Un Amore Impossibile

di Sassa 999
(/viewuser.php?uid=830747)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La bambina nel giardino ***
Capitolo 2: *** L'Incontro tra lo Spirito e la Regina ***
Capitolo 3: *** Il Castello di Ghiaccio ***
Capitolo 4: *** Segreto Svelato ***
Capitolo 5: *** Il Ballo ***
Capitolo 6: *** Lo strano comportamento di Elsa ***
Capitolo 7: *** Elsa e Jack si pensano ***
Capitolo 8: *** Le Leggende ***
Capitolo 9: *** Consapevoli dei propri sentimenti ***
Capitolo 10: *** Il Matrimonio ***
Capitolo 11: *** Lo Scontro ***
Capitolo 12: *** Il ragazzo dagli occhi verdi ***
Capitolo 13: *** Il Ritrovamento ***
Capitolo 14: *** L'Amore e la Famiglia ***
Capitolo 15: *** La Verità ***
Capitolo 16: *** Alla ricerca di Jack ***
Capitolo 17: *** L'Oscurità si sposa perfettamente con il Ghiaccio ***
Capitolo 18: *** Non c'è proprio nessuna speranza? ***



Capitolo 1
*** La bambina nel giardino ***


Angolo dell'Autrice:
Ecco una nuova Jelsa, come al solito ero insicura se pubblicarla si o no per via della mia scarsa autostima. Qualche volta mi sembra di avere sulle spalle un Diavoletto e un Angioletto...
Diavoletto: Ma no cosa fai?! Così farai una figuraccia!
Angioletto: Non è vero! Invece è una storia molto carina!
Diavoletto: Ma và, si vede che non ha ne capo ne coda!
Come avrete capito alla fine ha vinto l'Angioletto anche se ho ancora dei dubbi  XD
Angioletto: Sii ho vinto IO ho vinto IO!

Diavoletto: Vuoi che venga sull'altra spalla a darti una lezione?!
Angioletto: No...ma ho vinto IO!
Diavoletto: Ok l'hai voluto tu!
Angioletto: Nooo aiutoooo
Io: Accidentii XD! Mentre io faccio calmare questi due voi leggete questo capitolo e spero che vi piaccia
...

 

Capitolo 1:  "La Bambina nel Giardino"

Ormai era quasi un anno che Jack Overland era diventato lo spirito dell'inverno Jack Frost. Purtroppo nessuno lo vedeva e per questo si sentiva solo ma ormai ci era abituato.
Si trovava in una piccola città, e dopo aver fatto qualche scherzetto con il suo ghiaccio era pronto per andarsene.

Jack: “Ehi vento! Portami a casa!”

Diceva sempre così anche se lui non aveva una casa, era una specie di nomade che viaggia di città in città portando la neve e facendo scivolare le persone sul ghiaccio.

 

La folata di vento, questa volta, lo portò al regno di Arendelle.

Jack: “Mh...Arendelle, un grazioso regno in pieno inverno ma senza un fiocco di neve, beh a questo ci pensa Jack Frost.”

Cominciò a volare in mezzo alle bancarelle facendo congelare le strade, poi si avvicinò al castello del Re.

Jack: “Accidenti che castello grande...”

Con delle folate di vento freddo apriva tutte le finestre facendo impazzire le domestiche. Ma mentre volava notò che dietro il castello c'era un gran giardino rigoglioso.

Jack: “Prima di andare potrei passeggiare in questo giardino....congelando qualche pianta ehehe...”

Ma quando atterrò sentì qualcuno che piangeva, si girò intorno per capire da dove proveniva e dietro a una fontanella vide una bambina dai capelli biondi raccolti in una piccola treccia con un vestitino semplice e celeste. Anche se sapeva che non poteva vederlo Jack si avvicinò creando una piccola nevicata sulla testa della piccola sicuro che avrebbe smesso di piangere, lei guardò i fiocchi di neve scendere ma stranamente la bambina non sorrise anzi le lacrime scendevano più velocemente, allora di impulso Jack andò davanti a lei

Jack: “Perchè piangi piccolina?”

Improvvisamente la bambina alzò il capo di scatto e guardò Jack con i suoi occhi celesti e umidi.

Elsa: “C-chi sei tu?”

Jack: “Aspetta...t-tu puoi vedermi...e...e sentirmi?!”

Elsa: “Si...perchè?”

Jack: “Non ci posso credere, lei riesce e vedermi!”

Jack cominciò a saltellare di qua e di là facendo nevicare sempre di più.

Elsa: “Chi sei tu?!”

Jack: “Ops scusa, io sono Jack Frost, lo spirito dell'inverno.”

Elsa: “Lo spirito dell'inverno?”

Jack annuì e con il suo bastone toccò la fontana che si congelò del tutto. La ragazzina sgranò gli occhi.
Ma stranamente il suo viso ritornò triste.

Jack: “Ehi piccolina, che cosa hai?”

Elsa: “I miei mi hanno detto di non parlare con gli sconosciuti..”

Jack: “Ma io non sono uno sconosciuto, sono tuo amico, forza di tutto a Jack...”

La ragazzina esitò ma dentro di se sentiva che poteva fidarsi di quel ragazzo.

Elsa: “E-ecco...i-io ho fatto del male alla mia sorellina e adesso i miei genitori la stanno medicando, m-ma io non volevo è...è stato un incidente.”

Jack: “Va bene ho capito, non credo che sia una cosa grave, su ora basta piangere...”

Ma la ragazzina aveva ancora il viso scuro allora Jack formò nelle sue mani una palla di neve e la diede alla bambina che fece una faccia confusa.

Jack: “Ti devi distrarre un po', forza tirami addosso quella palla di neve.”

All'inizio la piccola non ne era molto sicura ma poi la lanciò in faccia a Jack e cominciò a ridere.

Jack: “Ah finalmente ti vedo sorridere!”

Allora Jack creò intorno a loro della neve e cominciarono a giocarci.

Elsa: “Guarda qua!”

La ragazzina allungò le braccia ma si fermò e si guardò le mani rattristandosi, ma per non farsi notare da Jack prese una palla di neve e gliela lanciò di nuovo in faccia.
Continuarono così per un'altra mezz'ora e alla fine la piccola crollò dal sonno.

Jack: “Poverina deve essere stremata....adesso sarà meglio che vada.”

Diede un piccolo bacio sulla fronte della bambina e volò via.
Ma Jack si rese conto che non sapeva il nome della bambina e neanche dove stava, provò a tornare indietro ma non c'era più. Allora ripartì di nuovo.

 

Jack non era sicuro se rimanere o no ma non era abituato a fermarsi in un posto così a lungo e quindi riprese il suo viaggio contento sapendo che c'era ancora speranza che le persone potessero vederlo. Purtroppo non tornò più a Arendelle perchè dopo qualche mese venne chiamato a far parte dei Guardiani dimenticandosi di Arendelle e della bambina, ma fu così anche per lei?

 

 

Diavoletto: Vi ha fatto schifo vero?
Angioletto: Chiudi il becco! Invece come inizio non è male!
Diavoletto: Non hai ancora imparato la lezione?! Ok allora vengo a darti una ripassata!
Angioletto: Nooo per favore
Io: XD Che qualcuno mi aiutii!! XD
         Al prossimo Capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'Incontro tra lo Spirito e la Regina ***


Capitolo 2:  "L'Incontro tra lo Spirito e la Regina"

Polo Nord

Erano passati parecchi anni e Jack, insieme ai Guardiani, aveva sconfitto Pitch Black, ormai tutto scorreva tranquillo e il ragazzo svolgeva la sua mansione da guardiano splendidamente tranne per i periodi Natalizi.
A Natale, Nord gli ordinava sempre di portare assolutamente la neve e questo a Jack non piaceva, non si divertiva più a portare il freddo, ma alla fine lo faceva sempre per i bambini.

Era la mattina del 22 dicembre e al Polo Nord c'era un gran via vai.

Nord: “JACK! JACK! Dove essere quel ragazzo?”

Nord era furibondo, ordinò a qualche Yeti di cercarlo anche se questo voleva dire mani in meno per fare i regali e di chiedere ai folletti non se ne parlava ma doveva trovarlo.
Jack si era alzato presto per sfuggire agli urli di Nord e si era rifugiato sul tetto a ciondolare un po'.

Jack: “Ah si questa è vita...”

Ma proprio quando si stava rilassando gli arrivò un tremendo colpo in testa.

Jack: “AHI!...Ma che cavolo?!...”

Calmoniglio: “Scendi subito! Nord mi ha chiamato disperato perchè non ti trovava, adesso basta giocare a nascondino!”

Jack: “Uf arrivo, ma se provi a ritirarmi in testa un altro Boomerang io...”

Calmoniglio: “Si si me lo dirai dopo adesso Vai!”

Quando rientrarono Jack rimase a bocca aperta per il disordine del laboratorio e il senso di colpa cominciava a farsi sentire. Poi vide Nord, che andava su e giù, e si avvicinò

Jack: “N-Nord scusa non volev...”

Nord: “Ah Jack!”

L'omone lo prese di peso, Jack in quel momento pensava che volesse picchiarlo ma invece lo poso davanti al portone.

Nord: “Mi farai scuse quando tu tornerai, adesso porta la neve per Natale!!”

Jack: “Tsk e va bene!”

Fece una smorfia e volò via.

 

Arendelle

Era passato qualche mese da quando Elsa aveva congelato Arendelle ma adesso sembrava essersi tutto sistemato....quasi tutto...
Elsa cercava di fare il più possibile per il suo regno e per sua sorella ma non pensava mai un po' a se e non riusciva a controllare completamente del tutto i suoi poteri, e inoltre si avvicinava il ballo di natale.
L'ultima festa che avevano fatto per la sua incoronazione....non era andata un gran che bene, ma questa volta voleva dare il meglio anche se l'ansia pian piano cresceva.
Quella mattina Elsa era nel suo studio a organizzare i preparativi quando entrò Anna..

Anna: “Buongiorno Elsa.”

Elsa: “Buongiorno.”

Anna: “Cosa stai facendo?”

Elsa: “Sto organizzando la festa.”

Anna: “Oddio è vero la festa, Elsa mi puoi accompagnare a trovare un vestito?”

Elsa: “Certo, finisco e arrivo subito.”

Anna: “Grazie...”

Stava per uscire quando si fermò alla porta...

Anna: “Ehm...va tutto bene?”

Elsa: “Si, perchè non dovrebbe?”

Anna: “Beh è da tanto che non diamo una festa....dall'ultima volta....e volevo sapere come stai...”

Elsa: “S-si hai ragione ma cercherò di dare il meglio te lo prometto.”

Anna: “Non pensare a me, pensa a te, io voglio che tu stia bene.”

Elsa: “Grazie Anna.”

La sorella uscì e Elsa cominciò a guardarsi le mani, poi rivolse il suo sguardo ai suoi vecchi guanti.

Elsa: “No! Ce la posso fare...devo...”

Rimise a posto le sue cose e uscì dallo studio


*Qualche ora dopo*

Jack: “Uff! sono stanco morto, alla prossima città mi fermo.”

Jack stava volando da tutta la mattina e dopo un po' arrivò ad Arendelle..

Jack: “Wow!, accidenti oggi c'è un gran via vai per le bancarelle...che ci sia una festa in arrivo?”

Cominciò a camminare per le strade salutando i bambini che ricambiavano il saluto, ignorando gli adulti visto che non lo potevano vedere.
Da lontano scorse il castello e volò per avvicinarsi.

Jack: “Accidenti che bel castello, molto accogliente.”

Cominciò a gironzolare intorno al castello congelando la strada e facendo scivolare qualche domestica.

Jack: “Aahaha! quanto mi diverte dar fastidio ai più grandi ma mai quanto mi divertirebbe dar noia a una principessa o a una regina pomposa. Vediamo se le trovo.”

Andò nel giardino dietro al castello e lì scorse una ragazza dai capelli rossi con un vestito verde che raccoglieva fiori con accanto un omone dai capelli biondi.

Jack: “Che sia quella la principessa? Mh...non mi sembra molto altezzosa, e poi quel montanaro che ha accanto mi fa un po' paura. Non mi resta che andare a cercare la regina.”

Volò intorno al castello, poi a una finestra vide una ragazza dai capelli biondi raccolti in una treccia con un vestito blu e nero, stava a sedere su una poltrona davanti al focolare spento e leggeva un libro. Jack si avvicinò e notò la corona sulla sua testa.

Jack: “E' lei la regina? E' troppo giovane per essere la madre della principessa, allora sarà la sorella....tanto meglio, quelle più giovani perdono più facilmente la pazienza.”

Provocò una ventata fredda che spalancò la finestra dello studio e si creò una palla di neve che lanciò in testa alla regina.

Jack: “Aha presa!”

Jack entrò nello studio, lei si girò verso la finestra facendo una faccia sorpresa ma poi socchiuse gli occhi, si rimise a posto i capelli e tornò a leggere.

Jack: “Ma cosa...?”

Lui non capiva il suo comportamento, doveva perdere le staffe. Ma non si arrese, appoggiò il bastone, si strofinò le mani e toccò il caminetto che si congelò. La regina guardò il ghiaccio e scosse il capo.

Jack: “Ma che cavolo?!”

Cominciò ad arrabbiarsi e iniziò a nevicare nella stanza. La ragazza alzò il capo, si guardò intorno e tornò a leggere.

Jack: “Tutto questo è ridicolo!”

Creò un'altra palla di neve e la lanciò sul libro della regina rovinandolo.

Elsa: “EHI!”

Jack cominciò a gioire, era riuscito a farla arrabbiare. Ma lei si alzò di scatto si avviò verso la finestra, Jack si aspettava che lei lo oltrepassasse invece lo scansò come se era nel mezzo.

Jack: “Aspetta..perc..”

La ragazza chiuse la finestra e si girò verso di lui.

Elsa: “Che cosa vuoi da me?!”

Jack: “A-aspetta tu..tu puoi vedermi...?!”

Elsa: “Certo che si.”

Jack: “Wow cavolo non mi era mai successo con un adulto...accidenti...”

La ragazza lo guardava con aria arrabbiata.

Jack: “Oh...mi scusi se lo importunata ma non vedo di buon occhio i nobili.”

Elsa: “Allora te ne puoi andare.”

Jack: “Wow che atteggiamenti freddi, volevo solo divertirmi. Ma prima di andarmene mi presento. Piacere io sono Jack Frost.”

Elsa: “Aah lo spirito dell'inverno ma davvero?”

Jack: “Mi conoscete? Credete in me?”

Elsa: “Tsk io no di certo, ma mia sorella si...”

Jack: “Ma allora come riuscite a vede..”

Elsa: “Adesso te ne puoi andare, hai rovinato il mio momento di tranquillità.”

Jack: “Oh ma davvero? Voi nobili non state dalla mattina alla sera a sedere sul trono senza fare niente?”

Elsa: “EHI chi ti credi di essere?!!”

Jack: “Io sono lo spirito dell'inverno che porta neve e divertimento ovunque, voi chi credete di essere ragazzina?!”

Elsa: “Elsa Regina di Arendelle!”

Jack: “Elsa eh? E ti tiri tutte queste arie perchè sei una regina?”

Elsa: “Io non mi tiro niente!”

Jack: “Si inv...”

In quel momento sentirono delle risate di una ragazza dal corridoio, e la porta si aprì.

Anna: “Elsa il pranzo è pronto andiamo...”

Elsa: “A-Anna si eccomi..”

Jack: “Ah questa è tua sorella, Anna eh?”

Cominciò a gironzolare intorno alla ragazza.

Elsa: “Non ti può vedere...” sussurrò

Jack: “Per ora no, ma se è vero che lei crede in me basta che faccia così...”

Nella stanza cominciò a nevicare e un fiocco di neve cadde sul naso di Anna.

Jack: “Ciao principessa io sono...”

Anna: “Elsa tutto bene?”

Jack: “Aspetta...non può vedermi? Ma di solito funziona....cavolo sta nevicando in una stanza!”

Elsa: “Lascia stare. Si andiamo Anna.”

Le due sorelle uscirono dallo studio

Jack: “Ma....ma...Sono tutti strani in questo castelloo!”

 

Angolo della Pazza:
Ed ecco il secondo capitolo spero che vi sia piaciuto.
Diavoletto: Ma per favore è peggio del primo
Angioletto: Ahahah che carino a me è piaciuto
Diavoletto: Ancora si vede che non ha ne capo ne coda!
Angioletto: Chiudi il becco!
Diavoletto: Ma è vero. Poi non hai neanche ricevuto una recensione, hai avuto poche visite...Perchè continui?!
Io: Beh mi piace farlo e poi io mi accontento di poco, sono contenta anche se lo vedono solo 5 persone, sei tu che mi metti in dubbio!
Angioletto: Già se non fosse per te si starebbe meglio!
*Il Diavoletto si scrocchia le dita come se volesse lottare*
Angioletto: Oh Oh...
Io: Prima che comincino vi saluto e al prossimo capitolo!  XD

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il Castello di Ghiaccio ***


Capitolo 3 : "Il Castello di Ghiaccio"

Jack era rimasto nel castello aspettando che le ragazze finissero il pranzo, poi seguì Anna nella sua stanza. Riprovò il metodo della neve perchè era molto ostinato e la ragazza si voltò di scatto verso la porta, mise il capo fuori, si guardò intorno come se stesse cercando qualcuno e poi tornò dentro. Jack non capiva quell'atteggiamento.

Anna: “Che strano...questa neve da dove viene?”

Jack: “Ah adesso ti sembra strana?!”

La ragazza fece un balzo e si girò verso Jack.

Anna: “CHI SEI TU?!”

Jack: “Oh...sei riuscita a vedermi..”

Anna: “Certo che ti vedo...Chi sei?!!”

Jack: “Jack Frost lo spirito dell'inverno al suo servizio...”

Fece un piccolo inchino con il capo. Anna rimase un po' perplessa ma poi realizzò.

Anna: “Non ci credo Jack Frost la Leggenda allora esisti!!”

Cominciò a saltellare contenta cercando di prendere i fiocchi di neve.

Anna: “Finalmente ti vedo...”

Jack: “Ah si sono un guardiano famoso io....più o meno...comunque ero un po' incerto se mostrarmi...”

Anna: “Perchè?”

Jack: “Beh ho conosciuto vostra sorella e...accidenti! Ahaha avevo paura che foste come lei...”

La ragazza fece scomparire il sorriso e aggrottò la fronte, Jack si zittì.

Anna: “Non parlare male di mia sorella...”

Jack: “Oh..s-scusi...”

Il ragazzo fece un altro inchino e lei si tranquillizzò.

Anna: “Dammi del tu..”

Jack: “D'accordo Anna.”

La ragazza sorrise

Anna: “Cosa ti porta ad Arendelle?”

Jack: “Diciamo una piccola siesta...ma adesso ti posso fare una domanda....prima nello studio di tua sorella io c'ero ma non mi hai visto eppure ho fatto nevicare come ora...”

Anna: “Oh...allora la neve di prima era la tu...”

Improvvisamente entrò Elsa.

Elsa: “Senti Anna cosa dici se...TU! Cosa ci fai qui in camera di mia sorella? Ti avevo detto di andare via.”

Jack: “Wow calma regina, abbassa la fiamma.”

Anna: “Elsa allora riesci a vederlo anche tu.”

Elsa/Jack: “Per mia sfortuna si...”

I due si guardarono in cagnesco, nella stanza la neve aumentò ma i tre non se ne accorsero.

Anna: “Elsa ci credi? Le leggende, tutte loro esistono è fantastico.”

Elsa: “Ehm...si è vero Anna.”

La regina si tranquillizzò ma poi vide Jack che ridacchiava.

Elsa: “Che c'è ora?”

Jack: “Sei così buffa quando perdi la pazienza ma purtroppo cerchi subito di ricomporti..”

Elsa: “Non ti ho dato il permesso di darmi del tu....ma adesso basta. Grazie per la visita guardiano ma ora te ne puoi anche andare.”

Anna: “Elsa..”

Jack: “D'accordo me ne vado.......per ora!”

E uscì dalla finestra.

Anna: “Ehm...Elsa in una cosa Jack ha ragione, mi sembri parecchio tesa, tutto bene?”

Elsa: “Ah...scusa Anna forse sono preoccupata per la festa....e poi lui proprio non lo sopporto.”

 

Montagna del Nord

Ormai era già il tramonto. Jack mentre tornava verso casa atterrò sulla Montagna del Nord per camminare sulla neve e schiarirsi le idee.

Jack: “Tsk che presuntuosa quella reginetta, e pensare che io volevo solo divertirmi, non tornerò più ad Arendelle anche perchè lì sono tutti strani...”

Mentre camminava ripensava al castello e a quanto era stato strano il comportamento di Elsa. Ma ad un certo punto, immerso nei suoi pensieri, inciampò sbadatamente su un sasso e cadde nella soffice neve. Quando rialzò il viso notò in lontananza sulla cima della montagna un luccichio, volò per avvicinarsi e vide un castello ma quando atterrò non riuscì a credere ai suoi occhi...era un castello di ghiaccio.

Jack: “N-no non ci posso credere, ma...ma questo è...ghiaccio!”

Salì la scalinata toccando la ringhiera. Purtroppo sia il fuori che il dentro erano rovinati come se ci fosse stata una battaglia, ma Jack non ne dava molta importanza.

Jack: “Wow ma è bellissimo, questo è impossibile che sia una creazione dell'uomo....quindi...c'è qualcuno come ME!!”

Svolazzò per tutto il castello felicissimo toccando i muri di ghiaccio con il bastone che si ricoprivano di un piccolo strato di ghiaccio, poi uscì e si guardò intorno.

Jack: “Ma chi? Chi?!...Dove potrebbe mai trovarsi?...L'unica città vicina qui è......Arendelle” disse con disprezzo “Devo ritornare là?”

Tornò dentro e in una stanza molto ampia notò un mucchio di pezzi di ghiaccio sul pavimento e dalle pareti partivano degli spunzoni appuntiti, poi si affacciò al balcone

Jack: “Arendelle nasconde qualcosa, e io scoprirò cosa!”

E ripartì con gran velocità verso la città.

 

Arrivò a Arendelle all'ora di cena stanco morto. Si guardò in giro ma le persone erano tutte nelle loro case a mangiare ma dopo un po' che gironzolava per le strade notò in una piccola piazza dei bambini che giocavano e corse verso di loro.

Jack: “Ehi bambini ciao, io sono Jack Frost e avrei bisogn.....”

Bambini: “Lo spirito dell'Invernoooo!!”

Jack: “Si ciao, avrei bisogno di un fav...”

Bambina: “Fai la magia! Fai la magia!”

Jack alzò gli occhi al cielo e cominciò a svolazzare intorno a loro facendo nevicare e i bambini cominciarono a sghignazzare e a correre di qua e di là.

Jack: “Ora per favore ascoltatemi! voi conoscete un fatto o qualcosa di irreale su Arendelle? O qualcuno di strano?”

Bambini: “Gioca con noi!”

Jack: “Ehm..no! Prima rispondetemi..”

Bambino: “NO prima giochi con noi e poi ti risponderemo.”

Jack sospirò rassegnato, creò intorno a loro della neve e cominciarono a giocare a palla di neve. Ma dopo mezz'ora la porta di una casa si aprì e sulla soglia apparve una donna.

Donna: “Ragazzi ora basta! Venite in casa!”

Bambini: “Arriviamo! Ciao Jaack!”

Jack: “Ehi no aspettate mi dovete ancora dire...oh lasciamo perdere. I bambini non mi possono aiutare...e l'unico adulto che mi potrebbe dare una mano e che può vedermi è.......ACCIDENTI!”

Si girò verso il castello e lo guardò in cagnesco.



Angolo della Pazza:
Oggi sono contenta e non volevo che quei due si intromettessero perciò gli ho legati e imbavagliati XD
*Il Diavoletto e l'Angioletto si dimenano per liberarsi*

Niente da fare non vi libererete così facilmente! XD
Allora...Jack ha trovato il meraviglioso castello di Ghiaccio di Elsa e adesso ha in mente solo quello e la persona che l'ha creato anche se non sa chi è, ed Elsa continua a mentire su i suoi poteri...perchè?
Diavoletto: In realtà non lo sa neanche l'autrice!
Io: Ehi TU! Scusate ora lo zittisco, noi ci vediamo al prossimo capitolo ciao!
Diavoletto: Aiuto questa qui è pazza!
Io: ZITTO!




