Quei due insopportabili idioti

di NakamuraNya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un piacevole inizio ***
Capitolo 2: *** Gruppo DokiDoki ***
Capitolo 3: *** Baccano ***
Capitolo 4: *** Chi fa da se... ***
Capitolo 5: *** ... finisce nei guai ***
Capitolo 6: *** Un pensiero unico ***
Capitolo 7: *** A cuore aperto ***
Capitolo 8: *** Più siamo meglio è ***
Capitolo 9: *** Inasa in azione ***
Capitolo 10: *** Mineta's plan ***
Capitolo 11: *** Siamo in un fottuto Shoujo? ***



Capitolo 1
*** Un piacevole inizio ***


Come la maggior parte delle mie storie questa nasce da un sogno, poi analizzato. Ovviamente non mi sono sognata tutta la fan fiction (ma magari così non avrei tante scene da scrivere da zero) ma solo una determinata scena che avverrà più avanti nella storia. Inizialmente il punto di vista non era di Bakugou ma mentre ragionavo sulla trama ho trovato molto divertente immaginare le vicende raccontate attraverso il suo filtro.

Quindi ecco a voi come è nata: "Quei insopportabili idioti".

La storia è ambientata durante un ipotetico secondo anno, quindi vi saranno accenni a fatti avvenuti nel manga, ma nulla che possa considerarsi spoiler sulla trama.

Ovviamente avverto i gentili lettori che nel testo vi saranno presenti delle parolacce.
Cercherò di attenuarle il più possibile ma per mantenere IC il personaggio sono necessarie.

Premessa per EFP: Dopo anni ritorno su questa piattaforma, la storia è stata già pubblicata su wattpad con più capitoli. Ho voluto pubblicarla anche qui per un fattore malinconico. Essendo stata scritta inizialmente per un formato di app per cellulare i capitoli non saranno molto lunghi.


 

Era iniziato da poco il secondo anno all'accademia degli eroi e doveva ammettere che le cose erano migliorate.

Purtroppo per quanto gli attacchi della Lega dei cattivi fossero diminuiti il Preside aveva preferito che gli studenti continuassero ad alloggiare nell'istituto.

Ma in quel periodo Kirishima era in qualche modo riuscito a farlo aprire di più e Uraraka con la sua testardaggine aveva fatto in modo che tra lui e Deku si fosse creata una tregua. Ovviamente continuava a considerarlo uno sfigato di prima categoria.

Per la gioia degli insegnanti e compagni i suoi attacchi d'ira erano notevolmente diminuiti, sua madre diceva che era grazie a quei due insistenti ragazzi. Aveva una specie di adorazione per Kirishima e Uraraka e non smetteva di chiedergli quando li avrebbe invitati a casa per conoscerli.

Gli avrebbe fatto piacere invitare Kirishima a giocare a qualche videogioco delle medie.

Uraraka invece per quanto la considerasse una determinata combattente non sentiva quel tipo di confidenza, per di più era parecchio legata a Deku e Iida, formando un particolare trio.

Aveva l'impressione che sua madre l'avrebbe messo in imbarazzo se mai l'avesse incontrata.

In quei primi giorni di scuola, iniziava ad apprezzare anche la determinazione di altri suoi compagni di classe, anche se alcuni non riusciva proprio a tollerarli, uno di questi era quel nanetto con le palle in testa.

Mister emo con due facce rimaneva insopportabile, anche se iniziava a tollerare di più la sua presenza e riusciva a sopportarlo per più di cinque minuti, anche perché varie volte erano capitati in squadra insieme.

«Hey, Katsuki sono riuscito a scaricare quel film action che è uscito al cinema. Stasera io e Kaminari volevamo trovarci in camera sua a vederlo, vuoi venire anche tu?»

Ed ecco che Kirishima interrompeva i suoi pensieri sin dalla prima mattina.

«Piratare dei film è un atto non da eroi e che rovina il commercio, per di più usando la connessione dell'accademia!» Sbottò Iida comparendo dietro a Kirishima.

«Dai capoclasse, se non fossimo confinati qui sarei andato al cinema, prometto che acquisterò il DVD appena sarà disponibile online.»

Il quattr'occhi non sembrava molto convinto delle giustificazioni del rosso.

Notò Deku chiacchierare con due facce chiedendogli come avesse passato il periodo festivo fuori dall'accademia.

Era proprio vero quando si hanno genitori di un certo livello nella gerarchia ci si poteva permettere certi agi.

Tutti loro erano confinati all'accademia e svolgevano nel periodo invernale piccole lezioni tenute da alcuni eroi, quel figlio di buona famiglia aveva potuto affinare la sua unicità con Endeavor.

Strinse i pugni, questo non l'avrebbe di certo fatto vincere facilmente, lui era speciale.

«Tutto apposto?» Chiese Uraraka dal banco dietro il suo.

Si voltò chiedendosi se non avesse sviluppato una seconda unicità per percepire ogni volta che stesse per arrabbiarsi.

Una volta per scherzare aveva detto che percepiva in lui un'aura quando stava per esplodere, si chiese se fosse così facile da leggere.

«Ancora a fregare il posto a quel nerd sfigato?»

«Anche se lo chiami così ormai siete in rapporti migliori. Certamente ci vorrà tempo per essere amici.»

«Puoi scordarti che diventi amico di quell'imbranato.»

«Certo, certo.» Lo liquidò la ragazza mentre l'insegnante entrò in classe.

Ascoltò la lezione di storia degli eroi mentre notò che la ragazza rana gli lanciava delle occhiate.

Era ovvio che qualcosa stava per accadere.

Alla fine delle lezioni si diresse verso l'uscita dell'aula quando Kirishima lo prese per la spalla.

«Alla fine non mi hai detto se ci sei stasera.»

Aveva ragione, a causa del quattrocchi non aveva dato una risposta, personalmente non gli interessava troppo quel genere di film ma almeno avrebbe avuto un'occasione per passare del tempo con qualcuno. Per dirla tutta era certo che Kirishima non l'avrebbe lasciato stare fin quando non avesse accettato.

«Ci sono.»

«Woo, davvero? Pensavo che rifiutassi per studiare, o riposare in vista di qualche test a sorpresa.»

«Se non la smetti con queste chiacchiere, cambio volentieri idea.»

«Va bene, alle nove in camera di Kaminari.»

Vide quello che in qualche modo considerava suo amico allontanarsi.

Si voltò incrociando lo sguardo di faccia tonda.

Decisamente c'era qualcosa che non gli quadrava.

Era certo che qualsiasi cosa stesse per succedere avrebbe portato solo guai.
 

***


Il film non era stato male, certo la trama non spiccava di originalità ma le scene d'azione valevano tutto. Si alzò stiracchiandosi dal letto di Kaminari, che avevano utilizzato come divano nella visione del film.

«Katsuki già che te ne vai?»

«Domani c'è lezione non ho intenzione di fare tardi.»

«Dai ti faccio vedere due video troppo divertenti e...»

«Un'altra volta.»

Doveva immaginarsi che Kaminari cercasse d'incastrarlo con qualche perdita di tempo ulteriore.

Uscì dalla camera seguito subito da Kirishima.

«Non lasciarmi indietro, siamo in camere vicine non mi va di fare la strada da solo.» Piagnucolò il rosso.

«È una rampa di scale, idiota.»

«Uffa, non mi hai neanche detto se ti è piaciuto il film.»

«Buono.»

«Eh? Dai vi sarà una scena che ti è piaciuta.»

«Smettila di rompere che è tardi.»

Gli disse mentre stava per aprire la porta della propria camera.

«Scusa amico.»

Il rosso lo prese di peso e lo trascinò nella sua stanza.

«Cazzo fai deficiente!» Urlò prima che la porta si chiuse.

«Calmati Bakugou!» Gli disse Uraraka seduta per terra insieme a IIda e Asui.

«Cosa cazzo ci fate voi qua?»

«Non sono ancora convinto che sia una buona idea coinvolgerlo nella squadra.»

«È l'unico che conosce Midoriya da tempo. Poi abbiamo bisogno di un insospettabile.»

«Di cosa state parlando?»

Lo sapeva che stavano confabulando qualcosa ma il fatto che coinvolgessero anche lui non gli faceva affatto piacere.

«Bakugou ti abbiamo portato qui per chiedere di far parte del gruppo DokiDoki.»

Disse Asui con stranamente un'espressione seria in volto.

 

Cosa significa Doki Doki?
È una onomatopea giapponese che indica il battito del cuore.

Potrebbe essere tradotta come: Gruppo Batticuore.

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e di ricevere qualche recensioni!!!

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Capitolo 2
*** Gruppo DokiDoki ***



«Di che diamine stai parlando!?»

«Siediti e ascoltali, è uno spasso.» Disse Kirishima sdraiandosi sul proprio letto, non notando l'occhiataccia di Uraraka.

Il loro capoclasse era impettito come al solito e con un'espressione indecifrabile.

Si sedette pronto ad andarsene, se la faccenda si sarebbe protratta per le lunghe.

«Sei un ragazzo sveglio e conosci Midoriya da tanto quindi crediamo che anche tu abbia notato quello che è ormai palese.»

«Che è un nerd sfigato? L'ho detto dal primo giorno.»

«Non quello!» Disse Uraraka stringendo i denti e tirando un pugno al sacco da boxe vicino al letto di Kirishima. Temeva che tra lo stage e la sua influenza quella ragazza stesse divenendo particolarmente violenta.

«E allora cosa? Sbrigatevi, non so voi ma vorrei dormire sta notte.»

«Avrai anche tu notato l'interesse che vi è tra Midoriya e Todoroki.»

Seriamente l'avevano trascinato lì per parlargli dei problemi di cuore di Deku?

«E allora? Saranno affari loro che vogliono fare.»

«Sarebbero affari loro se la tensione non fosse così pesante.» Intervenne Iida aggiustandosi gli occhiali mentre la punta delle orecchie si arrossava.

«Forse non essendo così vicino a nessuno dei due non te ne sei accorto, ma se non interveniamo quell'aura aumenterà.»

«Seriamente, qual è il problema?»

«Il problema e che si lanciano sguardi dolci ma non si sono ancora confessati.» Finì di dire la ragazza rana.

«Hanno bisogno di una spinta per capire i loro sentimenti.» Affermò Uraraka.

Si grattò la testa frustrato dai folli ragionamenti di quei tre sciocchi.

«Sentite, se e quando si metteranno insieme sono affari loro. Vivetevela serenamente e non osate disturbarmi per altre simili cazzate.»

Detto questo si alzò per poter finalmente andare in camera sua e dormire in santa pace.

Prima di addormentarsi si domandò cosa avessero in mente per chiedere il suo aiuto per simili stupidaggini.

***

Come previsto dormendo di meno si sentiva più rintronato e doveva ringraziare solo Kirishima che l'aveva intrappolato con il fantomatico gruppo DokiDoki.

Diede uno sguardo a Deku che stava di nuovo chiacchierando con Todoroki chissà di cosa.

Seriamente si chiedeva se in classe ci fosse qualcuno che non li avesse notati, Deku fissava due facce con adorazione mentre l'altro sorrideva in modo mieloso.

Come fosse passato per la mente di quei cretini di coinvolgerlo nei loro piani era un mistero.

Conosceva Deku e allora?

Pensavano forse che in memoria della loro "profonda amicizia" consolidata negli anni gli desse consigli per conquistare due facce?

Come no e poi avrebbero condiviso le proprie cotte mangiando dolcetti.

A quell'immagine si sentì quasi male, le ore sprecate con il film e con quei DokiDoki stavano sorbendo uno strano effetto sulla sua mente.

Durante l'intervallo prese da parte Kirishima per dirgliene quattro.

«Aspetta, Katsuki prima di dire qualsiasi cosa mi dispiace per l'inganno.»

«È il minimo che puoi dire dopo avermi trascinato per una simile pagliacciata.»

«Ti giuro che ho provato a farli desistere dal coinvolgerti, ma non hanno voluto darmi retta.»

«Mi stai dicendo che anche tu fai parte...»

«Nononono, diciamo un sostenitore più che altro? Non capisco perché ti vogliano tra i membri attivi.»

«Diamine significa sostenitori? Quanta cazzo di gente è coinvolta?»

«Quasi tutta la classe sa dei goffi tentativi dei DokiDoki. Anche se non so chi li ha consigliati di sceglierti come consulente o quel che è.»

Gli stava forse dicendo che non si era reso conto che tre idioti stavano spingendo due imbranati a mettersi insieme?

Si congratulò con il suo cervello per aver filtrato in zona di disinteresse certi comportamenti.

«L'importante e che non mi scoccino più, e cerca di non farti coinvolgere che diventi più scemo.»

«Certamente. Aspetta in che senso più scemo?»

Tornò in classe lasciando Kirishima con questo quesito.

Nel pomeriggio ebbero la solita sessione di allenamento per esercitare il proprio quirk, cosa che attendeva vista tutta la rabbia che aveva da sfogare.

Doveva essere maturato molto per aver affrontato con calma gli avvenimenti di ieri, normalmente avrebbe risolto la faccenda facendo esplodere la camera di Kirishima.

Forse era dovuto al fatto che facendolo avrebbe danneggiato anche la propria camera accanto.

Notò Uraraka levitare a qualche metro da terra; era decisamente migliorata nel suo controllo del quirk, sarebbe stato interessante sfidarsi di nuovo e vedere quanto anche nel combattimento corpo a corpo si fosse rinforzata.

Almeno non stava perdendo prezioso tempo d'allenamento nel cercare di creare chissà che opportunità per far stare vicino due facce e Deku.

Diamine perché stava di nuovo pensando a quei due? Maledetto gruppo DokiDoki e i loro stramaledetti piani, qualunque essi fossero.

Passò una settimana e per curiosità guardò cosa facessero quei tre in prossimità della futura coppia d'idioti.

Non notò nulla di particolare a parte cercare di far interagire particolarmente quei due, iniziò a chiedersi se forse si concentrassero fuori dal periodo scolastico.

Era domenica e stava aiutando Kirishima con degli esercizi di matematica, visto che da solo non avrebbe avuto alcuna speranza di risolverli.

Dopo aver finito un problema che lui riteneva nella norma, ma sul quale il rosso aveva dovuto ragionare parecchio, avevano deciso di prendersi una pausa. Perché se avessero continuato gli avrebbe fatto scoppiare i capelli e forse qualche neurone si sarebbe messo in moto.

«Senti, tu che sei sostenitore sai già come stanno procedendo?»

Kirishima sembrò inizialmente non capire ma poi gli si formò un sorriso malizioso.

«Lo sapevo che anche tu ne saresti appassionato.»

«Aspetta un attimo. Non mi sono appassionato a nulla. Volevo capire solo se stessero facendo qualcosa.»

«Uhm, da quanto ne so sono riusciti ben a farli parlare un quindici percento in più rispetto all'anno scorso.»

Calò il silenzio dopo quell'affermazione.

Chiuse gli occhi sospirando. Non poteva crederci.

«Mi stai dicendo che tutto quello che stanno facendo è aumentare le loro interazioni?»

«C...certamente.»

«Dovrebbero come minimo che ne so creare situazioni imbarazzanti od occasioni di uscita.»

«Ottime idee.» Disse Kirishima scrivendo qualcosa sul cellulare.

«Che cazzo stai facendo?»

«Sto inviando le tue proposte a Iida.»

Percepì la scintilla prima di un'esplosione attraversargli la mano sinistra.

«Non osare inviare quelle cose.»

«Ehm, l'ho già fatto.»

Il fastidioso suono dei messaggi di Kirishima che imitava l'urlo d'attacco di un qualche eroe, di cui non ricordava il nome, echeggiò nella stanzetta. Il rosso guardò lo schermo con un sorriso.

«Uraraka dice che le tue idee sono buone anche se preferiscono tenerle per uno step successivo.»

«Uraraka?»

«Probabilmente erano in una riunione del gruppo.»

«Io ti ammazzo!»

Detto questo si scaraventò sul rosso per fargliela pagare per quel messaggio.

Lunedì Kirishima si presentò in classe con qualche ciocca di capelli bruciacchiata, invece lui si era guadagnato un occhio nero.

Il professore Aizawa non sembrò darci troppo conto, mentre annunciava il programma di allenamento della settimana.

Tutta quella faccenda lo stava destabilizzando, aveva bisogno di fare qualche allenamento extra in palestra possibilmente in un orario poco frequentato per rimanere da solo.

Nell'intervallo si diresse alla mensa prendendo un panino con lo yakisoba per poi posizionarlo sul banco del rosso che era rimasto stranamente tranquillo fin a quel momento.

Appena notò il panino e la sua presenza gli occhi gli si inumidirono.

«Lo sapevo che non mi potevi odiare così a lungo.»

«Stai zitto e mangiati questo agglomerato di schifezze.»

Per fortuna era semplice rappacificarsi con il rosso.

***

Era nel mezzo di una serie di flessioni quando sentì la porta della palestra aprirsi, per fortuna dopo quella serie poteva anche terminare. Si era sfogato abbastanza quel pomeriggio.

«Katsuki, anche tu qui?» Domandò Uraraka posizionandosi su una panca vicino a lui.

«Avevo bisogno di sfogarmi.»

«Immaginavo sapendo della lotta con Kirishima.»

«Già, è estremamente irritante aiutarlo in matematica.»

La serie era ormai finita e poteva anche andarsene, ma osservò come la ragazza sembrasse voler dire altro.

«Sputa il rospo che vorrei farmi una doccia in fretta.»

Uraraka alzò lo sguardo con determinazione.

«Volevo dirti che non era nostra intenzione alterarti con questa faccenda.»

«Guarda che non siete al centro del mondo.»

«Certamente, però volevo anche ringraziarti per i consigli.»

Strinse i denti a quella affermazione, era divenuto alla fine il loro consigliere anche se in modo non voluto.

«Sembra che ne abbiate ben bisogno. Anche se mi è stato comunicato di un accrescimento delle comunicazioni del venti percento.»

«Quindici percento, Iida sta tenendo tutti i calcoli.»

«Sia quel che sia, capisco perché chiedete aiuto, per quanto ormai è questione di tempo prima che si mettano insieme, il vostro "aiuto" non velocizzerà il processo.»

«Katsuki tu non capisci quei due senza una spinta non capiranno di amarsi.»

«Usando un termine da shoujo, quei due sembrano circondati da un ambiente iridescente ogni volta che si guardano.»

«Aspetta tu come sai...»

«Ora devo proprio andare, ci vediamo a lezione.»

Detto questo si precipitò nello spogliatoio maschile.

Cazzo, si era fatto sfuggire il suo segreto. Ovvero la sua conoscenza dei manga per ragazze.

Si augurò solo che Uraraka tenesse la bocca chiusa o che nella sua tontaggine non cogliesse la verità, pensando fosse una nozione conosciuta da tutti.
 

Finalmente è entrato in scena il famoso gruppo dei DokiDoki vedremo cosa questo comporterà nella vita di Katsuki. Anche se si vede già un certo squilibrio.
Gli aggiornamenti per ora saranno più frequenti ma poi diverranno uno alla settimana.
Ringrazio NiniveDee7 per aver recensito il primo capitolo e Funny_unic0rn per aver messo la storia tra le seguite!!! ^^

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Capitolo 3
*** Baccano ***


Questo capitolo è stato difficile perché è di transizione, se così possiamo dire, verso il vivo della storia.

Le idee mancavano ed è stato un duro scoglio fin quando non ho trovato l'ispirazione, ho anche sfiorato l'idea di toglierlo ma mi sembrava di accorciare troppo i tempi.

A causa di tutti questi problemi non sono sicura di quanto appaia lineare.

Ringrazio Mariella_otaku che ha messo la storia tra i preferiti e Fandom_Are_Life che l'ha messa tra i seguiti!!! ^^

Dopo la faccenda in palestra non era più stato citato l'argomento di manga per ragazze, non che avesse avuto chissà che occasioni per parlare con Uraraka ma ormai era ovvio che se lo fosse scordata.

Erano passate alcune settimane e anche la sua curiosità per il gruppo DokiDoki passò. Che stessero procedendo o meno i due avrebbero formato presto una stucchevole coppietta.

