The Guardians - Se loro sono gli eroi, noi siamo spacciati di Lady White Witch (/viewuser.php?uid=168967)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L’inizio di una leggenda…aria giornata di disastri ***
Capitolo 3: *** Piani più o meno geniali e incontri predestinati: siamo in una fan fiction o in un fumetto della Disney? ***
Capitolo 4: *** Bibliotecari invisibili, improbabili paladini della giustizia e guerrieri alieni in preda a una crisi di nervi ***
Capitolo 5: *** Primi incontri e missioni di salvataggio stile Rambo ***
Capitolo 6: *** Il crossdressing non piace a tutti: parola di Romano Vargas ***
Capitolo 7: *** La rana: storia di come Francis trasformò il suo coinquilino e di come Gilbert lo prese per il culo per due settimane ***
Capitolo 8: *** Basta nuoto: mi do’ all’ippica ***
Capitolo 9: *** Il Cacciatore - parte 1 Ovvero la storia di come Romano e Antonio si ritrovarono a fare da animatori alla festa di marmocchi alieni mentre un Cacciatore era alla ricerca della ‘’dolce’’ Kitty. ***
Capitolo 10: *** Il Cacciatore - parte 2 Riusciranno i nostri eroi a non distruggere Meridian prima dell’arrivo della vera Luce di Meridian? ***
Capitolo 11: *** Primi appuntamenti e altri disastri ***
Capitolo 12: *** Il Cangiante – Non si può avere un po’ di tranquillità neppure appena tornati da un quadro magico? ***
Capitolo 13: *** Benvenuti a Kandrakar: finalmente i nostri conoscono il tizio da ''ringraziare'' per le loro recenti sfighe ***
Capitolo 14: *** Prima missione ufficiale: libera il padre della tua futura moglie ***
Capitolo 15: *** Il ritorno del Cacciatore ***
Capitolo 16: *** Il corno di Hypnos – Benvenuti sul set di The Walking Dead ***
Capitolo 17: *** Go Romano, che il rock sia con te! ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Appunti
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo spacciati
Prologo
Corte
di Meridian
20 anni prima
Laboratorio del Principe Oliver
Un
ragazzo coi capelli biondo cenere avanzava con passo sicuro per i
corridoi del
palazzo. Sul viso aveva un espressione mortalmente seria. Aveva una
notizia urgente
da dare al suo sovrano e non trovava il modo migliore per dirgliele.
Anche perché
il principe era un soggetto… particolare. Tutte le guardie
che incrociò mentre
andava verso il laboratorio lo fissarono , i loro sguardi misti tra pietà e commiserazione.
‘’ Povero ragazzo
- dicevano – Così
giovane... ‘’
Andava avanti, non curandosi dei loro mormorii. Aveva una missione da
portare a
termine.
‘’ Altezza – disse, appena
entrò nella stanza dove il suo signore era solito
rintanarsi per giorni - E’
successa una
cosa gravissima. La regina…’’
‘’ Uh ciao Matt – lo salutò
distrattamente un ragazzo dagli appariscenti
capelli rosa, gli occhi azzurri e delle mostruosa sopracciglia,
anch’esse rosa .
Niente nel suo aspetto, né nel suo abbigliamento trasandato
da ‘’ so figo anche
se non mi lavo da due giorni’’ , facevano intendere
la nobiltà dei suoi natali
- Non ti hanno insegnato a bussare?’’
‘’ Eh… dove scusi?’’
chiese, interrogativo.
La porta non c’era, era saltata in
aria tempo prima a causa di uno dei tanti esperimenti di Oliver.
Il principe lo liquidò con un gesto della mano, e
disse:’’ Bah, ero sicuro di
averla fatta rimettere. Comunque siediti… se
c’è ancora qualcosa di libero. Ah,
perché sei venuto? Stavo preparando una mia nuova delizia.
E’ una delle ricette
di famiglia. Me la diede anni fa mia madre… uhm, a
proposito, lei e la lagna
come si trovano nelle segrete? Sono abbastanza scomode e
umide per loro?’’
Matt deglutì. Oliver era sovrano assoluto di Meridian da
qualche mese, dopo che
aveva spodestato sua madre e imprigionato lei e il fratello minore, che
secondo
le leggi di Meridian doveva essere il legittimo erede al trono, nelle
segrete.
E
non brillava per diplomazia, dato che dopo pochi giorni di regno
Kandrakar l’aveva
già etichettato come ‘’ psicopatico
pericoloso a livello universale’’ e, per
impedirgli di abbandonare il suo regno, avevano eretto una barriera, la
Muraglia, tra Meridian e gli altri mondi.
E lui aveva liquidato la faccenda con ‘’
quanto rumore per aver dato uno dei miei dolcetti speciali
all’Oracolo.’’
‘’ Vede… c’è
qualcosa che le dovrei dire.’’
Qualcosa dal suo tono fece capire che la situazione era grave. Ma il
principe
fraintese.
‘’ Le mie scorte di dolci sono
finite?’’ chiese, allarmato.
‘’ Che c’entrano? No… vostra
madre… ecco… in qualche modo, è
riuscita a
fuggire. Con vostro fratello. ‘’
Oliver sgranò gli occhi.
''
Si, ma le
mie scorte di dolci sono al sicuro?''
Questione di priorità, dopotutto.
‘’
Temo di no, altezza
‘’ fu la risposta del
ragazzo, ancora ansimante per la corsa.
''
Come?''
chiese il giovane principe, inarcando un sopracciglio rosa. E quando
aveva
quell’espressione, era quasi certo che qualcuno sarebbe stato
preso a calci in
culo. E quel qualcuno di solito era lui.
''
Credo
che la regina ne abbia preso una piccola parte come scorta per il
viaggio.''
Silenzio.
Odiava il silenzio. Specie se il soggetto in questione era il principe
reggente.
Ora, chiunque
al posto di Oliver sarebbe
andato fuori di testa a quella notizia. Insomma, tutti i suoi sforzi
erano
stati rivolti a togliere di mezzo la madre e quella piccola carogna
ruba troni,
sapere che gli erano scappati proprio sotto il naso doveva farlo uscire
di
testa. Beh… uscire di testa era oggettivamente impossibile,
dato che era un bel
po’ tocco già di suo.
Tuttavia, la prima cosa che chiese fu: " Ha preso i cupcake dello
scaffale
in alto o di quello in basso? "
" Ehm… Basso " fu la risposta di Matt, mentre si asciugava
il sudore.
Tutta quella
corsa per avvertirlo, e lui
si preoccupava solo dei suoi cupcake? Roba da matti. Il legittimo erede
era
sparito con la madre, e lui si preoccupava solo che gli avevano rubato
i dolci.
Qualcuno dovrebbe rivedere le sue priorità.
"Peccato – sospirò il ragazzo, portando una mano
sulla guancia - Avremmo
risparmiato tempo se avesse preso
quelli velenosi..."
A quella frase, il consigliere – spia – diplomatico
– tuttofare di fiducia del
principe, sbiancò. Possibile che…
" Vostra altezza – iniziò cautamente - L’avete fatto di
nuovo?"
In risposta alla sua domanda, una delle guardie personali del
principe si
accasciò a terra, in preda alle convulsioni. La sua agonia
durò pochi istanti.
Il veleno fece subito effetto. Uno dei passatempi del principe, quando
non
torturava qualcuno nelle prigioni od organizzava colpi di stato, era
cucinare. E
spesso, nei suoi dolci, metteva una bella dose di veleno.
"Beh – disse Oliver, scrollando le spalle - Almeno abbiamo
scovato chi
sgraffignava sempre roba dalle cucine reali!"
‘’ Altezza – richiamò la sua
attenzione Matt, che stava cominciando a perdere
la pazienza – Non volete mandare i vostri uomini a tentare di
fermare la
regina? Sta portando vostro fratello, il
vero erede al trono, via da Meridian. ‘’
‘’ Kandrakar ha eretto la
Muraglia.’’
‘’ Si, ma la regina ha il Sigillo. Può
aprire tutti i portali che vuole e dove
vuole. Per questo dobbiamo…’’
‘’ Dobbiamo, dobbiamo, dobbiamo – lo
interruppe l’altro, facendogli il verso –
Quanto sei noioso. Mia madre sta scappando, giusto? Con il Sigillo.
Quindi
vuole andarsene da Meridian. Perfetto, lasciamoglielo fare. Se porta
via anche
quella cosetta urlante, mi fa un favore. Cambiare i suoi pannolini
è stato un
incubo. Quasi impazzivo. ‘’
‘’ Solo quasi? Che mi
tocca sentire…’’
‘’ Ma se lo porta via – gli
disse invece, nella speranza di mettergli un po’
di sale in zucca – Ci sono possibilità che
ritorni. Col Sigillo. E magari con
qualche sgallettata scelta da Kandrakar. Tutto per riprendersi il suo trono. Dobbiamo fermarli
altrimenti…’’
‘’E’ pronto!’’
esclamò pimpante Oliver, con un sorriso che andava da un
orecchio a un altro. Non aveva sentito nulla del discorso che stava
cercando di
fargli il suo consigliere. Che, sia per preservare la sua salute
mentale sia perché
non gli andava di dover essere il primo ad avere l’onore di
assaggiare il delizioso esperimento
culinario del
principe, decise di lasciare perdere. Se la sarebbe vista lui al
momento
opportuno. Intanto, era meglio uscire da lì.
‘’ Matt caaaro. Dove vai così di fretta?
Ho bisogno di te.’’
Il malcapitato sbiancò. Se quello era l’inizio del
regno di Oliver, non sarebbe
stato affatto un bel periodo.
Nota autore
Questo sclero è nato solo grazie a Immatura-chan. Senza di
lei, probabilmente
non mi sarebbe venuta mai l’ispirazione. Ora, la storia che
avete appena letto
è un simil crossover tra Witch/Hetalia, un crossover che
più demenziale non si
può. Dimenticate le seriose guardiane della serie originale,
e anche quei
musoni dei membri del Consiglio di Kandrakar. Qui sono le nostre
Nazioni (e non
sono in genderbender, U.U) a dover cercare di salvare il mondo. Ma
spesso con
risultati disastrosi. E facendo anche tanti, tanti casini.
Spero che la storia vi piaccia. Saranno presenti anche i 2P.
Minimo due recensioni per continuare la storia. Volete fare
felici due
autrici?
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Capitolo 2 *** L’inizio di una leggenda…aria giornata di disastri ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, siamo spacciati
Capitolo 1
L’inizio di una leggenda…aria giornata di disastri
Fortezza
di Kandrakar
20 anni dopo
Stanze personali dell’Oracolo
‘’
Ci
sono quasi…’’
‘’ Ti vuoi muovere, Ariovisto? Non so per quanto
tempo posso continuare a
resistere.’’
‘’ Sei tu quello che non ha
pazienza.’’
‘’ E tu sei troppo lento. Invecchierò
nel frattempo.’’
‘’ Come se tu non lo fossi già,
vecchio.’’
Il giovane Kiku deglutì, nervoso. Kandrakar è un
luogo di pace e serenità, gli
avevano detto. Ti troverai bene, avevano detto. Peccato che si fossero
dimenticati di aggiungere Sai, lassù nessuno dei saggi si muove mai durante la
meditazione, e
delegano sempre qualche povero disgraziato a fare quello che dovevano
fare loro.
Aveva due possibilità: o entrare senza permesso, incorrendo
nell’ira
dell’Oracolo e del suo consigliere, probabilmente nudi,
oppure tornare da Luba,
la sua maestra, che per punizione e per renderlo
“un vero uomo”, l’avrebbe
fatto rimanere a
vegliare sulle stille al posto suo, mentre lei avrebbe passato le
seguenti due
ore a riprendere quei due vecchi senza pudore.
Fra le due cose, scelse il male peggiore. E con tutto il coraggio che
aveva, a
testa bassa e a occhi chiusi, entrò e
disse:’’
SIGNOREMIPERDONISEVIHOINTERROTTOMAHOUNACOSAURGENTEDAFARVIVEDERE!’’
L’Oracolo lo fissò, senza capire.
‘’ Ragazzo, puoi ripetere? Non credo di avere
capito. E guarda che puoi anche
aprire gli occhi, mica ti mangio.’’
A quell’affermazione, il giovane si fece ancora
più rosso e riprese a parlare a
ruota
libera:’’SONOQUIPERCONTODELCONSIGLIODEISAGGISIEDELLACUSTODEDELLESTILLE.’’
‘’ Ancora non capisco.’’
‘’ Apri gli occhi – intervenne
un’altra voce, probabilmente quella del suo
consigliere – Non so cosa hai sentito fino ad ora, ma ti
assicuro che non è
quello che pensi. ‘’
‘’IONONPENSOASSOLUTAMENTENULLA!’’
‘’ E allora perché non li
apri?’’
Nonostante alcuni istanti di esitazione, li aprì, e la scena
che si ritrovò
davanti gli fece quasi venire un colpo.
Si ritrovò due uomini, uno moro e uno biondo e,
fortunatamente per lui, vestiti
con le tuniche bianche proprie dei membri del Consiglio di Kandrakar.
Tutto
nella norma, insomma.
Peccato che ci fosse un particolare che stonasse: le carte da gioco.
Avevano
costruito una fortezza di Kandrakar in miniatura, con le carte. E se
prima
aveva sentito dire Non so per quanto tempo posso continuare a
resistere, si
riferiva al semplice fatto di non poter più rimanere con
un’ultima,
fondamentale carta in mano e non riuscire così a finire la sua opera. Tutto
perché il suo
Consigliere doveva stabilire se la struttura era solida o meno.
Insomma, voleva
fare il precisino.
‘’ Tu sei l’allievo di Luba, giusto?
– ruppe il silenzio l’uomo dai lunghi
capelli biondi, intuendo il disagio del più giovane
– Tutto questo deve essere
ancora nuovo per te. Io sono Ariovisto, il Consigliere
dell’Oracolo.’’
‘’ Preferisco farmi chiamare Cesare –
interruppe il moro, sorridendo a
trentadue denti – Oracolo mi fa sentire vecchio. E no,
Ariovisto. Io non lo
sono già.’’
‘’ Il ragazzo si aspettava qualcosa di diverso da
un Oracolo. Magari un vecchio
saggio, come Tibor. O qualcuno come Endarno.’’
‘’ Endarno sta bene alla Torre delle Nebbie
– commentò Cesare, sbuffando – E
poi io sono di gran lunga un guerriero più figo di
lui.’’
‘’ Certo, se ti piace pensarla
così… Passando alle cose serie, ora che ti sei
calmato, potresti ripeterci con più calma quello che ci hai
detto prima?’’
‘’ Uhm… ecco… i membri del
Consiglio mi hanno assegnato l’incarico di darle
questo ‘’ fece Kiku, consegnando
all’Oracolo il rotolo di pergamena che teneva
stretto al petto fino a pochi istanti prima.
‘’ Uhm… altri problemi dal principe
Oliver, eh? Cos’avrà combinato questa…
O
CAZZO!’’imprecò Cesare, quando lesse
cosa c’era scritto sulla pergamena.
Srotolò il rotolo con una tale energia che Kiku temette che
si sarebbe rotto.
Qualunque cosa ci fosse scritta là sopra, doveva essere
veramente grave se
riusciva a sconvolgere una persona come l’Oracolo.
‘’ Questo qui è fuori ... ma di
brutto...- l'Oracolo di soggetti simili non ne
aveva mai visti. Per fortuna! - Ha avvelenato quasi tutta la
popolazione! Sta
conducendo esperimenti per aprire portali verso altri mondi per
imparare nuove
ricette? MA QUELLO LI’ LA CUCINA NON LA DEVE VEDERE MANCO DA
LONTANO. ‘’
‘’ Credo che sia il problema minore… -
gli fece notare calmo il suo
Consigliere- Non essendo più la legittima Luce di Meridian,
i suoi poteri si
sono notevolmente ridotti, e dunque cerca di accrescerli sfruttando la
magia
del suo stesso pianeta. I portali gli servono principalmente a trovare
nuovi
mondi da prosciugare e…’’
‘’SAI CHE CAZZO ME NE FREGA DEI MONDI CHE VUOLE
PROSCIUGARE? QUELLO LI’ DEVE
ESSERE FERMATO PRIMA CHE RIESCA A IMPARARE QUALCHE ALTRO ORRORE
CULINARIO CON
CUI TENTARE DI ACCOPPARE ME! QUI CI SERVONO LE
GUARDIANE.’’
‘’Uhm… - intervenne timidamente Kiku,
con le guance rosse per l’imbarazzo –
Scusi se vi interrompo, signore, ma devo darle una brutta
notizia.’’
‘’ Quale?’’
chiese lui bruscamente,
ancora turbato dall’idea di Oliver che preparava tanti
‘’deliziosi’’
manicaretti solo per lui.
L’ultima volta se l’era cavata solo con una brutta
indigestione che l’aveva
fatto stare in bagno due giorni di fila. Gli era andata bene, e non gli
andava
tentare nuovamente la sorte.
‘’ Non sono ancora nate.’’
‘’ Ah…’’
Ariovisto voltò il viso verso l’altro, e con
un’espressione che avrebbe fatto
raggelare il sangue nelle vene a chiunque, disse:’’
Com’è possibile che non
siano ancora nate? Eppure le profezie che abbiamo trascritto erano
chiare!’’
" Colpa di come
scrivi tu i numeri
nelle profezie, tutte stanghette, crocette, letterine... non si capisce
un
cazzo e poi uno sbaglia decennio. "
‘’ Quindi, adesso che
facciamo?’’
L’Oracolo fece spallucce.
‘’ Tocca inventarci qualcosa… beh, che
ne dici di utilizzare i loro genitori?
Sarebbe preferibile scegliere le madri, ma in caso di
necessità andranno bene
anche i padri.’’
‘’ Ti rendi conto dell’idiozia che hai
appena detto?’’ gli chiese retorico
Ariovisto, guardandolo con la stessa impressione di chi aveva a che far
con
un’idiota.
‘’ Non essere così critico! Prima
vediamo chi potranno essere i fortunati
futuri Guardiani o Guardiane di Kandrakar.’’
Heatherfield,
U.S.A.
‘’
Cazzo,
cazzo, cazzo… fanculo alla sveglia che non ha suonato, e
fanculo a quel demente
di Feliciano che non mi ha svegliato prima di andarsene! Appena lo
rivedo lo
devo strozzare.’’
Romano Vargas pedalava come un pazzo. Andava a tutta
velocità, ignorando
bellamente i cartelli stradali, i semafori e le macchine, e
più di una volta
era stato quasi investito, per poi bestemmiare così tanto
che non si sarebbe
meravigliato se dal paradiso fosse sceso San Gennaro per dargli un
coppino
tanto forte da spedirlo all’altro mondo.
Ah, se
solo avesse avuto una motocicletta… magari una SuperTwin
1100 col motore
modificato, come quelle che vendeva suo zio in Italia.
Peccato che non
avesse ancora abbastanza
soldi per potersene permettere una, per cui l’italiano doveva
ancora
arrangiarsi con quella vecchia ferraglia che aveva tutta
l’aria di non poter
continuare a reggere il suo ritmo indiavolato.
Svoltò a sinistra, rischiando quasi di investire un
vecchietto che portava a
spasso il suo cane (e quasi si stupì di non aver investito
il classico carretto
della frutta, come nel migliore cliché dei film
d’azione di serie B), quando
sentì squillare il suo telefono sulle note della
‘’Società dei
Magnaccioni’’.
‘’ E mo’ chi cazzo è? Io non
rispondo, che si fotta!’’
Il telefono continuò a squillare con insistenza, fino a
quando lui, vuoi perché
aveva perso la pazienza, vuoi perché poteva essere sua madre
(e certamente non
gli andava di subire una sfuriata made Caterina Vargas per tutte le
chiamate
perse), prese il telefonino con una mano e rispose, mentre con
l’altro
manteneva il manubrio, mantenendo la stessa velocità. Come
facesse? Mistero.
‘’ Pronto?’’
‘’Ve Fratellone, aiutami!!!!’’
‘’ Feli? Che
cazzo…?’’
‘’ Sono finito sul… in mezzo ai
… aiutami, non so come… ‘’
‘’ Che hai detto? Non si sente niente
‘’ gli disse, sbattendo leggermente il
telefonino sulla coscia. Ma che prendeva a quel coso? Sembrava che si
fosse
surriscaldato, quasi non riusciva a tenerlo in mano.
‘’ Sono… sul tetto… non
so… aiut… voglio…
‘’
‘’ Ma che cazzo sta succedendo? Non sei
già a scuola?’’
Stava perdendo del tempo prezioso a parlare con il minore, e questo lo
stava
facendo irritare maggiormente.
Era solo una sua impressione, o faceva un po’ troppo caldo
per essere quasi
autunno?
‘’ Dov…
io… tett…cas…’’
All’improvviso, Romano
si fermò,
rischiando di far volare il telefonino dall’altra parte della
strada, e non
riuscì più ad andare avanti.
‘’ E ora cosa diavolo è
successo?’’
Scese immediatamente dalla bici, e quello che si trovò
davanti lo fece
bestemmiare come il peggior scaricatore di porto della
città.
Le ruote si erano sciolte. Letteralmente. Era impossibile continuare ad
usarla.
Era rimasto in mezzo alla strada, con lo Sheffield Institute
ancora ben
lontano. In bici, con la giusta velocità, ci poteva mettere
un quarto d’ora. Ma
a piedi?
‘’ E che cazzo! Ora mi tocca correre. Questa
giornata non potrebbe andare più
di merda.’’
Proprio in quel momento, lo abbandonò anche il telefonino.
Heatherfield,
Casa Vargas
‘’ Ve… fratellone? Ci sei
ancora?’’
Feliciano continuò a digitare frenetico il numero del
fratello, mentre era in
preda a una crisi di panico in piena regola.
Aveva fatto un sogno bellissimo quella notte, nel quale volava in un
cielo
fatto di pasta e pizza. Non si sarebbe mai voluto svegliare, e appena
la
sveglia si sarebbe messa a suonare, lui l’avrebbe subito
spenta per poi tornare
a dormire.
Peccato che a svegliarlo fosse stato un gabbiano che gli stava beccando
il
braccio, convinto che fosse commestibile. E, particolare non
trascurabile, era
finito sul tetto di casa sua. Sul tetto.
Come ci fosse arrivato fin lì, era un mistero. Scendere,
poi, era la parte
peggiore.
Il caso aveva voluto che lui la sera prima si fosse addormentato con il
telefono in mano, dopo una notte passata a chattare con il suo amico di
penna
Doitsu.
Non lo aveva mai visto di persona, e non conosceva il suo vero nome, ma
asseriva sempre con una sicurezza invidiabile che lui fosse il suo
migliore
amico.
Cosa che, chissà per quale motivo, faceva sempre innervosire
suo fratello
Romano.
‘’ Ve… non risponde… e io
come faccio?’’
Era già la quinta volta che riprovava, ma risultava sempre
che la linea fosse
occupata o irraggiungibile. E lui non sapeva chi altro chiamare.
I suoi genitori erano a lavoro, suo fratello era irraggiungibile,
Doitsu stava
in Germania e Feliks e Toris avevano entrambi il telefono spento.
Doveva cavarsela da solo. Bene… più facile a
dirsi che a farsi.
‘’ Guardiamo il lato positivo… almeno
non piove, ve…’’
No, era una bella giornata ed era improbabile che si sarebbe messo a
piovere.
Purtroppo, il gabbiano non aveva preso bene l’invasione del
suo territorio, e
aveva deciso di lasciare un regalino di benvenuto allo sgradito ospite.
Un
regalino aereo che lo prese in pieno, testa e spalle.
‘’ Ma che…’’
Non fu il solo: altri lo imitarono, e presto il povero italiano si
ritrovò
bombardato da uno stormo di gabbiani incavolati neri.
Senza possibilità di fuga, se non voleva spaccarsi
l’osso del collo saltando
giù.
Come avrebbe detto suo fratello, era proprio una giornata di merda. In
tutti i
sensi tra l’altro.
Heatherfield,
Casa
Beilschmidt
" Sveglia!
Sveglia!"
Il magnifico Gilbert aprì un occhio, con l'altra
metà del volto ancora
affondata nel cuscino. In genere era abituato ad essere svegliato dal
pigolio
della sua radiosveglia a forma di pulcino.
Quel giorno però sembrava che la sveglia avesse deciso di
sorprenderlo,
mettendosi a parlare!
"Svegliati imbecille!
Sono già le otto e mezza e se non ti sbrighi
passerai un altro pomeriggio a lamentarti di quel russo psicopatico..."
L’albino sbuffò. Non era certo colpa sua se il
retore del college l’aveva preso
di mira. Appariva alle sue spalle sempre nei momenti in cui meno se
l’aspettava. Gli sembrava una versione meno unta di Severus
Piton. Solo che lui
era di gran lunga più figo di Harry Potter.
Certo che la sua sveglia lo conosceva proprio bene. Probabilmente
perché in
realtà quella era la voce del suo subconscio.
Ma sì... stava ancora dormendo e quello era tutto un sogno.
Si tirò su a sedere. Si stiracchiò. E diede una
rapida occhiata alla stanza.
Era un sogno davvero strano: dov’erano le sua gigantografie?
La camera era
tappezzata ‘’solo’’ dai suoi
poster, troppo piccoli per poter rappresentare
perfettamente tutta la sua magnificenza.
‘’
Imbecille guarda che non stai sognando.’’
"Ehi, innanzitutto imbecille a chi? – sbottò
offeso il tedesco - Sei
tu che squilli sempre ad orari assurdi,
rovinandomi il sonno e attentando alla mia magnificenza! A causa tua ho
delle
occhiaie da far paura. "
" Uff… Guarda
che quello che mi regola sei tu, signor cretinetto."
Gilbert inarcò un sopracciglio. Il suo subconscio si stava
divertendo a
insultarlo. Una cosa con la quale uno strizzacervelli sarebbe andato a
nozze.
" Non sfidarmi – disse, guardando con sguardo di sfida
l’apparecchio di
fronte a lui - O ti faccio volare contro il muro!"
Accidenti se si sentiva sveglio...
‘’
Amico, guarda che io sto facendo semplicemente il mio lavoro. Sei tu
quello
che quando dorme russa come un trattore.’’
In quel momento entrò in camera suo fratello minore, un
ragazzone biondo che
sembrava la versione giovane e meno pompata di Arnold Schwarzenegger.
"Bruder... – chiese il più giovane, con cautela -
Con chi parlavi?"
L’albino indicò la sveglia.
‘’ Con lei, Lud. Mi ha
insultato!’’
‘’ La sveglia?’’
‘’ Ja!’’ esclamò
sicuro di sé il giovane, meritandosi
un’occhiataccia scettica
da parte del fratello, il quale sospirò e disse:
‘’ Perché non sono rimasto a
vivere in Germania con i nonni?’’
‘’ Ti sarebbe mancata troppo la mia magnifica
persona, bruder!’’ esclamò in
risposta l’albino, sorridendogli.
‘’ Certo,
certo… - fu la risposta di Ludwig -
Sbrigati,
che la colazione è pronta. ‘’
Detto ciò, uscì lasciando la porta aperta.
‘’
Che bel ragazzo – commentò
la sveglia
– Molto
più ligio al dovere di te. Sicuro che sia tuo fratello? Non
è mica
stato adottato?’’
‘’ Ehi – protestò il tedesco
– Guarda che in famiglia siamo tutti così. Solo
perché sono entrato in classe in ritardo qualche
volta…’’
‘’
Una decina di volte per te sarebbe poca cosa? –
gli chiese scettico
l’elettrodomestico – Non ho più dubbi:
Ludwig è stato certamente adottato.’’
‘’ Devo ricordarmi di cambiare sveglia. Questa
è decisamente troppo acida.’’
Heatherfield,
Casa
Fernandez-Carriedo
‘’
Madre
de Dios!’’ esclamò Antonio, quando
entrò in cucina per fare colazione… o
almeno, era convinto che quella fosse la cucina.
La stanza
era ricoperta di liane e rampicanti, il pavimento era rivestito con un soffice manto erboso, e
gli alberi si
levavano in alto, fino a sfondare il soffitto, in cerca di luce.
‘’
Ma che razza di semi hai comprato?’’
gli chiese Pedro, provando a leggere le istruzioni sulla confezione che
aveva
comprato il fratello il giorno prima per conto della madre, la quale
aveva
deciso da poco di darsi ad un nuovo passatempo: il giardinaggio.
Peccato che
avesse deciso di coinvolgere tutta la famiglia nel suo hobby, e
così ieri
pomeriggio avevano passato la maggior parte del tempo tra terriccio,
semi e
humus. Una giornata da dimenticare, decisamente. E quella si
prospettava
addirittura peggiore. Perché non aveva accettato di vivere
al campus, come
Francis? L’unico lato positivo era che i suoi genitori non si
fossero ancora
svegliati. Non osava immaginare quale sarebbe stata la loro reazione di
fronte
a … quello.
‘’ Non lo so – rispose lo spagnolo,
basito quando e più di lui -
C'era scritto crescita rapida, pensavo che
forse avremmo potuto evitare altri pomeriggi come aiutanti giardinieri
della
mamma. Ma non mi aspettavo che ci spuntasse una giungla in
casa!’’
‘’ Vorrei ben vedere! Per la cronaca - aggiunse il
minore, scansando
delle liane che pendevano dal
lampadario - Tutto mi sembrano meno che pomodori.''
‘’ Credo che quelli siano cresciuti in
camera mia.’’
‘’ In camera tua? Dei pomodori? E come diavolo
è successo?’’
‘’ Giuro, non ho la minima idea di cosa…
Ehi, ma quello non è un macaco?’’
‘’ Un macaco? Come ci è arrivato qui?
Siamo in … ODDIO TOGLIMELO DA DOSSO!’’
urlò Pedro, quando l’animale gli si
attaccò alla schiena, cominciando a
spulciarlo. Il ragazzo si dimenò, cercando di farlo
scendere, andando a sbattere
contro il muro (o almeno quello che fino a ieri era il muro, ma che ora
era
ricoperto da un sottile strato di resina)
Tutto sotto lo sguardo costernato del fratello.
‘’ E TU CHE CAZZO FAI? AIUTAMI A TOGLIERMI QUESTO
COSO DALLA MIA SCHIENA!’’
‘’ Como?’’
‘’ E CHE NE SO, SEI TU QUELLO BRAVO CON GLI
ANIMALI.’’
Heatherfield,
Sheffield Institute
Facoltà di lettere
‘’ Quanti nuovi acquisti, quest’anno
– fece Francis Bonnefoy, dopo essersi
comodamente seduto all’ultimo banco – E
soprattutto, quante belle ragazze. Sarà
un anno fruttuoso.’’
‘’ Ma sentitelo… ‘’
borbottò un altro ragazzo seduto accanto a lui, biondo e
con delle sopracciglia così spesse che sembravano essere
state disegnate da un
bambino di tre anni.
Aveva l’aria di chi avrebbe preferito stare in qualunque
altro posto, meno che
vicino al francese.
Cosa che, peraltro, era anche ricambiata. Si erano conosciuti
l’anno prima, ed
era stato odio a prima vista.
‘’ Tu non capisci niente, inglese da quattro
soldi.’’
‘’ Almeno non sono un pervertito come te,
frog.’’
‘’ Se mi stai troppo vicino, farai scappare tutte
queste belle fanciulle con
quelle mostruose sopracciglia che ti ritrovi.’’
‘’ Io? Guarda che nessuna ragazza sana di mente si
avvicinerebbe ad un
potenziale maniaco.’’
Il loro battibecco sarebbe potuto durare per un’altra ora,
sarebbe potuto
degenerare in una vera e propria rissa.
Non era
certo la prima volta che capitava, gli studenti del secondo anno ormai
si erano
anche abituati ai loro siparietti, arrivando a ribattezzarli
‘’ la strana
coppia’’
Per le matricole, al contrario, era una cosa del tutto nuova, e fissavano incuriositi i
due litiganti, fino
a quando non entrò in classe il professor Collins.
‘’ Lo diciamo spesso, durante le riunioni
sindacali: il semestre non è
iniziato, se prima i signori Bonnefoy e Kirkland non ci deliziano con
uno dei
loro litigi - ci
scherzò su il
professore, contribuendo a far rilassare le matricole e far
momentaneamente
calmare i due litiganti – Spero di non essermi perso nulla. Se per voi va bene, posso
iniziare a fare
lezione? Volevo iniziare con una piccola introduzione al nostro corso
di studi…
Però non lo voglio fare io. Insomma, ogni anno faccio sempre
lo stesso
discorso, sarà pure noioso per voi. Avevo intenzione di far
parlare uno dei miei
studenti, ma non so chi. Vediamo…’’
Francis sbiancò di colpo. Parlare il primo giorno di scuola,
di fronte alle
matricole, era una sorta di suicidio sociale.
Chiunque il signor Collins avesse chiamato, per tutto l’anno
sarebbe stato
visto come una sorta di rimpiazzo del professore, il suo
‘’cocco’’ in un certo
senso.
E lui non aveva intenzione di dover essere inseguito ogni giorno da
quelli che
volevano piccoli favori, come poter sapere in anticipo le tracce degli
esami,
giusto per fare un esempio:
Incrociò
le mani.
‘’ Mon Dieu, fa che chiami qualcun altro
– cominciò a pregare – Non voglio
passare tutto questo semestre nascosto dalle matricole. Vorrei fare
nuove
conoscenze, ma non in quel modo. Fa che chiami quel bruco di Arthur. Fa
che
chiami lui….’’
Non fece che ripetere fa che chiami Arthur per tutto il tempo, sperando
con
tutto se stesso che per una volta Dio lo stesse ad ascoltare.
‘’ Ho deciso – disse ad un tratto
Collins, sorridente – Sarà il signor Kirkland
a farci una panoramica sul contenuto del mio corso. Sono convinto che
la sua
risposta sarà esauriente.’’
‘’ What the …’’
‘’ Grazie Dio!’’
Intanto, a
Kandrakar
‘’ Peccato – commento
l’Oracolo, ridendo – A quanto pare sono riuscito a
trovare solo i padri.’’
‘’Ammettilo che l’hai fatto
apposta!’’
‘’ Le tue basse insinuazioni mi feriscono,
sai?’’
‘’ Ti conosco bene, vecchio. Mi hai sempre detto
che le altre Guardiane
finivano tutte coll’annoiarti, a lungo andare. Avere dei
Guaridani,
invece… ‘’
‘’ Bah, ma non puoi negare che siano loro a
possedere una parte di potere
elementare.
Mentre i
due discutevano, Kiku era rimasto inorridito.
Quei pazzi dovevano essere la speranza del Metamondo? Sarebbe stato
più sicuro
mangiare una ‘’ricetta
speciale’’ del principe Oliver, piuttosto che
affidarsi
a quel gruppo improvvisato.
Purtroppo l’Oracolo non era del suo stesso parere.
‘’ Comunque, io non vedo l’ora di vederli
all’opera. Dobbiamo solo dargli il
Cuore di Kandrakar e i giochi sono fatti.’’
"Ma che cazzo dici? Secondo te si mettono a svolazzare in vestitini
sexy?"
" Vedi che non siamo su Italia 1, si può fare. Il
crossdressing al
pubblico piace!"
‘’ Si, ma chi gli consegnerà il
Cuore?’’ chiese Kiku, e i due saggi guardarono
nella sua direzione, entrambi con uno sguardo eloquente che subito gli
fece
capire che era nei guai.
‘’ Io? Signore, non credo di… meritare
un tale onore.’’
‘’ Sciocchezze, ragazzo! Oggi stesso dovrai
consegnarglielo.’’
‘’ Oggi?’’
‘’ Ah – continuò lui, non
notando quando il giovane fosse impallidito di fronte
“all’onore” che gli stava concedendo
– Dovrai anche spiegargli le cose
fondamentali. Tipo la loro missione, come usare i loro
poteri… senza contare
che forse qualche spia di Oliver potrebbe tentare di ucciderli. Devi
insegnargli a combattere, e con il Cuore dovrai dargli anche la mappa
dei
Portali e aiutarli a richiuderli. Ma, cosa più importante,
dovrete ritrovare la
Luce di Meridian e sua madre. E poi…’’
‘’ Romolus – lo richiamò il
biondo – Gli stai mettendo addosso troppa
pressione.’’
‘’ Davvero? A me non sembra. Da cosa lo
deduci?’’
‘’ Da quello ‘’ gli rispose,
indicandogli Kiku con un cenno della testa. Il
giovane guerriero di Basiliade si era rannicchiato in un angolo della
stanza,
ed era circondato da un’aura nera.
‘’ Se li uccidessero prima del mio arrivo? Con i
loro poteri stanno già facendo
danni… e se non mi volessero? Se la Luce di Meridian ci
vedesse come suoi
nemici? Non mi ricordo più dove ho messo la mappa dei
Portali… Devo fare il mio
dovere fino alla fine… ma perché a me? Sono un
povero apprendista… non ho neppure
terminato il mio addestramento con Luba. ‘’
‘’ Mhm… forse è meglio
lasciare solo il ragazzo.’’
‘’ Ma non mi dire ‘’
commentò Ariovisto, incrociando le braccia sul petto. Chi
avrebbe fatto da baby sitter anche a lui?
Angolo
dell’autore
Ecco a voi
l’appassionante (?) nuovo capitolo di
questo sclero estivo. Sono contenta che abbia riscontrato la vostra
curiosità.
In questo primo capitolo, ho deciso di mettere un
po’ di carne a fuoco.
Come avete visto, ho riutilizzato alcune parti del canon, riadattandole
alle
mie esigenze (tipo Collins professore di letteratura, giusto per fare
un esempio).
Nel corso della storia,
troverete vari riferimenti alla serie originale, sia al fumetto che al
cartone,
riscritti, però, in chiave parodica ed umoristica dalla
sottoscritta (o,
almeno, ci proverò)
I ''fortunati'' futuri Guardiani sono, come avrete sicuramente
già capito, Prussia (nel ruolo di Will, che tra i suoi
poteri aveva anche quello di parlare con gli elettrodomestici.), Romano
(nel ruolo di Taranee, e so già che con lui ci
sarà da divertirsi. Visto il suo carattere, non
sarà facile evitare di arrostire tutti), Feliciano (nel
ruolo di Hay Lin, personaggio che sotto certi punti di vista lo trovo
molto simile a lui) , Spagna (nel ruolo di Cornelia, ma fans Spamano,
non abbiate paura: il Caleb della storia starà con Prussia,
non certo con lui) e Francia ( nel ruolo di Irma, e giuro è
stato divertente riscrivere la scena del primo numero del fumetto,
quando Irma pilota l'interrogazione a suo favore, riuscendo ad ottenere
un buon voto. E non sarà l'unica scena che
''riciclerò'' dalla serie classica. Inoltre, il rapporto
burrascoso che aveva con Cornelia, lo riprendo con Arthur. Ma chi
è Arhtur? Lui è un personaggio molto importante
per la storia, e già vi dico che ci sarà tanta,
tanta FrUk)
Ringrazio nuovamente IMmatura per la sua collaborazione nella stesura
di questo capitolo. Grazie sempre per supportare i miei scleri.
Minimo due
recensioni per continuare la storia.
Volete fare felici due autrici?
|
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Capitolo 3 *** Piani più o meno geniali e incontri predestinati: siamo in una fan fiction o in un fumetto della Disney? ***
Appunti
The
Guardians – Se loro sono gli eroi, siamo spacciati
Capitolo
2
Piani più o meno geniali e incontri predestinati: siamo in
una fan fiction o in
un fumetto della Disney?
Meridian
Base dei ribelli
Citta’ infinita
Illuminati
appena dalla luce delle torce che avevano portato con loro, il capo dei
ribelli, Elizabeta, una donna alta dai capelli mori, illustrò
ai suoi uomini il piano che, da sola,
aveva architettato rimanendo sveglia giorno e notte.
La Città Infinita era un labirinto di gallerie e passaggi
segreti. Nessuno era
mai riuscito a farne una mappa dettagliata, era un’impresa a
dir poco titanica.
Scoperta da Elizabeta dieci anni prima, per caso (lei stava scappando
da delle
guardie a cui aveva preso in
prestito il pranzo) era diventata la
base dei ribelli, un luogo sicuro in cui rifugiarsi e poter sfuggire
alle ire,
e ai cupcake , del principe reggente.
‘’ Il
piano è questo: stanotte ci introdurremo nelle cucine,
facendoci aiutare dai
nostri informatori. Beh… in realtà ne sarebbe
rimasto solo uno, ma gli altri
hanno avuto la sfortuna di mangiare dei cupcake del principe.
Dovrà essere un
lavoro pulito, che non lasci tracce. Ci manca solo che Oliver riesca a
raggiungerci fin qui.’’
‘’ Cosa
che stava facendo la settimana scorsa – le ricordò
gentilmente Vlad, il suo auto
nominato braccio destro stronzo e
acido come pochi abitanti del Metamondo – Se non fosse stato
per qualcuno (ossia me), saremmo
tutti nelle
segrete… o in carcere, in attesa di mangiare una delle sue
schifezze.’’
Elizabeta alzò un sopracciglio.
‘’ Oh, tu ricorderesti questo? –
iniziò, ironica – Da che ricordo io, invece, a
farci perdere fosti tu, mister Conosco
una scorciatoia che ci farà arrivare prima.
Peccato che finimmo nelle
latrine del palazzo, proprio mentre degli uomini di Oliver dovevano liberarsi. Sai quanto mi ci è
voluto per
togliermi quell’odore di dosso? Un mese, Vlad. Un
mese.’’
‘’ Non è che si è notata
tanto la differenza.’’
‘’ Di sicuro, nessuno se n’è
accorto con te. Ti hanno mai detto che puzzi di
morto?’’
‘’ Che ne vuoi sapere, tu? Questo è
l’odore di un vero uomo, donna.’’
Lei si mise con le mani sui fianchi.
‘’ E questo sarebbe un insulto? Che ti restituirei,
Vlad… se tu fossi un uomo,
però.’’
Un coro di ‘’ooh’’ si
alzò dagli altri ribelli che stavano assistendo al loro
battibecco, e Vlad arrossì appena.
Dato il suo pallore, tipico di quelli della sua specie, era facile
capire
quando fosse imbarazzato o meno.
E quando vide quel rossore colorargli le guance, Elizabeta
capì di aver vinto.
Di nuovo.
‘’ Tornando al nostro piano… avete
capito tutti? C’è qualche
domanda?’’
Alcune mani si alzarono e tra i mormorii sentì chiaramente:
‘’ Dov’è il
bagno?’’
‘’ Se è una missione pericolosa posso
portare mia suocera?’’
‘’ C’è da mangiare? Avrei una
certa fame.’’
La donna si sbattè una mano in faccia. C’era del
lavoro da fare, e intanto
Vlad, ripresosi alla perfezione, stava ghignando alle sue spalle.
‘’ Ne avremo di lavoro da fare, prima di stanotte
‘’ sospirò lei, dando
un’ultima occhiata alla mappa.
‘’ Mica adesso parti con Farò
di te un
uomo, vero?’’ le chiese un ragazzo
biondo, che indossava una
veste azzurro-celeste e sul viso di
potevano scorgere delle piccole protuberanze.
‘’ Eduard – lo riprese Eliza –
Stai passando troppo tempo con gli aggeggi dei
terrestri.’’
Bene, avevano approfittato dei Portali aperti dal principe per andare
dall’altra parte e cercare le famose Guardiane di Kandrakar,
le uniche che,
secondo le vecchie leggende di Meridian, potevano liberare il loro
mondo dalla
sua tirannia. Peccato che avessero trovato solo delle sgallettate in
piena
crisi adolescenziale, che di magia non ne sapevano niente, ma che in
compenso
avevano indottrinato i suoi uomini sulle ultime novità della
Terra.
‘’ Se solo avessimo la connessione
internet…’’
‘’ Internet? ’’
Eduard la liquidò con un gesto della mano.
‘’ E’ una specie di magia che i terrestri
usano per ricercare informazioni o
per comunicare tra loro. ‘’
‘’ Per comunicare, dici…mhm, comincia a
farsi interessante -
riflette ad alta voce Eliza, sorridendo. Di
magia non se ne intendeva, ma se serviva a comunicare, senza farsi
scoprire,
sarebbe stato più facile contattare gli altri ribelli o
cercare di aiutare
quelli che erano stati catturati dagli uomini del principe –
Parlami un po’ di
questo intercoso. ‘’
‘’ Internet, Eliza. Si chiama
internet.’’
‘’ Fa lo stesso. ‘’
*
‘’
Che
barba, che noia, che barba… - si lamentò Oliver,
dall’alto del suo trono – Ma
oggi non c’è nessuno da
giustiziare?’’
‘’ No, altezza.’’
‘’ Nessuno che possa provare uno dei miei
cupcake?’’
‘’ No, altezza. Ci servono i soldati,
ricordate?’’
‘’ Magia da rubare?’’
Vent’anni di regno, e li aveva passati tutti a rubare la
magia del suo stesso
mondo. Di magia lui, non essendo la Luce di Meridian, ne aveva poca, e
lui ne
aveva bisogno per i suoi esperimenti e per cucinare nuovi e sempre
più
deliziosi cupcake.
‘’ L’avete prosciugata quasi tutta.
L’unico a possedere la magia siete voi.’’
‘’ Uff… che noia, che barba, che
noia… ma non c’è niente da
fare?’’
Matt avrebbe tanto voluto sbattere la testa da qualche parte: magari,
perdendo
i sensi, non sarebbe più stato costretto ad ascoltare le
lamentele del suo
principe. Sarebbe stato troppo belle per essere vero.
‘’ Ma non avete del lavoro da fare? Tipo, cercare
nuovi fonti di magia? O
cercare vostro fratello?’’
La sala del trono era illuminata appena da una luce violacea, il cielo
era
plumbeo e i lampi si stagliavano alle spalle dl principe, contribuendo
a
conferire all’ambiente un’aria malsana e spettrale.
Da vent’anni il sole non splendeva più su
Meridian. Tutto “merito” di Oliver,
che aveva pensato bene di oscurare il sole con un perenne stato di nubi.
Tutto, per avere un muro di rose nere che circondassero il perimetro
del
castello e che dovevano servire a proteggerlo.
Perché, ovviamente, una cinta muraria era troppo mainstream
per lui.
‘’ Ancora con questa storia? Se in
vent’anni il marmocchio non si è fatto vivo,
perché dovrei fare tanta fatica per cercarlo? Non mi va di
finire fregato con
le mie stesse mani.’’
‘’ Come se fosse la prima
volta…’’
Matt non aveva dimenticato a cosa avevano portato tutte le brillanti
idee del principe.
Spesso e volentieri,
a finirci in mezzo
era sempre lui.
‘’ E che cosa mi dite dei vostri esperimenti coi
Portali? – gli disse invece –
Coma vanno? Non vi sarete mica annoiato anche di
quelli?’’
‘’ Vuoi scherzare? Ora che la Muraglia sta
cominciando a cedere, il mio lavoro
è fin trooooopo facile. Mi manca il brivido
dell’essere scoperto, capisci?’’
‘’ Almeno le Guardiane non vi sono già
alle calcagna.’’
Per una volta che le cose andavano bene, aveva anche la faccia tosta di
lamentarsi? Ma quant’era folle?
‘’ Ma se continua così le vado a
scegliere io. Se bionde e francesi, anche
meglio.’’
La faccia da pervertito l’aveva ereditata dal padre. Sicuro
al 100 % proprio.
‘’ Perché ora avete la fissa delle
francesi? ’’
‘’ E tu perché hai la fissa degli orsi
di pezza?’’
‘’ Touchè
– si arrese il suo
consigliere, che sapeva che da un’eventuale discussione con
Oliver non ne
sarebbe uscito tutto intero – Quanti Portali avete aperto
fino ad ora?’’
Il principe parve pensarci un po’ su, poi
rispose:’’ Dodici, e tutti verso la
Terra.’’
‘’ Dodici? Ma è fantas…un
momento… LA TERRA?’’
Matt si dovette trattenere la mascella, per non farla cadere fino ai
piedi. Con
tutti i mondi che c’erano, ricchi di magia da far
schifo… lui si andava a
scegliere quello più sfigato? Insomma, la Terra veniva
invasa un giorno sì e
l’altro pure. Senza contare che di magia ne aveva ben poca,
ed era tutta delle
Guardiane.
Che fosse serio, prima , quando diceva di volersele scegliere lui?
‘’ Altezza… perché la Terra?
Ci sono tanti altri mondi. Come Basiliade, per
esempio. O anche Arkhanta. Tutti sarebbero meglio della
Terra!’’
Oliver ghignò.
‘’ Si vede che tu di queste cose non ne capisci
niente. No, cioè.. la Terra è
il simbolo di Kandrakar. Se non provi a invaderla sei un
coglione.’’
‘’ E io ho giurato
fedeltà a ‘sto
deficiente? Mai na gioia proprio.’’
‘’ Comunque – riprese il
principe, squadrandolo da capo a piedi – Sai che
con gli occhiali e una faccia da ebete non
saresti tanto male come infiltrato sulla
Terra?’’
‘’ Cosa?’’
‘’ I-N-F-I-L-T-R-A-T-O
- scandì bene il
principe – Ho bisogno di qualcuno che controlli lo stato dei
Portali e che
favorisca il passaggio. Insomma, non posso certo rischiare di
attraversarne uno
e finire a fettine, no? Il mio regale fondoschiena ne risentirebbe. Tu
saresti
perfetto, tanto sei un serpentone.’’
‘’ In realtà, sarei un
mutaforma.’’
‘’ Dettagli. Comunque, non devi fare altro che
fingerti un umano e lavorare con
degli idioti, tutto qui.’’
‘’ Come faccio sempre qui,
insomma.’’
‘’ E qui? Io ho del lavoro da fare
– protestò – Cercare i ribelli,
catturare gente a random per farvi avere cavie per i vostri
esperimenti…’’
‘’ Oh, ma per quello ci sono anche il Cacciatore e
Natalia. Loro non li posso
mandare sulla Terra… ‘’
‘’ Ma io si… - inutile tentare di
convincerlo a farlo restare. Aveva la testa
più dura del marmo – Dove dovrò
lavorare?’’
‘’ Mhm… credo che si chiami Sheffield
Institute. Ti sono sempre piaciuti i
libri, non è vero? Sono sicuro che il tuo nuovo lavoro ti
piacerà.’’
‘’ Sicuramente….’’
‘’
Uccidetemi.’’
Fortezza di
Kandrakar
Stanza delle
stille
‘’
…
quando mi sono ripreso, mi hanno dato il Cuore e la mappa dei Portali
da
consegnare ai rispettivi custodi. E poi mi hanno sbattuto
fuori.’’
‘’ Mhm… capisco ‘’
fece distrattamente Luba, la sua maestra, una donna dalle
fattezze feline, con baffi compresi, mentre osservava la variazione del
moto
delle stille. Erano in fermento, quel giorno. Forse perché
erano stati
finalmente scelti dei nuovi Guardiani?
Lei non li aveva visti personalmente, ma dato che erano umani
già poteva essere
certa di una cosa: sarebbero stati un totale fallimento.
Ma perché l’Oracolo non sceglieva mai delle
Guardiane (o, come in questo caso,
dei Guardiani) da Basiliade?! Sempre dalla Terra. Lo trovava razzista
come
cosa.
‘’ E ho sentito dei strani rumori.
L’Oracolo sembrava piuttosto arrabbiato
‘’
continuò a parlare Kiku, mettendosi le mani tra i capelli.
L’inizio della sua
giornata era stato un disastro. Prima usato come schiavetto dal
Consiglio, poi
usato come tramite tra Kandrakar e i nuovi Guardiani. Per altri sarebbe
stato
un vero onore, ma lui non sapeva assolutamente niente né
della Terra né degli
usi e costumi dei terrestri. Tempo prima aveva sentito nominare
qualcosa
chiamato ‘’yaoi’’, ma non aveva
avuto più l’occasione di approfondire
l’argomento. Anche perché la sua maestra prese per
le orecchie i due anziani
che ne avevano parlato e gli aveva urlato nelle orecchie, fino a farli
diventare ancora più sordi di quel che già erano.
E poi, nemmeno con l’aiuto della venerabile ninfa Xin Jing
sarebbe riuscito a
mettere insieme un gruppo tanto disorganizzato e caotico.
L’Oracolo doveva
essere impazzito, non c’erano altre spiegazioni. Anche se,
almeno, non si era
affidato a delle ragazzine di tredici anni.
‘’ Si…
capisco…’’
Certo che il grado di attenzione che mostrava era pari solo a quello
dello
stesso Oracolo, quando lui aveva tentato gentilmente e rispettosamente
di
rifiutare la Mission Impossibile
che
gli aveva assegnato.
‘’ E ha detto qualcosa come Questa
volta
non lascerò tutto il divertimento a
te…’’
‘’ Ah, e
poi…’’
‘’ Ho sentito
dei rumori, dei tonfi…
e altre parole che non capivo.’’
‘’ Perfetto… poi?’’
‘’ Non so… non sono riuscito a sentire
molto bene. Solo qualcosa come Questa me la
paghi, guarda che io sotto non ci
resto.’’
‘’ Mhm, davvero inter….COSA
CAZZO HANNO DETTO?!!!!!’’ improvvisamente, Luba
sembrò interessata più a quello che le stava
dicendo il suo allievo, che alle
stille.
Non le interessava neppure se le stille si fossero fuse in una sola,
creando un
Cangiante (un essere oltremodo irritante, che oltretutto quando imitava
qualcuno ne esasperava i difetti. Una sola volta ebbe la sfortuna di
conoscerne
uno, e quella gli bastava e avanzava.)
C’era qualcosa di più importante che richiedeva la
sua attenzione.
‘’ Kiku caro… potresti ripetermi le
esatte parole che hai sentito pronunciare
dal nostro saggio, illuminato Oracolo?’’
Il giovane deglutì, spaventato dall’espressione
assassina che si era dipinta
sul viso della donna. Le sue fattezze feline, poi, non aiutavano certo
a
tranquillizzarlo. ‘’ Ehm.. mi pare che abbia detto Questa
me la paghi, guarda che io sotto non ci resto.’’
Luba sorrise.
‘’ Oh, ha detto questo – disse,
stringendo in maniera preoccupante i pugni – Ad
alta voce poi, per farsi sentire meglio. Non si è neppure
curato del fatto che
ci fosse il mio allievo. ORACOLO O NON ORACOLO, IO
LO AMMAZZO.’’
‘’ Maestra… ‘’
‘’ MA CHE MAESTRA E MAESTRA! – nello
sguardo della donna c’era il fuoco. – NON
POSSO METTERSI A FARE LE LORO… COSACCE…
MENTRE
CI SEI TU FUORI AD ASCOLTARE. MI SAREI ASPETTATA UNA TALE IDIOZIA DA
CESARE, MA
NON DA ARIOVISTO! POSSIBILE CHE A QUEI DUE IL SANGUE E’
ANDATO DOVE NON DOVEVA
ANDARE? E IL CERVELLO E’ STATO BELLAMENTE IGNORATO.
‘’
Kiku inclinò la testa, confuso.
‘’ Cosacce?’’ ripeté, riuscendo a far
calmare Luba, arrossita per l’imbarazzo.
‘’ Ehm… vedi… hai presente la
storia dell’ape e del fiore… no, è
troppo
terrestre ‘sta storia… uhm… quella
della cicogna è universale, ma non è nemmeno
adatta… Un giorno, quando sarai pronto, te lo
spiegherò. Ma prima…’’
‘’ Prima cosa?’’
‘’ Prima devo andare a uccidere
l’Oracolo. Ti andrebbe di sostituirmi con le
Stille? Ci metterò poco, sarà una cosa veloce,
pulita e indolore.’’
Heatherfield
Sheffield Institute
Romano
aveva il fiato corto. Aveva corso con tutte le energie che aveva in
corpo, ma
n’era valsa la pena: era arrivato allo Sheffield, seppur coi
piedi che gli
bruciavano e
ridotto a uno straccio.
Il cortile era deserto, segno che tutti gli studenti erano
già entrati in aula.
‘’ Cazzo, cazzo… spero che quel bastardo
di Sylla non si sia accorto della mia
assenza.’’
Sylla era il docente che teneva le lezioni alla facoltà di
Agraria, uno che fin
dallo scorso semestre gli era sembravo avere una scopa conficcata su
per il
culo. Lo irritavano le sue frecciatine, l’aria da bello e
dannato… oh, senza
contare che l’odiava.
Romano non gli aveva fatto niente, ma dal primo giorno il bastardo
l’aveva
messo sulla sua lista nera. Qualunque cosa facesse, non gli andava mai
bene. Si
dannava sui libri, e tutto quello che riusciva ad avere da lui era un
misero
18. Un 18! Con settimane passate sui libri, cazzo!
Perso com’era nei sui pensieri (e nelle varie maledizioni che
lanciava
mentalmente al suo professore stronzo), non si accorse di un ragazzo
fermo
all’ingresso, anche lui sfiancato dalla corsa e che cercava
di riprendere
fiato. Lo travolse, facendolo cadere a terra.
‘’ Ma che cazz… PROPRIO QUI TI DOVEVI
FERMARE, COGLIONE?’’
In realtà, ad arrabbiarsi doveva essere il poveretto che
aveva travolto, un
tipo dall’aria stupida, molto stupida,
e che gli sembrava di avere già visto.
Aveva vari graffietti sul viso, come di chi aveva passato un buon
quarto d’ora
a lottare contro una bertuccia.
‘’ Apenado
– gli disse, mentre si
rialzava – Oggi non so proprio… ehi, amigo,
ma io ti conosco! Stiamo in classe insieme.’’
‘’ Come? Ti sei fritto il
cervello?’’
Correzione: non era stupido, era un vero e proprio imbecille!
‘’ Perché?’’
‘’ Ti ho fatto cadere, e ti ho pure insultato
– spiegò l’italiano, fissandolo
stranito. Il demente era pure più alto di lui, dannazione
– E non mi hai
mandato a quel paese. ‘’
‘’ E’ stato un incidente –
rispose Antonio, facendo spallucce – Ammetto che non
era il posto migliore per fermarsi. Ma almeno Braginski non mi ha
beccato. ‘’
‘’ Tsk, guarda tu questo…
‘’
‘’ Ma tu sei di Agraria, vero?’’
‘’ Si… O CAZZO! Sylla! Quello
lì non me la farà passare
liscia!’’
Al diavolo quell’idiota sorrido-sempre-ciao.
Lui aveva altro a cui pensare. Si avviò verso le scale,
superando lo
sconosciuto, quando sentì urlare:’’Ehi,
aspettami. Andiamo insieme. Ah, non mi
sono presentato. Mi chiamo Antonio. Antonio
Fernandez-Carriedo.’’
‘’ Tsk… - quel tipo era strano, ma
strano forte – Io sono Romano Vargas. E non
fare lo sborone alla James Bond.’’
Mentre si dirigevano verso l’aula, sperando che Sylla fosse
rimasto colpito da
una delle maledizioni che gli aveva lanciato Romano, due figure
uscirono da
dietro una colonna.
Due
ragazzi li avevano spiati, un biondo dall’aria svampita e con
la macchina
fotografica in mano, e un ragazzo bruno, che in quel momento avrebbe
tanto
voluto trovarsi in aula, piuttosto che assecondare l’ennesima
folle iniziativa
di quel che era a tutti gli effetti il suo migliore amico.
‘’ Tipo,
queste foto faranno un figurone sul nostro giornale
‘’ fece estasiato il
biondo, sfregandosi le mani.
Il suo amico sospirò, ormai abituato alle reazioni
sproporzionate dell’altro.
‘’ Non sai neppure chi siano, Feliks ‘’
gli fece notare, sperando in qualche modo di farlo ragionare.
‘’ Liet, per chi mi hai preso? Certo che so chi
sono. Un buon giornalista deve
essere sempre informato su tutti. Io qui conosco tutti, tipo. Lo sapevo
che
Vargas e Carriedo erano gay, lo sapevo.’’
‘’ Ehm… non stai correndo un
po’ troppo? Potrebbe anche essersi trattato di un
incidente.’’
L’amico lo guardò come se fosse un povero idiota.
‘’ Tipo, ma dove vivi? – gli chiese,
retorico
Feliks – Ma li hai visti bene? Se avesse potuto,
Vargas gli sarebbe
saltato addosso.’’
‘’ Si, ma non credo che sia per i motivi che credi
tu…’’
Il polacco fece spallucce.
‘’ Bah, come al solito non capisci
niente.’’
*
‘’
Deve
essere la mia giornata fortunata – disse calmo Francis,
seduto su una panchina
vicino alla fontanella del campus –
Collins
ha chiamato il bruco, e la lezione è durata solo
mezz’ora. E
io prima della prossima lezione, posso anche
rilassarmi un po’.’’
Uno dei motivi per cui il professor Collins era tanto amato dai suoi
studenti,
era per la sua particolare abitudine, all’inizio di ogni
semestre, di concedere
mezz’ora alle matricole per aiutarle ad ambientarsi.
Tecnicamente, gli altri
sarebbero dovuti rimanere in aula, ma chissà perché,
si offrivano sempre tutti per aiutare questa o quella
matricola a visitare il campus. Misteri della fede, no?
Fatto sta, lui si poteva godere un po’ di riposo, senza venir
ripreso da
Collins o da chicchessia.
‘’ Kolkolkol…. Chi abbiamo qui? Il
signor Bonnefoy? Non dovreste avere lezione?’’
Ecco… una persona c’era. Un armadio di due metri e
passa con un sorriso
stampato in faccia e l’aria di chi avrebbe preferito mandarti
a calci in culo
sulla luna, piuttosto che averti fra i piedi.
Ecco chi era il rettore del college, un russo psicolabile e con manie
di
protagonismo, con sbalzi di umore da far invidia a una donna nel suo
periodo
del mese e un certo gusto nel torturare i suoi docenti.
‘’ Bonjour…
ecco… ‘’ non era da lui
rimanere senza parole, se ne serviva sempre per far colpo sulle
ragazze, e
anche sui ragazzi, non era di gusti difficili lui. Era quel tipo di
persona
che, con le parole (e non solo con quelle), ci sapeva fare.
Purtroppo, si sentiva come se il rettore fosse capace di leggergli il
pensiero,
scovando ogni sua piccola debolezza, che poi avrebbe usato contro di
lui. A
volte, sembrava che non appartenesse neppure a quel mondo.
Intanto, l’acqua era completamente evaporata dalla fontana. Nessun nuovo getto
d’acqua, sembrava come se
le tubature all’improvviso si fossero otturate. La cosa non era sfuggita al
russo, che guardò
prima in direzione della fontana poi verso il francese, con uno strano
interesse nello sguardo.
Un interesse che fece venire i brividi freddi al poveretto.
‘’ Oggi ho così tanto lavoro da fare
– gli disse, sospirando – Nuovi studenti
da sistemare nei dormitori, nuovi docenti, nuovi bibliotecari che si
sono
presentati all’ultimo minuto… non è
facile fare il mio lavoro, sai?’’
Dal momento che non era stato ancora velatamente minacciato di morte,
il
ragazzo si rilassò, e nello stesso momento
l’acqua, seppur con poca forza,
riprese a scorrere.
‘’ Oh,
interessante…’’
‘’ Come, scusi?’’
Il rettore scosse la testa.
‘’ Niente, pensavo ad
altro…’’
‘’ Spero non a come
torturami.’’
‘’ … non a metodi di tortura,
naturalmente – continuò, facendo impallidire
Francis. Come diavolo aveva fatto? Leggeva veramente nel pensiero?
– Dato che
ci sono stati dei… cambiamenti inattesi,
mi pareva anche giusto informarla. Da oggi, avrete un nuovo compagno di
stanza.
‘’
‘’ Un nuovo compagno di
stanza?’’
Vivere al campus aveva i suoi vantaggi, ma coi suoi coinquilini non
aveva mai
avuto fortuna. L’ultimo, uno svizzero burbero di nome Vash,
gli aveva puntato
più volte la pistola addosso, solo perché aveva
commentato la foto della sua
sorellina con un E’ molto carina,
potresti darmi il suo numero?
Un semplice è minorenne gli
sarebbe bastato.
‘’ Più tardi dovrete aiutarlo a
sistemarsi. Spero che per lei vada bene.’’
‘’ Certamente…’’
Non era così stupido da contraddirlo.
‘’ Perfetto. Spero che verso mezzogiorno siate
ancora libero, come adesso. Collins
dovrebbe controllare meglio i suoi ragazzi.’’
Ne era certo: doveva preparare una lapide per il professore. Intanto,
l’acqua
aveva ripreso a scorrere normalmente.
Intanto…
Alla
fine, era riuscito a scendere dal tetto. Il come, non l’aveva
capito neppure
lui. Dopo l’attacco aereo dei gabbiani, e dopo essersi
accertato che non
avevano più intenzione di bombardarlo con altri escrementi,
si era spogliato,
rimanendo solo in boxer.
Provò a sporgersi appena, per vedere quanto fosse in alto, e quasi non
rischiò di cadere giù e spezzarsi
l’osso del collo.
Era scivolato su del guano, e si era ritrovato appeso al cornicione.
Aveva pianto, gridato, ma nessuno l’aveva sentito. Gli
svantaggi di vivere in
una zona relativamente isolata e vicina al mare.
Non ricordava di aver fatto altro per un lasso di tempo che gli parve
infinito.
Poi, le braccia avevano cominciato a cedergli, e lui aveva chiuso gli
occhi,
sperando che arrivasse qualche angelo o Superman a salvarlo.
Aspettò un tonfo che non ci fu mai. Quando ebbe il coraggio
di riaprirli, si
accorse di star dolcemente planando verso terra, con una grazia che
sembrava
appartenere a Mary Poppins.
Peccato solo che lui non avesse un ombrello, perché
altrimenti la scena sarebbe
stata perfetta.
La magia, tuttavia, si interruppe, e lui iniziò a cadere. Se
non fosse
atterrato tra le
braccia di un ragazzo
con gli occhi dello stesso colore del cielo che, fortunatamente per
lui, stava
passando in quel momento, probabilmente si sarebbe spiaccicato al suolo
come
una frittata.
‘’ Ve… grazie, mi hai salvato! Sei un
angelo?’’
Lo sconosciuto, vuoi perché lui era semi nudo, vuoi
perché non ti piovevano
tutti i giorni ragazzi addosso, balbettò e
arrossì:’’ Nein…
ecco… sarei un tirocinante. Stavo cercando Caterina Vargas.
‘’
Il viso di Feliciano si illuminò.
‘’Ah, ma allora sei qui per mia
madre!’’
‘’ Cos…tua madre?’’
Il ragazzo annuì, con forza.
‘’ Ve…
lei lavora in tribunale, è un
giudice. Lo sarai anche tu?’’ gli chiese, mentre
una leggera brezza gli
scompigliava i capelli.
‘’ N-no. Vorrei… diventare
avvocato.’’
‘’ Ma allora sei davvero un angelo, ve!
Però mamma è già andata a
lavoro… se
vuoi, ti ci posso accompagnare io.’’
‘’ G-grazie. ‘’
‘’ Di niente – scese dalle sue braccia, e
già ne sentiva la mancanza. – Ve…
andiamo.’’
‘’ Ma… e i tuoi
vestiti?’’
‘’ Vestiti? Ve… giusto, dimenticavo.
Vuoi entrare in casa? Mi vesto e…ah
Comunque, come ti chiami?’’
Era anche giusto chiedergli il nome, no? Dopotutto, l’aveva
salvato.
‘’ Ludwig… Ludwig Beilschmidt
‘’ gli rispose il biondo, e con
quell’espressione imbarazzata aveva un’aria
dannatamente adorabile.
Meridian
Esterno palazzo reale
Eduard
fissò scettico Elizabeta. Ok, era il capo dei ribelli, colei
che aveva fornito
a tutti una speranza per andare avanti, nonostante la dittatura del
principe
Oliver.
Gli aveva salvato il culo un numero incalcolabile di volte…
ma la posa all’Avatar
Aang sotto la pioggia era davvero necessaria?
E poi
diceva che non soffriva di manie di protagonismo.
‘’ Il piano è un po’ cambiato,
ma fa niente – disse la donna, con le mani
strette ai fianchi – Dimostrerò a Vlad che da
sola, posso infiltrarmi al castello
senza essere catturata. Poi vedremo chi è il vero
uomo.’’
‘’ Ehm, Eliza…’’ provò a
riprenderla, ma
lei non sembrava intenzionata ad ascoltarlo.
‘’ Saltare su quei rostroni non sarà
tanto complicato. Insomma, ne ho fatte di
cose pericolose, sai? Mica come quel fifone di Vlad. Insomma, tutti
quelli
della sua specie sono dei codardi. E ha anche il coraggio di definirsi
“uomo”.
Ma ci rendiamo conto?’’
‘’ Si, ma Eliza…’’
‘’ Che poi, si crede uomo solo perché ha
quel coso in mezzo alle gambe?
– sbuffò la giovane, spostandosi una
ciocca di capelli bagnati dal viso – Andiamo, ammetterai che
io sono più virile
di lui anche senza un caz…’’
‘’ELIZA – urlò, per sovrastare
il rumore di un tuono e per non permetterle di
finire la frase. Dannazione, erano pur sempre in un fumetto disney, no?
– DOVE DIAVOLO
HAI MESSO LA CORDA?’’
‘’ La corda? Quale corda?’’gli
chiese, aggrottando la fronte. A quanto pare,
era seria.
‘’ Secondo te come fai ad arrivare
dall’altra parte? Con la magia?’’
‘’ No, con internet.’’
Eduard si sbattè una mano sul viso.
‘’ Ti ho già detto che internet non
serve a questo. ‘’
Lei sbuffò, e disse:’’ Non serve per
vedere il futuro, non mi aiuta a
rintracciare i nostri uomini, e ‘sto google maps non riesce
neppure a fare una
mappa della città infinita. A che diavolo
serve?’’
‘’ Beh, puoi trovare degli ottimi
yaoi.’’
‘’ Yaoi? Cosa sono?’’
‘’ Se non ti spaccherai l’osso del collo
per questo tuo prodigio, te lo
spiegherò ‘’ le promise Eduard, non
sapendo ancora a cosa stesse andando
incontro.
Avrebbe creato un mostro. Nessun uomo dell’esercito dei
ribelli sarebbe stato
più al sicuro.
Altro che Oliver!
‘’ Per chi mi hai preso? - gli sorrise in segno di
sfida Elizabeta – Sono il
capo dei ribelli, cocco. Riuscirò a portare a termine questa
missione, e ti
dimostrerò che anche una donna può essere un
uomo.’’
‘’ Cos…?’’
Eduard non riusciva a trovare la logica in quello che aveva detto.
Anzi, a
dirla tutta, non ce n’era nemmeno l’ombra. Ma che
razza di pazza seguivano?
Per di più la pazza in questione aveva anche iniziato a
farneticare di
un'ipotetica lunghezza del suo ( non esistente ) "
coso in mezzo alle gambe ".
Eduard
pensò che forse aveva trovato
un buon motivo per buttarsi giù da una delle torri del
palazzo reale.
"...inoltre sarebbe di sicuro più grosso di quello di Vlad e
anche di
molto e..."
No, un torre non andava bene ,
era troppo lontana.
A lui serviva qualcosa per uccidersi in quel preciso istante e in quel
preciso
luogo.
'' Eliza, sai che tu non puoi averlo?''
'' E chi lo dice?''
'' Vediamo... l'anatomia,
forse? Andiamo, sei
una donna, e lui è un uomo. E’ logico che siate
diversi.'' '
'' Umph... ''
Non sembrava ancora convinta. Era una testaccia dura, più
testarda di un troll.
E lui ne aveva visti tanti, eh.
'' Non cambia che, se io fossi un uomo, ce l'avrei sicuramente
più grosso di
lui.''
Dov'erano le guardie quando aveva bisogno di loro? Voleva consegnarsi,
voleva
farsi giustiziare. Tutto, pur di non continuare quella conversazione.
‘’ Ti prego… va e non farti
ammazzare.’’
Angolo
dell’autore
Continuano le
citazioni del fumetto e del cartone
nella mia storia. Nel cartone, la base dei ribelli è, per
l’appunto, la Città
Infinita. E il caro prof stronzo di Romano, Sylla… anche nel
fumetto è il prof
più odiato da Taranee (alias guardiana del fuoco), dato che
cercherà più volte
di scoprire la verità sui poteri delle ragazze e sugli
strani eventi che
capitano loro. E cercherà di fare del male alla povera Hay
Lin (o meglio, alla
sua Goccia Astrale), facendo arrabbiare Taranee, che avventatamente usa
i suoi
poteri. Non che Sylla non meritasse di venire abbrustolito, ovvio.
Intanto, il
primo incontro di Germania e Italia è ricalcato, in maniera
differente certo,
dall’incontro tra Eric e Hay Lin. Anche lui la
salvò da una rovinosa caduta,
mentre lei era sui pattini.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie a Dreams Empire per aver
collaborato per la stesura del capitolo.
Minimo due recensioni per continuare la storia.
Volete fare felici due
autrici?
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Capitolo 4 *** Bibliotecari invisibili, improbabili paladini della giustizia e guerrieri alieni in preda a una crisi di nervi ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, siamo spacciati
Capitolo
3
Bibliotecari
invisibili, improbabili paladini della giustizia e guerrieri alieni in
preda a una crisi di nervi
Meridian
Castello di Oliver
‘’Come vorrei che adesso mi vedesse
Vlad! Io sì che sono un vero uomo! Alla faccia tua, dannato
vampiro!’’
Elizabeta non aveva torce con sé, dal momento che non voleva
farsi scoprire dalle guardie. Certo, erano orbi e stupidi, fatti
più di muscoli che di cervello, ma lei era in territorio
nemico e non le andava di finire nelle segrete.
O, peggio, dover mangiare una delle ricette speciali del principe.
Vero che a Meridian erano quasi tutti morti di fame, ma c’era
un limite a tutto!
Persino Gordon Ramsay si sarebbe arreso di fronte a un caso patologico
e ai limiti dell’umano come Oliver.
Senza contare che, in certi casi, si divertiva ad aggiungere delle sorpresine nei
suoi piatti.
Nella maggior parte dei casi, veleno usato al posto dello zucchero. O
blob informi spacciati per torte. Si doveva fare attenzione a non farsi
mangiare, in quei casi.
Simili orrori culinari sarebbero dovuti diventare illegali!
Peccato che il principe avesse bandito dal regno tutti i cuochi, le
massaie, i possibili partecipanti di Masterchef…. Insomma,
tutti quelli che sapevano anche solo mettere una pentola sul fuoco,
senza incendiare tutta la casa.
Tutto perché non voleva che qualcuno tentasse di superare le
sue leggendarie
doti culinarie (non che ci volesse molto, poi).
E il popolo piuttosto che mangiare la roba che gentilmente
e benevolmente il
regnante rifilava attraverso i suoi cuochi personali, preferiva andare
due settimane all’Isola dei Famosi con Enzo Miccio a
commentare tutti i loro abiti.
Il minimo che gli poteva succedere era prendersi
un’intossicazione alimentare.
‘’ Se non ci fossi io… vorrei proprio
vedere come se la caverebbe quella mezza calzetta di Vlad! Non tiri
fuori la storia “noi vampiri ci nutriamo solo di
sangue”, che tanto lo so che gli piace la torta di mele di
Ekaterina!’’
Il suo monologo sarebbe potuto durare ancora
un’altra mezz'ora, ma sfortunatamente per lei venne
interrotta dal vociare di due uomini.
Le luci delle loro torce si avvicinavano e l’unico
nascondiglio possibile era un’antica armatura messa
lì per fare scena.
Oliver era un egocentrico, amava abbellire il
castello con quadri raffiguranti lui, con vivai e armature appartenute
a chissà quale antenato bislacco e fuori di testa come lui.
Quell’armatura era la sua unica possibilità di
salvezza. Anche se poco, era meglio di niente. Sempre
meglio che in uno dei vivai del principe. Lì ci avrebbe
trovato ragni giganti e lumaconi.
Per il principe, quelli erano teneri animaletti da compagnia. Ci
mancava solo un cane a tre teste da chiamare Fuffi!
Da quei teneri
cuccioli, se glieli avessero scatenati contro, nemmeno lei
che era un vero uomo sarebbe riuscita a uscirne viva.
Fece appena in tempo ad infilarsi l’elmo, che due guardie
reali, con impresso il sigillo di Oliver sul petto e con la pelle
grigiognola le passarono davanti.
‘’ … e dicono che dovrà
andare sulla Terra. Perché, secondo te?’’
L’altro fece spallucce.
‘’ E che ne so. Finalmente si sarà
deciso a cercare suo fratello. ‘’
‘’ Senti che bei discorsi – pensò
interessata la donna – Continuate
pure, non badate all’armatura che tra poco vi
metterà a tappeto.’’
‘’ Il fratello? Il piccolo…
Aslan? Alistor? Come minchia si chiamava?’’
‘’ Che ne so – rispose il collega
– Io sono qui da un’ora. Sei tu il
veterano!’’
‘’ Dodici ore al servizio del principe. Sono un
grande, ammettilo.’’
‘’ Come no… ma secondo te che gli
farà?’’
‘’ Lo inviterà a
cena.’’
‘’ Povero diavolo.’’
Eliza era dietro di loro, pronta a stenderli. Purtroppo,
quell’armatura era piena di polvere e di altre cose meno
piacevole che lei aveva preferito non sapere (probabilmente le guardie
ci mettevano il cibo che amorevolmente preparava
Oliver. )
E arrivò un momento in cui non fu più capace di
trattenere uno sternuto.
ETCHIUUUU
‘’
Salute!’’ risposero in coro i due, continuando poi
ad andare per la loro strada. Eliza rimase immobile, con la visiera
dell’elmo che si era alzata, lasciandole scoperto il viso.
Quelli erano i loro nemici? Sul serio? E
loro negli ultimi vent’anni non erano riusciti ancora a
detronizzare Oliver?
‘’ Che cazz…?!’’
Heatherfield
Sheffield Institute
Sezione di Agraria
Antonio
ne era certo: era la persona più fortunata e sfortunata
dell’intero campus. Paperino e Gastone gli facevano un baffo!
Era fortunato, perché dopo un anno era finalmente riuscito a
parlare con Romano sono – sexy-anche- quando –
bestemmio Vargas.
Le lezioni di Sylla riusciva a sopportarle solo perché
c’era anche quell’italiano scazzato e con il
linguaggio da scaricatore di porto.
E l’occhio gli cadeva sempre su una certa parte
anatomica del ragazzo.
Sylla era odiato da tutti i suoi studenti. E lui odiava Romano Vargas.
Lo spagnolo sospettava che fosse solo invidioso perché il
ragazzo era di gran lunga più gnocco di lui, tanto da
arrivare a monopolizzare l’attenzione di tutte le ragazze
della classe,
per il biondino ossigenato quello era un affronto personale.
Insomma, l’unico a poter fare strage di cuori, con sorrisini
tirati e capelli alla Malgioglio, era solo lui!
Non potevi mettere nella stessa stanza due fighi assurdi (e Antonio
dubitava che Sylla lo fosse) e sperare che uno dei due non avrebbe
iniziato a marcare il territorio.
Cosa che poi Antonio trovava assurda, era che l’italiano non
si accorgeva neppure degli sguardi che molti gli riservavano.
Non poteva continuare a stare a fissarlo ancora a lungo, lui non era il
tipo da guardare e non toccare. Non era mai riuscito a trovare
un’occasione adatta per parlargli, nonostante fossero nella
stessa classe.
Romano era… scostante, ecco. Quante volte avrebbe voluto
stare da solo con lui. Non gli era saltato addosso solo
perché l’altro avrebbe potuto chiamare la polizia.
O, peggio, un prete…
‘’ Non solo arrivate in ritardo, ma non prestate
neppure attenzione alla mia lezione. Sembra che qui ci sarà
qualcuno che non riuscirà a superare il suo esame. Di
nuovo.’’
Ah, ecco qui la nota marrone della giornata, quella che lo rendeva una
delle persone più sfortunate allo Sheffield e dintorni: non
poteva sfruttare appieno la meravigliosa occasione per conoscere meglio
Romano, perché il professore stronzo non solo aveva pensato
bene di farli sedere separati, ma si era messo anche a far loro una
partaccia assurda.
Mai na gioia! Dopo una giornata simile, l’italiano si
dimenticherà sicuramente di lui, troppo occupato a mandare a
quel paese il prof per l’ennesima bastardata che gli aveva
fatto.
E lui quando potrà mai sperare di poterci parlare di nuovo?
Mai!
‘’ Dios - pensò,
mentre Sylla elencava tutto ciò che pretendeva dai
suoi studenti durante il semestre – Ma
non prende mai fiato?’’
Pochi posti più avanti, Romano era in preda di un tic
nervoso dell’occhio. Non era umanamente possibile sopportare
uno che faceva volontariamente riferimento a te per ogni cosa che non
doveva essere fatta.
Non era un santo, ma non era neppure il classico coglione con cui
potersela prendere.
E così ad un certo punto
sbroccò.
‘’ Ma vaffanculo! Solo perché
‘sta cazzo di Maria non ve la vuole dare non può
prendersela col primo povero stronzo che le
capita!’’
Silenzio di tomba.
Una cosa la si doveva riconoscere: nonostante la figura di merda appena
fatta, Romano mantenne la solita aria menefreghista.
‘’ Come fai a sapere di
Maria?’’ chiese secco Sylla, mentre
sistemava gli occhiali sulla scrivania.
Oh, quello sì che era un argomento scottante. Aveva perso
tutta l’aria da bullo.
‘’ Non sono un coglione, è
dall’anno scorso che non fa che blaterare Maria
non mi capisce e Sarebbe
ancora più bella nuda.E mo' basta, avete rotto il
cazzo! Se non ve la vuole dare, fatevi due
domande!’’
Il professore si fece scuro in viso. Pessimo segno. Antonio quasi
temette che sarebbe scoppiato anche lui di lì a poco. Mai e
poi mai mettere in dubbio la virilità di uno come Sylla.
‘’ Vargas, io non ho mai parlato di Maria in questa
sede. Ora, tu come fai a sapere di lei?’’
‘’ Cazzo dice? L’ultima volta non la
finiva più di inveire contro il russo psicotico
perché non le aveva concesso il giorno libero per uscire con
lei ‘’
‘’ No, non l’ho mai fatto.
‘’
‘’ Non mi prenda in giro. Non sono né
scemo né sordo.’’
Sylla lo fissò con sguardo omicida.
‘’ Davvero? A me non sembri poi tanto sveglio,
Vargas. Per non ammettere le tue mancanze, dai la colpa agli altri.
‘’
Nonostante la frecciatina, l’italiano rispose con notevole
controllo e palle d’acciaio.
‘’ Questo vale anche per lei, prof. Si vede che
Maria ha già capito quanto lei sia carente sotto le coperte.
L’ha visto nudo, si aspettava Rocco
Siffredi… invece si è ritrovata con una versione
in miniatura della torre di Pisa. Molto, molto in
miniatura.’’
Sylla si mordicchiò un labbro, segno che era stato colpito e
affondato dal commento finale del giovane.
‘’ Vargas… ti renderò la vita
un inferno.’’
‘’ Sai che novità.’’
*
11.00
Francis non
era affatto nervoso. Figuriamoci! Non sembrava posseduto dallo spirito
di una casalinga disperata alla Desperete Housewives. Solo, gli piaceva
avere un certo ordine nel suo appartamento, ecco tutto.
Ok… un discorso del genere non convinceva neppure lui. Non
era una persona disordinata (era solo molto, molto pigro a volte).
Ma il non avere nessuno con cui condividere la stanza gli aveva fatto
prendere certe abitudini che, con un coinquilino, non avrebbe mai e poi
mai preso.
Tipo, girare nudo per casa e nascondere certi libri non proprio adatti
a un pubblico molto giovane (diciamo sotto i 18 anni) nei posti
più disparati.
Ah, come gli era piaciuto vivere da solo!
Tra l’altro, l’appartamento fornito dal campus non
era tanto male: una cucina, un bagno e una camera con due letti.
Più un bel divano, nel caso ci fosse qualche ospite a
sorpresa (o, caso più probabile, dove andava a dormire uno
dei due quando l’altro portava una persona)
Certo, mancava di personalità e stile, ma era meglio di
niente. Per
di più, non doveva neppure pagare un affitto stratosferico:
era tutto compreso nella retta.
E per i libri poteva andare tranquillamente alla biblioteca del Campus.
Ah, oggi doveva anche arrivare il nuovo bibliotecario.
Chissà se era carino…
Sentì qualcuno armeggiare con la serratura. Il rettore e il
suo nuovo coinquilino erano arrivati.
‘’ Ecco,
la pace è finita. Spero che non sia qualche parente di Vash.
Mi pare che abbia un cugino austriaco o qualcosa del
genere.’’
Mentre si accertava di non aver lasciato materiale
compromettente in giro, la porta si aprì. E quasi gli venne
un infarto.
‘’ Signor Kirkland – iniziò
Ivan, col suo solito sorriso inquietante sul viso – Questa
sarà la vostra casa fino al conseguimento della laurea. Sono
sicuro che vi troverete bene.’’
‘’ Il bruco?’’
‘’ La rana?’’
‘’ Oh – fece tranquillo il russo,
nonostante l’atmosfera elettrica venutasi a creare
– Vedo che già avete iniziato a darvi dei
nomignoli. Si vede che andate già
d’accordo.’’
‘’ Ma che d’accordo! Non ho mai
conosciuto qualcuno con meno stile di lui! Avete visto che razza di
sopracciglia ha? Un’estetista sarebbe
inorridita!’’
Mentre inveiva contro l’inglese, il diretto interessato aveva
posato a terra le due pesanti valigie che aveva dovuto portare in giro
per il campus (sia mai che il rettore l’aiutasse, eh!) e
replicò:’’ Ho già avuto i
miei problemi stamattina, mi hanno cacciato per l’ennesima
volta e non sono dell’umore per discutere con un ranocchio
dalla lingua lunga! Collins mi ha preso fin troppo in simpatia, e
adesso vuole che gli faccia un programma da rifilare alle matricole.
Sono stanco, non
ho chiuso occhio dopo il mio lavoro e forse sono stato a letto
sì e no tre ore. Piuttosto
che vivere con un pervertito come te, preferirei attraversare la Manica
a nuoto! L’onore di vivere con te lo passo volentieri a
qualcun altro.’’
‘’ Temo che questo non sia possibile – si
intromise Ivan, aggiustandosi la sciarpa sul collo. Come faceva con
quel caldo ad indossare qualcosa di tanto pesante? Era Jack
Frost? – Ci sono problemi legati
all’organizzazione e per trovare una nuova sistemazione ci
vorrebbe tutto il semestre. Ovviamente, se la vostra sistemazione non
vi piace, potete anche andare a vivere fuori, affittando un
appartamento. Tuttavia, mi chiedo se riuscirete ad affrontare sia le
spese per l’affitto sia quelle della retta.
