You will be in my heart

di Ivy001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 9 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 10 CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** 11 CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** 12 CAPITOLO ***
Capitolo 13: *** 13 CAPITOLO ***
Capitolo 14: *** 14 CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 15 CAPITOLO ***
Capitolo 16: *** 16 CAPITOLO ( THE END) ***



Capitolo 1
*** 1 CAPITOLO ***


Ciao a tutte. Spero vi piaccia questa nuova fanfiction. Io avevo un vecchio account dove mi chiamavo Evy91. Ne ho creato uno nuovo. Quindi questa è la mia prima storia con questo nuovo account. Buona lettura a tutte.

Quanto può unire due persone che si amano l'arrivo di un figlio? E quanto può invece allontanarli un evento tragico, come la perdita del sangue del loro sangue?

Quanto può cambiare la loro vita sapere che non lo vedranno più, che è sparito nel nulla?

E così ci si ritrova non più a vivere ma a sopravvivere unicamente per evitare altro dolore agli altri.

Ciò che accadrà ad Anna e Kristoff ha dell'inspiegabile.

Ma per arrivare a quel momento, vale la pena raccontare i mesi e gli anni che seguirono la famosa estate gelata, quella che ha visto Elsa palesare i suoi poteri e rivelare l'identità che ha dovuto tenere celata troppo a lungo.

…........................


5 mesi dopo la famosa estate


“Mia amata gente, ascoltate. Presto la principessa Anna, mia sorella, sposerà Kristoff Bjorgmann, un giovane di sani principi e dal cuore nobile. La cerimonia si terrà nella nostra chiesa e apriremo le porte a tutti, per poter festeggiare con voi la gioia di questa unione” - comunica Elsa al suo popolo.

Da quel momento in poi, Arendelle intera si rallegra di un evento così importante e seguiranno mesi di serenità e prosperità in tutto il regno.

Anna riceve da sua sorella un abito mozzafiato, oltre che la possibilità di trasferirsi a corte con il consorte.

Due mesi dopo l'annuncio, i due innamorati si promettono amore eterno, tra lacrime di commozione e lunghi applausi.

“Ti amo” - sussurra Kristoff alla sua donna, durante la loro prima notte da marito e moglie.

“Anche io ti amo”- risponde Anna, prima di baciare il suo coniuge e concedersi a lui totalmente.

L'attesa dell'erede viene vissuta con ansia da tutti. Ci si aspetta che a breve arriverà il comunicato ufficiale. Ma nulla. Nonostante i tentativi degli sposi, la principessa non riesce a rimanere incinta.

Passa un anno dal loro matrimonio e ormai tutti si sono arresi e la speranza di vedere Anna con il pancione svanisce.

Ma Bjorgmann non demorde.

“Avremo un bambino. Te lo prometto amore mio” - la consola lui, vedendola afflitta.

“Mi dispiace così tanto, Kristoff. Non sono in grado di fare nulla. Neanche di darti un figlio. Mia sorella Elsa è la regina, ha poteri enormi, e capacità fuori dal normale. Ed io invece sono una nullità”

Ormai Anna è abbattuta. Sente di essere solo un intralcio alla sorella e al marito.

“Non dire stupidate. Tu sei la persona più speciale del mondo. La tua sensibilità, il tuo essere dolce e determinata, ma anche goffa, mi ha fatto perdere la testa. Hai carattere ed una forza che neppure immagini. Abbi fiducia...e il nostro sogno diventerà realtà” - la bacia poi lui.

La fanciulla non ha mai visto il marito tanto determinato in qualcosa. È come se lui avesse la certezza che presto avrebbero messo al mondo un bambino tutto loro.

Ma come può il montanaro esserne tanto convinto?

E infatti, quando non c'è più aspettativa sulla gravidanza, la principessa comincia a soffrire di nausea e giramenti di testa.

Basta poco per appurare che Anna è in dolce attesa.

“Sono incinta” - rivela la ragazza alla regina che, con le lacrime agli occhi, esulta e dà immediatamente l'annuncio al suo popolo.

Kristoff e Anna diventano genitori di una bambina bellissima, dai capelli biondissimi, esattamente uguali a quelli del padre, ma con gli occhi e le lentiggini della sua mamma.

Nata di sera, illuminata dalla luce della luna, la piccina viene chiamata esattamente Luna.

Tutto il regno è in festa.

La principessina amata dalla gente diventa l'orgoglio di zia Elsa che decide di realizzare un monumento in suo onore. L'immagine di una luna enorme dalla quale, grazie alla magia, fuoriesce dell'acqua.

“Una fontana a forma di luna è un'idea innovativa, cognata” - sostiene Kristoff, ammirando dal balcone della sua camera, l'opera ormai completa.

“E' il minimo per la mia nipotina” - sorride la regina, entusiasta.

Da quel momento in poi, ogni compleanno della piccina, si accende la fontana lunare e i cancelli vengono spalancati. Per di più vengono realizzati dei quadri proprio per celebrarla.

Finalmente c'è gioia e serenità ad Arendelle. Tutto sa di allegria.

Peccato che la felicità sta per lasciare il passo ad una tragedia immane.

E' Olaf a dare una comunicazione sconvolgente ai reali, una mattina estiva.

Correndo nel palazzo, disperato, il pupazzo di neve raggiunge la sala del trono dove chiacchierano Elsa, la sorella e il cognato.

“Che succede? Cosa sono queste grida?” - domanda la regina all'amico magico.

“Non trovo più Luna!” - spiega lui.

“Che significa non la trovi più? E' nella sua camera” - precisa Anna.

“Ho cercato ovunque. Anche in piazza. Volevo giocare con lei ma nessuno l'ha vista”

Quelle parole mettono in allarme Kristoff che senza pronunciarsi lascia,correndo,la sala.

“Amore, dove vai? Aspettami” - Anna tenta di raggiungerlo ma invano.

“Forse stiamo prendendo troppo sul serio la faccenda. Magari Olaf non l'ha trovata e la bambina è andata a fare una passeggiata con Sven” - Elsa tenta di tranquillizzare la sorella minore.

Purtroppo ad Anna è bastato vedere lo sconcerto sul volto del coniuge per preoccuparsi oltre misura.

“Andiamo sulla montagna, ti prego. Acceleriamo le ricerche usando la tua magia. Per favore” - la supplica subito dopo.

E così la regnante acconsente, nonostante creda che quella è una esagerazione.

Peccato non sia così! Presto si ricrede, cedendo al panico anche essa.

Luna è scomparsa e la notizia raggiunge il paese che si spaventa. Le madri impediscono,addirittura, ai loro figli di uscire di casa. C'è chi crede ci sia un rapitore di bambini o peggio.

Possibile che una nobile possa essere svanita senza dare nell'occhio, visto l'abbigliamento reale? È questo il pensiero di molta gente.

“Nessuno ha visto niente” - comunica l'ennesima guardia ad Elsa, una volta rientrati tutti a palazzo.

Sono trascorse molte ore e della piccina nessuna traccia.

Ma la regnante non si arrende. Ordina ai suoi soldati di cercare ovunque. Nessuno dormirà sereno fino a quando la nipote non sarà a casa sana e salva.

Il destino però è, a volte, beffardo. I nobili di Arendelle trascorreranno molte notti turbolente. I giorni diventeranno settimane, le settimane diventeranno mesi e i mesi si trasformeranno rapidamente in anni.

Anni duri e dolorosi per una coppia che desiderava solo un figlio da amare e crescere. E invece sarà quello il momento in cui Anna e Kristoff vedranno distruggersi tutti i loro sogni e metterà in discussione il loro sentimento.


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Capitolo 2
*** 2 CAPITOLO ***


Dal giorno della sparizione di Luna, sono trascorsi dieci lunghissimi e dolorosissimi anni.

Arendelle non è più quella di un tempo. I cancelli di palazzo sono stati di nuovo chiusi e la tensione vissuta al suo interno è addirittura più alta di quella che seguì la morte di re Agnarr e della regina Idunn.

Kristoff ormai passa le sue giornate in montagna, assieme al fidato e ormai anziano Sven, evitando i contatti con Anna, la quale, a sua volta, è chiusa in se stessa e ha dimenticato cosa significa sorridere.

Elsa ha provato ad avvicinarsi a sua sorella, dandole conforto e permettendole di sfogarsi. Purtroppo non ha ottenuto alcun riscontro positivo. Così ha deciso di limitarsi a regnare e a trascorrere ore ed ore nella sala del trono, lontana da tutti, sola nella sua disperazione e nel suo dolore.

Fortunatamente ora sa controllare i suoi poteri, altrimenti si sarebbe verificata una disgrazia ingestibile ad Arendelle.

Nessuno, tuttavia, ha dimenticato la piccola Luna. La principessina dai capelli biondi e gli occhioni verdi, sempre sorridente, che canticchiava per le strade del regno, affiancata dall'amico Olaf, il compagno di avventure e suo confidente.

Anche il pupazzo di neve, distrutto per quanto accaduto, ha chiesto alla regina di smettere di esistere, perché non riusciva a sopportare tanta sofferenza.

Ma cosa può mai essere accaduto a quella bambina di cinque anni, quel dannato giorno?

I trolls sono stati consultati anni addietro da Anna per avere un aiuto magico. Peccato che Granpapà non è stato in grado di intervenire.

Ecco, però, che tutto sta per cambiare... di nuovo!

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“Siamo arrivati,Ursula! Benvenuta ad Arendelle” - esclama un giovane dai capelli di un biondo talmente chiaro da sembrare bianco, e dalla carnagione cerea, indicando una piccola casetta malmessa.

“Jack, sicuro che qui staremo bene?” - chiede una ragazzina, perplessa dalla costruzione dove dovrà vivere.

“Sicurissimo, sorellina! Non farti ingannare dall'apparenza. La aggiusteremo” - precisa lui, caricando un sacco pieno di roba sulle spalle.

“Se lo dici tu” - replica lei, rassegnata, seguendo il fratello maggiore.

L'abitazione non è granché, ma la giovane fanciulla ha già deciso come abbellirla.

“Prima però ci tocca riparare il tetto. Ci penso io” - sostiene Jack, lasciando poi sola Ursula in casa, la quale, guardandosi attorno, capisce che Arendelle ha qualcosa di speciale.

“Scommetto che qui la mia vita cambierà”- sogna lei, affacciandosi ad una finestra.

Mentre il fratello lavora all'esterno della casetta, la minore prepara la cena, canticchiando e ballando come è solita fare.

Ha una voce talmente bella che chiunque, anche se lontano, ne rimaneva estasiato.

“Lo senti anche tu Sven?” - domanda Kristoff all'amica renna.

“Questo canto è così... così... familiare” - riflette il montanaro che si incammina seguendo quel suono delicato.

Giunge proprio davanti casa dei due fratelli, neo arrivati.

Jack ha appena terminato una riparazione al tetto. Quando nota lo straniero sbirciare dalla finestra della sua abitazione gli urla contro - “ Hey, tu! Che vuoi? Chi sei? Non ti hanno insegnato che nelle proprietà altrui non si spia?”

Bjorgmann sobbalza trovandosi il tipo a pochi centimetri di distanza.

“Scusami, sono rimasto colpito dalla voce di qualcuno” - spiega Kristoff.

“Mia sorella ama cantare. Non ha il permesso, per caso?”

“No, no assolutamente. Scusami non volevo sembrarti invadente. Per farmi perdonare vi invito a casa mia per cena” - gli porge una mano in segno di amicizia.

Jack lo fissa stranito. Come mai quello sconosciuto ha un comportamento così strano?

Meglio evitare, potrebbe essere un malvivente. Pensa tra sé e sé il neo arrivato.

“Ehm, ti perdono ma non è un problema. Guarda io e mia sorella abbiamo già preparato” - fa per entrare in casa, quando giunge Ursula, proprio in quel preciso istante.

“Tutto bene?” - domanda. Nota subito la presenza del montanaro.

“E lui chi è?” - chiede confusa al fratello.

Kristoff rimane in silenzio, fissando gli occhi della ragazzina davanti a sé.

“Nessuno, Ursula. Entra dentro” - la spinge per evitare contatto con l'estraneo.

“Scusate, forse abbiamo cominciato con il piede sbagliato. Io sono il principe di Arendelle. Volevo invitarvi a palazzo”

Jack, ormai chiusosi in casa con Ursula, alza gli occhi al cielo.

“Hai sentito che ha detto? È un principe” - si elettrizza la fanciulla.

“Mah... pagliacciate. Hai visto come è vestito? Sarà un pazzo. Meglio non dargli confidenza. Se dovesse tornare, non farlo entrare. Capito?”- la raccomanda.

Bjorgmann, rimasto folgorato dalla ragazzina, pensa a lei durante il tragitto verso il castello.

Quella straniera ha qualcosa di familiare e la sua stessa voce, tanto dolce e soave, ricorda vagamente quella di Anna.

“Come è andata oggi?” - chiede la principessa di Arendelle al marito, una volta da soli in camera.

Kristoff non risponde, preso dai suoi pensieri.

“Grazie per la considerazione!” - replica lei, irritata.

“Eh? Hai detto qualcosa?” - risponde il montanaro, tornato con i piedi per terra.

“Non può andare avanti così. Non mi calcoli più. Sono invisibile e sai che ti dico? Vado a dormire nella camera qui affianco” - arrabbiata, Anna si alza dal letto e si avvia verso la porta.

Il coniuge la ferma giusto in tempo per esternarle quello che lo turba da ore.

“Ascoltami. Stavo pensando a qualcuno, ecco perché non ti ho ascoltata... ecco la verità è che prima ho visto una ragazza. Bellissima, dai capelli lunghi e biondi. Cantava come un usignolo e aveva due occhi magnetici...” - mentre racconta, riceve una sberla in pieno volto dalla moglie.

“Stai provando a dirmi che ti piace un'altra? ” - con le lacrime agli occhi la nobile va via, delusa dal marito e pronta a mettere la parola fine alla loro storia.

“Aspetta, Anna non è come pensi” - le urla dietro.

Le va incontro, afferrandole un braccio e costringendola a voltarsi verso di lui. E quando pronuncia tali parole, la donna impallidisce - “Credo che questa ragazza sia Luna”

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Capitolo 3
*** 3 CAPITOLO ***


Anna non si pronuncia; rimane in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre le lacrime scendono violente sulle sue gote, bagnandole il viso.

Kristoff le racconta quanto vissuto ore prima e quelli che sono i suoi presentimenti.

E proprio quando le chiede un'opinione in merito, la principessa si limita ad alzare lo sguardo e a aggrottare le sopracciglia.

“Smettila di dire stupidaggini. Sono passati dieci anni. Luna non tornerà mai più. Hai capito?” - gli urla addosso la sofferenza che ha dentro e quella che si è rivelata essere la triste realtà, che la testa ha dovuto accettare per sopravvivenza. Poi si volta, dandogli le spalle e si incammina verso la camera da letto.

Bjorgman la fissa mentre si allontana, intuendo che ormai c'è solamente rassegnazione in sua moglie.

Un duro colpo per un padre speranzoso. Con un nodo alla gola, il montanaro si dirige in una stanza in particolare. Quella che da un decennio frequenta spesso durante la notte. La sala dei quadri.

È lì che Elsa ha ordinato che le rappresentazioni pittoriche di Luna venissero posizionate, lontano dalla vista di sua sorella, così da evitarle altro dolore.

Non immagina, invece, che suo cognato rimane ore ed ore in piedi davanti a quelle immagini,osservandole quasi ossessivamente.

“Amore mio, ti troverò. Fosse l'ultima cosa che faccio in questa vita. Lo devo a te, lo devo alla tua mamma, lo devo ad Elsa. Lo devo al mio cuore che sta soffrendo le pene dell'inferno” - singhiozza, accarezzando teneramente il quadro del quinto compleanno di Luna. L'ultimo prima della sua scomparsa.

Ha deciso di non arrendersi. Il giorno seguente sarebbe tornato dai due stranieri. Li avrebbe osservati da lontano, scrutandone ogni gesto.

La ragazzina giunta ad Arendelle, chissà per quale ragione, sarebbe stata la chiave della sua serenità.