L'unica cosa positiva era immaginarsi il volto di Endeavor allo scoprire che il suo figlio prediletto se la intendeva con l'allievo preferito del suo eterno rivale.

Per il resto non pensava che le cose sarebbero molto cambiate, in fondo per tutta la classe erano già una coppia, quindi non ci sarebbero state scenate o piagnistei di qualche fan di Todoroki delusa, o almeno lo sperava.

Era un sabato quando notò un certo trambusto da parte di un gruppetto di compagni posizionati sui divani.
Era entrato nella sala ricreazione solo per potersi dirigere in cucina.

«Se ci scoprono gli insegnanti siamo fregati.» Sentì mormorare da Kaminari, che era entrato nelle sue solite paranoie.

Si chiese a cosa si riferisse ma bastò notare la mancanza dei DokiDoki e di due certi stupidi idioti per intuire che stessero architettando qualcosa sulla futura coppia.

«Smettila di lamentarti Kaminari il mio piano è perfetto.» Disse orgogliosamente Ashido.

In quel momento Kirishima lo notò e lo prese per il braccio portandolo controvoglia dentro la conversazione .

«Katsuki, devi assolutamente sentire il piano di Ashido, è stata geniale.»

Per quanto desiderasse andarsene a recuperare delle barrette energetiche e rinchiudersi in palestra, doveva ammettere di voler sentire se le tecniche di quella ragazza fossero buone.

«Allora l'ho visto succedere spesso nei dorama, per far scoccare la scintilla di una relazione basta rinchiudere i due in una stanza senza la possibilità di uscire.»

«Ovviamente sia Deku che Todoroki hanno dei potenti quirk quindi quale posto migliore se non rinchiudergli in una stanza di allenamento intensiva?» Disse Sero con il suo particolare sorriso.

«Non lo trovi un fantastico piano?»

«Come credere che rinchiuderli in una stanza con dei pericoli possa migliorare la loro relazione?»

Il silenzio calò tra i quattro studenti prima che uno strano suono uscisse dal cellulare di Kaminari.

«Sono entrati nella trappola.»

«Mi state dicendo che avete direttamente attuato il piano?»

«Certamente abbiamo azionato la chiusura di emergenza.»

«Ma vi ricordate qualcosa di quando ci hanno spiegato della misura di emergenza? Ad esempio che vengono attivati i robot di bloccaggio perché viene usata in caso di attacco dei Villain, e oltre a quello viene inviata una segnalazione agli eroi in zona oltre al preside e alla polizia?»

«Stai scherzando vero?»

«Voi razza di idioti, come avete fatto a convincere il capoclasse in una simile stupida idea?»

«Il gruppo DokiDoki non sa del nostro piano.»

«Ci mancavano soltanto altri gruppi indipendenti! Vedete di informare gli insegnanti e di non mettermi in mezzo ai vostri casini.»

Detto questo se ne andò mentre fece scoppiettare un paio di volte delle scintille tra le mani. Era almeno un piccolo sfogo prima di arrivare alla palestra.

Maledì quei cazzoni che avevano impedito di rifornirsi delle sue barrette.

Era nel mezzo di tirare una sequela di calci e pugni a un sacco da Boxe quando Yaoyorozou entrò in palestra trafelata.

«Hai saputo che hanno combinato Sero, Ashido e Kaminari?»

«Posso immaginare visti i nomi.»

«Hanno rinchiuso Todoroki e Midoriya, nella stanza dei robot di simulazione e attivato la misura di emergenza.»

Ovviamente sapeva già queste informazioni ma decise di vedere cosa quella pagliacciata avesse portato.

Saperlo l'avrebbe fatto incazzare di più? Certamente.

Ma era tenuto a sapere quali danni avessero causato per un simile inutile piano.

«Per fortuna è intervenuto Aizawa-sensei, che ha bloccato l'allarme. Anche se mi sa che per quei tre arriverà una bella ramanzina.»

«Deku e due facce?»

«Loro due a parte qualche abrasione stanno benissimo. Avevano già messo al tappeto i robot prima dell'arrivo dell'insegnante. Certo che chissà come mai hanno voluto tirargli un simile scherzo.»

Smise un attimo di asciugarsi il sudore dalla fronte, quella frase significava che Yaoyorozu non sapesse del gruppo DokiDoki?

Eppure era la prima della classe e aveva dimostrato ottime capacità deduttive.

Certo aveva avuto dopo il festival sportivo del primo anno, una caduta emotiva ma dopo i test con gli insegnanti si era ripresa.

Todoroki l'aveva parecchio aiutata.

«Dannazione!» Si ritrovò a pronunciare in mezzo ai denti involontariamente.

«Tutto bene?»

«Certamente, stavo pensando quanto fossero delle teste di cazzo quei tre.»

«Non esageriamo, sai che spesso scherzano. Solo mi stupisco che Kirishima non fosse coinvolto.»

«Già.»

Almeno il suo amico aveva avuto il buon senso di tirarsi fuori da quella storia.

«Direi che ora è meglio che vada essendo co-capoclasse devo presenziare insieme ad Iida per quando decideranno la punizione così per farla applicare. Buon allenamento Bakugou.»

Detto questo come era entrata la ragazza se ne uscì.

Possibile che quella ragazza avesse una cotta per Todoroki?

Questo significava forse che non aveva notato la vicinanza tra Deku e due facce.

Certamente era una ragazza di buona famiglia come mister hot and cold, ma aveva un carattere decisamente più aperto.

Ma il fatto che forse fosse innamorata o meno avrebbe portato problemi ai piani del DokiDoki?

«Ma perché cazzo mi sto preoccupando di simili stronzate!» Urlò facendo scoppiare il povero asciugamano.

***

Alla fine la punizione per quei tre non fu così pesante come credeva. Furono costretti a riparare i robot danneggiati e ripulire la zona di allenamento. Oltre a scrivere delle lettere di scuse alla polizia, al preside e al corpo insegnanti.

Quello che per loro fu pesante fu la ramanzina di Iida e di Uraraka, per aver fatto un simile disastro senza consultarli.

«Devo darti ragione amico, quella ragazza è veramente tosta. Mi ha fatto cadere per una settimana un secchio di acqua gelida addosso alle sei di mattina.»

Una parte di lui approvava questo comportamento ma un'altra trovava assurdo certe pratiche solo perché non si erano attenuati ai piani di conquista dei DokiDoki.

«Avevi solo da ascoltarmi e dartela a gambe anche tu.»

«Non sono un codardo come te Kirishima. Io ho affrontato la situazione da uomo, come puoi ritenerti figo?»

«Cosa hai detto?»

Sollevò lo sguardo dal suo quaderno vedendo come nella biblioteca scolastica tutti gli stessero lanciando sguardi di disprezzo per il casino provocato.

«Cercate di tacere e mettervi a fare gli esercizi. Non ho voglia di sprecare tutto il pomeriggio rinchiuso qui.»

«Vuoi di nuovo andare in palestra? Amico, capisco allenarsi ma così è esagerato anche per me.»

«Come mai tutti questi allenamenti?»

«Perché diversamente da voi penso al motivo per cui siamo qui e non a far mettere insieme due cretini.»

Kaminari e Kirishima si guardarono intensamente, cosa alquanto assurda visto il loro carattere perennemente spensierato.

«Non ci credo, anche tu sei frustrato perché non stanno ancora insieme.»

La sua penna iniziò a fumare disperdendo nell'aria un nauseante odore di plastica.

«Chi diamine sarebbe frustrato?» Pronunciò lentamente mentre un ghigno si formò sul viso, era da molto che non usava quell'espressione da delinquente, ma quei due se l'erano andati a cercare.

«Dai Katsuki, stavamo scherzando, e poi un po' tutti vogliamo che si mettano insieme.»

«Non sarei proprio sicuro che tutti desiderino ciò.» Fu una frase detta di getto che però purtroppo attirò quei due idioti.

«Non ci credo quindi tra te e Deku...»

Il tavolo della biblioteca saltò in aria facendo un volo pirotecnico mentre era avvolto tra le fiamme.

Ovviamente questo provocò una nota disciplinare e l'espulsione dalla biblioteca per un mese abbondante.

***

«Ho saputo del volo di tre metri che si è fatto un certo povero tavolo.» Disse Yaoyorozu sedendosi accanto a lui sulle sedie al di fuori dell'ufficio del preside, che sospettava sapesse perché i suoi studenti stessero facendo tutti questi pasticci. In fondo era un roditore dall'intelletto sviluppato.

Immaginò che se era venuta la ragazza, Iida fosse da un'altra parte a sgridare Kirishima e Kaminari.

«Allora cosa sta succedendo? Era già da un po' che nulla di tali dimensioni esplodesse.»

Avrebbe desiderato dribblare quella domanda ma se c'era qualcosa che l'aveva irritato era quando non si affrontava di getto una questione. Basta sotterfugi o mezze domande doveva essere chiaro.

«Yaoyorozu, tu hai notato come sono vicini due facce e Deku?»

La ragazza lo guardò con occhi lucidi prendendogli la mano.

«Io non sapevo che...»

Diamine non pensava di vedere quella ragazza già in lacrime, lui era assolutamente impreparato per consolare qualcuno, le lacrime lo irritavano ecco perché detestava quel frignone di Deku.

«Credo che sia abbastanza evidente. Almeno per me lo è stato.»

«Ammetto che ho avuto dei sospetti, ma non pensavo che fossi tu a dirmelo.»

«Qualcuno doveva farlo.»

Strinse i denti, possibile che dovesse essere lui quello a dare una simile notizia che avrebbe spezzato il cuore di una ragazza? Perché non vi era qualcuno di più sensibile? Non espressamente un'altra ragazza ma non so Candyman.

Per un gravoso attimo immaginò il nanetto con le palle in testa al suo posto.

In quel caso pure lui sarebbe stato migliore di quel piccolo maniaco approfittatore.

«Non immaginavo che ne avresti parlato con me tra tutte le persone.»

Un allarme incominciò a suonare nella sua testa.

«Aspetta un attimo, se non con te con chi avrei dovuto parlarne?»

«Beh, forse con Kirishima essendo così amici. Magari con Uraraka avendo passato un'esperienza simile. Se c'è l'ha fatta lei a superarla ed essere nei DokiDoki.»

«Aspetta tu sai dei DokiDoki?»

«Certamente, come tutti in classe.»

«E ti va bene?»

«Perché non dovrebbe andarmi bene? Capisco che per te è difficile.»

«Ma perché sei innamorata di Todoroki.»

«Cosa? Certo che no.»

«E allora perché cazzo ti stai mettendo a piangere quando ti ho detto della situazione tra quei due deficienti?»

«Ma perché tu non sei interessato a Deku?»

«PERCHÉ CAZZO TUTTI PENSANO SIA INNAMORATO DI QUEL NERD!?!?!?!»

La sedia stava già fumando ma la ragazza creò un estintore e gli gettò addosso la schiuma prima che altri oggetti prendessero fuoco.

Questo gesto sembrò anche raffreddare il suo carattere perché si trovò come immobilizzato, sospettò che ci fosse qualche sostanza particolare in quella schiuma.

«Scusami Bakugou, sembra che ci siamo fraintesi reciprocamente. Ammetto che forse vi è stato un periodo dopo la sfida con il Aizawa-sensei in cui ho provato un interesse per Todoroki. E potrei anch'io averlo scambiato per una cotta, ma con il passare del tempo ho capito che era solo una forte ammirazione.»

«Quindi anche tu sei una sostenitrice dei DokiDoki?»

«Si, anche se penso che quei due se la caveranno anche senza tutti questi casini.»

«È quello che dico anch'io da quando ho sentito tutta questa storia.»

«Sarà una questione di tempo.»

«Così almeno potranno tutti continuare a impegnarsi invece di pensare a queste cazzate.»

Yaoyorozu gli sorrise probabilmente mal interpretando la sua frase. Chissà forse pensava che gli importasse se gli altri avessero la testa sulle spalle mentre affrontavano l'accademia.

In realtà voleva semplicemente eccellere, ma di certo non desiderava essere eccellente in una classe di asini.

Ecco perché gli importava che anche i suoi compagni di classe si impegnassero, così che lui avrebbe avuto dei degni rivali con cui confrontarsi e ovviamente battere.

Cosa sono i dorama? Sono come le delle miniserie giapponesi, tipo le nostre serie tv autoprodotte, la maggior parte tratta di storielle d'amore scolastiche, a volte invece derivano dai manga per ragazze. Certo vi sono anche dorama più seri ma i più diffusi sono quelli citati prima.
Spero che questo capitolo piaccia e di ricevere qualche recensione.

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Capitolo 4
*** Chi fa da se... ***


Finalmente siamo giunti al capitolo che più di tutti ho agognato di scrivere.

Spero che vi godiate questo ennesimo capitolo di scleri di Kacchan che dopo questa storia è ormai il mio spirito guida. Alcune precisazioni, la scuola Giapponese inizia l'anno accademico ad Aprile dopo i test di ammissione che avvengono a Marzo. Quindi dall'inizio della storia sono passati due mesi scarsi.

Ringrazio QueenSango per aver messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite!!! ^^



 

Era stato paziente e aveva osservato i patetici tentativi del gruppo DokiDoki e di altri surrogati.

Il risultato era che a inizio Maggio i due erano ancora solo ottimi amici.

Amici, niente di più o di meno.

Doveva immaginarsi che quei due imbranati verginelli non riuscissero ad aprirsi a una relazione facilmente; ma addirittura che non si rendessero conto di essere innamorati era uno smacco.

Era pronto per compiere una strage se non si fossero mossi, aveva fatto una pausa dopo il tavolo in biblioteca ma presto qualcosa di più grosso sarebbe esploso.

Poteva far esplodere i capelli di quei deficienti, magari come con Kirishima il calore li avrebbe fatti svegliare.

Magari due facce era così lento a capire la situazione perché aveva mezzo cervello congelato.

A parte le sue supposizioni assurde la situazione era divenuta insostenibile, notava anche in altri compagni i sintomi di non sopportazione.

Ovviamente come potevano un gruppo di ragazzini inesperti essere in grado di fare da cupido.

Se pensavano che agendo nell'ombra e causando cadute "imbarazzanti" si potesse smuovere qualcosa erano degli illusi.

Aveva dato fin troppo spazio a questa faccenda, era meglio se fosse intervenuto prendendo la situazione di petto.

Ovviamente non aveva alcuna intenzione di consultarsi con quei cupidi inetti.

Con il loro andare con lentezza quei due per miracolo si sarebbero presi per mano alla festa del diploma, ovviamente prendersi per mano come buoni amici.

Nessuno di loro avrebbe resistito fino alla fine.

Per prima cosa doveva parlare separatamente con i due e far uscire i loro cazzo di sentimenti.

Decise di iniziare da Todoroki, che era certo avrebbe compreso la faccenda se gliela avesse esposta direttamente.

Ammetteva che anche quel nerd avesse buone capacità analitiche, ma di certo si sarebbe fatto chissà quali seghe mentali a sapere che era evidente la sua cotta, o anche solo che era probabilmente innamorato di Todoroki.

Due facce era la persona più adatta a fare il primo passo senza perdersi in inutili tentennamenti.

Con questa idea ben in mente doveva solo trovare il modo di parlare separatamente al ragazzo, peccato fosse un'impresa ardua.

Ormai era abituale che finite le lezioni andasse o ad allenarsi con Deku in palestra o ad aiutarsi nei compiti.

Poteva prenderlo da parte ma avrebbe di certo attirato l'attenzione di Midoriya che doveva essere totalmente estraneo.

Non voleva di certo che si sapesse fosse l'artefice del loro futuro fidanzamento, diventando un futuro testimone al loro matrimonio.

Certo con i loro tempi poteva essere già nella tomba nel momento della cerimonia.

Passarono alcuni giorni nel tentativo di capire quale fosse il momento più opportuno.

Alla fine decise che onde evitare ogni rischio doveva sequestrarlo dalla sua stanza mentre gli altri dormivano.

Decise quindi che quella notte sarebbe intervenuto ponendo fine a quella immensa tortura.

***

Erano ormai le dieci passate e anche se qualcuno poteva essere ancora sveglio non l'avrebbe notato, per sua fortuna il percorso da fare non era davanti a nessuna camera dei DokiDoki.

Prese le scale salendo al quinto piano, per essere sicuro di non beccare nessuno sull'ascensore, era meglio prevenire ogni incontro.

La stanza di due facce era la penultima del corridoio nello stesso corridoio le stanze di Candyman e Sero che avevano il sonno pesante.

Sperò solo che quel mezzo ghiacciolo lo seguisse senza troppe storie.

Ma proprio davanti alla porta che dava al quinto piano trovò ad ostacolarlo l'ultima persona che volesse incontrare.

«Fatti da parte nerd, ho roba da sbrigare.»

Disse con tono insolente, sperando che vedendolo di cattivo umore se ne andasse via.

Questo atteggiamento fece imputare ancora di più il ragazzo dalla zazzera verde.

Purtroppo per lui Deku non era più il ragazzino terrorizzato che alla sola vista di una scintilla si metteva a frignare.

Questa sua nuova maturità però non lo aiutava a svolgere il suo piano.

Cos'è che diceva faccia tonda sul cercare di interagire con gli altri? Sembrare meno minaccioso probabilmente.

«Senti, non ho voglia di perdere tempo sulle scale. Quindi vedi di non rompere e tornatene a dormire.»

Vaffanculo le buone maniere con quel nerd, non poteva far l'amicone quando aveva qualcosa di più importante da svolgere.

«Perché vuoi parlare con Todoroki?» Il suo sguardo era stranamente serio e determinato. Forse pensava che volesse scontrarsi con il suo amichetto.

Ora era davanti a un bivio, tornare in camera e negare tutto tentando un'altra notte oppure parlare con il nerd della faccenda al posto di due facce.

L'ultima opzione non gli piaceva per nulla, ma sospettava che Deku non avrebbe abbassato la guardia sulla stanza di mister hot and cold.

La situazione andava risolta quella notte in un modo o in un altro.

«Se vuoi saperlo vieni fino al giardino sul retro.»

Detto questo scese le scale con le mani nelle tasche non badando a vedere se il nerd lo stesse seguendo, ovviamente poco dopo sentì i suoi passi poco distanti dai suoi.

Uscirono dalla porta di sicurezza delle scale, trovandosi nel giardino che costeggiava il dormitorio.

Nonostante si avvicinasse l'estate l'aria era ancora frizzante, ma la trovava comunque piacevole.

«Allora mi vorresti spiegare perché hai osservato Todoroki per tutta la settimana?»

Sbuffò mentre fissava il suo ex compagno delle medie guardarlo quasi con aria di sfida. Non si sarebbe mai immaginato di trovarsi in una simile situazione. Avrebbe fatto esplodere la casa di chiunque gli avesse detto che si sarebbe trovato un giorno a fare da cupido a quello sfigato di un nerd.

Notò un leggero tremore nelle mani di Deku, segno che non era così disinvolto come voleva far credere.

Il loro era sempre stato un continuo fraintendersi ma non quella notte, si era dato un compito e l'avrebbe portato a termine, anche se non era andato tutto secondo i piani.

Lui era un futuro eroe e un eroe non si sarebbe arreso alla prima difficoltà, era ovvio che non sempre le cose procedessero al meglio ma era suo compito raggiungere lo stesso il risultato preposto.

«Come avrai capito volevo parlare con Todoroki, ma alla fine vai bene anche tu.»

Sembrò stupito nel sentire il nome dell'amico non storpiato, ma questo faceva parte del piano per rendere meno ostile l'interlocutore.

Avrebbe avuto difficoltà a chiamare Deku, Midoriya davanti a Todoroki ma in un certo senso per sua fortuna non era stato necessario.

«Penso che voi due dobbiate chiarirvi.»

Deku lo guardò come se avesse parlato in una strana lingua.

«In che senso chiarirci? Io e Todoroki andiamo d'accordo.»

«Di questo non ne dubita nessuno.» Disse riferendosi al fatto che era palese che andassero d'accordo, per chiunque li osservasse anche di sfuggita.

«E allora in che senso?»

«Non credi che vi siano alcune emozioni che debbano chiarirsi?»

«Kacchan non credo di capire che cosa intendi.»

