A new Tale at Fairy Tail

di Lady S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anno 808 ***
Capitolo 2: *** Anno 812 ***
Capitolo 3: *** Inizi ***
Capitolo 4: *** Heirs of dragon ***
Capitolo 5: *** Sleeping Beauty ***
Capitolo 6: *** Trick or.. ***
Capitolo 7: *** 7-..treat? ***



Capitolo 1
*** Anno 808 ***


1 - Anno 808


Erano passati 15 anni da quando il team Natsu era partito per la missione dei cento anni.
Per la gilda i primi tempi erano stati strani, silenziosi e quasi monotoni.
Insomma, Zeref era un pericolo ormai definitivamente archiviato e Acnologia con lui.
Questo non voleva dire che il mondo ormai era in uno stato di pace perpetuo, anzi, paradossalmente tutta una serie di gilde oscure aveva provato ad affermarsi, ma per i nostri maghi ormai erano poco più che una passeggiata.

Era vero.

Fairy Tail aveva attraversato gli inferi e ne era uscita tutta intera. Ormai non c'era più nessun nemico che temesse.
E fu così che nel giro di pochi anni, la Fairy Tail era stata letteralmente presa d'assalto dai maghi di nuova generazione.
In 5 anni avevano raddoppiato il numero dei maghi, in 10 lo avevano quasi quadruplicato.
La situazione stava diventando insostenibile, non tanto per una questione logistica, ma perchè lo spirito della gilda si impregnava in tutti i maghi che venivano marchiati: in poco tempo le zuffe nella gilda divennero insostenibili e nonostante i guadagni fossero più che accettabili, non era davvero possibile vivere perennemente in un cantiere.

Fu così che Luxus Dreyar, ormai divenuto il nono master di Fairy Tail dopo la dipartita del buon vecchio Makarov, si vide costretto dalla regina di Fiore ad istituire una legge che controllasse il numero di membri che potevano entrare a far parte della gilda.
Una volta all'anno quindi si teneva una gara alla quale potevano partecipare tutti i maghi che volevano entrare a far parte della gilda. Due posti erano però riservati ai maghi con “il diritto di nascita”, ovvero di quei maghi che erano consorti o figli di membri già di Fairy Tail.
Quindi, solo i primi 4 classificati di entrambe le competizioni sarebbero diventati nuovi membri.
Per gli esclusi, si prospettavano due possibilità: ritentare l'anno successivo oppure aspettare che si facesse avanti qualche altra gilda comunque molto prestigiosa come ad esempio la Blue Pegasus, la Lamia Scale, i Quattro Kerberos, Le Mermaid Heel e, soprattutto, la Sabertooth.
Non fraintendete, anche tutte queste gilde erano state prese d'assalto, ma nessuna era nella situazione di Fairy Tail.
Nessuno sapeva bene quale ne fosse il motivo poiché il mago nero era stato effettivamente sconfitto grazie alla forza di tutti.

Eppure Romeo Convault era fermamente convinto che fosse in parte colpa di Natsu e dei suoi compagni.
Erano loro che tutti volevano conoscere, lui ne era convinto, inoltre il fatto che ora nessuno avesse più idea di dove fossero o di quando sarebbero tornati, continuava a far parlare di loro, nonostante gli anni fossero ormai trascorsi.

Romeo se ne stava seduto sul molo, a cavalcioni sull'acqua a fissare l'orizzonte.
Erano passati gli anni e lui era diventato ormai un adulto e un mago molto affermato e richiesto: i clienti adoravano i suoi modi discreti e il suo carattere mansueto e deciso allo stesso tempo. Inoltre, il suo potere era cresciuto insieme a lui e tutta Fiore ormai conosceva e raccontava delle sue fiamme.
A sua volta era diventato un maestro per i giovani maghi.
Quando ci rifletteva gli veniva quasi da ridere. Era assurdo che proprio lui desse lezioni su come usare le fiamme.
Solo Natsu doveva avere questo diritto.
Si sentì stringere il cuore. Gli mancavano i suoi compagni, ogni giorno.
Natsu era il suo mentore e maestro, Gray era il suo esempio di vita, Lucy era come una sorella maggiore amorevole e premurosa, Erza..beh, Erza era Erza, e Wendy era la sua prima cotta. Ci aveva messo qualche anno a capirlo perchè a 15 anni non era assolutamente in grado di capire cosa fosse l'amore. D'altronde in quella gilda sembrava che fosse per tutti un enorme tabù. Le coppie si distinguevano anche senza che venissero dichiarate e spesso gli ultimi a sapere della coppia erano proprio i diretti interessati. Che cosa assurda! Maghi potentissimi e famosissimi che avevano il terrore di dichiarare i propri sentimenti.
E fu così che la stretta al cuore scomparve e sul viso di Romeo apparve un meraviglioso sorriso.
Aveva 30 anni ormai, ma sembrava ancora un ragazzino quando sorrideva in quel modo.
Romeo si alzò e con passo lesto si avviò verso la propria gilda. Aveva bisogno di trovarsi un lavoro al più presto visto che la sua mente stava diventando sempre più nostalgica.
Era una buon modo per non pensare. Buttarsi a capofitto nel lavoro aveva tanti aspetti positivi, come la fama, il denaro e le distrazioni.
L'unico aspetto negativo era che non era riuscito a farsi una famiglia. Non che la cosa gli dispiacesse più di tanto, la sua gilda era la sua famiglia, senza contare che tutti i pargoli dei suoi coetanei avevano una vera e propria passione per lui, il ragazzo-vagabondo che girava il mondo attraverso i suoi lavori. Le sue storie venivano ascoltate da tutti, che avessero pochi anni o fossero in piena adolescenza. Così i genitori potevano trascorrere una serata tranquilla mentre Romeo faceva da baby-sitter a tutti i piccoli della gilda.
Il problema era la sera, quando rincasava nella sua dimora così piccola e fredda. Aveva smesso di vivere con suo padre da molto tempo ormai e, per quanto la vita da scapolo gli piacesse, ogni tanto sentiva il peso di stare da solo.

Romeo aumentò la velocità nella camminata. Aveva estremo bisogno di un nuovo lavoro, subito.

Era quasi arrivato alla gilda quando sentì un boato giungere proprio da quella direzione.
E poi silenzio.
Un silenzio irreale, come se il tempo si fosse fermato.

La pelle di Romeo si accapponò e le sue gambe si mossero d'istinto.
Che diavolo stava succedendo?
Richiamò le sue fiamme attorno alle mani, pronto ad attaccare qualsiasi cosa o persona stesse attaccando la sua casa.
In poche falcate arrivò davanti al piazzale della gilda e il suo cuore mancò un battito, le sue mani si spensero e una lacrima silenziosa scese sul suo volto.

I suoi compagni erano tornati a casa.

 

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Capitolo 2
*** Anno 812 ***


2 - Anno 812
 

Oak Town.
Il sole splendeva placido sulla città di pietra poco prima che iniziasse l'ora del suo tramonto.

Un gruppo di 4 ragazzi si apprestava a cercare un alloggio per la notte prima che calasse l'oscurità.
Giunsero alla locanda che si trovava ai piedi della collina della città. Non era nei loro interessi trovare una sistemazione sontuosa. Si sarebbero fermati una notte e nulla più, giusto il tempo di dormire e rifocillarsi. La strada verso casa era ancora lunga, ma dopo aver portato a termine un lavoro, tornare era solo un viaggio di piacere.
I quattro presero dunque due stanze separate per dividersi tra maschi e femmine. Si diedero una veloce rinfrescata prima di scendere nella taverna per cenare tutti insieme.
Il ragazzo più giovane fu il primo a scendere e si sedette al bancone del bar, pronto a provare una dei suoi ultimi esperimenti.

-Salve, vorrei ordinare qualcosa da bere, per cortesia-

Gli si avvicinò una ragazza che sembrava molto giovane, anzi decisamente troppo giovane per essere una lavorante. Il giovane vide che la ragazza non aveva nessuna intenzione di andarsene, anzi sembrava proprio che stesse aspettando la sia ordinazione.

Fu allora che si costrinse a sfoderare un sorriso e nella maniera più cordiale possibile le chiese -Potresti per cortesia andare a cercare l'oste o la locandiera?-

Incredibilmente il viso della ragazza divenne tutto rosso, facendo raggiungere la sua carnagione la stessa tonalità rosa dei suoi capelli, e la sue espressione divenne buffa, nonché fosse visibilmente indispettita. Il giovane dovette trattenersi dal riderle in faccia. Sembrava quasi che anche le sue trecce potessero alzarsi e darle un'aria ancora più infuriata.

-Nostro caro ospite, sono proprio qui, davanti a lei pronta a prenderle l'ordinazione se soltanto volesse gentilmente dirmi che cosa posso servirle- gli rispose a tono, con un filo di prepotenza nella sua voce, ben celata dalle parole tutto sommato gentili..
..peccato che anche la voce sembrasse quella di una bambina.

Il ragazzo dovette girare il viso e mettersi una mano davanti alla bocca per nascondere il ghigno divertito che si stava formando sulla sua faccia.
Si, si sentiva quasi in colpa per come si stava comportando, non lo negava. Sapeva benissimo che quella ragazzina non doveva essere molto più piccola di lui, anzi, guardandola meglio poteva quasi azzardare a dire che potessero essere coetanei.
Ottimo, questo voleva dire che il suo esperimento stava funzionando. Decise di osare di più.

-Ragazza, non ho tempo da perdere. Sono sicuro che tu non abbia l'età per lavorare, figurarsi se posso chiederti di servirmi una birra!- disse, facendo molta attenzione mentre alzava il tono della voce al fine di non mandare tutto all'aria.

Si pentì quasi immediatamente di quello che aveva appena fatto. La ragazzina infatti era saltata in piedi sul bancone e sembrava pronta a saltargli letteralmente addosso, visto e considerato il pugno che stava preparando, un destro per la precisione.
Fu allora che il giovane fece l'unica cosa possibile, ovvero si scostò, spostandosi all'indietro, perdendo l'equilibrio sullo sgabello e cadendo inevitabilmente con il sedere a terra. Inutile dire che qualcuno seduto ai tavoli si mise a ridere molto rumorosamente.

Quando si accorse di quello che era appena successo, si guardò intorno per un momento.
La ragazzina era stata placcata dall'oste, un omone enorme e non più troppo giovane che si era prontamente messo in mezzo a loro due e che adesso la teneva bloccata nonostante scalciasse, con un braccio, sulla sua spalla mentre porgeva l'altra mano al ragazzo a terra.
Vide il viso della ragazza passare dalla rabbia allo stupore.

Con l'oste invece andò peggio. Il suoi occhi passarono dall'essere dispiaciuti ad essere furenti.

-Tu, ragazzino, sei un mago, vero?- gli chiese mentre posava a terra la ragazza dai capelli rosa

Il ragazzino saltò immediatamente in piedi, scostandosi la ciocca di capelli neri che gli era cascata sugli occhi.
Sulle gambe malferme fece leggermente un segno di assenso con il capo.

L'omone scosse la testa, sconsolato.
La ragazzina invece lo fissò, imbambolata. Tutta la sua rabbia era scomparsa di colpo, lasciando solo meraviglia e sorpresa.
L'oste si chinò sul ragazzo, dandogli una pacca sulla testa.

-Ragazzino, ho avuto a che fare con tanti maghi in vita mia, nonostante non mi siano mai piaciuti. Non che io abbia qualcosa contro di voi, sia chiaro, ma avete tutti un carattere che non mi piace. Vi credete superiori a noi e, per questo, fate ogni cosa vi passi per la testa. Esattamente come te, ragazzino. Stavi provando una magia muta-forma, non è vero?- non aspettò neanche che gli rispondesse che subito si girò verso l'altra ragazzina -E tu, signorina, oh io e te abbiamo già fatto questo discorso tante, troppe volte. Non puoi lavorare da sola, sei ancora troppo giovane, lo sai! Qualche volta mi metterai nei guai. Se non fosse per mia moglie, ti avrei già cacciata da molto tempo. E ora, vai a cercarla e non osare allontanarti ancora da lei. Sono stato chiaro, Layla?-
La ragazzina corse immediatamente dietro il bancone, ma questa volta raggiunse una donna matura che stava lavorando. Non le disse nulla, ma la guardò con aria di rimprovero e le diede un vassoio con delle pietanze da portare al tavolo accanto.

L'oste si girò ancora verso il ragazzo con tutta l'aria di continuare a rimproverarlo.
Dal canto suo, lui cercò di farsi ancora più piccolo..ma qualcuno gli mise un braccio intorno alle spalle.
Qualcuno che, per fortuna, conosceva molto bene.

-Signore, lo deve perdonare. Il mio compagno si stava solo esercitando. È un po' ansioso perché una volta tornati a Magnolia dovrà gareggiare al torneo delle fate e far valere il suo diritto di nascita- disse la ragazza che si era appena messa alle spalle del giovane. -Ho sentito quello che stava dicendo prima e capisco come mai gli abitanti di Oak City siano avversi ai maghi: avete avuto una delle più brutte esperienze mentre i Phantom Lord risiedevano qui. Ma non siamo tutti uguali. Le garantisco che nessuno della mia gilda farebbe mai qualcosa che potesse fare del male ai cittadini comuni, lo stesso vale per le nostre reclute. Quindi per favore, consideri quello che ha fatto il mio compagno come una qualsiasi marachella fatta da un ragazzo di 14 anni- e così concludendo, la ragazza sfoderò il suo sorriso più ammaliante.

