Plaisirs d’été - Divertimenti estivi

di elerim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Forme ***
Capitolo 2: *** Cosa non si fa per amore ***
Capitolo 3: *** Il gatto e la volpe ***
Capitolo 4: *** Effetto ghiaccio ***
Capitolo 5: *** Physique du rôle ***
Capitolo 6: *** Fraternité ***



Capitolo 1
*** Forme ***


Forme

 

Pian piano si era accumulata una piccola folla e lui continuava a modellare le sue opere, ostentando compostezza ed indifferenza. Aggiustava una curvatura, accentuava un avvallamento.

“Ti sembra divertente? ” la voce Sango lo fece sobbalzare, ma mantenne il necessario contegno.

“Lo è, ” disse, accennando alla sghignazzante cerchia, che indicava, dava consigli e improvvisava classifiche.

“E ne sei anche orgoglioso!”

Miroku si sollevò in piedi, si pulì grossolanamente le mani imbratatte di sabbia, incrociò le braccia e gonfiò il petto. “Moltissimo.”

Diciotto sederi di sabbia, tutti diversi, a grandezza naturale, in meno di un'ora.

 



 

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Capitolo 2
*** Cosa non si fa per amore ***


Cosa non si fa per amore

(la frase di chi, per necessità o codardia, si rassegna a non commettere un omicidio.)

 

Affondava le dita nella sabbia bagnata, le strofinava fra loro con energia e tornava ad affondarle. Ed imprecava, incurante delle occhiatacce delle mamme vicine, che sospingevano i loro figli più lontano. “Maledetta Kagome! Maledetti tutti!”

 

La dannata femmina si era avvicinata esitante, con le gote rosse e il sorriso timido.

“Beh, che c'è?”

“Inuyasha... mi aiuteresti a mettere la crema solare?”

L'aveva fatto, fra i pontificanti 'sii più delicato' di Miroku, gli 'attento agli artigli!' di Sango, gli 'aspetta, ancora qui!' di una stranamente docile – DANNATA! – Kagome.

Lo sguardo di sdegnato orrore riservatogli dal fratellastro l'aveva insospettito, ma aveva capito troppo tardi.

Che quella cosa si sarebbe appiccicata alle mani, che la sabbia gli si sarebbe cementata sotto gli artigli, che quell'insopportabile odore finta-albicocca l'avrebbe perseguitato per giorni, per mesi.

E che tutti loro – MALEDETTI! – l'avevano premeditato.

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Capitolo 3
*** Il gatto e la volpe ***


Il gatto e la volpe




La causa era il caldo infernale e lui era solo un cucciolo, con la pelliccia per giunta. Se lo ripetè, sgattaiolando verso le borse lasciate sotto gli alberi.
E poi, ne avrebbe presa un'unica fetta.

Stava per affondare i denti nella succulenta polpa quando uno gnaulìo rivelò una Kirara altrettanto accaldata.
Fu per condividere la colpa che balbettò: “Ne vuoi un pezzetto?”
Strillò, d'istinto, quando la bestiolina assunse la sua forma mastodontica e azzannò l'anguria, avanzando solo la buccia.
“Che succede qui?!?” Jaken spuntò dai cespugli.
“E' stata lei!!” strillò Shippo.

Almeno la magra soddisfazione di poter scaricare la responsabilità.





 

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Capitolo 4
*** Effetto ghiaccio ***


Effetto ghiaccio




“Accidenti, oggi si muore ” mormorò Rin sventolandosi il viso con la mano e spostandosi più in ombra. “Vorrei un gelato ma non ho la forza di alzarmi.”
“Feh. Ci pensa il cavalier servente” grugnì Inuyasha, di ritorno dal bagnoasciuga.
Si voltò. Sesshomaru, rintanato a leggere nella macchia arborea alle loro spalle, si stava già dirigendo verso il chiosco.

Il sorriso le si spense all'istante, quando colse un formicolio sospetto sotto gli ombrelloni vicini.
Sussurrando mielosi “Caro, vado a prenderti qualcosa da bere”, una folla sculettante prese a zompettare verso il bar.

“Rin, dove corri!?!” strillò Kagome.
“A marcare il territorio!!”




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Capitolo 5
*** Physique du rôle ***


Mi scuso preventivamente, questa volta sgarro in due sensi: prima di tutto non sono stata in 100 parole, in secondo luogo ho usato un personaggio originale, Maiko, introdotto nella mia storia "Star me kitten", quindi le dinamiche della storiella potrebbero risultare un po' oscure per chi non ne conosce le caratteristiche. Sarà l'unica drabble con personaggio non originale. Non ho potuto rinunciare ad inserirla, la adoro *.*



Phy
sique du rôle

 

Scese dalla decappottabile, aprì la camicia, si tolse gli occhiali e sbuffò.
Aveva già percepito la frustrazione di Inuyasha e l'aura repulsiva di Sesshomaru.

“Cortesemente, mi ricordi perché siamo qui.”

“Le sembrava una buona idea trascorrere una serata con i suoi figli” rispose, sistemando l'ampia falda del cappello sulla chioma platino. “E voleva provare l'auto nuova.”

Ghignò. “Ho visto una ciocca rossa quando ho accelerato. Doveva scegliere un altro colore.”

“È le physique du rôle” ribattè lei con una mano sulla portiera, lo smalto rosso fiammeggiante sul nero della carrozzeria.

“Richiami il ristorante e prenoti solo per due”. Maiko esitò appena un istante, poi eseguì.

 

“Un giorno riuscirò a sorprenderla.”

“Certamente, Grande Generale.”

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Capitolo 6
*** Fraternité ***


Questa storiella è il seguito della precedente. I genitori devono sapere che non si può sfuggire allo sguardo dei figli...




Fraternité  ovvero  La più spontanea delle associazioni a delinquere.

 

Alla fine l'aveva convinto ad andare a vedere. Era oltremodo sospetto che pa' fosse lì e non li avesse contattati.

Davanti al ristorante rimasero folgorati.
"E quella cos'è?" farfugliò. Sesshomaru ringhiò in risposta. Una fuoriserie mai vista, un prototipo probabilmente.

Entrò nel locale a passo di carica. Maiko si irrigidì ma Toga mantenne il sorriso. "Buonasera, figlioli."
"Dovresti vergognarti!" lo apostrofò "Le ragazze ci rimarranno malissimo quando sapranno che ci hai ignorati".
Toga impallidì.
"Non è necessario che lo sappiano" intervenne flemmatico Sesshomaru.
"Giusto..." assentì Toga, sollevato.
Aveva abboccato! Inuyasha ghignò. "Credi di cavartela così, papino?"
Sesshomaru tese il braccio, perentorio: "Le chiavi."


 

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