Sospirò pesantemente trattenendosi da far scoppiettare qualche scintilla tra le mani, non era il momento di mostrarsi ostile rischiando di far fuggire Deku e rovinare quell'occasione.

Cercò di pescare nella sua conoscenza di manga shoujo, cosa era la prima cosa che facevano due persone innamorate?

«Penso che sia giunto il momento che voi due vi chiamate vicendevolmente per nome.»

Forse non era come dire di baciarsi ma anche solo quel suggerimento lo mise a disagio.

«Chiamare Todoroki per nome? Non sarebbe un po' troppo...»

Notò Deku che si era fatto completamente paonazzo solo a una simile proposta, mentre le parole gli morivano in bocca pronunciando dei lievi sussurri.

Che ci fosse andato troppo pesante con quel verginello?

Pensò ai mesi di sofferenza e capì che era meglio essere ancora più incisivi.

«Ovviamente poi, potreste smettere con questa farsa e TROMB-»

Preso da quella conversazione non era stato abbastanza vigile, per questo fu preso alla sprovvista quando un raggio brillantinato lo colpì scaraventandolo tra dei cespugli poco distanti.

Deku a quella vista sembrò riprendersi dallo shock di quel discorso e tentò di raggiungerlo ma Iida lo bloccò intimandogli di tornare in camera perché era contro il regolamento stare fuori dalla struttura a quell'ora.

Stava per alzarsi quando fu bloccato dalla presa ferrea di qualcuno.

«Stai fermo! Ora verrai con noi a fare un bel discorsetto.» Pronunciò gelidamente Uraraka. 

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Capitolo 5
*** ... finisce nei guai ***


Ho preferito tagliare il capitolo un po' per allungare il brodo e un po' perché non voglio tediarvi con capitoli lunghi visto il genere di storia.

Uraraka potrebbe essere OOC ma non so perché una parte di me mi dice che tirerebbe fuori questo carattere, se qualcuno si mettesse in mezzo ai suoi piani.
Ringrazio Scorpion_grey per aver messo la storia tra le preferite e esme123 per averla messa tra le seguite!!!
Se qualcuno vuole recensire per farmi sapere qualche parere non stiate timidi! ^^

Era stato fatto entrare nel ripostiglio della palestra, con una certa malagrazia.

Doveva ammettere che Uraraka aveva una certa grinta quando si incazzava.

«Mi sembrava che fossimo stati chiari dopo il disastro dei robot, che nessuno dovesse prendere l'iniziativa senza prima consultarci.»

Tsuyu cercò di calmare inutilmente l'amica che lo stava tenendo fermo dal colletto della maglia.

Probabilmente avrebbe fatto intimorire molti ragazzi, ma lui di certo non avrebbe abbassato lo sguardo, era convinto del suo gesto.

«A seguire le vostre stupide regole non si sta andando avanti.»

«Veramente il tempo che passano insieme è aumenta...» Cercò di dire il quattrocchi.

«Non me ne frega un cazzo di questi dati, in concreto niente si è evoluto nella loro relazione.»

«Perché pensi che dicendo a Midoriya di chiamare Todoroki per nome migliorerà?»

«Almeno io ho avuto le palle di affrontarlo senza agire nell'ombra.»

La stretta sul colletto si fece più soffocante ma non avrebbe mostrato il suo fastidio.

«Giuro che se a causa tua la situazione peggiora, verrò a cercarti.»

«Non mi farò minacciare da te, sono stanco quanto voi e il resto della classe di questo stallo. Avete mai pensato per un attimo che se fin'ora la situazione non si è mossa sia anche colpa vostra?»

«Impossibile abbiamo studiato ogni possibile scenario per creare più momenti di unione.»

«Certamente, infatti sono migliori amici.»

«La tua frase può aver rovinato tutto.»

«Se vi è la possibilità che vi siano sentimenti più profondi è questo il momento di svolta. Deku si sentirà a disagio a chiamarlo per nome diversamente da come fa con altri suoi amici? Se sentirà disagio si chiederà cosa c'è di diverso.»

«Bakugou ha ragione, devono capire che la loro non è solo un'amicizia.» Disse Tsuyu pensierosa.

Faccia tonda lasciò la presa su di lui.

«Dici che ha avuto una buona idea?»

«Penso che diversamente da noi, conosca meglio Midoriya e sappia quali possano essere le sue indecisioni.»

«Non mettermi parole che non ho detto. Io non l'ho fatto perché conosco quel nerd o so come ragiona. Ma perché è ovvio a chiunque che si faccia delle seghe mentali peggio di una ragazzina alla prima cotta.»

«Midoriya come una studentessa, in effetti un po' l'atteggiamento c'è l'ha.» Mormorò la ragazza rana ricevendo assensi dai altri membri del gruppo DokiDoki.

«A tal proposito avete mai pensato che il problema fosse che fossero entrambi ragazzi?»

Nel ripostiglio calò il silenzio.

«Che problema avresti con...»

«Lasciami spiegare testa tonda. A me non frega con chi stanno. Ma non pensate che il problema del non evolversi della situazione sia il fatto che siano dello stesso sesso?»

«Proponi di far vestire Midoriya da donna?»

«Qual è il tuo cazzo di problema quattr'occhi? Prima le statistiche e ora i travestimenti? Non siate ridicoli.»

«In effetti Deku con la gonna e un fiocchetto in testa, sarebbe adorabile.» Disse Tsuyu probabilmente pensando a come stesse.

Uccise sul nascere il pensiero onde evitare di avere incubi il giorno seguente.

«Smettetela con questa storia di Deku in abiti femminili.»

«E se ci permettessero di fare una festival culturale come l'anno scorso? Quest'anno potremmo portare un maid caffè al contrario?»

Guardò Uraraka emozionata all'idea mentre rabbrividiva al solo pensiero. Cercò in Iida un appoggio, ma questo sembrava pronto al sacrificio se sarebbe servito a far progredire la faccenda.

Non poté che immaginarsi i suoi compagni con la divisa, sarebbero stati alquanto ridicoli.

Come un flash si immaginò anche Mineta e un conato di vomito gli salì in gola.

«Bakugou non fare quella faccia disgustata, molte scuole fanno certe attività.» Lo rimproverò faccia tonda.

«Vi è anche Mineta.»

Bastò il solo nome per far sbiancare tutti, probabilmente anche gli altri si erano immaginati il nanetto con la gonna.

«Lascerei il maid caffeé reverse come ultima spiaggia.» Disse seriamente Iida riprendendosi per primo dallo shock.

«Ora si è fatto tardi e domani ci saranno le lezioni riprenderemo domani la discussione.»

«Io non ho niente da discutere.»

«Se domani quei due non si parlano per colpa tua, ne avremmo da discutere.» Disse Uraraka.

«Quello che intende Ochako-chan è che ormai con la tua intraprendenza fai parte dei DokiDoki.»

«Col cazzo che vi aiuto.»

«Tecnicamente quello che hai fatto questa ser...»

«Lasciatemi in pace e andatevene a fanculo!» Urlò mentre usciva dallo sgabuzzino sbattendo la porta.

Voleva andare a dormire, anche se prima voleva fare una visitina a un certo spara raggi brillantinati, ma dovette continuare la sua salita per le scale ricordandosi che era nella stanza affianco a Deku.

Non aveva intenzione di incontrare quel nerd due volte di fila durante una stessa nottata.

***

Alla fine aveva dormito qualche ora, anche se a causa degli avvenimenti di quella notte aveva fatto un sogno assurdo.

Per qualche motivo Deku era una ragazza e lui era il suo migliore amico e consigliere, almeno in quel sogno quel nerd era consapevole di essere innamorato di due facce. Non ricordava nitidamente i consigli o la cronologia ma ricordava che a un certo punto Uraraka lo strozzava per aver dato consigli troppo spinti alla sua amica del cuore.

Però in tutto quel delirio ricorda perfettamente di aver lavorato in squadra con faccia tonda facendo levitare e poi esplodere quel nanetto inutile.

Solo al ricordo di quell'immagine, si ritrovò non di ottimo umore ma positivo per l'inizio di quella giornata.

Quando entrò in classe notò che Uraraka era seduta al suo banco mentre stava parlando con Deku seduto al proprio posto in modo mogio. Cercò due facce trovandolo intento probabilmente a controllare i compiti o ripassare le lezioni, ovviamente lanciando sguardi preoccupati a Deku.

Ovviamente Deku come aveva immaginato, si stava tormentando se decidere di chiamare Todoroki con il suo nome.

Si diresse al suo banco notando un paio di occhiaie sotto gli occhi di quel nerd, seriamente aveva anche perso ore di sonno per quella faccenda?

Si schiarì la voce facendo voltare faccia tonda e i suoi occhi fiammeggianti.

Tsuyu evitò per il momento lo scontro trascinando la sua amica verso il suo vero posto.

Si stravacco sulla sedia con malagrazia sentendo Deku sospirare.

«Non devi per forza chiamarlo per nome da oggi.» Disse senza voltarsi.

«Non stavo pensando...»

«Non dire cazzate, è ovvio che il mio consiglio ti abbia sconvolto.»

«In realtà mi chiedevo perché tu volessi dare un simile consiglio a Todoroki.»

Era meglio che quel nerd non sapesse la vera natura dei consigli che avrebbe dato a due facce.

«Non ti farebbe piacere che ti chiamasse per nome?»

Si voltò notando quel nerd totalmente arrossato in viso.

«Lo stesso sentimento lo proverebbe due facce.»

Per sua fortuna il discorso fu interrotto dall'arrivo di Aizawa-sensei.

Appena le lezioni della mattinata finirono, Uraraka lo stava per rapire per l'ora di pranzo ma Tsuyu lo salvò di nuovo facendo notare all'amica che Todoroki e Deku si stessero di nuovo parlando.

***

Deku durante la fine delle lezioni stava parlando con Iida e Uraraka, probabilmente su qualche argomento di lezione o altro a lui di certo non interessava.

Anche perché Kirishima aveva iniziato a raccontargli le nuove funzioni che aveva scoperto della sua nuova telecamera a visione notturna.

«Vogliamo andare ad allenarci, Izuku?» Chiese due facce con fare apparentemente disinvolto anche se aveva tentennato sul nome di Deku.

Anche se la frase non fu detta ad alta voce tutta la classe si era bloccata e ammutolita quasi soggiogata da qualche unicità che avesse bloccato il tempo.

Ovviamente i due idioti se ne erano andati senza notare la situazione.

Passarono un paio di minuti prima che Kaminari prendesse parola.

«Ho sentito bene? L'ha appena chiamato per nome?»

«Posso assicurarti che i tuoi timpani non sono ancora bruciati.» disse Jiro torturandosi il lobo a presa jack.

La classe scoppiò in una serie di abbracci e risate, c'era chi proponeva di festeggiare.

«Calmatevi è solo un nome, dobbiamo mantenere i piedi per terra. Ora che però è avvenuto questo passo possiamo passare alla fase B.» Disse Iida seriamente.

«Prima però vogliamo annunciarvi che vi sarà un nuovo elemento nel gruppo DokiDoki.» Iniziò Uraraka con un sorriso apparentemente gioioso.

Aveva come l'impressione che sarebbe stato meglio fuggire.

«Questa persona, è stata in grado di far si che si chiamassero per nome. Quindi diamo il benvenuto a Katsuki Bakugou»

La classe si voltò verso di lui in modo stupito.

«Amico sapevo che fossi figo, ma non fino a questo punto.» Gli disse Kirishima stringendogli il braccio intorno alle spalle.

«Direi che si merita un abbraccio di benvenuto.» Sentenziò faccia tonda.

Vide in massa avvicinarsi tutta la classe ed ebbe solo un pensiero.

Cazzo.

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Capitolo 6
*** Un pensiero unico ***


Questo capitolo non è proprio di passaggio ma più uno di spiegazione. In cui i vari compagni di classe daranno le loro impressioni su certi due idioti.
Ringrazio Vale182 per aver recensito il capitolo precedente e per aver messo la storia tra i preferiti!!! ^^
Ringrazio Miky_chan 69 e giadaonedirection per aver messo la storia tra le preferite!!!


 

Erano tutti situati nell'aula di chimica, perché era una delle più isolate dove nessuno avrebbe interrotto questa famosa fase B.

Se già la fase A non gli interessava figuriamoci la B. Ma purtroppo era stato portato di forza dalla classe che aveva iniziato a innalzarlo in aria come se avesse vinto una sfida.

Di certo l'avrebbe apprezzato di più se quel atteggiamento fosse dovuto all'aver sconfitto chissà quale cattivo, non di certo per aver permesso a due idioti di chiamarsi per nome.

Ora si trovava con la testa che gli girava seduto su uno sgabello scomodo mentre Iida era vicino alla lavagna intento a preparare il discorso su cosa consistesse questa famosa fase B.

«Ora come era già stato anticipato mesi fa, vi interrogheremo uno alla volta su questa faccenda. Sentiremo anche le vostre proposte e attueremo vari piani in base alla vostra disponibilità.»

Si girò verso Kirishima, comprendendo che era stato l'unico fino a quel momento che non sapesse di tutta quella faccenda.

L'amico si limitò a sorridergli innocentemente.

«Bakugou, ora che sei un elemento dei DokiDoki, raggiungici pure alla cattedra così ci aiuti.» Disse la ragazza rana con quel suo particolare sorriso.

A malincuore dovette accettare l'invito visto che tutti lo stavano fissando.

Si sedette tra Tsuyu e faccia tonda che lo stava in quel momento ignorando mentre passava dei fogli al capo classe.

«Bene il primo a passare è YugaAoyama.»

Appena il ragazzo biondo si sedette sulla sedia davanti alla cattedra, lo guardò male.

Ovviamente si ricordava che era a causa sua se ieri notte era finito in mezzo ai cespugli.

Come se gli avesse letto nella mente il ragazzo gli rivolse uno di quei sorrisi odiosi.

«Spero non te la sia presa per il mio Navel Laser Buffet, ovviamente dopo ero piegato in due dal dolore allo stomaco. Però devo ammettere che la tua espressione è stata impagabile.»

«Ti ammazzo!»

Urlò poggiando il piede sulla cattedra e facendo scoppiettare la mano.

Ma mentre la classe lo fissava sconvolta, sentì una mano toccargli il fianco trovandosi poco dopo a volteggiare in aria.

«Maledetta faccia tonda, fammi scendere.»

«Katsuki, Urararaka! Smettetela di usare le vostre unicità, e calmatevi.»

«Bene.» Mormorò la ragazza staccando le dita improvvisamentecosì facendolo precipitare.

Ebbe la prontezza di fare una capriola per attutire la caduta.

«Ora smettetela con questi litigi, e facciamo queste interviste.» Disse Iida.

Quando riprese il suo posto faccia tonda stava già facendo domande ad Aoyama.

«Ovviamente essendo vicino alla sua camera potrei esservi utile, per donargli del formaggio.»

«Non credo che del formaggio sia utile a fargli capire di essere innamorato di Todoroki.»

Disse Tsuyu pensierosa.

«Come potete essere così senza cuore, ovviamente mangiando prodotti francesi, paese noto per l'amore, il suo cuore capirà!»

«Non funzionerà. L'apparato digerente assimila solo le proprietà nutritive non di certo i sentimenti.»

«Poi la mia domanda era, cosa ne pensassi della loro relazione.» Sbuffò Uraraka.

«Oh, L'amour! Uno dei sentimenti più travolgenti! A volte l'amore ti travolge in modo incomprensibile. Ovviamente come ben saprai anche tu Uraraka.» Disse facendo un occhiolino alla ragazza.

Non ci voleva un genio per intuire che intendesse l'enorme e palese cotta che faccia tonda avesse per quel nerd.

Intuì che se stava aiutando in quella pagliacciata le fosse oramai passata.

«Ma come vedi quei due idioti?» Intervenne per velocizzare i tempi, non potevano di certo perdere l'intero pomeriggio solo su una persona.

«Sono due boccioli, che non conoscono ancora i raggi del sole. La loro vita è sempre stata un perenne inverno per quanto riguarda l'amore. Per questo non riconoscono l'arrivo della primavera e non stanno ancora sbocciando.» Gli elementi del DokiDoki rimasero a bocca aperta come alcuni studenti più vicini alla cattedra.

Va bene che Aoyama aveva quel lato da raffinato signorotto francese, ma era sempre talmente esasperante da risultare ridicolo, nessuno si immaginava che potesse avere un lato quasi poetico.

«Hai qualche altra idea oltre rimpinzarli di formaggi?»

«Ovviamente, potrei abbagliarli con la mia unicità e bellezza mentre decanto versi sull'amore.»

«Terremo conto delle tue proposte.» Disse frettolosamente il capoclasse che sembrava poco convinto da quelle parole.

Si stravaccò sulla sedia mettendo i piedi sulla cattedra, sarebbe stato un lungo pomeriggio.

La seconda persona ad essere chiamata fu Mina Ashido, che si sedette tutta sprizzante di energia.

«Sapete quanto già ami loro due, fanno una coppia così perfetta. Ovviamente il carattere così freddo di Todoroki verrebbe attenuato dalla gentilezza di Midoriya. Certamente sono entrambi persone molto riflessive. In effetti la mia prima idea di coppia che si compensava a vicenda era tra Bakugou e Midoriya, sapete la faccenda degli amici d'infanzia è una mia passione nei dorama. Poi diciamo che una persona come Midoriya potrebbe dargli una calmata. Però in effetti la loro relazione sarebbe troppo intensa da pensare anche per una come me. Sono ancora così innocente per...»

Ashido stava continuando a parlare a manetta, senza rendersi conto che Kirishima e Ojiro lo stessero tenendo fermo, prima che si avventasse su quella folle ragazza.

«Qual è il tuo cazzo di problema per pensare che io e quel nerd staremmo bene insieme?!?!?» Le urlò contro facendo finalmente smettere i suoi vaneggiamenti.

Sentì dal fondo dell'aula Hagakure trasalire e poté scommettere di vedere del sudore formarsi su quella fronte invisibile.

Ovviamente le lanciò un'occhiataccia prima di essere stato di nuovo intimato di sedersi.

Ashido sembrava ancora un po' scossa dal suo sfogo ma Uraraka la tranquillizzò chiedendole se avesse qualche idea.

«Ci sarebbe questa cosa che accade nei dorama con gli amici che si stanno per mettere insieme, tipo fargli mettere in situazioni imbarazzanti. Tipo rubargli i vestiti dopo gli allenamenti mentre fanno la doccia.»

Si ritrovò a pensare che quella ragazza non fosse così innocente come tanto proclamava.

«Mina, le tue idee vanno un po' oltre il semplice fargli innamorare.» Mormorò la ragazza rana cercando di calmare lo strano entusiasmo dell'amica.

«Per non calcolare che seguire alla lettera i dorama non abbia portato a buoni risultati l'ultima volta.» Aggiunse faccia tonda guardando seriamente l'altra ragazza.

Qualcosa gli diceva che non aveva ancora perdonato la bravata della stanza degli allenamenti.

«Beh, ecco quello è stato un incidente non voluto. Di solito nei dorama non usano le unicità per uscire dai luoghi e non vi sono regole così severe.»

Lo sapeva che quel tipo di spettacolo era spazzatura, ed aveva solo fatto bene a non farsi convincere dal padre che li adorava e diceva che gli ricordava come avesse conosciuto la sua amata moglie.

Ovviamente era dell'idea che sua madre in alcun modo fosse mai stata una timida studentessa, quindi iniziò a sospettare che i loro ruoli fossero invertiti.

Non notò quando esattamente Ashido era stata sostituita da Ojiro, però si fece più attento al suo interrogatorio. Chiedendosi come una persona così pacata fosse stata coinvolta in tutto quel casino.

«Come vi ho già accennato mesi fa, non mi sento di voler dare un contributo a questa faccenda. Non che trovi strano il fatto che possano stare insieme. Trovo che la loro amicizia li stia migliorando, ma proprio per questo forzarla in qualcosa di più mi sembra rischioso.»

Si ritrovò stranamente a concordare con le parole di Tailman, certamente aveva usato termini più forti ma aveva anche lui detto quanto fosse invasivo quel piano.

«Come ha detto Aoyama non sono entrambi abituati all'amore. Magari non sono ancora pronti.»

