Siete cordialmente invitati...

di Ragdoll_Cat
(/viewuser.php?uid=632589)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sera prima ***
Capitolo 2: *** Il matrimonio ***
Capitolo 3: *** Il ricevimento ***



Capitolo 1
*** La sera prima ***


Dove regna l’onore la parola data sarà sempre sacra.
(Publilio Siro)
 
 
*
 
Maggio stava mantenendo la sua promessa e i giorni che si susseguivano erano sempre più luminosi e caldi. Tutti quanti erano fiduciosi che il bel tempo sarebbe continuato e le previsioni meteorologiche erano dalla loro parte.

Era sabato sera ormai e il matrimonio di Steve e Selene sarebbe stato celebrato il giorno seguente, quindi tutto era pronto.
La cena di prova era terminata e gli ospiti che erano stati invitati dalla futura sposa erano tornati in albergo per riposare.
Tutto era andato per il meglio e tutti si erano divertiti.

Nella Sala Comune erano rimasti gli Avengers, stravaccati sui divani, intenti a scambiarsi le ultime battute prima di andare a dormire pure loro.
L’argomento in questione era l’addio al celibato di Steve, avvenuto una settimana prima, che per qualche motivo era diventato anche quello di Clint, seppur tardivo.

Alla fine della serata era stato l’arciere a soffrire per tutto l’alcool che aveva ingerito, perché il metabolismo accelerato di Steve lo aveva protetto da un mal di testa da campione e dal doversi iscrivere alla lista trapianti per un fegato nuovo.

Tony stava parlando proprio di questo:- … davvero, Rogers potresti fare i soldi con le scommesse alcoliche nei bar.-

-Non sarebbe imbrogliare?-

-Pfff. Quanto sei noioso! Poveretta chi ti sposerà!-

-Intanto è riuscita a convincerti a prenderti cura dei suoi gatti e tu non li sopporti, quindi tanto poveretta non è- replicò Natasha -Saprà cavarsela.-

-A proposito di cavarsela, cosa avete combinato voi signore una settimana fa?- indagò il miliardario, ben deciso ad averla vinta.

-Credimi Tony, certe cose è meglio non saperle- celiò la spia, portando alle labbra laccate di rosso la bottiglia di birra per nascondere il sorriso che si era lasciata sfuggire.

In realtà non era successo nulla di eclatante, a parte il fatto che Vicky avesse costretto Selene ad indossare un falso diadema da principessa per tutta la serata. Pepper era riuscita a convincere la direzione di Saks Fifth Avenue a tenere aperto il negozio per una specie di pigiama party e Selene, Vicky, Rebecca (in dolce attesa), Jane, Natasha, Darcy, Tiffany e Pepper appunto, avevano trascorso lì la nottata, provando abiti da sogno in pieno stile “Pretty Woman”, mangiando i cupcake che aveva comprato Darcy in un minuscolo negozio di Williamsburg e divertendosi un mondo, complici pure le telefonate da ubriaco da parte di Clint per Natasha e con i video che finivano sui social network. Quello in cui Barton urlava a gran voce “Sono Occhio di Falco!” nel bel mezzo di un glamour bar di SoHo aveva raggiunto dieci milioni di visualizzazioni su Youtube in una settimana.

Stavano tutti ridendo quando il telefono di Steve, appoggiato sul tavolino di vetro, si illuminò. Steve lo prese in mano e lesse il messaggio che era comparso sul display.

-Devo andare.-

In tempo zero, si era alzato dal divano e si era diretto verso l’ascensore, ignorando completamente i commenti degli altri.
Il messaggio proveniva dal numero di Vicky ma l’autrice non poteva che essere Selene, in quanto la sola parola che esso conteneva era in latino: “Bibliothecam”. Per questo motivo aveva premuto il pulsante dell’ascensore per raggiungere il piano della biblioteca.

Una volta arrivato lì, trovò Selene ad attenderlo.

Da quando si erano fidanzati ufficialmente avevano potuto trascorrere pochissimo tempo da soli, perché c’era sempre qualcosa o qualcuno fra loro.
Organizzare in così pochi mesi, il matrimonio fra un Vendicatore e quella che alla fine era pur sempre una dei membri dell’alta società di New York, era stato faticoso.

Le wedding planner assunte rispettivamente da Patricia e da Tony avevano mille idee e non sempre queste coincidevano, complicando così la scelta dei due futuri sposi.

Alla fine, per fortuna, tutto era filato liscio, la chiesa era stata prenotata, gli outfit per il grande giorno erano stati provati e riprovati, in modo tale che fossero perfetti. Per la sala per il ricevimento non era stato necessario pensare troppo perché la Tower era l’ideale per la festa.

Tutto era pronto.

-Non ho molto tempo. Giù ho Vicky che mi fa da palo, ma non…-

Selene non terminò mai la frase in quanto Steve aveva ben deciso di zittirla con un bacio appassionato.
Per tutta la sera erano stati circondati dalle persone care e questo aveva significato strette di mano, abbracci e chiacchiere ma senza poter essere davvero soli.

Jason, poi aveva voluto stare sempre accanto a zia Selene e a zio Steve. Quest’ultimo sospettava che dietro a questo nuovo appellativo ci fossero Bucky e Sam, perché con la coda dell’occhio li aveva beccati a ridere sotto i baffi più di una volta.

-È la mia impressione o abbiamo passato più tempo da soli quando eravamo solamente amici e tu mi stavi aiutando a cercare Bucky che da fidanzati?-

-Potresti ripetere la domanda? Credo di essermi distratta…-

Steven sorrise, mentre le accarezzava dolcemente la guancia con il pollice: -Stavo pensando ad una cosa… è merito tuo se stasera siamo qui.-

-Beh, non per vantarmi, ma da sola costituisco il cinquanta percento della nostra coppia.-

-Non mi stavo riferendo a noi due. Cioè anche noi, ovvio, ma al gruppo in generale. Se non ti avessi conosciuto a quest’ora chissà cosa…-

-Ehi ehi ehi… non darmi meriti che non ho!-

Steve sbuffò leggermente: -Lascia che ti faccia un complimento per una volta.-

-No.
Ti ricordi a San Valentino quando non abbiamo nemmeno finito l’antipasto perché tu sei dovuto partire in gran fretta per un problema in Honduras?
Prima di andartene ti eri definito un cliché vivente perché c’è sempre qualcuno che ha bisogno d’aiuto e tu devi fare la tua parte. No, non interrompermi e stammi a sentire, Steven…
Tu non sei un cliché vivente esattamente quanto io non sono un deus ex machina, sono stata chiara?-

Steve annuì.

-Bene. Io sono orgogliosa di te e non m’importa di questo.
Però ti chiedo di essere solo mio per due ore domani. Il tempo della celebrazione.-

-Due ore?-

-Sì, mi tengo un po’ di margine, non si sa mai… sappi solo che sarò l’ultima persona ad entrare in chiesa.-

E l’unica che guarderò” pensò Steve, prima di dirle: -D’accordo. Io sarò quello in piedi di fronte all’altare che ti aspetta.-

-Grazie per l’informazione. Avrei potuto sbagliare altrimenti.-

-Figurati.-

Selene scosse leggermente il capo, quasi volesse concentrarsi su qualcosa d’importante: -Ho un regalo per te- enunciò mentre estraeva una scatolina ovale dalla borsetta -Per domani.-

Steven l’aprì e dentro vi trovò un paio di argentei gemelli dalla forma cubica per i polsini della camicia.