L'oste rimase senza parole.
La ragazza con cui stava parlando era bellissima.
Il suo abbigliamento non nascondeva nulla del suo corpo: era quello di una giovane donna con un fisico snello, sinuoso e formoso, ma dal viso si capiva bene che non era ancora vicina ai 20 anni. Aveva dei lunghi capelli bianchi leggermente ondulati che le incorniciavano il viso e si allungavano lungo tutta la sua schiena.
Lei lo stava fissando, con i suoi occhioni grigio-verdi e l'aria gentile, in attesa dei una risposta.

L'uomo si riscosse cercando di mettere insieme una frase.

-Avete parlato del torneo delle fate e del diritto di nascita. Questo vuol dire che..- ma non finì mai la frase perchè la ragazza intervenne.

-Che noi siamo maghi di fairy tail. Mi dia retta, si ricordi il nome di questo ragazzo, perchè sentirà spesso parlare di lui in futuro.- così dicendo si allontanò andandosi a sedere al tavolo dove il resto dei compagni la stavano aspettando.

Il ragazzo allora fece per andarle dietro, ma l'oste gli mise una mano su una spalla.

-Ragazzino, chi diavolo sei?-

Il ragazzo si voltò verso l'uomo un'ultima volta, puntando i suoi occhi neri taglienti verso di lui.

-Io sono Silver. Silver Fullbuster.-

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Si lo so, sono terribile.

Qualcuno già nel precedente capitolo ha intuito quanto io fossi appassionata ai misteri e ai colpi di scena per cui, ODIATEMI PURE, sono qui apposta a lasciarvi sulle spine.

Ve lo dico, io sto già ridendo da sola come una pazza immaginando tutti gli accidenti che mi state mandando.
So perfettamente che ci saranno pareri contrastanti su chi sia effettivamente Silver..ma non vi dirò nulla, mi spiace (anzi, no! :D)

Ringrazio per le recensioni allo scorso capitolo:

  • Sissi1978

  • Dovah3K

Ringrazio anche tutti coloro che hanno solo letto e continueranno a farlo.

Spero di avervi invogliato a seguirmi in questa mia nuova FF.
Un bacio a tutti,
Lady S

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Capitolo 3
*** Inizi ***


3 – Inizi


Oak – 813

La cosa che Layla odiava di più era litigare con suo fratello.

C'era da dire che loro due, pur essendo gemelli, erano caratterialmente come il giorno e la notte: lei impulsiva e prevaricante, lui riservato e timoroso del pensiero altrui.
Nonostante questo, loro erano tutta la loro famiglia, non avevano altri che tenessero a loro.

L'oste e sua moglie si erano presi cura di loro fin da quando avevano 4 anni, ma non erano i loro genitori e loro stessi non cercavano di esserlo. Erano stati il loro sostentamento negli anni e li avevano cresciuti in modo tale che sapessero stare al mondo, gli avevano trovato un lavoro e una dimora quando avevano compiuto i 15 anni, all'inizio di quello stesso anno. C'erano sempre stati per loro, ma non erano mai diventati la loro famiglia.

Anche perchè loro due dei genitori li avevano ancora.
Dove fossero era un altro paio di maniche.

Layla era cambiata molto nel corso dell'ultimo anno.
Gli ormoni avevano fatto il loro dovere e il suo corpo era diventato formoso e sinuoso.
Quando si guardava allo specchio, rivedeva sua madre riflessa, o per lo meno, quello che si ricordava di lei.
Solo il viso non era uguale. I suoi ormai lunghi e perennemente spettinati capelli rosa incorniciavano un viso leggermente più largo rispetto a quello di sua madre.  Anche lo sguardo apparteneva alla famiglia di suo padre: occhi neri, profondi e taglienti la rendevano ancora più attraente al genere maschile, ne era consapevole.
Ogni volta che lavorava alla locanda si sentiva gli occhi puntati addosso.
Non che a lei importasse qualcosa. Aveva 15 anni e a lei queste cose non interessavano affatto, aveva già troppe cose a cui pensare.

Aveva appena finito di fare un doppio turno alla taverna.
Le piaceva lavorare perchè poteva conoscere tanta gente nuova. C'era in lei lo spirito dell'avventura e, se solo avesse potuto, avrebbe girato tutto il mondo alla scoperta dello stesso e se stessa.
Lavorare alla locanda era un buon compromesso, dopotutto.
L'unico problema sorgeva quando il suo carattere irruento le faceva perdere la pazienza con alcuni clienti. A volte la gente si permetteva di dire o fare cose senza un minimo di educazione e a lei andava il sangue al cervello. Era proprio a causa di questo suo caratteraccio che l'oste non le permetteva ancora di lavorare da sola. Alla fine ci aveva fatto l'abitudine, lo sguardo dei suoi tutori non era così difficile da sopportare e, tutto sommato, non la riprendevano neanche troppo.
Dall'ultima volta che si era presa una bella lavata di capo era passato quasi un anno ormai, da quando i quattro maghi di Fairy Tail avevano alloggiato lì e lei aveva quasi aggredito quel ragazzino con i capelli neri. Le aveva davvero fatto saltare i nervi.

Mentre ricordava questi spiacevoli momenti, arrivò a casa.

Due giorni fa aveva lasciato suo fratello dopo avergli urlato contro come una pazza.
Di solito, lei era la testa calda fra i due, quella impulsiva e poco responsabile eppure, a volte, suo fratello si comportava come un bambino e questo era davvero il colmo.
Lui, sempre così composto, posato e serio, poteva facilmente assumere comportamenti veramente infantili quando sentiva che veniva minata la sua competenza. Assurdo.
Come il motivo per cui avevano litigato d'altronde. Una stupida scaramuccia tra loro legata all'eterno dilemma di superiorità tra muscoli e cervello. Come se a Layla fregasse qualcosa.
Suo fratello pensava troppo, era questo il vero problema.
Layla era stufa di litigare e si era imposta di non farlo. Voleva solo riappacificarsi, giocare un po' con lui e poi andare a dormire. Questi due giorni l'avevano comunque stancata e adesso gli serviva solo un po' di svago.

Aprì la porta di casa, nella convinzione di sentire il profumo della cena che suo fratello avrebbe dovuto cucinare per loro e invece, niente.

-Igneel?- chiese guardandosi intorno con fare guardingo. Era strano che non fosse ai fornelli, ma magari si trovava ancora in camera sua immerso nella lettura. Succedeva quando lo lasciava troppi giorni da solo. La sua fame di sapere era leggendaria ad Oak.

-IGNEEL!- lo chiamò più forte, andando verso le scale.

Ancora silenzio. Troppo silenzio in effetti.

E poi..l'odore di suo fratello non era così forte. Questo voleva dire solo una cosa, ovvero che non era li.
Layla si fiondò nella camera di suo fratello. Dallo specchio della sua scrivania vide che un biglietto la stava aspettando sul letto.
Lo lesse velocemente. Si arrabbiò talmente tanto che una gocciolina di sudore le scese lungo la schiena.

Quel pazzo di suo fratello stava andando a Magnolia per partecipare al torneo di Fairy Tail!

Doveva muoversi, probabilmente aveva un giorno intero di vantaggio e questo era potenzialmente un disastro considerando che avrebbe dovuto raggiungerlo con dei mezzi convenzionali.
Porca miseria, ma cosa stava passando nella testa di suo fratello?!

Layla fece per andarsene, ma un particolare nel suo riflesso la fece fermare e rabbrividire.

Una ciocca dei suoi capelli era già diventata nera.

La follia di suo fratello non era solo un disastro, ma poteva anche segnare la loro condanna.


***

Magnolia – anno 808

Tutta la gilda era in visibilio per il ritorno dei compagni. Anche le persone che non avevano conosciuto personalmente i maghi in questione stavano festeggiando con urla gioiose.
I loro compagni erano tornati, vivi dalla missione dei 100 anni.

O per lo meno, tre di loro erano tornati a casa.

Romeo era andato direttamente nell'ufficio del proprio master a chiedere spiegazioni. Non gli stava bene il silenzio-assenso che c'era stato da parte sua prima, come se fosse stata la cosa più normale veder tornare a casa solo loro.

-Luxus, non ti preoccupa nemmeno un po' il fatto che Lucy e Natsu non siano tornati? Perchè non hai chiesto spiegazioni?-

Luxus non si scompose.
Il suo viso aveva assunto da anni ormai una perenne espressione austera e imperscrutabile. La cosa non era successa nell'istante stesso in cui era diventato master, ma ci vollero davvero pochi mesi.
Luxus, persona già caratterialmente chiusa ed inflessibile era diventato negli anni più impettito e fermo sui propri ruoli e sulle proprie responsabilità.

-Romeo, non c'è niente al mondo che non possa preoccuparmi se è compreso Natsu,entrambi conosciamo bene il nostro compagno. Ciononostante sappiamo entrambi che se non sono qui probabilmente hanno i loro motivi. Inoltre Natsu e Lucy sono probabilmente le due persone al mondo che più sanno sopravvivere – poi indurì leggermente il tono e concluse –In ogni caso Romeo, la cosa non deve interessarti. So che sei preoccupato per cui lo dirò una volta sola: non ho motivo per credere che non stiano bene, ma non sono affari tuoi, tanto meno della gilda. Sono stato chiaro?-

Romeo non rispose.
Sapeva perfettamente che il master non avrebbe accettato un no come risposta.
Si ricompose e, senza dire altro fece per andarsene.

-Romeo aspetta un momento- lo richiamò Luxus.

Nel farlo si era alzato in piedi posando i propri pugni sul tavolo, mettendo ancora più in risalto la sua superiorità

-Voglio essere chiaro con te, non parleremo mai più di questo argomento e ti vieto in assoluto di ficcare il naso in giro. Non chiederai a Wendy, Erza o Gray di raccontarti della loro missione. Ti diranno quello che vorranno dirti e ti basterà quella versione. Credimi Romeo. Se saprò che stai facendo domande o cercando risposte manderò te stesso a compiere una missione dei 100 anni il più lontano possibile da qui-

I due uomini si fissarono a lungo negli occhi. Luxus cercava segni di resa, Romeo cercava solo risposte.
Poi alla fine capì.

-Master, farò come mi hai detto- Romeo si voltò verso la porta per andarsene definitivamente.

Luxus si sedette, rilassando i muscoli della schiena. Non si era nemmeno reso conto di averli tesi.

Romeo si fermò sulla porta, voltandosi.

-In qualsiasi cosa siano coinvolti, sono sicuro che tuo nonno non li avrebbe abbandonati a se stessi-

A quel punto se ne andò, sbattendo la porta.


***

Oak - 813

Igneel era appena arrivato a Fairy Tail ed era pronto ad iscriversi al torneo.

Avrebbe dimostrato a quella boriosa di sua sorella che avrebbero potuto ingannare tutti e vivere liberi di andarsene dove volevano, se solo lo avessero voluto.
Aveva pensato a tutto: si era procurato un buon travestimento e si era compilato da solo dei documenti falsi. Per uno come lui, era stato semplice come bere un bicchiere d'acqua.
Si era tinto i capelli di castano e si era comprato un abbigliamento tipico da mago, che prevedesse una protezione per il viso, e lo aveva abilmente invecchiato e sgualcito.
Nessuno avrebbe mai dubitato di lui, ne era certo.
I maghi erano tipi strani ed eccentrici, per cui il fatto che un apprendista volesse mantenere il volto coperto, non avrebbe destato sospetti. Se qualcuno avesse chiesto, avrebbe detto che celava il volto per una vecchia cicatrice procuratosi durante il suo allenamento.
Per il suo odore, si era procurato una quantità incredibile di colonia prodotta a Magnolia. Aveva speso un sacco di soldi, ma solo in questo modo poteva giustificare il suo grande utilizzo di questa fragranza. Avrebbe detto che si era innamorato del profumo e che ne metteva così tanto perchè voleva sentirlo per tutto il giorno.
Aveva pensato davvero a tutto e questo lo rendeva ancora più spavaldo.

La ragazza davanti a lui aveva finito di iscriversi ed ora toccava a lui, finalmente.
Il ragazzo che raccoglieva le adesioni era talmente stravolto che, non solo non gli chiese nulla, ma non lo guardò neppure.
Igneel ebbe la cortezza di non dire niente. Si limitò a dare i propri documenti e il ragazzo davanti a lui si limitò a copiarne i dati. Quel giovane e lui dovevano essere coetanei e se raccoglieva le iscrizioni voleva dire che era un membro nuovo di Fairy Tail.
Le cose stavano andando meravigliosamente bene, non che si aspettasse qualcosa di diverso.

-Ho quasi finito con la tua iscrizione, devo solo farti un ultimo paio di domande. Domanda numero uno, partecipi come esterno o come mago avente diritto di sangue?-

Igneel quasi sorrise. Avrebbe voluto urlare a gran voce che il suo era IL diritto di sangue, ma non avrebbe mai raggiunto il suo scopo.

-Partecipo come mago esterno. Conosco Fairy Tail solo di fama e vorrei davvero entrare a farne parte- disse fingendo entusiasmo.