 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Segreto Svelato ***


Capitolo 4: "Segreto Svelato"

Arrivò al castello con tutta tranquillità anche perchè non aveva voglia di andarci ma era costretto. Provò ad affacciarsi alla camera di Anna per vedere se lei lo poteva aiutare ma non la trovò, allora gli toccò andare alla finestra dello Studio ma anche li non c'era nessuno. Notò un balcone con una finestra con la luce accesa, guardò dentro e vide Elsa con una camicia da notte davanti allo specchio che si stava pettinando. La ragazza stava canticchiando qualcosa e Jack mise l'orecchio alla finestra per sentire meglio, la sua voce era melodiosa e lui chiuse gli occhi per concentrarsi sulla sua melodia dolce, ma la canzone si fermò, Jack aprì gli occhi e vide Elsa che lo stava guardando con uno sguardo di rimprovero. Il ragazzo fece un balzo dallo spavento, Elsa aprì la finestra ma lui volò giù dal balcone per nascondersi.

Elsa: “Jack Frost vieni subito qui.”

Jack si mise a sedere sulla ringhiera del balcone con lo sguardo basso.

Elsa: “Ti avevo detto di non tornare qui.”

Jack: “Oh andiamo so che vi sono mancato...”

Elsa alzò un sopracciglio guardandolo male. Jack alzò gli occhi al cielo si girò dall'altra parte e mandò il suo sguardo, i suoi pensieri, lontano verso la montagna, verso il castello.

Elsa: “Perchè sei tornato?”

Jack: “Perchè, a mio malgrado, ho bisogno del suo aiuto...”

Elsa: “Dimmi di cosa si tratta e deciderò se aiutarti o no.”

Jack: “Uf e va bene. Mentre stavo tornando verso casa mi sono imbattuto in un castello bellissimo...”

Elsa: “E quindi? Era solo un castell...”

Jack: “Era fatto tutto di ghiaccio!”

Elsa sgranò gli occhi e abbassò lo sguardo

Elsa: “Oh...”

Jack: “Sono sicuro che è stato qualcuno con i miei stessi poteri a farlo e sono sicuro che sia qui ad Arendelle. Per questo ho bisogno del suo aiutò maestà, lei conoscerà bene Arendelle e i suoi abitanti ci deve essere qualcuno come me che...”

Elsa: “No non c'è! E poi perchè vuoi trovare qualcuno con i tuoi stessi poteri?!”

Jack: “Non può capire. Voglio bene ai miei amici le Leggende ma...sarebbe bello condividere questi poteri con qualcuno che ce li ha e non usarli solo per portare neve e giocarci con i bambini. Se questa persona esiste voglio trovarla.”

Jack continuava a guardare lontano con uno sguardo assente, Elsa lo guardava un po' confusa poi si rattristò e si guardò le mani ma le serrò in un pugno.

Elsa: “...comunque sia qui ad Arrendelle non c'è nessuno con questi criteri, mi dispiace ma hai sbagliato..”

Elsa stava rientrando in camera sua ma Jack la fermò per un braccio.

Jack: “No aspetti, non può fare così per favore...”

Elsa si girò di scatto e gli mandò un'occhiataccia, Jack gli lasciò il braccio dalla paura di quello sguardo. Poi la ragazza fece un sospiro.

Elsa: “Ora vai...”

Entrò nella stanza, chiuse a chiave la finestra e tirò le tende.
A Jack quelle parole gli sembrarono, dal tono di voce, un consiglio e non un ordine. Riprese il volo ma prima di andare guardò indietro per vedere se lei si affacciava ma niente e se ne andò, però subito dopo Elsa guardò fuori con uno sguardo un po' malinconico.

Jack non voleva arrendersi girò quasi tutta Arrendelle tuttavia gli venne sonno, si posò su un albero e si appisolò.
Venne svegliato all'alba da qualche uccello canterino, provò a riaddormentarsi ma ormai era sveglio del tutto, allora scese dall'albero e cominciò a gironzolare, ripensò a Elsa e di come era stata scortese la sera prima, non volle fare caso a le parole che le disse, lui sentiva che c'era qualcuno come lui, e visto che ancora era molto presto ritornò al palazzo di ghiaccio.
Quando atterrò guardò il castello con ammirazione come se fosse la prima volta che lo vedeva. Si avvicinò alla scalinata ma delle rocce si mossero e divennero un gigante di ghiaccio.

Jack: “Cos'è quella cosa?!”

Il gigante ruggì, lo prese e lo cominciò a sbatacchiarlo di qua e di là.

Jack: “Aiutooo!!”

?: “Marshmallow fermo!”

Marshmallow lo lanciò per terra, quando Jack riuscì ad alzarsi si guardò in giro per vedere chi aveva parlato.

Jack: “Ma chi è stato?...”

?: “Io!”

Si girò dietro e vide ai suoi piedi un pupazzo di neve con una grande carota come naso e dei bastoncini come braccia che lo guardava, Jack fece un balzo all'indietro.

Olaf: “Ciao io sono Olaf e amo i caldi abbracci! E tu sei...?”

Jack: “T-tu sei un pupazzo di neve p-parlante..?!”

Olaf: “Si! E tu sei?”

Jack: “Oh i-io sono Jack Frost lo spirito dell'inverno...”

Olaf: “Ooh e quindi puoi comandare neve e ghiaccio? Come la mia creatrice.”

Jack: “La tua creatrice?! E tua sai dov'è?!”

Olaf: “Certo ora vive ad Arendelle e...”

Il ragazzo si alzò di scatto

Jack: “LO SAPEVO, lei si sbagliava!”

Prese il suo bastone e volò via a gran velocità.

Olaf: “Ehi aspetta non vuoi sapere come si chiama?!...”

Ma ormai il ragazzo era lontano

Olaf: “Oh vabbè. Ti saluto Marshmallow, vorrei restare ma stasera c'è la festa a Arendelle, speriamo di ricevere dei caldi abbracci!”

Salutò il gigante con le sue braccine e cominciò a incamminarsi saltellando verso Arendelle.

Jack stava andando velocissimo ostinato a trovare questa persona e soprattutto sapere perchè Elsa gli aveva mentito.
Arrivò ad Arendelle con un gran fiatone ma non gli importava più di tanto, e si diresse subito al castello.
Dal portone del castello uscivano e entravano un sacco di persone. All'interno c'erano molti addobbi e nella cucina stavano cucinando mille pietanze e i profumi si sentivano in tutto il palazzo.
Jack si soffermava a guardare le persone che passavano, adesso che era sicuro che quella persona era ad Arendelle voleva trovarla anche se questo voleva dire guardare tutte le persone del regno.
Jack finì nel salone principale, era la stanza più addobbata del castello; c'era Anna che stava ridendo e saltando tutta eccitata, insieme a lei c'era anche il suo fidanzato Kristoff che la guardava sorridendo. Da una porta entrò un renna che corse verso il ragazzo, lui salutò Anna e insieme all'animale uscì, la ragazza era rimasta sola.

Anna: “Non vedo l'ora che sia stasera!”

Jack: “Anna!”

Anna: “Ma che...Jack?!”

Jack: “Ciao principessa.”

Anna: “Jack sei tornato!”

La ragazza gli corse in contro.

Jack: “Allora...cosa sono tutti questi preparativi?”

Anna: “Ma come lo spirito dell'inverno non lo sa?! Oggi è la vigilia di Natale e stasera qui si terrà un ballo!”

Jack: “ACCIDENTI è vero!”

In quel momento Jack si ricordò del Natale e soprattutto di Nord, pensò a quanto poteva essere arrabbiato e agitato ma purtroppo non poteva andarsene ora.

Anna: “Ehm tutto bene?”

Jack: “S-si.....ascolta Anna ti devo assolutamente chiedere una cosa...”

Anna: “Ti ascolto..”

Jack: “Tu sai per caso se...”

Dietro la porta sentirono dei passi che si avvicinavano e delle risate, Jack era pronto ad andarsene ma Anna lo prese per il braccio come se sapesse chi stava per arrivare e che non c'era niente da temere però anche Jack lo sapeva e infatti voleva andarsene. Quando la porta si aprì entrò Elsa con un gran sorriso ma appena vide Jack aggrottò la fronte.

Anna: “E-ehi Elsa guarda chi è tornato...”

Elsa: “Si, l'ho notato.”

Mandò un'occhiataccia a Jack che si immobilizzò per la paura. Elsa si avvicinò a loro con passo deciso.

Elsa: “Perchè sei tornato?!”

Jack: “Lo sapete di già.”

Elsa: “Ancora con questa storia? Ti ho già detto che qui non c'è nessu...”

Jack: “Si che c'è. Esiste una persona come me che ha creato un castello di ghiaccio e non solo ha anche fatto un pupazzo di neve parlante ed è stato lui a dirmi che il suo creatore è qui!”

Le due sorelle si guardarono negli occhi.

Elsa: “S-sicuramente l'hai sognato.”

Anna: “M-ma Elsa...”

Elsa: “No Anna è impossibile!”

Jack: “Io non ho sognato proprio niente. Perchè mentite?!”

Elsa: “Io non mento!...”

La ragazza si girò e si diresse verso la porta per andarsene ma...

Jack: “Certo certo. Ho capito...”

Elsa: “Basta...”

Jack: “No no ho capito. Avevo ragione fin dall'inizio. Lei se ne sta rinchiusa nel suo castello, fregandosene dei suoi sudditi!”

Anna: “JACK!”

Jack: “La verità è che tu sei una pessima Reginaa!!”

Vicino alla porta, sentendo quelle parole Elsa si sentì crescere una grande rabbia...

Elsa: “HO DETTO BASTA!!!”

e con un gesto involontario della mano creò un getto di ghiaccio intorno a se.
Jack era rimasto impietrito, un immenso silenzio c'era nel salone e nessuno respirava.
Dopo poco Elsa aprì la porta con la mano tremante e scappò via, mentre nella stanza cominciava a scendere qualche fiocco di neve.

Anna: “Elsa no aspetta! Jack questa volta era meglio se non parlavi...E stasera c'è anche la festa come posso fare?!”

E uscì di fretta per raggiungere la sorella.

Jack stette lì fermo, immobile come una statua ad osservare quel ghiaccio appuntito davanti a se, cominciò a rimettere insieme i tasselli....l'atteggiamento di Elsa, il castello, il fatto che lei lo veda....insomma adesso per lui tutto aveva un senso o quasi.

Dopo quasi un'ora che stava lì, dopo aver ragionato un po', uscì anche lui mentre alcuni sudditi erano entrati a togliere il ghiaccio.Mentre camminava barcollava un po', era ancora scosso. Era davvero lei la persona che stava cercando?


Angolo della Pazza

Be....ecco il 4 capitolo. Purtroppo alla fine Elsa si è lasciata andare svelando il segreto che ancora teneva nascosto.
Diavoletto: Era ora la stavi tirando troppo per le lunghe e continui ancora a farlo.
Angioletto: Mmh cos'è? Comincia a piacerti la storia?
Diavoletto: Tsk certo che no, dicevo soltanto che potrebbe anche farla finita di scrivere!
Io: No perchè è il mio modo per svagarmi e mi Piace!
Diavoletto: Ma tra poco ricomincia la scuola e avrai i compiti con cui svagarti! E sento che sarà un anno non molto bello....eheheeh
Io: Rovina divertimento! Sei peggio di Pitch! Ma cerco di non farmi buttare giù dalle tue parole, io continuerò a scrivere finchè le idee
mi ronzeranno in testa.

E a voi dico al prossimo capitolo!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il Ballo ***


Capitolo 5:  "Il Ballo"

Attraversò molti corridoi finché non arrivo davanti ad una porta, apparentemente non aveva niente di strano ma intorno a essa c'era un'aria gelida. Capì che quella era la stanza di Elsa, allora alzò il braccio pronto per bussare ma sentì dall'altra parte della porta dei singhiozzi come quando qualcuno piange, si mise il cappuccio e continuò a camminare per quei corridoi che in quel momento sembravano bui e tristi nonostante gli addobbi. Dopo un po' che girovagava ad un certo punto si fermò, scosse il capo per togliere i pensieri negativi e decise di andare da Anna per ricevere spiegazioni.
Entrò nella stanza della ragazza come una folata di vento facendo sbattere la porta e Anna fece un balzo dalla paura.

Anna: “Jack sei ancora qui? Pensavo che te ne fossi andato..”

Jack: “Non prima di ricevere delle spiegazioni. Non volevo farla arrabbiare ma io non capisco perchè non mi ha detto la verità e anche tu non l'hai fatto.”

Anna: “Beh mia sorella non voleva e il perchè non ha voluto dirtelo non lo so.”

Jack: “Anna io devo sapere. Cosa è successo ad Arendelle?”

La ragazza fece un sospiro, si mise a sedere sul letto e Jack fece lo stesso.

Anna: “Non è successo da molto ma sono momenti che non mi piace ricordare. Comunque sia qualche mese fa mia sorella per sbaglio congelò Arendelle con i suoi poteri, il giorno stesso della sua incoronazione...”

Nel sentire quelle parole Jack sgranò gli occhi dallo stupore.

Anna: “Sia io che lei abbiamo rischiato di morire per far tornare l'Estate ma alla fine Elsa è riuscita a sciogliere il suo ghiaccio e tutto è tornato normale, più o meno...Purtroppo Elsa da quel giorno non usa quasi mai i suoi poteri, se non per farmi sorridere, e finora ha sempre dato se stessa per essere una buona regina per il suo popolo senza mai pensare a se, si sentiva in colpa per quello che aveva fatto...”

Jack si ricordò di quello che gli aveva detto prima e gli si strinse il cuore, cominciò a darsi dello stupido. Si alzò e si diresse verso la porta ma la voce di Anna lo fermò...

Anna: “Jack aspetta...s-stasera tornerai? Forse ora che c'è qualcuno come lei, si potrà rilassare...”

Il ragazzo non si voltò e appena Anna finì di parlare uscì dalla stanza e volò via dalla finestra del corridoio.

Jack ripensò al racconto di Anna e ancora non gli tornava che Elsa avesse paura dei suoi poteri: 'Come si può avere paura del ghiaccio?' pensò. Mentre continuava a ragionare si ricordò della richiesta di Anna...cioè di andare alla festa. Non ne era molto sicuro dopo quello che era successo con Elsa, ma forse era un buon motivo per fare pace. Però ebbe come una visione e vide Nord furente, gli vennero dei brividi in tutto il corpo ma guardò dietro di se Arendelle e pensò che in quel momento non poteva abbandonare Elsa allora tornò indietro.

 

Ormai era già sera e la festa stava quasi per cominciare, parecchi nobili stavano già entrando nel castello. Jack nel vedere tutte quelle persone così ben vestite si guardò e pensò che era meglio trovare qualcosa di più formale, anche se nessuno lo vedeva voleva essere a tema con l'ambiente.
Entrò in una camera per gli ospiti e prese dall'armadio una camicia bianca, una giacca nera lunga e dei pantaloni neri. Dopo essersi abbottonato e aversi messo le scarpe si ammirò allo specchio e come tocco finale creò un fiocco di neve e lo mise alla giacca come una spilla.

Elsa era in camera sua e si stava facendo la sua solita treccia, poi si mise davanti allo specchio e con un gesto della mano si creò un vestito di ghiaccio molto simile a quello vecchio ma con una gonna più ampia, era più lussuoso, maestoso, e più splendente però era un po' più scuro, e come tocco finale si creò un laccio con una rosa di ghiaccio per la treccia...

Dopo essersi preparata andò nel salone dove già molte persone ballavano e quando entrò la musica si fermò per essere annunciata dal servitore.

Servitore: “...Elsa regina di Arendelle...E sua sorella la principessa Anna con il Principe Kristoff..”

Anna aveva un vestito verde con alcuni fiori disegnati sulla gonna ampia, teneva Kristoff per la mano che aveva la faccia un po' preoccupata, lui aveva un vestito sul blu scuro con delle spalline d'oro, e i capelli tutti tirati indietro.

Elsa: “Stai molto bene Anna, anche tu Kristoff.”

Anna: “Grazie Elsa, non sai che fatica fargli indossare questo abito.”

Kristoff: “N-non mi sento a mio agio vestito così..”

Le due ragazze ridacchiarono, la musica ripartì e anche le danze.

Anna: “Forza Kristoff andiamo a ballare!”

Prese il ragazzo per il braccio e lo strascinò via ma si fermò improvvisamente e tornò dalla regina.

Anna: “Ehm...Elsa tu stai bene? Mi riferisco a quello che è successo prima...”

Elsa: “Non preoccuparti Anna, vai a ballare.”

Anna tornò da Kristoff e andarono a danzare, la regina andò a fare la riverenza ai suoi ospiti.

Jack entrò di soppiatto e si mischiò fra la gente, le scarpe gli davano fastidio ai piedi e la camicia era troppo alta...
'Perchè mi sono conciato così?' si chiese. Vide Anna danzare con Kristoff e cominciò a ridacchiare nel vedere il ragazzo ballare goffamente. Ma si bloccò come una statua nel vedere Elsa, con quel vestito di ghiaccio scintillante era bellissima e arrossì come un peperone. Mentre le persone gli passavano attraverso guardava Elsa dalla testa ai piedi che stava parlando con alcune persone intorno a lei.
Elsa dopo un po' si allontanò con la faccia stanca e uscì per prendere un boccata d'aria, Jack la seguì. La ragazza si mise a guardare la luna, l'albino fece un respiro e si avvicinò.

Jack: “Salve Regina.”

Elsa si voltò di scatto, alla luce della luna i suoi occhi brillavano come il suo vestito e Jack ritornò di nuovo rosso ma cercò di ricomporsi.

Jack: “C-come sta?”

Elsa: “Pensavo che non volessi più parlarmi..”

Jack: “Perchè?”

Elsa: “Perchè ti ho mentito su una cosa a te cara...”

Jack: “Beh si quello mi ha fatto male, ma non per questo smetto di rivolgerle la parola.”

L' albino gli fece un sorriso dolcissimo e Elsa lo ricambiò con un altro. Era la prima volta che la vedeva sorridere ma in quel momento gli sembrò un sorriso famigliare.
La musica si sentiva anche fuori e a Jack gli venne un'idea, fece un inchino a Elsa e gli porse la mano.

Jack: “Mi concede questo ballo?”

La ragazza si stupì di quella richiesta ma non ne era molto convinta.

Elsa: “M-mi dispiace ma non so ballare.”

Allora Jack si tirò su e, visto che non voleva accettare un no come risposta, gli prese la mano.

Jack: “Lasciatevi andare..”

Prima che Elsa se ne rendesse conto stavano già ballando. Nessuno dei due parlava, si guardavano solo negli occhi assaporando il momento. Era da tanto che Elsa non stava così vicino ad una persona senza aver paura di congelarlo. Cominciò a sentire un tepore in tutto il corpo, e anche Jack.
Poi la musica finì e i due si staccarono, Elsa teneva gli occhi bassi e Jack la guardava dolcemente comprendendo la preoccupazione nei suoi occhi perchè Elsa in quel momento sapeva che stava arrivando una domanda di spiegazioni..

Jack: “Perchè mi ha mentito?”

La ragazza sospirò e guardò Jack negli occhi.

Elsa: “Quando ero piccola per sbaglio colpii con i miei poteri Anna e da quel giorno cercai di non usarli più rinchiudendomi in me stessa. Ma nel giorno della mia incoronazione tirai fuori i miei poteri e tutti mi giudicarono come un mostro tranne Anna che venne a cercarmi ma purtroppo la ferii di nuovo. Alla fine riuscii a scongelare Arendelle ma ho continuato e tenere i poteri dentro di me perchè non volevo più far soffrire Anna o Arendelle cercando di cominciare una nuova vita.....ma alla fine ho fatto soffrire te...”

Jack fece un sorriso perchè era felice di sentire finalmente la verità detta da lei.

Jack: “Non vi preoccupate è stata colpa mia che ho insistito, mi dispiace sua maestà.”

Elsa: “..Dammi del tu..”

Jack: “D'accordo Elsa..”

Entrambi fecero un gran sorriso e Jack ebbe una strana sensazione nel vedere quel sorriso, era un sorriso così famigliare, dolce, innocente come un bambino ma allo stesso tempo con un velo di tristezza. E finalmente..

Jack: “Non può essere..”

..ricordò...

Jack: “Tu...tu sei la bambina nel giardino che piangeva..”

Elsa sgranò gli occhi e cominciò a ridacchiare divertita.

Elsa: “Finalmente ti ricordi di me Jack Frost..”

Il ragazzo andò a vedere sotto al balcone e riconobbe il giardino e la fontana che congelò.

Jack: “Ora torna tutto, ecco perchè riesci a vedermi sia ora sia da piccola perchè hai i miei stessi poteri..ma perchè non mi hai ricordato che eri tu?..”

Elsa: “Beh prendila come una piccola vendetta. Come hai osato dimenticarmi Jack Frost?”

Jack: “Ehm m-mi dispiace ma il lavoro di guardiano è impegnativo...”

Elsa: “Non ti preoccupare alla fine mi sono abituata alla solitudine. E comunque quando ti ho incontrato per la prima volta è stato il giorno più bello della mia vita ma avevo già cominciato a mentirti non mostrandoti i miei poteri.”

Jack: “Capisco..allora quel giorno avevi ferito tua sorella per questo stavi piangendo.”

Elsa: “Si.”

Elsa si rattristò allora Jack si mise a sedere sulla ringhiera del balcone e cascò giù facendo prendere uno spavento a Elsa che andò a guardare giù di sotto ma Jack cominciò a volarle intorno ridendo coinvolgendo anche Elsa.
Ma dopo poco arrivo un servitore..

Servitore: “Vostra maestà gli ospiti attesi sono arrivati..”

Elsa: “Oh no..arrivo.”

E entrò di fretta nella sala. Jack non capiva tanta furia e la seguì.



Angolo della pazza:
Finalmente ecco una scena con un po' di scintille d'amore! XD
Diavoletto: Sul serio? Un ballo? Potevi inventarti anche qualcos'altro... E poi quante volte ancora Jack deve sentire la verità?!
Io: Beh si forse non è venuto un gran che... ma ho pensato che Jack doveva sentirla anche da Elsa, e poi lei così ha evidenziato anche il motivo della bugia. Insomma basta! Mi fai in pazzire, mi fai perdere di più la fiducia.
Diavoletto: E' il mio lavoro!
Angioletto: Che schifo di lavoro...
Diavoletto: Parla quello che non fa altro che dirle 'Brava' a ogni cosa che fa
, anche quando non se lo merita, tipo per questa storia...
Angioletto: Chiudi il becco! Ti ho detto che invece è carina!
Diavoletto: Invece noo!
Io: Qualche volta sento il bisogno di prendere un arma da fuoco. XD  Comunque al prossimo capitolo
!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Lo strano comportamento di Elsa ***


Capitolo 6:  "Lo strano comportamento di Elsa"

Il servitore condusse Elsa al centro della sala dove si trovavano dei nobili, per essere più precisi un re e una regina con un ragazzo accanto dai capelli neri, alto e con gli occhi blu, il principe.

Elsa: “Scusate se vi ho fatto attendere.”

Regina: “Non vi preoccupate regina Elsa.”

Elsa: “Sono felice chi siate qui Regina Marie e Re Stefano.”

Re Stefano: “Anche noi siamo felici che abbiate risposto alla nostra lettera, dopo la morte dei suoi genitori 3 anni fa ormai non ci speravamo più.”

Elsa: “Lo comprendo. Io invece avevo paura che non accettaste per quello che è successo quest'estate...”

Re Stefano: “Se il vostro reame vi ha accettato anche noi faremo lo stesso.”

Regina Marie : “Lui è nostro figlio, il Principe Henry.”

Il ragazzo si avvicinò, prese la mano di Elsa e gliela baciò.

Principe Henry: “E' un onore conoscervi Regina Elsa.”

Elsa: “Anche per me.”

Jack nel vedere quella scena fece una smorfia e si avvicinò.

Jack: “EHI ELSA ma chi è questo QUI?!”

Elsa lo ignorò, allora Jack andò dietro al Principino e cominciò a far un sacco di smorfie aspettandosi che la ragazza ridesse invece lei lo guardo per un istante con uno sguardo di rimprovero, allora smise.
La cosa che a Jack dava più fastidio era il Principino che faceva gli occhi dolci a Elsa. Si chiedeva chi cavolo fosse e che cosa voleva...ma la risposta non si fece attendere...

Anna: “Buonasera.”

Anna arrivò trascinando Kristoff ,mezzo sfinito, e fece un inchino.

