragazzo non finì la frase, ma sapeva a cosa stava pensando -No- “Sì” sperava con tutta sé stessa che non fosse successo niente e che Summer stesse bene, ma se non era ancora tornata, c’era la concreta possibilità che fosse accaduto qualcosa di brutto.
Entrò nel portale, seguita da Taiyang.

Aprì gli occhi, alzando un braccio per proteggerseli dalla luce del sole.
Si guardò intorno, rendendosi conto di essersi addormentato sulla riva del lago e lì di fianco a lui, con la testa appoggiata sul suo petto, c’era Summer Rose, ancora addormentata.
Si paralizzò, facendo mente locale e cercando di ricordare gli ultimi istanti della sera prima: avevano parlato per un po’, poi lui si era sdraiato a guardare le stelle sopra di loro e Summer aveva fatto lo stesso e probabilmente si erano addormentati.
Questo però, non spiegava perché lei avesse la testa appoggiata su di lui.
Non ricordava che si fossero sdraiati così vicini.
Non sapeva che fare: era la prima volta che gli succedeva una cosa del genere. Era la prima volta che lasciava avvicinare tanto una persona. Guardò per un momento la ragazza dai capelli rosso scuro, poi la svegliò -Spero di essere comodo come cuscino- disse piano con una punta di divertimento nella voce -Q-Qrow…dove...cosa...- Summer si tirò su lentamente, sbadigliando e strofinandosi gli occhi confusa -Ben svegliata piccoletta- la salutò, alzandosi in piedi e sciacquandosi la faccia con la fresca acqua del laghetto -Abbiamo...abbiamo dormito qui?- domandò la ragazza, alzandosi a sua volta e aggiustandosi il fondo del mantello.
Prima che potesse risponderle, una luce cremisi e il suono di un portale che si apriva lo distrassero; sua sorella avanzò lentamente, la maschera che le copriva il volto e una mano sull’impugnatura della spada -Non c’era bisogno di mettersi in alta uniforme- disse sarcasticamente alla sorella; quella ignorò la domanda -Qrow, dov’è Summer?- chiese bruscamente.
Si spostò leggermente di lato, lasciando che Raven e Taiyang, giunto in quel momento, vedessero una Summer mezza addormentata stiracchiarsi.
Il biondo tirò un sospiro di sollievo, mentre la sorella tolse la mano dall’elsa della Odachi -Allora stai bene- ringhiò la ragazza in direzione della loro leader -Perché, cosa pensavi fosse successo? Che l’avessi lasciata in pasto ad un branco di Grimm?- disse incrociando le braccia sul petto -Perché non hai chiamato come avevi detto?- Raven continuò, ignorandolo -Beh, per uno sfortunato caso, quando sono arrivata il mio Scroll è caduto e si è rotto- rispose la ragazza con gli occhi argentati.
Raven lo guardò di traverso, avendo capito cosa Summer intendesse con ‘sfortunato caso’ -L’importante è che stiate bene- disse con un sospiro, togliendosi la maschera e agganciandola alla cintura -Eri preoccupata per noi Raven? Che dolce- schernì sua sorella, che, arrossendo leggermente, si girò di scatto verso di lui -Certo che no! Ero preoccupata di come avremmo fatto io e Taiyang a giustificare non solo la tua scomparsa, ma anche la sua!- esclamò con un moto d’irritazione, indicando Summer.

Soffocò una risata, mentre, schiarendosi la gola, attirava l’attenzione dei suoi compagni -Ehi, non per disturbare questo commovente quadretto famigliare, maaa se non rientriamo alla Beacon adesso, perderemo l’inizio delle lezioni!- Taiyang si mise le mani nei capelli -Oh no! Verremo buttati fuori se è l’intero Team ad essere sparito!- Qrow ridacchiò, infilandosi una mano in tasca ed indicando con l’altra un punto davanti a sé -Siamo ad un paio di chilometri dalla scuola- si girarono tutti a guardare il fratello di Raven -Aspetta, mi stai dicendo che per tutto questo tempo eri a meno di venti minuti di cammino da noi?!- esclamò Taiyang -Questo vuol dire che siamo...- Qrow annuì, confermando i suoi sospetti -Esatto, la Foresta di Smeraldo- in quel momento avrebbe proprio voluto gettare Qrow in quel lago per quanto l’aveva fatta preoccupare, se non fosse che erano già in ritardo -Allora andiamo! Se partiamo subito, arriveremo in ritardo solo di qualche minuto!- disse, iniziando a correre nella direzione che gli aveva dato il fratello di Raven -Cosa ti fa pensare che io venga con voi?- disse Qrow, senza accennare a volersi muovere -Dopo tutti i guai che ci hai procurato questo è il minimo che tu possa fare, perciò, caro il mio Bad Luck Charm, ti consiglio vivamente di muoverti con le tue gambe prima che decida di trascinarti io- gli rispose ridendo e continuando a correre.
Dopo un attimo, Qrow era di fianco a lei, con Raven e Taiyang poco dietro di loro -Bad Luck Charm, eh? Questa non me l’aveva detta ancora nessuno- disse il ragazzo con un sorriso.
Sorrise a sua volta, usando la sua Semblance per superarlo.
Ora sentiva che erano una squadra.
Ora sarebbe andato tutto bene.