Mi pare di ricordare che non navigate esattamente nell’oro.
Giusto, signor Kirkland?’’
Arthur si fece rosso. Maledetto, lo stava ricattando. Sapeva benissimo
che c’erano altri appartamenti assolutamente vuoti.
Perché voleva farlo vivere con la rana maniaca?
‘’ Tsk… preferisco la rana,
guardi.’’
‘’ Ehi, io sarei qui.’’
‘’ Ma taci, maniaco.’’
‘’ Sarai bello tu,
teppistello.’’
‘’ Sono contento che ci abbia ripensato –
disse sereno il rettore, che aveva l’aria di chi si fosse
tolto un peso dallo stomaco. O magari di chi aveva bevuto due litri di
vodka e ne voleva bere un altro tutto di un fiato – Signor
Bonnefoy, ve l’affido. Aiutatelo a sistemarsi e a farlo
ambientare. E tenga gli occhi ben aperti.’’
Con quell’ultima frase, si congedò, lasciando da
soli i due. Sembrava che da un momento all’altro sarebbe
scoppiato un terzo conflitto mondiale, la tensione era alle stelle.
Bastava una parola, per far scatenare il finimondo.
‘’ VE… QUALCUNO MI FACCIA
SCENDEREEEEE! SONO SOLO UN POVERO ITALIANO
VERGINE!!!!!!!’’
Fuori la loro finestra, era sfrecciato in stile Kung fu Panda
un ragazzo moro e con un curioso ricciolo sulla testa.
L’avrebbero anche aiutato… peccato che loro
fossero al secondo piano.
‘’ Bruco, io non ho visto
niente.’’
‘’ Figuriamoci io, frog
face!’’
*
Kiku
sospirò. Era arrivato sulla Terra, all’istituto
dove studiavano i cinque prescelti. Fin lì, tutto bene. Ora
venivano i problemi. Non aveva idea di come trovarli, né di
come li avrebbe convinti del loro sacro dovere.
Un gruppo più disarticolato di quello non si era mai visto a
Kandrakar e dintorni.
‘’ Non mi devo perdere d’animo! Luba-san
ha fiducia in me. Me l’avrebbe detto lei stessa, se non fosse
stata troppo impegnata a legare l’Oracolo a testa in
giù dalla Torre delle Nebbie.’’
Era ovvio che ce l’avrebbe fatta. Era uno dei migliori
guerrieri di Basiliade.
Doveva solo lasciare da parte la sua totale ignoranza sui terrestri,
l’incapacità di avere un prolungato contatto
fisico con gli estranei (e non solo con gli estranei. Beh, lui al suo
onore ci teneva) e il fatto che non sapesse come far andare
d’accordo delle teste vuote…
Ok, non era per niente in una buona posizione. Usando termini eleganti,
ovviamente. Perso
com’era nei suoi pensieri, mentre girovagava senza una meta
precisa, urtò qualcosa.
‘’ Ahi… ma… non
c’è nessuno? Contro cosa sono
urtato?’’
‘’ Ehm… mi dareste una
mano?’’
Kiku aveva sentito un pigolio tenue, ma non vedeva nessuno.
‘’ Dove…’’
‘’ Sarei qui…’’
‘’ Oh – fece infine, quando si accorse di
un ragazzo biondo seduto a terra – Mi dispiace, non
l’avevo notata. Lei
è…’’
‘’ Matt… Matthew Williams, il nuovo
bibliotecario.’’
‘’ Cazzo – pensava
intanto il biondo – Guarda
chi mi doveva capitare. Spero almeno che il mio lavoro qui sia
breve.’’
Oliver e le sue idee balorde l’avrebbero mandato alla tomba,
un giorno. E quel suo travestimento per non farsi notare stava
funzionando fin troppo bene. Non voleva intoppi. Ci mancava solo che
attirasse l’attenzione delle Guardiane, e sarebbe davvero
finito in un viaggetto di sola andata dal creatore.
Quel ragazzino non la finiva più di genuflettersi per
chiedere scusa. Mai che incontrasse qualcuno di normale, eh?
Come se il Fato avesse voluto prendere sul serio la sua sfida, sui due
ragazzi atterrò malamente Feliciano Vargas.
‘’ Ouch!! Ve… sapevo che
l’amore mette le ali agli innamorati, ma non credevo che
facesse letteralmente
volare!’’
Poi, accortosi di aver schiacciato qualcuno, si alzò subito.
‘’ Ve… mi dispiace! Non ti avevo visto!
Stai bene?’’
‘’ Non molto ‘’ fece in un
sussurro Kiku, pieno di lividi e intontito dal colpo. Si iniziava
proprio bene…
A proposito, dov’era il signor Williams? Se n’era
andato? Avrà accettato le sue scuse?
‘’ Ve… ma sei nuovo? Che bello,
anch’io!’’ esclamò
l’italiano, facendo sobbalzare il povero inviato di
Kandrakar, non abituato a tutta quella espansività. Non
sapeva, il poveretto, di cosa fosse capace l’altro.
Tentò di replicare.
‘’ No, ma io in
realtà…’’
‘’ Che corso frequenti? Io Arte, e il mio
fratellone Agraria! Oggi doveva essere il mio primo giorno, ma
purtroppo ho fatto tardi! Oh… ma mica sei un
professore?’’
‘’ No, perché
io…’’
‘’ Allora sei uno studente! Meno male, non volevo
di certo schiacciare un professore il mio primo giorno. Ah, hai fame?
Io si, e tanta.’’
‘’ Scusa, ma non sono neppure
le…’’
‘’ Ve… c’è un
ristorante qui vicino dove nel pomeriggio lavora un mio amico! Io ho
fame, e voglio offrirti qualcosa per farmi
perdonare!’’
‘’ Perdonare? Ma non c’è
bisogno!’’
Feliciano non lo stette neppure ad ascoltare, lo prese per il braccio e
lo trascinò con sé.
‘’ Ma tu non dovresti andare a
lezione?’’
‘’Ve… avranno già
finito.’’
Aveva trovato uno dei prescelti (cadergli addosso da una non meglio
identificata altezza l’aveva aiutato a
riconoscerlo)… ma gli altri come li avrebbe rintracciati?
Intanto, Matt era rimasto inchiodato a terra dopo la caduta stile lago
dei cigni di Feliciano.
‘’ Ohi… c’è
nessuno? Qualcuno potrebbe chiamare un carro attrezzi e
un’ambulanza?’’
Meridian
Sala del Trono
‘’
Uff... ma qui non succede niente, autrice? –
sbuffò Oliver, seduto di traverso sul trono con la stessa
grazia di un bradipo attaccato all’albero – Gli
altri a divertirsi, e a me niente? Vabbè, guardo come se la
sta cavando Mattie…. Ma dov’è la mia
palla di vetro quando serve?’’
In circostanze normale (ossia quando cucinava o quando seguiva uno dei
nuovi episodi di Master Chef), non si sarebbe interessato al lavoro di
un suo sottoposto. Purtroppo si stava annoiando lì, senza
poter ancora mostrare la sua insita figaggine ai lettori.
Così si era rassegnato al ruolo di guardone del momento. Non
che gli dispiacesse molto, specie quando tra le sue riprese trovava le
immagini di qualche bella biondina francese con tutte le misure giuste.
Oh, perché non poteva andare sulla Terra? Giusto…
per il suo regale deretano era ancora troppo pericoloso. E non aveva
abbastanza magia. Che peccato!
‘’ Eccola finalmente! Ti volevi nascondere, vero my
love? Che sciocchina ‘’ sorrise, mentre
estraeva dalla tasca del suo regaleabito
una sfera azzurrognola, lasciando in un angolino tutte le altre cose
inutili che aveva preso, tra cui un cucciolo di alligatore, gli ultimi
numeri de ‘’Il tiranno innamorato
‘’ , un computer portatile, cianuro e il manuale
del perfetto despota sexy e con manie di grandezza. Versione limitata,
ovviamente.
Al posto dell’abito aveva la gonna di Eta Beta.
‘’ Perfetto… vediamo un po’
cosa sta facendo il mio Mattie!’’
Peccato solo per una cosa: non aveva la più pallida idea di
come usare decentemente la palla di vetro. Ok, era stata di sua madre,
di suo nonno, e della sua bis-nonna… essendo lui sangue del
loro sangue, non doveva trovare difficoltà
nell’usarla, no?
Peccato per il piccolo particolare
che lui fosse un innocente usurpatore. E
dunque la cara palla non voleva proprio farsi usare da lui. Magari
delle volte gli faceva degli scherzetti, facendogli vedere lo
spogliatoio delle sue guardie (e a quella visione lui non si era
più ripreso. ), le
cucine… mentre altre volte si mostrava più
collaborativa, e gli consentiva di vedere programmi interessanti come
il Boss delle Torte e Cucine da incubo.
In questo caso, sembrava avere dei problemi di connessione.
‘’ Oh, andiamo… ma non avevi il wi
–fi? Non è per niente divertente, sai? Non ti ho
chiesto mica di farmi andare su You porn, voglio solo vedere Mattie.
Cattiva, cattiva … toh, questo chi
è?’’
Sulla superficie lucida della sfera comparve il viso di un ragazzo
albino, pelle bianca e occhi rosso sangue. E atteggiamento da Gordon
Ramsay quando non vuole far fuori mezzo mondo.
‘’ Mhm… sembra divertente…
perché me l’hai mostrato? Mica è
francese, vero? Per lui potrei anche diventare un etero
curioso.’’
‘’
Sono uno studente anch’io ‘’
ringhiò Gilbert, mentre armeggiava con la caffetteria del
campus. Insomma, non aveva potuto bere la sua birra quotidiana quel
giorno. E aveva bisogno di forze, se voleva riuscire a scappare veloce
dal russo psicotico. Tra poco, doveva avere una lezione con lui. Che
bella cosa…
‘’ Finiscila di maltrattarmi, Gil -
replicò secca la caffettiera elettronica – Non ci
posso far niente, hanno già finito tutto! Torna
più tardi!’’
‘’ Ma non posso – fu la risposta
dell’albino, che non si stupì nemmeno un
po’ dall’aver sentito un oggetto parlargli
– Se quello mi becca, per me e i miei cinque metri
è finita.’’
‘’ Esagerato. Il signor Braginski non è
poi così cattivo. E’ lui che mi pulisce tutte le
mattine.’’
‘’ Ho capito, il premio Nobel per la pace lo diamo
a lui. L’hanno dato a Putin, perché non pure a
lui?’’
‘’ A proposito… è proprio lui
dietro di te?’’
‘’ Dove?’’
A quella
scenetta, Oliver si morse un labbro per non mettersi a ridere, preda di
un’ilarità che non provava dai tempi di Camera
Caffè. Quel tipo era uno spasso! Oltre alla parlatina
sciolta, aveva un corpo che lasciava senza fiato. Senza contare che la
caffettiera doveva essere dotata di una santa pazienza, per parlare con
lui senza…
LA CAFFETTIERA GLI AVEVA PARLATO?!!!
Il principe smise di ridere subito. Parlare con gli oggetti
elettronici… questo non gli suonava nuovo. Non
c’era una squinzia dai capelli rossi che aveva lo stesso
potere? Si, era una delle amiche di sua madre, una delle precedenti
Guardiane… com’è che si chiamava?
Wanda? Wyla? Will! Il suo nome era Will.
Ed era una Guardiana…
Il principe ghignò. Alla fine, l’Oracolo si era
deciso a scegliere qualcuno per contrastarlo. E se c’erano
altre quattro persone interessanti come l’albino, Oliver si
poteva ritenere più che soddisfatto.
‘’ E’ così ignaro…
scommetto che è il nuovo guardiano del Cuore.
Mhm… è più figo di
quell’altra. E potrebbe darmi più problemi.
Uh… ucciderlo sarebbe un peccato. Io voglio averlo qui a
palazzo. Così gli farò apprezzare la mia cucina.
E senza di lui, gli altri avranno più problemi contro di me.
Che bellezza, ho finalmente trovato qualcosa da fare! Farò
rapire il nuovo guardiano del Cuore di Kandrakar!’’
In quel momento, una guardia entrò trafelata.
‘’ Altezza, abbiamo catturato una spia nelle
cucine. Tentava di distruggere Il mio
mondo in cucina, Cotto
e mangiato e I
menù di Benedetta. ‘’
Oliver sbiancò. Tutto, ma non i suoi tesori.
‘’ Mica ci è riuscita,
vero?’’
‘’ No, principe. L’abbiamo fermata in
tempo… anche perché ha fatto un indigestione dopo
aver mangiato una torta che i cuochi avevano lasciato a
raffreddare.’’ ‘’ Niente
veleno?’’
‘’ Ehm… no.’’
‘’ Uhm… si vede che era per me - disse
l’usurpatore, dopo aver scrollato le spalle –
Almeno sapete chi è?’’
‘’ Uhm… no. L’ho subito
spedita nelle segrete.’’
‘’ Ma davvero… - lo
sguardo del principe avrebbe fatto scappare chiunque fosse stato dotato
di un quoziente intellettivo nella norma. Purtroppo, non era quello il
caso – Avrei voluto parlarci prima io… ma,
dopotutto, hai fatto solo il tuo dovere. Per ricompensarti, vorresti un
cupcake?’’
Terra
The Silver Dragon
‘’
Si chiama Ludwig, e si è trasferito da poco dalla Germania.
E’ molto carino. E forte. E gentile. Spero che mamma non lo
tratti come gli altri, nessuno è rimasto con lei
più di un mese. Ve…
forse lo dovrei invitare a cena. Non l’ho nemmeno ringraziato
per stamattina. Ve… inoltre,
sono sicuro che anche al fratellone piacerà. Questo non lo
mangi?’’
Il nuovo guardiano dell’aria era logorroico. Parlava troppo,
a ruota libera, senza prendere fiato un attimo e senza dare la
possibilità a Kiku di proferire parola. O almeno di
rifilargli da subito la Mappa dei Portali.
Era da un’ora che il giovane guerriero cercava di parlare, ma
l’italiano continuava a rimpinzarlo di cibo per scusarsi di
averlo, sue testuali parole, schiacciato
come l’impasto della pizza.
Cosa diamine era la pizza, comunque?
Yao, il proprietario del The Silver Dragon, lo guardava con espressione
compassionevole, mentre porta i piatti al loro tavolo, posto discreto
ben lontano da sguardi poco graditi. Evidentemente, non era la prima
volta che Vargas portava qualcuno e lo faceva rimpinzare fino allo
sfinimento. Ma poi, i soldi dove li trovava?
Kiku sospirò. Come avrebbe fatto a rintracciare gli altri
quattro prescelti? Già il caso gli aveva fatto incontrare il
custode del potere dell’aria, ma gli altri? E avrebbero
accettato la loro sacra missione? O l’avrebbero preso per un
povero mentecatto? Mangiò un altro involtino primavera,
senza accorgersi, nel suo profondo stato di sconforto paragonabile solo
alla voglia di vivere di Lana del Rey, che il Cuore di Kandrakar
custodito in una tasca della sua giacca, si era illuminato.
Se non ci pensava lui, questa fiction ci avrebbe messo venticinque
capitoli solo per far incontrare le speranze
del Metamondo.
Fu un susseguirsi di casualità: Francis, di fronte alla
prospettiva di dover mangiare l’intruglio preparato dal suo
coinquilino (ora capiva perché era stato cacciato), aveva
preferito andarsene alla chetichella al ristorante più
vicino al campus e più economico, alias The Silver Dragons.
Gilbert si era dato alla macchia, dopo che era stato quasi scoperto dal
rettore Braginski. E per non farsi trovare (quello lì aveva
occhi dappertutto. Ma proprio dappertutto, sembrava uscito dal film
Inception) , si era rifugiato nelle cucine del medesimo ristorante,
dove era stato cacciato dalla cuoca e si era ritrovato nella sala
principale.
Romano e Antonio… il loro era il caso più
particolare. Dopo la giornataccia avuta e dopo che Sylla gli aveva dato
la colpa dell’improvviso fuoco che si era acceso sui suoi
capelli (e così era venuto fuori che non il prof non era
neppure biondo naturale) , l’italiano aveva solo voglia di
mandare affanculo il mondo intero. Del canto suo, lo spagnolo si
sentiva animato da un improvviso coraggio che lo spingeva a non mollare
la pred… ehm… il ragazzo.
Così, gli aveva proposto, prima dell’inizio della
lezione seguente con un nuovo prof, un certo Eseban Bosque, di mangiare
qualcosa insieme per farlo calmare e ritrovare un po’ di
pace, evitando così di insultare l’innocente
professore che sarebbe venuto da loro dopo.
‘’ Se offri tu, stronzo, mi va
bene.’’
E Antonio era al settimo cielo per avergli fatto accettare quel
quasi-mezzo appuntamento. Non gli stava andando poi tanto male la
giornata.
Alla fine, tutti e cinque si erano ritrovati al The Silver Dragon,
medesimo posto e medesimo tavolo.
‘’ Feliciano? E tu che ci fai qui? Non dovresti
stare a lezione?’’
‘’ Ve… se per questo, fratellone, la
stessa cosa lo dovrei dire per te. Ve… lui chi
è?’’
‘’ Mi chiamo Anto…’’
‘’ Antonio?’’
‘’Francis? Anche tu qui?’’
‘’ Mon
ami, da quanto tempo!’’
I due si abbracciarono.
‘’ E’ dalla festa di Gil che non ci si
vede, amigo.
‘’
‘’ Qualcuno stava parlando del Magnifico
me?’’
L’entrata in scena dell’albino sarebbe pure stata
ad effetto, se non fosse stato per la puzza di pesce che
l’accompagnava e per certi crostacei che aveva ancora
attaccati sui pantaloni.
‘’ Gilbert? Che ti è
successo?’’
‘’ Lunga storia, Tonio. Lunga storia. Basta che mi
facciate sedere… ‘’
Kiku si sarebbe messo a piangere. Erano tutti lì. E ora? Che
doveva fare? Non sapeva come attirare l’attenzione su di
sé, erano tutti troppo occupati…
Ancora una volta, intervenne il Cuore a salvare la situazione.
Volò via dalla tasca del guerriero, per posizionarsi davanti
al viso del suo nuovo custode, il quale dopo aver sgranato gli occhi di
fronte a quella mini palla da discoteca luminosa,
esclamò:’’ Ehi! Sono finito a qualche
convegno di Dungeon and Dragons?’’
‘’ Ehm… in realtà –
intervenne finalmente Kiku – Quello sarebbe il Cuore di
Kandrakar. E tu ne saresti il custode?’’
Gilbert alzò un sopracciglio.
‘’ Uhm… scusa, ma tu chi
sei?’’
‘’ Ve… è un mio amico! Si
chiama… come hai detto che ti chiami,
scusa?’’
‘’ Sigh… Kiku
Honda.’’
‘’ Esatto! – esclamò Feliciano
– Lui si chiama Kiku. ‘’
Romano fissò il fratello minore con sguardo truce.
‘’ Ma tu guarda questo… senti, il
fissato dei giochi di ruolo dove l’hai
incontrato?’’
‘’Ve… gli sono caduto
addosso.’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Mi pare normale – intervenne il
guerriero, prima che l’italiano maggiore sbroccasse
– Dato che lui detiene il potere
dell’aria.’’
Romano si morse il labbro.
‘’ Che stronzate spari? La botta in testa che ti ha
dato il demente ti ha fatto diventare il Neil Gaiman dei
poveri?’’
‘’ Mi dispiace interrompere il vostro
idillio… ma di ‘sto coso io che me ne dovrei
fare?’’ chiese il tedesco, che tentava di afferrare
il ciondolo, senza successo. Gli continuava a sfuggire, quasi come se
volesse deriderlo.
‘’ Beh… è tuo. Dovresti
custodirlo e…’’
‘’ Se il demente è il guardiano
dell’aria e sto qui deve custodire un coso fluttuante, noi
tre stronzi chi saremmo?’’ interruppe nuovamente
Romano, indicando sé stesso, Antonio e Francis.
‘’ Ehi, Tonio. E’ lui
l’italiano che ti piace?’’
sussurrò il francese all’amico, il quale
annuì.
‘’ Mon dieu… ‘’
Intanto, Kiku aveva preso coraggio. Doveva fare il suo dovere fino alla
fine. Era pur sempre un Tully… ah no, sbagliato fandom.
‘’ Voi siete coloro che custodiscono i poteri del
fuoco, dell’acqua e della terra. Vi è stata
affidata una missione sacra, siete destinati a grandi cose. Colui che
possiede il Cuore di Kandrakar vi guiderà in battaglie
difficili, dove saranno richiesti dei sacrifici. Dovrete proteggere il
vostro mondo e l’universo da una minaccia che potrebbe
distruggere l’equilibrio e dovrete essere sempre uniti. Il
cuore sarà la vostra illuminata guida e…
‘’
’ Ehi, amico – fece Romano, con le mani sui fianchi
– Spiacente interrompere questo bel discorsetto, ma ti vorrei
far notare che la nostra illuminata
guida se
l’è svignata. ‘’
‘’….’’
‘’ Fratellone – lo rimproverò
Feliciano – Non glielo dovevi dire così. Guarda
come l’hai ridotto.’’
‘’Ah, ora sarebbe colpa mia? Il coglione ha anche
lasciato qua il coso ‘’
Intanto, fuori dal ristorante Gilbert prendeva la via per tornarsene a
casa. Sbadigliò. I fantasy non gli erano mai piaciuti.
Preferiva di gran lunga saghe come Star Wars. E quello lì
sembrava un gran bel po’ tocco. Peccato che avesse lasciato
lì la pallina luminosa. Gli poteva tornare utile la notte
quando doveva aggiornare il suo blog e non voleva che il suo fratellino
lo beccasse.
C’erano cose che il suddetto fratello era meglio che
ignorasse… fino ai cinquant’anni va.
Non voleva compromettere la sua innocenza.
‘’ Beh, è stata una bella giornata. Ho
rivisto Franny e Tonio, ho evitato il russo psicopatico e sono anche
riuscito a non pagare due tazze di caffè. Questa giornata
non potrebbe andare…’’
TUMMM
L’albino
cadde a terra privo di sensi. Riusciva a distinguere a malapena due
voci.
‘’ L’hai
preso?’’
‘’ Mhm… credo di
sì.’’
‘’ E’ lui almeno?’’
‘’ Mi pare di si…’’
‘’ Ti pare solo? Coglione, se non stai attento il
principe ti farà mangiare uno dei suoi
cupcake.’’
‘’Per carità, no!’’
‘’ Prendigli le gambe, e io gli prendo le braccia.
Ci deve essere un portale qua vicino.’’
Gilbert non riuscì a vedere bene i suoi rapitori,
prima di perdere completamente i sensi. Ma seppe una cosa: quello era
il giorno dei cosplayer strani.
Nel prossimo
capitolo di The Guardians…
‘’
Ehi, voi! Non potete tenermi chiuso qui dentro!’’
‘’ Inutile che urli – disse Elizabeta,
ricoperta di terriccio e con una specie di lampadina da minatore sulla
testa – Sono sordi. Invece di fare la donnetta isterica,
aiutami a scavare una galleria. ‘’
‘’ Ehi,
aspettatemi… ‘’
I quattro passarono
tutti di fronte a Yao, che per i primi istanti rimase impietrito.
Insomma, non è certo una cosa da tutti i giorni vederti
sfrecciare davanti un ragazzo trascinato da un ciondolo più
sbrilluccicoso di Edward Cullen, e vedere altri quattro correre come
dei pazzi nella stessa direzione del primo ragazzo.
Tuttavia, ben presto la
sorpresa si tramutò in ben altro, ricordando che Feliciano
da solo aveva consumato ben 200 dollari di cibo. Senza contare quello
che avevano ordinato gli altri. Il conto totale doveva ammontare a 350
dollari.
‘’
EHI! ADESSO CHI PAGA, ARU?!’’
‘’
Lo so che è uno dei Guardiani, quello scelto dal Cuore di
Kandrakar e tutto il resto… ma perché in meno di
mezz’ora di prigionia tutto ciò che è
riuscito a venirmi in mente è stato il suo viso spiaccicato
contro una padella?’’
Intanto, l’albino continuava a sclerare.
‘’ Il Magnifico non può morire
qui!’’
‘’ Se non vuoi morire, perché non usi il
Cuore?’’
‘’ Ehm… mi sa che l’ho
perso.’’
Prossimo
capitolo:
Primi incontri e missioni di salvataggio stile Rambo
Grazie
Immatura per sopportare pazientemente i miei scleri. Minimo
due recensioni per continuare la storia. Volete fare felici due autrici?
|
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Capitolo 5 *** Primi incontri e missioni di salvataggio stile Rambo ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, siamo spacciati
Capitolo
4
Primi incontri e missioni di salvataggio stile Rambo
Meridian
Segrete
Faceva
freddo. Ed era umido. Qualcuno doveva aver acceso l’aria
condizionata, per poi dimenticare di spegnerla. E magari quello stesso
qualcuno gli
stava tirando una
manica.
‘’ West… mpfh… non
è ancora mezzogiorno! Lasciami dormire altre tre
ore!’’
Quando non doveva frequentare i corsi allo Shelfield, e dopo una notte
passata a fare baldoria ed essere tornato a casa non prima
dell’alba, Gilbert amava dormire fino a orari
indecenti, come
era solito definirli il suo fratellino (che –ino
non era più tanto).
E suddetto fratello non faceva che cercare di svegliarlo prima delle
due del pomeriggio, con tutti i metodi possibili, convenzionali e non.
Come dimenticare la volta in cui lo svegliò con un colpo di
Karate? L’albino
sapeva di non dovergli far vedere Karate Kid!
Altro tiro energico alla sua manica.
Ah, West voleva la guerra? Bene, il Magnifico l’avrebbe
accontentato!
Tentò di dargli un pugno per allontanarlo, ma si
ritrovò sotto il palmo una sostanza viscida, umida e
gelatinosa.
‘’ Ehi, Lud… ancora il gel? Guarda che
così non attirerai mai le ragazze! Kesekese… loro
preferiscono i capelli ribelli, come quelli del sottoscritto! Non
quelli da esattore delle tasse!’’
‘’ Squiikkkk!’’
Aspetta un momento… squik? Suo fratello aveva
appena squittito?
Aprì di scattò gli occhi, e si ritrovò
con un topo a pochi centimetri di distanza dal viso. Un topo che
sembrava uscito dal laboratorio di uno scienziato pazzo, grosso quanto
un bambino di due anni. E lui lo stava accarezzando, nemmeno fosse uno
di quegli scadenti cattivi dei film di 007 col gatto, con un piano
malvagio destinato a fallire miseramente e zero fascino, per non
mettere in ombra il figo protagonista.
Ovviamente di fronte a un coso come
quello, Gilbert agì in maniera controllata e virile.
‘’ EEHHEEKKKK! WEST, DOVE CAZZO SEI?! –
urlò, alzandosi bruscamente e facendo cadere
l’animale a terra – QUESTO LO DEVI FARE FUORI
TU!’’
La bestiolina, più spaventata del ragazzo di fronte a delle
urla che sembravano uscite a Psycho, scappò via,
dileguandosi nell’oscurità della cella. Una volta
calmo, e tornato
ad essere meno schizzato di Norman Bates, si diede
un’occhiata intorno. Era finito in una cella umida, buia e
con le classiche catene appese ai muri. Come unica fonte di luce,
c’era una grata, in alto, ma fuori sembrava che ci fosse in
corso un temporale, e a illuminare di tanto in tanto quella topaia
erano dei fulmini di un curioso colore violetto.
Notò che oltre le sbarre della sua cella, di guardia
c’erano due uomini dalla pelle grigiasta, che avevano una
corporatura simile a quella dei troll di Dungeon and Dragons.
‘’ Ehi voi! Non potete tenermi chiuso qui
dentro!’’
‘’ Inutile che urli – disse Elizabeta,
ricoperta di terriccio e con una specie di lampadina da minatore sulla
testa – Sono mezzi sordi. Invece di fare la donnetta
isterica, aiutami a scavare una galleria.’’
Gilbert la fissò per alcuni istanti, un po’
perché una ragazza uscita improvvisamente da un buco nel
terreno celato da della sottospecie di paglia era uno spettacolo
singolare, un po’ perché nessuno poteva azzardarsi
di fare commenti sulla sua magnificenza.
‘’ Primo, quelle erano urla virili da vero uomo.
Secondo, tu da dove sei uscita?’’
Eliza roteò gli occhi, esasperata.
‘’ Sono sempre stata qui, genio. Eri troppo
occupato a urlare per accorgerti di me. ‘’
Nonostante la ragazza fosse sporca di terreno e di altre sostanze non
meglio identificate da capo a piedi, l’albino notò
che era veramente carina. Certo, con quel camicione verde sembrava
uscita dal remake di Conan il Barbaro, ma almeno non aveva la pelle
color zombie come le guardie di fronte alla cella.
‘’ Ma come stai scavando? Con un
cucchiaino?’’ chiese, ironico. Non sapeva come ci
fosse finito in quella situazione, ma era abbastanza sicuro di trovarsi
in qualche strana convention di cosplayer. Però doveva
ammettere che i
nerd ci sapevano fare con l’organizzazione.
‘’ Un che? – domandò Eliza,
guardandolo storto – Non ho bisogno di nessuno strano
aggeggio. Io scavo con le mani, come i veri
uomini.’’
‘’ Beh, certo… se lo dici tu, ci credo.
Guarda, io alle due dovrei stare a casa, potresti darti una mossa? Non
vorrei che mio fratello chiamasse l’esercito per cercarmi.
E’ un po’ apprensivo.’’
La donna lo guardò in cagnesco, e biascicò un
‘’ Io non prendo ordini da te, donnicciola. Io non
urlo di fronte a degli innocui topini. Hai visto cos’hai
fatto? L’hai spaventato!’’
‘’ Ah, io avrei spaventato lui? Non so dove tu
viva, ma da me i topi non sono più grandi di una pallina da
tennis.’’
‘’ Pallina da tennis?’’
‘’ Lascia perdere , guarda – certo che
quella tipa si stava proprio applicando nel suo ruolo.
Chissà quanto la pagavano -
Solo, non faresti prima a cercare il passaggio
segreto?’’
‘’ Passaggio segreto? Qui non
c’è nessun passaggio segreto!’’
L’albino sbuffò. Principiante, era evidente che
non aveva mai giocato a roba come Ars Magica (non che
l’avesse fatto lui, ovviamente! Era solo un vecchio
passatempo di suo fratello quando era più piccolo e
puccioso).
Si sgranchì le braccia, ed
esclamò:’’Pivellina, lascia fare al
magnifico Gil. Ti farò vedere una vera
magia!’’
‘’ Pivellina a chi?!’’
replicò piccata Elizabeta, che in qualità di capo
dei ribelli non tollerava una tale mancanza di rispetto nei suoi
confronti. Tuttavia, vedereGilbert armeggiare vicino al muro,
mormorando un ho
visto il film, deve essere sicuramente qui, la
fece sorridere malignamente.
Mentre quell’idiota cercava un fantomatico passaggio segreto,
lei avrebbe continuato a scavare il suo tunnel, che le avrebbe permesso
di tornare dai suoi uomini. Certo, avrebbe tralasciato certi dettagli
della sua missione. Tipo, che era stata catturata per aver mangiato una
torta preparata per il principe con una dose di lassativi che avrebbe
steso anche un elefante. No, quello era meglio se non lo diceva. Vlad
l’avrebbe sputtanata a vita.
‘’ Ho resistito – mormorò
distrattamente, riprendendo il suo lavoro – Il mio corpo ha
combattuto e
ha vinto. Son un vero uomo, al contrario di quel vampiro
dei miei stivali. E poi non possono certo biasimarmi, sono due
settimane che non mangio qualcosa di decente, anche i veri uomini hanno
bisogno di energie per caricarsi. Sono
…’’
‘’ EUREKA!’’ esclamò
Gilbert, saltellando e facendo il segno della vittoria in direzione
della donna.
Eliza si voltò nella sua direzione, e sgranò gli
occhi.
‘’ Visto? Il Magnifico ha sempre ragione,
miscredente!’’ fece canzonatorio lui, indicando un
corridoio buio apertosi dopo che accidentalmente aveva premuto due
mattoni insieme.
Il capo dei ribelli si grattò la testa, pensierosa. Tante
volte lei era finita nelle segrete, ma quel passaggio non lo aveva mai
trovato. Quel pivellino era la prima volta che lo vedeva da quelle
parti, e riusciva a trovare una via di fuga senza neppure sporcarsi le
mani?
Già lo odiava con tutta se stessa.
‘’ Perché mi guardi in quel modo? Sono
meraviglioso, vero?’’
‘’ Ah, chiudi il becco ‘’
biascicò lei, mentre con le mani si faceva forza per uscire
dalla buca che aveva scavato.
‘’ Qualcuno qui è
geloso?’’ disse a mo’ di presa in giro
Gilbert, nella sua tipica posa da te
l’ho detto che sono un figo straordinario. Una
posa che fece venir voglia alla ragazza di tirargli addosso tutto il
terriccio che aveva scavato fino a quel momento.
‘’ Gelosa di una femminuccia che urla per degli
animaletti innocui? Questa è bella –
replicò, mentre entrava nel tunnel buio,
poggiando una mano sulla parete per riuscire ad orientarsi –
Tu stammi dietro, ragazzino. Orientarsi non sarà facile.
‘’
‘’ Ragazzino a chi?’’
‘’ Vedi qualcun altro qui?’’
‘’ No, solo una nevrotica di prima categoria.
‘’
‘’ La nevrotica ti può spedire a calci
in culo all’altro mondo – sibilò Eliza
– Ora, se hai smesso di comportarti come un bambino,
andiamocene. Ho cose più importanti da fare.
‘’
‘’ Beh, anch’io. Te l’ho detto,
ho un fratello un tantino apprensivo.’’
‘’ Si, certo… ‘’
Insieme, cominciarono ad addentrarsi per il misterioso passaggio, senza
una luce che potesse guidarli e costretti a servirsi del tatto.
‘’ A proposito, io mi chiamo Gilbert. E
tu?’’
‘’ Che ti importa del mio
nome?’’
‘’ Beh, non posso certo continuare a chiamare
nevrotica, no?’’
‘’ Tsk… mi chiamo Elizabeta. Azzardati a
chiamarmi nevrotica e io…’’
‘’ Si, si… mi spedisci
all’altro mondo a calci in culo –
l’anticipò il ragazzo – Di solito le
ragazze vorrebbero spedirmi direttamente nei loro letti.
‘’
‘’ Devono essere proprio disperate… un
avvertimento per te, tieni le mani lontane dal mio
sedere!’’
‘’ Non mi sognerei di toccarti, donna! Non hai
niente di apprezzabile!’’
‘’ Oh, giuro su Kandrakar che quando saremo fuori
di qui ti pesterò a sangue. Sei l’essere
più irritante che abbia mai conosciuto. Sei persino
più irritante di Vlad. ‘’
Gilbert inclinò appena la testa.
‘’ Kandrakar? E’ buffo, sai. Un tipo oggi
mi ha detto che dovrei custodire un amuleto speciale… mi
pare che l’abbia chiamato Cuore di Kandrakar
…’’
Elizabeta si fermò improvvisamente.
‘’ Ouch. Che c’è, hai trovato
qualche scheletro davanti a noi?’’
Lei si girò lentamente.
‘’ Cuore di Kandrakar, hai
detto?’’
‘’ Beh, si.’’
‘’ Io e te dobbiamo seriamente parlare. Subito
‘’ disse, con un tono che non ammetteva repliche.
Gilbert non lo sapeva, ma aveva appena messo in moto gli eventi che
avrebbero portato Meridian a liberarsi di Oliver.
Heatherfield
The Silver Dragon
‘’
Mhm… vuoi un altro bicchiere
d’acqua?’’ chiese Feliciano al suo nuovo
amico, mentre Kiku era preda dello sconforto più totale.
Aveva trovato i prescelti, il destino li aveva fatti riunire tutti
nello stesso posto… ma prima ancora che potesse informali
correttamente sui loro poteri e sulla loro sacra missione, il custode
del Cuore, colui che li avrebbe dovuti guidare nelle loro future
battaglie, era sparito nel nulla.
‘’ Idiota, non vedi com’è
ridotto? – intervenne brusco Romano, seduto a fianco del
guerriero alieno – Altro che acqua, qui ci vuole qualcosa di
forte! Deve bere del chinotto, ma chinotto italiano doc , non le merde
che vendono ai ristoranti.’’
‘’ Ehm… posso anche farne a meno. Io non
sono abituato a bere ‘’ fu la pacata risposta
dell’altro, che si guadagnò un’occhiata
scettica da parte dell’italiano.
‘’ Ma davvero? Beh, mi sa che tra poco comincerai
anche tu.’’
‘’ Perché? ‘’ chiese
il giovane, fissando il guardiano del fuoco. Predire il futuro era
forse uno dei suoi poteri? Credeva che quello fosse una prerogativa dei
guardiani dell’aria e dell’acqua! Ora che ci
pensava, i guardiani del fuoco non erano rinomati per la loro telepatia?
Romano stava per rispondere, quando fu interrotto da
un’esclamazione di gioia di Antonio.
‘’ Yahoooo! Ci sono riuscito, Franny. Hai
visto?’’
‘’ Oh, mon
ami… è proprio vero che hai il pollice
verde.’’
Kiku si sbatté una mano sulla fronte, mentre Romano
biascicò un idioti in
direzione di Antonio e Francis, seduti al tavolo di fronte al loro.
I due avevano deciso, una volta sentita la storia di Kiku, di provare
se avessero realmente ricevuto dei poteri megacosmicogalattici.
Per cui, il francese aveva provato a muovere l’acqua
contenuta nella brocca, col risultato però di aver
ghiacciato non solo il contenuto di suddetta brocca, ma anche quello
dei bicchieri degli altri.
E l’ispanico… aveva fatto crescere tutte le piante
del ristorante, esagerando con le proporzioni.
Ora il The Silver Dragon era una piccola giungla. Non tutto, per
fortuna. Solo dov’erano loro. Non essendo trasformato, il
ragazzo non poteva utilizzare tutti i suoi poteri.
Grazie a Dio! Il guerriero non osava immaginare cosa sarebbe stato
capace di fare, nel caso in cui fosse stato nel pieno delle sue
capacità.
‘’ Vogliamo fare un altro
esperimento?’’ chiese raggiante Antonio.
‘’ Quale, Tonio?’’
‘’ E se provassimo a combinare i nostri
poteri?’’
Kiku a quella proposta sbiancò, e il guardiano del fuoco
sbuffando disse:’’ Vabbè, addio. Questo
ristorante è spacciato. Meglio
se ce ne andiamo, almeno Yao non pretenderà che noi paghiamo
i loro danni. ‘’
Intanto, incurante del casino che stavano facendo Francis e Antonio,
Feliciano era stato attirato dalla luce del Cuore di Kandrakar,
abbandonato dal suo legittimo proprietario a mezz’aria. Anche
se era un oggetto, sembrava essersi offeso.
"
Visto che Gilbert non c'è, potrei prenderlo per un po' io
questo ciondolo luccicant..."
Pessima idea. Non appena lo mise al collo il suddetto ciondolo si
animò, sollevandolo a pochi centimetri da terra e facendolo
sfrecciare attraverso la cucina del Silver Dragon, agganciando per la
strada un paio di mestoli.
" Ridammeli immediatamente, aru!"
"Ma perché sempre a me?" pensò
sconsolato Feliciano, mentre il ciondolo
lo trascinava attraverso il traffico, in direzione
dell'università.
Tutta la scena si era svolta sotto lo sguardo stupefatto dei tre
guardiani e di Kiku, che cominciò a sentire un leggero
pizzicore al petto. Che gli stesse venendo un infarto?
Considerati i soggetti con cui aveva a che fare…
sì, era molto probabile.
Il primo a riprendersi, fu Romano.
‘’ CAZZO STA FACENDO QUEL
DEMENTE?’’
‘’ Ehm… non credo che sia colpa sua
– biascicò debolmente Kiku, di fronte alla furia
dell’italiano. Era il degno custode del fuoco, poco ma sicuro
– Il Cuore starà cercando di rintracciare il suo
legittimo padrone. Vostro fratello è rimasto coinvolto
casualmente.’’
‘’ CASUALMENTE ‘STA MINCHIA. E’
PEGGIO DI DETECTIVE CONAN QUI!’’
‘’ Chi?’’
‘’ Non lo nominare – lo ammonì
il guardiano, questa volta a voce bassa – Quello porta una
sfiga assurda. ‘’
‘’ Ma… ma se l’hai fatto
tu.’’
‘’ Circostanze spiacevoli… Intanto, noi
dobbiamo andare. Non oso pensare a dove possa finire Feli. Con la
fortuna che ha, potrebbe finire addosso a quello psicopatico di
Braginski. Andiamo!’’esclamò il giovane,
prendendo la stessa strada fatta dal minore, attraversando le cucine
sotto lo sguardo basito del proprietario.
‘’ Subito, Lovi!’’ disse lo
spagnolo, seguendo a ruota l’altro.
‘’ Non vorrai lasciarmi qui,
Tonio!’’
‘’ Ehi, aspettatemi…
‘’
I quattro passarono tutti di fronte a Yao, che per i primi istanti
rimase impietrito. Insomma, non è certo una cosa da tutti i
giorni vederti sfrecciare davanti un ragazzo trascinato da un ciondolo
più sbrilluccicoso di una winx , e vedere altri quattro
correre come dei pazzi nella stessa direzione del primo ragazzo.
Tuttavia, ben presto la sorpresa si tramutò in ben altro,
ricordando che Feliciano da solo aveva consumato ben 200 dollari di
cibo. Senza contare quello che avevano ordinato gli altri. Il conto
totale doveva ammontare a 350 dollari.
‘’ EHI! ADESSO CHI PAGA, ARU?!’’
*
Romano era
veloce. Complici i suoi poteri e una certa abilità naturale
nella corsa, con Kiku che gli si era aggrappato alle spalle riusciva a
stare dietro a Feliciano e al ciondolo impazzito.
E dire che sua madre si lamentava sempre che non faceva mai movimento!
‘’ Ehi, demente – urlò,
rivolto al fratello – Ferma quel coso!’’
‘’ Ve… come?
Non ci riesco!’’
‘’ Che ne so! Promettigli qualche cazzata! Tipo che
lo porterai al cinema o cose così. Inventati qualche palla,
andiamo!’’
‘’ Dolce Xin Jing!’’
mormorò Kiku, sentendo tutto il cibo che aveva mangiato
lottare con il suo stomaco per risalire.
Era peggio di un giro sulle montagne russe.
Intanto, Francis e Antonio erano rimasti parecchi metri indietro
rispetto agli altri. Anche se li avevano persi di vista, si facevano
guidare dalle scie di fumo che aveva lasciato Romano.
‘’ Ehm… Tonio
’’ fece a un certo punto il francese, toccando una
spalla dell’amico. Il ragazzo lo
fissò, sorpreso.
‘’ Si?’’
‘’ Dovresti fare qualcosa per …quelle
‘’ gli disse l’altro, indicando le
impronte lasciate dall’altro sull’asfalto. E aveva
solo camminato.
‘’ Ma non era nemmeno cemento
fresco!’’
‘’ Sei tu il guardiano della terra, io sono solo un
innocente spettatore.’’
‘’ E adesso come faccio? Non posso certo
distruggere tutta la strada fino a… ovunque stiano andando
Lovi e suo fratello.’’
‘’ Oh, per questo non vedo problemi –
sorrise Francis – C’è una cosa che ho
sempre desiderato fare.’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Taxi!’’ esclamò,
fermandone uno che passava in quel momento, non senza
difficoltà per via del percorso accidentato creato
involontariamente da Antonio.
‘’ Segua quella scia di fumo!’’
‘’ Sul serio? Franny, mi
deludi.’’
‘’ Perché? – intervenne il
conducente – Non sapete quante volte ho desiderato farlo
io.’’
‘’ Di bene in
meglio…’’
L’inseguimento, tipico dei migliori film thriller (o dei
peggiori, a detta dello spagnolo), riscontrò certe
difficoltà dovute al casino che i due italiani si stavano
lasciando dietro.
Era un percorso ad ostacoli degno delle Olimpiadi, e più
volte, a causa delle svolte improvvise, Antonio
sentì di dover vomitare.
‘’ Si fermi!’’
esclamò, quando vide Romano e Kiku fermi di fronte allo
Shielfield.
‘’ Di già? Io mi stavo divertendo
‘’ borbottò l’autista, deluso.
‘’ Ci scusi… grazie del
passaggio.’’
‘’ Ehi, ma chi paga?’’
‘’ Lui ‘’ disse
l’ispanico, indicando l’amico. Francis aveva avuto
l’idea di prendere il taxi, e lui ora doveva pagare.
‘’ Tonio!’’
‘’ Ehi, non sono io che volevo rivivere un film di
007!’’
Uscì subito, non volendo rimanere su quella trappola su
quattro ruote un minuto di più, lasciando il francese a
discute sul prezzo della corsa.
Raggiunse l’italiano, che stava riprendendo fiato.
‘’ Cazzo… quanto
è veloce – ansimò, asciugandosi il
sudore dalla fronte. Antonio lo trovava dannatamente sexy anche in
quelle condizioni – Ma quel coso ha il
turbo?’’
‘’ Sta solo cercando di tornare da suo proprietario
– intervenne Kiku, bianco come un cadavere – E sta
facendo la stessa strada che ha fatto lui. ‘’
‘’ Che cazzo… ma quel crucco proprio qui
doveva tornare?’’
‘’ Ma tuo fratello
dov’è?’’ chiese Antonio,
guardandosi intorno.
‘’ Il Cuore di Kandrakar l’ha portato
verso quell’edificio ‘’ intervenne il
guerriero alieno, indicando la biblioteca.
Il guardiano della terra inarcò le sopracciglia.
‘’ Gil in biblioteca? O ha incontrato una ragazza,
o è stato rapito.’’
‘’ Bella fiducia che hai nel tuo amico
‘’ commentò Romano, sgranchiendosi le
ossa delle braccia.
Con meno filosofia rispose Kiku:’’ Rapito? Il
guardiano del cuore è stato rapito? Santa Kandrakar, cosa
dirò alla mia maestra? Mi rinchiuderà per mesi
alla Torre delle Nebbie! ‘’
‘’ Amico, calmati. Era per scherzare
‘’ provò a calmarlo Antonio, mentre
l’alieno cadeva sempre di più nello sconforto.
Come aveva potuto permettere che succedesse una cosa simile? Forse
Oliver era venuto a conoscenza dell’esistenza dei nuovi
guardiani? Che il cielo li aiuti, allora!
‘’ Uff… ce l’ho fatta. Porquoi siete
ancora qui?’’
‘’ Franny, hai pagato l’autista?''
‘’ Ehm… non esattamente –
rispose il francese, con fare evasivo – Non avevo molti soldi
con me, mon
ami.’’
Gli altri lo fissarono, straniti.
‘’ E come hai fatto a convincerlo a lasciarti
andare?’’
‘’ Quello? E’ una storia
divertente… in pratica l’ho convinto a venire
domani al campus a chiedere i venti dollari della corsa a
un’altra persona. ‘’
Kiku fissò il francese con espressione di disappunto.
‘’ I sacri poteri concessi da Kandrakar…
usati in questo modo! Oh, la mia maestra Luba me la farà
pagare.’’
‘’ Ma chi cazzo è ‘sta
Luba?’’
Antonio scrollò le spalle.
‘’ Che ne dite di andare in biblioteca? Magari
troviamo anche Gil. ‘’
‘’ Ve…. – pigolò
Feliciano, zoppicando verso di loro – Lui non
c’era. Ma ho trovato una specie di
portale…’’
‘’ Portale?’’
‘’ E tu adesso arrivi,
demente?’’
Non era certo colpa di Feliciano se per separarsi dal Cuore di
Kandrakar doveva andare a sbattere contro quasi tutti gli scaffali
della biblioteca del campus.
‘’ Ve… scusa,
fratellone.’’
‘’ C’è un portale…
un portale si è aperto qui…’’
‘’ Ve … Kiku
cos’ha?’’
‘’ Esaurimento nervoso – rispose Romano
– Gli passerà, vedrai. Basta fargli bere qualche
goccio di vino italiano.’’
‘’ Meglio la sangria.’’
‘’ Guardiani – esclamò il
poveretto, ancora con la faccia da mezzo morto – Non sono io
il problema, ora! Qui è stato aperto un Portale,
e… a proposito, e il Cuore?’’
‘’ Il ciondolo sbrillucicoso? – chiese
Feliciano – Oh, quello è andato oltre il Portale.
Ehm… Kiku?’’
Era inutile continuare a parlargli: il loro maestro/tuttofare/aiuto
spirituale mandato da Kandrakar era svenuto.
Meridian
Passaggio segreto
Stavano
procedendo alla cieca, orientandosi a fatica nel buio. Più
volte Gilbert aveva sentito qualcosa salirgli lungo la gamba, ma molto
virilmente aveva deciso di ignorarlo.
Dopotutto, niente lì era reale. Era una farsa di qualche
fiera di nerd, in cui lui era stato coinvolto da dei tipi che avevano
un disperato bisogno di visitatori. Anche se doveva ammettere che il
trasporto con cui recitavano era da Oscar.
Quella ragazza, Eliza… accidenti se era brava! In un
videogioco di ruolo, lei sarebbe stata sicuramente il personaggio
secondario che faceva da informatore per quel gran gnocco del
protagonista.
Quasi ci credeva alla storia di Kandrakar. Solo quasi, però.
Era troppo magnificamente geniale per credere a stupidaggini del genere.
‘’ Vediamo se ho
capito…’’
‘’ E sarebbe anche ora! E’ la terza volta
che ti ho ripetuto tutto!’’
‘’ Mi trovo nel Metamondo…e la magia qui
è regolata da una specie di lampadina ambulante, la Luce di
Meridian. Suddetta Luce è sempre l’ultimo figlio
del re e della regina, a cui è anche destinato il trono. Ai
fratelli maggiori non resta che rosicare.’’
‘’ Non so cosa sia una lampadina – fece
Elizabeta, tastando le pareti e calciando un oggetto tondo che, visto
il luogo in cui si trovavano, poteva essere un teschio umano. Uhm,
tutto nella norma insomma – Ma fino a qui non hai detto
idiozie.’’
‘’ Sono il Magnifico, donna. Ho una mente
eccezionale.’’
‘’ Seh, certo…’’
‘’ Comunque, attualmente c’è
un tiranno con la mania di Master Chef e Benedetta Parodi che, non
avendo i poteri da Luce di Meridian, non solo non riesce a regolare la
magia di questo mondo, ma l’ha anche prosciugata tutta.
Insomma, adesso siete a secco.’’
‘’ La mania della cucina è una cosa
della famiglia reale. Oliver l’ha portata a livelli
inenarrabili.’’
‘’ Manie di famiglia a parte… Per
cercare di far fuori lo schizzato, ci sarebbe bisogno
dell’intervento di cinque squinzie in minigonna, mandate
dall’Oracolo, un tipo che si troverebbe in una fortezza al
centro dell’universo… e tu credi che io sia
una… Guardiana...
perché ho detto che teoricamente dovrei custodire il Cuore
di Kandrakar. Ma sai, purtroppo ci sono cinque metri che dimostrano che
io sono un magnifico uomo.’’
La donna sbuffò.
Possibile che le doveva capitare un tale megalomane? Quasi stava
rimpiangendo Vlad.
‘’ Anche ai piani alti ogni tanto sbagliano. Magari
le nuove Guardiane devono ancora nascere e hanno ripiegato su di
te.’’
‘’ Sono un manzo di prima scelta,
donna.’’
‘’ Si, un manzo da vendere al mercato
proprio… ‘’
‘’ Noto una certa ironia.’’
‘’ No, è solo una tua impressione. Ma tu
continua, sono curiosa di vedere quale altra cavolata sparerai.
’’
‘’ Uff… queste Guardiane possiedono il
potere degli elementi. Sono pure eco-friendly, le ragazze. E i loro
poteri dipendono da questo Cuore di Kandrakar, che è una
sorta di caricabatteria. E sto coso lo vorrebbe, con molta
probabilità, anche il principe… per distruggere
la Muraglia, una specie di barriera che isola il Metamondo dagli altri
pianeti e per impedire al pazzoide di scorrazzare indisturbato per
l’universo.’’
‘’ Se dovesse succede – disse in tono
grave il capo dei ribelli – La buona cucina
sparirà per sempre.’’
‘’ Questo meglio che Franny non lo
sappia… Tuttavia, mi è rimasta una sola cosa da
dirti.’’
‘’ Cosa?’’
Silenzio ad effetto, giusto per aumentare la suspance (ah, e poi
dicevano che lui non era un attore nato)
‘’ E’ la storia più assurda
che abbia mai sentito! Andiamo, potevano scegliere Shadowhunters per
fare una convention fantasy. Ma fare una rivisitazione del Trono di
Spade in stile shoujo giapponese… pessima mossa, davvero. Ci
credo che abbiano rapito il Magnifico, altrimenti qui sarebbe stato un
fiasco totale. ‘’
Eliza si portò la mano libera sulla faccia. Se Kandrakar
aveva veramente scelto un idiota simile come suo custode…
prevedeva che come minimo avrebbe fatto saltare in aria tutto il
Metamondo.
‘’ Guarda che è tutto vero. Non siamo a
una cocint…converso… convention o come diavolo si
chiama. Questo è il palazzo reale, non sei nel tuo mondo di
origine, e non so neppure se usciremo interi da questo posto (anche
perché tutte le ossa che ho calpestato non possono essere
quelle dei topi che si sono suicidati, piuttosto che mangiare le
schifezze che Oliver preparava apposta per loro). E tu, volente o meno,
sei il custode del Cuore di Kandrakar.’’
Gilbert ghignò.
‘’ Certo, come no. Hai detto che sono il custode
del Cuore, giusto? Allora sono anch’io un caricabatteria
vivente. Ergo, dovrei illuminarmi o produrre energia elettrica a
gogò. Niente di più assurdo
…’’
‘’ Dei, prendetevelo ora ‘’
pensò il capo dei ribelli, sentendosi le mani formicolare
per la voglia di picchiare l’albino dietro di lei.
Il percorso si stava facendo più accidentato, varie volte
aveva rischiato di inciampare, e doveva ringraziare il buio per non
aver visto in cosa era incappata.
Anche perché le urla isteriche di Gilbert per una seconda
volta non le avrebbe rette.
Tuttavia, mentre l’altro continuava a blaterare, si accese
una tenue luce rosa. Più Gilbert parlava, più
suddetta luce aumentava, illuminando il passaggio davanti ai due.
Eliza si voltò… e rise fino alle lacrime quando
vive l’albino circondato da un'aura rosa confetto che si
stava espandendo, contribuendo ad illuminare il tunnel e i suoi
simpatici ospiti… ossia, scheletri vestiti da hippie che
facevano il segno della pace e ossa degli animaletti domestici di
Oliver che avevano tentato di scappare dal principe.
‘’ O mio Dio… tu sì che sei
un vero uomo, eh? Il rosa…mhp… ti
dona… ‘’
‘’ Eh? – in un primo momento, Gilbert non
capì. Gli bastò guardare le sue mani per recepire
la velata ironia di Elizabeta - Cazzo!
Sono davvero diventato una lampadina!’’
‘’ Però, finalmente ti stai rendendo
utile ‘’ commentò la donna, scavalcando
agilmente gli scheletri, seguita a ruota dal guardiano del cuore che,
finalmente, stava cominciando a capire che quella non era tutta una
farsa per un comicon.
‘’ Utile? Sono diventata una lucciola rosa! Rosa
cazzo! ‘’
‘’ Ehi, mica è colpa mia se il colore
del guardiano del Cuore è rosa.
Oh…’’
‘’ Perché hai fatto oh? Non
mi piace quando la gente dice oh all’improvviso.
Vuol sempre dire che c’è qualche
fregatura.’’
‘’ Beh… vicolo cieco – disse
lei, mostrando un muro di mattoni che sbarrava loro la strada
– Lo sapevo che le cose non sono mai così facili.
Sei tu che sei un pivellino.’’
‘’ O. Mein. Gott. Sono troppo figo per morire in
questo buco!’’
‘’
Lo so che è uno dei Guardiani, quello scelto dal Cuore di
Kandrakar e tutto il resto… ma perché in meno di
mezz’ora di prigionia tutto ciò che è
riuscito a venirmi in mente è stato il suo viso spiaccicato
contro una padella?’’
Intanto,
l’albino continuava a sclerare.
‘’ Il Magnifico non può morire
qui!’’
‘’ Se non vuoi morire, perché non usi il
Cuore?’’
‘’ Ehm… mi sa che l’ho
perso.’’
Elizabeta ebbe un tic nervoso all’occhio destro.
‘’ Fammi capire… tu avresti perso uno
degli oggetti più preziosi
dell’universo?’’
‘’ Però, l’hai presa bene
‘’ la buttò sul ridere
l’albino, mentre si sentiva sudare freddo. Era una sua
impressione, o lì la temperatura era scesa?
‘’ Presa bene, dici? BRUTTO IDIOTA! – lo
prese per il colletto, provando a soffocarlo lentamente – HAI
IDEA DEL CASINO CHE HAI FATTO? SE QUEL PAZZO DI OLIVER TROVASSE IL
CUORE, SAREMMO TUTTI FOTTUTI. ALLORA ADDIO METAMONDO, ADDIO KANDRAKAR E
ADDIO A TUTTO L’UNIVERSO.’’
‘’
Mi…stai…soffocando…’’
‘’ ADESSO TI FACCIO DIVENTARE
VIOLA!’’
‘’ Mhm… non… ne …
possiamo parlare?’’
‘’ NO!’’
Dato il concreto rischio di Gilbert di morire prematuramente per mano
del capo dei ribelli, la dea bendata pensò bene che fosse
arrivato il momento di dargli
una mano, se voleva che l’albino arrivasse alla fine della
storia con tutte le ossa al loro posto.
BOOOOOM!
Il muro che si frapponeva fra i due giovani e la libertà
esplose. Alcuni mattoni andarono a finire in testa ad Elizabeta che
istintivamente si portò le mani sulle parti colpite,
lasciando così il collo di Gilbert.
‘’ Wow, che culo! ‘’
‘’ Non ci credo – ora Eliza non aveva
più intenzione di ucciderlo, e guardava estasiata di fronte
a lei, incurante del sangue che le scendeva dalla fronte –
Quello è veramente il Cuore di Kandrakar? E’
più bello di come lo descrive la
leggenda.’’
Il Cuore brillava nell’oscurità, permettendo ai
due di vedere il fossato in cui avrebbero rischiato di cadere se uno
dei due si fosse azzardato a fare un passo.
‘’ Esagerata, alle bancarelle vendono cose
più belle.’’
Il Cuore, incurante dei commenti sarcastici del suo custode,
planò da lui, assorbendo la sua energia e riuscendo
così a
‘’spegnerlo’’. Finalmente non
sembrava più una versione formato extra large di una
lampadina per la notte per i bambini.
‘’ A quanto pare ti ha
riconosciuto.’’
‘’ Uhm…allora?’’
‘’ Ti riconosce come suo legittimo
proprietario.’’
‘’ Fantastico… ma il magnifico ha un
piccolo dubbio… ‘’
‘’ Ma va?’’
‘’ Sto coso come si usa?’’
Capendo le limitate capacità cognitive del suo custode, il
Cuore di Kandrakar decise di darsi una mossa (di nuovo) e di fare tutto
da solo (di nuovo).
Si illuminò, e la sua luce fu talmente forte da costringere
Elizabeta e Gilbert a chiudere gli occhi.
Quando li riaprirono, il capo dei ribelli fu colto da un secondo
attacco di ilarità acuta.
‘’ Oddio… ahahahahahahhahahaha. avevo
ragione, Gilbert. Il rosa ti dona veramente tanto!’’
Nel prossimo
capitolo di The Guardians…
Gilbert la
guardò storto.
‘’ Fammi capire… vorresti lottare contro
il principe schizzato, dandogli un corso di
cucina?’’
‘’ Non esattamente ‘’ fece lei,
stendendo due guardie con un singolo colpo con la padella.
Il tedesco deglutì.
‘’
Maestà – fece un soldato –
Giù avremmo dei problemi.’’
Oliver si allarmò.
‘’ I ribelli hanno trafugato i miei
ricettari?’’
‘’ Ehm… no.’’
‘’ Hanno liber…rapito il mio cuoco di
fiducia?’’
‘’ Nemmeno, vostra altezza. Il Guardiano del cuore
è evaso con l’altra detenuta.’’
Il principe sospirò, rasserenato.
‘’ Tutto qui? E io che mi stavo
preoccupando.’’
Romano esplose.
‘’ IO QUESTA ROBA NON LA VOGLIO METTERE! PER CHI MI
AVETE PRESO, PER ENZO MICCIO?’’
‘’ Hai decisamente un culo più bello di
Enzo Miccio ‘’ commentò estatico
Antonio, che quasi fu incenerito sul posto dall’italiano.
Prossimo
capitolo:
Il crossdressing non piace a tutti: parola di Romano Vargas
Grazie
IMmatura per sopportare pazientemente i miei scleri. Questo
capitolo è la parodia del secondo episodio del cartone
Witch. Nel prossimo capitolo, vedremo la trasformazione del nostro caro
Prussia. E non solo la sua.
Minimo due recensioni per continuare la storia. Volete fare felici due
autrici?
|
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Capitolo 6 *** Il crossdressing non piace a tutti: parola di Romano Vargas ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, siamo spacciati
Capitolo
5
Il
crossdressing non piace a tutti: parola di Romano Vargas
Heatherfield
Sheffield Institute
Biblioteca del
campus
‘’
Che dite, lo svegliamo?’’
‘’ Meglio di no, Feli. Mi sa che questo qui
finirebbe per sclerare di brutto.’’
‘’ Ve…
perché?’’
‘’ Diciamo che siamo in una leggera situazione di
merda.’’
Sentiva delle voci… finalmente era finito in paradiso? No,
erano voci
familiari. Erano le voci delle speranze
di Kandrakar. Seriamente, ma quando l’Oracolo
parlava, prima assumeva
sostanze stupefacenti di qualche tipo? Quei ragazzi erano tutto,
fuorché le
speranze della fortezza di Kandrakar. Se mai ci metteranno piede, minimo un quarto d’ora e
distruggerebbero tutto. Per
una qualche misteriosa grazia divina, Kiku
era ancora vivo, ma non del tutto cosciente. Forse, era
meglio per lui
restare nel mondo dei sogni.
‘’ Mon Dieu…
Gil starebbe dall’altra
parte?’’
‘’ Non lo so, ma il coso sbrilluccicoso
è entrato lì. Ve… per fortuna, sono
riuscito a staccarmi prima che entrasse. Chissà che brutti
mostri ci sono
dall’altra parte.’’
‘’ Ti ci metti pure tu, ora? Non ci sono
mostri… almeno credo.’’
Ah, cosa dovevano sentire le sue povere orecchie! Il venerabile Cuore
di
Kandrakar volgarmente definito come coso
sbrilluccicoso! Che la ninfa Xin Jing perdoni quegli
eretici! Neppure le ex
guardiane erano così irrispettose, verso il Cuore. Certo,
anche loro ne avevano
combinate di cotte e di crude… ma almeno non avevano
distrutto mezza città coi
loro poteri!
‘’ Ve… ma noi che dovremmo
fare?’’
‘’ E che cazzo ne so! Mister Matrix qua ci dovrebbe
dire un paio di cosette.
Tipo, se noi attraversiamo sto coso, mica diventiamo delle margherite
umane?’’
‘’ Perché margherite
umane?’’
‘’ Era una metafora.’’
‘’ Non è che l’ho tanto
capita, Lovi.’’
‘’ Argh… non è che se
passiamo quel coso, ci ritroveremo sfracellati contro
qualcosa? Adesso avete capito?’’
Esagerati… il portale non aveva mai fatto niente di
ché, al massimo un lieve
solletico… e un leggero senso di nausea.
I soliti incidenti per i viaggi dimensionali, niente di eccezionale.
Era il
caso di svegliarsi?
‘’ Ehi, Franny…’’
‘’ Oui, mon
ami?’’
‘’ Non potresti fare uno dei tuoi
trucchi?’’
‘’
Quoi?’’
‘’ Ma sì, non potresti creare
dell’acqua dal nulla?’’
‘’ Sei pazzo, vero?’’
Kiku si ritrovò d’accordo con il guardiano
dell’acqua. Insomma, era un
novellino. Aveva appena scoperto di avere dei poteri, pretendere
già di dover
creare dell’acqua dal nulla… una pazzia, ecco
cos’era!
‘’ Perché? Hai ghiacciato
dell’acqua, ipnotizzato un
autista…’’
‘’ Ipnotizzato non è la parola giusta.
Io dire piuttosto persuaso…’’
‘’ … bastardo, qualunque cosa tu abbia
fatto con quel cazzone di prima, non ci
interessa. Crea della dannata acqua per svegliare questo
qui!’’
‘’ Non ce la
farà – pensò convinto
Kiku – E’ semplicemente
impossibile. Non
è ancora pronto. E’ troppo presto, e non
c’è neppure il Cuore di Kandrakar qui.
Non ce la fa, è fuori questi…
SPLAAASH!
‘’ Wow – fece sorpreso il
francese, mentre teneva a mezz’aria una goccia
d’acqua grande quanto la testa di un neonato – Ce
l’ho fatta davvero!’’
‘’ Franny, poi mi spieghi come hai
fatto.’’
Kiku era fradicio dalla testa ai piedi. Si sentiva come se gli avessero
rovesciato addosso una vasca da bagno. Francis aveva decisamente
esagerato.
‘’ Ve…
ti senti bene?’’ chiese
Feliciano, preoccupato che il suo nuovo amico si fosse beccato, oltre
l’esaurimento nervoso, una polmonite.
‘’ Sì, più o
meno…’’
‘’ Beh -
commentò Romano, un poco in
disparte – Almeno il biondino qui qualcosa di utile la sa
fare.’’
‘’ Lo prendo per un
complimento.’’
Qualcosa non quadrava: perché il pavimento era diventato una
specie di stagno
al coperto?
‘’ Io avrei una domanda: come hai
fatto?’’
‘’ Glielo stavo chiedendo
anch’io!’’ fece Antonio, alzando la mano
come una
scolaretta in classe. O come un pallido tentativo di imitare Hermione
Grenger.
Tentativo miseramente fallito, ovviamente.
‘’ Beh, creare acqua dal nulla era complicato
– rispose il francese, facendo
finire la goccia d’acqua dall’altra parte del
portale, causa gesto avventato.
Per poco non colpiva Romano, che fortunatamente si era abbassato pochi
istanti
prima – Così ho provato a mettere di nuovo in
funzione l’allarme anti incendio.
‘’
Kiku impallidì.
‘’ Non mi dirai
che…’’
Il biondo scosse la testa.
‘’ Non preoccuparti, ho fatto funzionare solo
quelli sopra di te. Anche se
credo di aver leggermente esagerato… ‘’
‘’ Leggermente?’’ fece Romano,
inarcando un sopracciglio. Bastava guardarsi
attorno, per capire che il concetto di leggermente
del francese, andava rivisto.
Il ragazzo sbuffò.
‘’ Non ho rovinato i libri, è questo
l’importante, non? Almeno
il nuovo bibliotecario non dovrà lavorare troppo…
a
proposito, qualcuno l’ha visto?’’
‘’ Ve… non
mi pare.’’
‘’ No, amigo.
‘’
‘’ Scusa, ma del nuovo bibliotecario non frega un
cazzo a nessuno.’’
A fatica, e aiutato da Feliciano, Kiku si rialzò, e
andò verso il Portale. Era
proprio come gliel’aveva descritto la sua maestra, Luba. Era
una squarcio
dimensionale di colore azzurrognolo, grande il doppio di lui. Nessun
dubbio che
potesse trasportarli tutti quanti dall’altra parte, a
Meridian. In quale parte
di Meridian, però, era un mistero.
Fuori dal palazzo reale? Probabile, bastava solo che non li facesse
finire
tutti tra le fauci degli alligatori o altre creature che popolavano il
fossato
attorno al castello.
Nelle cucine? Peggio, il solo odore dei cibi preparati dal principe li
avrebbe
fatti svenire tutti , nello stesso istante.
‘’ Cosa vogliamo fare? – chiese con tono
scocciato Romano – Vogliamo stare
tutta la giornata a fare le belle statuine? Vogliamo o no salvare il
culo a
quell’imbecille?’’
‘’ Lovinito,
sono sicuro che Gil non
ha bisogno del nostro aiuto.’’
L’italiano lo fissò, scettico.
‘’ Certo, è semplicemente finito in un
altro mondo. Ovvio che se la stia
cavando benissimo.’’
‘’ A quest’ora, lo avranno già
liberato – commentò ilare lo spagnolo –
Sa
essere molto persuasivo, molto più di
Franny.’’
‘’ Dì pure che i bastardi
dall’altra parte si saranno rotti le palle di fare da
balie al tuo amico, e lo avranno buttato fuori a calci in
culo.’’
‘’ Ehm… scusate – intervenne
allora Kiku, il cui unico scopo era recuperare
guardiano, Cuore di Kandrakar e chiudere uno dei dodici portali che
minacciavano l’integrità della Muraglia
– Potremmo andare, ora?’’
‘’ Senza un piano?’’ chiese
Romano.
‘’ Ehm… non
proprio.’’
‘’ Vorresti guidare noi quattro Dio solo sa dove?
Perché potremmo anche
ritrovarci nelle fogne, o cose così.’’
‘’ Ehm… in assenza del custode del Cuore
di Kandrakar…’’
‘’ E sei sicuro che troveremo l’idiota
pretenzioso? Non abbiamo più quel coso,
quella specie di cerca persone luccicante.’’
‘’ Se il Cuore ha raggiunto il suo proprietario (e
spero che ce l’abbia fatta),
sicuramente sarà lui a venire da noi.’’
Quelle risposte parvero soddisfare il ragazzo.
‘’ Beh, allora guidaci… va pure tu per
primo, se questo coso ti fa a pezzi,
almeno sapremo se è sicuro per noi o
meno.’’
*
Fatta
eccezione per delle fratture multiple alle
costole che aveva riportato a seguito della caduta di un non meglio
specificato
soggetto su di lui, il primo giorno di lavoro di Matt stava andando
bene. Anche
se era dovuto rimanere in ospedale per un lasso di tempo decisamente
troppo
lungo.
Sperò che, mentre era via, non fosse successo niente. Anche
se doveva
sospettare già qualcosa, quando aveva trovato la porta
aperta. Colpa di
studenti incivili, senz’ombra di dubbio.
Piuttosto che fare da balia al Portale avrebbe preferito cercare la
legittima
Luce di Meridian ed eliminarla, ma quella città era troppo
grande, e lui non
aveva la minima idea di dove cominciare.
Sospirò.
Almeno stando lì, sarebbe rimasto lontano da quello
schizzato del principe. In
fondo, non era male come situazione.
Stava facendo perfettamente il suo dovere… oltretutto, i
comuni studenti non
avrebbero certo scoperto il Portale.
Insomma, chi sarebbe
andato mai a
curiosare nella sezione “
Storia e
Letteratura ‘’ quando ormai c’erano
internet (si era tenuto aggiornato sui
costumi terrestri, lui) e Google su cui poter trovare tutto
ciò di cui si
aveva bisogno?
Le ricerche ormai erano una passeggiata, quasi più nessuno
aveva bisogno di
andare in biblioteca, che al massimo poteva essere un posto di ritrovo
per
coppiette. E lui poteva andarsene quando voleva, tanto nessuno
(tantomeno il
suo momentaneo capo) si sarebbe accorto della sua assenza.
Ah, i vantaggi di passare inosservati.
Purtroppo per lui, non tutti al campus erano così a passo
con le moderne
tecnologie.
‘’ Bloody Hell – biascicò
irritato Arthur, entrando in biblioteca con
una pila di fogli bianchi -
Spero che
almeno qui non avrò altri problemi. ‘’
‘’ Problemi?’’
Quel ragazzo aveva un’aria familiare… dove
l’aveva già visto? Eppure,
sopracciglia spesse come quelle non erano comuni, né sulla
Terra né su
Meridian.
‘’ Un autista idiota ha continuato a pretendere
venti dollari per una corsa che
io non ho mai fatto. E sai il bello? Glieli ho pure dovuti dare, se no
l’idiota
avrebbe pure chiamato la polizia. Da non crederci!’’
Matt inarcò un sopracciglio. Conosceva qualcuno di
altrettanto irritabile come
quel ragazzo. Ma chi…?
‘’ Mi disp…’’
‘’ E poi – continuò il suo
sproloquio l’inglese – Il mio computer si
è rotto. Niente
batteria, è morto. Dovrò portarlo di nuovo da
quella sanguisuga del tecnico. Anche
se a questo punto farei anche prima a comprarmene uno nuovo! E devo
anche fare
quel lavoro per Collins!’’
‘’ Credo che qui abbiamo anche dei computer
che…’’
Ma il biondo non lo lasciava finire. Uhm… seriamente, gli
sembrava troppo
familiare.
‘’ Ho bisogno di alcuni libri. Spero che la sezione
“Storia e Letteratura” non
sia stata chiusa. Damn it, ci vorrebbe solo questa e
staremmo a posto. ‘’
Matt sbiancò. Quell’impiastro
impiccione… Mise
da parte tutti i suoi Ma chi mi
ricorda? , per mettere su la sua miglior maschera da povero
bibliotecario
innocente.
‘’ Mhm… temo che la sezione sia
chiusa.’’
‘’ Cosa? Com’è
possibile?’’
Ci voleva solo che gli urlasse a due centimetri
dall’orecchio. Dannazione, le
sue orecchie erano già messe a dura prova da
quell’esaltato di Oliver. Sopportare
anche le urla di un ragazzino isterico… no grazie, ne poteva
fare
tranquillamente a meno.
‘’ Ci sono stati dei
problemi…’’
‘’ Altri? Ok, cosa diavolo è
successo?’’
‘’ Ecco … deve sapere che …
l’allarme anti incendio ha dei problemi, si attiva
nei momenti meno opportuni e c’è il rischio che
mentre stia consultando dei
libri si possano mettere in funzione. ‘’
Arthur inarcò un sopracciglio, scettico.
No, quella scusa non l’aveva affatto convinto. Ora che ci
pensava, era
veramente pietosa. Era quello il meglio che era riuscito a venir fuori
da lui,
il grande maestro di inganni della corte di Meridian?
‘’ Ah, tutto qui? Lo potevi dire prima, Alfred. Me
ne occupo io.’’
‘’ Alfred? Io mi chiamo Matthew…
aspetta! – esclamò poi, allarmato, vedendo il
giovane dirigersi verso la zona del Portale – In che senso te
ne vuoi occupare
tu?’’
‘’ Con tutti i lavoretti che faccio, qualcosina
l’ho imparata – fu la risposta
del britannico – Portami solo una scala e degli attrezzi, al
resto ci penserò
io.’’
‘’ Ma non ce n’è bisogno
– disse Matt, allontanatosi dalla sua scrivania e
tallonando l’inglese - Abbiamo già chiamato
l’assistenza, tra non molto saranno
qui.’’
‘’ Io non posso perdere altro tempo. Non ho solo lo
stupido programma di
Collins da fare. Quindi, meglio se me ne occupo io. Almeno
risparmierete un po’
di soldi.’’
‘’ Brutto figlio di buona
donna… ‘’
A mali estremi, diceva un detto terrestre, estremi rimedi.
‘’ Mi dispiace, amico – pensò,
mentre si toglieva gli occhiali e si
preparava ad usare i suoi poteri sul ragazzo – Ma
sei un’impiccione
indesiderato. Appena ti girerai, ti metterò a nanna.
Vediamo… due giorni
dovrebbero bastare.’’
‘’ A proposito, sai che mi ricordi una
persona che conosco? Sicuro che non
siete parenti? ’’
Eccola lì, l’occasione giusta per fermare lo
scocciatore.
Tuttavia, successe qualcosa di strano. Non riusciva ad usare
i suoi poteri
su quel ragazzo. Ci provò una, due volte. Ma niente. Tutti i
suoi tentativi
andarono a vuoto.
‘’ Ma che
cazz…?’’
‘’ Ehi, stai
bene?’’
‘’ Ehm…
certamente….’’
Doveva trovare un piano B per mettere fuori gioco quel tipo. E, forse,
lui ne
aveva già uno.
‘’ Scusami… hai detto che sei bravo a
fare vari lavoretti, giusto?’’
Meridian
Cucine del palazzo reale
‘’
Andiamo, ragazzino… così stiamo perdendo solo
tempo!’’ esclamò spazientita Elizabeta,
dopo aver radunato in un solo punto
tutte le pentole della cucina, alla ricerca di quella che le sarebbe
risultata
più utile in battaglia. L’ultima
gliel’avevano sequestrata due mesi prima.
‘’ Tsk, la fai facile, tu. Non sembri uscita da
Dolce&Gabbana ‘’ rispose il
diretto interessato, nascosto in un angolo buio e remoto della cucina.
Era
stato già complicato arrivare fin lì, con lui che
non riusciva a stare in aria
per più di dieci secondi, lamentandosi costantemente di
quanto fosse pesante il
capo dei ribelli, nonostante all’apparenza sembrasse una
piuma.
Ma Elizabeta aveva insistito: era venuto al castello compiere una
missione, e l’avrebbe
portata a termine a qualunque costo. Anche perché non le
andava di rivedere il
sorrisino furbo di Vlad, nel caso fosse tornata senza aver fatto nulla.
‘’ Primo, non ho idea di chi siano questi tizi
– precisò la donna – Secondo,
credi davvero di poter rimanere nascosto là dietro tutto il
tempo?’’
‘’ Sì, quello era il mio piano
donna.’’
Eliza inarcò un sopracciglio.
‘’ Idiota.’’
Davvero, in che altro modo si sarebbe potuto definire quel ragazzo? Non
era un
vero uomo, come lei, poco ma sicuro.
E poi, per com’era conciato…
Al pensiero della divisa da Guardiano di Gilbert,
la giovane dovette
trattenere una risata.
C’era il
concreto rischio che le guardie
li beccassero. Erano stupidi e mezzi sordi, ma c’era un
istinto primordiale a
cui nessuno si poteva sottrarre: i morsi della fame. Nessuno
sopravviveva a lungo ai piatti di
Oliver, neppure i suoi stretti dipendenti. Nessuna sorpresa che le
guardie, di
tanto in tanto, andassero nelle cucine a rimediare ingredienti come
uova o
verdura, giusto per riempirsi lo stomaco prima della temuta pausa
pranzo.
Certo, per non destare sospetti dovevano mangiare la brodaglia che gli
rifilavano, ma almeno non subivano subito gli effetti di quella
poltiglia
informe che mangiavano.
Lei scosse la testa. Non era il momento di perdersi in riflessioni
inutili. Doveva
trovare la sua nuova arma, immediatamente.
‘’ Mhm… vediamo…
questa no, è troppo leggera… neppure questa va
bene, è
troppo pesante… certo, essendo un vero uomo potrei imparare
subito a
maneggiarla, ma non mi conviene rischiare… questa
invece…’’
‘’ Ehi, mezzo uomo…
‘’ la chiamò Gilbert, improvvisamente
allarmato.
‘’ Taci, guardiano dei miei stivali. Non vedi che
sono occupata?’’
‘’ Si, non sono cieco… ma avremmo un
problema.’’
‘’ Ora te ne sei accorto? – chiese
ironica, continuando la sua ricerca –
Smettila di fare la donnicciola, e vieni ad
aiutarmi.’’
‘’ Piuttosto, qualcuno dovrebbe aiutare te,
ragazzina.’’
Finalmente, Eliza alzò lo sguardo, trovandosi a pochi passi
un soldato di
Oliver, con tanto di stemma in bella vista.
Era stata così assolta da non averlo nemmeno sentito
arrivare. Ma andiamo,
quegli idioti facevano sempre un sacco di rumore. Era praticamente
impossibile non
sentirli! Facevano di tutto per palesare la loro presenza, erano
megalomani
quasi quanto il loro capo.
‘’ Uh uh… è stata una fortuna
appisolarsi qui. Ho trovato i due fuggitivi senza
fare alcuno sforzo. Questa deve essere la mia giornata fortunata. E
dicono che
usare la cucina per i propri… pisolini quotidiani non era
una buona idea. ’’
Una luce di comprensione attraversò il viso del capo dei
ribelli.
Ecco, ci doveva essere un’altra spiegazione…
Però dai, a quanti poteva capitare
di incontrare un soldato mentre faceva il suo pisolino in cucina?
A nessuno, ecco. Neppure a Eduard, e tutti sapevano quanto era
sfortunato.
‘’ Allora? – fece il soldato, guardandosi
attorno. Elizabeta approfittò della
sua momentanea distrazione per prendere una delle pentole che
precedentemente
aveva scartato. Sempre meglio di niente, no? –
Dov’è il guardiano? Sono proprio curioso di
vederlo. Il principe ha detto che ha un gran bel
cu…’’
CRASHH!
Il corpo dell’uomo fu percorso da una scarica elettrica di
100 volt, che lo
fece accasciare a terra esamine e coi capelli divenuti improvvisamente
una
brutta imitazione di afro.
Eliza sgranò gli occhi.
‘’ Ma cos… sei stato tu? Come hai
fatto?’’
Gilbert ghignò, soddisfatto del suo provvidenziale
intervento. I capelli gli
erano cresciuti, seppur di poco, e le punte erano colorate di rosa.
Indossava un top fucsia aderente che gli lasciava scoperto
l’addome e le
spalle, abbinato con degli shorts verdi e calze del medesimo colore.
Sulla
schiena, aveva delle esili ali, mentre sul petto c’era il
simbolo del suo
potere, la Quintaessenza. Era un po’ una versione buona di
Electro, per
intenderci.
‘’ Donna, e tu che dubitavi di me! E’
stato assolutamente figo, eh?’’
‘’ Non hai la minima idea neppure tu di come hai
fatto, dico bene?’’
‘’ Assolutamente…’’
Finalmente, l’albino si era deciso a uscire allo scoperto,
trasformazione a
parte che lo faceva sempre un travestito.
Guardandolo, Eliza non riusciva a trattenersi e doveva mordersi il
labbro a
sangue per non ridergli in faccia.
‘’ Ehi – fece offeso il tedesco
– Guarda che ti ho vista! Non fare quella
faccia con me!’’
‘’ Un vero uomo non ride. Al massimo,
sorride.’’
‘’ No, tu stai proprio per ridere.
‘’
‘’ … può
darsi….’’
L’altro sbuffò, incrociando le braccia al petto.
Non poteva darle tutti i
torti, lui per primo, conciato com’era, non si sarebbe dato
un minimo di credito.
E quelle calze… dio se gli davano prurito! Ma come facevano
le ragazze a indossarle
senza svestirsi in classe?
‘’ Dovremmo andarcene, prima che ci becchino
altr…’’
Una voce l’interruppe.
‘’ Ehi, chi vuole mangiare qualcosa? Io un
po’ di fame ce l’avrei.’’
‘’ Come non detto…
scappiamo!’’
Il capo dei ribelli non era del suo stesso parere. Presa la padella che
aveva
scelto, e la impugnò come un arma. Gilbert era rimasto senza
parole.
‘’ Aspetta… che vorresti fare con
quella?’’
‘’ Beh… combatterò, ovvio.
‘’
‘’ Tu sei pazza!’’
‘’ No, sono il capo dei ribelli di Meridian.
‘’
Quando arrivò un gruppetto formato da quattro cinque
soldati, trovò i due
giovani ancora intenti a battibeccare.
‘’ Nemmeno fra cent’anni potrai picchiare
decentemente qualcuno con una
pentola!’’
‘’ Mettimi alla prova!’’
Gilbert
la guardò storto.
‘’ Fammi capire… vorresti lottare contro
il principe schizzato, dandogli un
corso di cucina?’’
‘’ Non esattamente ‘’ fece lei,
stendendo due guardie che avevano avuto l’ardire
di avvicinarsi con un singolo colpo con la padella.
Il tedesco deglutì. Doveva decisamente imparare a tenere a
freno la lingua. Quella
donna… quella donna era un vero e proprio mostro!
‘’ Allora? Vuoi o non vuoi darmi una mano, custode
del Cuore? Vuoi lasciare
tutto il divertimento a me?’’
‘’ Nemmeno fra mille anni,
padellara!’’
*
I ragazzi
pensavano di arrivare in un luogo idilliaco.
Forse le Cronache di Narnia li avevano un tantino messo fuori strada,
ma
pensavano che trovarsi in un mondo alieno sarebbe dovuta essere una
figata
pazzesca. Invece, appena furono dall’altra parte del Portale,
si ritrovarono in
un mondo lugubre e spento.
I film di Tim Burton erano decisamente più allegri e
colorati. Il cielo era
plumbeo, minacciava di mettersi a piovere da un momento
all’altro. Erano quasi
presso la fine di un dirupo, oltre il quale c’era un fossato
abitato da non
meglio identificate creature.
Tutte le piante erano grigie e scheletriche e il manto erboso sembrava
una
distesa opaca.
Oltre il dirupo si stagliava, maestoso e lugubre, un castello in
perfetto stile
medievale, su cui sembrava concentrarsi tutto il potere di Meridian.
Era una
visione che metteva i brividi.
‘’ Ve… che ne dite,
torniamo a casa? Credo che sia ora di mangiare la
pasta!’’
Kiku lo fissò, scoccato.
‘’ Scusa, e tutto quello che hai mangiato al
ristorante?’’
‘’ Ve… quello era
uno spuntino.’’
‘’ Lascia perdere – disse Romano,
sospirando e facendo di tutto per nascondere
la sua paura. Non era mica fifone come il fratello, lui –
E’ un pozzo senza
fondo. Ancora mi chiedo dove metta tutto quello che
mangia.’’
‘’ Ve… ho un
metabolismo veloce!’’
‘’ Comunque non siamo qui per parlare del
metabolismo del guardiano dell’aria –
intervenne il guerriero – Siamo venuti a salvare il custode
del Cuore di
Kandrakar. ‘’
‘’ Fammi indovinare… lo tengono
rinchiuso lì, non è vero?’’
‘’ Purtroppo, credo di
sì.’’
I quattro sospirarono. E ti pareva che potessero trovare qualcosa di
facile,
per una volta.
‘’ Gil ci deve un grosso favore
‘’ disse Francis, anche se però doveva
essere
grato al suo amico. Grazie a lui, almeno aveva evitato di passare una
giornata
con Kirkland.
‘’ Già… però,
c’è un problema – notò
Antonio – Noi come faremo a passare dall’altra
parte? Oltre Feliciano, nessuno di noi può
volare.’’
‘’ Niente di più facile… devi
solo richiamare delle liane e farle venire fin
qui.’’
‘’ Eh?’’
