Rimpatriata tra vecchi e nuovi amici

di pikychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Team Rocket, Ash e tanto altro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Centro Pokémon, invenzioni e tante novità ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Team Rocket, Ash e tanto altro ***


Rimpatriata tra vecchi e nuovi amici

Capitolo 1 - Team Rocket, Ash e tanto altro

SIGLA REALIZZATA DA ME

Il sole è alto sulla regione di Kalos, anche oggi sarà una bella giornata. I Pokémon volanti dominano i cieli, i Pokémon d’acqua il mare e quelli d’erba e coleottero le foreste. Sembra una giornata normale. Nessuno immagina quel che succederà tra poco, le strade di alcune persone si incontreranno… o meglio, si rincontreranno.

 

«La mappa cosa dice?» chiese una ragazza dai capelli rossi.

«Dobbiamo camminare ancora per un po’.» annunciò il ragazzo del gruppo guardando un libretto.

Erano in tre, un ragazzo e due ragazze. La prima aveva capelli rossi ed occhi verdi, la seconda capelli castani, una bandana rossa ed occhi blu. Il ragazzo invece era di carnagione scura e aveva i capelli mori che davano l’idea di essere molto appuntiti.

«Forza Misty! Il nostro viaggio sta iniziando, non sei emozionata?» esclamò la castana.

«Piuttosto te, non ti sembra di essere troppo emozionata?» le chiese a sua volta l’altra con un sorriso imbarazzato.

«Dici?» emise stupita.

 

«Insomma Spighetto, dillo che ci siamo persi!» esclamò alterata un’altra ragazza alla fine del bosco.

«Ma non è vero...» si difese lui. «Abbiamo preso solo una strada alternativa.» spiegò guardando la mappa.

«Chi ti ha chiesto la strada alternativa! La prossima volta dai la mappa a me!»

Il ragazzo aveva occhi verdi e capelli dello stesso colore, mentre la ragazza aveva lunghi capelli viola e carnagione scura.

Il terzo membro del gruppo era una ragazza dai capelli blu che camminava guardandoli con la coda dell’occhio. «Quando parlano...» disse tra sé e sé.

«Lucinda! Dillo anche tu che questa strada è sbagliata!» cercò di coinvolgerla la ragazza.

Lei si fermò sorridendo a disagio. «Beh, forse potevamo prendere quella principale.»

Spighetto ci restò male, mentre la ragazza lo indicò entusiasta. «Visto?! Dammi la cartina!» disse strappandogliela di mano. «Ehy, ma...» emise poco dopo guardandola.

«Cosa c’è Iris?» domandò confusa l’amica.

«Non pensavi che fosse così difficile leggerla, vero?» le chiese retorico l’amico con aria da saputello.

«Figurati! È solo che non ne ho voglia!» si giustificò buttandosela alle spalle. «Andiamo da quella parte!» indicò prima di cominciare a camminare.

Lucinda era incredula, Spighetto invece un po’ la richiamava e un po’ la seguiva, incerto anche lui su cosa fare.

«Lucinda?» attirò la sua attenzione qualcuno.

La ragazza si voltò verso quella che credeva essere la direzione. «Brock?»

La ragazza castana si avvicinò a lei a braccia aperte. «Lucinda!» esclamò abbracciandola.

«Vera! Da quanto tempo!» disse una volta sciolto l’abbraccio.

«Non viaggi più con Ash?» domandò con tono meno entusiasta.

«No, ormai sono anni.» rispose sorridendo forzatamente.

«Lucinda, non ci presenti i tuoi amici?» si intromise Iris.

«Certo.» introdusse Lucinda. «Questi sono Brock, Vera e...» li indicò con un sorriso, ma quando arrivò all’altra ragazza si accorse di non conoscerla.

«Misty.» completò la ragazza rossiccia.

«Lucinda devi assolutamente conoscere Misty! Lei è una capopalestra di Pokémon d’acqua!» sorrise Vera prendendole le mani.

«Piacere di conoscerti.» sorrise la ragazza dai capelli blu.

«Piacere mio, sei un’amica di Ash?»

«Beh sì, abbiamo viaggiato insieme a Sinnoh, è vero che sei una capopalestra?»

«Sì, vuoi vedere alcuni dei miei Pokèmon?»

«Con piacere.»

La ragazza scura fece finta di schiarirsi la gola per attirare l’attenzione. «Così sei una capopalestra? Come Spighetto.» annunciò orgogliosa.

«Chi sarebbe Spighetto?» chiede lei sorpresa non avendo visto nessun altro.

«Sono io, piacere.» sorrise andando vicino alla viola.

Misty lo guardò dall’alto in basso. «Quindi tu saresti un capopalestra?» disse infine spiazzandolo.

«Come mai da queste parti?» domandò curiosa Lucinda.

«Per il Varietà Pokémon.» prese parola Brock.

«Il Varietà Pokémon

«È la moda del momento.» aggiunse Vera.

«Accompagniamo Vera.» spiegò Misty.

«Sì, voglio vederlo, sarà fantastico!» esclamò la castana facendo una piroetta dall’entusiasmo. «Voi invece che ci fate a Kalos?» si fermò poi.

«Ho incontrato Iris e Spighetto a Borgobozzetto, non so bene quale sia il loro scopo.» rispose guardando con la coda dell’occhio i due che stavano di nuovo litigando.

«Non sembrano sposati da vent’anni?» commentò Vera colpita.

«Ma tu perché sei venuta a Kalos?» insisté Misty curiosa.

La ragazza arrossì un po’ imbarazzata. «Per la verità non lo so bene neanch’io, mettermi in gioco, trovare nuovi stimoli, cose così...»

«È una bella motivazione.» approvò la rossa.

«Sì! Lucinda vieni con noi, affronteremo nuove avventure insieme!» esclamò Vera.

«Siete gentili, però...» disse voltandosi a guardare gli altri due. «Non posso abbandonare Iris e Spighetto, ho l’impressione che se la prenderebbero.»

Prima che gli altri potessero parlare prese parola Brock. «Allora facciamoli venire con noi.»

Lucinda lo guardò sorpresa, era una buona idea, anche se Misty non sembrava proprio condividere.

«Iris! Spighetto!» si fece avanti la castana.

I due la guardarono perplessi.

«Vi va di venire con noi?» sorrise.

 

«Che peccato che non abbiano accettato.» commentò Vera mentre camminavano.