-Non so se domani ti presenterai in uniforme o con un completo, e non lo voglio sapere, esattamente come tu non sai come sarà il mio vestito… potrebbe anche essere verde e rosa…- gli disse velocemente -Ti piacciono?-

-Moltissimo. Grazie.- le rispose mentre li osservava attentamente -Li hai anche fatti personalizzare.-

Era così infatti. Selene li aveva incidere con due date importanti. Quella del loro incontro e quella del loro matrimonio.

-E questi lati vuoti per che cosa sono?-

-Per le date che verranno.
Adesso devo andare, ci vediamo domani.-

-Aspetta… anch’io ho un regalo per te.-

-Anche tu?
Allora è vero che le grandi menti pensano le stesse cose!-

La lisa scatola di velluto aveva sicuramente visto tempi migliori, ma il valore affettivo di quello che essa conteneva era inestimabile; un paio di orecchini al cui centro si trovava una candida perla rotonda e decorati con una raggiera di piccolissimi zaffiri blu.

-Steven sono stupendi… sembrano quasi dei…-

-Non-ti-scordar-di-me?-

Selene arrossì lievemente, perché una volta si era lasciata sfuggire che il colore dei suoi occhi le ricordavano i non-ti-scordar-di-me che vedeva sui prati di montagna quand’era bambina ed evidentemente la cosa non era passata in sordina.

-Esattamente.-

-Spero che tu li possa indossare domani, così avrai qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio e qualcosa di blu, come vuole la tradizione.-

In effetti Selene fino a quel momento aveva solamente un accessorio (se così lo si poteva definire) prestato ed era ancora indecisa sul suo utilizzo l’indomani. Mentre rifletteva riguardo ciò, un pensiero le attraversò la mente.

-Aspetta… cosa intendi con “qualcosa di vecchio”?-

-Le perle appartenevano a mia madre. Erano nella scatola che conteneva i miei effetti personali che Peggy aveva raccolto e che ti aveva affidato.-

-Appartenevano a Sarah?-

-Sì. Le indossava ogni domenica. Erano il dono di nozze da parte di papà.-

-Steven… non puoi darmi le perle di tua madre; mi hai già dato la bussola di tuo padre.-

-Io non me ne faccio granché… Tu invece sarai la custode perfetta- affermò, mentre le lasciava un bacio sulla fronte.

Selene a quel punto sorrise, sconfitta: -È un pensiero dolcissimo. Grazie.-

Quel momento di perfezione però venne interrotto da un messaggio di Vicky, che sollecitava Selene a tornare giù perché si stava facendo tardi.

-Devo andare. Anche se vorrei restare qui con te.-

-Lo so…- Steven le sollevò leggermente il mento con le punta delle dita e fece incontrare le loro labbra in un bacio tenero e profondo -Buonanotte, signorina Lowell.-

Signorina Lowell… era l’ultima volta che lui poteva chiamarla così e la cosa le piaceva un sacco.

-Buonanotte, Amore mio.-
 

 






Angolo dell’Autrice:

Salve a tutti!

Buon Santo Steve Stefano!

Ecco qua la prima parte delle avventure matrimoniali di Selene e Steven.
Ho deciso di separare i tre momenti che ho intenzione di scrivere così da farveli apprezzare al meglio.
 

L’espressione di Natasha quando scherza con gli altri: click e click.
 
Per chi non dovesse ricordare chi sono le ragazze con le quali Selene ha trascorso l’addio al nubilato vi rinfresco la memoria:
-Rebecca è sua cognata;
-Vicky è la sua migliore amica;
-Tiffany è l’amica del college.

Poi… direttamente dal capitolo numero tre di “Certe cose non cambiano mai”:
 “[…] -Joseph e Sarah- le rispose mentre estraeva una piccola scatolina di velluto da quella di cartone; l'aprì e altrettanto velocemente la richiuse per poi nasconderla con un gesto fluido sotto la sua giacca.”

Chi si ricordava di questo dettaglio?
Ve lo confesso, avevo più o meno pianificato tutto già allora…

Vi informo che le perle sono state sdoganate per il matrimonio, prima c’era il detto “Perle portano lacrime” e quindi le future spose non le indossavano il giorno delle nozze, quindi non ci sono problemi.

La seconda parte non so quando riuscirò a pubblicarla, spero presto comunque.

Fatemi sapere la vostra opinione, se vi va.

Ecco il link alla mia pagina facebook, con l’aesthetic che vi avevo promesso.

Ciao!

Ragdoll_Cat

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il matrimonio ***


-Non capisco che problema hai.
Stai per diventare l’ultimo maschio disponibile di New York.
Ci sono tre milioni e mezzo di donne, qui.-
-A me ne basterebbe una…-

 (Captain America: The First Avenger)
 
 
*
 

La giornata sarebbe sicuramente stata serena e calda, ne era sicuro.

Non erano neanche le otto di mattina, ma il Sole illuminava già i palazzi e gli scaldava piacevolmente le spalle.

Per un motivo o per un altro non era riuscito a recarsi lì prima di quel giorno, ma finalmente ce l’aveva fatta.
Era in piedi sul quel delicato manto erboso che ricopriva quel minuscolo lembo di terra di Brooklyn, che resisteva all’incessante marcia del cemento e del progresso e fissava quelle due piccole lapidi uguali sotto le quali riposavano i suoi genitori.

-Ciao Mamma. Ciao Papà- li salutò, mentre appoggiava sul terreno i due piccoli mazzi di fiori che aveva acquistato per loro -scusate se non sono riuscito a passare prima.-

Rimase inginocchiato e continuò a parlare, come se loro potessero sentirlo: -Spero di avervi resi fieri di me, perché ce la sto mettendo tutta per non deludervi- una singola lacrima sgorgò dal suo occhio destro -Mi mancate tanto. Vorrei avervi al mio fianco quest’oggi.
Sto per sposare una donna eccezionale. È dolce, buona, intelligente, coraggiosa, caparbia… vi sarebbe piaciuta.
Nel momento stesso in cui l’ho conosciuta ho smesso di sentirmi solo.-

-Dovrei essere offeso, adesso?-

-Dipende, ti senti offeso?-

-No.-

-Come sta Julie?-

James sospirò mentre gli offriva una mano per alzarsi: -Sta bene. È più in gamba di me.-

-Dovresti parlarle.-

 -Lo farò. Quando avrò abbastanza coraggio. L’ultima volta che le ho rivolto la parola aveva nove anni e le trecce. Era in braccio a Papà e si sforzava di non piangere. Le avevo promesso che sarei tornato presto… ma a quanto pare non l’ho fatto.-

-Sei ancora in tempo per adempiere alla promessa.-

-Lo so.-

In occasione del compleanno di Bucky, avvenuto due mesi prima, Steve aveva chiesto aiuto per fargli un regalo speciale e chi meglio di Selene avrebbe potuto dargli una mano?
Infatti nonostante il lavoro, i preparativi per il matrimonio e altri impegni lei l’aveva sorpreso ancora una volta, riuscendo a trovare l’unica sorella -la più piccola- di James ancora in vita.
Fino a quel momento però il suo amico si era limitato ad andare da lei ed a osservarla da lontano, ma sperava che presto riuscisse a parlarle.
James meritava di ritrovare quella serenità che gli era stata strappata via anni prima.

