Sasunaru moments

di helad17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Momento numero uno ***
Capitolo 2: *** Momento numero due ***
Capitolo 3: *** Momento numero tre ***
Capitolo 4: *** Momento numero quattro ***
Capitolo 5: *** Momento numero cinque ***



Capitolo 1
*** Momento numero uno ***


Naruto Pov.

Mi hanno buttato a calci in questa specie di casa, hanno detto che da oggi in poi devo vivere qui. Gironzolo e praticamente mi accorgo che l’appartamento consiste in una stanza con un letto e un cucinino c’è anche un bagnetto con tutto il necessario. Sospiro, stavo meglio in orfanotrofio e mi annoio.

Vado fuori e mi dirigo al solito parco frequentato da altri ragazzi come me, prendo dei legnetti e ci gioco, mi sembra che si chiamasse Mikado. Mi guaro attorno e noto un paio di ragazzini e felice vado incontro a loro per poi chiedere se volessero giocare con me. Ma non faccio in tempo ad avvicinarmi che delle signore e dei signori lì portano via e rimangono ancora solo. Mi hanno spiegato che sono le loro mamme e i loro papà, ma non ho ben capito cosa intendessero con quei nomi. E non riesco a capire perché ce l’abbiano così tanto con me, io non ho fatto niente!

Ormai è buio, e anche se sono piccolo sono ben in grado di capire che devo tornare in quell'appartamento, il villaggio ė pericoloso di notte. Entro in casa, chiudo la porta e accendo la luce; ho fame ma non so cucinare e in più non riesco a raggiungere le mensole, devo andare alla ricerca di qualcosa che mi renda più alto. Una volta trovato mi rendo conto che le mensole sono vuote. Come farò a mangiare?

Purtroppo devo uscire di nuovo a cercare del cibo a costo di guardare nella spazzatura e adesso oltre al buio ci sono lampi e tuoni, cerco di difendermi dalla pioggia sotto la tenda di un chiosco di ramen, Kami quanta fame ho! All’improvviso il signore dietro il bancone mi fa segno di avvicinarmi e di sedermi sugli sgabelli e con mia immensa sorpresa mi offre un'immensa scodella fumante di miso ramen.

Non avevo mai avuto tanta gentilezza fino ad ora, il signor Teuchi, così si chiama, non solo mi ha offerto una seconda scodella di ramen calda ma anche un asciugamano, ero bagnato come un pulcino appena nato.

Non sono stato mai così bene, per la prima volta mi sono sentito un bambino come tutti gli altri ed è così che ho deciso che il ramen e l'Ichiraku Ramen sono il mio piatto e chiosco preferiti. 
 

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Capitolo 2
*** Momento numero due ***


Sasuke pov
Mi sveglio di soprassalto e all’inizio non comprendo immediatamente dove mi trovo. Sono nel mio appartamento, quello che ho acquistato dopo aver riscattato il patrimonio Uchiha. Infatti dopo quell’evento sono andato a dal terzo hokage che, nonostante avesse delle palesi remore, mi ha dovuto per forza consegnare la mia eredità. E così adesso mi trovo in questo appartamento con tutti i confort possibili, in quell’altra casa non ci metterò più piede. Mi alzo e vado in cucina per bere un bicchiere d’acqua, mi siedo sullo sgabello e rifletto. Ormai capitano tutte le notti gli incubi di sangue e come sempre la domanda al risveglio ė sempre la stessa “perché …”. Mi alzo e scuoto la testa, domani inizia la scuola e devo apprendere più cose possibili se voglio attuare la mia vendetta contro di Lui.
Finite le lezioni mi dirigo al pontile, esso si trova in una zona nascosta di Konoha e non ci viene quasi nessuno. In quel posto Lui mi ha insegnato la tecnica di fuoco di famiglia erano bei momenti quelli, prima che tutto cambiasse.
Basta! Mi rimprovero, non devo pensarci più e con rabbia lancio un sassolino nell'acqua laddove prima c’era il mio riflesso. Ed è in quel preciso momento che sento quello sguardo su di me,  mi giro appena e lo vedo, un ragazzino biondo dagli occhi azzurri. Rivedo nei suoi occhi la mia stessa solitudine, ma nonostante ciò faccio una smorfia per fargli capire che voglio stare in pace e lui di rimando mi risponde con un'espressione offesa. Nonostante ciò sento il mio cuore ed il mio volto distendersi in un sorriso anche se piccolo e mi sento in qualche modo meno solo.
Ritorno nel mio appartamento con l’umore più leggero, incosciente che quello sguardo e quegli occhi mi avrebbero seguito per tutta la mia esistenza e  che mi avrebbero salvato e ricondotto in un luogo chiamato casa.