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“Buongiorno fratellone. La colazione è pronta. Sbrigati, c'è molto da fare” - esclama raggiante Ursula, scuotendo Jack dal letto.

“Ma è sorto il sole? Non sarà troppo presto?” - brontola, nascondendo la testa sotto il cuscino.

“Pigrone, sbaglio o volevi trovare un lavoro qui?” - domanda lei, pettinandosi i capelli.

“Ok, ok. Eccomi” - si rassegna il giovane e seppure con fatica si alza.

Solitamente le loro mattinate iniziano in quel modo: Ursula che saltella e canticchia per casa e suo fratello che sbadiglia ogni due per tre.

Non sospettano affatto che qualcuno, nascosto tra un albero e qualche cespuglio, spia ogni loro mossa.

“Sven, zitto e fermo o rischiamo che ci scoprono” - sussurra Kristoff alla renna, rimproverandola.

“Non guardarmi così, amico. Pensi anche tu che io sia impazzito ed esageri?”

e lo sguardo di Sven è un chiaro SI.

“Abbiate fiducia in me qualche volta. Se dovessi mai sbagliare, saprò farmi perdonare”

La conversazione, ovvero il monologo, tra i due viene interrotto dall'uscita di Ursula dall'abitazione.

“Eccola” - esclama il montanaro, indicando la fanciulla all'amico.

La renna emette uno strano verso, come di sorpresa e di incredulità.

“Ho ragione, vero? Anche se a distanza di dieci anni è rimasta uguale a come era” - sostiene, felice di aver ottenuto l'appoggio di Sven.
“Se solo Anna la vedesse, mi crederebbe. Invece pensa che io sia fuori di testa”

rimane in silenzio ad osservare la straniera che, mentre canticchia qualcosa, riempie un secchio con l'acqua del pozzo davanti casa.

“E' bellissima...non c'è dubbio che sia lei” - sostiene ancora Kristoff, con occhi lucidi.

Jack esce proprio in quel momento e dà ordine alla sorella di non allontanarsi ed attendere lì il suo rientro.

Una volta allontanato l'ostacolo maggiore, Bjorgmann può agire senza rischiare la pelle. Approfitta del fatto che Ursula, alle prese con un secchio d'acqua molto pesante, fatica a sollevarlo da terra.

“Aspetta ti aiuto io” - le va incontro, correndo. Sembra proprio non vedesse l'ora di entrare in scena.

“Ehm... ce la faccio non si preoccupi” - la giovane si pone subito sulla difensiva. Con tutta la forza che ha in corpo solleva il recipiente e con lo sguardo basso si dirige verso l'abitazione.

“Non devi spaventarti. Io volevo solo darti una mano. Credimi” - cerca di rassicurarla.

“Grazie, ora vado. Arrivederci” - si dilegua in un battibaleno.

La ragazzina ha riconosciuto Kristoff, ovvero il tipo che la sera precedente spiava dalla finestra.

Adesso ha paura di un estraneo ossessionato che la tormenta.

Deve parlarne con Jack e infatti, appena il fratello rientra, le racconta l'accaduto.

“Se si permette ad avvicinarsi ancora una volta, non rispondo di me” - si altera il maggiore, sbattendo il pugno sul tavolo.

“Ora calmati però. Se dovesse tornare...”

“Mi troverà ad attenderlo. Prendo anche un bastone se dovesse servire”

“No! Sei impazzito. Non voglio che ti azzuffi con qualcuno” - sostiene Ursula.

“Le parole con questi tipi non bastano” - spiega lui.

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Kristoff fa rientro a palazzo verso ora di pranzo.

Elsa è già a tavola e alla sua destra siede Anna.

“Eccoti finalmente. Che fine hai fatto? Sei sparito da stamattina presto” - domanda la regina turbata.

“Lascia stare, cognata. Avevo una cosa importante da fare.” - sostiene prendendo posto.

“L'importante è che sei qui e che possiamo cominciare a mangiare. Dopo ho un incontro importante e non posso far attendere i miei alleati finanziari” - spiega.

E così nel massimo silenzio consumano il loro cibo.

Elsa ha capito che c'è qualcosa che i due coniugi tengono segreto. L'ennesima lite, pensa lei. Vuole, tuttavia, capirne di più.

Interroga il montanaro, subito dopo il pranzo, quando Anna è in biblioteca per una lettura rilassante.

“Seguimi nella sala del trono” - ordina lei, seguita a ruota dal cognato.

Una volta da soli, Kristoff rivela alla regina i suoi pensieri e le sue idee.

Impossibile non rimanere di sasso davanti a tali parole.

“Anche Sven l'ha vista e ora mi crede” - aggiunge lui.

“Ah bene dobbiamo affidarci a quello che vede una renna” - afferma la donna, alzando gli occhi al cielo.

“Se vieni con me, te la mostro. Avrai anche tu la prova di quanto ti sto raccontando”

Elsa, titubante all'inizio, accetta a una sola condizione - “Non diremo nulla ad Anna. Si arrabbierebbe sicuramente se venisse a sapere che ti ho assecondato”

“Promesso” - poi i due si stringono la mano e si danno appuntamento alla fontana lunare, al termine della riunione della regnante.

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“Eccoci. La casa è quella lì” - spiega Bjorgmann alla regina indicando l'abitazione qualche metro più avanti.

“Entro solo io, sia chiaro, cognato! Non farmi pentire di essere venuta fin qui” - precisa Elsa.

“Farò come dici. Anche perché la ragazza non è molto serena quando mi vede”

“Nessuno sarebbe sereno vedendo uno straniero che ti osserva ad ogni ora del giorno e della notte” - puntualizza lei.

Poi ordina a Kristoff di nascondersi e lei si avvicina alla porta. Dà un colpo, poi due, poi tre fino a quando sente la voce di qualcuno all'interno che urla - “Arrivo”

La nobile respira profondamente, facendosi forza.

Sente che qualcosa sta per cambiare nella sua vita.

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Capitolo 4
*** 4 CAPITOLO ***


Ad aprire la porta è il padrone di casa, il quale sobbalza trovandosi davanti una donna dalla bellezza incredibile.

“Ehm, salve. Ha bisogno di qualcosa?” - le domanda imbarazzato.

“Salve, sono la regina di Arendelle” - spiega Elsa.

Stavolta Jack non dubita sia vero. L'abbigliamento è proprio regale e lo stesso vale per il portamento.

Appena udite tali parole si inginocchia al cospetto della sovrana e la invita ad entrare.

La donna, soddisfatta dell'educazione e del rispetto dello straniero, varca l'uscio.

“Chiedo scusa se le sembrerò scorretto, ma come mai è venuta fin qui? A quest'ora tarda poi”

“Volevo conoscere i nuovi abitanti di Arendelle. Mio cognato ha detto di avervi visti ieri ed è mia abitudine recarmi nelle case della mia gente per accoglierle nel migliore dei modi” - spiega lei.

“Wow. La ringrazio maestà” - si inchina di nuovo, poi fa segno alla nobile di prendere posto al tavolo.

“So che il posto non è degno di una nobildonna come lei, però come segno di ringraziamento per esservi recata qui, vorrei offrirle qualcosa” - prende del pane, quel poco che ha e lo serve ad Elsa.

La regina è lusingata e apprezza il buon cuore dello sconosciuto.

Non sempre chi è povero, offre quel poco che possiede a chi invece è ricco.

A quel punto si guarda attorno cercando la ragazza di cui parlava Kristoff.

“Siete solo?” - chiede allora lei.

“Con mia sorella minore. A proposito, maestà il mio nome è Jack Frost” - le bacia la mano.

In quel momento Elsa avverte una strana vibrazione e l'incontro dei suoi occhi con quelli del neo arrivato le tocca direttamente il cuore.

Sente le gote molto calde, e le mani iniziano addirittura a sudarle.

Strano per una che controlla il freddo e il gelo!

Quando compare una figura dietro Jack Frost, Elsa alza lo sguardo e rimane di sasso.

“Lei è Ursula” - afferma il giovane, presentando la biondissima ragazza che, confusa da quella sconosciuta presenza, chiede spiegazioni al fratello.

“E' la regina di Arendelle. E' qui per accoglierci nel suo regno” - le spiega.

“La ringrazio di cuore, altezza”- l'inchino di Ursula è molto raffinato e che dire della sua postura, così tipicamente principesca.

I lineamenti del viso sono esattamente come quelli di Luna e più Elsa osserva la fanciulla più trova in lei delle somiglianze con Anna.

“Io sono Elsa di Arendelle” - si presenta sperando che il suo nome possa scuotere la ragazza.

Ma non accade nulla.

“Come mai mi fissate così?” - domanda poi la giovane, sentendosi osservata con minuzia dalla nobile.

“Ehm, scusami ma... mi ricordi tantissimo una persona che non vedo da molti anni “ - precisa la regnante.

“Ah si? Strano. Io non sono mai venuta qui e non ho parenti che mi somigliano”- risponde la minore. Successivamente si rivolge al fratello - “Forse nostra madre era simile a me?” - gli chiede.

Frost, tuttavia, non le dà retta e cambia argomento - “Capita di confondere la gente. A proposito, vostra altezza, prima parlavate di vostro cognato. Non sarà mica un omaccione grande e grosso vestito da montanaro che si aggira assieme ad una renna?”

La descrizione di Kristoff è quasi comica, tanto che Elsa stessa ride contenendosi e annuisce - “Si, è proprio lui. Se non vi dispiace mi ha accompagnato ed è qui fuori...”

“Jack, fallo entrare” - afferma la fanciulla.

“Se posso chiederle un favore, maestà, potrebbe controllare il suo parente? Sono due giorni che ci spia” - sostiene Frost, aprendo poi la porta e facendo segno a Bjorgmann di raggiungerlo.

“Prenderò provvedimenti, tranquilli” - sorride lei.

Kristoff raggiunta la cognata, poggia lo sguardo su Ursula. Sono molto vicini ora e può appurare che la ragazza somiglia in maniera esagerata ad Anna.

Così, avvicinandosi all'orecchio della sovrana, le sussurra - “Sono due gocce d'acqua, vero? Ora mi credi?”

Elsa annuisce. Trascorrono entrambi la serata lì tra una chiacchiera e un'altra. Bjorgmann conquista subito Ursula, con la sua simpatia, mentre Frost non riesce a non guardare la regina in tutta la sua bellezza. Particolare colto a pieno dalla sorella minore.

Una volta congedati gli ospiti, la fanciulla, infatti, esclama - “Ti sei preso una bella cotta per la nostra sovrana!”

“Ma che dici?” - replica lui, arrossendo.

“Dai non mentire, fratellone. Ti si legge in faccia. Se non ci fossimo stati io e Kristoff, l'avresti baciata senza pensarci su due secondi” - lo prende in giro.

I fratelli trascorrono il resto della serata in allegria, felici di aver scoperto due nuove persone, con la speranza che sia solo l'inizio di una nuova e stupefacente vita ad Arendelle.

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“Non hai parlato durante tutto il tragitto, ti ha sconvolta vedere Ursula?” - domanda il montanaro, una volta giunti a palazzo.

“Si, ti giuro che mai avrei scommesso che potessero somigliare tanto” - Elsa è ancora incredula.

“La cosa strana è che lei non sembra ricordarsi di noi” - riflette Kristoff.

“La situazione è complicata, cognato. O quella ragazza non è chi crediamo noi ed è soltanto molto somigliante a Luna, oppure le è successo qualcosa di tanto grave da cancellarle i ricordi”

“Solo la magia può aver fatto quel danno!” - sostiene Bjorgmann - “Come possiamo avvicinarli a noi per scoprire la verità?”

“Ho un'idea. Jack diceva di essere alla ricerca di un lavoro. Lo assumeremo a palazzo e si trasferiranno qui. In questo modo anche Anna avrà modo di conoscere quella ragazza e chissà, magari, tornerà la mia adorata e allegra sorellina, quella di un tempo”

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Capitolo 5
*** 5 CAPITOLO ***


Quella notte sia Kristoff che Elsa prendono sonno difficilmente. Entrambi pensano e ripensano all'incontro con la ragazza dai capelli biondissimi e gli occhi grandi e luminosi.

Ursula è diventata il pensiero fisso dei nobili di Arendelle.

Ma a quanto parte, la serata trascorsa in compagnia è rimasta impressa anche nella mente di un'altra persona.

Frost è sdraiato sul vecchio e ammaccato letto con accanto la sorella, caduta tra le braccia di Morfeo da ore. Jack fissa il soffitto decrepito, mentre la luce della luna riflette su un angolo della finestra.

“Elsa” - sospira lui, con aria sognante. La bellezza della regina lo ha totalmente stregato.

Questo non è mai successo... non ha mai sentito vibrazioni così forti e travolgenti.

Forse Ursula ha ragione a parlare di infatuazione!

Nel momento in cui chiude gli occhi e cede alla stanchezza, viene svegliato da una voce, a lui familiare, che gli parla tramite pensiero.

“Non distrarti con simili desideri, ragazzo. Ricorda il tuo compito. È la ragione per cui sei giunto ad Arendelle. Dopotutto è l'unico modo per riappropriarti della tua magia”

“Si, signore. Non ho dimenticato la missione da compiere. La porterò a termine. Nona la deluderò” - risponde. Poi un soffio di vento, conclude la conversazione mentale e finalmente Jack si addormenta.

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La mattina seguente, Elsa comunica a palazzo che presto assumerà nuovi domestici.

Giungerà una dama di compagnia che presterà servizio, in maniera particolare, ad Anna.

È durante la colazione che la regina dà la comunicazione alla sorella minore.

“Come puoi dare questo titolo ad una estranea? Ha almeno un titolo nobiliare? È necessario questo fattore, o lo hai rimosso?” - risponde, mostrandosi stranamente altezzosa.

“Da quando in qua a te interessa sapere se la persona è ricca o meno?” - ne rimane scioccata la regina.

La principessa non risponde; sorseggia il suo tè con aria molto pensierosa.

“Sorellina, so che stai male. È normale dopo quello che è capitato. Ma la vita va avanti e anche tu devi farlo. Lo devi a te stessa. Addirittura Kristoff si è allontanato e lo fa solo per esaudire i tuoi capricci”
“Capricci? Io ho perso una figlia e tu definisci questo un capriccio?” - si infuria la seconda, battendo la tazza sul tavolo.

Elsa tenta di far esplodere Anna, anche facendola arrabbiare. È una sorta di sfogo che potrebbe servirle, crede la regina.

“Molta gente perde figli, mariti, mogli, giorno dopo giorno. La nostra gente ha patito la fame per decenni. Però la loro forza sta in questo: sono stati bravi a sapersi rialzare, dopo il duro colpo”

“Non riesco a fingere che tutto vada bene. Sono dieci anni che Luna è lontana. Non l'ho vista crescere, non l'ho vista cambiare giorno dopo giorno. Non ho potuto asciugare le sue lacrime e tanto meno ridere con lei” - Anna tira fuori la disperazione che l'attanaglia e mentre parla, fatica a scandire bene le parole a causa dei singhiozzi e delle lacrime incessanti.

“Tesoro, io ti dico queste cose perché voglio solo vederti serena” - le va vicino, con l'intento di abbracciarla.

Però la seconda indietreggia. Dà le spalle alla regina e si asciuga il viso.

“Adesso sei furiosa con me?”

“Lasciami stare” - si allontana concludendo, prima di chiudersi in biblioteca, l'argomento aperto poco prima - “ E per quanto riguarda la dama di compagnia, non ho alcuna intenzione che una sconosciuta invada la mia privacy. Visto che la desideri tanto, è tutta tua. Io sto bene da sola”

La situazione è complicata e Elsa si rende conto di averla aggravata ancora di più.

Però continua a sperare che Anna possa tornare se stessa vedendo Ursula a palazzo.

Non le resta che attendere l'arrivo di Kristoff con i fratelli Frost.

Il montanaro è stato incaricato di comunicare l'assunzione immediata al castello dei due.

“Lavoreremo per la regina? Ma è fantastico! Non so cosa dire...” - è entusiasta la giovane.