-Lo farò.
Tu come ti senti?
Nervoso?-

-Un po’.
Comunque ero più nervoso quando ho dovuto affrontare il trattamento del Super Soldato. Quando ho visto Howard in laboratorio, dopo averlo visto in azione alla Fiera… te lo giuro, ho temuto seriamente di morire.-

-Howard e la sua macchina volante che non volava…-

-Chissà se alla fine l’ha costruita sul serio…-

I due amici risero brevemente al ricordo della scena a cui avevano assistito, poi James disse: -Andiamo o scommetto che Selene diventerà letale quanto una Vedova Nera se non adempio al mio ruolo di testimone e non ti faccio arrivare in tempo.-

-Addirittura?-

-Avresti dovuto vederla affrontare Rumlow. Era completamente indifesa e legata, ma non ha vacillato un secondo.
Te la immagini se dovesse allenarsi con Natasha? Chi la fermerebbe più?-

-Non farmi pensare a quest’eventualità, ti prego.-

-D’accordo, d’accordo… alla fine ti ha più detto dove andrete in luna di miele?-

-Mi ha detto solamente Londra, la Normandia, l’assolata Spagna… ma credo che abbia citato un dialogo Disney…-
Steve aveva ragione; l’unica cosa che sapeva con certezza era che Selene aveva chiesto l’aiuto ad uno dei Vendicatori per organizzare il tutto… il problema era capire chi.

-Conoscendola è più che probabile… A chi arriva prima, Imbecille?-

-Certo, Cretino.-
 
*****
 
 
Selene stentava a riconoscersi mentre si guardava allo specchio.

Il delicato trucco metteva in risalto i suoi lineamenti dolci e la faceva apparire ancor più luminosa; gli occhi verdi sembravano più grandi e le ciglia erano state allungate e incurvate con la giusta dose di mascara nero.
I suoi capelli erano stati acconciati in due grosse trecce ai lati della testa, che andavano ad intrecciarsi in un morbido chignon, quasi a voler rappresentare l’unione fra lei e Steven, due singole vite che avrebbero costituito un’unica e nuova famiglia. In testa indossava anche un lucente e sfavillante diadema, dono di Thor.

Quando il principe di Asgard glielo aveva consegnato era rimasta senza parole da quanto era bello. Un delicato intreccio di oro bianco e diamanti purissimi da sembrare la corona di una principessa.
Thor le aveva spiegato che era una tradizione della sua famiglia, festeggiare la felicità di un fedele amico e compagno facendo un regalo alla sua sposa.
Selene però l’aveva accettato solo in prestito, perché dopotutto quando avrebbe potuto indossarlo nuovamente?
Thor e Steve erano scoppiati in una di fragorosa risata di pancia non appena avevano udito ciò, ma avevano dovuto smettere a causa dell’occhiataccia che Selene aveva rivolto loro.
Quindi alla fine era un semplice prestito, punto e basta.
Un prestito che non stonava con gli orecchini che le aveva regalato Steven; quando li aveva mostrati a Vicky e averle raccontato la loro storia, la sua migliore amica aveva emesso un fischio di pura ammirazione e l’aveva abbracciata, sinceramente felice per lei.

-Ancora non riesco a credere che tu stia per sposarti…-

-Era una così impossibile da immaginare?-

-In un certo senso sì…-

Le due amiche scoppiarono a ridere, mentre si godevano quei minuti di tranquillità; presto sarebbe arrivato il momento per Selene di indossare il suo abito da sposa e tutto sarebbe cambiato per sempre.

Katherine bussò alla porta e la sua testa fece capolino nella stanza: -Selene sei presentabile? C’è un tuo amico che vuole salutarti.-

-Fallo entrare Mamma, grazie.-

-Disturbo?-

-Vi lascio soli…- e con queste parole Vicky uscì, seguendo Katherine lungo il corridoio.

-Certo che no, Tony accomodati, come mai sei venuto qui?-

-Non potevo esimermi dal vederti prima di Rogers.-

-Sei sempre il solito!-

-Certo che sì, dopotutto sono pur sempre Tony Stark! In realtà sono venuto a dirti due cose...-

-Davvero? La prima qual è?-

-Sei stupenda già così!-

-Ma se ho ancora i jeans e la camicetta.-

-Sei bellissima!
Dirò a Thor di tenere il Mjölnir pronto all'uso, non vorrei che a Steve venisse un infarto quanto ti vedrà, dopotutto ha una certa età...-

-Ah ah...
E la seconda?-

-Non sposare Rogers oggi, fuggi con me!-

Selene scoppiò a ridere: -Molto divertente, dico sul serio Tony.
Mi dispiace spezzarti il cuore, ma io amo Steven.-

-Sapevo che avresti risposto così!-

-Era un test?-

Tony scosse il capo sogghignando: -Voi due siete fatti l'uno per l'altra.
Selene...-

-Sì?-

-Grazie.-

-Per cosa?-

-Per far parte della vita di Steve.-

Selene non disse nulla, ma si limitò ad avvicinarsi a Tony e lo abbracciò.

-Non ho intenzione di piangere oggi, quindi non farmi commuovere così.-

-Va bene.
Puoi ancora cambiare idea, sai? Ho un jet pronto al decollo, basta dirlo.-

Selene ridacchiò e gli diede un lieve bacio sulla guancia: -Usalo per portare Pepper in vacanza d'accordo?-

-D'accordo.-

-Adesso vai che mi devo cambiare.-

-Puoi farlo benissimo anche di fronte a me… credevo fossimo amici…-

-Vai!-

-Va bene, va bene.
A dopo.-

La successiva mezz’ora fu piuttosto frenetica, ma quando ormai mancavano quarantacinque minuti alla cerimonia Selene era pronta.
-Sei bellissima Selene!- il tono entusiasta di Vicky era una garanzia.

Il vestito Lazaro le era stato cucito praticamente addosso; il corpetto dalla scollatura a cuore era interamente ricoperto da cristalli e perle, in perfetto abbinamento con il diadema e gli orecchini.
La vaporosa e semplice gonna di tulle di seta -in contrasto con la ricca parte superiore- sfiorava delicatamente il pavimento, lasciando intravedere appena le altissime pump -blu mezzanotte era la sfumatura specifica- Ralph & Russo.