Kiku non comprese la sorpresa del ragazzo. Non era poi una cosa
così
complicata.
‘’ Ti guido io. Chiudi gli occhi, allunga la mano,
e pensa intensamente a…’’
‘’ Ah, così?’’
l’interrupe l’ispanico, mostrandogli una liana
verdognola
stretta tra le sue mani.
I presenti stettero in silenzio, per alcuni istanti.
‘’ Tutto qui? Cioè…
è solo questa?’’
Il giovane annuì.
‘’ Non lo so perché, ma appena provo a
concentrarmi mi distraggo subito… così
sono riuscito a far arrivare solo questa.’’
‘’ Ah… ‘’
Non c’erano altre possibilità, Kiku lo sapeva.
Ogni minuto era prezioso, e loro
non potevano perdere tempo. Non quando il Cuore era in pericolo (ah, e
ovviamente anche la vita di Gilbert lo era).
‘’ Fa niente – disse sconsolato il
giovane – Vuol dire che ce la faremo
bastare…’’
‘’ Davvero? Beh, comincio a raccomandare la mia
anima a San Gennaro. Magari lui
mi ascolta.’’
‘’ Ve… non essere
così negativo, fratellone.’’
Ad
Antonio
luccicarono gli occhi.
'' Bastardo - lo riprese Romano - perchè cazzo fai quella
faccia?''
'' Sai, Lovinito, questo mi ricorda molto un film che amavo da
bambino...''
'' Non mi dire...
Tarzan, vero?'' disse
Francis, che pure conosceva bene lo spagnolo. '' Esatto, mi
amigo...''
I due si scambiarono un’occhiata complice, che fece venire i
brividi a Kiku e
Feliciano. Modalità pervertiti: on
'' Mai visto quella
cazzata... ora che
c'entra?'' chiese il ragazzo, ignorando gli sguardi dei due ragazzi.
'' Beh, ma se io sono Tarzan, tu vuoi essere Jane?'' domandò
lo spagnolo,
mentre il suo amico era in modalità fanboy.
Silenzio.
'' Mo chi cazzo
è 'sta Jane?'' chiese
senza mezzi termini Romano, facendo impallidire l’ispanico.
Fu come se gli fosse caduto un macigno addosso, la sua
possibilità di flirtare
spudoratamente era andata definitivamente a farsi benedire.
‘’ Ve… non te la prendere. Il fratellone
legge solo libri di autori italiani,
come i Malavoglia o Mastro
Don Gesualdo ‘’ provò a
consolarlo il minore dei Vargas, capendo la profonda prostrazione del
moro.
‘’ Quasi quasi li leggo
anch’io ‘’ pensò,
convinto che così facendo avrebbe trovato una coppia di cui
si sarebbe servito
per flirtrare con l’italiano.
‘’ Ehi, bastardo – la voce di Romano lo
riportò alla realtà – Ci vorremmo
sbrigare? Qui si sta per mettere a piovere, e il francesino qui non
è neppure
in grado di farci rimanere asciutti.’’
‘’ Ehi, mica controllo il tempo
atmosferico.’’
‘’ In teoria – intervenne Kiku
– Dovresti essere in grado di farlo.’’
‘’ Quel in teoria non
mi piace…’’
‘’ Non mi piace neppure stare qui fermo come un
demente… allora, vogliamo
sfidare la morte o ce ne stiamo qui fino a domani?’’
‘’ Se vuoi, puoi abbracciarmi, Lovi –
disse lo spagnolo, una volta ripresosi
dalla batosta precedentemente ricevuta – Così
sarai sicuro che non ti farò
cadere.’’
L’italiano lo fissò, scettico.
‘’ Ma sei serio? Questa da dove ti è
uscita?’’
‘’ Pensavo che così ti
tranquillizzassi… sai, cinque persone su una sola
liana…
sotto c’è un fossato e Dio solo sa che animali ci
sono dentro…’’
‘’ Ve… fratellone,
io preferisco
volare.’’
‘’ Quoto ‘’ disse Francis.
Non che non si fidasse del suo migliore amico, eh. Solo, avrebbe
preferito un
altro mezzo per passare dall’altra parte.
Romano stava per perdere la pazienza.
‘’ Feli, attaccati a me e taci. Questa liana
reggerà.’’
Lo sguardo di Antonio si illuminò.
‘’ Ti fidi di me?’’
Romano sbuffò, e rispose:’’ Certo che
no, idiota. Ma siamo quattro ragazzi con
dei poteri magici, in un mondo alieno, che cercano di introdursi nel
palazzo
reale. Una liana un po’ debole? Che vuoi che sia? Al massimo
mio fratello ci
riporta tutti su con qualche manovra aerea o cose
così.’’
‘’ Ve… fratellone,
non sono sicuro di
saperlo fa…’’
‘’ Attaccati a me e non
fiatare!’’
Feliciano obbedì, nonostante avesse dei seri dubbi sulla
validità del loro
mezzo. Ma dato che c’era suo fratello, non doveva avere paura
di niente,
giusto? Giusto?!
L’ordine in cui si misero era il seguente: Antonio, Romano,
Feliciano, Kiku e
Francis che chiudeva la fila.
Ovviamente, se lui finiva per primo giù, in
qualità di guardiano dell’acqua
aveva più possibilità di sopravvivenza.
‘’ Mi sento sacrificato ‘’
commentò il biondo.
‘’ Non fare il melodrammatico, Franny –
gli disse Antonio, sorridendo mentre
sentiva le braccia di Romano attorno al suo bacino – E ora,
tenetevi forte. Il
signore delle scimmie è qui!’’
*
Oliver era
emozionato. Anzi, era più corretto dire
che era euforico. Rispetto a poche ore prima, sembrava
tutt’altra persona.
Era nel suo laboratorio, intento a cucinare. Aveva un’ospite
importante, il
guardiano del Cuore di Kandrakar più figo
che avesse messo a Meridian (o nelle segrete del castello) da
vent’anni a
quella parte. Doveva trattarlo con tutti i riguardi. Per cui, ospite
speciale, richiedeva
ricette speciali.
Per lui, avrebbe sperimentato un paio di nuove ricette… particolari.
‘’
Maestà – fece un soldato,
entrando trafelato nel suo laboratorio. Bah, dov’erano finite
le buone maniere?
Non aveva neppure bussato! –
Giù avremmo
dei problemi.’’
Oliver si allarmò.
‘’ I ribelli hanno trafugato i miei
ricettari?’’
‘’ Ehm… no.’’
‘’ Hanno liber…rapito il mio cuoco di
fiducia?’’
‘’ Nemmeno, vostra altezza. Il Guardiano del cuore
è evaso con l’altra
detenuta.’’
Il principe sospirò, rasserenato.
‘’ Tutto qui? E io che mi stavo
preoccupando.’’
‘’ Ma… ‘’
‘’ Yes, Darling?’’
Sembrava che l’avesse presa bene, dopotutto. Il povero
soldato non sapeva se
tentare o meno la sorte… di nuovo.
‘’ Non volete che mandi altri soldati a…
trovarlo?’’
Il principe scosse la testa, e rispose:’’ Oh no dear,
non scomodiamoli
per una facezia. ‘’
‘’ Ma il guardiano del
Cuore…’’
‘’ Non sarà andato molto lontano
– fu la pronta risposta del giovane, mentre si
toglieva i guanti da cucina a forma di coniglietto – Insomma,
è appena scappato
dalla cella. Anche coi suoi poteri, arrivare fino al Portale
richiederà tempo. Sicuramente
tu e altri riuscirete…’’
‘’ Maestà, ecco… non
è esattamente scappato da
poco…’’
Oliver inarcò un sopracciglio. Non gli piaceva essere
interrotto.
‘’ Come, scusa?’’
Il soldato spostò il peso da un piede all’altro,
in preda al panico. Sudava
freddo, mentre parlava:’’ Vede…
può essere che per una serie di circostanze… di
cui io non ho minimamente colpa, sia chiaro… io e il mio
collega non ci siamo
accorti della scomparsa dei prigionieri… prima di
un’ora.’’
‘’ Prima di un’ora?’’
‘’ Vede – continuò il soldato,
sentendo tutti peli dietro il collo rizzarsi per
una certa aura malevola che avvertiva intorno al principe. Non aveva
niente da
temere, da uno che continuava a sorridere. Giusto? – A quanto
pare hanno usato
un… passaggio segreto di cui non eravamo a
conoscenza.’’
‘’ Ah… ed io che credevo di averlo fatto
chiudere. Deve essere molto fortunato,
il nostro amico guardiano.’’
‘’ Eh
già…’’
Essendo sopravvissuto a due minuti di conversazione col principe, il
soldato
cominciò a nutrire qualche speranza di sopravvivere. Di
solito, chi portava
brutte notizie a Oliver tendeva a non farsi più vivo.
Letteralmente.
Oliver scrollò con fare filosofico le spalle, e
disse:’’ Beh, fa niente…
dovremo allertare tutti gli altri. Peccato, e dire che è
quasi ora di pranzo.’’
‘’ Già… un vero
peccato…’’
‘’ Ed io non ho neppure preparato
niente!’’
Il soldato si morse il labbro per non sorridere. Era una delle
più belle
notizie che gli potesse dare.
‘’ Maestà, sicuramente la
capiranno…’’
‘’ Spero di sì… comunque,
potresti farmi un favore? Potresti aprire il forno
per me? Devo controllare se il polpettone è
pronto.’’
Il soldato obbedì. Aprì il forno (un modello
direttamente importato anni prima
dalla Terra dalla madre del principe) e disse:’’ Ma
qui non c’è…’’
Un ammasso informe di carne e verdura uscì fuori
dall’elettrodomestico,
spalancando le fauci e ingurgitando il povero malcapitato.
‘’ Mhm… si, è decisamente
fatto. Grazie mille, Darling. ‘’
*
‘’
Tu. Sei. Un. Gran. Bastardo.’’
Antonio cercò di buttarla sul ridere, anche
perché, con molta probabilità,
l’italiano
l’avrebbe ucciso con le sue stesse mani sul momento.
‘’ Suvvia, Lovinito… non
è stato uno dei migliori atterraggi di sempre,
ma siamo ancora tutti interi.’’
‘’ Ve… parla per
te…’’ intervenne Feliciano, con Francis
e Kiku stesi su
di lui. Il ritorno del re delle scimmie non era stato dei
più soddisfacenti, e
per poco non precipitavano tutti.
Se erano riusciti ad arrivare fino al cortile del palazzo reale, era
tutto
merito di una fortuna sfacciata, e dell’uso involontario dei
poteri dell’aria
da parte di Feliciano.
‘’ Ok… non proprio tutti
interi…’’
‘’ Ma và? – fece ironico il
maggiore dei Vargas, alzandosi a fatica e
togliendosi della polvere dalle ginocchia – Comunque, siamo
riusciti ad
oltrepassare il fossato… ed ora? Come facciamo a trovare il
cretino?’’
‘’ Io un’idea ce l’avrei
‘’ disse Kiku, alzandosi con uno scatto felino che
fece invidia a Francis e Feliciano.
‘’ Se è come quella della liana giuro
che…’’
‘’ Su cosa giuri?’’ fece una
voce familiare alle loro spalle.
‘’ Niente che ti riguarda, stramboide di
un… CAZZO, MA TU CHE CI FAI QUI?’’
‘’ Ehi… è bello rivedervi
’’ disse a mo’ di saluto Gilbert,
ghignando.
Accanto a lui,
c’era una ragazza dai
capelli mossi e scusi, col viso sporco di terra e con in mano una
padella
ammaccata. Era carina, ma Francis pensò che non era il suo
tipo. Anche perché aveva
la netta impressione che con quella padella potesse abbatterlo in un
secondo. Ma
era solo una sua impressione, giusto? Così carina, lei non
poteva mica essere
una novella Xena.
‘’ E così, loro sarebbero gli altri
guardiani? Sembrano meno tonti di te.’’
‘’ Questo perché non conosci ancora bene
Antonio e Francis – le disse l’albino –
Dovresti frequentali per un po’ ,prima di capire che sono
totalmente fuori di
testa.’’
‘’ Ehi, noi siamo venuti qui a salvarti. Ma
comunque… mphf… come sei
conciato?’’
‘’ A quanto pare, questa sarebbe la mia divisa da
Guardiano, o qualcosa del
genere ‘’ rispose noncurante l’albino.
Impietriti da quella risposta, Romano, Francis e Antonio fissarono in
contemporanea Kiku, con un’aura oscura attorno. Dal canto
suo, Feliciano avrebbe
voluto conoscere lo stilista di Kandrakar. Non aveva cattivo gusto, ma
forse
doveva rivedere giusto un po’ i colori.
‘’ Quindi, appena ci
trasformeremo…’’
‘’ anche noi dovremo
indossare…’’
‘’ … un costume così
ridicolo?’’
Il guerriero deglutì, sentendosi come una preda braccata.
‘’ Non è colpa mia – fece
debolmente – Le Guardiane sono sempre state
ragazzine…
quindi credo che sia normale che le loro divise fossero
particolari.’’
‘’ Col cazzo, io quella roba non la
metterò mai.’’
‘’ Piuttosto – fece Antonio –
Tu come ci sei arrivato qua? Noi siamo venuti a
salvarti.’’
‘’ Ma soprattutto, chi è la bella
ragazza che è con te, mon
ami?’’
Eliza inarcò un sopracciglio.
‘’ Biondino, flirta con qualcuno interessato ad
ascoltarti – replicò lei,
schietta – Sono il capo dei ribelli di Meridian, non una
sciacquetta qualsiasi.
‘’
‘’ Capo dei ribelli?’’
ripeté sconvolto Kiku, sudando freddo. Gilbert aveva
incontrato uno dei loro possibili alleati per la sconfitta di
Oliver… peccato
che da certi atteggiamenti della donna, non sembrava tanto felice di
avere a
che fare con loro.
‘’ Si, qualche problema? I veri uomini fanno
questo, guidano il popolo contro
il vile oppressore e …’’
‘’ Ma basta – disse l’albino,
sollevando gli occhi al cielo – Padellara,
abbiamo capito che sei Che Guevara qui, non ci vuole un genio a
capirlo.’’
‘’ Io mi sono rotta le palle con te che frignavi
fico a poco fa, adesso le
rompo io a te.’’
‘’ Strega.’’
‘’ Esaltato!’’
‘’ Ve… noi che
facciamo, fratellone?’’ chiese Feliciano, mentre
vedeva i
due battibeccare animatamente.
Il maggiore scrollò le spalle, e
disse:’’ Cazzo ne so… Voglio solo
tornarmene a
casa, e farmi una bella doccia.’’
’’ Io ancora devo capire – disse Kiku
– Come siete riusciti a fuggire. Dalle
segrete di Meridian è impossibile, è risaputo.
Anche perché delle ex guardiane
contribuirono a costruirle.’’
‘’ Niente di così complicato, amico
– fece noncurante Gilbert – Semplicemente il
Magnifico ha trovato un passaggio segreto
e…’’
‘‘ Bel passaggio segreto! –
sbottò Elizabeta – Ci hai condotti a un vicolo
cieco. Se non fosse arrivato il cuore di Kandrakar a salvarci, saremmo
ancora
lì genio!’’
‘’ Almeno io non ho perso tempo a scavare una
galleria inutile.’’
‘’ Ma che inutile! Non sai quante volte sono
riuscita a cavarmela coi miei
metodi.’’
‘’ Beh, sai una cosa? Quando ricapiterà
una cosa del genere, farò fare tutto a
te, padellara.’’
‘’ Oh, sta
sicuro megalomane da
strapazzo che non sei altro!’’
‘’ Mi stupisce che con tutto il casino che avete
fatto, non vi abbiano
scoperto.’’
Al commento di
Romano, i due litiganti
si interruppero, imbarazzati. Pessimo segno.
‘’ Oh, quello…’’
fece esitante Gilbert.
‘’ Mi sembrava di essermi dimenticata
qualcosa.’’
Kiku si allarmò. Giustamente, tra l’altro.
‘’ Perché? Cosa avete dimenticato
voi…’’
‘’ UOMINI! ABBIAMO TROVATO I
FUGGITIVI!’’
‘’ Era questo… beh,
CORRETE!’’
‘’ Ve… ma io sono
stanco di correre!’’
L’albino ed Elizabeta avevano fatto un po’ di
casini al castello, dovuto soprattutto
al fatto che il giovane non sapesse usare i suoi poteri. Per cui, dopo
aver
distrutto accidentalmente metà degli alloggi dei soldati, si
erano ritrovati ad
avere un mini esercito alle calcagna.
‘’ PRENDETE QUEL BRUTTO FIGLIO DI
PUTTANA!’’
‘’ Ho sempre saputo di essere molto richiesto
‘’ fu la battuta di Gilbert, che
non ricevette un’accoglienza calorosa dal resto del gruppo.
‘’ Oh, ma sta zitto idiota.’’
‘’ Fallo tu, padellara.’’
Nota mentale per Kiku: chiedere le dimissioni all’Oracolo.
Che mandassero Orube
a prendersi cura di quegli scalmanati!
‘’ Ve… scusate…’’
‘’ Feli, non è l’ora di dire
cazzate.’’
‘’ Ve… ma non
potremmo…’’
‘’ Vostro fratello ha ragione, non possiamo
sprecare fiato.’’
‘’ Ve… ma non
potremmo trasformarci come lui? Ha anche le ali, potremmo
volare via!’’
Per una volta, Feliciano aveva detto qualcosa di sensato. Solo, suo
fratello
avrebbe preferito farsi due mesi il quello schifo di posto, piuttosto
che
trasformarsi in una pseudo paladina della giustizia.
Non aveva fatto i conti con Gilbert, però.
‘’ Kesekese… ragazzino, mi piace come
ragioni. Ehi, qualcuno sa come vi devo
far trasformare tutti?’’
‘’ Dovete urlare: Guardiani unitevi
‘’ rivelò Kiku, abbassandosi per non
venir
colpito da una freccia scagliata da un soldato.
‘’ Perfetto!’’
‘’ Col cavolo, sembra il titolo di uno
yaoi!’’
‘’ Sono proprio curioso di sapere cosa ne
uscirà fuori… GUARDIANI,
UNITEVI!’’
Ognuno di loro venne circondato da una luce
accecante: quella di Romano era rosso fuoco, quella di
Antonio verde,
quella di Francis era blu, quella di Feliciano grigia.
Kiku ed Elizabeta si dovettero coprire gli occhi. Era esattamente nello
stile
di Gilbert fare le cose in grande. Almeno, la cosa tornava a loro
vantaggio,
dato che anche i soldati che li stavano inseguendo erano rimasti
momentaneamente accecati.
Quando le luci si dissolsero, il tedesco rise di gusto.
‘’
Kesekesekese… se
poteste guardarvi! E poi dicevate che io avevo un costume
ridicolo!’’
‘’ Beh, io rimango comunque più favoloso
di te ‘’ disse Francis, che non aveva
nulla da ridire sulla sua trasformazione: indossava una maglietta
azzurra con
le maniche lunghe, che gli lasciava scoperte le clavicole e il bacino, degli shorts fucsia abbinati
a degli
stivaletti. Le calze, però, se le potevano risparmiare.
Perché lui doveva avere
un paio di collant e Gilbert no? Era profondamente ingiusto. Feliciano
era
quello più contento, indossava una camicetta verde a sbuffo,
corta a tre quarti
e leggins fucsia, con abbinate delle ballerine.
Qualcun altro, invece, sembrava volesse prendere il guardiano del Cuore
per la
gola e stringergliela fino a quando non fosse diventato viola.
Romano esplose.
‘’ IO QUESTA ROBA NON LA VOGLIO METTERE! PER CHI MI
AVETE PRESO, PER ENZO
MICCIO?’’
‘’ Hai decisamente un culo più bello di
Enzo Miccio ‘’ commentò estatico
Antonio, che quasi fu incenerito sul posto dall’italiano.
Il ragazzo indossava un top fucsia senza maniche, abbinato a degli
short verdi
che più che a dei pantaloncini sembravano delle mutante.
Tutto, abbinato a
collant verdi.
‘’ Ti ammazzo nel sonno ‘’ lo
minacciò, prendendolo per il colletto. L’ispanico
fissò il costume da Guardiano del fuoco, e
continuò ad avere il solito sorriso
stampato in faccia.
‘’ Oh… in quel caso, morirei
felice!’’ esclamò, solare. Antonio
indossava una
camicia fucsia senza maniche aperta sul retro e dei
leggins verdi.
Davvero, se Romano gli avesse messo le mani addosso con quei
vestiti… beh, lui
sarebbe stato sicuramente l’uomo più felice sulla
faccia della Terra. E di
Meridian. E di tutti i mondi esistenti.
‘’ Avete finito di fare i piccioncini, voi due?
– li riprese Elizabeta – Non metto
in dubbio che siate molto carini, ma qui tra poco arriverà
tutto l’esercito di
Meridian solo per voi cinque. E dato che non mi sembrate messi tanto
bene, è
meglio se ce ne andiamo!’’
‘’ Oh, non me lo faccio ripetere neppure cinque
minuti, mademoisselle.’’
Heatherfield
Sheffield Institute
Biblioteca del
campus
‘’ Va bene così? ’’
‘’ Mhm… non molto, Arthur. Dovresti
stringere un po’ le viti ‘’ disse con
finto
tono esitante Matt, continuando la sua commedia. Reggeva la scala sui
cui era l’altro,
‘’ Sgrunt… mi sono fatto fregare alla
grande…’’ grugnì il biondo,
in equilibrio
precario sulla scala.
Alfred … no, Matthew, lo stava usando come suo tuttofare.
‘’ Ma neppure un po’, dannato
‘’ pensò irritato Matt,
mentre l’inglese
si occupava di stringere le viti intorno al lampadario.
Gli aveva fatto fare piccoli lavoretti per tutto quel tempo, facendogli
riparare cose che lui precedentemente aveva rotto ad hoc.
Sperava di guadagnare tempo, per riuscire a usare come si deve i suoi
poteri su
quello scocciatore.
Invece, ogni suo tentativo andava a vuoto. Ed era estremamente
imbarazzante. Nonostante
riuscisse a nascondere il suo disappunto sotto la facciata da bravo
ragazzo
incompreso, si sentiva sul punto di esplodere.
Prima o poi sarebbero finite le cose da far riparare, e lui non avrebbe
avuto
più scuse per impedirgli di andare alla sezione di Storia e
Letteratura.
‘’ Ho quasi finito… ma dopo andremo a
vedere il vero problema, chiaro? Ho già
perso un’ora qui, e non intendo perderne
altre.’’
‘’ Dannazione! Gli ho fatto già
riparare tutto quello che si poteva riparare
– pensò, mordendosi il labbro mentre
l’altro scendeva dalla scala – Non mi
resta che giocare sporco… lo farò
“accidentalmente” cadere. Ovviamente non
sospetterà che io …’’
VROOOM!
‘’ Eh? Ma cos’è
stato?’’
‘’ Non ne ho la minima idea ‘’
fu la risposta di Matt, che si allontanò appena
dalla scaletta e dell’inglese. No… qualcuno aveva
appena usato il Portale. Il
rumore era inconfondibile. Ma chi…?
‘’ Dobbiamo andare a controllare
‘’ disse sicuro Arthur, scendendo rapidamente
dalla scaletta e dirigendosi verso la fonte del rumore. A Matt ci
vollero
alcuni istanti per capire cosa stava facendo.
‘’ Oh cazz… No, non andare di
là! Sicuramente sarà di nuovo l’allarme
anti
incendio che si è guastato! E’ meglio non
rischiare di…’’
‘’ Cavolate! – fu la risposta che
ricevette da un inglese piuttosto irritato –
Mi bagnerò un po’, non credo che sia poi questo
grande problema. Tu porta la
scala, quel maledetto allarme lo riparerò io.
‘’
‘’ Figlio di puttana… ma ora ti
sistemo io…’’ da uno degli
scaffali,
prese un pesante tomo. Non lesse il titolo, d’altronde non
gli interessava. Per
lui, la cosa più importante era tramortire Arthur al primo
colpo. Non doveva
assolutamente scoprire dell’esistenze del Portale. Altrimenti
Oliver l’avrebbe
costretto a sorvegliarne un altro… magari aperto da qualche
altra parte meno
piacevole.
‘’ Toh, guarda un po’ che abbiamo
qui… ‘’
‘’ E no, non credere di potermi sfuggire
piccolo…’’
Ma rimase con il libro a mezz’aria, e sgranò gli
occhi. No, non era possibile.
Il Portale… era sparito. Al suo posto, c’era solo
un gruppetto mal assortito,
ammassati l’uno sull’altro come se avessero
partecipato a una partita di
domino.
‘’ ... una rana e degli idioti. Che
sorpresa.’’
‘’ E’ un piacere anche per me rivederti,
bruco ‘’ lo salutò Francis,
bloccato tra Gilbert ed Elizabeta.
Intanto, la ragazza borbotta un ‘’ cazzo
io non dovevo venire con voi,
coglioni.’’
‘’ Potevi dirlo che te ne andavi a una riunione di
cosplayer, idiota.’’
‘’ O cazzo – pensò
Matt, riconoscendo i simboli sui vestiti dei ragazzi –
Kandrakar ha scelto le sue guard… i suoi Guardiani.
Ma perché sono uomini?
Di solito non scelgono delle ragazzine?’’
E pensare che credeva che niente potesse essere peggio che lavorare per
Oliver.
Non sapeva quanto si sbagliasse.
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Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
Gilbert rise
di gusto. E la stessa cosa fece
Elizabeta, venendo poi seguita a ruota da tutti gli altri.
L’unico che si
tratteneva era Kiku. Ma lui sembrava più inorridito che
altro.
‘’ Ehi Franny – fece l’albino,
con le lacrime agli occhi – Ora ti dovremo
chiamare il Signore delle Rane?’’
I tre
rimasero dietro la porta dello
scantinato.
‘’ Oh mon dieu, vuole vivisezionarlo! Qualcuno lo
fermi!’’
Antonio e Gilbert lo fissarono, eloquenti.
‘’ Amigo, tu hai combinato il
guaio…’’
‘’ Sia chiaro – l’interruppe
più sbrigativo il tedesco – Io lì non
ci entro!’’
‘’ Begli amici che siete! E dovremmo pure salvare
il mondo!’’
‘’ Francis, io non vado a trasformare in rane gente
random.’’
‘’ E’ stato un
incidente.’’
‘’ Come vuoi, Signore delle
rane.’’
‘’
Bene, siamo riusciti a recuperarlo –
disse Gilbert, sospirando sollevato – Ora come facciamo a
farlo tornare
normale?’’
Francis parve rifletterci su.
‘’ E se provassi a farlo tornare normale con un
bacio?’’
La rana non parve d’accordo, e sfuggì dalla presa
di Antonio, saltellando in
direzione della biblioteca.
‘’ Ancora? E basta!’’
Prossimo
capitolo:
La rana: storia di come Francis trasformò il suo coinquilino
e di come Gilbert
lo prese per il culo per due settimane
Grazie
IMmatura per sopportare pazientemente i miei scleri.
Minimo due recensioni per continuare la
storia. Volete fare felici due autrici?
|
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Capitolo 7 *** La rana: storia di come Francis trasformò il suo coinquilino e di come Gilbert lo prese per il culo per due settimane ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo
6
La rana:
storia di come Francis trasformò il suo coinquilino e di
come Gilbert lo prese
per il culo per due settimane
Heatherfield
Sheffield Institute.
Per iniziare
bene la
giornata, Gilbert aveva bisogno, come ogni essere umano che si
rispetti, di una
tazza di caffè:
Che poi lui ne bevesse quattro, era un dettaglio.
Mantenere tanta magnificenza costava fatica, e lui aveva il dovere
verso
l’umanità tutta di essere sempre stupefacente.
Poi, non tutti si svegliavano
vispi e allegri come Antonio!
Quella mattina, però, il suo sacro rituale quotidiano era
stato barbaramente
interrotto da un’aliena esaltata che l’aveva
svegliato con un secchio di acqua
gelata. Il peggio risveglio della storia!
Grazie al cielo, suo fratello non era rientrato a casa: era rimasto a
lavorare
fuori per tutta la notte, per cercare dei documenti su un processo di
affidamento o qualcosa del genere. Sarebbe stato complicato spiegargli
perché
c’era una ragazza in camera sua che straparlava di principi
aspiranti
concorrenti di Master chef e di mondi a secco di magia da salvare. West
non
sapeva neppure che da due giorni Elizabeta viveva con loro (in
realtà l’albino
l’aveva fatta nascondere in garage, ma comunque stavano sotto
lo stesso tetto).
Elizabeta non gli diede neppure il tempo di fare colazione: appena
uscito dal
bagno lo trascinò fuori casa, con gli sguardi dei passanti
fissi su di loro.
Vedere
una ragazza vestita da Arya Stark dei poveri non era una cosa da tutti
i
giorni! Senza contare che mancavano ancora sette mesi al comicon!
‘’ Tsk… tu mi hai portato qui, e ora
devi prenderti le tue responsabilità!’’
‘’ Guarda che non ti sposo.’’
‘’ Di che diavolo parli? Stai ancora
dormendo?’’
‘’ Forse… non rendo al meglio senza la
mia dose di caffè.’’
‘’ Cos’è il
caffe?’’
La storia dei Guardiani era appena iniziata, ma Gilbert sapeva
già una cosa: un
mondo senza caffè, era un mondo triste.
‘’ Senti, prima di fare qualsiasi cosa tu voglia
fare, fammi bere almeno un
cappuccino al bar del college.’’
‘’ Senza questo caffè non sei capace di
usare il Cuore?’’
‘’ Non ne ho la minima idea.’’
Un po’ perché aveva bisogno di creare un Portale
per tornare a casa, un po’ perché
non sarebbe riuscita a sopportare eventuali lamentele del guardiano,
Elizabeta
disse:’’ Va bene, megalomane. Ma fa una cosa
veloce, intesi?’’
‘’ L’ultima ragazza che me l’ha
detto, è stata più che
soddisfatta!’’
Per quella battuta, Gilbert rimediè un occhio nero.
Allo Sheffield, nessuno li degno neppure di un’occhiata.
L’attenzione generale
era tutta per la pseudo rivista di alcuni ragazzi della
facoltà di giornalismo.
Con che soldi poi riuscissero a far stampare delle copie, era un
mistero.
‘’ Cos’è successo a questi
ragazzi? Gli hanno lanciato un incantesimo?’’
‘’ No, non hanno una vita sociale e si divertono a
spettegolare su quella degli
altri.’’
Tutto era filato liscio, ma una volta al bar si ritrovarono faccia a
faccia con
Francis.
‘’ Gil , hai visto una rana?’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Una rana. Sai, animaletto verde… ne
hai vista una nei paraggi, magari con
delle strane sopracciglia?’’
‘’ Amico, va bene che non ho caffeina che mi
circoli nelle vene, ma non sono
arrivato al punto di avere le visioni!’’
‘’ Mon Dieu, sono
finito!’’
Stanca di tanti melodrammi, Elizabeta disse:’’ Si
può sapere perché cerchi una
rana?’’
‘’ Sì, e intanto che spieghi io mi
prendo un cappuccino. Qua di decente c’è
solo quello.’’
‘’ E’ una lunga storia…
‘’
‘’ Ti sembra che vada di
fretta?’’
‘’ Bene… è iniziato tutto
stamattina…’’
‘’
Damned frog, hai preso tu i
miei appunti?’’
La ragazza che stava parlando con Francis, una graziosa austriaca,
vedendo
Arthur venire furioso verso di loro, pensò bene di
defilarsi. Non aveva tutti i
torti, nessuno sano di mente vorrebbe sorbirsi le urla
dell’inglese, specie se
di prima mattina.
‘’ Solare come sempre, vedo.’’
‘ ‘Smetti di gracidare, idiot. Collins oggi vuole
le bozze del programma di
letteratura, e io non trovo più i miei
appunti.’’
‘’ E secondo te, li avrei presi
io?’’
‘’ Yes!’’
‘’ In base a quali prove?’’
‘’ Sei disordinato
e…’’
‘’ Ora il disordine è una
colpa?’’
‘’ Sì, se impedisce a me di trovare le
mie cose!’’
‘’ Hai pensato che forse li hai
dimenticati da qualche parte? ‘’
‘’ Sì, certo che ci ho pensato! Ma
niente, non li trovo!’’
‘’ Spiacente, non li ho io. ‘’
‘’ Rana, ora tu vieni con me. Tuo il disordine, tuo
il problema.’’
Fu allora che il francese disse
una frase infelice.
‘’ Sei così irritante… quasi
quasi la rana sembri tu.’’
‘’
E
dopo?’’ chiese l’albino, con in mano il
suo cappuccino. I litigi di coppia (perché,
andiamo, quei due erano una coppia fatta e finita) non erano il suo
forte, e
ancora doveva capire cosa c’entrasse tutto ciò con
la rana che il suo amico
stava cercando.
‘’ Mhm… diciamo che… potrei
avergli fatto qualcosa…
‘’
Aspetta… l’hai
trasformato in una rana?’’
‘’ Oui…’’
Gilbert rise di gusto. E la stessa cosa fece Elizabeta, che tuttavia
cercava di
rimanere seria.
‘’ Ehi Franny – fece l’albino,
con le lacrime agli occhi – Ora ti dovremo
chiamare il Signore delle Rane?’’
‘’ Tu
ridi, ma questa è una tragedia!’’
‘’
Kesekesekese… certo
che tu e Tonio amate i tipetti pepati, eh? L’ho
sempre detto che siete masochisti. ‘’
‘’ Gil, non succederà mai in questo
mondo che io e
quell’hooligan…’’
‘’ Zitto! – l’interruppe Eliza,
mettendogli una mano davanti alla bocca – Non
un’altra parola. E’ qui.’’
‘’ Eh? Dove?’’
‘’ Davvero?’’
Con un cenno della testa, indicò verso il bancone, dove si
trovava una rana
delle folte sopracciglia. Ora, nessuna rana normale aveva le
sopracciglia.
Quindi, o quella era qualche esperimento mal riuscito dei ragazzi di
Genetica,
o era Arthur.
‘’ Fate molta attenzione.’’
‘’ Pff… andiamo, donna. Che cosa
potrà mai succedere? Lasciatelo prendere a
me!’’
Senza alcuna cautela, l’albino si avvicinò alla
rana, ma questa fu più veloce:
gli saltò sulla testa e poi sulla caffettiera dietro il
bancone, quella con cui
aveva parlato pochi
giorni prima
Gilbert.
‘’ Piccolo… vuoi fregarmi? Ti credi
migliore del magnifico? Aspetta che ti
prenda…’’
‘’
Gil…attenz…’’
Troppo tardi: il
tedesco si avventò
sulla sua preda, ma ancora una volta fu battuto sul tempo. Arthur
saltò addosso
a delle matricole, e poi uscì dal bar. Tutto, mentre Gilbert
distruggeva delle
proprietà dell’istituto.
‘’ Oh oh… beh, meno male che lo
psicopatico non è qui.’’
‘’ Ehm… mon ami mi
dispiace contraddirti, ma Ivan sta arrivando.’’
‘’ Cos…? E tu come lo
sai?’’
‘’ Non li senti i kolkolkol?’’
Di fronte alla possibilità di dover avere a che fare con il
rettore, il tedesco
prese la decisione più logica che la sua magnifica mente
potesse partorite.
‘’ Franny, andiamo a cercare il tuo
fidanzato!’’
‘’ Ti ho già detto che non stiamo
insieme!’’
‘’ Ehi!
– esclamò Elizabeta - E mi lasci
qui? Ma… ASPETTA, MI DEVI RIPORTARE A
CASA!’’
*
Fuori
Agraria, solo una persona sorrideva, felice come una Pasqua. Non solo
per la
notizia in prima pagina sulla rivista di Feliks e Toris (il polacco
aveva i
suoi difetti, ma aveva buon occhio per quanto riguardava le relazioni
romantiche altrui); Antonio non aveva ancora ben chiara tutta la storia
dei
Guardiani e della Muraglia che li divideva da un’altra mondo.
Più che agli
svantaggi che il suo nuovo ruolo comportava (come mentire ai suoi
genitori e a
suo fratello, anche se lì il vero rischio era che lo
portassero dallo
strizzacervelli) lo spagnolo pensava all’incredibile fortuna
che gli era
capitata: la possibilità di stare fianco a fianco con Romano
senza passare per
uno stolker.
Era da più di un anno che pregava per avere una
possibilità per conquistare lo
scontroso italiano, e finalmente qualcuno in Paradiso l’aveva
ascoltato.
Certo, avevano uno strano modo di esaudire i desideri, ma dopo aver
visto
Romano trasformato… beh, non aveva niente di cui lamentarsi.
‘’ Uh uh… quei
pantaloncini lo
valorizzano – pensava, con una copia del giornale
in mano - Non vedo l’ora che si
ritrasformi. Chissà se
Gil ha ancora la macchina fotografica
che…’’
Croack!
‘’Levati di mezzo, imbecille!’’
‘’ Eh?’’
Una rana gli saltò sulla testa, si diede
un’occhiata in giro, come se stesse
cercando di orientarsi, poi saltellò via, tutto mentre
Antonio cercava ancora
di metabolizzare l’informazione Ho
una
rana sulla testa.
‘’ Che diavolo…?’’
‘’ Uff… Tonio, hai visto una
rana?’’ gli chiese trafelato Gilbert, arrivato in
quel momento con Francis alle calcagna.
‘’ Ehm…
sì.’’
‘’ Quoi? –
il francese sembrava
sconvolto. Oppure erano gli effetti della corsa che lo facevano
sembrare più
morto che vivo – Dove è
andato?’’
‘’ Di là!’’
‘’ Forse facciamo ancora in tempo a fermarlo
– disse Francis – Andiamo,
Gil!’’
‘’ Ehi, ma cosa sta
succedendo?!’’
Si doveva
ancora abituare al fatto che loro avessero dei poteri magici, ma vedere
i suoi
due migliori amici inseguire una rana… ecco, gli era parso
giusto un filino
strano.
‘’ Te lo spieghiamo correndo – fu la
risposta dell’albino – Ho due pazzi che mi
inseguono.’’
‘’ Due pazzi?’’
Ma le loro giornate, ora che erano diventati Guardiani, sarebbero
sempre state
così strane?
‘’ Mon ami, oggi
non è davvero
giornata, credimi ‘’ intervenne Francis,
appoggiando una mano sulla spalla
dell’amico. Il suo bellissimo corpo non era abituato a tutto
quel movimento.
‘’ Infatti – precisò Gilbert -
ha trasformato il suo ragazzo in una rana.’’
‘’ Chi, l’inglese
isterico?’’
‘’ Si può sapere perché
pensate tutti che io e Arthur stiamo insieme?’’
Prima che Antonio desse la sua versione dell’arcano, in
lontananza si udì la
voce di Elizabeta che urlava:’’ DANNATO, TORNA
SUBITO QUA! MI SERVI
DANNAZIONE!’’
‘’ Ohi ohi… Tonio, ti racconteremo tutto
dopo! Adesso dobbiamo filare via da
qui!’’
*
‘’
Dovrei
trovare un posto dove stare – disse sconsolato Kiku, mentre
accompagnava
Feliciano all’università – Non posso
continuare ad abusare della vostra
ospitalità.’’
‘’ Ve…
ma non è un problema! Mamma ha
detto che puoi rimanere da noi per tutto il tempo che
vuoi!’’
Il giovane inviato di Kandrakar sospirò. Il guardiano
dell’aria era gentile a
volergli offrire un punto d’appoggio sulla Terra, ma lui
doveva dimostrare alla
sua maestra di potersela cavare da solo. Solo l’Oracolo
sapeva quanto Luba
fosse protettiva nei confronti dei suoi allievi. Senza contare che,
dovendo
fare da tutore a quegli scalmanati, doveva guadagnare credito ai loro
occhi. E
farsi mantenere da uno di loro non avrebbe certo aiutato.
‘’ Non dovreste dispiacervi, è normale
che …’’
‘’ Dammi pure del tu. Adesso siamo amici,
no?’’
‘’ A-amici?’’
‘’ Beh, sì. Perché ti pare
tanto strano?’’
‘’ Uhm… ecco… è
quasi imbarazzante da dire, ma sul mio mondo, Basilide, non ho
mai avuto tempo per fare amicizia.’’
‘’ Ve…
perché?’’
‘’ Fin da piccoli veniamo allenati per diventare
dei guerrieri al servizio di
Kandrakar.’’
‘’ Niente sonnellini?’’
‘’ No.’’
‘’ Niente pasta?’’
‘’ Nemmeno.’’
‘’ Ve… che brutta vita! Ma ora che sei
qui, ti prometto che ti farò recuperare
tutte le cose belle della vita. Al primo posto: la pasta. Al secondo:
pasta. Al
terzo: pasta. Ho già detto che devi assolutamente mangiare
la pasta?’’
‘’ Mi pare che tu l’abbia appena accennato…
Santa Xin Jing!’’
‘’ Che c’è? Hai una brutta
cera.’’
‘’ Mi sono dimenticato di una cosa importantissima!
Per punizione dovrò fare
harakiri!’’
L’alieno armeggiò con la magica del suo kimono,
facendo impallidire l’italiano,
che temette che stava cercando la lama con cui fare haracoso.
Invece estrasse, con suo sommo sollievo, una logora
pergamena.
‘’ Ve… cos’è?’’
‘’ E’ la Mappa dei Portali –
spiegò il
ragazzo – E’ un oggetto importante quanto il Cuore
di Kandrakar, e solitamente
è affidato al Guardiano dell’aria. Serve per
rintracciare i Portali aperti dal
principe di Meridian e…’’
Croac
‘’ ANDIAMO, TOGLIETEVI!’’
I due sgranarono gli occhi, quando si videro passare davanti
una rana con
folte sopracciglia nere.
‘’ Ve… da quando ci sono rane in
città?’’
‘’ Avete visto una rana?’’
chiesero all’unisono Francis, Gilbert e Antonio,
arrivati in quel momento.
‘’ Mhm… sì. Ha appena
attraversato la strada.’’
‘’ Mon Dieu… dobbiamo
sbrigarci!’’
‘’ Uff… ma come fa ad essere
più veloce di noi?!’’
Subito, il trio se ne andò, correndo dietro
all’animale, in direzione della
statale. E dato che tre pazzi in un giorno non bastavano, dopo pochi
istanti
arrivò anche il capo dei ribelli del Metamondo.
‘’ L’idiota è passato di
qui?’’
‘’ Chi?’’
‘’ Il megalomane, occhi rossi… ah,
lasciamo perdere. Ho bisogno di lui per
aprire un Portale e tornarmene a casa!’’
‘’ M-ma il Cuore non ha quel
potere!’’ esclamò il povero Kiku.
‘’ Eh? Vedi quello che devi fare, perché
io ho degli uomini che mi aspettano, e
un erede al trono da trovare. ‘’
‘’ Ve…
e si trova sulla Terra?’’
‘’ Ovviamente ‘’ fu la risposta
della donna.
‘’ Sigh … ma fino a
quando…’’
‘’ Scusate… perché la mappa
si è illuminata?’’
Era vero: la vecchia pergamena emanava un bagliore bianco-azzurro,
bagliore che
attirò l’attenzione di Elizabeta.
‘’ Questa è… no, non ci
credo! E’ la leggendaria Mappa dei
Portali?’’
‘’ Ehm… si.’’
‘’ Finalmente qualcosa di buono oggi! Avanti, dove
si trova il Portale?’’
A seguito dell’ordine perentorio della donna, Feliciano
srotolò il rotolo, e
gli si illuminò il viso quando vide dove
si trovava
il Portale.’’
‘’ Ma è dove lavora la mia mamma! E
c’è anche Lud!’’
‘’ Lud? E ora questo chi
è?’’
L’italiano non rispose, ma prese entrambi per i polsi.
‘’ Non vi preoccupate, vi accompagno io! Conosco la
strada.’’
‘’ Ma devi andare
a…’’
Feliciano neppure ascoltò Kiku. Non c’era verso
di fargli cambiare idea. Non quando c’era la
possibilità di rivedere
Ludwig.
*
Cosa
c'era di peggio di un Arthur rana in fuga a grandi balzi? Un Arthur
rana in
fuga a grandi balzi in direzione della statale.
‘’ OMMONDIEU!
‘’ esclamò
Francis, coprendosi gli occhi e
riuscendo già ad immaginare fin troppo nitidamente il suo ex
coinquilino
ridotto ad una poltiglia verde sull'asfalto. Va bene, era un hooligan
della
peggior specie… ma andiamo, nessuno meritava di finire sotto
a una macchina in
quello stato!
‘’
Spacciato ‘’ commentò lo spagnolo,
che nonostante la gravità della situazione sembrava quasi
stesse sorridendo.
‘’ Tonio, sembra che la cosa ti faccia
piacere!’’
‘’ Ma che dici! ‘’
Tentarono di lanciarsi all'inseguimento, ma un clacson lo convinse a
desistere.
Sorprendentemente invece, Arthur sembrava relativamente tranquillo...
in realtà
era furioso, e deciso ad allontanarsi il più possibile da
quel pazzo, ma
l'espressività del muso di una rana è facilmente
fraintendibile.
In ogni caso, muovendosi a balzi regolari e sfruttando i momenti
giusti, il
nostro impavido rospetto era riuscito ad arrivare a metà
strada dove, con suo
grande disappunto, trovò un'altra rana intenta nella
medesima, pericolosa
operazione.
‘’ Cra!‘’
‘’No,
non parlo la tua lingua...
io sarei una persona, so che non sembra, ma...- cercò
di spiegare l'inglese, emettendo però qualcosa di simile ad
un gorgoglio e gonfiando
le guance.
‘’Cra?‘’
‘’Ehi!
A chi hai dato del pazzo,
tu? ‘’
‘’Craahahah!
‘’
Detto questo l'altra rana ricominciò a saltellare, arrivando
dall'altra parte
della strada.
Ora, come fosse possibile per una rana ridere, rimaneva un mistero.
Come fosse
possibile poi che riuscisse ad attraversare la strada con tanta
disinvoltura,
rappresentava un mistero altrettanto inspiegabile.
Ma, paese che vai, usanze che trovi. Arthur decise di seguire
l’altra rana,
pensando che fosse preferibile al venire investito e ridotto a una
omelette.
‘’ Mi scusi, colpa mia!’’
esclamò Francis schivando al volo una macchina e
raggiungendo le due rane. O almeno, così credeva. E quella
seconda rana da dove
usciva? Era sicuro di non aver trasformato nessun’altro quel
giorno!
‘’ Ma che diavolo...? ‘’
Da quando c'era un fiume oltre la strada che portava
all'università? Da quando
nel suddetto fiume galleggiavano tronchi secolari abbattuti? E
soprattutto, da
quando le tartarughe notavano in acqua dolce e rigorosamente in fila
per tre?
‘’Io mi preoccuperei di
altro...’’ gli disse Gilbert, dopo essere
finalmente
riuscito a raggiungerlo.
‘’ E cioè?’’ come
mai il suo amico improvvisamente aveva quell’espressione
terrorizzata? Non gli ci volle molto per capire il motivo del suo stato
d’animo, non quando un coccodrillo in stile delfino curioso
spuntò fuori
dall’acqua dello stagno e li guardò con malcelato
interesse.
‘’ C-cosa? U-un…
COCCODRILLO?!!!’’
Gilbert si portò una mano sulla fronte.
‘’ Ah già, dimentico sempre la fobia di
Tonio per i coccodrilli.’’
‘’ Ma lui non adora le
tartarughe?’’
‘’ S-si amigo, ma
i coccodrilli sono
possibili assassini!’’
‘’ Qualcuno qui ha visto troppi B
movie…’’
‘’ Ragazzi – li riportò alla
realtà Francis-
Abbiamo un problema.’’
‘’ E te ne accorgi ora?’’
‘’ Chi entra a riprendere Arthur… in
quella palude?’’
Il primo a tirarsi indietro fu proprio il francese.
‘’ Io non mi infilo in un pantano con questi abiti!
‘’
Dal canto suo, a Gilbert non andava di immolare la sua magnificenza,
tra
tartarughe, coccodrilli e pantani.
‘’ Io sono troppo magnifico per questi salvataggi
di bassa lega...’’
Ebbene si, con tutta la poca voglia che aveva, toccò ad
Antonio architettare un
piano. Senza sforzarsi troppo. E senza avere una crisi di panico
perché dei
coccodrilli sembravano apprezzare la carne latina.
Cosa
avevano visto prima? Tronchi? Poteva funzionare. Ispirò
profondamente, e si
concentro. Sembrava un trucchetto da niente, dopotutto.
Dal
nulla, crebbe un rigoglioso albero la cui chioma, nonostante l'assenza
di
vento, iniziò a piegarsi in direzione della ninfea sulla
quale Arthur si era
sistemato.
‘’craa?’’
‘’ No guarda,
l’ho visto anch’io… a
questo punto, spero che si tratti veramente di un sogno. Sapevo che le
stare
troppo con quel maniaco avrebbe portato a questo.’’
Intanto, Francis salì sul
‘’ponte’’ di fortuna creato da
Antonio.
‘’ Sei sicuro che reggerà?
‘’
‘’ Perché
non dovrebbe?’’ chiese offeso l’ispanico.
Va bene, si distraeva facilmente… ma
questo non voleva dire che ogni cosa che faceva era destinata
inevitabilmente al
disastro. Giusto?
‘’ Aspetta, per sicurezza ti do’ una mano
anch’io.’’
‘’ Franny, non è necessario
dav…’’
CRACK
‘’
Cavolo,
ha gracidato forte stavolta... ‘’ fece Gilbert,
mentre Antonio e Francis si
fissarono, terrorizzati.
‘’ Amigo…’’
‘’ Non è la rana, è
il TRONCO!’’
‘’ Craa…’’
‘’ Hai ragione
– concordò Arthur,
mentre i poteri combinati di Francis e Antonio provocarono un mini
tsunami – E’ meglio
cambiare aria. Voglio tornarmene a
casa.’’
‘’ Craa…’’
‘’ Ti farei venire,
sai… ma il mio
coinquilino è francese.’’
‘’ Craaaa!’’
‘’ Ecco, meglio
evitare.’’
Vista la confusione, Arthur cominciò a saltare
verso la statale, direzione
campus, per poter tornarsene nel suo appartamento, sano e salvo, e
provare a
svegliarsi. Tutto quello era così assurdo che doveva essere
necessariamente un
sogno. Logico, no?
Peccato che qualcuno non era del suo stesso parere.
‘’ Oh, curioso – disse Ivan,
prendendolo. Era alla ricerca di Gilbert, per fargli
ripagare la
caffettiera rotta da lui. Ma aveva trovato qualcosa di decisamente
più
interessante – Questa rana è veramente curiosa. Da
quando hanno capelli e
sopracciglia?’’
‘’ Anche lui adesso? Cosa
c’è, oggi è la
giornata del facciamo impazzire Kirkland?’’
‘’ Kolkolkol… quasi quasi, ti
porto a casa mia.’’
‘’ Eh no, non ci
tengo.’’
Incurante del gracidare di protesta del ranocchio, il russo
si allontanò
dalla palude, lasciandosi alle spalle Gilbert, Antonio e Francis
completamente
zuppi e coi capelli sporchi di fango e terra.
‘’ E ti pareva… proprio lui doveva
prenderlo?’’
‘’ Adesso?’’
‘’ Tsk… lasciate fare
a me. So dove
abita!’’
Francis alzò gli occhi al cielo. Appena tornato a casa, si
sarebbe dovuto fare
una doccia… per sicurezza, ne avrebbe fatte cinque. Non
voleva sapere che razza
di ‘regalini’ lasciavano i coccodrilli nel loro
habitat naturale.
‘’ Temevo
che avresti detto una cosa del genere.’’
Meridian
Base dei ribelli
Città Infinita
Mancare per
qualche
giorno dalla
Città Infinita non era una
novità per Elizabeta. I suoi uomino non si preoccupavano mai
se mancava per qualche
giorno. Lei non era soddisfatta, se prima non era riuscita a fare un
lavoro
perfetto e certosino. Al suo rientro, era abituata alle frecciatine di
Vlad ( ‘’
Già qui? Speravamo di esserci finalmente liberati di te) e alle noiose
raccomandazioni di prudenza di
Eduard. Insomma, essere il capo dei ribelli non era un lavoro facile,
doveva
avere orecchie e occhi dappertutto, per impedire che qualche povero
innocente
mangiasse le delizie di Oliver.
Lei avrebbe messo fine a quella tirannia culinaria…
preferibilmente senza
Guardiani svitati a cui dover fare da balia.
Due giorni di convivenza col guardiano del Cuore, e poteva
già dire con
assoluta certezza che no, tra i ribelli e i guardiani non ci
sarà mai alcuna
collaborazione. Mai. Troverà da sola la Luce di Meridian. I
ribelli non avevano
certo bisogno di quei cinque per riuscire a togliersi dalle scatole
Oliver.
‘’ Eliza! – esclamò una voce
familiare alle sua spalle – Ti pare questo il modo
di tornare?! Non hai avvisato nessuno, non abbiamo avuto alcuna
informazione
dai nostri infiltrati al castello, e mi hai lasciato da solo con le
ninfe del
lago! Sai quanti soldi ho perso, giocando a carte con
loro?’’
‘’ E’ bello pure per me rivederti, eh
‘’ fece ironica la ragazza, continuando a
camminare in quel labirinto che era la Città Infinita.
Eduard sbuffò, e affiancandola disse:’’
Tu scherzi, ma intanto chi mi ridà i
soldi?’’
‘’ Boh, chiedi a Vlad.’’
‘’ Vlad ha già i suoi problemi con i
profughi. Sempre più persone vogliono
attraversare i Portali, e diventa complicato convincerli a restare qui
e a
unirsi a noi.’’
‘’ Perché non li fate andare via?
Sicuramente la Terra è cento volte meglio che
qui. Avere dei nuovi uomini tra noi è allettante, ma
è pur sempre una scelta
che spetta a loro. Mica posso costringerli, ti
pare?’’
Eduard la fissò, con la stessa espressione di chi guardava
un pazzo. O come una
madre guardava suo figlio dopo un 2 in
matematica.
‘’ Non capisci?! Più persone
attraversano i Portali, più la Muragli diventa
debole. Arriverà il momento in cui non reggerà
più, e Oliver sarà libero di
espandere il suo regno del terrore culinario su tutto
l’universo! Tu non vuoi
che succeda, vero? Non possiamo, ti immagini
se…’’
SBAAAMM!
‘’ Toh, questa non è male
– disse Elizabeta, stringendo il manico della
padella che aveva preso in prestito dalla cucina
di Gilbert – Finalmente
hai smesso di sclerare. Sai che potevi fermarti a Oliver
sarà libero di
espandere il suo regno del terrore culinario? Pensi che io
glielo l’ascerò
fare? Durante la mia sortita, ho saputo che il legittimo erede al trono
si
trova sulla Terra. Io lo rintraccerò, e lo
riporterò qui!’’
‘’ Mph…
mhfp….’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Ho detto – ripeté Eduard,
dopo aver sputato due denti – Rimane il problema
dei Portali. Noi non siamo in grado di chiuderli!’’
‘’ Con me in missione sulla Terra non dovrete
preoccuparvi di…’’
‘’ No, Eliza. Sai quanto è grande la
Terra? Non sappiamo niente della Luce di
Meridian, né se l’ex regina gli ha detto che non
è umano ed è destinato a
grandi cose. Perché si sa, da grandi poteri derivano grandi
responsabilità e…’’
‘’ Ed,
taglia!’’
‘’ Ah, scusa… dicevo, non sappiamo
neppure che aspetto abbia! Da dove
cominceresti, eh? Se almeno ci fossero le Guardiane! Almeno saremmo
sicuri che
dove sono loro, c’è anche la Luce di Meridian!
Tutte le volte è stato così: una
guardiana era amica dell’erede al trono!
Mhm… mi sa che gli autori non abbiano
poi tanta fantasia!’’
Elizabeta non lo stava neppure più ascoltando.
L’espressione sul suo viso si
era fatta indecifrabile. Eduard aveva detto che avevano bisogno delle
Guardiane. Lei, che aveva conosciuto la loro brutta copia maschile,
sapeva che
potevano farne tranquillamente a meno. Ma la Muraglia era fragile, e
anche se
incompetente, il guardiano del Cuore era l’unico in grado di
chiudere i Portali.
Senza contare quel piccolo particolare della Luce di
Meridian…
‘’ Ehi Ed! – esclamò a un
tratto – Dunque le precedenti Luci di Meridian hanno
sempre avuto un legame con le Guardiane?’’
‘’ Sì, sempre! Anche quando non erano in
esilio a causa di parenti fuori di
testa, chissà perché finiva che stringessero
amicizia con questa o quella
guardiana. ‘’
‘’ Ah, davvero? Metti caso che io abbia incontrato
una guardiana…’’
‘’ In quel caso, potresti andare subito sulla Terra
– disse deciso il suo amico
– Dove ci sono le Guardiane…’’
‘’ Ci sono buone possibilità che ci sia
anche la Luce di Meridian… beh, questo
facilita di molto il mio lavoro, no?’’
‘’ Un momento… tu hai
veramente…’’
‘’ E una lunga storia – lo
liquidò lei, puntandogli contro la padella a mo’
di
monito – Avverti gli altri, Ed. Io starò sulla
Terra a tempo indeterminato!’’
‘’ E chi ti
sostituirà?’’
Va bene che Elizabeta si assentava spesso dalla base dei ribelli per le
sue
missioni per il Metamondo. Ma non era mai successo prima che andasse in
missione in un altro mondo, senza stabilire una data precisa per il suo
rientro.
‘’ Ma tu, ovvio! Al succhia sangue non affiderei
neppure un paio di torte di
Enkaterina. Tu sei più affidabile. Non dovrai fare niente di
ché, solo gestire
le crisi di nervi di decine e decine di persone. Che sarà
mai?’’
Non poteva rifiutare. Quando mai riusciva a dire di no a
qualcuno? Lui
non era un leader, non era Wolverine. Al massimo era Bestia!
‘’ Sigh… c’è
qualcos’altro?’’
‘’ Sì:
al rientro mi dovrai spiegare
cosa sono gli yaoi!’’
Heatherfield
Casa di Ivan Braginski
‘’ Ragazzi, questa è violazione di
domicilio!’’
‘’ Tonio, zitto che mi deconcentri! Uff –
sbuffò l’albino, mentre armeggiava
con la serratura della porta – Eppure mi sembrava di riuscire
a fare ancora
bene questo trucchetto.’’
‘’ Non ti importa niente che potremmo essere
arrestati?’’
‘’ Beh, tanto mio fratello è avvocato.
Ci tirerà tutti fuori in un
battibaleno.’’
‘’ Si, vero – fece l’ispanico
– Ma il giudice è la madre di Lovinito. Che
figura ci faccio?’’
‘’ Ohohohoh… allora è questo
il problema? Non vuoi fare brutta figura con la
futura suocera?’’
‘’ Beh Franny – ghignò Gilbert
– Almeno Tonio qui non ha trasformato il suo
fidanzato in qualche animale strano. E’ già
qualcosa. Mi immagino già cosa
racconterai alla tua, di suocera:
E’
stato amore a primo croack. ‘’
Il francese dovette trattenersi dalla voglia di sbattersi la mano in
faccia.
‘’ Mon dieu, ve
l’avrò già detto: quel bruco non
è il mio fidanzato.’’
‘’ Vorrai dire rana ‘’ lo
corresse il tedesco, il quale trovava tutta quella
storia assurdamente divertente.
‘’ Tu fa poco lo spiritoso e sbrigati ad aprire
questa dannata porta.’’
‘’ Non si danno ordini al
Magnifico.’’
‘’ Si, certo… intanto Ivan potrebbe
essere qui da un momento all’altro.’’
‘’ Se proprio lo volete sapere, mancano
cinque minuti esatti.’’
I tre si bloccarono, impietriti. Da dove veniva quella voce?
Oltre loro,
non c’era nessuno.
‘’ Non è che ci hanno
scoperto?’’
‘’ Beh, che volete che faccia? Siete
divertenti, e qui non viene quasi mai nessuno.
E poi sono solo un allarme anti furto, mica posso chiamare la
polizia.’’
‘’ Un momento – Francis era
impallidito, e puntava il dito contro l’allarme
– Parla? Come è possibile?’’
‘’ Uhm… credo che sia colpa mia
– ammise Gilbert, mettendo da parte la carta di
credito che aveva provato a usare per scassinare la serratura
– E’ da un po’
che le cose elettroniche mi parlano. Tipo la mia sveglia, la
caffettiera del
campus, il mio telefonino… ‘’
‘’ Non
lo trovi inquietante?’’
‘’ Eh? E perché Tonio? Io sinceramente
trovo che sia una gran figata.’’
‘’ Tu non sei normale ‘’ fece
convinto l’ispanico. Lui a un simile potere non
riuscirebbe mai ad abituarsi. Ma dato che era il Guardiano della terra,
mica
gli alberi e i fiori cominceranno a parlare con lui?
‘’ Infatti sono magnificamente
fico.’’
‘’ Non credo che si riferisse a
questo.’’
‘’ Bah, ma tu che ne sai.’’
‘’ Sono evidentemente più
intelligente di te. Capisco, eccome!’’
‘’ Tsk, fa poco la spiritosa. Tanto i
cavi per disinnescarti li trovo di
sicuro.’’
‘’ Davvero sta litigando con un allarme
elettronico?’’ si chiesero
stupiti Francis e Antonio, assistendo alla scena che si stava svolgendo
sotto i
loro occhi.
‘’ Ehm… non che voglia interrompere un
così lieto dialogo – intervenne il
francese – Ma potresti chiedere alla tua nuova…
amica… di farci entrare?’’
‘’ E perché dovrei? Mi piacete,
siete divertenti… ma chi mi garantisce che
non siate dei ladri? Non voglio che lui mi cambi… come ha
fatto con le altre.
Questo è un bel quartiere, è abbastanza
tranquillo. E non devo lavorare tanto.
Ma se mi cambiasse… brr… non oso immaginare dove
potrei finire.’’
‘’ Primo: dei fighi con queste facce
potrebbero mai essere ladri? – disse
l’albino, cominciando una strana arringa difensiva
– Secondo: noi siamo degli
studenti del russo psi… ehm… di Ivan. E abbiamo
saputo che oggi è il suo
compleanno.’’
‘’ Davvero?’’
‘’ Davvero?’’
Gilbert fece segno ai suoi due amici di fare silenzio, e di lasciarlo
fare.
Antonio e Francis sapevano già di dover correre ai ripari,
altrimenti lì come
minimo sarebbe scoppiato tutto.
‘’ Ma ceeerto. Noi volevamo organizzargli una
grandiosa festa a sorpresa… ma
solo, non sappiamo cosa regalargli. Capisci il nostro
problema?’’
‘’ Beh, basta che non gli regaliate un
altro allarme anti furto, e per me
potete anche portargli mezza Europa.’’
‘’ Quella sarebbe un’idea! Ma
noi volevamo qualcosa di più semplice… e
speravamo che entrando a casa sua, potessimo indagare sui suoi gusti.
‘’
‘’ Non potevate chiedergli le
chiavi?’’
‘’ E la sorpresa? No, abbiamo deciso di
usare metodi più… anti
convenzionali per lui. ‘’
‘’ Siete strani forti, eh…
vabbé, io vi faccio entrare. Ma badate a non
farvi beccare, intesi? Non voglio essere
sostituita.’’
‘’ Non preoccuparti – disse il
tedesco, facendole l’occhiolino – Saremo
velocissimi.
‘’
Il premio per la miglior faccia tosta, doveva andare sicuramente a
Gilbert.
Seguito poi a pari merito da Antonio e Francis.
‘’ Se tuo fratello lo
sapesse…’’
‘’ Beh, capirebbe finalmente quanto sono
figo.’’
‘’ Oppure chiederebbe l’esame del DNA, mon
amie.’’
‘’ Molto divertente.
‘’
I tre non ebbero però il tempo materiale di perquisire come
si deve la casa,
che sentirono il rumore della porta che si apriva.
‘’ Oh cazzo…’’
‘’ Non stare lì impalato e vieni
qui!’’ esclamò Gilbert, prendendo
l’ispanico
per un braccio e infilandosi nel ripostiglio. Fecero rimanere appena un
po’ la
porta aperta, per poter sbirciare meglio i movimenti del russo.
‘’ Kolkolkol… non ho mai visto una rana
con delle sopracciglia. Sei strana
piccolina, lo sai? Kolkolkolkolkol… mi è proprio
venuta voglia di esaminarti.
Non preoccuparti, sentirai solo un leggero dolore… poi
sarà l’inferno.’’
Ascoltandolo, Francis impallidì di botto.
‘’
Oh mon dieu, vuole
vivisezionarlo! Qualcuno lo fermi!’’
Antonio e Gilbert lo fissarono, eloquenti.
‘’ Amigo, tu hai combinato il
guaio…’’
‘’ Sia chiaro – l’interruppe
più sbrigativo il tedesco – Io lì non
ci entro!’’
‘’ Begli amici che siete! E dovremmo pure salvare
il mondo!’’
‘’ Francis, io non vado a trasformare in rane gente
random.’’
‘’ E’ stato un
incidente!’’
‘’ Come vuoi, Signore delle
rane.’’
In quel momento, probabilmente perché aveva capito quanto
fossero idioti il suo
Custode e i suoi amici, il Cuore si illuminò, proprio come
aveva fatto tre
giorni prima a Meridian.
‘’ Acc… proprio ora si doveva accendere
‘sto coso?’’
‘’ Spegnilo!’’
‘’ E come, Tonio?’’
‘’ Che ne so, non ha un interruttore o cose del
genere?’’
Il ciondolo emanò un bagliore più forte, tanto da
accecare i tre Guardiani.
Quando li riaprirono, si accorsero di essere stati circondati da una
patina
argentea, che li ricopriva interamente.
‘’ Ehm… questo sarebbe l’aiuto
del Cuore di Kandrakar? – fece titubante
Gilbert, inarcando un sopracciglio – Spero che sia una
corazza o cose così,
perché con quello lì ne avremo
bisogno.’’
‘’ No, mon ami è
qualcosa di meglio: siamo invisibili!’’ disse
Francis,
guardando lo specchio. I loro riflessi non c’erano.
‘’ Kesekesekese… forse ‘sto
coso non è così inutile come sembra. Andiamo a
salvare il tuo principe ranocchio!’’
Il francese arricciò le labbra, infastidito.
‘’ Quel teppistello è tutto,
fuorché un principe.’’
Forti del loro nuovo potere, i ragazzi uscirono lentamente, cercando di
non
fare il minimo rumore.
Peccato che non si fossero accorti che il braccio di Antonio fosse
ancora visibile.
Ivan vide un arto fluttuante, e non si scompose minimamente.
‘’ Cazzo, Tonio! Ti si vede!’’
‘’ Merda…’’
realizzò l’ispanico, mentre il russo si strofinava
gli occhi.
Approfittando della sua distrazione, Antonio si nascose dietro una
tenda color
malva, mentre una domanda faceva prepotentemente capolinea nella sua
mente:
come diavolo si usava l’invisibilità?
Quando il rettore riaprì gli occhi, e non vide altre braccia
a mezz’aria,
sorridendo serafico disse:’’Devo smettere di
fantasticare torture su Beilschmidt,
quando non sono a lavoro.’’
Il diretto interessato deglutì. Poi dicevano che era lui a
farsi i film
mentali, e che il rettore non ce l’avesse veramente con lui.
Ah, se solo anche
West fosse presente in quel momento…
‘’ Prendiamo il tuo fidanzato e
filiamocela.’’
‘’ Gil… Lui. Non. E’. Il .
Mio. Fidanzato!’’
Il francese si era stancato di ripeterlo. Vivevano sì
insieme, ma per causa di
forze maggiori!
Il soggiorno era confortevole, pensò. Se non fosse per il
tavolo in legno al
centro della stanza simile a un tavolo operatorio con tanto di bisturi
e
strumenti chirurgici, potrebbe persino piacergli. Arthur era stato
legato
saldamente al cento del tavolo, in un sistema che ricordava molto le
torture
cinesi o un contorto metodo di bondage. Qualcuno aveva frainteso il
senso di 50
sfumature di grigio…
‘’ Muovetevi – fece Antonio –
Non so come, né perché, ma adesso anche una gamba
è visibile!’’
‘’ Va bene, Tonio. Io distraggo il russo potenziale
serial killer, e Franny
libera la donzella in pericolo.’’
‘’ Aspetta – disse dubbio il guardiano
dell’acqua – Perché lo devi distrarre
tu? Io non ci metto le mani!’’
‘’ Nemmeno io. Sono troppo Magnifico per queste
cose!’’
‘’ Ragazzi…
MUOVETEVI!’’
Antonio era solitamente un tipo calmo e molto, molto rilassato. Ma era
un po’
difficile mantenere la calma quando si era nella stessa casa di un
probabile
psicopatico con tante, troppe armi a disposizione. Un minimo di
preoccupazione
la doveva avere. Poteri o non poteri, Ivan gli avrebbe fatto il culo. A
tutti e
tre.
Tutto il nervosismo, però, fu provvidenziale.
L’ispanico non se ne rese conto,
ma
aveva fatto crescere a dismisura i girasoli sul davanzale, che
diventarono dei
veri e propri mostri vegetali.
Quando Ivan se ne accorse, gli vennero gli occhi a cuoricino, e perse
ogni
interesse per la rana con le sopracciglia. I girasoli giganti avevano
la
priorità!
‘’ Bel colpo, Tonio!’’
‘’ Mon ami,
è meglio sbrigarci. Qui
corriamo il rischio che Tonio faccia venire un
terremoto.’’
*
Un quarto
d’ora
dopo, i tre guardiani raggiunsero un posto appartato del campus, vicino
ai
dormitori, in modo tale da poter evitare sguardi indiscreti o di essere
paparazzati di nuovo dal quel ficcanaso di Feliks.
Ritornare visibili fu un’esperienza infernale. Antonio era
stato il primo a tornare
completamente visibile, mentre Gilbert e Francis dovettero impiegarono
mezz’ora
per non sembrare teste fluttuanti o invalidi di guerra in congedo. Il
tedesco,
poi, non era riuscito a far tornare la testa visibile.
‘’ Mon amie, non
preoccuparti… tanto nessuno noterà la
differenza.’’
‘’ Certo, come no… Non sono Ned Stark,
se mio fratello mi vede così gli viene
un infarto!’’
‘’ Gil, la tua testa non è il nostro
problema principale – fece Antonio,
cercando di non farsi scivolare dalle mani il ranocchio. Impresa
più facile a
dirsi che a farsi, dato che, anche se trasformato, Arthur continuava ad
avere
il suo solito caratteraccio – Come facciamo a farlo tornare
normale?’’
In quel momento, riapparve anche la testa dell’albino.
‘’ Finalmente! Il mondo non poteva rimanere senza
una simile magnificenza.’’
‘’ Si, complimenti Gil.. ma come ho detto, qui ci
sono altri problemi!’’
‘’
Bene, siamo riusciti a
recuperarlo – disse Gilbert, sospirando sollevato –
Ora come facciamo a farlo
tornare normale?’’
Francis parve rifletterci su.
‘’ E se provassi a farlo tornare normale con un
bacio?’’
La rana non parve d’accordo, e sfuggì dalla presa
di Antonio, saltellando in
direzione della biblioteca.
‘’ Ancora? E basta!’’
Ricominciare a correre dopo una giornata del genere, era un vero e
proprio
incubo. Specie dopo che erano finalmente riusciti a catturare quel
dannato
animale/sopracigglione/hooligan.
‘’ Franny – si lamentò Antonio
– Ma proprio del bacio dovevi parlare?’’
‘’ Tsk – fece il francese, irritato
– Ci sono fila di ragazze e ragazzi che
vorrebbero essere baciati da me! Quel teppistello non capisce proprio
niente!’’
‘’ Amico, io credo invece che abbia capito
benissimo… ‘’
‘’ Gil, non ti ci mettere pure tu
ora.’’
‘’ Oh… kesekesekese… qualcuno
qui è geloso, eh? Non preoccuparti, stasera ti
farai perdonare. Ti sconsiglio di consolarlo in
cucina, lì ci dovete
mangiare. Sul divano è più comodo sai?
’’
Ok, non era razionale sentirsi deluso dal fatto che Arthur non avesse
voluto un
bacio da lui. Lo doveva capire, in fondo era stato lui a trasformarlo e
a
fargli avere una delle peggiori giornate della sua vita.
In tutta quella storia, c’era solo un lato positivo: in caso
di futuri litigi,
Francis non trasformerà Arthur in un animale vispo come una
rana. Meglio un
girino. Almeno si
risparmierà tutta la
fatica per tentare di recuperarlo.
‘’ Uhm… chissà se
posso farlo anche su di me. E’ da un po’ che voglio
cambiare look.’’
‘’ Ehm…
Franny…’’
‘’ Oui, Antonie?’’
‘’ Amico, l’abbiamo
perso.’’
In quel momento, tutte le fontane del campus strariparono.
L’acqua arrivò fino
ai loro piedi, ma il biondo non ci badò.
‘’ Franny, guarda che potevi anche solo smettere di
correre – disse il tedesco
– Poi dite che sono io quello
esibizionista!’’
‘’ Non capite… è una
tragedia! – esclamò il francese, in preda a un
vero e
proprio attacco di panico – Se Ivan si accorge che sono
rimasto di nuovo senza
coinquilino, mi ucciderà! Oppure mi utilizzerà
per qualche suo esperimento.’’
‘’ In effetti, lo vedo molto come tipo da
bondage.’’
Preso com’era dall’immaginare il suo prossimo
futuro come cavia da laboratorio,
non badò al casino che stava provocando, né alle
voci concitate dei suoi due
amici.
Ma il pugno che un Romano furioso gli diede sulla testa… oh,
quello lo sentì,
eccome!’’
‘’ Lovi! Ma che ti successo?’’
‘’ Non una parola, bastardo spagnolo –
replicò secco l’italiano, fradicio dalla
testa ai piedi – Lo stronzo qui sta allagando il
campus!’’
‘’ Potrei anche non essere stato io
‘’ disse il biondo, mentre Gilbert doveva
trattenersi dal ridere. Sapeva che, se l’avesse fatto, gli
altri tre
l’avrebbero spedito al Creatore.
‘’ Seh, e quando mai il distributore
d’acqua ti esplode in faccia. E’ ESPLOSO,
CAPISCI?’’
‘’ Lovinito, prova a capirlo – intervenne
Antonio, che provò a spezzare una
lancia in favore del suo amico – Ha trasformato il suo
fidanzato in una rana.’’
‘’ Meno male che non lo doveva sapere
più nessun altro, eh …’’
Ormai Francis aveva rinunciato a far capire che lui e Arthur a malapena
si
parlavano (perlopiù si insultavano), non erano nemmeno
amici! Fidanzati poi…
L’inglese non era decisamente il suo tipo. Troppo sgraziato e
irritabile per i
suoi gusti.
‘’ E fatemi indovinare – disse Romano
– Avete passato tutta la giornata a
inseguirlo come dei poteri idioti. Giusto?’’
‘’ Ehm.. si, Lovi.’’
‘’ Ma allora non fate finta… siete
proprio dementi.’’
‘’ Porquoi?’’
‘’ Ma si, avete fatto tanta fatica inutilmente. Se
io venissi trasformato in un
animale, farei di tutto per tornarmene a casa.’’
‘’ Ma Arthur non
è…’’
Francis si interruppe, e ricordò quello che poche ore prima
gli aveva detto
Gilbert.
‘’ Kesekesekese… certo che tu e
Tonio amate i tipetti pepati, eh? L’ho sempre
detto che siete masochisti. ‘’
Romano sarebbe andato subito a casa. E se anche
Arthur…?
‘’ Tu l’avresti fatto,
Lovi?’’
‘’ Beh, sì. Se mi trasformassero in un
animale viscido, credo proprio che mi
rintanerei da qualche parte per non farmi vedere da nessuno.
Ovviamente,
aspetterei anche il bastardo che mi ha trasformato per fargli il
culo!’’
Il francese deglutì. Ecco, quella era una cosa a cui non
aveva pensato.
‘’ Beh, noi che ci facciamo ancora qua? Andiamo da
Franny e ritroviamo il suo
principe. ‘’
‘’ Andiamo?’’
‘’ Beh, noi tre e…’’
‘’ Spiacenti – disse Romano, prendendo
per il colletto della camicia lo
spagnolo – Ma il bastardo qui serve a
me.’’
‘’ Ti servo?’’
‘’ Si, mi servi. Feliks ha altre foto ritoccate
di noi due, e le vuole
pubblicare per il prossimo numero del suo cazzo di giornale. Le
dobbiamo
recuperare, rubare… insomma, non le deve vedere nessuno.
Chiaro? ‘’
‘’ Ma certo ‘’ disse Antonio,
con lo stesso entusiasmo che avrebbe usato se
l’altro gli avesse detto a casa mia non
c’è nessuno, vorresti passare da me?
‘’ Franny, buona fortuna per il tuo
ragazzo!’’
Il biondo sospirò.
‘’ Sembra proprio che saremo solo io
e…’’
Altra interruzione.
‘’ Sapevo che seguendo la scia di disastri vi avrei
trovati – Elizabeta aveva
l’aria piuttosto seccata – Questa città
con voi non sopravvivrà ancora a
lungo.’’
‘’ Ehilà padellara, a cosa dobbiamo
questo ritorno? Non dovevi ritornartene a
casa?’’
La donna scrollò le spalle.
‘’ Meglio che voi pazzi siate dalla nostra
parte… Oliver già una volta è
riuscito a rapire te, meglio non rischiare. ‘’
‘’ Uhm… deduco che sentivi la mancanza
del Magnifico, eh?’’
‘’ Per niente. ‘’
‘’ In tutto questo, padellara, tu perché
sei venuta da me?’’
‘’ Perché ho bisogno di te e del Cuore
per chiudere un Portale.’’
Il tedesco sbuffò, irritato.
‘’ Ho cose più importanti
da…’’
SBAAAM
Elizabeta
aveva già previsto il
rifiuto dell’albino. Così si era preparata un
piano B: colpirlo in faccia con
la padella e trascinarlo di peso fino al luogo in cui si trovava il
Portale.
Nulla di più semplice, no?
‘’ Bah, certo che siete debolucci da queste parti
– disse lei, prendendolo di
peso sulle spalle – Un solo colpetto da niente, e
già vi abbattono. Kiku ha
ragione, avete urgentemente bisogno di un duro
allenamento.’’
Detto ciò, se ne andò portandosi sulle spalle il
guardiano, lasciando da solo
Francis.
‘’ Dio – disse ad alta voce, non
curandosi del fatto che qualcuno avrebbe
potuto prenderlo per pazzo o per visionario – Ce
l’hai con me oggi, vero?
Dimmi, cosa ho fatto? E’ per quella storia di Vash, vero? Ma
non sapevo che sua
sorella fosse minorenne, e il mio era solo un complimento innocente. Lo
sai,
vero?’’
Non gli restava che fare una sola cosa: tornare al suo appartamento e
sperare
che Romano avesse ragione.
*
Francis aprì lentamente la porta, quasi come se avesse paura
che, nel caso
Arthur fosse veramente tornato nell’appartamento,
quell’hooligan formato rana
saltasse di nuovo via, costringendolo a inseguirlo chissà
dove.
Silenzio.
Non sapeva se prenderlo per un buon segno o meno.
Si tolse le scarpe infangate (non sia mai che sporcasse il pavimento,
poi
toccava a lui ripulire!) e procedette a piedi nudi sul pavimento
gelido, attendo
a non fare il minimo rumore.
Notò la finestra rotta, e cominciò a sperare che
Romano avesse ragione. Anche
se erano al secondo piano, Arthur era abbastanza intelligente da aver
usato
qualche truchetto, tipo gonfiarsi per volare (sicuro al 100% che lui
avesse
visto troppi film e pochi documentari)
Ma c’era troppo silenzio, e tese le orecchie per sentir
gracidare o…
‘’ Tsk… non
mangerò… più…
scones… di prima mattina…’’
‘’ Quoi?’’
Con cautela, il guardiano
dell’acqua si avvicinò al divano, da dove
veniva quel borbottio, e per poco non gli venne un infarto: Arthur era
tornato
umano… ed era nudo!
L’inglese stava dormendo profondamente, rannicchiato su se
stesso e coperto
appena dalla camicia verde che Francis aveva lasciato sul divano ( a
quanto
pare, il suo disordine per una volta si era rivelato utile) la sera
prima.
‘’ Odio… le
rane…’’
‘’ Molto ironico, Angleterre.’’
Da come inveiva, sembrava che stesse bene. E Francis era
quasi certo che,
al risveglio, Arthur avrebbe interpretato quella giornata come un
lungo,
lunghissimo incubo.
‘’ Bah, meglio così… ma
ancora non capisco… lui come ci è arrivato
qui?’’
‘’Cra!’’
‘’ Ehilà, qui ci sarebbe bisogno di una
mano. Tutti i miei parenti sono tornati
a casa, ed io non so come tornare a casa.’’
Sul davanzale, c’era un’altra rana. La
stessa che aveva attraversato poche
ore prima la strada con Arthur. Francis inarcò un
sopracciglio.
Si doveva preoccupare del fatto che cominciasse a capire le rane?
‘’ Mon dieu, sono
così distrutto da avere le allucinazioni –
sospirò
lui, esausto dopo una giornata che l’aveva visto cercatore
più tartassato di
Harry Potter – Almeno così non darà
problemi.’’
Sbadigliò. Aveva proprio bisogno di un po’ di
riposo…. E di una seduta di
bellezza con maschere e creme lunga almeno tre ore.
Nonostante l’impellente necessità di darsi una
sistemata, rimase a fissare il
ragazzo addormentato per qualche istante. Quando dormiva, era quasi
bello.
Peccato che non fosse sempre così tranquillo.
‘’ Mhm… è troppo magro. Quasi
gli si vedono le costole! Non ha una corretta
alimentazione, poco ma sicuro. Con tutti quegli intrugli che si
prepara, è già
un miracolo che…’’
Si interruppe, stupito. Si stava veramente preoccupando di quel
teppistello…
senza che fosse trasformato in qualche strano animale?
‘’ Craaaaa! Craaa!’’
‘’ Si, siete molto carini insieme. Ma io sto ancora
qua fuori. Vuoi farmi
gelare, non è vero? Aspetta ancora un po’ per
saltargli addosso come Dio
comanda, e fammi andare via da
qui. ‘’
Irritato da quella rana (ne aveva pure avuto abbastanza per
quel giorno),
Francis si precipitò alla finestra, la prese in malo modo
tra le mani e,
celere, si diresse verso la porta.
L’aprì e la depositò sul tappetino.
‘’ Adieu, e a mai
più arrivederci.’’
‘’ Crooack!!’’
‘’ Malducato! La prossima volta il tuo fidanzato
non l’aiuto!’’
Irritato, l’animale fece per andarsene, ma venne
afferrato da Feliks.
‘’ Oh – fece il polacco, con la stessa
espressione di un bambino che apriva in
anticipo i suoi regali di Natale – Che rana carina.
Beh… ero qui per
controllare Kirkland e Bonnefoy, ma a quanto pare ho trovato una nuova
amica.
Che dici, vogliamo andare a giocare? Ho un sacco di vestitini carini da
farti
provare!’’
‘’ Croack?’’
E qui finisce la storia di Froggie la rana, amico, figlio, e
salvatore di
sconosciuti random.
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voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
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Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
‘’
Certo che qui c’è una bella vista
‘’ commentò
serafico Gilbert, adocchiando delle
ragazze in costume .
Perché non veniva mai alla piscina comunale? Ah si, diceva
che non era
abbastanza magnifico per lui. Beh, doveva ricredersi.
‘’ Oh, non sai quanto hai ragione amigo
‘’ disse invece Antonio, attratto da
uno spettacolo ben diverso. Romano era ancora più sexy in
costume che
trasformato da Guardiano.
‘’ Idioti ‘’ fece irritata
Elizabeta, incrociando le braccia sul petto.
‘’
Tu che ci fai qui, bruco?’’
‘’ Ci lavoro! Secondo te come pagherei la
retta?’’
‘’ Vendendo le tue sopracciglia? Altrimenti non mi
spiegherei perché non ti fai
una bella cerette dove serve. Tolte quelle, non saresti poi tanto
male.’’
Silenzio. Persino il loro pubblico aveva smesso di scommettere su chi
dei due
avrebbe vinto la diatriba.
‘’ Aspetta… frog, mi hai appena fatto un
complimento?’’
‘’
Quel mostro –
disse Eliza – E’ fatto interamente
d’acqua.
Qualsiasi attacco tenteremmo contro di lui, andrebbe a vuoto. A meno
che…’’
Tutti fissarono Francis.
‘’ Perché mi guardate così?
Vi avverto, sono troppo bello per fare da esca.’’
Prossimo
capitolo
Basta nuoto: mi do all’ippica
Grazie
IMmatura per sopportare pazientemente i miei scleri e per avere, in
questo più
che negli scorsi capitoli, contribuito alla sua stesura. La parte con
Arthur
che attraversa la strana e la palude, sono opera sua. Così
come una piccola
parte del salvataggio da Ivan. Due recensioni per continuare. Volete
far felici due autrici, vero?
|
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Capitolo 8 *** Basta nuoto: mi do’ all’ippica ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo
7
Basta nuoto: mi do’ all’ippica
Palazzo reale di Meridian
Laboratorio di Oliver
Una settimana di lavoro sulla
Terra, e già Matt desiderava trecento anni di ferie.
Possibilmente, non su Meridian. Credeva che nessun datore di lavoro
potesse essere più schizzato di Oliver. Erano
vent’anni che aveva a che fare con un maniaco
dell’alta cucina e del dominio dell’universo, aveva
fatto il callo a tutti i tipi di richiesta, anche a quelli
più bizzarri.
Poi, aveva conosciuto Ivan Braginski. Quell’uomo non aveva
particolari fissazioni, ma era inquietante.
Non inquietante come quasi tutto ciò che si trovava sul suo
mondo, a quello ormai non ci faceva quasi più caso: gli era
difficile capire quando scherzava e quando invece era serio parlando
dei suoi personali kit di tortura. Senza contare che durante le
riunioni del corpo docente, a cui era tenuto a partecipare anche lui,
il rettore si sedeva su di lui e non si muoveva per le due ore
seguenti. Va bene, aveva scelto un travestimento con cui potesse
passare inosservato.
Ma da qui a sedersi su di lui ed
ignorare la sua stessa esistenza, ce ne voleva!
‘’ Tsk… ma ho una certa età.
Perché non vado in pensione?’’
‘’ Uhm… hai detto qualcosa, Matt
caro?’’ chiese il principe, vedendo
l’aria assorta del suo tutto fare. Era impegnato a mescolare
gli ingredienti per la sua nuova ricetta in un calderone verdastro, con
un mestolo grande il doppio di lui.