-Bene, allora ti faccio l'ultima domanda. Quando gareggerai nell'arena verrai annunciato. Vuoi che usiamo il tuo vero nome o preferisci un soprannome?-

Igneel aveva pensato anche a questo.

-Vorrei usare il mio soprannome, è molto conosciuto da dove vengo io. Red Angel-

-Red Angel? Curioso. Mai sentito da queste parti. Ha a che fare con il tuo potere immagino.-

-Ovviamente non ho popolarità qui a Magnolia, ma spero di averne dopo essere entrato a far parte della gilda. Ma si, il mio epiteto ha a che vedere con la mia magia. Dunque, abbiamo finito?-

Il ragazzo fece un segno di assenso e gli restituì i documenti. Dietro di lui comparve un uomo sulla trentina che portava il simbolo di Fairy Tail marchiato rosso sulla spalla sinistra.

-Fullbuster, quando avrai finito con lui vai a casa. Tua madre ti sta cercando. Verrà Redfox a terminare le iscrizioni- detto questo se ne andò

-Fullbuster? Come Gray Fullbuster?- chiese Igneel improvvisamente molto interessanto al suo interlocutore.

-Si Angel, Gray Fullbuster è mio padre- rispose con poca voglia. Comprensibile, probabilmente glielo chiedevano di continuo. -Beh, a questo punto, buona fortuna per domani. Credo che verrò a vedere gli incontri- gli disse mentre si alzava per andarsene.

-Ci conto- rispose Igneel mentre un sorriso affiorava sulle sue labbra.

Le cose stavano diventando sempre più divertenti.




 

 

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Capitolo 4
*** Heirs of dragon ***


4 - Heirs of dragon



Layla era arrivata a Magnolia la sera prima che iniziasse il torneo. Ci aveva messo due giorni, due lunghissimi giorni.

Non lo avrebbe mai trovato in tempo, ne era certa. Conosceva bene suo fratello e sapeva che avrebbe preso tutte le precauzioni del caso, ciononostante era terribilmente preoccupata.
I suoi capelli ormai erano neri come la pece.

Le cose si stavano seriamente mettendo male.

Non avrebbe mai trovato quel pazzo di Igneel quella sera, lo aveva capito. Sentiva che era in città, ma non avrebbe avuto modo di localizzarlo con certezza perchè il suo odore era davvero poco percettibile e lei non poteva dare nell'occhio.
Era già difficile passare inosservata senza che si mettesse a fare domande in giro.

Lo avrebbe suonato a dovere quando tutto questo sarebbe finito, era una promessa!

Con l'animo furioso e l'umore distrutto dalla frustrazione, si mise a cercare una sistemazione per la notte il più possibile lontana dalla gilda di Fairy Tail, pregando che nessuno potesse riconoscerla.


***


Silver aprì la porta di casa con fare guardingo.
Se sua madre l'aveva mandato a chiamare in gilda, voleva dire che doveva dirgli qualcosa lontano da orecchie indiscrete.
A meno che..

-Nii-san! Sei tornato!- sua sorella gli saltò addosso o meglio, gli si materializzò in braccio, comparendo da una nuvola di cristalli di ghiaccio.
Per avere solamente quattro anni, il suo potenziale magico era impressionante.

-Alice! Ciao piccola terremoto. Mi sai dire dove si trova la mamma? So che mi sta cercando- così dicendo le scompigliò i capelli, facendola ridere.

-Mamma si trova in giardino, c'è anche papà con lei- a quel punto, la piccola si smaterializzò di nuovo, tornado ad essere ghiaccio, e si diresse verso l'esterno

-Quindi nostro padre è tornato- bisbigliò Silver tra sè e sè.

Mise un piede fuori casa e si gelò per un istante.

Non ce la poteva fare, conosceva molto bene sua madre, ma non si era mai abituato a vederla spalmarsi addosso a suo padre. Era incredibilmente imbarazzante, per quanto sapesse che era il loro modo di essere romantici.
Quantomeno suo padre era più posato.
Alice si ricompose proprio sulle sue spalle e lui la fece saltare e girare.

Infine, si girò verso Silver, facendogli un sorriso e un cenno.

Silver si sentiva grande ed indipendente e questo i suoi genitori lo sapevano bene. Inoltre, detestava essere paragonato a suo padre o vivere nella sua ombra, ma nulla gli avrebbe impedito di andare ad abbracciare il suo vecchio.
Nascose il viso nella sua spalla.
Erano quasi dieci mesi che non tornava a casa e, odiava ammetterlo, ma gli era mancato da morire.
Voltò leggermente la testa, in manera tale da esporre il viso, e ringraziò silenziosamente sua madre per avergli evitato questa scena davanti a tutta la gilda.

A quel punto, suo padre gli mise una mano sulla spalla per scorstarlo leggermente.

-Ciao Silver. Sei cresciuto molto dall'ultima volta che ti ho visto- lo guardò in viso – stai diventando un'uomo ormai. Ascoltami, vorrei parlare con te di un argomento delicato. Stasera devo incontrarmi con il master, ma che ne dici se domani, dopo le selezioni andiamo a mangiarci insieme qualcosa?-

Il volto di suo padre era disteso, ma Silver notò che c'era qualcosa di diverso nel suo tono di voce, incertezza forse, ma non ne poteva essere sicuro. Non lo aveva mai sentito così.

L'orologio di casa suonò e Silver si accorse di essere in ritardo. Immediatamente si rabbuiò.
Altrettanto in fretta, suo padre se ne accorse e, con delicatezza, lo scostò.

-Silver, cosa c'è?-

-Io e il mio team eravamo d'accordo che ci saremmo visti stasera e credo che mi stiano già aspettando. Il fatto è che non sono più tanto del''idea di andare..-
spiegò guardando a terra, visibilemnte combattutto.

A quel punto Gray lo costrinse a guardarlo negli occhi e con fare molto dolce, gli sorrise.

-Vai con il tuo team. Anche Fairy Tail è la nostra famiglia e, come tale non va trascurata. Inoltre non ti devi preoccupare: Luxus mi sta aspettando e penso che la cosa andrà per le lunghe quindi vai e non pensarci più. Promesso?-

Silver si limitò a fare un segno di assenso con il viso, ma i suoi occhi erano tornati a sorridere.
A quel punto si staccò, diede un bacio in fronte a sua madre e se ne andò. Intanto Gray aveva posato Alice a terra e anche lei si allontanò per andare a giocare.
In quel momento, l'uomo si avvicinò a sua moglie, cingendole un fianco con il proprio braccio.

-Juvia, dimmi che non sto sbagliando a trascinare nostro figlio dentro a questa storia- le chiese mentre posava il suo mento sulla sua chioma di capelli azzurri.

Juvia, dal canto suo, si abbandonò completamente contro il corpo di Gray, posando la sua schiena contro il suo petto marmoreo e appoggiando la testa contro la sua spalla.

-Nessuno può dirci cosa sià giusto fare, ma so che Juvia sarà sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa succeda-


***


Layla se ne stava in un angolo della locanda mangiare velocemente la sua cena.
Per essere la locanda più lontana di Fairy Tai, era davvero piena di gente. Possibile che questo evento portasse così tante persone?

Trangugiò anche l'ultimo boccone, si affrettò a fare su le sue cose per portarle al bancone e poi rinchiudersi in camera. Per quanto lei amasse stare in mezzo alla gente, quello non era davvero il momento migliore.
Era ad un passo dal bancone, quando scivolò miseramente su qualcosa. Era sicura che sarebbe caduta a terra con la faccia dentro al piatto vuoto, ma qualcuno la prese al volo, afferrandole il gilet di pelle nera.

- Ehi, dovresti stare attenta quando cammini, potresti farti male- le disse il suo salvatore

Layla si ricompose un momento, posando il piatto sul bancone. Solo a quel punto si voltò per ringraziare la persona che le aveva appena salvato la faccia.
Fece per dirgli qualcosa, ma si bloccò.

Silver Fullbuster!
Con tutte le persone che c'erano a Magnolia, doveva essere stato proprio lui a trattenerla?

Vide che la stava guardando con aria stranita ed incuriosita e allora Layla capì. Lui non aveva idea di chi lei fosse.
Comprensibile in effetti.
Non solo lei era fisicamente maturata, ma aveva anche i capelli neri e molto, ma molto più lunghi rispetto all'anno prima.

-Io..ecco, volevo ringraziarti. Scusami ma sono un po' sovrappensiero. Scusa ancora per il disturbo- abbozzò una frase al meglio che potè e cercando di andarsene il più velocemente possibile, ma Silver la trattenne per un braccio

-Ehi, calma guarda che non mordo. Stavo pensando, già che ci siamo incontrati, perchè non vieni a bere qualcosa con me e con i miei amici?- le disse, sfoderando un sorriso a trentadue denti e ammiccando leggermente.

Incredibile, stava flirtando con lei!
SUL SERIO?!

Layla divenne paonazza a causa del suo sforzarsi dal non ridergli in faccia. Se solo lui avesse saputo..

-Sei molto gentile, ma davvero, non posso. Sono di fretta e domani avrò una giornata molto impegnata per cui dovrei proprio andarmene, ora- rispose cercando di rimanere il più neutra possibile, ma si sentiva il viso in fiamme.

Silver a quel punto la squadrò. Ad un certo punto incrociò le braccia sul petto e mise il broncio.

-Ah, adesso ho capito. Sai chi sono e siccome domani devi misurarti nelle selezioni per Fairy Tail, non vuoi farti vedere con me- le disse con aria spavalda – pensare che ti ho fatta scivolare apposta per prenderti al volo e conoscerti- borbottò a denti stretti.

Layla era allibita.
Una persona normale non avrebbe mai sentito quella sua ultima frase, ma a lei non poteva sfuggire.

Cosa aveva appena detto?!

-Tu mi hai fatta scivolare..apposta?- chiese perplessa. Questa non se la aspettava proprio.

Silver sbarrò gli occhi. Povero ragazzo, probabilmente si stava chiedendo se fosse impazzito di colpo.

-Tu..io..non pensavo di averlo detto ad alta voce!- ammise improvvisamente imbarazzato mentre perdeva tutta la sua spavalderia.

A Layla, in tutta sincerità fece tenerezza.
Decise di sorvolare sulla cosa, anche perchè se ci avesse pensato bene e si fosse alterata, la cosa le sarebbe potuta sfuggire di mano.

-Nonostante questo, si, so perfettamente chi sei, Silver Fullbuster, ma non ti sto evitando per i motivi che hai detto. Non mentivo quando dicevo che domani sarà una giornata molto impegnativa, senza contare che sono arrivata in città da poche ore e quindi sono anche molto stanca- spiegò

Finalmente vide sul suo volto i primi segni di resa.

-Quindi non mi stai evitando perchè sei una maga che vuole entrare a Fairy Tail..-

-No..- Layla gli rispose, ma quello non la stava ascoltando

-..mi stai evitando perchè sei stanca. Beh ma se è così allora è facile! Domani verrai con me a vedere le selezioni. Noi come team abbiamo accesso a posti con una visuale migliore. Certo, non come quella dei “vecchi” della gilda, ma comunque merita. Che ne dici?-

Per un momento Layla si chiese se quel ragazzo avesse qualcosa che non andasse.
I casi erano due: o era sordo o era la persona più ostinata che lei avesse mai incontrato.

-Quale parte del “domani avrò una gior..”- ma si fermò di colpo. Quella poteva essere una buona, anzi una ottima possibilità per trovare suo fratello.

-Quanto è buona la visuale?- chiese ormai molto interessata

-Te lo garantisco, riuscirai a vedere anche il viso dei maghi!- esclamò Silver

-E i componenti più anziani di Fairy Tail saranno seduti da un'altra parte?- continuò

-Certo, loro devono stare più in alto per controllare che vengano rispettate tutte le regole- confermò il ragazzo

-Perfetto! Allora domani sarò più che felice di venire a vedere con te le selezioni- gli rispose, porgendogli la mano.

Silver la guardò, un po' perso, sia per il fatto che alla fine ce l'avesse davvero fatta che per la mano davanti a lui. Quella ragazza lo straniva e attraeva in egual misura.

-O..ok- concluse mentre le stringeva la mano.

A quel punto, la ragazza se ne andò.

***

Igneel aveva avvertito forte e chiaro l'arrivo di sua sorella in città.
Per un momento era anche stato tentato di andarla a cercare e sbatterle in faccia la sua bravura, ma si era trattenuto: farlo alle selezioni sarebbe stato molto più appagante.

Se ne stava li, chiuso nella sua camera affittata nella locanda proprio a fianco a Fairy Tail.
Sapeva che Layla non sarebbe andata a cercarlo così vicino alla gilda e il suo odore lontano glielo stava confermando.
Si sdraiò sul letto e si mise a leggere uno dei suoi libri di magia.
Non avrebbe mai potuto usare la magia ereditata dai suoi genitori, per cui si era esercitato ad usare la magia celeste che non era propriamente la sua, ma gli era comunque affine.
Sapeva di non poter fare grandi cose, ma aveva provato un paio di incantesimi che non gli riuscivano niente male. Quelli uniti al suo intelletto sarebbero bastati, ne era certo.

Chiuse il libro e se lo mise sul petto.
Chiuse anche gli occhi, unì le mani sopra il suo viso e si concentrò.