Elsa: “Re Stefano, Regina Marie, Principe Herny questa è mia sorella, la Principessa Anna e lui è il suo fidanzato, il Principe Kristoff.”

Nel sentire il suo nome Kristoff si irrigidì, riprese fiato e si inchinò.

Elsa: “Anna loro sono i Sovrani Cronos.”

Re Stefano: “E' un piacere conoscervi Principessa Anna.”

Anna: “Lo è anche per me, ma....se posso permettermi....come mai siete venuti qua vostra maestà?”

Re Stefano: “Oh...Regina Elsa vostra sorella non lo sa?”

Elsa: “N-non ho avuto tempo di informarla..”

In quel momento Elsa mandò un'occhiataccia a Jack e la rossa se ne accorse.

Anna: “Ehm...informarmi su cosa?”

Elsa: “Loro e i nostri genitori erano in forti contatti, quando ero piccola mi dissero che in qualità di figlia maggiore sarei diventata Regina e che avrei avuto bisogno di un Re. I nostri genitori volevano combinare un matrimonio con me e il Principe Henry ma purtroppo dopo la loro morte si annullò tutto. Ma qualche giorno fa gli ho scritto per invitarli al ballo e anche per....rinnovare il matrimonio.”

Anna/Jack: “COSA?!!”

Re Stefano: “Si, io e mia moglie siamo molto contenti che nostro figlio diventi il marito della Regina Elsa.”

Il Principe Henry non parlava, guardava Elsa sorridendo e annuendo alle parole del padre.

Anna: “Ehm...scusatemi ma devo parlare un attimo con la Regina.”

Anna prese la mano di Elsa e la trascinò in un angolino, Jack le seguì.

Elsa: “Anna basta lasciami mi fai male...ma che ti è preso?!”

Anna: “A me lo chiedi?! Piuttosto cosa è preso a te!”

Elsa abbassò gli occhi e sospirò..

Anna: “Ti dice nulla la frase: 'non puoi sposare un uomo che conosci appena'?”

Elsa: “Non pretendo che tu capisca, infondo è un dovere da Regina, io lo devo fare.”

Anna: “Ma dovresti sposare un uomo che ami..”

Elsa: “Deve per forza essere un Principe per poi diventare Re, mamma e papà volevano che mi fidanzassi con il Principe Henry, era il loro ultimo desiderio prima di morire e lo voglio esaudire...è anche per il bene del mio popolo..”

Jack: “Ma qualche volta pensa anche a te stessa!!”

Jack si mise davanti a lei con gli occhi colmi di rabbia. Elsa fece un passo indietro dalla sorpresa ma subito dopo aggrottò la fronte.

Elsa: “Jack per favore non ti intromettere..”

Jack: “Invece io mi intrometto! Capisco che sei una Regina e devi pensare al bene del tuo popolo ma devi pensare anche al tuo di bene!”

I due si guardavano in cagnesco però la bionda si accorse che sua sorella aveva una faccia triste e preoccupata allora le si avvicinò lasciando perdere Jack.

Elsa: “Anna tranquilla non succederà nulla, sarà sempre tutto normale, non preoccuparti per me.”

Elsa gli fece una carezza, mandò un'ultima occhiataccia a Jack e si diresse verso i suoi invitati.

Anna: “..invece mi preoccupo..”          Disse con un fil di voce.

Jack cominciò a tremare di rabbia e, stranamente, anche di tristezza, Anna lo notò.

Anna: “Jack sai perchè io credo in te e anche nelle Leggende? Perchè è stata Elsa a raccontarmi di te...”

L'albino sentendo quelle parole si emozionò, lei non si era mai dimenticata di lui.
Però in quel momento...

Olaf: “Ehilà sono arrivatoo!”

Anna: “Oh....Olaf ciao..”

Olaf: “Anna tutto bene? Ti vedo strana..”

Anna: “Be in effetti non va molto bene...”

Jack: “Tu..tu sei..il pupazzo...”

Olaf: “Ehi tu sei il forestiero strano di oggi...lo sai che hai spaventato Marshmallow?..”

Jack: “Ah io l'avrei spaventato?!”

Anna: “Vi conoscete?”

Jack: “Si, l'ho incontrato quando sono andato a vedere il castello di Elsa.”

Anna: “Ah così l'hai visto..”

Jack: “Si è una cosa incredibile, bellissimo..”

Anna: “Già..”

Anna ritornò triste e il pupazzo di neve cominciò a guardarsi intorno..

Olaf: “Anna, ma dove è Elsa?”

Anna: “Oh è laggiù Olaf...ma....in questo momento ha da fare, la saluterai dopo. Forza ti porto vicino al banchetto.”

Olaf: “Oh Sii! Speriamo che ci sia la cioccolata!”

I due si allontanarono lasciando Jack da solo che guardava con disprezzo il principino e Elsa.
Non sopportando più gli occhi dolci del Principe uscì dalla finestra e andò a sdraiarsi sul tetto. Dopo un po' rintoccò la mezza notte.

Jack: “Buon Natale Jack.” E alla fine si addormentò.

 

La mattina seguente Jack si svegliò presto, ancora tutti stavano dormendo; ritornò nella stanza dove aveva preso il vestito e si rimise i suoi soliti abiti poi decise di fare una passeggiata nel castello deserto.
Vide una cameriera che trasportava un carrello con su dolciumi e si fermò davanti a una porta.

Cameriera: “Principe Henry? La colazione che avete ordinato..”

Jack aggrottò la fronte ricordando quello che era successo la sera prima, si avvicinò al carrello e vide una fumante tazza di cioccolata calda allora la toccò con un dito congelandola. Fiero del suo scherzetto uscì fuori e volò via per schiarirsi le idee.

Jack: “Sono successe tante....troppe cose in questi giorni, forse sarà meglio se torno a casa...anche se non...”

Sentiva dentro di se un dolore al petto, come se lo trattenesse qualcosa a non andarsene ma cosa? si chiedeva...forse il pensiero di ritrovarsi un Nord arrabbiato o un canguro che lo picchia con un Boomerang....oppure per...
Scosse la testa e cominciò a volare verso il Polo Nord, però per arrivarci sarebbe dovuto passare dalla montagna del Nord dove c'era il castello di ghiaccio.
Mentre volava notò in lontananza lo scintillio del palazzo e decise di atterrare qualche metro prima. Quando si trovò davanti al castello cominciò a guardarsi in giro per paura che arrivasse il colosso di neve. Notò però che il portone era aperto.

Jack: “Strano...forse l'ultima volta che sono venuto l'ho lasciato aperto..”

Ma improvvisamente si rese conto di una cosa, che questa volta il castello non era più rovinato come la prima volta. Infatti le scale non erano più mezze distrutte e nel complesso tutto l'esterno sembrava più bello.
Fece la scalinata ma appena arrivò in cima vide il colosso di spalle dentro il palazzo davanti alla fontana di ghiaccio al centro e balzò indietro per lo spavento. Marshmallow non si accorse di lui allora Jack entrò piano piano stando attaccato al muro girandogli intorno, però davanti al colosso c'era una fanciulla con un vestito scintillante, celeste e i capelli biondi raccolti in una famigliare treccia. Jack non ci poteva credere....era davvero lei?

Jack: “E...El..”

La ragazza si voltò e insieme a lei anche il gigante che subito si avvicinò a Jack con passo pesante e il volto arrabbiato per buttarlo fuori..

Elsa: “Fermo Marshmallow, è un ospite..”

Il gigante si tranquillizzò e si mise in disparte.

Jack non toglieva gli occhi da Elsa e cominciò ad arrossire.

Elsa: “Perchè sei qui?”

Jack: “Ehm...per dare un'ultima occhiata al castello... E tu perchè sei qui?”

Elsa: “..Per il tuo stesso motivo e anche per fare qualche pulizia. Quando mi sposerò credo che non tornerò mai più qui e quindi sono venuta a dare un ultimo saluto a questo posto...”

La ragazza si aspettava che Jack cominciasse a urlare di rabbia per quello che aveva detto ma invece l'albino la guardava con aria triste...

Elsa: “Che c'è?..”

Jack: “...è una tua scelta...”

L'albino si girò e andò verso una parete che la toccò rivestendola di quel piccolo strato di ghiaccio.

Jack: “Ah mi mancherà questo posto, è la prima cosa che mi ha colpito.....anzi no...la prima cosa ad avermi impressionato sei stata tu....”

Continuò a stare girato, Elsa lo guardava con aria sorpresa per quello che aveva detto e le sue guance divennero un po' rosse

Elsa: “Q-quindi te ne vai?”

Finalmente si girò...

Jack: “Eh si sarà meglio che torni a casa anche se mi aspetteranno delle sgridate. Sai Babbo Natale può sembrare dolce e buono ma è anche parecchio tosto..”

Ricominciò a parlare con la sua aria spavalda e Elsa gli fece un sorriso.
Si misero a sedere sugli scalini e Jack cominciò a raccontare di come era stato creato dall'Uomo nella Luna e dei suoi amici Guardiani , delle loro avventure, di quando ha rovinato la pasqua a Calmoniglio o di quando si divertiva a lanciare palle di neve agli Yeti. Gli parlò anche di Pitch e di come controllava la paura degli altri. Elsa ascoltava molto attentamente.

Elsa: “Sai, mi piacerebbe incontrarle queste Leggende..”

Jack: “...già, perchè no? Almeno che il tuo futuro marito non te lo proibisca..”

Elsa: “Jack!”

Il ragazzo rideva divertito e Elsa lo guardava ma con una certa titubanza perchè aveva un peso sullo stomaco che non sapeva se dirglielo...ma poi si convisse..

Elsa: “Tra 3 giorni mi sposo.”

Le risate di Jack si fermarono e al loro posto apparve una faccia sorpresa.

Jack: “Cosa?...”

Elsa: “Ieri dopo il ballo ho invitato i Sovrani di Cronos nel mio studio e abbiamo deciso la data...è fra 3 giorni...”

La faccia sorpresa di Jack si trasformò in malinconica, sentì anche qualcosa che si ruppe ma non sapeva se era il ghiaccio o qualcos'altro..

Jack: “Oh.....felicitazioni...”

Elsa: “Grazie...”

Jack alzò lo sguardo verso il sole che splendeva sopra di loro e si mise in piedi, Elsa fece lo stesso.

Jack: “Beh sarà meglio che vada...la strada è lunga per il Polo Nord...”

Elsa: “Già sarà meglio che mi incammini anche io verso Arendelle...”

Jack: “Però...aspetta...voglio darti un regalo di nozze..”

Elsa: “Jack...”

La ragazza lo guardava con un sopracciglio alzato, forse si aspettava uno scherzo ma Jack scosse il capo...

Jack: “No non ti preoccupare, forza chiudi gli occhi.”

Elsa fece un sospiro e gli chiuse, Jack si avvicinò a lei e ebbe una fitta al petto, non era mai stato così vicino ad Elsa. Guardava i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli, come se fosse stregato ma poi fece un sospiro e andò dietro di lei, creò nelle sue mani una collana di ghiaccio e gliela mise al collo.

Jack: “Ora puoi aprire gli occhi..”

Elsa guardò la collana, era bellissima aveva la forma di un fiocco di neve, era semplice e elegante allo stesso tempo. Gli fece un grandissimo sorriso e Jack lo ricambiò.

Elsa: “Grazie Jack.”

Jack: “Di niente sua maestà..”

L'albino cominciò a volare e Elsa si creò un cavallo di ghiaccio lasciando il ragazzo a bocca aperta, lui non riusciva a fare certe cose, al massimo un coniglietto di ghiaccio invece lei era incredibile eppure non li usava, non riusciva proprio a capirla.

Entrambi si salutarono muovendo la mano e Jack partì a tutta velocità lasciando dietro di se il castello di ghiaccio, Arendelle, Elsa...e provò una sensazione di tristezza.
Ma non sapeva che qualcuno lo stava osservando...




 

Angolo della Pazza:
E rieccomi qua, tornata da una bella vacanza in Puglia!
Angioletto: E' stata stupenda e divertentissima!
Diavoletto: Ma cosa vuoi che gli importi alle persone dove sei stata?!
Io: Anche se "bella" è una parola grossa con questi due accanto. Comunque torniamo al capitolo, stanno succedendo un sacco di cose eh? XD Che cavolo succede ad Elsa?!
Diavoletto: Ora le persone dopo aver letto questa schifezza si diranno: Non potevi restartene in vacanza invece di continuare con sta storia?!
Angioletto: Tsk questo lo pensi solo tu stupido!
Io: INSOMMA! so che ci sono molti punti di domanda, però tutto a tempo debito pian piano si scoprirà! XD
Angioletto: Cavolo io non vedo l'ora di scoprire cosa succederà.
Diavoletto: Ma per favore dopo questo nessuno lo leggerà più, è una cosa illeggibile, è una cosa...
Io: ADESSO BASTA!
*prende un pezzo di scotch e lo appiccica sulla bocca del Diavoletto, l'Angioletto esulta*
Io: OVVIA!....bene al prossimo capitolo XD (scusate per questa piccola crisi isterica)..

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Elsa e Jack si pensano ***


Capitolo 7:  "Elsa e Jack si pensano"

Finalmente Jack riuscì a scorgere il laboratorio di Nord.

Jack: “Casa dolce casa....”

Notò che non c'erano gli Yeti a giro allora cominciò a sperare che fossero tutti stanchi in modo da non beccarsi una bella ramanzina. Appena atterrò davanti al portone di ingresso ebbe un attimo di esitazione era quasi tentato di andarsene ma uno Yeti lo sorprese da dietro..

Jack: “C-ciao Phill...”

e lo buttò dentro un sacco.

Jack: “No No! Non di nuovo!”

Dopo un po' di sbatacchiamenti venne scaraventato sul pavimento della stanza del Globo. Aveva paura a uscire ma non fece in tempo a pensare a una via di fuga che una manona gigante lo prese per la felpa, era Nord che lo guardava con un'aria incavolata nera.

Jack: “Ehm...ciao..”

L'omone lo ributtò a terra.

Nord: “Jack Overland Frost dove tu essere stato?! Eravamo tutti in pensiero! E tu non avere portato neanche tanta neve per Natale!”

Calmoniglio: “Sei stato davvero un irresponsabile! Hai lasciato Nord da solo!”

Jack teneva lo sguardo basso, vicino al Globo c'erano Dentolina e Sammy che lo guardavano con aria preoccupata e insieme a loro anche qualche Elfo, invece gli Yeti lo fissavano male. Il ragazzo alzò lo sguardo guardando i due guardiani che gli stavano urlando contro e con uno scatto fece un inchino lasciando tutti i presenti sorpresi.

Jack: “...mi dispiace...”

Si ritirò su, Calmoniglio e Nord erano un po' imbarazzati non credevano che Jack Frost avesse fatto un gesto simile. Visto che nessuno parlava l'albino uscì dalla stanza.

Andò fuori sul tetto a guardare il cielo finché non sentì un tonfo e un urlo.

Nord: “AARGH! Non sono più quello di una volta...Jack sei qui?!”

Il ragazzo si alzò e vide Nord incastrato nella finestra.

Jack: “Nord?...” cercò si soffocare le risate

Nord: “Aiutami!”

Jack lo prese per le mani e cominciò a tirare per farlo uscire, dopo un po' ci riuscì e entrambi si misero a sedere sul tetto, il ragazzo aveva un gran fiatone.

Jack: “Nord...mi dispiace di averti lasciato solo..”

Nord: “Oh non ti dovere preoccupare 2 scuse in un giorno possono bastare...”

Il ragazzo fece una piccola risata e ritornò a guardare l'orizzonte lontano, Nord lo osservava perplesso.

Nord: “Prima io immaginavo che tu volare via o che tu iniziare a controbattere...invece no....Jack dove tu essere stato?”

L'albino fece un sospiro e guardò Nord.

Jack: “Mentre portavo la neve mi sono imbattuto in una città....Arendelle...e lì ho conosciuto una......persona..”

Nord: “...Una persona..o una ragazza?”

Jack si fermò, ci fu almeno un minuto intero di silenzio ma poi cercò di ignorare quella frase e riprese.

Jack: “Ma ho scoperto che questa 'persona' ha...i miei stessi potere. Ha creato un castello di ghiaccio fantastico, un pupazzo di neve parlante e un mostro gigantesco..”

Nord: “Wow io non sapere che c'era un'altra persona come te. E questa 'ragazza' chi essere?”

La faccia di Jack tornò triste e si chiuse come un uovo abbracciandosi i ginocchi.

Jack: “La regina...Elsa..”

Nord: “Ooh una regina mmh....e a te piacere lei?”

Jack fece una faccia sorpresa e si alzò in piedi di scatto.

Jack: “Che Cosa?! No come potrei innamorarmi di una persona così seria, rigida, altezzosa, bella, con un sorriso smagliante e due occhi di cristallo e e....”

Nord lo guardava con una faccia compiaciuta e Jack si fermò rendendosi conto di quello che aveva detto e arrossì, ma scosse la testa e si rimise a sedere.

Jack: “.....smettila di guardarmi con quella faccia...”

L'omone fece una sonora risata e diede qualche pacca sulla schiena di Jack facendola scrocchiare...però in quel momento spuntarono gli altri guardiani.

Dentolina: “Awww che carino..”

Jack: “C-come? Voi da quanto stavate origliando?!”

Calmoniglio: “Mh...così il ragazzino è innamorato.”

Jack: “C-cosa?!”

Sammy creò sulla sua testa un cuore di sabbia d'oro.

Jack: “Oh smettetela! Io non sono innamorato! Poi non potrei sono un immortale....

e anche perchè lei si sta per sposare!...”

Dentolina: “Oh no....”

Jack abbassò gli occhi con una faccia arrabbiata e triste.

Nord: “Mmh tu avere ragione Jack, tu essere immortale e lei umana...ma se è per farti ritornare il sorriso allora tu invitarla qui, prima di cerimonia, per passare ultimo giorno..”

Jack: “Beh in effetti voleva conoscervi...”

Nord: “Allora cosa fare tu qui? Vai!”

Jack: “Hai ragione Nord! Vado subito!”

Nord: “Oh Aspetta!”

L'omone prese Jack per il cappuccio della felpa.

Jack: “Ehi!!”

Nord: “Tu partire domani, ora tu dovere pagare per giorni mancati!”

Il ragazzo deglutì preoccupato. Nord l'ho portò in una stanza disordinatissima con giocattoli rotti, scatole vuote e scartoffie ovunque. L'omone tolse di mano a Jack il suo bastone e gli diede invece una scopa.

Nord: “Buon divertimento! Ahahaha”

L'albino guardò la stanza e sospirò rassegnato.

Jack: “Casa dolce casa.....”

 

Intanto a Arendelle, Elsa era già tornata e si stava dando da fare con i preparativi per il matrimonio discutendone con i servitori, con Re Stefano, la Regina Marie e il Principe Henry.
Dopo pranzo Elsa era ritornata nel suo studio e la scrivania era sommersa di fogli e lettere di felicitazioni. Vedendo quel caos la ragazza fece un sospiro e cominciò a riordinare un po', ma venne subito interrotta da Olaf.

Olaf: “Ehi Elsa!”

Elsa: “Olaf! Quando sei arrivato?”

Olaf: “Ehm...ieri sera, ma non mi hai notato perchè eri indaffarata...”

La ragazza fece una faccia triste e si inginocchiò vicino a Olaf, Come ho potuto? Pensava.

Elsa: “Oh Olaf....mi dispiace tantissimo, cosa posso fare per farmi perdonare?”

Olaf: “Mmh...mi dai un caldo abbraccio?”

La bionda sorrise e gli diede un forte e caldo abbraccio. Era facile farsi perdonare dal pupazzetto ma lei continuava a essere triste per quello che aveva fatto.

Olaf: “Ehi Elsa ti posso fare una domanda?”

Elsa: “Dimmi Olaf..”

Olaf: “Ma dov'è andato quello strano forestiero?”

Elsa: “Forestiero?”

Olaf: “Si quello con il bastone e i capelli strani...”

Elsa: “Ah...ti riferisci a Jack..è andato via..”

Olaf: “E perchè?”

Elsa: “E' dovuto tornare a casa.”

Olaf: “Oh peccato, era simpatico ma anche strano.”

Elsa fece una piccola risata per quello che aveva detto il pupazzo. Cominciò a guardare fuori dalla finestra chiedendosi se Jack era tornato a casa e a cosa stava pensando in quel momento, poi scosse la testa per rimuovere quei pensieri, lei doveva solo concentrarsi sul matrimonio.

Olaf: “Ehi Elsa prima ho visto quello strano principe, non mi sembra che sia un tipo tanto sveglio.”

Elsa: “Perchè dici così?”

Olaf: “Beh quando l'ho visto mi sono avvicinato e gli ho detto: Ciao io sono Olaf e amo i caldi abbracci! Si è girato verso di me ed è scappato via urlando...è strano..”

Elsa: “Sai Olaf il principe Henry viene da un altro regno e non è abituato a....”

In quel momento Elsa guardò l'orologio...

Elsa: “Oh No! È tardi! Scusa Olaf devo andare!”

e uscì velocemente dalla stanza ma mentre correva incontrò per il corridoio sua sorella.

Anna: “Elsa! Dove vai così di fretta? Ti volevo parlare di una cosa...”

Elsa: “Scusa Anna ora non posso avevo promesso al principe Henry di fare una passeggiata nel giardino.”

Intanto continuava a correre per il corridoio.

Anna: “Ma Elsa!...”

Elsa: “Parliamo dopo va bene Anna?..”

Anna: “Mi stai lasciando di nuovo sola sorellona?...”

Sentendo quelle parole Elsa si fermò e si avvicinò alla sorella, Anna teneva il capo basso.

Elsa: “Anna non dire così, io non ti lascerei mai sola...o per lo meno non più...”

Anna: “Si invece, quando ti sposerai non sarà più lo stesso..”

Elsa: “Anna io lo faccio proprio per continuare a stare insieme in pace, niente cambierà...”

La bionda diede un bacio sulla fronte di Anna e si avviò verso il giardino, ma Anna continuava a non capire la sorella, neanche i sudditi e Kristoff la capivano, soprattutto Olaf.
Quando arrivò in giardino il principe la stava aspettando, lei fece un piccolo inchino e lui uguale così si incamminarono dentro il giardino.

Principe Henry: “Sono contento che abbiate accettato la mia proposta della passeggiata.”

Elsa: “Si figuri, per me è un onore..”

Principe Henry: “No per me è un onore stare in vostra compagnia.”

Quella frase mise in imbarazzo Elsa, il principe Henry era un bel ragazzo e si stavano per sposare ma lui era troppo sdolcinato, la guardava con quei occhi da cucciolo ubbidiente, addirittura mentre camminavano Elsa stava quasi per mettere piede in una pozzanghera però il principe la fermò e si tolse la giacca mettendola sulla pozza così che la regina non si macchiasse, era troppo appiccicoso.

Principe Henry: “Ah prima ho visto quella strana creatura con quel nasone come carota, mi ha fatto prendere un colpo...”

Elsa: “Si chiama Olaf..”

La voce di Elsa si indurì improvvisamente e il ragazzo se ne accorse.

Principe Henry: “S-si scusi...”

Era passata quasi un'ora e Elsa cominciava ad annoiarsi ascoltando il principe che gli raccontava le sue storie a palazzo, come quando era andato la prima volta a cavallo o come quando una cameriera si era presa una cotta per lui... Ma per fortuna arrivò una domestica...

Domestica: “Mia signora, sono arrivate le sarte di Arendelle.”

Elsa: “Oh è vero grazie. Principe Henry ci vediamo a cena..”

Principe Henry: “Sarà un onore.”

Disse facendo un grande inchino, lei gli sorrise ma quando si girò alzò gli occhi al cielo.

Quando rientrò nel suo studio c'erano 3 sarte con dei vestiti bianchi di sposa in mano, fece chiamare sua sorella per aiutarla nella scelta dell'abito. Per il suo matrimonio non voleva crearsi il vestito da sola anche perchè voleva di nuovo reprimere un po' i suoi poteri per non mostrarli troppo.

Anna: “Elsa mi hai chiamata?”

Elsa: “Si Anna, vorrei il tuo aiuto per scegliere l'abito.”

Anna: “Oh Si!”