Gli era sempre piaciuto sperimentare, specie se poteva contare su una
valida cavia come Matt per testare la qualità del suo
prodotto.
‘’ Niente, maestà. Mi sto solo
preoccupando per i Portali. I Guardiani ne hanno già chiusi
due.’’
‘’ E che problema c’è? Tanto,
ne sono rimasti ancora dieci. Mhm… mi passi quel barattolo
di sale?’’
‘’ Questo? – chiese il mutaforma,
porgendogli un recipiente bianco – Non riesco mai a leggere
cosa c’è scritto sull’etichetta.
‘’
‘’ Te l’ho sempre detto che dovresti
metterti gli occhiali. Ma tu non mi ascolti mai.’’
‘’ Come se tu lo facessi
‘’ pensò
il biondo, che si sentiva inutile nella sua carica di consigliere del
principe.
Andiamo, era più verosimile Lex Luthor presidente degli
Stati Uniti che lui come consigliere di uno come Oliver. Il bello era
che non poteva neppure dare le dimissioni, dato che non
c’erano altri disgraziati disposti a prendere il suo posto.
‘’ La mia vista è perfetta, altezza.
Semplicemente, la calligrafia è pessima. Sembra quella di un
bambino!’’
‘’ Non hai tutti i torti – fece il
principe, riversando tutto il contenuto del barattolo nel suo calderone
– Se non fosse per il fatto che è lì da
anni, crederei di averle scritte io a quattro
anni.’’
‘’ Aspetti…quanti anni,
esattamente?’’
Oliver fece spallucce, e rispose:’’ Trenta,
quarant’anni. Mia madre era una donna molto sbadata, lasciava
le sue cose in giro per il palazzo. Figurati, una vola trovai vicino
alla biblioteca delle manette e un frustino. ‘’
‘’ Manette e… un
frustino?’’ chiese Matt, facendo fatica a
immaginare i precedenti sovrani di Meridian come novelli Anastasia e
Christian Grey.
‘’ Che vuoi che ti dica? I miei genitori avevano
dei gusti particolari. Non mi hanno neppure mai lasciato avvicinare
alla loro stanza dei giochi! Il ché, considerato il fatto
che io ero il fantastico figlio primogenito, era una vera ingiustizia!
E anche ora che sono sovrano assoluto, non posso entrare! Mamma ha
utilizzato un sacco di incantesimi protettivi per non nascondere la
porta della sua sala dei giochi. E quando la trovo… non la
posso aprire perché è sigillata dalla magia! Ti
pare giusto?’’
‘’ Uhm… no,
maestà.’’
‘’ Non mi importa dei tuoi gusti sessuali,
basta che poi non li sperimenti su di me.’’
‘’ Ben detto! –
esclamò il principe, ignaro dei pensieri che stavano
attraversando la mente del suo braccio destro – E’
una vera ingiustizia! E io che voleva provarla con il nuovo guardiano
del Cuore! Sai, questa ricetta la sto provando solo per
lui!’’
‘’ Meglio per lui che per
me!’’
‘’ Cosa state preparando, altezza?
– chiese il servo, sforzandosi di ignorare l’olezzo
che proveniva dal calderone – Sembra…ottimo. E
l’odore, poi… fa venire i brividi,
letteralmente.’’
Oliver gongolò, contento.
‘’ Manca ancora poco, e sarà pronta. Tu,
ovviamente, sarai il primo ad assaggiarla. Non voglio rischiare di
trasformare in una statua di sale il mio
tesoruccio.’’
‘’ Sigh… ovviamente…’’ biascicò
il consigliere, con la stessa faccia di chi si stava preparando per
essere condotto al patibolo. Ma almeno il loro era un destino
più roseo del suo.
‘’ Sono Spaghetti all’acquapazza
– spiegò il principe – E’ una
ricetta che ho trovato su internet. Per fortuna la Muraglia non ha
indebolito il segnale wi-fi!’’
Matt si arrischiò a guardare nel pentolone.
‘’ Vostra altezza… è normale
che … ehm… il
vostro esperimento abbia
gli occhi?’’ chiese il consigliere, incerto se
chiamare le guardie o rimanere e permettere ad Oliver di finire
quel… qualunque cosa fosse. Gli faceva venire la nausea solo
vederlo
‘’ E’ un tocco in più. Non
trovi che sia esotico?’’ chiese il principe,
sorridendo.
‘’ Esotico un cazzo. Questa è
la volta buona che uno dei tuoi piatti mi ammazza.’’
‘’ Avete ragione – disse
invece, deglutendo. Doveva giocarsi bene le sue carte e riuscire a
scamparla. Se qualche altro povero disgraziato dovrà
assaggiare quell’orrore… beh, pregherà
affinché la sua anima trovi la strada per
l’aldilà – Molto esotico. Ma non trovate
che sia un peccato farlo assaggiare prima a me?’’
‘’ Perché? Sei il soggetto
più adatto!’’
‘’ Ma sono solo un vostro umile servitore. Ci
vorrebbe qualcuno… sì, qualcuno che sia al
livello di un tale piatto!’’
Oliver parve pensare seriamente alla proposta fattagli dal mutaforma.
Matt lo sapeva, tra i suoi tanti difetti , quello che emergeva di
più era sicuramente la sua civetteria. Bastava toccare i
giusti argomenti ed ecco che il principe era caduto nella sua trappola.
Semplice ed efficace. Probabilità di riuscita 99%
‘’ Qualcuno degno, dici? Ci sarebbe
l’Oracolo, ma questa antipatica Muraglia non mi permette di
portargli più nessun regalino.
Poi…’’
Successe tutto in un istante: il pentolone esplose, scaraventando i due
addosso al muro. Oliver atterrò su dei sacchi di farina,
Matt, invece, addosso alla credenza.
‘’ Oh no… la mia
arte!’’
‘’ Tu pensi a quella roba, mentre io forse
mi sono rotto un paio di costole? Che lavoro di
merda!’’ pensò
Matt, sempre più convinto che, per quanto sulla Terra avesse
un capo fuori di testa quanto Oliver, era meglio lavorare per lui
piuttosto che rimanere a Meridian.
Fece per alzarsi, ma una fitta di dolore lo costrinse a rimettersi
seduto.
‘’ Cazzo… qui ci vorrà un
po’ di magia per rimettere tutto a posto. Poi… oh
porca miseria, cosa diavolo sta succedendo?’’
Il contenuto del pentolone cominciò ad addensarsi in un
unico punto, diventando una massa indistinta di acqua. Quel
cososcivolò rapidamente fuori dalla porta, sotto
gli sguardi sbalorditi del principe e del suo braccio destro.
Oliver sembrava pensieroso. Che
stesse pensando a un modo per eliminare quel mostro senza che ci
andassero di mezzo altre loro guardie? Che quello fosse il segno che
finalmente stesse maturando?
Matt aveva le lacrime agli occhi. Magari le sue preghiere erano state
accolte!
‘’ Mhm… vuoi vedere che ho esagerato col
sale?’’
No, aveva decisamente preso una cantonata colossale.
‘’ Voi di Kandrakar non potevate
rinchiuderlo da qualche parte? Bell’aiuto la Muraglia,
così ce lo sorbiamo solo noi!’’
‘’ Sire – provò a farlo
ragionare – Quella… quella creatura potrebbe
causare problemi al vostro regno.’’
Oliver fece spallucce, e rispose:’’ Nah, non
succederà. C’è un Portale che ho aperto
ieri, se lo attraversa non sarà più un nostro
problema.’’
Silenzio. Matt si passò una mano sulla fronte.
‘’ Vostra maestà…
‘’
‘’ Sì?’’
‘’ Vi siete dimenticato dei Guardiani…
se i Guardiani lo rintracciano, e trovano il Portale con lui, lo
chiuderanno. E sarebbe il terzo.’’
‘’ Ah vabbè – fece il
principe, con noncuranza – In quel caso ne rimarrebbero atri
nove. Matt, seriamente, non dovresti stressarti così tanto.
Ti vengono le rughe.’’
E se lo diceva proprio quello che era la causa delle sue crisi
isteriche il 99,9% delle volte…
Heatherfield
Piscina Comunale
Ore 10.30
‘’
Certo che qui c’è una bella vista
‘’ commentò
serafico Gilbert, adocchiando delle ragazze in costume .
Perché non veniva mai alla piscina comunale? Ah si, diceva
che non era abbastanza magnifico per lui. Beh, doveva ricredersi.
‘’ Oh, non sai quanto hai ragione amigo ‘’
disse invece Antonio, attratto da uno spettacolo ben diverso. Romano
era ancora più sexy in costume che trasformato da Guardiano.
‘’ Idioti ‘’ fece irritata
Elizabeta, incrociando le braccia sul petto. Per lei, niente
costume. Indossava una semplice maglietta bianca e dei pantaloncini
corti. Un abbigliamento sobrio, che non dava nell’occhio e
che non la faceva sembrare una cosplayer de Il
Trono di Spade. Per
Gilbert era stato un bel problema sistemarla a casa sua senza doverla
nascondere in garage. Di
nuovo. La
ragazza avrebbe passato, un
periodo molto lungo sulla Terra, sia per cercare la Luce di Meridian,
sia per impedire che la Muraglia collassasse a causa dei Portali creati
dal principe Oliver.
Pertanto, le serviva un posto dove stare. E lei era stata irremovibile:
sarebbe vissuta con lui, e lui soltanto. Era il guardiano del Cuore e,
a detta di Elizabeta, doveva essere sorvegliato ventiquattr’
ore su ventiquattro.
Così, aveva lasciato all’albino una bella gatta da
pelare: come spiegare a suo fratello la presenza di una squinternata in
fissa col Medioevo che si credeva una novella Giovanna D’arco?
Ma la fortuna, in una della rare volte in cui si ricordava che in
fondo, ma molto in fondo, anche lui era un bravo ragazzo bisognoso di
aiuto, gli fornì una balla inattaccabile nella persona di
sua cugina Eliza. Ah, la dolce cugina Eliza… Lui
non l’aveva mai sopportata. Né lei né
quei pomposi accademici dei suoi genitori. Avevano
la stessa età, eppure era sempre lei a dover badare a lui e
Ludwig. Tsk, che scarsa fiducia nutrivano nei suoi confronti! Lui
poteva badare tranquillamente a sé stesso e al suo
fratellino. Sua madre si era semplicemente legata al dito
l’incidente della birra di quando aveva nove anni, tutto qui.
Ora, suddetta cugina aveva
vinto una borsa di studio per lo Sheffield Institute per la
facoltà di Storia antica, e la madre di Gilbert molto cortesemente (alias
minacciandolo di non passargli più i soldi per la retta)
aveva chiesto al figlio se poteva ospitare anche lei, oltre al fratello.
Non c’era stato bisogno di altre minacce: Gilbert aveva
accettato subito, con una facilità che aveva insospettito
sua madre.
Ma la donna aveva avuto poco tempo per chiedersi cosa stesse
macchinando il figlio maggiore, che subito era dovuta scappare,
richiamata d’urgenza dal sua assistito per la lettura della
sentenza.
E lui aveva avuto tutto il tempo per mettere in atto il suo
strabiliante piano per liberarsi della cugina e permettere
così ad Elizabeta di venir a vivere da loro senza destare
troppi sospetti in suo fratello: per prima cosa, aveva a lungo parlato
col suo amico Sadiq di
quella bellezza
mozzafiato di
sua cugina, facendo in modo che il turco si interessasse a lei e che,
il giorno dell’arrivo in città della giovane,
fosse lui a venire a prenderla all’aeroporto.
Eliza era veramente carina, e bastò poco a Sadiq per
prendersi una gigantesca cotta per lei.
Dal canto suo, lei non era rimasta affatto indifferente al fascino
selvaggio del turco, e da cosa nasce cosa, magari anche con
l’aiutino di qualche bicchierino di troppo di
vodka… beh, lui non sapeva tutti i dettagli, sapeva solo che
i due ci avevano dato dentro a casa di Sadiq e che Eliza aveva deciso,
per la prima volta, di godersi la sua vita in barba alle asfissianti
aspettative dei suoi genitori e di spassasserla senza impegno con lui.
E
così, Elizabeta aveva preso il suo posto, Ludwig non
sospettava niente e sembrava andare d’accordo con la cugina,
ed Eliza era in dolce compagnia di Sadiq in qualche posto dimenticato
da Dio. Alla
fine, era andato tutto per il verso giusto e nessuno ci era rimasto
male.
Un’altra prova incredibile della sua genialità.
‘’ Dai Eli – disse il tedesco, mettendole
una mano sulla spalla e guadagnandosi uno sguardo omicida come risposta
- Prova a divertirti!’’
‘’ Uno: non chiamarmi Eli. Due: non siamo qui per
giocare, ma per chiudere un Portale. ‘’
‘’ Ma è domenica! Prova a staccare la
spina.’’
Elizabeta inarcò un sopracciglio, e
chiese:’’ Cosa c’entra il fatto che sia
domenica, scusa?’’
‘’ Non mi dire… oltre al
caffè, da voi non ci sono neppure le domeniche
libere?’’
‘’ Che vuoi farci, siamo sotto dittatura.
‘’
‘’ Che vita triste.’’
‘’ Proprio per questo abbiamo bisogno di voi
– gli disse la giovane, trattenendo la voglia di picchiarlo
– Purtroppo, siete la nostra unica speranza per ritrovare la
Luce di Meridian e sconfiggere Oliver. ‘’
‘’ Uhm… niente di troppo difficile, per
il Magnifico me.’’
‘’ Guarda che non devi agire da prima donna. Siete
una squadra e…’’
Mentre discutevano, la situazione attorno a loro due stava
degenerando…
‘’ Ve… trovato
niente?’’ chiese Feliciano, vedendo Kiku
riaffiorare la testa a pelo d’acqua. Sembrava stremato.
‘’ No, Feli-sama.’’
‘’ Aspetta mi tuffo
anch’io!’’
‘’ Ma che diavolo…?! Brutto
bastardo!’’
‘’ Auch… l’amore fa
male!’’ esclamò Antonio, dopo che il suo Lovinito gli
aveva dato un pugno per essersi avvicinato troppo al suo lato B.
La donna alzò gli occhi al cielo, di fronte a tutto quel
casino. C’è n’era di lavoro da
fare!’’
‘’ Dicevo, adesso siamo una squadra. Mettitelo in
testa. E dobbiamo comportarci di conseguenza.’’
‘’ Non voglio rovinarti la festa –
intervenne Romano, mentre in un angolino Antonio si massaggiava la
testa – Ma qua stiamo già perdendo
pezzi.’’
‘’ Perdendo pezzi?’’
ripeté confusa la giovane. Le sembrava che i deme…pardon, i
Guardiani fossero tutti lì, con lei.
‘’ Il francesino se l’è
svignata. ’’
Elizabeta non era dotata di poteri magici, ma in quel momento avrebbe
potuto tranquillamente incenerire i presenti con lo sguardo.
‘’ Io lo ammazzo… ‘’
disse, circondata da un aura violetta che fece indietreggiare Gilbert e
Romano.
‘’ Ve… perché
la sorellona è arrabbiata?’’ chiese
innocentemente Feliciano, appena uscito dalla piscina. Kiku era dietro
di lui, ansante. Immergersi fino in fondo alla vasca per cercare il
Portale non si era rivelata poi un’idea geniale.
Romano scosse la testa. Almeno l’innocenza del suo fratellino
andava preservata.
‘’ Niente Feli, non ci pensare.
Comunque… dove cazzo hai messo la
mappa?’’
‘’ Ehm… ve, non ce
l’avevi tu?’’
*
Francis odiava l’odore
del cloro. Non era un frequentatore abituale della piscina comunale,
troppo rumore, troppo caos per i suoi gusti. La sua domenica ideale non
prevedeva pavimenti bagnati, schiamazzi e schizzi d’acqua da
parte di bambini in vena di imitare i pesciolini di Alla
ricerca di Nemo.
Di buono c’era solo una cosa: in costume da bagno
stava una meraviglia!
Le ragazze (e anche alcuni ragazzi) se lo mangiavano con gli occhi,
ammirandolo e borbottando complimenti anche piuttosto spinti.
Mhm… alcune erano carine. Se ne avrà il tempo,
dovrà chiedere il loro numero. Almeno farà
fruttare bene una giornata funesta. Ma i loro nemici non andavano mai
in vacanza? Non potevano starsene tranquilli, invece di aprire Portali
che poi loro dovevano chiudere?
Era troppo chiedere un po’ di tempo per sé ?
Avvertì un brivido salirgli per la spina dorsale, come se il
suo sesto senso lo stesse avvertendo che si stava infilando in una
situazione spiacevole. E il suo sesto senso non sbagliava mai, con Vash
funzionò anche troppo bene!
Si voltò, temendo di ritrovarsi un montanaro inviperito con
un fucile a salve caricato e pronto a sparare. Sospirò,
quando si accorse che c’erano solo dei bambini accompagnati
dai genitori. Ma c’era una strana chiazza d’acqua
sul bordo della vasca, che emanava un odore nauseabondo.
Arricciò il naso, disgustato.
Ma non c’era nessuno che puliva quel posto?
Si avvicinò all’ammasso informe, ignorando un trio
di liceali che stava passando in quel momento e che lo fissavano,
interessate.
‘’ Mon
Dieu – mormorò,
vedendo due occhi fissarlo -
Questo cosa è? Sembra…’’
Non finì la frase, che un braccio d’acqua si
allungò dalla chiazza e lo prese per il collo, facendolo
tuffare nella piscina.
Ora, Francis non era esattamente uno sportivo. Ma era bravo a nuotare.
L’unico sport in cui si era mai cimentato, del resto, era
proprio il nuoto. Allora… perché non riusciva ad
emergere? Cercava di risalire in superficie, ma era come se una forza
invisibile lo stesse trattenendo per una gamba. L’aria gli
mancava, e gli sembrò di sentire una voce nella sua mente
sussurrare:’’ Pappa…
finalmente… tanta pappa…’’
Stava avendo delle allucinazioni per mancanza
d’aria… lui era il Guardiano dell’acqua,
non poteva certo morire in una piscina, no? Cercò di usare i
suoi poteri, ma con sgomento si accorse che non riusciva ad
utilizzarli. Si stava concentrando, ma sembrava che tutti i suoi
tentativi fossero inutili. Era come… era come se qualcosa
gli stesse impedendo di usare la magia dell’acqua. Ma cosa?
All’improvviso, gli occhi che aveva visto nella chiazza gli
apparvero davanti, grandi, rossi, e una specie di ghigno gli si
profilò davanti.
‘’ Pappa… ho
trovato… tanta pappa…’’
Un… un mostro? Era finito faccia a faccia con un
mostro? Un mostro d’acqua? E proprio lui doveva finire tra le
sue fauci? Che era, una presa in giro del karma? Davvero, il karma
mancava di originalità.
Tentò di scappare, ma era bloccato. Abbassò lo
sguardo, e si accorse che le gambe erano circondate da tentacoli
d’acqua. Di bene in meglio…
‘’ Tu…
pappa…’’
Ma quel coso non sapeva dire nient’altro che pappa?
Francis tentava di divincolarsi, ma aveva quasi raggiunto i suoi
limiti, e l’aria stava cominciando a mancargli. Chiuse gli
occhi, pronto ad accettare qualsiasi cosa il Destino o
Dio avessero stabilito per lui… quando una mano lo
afferrò per i capelli e lo fece riemergere a forza dalla
piscina.
Tossì e ispirò a lungo. Non sapeva chi
l’avesse recuperato, ma gli doveva la vita. Intanto il mostro
sembrava aver preso piuttosto male il fatto che fosse riuscito a
scampargli, dato che un sinistro brontolio increspò
l’acqua della piscina. Ma non ci badò. Non quando
si accorse di chi lo
aveva salvato.
‘’ Francis? Rana?’’
La voce era fastidiosamente familiare… Vuoi vedere
che…? Aprì finalmente gli occhi, e ogni suo
timore venne confermato.
‘’
Tu che ci fai qui, bruco?!’’ chiese, dopo essersi
ripreso. Era quasi affogato, i suoi poteri non avevano funzionato e
l’avevano dovuto tirare a forza per impedirgli di andare
all’altro mondo. Ma erano tutti questioni che passavano in
secondo piano, dato che ad averlo salvato era niente poco di meno che
il suo sgradevole inquilino, Arthur Kirkland.
‘’ Ci lavoro! – esclamò
piccato l’inglese - Secondo te come pagherei la
retta?’’
‘’ Vendendo le tue sopracciglia? Altrimenti non mi
spiegherei perché non ti fai una bella cerette dove serve.
Tolte quelle, non saresti poi tanto male.’’
Silenzio. Persino il loro pubblico aveva smesso di scommettere su chi
dei due avrebbe vinto la diatriba.
‘’ Aspetta… frog,
mi hai appena fatto un complimento?’’
Arthur sembrava stupito, almeno quanto lui. Non è che
volesse fargli un complimento o cose del genere… si era
semplicemente lasciato sfuggire una cosa che aveva notato da qualche
giorno. Lui era un buon osservatore, e le cose belle attiravano sempre
la sua attenzione.
E con questo non stava ammettendo che quel bruco fosse
minimamente appetibile! Riconosceva soltanto che poteva
essere… passabile.
‘’ Sono un esteta, bruco.
‘’
‘’ E questo cosa diavolo
significa?’’
‘’ Significa che gli piaci! –
cinguettò allegra una ragazza mora, spalleggiata dalle sue
amiche – Che vuoi, che lo scriva su un cartellone?
E’ già così
palese!’’
‘’ Infatti. C’è
così tanto UST nell’aria. ‘’
‘’ Forse dovremmo andarcene, ragazze… e
dire ai nostri genitori di non andare in spogliatoio per la prossima
mezz’ora. ‘’
‘’ Solo mezz’ora?’’
‘’ Beh, siamo in un luogo pubblico. Qui
preliminari, a casa il resto.’’
Arthur arrossì fino alla punta dei capelli, e aveva tutta
l’aria di chi voleva trovare una fossa profonda in cui
buttarsi.
Francis, al contrario, prese la cosa con più filosofia.
‘’ Sono desolato di deludere delle ragazze
così carine – disse, ammiccando verso di loro
– Ma io e questo qui siamo solo coinquilini…
purtroppo.’’
‘’ Lo sapevo, vivono insieme! –
esclamò estasiata la mora – Visto che avevo
ragione?’’
‘’ Ehm… noi condividiamo solo la stanza
e non…’’
‘’ Oh, allora chissà quante volte
l’hai visto nudo!’’
‘’ E chissà quante foto avrai
fatto!’’
‘’ Voi dite? Per me non è un
guardone.’’
‘’ Basta – borbottò irritato
l’inglese – Io me ne vado. ‘’
‘’ Ti seguo, bruco!’’
‘’ Ohhhhh… ragazzi, guardate che gli
spogliatoi sono da quell’altra parte. ‘’
Importante lezione per Francis: mai e poi mai provare a contraddire
delle fangirls.
*
Fino a quel momento, le loro
ricerche non avevano portato alcun risultato. Kiku e Feliciano avevano
ripreso a consultare la Mappa (che, anche se era rimasta a mollo a
causa della sbadataggine del guardiano dell’aria, era ancora
leggibile. Ah, che bella cosa la magia!) costringendo anche Gilbert ad
aiutarli. A detta di Kiku, il Cuore li avrebbe aiutati ad orientarsi
meglio e a trovare subito il loro obiettivo. Il Cuore certamente
sì… ma di Gilbert come guida Elizabeta non si
sarebbe fidata neppure tra un trilione di anni! Mentre Lovino e
Antonio… beh, Antonio cercava di
molest…corteggiare l’italiano, ma finiva
regolarmente per essere picchiato e/o essere lanciato in acqua come un
siluro. Meno male che fino a pochi prima stava parlando di lavoro di
squadra e compagnia bella. L’avevano bellamente ignorata.
‘’ Ah, beata te – fece estasiata una
ragazza mora alle sue spalle, con le sue amiche affianco che avevano la
sua medesima espressione –
Circondata da così tanti bei ragazzi! Chissà a
quante scene yaoi assisterai dal vivo!’’
‘’ Yaoi? – ripeté Elizabeta,
che aveva già sentito quel termine su Meridian. Ah
sì, gliene aveva parlato Eduard tempo prima. Ma, tra
l’essere fatta prigioniera dalle guardie di Oliver e cercare
di mettere in riga uno strampalato gruppo di Guardiani, non aveva avuto
più l’occasione per approfondire tale argomento
–Di cosa state parlando?’’
‘’ Non sai … oh dei, qui bisogna
rimediare! – esclamò la quindicenne, e sembrava
così sconvolta da poter svenire da un momento
all’altro - Ragazze, chi ha una buona connessione
internet?’’
‘’ Io no!’’
‘’ Neppure io… lo sapevo che avrei
dovuto cambiare operatore!’’
Il capo dei ribelli non capiva metà delle cose che quelle
giovani donne stavano blaterando. Le fissava confuse, cominciando a
chiedersi se sulla Terra non ci fosse qualche strana magia che rendeva
le ragazze delle esaltate.
‘’ Tutto quello che devi sapere è che,
quando due ragazzi sono più che amici , in quel caso noi
parliamo di yaoi. O di slash, dipende dal fandom di appartenenza
e…’’
‘’ Mein Gott, l’ho
trovato!’’ esclamò Gilbert, alzando le
braccia al cielo in segno di vittoria. Elizabeta lasciò le
tre ai loro deliri, e si avvicinò al ragazzo.
‘’ Davvero?
Dov’è?’’ gli chiese, prendendo
la mappa.
L’albino sbuffò.
‘’ Non c’è lì,
donna. ‘’
‘’ E come fai a dire
di…’’
‘’ Boh, magnifico sesto senso credo! Sento qualcosa
nell’aria… ed è bello
potente.’’
Dopo aver sbattuto la palpebre un paio di volte, incredula e indecisa
se prenderlo a padellate sulla testa, la giovane ribelle si
ricordò di cosa gli aveva raccontato anni prima suo padre
sulla Custode del Cuore di Kandrakar: era in grado di percepire la
magia. E se era vicina a un Portale, poteva anche capitare che avesse
dei capogiri o che si sentisse male.
Non era tanto strano pensare che Gilbert fosse capace di percepire un
Portale, se era vicino.
‘’ Bello potente… se non è un
Portale, cos’altro può essere? Va bene, fammi
vedere dove l’hai trovato e…’’
‘’ Ragazzi! – Francis arrivò
in quel momento, con il fiato corto – Abbiamo un piccolo
problema.’’
‘’ Ehilà Franny, finalmente
sei… un attimo, perché sei
fradicio?’’
‘’ Non è il momento per questi
particolari – lo liquidò il biondo –
Sono stato attaccato.’’
‘’ COSA?! – Elizabeta lo prese per il
colletto della maglietta – DA CHI? TI HANNO VISTO? HAI USATO
I TUOI POTERI?’’
‘’ Calmati Eli – intervenne
l’albino – Lo stai soffocando.’’
‘’ Se lo meriterebbe pure, dato che ci ha piantato
in asso poco fa!’’
‘’ Esagerata, sarà stato via
quanto… un ora?’’
Elizabeta fissò adirata Gilbert, il quale si
sentì pervadere da violenti brividi freddi. Brrr…
dov’era un asciugamano, quando ce n’era il bisogno?
‘’ Donna, non mi guardare con quella faccia. Sei
inquietante. ‘’
‘’ Ti guardo come voglio, piccolo…
argh!... Non posso credere che il Cuore sia stato affidato a uno come
te! Non capisci quanto sia grave che un membro della squadra se ne vada
in giro da solo? Il biondino è stato anche
attaccato!’’
‘’ Mademoiselle, sono
ancora vivo e vegeto – rispose Francis, sentendosi
personalmente coinvolto – Non sono così
irresponsabile. Beh… la maggior parte delle volte non lo
sono. ‘’
‘’ E poi – proseguì il tedesco
- A
chi altro potevano dare il Cuore? Io sono il Magnifico, baby. Era ovvio
che dovessi essere il capo.’’
‘’ Aspetta stronzo – intervenne Romano,
mentre ignorava l’ennesimo flirt della giornata di Antonio
– Chi ti ha detto che sei tu il capo?’’
‘’ Ma dai, è ovvio. Ho bellezza,
carisma, sono un figo … le fangirls mi amano! Sono un True
Alpha, bello.’’
Elizabeta si sbatté la mano sul viso, esasperata. Dei di
Meridian, cosa dovevano ascoltare le sue povere orecchie.
‘’ Tutti. Con me. Negli. Spogliatoi.
ORA!’’
Quando aveva quel tono, era chiaro chi fosse il vero capo dei
Guardiani. Nessuno osa mettere in dubbio la sua decisione. Persino
Gilbert, per una volta, decise di starsene zitto.
*
Si
erano nascosti negli spogliatoi maschili (e Gilbert, quando gli avevano
fatto notare che la presenza di Elizabeta sarebbe senz’altro
stata notata, aveva detto:’’ Tanto è
così mascolina che non si accorgeranno di niente), e avevano
atteso pazientemente l’orario di chiusura.
Il capo dei ribelli non aveva accettato obiezioni di sorta:
c’erano due questioni importanti da risolvere, il Portale che
non si riusciva a trovare e l’apparizione di un mostro
acquatico che aveva tentato di uccidere Francis.
Dal momento che Kiku aveva tassativamente proibito ai ragazzi di usare
i loro poteri in pubblico, pena qualche problema su ai piani alti, erano
stati costretti a starsene lì per due ore. Meno male che la
domenica la piscina comunale rimaneva aperta solo mezza giornata.
Probabilmente, Romano avrebbe dato fuoco a qualche altro armadietto per
l’impazienza, se fosse stato costretto ad aspettare ancora.
‘’ Ricapitoliamo – fece il ragazzo,
mentre si stringeva le braccia al petto. Si erano trasformati da poco,
e Antonio non aveva smesso neppure per un attimo di fissargli il sedere
– Quanto siamo fottuti? Non sappiamo
dov’è il Portale, e ora ci ritroviamo un mostro
tra le scatole. Come lo facciamo fuori?’’
‘’ Quel mostro –
disse Elizabeta – E’ fatto interamente
d’acqua. Qualsiasi attacco tenteremmo contro di lui, andrebbe
a vuoto. A meno che…’’
Tutti fissarono Francis.
‘’ Perché mi guardate così?
Vi avverto, sono troppo bello per fare da esca.’’
‘’ Purtroppo non possiamo fare altrimenti
– intervenne Kiku – Il Portale deve essere chiuso,
per impedire che altri suoi simili lo attraversino. ‘’
‘’ Esistono altre schifezze del
genere?!’’ domandò terrorizzato Romano,
e l’altro scosse la testa.
‘’ In realtà, non lo so –
ammise – E’ la prima volta che vedo una creatura
simile. Potrebbe trattarsi di uno degli esperimenti del principe
Oliver.’’
‘’ Ve… il
principe crea mostri?’’
‘’ Non esattamente… i suoi sono
esperimenti culinari.’’
‘’ Momento, momento – fece Francis–
Quello… quello sarebbe venuto fuori da un piatto andato a
male?’’
‘’ Probabilmente
sì.’’
‘’ Perché fate quelle facce? –
domandò stupita il capo dei ribelli – A
volte certi suoi purè di patate diventano goblin. Oppure,
due mesi fa avemmo a che fare con…’’
‘’ Stop, donna! – la fermò
Gilbert –
Per favore, non farmi vomitare la colazione. Il Magnifico ha uno
stomaco debole.’’
‘’ Fatto sta che nessuno qui può
sconfiggerlo… eccetto il biondino qui presente –
continuò lei, rivolgendo un’occhiata sprezzante al
francese – Di norma, non manderei dei pivelli sul campo prima
di un lungo addestramento. Ma data la natura di quella creatura e il
fatto che non sappiamo dove si trovi il Portale…
‘’
‘’ In pratica è probabile che i poteri
degli altri Guardiani contro quella creatura saranno inutili
‘’ fece Kiku, meditabondo.
Ergo, se la doveva cavare da solo contro un mostro che probabilmente
non vedeva l’ora di mangiarselo per cena.
‘’ Dai, te la caverai – disse Gilbert,
dandogli una pacca dietro le spalle –Arriveremo subito in tuo
soccorso, Franny. Giusto
il tempo di trovare il Portale e chiuderlo, ma con la mia magnifica
guida vedrai che sarà un gioco da
ragazzi!‘’
‘’ Un gioco da ragazzi? Non credo…
sempre se si considera la possibilità che ci sia anche
qualcun altro che stia attraversando il Portale in questo momento
‘’ precisò Kiku, e davvero, il morale di
Francis arrivò fino al centro della Terra.
‘’ Grazie per il sostegno –
borbottò l’albino, notando il pallore del suo
migliore amico - Franny, và la e fa vedere chi sei! Di
sicuro, non sarà più difficile che uscire vivi da
casa di Ivan.’’
‘’ Spero solo che non sia davvero rimasto
più nessuno…’’
mormorò lui.
Già doveva farsi massacrare da un mostro di un altro mondo,
sperava che almeno non ci fosse nessuno ad assistere alla sua totale
disfatta.
‘’ Ve… mi
pare di aver visto poco fa quel bagnino dalle sopracciglia strane
che…’’
Feliciano non finì neppure la frase, che l’altro
sfrecciò fuori dallo spogliatoio, talmente veloce che
qualcuno avrebbe potuto credere che il guardiano dell’aria
fosse lui e non il moro.
‘’ Ve… cosa
ho detto di male?’’ domandò confuso
l’italiano.
‘’ Lascia stare fratello, quello è
deficiente.’’
Elizabeta si limitò ad alzare un sopracciglio, e
pensò:’’ Dunque
questo sarebbe lo yaoi di cui parlavano quelle ragazze questa mattina?
Se l’altro è in pericolo tu vai a farti ammazzare
per lui? Interessante… Forse lo dovrei introdurre anche tra
i miei uomini. La prossima volta, lo dovrò dire ad Eduard.
’’
*
Un saggio disse: i
guai non finiscono mai.
E dopo una giornata di lavoro infernale, e una spalla
indolenzita, tutto quello che Arthur voleva era chiudere quel posto e
tornarsene al campus e chiudersi in camera. E sì, avrebbe
lasciato fuori Francis. Era colpa sua se la giornata era stata un
incubo, con le ragazze che gli lanciavano occhiatine fugaci e poi
ridevano sommessamente. Un’esperienza da dimenticare. Quando
passò vicino alla vasca, rabbrividì. Qualcosa
non andava. Volse
lentamente lo sguardo verso la superficie della piscina, e si
strozzò con la sua stessa saliva.
Guardò interdetto quella che fino a poco prima sembrava una
normale e QUASI innocua distesa d'acqua incresparsi e poi sollevarsi in
una forma che non aveva più nulla di rassicurante.
‘’ W-what
the...’’
Proprio in quel momento Francis entrò nel suo campo visivo,
per poi buttarlo a terra.
‘’ Che diavolo fai?’’
Il sibilo di una fila di boe che sfrecciava sopra le loro teste rispose
alla sua domanda.
‘’ Levati di dosso
immediatamente.’’
‘’ E perché mai? - chiese divertito il
francese - Uhm... hai fatto un tuffetto poco fa o sono io che ti faccio
questo effetto?’’ aggiunse passando un dito sulla
sua camicia bagnata che maledizione gli
si era incollata al petto come una sottile seconda pelle. Troppo
sottile. Troppo TRASPARENTE.
Voleva morire. Lontano da quel pervertito, possibilmente.
‘’ Taci, pervert!
E poi… perché i tuoi vestiti sono completamente
asciutti?-
‘’ Sono uno dei protagonisti, le mie tenute devono
essere idrorepellenti per contratto. Purtroppo non si può
dire lo stesso della mia chioma. Questo cloro mi distruggerà
i capelli ‘’ scostò una ciocca umida con
uno sbuffo.
‘’ Credimi, non avrà importanza,
perché se non mi spieghi immediatamente che sta succedendo
ti staccherò la testa dal collo!’’
Francis deglutì, nervoso. Teoricamente, dati i suoi poteri,
avrebbe potuto facilmente stendere l’inglese o trasformarlo
in qualche animaletto innocuo, tipo una lumaca (così almeno
aveva la certezza che non se ne scappasse chissà dove, come
pochi giorni prima). Ma la pratica era tutta un’altra storia,
era appena la seconda volta che si trasformava, e non sapeva
esattamente la portata della sua magia. Se in condizioni normali
allagava il campus, figuriamoci quello che poteva fare trasformato da
Winx!
‘’ Frog,
abbassati!’’
Se non fosse stato per l’inglese, per poco il mostro non lo
decapitava. E allora sì che le sue doppie punte sarebbero
state un problema secondario!
‘’ Credo potrei
vomitare... ‘’ si lasciò sfuggire
Arthur, osservando il petto villoso del francese stretto in quella
specie di top. Il caso aveva voluto che , per salvarsi, gli si gettasse
addosso. Lo scansò malamente.
La vita era
profondamente ingiusta: non solo lui veniva cacciato da quasi tutti i
posti di lavoro che trovava per ''divergenze di vedute'', ma quando
finalmente trovava un lavoro che sembrava fatto apposta per lui, ecco
che spuntava fuori una brutta copia del mostro di Loch Ness e una
pseudo fata-folletto vattelapescà.
Cosa aveva fatto di male nella sua vita precedente? Era ovvio che il
suo karma lo stesse punendo, non c'era ombra di dubbio. Certo che il
karma era un gran bastardo.
‘’ Ehi, guarda che devi ritenerti fortunato. Stai
assistendo alla mia prima missione!’’
‘’ Già, una vera fortuna… se
dovevo morire, avrei preferito farlo a casa mia!’’
Altro colpo, questa volta mirato alle gambe di Arthur. Il ragazzo si
ritirò immediatamente, e disse:’’ Shit, per
poco non mi prendeva. ‘’
‘’ Ok, com'è possibile che quel mostro
diventi ogni secondo più enorme? Ma soprattutto... come
diavolo hai fatto a farti assumere in una piscina se non sai
nuotare?’’
Il biondo arrossì, e
borbottò:’’ Ti
sembra davvero il momento di parlarne?’’
‘’ Come
pensavi di gestire un'emergenza del genere?’’
Pessima domanda.
Arthru si alterò, e gli
urlò:’’ Scusami
se non ho pensato all'eventualità di un DANNATO MOSTRO
TSUNAMI DI VENTI METRI!’’
Dannatamente vero: non è che capita tutti i giorni di avere
a che fare con mostri alla Supernatural.
E Francis non era pronto a fare la parte di Dean Winchester. Purtroppo,
era un Guardiano e di quel coso se
ne doveva occupare lui per cause di forza maggiore.
‘’ Ok bruco, ho un piano. Tu va a nasconderti, a
lui ci penso io.’’
Senza neppure aspettare la risposta di Arthur, si mise davanti al
mostro e urlò:’’Quelli sarebbero i tuoi
occhi, bestiaccia? Bene, allora guarda che sei nudo, e non è
un bello spettacolo... ‘’
Il mostro lo fissò con un espressione
indecifrabile, ma Arthur ci scommetteva la sua laurea che, se avesse
potuto parlare, avrebbe detto are
you fuckin kidding me?
Imperterrito, Francis continuò
dicendo:’’ Sul serio, guarda quella macchia
gialla... mi sa che qualcuno non ha rispettato le norme igieniche, che
schifo...’’
‘’ GROAWWWW.’’
Il britannico alzò gli occhi al cielo.
‘’ Complimenti,
ottimo piano far incazzare una cosa che può annegarci con
uno sputo...’’
Il mostro si era stancato dei giochetti di Francis, e
allungò il braccio verso di lui. Il Guardiano
dell’acqua si tenne pronto per intercettare il colpo in
arrivo, ma a sorpresa il braccio d’acqua lo
oltrepassò, e afferrò Arthur, rimasto dietro di
lui.
‘’ CHE COSA? IO? LUI TI PIGLIA PER IL CULO E TU
VUOI MANGIARE ME?’’
Senza troppe cerimonie, e ignorando le proteste del ragazzo, la
creatura lo portò verso la bocca e lo inghiottì.
‘’ Buona…
pappa…’’
‘’ Mon
Dieu, adesso
sa anche parlare!’’
Francis si rese conto che il bruco non sapeva DAVVERO nuotare e si
lanciò in volo verso la piscina.
Nel frattempo la creatura si era sollevata e Francis poteva vedervi
attraverso. Proprio al centro Arthur era stato completamente fagocitato
dai flutti. Non c'era tempo per pensare a un piano (o procurarsi una
cuffia per non bagnarsi i capelli...).
‘’ Non posso credere di starlo per fare
veramente –
pensò contrariato il francese, che già
raccomandava la sua anima a Dio nel caso il suo piano non andasse a
buon fine – Ma
o la va o la spacca.’’
Prese un bel respiro, e sfrecciò diritto diritto nella bocca
della creatura, trattenendo il fiato e sperando di riuscire a resistere
lì dentro per il tempo necessario per tirare fuori
l’hooligan prima che tirasse le cuoia.
Francis non sapeva dire se fosse la paura o l'impatto con l'acqua
gelida ad avergli smorzato il respiro, ma si preoccupò
subito di quale impatto lo stesso trattamento potesse aver avuto su
Arthur. Si sentiva come avvolto dall’oscurità,
avvertiva un senso di impotenza che lo fece sentire piccolo,
inutile… Era come se quel mostro lo stesse lentamente
prosciugando. Il ché era assurdo, vero?
Il tempo di abituare gli occhi e riuscì a distinguere
nitidamente le sue labbra dischiuse in cerca d'aria. Senza riflettere
si gettò su di lui e il suo corpo gli suggerì
cosa fare.
Aveva poco fiato, ma l'avrebbe sacrificato. D'altronde contava di
liberarsi presto... in qualche modo. E poi, era o non era il Guardiano
dell’acqua? Guardiano che aveva già rischiato di
morire una volta a causa di quella creatura, ma erano dettagli
trascurabili.
Era una pazzia. Non aveva un piano, non sapeva ancora gestire bene i
suoi poteri, probabilmente il mostro in qualche maniera contorta glieli
stava rubando e... i suoi occhi erano come annebbiati da una luce
d'intensità crescente, mentre un piacevole tepore percorreva
il suo corpo, rinvigorendo le sue energie e dandogli una leggera
vertigine.
Aveva baciato Arthur senza pensarci un attimo (ehi, il bruco non poteva
ancora morire. L’aveva salvato, e lui non era tipo da non
ripagare i suoi debiti), e ora sembrava che da quel bacio stesse in
qualche modo recuperando la magia che il mostro gli aveva lentamente
rubato fino a quel momento. Anzi, si sentiva addirittura più
forte, come se si fosse… ricaricato.
Sì, se avesse dovuto definire quella sensazione, avrebbe
usato proprio quella parola: ricaricato. Non
si era mai sentito più forte di prima.
Anche il mostro se ne doveva essere accorto, dato che aveva smesso di
crescere. Non riusciva più a nutrirsi della magia del
guardiano.
‘’ No
no… pappa finita.’’
‘’ Invece sì - pensò
il francese, mentre creava un vortice attorno a lui e ad
Arthur – La
pappa è proprio finita!’’
'' No... bua.''
Quasi si dispiacque di doverlo distruggere. Appunto, quasi.
'' Niente di personale,
mon ami. Hai scelto il Guardiano sbagliato.''
Il cuore gli batteva forte, le orecchie gli pulsavano...
era tutto dovuto al controllo che stava esercitando sui suoi poteri,
non certo per il bacio che aveva dato a quel bruco lì... se
qualcuno avesse osato dire il contrario, lui l'avrebbe trasformato in
un girino!
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può
copia-incollarlo dove meglio crede) © elyxyz
Nel prossimo capitolo di The
Guardians…
‘’
Quindi… puoi dirci ancora una volta come hai sconfitto quel
mostro?’’
Francis appoggiò la schiena al muro della stanza di Gilbert,
e disse:’’ Mademoiselle, vorrei saperlo
anch’io. ‘’
Elizabeta lo fissò, incerta se credergli o meno.
‘’ Hai scatenato uno tsunami, e vuoi farci credere
di non sapere come hai fatto?’’
‘’ Ahimè, temo che sia proprio
così. Non ricordo molto..’’
‘’ Mhm… - fece lei, prendendo la sua
padella – Forse con il giusto incentivo, potrei fartelo
ricordare.’’
Il principe sembrava pensieroso.
‘’ Sai Matt – disse, mentre la mazza da
guerra di Allen quasi colpì la testa del suo sottoposto
– Credo che forse ricorrere al Cacciatore sia stata una mossa
lievemente azzardata.’’
‘’ Lei dice?’’
commentò ironicamente il mutaforma, ormai conscio che
qualcuno, lassù su Kandrakar, ce l’aveva a morte
con lui.
Ok…
Qui
c’era bisogno di fare il punto della situazione. Va bene
vestire come un trans
durante il Gay Pride. Tanto,
nessuno lo
avrebbe riconosciuto. Grazie mille, magia.
Va bene dover affrontare mostri extra-dimensionali di due metri o poco
meno.
Lasciava andare avanti gli altri e lui pensava a salvarsi la pelle.
E vada anche che ogni tanto perda il controllo dei suoi poteri e bruci
qualcosa
a caso, facendo credere a suo padre che la casa fosse infestata e
facendogli
iniziare degli strambi riti per esorcizzare la presenza.
Ma finire di nuovo a Meridian con quel bastardo spagnolo…
no, quello era
troppo!
Prossimo capitolo
Il Cacciatore – Parte 1
Ovvero la storia di come Romano e Antonio si ritrovarono a fare da animatori alla festa di marmocchi alieni mentre un Cacciatore era alla ricerca della ‘’dolce’’ Kitty.
Grazie IMmatura per sopportare
pazientemente i miei scleri e per aver contribuito alla stesura
di questo capitolo. Il finale non avrebbe di certo visto la luce, senza
di lei. E spero che non vogliate linciarmi per il finale lasciato un
tantino aperto... Minimo
due recensioni per continuare questa storia.
|
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Capitolo 9 *** Il Cacciatore - parte 1 Ovvero la storia di come Romano e Antonio si ritrovarono a fare da animatori alla festa di marmocchi alieni mentre un Cacciatore era alla ricerca della ‘’dolce’’ Kitty. ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo 8
Il
Cacciatore - parte 1
Ovvero la storia di come Romano e Antonio si ritrovarono a fare da
animatori
alla festa di marmocchi alieni mentre un Cacciatore era alla ricerca
della ‘’dolce’’
Kitty.
Heatherfield,
Casa Beilschmidt
Camera di Gilbert
‘’
E…Etchiiuuuu!’’
‘’ Salute, amico! – gli disse Gilbert
– Accidenti, sembri uno tsunami.’’
‘’ Poche ore fa lo era veramente –
commentò Elizabeta, porgendo al biondo un
fazzoletto – Uno tsunami che per poco non ci uccideva, fra
parentesi.’’
‘’ E che ha fatto scomparire due guardiani,
facendoli passare dall’altra parte
del portale… ‘’ aggiunse tetro Kiku,
chino su sé stesso in fondo alla camera.
Emanava un aura violetta poco rassicurante e molto, molto depressiva.
Se ogni
tanto non sospirasse o gemesse quasi temerebbero che sia passato a
miglior
vita.
Non gli si potevano dare tutti i torti per quel momento di pura
depressione:
era sì riusciti a sconfiggere Godzilla Acquatico e a
chiudere il portale, ma
grazie a Francis, che ancora non si sapeva come, aveva fatto scoppiare
il
mostro dall’interno e aveva provocato un mini tsunami che
aveva trascinato
Romano e Antonio oltre il Portale, proprio nel momento in cui Gilbert
lo stava
chiudendo.
Semplice sfortuna. Il problema era ritrovarli. E giustificare
l’assenza dei due
ragazzi alle rispettive famiglie.
Per fortuna Elizabeta aveva convinto Feliciano (per nulla preoccupato
del fatto
che il fratello maggiore fosse finito in un altro mondo, anzi, era
contento che
avesse un po’ di tempo per sé e che lo passasse
con qualcuno tremendamente
cotto di lui) a tornare a casa e a raccontare ai genitori che il
fratello
sarebbe rimasto fuori per studiare da un amico per un esame da fare
insieme.
Mentre Gilbert aveva chiamato la madre di Antonio per dirle che lui e
il
figlio, in ricordo dei bei vecchi tempi, sarebbero andati a bere fuori
con un
paio di amici.
Al ché la donna, capendo l’antifona, aveva detto:’’ Fallo dormire da te,
Gilbert. Sarà così
ubriaco che non riuscirà a reggersi in
piedi.’’
Non avevano fatto tornare a casa Francis, sebbene fosse
quello più mal
messo del gruppo, per la questione del mostro.
E Kiku non era riuscito a seguire Feliciano, tanto era in piena fase
depressiva. Poveretto, non era neppure in grado di muoversi!
‘’ Quindi… puoi dirci ancora una volta
come hai sconfitto quel mostro?’’
Francis appoggiò la schiena al muro della stanza di Gilbert,
e disse:’’ Mademoiselle,
vorrei saperlo anch’io. ‘’
Elizabeta lo fissò, incerta se credergli o meno.
‘’ Hai scatenato uno tsunami, e vuoi farci credere
di non sapere come hai
fatto?’’
‘’ Ahimè, temo che sia proprio
così. Non ricordo molto..’’
‘’ Mhm… - fece lei, prendendo la sua
padella – Forse con il giusto incentivo,
potrei fartelo ricordare.’’
Fece spuntare una padella Dio solo sa da dove, e si preparò
a dare un colpo in
pieno viso al francese, quando quest’ultimo la
fermò dicendo:’’ Ehi, io ho
detto davvero tutto quello che ricordavo! Ho cercato di salvare il
bruc…
Arthur, che era stato inghiottito dal mostro! Mi sono fatto mangiare
anche io,
e l’ho raggiunto. Dato che aveva bisogno di aria
l’ho baciato. Il resto lo
sapete.’’
‘’ Amico, hai baciato il tizio che hai trasformato
in rana?’’ domandò confuso
l’albino, memore della passata avventura che li aveva fatti
girare per tutta la
città in cerca di quella stramaledetta rana.
‘’ Non ne vado fiero neppure io, ma dovevo pur fare
qualcosa!’’
‘’ E dopo il mostro è esploso,
giusto?’’
‘’ Oui, Gil.
E mi sono ritrovato
quell’hooligan addosso! Sembra tanto magrolino, ma pesa come
un tir! ‘’
Elizabeta non lo stava neppure più ascoltando. Era troppo
intenta a immaginare
il bacio subacqueo nei minimi particolari e anche con
dettagli aggiunti da
lei. Assunse un espressione trasognante, che
spaventò non poco i due
Guardiani.
‘’ Ma che le è
preso?’’
‘’ Oh non ne ho idea, magari è qualche
strana forma di meditazione del suo
pianeta.’’
Francis lo fissò, scettico.
‘’ Una forma di meditazione?
Davvero?’’
‘’ Ehi, è un’aliena!
Un’aliena che viene da un mondo fantasy stile
medievale!’’
‘’ Mondo in cui abbiamo perso due guardiani
… ‘’ fu l’aggiunta di Kiku,
sempre
più giù.
Il suo stato emotivo li fece rabbrividire, persino Elizabeta smise di
pensare
al fantastico bacio subacqueo per concentrarsi su
questioni più serie.
’’ E noi adesso cosa facciamo? – chiese
la ribelle - Cosa
c’è sul copione?’’
‘’ Aspettiamo ‘’ rispose
Gilbert.
‘’ Si, ma cosa?’’
‘’ Non ne ho idea, mica sono l’autrice
di questa storia! ‘’ protestò
l’albino, e in quel momento Kiku alzò la testa e
fissò serio i tre.
‘’ Forse c’è un modo per porre
fine a questa incresciosa situazione! Abbiamo
bisogno del Guardiano dell’Aria e della Mappa dei Portali!
Volevo dire… avete
bisogno. Io devo andare a Kandrakar. L’Oracolo e la mia
Maestra devono essere
informati di quanto successo oggi. ’’
‘’ Mon Dieu, dobbiamo di nuovo
fare qualcosa di pericoloso e
possibilmente umiliante? Ma per un giorno non
bastava?’’
‘’ Mi sa di no, amico. ‘’
‘’ Fate poco le ragazzine – li riprese
Elizabeta, che fece alzare Francis dal
letto – Gambe in spalla, ci attende una nuova
missione.’’
‘’ Perfetto – borbottò
contrariato Gilbert – E io che contavo davvero di bermi
qualche birretta.’’
‘’ Rimanderai, idiota- gli disse secca la ribelle
– Il biondino qui ha fatto un
bel guaio, ma chissà se non si possa ricavare niente di
utile. Tipo, reclutare
nuovi ribelli.’’
‘’ Ma tu sei proprio fissata!’’
‘’ Ti ricordo che ricopro il ruolo di capo dei
ribelli. Pensi che debba
starmene qui tutto il giorno senza far niente, mentre tu esci? Elaboro
piani,
strategie. Non me ne sto con le mani in mano!’’
‘’ Quasi sono tentato di portare anche te
all’università – ribattè
l’albino,
grattandosi la testa – Più tempo passi qui da
sola, e più rischi di far saltare
la tua copertura con West.’’
‘’ Non è colpa mia se tuo fratello
è più intelligente di te. Sicuro che non sia
stato adottato?’’
‘’ Cos’è, un complotto? Prima
la sveglia, poi tu… certo che è mio fratello! Non
vedete quanto ci somigliamo? ‘’
‘’ In effetti – ammise il francese
– Anche io e Antonio avevamo qualche dubbio,
sai? Poi una volta lo vedemmo ubriaco,
e…’’
‘’ Aspetta, quand’è che lo
vedeste ubriaco?’’
‘’ Alla festa dei suoi diciotto anni. Non ricordi?
Lo facesti bere per la prima
volta.’’
‘’ Oh, sì! –
esclamò, un ghigno di comprensione sul volto – Ora
ricordo!
Cavoli, che festa fantastica! Peccato che non mi ricordi quasi
niente.’’
‘’ Ho un video, a casa.
Potrei…’’
‘’ Ragazze, finito di fare conversazione?
– domandò sarcastica Elizabeta –
Abbiamo cose più importanti da fare. Tipo, salvare quei due
idioti.
Conoscendoli, sono sicura che a quest’ora si saranno
già fatti catturare.’’
‘’ Ehi, grazie della
fiducia...’’ dissero in coro Francis e Gilbert, e
la
giovane roteò gli occhi, esasperata.
‘’ Muovetevi, cialtroni! Sta diventando una pessima
abitudine dover andare a
Meridian solo per salvarvi. Da domani, però,
si farà come dico io! ‘’
I due guardiani deglutirono. Si prospettavano tempi duri, per loro.
Palazzo
reale di Meridian
Sala del Trono
Matt
avvertiva
l’irrefrenabile desiderio di buttarsi giù dalla
finestra e mettere così fine
alle sue sofferenza terrene.
Se era fortunato, si sarebbe reincarnato in un contadino. Una vita
tranquilla
se la meritava pure lui, no?
O, nel peggiore dei casi, sarebbe tornato come aiuto cuoco del principe
Oliver.
Un modo gentile per dire che del principe lui non si sarebbe mai potuto
liberare. Mai!
‘’
Ne sono rimasti
nove!’’ esclamò, concitato mentre girava
a vuoto per la sala del trono.
‘’ Di mostri
d’acqua?’’ chiese il principe che, al contrario del suo
sottoposto, non si era
minimamente scomposto per la comparsa della strana creatura.
D’altra parte, a simili incidenti si era
abituato da anni.
‘’ No, di Portali! Come facciamo
ora?’’
‘’ Beh, ne apriremo altri.’’
‘’ Ma i Guardiani li troveranno sicuramente e li
chiuderanno! – ribatté il
mutaforma- Finché avranno il Cuore di Kandrakar, saranno un
problema. Già vostro
zio Phobos provò a tenere aperti dei
portali per la Terra (seriamente, lì dovrebbero farsi un
assicurazione per
tutte le volte che hanno tentato di conquistarla) e le Guardiane di
allora lo
fermarono. Vogliamo rischiare anche noi che tutti i nostri progetti
vadano in
fumo?’’
E
a proposito di
fumo, Matt iniziò ad avvertirne distintamente l'odore e
– stranamente -
stavolta non c'entravano i reali fornelli del principe.
In compenso le mura del castello vennero scosse dal ruggito potente di
quella
che sembrava una belva feroce, ma in realtà era solo il
motore di una moto.
Una Harley Davinson, per la precisione.
Travolgendo un paio di guardie al suo passaggio, irruppe nella sala del
trono
con una spettacolare impennata, per poi ruotare su se stessa in
equilibrio e,
solo alla fine, tornare a terra rivelando il proprio guidatore.
Allen il Cacciatore sfoggiò
un ghigno
malefico sfilandosi le Rayban.
"Sul serio?" fu tutto
quello che riuscì a pensare Matt.
‘’ Che diavolo ci fai TU
qui? E cosa
significa questa pagliacciata?’’
‘’Chi non muore si rivede, Matt! – lo
salutò il nuovo arrivato, senza una
traccia di malumore nella sua voce - Si dia il caso che mi abbiano
mandato a
chiamare e... si chiamano sponsor. Dovresti trovartene un paio anche
tu, magari
è la volta buona che il tuo personaggio svolti in questa
storia.’’
Poi rivolto al principe chiese:’’ "Allora,
dov'è il cucciolo letale che
devo riportare allo zoo?"
"Se lo sapessimo non saresti qui, Allen."
"Beh, non posso mica dirtelo io, Mattie... non posso saperlo, creerei
un
buco di trama."
Il consigliere inarcò un sopracciglio.
" Ma di che diavolo stai parlan..."
" Comunque - intervenne
Oliver - Dovrebbe
essere nei paraggi della palude. Il cucciolo è un mostro
d'acqua,
dopotutto"
Matt tossì un paio di volte
Se il principe l’avesse ascoltato, saprebbe
senz’altro che il suo cucciolo aveva
attraversato un Portale…
casualmente, proprio quello che i Guardiani avevano chiuso poco prima.
"Maestà, la devo informare che probabilmente i
guard...ouch!"
Protestò, colpito da un elmo che Allen aveva fatto saltare
ad una delle
armature decorative con una mazza da baseball inneggiando al fuori
campo.
"Dannazione,
ascoltami per una
buona volta!"
"No – fu la risposta sincera del ragazzo - Sul
serio... secondo me anche i lettori saltano
a pié pari tutte le parti in cui compari tu. Comunque,
volete il vostro
mostro?"
"Si ‘’ fece
Oliver, annoiato. Era
solita routine, era abituato ormai a tutta quella pagliacciata.
"Bene! Mi servono un quoad, un rilevatore gps e un branco di
velociraptors!"
"Un branco di che?"
"Mhm – anche il principe sembrava confuso - Nel
mio zoo personale ho golem di pasta, torte
zombie, gorgoni di caramello, ma questi velochipster mi mancano..."
Matt si passò una mano sulla fronte. Era in mezzo a dei
pazzi. Invece di
pensare a fermare i Guardiani, pensavano a cacciare le schifezze create
da
Oliver.
Certo, alcune erano delle creature stomachevoli che distruggevano mezzo
regno
ogni volta che scappavano dal castello, ed erano un problema per la
ricerca di
materie prime del principe… ma tanto per una volta il
mostriciattolo potevano
pure accollarselo i ribelli.
Potevano fare qualcosa di utile, per una volta. E poi qualsiasi opzione
era
meglio del Cacciatore. Un pazzo idiota (pessima combinazione, sono gli
idioti
che fanno i casini peggiori...) che l'ultima volta aveva lasciato che
un
ippogrifo sfondasse le mura di una torre prima di intervenire solo per
fissarlo
attraverso una scatoletta luminosa borbottando frasi senza senso tipo
"questa va su Twitter".
Oliver, però, sembrava stravedere per lui per qualche arcano
motivo, sicuramente
legato a ricatti ed eventi inenarrabili di varia natura. Al momento lo
stava
invitando per pranzo.
"Sono vegetariano, lo sai. Non mangio animali morti e non li uccido".
"Però investire due guardie sbucando con quel trabiccolo da
un passaggio
segreto va bene, vero?" commentò sarcastico Matt mettendo
mano ai registri
militari per sapere a chi mandare le condoglianze.
"Chi ha parlato di passaggio segreto?"
"Non fare il finto tonto Cacciatore - lo riprese lui – Anche
se non sono
sicuro ancora se ci sei o ci fai...comunque ogni volta che vieni qui
spunti da
posti strani. Ora, non hai poteri magici ( grazie al cielo), come..."
" Principe Oliver, è normale che il suo primo consigliere
non si ricordi
neanche dove sono le uscite d'emergenza del castello?"
‘’ Normalissimo – rispose
quest’ultimo – Non so nemmeno io quanti siano. Mia
madre una volta cercò pure di spiegarmelo ma,
chissà come mai, si sentì male.
‘’
Matt lo sapeva, dato che dovette prendersi
lui cura di Elyon mentre stava male: la regina
inveì per otto ore contro il
figlio e la sua cucina killer.
All’epoca Oliver aveva
solo nove
anni, eppure i suoi pasticcini erano giù un’arma
di distruzione di massa.
‘’ Tornando agli affari…
‘’
‘’ Giusto! Ti concedo due giorni per trovare
Kitty.’’
‘’ Kitty?’’ chiesero
all’unisono Matt e Allen, mentre il principe annuiva con
vigore.
‘’ Certo, Kitty. Non è un bellissimo
nome?’’
‘’ E’ molto… femminile
‘’ commentò
il
consigliere, senza sbilanciarsi troppo.
‘’ Conosco una sola Kitty, ed è
un’eroina Marvel con un potere sfigatissimo! –
fece invece il Cacciatore – Ma ok, tu l’hai creata
e tu decidi come chiamarla.
Dimmi solo dove devo andare a cercarla, e in meno di due ore
porterò a termine
il lavoro.’’
‘’ Sbruffone – commentò Matt
– In due ore non riusciresti neppure a trovare i
Portali che io e il principe abbiamo aperto. E quelli sono in bella vista.’’
‘’ Io posso trovare qualsiasi cosa,
bello.’’
‘’ Davvero? E dimmi, dov’è la
Corona di Luce?’’
‘’ Nelle cripte del palazzo, in uno dei laboratori
segreti del principe. Sotto
chiave in una teca. ‘’
‘’ E’ stata solo fortuna! E
dov’è il Cuore di Meridian?’’
‘’ Bello, il Cuore di Meridian non esiste.
‘’
‘’ E il sigillo di Oliver?’’
‘’ Nelle cucine, in un libro di Benedetta Parodi
del 2010.’’
Il biondo arricciò le labbra, irritato. Non sapeva
cos’altro chiedergli. Allen
ghignò divertito: aveva vinto, come
sempre.
‘’ Questo, comunque, non dimostra
niente.’’
‘’ Beh, sono solo il più grande
cacciatore della storia di Meridian. E il più sexy.
E il più simpatico. E…’’
‘’
Abbiamo capito! Adesso vattene e non farti più vedere fino a
stasera.’’
‘’ Ho detto che in due ore troverò il
vostro cucciolo.’’
‘’ Sì, ma io non voglio vederti fino al
tramonto del sole.’’
Il Cacciatore scrollò le spalle, e
ribatté:’’ Non è carino
trattare così tuo fratello
maggiore!’’
‘’ Non sei il fratello maggiore! –
esclamò esasperato Matt - Siamo gemelli!
Quanti anni devono passare per fartelo entrare in quella zucca vuota
che ti
ritrovi?’’
‘’
Sono
nato cinque minuti prima!’’
‘’ Non vuol dire niente!’’
‘’ Sono più grande di cinque minuti!
Conta, eccome!’’
‘’ Non conta!’’
‘’ Invece sì!’’
‘’
Ora, non vorrei
interrompervi – fece Oliver – I litigi in famiglia
sono sempre i miei
preferiti. Ma qualcuno dovrebbe recuperare Kitty. Beh… a
meno che tu non voglia
rimanere per pranzo. E’ da un po’ che non cucino le
mie specialità per un
ospite e…’’
Appena il principe pronunciò quella frase, i due se la
filarono: uno con la sua
Harley
Davinson e
l’altro trasformandosi in un corvo.
Potevano sopportare tutto, ma bastava sentir Oliver proporre un pranzo
con le
sue migliori ricette per fargli
accapponare la pelle.
‘’ Uhm… si vede che non avevano molta
fame.’’
*
Ok…
Qui
c’era bisogno di fare il punto della situazione. Va bene
vestire come un trans
durante il Gay Pride. Tanto,
nessuno lo
avrebbe riconosciuto. Grazie mille, magia.
Va bene dover affrontare mostri extra-dimensionali di due metri o poco
meno.
Lasciava andare avanti gli altri e lui pensava a salvarsi la pelle.
E vada anche che ogni tanto perda il controllo dei suoi poteri e bruci
qualcosa
a caso, facendo credere a suo padre che la casa fosse infestata e
facendogli
iniziare degli strambi riti per esorcizzare la presenza.
Ma finire di nuovo a Meridian con quel bastardo spagnolo…
no, quello era
troppo! No, su quel pianeta dimenticato c'era la tipica nebbia
mattutina di
Milano.
E, ovviamente, non vedeva niente a un palmo dal naso. Peccato che
proprio
vicino al suo naso ci fosse il sedere di Antonio.
Come diavolo erano caduti ritrovandosi poi in quello posa?! Lo
spostò via a
pedate nello stomaco, ma lo spagnolo era coriaceo e pesante, tanto che
alla
fine dovette alzarsi da solo tutto dolorante.
"Ouch… ma cosa ho fatto? " chiese Antonio, notando nel
frattempo che, in
fondo, nonostante il loro
abbigliamento da travestiti a carnevale, Romano stava davvero bene
vestito così
.
" Romano, hai un culo davvero divino e non m'importa se sembri una Drag
queen!" Romano, che ovviamente non poteva accettare un simile e
delicato
complimento, gli diede per errore fuoco ai capelli.
'' Ops - ghignò l'italiano, mentre l'altro
cominciò a sbracciarsi come un
disperato - Che peccato, ho acceso per sbaglio i tuoi capelli. Ma a te
non
cambia niente, vero bastardo?''
In quel
momento, a causa del fumo e delle urla, una donna grossa e tonda come
una
vecchia chioccia, aprì le finestre e buttò
dell'acqua addosso al guardiano
della terra. Oddio, Romano non sapeva se quella era effettivamente
acqua, aveva
uno strano colore nero pece.
"Che diavolo è sta roba?" gemette lo spagnolo avvilito,
mentre Romano
sghignazzava trionfante per quanto successo al suo compagno di, si fa
per dire,
mirabolanti avventure.
L’italiano,
guardandosi poi attorno,
notò dei mantelli; certo sembravano brutte copie di maschere
di carnevale, ed
erano vistosi come una zebra gialla a pois viola, ma all'occorrenza
tutto
andava bene.
Ne afferrò uno e lo porse ad Antonio, il quale
guardò il proprio mantello con
sguardo schifato.
" Dobbiamo davvero indossarli ? " domandò avvilito, per poi
annuire
mesto quando Romano minacciò con un gesto di dargli ancora
fuoco ai capelli.
'' Non c'è bisogno di essere così rudi - gli fece
notare il ragazzo mentre, con
un bel po' di fatica, indossava il mantello - Solo, non capisco
perchè ce li
dobbiamo mettere.''
'' Bastardo, siamo in territorio nemico. Se non stiamo attenti ci
beccano.''
'' Ma se siamo venuti qui solo una volta! E non ci ha visti nessuno.''
'' Nessuno? Ma sei
tonto? Mezzo castello
ci stava inseguendo, e ci sbattemmo inutilmente per salvare il tuo
amico che
non solo era già bello che libero, ma si stava facendo
inseguire dall'altra
metà delle guardie.''
'' Uhm... ammetto
che ho dimenticato
questo dettaglio.''
Romano roteò gli occhi. Ma con chi aveva a che fare?
'' Senti - gli disse - Ci mescoleremo tra la folla con queste, e
proveremo a
cercare qualche Portale per ritornare a casa. Kiku ha detto che ce ne
sono
altri, no? Troviamone uno e bye bye paese di bifolchi medievali.''
Finito di camuffarsi, e fatta un bel po' di fatica per nascondere le
ali, i due
uscirono dal vicolo. Se quando erano arrivati si sentiva come a Milano,
fuori
da lì Romano pensò che no, Milano era
più solare.
Le strade
di Meridian, per fortuna, a quell'ora erano quasi deserte, ma le poche
persone
in circolazione era sospette quasi quanto loro, se non di
più.
Come ogni stereotipato villaggio medievale c'erano brutti ceffi
nascosti negli
angoli semibui e Romano trovava irritante tutto ciò.
Senza contare che Antonio tentata di prenderlo per mano con la patetica
scusa
di - e ma non so dove sto mettendo i piedi .
" Forse per il
momento, potremo
trovare riparo in un'osteria? " propose il guardiano della terra e lui
lo
guardò con occhi colmi di stupore.
" Questa
si che è una buona idea! - esclamò - Allora anche
tu sai mettere in moto il
cervello ogni tanto! "
'' La fame fa questa e altre imprese.''
'' Proponi il metodo
portoghese?''
'' E sarebbe?''
'' Entriamo,
ordiniamo, mangiamo e ce ne
andiamo senza pagare.''
Lo spagnolo assunse un'espressione corrucciata, come se stesse
pensando.
'' Lovi, ma non è ingiusto? Sono pur sempre onesti
lavoratori che...''
In quel momento un uomo cadde a pochi passi da loro, sbattuto fuori da
una
finestra del piano terra.
'' Mai più - disse, sudato e tremante - Mai più
tornerò li! Ci sono dei mostri,
delle bestie! Fuggite, sciocchi! ''
"Seguiamo il consiglio di Gandalf?" domandò Antonio e
Romano, seppur
l'istinto gli dicesse di scappare a gambe levate, afferrò il
compagno per il
bavero del mantello e lo trascinò nella misera bettola
tenendo lo sguardo basso
ed evitando di guardare tutti male con la sua espressione peggiore.
Scelsero un tavolo stretto in un angolo, un punto dove dare poco
nell'occhio e
tenere tutto sotto controllo.
Grande fu la loro sorpresa quando si resero conto che non si erano
ritrovato
nel covo di qualche brigante o nel mezzo di una rissa da bar:
c’erano dei
bambini di età compresa tra i dieci e gli undici anni,
forchette e coltelli
alla mano ed un’espressione agguerrita simile alla sua mentre
giocava a Fifa 15
contro il fratello.
I genitori si tenevano un po’ alla larga, e avevano tutti la
faccia di chi
avrebbe preferito essere ovunque, tranne che lì.
Quasi gli facevano pena.
Subito si
ricordò del suo stomaco vuoto e del fatto che non mettesse
niente sotto i denti
da quella mattina, e passò a pensare a cose più
urgenti e vitali per lui: il
cibo.
" Antonio,
va a prendere da mangiare!" gli ordinò Romano, ora un po'
più rilassato;
per quanto terribili, cosa potevano mai fare loro dei bambini.
" Sicuro che vogliamo fare alla portoghese?"
" Perché
no?" rispose con
un'alzata di spalle e così lo spagnolo si alzò in
piedi e mentre raggiungeva il
bancone per ordinare qualcosa una mano lo afferrò per il
bavero.
" Oh! Ma che avete su sto pia.. - le parole gli morirono in gola a
fissare
gli occhi truci di un uomo largo il doppio di lui - ... si? Desidera?"
chiese
accondiscendente.
" Voi siete gli
animatori?"
"Animatori?"
"Si, gli animatori che abbiamo chiamato per i bambini!"
E il signore, probabilmente padre di uno di quelle adorabili bestiole
allo
stato brado, indicò un bambinetto paffuto e con una
coroncina di carta dorata
in testa.
‘’ Mi dispiace signore, non so di cosa stia
parlando. Io e il mio amico siamo…
solo viaggiatori di passaggio. Sì, siamo conquistadores
’’ disse, contando sul fatto che quel
povero diavolo non avesse mai sentito
parlare di storia terrestre né tanto meno di storia
spagnola.
‘’ Vi pagherò! – disse
l’uomo, improvvisamente più gentile e molto, molto
più
disperato – Non mi importa se tu e il tuo compare siate
effettivamente gli
animatori che ho chiamato, ma vi pagherò tutto quello che mi
chiederete! ‘’
‘’ Ma…’’
Antonio non sapeva che fare, da una parte la sua natura più
gentile lo invitava
ad aiutare quel poveretto, che sembrava sul punto di scavarsi la fossa
con le
sue stesse mani.
La parte più pratica di lui, quella che non ci vedeva
più dalla fame, gli
diceva di ignorarlo, ordinare e portare il cibo a tavola.
Ironico, aveva tanto voluto un appuntamento col ragazzo, e si
ritrovavano in
una bettola di un pianeta alieno. Che strana, la vita!
‘’ Vi prego… ‘’
Alla fine, ad avere la meglio fu il buon cuore di Antonio.
‘’ Io e il mio amico saremo più che
felici di far divertire questi adorabili
bambini!’’
L’uomo lo guardò, un po’ stralunato.
‘’ Siete sicuro di avere gli occhi,
signore?’’
‘’ Sì,
perché?’’
‘’ Niente, niente… vado a dare a mia
moglie la bella notizia.’’
‘’ Uhm… e io lo
devo dire a Lovi… come
faccio? Beh, sono sicuro che la prenderà
benissimo!’’
Era
evidente che volesse firmare la sua condanna a morte: Romano aveva
già intuito
che qualcosa non andava dal fatto che lo spagnolo fosse tornato a mani
vuote al
loro tavolo e che avesse parlato tanto tempo con quello strano tizio.
‘’ Ehm…
Lovi…’’
‘’ Bastardo, ti conviene dirmi che hai preso il
miglior cibo di sta bettola se
non vuoi morire lentamente e dolorosamente.’’
‘’ Ehm… sì, più o
meno. Quel gentile signore si è offerto di pagare per
noi.’’
‘’ Ah sì? E quale è la
fregatura?’’
‘’ Uhm… dobbiamo solo intrattenere quei
simpatici bambini. Non male, vero?’’
L’italiano iniziò a contare fino a dieci. Poi
passo a trenta. Poi a cinquanta,
fino a perdere il conto a millecinquecento e qualcosa.
‘’ Brutto figlio
di…’’
Esplose in tali e siffatti complimenti da
far inorridire i genitori dei bambini, che provarono a coprire le loro
innocenti orecchie.
Peccato che le pesti si divertissero a sentire quel linguaggio da
scaricatore
da porto, e coi coltellini di plastica tenevano lontani i genitori e
incitavano
Romano a continuare.
‘’ Per la Luce di Meridian –
pensò il padre del festeggiato, sudando freddo e
pensando a tutti i rimproveri che gli avrebbero fatto gli altri
genitori per la
scelta poco felice nello scegliere gli intrattenitori per la serata – Cosa non si fa
per far contento il proprio
bambino! ‘’
Heatherfield,
Casa Vargas
Cucina
‘’
Feli,
caro… potresti ripetermi con chi studiava stasera tuo
fratello?’’
‘’ Ve… si, mamma! Si chiama Antonio, e
frequenta la sua stessa facoltà! ’’
‘’ Capisco… e come ti sembrano i
rapporti tra lui e tuo fratello?’’
‘’ In che senso? ’’
La famiglia si era da poco seduta a tavola, e dopo aver recitato una
preghiera,
avevano iniziato a mangiare il polpettone preparato da Feliciano.
Caterina e Diego Vargas erano sempre fuori per lavoro, e non avevano
tempo per
occuparsi della casa o delle faccende domestiche.
Quindi, se non pensavano i ragazzi a prepararsi qualcosa, avrebbero
fatto la
fame o iniziato ad avere una seria dipendenza per il cibo cinese, dato
che il
Silver Dragon era il loro ristorante preferito (o meglio, era il
ristorante
preferito di Caterina e Feliciano, Diego e Romano lo rifuggivano come
la peste).
Solo perché erano fuori tutto il giorno, ciò non
significava che non si
preoccupassero per i loro figli!
Anzi, Caterina era un mastino. Tanto dolce all’apparenza,
spietata con chi
osava anche solo ferire i suoi due tesori.
Mai mettersi contro di lei. Era una sfida persona in partenza.
‘’ Come in che senso Feli… ti sembra che
ci sia del tenero tra loro?’’
Il ragazzo ci stette un po’ a pensare. Suo fratello non si
era accorto che
Antonio lo guardava come se fosse l’ultimo pezzo di pizza
rimasto nel cartone, anzi,
lo trovava anche un po’ fastidioso.
Ma Antonio gli sembrava un bravo ragazzo, non capiva perché
il suo fratellone
fosse così diffidente con lui.
‘’ Mhm… direi di sì.
Soprattutto da parte di Antonio.’’
‘’ Vuoi dire che… tuo fratello non prova
niente?’’
‘’ Non ancora, mamma ‘’ rispose
ingenuamente, non sapendo che aveva appena
acceso la miccia a una bomba.
Il padre lo aveva capito, ed era corso subito ai ripari
dicendo:’’ Scusami
cara, ho dei documenti da controllare per il lavoro.
‘’
E subito corse via, sotto lo sguardo confuso del figlio.
‘’ Ve… perché papà
se ne è andato? Non ha neppure finito il suo
polpettone!’’
‘’ Feliciano, qui ci sono cose più
urgenti del polpettone lasciato da tuo padre!
– esclamò la donna, mente un’aura rossa
la circondava – Prendi il giubbino,
usciamo!’’
‘’ Ve… e dove
andiamo?’’
‘’ A prendere tuo fratello,
ovvio!’’
Al poveretto quasi andò di traverso un pezzo di polpettone.
E ora? Cosa doveva
dirle? Scusa mamma ma Romano è in un altro
mondo?
Due erano le cose: o lo credeva pazzo o gli credeva e sclerava. Brutta
situazione, brutta brutta.
‘’ Mamma…’’
Voleva provare a fermarla (sapendo che, deboluccio com’era,
di fronte a una
simile furia sarebbe rimasto k.o senza se e senza ma) , tuttavia il
Destino
aveva altri piani.
‘’ FELICIANO! ABBIAMO BISOGNO DI
TE!’’ esclamò Elizabeta, che aveva
scardinato la
porta di casa con un calcio e dietro di lei c’erano Francis e
Gilbert. Kiku era
tornato in via eccezionale su Kandrakar, per far rapporto di quanto
successo
all’Oracolo e alla sua Maestra.
‘’ La mia porta!’’
urlò Caterina, vedendo cosa aveva fatto la ragazza.
‘’ Mi scusi signora, è una questione di
vita o di morte. Gliela ripagherò.’’
‘’ Si? E con quali soldi?’’
chiese scettico Gilbert, guadagnandosi
un’occhiataccia dalla giovane.
‘’ Feliciano, loro chi sono?’’
‘’ Miei amici, mamma. ‘’
‘’ E da quando hai amici che sfondano
porte?’’
‘’ Ehm… due
settimane?’’ fece lui, tentennando. La madre
sembrava davvero
arrabbiata, ora.
Elizabeta, stanca e
non abituata a dover
avere a che fare con la cosiddetta civiltà
terrestre, ordinò:’’ Qua rischiamo
di andare per le lunghe. Feliciano, prendi la Mappa. E signora, le
riparerò
questa porta in meno che non si dica!’’
‘’ Ripararla? – fece Caterina, mentre il
figlio filava in camera sua a prendere
la mappa – Tu? Sei molto gentile, ma sicura di
voler…’’
‘’ Più che sicura, ho fatto cose simili
a casa mia così tante volte che ho
perso il conto.’’
‘’ Chi te l’ha
insegnato?’’
‘’ Oh, nessuno. Ho imparato da sola. Mi dia solo il
necessario e questa porta
tornerà come nuova.’’
Caterina la fissò, ammirata.
‘’ Ce ne fossero di ragazze così! Voi
– disse, rivolgendosi ai due guardiani –
Dovreste prender esempio!’’
‘’ Cioè, dovremmo sfondare porte e
rapire gente?’’ domandò retorico
l’albino.
‘’ La signora Vargas intendeva che dovreste
imparare da noi donne, Gilbert. Siamo
di gran lunga più forti e più intelligenti di
voi.’’
‘’ Senza alcun dubbio! ‘’
intervenne la donna a darle man forte.
E subito aggiunse:’’ Se vuoi saperlo, avrei tanto
voluto avere due figlie
femmine. Ma mi sono nati due maschi. Non vuol dire che non li ami, ma
due
femmine… sarebbe stata tutta un’altra
cosa!’’
‘’ La capisco benissimo, signora. Lo diceva anche
mia madre!’’
‘’ Mi servirebbe una figlia come te, per tenere le
mani di un vile don giovanni
giù dal mio bambino! Anzi… vorresti venire con me
in biblioteca? Sembri forte.’’
‘’ Oh, non immagina quanto
signora…’’
‘’ Ve mamma – disse timidamente
Feliciano, tornato da camera sua con la mappa
dopo averla cercata dappertutto. Dannato disordine creativo!
– Noi andiamo dal
fratellone.’’
‘’ Vengo anch’io!’’
disse lei, combattiva come qualche minuto prima.
‘’ Ma si figuri – la fermò
Elizabeta, mettendosi davanti a lei – Lasciate fare
a noi. Anzi, a me. Il capo sono io.’’
Gilbert fece per ribattere, ma Francis gli calpestò il piede
per farlo tacere.
‘’ Che ragazza… ma mi sentirei
più sicura a venire anch’io. E’ pur
sempre mio
figlio, e…’’
La frase fu lasciata in sospeso: la donna si era trasformata in una
colomba
bianca dalla piume arruffate e dal temperamento uterino, che sembrava
ben poco
contenta della sua nuova forma. Gilbert fissò Francis, che
alzò le mani e
disse:’’ Non guardare me, io questa volta non
c’entro!’’
‘’ Ve… credo
di essere stato io –
fece titubante Feliciano – Non so bene come in
realtà… volevo solo che mamma
smettesse di preoccuparsi! Ve… mi dispiace. E
adesso?’’
‘’ Non preoccuparti mon
ami , l’effetto
svanisce dopo qualche ora. ‘’
‘’ Mhm – mugolò Gilbert
– Quindi dato che Franny controlla l’acqua quando
è
nervoso trasforma la gente in rane o cose simili, tu in uccelli
perché sei il
guardiano dell’aria… e
io? Trasformo la
gente in Pikachu?’’
Cercando di approfittare della momentanea distrazione dei ragazzi, la
colomba
provò a volare via, ma Elizabeta
l’afferrò subito, e chiese:’’
Ehi, volete
darmi una mano? Se la lasciamo qui può seguirci!
’’
‘’ Ve… la possiamo mettere in camera da
letto. Tanto papà resterà nel suo
studio tutta la notte!’’
‘’ Possibile – disse la ribelle -
Proviamo a risolvere dei problemi, e ne
creiamo altri?’’
‘’ Che vuoi che ti dica –
commentò il tedesco – Evidentemente qualcuno trova
divertenti
le nostre cazzate.’’
‘’ Le vostre, vorrai dire.’’
‘’ Ehi, tu sei il capo no? Quindi le cazzate che
facciamo sono anche colpa tua!’’
Poteri magici o meno, Cuore di Kandrakar o meno, Elizabeta gli diede un
calcio
lì nelle regioni vitali che lo fece piegare sulle ginocchia.
‘’ Aveva ragione, signora – disse alla
colomba –
Molto meglio avere a che fare con le
ragazze. I maschi non capiscono mai quando tacere!
‘’
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voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
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Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
‘’’
Quindi, il tuo piano geniale per recuperare Romano e Antonio sarebbe
dare
calci in culo a chiunque non collabori e vagare per tutta la
città come pazzi
furiosi ?’’ chiese Francis, e Gilbert annuì.
‘’ Beh, perché no? – fece
Elizabeta – Mal che vada useremo Gilbert come capro
espiatorio.’’
‘’ Ehi!’’
‘’ Sei
sacrificabile.’’
‘’ Sono il Guardiano del Cuore di Koar coso
donna.’’
‘’ Cuore di Kandrakar. Impara a pronunciare il suo
nome, miscredente.’’
‘’ Mon ami, promettimi che non lasceremo
più fare il navigatore a Feliciano.’’
Erano finiti prima in una grotta, poi erano stati sommersi da
dell’acqua uscita
chissà dove (e no, Francis questa volta non
c’entrava niente), e infine si
erano miniaturizzati, finendo in un acquario. Ci mancava solo che
venissero
‘’accolti’’ da qualche strano
animaletto domestico!
‘’’
Cazzo stai facendo?!’’ sbottò Romano,
quando si accorse di una mano che gli stringeva la natica destra.
‘’ Ti salvo la vita, mi amor!’’
‘’ E mi dovevi stringere il
culo?’’
‘’ E’ per accertarmi che fossi tutto
intero ‘’ rispose lo spagnolo. Bisognava
riconoscerlo, aveva una notevole faccia tosta.
Prossimo
capitolo
Il Cacciatore – Parte 2
Riusciranno i nostri eroi a non distruggere Meridian prima
dell’arrivo della
vera Luce di Meridian?
Grazie
IMmatura per
sopportare pazientemente i
miei scleri e per aver contribuito alla
stesura di questo capitolo insieme ad Harebell. Minimo due
recensioni
per continuare questa storia. Volete far felici due autrici,
da?
|
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Capitolo 10 *** Il Cacciatore - parte 2 Riusciranno i nostri eroi a non distruggere Meridian prima dell’arrivo della vera Luce di Meridian? ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi
siamo spacciati
Capitolo 9
Il
Cacciatore - parte 2
Riusciranno i nostri eroi a non distruggere Meridian prima
dell’arrivo della
vera Luce di Meridian?
Heatherfield
Vicinanze
del porto
Se fossero
stati in un racconto di Melville, sicuramente il porto di Heatherfield
avrebbe
avuto quel fascino romantico ed oscuro capace di attirare coppiette di
innamorati o gli amanti dell’avventura.
Invece l’area era stata abbandonata da tempo, e sembrava di
essere finiti in
uno di quei filmetti horror di serie B. Francis e Feliciano quasi si
aspettavano che dall’oscurità emergesse uno strano
mostro d’alghe pronto a
mangiarli, e si erano saldamente aggrappati alle spalle di Gilbert.
L’albino (che di resistenza non ne aveva molta,
checché ne dicesse sul suo
blog), era rosso in viso per lo sforzo di trascinare quei due su di lui.
‘’ Ragazzi… potrei sapere
perché vi siete attaccati come cozze al
Magnifico?’’
‘’ Ve… io ho paura dei mostri del
porto!’’
‘’ Ed io … ehm… volevo
rincuorare il mon petit ami Feliciano.