-Una cosa non capisco però…-

-Cosa?-

-Perché non hai voluto il velo?
Cioè saresti una delle poche spose che lo potrebbero indossare a giusta ragione…-

-Non l’ho mai considerato essenziale… mi sarebbe stato d’intralcio. Voglio poter vedere ogni cosa in ogni dettaglio, senza impedimenti.-

-Ho capito.
Ma avresti potuto indossarlo a giusta ragione o no?-

-Sì, Vicky- Selene era quasi esasperata -avrei potuto.-

-Non usare quel tono, Signorina!-

-Vedi di non perdere il mio anello di fidanzamento piuttosto.-

-Perché l’hai dato a me, a proposito?-

-Per il galateo; le mani della sposa devono essere libere. Me lo restituirai dopo la cerimonia.-

-Lo terrò da conto, promesso. Insieme alla busta.-

-Mi raccomando mantieni il segreto.-

-Certo.-

-Ragazze, posso entrare?-

-Sì, Mamma.-

Katherine rischiò quasi di rovinarsi il trucco, ma riuscì a darsi un contegno e le disse: -Sei incantevole piccola mia.-

-Grazie Mamma.-

-Sei pronta?-

-Datemi due minuti e arrivo. Devo rimanere sola un momento.-

Non appena le due donne furono uscite, Selene diede un’ultima occhiata alla sua stanza, ormai priva di oggetti personali, in quanto tutti i suoi averi erano stati inscatolati ed impacchettati e spediti alla Tower, al piano di Steven. A quello che sarebbe diventato il loro piano.

Era felice, eppure si ritrovò a sospirare melanconicamente.
I suoi nonni le mancavano terribilmente.
Nicholas Wenders, il burbero ma dal cuore tenero nonno materno, gli adorati Charles e Caterina e… Peggy.

Le capitava spesso di sognarla e la vedeva serena, ma non averla lì era comunque triste. Si rincuorò quando ripensò al fatto che stava mantenendo l’ultima promessa che le aveva fatto; promessa che avrebbe mantenuto per il resto della sua vita.
Prese un bel respiro ed uscì, senza voltarsi indietro, pronta per compiere il grande passo.

Suo padre Hank, l’abbracciò forte: -La mia bambina. Sei diventata una donna forte e indipendente, ma rimarrai per sempre la mia piccola Selene, anche se stai per sposarti con l’unico uomo degno di te.-

-Papà…-

-Lo penso sul serio. Non ti ho mai vista così felice in tutta la tua vita.
Inoltre credi davvero che avrei dato il mio benestare se non fosse stato così?-

-Aspetta… Steven ti ha chiesto il permesso? Non lo sapevo.-

-È passato un giorno a casa mia e di tua madre. Una piacevole sorpresa.-

-Già…- Steven riusciva sempre a sorprenderla.

-Andiamo?- le domandò a quel punto, offrendole il braccio.

-Certo.-
 
*****
 

Finì di allacciarsi il gilet nero e da ultimo prese la giacca dalla gruccia e l’indossò.
Avrebbe potuto vestire la sua uniforme della SSR, ma per un giorno voleva essere semplicemente Steve Rogers; sull’invito al matrimonio il galateo imponeva di indicare l’eventuale appartenenza alle forze armate o l’ascendenza nobiliare, ma quella domenica  lui sarebbe stato solo Steven.

Il raffinato completo a tre pezzi di Gucci era un regalo di Tony, perché -testuali parole- era compito suo rendere tutti quanti più affascinanti, per questo aveva sborsato fior di quattrini per commissionare il vestito su misura e per quello di James e di tutti gli altri.
La sua magnifica Pepper, invece, aveva pensato alle signore, così da rendere ognuno impeccabile.

Steven osservò la sua figura allo specchio e dovette ammettere con se stesso che era parecchio nervoso, nonostante i tentativi di farlo ridere da parte di Sam e Bucky, che si erano cimentati in qualche buffoneria, ovviamente documentata da Tony.

Riuscì a resistere all’impulso di passarsi le dita fra i capelli biondi, ma non era facile.
Non era nervoso per il passo che stava per fare, ma per il tarlo lo divorava da dentro; e se Selene non si fosse presentata, perché lui non era abbastanza?

Le sue dita sfiorarono uno dei gemelli che Selene gli aveva regalato e immediatamente si calmò; lei sarebbe arrivata, in perfetto orario questa volta.
Quindi era giunto il momento di uscire e recarsi in chiesa.

Controllò un’ultima volta di essere in ordine, dalla cravatta alle stringate nere e lucide, e dopo aver preso un bel respiro, abbassò la maniglia della porta della stanza e si diresse all’ascensore.
 

            *****

 
Era in piedi di fronte all’altare da circa dieci minuti, in attesa.
Con la coda dell’occhio poteva vedere Bucky alla sua sinistra, fiero testimone. Fece scorrere lo sguardo un po’ dappertutto, nella chiesa gremita.
Vide Tony, Pepper, Clint, Nat, Thor, Jane, Darcy, Sam, Bruce e qualche vecchia conoscenza dello S.H.I.E.LD. dalla sua parte e riconobbe Flynn e gli altri amici di Selene, oltre a sua madre e sua nonna.
Vicky, la testimone di Selene, stava percorrendo la navata proprio in quel momento, quindi non poteva mancare molto.

Aveva ragione, le prime note del “Canone di Pachelbel” riempirono l’aria nell’esatto istante in cui il rintocco delle campane segnò le undici.

L’intera platea si alzò e si voltò verso il portone per vedere l’ingresso della sposa.

Selene, al braccio del padre, era raggiante; camminava sorridente verso di lui con grazia e con passo sicuro, tenendo in mano un bouquet rotondo di rose e una volta incontrati gli occhi di Steven, non riuscì a distogliere i propri nemmeno per un istante.
Dal canto suo, Steven era incapace di smettere di sorridere, perché Selene stava guardando solo lui e nessun altro. Era felice di non dover parlare perché non ne sarebbe stato in grado, totalmente rapito dalla bellezza di Selene; in cuor suo sapeva che nessun’altra sarebbe stata in grado di competere con lei.
Hank esitò forse un attimo solo -in fin dei conti era pur sempre sua figlia- prima di stringere la mano di Steven e di far scivolare su di essa quella di Selene riservando poi al giovane uomo un’occhiata che significava tutto.

Selene passò il proprio bouquet a Vicky e poi tornò a focalizzarsi su Steven e sulle loro mani intrecciate.
Trascorsero così tutta la cerimonia, ignorando quasi completamente il resto delle persone presenti, immersi in un mondo tutto loro.

Steven, che finalmente aveva recuperato la parola, fu il primo a pronunciare le sue promesse.

