Hunger Games Crossover Interattivi (OLD leggere nuova versione questa verrà cancellata) di MiakaHongo (/viewuser.php?uid=77471)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regolamento (da LEGGERE) e Prologo ***
Capitolo 2: *** La Mietitura ***
Capitolo 3: *** Interviste ***
Capitolo 4: *** Ancora interviste ***
Capitolo 5: *** l'inizio dei giochi ***
Capitolo 6: *** Le prime morti ***
Capitolo 7: *** Vite salvate e vite spezzate ***
Capitolo 1 *** Regolamento (da LEGGERE) e Prologo ***
c1sss
Salve a
tutti e benvenuti agli Hunger Games Crossover, un gioco interattivo
dove voi
lettori avrete un ruolo fondamentale: sarete voi infatti a sceglierne i
protagonisti, influenzando inoltre molte altre scelte e eventi.
Ma andiamo
con ordine, chiedo in primis a tutti voi di leggere
l'intero regolamento presente in questo capitolo prima di partecipare.
1)
Cosa sono gli
Hunger Games:
i così
detti Hunger
Games sono un gioco di sopravvivenza al quale partecipano 24 persone da
12 diversi
distretti, ergo 2 per ogni distretto.
I
partecipanti vengono chiamati "tributi"
e devono affrontarsi nell’"arena".
L'arena è solitamente costituita da un luogo molto
vasto, con struttura
mutevole tra un’edizione e l’altra degli Hunger
Games, comprendendo paesaggi
montuosi, marittimi, ecc.
I
tributi dovranno lottare per la propria sopravvivenza, avversati non
solo dall'ambiente
ostile, ma anche da ostacoli e le trappole posizionate da appositi
strateghi o,
addirittura, dagli altri tributi, ansiosi di accaparrarsi la vittoria.
Ogni
edizione tollera infatti un singolo vincitore; nel caso gli ultimi due
superstiti appartengano allo stesso distretto questa regola
può essere estesa
ad entrambi i concorrenti.
Tra
le figure che si aggirano dietro alle quinte degli Hunger Games
possiamo
trovare:
Il
presidente, colui che organizza i
giochi e ne dirige lo sviluppo;
Gli
strateghi,ovvero
coloro che
si impegnano a
mantenere il gioco interessante controllando l'arena a distanza e
posizionando
ostacoli e trappole;
Gli
sponsor, infine,
sono i facoltosi spettatori in grado di supportare un
determinato
tributo con doni o ricompense qualora lo reputino degno di vincere.
2)
Regole Hunger
Games Crossover Interattivi: gli Hunger Games
Crossover
Interattivi sono ispirati agli Hunger Games originali, fatta eccezione
per
alcune regole; le principali verranno spiegate di seguito, mentre altre
ancora
vi verranno svelate col dipanarsi della storia.
Il
presidente, o meglio dire
presidentessa, sarò ovviamente io, l'autrice.
Gli
strateghi sono già stati
decisi e
saranno i capi dei vari distretti. Scoprirete più avanti chi
sono esattamente.
Gli
sponsor sarete invece voi lettori.
Vi verrà spiegato più avanti come potrete
interagire con la storia.
Perché
crossover? Crossover
perché i tributi saranno
personaggi provenienti
da saghe o film di animazione differenti che voi lettori sceglierete.
Perché
interattivi? Interattivi
perché vi sarà concesso di
interagire in vario modo con la storia:
-
Innanzitutto potrete scegliere i tributi
- Gli eventi e i capitoli saranno
scritti da me, ma alla fine di ognuno di essi
annoterò alcune decisioni in
sospeso su cui potrete influire(ad esempio se
il tributo deve agire in un modo
o in un'altro); ogni scelta avrà ovviamente
conseguenze diverse e sarà decisa
per maggioranza
- Potrete suggerire agli strateghi
trappole e ostacoli da nascondere nell’area di gioco.
- Per
una
singola volta in tutta la fic potrete agire come
sponsor e salvare il vostro tributo
preferito da una situazione pericolosa, magari mortale. A fine capitolo
vi
scriverò l'elenco dei tributi che in quel dato momento si
trovano a rischio di
morte, per i quali potrete agire da sponsor. ATTENZIONE: potendo fare
una sola
volta da sponsor vi consiglio di scegliere bene, valutate bene se il
vostro
tributo si trovi effettivamente in una situazione mortale,
poiché potreste
sprecare la vostra unica possibilità di decidere il finale
di questi giochi.