‘’
‘’ Vorrei ricordarvi che siete i Guardiani di
Kandrakar – intervenne Elizabeta,
che reggeva la mappa dei Portali e guidava il gruppetto. Lei e posti
spaventosi
o considerati tali era più che abituata. Basti pensare alle
cucine del palazzo
reale! – E se qualcosa o qualcuno ci attaccasse, potreste
usare tranquillamente
i vostri poteri! Poco fa Feliciano ha trasformato sua madre in una
colomba…’’
‘’
Ve, senza volerlo però! ’’
‘’… e potrebbe farlo di nuovo. E pure tu
biondino, non credere che mi sia
dimenticata la storia della rana. Inoltre, in meno di una settimana due
guardiani sono finiti a Meridian da soli e impreparati! Quando dico che
avete
bisogno di allenarvi, sono seria! Anche perché,
sinceramente, per essere
l’ultima linea difensiva di Kandrakar non siete un
granché .’’
‘’ Parla per Gilbert. ‘’
"Ehi, si può
sapere che c'entra il
Magnifico in tutto ciò?"
"Oh, tu taci
mitomane – lo zittì
Elizabeta - Ti devo
ricordare che sei
quello che non aveva neanche capito che era stato rapito da Oliver e i
suoi?
"
Gilbert arrossí. Miracolo! Anche lui si imbarazzava.
"Embè? Pensi che sia facile accettare in un paio di secondi
l'esistenza di
un mondo parallelo dominato da un folle a cui piace cucinare e che in
realtà
noi siamo delle sorta di fate sexy che sembrano appena uscite da un
film a luci
rosse di bassa lega? "
Elizaveta sospirò alzando gli occhi al cielo, chiedendosi
che cosa avesse mai
fatto di male in vita sua per finire a fare da babysitter a quei tre e
soprattutto all'albino. Sul serio, uno più irritante non
l'avrebbe mai potuto
trovare!
‘’ Abbiamo un piano per recuparere gli altri due
cretini? ‘’
‘’ Ovvio – intervenne Gilbert –
Prendiamo a calci qualche culo alieno! ‘’
Calò un silenzio pesante sul piccolo gruppo.
‘’’
Quindi, il tuo piano geniale per recuperare Romano e Antonio sarebbe
dare calci
in culo a chiunque non collabori e vagare per tutta la città
come pazzi furiosi?’’ chiese Francis, e Gilbert annuì.
‘’ Beh, perché no? – fece
Elizabeta – Mal che vada useremo Gilbert come capro
espiatorio.’’
‘’ Ehi! ’’
‘’ Sei
sacrificabile.’’
‘’ Sono il Guardiano del Cuore di Koar coso
donna.’’
‘’ Cuore di Kandrakar. Impara a pronunciare il suo
nome, miscredente.’’
Il piano ce l’avevano, anche se sembrava ideato da un bambino
di quattro anni
affetto da un grave disturbo dell’attenzione.
Tuttavia, ora aveva un altro problema: la mappa dei portali non
funzionava!
Insomma, lei cercava di capire dove cavolo si fosse aperto il nuovo
portale, ma
niente.
Nessuna lucina che la guidasse! Sospirò. Cosa aveva detto
suo padre a proposito
della mappa? Ah si... la poteva utilizzare solo il guardiano custode.
Fisso di
sott'occhio Feliciano, attaccato come una cozza a Gilbert, e seppur
titubante
alla fine disse :" Ehi guardiano dell'aria! Mi servi! "
‘’ Ve io? Ma sei sicura? ‘’
" Purtroppo si. Se la mappa è stata data a te vuol dire che
sei il solo
capace di attivarla "
"Ve, davvero?"
Feliciano si staccò dal tedesco e si avvicinò
titubante.
"Forza, sbrigati" mormorò Elizabeta stizzita, con un tono di
voce che
solitamente non avrebbe mai usato con uno tenero e cuccioloso come
l'italiano,
ma quel giorno era parecchio nervosa.
"Ve, ma siamo sicuri
che non mi
morde?" domandò titubante il castano.
" Che non ti...?
E’ una mappa. Una.
Mappa. Perché mai dovrebbe morderti, è la cosa
più stupida che io abbia mai
sentito"
"Ve, non si sa mai. Come faccio a sapere che alle mappe
interdimensionali
non piace il cibo italiano?"
"Feliciano, per
favore. Ho mal di
testa, sono stanca, l'unica cosa che voglio è recuperare i
due guardiani
assenti e poi andarmene a casa a dormire, quindi tu ora prendi questa
fottuta
mappa e la usi!"
Le ultime parole
erano uscite con tono
di voce stridulo, e una luce pericolosa era scintillata negli occhi del
capo
dei ribelli.
Il castano emise un pigolio spaventato e prese la mappa, mentre dietro
di lui
Gilbert e Francis si abbracciarono spaventati.
Ed è così
che una donna senza poteri riuscì a sottomettere al suo
volere tre dei cinque
essere più potenti della galassia. Oddio....a vederli
così spaventati qualche
dubbio sulla loro utilità gliene venivano. Insomma, se si
facevano spaventare
da lei, figuriamoci da un pazzo esaltato come Oliver ! Che tempi !
Feliciano
aprì la mappa e la osservò confusa: "Che dovrei
fare?"
"Prova a chiederglielo come in Biancaneve, mon petite? Specchio
specchio
delle mie brame..." suggerì Francis da dietro la sua spalla.
" Bah non dargli ascolto, sii severo e ordinagli di dirti
ciò che vuoi!
Con 'sti cosi l'unica cosa che puoi fare è essere diretto!"
sentenziò
invece Gilbert, mentre guardava male il cuore di Kandrakar, che
pulsò.
" Sì, sto parlando esattamente con te, coso!"
Un'altra pulsazione.
"E non fare l'offeso!"
Intanto Elizaveta li guardava, prima di darsi una pacca sulla fronte.
Aveva a
che fare con tre idioti. Tre emeriti idioti.
Ok, la
calma è la virtù dei forti . Doveva ricordarselo,
ecco tutto. Bastava un po di
calma e avrebbe aggiustato tutto. No ok, bluff. Con quegli imbecili era impossibile
restare calmi e
sereni.
" Ve... io che devo fare?"
‘’ Concentrati sulla mappa e che Dio ce la mandi
buona. ‘’
"Ve, okay" Feliciano chiuse gli occhi e si concentrò. In
quel momento
la mappa si illuminò di una fievole luce e sulla mappa
comparve l'indicazione
di un punto.
'' Non ci
credo, ha funzionato!'' esclamò felice la ragazza.
Chissà, magari non erano così senza speranze come
pensava.
" Ve, posso
usarlo per trovare i ristoranti di pasta?"
"
NO!"
" Ve io avevo solo
chiesto ! Che
caratteraccio!"
L'italiano
osservò con più attenzione la mappa, e fece una
smorfia.
"
Ve... mi dispiace dirlo...ma dovremo andare nelle fogne...qui..."
Francis
si esibì in un verso disgustato, mentre Elizaveta lo
osservava impassibile:
"Non vedo il problema"
"Forse miss Neanderthal non lo vede, ma hai idea di che cosa io abbia
addosso?! Hai idea di quanto abbia pagato questi vestiti?!"
''
Sicuramente meno di quanto vale il tuo cervello '' rispose prontamente
Elizabeta, lasciando allibito il francese.
Gilbert intanto scoppiò in una fragorosa risata.
'' Questa è bella! – esclamò, piegato
in due dalle risate - Lei si che ti ha
capito bene!'' '' Mon amie, vive
con
te. Mi sa che da tempo abbia capito che ci sono altri livelli di
degrado che
può raggiungere un uomo.''
'' Oh parla pure
tanto da sofisticato
Franny, ma almeno io non ho paura di sporcarmi un po’ le mani.''
'' Qui non si tratta di sporcarsi solo un po', come dici tu. Qui si
tratta di
scendere nelle fogne! Nelle fogne che si trovano qui al porto! E sai
cosa
troveremo? Lo sai?''
'' Ehm...
è importante?''
'' Sì che
è importante! Solo questi
bifolchi di americani potrebbero tenere così vicino le fogne
al mare! E'... è
un orrore. ''
'' Se adesso parte
la nenia
ambientalista giuro che ti fulmino Franny.''
'' Non sono un ambientalista Gil. Sono seriamente preoccupato per i
miei
capelli. Insomma... rifletti per una volta nella tua vita! ''
Elizaveta
sbuffò, prima di prendere in mano la situazione.
Afferrò di peso il francese e,
come se non pesasse nulla, se lo portò sopra la testa.
Ignorando le proteste dell'europeo lo buttò a capofitto nel
tombino più vicino
con un verso stridulo da parte del biondo.
"Bene, c'è bisogno che convinca anche qualcun altro? - gli
altri due
fecero un segno di diniego - Bene. Ed ora andiamo forza!"
Fece
passare avanti Feliciano, e gli disse:'' Bene guardiano dell'aria... a
te
l'onore di guidarci. Non può essere peggio di quando lasciai
Vlad farmi da
guida per i sotterranei del castello. ''
'' Ve... chi è Vlad?''
'' Nessuno di nostro interesse. E ora... MUOVIAMOCI! ''
Feliciano non se lo
fece ripetere due
volte e, gambe in spalla, cominciò a seguire la via indicata
dalla mappa. E non
si sentiva sotto pressione, affatto! Solo... ecco... non gli sarebbe
dispiaciuto restarsene a casa in pigiama e con Netflix sul pc.
"
Ve, magari ora chiudo gli occhi, li riapro e scopro che in
realtà è tutto un
brutto sogno..."
"Embè?! Vogliamo muoverci!"
L'italiano emise un verso stridulo, prima di correre in avanti.
"Kesesese, e chi se lo aspettava che eri un tale sergente istruttore"
La ragazza lo
fulmino: "Che intendi
dire, scusa?"
"Beh, che eri un maschiaccio si capiva subito, ma che eri anche un
dittatore non ci ero ancora arrivato"
"Guarda che so essere molto femminile quando voglio"
borbottò
stizzita la castana.
'' Certo,
ci credo pure. Quando ti vedrò vestita come Milady forse in
quel caso potrò
riconsiderare le mie posizioni.''
Il capo dei ribelli
rimase in silenzio
per alcuni istanti, pensierosa. Poi disse:'' Questa Milady chi
è? Una donna
potente del vostro mondo?''
'' Mhm... non
esattamente. E' complicato
'' intervenne Francis, capelli sporchi per essere caduto
nell’acqua fetida.
Poi al suo migliore amico disse:’’ Ah
Gil… Niente riferimenti alla cultura pop
che alcuni di noi non potrebbero capire!''
'' Andiamo, il film è del 2011! ''
'' Ignorante, ci sono i libri! ''
'' Ah ci sono anche i libri? Questa mi è nuova. E da
quanto?''
'' Da duecento anni!
''
'' Oh... sono un po'
datati.''
'' Come te non appena io...''
'' Ehi voi - li richiamò all'ordine Eliza - Siete uomini o
bestie? Io opterei
per la seconda, però... ''
"Eliza - mormorò Francis, ansioso di sembrare un minimo
decente agli occhi
della fanciulla - Ciò che Gil stava provando a dire
è che noi finora ti abbiamo
sempre visto con la tuta e i pantaloni a sguazzare per le fogne e a
dirigere
una rivolta. Non ti abbiamo mai visto fare cose, ecco, da ragazza"
"Oh, cose tipo?"
"Non so: ballare,
cucinare, essere
premurosa..."
"Ve, ora che ci penso: ho visto la pubblicità di un ballo
che si terrà
molto presto" intervenne allegro Feliciano.
"Bene, allora io vi
parteciperò,
dimostrandovi quanto so essere femminile, e tu – disse, indicando Gilbert - Mi ci
accompagnerai"
E detto ciò, se ne andò avanti, accanto a
Feliciano.
Il tedesco fissò confuso l'amico: "Sbaglio, o mi ha appena
chiesto di
uscire?"
"No, non sbagli. ‘’
Gilbert non sapeva se ridere, piangere o fare entrambe le cose.
Andiamo, di
solito era lui a proporre alle ragazze di uscire, non il contrario! Se
lo
sentiva nel profondo (e sentiva anche le risatine sommesse di Francis)
che
Francis avrebbe utilizzato questa cosa contro di lui per sempre.
O almeno fino a quando Gilbert non troverà sul francese
qualcosa di altrettanto
imbarazzante. Stava per richiamare Elizabeta, quando Feliciano
gridò:'' Ve
ragazzi... venite! Ho trovato qualcosa di interessante! ''
All'istante
i due si fondarono verso l'italiano ed Elizaveta, già al suo
fianco.
" Che hai trovato? Ti prego, dimmi che hai trovato qualcosa che ci
farà
uscire da questa fogna al più presto. Ho i vestiti rovinati
e i miei capelli
necessitano di tre shampoo al più presto!"
esclamò Francis.
‘’ Mhm… non so se ci farà
uscire… ma sembra mooolto misterioso ‘’
disse il
ragazzo, indicando degli strani simboli incisi sul muro. Uno sembrava
una
fiamma, e l’altro sembrava un cerchio con un punto nel mezzo.
Beh, sicuramente
chi li aveva fatti non aveva molto spirito artistico.
Gilbert si avvicinò e vi appoggiò la mano.
‘’ Wow, fanno dei graffiti anche
quaggiù. ‘’
‘’ Non sono comuni graffiti – disse
Elizabeta, seria – Quei simboli rappresentano
i guardiani di fuoco e terra. ‘’
‘’ Ve… il fratellone ha una stemma? Tipo
gli Stark? ‘’
‘’ Non so chi siano questi Stark ma sì,
è uno stemma. E questo vuol dire solo
una cosa… abbiamo trovato il nostro portale.
‘’
Il tedesco roteò gli occhi e disse:’’ Ma
fammi il piacere! Questi sono stati
fatti da dei ragazzi che si credono Michelangelo o Raffaello! Sai, se
proprio
dovevamo trovare il portale, mi aspettavo qualcosa di più
eclatante, come
quello della biblioteca o della piscina! ‘’
Gilbert fece appena in tempo a finire la frase, quando
all’improvviso un’onda
d’acqua putrida li investì in pieno e li
trascinò con sé.
‘’ Ma noooo! -
si lamentò Francis – Di
nuovo l’acqua no! E’ una tortura!
‘’
‘’ Amico… SEI IL FOTTUTO GUARDIANO
DELL’ACQUA, FA QUALCOSA PORCA MISERIA!’’
‘’ Ah sì Gil? E COSA?!
‘’
‘’ Ve… che ne dite di… una
bolla? ‘’
E in effetti, i quattro si ritrovarono all’interno di una
bolla d’aria fatta
apparire da Feliciano ed ora erano trasportati dalla corrente senza
ulteriori
danni ai capelli o alla dignità.
‘’ Feli – iniziò Gilbert
– Dimmi… come hai fatto? ‘’
‘’ Ve… non lo so! Ho solo pensato che
volevo stare all’asciutto. E così…
eccoci
qui! Ve… secondo voi adesso dove andremo?
‘’
Il capo dei ribelli avrebbe voluto uscire da lì e affogarsi.
Si stavano davvero
totalmente affidando alla sorte per salvare Meridian e il Metamondo?
Che
amarezza…
*
Matt
sospirò. Aveva finito di riordinare la biblioteca secondo le
istruzioni dategli
dal rettore, e ora poteva finalmente tornarsene a casa.
Non in quel buco che Oliver gli aveva rifilato anni fa, giustificandosi
che
tanto Matt era un mutaforma, poteva benissimo diventare più
piccolo e godersi
pienamente la casa.
L’università gli aveva concesso un piccolo
appartamento nel campus molto
grazioso, adiacente alla biblioteca. Non era arredato secondo i suoi
gusti, ma
ehi… meglio di dove viveva prima!
Se non fosse per il suo capo, si godrebbe quella vacanza lontano da
Oliver e i
suoi… capolavori d’arte
culinaria.
Purtroppo, quella non era una vacanza, ma una vera e propria
missione per
controllare lo stato dei Portali e contribuire alla distruzione della
Muraglia.
Oh, e non dimentichiamoci trovare la Luce
di Meridian!
Oliver gli avrà anche scassato le palle dicendogli che
finchè era sulla Terra non
bisognava preoccuparsi e, anzi, lasciarlo lì
dov’era.
‘’ Ci risparmiamo guai a
non finire,
amico. Mica sono come quei cattivi da filmetti di serie B che cercano
di
uccidere il loro nemico! No, io lo ignoro beatamente! Così
non saprà mai niente
di niente, e io potrò dedicarmi alla mia cucina in santa
pace!’’ gli diceva
il principe, ogni volta che lui gli diceva di mandare una squadra nel
mondo
umano per rintracciare il fratello.
Ovvio che
uno con più glassa che cervello in testa non se ne
preoccupava, ma Matt non era
scemo!
Aveva visto abbastanza film per sapere che non bisognava mai, mai
lasciare in
pace gli avversari.
Anche perché in un modo o nell’altro ti fregavano
epicamente.
Così, dal momento che aveva la serata libera, aveva deciso
di prendere in mano
la situazione e andare a fare le sue indagini nel registro degli
alunni.
Certo, probabilmente da parte sua era un po’ troppo
ottimistico credere che il
suo uomo fosse in quell’università.
Ma ehi, un uomo (pardon, un mutaforma
alieno) aveva pur bisogno di credere in qualcosa, no?
Stava per spegnere le luci, quando vide entrare uno dei ragazzi del
campus.
‘’ Ehi – disse, ricordandosi di tornare
nel personaggio del timido e innocuo
bibliotecario Matthew – M-mi dispiace dirtelo, ma stavo per
andarmene. ‘’
Il ragazzo (Arthur, gli pareva di ricordarsi) gli
rispose:’’ Senti, lo so che è
tardi e tutto, ma io ho bisogno di prendere dei libri per studiare.
Domani devo
consegnare una lista al professor Collins e ho già perso
abbastanza tempo. Non
certo per colpa mia, ma di un dannato francese e del mio ex capo
che… ‘’
‘’ Dio, ma questo quanto
parla? ‘’ pensò
l’alieno, ignorando il desiderio di strozzarlo.
Doveva rimanere calmo, per non far saltare la sua copertura. E per non
venir
licenziato.
Lì sulla Terra erano molto permalosi su queste cose!
‘’ … e poi mi ha licenziato! –
finì finalmente il biondo – Mesi e mesi di
lavoro e lui mi fa andare via così, senza neppure una buona
uscita! Oh ma giuro
che gliela faccio pagare! ‘’
‘’ E’ molto… ehm…
interessante… ma io dovrei proprio andare.
‘’
‘’ Lo so, lo so. Ma, come ho detto, è
una questione di soli cinque secondi.
Firmo tutto quello che vuoi, basta che abbia quei dannati libri.
‘’
Se fossero stati a Meridian, il mutaforma lo avrebbe rispedito a casa a
calci
in culo senza troppi complimenti. Ma erano sulla Terra, e se voleva
riuscire a
liberarsene lo doveva accontentare.
Aveva detto che era una questione di poco, giusto?
Matt scrollò le spalle, e disse:’’ Va
bene, va bene. Spero che i libri che ti
servano non siano stati danneggiati dall’incidente della
settimana scorsa. ‘’
‘’ Perché? ‘’
‘’ Perché… mhm… in
questo caso noi dovremmo cercare nel catalogo dei libri
della scuola, vedere quale facoltà ha delle copie in
più… e non è detto che ce
l’abbiano, sai? E’ un’operazione molto
lunga, e potrebbe richiedere molto
tempo. E da quanto ho capito… neppure tu nei hai molto.
‘’
Arthur sbiancò, e a stento Matt dovette trattenersi dal
ghignare. Prenditi questo, ragazzino.
Purtroppo, il karma era un gran bastardo: i libri effettivamente
erano
rovinati. E loro dovettero perdere un sacco di tempo a cercare
sull’archivio
informatico della scuola per cercare delle copie in altre
facoltà.
Matt sbuffò.
La prossima volta, col cavolo che sarà gentile
con qualcuno!
Meridian,
Palazzo reale
Sala del Trono
Oliver
si sistemò come
meglio poteva sul trono. Accidenti se era scomodo!
Controllò di avere tutto l’occorrente per la
serata: pop corn, pigiama,
pantofole rosa a forma di coniglietto e, ovviamente, la sua fida sfera
di
cristallo.
Gli ci erano volute settimane per trovare la giusta connessione, ma ora
che ce
l’aveva fatta, poteva finalmente godersi in pace Teen Wolf!
Accidenti, se aveva aspettato!
Era arrivato al finale della prima stagione, e voleva assolutamente
sapere come
si sarebbero risolte le cose tra Allison e Scott, la sua OTP!
Accese lo schermo e mise l’episodio che voleva vedere. E in
pochi minuti era
già totalmente immerso nella visione.
Si emozionò, piane addirittura, nel vedere come interagivano
i personaggi sullo
schermo.
E quando vide Lidya lì, tutta sola, e Peter alle sue spalle,
si sentì il cuore
in gola.
Che pathos, che
attesa! Voleva vedere la fine dell’episodio, voleva saperne
di più!
Tuttavia, l’immagine
di bloccò, e al posto di Lidya e Peter, apparve il viso
tronfio di Allen, che
lo salutò così:’’
Ehilà Boss, la vedo bene. Bello quel pigiama. Ne ha uno in
più per me? ‘’
‘’ ADESSO DOVEVI
CONTATTARMI? ‘’ urlò Oliver, in preda a
una crisi di nervi. Nessuno doveva
mettersi in mezzo tra lui e il suo telefilm preferito.
‘’
Ohi, non si arrabbi boss. Io sto lavorando per
lei! ‘’
‘’
Ok ok… dimmi quello
che hai scoperto, però non perdere tempo!
‘’
‘’
Boss, nessun aggiornamento. Purtroppo, sembra
che Lei sia diventata invisibile. Un po’ inverosimile, vista
la stazza. Inoltre…
‘’
‘’
Allen, muoviti –
disse irritato il principe – Stavo vedendo il finale di
stagione di Teen Wolf e…
‘’
‘’
Oh quale finale di stagione stai vedendo,
boss? La prima stagione, quelloin cui Lidya viene morsa dallo zio
Peter, Kate
viene uccisa e… ‘’
Ad
Oliver cadde il pacco di pop
corn da mano.
‘’ Tu brutto… IO LO STAVO ANCORA
VEDENDO! STAVO AL FINALE DI PRIMA SAGIONE. ‘’
Allen , finalmente, si zittì .
‘’ Ah… certo boss che siete
piuttosto in ritardo, eh? ‘’
‘’ Allen…
‘’
‘’ Sì? ‘’
‘’ Ritorna subito a palazzo. Io e te
dobbiamo parlare. Di fronte a un bel
piatto di biscotti. Preparati da me, ovviamente. ‘’
Allen sbiancò, e sembrò sul punto di morire di
crepacuore.
‘’ Non c’è bisogno
boss… anche perché credo di…
sì insomma… ‘’
‘’ Allen caro, io
insisto. Su, torna. Sarai anche stanco. Alla mia
cucciola penserai domani! ‘’
‘’ Mi piacerebbe ma… tu guarda
un po’ che strano, in quella taverna mi
sembra di aver visto delle tracce! Ora la devo lasciare boss, ci si
vede più
tardi. ‘’
La linea cadde, e l’episodio tornò
sullo schermo. Oliver però era troppo irritato
per continuare a
guardarlo.
E poi, Allen gli aveva già spoilerato tutto! Non era giusto!
Oh, ma lui si vendicherà! Eccome!
‘’ Alle cucine reali! –
esclamò, rivolto a nessuno in particolare –
Preparerò
ad Allen dei biscotti… esplosivi! Niente
di troppo eccessivo… mi deve
riportare ancora indietro la mia innocente cucciola!
‘’
*
L'idea di
entrare in quella taverna non gli era sembrata tanto male. Insomma,
aveva pur
bisogno di mangiare anche lui, no?
Solo, quei due tizi che facevano da animatori...erano sospetti!
Allen ci scommetteva la testa che non erano affatto di Meridian. E
neppure del
Metamondo! Insomma...erano troppo belli!
Specialmente quel tipo col ricciolo, gli ricordava una delle creature
di cui si
prendeva cura a tempo perso.
Niente di troppo impegnativo, solo tigri, giaguari e leoni.
Però, facendo attenzione ai loro trucchi, capì
una cosa : era tutto vero.
Giocoliere col fuoco? Il ragazzo non si bruciava e sembrava che fosse
lui a
controllarlo . Far apparire dal nulla dei fiori?
Allen conosceva bene il territorio di Meridian e dintorni e sicuramente
quei
fiori non erano stati presi da li. Con le dovute considerazioni, c'era
una sola
spiegazione possibile : quei due erano dei Guardiani di Kandrakar!
Il Cacciatore ghignò.
Finalmente, un colpo di fortuna. Oliver probabilmente vorrà
la sua testa dopo
il lievissimo spoiler su Teen Wolf , ma se gli porterà dei
guardiani non solo
gli sarà grato ma si dimenticherà persino di
ucciderlo!
E no, quella si che era un'occasione più unica che rara!
Doveva approfittarne!
Prese il suo boomerang, e mirò al tipo dei fiori.
Insomma, rispetto al guardiano della fuoco era evidente che lui fosse
meno pericoloso.
Peccato solo per due cose: era un pessimo giudice del carattere e aveva
una
pessima mira. Così, invece di colpire il guardiano della
Terra, colpi
quell'altro, quello carino, diritto in testa.
Ops.
Romano si
bloccò all'istante, mentre prendeva con calma eccessiva il
boomerang da terra e
lo osservava.
Allen distolse lo
sguardo mentre cercava
di apparire disinvolto.
" E va bene, lo chiederò una volta sola... Chi BEEP è il BEEP
che si è
divertito a lanciarmi questo BEEP di
boomerang in testa?! Chi?!" urlò fuori di sé
l'italiano, per poi voltarsi
verso il compagno.
" Ma che cavolo erano quei BEEP?"
"Censure, Lovinito, siamo pur sempre di fronte a dei bambini.
‘’
''
Bambini un emerito BEEP...Sono dei
piccoli mostri!"
" Lovi, non è gentile. Cosa diranno i loro gentili gentiori?
"
" Oh non si preoccupi- intervenne il padre del festeggiato - Lo
sappiamo
che i nostri...ehm...tesorini ...non sono ...propriamente normali...."
" Avete paura dei
vostri marmocchi,
si è capito. Intanto chi è stato il pezzo di BEEP che mi ha lanciato un BEEP
di boomerang? "
All'istante le schiere di avventori si fecero da parte come il Mar
Rosso
lasciando scoperto Allen.
Il Cacciatore si guardò attorno nel panico, prima di
indicare la porta e dire:
" È andato da quella parte agente, io non centro nulla. Mi
hanno
incastrato! ‘’
Romano fece scricchiolare le nocche delle mani.
" Bene marmocchi - disse con un cipiglio il giovane - Avete voglia di
assistere a un bellissimo incontro di wrestling?"
" SI!" tuonarono i
bambini, iniziando
a battere le mani al ritmo di Burning
Heart.
" Bene! Che la festa
abbia
inizio!"
Allen, che non era esattamente un tipo da scontro diretto e che non
voleva
avere il culo fatto a stelle strisce, optò per l'opzione
più logica:
imbrogliare.
Prese uno dei suoi lazzi, pronto a prendere Antonio e filarsela al
castello,
sapendo che Romano lo avrebbe seguito.
E poi, sarebbero stati un problema di Oliver.
Peccato che, di nuovo, intervenne la sua pessima mira, e invece di
acchiappare
Antonio prese Romano.
" Ma che diavolo, di nuovo? Vabbe... io me la filo! E tu vieni con me
dal
principe."
E
all'istante fuggì fuori dalla porta, lasciando Antonio da
solo coi bambini.
" Aspetta un po'...
quello lì ha
per caso... appena rapito il mio Lovinito?"
Il silenzio fu una risposta sufficiente.
" Eh no, col cavolo
che glielo
lascio fare!"
E all'istante fu dietro al Cacciatore.
Non sembrava
più il ragazzo allegro e
solare mezzo scemo, ma una vera e propria furia infernale.
Nel frattempo Allen aveva il suo bel da fare con Romano.
" Lasciami andare subito bastardo, o giuro che ti do fuoco al culo!"
I beep , data l’assenza di bambini nei paraggi, erano
spariti, e l’italiano
poteva sfoderare tutto il suo vocabolario da camionista.
"Oh,sta calmino,
ragazzino. Vedrai,
sarà un viaggio breve"
"Lasciami andare stronzo codardo !"
"Si chiama ritirata
strategica. Ad
ogni modo, lo sai che sei proprio carino? Solitamente non fraternizzo
con le
prede, ma se Oliver non decide di ucciderti subito che ne dici se... -
in quel
momento notò un nuvolone alle sue spalle - Ma che...?"
"Lascia andare
subito il mio
Lovinito, puerco!"
Allen imprecò sotto voce: "Me lo potevi anche dire che
stavate assieme e
che il tuo fidanzato è geloso, no?"
'' Non è
il mio fidanzato, imbecille!"
" Oh...amici con benefici?"
" Che diavolo ti salta in mente? Lo conosco solo da una settimana!"
" Credimi, sono andato a letto con gente che conoscevo da appena un
ora.
Per me una settimana è sufficiente per organizzare un
matrimonio ."
Allen si guardò di nuovo alle spalle, e vide Antonio farsi
sempre più vicino.
Eh no, così non andava. Doveva prendere la sua moto? Ma
doveva l'aveva
parcheggiata? Oh eccola li vicino.
Nel vederla, persino Romano rimase a bocca aperta: una Harley Davidson
del ’54
originale e in perfette condizioni, nonostante il lavoro del suo
proprietario!
"Beh, che c'è ragazzino? Sorpreso di vedere un simile
bolide?"
domandò con un ghigno il Cacciatore.
Se c'era una cosa di cui andava fiero era la sua moto.
Spesso Matt lo aveva
provocato dicendo
che passava tutte le sue serate a lucidarla e a prendersi cura di lei.
Il che
non era assolutamente vero!
Lo faceva solo cinque sere su sette.
Doveva decisamente trovarsi una ragazza. O in ragazzo. Gli era
indifferente.
Quello che non gli era indifferente, però, era salvarsi la
pelle.
E dal momento che quel diavolo spagnolo gli era alle calcagna, era
meglio non
restare li impalati. Salto sulla moto e ingrano la marcia.
'' Preparati bello, stiamo per fare un giro in moto elettrizzante!"
Diede gas e per poco Lovino non finì fuori dalla vettura.
Cosa anti producente
visto qual'era lo scopo per il quale lo aveva rapito.
"Resta in sella,
amico. Immagino
che tua sia ansioso di riuniti al tuo fidanzato, ma io ti devo portare
da sua
regale rottura di scatole cucina muffin. "
E così ebbe inizio l'inseguimento in moto più
emozionante mai visto su Meridian
e l'intero Metamondo!
Beh...in
realtà era il primo, perché
nessuno li aveva idea di cosa fosse una moto.
Ma quisquilie. Allen ingrano la marcia e andò a tutta
velocità, mentre Antonio,
capendo che a piedi non sarebbe mai riuscito a raggiungerlo, decise
di...volare.
Si insomma...se in allegato alla loro trasformazione c'era anche un
paio di
ali, una ragione ci doveva pur essere!
E così, detto fatto, lo spagnolo liberò dai
vestiti presi in prestito poch’innanzi
e volò in tutta la sua gloria
all’inseguimento del Cacciatore.
" Ma che cazz...? Che diavolo di problemi avete voi guardiani per
andarvene in giro vestiti in un modo del genere? Avete un minimo di
dignità?"
domandò il Cacciatore dopo aver visto come era vestito
veramente lo spagnolo.
" Guarda, non chiedermelo. Penso che in una settimana io abbia perso
completamente la mia dignità " sospirò affranto
Lovino.
E così,
l'inseguimento si fece più interessante.
Nonostante le ali fossero un po striminzite e piccole, Antonio
potè seguire
alla pari Allen.
Anzi, se avesse
avuto un minimo di
abitudine e allenamento, sarebbe stato in grado di superarlo. E da un
bel po
anche!
" Idiota rallenta
stiamo per
schiantarci!"
" Amico - fece con
aria di
sufficienza Allen – Credi che gli unici a poter usare la
magia siate voi
guardiani? Questa piccolina può correre dappertutto! "
"E pensi che io creda ad un imbecille che sembra la brutta copia dei
super-cattivi della Marvel? O peggio, la brutta copia del cattivo di
Luke Cage.
Un cattivo che già di per sé mi fa schifo! "
"Non sto capendo la
metà delle cose
che dici, ma la parte del super-cattivo mi piace. Potresti dirmi..."
"Occhio!"
strillò Lovino
mentre la moto finiva sopra una pietra e slittava in aria. Allen non si
scompose, ruotò il mezzo, gli fece fare un salto mortale,
atterrarono, fece due
testacoda e ripresero tranquillamente.
" Che ti avevo detto, ragazzino? Che te ne pare del mio bolide?"
"Sto per risponderti vomitando sul sellino" rispose l'italiano che
non sembrava stare granché bene.
Iniziò un
folle inseguimento sui tetti,
con Antonio che rimaneva alle loro calcagna come un cane da caccia.
" Dannato, ridammi Lovinito!"
" Vieni a
prendertelo !"
esclamò Allen.
Pessima mossa: Antonio non era tipo da farsi scoraggiare, e non si fece
scrupoli ad utilizzare i suoi poteri. Non era una cima ok, ma nessuno
gli
fregava il ragazzo e rimaneva impunito!
All'istante un miriade di viticci e radici sbucò dal
terreno, proprio di fronte
alla moto.
" Ma che cazz...?!" riuscì solo ad urlare il Cacciatore,
mentre
schivava per un soffio gli ostacoli.
" Questo si chiama barare! E solo io posso barare!" esclamò
indignato
verso il guardiano della terra.
Ma Antonio non aveva finito. Coi suoi poteri richiamò delle
rocce, che divise
in tanti pezzi più piccoli che poi scagliò sulla
moto.
" Occhio, che così mi rovini la carrozzeria! E hai idea di
quanti
meccanici esistano su Meridian? Nessuno!" si lamentava nel frattempo
Allen, non curandosi delle varie botte.
E avrebbe fatto meglio a farlo: i
colpi
erano troppo forti, e Romano cadde dal sellino. Le sue ali erano
bloccate dal
cappio, e se Allen non prendeva in tempo la corda, ci sarebbe stata un
omelette
italiana spacciata a terra.
Ma Allen era preso i
ben altri pensieri
( evitare i colpi di Antonio, tipo) e non si era accorto di niente.
Per fortuna, il guardiano della terra se ne era accorto
e lasciò perdere il Cacciatore per volare in
picchiata verso il giovane.
Riuscì a prenderlo un attimo prima che impattasse il terreno
e volò in alto
assieme a lui, in una brutta copia di quelli che potevano essere
Superman e
Lois Lane. "Lovinito stai bene?" domandò con un sorriso lo
spagnolo,
cercando di sembrare un minimo figo in quel costume indecente.
La risposta gli arrivò sotto forma di testata da parte
dell'italiano.
" Ahi, ma perché?"
"E me lo chiedi?!
E’ tutta colpa
tua, sei tu che con i tuoi attacchi sconsiderati per poco non mi
mandavi
all'altro mondo, coglione!"
'' Oh...
che ne dici di un bacetto riparatore? ''
'' NO!''
Poi, dopo alcuni istanti...
‘’ Cazzo stai facendo?!’’
sbottò Romano, quando si accorse di una mano che gli
stringeva la natica destra.
‘’
Ti salvo la vita, mi amor!’’
‘’ E mi dovevi stringere il
culo?’’
‘’ E’ per accertarmi che fossi tutto
intero ‘’ rispose lo spagnolo.
Bisognava riconoscerlo, aveva una notevole faccia tosta. Ma non c'era
tempo per
pensare al bastardo dalle mani lunghe: c'era anche quel tipo in moto
che aveva
bisogno di una sonora lezione.
'' Ehi bastardo. ''
'' Si Lovi? ''
'' Che ne dici di
rifare quella cosa con
le rocce... però dandole fuoco?''
'' Dico che
è una splendida idea! ''
E così Allen si ritrovò sotto la mira di una
miriade di rocce infuocate, come
piccoli pezzi di meteora. Faceva quasi pena il poveretto.
"Ahi! Maledetti bastardi! Ouch! Giuro che questa, ahia!, giuro che
questa
me la pagate! Ohi! Mi state rovinando la moto!| Ouch! Guardate che vi
mando il
conto del carrozziere! Ahi! Sigh, Oliver non mi paga abbastanza per
questo lavoro"
Aveva
bisogno di una via di fuga.
Mhm... forse distruggere due o tre palazzi non era una cattiva idea,
giusto per
distogliere l’attenzione da lui e dare a quei due
qualcos’altro di cui
preoccuparsi.
Abbassò lo sguardo, e vide qualcosa di luminoso brillare nei
bassifondi. Ora,
ne sapeva abbastanza per riconoscere uno dei famosi Portali. E lui ne
aveva
appena trovato uno.
Non sapeva se era fortuna o culo, ma doveva attraversarlo per sfuggire
a quei
due pazzi! Poi, sulla Terra, avrebbe pensato tranquillamente a trovarne
un
altro per tornare su Meridian.
Magari progettando anche qualche vendetta da super cattivo per ripagare
quei
due della nottataccia che gli stavano facendo passare.
Ah, e inoltre doveva trovare uno di quei famosi carrozzieri di cui
tanto aveva
sentito parlare per riparare la sua adorata moto.
Era anche disposto a
rapirne uno. Con
una sgommata e un deciso rombo di acceleratore si fiondò
esattamente contro il
portale urlando con quanta voce aveva in gola: " Mi
vendicherò, mi avete
sentito?! Guardatevi le spalle, Guardiani, perché un giorno
o l'altro giuro che
la mia vendetta vi colpirà quando meno ve lo aspetterete!
Bwahahaha...
agh!"
L'ultimo verso era dato dal fatto che aveva ingoiato un moscerino. E
così
Antonio e Romano videro Allen che scompariva
nel Portale.
''
Bastardo... ''
'' Sì
Lovinito? ''
'' Ma tu hai capito cos'ha detto quell'esaltato?''
'' Ah boh, non ne ho
la minima idea. ''
'' Perfetto. Mi pareva che stesse blaterando su qualche vendetta o cose
così.
Tipo il padrino. ''
'' Forse... ''
Antonio si interruppe e sgranò gli occhi.
'' Non ci credo....
Franny, Gil... cosa
vi è successo? ''
Da un vicoletto sporco e maleodorante alla loro sinistra uscirono Francis, Gilbert,
Elizabeta e
Feliciano, pesti, laceri e stravolti. Sembrava che fossero stati in
ostaggio di
qualche orco o di un gigante. O, peggio, come se avessero passato il
pomeriggio
a casa di Ivan.
'' Non .Una. Parola '' disse l'albino, togliendosi dai capelli un
granchio.
‘’ Mon
ami, promettimi che non lasceremo più fare il navigatore a
Feliciano.’’
Erano finiti prima in una grotta, poi erano stati sommersi da
dell’acqua uscita
chissà dove (e no, Francis questa volta non
c’entrava niente), e infine si
erano miniaturizzati, finendo in un acquario. Ci mancava solo che
venissero
accolti da qualche
strano animaletto
domestico!
"Zitti voi due! Ci manca solo che ci capiti qualcos'altro! Tipo, venire
arrestati per disturbo della quiete pubblica " li rimbeccò
Elizabeta, il
cui umore durante il corso della giornata era andato nettamente
peggiorando.
" Ehi, che cosa
centra il Magnifico
adesso?! Io non ho aperto bocca!" protestò Gilbert, dopo
aver ricevuto un
pugno dal capo dei ribelli.
"La tua sola
presenza da
fastidio" rispose la ragazza lasciando l'altro senza parole e fumante
di
rabbia, mentre il francese cercava di non scoppiare a ridere.
'' Ve...
ho bisogno di una doccia. ''
'' Concordo - gli disse Romano - Fratellino, sembri che sei uscito da
una
fogna. ''
'' Ve... ci siamo
entrati, in realtà. La
mappa indicava che... un momento, ora che tu sei qui… non mi
ricordo dov'è
finita la mamma! ''
Lovino aggrottò le sopracciglia: "Ah ah, molto divertente
Feli. Ti ricordo
che io ho passato tutto il giorno in un mondo parallelo, figurati se so
dov'è
mamma. Ora su, smettila di scherzare e..."
Vide che l'altro lo
osservava sperduto.
" Mi stai dicendo
che davvero hai
perso nostra madre, razza di coglione?!"
'' In
realtà... l'ho trasformata in una colomba. ''
'' Non ti meno solo
perchè sei mio
fratello... come cazzo hai fatto?! ''
'' Ve non lo so! Ero
nel panico!''
'' Son cose che succedono - disse Francis , ricordandosi quello che
aveva fatto
lui ad Arthur - Basta veramente poco e zapp,
chi ti è vicino si è trasformato! ''
'' Stasera ucciderò qualcuno, me lo sento! ''
"Su andiamo Lovinito, sono certo che andrà tutto per il
meglio!" lo
rassicurò con un sorriso Antonio.
" E tu taci bastardo se non vuoi che ti riduca in cenere"
ringhiò
l'italiano.
" Certo che te ne sei scelto proprio uno difficile, eh?"
mormorò
Gilbert all'amico. "Quasi quasi potrei uccidere voi tre,
così poi il
nervoso mi passa e non faccio danni alla società togliendo
di mezzo tre emeriti
coglioni"
'' Ve fratellone... mi vuoi bene vero? Non mi uccideresti mai, vero?''
Romano rimase pietrificato. Accidenti, il fratello stava usando la sua
arma
segreta contro di lui: gli occhi da cerbiatto. Fanculo, non riusciva
mai a
resistere quando faceva così!
'' Uhm... forse
no... ''
'' Oh Lovi... vedi che anche tu hai un cuore d'oro?''
" Taci, prima di scavarti completamente la fossa da solo
‘’ gli consigliò
saggiamente Gilbert.
"Mon amie , mi sa che stavolta sia meglio che tu te ne stia zitto"
sussurrò Francis all'amico.
E Antonio (miracolo) tacque.
" Grazie - borbottò Lovino massaggiandosi le tempie - Ad
ogni modo rimane
sempre il problema: dove cazzo è finita nostra madre, o la
colomba che è nostra
madre?"
'' Io avrei una proposta - fece Elizabeta - Che ne dite di tornare
indietro,
ora che siete di nuovo tutti e cinque, provare a contattare Kiku e
dirgli di non
preoccuparsi ? L'ultima volta mi sembrava pronto a fare arakiri. ''
'' Fanculo il tipo, io voglio trovare mia madre prima che voli per il
sud! ''
'' Ve... ma le colombe migrano?''
'' Cazzo ne so, so
solo che hai fatto un
casino!''
Un'aura oscura scurì l'ambiente, mentre la voce di Elizabeta
cinguettava dolce
come un carillon che si mette a suonare da solo a mezzanotte: "Scusa
Romano, penso di non aver capito bene che cosa tu mi abbia detto"
L'italiano impallidì di botto, prima di balbettare: "Che-che
credo che tu
abbia perfettamente ragione nel voler contattare lo scemo…
Kiku"
"Ecco, bravo. Non ti preoccupare, penseremo dopo a vostra madre, ora su
da
bravi. Andiamo. Utilizziamo questo portale qui e poi chiudiamolo."
Nel frattempo dietro
i tre amici osservavano
ammutoliti la scena.
" E io con una così ci dovrei anche uscire?" mormorava
Gilbert,
chiedendosi se poteva fingere di essersi rotto una gamba per non andare
al
ballo con il capo dei ribelli. Anzi, per sicurezza meglio rompersela
davvero.
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
Heatherfield
era anche la
città del suo amico di penna, LovePasta. Il quale, dopo aver
saputo del suo
arrivo in città, gli aveva scritto
eccitato:’’ Perché non ci
incontriamo?
Dal vivo, dico. Che ne pensi? ‘’
E il poveretto aveva avuto un mezzo infarto pensando che, appena
LovePasta lo
avesse visto dal vivo, sarebbe scappato a gambe levate.
Perché, ammettiamolo, sembrava il maniaco/pervertito/serial
killer della porta
accanto. Specie quando sorrideva.
‘’ Ja, LovePasta. Sembra
un’ottima idea…’’
No che non lo era! Affatto! Per usare un eufemismo, era nella merda.
Gilbert non doveva divertirsi tanto alle spalle del suo fratellino (non
più
–ino da quando aveva superato la sacra soglia della
pubertà), ma era più forte
di lui.
‘’
Kesekesekese… Lud,
sembra che ti stia preparando per andare in guerra, invece che ad un
appuntamento.’’
‘’ Per l’ennesima volta,
bruder… io e LovePasta siamo solo amici di penna che
hanno deciso di incontrarsi. Tutto qui.’’
‘’ Forse non è il momento giusto per
dirtelo, ma per come ti sei conciato
sembra più un primo appuntamento che un normale incontro tra
amici.’’
‘’ Mein Gott… cosa ho sbagliato? Nel
manuale…’’
‘’ Luddy, leggi troppo quella robaccia. Fidati, ti
basta avere il consiglio del
tuo unico, impareggiabile fratello maggiore.’’
‘’ E’ un modo per dirmi che
verrò umiliato di fronte a un vasto pubblico e che
porterò con me per anni le ferite
psicologiche?’’
I due
sembravano stupiti e ugualmente
scoccati, e da dietro un cespuglio tattico Elizebeta e Gilbert si
godevano la
scena.
‘’ Ve… ma tu sei il ragazzo che mi ha
salvato dalla caduta dal tetto!’’
‘’ E tu… tu sei il ragazzo nudo piovuto
dal cielo!’’
‘’ Oh – gongolò Gilbert
– Ci sarà da divertirsi!’’
Prossimo
capitolo
Primi appuntamenti e altri disastri
Grazie
IMmatura per
sopportare pazientemente i
miei scleri. E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di
questo
cap. Minimo due recensioni per continuare questa storia.
Volete far felici
due autrici, da?
|
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Capitolo 11 *** Primi appuntamenti e altri disastri ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi
siamo spacciati
Capitolo 10
Primi
appuntamenti e altri disastri
Heatherfield
Casa
dei fratelli Beilschmidt
Erano
passati quasi tre
mesi da quando Ludwig si era trasferito ad Heatherfield, e doveva
ammettere che
nonostante gli inizi non propriamente… idilliaci, aveva
iniziato ad
ambientarsi, facendo persino timidamente amicizia con dei ragazzi che
lavoravano in tribunale per il praticantato (o almeno quelli non
fuggivano più
spaventati ogni volta lui tentava di abbozzare un sorriso. Si procedeva
a
piccoli passi)
Inoltre, Heatherfield era anche la città
del suo amico di penna, LovePasta.
Il quale, dopo aver saputo del suo arrivo in città, gli
aveva scritto
eccitato:’’ Perché non ci
incontriamo? Dal vivo, dico. Che ne pensi? ‘’
E il poveretto aveva avuto un mezzo infarto pensando che, appena
LovePasta lo
avesse visto dal vivo, sarebbe scappato a gambe levate.
Perché, ammettiamolo, sembrava il maniaco/pervertito/serial
killer della porta
accanto. Specie quando sorrideva.
‘’ Ja, LovePasta. Sembra
un’ottima idea…’’
No che non lo era! Affatto! Per usare un eufemismo, era nella merda.
E così, di domenica mattina si ritrovava a guardarsi allo
specchio alla
spasmodica ricerca di difetti e/o dettagli da sistemare, mentre suo
fratello
maggiore se ne stava appoggiato allo stipite della porta a godersi la
scena.
Gilbert
non doveva divertirsi tanto alle
spalle del suo fratellino (non più –ino da quando
aveva superato la sacra
soglia della pubertà), ma era più forte di lui.
‘’ Kesekesekese… Lud, sembra che ti stia
preparando per andare in guerra,
invece che ad un appuntamento.’’
‘’ Per l’ennesima volta,
bruder… io e LovePasta siamo solo amici di penna che
hanno deciso di incontrarsi. Tutto qui.’’
‘’ Forse non è il momento giusto per
dirtelo, ma per come ti sei conciato
sembra più un primo appuntamento che un normale incontro tra
amici.’’
‘’ Mein Gott… cosa ho sbagliato? Nel
manuale…’’
‘’ Luddy, leggi troppo quella robaccia. Fidati, ti
basta avere il consiglio del
tuo unico, impareggiabile fratello maggiore.’’
‘’ E’ un modo per dirmi che
verrò umiliato di fronte a un vasto pubblico e che
porterò con me per anni le ferite
psicologiche?’’
"Andiamo, Luddy,
neanche stessi
andando a conoscere il presidente"
‘’ Magari – sospirò il biondo
– Al presidente io non dovrei piacere. Sarebbe
solo un incontro di lavoro. ‘’
‘’ Ehi, chi ti dice che non diventerai il migliore
amico del presidente degli
Stati Uniti?’’
‘’ Ammettilo fratellone, questo è un
tantino irrealistico anche per te. ‘’
‘’ Ha ragione
‘’ intervenne la
sveglia sul comodino, e per poco a Gilbert non venne un attacco di
cuore.
Giusto, se l’era dimenticato, poteva parlare con gli
elettrodomestici. Un
potere che risultava utile quando si voleva entrare nella casa del
rettore, ma
che risultava assai scocciante a casa, quando voleva passare un
pomeriggio in
panciolle, e la sveglia lo rimproverava perché non stava
studiando per l’esame.
Cavolo, era come avere sua madre in casa!
Per fortuna, Ludwig era troppo preoccupato di sembrare un maniaco per
prestare
attenzione ad
altro, e Gilbert borbottò
alla sveglia impicciona:’’ Sta zitta, altrimenti ti
levo le pile. ‘’
“Oh, ma che paura
– rispose ironico
l'oggetto – Tanto anche se lo
facessi poi
ci penserebbe tuo fratello a rimettermele, e ti riproverebbe anche,
quindi...”
“Magari potrei chiuderti nel cassetto, che ne
dici?” minacciò l'albino con
occhi da folle.
“Bruder, stai per caso... parlando... con la
sveglia?” intervenne la voce di
Ludwig facendogli prendere un colpo.
All'istante l'albino mise l'apparecchio dietro la schiena esclamando:
“Sì!
Cioè, no...! Forse...?”
Il biondo lo
fissò per qualche secondo.
Quello era strano anche per gli standart di Gilbert.
Poco ma sicuro stava pianificando qualcosa.
“Bruder...”
“Sì?”
“Promettimi
una cosa”
“Cioè?”
“Qualunque cosa succeda... tu non seguirmi nel mio incontro
con LovePasta, sono
stato chiaro? So che lo vuoi fare, ed io non ho bisogno di
guardoni”
L’altro roteò gli occhi. Tsk, ma per chi lo aveva
preso? Lui Non era certo uno
stalker raccapricciante!
‘’ Ja ja bruder, te lo prometto. Intanto, se non
fai attenzione rischi di non
essere in anticipo di venti minuti! Se fossi in te mi sbrigherei.
‘’
Ludwig lo guardò come a dire Cos’ho
fatto
di male per beccarmi una simile piaga in famiglia? e ,
saggiamente, decise
di non replicare.
‘’ Credo che sia tutto a posto…
tornerò per mezzogiorno. ‘’
‘’ Seh, certo… porta anche il tuo amico.
‘’
‘’ Qualsiasi cosa ti dirò non ti
farà entrare in testa che io e LovePasta non
ci siamo incontrati su Grindr, vero? ‘’
“Ovviamente! Visto? Finalmente cominci a conoscere il tuo
fratellone, almeno un
po' della mia magnificenza deve essere finalmente entrata in te. Ed ora
vai, io
ti benedico figliolo” e si esibì nel gesto,
parecchio blasfemo, di fare una
croce verso il fratello.
Ludwig lo
fissò per un paio di secondi,
prima di andarsene, borbottando cose come “è
incredibile che io non sia già finito in terapia”
o “cosa ho fatto di male per avere
un fratello del genere? ”.
Non appena se ne fu andato Gilbert corse alla finestra per vedere se il
fratello stesse effettivamente uscendo e non fosse preso dalla paura
all'ultimo
minuto e scappasse a gambe levate.
A dire il vero, un po' preoccupato lo era, e ad un certo punto l'idea
di
seguirlo nel suo “appuntamento” la aveva presa in
considerazione, ma alla fine
si era voluto fidare del minore.
Anche se in realtà, a farlo preoccupare di più
era questo fantomatico
LovePasta.
Mhm… forse andargli dietro non era un’idea
così brutta, alla fin fine.
‘’ Ehi guardiano del cuore – lo
richiamò alla realtà Elizabeta – Mica
ti è
partito anche quell’unico neurone che ti era
rimasto?’’
‘’ Molto divertente, padellara. In
realtà… ma come diavolo ti sei
conciata?’’
le chiese, quando si rese conto che la ragazza indossava solo un
asciugamano
intorno alla vita e aveva i capelli raccolti in uno chignon.
‘’ Perché, tu ti vai a fare il bagno
vestito? ‘’
‘’ No, ma tu sei una donna. ‘’
‘’ E allora? ‘’
‘’ Allora, non ti imbarazza neppure un
po’ farti vedere così da me?
‘’
‘’ Perché?’’
‘’ Perché sono un ragazzo! Un virile
ragazzo nel pieno della sua prestanza e…
‘’
Si interruppe, notando che l’altra si era messa a ridere.
“Beh, che c'è?!” domando rosso in viso
Gilbert.
“Scusa scusa, ma il tono convinto con cui dici di essere un
tipo virile e
prestante, ecco...” non riuscì a finire la frase
che scoppio in un altro
incontrollabile attacco di risate.
“ È la verità! Tu, donna, non capisci
niente dell'essere veri uomini, e...”
l'albino non potè continuare, in quanto la sua voce fu
sovrastata dalle risate
dell'altra. “Ahahahahah, basta, ti prego! Ahahahahah,
muoio-ahahahah...!” La
castana era per terra e si stava stringendo la pancia ed aveva le
lacrime agli
occhi.
‘’ Lei da quanto ti
conosce? Un mese?
Eppure ha già capito tutto di te ‘’ intervenne
la sveglia, traditrice.
‘’ Sono circondato da nemici! Voi due non
riconoscete la mia magnificenza! ‘’
‘’ Oddio, voi terrestri siete troppo comici
– fece Elizabeta, asciugandosi le
lacrime – Voglio dire, sono tutti come te?
‘’
‘’ Certo che no, sono un modello unico, io!
‘’
‘’ Per fortuna, se ce ne
fossero altri il
mondo andrebbe allegramente a puttane. ‘’
‘’ Credo proprio che ti
toglierò le pile e ti sostituirò con quella bella
sveglia a forma di patata che mi ha regalato il nonno per Natale
l’anno scorso.
‘’
‘’ Questo non
cambierà che sei un
impiastro. ‘’
“Ehm, ma stai davvero litigando con la tua
sveglia?” domandò Elizabeta.
“ Sì... e guai a te se ti metti a ridere di
nuovo!” la bloccò, vedendo che un
altro sorriso le stava comparendo sulle labbra.
“Ma
andiamo, ti sei sentito? Sei
talmente... comico che non posso farne a meno! Almeno un vantaggio di
dover
convivere con te è che mi basterà guardarti per
ridere”
“Ah... ah... aaaaaahh - rise sarcasticamente il tedesco -
Quasi quasi me ne
vado anch'io fuori. Voi due siete assolutamente insopportabili. Anzi,
seguo
West e vedo come va il suo appuntamento. ‘’
‘’ Ludwig ha un appuntamento? – chiese
lei, cambiando subito tono. Gilbert lo
voleva negare, ma trovava irritante che Elizabeta si fosse affezionata
tanto a
suo fratello da arrivare persino a rispettarlo! Con lui era
già tanto se non
gli rideva in faccia! Tsk, che schifo la vita. – Chi
è la fortunata? O il
fortunato?’’
‘’ Un tizio che ha conosciuto su internet, un certo
LovePasta. Oggi vanno a
vedere la mostra al museo su un certo… Ludmoore.
‘’
‘’ Oh oh… ‘’
‘’ Quel oh oh non
mi piace. ‘’
‘’ Per caso il nome di questo Ludmoore è
Jonathan?’’
‘’ E che ne so… credo di sì.
Non è che sia stato ad ascoltarlo, eh. Non sarei
sopravvissuto all’elenco completo dei calzini che si
abbinavano al suo
completo. ‘’
‘’ Mhm… ‘’
‘’ A che stai pensando?’’
‘’ Beh, che la sfiga deve essere una cosa di
famiglia: Jonathan Ludmoore era
uno degli alchimisti di Oliver. Scappò da Meridian dopo aver
detto Questo piatto è buono,
però io ci metterei
più sale. ‘’
‘’ Embè, è un
cervello in fuga. Sarà arrivato sulla Terra e si
sarà dato
alla pittura. ‘’
‘’ Non è questo il problema: era un
alchimista, il chè vuol dire che i suoi
quadri sono magici. ‘’
Gilbert rimase qualche secondo in silenzio, prima di domandare:
“Ehm, e questa
è una cosa brutta, immagino, giusto?”
Elizabeta si diede una manata in fronte: “C'è il
rischio che a tuo fratello e
al suo appuntamento succeda qualcosa come, che ne so, che siano
inseguiti dalle
immagini dei dipinti o roba del genere”
Gilbert ci mise
qualche secondo a
comprendere appieno quanto detto dall'altra, e quando lo fece scatto
verso la
porta: “Ma porca...! E me lo dici così?!
Perché non mi hai avvertito subito,
donna?! ‘’
‘’ L’ho fatto, non è colpa mia
se sei un’idiota.’’
‘’ Argh, non c’è tempo da
perdere… tu mettiti qualcosa addosso, abbiamo una
nuova missione. ‘’
‘’ E quale sarebbe? ‘’
‘’ Salva il culo di tuo
fratello e fa che
il suo appuntamento non finisca in un enorme fiasco.
‘’
‘’ Convincente. ‘’
‘’ Lo so! Ma ora vestiti! ‘’
‘’ Non posso uscire
così?’’
‘’ Cos… NO !’’
Intanto, al Silver Dragon…
Francis
osservò stupito e
interdetto Romano infilarsi in bocca una dozzina di involtini primavera
, un
boccone di anatra all’arancia e un boccone di riso cantonese.
Sembrava che non mangiasse da settimane, e lo spettacolo era un tantino
nauseante.
Così non la pensava Antonio, che continuava a fissare
l’italiano come l’ottava
meraviglia del mondo. Ah, l’amour.
‘’ Non posso credere…gnam…
che quell’idiota…gnam… abbia
accettato… un
appuntamento… gnam… con un perfetto
sconosciuto!’’
‘’ Lovi – disse Antonio – Non
si parla con la bocca piena! ‘’
‘’ Gnam… che sei, mia madre?
‘’
‘’ A proposito, siete riusciti a ritrovarla?
‘’
‘’ Sì… gnam… ha
passato la notte sul ramo di un albero del parco e si è
svegliata nuda la mattina dopo. ‘’
‘’ Poveretta! ‘’
‘’ Già…gnam… e non
basterà tutta la candeggina di questo mondo per togliermi
dalla mente…gnam… l’immagine di mia
madre…gnam… nuda. ‘’
‘’ Oh, allora è per questo che stai
mangiando così tanto? ‘’
domandò Francis,
guadagnansi un’occhiataccia dall’italiano.
‘’ No, biondino…gnam… mio
fratello ha un appuntamento. ‘’
‘’ Che bello! – esclamò
allegro Antonio – E chi è la fortunata?
‘’
‘’ Gnam… un tizio che ha conosciuto su
internet! Cazzo… gnam… se ci penso…
‘’
Un tovagliolo prese fuoco, e Francis si affrettò a
spegnerlo. Chi lo sentiva
Yao se gli mandavano a fuoco il locale? E cosa più
importante… dove sarebbero
andati a mangiare dopo le lezioni? Non certo da La
cucina dell’Imperatore, quel posto era
un’offesa al suo senso
estetico e al suo buon gusto culinario.
‘’ Lovi, non capisco…
‘’
‘’ Non mi sorprende, bastardo.
‘’
‘’ Se sei preoccupato, perché non sei
andato con lui? ‘’
Il ragazzo sbuffò, come se gli avessero appena fatto la
domanda più cretina
della sua vita. Posò la forchetta e, serissimo,
disse:’’ Perché gli ho promesso
che non li avrei seguiti e/o minacciato questo Doitsu
. Se avessi fatto una di queste cose, non mi avrebbe parlato
più! Ti rendi conto? Preferisce un perfetto estraneo a suo
fratello! ‘’
‘’ Ma da quanto si conoscono? ‘’
‘’ Un anno e mezzo, o giù di
lì. Non è che controlli la posta elettronica di
Feliciano… Cioè, mi piacerebbe, però
mi servirebbe la password. ‘’
‘’ Hai provato con pasta
o pizza? ‘’
‘’ Certo che sì, idiota. Ma niente! Ho
provato di tutto! Le nostre date di
nascita, il compleanno del cane… ‘’
‘’ E i nomi dei vostri genitori?
‘’
‘’ Si, ma non sono riuscito ad entrare! Che cazzo!
E se penso che Feli possa
essere in compagnia di un maniaco… ed io non posso neppure
bruciargli i
capelli… ‘’
‘’ Vuoi un po’ di zuppa?
‘’
‘’ No, passami un altro po’ di anatra
all’arancia! ‘’
Bzzz….bzzz
Francis sentì il telefonino vibrare in tasca, lo
prese e vide che Gilbert
gli aveva mandato un sms su cui aveva scritto
Muovi il culo, mi servi al museo. Mio
fratello è appena andato ad una mostra di un tizio alieno
che faceva magie coi
suoi quadri!
ps.
Cristo Elizabeta voleva uscire nuda di casa. A malapena l’ho
convinta a
mettersi dei miei vecchi vestiti. Dopo esserci accertati che mio
fratello non
rischia di venir mangiato da qualche strano mostro uscito da uno dei
quadri,
devi accompagnarmi a compare dei vestiti per
lei.
‘’ E’ un messaggio del tuo coinquilino?
‘’
‘’ Mon dieu,
no. Con quel bruco
voglio avere a che fare il meno possibile! Era Gilbert, vuole che
l’aiuti a
trovare un abbigliamento adatto per Elizabeta. ‘’
Romano roteò gli occhi, e disse:’’
E’ qui da quanto? Un mese? E solo ora pensa
che le servano dei vestiti suoi? ‘’
‘’ Il ritrovarsela nuda gli ha fatto rimettere
ordine alle sue priorità. Beh,
se mi volete scusare… ‘’
Fece per alzarsi, ma a causa di un pezzo di involtino primavera che
Romano
aveva fatto cadere a terra, scivolò, e il suo cellulare
finì in grembo
all’italiano, il quale lesse anche lui il messaggio di
Gilbert. E i suoi
capelli andarono a fuoco.
‘’ Tu figlio di puttana… MIO FRATELLO
E’ AL MUSEO, E TU NON MI AVVERTI CHE C’E’
LA MOSTRA DI UN CAZZONE ALIENO? MA VAFFANCULO!’’
‘’ Lovi, calmati. Rischi di distruggere tutto il
locale. ‘’
‘’ STO GRAN CAZZO! ‘’
‘’ Lovi… ehi, facciamo una cosa! Andiamo
al museo e controlliamo che sia tutto
a posto. Non ci facciamo vedere da tuo fratello e ce ne andremo appena
saremo
sicuri che non c’è nessun pericolo. Che dici?
‘’
Romano fissò lo spagnolo per alcuni istanti. Poi
disse:’’ Non riesco a credere
che dalla tua bocca sia appena uscita una cosa intelligente.
‘’
‘’ Ehm… grazie. ‘’
L’italiano si pulì la bocca con un tovagliolo, si
alzò e prese per un braccio
Antonio.
‘’ Andiamo, bastardo. Dobbiamo salvare il culo a
mio fratello. ‘’
Uscirono dal ristorante come schegge, e Francis stava per seguirli,
quando
sentì un Mhm Mhm alle
sue spalle.
‘’ Non stai dimenticando qualcosa?– fece
Yao, con un’aura violetta che iniziava
a circondarlo – Tipo, il conto? ‘’
‘’ Ah… ehm… io in
realtà non ho ordinato niente. ‘’
‘’ Eravate in tre a quel tavolo, e sei rimasto solo
tu. A chi altri dovrei
chiedere i 150 dollari del conto? ‘’
‘’ Cosa? 150 dollari?! ‘’
‘’ Si, non fare quella faccia. Quindi…
questi soldi? ‘’
Francis non aveva tutto quel denaro con sé, e di sicuro non
voleva rovinarsi le
mani lavando i piatti! Quindi, decise di giocare sporco…
‘’ YAO – urlò uno degli
sguatteri dalla cucina – IL SISTEMA DI TUBATURE E’
APPENA SALTATO.’’
‘’ Cosa? Come è potuto succedere?
L’ho fatto controllare ieri! ‘’
‘’ BEH’ E’ EVIDENTE CHE SEI
STATO TRUFFATO! ORA VIENI SUBITO QUI! ‘’
‘’ Argh… devo chiamare di nuovo
l’idraulico e fargli sistemare questo guaio. Tu
non pensare di… ehi, ma dov’è finito?
‘’ si chiese smarrito il cinese, non
vedendo più Francis. Un minuto, ed era già
riuscito a svignarsela? Ah la
gioventù di oggi!
Museo
di Heatherfield
Ludwig
guardò l’orologio.
Erano già le 11. LovePasta non si era
fatto ancora vedere.
E se avesse cambiato idea? No, impossibile. Non poteva aver cambiato
idea, non
dopo che aveva insistito tanto per darsi appuntamento lì.
E se invece lo stesse aspettando dentro, e credesse che lui avesse
cambiato idea? No, certo che no.
Aveva detto che lo
avrebbe trovato davanti al museo, gli aveva detto anche come sarebbe
stato
vestito, in modo da aiutare a riconoscerlo. Ma ora che ci pensava,
avrebbe
dovuto mettersi qualcosa di più particolare.
Vestito in quel modo sembrava solo… comune. Ci saranno
centinaia di persone
vestite così, e… e…
‘’ Ve…
Doitsu? ‘’ chiese esitante un
ragazzo, avvicinandosi un po’ titubante, come se temesse di
prendere un
granchio.
‘’ LovePasta? E’ veramente bello
ved… ‘’
si interruppe, quando si rese conto che quel ragazzo lui lo aveva
già visto. E
anche l’altro sembrava averlo riconosciuto.
I due sembravano stupiti e ugualmente scoccati, e da dietro un
cespuglio
tattico Elizebeta e Gilbert si godevano la scena.
‘’ Ve… ma tu sei il ragazzo che mi ha
salvato dalla caduta dal tetto! ’’
‘’ E tu… tu sei il ragazzo nudo piovuto
dal cielo!’’
‘’ Oh – gongolò Gilbert
– Ci sarà da divertirsi!’’
‘’ Ehi guardiano, concentrati. Non siamo qui per
gongolare alle spalle di tuo
fratello, ma per proteggerlo. ‘’
‘’ Ma con lui c’è Feli! Anche
lui è un guardiano! Puccioso, ma pur sempre un
guardiano. ‘’
‘’ Sì, ma non è addestrato.
Non sa combattere… in realtà, nessuno di voi
è un
guerriero. E questo è un bel problema. ‘’
L’albino roteò gli occhi.
‘’ Gli allenamenti sono per gli sfigati. Ora zitta
e seguiamoli, sono appena
entrati. Dannazione, non ho sentito neppure quello che si sono detti!
Tutta per
colpa tua. ‘’
‘’ Colpa mia? E come sarebbe colpa mia?
‘’
‘’ Parli troppo. ‘’
‘’ Senti chi parla! Tu non riusciresti a stare
zitto neppure cinque minuti! ‘’
Gilbert stava per ribattere, quando avvertì una strana puzza
di bruciato. Si
alzò e si allontanò dal cespuglio, appena in
tempo per vederlo diventare un
tizzone ardente.
‘’ Oh merda… Romano è qui.
‘’
Appena disse ciò, gli passò accanto un Romano
furente che trascinava Antonio
manco fosse una marionetta, e lo spagnolo lo salutò con il
braccio libero.
‘’ Ola amigo, ci stavate
… ‘’
‘’ Zitto e cammina, tu. E voi due, seguiteci.
‘’
‘’ Ehi, chi ti dà il permesso di darmi
ordini? ‘’ fece furente Elizabeta.
‘’ Mio fratello… ‘’
‘’ E’ con Luddy…
cioè con mio fratello – disse Gilbert –
Sta bene, sono appena
entrati. Non c’è nessun pericolo imminente
di… ehi, io il messaggio lo avevo
mandato a Francis! ‘’
‘’ E allora? ‘’
‘’ Che ci fate voi due qui? ‘’
‘’ Eravamo tutti e tre al Silver Dragon –
spiegò Antonio – Romano ha letto per
caso il tuo messaggio dopo che gli è caduto addosso il
telefonino di Franny. ‘’
‘’ E lui dov’è?
‘’
‘’ Boh, sarà rimasto a pagare il conto.
‘’
‘’ Tonio… lo sai vero che Franny
è più al verde di me e te, vero?
‘’
‘’ Sì, ma…
‘’
‘’ Volete smetterla di parlare come due signore
davanti al tè? – sbottò Romano
– Vogliamo entrare o no? ‘’
‘’ Certo, ma non usare quel tono con me –
disse Elizabeta – Sono il capo dei
ribelli, e non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Tantomeno
da un
ragazzino con nessun controllo dei suoi poteri e che ha appena lasciato
una
scia di distruzione dietro di sé!’’
Incredibilmente, l’italiano non le rispose e, anzi,
abbassò lo sguardo
borbottando ok come vuoi tu, donna.
‘’ Ora vedi di calmarti –
proseguì lei – Altrimenti manderai a fuoco,
letteralmente, tutto. ‘’
‘’ Non ci posso fare niente, più mi
innervosisco… ‘’
‘’ Allora calmati. ‘’
‘’ E come? ‘’
‘’ Un paio di padellate ti
aiuterebbero?’’
‘’ Passo, grazie. Mi calmo da solo.
‘’
‘’ E libera quel poveretto, gli stai spezzando il
braccio. ‘’
‘’ Oh a me non dispiace – rispose in
fretta Antonio, perché quando gli poteva
ricapitare l’occasione di stare così culo e
camicia con Romano? E poi, durante
quel quarto d’ora aveva goduto di una gran bella vista del
fondoschiena del
ragazzo! Questa sì che è vita! – Non
sono un fiorellino delicato! ‘’
‘’ Ehm… - fece Gilbert – Solo
io colgo l’ironia? Sapete, guardiano della terra…
‘’
‘’ Amigo, se fai un battuta sui
miei poteri e giuro …’’
‘’ Cosa,
mi fai fiorire un roseto in
testa? Ammettiamolo, non sono così minacciosi e…
‘’
Non finì neppure la frase, che una voragine gli si
aprì sotto i piedi e per
poco non vi cadeva dentro. Antonio continuava a sorridere come se
niente fosse,
e disse:’’ Stavi dicendo, mi amigo?
‘’
Elizabeta roteò gli occhi, e per tutta risposta prese per le
orecchie Antonio e
Gilbert e li trascinò con sé verso
l’entrata del museo.
‘’ Mi avete stancato, voi e le vostre pagliacciate.
Ora si fa come dico io. E
tu – fece, rivolgendosi a Romano – Seguimi, non
stare lì impalato come un
baccalà. ‘’
‘’ Signorsì
signora!’’
‘’ Tremenda ‘’ pensarono
all’unisono i tre guardiani. Non c’era alcuna
magia al mondo che la potesse fermarla! Un mostro!
*
Di cosa puoi
parlare con una
persona che hai visto praticamente nuda? Uh guarda che bel
quadro di San
Sebastiano, ha il tuo stesso fisico oppure Questo
Adone non ti somiglia.
No, decisamente servirebbe solo a rendere le cose più
imbarazzanti. E il fatto
che Ludwig trovasse LovePasta (no, Feliciano… gli aveva
già detto qual’era il
suo vero nome) molto carino, non aiutava.
E neppure che fosse il figlio del giudice Vargas.
“Ve,
ehi Lud, che
succede, stai bene? Mi sembri un po' perso, ve!”
cinguettò in quel momento
l'altro venendogli un po' troppo vicino per i suoi gusti.
Un'altra cosa che non lo aiutava erano il fatto che l'italiano avesse
preso a
chiamarlo con un soprannome e che non sembrava conoscere il concetto di
spazio
vitale.
Dopo cinque minuti, superato l’iniziale sorpresa del
riconoscimento, gli si era
appiccicato addosso e non sembrava essere in grado di staccarsi da lui
per più
di dieci metri.
Ma la cosa peggiore è che non poteva permettersi di sgarrare
neanche un po',
altrimenti addio apprendistato presso il giudice e addio futura
carriera lavorativa
e benvenuta disoccupazione e convivenza per il resto della sua vita
assieme a
Gilbert. Ecco, quella era una cosa che non poteva permettersi.
“ Ma a che diavolo vai a pensare, scemo! Non hai vicino a te
un mostro che ti
perseguiterà se gli farai qualcosa, è solo un
ragazzino. Certo un ragazzino
molto carino e parecchio simpatico e che non fuggito di fronte a te, ma
pur
sempre un ragazzino!” pensò il tedesco, prima di
deglutire nervoso e voltarsi
verso l'altro e chiedere con voce tremante: “A-allora, ti
piace la mostra?”
“Uao,
bravo genio, hai vinto il primo
premio per l'originalità, complimenti”
commentò sarcastica la voce nella testa
di Ludwig, ma il biondo si limitò ad ignorarla.
‘’ Ve… beh, sì. Ma non
è mica questa la sezione dedicata a Ludmoore.
‘’
‘’ Ah no?’’
‘’ No, ve. Questa parte è dedicata ai
pre-raffaelliti. Il museo ha una mostra
permanente su di loro. La mostra dedicata a Ludmoore è nella
sala seguente. Ve…
te ne accorgerai subito. Ludmoore ha uno stile… unico. Un
po’ caravaggesco, un
po’ pizzarriano, un po’ neo classicista. Di lui non
si sa niente, eccetto che
visse ad Heatherfield
durante la rivoluzione americana e che ebbe rapporti con
Washington e Jefferson. Gli studiosi non sanno dove e quando nacque,
come
arrivò in America, cosa faceva prima di dedicarsi alla
pittura… persino le
circostanze della sua morte sono un mistero. Ve... sono fiorite molte
leggende
attorno alla sua fine, alcuni dicono che fosse un mago alla ricerca
dell’immortalità, altri che fosse un massone o
appartenesse a qualche altra
società segreta che lo perseguitava per la sua decisione di
abbandonare la
setta. ‘’
‘’ Mhm… posso capire il tuo
interesse… ‘’
‘’ Ve… oh no, non fraintendere. Sono
tutte belle storie, ve… ma a me
interessano più i suoi capolavori. Insomma…
ve… è stato un così grande artista,
e trovo triste che sia stato condannato all’oblio per tanto
tempo solo perché
tutti avevano paura di lui. ‘’
Ludwig lo fissò shockato per qualche secondo
dopo quelle parole.
L'immagine che si era fatto sino a quel momento di Feliciano era quella
di un
ragazzo allegro e sempliciotto, forse un po' superficiale e anche
leggermente
tonto. Però dopo il discorso che aveva appena fatto era
molto tentato di
cambiare idea. “Ve, che succede Ludwig? Hai lo sguardo perso
nel vuoto. Stai
male, per caso? Vuoi che ti cucini un po' di pasta?”
“Come? No,
no, grazie, ero solo... perso
nei miei pensieri, tutto qui. Forza andiamo a vedere Ludmoore, dopo
quello che
mi hai detto sono molto curioso di vedere come dipinge”
mormorò il biondo, prima
di dirigersi verso la sala seguente.
Appena entrarono, rimase a bocca aperta, e Feliciano gli sorrise
raggiante.
Non era una grande sala, a malapena si potevano contare venti, massimo
venticinque quadri.
Tuttavia, gli bastò vedere il quadro Incoronazione
della regina, l’opera messa ad introduzione per la
produzione pittorica di
Ludmoore, per rimanere colpito nel
profondo.
‘’ Ve… lo sapevo che avresti avuto
quest’espressione! ‘’
‘’ Ma… ma… è
impossibile! ‘’
‘’ Ve… non per Ludoore.
‘’
‘’ Ha anticipato David. ‘’
‘’ Ve… David potrebbe anche aver copiato
da lui. ‘’
‘’ Fatico a crederlo, visto che
all’epoca… Feliciano, tutto bene?
‘’ chiese,
vedendo come il ragazzo si era bloccato di fronte ad un quadro che
rappresentava un castellaccio nero e isolato, con un cielo plumbeo che
faceva
da sfondo.
‘’ Ve… sì… mi sono
un po’ impressionato ‘’ disse subito
l’italiano, sentendosi
a disagio nel dover mentire al suo nuovo amico.
Ma come gli poteva spiegare che lì vi era rappresentato un
altro mondo, e che
quello era il castello del principe di Meridian?
Un senso di inquietudine si impadronì lentamente
dell'italiano man mano che
continuava a guardare i vari quadri.
Se li osservava attentamente riusciva a notare particolari che gli
ricordavano
Meridian: una foresta, lo sfondo di una città come quella
che gli aveva
descritto Romano, il cortile del palazzo... Tutto lì si
riferiva a Meridian!
“Stai... bene?” domandò il biondo al suo
fianco, leggermente preoccupato,
mentre gli venivano su tutte le pare di questo mondo.
“Oddio! Deve essere stato qualcosa che gli ho detto! Oppure
come mi sono
comportato! Oppure è stato perchè ho detto di
aver preferito un quadro invece
di un altro?! Adesso ce l'ha con me e non mi vorrà
più parlare! Oddio, che
faccio, che dico!” pensò nel panico più
totale il giovane, mentre si guardava
attorno nell'affanno più totale.
‘’ Ve… sì, sto bene.
Sono… stupito, ecco tutto. Me lo aspettavo diverso.
‘’
‘’ Capisco – disse solo il biondo,
tirando un sospiro di sollievo – Ma avevi
ragione, ha uno stile davvero unico. Per esempio… Incoronazione della regina , la cura per
i dettagli la trovo
eccezionale. Anche se vestiti del genere li trovo… strani.
‘’
‘’ Ve… in che senso?
‘’
‘’ Non so… c’è
qualcosa che mi sfugge… ‘’
‘’ Sapessi
‘’ pensò sconsolato il moro,
che non riusciva a capire se fosse finito in qualche potenziale
situazione
pericolosa o se fosse solo frutto della sua paranoia. Forse non avrebbe
dovuto
vietare al fratellone di seguirlo…
Ludwig si avvicinò ancora un po' al quadro, agguzzando la
vista: “Ad esempio
una cosa che non capisco...”
“Sì?”
“Ecco, mi pare stupido, magari aveva solo finito il colore, o
si tratta di un
errore...” “Ve, ora sono proprio curioso, cosa
succede?” chiese il castano
saltellando felicemente vicino al suo nuovo amico.
“Sono
certo che all'epoca di Ludmoore
non avessero ancora inventato la tinta per capelli, quindi
perché questo
piccolo bambino dalle sopraccigilia enormi ha i capelli rosa?”
Feliciano si
bloccò sul posto, mentre
sgranava gli occhi e ricordava la descrizione fattagli da Elisabeta sul loro
nemico, il principe di
Meridian, e su come Gilbert si fosse messo a ridere quando la ragazza
aveva
detto del colore dei suoi capelli.
‘’ Ve… sarà qualche errore
del restauratore. ‘’
‘’ Dici? ‘’
‘’ Ve… sì, ho buon occhio per
queste cose.’’
E non era una bugia, non del tutto almeno: una verità
accompagnata a una lieve
alterazione della realtà. Ma tutto per non far impazzire
Lud, sia chiaro.
Ah, Signore… Ludmoore era un alieno! Questo spiegava un bel
po’ di cose,
almeno. Però… c’erano delle cose che
non capiva. Tipo, quanto era vecchio il
principe? No, perché se Ludmoore è vissuto
durante la rivoluzione americana…
E non poteva neppure dire che il tempo su Meridian scorreva
diversamente, dal
momento che quando c’era stato si era accorto che il tempo
scorreva ugualmente
in entrambi i mondi.
Ce n’erano di cose che non sapeva… aveva proprio
ragione Elizabeta!
“Però mi piace proprio come quadro, lo sai? Ha dei
bei colori, e anche una
bella ambientazione. Sembra quasi che il pittore fosse lì
quando l'ha dipinto.
Ma questo ovviamente è impossibile, a meno che non si tratti
di un essere extra
dimensionale che è fuggito sul nostro pianeta fingendosi
umano e vendendo
quadri per vivere, no?” scherzò Ludwig con un
lieve sorriso voltandosi verso
Feliciano.
Questi si costrinse a ridere di fronte alla
“battuta” dell'amico.
Nel frattempo, non visti, Romano e gli altri spiavano la coppia come
delle
perfette spie.
‘’ Tuo fratello è troppo vicino al mio
‘’ disse a Gilbert, che si limitò a
scrollare
le spalle.
‘’ Beh, non mi pare che a Feli dispiaccia tanto.
‘’
‘’ Tsk… è più
occupato a guardare i quadri che quel biondino pompato.
‘’
‘’ Ehi, Luddy è tutta roba naturale. Al
contrario di qualcuno di mia
conoscenza. ‘’
‘’
E con questo che vorresti dire? ‘’
‘’ Oh niente… a buon
intenditor… ‘’
‘’ Zitti – sbottò Elizabeta,
irritata – Siamo già abbastanza sospetti, non
c’è
bisogno di attirare ancora più attenzione.
‘’
‘’ Seh, vabbè … ma Franny non
si è ancora visto. Non è che Yao lo ha beccato?
‘’
‘’ Io non mi preoccuperei tanto – disse
Antonio – Per me, è riuscito a
sfuggirli. Sarà qui a breve. ‘’
Ed infatti, il francese era qualche metro di distanza: aveva avuto il
suo bel
da fare per arrivare e di tanto in tanto si era voltato per accertarsi
che Yao non
lo stesse inseguendo o simili.
Anche ora che era entrato si voltava spesso indietro (la sicurezza non
era mai
troppa), ma nel farlo sbattè addosso a qualche altro
visitatore.
‘’ Auch… mi scus… tu?
‘’ fece, rendendosi conto di essere andato a
sbattere
proprio contro il suo scontroso coinquilino.
‘’ Rana? Che diavolo ci fai qui?
‘’
‘’ Semmai dovrei essere io a
chiedertelo… non dovevi lavorare? ‘’
Arthur si
limitò a lanciarsi in un leggero ringhio: “Mi
hanno licenziato... di nuovo.
Però incredibilmente questa volta tu non centri”
“Grazie
mille, eh? - rispose sarcastico
Francis, alzando gli occhi al cielo – Ad ogni modo, se ti
hanno licenziato
perché non sei a cercare lavoro da qualche parte? A quanto
ho capito non eri tu
quello che doveva mettere qualche soldo da parte?”
“Umpf, sì, ed infatti io sto
lavorando. Sono il custode. Cioè,
più che altro mi trattano come un tuttofare, ma sempre
meglio di niente. ‘’
‘’ Ma non c’erano altri posti
disponibili?’’
‘’ No, rana. E poi… non so, il mio
istinto mi ha suggerito di venire qui. E’
stato come una vocina nella mia testa mi dicesse Vai
al museo, troverai ciò che cerchi. Ed
infatti… ‘’
Okay, c'era qualcosa che non piaceva a Francis nello sguardo perso del
bruco e
nelle frasi sconnesse e senza senso che stava dicendo.
Così, gli mise una mano sulla fronte, e
disse:’’ Mhm… ok, sei freddo. Niente
febbre.’’
‘’ Ma che diavolo… sei impazzito?
‘’
‘’ No, solo preoccupato. Stai dicendo una serie di
frasi senza senso. ‘’
‘’ Come te, ogni fottuto giorno.
‘’
‘’ Io almeno non parlo di vocine nella mia testa
.’’
‘’ Ecco cosa si guadagna dal confidarsi con te: una
fregatura. ‘’
‘’ Ah perché, adesso ti fidi pure di me?
‘’
‘’ Dio me ne scampi! ‘’
I due erano troppo coinvolti nella loro discussione, così
non si accorsero
delle frequenti interruzioni di corrente nella sala: solo Gilbert parve
rendersi conto che qualcosa non andava, e strinse il braccio di
Elizabeta, come
per evitare di cadere.
‘’ Ehi, tutto bene? ‘’ chiese
la ragazza.
L’albino scosse la testa, e disse:’’
Cazzo, mi sento male…meno male che non ho
fatto colazione. ‘’
‘’ Oh oh… ‘’
‘’ E di nuovo, odio quando fai oh
oh. Capitano
brutte cose dopo i tuoi oh oh.‘’
‘’ Il guardiano del Cuore può captare
fenomeni magici… ma quando succede…
ecco…
sta male. ‘’
Non ci volle molto per Gilbert e Romano fare due più due.
Fenomeni magici ad
una mostra di un alchimista pazzo uguale…
Non persero tempo, ed entrambi si slanciarono verso i loro fratelli
urlando:
‘’ANDATEVENE VIA DA LI’!
‘’
Purtroppo, era troppo tardi: Ludwig si era voltato appena, ma quando lo
fece il
quadro si illuminò e risucchiò al suo interno
lui, Feliciano, Gilbert e Romano.
Dopo averli risucchiati si chiuse, lasciando Elizabeta ed Antonio
attoniti.
Il primo a riprendersi, fu Antonio, che disse: ‘’
Cos’era quello? Un portale?
‘’
‘’ No. Peggio. ‘’
‘’ Ho paura di saperlo…
‘’
‘’ E fai bene, perché qualcosa
– o qualcuno – deve aver riattivato la magia dei
quadri. ‘’
‘’ Altra domanda: come facciamo a tirarli fuori da
lì? ‘’
‘’ In altre circostanze direi con il Cuore di
Kandrakar, ma quell’idiota di
guardiano è finito lì dentro…
‘’
‘’ Merda… ‘’
‘’ Hai riassunto perfettamente la situazione,
Antonio. Beh, meno male che Kiku
non c’è, altrimenti chissà che crisi di
nervi gli sarebbe venuta! Intanto,
cerchiamo quell’altro mentecatto amico tuo, magari in due
avete abbastanza
magia per entrare lì dentro. ‘’
Mondo del quadro
La prima cosa che Romano fece, fu vomitare. E prima di scandalizzarvi,
provate
voi a venir risucchiati da un quadro e vorticare su voi stessi fino a
finire
all’interno di una stalla a pochi metri da certi regalini dei cavalli.