«Credi che non abbiamo pensato anche a noi queste cose?» Gli domandò Uraraka.

Si voltò verso la ragazza sconvolto. Seriamente avevano fatto dei ragionamenti? Va bene che vi era quel precisino di Iida ma dubitava fortemente che avessero mai ragionato con calma su quello che stavano organizzando.

« Questo era il mio pensiero mesi fa. Ora ho notato anch'io che vi è una certa base per qualcosa. Ma ritengo ancora che dovreste agire con meno sfrontatezza.»

Perché diamine non avevano fatto entrare quel ragazzo nei DokiDoki? Era ovvio che fosse un elemento valido e saggio, qualcosa che mancasse a quei folli.

«Cosa proporresti?» Si ritrovò a chiedere rendendosi conto in ritardo di aver espresso il suo pensiero a voce alta.

«Purtroppo non ho esperienza sull'amore, ma penso che se provassimo a parlare come hai fatto tu Bakugou, forse qualcosa potrebbe cambiare. Magari non sanno neanche loro cosa stanno provando e hanno bisogno di qualcuno che gli mostri la strada.»

Si ritrovò senza parole ad ascoltare quel ragionamento così maturo.

«Potresti parlarci tu, mi sembri tra tutti questi la persona più calma e adatta.» Disse senza mezzi termini.

«Cosa io? Veramente non credo di essere in grado di spiegare cos'è l'amore.»

«Credo che qui dentro nessuno lo sappia.»

Mineta alzò la mano ma gli bastò un'occhiataccia per abbassarla di colpo e mettersi a tremare.

«Ojiro, non ti preoccupare, non vogliamo sforzarti di certo. Però se in futuro te la sentissi di darci una mano, ne saremmo felici.» Tsuyu gli sorrise dolcemente.

Era ovvio che in quel interrogatorio la ragazza avesse il compito di far stare a suo agio gli intervistati.

Kaminari fu il prossimo ed era su di giri come suo solito, mentre si sedeva. Possibile che nessun loro compagno di classe sembrasse imbarazzato da quella situazione.

Non sentì particolarmente le parole del ragazzo, come quelle del suo amico che passò subito dopo. Ormai era chiaro che per i suoi compagni quella faccenda fosse vista quasi come una missione secondaria e uno svago dalla routine dell'accademia.

Koda rimase in imbarazzo facendo qualche segno per far capire che avrebbe dato una mano, ma non alzò mai lo sguardo.

Sato invece fu tutto entusiasta e propose addirittura di preparare una torta per festeggiare la relazione di Todoroki e Midoriya. Ovviamente era anche felice che i due avessero sviluppato un rapporto così stretto.

Shoji e Tokoyami ebbero delle osservazioni simili a quelle di Ojiro, e volevano stare come lui un po' da parte per non farsi coinvolgere, in qualche modo invidiava il fatto che a loro fosse concesso.

Sero e Hakagure erano anche loro tra i più entusiasti all'idea di questa relazione e davano la loro totale disponibilità.

Jiro continuò per tutto l'interrogatorio a girarsi un lobo tra le dita, mentre si rendeva disponibile a spiare quei due idioti per carpire delle informazioni utili.

Prima che chiamassero Mineta, arrivò Yaoyorozu che con un entusiasmo che trovo eccessivo esponeva piani su piani alquanto assurdi e che riempirono Iida di un quantitativo sproporzionato di carta.

«Apprezziamo molto il tuo entusiasmo, Momo.» Disse sorridente Asui mentre osservava la vice capoclasse.

«Ovviamente queste sono solo alcune mie idee, se avete bisogno di altro ...»

«Come abbiamo detto questa è più una consulenza generale.» Tentò Iida in modo di fermare l'entusiasmo della ragazza, e la produzione di altri progetti.

Personalmente si sentiva sfinito da quel pomeriggio e da quella che per lui era un'inutile perdita di tempo, ma se all'inizio si era scaldato ormai era rimasto in una muta intolleranza, augurandosi di poter sfogarsi dopo in palestra.

«Bene, direi che ora tocca a Mineta.»

A quel nome non poté che fare una smorfia, non sopportava quel suo comportamento viscido, certo anche altri ragazzi avevano spesso mostrato interesse verso le ragazze, ma quel nanetto aveva più di una volta oltrepassato il limite.

«Bene Mineta, dicci cosa ne pensi di Todoroki e Midoriya.»

Mineta incrociò le dita sotto il mento con espressione seria.

«Todoroki, si è subito caratterizzato come il classico ragazzo di gran talento e affascinante. Midoriya invece è un pasticcione ma dal cuore tenero. Ovviamente entrambi per motivi diversi possono attrarre le ragazze, anche se Todoroki è il rivale più incisivo. Quindi il fatto che un elemento così forte verrà tolto di mezzo, non può che rendermi felice. Questo significa più ragazze disponibili.»

Kaminari e Sero sembravano che stessero per alzarsi e dare ragione al nanetto ma dovettero percepire la sua aura mortale.

Ma non fu la solo sua l'aura mortale, perché faccia tonda atterrò con una mossa fulminea Mineta, prima che iniziasse a farlo galleggiare.

Vedere quel bersaglio così succulento volteggiargli davanti fu irresistibile e provocò una serie di esplosioni in sua prossimità, provocando le sue urla terrorizzate.

«Uraraka, Bakugou! Smettetela immediatamente!» Disse con fare autoritario il capo classe.

Controvoglia entrambi smisero di attaccare Mineta che cadde a terra come un sacco di patate, per poi correre terrorizzato fuori dalla classe.

«Direi che la fase B è terminata, andate tutti a fare i vostri compiti ed esercizi, vi abbiamo trattenuto anche troppo.»

Vide la classe disperdersi un po' sconvolta nel vedere che questa volta faccia tonda gli avesse dato una mano in una bravata.

Stava per andarsene anche lui, visto che di certo un paio di esplosioni non l'avevano calmato quando il quattr'occhi lo bloccò.

Ormai nell'aula di biologia erano rimasti solo gli elementi del gruppo DokiDoki.

«Non so bene che sia successo a voi due, ma è meglio che vi chiarite.» Proferì Iida osservandolo e poi posando lo sguardo su Uraraka che sembrava anche lei scossa dal suo comportamento.

«Noi ora andiamo, cercate di parlarvi.» Disse Asui allontanandosi e lasciandoli da soli.

Vide i pugni chiusi di Uraraka che tremarono e capì di non essere l'unico teso.

«Cambiati con abiti sportivi e incontriamoci tra venti minuti nella palestra con il tatami.»

A quanto pareva avrebbe avuto presto prova di quanto fosse migliorata la sua compagna di classe.
 

Cos'è il tatami per chi non lo sapesse: tradizionale pavimento giapponese usato nelle case classiche. In questo contesto intendo il tatami presenti nelle palestre dove si svolgono arti marziali, dove invece che con paglia il tatami è rivestito da materiali polimeri, più adatti ad attutire le cadute.

Dite che si nota tanto che non sopporto quel grappolo vivente? È ormai il mio bersaglio preferito, diciamolo tra tutti è quello che si merita un po' di torture.

 

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Capitolo 7
*** A cuore aperto ***


Che dire di questo capitolo se non che attendevo anch'io di scriverlo, perché credo che questi due personaggi abbiano una buona chimica e sarebbe bello vedere più interazioni tra di loro anche nel manga. Lo so vi starete chiedendo ma la Tododeku? Sta autrice ci ha attirato in questa storia con l'inganno. Per giustificarmi vi dico che presto compariranno anche loro di più, anche perché Katsuki verrà sfruttato dai DokiDoki. Per quanto la storia sia comica, voglio dare il senso ad alcuni comportamenti, tra cui quello out of character(OOC) che ha avuto fin ora Uraraka.
Ringrazio warbler394 e _Edward_ per aver messo la storia tra le seguite!!! ^^

 

Per loro fortuna la parte di palestra con il tatami era distante da altre strutture e con pannelli di legno che la isolavano dall'ambiente esterno permettendo una certa privacy doverosa per la loro conversazione.

Era seduto a gambe incrociate da qualche minuto, mentre si imponeva di respirare a fondo. Va bene che voleva scontrarsi con la ragazza, ma non desiderava farsi cogliere dalla furia. Vi erano alcune cose che voleva capire e per farlo doveva essere concentrato e lucido.

Sentì i pannelli aprirsi vedendo entrare Uraraka con un'espressione determinata, portava i pantaloni della tuta standard di allenamento dell'accademia e una canottiera nera. Avevano un abbigliamento praticamente identico, ma sembrò l'unico a notarlo.

Era dal festival sportivo dell'anno scorso che non si scontravano, e aveva potuto notare in quell'anno, un certo miglioramento nelle tecniche corpo a corpo della ragazza. Anche il luogo che aveva scelto indicava che non avrebbero usato le loro abilità, ma solo le loro capacità fisiche. Per quanto sapeva di essere migliore in velocità e forza, era consapevole di non doverla sottovalutare come aveva fatto in passato.

Si alzò mettendosi in posizione di difesa, dando così un tacito inizio al loro combattimento.

La vide mentre era pronta a tirargli un calcio al fianco che riuscì a bloccare con facilità, notando come i suoi movimenti fossero quasi aggressivi.

Le aveva bloccato la tibia ma la vide piegare la gamba per avvicinarsi a lui, e poi in una mossa veloce gli mise una mano dietro al collo per chiudere la distanza per poi fargli perdere l'equilibrio colpendogli la gamba. Fu costretto in una capriola in avanti e subito dopo si ritrovò Uraraka sopra di lui.

Prima che potesse attaccarlo ruotò le spalle e la colpì vicino alla gola.

La vide scansarsi sempre in silenzio mentre lo studiava.

Entrambi di nuovo in piedi e pronti a un nuovo attacco.

Certamente avrebbero dovuto parlare, ma trovò che prima dovessero allentare un po' la loro tensione, quindi partì pronto a tirarle un pugno.

***

Si scostò da sopra di lei atterrando di schiena, gli occhi fissi sulle luci a led della palestra.

Affianco a sé sentiva il respiro affannato di Uraraka, non aveva la sua stessa resistenza ma doveva ammettere che le tecniche di attacco e difesa erano migliorate.

«Allora hai intenzione di spiegarmi cos'è che ti irrita?»

Era tempo di tirare fuori quella faccenda.

«Non sono irritata.»

«Non prendermi per il culo, e sputa il rospo!»

Sentì chiaramente un grugnito arrabbiato.

«Va bene! Perché proprio tu sei riuscito dove noi abbiamo fallito? Perché tutta sta faccenda si sta protraendo così a lungo? Perché gli è così difficile capire che sono innamorati?»

«Senti un po' da che pulpito, colei che ha avuto una cotta palese per quel nerd sfigato.»

«Smettila di chiamare Midoriya sfigato!»

«Oh, non mi hai contraddetto per la faccenda della cotta.» Si ritrovò a ghignare spostando lo sguardo verso la ragazza al suo fianco, i capelli scalati si erano appiattiti sul suo viso perdendo la loro piega.

«Diamine era così evidente?»

«Credo che gli unici a non rendersene conto foste te e quel nerd.»

«Dici che anche Todoroki...»

«Quello analizza qualsiasi cosa, mi stupisco che non abbia già preso voi da parte per chiedere cosa stiate combinando.»

«Diamine che imbarazzo.» E dette queste parole si mise a galleggiare verso il soffitto.

«Però ora la cotta è passata no? Se no non aiuteresti i DokiDoki.»

La vide riscendere a terra e mettersi seduta con le ginocchia strette al petto.

«Non so neanche io che cosa provi per Midoriya. Come Yaoyorozuayo per Todoroki anch'io ho provato una certa ammirazione, però diversamente da lei sono sempre stata parecchio vicina a Midoriya.»

Si sedette anche lui per essere alla sua stessa altezza e poter osservare come il suo sguardo fosse perso in qualche ricordo.

«Poi mentre iniziavo a considerare i miei sentimenti, ho visto il modo in cui si apriva con Todoroki. Pensa che ne sono stata anche gelosa. Che stupida.»

«Come ci sei arrivata nei DokiDoki?»

«Li ho creati io. Più vedevo la vicinanza tra loro due più capivo che non ero io la persona giusta. Entrambi si meritano un futuro felice.»

«Fanculo loro! Credi che creandogli il loro happy ending i tuoi sentimenti se ne andranno?»

Ormai si era alzato in piedi mentre le urlava contro.

La sentì ridere sguaiatamente stranendolo.

«Trovo surreale parlare dei miei problemi di cuore con te.»

«Cosa cazzo hai da ridere!?!»

«Solo non mi sarei mai immaginata che prendessi le mie difese. Non so mi hai dato l'impressione che lo trovassi stupido.»

«Ovvio che trovo stupidi questi sentimenti oltre che un'inutile perdita di tempo. Possibile che sia l'unico, che abbia veramente intenzione di affrontare questa scuola senza perdersi in simili idiozie?»

«Ti posso assicurare che non era la mia intenzione principale.»

«Perché non hai fatto come tutte e ti sei confessata? Quel verginello non ha mai ricevuto una confessione, probabilmente sei la prima ragazza con cui l'abbia mai visto parlare. È ovvio che avrebbe accettato. Non capisco perché tu ti sia arresa.»

«Ammetto che all'inizio dei DokiDoki volevo soffocare i miei sentimenti, cercando di essere semplicemente una buona amica. Poi ho iniziato a concentrarmi sul mio allenamento e sui piani, non so bene quando ma guardandoli non provavo più gelosia, non passavo il tempo prima di dormire pensando a Mido... Togliti immediatamente quella smorfia! Come puoi essere così insensibile se conosci così bene i manga per ragazze.»

Si irrigidì a quella affermazione, era ormai convinto che Uraraka se ne fosse completamente dimenticata.

«Conoscenza generale.» Sbottò con stizza cercando di mascherare la bugia.

«Non mi inganni, tu ne sai più di una semplice conoscenza generale. Non ti saresti bloccato in quel modo.»

«Da quando siamo così intuitive?»

«Posso dirti che l'allenamento su quel campo non manca nel nostro gruppo.»

«Ma sentila che sono certo che ci è voluto qualcuno di esterno per farti capire la tua cotta.»

«Aoyama ti ha detto...» La vide bloccarsi forse rendendosi conto che non aveva dato nessun nome.

«Seriamente quello svitato narcisista?» Dovette trattenersi dal riderle in faccia.

«A quanto pare ha un certo occhio per l'amore.»

«Come no. Se anche una persona narcisista come lui l'ha notato si capisce quanto fossi palese.»

«Non cercare di deviare l'argomento, parliamo dei manga per ragazze.»

«Cosa diamine vuoi sapere?»

«Beh, ovviamente come una persona come te abbia simili interessi.» Gli disse con una strana espressione in volto.

«Non prendermi per un maniaco come quel nanetto. Facciamola breve. Ho passato un paio di anni le vacanze estive con i miei nonni, che abitano in un paesino nella regione di Chubu vicino Nagano. Lì ovviamente a parte qualche alimentare, non vi era molto da fare se non leggere. Per mia sfortuna vi erano solo manuali di agricoltura o la serie infinita di manga Shoujo di mia cugina, che aveva lasciato lì perché non aveva spazio in casa.»

«Hai passato le estati a leggere manga Shoujo?»

«Non avevo videogiochi e non vi erano bambini in zona, cosa pensassi che facessi?»

Come era immaginabile la vide scoppiare a ridere.

«Chi l'avrebbe mai detto che la nostra fonte di ispirazione fossi tu.»

«Cosa?»

«Ovviamente la tua lunga conoscenza ti avrà portato a scoprire tutte le tecniche di innamoramento e conquista.»

«Leggere manga per ragazze non ti rende automaticamente un cupido.»

Uraraka si piegò in due dalle risate andando avanti per un paio di minuti, quando prendeva abbastanza fiato alludeva all'immagine di lui con una veste da cupido e le alucce.

«Cupido è un putto, quindi la persona più adatta sarebbe quel nanetto.»

La risata si interruppe mentre un'espressione disgustata compariva sul volto di Uraraka.

«Perché mi hai dato una simile immagine in testa?»

«Così la smetti.»

«Hai ragione, meglio tornare al motivo principale di tutta questa faccenda.»

Si fissarono negli occhi comprendendo che non vi era la stessa tensione di quel pomeriggio tra di loro, magari non era stati risolti i loro conflitti ma aveva scoperto un nuovo lato di quella ragazza che apprezzava, ma non l'avrebbe mai confessato ad anima viva.

«Lo so che ti abbiamo fatto entrare di forza nei DokiDoki, ma sono certa che con il tuo aiuto riusciremo ad ottenere qualcosa. Quindi lascia che ti chieda ufficialmente, vuoi far parte di questo folle piano?»

«Trovo tutta questa faccenda irritante e una inutile perdita di tempo, ma quei due mi danno ancora di più sui nervi in questa situazione di stallo. Accetto, anche perché è ovvio che non andreste da nessuna parte razza di perdenti.»

Uraraka gli tirò un pugno sul braccio sorridendogli e per un attimo gli venne da ricambiare, ma si ricordò che doveva mantenere una certa facciata di stoicismo.

Di una cosa era pur certo, avrebbe passato dei pomeriggi alquanto movimentati.
 

Katsuki vi è risultato troppo tenero? Non vi preoccupate presto si tornerà ai suoi soliti moti di rabbia e soprattutto dopo ben sei capitoli andiamo al vivo della storia. Come allungo il brodo io solo pochi altri ci riescono.

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Capitolo 8
*** Più siamo meglio è ***


In questo capitolo compariranno due personaggi che chi non ha letto il manga dal 125 e poi 165 capitolo non conoscerà. Non metterò spoiler, vi basti sapere alcune loro caratteristiche prima di leggere il capitolo.

InasaYoarashi: Fa parte Shikezu High School(un'altra scuola di supereroi) aveva fatto delle prove di ammissione per U

InasaYoarashi: Fa parte Shikezu High School(un'altra scuola di supereroi) aveva fatto delle prove di ammissione per U.A. che aveva passato con voti superiori a Todoroki, purtroppo aveva avuto un conflitto con il carattere scostante che aveva Todoroki all'epoca e che gli aveva ricordato Endeavor (che era il suo eroe preferito, ma quando gli chiese l'autografo venne scostato con fare superiore). Per una serie di prove tra scuole si ritrova con Todoroki e comprende che è cambiato e decide che vuole divenire suo amico, per farlo sciogliere ancora di più. Il suo potere è quello di controllare il vento. Ha un carattere vivace e spesso ha comportamenti eccessivi.

CamieUtsushimi: anche lei fa parte della Shikezu High School ha il potere di creare delle illusioni, per una serie di faccende si ritrova a far squadra con il suo compagno di classe, Todoroki e Bakugou

CamieUtsushimi: anche lei fa parte della Shikezu High School ha il potere di creare delle illusioni, per una serie di faccende si ritrova a far squadra con il suo compagno di classe, Todoroki e Bakugou. È una ragazza parecchio loquace ma un po' svampita.

Ringrazio Valec182 per la recensione del capitolo precedente e tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e i seguiti!!! ^^


 

«Mi sembra stupido.»

«Ognuno ha un proprio compito Bakugou, e di certo non puoi subito ritirarti.»

«Non credo proprio che coinvolgere più persone sia il caso.»

«Dici che non ci daranno una mano?»

Yoarashi e Camie era ovvio che sarebbero stati più che entusiasti a partecipare a una simile pagliacciata, soprattutto per testa pelata che si considerava il migliore amico di quel ghiacciolo.

«Già è difficile gestire voi, ci mancano ancora altri squilibrati.»

«Sei l'unico che ha i loro recapiti telefonici, per di più l'idea di questa missione è stata tua.»

Qualche giorno prima si erano ritrovati solo il gruppo dei DokiDoki a gestire questa fase B, e in quel momento aveva capito perché in due mesi non fossero andati molto avanti.

Iida passava la maggior parte del tempo a illustrare schemi e ideogrammi sull'andamento delle loro conversazioni e interazioni.

Asui, spesso fissava il vuoto accennando a quanto fossero carini insieme. Da quanto aveva capito successivamente era quella che consigliava nei piani pratici.