-Selene...
Non ci sono parole per descrivere quello che provo per te.
Quando ci siamo conosciuti, sei letteralmente finita fra le mie braccia e ringrazio il Cielo ogni giorno per averci fatto incontrare.
Hai sciolto l’ultimo pezzo di ghiaccio in cui ero rimasto intrappolato, semplicemente essendo Selene.
Mi hai donato speranza quando ero pericolosamente vicino alla resa e con la tua energia dirompente hai riacceso il mio spirito indomito. 
Sono egoista lo so, perché non voglio trascorrere altro tempo lontano da te.
Sei il mio faro nella notte più oscura, hai portato la luce nella mia vita e per questo ti amo, mia Risplendente.
Hai aperto il mio cuore all'amore quando ormai non lo ritenevo possibile. 
Sei il mio pilastro fondamentale, no tu sei la casa intera e l'amore che mi doni ogni giorno è il fuoco che riscalda la mia esistenza. 
Per tutta la vita ho cercato un motivo, uno scopo quando invece tutto ciò di cui avevo bisogno era un luogo a cui tornare e sei tu, il mio posto nel mondo.
Mi hai chiesto solamente due ore, invece ti dono il resto della mia vita.
Ti amo, e non mi stancherò mai di dirtelo o di dimostrartelo ogni giorno finché avrò vita.
Ti amo, mia Selene.-

-Steven…
Avrei potuto cercare le parole da pronunciare quest’oggi fra la grande letteratura, ma non sarebbero state mie, non sarebbero state le nostre, perché la nostra storia la possiamo scrivere solo noi.
Prima di conoscerti, nel mio futuro vedevo solo libri e storia e credevo di avere tutto quello che potessi desiderare.
Non sono mai stata così contenta di avere torto!
Perché adesso, guardando indietro, non riesco a ricordare com’era la mia vita prima d’incontrarti e la cosa non mi dispiace nemmeno un po’, perché questo significa che tu mi hai donato qualcosa che non sapevo di volere così tanto, facendomi sentire per la prima volta in vita mia, completa, dopo una vita che adesso mi appare vissuta a metà perché non avevo mai provato nulla di tutto questo nella mia esistenza.
La mia vita si è arricchita nel momento stesso in cui ci siamo incontrati e continua ad arricchirsi giorno dopo giorno, perché tu non hai più lasciato il mio fianco e sapere che questa cosa non cambierà mai riempie il mio cuore di gioia, perché so che continuerà per il resto delle nostre vite.
Ti amo, mio Steven.-

Il celebrante a quel puntò pronunciò le seguenti parole: -Alla presenza di Dio e davanti alla Chiesa qui riunita, datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso.
Il Signore, inizio e compimento del vostro amore, sia con voi sempre.-

-Io Steven Grant, accolgo te, Selene Allegra, come mia sposa.
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.-

-Io Selene Allegra, accolgo te, Steven Grant, come mio sposo.
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.-

-Il Signore onnipotente e misericordioso- continuò il sacerdote stendendo le mani sopra quelle unite degli sposi -confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.-

-Signore, benedici e santifica l'amore di questi sposi: l’anello che porteranno come simbolo di fedeltà, li richiami continuamente al vicendevole amore.
Per Cristo nostro Signore.-

-Selene, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.-

-Steven, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.-

Quando le fedi di platino furono ai rispettivi anulari, il sacerdote pronunciò le solenni parole: -Per il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e moglie
Ora può baciare la sposa.-

Steven non se lo fece ripetere due volte e attirò dolcemente a sé Selene per poterla baciare, con in sottofondo l’applauso dell’assemblea festante.
 

 









Angolo dell’Autrice:

Ce l’hanno fatta!!!!!!

Steven e Selene si sono sposati!!!!!

Yeeeeeee!!!!!

Non ho molto da dire, sono troppo su di giri.
Ho deciso di pubblicare oggi perché oggi festeggio quattro anni di permanenza su EFP. E il regalo ve l’ho fatto io.

Vi lascio con una delle facce buffe del testimone e una più seria.

Il vestito da sposa di Selene.

Poteva mancare Steven? Ovviamente no! Ecco il suo Lo voglio!

Ringrazio moltissimo _Alessia_C95 per l’aiuto nella revisione di certi punti.

Grazie a LadyRealgar ed Ella Rogers per le recensioni.

sony97 e grace18 per averla preferita.

_Alessia_C95 per averla ricordata e seguita, come anche RanKudo09.

Come faccio da un po’ di tempo a questa parte, vi lascio il link alla mia pagina facebook, così se vorrete vedere qualche aesthetic riguardo le nozze, potrete farlo.
Un bacio.

Ragdoll_Cat

P.S. Qualcuno aveva notato il piccolo omaggio a “2 broke girls” nella parte precedente?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il ricevimento ***


La vita sceglie la musica, noi scegliamo come ballarla.
 (John Galsworthy)
 
*
 
Erano nuovamente a bordo dello stesso ascensore in cui erano entrati quasi un anno prima, diretti esattamente come allora ai piani più alti.

Quante cose erano cambiate!
Il loro rapporto innanzitutto; la prima volta che avevano preso quell’ascensore erano semplici amici, ma adesso erano marito e moglie.

Subito dopo la cerimonia loro due, insieme ai testimoni, erano andati a Central Park per scattare alcune fotografie per l’album di nozze, mentre gli invitati si erano spostati alla Tower; James e Victoria dopo il primo set di istantanee, erano partiti a loro volta per raggiungere il luogo del ricevimento, lasciando i due sposini sulle rive del lago del parco, dove il fotografo particolarmente ispirato, aveva suggerito di prendere una piccola barchetta per ricreare una scena idilliaca.
Così era stato, perché Steven e Selene a bordo dell’imbarcazione, illuminati da sole radente del pomeriggio erano a dir poco stupendi.
La delicata luce dorata si rifletteva sulla superficie dell’acqua, donando ai quei visi innamorati un’aria ancora più dolce e raggiante.

Una volta concluso il servizio fotografico erano risaliti nella berlina nera e anche loro si erano diretti alla Tower.
Erano stati accolti dalla cortese voce di J.A.R.V.I.S. e adesso stavano per raggiungere i loro ospiti.

Fu Selene la prima a parlare, andando a coprire la leggera musica (This is love giusto per la cronaca) che usciva dagli altoparlanti: -Pronto per la festa?
Io ho un po’ di fame…-

-Sì.
Anch’io ho fame, sai?-

-Quanto manca J.A.R.V.I.S.?-

Due minuti.

-Ce li faremo bastare.-

Selene si spinse sulle punte e catturò le labbra di Steven fra le proprie, mentre lui andava a sfiorarle delicatamente la nuca, per attirarla a sé ma senza rovinarle l’acconciatura.
Non avrebbero più avuto un momento solo per loro due per altre molte altre ore, quindi approfittarono di ogni istante a loro disposizione.

Se J.A.R.V.I.S. ne avesse avuto la possibilità si sarebbe sicuramente schiarito la voce con discrezione per avvertirli che ormai erano prossimi all’arrivo, ma visto che la sua programmazione non glielo permetteva si limitò ad enunciare: “Siete a trenta secondi dal piano.

Si separarono a malincuore, sospirando.

-Pronta ad andare signora Lowell-Rogers?-

Selene si ritrovò a sorridere perché il suo nuovo nome le piaceva un sacco, lo sentiva già suo, come se fosse stata da sempre destinata a quello: -Certo!- rispose, mentre andava a stringere la mano che Steven le porgeva.

-Devo dirti un’ultima cosa prima che perda importanza, visto che te la diranno tutti…
Sei bellissima!-

-Grazie…
Ma se me la dirai tu non perderà mai importanza, sappilo!-

-Lo terrò a mente!-

Non poterono dirsi altro, ma non era necessario perché entrambi lo sapevano.

