Enchantment: Between Hufflepuff and Slytherin

di Jeo 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Step 1- First Contact ***
Capitolo 2: *** Step 2- Meet ***



Capitolo 1
*** Step 1- First Contact ***


 

N.d.A- Chaossu!
Non ho molto da dire veramente, una storiella senza pretese su due personaggi originali creati da me, ambientata nel dopo guerra ma con leggere variazioni per doveri di trama e per mio gusto personale, spero possa piacere a tutti! Prima storia nel fandom, spero di non fare brutta figura!

Grazie a tutti quelli che mi sosterranno e che mi sostengono dall'inizio.

Stay Strong.

 

Jeo 95/ArhiShay

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Con un sospiro seccato e malevolo, sistemandosi un ciuffo di capelli neri sul capo, Declan Price fingeva di ascoltare i rimproveri della preside McGonagall sul suo comportamento antisociale, sulla sua condotta discutibile, e sul continuo marinare le lezioni per nascondersi da qualche parte a fumare.

Declan annuiva, fingeva che la cosa lo interessasse almeno in parte, quando in realtà nemmeno una parola della preside riusciva a smuoverlo dalle sue convinzioni. Non ci era mai riuscita.

Fu il turno della McGonagall di sospirare, guardando con occhi stanchi e pazienti quel giovane ragazzo ribelle che cresceva sotto il suo sguardo attento, più vicino a trasformarsi in un uomo il cui destino era scritto nell'oscurità, ma che Minerva non voleva permettergli di diventare.

«Quanti anni sono che frequenta Hogwarts, signor Price?»

«Questo è il mio quarto anno, professoressa.»

Declan la fissò impassibile, i suoi occhi azzurri e limpidi come il ghiaccio, intensi e distanti, troppo freddi per appartenere ad un ragazzo così giovane, non lasciavano trasparire alcuna emozione. Semplicemente la guardava, aspettando che continuasse e finisse il suo discorso, chiedendosi quando quell'inutile colloquio sarebbe giunto al termine, permettendogli così di congedarsi e rientrare nella quiete della sua stanza.

Alla fine la preside non poteva fargli nulla, non finché i suoi voti erano così alti ed il suo discutibile atteggiamento non coinvolgeva altri studenti e professori della scuola.

«E in tutto questo tempo non sei riuscito a farti nemmeno un amico, signor Price, neanche tra i Serpeverde.»

Ghignando, sfoderando quel raro sorriso ferino con cui spesso sbeffeggiava la gente, Declan interruppe il discorso della preside con una finta risata.

«Ha parlato con il Professor Potter ultimamente? No, perché la ramanzina sull'amicizia spesso me l'ha fatta anche lui, qualcosa come tre volte a settimana.» una cantilena di cui ne aveva piene le tasche.

Minerva lo guardava, e più sentiva lo sguardo compassionevole della preside su di sé, più Declan sentiva la rabbia montargli dentro come un vulcano in eruzione. Non aveva bisogno della sua pietà o della compassione di qualcuno, si era scelto da solo quella strada solitaria, e non se ne pentiva affatto.

«Non sottovalutare l'aiuto che può dare un amico, signor Price, tutti abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco.»

Un verso stizzito soffiò tra le labbra del ragazzo, carico di veleno come le parole che seguirono.«Non io, meglio da soli, che con una bacchetta puntata alla schiena.»

Voleva aggiungere qualcosa Minerva, ma non trovò le parole adatte a controbattere il discorso del giovane. Rimase semplicemente in silenzio, ad osservare Declan che cresceva da solo, isolato da tutti, immerso in talmente tanta oscurità da soffocare chiunque provasse anche solo ad avvicinarlo.

«Posso andare ora, professoressa?» non aspettò che gli desse il permesso, semplicemente se ne andò e prese la porta, diretto verso il passaggio che l'avrebbe riportato nei corridoi della Torre Est dai quali poi sarebbe tornato nei sotterranei.

La McGonagall sospirò, congedando l'ormai caso disperato di Serpeverde e concentrandosi sullo studente che a breve sarebbe entrato nel suo ufficio non appena il giovane Price se ne fosse andato.

«Aspetti, signorina Mills! Non ha ancora finito!»

Prima ancora di aprire la porta, Declan si ritrovò faccia a faccia con una ragazzina dai corti capelli biondi e scompigliati, con una più lunga ciocca viola che le incorniciava il viso sul lato destro, intenta ad entrare in quell'ufficio da cui lui si affrettava ad uscire.

Fu lo scontro di un attimo, non si guardarono nemmeno negli occhi, eppure, quell'istante sembrò eterno ad entrambi. Si strisciarono accanto in un secondo, il gomito di lui sfiorò la spalla di lei, e quando la porta si richiuse alle sue spalle, Declan decise di lasciarsi alle spalle tutto ciò che era successo quella sera.