«Credimi Vera, è meglio così.» sopraggiunse Misty.

Lucinda invece sembrava essere triste e aveva lo sguardo abbassato. «Io invece mi sento in colpa...»

«Non pensarci, dopotutto gliel’hai chiesto.» la tranquillizzò la nuova amica.

«Sì, è vero Lucinda tu non hai colpa.» sorrise l’altra.

Si erano addentrati nel bosco, gli alberi erano fitti e i raggi del sole faticavano ad illuminare la foresta.

«Tra poco arriveremo a...» annunciò l’amico continuando a camminare, non accorgendosi che le amiche erano finite in una rete.

«Brock!» lo chiamarono loro, ma lui sembrava troppo concentrato e si allontanò.

«Fantastico, non ci ha degnate di uno sguardo!» disse Misty nervosa.

«Calmati Misty, scommetto che non l’ha fatto apposta.» rassicurò Vera.

«Che l’abbia fatto apposta o meno le cose non cambiano! Mi spieghi come facciamo a uscire di qui!?» chiese agitata.

«Provo a prendere le Pokéball.» annunciò Lucinda dimenandosi.

Poco tempo dopo arrivò il Team Rocket, ma neanche loro sembravano essersi accorti delle ragazze.

«Ehy!» urlò seccata la ragazza dagli occhi verdi.

«Siamo qui!» le fecero eco le altre due.

I tre si fermarono confusi e Jessie fu la prima a prendere parola. «Qualcosa non quadra.»

«Mi è sembrato di sentire delle voci familiari.» commentò James.

«Perchè non provate a girarvi?» consigliò Meowth che intanto lo aveva già fatto.

I due si girarono e subito notarono le ragazzine nella rete.

«Cosa sta succedendo?!» domandò la ragazza del trio incredula.

«Una bella rimpatriata in onore dei vecchi tempi?» le fece eco il ragazzo ancora confuso.

«Fateci scendere!»

«Senti, hanno anche delle pretese!» commentò scocciata Jessie. «Sentite un po’, ma lo sapete che avete alterato la trama presentandovi qui così all’improvviso?!!»

«Ma smettila! Dovrebbero arrestarvi per molestie a Pikachu!» riprese la parola Misty.

«A proposito, cosa ci fate voi qui?» sgranò gli occhi Vera.

«Che faccia tosta! Noi abbiamo tutto il diritto di essere qui!»

«Rispondete!» insisté Lucinda alterata.

I tre non essendoselo aspettato, soprattutto da lei, sobbalzarono.

«Diamo la caccia a Pikachu naturalmente...» sorrise imbarazzata Jessie.

«Questo significa...» emise la castana.

«Che Ash è qui a Kalos.» completò la sua frase la rossa.

«Grande!» esclamò subito dopo la blu.

Misty la guardò perplessa. «Eh?».

«Lucinda, sei così felice di rivedere Ash?» chiese invece Vera.

«No, grande sono riuscita a prendere una Pokéball!» spiegò.

«GRANDE!!» esclamarono le due.

La ragazza liberò il Pokémon che si rivelò essere Mamoswine e la rete si spezzò lasciandole cadere.

«Ci avete rotto la rete!» strillò Jessie.

«Esagerate, non c’era bisogno di fare tanta scena.» commentò il Pokémon.

«Quale scena!? Ci avevate intrappolate!» sbottò Misty.

«Sì, ma non eravate voi l’obiettivo!» precisò Jessie.

«Vi avremmo liberate!» aggiunse James.

Le tre allora fecero una faccia imbarazzata e si guardarono per un attimo.

«Ora ci dovrete rimborsare!» sentenziò Meowth.

Le tre sgranano gli occhi dallo stupore e corsero via.

«Sono proprio delle maleducate!» commentò Jessie.

«Capisco perché i produttori non le volevano più.» disse a sua volta Meowth.

 

Misty, Vera e Lucinda corsero velocissime anche quando furono certe di aver seminato di molto il Team Rocket. Finché videro Brock parlare con alcuni ragazzi che avranno avuto circa la loro età.

«Ehy Brock!» si avvicinò Misty a passi pesanti. «Perché te ne sei andato via così?» chiese seccata.

«Misty?» emise Ash sorpreso. «Ero già sorpreso di vedere Brock, ma di sicuro non mi aspettavo di vedere te.» le sorrise poi.

«Piantala Ash!» gli disse d’impulso non degnandolo neanche di uno sguardo. «Ash?!» sgranò poi gli occhi guardandolo dopo aver ragionato.

«Come va?» continuò a sorridere.

«Come va?!» gli urlò invece lei nelle orecchie tanto da fargli gelare il sangue nelle vene.

«Vera e Lucinda?» chiese finalmente Brock alla ragazza.

«Come? Ci sono anche loro??» domandò a sua volta l’allenatore.

La castana salutò con il braccio alzato mentre avanzava. «Siamo qui!»

«Ciao a tutti!» le fece eco l’amica.

Ash non riusciva ad uscire dallo stato confusionale. «Sono confuso, eravate d’accordo?»

«Ash, chi sono quelle ragazze?» domandò Clem arrivando.

«Già, chi sono?» ripeté Serena offesa.

«Siamo tutte amiche di Ash.» si sbrigò a dire Misty trovando troppo possessiva quella ragazza.

«Ciao! Come vi chiamate?» chiese curiosa la bimba avvicinandosi alle due ragazze che stavano arrivando.

«Che carina!» commentò Vera. «Io sono Vera!»

«Io mi chiamo Lucinda.» sorrise.

«Io invece Clem! Venite un attimo!» continuò entusiasta prendendole per mano e correndo. «Fratellone!»

«Cosa c’è Clem?» chiese distrattamente.

«Ti presento Vera e Lucinda!» annunciò sorridendo.

Lem arrossì un po’, ma poi si riprese. «C-ciao!».

«Tu come ti chiami?» prese parola Vera.

«L-Lem...» si presentò ancora un po’ in imbarazzo.

«Piacere di conoscerti Lem.» sorrise Lucinda.

«Ora mi spiegate che cosa ci fate qui?» domandò finalmente Ash.

«Perché, non ci vuoi tra i piedi per caso?» chiese Misty offesa e alterata allo stesso tempo.

L’allenatore subito restò di sasso. «No!» sobbalzò poi. «Ma cosa ti salta in mente!?»