Uraraka invece era come un caleidoscopio di emozioni, bastava vedere una diminuzione in qualche grafico per farla andare in panico, annunciando come tutto stesse andando a rotoli.

Se in missione potevano formare una buona squadra tutta quella faccenda amorosa li mandava fuori di testa.

Avevano passato da proporre di creare momenti di gelosia introducendo dei rivali, al continuare con quelle cadute "accidentali".

Era dovuto intervenire, così quella riunione sarebbe finita presto, proponendo come inizio di capire quali fossero i loro gusti in fatto di amore, posti romantici e persone ideali.

Cosa alla quale potevano tranquillamente arrivarci anche loro, ma che ovviamente nella loro incompetenza non erano riusciti a pensare.

Per fortuna vi era lui a risollevare le sorti di quella faccenda.

Sbatté la testa contro il banco, ritornando al presente e non autocelebrandosi per una simile cazzata.

Il problema era consistito nel cercare di trovare le persone adatte per porre certi quesiti.

Per Deku la scelta era stata complicata ma veloce, era stata scartata Uraraka perché di certo non era il caso aprire certi discorsi con chi hai avuto una cotta fino a qualche mese prima. La scelta era poi ricaduta su Tsuyu che aveva intelligentemente proposto di usare come scusa il fatto di chiedere consigli amorosi per conto di una sua amica d'infanzia.

Purtroppo per Todoroki la situazione era stata ardua, l'unica persona con cui parlava assiduamente era Deku, a volte capitava che parlasse con altri componenti della classe ma erano situazioni spesso legate alla scuola o allenamenti.

In quel momento gli era venuto in mente testa pelata, quel ragazzo della Shizuke che dopo un iniziale momento di rivalità aveva iniziato a considerare due facce il suo nuovo amico.

Il problema consisteva nel fatto di essere l'unico a parte due facce ad avere i contatti telefonici, a causa di Miss illusione che aveva così tanto insistito per tenersi in contatto.

Era stato anche inserito in un gruppo in cui immagini solari e animali carini facevano da padrone a causa di quella svampita, intervallate da quell'idiota che le dava corda continuando a chiedere a manetta a Todoroki se stesse bene, raramente il ragazzo aveva risposto se non con monosillabi. Probabilmente aveva come lui silenziato la conversazione dopo le prime venti immagini di gattini in meno di cinque secondi.

Ora era costretto a contattarli entrambi per chiedere se per il fine settimana potevano venire alla Yuei e spiegare tutta la faccenda. Sarebbe stato già abbastanza sospetto riprendere i rapporti improvvisamente, se veniva coinvolto solo testa pelata, quindi era meglio assoldare anche il potere di Miss illusione che poteva sempre ritornare utile, a detta di Asui.

***

E fu così che quel sabato di metà mattinata si era ritrovato al fondo del locale mensa con i due ragazzi della Shizuke e Uraraka.

«Chi l'avrebbe mai detto che dopo tanto silenzio ci avresti contattato. Poi non immaginavo affatto per questo motivo, che tenerone.»

«Aspetta cosa?»

«Ma ovviamente volevi presentare ai tuoi compagni di recupero, la tua fidanzatina.» Sottolineò Utsushimi l'ultima parte facendo l'occhiolino.

«NON STIAMO INSIEME!» Sbottò insieme a faccia tonda.

«Oh, sembrerebbe che mi sia sbagliata.» Mormorò Camie appoggiando una mano sulla guancia.

«Ma allora di chi sono questi problemi amorosi?»

«C'entra due facce.»

«Todoroki ha problemi in amore? Perché non mi ha mai scritto? In fondo siamo amici, gli amici si aiutano nel momento del bisogno.»

«Perché non è che ne sia così consapevole.» Intervenne Uraraka cercando di calmare la foga del ragazzo.

«In che senso?»

E fu così che Uraraka incominciò a spiegare ai due tutta la faccenda dei DokiDoki e del rapporto con Todoroki e Deku.

«Bakugou, ti ho giudicato male non pensavo avessi un cuore così dolce.»

«Non fraintendermi, quei due sono insopportabili ma qualcuno deve aprire loro gli occhi così possiamo tornare ai nostri compiti senza i loro problemi.»

«Certamente, anche se non capisco come una coppia nascente possa creare così scompiglio.»

«Credici.» Disse Uraraka mostrando delle foto che non aveva mai visto e che ritraevano i due che chiacchieravano amabilmente.

«Beh, dai li vedo molto affiatati saranno a buon punto.»

«Queste foto risalgono a quattro mesi fa.»

A Camie le si inumidirono gli occhi e prese le mani di faccia tonda stringendole forte.

«Ragazzi non credevo fosse così grave.»

«Per di più non comprendono i loro sentimenti forse a causa del loro passato.»

«Non è ammissibile!» Urlò Inasa alzandosi con fare impettito.

«Come migliore amico di Todoroki devo assolutamente fare in modo che lui trovi l'amore. Vi aiuterò ragazzi, farò tutte le domande che vi serviranno. Quindi lasciate fare a me.»

Detto questo chinò il capo fino al suolo in un colpo unico sbattendo la testa sul pavimento come l'aveva già visto fare molte volte.

«B...bene allora ti spiegheremo il piano.» Disse faccia tonda un po' sconvolta dal comportamento eccessivo, di certo non poteva dire che non l'avesse avvisata.

***

«Tsutsu sei pronta?» Chiese Uraraka al microfono mentre la ragazza rana si dirigeva verso Midoriya.

Durante quella missione avevano chiesto l'aiuto di Kirishima e Kaminari per le attrezzature da spionaggio, mentre Jiro si occupava del reparto acustico.

«Pronta.»

«Bene tutti alle postazioni, si dia il via alla missione: Cosa c'è nei loro cuori.»

Dovette trattenersi dallo sbattere la testa contro il muro dello stanzino dove erano appostati.

Perché doveva collaborare con persone così infantili?

«Ehi, Midoriya posso rubarti un attimo?» Alzò lo sguardo su uno dei monitor vedendo la ragazza rana affianco a quel nerd.

«Certamente.»

Come da copione Asui portò Midoriya verso una panchina del giardino esterno.

«Allora di cosa volevi parlarmi Tsuyu?» Anche dal monitor poteva vedere il nervosismo in quella domanda, in fondo era passata poco più che una settimana da quando si era ritrovato ad affrontare un discorso in privato.

«Hai presente Habu?»

«Oh, si certo la tua amica delle medie che va alla Isamu.»

«Esattamente. Ecco l'altro giorno mi ha chiesto un consiglio e non saprei proprio come aiutarla.»

«Le è accaduto qualcosa? Se posso aiutarti.»

Vide affianco a se Uraraka esultare per il fatto che Deku avesse abboccato all'amo.

«Vi è uno studente di una classe affianco che le piace. Ma anche a causa del suo aspetto non sa come approcciarsi a lui come qualcosa di più che amici.»

«Mi spiace. Ha qualche informazione su questo ragazzo?»

«Da quanto mi ha detto ha molte caratteristiche che ti rispecchiano, per questo voglio chiederti consiglio.»

«Beh, non saprei come esserti d'aiuto.» Deku era ormai completamente arrossito per quell'argomento.

«Cosa dovrebbe fare per avere l'interesse di una persona come te?»

Quel nerd stava già per tentennare ma poi fu come illuminato da un ragionamento, forse prendendo quella faccenda come un'analisi di qualche particolare unicità.

«Se è timido magari non le consiglierei di avere degli atteggiamenti, beh troppo impetuosi. Forse potrebbe avvicinarsi a lui cercando degli interessi in comune.»

«Si ma non vi è una caratteristica che potrebbe interessare a persone come te?»

«Penso che la tua amica debba essere se stessa, non sforzandosi di essere chi non è.»

«Ma quanto è dolce.» Iniziò a frignare Camie soffiandosi il naso.

Cavolo con quelle frasi a metà non avrebbero cavato un ragno dal buco.

«Asui, chiedigli se può consigliare un posto per stare insieme romantico.»

Appena la ragazza rana fece la domanda Deku si mise a riflettere un bel po'.

«Non conosco molti posti romantici però forse un luogo che li faccia sentire più vicini potrebbe essere un festival estivo visto che si avvicina la stagione. Poi i fuochi d'artificio credo siano quelle cose classiche che piacciono a tutti.»

«Dici che non è troppo banale per un primo appuntamento?»

«Appuntamento? Beh, forse una via di mezzo sarebbe creare un'uscita solo loro due anche in una biblioteca e poi continuare così per un po' cambiando luogo.»

«Purtroppo Habu mi ha detto che escono spesso loro due insieme ma sembra che per lui nulla sia diverso da una semplice uscita tra amici.»

«Cavolo, mi spiace tanto per la tua amica.»

«Non hai qualche consiglio per capire se tra loro due vi è qualcosa?»

«A parte che la tua amica si confessi non saprei proprio, magari non coglie i segnali.»

«MANCO CON I SEGNALI DELL'AEREOPORTO CAPIRESTI QUALCOSA, RAZZA DI INUTILE NERD!» Si mise a urlare allo schermo, per fortuna dei timpani di Asui il microfono era ben lontano. Di fianco a lui Camie si stava trattenendo dal ridere per la sua eccessiva reazione.

«Una confessione dici? Tu come reagiresti se un tuo amico ti si confessasse?»

Nella saletta iniziarono urla di incitamento per l'intraprendenza di Asui, nel mentre aldilà dello schermo Deku sembrava pietrificato.

«Io non saprei, penso sarebbe una cosa improvvisa. Non credo che nessuno dei miei amici provi qualcosa del genere per me.»

«Hai detto tu stesso che una persona come te magari non coglierebbe i segnali.»

Non si sa bene da dove Inasa tirò fuori una trombetta e iniziò a soffiarci dentro, la situazione stava leggermente sfuggendo di mano.

«Tsuyo sei meravigliosaaa!!!» Iniziò a urlacchiare Miss Illusione.

«Fate silenzio sta rispondendo.» Disse Uraraka facendo tacere quella baldoria.

Deku nello schermo si stava tormentando le mani in modo frenetico.

«Io credo che ne sarei essenzialmente stupito chiunque essa fosse...»

«E se fosse un ragazzo?»

«Cosa?» fu la domanda di Deku e di tutti i presenti all'interno della sala d'appostamento.

«Ragazza rana nooooo. Stavi andando così bene.» Piagnucolò Camie prendendo lo schermo tra le mani.

«Perché è andata così oltre? Di solito ragiona sempre prima di dire o fare qualcosa, è lei l'elemento stabile.» Ormai Uraraka era partita per uno dei suoi vaneggiamenti. La trombetta di Inasa era ormai caduta a terra e dimenticata mentre il ragazzo fissava il vuoto con occhi a palla.

«Forse è giusto quello che ha chiesto.»

Tutti lo fissarono come se gli fosse spuntata un'altra testa.

«Fino ad adesso abbiamo dato per scontato che ad entrambi andasse bene anche se erano dello stesso sesso. Ma abbiamo certezze? Nessuna. Almeno così sapremo se avete sprecato mesi per nulla o se vi è anche solo una minima speranza.»

Per fortuna non dovettero attendere per molto la risposta del nerd.

«Un ragazzo? Sarebbe un po' strano, cioè mi viene già strano pensare che una ragazza mi si possa confessare. Figurati un ragazzo.»

«Non dovresti pensarla così, sei una persona meravigliosa Midoriya. Poi la mia era un po' di curiosità, siamo al secondo anno e nessuno si è ancora fidanzato.»

«Se la metti su questi toni, beh credo che sarei in entrambi casi molto confuso perché come detto non avrei colto i segnali.»

«Vi sarebbe qualcuno a cui risponderesti di si alla sua confessione? Non mi devi dire chi ovviamente.» E detto questo tirò fuori la punta della lingua con espressione simpatica.

«Qualcuno che potrei ricambiare?» Probabilmente a tutti in sala sembrò di sentire gli ingranaggi del cervello dello sfigato lavorare a gran ritmo.

«Ovviamente puoi rispondermi con calma. Questa storia di Habu mi ha scatenato un po' di curiosità e quindi forse sono stata troppo invasiva.»

«Certo che no. Cioè... la tua domanda è un po' strana però... Ecco spero di esserti stato d'aiuto con i consigli. Ci vediamo.»

Deku era ormai scappato e Asui era sola sulla panchina.

«Ragazzi forse ho un po' rischiato.»

«Almeno gli hai dato da che pensare a quel nerd, ora torna alla base.»

Appena arrivò alla sala dell'appostamento venne abbracciata da Uraraka e Camie.

«Pensavo che fosse folle quella domanda, ma sembra che non fosse così scosso.» Disse la ragazza della Shikezu.

«Sei stata grande come al solito. Ma non fare altre simili improvvisate.» La rimproverò Uraraka.

La prima parte del piano era andata, ora mancava Todoroki, che sarebbe stato preso da parte il giorno seguente per non sollevare sospetti nella mente di quei idioti.

«Allora sei pronto per domani testa calva?» Lo stuzzicò attendendo una qualsiasi reazione ma Inasa continuava a fissare il vuoto.

«Dovrò chiedere a Todoroki se gli piacciono i ragazzi.»

Cazzo, il giorno seguente sarebbe stato un incubo.


 

Ecco a voi questo ottavo capitolo che ho scritto presa da una folle ispirazione, spero che siate pronti al prossimo capitolo con protagonista delle domande scomode Todoroki. Riuscirà Inasa a sbloccarsi dal suo stato di catalessi?

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Capitolo 9
*** Inasa in azione ***


Ecco che continuano le indagini per scoprire che cosa si cela nei cuori di questi due poveretti.
Ringrazio Valec182 per continuare a recensire la mia storia, e tutti quelli che l'hanno messa nelle seguite. 

Per fortuna Inasa dopo una notte di sonno e una chiacchierata con Asui si era ripreso, anche perché senza di lui era difficile trovare un sostituto. Avevano pensato anche a Iida, ma probabilmente avrebbe potuto tirare fuori dei test per comprendere il partner ideale o qualcosa di altrettanto imbarazzante.

«Ricordati di essere spontaneo e se non ti viene una domanda non ti impappinare, Todoroki diversamente da Midoriya è più freddo, potrebbe notare qualcosa.»

«Cavolo e se capisse che lo sto ingannando?»

«Esiste il piano di riserva per un motivo. Te lo ricordi?»

«Dirgli che durante la competizione tra le scuole, una compagna della mia classe mi aveva chiesto di indagare su di lui perché era timida, ed era interessata.»

«Perfetto, sono certa che andrai alla grande.»

Asui gli diede una pacca sulla spalla e poi si mise nella sua postazione pronta a consigliare attraverso il microfono. Nel mentre Iida e Uraraka erano pronti a "rapire" Midoriya se non si fosse tolto dal fianco di Todoroki.

Come il giorno precedente gli studenti erano posizionati con le telecamere nelle postazioni indicate, le potenti lenti permettevano uno zoom ad alta definizione.

Sullo schermo apparvero finalmente Midoriya e Todoroki uno di fianco all'altro, Deku sembrava alquanto pensieroso, probabilmente per lo strano discorso di Asui, per quel suo cervelletto da nerd verginello così tanti argomenti amorosi dovevano averlo messo in crisi. Todoroki affianco a lui come era da immaginarsi sembrava pronto a chiedere cosa c'era che non andasse, ma in quel momento apparve Inasa.

«Todoroki da quanto tempo. Visto che ultimamente non rispondevi più ai miei messaggi ho pensato di farti visita. Oh, tu sei Deku. Ti ricordi di me? Sei stato così grande in quella sfida e anche maturo.»
Fu stupito nel vedere con che spigliatezza stesse affrontando quel compito, anche se probabilmente stava parlando più a manetta del solito per evitare che si notasse il nervosismo.

«Si mi ricordo, il tuo quirk è veramente eccezionale.» Rispose Deku che si era ripreso dai suoi pensieri.

«Nulla di che messo a confronto con i vostri.»

«Visto che hai fatto così tanta strada, vi lascio parlare.» Come era da immaginarsi aveva approfittato dell'arrivo di Inasa, per poter fuggire da una qualche altra imbarazzante discussione con due facce. Ecco perché non lo sopportava, era proprio un codardo.

«Mid...Izuku aspetta...»

«Non ti preoccupare Shouto ci vediamo dopo in biblioteca per i compiti.»

Detto questo come previsto si diresse versoIida e Urararaka che passavano per quel punto in modo totalmente casuale.

«Omg, ma non mi avevate detto che si chiamano già per nome.»

«Quello è il risultato di un discorso di Bakugou.»

«Allora è vero che sei un tenerone.»

«Vuoi tacere cazzo, siamo in missione.»

«Antipatico.» La sentì dire prima che finalmente tornasse il silenzio e ci si concentrasse sul monitor.

«Wow, Todoroki mi devi dire molto più di qualcosa, amico mio.»

«A cosa ti riferisci?» Il tono apparentemente distaccato sembrava non avere alcun effetto su Inasa, che era pronto ad attaccare qualsiasi discorso fin quando non avrebbe ottenuto le sue informazioni.

«Tipo del fatto che tu e Deku vi chiamate reciprocamente per nome.»

«Ci conosciamo da tempo e ci è sembrata una buona cosa. Ha iniziato Deku chiedendomi se mi andasse bene, ammetto che è strano essere chiamato per nome da qualcuno che non è la tua famiglia. Però è comunque bello, credo.» Un leggero sorriso comparve su quelle labbra sottili.

«Com'è bello quando sorride.»

Sospirò pesantemente Camie, seriamente a cosa sarebbe stata utile quella ragazza?

«E chiamare qualcuno che non è della tua famiglia per nome com'è?»

«Credo sia una sensazione altrettanto piacevole.»

«Sono contento per te amico, non pensavo fossi così unito con qualcuno.»

Todoroki non sembrava far caso a quelle parole, ma stava continuando a parlare quindi fin quando non si fosse chiuso in monosillabi potevano andare avanti.

«Diciamo che mi ha aiutato molto ad aprirmi con gli altri.»

«In effetti diversamente da due anni fa anche vedendoti allo scontro tra le scuole avevo visto un cambiamento.»

«Midoriya, mi ha aperto gli occhi. Ero accecato dal voler dimostrare di essere migliore di Endeavor, solo usando il potere donato da mia madre. Ma se ora riesco a usare anche la mia parte sinistra e a vedere la mia carriera da eroe come qualcosa di diverso che da una ripicca, è grazie alle sue parole.»

Il sorriso che affiorò sulle labbra di due facce era così puro che sembrava sprigionare luce propria, facendogli ricordare come in un qualsiasi manga per ragazze Todoroki sarebbe stato il ragazzo dal passato travagliato ma dal cuore tenero.

Si tirò uno schiaffo per riprendersi da questi vaneggiamenti da ragazzina.

Per sua fortuna anche le altre due ragazze sembravano essere state incantate da quel sorriso.

Fissando lo schermo anche Inasa era rimasto senza parole con la bocca aperta e gli occhi lucidi.

«TODOROKIII!!!» Urlò abbracciandolo improvvisamente per poi staccarsi per darsi un contegno.

«Non immaginavo che Deku ti avesse aiutato in un simile modo. Ora capisco perché dici che siete così amici. Diciamo che dovevo immaginarmelo anche durante la sfida tra le scuole ci ha strigliati per la nostra rivalità, dicendo di focalizzarci sulla missione.»

«Credo che tra tutte le persone che conosco possegga lo stesso spirito da eroe puro che ho visto in All Might. È sempre pronto ad aiutare il prossimo anche a scapito della propria sicurezza, devo ammettere che è preoccupante a volte la sua sconsideratezza.»

«Però sono certo che con te al suo fianco, avrà qualcuno pronto a coprirgli le spalle.»

«Non sempre finiamo in squadra insieme.»

«Magari dopo le scuole potreste collaborare, lui ha più una tecnica corpo a corpo mentre tu combatti più sulla distanza.»

Todoroki sembrava prendere seriamente in considerazione la faccenda di una possibile collaborazione.

«Come temevo, si è finiti su un tema scolastico.» Pronunciò la ragazza rana accigliata.

«Cosa significa?»

«Purtroppo con il modo di parlare tecnico di Todoroki è facile cadere in discorsi legati al nostro percorso da eroi. Ora dovremo sperare nelle abilità di Inasa nel tornare in un argomento meno professionale.»