“Siamo più che felici di accettare” - aggiunge Jack. In questo modo vedrà la sovrana notte e giorno. Quale sogno più bello. Ma soprattutto potrà ricevere un letto più comodo sul quale prendere sonno in due secondi...

Nessuno dei due riflette sul trattamento di favore ricevuto dalla nobildonna. Credono semplicemente sia usanza della gente di Arendelle essere accogliente e generosa.

E così, presa in spalla quel po' di roba di cui dispongono, i Frost assieme a Kristoff raggiungono la dimora reale.

“Wow” - esclama Ursula osservando la struttura enorme nella quale andrà a vivere.

“E non hai ancora visto l'interno” - sostiene Bjorgmann, facendo segno ai soldati di aprire i cancelli.

Elsa attende i neo assunti nella sala del trono.

“Benvenuti a palazzo” - li saluta, quando giungono al suo cospetto.

“Vostra maestà” - si inchina Ursula.

Jack rimane imbambolato ad osservarla per qualche secondo. Poi riceve un colpetto al braccio dalla sorella che lo invita a chinarsi.

“Kristoff, chiama Jaqueline. La mia domestica vi indicherà le vostre camere”

“Vostre? Sta dicendo che avremo una a testa?” - esclama stupita e incredula la ragazzina.

“Ovviamente. Tu, cara, sarai la dama di compagnia sia mia che di mia sorella. Ti avverto che Anna ha un carattere fumantino ultimamente ma tu non farle troppe domande, limitati ad eseguire i suoi ordini e andrà tutto bene. Con me invece non devi porti problemi, ok? Ogni cosa desideri, l'avrai” - spiega Elsa, accarezzando teneramente la giovane Frost.

È evidente che Elsa tratta la neo arrivata con affetto e amore.

Jacqueline, appena giunta, nota quel particolare. Come mai la regina è così materna verso la straniera?

La domestica non capisce ma logicamente evita domande. Ne avrebbe poi sparlato in seguito, nella cucina, con le altre colleghe.

“Jack tu invece lavorerai con mio cognato. Un bel compito visto che dovrai spaccare ghiaccio, su in montagna. Quando non è stagione, ti daremo la gestione della stalla. Spero che ami gli animali quanto li amo io” - aggiunge la sovrana.

Dopo aver comunicato funzioni e retribuzioni, i due fratelli vengono accompagnati nelle stanze.

“Che meraviglia” - esclama Ursula per la centesima volta.

Quelle mura che ospiteranno il suo soggiorno, hanno la stessa dimensione della casetta appena abbandonata.

“Sistematevi. La roba è nell'armadio. Il bagno è nella porta accanto” - comunica Jacqueline, poi senza aggiungere altro va via.

“Non potevamo sognare di meglio, fratellone” - inizia a saltellare di gioia la fanciulla.

Poi elettrizzata si getta sul lettone e urla di felicità sentendone la morbidezza.

“Io vado a testare anche il mio di materasso. Sorellina, ora abbiamo ciò che desideravamo. Sei felice di esserti trasferita qui? Visto che hai fatto bene a darmi retta?”

“Si, hai ragione. Rosetown non era per noi” - aggiunge Ursula.

I Frost, prima di arrivare ad Arendelle avevano alloggiato in un piccolo regno distante, noto per delle rose meravigliose. Lì trovarono poca fortuna e dovettero patire seriamente la fame.

Ora la vita sembra volgere a loro favore.

“Arendelle è stata la scelta migliore che potessimo fare” - conclude la sorella minore.

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Anna è appena uscita dalla biblioteca. Il silenzio di quella sala è utile per chi necessita riflessioni. E lei ha riflettuto bene su quanto accaduto con Elsa.

Vuole chiederle scusa per aver esagerato. E l'occasione le si pone davanti immediatamente: la principessa scorge sua sorella camminare per i corridoi assieme a Kristoff. I loro volti sono sereni e i due ridono e scherzano.

Quando notano Anna poco lontano la chiamano.

“Eccoti, volevamo presentarti i nuovi arrivati” - prende parola la regina.

“Ancora questa storia? Non mi interessa affatto. Anzi, sorellina mi interessa solo far pace con te. Perdona la mia sfuriata” - le si getta tra le braccia e riceve un dolce bacio sul capo.

“Non è successo niente, tranquilla” - risponde commossa la regnante.

Bjorgmann, contento di vedere la moglie più sciolta, tenta di avvicinarsi a lei.

“A me non dai un abbraccio dei tuoi? Mi mancano tanto, sai?” - le propone.

Elsa ridacchia e fa segno alla sorella di accontentare il montanaro.

Anna, volge lo sguardo sul coniuge e per la prima volta dopo anni, accenna un sorriso e si accoccola al suo petto.

In quel preciso istante, Ursula e Jack lasciano le loro camere e vanno incontro ai tre reali fermi nei corridoi.

“Siamo pronti ad iniziare a lavorare, vostra altezza” - afferma il giovane.

“Ecco, Anna, sorellina, vorrei presentarti i fratelli Frost”

La principessa di Arendelle si volta lentamente verso i nuovi lavoratori del palazzo, trovandosi davanti un emerito sconosciuto e una straniera dalla bellezza disarmante, ma dagli occhi e le lentiggini identiche alle sue.

“Salve, maestà” - si inchinano i due.

Anna non parla ma si limita a fissare la fanciulla, sotto lo sguardo speranzoso di Elsa e Kristoff che sentono di aver colpito il cuore di una donna ferita e sofferente, il cui sogno è unicamente quello di ricongiungersi a sua figlia.

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Capitolo 6
*** 6 CAPITOLO ***


Ciao a tutti/e. Sono arrivata già al sesto capitolo. Mi mancava scrivere e infatti sto correndo rapidamente con questa storia. Spero vi stia piacendo.
Ecco il cap. 6
Buona lettura
xoxo Ivy

“Non dici nulla, Anna?”- chiede Elsa, accortasi del silenzio della sorella.

“Ehm, certo... benvenuti a palazzo” - si limita a dire la principessa.

Ursula incrocia per pochi secondi gli occhi della donna davanti a sé e avverte una sensazione strana.

“Maestà, per caso ci siamo già viste?” - chiede allora, spiazzando i presenti, specialmente Jack che le lancia un'occhiataccia di rimprovero.

“Sorellina, come puoi aver incontrato una nobile se noi siamo qui solo da tre giorni?” - lui banalizza la situazione per superare l'imbarazzo creatosi in seguito all'intervento di Ursula.

“Scusatemi, devo andare” - chiude la conversazione Anna, lasciando il gruppo e allontanandosi a passo veloce.

“Ops” - aggiunge Kristoff tra sé e sé.

“Chiedo perdono, devo aver avuto un'impressione sbagliata” - sostiene la ragazzina.

“Tranquilla, cara. Ti avevo detto che Anna è un po' particolare” - ironizza Elsa, per evitare altri commenti in merito.

Poi la sovrana invita i due fratelli a cominciare a lavorare.

Kristoff porta con sé Jack per mostrargli le attività che dovrà svolgere.

Ursula, invece, segue Elsa nella sala del trono.

La fanciulla è in silenzio ed è visibilmente pensierosa.

“Tutto bene?” - le chiede la regina.

“Certo, signora!” - risponde la minore.

“Sii te stessa e tutto andrà alla grande. Ti troverai benissimo a palazzo e sono convinta che Anna saprà affezionarsi a te” - così la regnante tranquillizza la sua dama di compagnia.

“Siete gentilissima, maestà, Non deluderò nessuno ed eseguirò alla lettera tutti i compiti che mi darete. Prometto che arriverò anche al cuore della principessa” - sostiene determinata Ursula.

“Perfetto” - le sorride la regina, poi aggiunge - “Anna ha sofferto molto negli ultimi dieci anni. Ha perso una figlia e questo dolore la uccide giorno dopo giorno. Forse vederti, bella, giovane, tanto simile alla nostra Luna, è stato un colpo duro” - racconta,con l'intento di scoprire se effettivamente la Frost è chi dice di essere o è proprio la diretta nipote della regina.

“Davvero? Povera principessa Anna. Immagino sia stata dura. È difficile crescere senza un figlio o senza dei genitori. I miei non li ho mai conosciuti. Mio fratello evita l'argomento. So che sono morti in un incendio quando io avevo solo pochi anni. Eppure, non li ricordo. Non ho nulla che mi ricolleghi a loro. Però la mia fortuna è Jack. E sono sicura che, nonostante vostra sorella sia così fredda e distante, vi ama e siete voi la sua ancora di salvezza” - risponde commossa la fanciulla.

“Hai un cuore d'oro, piccola Ursula!” - la abbraccia la sovrana, lasciando che qualche lacrima le righi il viso. A quanto pare la storia di Luna non ha scalfito minimamente Ursula.

Forse... alla fine... Elsa si è illusa davvero!?

“Aiutami ad aiutare Anna” - la prega poi la nobile.

“Farò del mio meglio” - accetta la Frost.

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Il tentativo di Elsa e Kristoff di colpire il cuore della principessa mostrandole Ursula è apparentemente stato inutile.

I due sono stupiti dal fatto che la donna non abbia avuto reazione davanti alla somiglianza della dama di compagnia con sua figlia. Avevano previsto un effetto opposto da quella ottenuto.

In realtà hanno fatto pieno centro. Anna è andata via proprio perché ha visto qualcosa che l'ha turbata profondamente. Si è, infatti, recata nella sala dei quadri. Odia quel posto eppure le serve una prova.

In piedi davanti ad un quadro in particolare, osserva gli occhi di sua figlia. Quei lineamenti così uguali ai suoi, sono gli stessi della straniera.

“Non può essere” - continua a ripetere a se stessa, respirando con fatica e trattenendo le lacrime.

“Forse sto semplicemente seguendo una falsa speranza ...accidenti!!Riprenditi Anna” - parla da sola auto convincendosi che la neo assunta è solo una sconosciuta.

Eppure dei flash le rimbombano nella testa: momenti passati di lei con sua figlia bambina, momenti di felicità al suo fianco. Poi la scena di poco prima, quando Ursula Frost le è andata incontro inchinandosi con una grazia talmente regale da non essere comune alla plebe. Ma specialmente quando le ha chiesto se si fossero mai viste?

A quel punto decide di assecondare le sue stesse speranze e si incammina verso la sala del trono.

Eppure lì non c'è Elsa, ma trova soltanto Ursula alle prese con delle scartoffie che sta rimettendo in ordine.

“Maestà” - esclama la fanciulla, accorgendosi della principessa. Si inchina in maniera automatica.

“Sei una ragazza di umili origini eppure nessuno deve mai ricordarti di chinarti quando c'è un nobile, vero?” - inizia ad indagare.

“Ehm, non so l'ho sempre fatto”

“Tuo fratello non è così” - commenta Anna, scrutando la giovane girandole attorno.

“No, lui ha una memoria più breve. Devo ripetergli cento volte le cose, non le ricorda” - aggiunge la minore.

Anna rimane in silenzio e si ferma, proprio di fronte alla dama.

“Vi serve qualcosa?” - domanda allora la giovane.

“Volevo farmi perdonare per prima. Sono stata poco ospitale” - e in quel momento la rigidità del suo volto, lascia spazio ad uno sguardo dolce e amichevole.

Ursula, incredula, ricambia il sorriso.

“Sono sicura che diventeremo amiche. Anche se, ammetto che tu, vista l'età, potresti essere...”

“Vostra figlia” - commenta la fanciulla, terminando la frase di Anna.

“Già...mia figlia” - ripete la principessa, con occhi bassi.

“Ehm, le va di fare una passeggiata in giardino?” - propone poi Ursula, cambiando discorso.

“ Volentieri”

Così le due iniziano a chiacchierare, a raccontarsi e ad aprirsi l'una con l'altra.

Anna si trasforma in poche settimane, stando assieme a Ursula e lasciando che la presenza della quindicenne la riporti indietro nel tempo, a quando era spensierata, allegra, felice.

Ma quali sono le intenzioni della nobile? Se davvero crede che la dama di compagnia sia Luna, come mai non agisce? Semplicemente per paura della realtà dei fatti. Così ha deciso di avvicinarsi e diventarle amica, scoprendola passo dopo passo. Ha davvero bisogno di legarsi a qualcuno e, se questo qualcuno è la fotocopia di sua figlia, molto meglio!

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E' passato un mese dall'arrivo a palazzo dei fratelli Frost.

Si respira aria nuova. Kristoff nota il cambiamento della moglie e spera di poterla riconquistare.

Così, una notte di settembre, accende delle candele nella loro camera e lascia che dei petali di rosa ricoprano le coperte.

Quando Anna entra, pronta per coricarsi, nota subito l'atmosfera romantica.

“Kristoff? Sei stato tu a fare tutto questo?” - chiede, sorpresa ed emozionata.

“Mi sei mancata da morire, amore mio. Adesso siamo solo noi due. Permettimi di rientrare nel tuo cuore” - le si avvicina, sfiorandole delicatamente il viso.

La principessa, arrossendo, gli sorride e aggiunge - “Non devi rientrare nel mio cuore... non lo hai mai lasciato” - e a tali parole si getta su di lui, baciandolo con ardore e desiderio, così come non faceva da un decennio.

Si liberano dei loro abiti e finalmente rivivono il piacere dello stare assieme, nello stesso letto, a consumare un sentimento mai spento.

“Ti amo e ti amerò sempre” - sussurra lui all'orecchio della moglie.

“Ripetimelo ogni notte ed ogni notte sarò tua” - aggiunge lei, baciandolo e riprendendo lì dove si erano interrotti.

Ma non sono gli unici a vivere momenti di pura passione.

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“Entra pure” - esclama Elsa, lasciando che un uomo varchi l'uscio della sua camera.

“Non vedevo l'ora di stare solo con te” - sostiene lui, gettandosi sulla regina.

“Non facciamo troppo rumore, Jack. Altrimenti se ci scoprono è la fine” - ridacchia lei, prima di concedersi, come ormai fa da settimane, al giovane che le ha rapito il cuore.

Sembra proprio che ad Arendelle sia tornata ad accendersi la fiamma della passione e dell'amore.

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Capitolo 7
*** 7 CAPITOLO ***


Trascorrono in serenità altri due mesi, durante i quali Anna e Kristoff tornano ad essere i piccioncini di una volta e Elsa e Jack continuano a nascondere la loro relazione.

Ma le cose stanno per cambiare.

È notte fonda quando Ursula si sveglia di soprassalto.

Ha la fronte bagnata e lo sguardo sconvolto.

Spaventata, afferra una candela rimasta accesa sul suo comodino e, indossate le babbucce, si incammina verso la camera del fratello.

I flash dell'incubo avuto le riempiono la mente.


Tanti auguri, tesoro. Buon compleanno” - è la voce di Kristoff in primo piano.

La Frost vede attorno a sé una festa, tante decorazioni ed una torta enorme.

Esaudisci un desiderio, amore mio” - aggiunge poi Anna.

Fin qui nulla di scioccante. Ursula crede sia dovuto all'affetto che sta nutrendo verso i suoi signori ad averla spinta addirittura a sognarli.

Solo che, è l'immagine che le si palesa successivamente a risvegliarla poi bruscamente...

Una bambina seduta sulle gambe della principessa di Arendelle... una bambina che è esattamente identica a lei...

Luna, tesoro, vieni dalla zia” - la chiama Elsa a braccia spalancate.


Zia?

Luna?

Come mai la ragazzina avrebbe sognato quella determinata situazione?

Letteralmente sconvolta, cerca conforto nel fratello.

Raggiunge la stanza, apre lentamente la porta.

“Jack, dormi? Avrei bisogno di parlarti...” - sostiene, posizionando il candelabro su un comodino.

Nota però il letto vuoto.

Lo cerca e lo chiama più volte, ma nulla.

Ripresa la candela in mano, si aggira per i corridoi preoccupata. Che fine avrà mai fatto? E' ancora nella stalla?

Ed è in quel momento che lo vede, esattamente a pochi metri dalla dama di compagnia c'è la camera della regina dalla quale esce proprio Jack Frost.