Quando riaprì gli occhi, vide davanti a sé una marea di stelle che brillavano. Se le avesse fatte cadere, avrebbe creato un danno enorme.

Si limitò a fissarle per qualche istante, perdendosi nei ricordi.
Quei ricordi in cui loro quattro potevano stare insieme, nascosti, ma insieme.


***

Silver era rimasto talmente imbambolato che non si accorse che un pugno di ferro gli stava arrivando dritto in mezzo alla schiena..
..ovviamente il colpo lo fece cadere a terra, lasciandolo senza fiato

-AHI che male! Yuki, per quale motivo mi hai colpito!- chiese mentre si tirava di nuovo in piedi, massaggiandosi la schiena.

Quella, dal canto sua si limitò a fare spallucce con aria angelica.

Yuki Redfox, figlia di Gajeel e Levy Redfox, sorella minore di Drak e, insieme a lui, sua compagna di team.
Anche lei, come lui si era unita a Fairy Tail l'anno prima, ma, nonostante fossero ancora in addestramento, le loro doti li avevano portati a far già parte di un gruppo operativo delle missioni.
Sia Drak che Yuki avevano appreso la magia dei dragon slayer che gli aveva insegnato il loro padre. Ovviamente loro l'avevano personalizzata ed incrementata a modo loro. Era stato inoltre molto facile per loro imparare una versione basica del solid script, al fine di potersi creare in qualsiasi momento dell'acciaio da consumare. La combinazione delle due cose era letale, se poi i due fratelli combattevano insieme, le chance di sopraffarli erano veramente minime.

-Non saprei Silver, te ne stavi li con aria così assorta che mi sembrava doveroso riportarti con i piedi per terra- lo provocò Yuki, mentre si posizionava dietro l'orecchio una ciocca dei suoi ispidi capelli neri. Lei lo conosceva bene, erano cresciuti insieme e sapeva benissimo come farlo scattare.

Silver infatti si mise in posizione d'attacco e, se Lola non si fosse intromessa, si sarebbe azzuffato con la ragazza.

Oh, Lola Strauss.
Lei era davvero l'ultima persona da far arrabbiare nella gilda: con un solo cenno avrebbe potuto far saltare tutto e tutti per aria.
Degna figlia di sua madre, Lola Strauss era in possesso della magia del Take Over e, proprio come sua madre Mirajane, in lei risiedeva qualcosa di mostruoso che era meglio non farle risvegliare.
Menomale che faceva felicemente coppia con Drak da qualche anno ormai e, per fortuna, questo aveva ridotto di parecchio i danni che venivano provocati alla gilda.
Si, perchè lei, a differenza di sua madre, era tutt'altro che posata.

-Voi due, mocciosi, vedete di non far casino. Siamo venuti apposta qui per stare più tranquilli. Se uno solo di voi due ci mette nelle grane, se la dovrà vedere con me!- li minacciò, emanando una lieve aura demoniaca attorno a sé.

Inutile dire che i due si placarono all'istante.

-Ma Ruben e Alicia dove sono?- chiese Silver mentre si guardava intorno

-Sono rimasti a casa. Sono rientrati i loro genitori e hanno preferito stare con loro, anzi mi meraviglia vederti qui. Pensavo saresti stato a casa con tuo padre- gli rispose Lola

-Ci siamo già visti e comunque anche lui stasera doveva uscire per parlare con il master-

-Ragazzi, io non ho alcuna voglia di parlare, ma ho solo di divertirmi! Domani ci aspetta una giornata piena e non vedo l'ora di conoscere i nuovi membri della gilda!- esclamò Drak mentre veniva a prendersi la sua bella Lola per portarsela al tavolo.

Erano una bella coppia insieme: lei una modella dai capelli bianchi e lui un ragazzo alto e muscoloso, dai capelli azzurri tenuti un po' più lunghi del normale e lo sguardo magnetico da cattivo ragazzo.
Tutta apparenza in fondo.
Drak aveva un cuore d'oro e un animo davvero gentile, probabilmente ereditato da sua madre. I suoi lineamenti erano mascolini ma fini ed eleganti. Era proprio un bel ragazzo.
Anche sua sorella non era male, ma erano completamente diversi.
Yuki era rimasta più piccolina, nonostante questo era una ragazza tutta pepe ed energia.
Si curava molto poco del suo aspetto fisico: i suoi capelli nerissimi e ispidi non la aiutavano di certo, ma lei non cercava nemmeno una modo per dominarli. Si limitava a tenerli indietro con una fascia.
La sua corporatura snella ma muscolosa era perfetta per il suo perenne stile da ragazza punk. Infine, aveva una personalità enorme e predominante.
Molte volte si divertiva a cercare di fare la lotta con suo fratello maggiore. Ovviamente non lo aveva mai sconfitto.
Lei era ancora molto impulsiva sotto certi punti di vista e Drak lo sapeva, ma era la sua sorellina e nessuno avrebbe mai potuto farle del male.

Drak e Lola si sedettero al tavolo. Yuki stava per fare lo stesso, ma vide Silver voltarsi ancora una volta verso la direzione che fissava al loro arrivo.

-Silver, se non la smetti di fissare il nulla come un pesce lesso, giuro che ti colpisco di nuovo- lo minacciò lei

Silver allora si girò, la guardò negli occhi e sembrò tornare con i piedi per terra.

-Si, hai ragione. Andiamo, i nostri compagni ci stanno aspettando!-

***

Tutta l'arena era in fermento e le selezioni stavano per iniziare.
I maghi rappresentanti di tutte le gilde avevano preso posto e i maggiori esponenti di Fairy Tail erano seduti, in attesa che i giochi iniziassero.

Layla si trovava più in basso rispetto a loro, esattamente di fronte. Era abbastanza lontana da non vederli in faccia, quindi si augurava che anche loro non potessero vedere lei.
Sapeva di non poter fare nessuna mossa falsa. Il suo compito oggi era quello di individuare suo fratello pe poterlo trascinare a casa una volta finita questa farsa.

Si era comprata dei nuovi vestiti quella stessa mattina, abiti più femminili e con una buona profumazione. Aveva speso una fortuna, ma aveva pensato che fosse una buona idea cercare di mascherare un poco il suo odore e il suo aspetto. Aveva fin comprato un cappello di paglia per nascondersi meglio che poteva, questo perchè non sapeva esattamente in mezzo a chi si sarebbe trovata.
Si era rivelata essere una scelta saggia: insieme a Silver c'erano infatti altri cinque ragazzi e due di loro emanavano un forte odore di drago.
Chissà cosa stavano pensando di lei.

La ragazza-drago si limitava a fissarla storto, da lontano. L'altro stava conversando tranquillamente con una compagna, ignorandola.
La ragazza dai capelli rossi invece le si avvicinò, curiosa, guardandola con una strana luce negli occhi.

-Silver, non dirmelo, ti sei trovato una fidanzata?- gli chiese mentre continuava a squadrare Layla.

Che ragazza strana: aveva dei meravigliosi capelli rossi che teneva raccolti in una treccia laterale. Anche i suoi occhi erano castano-rossicci ed erano molto grandi rispetto al viso.
Aveva un segno intorno intorno all'occhio destro, una specie di tatuaggio tribale o qualcosa di simile. Layla si obbigò a non fissarglielo, ma non ci riuscì molto.
Per sua fortuna, la ragazza era talmente presa dalla scena che non la stava considerando anzi..Laya era sicura che guardandola meglio avrebbe potuto vedere tanti piccoli cuoricini uscirle dagli occhi.
BLEAH!

-Alicia, dovresti evitare di dire certe cose in pubblico..- le si avvicinò un ragazzo più grande che la prese e la spostò da davanti gli occhi di Layla. In effetti, le somigliava molto. Poteva essere tranquillamente suo fratello maggiore. L'unica differenza era il colore dei loro occhi: i suoi infatti erano azzurro cielo e gli occhiali che portava li mettevano ancora più in risalto -..e poi non è carino essere così diretti. Silver, perdona mia sorella, ogni tanto sembra che sia stata allevata dai lupi- poi si rivolse verso Layla, le prese una mano e gliela baciò – voi signorina, invece siete incantevole e molto aggraziata-

Layla si sbellicò mentalmente dal ridere.
Si limitò a sorridergli con gentilezza. Quel tipo doveva essere proprio un gentil uomo.

-Ehm, ragazzi..- si intromise allora Silver, leggermente imbarazzato -..stanno per cominciare con il primo incontro, che ne dite se lo seguissimo? Ruben, per favore, potresti..- gli chiese facendogli cenno di spostarsi un poco.

A quel punto Ruben si congedò accennando un inchino e trascinandosi via Alicia che ancora era inebetita.

-Perdonali, il mio team è composto da gente un po' stramba- si scusò Silver, riuscendo finalmente a scostarsi leggermente dagli altri

-Che strano, pensavo fossero abituati a vederti portare con te le tue conquiste- gli rispose Layla con fare più tagliente di quanto non volesse

Silver si indispettì un poco -Pensi questo di me?-

-Beh, sei una persona molto popolare. Non credo ti sia difficile far cadere le ragazze ai tuoi piedi, con o senza magia-

-Se è per questo, tutti i componenti del mio team sono persone popolari, ma non siamo quel genere di persone-

-Ah quindi siete un tutti figli di membri di fairy tail?- chiese interessata.

-Si, noi siamo un team di maghi con il diritto di sangue. Di solito non vengono formati così, ma noi siamo cresciuti insieme. La maggior parte dei nostri genitori è sempre in missione e la madre di Lola si è presa cura di noi- la prese per mano e la costrinse a sporgersi leggermente -vieni, te li mostro. Quelli seduti sulla destra sono Gajeel e Levy Redfox, i genitori di Drak e Yuki. Si lo so, Gajeel sembra inquietante ma ti assicuro che non non lo è. Al loro fianco c'è la madre di Lola, Mirajane Strauss. Penso che tu abbia già sentito parlare di lei, nonostante la sua età, continua a fare da modella-

-Si sembra ancora bellissima in effetti- affermò Layla. Era ammaliata. Silver non poteva saperlo, ma le stava facendo un dono enorme. Aveva sentito spesso parlare di loro, ma non era mai riuscita ad immaginarli come persone reali.

-Seduto in centro invece c'è il nostro master, Luxus Dreyar, un uomo tutto d'un pezzo e con pochi scrupoli. Al suo fianco ci sono mia madre, Juvia Loxar e mia sorella minore, Alice. Guarda, sta arrivando anche mio padre, Gray Fullbuster-

Layla vide Silver gonfiarsi di orgoglio mentre parlava della sua famiglia. Doveva ammetterlo, era davvero dolce.

-Infine, dietro ai miei ci sono i genitori di Alicia e Ruben ovvero Erza Scarlett e Gerard Fernandes. Loro due sono delle leggende. Grazie a loro, Fiore è un luogo sicuro- concluse, voltandosi finalmente ha guardare Layla.

E si perse. La vide fissare Fairy Tail con sorpresa e sincera ammirazione. Eppure sul suo viso c'era qualcosa, come un velo di tristezza sui suoi occhi. Disse la prima cosa che gli venne in mente per cercare di tirarla su di morale.

-Su una cosa Ruben aveva ragione, sei molto bella oggi..- e si fermò a pensare un attimo -..che stupido, non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami- le disse

Ma lei non gli rispose.
In un istante i suoi occhi passarono da tristi a cupi. Vide il suo viso contorcersi in una smorfia di paura e terrore.
Silver seguì il suo sguardo e ciò che vide lo lasciò senza parole.

Gerard Fernandes si era lanciato in aria, ricoperto di un'aura gialla accecante.

-Ma che diavolo..?- sussurrò Yuki

-Meteor?- domandò Alicia sconcertata

-NO!-

Silver sentì Layla urlare al suo fianco, ma la sua voce..
..la sua voce non aveva più niente di umano.

Si girò a guardarla ma lei, lei non c'era più.

Al suo posto era rimasta solo una nuvola di fumo.


***

Igneel era pronto.
Non pensava che questa competizione scatenasse in lui certi sentimenti. Sentiva la sua pelle fremere e la sua magia premeva per uscire, prepotente.

Il fato aveva voluto che il suo fosse il primo incontro della giornata.
Era li, pronto che il segnale di inizio gli desse il via.

E bom!

Inizio dei giochi.


***


Gerard aveva una brutta sensazione. Era dalla sera precedente che sentiva che qualcosa non andava, ma non riusciva a capire cosa fosse.
Decise di dare la colpa alla stanchezza e di passare una piacevole serata insieme ai suoi figli che non vedeva da tempo.

Adesso si trovava li, all'inizio della competizione per la selezione di Fairy Tail e di nuovo sentiva questa pressione sulla bocca dello stomaco.

Erano anni che non provava quella sensazione. Era senso di pericolo quello che sentiva.
Pericolo. Ma per cosa?

Poi capì. Quel potere..come era possibile?
No, no, no.
Quello non poteva essere vero. Non poteva essere la realtà, no.
Era solo un brutto, orribile sogno ad occhi aperti.
Si, doveva essere così per forza perchè altrimenti..

..altrimenti voleva dire che era tornato.

Si fece coraggio e guardò in basso, esattamente verso il punto in cui sentiva provenire quel potere magico e, finalmente vide.