La loro entrata fu salutata da un lungo e festoso applauso; subito dopo vennero accerchiati dai loro amici desiderosi di far loro gli auguri.
Come sua abitudine, vista la sua natura timida e schiva, Bruce era rimasto in disparte, ma non appena gli altri avevano iniziato a prendere posto ai tavoli, si avvicinò a Steve: -Congratulazioni, Capitano.
Sono davvero felice per voi.-

-Grazie Bruce.
Significa molto per me avervi tutti qui.-

-Hulk ha promesso di stare buono oggi, credo che in qualche modo abbia preso Selene in simpatia e vuole che tutto fili liscio.-

Steve sorrise, la sua Selene era davvero speciale, si faceva voler bene da tutti perfino da quelle teste calde dei suoi amici, perché dopotutto gli Avengers non erano delle persone facili da gestire, in quanto ognuno di essi possedeva mille sfaccettature piuttosto complesse da interpretare.

-Bruce!
Fermo lì! Fatti abbracciare!-

Neppure in quel giorno così solenne e importante Selene lesinava gli abbracci ed infatti un attimo dopo aver pronunciato quelle parole, aveva avvolto Bruce in un abbraccio dolce e riconoscente, perché sapeva quanto fosse difficile per lui restare in mezzo a tutta quella confusione.
 
***
 
La cena non era stata di una durata eccessiva per scelta degli sposi, in quanto non volevano obbligare gli invitati a rimanere seduti per ore ad annoiarsi, perciò dopo aver tagliato la torta e aver mangiato quel capolavoro di alta pasticceria era arrivato il momento dei discorsi.
Steven e Selene avevano parlato brevemente per ringraziare i presenti ma non in maniera eccessivamente melensa, tipo alternandosi parola dopo parola, ma semplicemente avevano espresso la loro gratitudine e ben presto venne il turno dei testimoni; la prima a parlare fu Vicky. Selene non aveva voluto le damigelle, ma solamente la damina dei fiori -ruolo che era andato ad Alice, una delle sue cugine più piccole- e Vicky come testimone, lasciandole quindi piena libertà riguardo alla scelta dell’abito.
Vicky era deliziosa nel suo monospalla dorato, in perfetto abbinamento con i suoi capelli biondi e mossi.

-Dunque…
Selene è la mia migliore amica, la conosco fin dai tempi del liceo, quando ci siamo trovate con un po’ di fortuna aggiungerei, ammesse a quella prestigiosa scuola per i nostri meriti e non per il portafoglio dei nostri genitori.
Durante l’università ci siamo dovute separare, ma non ci siamo mai allontanate l’una dall’altra, quindi la conosco meglio di chiunque altro e credetemi quando vi dico che non avrei pensato che un giorno sarei stata la sua testimone di nozze.
Sul serio, non avrei pensato che un giorno potesse sposarsi, perché credevo che non esistesse nessuno degno di lei.
Ricordo che una volta avevamo parlato del suo uomo ideale e lei mi aveva rivelato che cercava un uomo a cui doveva piacergli il gelato e sopportare il suo gatto, perché le era stato regalato da suo nonno e quindi ha un immenso valore affettivo per lei, ma che soprattutto dovesse essere uomo buono e giusto, gentile e valoroso...
Mi si era stretto il cuore perché sapendo quanto caparbia lei sia, ero certa che non si sarebbe accontentata del primo che avrebbe incontrato, perché Selene è fatta così; lei non scende a compromessi, lei lotta sempre per quello in cui crede e quando mi ha detto di aver conosciuto Steve Rogers, ho iniziato a sperare… perché ditemi, se Captain America non è il sogno di tutte le ragazze!
Ma non per lei… No…
Selene si è innamorata di Steve, dell’uomo che c’è sotto la maschera e non l’ho mai vista così felice da quando lui è entrato a far parte della sua vita!
La sua luce interiore già di per sé luminosa è divenuta sfolgorante e io non posso che essere felice per lei! Per voi!
Auguri a tutti e due!- concluse, alzando il flûte di champagne per brindare alla sua amica e al suo sposo.

Quando l’applauso finì, toccò a James; era piuttosto nervoso all’idea di parlare davanti a tutta quella gente, per via del suo passato.
Inoltre sapeva che le sue parole sarebbero state registrate dai droni progettati da Tony, che stavano documentando in maniera discreta, l’intera giornata.
L’idea di venir ricordato come un cretino balbettante non era un’opzione, quindi dopo aver preso un bel respiro si alzò e prese la parola.
-Sembra una cosa incredibile ma Vicky ed io abbiamo pensato più o meno le stesse cose…-

-Ci credo!- la voce divertita di Sam risuonò nella stanza -Avete praticamente lo stesso nome!-

L’intera assemblea scoppiò a ridere, permettendo così a James di rilassarsi un po’ tant’è che il papillon annodato al collo, smise di strangolarlo; quando Steve aveva comunicato la sua scelta, cioè di avere lui come testimone, per un attimo aveva quasi temuto che all’interno del gruppo si creasse una spaccatura, quasi una sorta di guerra civile a causa sua e al fatto che Steve avesse deciso di averlo al suo fianco ancora una volta.
Ovviamente non era successo nulla di ciò, ma Sam e Tony non si erano lasciati sfuggire l’occasione per tormentarlo un po’.

-Come stavo dicendo, nel mio discorso ci sono alcuni punti in comune con quello di Vicky…
Esattamente come lei, nemmeno io avrei mai pensato che un giorno sarei stato il testimone di Steve.
Sapete perché?
Perché dubitavo che riuscisse ad arrivare ai vent’anni.
È una testa calda della peggior specie, e temevo che prima o poi avesse la peggio in una rissa da lui stesso iniziata, perché beh, perché lui è Steve Rogers e non sopporta i bulli, quindi li avrebbe affrontati a viso aperto.
Invece siamo qui, nonostante tutti i suoi colpi di testa e le sue decisioni stupide, cose che per la cronaca gli avevo proibito di fare…­- qui James si interruppe per poter guardare il suo migliore amico negli occhi e poi spostare lo sguardo su Selene -adesso, Selene è tutto tuo; io cedo il testimone e sono sicuro che tu saprai tenergli testa meglio di quanto non abbia fatto io in questi anni!
Auguri ragazzi! Vi voglio bene!-

Anche questo discorso fu seguito da uno scrosciante applauso ed andava ad indicare che il tempo delle parole era finito; adesso era giunta l’ora di ballare.

Steven si alzò e prese la mano di Selene, per condurla al centro della sala.
Avevano pensato a lungo su quale canzone avrebbero potuto ballare per la prima volta come marito e moglie e alla fine avevano optato per la prima delle canzoni su cui avevano danzato.
Nessuna scommessa stavolta, perché Nat aveva redarguito gli altri dal farlo e nessuno si era minimante sognato di contraddirla, perché temevano -a giusta ragione- che sotto il raffinato vestito argentato nascondesse dei pugnali e che non avevesse di certo alcuna remora ad usarli contro di loro.

Quando le prime dolci noti di Palladio iniziarono a risuonare nel salone, tutti gli invitati trattennero il fiato, perché Selene e Steven avevano iniziato a muoversi con una tale sincronia da sembrare quasi un’unica entità.
La melodia non era facile da seguire, in quanto non era stata creata con una metratura tale per essere ballata in scioltezza, perciò l’effetto era ancora più incredibile.