Una doccia calda, una sigaretta ed una buona dormita erano tutto ciò di cui aveva bisogno.

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

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Capitolo 2
*** Step 2- Meet ***


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Le lezioni di Erbologia erano state cancellate quel giovedì pomeriggio, e Declan aveva deciso di starsene in disparte nei giardini esterni di Hogwarts, a fumare una delle sue sigarette babbane preferite all'ombra di un vecchio albero a cui nessuno si sarebbe certo avvicinato.

E se aveva un po' di fortuna, né il professor Potter né nessun altro membro del corpo docenti di Hogwarts l'avrebbe trovato.

Con un sospiro lasciò che il fumo gli scivolasse fuori dalle labbra, socchiudendole appena e tracciando piccoli gesti nell'aria con le dita, così come aveva fatto tante e tante volte, quando poteva stare solo e rilassarsi.

Prendendo vita sotto i segni di Declan, il fumo si trasformò nel logo di Hogwarts, poi in quello fiero dei Serpeverde -la sua casata, gli ambiziosi, gli astuti- per poi spostarsi a Corvonero, Grifondoro ed infine i Tassorosso.

Giocherello ancora un po' con il fumo della sigaretta, perso nei propri pensieri, ignorando il fastidioso scricchiolare dei rami sopra la sua testa, probabilmente colpa di qualche strano uccello che aveva deciso di costruirsi un nido proprio da quelle parti.

«Attento!»

Un urlo, un attimo, e Declan si ritrovò schiacciato da un peso ingombrante che non aveva saputo identificare, ma che sembrava indossare la sua stessa tunica nera e lunga.

«Ahi ahi che male...»

La voce di una ragazza che mugugnava dolorante gli arrivò alle orecchie, e Declan si morse la lingua per non inveirle contro che dovrebbe essere lui a lamentarsi, considerato che le aveva fatto involontariamente da cuscino durante la sua caduta.

«Ti spiace alzarti? Pesi!» sbottò infine, allontanando di malagrazia il peso morto e mettendosi a sedere, volendo guardare dritto negli occhi il colpevole di tutto.

C'era una ragazzina dai corti capelli biondi, arruffati e pieni di foglie, la divisa sembrava sgualcita, ed aveva braccia e gambe piene di graffi e tagli leggeri, roba che Madame Pomfrey avrebbe potuto curare in pochi attimi. Aveva un taglietto anche sul viso, all'altezza dello zigomo destro.

«Ahahah scusami tanto! Stavo cercando un buon punto di osservazione e sono scivolata!»

Aveva grandi occhi marroni, allegri e spensierati, che si scontrarono con i suoi azzurro ghiaccio, l'esatto opposto l'uno dell'altra.

La vide rialzarsi, pulirsi la divisa e scuotersi furiosamente i capelli, fino a togliere ogni traccia di rami e foglie presenti, allungando poi una mano verso Declan invitandolo a prenderla per rialzarsi.

«Sono Connie Mills, Tassorosso e futura esperta di Animali e Creature Magiche! Tu sei...?»

Alzando un sopracciglio, Declan scansò la mano della ragazza e si alzò in piedi, pensando fosse strano che quella ragazza non l'avesse riconosciuto, ma non vi diede poi troppo peso.

«Declan Price. Ora sparisci.»

Ora, normalmente quando qualcuno sentiva il suo nome o lo riconosceva, la prima reazione era mettersi a balbettare scuse insensate, abbassare lo sguardo e tentare in ogni modo di allontanarsi quanto prima possibile da lui.

Connie Mills non era qualcuno di normale, evidentemente -e non solo perché era letteralmente volata giù da un albero- poiché se ne era rimasta lì in piedi, fissandolo con quel suo sorriso stampato in volto.

«Piacere Declan! Perdonami ancora per la caduta, sai a volte succede di perdere l'equilibrio.» e a giudicare dal suo stato, a lei capitava spesso.

Si frugò fra le tasche della divisa, in cerca di qualcosa che Declan non sapeva, per poi offrirgliela con disinvoltura ed un sorriso.«Per farmi perdonare accetta questo come regalo!» e gli lanciò letteralmente in mano un sacchetto di caramelle “Tutti gusti più uno”, allontanandosi poi come un razzo, prima ancora che Declan potesse restituirle o rifiutare.

«Ora devo scappare, il professor Hagrid mi aspetta per delle lezioni private sulla Cura delle Creature Magiche, è stato un piacere, spero di rivederti presto!» e più veloce di una nuovissima Nimbus 2013 sparì all'orizzonte.

Declan osservò senza parole il punto in cui era sparita Connie, poi il sacchetto di caramelle, e ancora l'orizzonte davanti a sé. Si intascò le caramelle e sospirò.

In cuor suo, sperò fosse la prima e ultima volta che aveva a che fare con quella stramba ragazzina.


 

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