La sorella non era molto felice del matrimonio di Elsa ma quando si parlava di aiutarla nella scelta dei vestiti non diceva mai di no.
Ci volle quasi un'ora per decidere il vestito, Elsa contava sull'aiuto della sorella ma Anna era euforica e non riusciva a scegliere. Alla fine prese un vestito con un bustino stretto da lacci e con delle maniche lunghe che si allargavano sul avambraccio, la gonna non molto ampia ma con un lungo strascico. Era abbastanza nel suo stile però si sentiva malinconica, per un matrimonio combinato preferiva mettersi qualcosa di scomodo però Anna conosceva molto bene i suoi gusti.

Elsa non capiva, perchè era triste? Doveva essere felice infondo si stava per sposare..ma allora perchè sentiva un vuoto dentro di se?




Angolo della Pazza malinconica:
Oggi è una brutta giornata, proprio brutta. Ho disegnato ma non mi è venuto niente di buono, ho guardato la Tv ma non c'era niente di bello, allora mi sono messa a scrivere sperando che venisse qualcosa di buono.
Diavoletto: E direi che non è andata così...
Angioletto: Insomma si sente giù! Smettila di mettere il dito nelle piaga!
Diavoletto: Te l'ho già detto, è il mio lavoro.
Io: Sapete qulache volta avrei bisogno di qualcuno accanto per sfogarmi. Ovviamente questi due non mi aiutano perchè iniziano subito a bisticciare (credo di aver bisogno di un ragazzo XD). Ma adesso basta non vi voglio rompere più, pensiamo alla storia: Allora Jack è tornato a casa e diciamo che non ha avuto una bella accoglienza, Elsa sta preparando il matrimonio ma sembra quasi che stia ricadendo nel baratro dei suoi vecchi anni. Però entrambi non si fanno altro che pensare ma ancora non capiscono che sentimento sia questo.....
Al prossimo capitolo e speriamo che io sia più solare....(scusate ancora)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Le Leggende ***


Capitolo 8:   "Le Leggende"

Jack aveva finito le pulizie prima del previsto e la notte stava per arrivare, non era molto stanco allora chiese a Nord se poteva partire, lui acconsentì ma quando Jack si trovò davanti al portone, pronto per andare, cominciò ad esitare.

Jack: “Aspetta...perchè ci devo andare? Noi due non ci sopportiamo nemmeno, siamo come cane e gatto...”

Nord sentì le sue parole allora cominciò a pensare a una soluzione.

Nord: “Beh non farlo per te, farlo per noi...noi volere conoscere questa regina delle nevi quindi forza VA!”

Il ragazzo lo guardò con una faccia sorpresa ma poi sorrise come se fosse riuscito a trovare una buona scusa.

Jack: “Allora d'accordo, vi porto Elsa. Tornerò presto”

E uscì a gran velocità

Dentolina: “Ma Nord perchè gli hai detto questo?”

Nord: “Perchè ragazzo è innamorato ma essere troppo orgoglioso per ammetterlo. Lui essere Guardiano del Divertimento e non può andare dai bambini con quella faccia, questo forse potrà fargli tornare il sorriso anche se alla fine si dovrà separare da lei..”

 

Il vento favorì il viaggio e Jack arrivò molto presto anche se con un gran fiatone.
Entrò nel castello direttamente dal portone, sentì una risata provenire da una stanza allora provò a sbirciare dentro, vide un tavolo molto lungo e al soffitto un lampadario immenso, erano tutti a cenare, Anna stava accanto a Kristoff e a Olaf e rideva divertita mentre Elsa stava ascoltando con una faccia seria il Re Stefano e la Regina Marie e aveva accanto il Principe Henry che la guardava sempre con quei occhi sognanti.

'Tsk che bella famiglia felice...' pensò sarcasticamente Jack. Vedendo quella scena decise di aspettare Elsa nel suo studio; notò che Sulla scrivania c'erano molte buste di lettere, improvvisamente gli venne un'idea e poco dopo uscì dalla finestra aspettando che la ragazza arrivasse.

Anna dopo cena saluto la sorella e andò direttamente a dormire invece Elsa si richiuse nel suo studio perchè doveva leggere le richieste di invito provenienti da altri paesi vicino Arendelle per il matrimonio, cominciò a sfogliare tutte le buste fino a quando aprì l'ennesima lettera e da questa uscirono mille fiocchi di neve, i suoi occhi si spalancarono. I fiocchi di neve pian piano si trasformarono in un morbido coniglietto sfavillante e vedendolo qualcosa si illuminò dentro di lei, il suo ghiaccio era solido come il mattone e nel vedere quella magia così leggiadra si emozionò. Il coniglietto saltellava per la stanza spruzzando neve ovunque, Elsa aprì la finestra e guardò quella magia volare fuori fino ad arrivare nelle mani di Jack. Lui gli sorrideva compiaciuto che il suo piano era riuscito e anche lei ricambiò con un dolce sorriso, quel giochino gli era piaciuto e in fondo era felice di rivederlo.
Lei indietreggiò in modo che Jack entrasse nella stanza.

Jack: “Buonasera sua maestà!”

Elsa: “Ciao Jack, sei tornato...come mai?”

Jack: “Ti ricordi dei miei amici Guardiani?”

Elsa: “Si..”

Jack: “Beh vorrebbero conoscerti!”

Elsa: “Adesso?!”

Jack: “Si, dai forza!”

Il ragazzo saltò sulla finestra e porse la mano a Elsa che la guardò titubante..

Elsa: “Ma non posso andare via così senza avvisare nessuno...”

E in quel preciso momento entrò nello studio Olaf

Olaf: “Ehi ciao Elsa!...Oh c'è anche quello straniero strano!”

Jack: “Prima cosa mi chiamo Jack, seconda non sono strano!”

Olaf: “Se lo dici tu...”

Jack lo guardò con un sopracciglio alzato e Elsa si avvicinò al pupazzo...

Elsa: “Olaf..io devo uscire per un po', puoi avvertire tu Anna?”

Olaf: “Oh vai via con Jack?”

Elsa: “Beh..non gli dire questo, digli soltanto che dovevo fare una cosa fuori dal palazzo e sono dovuta partire..”

Olaf: “D'accordo!”

Elsa andò davanti a Jack, questo gli fece un altro sorriso e gli porse di nuovo la mano, questa volta la ragazza la prese.

Jack: “Ehi vento portaci al Polo Nord!”

Si buttarono giù e la ragazza si aggrappò alla felpa di Jack urlando di paura ma poi quando presero quota provò a guardare giù e si emozionò nel vedere il suo regno dall'alto che pian piano diventava sempre più piccolo, era una sensazione bellissima volare. Libertà, ora poteva capire Jack.

Ma niente era paragonabile alla vista dall'alto del suo castello di ghiaccio che scintillava sotto la luce della Luna e delle stelle.

Elsa: “...wow..”

Ne era rimasta incantata come se non lo avesse mai visto prima.

Jack: “Ahaha si anche io l'ho detto la prima volta”

Elsa guardò l'albino che teneva fisso lo sguardo sul castello, si ricordò di quando gli chiese se sapeva chi l'aveva creato e il rimorso si fece sentire, perchè gli aveva mentito? Che cosa aveva fatto per meritarselo? Beh lui l'aveva lasciata sola quando era piccola ma grazie a quel ragazzo era cresciuta con la consapevolezza di non essere l'unica ad avere quei poteri che lei odiava e questo era un altro motivo per cui non gli aveva detto la verità. Jack non odiava quei poteri glaciali, gli usava per donare il sorriso ai bambini e avrebbe voluto farlo anche lei ma aveva paura, il suo ghiaccio non era uguale a quello di Jack, poteva far del male ai bambini come successe a Anna ma forse poteva imparare...
Mentre era immersa nei suoi pensieri la voce di Jack la fece ritornare.

Jack: “Eccoci siamo arrivati!”

Elsa vide una strana struttura costruita nel ghiaccio.

Elsa: “Che cos'è?”

Jack: “Il laboratorio di Babbo Natale!”

La ragazza sgranò gli occhi, così era quello il famoso laboratorio di Babbo Natale, dove viveva Jack e dove si incontravano le Leggende di cui il ragazzo gli aveva parlato. Non poteva credere di essere lì, in quel momento pensò a sua sorella e a quanto gli sarebbe piaciuto vederlo.

Atterrarono davanti a un portone e di fronte a loro sbucarono due Yeti, Jack aveva paura che li prendessero di peso e li buttassero dentro invece i due giganti pelosi aprirono il portone e fecero un inchino a Elsa lasciando Jack a bocca aperta, la ragazza sorrise ricambiò l'inchino ed entrò, invece spinsero dentro il ragazzo con un calcio.

Jack: “Tsk...che modi..”

L'albino fece fare a Elsa un giro turistico, quel posto era pieno di meraviglie che lasciavano la ragazza a bocca aperta, c'era qualcosa di magico e sembrava quasi che passato presente e futuro si congiungessero in quel posto. Alla fine arrivarono in una stanza grande e aperta che faceva entrare la luce della luna, ma la cosa che attirò l'attenzione di Elsa non poteva che essere il gigantesco Globo luccicante.
Ad un certo punto arrivò un piccolo colibrì colorato che cominciò a svolazzare intorno a Jack.

Jack: “Ehi ciao. Elsa lei è Dente da Latte.”

La ragazza si avvicinò alla fatina e gli fece una piccola carezza con il dito, la piccolina sorrise.

Jack: “Dente da Latte dove sono gli altri?”

E improvvisamente entrarono le Leggende.

Nord: “Ah tu essere Elsa giusto?”

Elsa: “S-si, tu sei Babbo Natale vero?”

Nord: “Esatto, mi puoi chiamare Nord.”

Poi una fata con le piume dai mille colori, molto simile alla piccola Dente da latte, si avvicinò alla ragazza.

Dentolina: “Quindi tu hai gli stessi poteri di Jack...posso vedere i tuoi denti?!”

Elsa: “Ehm i miei cosa?”

Ma prima che Elsa potesse aggiungere altro la fata gli aveva già aperto la bocca e ammirava i suoi denti luccicanti insieme a Dente da Latte.

Dentolina: “Wow come sono bianchi, che carini.”

Elsa: “Aaah...Aaah”

Jack: “Dentolina Basta!”

Dentolina: “Ops scusate...”

Nord: “Beh come avrai capito lei è Dentolina la fata dei dentini. Invece loro sono Calmoniglio e Sandman.”

Indicò una specie di coniglio mezzo canguro e un omino tutto dorato.

Elsa: “Quindi mi avete portato qui per conoscermi.”

Calmoniglio: “No veramente era per..”

Ma Nord mise la sua manona sulla faccia del coniglio

Nord: “Ehm si, volevamo a tutti i costi conoscere questa regina delle nevi.”

Calmoniglio riuscì a togliere la mano dell'omone dal viso

Calmoniglio: “Non è vero, era per Ja..”

Questa volta fu Sandy a tappargli la bocca, sia Jack che Elsa li guardavano con aria confusa.

Nord: “...Quindi Jack ti avere fatto fare un giro del mio laboratorio, ti piace?”

Elsa: “Tantissimo, sarebbe piaciuto anche a mia sorella, questo posto è pieno di meraviglie.”

Nord: “Ah sembra che ragazza abbia centrato mio centro!”

Disse compiaciuto a Calmoniglio che alzò gli occhi al cielo

Elsa: “C-centro?”

Jack: “Si, ogni guardiano a un centro, una specie di scopo di vita ahahaha.”

Dentolina: “Vedi Elsa ognuna di queste luci è un bambino.”

Nord: “Un bambino che crede e buoni o cattivi, bravi o somari noi li proteggiamo.”

Gli occhi della bionda brillavano di felicità, era affascinata della vita dei guardiani e in quel piccolo viaggio stava imparando molte cose.

Jack: “Elsa, vieni..”

La portò in una stanza mezza fatta di ghiaccio piena di giocattoli, Jack prese da uno scaffale una matrioska che lo raffigurava.

Jack: “Allora tu mi vedi così giusto? Un po' malizioso e birichino.”

La ragazza fece una piccola risata a quella affermazione e Jack alzò gli occhi al cielo.

Jack: “Si si, ma se mi conoscessi un po' meglio...continua tu...”

Elsa aprì la matrioska e trovò un altro piccolo Jack con una espressione diversa.

Elsa: “In realtà...sei ribelle.”

Jack: “Ah ah, ma non solo..”

Intanto Elsa continuava ad aprire la matrioska..

Jack: “Sono anche spensierato, solitario, coraggioso...e il mio centro è... il divertimento.”

La ragazza sorrise alla vista di quella minuscola bambolina di legno, era uguale a Jack e il suo centro lo rispecchiava a meraviglia non per altro la Luna lo aveva scelto, proprio per portare gioia e divertimento ai bambini con la neve. Ma visto che ora era diventato un Guardiano perchè l' uomo nella Luna continuava a non parlargli mentre con gli altri si? Si stavano formando mille domande nelle testa di Elsa e a ogni domanda si rispondeva con un'altra quindi non c'era mai fine.

Jack notò la faccia confusa di Elsa, immersa nei suoi pensieri con così tante domande che neanche lui sapeva rispondere ad alcune così la prese per mano e uscirono dalla stanza.



 

Angolo della Pazza:
Dopo aver passato un weekend da sogno rieccomi con un nuovo capitolo.
Sono ritornata la solita solare impacciata nerd  XD
Diavoletto: Eh si vede da questo schifo di capitolo!
Io: Sempre di buono umore tu eh?
Angioletto: Davvero, ora sicuramente stiamo molto meglio rispetto alla scorsa settimana ma il problema è che anche il Diavoletto si sente più forte.
Diavoletto: La scuola sta per ricominciare muahahahaha, scrivi da far schifo muahahahaha....
Angioletto: Presto tappiamogli la bocca!
* La pazza e l'angioletto si avventano sul diavoletto e lo chiudono in un sacco*
Io: Uff...ok...allora....parliamo del capitolo, grazie a Nord Jack ritorna da Elsa che incontra questi strani personaggi XD, lo so che può sembrare un capitolo tagliato ma è che mi sono bloccata e non sapevo che scrivere quindi alla fine l'ho pubblicato così...
Diavoletto dal sacco: Infatti fa schifo...
Angioletto: Zitto!      *tira un calcio al sacco*
Io: Bene alla prossima. Io, l'Angioletto e purtroppo anche quell'altro saremo sempre qui  XD

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Consapevoli dei propri sentimenti ***


Capitolo 9:   "Consapevoli dei propri sentimenti"

Uscirono fuori dal laboratorio, la Luna stava già cominciando a tramontare e il Sole stava pian piano albeggiando. L'aria era molto fresca e pulita, Elsa chiuse gli occhi e assaporò quell'aria che non sentiva da quando aveva costruito il suo castello.
Jack si avvicinò a lei e gli diede in mano una palla di neve.

Jack: “Ti devi distrarre un po', forza tira....”

Ma non fece in tempo a finire la frase che Elsa gli aveva già tirato la palla di neve in faccia. La ragazza cominciò a ridere di gusto.

Jack: “EHI!”

Elsa: “Ops scusa non avevi finito?”

Jack: “Ah molto bene...questo significa guerra!”

Il ragazzo gli lanciò una palla di neve addosso e Elsa rispose con un'altra molto più grossa.
Si stavano divertendo come quando si erano conosciuti la prima volta e in quel momento entrambi desiderarono che quella mattina non finisse.
Alla fine si misero a sedere per riprendere fiato, purtroppo il sole splendeva già davanti ai loro occhi e questo voleva dire che Elsa doveva tornare a casa.
Rientrarono dentro e ritornarono nella stanza del Globo dove c'erano ancora i guardiani.

Nord: “Ah Elsa! Devi già andare?”

Elsa: “Purtroppo si Nord..”

Nord: “Allora lascia che ti riportiamo con la mia slitta.”

Jack: “Oh Si!”

Calmoniglio: “Oh No! Io n-non posso...ho da fare..”

Nord: “Su su Calmoniglio non fare i coniglio AHAHAHA!”

Nord lo prese di peso e si avviarono verso la Slitta. Quando Elsa la vide rimase a bocca aperta, lei si aspettava una slitta un po' vecchiotta ma quella era una cosa incredibile.
Quando tutti ci salirono sopra, Nord diede uno strattone alle renne e partirono a grande velocità. Dopo una sorta di montagne russe di ghiaccio e le urla di Calmoniglio si ritrovarono fuori.
Il viaggio fu tranquillo, Jack si divertiva a dar noia a Calmoniglio e Elsa rideva insieme a Sandy, Dentolina volava vicino alla Slitta insieme a Dente da latte.
Dopo un po' riuscirono a vedere Arendelle, alla vista del suo regno Elsa provò tristezza però non capiva il perchè. Jack di impulso gli prese la mano, la ragazza si girò verso di lui ma l'albino teneva lo sguardo fisso su Arendelle continuando a stringergli la mano.
Atterrarono sul tetto del castello.

Nord: “Bene Elsa...Arrivederci.”

Elsa: “Arrivederci, è stato bello conoscervi.”

Dentolina: “Anche per noi, forse un giorno ci rincontreremo...”

Sentendo quella frase Jack abbassò gli occhi e Elsa esitò un attimo a rispondere.

Elsa: “Forse un giorno...”

Poi il ragazzo la prese in braccio e la portò sul balcone di camera sua.

Jack: “Allora ciao, forse non ci vedremo per un po' eh?”

Elsa: “G-già...”

C'era un po' di imbarazzo e di tristezza, infondo quello era un addio.
L'albino era già pronto per andare ma Elsa lo prese per il braccio.

Elsa: “Jack....grazie di tutto...”

Gli diede un bacio sulla guancia. Anche dopo che Elsa lo aveva lasciato lui era rimasto imbambolato con il viso rosso e il cuore che batteva a mille, poi si riprese, la salutò con un sorriso imbarazzato e volò via.
La ragazza rientrò in camera sua con il viso che bruciava, tuttavia era molto triste, sentiva come un vuoto dentro di se che gli opprimeva lo stomaco e in quel momento nella stanza cominciò a scendere qualche fiocco di neve, quando se ne rese conto provò....paura, paura di riperdere il controllo dei suoi poteri e questo favoriva a una persona.
Alla fine decise di andare a letto e dormire un po' visto che era presto e ancora tutti dormivano, forse così sarebbe riuscita a rilassarsi senza pensare a quel vuoto che aveva.


Quando i Guardiani rientrarono al Laboratorio Jack aveva una faccia come se qualcuno gli avesse tirato uno schiaffo e se ne andò sul tetto a guardare il sole che già splendeva sulla sua testa.
I suoi amici Guardiani erano preoccupati per il suo comportamento.

Dentolina: “Nord pensavo che così facendo si sarebbe sentito meglio, con il cuore in pace, invece ha ancora quella faccia.”

Calmoniglio: “Forse è più innamorato di quanto immaginavamo”

Nord: “Non vi preoccupate, lui è guardiano del divertimento si rimetterà .”

Dentolina e Sandy si guardavano preoccupati, Calmoniglio aveva una faccia un po' contrariata, Nord alzò lo sguardo sul soffitto chiedendosi cosa stava pensando Jack in quel momento.
Era già passato un bel po' di tempo e l'albino continuava a stare sul tetto a fissare l'orizzonte, aveva un'aria più rilassata ma non di certo felice, si sentiva come un macigno nello stomaco. Ad un certo punto abbassò lo sguardo sulla neve ed ebbe come una visione, vedeva lui e Elsa giocare a palle di neve come quella mattina e sentì una morsa al petto. Ma non voleva pensarci, lui era il guardiano del divertimento che portava la neve per far gioire i bambini non poteva di certo rimanere con quella faccia, quindi cercò di fare un sorriso anche se era un tantino forzato.

Nord: “Ah finalmente rivedo sorriso su tua faccia!”

A Jack gli venne un colpo, non si era proprio accorto di Nord.

Jack: “Nord!..come sei riuscito a venire qua?”

Nord: “Beh ho fatto ingrandire finestra. Tu come stare? E' da parecchio che sei

qua su..”

Jack: “Oh...non me ne sono reso conto. Comunque sto bene, vedi?”

Fece un grande sorriso ma l'omone continuava a guardarlo storto.

Nord: “E' forzato...”

L'albino sbuffò e mise il broncio, tornò a guardare l'orizzonte e lo fece anche Nord ma lui si accorse che stavano guardando nella direzione di Arendelle allora si girò verso di Jack con un sorriso compiaciuto.

Nord: “Allora Calmoniglio aveva ragione.”

Il ragazzo assunse un'aria confusa ma anche poco interessata, tanto si trattava di Calmoniglio.

Nord: “Sei più innamorato di quanto pensavamo.”

A quella affermazione Jack si alzò di scatto con aria furente.

Jack: “Quante volte ve lo devo dire! Io n...”

In quel momento si bloccò, non riusciva a parlare, soprattutto non riusciva a dire le parole 'non sono innamorato', non poteva. Che si fosse reso conto della realtà? Cioè che lui poteva solo dire 'sono innamorato'?
Nord si stava preoccupando, Jack era rimasto come pietrificato e ogni minuto che passava accettava sempre di più la verità, che lui era innamorato di...Elsa.
Si rimise a sedere con una faccia abbastanza sconvolta, Nord se ne accorse e cominciò a dargli pacche sulla schiena ridendo a crepapelle.


Ormai ad Arendelle era già fine pomeriggio, Elsa era molto stanca, era stata tutto il giorno con Henry, i servi, i nobili a programmare le nozze del giorno dopo, non era molto facile organizzare un matrimonio in tre giorni ma voleva farlo il prima possibile. Ormai però sembrava essere tutto pronto e finalmente poteva trovare un po' di tempo per rilassarsi. Si stava dirigendo verso il suo studio quando si sentì chiamare da sua sorella.

Anna: “Ehi Elsa!..”

Quando la vide Elsa si rese conto che non aveva visto sua sorella per quasi tutto il giorno e questo la rattristò.

Elsa: “Oh ciao Anna...”

Anna: “Domani è il grande giorno. Sai non credevo che ti sposassi prima tu di me, ma cosa ci vuoi fare Kristoff è un timidone.”

Elsa: “Sinceramente neanche io me lo sarei aspettato.”

Le due scoppiarono in una grande risata, però la bionda continuava a sentirsi in colpa.

Elsa: “Anna mi dispiace che oggi non siamo potute stare molto insieme ma dopo il matrimonio potremmo divertirci quanto ci pare te lo prometto.”

Anna: “D'accordo Elsa, comunque da quando hai scongelato Arendelle, ci siamo ricongiunte e questi ultimi mesi sono stati i più belli della mia vita, ma poi hai cominciato a comportarti in modo strano e non vedo la necessità di un matrimonio.”

Elsa: “E' u-un dovere da Regina Anna, non ti preoccupare...”

Anna: “mmmh come vuoi....Comunque...come sta Jack?”

In quel momento Elsa si pietrificò.

Elsa: “I-io non lo so, non l'ho più visto dal ballo.”

Anna: “Elsa...Olaf mi ha detto tutto. Sai che non sa tenere un segreto.”

La bionda diventò rossa come un peperone, Anna la guardava con uno sguardo dolce con gli occhi illuminati che sprizzavano gioia.

Anna: “Ti piace Jack!”

Elsa: “Anna! Abbassa la voce..”

La sorella si mise la mano sulla bocca e poi sussurrò

Anna: “Mia sorella è innamorata...”

Elsa: “Certo che no Anna, a me non mi piace Jack.”

Anna: “Si invece, si vede lontano un miglio. Dai ammettilo!”

Elsa: “A-Anna ti dico che ti sbagli....”

Anna: “Perchè dici così? Secondo me non mi sbaglio, e poi che male ci sarebbe?”

Elsa: “Sarebbe che io domani mi sposo!”

Anna: “Ma perchè continui con questa storia?! Ti potresti sposare con la persona che ami, tu e Jack siete fatti l'uno per l'altra!”

Elsa: “IO NON AMO JACK! E te lo dimostrerò!”

Si tolse la collana regalata da lui e la guardò per un istante. La luce del sole, che già stava calando, passava attraverso le finestre del corridoio facendo risplendere la collana, in quell'attimo il cuore di Elsa cominciò a battere velocissimo, ma la strinse in un pugno e la lanciò a terra con tutta la sua forza. Chiuse gli occhi aspettando un rumore di vetri rotti però non si sentì niente e quando gli aprì vide la collana lì per terra intatta. Con uno scatto la prese in mano cominciando a esaminarla ma non c'era niente, neanche una piccola crepa. Come aveva fatto a non rompersi? Cosa voleva dire? Molte domande si formarono nella mente di Elsa e le lacrime cominciarono a scendere, provò ad asciugarsi ma le lacrime non si fermavano allora si accasciò a terra sfogandosi e Anna l'abbracciò facendole qualche pacca sulla schiena di comprensione.