Steven teneva ben salda la mano destra di Selene, mentre la sinistra era appoggiata con dolcezza e fermezza sulla sua vita; Selene da parte sua, aveva sollevato leggermente il lato sinistro della gonna di tulle, rivelando le sue raffinate scarpe blu.
Il corpetto decorato con i cristalli rifletteva le luci, e creava dei giochi luminosi ogni qualvolta che Steven la faceva volteggiare leggiadra ed eterea come una farfalla.
Il leggero casquè finale -appena accennato, dopotutto erano pur sempre loro due- venne salutato dall’ennesimo applauso.

A quel punto si separarono e vennero raggiunti da tutti gli altri; per l’occasione J.A.R.V.I.S. vestiva i panni del DJ e chiunque poteva richiedere una canzone all’A.I. della Torre.
Canzoni pop e rock, più o meno attuali si succedevano le une alle altre, facendo divertire e ballare tutti quanti; le amiche del college di Selene avevano scelto Jai Ho! (you’re my destiny) perché era la canzone che lei ascoltava incessantemente durante il periodo della tesi e la ballarono ricalcando i movimenti che si vedevano nel video musicale, facendola ridere di gusto.

James e Sam invece optarono per Telling the world di Taio Cruz, perché non avevano mai visto Steve così felice e sì, lui sarebbe vissuto per Selene.

Clint non seppe resistere e selezionò Cant fight the moonlight, facendo andare di traverso il drink a Tony, che non si era di certo dimenticato di quando Selene l’aveva battuto con l’astuzia.
Durante l’esecuzione di Don’t stop believin
, Steve venne raggiunto da Vicky.

-Ehi Steve, posso dirti due parole?-

-Certamente.-

-Tutto quello che ho detto durante il mio discorso era vero.
Grazie per renderla felice e non darla mai per scontata. L’ho vista soffrire in passato e temevo quasi che non potesse più aprirsi con qualcuno, figuriamoci innamorarsi…-
Steven strinse la mandibola con fare arrabbiato, l’idea che Richard avesse ferito la sua Selene lo rendeva furioso.
-Stai parlando di quella sottospecie di Gaston?-

Vicky l’osservò con fare meravigliato e gli disse: -Sapevo già che ti piaceva il gelato e che vai d’accordo con Dastan, ma questo… cioè sei perfetto per Selene. Un uomo d’altri tempi sì, ma che sappia amare quella persona speciale che lei è.-

Si voltarono a guardare Selene impegnata a ballare con Jason sulle note di Uptown girl, poi Steve si rese conto di una parte dell’affermazione di Vicky: -Un uomo di altri tempi?-

-Sì.
Quando avevamo parlato di come avrebbe potuto essere il suo uomo ideale, da come me l’aveva descritto, io l’ho immaginato come uno di altri tempi, rispettoso e che al tempo stesso la supportasse in ogni sua scelta, lavorativa e non.
L’ameba decerebrata aveva nascosto il suo vero io all’inizio, per questo lei si era fidata, ma poi beh, sai già com’è andata…-

Steve si limitò ad annuire, aveva capito cosa intendesse dire Vicky.

-Un’ultima cosa, Capitano!
Selene non te lo dirà mai, ma io alla sua lista di qualità avevo aggiunto che il suo uomo dovesse essere pure bello e direi che ci ha preso!-

-Vicky!- sbottò Steve, leggermente in imbarazzo.

-Suvvia Steve!
Ho a cuore la sorte dei miei futuri nipotini!- celiò lei, facendogli l’occhiolino prima di tornare da Tim e lasciarlo lì completamente inebetito.

Selene invece, non era per niente inebetita dopo aver parlato James, ma semplicemente era rimasta sorpresa.
Lui le si era avvicinato mentre le orecchiabili parole di Comeback dei Redlight King invogliavano tutti a ballare.

-Potrei avere l’onore di parlare con la sposa?-

-Certamente.
Senti Bucky… volevo dirti che ti sono grata per aver sempre protetto Steven e…-

Many times I've walked the line
I've rolled the dice and questioned my life
Many times I sacrificed and dealt with the pain…

-Non serve.
L’ho fatto con piacere.
Però adesso è una tua responsabilità, anche se credo che non si lascerà più andare a quei famosi colpi di testa adesso che ci sei tu nella sua vita.-

-Non so proprio a cosa tu ti stia riferendo…
Quali colpi di testa? Tipo offrirsi volontario per una sperimentazione di un siero volto ad incrementare le prestazioni umane?
O introdursi in un campo nemico per salvare il fratello creduto morto?
Quei colpi di testa?-

-Qualcosa del genere, sì- le confermò, sorridendo.

I'm gonna make a comeback
I'm gonna dig six feet up tonight
I'm gonna get it all back
I'm gonna make a comeback this time…

-Steve ha fatto molto per me e anche tu…-

-Io?-

-Sì, voi due mi avete strappato dalla legge del bastone e zanna, e mi avete fatto riscoprire quella dell’amore e amicizia- concluse, guardandola negli occhi, sicuro che lei avesse capito il significato della sua affermazione.

-Oh, James…-

-Grazie Selene.
Per tutto.-

Era la seconda volta che qualcuno la ringraziava quel giorno.
E di nuovo Selene era rimasta senza parole.

-Posso chiederti dove hai intenzione di portare Steve in viaggio di nozze?-

-Certo; ma non dirglielo.-

-Hai la mia parola!-

Selene, a quel punto gli sussurrò la meta all’orecchio e James si lasciò scappare un fischio d’approvazione.
-Ottima scelta.-

-Lo pensi davvero?-

-Ovvio.-

Nel frattempo Steve li aveva raggiunti e li interrogò: -Stavate parlando di me?-

-In un certo senso…-

-Dovrei essere geloso?-

-Sì, perché io so dove andrete in luna di miele e tu no!-

-Cosa?
Selene, come hai potuto?- le domandò scherzosamente.

-Non fare il melodrammatico!
Vi lascio soli un momento, devo assolutamente togliermi le scarpe e indossare le ballerine se voglio continuare a godermi la festa.
Torno subito.-

-Attenta a non scivolare con quelle!-

-Anche se dovesse accadere, non mi preoccuperò più di tanto, visto che so che mi prenderai al volo…- gli rispose, regalandogli al contempo una linguaccia, ma non poté aggiungere altro, perché Tony aveva preso la parola, richiamando la completa attenzione su di sé.

-È giunto il momento di consegnare il mio regalo agli sposi.
Un po’ in ritardo, ma spero che sia molto apprezzato.
Steve e Selene, signore e signori, Michael Bublé.-

Solamente Tony Stark poteva riuscire ad ingaggiare per una serata Michael Bublé, solo lui.

Il famoso cantante, dopo aver salutato gli sposi, iniziò la sua performance, scegliendo la famosa “Come fly with me”.
Selene, a quel punto si dimenticò completamente del suo proposito di cambiarsi le scarpe e trascinò Steven al centro della sala.

It is perfect for a flying honeymoon, they say
Come fly with me, let's fly, let's fly away…

-A proposito di luna di miele, sei sicura di non volermi rivelare dove andremo?-

-Sicurissima, ma sappi che possiamo partire quando vorrai.-

-Anche stasera stessa?-

-Sì.
È tutto pronto.-

-Allora partiamo subito.-

-D’accordo, ma prima devo lanciare il bouquet.
E voglio un ultimo ballo.-

-Tutto quello che vuoi.-

In un battibaleno la voce che Selene stesse per lanciare il bouquet fece il giro della sala e le tutte - o quasi- le invitate si portarono alle spalle della sposa pronte a far concorrenza ad un giocatore di football americano, per prenderlo al volo.