Due maghi si stavano affrontando nell'arena e uno dei due stava avendo decisamente la meglio, ma l'altro non accennava a volersi arrendere.
Lo vide rialzarsi ancora, ancora e ancora mentre il suo avversario continuava a buttarlo a terra.

Finché non lo vide rialzarsi un'ultima volta.
La sua aura magica era completamente diversa da prima, e ora sentiva il suo potere, il suo vero potere, forte e chiaro. E infine, vide un'ultima cosa che gli fece gelare il sangue.

Ai piedi del mago mascherato si stava formando un'aura oscura e maligna. Quella era magia nera, magia di Ankhseram. La sua mente si svuotò e il suo corpo si mosse da solo.
Se Zeref era tornato, lui non gli avrebbe permesso di fare del male a nessuno.

In un istante, si lanciò in aria, pronto a distruggere il suo nemico.


***


Sinceramente Igneel non pensava che sarebbe stato così difficile.

Il suo avversario era forte e usava una magia elementare legata alla manipolazione dell'aria.
Nonostante si fosse esercitato, non era in grado di evocare abbastanza velocemente la sua magia celeste e quindi aveva finito per ritrovarsi sempre a terra.

Maledizione!
Sua sorella era li che lo stava guardando, anzi, tutta Fairy Tail lo stava osservando e stava assistendo al suo fallimento. Non poteva accettarlo, non ora.
Lui era Igneel Dragneel e non poteva arrendersi, costi quel che costi.

Ancora una volta venne mandato a terra.

Sentì una rabbia enorme montargli dentro.
Ogni singola cellula del suo corpo aveva cominciato a pulsare colma di risentimento. Sentì la magia scorrere forte nelle sue vene.
Le sue gambe si riempirono di nuova forza e si rialzò ancora una volta.
Avvertì la sua aura oscura che prendeva il sopravvento.

A quel punto, tutta la sua rabbia si trasformò in terrore.

Perchè stava succedendo proprio adesso? Che cosa diavolo lo aveva innescato? Cosa poteva fare? Se si fosse attivato..

..oddio, se si fosse attivato tutta quella gente sarebbe morta.

No, non poteva permetterlo.

Igneel fece l'unica cosa che gli venne in mente: si chiuse a riccio, cercando di ignorare tutto quello lo circondava, e si concentrò sul suo potere. L'unica cosa che poteva fare era per cercare di contenerlo per qualche istante.
Si concentrò e prego con tutto se stesso che sua sorella capisse e facesse qualcosa, qualsiasi cosa.

Poi accadde l'impensabile.

La folla si ammutolì di colpo e una fascio di luce esplose poco sopra la sua testa, causando un rumore forte come quella di un tuono.

***

Layla fece l'unica cosa che le venne in mente, ovvero si mise in mezzo, lanciandosi a parare il colpo che stava arrivando da Gerard.

Era stata una reazione istantanea. Nel momento stesso in cui aveva visto scattare Gerard, era scattata anche lei.
Aveva richiamato a se tutta la sua magia da dragon slayer di fuoco ed era saltata in aria, andando a scagliarsi contro l'uomo.
La potenza delle sue fiamme unite alla forza propulsiva avevano creato come un lampo in mezzo al cielo sopra l'arena.
Aveva visto sorpresa e stupore negli occhi di Gerard, ma non ci aveva fatto troppo caso.

Pregò e richiamò ancora più potere a sé a fine di incanalarlo nelle sue membra.
Mentre cadeva a terra riuscì a trasformarsi e a prendere la sua sembianza da drago.
Era piccola, ma la sua forza sarebbe stata sufficiente a prendere suo fratello e trasportarlo via da lì.

Forse grazie allo stupore generale o forse grazie alla loro buona stella, Layla riuscì nel suo intento.
Con le zampe inferiori prese suo fratello e, ruggendo fuoco, fece tremare la terra e tutta l'arena stessa.

In mezzo a quelle fiamme, i due gemelli scomparirono.













ANGOLO DELL'AUTRICE

Ok, miei cari lettori, se siete arrivati alla fine di questo capitolo probabilmente avete affrontato la prova più dura della giornata.
Lo so, è stato lunghissimo e pieno zeppo di informazioni, me ne rendo conto.
Ho fatto la scelta di non spezzarlo proprio perch' mi sono resa conto che la prima parte è molto narrativa.
Spero di non avervi annoiato troppo e ancor più spero di aver reso bene l'idea di cosa sia successo dentro l'arena.
Sempre immensamente chi mi sta seguendo, vedo che siete in molti, e sono davvero molto felice.
Come al solito, aspetto con ansia una vostra recensione, positiva o negatia, purchè costruttuva. 
Nella speranza di avervi regalato un capitolo degno di questo nome, vi saluto tutti :D

Alla prossima.

Un bacio,
Lady S

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Capitolo 5
*** Sleeping Beauty ***


5 – Sleeping beauty


Se solo avesse potuto, Gray si sarebbe messo ad urlare.
Non poteva credere a quello che aveva visto.
Cosa era appena successo?

In un secondo tutte i suoi timori si erano materializzati lì, davanti a lui, senza che ci fosse un minimo segno a preannunciarli.

Perchè lui lo sapeva, anzi lui li conosceva.

Quei due marmocchi che avevano combinato tutto quel casino, che avevano quasi distrutto l'arena, che avevano seminato il panico mostrandosi come draghi erano i figli di Salamander, maledizione!

Perchè, perchè erano li?

Non era il momento di fare domande, lo sapeva. C'era solo una cosa che doveva fare, immediatamente.
Se voleva salvarli, doveva trovarli e proteggerli, perchè se Gerard aveva attaccato in quel modo, allora anche tutti gli altri avevano percepito quella magia.

E questo poteva essere un enorme problema.

Sentì un mano poggiarsi sulla sua gamba. Caspita, non si era nemmeno accorto di essersi alzato di colpo.
Juvia lo guardava con sguardo comprensivo.
Nessuno, davvero nessuno aveva un'idea di quanto amasse quella donna. Ci aveva messo molto tempo per capirlo, ma da quando aveva deciso di dividere la sua vita con lei, tutto era cambiato in meglio.
Lei sapeva tutto di lui, a volte capiva le cose ancor prima di lui e anche questa situazione non faceva eccezione.

Si limitò a stringerle la mano, farle un sorriso e poi, se ne andò, correndo.


***


L'arena era nel caos più completo. La gente urlava e scappava da tutte le parti, incapace di dare un senso a quello che era appena accaduto.

Un drago era volato sopra i cieli di Magnolia.

I maghi di Fairy Tail stavano cercando di gestire la situazione al meglio, ma la verità era che anche i loro cuori erano scossi ed impauriti.
Nonostante fossero passati anni dall'ultima volta che un mago aveva visto un drago, il terrore era rimasto impresso nella loro mente.

Luxus era rimasto seduto al suo posto. Aveva bisogno di un istante per pensare. Sapeva di non avere il tempo materiale per farlo eppure..eppure doveva prendersi un minuto per riflettere.
Quello che era appena successo non era solo un'emergenza, era una potenziale catastrofe per lui, la sua gilda e il resto del mondo.
Per anni, un esiguo numero di persone aveva mantenuto il silenzio al fine di non gettare il mondo nel caos e soprattutto, per dare a tutti una vita tranquilla e normale, ma adesso..
Adesso tutto stava cambiando e, inevitabilmente avrebbe dovuto dare delle spiegazioni.
Maledizione!
Il consiglio della magia gli sarebbe saltato al collo, era solo questione di tempo ormai.
Alzò leggermente il capo e vide Gray allontanarsi di gran fretta.
Ottimo, almeno di questo non si sarebbe dovuto preoccupare. Gray avrebbe fatto la sua parte, ora toccava a lui.
A quel punto si alzò, recuperando la sua lucidità mentale e il completo controllo delle sue emozioni, alzò un braccio e scatenò un prorompente tuono nel cuore dell'arena.
In quell'istante tutti si fermarono, abbagliati e sorpresi.
Era riuscito ad attirare l'attenzione su di sé e adesso avrebbe evitato il panico generale.


***


Silver era rimasto paralizzato, incapace di metabolizzare quello che aveva appena visto. Sul serio, il suo cervello non era in grado di far girare tutto, gli mancavano delle informazioni.

-Quello era..-

-UN DRAGO!- gli urlò Yuki nelle orecchie. La vide su di giri, incredibilmente interessata ed eccitata. Possibile che fosse così incosciente da non avere paura?

-Un drago, sul serio?- chiese Lola. Non traspariva alcuna emozione dal suo viso, ma si era stretta a Drak e questo significava che non era tranquilla.

-Non credo fosse davvero un drago, era troppo piccolo. Nostro padre ci ha sempre raccontato quanto maestosi fossero i loro draghi. No, sono quasi sicuro che quello non fosse altro che un mago- spiegò Drak, che era rimasto più razionale e quindi stava analizzando la situazione con freddezza.

-Si, anche io sono della stessa idea..- cominciò allora Ruben -..il potere magico di quella creatura non era enorme. Era sicuramente singolare, ma poteva essere tranquillamente umano-

-Senza contare che era identico a quello della ragazza di Silver..- concluse Alicia, come se fosse la cosa più ovvia del pianeta.

In un secondo, quattro paia di occhi la fissarono, sbalorditi

-Alicia, stai dicendo che la ragazza di prima era una maga?- le chiese il fratello che intanto le si era avvicinato e le aveva messo le mani sulle spalle

-Si certo. Emanava un potere magico molto particolare in effetti, ma visto che nessuno di voi se ne era preoccupato, ho dato per scontato che non fosse un problema- rispose sorridendo

Ecco, in quel preciso istante, Ruben avrebbe tanto voluto che sua sorella non fosse così tanto svampita. Possibile che lei avesse così tanto potere magico e così poco senso pratico?

-In realtà, nessuno di noi aveva percepito niente..- sussurrò Lola, sconvolta

-Alicia, dimmi che cosa hai sentito?- le chiese ancora suo fratello nella speranza di capirci qualcosa

-Beh, ecco..- si prese la treccia tra le mani, cominciando a giocare con i capelli, mentre spostò lo sguardo verso il basso -..era davvero molto strano. Era come se non avesse un solo tipo di potere, anzi, sembrava quasi che in lei coesistessero due tipo di magia completamente differenti, non complementari. Uno era molto più forte dell'altro, ma quello che ho sentito quando è apparso il drago era l'altro, quello più flebile. In effetti somigliava molto a quello di un dragon slayer..-concluse tornando a guardare suo fratello negli occhi

-Due magie non complementari nel corpo di un solo mago? Come può essere possibile?- chiese Drak, ormai del tutto sconcertato

-Non lo so ma, Drak, non è questa la cosa importante..- gli rispose Lola con una punta di terrore nella voce.

Terrore, lei..?
Ma cosa..?

-..la cosa davvero importante è che il suo potere più flebile l'ha resa drago!- esclamò

I ragazzi si fissarono per un momento. Lola aveva ragione. Che diavolo di potere c'era in quella ragazzina?

-Ragazzi, un momento..- Yuki interruppe il silenzio nel quale era caduto il gruppo -..dov'è andato Silver?-


***


Non era possibile.
Silver aveva già visto quella ragazza, adesso aveva capito chi era.

Esattamente un anno prima si era imbattuto in lei, in quella locanda ad Oak.

Quando l'aveva istigata, lui stesso aveva percepito quella sensazione descritta da Alicia, ma si era detto che non era possibile, che sicuramente si stava sbagliando.
Non poteva credere di aver sempre avuto ragione.
D'altronde, una cosa del genere era davvero possibile? Come?

Non era il momento di farsi queste domande. Lui sapeva dove trovarla ed era il momento di andare a vedere come stavano davvero le cose.
Non credeva nel destino e nelle coincidenze, ma si era imbattuto in lei due volte e , una delle due volte l'aveva vista diventare una drago.
Voleva sapere se era una minaccia, voleva sapere il perchè di un gesto del genere.

E poi..
Perchè Gerard Fernandes, l'uomo a capo della guardia magica, si era lanciato contro quell'altro ragazzo, quello che il drago aveva protetto e portato via?
Che cosa poterlo aver spinto ad agire così d'impulso?

A furia di gomitate era riuscito ad uscire dall'arena. Ormai stava correndo verso le porte della città.
Avrebbe mandato ai suoi un messaggio in seguito, ma adesso doveva solo correre ed andarsene da lì.
Aveva davvero un pessimo presentimento su questa faccenda.
Mentre cercava un mezzo di trasporto veloce, sentì le gambe bloccarsi in due blocchi di ghiaccio.
Porca miseria, suo padre era poco dietro di lui e lo stava fissando, torvo.

-Silver, dove pensi di andare?- gli chiese, fermo ed austero. Non lo aveva mai visto così

-Ecco, io..- cominciò il ragazzo, cercando di capire cosa raccontargli.
Suo padre non era stupido, anzi, non avrebbe mai potuto raggirarlo. L'unica cosa che poteva fare era raccontargli la verità -..io stavo andando a cercare il drago-

-Tu, COSA?- urlò allora suo padre, ma non era rabbia quella che sentiva. No, era..preoccupazione? -Per quale motivo stavi per fare una cosa così stupida e pericolosa, da solo, per giunta?- gli chiese, mentre scioglieva il ghiccio.