‘’ Odio i viaggi interdimensionali –
sbottò il ragazzo, quando ormai il suo
stomaco non aveva più niente da espellere – E
cazzo se odio la magia. ‘’
‘’ Amico, abbassa la voce – si
lamentò Gilbert, portandosi le mani alla testa –
Mi sento come se qui dentro ci fosse un concerto di
mitragliatrici.’’
‘’ Almeno non hai vomitato tutta la colazione.
‘’
‘’ Quella non era colazione, era pranzo e cena e
dessert. Che devi
pagare. ‘’
‘’ Yao lo metterà sul mio conto.
‘’
‘’ Ah, quindi non è la prima volta che
mangi come un porco senza pagare?’’
‘’ Non mangio come un porco. Sono una buona
forchetta. ‘’
‘’ Seh, ed io… un momento, ma che ci
facciamo già trasformati? ‘’ chiese
l’albino, notando solo in quel momento la loro mise
particolare. Sarà stato un suo riflesso
involontario, o forse
in quel mondo il Cuore (che aveva già capito fare spesso le
cose di testa sua)
credeva di tutelarli di fronte a qualche mega pericolo in agguato.
Romano scrollò le spalle, e disse:’’
Credimi, è l’ultima cosa che mi interessa
in questo momento. Voglio sapere dove diavolo mio fratello e quel
biondo tinto
sono finiti. ‘’
‘’ Luddy non è tinto, è tutto
naturale! Però hai ragione, chissà dove sono.
Accidenti, che bella seccatura. Come farò a spiegargli che
siamo all’interno di
un quadro magico? ‘’
‘’ Non glielo dire. Inventati qualche balla. Che si
è addormentato, tipo. ‘’
‘’ E’ troppo intelligente, non ci
crederà. ‘’
‘’ Vogliamo scommettere? ‘’
Gilbert parve pensarci seriamente su, poi ghignò e gli diede
la mano,
dicendo:’’ Affare fatto! ‘’
I due si
misero a cercare in giro per la stalla, circospetti. Insomma: dopo
tutte le
avventure degli ultimi giorni non si era mai troppo sicuri, no.
"Allora, davvero una coincidenza che sia tuo fratello il misterioso
amici
sul web di Luddy, vero?" intervenne ad un certo punto Gilbert, incapace
di
continuare il discorso.
Lovino ripose con un mezzo ringhio.
" Io cercavo solo di fare conversazione, che scontroso"
borbottò in
quel momento il tedesco, ma proprio allora i due ragazzi sentirono la
voce di
Feliciano che chiamava: "Ve, Lud, svegliati"
All'istante i due ragazzi corsero fino a trovare Feliciano,
già trasformato
come loro, che stringeva tra le braccia un convalescente Ludwig.
" Ve, cosa ci fate voi due qui?" domandò sorpreso il moro.
"Lascia stare, piuttosto che è successo al macho patato"
chiese
Lovino.
" Ve, ha sbattuto
la testa ed è
svenuto,. Ve fratellone, che faccio?!"
"Ma che ne so?! Che vuoi che mi importi dei crucchi!"
In quel momento Ludwig si esibì in un mugolio e si mosse
leggermente.
L’albino sospirò e disse:’’
Beh, di sicuro non lo possiamo lasciare qui. Questo
posto fa schifo. ‘’
‘’ Ma dove siamo, ve? ‘’
‘’ Probabilmente all’interno del quadro
che stavate ammirando – spiegò Gilbert
– Non so come, ma ci ha risucchiato tutti e quattro.
‘’
‘’ Oh oh… ‘’
‘’ Dannazione, non mi piacciono gli oh
oh. La smettete? Finiamo sempre in guai più
grossi dopo un oh oh. ‘’
‘’ Se siamo nell’Incoronazione
della
regina… com’è che siamo
finiti nelle stalle? – chiese Feliciano – Non erano
mica presenti nel dipinto! ‘’
‘’ Bella domanda… ‘’
‘’ Ve… e perché siamo
trasformati tutti e tre? ‘’
‘’ Altra bella domanda…
‘’
‘’ E chi è quel bel signore col codino e
le basette dietro di voi. ‘’
‘’ Bell…CHE COSA? ‘’
Gli altri due si voltarono e si trovarono faccia a faccia con un uomo,
che
fissava i quattro con leggera curiosità.
Dopo alcuni secondi di silenzio finalmente il nuovo venuto
parlò: "Salve,
io sono..." Non fece in tempo a finire la frase che Gilbert e Romano
presero a urlare.
"Indietro bastardo,
chiunque tu
sia!"
"Vade retro, misteriosa apparizione comparsa dal nulla! Sono dotato di
grandi poteri e non ho paura di usarli!" urlava Gilbert, mentre nel
frattempo sventolava il Cuore di Kandrakar di fronte a sé.
Fu Feliciano a fermali, dal momento che lo aveva riconosciuto da uno
dei suoi
autoritratti, urlando
ai due:’’ Ve non
fategli niente, lui è Ludmoore! ‘’
I due rimasero fermi a mezz’aria, spostando lo sguardo dal
ragazzino al misterioso
individuo, che intanto era sbiancato e tremava come una foglia.
‘’ Ludmoore? – fece Romano – Ma
non dovrebbe essere bello che schiattato? ‘’
‘’ Per fortuna no! – esclamò
il diretto interessato – Anche se non so se
ritenerla una fortuna, nella mia attuale situazione.
‘’
‘’ Quindi le leggende erano vere, ve…
anche se si sono dimenticati di dire che
siete un alieno extra dimensionale. ‘’
‘’ Ogni leggenda ha un fondo di verità,
ragazzo. Anche se mi piacerebbe sapere
cosa si siano inventati su di me nel corso degli anni.
‘’
"Guardi, meglio che alcune storie non le sappia" mormorò il
castano,
che preferiva non mettere da parte l'artista sulle storie
più o assurde che i
terrestri si erano inventati.
"Ve, ad ogni modo dove siamo? Su Meridian?"
"No no, grazie al
cielo no. Se mi
trovassi a Meridian a quel punti sarei stato già bello che
schiattato ucciso da
chissà quale atroce ricetta del principe Oliver" l'uomo
rabbrividì di
fronte quella prospettiva, più che altro però per
il pensiero della cucina del
principe.
"Ve, ma allora dove siamo?"
"In una dimensione parallela tascabile che ho creato io stesso usando
formule alchemiche che poi ho inserito nei colori che ho usato per fare
i miei
quadri"
I tre giovani guardarono sperduti, e Ludmoore capí che
doveva usare un
linguaggio molto più semplice di fronte a quei tre.
‘’ In pratica è una copia della Meridian
che fu dove posso sperare di non
morire schiattando malamente. ‘’
‘’ Ohhhh… capito ‘’
fecero in coro i tre, mentre Ludwig si girò e
abbracciò la
vita di Feliciano.
‘’ E perché avete creato questo mondo?
‘’ chiese Gilbert.
‘’ Beh… nostalgia, credo. Non
è facile stare lontani da casa. Anche se è
governata da un pazzo sadico maniaco dei dolcetti.
‘’
‘’ Ha senso… e visto che avete creato
baracca e burattini, sapete anche come
farci tornare indietro. ‘’
‘’ Ehm…
no. ‘’
I tre lo fissarono in silenzio, poi Romano gli
si avvicinò e gli diede una violenta
testata sul naso.
"Ve fratellone, che
fai?!"
esclamò spaventato Feliciano, mentre il maggiore prendeva ad
apostrofare il
mago con parole decisamente poco gentili.
"E mi spieghi come facciamo noi ad uscire da 'sto cazzo di mondo?!
Cos'è?!
Credi che rimarremo per sempre qui a fare gli attori della tua stupida
recita?!
Ma non scherziamo?! Io ho una vita a cui fare ritorno! Ho un letto e un
pasto
decente che mi aspettano a casa!"
‘’ Mi dispiace – disse Ludmoore, mentre
il sangue cominciò ad uscirgli dal naso
– Ci ho provato anch’io, questo mondo ha cominciato
ad annoiarmi quando mi sono
reso conto di non aver dato ai miei personaggi un minimo di
personalità. ‘’
‘’ Lo stesso discorso della Meyer
dunque… ‘’
‘’ … e così in questi anni ho
cominciato a cercare una soluzione per uscire e
provare a creare qualcosa di nuovo. E ora che voi siete qui (non so
come , ma a
caval donato non si guarda in bocca), credo che forse ci sia una
possibilità.
‘’
‘’ E non lo potevi dire subito,
minchione?!’’ sbottò Romano, e Gilbert
arretrò
di qualche passo, consapevole che altrimenti sarebbe finito
nell’occhio del
ciclone.
‘’ E’ complicato… vedete, voi
avete il Cuore di Kandrakar. E qui c’è il Sigillo
di Meridian. ‘’
‘’ Il Sigillo di
chè…?’’
‘’ Di Meridian
- ripetè Ludmoore – E’ un
potente talismano che appartiene da generazioni alla casa regnante. Non
è
potente quanto il Cuore, ovviamente. Ma se i due si
unissero… ‘’
"Magari riusciremmo a trovare il modo di uscire di qui, perfetto!"
esclamò Romano con un largo sorriso.
"Benissimo vecchio,
allora
dov'è?" domandò ansioso Gilbert, che non vedeva
l'ora di potersi rimettere
a letto.
Ludmoore abbassò imbarazzato lo sguardo: "Beh, ecco... non
lo so. L'ho
perso un paio di anni fa e da allora non l'ho più rivisto.
Cercate di capirmi:
pensavo mi fosse completamente inutile e allora..." il resto della
frase
fu soffocata dal fatto che sia Gilbert che Lovino erano balzati addosso
al mago
e avevano preso a picchiarlo violentemente, ciascuno lanciandosi in
vari
insulti nella propria lingua madre.
Solo Feliciano non sembrava tanto preoccupato di tornare a casa, tanto
era
occupato a prendersi cura di un Ludwig privo di sensi.
‘’ Certo che è
molto carino quando è
rilassato ‘’ pensò, ammirando
il suo viso rilassato.
In un certo senso era contento che era addormentato: così
almeno non doveva
inventarsi qualche bugia per spiegargli perché era vestito
da ragazza e
com’erano finiti in una dimensione alternativa.
‘’ Ve… Gil, ma non potete rintracciare
il Sigillo di Meridian con il Cuore di
Kandrakar? ‘’ fece lui, e subito Romano e
l’albino interruppero il pestaggio
per fissarlo, stupiti.
‘’ Fratellino, sai che non è tanto male
come idea? ‘’
‘’ Già... però se questo coso
fosse collaborativo… ‘’
In quel momento,
giusto per fare il
bastian contrario, il Cuore si attivò, e partì
come un razzo fuori dalla
stalla.
"Lo fa apposta, non è giusto! Perché quando
glielo chiedo io no collabora
mai, uffa!" si lamentò Gilbert, prima di seguire il
ciondolo, con dietro
Romano e Ludmoore. "Ve, ragazzi, ma io come faccio con... Ludwig? "
ma ormai i tre se ne erano andati, lasciando l'italiano in compagnia di
un
ragazzo svenuto e vari equini.
‘’ Ve… vabbe, torneranno appena si
ricorderanno di noi. Intanto… ve… voglio
raccontarti un sacco di cose! Sono sicuro che tanto non ti ricorderai
di
niente… allora, sai che una volta ho trasformato mia madre
in una colomba? ‘’
Intanto, il trio stava correndo per il cortile del palazzo reale dove
non c’era
nessuno che potesse intralciarli o simili.
‘’ Domanda: come mai qui ci siamo solo noi?
‘’ chiese Romano.
‘’ Oh beh… il ritratto riguarda la
seconda incoronazione della regina Elyon.
Quel giorno erano tutti impegnati altrove. ‘’
‘’ Seconda incoronazione? ‘’
‘’ Beh, fu fatta vent’anni dopo la prima.
La storia è un po’ complicata,
ragazzo. Dovreste chiedere all’Oracolo. ‘’
‘’ Oracolo? E chi cazzo è mo questo?
‘’
‘’ Ma vi devo spiegare tutto io? Non siete voi i
prescelti? Anche se
prescelti atipici,
dato che Kandrakar ha
sempre scelto delle ragazzine per proteggere l’universo.
‘’
‘’ Ce l’hanno già detto
– disse Gilbert, scrollando le spalle – Ma siamo
troppo
fighi per le etichette. ‘’
‘’ Capisco… ‘’
‘’ Però dimmi una cosa, vecchio: ma come
mai sei finito nell’America
rivoluzionaria invece che nel nostro tempo? Dubito che Oliver sia al
potere da
trecento anni. ‘’
"Allora,
questo è complicato: quando fuggì da Meridian
Oliver stava praticando ormai già
da un po la pratica di aprire portali, però si tratta di
magie maldestre,
incomplete. E così quando decisi di entrare in uno di essi
per fuggire sulla Terra,
l'energia mistica era talmente incasinata che oltre che muovermi
attraverso lo
spazio mi mossi anche attraverso il tempo, finendo così
durante la rivoluzione
americana. Per dirla semplice: fu tutta colpa dei portali che erano
incasinati" si affrettò a semplificare l'uomo, vedendo che
gli altri due
avevano un'espressione persa nel vuoto sul viso.
‘’ Oh… bel casino. ‘’
‘’ Non tanto, dato che… oh
oh… ‘’
Gilbert roteò gli occhi. Ecco, stava per arrivare
l’ennesima mazzata. Se lo
sentiva fin dentro le ossa.
‘’ Che c’è adesso?
‘’
‘’ Dobbiamo… ecco…
interrompere la cerimonia? ‘’
‘’ EHHH? E PERCHE’?’’
‘’ Beh… il Cuore è appena
entrato lì ‘’ disse, indicando con un
cenno della
testa un grande portone semi aperto su cui vi erano un festone di
fiori.
‘’ Quindi… lì dentro
troveremo la regina? ‘’
‘’ La sua versione pittorica, sì.
‘’
‘’ E ci sarà anche il Sigillo?
‘’
‘’ Il Cuore ci ha guidato sin qui,
quindi… ‘’
‘’ Sigh… che fregatura. Beh, speriamo
che nessuno cerchi di prenderci a calci
in culo.’’
‘’ Ed entriamo ‘’ fece
sconsolato Romano, che di tutto quel casino ne aveva già
fin sopra i capelli.
La sala era sfarzosa, non c'è che dire. Ed imponente, e le
enormi vetrate la inondavano
di luce. Gli invitati era vestiti coi classici abiti regali, tutti
balze e
fronzoli. Non appena i tre entrarono tutta l'attenzione fu spostata su
di loro,
compresa quella della regina e degli altri dignitari, e anche quella di
un
moccioso con dei curiosi capelli rosa...
Il cuore di Kandrakar si era fermato proprio sopra la regina, e Romano
notò sul
petto uno strano simbolo, una specie di clessidra verde.
‘’ Oh… mi ero dimenticato di averlo pure
dipinto… ‘’
L’italiano non poté resistere, e gli diede un
sonoro ceffone.
‘’ Idiota! Te ne ricordi solo ora? Sono secoli che
stai qua dentro e manco ti
ricordi le cose che hai dipinto? ‘’
‘’ Sfido te a ricordartelo, è stato pure
il primo lavoro che abbia mai fatto. E
l’ho subito abbandonato. ‘’
‘’ E perché? ‘’
‘’ A Washington non piaceva. ‘’
E lo disse così, come se non stesse parlando del primo
presidente degli Stati
Uniti ma di un suo amico un po’ scemo che non capiva nulla
d’arte.
‘’ Ok, ok… penseremo dopo ai gusti
artistici di Washington. Ora… ecco… come ci
prendiamo il Sigillo? ‘’
‘’ Ci penso io – propose Ludmoore
– La regina è una mia cara amica. Sono sicuro
che… ‘’
‘’ Guardie! Arrestateli! ‘’
Romano lanciò uno sguardo eloquente al pittore, e
disse:’’ Cara amica eh? Sto
cazzo, questa vuole la nostra testa. ‘’
‘’ Ma no… sono sicuro che ci sia un
equivoco… ‘’
‘’ Ma che equivoco – disse la donna, e
Romano inclinò la testa. Mhm… aveva
un’aria
familiare. – Non permetto che dei runici entrino durante la
cerimonia della mia
incoronazione! E
avete anche rubato il
cuore di Kandrakar! ‘’
‘’ Runici? ‘’ ripetè
Gilbert, e Ludmoore si sbattè una mano in faccia.
‘’ Oh cavolo, mi ero dimenticato che
all’epoca Kandrakar aveva a che fare con i
Runici. E vabbé… ‘’
‘’ Vabbè un corno, questa ci vuole far
fuori perché crede che abbiamo a che
fare con quei tizi! ‘’
‘’ Siete voi i Guardiani, avete voi i
poteri… quindi, fate qualcosa di diverso
dal picchiare me! ‘’
‘’ E’ impossibile non picchiarti, sei un
bastardo idiota! ‘’
Il Cuore, stanco evidentemente di tutti quei drammi, e conscio che quei
tre si
sarebbero fatti ammazzare senza il suo intervento, si
appoggiò sul petto della
regina e assorbì il Sigillo.
Ad assorbimento compiuto, si illuminò di
un’intensa luce verdognola che si
riversò per tutta la stanza.
‘’ Quel coso è più
intelligente di te.’’
‘’ Oh taci Romano! ‘’
Qualcosa però non andava: i presenti cominciarono a
diventare grigi, la bocca
della regina non emetteva alcun suono.
La stanza tremò, e degli intonachi caddero, per poco non
colpendo i ragazzi.
Ludmoore capì subito cosa stava succedendo:
‘’ No… il mio dipinto … la
magia lo
sta distruggendo! ‘’
‘’ Con noi dentro? E che cazzo!
‘’ sbottò Romano, mentre il Cuore
planò tra le
mani di Gilbert.
‘’ Ok… e adesso? ‘’
chiese l’albino.
‘’ E che ne so… concentrati…
fa qualcosa di utile, crucco! ‘’
‘’ Incanala la magia – gli
suggerì Ludmoore – Concentrati su di noi
e… beh… che
Dio ce la mandi buona. ‘’
Gran bella fiducia! Tsk, era il momento di far vedere a quei
miscredenti quanto
poteva essere awesome.
Chiuse gli occhi, e penso al suo fratellino, a sé stesso, a
Feliciano, a Romano
e… non dimenticava nessuno? Ah già, pure quel
Ludmoore.
La testa cominciò a fargli male, e gli parve come di vedere
un bagliore verde –rosa
davanti a sé .
Le mani gli bruciavano, ma non mollò la presa. Era il
Magnifico, e avrebbe
dimostrato al Cuore chi comandava…
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
Ariovisto, espressione pericolosamente vicina a ti ammazzo
nel sonno, disse:’’
Luba, dimmi… se tu sei qui, chi sta
controllando le stille? ‘’
‘’ Ops… ‘’
‘’ Brava, ops… non ti sei accorta che
c’è stato un picco di magia e che qualcosa
è scappato? ‘’
‘’ Ehm… non esattamente…
‘’
Mentre i due discutevano, l’Oracolo iniziò a
dimenarsi e a mugolare per
attirare la loro attenzione.
‘’ Quindi Arthur non mi ha baciato…
‘’
‘’ No – lo rassicurò Kiku
– E’ stato il Cangiante. Credo che stia cercando di
imparare come mimetizzarsi meglio tra gli esseri umani..
‘’
‘’ Quindi Arthur non mi ha baciato…
‘’ ripetè ancora una volta Francis, e
l’asiatico piegò appena la testa, confuso.
‘’ Ehm… no, te l’ho
già detto. E’ stato… lascia stare, sei sotto shock. Vuoi del the? ‘’
‘’ Qui le cose sono due: o quello ammazza Antonio,
o il nostro amico sfogherà i
suoi più torbidi desideri sul cangiante.
‘’
‘’ Ergo, finalmente avrà una gioia
‘’ concluse Francis, annuendo.
Gilbert era d’accordo con lui.
‘’ Già – disse
l’albino – Per poi ripiombare nella depressione
appena si
renderà conto che non era il vero Romano quello.
‘’
Prossimo
capitolo
Il Cangiante – Non si può avere un po’
di tranquillità neppure appena tornati
da un quadro magico?
Grazie
IMmatura per
sopportare pazientemente i
miei scleri. E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di
questo
cap. Minimo due recensioni per continuare questa storia.
Volete far felici
due autrici, da?
|
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Capitolo 12 *** Il Cangiante – Non si può avere un po’ di tranquillità neppure appena tornati da un quadro magico? ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo
11
Il Cangiante – Non si può avere un
po’ di tranquillità neppure appena tornati da un
quadro magico?
Museo
di Heatherfield
‘’
I miei quadri! I miei bellissimi, bellissimi quadri! Mi sono fatto il
culo per loro, non ho dormito, non ho mangiato, non sono diventato
presidente per loro! E adesso… ‘’
E meno male che c’erano solo loro in sala (gli altri
visitatori erano rimasti affascinati da un paio di occhiali poggiati a
terra nell’ala d’arte moderna, e si arrovellavano
per capire il suo significato concettuale)!
In circostanze diverse, di fronte a una simile crisi isterica da diva
incompresa, Elizabeta si sarebbe subito spazientita e avrebbe iniziato
a malmenare il malcapitato urlandogli Fa
l’uomo.
Ma dato che, appena i guardiani erano tornati dalla
realtà alternativa con appresso Ludmoore, i quadri in sala
avevano iniziato a sciogliersi, la donna decise di lasciar passare per
una volta.
Qualunque cosa avesse fatto Gilbert ( perché si giocava la
testa che la colpa di quel casino era sua), aveva distrutto il lavoro
di tutta la vita di Ludmoore.
E beh… al suo posto anche lei sarebbe lievemente isterica.
‘’ Qualcuno mi può spiegare
cos’è successo? – chiese Francis
– E mon Dieu, lei è elegantissimo!
‘’
‘’ Chi? Io? – chiese Ludmoore,
riprendendosi dal suo stato di decadentismo che Baudelaire levate
– In effetti, ai miei tempi ero considerato un guru della
moda.’’
‘’ Ai suoi tempi? Aspetti… lei non
è mica Ludmoore?’’
‘’ L’unico e il solo.
‘’
‘’ Dovevo capirlo subito, lo stile del
‘700 è inconfondibile. ‘’
‘’ Ti prego Franny, abbi pietà di noi
– sbottò Gilbert, alzando le braccia come in segno
di resa. Almeno non era più trasformato, non sarebbe
riuscito a sopportare oltre quei pantaloncini. Erano strettissimi!
– Non mi va di assistere a una conferenza su Moda
e stile dell’età dei lumi…di
nuovo. ‘’
‘’ E’ successo solo una volta! Ed ero
ubriaco per colpa tua! ‘’
‘’ Non abbastanza! Non la finivi più di
parlare! Uno quando è completamente ubriaco non riesce a
mettere su una frase di senso compiuto. ‘’
‘’ Questo succede solo a te!’’
‘’ Mai visto mio fratello, lui è cento
volte peggio. ‘’
A proposito di Ludwig… due viaggi dimensionali che avevano
messo a dura prova lo stomaco di Romano, e lui continuava a dormire
come se nulla fosse.
Doveva aver preso davvero una brutta botta! Feliciano si era preso cura
di lui, e nel sonno il tedesco gli si era appiccicato a mo’
di cozza.
E l’italiano non se ne lamentava, affatto. Lo trovava carino.
E pazienza se il loro appuntamento non era andato come aveva previsto,
lui si era divertito lo stesso.
Inoltre… beh… gli piaceva vederlo rilassato.
Quando si sveglierà, deve chiedergli un altro appuntamento.
‘’ Ho una domanda – alzò la
mano Romano, il viso lievemente verde per la nausea –
Perché i quadri si stanno sciogliendo manco fossero dei
gelati lasciati fuori dal frigo? ‘’
‘’ Eccesso di magia – rivelò a
malincuore Ludmoore – Me lo sarei dovuto aspettare, dopo che
il Cuore ha assorbito il Sigillo… ‘’
‘’ Il Sigillo?! – l’interruppe
il capo dei ribelli – Quel Sigillo? Il Sigillo di Meridian
usato dalla regina per fuggire sulla Terra? ‘’
‘’ Una sua copia molto ben fatta, milady.
‘’
‘’ Fermi tutti – fece Gilbert, perplesso
– Di che state parlando? La regina era quella che nel quadro
ci voleva fare a fette? ‘’
‘’ Sì, Guardiano del Cuore. Sua
maestà Elyon però non ha portato sulla Terra solo
il Sigillo, ma anche la Luce di Meridian. ‘’
‘’ E che
cos’è?’’ chiese
l’albino, aggrottando le sopracciglia. Gli pareva di aver
già sentito parlarne, ma sarà stato
quand’era distratto, annoiato o semplicemente disinteressato.
Elizabeta e Ludmoore alzarono gli occhi al cielo, pensando gran
bei guardiani, non sanno neanche le cose basiliari, e
l’alchimista disse: ‘’ Non è
un oggetto, è una persona. Più precisamente
l’ultimogenito della regina, il legittimo erede al
trono!’’
‘’ Ma l’erede non dovrebbe essere il
primogenito? ‘’
‘’ Qui sulla Terra sì. Ma le cose su
Meridian sono diverse. C’è – o almeno
c’era – più magia. E ad ereditare il
trono è chi ha più potere magico.
‘’
‘’ Mi ricorda Streghe –
commentò il tedesco – Quindi il figlio
più potente è il fratello minore che piglia
tutto, lasciando il fratellone a mani vuote. ‘’
‘’ Esattamente. ‘’
‘’ Cavolo, immagino quanti preservativi comprino i
reali! ‘’
‘’ Ehm… piuttosto volgare, ma no. Di
solito le cose funzionano… con le dovute eccezioni. Per
esempio, mezzo secolo fa il fratello della regina fece la stessa cosa
di Oliver. ‘’
‘’ Preparare tortini e dolcetti indigesti?
‘’
‘’ No, spodestò i genitori e prese il
potere. ‘’
‘’ Originale, davvero. ‘’
‘’ Che vuoi farci, i megalomani finiscono per
somigliarsi tutti. Comunque, le guardiane dell’epoca
riuscirono a spodestarlo e restituire il trono alla legittima Luce di
Meridian. ‘’
‘’ E vissero tutti felici e contenti…
fino alla nascita del fratellino. ‘’
‘’ La regina voleva un secondo figlio –
spiegò l’alchimista – Desiderio
accentuato dal fatto che aveva notato gli evidenti segni di squilibrio
di Oliver. ‘’
‘’ Meglio tardi che mai. ‘’
‘’ Eh già…
‘’
‘’ Quindi, ricapitolando… dobbiamo
trovare la Luce di Meridian e prendere a calci in culo
Oliver.’’
‘’ E ridare a Meridian il suo legittimo re,
Guardiano del Cuore. Non dimenticarlo. ‘’
‘’ Oh, la fai facile tu - sbottò Romano
– E sentiamo, questa Luce di Meridian dove la troviamo?
‘’
‘’ Bella domanda. L’ultima volta, Elyon
era la migliore amica della Guardiana della Terra.
‘’
‘’ Allora i due idioti lì –
disse l’italiano, indicando Francis e Gilbert –
Sono esclusi a prescindere. ‘’
‘’ Allora boh. Dovrete andare a culo.
‘’
‘’ Come se avessero fatto qualcosa di diverso fino
ad ora – commentò acidamente Elizabeta –
Non sanno neppure usare i loro poteri decentemente, figuriamoci trovare
l’erede al trono.’’
‘’ Non sanno usare i loro poteri? Beh, questo lo
posso risolvere io! Sarò il vostro maestro!
‘’
‘’ Davvero? ‘’ fece incredula
la donna, un simile colpo di fortuna le puzzava di bruciato.
‘’ Certamente! Anche perché altrimenti
il mio personaggio risulterebbe inutile e senza scopo e lo scorso
capitolo solo una perdita di tempo! Ah, inoltre dovrò
approfittare della gentile ospitalità di uno di voi. Solo
fino a quando non avrò trovato una sistemazione consona,
ovviamente. ‘’
‘’ Ed ecco la fregatura… ci becchiamo lo
scroccone – sbuffò Romano che, dopo aver sentito
il vociare di altri visitatori, continuò - We,
abbiamo un problema. Sta arrivando gente, e non credo che ci convenga
farci trovare qui. ‘’
‘’ Hai ragione – sospirò
Ludmoore, dando un’ultima occhiata ai suoi quadri, ormai
perduti per sempre – Dobbiamo teletrasportarci via da qui.
‘’
‘’ E che siamo a Star Treak? ‘’
‘’ Neppure il teletrasporto? E’ una magia
semplicissima! ‘’
‘’ Beh, se sei così bravo
perché non ci fai vedere come si fa? ‘’
‘’ Semplice… prendetevi tutti per mano!
– nel caso del biondino lì ancora nel mondo dei
sogni va bene anche se rimane attaccato al Guardiano
dell’aria – e concentratevi sul luogo dove volete
essere. ‘’
‘’ Un po’ incasinato – fece
notare Gilbert – Cioè, tu potresti finire a
Washington. ‘’
‘’ Sono un esperto, legherò la mia
traccia magica a quella di uno di voi per non perdermi.
‘’
‘’ Eehhh? ‘’
Ludmoore sospirò, ne aveva di lavoro da fare!
‘’ Lasciate stare, non abbiamo tempo da perdere.
Prendetevi per mano, adesso! ‘’
I ragazzi obbedirono , e appena furono in posizione apparve il Cuore di
Kandrakar (lui , a
differenza del suo custode, sapeva cosa fare ) che si
illuminò tanto da accecarli.
Il sistema di videosorveglianza andò in cortocircuito, e i
Guardiani, insieme a Ludwig, Ludmoore ed Elizabeta, svanirono,
lasciando ai visitatori una sala vuota e senza più quadri da
ammirare.
Loro si erano salvati… stessa cosa che non si poteva dire
per il povero Arthur, licenziato in tronco dal direttore del museo a
cui era quasi venuto in infarto vedendo come erano ridotti i quadri.
E dato che non si trovavano i responsabili, aveva deciso di prendersela
con il nuovo assunto. Tutto normale, insomma.
Ora però lui cosa si inventava con il Jeffersonian?
Kandrakar
Luba aveva un piano per porre fine alle intemperanze sessuali
dell’oracolo, e non si sarebbe fermata di fronte a nulla per
metterlo in atto.
Sia chiaro, lei non era omofoba. Cielo, i suoi due papà ne
sarebbero inorriditi! No, il problema era che l’Oracolo e il
suo consigliere erano troppo rumorosi, e li si sentiva per tutta la
fortezza.
Lei doveva proteggere le vergini orecchie del suo allievo e ricordare
al vecchio porco che un Oracolo deve essere più spirituale e
meno fisico!
Ora, per il piano… probabilmente ci saranno un sacco di
grane legali per i diritti di copyright ma pazienza: aveva sostituito
il letto nella camera dell’Oracolo con uno speciale.
Appena i due, nudi come mamma li ha fatti, vi saliranno
sopra… zapp… intrappolati in una rete metallica!
E lei potrà finalmente fargli la più lunga
ramanzina che sia stata fatta tra le quattro mura di Kandrakar. In
aggiunta, se proprio il porco non la vorrà stare ad
ascoltare, con molto candore lei gli farà notare di sapere
perfettamente dove ama intrattenersi col suo consigliere, e di non
avere alcuna difficoltà a piazzare delle trappole anche
lì.
Se bisognava ricorrere a certi modi per rimettere in riga
l’Oracolo, ahinoi!
Tuttavia, qualcosa nel suo piano geniale era andato storto…
‘’ LUBA!! ‘’
‘’ Ehm… salve consigliere –
fece lei con nonchalance, appoggiandosi allo stipite della porta della
stanza dell’Oracolo. Accidenti, e dire che voleva nascondersi
nell’armadio prima che qui due iniziassero a sbaciucchiarsi
come ricci in calore – E’successo
qualcosa? La vedo agitato.’’
‘’ Entra in camera e te ne accorgerai da te!
‘’ disse quest’ultimo, aprendo la porta
con ben poca grazia.
La custode delle stille entrò e sgranò gli occhi
nel vedere l’Oracolo steso sul letto ed intrappolato nella sua rete
d’oro, una presa tanto stretta da sembrare un salame
affumicato e appeso per farlo stagionare.
‘’ Cos’è successo?
‘’ chiese, e Ariovisto le lanciò
un’occhiattaccia.
‘’ Non so, dimmelo tu. ‘’
‘’ Io? Ma… ‘’
‘’ C’è il tuo nome scritto su
questa rete. Esattamente c’è scritto Nali
il nano l’ha forgiata per Luba la custode. ‘’
‘’ Accidenti! – sbottò lei
– Stupido nano! Lui e la sua fissa per i diritti
d’autore! ‘’
‘’ Così non neghi di essere coinvolto in
questo? ‘’
‘’ Ehm… forse un pochino…
‘’
‘’ E di grazia, mi vorresti spiegare
perché hai voluto imprigionare l’Oracolo nel suo
letto? ‘’
‘’ In realtà non volevo che fosse da
solo… ‘’
‘’ Come, scusa? ‘’
‘’ Niente! – si affrettò a
dire Luba, che subito dopo aggiunse – Volevo dire,
ecco… volevo solo dargli una lezione. ‘’
‘’ Una lezione… - Ariovisto si
massaggiò gli occhi, stressato – E proprio
così gliela dovevi dare? ‘’
‘’ Ehm… sul momento credevo che fosse
un’idea intelligente. Però scusi consigliere, lei
è stato il primo a scoprire le condizioni
dell’Oracolo? ‘’
‘’ Sì, e prima che tu possa iniziare a
fare supposizioni, ero andato da lui solo per dirgli che
c’era un problema. ‘’
‘’ Un problema? Quale? Dove? ‘’
Ariovisto, espressione
pericolosamente vicina a ti
ammazzo nel sonno, disse:’’ Luba,
dimmi… se tu sei qui, chi sta controllando le stille?
‘’
‘’ Ops… ‘’
‘’ Brava, ops… non ti sei accorta che
c’è stato un picco di magia e che qualcosa è
scappato? ‘’
‘’ Ehm… non esattamente…
‘’
Mentre i due discutevano, l’Oracolo iniziò a
dimenarsi e a mugolare per attirare la loro attenzione.
‘’ Non ti agitare, vecchiaccio – disse
Ariovisto – Manderemo Kiku ad avvisare i Guardiani del
Cangiante. ‘’
‘’ Il Cangiante? O porca… volevo dire,
com’è possibile? Sono sempre stata molto attenta,
ho lasciato le stille incustodite solo per… mhm…
due orette o giù di lì. ‘’
Airovisto sembrava sul punto di scoppiare. "Solo due
orette, dici?"
Il tono da pazzo psicotico non prometteva nulla di buono. E pensare che
era lei quella che voleva fare la ramanzina, ed ora invece se ne doveva
subire una! La vita aveva un senso dell'umorismo davvero crudele.
"E sentiamo un po', perché mai pensavi che in quelle due ore
non sarebbe successo niente, quando abbiamo un folle su Meridiano che
ogni due giorni apre portali per sottomettere altri mondi?"
‘’ Ehm… prima avrei trovato una ragione
più che convincente. Ma purtroppo ora…
ecco… non sono tanto convinta che fosse giusta.
‘’
‘’ Almeno lo riconosci… oh Dei del
cielo, ci mancava solo un cangiante libero sulla Terra.
‘’
‘’ Non è detto che sia lì.
‘’
‘’ Luba, per favore… non offendere
ulteriormente te stessa. Il Cangiante è nato dalle stille
degli elementi. E dove si trovano i Guardiani, i cui poteri sono
rappresentati dalle stille? ‘’
‘’ Sulla Terra… per gli antichi e nuovi
Dei, quei ragazzi sono impreparatissimi! Solo la settimana scorsa sono
finiti su Meridian per un incidente con un mostro! Figuriamoci avere a
che fare con un Cangiante! Quel mostro può assumere
l’aspetto che più gli aggrada. Anzi…
potrebbe persino prendere l’aspetto dell’Oracolo! O
il tuo! Persino il mio! ‘’
"Beh, se prendesse il suo aspetto – e Ariovisto
indicò l'Oracolo ancora legato come un salame e a cui
nessuno sembrava ansioso di prestare soccorso - Lo noteremmo senz'altro
subito"
"Che intendi dire?"
"Che ci sarebbe un picco
d'intelligenza sospetto per i parametri di questo idiota" L'altro uomo
prese a dimenarsi per protestare, ma nessuno gli badò.
"Cosa suggerisci di fare, Ariovisto?
Perché io non so proprio che pesci pigliare in questo
momento"
"Per prima cosa direi di avvertire
quel tuo allievo, quello che non riesce praticamente a parlare e che
sviene più di Dante nella Divina Commedia. Com'è
che si chiama? Riku, Miku, Kitu...?"
‘’ Kiku, Ariovisto. Si chiama Kiku. Potresti anche
sforzarti di imparare il suo nome, visto che lo avete mandato a
sorvegliare i guardiani. ‘’
‘’ Bel lavoro, proprio. Nell’ultimo mese
sono stati quasi uccisi tre volte dal principe, ed Oliver non si stava
neppure impegnando. ‘’
‘’ Beh, non è colpa del mio allievo.
Quei cinque sono dei selvaggi! Potevamo scegliere meglio.
‘’
‘’ Non incolpare me, è stato il vecchio
lì che li ha scelti, preferendoli alle madri. Diceva le
madri non si trovano. Un
bastardo bugiardo, ecco cos’è. E
tutto per la sua passione malata per il cross dressing.
‘’
‘’ Non gli basta vederlo su Kandrakar ogni giorno.
‘’
‘’ Evidentemente, no. Ma passando a problemi
più seri, Kiku deve tornare immediatamente sulla Terra e
avvisare i guardiani. Il Cielo non voglia che il Cangiante li trovi
prima di lui. ‘’
"Anche perché mi ha detto che non si tratta proprio di delle
cime. Speriamo che il Cangiante non li prenda subito di mira"
"Con la sfiga che abbiamo quell'essere avrà già
causato casini"
"Vado subito ad avvisare Kiku.
Povero caro, speriamo che non mi svenga di fronte di nuovo o che abbia
un altro attacco di depressione. "
Heatherfield
Sheffield Institute
Campus, appartamento Francis e Arthur
Cosa
positiva: Francis atterrò sul divano. Quanto Ludmoore aveva
detto di pensare al luogo dove volevano essere, lui aveva semplicemente
pensato: ‘’ Allo Sheffield, lontano da questa banda
di pazzi. ‘’
Non era stato molto specifico, poteva benissimo finire nella fontana o,
peggio, nell’ufficio del rettore.
Cosa negativa: sembrava che in casa fossero venuti dei ladri, per
quanto era in disordine. Il ché era improbabile, dato che
né lui né il bruco avevano chissà che
lì, e un ladro degno di questo nome non si sarebbe certo
intrufolato nell’appartamento di due completamente al verde.
Inoltre, c’era una strana puzza di fumo…
" Mh, strano,
sembra quasi che qualcuno abbia lasciato qualcosa sul fuoco e se lo sia
dimenticato lì..." fu il
pensiero del francese.
"Ma andiamo, non essere sciocco! Nessuno sarebbe
così imbranato tra i fornelli da..." pensò
con un sorriso, che si gelò però subito sul suo
viso.
Si sbagliava, qualcuno c'era: il suo coinquilino sopracciglione!
All'istante scattò direzione cucina strillando: "Arthur,
quant'è volte ti ho detto che ci penso io ai pasti!"
Si paralizzò, trovando che la cucina era ridotta peggio del
resto della casa, e che neppure il bruco era in condizioni migliori:
sporco di salsa, con un taglio sulla fronte, grembiule
addosso e con una tuta scura sicuramente troppo grande per lui, che
sembrava averla presa in prestito da Homer Simpson.
Mettendo in secondo piano il fatto che lui lo aveva visto al museo solo
pochi minuti prima (e cavolo, solo se anche Arthur aveva il
teletrasporto poteva già essere lì) , si
passò le mani tra i capelli e
urlò:’’ Mon Dieu, è
l’apocalisse dei fornelli! Gordon Ramsay ti ucciderebbe, poi
ti resusciterebbe e ti ucciderebbe… dopo averti riempito di
insulti! ‘’
Arthur inclinò la testa con fare innocente, quasi non
capisse quello che gli stava dicendo.
‘’ Avevo fame ‘’ si
limitò a dire e beh… la voce non sembrava la sua,
ma Francis non ci badò. Doveva aver inalato troppo fumo.
All'istante si fiondò verso l'inglese e tirò via
dalle sue mani le padelle affumicate.
"E quindi credevi che mangiare roba
carbonizzata ti faccia bene?! Mon dieu, e pensare che mi eri anche
sembrato un tipo intelligente"
Dopo quelle parole lo prese e lo fece sedere sul tavolo della cucina,
prima di aprire la finestra e prendere una padella pulita e del cibo
non carbonizzato.
"Ora stammi a sentire - disse rivolto al biondo - Ora tu te ne stai
buono buonino seduto lì, ed io ti preparo da mangiare, sono
stato chiaro?"
L’altro non rispose, limitandosi a fissarlo come un gufo.
C’era qualcosa di strano nel suo sguardo, che gli faceva
venire i brividi.
Ok che di solito lo fissava, ma era un altro tipo di sguardo. In quelle
occasioni lo guardava come se fosse sul punto di ucciderlo. E quegli
sguardi li poteva sopportare. Quello
sguardo, invece,
lo metteva a disagio. Era come se lo stesse studiando, quasi fosse la
prossima portata sul suo menu.
Era solo paranoia naturalmente, ma la sensazione sgradevole non lo
abbandonò neppure mentre cercava di porre rimedio al
disastro culinario di Arthur.
Aggrottò le sopracciglia, e chiese:’’
Ehm bruco… perché stavi cuocendo i miei calzini?
‘’
‘’ Sembravano commestibili. ‘’
‘’ Ah… ‘’
‘’ Perché mi chiami bruco?
‘’
Francis si voltò a fissarlo, ora decisamente confuso.
"Per lo stesso identico motivo per cui ti mi chiami rana, ovviamente"
Arthur inclinò la testa, confuso: "E perché ti
chiamo rana?"
"Perché è il
nostro soprannome, il modo in cui ci insultiamo l'un l'altro. Ma, sei
sicuro do stare bene?" e i si avvicinò per poi posargli una
mano sulla fronte, per vedere se per caso avesse la febbre.
A sorpresa l’altro gli prese la mano e gliela
baciò, lasciando interdetto e scioccato il francese.
‘’ Questo vuol dire che siamo compagni?
‘’
‘’ Eh? ‘’
‘’ Ci diamo dei soprannomi, ti prendi cura di
me… siamo compagni. ‘’
‘’ Guarda, credo che la situazione sia abbastanza
grave. Devi aver avuto un attacco di epilessia e forse siamo ancora in
tempo… ‘’
Arthur non lo lasciò finire la frase che lo
baciò. E beh, era decisamente diverso baciarlo adesso. Il
loro primo bacio (del tutto involontario, sia chiaro) era accaduto
mentre l’inglese era privo di sensi e stava per affogare
all’interno di una creatura fatta d’acqua.
‘’
Ora invece si stavano baciando in una situazione, beh non proprio
normale visto lo strano comportamento di Arthur in quel momento, ma in
una situazione... relativamente ordinaria.
Però il biondo non poteva fare a meno di pensare che in quel
bacio ci fosse qualcosa di... diverso, sbagliato quasi. Quando aveva
baciato il bruco la prima volta aveva provato una sensazione di energia,
aveva sentito qualcosa di diverso, di...speciale Ora invece, per quanto
si trattasse di un bacio piacevole... non era affatto la stessa cosa.
Era come se stesse baciando un’altra persona. Stava per
allontanarlo, quando sentì la porta sbattere violentemente e la
voce di Kiku dire:’’ Vattene via Cangiante, questo
posto non ti appartiene. ‘’
‘’ Cangiante? ‘’ si
domandò il francese, mentre l’altro interrompeva
il bacio e si allontanava da lui.
‘’ E’ un peccato – disse
l’inglese – Baci bene. Però…
ti sei accorto che non ero il tuo Arthur,
vero? ‘’
‘’ Eh? ‘’
‘’ Almeno l’istinto compensa la mancanza
di intelligenza… ‘’
E prima che Francis potesse reagire in un qualche modo l'essere che
sembrava Arthur si aprì in un sorriso innaturale, prima di
prenderlo e buttarlo di peso contro la porta, dalla quale si era appena
affacciato Kiku. Il moro non riuscì ad evitare l'altro e
finirono entrambi per terra, mentre il Cangiante si fondava con una
lieve risata cristallina fuori dalla finestra.
‘’ Ma che cosa è successo?!
‘’ sbottò il biondo, rialzandosi. Era un
loop, quella frase.
‘’ Oh niente di ché… a
Kandrakar ci sono stati dei problemi con le stille a seguito di un
picco di magia anomalo – picco che forse avete causato voi
– e da questo picco di magia è nato un Cangiante,
un essere in grado di prendere l’aspetto di chiunque voglia.
‘’
‘’ Quindi Arthur non mi ha
baciato… ‘’
‘’ No – lo rassicurò Kiku
– E’ stato il Cangiante. Credo che stia cercando di
imparare come mimetizzarsi meglio tra gli esseri umani..
‘’
‘’ Quindi Arthur non mi ha baciato…
‘’ ripetè ancora una volta Francis, e
l’asiatico piegò appena la testa, confuso.
‘’ Ehm… no, te l’ho
già detto. E’ stato… lascia
stare, sei sotto shock. Vuoi del the? ‘’
‘’ No, grazie… perché questo
coso… il Cangiante… è venuto da me?
‘’
‘’ Probabilmente il portale che lo ha portato da
Kandrakar sulla Terra lo ha anche fatto finire qui. Ha messo
sottosopra, immagino. ‘’
‘’ Sì… ‘’
‘’ E avrà trovato una foto del tuo
coinquilino, e ha assunto il suo aspetto. Penso che in un primo momento
non sapeva neppure che tu fossi un guardiano. Ma dopo il
bacio… ‘’
‘’ Cosa? ‘’ chiese il francese,
temendo che la risposta non gli sarebbe piaciuta.
‘’ Ha copiato il tuo potere. Ora
c’è in giro un essere mutaforma con il potere
dell’acqua. Appena ti sarai ripreso, dovremo contattare gli
altri guardiani e avvisarli del pericolo. ‘’
‘’ Sai Kiku, quasi quasi lo berrei un the. Anzi
no… una camomilla. Forte, possibilmente.
‘’
Due
tazze di camomilla dopo…
Francis si era calmato (e no, non era deluso che quel coso che
l’aveva baciato non era Arthur, affatto) e dopo aver mandato
un SMS a Gilbert, intimandogli di venire subito
all’Università perché si trovavano in
un’altra situazione di merda, andò nel cortile
dell’istituto con Kiku.
Doveva essere passata da un bel pezzo l’ora di pranzo, e gli
studenti erano tutti tornati a casa.
Non si vedevano in giro neppure i professori, fatta eccezione per
Collins, troppo assorto nei suoi appunti per accorgersi di loro.
‘’ Ehilà Kiku! E’ bello vedere
che sei ancora vivo! ‘’
L’asiatico sospirò, e mentre l’albino si
avvicinava, disse:’’ Grazie, credo… ma
come mai ci sei solo tu? ‘’
‘’ La padellara e Ludmoore stanno lavorando su un
incantesimo per imprigionare il… come si chiama?
‘’
‘’ Cangiante. ‘’
‘’ Grazie Franny. Dicevo, Ludmoore sta lavorando su
questo incantesimo che dovrebbe fermare il nostro amico,
però gli ci vorrà tempo. ‘’
‘’ Ludmoore? Il Ludmoore alchimista di corte della
regina Elyon? ‘’ chiese Kiku, e l’albino
annuì energicamente.
‘’ Sì, lo abbiamo trovato oggi in un
quadro! ‘’
‘’ Non sono sicuro di voler sapere tutta la storia
– commentò il giovane – Tornando
all’attuale emergenza, dove sono i guardiani di aria, fuoco e
terra? ‘’
‘’ Feli è a casa sua con mio fratello, e
gli ho fatto promettere di chiudere tutto a chiave e di non aprire a
nessuno. ‘’
‘’ Perché non l’hai fatto
venire? ‘’
‘’ Beh, qualcuno si doveva pur prendere cura del
mio fratellino in stato semi comatoso, no? –
replicò Gilbert, come se fosse la cosa più logica
del mondo – Romano e Tonio non ho idea di dove siano, ma
conoscendo il nostro amico sarà nello stesso posto del suo Lovinito. ‘’
‘’ Non mi sentirò al sicuro fino a
quando non ci saremo tutti… o relativamente tutti
‘’ replicò Kiku, e in quel momento il
telefonino di Gilbert squillò.
L’albino rispose, e sgranò gli occhi.
‘’ Tonio? Che cos… ma sei scemo? Devi
venire a… ma non mi importa che… un
momento… ti ha detto cosa?! Tonio, non lo stare a sentire,
è una trap… ‘’
La linea cadde, e per poco il tedesco non distrusse il suo telefonino
lanciandolo dall’altra parte del campus.
‘’ Mon amie, calmati. Era Antonio?
‘’
‘’ Sì… e il Cangiante sta con
lui! ‘’
‘’ Come lo sai? ‘’
‘’ Beh… mi ha detto che lui e Romano si
sono trovati nello stesso posto, fuori la chiesa sconsacrata di San
Peter… non ho idea del perché sia finito
lì né perché diavolo abbia pensato a
una chiesa… e Romano gli ha proposto di visitare il posto
come ad un primo appuntamento. ‘’
‘’ Non mi dire che ci è cascato
‘’ disse il francese, che aveva ben poco da dire,
visto che lui non si era accorto dell’inganno del Cangiante
fino a quando lo aveva baciato.
‘’ Oh sì invece…
‘’
‘’ Ma come ha fatto a prendere l’aspetto
di Romano? E come è arrivato lì?
‘’
‘’ Beh… ha copiato i tuoi ricordi, oltre
che i tuoi poteri – disse Kiku sospirando – E
adesso sta usando quei ricordi per cercare i Guardiani. Per quanto
riguarda la tua seconda domanda… mi pare abbastanza logico
che abbia usato il teletrasporto. Avrà semplicemente pensato voglio
essere accanto al guardiano più ingenuo e solo o
comunque qualcosa del genere. ‘’
‘’ Feliciano non è da solo, quindi
rimaneva Antonio – fu il commento Gilbert :
‘’ Qui le cose sono due: o quello ammazza Antonio,
o il nostro amico sfogherà i suoi più torbidi
desideri sul Cangiante. ‘’
‘’ Ergo, finalmente avrà una gioia
‘’ concluse Francis, annuendo.
Gilbert era d’accordo con lui.
‘’ Già – disse
l’albino – Per poi ripiombare nella depressione
appena si renderà conto che non era il vero Romano quello.
‘’
‘’ E intanto il Cangiante gli avrà
copiato i poteri, avendo non solo il potere dell’acqua ma
anche quello del fuoco. ‘’
‘’ A proposito… Come è
riuscito a copiare i tuoi poteri?’’
‘’ Lunga storia, mon amie. ‘’
L’espressione di Kiku era indecifrabile, non si capiva se
voleva uccidere qualcuno, fare harakiri oppure prima fare una strage di
guardiani idioti e poi suicidarsi.
‘’ Calmiamoci tutti – fece Gilbert
– Dobbiamo inventarci un piano fantastico che salvi il culo
ad Antonio e che non faccia fuggire il Cangiante. Intanto, chiamo
Elizabeta, e le dico dove lei e Ludmoore ci troveranno.
‘’
‘’ E poi? ‘’
‘’ Beh, dovremmo trovare il vero Romano e portarlo
a San Peter. ‘’
‘’ Una passeggiata insomma…
‘’
‘’ Usate il Cuore – suggerì
Kiku – Usatelo per… ‘’
‘’ Per teletrasportarlo da noi! –
l’interruppe il tedesco – Cioè, non
è mica detto che il trucco del teletrasporto debba essere a
senso unico, no? ‘’
‘’ No, ma… con tutto il rispetto, non
credo che tu sia in grado di farlo.’’
‘’ E perché? Il Magnifico è
assolutamente in grado di farlo! ‘’
‘’ Non volevo dubitare delle …
ehm… tue doti – fece con tono conciliante
l’asiatico – Ma da quanto tempo sai padroneggiare
il teletrasporto? ‘’
‘’ Mezz’ora o giù di
lì. ‘’
‘’ Esattamente. Ci vuole molto esercizio e pratica
per...’’
Ma l’albino non lo stava neppure a sentire, troppo intento a
litigare con il Cuore per farsi obbedire e per far venire lì
unitaliano con il vocabolario di uno scaricatore di porto.
Sospirò. Avevano decisamente bisogno di un piano B.
*
Antonio non
era sicuro del perché fossero finiti a San Peter. Quando
Ludmoore gli aveva detto di pensare al luogo dove volevano essere, lui
aveva chiuso gli occhi e … beh, Romano gli aveva preso la
mano, ed era così caldo… ed era finito in un
sogno ad occhi aperti dove erano di fronte ad una chiesa il giorno del
loro matrimonio.
Era esagerato, lo doveva ammettere.
Eccessivamente romantico, pure.
Ma non si sarebbe mai aspettato di trovarsi accanto il suo amor, né
che gli prendesse la mano e gli dicesse: ‘’ Andiamo
ad esplorare, sarà il nostro primo appuntamento.
‘’
Era morto, e quello era il suo Paradiso. Oppure no, era tutto
reale, Romano aveva avuto la sua epifania nella realtà
alternativa e si era reso conto di amarlo.
Doveva essere così!
Ok, non era tanto ingenuo da non notare che c’erano delle
cose strane nel comportamento dell’altro,
sembrava… snaturato, ecco.
Ma la gioia offuscava il suo giudizio (che già di solito non
era chissà che) e si era lasciato trascinare per quel posto
spettrale, pieno di spifferi e di… niente. Un po’
era deluso, non c’erano fantasmi.
Romano si sarebbe spaventato e si sarebbe affidato completamente a lui
per essere protetto.
Aveva un grave kink della crocerossina… solo con
l’italiano. Nelle sue altre relazioni (e ce n’erano
state, modestamente lui era un Marc’Antonio ) non era stato
così… svagato.
Evidentemente, non si era mai veramente innamorato.
‘’ Antonio … ‘’
‘’ Mhm…?’’
‘’ Vuoi baciarmi? ‘’
Il luogo non era certo da sogno (andiamo, un cimitero dietro la chiesa
sconsacrata?), però Romano era così vicino, era
così caldo… e le sue labbra erano veramente
invitanti…
Stava per baciarlo, quando per poco non vennero colpiti da una palla di
fuoco e… un altro Romano saltò addosso a Romano?
Era davvero finito all’altro mondo, e quello era il suo
Paradiso! Non uno, ma due Romano! La morte non poteva essere
più dolce.
‘’ Brutto idiota, dammi una mano! Questo qui vuole
rubarti i poteri! ‘’
‘’ Cos…?’’
‘’ Non starlo a sentire! E’ un mostro!
‘’
‘’ Ma… ‘’
‘’ Oh cavolo – fece Gilbert, con Francis
e Kiku al seguito – Gli avevo detto di non attaccare prima
del mio segnale, e adesso sono cazzi. ‘’
‘’ Gil? Franny? Che ci fate voi
qui?’’
‘’ Oh niente di che Tonio… ti salviamo
il culo. Normale amministrazione, insomma.’’
‘’ Ma… ma salvarmi da cosa?
‘’
‘’ Uno dei due Romano lì è
un Cangiante, un mostro mutaforma ruba poteri. E se lo baciavi, zack,
finivi con quel coso che ti atterrava a mo’ di patata.
‘’
‘’ Eh? Non può essere!
‘’
‘’ Credimi, è così
– disse sconsolato Francis – Ha ingannato pure
me… non hai notato come si comportava diversamente dal
solito?’’
‘’ Sì, ma credevo che si fosse reso
conto del nostro amore! ‘’
‘’ Amico… no – lo riprese
Gilbert – E’ uno tsundere. Glielo devi sbattere in
faccia il tuo amore, fino a quando non capisce. Non te lo
dimostrerà mai apertamente. ‘’
‘’ Io… io stavo per fare una cavolata,
vero? ‘’
‘’ Assolutamente, mon amie. ‘’
‘’ Sigh… e voi come avete trovato il
vero Romano? ‘’
‘’ Mi ci è voluta una vita per
convincere il Cuore di Kandra coso a teletrasportarlo da noi
– gli rivelò l’albino –
Un’esperienza che non voglio più rivivere. Senza
contare che, a quanto pare, lo abbiamo salvato da Yao.
‘’
‘’ Da Yao? ‘’
‘’ Lunga storia… - liquidò la
faccenda Francis- te
la dovrei raccontare, ma adesso abbiamo un altro problema: capire quale
dei due è quello vero. ‘’
Gilbert ghignò. Pessimo, pessimo segno.
‘’ Kesekesekese… e lo chiedi pure?
Guarda un po’ cosa fa il Magnifico! ‘’
Prese fiato e urlò:’’ Ehi, voi! Chi
vorrebbe scopare con ‘sto gran pezzo di gnocco spagnolo?
E’ attivo, XXL e molto voglioso di conoscere un uke italiano
voglioso di coccole e amore! ‘’
I due Romano smisero di lottare, uno dei due rosso in viso e con i
capelli che gli andavano a fuoco. Letteralmente.
‘’ E questa sarebbe la tua idea geniale? Gran bella
idea del caz… ehm… di merda!
‘’
L’altro Romano, al contrario, non si scompose più
di tanto: diede un pugno al suo avversario approfittando della sua
distrazione, si alzò, e iniziò ad avvicinarsi
lentamente, togliendosi la maglietta, i pantaloni, arrivando alle
mutande dicendo:’’ Antonio, vuoi
scoparm…’’
Non ebbe il tempo di finire la frase che Romano (e qui fu evidente che
era quello vero) gli lanciò addosso palle di fuoco, gli
sparò, lo schiacciò con due carri armati della
seconda guerra mondiale.
‘’ NON DIRE ‘STE COSE QUANDO HAI IL MIO
ASPETTO, STRONZO!’’
‘’ Visto? – chiese euforico Gilbert
– Lo sapevo che così lo trovavamo! Ehi, tutto bene
Tonio? ‘’
‘’ Benissimo… ‘’
biascicò lo spagnolo, mentre
si teneva una mano sul naso per bloccare l’emorragia.
Era stata la cosa più eccitante che aveva visto nella sua
vita… fatta dal ragazzo dei suoi sogni… che
però era una copia di suddetto ragazzo! Mai na gioia forever!
Romano continuò a
picchiare il Cangiante con tanta violenza che, quando finalmente
arrivarono Ludmoore ed Elizabeta, non ci fu neanche bisogno
dell’incantesimo, tanto il mostro era ridotto ad uno straccio.
‘’ Questo ragazzo mi fa paura –
commentò Ludmoore – Veramente tanta paura.
‘’
‘’ Io dovrei riconsegnare il Cangiante a Kandrakar
– fece Kiku – Ma … credo che
aspetterò. Oh che maleducato… signor Ludmoore,
è un piacere conoscerla. Perdoni la mia
maleducazione.‘’
‘’ Figurati ragazzo… e
comunque… hai preso una saggia decisione. ‘’
‘’ Dice? ‘’
‘’ Certo, ti stai salvando la vita.
‘’
Ed Elizabeta roteò gli occhi. Avevano paura di
così poco? Che mollaccioni questi uomini!
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Nel prossimo
capitolo di The Guardians…
Erano passati due giorni dall’incidente col cangiante, e
Antonio non riusciva a guardare in faccia Romano senza ricordare il
quasi bacio e la scena di spogliarello al cimitero.
Scena che nei suoi sogni finiva in maniera molto, molto più
piccante…
‘’ Ehi rana…’’
‘’ Mhm?’’
‘’ Perché hai preparato la colazione?
‘’
‘’ Così…
‘’
‘’ Mah, sei strano oggi. ‘’
‘’ Meglio io che tu…
‘’
‘’ Come? ‘’
‘’ Niente! Ah, mangia quelle uova che si
raffreddano. ‘’
‘’ Va bene, mamma. ‘’
‘’ Ti prego, il mother kink no.
‘’
‘’ Luddy, che hai? ‘’
‘’ Mi sono svegliato nel letto di LovePasta due
giorni fa… ‘’
‘’ E quindi? ‘’
‘’ Io ero vestito… lui no.
‘’
‘’ Ohh… tutto qui? ‘’
Ludwig gli lanciò un’occhiataccia, come a dirgli ma
ci sei o ci fai? ,
per poi dire:’’ Non capisci? Potrei…
ecco… aver approfittato di lui! ‘’
‘’ In realtà dovrebbe essere il
contrario… ‘’
'' Benvenuti Guardiani! - li accolse l'Oracolo raggiante - Mi dispiace
per avervi fatto venire con così poco preavviso, ma la cara
Luba... ehm, ragazzo, tutto ok? ''
'' Una meraviglia - fece ironico Romano - Non è che mi hai
fatto venire qui mentre mi stavo facendo la doccia, eh. ''
'' Suvvia, almeno non sei nudo. Anche se credo che un simile spettacolo
non sarebbe dispiaciuto al Guardiano della Terra. ''
Prossimo
capitolo
Benvenuti su Kandrakar: finalmente i nostri conoscono il tizio da
''ringraziare'' per le loro recenti sfighe
Grazie
IMmatura per
sopportare pazientemente i miei scleri. E grazie a Classicboy per
avermi aiutata con la stesura di questo cap. Minimo due recensioni per
continuare questa storia. Volete
far felici due autrici, da?
|
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Capitolo 13 *** Benvenuti a Kandrakar: finalmente i nostri conoscono il tizio da ''ringraziare'' per le loro recenti sfighe ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi
siamo spacciati
Capitolo
12
Benvenuti a Kandrakar: finalmente i nostri
conoscono il tizio da ''ringraziare'' per le loro
recenti sfighe
Heatherfield
Sheffield Institute
Sylla inarcò un sopracciglio, e
chiese:’’ Carriedo, sai che ore sono?
‘’
‘’ Ehm… le 7.15? ‘’
‘’ Ecco. E sai a che ora inizia lezione?
‘’
‘’ Alle 9.30. ‘’
‘’ Quindi mi spieghi cosa ci fai qui ora?
‘’ domandò il professore,
irritato. Maria finalmente gli aveva proposto di …
vivacizzare la loro vita di
coppia.
E per farlo voleva soddisfare una sua vecchia fantasia di quando andava
al
college, lì nella sua aula.
Lui non ci aveva visto nulla di male, anzi trovava quel kink anche
estremamente
eccitante, e aveva accettato senza problemi.
E parliamoci chiaro, quei lavativi dei suoi studenti non
entravano mai in
classe prima delle nove, non li avrebbe interrotti nessuno.
Invece ecco quel rompiscatole di Carriedo, mai venuto in orario in vita
sua,
seduto al suo posto con aria assente.
‘’ Io… avevo bisogno di stare da solo.
‘’
‘’ Qui? ‘’
chiese esasperato Sylla, combattendo contro la voglia di
cacciarlo di lì a calci.
‘’ Dove dovrei essere, scusi? ‘’
‘’ Non lo so… con i tuoi amici?
‘’
‘’ Sono più incasinati di me.
‘’
‘’ Il chè è tutto
dire… ‘’
‘’ Come? ‘’
‘’ Dicevo… e i tuoi genitori?
‘’
‘’ E’ una cosa un po’
imbarazzante da dire. Riguarda… la mia vita sentimentale.
‘’
Sylla annuì comprensivo. Quello lo poteva capire. Dio solo
sapeva i guai che la
relazione con Maria gli aveva portato!
‘’ Una ragazza difficile? O ragazzo ? Non giudico
sai? ‘’
‘’ E’ un ragazzo. E anche molto bello.
‘’
‘’ Capisco… e lui ti evita come la peste
e non vuole avere a che fare con te ?
‘’
‘’ Oh no, tutto il contrario. Sono io che lo sto
evitando! ‘’
Erano passati due giorni dall’incidente col cangiante, e
Antonio non riusciva a
guardare in faccia Romano senza ricordare il quasi bacio e la scena di
spogliarello al cimitero.
Scena che nei suoi sogni finiva in maniera molto, molto più
piccante…
‘’ Non capisco, è una sorta di strategia
per conquistarlo o… ?’’
‘’ Macchè! Io… ho provato a
baciare qualcuno che gli somigliava molto. ‘’
‘’ Sono cose che succedono… nelle soap
opere, sì… ma succedono. ‘’
Antonio
sprofondò
ancora di più nella sedia. Al professore sembrava quasi di
riuscire a vedere
una nuvoletta scura che circondava il giovane.
"Cosa posso fare? Io ho provato a baciare questa persona di fronte a
lui,
e non ho la più pallida idea di come l'ha presa! Mi odia?
E’ confuso? E’ geloso?
Dio, magari fosse geloso, sarebbe il giorno più bello della
mia vita"
Lo spagnolo era ormai partito per la tangente con i suoi film mentali,
e Sylla
si stava leggermente seccando.
Lui non era uno psicologo, mica doveva stare a sentire i problemi di
crisi
ormonali dei suoi studenti! Inoltre aveva cose più
importanti da fare...
"Sì sì, Carriedo, molto interessnte, ma non
potresti andare a lamentarti
da qualche altra parte, come al Silver Dragon oppure..."
‘’ Lei cosa mi consiglia di fare professore? "
‘’ Eh? ‘’
‘’ Lo sanno tutti che lei riesce ad avere una
relazione sana e produttiva con
una donna, mi permetta di dirlo, non esattamente facile.
‘’
‘’ E’ l’eufemismo del secolo
‘’ commentò il biondo, ricordando come
all’inizio
pensasse che Maria fosse una stronza psicopatica.
Lo pensava ancora, ma accanto a stronza
psicopatica si
era aggiunto sexy da morire e amore della mia
vita.
Che poteva farci, mica aveva scelto lui la sua anima gemella.
‘’ Per questo voglio capire come ha fatto!
Caratterialmente, lei e il mio amor sono
molto simili. Quindi… ‘’
"Ne dubito fortemente..." mormorò scettico l'uomo alzando
gli occhi
al cielo e ricordando tutte le fatiche che aveva dovuto passare da
quando aveva
una relazione, manco fosse Dante all'Inferno.
"Oh no, si fidi" rispose Antonio, mentre ogni singolo livido
provocato dalle "manifestazioni di affetto" di Lovino, che, a detta
dello spagnolo, il ragazzo adoperava per nascondere i suoi veri
sentimenti per
lui, dolevano sul suo corpo. "Ma cosa vuoi che ti dica, Carriedo.
Semplicemente funziona. In un modo strano e contorto, tanto che neanche
io
riesco a capire bene come la mia storia con Maria funzioni. Non ho
nessun
consiglio per te. "
Antonio sfoderò i suoi occhioni da cane bastonato (mossa molto sleale, a
parere di Sylla), e
riprovò:’’ Ma… la prego! La
mia felicità dipende da lei! E quella dei nostri
figli! ‘’
‘’ Ma siete entrambi uomini! ‘’
‘’ E allora? Ne adotteremo tanti! In casa nostra
non ci sarà mai silenzio! ‘’
‘’ Carriedo, non pensa di star correndo un
po’ troppo? Dopotutto, è ancora
giovane. Pensare ai figli è un po’ prematuro.
‘’
‘’ Nient’affatto! Bisogna pensare subito
al proprio futuro! Le chiami pure
fantasie infantili – mio fratello lo fa continuamente
– ma io sono sicuro che
lui è la mia anima gemella. Lui è
l’altra metà del mio cuore! ‘’
‘’ Wow – Sylla si grattò la
testa, impressionato. Non lo sapeva quand’era
finito in una commedia romantica anni ’70 ma, lo doveva
ammettere, l’intensità
dei sentimenti di quel ragazzo lo stupiva – Sei proprio
cotto. ‘’
‘’ Lo può dire forte!
‘’
‘’ Tanto cotto che stavi per baciare uno che gli
somigliava. ‘’
‘’ Preferirei dimenticarlo…
‘’
Anche perché, diciamocelo, il Cangiante era stato
estremamente convincente. E
anche … sexy. Urgh, non ci doveva pensare!
‘’ Cattivo cervello, cattivo. Noi dobbiamo essere
fedeli a Lovinito! ‘’
Peccato che la sua coscienza, infida bastarda, gli sussurrò:
"Ma tecnicamente il Cangiante in quel
momento era Lovino, quindi non stavamo facendo nulla di male"
"Ehi, hai ragione Cervell...! No!
No, non è vero, basta dire bugie!"
"Ehm, Carriedo, ti
senti bene? Hai
assunto una strana espressione..."
"Eh? Oh, non si preoccupi, stavo solo... avendo una discussione
interiore,
ad ogni modo la preeeegooo, mi aiuti! "
Sylla sospirò. Che ragazzo impossibile! Guardò
l’orologio, sperando che Maria
ritardasse di altri dieci minuti. Avrebbero avuto la classe tutta per
loro, ma
prima…
‘’ E va bene! Ti darò un consiglio, solo
uno! ‘’
‘’ Davvero? Grazie grazie grazie! Allora non
è un bastardo sociopatico come
dicono tutti! ‘’
‘’ Tutti chi?!’’
‘’ Colleghi… alunni… anche i
bidelli… ma non è importante! Ora per favore, mi
dica cosa devo fare! ‘’
‘’ Stia ben attento, perché non lo
ripeterò più. ‘’
‘’ Certo! ‘’
‘’ Sii la sua persona. ‘’
‘’ Cosa? ‘’
‘’ Mai visto Grey’s Anatomy?
‘’
"Ehm..."
A dire il vero suo fratello e sua madre ne andavano pazzi, ma lui non
aveva mai
capito cosa ci trovassero di così interessante in quella
serie. Di tanto in
tanto lo convincevano a vedersi una puntata con loro, oppure se ne
imbatteva
quando faceva zapping, ma ogni singola volta dopo dieci minuti si
addormentava.
Lui non era tipo da serie mediche, preferiva di gran lunga Teen Wolf o
Da
Vinci's demons.
" Se le dico di no, mi fa del male?" domandò titubante il
ragazzo,
prima che l'uomo lo guardasse incredulo per poi darsi una manata in
fronte.
Quel tipo era un idiota.
‘’ No, Carriedo. Anche perché le
punizioni corporali non sono più ammesse.
‘’
‘’ Meno male… ‘’
sospirò sollevato lo spagnolo, facendo roteare gli occhi
all’insegnante. Ma quando finiva quella conversazione? Ah,
cosa doveva fare un
uomo per una sana scopata!
‘’ Senti, il mio consiglio è molto
semplice: devi essere la sua ancora. Devi
essere lì per lui quando ne ha bisogno, non te ne devi
andare anche se ti urla
che ti odia. ‘’
‘’ Non capisco… ‘’
‘’ Sigh… che cosa? ‘’
‘’ Io queste cose già le faccio!
‘’
‘’ Tutto? Sei proprio sicuro? Sei lì
quando è triste, solo, non riesce a
confidarsi con qualcuno perché pensa di essere strano?
’
‘’ Cert… aspetti…
‘’
"Sì...?"
Magari finalmente riusciva a liberarsi di quella piaga.
"Forse effettivamente di tanto in tanto... Ma cosa potrei..." in quel
momento allo spagnolo si illuminarono gli occhi. Ma certo,
perché non ci aveva
pensato prima?? Aveva trovato finalmente il modo di conquistare
finalmente il
cuore del suo Lovi.
Si alzò di scatto e prese tutte le sue cose. Strinse
vigorosamente le mani al
professore, ripetendogli:’’ Lei è la mia
salvezza! La dovrebbero chiare
professore Stranamore! ‘’
‘’ Ehm… grazie. Adesso non perda tempo e
vada via! Non stia qui ad ammuffire!
‘’
‘’ Ha ragione! Il mio amor
ha bisogno
di me! ‘’
‘’ Corri da lui! Sii la sua persona!
‘’
‘’ Adesso ho capito! Ora io…
‘’
La frase su interrotta a metà: Antonio scomparve in un poof di
luci e brillantini
vari, sotto gli occhi attoniti del professore.
Sylla si strofinò gli occhi una, due volte.
‘’ Oook… l’eccitazione
sessuale unita a mesi e mesi di astinenza fa venire le
allucinazioni. Ovvio, perché non ci ho pensato prima? Non ci
devo pensare…
piuttosto, devo sistemare meglio la cattedra e le tende. Non si sa mai,
meglio
evitare guardoni… ‘’
Sheffield
Institute
Campus
Appartamento di Francis e Arthur
Ennesimo
lavoro perso,
ennesima notte insonne e passata su internet in cerca di offerte di
lavoro
decenti ed ennesima mattina in cui si sveglia dolorante e in cui si
sveglia dolorante e con
la voglia di vivere pari a quella di Leopardi.
L'inglese quella mattina era molto tentato di rimanersene a letto, con
nessun'altra compagnia se non quella del suo cuscino.
Dopo aver prontamente fermato la sveglia stava quasi per
riaddormentarsi,
quando quel rompiscatole del suo coinquilino bussò alla
porta.
"Arthùr? Bruco? Sveglia, che rischiamo di far tardi! "
Il biondo grugnì mentre mentalmente tirava giù
tutti i santi i fila. Ma proprio
quella mattina il francese doveva svegliarsi con l'istinto materno nei
suoi
confronti? Non c'è che dire, la sua vita faceva proprio
schifo.
Si alzò di malavoglia, ed entro in cucina, attirato in parte
da un delizioso
odore di… uova strapazzate e frittelle!
Cavolo, gli ricordavano casa. Anche se c’era meno casino. Sua
madre era un
portento, peccato che fosse sempre molto distratta. Una volta aveva
anche
provocato un incendio che aveva distrutto la loro cucina. Il suo
patrigno da
allora si era assunto il compito di cucinare per la famiglia. Non tanto
per
scarsa fiducia nei confronti della moglie, ma per il semplice fatto che
il capo
pompiere aveva detto chiaro e tondo Un
altro incidente simili, e noi non interverremo. E come si
suol dire, meglio
prevenire che curare.
‘’ Ehi rana… ’’
‘’ Mhm?’’
‘’ Perché hai preparato la colazione?
‘’
‘’ Così…
‘’
‘’ Mah, sei strano oggi. ‘’
‘’ Meglio io che tu…
‘’
‘’ Come ? ‘’
‘’ Niente! Ah, mangia quelle uova che si
raffreddano. ‘’
‘’ Va bene, mamma. ‘’
‘’ Ti prego, il mother kink no.
‘’
‘’ Il che ? ‘’
Il francese lo liquidò con un ‘’ Te lo
dirà quando sarai più grande.
‘’
‘’ Ancora con questa storia? Sei più
grande di me solo di due anni! Anzi, non
capisco cosa ci faccia tu al mio stesso anno. ‘’
‘’ Esami da recuperare –
rivelò lui, iniziando a lavare i piatti – Ho perso
tempo per fare le cose sbagliate, sono persino andato a Milano per
diventare
stilista. ‘’
‘’ E come è andata?
‘’
‘’ Il mondo non è ancora pronto per il
mio impareggiabile senso estetico. ‘’
‘’ In parole povere, un vero fiasco.
‘’
‘’ Persone grette e ignoranti che non comprendono
il vero talento. Così mio
padre mi ha dato un ultimatum: continuare a studiare o trovare un
lavoro serio.
Dato che ci sono poche cose che so fare bene, ho scelto di finire gli
studi.
Dopo potrei sempre entrare nel business di famiglia. O aprire un
ristorante
mio. Pure quello non sarebbe male come idea. ‘’
A malincuore, Arthur si trovò d’accordo con lui.
Dio solo sapeva che quel
pervertito non avesse la sua lista di difetti, ma almeno sapeva
cucinare.
‘’ E cosa sarebbe questo business di famiglia?
‘’
‘’ Roba in
stile Granpeace, i miei
genitori sono degli hippy ambientalisti vegani, vegetariani e
animalisti. Mai
potuto avere un cucciolo perché questo
è
maltrattamento di animali oppure gli
animali devono vivere in libertà. E i
vestiti… brrr… che orrori. Per
fortuna mia zia aveva un atelier, e mi faceva venire da lei ogni volta
che
volevo. ‘’
‘’ Avevi una zia con un atelier e genitori
ambientalisti? ‘’
‘’ Perché, ti sembra tanto strano? Ci
sono famiglie più incasinate… almeno
credo ‘’ disse Francis, sorpreso di aver detto
delle cose così private al
bruco! Doveva essere colpa del Cangiante, gli aveva scombussolato
qualcosa… sì,
non c’era dubbio. Era senz’altro andata
così.
‘’ La mia supera la stessa definizione di famiglia
incasinata -
disse il britannico,
prendendo una grossa porzione di frittelle – Mia madre
è un artista, il mio
patrigno uno scrittore. ‘’
‘’ Non ci vedo niente di incasinato.
‘’
‘’ Perché siamo solo
all’artefatto della storia. I miei non sono
esattamente…
dei geni nei loro campi. Per questo eravamo sempre senza soldi.
Cioè lo siamo
ancora, non è che le cose siano tanto cambiate.
Perciò spesso mamma
improvvisava. Del tipo che poteva anche trasformare casa nostra in un
bed and
breakfast senza dirci niente, e io mi trovavo dei turisti tedeschi in
salotto
mezzi nudi e ubriachi. ‘’
‘’ Mi ricorda un episodio dei Simpson.
‘’
‘’ Rana, taci. ‘’
‘’ Ok scusa. Continua pure. ‘’
‘’ Che altro dire… ho un sacco di
fratelli. Alfred è figlio che Patrick, il mio
patrigno, ha avuto dall’ex moglie. Poi… Ian, Anne,
Peter e John sono stati
adottati. Ian è uno stronzo, Anne e John
sono passabili, Peter… sinceramente su Peter non ho ancora
un’opinione, ha solo
undici anni.’’
‘’ Come mia sorella Maddie – disse
Francis, sorridendo al ricordo della sua
sorellina minore. – Ama gli animali. Più di me
alla sua età. Mamma la porta con
sé durante le sue proteste contro gli zoo e qualche volta
liberano gli animali
per farli tornare in libertà. Ti lascio immaginare come va a
finire: mia madre
in prigione e Maddie con papà a preparare un piano di
evasione per lei. ‘’
‘’ Mia madre finì in prigione per
evasione fiscale. Venne rilasciata dopo poco
perché si resero conto che, effettivamente , non aveva
veramente nulla da mettere
sul suo conto bancario. ‘’
‘’ Mai sognato che un giorno tua madre ti dicesse Tesoro, in realtà sono ricchissima,
questo è servito solo per
insegnarti ad essere umile. ‘’
‘’ Queste cose succedono solo nei romanzi
Harmony. Romanzi che non troverai
mai qui dentro, specie se scritti dal mio patrigno.
‘’
‘’ Sei stato cresciuto da un animo romantico? Non
l’avrei mai detto! ‘’
‘’ Ah ah… molto divertente
rana.’’
‘’ Che tipo di storie scrive? Storie
d’amore ambientate tra i pirati, donzelle
che aspettano il loro cavaliere in sella a un cavallo bianco
o… ‘’
‘’ Scrive
storie d’amore gay ‘’
l’interruppe il biondo, sentendo un chè di
desolante nel dover ammettere che
sì, l’altro era riuscito ad azzeccare
perfettamente il tipo di ambientazioni
dei romanzi del suo patrigno. Aveva solo sbagliato a pensare che
fossero storie
etero, tutto qui.
Francis sbuffò una risata.
‘’ Storie d’amore gay? Sul serio?
‘’
‘’ Oh sì, purtroppo per noi. Una volta
cercò di convincere Ian ad andare a
rimorchiare un ragazzo al bar gay per poter avere
l’ispirazione per una sua
storia. ‘’
‘’ E come finì? ‘’
‘’ All’ospedale con tre costole rotte e
un occhio nero. Alla fine Ian a quel
bar ci andò, senza temere di dover essere spiato da Patrick.
‘’
‘’ Al mio paese, questo è stalking.
‘’
‘’ Non esageriamo. Era a fin di bene.
L’Harmony è l’unica casa editrice che
accetta di pubblicare i suoi libri.
‘’
‘’ Io però non ho mai letto storie gay
su Harmony. ‘’
‘’ Aspetta… tu
li leggi? ‘’
‘’ Li legge mia madre, io sono quello che li deve
comprare per lei. Libri in
carta riciclata ovviamente. ‘’
‘’ Certo… comunque, incredibile ma vero,
anche Harmony ha iniziato a pubblicare
romanzi d’amore gay. E il mio patrigno non si è
mica lasciato sfuggire
l’occasione. ‘’
‘’ E cerca l’ispirazione in famiglia.
‘’
‘’ Esatto. Mamma è felice di aiutarlo,
anzi, gli presta i suoi manga yaoi. E
lei i suoi manga non li fa toccare a nessuno, neppure ad Anne.
‘’
‘’ Madre yaoista e padre che scrive romanzi su
storie gay. Una vera famiglia
arcobaleno. ‘’
‘’ Non immagini quanto ‘’
commentò Arthur, alzandosi da tavola per mettere il
piatto e il bicchiere sporchi nel lavandino.
‘’ Ian è gay, Anne e John sono
bisessuali. Alfred ha una fidanzata. Io…
‘’
Si voltò, e sgranò gli occhi. Il pervertito era
scomparso! Se n’era andato
senza neanche salutarlo. Che modi!
‘’ Fuck you, frog.
‘’
Heatherfield
Casa dei fratelli Beilschmidt
Gilbert
aveva mandato
in cortocircuito l’impianto elettrico. Non lo aveva fatto
apposta, aveva avuto
un brutto sogno e… puff… sveglia, tv e computer
fuori uso.
Forse suo fratello aveva ragione: guardare film horror prima di andare
a
dormire non era una buona idea.
A proposito di Ludwig… che ci faceva in cucina con
l’aria imbambolata e il
computer aperto sulle sue ginocchia?
In altre circostanze avrebbe lasciato correre, ma dopo aver rovinato
(involontariamente) il suo primo appuntamento con Feliciano, gli doveva
una
bella conversazione da fratello maggiore maturo e responsabile.
‘’
Luddy, che hai? ‘’
‘’ Mi sono svegliato nel letto di LovePasta due
giorni fa… ‘’
‘’ E quindi? ‘’
‘’ Io ero vestito… lui no.
‘’
‘’ Ohh… tutto qui? ‘’
Ludwig gli lanciò un’occhiataccia, come a dirgli ma
ci sei o ci fai? ,
per poi dire:’’ Non capisci? Potrei…
ecco… aver approfittato di lui! ‘’
‘’ In realtà dovrebbe essere il
contrario… ‘’
Ludwig
lo osservò
confuso e il maggiore sospirò. Suo fratello era
intelligente, questo lo sapeva,
ma per quanto riguarda le relazioni con altri esseri umani era davvero
una
frana.
" Lascia stare, West. Ad ogni modo non credo che sia successo
assolutamente
nulla tra te e il tuo appuntamento. Da quanto mi hai raccontato non
è che mi
sia sembrato un tipo esattamente sveglissimo"
Il biondo assunse un'aria sorpresa: "Si dia il caso che LovePasta sia
una
persona con una forte sensibilità artistica e con un acume
da non
sottovalutare. Inoltre la sua conoscenza in alcuni campi, come quello
artistico, supera di molto quella di molte delle persone che ho
conosciuto"
Gilbert a sentire quelle parole assunse un'aria sorpresa, prima di
ghignare
malizioso: "Senti senti, ma non è che per caso il nostro
piccolo Luddy si
è innamorato?"
‘’ C-che pensi? Non sono come te! Non mi innamoro a
prima vista io! ‘’
‘’ Correzione, io non mi innamoro. Semmai sono
attratto. E poi, dovresti
credere nei colpi di fulmine. Anche perché, a quanto pare,
sei appena stato
colpito da uno bello grosso. ‘’
‘’ Fa il serio! Piuttosto, sai
cos’è successo qui? Non riesco ad accendere il
computer, e ho bisogno di contattare subito LovePasta.
‘’
‘’ Che, non hai il suo numero di
telefono?’’
Il biondo arrossì e abbassò lo sguardo,
mormorando: ‘’ Potrei aver dimenticato
di chiederglielo. ‘’
‘’ Sei un vero nerd certe volte.
‘’
‘’ Non prendermi in giro! E poi, sono serio. Qui
c’è qualcosa che non và, sono
giorni che l’impianto elettrico fa capricci e…
‘’
‘’ Buongiorno ragazzi ‘’ li
salutò Elizabeta, sbadigliando. Poi, non ricevendo
alcuna risposta, chiese:’’ Che avete? Ho qualcosa
in faccia? ‘’
‘’ Eliza… sei nuda!
‘’ disse il biondo, coprendosi gli occhi con una
mano
perché lui era un gentiluomo, e bisognava esserlo anche in
casi come quello.
Povera anima.
‘’ E allora? Gilbert gira nudo per casa.
‘’
‘’ Non è vero – si
affrettò a dire l’interpellato – Io giro
in mutande . Non completamente
nudo. ‘’
‘’ Vado a prenderti qualcosa! ‘’
‘’ Non preoccuparti Ludwig, sono venuta solo a
prendere del succo d’arancia.
Tolgo subito il disturbo. Ah Gilbert… il professore
russa. Non mi ha fatto chiudere occhio stanotte.
‘’
‘’ Ma se non siete neppure nella stessa stanza!
‘’
‘’ Si sentiva fino da me. E’ un corno da
guerra. ‘’
Gilbert sospirò. Casa sua non era un albergo, eppure si
ritrovava ad ospitare
il capo dei ribelli di Meridian e un ex pittore di corte/ alchimista/
maestro
di magia vissuto durante la rivoluzione americana.
Ma per chi l’avevano preso? Era riuscito a spiegare tutto a
Ludwig solo con un E’ un nuovo
professore dell’università, si
deve ambientare in città e starà da noi fino a
quando non troverà un
appartamento suo.
Il minore aveva grugnito solo un assenso.
In una situazione normale avrebbe indagato più a fondo su
questo presunto
"nuovo professore", ma in quel momento era troppo occupato a pensare
ad altre cose come Feliciano e lo stranissimo appuntamento avuto con
lui, per
fortuna di Gilbert e di Elizabeta.
L' albino sbuffò, mentre andava a prepararsi un
caffè, qualcosa gli diceva che
quel giorno ne avrebbe avuto un forte bisogno.
"Ja ja, glielo dirò, ma tu piantala di rompere, donna"
Il capo dei ribelli alzò gli occhi al cielo,
mormorò qualcosa di decisamente
poco lusinghiero nei confronti del tedesco e se ne andò.
Ludwig rimase fermo e guardò prima in direzione del
fratello, e poi verso dove
se ne era andata la ragazza.
"Bruder?"
"Ja?"
"Ma tu e Eliza stavate per caso flirtando?"
A sentire quelle parole per poco il giovane non si strozzò
con la sua stessa
saliva.