Era all’entrata della scuola, in attesa, ben attento a non essere visto.
D’improvviso, i quattro componenti del Team STRQ sbucarono da una delle strade laterali che conducevano alla Foresta di Smeraldo, correndo a perdifiato, diretti al portone d’ingresso -Non è corretto usare la tua Semblance per arrivare prima di noi!- esclamò Qrow diretto a Summer che era davanti a lui di qualche metro, mentre Raven e Taiyang arrancavano per tenere il passo con i loro compagni.
Ozpin, a debita distanza, sorrise osservando la scena.
Quindi Summer ci era riuscita. Aveva trovato Qrow e lo aveva convinto a tornare.
Fin dalla sua ‘scomparsa’, sapeva esattamente dove il fratello di Raven fosse, ma aveva preferito rimanere in disparte e lasciare che ad occuparsi della cosa fossero i ragazzi; del resto, come squadra, avevano delle grandissime potenzialità, ma dovevano prima consolidare il loro rapporto, capire che avevano bisogno gli uni degli altri e quella gli era sembrata una grande opportunità.
Non aveva avuto torto e la cosa lo rendeva ottimista per il futuro di quei quattro.
Sarebbero diventati grandi cacciatori.

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Capitolo 7
*** The Unexpected Question ***


Era davvero una pessima giornata.
Aveva preso un brutto voto in Storia e alla lezione dei capisquadra l’avevano sommersa di compiti e ricerche da fare.
Andò nella loro camera e si cambiò, preparandosi ad andare alla sessione di allenamento che aveva programmato con i suoi compagni, poi uscì, diretta al cortile interno della scuola, dove si doveva incontrare con gli altri.
-Scusate il ritardo, stavo...- si interruppe notando che solo Raven e Taiyang erano presenti -Dov’è Qrow?- chiese irritata, guardando l’altra ragazza -Sono sua sorella, non la sua balia- rispose secca lei.
Spostò il suo sguardo sul biondo, che sembrava molto nervoso -Taiyang. Dov’è Qrow?- domandò con fare autoritario -Ehm...non lo so- rispose lui in modo vago; si avvicinò di un passo afferrando il ragazzo per il bavero e iniziando a scuoterlo -Dov’è?!-.

Summer era la più bassa tra loro, ma quando si arrabbiava faceva davvero paura ed era molto più forte di quanto non sembrasse.
Non augurava a nessuno di finire in una delle sue prese di sottomissione.
Provò ancora una volta a negare -T-ti giuro che non lo so!- la ragazza lo scosse con più forza -E-e va b-bene è uscito con una ragazza!- confessò.
Summer mollò la presa, livida di rabbia e se ne andò a grandi passi -Ah, cavolo...Qrow me la farà pagare per aver parlato- sospirò, aggiustandosi il colletto della maglia -Pff, patetico- commentò Raven, seduta di fianco a lui -Se hai ceduto per così poco, credo che il tuo debito con mio fratello te lo porterai nella tomba- si girò a guardare la sua compagna -Si beh, non che tu abbia fatto molto per aiutarmi- disse -E poi davvero credi che Qrow ce l’abbia ancora con me per la storia della gonna? Sono passati quattro mesi!- Raven incrociò le braccia sul petto -Ce l’avrà con te finché non ti sarai fatto perdonare- disse, guardandolo dritto negli occhi con un mezzo sorriso malizioso -E io ti ho già salvato una volta. Non lo farò di nuovo-.