«Non si sa mai con te...» disse socchiudendo gli occhi incrociando le braccia sospettosa.

«Siamo in cerca di avventure.» spiegò Lucinda.

«E vogliamo assistere al Varietà Pokémon!» saltò su Vera.

«Il varietà? Veramente?!» sgranò gli occhi la ragazza nel gruppo di Ash.

«Sì...» emise la castana confusa dalla domanda superflua. «Anche a te piace?».

«Certo! Io sono una perfomer!» esclamò in tutta risposta.

«Performer?» ripeté la blu interrogativa.

«In poche parole una che partecipa a quel tipo di gare.» le spiegò Vera.

«Ah, ho capito.»

«Ma nella vostra regione non ci conoscete?» chiese Serena delusa.

«Mi spiace.» prese parola la rossa. «Il Varietà Pokémon è una novità degli ultimi anni, gli allenatori seri ignorano completamente l’esistenza di queste esibizioni.» spiegò tirando il più possibile un sorriso.

«Cosa?» sgranò gli occhi l’altra. «Fai sul serio?!» domandò poi offesa.

«Misty, non ti sembra di esagerare?» le domandò l’amica castana pur rimanendo comunque tranquilla.

«No, non mi va che esibizioni simili siano paragonate alle lotte in palestra o alle gare Pokémon.»

«Certo che sei davvero terribile!» l’accuso la ragazza bionda.

«Sì, Misty, cos’hai? Perchè sei così cattiva con Serena?» si intromise Ash.

«Questa è bella!» sbottò subito. «Che cos’hai tu piuttosto! Non posso credere che tu ti sia messo a viaggiare con gente del genere!» concluse andandosene a passi pesanti.

«Aspetta Misty!» esclamò Vera seguendola.

Lucinda le guardò incerta se seguirle, ma aveva la sensazione di dover restare per chiarire qualsiasi equivoco fosse stato sollevato.

«Sbaglio o ci ha appena offeso?» ruppe il ghiaccio Serena.

«Che antipatica!» commentò la piccola Clem facendo una smorfia.

«Sono sicuro che c’è un equivoco...» disse Lem anche se poco convinto.

«Certo che è un equivoco!» si sbrigò a dire Lucinda. «Misty non è il tipo che si mette a offendere la gente senza un motivo!»

Intanto che parlavano qualcuno si avvicinò. «Eccole finalmente!»

«Ora non ci scappate più!» esclamò Meowth.

La blu dallo stupore sobbalzò. «Oh no! Ancora voi!» gridò prima di correre via.

Il Team Rocket la seguì, mentre gli altri rimasero interdetti, compreso Brock.

 

«Misty, va tutto bene?» chiese Vera sedendosi a bordo del fiume accanto a lei.

La ragazza stava piangendo, ma per non darlo a vedere si copriva gli occhi con le mani.

«Dai Misty, non fare così…!» cercò di rincuorarla. «Se piangi tu allora... io…!» continuò cercando di controllare gli occhi che le diventavano sempre più lucidi.

L’amica nel sentire la voce un po’ rotta dell’altra si tolse le mani dagli occhi per guardarla.

«Vera...» emise mortificata e sorpresa allo stesso tempo.

Subito l’amica non disse niente, ma poi prese coraggio. «Ti manca Ash, vero?!»

Misty tornò a guardare il mare. «Solo un po’...»

«Anche a me manca.» ammise tranquillamente la castana.

Misty tornò a guardarla sgranando un po’ gli occhi, ma poi le sorrise forse un po’ amaramente ma sinceramente. «Beh, Ash è speciale

Arrivò Lucinda di corsa e le altre due la guardarono stupite.

«Misty, Vera! Scappate!» gridò non fermandosi.

«Torna qui!» strillò Jessie correndo.

Le due amiche a quel punto si alzarono.

«Oh no!» si fece scappare Misty.

«Il Team Rocket ci ha seguite!» esclamò Vera quasi contemporaneamente.

La ragazza blu correva a perdifiato già da tanto tempo e ora non ce la faceva proprio più. «Basta! Io non ce la faccio più! Pachirisu esci!» disse lanciando la Pokéball.

«Pachirisu?» ripeté la ragazza dagli occhi verdi che non aveva mai sentito quel nome.

«Aspetta Lucinda!» implorò l’altra che invece aveva capito.

Pachirisu uscì proprio sulla riva del fiume e a contatto con l’acqua emise una potente scarica elettrica che colpì le amiche.

«Oh no! Scusate!» si sbrigò a dire la coordinatrice preoccupata.

Le due caddero schiena contro schiena semicoscienti.

«Tutto ok...» tranquillizzò la capopalestra facendo l’ok con il pollice.

«Visto cosa avete fatto?!» esclamò la ragazza dai capelli blu voltandosi con aria minacciosa.

«Cosa abbiamo fatto noi?» chiese timorosa Jessie.

«Ehy, calma ragazzina…!» prese parola Meowth.

«Sì! Non ci fare male!» implorò James con le mani giunte.

Lucinda però non sembrava intenzionata a cedere e corrugò la fronte. «Pachirisu, usa Scarica!»

Il Team Rocket prese il volo e scomparve alla velocità della luce.

«Sistemati.» sentenziò orgogliosamente. «Misty, Vera, ditemi che state bene!» corse poi dalle amiche scuotendole a turno.

«Tranquilla Lucinda, stiamo bene.» parlò finalmente Misty.

«Parla per te, a me fischiano le orecchie.» si massaggiò la testa Vera.

Lucinda tirò un sospiro di sollievo. «Meno male, non mi sarei mai perdonata se vi fosse successo qualcosa di grave.»

«Puoi stare tranquilla, siamo forti!» chiarì la castana.

Misty le guardava intenerita, erano veramente simpatiche, era fortunata ad averle conosciute. Tuttavia non riusciva a godersi appieno la situazione, perché avvertiva la presenza di qualcuno che le spiava da dietro un cespuglio.

«Ragazze, io vado un attimo da quella parte.» avvertì.

«Va bene.» rispose Vera.

 

«Serve aiuto?!» esclamò la ragazza mettendosi a quattro zampe dentro il cespuglio dopo aver trovato un ragazzo biondo.

Il ragazzo si prese quasi un colpo nel sentirla.

«Beccato!» continuò più severa. «Perché ci stavi spiando?!»

Lui non sapeva proprio cosa dire e non poté neanche perché la ragazza continuò a parlare.