-Papà io..- si fermò un momento fece un gran sospiro e guardò suo padre negli occhi -..io conosco quel drago. È una ragazza, anzi una maga, di Oak-

Suo padre lo fissò.
La preoccupazione era impressa sul suo viso, forse anche più di prima. Non diceva niente, ma aveva l'espressione di chi stava decidendo cosa fare.
A quel punto, Silver capì qualcosa che prima non credeva possibile.

-Tu lo sapevi- gli disse. Non era una domanda, era certo che suo padre sapesse già dell'esistenza di questa ragazza-drago.

A quel punto suo padre parve prendere una decisione.

-Muoviti Silver, andiamo. Abbiamo poco tempo e tantissima strada da fare. Se vogliamo salvarla, dobbiamo arrivare da lei il prima possibile-

Silver non capì completamente quello che gli aveva detto, ma l'urgenza nella voce di suo padre lo aveva fatto agitare ancora di più.

E poi..aveva davvero detto salvarla?


***


Luxus era appena arrivato a casa Fullbuster quando Juvia gli aprì la porta.

-Juvia ti stava aspettando, master- gli disse invitandolo ad entrare

-Immaginavo. Ho visto Gray andare via subito dopo..il drago- Luxus si sedette sul divano della sala -Sinceramente non mi aspettavo che accadesse una cosa del genere. Menomale che tuo marito ha avuto dei nervi molto più saldi dei miei- le disse mostrandole parte della sua stanchezza.

-Juvia crede che le spalle di suo marito abbiano meno pesi da portare. Non è facile gestire la gilda adesso..- la donna si sedette sul divanetto di fronte -..inoltre Juvia crede che Gray sia l'unico che possa gestire al meglio questo tipo di situazione-

-Hai ragione. Non c'è nessuno più qualificato di lui. Spero solo che questa storia finisca nel migliore dei modi. Il consiglio della magia arriverà tra 5 giorni, ho appena ricevuto una loro comunicazione- la informò Luxus

-Sono stati rapidi. La cosa è successa solo ieri..- si meraviglio la donna

-Beh, mi sarei meravigliato del contrario. D'altronde loro sanno già tutto. Speriamo che questo non pregiudichi le loro decisioni- disse, visibilmente preoccupato

-Master..- cominciò Juvia -..se le cose non dovessero andare..come dire, bene, cosa ne sarà dei due ragazzi di Lucy e Natsu?- chiese con timore

-Non lo so, non lo so davvero. La paura può far fare cose stupide alle persone-

-Juvia non vuole che quei due ragazzi soffrano. Juvia ha fatto una promessa a Lucy-

-Si, lo so. Quello che non so è se noi basteremo a proteggerli. Il pericolo non viene solo dal consiglio o dalla gente. Loro stessi sono il loro peggior nemico..-

-Natsu e Lucy hanno rinunciato a tutto per loro. Juvia non permetterà a nussuno di far loro del male. Come potremmo guardare ancora in faccia i nostri amici se, una volta tornati, non trovassero i loro figli?- Juvia aveva usato un tono perentorio e Luxus ebbe la certezza che avrebbe davvero lottato per quei ragazzi.

-Come sempre, hai ragione Juvia. Grazie per avermi ricordato quale sia il mio dovere verso quei ragazzi. Devo tornare alla gilda. Speriamo che tua marito non abbia problemi- così dicendo, si avviò verso l'ingresso

-Juvia ha molta fiducia in Gray ed è certa che andrà tutto bene-


***


Gray era sbalordito dallo spettacolo che si erano trovati davanti.
Una buona parte degli uomini di Oak li stava aspettando alle porte della città.

La cosa stupefacente, non era solo legata al fatto che fossero le 3 del mattino e tutte quelle persone fossero li, ma che fossero armate fino ai denti e stavano aspettando loro.

Un uomo robusto si fece avanti, con una forca in mano.

-Voi siete maghi, non è vero? Dovreste andarvene se non cercate rogne- disse estremamente minaccioso

Gray fece un passo in avanti, ma quello gli puntò il forcone contro.

-Signore, noi siamo solo venuti a vedere come stanno i gemelli Dragneel. Per favore, fateci passare.- domandò cercando di essere il più diplomatico possibile, ma quello non cedeva, anzi

Sentì Silver andare al suo fianco.
Gray aveva ringraziato mentalmente mille volte il fatto che suo figlio non gli avesse fatto milioni di domande sull'argomento.

-Papà..- gli sussurrò Silver -..quell'uomo è l'oste con cui avevo visto la ragazza l'anno scorso-

Perfetto.
Quindi quell'omone enorme che capeggiava quel piccolo esercito di uomini era la persona che si era occupata dei gemelli.
Grazie Salamander, davvero!

-Senta..- ricominciò Gray, questa volta più sicuro ma non ebba la possibilità di parlare

-NO, SENTITE VOI. Voi, maledetti maghi. Quei ragazzi vivono da sempre il loro personale inferno! Che cos'altro devono soffrire!? Lasciateli stare! Andate via, ANDATE VIA!- urlò, alzando il forcone.

A quel punto anche tutti gli altri uomini presero ad avvicinarsi, minacciosi.

-No fermi, noi non vogliamo fare loro del male..- cominciò Silver, ma suo padre lo spinse dietro di sé

-Io sono Gray Fullbuster di Fairy Tail. Sono Natsu e Lucy a dirmi di venire a cercarli se fosse successa una cosa del genere..- provò a spiegare

Incredibilmente, l'omone si fermò e parve ascoltarlo.

-Conoscete Natsu e Lucy?-

-Si certo, siamo stati nello stesso team per anni..- fece ancora un passo verso di lui -..e credetemi quando dico che voglio solo il bene dei gemelli. Se quei ragazzi non vengono via con me, il consiglio della magia li verrà a prendere e non potremo far più niente. Gli serve la protezione della gilda dei loro genitori, altrimenti..-

-Altrimenti li uccideranno, si lo so. Secondo voi cosa servivano tutte queste armi?- finì lui, posando finalmente la forca -Io e mia moglie abbiamo cresciuto quei ragazzi come se fossero nostri ed ora..- con una mano, si nascose il viso mentre la sua voce si rompeva -..voi..voi potete davvero aiutarli?- chiese a quel punto cercando una risposta.

Gray si avvicinò con una certa urgenza. Aveva una brutta sensazione.

-Ci dovete portare da loro prima che sia troppo tardi- gli disse, fermo

L'oste si girò e, a testa bassa, mostrò loro la strada


***


-Dove siamo?- chiese Silver mentre si addentravano sempre più in quelle che sembravano delle caverne sotterranee

-Queste sono le rovine della gilda dei Phantom Lord..- gli spiegò suo padre -..una gilda che camminava nelle arti oscure. Era molto popolare quando io avevo poco meno della tua età-

-E che cosa ci dovrebbero fare due ragazzi della mia età qui sotto?- si chiese mentre cercava di non inciampare da qualche parte.

Quel posto era terribile. Puzzava di muffa e di vecchio, non c'era assolutamente luce e quelle mura trasudavano magia.
La cosa strana era che il potere che si percepiva era recente.

-Siamo quasi arrivati- gli disse l'oste, fermandosi di colpo -..io, non posso più proseguire-

-Lo capisco. Grazie, da adesso ci pensiamo noi- gli disse Gray mentre andava avanti, ma quello gli mise una mano su una spalla, cercando conforto -Glielo prometto, farò tutto quello che posso per fare in modo che quei due ragazzi stiano bene- gli confermò ancora una volta.

Silver non capì subito il motivo per cui l'uomo non andò avanti con loro, ma dopo poco pochi metri lo sentì.
Una enorme pressione magica si abbatté su di loro. Possibile che tutto quel potere venisse da due ragazzi?

-Silver, stammi dietro e se ti dico di andare via, tu vai via. Sono stato chiaro?- gli chiese, perentorio, suo padre. C'era davvero molta, ma molta preoccupazione nel suo tono.

Il ragazzo si limitò a fare un cenno con il capo. Lui stesso si era reso conto della situazione.

Il potere che sentivano oltre ad essere assurdo era completamente nero.

Suo padre avanzò ancora di qualche metro e, finalmente arrivarono ad una apertura e li, li videro.

Una ragazza dai capelli rosa giaceva, apparentemente addormentata, tra le braccia di un altro ragazzo dai capelli dorati che sembrava cullarla stringendola a sé.

Quella che poteva essere una scena molto tenera in realtà era invece la scena di una tragedia.
La pelle del viso della ragazza era pallido e tirato e dal suoi collo si vedevano mille vene nere salirle verso gli occhi che teneva chiusi.
Il ragazzo la cullava, piangendo e ripetendo sempre la stessa, terribile frase.

-Layla svegliati..è tutta colpa mia..layla svegliati..è tutta colpa mia..- intorno a lui si spandevano ondate di magia nera in continuo. Non sembrava farlo consapevolmente, anzi..quel ragazzo sembrava davvero fiori di sé.

Gray fece un cenno a suo figlio di stare indietro. Quel potere era tossico per chiunque ma lui l'aveva già affrontato in passato.

Adesso il difficile era riuscire ad avvicinarsi a quei due senza che nessuno si facesse male.

Fece qualche passo verso di lui.
All'inizio sembro non notarlo ma quando arrivò ad un metro da lui quello scattò di colpo, come se si fosse improvvisamente svegliato. Alzò il viso con aria minacciosa e lo guardò.

Il cuore di Gray perse un battito. Aveva già visto quegli occhi, parecchi anni fa.

Quegli occhi rossi erano uguali a quelli di Zeref, il mago oscuro.


















 

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Capitolo 6
*** Trick or.. ***


5 – Trick or..


Gray si trovava ad un metro dai ragazzi.
Il maschio lo stava ancora fissando con quegli occhi spaventosi mentre la ragazza non sembrava dare segni di vita.
Per quanto fosse preoccupato per il giovane, Gray in quel momento aveva molta più paura per lei: il colorito era davvero brutto e la sua magia residua era davvero molto, molto bassa.
Non andava per niente bene.

Fece un altro passo in avanti verso di loro. Il biondino non fece nulla di diverso da prima, per fortuna.

Quell'uomo che li aveva accompagnati lì aveva ragione: una persona normale non si sarebbe potuta avvicinare a lui in quello stato, sarebbe rimasto intossicato da quel potere. Era così inquinato che avrebbe messo a dura prova anche un mago in realtà.
Menomale che Gray aveva già avuto a che fare con una magia del genere.

Si avvicinò ancora in modo tale da essere ad una distanza più pratica. A quel punto il ragazzo sembrò risvegliarsi. Le ondate di magia si fermarono di colpo, ma non abbassò mai lo sguardo anzi parve intensificarlo.

Gray ebbe davvero una brutta sensazione.
All'inizio non capì, era solo una sensazione, ma poi la consapevolezza lo colpì forte, come un pugno nello stomaco.
Stava accumulando tutto il potere per poi lanciarglielo addosso.

No, non sarebbe stato piacevole, PER NIENTE IN EFFETTI.
Doveva fare qualcosa e doveva farlo in fretta.

Aveva intenzione di fare l'adulto, andare in quella città, parlare con i ragazzi e portarli in salvo.
E invece no. Eccolo li, in una situazione spiacevole e complicata a fare l'unica cosa che gli veniva in mente.

Raccolse tutte le sue forze, portò indietro la schiena e gli diede una testata.
Oh si, gli diede proprio una bella craniata, forte e decisa.
E niente, il ragazzo, completamente preso alla sprovvista, non si scostò nemmeno. Andò giù come una pera, istantaneamente.

Gray li prese al volo, e li poggiò a terra delicatamente. A volte la forza bruta era la soluzione migliore.

Fece un cenno a suo figlio e lo vide osservarlo un misto tra l'allibito e il sorpreso.
Poveretto, probabilmente gli era appena crollato un mito.
Chissà cosa avrebbe pensato la gente se avesse appena visto il famoso Gray Fullbuster, mago del ghiaccio, abbattere un ragazzo con una testata.
Questa era una cosa molto più da Natsu in effetti..

-Silver, dai vieni, mi serve una mano- lo chiamò visto che non dava segni di reazione alcuna. Lui intanto si avvicinò alla ragazza.

Mio dio, quella ragazza era messa davvero male: non solo aveva un livello di magia residua molto basso, ma stava continuando ad emanarla, come se non potesse contenerla. In effetti, quella che stava emanando era la stessa magia nera del fratello e non quella che aveva sentito il giorno prima nell'arena. Quella non riusciva proprio a percepirla.
I battiti del suo cuore erano sempre più irregolari e il respiri diventavano sempre più brevi e rarefatti. Non l'avrebbe mai portata viva a Fairy Tail in quelle condizioni.

-Silver, devi pensare a lui adesso. Devi ammanettarlo, mani e piedi. Cerca di non fargli male, ma non lasciarlo troppo largo. Non ho idea di come sarà al suo risveglio.- Gray gli parlava insieme, ma non lo guardava. Stava pensando a cosa fare con la ragazza. Aveva un'idea in mente, ma la cosa non gli piaceva troppo.

-Devo ammanettarlo? Come? Non credo che il ghiaccio lo potrà trattenere..- Silver era davvero confuso.
Non aveva mai avuto dubbi su suo padre, ma le mille domande che si stavano accumulando negli ultimi giorni lo stavano mettendo a dura prova.