" Ma che cazzo spari, West? Ti è saltato qualche neurone?! "
"Bruder, abbassa la
voce, e
comunque ti ricordo che Eliza è nostra cugina, non puoi
provarci con lei"
Ah già, Ludwig credeva ancora che la castana fosse in
realtà la loro irritante
cugina, che in realtà in quel momento se la stava spassando
con il suo amico
Sadiq chissà dove.
"Luddi, apri bene le
orecchie: io
non ho mai provato né proverò mai qualcosa per
quella ragazza, siamo intesi? "
‘’ Lo spero, noi non siamo Lannister.
‘’
‘’ Lannister? – chiese la donna, confusa
– Chi sono? ‘’
‘’ Una famiglia di questa serie tv che questo
piccolo nerd guarda. E non certo
per tette e culi. Ma per la trama. Incredibile vero?
‘’
‘’ Serie tv? ‘’
‘’ Giusto! Tu non sai cosa sono. I tuoi…
ehm… impegni ti hanno tenuta lontana
da certe cose. Diciamo che qui da noi si cazzeggia guardando serie tv,
arrivando a fare le peggio cose per i nostri personaggi preferiti. E
speriamo
che gli autori non ci accoppino qualcuno. Che dire…
‘’
‘’ Sembra crudele. ‘’
‘’ Non sai quanto, donna. ‘’
‘’ Eliza… ‘’
‘’ Si Ludwig? ‘’
‘’ Sicura di non volere un accappatoio? Altrimenti
ti posso dare la mia
camicia. ‘’
Elizabeta sorrise intenerita. Ma quant’era adorabile quel
ragazzo? Era chiaro
che le donne non gli interessavano, eppure era ancora imbarazzato nel
vederne
una nuda. Beata innocenza.
“Non c'è problema caro, sto bene. Ad ogni modo,
non mi hai ancora detto come è
stato il tuo appuntamento” disse con un leggero sorrisetto.
Era vero che aveva di fatto seguito passo passo le avventure di Ludwig
e del
guardiano dell'aria, ma voleva sapere come era andato dal punto di
vista del
ragazzo.
Questi arrossì di botto e balbettò:
“B-bene, ci-ci siamo divertiti. LovePasta è
un tipo simpatico, solo che poi mi sono ritrovato nel suo stesso letto,
io
vestito e lui no ed ecco ora non so come comportarmi”
La castana alzò un sopracciglio: “Non vedo dove
sia il problema”
Gilbert alzò le mani al cielo: “Visto! Te l'ho
detto io che non dovevi crearti
tutti quei complessi! Perché non dai mai retta a quel
Magnifico di tuo fratello
maggiore, West? ”
‘’ Perché quando do retta a te finisce
male. Sempre. ‘’
‘’ Fammi un esempio, uno solo di…
‘’
‘’ Gita a New York quando avevo dieci anni
– l’interruppe Ludwig – Andammo allo
zoo e tu mi convincesti a dare le noccioline all’elefante. Non fare il fifone. E’ un animale
docilissimo. Ti ascoltai, e dopo…
Eliza sa già, c’era anche lei. Basta solo
ricordare che finii all’ospedale con
una commozione celebrale e la gamba destra fratturata.
‘’
‘’ Ok, forse lì non fui esattamente
responsabile.’’
‘’ Tu dici? ‘’
commentò ironica l’aliena, aprendo il frigorifero
e prendendo il
succo d’arancia. Era una dipendenza, da quando era arrivata
sulla Terra non
faceva altro che berlo.
Sulla Terra c’era poca magia, ma aveva capito subito che gli
umani
l’impiegavano tutta per creare quella bevanda divina.
“Eliza, davvero, per carità: mettiti qualcosa
addosso!” esclamò esasperato
Ludwig alzandosi e mettendole addosso la sua camicia, completamente
rosso in
viso per l'imbarazzo.
La ragazza lo guardò confusa, prima di bere direttamente dal
cartone.
“ Eliza, cosa fai?! Non è igenico!”
esclamò il biondo, cercando di togliere
dalle mani dell'altra il succo, venendo però ostacolato.
“Giù le mani, è mio! Il mio
tesssoro!” Alla fine il biondo si arrese e
sospirò,
prima di guardare il fratello: “Stai avendo una pessima
influenza su di lei,
Gilbert”
‘’ E ora io che c’entro?
‘’
‘’ Uno, a girare nudo per casa sei tu.
‘’
‘’ Semi nudo, indosso le mutande io.
‘’
‘’ Due, bevi dal cartone anche quando ti dico di
non farlo. ‘’
‘’ La vita è troppo breve per le regole
igieniche. ‘’
‘’ E terzo, mette i tuoi vestiti.
‘’
‘’ Me li ruba. E’ diverso.
‘’
‘’ Ancora non capisco perché lo faccia.
‘’
‘’ Perché sono comodi – disse
lei, ricominciando a bere il succo – I vestiti da
ragazza sono troppo attillati, le scarpe col tacco mi fanno pensare che
la
tortura non è poi così crudele. Come posso
combattere con delle cose simili
addosso? ‘’
‘’ Combattere? ‘’
‘’ Ehm… non lo sai Lud? Ha seguito dei
corsi di autodifesa. E’ micidiale.
Karate, aikido… ‘’
‘’ Mhm… in effetti, anch’io
avrei bisogno di un corso di autodifesa. La signora
Vargas mi dice che il mio lavoro mi porterà ad avere a che
fare con soggetti
piuttosto… peperini. ‘’
“Ah, ti informi già sulla suocera, eh? Bravo
Ludwig!” si complimentò Gilbert.
“Si tratta semplicemente di... ehi, aspetta un
attimo!”
“Sì?
”
“Come fai a sapere che la signora Vargas è la
madre di LovePasta, io non te
l'ho mai detto?!”
Gilbert si diede
mentalmente
dell'idiota, mentre Elizabeta commentava: “Ora ci
sarà da divertirsi”
L'albino boccheggiò, in cerca di una scusa plausibile per
spiegare la sua
relazione coi Vargas.
“Sto
ancora aspettando la risposta”
commentò glaciale Ludwig, con le braccia incrociate e uno
sguardo che faceva
paura. Cavoli, da quando sua fratello sembrava un sergente istruttore
delle
superiori?
“Ehm, beh,
ecco Luddi caro, come
spiegare...”
“Non ce ne è bisogno” disse il giovane,
mentre Gilbert sentiva la rabbia che
montava nella sua voce.
“Ehm, a no?”
“Tu mi hai
seguito durante il mio
appuntamento! - sbottò alla fine – E io ti avevo
espressamente detto di non
farlo! Ma le mie parole valgono qualcosa per te, Gilbert, sì
o no?!”
‘’ Non ti ho seguito. Non proprio.
‘’
‘’ Non proprio? Che vuol dire?!
‘’
‘’ Vuol dire… ecco…
‘’
Dannazione, non sapeva cosa dire. Ma Oliver non si poteva dare una
svegliata e
decidere di attaccarli? Una bella scazzottata era proprio quel che ci
voleva
per uscire da una situazione spinosa.
Perché a) non gli piaceva mentire a suo fratello, nonostante
ultimamente sia
stato costretto a farlo con una facilità preoccupante, b)
Ludwig poteva
rimanerci secco, o lui poteva fulminarlo per sbaglio. Aveva ancora
qualche
difficoltà a controllare i suoi poteri… ok,
più di qualche difficoltà.
In accordo con ciò, in
quel momento ci
fu l'ennesimo calo di corrente.
“ Ma anche la luce adesso, non ci credo - sbuffò
esasperato Ludwig, prima di
tornare a guardare verso il fratello – Sto ancora aspettando
una spiegazione”
“Ehm, beh,
ecco...”
Ad un certo punto gli si accese, finalmente, la proverbiale lampadina.
“Il fatto è... che in realtà io conosco
già Feliciano! L'ho visto un paio di
volte in giro per il campo, inoltre conosci Antonio?”
“Il tuo amico spagnolo col sorriso da ebete?”
“Proprio
lui! Lui ci sta provando col
fratello di Feliciano, quindi in un modo o nell'altro siamo finiti a
chiacchierare e lui mi ha raccontato di questo fantastico appuntamento
che
aveva avuto con te”
Ludwig arrossì leggermente a sentire la parola
“fantastico”, prima di
borbottare: “Ah, okay allora”
Gilbert ghignò, contento della sua trovata geniale.
“Allora magari una delle prossime volte che uscite assieme
vengo anch'io, che
ne dici? Così magari riesco anche a dare il mio numero a
LovePasta. Inoltre non
sei tu quello che continua a ripetermi che dovrei socializzare di
più?”
Il sorriso di Gilbert si congelò sul volto. Altro che fuori dai guai: era finito
dalla padella alla
brace!
Come spiegare a Feliciano di dover mentire? Ok, era stato bravo durante
l’appuntamento, ma non gli sembrava il tipo in grado di
mentire ad oltranza.
Era troppo… puro!
Certo che era proprio vero, Dio li fa e
poi li accoppia.
‘’ Le cose tra Antonio e Romano non sono
proprio… ufficiali. ‘’
‘’ Non hai capito, io non voglio un appuntamento a
quattro. Sarebbe
imbarazzante. ‘’
‘’ Ma se hai appena detto… un
momento… quindi riconosci che l’altra volta era
un appuntamento? Di quelli con rose rosse e cene al ristorante?
‘’
‘’ Certo che no! Dovrei provare… certi
sentimenti più profondi. Ma LovePasta è
un amico. Molto carino e il suo sorriso… e ha degli occhi
che… oh accidenti… tu
non lo conosci, però ha degli occhi che li guardi e pensi Dio ha usato tutta l’ambra per fare il
colore dei suoi occhi. ‘’
‘’ Donna, non so te, ma qui mi pare che Luddy sia
proprio cotto. ‘’
‘’ Concordo. ‘’
Ludwig arrossì di botto per poi mormorare: “Visto,
hai decisamente una pessima
influenza su di lei”
Elizabeta
sghignazzò, prima di bere un
altro sorso dal cartone: “Non c'è che dire: qui
siete tutti degli imbranati per
quanto riguarda le relazioni sentimentali”
Gilbert la squadrò: “Scusami? Si da il caso che io
sia bravissimo nelle
relazioni sentimentali”
“Come no
– sbuffò l'aliena – A volte mi
chiedo come sia possibile che le ragazze non fuggano appena ti vedono
arrivare”
“Donna, tu non hai la più pallida idea della
magnificenza della persona che ti
sta davanti e del suo carisma col gentil sesso”
“ E allora perché io non risento di questo tuo
carisma, baby man?”
“C'è un motivo se continuo a ripetere che sei un
mezzo uomo, tu. ”
Ludwig interruppe la ragazza prima che avesse modo di rispondere per le
rime:
“Ragazzi, sul serio, smettetela di flirtare, è una
cosa imbarazzante”
‘’ Noi non filtriamo. Battibecchiamo. E’
diverso. ‘’
‘’ No, sembrate una vecchia coppia sposata.
Guardarvi è traumatico. Specie
perché lei è nuda ed è nostra cugina.
E tu potresti avere dei pensieri
sconvenienti e…‘’
‘’ Fratellino, non siamo su HBO. Tiè,
prendi qualcosa anche tu. Un cornetto,
del gelato… ‘’
‘’ Sto bene così… non ho
fame. ‘’
‘’ Farfalle nello stomaco, eh?
‘’
‘’ No, fame nervosa da stanotte. Credo di aver
svuotato la dispensa. ‘’
‘’ No problem, faremo la spesa. Un giorno
capirò come fai ad avere quel fisico,
anche se mangi come un maiale. ‘’
‘’ Metabolismo veloce… -
commentò Elizabeta, e tastò il braccio di Ludwig-
Hai
una buona muscolatura… e per i riflessi …
‘’
Fece cadere il cartone di succo, e il biondo lo prese prontamente.
‘’ Non c’è male. Muscolatura e
riflessi sono ottimi. Hai un buon metabolismo.
Mi chiedo come pari i colpi. ‘’
‘’ Che cosa? ‘’
Ebbe appena il tempo di dire ciò, che
gli arrivò un diretto verso il naso.
Il giovane alzò la mano destra e parò il colpo,
ma Elizabeta non aveva finito.
Subito inizio a dare una raffica di colpi diretti verso il viso e il
busto dell'altro.
Ludwig, mostrando una prontezza di riflessi invidiabile,
parò e schivò molti di
questi. Avrebbero probabilmente continuato, se ad un certo punto alla
giovane
non fosse scivolata di dosso la camicia del biondo lasciandola di nuovo
completamente nuda. Di fronte a quella visione Ludwig divenne
più rosso di un
pomodoro e si deconcentrò, permettendo alla ragazza di
colpirlo al petto e
mandarlo per terra.
“ Ehi, che
stai facendo?!”
‘’ Sto mettendo alla prova il suo fisico.
‘’
‘’ Non è un ninja! ‘’
‘’ Però ha dei rifletti altrettanto
buoni. Ha del talento. Potrebbe far parte…
‘’
La conversazione fu interrotta dall’improvvisa scomparsa dei
due, proprio
mentre Ludwig si stava riprendendo.
‘’ Cosa è successo? Mi ha investito un
camion? E… dove sono finiti quei due?
Mein Gott, spero che non stiano risolvendo la loro tensione sessuale in
camera
mia!‘’
L'Oracolo stava lievitando a gambe incrociate. Il suo consigliere
corrugò le
sopracciglia: “Cosa diavolo stai facendo?”
“Zitto Ariovsito, tra un po' i Guardiani saranno qui. Devo
farli un po’ cacare
sotto.” L'altro uomo si portò una mano alla
fronte: aveva a che fare con un
idiota.
“Non credo che questa sia esattamente la cosa più
urgente in questo mom...”
“Zitto
zitto, eccoli che arrivano”
E in un lampo di luce si materializzò il primo Guardiano:
Romano.
Peccato che fosse in accappatoio e con i capelli pieni di schiuma.
“Ma che cazz...?!” fu l'unica cosa che
riuscì a chiedere scandalizzato, quando
si rese conto di non essere più nel suo bagno ma in uno
strano posto con due
vecchi che lo osservavano, di cui uno con un'aria da fesso degna del
cretino
spagnolo.
“Ma che cazzo stai a guardare tu, pervertito!”
esclamò diretto al castano,
scagliandogli addosso il flacone di shampoo che aveva in mano e
centrandolo in
pieno.
‘’ Argh… speravo che il primo fosse
Francis. O Antonio. Comunque non
preoccuparti per la nudità… ‘’
L’Oracolo schioccò le dita, e Romano si
ritrovò nella sua divisa da Guardiano,
coi capelli ancora pieni di schiuma.
In quel momento comparve al suo fianco Feliciano, che aveva in mano
(miracolosamente) un libro. Con uno schiocco delle dita, anche lui si
ritrovò
già trasformato.
“Ve, ma mi sono addormentato mentre stavo studiando? - chiese
innocentemente
mentre si guardava sperduto attorno, –
Fratellone, tu che ci fai nel mio sogno? ‘’
‘’ Non è un sogno fesso!
Siamo… da qualche parte. ‘’
‘’ Su Kandrakar – disse
l’Oracolo – E io sono il capo. Ciao comunque. ‘’
‘’ Kandrakar… quindi siete voi che ci
avete messo nei casini con tutta la
storia della magia? ‘’
‘’ Ehm… forse? ‘’
Prima che il ragazzo potesse ringraziarlo come si deve, comparvero
anche Kiku,
Elizabeta, Antonio, Gilbert e Francis.
I tre guardiani vennero fatti trasformare, e Ariovisto disse a Kiku:
‘’ Mi
dispiace averti portato via dal tuo allenamento con Luba. Ma avremo
bisogno
anche di te. E potresti… mhm… trovare qualcosa di
consono per la signorina? ‘’
“Oh ma insomma, cosa c'è che non va?”
sbuffò Elizabeta, prima che Kiku la
portasse via rosso in viso verso un posto dove potesse vestirsi.
“Ad ogni
modo...”
“Qualcuno
mi può spiegare di preciso
cosa sta succedendo? Un attimo fa ero in cucina con quel bruco
irritante ed ora
invece...” sbottò Francis con ancora una padella
in mano.
“Come ho appena spiegato vi abbiamo teletrasportato a
Kandrakar perchè abbiamo
bisogno di voi e...”
“Ehi Gilbert, ma perché Elizabeta era
nuda?” domandò in quel momento Antonio
ignorando bellamente l'uomo. L'albino si scrollò le spalle:
“Cosa vuoi che ti
dica: quella lì è mezza matta”
‘’ Ragazzi, potreste far passare in secondo piano
il capo dei ribelli nudo? ‘’
‘’ Beh sì, ma ero curioso.
‘’
‘’ Ti sarebbe interessato di più il
guardiano del fuoco senza vestiti. In
effetti il Cangiante era ancora con il suo aspetto quando ci
è stato riportato,
mezzo nudo. Voleva veramente fregarti eh? ‘’
Antonio
arrossì. Come poteva mettere in atto il suo geniale piano di
conquista se c’era
gente che ricordava a Romano l’incidente col Cangiante? Non
era attratto solo
da suo aspetto fisico (e sì che Romano era bellissimo), non
era superficiale!
‘’ Sì, lo sei – disse
l’Oracolo, distogliendolo dai suoi pensieri – Non
per
questo però, puoi anche star tranquillo.
‘’
‘’ Ma… come fate a…
‘’
‘’ Leggo nel pensiero. ‘’
‘’ Davvero? ‘’
‘’ No scemo, stavi parlando ad alta voce!
‘’
‘’ Mierda…
‘’
Per fortuna Romano era troppo impegnato a togliersi la schiuma dai
capelli e ad
inveire su bastardi manipolatori alieni, altrimenti
non sarebbe
sopravvissuto all’imbarazzo.
Con fare solidale, Feliciano gli mise una mano sulla spalla.
‘’ Ne hai di lavoro da fare, cognato.
‘’
‘’ Grazie…’’
Almeno una parte della famiglia lo aveva accettato. Il problema era il
fidanzato ignato. E forse i genitori. Ma a loro ci penserà
tranquillamente più
avanti.
L’Oracolo tossì, per attirare
l’attenzione dei presenti, e
tuonò:’’ Tornando a
noi… vi do il benvenuto su Kandrakar, centro
dell’infinito, sede dell’Oracolo e
del consiglio, e bla bla bla… ‘’
‘’ Oracolo! – lo richiamò
l’uomo biondo accanto a lui, fino a quel momento
rimasto in silenzio – Faccia il suo lavoro per una volta!
‘’
‘’ Andiamo Ariovisto, sono ragazzi svegli. La
solita tiritera è per le
adolescenti emo. E poi, sono in gamba. Se non lo fossero, Oliver li
avrebbe già
uccisi. Sebbene certe volte siano imbarazzanti e assolutamente
ridicoli. Forse
lievemente incapaci. Ma giusto un po’. ‘’
‘’ Grazie vecchio… ‘’
‘’ Dai Gilbert, sei l’ultimo che
può parlare. Sei l’unico ad essere stato
rapito. ‘’
‘’ Ehi, pure Antonio e Romano son… un
momento, come sai il mio nome? ‘’
‘’ Sono l’Oracolo. So tutto.
‘’
‘’ A dire il vero sono dovute passare settimane
prima di fargli imparare i
vostri nomi. Prima vi chiamava quelli in cross dressing. ‘’
‘’ Vecchio, mica abbiamo scelto noi i costumi. La
colpa è tua! ‘’
Il bruno sbuffò e disse:’’ Mica
è colpa mia se ad essere scelte erano sempre
delle ragazzine. ‘’
‘’ E noi che c’entriamo? Sai, ho cinque
metri che dimostrano la mia virilità.
‘’
‘’ Siete i padri delle Guardiane della prossima
generazione. – disse il
consigliere dell’Oracolo - Abbiamo avuto dei problemi con le
profezie, ci sono
stati degli errori di calcolo e… ‘’
‘’ Ariovisto, non diciamo cavolate a questi
ragazzi. Abbiamo provato a cercare
le madri, ma non c’erano. E così abbiamo capito
che semplicemente non esistevano.
Voi siete gay. Eccetto Gilbert, ma lui sposerà
un’aliena. Donna eccezionale, ma
purtroppo il Cuore non l’ha voluta come custode. E
così… ‘’
‘’ Va bene, Gilbert sarà padre. Ma noi?
– intervenne Antonio, sorridendo nel
frattempo come un ebete. L’Oracolo aveva appena confermato
che anche Romano era
gay! Era il giorno più felice della sua vita –
Saremo genitori adottivi? ‘’
‘’ Certo che no! Saranno proprio le vostre figlie
di sangue! ‘’
‘’ Ma come… ‘’
‘’ Magia -
spiegò Ariovisto – Nel caso
di Francis, sarà fisiologia aliena. ‘’
‘’ Fisiologia aliena?! ‘’ fece
il francese, sconvolto.
‘’ Sì, diciamo che anche tu sposerai un
alieno. Così ho letto. Comunque, per
voi tre… diciamo che la magia per attecchire ha dovuto
apportare dei
cambiamenti ai vostri corpi, rendendoli in grado di ospitare un feto.
‘’
‘’ Mi sto per sentire male…
‘’ disse Romano, mentre Antonio iniziava
già a
pensare ai nomi dei loro futuri figli.
‘’ Ho una curiosità, ve… se
sapete che saremo genitori, che le nostre figlie
saranno guardiane, perché non ci dite anche dove trovare la
Luce di Meridian?
‘’
‘’ Ora chiedi troppo, ragazzo.
‘’
‘’ Ma… ‘’
‘’ Quel che l’Oracolo vuol dire,
è che lui non prevede il futuro. ‘’
‘’ Ma allora come fate a sapere tutte quelle cose?
‘’
‘’ Wikipedia. ‘’
‘’ Eh? ‘’
‘’ Abbiamo bisogno anche noi di supporto
tecnologico, con siamo così arretrati
come a qualcuno piace pensare. Quindi ogni tanto diamo
un’occhiata a Wikipedia
e controlliamo. Così, per tenerci sempre informati.
‘’
‘’ Non potete essere seri…
‘’ fece Gilbert, ma un’occhiataccia
dell’altro uomo
gli fece capire che no, non era tipo da scherzare lui.
‘’ Ok, è serio. Però su
Wikipedia non potete controllare se troveremo la Luce
di Meridian? ‘’
‘’ Il sito viene oscurato ogni volta che ci
proviamo. L’ex regina si è tutelata
e ha fatto oscurare la sua pagina e quella di tutta la sua famiglia.
Mica
scema. ‘’
‘’ Scema sì, così nessuno la
può aiutare! ‘’
‘’ Intelligente, se la usiamo noi Wikipedia non
credi che la userà anche suo
figlio? ‘’
‘’ Non mi pare che il principe folle sia tanto
interessato a trovare sua madre.
‘’
‘’ Per ora. Appena si renderà conto di
aver bisogno di più magia per
distruggere la Muraglia, sguinzaglierà i Cavalieri della
Vendetta sulla Terra
per trovare il fratello e rubargli i poteri. ‘’
Gilbert e Francis trattennero una risata a Cavalieri della
Vendetta. Ma
dove li prendevano certi nomi? Feliciano sembrava più
preoccupato.
‘’ Ve, avete ragione. Meglio così.
Questi cavalieri sembrano dei brutti
ceffi.’’
‘’ Brutti ceffi della peggior specie, ragazzo
– concordò l’Oracolo – Ma se
sarete fortunati, non li incontrerete mai. ‘’
‘’ Ve, non possiamo controllare su Wikipedia?
‘’
‘’ Non bisogna abusare di un grande potere.
‘’
‘’ Cioè? ‘’
‘’ Col cazzo che vi faccio vedere Wikipedia, va a
finire che mi sballate la
linea temporale. ‘’
‘’ Oh… ve, e non lo potevate dire
subito? ‘’
‘’ Barry Allen lo avvertono, ma ogni singola volta
fa la stessa cavolata. ‘’
‘’ Ok ok… fingiamo per un attimo che vi
crediamo… volete farci sapere anche chi
sposeremo? ‘’
‘’ Tuo marito è in questa stanza, per
gli altri è top secret. ‘’
A quello, Antonio iniziò a ballare la zumba, ma dovette
subito darsi un
contegno. Bisognava tutelare la linea temporale, eh.
‘’ Top secret? – fece deluso Feliciano
– Peccato. Cioè, mio marito dovrà
sapere
che sono… magico, giusto? Altrimenti sarà un
colpo per lui sapere che saremo
padri. ‘’
‘’ Cazzo questa conversazione è
surreale. ‘’
‘’ Ma fratellone, saremo genitori. Non è
bellissimo? ‘’
‘’ No! Un bambino… ‘’
‘’ Due, tu avrai delle gemelle.
‘’
‘’ E che cazzo. ‘’
‘’ Gemelle eh? – pensava
intanto Antonio – Isabella e Maria. Oppure
Caterina e Carmen. Cavolo, ci sono così tanti nomi
… che faccio, dovrei
chiedere come le chiameremo ? Un piccolo spoiler a fin di bene.
‘’
Ariovisto si spazientì, e decise di prendere la situazione
in mano. Richiamò
Oracolo e Guardiani, e disse:’’ Non siete stati
convocati qui per sapere cosa
farete nel futuro o quanti figli avrete. Siete qui perché
finalmente abbiamo
una missione da affidarvi.’’
‘’ Ve… la missione non era proteggere la
muraglia e sconfiggere Oliver? ‘’
‘’ Sì, però questa
è altrettanto importante. Dovrete liberare un gruppo di
prigionieri dalla segrete del palazzo reale di Meridian, prima
che… ‘’
‘’ Prima che vengano giustiziati,
ve?’’
‘’ No, prima che cedano alla fame e mangino il
piatto del giorno del principe.
E’ un destino peggiore della morte. ‘’
I giovani lo osservarono, non capendo se stesse
scherzando o meno, ma a
sentire quelle parole l'Oracolo era stato scosso dai brividi.
"Tremendo… ad ogni modo sappiamo di poter contare su di voi,
ragazzi, e
sono certo che farete un ottimo lavoro! ‘’
‘’ Un momento, noi non…
‘’
Scomparvero in un bagliore di luce accecante, proprio mentre tornavano
Kiku ed
Elizabeta, quest’ultima con una tunica bianca da guerriera,
lasciata da Orube l’ultima
volta che era stata lì.
‘’ E noi? ‘’ domandò
la donna.
‘’ Oh, ecco chi mi ero dimenticato. Kiku, ti
affidiamo i ragazzi. Capo dei
ribelli, mi saluti suo padre. ‘’
E senza aspettare le loro domande, fece scomparire anche loro.
Ariovisto lo guardò irritato.
‘’ Hai fatto almeno attenzione durante
l’incantesimo? ‘’
‘’ No. ‘’
‘’ Sai che probabilmente non finiranno nello stesso
posto? ‘’
‘’ Questo renderà le cose più
interessanti. ‘’
‘’ Sei impossibile! ‘’
‘’ Forse… ma non è per questo
che mi ami? ‘’
‘’ Taci tu. E tieni le mani a posto!
‘’
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
Romano
sperava di non rimettere più piede su
Meridian dopo l’ultima volta. Ed invece eccoli lì
, in missione ufficiale per
conto di Kandrakar, per liberare un
gruppo di prigionieri dalle segrete del palazzo reale.
Oh, e si erano persi. Alla faccia del lavoro di squadra, lui era
rimasto da
solo con Feliciano. E chissà dove diavolo erano finiti gli
altri fessi!
E Antonio…
‘’ Vediamo… Feliciano e Romano sono
nelle cucine e stanno insegnando ai cuochi
come fare la pizza margherita. Francis è finito nella camera
del principe e si
sta provando i suoi vestiti, mentre Gilbert ha conosciuto il padre di
Eliza. ‘’
‘’ Gil non è mai stato il
tipo… ‘’
‘’ Il tipo di fidanzato che un padre vorrebbe per
la figlia? ‘’
‘’ No – disse Antonio – Il tipo
da mandare a salvare qualcuno. ‘’
‘’ Oh… ‘’
‘’ Ragazzo, tu non mi piaci. ‘’
‘’ Nemmeno tu, Gupta ‘’
‘’ Come fai a piacere a mia figlia?.
‘’
‘’ Se sei veramente suo padre perché sei
nero? ‘’
‘’ Mio dio Gilbert – disse Elizabeta
– Non puoi chiedere alla gente perché è
nera. ‘’
Prossimo
capitolo
Prima missione ufficiale: libera il padre della tua futura moglie
Harmony Gay? Eccoli qui, esistono: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/03/nuovo-orgoglio-senza-pregiudizio-eccogli-harmonygay.html
E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di questo cap.
Minimo
due recensioni per continuare questa storia. Volete far felici
due autori,
da?
|
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Capitolo 14 *** Prima missione ufficiale: libera il padre della tua futura moglie ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi
siamo spacciati
Capitolo
13
Prima
missione ufficiale: libera il padre della tua futura moglie
Meridian
Palazzo reale
Romano sperava di non rimettere più piede su Meridian dopo
l’ultima volta. Ed
invece eccoli lì , in missione ufficiale
per conto di Kandrakar, per liberare un gruppo di
prigionieri dalle
segrete del palazzo reale.
Oh, e si erano persi. Alla faccia del lavoro di squadra, lui era
rimasto da
solo con Feliciano. E chissà dove diavolo erano finiti gli
altri fessi!
E Antonio… scosse la testa con forza, dandosi dello scemo. Non era certo il momento
di cedere ai
sentimentalismi.
Erano in territorio nemico, potevano essere beccati dal principe e
finire sul
suo menù. O peggio… li avrebbe invitati come
ospiti a cena!
Tutti i discorsi di Elizabeta e del vecchiaccio sulla cucina terribile
del
principe lo avevano terrorizzato e, a giudicare l’espressione
che aveva
Feliciano, non era l’unico a cui avevano sortito
quell’effetto.
‘’ Ve fratellone, dove siamo? ‘’
‘’ A giudicare dal tanfo… vicino le
cucine. ‘’
‘’ Eh? ‘’
Romano
si voltò
verso il fratello, e si stupì nel
vedere che non si era messo ad urlare mentre correva in giro,
strappandosi i
capelli. Quindi il paranoico era solo lui.
Bene, ma
non benissimo.
"Ve, che facciamo?" domandò il minore.
"Non lo so Feliciano, cazzo, non lo so, ma se siamo fortunati magari
riusciamo ad andarcene da qui senza farci notare"
"Ve, vorrei tanto
che ci fosse qui
Lud"
A sentire quelle parole il maggiore si bloccò di botto e si
voltò a guardarlo
con occhi di fuoco: " Scusa? Potresti ripetere? Hai per caso fatto il
nome
di quel crucco tutto muscoli?"
''
Chi, io? Certo che no,
che idee ti vengono?''
'' Non farmi passare
per pazzo che...''
'' Voi
chi siete ?'' tuono una donna corpulenta , una di quelle che se ti
davano uno
schiaffo ti facevano finire direttamente al creatore. Sulla testa
trasportava
uno di quei vasi che in Africa usavano per il trasporto dell'acqua e
sembrava
non soffrire per il peso. Anzi, era come se invece di due / tre litri
d'acqua,
sulla testa avesse dei libri, quelli che di solito vengono usati per le
lezioni
di postura.
'' Noi..ehm..."
" Ve siamo i nuovi cuochi!"
Lovino lo fissò stupito, per poi mettere su il sorriso
più falso del mondo e
annuire, mentre pianificava la morte del fratello minore.
Come si suol dire:
dalla padella alla
brace.
"Come? Siete già qui? Che efficienza se penso che gli ultimi
il principe
li ha eliminati quindici minuti fa" disse allegramente il donnone
facendo
deglutire preoccupati i due fratelli.
Quella poi
osservò confusa i loro abiti:
"E quelli cosa sono?"
"Ehm, questi sono... sono..."
"Ve, sono degli speciali abiti da cuoco che si usano nel villaggio dal
quale siamo venuti.’’
Romano fissò stupito l'altro: okay, suo fratello stava
diventando decisamente
troppo intelligente e troppo bravo nel raccontare balle, qui c'era
qualcosa che
non andava. Magari il Cuore aveva riattivato quei due neuroni fusi del
suo
cervellino.
Un momento...se era capace di mentire su quello...su cos'altro poteva
mentire ?
"
Ve però sono bravo ''
‘' Si ma
non ti vantare ''
'' Di
cosa ? Non ho detto niente. ''
" Ma se ti sei
appena vantato
di...'' "
Voi due volete
perdere ancora tempo o
volete aiutarmi ? L'acqua non so trasporta da sola in cucina . E gli
dei solo
sanno quanto ne abbiamo bisogno laggiù.''
'' Problemi col cibo bruciato ?''
'' Magari
fosse solo quello ragazzo .'
Romano pensò che fosse il caso di non indagare troppo oltre
sulla questione.
Se solo la metà delle cose che gli avevano detto erano vere,
allora non era
sicuro che il suo cuore da italiano sarebbe riuscito a resistete allo
scempio
di quella cucina.
Ad ogni modo prese una brocca d'acqua e con l'aiuto di Feliciano la
portarono
dove indacava loro la donna.
" Ve, ma che problemi avete qui di preciso? Perché vi serve
così tanta
acqua?" domandò il minore degli italiani.
‘’ Non
sei di queste parti, eh? ‘’
" Mhm... diciamo di no."
" Allora sei
fortunato, non hai mai
dovuto sorbirsi la cucina del principe. Noi servi siamo costretti a
seguire le
sue ricette passo passo, e se sgarriamo..."
" Vi mette nelle segrete ?"
" No peggio, ci
invita a cena
."
" Oh... "
Effettivamente sembrava una punizione peggiore di finire in un buco
circondato
da topi e altre bestioline affamate.
"Allora! - disse la
donna non
appena arrivarono in cucina, ignorando completamente un incendio che
veniva
fermato da alcuni cuochi dall'aria annoiata - Prima di tutto devo
sapere a che
livello siete"
"Ve, così se siamo scarsi ci mette a pelare patate?"
"No, devo capire se siete troppo bravi. Al principe non piacciono
quelli
che lo superano in cucina. ‘’
" Sta serena, io brucio tutto " disse Romano, senza neppure dover
mentire.
Era il guardiano del fuoco dopotutto, e certi incidenti gli capitavano
spesso.
Meno male i suoi genitori non se ne accorgevano, perché
altrimenti ci sarebbero
state un sacco di spiegazioni da dare. Anche se poteva trasformarli in
animali
e farli restare così per un po’.
Non era male come
soluzione.
" E tu piccolino? "
" Io ...so fare bene
la pizza.
"
" Pizza ?
Cos'è la pizza ?"
A sentire
quelle parole l'espressione timorosa di Feliciano e quella scazzata di
Lovino
cambiarono di colpo diventando mortalmente serie.
"Non sa cos'è la pizza?" fu l'unica cosa che chiese atono
Feliciano.
La donna fece segno di no con la testa, confusa di fronte a quella
domanda.
Dovevano venire da una di quelle province attaccate ai loro piatti
tradizionali, talmente nascoste che Oliver neppure si curava di loro e
che
erano povere da far sembrare la capitale Las Vegas.
" Passa che qui siete nel Medioevo. Passa che non c'è
internet o Netflix.
Ma sulla pizza io non passo . Feli. "
" Si fratellone ?"
" Insegniamo a questi infedeli come cucinare una pizza come Dio
comanda.
"
‘’ Ve subito fratellone! Margherita o marinara?
‘’
‘’ Margherita, ovviamente. ‘’
‘’ Ragazzi, niente di troppo complicato –
cercò di avvisarli la serva – Il
principe… ‘’
‘’ Vaffanculo il principe –
sbottò il guardiano del fuoco – Qui o si fa la
pizza o si muore! ‘’
‘’ Ve citi Garibaldi ora? Io la frase me la
ricordavo diversa. ‘’
‘’ Dettagli Felicià, dettagli. Allora,
avete farina, lievito, mozzarella e
pomodori? ‘’
‘’ Mhm… che sono? ‘’
Calò il gelo. Romano ebbe un preoccupante tic
all’occhio destro, e Feliciano
sembrava uno zombie.
‘’ Fratellino… ‘’
‘’ Sì ? ‘’
‘’ Sai che ti dico? ‘’
‘’ Magia? ‘’
‘’ Magia.
Assolutamente. ‘’
Prigioni palazzo reale di Meridian
Gilbert aveva un lieve mal di testa, nausea e mal di schiena.
Elizabeta
invece era fresca come una rosa, pronta ad ammazzare draghi e affini
con un
colpo ben assestato della sua padella.
‘’ We padellara, spiegami una cosa?
‘’
‘’ Cosa? ‘’
‘’ Perché io mi sento morire e tu invece
saltelli qua e là come Pippi
Calzelunghe? ‘’
‘’ Chi sarebbe questa Pippi? Una guerriera della
Terra? ‘’
‘’ Una specie… comunque spiegami, voglio
sapere come fai. Perché sinceramente
io mi sto sento malissimo. ‘’
‘’ Bah, ricorda che ho attraversato un portale
più di una volta. ‘’
‘’ Pure io! ‘’
‘’ E ho un’incredibile costituzione
aliena. ‘’
‘’ Ah
ecco. E non lo potevi dire subito? Tutte le fortune proprio, che culo.
‘’
‘’ Vuoi fare cambio? Tu fai il capo dei ribelli e
il la custode del Cuore? Di
sicuro sarei meno ridicola di te. ‘’
‘’ Ma
fammi il … ‘’
La madre è un’aliena, non
conveniva tanto
farla diventare una Guardiana.
Il suo cervello (traditore) scelse proprio quel momento per
ricordargli la
conversazione che avevano avuto su Kandrakar, e sul perché
fossero stati scelti
loro come sostituti delle loro (gli faceva impressione già
dirlo così) figlie,
ed ecco che salta fuori che la sua futura mogliettina sarà
un’aliena. E lui abitava con
un’aliena anche abbastanza
sexy…
Scosse violentemente la testa. Ma che andava a pensare? Ovvio
che non
poteva essere lei!
Ci scommetteva la sua magnificenza che alla fine di quella missione
avrebbe
senz'altro incontrato una ragazza aliena stra gnocca e si sarebbe messo
insieme
a lei, alla faccia della padellara.
"Ad ogni modo, dove siamo?" domandò l'albino guardandosi
attorno
confuso.
"Hai una memoria così breve? Eppure qui ci sei
già stato, sono le segrete
del palazzo- poi Elizabeta notò che l'altro era impallidito
allo spiacevole
ricordo, e allora gli si avvicinò con un sorrisetto furbo e
strafottente -
Awww, non temere piccolina, smettila di tremare, se ti fa sentire
meglio puoi
tenermi la manina, vuoi?" Gilbert arrossì, prima di
allontanarsi
imprecando contro la castana che stava ridendo a più non
posso di fronte alla
sua espressione.
‘’ Però non ci sono guardie
‘’ notò, guardandosi attorno.
‘’ Non servono – spiegò la
donna – Vanno a fare boccia alla taverna dei Tre
manici di scopa qua vicino, e
rientrano solo per andare nelle loro camere. ‘’
‘’ Non capisco: niente guardie e niente controlli
esagerati, perché i
prigionieri non scappano? ‘’
‘’ Perché per raggiungere la
libertà devono passare per il laboratorio di
Oliver. Nessuno, dopo aver sentito gli odori che
escono da lì, ha mai avuto il coraggio di
entrarvi e raggiungere l’agognata libertà.
‘’
‘’ L’ultima volta non avemmo di questi
problemi. ‘’
‘’ Solo perché scopristi un passaggio
segreto random, e perché eravamo in
tutt’altra area del castello. ‘’
‘’ Scusa, ma il principe non farebbe prima a
costruire un carcere e tenere
questa parte del castello libera per fare… che
so… una discoteca o un secondo
laboratorio?’’
‘’ Ci ha provato – confermò la
donna – Ma chissà perché, appena
ultimato, il
carcere spariva. ‘’
‘’ Spariva… tipo puff?
‘’
‘’ Sì, tipo puff. Come per magia.
‘’
‘’ Siete stati voi ribelli? ‘’
‘’ Vorrei prendermi il merito ma no, non siamo
stati noi. Non possiamo usare la
magia. Certo, ci sono vampiri, lupi mannari e…
perché fai quella faccia? ‘’
‘’ Uhm… niente. Continua pure
‘’ borbottò l’albino, che
quasi era svenuto alla
parola vampiri.
‘’ Sei
strano… comunque, solo la famiglia reale sa usare la magia.
E ogni volta che il
carcere spariva, noi ribelli eravamo in fermento. Speravamo che la Luce
di
Meridian fosse tornata per reclamare il trono. ‘’
‘’ E invece? ‘’
"E invece nulla.
Forse si tratta
semplicemente della regina madre che continua a tormentare il figlio. "
‘’ Come ci riuscirebbe? ‘’
‘’ Bella domanda, ce lo chiediamo da anni.
‘’
" Bah… Comunque che si fa?" domandò il ragazzo,
cambiando discorso
ansioso di andarsene e togliersi quella ridicola divisa per poi
mettersi di
fronte al pc e guardare Netflix per il resto della giornata.
Era indeciso tra 13 Reasons Why e The100. Forse la meno deprimente,
giusto per
passare il tempo.
‘’ Chiedi al Cuore. ‘’
‘’ In questo momento sta battendo e…
‘’
‘’ Non il tuo, idiota. L’altro Cuore.
‘’
‘’ Ooohhh… e perché?
‘’
Lei si batté una mano in faccia, e
disse:’’ Ma ci sei o ci fai? Usa il Cuore
per rintracciare mio padre, ritardato! Così lo recupereremo
e ce ne andremo da
qui. ‘’
‘’ Capito. E per il laboratorio fabbrica mostri?
‘’
‘’ Non fabbrica mostri. ‘’
‘’ Ma pensavo… ‘’
‘’ Il laboratorio serve a Oliver come cucina
personale. Lì in un gran librone
mette per iscritto tutte le sue ricette e…
‘’
‘’ Cioè sclerano tanto per un paio di
piatti andati a male? ‘’
‘’ Gilbert… tu non hai idea di quello
che c’è lì. ‘’
‘’ Perché, tu si? ‘’
‘’ Mi sono ritrovata faccia a faccia con le sue
creazioni, so di cosa parlo. E
pure tu. ‘’
‘’ Quando? ‘’
‘’ Ti ricordi il mostro d’acqua in
piscina? ‘’
‘’ Sì. ‘’
‘’ Ecco… quello era una delle creazioni
del principe. ‘’
‘’ E tu come lo sai? Ci sono tante stranezze qui,
mica è detto che quella fosse
opera sua. ‘’
‘’ Caro, ho naso per queste cose. L’odore
di quella creatura serve già di per
sé come carta d’identità.
‘’
Gilbert, se possibile, impallidì ancora di più.
Se quello era un piatto andato
a male si chiedeva che cosa sarebbe successo se quello lì si
fosse messo ad
usare il suo potere per creare dei mostri. Conoscendo il karma molto
probabilmente gli sarebbero usciti dei soffici e teneri gattini che non
avrebbero fatto altro che provocare tenerezza.
"Allora, vuoi usare
il Cuore, sì o
no?"
"La fai facile tu, come se fosse possibile ragionare con questo coso"
e le sventolò il ciondolo sotto il naso.
‘’ Sei tu a non essere convincente!
‘’
‘’ Ah sì? E dimmi, signora non sei
convincente, che dovrei fare? ‘’
‘’ Questo: senti caro Cuore di Kandrakar, sommo
oggetto tra i più potenti
dell’universo, ahi te finito nelle mani di un
imbecille… ‘’
‘’ Ehi! ‘’
‘’ … ti prego, solo tu puoi aiutarci.
Dov’è mio padre? ‘’
In un primo momento, il Cuore non sembrò dar segni di vita.
Gilbert ghignò
divertito.
‘’ Visto? Tutto
inutill…EHHH!’’ urlò alla
fine, quando il Cuore brillò e lo
trascinò giù per le scale.
Elizabeta era soddisfatta.
‘’ Tale padrone tale Cuore. Tanto egocentrico lui,
tanto egocentrico il Cuore.
‘’
E detto ciò, si avviò anche lei per le scale,
sentendo le bestemmie di Gilbert
e i vari Fermati coso immediatamente.
Elizabeta
dovette solo seguire i rumori di quelle grida fino a che non ci fu un
tonfo
sordo e un imprecazione parecchio più alta delle altre da
parte dell'albino.
La castana dedusse che doveva essere arrivato a destinazione. La
giovane seguì
il percorso accelerando il passo fino ad arrivare in una gigantesca
stanza
formata per metà da una cella nella quale era stipato un
mucchio di persone,
che osservavano incuriosite il giovane vestito da ragazza che imprecava
steso
sul pavimento con il cuore in mano.
La donna si fece avanti analizzando i volti, prima di sorridere:
"Ragazzi, vi ho
trovati grazie al cielo!" esclamò correndo in avanti e
calpestando il
tedesco, che imprecò un altro paio di volte.
Corse ad abbracciare un paio di tizi logori e consunti, e
chiese:’’ Mio padre?
‘’
‘’ Proprio qui,
piccola cavalletta ‘’
disse una voce dal forte accento, voce che apparteneva ad un uomo
vestito di
bianco e dalla pelle scura.
Elizabeta sembrò sul punto di piangere, andò
verso di lui e… lo prese a
padellate.
‘’ Padre degenere! – gli urlò
– Abbandonare per dieci anni tua figlia!
‘’
‘’ Ahi… Eli calmati… ahi
… ‘’
‘’ Calma un corno! Sai cosa ho dovuto passare per
guidare i ribelli? Un casino.
Mi prendevano in giro perché ero troppo piccola! Hanno
cominciato a rispettarmi
solo dopo che avevo fatto il culo a tutti loro! ‘’
‘’ Questa è la mia…
ahi… ragazza! ‘’
‘’ Non credere di corrompermi così,
papà! Hai oltre centomila padellate da
recuperare! Ma dico, ti sei fatto acchiappare per una mela! Che
vergogna! ‘’
‘’ Ma… ahi… c’era
un bambino…ahi… che aveva fame. E
pure… ahi… io
‘’
‘’ E certo, la fame ti ha fatto vedere le
traveggole! E in tutti questi anni
non hai manco pensato a un piano decente per fuggire! Che genitore
degenere! ‘’
‘’ E tu… ahi… ce
l’hai?’’
Elizabeta si fermò, e lo guardò seria.
‘’ Certo che sì! – gli disse
contrita – Sono stata mandata da Kandrakar a
riprenderti perché il principe ha fissato la tua esecuzione.
‘’
‘’ Oh no , non esecuzione. Vuole usarmi come cavia.
‘’
‘’ E LO DICI COSI’?’’
‘’ Tesoro, sono sopravvissuto a dieci anni di cibo
delle prigioni. Diventare
una cavia del principe è il minore dei mali.
‘’
‘’ Sei impazzito… non so che altro dire.
‘’
‘’ Piuttosto… dove sono i Guardiani?
‘’
‘’ Ehm… ce n’è solo
uno. ‘’
‘’ Dove? ‘’
‘’ Quello ‘’ disse, indicando
Gilbert, steso ancora a terra come un tappeto.
L'intero
gruppo osservò il tedesco, prima di proclamare unanime:
"Siamo morti"
"Ehi, dico, ma vi pare?! è questo il modo di ringraziare chi
si fa il culo
per salvarvi?!" urlò arrabbiato l'albino.
"Oh, ma taci un po'. Se non fosse stato per me tu saresti ancora
bloccato
al piano di sopra a litigare con il Cuore"
"Stammi un po' a
sentire, mezzo
uomo, ti devo per caso ricordare chi ti ha salvato dalle prigioni il
primo
giorno che ci siamo incontrati?"
"Sarei riuscita a cavarmela anche da sola, ti ricordo che avevo un
formidabile piano di fuga "
"Ah già,
scavare una fossa che
sarebbe finita chissà dove, davvero un piano eccellente"
A quel punto il padre di Elizabeta si schiarì la gola e
intervenne nel
battibecco dei due: " Eliza, mi dispiace interromperti, ma non ti
sembra
il caso di presentare a tuo padre il tuo fidanzato?"
E senza aspettare la figlia, andò verso il ragazzo
tendendogli la mano: ‘’ Il
mio nome è Gupta, figliolo. ‘’
‘’ Gilbert, amico. E no, non sono il fidanzato di
tua figlia. ‘’
‘’ Sicuro? Mi ricordi me e sua madre alla vostra
età. ‘’
‘’ Beh, sa… se fosse la mia ragazza me
ne sarei accorto. ‘’
I due si fissarono per un po’ come per studiarsi.
L’uno per vedere a chi
avrebbe affidato sua figlia, l’altro per rendersi conto con
chi si sarebbe
imparentato (in una delle tante possibilità che il futuro
offriva, ovviamente.
)
Alla fine, Gupta disse: ‘’
Ragazzo, tu
non mi piaci. ‘’
‘’ Nemmeno tu, Gupta ‘’
‘’ Come fai a piacere a mia figlia?.
‘’
‘’ Se sei veramente suo padre perché sei
nero? ‘’
‘’ Mio dio Gilbert – disse Elizabeta
– Non puoi chiedere alla gente perché è
nera. ‘’
Gilbert
la squadrò un attimo, storcendo la bocca: "Ma scusa, non
potrò essere
curioso? Andiamo, tu sei bianca come una mozzarella mentre lui..." ma
prima che avesse la possibilità di continuare ricevette una
sonora padellata in
fronte.
"Ma ti sembrano le cose da dire ad una ragazza, razza di cretino?!"
strillò la giovane continuando a padellarlo con forza.
Dopo una paio di
minuti Gupta si schiarì
di nuovo la voce: "Elizabeta, potresti smetterla di corteggiare il tuo
ragazzo..."
"Non è il
mio ragazzo! Andiamo
papà, ti sembra che io possa mettermi con un coglione del
genere, per quanto
palestrato e affascinante?"
"Scusa, hai appena detto che sono affascinante?" le chiese confuso
Gilbert, facendola arrossire fino alla punta dei capelli.
" Smettetela
di flirtare, voi due!" esclamò l'uomo, esasperato.
‘’ Non stiamo flirtando. ‘’
‘’ Assolutamente no, papà.
‘’
‘’ Certo, e io sono il primo consigliere del
principe. ‘’
‘’ Beh, eri il capo delle guardie della regina
madre, però. ‘’
‘’ E probabilmente padre della Luce di Meridian.
‘’
‘’ COOOOOOSA? ‘’
Gupta roteò gli occhi, e diede una gomitata al fianco del
suo compagno lingua
lunga.
‘’ Non dar retta a Rufus, gli piace spettegolare.
‘’
‘’ Passavi più tempo nelle camere della
regina che in quelle di tua moglie. Il
dubbio poi viene. ‘’
‘’ Io e la regina eravamo innamoratissimi dei
rispettivi consorti. ‘’
‘’ Ma una botta e… ‘’
Rufus venne colpito contemporaneamente da una padella, un pugno e un
fulmine, e
rimase semi morto a terra.
‘’ Odio i pettegoli.’’
‘’ Anch’io.’’
‘’ Sai ragazzo, forse qualcosa in comune ce
l’abbiamo. ‘’
‘’ Spero di no. Comunque la storia è
vera? ‘’
‘’ Quella? Certo che no! All’epoca il
marito della regina era ancora vivo e
aitante, non avrebbe certo guardato uno come me. ‘’
‘’ E che gli è successo?
‘’
‘’ Ha avuto il coraggio di mangiare un cupcake del
figlio. Io lo avevo avvisato
ma lui No Gupta, ma che dici, è
solo un
bambino, che male potrà fare? Ah,
l’amore di un padre. ‘’
" Diciamo
più che altro la sua cieca fiducia in un futuro assassino"
urlò qualcuno
nelle retrovie.
"Ad ogni modo, come ci porterete fuori di qui?" domandò
Gupta.
"Ah, e io che ne so, io lascio tutto nelle mani della padellara qui
presente" esclamò Gilbert indicando Elizabeta.
"Ma scusa, tu non sei il Custode del Cuore? Non dovresti essere tu a
guidare i tuoi compagni?"
"Ma ti pare? Mi ci
hanno trascinato
con l'inganno a fare questa roba, io neanche lo volevo!"
"Ma riuscirete davvero a salvare Meridian voi?"
‘’ Beh… ci proveremo.
‘’
‘’ Rassicurante. ‘’
‘’ Ehi idiota… ‘’ lo
richiamò Elizabeta.
‘’ Che
c’è? ‘’
‘’ Io ho un’idea. ‘’
‘’ Ah sì? E quale? ‘’
‘’ Diciamo che ho avuto un’interessante
conversazione con Ludmoore, e ho saputo
che le guardiane del Cuore hanno sempre una certa… super
forza. ‘’
‘’ E quindi? ‘’
‘’ Dà un pugnetto al muro lì.
Non troppo forte, eh. ‘’
‘’ Ma sei pazza? Mi romperò la mano
così! ‘’
‘’ Tu dà retta a me, Gilbert. Un
po’ di fiducia non fa mai male. ‘’
‘’ Non ci penso nemmeno! ‘’
‘’ O questo o dovremo passare per il laboratorio di
Oliver. ‘’
L’albino sospirò. Tra una mano rotta e
insostenibili sofferenze… sceglieva la
mano rotta.
Si portò
di fronte al muro e lo tastò cautamente. Eh sì...
decisamente pietra massiccia.
"Senti, non è che potresti usare tu la tua padella? Secondo
me riusciresti
a buttarla giù anche così"
"Ah ah, molto divertente, mi sto sbellicando dalle risate. Forza
sbrigati
e usa i tuoi poteri. "
L'albino
sospirò. Ma chi mai glielo faceva fare di stare ad ascoltare
una così, e lui
che aveva anche pensato di potersi mettere assieme ad una del genere...
decisamente da escludere! Non aveva intenzione di passare il resto
della sua
vita succube di qualcuno del genere.
Sospirò.
Doveva solo pensare che stava per dare un pugno a quel bastardo del
rettore
dell’università. Ecco, così sembrava
addirittura piacevole.
Conto fino a tre. Poi fino a dieci. E poi…
‘’ Ti vuoi muovere? ‘’
‘’ E non mettermi fretta! ‘’
Diede un colpo al muro, e si sorprese di non essersi fatto male. Per i primi istanti, non
successe niente.
Ma poi…
CRAAAACKKKK
Ci fu
un’onda d’urto potentissima e varie persone vennero
sbalzate indietro. Elizabeta
si dovette proteggere il viso con le braccia, e quando
riaprì gli occhi ciò che
vide erano i resti diroccati del muro e
Gilbert lì di fronte, il braccio ancora steso e i capelli
diritti in testa.
Il tedesco sbuffò una nuvoletta di fumo, prima di mormorare:
"Sono stato
io a farlo?"
Elizabeta sorrise, prima di avvicinarsi e dargli un pugno sulla spalla:
"Visto? Che ti dicevo? Puoi farcela se non stai a lamentarti tutto il
giorno come una donnicciola. Certo però, saresti anche
potuto essere un po' più
discreto di così, poco ma sicuro ci avrà sentito
anche il principe nella sala
del trono"
"Scusami, ma piuttosto preferisco ringraziare il cielo di non essere
finito arrostito"
‘’ Comunque abbiamo un altro problema.
‘’
‘’ E quale? ‘’
‘’ Siamo di fronte al fossato
‘’
‘’ Ebbeh? Che devo fare? ‘’
‘’ Crea un ponte. ‘’
‘’ Io? Per chi mi hai preso? Per Phineas e Ferb?
‘’
‘’ Idiota, sei il guardiano del Cuore e
dell’energia o quintessenza a dir si
voglia. ‘’
‘’ Quindi? ‘’
‘’ Quindi devi solo concentrarti e creerai un ponte
fatto di pura energia
magica. ‘’
‘’ ….’’
‘’ Ehi, c’è ancora vita in
questo corpo? ‘’
‘’ Scusa, mi devo riprendere. Perché
tutte ‘ste cose escono fuori solo adesso?
‘’
‘’ Perché non c’era Ludmoore.
‘’
‘’ E…?’’
‘’ E non c’era un vero esperto di magia
da consultare. ‘’
‘’ Kiku? ‘’
‘’ Un guerriero, non un alchimista/mago/tuttofare.
Ora non perdere altro tempo
e concentrati. ‘’
‘’ Argh, odio la mia vita! ‘’
‘’ Non lo dire a me. ‘’
Intanto, nei
giardini del
principe…
Il destino
aveva
un senso dell’umorismo ben strano: Antonio si
risvegliò intontito e fradicio
nel laghetto di un giardino, circondato da alberi di dolci e fiori di
zucchero
filato.
Era Meridian o il Paese delle Meraviglie? Uscì dal laghetto
un po’ a fatica, e
si strizzò la maglietta.
‘’ Finalmente ti sei svegliato.
‘’
‘’ Oh ciao Kiku, ti vedo…
ehm… ‘’
‘’ Vi prego, risparmiate commenti e fatemi scendere
da qui ‘’ lo pregò
l’asiatico, appeso a testa in giù da una liana di
liquirizia.
‘’ Ehm… non so come fare. Non
è che è esattamente un albero o qualcosa del mio
elemento. E poi, ti prego, dammi del tu. ‘’
‘’ Intanto per favore, liberami!
‘’
‘’ Ci provo… ‘’
‘’ Non c’è bisogno del potere
della terra, basta che usi la telecinesi. ‘’
‘’ Ho la telecinesi? ‘’
‘’ Santa Kandrakar, non mi dire che non
l’hai mai usata. ‘’
‘’ Se ti fa piacere…
‘’
‘’ Sigh… concentrati solo su un pezzo
della liana e pensa che si deve spezzare.
‘’
‘’ Ma poi non ti farai male? ‘’
‘’ Ho degli ottimi riflessi. Ma per piacere,
potresti… ‘’
‘’ Sì sì, aspetta…
‘’
Bella gatta da pelare… e ora che doveva fare?
Provò ad imitare quel mutante di
X-men, chiuse gli occhi e allungò il bracciò.
‘’ Ehm… sai che sarebbe più
comodo avere
gli occhi aperti, vero? ‘’
‘’ Ops… ok ci riprovo.
‘’
Si concentrò sulla liana, che dopo pochi istanti
iniziò ad oscillare avanti ed
indietro. Kiku non sembrava star tanto bene, e sembrava pregarlo con lo
sguardo
di finire in fretta e porre fine alle sue sofferenze.
Fosse stato facile, doveva capire come far spezzare la liana. Non
è che poteva
dare un comando mentale, tipo spezzati e…
‘’ Ah finalmente… ‘’
‘’ Cosa? ‘’
In effetti, la liana si era spezzata, e il nipponico era caduto con
molta
grazia liberandosi dei resti di liquirizia che aveva ancora addosso.
‘’ Ma… come…?
‘’
‘’ Hai pensato spezzati, no?
‘’
‘’ Sì, ma non credevo che fosse
così facile. ‘’
‘’ La telecinesi è capricciosa. Puoi
passare ore a cercare di spostare uno
spillo e poi ti ci vuole un secondo per distruggere una casa. Tipico.
‘’
‘’ Mi sento piuttosto confuso.
‘’
‘’ Capita. Ma pensa, con un po’ di
allenamento potresti essere in grado di
padroneggiarla alla perfezione. ‘’
‘’ Questo allenamento lo citate sempre tutti, ma
alle fine non lo facciamo mai.
‘’
‘’ Cause di forza maggiore. ‘’
‘’ Fa comodo chiamarlo così…
comunque gli altri dove sono? ‘’
‘’ Aspetta, ora controllo…
‘’
Kiku estrasse dalla manica una mini palla di vetro, e disse:
‘’ Vediamo…
Feliciano e Romano sono nelle cucine e stanno insegnando ai cuochi come
fare la
pizza. Francis è finito nella camera del principe e si sta
provando i suoi
vestiti, mentre Gilbert ha conosciuto il padre di Eliza.
‘’
‘’ Gil non è mai stato il
tipo… ‘’
‘’ Il tipo di fidanzato che un padre vorrebbe per
la figlia? ‘’
‘’ No – disse Antonio – Il tipo
da mandare a salvare qualcuno. ‘’
‘’ Oh… però
aspetta… sta creando un ponte con la magia! Ed è
stabile! I
prigionieri stanno evadendo, grazie al cielo. ‘’
‘’ Bene ma… se ci voleva solo un
guardiano, noi che siamo venuti a fare? ‘’
‘’ In realtà la missione era per tutti e
cinque. Ma c’è stato… un piccolo
incidente. ‘’
‘’ Dici? ‘’
‘’ Dico dico… ‘’
In realtà era chiaro come il sole che l’Oracolo
avesse badato poco a dove
stesse mandando i ragazzi, ma questo Kiku si vide bene dal rivelare
all’altro.
Almeno, era finito con il meno problematico del gruppo.
‘’ Quindi -
iniziò Antonio – Possiamo
tornare a casa? ‘’
‘’ In teoria sì. La missione
è stata portata a termine. Per puro caso sì
ma… ‘’
‘’ Beh non mi dispiace. Voglio solo ritrovare il
mio Lovi. La tua sfera magica
dice pure dove si trovano le cucine? ‘’
‘’ Sì, per di là!
‘’
‘’ Perfetto! ‘’
‘’ Ma sta attento. ‘’
‘’ A cosa? ‘’
‘’ A tutto. ‘’
E dopo un po’, quando vennero quasi mangiati da una pianta
carnivora fatta di
mascarpone e uccisi da un omino di marzapane, Antonio capì
quanto fosse vera
quella frase.
‘’ Ma perché qui tutto cerca di
ucciderci? ‘’
‘’ Pensalo come ad un sistema anti furto del
principe. ‘’
‘’ Antifurto? Per cosa? ‘’
‘’ Per quella ‘’ gli disse
Kiku, indicando una colonnina di marmo illuminata da
un misterioso raggio di luce (come nei migliori film di Indiana Jones)
, su cui
vi era posta una specie di corona argentea molto semplice, che aveva
solo
un’ametista come ornamento.
‘’ Quella è la corona di luce
– iniziò a spiegare l’asiatico
– E da generazione
l’erede al trono la indossa per aumentare i suoi
già considerevoli poteri. ‘’
‘’ Non capisco… perché sta
qua? ‘’
‘’ E dove dovrebbe essere? ‘’
‘’ Sulla testa del principe? ‘’
‘’ No, perché lui non è la
Luce di Meridian. ‘’
Giusto, lo spagnolo si dimenticava sempre di quel particolare. Non era
colpa
sua se era tutto così… complicato. Lui amava le
cose semplici e lineari.
Conflitti e lotte di potere non facevano per lui.
Gli bastava che gli dicessero chi era il cattivo e lui sarebbe stato
contento
così. Era chiedere troppo?
‘’ E questo vuol dire che…
?’’
‘’ Che la corona non lo riconosce come suo
legittimo proprietario. Lo rifiuta,
ecco. ‘’
‘’ Ohhhh… e perché la tiene
qui? ‘’ripeté, dato che a quella domanda
l’altro
non aveva ancora risposto.
‘’ Perché se non la può avere
lui, non la dovrà possedere nessuno. ‘’
‘’ Ha una sua logica contorta.
‘’
‘’ Già. ‘’
‘’ Ma dato che siamo qui, non potremmo prenderla?
‘’
Kiku scosse la testa.
‘’ Purtroppo no – rispose –
Nessuno dei due sarebbe in grado di toccarla. ‘’
‘’ Perché non siamo l’erede al
trono.’’
‘’ Ehm no…
ci sono tanti piccoli
mostriciattoli che ci sbarrerebbero la strada. Più ci
stavamo avvicinando alla
corona, più i mostri aumentavano. Non l’hai
notato? ‘’
No, non l’aveva notato. La sua mente era solo un tantino
impegnata con Mierda
ma questi da dove continuando a saltare fuori?
‘’ E se usassi la telecinesi? ‘’
‘’ Non lo so – fece Kiku, grattandosi la
testa – Insomma, sei stato bravo prima
ma… sai… per una cosa così
importante… potresti metterci un po’ troppa
forza…
distruggerla per sbaglio… ‘’
‘’ Nah, andrà tutto bene. Anzi, forse
potrei usare il potere della Terra e … ‘’
‘’ L’erba qui è menta.
‘’
‘’ E la menta non è una pianta?
‘’
‘’ Uhm… sì ma…
‘’
‘’ Tutto ok allora! ‘’
‘’ Perché ho la sensazione che
sarà un immenso disastro? ‘’
Il suo istinto aveva ragione: Antonio non sapeva calibrare la forza dei
suoi
poteri, e causò un terremoto, un dissestamento delle falde
acquifere e spaccato
in due il palazzo reale.
Alla fine, riuscì a creare una sorta di braccio di menta che
prese senza altri
problemi la corona e la depose ai piedi del guardiano.
‘’ E’ stato facile, hai visto? E tu che
non avevi fed… Kiku, stai bene? ‘’
Il nipponico era come in un altro mondo, gli occhi gli bruciavano e
balbettava
frasi incoerenti. Solo grazie ad un miracolo potevano andarsene via da
lì senza
ritrovarsi addosso il principe e i suoi cuccioli.
‘’ Mon Dieu, che è successo
qui? ‘’ chiese frastornato Francis, volando
verso di loro e… perché indossava una tunica
metamondese?
‘’ Hola amigo. Come sei riuscito a trovarmi?
‘’
‘’ Beh Antonio… ho sentito un boato e ha
iniziato a tramare tutto. Quindi o eri
tu o era Gil. ‘’
‘’ Ci conosci così bene! A proposito, ma
questo cos’è? ‘’
‘’ Lo stavo provando prima di sentire tutto il
casino che stavi facendo.
Direttamente dall’armadio del principe.
Sarà anche un pazzo psicopatico, ma
è un pazzo psicopatico con stile. ‘’
‘’ Se lo dici tu. Secondo me il rosso non ti dona.
‘’
‘’ Ah no? E quale sarebbe il mio colore?
‘’
‘’ Mhm… il verde! – disse
sicuro l’ispanico, e ignorando l’espressione
inorridita del biondo gli sventolò davanti la corona di luce
– Guarda cos’ho
recuperato! ‘’
‘’ Bella ma… cos’è?
‘’
‘’ Kiku ha detto che è la corona della
Luce di Meridian. ‘’
‘’ E noi la dovremmo prendere
perché… ?’’
‘’ Perché è giusto!
‘’ esclamò sicuro di sé
l’ispanico, mentre Kiku era ancora
in stato catatonico e Francis lo guardava come se dovesse decidere se
fosse
serio o meno. Quando capì che, tragicamente, era serissimo,
sospirò.
‘’ Mio ingenuo amico… hai distrutto il
palazzo per questa? ‘’
‘’ Claro che si.
‘’
‘’ Non credi che sia stato un po’
drastico? ‘’
‘’ Un pochino. Ma abbiamo la corona!
‘’
‘’ Sì ma noi che ce ne facciamo?
‘’
‘’ La teniamo lontana dalle mani di Oliver?
‘’
‘’ E chi la dovrebbe tenere quando torneremo sulla
Terra? Io ho un coinquilino
ficcanaso, Gilbert ha un fratello intelligente, Feli e Romano non sanno
mentire
in maniera adeguata ai loro genitori e tu…
‘’
‘’ Diamola all’Oracolo
- disse a sorpresa
Kiku, uscito dal suo momentaneo coma indotto – Lui
saprà cosa farne. In attesa
del ritrovamento della Luce di Meridian. ‘’
Francis sospirò.
‘’ Buona fortuna con quello, ne avremo bisogno.
Sarà come cercare un ago in un
pagliaio. Non siamo neppure sicuri che si trovi nella nostra
città. ‘’
‘’ Il Cuore ci guiderà.
‘’
‘’ Se ci guida come ci ha guidati fino ad
ora… ‘’
‘’ Moriremo ‘’ finì
il biondo, annuendo convinto.
‘’ Siate positivi. Non è da voi tanta
negatività. ‘’
‘’ Allora… diciamo piuttosto che
finiremo per farci molto, molto male. Va
meglio? ‘’
‘’ No, neppure un po’
- sospirò
l’asiatico, sconfortato – Meglio andare a cercare
gli altri però. E cerchiamo
di non distruggere nient’altro, per favore.
‘’
‘’ Per Lovi e Feli sono sicuro che hanno dato una
mano a scoprire dei sapori
mai assaporati prima – disse Antonio – Per
Gilbert… se è con Elizabeta…
beh… mi
sa che qualcosa avrà distrutto. ‘’
‘’ Già, quando litigano tende ad essere
un po’ distratto ‘’ concordò
Francis,
che avrebbe fatto meglio a ricordare tutte le volte che lui aveva
combinato un
disastro solo per aver discusso con Arthur.
‘’ Sigh… andiamo bene… ma
almeno abbiamo la corona di luce. ‘’
Come prima missione non era esattamente… da manuale, ecco.
Ma avevano
sicuramente ottenuto degli ottimi risultati, liberando i prigionieri e
rubando
la corona.
Chissà se riuscivano pure ad organizzare
un’insurrezione tra i soldati o i
servi… Nah, decisamente irrealistico.
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Nel prossimo
capitolo di The Guardians…
I Guardiani
avevano fatto evadere dei prigionieri,
provocato una rivolta nelle cucine e distrutto metà palazzo.
Oliver se ne fregava altamente, probabilmente non aveva neppure capito
in che
situazione di merda si trovava.
Era dovere di Matthew, in qualità di consigliere e braccio
destro, correre
subito ai ripari.
‘’ Ehilà fratellino, come va’?
Ti vedo sciupato. Effetti della dieta? ‘’
‘’ Non sono a dieta, Allen. ‘’
‘’ Ma lavori con Olvier, il ché
è la stessa cosa. ‘’
Doveva
trovare il guardiano del Cuore e
ucciderlo, così da rendere inoffensivi tutti gli altri.
Niente di più facile
per Allen. Era un professionista, una vera macchina da guerra, un
…
‘’ Oh guarda che carino! Un cucciolo!
‘’ tubò il Cacciatore, frenando e
bloccando
il traffico dell’ora di punta solo per andare ad accarezzare
un cucciolo di
labrador fermo sul ciglio della strada in attesa del momento opportuno
per
attraversare e riunirsi con la sua famiglia.
‘’ Puoi chiamarmi stupido, ingenuo, debole.
– una folata di vento colpì in pieno
Allen, facendolo finire a gambe
all’aria. –Ma tu hai fatto del male a Doitsu. E
questo non lo posso perdonare.
‘’
Il Cacciatore si diede una manata sulla fronte.
‘’ Cavolo! L’avrei
dovuto capire subito
che uno così carino era uno yandere! ‘’
Prossimo
capitolo
Il ritorno del Cacciatore
E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di questo cap.
Minimo
due recensioni per continuare questa storia. Volete far felici
due autori,
da?
|
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Capitolo 15 *** Il ritorno del Cacciatore ***
The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo
14
Il ritorno del Cacciatore
Meridian
Palazzo reale
Lavora con tranquillità sulla Terra, gli aveva detto Oliver.
Qui non succederà niente, non preoccuparti. E’
sempre un tale mortorio, aveva detto il principe.
Sfortunatamente Matt gli aveva creduto e quand’era tornato
per fare rapporto aveva trovano una situazione tragica: i Guardiani
avevano fatto evadere dei prigionieri, provocato una rivolta nelle
cucine e distrutto metà palazzo.
Oliver se ne fregava altamente, probabilmente non aveva neppure capito
in che situazione di merda si trovava.
Era dovere di Matt, in qualità di consigliere e braccio
destro, correre subito ai ripari.
‘’ Ehilà fratellino, come va’?
Ti vedo sciupato. Effetti della dieta? ‘’
‘’ Non sono a dieta, Allen. ‘’
‘’ Ma lavori con Olvier, il ché
è la stessa cosa. ‘’
Il principe era impegnato nel suo laboratorio, non c’era
pericolo che si accorgesse né del suo ritorno né
che avesse preso in prestito la palla di cristallo per contattare Allen.
La situazione richiedeva misure drastiche e suo fratello era la
soluzione migliore… purtroppo.
‘’ Dove sei Allen? ‘’
‘’ Sulla Terra. Gli umani sono pelosi, sai? Non me
l’avevi mai detto. ‘’
‘’ Quelle sono scimmie, Allen. E ripeto…
dove sei? ‘’
‘’ Amazzonia… credo. Boh, non capisco
ancora molto bene la lingua degli indigeni.’’
‘’ Amazzonia? Sei sempre stato lì?
‘’
‘’ Beh, perché me ne sarai dovuto
andare? ‘’
‘’ Non hai mai voluto cercare un Portale e tornare
su Meridian? ‘’
‘’ No – rispose il Cacciatore, mentre una
scimmietta iniziò a spulciarlo – La Terra
è fantastica, non lavoro e non devo mangiare certe
schifezze. Sto bene dove sto. ‘’
‘’ Pensavo che tutti i portali portassero ad
Heatherfield – commentò Matt – Tu come
ci sei finito in Amazzonia? ‘’
‘’ Oh boh… so solo di aver corso a tutta
birra e di essermi ritrovato qui. E’ un bel posto, penso che
potrei costruirmi una casetta. Niente di troppo impegnativo…
due piani dovrebbero bastare. ‘’
‘’ Accidenti… qui abbiamo bisogno di te.
‘’
‘’ Puoi ripetere? Non credo di aver sentito
bene… ‘’
Matt avrebbe tanto voluto prenderlo per la gola e soffocarlo
lentamente. Sospirò e
ripeté:’’ Qui a Meridian abbiamo bisogno
di te. Contento? ‘’
‘’ Forse… dimmi di cosa hai bisogno e
poi deciderò se aiutarti o meno. ‘’
‘’ Brut… ‘’
Il mutaforma si interruppe. Stava per sbagliare tutto. Doveva
stuzzicare la vanità del fratello, solo in quel modo sarebbe
riuscito a convincerlo a collaborare.
Sorrise e disse:’’ Ora che ci penso…
meglio lasciar stare. Chiederò a Miranda.
‘’
‘’ Miranda?! Ma è pazza!
‘’
‘’ E’ indelicato, Allen. Diciamo che
è diversamente sana. ‘’
‘’ Mattie… quella ha provato a mangiarmi
la testa durante i preliminari! ‘’
‘’ Ci prova un po’ con tutti. Comunque
è una brava spia, perfetta per questo
lavoro.’’
‘’ Il migliore sono io! ‘’
‘’ Sicuro? ‘’
‘’ Certo! Ho mai deluso il principe?
‘’
‘’ Vuoi veramente saperlo? ‘’
‘’ Ok ok… c’è
ancora la faccenda del mostro d’acqua in sospeso…
però sono bravo! Andiamo, sono tuo fratello maggiore! Lo
sai! ‘’
‘’ Mhm … - Matt finse di star decidendo
sul da farsi, godendosi nel mentre l’espressione preoccupata
del fratello – Forse hai ragione. ‘’
‘’ Io ho sempre ragione! ‘’
‘’ Ma è una missione pericolosa.
‘’
‘’ Mattie, lavoro per Oliver. Quando mai non mi ha
dato una missione pericolosa? ‘’
‘’ Potresti non tornare indietro tutto intero.
‘’
‘’ Le cicatrici piacciono alle ragazze.
‘’
‘’ Se lo dici tu…
però… ‘’
Allen sbottò: ‘’ Che altro
c’è? ‘’
‘’ Potresti non essere obiettivo.
‘’
‘’ Perché? ‘’
‘’ Sai… potresti perdere tempo per
vendicarti o cose simili. Sarebbe dannoso per la tua
professionalità. ‘’
‘’ Sono hippy fratello. Non odio nessuno. E se
uccido, lo faccio solo per lavoro. Mica per motivi personali.
‘’
‘’ A proposito di uccidere… la missione
consiste proprio in questo: uccidere uno degli essere più
pericoloso dell’universo. ‘’
‘’ Vuoi uccidere Oliver? Perché non mi
hai detto prima che stavi organizzando un colpo di
Stato?’’
Matt sbatté una mano sul viso.
‘’ Non Oliver, fratello. Parlavo del guardiano del
Cuore di Kandrakar! ‘’
‘’ Oooh… vedi che non sei chiaro? Potevi
dire direttamente che volevi far fuori uno dei guardiani! Mi hai
confuso. Comunque una missione così facile io la porterei a
termine in un giorno. ‘’
‘’ Quindi accetti? ‘’
‘’ Ovviamente! Mica vuoi far fare una cosa del
genere a Miranda? ‘’
‘’ Certo che no… ‘’
‘’ Ecco, l’hai capito che quella
è inaffidabile. E pazza. Come minimo ti uccide il guardiano
dell’aria. Quello con il potere più inutile,
fattelo dire. ‘’
L’altro scrollò le spalle. Non valeva la pena
perdere tempo su chi fosse debole e chi no. Doveva preoccuparsi di
certe questioni organizzative.
‘’ Quanto
tempo ti ci vorrà per tornare ad Heatherfield?
‘’
‘’ Controllo quanta benzina magica è
rimasta e poi ti dico… ah, il tizio che devo uccidere che
faccia ha? ‘’
‘’ Ti mando via palla di vetro la foto insieme ai
luoghi più probabili dove puoi trovarlo.
‘’
‘’ Nah, userò direttamente il GPS capta
magia. ‘’
Matt inarcò un sopracciglio e chiese:’’
E da quanto tempo ce l’hai ‘sto
GPS?’’
‘’ Boh, ho dei ricordi confusi. Ero
ubriaco… sai come sono le feste di addio al
celibato… credo di averla vinto dopo una gara di bevute. Ma
non sono proprio sicuro. ‘’
‘’ Lascia stare, dovevo saperlo: fai una domanda
stupida ed avrai una risposta stupida. ‘’
‘’ Ehi! ‘’
‘’ Allen, quanta benzina hai? ‘’
‘’ Abbastanza. ‘’
‘’ Abbastanza per arrivare ad Heatherfield
entro domani? ‘’
‘’ Mhm… nii. ‘’
‘’ Nii che significa? ‘’
‘’ Ne ho abbastanza per arrivare ad
Heatherfiled… ma non entro domani. Mi ci vorrà un
po’ di più. ‘’
‘’ Problemi di benzina? ‘’
‘’ No, è che la moto ha bisogno di
qualche revisione. E se dovrò usare il GPS cerca
magia… capisci che è vecchiotta… non
riuscirà a sopportare tanta magia. ‘’
‘’ Ho capito, ho capito… guarda, per me
basta che tu riesca a portare a termine la missione entro questa
settimana. ‘’
‘’ Perché?’’
‘’ Perché Oliver vuole aprire alti
Portali questo venerdì, non abbiamo bisogno
dell’intromissione dei guardiani. Senza il loro capo saranno
perduti. ‘’
‘’ Capito! Per il colpo di Stato…
proprio sicuro di non voler… ‘’
‘’ No! – l’interruppe stizzito
Matt – Non mi interessa diventare principe…
cioè mi piacerebbe pure un po’… ma non
ho il livello di magia necessario per poter governare.
‘’
‘’ Neppure Oliver, eppure nessuno lo stacca dal
trono. ‘’
‘’ Nemmeno noi, Allen. Inoltre…
‘’
‘’ MATT CARO! – la voce di Oliver
risuonò nella sala del trono – FINALMENTE ! CHE
NOTIZIE MI PORTI? E HAI PORTATO LO ZUCCHERO? ‘’
‘’ Ora devo andare. Allen…
‘’
‘’ Non ti preoccupare, sei in buone mani. Sono il
Cacciatore, ricordi? Tu pensa solo a passarmi la foto della mia preda,
al resto penserò io. ‘’
Due giorni dopo
Heatherfield
Biblioteca Comunale
Essere il prescelto
per la salvezza dell’universo non ti esimeva dallo studio e
dalle faccende della vita di tutti i giorni, con grande disappunto di
Feliciano. Tra viaggi dimensionali e disastri vari, si era dimenticato
di avere un esame da preparare di Storia dell’Arte II e che a
suddetto esame mancavano esattamente due settimane.
‘’
Ve… che noia! E’ troppa roba, non ce la
farò mai! ‘’
Non c'erano molte
persone quel giorno e l'ambiente sembrava perfetto per farsi un
riposino... un ambiente molto più raccolto rispetto a quello
della biblioteca dello Sheffield.
Scosse la testa.
Accidenti, ci stava cascando di nuovo! Quell'esame era
importante e non poteva rimandarlo… di nuovo. Doveva
mettersi con l’anima in pace ed iniziare a studiare.
‘’
Forza e coraggio… mi mancano solo mille pagine e per oggi ho
finito. ‘’
Provò a
riportare la sua attenzione sul libro, ma già a
metà paragrafo gli occhi gli si stavano chiudendo.
‘’
Prassitele visse ad Atene in un'epoca caratterizzata
da una vera e propria crisi, sia del modello della polis sia
per quanto riguarda l'identità della popolazione ateniese.
Questa cominciò a percepire il mondo in una dimensione
più isolata rispetto al periodo
classico di Pericle, quando la vittoria contro
i Persiani, nel 480 a.C a Salamina, aveva
determinato un sentimento di superiorità capace di
coinvolgere gran parte della civiltà greca. Il mutamento
causato dalle guerre peloponnesiache diede origine ad una
nuova interpretazione della realtà. E’ stato
importante perchè... perchè..." Feliciano non
riuscì ad andare oltre che la testa gli cadde sul tavolo ed
iniziò subito a russare.
Era stato accolto nel
dolce abbraccio di Morfeo… da cui però si stacco
subito quando sentì una voce dire Feliciano, tutto bene?
All'istante
il ragazzo si rizzò a sedere colpendo col mento la persona
sopra di lui… che altri non era se non Ludwig!
" Verdamt! "
"Oh mio Dio,
Lud, mi dispiace tanto… ‘’
‘’
Non preoccuparti – lo rassicurò il biondo
– Ho avuto botte più forti grazie a Gilbert.
‘’
‘’
Vuoi un fazzoletto? Ve… stai perdendo sangue?
‘’
‘’
No no... sto bene! ‘’
‘’
Sicuro? ‘’
‘’
Sì, non preoccuparti. ‘’
Feliciano non gli
credette e gli prese il viso tra le mani per esaminarlo con
attenzione.
‘’
Sembra tutto ok – disse dopo un po’ il moro
– Ma perché stai arrossendo? ‘’
‘’
N-non sto arrossendo! ‘’
‘’
Ve… ti serve uno specchio. Sei adorabile.
‘’
‘’
Adorabile? Io? ‘’
‘’
Nessuno te l’ha mai detto? ‘’
‘’ Nein, sono troppo…
intimidatorio. ‘’
‘’
Chi te l’ha detto doveva avere dei gravi problemi di vista!
– commentò sicuro Feliciano – A
proposito, perché sei qui? ‘’
‘’
Ho accompagnato mio fratello a riconsegnare dei libri. Spero che non
gli facciano una multa… di nuovo. ‘’
‘’
Potrebbe venire a studiare qui, così non rischierebbe di
dimenticare dei libri a casa. ‘’
‘’
Non è una buona idea – spiegò Ludwig
– Mio fratello non sa stare in silenzio per troppo tempo.
Già dopo cinque minuti inizia a parlare da solo.
‘’
"Effettivamente mi
sembra una cosa molto da Gilbert… A proposito, è
da un po' che non ci vediamo. Come stai? Ti fa ancora male la testa?
Sei andato in ospedale a farti controllare? ‘’
‘’
In realtà… ‘’
‘’
Ehi fratellino – l’interruppe Gilbert, esordendo
rumorosamente e ignorando il cartello Si pregano i gentili utenti di
parlare a bassa voce - Vedo che hai
compagnia! ‘’
‘’
Fratello, siamo in una biblioteca. Abbassa la
voce.’’
"Bah, questo genere di
regole non si applicano di certo a qualcuno di magnifico come il
sottoscritto! ‘’
‘’
Ci cacceranno. ‘’
‘’
Esagerato! ‘’
‘’
Gilbert… ‘’
‘’
Ohi, non c’è bisogno di essere tanto pesante. Non
ci cacceranno. ‘’
‘’
Lo dicesti pure quando mamma e papà ci portarono al
Metropolitan Museum di New York. E ricordi come finì?
‘’
‘’
A mia discolpa, il custode esagerò. ‘’
‘’
Staccasti il femore di un dinosauro! ‘’
‘’
Ehi, mi sfidasti tu! ‘’
‘’
No, io ti dissi Gilbert, non prendere il
femore di quel T-rex. E tu mi rispondesti Non ci posso credere che tu mi
abbia sfidato a prendere quel femore! ‘’
‘’
Non ricordiamo la stessa cosa, io e te. ‘’
Ludwig stava per
ribattere ma dai,
dov’è la novità? ma un’esplosione gli
fece cadere addosso uno scaffale.
‘’
Ma che cazz… ‘’
‘’
Ehilà – salutò il ragazzo in
motocicletta che era appena entrato sfondando la parete –
Questa è Heatherfield? Il mio GPS si è rotto.
‘’
Il viaggio era stato
tranquillo, la moto non aveva avuto problemi e non aveva dovuto
sprecare magia con il GPS. Purtroppo aveva avuto un piccolo incidente
in autostrada…
Flashback
Poche ore prima
Doveva
trovare il guardiano del Cuore e ucciderlo, così da rendere
inoffensivi tutti gli altri. Niente di più facile per Allen.
Era un professionista, una vera macchina da guerra, un …
‘’ Oh guarda che carino! Un cucciolo!
‘’ tubò il Cacciatore, frenando e
bloccando il traffico dell’ora di punta solo per andare ad
accarezzare un cucciolo di labrador fermo sul ciglio della strada in
attesa del momento opportuno per attraversare e riunirsi con la sua
famiglia.
"Ma chi è il cane più carino della
città? Ma chi è? Sei tu, ecco chi è!"
cinguettò il castano, facendo accapponare la pelle ai
passanti. Vedere quello che pareva lo stereotipo del teppista che
coccolava un cane comportandosi da scemo era una cosa da far venire gli
incubi…
"Ehi, idiota, fai ripartire quel catorcio!" urlò un
camionista e tanto bastò per attirare l'attenzione di Allen.
"Cosa hai chiamato catorcio? E a chi
hai dato dell'idiota?" domandò minaccioso tirando fuori la
sua mazza da baseball.
Il camionista non si fece intimidire e
continuò:’’ Tu se l’idiota e
la tua moto è il catorcio. Cazzo, non sembra vedere un buon
meccanico dagli anni ’50.’’
‘’ Non ho bisogno di un meccanico, posso
tranquillamente risolvere da me i problemi della mia moto.
‘’
‘’ E si vede che fai un lavoro di merda.
‘’
‘’ Lavoro di merda? Ti faccio vedere io
brutto… ‘’
L'uomo scese e Allen si trovò di fronte un energumeno 120
chili, spalle larghe e alto due metri.
"Problemi, testa di cazzo? "
Allen gonfiò il petto, per nulla intimorito. Dopo aver
assaggiato la cucina di Oliver, non gli faceva paura più
niente.