«Ma tu sei l’amico di Ash!» sgranò gli occhi. «Perché ci stavi spiando?!» insisté indurendo il tono più di quanto l’avesse indurito all’inizio.

«Aspetta, non è come sembra, vedi, io ho perso gli occhiali...» sorrise imbarazzato.

«In effetti vedevo che c’era qualcosa di diverso in te.» ci pensò su. «Va bene, ti aiuto a cercarli!» annunciò.

«N-non c’è bisogno che ti disturbi…!».

«Andiamo, non puoi rifiutare il mio aiuto e poi non si lascia un amico in difficoltà.» disse per poi gattonare via.

«A-aspetta!» esclamò lui seguendola.

 

«Ecco qualcosa di sospetto.» disse riferendosi a qualcuno che intonava una strana melodia.

«Cosa intendi?» chiese confuso.

«Non senti questo odore?»

Lem provò ad annusare, però dopo poco gli venne da tossire. «È terribile!» si fece scappare.

«Assomiglia a quello del Magikarp arrosto...» commentò lei. «Ma non è questo il punto, guarda.» indicò il ragazzo che stava cucinando.

«Quelli sono i miei occhiali!» esclamò incredulo.

Il ragazzo sentendo smise di mescolare.

«Ti abbiamo beccato!» saltò in piedi Misty puntando il dito.

«È un piacere rivederti signorina.» disse accennando un inchino.

«Non fare il finto tonto, ti sei rivelato, io l’avevo pensato subito che eri un pessimo soggetto!»

«Addirittura pessimo soggetto?» ripeté togliendosi gli occhiali. «Tieni, non sapevo fossero tuoi.» disse ridandoli al legittimo proprietario sorridendo.

«Ti ringrazio!» ringraziò lui felice rimettendoseli.

«Non lo ringraziare, dopotutto è lui che te li aveva rubati!» ricordò la ragazza.

L’inventore la guardò confuso sul cosa dire.

«Nel perfetto stile del chi trova tiene.» spiegò con un perenne sorriso stampato in faccia.

La rossa fece una faccia disprezzante. «Vieni Lem! Andiamocene da gente come questa!» esclamò tirandoselo dietro per il braccio.

Spighetto salutò con un braccio alzato. «Tornate a trovarmi!»

 

«Dov’è andata Misty?» domandò Vera.

«Non lo so, vuoi che andiamo a cercarla?» chiese a sua volta Lucinda.

Prima che potessero dire altro però arrivò Clem di corsa.

«Vera, Lucinda! Il mio fratellone è sparito!» disse allarmata.

Le due si guardarono per un attimo.

«Anche Misty è sparita!» esclamò poi la castana.

Lem e Misty arrivarono proprio in quel momento, tuttavia non si accorsero di loro perché stavano parlando tra di loro.

Quando furono abbastanza vicini la bambina bionda fece finta di schiarirsi la voce.

«Clem!?» esclamò Lem sorpreso.

«Cosa stavi facendo?! Il cascamorto con questa vecchia stregaccia?!»

«VECCHIA STREGACCIA A CHI?!!» tuonò Misty come una furia.

«Clem che cosa dici? Non sei molto educata...» disse lui non sapendo cosa fare per essere più autoritario.

«Non mi importa se non sono educata.» disse con aria sbruffoncella. «Lo stereotipo della Tsundere non mi incanta.»

«Piccola insolente… a chi hai dato dello stereotipo…?!»

«Ora basta Clem!» trovò finalmente il coraggio di sgridarla il ragazzo. «Chiedi immediatamente scusa a Misty.»

Clem la guardò incrociando le braccia con un’espessione assolutamente risentita.

«Scusa.» disse semplicemente per poi voltarsi e andarsene.

La rossa era ancora fuori di sé, quindi Lem decise di dirle qualcosa.

«Ti prego non farci caso, a volte è una vera peste.» disse mortificato.

Nonostante quelle parole Misty continuava a tremare dalla rabbia.

«Se non vi somigliaste tanto fisicamente crederei che uno dei due sia stato adottato… c’è un abisso tra i vostri caratteri…!»

Proprio in quel momento Vera corse ad abbracciarla e lei dallo stupore non poté fare a meno di calmarsi.

«Meno male che sei di nuovo qui!» esclamò sorridendo.

«Non sono sparita neanche per dieci minuti...» ribatté l’altra confusa.

«Penso che dovremo tornare dagli altri.» prese la parola Lucinda.

«Giusto!» esclamò la castana sciogliendo il suo abbraccio con Misty. «Saranno preoccupati.»

 

Mentre stavano tornando Misty si avvicinò a Lem.

«L’ho capito, sai?» dissi lei con aria ovvia.

«Eh?» emise il ragazzo biondo confuso.

«Ci hai seguite perché temevi che il Team Rocket ci facesse del male.»

«T-ti sbagli! Io non vi ho seguite!» era diventato all’improvviso molto agitato. «Avevo perso…!»

«I tuoi occhiali, lo so.»

Lem non sapeva che cosa dire, pensava che se lo sapesse quella conversazione non avesse alcun senso.

«Hai perso davvero gli occhiali o non li avremmo ritrovati.» disse Misty. «Però li hai persi vicino al cespuglio dove ti ho trovato perché ci hai seguite o vorresti negarlo?»

Lui aveva abbassato il capo sconfitto.

«No, hai ragione.»

«Non devi sentirti in colpa, ti fa onore.» disse per poi sorridere.

«Davvero??» gli scappò da quanto era stupito.

«Sì, almeno tu sei accorso in nostro aiuto a differenza di un allenatore di mia conoscenza.»

«Ve la cavate benissimo anche da sole.»

«Perché siamo ragazze dalle mille risorse.»

A forza di camminare erano tornati dagli altri.

«Finalmente, dove eravate finiti?!» chiese Ash che aveva tutta l’aria di essere stato in ansia tutto il tempo.

Vera andò verso di lui e gli posò una mano sulla spalla con aria afflitta.

«Non ostenterei preoccupazione se fossi in te...»

Anche se era rimasto confuso da quello che aveva detto l’amica capì cosa intendeva quando Misty si infiammò.

«AH, ORA SEI PREOCCUPATO?!» gridò cominciando ad avvicinarsi. «Ti ricordo che è successo tutto a causa tua!»

«Sei troppo sensibile, non sei cambiata per niente in questi anni.» commentò sorridendo.

