Il risveglio del fiore

di Tessa Scott
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 capitolo ***
Capitolo 3: *** 2 Capitolo ***
Capitolo 4: *** Comunicazione! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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"Si prega i passeggeri di sedersi ai loro posti e di allacciare le cinture, l’aereo sta per decollare” erano 5 minuti che quell’orribile voce continuava a dire quelle parole, ma c’era ancora qualcuno in piedi, come si può essere così stupidi?! 

“Scusami posso sedermi?” mi chiese un ragazzo,distogliendomi dalla lettura del mio amato libro

“Si, basta che ti sbrighi, vorrei arrivare il prima possibile, ma se qualcuno è ancora in piedi è un po' difficile che l’aereo parta” gli risposi senza neanche guardarlo in faccia, ormai ero così: acida e indifferente con tutti.

Ero diventata così dopo la morte della mia famiglia, prima ero dolce, gentile, poi il dolore mi ha cambiato. Mi ha fatto diventare la persona che non sono, ma almeno così nessuno mi si avvicina.

“Oh, ma che bel caratterino che abbiamo qui!” mi rispose il ragazzo.Solo allora alzai lo sguardo e incontrai quei due pozzi verde,era un bel ragazzo alto, magro, muscoloso. No scusatemi era meraviglioso, e poi con quei capelli, era da stupro. Ero rimasta a fissarlo estasiata, solo quando mi passo una mano davanti gli occhi, mi ripresi dal mio stato di trans.

“Piacere Edward” mi porse la mano, feci finta di non vederla e mi girai a guardare l’hostess che stava spiegando cosa fare in caso di emergenza,nessuno le prestava ascolto, erano tutti impegnati a fare altro, chi si baciava, chi faceva la lana, chi leggeva e chi ascoltava la musica; mi faceva quasi pena.Le hostess erano un po come le professoresse, tutti fanno finta di ascoltarle.

“Ah, comunque dovresti allacciarti la cintura, se vuoi che questo aereo decolli” mi disse ridendo sotto i baffi, come avevo fatto a dimenticarmi la cintura!? Bene ecco a voi Isabella e la sua prima figura di cacca della giornata! Allacciai la cintura e non gli diedi retta, presi il mio libro e ricomincia a leggere.

“Non sei una tipa molto chiacchierona?” continua a non dargli retta, ma proprio a me dovevano capitare certi tipi?

“ Ma il viaggio è lungo fino a Napoli, quindi perché non chiacchierare un po? Tanto non penso ci riconteremo mai più” aveva ragione, non avrei rivisto mai più quel tipo, quindi tanto valeva parlarci, per una volta, potevo non essere la sfigata che aveva perso la famiglia,e se questo serviva a farlo stare un po zitto, questo ed altro!
“Bella”

“Cosa? Non ho mai visto nessuna ragazza che si chiama bella da sola,esiste ancora qualcuna con un po di sicurezza” mi guardo come se scendessi dalla luna.

Ma questo ragazzo è stupido? “ Mi chiamo Isabella, ma tutti mi chiamano Bella”

“Ah, bè allora ciao Bella,sei bella” Ci guardammo in faccia e scoppiamo a ridere contemporaneamente.Dai,non era così male come persona

“ Cosa ti porta in Italia, dolce Bella?” Mi chiese con voce da poeta, ops, tasto dolente.Cosa gli potevo dire?

“Vado a vivere da un mio zio, avevo bisogno di cambiare qualcosa. E tu? Cosa ti porta nella patria della pizza?”
“Apparte la pizza? Sono italiano, sto tornando a casa. Mia madre è americana mentre mio padre è italiano”

“Se non sono indiscreta, ma come si sono incontrati?”Prima adoravo le storie d’amore, ogni volta che vedevo una coppia mi  piaceva immaginare come si fossero incontrati. Mi facevo un sacco di film mentali, era una sognatrice.

Edward ricomincio a parlare, quel ragazzo parlava velocissimo,non si fermava mai.“Si sono incontrati a Firenze quando avevano 20 anni, si sono innamorati  e sono nato io. È devo dire che sono fantastico! Un paio di anni fa hanno divorziato, quindi mi tocca passare l’estate in america e l’inverno in italia”

“Sei un tipo poco sicuro è?” gli chiesi sfidandolo

“Mia madre dice sempre che essere sicuri porta alla vittoria” 

“ E cosa vinci, adesso?”

“Be sto parlando con te,no?” 

**********

Note autrice

Ciao a tutti! Questa è la prima storia che pubblico, spero vi piaccia.

Cosa ne pensate? Può andare come prologo? 

Fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione se vi và...

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Capitolo 2
*** 1 capitolo ***



POV BELLA

<< Quindi fammi capire, tutti ti chiamano Bella, ma non ti piace come diminutivo? >> mi chiese con una faccia del tipo mi stai prendendo in giro?! 