Sia Jack che Elsa non dormirono molto bene quella notte.

Visto che non riusciva a trovare pace nel letto Jack si alzò alle prime luci dell'alba e gironzolò per il Laboratorio insieme a Dente da Latte, ma alla fine si stufò di restare chiuso li e uscì per farsi una delle sue giratine sempre con accanto la fatina. Atterrò in un bosco molto fitto con gli alberi coperti di neve, mentre camminava però si accorse che il bosco intorno a se stava diventando sempre più buio, più oscuro...
Ebbe un brutto presentimento che conosceva fin troppo bene e infatti dietro di se sentì una risata fredda, maligna. Si girò lentamente, consapevole di chi c'era alle sue spalle...Pitch Black.

Pitch: “Ciao mio caro Jack Frost...”


 

 

Angolo della Pazza:
E rieccomi con un altro capitolo, lo pubblicò prima dell'inizio della scuola visto che dopo non so se avrò molto tempo per scrivere, spero di si..
Diavoletto: Io spero di no! muahahahaaha
Angioletto: Ignorante come sempre, tranquilla Sara cercherò di tenertelo più lontano possibile quest'anno.
Io: Te ne sarei grata, perchè pian piano mi sta già contagiando con il suo cattivo umore
Diavoletto: Nessuno può sconfiggermi muahahahaha
Io: Ovvia basta fatemi parlare del capitolo, allora finalmente questi due (Jack e Elsa) si sono resi conto di cosa provano ma non sanno se i loro sentimenti sono ricambiati, bah XD. Chissà se ho lasciato della suspense......nah tanto uno si aspetta l'arrivo di un cattivo.
Diavoletto: Tanto non sei capace di lasciare delle suspense....imbranata
Angioletto: Ooooh basta! L'imbranato sei tu. E sei anche brutto, cattivo e la tua coda è poco appuntita!
Diavoletto: Puoi offendermi quanto ti pare ma non toccare la mia coda! E anche tu non sei il massimo, sopratutto le tue ali flosce!
Angioletto: Ritira quello che hai dettoooo!
*cominciano a scazzottarsi*
Io: No per favore! Insomma! Angioletto così non mi aiuti! Uf alla prossimaaa XD

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il Matrimonio ***


Capitolo 10:   "Il Matrimonio"

Appena lo vide ebbe un brivido su tutta la schiena ma cercò di essere coraggioso in modo che la paura non lo invadesse.

Jack: “Tu?! Cosa ci fai qui?!!”

Pitch: “Ma come? Non sei felice di vedermi?”

Jack: “Certo che No! Come hai fatto a liberarti delle tue paure?”

Pitch: “Beh all'inizio non è stato facile ma alla fine le ho affrontate e sono riuscito a ricontrollarle.”

Jack: “T-tutto da solo?”

Pitch: “Ah qui viene il bello! Mi ha aiutato qualcuno, ma inconsapevolmente.”

Jack: “Spiegati meglio.”

Pitch: “Qualche mese fa durante l'estate improvvisamente ha cominciato a nevicare e quella neve è stata portata da una donna con i tuoi stessi poteri, ovvero la tua cara Elsa. La sua immensa paura mi ha fatto rivivere”

Sentendo quelle parole Jack ebbe un dolore al cuore, quindi è stata Elsa a far ritornare Pitch, non ci poteva credere. Se solo lui non avesse pensato a se stesso il giorno che incontrò la piccola Elsa, sarebbe dovuto rimanere al suo fianco forse così avrebbe potuto evitare quell'incidente che ha fatto risvegliare Pitch.
Chiuse gli occhi e strinse il suo bastone, dentro di se si stava dando dello stupido. Dente da latte lo guardava preoccupata mentre Pitch comprendeva quell'atteggiamento.

Pitch: “Da quando ho sentito quella bellissima paura e mi sono liberato ci ho messo qualche mese per trovare Elsa ma alla fine sono sempre rimasto nelle vicinanze di Arendelle per ricaricarmi e per pianificare un nuovo piano dove voi guardiani fallirete e io resterò accanto alla ragazza per continuare a spaventarla...come ho fatto fino
ad ora.”

Jack alzò lo sguardo sull'Uomo Nero con una faccia confusa.

Pitch: “Ma come? Non sai che la tua Regina soffre di Incubi da un po' di tempo?”

Il ragazzo con uno scatto puntò il bastone contro Pitch pronto ad attaccarlo.

Jack: “Che cosa hai fatto?!”

Pitch: “Niente di che Jack ho solo fatto in modo che la paura e la disperazione di Elsa crescessero per rendermi più potente e dopo oggi tu e i tuoi amici non avrete più possibilità.”

Detto questo scomparì nell'oscurità del bosco, Jack provò a inseguirlo ma invano allora cominciò a riflettere sull'accaduto per rimettere insieme i tasselli.
Non capiva cosa intendeva Pitch con 'dopo oggi', ma alla fine si ricordò e si diede anche uno schiaffo per essere così distratto.

Jack: “Ma certo! Il matrimonio accidenti! Devo ritornare subito ad Arendelle, Dente da latte tu vai ad avvertire gli altri.”

Ma la fatina si mise davanti a lui e cominciò a replicare pigolando, però il ragazzo la scostò.

Jack: “No tu devi andare a dire agli altri di raggiungermi là per favore!”

Detto questo volò a tutta velocità verso Arendelle.

 

Anche Elsa quella mattina si era alzata presto. Andò a svegliare Anna e insieme fecero colazione, nessuna delle due parlava ma si sorridevano amorevolmente sopratutto la rossa per quello che era successo il giorno prima, finalmente sua sorella si era innamorata. Invece Elsa faceva qualche sorriso forzato perchè, in confronto ad Anna, era parecchio tesa per il suo matrimonio costretto da brutti sogni che ogni notte non l'abbandonavano.
 

Tutto era successo dopo qualche mese dal suo ritorno, una notte fece un incubo. In quel sogno vide i suoi genitori in un prato verde, gli corse incontro e si riunirono in un abbraccio. Purtroppo pian piano il cielo si oscurò, suo padre gli parlò.

Re: “Elsa ora che sei una Regina devi dare al tuo popolo un Re, non puoi governare da sola...”

Elsa: “Ma padre io ci posso riuscire, sto cercando di dare una vita migliore al mio popolo e lo sto facendo da sola. Poi non credo che un ragazzo mi possa amare con questi poteri...”

Re: “No figlia mia il popolo ha bisogno di due sovrani. E non deve essere un ragazzo qualsiasi, devi sposare un principe, poi se è questo quello che pensi dei tuoi poteri allora devi reprimerli di nuovo..”

In quel momento sentì di nuovo un macigno sulle spalle che si era tolta quando congelò Arendelle.

Regina: “Questo è il nostro ultimo desiderio, non vorrai mica deluderci?”

Le parole della madre furono una fitta tremenda quanto quelle del padre, e si svegliò si soprassalto.
Quell'incubo la scosse molto ma cercava di non mostrarlo molto per non far preoccupare la sorella. Ma i brutti sogni non smettevano, qualche volta si trovavano in luoghi diversi e le parole dei genitori cambiavano ma il concetto no.

Solo qualche settimana prima del ballo d'inverno Elsa, mentre sistemava il suo studio, trovò in un cassetto una vecchia lettera dei sovrani di Cronos. Si ricordò che i due regni erano molto affiatati prima della morte dei suoi genitori, e anche quando loro gli parlavano del principe Henry, di quanto potesse essere un buon pretendente.
Ed è lì che fece la sua decisione...


 

Finita la colazione le due sorelle andarono nelle proprie stanze per prepararsi. Elsa si mise il suo bel vestito bianco e si fece la sua acconciatura del giorno dell'incoronazione. Improvvisamente si sentì come quel giorno, agitata e impaurita.
Ma cercò di sorridere, infondo dopo il matrimonio i suoi incubi se ne sarebbero andati. Anna dopo essersi messa il suo vestito da damigella, con una gonna ampia ma corta il tutto tendete al rosa, stava cercando di sistemare Kristoff, lui aveva un vestito elegante sul verde scuro con i capelli tirati indietro.
A metà mattinata arrivò una carrozza al castello, Anna e Elsa ci salirono mentre Kristoff montò in sella su Sven insieme ad Olaf cercando però di non andare troppo veloce per non rovinarsi i capelli.
Elsa aveva deciso di sposarsi nella cappella della sua incoronazione per cercare di affrontare le paure di quel giorno che ancora la perseguitavano. La cappella era molto addobbata, c'erano rose rosse, nastri viola e verdi, infondo era stata appeso lo stemma di Arendelle, la luce del sole entrava ovunque e la rendeva luminosissima.

Quando ormai erano arrivati tutti gli invitati il musicista cominciò a suonare il piano. Per primi entrarono Anna e Olaf con dei cesti di fiori bianchi che cominciarono a lanciare sul lungo tappeto viola. Poi dietro di loro arrivò Elsa con il suo vestito che mozzava il fiato e teneva in mano bouquet di rose, accompagnata da un suo fedele servitore che fin da quando era piccola era a conoscenza dei suoi poteri e gli era sempre rimasto accanto. Sull'altare c'era Henry che la guardava con un sorriso dolcissimo, lui aveva un vestito blu e una fascia d'oro con attaccato la spilla del croco giallo/oro (lo stemma). Nelle prime file c'erano i sovrani di Cronos e accanto a loro c'era Kristoff, cercava di tenere d'occhio Sven che teneva in bocca un cuscinetto con su due anelli e una corona da Re.
La bionda camminava a fatica per l'agitazione, sopratutto per via di un pensiero che fra tutti gli altri era quello che gli faceva più male, il pensiero di Jack. Si in quel momento voleva che lui fosse lì, con tutto il cuore, e questo la rattristò al punto di far scendere qualche lacrima ma nessuno la poté vedere perchè aveva il fitto velo bianco davanti. Per via delle sue emozioni nel salone cominciò a nevicare, tutti sorrisero pensando che fosse un dono della Regina ma invece lei nel vedere la neve scendere si spaventò ancora di più però continuava a procedere verso l'altare.
Quando arrivò davanti a Henry era il momento di togliersi il velo dal volto, aveva ancora gli occhi pieni di lacrime ma le sue mani stavano già tirando su il velo.
Proprio in quel momento le porte si aprirono facendo entrare un vento freddo e improvvisamente apparì Jack Frost.

Jack: “Elsa! Aspettaa!”

Elsa: “Jack?...”

La regina si avviò verso il ragazzo senza preoccuparsi che gli ospiti potessero prenderla per pazza.

Elsa: “Che cosa ci fai qui?”

La sua voce non era arrabbiata ma spaventata e nonostante il fitto velo Jack riuscì a vedere il suoi occhi velati di lacrime e questo lo fece rattristare, non poteva vederla in quello stato.

Jack: “Non ti puoi sposare!....”

Elsa: “Perchè?..”

Quella domanda lo lasciò spiazzato, lui era venuto lì per una sua intuizione, non aveva prove che Pitch potesse riferirsi al matrimonio ma sennò quale altro evento c'era oltre a quello. Ancora non riusciva a capire il piano dell'Uomo Nero. Mille domande cominciarono a frullarli nella mente, voleva cercare di spiegare quello che succedeva ma non ci riusciva...

Jack: “Perchè....be...ecco...”

Gli invitati erano sbigottiti, non capivano cosa stesse facendo la Regina, gli unici che erano tranquilli e sorridenti erano i bambini che fra di loro non facevano altro che dire Jack Frost, Jack Frost. Anche la principessa Anna aveva una faccia che sembrava vedesse la scena. Pian piano gli adulti capirono che nella sala c'era una presenza che non riuscivano a vedere, però cominciarono a credere in quella persona che i bambini chiamavano Jack Frost e uno ad uno riuscirono a vederlo, compreso Kristoff.
Ma dopo quegli attimi di silenzio il Re Stefano si alzò.

Re Stefano: “Regina Elsa dobbiamo continuare il matrimonio, non vorrete mica deludere i vostri genitori...”

Sentendo quelle parole Elsa si voltò e dei brividi gli corsero su tutta la schiena con le lacrime che gli rigavano il volto, stava quasi per incamminarsi verso l'altare quando Jack la prese per il braccio.

Jack: “Elsa...quello non è il Re..”

Il ragazzo riusciva a percepire qualcosa di strano in quell'uomo, la bionda guardò meglio il Re e in effetti aveva qualcosa di diverso negli occhi, erano più cupi, più scuri.
Jack aggrottò la fronte e strinse il suo bastone, alla fine riuscì a trovare le parole e le sussurrò ad Elsa.

Jack: “Elsa non so quanto tu mi possa credere ma è tutta opera dell'Uomo Nero, Pitch; i tuoi incubi sono opera sua e quello che ti ha fatto vedere non è vero.”

La ragazza rimase a bocca aperta, cominciò a guardare con disprezzo il Re e alla fine prese la mano a Jack come per trovare la forza..

Elsa: “Io non voglio più sposarmi!”

Tutti rimasero molto sorpresi, anche Jack, forse perchè gli aveva preso la mano, invece Anna sorrise contenta. Ma il Re Stefano fece una faccia contrariata.

?: “Molto bene, la Regina ha fatto la sua scelta.”

Una voce gelida venne da un angolino della cappella, l'unico punto più scuro della sala, e da lì apparve l'Uomo nero con un sorriso malizioso.




 

Angolo della Pazza:
E rieccomi qua. Rispetto ai miei standard ho fatto un po' di ritardo, per via della scuola...... :(
Diavoletto: Tanto non se ne saranno neanche accorti.
Angioletto: Che palle svegliarsi presto e il pomeriggio fare i compiti!!!
Io e l'Angioletto non ne possiamo già più XD, mentre quell'altro non fa altro che romperci i coglioni...
Allora....com'è questo capitolo? Boh io non so definirlo
Diavoletto: Ci penso io! Fa schifo come gli altri, lasci sempre punti di domande, cose che non tornano.
Io: Tutto a suo tempo! E se alla fine non riesco ad essere precisa, amen lascio che il lettore viaggi con la fantasia
XD
Diavoletto: Che schifo di scrittrice...
Io: Ovvia dopo avermi fatto il tuo insulto giornaliero chiudi il becco, lo so che non ci sono molto portata, lo fo solo per staccarmi dai pensieri negativi.
Comunque torniamo al capitolo. Pitch è comparso lasciandoci un po' confusi, forse il suo piano non è molto buono ma quando si è presi dalla vendetta non si ragiona molto bene, si va subito all'azione e quel che deve succedere succeda, forse è così che pensa l'uomo nero....boh XD, se avete delle idee ditemele! XD
. Poi abbiamo scoperto gli incubi di Elsa e c'è stato il matrimonio fermato da Jack.
Insomma un gran casino!
Angioletto: Al prossimo fantastico/bellissimo capitolo
!!
Diavoletto: Al prossimo brutto/inconcepibile capitolo.
Io: ......al prossimo capitolo.....
P.s mi piace finire con le comparse di Pitch XD


 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Lo Scontro ***


Capitolo 11:   "Lo Scontro"

Jack si mise davanti a Elsa stringendo il suo bastone con gli occhi pieni di rabbia rivolti a Pitch. La regina era pietrificata dalla paura, conosceva quella voce profonda e malvagia che risuonava sempre nei suoi incubi. Anche Anna riusciva a vederlo, di scatto prese la mano a Olaf e lentamente cercarono di allontanarsi.

Pitch: “Regina Elsa, davvero volete deludere i vostri genitori?”

Elsa: “B-basta! Tu non sai niente di me...i miei genitori non mi avrebbero m-mai costretta...”

Pitch: “Io non mi sono inventato niente, sai bene che per via dei tuoi poteri nessuno ti avrebbe mai amato veramente e lo pensavano anche i tuoi genitori quindi l'unico modo era un matrimonio combinato e infatti si sono rivolti ai loro migliori amici sperando che gli venissero in contro, sennò perchè non facevano altro che parlarti del principe Henry?”

Elsa: “N-no non è vero....no”

La sua voce suonava sempre meno convinta, si sentiva le gambe sempre più deboli e gli sembrava di avere la testa in fiamme.
Pitch si avvicinò al Re Stefano e gli mise la mano sulla spalla.

Jack: “Che cosa hai fatto al Re?”

Pitch: “Oh è un piccolo trucchetto che ho imparato quando mi stavo ricaricando...”

Tolse dagli occhi del Re una polvere nera intensa e cominciò a rotearla nella mano, intanto il Re Stefano cadde a terra privo di sensi e il principe, la regina Marie e Kristoff cercarono di farlo riprendere.

Pitch: “Serve a far controllare le persone a mio piacimento, come delle marionette. Il problema è che farlo richiede moltissima energia.”

Nella stanza la neve aumentava, e pian piano la sala sprofondava nella oscurità nonostante il Sole che splendeva. Gli invitati cominciarono a provare un senso di paura, sconforto, e riuscirono a vedere l'Uomo Nero che gongolava sull'altare lasciando tutti con una faccia atterrita. Quando anche Kristoff riuscì a vederlo lasciò il Re nelle cure della sua famiglia e raggiunse Anna per proteggerla.

Pitch: “Allora Regina? E' davvero sicura della sua scelta? Se i suoi genitori non fossero morti vi avrebbero costretto prima o poi a sposarvi con un matrimonio combinato perchè nessuno avrebbe mai potuto amarvi. Ne prima ne ora.”

Quelle parole così taglienti ferivano Elsa in tutto il corpo, l'oscurità incombeva su di lei, le lacrime scendevano senza mai fermarsi, ma proprio in quel momento di crisi Jack gli strinse la mano.

Jack: “Non è vero! Tutti qui i presenti vogliono molto bene a Elsa perchè è una Regina fantastica che pensa sempre al bene del suo popolo! E un ultima cosa, tu ti sbagli.....perchè IO AMO ELSA!”

Quelle parole lasciarono gli ospiti e Elsa scioccati, tranne Anna che fece un piccolo urlo di gioia.
La neve si blocco, Jack teneva gli occhi bassi con la faccia rossa, non osava vedere in faccia Elsa.
Ma prima che qualcuno potesse dire qualcosa si sentirono delle risate provenire da fuori.

Nord: “Ahahah finalmente sento udire queste parole!”

E al portone della sala apparvero le Leggende. Visto che ormai gli invitati si erano abituati a qualunque stranezza riuscirono a vedere anche loro, e ad alcuni gli venne quasi un infarto. Invece i bambini gioivano gridando i loro nomi: “La Fata del Dentino! il Coniglietto di Pasqua! Babbo Natale! Sandman!”

Calmoniglio: “Siamo arrivati appena in tempo!”

Nord: “Già. Spiacenti Pitch ma tuo piano è fallito!”

Pitch ,nonostante le parole di Jack e l'arrivo dei guardiani, era rimasto impassibile. Poi rifece il suo sorriso maligno.

Pitch: “Ma bene, i grandi 5 tutti insieme....come volevo io...”

Nord: “Che cosa hai in mente Pitch? Qual'è tuo scopo?”

Pitch: “Beh visto che siete tutti qui...Ho imparato a creare questa strana polvere per comandare le persone e il mio piano era di usarlo su una persona molto vicina ad Elsa per farle passare i giorni come incubi e rovinarli la vita per caricarmi sempre di più.”

Elsa lo guardava disgustata.

Jack: “Ma allora perchè mi hai detto il tuo intento?”

Pitch: “Non è chiaro? Per avervi qui tutti insieme, e anche perchè mi sei simpatico ragazzino.”

Jack: “Tsk, basta con i giochetti Pitch, preparati a essere sconfitto di nuovo.”

Pitch: “Oh Jack, non puoi neanche immaginare quanto la paura di questa donna mi renda forte!”

E con dei gesti delle braccia creò un drago gigante di sabbia nera con gli occhi gialli brillanti, distruggendo mezza cappella. Tutti corsero via urlando, Sven prese in groppa Olaf e Kristoff che cercava di portare via Anna ma lei voleva restare con la sorella che in quel momento era in mezzo alle Leggende, però alla fine uscì sperando che i guardiani proteggessero sua sorella. Pitch si sollevò con una nuvola nera e volò fuori.

Jack: “Nord cercate di tenere occupato il drago, lasciate Pitch a me. Elsa tu raggiungi

Anna e tornate al castello!”

Elsa: “Ma Jack....”

Detto questo il ragazzo inseguì l'Uomo Nero e le Leggende salirono sulla slitta raggiungendo il drago.
Dentolina chiamò a raccolta altre sue fatine e insieme cominciarono a girare intorno al muso della bestia cercando di confonderlo, Nord cominciò ad attaccare con le sue spade le ali nere, Calmoniglio batté la zampa a terra creando dei buchi nel terreno dove uscirono delle uova di pietra giganti che si misero ad attaccare il drago mentre il coniglio tirava i suoi boomerang mirando agli occhi e Sandy usava delle fruste d'oro attaccandolo alle zampe in modo che non andasse troppo a giro a distruggere le abitazioni.

Jack aveva raggiunto Pitch cominciando il combattimento, l'uomo nero era troppo forte quindi l'albino si limitava a schivare i colpi sperando che pian piano si sarebbe stancato.
Elsa guardava il combattimento fra i due e non sopportava di restare li senza far nulla, allora chiamò le guardie del regno e gli ordinò di mettere al sicuro la gente.
La bionda accompagnò Anna, Re Stefano e la sua famiglia, e anche qualche suddito al castello.

Purtroppo la lotta sembrava non finire mai, nonostante i colpi dei guardini il drago si riformava e attaccava con getti di sabbia nera. L'uomo nero non sbagliava un colpo ed era molto resistente al contrario di Jack che era quasi al limite ma non si arrendeva. Elsa non poteva sopportare quello scenario, tutto quello era colpa sua, ma da brava regina doveva pensare al bene del suo popolo così si ricreò il suo vestito di ghiaccio per partecipare anche lei al combattimento. Ma proprio al portone venne fermata da Anna.

Anna: “Elsa cosa fai?! Non vorrai mica uscire?!”

Elsa: “Anna io voglio essere utile in qualche modo...”

Anna: “M-ma...Elsa io....”

La bionda le prese le mani e gli diede un bacio sulla fronte.

Elsa: “Tranquilla sorellina andrà tutto bene, tornerò presto insieme ai guardiani..”

Anna: “D-d'accordo, falli secchi sorellona!”

Elsa corse fuori a tutta velocità cercando di avvicinarsi al drago. La bestia scuoté il muso allontanando le fatine, stava per attaccare una casa con all'interno delle persone ma il suo getto fu congelato da Elsa per un soffio. La ragazza provò a congelargli le zampe però lui era troppo forte e riuscì a rompere il ghiaccio. Alla fine gli venne un'idea ricordandosi dei racconti che gli aveva detto Jack.

Elsa: “Nord lanciami un globo di neve presto!”

Urlò molto forte per farsi sentire dall'omone sulla slitta, lui si girò per un attimo verso di lei con una faccia confusa ma poi decise di darle retta e lanciò un piccolo globo di neve nelle mani di Elsa.
La ragazza si creò delle scale arrivando molto vicino al muso del drago, quando questo la vide aprì la bocca pronto ad attaccare ma Elsa sussurrò qualcosa al globo....

Elsa: “Il vulcano Beerenberg”

….e lo lanciò nella bocca del drago, il portale del globo si aprì dentro di lui e così scomparve. Tutti rimasero stupiti, Jack sorrise anche se era un po' malandato, invece Pitch si arrabbiò come non mai.

Pitch: “Il mio DRAGO!”

Chiamò a raccolta una schiera di incubi.

Nord: “Forza noi possiamo battere quelli!”

I guardiani si avventarono sui cavalli neri, anche la lotta fra l'Uomo nero e Jack riprese. Visto che le Leggende se la cavavano abbastanza bene Elsa si concentrò sui due, cominciò a correre e lanciò davanti a se un getto di ghiaccio creando una pista a spirale che saliva. Arrivò ad un'altezza buona per attaccare, cercò di aiutare Jack ma Pitch la catturò con una mano gigante nera.

Pitch: “Il mio piano sta andando molto bene, nonostante la perdita del drago. Le Leggende sono impegnate con i miei incubi, ho la mia risorsa di energia nella mano e tu sei quasi allo stremo, cosa intendi fare Jack Frost?”