Se all’inizio la ragazza dai capelli rossi era confusa da quello che Ash aveva detto un secondo dopo era tornata subito arrabbiata, ma molto più di prima.

«Ora lo picchio…!» le scappò serrando i pugni.

Fortunatamente la castana corse da lei.

«Basta Misty, ti prego...» mormorò con aria mortificata.

«È con me che ce l’hai, no?!» esclamò all’improvviso Serena. «Allora perché non mi affronti invece di prendertela con Ash!?»

«Scusa, com’è che ti chiami?»

Serena rimase spiazzata in men che non si dica.

«Ah giusto, Serena.» si rispose da sola. «Allora perché non fai come il tuo nome e stai serena?! Non mi importa abbastanza di te per arrabbiarmi!»

«D-di Ash invece ti importa molto!»

Tutto si fermò quando la ragazza bionda pronunciò quelle parole.

Misty era semplicemente incredula.

«Ma per favore...» disse con tono sprezzante voltando loro le spalle.

Mentre se ne andava Clem disse qualcosa a Serena.

«Non ascoltarla, è solo una grande maleducata.»

Lucinda guardò preoccupata la scena per poi guardare Vera che dagli occhi tradiva terrore. Come avrebbero fatto ad andare d’accordo con i nuovi amici di Ash? Sembravano tanto diversi da loro...

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Centro Pokémon, invenzioni e tante novità ***


Capitolo 2 - Centro Pokémon, invenzioni e tante novità

SIGLA REALIZZATA DA ME

Avevano passato la notte al Centro Pokémon e al loro risveglio a preparare la colazione ci aveva pensato Brock.

Erano seduti al tavolo che aveva pensato Lem ad apparecchiare.

«E così ho vinto il mio secondo fiocco.» disse Vera a Lucinda mentre erano sedute.

«Questa storia è davvero buffa.» commentò l’amica soffocando una risata. «Il Team Rocket è davvero incorreggibile.»

«Ci credi che imbranati come sono nessuno è ancora riuscito a prenderli?»

«Ci credo, sono inafferrabili quando decollano alla velocità della luce.»

In quel momento Misty si avvicinò al tavolo sbadigliando.

«Buongiorno ragazze.» le salutò. «Buongiorno Brock!» alzò la voce per farsi sentire anche da lui dal momento che era lontano.

«Buongiorno Misty!»

La ragazza dai capelli rossi sorrise brevemente e tornò a guardare le amiche.

«Ash e il suo simpatico seguito non si sono fatti ancora vedere?» chiese.

«Credo stiano ancora dormendo.» rispose Lucinda.

Misty si guardò un po’ intorno non sapendo neanche lei bene cosa cercava, ma poi vide Lem e i suoi occhi si illuminarono.

«Là però c’è Lem!» disse con tono eccessivamente entusiasta. «Ehi Lem!» esclamò alzando un braccio e andando verso di lui.

Vera guardò Lucinda incredula.

«Ci ha quasi ignorate.» disse non potendo credere alle sue stesse parole.

«Esagerata, ci ha salutate.»

«Sì, ma poi è andata subito da Lem.» precisò la castana. «Credi che le piaccia?»

«Se dici così mi ricordi qualcuno...»

«Davvero? Chi??»

Vera era diventata curiosissima di sapere chi fosse, ma Lucinda non era poi così sicura di volerglielo dire.

«Nessuno!» esclamò scuotendo le mani.

Davanti a loro si presentò Iris e non poterono fare a meno di guardarla confuse.

«Iris, che coincidenza incontrarti qui!» esclamò la ragazza dai capelli blu.

«Già, che combinazione!» le fece eco Vera.

«Ciao ragazze, mi sono svegliata adesso, ma avrei fatto meglio a restare a dormire...»

«Perché??» domandarono le due quasi contemporaneamente.

«Spighetto dorme ancora e io sto morendo di fame...»

«Se vuoi puoi fare colazione con noi.» propose Lucinda.

«Veramente!?» esclamò Iris illuminandosi.

«Sicuro, c’è posto per tutti al nostro tavolo!» confermò Vera.

Arrivò Spighetto proprio in quel momento.

«Ecco dov’eri finita Iris.» disse sorridendo una volta fermo di fronte a loro.

La ragazza dai capelli viola fece un’espressione che tradiva di essere in difficoltà.

«Oh ciao!» esclamò il ragazzo accorgendosi delle due. «Che coincidenza incontrarvi ancora!»

«Ciao!» lo salutò la castana.

«Iris, non avevi detto che stava ancora dormendo?» domandò Lucinda confusa.

Spighetto sbatté gli occhi confuso. «Certo che no, mi sono alzato ben prima di lei… Iris, perché gli hai detto così?»

 

«Ciao Lem, cosa fai?» chiese Misty vedendo che era seduto e stava avvitando delle viti su un cubo di metallo.

Quando si accorse di lei però alzò lo sguardo.

«Ciao Misty, sto apportando delle modifiche a una delle mie invenzioni.»

«Invenzioni? Quindi sei un inventore!»

«Già...» emise leggermente imbarazzato. «Ti presento il dispositivo Lemmico 20070!» aggiunse più entusiasta alzando il dispositivo in modo da farglielo vedere.

«Cavolo...» le scappò ammirata. «Come funziona?!» chiese sedendosi sulla panchina di fianco a lui.

«È un cubo di rubik particolare, se premi questo pulsante comporrà una serie di colori che sarà in grado di dirti come andrà la tua giornata.»

«Fantastico! E funziona?» chiese impaziente.

«Non molto bene, per questo sto apportando delle modifiche.»

«Posso provare?!» domandò con occhi scintillanti.

«Ma ti ho appena detto che non funziona tanto bene...» emise Lem a disagio.

«Fa lo stesso, solo per vedere come funziona!» esclamò prendendogli l’invenzione dalle mani.

Misty premette il pulsante anche più volte, ma non successe niente.

«Sembra che non funzioni...» commentò continuando a provare.

Scoppiò una piccola nuvola di fumo che scompigliò i capelli alla ragazza.

«Tieni!» disse imbarazzata risistemandosi velocemente i capelli e ridandogli il cubo.

«Scusami, succede sempre...»

«Sempre?» non poté fare a meno di ripetere sorpresa. «Non preoccuparti, tu mi avevi avvertita, sono stata io ad insistere.» sorrise anche se in modo un po’ forzato.