"Tra un po' i problemi ce li avrai tu. Anche perché ti
stanno rubando il camion" L'uomo si voltò preoccupato e
Allen lo colpì… rompendo la mazza.
Il camionista lo prese per il collo e
ringhiò:’’ Volevi farmi fuori, testa di
cazzo? Beh, ora lascia che ti dica una cosa o due su come comportarsi
con chi è più grande di te…
‘’
Allen
rabbrividì. Aveva passato la peggior mezz’ora
della sua vita. Non contento di averlo riempito di botte, il camionista
si era accanito pure con la sua povera moto. Gli aveva distrutto il GPS
cerca magia e il serbatoio. Poi se n’era andato, lasciandolo
mezzo in morto in mezzo alla strada.
Un giorno Allen gliel'avrebbe fatta pagare, poco ma sicuro... Ma prima
si doveva concentrare sulla sua missione e trovare il guardiano del
Cuore di Kandrakar.
" Ti pare normale in biblioteca in moto e distruggere tutto? Neanche a
me piace questo posto, ma tu esageri amico!"
Allen aggrottò le sopracciglia e si alzò gli
occhiali da sole, per guardare meglio Gilbert.
"Hai un'aria familiare, ci conosciamo?" domandò il
Cacciatore.
‘’ Non cambiare argomento! Hai appena sepolto vivo
mio fratello! ‘’
‘’ E’ vivo? ‘’
‘’ Sì. ‘’
‘’ Allora non lamentarti, sembri una donnetta
isterica. ‘’
L’albino ebbe un tic nervoso all’occhio e
ripetè:’’ Donnetta isterica? Io? Ho
cinque metri che dimostrano il contrario, idiota! ‘’
‘’ Cinque metri o cinque centimetri?
‘’
‘’ Questo è troppo! Ora ti…
Gilbert non ebbe il tempo di fare niente: una
folata di vento colpì in pieno Allen, facendolo finire a
gambe all’aria.
Subito il castano si rialzò, sorridendo
contento. Sapeva riconoscere la magia quando la praticavano e quella
folata di vento era senz'altro magica. E finalmente si era ricordato
perché l'albino gli sembrasse tanto familiare: era il
guardiano del Cuore! Che fortuna sfacciata!
‘’ Ora ricordo! Tu sei quello che devo
uccid… Ehi, perché il tuo amico mi sta guardando
come de mi volesse morto?"
‘’ Hai fatto del male a
Doitsu…‘’
‘’ E’ stato un incidente!
‘’
‘’ Sei qui per uccidere Gilbert. Chi mi dice che
non vuoi fare lo stesso con Doitsu? ‘’
‘’ Non so neppure chi cazzo sia questo Doitsu!
‘’
Per poco Allen non venne colpito da un tavolo. A quel punto il
Cacciatore si diede una manata sulla fronte.
‘’ Cavolo! Perché
tutti quelli pucciosi sono yandere?‘’
'' Non lo so - disse Gilbert - Ma qui le cose si stanno
facendo interessanti. ''
'' Sei il suo capo, fermalo! ''
'' Nemmeno per sogno! Tu l'hai scatenato e tu te ne occupi. ''
'' Non puoi farmi questo!''
'' Disse quello che mi voleva ammazzare. ''
'' Era un sacrificio minore per uno scopo più grande. ''
'' Cazzate. ''
'' No sul serio. Mio fratello...’’
Venne quasi colpito da uno scaffale. Non sapeva chi diavolo fosse
Doitsu, ma il ragazzino doveva tenerci veramente tanto se era disposto
ad ucciderlo per vendicarlo.
Ucciderlo era una parola grossa, ok… ma le premesse non
erano a suo favore, quello lì l’odiava a morte.
‘’ Ehi, possiamo… ‘’
Altro scaffale.
"No, sul serio, è importante, io..."
Tavolo.
"Amico, sto cercando di essere diplomatico e..."
Sedia.
"Oh andiamo! Voglio solo...! "
Bibliotecario (impassibile, che sospirò rassegnato per i
ragazzini che gli stavano devastando la biblioteca).
" Ma sei completamente fuori!?!?!"
" Hai fatto del male a Doitsu!"
" Ok ho capito, mi dispiace. Ti basta? ‘’
‘’ No! ‘’
Stava per arrivare la bufera. E non era un modo di dire: attorno a
Feliciano si stava raccogliendo un mini tornado che cresceva
lentamente. Vedendolo, Gilbert capì che era arrivato il
momento di fare qualcosa.
‘’ Sai una cosa bello? ‘’
‘’ Sì…?’’
‘’ Ho deciso di avere pietà…
non di te, ma di questo posto. Cavolo, Feli lo ridurrà in
polvere se non lo fermo prima. ‘’
‘’ Quindi gli toglierai i poteri?
‘’
‘’ Cosa? Certo che no! Ti faccio fuori io!
‘’
‘’ EHHH? NOOOO!’’
Ma che mostri erano? Le altre Guardiane non avrebbero mai fatto del
male ad una mosca!
A quel punto Allen capì che c'era una sola cosa da fare:
montò di nuovo sulla sua moto e diede gas.
" Ci si vede, belli! Tenterò di uccidervi la prossima volta.
"
" Ve… Torna qui!"
strillò Feliciano mettendosi a seguirlo. Correre
però era per la plebe: lui volò. Ed era
più veloce della moto di Allen.
‘’ Merda… quello è peggio
della bambina satanica di The Ring! ‘
Un ciclone si formò attorno ad Allen e il Cacciatore
finì per roteare più volte su sé
stesso e a fare su e giù come una trottola.
Aveva detto al fratello che il guardiano dell’aria era il
più debole? Cazzo se aveva torto!
All’improvviso il ciclone scomparve e lui finì
spiaccicato sull’asfalto.
‘’ Auch… questa decisamente non
è la mia giornata fortunata. ‘’
‘’ No – disse un ragazzo asiatico in
accappatoio bianco – Non lo è, Allen il
Cacciatore. ‘’
‘’ E tu chi sei? Un altro di questi svalvolati? E
chi ti ha chiamato? ‘’
‘’ Ecco… ‘’
‘’ L’ho portato qui io! –
esclamò Gilbert
– Non so volare e non sono veloce come Feli,
perciò ho pensato bene di teletrasportarmi da Kiku e farlo
venire per aiutarmi.’’
‘’ Peccato che fossi sotto la doccia…
‘’
‘’ Ehi, era una questione di vita e di morte!
‘’
‘’ Lo psicopatico dov’è?
‘’
‘’ Dietro di te. ‘’
Allen si voltò e vide che Feliciano era steso a terra,
addormentato profondamente. Questo spiegava perché il
ciclone si era interrotto improvvisamente.
‘’ Che gli avete fatto? ‘’
‘’ Niente – rispose Kiku – Non
era trasformato e tutta la magia che ha utilizzato lo ha stancato. Non
è abituato ad usare i suoi poteri per fare del male a
qualcuno. ‘’
‘’ Non lo è? Sicuro? Per poco non mi
faceva secco! ‘’
‘’ Lo meritavi. Hai quasi ucciso mio fratello.
‘’
‘’ Non era lui il mio obiettivo!
‘’
‘’ Ah giusto, sei qui per uccidere me. Allora, vuoi
riprovarci? ‘’
Allena ci pensò un po’ sopra, considerò
la potenza dei guardiani e quanto la loro magia facesse paura anche
quando non avevano il supporto del Cuore.
La sua risposta fu un secco:’’ Cavolo, no!
‘’
‘’ Bene – disse Kiku – Dato che
hai solo tentato di uccidere un guardiano, forse la Congrega
sarà clemente con te. ‘’
‘’ Meno mal… EH? Vuoi portarmi a
Kandrakar? ‘’
Se non fosse mezzo morto, con le costole rotte e le gambe fuori uso,
risalirebbe in moto e scapperebbe in Messico. Purtroppo era totalmente
alla mercé di quei tutori
dell’ordine cosmico.
‘’ Non vedo perché non dovrei
– gli fece notare l’asiatico - Sei un criminale.
‘’
‘’ Non esageriamo, sono solo un tirapiedi
– si giustificò Allen - Prendetevela
con il mio capo. ‘’
‘’ Hai commesso dei crimini per lui. Oh e sei anche
sulla lista nera dell’Oracolo da anni. Sono sicuro che gli
farà piacere vederti. ‘’
Finire dietro le sbarre… sigh… che fine
ingloriosa per il grande Cacciatore!
Campagna
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milioni di scrittori.
(Chiunque
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Nel prossimo
capitolo di The Guardians…
A mali estremi, estremi rimedi. Il Corno di Hypnos non lo utilizzava
dalla festa di addio al celibato dell’ex capo delle guardie.
Era estremamente ubriaco e pensava che fosse una trombetta
normale…
Scosse la testa per scacciare il ricordo di quella notte.
Ciò che era successo a Lysha rimaneva a Lysha. Parola di
consigliere del principe!
“Ci
stiamo iniziando a conoscere. Dammi tempo,querido.”
Romano lo
fissò, interdetto. Poi disse:“Stai flirtando con
me?”
Antonio
sbatté gli occhi. Era così evidente? Accidenti,
era parecchio
arrugginito.
“Ehm…forse?”
“Smettila, sei
inquietante.”
“Scusa!”
“Antonio…”
“Sì?”
“Per quella
cosa…sai, per partecipare al talent
show…”
“Suonerai?!”
“Forse…”
“Ehi!
Quella borsa è mia! La tua è quella!”
Niente, era troppo
lontano. Ma Toris non si scoraggiò, prese la borsa ed
iniziò
ad inseguirlo.
Quel tipo si era fregato
il suo sassofono! Gli serviva per il (disastroso)
talent show!
“Fermati!
Quella borsa è mia!”
Prossimo
capitolo
Il corno di Hypnos
– Benvenuti sul set di The Walking Dead
E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di questo cap.
Minimo due recensioni per continuare questa storia.Volete far
felici due autori, da?
|
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Capitolo 16 *** Il corno di Hypnos – Benvenuti sul set di The Walking Dead ***
The Guardians
Se loro sono gli eroi,
noi
siamo spacciati
Capitolo
15
Il corno
di Hypnos
– Benvenuti sul set di The
Walking Dead
Meridian
Palazzo reale
“Ehi fratellino, mi pagheresti la
cauzione?”
Matt inarcò un sopracciglio. Aveva aspettato per
tutto il giorno una
chiamata da Allen e, quando finalmente lo scemo lo contattava, era per
chiedergli di pagargli la cauzione? Come se a Kandrakar accettassero
soldi!
“No.”
“Andiamo! Ho fatto quello che mi avevi
chiesto!”
“E hai fallito.”
“Per una serie di circostanze assai
sfavorevoli.”
“Hai sottovalutato i Guardiani!”
“Mi ha fregato un tizio di Basiliade…il
ché, ora che
ci penso, è peggio.”
“Almeno
te ne rendi conto” sbuffò il
mutaforma, superando il laboratorio di Oliver.
Era preoccupato: il principe era chiuso lì da due giorni,
Dio solo sapeva cosa
stava facendo. Ricerca di fonti magiche? Esperimenti per abbattere la
Muraglia?
Preparazioni di nuove ricette per i cupcakes?
L’ultima ipotesi lo fece rabbrividire. Affrettò il
passo, non voleva essere di
nuovo la cavia del principe.
“Dai Mattie, non puoi lasciare il tuo fratellone
qua. Non sanno neppure
cucinare il polpettone vegetariano!”
“Non è un problema mio. La prossima
volta… ah no, non ci sarà una prossima
volta. Sei fuori gioco. Game over. Sei finito. Kaput. Auf Wiedersehen,
idiota.”
“Mi sento profondamente ferito. Andiamo, non ti
chiedo mica la Corona di
Luce.”
“La risposta è no: non ti
pagherò la cauzione.”
“Sei un bastardo!”
“E tu un idiota, ma questo lo sapevamo da
anni.”
“Sono tuo fratello maggiore! Sei senza
cuore!”
“Mi hai rotto le palle da quando avevamo un giorno
di vita – ribatté Matt –
Io la chiamo una fottuta liberazione. Ora ti devo lasciare. Ho altro da
fare.”
“Non ci provare, piccolo…”
Matt interruppe la conversazione ed entrò
nell’armeria. Aveva perso già
abbastanza tempo dietro le idiozie di Allen. Fosse stato almeno utile.
Ma no!
Si doveva far catturare, il genio. Una cosa gli aveva chiesto di fare:
distruggere i Guardiani.
Si trattava solo degli esseri magici più potenti
dell’Universo, mica era tanto
difficile!
Quegli impiastri, per quanto impreparati, stavano chiudendo un sacco di
Portali. Dovevano essere fermati. E lui sapeva come. Anche se la
soluzione non
gli piaceva.
Purtroppo, a mali estremi, estremi rimedi. Il Corno di Hypnos non lo
utilizzava
dalla festa di addio al celibato dell’ex capo delle guardie.
Era estremamente
ubriaco e pensava che fosse una trombetta normale…
Scosse la testa per scacciare il ricordo di quella notte.
Ciò che era successo
a Lysha rimaneva a Lysha. Parola di consigliere del principe!
“Eccoti qui, vecchio amico… pronto a tornare in
azione?”
Heatherfield
Cortile dello Sheffield Institute
“Lovi…”
“La risposta è no!”
“Ma se non ho aperto bocca! Non sai nemmeno cosa voglio
chiederti!”
“Mi vuoi chiedere di suonare per quello stupido concerto che
ha organizzato il
rettore. “
“Sai già che ci sarà un concerto?
Come?”
“Chissà, magari è quel mega palco che
Gilbert e mio fratello stanno allestendo
alle tue spalle ad avermi insospettito. “
Antonio si
voltò ed effettivamente dovette ammettere che il palco era leggermente difficile da non notare:
occupava
almeno metà del cortile, le gigantesche casse stereo ai lati
risaltavano come
due colonne d'ingresso di un tempio antico, lo sfondo era di un viola
accesso
unito a varie tonalità di giallo.
Sia ben chiaro:
Feliciano due colori del genere non li avrebbe mai e poi mai accostati,
ma il rettore gli aveva dato quelle canne di pittura e quelle doveva
usarle. Inoltre
si facevano notare anche un Gilbert che se ne andava in giro chiedendo
aiuto
per spostare degli scatoloni e un Feliciano che cercando di aiutarlo
faceva più
danni che altro.
“Ehm…sono
un po’ appariscenti.”
“Tu dici,
bastardo? Se volevate tenere la cosa segreta potevate pure mettere
un’insegna a neon gigante con su scritto CONCERTO
EVENTO.”
“Non
sarà un concerto – lo corresse Antonio –
Sarà un talent show.”
“Cristo
santo, dopo il talent show dell’anno scorso pensavo che il
rettore
avesse capito che qua nessuno sa fare un cazzo.”
“Che vuoi
farci, la speranza è l’ultima a morire.”
“Io non ne
capisco l’utilità.”
“Non deve
averne: deve divertire!”
“Beh, sicuro
io non mi diverto.”
“Lovi dai,
prova a partecipare con me e Gilbert! Abbiamo bisogno di un
chitarrista!”
“Io non
suono la chitarra.”
Tecnicamente era vero,
lui suonava il
basso, non la chitarra. Ma questo il bastardo non doveva saperlo.
L’ultima cosa
che Romano voleva era mettersi in ridicolo di fronte ad un vasto
pubblico,
filmato e deriso da tutta l’università.
Era convintissimo che
il talent show fosse una trappola, un modo contorto per
far umiliare gli studenti e far fare quattro risate ad Ivan Braginski.
Visto il
tipo l’ipotesi non era neanche troppo campata in aria...
"Eddai, Lovi, te lo
chiedo per favore! Ti prometto che ti divertirai,
vedrai che andrà benissimo!" lo supplicò
l’altro, congiungendo le mani a
mo’ di preghiera.
Lovino si
limitò a fare una smorfia piuttosto eloquente: "Bastardo, te
lo
ripeto: scordatelo."
"Ti prego ti prego ti
prego ti prego! Farò qualunque cosa pur di farti
entrare nel gruppo, se vuoi posso anche pagarti una cena completa al
Silver
Dragon! E stavolta prometto anche di pagarla!"
La proposta era
allettante. Ma non voleva cedere. Aveva un amor proprio da
difendere. Stava per dirlo, quando una voce squillante alle sue spalle
esclamò:”Perdenti, davvero credete di avere una
possibilità? Tipo, io e Toris
vi stracceremo.”
Romano
roteò gli occhi. Perfetto, ci voleva solo Feliks Łukasiewicz
a
migliorargli la giornata.
“Paris
Hilton dei poveri, levati. Non sono affari tuoi.”
“Sono il
vincitore, ovvio che siano affari miei. Devo tappare i sogni di gloria
di voi poveri plebei, la sconfitta sarà meno dura.”
C’erano
troppi testimoni, non poteva picchiarlo. L’italiano si
limitò a dire:“E
cosa farai? Sfilerai?”
Il biondo
gonfiò le guance. Sembrava un bambino indispettito.
“Per tua
informazione, sono un eccellente musicista –
dichiarò Feliks – Kurt
Cobain ha imparato da me.”
“Ma se non
eri nemmeno nato quando Kurt Cobain suonava!”
"Dettagli, mio caro,
dettagli. Ad ogni modo, voi poveretti fareste meglio
a non pensare neppure di salire su quel palco. Lo dico per voi: la
vostra
sconfitta sarebbe talmente epica e frustrante che vi andreste a
nascondere per
la vergogna per i prossimi dieci anni" e portandosi una mano al volto
si
esibì in una finta risata da cattiva (e sì, il
genere è quello corretto) dei
fumetti.
A Lovino venne un tic
all'occhio destro, le mani presero a prudergli in maniera
violenta. Doveva trattenersi, calmarsi e…
La maglietta di Feliks
prese fuoco ed il ragazzo iniziò ad urlare come una
gallina correndo per il campus urlando Aiuto!
Sono troppo favoloso per finire al rogo!
“Cazzo.
Non volevo dargli fuoco.”
“Non si
è fatto male – lo rincuorò Antonio
– Ed è anche piuttosto divertente
vederlo sbracciarsi come un forsennato.”
“Non eri
quello gentile?”
“Ho un lato
oscuro. “
“Stento a
crederlo.”
“Ci stiamo
iniziando a conoscere. Dammi tempo,querido.”
Romano lo
fissò, interdetto. Poi disse:“Stai flirtando con
me?”
Antonio
sbatté gli occhi. Era così evidente? Accidenti,
era parecchio
arrugginito.
“Ehm…forse?”
“Smettila,
sei inquietante.”
“Scusa!”
“Antonio…”
“Sì?”
“Per quella
cosa…sai, per partecipare al talent
show…”
“Suonerai?!”
“Forse…”
Antonio non lo
lasciò neppure finire che gli prese le mani e
disse:“Hai deciso
di partecipare! E’ grandioso! Cosa ti ha fatto cambiare
idea?”
“Non ho
cambiato idea – ci tenne a sottolineare il ragazzo
– Ma Feliks mi ha
irritato ed io…”
Antonio non lo fece
finire: squittì contento, lo abbracciò ed
andò da Gilbert
per dargli la buona notizia. La loro band aveva finalmente il
chitarrista!
Romano era a
metà tra il che
cazzo e cosa cazzo ho fatto? Lui suonava il
basso, non la chitarra!
“Ve…fratellone,
potresti aiutarmi con…”
“Non ora!
– ringhiò verso Feliciano – Sono nella
merda!”
“Cosa
è successo?”
“Antonio mi
ha fatto entrare nella sua boy band come chitarrista.”
“Ma tu non
suonavi il basso?”
“Appunto!
Ora capisci?!”
“A dirla
tutta, no – ammise il minore – Basso e chitarra non
sono la stessa
cosa?”
“Non
proprio. Come te lo spiego…”
Era dura riuscire ad
esprimere bene il concetto senza causare troppa
confusione, inoltre lo metteva un po' a disagio sentire lo sguardo
carico di
aspettativa di suo fratello addosso. Solitamente era Feliciano quello
che più
spesso parlava e spiegava le cose che gli piacevano, quando chiedevano
a lui di
farlo, il novanta per cento delle volte la risposta era un ben poco
educato
"arrangiati" o "perché cazzo lo chiedi a me? Vai ad
infastidire
qualcun altro, sciò."
“Come dirlo
semplicemente…
-
borbottò tra sé e sé -
Il basso assieme alla batteria
forma il cuore della canzone, la sezione ritmica, normalmente ha 4
corde, ma
spesso ci sono a 5 e 6 corde, di diametro ben più grande
rispetto a quelle della
chitarra, ha la tastiera più lunga ed i capotasti di
ampiezza maggiore rispetto
alla chitarra.
Le note delle corde a
vuoto sono le stesse della chitarra.
La frequenza dei
suoni, come si evince dal nome e' ben più bassa rispetto
alla
chitarra.
Come la chitarra lo si
può suonare sia con le mani, usando le prime 3 dita, che
con il plettro.
Nel funky spesso si
usa suonarlo con stile "sleppato" che consiste
nel colpire velocemente le corde piu' basse con colpi di pollice e le
più alte
tirate verso l'esterno con il resto delle mano, un classico esempio di
basso
sleppato lo trovi nei Red Hot Chili Peppers. Più
raramente rispetto alla
chitarra si eseguono arpeggi e assoli di basso. Ora capisci il mio
problema?”
“Ve…no.”
"In sintesi:
per quanto si
assomiglino non sono la stessa cosa, ergo io una chitarra non la so
suonare e
farò una figura di merda di fronte a tutti."
"Ma potresti farti
insegnare da qualcuno come suonarla, no?"
"Oh sì
– commentò ironico il maggiore - peccato che io
non conosca nessuno
che sappia suonare una cazzo di chitarra. Tu invece sì?"
“Sì!
Francis la sa suonare!”
“Quel
pervertito biondo? Io solo con lui non ci sto!”
“Ma ci
sarò io! E poi è nostro amico!”
“No,
è un minchione sfigato che è diventato una
superchicca come noi, non è un
amico.”
Il discorso era valido
solo per lui. Romano non sopportava il francese. Non che
avesse fatto qualcosa per meritarselo, era una cosa a pelle. Era
difficile da
spiegare.
“Ma Antonio
ti piace!”
“E’
accettabile. Rispetto a quei due coglioni dei suoi amici, è
abbastanza
simpatico.”
“Non vuoi
deluderlo, ve?”
“No!”
“Allora
chiedi aiuto Francis, almeno fatti insegnare le basi
– gli suggerì Feliciano – Sai
giù
suonare il basso, devi solo adattarti. Hai orecchio, la mamma
l’ha sempre
detto. “
Romano
boccheggiò. Quel piccolo bastardo aveva ragione. Tuttavia,
cercò di
pensare ad una qualunque scusa per non chiedere l’aiuto del
francese
pervertito, ma non ne trovava. In realtà aveva qualche idea,
ma nessuna era
convincente o sufficiente a fermare suo fratello. Alla fine si arrese e
chiese
con una smorfia: "E va bene, mi farò insegnare dal bastardo
con la barba
da capra le basi, ma solo quelle e tu farai bene a rispettare il nostro
accordo
e ad esserci anche tu. sono stato chiaro?"
Feliciano
annuì, lo prese per il braccio e
dichiarò:”Vedrai, non te ne
pentirai! Sarai meglio di Jimi Hendrix!”
“Non
dovresti aiutare lo scemo albino ad allestire il palco?”
“Ve…non
preoccuparti, Gilbert se la caverà benissimo senza di me.
Altrimenti,
chiamerà Elizabeta e Kiku.”
In realtà,
Romano dubitava che due alieni senza alcuna conoscenza pratica della
vita terrestre potessero sapere come istallare aggeggi elettronici o
allestire
un palco. Ma ehi, non erano problemi suoi quelli.
“E andiamo.
Tanto abbiamo ancora nove ore prima del talent show.”
“Ve…questo
sì che è lo spirito giusto!”
Intanto, dall’altra parte
della
città…
Feliks lo
ucciderà. Non sarà niente di troppo violento, ma
chi vedrà il suo cadavere
esamine avrà pietà di lui ed innalzerà
un altarino in sua memoria.
Già si
immaginava l’epitaffio che Eduard gli avrebbe
dedicato:” Qui
è finita la breve vita di Toris
Lorinaitis. Bravo figlio, studente così così,
aveva un pessimo senso
dell’umorismo e non sapeva scegliersi gli amici.”
Non stava dicendo che
il suo migliore amico barra possibile cotta fosse una
cattiva persona, Feliks sapeva essere dolcissimo con le persone che gli
piacevano.
Solo
era…come dire…teatrale, nel manifestare il suo
disappunto. Odiava i ritardatari.
E odiava chi non seguiva perfettamente le sue istruzioni.
Quel giorno,
Toris era entrambi. Non per
colpa sua, però. Del resto, come poteva immaginare che
nell'unico giorno in cui
effettivamente gli serviva l'auto di suo padre, questa era dal
meccanico? E che
quello stesso giorno c’era lo sciopero degli autobus?
"Certo, tutto questo
non sarebbe un problema se qualcuno non avesse
rimandato fino all'ultimo le prove per il numero..." mormorò
indispettito,
mentre ripensava alle assurde scuse di Feliks dei giorni scorsi.
Devo preparare i costumi,
diceva.
Dobbiamo essere
coordinati, altrimenti
che figura faremo.
I costumi
erano l’ultimo dei suoi problemi. Non avevano un pezzo da
suonare. O meglio, il pezzo c’era: It’s a
Wonderful Life era
la loro canzone preferita. Ma non l’aveva mai provato.
Non dubitava del talento di Feliks, ma non conosceva nessun dilettante,
per
quanto bravo e talentuoso, in grado di suonare senza aver provato
almeno per
qualche giorno.
Erano fregati. Non
vinceranno. E Feliks se la prederà con lui. Come sempre. Era
un copione che si ripeteva sempre, lo conosceva a memoria.
Il lituano si
rabbuiò. Forse poteva ancora scappare in Messico. Non era
un’idea
tanto brutta.
Perso
com’era nei suoi pensieri, non si accorse di un uomo che
correva nella
sua direzione che sbam, gli andò direttamente addosso.
“E che
cazzo! Perché stavi qua come un fesso?”
“Non
è colpa mia! – biascicò Toris, finito a
terra gambe all’aria – Sei tu
che…ehi, non sei il bibliotecario dello Sheffield?”
Matt si
morse il labbro. Cazzo,
la
sua copertura stava per saltare. Certo che era proprio sfigato:
tra tutte le
persone in cui poteva imbattersi, doveva proprio andare a sbattere
contro uno
degli studenti dell’università?
“Non so di
ché parli – mentì, puntando sui suoi
poteri di mutaforma e
sull’aurea di invisibilità del suo alter ego
– Non sono di qui.”
L’altro non
parve convinto. Lo fissò a lungo, incerto.
Matt
sbottò:”Embé? Muovi il culo e dammi
quella borsa!”
“E’
la mia!”
“No,
è la mia. Non vedi? La tua è atterrata un
po’ più in là”
dichiarò Matt,
facendo cenno verso una borsa nera distante qualche metro.
“Non
è possibile. Quella sarà…”
L’alieno non
lo fece finire che gli strappò la borsa e se ne
andò,
ricominciando la sua corsa.
“Ehi! Quella
borsa è mia! La tua è quella!”
Niente, era troppo
lontano. Ma Toris non si scoraggiò, prese la borsa ed
iniziò
ad inseguirlo.
Quel tipo si era
fregato il suo sassofono! Gli serviva per il (disastroso)
talent show!
“Fermati!
Quella borsa è mia!”
Non era bravo nella
corsa, aveva un fisico gracile e si stancava facilmente.
Questo tuttavia non gli impedì di seguire come un segugio lo
sconosciuto (anche
se giurava che fosse il bibliotecario, anche se non si comportava con
il suo
solito fare gentile), evitando signore coi cani e bambini.
"Aspetta, hai il mio
sassofono!" urlò il lituano, sorpassando una
vecchietta che si mise a urlargli con un linguaggio che avrebbe fatto
impallidire Romano Vargas.
Matt si
voltò e vedendo che il ragazzino lo stava ancora seguendo
imprecò.
Doveva trovare il modo
di intralciarlo per perdete le sue tracce. Ad un certo
punto vide ciò che faceva al caso suo e sorrise diabolico.
A Toris mancava il
fiato, ma non si voleva arrendere. Gli mancava così poco. Li
separavano pochi metri. Doveva correre, doveva…
“Dov’è
finito?!” sbottò, svoltando l’angolo e
non vedendolo più. Non poteva
essere già corso via, non era più veloce di lui.
Allora dov’era finito?
Come faceva?
L’aveva perso. E non sapeva neppure chi fosse o come
rintracciarlo!
Gli venne
un’idea: poteva vedere se c’era qualche documento
nella borsa. Un
documento, un telefono, la patante. Non importava, bastava che gli
fosse utile
per rintracciare quel maleducato.
Aprì la
borsa ed estrasse un…era un corno vichingo quello?
Era strano, sembrava
antico. Non era dritto come i suoi omologhi sui libri, ma
affusolato con un angolo quasi retto, l'imboccatura d'argento e la fine
orlata
d'oro. Era perfettamente liscio e levigato, di un curioso colore blu
con delle
striature d'oro.
“E’
uno strumento musicale? Forse… vediamo che suono
fa.”
Toris vi
soffiò dentro, tentando di suonarlo. Il corno emise un
sibilò acuto, sgraziato.
No, non era decisamente adatto per un talent show. Meglio arrendersi.
Lo rimise in borsa quando sbatté (di nuovo) contro un
energumeno alto due
metri, pieno di tatuaggi e con la faccia di chi avrebbe pestato a
sangue anche
sua madre.
Toris balbettò:”I-io n-on volevo! N-on m-i
uc-cc-ida!”
L’uomo però non si mosse. Sembrava un sonnambulo.
Toris era troppo basso, non
riusciva a vedere se aveva gli occhi chiusi o meno.
Poi l’energumeno disse:”Se hai bisogno di qualcosa,
chiedi pure. Sono a tuo
servizio.”
“Eh?”
“Farò qualsiasi cosa mi chiederai.”
“Io…”
“Svaligerò una banca per te.”
“Non sarà necessario! Hai…hai una
moto?”
“Sì, signore.”
“Potresti darmi un passaggio?”
“Sì, qualsiasi cosa per lei.”
A parte la stranezza di tutta la situazione, Toris non era certo il
tipo da
rifiutare un aiuto insperato della sorte. Anche perché
sapeva che
all’università avrebbe dovuto spiegare a Feliks
che il numero avrebbero dovuto
cambiarlo. Che Dio l’aiuti.
“B-bene. Mi faresti salire?”
“Subito, signore.”
Almeno era cordiale. Inquietante, ma gentile. Ripose il corno nella
borsa, e
seguì il suo provvisorio autista, chiedendosi dove fosse
finito il misterioso
ragazzo.
Non aveva notato che un tombino era stato scoperchiato.
La geniale via di fuga di Matt erano state, strano a dirsi, le fogne.
Per uno
che non conosceva l’accesso alla Città Infinita
dei ribelli si orientava bene
sottoterra.
“Sento puzza
di topo morto – borbottò,
tenendosi stretta al petto la borsa– Oliver non mi paga
abbastanza per
sopportare tutto questo schifo.”
Con un gesto schizzinoso il biondo si portò il colletto
della maglietta
di fronte al viso per proteggersi dal tanfo, mentre tra sé e
sé continuava a
imprecare contro Oliver e contro il ragazzo con cui si era scontrato.
Oh, ma le cose
sarebbero cambiate presto: non avrebbe avuto più nulla a che
fare con quello stupido pianeta e con i suoi stupidi abitanti.
Con un sogghigno sul
volto la mano aprì la zip della borsa per poi entrare e
toccare lo strumento, in tutti i sensi, della loro vittoria contro quei
guastafeste dei guardiani.
Peccato che, invece di
sentire la familiare sensazione dell'avorio contro la
pelle percepì qualcosa di più... metallico.
Sobbalzò.
Il ragazzino che aveva
detto? Qualcosa come non
è tua?
Oh merda, no!
Aprì la
borsa e quasi ebbe un attacco di cuore nel vedere che no, non aveva il
corno di Hypnos ma un fottuto…che cazzo era?
Lo estrasse e lo
esaminò.
Non ne sapeva niente
di strumenti umani.
Cosa
diavolo erano tutti quei tasti? E perché aveva quella strana
forma ad U quasi?
Tipico degli umani: avevano un gusto sadico nel rendersi la vita ancora
più
complicata di quello che già era.
Alla fine non ce la
fece più e un ruggito gutturale uscì dalla bocca,
accompagnato da vari epiteti.
In superficie proprio
in quel momento passarono lì due suore, che a
sentire quelle parole
sbiancarono di brutto per poi prendere a farsi il segno della croce e
tornare
in fretta col prete e l'acqua santa, così da poter eseguire
un esorcismo.
“CHE CAZZO,
MA CHI CE L’HA CON ME? PORCA PUTTANA, NON SONO NEANCHE STATO
FREGATO DAI GUARDIANI, MA DA UN COMUNISSIMO UMANO! IO, IO CHE SONO IL
SIGNORE
DEGLI INGANNI, CHE RIESCO A DIRE CHE
BUONO! AD
OLIVER SENZA VOMITARE E CONITNUANDO A SORRIDERE! IO, BUGGERATO DA
UN UMANO?! ARGHHHH!!”
Buttò a
terra quell’oggetto infernale ed iniziò a
calpestarlo, nella speranza
di ridurlo in briciole e non vederlo più.
Peccato che fosse
più resistente di quanto pensasse, visto che
scivolò e finì
faccia a terra nella poltiglia.
Tiratosi su
incominciò a prendere un paio di respiri profondi.
Doveva riflettere: il
corno ce l'aveva il ragazzo, che sicuramente non aveva
neanche idea di cosa avesse in mano.
Lo aveva
già visto al campus, era uno studente, e quello strano
strumento gli fece
intuire che forse voleva partecipare alla gara di quel pomeriggio.
Sorrise: doveva solo
ritrovare il corno e riprenderselo senza che il tipo se ne
accorgesse, con l'aura di invisibilità di cui era circondato
quando era
bibliotecario non l'avrebbe neanche visto arrivare.
E poi non aveva
fretta: quanti danni poteva fare un semplice ragazzino
dopotutto?
Un’ora
dopo…
Feliks
inarcò un sopracciglio. Oh no, conosceva
quell’espressione. L’aveva
vista si e no tre volte nella sua vita.
Era una vera
rarità vederla ma quando Feliks faceva quella faccia, era nei guai fino al collo.
Eduard lo sapeva e gli
diede una pacca sulla spalla.
“Sei
spacciato, amico.”
“Ehi!”
“Mi
dispiace, ma è la verità. Guarda che faccia sta
facendo!”
“N-non
è colpa mia…”
“Ti sei
presentato in ritardo, con questo…coso…invece del
tuo sassofono Come
pensi di suonare It’s
a Wonderful Life?
Chiamando a raccolta i vichinghi?”
"Non fare il
sarcastico, non aiuti! E poi che potevo fare? C'è stato uno
scambio, e il tipo che mi ha preso il sassofono si è
letteralmente dileguato
senza darmi la possibilità di poterlo riprendere!”
"Ciò non
cambia che hai perso il sassofono.”
“È
stato un incidente, va bene? Non è col…”
“Al diavolo
il sassofono – l’interruppe Feliks, facendoli
ammutolire – Non mi
interessa! Un musicista di talento può suonare qualsiasi
strumento, anche uno
un po’ datato. Quello che non capisco è
perché Mr Muscolo sia ancora qui!”
“Chi?”
“Lui!”
disse il biondo, indicando imperiosamente il motociclista che aveva
accompagnato Toris al campus, seduto davanti il palco e senza far cenno
di
volersene andare.
Forse non gli doveva
dire di mettersi seduto e non far niente per un po’.
L’aveva
preso alla lettera.
“Mi ha
accompagnato, è stato gentile!”
"Tipo, ti sei fidato
di lui?! Ma tua madre non ti ha mai detto che non si
accettano passaggi da sconosciuti? E soprattutto da sconosciuti che
hanno
chiaramente una fedina penale più lunga della lista di
torture di Braginski?!”
“Effettivamente
non ha tutti i torti “ intervenne Eduard.
Toris
sospirò: "Lo so, ma ha
insistito tanto, e poi da come me l'ha chiesto... non so, non mi
sembrava un
tipo pericoloso.”
“Hai visto i
tatuaggi?”
“Non giudico
una persona dai suoi tatuaggi, Feliks!”
“No, non hai
capito: dai suoi tatuaggi puoi capire a quale gang
appartiene!”
“Mi sembra
ancora un po’ discriminatorio.”
Il biondo si
sbattè la mano sulla fronte.
“Non
c’è verso di fartelo capire…”
“Cosa? Che
sei solo gelosss….ahhhh!”
Eduard aveva parlato
troppo. Ed Eduard doveva essere punito con lo strabiliante
calcio rotante di Feliks, imparato durante un pomeriggio a guardare la
maratona
di Karate Kid.
Non sembrava, ma quel
biondino così vezzoso e femminile sapeva menare le mani
come un professionista.
Gilbert stesso evitava
di irritarlo, memore della lezione che gli aveva dato
una volta quando lo aveva chiamato capelli
di fata.
Toris
poté fare deglutì, pregando che l'altro non
volesse ripetere la cosa
per non scompigliarsi i capelli o chissà che altro. Per sua
fortuna, Feliks non
aveva intenzione di fare alcunché: si sistemò e
poi gli disse:“Hai tipo qualche
domanda?”
“Chi? Io?
Certo che no!”
“Perfetto,
vogliamo vedere cosa sa fare questo piccoletto?”
“Non credo
che sia una buona idea…quando ho provato ad usarlo, ha
emesso un
suono stridulo.”
“Questo
perché non hai soffiato abbastanza.”
“Eh?”
“Dammelo, ti
faccio vedere.”
Toris non
ribattè e fece come gli era stato detto: diede il corno a
Feliks, che
lo soppesò, ammirandone la fattura.
“Tipo,
questo è avorio.”
“Quindi?”
“Deve valere
un sacco!”
“Ripeto:
quindi? Non è nostro.”
“Ora lo
è!”
“No,
dovremmo restituirlo al suo legittimo proprietario.”
“Lo stesso
che ti ha trattato male e che ti ha mandato al diavolo
perché lo
avevi urtato?”
“Non
è andata proprio così!”
“Era
sottointeso! Sei tu che non capisci!”
“Non
è vero!”
“Qualcuno
potrebbe avere una cotta per te per tipo anni e tu non te ne
accorgeresti!”
“Eh?”
“Come
volevasi dimostrare.”
“Penso di
essermi perso – ammise Toris – Non dovevi solo
suonare il corno? Come
siamo finiti a parlare di me che non capisco la gente?”
“Hai
ragione! Vediamo cosa sa fare questo piccoletto!”
Avvicinò il
corno alla bocca e soffiò. Non emise alcun suono.
Toris rise
sommessamente e l’altro se ne accorse.
“Che hai da
ridere?”
“Io…ti
si sono gonfiate le guance. Sei…carino.”
“Mhm…ti
sei salvato solo perché hai detto che sono carino. Cosa che,
tipo, so
già.”
“Non si
è sentito niente.”
“Devo solo
riprovarci – commentò il polacco – Sono
un vero talento, io!”
“Non lo
metto in dubbio. Ma anche i grandi hanno bisogno di una mano. Come
Mozart.”
“Mozart era
un autodidatta. Come me! Posso capire come suonare questo cose in
meno di tre minuti!”
“Feliks…”
Il ragazzo lo
ignorò e riprovò. Niente. Ancora nessun suono. Eh
no, adesso era
una cosa personale.
Non era stato ancora
inventato uno strumento che Feliks Łukasiewicz non sapesse
suonare!
Dietro le quinte,
Gilbert si stava godendo la scena.
“Quasi quasi
faccio un video e lo posto su you tube. Avrò un sacco di
visualizzazioni!”
“Visualizzazioni
di cosa?” gli domandò Antonio, facendo attenzione
a dove
riponeva gli strumenti che lui e gli altri avrebbero suonato per il
talent
show.
“Di Feliks.
Guarda che faccia sta facendo! Dio, ho bisogno del telefono.”
“Non dovevi
regolare l’impianto stereo?”
“Lavoro
quasi finito.”
“Non si
direbbe, visto che Feliks non riesce ad emettere un solo
rumore.”
“Quello non
è colpa mia! E poi è un corno! Chi diavolo suono
un corno? Non si
può usare l’amplificatore con un dannato
co…o cazzo, l’amplificatore!”
“È
rotto?”
“No, non
l’ho messo! Cazzo, dammi le cuffie.”
“Dove
sono?”
“Vicino al
microfono.”
“A che ti
servono?” gli chiese il moro, porgendogliele.
“Quell’aggeggio
fa un rumore assordante mentre tento di regolarlo –
spiegò Gilbert,
mettendosi le cuffie – È un modello vecchio,
normale che sia così. Perciò, per
non rovinarmi l’udito, mi sono portato queste cuffie
isolanti. Non sono mie, ma
di Lud. Gli servono per studiare.”
“Spero che
non le dovesse usare oggi.”
“Che
cosa?!”
“Ho
detto…”
Proprio in quel
momento, Feliks riuscì a suonare il corno. Antonio tacque,
sotto lo sguardo sbigottito di Gilbert.
“Amico, stai
bene?”
Nessuna risposta. Poi
si ricordò delle cuffie e stava per togliersele, quando
notò che il Cuore di Kandrakar si era illuminato.
“Che
diavolo…senti coso, non è il momento. Stasera non
posso chiudere nessun
portale e…ehi! Che modi!” esclamò
indispettito, dopo essere stato spinto
malamente da parte da Antonio.
Che gli era preso?
Lo seguì
con lo sguardo: stava andando verso Feliks e quando lo
raggiunse…iniziò
a ballare con lui, Toris ed altri Bad
Romance di
Lady Gaga.
“Cazzo…sono
bravi!”
La scenografia
cambiò in qualcosa di simile a Paparazzi o Like a Virgin.
Poi un altro cambio, questa volta Thriller.
Wow, erano
degli zombie convincenti.
“Oh beh, chi
li capisce è bravo.”
Così
tornò ad occuparsi dell’amplificatore, ignorando
che, nel frattempo, sul
palco era arrivato Matt…
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voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
“Era
la balia della Luce di Meridian – spiegò Kiku
– Aiutò la regina a
scappare col figlio sulla Terra. Da allora, si nasconde qui.”
“Eri una balia? Tu?” domandò scettico
Gilbert.
“Ero molto bravo nel mio lavoro.”
“Ora si spiega perché ‘sto cazzo di
principe Oliver è un pazzo psicopatico”
commentò Romano.
‘’ Arthur? Sei tu? ‘’
‘’ No, sono la regina Elisabetta.
‘’
‘’ Non sapevo che la regina avesse delle
sopracciglia così brutte – scherzò
Francis, poi si fece improvvisamente serio – Stai bene? Ti
senti strano? Hai
mal di testa? Sei… ‘’
‘’ Ho qualche decimo di febbre e il raffreddore,
come vuoi che mi senta? ‘’
‘’ Quindi non sei uscito? ‘’
‘’ Solo per dire a Collins di cercare un altro a
cui appioppare le sue
ricerche. ‘’
‘’ Hai sentito qualcosa di strano, una tromba
o… ‘’
‘’ Sì, il peggior jazzista che abbia mai
sentito e… ehi, chiudi la bocca
altrimenti ci entreranno le mosche. ‘’
Prossimo
capitolo
Go Romano, che il rock sia con te!
E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di questo cap.
Minimo
due recensioni per continuare questa storia. Volete far felici
due autori,
da?
ps. Scusate per il ritardo
|
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Capitolo 17 *** Go Romano, che il rock sia con te! ***
The Guardians
Se loro sono gli eroi,
noi
siamo spacciati
Capitolo
16
Go Romano,
che il rock sia con te!
Heatherfield
Cortile dello Sheffield Institute
Matt si asciugò il sudore con una manica. Aveva dovuto
cambiare forma più
volte, da umanoide a rettile, da rettile a uccello, da uccello ad
umanoide, per
arrivare allo Sheffield e trovare il ragazzino ruba borse prima che si
accorgesse di cosa avesse preso e del suo potere.
Purtroppo, nonostante le migliori intenzioni, era arrivato tardi:
qualcuno
aveva già suonato il corno.
Aveva utilizzato il più potente strumento magico di
Meridian, arma che anche
Kandrakar temeva…per far ballare Alejandro
di Lady Gaga.
Strabuzzò gli occhi. Il biondino (come si chiamava? Benicio? Ponzio? No, Feliks!)
sembrava a suo agio nel dare ordini. Probabilmente, non si
era accorto che
lo stavano obbedendo per via del corno.
“Ehi tu! – lo richiamò, salendo sul
palco - Dove lo hai preso quello?”
“Questo? Scambio di borse.”
“Scambio di borse? Allora deve essere mio! Stamattina ho
avuto un incidente. Potresti…”
“No.”
“No?”
“Col cavolo che te lo rido – continuò
Feliks – Insomma, è una cosa grandiosa.
Ha ritmo, ha…”
“Non sai neppure che suono fa!”
“Certo che lo so! E c’è chi apprezza!
Tipo, tutti sono qui a fare le coreografie
che voglio!”
“Se non me lo ridai, passerai un brutto quarto
d’ora.”
“Davvero? Tipo, parlare con te non è abbastanza
brutto? E cosa vorresti farmi?
Picchiarmi? Con quelle braccine?”
Matt si dovette trattenere per non saltare alla gola al biondo.
“Inoltre, non sei leggermente ooc per fare queste uscite?
Tipo, non è così che
dovrebbe essere il tuo personaggio sai?”
“Che? Ma di cosa stai parlando?”
“Lascia stare” e detto questo ricominciò
a suonare, non si sa bene come, Tik Tok
usando il corno.
Matt sbatté le palpebre confuso: non sapeva neanche che il
corno fosse in grado
di emettere suoni del genere! Ma soprattutto si chiedeva come fosse
possibile
che non fosse ancora andato in frantumi dopo le scelte musicali di quel
ragazzo...
Per fortuna, essendo lui originario di Meridian, il suono del corno non
aveva
effetto su di lui.
Altrimenti, che incubo dover eseguire tutti gli ordini di
quell’esaltato!
“Fantastico! – esclamò poi il polacco
– Non so come, ma penso ad una melodia e
tipo la ripete alla perfezione. Prima non capivo come suonarlo, poi ho
pensato
alla mia canzone preferita…poi alla seconda canzone
preferita…e così via…e
guarda che risultati! Hanno iniziato tutti a ballare, il ritmo gli
è entrato
nel sangue!”
Matt lo fissò con lo stesso sguardo che di
solito usava col principe:no,
non poteva essere così stupido...
“Ma che dico! Sicuramente si tratta totalmente delle mie doti
di musicista!
Sono tipo perfetto!" e prese a ridere come un cattivo di un cartone
degli
anni '90.
No, quel tipo era davvero così stupido da non capire che
quella situazione non
era normale.
Era stato fortunato, il corno era capitato nelle mani di qualcuno che
non ne
comprendeva il valore.
Peccato che suddetto qualcuno fosse anche un idiota narcisista.
Sospirò.
Doveva passare alle maniere forti.
“Peccato, devo usare la mia vera forma. Farà un
male cane.”
"Mhm, come dici caro?" chiese solo Feliks, prima di voltarsi verso di
lui ed impallidire di botto.
Non c'era più il timido e magrolino bibliotecario biondo con
gli occhiali, ma
un gigantesco essere alto almeno una decina di metri con il corpo a
forma di
serpente verde e giallo. Una cresta rossa gli correva lungo tutta la
lunghezza
della spina dorsale per poi formare una sorta di corazza protettiva
sulle
spalle.
Il volto ricordava ancora quello umano e i corti capelli biondi erano
sempre
gli stessi, ma al posto degli occhiali indossava una sorta di maschera
rossa.
"Tipo... tipo..." iniziò a balbettare.
Matt sorrise: tornare nella sua vera forma era una scocciatura, ma
almeno ne
era valsa la pena. Il ragazzino presto sarebbe scappato via urlando
lasciandogli il corno e...
“Tipo... ma come ti vesti?! Cosa ti sei fatto alla pelle? Hai
mai sentito
parlare, tipo, delle creme di bellezza? E poi il taglio da rude
falegname è
così out! Per non parlare poi dell'accostamento di colori.
Giallo verde e rosso?
Ma sei daltonico per caso?”
“Ok ho capito…sei un osso duro.”
Con la coda, prese Feliks per i piedi e lo alzò a testa in
giù.
“Ehi! Non si reagisce così ad una
critica.”
“Non mi hai lasciato altra scelta, biondino.”
“Sì che l’avevi! Andare a
cambiarti!”
“Ma è proprio un pensiero fisso…senti,
sono qui per il corno. Tu puoi anche
andare a giocare a Giulia Passione: Stilista.”
“È un gioco vecchio!”
“Meglio, saprai già giocarci.”
Matt strisciò verso il corno e lo prese. Lo portò
davanti a Feliks e
disse:”Vedi questo? Si chiama Corno di Hypnos. Non
è una cosa con cui un
bambino dovrebbe avere a che fare.”
“Corno di
Hypnos??? Che nome demodè!
Non potevano
dargli un nome più fashion tipo, non so, strumento
meraviglioso di Feliks?”
“Ma tu pensi mai a qualcosa che non sia te stesso?”
“Sì, proprio in questo momento: hai l'alito che
puzza di topo morto, va a
prenderti una mentina.”
“Le cose sono due: o sei incredibilmente coraggioso oppure
terribilmente
stupido.”
“Chiedilo a Toris. Lui mi conosce bene.”
“È il tuo fidanzato?”
“Diciamo che al momento la definizione è
complicata. Siamo un po’ più di amici
ma…”
“Ho capito: ti ha friedzonato.”
“Ehi! I bibliotecari non dovrebbero conoscere certe
parole!”
“Sul
serio? Sono appena diventato un serpente umanoide di dieci metri e tu
continui
a pensare che sia un semplice bibliotecario?”
“Fintanto che lavori qui sei un bibliotecario, tipo non mi
interessa quali
siano i tuoi altri lavori o interessi al di fuori del campus.”
Matt gli umani non li capirà mai.
“Certo che sei strano…comunque, ora non ho tempo
per te. Devo distruggere
cinque ragazzini, tornare a casa e programmare l’invasione di
qualche pianeta.”
“Ed io vorrei vincere il talent show. Ognuno ha i suoi
progetti, amico.”
“Ti ucciderei, ma non mi sporco le mani…”
“E la coda.”
“…per un essere insignificante come te.”
“Tipo, hai idea di chi sono?”
“La mosca più fastidiosa di sempre?”
“No, il più giovane talento giornalistico dello Sheffield
Institute,
biondo
più biondo sull’annuario, maestro di
D&D, primo…”
Mentre Feliks continuava ad enumerare i suoi titoli che Daenerys
levate, l’alieno
si portò il corno alle labbra. Ora
o mai
più.
Suonò.
Feliks si interruppe, lo sguardo perso nel vuoto. I ballerini smisero
di
ballare e si misero sull’attenti, in attesa di un suo ordine.
Avevano un nuovo
padrone.
“Finalmente un po’ di silenzio –
sbuffò Matt – Vediamo…non siete molti e
non
sembrate neppure forti.
Tu gracilino…te sembri
che stai morendo…nessuno ha chiamato un esorcista per
te?...fammi indovinare,
tu sei bella dentro…ma guarda un
po’…”
Avvicinò il viso ad Antonio e
ghignò:”Finalmente un po’ di fortuna. Ho
il
guardiano della terra alla mia totale mercè. Avrei preferito
il guardiano del
Cuore di Kanrakar ma…”
“Porca puttana!”
Matt alzò lo sguardo: da dietro le quinte, con una chitarra
in mano, era uscito
Gilbert.
“Lupus in fabula…”
Posò Feliks a terra, vicino a Toris, e strisciò
vicino al guardiano.
“Povera, sfortunata anima…dì addio alla
tua…”
SBAAM
Gilbert aveva fantastici poteri. Li sapeva anche usare
discretamente bene.
Ma non li usò: invece, utilizzò la chitarra come
arma impropria e la sbatté in
testa a Matt.
Poi corse via, prendendo Antonio per il colletto e saltando
giù dal palco.
“Dannato…credi di potermi sfuggire? –
sbottò irato il mutaforma – Guardiano
della Terra, fermalo!”
Antonio obbedì: qualcuno si sarebbe potuto immaginare cose
incredibili, come un
terremoto o un muro di roccia che si frapponeva tra l'albino e la sua
fuga, ma
ciò che lo spagnolo fece fu semplicemente evocare una pietra
sul percorso
dell'altro e farlo inciampare, facendolo finire con la faccia per terra.
“Traditore…”
Provò a rialzarsi, ma aveva il piede bloccato da una radice.
Tentò di
liberarsi, mentre il serpentone gigante blaterava Dio solo sa cosa. Non
riusciva a sentirlo, aveva ancora le cuffie.
Meglio per lui, visto che così evitava il monologo del
cattivo. Se solo
riuscisse a liberarsi…
L’alieno si stava portando uno strano oggetto alla bocca e lo
stava per
suonare, ma delle stelle ninja lo colpirono, facendogli cadere lo
strumento e
facendolo sanguinare.
Gilbert si sentì sollevare per le braccia.
“Kiku! È così
bello vederti! Che stai
dicendo? Sì lo so c’è un serpentone
gigante in cortile ed Antonio è un…eh? Che
c’è?”
Kiku gli tolse le cuffie e ripetè:”Quello
è il braccio destro del principe
Oliver! E stava per suonare il Corno di Hypnos.”
“Il corno di ché?”
“Uno strumento leggendario che piega la volontà di
chi lo sente e lo rende suo
schiavo.”
“Carino…”
“Ti sei salvato dal soggiogamento grazie
alle cuffie.”
“E me le dovevi togliere?!”
“Non mi sentivi!”
“Ridammele!”
“Prima…”
“Argh…piccolo insulto basiliadiano…tu e
il guardiano del Cuore diventerete
degli zombie asserviti al mio totale controllo –
ringhiò Matt – Guardiano della
Terra, prendili. Voi altri, bloccateli. Io riprendo il corno.”
Antonio stava per attaccare, ma un muro di fuoco si frappose tra lui,
Kiku e
Gilbert.
Il tedesco si voltò e all’ingresso
dell’istituto vide Romano, la mano ancora tesa
e l’espressione più incazzosa del solito.
“Cazzo sta succedendo?”
“Te lo spieghiamo dopo!” replicò Gilbert.
“Intanto entra! – esclamò Kiku - Ti
seguiamo!”
“Non li attacchiamo o…”
“Sono esseri umani innocenti. Non potete usare i vostri
poteri contro di loro.”
“Però gli zombie possono inseguirci e consegnarci
al serpentone.”
“Sì.”
“Che schifo essere i buoni – sbuffò
l’albino e correndo aggiunse - A
proposito…perché sei qui allo Sheffield?”
“Sono venuto a parlare con una persona.”
“Chi?”
“Il vostro rettore.”
“Eh? – Gilbert pensò di aver sentito
male - Perché?”
“Ordine dell’Oracolo. Voleva delle
informazioni…”
“Da un pazzo psicopatico?”
“Non è pazzo…non più del
principe Oliver, in realtà. È una persona
complicata.”
“Non vorrei interrompere voi signorine dai vostri
pettegolezzi – commentò
sarcastico Romano quando lo raggiunsero -
Ma abbiamo Antonio e metà
campus contro.
Che cazzo dobbiamo fare?”
“Conosco un posto dove possiamo nasconderci”
rivelò Kiku.
“Ah sì? Dove?”
“Nell’ufficio del rettore!”
Dopo quella risposta…beh…improvvisamente, venir
linciati non sembrò poi tanto
brutto come destino.
Poco
dopo…
Ufficio del rettore
Tra tutti
i luoghi dell Sheffield Institute, c'era una stanza che gli studenti, e
anche
gli insegnanti, evitavano come la peste: l'ufficio del rettore
Braginski.
La stanza, arredata con uno stile ottocentesco, presentava una larga
scrivania
sempre meticolosamente pulita, al punto da sembrare innaturale, dietro
alla
quale se ne stava la sedia barra poltrona del rettore.
Di fronte alla scrivania erano piazzate due sedie, appositamente
piccole per far
sentire ancora più in soggezione chi vi entrava.
Su di un lato della stanza era presente un piccolo mobiletto nel quale
erano
presenti varie bottiglie di vodka di varie annate, bottiglie che
appartenevano
esclusivamente al rettore e che nessuno aveva mai provato a rubare
(temendo che
contenessero più che altro acido o le lacrime dei dannati
invece che vodka vera
e propria, visto che il russo non era certo una creatura terrena ma
proveniente
dagli inferi).
Vi erano poi lo schedario personale di Ivan con le varie note sui suoi
studenti
e la libreria, che a prima vista sembrava normale. Peccato che una
volta letti
i libri ti trovavi davanti titoli come La
tortura ieri e oggi, Strumenti di
sofferenza del medioevo, Come traumatizzare i giovani adulti,
Vivisezione per
tutti i gusti e
altre letture
altrettanto amene.
Il rettore era seduto dietro la scrivania e stava riempiendo un
bicchiere di
vodka. C’erano tante domande che affollavano la mente dei
ragazzi: tipo Kiku, perché diavolo
dovevi parlare con sto
tizio? oppure Perché
qui dovremmo
essere al sicuro?
Non osarono aprire bocca, ancora scossi dal tentativo di
linciaggio della
folla inferocita.
“Perché ci stanno inseguendo
tutti?” sbottò infine Romano, rompendo il
silenzio.
“Colpa del braccio destro del principe di Meridian: sta
usando uno dei più
potenti strumenti magici del suo mondo per cercare di distruggere voi
Guardiani” rispose tranquillamente Ivan, bevendo un bicchiere
di vodka.
“COSA?!”
esclamarono all’unisono Gilbert e Romano.
“Ho detto…”
“Abbiamo sentito – l’interruppe
l’italiano – Ma
tu…insomma…come sai…”
“Era la
balia della Luce di Meridian – spiegò Kiku
– Aiutò la regina a scappare col
figlio sulla Terra. Da allora, si nasconde qui.”
“Eri una balia? Tu?” domandò scettico
Gilbert.
“Ero molto bravo nel mio lavoro.”
“Ora si spiega perché ‘sto cazzo di
principe Oliver è un pazzo psicopatico”
commentò Romano.
“Purtroppo non è merito mio – fece
rammaricato Ivan – Prima di me, il principe
aveva eliminato già quattro balie e una quinta era scappata
prima che fosse
troppo tardi.”
“Purtroppo?!”
“Eliminato quattro balie?!”
“Brutta storia – continuò il rettore
– Le poverette avevano avuto l’ordine di
assecondare ogni capriccio di Oliver, compreso mangiare il cibo che
preparava.
Purtroppo, il veleno…”
“Veleno?!”
“Non era sempre veleno, a volte erano anche mini bombe che,
una volta a
contatto coi succhi gastrici…”
“Mi sto per sentire male…”fece Romano,
disgustato.
“Quanti anni aveva questo Norman Bates alieno?”
“Dodici.”
“E aveva ancora bisogno di una balia?”
“Tecnicamente no. Praticamente? Se fosse rimasto da solo
cinque minuti, avrebbe
distrutto il castello.”
“Non vi passò mai per la mente, che so, di
gettarlo nelle segrete e di buttare
via la chiave?”
“Due o tre volte, specie quando la regina rimase incinta
– ammise Ivan – Iniziò
a perdere il controllo, le cose esplodevano, i capelli delle serve
diventavano
viola, grigi, verdi, a seconda del suo umore. Ma il peggio doveva
ancora
venire: un giorno, per il castello risuonò una musica
atroce, da far venire i
brividi. Molti scapparono, altri si chiusero spontaneamente nei
sotterranei o
si persero nella Città Infinita. La regina per fortuna non
la sentì, era in
visita a Kandrakar per una missione diplomatica. Altrimenti, sono
sicuro,
avrebbe abortito.”
“Per un po’ di musica? Esagerato!”
esclamò Gilbert.
“Non sottovalutare il potere delle maledizioni del mio popolo
– lo ammonì Ivan
– Il Pulcino Pio è
un’arma dei tempi antichi, usata contro i nemici per
costringerli alla resa. Molti impazzivano prima, altri supplicavano prendete
un dannato trattore e investite quel cazzo di uccello. Non so
dove Oliver
l’abbia imparata.”
“Il Pulcino Pio? Sei serio? Quella cazzata
avrebbe fatto tutti quei
danni?”
“Non sottovalutarlo – fece tetro Gilbert
– Quel pulcino è una bestia di Satana,
neppure il trattore riesce a farlo fuori.”
“Andiamo, è una canzone per bambini!”
“Deve sembrare innocua – commentò Ivan
– Così si diffonde la magia oscura.”
“Esagerati.”
“Come giustifichi l’evidente mancanza di
sanità mentale del principe?”
“Cattiva educazione? Troppo tempo coi videogiochi? Troppa tv?
Merend…”
Una scossa di terremoto l’interruppe, costringendo i presenti
ad appoggiarsi
alla scrivania dell’ufficio per non cadere a terra.
“Cazzo – esclamò Gilbert –
Tonio è forte.”
“Almeno solo un Guardiano è sotto
ipnosi.”
“Non sappiamo che fine hanno fatto mio fratello e il
pervertito francese!”
“I Guardiani dell’aria e dell’acqua? Sono
al sicuro.”
“E tu che ne sai?” domandò scontroso
Romano.
“Se fossero ipnotizzati, sicuramente ci sarebbero trombe
d’aria, uragani e
temporali. Ma dato che non ce ne sono…”
“Ottima osservazione -
concordò Kiku –
Però, non mi rende più tranquillo. Non possiamo
rintracciare Feliciano e
Francis per avvertirli di quanto sta succedendo.”
“In realtà sì, potete. Ludmoore…”
“…della cui esistenza in questa storia ci stavamo
dimenticando.”
“…vi ha insegnato ad usare certi poteri, dico
bene?”
“Ci insegna qualcosa quando non perde tempo a ridipingere i
quadri che abbiamo
accidentalmente distrutto al museo – spiegò Romano
– Doveva aiutarmi con la
telepatia, ma non ha mai tempo. L’unica cosa che
effettivamente ho imparato da
lui è isola la tua mente dal resto
del
mondo.”
“È il tuo giorno fortunato: ti
insegnerò io a contattare telepaticamente altri
Guardiani.”
“Tu?”
“Ho dei discreti poteri telepatici e molta
pazienza.”
“Potrebbe volerci del tempo…”
“…che non abbiamo – convenne Ivan
– Però questo lo considero un incentivo.
Sarai più motivato. Non fallirai.”
“Se però fallisce…ehi non guardarmi
così, Romano…è meglio essere preparati
per
ogni evenienza… dicevo, se fallisce…un piano B lo
abbiamo?”
“Ovviamente.”
“Ok, adesso sono più tranquillo.”
“Vaffanculo, mangiacrauti.”
“Non farti sopraffare dalle emozioni – gli
ricordò Ivan – La tua mente deve
essere libera da distrazioni.”
“La fai facile…”
“Non agitarti. Vuoi da bere?”
“No, grazie. La vodka non la reggo.”
“Peccato: ti saresti rilassato. Comunque, tornando a
noi…chiudi gli occhi, fa
un bel respiro profondo e visualizza nella tua mente
l’immagine della persona
che vuoi contattare.”
“E?”
“E poi aspetta che l’altra persona ti risponda.
Solo così saprai se hai fallito
o meno.”
“Noi invece?” chiese Gilbert.
“State zitti, non abbiamo bisogno di presenze
moleste.”
“Tsk…che simpatico…ehi Kiku –
sussurrò rivolto all’asiatico – Ma
perché
l’Oracolo voleva che tu parlassi con lui?”
“Perché potrebbe sapere dove si trova la Luce
di Meridian – bisbigliò in risposta Kiku
–
Meridian sta morendo, il principe ha prosciugato quasi tutta la magia.
Se il
legittimo erede al trono non torna…”
“State zitti! Deve concentrarsi!”
“Ok! Non scaldart…”
“Zitto!”
L’albino alzò le mani in segno di resa. Non disse
più una parola, consentendo
finalmente a Romano di concentrarsi.
“Fratellino…dovunque tu
sia…NON TI
MUOVERE DA LI’ E COPRITI LE CAZZO DI ORECCHIE CHE
C’E UN TIZIO CON UN CORNO
IPNOTICO CHE GIRA PER IL CAMPUS!”
All'istante Gilbert urlò e si coprì
le orecchie. Vicino a lui Kiku fece
lo stesso mentre assumeva un'espressione infastidita. Ivan si
limitò ad alzare
un sopracciglio.
“Merda, e per fortuna che glielo dovevi insegnare ad usare!
Questo qui mi sta
fondendo il cervello con i suoi messaggi. Ho già la vocina
di West in testa che
mi dice cosa fare, non mi serve anche quella di questo passivo
represso”
ringhiò l'albino.
“Sono un ottimo insegnante – si difese Ivan
– Ho insegnato anche alla regina e
a suo figlio ad usare i loro poteri.”
“Tanto bene che lei è scappata e suo figlio
è impazzito.”
“Se non fossi un guardiano di Kandrakar…”
“Scusate! – intervenne prontamente Kiku
- Non credo che sia il momento di litigare. Non ne abbiamo
il tempo.”
“Potete chiudere le vostre stramaledette bocche? –
urlò l’italiano – Non riesco
a concentrarmi!”
“Hai problemi con la lunga gittata”
commentò il rettore.
“Che sorpresa! Il potere difettoso doveva capitare a
me!”
“Non è difettoso, semplicemente hai problemi ad
usarlo perché sei inesperto. Oppure
ci sono problemi di campo.”
“Problemi... di campo?" ripeté confuso Gilbert me
l’altro continuò con:”Lo
sapevo io che i tecnici del wi-fi non avevano fatto un buon lavoro con
la
ricezione, ho sempre problemi a prendere la rete. Ma mi sentiranno,
eccome se
mi sentiranno...”
“Wo-wo-wo-wo, frena un attimo, alieno sociopatico, mi stai
dicendo che la
telepatia funziona come un cellulare o internet?”
“Certo! cosa ti aspettavi? Che qualunque posto andasse
bene?”
“Come cazzo faccio? – sbottò Romano
– Se ho problemi di campo che dovrei fare?
Andare sul tetto e…ditemi che non devo andare sul
tetto.”
“No, sarebbe troppo pericoloso. Verreste catturati
subito.”
“Grazie per la fiducia.”
“Guardiano del Cuore, non ho mai visto nessuno avere un
rapporto così maldestro
e caotico con la magia: siete un
disastro.”
“Quanti complimenti…”
“Vogliamo tornare alla questione principale? – li
richiamò Romano – Come cazzo
faccio a mandare il messaggio a mio fratello…”
“E a Francis!”
“…sì, e al maniaco?”
“Mhm…forse una piccola scarica
elettrica…”
“COSA?!”
Ivan rimase impassibile e continuò:”Non
sarà pericoloso, basterà per caricare
il sistema nervoso centrale e potenziarti senza il bisogno del
wi-fi.”
“E secondo te una cosa del genere funzionerebbe? Almeno è testata
prima?”
“Certo che sì, per chi mi prendi? Ai vecchi tempi
questo era il metodo che si
aveva per contattare gli altri guardiani usando la telepatia, altro che
cose
come wi-fi o altre diavolerie moderne. Tuttavia la scarica deve essere
di
potenza controllata, senza però essere eccessivamente
debole.”
“Pertanto chi la deve usare deve essere capace di controllare
i suoi poteri”
intervenne Kiku.
“Altrimenti?”
“La cosa risulta inefficace oppure ti frigge il sistema
nervoso.”
“Non è che tu…”
Ivan scosse la testa.
“Non dispongo di quel genere di potere. L’unico che
può farlo è il guardiano
del Cuore.”
“Col cazzo che permetto a questo mangiacrauti di
arrostirmi!”
“Ehi!”
“Hai causato un black out in tutto il tuo quartiere
perché volevi provare a
ricaricare il tuo cellulare senza inserire la presa!”
“Questo come lo sai?”
“Me lo ha detto Antonio!”
“Che domande…ovvio che doveva essere
lui…”
“Il punto è: tu non sai controllarti! O usi troppo
potere o non ne usi affatto!
Se non fosse stato per Kiku quel serpentone ti avrebbe
mangiato!”
“Non credo, di solito i mutaforma sono vegetariani”
si intromise il
rettore.
“Gli avrebbe solo tolto le cuffie e costretto ad ascoltare il
suono del Corno
di Hypnos.”
“Se però riuscisse a controllare meglio i suoi
poteri…”
“Cosa che già di per sé suona ancora
meno credibile di tutta questa cosa che
stiamo vivendo”
“…potrebbe darti la possibilità di
comunicare con gli altri due guardiani
rimanenti senza causa danni collaterali.”
“Io continuo a trovarla una cosa impossibile.”
“Ehi, grazie mille, aiuti davvero molto la mia
autostima” sbuffò indispettito
il tedesco.
“Non che tu ne abbia davvero bisogno, visto che ce l'hai
già a mille"
rispose ringhiando Romano.
“Non litigate. Dovete imparare a collaborare, e questo
è il modo perfetto – intervenne
Kiku - Sono sicuro
che il guardiano del
Cuore riuscirà a controllare i suoi poteri senza causare
danni collaterali.”
“Ne sei sicuro o lo stai sperando?”
“Sì.”
“Quale delle due?”
“Entrambe.”
“Cazzo…”
“Andiamo, non friggerei mai il cervello del fidanzato di uno
dei miei migliori
amici!”
Romano arrossì e farfugliò un io
e
quell’idiota spagnolo non stiamo insieme.
“A questo punto, mi pare la cosa migliore da fare –
convenne Ivan – Guardiano
del Cuore, procedi.”
Romano si fece prima il segno della croce e recitò un veloce
Ave Maria.
“Okay, ora sentirai un leggero pizzicore al
cervello...”
“Non scherzare, cretino” bofonchiò il
castano, mentre Gilbert si asciugò le
mani sudate sui pantaloni e le mise sulle tempie dell’altro.
La verità era che se Romano era terrorizzato, Gilbert lo era
dieci volte di
più. Controllare i suoi poteri? Facile a dirsi! Non aveva
idea di cosa
significava dosarsi o andarci piano, per lui o era lento o era veloce,
o era
luce o era buio.
Le cose a metà gli erano sempre risultate difficili.
Non aveva intenzione di friggergli il cervello: poi chi lo sentiva
Antonio?
Chiuse gli occhi. Ispirò. Rilasciò
l’energia.
Gli occhi di Romano si illuminarono d’argento ed Ivan
disse:”Guardiano, sei
ancora con noi?”
“Cazzo, non urlare!”
“È ancora lui.”
“Per ora…ma se Gilbert si
distrae…”
“Ma sei proprio stronzo tu!”
“Sono realista.”
“Non aiuti.”
“Ci conviene sbrigarci. Il signor Beilschmidt non
è certo noto per essere il campione
della concentrazione, e inoltre abbiamo una torma di zombie che
vogliono catturarvi
e portarvi da Lord Matt da almeno dieci minuti ma di cui sembriamo
essercene
tutti dimenticati. Dobbiamo fare in fretta. Guardiano, contatta tuo
fratello.”
Il ragazzo annuì. Chiuse gli occhi e…
Il cliente da lei selezionato è al
momento non raggiungibile. La preghiamo di riprovare più
tardi.
“E che cazzo! Anche qua il servizio
clienti?”
“Riprova finchè non ti risponde.”
“Mi sento un fottuto telefono…”
Intanto…
Appartamento
Francis e Arthur
Francis aveva bisogno di riposare. Dare lezioni a Romano
Vargas si era
rivelato più difficile del previsto e alla fine entrambi si
erano arresi.
Pazienza per il talent: non parteciperà.
Gli dispiaceva per Antonio, lui ci teneva a duettare con
l’altro. Sarà per
un’altra occasione.
Una in cui non rischia di finire arso vivo per essersi avvicinato
troppo o per
un flirt accennato o…
“Pervertito…”
Si girò. Non c’era nessuno.
L’appartamento era vuoto. Eppure, gli era
sembrato di sentire la voce di…
“Dannato vuoi rispondere? Sei uno
zombie
o cosa?”
“Romano?”
“Sì sono io e no, non
sono invisibile o
altro. È un messaggio telepatico potenziato.”
“Un messaggio telepatico
potenziato…certo… - ormai non si stupiva
più di
tutte le robe pseudo fantasy che gli stavano succedendo –
Perché sei nella mia
testa?”
“Non l’ho scelto io, ma il
tuo amico
voleva che avvisassi anche te e perciò eccomi.”
“Avvisarmi di cosa?”
“Che un serpente gigante da Meridian
è
qui e sta usando un coso chiamato Corno di Hypnos per creare degli
zombie.”
“Zombie?”
“Chi sente il suono del corno
diventa
schiavo del serpentone e…”
“Franny!!! Sei ancora tu?”
“Cazzo non ti intromettere! Già mi sta venendo mal
di testa!”
“È il mio migliore amico, ovvio che voglia sapere
se sta bene! Abbiamo perso
Antonio e…”
“Un momento – fece il francese - Che
significa che avete perso Antonio?”
“È uno degli
zombie.”
“Se senti un terremoto, è lui che ci sta cercando
per consegnarci al suo
padrone.”
“Non avere pensieri sporchi che poi li leggo!”
“Dove siete?”
“Nell’ufficio del rettore.
Lo sapevi che
è un alieno?”
“Eh?”
“Giuro, non ci credevo nemmeno io
e…”
“Smettila di fare il pettegolo! Stronzo, rimani nascosto e
non uscire per
nessuna ragione.”
“Perché?”
“Kiku e l’altro stramboide
alieno hanno
un piano.”
“Sì ma…”
“Se vi teletrasportate da noi, il
serpentone saprà dove siamo. Qualcosa che ha a che fare con
la localizzazione
magica o stronzate varie. Se invece…”
“La telepatia non è magia?”
“A detta del rettore è
più come un potere
individuale che una vera e propria magia. Al contrario, il
teletrasporto è più
facile da localizzare.”
“Non riesco a vedere la differenza.”
“Senti coso, non sono qui per dare
lezioni di magia. Come ho detto a mio fratello, sta fermo, non fare
niente e
tappati le orecchie. Non aprire a nessuno e se vedi uno
zombie…mi dispiace, sei
morto.”
“A tuo fratello hai detto di scappare e trovare un altro
posto sicuro!”
“Allora? Non è che…”
“Suvvia ragazzi, siate più gentili col signor
Bonnefoy. Inoltre, è meglio se
interrompiate il contatto. Il signor Vargas sta iniziando a fumare
dalle
orecchie…”
“Merda…beh maniaco, in bocca al lupo, non farti
ammazzare e bla bla bla…ci
vediamo.”
“Aspetta io…”
“Rana, adesso parli da solo?” domandò
Arthur, uscendo dalla sua stanza. Indossava
un pigiama blu e aveva un plaid addosso. Sembrava un straccio, il naso
gocciolava e gli occhi erano cerchiati di rosso.
‘’ Arthur?
Sei tu? ‘’
‘’ No, sono la regina Elisabetta.
‘’
‘’ Non sapevo che la regina avesse delle
sopracciglia così brutte – scherzò
Francis, poi si fece improvvisamente serio – Stai bene? Ti
senti strano? Hai
mal di testa? Sei… ‘’
‘’ Ho qualche decimo di febbre e il raffreddore,
come vuoi che mi senta? ‘’
‘’ Quindi non sei uscito? ‘’
‘’ Solo per dire a Collins di cercare un altro a
cui appioppare le sue
ricerche. ‘’
‘’ Hai sentito qualcosa di strano, una tromba
o… ‘’
‘’ Sì, il peggior jazzista che abbia mai
sentito e… ehi, chiudi la bocca
altrimenti ci entreranno le mosche. ‘’
“Quando?”
“Dieci minuti fa? Forse venti…”
“Sii più preciso.”
“Non lo so, non mi ricordo. Ha importanza?”
“È abbastanza urgente, sì”
disse, non volendo correre il rischio di avere uno
zombie in casa.
“Era solo Feliks e…ehi, perché mi stai
abbracciando?”
“Io…uhm…sono contento?”
provò a giustificarsi il biondo. In effetti, era
sollevato che Arthur avesse sentito Feliks. Non era uno zombie.
“Se non stai attento, ti mischio.”
“Ho difese immunitarie molto forti.”
“Non sei lo stesso che prese un raffreddore in
piscina?”
“No.”
“Certo…come vuoi. Io me ne torno in
stanza.”
“Ok.”
Una preoccupazione in meno: doveva solo sigillare porta e finestre ed
impedire
che un’orda di zombie li attaccasse. Quanto poteva essere
difficile?
Un’ora dopo
Cortile dello Sheffield
Institute
“Come
diamine fate a non
trovarli? Cercateli meglio!”
Matt era furioso. Non solo si era lasciato sfuggire due guardiani e un
misero
basiliadiano, ma con un piccolo esercito non riusciva neppure a
trovarli!
Sperava di usare a suo favore il classico ah
ma io agli innocenti non faccio del male dei buoni, ma
niente: il loro
spirito di conservazione era più forte, erano abbastanza
furbi da nascondersi e
non fare niente di avventato.
Una vera sorpresa, visti i precedenti.
Il piccolo alieno doveva essere un ottimo stratega.
Poco male: nessuna strategia riuscirà a…
“Ehi, Lucifer! Sembri un po’ ingrassato!”
“Lucifer?”
Sul palco, era apparso il guardiano del Fuoco, con una chitarra
elettrica rosso
fiammante e lo sguardo deciso. Non sembrava contento di essere uscito
allo scoperto.
“Hai usato il teletrasporto per arrivare?”
“Sì.”
“Intelligente. Effetto sorpresa garantito.”
“Felice di sentirtelo dire.”
“È stato anche molto stupido: mi dai la
possibilità di renderti uno zombie
asservito alla mia volontà.”
“O distruggerò il tuo Corno di
vattelapescà senza combattere.”
“E come lo vuoi fare?”
“Con…non ci posso credere che sto per
dirlo…il rock ‘n roll!”
L’altro ridacchiò.
“Certo…il potere del rock
n’roll…come dici tu. Beh…è
stato divertente. Ma lo
scherzo è bello quando dura poco…” Matt
si portò il corno alle labbra.
Romano
deglutì e strinse a sé la chitarra. Gilbert
urlò:”le casse sono
ok!” Era tutto
pronto per il piano…
Mezz’ora
prima…
“Allora? Il piano?”
domandò impaziente
Romano, con la testa che gli martellava per l’uso prolungato
della telepatia.
“Suonare.”
“Mi stai prendendo in giro.”
Ivan scosse la testa.
“Il Corno di Hypnos sarà pure uno strumento
potente, ma ha un punto debole: la
musica. Se chi lo suona è potente, allora anche la musica lo
sarà. Ma se è
debole…”
“Non capisco perché dobbiamo improvvisare un
concerto.”
“Te lo spiegherò in termini molto semplici,
così che il tuo cervello umano
capisca: se la musica del corno si scontra con la musica di un altro
oggetto
magico, se quest’ultima è più forte il
corno si distruggerà e i suoi effetti
svaniranno.”
“Non abbiamo strumenti magici.”
“Ma avete la magia. Ergo, qualsiasi strumento con voi
diventerà magico.”
“È una spiegazione del cavolo! Come in quel film
dove qualsiasi spada in mado a re
Artù diventa Excalibur. Ma ti rendi
conto che è una cazzata?”
“È una teoria basata su…”
“Una teoria?!”
“Se mi lasci spiegare…”
“Dobbiamo rischiare la vita per una cazzo di teoria del
cavolo?! Ma io…se non
avessi mal di testa ti brucerei l’ufficio!”
“E poi dove vi nascondereste?”
“Ha ragione.”
“Grazie per il supporto, Kiku.”
“Se ci fermiamo tutti a discutere
civilmente…”
“Non lo possiamo fare, non con un piano suicida!”
“Iniziamo a discuterne i dettagli prima!”
“I dettagli di come diventare zombie o…”
“Non ascolti mai?”
“Non le cose stupide.”
“Dagli mezz’ora per dire cosa dovete fare
– propose Kiku – Se ti verrà in mente
qualcosa di meglio, lo faremo.”
Romano sbuffò. Poi disse.”Va bene! Sentiamo la
cazzata!”
“Sei ragionevole, alla fine. Bene, stavo
dicendo…dovrai suonare
contemporaneamente a Lord Matt. In questo modo, si creerà un
muro del suono e a
prevalere sarà la musica più potente. “
“Niente è più potente del
rock!” esclamò Gilbert.
“Allora suona tu! Sei bravo con queste cose,
giusto?”
“Ottima idea…ma lui deve stare dietro le
quinte.”
“Perché?”
“Deve potenziare gli amplificatori: aumenteranno le
possibilità di successo. Dati
i suoi poteri sull’elettricità, il guardiano del
Cuore è il più indicato per il
lavoro. Tu invece…”
“Diamine, no! Io la chitarra non la so neppure
suonare!”
“Ma non sapevi suonare il basso?”
“Sta zitto, mangiacrauti!”
“Ehi, alla fine sono la stessa cosa!”
“Non è vero e tu…”
“Bambini – li interruppe Ivan – Basso o
chitarra non conta. Conta il potere che
tu vi eserciterai sopra. Ricorda come suoni il basso e ripeti la stessa
cosa
sulla chitarra. Semplice e pulito.”
“Non è così!”
“Meno di un quarto d’ora fa hai imparato ad usare
la telepatia consapevolmente.
Suonare la chitarra non sarà più
difficile.”
L’italiano si morse il labbro. Su quello non aveva torto.
“Quindi cosa? Suono una chitarra potenziata dalla magia del
mangiacrauti e
spero che vada bene?”
“No: ci sono solide basi magiche e
scientifiche…”
“È un salto nel buio e lo sappiamo
tutti!”
“Ma è anche l’unica
possibilità che abbiamo per distruggere il Corno di Hypnos
senza ricorrere all’uso della forza. A meno che tu non abbia
pensato a qualcosa
di meglio…”
Romano scosse la testa. Era fregato.
“Molto bene. Non ci resta che fornirci della materia
prima…”
Iniziarono a suonare in contemporanea.
La musica del corno si scontrò contro quella della chitarra
di Romano. Come
aveva previsto il rettore. Ma erano
equivalenti. Nessuna delle due riusciva a prevalere
sull’altro.
Il ragazzo continuò a suonare.
Romano pizzicava le corde, unendo la sua magia del fuoco a quella
elettrica di
Gilbert. Non aveva la minima idea di quello che stava facendo. Ma
continuò a
suonare, più veloce, più veloce, sempre
più veloce.
Alla fine il corno si spezzò, riducendosi in
mille pezzi.
“NO!!!”
L’alieno tentò di recuperare i pezzi, ma
l’impresa
fu ostacolata da una dozzina di piedi che ballavano e rendevano
difficile l’individuazione
dei pezzi mancanti.
L’incantesimo era rotto. Gli umani non erano più
sotto il suo controllo. Ora
tutti sembravano rapiti dalla performance musicale di Romano, urlando e
dimenandosi.
Il rock aveva vinto.
Matt decise di andare a nascondersi in biblioteca: la sconfitta era
insopportabile.
Inoltre, doveva riparare il corno e riportarlo in armeria, sperando che
Oliver
non si accorgesse di nulla.
Sul palco, ancora sudato, Romano balbettò:“Abbiamo
vinto?”
“A quanto pare…”
Il piano assurdo del rettore aveva funzionato. Un successo decisamente
inaspettato.
“Chiama gli altri.”
“Mi hai preso per il tuo cellulare?”
“Andiamo, abbiamo appena fatto il culo ad un mega
alieno!”
“Allora? Questo non ci rende amici.”
“Colleghi?”
“A malapena.”
“Il rettore vuole parlare con tutti – gli
ricordò Gilbert – Non lo vuoi far
arrabbiare, vero?”
“Sei uno stronzo.”
“Ehi, qualcuno deve avere un po’ di buon senso
qui!”
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
Ivan rifletté a lungo. Alla fine, disse:
‘’ Certo che so dove si trova la Luce
di Meridian…”
“…grazie al Cielo!”
“…frequenta lo Sheffield come
voi!”
“COSA?!”
“Di nuovo? – chiese invece Kiku – Anche
la regina Elyon frequentò
quest’Istituto.”
“Secondo te perché sono diventato il rettore di
questo buco? Non certo per condividere
le mie abilità pedagogiche con degli umani.”
“Da quando la tortura è
un’abilità pedagogica?”
“Fammi capire bene…tu sai chi è
l’erede al trono, sai che studia qui, lo stai
proteggendo e tenendo al sicuro da Oliver, cospirando con
l’ex regina per farlo
tornare a Meridian…ma non vuoi dirci chi
è?”
Ivan sorrise, imperturbabile, e
disse:”Sì.”
“Ma allora sei stronzo!”
Matthew alzò lo sguardo e fissò Francis negli
occhi.
“Come lo hai capito?”
“Quel che ha detto il rettore mi ha fatto
pensare…perché darti un lavoro qui?
Qual’era il suo scopo? Poi perché nessuno si
accorge di te? Deve esserci un
motivo, un motivo…magico. Ti stai nascondendo, non
è vero?”
“Sei intelligente, ho sottovalutato le tue
capacità deduttive. A questo punto,
non mi resta altro da fare…devo eliminarti.”
“Sì hai ragio…ELIMIANRMI?”
Matthew lo guardò come se fosse stupido.
“Hai scoperto chi sono, ovvio che ti debba eliminare. Se gli
altri guardiani lo
sapessero, mi rispedirebbero a Meridian e chiuderebbero i
Portali.”
“Ma non lo vuoi anche tu? Tornare a Meridian,
governare…”
“Governare? Quel mondo è una pattumiera, sto
aiutando Oliver a distruggere del
tutto la Muraglia così potremo iniziare ad invadere altri
mondi più prosperi e
con più magia.”
“Sei tale e quale a tuo fratello…”
“È una grave offesa: io non sono per niente simile
ad Allen.”
“Chi è Allen? Io parlavo di Oliver!”
“Oliver?”
“Tuo fratello!”
“Lui non è mio fratello.”
“Non è…Mon Dieu,
io credevo che fossi tu
la Luce di Meridian!”
“Davvero? – silenzio imbarazzante, poi –
Mi rimangio quello che ho detto prima,
le tue abilità deduttive fanno pena.”
Prossimo
capitolo
Indovina chi versione aliena: chi è la Luce di Meridian?
E grazie a Classicboy per avermi aiutata con la stesura di questo cap.
Minimo
due recensioni per continuare questa storia. Volete far felici
due autori,
da?
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