Era vero.Odiavo quel diminutivo, quando avevo 12 anni, non ero proprio bellissima  e i miei compagni di classe mi facevano sempre notare che ero bella di nome ma non di fatto.

Annui, come conferma, prendendo una rivista a caso, dal sedile posto difronte a me 

<<  Allora perché ti fai chiamare così? >>

<< Perché ormai tutti mi chiamano così, e non so come fargli capire che non mi piace >> gli dissi senza alzare lo sguardo dalla rivista, era una specializzata in botan ica.Non ero mai stata brava con le piante, ogni mese mio padre mi regalava una pianta di fiori, e ogni volta seccava. 

<< Cosa stai leggendo? Di tanto interessante da non prestarmi ascolto? >>  mi chiese con voce da bambino arrabbiato, strappandomi la rivista da mano. Stavo seriamente prendendo in considerazione l’idea che Edward fosse bipolare, passava dall’essere super felice a essere super indispettito

<< Come far "rinascere" una pianta di fiori, le 10 regole principali >> disse leggendo le prime righe dell’articolo.

<< Primo le piante non rinascono, massimo quando stanno per morire le puoi far riprendere, ma non rinascere >> continuo scandalizzato << a questo punto diciamo pure che i vampiri esistono. >> 

<< Edward, ma quanto puoi essere pignolo?  >> gli dissi  <<  È una rivista che si trova su un aereo di linea, tradotto in decine di lingue, avranno sbagliato a tradurre! >> gli dissi spazientita.

<< Ho trovato!! >> esclamò come se avesse appena scoperto la formula segreta della coca cola.

<< Cosa? La formula della Coca Cola? >> gli risposi ridendo sotto i baffi

<< Il mio soprannome per te >>  mi disse, sorridendo

<< Perché devo avere un  soprannome? >>  gli domandai 

<< Perché tutte le persone che conosco c’è hanno, anche la mia prof di latino >> mi disse toccandosi la barbetta appena accennata.

<< E quindi?Quale è il mio soprannome? >>  gli chiesi sfidandolo

<< Fiore >> chi cavolo si chiama così per soprannome? 

Il mio sguardo doveva aver reso l’idea dei miei pensieri, perché subito si giustificò << TI poteva andare peggio, il soprannome della mia prof di latino è “Nonnaa” >>

E scoppiammo a ridere contemporaneamente..

 

Fiore.

 Avevo provato a fargli cambiare idea in tutti i modi possibili,solletico,occhi dolci,bacino sulla guancia, ma niente, era immobile sulle sua decisione.È così che avevo scoperto un atro lato di Edward, in quelle 10 ore di viaggio avevamo parlato un po' di tutto, ma non mi aveva detto che era un tipo così deciso.

Io non sono così, sono un’eterna indecisa. Si basti pensare che per scegliere la scuola da frequentare qui in Italia, ho impiegato ben 2 ore  e la scelta non era molto ampia visto che Caserta non è proprio come  New York.

 Mi manca tantissimo  la mia città, è passata una settimana da quanto sono qui nel paese della bella vita, e la mia vita è cambiata radicalmente.Ora vivo in una villetta in centro con mio zio James,sua moglie e il mio cuginetto Jacob; abituata alla caocitá della grande mela questo posto  mi sembra un cimitero.
“Caserta è un comune italiano di 74.838 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Campania. La città campana è nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.” 

La presentazione che avevo letto su wikipedia, sembrava carina, la reggia è di una bellezza disarmante, c’è chi l paragona alla reggia di Versailles , ma secondo me non c’è confronto.
 

 

<< Bella sei pronta? >>  la voce  un po stridula di mia zia mi riscuote dai miei pensieri

<< SI zia,sto arrivando >> e in effetti ero pronta. I miei zii avevano organizzato una specie di festa con tutti i loro amici e i loro figli, per farmi fare qualche amicizia prima del rientro a scuola. Avevo indossato  per l’occasione un semplice abito con stampa floreale abbinato a delle decolte  nere e una borsetta da sera.

Scendendo le scale, che portavano al salotto, trovai un sacco di persone che non conoscevo,erano tutte intente a chiacchierare tra loro.

 Riuscì ad individuare zia Victoria, che stava parlando con un uomo alto,vestito con giacca e cravatta,avrà avuto una quarantina d’anni.

Mi avvicinai e subito si presentò << Piacere Bill >>

<< Piacere Isabella >> gli risposi cordiale

Parlammo per un pó, da quanto avevo capito era un chirurgo come James e lavoravano fianco a fianco ogni giorno. Mi racconto,che mio zio, era stato molto agitato prima del mio arrivo, perché sinceramente non sapeva come comportarsi con un adolescente in casa.

<< Bill, posso rubartela per un secondo vorrei fargli conoscere una persona >>  esordì, proprio il diretto interessato. 