Altra precisazione: se abbiamo una situazione di scontro tra due
tributi ed
entrambi ricevono l'aiuto degli sponsor vincerà quello con
il maggior numero di
aiuti (nel caso i tributi raggiungano lo stesso numero di sponsor, la
vittoria
sarà data a colui che ha ricevuto la suddetta
quantità per primo).
3)
Scelta dei
tributi: la scelta dei
tributi spetta a voi
lettori, avrete tempo fino al 27/5/2014 per deciderli,
dopodiché si apriranno
le estrazioni e i tributi verranno scelti definitivamente.
Come scegliere i
tributi? Dovrete
scegliere 12 film di animazione o saghe di libri (leggere le
limitazioni) e per
ognuno di essi saranno disponibili 2 tributi (NOTA: i tributi possono
essere
anche due maschi o due femmine, non necessariamente un maschio e una
femmina
come nel gioco originale).
Dovrete scegliere 12 film/saghe differenti
per evitare persone che sceglono tutti i personaggi di una sola
saga/film
Dovrete
indicare : "Nome film o saga" - "nome tributo 1",
"Nome tributo 2" ecco a voi un esempio di votazione:
1) Saga Harry
Potter- Harry, Piton
2) Frozen- Kristoff,
Anna
3)
Saga Percy Jackson- Annabeth, Clarisse
4)
Divergent- Tris, Tobias
5)
Rapunzel - Flynn, Rapunzel
....
e così via fino ad arrivare a 12)
Una
volta terminate le
votazioni verranno estratti a caso i "distretti" prima ed infine i
tributi;
ovviamente più un personaggio riceverà voti
più sarà possibile che lui o lei
venga estratto.
Limitazioni
alla scelta
dei personaggi: i
personaggi scelti dovranno essere umani o al massimo umanoidi (per
dubbi
chiedere) e devono appartenere a saghe di mia conoscenza (questo
perché voglio
che i personaggi siano coerenti col loro carattere il più
possibile)
Se
sceglierete personaggi non adatti vi chiederò di sceglierne
altri di rimpiazzo.
Ecco
alcune limitazioni per certe saghe o film (se me ne verranno in mente
altre le
aggiungerò al momento)
·
Divergent
(conosco solo il film, quindi potete scegliere solo personaggi presenti
nel
primo film), idem per Shadows Hunter.
·
La
spada della verità (ho visto il telefilm e letto il primo
libro, ma non ho
ancora letto i restanti 11)
·
Il
trono di spade non l'ho né letto né visto quindi
i suoi personaggi non si
possono scegliere, idem per Hotel Transilvania e per Vampire diaries,
Il Ciclo dell'eredità.
. Della saga del Mondo
emerso ho letto solo le Cronache
4)
Altre
informazioni: come autrice mi
riservo la
possibilità di creare relazioni amorose, tradimenti,
alleanze anche non canon o
crossover (infondo non si sa mai cosa può succedere ad un
personaggio in una
situazione di vita o di morte).
Inoltre
ricordo a tutti che questi sono gli Hunger Games, non le olimpiadi
della pace, quindi
aspettatevi sicuramente dei decessi; vi prometto però che
ogni morte sarà il
più possibile onorevole per il personaggio.
Il
rating sarà giallo, quindi niente di troppo violento, quello
che basta per
descrivere al meglio ciò che accade.
Bene,
spero
vi piaccia questa folle idea che mi frullava in testa da un po'! Se
aveste
domande su qualsiasi cosa scrivetemi pure.
Nota: Ho
aperto il gruppo ufficiale su facebook, lo trovate a questo link
https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
Se decidete di
partecipare al gioco vi consiglio di iscrivervi. Sul gruppo verranno
effettuate
in modo più pratico le varie scelte, verranno postate
informazioni su tutti i
tributi, in modo tale da far conoscere i personaggi anche a chi non
mastica
determinate saghe, e sarà ovviamente più facile
per me rispondere alle vostre
domande inerenti ai giochi.
Che
dovete fare adesso? Ora
dovete scegliere i tributi come descritto
nel punto 3)
Potete scrivere la vostra scelta nella recensione di efp
o sul gruppo di facebook insieme ai vostri pareri su questo progetto.
Che
dire? Buoni Hunger Games Crossover interattivi e che
la fortuna possa essere sempre dalla vostra parte!
A seguito troverete il prologo dei giochi...buona lettura!
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**Prologo**
La
presidentessa Ice stava entrando nella sala degli strateghi, portando
indietro,
con un gesto della mano, i lunghi capelli biondi.