Gli uomini invece rimasero in disparte, alcuni tesi e alcuni rilassati.
Tim rientrava senza dubbio nella categoria “tesi”, in quanto sperava che Vicky non intercettasse il mazzo di fiori, in quanto aveva già intenzione di chiederle di sposarlo e non voleva che la sua richiesta sembrasse forzata.

La sua buona stella esaudì il suo desiderio, in quanto la parabola disegnata in aria dal bouquet non fu eccessivamente alta ma invece fu discretamente lunga, tant’è che superò le donne e finì in mano ad un incredulo Tony Stark, che si era ritrovato al posto giusto in seguito ad uno spintone ben calibrato da parte di James, che da buon cecchino aveva calcolato esattamente la traiettoria.
Il miliardario era rimasto completamente sbigottito e per una volta nella vita non sapeva cosa dire; Sam, Clint e Bruce invece se la ridevano di gusto, mentre Bucky sfoggiava la sua migliore faccia da angioletto.
Tony avrebbe potuto infastidirsi un po’, ma non lo fece perché quella spinta era quello che ci voleva per spronarlo a buttarsi e a fare il grande passo con Pepper.

Un giorno di questi…

Intanto Michel Bublé aveva ripreso a cantare e tutte le coppie presenti -giovani e meno giovani- si presero per mano, pensando ai moneti felici vissuti fino a quel momento.

You can dance every dance with the guy
Who gives you the eye,
Let him hold you tight
You can smile every smile for the man
Who held your hand
Beneath the pale moon light…

Natasha e Clint ripensarono al loro primo ballo all’accademia dello S.H.I.E.L.D. avvenuto moltissimi anni prima, quando Natasha si stava adattando nel nuovo ambiente e terrorizzava chiunque con la sua sola presenza (non che la cosa fosse mutata negli anni).

Oh, I know that the music's fine
Like sparklin' wine,
Go and have your fun…

Pepper e Tony ricordarono quel breve ballo che li aveva visti protagonisti prima che Tony sparisse per utilizzare la prima Mark colorata di rosso e oro al fine di proteggere gli abitanti del piccolo paese di Yinsen.
Quella sera però era stata catartica per Tony perché per la prima volta in vita sua aveva visto Pepper non più come la sua assistente tuttofare, ma come la raffinata e sofisticata donna che lei era e per cui valeva la pena cambiare.

Laugh and sing, but while we're apart
Don't give your heart
To anyone…

Jane e Thor non avevano avuto molte occasioni per ballare, ma in vista del matrimonio avevano preso alcune lezioni, divertendosi nell’imparare insieme alcuni semplici passi.

Bruce, era stato avvicinato dalla più dolce bambina del mondo, Alice, e con gioia aveva lasciato che la piccola gli salisse sui piedi per farla ballare, non accorgendosi delle occhiate ammirate che gli riservavano alcune invitate.

You can dance, go and carry on
'Til the night is gone
And it's time to go
If he asks if you're all alone
Can he walk you home,
You must tell him "No"…

E Sam e James?
Il primo aveva invitato un’incredula Maria Hill, rivelando delle inaspettate doti da ballerino, mentre il secondo da parte sua l’aveva chiesto a Darcy, perché la giovane gli stava simpatica e perché non aveva di certo dimenticato la gentilezza che lei gli aveva dimostrato il dicembre precedente.

So, don't forget who's taking you home
Or in whose arms you're gonna be
So, darling, save the last dance for me
Oh, baby, won't you save the last dance for me?
Ooh, you make a promise that you'll save the last dance for me
Save the last dance, the very last dance for me.

-Questo è l’ultimo ballo, per stasera…-

-Sì, però ricordi cosa diceva Sinatra?-

-Cosa?-

-The best is yet to come…-

-Lo terrò a mente, mio Tesoro.-

-Sarà meglio.
Ho intenzione di trascorrere il resto della mia vita con te, ciò implica che staremo insieme per diverse decadi.-

-Non vedo l’ora.-

-Pronto per partire?-

-Certo.-

-Fammi recuperare la busta con le istruzioni da Vicky e sarò subito da te.
Aspettami di fuori, sulla terrazza.-

-Istruzioni? Terrazza?-

-Sì.-

Cinque minuti più tardi Selene l’aveva raggiunto, dopo aver indossato nuovamente il proprio anello di fidanzamento e con in mano una piccola busta candida.
-Ecco qua- gli disse, porgendogliela -Qui c’è tutto c’è tutto quello che devi sapere.-

-Tutto tutto?-

-Sì.
Volevo essere sicura di andare in un posto in cui non eri mai stato e ci è voluto un po’ per trovarlo, visto che, mentre cercavi Bucky hai girato per mezzo mondo.-

-Quindi partiamo subito?-

-All’istante.
I nostri bagagli ci stanno già aspettando.-

Incuriosito Steven aprì la busta e lesse ad alta voce il primo punto della lista: -Punto uno: stringere Selene.
Con molto piacere- celiò, passandole una mano attorno alla vita per avvicinarla ancora di più a sé.

-Punto due… pronunciare le seguenti parole…- qui si interruppe e fissò Selene negli occhi -dici sul serio?-

Quando lei si limitò ad annuire, le rivolse un sorriso dolcissimo e fece un ultimo cenno a James che era uscito di corsa per riprendere quello spettacolo imminente, poi esclamò con voce forte e chiara: -Heimdall, apri il Bifrost!-

Un momento dopo furono avvolti da una luce multicolore e dopo pochi istanti si ritrovarono in camera dorata e vennero salutati dal Guardiano del Ponte dell’Arcobaleno: -Benvenuti su Asgard.-

 









Angolo dell’Autrice:
Ciao a tutti!
E anche questa parte delle avventure di Steve e Selene è conclusa.
Ma non temete la loro storia non è terminata.
C’è la luna di miele da raccontare, sempre se vi interessa.
Io la scriverò comunque, sia chiaro, non vi libererete di me così facilmente.
Vi allego la gif in cui Steve dice a Selene che la trova bellissima.
Poi tutte le canzoni che ho inserito nel capitolo; hanno tutte un loro significato, se le ascolterete con attenzione.
Qual è la vostra preferita? Avete capito che cosa intendesse dire James con il bastone e la zanna? È un richiamo a “Certe cose non cambiano mai”.
Ho bisogno di un consiglio… Bruce con chi lo vedreste bene?
Un paio di foto di James quando si apre il Bifrost meravigliato e felice.
Come faccio da un po’ di tempo a questa parte, vi lascio il link alla mia pagina facebook.
Un saluto!
Ragdoll_Cat

P.S. Quasi dimenticavo! Per chi non ha letto la presentazione che ho pubblicato su facebook, ho trovato la prestavolto ideale per Selene: Zooey Deschanel. Se volete scoprire di più, scrivetemi e vi spiegherò ogni cosa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3731342