Per non farsi scoprire, Ursula si nasconde in un angolo e scruta i movimenti del parente.

Rimane di sasso, a bocca aperta ed occhi sbarrati quando scorge anche la sovrana sull'uscio che bacia teneramente il ragazzo.

“Non ci credo. Non può essere. Che sta combinando?” - esclama la minore.

Attende che il fratello rientri nella propria camera, per poi recarsi esattamente lì e bussare furiosamente alla porta.

Sente il ragazzo mormorare qualcosa all'interno.

Qualche secondo ed ecco che compare Frost, sull'uscio.

“Ursula?! Che ci fai qui?” - domanda sorpreso di trovarla ancora in piedi.

La fanciulla, senza dargli risposta, entra e siede sul letto.

Ha le braccia incrociate al petto e lo sguardo tipico di chi è in procinto di fare un rimprovero.

“Come mai eri nella camera della signora?” - chiede poi, arrivando diretta al dunque.

“Eh? Chi ti dice queste sciocchezze?” - mente, imbarazzato il giovane - “Se sono qui, come potrei essere dalla regina?”

“Non pensare che io sia stupida, fratello. Ti ho visto io con i miei occhi. Sei uscito da lì e l'hai anche baciata”

“Sorellina, forse hai sognato tutto ciò e credi di aver visto qualcosa di irreale” - ridimensiona la situazione pur di non uscire allo scoperto.

Ma la piccola Frost è fin troppo sveglia per credere a tali menzogne.

Insiste nel voler sapere la verità e così il ragazzo, dopo aver mentito a lungo, decide che con qualcuno deve pur sfogarsi e racconta tutto.

Con una sorella tanto cocciuta, negare ancora non sarebbe servito a nulla.

“Siamo diventati amanti, qualche giorno dopo il nostro arrivo a palazzo” - rivela.

“Che? Cioè la cosa va avanti da mesi? Ogni sera ti intrufoli nella camera della regina come un ladro e l'indomani torni ad essere invisibile? È questo che mi stai dicendo?”

“Non farne un dramma, sorellina. Ci siamo innamorati. Non abbiamo ucciso nessuno. Sappiamo che il protocollo reale stabilisce per la sovrana del regno un partito nobile. È questa la ragione dei tanti segreti. Anche Kristoff era un poveraccio prima di incontrare Anna e diventare suo marito” - spiega Jack.

“La situazione era diversa ! Elsa è la regina e deve avere accanto a sé una persona altrettanto potente” - commenta la fanciulla.

“Io la amo e questo mi rende più nobile di quelle coppie ricche che stanno assieme unicamente per convenienza” - Frost difende il suo sentimento a spada tratta e questo colpisce Ursula che, rassegnata all'evidenza, non insiste più.

Prima di andare via, fa delle raccomandazioni al fratello.

“Io voglio vederti felice, ma fai attenzione. Non sappiamo come potrebbe reagire la gente davanti a tale notizia. Siate prudenti” - dandogli un bacio sulla guancia si congeda.

Non prima però di aver risposto alla domanda del maggiore

“Tu come mai ti aggiri per i corridoi nel cuore della notte? - le domanda.

“Nulla. Non riuscivo a dormire. Tutto qua. Ora dormi. Tra poco sorgerà il sole e inizierà una nuova giornata” - lo saluta e lascia la stanza.

Il sogno avuto ore prima ha lasciato spazio ad una preoccupazione reale: la love story tra un povero e una ricca signora.

Ursula accetta così che quei flash che ancora le balenano nella mente sono pure fantasie.

Evidentemente sta cominciando a considerare Anna e Kristoff dei veri e propri genitori, che l'hanno accolta come una figlia, dandole l'amore e l'affetto di cui è stata privata per anni ed anni.

Adesso il dilemma da risolvere è: evitare che il mondo sappia delle relazioni intime tra suo fratello e la sua Signora.

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L'indomani, la regina riceve Jack nella sala del trono. L'amante ha qualcosa da raccontarle.

“Mia sorella ci ha scoperti”

“Che cosa? E.. e ..come ha fatto?” - impallidisce Elsa.

“Mi ha visto uscire dalla tua stanza. Non credo che racconterà qualcosa in giro, non è il tipo che spettegola”

“Dobbiamo essere più previdenti. Immagina fosse stata Anna a beccarci!” - aggiunge la sovrana.

“Perché? Potrebbe prenderla male?”

“No, anzi. Lei per l'euforia non saprebbe tenere il segreto e nel giro di pochi giorni lo saprebbe tutto il regno” - sostiene, ridendo subito dopo.

“Ma tu non vuoi dire la verità alla tua gente?” - domanda poi lui.

“Per ora lasciamo le cose come sono. Ti prometto che ne parlerò con mia sorella e darò la comunicazione” - lo rassicura, prendendogli le mani intrecciandole alle sue.

Segue un dolce e delicato bacio a stampo.

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In quei mesi Kristoff, dopo aver recuperato la sua storia con Anna, ha pensato a Luna e a come Ursula debba essere messa alla prova per avere conferma circa la sua effettiva identità.

Decide di parlare con la moglie.

“Non voglio rovinare il rapporto con Ursula. Lei ci vuole bene”

“Lo so, anche io non voglio perderla. Ma è necessario sapere se i nostri sospetti sono fantasie o è realtà. Quanto ti piacerebbe guardarla e chiamarla con il nome di nostra figlia? Poterla abbracciare come facevi quando era qui con noi”

“Possiamo non ricordare certi momenti? Le ferite sono aperte e sanguinano ancora, nonostante tutto” - puntualizza la donna.

“Scusa, tesoro. Non era mia intenzione. Però è bene capire cosa fare!”

“Io non cambierò il mio comportamento nei suoi confronti, sappilo!”

“Amore, ho capito che hai paura di sapere se Ursula sia Luna. Se non dovesse essere ti crollerebbe un mondo, vero?”

“Già. Per me lei è già una figlia, anche se potremmo non avere lo stesso sangue. Non mi interessa chi è davvero. Ti prego, Kristoff...lasciamo le cose così come sono. Fallo per me” - lo supplica, avvolgendosi a lui.

Bjorgmann, combattuto nel prendere tale decisione, finisce con l'assecondare la moglie.

Meglio non mettere a rischio il suo matrimonio, per la seconda volta.

Eppure nessuno sospetta che sta per accadere l'imprevedibile che ha per sfondo la famosa e celata sala dei quadri.

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Capitolo 8
*** 8 CAPITOLO ***


I privilegi dati ad una ragazzina straniera e a suo fratello, creano gelosie tra la servitù e così le chiacchiere e i pettegolezzi diventano routine nelle cucine reali.

A capeggiare contro i Frost è Jacqueline, anziana devota alla regina e alla principessa da anni ormai.

Vedersi scavalcare da due emeriti sconosciuti non è piacevole.

In quei mesi ha iniziato ad elaborare una teoria tutta sua sul trattamento di favore di Anna ed Elsa verso Ursula e Jack.

“Scherzi, vero? Credi seriamente che quella ragazzetta abbia legami con i Signori?” - esclama stupida una delle tante cuoche di palazzo, intenta a sbucciare le patate.

“Io sono l'addetta alla pulizia della sala dei quadri. Osservo quei dipinti per tante ore al giorno e più fisso quelli della piccola Luna più noto una somiglianza con quella tipa!” - sostiene la maggiore delle due.

“Non sarà una tua fissazione? Dai, ma chi può credere che una poveraccia, venuta da lontano con suo fratello, sia la nostra adorata principessina” - ripete la cuoca.

“Voglio avere delle prove, Matilde! Non vorrei che Anna abbia preso un abbaglio e si stia facendo usare da due sconosciuti. Sono sicura che hanno capito il punto debole della principessa e ci stiano marciando sopra” - prosegue la domestica, ostinata a vedere la situazione a svantaggio dei reali e anche a suo svantaggio.

Quel mattino, il caso vuole che Elsa, alle prese con una riunione delle sue, ed Anna, uscita con il marito, abbiamo liberato Ursula dagli impegni quotidiani. E la giovane Frost, che odia starsene con le mani in mano, decide di recarsi in cucina per aiutare con la preparazione del pranzo.

Non immagina minimamente cosa l'attende.

Raggiunge, saltellante, la meta ma si blocca subito sentendo fuoriuscire dalla bocca di Jacqueline il suo nome.

Decide di origliare ed intervenire per difendersi al momento opportuno.

Peccato che quella sia una pessima idea!

Scioccata, sente discorsi privi di senso che la vedono protagonista di un piano meschino da parte di lei e del fratello a danno dei reali.

Lo shock maggiore lo vive sentendo dire - “I quadri sono la prova che Ursula potrebbe essere Luna”

A quel punto tanti flash tornano alla mente della ragazzina che ricorda anche il sogno strano di notti prima. Ogni cosa sembra combaciare perfettamente: l'eccessivo affetto dei nobili di palazzo, l'assunzione immediata e addirittura un lavoro ripagante e non faticoso, l'amore smisurato di Anna verso di lei, e gli elogi continui di Elsa.

Interviene, sconvolta, nella conversazione delle due donne e con le lacrime agli occhi gli urla contro - “Ho sentito tutto. Non sono un'imbrogliona e per provarvelo, voglio vedere questi quadri di cui parlate”

Jacqueline e Matilde sobbalzando vedendola davanti i loro occhi.

La cuoca e la domestica seppure cercano all'inizio di cavarsela sostenendo che Ursula ha frainteso il discorso, sono però costrette a cedere alla caparbietà della fanciulla.

“Se la regina scopre cosa stiamo facendo, ci licenzia” - sussurra la cuoca alla collega.

“Non abbiamo scelta. Saremo noi quelle gratificate se scopriremo la verità su questa ragazza” - risponde la domestica.

La Frost, silenziosa, cammina qualche metro dietro le due donne.

Vuole difendersi da accuse ingiuste, però, in qualche modo, non riesce a smentire totalmente i pettegolezzi. All'apparenza potrebbero sembrare verità assolute.

Una volta giunte davanti ad un enorme portone, Jacqueline estrae la chiave dalla tasca del suo lungo abito nero.

Dà un'occhiata prima a destra poi a sinistra. Poi inserisce l'oggetto nella serratura.

“Ecco, sei soddisfatta? Benvenuta nella sala dei quadri” - afferma l'anziana rivolgendosi ad Ursula.

La quindicenne rimane imbambolata davanti a tanti dipinti alla parete.

Molti di questi rappresentano le varie casate nobiliare susseguitesi nel corso dei secoli. Eppure in fondo alla sala sono appesi alcuni, celati da un velo nero.

“Sono laggiù” - le indicano.

E la giovane, a passo spedito raggiunge il primo di molti quadri. Alza con mano tremante la copertura e sgrana gli occhi guardando se stessa rappresentata su tela.

“Ma..ma...ma questa...?!” - balbetta poi.

“Ammetto che sai recitare bene. Fingi uno stupore che neppure il nostro migliore attore di teatro saprebbe inscenare” - Jacque è ancora diffidente.

È però la cuoca Matilde a notare quanto turbamento c'è negli occhi della fanciulla.

“Forse abbiamo superato il limite” - sottolinea Matilde, rivolgendosi all'amica.

Ursula, rimasta pietrificata, non sembra più respirare.

“Figliola, stai bene?” - la scuote allora la cuoca, preoccupata.

Nessuna reazione.

Quando l'anziana, sbruffando, le va vicino afferrandole un braccio per portarla fuori da lì, nota qualcosa di strano nello sguardo della ragazzina.

Gli occhi spenti, sono fissi nel vuoto.

Cavolo! L'hanno combinata grossa, pensa la maggiore delle due.

“Andiamo via, sento delle voci” - approfitta del momento e tira l'amica con sé, lasciando la Frost immobile davanti ad una realtà dolorosa.

Le voci sono quelle di Anna e Kristoff, di ritorno dalla passeggiata.

“Come mai la porta della sala dei quadri è aperta?” - si domanda la principessa.

“Forse Jacqueline sta pulendo!” spiega il montanaro.

Si affacciano per controllare e per loro sfortuna trovano all'interno Ursula.

“Oh mio Dio” - esclama la donna, riconoscendo la sua dama. Ecco che la serenità ritrovata le si frantuma sotto i piedi.

Kristoff va incontro alla ragazzina, smuovendola, parlandole. Niente di tutto ciò ravviva Ursula.

“Che diavolo è successo? Come mai è arrivata fin qui?” - non si dà pace Anna.

“Portiamola in camera sua” - propone il principe, prendendo in braccio la Frost.

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“Svegliati, tesoro. Per favore, apri gli occhi” - singhiozza Anna, sdraiata sul letto accanto alla giovane.

Il medico arriva in quell'istante, chiamato dal montanaro. E con lui c'è la regina.

“Che succede? Cosa ha Ursula?” - domanda Elsa, in pensiero.

“Poi ti spiego. Lasciamo che il dottore la visiti” - invita la cognata ad uscire, mentre Anna rimane accanto alla fanciulla che ama e che è diventata a tutti gli effetti sua figlia.

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Nel frattempo, il montanaro racconta il fatto alla sovrana.

“Sai che significa questo, cognato?Questa reazione è ciò che aspettavamo da tempo” - sostiene la nobile.

“Già. Sono sempre più convinto che lei sia la mia Luna e lo shock che ha appena avuto guardando il dipinto della bambina, è stato la prova decisiva” - aggiunge l'uomo, scoppiando a piangere subito dopo.

“Si è riconosciuta nei dipinti. Basta questo a confermare chi sia Ursula. Era troppo strano che potesse assomigliare nei minimi dettagli alla mia adorata nipotina” - si commuove anche Elsa.

“Adesso però dobbiamo interrogare qualcuno che può darci spiegazioni in merito” - aggiunge Kristoff notando Jack che ,di rientro dalle stalle, percorre il corridoio.

“Salve, signori” - li saluta sorridente il giovane lavoratore.

Ma i visi dei due nobili non sono affatto tranquillizzanti.

“Qualcosa non va?” - domanda poi Frost.

“Ursula è Luna, vero?”- chiede Elsa, spiazzando il suo amante che spalanca gli occhi ed esclama “Aspetta...che?!”

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Capitolo 9
*** 9 CAPITOLO ***


Ciaoooo in questo capitolo iniziano a capirsi tante cose. Buona lettura.
Grazie alle mie due seguaci fedeli che leggono e commentano ogni capitolo. Un bacio ragazze.
xoxo Ivy

10 anni prima...


“Jack, il tuo incarico è molto importante. Sappi che io monitorerò ogni tua mossa. Non puoi sfuggire al mio controllo. Perciò fino a quando non sarà il momento, nessuno deve sapere la verità. Anche se significherebbe svantaggiare te stesso, hai un dovere e accettando la missione che ti ho affidato, hai sottoscritto un vero e proprio patto magico” - viene detto a Frost.

Il passato da mago immortale, alla ricerca della felicità umana, è ingarbugliato e complesso.

La storia però vede come protagonista non Jack Frost, bensì qualcosa di molto più grande di lui.

Una magica grotta, controllata dal un potere superiore; questa entità controlla il destino e a volte si diverte a giocare con esso.

È ciò che è avvenuto con Luna. A sapere di questa grotta sono pochi.

Kristoff ne venne a conoscenza tramite i trolls. Furono loro a indirizzarlo.

“Puoi chiedere un desiderio alla grotta, ma solo uno. Devi recarti lì quando c'è la luna piena ed attendere il mattino. Se ciò che desideri accadrà, donerai dei beni come ricompensa”

Il montanaro, desideroso di avere un figlio, così come sua moglie, decise di rischiare e seguì alla lettera quanto spiegato dagli amici rocciosi.

Come è accaduto il resto? Beh... in quel preciso giorno, nel momento in cui Bjorgmann si recò e pregò di avere un bambino con la sua compagna, un uomo proveniente da Rosetown, anche esso speranzoso di ricevere l'erede atteso, supplicò la grotta.

Ed ecco accadere il miracolo per entrambi.

Nasce Luna, la figlia di Anna e Kristoff.