La serata fù un via vai di presentazioni, non ricordo neanche la metà delle persone che ho conosciuto.Qualcuno si limitava a chiedermi il nome o come mi trovavo qui, altri invece volevano sapere se ero fidanzata o emozionata per il primo giorno di scuola.

Come si fà ad essere emozionati? Io sono solo spaventata, e sapere che domani mi toccherà andarci in quel carcere, mi fa quasi sentire male. 

 

Angolo dell'autrice

VestitoBella:http://data1.whicdn.com/images/8110696/tumblr_liev6vUSjQ1qd5y1so1_500_large.png  
Scarpe Bella:http://images.asos-media.com/inv/media/2/7/6/7/2917672/image3xl.jpg

Ciao a tutti! Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite o le ricordate e chi ha recensito. Avete passato un bel natale?

 Passiamo al capitolo,questo è solo un capitolo di passaggio, già dal prossimo ritroveremo Edward. 

 Allora ho deciso che alla fine di ogni capitolo posterò una domanda e la canzone che mi ha ispirato mentre scrivevo

Canzone:http://www.youtube.com/watch?v=nWyhUoxAbYI
Domanda: Avete mai dato un sopranome strano ai vostri professori? E perché? 

Il soprannome della mia professoressa di latino è veramente "nonnaa" perché è sorda ed ha i capelli bianchi bianchetto.

Aspetto le vostre recensioni e i sopranomi. 

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Capitolo 3
*** 2 Capitolo ***



So che è passato parecchio tempo, e mi dispiace molto per questo ma la scuola mi ha tenuto molto impegnata. Mi dispiace tantissimo. Spero che ci sia ancora qualcuno che mi segua.

POV. Edward 

Erano giorni che non riuscivo a dormire bene, l’unica cosa che riuscivo a fare era pensare a lei. I suoi occhi color cioccolato mi avevano attratto fin dal primo momento come la luce per un cieco; anche se il paragone non ha molto senso,visto che i ciechi non possono vedere la luce. Era come me, entrambi avevamo sofferto, mia mamma dice sempre che chi ha sofferto si riconosce dagli occhi. Solo che io sono andato avanti, mentre lei è ancora ferma, nel suo dolore anche se non ho idea di cosa abbia dovuto soffrire. Con me si era aperta,ma chi sa il  perché?

È passata una settimana da quando ci siamo salutati prima di scendere dall’aereo, non sembrava molto contenta di essere arrivata, avevamo parlato per tutto il viaggio, e non era poco, 10 ore.Avevamo chiacchierato un pò di tutto, mi aveva raccontato che non amava molto l’italiano era troppo difficile, e odiava i cornetti. Ma come si fà ad odiare i cornetti?  

 

<< DrinDrinDrinDrinDrin  >> la sveglia mi distrasse dai miei pensieri filosofici, e che pensieri!

<< sono già le 7?! >> bene Edward è ora di alzarsi, e affrontare il primo giorno di scuola,dai vai, forza un pò di coraggio!

Coraggio ecco la parola giusta per iniziare un nuovo anno scolastico.Odio la scuola, non capisco che  senso ha metterla così presto, non poteva iniziare alle 10?

Mi alzo,cercando di non sbattere da nessuna parte, diciamo che la mattina il mio senso dell’equilibrio è pari a 0, mi lavo e mi infilo le prime cose che mi capita di prendere, jeans e maglietta a maniche corte. Prendo le chiavi e lo zaino, e sono pronto per andare al patibolo. 

Non riesco a capire per quale motivo abbia scelto di studiare in Italia,cioè potevo stare benissimo a Seattle come Emmet e Alice, ma poi avrei lasciato mio padre da solo qui e mi sarei sentito in colpa.

<< Giorno Edward >>  non mi sono accorto di essere arrivato in cucina,per poco non gli finivo addosso,  ma dove cavolo ho la testa?

<< Giorno papà >> è strano dirlo  di solito la mattina non c’è mai,  la maggior parte delle volte è già uscito per andare a lavoro. Mio padre infatti  è un chirurgo generale e lavora al Secondo Policlinico di Napoli,ci impiega circa un ora per viaggiare da Caserta a Napoli. Gi ho proposto più volte di trasferirci ma adora questa città,dice che ha tutti i confort ed è carina. Io la odio,preferivo Firenze, dove abbiamo abitato fino a 4 anni fà. 

<< Vuoi fare colazione? >>  mi chiede porgendomi del latte 

<< No, papà la faccio per strada >> la mattina per farmi svegliare un pò serve solo  un caffè e un  cornetto.

Esco di casa, apro il cancello ed esco con la mia motocicletta.L’adoro, è una Ducati 848 grigia, è potentissima.