Asui accese il microfono.

«Cerca di tornare su un piano più emotivo.»

Testa pelata sembrava essersi accorto anche lui troppo tardi della piega che aveva preso la conversazione, Todoroki si stava mostrando un osso duro.

«Beh, però con Midoriya vi è un rapporto più di semplici compagni di scuola o futuri colleghi, vero?»

«Cosa intendi?»

«Non rispondi quasi mai ai miei messaggi. Poi quando lo fai sono sempre risposte brevi o che sei occupato.»

«COSA CAZZO SI METTE A FARE UNA SCENATA DI GELOSIA?!?!?!?»

«Bakugou cerca di calmarti forse vi è un motivo per queste sue parole.»

«Gli spacco la faccia se si scopre che mette su uno stupido triangolo amoroso.»

Mentre diceva questo tra le mani alcuni scoppi di mini esplosioni si stavano formando.

Se leggere manga shoujo non fosse stato già irritante le cose più irritanti erano i cliché ad essi associati. Coppie che non si parlavano chiaramente, stupidi fraintendimenti, ma soprattutto odiose persone che si mettevano in mezzo creando casini.

Certamente tutti questi erano accorgimenti per allungare la trama, perché se no il manga finiva in un paio di volumi. Ma ora che era davanti a una situazione ridicolmente simile a una stupida storiella adolescenziale, avrebbe messo fine a quelle cazzate in fretta.

Per sua fortuna riuscì a cogliere il discorso finale che testa pelata stava facendo a due facce.

«... nel senso che sono preoccupato che tu non riesca ad esprimerti. Voglio solo essere sicuro che vi sia qualcuno con cui tu ti possa sfogare, mi piacerebbe anche che tu mi coinvolgessi di più.»

«Mi spiace, non sono molto bravo ad aprirmi. Ma cercherò di rispondere più spesso ai tuoi messaggi. Non devi però preoccuparti, con Izuku parlo spesso anche delle visite a mia madre. Poi ho iniziato anche a parlare con mia sorella. Analizzando le mie conversazioni con i miei compagni parlo di più con loro.»

«Benissimo Todoroki, sono fiero di questo. Ma sappi che se hai bisogno di consigli si dia il caso che nella mia classe io sia il migliore.»

«Non ci credo che ha detto una simile balla.» Si mise a ridacchiare Miss Illusione.

«Consigli anche sui rapporti tra le persone?»

A quella domanda nella stanza d'appostamento tutti si misero sull'attenti davanti allo schermo.

«Certamente chiedi pure.»

«Possiamo farlo più in là?»

In effetti erano su uno dei vialetti principali esterni dove passavano molti studenti, era già strano che avesse parlato fino a quel momento senza alcun timore anche di certi argomenti più delicati.

Però se cercava una certa privacy l'argomento doveva essere parecchio serio, una strana emozione di attesa ed aspettativa si stava agitando nel petto.

Era un po' come quando da piccolo vedendo un salvataggio di All Might attendeva il momento del suo colpo finale che avrebbe spazzato i cattivi.

Dopo un paio di minuti grazie all'aiuto di Shoji che aveva trasportato al nuovo punto Kaminari e Kirishima, le telecamere stavano riprendendo il nuovo luogo.

Era uno dei tanti punti dove erano situati i distributori automatici, entrambi i ragazzi si erano presi una bibita ed avevano la schiena appoggiata al muro accanto.

Dopo una lunga sorsata Inasa prese la parola in quello strano silenzio che si era creato, magari due facce si era ricreduto sul parlare di una cosa così delicata con testa pelata.

Cosa che trovava comprensibile, per quanto non lo conoscesse sembrava quel tipo di persona che non riusciva a mantenere un segreto, non per cattiveria o spirito pettegolo, ma perché non era capace di mentire.

«Cosa volevi chiedermi?»

«Tu hai molti amici?»

«Cerco di andare d'accordo un po' con tutti. Certo a volte il mio essere impulsivo non è ben visto, ma credo di avere abbastanza amici. Perché me lo chiedi?»

«Izuku, va molto d'accordo con tutti anche grazie al suo carattere. Però ultimamente passa molto tempo con me.»

«Non vedo il problema.»

«È difficile anche da me da capire. Vorrei che passasse tempo anche con gli altri parlando magari di cose più leggere, però non vorrei neanche che... non importa lasciamo perdere.»

Todoroki sembrava pronto ad allontanarsi ma Inasa lo aveva afferrato per il braccio trattenendolo.

«Hai paura che non voglia più essere tuo amico, vero? Penso che Midoriya sia una persona spontanea e sono certo che se trovasse i tuoi discorsi noiosi non passerebbe così tanto tempo con te.»

«Ci ho pensato anch'io, però non riesco a togliermi dalla testa che lo faccia per semplice gentilezza. Quindi voglio chiederti di cosa parla di solito la gente della nostra età?»

«Oh.»

Come era da immaginarsi Todoroki che aveva passato una vita fatta solo di allenamenti non sapeva come interagire con i suoi simili. In quel momento comprese in minima parte cosa significava essere messo sottopressione in base alla propria unicità. Lui era stato acclamato da insegnanti e compagni ma i suoi genitori, soprattutto sua madre, non lo trattava come un futuro eroe ma come un ragazzino come gli altri.

Poteva supporre solo da quello che aveva intuito, che Endeavor fosse stato severo e che vedeva il figlio solo come una rivalsa su All Might, facendogli probabilmente frequentare le lezioni a casa e non facendolo interagire con altri bambini.

«Dipende se si hanno degli interessi comuni. Ovviamente siamo tutti legati dalla nostra futura carriera di eroi, non so scambiare dei cd musicali di qualche idol, oppure dei libri.»

«Izuku mi ha passato qualche dvd di vecchie imprese di All Might.»

«Ecco, magari provare con qualcosa distaccato dal campo degli eroi, capisco che entrambi siete fan di All Might. Ad esempio, hai qualche passione al di fuori della scuola?»

«I miei fratelli giocavano spesso con la palla ma io dovevo allenarmi.» L'atmosfera stava prendendo una piega deprimente.

«Beh, vi è qualche lettura al di fuori di testi accademici sul combattimento e i l'utilizzo delle unicità?»

«Ho letto alcuni libri di Haiku, più libri sull'Ikebana. Ma li ho più che altro usati per trovare pace.»

Probabilmente tra loro era quello che sembrava sprizzare spirito giapponese più di tutti, chi altri si sarebbe messo a leggere poesie tradizionali al di fuori di quelle assegnate, oppure l'arte delle composizioni floreali se non aveva una tradizione famigliare dietro.

Il pensiero comune era che Todoroki sembrasse un po' troppo maturo.

«Non va bene neanche questo vero?»

«Non è che non vada bene però che ne diresti se provassi un po' di argomenti di conversazione meno impegnativi?»

«Mi sembra unavbuona come idea. Da cosa proponi di iniziare?» Todoroki sembrava prendere anche questa storia in modo troppo analitico.

«Di solito tra ragazzi ci si chiede qual è il tuo tipo ideale.»

«Me l'hanno già chiesto un giorno negli spogliatoi. Anche se era più se ero interessato a qualche ragazza della nostra classe.»

«E tu che hai risposto?»

«Ho parlato delle doti di combattimento e deduttive di alcune compagne, anche se non erano soddisfatti.»

«Penso volessero sapere se ti piacesse qualcuna, nel senso ti batte forte il cuore quando la vedi, la pensi sempre...»

«Non vi è nessuna persona del genere.» Ammise con fare inespressivo, non sembrava che gli pesasse non essere innamorato di qualcuno, magari non ne sentiva la necessità. Nessuno nella loro classe era fidanzato, bene o male tutti erano più impegnati nella loro futura carriera, rispetto a pensare a qualche interesse amoroso.

Gli passò anche per la testa, che magari si erano tutti impuntati sul mettere insieme quei due cretini, proprio perché non avevano una propria storia d'amore.

«Bene, cioè... non ti preoccupare se non sei innamorato, neanche a me è ancora successo. Però magari vi è un tipo di persona che può interessarti. Ad esempio, mi piacciono le persone dal sangue caldo, determinate e con lo spirito fiammante...»

«Tipo Endeavor.»

Anche senza l'aiuto del suo lato destro, Todoroki aveva appena congelato Inasa e tutto l'ambiente circostante, per un attimo anche a quella distanza un brivido gli aveva attraversato la schiena.

«Ho ammirato tuo padre come eroe, ma assolutamente non in quel senso! Delle caratteristiche sono comuni ma non è il mio tipo sotto molti altri aspetti.» Il viso di Inasa era pallido e stava agitando le mani in aria con fare concitato per enfatizzare il suo concetto.

«Quindi un tipo ideale è qualcuno che puoi anche ammirare.»

«Più o meno, è l'insieme delle caratteristiche che apprezzi nelle persone.»

«Allora direi che il mio tipo di persona è qualcuno di gentile, pacata e anche solare.»

«È un inizio di qualcosa.»

«Però non capisco come questo discorso mi possa aiutare ad essere più aperto con gli altri.»

«Ovviamente era per vedere i tuoi tempi di risposta e le tue reazioni. Sei stato un po' rigido, ma con il mio aiuto riuscirai a parlare tranquillamente con gli altri senza chiedere continui chiarimenti.»

«Immaginavo che non fossi andato bene. Hai qualche consiglio?»

«Non comprarti o cercare libri sull'argomento, non servono. Stai anche lontano da video tutorial o stupidi test. Temo che ti incasinerebbero ancora di più. Per questo primo periodo prova a chiedere ai tuoi compagni come stanno e cerca di ascoltare, magari ti verrà naturale introdurti nei loro discorsi.»

«Terrò conto di quello che mi hai detto.»

«Ora ti lascio che devo prendere il treno e tu dovrai fare i compiti.»

«Hai ragione, Midoriya mi aspetterà in biblioteca. Buon viaggio di ritorno.» Con solo un cenno del capo Todoroki si diresse verso la struttura, lasciando il ragazzo della Shiketsu da solo.

Dopo un paio di minuti testa pelata era nella stanza d'appostamento.

«Ragazzi è stato difficilissimo, non so voi come riuscite. Siete dei grandi. Spero di non aver detto delle stupidaggini. Non ho combinato dei danni, vero?»

Mentre Inasa continuava a farneticare tranquillizzato dalla ragazza rana, Urararka e Iida stavano interrogando lui e Camie su come fosse andato l'incontro.

«Come era da immaginarsi Todoroki non è uno che si sbilancia molto.» Pronunciò faccia tonda mordicchiandosi un'unghia.

«Almeno ora sappiamo che il tipo di Todoroki si avvicina a Midoriya.»

«Come si avvicina chissà a quanti studenti e studentesse, razza di quattr'occhi. A proposito di Deku, era ancora scosso dai discorsi di Asui?»

«È stato più silenzioso del solito, ma poi si è tranquillizzato per poi agitarsi di nuovo quando doveva andare in biblioteca.»

«Direi che per oggi possiamo riposarci.»

«Infatti. Noi ora dobbiamo prendere il treno, se vi fossero aggiornamenti da parte di Todoroki vi farò sapere. Sappiate che poi potete chiederci aiuto quando volete.» Detto questo Inasa uscì dalla stanzetta, seguito subito dopo da Camie che aveva deciso di salutare Tsuyu e Uraraka con un abbraccio.

«Direi che è tempo di fare i compiti insieme, mentre diamo un occhio se la situazione in biblioteca procede.»

«Avete anche messo delle telecamere in biblioteca?»

«Abbiamo solo sfruttato quelle precedenti.»

Doveva ammettere che i DokiDoki non erano da sottovalutare come futuro gruppo di spionaggio.

«Fate come volete, io ho già fatto i miei compiti e ora ho intenzione di riposarmi, ho già perso abbastanza tempo.»

Stranamente nessuno cercò di trattenerlo e poté uscire finalmente da quella stanzetta claustrofobica.

La luce proveniente dall'esterno gli ferì gli occhi mentre uno sbadiglio rumoroso abbandonò le sue labbra.

«Bakugou, aspetta!»

E ti pareva che faccia tonda non cercasse di trascinarlo ancora dentro.

«Che c'è?» Anche se il suo tono era parecchio infastidito la ragazza non sembrò darci peso.

«Se stasera ci sei alla mensa, ti teniamo aggiornato se è successo qualcosa.»

«Fai come ti pare.» Le rispose pronto a rilassarsi a letto.

«Buon riposino allora.» Dopo ciò faccia tonda era rientrata nella stanzetta, lasciandolo infastidito. Chiamandolo riposino gli aveva dato l'aria di un'attività che fanno i bambini o le persone anziane.

Decise di togliersi quel pensiero dalla testa, era fondamentale in qualsiasi stile di vita avere un corretto ciclo veglia e sonno soprattutto con il loro tipo di percorso.

Continuò la strada verso la sua camera, maledicendo quella faccia tonda e il suo non conoscere uno sano stile di vita.

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

Era seduto sulla sua scrivania da almeno cinque minuti a fissare il suo quaderno pieno di appunti.

Aveva iniziato quel quaderno in realtà per scrivere delle note sui suoi amici e il miglioramento delle loro unicità e tecniche, magari per ispirarsi o suggerire degli esercizi.

Le sue ricerche ed analisi sui vari eroi sin da quando era bambino l'avevano portato ad avere un certo occhio nel notare debolezze e punti di forza velocemente, questa sua capacità oltre ad aiutarlo con il quirk ereditato da All Might gli era stata utile in vari scontri.

Quando pensava a un diverso futuro senza quirk, si era immaginato magari come coordinatore di giovani eroi. Sapeva che era una carriera pretenziosa e altrettanto inaccessibile senza una unicità.

Si sbatté le mani sulle guance per concentrarsi su quegli schemi e non divagare come suo solito.

Quel quaderno si era riempito nelle ultime settimane degli strani comportamenti dei suoi compagni di classe.

Dal fatto che si fossero man mano allontanati, inizialmente solo quel elemento l'aveva preoccupato e leggermente messo in ansia.

Il terrore di ricapitare nel tunnel di solitudine che aveva già sperimentato alle medie, l'aveva tenuto sveglio per qualche notte.

Poi ovviamente mentre cercava una possibile causa si era reso conto che non era l'unico che era tenuto lontano, vi era anche Todoroki.

Ripensandoci ora non era che lo stessero allontanando ma era ovvio che stessero creando occasioni per lasciarli da soli.

Sospirò, mentre con la penna disegnava sovrappensiero qualche ghirigoro al margine del foglio.

Passare i pomeriggi con Todoroki non era male, parlavano spesso di allenamento e della loro carriera d'eroe. Alcune volte si era osato chiedergli delle visite alla madre, ma per quanto Todoroki non sembrasse infastidito dall'argomento, cercava di non tirarlo fuori spesso.

Però più il tempo passava più era evidente che vi fosse ancora qualcosa che li bloccasse da intraprendere conversazioni diverse. Era consapevole di riuscire a parlare di argomenti al di fuori dell'accademia e di All Might solo agganciandosi a discorsi di altri.

Todoroki come lui non aveva molta esperienza nell'interagire con gli altri, quindi era normale che non riuscissero a uscire dai loro soliti argomenti consolidati.

Poi improvvisamente Kacchan aveva iniziato a tenere d'occhio Todoroki, aveva temuto che volesse attaccare briga per qualche futile motivo. Eppure, a quanto pareva voleva solo parlare del fatto che dovessero chiamarsi per nome vicendevolmente.

Aveva in quel momento capito il motivo per cui passava così tanto tempo con Todoroki e sembrava che la classe li spingesse a stare insieme.

Era ovvio che l'avessero investito, senza avvertirlo, del compito di aiutare Shouto a uscire dal suo guscio e aprirsi con gli altri.

Era stata una decisione azzeccata scegliere qualcuno che fosse nella stessa classe e che avesse già una certa confidenza, peccato che per un compito del genere sarebbe stato meglio una persona come Inasa, che con la sua energia l'avrebbe spronato.

Però pensandoci una persona troppo energica avrebbe potuto scatenare una reazione contraria.

Diamine perché avevano scelto lui?

Non si sentiva pronto per quel compito.

Probabilmente li aveva già delusi se avevano chiesto a Katsuki di intervenire e anche a Inasa di parlare con Todoroki.

Che stesse andando troppo piano nell'aiutare Shouto ad aprirsi?

Il secondo anno era già iniziato da un po' e con tutti gli impegni scolastici il tempo sembrava volare, e chissà se dopo il diploma si sarebbero potuti rivedere tutti insieme.

Trovò il pensiero di non vedere i suoi compagni di classe tutti i giorni molto triste. Si stava affezionando a loro e gli sarebbe piaciuto poter lavorare in futuro al loro fianco.

Todoroki magari sarebbe andato all'agenzia del padre e chissà se si sarebbe più visto se non a qualche incontro di classe o per qualche altra occasione legata al loro lavoro.

Forse era stato quel pensiero a smuovere la classe nel tentativo di farlo aprire.

Però non aveva senso che dovessero stare solo loro due a parlare e che raramente ci fossero altre persone.

Più ci pensava a tutta quella faccenda, più era certo che gli mancasse qualche tassello fondamentale.

Ma cosa gli stava sfuggendo?

Si grattò il capo chiudendo il quaderno, di certo non avrebbe risolto quel problema quella sera.

Gioia e tripudio è apparso un POV diverso da quello di Kacchan. Non vi ci abituate troppo(o forse si), saranno sempre brevi perché il principale punto di vista sarà sempre quello del perenne incazzato Katsuki.

Questo capitolo è stato un parto l'ho scritto poi cancellato in parte e riscritto, purtroppo siamo solo all'inizio e Todoroki è ancora sulle sue, più avanti spero mi sarà più facile scrivere pezzi con lui.
Intanto sono emozionata perché l'altro giorno è uscito il trailer sull'arco narrativo dove c'è Inasa e Camie, ho adorato quel arco nel manga.

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Capitolo 10
*** Mineta's plan ***


Come la mia beta mi ha detto siamo già al capitolo dieci ma non vi è la fiamma della passione Tododeku ma più Kacchako. Quindi eccovi un capitolo che mette i preamboli su un classico cliché di una qualsiasi Fanfiction demenziale ma che vi sta tantissimo.
Avviso: A causa delle vacanze non so se riuscirò ad aggiornare in queste settimane, perché non avrò un computer. MI scuso per il ritardo, cercherò di recuperare quando tornerò.

Quella mattina mentre si lavava energicamente i denti per eliminare quei maledetti germi, ripensò al piano di approfittare di un'uscita bonus per proporre di andare a un festival estivo con annessi fuochi d'artificio e vestiti tradizionali. A quanto pare le ragazze avevano insistito per quell'elemento che trovava alquanto scontato e un inutile orpello, ma le sue proteste erano state zittite anche dai ragazzi che sembravano interessati a vedere le loro compagne in yukata.

L'importante dell'evento era che durante i fuochi d'artificio i due stessero da soli, possibilmente in una zona isolata e poi chissà, l'atmosfera avrebbe fatto il resto.

Sputò nel lavandino per poi sciacquarsi la bocca; perché cazzo doveva pensare a certe cose di prima mattina?

«MALEDETTI IDIOTI!!!!» Urlò prima di finire e andare in camera prepararsi per le lezioni.

Quando uscì notò Kirishima guardarlo mentre tratteneva un sorriso.

«Cos'hai da ridere di prima mattina?»

«Amico, sembrerebbe che ti sia svegliato di pessimo umore. Era da un bel po' che non capitava.»

Si limitò a grugnire non volendo condividere quel nauseante filmetto mentale che si era fatto di prima mattina.

«Diamine non volevo prendermi gioco di te, sono solo stupito di essermi sentito le tue imprecazioni verso qualcosa di diverso dai germi di prima mattina. Allora che è capitato?»

«Ho la stessa sensazione che avevo quando sono stato coinvolto da qualcuno in tutto questo casino.»

«Dai l'idea era di Uraraka, poi da quando ci sei tu stranamente le cose stanno migliorando.»

«Cosa vorresti insinuare con stranamente?»

«Semplicemente non credevo fossi in grado di sopportare la vicenda senza far esplodere mezza scuola.»