Lo stesso giorno, nello stesso momento, un'altra donna dà alla luce una bambina.

La chiamerà Stella.

Un caso? Certo che no.

Le due sono legate non solo per via della promessa che i rispettivi padri hanno fatto ad un'entità magica. Ma soprattutto sono legate da una somiglianza fisica notevole.

Due gocce d'acqua. Una di sangue nobile, l'altra la figlia di un falegname.

Eppure le loro vite si intrecciano per via di una maga, bramosa di più potere, la quale studiò bene il caso delle gemelle. Ne dedusse che se le bambine si fossero mai incontrate, la magia sarebbe esplosa e ad arricchirsi di tutto ciò sarebbe stata proprio la donna.

Fu lei a rapire Luna quella famosa e dannata giornata.

Rapì mediante un incantesimo anche Stella.

“Ecco. Non piangere Luna. Sta per arrivare tua sorella” - tenta di tranquillizzare la piccola principessina. Ridacchia da ore ormai, camminando avanti e indietro, elettrizzata all'idea di avere poteri superiori a quelli della grotta stessa.

E una volta giunta Stella, le due piccine ritrovatesi una davanti all'altra, si fissano confuse.

Sembra di essere di fronte ad uno specchio.

Quando la mano di una afferra quella dell'altra, un lampo di luce le avvolge.

La magia che sprigionano quelle creature lascia di pietra la maga. Letteralmente di pietra.

Il potere attivatosi nelle gemelle come difesa, ha trasformato la cattiva della storia in una statua.

La grotta richiama a sé ciò che rimane dopo quello sprigionamento di luce.

La statua viene dissolta nel nulla, eliminando il problema alla radice.

C'è però un particolare da non sottovalutare.

Quando compare Jack Frost, assunto dall'entità magica in cambio della mortalità tanto desiderata, delle due bambine non rimane che un solo corpo, steso a terra privo di sensi.

“Dove è l'altra gemella?” - chiede il giovane confuso.

“Non esiste più. Ora sono diventate un'unica persona. Le daremo il nome di Ursula. La crescerai e sarà tua sorella”

“Non possiamo riportarla direttamente dai genitori?”

“Come fai a dedurre se questa creatura sia effettivamente Stella oppure Luna? Quale delle due domina sull'altra? Solo il tempo lo dirà. Lei per ora non ricorderà niente. Le dirai che è rimasta coinvolta in un incidente dove i genitori sono morti e lei è l'unica sopravvissuta. La conseguenza di quello shock è la perdita della memoria”

Lì né seguì la missione che Jack accetterà e che in dieci anni lo condurrà al suo presente.

Un presente che pesa sulla sua coscienza. Innamorato della regina, vorrebbe raccontarle ogni cosa.

Ma il piano lo vieta.

In quei secondi, durante i quali Elsa chiede a Jack risposte circa Ursula, Frost rivive i ricordi e la frase dell'entità magica gli rimbomba nella testa

“Fino a quando non sarà il momento, nessuno deve sapere la verità”

Quando sarà il momento, sarà Ursula stessa a deciderlo, inconsciamente. O forse è già scritto nel destino quando ciò dovrà accadere.

E così la risposta del giovane alle domande dei suoi signori si limita ad un deciso NO.

“Scherzate, vero? Quella è mia sorella. Punto. Sono solo illusioni le vostre”

“E come spieghi la sua reazione di panico davanti ai dipinti di mia figlia?” - interviene Kristoff.

“Deve aver notato una somiglianza scioccante, tutto qua. Non la conoscete, lei fa così in qualunque situazione ambigua” - mente ancora.

Segue un lungo silenzio interrotto unicamente dall'uscita del medico dalla camera.

“Tutto bene. Ha avuto una sorta di crollo emotivo. Ora dorme; la principessa le somministrerà delle erbe tranquillanti” - spiega l'esperto.

“No, sarò io a dargli ciò di cui necessita. La sua famiglia sono solo io” - sostiene Frost, afferrando la tazza dalle mani di Anna e posandola sul comodino.

“Potete anche andare, signori. A mia sorella penso io” - conclude, invitandoli a lasciarlo con la minore. Si stende accanto a lei e le stringe la mano.

“Quando ti sveglierai mi troverai al tuo fianco, come faccio da dieci anni ormai” - sussurra al suo orecchio.

I reali chiudono la porta e, una volta soli nei corridoi, esprimono la loro perplessità in merito alla faccenda appena vissuta.

“Quella è mia figlia. Lo sento, oggi più che mai. Jack potrà negarlo quanto vuole, ma quella ragazza mi appartiene. L'ho partorita e pretendo di riaverla con me” - si sfoga Anna, abbracciata subito dopo dal marito.

“Vedrai, amore. Anche se non ne abbiamo conferma, il nostro cuore non si sbaglia. Ursula è Luna. Sai cosa significa questo, vero?”- le chiede commosso.

La consorte annuisce emozionata - “Luna non è morta ed è qui, di nuovo nella sua casa”

Elsa osserva la dolce scena tra marito e moglie. Però è silenziosa.

Pensa alla reazione esagerata di Frost.

Sa quanto il suo amante voglia bene alla sorella. Farebbe di tutto pur di tutelarla.

E questo, dopotutto, potrebbe essere un modo per difenderla dal mondo esterno.

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Capitolo 10
*** 10 CAPITOLO ***


Anna, felice di aver ritrovato la sua adorata Luna, nonostante Frost continui a negare le teorie dei reali, decide di organizzare una festa in grande per il Natale ormai alle porte.

Come consuetudine, le due sorelle sono solite suonare la campana che dà inizio alle celebrazioni.

Elsa, in più, dopo la funzione nella chiesa, si reca in piazza e con un coro alle spalle, intona una canzone da brividi dedicata alla tradizione natalizia.

Sia la regina che la principessa sperano di richiamare nella mente di Ursula i ricordi legati a tale musica. La piccola, infatti, amava sentire la zia cantare e assieme a lei si divertiva nei preparativi dell'esibizione.

“La tua voce, sorellina, sarà la mossa decisiva. Non può non suscitare nella ragazza emozioni forti!”- sostiene speranzosa Anna.

Il tutto avviene in un clima di tensione tra Elsa stessa e Jack, il quale dal famoso giorno dello svenimento di Ursula, ha chiuso la relazione con la regina. Il suo compito non prevede coinvolgimento amoroso e da adesso in poi si accollerà alla parente per evitarle ulteriori shock.

La giovane Frost si risveglia dopo il crollo emotivo nel cuore della notte.

Il fratello le racconta di aver visto anche lui i dipinti; la somiglianza c'è ma è impossibile che siano la stessa persona. Le ribadisce chi sono i suoi genitori e la convince che ha soltanto ingigantito una situazione banale.

Ursula, ovviamente rimane con il dubbio nella mente, però per il bene e l'amore che nutre nei confronti di Jack, lascia perdere e pone una distanza tra sé e le sue signore.

Anna si accorge del distacco e così, la sera prima di Natale, domanda alla dama di compagnia cosa l'ha fatta allontanare tanto da chi le vuole bene.

“Ho capito di aver creato solo casini nella vostra famiglia. Ho allertato tutti, invano. Sto bene e so quale è il mio posto. Mio fratello è l'unica certezza assoluta che ho. Sono contenta dell'affetto che mi avete dimostrato. Però non voglio illudervi. Ho compreso che voi siete legata a me per il ricordo di vostra figlia. Ma è meglio per entrambe, separarsi. Per questo motivo chiederò alla regina le dimissioni”

“COSA?” - esclama scioccata la nobile.

“Non prendetevela. Lo faccio per il mio e il vostro bene” - spiega. Dopo un inchino, si congeda dirigendosi verso la sala del trono.

La principessa, senza parole, con le lacrime agli occhi, tenta di far ragionare la fanciulla.

Ma sa quanto sia cocciuta. Non avrebbe ceduto.

Così la segue ed assieme raggiungono Elsa.

“Signora, vorrei parlare con voi, se possibile” - sostiene la Frost.

Anna, alle sue spalle, si mostra afflitta e il suo volto pone in allerta la sovrana.

“Cosa succede?” - domanda, preoccupata la maggiore.

“Voglio licenziarmi” - afferma decisa Ursula, spiazzando la regnante di Arendelle.

“Co..come? E perché mai? Qualcuno ti tratta male? Parla liberamente”

“Nessuno, maestà. Sono io che ho preso questa decisione. Volevo comunicarlo a voi, per correttezza. Ho preparato anche la mia roba. Lascio il castello”

“Non ci credo. Ripensaci. Magari ti diamo una mansione differente, se questa non la gradisci più” - insiste Elsa.

“Ho fatto la mia scelta. Ieri ho trovato nella piazza una donna che potrebbe offrirmi lavoro nella sua sartoria” - racconta la ragazzina.

“Preferisci lavorare per poche monete anziché alloggiare qui? Dovrai tornare in quella catapecchia. Te la ricordi, vero?” - aggiunge la regina, sconvolta.

“Ho vissuto in topaie da quando sono nata. Purtroppo, non tutti hanno la fortuna di abitare in un palazzo, con servitù e privilegi” - spiega Ursula.

“Non è vero che sei nata povera” - interviene Anna, non riuscendosi più a trattenere.

Elsa le lancia un'occhiataccia per frenarla. Purtroppo il danno è fatto. E nessuno la può più fermare.

“Cosa intendete dire?” - chiede confusa la Frost.

“Sei nata nobile. Lo sei tuttora. Guardati. I tuoi modi, il tuo garbo, l'eleganza innata che ti contraddistingue da tuo fratello.... sono fattori che non dovresti sottovalutare”

“Anna, ti prego di tacere” - prende parola Elsa.

“No, Elsa. Basta, sono stanca di tenermi tutto dentro” - aggiunge la principessa.

Si avvicina ad Ursula e la prende per mano.

“Possibile che non ti ricordi di me? Abbiamo gli stessi occhi e le stesse lentiggini, addirittura. Hai visto dei quadri con una bambina raffigurata che era identica a te. Cosa ti fa dedurre tutto ciò? Non possono essere solo coincidenze. Tu sei mia figlia, sei Luna”

Ursula rimane di sasso davanti a tali affermazioni.

Suo fratello ha negato, mentre le due reali continuano a sostenere l'esatto opposto.

Però la fanciulla sa a chi credere.

“Vi sbagliate. Ed è questa la ragione del mio addio. Non voglio illudervi. Non voglio essere qualcun altro e ricevere affetto da voi solo perché vi ricordo un'altra persona. Meritate di ritrovarla, vi aiuterò nelle ricerche se necessario. Ma vi chiedo di smetterla. Ora, se non vi dispiace, vi saluto” - con voce tremante ribadisce il suo punto di vista.

Trattiene le lacrime e fugge via, lasciando spiazzate le sorelle di Arendelle.

“E adesso?” - domanda Elsa, amareggiata.

“Facciamo come vuole lei. Non voglio forzare nessuno” - Anna, rassegnata, china il capo e lascia la sala del trono.

I suoi occhi sono tornati spenti e privi di vita.

Dopo aver percorso qualche metro del lungo corridoio che la separa dalla camera da letto, si accascia per terra e scoppia a piangere.

Il suo sfogo e le sue grida di sofferenza rimbombano in tutto il castello.

Le sente anche Ursula, ormai fuori da palazzo. Si volta verso quel rumore e dei brividi le scivolano lungo la schiena. Il senso di colpa pesa sulla sua coscienza. Però sa di aver agito con saggezza.

“Addio” - esclama poi, singhiozzando e correndo via.

Kristoff viene a sapere del licenziamento della ragazzina poco dopo e non vuole arrendersi.

Anche lui è molto testardo. Un tratto che condivide con la presunta figlia.

“Domani Elsa canterà e Ursula capirà e ricorderà chi è davvero!” - sostiene l'uomo, determinato a non perdere chi ha appena ritrovato.

Chissà se sarà davvero così? Ursula Frost avrà ripensamenti? Sentendo la sovrana intonare “Adeste Fideles” rammenterà il suo passato?

O forse le fissazioni di Kristoff, Anna ed Elsa sono mere illusioni?

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E' Natale. La campana suona ad Arendelle e il regno è in festa.

Ursula, chiusa nella sua casetta, tenta di sistemare il piede del letto, faticando nel trovare una soluzione. Non è mai stata abile con lavori di riparazione.

Presto sarebbe giunto Jack, libero dal lavoro per la festività.

Ed eccolo arrivare.

“Sorellina, ferma. Ci penso io” - sostiene. La abbraccia, salutandola e chiedendole come si è trovata a dormire dopo mesi di pacchia, in un posto così umido e scomodo.

“Era necessario farlo, fratellone. Perciò mi adatterò” - spiega lei.

Trascorrono la mattina assieme. La loro tradizione era semplicemente vivere assieme un momento così speciale come lo è il Natale, il giorno di gioia e di famiglia.

E in fondo loro due sono una famiglia. Due persone e un unico cuore.

“Adesso usciamo in piazza? C'è il mercato del Natale. Ne parlano da giorni a palazzo. Avrai sentito anche tu le domestiche sostenere quanto sia bello e ricco” - sostiene Frost.

Senza esitare, Ursula si sistema e lasciano assieme, la casa.

Ad attenderli un gruppo in piazza, in attesa della regina e del suo canto.

Anna e Kristoff sono in prima fila e si guardano attorno, sperando di vedere la ragazzina a cui la canzone era diretta.

“Niente. Non verrà” - afferma, rabbuiandosi la principessa.

“Non parlare troppo presto” - sostiene Bjorgman, intrecciando la sua mano a quella della moglie.

Le bacia dolcemente il capo, poi la musica parte.

Un coro dà inizio all'esibizione.


https://www.youtube.com/watch?v=MNOtGgaeeWw


“La senti anche tu questa musica?” - chiede Ursula a Jack.

“Si, la regina allieterà il popolo con la sua meravigliosa voce” - le racconta Frost.

“Come va con Elsa? Vi siete rappacificati?”

“No e mi pento di averla allontanata. Mi manca da impazzire. Però sono cosciente che sarebbe stata dura vivere un amore come il nostro con tanti vincoli e regole. Forse è meglio così”

Ed ecco il cuore di Jack battere all'impazzata... Elsa sta cantando...

“Andiamo, voglio sentire” - lo afferra la ragazzina,trascinandolo nella folla.

La musica così soave rilassa Ursula che, senza rendersene conto, inizia addirittura a cantarla.

“Conosce questa canzone?” - chiede una donna del popolo, rivolgendosi alla Frost.

“Ehm... in teoria no!” - risponde la giovane, stupita da se stessa.

Lascia indietro il fratello, addentrandosi sempre più tra la gente, raggiungendo la prima fila.

Anna e Kristoff sobbalzano vedendola lì.

E quando Elsa nota la sua ex dama di compagnia le fa segno di unirsi a lei.

Ursula si lascia andare. Prende la mano della sovrana e assieme cantano e dedicano al popolo di Arendelle minuti di piacere e gioia.

La principessa e suo marito si commuovono osservando la scena.

Non ci sono più dubbi.

Inutile continuare a negarlo: Ursula Frost è la principessina scomparsa.

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Capitolo 11
*** 11 CAPITOLO ***


Ursula intona alla perfezione la canzone che Elsa ogni anno era solita dedicare al suo popolo. Purtroppo ciò non accadeva da ben dieci anni.

La ragazzina, però, stupisce la gente. Arendelle non ricordava così bene le parole di quel componimento. Invece la straniera, venuta da Rosetown, sembra averla provata più e più volte.

Al termine dell'esibizione, quando le persone iniziano ad applaudire e ad elogiare le doti canore sia della regina che della sua ex dama di compagnia, quest'ultima avverte una strana sensazione.

Si guarda attorno, quasi spaventata da quello che è appena accaduto.

Anna e Kristoff le vanno incontro immediatamente e la principessa cerca di abbracciarla. Ormai è inutile continuare a dubitare: Ursula è Luna.

“Finalmente hai mostrato chi sei davvero, tesoro” - afferma, briosa, Elsa.

I reali adesso immaginano che la ragazza festeggi la memoria ritrovata.