-Usala. Sarà difficile, ma devi usare la magia del Devil Slayer. Non te l'ho mai insegnata come si deve, ma devi provarci. So che sarai preciso ed attento. Puoi farlo..- gli disse mentre prendeva la decisione più difficile di tutta la sua vita -..anzi dovrai farlo, perchè io devo pensare a lei e ci metterò molto tempo e molta concentrazione quindi tu, tu dovrai aiutarlo..- gli disse, avendo ormai capito che l'unica cosa che poteva fare con la ragazza era quella che gli piaceva di meno. Se avesse sbagliato qualcosa sarebbe stato lui stesso ad ucciderla -..e Silver. Questi ragazzi d'ora in avanti avranno bisogno di noi-

Silver era spaventato, lo percepiva, ma aveva una fiducia immensa in lui e nelle sue capacità.
Era suo figlio, dopotutto.

Gray a quel punto si mise ai piedi della ragazza e cominciò a concentrarsi.

L'unico modo che aveva per tenerla in vita era quella di sigillare lei e la sua magia nera dentro il suo ghiaccio da Devil Slayer.


***


Quando rinvenne, Igneel non ricordò subito quello che era successo, anzi piuttosto si chiese dove fosse e come mai avesse un così prepotente senso di nausea.
Poi i ricordi gli tornarono in mente, forti e chiari, e la nausea aumentò ancora di più.
Si guardò intorno.

Doveva essere in un vagone di un treno merci considerando il rumore e la poca luce, senza contare la sua terribile nausea. Odiava quella sensazione.
Cercò sua sorella con lo sguardo, ma non la vide da nessuna parte.

Dov'era Layla?
Sua sorella..sua sorella stava morendo tra le sue braccia dopo aver fatto..
Oh cavolo, era stata tutta colpa sua!

Doveva trovarla, ad ogni costo!
Cercò di alzarsi, ma cadde rovinosamente sul pavimento. I suoi piedi e le sue mani erano legati da..da del ghiaccio?

Ma che cosa..?

Non aveva tempo per pensarci. Richiamò le sue fiamme sui suoi arti. La sua idea era quella di sciogliere quelle manette in qualche secondo e darsi alla fuga, ma non ci riuscì.

Perchè? Perchè quel ghiaccio non si scioglieva?
MALEDIZIONE!

Rotolò sulla schiena e si rimise a sedere. Con uno sforzo incredibile, riuscì a tirarsi in piedi ma una leggera frenata gli fece perdere di nuovo l'equilibrio. Stava per cadere di nuovo, ma qualcuno lo afferrò da dietro e lo fece sedere.

-Tranquillo, adesso ti libero. Non ti agitare, tua sorella sta bene, per ora- gli disse l'uomo che lo aveva appena preso.

Lo vide chinarsi sui suoi piedi e liberarglieli in qualche secondo. Quando si spostò sulle sue mani, lo guardò negli occhi.

-Io sono Gray Fullbuster, di Fairy Tail. Non so se sai chi sono, ma i tuoi sono miei compagni di gilda e, molto tempo fa, ho fatto loro una promessa- gli disse, mentre finiva di liberarlo.

-Io..io so chi sei. I nostri genitori ci hanno raccontato di te. Layla..Layla sta bene, davvero?- chiese mentre riusciva finalmente ad alzarsi in piedi

-Si, è stabile per ora. Dobbiamo arrivare a Magnolia per farla riprendere. Quando l'ho trovata era ad un passo dalla morte. Ho dovuto fare qualcosa di estremo per farla sopravvivere-

-Qualcosa di..estremo? Di cosa stiamo parlando?- gli chiese mentre continuava a cercarla con lo sguardo, ma non la vedeva da nessuna parte.

Si fidava di quell'uomo, non lo conosceva, ma da quello che dicevano le lettere di sua madre, doveva essere una brava persona. Però non vedere Layla lo agitava parecchio.
Aveva fatto una cosa incredibilmente stupida ed irresponsabile solo per dimostrare di poter sopravvivere da solo in quel mondo. Ora l'unica cosa che voleva era riabbracciare sua sorella.
Tingersi i capelli era stato l'errore più grosso che potesse mai fare in tutta la sua vita. Se solo si fosse accorto che stavano diventando neri, tutto questo non sarebbe successo.

-Ho dovuto rinchiudere Layla in una bara di ghiaccio, bloccando anche la sua stessa magia. Questo vuol dire che..-

-..che hai congelato anche il suo cuore. Dovevi fermare il demone, era l'unica cosa che potevi fare- concluse Igneel al posto di Gray.

Gray si fermò a fissarlo per un secondo. Quindi alla fine la sua intuizione era corretta.

Se non fosse stato per i capelli, quel ragazzo sarebbe stato la copia sputata di suo padre, Natsu, alla stessa età.
Forse era meno muscoloso, ma in fatto di intelligenza, non c'era confronto.

-Come ti chiami?- gli chiese, mentre si allontanava da lui, andando verso una cassa

-Igneel, signore- gli rispose mentre lo seguiva con lo sguardo

Gray istintivamente sorrise. Che cosa buffa, senza accordarsi sia lui che Natsu avevano chiamato i propri figli come i loro padri.

-Non c'è bisogno di essere così formali. Mio figlio ha la tua età, quindi per favore, non farti problemi. Igneel ho bisogno che tu mi racconti tutto su te e tua sorella. Una volta che saremo a Fairy Tail dovremo muoverci in fretta. Credo che il Consiglio ci sarà addosso in pochissimo tempo e non possiamo fare errori. Che ne dici?- gli chiese mentre apriva poco poco la cassa

lo invitò ad avvicinarsi e finalmente la vide.
Sua sorella era lì dentro, avvolta nel ghiaccio che la proteggeva. Sembrava che dormisse, ma Igneel sapeva che non era così.
Tutto in lei era fermo immobile.
Non riusciva nemmeno a percepire il suo odore e questa cosa lo devastava. Sapeva che era necessario, ma..

Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non vederla più così.

-Credo che sia un buon piano..- disse mentre si allontanava dalla sorella -..però possiamo parlarne in un posto meno..ballerino?- gli chiese mentre si appoggiava ad una parete del vagone, sfinito.

Adesso che la tensione era leggermente diminuita, la nausea lo stava uccidendo e il fatto di continuare a muoversi non lo stava aiutando.

Gray non capì immediatamente a cosa si riferisse, ma quando lo vide diventare quasi verde in volto si rese conto di quanto quel ragazzo stesse soffrendo.
Quindi era così. Anche lui aveva il potere del Dragon Slayer.

-Vorrei dirti che siamo quasi arrivati, ma non è così. Mancano ancora almeno 4 ore di treno. Ma stai tranquillo, nel vagone qui a fianco ho riservato una cabina. Non ti risolverà molto la nausea, ma spero si affievolisca se ti siedi su qualcosa di stabile- Gray si avviò verso la porta di collegamento e vide Igneel provare a fare lo stesso, ma quello inciampò nei suoi stessi piedi.

Ma che cavolo..?

-Ehi, Igneel, tutto bene?- disse accorrendo in suo aiuto

-Si, sto bene. La mia magia non è ancora tornata del tutto e non sono molto stabile, ma sto bene, davvero- il ragazzo si rialzò a fatica sotto uno sguardo preoccupato di Gray.

Era vero, anche il potere magico del ragazzo era molto basso, lo aveva avvertito già prima, ma non ne capiva il motivo.
Da quello che aveva visto nell'arena, lui non aveva usato così tanta magia.

-Andiamo di là, ti spiegherò. Troveremo una soluzione per tutto- lo rassicurò Igneel

Gray alzò un sopracciglio.

-Che buffo, credevo di essere io il quarantenne adulto-


***


Era dall'inizio del viaggio che Silver si trovava da solo nella cabina di quel treno.
All'inizio la cosa non gli era pesata. Era stanco e spossato per lo sforzo che aveva fatto prima. Non che avesse fatto qualcosa di incredibile, ma la magia del Demon Slayer non era ancora del tutto sua e controllarla era stato difficile. Attaccare era molto più semplice che non fare del male anche perchè quella non era una magia di protezione, anzi..
Però ora basta!
Stava diventando matto. La curiosità aveva preso il posto della stanchezza e lo stava logorando da dentro. Voleva delle risposte, e le voleva prima di arrivare a Fairy Tail.
Non poteva averne la certezza, ma qualcosa gli diceva che una volta tornati a Magnolia le cose sarebbero state frenetiche.

La porta della cabina si aprì e finalmente vide suo padre tornare.
Insieme a lui c'era anche il ragazzo biondo. Aveva una cera terribile. Un incredibile senso di colpa lo assalì. Era stato lui a ridurlo così?

Suo padre lo fece sedere sul sedile opposto al suo. Quello gli abbozzò un sorriso e con un cenno lo salutò.
Silver si fermò di colpo, sorpreso. Era lo stesso ragazzo di qualche ora prima?

-Silver, ti presento Igneel Dragneel..- gli disse suo padre mentre prendeva posto al suo fianco -..e Igneel, ti presento mio figlio, Silver. Bene, fatte le presentazioni di base, direi che è il caso che tu, ragazzo, ci racconti la vostra storia. Ci sono delle cose di cui sono già a conoscenza, ma credo che sia il caso che tu ci dica davvero tutto.-

Silver vide Igneel fare un sospiro. Si guardò i piedi con aria pensierosa. Probabilmente stava cercando di capire da cosa cominciare.

-Credo che la cosa migliore sia partire dalle origini. Io e mia sorella Layla siamo fratelli gemelli e siamo i figli di Lucy Heartfilia e Natsu Dragneel. Per i primi anni della nostra vita, i nostri genitori ci hanno cresciuti lontani dalla civiltà. Credo che il loro scopo fosse quello di addestrarci alla magia nel minor tempo possibile. In effetti, è quello che hanno fatto. A 5 anni, io e mia sorella conoscevamo e padroneggiavamo in modo più che sufficiente la magia dei Dragon Slayer di fuoco-

-Cosa? Ma come può un bambino di 5 anni avere potere sufficiente per destreggiarsi con una magia così complessa?- chiese Silver, sconvolto.

Insomma, lui era cresciuto insieme ad altri due Dragon Slayer e a quell'età incominciavano a malapena a saper usare le prime magie, figurarsi padroneggiare una serie di incantesimi così complessi.

-Il potere non è mai stato un problema per noi, anzi..- gli rispose Igneel, tranquillamente. La sua obiezione non lo aveva smosso perchè era troppo preso da quello che stava dicendo -..forse lo è stato in senso contrario. Vedete, il fatto stesso di averci addestrati fin da così piccoli è stato deciso perchè avevamo troppa magia che non sapevamo gestire. Averci insegnato la magia dei Dragon Slayer ha aiutato, ma non ha risolto il problema di fondo. Per questo motivo, pochi mesi dopo, sono partiti alla ricerca di una risposta. Ci hanno lasciati ad Oak City perchè in quella città, alle rovine della gilda dei Phantom Lord, avremmo potuto evitare di fare danni quando..- si fermò, incerto su cosa dire. Non era semplice da spiegare, lo sapeva. Era al limite dall'incredibile, anche per dei maghi. Non ebbe il coraggio di guardare i suoi interlocutori negli occhi -Siamo un pericolo, per noi stessi e per gli altri. Credo di avervelo ampliamente dimostrato, prima- concluse, distruggendosi le mani.
Dire queste cose ad alta voce le rendeva molto più reali. Gli serviva un momento.
Inconsapevolmente cominciò a tremare. Sia lui che sua sorella avevano passato tutta la loro vita dentro la loro bolla ed ora che lui l'aveva fatta scoppiare..

-Igneel..- lo chiamò Gray, ma quello non rispose. Povero ragazzo, il mondo gli stava crollando addosso e lui non sapeva come aiutarlo -..ragazzo, guardami. Non puoi dirmi niente che possa farmi andare via. Sono qui per aiutarti e lo farò, qualsiasi cosa tu mi racconterai- gli disse cercando di rassicurarlo ancora.

Silver rimase incantato a vedere suo padre così.
Caspita, trattava Igneel esattamente come trattava lui e sua sorella.
Aveva sentito molte volte parlare di Natsu e Lucy ed era a conoscenza del grande legame che li univa alla sua famiglia.
Però..un conto era saperlo e un conto era vederlo.
La cosa incredibile è che non provava alcun tipo di gelosia. Contro ogni logica, Silver sentiva solo tanto affetto per quel ragazzo e per sua sorella.
Cosa poteva farlo tremare così?

-La verità..- sussurrò Igneel trovando finalmente il coraggio di guardarli in viso -..la verità è che noi siamo sia figli di Natsu che figli di E.N.D.-














ANGOLO DELL'AUTRICE

Ciao a tutti!

OMG sono in ritardissimo sulla tabella di marcia! Lo so, non mi merito nulla, vi ho lasciato quasi 2 settimane in totale silenzio..sono una brutta persona, lo so. MI spiace davvero tanto, credetemi!
Detto questo, ho deciso di scrivere a fine capitolo per rincuorarvi: ho deciso di smezzare questo capitolo perchè altrimenti rischiavo seriamente di perdervi lungo questo discorso e ci tengo che lo capiate tutti molto bene. Procederemo a piccoli passi quindi..
Ok, lo so, lo so, vi ho lanciato una bomba e ho chiuso il capitolo, ma sono abbastanza sicura che ormai molti di voi si aspettassero una cosa del genere..o almeno credo. Se così non fosse, non disperate, nel prossimo capitolo vi darò il resto delle info.
Spero che il capitolo sia valsa l'attesa.
Come sempre, vi invito a scrivermi cosa ne pensate, sia nel bene che nel male, giuro, non sono permalosa!