Si
avvicinò ad uno di loro: un uomo alto, pelato e con un
accenno di barba, baffi
e pizzetto.
"Come
vanno i preparativi per i giochi Terry?" chiese lei.
"Tutto
come previsto presidentessa: gli sponsor stanno votando i tributi, noi
stiamo
seguendo alla lettera le istruzioni che ci ha dato"
"Bene
Terry, e tu come stai andando? Avrò il piacere di averti
come stratega durante
i giochi?"
Glielo
chiese perché nella stanza erano presenti gli strateghi di
ogni distretto, ma
ai giochi effettivi avrebbero partecipato solo gli strateghi dei
distretti dei tributi
estratti.
"Non
lo so, per ora le statistiche sono molto basse rispetto a quelle degli
altri
distretti"
La
presidentessa gli sorrise.
"Allora:
che la fortuna possa essere a tuo favore Terry...e dei tuoi tributi
ovviamente!"
"La
ringrazio presidentessa...posso chiederle una cosa?"
"Ovviamente
Terry"
"Ho
riguardato i programmi ed é tutto studiato nei dettagli
certo ma se..."
"Se?"
"Si
ecco...se i tributi scegliessero di non rispettare le regole, se si
rifiutassero di uccidersi...insomma alcuni dei candidati sembrerebbero
dei
pacifisti...altri hanno dei poteri immensi, molto superiori agli altri,
se
fossero scelti potrebbero vincere facilmente. Conosco la regola che lei
ha
imposto per equilibrare le sorti di tutti...ma se scegliessero di non
seguirla?"
La
presidentessa fissò Terry come si fa con un bambino che ha
fatto una domanda
ingenua, prese una chiave dalla sua tasca ed aprì un
armadietto, prese un
oggetto e lo mostrò a Terry.
Era un
bracciale metallico, la presidentessa glielo mostrò con un
sorriso.
"Questo
mi assicurerà che tutti rispettino le regole, inoltre
funzionerà diciamo...da
incentivo!"
L'uomo fissò
il braccialetto perplesso.
"Cos'é?"
Un sorriso
glaciale solcò il volto della presidentessa.
"Terry
sai dirmi da cosa prendono spunto i nostri giochi?"
"Dagli
Hunger Games originali!"
"Bene,
e ora sai dirmi da cosa prendono spunto gli Hunger Games?"
L'uomo la
fissò dubbioso.
"Non
ne ho idea presidentessa"
"Fai
qualche ricerca e forse capirai...oppure aspetta l'inizio dei giochi,
allora lo
spiegherò ai nostri cari tributi e ne verrai a conoscenza
pure tu"
Uno
sguardo, che Terry considerò inquietante, si dipinse sul
volto della
presidentessa. Lei rimise il bracciale al suo posto, chiudendo
l'armadietto a
chiave.
"Buoni
Hunger Games Terry, ci vediamo alla cerimonia della mietitura...gli
sponsor e
la sorte decideranno se sarà il caso di rivederci anche
durante i giochi!"
Detto
questo scomparve nell'ombra del corridoio buio.
|
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Capitolo 2 *** La Mietitura ***
mietitura
Il giorno
della mietitura, la piazza era piena di gente: i tributi votati dagli
sponsor
erano tutti raggruppati al centro, ai lati invece, erano situati gli
sponsor
stessi. Aspettavano impazientemente l'inizio della cerimonia, per
scoprire se i
loro favoriti sarebbero stati estratti per i giochi.
La
presidentessa Ice salì lentamente sul palco situato a nord
della piazza, si
posizionò al centro, davanti ad un'enorme semisfera
trasparente piena di
piccoli bigliettini recanti i nomi dei distretti. Ai due lati del palco
risiedevano gli strateghi, ognuno di loro con davanti un'ampolla
contenente i
biglietti con i nomi del proprio distretto: solo due di loro avevano
davanti a
sé più di una semisfera, in quanto
rappresentavano più distretti.
La
presidentessa mostrò un ampio sorriso, allargò le
braccia e con entusiasmo
iniziò a parlare.
"Benvenuti
alla prima edizione degli Hunger Games Crossover interattivi! Vi
prometto che
questi saranno i giochi più indimenticabili di sempre! Io
estrarrò i distretti,
poi i relativi strateghi mi porteranno la loro ampolla per poter
estrarre i
tributi di quel distretto. So che state aspettando tutti con ansia
questo
momento, quindi bando alle ciance e iniziamo!"