«Ehi fratellone!» esclamò Clem ancora in corsa, ma poi vedendo Misty si fermò guardandola confusa. «Hai la faccia tutta nera, almeno lavati.» disse con tono del tutto ostile incrociando le braccia.

La ragazza stava già tremando di rabbia quando Lem decise di intervenire.

«È colpa della mia invenzione, ha rilasciato del fumo all’improvviso.»

«Lo sapevo.» disse per poi tornare a guardare Misty. «Hai molto da imparare sul mio fratellone se davvero vuoi far breccia nel suo cuore.»

«Clem!» esclamò lui già minacciando di arrossire.

La piccola sorrise soddisfatta e corse via senza più dire niente.

«Ti prego scusala di nuovo, a volte proprio non la capisco...»

Misty per un lungo istante non disse niente, sembrava pensierosa.

«Certo, dopotutto è ancora molto piccola.» disse anche se infondo era la prima a non essere del tutto convinta delle sue parole.

 

«Comincio a pensare che tu non voglia mangiare la colazione che ho preparato io.» disse Spighetto un po’ amareggiato.

«È così, dovresti prendere parte ad un corso di cucina!» esclamò Iris.

«Senza peli sulla lingua la ragazza...» commentò Vera in modo che solo Lucinda potesse sentire.

«Cucino così male?» chiese giù di morale.

«Sei peggiorato un sacco negli ultimi anni!»

«Quei due sono come cane e gatto...» mormorò la castana isolando la sua voce con la mano.

«Non me li ricordavo così...» commentò a sua volta l’amica esterefatta.

La bambina dai capelli biondi ora correva verso di loro.

«Vera! Lucinda!» esclamò entusiasta.

Quando si fermò notò subito Iris e Spighetto. «E voi chi siete?» chiese confusa.

«Ciao, il mio nome è Iris.» si presentò con un mezzo sorriso.

«Io invece mi chiamo Spighetto, intenditore Pokémon di categoria A.» disse l’altro accennando un inchino con la mano sul cuore.

«Va bene...» mormorò Clem ancora perplessa. «Piacere!» esclamò poi entusiasta.

Misty e Lem stavano tornando dagli altri, ma quando la ragazza dai capelli rossi vide che c’erano anche Iris e Spighetto si fermò di colpo.

«Non ci credo, ancora loro!» esclamò prima di riprendere a camminare. «È una congiura!? Per caso ci state seguendo?!!» si fermò indicando Spighetto.

«Piacere di rivederti signorina...» disse il ragazzo dai capelli verdi sorridendo decisamente in modo forzato.

«Che maleducata che sei.» commentò Clem incrociando di nuovo le braccia con una smorfia.

La ragazza rossa guardò la bambina, ma si riguardò bene dal non far vedere di essere arrabbiata.

«Sarà meglio che andiamo...» disse Iris approfittando della distrazione di Misty per prendere sottobraccio Spighetto e correre via.

«Per caso stanno insieme?» chiese la piccola Clem alle presenti. «Sono una strana coppia, ma inspiegabilmente carina.» aggiunse.

«Non ne ho idea...» disse Vera pensosa per poi rivolgersi all’amica seduta di fianco a lei. «Tu Lucinda lo sai? Dovresti conoscerli meglio di noi.»

«Non ne ho idea...» ammise sorridendo imbarazzata.

«Le coppie imprevedibili sono anche le più belle.» disse ancora Clem, poi guardò Misty che ricambiò il suo sguardo confusa.

 

Più tardi erano rientrati nel Centro Pokémon e trovarono Ash e Serena seduti sul divanetto. L’allenatore stava leggendo una rivista dal titolo: Come diventare Maestri Pokémon nel giro di una settimana, mentre la ragazza bionda digitava qualcosa sul suo tablet (non so il vero nome del dispositivo, ma so che Serena nell'anime l'aveva).

«Allora eravate qui!» esclamò Misty già fuori di sé.

«Brock aveva preparato la colazione, perché non siete usciti a mangiare con noi?» chiese Vera confusa quasi subito dopo.

«Ash si è svegliato tardi, così l’ho aspettato.» spiegò Serena.

«Non sapevo foste fuori a fare colazione, abbiamo preso solo qualcosa al bar.» aggiunse Ash.

«Bar? Da quando ti sei messo a preferire il cibo del bar piuttosto che i piatti fatti in casa di Brock??» domandò Misty talmente perplessa da non aver più la forza di arrabbiarsi.

«La forza dell’abitudine immagino.» rispose alzando le spalle.

«Certo...» bofonchiò la ragazza dai capelli rossi poco convinta.

Ci fu una breve pausa al termine della quale Serena esclamò qualcosa entusiasta.

«Hanno appena caricato un nuovo video!»

«Nuovo video?» ripeté Lucinda confusa.

«Ho sentito che li caricano spesso prima di un Varietà Pokémon.» le spiegò Vera.

La ragazza bionda digitò qualcosa sull’oggetto elettronico, ma poi si fermò confusa.

«Ah no, non è un video, è un post...»

«Cosa dice?!» chiese Clem curiosa.

«Cari artisti, è con mio immenso piacere...» cominciò a leggere, ma presto si limitò a leggere solo nella mente. «Non ci credo!» esclamò alla fine entusiasta.

«Cosa!?» incalzò la bambina ormai non stando più nella pelle.

Serena alzò lo sguardo su di lei e gli altri. «Ci sarà una festa da ballo!»

«Una festa!?!!» esclamò di nuovo la bimba bionda. «Hai intenzione di partecipare!?»

«Sì! Sarà divertente!»

«Una festa con vestiti e musica da gala?!» esclamò Vera non riuscendo più a trattenersi con occhi sognanti.

Serena la guardò per un momento confusa, poi tornò con gli occhi sul tablet. Non passò molto tempo prima che diventasse rossa come un peperone.

«Che succede?» chiese Lem confuso dalla sua reazione.

La ragazza rialzò la testa e sorrise con fare mortificato. «Ecco… ho letto che per partecipare mi serve un accompagnatore...»

«E allora? Immagino sarà Ash.» disse Misty poco interessata incrociando le braccia dietro la testa.

Nessuno, a parte Lucinda, sembrava avere una particolare reazione a quello che aveva detto Misty. Ad eccezion fatta di Serena naturalmente che arrossì ancora di più voltandosi a guardare Ash.