«Non sono mica un vandal...»

Si interruppe notando l'amico sorridere mentre si grattava in capo, segno che pensasse veramente che fosse un vandalo.

«Vieni qui se ne hai il coraggio!» Annunciò facendo scoppiettare il sudore nelle mani e iniziando a inseguirlo per i corridori verso il locale mensa.

«Le regole dell'istituto vietano di correre per i corridoi.» Annunciò Iida parandosi davanti alla porta della mensa.

Per essere un genio quel quattr'occhi non aveva previsto che bloccando improvvisamente la loro corsa si sarebbe ritrovato disteso sul pavimento con il dolce peso di Kirishima e il suo addosso.

Sero e Ashido che avevano assistito a tutta la scena si misero a ridere sguaiatamente.

Vide un flash e notò un cellulare che stava a mezz'aria.

«Hagakure, cancella quella foto!» La intimò ma questa si limitò a lanciare un urlo di sorpresa prima di allontanarsi.

Diamine quella mattina non era iniziata affatto nel migliore dei modi.

Mentre si tirava su aiutando Kirishima, notò che Deku e due facce si erano affiancati a Iida per accertarsi che stesse bene.

Decise di sorpassarli, ci mancava soltanto parlare con quel nerd.

Stava bevendo la sua zuppa di miso quando faccia tonda si sedette al tavolo di fianco ad Ashido.

«È strano vederti qui Uraraka.» Disse Ashido notando forse anche lei l'amica un po' frastornata.

«Come fate ad avere tutti così tanta energia la mattina?» Domandò sbadigliando.

I capelli erano sparati in alcuni punti ma sembrò non curarsene mentre iniziò a mangiare con estrema lentezza, cercando forse l'energia che le serviva nella colazione.

«Per di più correre di prima mattina.»

«Non trovi che sia figo mostrare la propria energia appena svegli?» Gli chiese Kirishima che ricevette uno sguardo mezzo addormentato.

«Lasciala perdere è ancora nel mondo dei sogni.»

«Non sto dormendo!»

Si sporse verso di lei e le diede un pizzicotto sulla guancia.

«Ora ne siamo sicuri.»

Dopo ciò si diresse verso l'uscita di gran fretta, non badando alle lamentele della ragazza.

Cosa stracazzo gli era preso? Si domandò mentre percorreva la strada verso il bagno comune per sciacquarsi la faccia.

***

Per fortuna nessuno parlò dell'episodio di quella mattina, anche perché non vi era nulla da commentare. Si stava facendo delle paranoie per nulla peggio di una ragazzina di uno shoujo. Aveva altro a cui pensare, tra cui la strana sensazione che nonostante tutte quelle figure di merda non era ancora svanita, cosa diamine doveva ancora capitargli quel giorno?

Le lezioni di metà mattinata erano andate bene senza alcun intoppo e dopo si sarebbero diretti al laboratorio di chimica per la lezione su come maneggiare e utilizzare prodotti chimici. Non era una delle lezioni più emozionanti ma era utile, soprattutto per chi aveva un potere legato al fuoco, per capire vicino a quali sostanze doveva far attenzione per evitare esplosioni non controllate.

«Allora passato quel tuo sesto senso strano?»

«Purtroppo, no.»

«Non ci pensare, suvvia ormai sei il cupido di questa classe.»

Il fatto che Kirishima avesse detto una cosa del genere l'aveva portato a un'idea assurda ma doveva essere certo che nulla di ciò capitasse.

«Faccia tonda, scordati di vestirmi da cupido.» Si era avvicinato alla ragazza improvvisamente mentre questa parlava con Asui.

«Ma io non ho detto o pensato nulla del genere.» Si affrettò a dire divenendo paonazza.

«Sarà meglio.»

«Bakugou, come mai questa strana uscita?» Domandò la ragazza rana comprendendo che vi fosse qualche motivo dietro.

«È tutta la mattina che ha una specie di sesto senso.» Si intromise Kirishima.

«Eppure, fino al prossimo ordine abbiamo detto a tutti di stare in modalità stand-by.» Iniziò a pensare ad alta voce Uraraka.

Poteva essere rischioso parlare di certe cose in classe, ma i due idioti erano insieme a Iida a cercare di recuperare qualcosa alle macchinette.

Todoroki aveva già notato che passava il suo tempo solo con Deku, e a quel punto del piano un'osservazione simile era rischiosa. Si era deciso quindi di affiancargli in certi momenti Iida e Uraraka che avrebbero aiutato a togliere qualsiasi sospetto a due facce, oltre che a indirizzare i discorsi in qualcosa non sempre legato alla scuola.

Ovviamente stavano seguendo anche le informazioni date da Inasa in base ai messaggi inviati dal ghiacciolo.

Sperava almeno che tutti questi accorgimenti sarebbero serviti ad accelerare tutta la faccenda.

«Meglio tenere comunque gli occhi aperti.» Decise Asui.

***

Kaminari stava battendo i denti rumorosamente mentre Sero si apprestava a dare fuoco all'esperimento di quella giornata, sotto gli occhi attendi dell'insegnante.

Il misto tra sabbia, zucchero, bicarbonato e alcool iniziò ad innalzarsi e produrre un cumulo nero.

Avevano deciso di portare quel semplice esperimento come progetto anche perché di sicuro Kaminari non sarebbe stato in grado di imparare a memoria qualcosa di più difficile.

Dopo aver spiegato a turno le varie reazioni chimiche che avevano permesso ciò, Kaminari tirò un sospiro di sollievo.

«Come mai così teso?» Domandò Sero.

«Fra un mese ci sono le prove scritte, e se fallisco come l'anno scorso ho paura della punizione che ci farà subire Aizawa-sensei.»

«Hai solo da studiare.»

«Bakugou, non tutti hanno una capacità di memorizzare subito le materie come te.»

«Un motivo in più per studiare.»

«Al massimo chiediamo aiuto a Yaoyorozu come l'anno scorso.» Si intromise Sero comprendendo dove poteva andare a finire quel discorso.

Seriamente, aveva dei compagni di classe senza speranze.

Sentì un vetro infrangersi alla sua destra e si voltò.

«Mi dispiace tantissimo Midoriya!»

Mineta stava snocciolando una sequela di scuse, mentre Deku sembrava coprirsi gli occhi dal dolore.

L'insegnante per fortuna lo portò immediatamente alla fontana per lavaggio oculare, così che qualsiasi sostanza gli fosse finita negli occhi non potesse creare danni.

Poco dopo fu accompagnato da Recovery Girl per assicurarsi che non si fosse creato nessun danno.

In realtà tutti quegli avvenimenti furono rapidi, ma poté notare quanto Mineta sembrasse tranquillo nonostante non avesse saputo dire all'insegnante cosa contenesse la fiala che stava trasportando così distrattamente.

La strana sensazione si era acuita in quei momenti per poi sparire.

Ormai era certo, Mineta aveva combinato qualcosa.

Lo tenne d'occhio per il resto dell'ora di chimica, fin quando non furono chiamati Uraraka e Iida in infermeria, da un'assistente di Recovery Girl.

Todoroki sembrava deluso di non essere stato chiamato anche lui, però era stato un attimo e poi era tornato alla sua espressione calma tornando alla lezione.

La porta al fondo della classe di aprì di scatto, facendo voltare tutta la classe.

Il suo primo pensiero era che era tutto un fottuto scherzo.

Ma appena si voltò notando l'espressione compiaciuta di Mineta, capì che era tutta opera sua e parte di chissà quale piano.

Percependo il pericolo come una preda, il nanetto volse lo sguardo nella sua direzione, vedendo probabilmente la sua futura morte.

Non lo fece saltare in aria come avrebbe fatto in qualsiasi altra occasione, ma gli sorrise con estrema lentezza per poi sillabare che sarebbe morto.

Perché rendere con un qualsiasi intruglio Deku una ragazza, non avrebbe fatto altro che ritardare il loro piano.

E questo non gliela avrebbe fatta passare liscia, doveva pagarla e sapeva che non era l'unico che si sarebbe unito alla sua vendetta.

Cosa ho già finito qui il capitolo?  La verità è che così com'era sarebbe venuto troppo lungo come capitolo e poi i cliffenger fanno views. XDDD

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Capitolo 11
*** Siamo in un fottuto Shoujo? ***


Questo capitolo è stato un calvario farlo uscire, alla mia beta sono successe una serie di sfortune e quindi non ha potuto correggere(nei giorni successivi sarà visionato da lei e poi corretto) quindi mi scuso se vi saranno più errori del solito.
Le vacanze senza computer con viaggi di più di dieci ore, mi hanno spossato, per non parlare del cibo che ho mangiato a ferragosto.
Ma oggi finalmente c’è l’ho fatta.
Ringrazio jmc e Valec182 per le loro recensioni!!! ^^

Ecco la verità che si cela dietro il taglio del capitolo precedente, voglio fare un capitolo incentrato dal punto di vista di Izuku(almeno per un bel pezzo) anche perché è a lui che capita questa trasformazione ed è giusto così.
E poi perché è una Tododeku(prima o poi) ed è giusto che si vedano di più anche i loro sentimenti.
Come è mio solito per quanto vi saranno i classici cliché, voglio rendere leggermente diversa questa tematica. Anche se Deku è una ragazza ho preferito comunque usare il maschile per non creare confusione.
Voglio comunque che Deku non sia gay ma bisessuale, cosa che sarebbe più vicina al canonico avendo avuto un interesse per Uraraka in passato.

 

Recovery Girl l’aveva visitato minuziosamente, sembrava che qualsiasi sostanza contenuta in quell’ampolla non fosse dannosa. Eppure, dopo che il bruciore agli occhi era passato, gli si era formato un mal di testa tremendo.
A causa di questo suo malessere era stato messo a riposare con un antidolorifico in uno dei lettini dell’infermeria.
Quando si era risvegliato però aveva dovuto far fronte al suo essere divenuto una ragazza, a causa di chissà che intruglio.
«Midoriya, la risolveremo di certo. La cosa non sarà permanente.» Disse Iida agitando in modo robotico le braccia.
«L’importante è che tu stia tranquillo.» Gli disse Uraraka accarezzandogli una mano e sorridendogli, sembrava più un auto convincimento visto che la ragazza sembrava in imbarazzo.
«Ecco ,vuoi che chieda una divisa femminile da prestarti?»
A quella affermazione tutti e tre erano arrossiti non guardandosi negli occhi.
«Sembro tanto ridicolo in divisa maschile?» Non aveva avuto ancora il coraggio di guardarsi allo specchio, non sapeva per timore di cosa.
«No, solo quella ti sta un po’ stretta di petto.» Dopo aver realizzato cosa aveva appena detto Uraraka si coprì il viso iniziando a levitare.
«Oddio scusami.»
«Credo debba vedermi.»
Si alzò dal letto dirigendosi verso il fondo della stanza dove era presente un lungo specchio a figura intera. Il cuore gli batteva a mille come durante un test, eppure era qualcosa di così semplice.
Quando finalmente si ritrovò davanti allo specchio, fu una strana sensazione e si sentì come quegli animali che non riconoscono il proprio riflesso. Beh, di certo non sarebbe scappato a quell’immagine ma poté comprendere quel disorientamento.
La forma del suo viso non era di molto cambiata, eppure quei tratti a lui così familiari, che in quell’ultimo periodo sembravano definirsi in un volto più adulto, si erano di nuovo addolciti, ma non nel modo precedente.
Certo possedere un seno era un grande cambiamento ma fu stranamente il suo viso che lo sconvolse più di tutto. Sotto quella forma sembrava assomigliare particolarmente a sua madre quando era più giovane.
«Tutto apposto?» Chiese timidamente Uraraka comparendo dietro di lui, e incrociando il suo sguardo attraverso lo specchio.
«Non saprei, è tutto così assurdo. Non sapevo neanche vi fossero dei quirk capaci di fare una cosa simile.»
«Non ti preoccupare, troveremo il responsabile di quell’ampolla e invertiremo il processo. Poi probabilmente è un esperimento di qualche studente, quindi l’effetto non durerà per un lungo periodo.»
Aveva fatto bene a chiedere a Recovery Girl di chiamare Iida e Uraraka, in maniera diversa lo stavano calmando da quella strana situazione.
Nell’infermeria era tornata Miyuki, l’assistente di Recovery Girl e gli aveva consegnato una busta con un sorriso cordiale. Aprendola vide una divisa femminile più un reggiseno.
«Iida ora è meglio che noi andiamo fuori per un attimo.» Uraraka sembrava aver intuito dal suo volto paonazzo cosa contenesse quella borsa.
Con un sorriso cortese l’assistente tirò la tenda che circondava il letto per dargli un po’ di privacy.
«Se hai bisogno di aiuto chiedi pure.»
Sentì le orecchie andargli in fiamme trovandosi ad annuire, ricordandosi dopo di non essere visto ed accennando a un si quasi pigolato.
Diamine anche la sua voce era divenuta un po’ acuta.
Con le dita tremanti si appropinquo a sbottonarsi la camicia, non sapeva bene come avrebbe dovuto reagire vedendo per la prima volta un seno dal vivo.
Di sicuro non aveva quella frenesia che caratterizzava Mineta e altri ragazzi, ma era comunque un adolescente e non poteva dire che non avesse mai avuto curiosità di sapere quale fosse la consistenza.
Deglutì rumorosamente mentre finì di sbottonarsi e si tolse la camicia.
Quasi si vergognò nel pensare che aveva più o meno la stessa misura di Uraraka. Stranamente non provò eccitazione a quella vista, forse era anche dovuto al fatto che fosse una propria parte del corpo anche se femminile.
Sfiorò le efelidi presenti sulla parte alta del seno trovando la pelle più morbida rispetto al resto del corpo, tastò titubante i lati non sapendo bene dove iniziare.
«Tutto apposto?» Chiese la voce dell’assistente.
Per un momento si era dimenticato di non essere solo in infermeria.
«Certamente solo il reggiseno…» Perché aveva accennato al reggiseno tra tutte le cose?
«È troppo piccolo?»
Prese il reggiseno appoggiando le coppe sul seno e infilando le spalline. Capì in quel momento che doveva allacciare i gancetti, ma non aveva la minima idea di come fare.
«Non so allacciarlo.» Sussurrò arrossendo al punto di sentire di creare una zona di calore attorno a sé. Avrebbe potuto fare concorrenza a Todoroki.
«Lascia che ti aiuti.» Con un sorriso Miyuki scostò la tenda e gli si avvicinò.
«Voltati così metto i gancetti.»
Seguì il consiglio temendo di avere una autocombustione.
L’assistente velocemente aveva chiuso il reggiseno chiedendogli se non fosse troppo stretto o largo.
«Va bene così.» Certo ora sentiva come se fosse un po’ costretto, ma non sapeva se fosse normale.
«Non sapendo per quanto tempo sarai in questo corpo ti do un consiglio. Prima lo allacci sul davanti e poi lo giri.»
«G…grazie.»
Finì di vestirsi in tutta fretta prima di uscire dall’infermeria.
Fuori dalla porta Uraraka e Iida stavano sussurrando tra loro fittamente. Quando però lo notarono si bloccarono.
«M…Midoriya, ecco…» Uraraka sembrava sconvolta.
«La divisa è impeccabile, è il momento di tornare alle nostre lezioni.» Urlò Iida in modo meccanico agitando un braccio.
Mentre percorrevano i corridoi, si chiese se la classe avrebbe reagito in modo abbastanza normale come i suoi amici. Sperò soltanto che non lo prendessero in giro per quella faccenda. Cercò di ricordarsi che non era più alle medie, che i suoi compagni di classe erano persone migliori di quelle che l’avevano circondato nella sua infanzia. Eppure nonostante ciò vi era quel timore che sembrava non abbandonarlo.
«Midoriya, va tutto bene?»
Gli chiese Uraraka mentre erano davanti alla porta della classe.
Strinse i pugni cercando di darsi forza.
«Si, non ti preoccupare.» Le rispose sorridendo.
«Midoriya, non ti devi preoccupare come amico e capoclasse non permetterò che ti accada nulla di male.»
«Se qualcuno avrà qualcosa da ridire assaggerà le mie mosse di arti marziali.»
Si impose di non piangere davanti a quella dimostrazione di amicizia, però era grato di avere trovato due persone che riuscissero a capirlo in quel modo.
Entrò in classe con meno ansia.
Quando però notò tutti quei paia di occhi posarsi sulla sua figura ebbe l’istinto di scappare lontano da quegli sguardi.
Rimase pietrificato all’entrata mentre la classe rimaneva in silenzio ad osservarlo.
Aveva sperato che entrando dalla porta in fondo avrebbe dato meno nell’occhio.
«Midoriya, sei tu?» Domandò Yaoyorozu.
Si limitò ad annuire sentendosi arrossire a quella confessione.
«Non ci posso credere!» Disse Ashido alzandosi dal suo posto e avvicinandosi a lui, seguita anche dalle altre ragazze.
«Midoriya, sei carinissima!» Affermò Hagakure, afferrandogli le mani.
Era strano sentire quel tocco ma non vedere nessuna mano stringere le sue.
«I tuoi capelli non sono cresciuti, però ti stanno bene.» Commentò Asui.
«Forse con un fiocco o una fascia sarebbe, ancora più carina.» Rispose con tono entusiasta la ragazza invisibile.
Come era successo di essere circondato da ragazze che gli stavano facendo tutti quei complimenti?
Quella situazione era parecchio imbarazzante, anche perché sembravano pronte ad acconciarlo come si fa con una bambola.
«Ha delle ciglia così lunghe, potremmo metterle del mascara.» Propose Ashido.
Assaltato in quel modo da delle ragazze non aveva idea di come sbrogliarsi da quella situazione.
«Adesso basta, tornate tutti ai vostri banchi!» Impose il professore Aizawa, che non sembrava felice di tutto quel chiasso durante la sua lezione.
Finalmente libero riuscì a prendere il suo posto, notando che Katsuki per fortuna non sembrava pronto a prenderlo in giro per il suo aspetto.
Certo a parte qualche screzio su chi fosse il migliore sul campo di allenamento, non vi erano stati più atti di bullismo. Eppure temeva che quella situazione avrebbe fatto ripresentare le vecchie abitudini.
«Per evitare stupide domande durante la mia lezione, lasciatemi riassumere la situazione che è avvenuta al vostro compagno Midoriya. Sembrerebbe che sia venuto in contatto con una sostanza creata da uno studente in laboratorio, Recovery Girl e l’insegnante di chimica stanno visionando tra gli studenti chi potrebbe aver creato quella fiala. È auspicabile che essendo una creazione di qualche studente l’effetto sia a breve termine, in questo periodo mi auguro che trattiate il vostro compagno come prima.»
La classe sembrò accogliere la spiegazione, anche se probabilmente aveva ancora un mucchio di domande.
Immaginò che durante la pausa pranzo sarebbe stato invaso da molti quesiti, diamine perché doveva capitare una cosa simile a lui?

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Merda.
Non vi erano molte altre parole per descrivere quella situazione.
Con Midoriya divenuto una ragazza per chissà quanto tempo, tutto il loro piano era rimandato a una data da ristabilirsi.
Todoroki era già una persona chiusa in se stesso, come avrebbe potuto reagire al cambio di sesso del suo migliore amico?
Sono ancora solo fottutamente amici.
Certo migliori amici, ma non è ancora scoppiata nessuna scintilla.
Diamine, iniziava a sentirsi come quelle fujoshi (fan di anime/manga con tematica omosessuale maschile), frustrato perché la sua ship (termine usato per una coppia che si tifa) non aveva abbastanza chimica.
Stava anche iniziando a usare i loro termini, diamine quella era tutta colpa di Hagakure, che continuava a parlare in quel modo assurdo durante le consultazioni al gruppo DokiDoki.
Tutta quella situazione avrebbe richiesto un incontro speciale dei DokiDoki con l’intera classe. Ma questo lasciava di nuovo Midoriya e Todoroki da soli, cosa che non sapeva se era auspicabile in quella situazione.
Tutto ciò avrebbe potuto aiutarli o rovinare quei pochi progressi creati?
Non poteva saperlo da solo, forse insieme avrebbero potuto capirlo. Ma questo portava al fatto che mentre loro erano in riunione qualcuno doveva mantenere distanti i due ma come?
Non potevano di certo far venire Inasa fino a lì durante solo la pausa pranzo, soprattutto senza un motivo.
La cosa più ovvia sarebbe stata che chiamasse due facce sperando che durante le pause tenesse il cellulare acceso.
In un caso simile era Deku il problema, trovandosi in una situazione complicata si sarebbe di sicuro attaccato ai suoi amici più stretti. Peccato che fossero parte del gruppo Doki Doki e importanti elementi per analizzare la situazione.
Chiedere aiuto a qualcuno di un’altra classe era fuori discussione, era già pazzesco che con tutta la gente coinvolta nessuno si fosse fatto scappare qualcosa.
Chi poteva essere la persona adatta?
Mise da parte quei pensieri per poter seguire la lezione del professor Aizawa senza ulteriori distrazioni.