Aveva ragione, non c'era via di scampo. Il ragazzo guardava i suoi amici che combattevano e la povera Elsa tremante di paura nella morsa del cattivo, cosa poteva fare? L'uomo nero notò lo sconforto nei suoi occhi e sorrise sentendo già la vittoria in bocca.
Ma Elsa non voleva arrendersi, nonostante la paura dentro di se. Quindi fece un gran sospiro prendendo tutte le forze che aveva e riuscì a sprigionare il suo potere distruggendo la sabbia nera che la imprigionava, purtroppo creò anche una piccola bufera di neve.
Riuscì ad atterrare su un tetto di una casa, Pitch rimase sorpreso di quella mossa e Jack cercò di approfittare di quel momento di distrazione per attaccarlo. L'uomo nero lo schivo per un pelo però si ferì a un braccio, anche Elsa cominciò ad attaccarlo da sotto, allora Pitch cercò di allontanarsi con la sua nuvola e Jack lo inseguì. I due ricominciarono a tirarsi colpi mentre Elsa cercava di stargli dietro da terra nonostante la poca visibilità.

Pitch: “Sai Jack...mi fai un po' pena...”

Jack: “CHE COSA?!”

Pitch: “Si, ti ostini a voler essere un buon guardiano per proteggere i bambini...”

Jack: “E' stato l'Uomo nella Luna, mi ha scelto per questo!”

Pitch: “Ahaha è proprio qui la parte divertente, tu non sai la verità.”

Jack: “...cosa?...”

Elsa: “JACK! Attento!”

La ragazza era riuscita a salire su un altro tetto ed a distruggere l'incubo che stava per attaccare l'albino, però Pitch colpì Jack facendogli perdere il bastone. Cercò di recuperarlo ma l'Uomo Nero si creò un arco e una freccia nera che puntò verso Jack, Elsa lo vide, fece un gran salto per cercare di fare da scudo all'albino e sprigionò i suoi poteri...
Nella tempesta si sentì un urlo, i poteri di Elsa distrussero la nuvola nera di Pitch facendolo volare via, la bufera si fermò.
Jack aprì gli occhi, si trovava su la soffice neve qualche metro più in la dal regno. Accanto a se c'era il suo bastone, lo prese e volò verso il centro di Arendelle.
Non c'era più nessun incubo, Nord per la fatica stava in piedi a mala pena e Dentolina e Calmoniglio cercavano di aiutarlo, mentre Sandy diffondeva la sua polvere d'oro per tranquillizzare la popolazione. Jack si avvicinò a loro contento che stessero bene.

Nord: “Jack! Meno male tu stare bene”

Jack: “Si Nord tutto bene. Dov'è Elsa?”

I guardiani si guardarono negli occhi con facce preoccupate e il sorriso dell'albino si spense.

Jack: “..no..”



 

Angolo della Pazza + Pazza:
Prima che cominciate a tirarmi pomodori e a dirmi che sono una pessima scrittrice dico solo che nel prossimo capitolo la mia crossover sarà ancora più crossover XD (quindi non so se vi piacerà ancora, è un rischio ma mi piace).......adesso potete cominciare...
Diavoletto: "
Sei una pessima scrittrice!"
Io: "Stupido non lo dicevo a te ma ai lettori"
Diavoletto: "Tanto te lo avrei detto comunque.....però dov'è quell'altro svitato?
Io: "Ah l'Angioletto? beh è in un angolino triste per come è finito questo capitolo..."
Angioletto: "non può essere, non può essere..."
Diavoletto: "Accidenti....ma ancora non è successo niente di che,
bah vallo a capire quello, preoccuparsi per uno stupido capitolo come questo....bah"
Io: "Cattivo.."
Diavoletto: "Si"
Io: "Comunque in questo capitolo ne sono successe di cotte e di crude XD. Ah un'ultima cosa....Pitch tornerà tranquilli !"
Detto questo...alla prossima!  :3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il ragazzo dagli occhi verdi ***


Capitolo 12:   "Il Ragazzo dagli occhi Verdi"

Jack non faceva altro che gridare il nome della ragazza sperando che lei rispondesse.
Pian piano le persone uscirono compresa Anna che corse verso le Leggende.
Anna: “JACK!” il ragazzo andò verso la rossa con gli occhi bassi “d-dov'è E-Elsa??”
La voce di Anna tremava, aveva paura della risposta ma sentendo quel silenzio e vedendo i volti tristi delle Leggende si accasciò a terra piangendo, poco dopo arrivò Kristoff con Sven e Olaf e insieme abbracciarono Anna per confortarla.
Ma proprio in quel momento cadde il naso a carota di Olaf, il povero pupazzetto si sciolse nonostante fosse inverno.
Kristoff: “OLAF!”
Anna: “Jack fai qualcosa!”
Nord: “Se l'inverno non lo tiene su allora neanche magia di Jack può...”
Il ragazzo guardava la scena immobile, sconvolto e Anna, Kristoff e Sven piangevano mentre Olaf si scioglieva lasciandoli sempre con un sorriso.
Alla fine la rossa si alzò con lo sguardo serio e gli occhi rossi dalle lacrime, si avvicinò a Jack.
Anna: “Jack...trova mia sorella e riportala a casa...”
Detto questo si incamminò verso il castello. Quelle parole diedero un piccolo barlume di speranza a Jack, perchè questo voleva dire che non era l'unico a pensare che Elsa fosse viva così riprese a ricercarla gridando sempre il suo nome.
 
I giorni passarono, tutti gli invitati del matrimonio tornarono a casa compreso i sovrani di Cronos che erano rimasti un po' interdetti, le Leggende tornarono alle proprie case per riposarsi dallo scontro di Pitch che era stato più duro del previsto e si erano feriti gravemente, Jack però continuava le ricerche facendo su e giù dal Polo Nord a Arendelle.
Anna non aveva dato il permesso di celebrare il funerale e Jack stava dalla sua parte. Ma ogni giorno che finiva era sempre un tragico dolore senza il ritrovo di Elsa.
Il ragazzo dava il meglio di se, qualche volta continuava le ricerche fino a tardi e rimaneva la notte ad Arendelle. Passava poco tempo al Polo Nord e Nord cominciava a preoccuparsi, allora una mattina prima che Jack uscisse gli parlò..
Nord: “Jack.....io ho parlato con le altre Leggende e crediamo che tu debba riprendere il lavoro di guardiano, per i bambini....e anche per il tuo bene...”
Jack: “Cosa ne sai tu del mio bene?...”
Nord: “Tanto avresti dovuto dirgli lo stesso addio!”
Jack: “Ma non in questo modo!!!”
Sembrava quasi che stesse per piangere ma voleva essere forte e non mostrare debolezze anche se era davvero difficile.
Jack: “Io so che è viva. La ritroverò e gli dirò addio te lo prometto.”
Uscì e volò per l'ennesima volta verso Arendelle. Si sentiva come in gabbia, pian piano si rendeva conto che a quanto pare il suo era un Amore Impossibile.
 
Nel frattempo non molto lontano da Arendelle volava una strana figura nera, ma non era sola, aveva qualcuno sul dorso. Un ragazzo cavalcava un drago nero come il carbone facendo acrobazie nel cielo. Atterrarono in un bosco per riposarsi, il giovane cominciò ad accarezzare e a grattare la creatura finchè non lo toccò sul collo e il drago crollò giù dal piacere facendo ridere il ragazzo.
Ma in quel momento sentirono come un lamento provenire dietro a dei cespugli, andarono a controllare e trovarono una ragazza dai capelli biondi e un vestito scintillante. Il giovane la prese subito in braccio e la portò a un ruscello bagnandoli la faccia per farla riprendere.
Quando Elsa aprì gli occhi vide un ragazzo dai capelli marroni e gli occhi verdi con una strana armatura, ma fece un balzo quando vide quel drago che la fissava.
Hiccup: “Uf meno male hai aperto gli occhi.”
Elsa: “C-chi sei?”
Hiccup: “Io sono Hiccup e lui è Sdentato il mio drago, tu come ti chiami?”
Elsa: “I-io mi chiamo Elsa..”
Hiccup: “E dimmi Elsa, cosa ti è successo? Da dove vieni?”
La ragazza cominciò a pensare e pensare massaggiandosi la testa ma niente...
Elsa: “Io veramente non ricordo chi sono in realtà, ne da dove vengo.....”
Hiccup la guardò preoccupato e Elsa tremava dal terrore, perchè non ricordava?
Alla fine il ragazzo comprese la situazione, accarezzò Sdentato e aggiunse.
Hiccup: “Non ti preoccupare, noi ti aiuteremo a ricordare.”
La ragazza si sorprese della sua decisione
Elsa: “Perchè vuoi aiutarmi?”
Hiccup: “Anche io ci sono passato sulla perdita di memoria...”
Elsa vide subito che non aveva voglia di parlarne così decise di non approfondire, invece sorrise contenta.
Hiccup: “Ehm senti….quello lo hai fatto tu?.”
La bionda guardò per terra e tutto intorno a lei si era ghiacciato, fece un balzo e si appoggiò a un albero ma anche questo si coprì di un piccolo strato di ghiaccio.
Hiccup: “Ehi Ehi calma….tu…tu hai poteri di ghiaccio? E da quando?”
Elsa: “Io non lo sapevo….o meglio non mi ricordo niente…ma perché?! Perché?!”
Stava facendo addirittura nevicare. Allora Hiccup si avvicinò e gli prese le mani.
Hiccup: “Su su forza, scommetto che eri bravissima con questi meravigliosi poteri, non devi avere paura…”
Quelle parole gli risuonarono simili per un momento, ebbe dei brividi dalla paura ma poi si tranquillizzò e il ghiaccio si ritirò. Si guardò le mani, provò ad agitarle e ne uscì fuori un bellissimo fiocco di neve scintillante
Elsa: “wow”
Hiccup: “Cavolo…hai visto? Non c’era motivo di avere paura.”
Il ragazzo sorrise e Elsa fece lo stesso. Per fortuna aveva trovato un amico…e un drago che la potessero aiutare.




Angolo della Pazza al quadrato:
Dopo vari mesi di assenza rieccomi su efp (scusatemi anche per il minuscolo capitolo). Sapete volevo mettere questo capitolo ieri per Natale ma sono stata troppo occupata....ora scometto che vi aspettereste un: "E chi se ne frega?!" da parte del Diavoletto ma oggi ho rinchiuso lui e l'Angioletto in cantina.....si perchè sono in vacanza e non voglio rompiscatole tra i piedi.
Parlando del capitolo, io l'altra volta avevo avveritito che sarebbe stata più crossover, forse non a tutti piacerà ma pazienza XD. Basta per oggi non dico nient'altro, solamente: al PROSSIMO CAPITOLO E BUONE VACANZE A TUTTI

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il Ritrovamento ***


Capitolo 13:   "Il Ritrovamento"
 
Purtroppo una mattina Jack arrivò ad Arendelle, andò dritto al castello per salutare Anna ma lei stava per uscire con un vestito tutto nero insieme a Kristoff anche lui tutto nero.
Jack: “Anna? Che cosa fate vestiti così? Dove andate?”
La rossa faceva un grande sforzo per non piangere
Anna: “J-Jack purtroppo sono stata costretta ad organizzare il funerale...”
Jack: “Cosa?! Perchè?! Elsa non è morta!”
Anna: “Il popolo non la pensa come noi Jack, vuole dare una grande cerimonia per la sua Regina, ora scusami ma devo andare...”
Jack li seguì fino in cima ad una collina dove c'erano tre pietre molto grandi, due vicine tra loro, l’altra più lontana e tutti si radunarono a quella. Anna per tutto il funerale tenne il capo chino piangendo a dirotto fra le braccia di Kristoff. Alla fine tutti se ne andarono e Jack rimase solo davanti a quella pietra, l'ha toccò e si creò uno strato fine di ghiaccio. Ripensò a quello che gli aveva detto Nord, forse era davvero morta?
Jack: “Elsa...lo sai?...La vita di un umano è così corta....”
Si accasciò a terra piangendo, lasciando fluire quelle lacrime che da troppo tempo stava trattenendo.
 
Hiccup stava mostrando a Elsa qualche acrobazia con Sdentato solo che alla fine fecero un atterraggio brusco e ruzzolarono per terra facendo ridere Elsa. Ormai era da qualche giorno che uno mostrava i propri “talenti” all'altro e viceversa, ed Hiccup adorava il ghiaccio che usciva dalle mani di Elsa, per lui era qualcosa di meraviglioso, di magico e Elsa ammirava come Hiccup parlava dei draghi e di come trattava Sdentato che era il suo migliore Amico.
La sera si sedettero su un tronco davanti a un fuocherello a guardare le stelle ed a chiacchierare. Ormai sentivano che potevano fidarsi l'uno dell'altro e visto che Elsa era senza memoria Hiccup cominciò a parlare di lui.
Hiccup: “...come ti ho già detto io so cosa vuol dire perdere la memoria perchè anch'io non ricordo chi ero...” Elsa rimase scioccata ma non lo fermò “...Un giorno mi svegliai e vidi Sdentato che mi guardava preoccupato, era l'unico che ricordassi. Vicino a me c'era un piccolo villaggio, provai a guardarmi intorno ma non riuscivo a riconoscere nessuno, stavo per impazzire....ero quasi caduto in depressione ma grazie alla presenza di Sdentato sono riuscito a ritirarmi su e a metterci una pietra sopra...”
Elsa: “Ma non hai voluto scoprire chi eri?”
Hiccup: “Ci ho provato per quasi un anno, alla fine ho detto basta e mi sono messo in viaggio con Sdentato come un nomade...Questa è la mia storia, l'unica che ricordo...”
Elsa era molto triste e dispiaciuta per Hiccup allora per sdrammatizzare il momento cominciò a giocare con il suo ghiaccio ridendo coinvolgendo anche il ragazzo, ma il suo sorriso fece avere come una visone ad Elsa, vide un ragazzo dai capelli bianchi che gli sorrideva. Si fermò e si incupì per via di quella visone, Hiccup allora si avvicinò preoccupato.
Elsa: “Voglio sapere chi sono Hiccup…”
Il ragazzo fece una faccia sorpresa ma comprendeva.
Hiccup: “Si lo so, tranquilla ci riusciremo.”
 
Quel giorno Jack non era riuscito a cercare Elsa, il funerale aveva scosso sia lui e Anna quindi avevano cercato di tirarsi su a vicenda. La sera lasciò la rossa nella cure di Kristoff e lui uscì fuori per prendere un po' di aria fresca, ma ricapitò di nuovo davanti a quella pietra grigia. Abbassò il capo e gli occhi cominciarono a diventare liquidi però cercava di essere forte, ma proprio in quel momento il vento soffiò sulle sue orecchie facendogli arrivare una risata a lui molto nota. Alzò il viso di scatto e gli occhi cominciarono a brillare, si girò dietro di se vedendo in lontananza una foresta fitta...
Jack: “Possibile che......sia viva?”
Prese il volo e si diresse verso il bosco molto velocemente gridando a più non posso il nome della bionda, il vento gli risoffiò sulle orecchie portandoli sempre quella risata, allora si fermò e atterrò in mezzo a dei cespugli. Vide in lontananza delle figure scure che si muovevano si avvicinò e riuscì a vederle molto chiaramente. Un ragazzo dai capelli marroni stava cercando di pattinare sul ghiaccio e una bionda cercava di aiutarlo, ma Jack riconobbe subito quella ragazza.
Jack: “ELSA!”
Sdentato, Hiccup e Elsa si voltarono di scatto, Jack si avvicinò lentamente con un grande sorriso stampato sulla faccia ma quando la ragazza indietreggiò preoccupata si sorprese.
Jack: “Elsa……sono io..Jack..”
Elsa: “Co-cosa? Io non so chi sei…Io non ricordo…”
La testa gli cominciò a pulsare e si accasciò a terra massaggiandosela, Hiccup e Sedentato si misero davanti a lei.
Hiccup: “Si sta sforzando troppo…Lei non si ricorda più niente, ha perso la memoria..”
Jack: “..no..No! Ricordami Elsa!!
Hiccup tirò fuori la sua spada di fuoco e montò sopra a Sdentato pronto ad attaccare, Jack allora attaccò con un getto di ghiaccio. I due ragazzi cominciarono a combattere sul nel cielo. Elsa si stava innervosendo, dal cielo cominciò a nevicare fittamente sempre di più.
Elsa: “Vi prego smettete di combattere! Per favore…per favore..”
Ma i due non la ascoltarono e continuarono il combattimento. Allora la ragazza cominciò a perdere il controllo dei suoi poteri e..
Elsa: “BASTA!”            ..e involontariamente colpì i due ragazzi.
Quando la bufera si placò Elsa non poté credere ai suoi occhi. .



 

Angolo della PAZZA!:
Per prima cosa fatemi dire: BUON 2016!!!!  ;)  speriamo che sia bello, anche se per il momento non lo è per me XD. Ma lasciamo perdere i miei problemi mentali..
Diavoletto:
"Ecco brava perchè non ci interessano!"
Io: "LO SO! Uff scusate ma visto che tra poco ricomincia la scuola questi due...non so come spiegarlo...riacquisiscono forze e si sono liberati per rompermi le scatole..."
Angioletto: "Ehi ma così sembra che anche io sia un Diavoletto.."
Io: "Oh no scusa, tu no ma il problema è che ti arrabbi facilmente e mi fate impazzire quando litigate.."
Diavoletto: "Tsk non è mica colpa mia se è una testa calda e scemo.."
Angioletto: "CHE COSA HAI DETTO?!"
Diavoletto: "HAI SENTITO BENISSIMO!"
Io: ALLORA! Parlando del capitolo: i nostri due personaggi preferiti si sono incontrati ma si può dire che non è stato un icontro piacevole XD.. anche perchè Hiccup  si è messo in mezzo  :|
Diavoletto: "Ma andiamo basta, ti stai rendendo ridicola ha mattere sempre sti capitolini mignon, manco sono carini."
Io: "Grr mi fai passare la voglia di parlare. Va bene basta al prossimo capitolo (sperando che non ci siano sti due).

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** L'Amore e la Famiglia ***


Capitolo 14:  "L'Amore e la Famiglia"

Hiccup si alzò dolorante per la batosta appena presa e Sdentato, preoccupato, lo aiutò. Quando tutto quel polverone freddo si placò vide Elsa accasciata a terra in preda alle lacrime davanti a un corpo. Era quel ragazzo albino con gli stessi poteri della ragazza con tutto il corpo coperto da un ghiaccio compatto, immobile.
Elsa osservava Jack, tentava di togliere il ghiaccio ma non ce la faceva, era come bloccata. Accarezzò quel viso freddo dolcemente e tristemente.
Elsa: “Mi…mi dispiace, mi dispiace…..io…io ora ricordo..”
E scoppiò in un pianto disperato. Hiccup si avvicinò per confortarla.
Hiccup: “Elsa, ma non conosci nessuno che lo possa aiutare?”
Tra qualche lacrima e singhiozzo gli venne in mente un piccolo barlume di speranza.
Elsa: “F-forse..”
Tutti e tre riuscirono a salire su Sdentato anche se non erano molto comodi e partirono per il Polo Nord, più precisamente per il Laboratorio di Babbo Natale.
Arrivarono dopo parecchie ore nonostante a volo di Drago perché il povero Sdentato non era abituato a portare così tanta gente. Li accolsero tre yeti, che quando videro il corpo dell’albino si guardarono tra di loro tristemente poi uno si avvicinò e lo prese in braccio per portarlo da Nord. Arrivarono alla stanza del Globo dove c’era l’omone russo che stava sgridando un elfo, quando si girò la prima persona che si trovò davanti fu Elsa e fece un salto enorme che fece traballare tutta la stanza. Sentendo quel baccano arrivarono poi anche gli altri guardiani.
Nord: “E-ELSA! Non potere essere! Tu sei viva!! È fantastico, Jack sarà molto fe..”
Si bloccò, vedendo il corpo ghiacciato del ragazzo in braccio a uno yeti, Dentolina fece una faccia sconvolta e si mise le mani davanti alla bocca, Calmoniglio abbassò tristemente le orecchie e il piccolo Sandy si sedette per terra amareggiato.
Dentolina: “Non può essere….non può essere…..”
Nord: “..che cosa……che cosa essere successo a Jack?!”
Elsa: “Nord…i-io non…è stato un inci…”
Nord: “TU L’HAI UCCISO!”
La sua voce rimbombò per tutto il laboratorio e il suo viso si rigò di lacrime.
Nord: “E pensare che noi ti credessimo morta….perchè l’hai fatto?....”
Dentolina mise una mano sulla spalla di Nord per confortarlo. Elsa non poteva sopportare tutti quei sensi di colpa, si costruii un cavallo di ghiaccio e scappò via dall’laboratorio. Hiccup lì per lì non la seguii, guardò storto i guardiani per il loro comportamento e in effetti Nord aveva una faccia triste e sconvolta per la fuga di Elsa, poi il ragazzo salì in groppa a Sdentato e partì alla ricerca della bionda.
Elsa sapeva dove era, infondo aveva fatto quella strada insieme a Jack, quando la portò volando per la prima volta al Laboratorio di Nord. In groppa al cavallo vide in lontananza la sua amata fortezza e ci restò rinchiusa per tutta la notte, senza dormire, pensando in continuazione a quello che aveva fatto e soprattutto che non avrebbe mai più rivisto Jack. Con questi pensieri negativi stava pian piano perdendo il controllo dei suoi poteri e dalle pareti del castello cominciarono a uscire stalattiti di ghiaccio molto appuntiti. Quando se ne accorse cominciò a girare per la stanza cercando di calmarsi ma senza successo
Elsa: “Non perdere il controllo…è…è meglio stare lontani da tutti, così non farai del male a nessuno…sei soltanto una minaccia..”
All’alba Hiccup riuscì a trovare un palazzo di ghiaccio e ovviamente capì subito che dentro doveva trovarsi Elsa. Quando entrò fu un miracolo se non gli si staccò la mascella, rimase meravigliato da quella enorme costruzione; i suoi occhi e quelli Elsa si incrociarono, lei era in cima alle scale immobile e spaventata lui la salutò con un sorriso ma la bionda corse via al piano di sopra.
Hiccup: “Elsa!! Elsa aspetta!”
Elsa: “N-no….S-stai lontano!”
Mise le mani avanti come per proteggersi e da esse partirono getti di ghiaccio che per poco non colpirono Hiccup, Sdentato si mise davanti al ragazzo e Elsa serrò le mani indietreggiando, nella sala calò il silenzio.
 
Nel laboratorio di Nord c’era un’aria di lutto. Il corpo freddo di Jack era su un letto, Calmoniglio non faceva che stargli accanto sperando che si svegliasse, finchè non venne chiamato nella sala del Globo da Nord. C’erano tutti i guardiani, silenziosi, tristi, parlarono su come trovare una soluzione per Jack, per i bambini…..ma….mentre erano li a discutere nella stanza dove si trovava Jack successe qualcosa di magico, il ghiaccio che era sul suo corpo pian piano scomparve, come se lo stesse assorbendo e finalmente il guardiano riaprì gli occhi.  Si guardò intorno cercando di capire dove era e di cosa era successo, si ricordò di Elsa e che l’aveva colpito in un momento di confusione. Saltò giù dal letto e corse fuori, vide i guardiani che discutevano, gridavano fra loro, Jack non poteva sopportare che litigassero così atterrò nel mezzo della sala sbattendo il bastone a terra creando del ghiaccio.
Tutti: “Jack??!!!”
Nord: “Non può essere…TU SEI VIVO! OH OH OH”
Andò in contro al ragazzo stringendolo forte quasi da spezzarli la schiena.
Jack: “Se sei contento allora non ammazzarmi!”
Le leggende risero felici, ma c’era ancora una questione da affrontare..
Jack: “Elsa! Ragazzi è vero l’ho trovata è viva ma ha perso la memoria, Dentolina ho bisogno del tuo aiuto.”
Dentolina: “N-no Jack credo che Elsa non ne abbia bisogno…”
Jack: “Cosa….Cosa intendi dire?”
I guardiani si guardarono negli occhi tristemente e con un gran senso di colpa.
Nord: “A quanto ho capito…Elsa avere recuperato memoria ed essere venuta da noi con tuo corpo congelato, io mi sono arrabbiato con lei e…l’abbiamo scacciata e..”
Jack: “COSA?! Perché NORD?!”
Nord: “Noi..noi pensavamo che tu fossi morto a causa sua, mi dispiace tanto…”
L’albino serrò i pugni, era un po’ in preda al panico, non poteva far commettere ad Elsa lo stesso errore di quell’estate. Prese il bastone e volò alla finestra,
Calmoniglio: “Dove vai ora?”
Jack: “Che domande, a cercarla è ovvio!”
Dentolina: “Ma non sai dove si trova, ci metterai ore a cercarla nella neve”
Jack: “Io so esattamente dove si trova..”
Detto questo si fece trasportare dal vento fino al famoso castello di ghiaccio.
 