Un Mese Prima

Taiyang era nei guai. Era DAVVERO nei guai.
-Cosa hai fatto?!- Summer era senza parole -Rischi una sospensione, o peggio!- esclamò -Sshh!- sibilò facendole segno di abbassare la voce -Secondo te perché ne sto parlando a te?! Ho bisogno del tuo aiuto!- la ragazza sembrava ancora più incredula -Il mio aiuto?! E cosa dovrei fare secondo te?!- disse piccata -Aiutami a recuperare il compito prima che il professore si accorga che non è il mio!- rispose supplichevolmente -Sei impazzito?! Se veniamo scoperti ci butteranno fuori di sicuro!- Summer aveva ragione.
Lui sapeva che aveva ragione.
Aver scambiato il suo compito con quello di un altro ragazzo era già abbastanza grave, ma averlo fatto durante un esame era anche peggio; certo, quando l’aveva fatto era convinto fosse una grande idea, visto che non aveva studiato, ma con il senno di poi, si era reso conto che era stato uno sbaglio.
Un terribile sbaglio.
-Mi dispiace Tai, mi dispiace davvero, ma non posso aiutarti con questa cosa- mormorò Summer.
Quella notte, il suo sonno fu agitato e inquieto; era terrorizzato all’idea che lo sbattessero fuori dall’accademia una volta che lo avessero scoperto.
La mattina successiva si era alzato di pessimo umore, triste e rassegnato all’idea che non sarebbe mai diventato un Cacciatore.
Era da solo nella stanza, visto che lui era l’unico a non avere lezione fino al pomeriggio; vagò un po’ per la camera, incerto sul cosa fare, quando, all’improvviso, il suo sguardo fu catturato da qualcosa sulla scrivania.
Si avvicinò, notando che la lampada appoggiata sul tavolo era accesa e illuminava un foglio di carta con sopra una serie di crocette.
Gli mancò il fiato mentre, con sollievo, riconosceva il compito su cui aveva messo il suo nome; ciò che lo lasciò totalmente senza parole, però, fu quello che c’era sopra il foglio.
Una piuma.
Una nera piuma di corvo.
Una delle piume che Raven portava legate tra i capelli.

Presente

-Ancora adesso mi chiedo come tu sia riuscita a prendere quel compito- disse con una risata -Un giorno te lo dirò...forse- replicò Raven, senza che quel sorriso sparisse dal suo volto.
Rimasero in silenzio per un po’ -Raven- chiamò la sua compagna, che si girò nuovamente a guardarlo -Perché mi hai aiutato?-.

Quella domanda era nei suoi stessi pensieri sin da quando aveva compiuto quel gesto “Perché l’ho aiutato?”.
La cosa che la tormentava, era il non riuscire a darsi una risposta che avesse senso. Almeno, che avesse senso per lei.
Mentre era assorta nei suoi pensieri, non si accorse di star mormorando -Era la cosa giusta da fare...- si girò a guardare Taiyang, che, a giudicare dall’espressione che aveva in volto, doveva averla sentita.
Contrasse la mascella, una sensazione di vergogna che gli attanagliava lentamente le viscere -Beh, grazie- si limitò a dire il biondo, guardandola con un sorriso al quale lei rispose con un’espressione neutra e un cenno del capo.
Poi accadde quello che mai pensava che sarebbe potuto succedere: Taiyang si avvicinò un po’ e le diede un veloce bacio sulla guancia -Vado a vedere se Qrow ha bisogno di aiuto, magari così riterrà il mio debito saldato- disse il ragazzo, alzandosi e incamminandosi verso il dormitorio.
Rimase completamente paralizzata, con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata, incapace di muoversi, di parlare o anche solo di pensare lucidamente.
Taiyang le aveva appena dato un bacio sulla guancia. Non riusciva a crederci.
In combattimento era il compagno di addestramento ideale per lei e la sua particolare tecnica di lotta senz’armi la spingeva ad adottare sempre nuove strategie e questo le faceva molto bene da un punto di vista psico-fisico.
Quelle volte in cui Summer li aiutava a prepararsi per i test, se c’era qualcosa che non aveva capito, Taiyang glielo rispiegava con pazienza e comprensione, consapevole che lei non aveva mai dovuto andare a scuola prima e che questo fatto le impediva di capire determinate cose immediatamente, ma la cosa più importante era che il ragazzo la ascoltava.
La ascoltava sul serio: quando aveva qualche problema, di solito, ne parlava con il fratello, ma Qrow raramente la stava a sentire e col tempo aveva imparato a tenersi tutto dentro, finché, in quegli ultimi mesi, non aveva iniziato a parlare con Taiyang; il suo compagno cercava sempre di aiutarla o di consigliarla dove possibile e anzi, l’essersi avvicinata a lui aveva anche migliorato i suoi rapporti con Summer, con la quale, almeno all’inizio, aveva preferito essere più distaccata.
In qualche modo, lei e Taiyang avevano legato.
Adesso questo. Cosa voleva dire?
Si alzò, camminando in fretta per raggiungere il ragazzo -Ehi!- lo chiamò quando fu abbastanza vicina -Perché lo hai fatto?- gli chiese, ancora incredula; lui ci mise un secondo a capire, ma alla fine, fece un radioso sorriso, guardandola con aria divertita, ma sincera -Era la cosa giusta da fare- disse, girandosi nuovamente e continuando a camminare, diretto al dormitorio.
Senza pensare, senza usare la logica, seguendo solo l’istinto, gli afferrò un braccio prima che potesse allontanarsi troppo e disse qualcosa che mai pensava sarebbe uscito dalla sua bocca, ma era qualcosa che sentiva di dovergli chiedere -Tai...ti andrebbe di...uscire con me?-

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