Invece la reazione mostrata è totalmente opposta a quella che attendevano. La giovane Frost indietreggia, evitando anche l'abbraccio di Anna.

Tale comportamento non è un segnale positivo. La principessa, preoccupata, guarda il marito che,a sua volta, cerca di avvicinare Ursula.

Eppure la ragazzina non sembra intenzionata a stargli vicino.

Anche Jack, raggiunti gli altri, nota lo shock della sorella minore.

Dopo averla sentita cantare alla perfezione una canzone che in teoria le doveva essere sconosciuta, l'ha messo di fronte alla realtà.

Ursula adesso ha davanti agli occhi la sua famiglia presente e quella passata.

Le gambe le tremano, il cuore le batte all'impazzata. Non riesce a controllare questo tormento interiore. E così, volta le spalle agli altri e corre via.

La sua mente è schiava di un corpo che ha deciso per lei...le sue gambe si muovono senza controllo.

Nonostante i mille “Dove sto andando?!”, l'adolescente pensa che sia un bene essersi allontanata da chi potrebbe causarle dolore.

Elsa, Anna e Kristoff si accordano sul seguire Ursula e riportarla a palazzo.

Ma è Jack stesso a dare loro un indizio.

“Kristoff, tu ricordi quando quindici anni fa hai sperato di avere un figlio? Hai pregato una notte intera, affinché ciò accadesse” - quelle parole spiazzano i tre, specialmente Bjorgmann che custodiva il fatto in gran segreto.

“Cosa sta dicendo?” - chiede Anna al marito.

Il montanaro fa spallucce e guarda sospettoso il giovane.

“Non perdiamo altro tempo. Andiamo via. Magari ci sta trattenendo a suo vantaggio. Dobbiamo ritrovare Luna. Usiamo la mia magia” - propone Elsa, facendo segno agli altri due di seguirla. Ormai ha poca fiducia nel suo ex amante. Decide di dargli poca retta.

Prima di allontanarsi, Frost sussurra qualcosa all'orecchio di Kristoff.

“Sai bene dove andare. Rifletti. Troverai lì chi stai cercando” - e così dicendo lo lascia andare.

Bjorgmann è stupito e inizialmente titubante.

Credergli o non credergli?

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Frost ha in qualche modo dato la spinta ai reali affinché giungessero a destinazione il prima possibile. Ora lui è consapevole della parte dominante in Ursula e vuole facilitarne il destino.

Ma prima di chiudere questa storia una volta per tutte, deve fare qualcosa di importante, rimasto incompiuto.

Si dirige nella direzione opposta a quella presa da Elsa, Anna e Kristoff.

E una volta da solo si rivolge, tramite pensiero, alla grotta magica supplicandola di restituirgli i suoi poteri.

“Ma come? Non eri tu quello che bramava la mortalità? Cosa ti ha fatto cambiare idea?” - domanda l'entità magica.

“Lo faccio per il bene di Ursula” - spiega, rivelando le sue idee e come vuole comportarsi d'ora in poi.

“Sai a cosa vai incontro, agendo così...vero?”

“Si, perderò Elsa. Ma forse l'ho già persa. Ciò che conta, ora, è rendere la mia dolce sorellina felice. E solo agendo come vi ho appena detto, potrò renderlo possibile” - continua, determinato.

“Sia come dici tu” - conclude la grotta. Un lampo di luce, giunto da lontano, colpisce violentemente il petto di Jack, restituendogli così la sua immortalità.

“Adesso, sbrigati. Sento che il momento è vicino. Manca poco ed Ursula sarà qui...” - con queste parole, l'entità superiore invita il giovane ad agire.

Come previsto, infatti, la ragazzina, inconsciamente giunge a destinazione: un luogo che la colpisce.

“Questo posto mi è familiare” - parla ad alta voce, guardandosi attorno.

“Ciao, Ursula” - la saluta l'entità magica, facendola sobbalzare.

“Chi parla?” - domanda, ponendosi in allerta.

“Un tuo amico. Non essere spaventata. Io saprò aiutarti a recuperare te stessa. Conosco Jack e devi stare tranquilla. Fidati. Presto avrai la serenità che ti è stata ingiustamente sottratta”

“E come?” - la giovane è sempre più confusa.

“Ascoltati. Guardati dentro”

Ursula accovacciatasi a terra, chiude gli occhi, cadendo in uno stato di dormiveglia.

Mille flash si accavallano e le rendono impossibile capire cosa sta vivendo.

Immagini di due persone.

“Mamma... papà” - afferma la giovane, parlando nel sonno.

Non riesce a metterle a fuoco.

Inizia un altro flash, una vecchia casa con un tetto traballante.

Poi l'immagine di un lunghissimo corridoio, coperto da un elegante tappeto rosso.

Sente la voce di una donna cantare qualcosa. Non capisce cosa sia effettivamente.

“Concentrati Ursula!” - interviene la grotta, sentendo non solo l'agitazione della fanciulla ma anche le sue paure.

Ripartono le scene nella mente di lei.

In quei momenti, raggiungono la grotta magica anche Elsa, Anna e Kristoff.

“Come mai ci hai portate qui?” - domanda la moglie perplessa.

Bjorgmann ha seguito il consiglio di Frost, nonostante i dubbi, tenendo incrociate le dita.

Per loro fortuna, la ragazza è proprio lì.

“Luna” - grida Anna, andandole incontro.

Il montanaro sente una strana vibrazione mettendo piede di nuovo in quel posto, lì dove la sua vita da padre ha avuto inizio.

Elsa scuote la nipote la quale non apre gli occhi.

Ursula parla da sola e ripete cose senza senso. Tale comportamento preoccupa i nobili.

“Portiamola dai trolls. Magari loro sanno come aiutarla” - propone la regina.

Un forte NO, fa sobbalzare i tre.

“Chi ha parlato?” - esclama la sovrana, ponendosi come scudo della sorella e della nipote.

“Io” - risponde. Ed ecco comparire magicamente Jack Frost.

“Co...come...come hai fatto? Hai dei poteri anche tu?” - è scioccata la nobildonna.

“Si, mi sono riappropriato della mia immortalità per raggiungere in meno tempo possibile Rosetown e trovare due persone importanti per Ursula”

Alle spalle del biondissimo mago, compaiono un uomo e una donna.

Dall'abbigliamento si direbbe che siano poveri.

Lo sguardo dei neo arrivati, suscita in Anna compassione. Il dolore è leggibile ed è lo stesso che l'ha tormentata per dieci anni.

Quando la straniera posa gli occhi su Ursula, la osserva attentamente per poi esclamare - “Stella!Sei tu!”

“Come avete detto?”- chiede allora la principessa di Arendelle scioccata.

“Quella è nostra figlia” - spiega la signora, inginocchiandosi accanto ad Ursula. Le prende un mano e la bacia dolcemente.

“Vostra figlia?” - esclama sconvolto Kristoff.

“Si, l'abbiamo ritrovata. Dopo dieci lunghissimi anni, Stella è qui” - si commuove la sconosciuta.

Le sorelle di Arendelle, una più confusa dell'altra, non sanno spiegarsi cosa sta accadendo.

Così è la maggiore a rivolgersi all'ex.

“Cosa stai cercando di fare?”

“Nulla. Adesso che i genitori di Ursula sono tutti e quattro qui, tocca solo a lei riaprire gli occhi e ritrovare se stessa”

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Capitolo 12
*** 12 CAPITOLO ***


Jack racconta ad Elsa quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non tralasciando alcun dettaglio:

dal rapimento delle piccole da parte di una maga avida di potere, di nome Cornelia, alla magia che ha unito le bambine in un solo corpo,dall'affidamento di Ursula al giovane Frost, fino a giungere al loro presente.

E la regina di Arendelle non può che ascoltare, impressionata, il racconto dell'ex amante.

“Non sapevo avessi anche tu dei poteri magici, come me”- prende parola lei, al termine della confessione da parte del ragazzo. Pare che sia stato solo quel dettaglio ad impressionarla oltremodo.

“Li ho di nuovo, ora” - risponde lui, mostrandogli come, mediante un bastone, sappia dominare il vento, il freddo e anche il ghiaccio.

Un tratto quello che accomuna i due e che colpisce il cuore di Elsa, che continua, nonostante tutto, a battere forte per Jack Frost.

“Abbiamo la stessa caratteristica” - spiega la sovrana, arrossendo.

Il suo viso così cereo mostra leggermente un certo rossore sulle gote. Ed essendo una carnagione talmente chiara, tale arrossamento è maggiormente evidente.

Il mago se ne accorge e le accarezza dolcemente il viso.

“So di aver sbagliato a fingere e a continuare a mentire circa l'identità di Ursula. Era il mio compito. Se non avessi avuto vincoli, mai ti avrei raccontato menzogne” - spiega lui.

Elsa, alza lo sguardo ed incrocia gli occhi di Jack. Quegli occhi così profondi che l'hanno fatta innamorare.

Non riesce a controllarsi e avvicina il suo corpo a quello del giovane.

Le loro labbra si sfiorano. Il contatto basta a far scaturire una ventata di fiocchi di neve che gli girano attorno.

Sono i loro poteri ad avvolgerli e a rendere possibile la loro riconciliazione.

“Mi mancherai” - le sussurra poi lui all'orecchio.

“Non andartene, ti supplico” - si intristisce la regnante di Arendelle.

“Ti ho spiegato come stanno le cose, amore mio. Riappropriandomi dell'immortalità, dovrò tornare ad essere il guardiano della grotta” - e così dicendo, si separa da Elsa, ponendosi a metri di distanza.

“Addio, Elsa! Sii felice, io veglierò su di te...per sempre”

La regina, rimasta sola, sente un vuoto interiore paragonabile a quello vissuto da bambina dopo la separazione forzata da sua sorella.

E a proposito di Anna, la principessa è alquanto sconvolta dalla presenza dei due stranieri che continuano a toccare e baciare sua figlia, sostenendo di esserne i genitori.

“Elsa, eccoti sei tornata. Puoi ordinare a questi due sconosciuti di lasciare in pace Luna e di evitare di inventarsi storie assurde” - le va vicino Anna, alquanto disturbata.

Eppure la regina è sotto shock per quanto accaduto con Frost e non le dà retta.

“Tutto bene cognata?” - chiede allora Kristoff.

“Jack mi ha raccontato la verità e loro hanno ragione a dire di essere la madre e il padre di Ursula” - sostiene, riprendendosi per un attimo dal quel turbamento.

“Aspetta...che? Stai scherzando?” - esclama scioccata la principessa.

“No. Però siete anche tu e tuo marito i genitori di Ursula”

“Ok, non ci sto capendo nulla. Questa storia mi sta mandando in confusione... che significa? Come può una persona avere quattro genitori?” - Anna non sa se ridere davanti a tali affermazioni o piangere per il casino che sta capitando. Così senza dar modo a Elsa di spiegare, la minore delle due si avvicina alla sconosciuta interrogandola.

Vuole sapere i particolari per giungere a conclusioni.

Quando ha partorito? Come sono gli occhi della figlia? I capelli?

Ogni risposta, lascia di sasso i presenti.

“Sono nate lo stesso giorno, hanno lo stesso colore di occhi e capelli... ma nome diverso” - sottolinea Bjorgmann incredulo.

“Frost ci deve delle spiegazioni, adesso” - perde la pazienza la consorte del montanaro.

“Jack ha raccontato tutto a me affinché io potessi rivelarlo a voi altri. Lui è andato via... per sempre” - aggiunge Elsa, chinando il capo.

Anna, consapevole dell'amore ancora forte della sorella maggiore per il loro ex dipendente, le va vicino. Le chiede scusa se ha usato modi bruschi per via dell'agitazione che sta provando e l'abbraccia.

Il silenzio seguente viene bruscamente interrotto da Ursula.

La ragazzina inizia a muoversi nel sonno, a parlare e a dire di nuovo cose prive di senso.

“Amore, siamo qui. Apri gli occhi, ti prego” - singhiozza la madre di Rosetown.

La principessa di Arendelle, si siede dall'altro lato e prende la mano della giovane.

“Luna, se ci sei, se sei tu, dammi un segnale. Aiutaci ad aiutarti”

Trascorrono minuti che sembrano un'eternità. Ma ecco che dalla bocca della fanciulla fuoriesce una parola importante... anzi un nome importante.

Quello di qualcuno che da ormai dieci anni è sparito dalle loro vite.

“Olaf”

“Olaf?!” - ripete Elsa. All'improvviso le si è accesa una lampadina che potrebbe sistemare le cose.

“Si è ricordata del nostro amico” - esulta Anna, speranzosa ora più che mai.

“Ma Olaf non c'è più!” - commenta Kristoff.

“Non per molto” - interviene la regina e con un lento ed elegante movimento di mani, realizza e riporta in vita un pezzo del suo cuore.

Il pupazzo di neve, davanti agli occhi dei presenti, scoppia a piangere vedendoli tutto lì.

Anche lui riconosce immediatamente Luna ed emozionato avanza verso di lei.

Anna le cede il suo posto e raggiunge la sorella e il marito poco distanti.

“Contiamo su di te, Olaf. Sei la nostra ultima speranza. Lei ti voleva un gran bene e solo tu puoi riportarla a noi” - afferma la principessa di Arendelle. Raccontano per filo e per segno la situazione al loro buffo e dolce amico, il quale determinato a salvare la sua compagna di avventure, inizia a parlarle all'orecchio.

“Ciao Luna. Sono Olaf. Il tuo migliore amico. Sono passati dieci anni eppure tu ed io siamo ancora tanto legati. Non hai cancellato il mio ricordo dal tuo cuore e adesso sono qui. Abbiamo qualcosa da fare insieme, ricordi? Mi avevi promessi di costruire un pupazzo come me”

Quella scena commuove i presenti che percepiscono nella voce di un tenero esserino magico un immenso amore.

Eppure la situazione sembra non cambiare.

“Ci abbiamo provato. Non ci resta che aspettare” - si rassegna, amareggiato Bjorgmann.

“Ora tocca a noi. Voi avete provato a svegliare la vostra Luna senza successo. Lasciateci riportare qui Stella” - prende parola la signora sconosciuta.

“Margaret, cosa pensi di fare? Cara, non abbiamo ricordi di Stella qui con noi” - la trattiene il marito.

“Philip, non dobbiamo arrenderci” - lo sprona sua moglie.

Olaf, dispiaciuto, si allontana, dando l'opportunità agli altri genitori di intervenire. Ma prima di farlo, conclude - “Ti voglio bene, principessina. Te ne vorrò sempre”

Ed è proprio in quel preciso istante che avviene l'inspiegabile.

Gli occhi di Ursula di spalancano.

“Stella!” - esclamano i due da Rosetown.

“Luna” - dicono invece quelli di Arendelle.

L'adolescente posa gli occhi sul pupazzo di neve, senza proferire parola.

Ecco che, improvvisamente, un fascio di luce, costringe tutti a voltarsi.

Quella stessa luce, accecante, che dieci anni prima unì due corpi, è tornata come un fulmine a ciel sereno, con la stessa intensità e forza.

“Cosa è stato?” - si chiede preoccupata Anna, quando la situazione si stabilizza.

“Oh mio Dio” - esclama subito dopo Elsa, indicando ai parenti l'immagine davanti a loro.

“Non ci credo!” - affermano in coro sia Anna che Margaret.

A pochi metri avanti ai cinque non c'è più Ursula, bensì due ragazze, identiche, l'una di fianco all'altra, che si tengono per mano.

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Capitolo 13
*** 13 CAPITOLO ***


“Ma..ma.. adesso sono due? Che significa? È stato Olaf a farlo?” - chiede, sconvolto lo straniero di Rosetown.

“Io non so fare magie!” - spiega il pupazzo, scioccato.

Il gruppo osserva le gemelle, le quali si liberano dalla stretta di mano e si guardano.

“Finalmente ci siamo separate” - sostiene una, sorridendo.

“Ci sono voluti dieci lunghissimi anni. Ma ce l'abbiamo fatta” - ne gioisce l'altra.

Non hanno notato le espressioni sconvolte dei loro familiari.