Hiccup: “Io non me ne vado Elsa…”
Si avvicinò pian piano alla bionda ma questa si incupì e stavolta lanciò del ghiaccio di proposito facendo scivolare sia Sdentato sia Hiccup. Elsa si avvicinò con passo deciso come se volesse dare il colpo di grazia….ma…
Jack: “NON LO FARE!”
Quel suono, quella voce così famigliare fece rabbrividire Elsa che si girò lentamente finchè non vide degli occhi azzurri simili ai suoi.
Jack: “Non lo fare Elsa..”
Elsa: “J-Jack….”
Sentendo pronunciare il suo nome Jack tirò un sospiro di sollievo.
Jack: “Aah meno male…ti ricordi di me.”
Elsa stava tremando, le gambe non la tenevano, ma raccolse tutte le sue forze per correre incontro al ragazzo per avvolgerlo in un abbraccio e cominciò a piangere sul suo petto. Jack era al settimo cielo, poteva finalmente toccare di nuovo quei bei capelli d’oro raccolti in una treccia, risentire il profumo della donna che amava.
Jack: “Mi dispiace Elsa, so che la maggior parte delle cose che ti sono successe sono per colpa mia….ma per fortuna alla fine tutto si è risolto..”
La ragazza fece un leggero sorriso asciugandosi gli occhi, poi si voltò..
Elsa: “È stato tutto merito di Hiccup”
Il moro era rimasto in disparte insieme a Sdentato e un po’ imbarazzato perché si sentiva fuori posto. Jack guardò il ragazzo e fece un piccolo inchino con la testa.
Elsa gli corse incontro e lo abbracciò.
Elsa: “Grazie…grazie mille Hiccup”
 
Hiccup però sapeva che Elsa ormai non aveva più bisogno di lui, aveva recuperato la memoria e quindi doveva ritornare dalla sua famiglia, quindi salutò i suoi nuovi amici e salì in groppa a Sdentato per prendere il volo e andare chissà dove. Ma…mentre volava ripensò a quell’ultimo abbraccio, ripensò al suo cuore e a quanto batteva, gli salì una gran rabbia e per sfogarsi urlò ai quattro venti facendo anche preoccupare Sdentato.
Hiccup: “Non ti preoccupare amico…adesso è con la sua famiglia.”
 
I due innamorati erano rimasti immobili, abbracciati, senza guardarsi negli occhi, volevano solo assaporare il momento sperando che il tempo si fermasse ma sapevano era impossibile soprattutto perché Elsa doveva tornare da Anna.
Così Jack la prese in braccio e partirono verso Arendelle. Quando atterrarono Elsa era emozionata, come se non vedesse sua sorella da una vita, davanti al castello c’era il piccolo Olaf che quando vide Elsa gli corse incontro abbracciandola poi li porto nella sala da pranzo dove videro la povera Anna piangere tra le braccia di Kristoff.
Elsa/Jack: “ANNA!”
La rossa si girò di scatto e corse verso i due anche Elsa cominciò a correre verso la sorella ma quest’ultima la oltrepassò e andò verso Jack..
Anna: “Jack!! Dimmi che hai trovato mio sorella ti prego.”
Sia Jack che Elsa non si erano resi conto della realtà ma ora era tutto chiaro. L’Albino non sapeva cosa, dire guardava Anna che aveva occhi speranzosi e Elsa che stava tremando dalla paura, finchè non gli venne un’idea.
Jack: “Anna..tu credi in tua sorella?”
Anna: “Come?!”
Jack: “Non sto scherzando. Guarda nel tuo cuore e rispondimi sinceramente, tu credi in Elsa?”
La rossa abbassò il capo guardando il pavimento con occhi spaventati come se sotto di lei ci fosse il vuoto, come se gli avessero dato la notizia più brutta della sua vita, intanto sul viso di Elsa cominciò a cadere qualche lacrima. In fine dopo qualche minuto di silenzio…
Anna: “Si! Io ci credo!”
Detto questo Jack mise le mani sugli occhi di Anna facendola girare verso la sorella e intanto nella stanza cominciò a nevicare. Quando tutti fecero un gran respiro Jack tolse le mani da Anna e questa immediatamente riuscì a vedere la sorella che gli corse incontro abbracciandola e entrambe scoppiarono in un gran pianto. Dopo anche Kristoff riuscì a vedere Elsa e si avvicinò alle 2 sorelle insieme a Sven per confortarle anche se ormai c’era poco da fare, la Regina di Arendelle era morta ed era risorta come spirito, come guardiana….ma guardiana di cosa? Forse adesso doveva trovare anche lei il suo “centro”? Beh sicuramente non poteva essere più Regina visto che nessuno, o pochi, riusciva a vederla quindi questo voleva dire che il regno passava ad Anna.
Anna: “Elsa no! Non te ne andare, io non posso essere Regina, non ne sono capace!”
Elsa: “Anche io la pensavo così Anna sul mio conto.”
Anna: “Ma tu sei una Regina Fantastica!!”
Elsa: “Allora lo sarai anche tu, ne sono sicurissima..”
Anna: “Ma non posso farcela da sola….”
Kristoff: “No Anna, t-tu non sei sola…”
In quel momento il nostro montanaro fece la decisione più importante della sua vita, infatti si inginocchio e tirò fuori un anello con diamante che fece rimanere a bocca aperta tutti, compreso Sven. Anna ovviamente gridò dalla felicità e disse di si.
 
Dopo pochi giorni ci fu il matrimonio e contemporaneamente l’incoronazione dei nuovi sovrani. Jack e Elsa erano rimasti per dare il loro contributo ma quando tutto ormai finì arrivò il momento di andarsene, la bionda promise alla sorella che sarebbe ritornata e dopo un ultimo abbraccio l’ex Regina lasciò il suo Regno per raggiungere il Polo Nord.
Le leggende accolsero calorosamente Elsa, visto che l’ultima volta non l’avevano trattata molto bene, e gli prepararono anche una stanza. La nuova guardiana era felice ma allo stesso tempo turbata.
Quella sera Jack raggiunse Elsa nella sua stanza.
Jack: “Ehi…come stai?”
Elsa: “Beh..non lo so. Oggi sono stata felice ma…credo che mi manchi mia sorella..”
Jack: “È comprensibile. Ma ti prometto una cosa Elsa, io non ti lascerò mai sola, non permetterò che tu prova ancora la solitudine, perché…io…”
Si stava perdendo in quegli occhi azzurri come il cielo e freddi come il ghiaccio ma che sprizzavano amore. Jack allora non potè resistere, mise una mano dietro al collo della ragazza e si avvicinò vicino alle sue labbra che finalmente riuscì a toccare, finalmente si baciarono, finalmente erano insieme.




Angolo del Fantasma:
Uuuhh sono il fantasma di Sassa tornata dall'aldilà....
Diavoletto: Ma andiamo smettila non fai ridere nessuno
Se fossi un fantasma non faresti tanto lo st****o. Comunque rieccomi qui mondo di EFP, sono stata via parecchio lo so (colpa della scuola) ma sono tornata per PASQUA!! (mangiate tante uova!!) Allora vi volevo avvertire che questa storia non è finita XD, forse può sembrare ma non ho intenzione di fare un sequel quindi continuerò a inventarne nere XD XD.
Diavoletto: Ancora?! Ma che pizza anche basta con questa storia!!
Continuo finchè voglio, a proposito dov'è l'Angioletto?
Diavoletto: L'ho rinchiuso nello sgabuzzino perchè non faceva altro che urlare e raccontare questo capitolo perchè gli è piaciuto e bla bla bla, non lo sopportoo!
Ancora? Uf beh scusate devo lasciarvi perchè devo liberare un Angioletto, come ogni settimana. Ci risentiamo presto e BUONE FESTE!!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** La Verità ***


Capitolo 15:   La Verità

Passavano i giorni ed Elsa si addestrava a essere una buona guardiana e come sempre cercando di controllare i suoi poteri. Ogni sera, dopo gli allenamenti, Jack portava Elsa nei vari paesi facendo cadere quintali di neve e giocando con i bambini. Le prime volte la ragazza era titubante, aveva paura di fare del male ai piccoli ma vedendo Jack giocarci così spensieratamente pian piano ci riuscì anche lei, non si era mai sentita così libera.                                          
Elsa e Anna si scrivevano tutti i giorni, si inviavano lettere grazie a un gufo di neve creato dalla Regina delle nevi. Si raccontavano le loro avventure giornaliere, Anna non se la cavava male come nuova Regina e anche Kristoff dava il suo contributo. Ma una mattina Anna scrisse alla sorella che aveva bisogno di vederla e quando Elsa la lesse corse subito dalle leggende chiedendogli un giorno libero e ovviamente le diedero il permesso. La bionda era euforica, voleva sapere cosa aveva bisogno Anna visto che nella lettera era rimasta molto misteriosa, così tanto da stuzzicare la curiosità della ragazza, insomma si creò un bel cavallo di ghiaccio splendente e partì verso Arendelle da sola perché ovviamente aveva bisogno di intimità fra sorelle, quindi Jack era rimasto all’Laboratorio. L’albino si era seduto davanti a una finestra guardando la sua amata cavalcare via, ultimamente era molto silenzioso infatti in certi momenti si metteva da parte in un angolo con aria pensierosa, all’inizio i guardiani erano molto preoccupati e cercavano di tirarli su il morale ma questo rendeva il ragazzo scontroso così decisero di lasciarlo fare quando aveva questi attacchi di solitudine. Ma quella mattina Nord colse l’occasione della partenza di Elsa, visto che non voleva che si preoccupasse, e decise di parlare con Jack, si mise accanto a lui sulla finestra ma il ragazzo lo ignorava.
Nord: “Jack…tu dovere parlare con qualcuno, parla con me…che cosa ti succede?”
Jack: “…mh sai una cosa Nord, hai ragione devo parlare con qualcuno e so esattamente con chi..”
Si alzò di scatto per andarsene ma l’omone russo lo prese per il braccio
Nord: “Oh oh oh non credere che ti faccia andare via, io essere contento che vuoi affrontare questo “qualcuno” ma tu dovere dirmi di chi si tratta.
L’albino mandò un’occhiataccia a Nord ma quest’ultimo non mollò la presa.  Jack sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dirglielo però se lo avesse fatto non l’avrebbe più fatto uscire di casa. Allora il ragazzo congelò il suo braccio finché la mano di Nord non ne poté più così Jack scappò via, lontano, dove soltanto lui sapeva dove trovare Pitch Black.
 
Dopo qualche ora Elsa riuscì ad arrivare ad Arendelle. Il sole splendeva, le persone sorridevano spensierate e i bambini correvano fra le bancarelle del mercato. C’era un’aria che gli ricordava molto Anna, infatti Elsa ha sempre saputo che la sua sorellina sarebbe stata una regina meglio di lei. L’unica cosa di cui era triste è che i suoi sudditi non la potevano vedere ma passò avanti fino ad arrivare al castello da cui venne accolta calorosamente per suo stupore dai maggiordomi e cameriere, e infine arrivò Anna che l’acchiappò in un caloroso abbraccio. La sorella gli disse che era stata lei a raccontare ai domestici sulla sua storia e che ci avevano creduto tutti. Dopo qualche saluto, dopo aver chiacchierato con Kristoff, dopo aver accarezzato Sven le due sorelle si chiusero finalmente in camera per parlare. Elsa era impaziente, voleva sapere che cosa aveva da dirgli di così importante la sua cara sorellina.
Anna: “Sai Elsa, è da parecchi giorni che non mi sentivo bene e non sapevo il perché anche se un sospetto lo avevo…e l’altro giorno il medico me lo ha confermato….Cara sorella….io sono incinta.”
Per poco Elsa non cadde a terra, era sorpresa come non mai, era felice come non mai e la sua sorellina le promise che avrebbe continuato a raccontare la sua storia anche al futuro erede. Dopo questa notizia Elsa non voleva assolutamente lasciare Anna, allora inviò un gufo di neve con un messaggio al Polo Nord…anche se non poteva sapere cosa stava succedendo laggiù.
 
Eccolo di nuovo quel bosco, eccolo di nuovo quel buco nel terreno così buio che non si può vedere il fondo…era ritornato. Jack non atterrò nemmeno che si calò subito in quell’oscurità. Silenzio, nessun incubo, niente di niente….o non era in casa o lo stava aspettando. In quel strambo castello sotterraneo c’era molto freddo, così tanto che anche al guardiano dell’inverno dava fastidio. Jack a ogni passo non abbassava mai la guardia perché aveva la terribile sensazione di essere spiato, camminando per quelle scale infinite arrivò a un portone nero come la pece, sapeva che il castello poteva cambiare per il volere di Pitch quindi se era arrivato fino a lì sapeva che dietro quella porta c’era il suo nemico, così entrò.
Pitch: “Ah Jack Frost, finalmente, mi chiedevo quando saresti arrivato..”
L’uomo nero era a sedere su un trono tutto nero e in penombra così che si potesse vedere solo gli occhi color ambra brillare.
Jack: “Perché? Che cosa vuoi da me?”
Pitch: “No no no Jack, è la domanda sbagliata, io non voglio qualcosa da te ma tu vuoi qualcosa da me.”
Aveva centrato in pieno, Jack si morse il labbro dalla rabbia ma voleva sapere la verità.
Jack: “T-tu durante l’ultimo nostro scontro hai detto che non so la verità…e..”
Pitch: “E sei venuto da me per scoprirla. Mmh…molto bene se è ciò che desideri ma ti avverto ti farà molto male.”
Jack: “A-Aspetta! Come posso sapere che non mi mentirai?!”
Pitch: “Questa tua poca fiducia nei miei confronti mi fa male….Credimi su questo non ti mentirò, guardami negli occhi o puntami il tuo bastone alla gola così se c’è qualcosa che non ti torna mi potrai fare fuori almeno morirò dicendo la verità.”
Jack fece una faccia sorpresa, non aveva mai sentito Pitch parlare così ma questo non lo fermò da non puntargli il bastone alla gola.
Pitch: “ahahah molto bene, allora….Tutto cominciò pochi anni fa, dopo il nostro primo scontro…..”
 
Pitch Black dopo lo scontro avvenuto con i guardiani andò da un vecchio amico, L’uomo sulla Luna. Era piccolo, sulla testa aveva solo un piccolo ricciolo d’oro e aveva degli occhi grandi e gialli chiaro. I due si trovavano in un posto tutto bianco, non c’erano porte o finestre, l’unica cosa che si trovava in quella stanza era un tavolo da scacchi con cui i due stavano giocando.
Manny: “Bene, è stato da un po’ di tempo che non ci vedevamo mio vecchio amico. Come mai hai voluto incontrarmi così all’improvviso?”
Pitch: “Ho bisogno di una ragione per incontrare un mio vecchio amico?”
Manny: “Beh sai mi sorprende che tu sia venuto da me dopo l’ultimo scontro con i miei guardiani. Ah hai visto? Nord e gli altri hanno accettato quel ragazzo fra il gruppo…..uhm com’è che si chiamava?...”
Pitch: “DAMMELO!”
Il piccoletto fece un sogghigno malizioso
Manny: “oh…che cosa?”
Pitch: “Tsk, il ragazzo”
Manny: “Ah intendi il ragazzo caduto nel lago per salvare sua sorella, nel punto di morte io posso leggere i sentimenti delle persone e in quel momento nonostante il freddo lui continuava a pensare alla sorellina, senza rimpianti, contento di aver salvato la sorella. Ci può essere una persona più…..penosa? Ahahahah”
Pitch: “Ouh allora perché mai lo hai scelto come guardiano se…”
Manny: “Scelto? No no no, io non ho fatto niente sono stati gli altri guardiani a sceglierlo, ho deciso di rincarnarlo in uno spirito solo perché ho bisogno dei suoi poteri, gli sfrutto….grazie a lui adesso le persone apprezzano l’inverno e soprattutto la neve, ho bisogno che ci sia equilibrio nel mondo e per far si che ci sia equilibrio le persone devono stare tranquille per non rischiare troppe rivoluzioni, per non far finire la terra in una catastrofe. Spiriti come lui e le leggende non hanno nulla a che fare fra di loro ma tu….quando mi hai minacciato ho dovuto mettere in gioco anche quel ragazzo solo perché so che il tuo punto debole è il ghiaccio, non volevo che diventasse un guardiano ma non ci posso fare niente, le leggende vivono soltanto in una fantasia….”
In quella stanza stava calando un silenzio oscuro e non si può dire che Pitch non era sorpreso delle parole del suo vecchio amico.
Pitch: “Mmh quindi lo vuoi solo e soltanto usare?”
Manny: “Beh certo ma per una buona causa.”
Il viso di Manny assunse un’aria innocente con il sorriso di un bambino
Pitch: “Ma credo che ormai non ti serva più, le persone si sono evolute. Come hai detto tu il ghiaccio è il mio punto debole per questo lui ha delle capacità che mi sarebbero utili, non mi potresti dare il piccolo raga…”
Manny: “AH ‘PICCOLO’?!! Tsk per questo sei uno stolto. La sagoma non sempre indica il contenuto, essa può essere una scatola gigante ma con della polvere, o una piccola scatola con dei diamanti. Ricorda, una candela può riempire una stanza con la sua luce…..SCACCOMATTO! ”
Pitch: “Mmh ahahah credo di sapere quale sarà il risultato. Va bene, ora devo tornare.”
L’uomo nero si stava alzando già pronto per prendere l’uscita.  
Manny: “Ora? Suvvia perché non resti per il tè?”
Pitch: “No grazie, forse la prossima volta.”
Manny: “ahaha non essere così irritato, un giorno vincerai contro di me. Attualmente sei miglio...”
Pitch: “ESATTO!  La prossima volta vincerò io..”
Manny: “..Uuh…Interessante, non vedo l’ora che accada.”
 
Il mondo…no…l’universo, Jack si sentì l’universo cadergli addosso e le gambe non lo tenevano.
Jack: “Ah, Cosa? C-così lui ti ha d-detto questo? Allora lui mi avrebbe reincarnato solo per u-usarmi…”
La sua voce tremava…lui tremava, cercava di ridere per far finta che ciò non stesse accadendo ma era solo sul punto di piangere.
Pitch: “Non mi importa se mi credi o no. Io ti ho detto la verità, non rimpiangere la tua scelta.”
Rabbia, Tristezza, Paura, tutte queste emozioni si stavano mescolando dentro Jack fino a farlo esplodere. Abbandonò il suo bastone a terra e serrò il pugno per colpire l’uomo nero.
Jack: “Tu non hai il diritto di dire niente!!!!”
Ma Pitch bloccò il suo pugno con una mano sola.
Pitch: “Oh Jack, è questa la ragione del perché sei così stupido. Sei troppo emotivo, quando ti ritrovi in queste situazioni.”
Jack si lasciò cadere a terra esausto facendo scorrere migliaia di lacrime.
Pitch: “Uhm Jack…?”
Jack: “QUINDI COSA DEVO FARE ORA?! Ho sempre pensato che mi avesse scelto per i bambini. Ora è tutto falso, anche la mia esistenza. Che cosa devo fare…a chi devo credere ora?!!”
Pitch: “Puoi credere in me”
L’Uomo Nero si accovacciò davanti a lui raccogliendo il bastone dell’albino e porgendoglielo lasciando sbigottito Jack.
Pitch: “Vieni con me Jack. Lascia che la rabbia ti faccia da padrone e niente sarà falso, io non ti prenderò mai in giro.”
Jack: “I-Io non posso….devo pensare a Elsa…”
Pitch: “Ti prometto che non gli toccherò neanche un capello.”
Il ragazzo non sapeva cosa pensare, non ci riusciva. L’oscurità incombeva su di lui e il suo cuore ne soffriva. La vista si stava offuscando e anche le forze lo stavano abbandonando così svenne sul pavimento gelido di quel castello nero.
Intanto lassù nel cielo qualcuno li stava osservando…
Manny: “Ah accidenti…questa volta ha avuto la meglio..”






Agolo della Vecchia Pazza:
*coff coff* allora miei cari fanciulli come va? *coff coff* L'ultima volta che ci siamo sentiti sono successe tante cose eh? tipo.....tipo *coff coff*...uhm qualcuno si ricorda cosa è successo l'ultima volta?
Diavoletto: "Ma va, ti credi simpatica a fare la voce da vecchia?"
Angioletto: "Oh povera cara, vuoi una camomilla con quella brutta tosse?"
Io: "UFFA non si può mai scherzare con voi"
Diavoletto: "Scusati caso mai visto tutto questo ritardo e anche perchè sei ritornata quando tutti erano contenti che te ne fossi andata."
Ebbene si miei cari, lui non cambia mai, comuque su una cosa ha ragione...mi scuso per tutti questi mesi mancati :)
poi ero indecisa se continuare....forse ho fatto una cavolata ma è da quando ho cominciato l'estate che volevo scrivere questo capitolo.
VOLETE SAPERE COSA SUCCEDERA'? BEH NON LO SO NEANCHE IO! Se volete lasciate dei commenti, le critiche sono sempre ben volute ahaha. ALLA PROSSIMA E BUONA ESTATE  :3





 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Alla ricerca di Jack ***


Capitolo 16     Alla ricerca di Jack

Nord: “POSSIBILE CHE IO NON SAPERE MAI COSA SUCCEDE?!”
L’urlo di Nord rimbombò per tutto il Laboratorio, per tutto il Polo Nord. Era agitato, infuriato, andava su e giù di stanza in stanza mentre gli altri guardiani, che erano stati convocati da lui stesso, lo guardavano.
Calmoniglio: “Cavolo basta!! Ci vuoi dire la ragione sul perché ci hai chiamati? E perché sei così nervoso? Natale è passato da un pezzo!”
Nord: “Allora per cominciare io lavorare sempre anche dopo Natale! E poi la ragione è perché Jack non essere tornato, se né andato!”
Calmoniglio: “Quindi mi hai chiamato, a pochi mesi da pasqua, solo per quel fannullone di Jack Frost??”
Dentolina: “Nord, forse ha voluto raggiungere Elsa a Arendelle…”
Nord: “NO! Mi è appena arrivata una lettera da lei dove essere scritto che resta ancora a Arendelle e non fa nessun riferimento a Jack!”
Sandy assunse una faccia preoccupata e triste, sulla sua testa apparì una luna dorata e un punto interrogativo.
Nord: “Ho provato a chiedere a Manny ma lui non rispondere!”
Dentolina: “Allora calmati, dicci le sue ultime parole prima che se ne andasse”
Nord: “Io ero andato a capire cosa avesse, e lui se nè andato dicendo che sapeva con chi parlare…”
Tutti i presenti si guardarono in faccia confusi e preoccupati. Ormai erano quasi 15 ore che non c’erano notizie di Jack. Sandy creò sulla sua testa la sagoma di Elsa e di nuovo un punto di domanda.
Nord: “Si, forse dobbiamo andare da Elsa…ALLA SLITTA!”
Calmoniglio: “Oh no non di nuovo..”
 