***

Appena la campanella della pausa pranzo suonò era pronto a mettere in atto il suo piano, peccato che doveva scontrarsi con la curiosità morbosa dei suoi compagni di classe in preda agli ormoni.
Perché era circondato da degli idioti?
Letteralmente, il banco dietro di lui dove si trovava Midoriya era stato preso d’assalto da Kaminari, Sero e Mineta.
Come aveva potuto dimenticarsi dal fautore di quel disastro?
«Midoriya, ma quindi adesso puoi cambiarti insieme alle ragazze?» Iniziò a domandare Sero con un ghigno malizioso.
«Essendo amici ci racconterai quello che vedi, vero?»
«Ecco io…»
«Cosa più importante, com’è avere le tette? Sono veramente morbide come sembrano? Essendo amici potremmo toccarle?» Come al solito Mineta sembrava aver oltrepassato la linea.
«Mineta, questo è un po’ troppo.» Cercò di ridimensionarlo Kaminari.
«Kaminari ha ragione, non puoi chiedere certe cose ha Midoriya.» Si intromise Sero.
Razza di coglione, gli aveva chiesto prima di spiare le ragazze per conto loro.
Era meglio interrompere quei tre maniaci prima che traumatizzassero ulteriormente quel verginello.
«Invece di assaltare quel nerd, che ne direste di andare insieme in sala mensa?»
«Bakugo stavamo facendo solo delle doman...» Sero si interruppe vedendo il ghigno malefico che si era formato sul suo viso.
Voleva rendere ovvio che se quei tre non lo avessero seguito sarebbe capitato a loro qualcosa di terribile.
«Voi ragazzi siete dei maniaci.»
Jiro era apparsa osservando con disgusto i tre.
«Midoriya, fin quando sei una ragazza è meglio che tu impari come tenere lontani certi insetti. Lascia che ti consigli.»
Mentre Jiro si allontanava con Deku si girò verso di lui con il pollice alzato.
Che in qualche modo avesse intuito che vi era bisogno di una riunione straordinaria, e si fosse offerta come distrazione per quel nerd? Quella ragazza lo stupiva.
Non perse tempo e scrisse un breve messaggio a Inasa per dirgli che doveva telefonare a Todoroki e tenerlo occupato per molto tempo. Ovviamente avrebbe spiegato dopo il motivo, ma scrisse che si trattava di una emergenza del gruppo Doki Doki.
Mentre inviava il messaggio notò come quel nanetto stava cercando di scappare.
«Stai fermo lì, abbiamo un po’ di cose di cui parlare.»
Un po’ gli era mancato usare quel tono minaccioso con qualcuno.
Osservò come Todoroki si alzò ricevendo finalmente la chiamata di Inasa, ed uscendo dalla classe.
«Sero blocca le porte con il tuo nastro.»
«Perché?»
«Abbiamo una riunione straordinaria e nessuno deve interromperla.»
«Katsuki, che stai combinando?» Domandò Uraraka cercando di intuire le sue intenzioni.
Dietro di lei Iida e Yaoyorozu sembravano pronti a usare la loro autorità di capoclasse per bloccare qualsiasi atto al di fuori delle regole.
«Mineta è coinvolto nella trasformazione di Midoriya.»
La classe osservò quel piccolo maniaco che stava cercando di professarsi innocente.
«Sero, muoviti a sigillare quelle porte.» Ordinò Uraraka.
«Sto facendo del mio meglio, non mettetemi fretta ragazzi.»
«Amici, cosa state facendo? Non vi sono prove che io sia coinvolto.»
«La fiala che ha reso Midoriya una ragazza l’avevi tu, e tu gliela hai versata addosso.»
«Quello è stato un incidente, ve lo giuro.»
«Però sapevi cosa conteneva quella fiala. Dicci tutto quello che sai.»
«L’ho comprata da un ragazzo della terza B. Se è per questo me l’ha fatta pagare anche cara.»
«Non ci interessa quanto l’hai pagata. Dicci quanto dura l’effetto.» Uraraka sembrava alquanto adirata da quella situazione.
Anche lei stava intuendo che a causa di quel nanetto i loro piani erano rimandati a chissà quanto.
«Dura solo un giorno, non dovete preoccuparvi.»
«Perché hai voluto rendere Midoriya una ragazza per un giorno?»
«Ve l’ho già detto quello è stato un incidente. Non era a lui che doveva finire la fiala.»
«Se non a lui, a chi volevi fare un simile scherzo di così cattivo gusto?»
«Volevo usarla su di me.»
I ragazzi non sembravano subito capire il motivo per il quale Mineta volesse essere una ragazza per un giorno.
«Lasciatecelo un attimo.» Dissero in tono freddo le ragazze in coro.
Mentre Mineta veniva malmenato dalle ragazze, i ragazzi intuirono che il loro compagno aveva intenzione di usare la sua forma femminile per entrare negli spogliatoi femminili e spiare le ragazze, chissà forse rubare anche delle mutandine.
Provò nausea a pensare che erano in classe con un simile individuo.
«Ora che il pervertito è sistemato, dovremmo pensare a come risolvere la situazione con Midoriya. Certo è solo per un giorno, ma un giorno potrebbe bastare per rovinare mesi di sforzi.» Uraraka era parecchio seria, stava per una volta non agitandosi inutilmente.
«Midoriya anche se è una ragazza non ha lo stesso carattere? Non ci dovrebbero essere problemi con Todoroki.» Sato era alquanto positivo sulla vicenda.
«Purtroppo non sappiamo ancora se Midoriya o Todoroki sono interessati ad avere una relazione con una persona dello stesso sesso. Certo abbiamo visto che a una confessione di una ragazzo Midoriya non ne sarebbe disgustato. Todoroki non ha specificato un genere quando si parlava di un possibile interesse. Ma questo non toglie che stiamo basando questa missione su una grossa incognita. Todoroki potrebbe trattare in modo diverso Midoriya da ragazza. Questo potrebbe portare Midoriya a pensare che se fosse una ragazza Todoroki non sarebbe suo amico. Oppure Todoroki vedendo Midoriya come una ragazza noterebbe che ha le caratteristiche della sua persona ideale.»
«Questa versione non sarebbe poi così male, questo porterebbe Todoroki finalmente a capire che Midoriya è un possibile interesse amoroso.» Disse Kirishima.
«Lo porterebbe a pensarlo però quando è una ragazza, quindi escluderebbe automaticamente Midoriya tra i suoi interessi essendo un ragazzo.»
«Quindi cosa dovremmo fare Asui?»
«Cercare di fare agire i due in ambienti controllati. Quindi dopo le lezioni noi ragazze dobbiamo prendere Midoriya e trattenerlo. Iida potrebbe invece intrattenere Todoroki con qualche argomento scolastico.»
«Potremmo fare un photo book di Midoriya con una serie di vestiti a tema creati da Yaoyorozu.» Propose Hagakure iniziando a saltellare.
«Potremmo anche truccarla.» Propose Ashido.
«Ragazze, trattare in questo modo Midoriya non credete che sia un po’ come torturarlo? Ha già subito un cambiamento così drastico.»
«Ma in fondo lo facciamo per tenerlo lontano da Todoroki ed evitare un disastro.» Protestò Ashido.
«Infatti Uraraka, lo stiamo facendo solo per una buona causa.»
Una buona causa un corno, era sicuro che tutta quella situazione fosse presente nella mente di quella fujoshi di Hagakure. In qualche modo era preoccupato per cosa sarebbe successo a quel nerd in mano a quelle folli.
Posando lo sguardo sul nanetto agonizzante in un angolo comprese che era meglio non mettersi contro quelle ragazze.
«Potremmo mettergli anche una divisa da cameriera.» Propose Asui.
«Ci sto!» Stranamente Uraraka sembrava essere stata convinta da quella frase, in effetti aveva mostrato interesse anche per il maid caffè al contrario. Si chiese che diamine di fetish avesse quella ragazza per le divise da cameriera.
Pensandoci non era qualcosa che l’avrebbe mai coinvolto quindi era meglio non indagare più a fondo.
«Direi che la riunione è finita, meglio che ci sbrighiamo a mangiare, che ci restano solo venti minuti.»

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Uscì di corsa dallo spogliatoio femminile; non si sarebbe mai aspettato di trovarsi in una situazione simile.  Anche perché mai sarebbe entrato nello spogliatoio delle ragazze, sua madre gli aveva dato dei sani principi e per quanto la curiosità adolescenziale premesse, quei valori erano forti in lui.
Eppure eccolo lì che scappava dalle grinfie delle ragazze della sua classe.
Forse doveva immaginarsi che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere, ma era stato preso completamente contropiede.
Quando durante la pausa pranzo Jiro l’aveva informato su come tenere alla larga quel maniaco di Mineta, si era trovato a suo agio.
Jiro non era una ragazza di molte parole però era stata quasi premurosa nei suoi confronti, quando poi anche le altre ragazze erano arrivate in ritardo in mensa avevano spiegato che si erano occupate di Mineta.
Non avrebbe mai immaginato che vi fosse quel tipo di solidarietà tra le sue compagne di classe.
Era stato amico con Uraraka sin dal primo anno, ma non aveva mai visto quel tipo di intesa che aveva con le altre.
Ed era così che era, con una scusa di parlare di consigli femminili dopo la scuola, stato ingannato.
Forse ingannato era una parola troppo grossa.
In effetti dopo le lezioni, erano andate nello spogliatoio femminile per stare in disparte e rivelargli alcuni fondamentali modi per vivere quel periodo indeterminato di tempo in un corpo femminile.
Erano state molto esaustive al rispondere alle sue domande imbarazzate su come slacciarsi il reggiseno o come avrebbe gestito in cambio di abiti per gli allenamenti.
Però poi qualcosa era scattato quando Ashido tirò fuori una trousse per aggiustarsi il trucco.
«Midoriya posso provare a vedere come ti starebbe un po’ di mascara? Hai delle ciglia così folte e lunghe.»
Certo avrebbe potuto rifiutare, però molti idol usavano trucchi, anche i ragazzi, quindi non vedeva tutto quel problema a provare del mascara. Poi Ashido glielo aveva chiesto così gentilmente.
Pessima idea: in un crescendo di richieste si era ritrovato a provare degli abiti diversi dalla sua divisa scolastica, tra cui anche una divisa da cameriera.
Come era potuta degenerare in quel modo la situazione?
Perché poi si erano anche messe a fargli delle foto?
Era riuscito a scappare approfittando del fatto che Yaoyorozu dovesse creare altri abiti.
Stava correndo verso il dormitorio sperando di riuscire a rintanarsi in camera sua prima di essere riacchiappato.
«Midoriya, dove sei?» Urlò non troppo lontano Ashido.
Erano già così vicine.
«Dai ti faremo solo qualche altra foto.» Disse Hagakure cercando di contrattare.
La sua voce sembrava lontana ma forse togliendosi i vestiti e muovendosi in silenzio poteva facilmente bloccarlo senza che se ne accorgesse.
Poteva sempre usare il suo quirk per riuscire a raggiungere l’edificio in tempo.
Per quanto sapesse ormai controllarlo si rese conto che essendo ora una ragazza con poca muscolatura non sarebbe stato in grado di calibrarlo senza farsi male.
Non poteva rischiare di ferirsi gravemente solo per scappare da qualche vestito o trucco.
In cuor suo sperò che questo periodo fosse breve e di non dover saltare gli allenamenti a causa di ciò.
«Midoriya, solo cinque foto lo promettiamo.»
Cavolo le loro voci si erano fatte più vicine, e a parlare era stata Ashido. Hagakure poteva essere ovunque.
In quel momento qualcuno lo trascinò in mezzo a un cespuglio, il suo istinto fu quello di urlare, ma prontamente una mano si parò sulla sua bocca.
«Calmati, Izuku sono io.»
La voce di Todoroki era bassa e calma come al solito, eppure in qualche modo in quella situazione lo calmò particolarmente.
Quando capì che l’aveva riconosciuto e non avrebbe urlato tolse la mano dalla sua bocca.
«Tod-Shoto, che ci fai qui?»
Era sempre difficile per lui chiamare Todoroki con il suo nome, per di più non vi era mai stato un simile contatto fisico tra di loro.
Si ritrovò ad arrossire a quel pensiero, ma che diamine stava pensando?
«Ti hanno truccato.»
Notò in quel momento che il suo amico stava osservando il segno del rossetto lasciato sul palmo della mano.
Come era da immaginarsi Todoroki non si stava per prendere gioco di lui.
Era così felice di avere un amico così.
«Non so perché ma sembra che mi abbiano preso per una bambola a dimensioni naturali.»
«Ti hanno anche messo dei vestiti?»
Diamine sperava di non far sapere quella parte a Todoroki.
Si sentì arrossire di vergogna.
«Avendo una sorella maggiore, ci sono passato anch’io per un periodo.»
Vi era un piccolo sorriso sul volto di Todoroki probabilmente pensando a quel tempo.
«Ti vestiva pure?»
Una breve risata che non si premurò di trattenere gli uscì dalle labbra. Certo non era la prima volta che sentiva il suo amico ridere, eppure ogni volta gli sembrava di assistere a qualcosa di speciale.
«Puoi contarci, in fondo vi erano un mucchio di suoi vecchi vestitini. Da quanto so da Natsuo anche lui era stato preso di mira per giocare ad essere la sua sorellina. Fuyumi sa essere persuasiva quando vuole.»
«Non sembrerebbe.»
Una volta aveva incontrato Natsuo e Fuyumi, era stato dopo un attacco particolarmente violento della lega dei cattivi che aveva portato Todoroki con una gamba rotta, insieme a molti altri loro compagni di classe malamente infortunati.
Come al solito non era stato di meno come ferite.
Fuyumi aveva parlato parecchio con sua madre sembravano essere sulla stessa lunghezza d’onda quando vi era da preoccuparsi.
Ma a parte ciò gli era sembrata una persona molto dolce e calma.
Natsuo invece non aveva smesso di scherzare e parlare con tutti loro. Domandando più volte se Shoto era loro amico e se non si isolasse troppo.
Quella scena l’aveva portato a pensare come sarebbe stata la sua vita con dei fratelli così premurosi.
«Izuku?»
A causa dei suoi pensieri si era estraniato dal presente.
«Si?»
«Va tutto bene?»
«Certo, sto benissimo. Mi hanno sono truccato e vestito, per quanto fastidioso mi sento bene.»
«Intendevo come ti senti come ragazza? È stato doloroso?»
«A parte il mal di testa che ho avuto, è stato incredibilmente indolore. Non so bene come spiegare, ma non mi sento così diversa a parte l’aspetto.»
«In fondo sei comunque Izuku.»
Todoroki prese una sua mano destra tra la sue.
Diversamente da quelle Hagakure erano più grandi, anche da ragazzo vi sarebbe stata differenza tra le loro mani?
Con il pollice accarezzò la cresta di una delle cicatrici che percorrevano la mano.
«Sono rimaste.» Era stato un sussurrò eppure l’aveva sentito.
Per quante volte avesse detto a Todoroki di non preoccuparsi per le cicatrici provocate dal loro scontro, aveva notato come a volte i suoi occhi sembravano puntarsi su di esse.
E ora stava tenendo quella mano come se fosse qualcosa di fragile che avesse rovinato irrimediabilmente.
Non poteva continuare a vederlo incolparsi di quelle cicatrici.
Sciolse la presa dalle sue mani e gli afferrò il viso per guardarlo negli occhi.
«Shoto, queste cicatrici per me sono preziose. Mi ricordano che grazie a quello scontro noi siamo diventati amici. Anche se fosse possibile non vorrei mai che venissero cancellate.»
Sembrò che il messaggio nelle sue parole fosse arrivato perché i tratti preoccupati di Todoroki si addolcirono.
Sentì improvvisamente i palmi delle sue mani solleticarsi ricevendo una opposta temperatura una dall’altra.
In quel momento realizzò di essere così vicino a Shoto, di riuscire a notare che le ciglia dell’occhio destro fossero bianche come i capelli di quel lato.
Aveva spesso visto persone dall’aspetto particolare modificato dai loro quirk, eppure in qualche modo l’eterocromia di Todoroki aveva sempre in qualche modo attratto il suo interesse.
Quella perfetta simmetria anche nel doppio colore di capelli.
«Izuku è sempre Izuku, anche se è una ragazza.»
Gli stava sorridendo in modo dolce dopo quella frase.
Todoroki era proprio bello quando sorrideva.
Alt.
Cosa aveva appena pensato?
Todoroki era suo amico.
Beh, anche Uraraka era sua amica e per un periodo ne aveva anche avuto una cotta.
Ma Uraraka era una ragazza.
Era diverso.
Lo era veramente?
Si sentì arrossire rendendosi finalmente conto di quanto la loro posizione fosse fraintendibile.
Sembrava che lo stesse per baciare prendendogli così il viso.
«I…Io ora devo andare. Credo che ormai le ragazze si siano arrese.»
Tolse le mani velocemente da Todoroki e si alzò di scatto in piedi. Cavolo perché sembrava così robotico? Che Iida lo avesse infine contagiato con il suo modo di muoversi?
Anche Shoto si alzò scuotendo un po’ di terriccio dai pantaloni.
«Penso anch’io che si siano arrese. Direi che è meglio che andiamo a prepararci per la cena. Non credo ti assalteranno in mezzo alla mensa. Almeno lo spero.»
Come al solito Todoroki era tornato al prendere troppo seriamente anche una semplice rincorsa tra compagni.
«Hagakure era parecchio fomentata in effetti.»
Per fortuna l’atmosfera era tornata quella rilassata del solito, nel ultimo periodo era riuscito a parlare con Shoto di corse diverse dell’allenamento.
In questo modo anche dopo il diploma sarebbero rimasti in contatto, e avrebbero organizzato insieme alla classe un sacco di incontri.
Almeno sperava che fosse abbastanza, certo non voleva deludere l’aspettativa che la classe aveva riposto in lui di rendere Todoroki meno un lupo solitario, ma sapeva che era veramente affezionato a lui e gli sarebbe dispiaciuto non rivederlo dopo il diploma.
Sentì improvvisamente una mano sulla sua testa.
«Cosa?»
«Avevi una foglia trai capelli. Ho cercato di dirtelo ma sembravi assente. Sicuro che vada tutto bene?»
Todoroki si era dovuto chinare per osservagli meglio il viso, cavolo come ragazza era parecchio più bassa.
I loro volti erano di nuovo troppo vicini. Poteva vedere il sole riflettere nei suoi occhi eterocromatici creando sfumature nuove.
Cavolo i suoi pensieri stavano degenerando.
Si sentì arrossire fino alla punta delle orecchie.
«Sto bene, ora però vado in camera.»
Superò Todoroki entrando nell’edificio e facendosi i due piani di scale di corsa prima di chiudersi la porta della sua camera alle spalle.
Si mise le mani sulle guance sentendole calde.
Todoroki avrebbe di sicuro notato il suo rossore.
Chiunque l’avrebbe notato, figuriamoci qualcuno riflessivo come Todoroki che solo osservando Iida aveva intuito in passato le sue intenzioni.
Cosa avrebbe intuito dal suo comportamento?
Sospirò. Non sapeva neanche lui perché si era comportato così.
Quella era proprio una lunga giornata.

E questo è proprio un lungo capitolo, almeno per gli standard di questa FF, spero che piaccia e che sia valsa la lunga attesa.

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