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Capitolo 3
*** Momento numero tre ***


Sasuke Pov
Stiamo camminando in direzione del Paese delle Onde perché Suigetsu aveva necessariamente bisogno della spada Tagliateste di Zabusa. Essa si trova laddove lui riposa e non penso che nessuno l'abbia toccata.
Ed è così che ci apprestiamo ad e percorrere il Grande Ponte che collega il Paese delle Onde alla terraferma ed è così che vedo l'insegna. L’insegna è in legno e si trova appesa nella parte alta dell’arco di entrata. Alzo lo sguardo e con somma sorpresa che leggo il ponte reca una scritta che dedica il ponte a Naruto. Sento Suigestu chiedersi chi potesse essere questo Naruto, ma io non gli rispondo perché i miei pensieri sono andati indietro nel tempo, quando per poco entrambi ci stavamo rimettendo la pelle.
Que giorno, intrappolati tra gli specchi di Haku, nonostante fossi conscio che con quel colpo non solo avrei potuto morire ma che era una fottuta trappola, mi sono lanciato con la forza dell’intero corpo per proteggere Naruto.
La mia vendetta per la prima volta era in secondo piano e rispetto alla salvezza di quel Usurantokachi. Sono molto cambiato da allora, per raggiungere i miei obbiettivi, sono disposto ad uccidere e schiacciare chiunque mi sbarri la strada, anche il mio ex compagno di squadra.
Forse…

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Capitolo 4
*** Momento numero quattro ***


Naruto Pov

Siamo qui nel Paese delle Onde impegnati nella missione di protezione di Tazuna-san e Kakashi-sensei ci sta insegnando un esercizio per migliorare il nostro controllo del chakra. Ci troviamo in una piccola radura davanti a noi ci sono delle conifere secolari altissime e Kakashi-sensei ci sta spiegando le basi dell’allenamento. Esso consiste nel direzionare il nostro chakra alla pianta dei piedi e raggiungere la cima degli alberi secolari della foresta del luogo. Sollevando lo sguardo vedo che in pochi minuti il sensei ha raggiunto la cima di una conifera. Sospiro, non sarà facile.
Dopo pochi minuti, io e Sasuke notiamo che Sakura-chan ha già raggiunto la cima dell’albero anche se sono seccato le faccio subito i complimenti, ma lei tiene lo sguardo su Sasuke nell’attesa di un commento che non otterrà mai. Sakura-chan deve avere un controllo del chakra ottimo mentre io e Sasuke siamo in difficoltà. io non riesco nemmeno a iniziare e Sasuke fatica anche a raggiungere la metà della pianta. Ogni volta che progrediamo, dobbiamo segnalarlo usando il kunai, ed è così che mi accorgo che il teme nonostante io faccia dei progressi, è sempre avanti a me.
Decido quindi di dare una botta all’orgoglio e di chiedere consiglio a Sakura-chan e lei mi confessa che ė tutta una questione di concentrazione, bisogna rilassarsi e liberare la mente, così l'esercizio dovrebbe essere più facile da svolgere. 
Io la ringrazio e abbassando la voce la prego di non dirlo a Sasuke, lei è perplessa ma comunque annuisce.
Chiudo gli occhi per concentrarmi e rilassarmi, sento il chakra famigliare azzurro incanalarsi e stabilirsi sulla pianta dei piedi, quando sto per procedere, vengo interrotto da Sasuke.
Lo guardo interrogativamente e ha ...lo sguardo imbarazzato? 
Con tutta la grazia che mi ritrovo lo aggredisco e gli chiedo cosa volesse ora. Ed è così che sento Sasuke, senza guardarmi negli occhi, chiedermi che suggerimenti mi avesse dato Sakura e dopo l’iniziale sconcerto mi sento un po' bambino, ma il sorriso sulle mie labbra viene spontaneo, così come la mia risposta. 
E quindi, con estrema soddisfazione, gli rispondo che no, non glielo avrei mai detto.
Sasuke mi lancia uno sguardo dapprima sorpreso e poi arrabbiato, ma la giornata adesso ė più leggera! 