Basta un gesto a fare in modo che la scissione sia completata.

“Mamma, papà” - esclama briosa una delle due, gettandosi tra le braccia dei due sconosciuti.

“Stella, tesoro. Sei davvero tu?” - si commuove, Margaret la madre.

“Si, sono io!”

Olaf nel frattempo, seguito da Anna, Kristoff ed Elsa, si avvicinano alla gemella rimasta qualche metro indietro.

“Luna, finalmente posso stringerti senza sentirmi respingere?” - le domanda la principessa, con le lacrime agli occhi.

“Madre, mi siete mancata” - scoppia a piangere la fanciulla, accoccolandosi al petto di Anna che si lascia andare anche essa a un pianto liberatorio.

Bjorgmann si unisce subito all'emozione generale.

Finalmente le famiglie si sono ricomposte.

“Vi invitiamo a palazzo. Non possiamo permettere che le nostre figlie si separino dopo tutti questi anni assieme, non trovate?” - propone Kristoff.

“E' bene che ognuno torni al suo posto. È così che devono andare le cose. Non forzate il destino” - la voce della grotta si rivolge ai mortali.

“Chi è?” - domanda spaventata Anna.

“Tranquilli, è l'entità custode di questo stupendo posto. Padre, è lui che esaudendo il tuo desiderio mi ha permesso di nascere” - racconta Luna.

“Però ho anche involutamente causato una separazione tra tutti voi. Per questo motivo ho assunto Frost come fratello maggiore, custode di Ursula. Lui ha accompagnato i vostri passi, ragazze, sostenendovi e dandovi l'affetto di una vera famiglia”

“Ora dove è? Voglio vederlo e ringraziarlo di tutto” - afferma Stella.

“Si, anche io” - aggiunge l'altra gemella.

“Non può tornare. Scegliendo di riappropriarsi dei suoi poteri, è tornato al suo compito principale. Difendere la grotta e adesso, se vi dovesse salutare, sarebbe troppo complicato tornare al ruolo di custode” - spiega la voce magica.

“Prima di separarci per sempre, voglio fare una cosa” - aggiunge la ragazzina di Rosetown.

Si avvicina ad Elsa, Anna e Kristoff e prende parola - “Siete stati una parte importante della mia vita in questi mesi. Vi ho considerati degli amici speciali. Non vi dimenticherò. Ricorderò le belle parole della regina, l'affetto smisurato della principessa e le risate del principe. Mi mancherete. Non dimenticatemi, io non lo farò”

La reazione di Anna è di abbracciare la gemella di sua figlia, ringraziandola per i bei momenti vissuti assieme.

Luna, piangendo, non riesce a dire addio ad una parte di sé.

“Non posso più sentire i tuoi pensieri ora che siamo tornate noi stesse” - si commuove la nobile fanciulla.

“Quante litigate per chi dovesse controllare Ursula” - sorride Stella, lasciandosi poi trasportare dalle lacrime.

L'abbraccio tra le due segna la fine di un capitolo complicato ma anche fondamentale delle loro vite. Avrebbero sempre conservato nella mente e nel cuore Ursula Frost.

Da lì a pochi minuti, le famiglie si separano.

Elsa aiuta i tre di Rosetown a rientrare nel loro regno in tempi rapidi, mediante un tragitto realizzato in ghiaccio, utile come scorciatoia.

A quelli di Arendelle invece tocca compiere una bella e lunga passeggiata, durante la quale la sovrana inizia a risentire il calore familiare di anni prima, dovuto proprio alla presenza della nipotina.

E la gioia emanata da Luna, le basta a mettere da parte i mille pensieri su Jack... o almeno per un po'!

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La sera stessa, viene dato il comunicato alla gente sul ritrovamento della principessina scomparsa ed Arendelle è in piena festa. Quello sarebbe stato un Natale indimenticabile per il popolo e specialmente per i reali. Anche il ritorno di Olaf viene accolto con gioia.

Sven, rivedendo il caro amico, non si controlla ed inizia a saltellare per la contentezza.

Anna, Kristoff e Luna, dopo i saluti al popolo e dopo aver festeggiato fino a notte tarda, si addormentano, stremati ma felici, nello stesso letto.

La sovrana, invece, è chiusa nella sala del trono.

L' immagine di Frost torna a rimbombarle nella testa.

Si affaccia ad una finestra aperta ed uno strano vento le accarezza il viso.

Non sa spiegarsi come, ma è convinta sia stato qualcuno di speciale ad averla salutata.

“Amore mio, mi manchi già. Come potrò vivere senza saperti al mio fianco?” - singhiozza la donna.

Elsa ha ragione... quel soave vento è stata una carezza di Jack alla sua donna.

Il mago, sente il dolore della regnante. Lo percepisce ed è per lui un macigno sul cuore. Anche il suo sentimento così controllato, lo sta uccidendo dentro. Per questo motivo non può più continuare ad essere chi non vuole essere. Decide di parlare chiaramente con la grotta.

È l'ultima possibilità che gli resta.

Chissà se l'entità magica darà al suo custode ciò che desidera?

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“Ho già chiara la ragione della tua chiamata, ragazzo” - parla la grotta, convocata dal guardiano.

“Non vorrei deludervi, ma sento che questo ruolo non mi si rispecchia.”

“Lo so. Tu hai sempre sperato di essere mortale. Ti avevo accontentato, infatti. Poi hai preteso di nuovo i poteri” - commenta ancora il superiore.

“Io vi sto chiedendo, una seconda volta, di esaudire il mio sogno, signore” - lo prega il mago.

“Credi sia divertente cambiare continuamente la tua natura?” - alza la voce lo spirito magico.

“No, affatto. Ma stavolta è definitivo. Lo giuro”

“L'ho già sentite queste parole”

“Vi prego, ho bisogno di Elsa. Senza di lei, non riuscirei ad essere chi vogliate che sia”

“Chi custodirà la grotta se tu vai via?” - viene chiesto a Jack.

“Esistono molti custodi, signore. Loro amano il loro compito. Saprebbero vegliare su di voi meglio del sottoscritto”

Nonostante i tentativi di Frost, la posizione del suo superiore sembra non accettare affatto quanto richiesto.

Ma nel momento in cui, sconfitto e afflitto, si dirige alla sua postazione, accade qualcosa di inspiegabile.

“Elsa? Cosa ci fai qui?” - sgrana gli occhi vedendo l'amata lì.

“Non posso e non voglio rinunciare a te” - risponde lei gettandosi al collo di lui, baciandolo.

“Se non ti darà la mortalità, sarò io a rinunciare alla mia” - aggiunge la nobildonna, spiazzando Frost, che scioccato esclama - “CHE?!Ma sei pazza?”

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Capitolo 14
*** 14 CAPITOLO ***


“Hai capito bene, Jack. Mi è bastato trascorrere poche ore, sapendoti lontano, sapendo di non poterti vedere mai più, per convincermi che non desidero una vita senza di te. Rinunciare alla mia natura umana pur di starti accanto è quanto necessito. - afferma, con decisione, la regina di Arendelle.

“Non permetterò mai che ciò accada. Tu sei la sovrana di questo regno. Che ne sarebbe del tuo popolo se tu andassi via?” - replica Frost.

“C'è Anna. Mia sorella ha anche una figlia pronta a salire sul trono dopo di lei”

“Non ci credo. Tu sei disposta a dire addio alla tua famiglia pur di stare con me?” - il mago non sa se essere lusingato da così tanto amore o spaventato dalle idee di Elsa.

Mentre la donna cerca di convincerlo ad accettarla come compagna immortale, lui pensa a quanto ha sofferto nel momento in cui la grotta lo ha reso un custode. Jack non vuole assolutamente far patire lo stesso dolore alla persona che ama.

“Elsa, ascoltami. Sono davvero emozionato dalla tua proposta. Stare insieme tutta la vita, poterci amare senza mai dirci addio, sarebbe il sogno di qualsiasi innamorato. Però devo mettere da parte il mio egoismo. Tu meriti di vivere da mortale quale sei. Meriti di stare con Anna, di sposarti e di avere dei bambini. Diventando come me rinunceresti a tutto” - cerca di farla ragionare.

“Ormai non avrò bambini, me ne sono fatta una ragione. Sono trascorse trentotto primavere dalla mia nascita. Non ho intenzione, poi, di unirmi in matrimonio con qualcuno che non sia tu...”

“Troverai la persona giusta e arriveranno anche dei figli. Credimi. Farò di tutto, supplicherò la grotta affinché ciò accada. Ma ti prego, torna ad Arendelle, alla tua quotidianità”
“Non voglio. Ti amo troppo per dirti addio, lo capisci?” - esplode la regina, con il viso bagnato di lacrime.

“Se non fai come ti dico, agirò di conseguenza. Cancellerò dalla tua mente i ricordi assieme. Vuoi davvero che arrivi a tanto?” - a tal punto Frost, pur di scacciarla, minaccia di prendere misure drastiche.

“Non puoi farlo. Non lo faresti mai” - replica Elsa, stupita da tali parole.

“Per evitarti un'eternità di inferno, farei questo ed anche altro”

Conclude il mago, dandole le spalle e dirigendosi verso l'interno della grotta.

La regina, però, lo sorprende.

Accelera il passo, superandolo e posizionandosi a modi scudo, a braccia aperte, davanti la grotta stessa.

“Elsa, non vorrai mica impedirmi di passare? So volare” - aggiunge Jack.

“Non mi impedirai di fare ciò che il mio cuore desidera” - commenta lei, con tono alterato.

A quel punto si inginocchia e, voltatasi verso il luogo magico, convoca l'entità superiore.

“Che stai combinando ora?”- domanda preoccupato Frost.

“Chiederò direttamente a lui di darmi l'immortalità. Cederò la mia anima pur di ottenerla”
“No. Smettila Elsa.” - ripete più volte il mago.

Ormai, la sovrana di Arendelle è decisa.

Nessuno l'avrebbe frenata.

Neppure l'amore della sua vita.

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“Avete visto la regina?” - domanda Anna, a palazzo, notando l'assenza della sorella.

“No, signora. Stamane, quando abbiamo servito la colazione, stranamente era assente” - spiegano le domestiche.

Strano, pensa la principessa. Non è da Elsa sparire nel nulla senza avvisare.

Inizia ad impensierirsi. Chiama Luna ed entrambe escono in paese alla sua ricerca.

Ma quando la nobildonna si trova nella piazza centrale, avverte un forte capogiro e sviene tra le braccia della figlia.

La gente la soccorre e viene riportata a palazzo nella sua camera.

Il dottore convocato urgentemente, visita la reale.

Kristoff e Luna sono in pensiero per la salute di Anna.

“Forse l'ansia per la sparizione di tua zia l'ha spaventata oltremodo” - pensa Bjorgmann, tentando di tranquillizzare la ragazzina.

“Ho avuto tanta paura” - racconta la fanciulla, abbracciata al padre.

Ed ecco uscire il dottore pronto a dare il risultato del controllo.

“Allora? Tutto bene? Cosa ha avuto mia moglie?” - domanda il montanaro.

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Elsa e Jack ancora discutono e la donna chiama più e più volte l'entità magica che,tuttavia, non vuole darle retta.

“Possibile che non vuole rispondermi? Signore della grotta, mi sente sicuramente... esaudisca il mio desiderio” - ribadisce lei.

Frost non vorrebbe farlo ma non ha più scelta. Sta per scagliare contro la regina di Arendelle un incantesimo di rimozione dei ricordi.

“Non posso permettere che tu patisca il mio stesso inferno” - mentre la nobile, girata di spalle, con occhi puntati sulla grotta, continua imperterrita a chiedere l'immortalità, il mago utilizza il bastone recitando nella mente alcune parole. Punta l'oggetto verso la sua amata - “Ti amo, Elsa. Perdonami, ma è necessario.”


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“Incinta? Sono incinta? Davvero? Non può essere!” - esclama Anna, confusa e incredula dopo la comunicazione del medico.

“Amore, ci pensi? Avremo un altro figlio” - si commuove Kristoff.

“Mamma, non potevi donarci regalo migliore”- esulta Luna, saltellando di gioia.

“Ehm... Kristoff...rispondimi sinceramente. Non sarai mica andato dalla grotta magica a fare richiesta?” - domanda, scaturendo la risata generale.

“No, giuro. Stavolta è arrivato da solo” - risponde il montanaro, creando ilarità.

Un sorriso si accende sul viso di Anna che, euforica, grida - “Finalmente sarò mamma di nuovo. Dobbiamo festeggiare!”

“Vado a dirlo a tutta la servitù” - afferma elettrizzata la ragazzina.

“Io devo dirlo a Sven e Olaf” - aggiunge Bjorgmann.

“Eh io ad Elsa!... Aspettate, a proposito... stavamo cercando mia sorella. Si può sapere che fine ha fatto?”

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Solo pochi secondi e una sfera di luce sarebbe fuoriuscita dall'arma magica di Jack...

“Meglio vivere sapendoti irraggiungibile che infelice” - conclude Frost.

È rassegnato al suo destino. Sa che l'entità superiore non gli concederà la mortalità richiesta. Non gli rimane che agire di conseguenza.

Però il potere del biondissimo custode viene proprio frenato dalla grotta.

“Non farlo, ragazzo!” - parla il signore magico, tramite pensiero.

“Devo. Lei vuole diventare come me” - racconta il mago.

“Non accadrà. Elsa è la regina di Arendelle. È questa la sua vita”

“Già. Una vita senza di me al suo fianco” - il tono amareggiato di Jack ha colpito nel profondo il suo superiore.

“Chiudi gli occhi, Jack. Sto per chiudere definitivamente questa storia.”

“Cosa volete fare? Non fate male ad Elsa, vi prego” - lo supplica.

“Faccio ciò che è bene per tutti” - conclude.

Frost, abbassa il bastone ed esegue l'ordine.

In pochi secondi una fitta dolorosa gli colpisce il cuore, facendolo cadere a terra.

Elsa lo vede accasciato e gli corre incontro preoccupata.

“Amore, svegliati. Apri gli occhi. Che cosa ti prende?”

A quel punto è la grotta stessa a parlare.

“Maestà, è un piacere averla al mio cospetto. Io sono il protettore di questo luogo, un'entità che governa magie e destini”

“Allora siete stato voi a colpirlo!Non sarà mica....?” - chiede spaventata la regnante.

“Morto. Si... il mio custode oggi ha chiuso definitivamente con tutto ciò che riguarda il mondo magico” - così dicendo, spiazza la sovrana che rimane pietrificata.

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Capitolo 15
*** 15 CAPITOLO ***


“Lo avete ucciso? Ma come avete potuto fare una cosa del genere?” - scoppia Elsa, furiosa. La neve inizia a cadere dal cielo prepotentemente e gli occhi di lei sprigionano una rabbia indomabile.

Una reazione che, se non gestita, avrebbe potuto causare danni irreversibili a cose e persone.

Fortunatamente l'artefice di quanto appena accaduto, sembra placare la donna, ribadendole e sottolineando questo - “Prima che tu possa distruggere il regno con la tua ira, non vorrei avessi capito male. Io ho eliminato Jack Frost, custode della grotta magica...”

“Mi è chiaro. Lo avete detto più volte. Volete ricordarmi che ho perduto il mio amore?Siete crudele fino a questo punto?” - la furia sta diventando sempre più forte.

Ma quando Elsa sente Jack tossire, si immobilizza e il vento e la neve si bloccano improvvisamente.

Il caos si calma e tutto sembra tornare alla tranquillità di minuti prima.

“Ma è vivo” - esclama lei, inginocchiandosi accanto al compagno e posandogli il capo sulle sue gambe.

“Hai mal interpretato le mie parole, maestà. Intendevo dire che a morire è stata la parte immortale di Jack. Adesso è un uomo a tutti gli effetti” - spiega l'entità magica.

Gli occhi di Elsa si riempiono di lacrime a sentire tali parole.

Allora la grotta ha risparmiato Frost e gli ha donato la possibilità di ricominciare una nuova vita!