«Perché proprio io?» chiese confuso e per niente agitato.

«Seriamente?» chiese retorica Misty incrociando ora le braccia sul torace.

«Ash, t-ti andrebbe di essere tu il mio accompagnatore...?»

Le guance di Serena avevano raggiunto tonalità di rosso di cui tutti ignoravano l’esistenza.

«Certamente!» esclamò sorridendo.

«Come farà poi ad essere così nervosa...» mormorò tra sé e sé Misty per poi decidere di voltarsi ed uscire.

«La solita cafona.» commentò Clem con una smorfia.

«Misty!» si fece scappare Lem seguendola.

 

Il ragazzo biondo trovò Misty seduta a guardare il cielo sulla stessa panchina dove erano seduti quella stessa mattina.

«Va tutto bene?» le chiese avvicinandosi.

Quando lei si accorse di lui lo guardò sorpresa.

«Non mi aspettavo di vederti, mi hai seguita di nuovo, ormai è diventata un’abitudine.» disse con un mezzo sorriso.

«Scusami, forse volevi rimanere da sola...» mormorò a quel punto mortificato.

«Non fa niente, siediti.» lo rassicurò lei soffocando una risatina.

Lem si sedette accanto a lei.

«Ci sei rimasta male quando Serena ha chiesto ad Ash di essere il suo accompagnatore?»

«Per niente, avevo capito subito che le piace Ash.»

«E ti dà fastidio?»

«Fastidio?» ripeté incredula. «Come potrebbe darmi fastidio?? Beh… in effetti in un certo senso sì.» aggiunse guardando il cielo.

«Che intendi?»

«Vedi.» iniziò tornando a guardarlo. «Ash è come un fratellino minore per me, anche se abbiamo pochi mesi di differenza, e quella ragazza non mi piace per niente… non la trovo adatta a lui.»

«Forse hai ragione, ma ti posso assicurare che Serena non è per niente una cattiva persona e Ash le piace davvero parecchio.» sorrise.

«Vedremo.» incrociò le braccia poco convinta. «Piace anche a te l’idea di una festa da ballo?»

Diventò all’istante rosso dall’imbarazzo.

«D-diciamo che non è il genere di cose che mi fanno impazzire...»

«Lo immaginavo.» disse trattenendosi dal ridacchiare e invece sorridendo solo.

«Sai, non immaginavo che considerassi Ash come un fratello.»

«Perché no? Infondo abbiamo viaggiato insieme quando era ancora la sua prima esperienza come allenatore.»

«Dici davvero?!» non poté contenersi dallo stupore.

«Già.» confermò lei. «A Kanto e Johto.»

«Wow! Ne avete fatta di strada!»

«E non è niente in confronto a quanto ha viaggiato lui.» disse stavolta ridacchiando per davvero. «Ma davvero Ash non vi ha mai parlato dei suoi viaggi?»

«No, infatti sono stupito.»

«Viaggiavamo tutti con Ash.» spiegò. «Mi riferisco a Brock, Vera e Lucinda… ah e anche quei due tizi strani che hai visto stamattina… mi pare si chiamino Iris e Spighetto.»

«Caspita! Ash ha davvero un sacco di amici.»

«Ma non gli importa abbastanza da ricordarsi di venirci a trovare ogni tanto.»

«Non credo sia così, è solo che sai com’è lui, perennemente pilotato verso nuove avventure!» esclamò cercando di tirarle su il morale.

Misty rise debolmente. «Sei un bravo ragazzo Lem.» concluse sorridendo.

L’inventore sentendoselo dire arrossi terribilmente, ma fece del suo meglio per non darlo a vedere.

Intanto Clem era uscita alla ricerca del suo fratellone e quando lo vide parlare con Misty si nascose dietro un albero con aria seria.

 

Ora erano Vera e Lucinda ad essersi sedute sul divanetto. Stavano parlando dei fatti appena accaduti.

«Credi che dovremmo andare a cercare Misty?» chiese la ragazza dai capelli blu. «È da molto che è uscita.»

«No, non hai visto che Lem l’ha seguita?» domandò l’altra retorica. «È così romantico! Quei due formano una bella coppia!» esclamò giungendo le mani con aria sognante.

«Chi forma una bella coppia?» chiese Serena passando da quelle parti.

Le due la guardarono confuse. Perché solo ora sembrava considerarle?

«Misty e Lem...» mormorò la castana.

«In bocca al lupo per la festa!» esclamò Lucinda facendo del suo meglio per sorridere anche se ne avrebbe volentieri fatto a meno.

«Grazie, spero che sarà super divertente!» esclamò lei entusiasta.

«E Ash? Non era con te?» le chiese Vera.

Serena la guardo confusa. «Non lo so, so che stava cercando Lem.»

Ash arrivò di corsa da un’altra stanza.

«Ragazze, avete visto Lem?»

«È uscito prima con Misty, ma non sappiamo dove siano.» spiegò la ragazza dai capelli castani.

«Con Misty?» sgranò gli occhi Ash. «Quei due sono amici?»

«Molto amici!» esclamò Vera sorridendo.

«Cosa vuoi dire?» chiese il ragazzo confuso.

«Lascia stare Ash.» si intromise Lucinda alzandosi in piedi. «Usciamo a cercarli.»

L’amica senza obiettare si alzò a sua volta.

Quando andarono verso la porta Ash le seguì con lo sguardo.

«Ho guardato quando inizia la festa.» disse Serena per attirare la sua attenzione. «E ho scoperto che è stasera!» concluse entusiasta.

«Così presto?»

«Che ti prende?»

«Scusa, niente è solo che… sei sicura che io vada bene come accompagnatore?»

L’allenatore stava cominciando a manifestare i primi dubbi, così Serena anche se incerta cercò di tranquillizzarlo.

«È solo un ballo, non devi averne paura...»

«Sono scoordinato come pochi, non so se ce la faccio a ballare tutta sera.» ridacchiò imbarazzato.

La ragazza bionda sorrise. «Andrà bene vedrai.»

 

Vera e Lucinda stavano cercando Misty e Lem, quando videro Clem dietro un albero.

«Cosa credi che ci faccia Clem lì?» domandò confusa la castana.

«Non ne ho idea, avviciniamoci.» disse l’amica.

Appena furono vicine la bimba si accorse immediatamente di loro, quasi contemporaneamente a quando loro due si accorsero di Misty e Lem.