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Capitolo 5
*** Momento numero cinque ***


La missione era andata male, malissimo. Ero dolorante, stanco e sporco di polvere e di liquidi di ogni genere. Sasuke aveva un diavolo per capello, odiava quando non aveva la situazione sotto controllo ed essere catturati, legati e buttati in una cella dentro una grotta come due poppanti da banditi neanche ricercati non è quella che si può definire la missione perfetta.
Comunque riuscimmo a liberarci con un kunai e tagliare le corde che ci tenevano appesi come due salami, sennonché nel farlo centrammo la cassa di bombecarta che stava a pochi metri da noi facendo saltare tutto, per la gioia mia e di Sasuke. È così che ci apprestammo a scappare, uhm ad andarcene e ritornare a Konoha.
Stavamo, quindi, percorremmo i sentieri della foresta come se non ci fosse un domani che io, stanco ed affamato, presi coraggio e con il mio miglior sorriso, consapevole di poter essere giustiziato da lì a poco, proposi a Sasuke di fermarci e, se avesse voglia, di riposarci per una notte alle terme qui vicino per poi proseguire per Konoha il giorno dopo.
Sorprendentemente lui parve rifletterci e con un sorriso che sul suo viso parve più che ambiguo accettò, ma solo se avessi pagato io. Con la morte nel cuore guardai all’interno di Gamachan ed accettai.
Così ci ritrovammo in un’ albergo extra lusso che mi costò un occhio della testa, ma potemmo entrambi farci una doccia rigenerante e cenare, per poi rilassarci per almeno un paio d’ore alle terme annesse all’albergo. Esse erano costituite da piccole piscine circondate ognuna da delle rocce, che garantivano una certa privacy. Erano calde, pulite e meravigliose, che cosa altro poteva andare storto? 
Non feci in tempo a formulare il pensiero nella mia testa che ci ritrovammo nella nostra vasca, Sai?
Sai e Sasuke nello stesso posto era uguale dire guai, incommensurabili guai. Osservai Sasuke con la coda dell’occhio ed era lì che guardava in un punto indefinito del luogo con aria annoiata, in realtà era molto seccato di quella sorpresa.  
Sai sembrava ignaro della cosa ma in realtà era molto divertito ed aveva una luce dispettosa negli occhi, con il suo enigmatico sorriso ci guardò entrambi nelle nostre parti basse ed ebbi un brivido di freddo. Naruto, disse, ti ho sempre detto che ce l’hai piccolo, ma non avrei mai sospettato che un Uchiha ce l’avesse ancora più minuscolo... complimenti, superi Sasuke in qualcosa. L’apocalisse era arrivata ed era iniziata con i segni ninja bue coniglio scimmia i primi tre del chidori di Sasuke. Non feci in tempo a realizzare la cosa e che il fatto di essere alle terme avrebbe peggiorato solo le cose, che Sasuke lanciò la sua tecnica migliore facendo esplodere l’intera struttura. Mi svegliai poco dopo in mezzo alle macerie nudo e pieno di polvere, di nuovo.
Sasuke mi passò un yukata che in quel casino non so proprio dove lo avesse trovato e mentre  mi vestivo, notai il proprietario che parlava vivacemente con il mio vecchio compagno di squadra indicandoci ossessivamente, allora Sai ghignando disse qualcosa all’orecchio dell’uomo che sorridente si avvicinò a noi velocemente. Il  mio primo istinto fu quello di scappare e portarmi con me naturalmente Sasuke, ma rimanemmo lì come due pesci lessi. Il signor Nakamura aveva con sè un foglio che si rivelò una fattura che conteneva l’ammontare del pagamento del soggiorno in albergo, l’accesso alle terme con annesso i suoi servizi e il risarcimento dei danni materiali e morali per quello che era successo allo stabilimento balneare, tutti a carico di Sasuke!
Nakamura-Sama  ci spiegò con aria felice che Sasuke si era offerto di pagare il tutto e che in quanto Uchiha aveva i mezzi necessari per farlo. Nel mentre vidi Sai disegnare in tutta fretta un uccello d’inchiostro e fuggire e Sasuke che sembrava pietrificato.  
Provai a chiamarlo debolmente, ma lui si riprese in fretta e con un sguardo agghiacciante eseguì i segnali per l’evocazione e sibilando ora l’ammazzo per davvero, montò sul suo falco e si accinse ad inseguirlo dimenticandosi completamente di me e mii lasciò lì a tornare da solo a Konoha a piedi, ancora vestito con il solo yukata.


 

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