La donna comincia a piangere, mentre l'entità superiore aggiunge dei particolari - “Lui non avrà più alcun contatto con la magia. Non parlerà più con me o con chiunque altro. Il bastone resterà al sottoscritto, per passare poi nelle mani del prossimo custode”

“Allora avete realizzato il suo desiderio? Cosa vi ha fatto cambiare idea?”

“Io non credevo che il sentimento che unisse voi due fosse così sincero. Immaginavo una forte passione, ma niente di profondo. Sapere che tu così come lui eravate pronti a sacrificare la vostra felicità pur di stare assieme, ha colpito anche un cuore roccioso come il mio. Amatevi e costruite una bella famiglia. Meritate la serenità che per anni vi è stata sottratta” - quella voce ora si mostra dolce e a tratti commossa.

“Adesso ascoltate maestà, portate il ragazzo al castello. Subito.”

“Cosa dovrò raccontargli?” - chiede la donna.

“Nulla. Jack sa già inconsciamente cosa è accaduto. È privo di magia ed è al tuo fianco. Questo basta a fargli dedurre la situazione”

Elsa si alza in piedi, annuendo ed eseguendo quanto chiesto dalla grotta magica.

Realizza con un gesto di mani uno dei suoi mostri nevosi, il quale carica in spalla Jack.

“Addio e grazie ancora” - conclude lei, prima di costruire una scorciatoia ghiacciata che possa condurli il prima possibile a casa.

“Buona vita, vostra altezza” - risponde la voce.

La grotta, ha affrettato volutamente la partenza di Elsa e Jack verso Arendelle per autodistruggersi all'insaputa di tutti. Avendo causato danni come quello di Luna e Stella, decide di sparire per sempre, lasciando ai vari custodi la libertà di scegliere il loro destino.

Nessuno dovrà più sottostare a qualcosa di già stabilito.

Ma durante il tragitto, il bell'addormentato riprende conoscenza e, confuso, chiede alla regina - “Dove siamo?”

“Amore mio, è il momento di viverci a pieno” - gli sorride lei, dando ordine all'aiutante di far scendere Frost dalle sue spalle.

E in uno schioccare di dita, Marshmallow si dissolve.

“Era un tuo amico quello?” - chiede, sorpreso lui dalla potenza magica della regina.

Elsa annuisce, poi si stringe al compagno e confessa - “Perderti è stata la paura più grande che potessi vivere. Non credevo di potermi innamorare fino a questo punto” - arrossisce, mentre parla. Poi aggiunge - “Perciò voglio farti una richiesta”

“Dimmi tutto” - risponde con dolcezza Jack, dandole un candido bacio sulla fronte.

Elsa, emozionata, si avvicina all'orecchio del compagno e gli sussurra - “Vuoi sposarmi?”

La regina di ghiaccio, nota per il suo gelo interiore, ha trovato la persona giusta ed è intenzionata a dare ad Arendelle il tanto desiderato re.

Jack Frost rimane di sasso, di fronte a tale domanda.

“Non è l'uomo che deve fare la proposta alla donna, di solito?” - la prende sul ridere.

Elsa, seria, replica - “Da quando ti ho conosciuto, ho imparato a dire no al protocollo”

Il giovane, imbarazzato e anche lusingato dalle avance della bella Elsa, non è di molte parole. Ma ne basta una sola.

“Allora? Non mi rispondi? Vuoi o non vuoi diventare mio marito?” - chiede lei.

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“ Tesoro, inutile cercare Elsa. L'ho appena vista varcare i cancelli assieme a qualcuno di nostra conoscenza” - comunica Kristoff alla moglie e alla figlia, intente ancora a trovare la regina dispersa.

“Aspetta...che? Chi sarebbe questo qualcuno?” - esclama Anna, seguendo il marito all'ingresso.

Corrono verso la coppia in arrivo.

Anna sobbalza quando riconosce Jack.

“Ma...ma... lui...” - la principessa, stupita, balbetta qualcosa di incomprensibile.

Luna va incontro all'ex mago e lo abbraccia.

“Grazie di tutto, fratellone” - gli sorride.

“Immaginavo che aiutare te e Stella a liberarvi di Ursula, sarebbe stato ripagante. Ma non credevo così tanto” - sottolinea Frost, emozionato nel rivedere la ragazzina che ha cresciuto come fosse sua sorella minore.

“Non mi libererò mai di Ursula. Se non fosse stato per lei, chissà come sarei oggi. Mi sento diversa, dopo aver condiviso con Stella dieci anni di vita in un solo corpo” - racconta la fanciulla, commuovendo i presenti.

“Adesso basta piangere, nipotina mia! Da oggi in poi si festeggia” - interviene Elsa, raggiante come mai prima.

Segno che la sua domanda a Jack ha ricevuto risposta positiva.

E infatti...

“Tenetevi forte, famiglia...” - Elsa, preso per mano il compagno, dà la notizia - “Ci sposiamo”

Inutile descrivere l'euforia di Anna e sua figlia, note per essere estremamente gioiose. Kristoff si complimenta con i due fidanzati, mentre le sue donne saltellano di felicità.

La principessa inizia a pensare già ai fiori, agli addobbi e agli abiti da indossare.

“Perchè non ci vestiamo di rosa, madre? Faremo l'ingresso nella chiesa gettando a terra dei petali e poi zia Elsa percorrerà la navata con una musica suonata dalla migliore orchestra del regno”

Le idee di Anna e Luna saranno il tema centrale della giornata.

A tavola non fanno che parlare delle imminenti nozze.

Questo turba Jack, il quale avverte il peso di tale avvenimento.

È Kristoff, con una pacca sulla spalla, a tranquillizzarlo - “Fanno così perché sono euforiche di natura. Ma vedrai, tra qualche giorno la situazione si stabilizzerà. Anche con il mio matrimonio, le sorelle qui presenti, erano elettriche. Poi tutto è filato liscio. Avevo paura di deludere le aspettative di una principessa e della sua casata nobiliare, invece eccomi qui, sereno e felice e pronto anche a diventare papà per la seconda volta ”

Ops... si è lasciato sfuggire un particolare sul quale Anna ancora non si soffermava.

“Diventerai papà? Aspetta ma quindi...?” - il promesso sposo sgrana gli occhi, incredulo.

“Kristoff! Cosa stai dicendo?” - interviene Elsa, avendo sentito quanto appena fuoriuscito dalla bocca del cognato.

“Eh già. Avete capito bene” - Anna a quel punto, dopo aver lanciato un'occhiataccia di rimprovero al marito, comunica la lieta novella - “Sono incinta”

Ovviamente preferiva dirlo in un altro momento, visto che adesso l'attenzione doveva essere tutta sulla regina e il futuro re.

Ma Bjorgmann è noto per le sue gaffe e quindi viene subito perdonato dalla consorte.

Così, tra congratulazioni e commozione, la famiglia reale torna alla serenità di un tempo.

Una serenità per anni negata e che ora gli spetta di diritto.

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Capitolo 16
*** 16 CAPITOLO ( THE END) ***


Sono arrivata al termine di questa fanfiction. Voglio ringraziare chi ha letto la mia storia e l'ha seguita assiduamente. Un grazie speciale alle due mie amiche che sono sempre state presenti e hanno recensito ogni capitolo. Senza di noi non avrei avuto lo stimolo per continuare. Vi voglio bene.
Vi auguro buona lettura e vi saluto. Alla prossima fanfiction.
xoxo
Ivy

Vengono annunciate da lì a poco la gravidanza della principessa e l'imminente matrimonio della regina con Jack Frost.

Per quanto riguarda le nozze, nessuno sembra inizialmente convinto dalla figura di uno straniero, entrato a palazzo per lavorare ma che, al contrario, sembrava più interessato ad entrare nel letto della sovrana.

Però presto molti iniziano ad apprezzare la generosità del futuro re, il quale si reca personalmente in ciascuna casa per mostrarsi disposto ad aiutarli in qualsiasi modo possibile.

E in pochi mesi conquista il cuore di grandi e piccini.

Ebbene, Elsa ha proprio scelto un compagno degno di lei e di Arendelle.

Così i mesi passano rapidi ed arriva il tanto atteso giorno del SI.

“Sei bellissima, zia” - si complimenta Luna, sistemando il velo della regina.

Anna, seduta con il suo bel pancione in vista, osserva la sorella e sente il cuore esploderle di gioia.

Ha sognato per anni di vedere Elsa felice, con accanto un uomo che la amasse intensamente, proprio come lei ama Kristoff.

La sovrana ringrazia la nipote. La sua commozione viene notata da Anna che la abbraccia, augurandole il meglio dalla vita.

Una volta da sola, la sposa si guarda allo specchio, ripensando a quanto patito sin da bambina. E il suo pensiero va immediatamente ai genitori assenti. La loro assenza è un macigno pesante sul suo cuore e addirittura le sembra di sentire le loro voci.

“Figliola, non siamo qui per celebrarti quest'oggi ma siamo fieri di te e di come tu sia stata abile a gestire un regno e a tutelare tua sorella minore. Oggi è il tuo giorno. Goditelo e goditi l'amore del tuo popolo” - Elsa non sa spiegarsi come, ma è la voce di suo padre a parlarle.

Ed ecco l'immagine del defunto sovrano palesarsi alla sposa.

“Padre” - esclama lei - “Sarete con me, sempre”

Il ritorno di Luna nella stanza, riporta la regina alla realtà.

“Zia, ci siamo. È il momento”

La nobildonna annuisce, prende il bouquet e lascia la camera, pronta a dimenticare quanto il passato l'abbia fatta soffrire e decisa a guardare ad un futuro luminoso.

La sorpresa voluta dalla principessa di Arendelle e da sua figlia, consiste nella marcia nuziale cantata dalla stessa Luna che intona una dolce ed incantevole Halleluja.

https://www.youtube.com/watch?v=SA2cl4OGjo8

Quella commovente musica, accompagna la regina verso l'altare dove l'attende il suo futuro marito.

Ed una volta l'uno di fronte all'altra, Jack le sussurra - “Sei bellissima”

Elsa accenna un timido sorriso, poi il sacerdote dà inizio alla cerimonia.

Sono momenti unici che vedono la gente condividere l'emozione e la felicità dei loro sovrani.

“Vi dichiaro marito e moglie...e re e regina di Arendelle” - conclude il parroco.

Segue il bacio, accompagnato dagli applausi di una folla di gente in festa.

Jack ed Elsa ringraziano, durante il party a palazzo, la loro nipotina.

“Hai delle doti canore fenomenali. Degna figlia di tua madre” - la lusinga la sovrana.

“Io ne ero a conoscenza. Non smetteva mai di cantare quando eravamo insieme” - ricorda nostalgico Frost.

“Vi ringrazio. Il mio era un dono per omaggiarvi” - sorride, ricevendo subito l'abbraccio degli zii.

Kristoff, in piedi vicino al buffet, osserva la moglie, seduta in disparte.

La vede piangere e mette da parte la passione per il cibo, dedicandosi a lei.

“Amore, cosa ti prende?”- le chiede preoccupato.

“Sono felice, tutto qui” - si asciuga gli occhi la donna, invitando subito dopo il marito a ballare.

Quella serata speciale riscalda i cuori di tutti.

E anche quello di Luna Bjorgmann sta per essere riscaldato da un incontro unico.

“Lei non balla, principessina?” - le viene chiesto da un ragazzo dai capelli castani e lo sguardo misterioso.

L'adolescente nota subito il fascino dello straniero ed arrossisce.

Esattamente come Anna, Luna è una romanticona che cede subito alle avance dei vari giovani di turno.

Ma in quel caso, qualcosa in quello sconosciuto la attira seriamente.

“Mi concedete un ballo? Io sono Ryan Cortens, principe del Regno del sole, alleato commerciale di Arendelle” - le spiega, inchinandosi con eleganza.

Luna accetta e i due trascorrono così l'intera serata assieme, sotto lo sguardo vigile e geloso di papà Kristoff.

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Due mesi dopo le nozze, un altro lieto evento sta per recare gioia al regno.

“Sono ore che è chiusa lì dentro! Possibile che ancora non nasce?”

Il montanaro è stato scacciato dalla camera da letto dove Anna, con l'aiuto del medico e di una levatrice, sta dando alla luce il suo secondogenito.

“Cognato, lei soffre e tu hai da lamentarti?” - replica Elsa.

“Non sto più nella pelle. Voglio conoscere il mio fratellino” - Luna, invece è elettrizzata.

Finalmente un pianto di neonato annuncia la nascita.

Quella notte viene al mondo il principino William, secondogenito della principessa e del principe Bjorgmann.

Un pargolo dal quale la sorella maggiore non si separa un solo istante.

Diventa con il tempo una seconda mamma. Impara anche a cambiarlo, evitando tale compito alle balie di corte.

“Ti vedo bene nel ruolo di madre, sai?” - sostiene Anna, osservando la figlia maggiore mentre culla baby Will.

“Mi piacerebbe un giorno. Adoro i bambini” - spiega lei.

L'immagine di Ryan Cortens le torna in mente e le gote si colorano di un acceso rosso. Come mai ha collegato il suo futuro proprio al bel giovanotto?

“Ehm, tesoro... come mai sei arrossita? Non avrai mica trovato uno spasimante?” - indaga l'adulta curiosa. Quanto conosce Anna la sua Luna, non la conosce nessuno.

Ovviamente la tormenta di domande per ore fino a farla parlare e raccontare dell'incontro con il principe del Regno del sole e di come loro due si fossero sentiti per lettera in quei due mesi.

Anna decide così di invitare l'innamorato della figlia al battesimo del figlio. Ciò, naturalmente, senza avvisare la primogenita.

Ed ecco, infatti, quel famoso giorno comparire in chiesa proprio Ryan.

“Che ci fai qui?” - chiede stupita, Luna.

“Non ti fa piacere vedermi?” - risponde lui con un'altra domanda.

“Certo. Solo che.. non me l'aspettavo” - non sa cosa dire. Le basta ricollegare la confessione fatta ad Anna giorni prima alla presenza di Cortens ad Arendelle, per trovare la soluzione.

“Mia madre...ora si spiega tutto” - afferma subito dopo l'adolscente.

“E' stata gentile a volermi qui. Tu non sembri contenta”

“Lo sono. Molto” - sorride timidamente la fanciulla - “Adesso le cose stanno diventando serie, lo avrai intuito anche tu!”

“Certo. E mi piace che sia così” - dicendo così, le prende la mano, intrecciandola alla sua.

“Posso sedermi accanto a te durante la funzione?”

Prendono posto uno di fianco all'altra. Non sanno che i loro cuori battono all'unisono, vista la vicinanza dei loro corpi. Ora non ci sono più dubbi: il sentimento tra loro è amore.

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Durante il pranzo, Elsa propone un brindisi.

Ringrazia gli invitati per essere giunti ad Arendelle a festeggiare suo nipote. Ringrazia anche la sorella, il cognato e il marito. Conclude in bellezza, annunciando che, a palazzo, William non sarà l'unico piccino e che avrà un erede.

“Aspetto un bambino” - esclama raggiante.

Frost, ignaro del segreto di sua moglie, sviene per lo shock, soccorso da Kristoff.

“Dai, cognato. Sono belle notizie queste” - lo prende in giro il montanaro, aiutandolo a rialzarsi.

Ma a quel punto anche Luna ha qualcosa da dire.

“Io vorrei comunicare, invece, il mio fidanzamento con Ryan Cortens, qui presente”

tali parole lasciano i parenti di sasso.

Bjorgmann sbianca sentendola pronunciare tali affermazioni. Adesso è Jack, per vendicarsi della batuttina, a ripetere le stesse parole tranquillizzanti pronunciate dal montanaro due minuti prima - “Dai, cognato...sono belle notizie” - ridacchia.

Tra le congratulazioni e la commozione, il futuro padre e il principe Bjorgmann accettano quanto sta per cambiare nelle loro vite con i due nuovi arrivi a palazzo.

Un'armonia quella ritrovata ad Arendelle, arricchita da nascite, matrimoni e fidanzamenti.

Nessun dramma avrebbe più colpito chi, per anni, ha dovuto vivere di solo dolore.

Da oggi in poi solo felicità.

THE END

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