«Ciao Clem, che ci fai qui?» le chiese Lucinda.

«Spiavi tuo fratello e Misty?» domandò Vera quasi facendo eco all’amica.

«Ragazze!» esclamò per poi tornare a guardare i due sulla panchina. «Non mi piace che il mio fratellone passi molto tempo con quella...»

Le due amiche si guardarono per poi tornare a guardare lei.

«Clem, Misty ha un carattere forte, ma non è cattiva.» le disse la coordinatrice.

«Sì, vi siete sono prese male, conoscendola meglio capirai quanto è simpatica.» aggiunse l’altra.

Clem si rivoltò verso di loro confusa.

«Anche voi due siete molto carine, non capisco perché a mio fratello piaccia proprio quella vecchia stregaccia.»

«Non funziona così Clem, se gli piace Misty gli piace lei, punto.» tentò di spiegarle Lucinda in termini che potesse capire.

«E poi smettila di paragonare Misty a una vecchia strega, non è né vecchia né una strega.» aggiunse ancora Vera.

Il piccola Clem ora si sentiva visibilmente in colpa e si voltò di nuovo verso il fratello e la ragazza.

 

«Non pensavo che ne aveste passate così tante.» commentò Lem dopo che Misty gli aveva raccontato dell’ennesima avventura nella regione di Kanto.

«Tante e molte di più.» precisò lei. «Prima o poi te le racconterò tutte, ma probabilmente mi ci vorrà una vita.»

«Mi ha sorpreso, quindi Brock è un don giovanni, non l’avrei mai detto.»

«Altroché, ci ha fatto vergognare un sacco di volte a causa delle sue attitudini.» disse. «E so che ha continuato a comportarsi così per anni.»

«Tutto questo mi ricorda qualcuno...»

«Chi?» chiese incuriosita.

«So che non è la stessa cosa.» cominciò a spiegare. «Ma c’è una persona che mi fa spesso vergognare parecchio...» continuò lottando contro sé stesso per non arrossire.

«Chi? È Ash??»

Lem non continuò subito a parlare a causa dell’imbarazzo.

«È Ash.» disse esasperata. «Che combina adesso quello?»

«No, non è Ash, ma mia sorella Clem...»

Misty sgranò gli occhi dallo stupore.

«E… cosa fa per farti imbarazare tanto…?»

«Fin da quando eravamo piccoli i nostri genitori erano sempre molto impegnati con il lavoro.» cominciò a spiegare. «Mi occupavo io di Clem e facevo del mio meglio perché non si sentisse mai sola.» continuò. «So che non è facile crescere senza avere qualcuno che stia con te per guidarti passo passo, a me è successo e credo sia il motivo delle mie molte insicurezze.»

«Non devi sentirti in imbarazzo per questo.» disse lei posandogli una mano sulla spalla. «È tua sorella Lem e ti fa onore volerle così bene.»

«Non è questo che mi mette in imbarazzo.» disse ancora ormai impresso nel racconto. «Credo sia per gratitudine o perché mi vede tanto impacciato e insicuro… ogni volta che vede una bella ragazza le chiede se sarebbe interessata a prendersi cura di me...»

Misty era diventata paonazza e nel giro di pochi secondi aveva già tolto la mano dalla spalla di Lem. «Beh, le sorelle!» esclamò ancora rossissima. «Pensa che le mie sono sempre via! Non le vedo da un sacco! E devo essere sempre io a prendermi cura della palestra! A proposito, speriamo che se ne stiano occupando loro ora che io non ci sono…!»

La ragazza cominciò a parlare a raffica senza pensare. Era nervosa e soprattutto ancora rossissima in volto.

«Non sapevo che avessi delle sorelle… aspetta, hai detto palestra?!» esclamò sorpreso. «Sei una capopalestra?!» aggiunse stupito guardandola.

«S-sì...» balbettò non riuscendo a sostenere il suo sguardo. «D-di Pokémon d’acqua...»

Lem meditò un momento su cosa dire. «Anch’io sono un capopalestra, di Pokémon elettro!»

«Sul serio?!» esclamò Misty tornando all’istante del suo colore naturale.

 

Mentre Vera, Lucinda e Clem erano ancora dietro l’albero a spiare Lem e Misty, Ash si avvicinò a loro confuso.

«Ehi?» salutò incerto alzando un braccio.

Quando le tre si voltarono e lo guardarono altrettanto confuse lui finalmente parlò.

«Cosa ci fate qui?» chiese. «Non stavate cercando Lem e Misty?»

«Guarda un po’ laggiù.» disse Vera spostandosi per fargli vedere Lem e Misty.

«Li avete trovati!» esclamò sorpreso. «Ma come mai state qui a spiarli anziché andare da loro?»

«Non ce la sentiamo di rovinare un momento così bello!» esclamò Vera sognante.

«È proprio vero che gli opposti si attraggono!» esclamò a sua volta Clem.

Neanche da dire quanto fosse perplesso Ash.

«Serena ha detto che la festa è stasera.» disse.

«Così presto?!» si lasciò scappare Lucinda.

I presenti la guardarono stupiti.

«È quello che ho detto anch’io.» commentò l’allenatore. «Per questo dobbiamo chiamare subito Misty e Lem, non so come potrebbe prenderla Serena qualora facessimo tardi...»

«A proposito, lei dov’è?» chiese Vera.

«È rimasta dentro, stava spazzolando i suoi Pokémon.» rispose Ash.

«Dobbiamo proprio chiamarli?» chiese Clem guardando per un attimo il fratello e la ragazza rossa. «È la prima volta che vedo Lem così a suo agio con una ragazza...»

«Sì, dobbiamo… aspetta, che vorresti dire??» chiese il ragazzo con un enorme punto interrogativo sulla testa.

Vera isolò la bocca con la mano e si avvicinò all’orecchio di Lucinda. «Ash non ci capisce mai niente quando si tratta di queste cose.»

«Chi l’avrebbe detto che Lem e Misty sarebbero diventati amici.» commentò l’allenatore sorridendo.

«Molto più che amici!» sorrise a sua volta Clem entusiasta.

Ash non disse più niente, ma era più confuso che mai.

Misty e Lem ora si erano accorti di loro e li guardavano.

«Ehi ragazzi, siete tutti lì?» domandò Misty confusa.

«Ci stavate cercando?» chiese Lem subito dopo.

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