Ormai tutta Arendelle sapeva del futuro erede così gli abitanti avevano organizzato un ballo nella piazza della città. I bambini si divertivano a colorare con i gessi mentre gli adulti ballavano a tempo di musica. C’erano ovviamente anche Anna, Kristoff e Elsa ad assistere anche se quest’ultima non poteva esser vista da nessuno se non dai bambini che la convissero a disegnare insieme a loro. Intanto la sorella minore voleva andare anche lei a ballare e a divertirsi ma Kristoff la teneva ferma preoccupato per il bambino. Dopo un po’ tutti ritornarono a casa, Anna e Elsa andarono nel giardino dietro il castello, lo stesso dove la bionda aveva incontrato il suo guardiano. Stettero li a parlare di tante cose perché in fondo non avevano mai avuto tempo di parlare profondamente, ma proprio in quel momento intimo fra sorelle Elsa sentì delle campanelle molto famigliari allora lanciò un getto di ghiaccio nel cielo per rilevare la sua posizione, infatti in meno di 5 minuti davanti alle due sorelle atterrò la slitta di Babbo Natale…ovviamente lasciando Anna sbigottita ed euforica.
Nord: “Ah tu essere qui Elsa!”
Elsa: “Ciao Nord, che succede? Non hai ricevuto il mio gufo?”
Nord: “Oh si si, io avere ricevuto, a proposito è un ottima idea non ne potresti creare di più così li potrei usare con gli elfi, mi fanno urlare troppo…”
Calmoniglio: “EHM…non mi sembra che siamo venuti qui per una visita se ben ricordo!”
Nord: “Oh Oh Oh già tu avere ragione! Elsa…Jack è scomparso..”
Elsa: “Cosa?!”
Nord: “Dopo che tu essere andata anche lui è andato chissà dove. In questi giorni lui era strano alloro ho deciso di parlargli ma non io avere avuto nessun risultato..”
Elsa: “Ecco…si in effetti era strano…anche se non si comportava così quando stava con me o i bambini però l’ho notato, quando era da solo farneticava qualcosa sulla verità..”
Dentolina: “Verità? Verità su cosa?”
Elsa: “I-io non lo so…però mi ricordo che durante lo scontro con Pitch anche lui disse qualcosa…tipo che Jack non sapeva la verità e mi sembra che alludeva a…Manny…”
I guardiani si guardarono preoccupati, terrorizzati, come se fossero appena stati svegliati da un sogno molto bello e il loro visi si incupirono.
Nord: “ehm Elsa, forse noi dovere raccontarti una cosa…”
Contro voglia le leggende dovettero riprendere ricordi dolorosi del loro passato. Raccontarono di quanto Manny li faceva sgobbare e di altre brutte avventure, la loro vita non era delle migliori così si immaginarono una vita spensierata e cominciarono ad apprezzare il loro lavoro. Non avevano mai raccontato nulla a Jack, sapevano che Manny lo aveva chiamato solo per contrastare Pitch, ma lui era veramente un ragazzo spensierato, sorridente e grazie a lui per la prima volta decisero di non obbedire all’uomo sulla Luna e lo reclutarono fra i guardiani. Ma ora…se anche Pitch sapeva la verità sicuramente l’aveva raccontata anche a Jack e chissà come poteva stare ora sapendo che il suo creatore lo aveva reincarnato solo per il suo divertimento.
Stupore, paura, questo si leggeva nel viso di Elsa.
Elsa: “Ma…ma perché anche me? I-io ero morta perché mi ha reincarnato…”
Dentolina: “Per lui noi siamo solo delle bambole che usa per divertimento e allo stesso tempo per tenere equilibrio nel mondo, senza te Jack non ce l’avrebbe fatta quindi ti ha richiamato solo per far sì che Jack continuasse con il suo lavoro ma sicuramente non ne è felice di questa scelta….mi spiace Elsa…”
Alla ragazza gli vennero gli occhi lucidi, Anna la guardava preoccupata ma era anche arrabbiata soprattutto perché deve a Manny la possibilità di rivedere sua sorella viva. Elsa cominciava a farsi prendere dalla disperazione soprattutto perché gli venne in mente che se già lei si sentiva così triste chissà come poteva stare Jack che aveva dedicato la sua vita ai bambini e al ghiaccio perché credeva che questo fosse il suo compito, quindi la ragazza capì che in quel momento la priorità era Jack e non le sue emozioni.
Elsa: “Bene allora dobbiamo partire!”
I guardiani rimasero stupiti dal comportamento di Elsa, come se quello che avessero detto gli fosse entrato da un orecchio e uscito dall’altro, ma in fondo era quello che avevano fatto anche loro per tutto quel tempo quindi fecero un bel respirone e salirono sulla slitta, ma Elsa fu fermata da Anna
Anna: “Io vengo con te!”
Elsa: “Cosa?? Ma sei impazzita? Tu sei la regina…e sei incinta!”
Anna: “È la mia vita e il mio bambino, faccio quello che voglio! Ora aspettatemi qui!”
Andò dentro il castello e dopo 20 min tornò tutta pronta per partire. Salirono sulla slitta e volarono alla ricerca di Jack.
Elsa: “Ma Kristoff ti ha fatta andare così tranquillamente?”
Anna: “Beh ecco veramente gli ho lasciato una lettera…”
**10 minuti dopo ad Arendelle**
Cameriera: “Mio signore la regina gli ha lasciato questa..”
Kristoff: “Mh che cos’è?”
Caro Kristoff parto per un’avventura con Elsa, lascio a te il comando. A presto amore, con affetto Anna.”
Kristoff: “MA COSA?????!! ANNAAAAAAAAA!!!”
 
Mentre erano sulla slitta, Anna era tutta elettrizzata visto che non aveva mai volato sulla slitta di Babbo Natale. Non smetteva un secondo di parlare e di fare domande alle Leggende, Dentolina e Sandy presero subito in simpatia Anna ma Calmoniglio stava zitto da una parte sempre imbronciato finchè Elsa non gli venne la bella idea di prenderlo in giro come faceva Jack e così anche il canguro entrò nella discussione tutto arrabbiato facendo ridere tutti i presenti. Elsa si stava divertendo molto e soprattutto era contenta per sua sorella che era riuscita a conoscere i guardiani. Però dopo un po’ si voltò verso Nord che non aveva aperto bocca, era cupo e la ragazza si ricordò che quella non era una gita famigliare ma un salvataggio però non riusciva a vedere Nord in quel modo, allora creò un fiocco di neve e lo fece svolazzare davanti all’omone che quasi sobbalzò per lo spavento, era come se fosse ritornato con i piedi per terra. Si girò verso Elsa e gli fece un gran sorrisone, così per tutto il viaggio chiacchierò anche lui con Anna, la bionda era felice di essere riuscita nel suo intento ma gli venne in mente che se non avesse conosciuto Jack questo non sarebbe mai successo, non avrebbe mai parlato con sua sorella se non lo avesse conosciuto, non avrebbe mai apprezzato i suoi poteri, la sua vita la doveva a Jack…doveva trovarlo e aiutarlo visto che lui aveva fatto così tanto per lei senza che qualcuno glielo chiedesse.
Dopo qualche ora atterrarono in un bosco, Elsa e Anna non avevano la più pallida idea di dove si trovavano. Camminarono per un po’ fino ad arrivare a uno spiazzo.
Elsa: “Ehm Nord perché siamo venuti qui?”
Nord: “Io avere pensato che visto che Pitch essere tornato pensavo anche suo castello sotterraneo ma ora vedo che il buco è sempre chiuso…”
Dentolina: “Mh quindi vuol dire che non ne più tornato al suo castello?”
Calmoniglio: “Oppure è rinchiuso li con Jack, aspettate.”
Il coniglio battè il piede per terra creandosi così un galleria, ci saltò dentro e dopo 5 minuti tornò.
Calmoniglio: “Niente di strano, una galleria normale…”
Nord: “Mh allora dove potrebbero essere?...”
Mentre tutti cominciarono a pensare vari posti improvvisamente Dente da latte cominciò a pigolare come se gli fosse venuto in mente qualcosa.
Dentolina: “Come dici?...Ragazzi forse Dente da Latte sa dove è Jack”
Elsa: “Allora guidaci..”
Risalirono sulla slitta e Dente da Latte si mise sulla spalla di Nord indicandogli la via fino ad arrivare a una montagna innevata.






Angolo della Pazza:

Aallloora, non so se per ora vi può piacere questa storia visto che ho fatto un bel cambiamento...cioè ne succedono delle belle, non per altro si chiama Amore Impossibile no? AHAHHAH
Diavoletto: Guarda che non fai ridere nessuno
Angioletto: Zitto! Ah comunque voi che seguite questa storia sappiate che partiamo per la Germania visto che domani è il compleanno di Sassa yeee!
Diavoletto: Ehi...pts...Angioletto...NON IMPORTA A NESSUNO!
Angioletto: A ME SI!
Diavoletto: E TU SEI NESSUNO!
Angioletto: COSA?! FORZA VIENI QUI!!!
Beh.........sarà una vacanza dura.....ma molto dura con questi due soprattutto domani che il Diavoletto mi prenderà in giro per la mia vecchiaia e l'Angioletto si arrabbierà così per farmi passare da scema mentre cerco di far calmare questi così sulle mie spalle AHHAHAHA!
Ritornando alla storia....secondo voi...cosa succederà?...no sul serio ditemelo perchè non lo so neanche io XD
Ok la smetto di rompere, spero di riuscire ad aggiornare prima dell'inizio della scuola (piango), a presto !!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** L'Oscurità si sposa perfettamente con il Ghiaccio ***


Capitolo 17:    L'Oscurità si sposa perfettamente con il Ghiaccio

 È la prima volta che Elsa si trovava su un’altra montagna innevata che non fosse la sua. Per altri una montagna vale l’altra ma solo lei poteva capire la differenza, solo lei sentiva una sensazione di solitudine….solo lei sentiva che Jack era vicino.
Nord: “Mmh, piccola fatina tu essere sicura che Jack potrebbe essere qui?”
Elsa: “Si è qui! Forza cerchiamolo! Anna tu non allontanarti da me”
Cercarono ovunque, dietro rocce, sotto la neve, passarono delle ore e lo sconforto cominciava a farsi sentire. Finché Dente da Latte non comincio a pigolare forte e portò Elsa e Anna in cima alla montagna dove trovarono una scultura di ghiaccio mischiato al nero. Solo guardandola per un secondo alla Regina delle nevi gli vennero dei brividi in tutto il corpo e la colpì anche un forte mal di testa come se quell’oscurità mischiata al ghiaccio l’avesse vista fin troppe volte. Poi lo sguardo delle sorelle si posò su una crepa nel terreno molto profonda come un burrone. Vennero subito raggiunte dagli altri guardiani, Sandy creò un punto di domanda dorato sulla testa rivolgendosi ad Anna.
Anna: “No, non abbiamo trovato niente…”
Calmoniglio: “Mh neanche noi, forse dovremo cercare da un’altra parte.”
Anna: “Si lo penso anche io, sei d’accordo Elsa?”
La sorella maggiore era rimasta ad osservare quel buio nella crepa e dopo un po’ intravide qualcosa che luccicava.
Elsa: “No fermi!”
E con un gesto della mano creò una pista di ghiaccio e scivolò fino in fondo. Non si vedeva quasi niente ma Elsa riusciva a vedere chiaramente una grotta scavata nella parete della buca ancora più buia. Gli altri guardiani e la sorella l’avevano raggiunta preoccupati dal suo comportamento e rimasero sbalorditi nel vedere la caverna, la bionda creò un fiocco di neve sulla mano così luminoso da far vedere ciò che gli circondava ed Elsa notò subito che sul terreno c’era della brina luccicante, probabilmente era la cosa che aveva visto dall’alto. Senza parlare, senza consultarsi, l’intero gruppo si addentrò nei meandri della grotta.
Era uno spettacolo meraviglioso e allo stesso tempo spaventoso, in fondo alla grotta si trovava un castello sotterraneo fatto di ghiaccio e di polvere nera degli incubi. Elsa era incantata, non aveva mai visto il ghiaccio sposarsi così bene con l’oscurità della paura perché lei era riuscita solo a creare degli spunzoni di ghiaccio.
Pitch: “Mh siete in ritardo, stavo cominciando a spazientirmi.”
Elsa: “Tu….DOVE HAI MESSO JACK?!”
Pitch: “Ehi ehi reginetta abbassa il volume, non vorrai per caso svegliare il tuo amato vero?”
Nord: “Che cosa tu avere fatto a Jack?!”
Pitch: “Io? Assolutamente niente, ha deciso lui di venire con me. Adesso si sta riposando un po’, non è stato facile per lui creare un castello di ghiaccio con la paura.”
Elsa: “Allora non ci resta che sconfiggerti così poi salveremo Jack!”
Pitch: “Hai le orecchie tappate regina? È stato lui a scegliere di venire con me.”
Sconforto, paura, i guardiani non potevano credere a quelle parole ma sentivano che non erano del tutto false.
Anna: “Non osare parlare così alla mia sorellona! Se pensi di avere Jack in pugno ti sbagli perché lui non si fa mai buttare giù da qualche parola dette da una serpe!!”
Pitch: “T-Tu piccola umana….”
L’ottimismo di Anna lasciò tutti a bocca aperta ma fu una buona carica per i guardiani per partire all’attacco.
I guardiani cominciarono a combattere contro Pitch e qualche suo Incubo, ma nonostante i colpi Elsa notò che il castello di ghiaccio non si scalfiva neanche un po’ e non riusciva neanche a manovrarlo…
Jack: “Pitch che cosa succed..”
Stop…tutti si fermarono alla vista di Jack…
Pitch: “Ah Jack ben svegliato, come vedi ci sono degli intrusi, mi aiuti a scacciarli via?”
Silenzio…ebbe solo un secondo di esitazione ma poi Jack strinse il suo bastone e partì all’attacco…contro i suoi amici…
I guardiani a quel punto combattevano fra le lacrime e Anna poteva limitarsi a lanciare qualche sasso.
Calmoniglio: “Bastardo…la prima volta che ti ho incontrato sapevo che non avrei mai dovuto fidarmi di te ma poi l’ho fatto e guarda come siamo finiti..”
Jack: “IO SONO STATO IL PRIMO A FIDARMI! E non mi avete raccontato la verità. Quel bastardo ha sempre parlato con voi perché siete i suoi pupilli mentre con me mi ha sempre ignorato. Gli ho sempre chiesto perché mi aveva creato e non ha mai risposto perché per lui non sono nessuno!!”
Nord: “Noi non volevamo raccontarti la verità! Tu essere stato sempre ragazzo spensierato e grazie a te noi essere riusciti ad andare avanti! Non volevamo vederti triste.”
In quel momento i colpi di Jack cominciavano ad esitare e Pitch se ne stava accorgendo. Ad un certo punto il ragazzo capitò di fronte a Elsa ma girò il capo e volò più in là, non riusciva a guardarla in faccia soprattutto perché la ragazza stava piangendo. Odiava vederla così, le aveva promesso che non l’avrebbe mai lasciata sola invece… forse aveva fatto la decisione sbagliata? Eppure non riusciva a stare nel gruppo che quel mascalzone aveva creato, però Elsa era l’unica che abbia mai amato e quindi doveva a lei il fatto di essere riuscito a provare l’amore anche da immortale e già li mancavano quelle serate invernali che passavano a giocare con i bambini…forse aveva fatto la decisione sbagliata? Ma in quel momento Jack vide Elsa lanciare un getto ghiacciato verso Pitch che quest’ultimo schivò e lanciò un incubo addosso alla ragazza che per fortuna schivò anche lei per un pelo.
Jack: “E-ehi Pitch! A-avevi detto che non l’avresti toccata..”
Pitch: “Infatti non l’ho toccata…”
L’uomo nero notò del rimorso nel ragazzo, rimorso nella decisione che aveva preso, quindi non gli restava che fare una cosa…
Saltò verso Jack e lo infilzò dritto al petto con uno spunzone nero.
Elsa: “NOOOOOO”
Calò del silenzio che veniva interrotto a pezzi da dei singhiozzi. Pitch si avvicinò a Jack e gli sussurrò..
Pitch: “Avevo promesso che io non l’avrei toccata, ma tu puoi…”
Lo spunzone nero si stava sciogliendo e cominciò a propagarsi per tutto il corpo di Jack.
Il ragazzo cadde a terra, tutti corsero verso di lui per soccorrerlo ma Pitch creò una barriera intorno a Jack e dopo qualche minuto…
Pitch: “Svegliati Jack…”
La barriera svanì e apparì un ragazzo dai capelli neri con degli occhi viola scuro.
Dentolina: “J-Jack”
La fata stava cercando di avvicinarsi ma venne fermata da Calmoniglio.
Calmoniglio: “Quello non è più Jack”
Davanti a loro non c’era più quel ragazzo sorridente e spensierato. Pitch e Jack ricominciarono il combattimento in perfetta sincronia, i Guardiani riuscivano a tenergli testa a stento, cominciavano ad avere il fiatone…quindi l’unica cosa da fare era…
Nord: “Ritirata! Forza noi dovere uscire da questo posto!”
Stavano correndo per la grotta verso l’uscita…ma…Anna inciampò su un sasso sfuggito alla sua vista, non fece in tempo a toccare il pavimento che una mano nera gigante la prese e la trascinò via.
Anna: “AAAAAaaaah!!!”
Elsa: “ANNAAA NOO!!”
La regina stava quasi per tornare indietro per salvare la sorella ma venne fermata da Nord che la prese di peso e così uscirono. Calmoniglio saltò su una sporgenza dove si trovava una grossa pietra e con le sue zampe forzute la fece cadere davanti all’entrata della grotta per sicurezza.
Calmoniglio: “Non li fermerà per molto, Dobbiamo andarcene!”
Nord: “Si, forza Elsa crea una scala di ghiaccio, dobbiamo uscire da questo posto..”
Ma la ragazza era seduta per terra con gli occhi spenti e il fiatone, non poteva ancora credere che cosa fosse successo.
Dentolina: “E-Elsa!!”
La fata scosse la ragazza che si riprese e creò una scala fino in cima, presero la slitta di Nord e scapparono da quella montagna per tornare al Laboratorio.
La povera Elsa si era barricata nella sua stanza piangendo disperatamente, prima il suo amato e ora sua sorella. Ma poi improvvisamente le lacrime smisero di scendere…
Elsa: “Che cosa sto facendo?”
Se davvero voleva bene a Jack e ad Anna doveva darsi da fare per salvarli e non stare lì a piangere. Quindi si diede un bello schiaffo e uscì dalla camera ma vide i guardiani che stavano già uscendo.
Elsa: “Ehi aspettatemi vengo anche io!!”
Nord: “No Elsa, tu essere troppo coinvolta in questa faccenda, c’è pericolo che tu esiti negli attacchi.”
Elsa: “N-no non lo farò, sono pronta!”
Nord: “NO! Io non potere vederti soffrire. Tu essere come la figlia che non ho mai avuto, voglio proteggerti.”
Quelle parole paterne lasciarono Elsa sorpresa, nessuno gliele aveva mai dette neanche suo padre, quindi li per li dovette acconsentire
Elsa: “D-d’accordo Nord…”
L’omone fece un gran sorrisone, tutti i guardiani si abbracciarono insieme e le Leggende partirono mentre Elsa li guardava volare via. Ancora una volta doveva restare ferma.


Angolo della Pazza:
Lo so Lo so.....sono passata da una storia abbastanza buona a una pessima ahahahha, non ci posso fare niente quando mi vengono delle idee le scrivo....si anche se fanno schifo XD
Diavoletto: "Ma va la! Potevi anche finirla, tanto non ti segue più nessuno e poi ormai inizia la Scu..."
Angioletto: "ZIIIIITTTOOO non dire la parola con la S, noi siamo super felici si si, la parola con la S non ci spaventa molto, siamo tanto felici ahahah!!!"
Diavoletto: "...sta delirando.."
Si beh su una cosa il Diavoletto ha ragione, il posto che inizia per S sta per ricominciare quindi non tornerò per molto, spero però di riuscire qualcosa ogni tanto....forse ci rivedremo per Natale XD ahahaha. Scusate se vi lascio con questo schifo di Capitolo.
Angioletto: "Io sono tanto felice si si ahahahahahahhahahahah"
Diavoletto: "Ouh mi fa quasi pena..."

Ah cmq si,  ne stanno capitando di tutte i colori a Jack e Elsa, speriamo che si risolva nei migliori dei modi eh? XD
Bye Bye

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Non c'è proprio nessuna speranza? ***


Capitolo 18 :         "Non c'è proprio nessuna speranza?"

Erano troppi i pensieri che giravano nelle mente di Elsa ed erano troppe le sue emozioni. Si chiedeva se mai avrebbe trovato la pace, dopo aver conosciuto Jack credeva di si ma di nuovo qualcosa si era messo in mezzo, qualcosa di terribile. Elsa amava Jack, con tutto il cuore, e fu proprio in quel momento che gli prese il dubbio….lei gli aveva mai detto che lo amava? Si va bene si baciavano appassionatamente ma lei gli aveva mai detto testualmente “io ti amo”, lui lo aveva fatto proprio nel mezzo delle sue nozze però Elsa no…. Quindi adesso era ancora più vogliosa di salvare Jack per dirgli cosa prova.
I secondi, i minuti, le ore passavano e l’ansia di Elsa cresceva. Ormai non ne poteva più, stava andando verso il portone per uscire ma non fece in tempo a toccare la maniglia che le ante esplosero scaraventando per terra Elsa. Quando il fumo dell’esplosione sparì apparse davanti a Elsa un omone gigante, era Nord. La ragazza si stava rialzando per andare ad abbracciarlo ma quello non era il solito Nord, infatti Elsa notò qualcosa nei suoi occhi, erano spenti, scuri, capì immediatamente che era sotto il controllo di Pitch Black, come era successo al Re di Cronos.
Elsa: “N-Nord, non può essere”
Nord: “Io essere venuto a prenderti Reginetta”
Aveva una voce bassa, fredda, non sembrava neanche la sua. Tirò fuori le sue spade e si avvicinò con fare minaccioso. La regina cercava di proteggersi con getti di ghiaccio ma Nord riusciva a parare gli attacchi con le sue spade, infatti esse erano ricoperte di quella solita sabbia nera, questo dimostrava che Elsa dopo tutto questo tempo ancora non riusciva a sconfiggere la paura. Arrivarono nel Salone del Globo, Elsa saltò sul mappamondo andando fino in cima per avere una visuale più ampia ma Nord fece lo stesso, saltò molto in alto per attaccare ma Elsa stavolta puntò alle mani facendo così cadere le spade a Nord e lo imprigionò in un blocco di ghiaccio. Tirò un sospiro di sollievo ma una risata malefica la fece rabbrividire. Nella stanza infatti apparve il solo e unico Pitch Black.
Pitch: “Ouh povera piccola Reginetta, ancora non ti arrendi? Ancora non hai capito che tu contro di me non puoi fare niente?”
Elsa: “T-TU! Maledetto!!!”
Lei saltò, pronta per attaccare il nemico con degli spunzoni di ghiaccio ma il suo attacco venne fermato, non da Pitch ma da un bastone ricurvo nero ricoperto di brina e chi lo teneva in mano non era altro che Jack Frost o meglio Dark Jack.
I due erano uno di fronte all’altro, Elsa lo guardava in quei occhi viola scuro sperando di intravedere un bagliore, il solito bagliore del suo Jack.
Pitch: “Che ti succede Regina delle Nevi? Sei rimasta congelata? Ahahaha. Come hai potuto vedere Jack ora è dalla mia parte, e anche diversi dei tuoi amici, non vuoi unirti alla banda?”
Elsa: “C-Cosa??”
Pitch: “Andiamo, so che anche tu odi Manny come tutti gli altri!”
La ragazza era interdetta dalle parole dell’uomo Nero.
Elsa: “I-Io……NO! Gli altri sono andati oltre l’odio, si sono abituati, hanno accettato le loro condizioni per i bambini! E so che torneranno nonostante siano sotto il tuo controllo!”
Pitch: “Ahaha ma per favore, come sei ingenua! E credi che anche Jack tornerebbe da te? Lui aveva scelto di stare dalla mia parte di sua spontanea volontà.”
Ancora una volta quel maledetto aveva ragione, forse Elsa si stava arrampicando sugli specchi? Sarebbe tornato tutto come prima? Jack sarebbe tornato da lei?
Pitch: “E comunque hai fatto la tua scelta, ormai sei sola e non potrai mai sconfiggerci!”
Detto questo sia Pitch, Jack e Nord scomparvero in una nube nera.
La ragazza si inginocchio a terra, non vedeva vie d’uscita, Pitch aveva davvero vinto stavolta?
 
Quando tutto ormai sembrava perduto, una luce azzurra inondò la stanza del Globo.






 
Angolo dell'autrice

Volevo cominciare porgendovi le mie scuse...
Diavoletto: "Ma chiudi il becco, non frega a nessuno"

Angioletto: "SSSSSh lasciala finire!"
Ehm.... come dicevo, vi porgo le mie scuse, sono passati due anni dall'ultimo capitolo,
ho avuto molti contrattempi, ora la mia scarsa autostima non è cambiata, infatti non credo che
questa storia si mancanta a molti ma porgo lo stesso le mie scuse perchè le storie vanno finite, e
cercherò di finirla.
Ora, io ho ripreso dalla mia vecchia idea di conclusione, non so come sarà, forse diventerà un pastrocchio
strano ma staremo a vedere.
Ah ovviamente loro due ci saranno sempre
Diavoletto/Angioletto: " Ovviamente :) "
Quindi.....alla prossima...
Diavoletto: "Ingnoratela"
Angioletto: "Silenzio stupido!"
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3196486