Ringrazio come sempre i miei, ormai, FANTASTICI 3 che sempre mi lasciano le loro meravigliose recensioni (si, ormai vi adoro alla follia <3 )
Un salutone e un bacio a tutti quanti!

Con affetto, 
Lady S

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Capitolo 7
*** 7-..treat? ***


7 - ..treat?

 

 

Doveva ammetterlo, c'erano davvero molte cose che sfuggivano alla comprensione di Igneel ultimamente.

 

Il primo grande mistero era come avesse fatto a sopravvivere ad un viaggio così lungo in treno senza perdere i sensi per il malessere che lo dilaniava.

Il secondo era anche meglio: il suddetto viaggio lo aveva fatto con sua sorella rinchiusa in una bara di ghiaccio e il suo “carnefice” era anche il loro stesso salvatore.

 

-Ragazzi, mi raccomando, dobbiamo fare tutto secondo i piani. Come vi ho già detto, nonostante siano passati molti anni, ci sono ancora persone a Magnolia che potrebbero fare qualcosa di davvero stupido se percepissero una qualsiasi traccia della presenza di Zeref..- disse Gray ai due giovani una volta che furono scesi dal treno -..e visto quello che è successo 4 giorni fa, non è il caso di destare ulteriori sospetti-

 

-Papà seriamente, continui a parlare di piani come se avessimo progettato chissà cosa- esclamò Silver sbuffando quel tanto che bastava da spostarsi un ciuffo ribelle da davanti gli occhi -Dobbiamo solo arrivare a casa senza farci vedere da nessuno che potrebbe riconoscerci. Considerando che è l'alba, credo che non sarà un problema..-

 

La parte più complicata sarebbe toccata a suo padre. Girare per le strade di Magnolia con una bara di ghiaccio non sarebbe stata cosa semplice. Ovviamente l'avrebbe trasportata, ben protetta, dentro a un carretto di legno, ma questo non voleva dire che non avrebbe attirato l'attenzione: Gray era comunque oggetto di curiosità.

 

I due ragazzi sarebbero soltanto arrivare a casa Fullbuster, possibilmente senza farsi riconoscere da nessuno.

Silver sapeva di essere abbastanza popolare, ma conosceva Magnolia come le sue tasche. Oltre tutto, erano davvero le 6 di mattina e dubitava fortemente che qualcuno dei suoi compagni potesse essere in giro.

 

In effetti, loro sarebbero potuti essere l'unico problema serio.

 

Non era bravo a mentire, oltretutto era una cosa che odiava, quindi lo avrebbe mai fatto con qualcuno dei suoi amici.

 

-Si, lo so, ma state attenti comunque- ribadì suo padre, mentre con un cenno indicava a due assistenti di caricare Layla -Silver, per favore, porta questa a tua madre. Ci serve tutto l'aiuto possibile- gli diede una lettera, mentre con l'altra mano libera si divertì a scompigliargli i capelli.

Silver a quel punto balzo all'indietro, indispettito, ma visibilmente divertito.

 

Igneel osservava , imbambolato, la scena come uno spettatore distante.

 

Ecco il terzo mistero: un'intera famiglia a lui pressoché sconosciuta, lo stava aiutando a salvare sua sorella e li stava proteggendo dal resto del mondo.

 

Come si erano cacciati in tutto questo? La colpa era solo ed unicamente sua, lo sapeva.

Ancora una volta si rabbuiò, sentendo una stretta al cuore pensando a dove fosse sua sorella in quello stesso momento.

Se non fosse stato per lui..

 

-Forza Igneel, andiamo!- lo chiamò Silver, interrompendo i suoi pensieri e rivolgendogli un sorriso.

 

Igneel si fermò ad osservarlo per un momento. Per lui, Silver era un enigma.

Non comprendeva questa sua calma e questo suo ottimismo perpetuo, eppure..eppure, chissà come. riusciva a trasmettere anche a lui tutte queste emozioni rassicuranti.

 

Igneel fece un passo verso di lui, mostrando per la prima volta, un accenno di sorriso.

 

 

***

 

Alicia amava trascorrere le prime ore del mattino all'aria aperta.

 

Era sempre stata così, anche da bambina, e infatti si ricordava perfettamente tutte le sgridate che si era presa da sua madre quando sgattaiolava fuori di casa per fare un giro in città.

Lei non ci aveva mai visto nulla di male in tutto questo, anzi! Crescendo poi aveva capito che, per una madre, non trovare la propria figlia nel letto dopo una notte, potesse essere oltremodo sconvolgente e spaventoso.

 

Menomale che crescere le aveva anche dato la possibilità di far diventare questa sua passione una routine quotidiana.

 

-Tu, mia cara sorellina, hai qualche rotella fuori posto..- le aveva detto suo fratello quando aveva realizzato che lei, tutte le mattine, si svegliava prestissimo per andare a camminare lungo le strade di Magnolia.

 

-Lasciala stare Ruben. Questo suo essere "vagabonda" lo ha ereditato da vostro padre. Non fargliene una colpa. Anche lui, ancora adesso, non riesce a stare a casa per troppo tempo- l'aveva difesa sua madre, cercando di trovare un senso al suo girovagare senza meta.

 

In realtà era quasi sicura che anche lei la pensasse come suo fratello.

Come darle torto?

Non aveva mai avuto tutto questo rapporto con sua madre, lo sapeva. Ovviamente non era un problema di amore, forse il loro era più un problema di comprensione reciproca.

 

Erza Scarlett, alias Titania.

Non era facile essere la progenie di quella donna, lo sapeva, figurarsi poi che sia lei che suo fratello erano anche figli di Gerard Fernandes, uno dei 10 maghi sacri e ora membro dell'altissima guardia di Fiore.

 

No, non era per niente facile essere figli di quei due.

 

Suo fratello sembrava non avere mai avuto problemi in questo senso: aveva un carattere forte, come quello della madre, e sapeva cavarsela in ogni situazione, ne era consapevole.

Inoltre per lui era sempre stato molto facile imporre il proprio essere: aveva sempre avuto chiaro chi fosse e chi sarebbe voluto diventare un giorno. Come se tutto questo non fosse più che sufficiente, era anche un bel ragazzo e questo aveva accresciuto in modo spropositato sia la sua autostima che la sua popolarità.

 

Alicia non avrebbe mai retto il confronto, anzi non le interessava proprio.

 

Lei non era assolutamente così.

Lei non avrebbe mai voluto essere così.

 

Il suo desiderio più grande era quello di esplorare il mondo e comprenderlo al meglio. Era curiosa e amava tutto quello che la natura poteva offrirle, che fosse bella o spaventosa.

Anche nelle cose più semplici, lei vedeva, anzi percepiva la meraviglia.

 

Aveva una grande mente, curiosa e capace di comprendere cose complesse senza sforzo.

 

Amava la magia e la magia amava lei.

Era una consapevolezza che aveva da sempre. Sentiva il potere scorrere in lei e dal mondo a lei. Era connessa al pianeta e alla magia che esso stesso conteneva. Tutto ciò era stupendo.

In ogni cosa, in ogni respiro, in ogni suo respiro c'era magia.

 

Quello che era successo quattro giorni prima l'aveva stupita.

 

Inizialmente non aveva mostrato nessuna emozione perchè il mondo le aveva mostrato una novità e lei, egoisticamente, la stava semplicemente studiando ed assaporando.

Poi però, le persone che la circondavano erano state sopraffatte da una quantità di emozioni: stupore, paura, disperazione..

 

Sinceramente non riusciva a comprendere tutti quei sentimenti così negativi.

 

Un drago era volato sopra i cieli di Magnolia..

..cosa poteva esserci di più meraviglioso?

 

 

***

 

Silver e Igneel camminavano fianco a fianco, in un silenzio al limite dell'imbarazzo. Oltre al fatto che i due non sapevano davvero di cosa parlare, Igneel era ancora visibilmente stremato. Il sospetto di Silver era che non avesse dormito per niente durante il viaggio dopo che aveva ripreso conoscenza.

 

-Vedrai, tra poco saremo arrivati- gli buttò lì, nella speranza di riuscire ad avviare una conversazione, ma il biondo si limitò a fare un sorriso cortese.

 

Silver sapeva di non avere idea di cosa stesse davvero provando quel ragazzo. Aveva provato a mettersi nei suoi panni, ma non ci era riuscito.

I suoi poteri, i suoi genitori, la sua vita..

..caspita, Igneel era davvero un casino!

 

Però una cosa la poteva immaginare: il panico di non sapere cosa sarebbe successo a sua sorella.

Al solo pensiero, Silver si sentiva male.

Se al posto di Layla ci fosse stata Alice, lui avrebbe dato di matto, ne era consapevole.

Questo gli aveva fatto aprire gli occhi: quando aveva visto Igneel nelle rovine lo aveva trovato spaventoso e letale. In realtà successivamente aveva capito che era stato sopraffatto dai sentimenti.

Nessuno gli aveva spiegato quali fossero i reali poteri di Igneel e lui aveva deciso di non chiedere. Aveva percepito nell'arena una ondata di magia tale da lasciarlo senza fiato. Layla aveva dato spettacolo facendo calare il silenzio più totale fino a quando, qualcuno, non aveva urlato il nome di Zeref, il mago nero, ed era stato il panico.

Nonostante questo, suo padre si fidava di quel ragazzo e stava correndo un rischio enorme nascondendolo in casa loro e questo, a Silver, bastava.

 

-Io davvero non capisco..- borbottò Igneel, piano ma non abbastanza da non farsi sentire dal vicino, il quale si fermò di colpo, rimanendo a fissarlo. Il biondo se ne re se conto e, con non poca riluttanza, continuò -..io non vi capisco..tu e tuo padre- le sue spalle si piegarono e un'ondata di tristezza si mostrò sul suo viso -Per quale motivo ci aiutate? Insomma, io e mia sorella siamo..siamo..- la sua voce si incrinò -..noi siamo draghi, demoni e voi..voi come fate ad essere così buoni con noi?-

 

Silver non sapeva davvero cosa rispondergli.

Poi il suo sguardo venne catturato da qualcuno che si trovava oltre Igneel, qualcuno che stava osservando la scena con occhi vispi e curiosi.

 

La testa di Silver esplose in mille pensieri.

Alicia Fernandes si trovava a pochissimi passi da loro e aveva sentito tutto.

 

 

***

 

Gray credeva che sarebbe stato molto più difficile arrivare alla meta e invece nessuno si era messo sulla sua strada, nonostante avesse appena attraversato le vie centrali di Magnolia. Per fortuna, la sua destinazione si trovava poco più avanti, oltre il centro, appena spostata.

Si trovò davanti ad una casetta dalle dimensioni modeste, ma si vedeva che la fattura era di pregio e che i materiali erano pregiati. D'altro canto, quella era pur sempre la casa di una delle più famose maghe di Fairy Tail.

 

Arrivò esattamente davanti all'ingresso e, con non poca riluttanza, bussò al portone e aspettò. Era davvero presto ed era sicurissimo che la sua compagna stesse ancora dormendo.

Il tempo passò e nessuno si presentò ad aprire. In realtà sentì dei rumori provenire da dentro, ma sembravano tonfi e..risate?

Gray si stranì non poco, ma si limitò a bussare di nuovo, questa volta più forte e più a lungo.

A quel punto, sentì chiaramente una voce femminile strillare qualcosa con fare giocoso, mentre qualcun altro correva verso il piano inferiore.

 

Ok, c'era decisamente qualcosa si strano, ma quella era la casa di Wendy, ne era certo.

 

Bussò una terza volta, con molta più veemenza delle due precedenti, cercando di far arrivare tutta la sua urgenza dietro quella cavolo di porta.

 

Porca miseria, se non gli avesse aperto avrebbe sfondato la porta a spallate.

Layla non aveva più tempo!

 

Finalmente sentì qualcuno che si avvicinava alla porta. Gray fece un passo indietro, aspettando che la ragazza finalmente gli desse udienza.

La sua idea era di dirle il minimo sindacale, quel tanto che bastava per farle salvare la ragazza. Le spiegazioni e i piani li avrebbero fatti in un altro momento.

La porta si aprì e Gray si accigliò.

 

Perchè ad aprirgli era stato un incavolatissimo Romeo a petto nudo?











ANGOLO DELL'AUTRICE

Si, lo so, sono in super mega iper incredibile ritardo. Scusatemi, scusatemi davvero tanto! 
Sono stata travolta dagli eventi.
Mi scuso anche per non aver scritto un capitolo molto succoso, ho fatto di meglio, lo so. Spero di aver dato cmq qualche piccola gioia sul finale..
Detto questo, lo so, sembra tutto molto confuso, anche perchè stare dietro a tutta la 'next generation' che ho in testa può essere impegnativo.
Cercherò di aggiornare più in fretta!

Un bacio a tutti,
Lady S 

 

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