 Arrivo alla mia pasticceria di fiducia in  pochi minuti, la Regina, e prendo il solito, ormai Luigi mi conosce un  caffè senza zucchero e un cornetto alla Nutella,sono uno dei pochi ragazzi che viene qui, quasi tutti vanno in posti più chic, ma il cornetto come lo fatto Luigi non lo fa nessuno!

 Adesso sono sveglio, sono pronto, si parte: patibolo arrivo!

 

Ci vogliono circa 5 minuti per arrivare al liceo, entro nel cortile per posare la moto e poi esco fuori ad aspettare l’inizio delle lezioni. Mi dirigo verso i miei amici, siamo i più cool di questa baracca, tutti cercano di entrare nel nostro giro, ma solo pochi scelti da me, riescono a farlo.

Per tutti sono il ragazzo figo e maledetto, solo la mia famiglia  e isabella sanno il vero me. Forse non avrei dovuto sbilanciarmi così tanto con lei, ma ormai ciò che è fatto è fatto.

<< Ciao Eddie >> ecco la voce che ho cercato di evitare per tutta l’estate..

<< Ciao Tania>>  le rispondo alzando gli occhi al cielo, la odio con tutto il cuore, è la mia ragazza, cioè ex , l'ho lasciata 2 mesi prima di partire per Seattle, ma non si arrende, ci prova ogni volta che mi vede, non che mi dia fastidio ma non ha neanche un pò di amor proprio; si mette sempre in ridicolo davanti a tutta la scuola.

<< Ciao ragazzi >>> ci salutiamo tutti con una spallata o con un abbraccio, sono pur sempre 3 mesi che non ci vediamo.

Ecco il mio gruppo: Mike,Tania,Jessica, Been ,Riley, Angela.

Parliamo del più e del meno fin quando non suona la campanella.Mentre sto entrando, la vedo, è appena arrivata, indossa un semplice vestito con una giaccha di jeans e occhiali da sole,tutti la fissano ma lei continua a camminare dritta verso la sua metà  a testa alta con un sorriso sulle labbra. 

<< Fiore.... >>

 

POV. Isabella

 

<< Bella, tesoro alzati >>  la voce di Victoria, sembra così lontana, non voglio alzarmi, voglio rimanere qui nel letto al caldo e far finta di star sognando così quando aprirò gli occhi mi ritroverò nella mia bella New york con la mia famiglia e i miei amici. Eppure non è così, non sono a casa mia, questa non è la mia città,  ma mi devo abituare e cercare di creare qualcosa di nuovo qui.

<< Zia non dovevi preoccuparti, avevo impostato la sveglia >> le regalo un sorriso un forzato sbadigliando, il massimo che posso fare a quest’ora. Lei invece mi sorride sincera << Bella, volevo augurati buona fortuna prima di andare a lavoro. Giù c’è la colazione, cerca di mangiare qualcosa, e per qualsiasi cosa io ci sono ok? >>

<< Grazie zia >> la guardo, ha uno sguardo così apprensivo.

<< Hai il mio numero? >> mi chiede 

<< Si, zia >> le rispondo

<< Bene,allora io vado. Accompagno Jacob a scuola, James è già uscito. Sicura che non ti sere un passaggio? >> mi guarda dritta negli occhi, cerca di leggermi dentro, ma non può.

Distolgo subito lo sguardo << Si, vado a piedi, così magari conosco qualcuno per la strada .Buna giornata >> 

Appena sento il rumore della porta di casa che si chiude, mi alzo e con una calma disarmante faccio i miei soliti rituali, una bella doccia rilassante, poi mi trucco e lavo i denti.

Adesso viene la parte difficile, scegliere cosa indossare, scelgo un semplice vestito, delle zeppe ed una borsa abbinata. Prendo i miei fidati occhiali neri e esco di casa. 

Dopo circa 10 minuti sono arrivata a scuola, dopo essermi persa almeno due volte.

Tutti mi guardano e  mi fissano, come se non avessero mai visto una ragazza durante tutta la loro esistenza. Con un sorriso furbo, entro nell’edificio senza prestare attenzione a nessuno in particolare. 

Angolo dell'autrice
Vestiti Bella: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=120296179&.locale=it
Allora cosa ne pensate? Lasciate un piccolo comeento se vi va....
La canzone del capitolo è: https://www.youtube.com/watch?v=mmnqwv33I0Y
 

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Capitolo 4
*** Comunicazione! ***


Ciao a tutte ragazze, non so se c'è ancora qualcuno che mi segue, è passato davvero tantissimo tempo dall'ultima volta che ho pubblicato un nuovo capitolo. Quest'oggi vi scrivo per farvi sapere che ho pubblicato due nuove storie, vi lascio qui il link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3781216&i=1 (plane bae) https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3781147&i=1 (Una sera per caso ti ho incontrato) Spero davvero che passerete a dare un occhiata, un abbraccio Tessa

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