La
presidentessa fece roteare la mano all'interno della sfera, imitando
l'inconfondibile gesto di Effie, prese uno dei biglietti e lo
aprì in modo che
fosse visibile solo a lei.
La
tensione era palpabile nell'aria: gli sponsor non vedevano l'ora di
sapere che
tributi sarebbero stati estratti, la maggior parte dei tributi invece,
sentiva
il cuore battergli a mille.
"Bene,
il primo distretto estratto é...quello di Harry Potter! Il
che non mi sorprende
dato che è stato il più votato"
I tributi
presenti del distretto erano tutti quelli votati dagli sponsor, per un
totale
di dieci: Harry, Ron, Hermione, Piton, Luna, Neville, Draco, Dolores,
Gilderoy,
Lily. Tutti loro sentirono salirgli un groppo alla gola: di certo non
erano
stati i più fortunati per essere selezionati per primi.
Harry sperò
vivamente che né lui, né i suoi amici fossero
scelti. Lo sponsor del loro
distretto prese l'urna trasparente contenente i nomi e la porse alla
presidentessa. Il loro sponsor era una donna bionda con gli occhi
chiari.
"Grazie
Joanne!" disse Ice, pescando un biglietto dal recipiente, lo
aprì e lesse
ad alta voce il nome sopra riportato.
"Draco
Malfoy! E' incredibile a dirsi mio caro Draco, ma tu sei stato anche il
maschio
più votato di questa edizione!"
Harry e i
suoi amici non poterono fare a meno di mostrare la loro
felicità nel sapere che
fosse stato lui ad essere stato estratto: di Draco si poteva dire
tutto, tranne
che fosse un buon amico. Hermione però si fermò
ad osservarlo: aveva uno
sguardo di chi voleva dimostrare di essere all'altezza, ma lesse anche
altro
nei suoi occhi: paura. Per la prima volta provava pena per lui! Ma
qualcosa la
distrasse da quei pensieri, infatti si sentì gelare il
sangue quando Ice lesse
il secondo nome.
"Hermione
Granger"
Ron la
fissò esterrefatto, con la bocca spalancata: non poteva
credere a quello che
aveva sentito. Non voleva.
Prima che
uno di loro potesse dire qualcosa, Ice fece cenno ai due tributi
estratti di
raggiungerla.
"Su,
forza, venite sul palco! Abbiamo ancora 11 distretti da estrarre.
Più tardi
avrete il tempo per i saluti!"
Mentre i tributi
si dirigevano sul palco la presidentessa pescò il secondo
distretto dall'urna.
"Il
secondo distretto estratto é...La spada della
verità!"
Lo
stratega Terry prese la sua ampolla e la portò ad Ice, che
gli sorrise
soddisfatta al constatare che l'augurio fatto qualche giorno prima, gli
aveva
portato fortuna. Pescò il bigliettino contenente il nome del
primo tributo.
I tributi
scelti del distretto erano solo tre: Richard, Kahlan e Cara. I primi
due si
fissarono ansiosi, intrecciando la mano dell'una in quella dell'altro.
Erano
consapevoli del fatto che uno di loro due sarebbe stato inevitabilmente
scelto,
ma entrambi speravano disperatamente che non fosse l'altro.
"Richard
Cypher "
Al sentire
quel nome Kahlan staccò la sua mano da quella di lui, si
mise davanti a Richard
e urlò: "Mi offro volontaria! Mi offro volontaria al suo
posto!"
Ci fu un
attimo di silenzio nel quale tutti si voltarono verso di lei, la
presidentessa
alzò gli occhi al cielo come ad aspettarsi una tale
reazione. Richard protestò
immediatamente.
"Scordatelo
Kahlan, non ti permetterò mai di andare al mio posto!"
"Richard
é giusto così, tu sei il cercatore e io..."
"Silenzio!"
li interruppe la presidentessa, ed immediatamente tutti gli sguardi si
voltarono nuovamente verso di lei "In questa edizione non sono
accettati
volontari, mi spiace! I tributi vengono nominati dagli sponsor e poi
estratti a
sorte. Queste sono le regole!" poi un sorriso freddo e ironico si
posò sul
suo viso: "Ma mia cara Kahlan, se ci tieni tanto a partecipare ai
giochi
non ti preoccupare: siete solo tu e Cara adesso, le
probabilità che tu venga
estratta sono molto alte!"
Detto ciò
afferrò un'altro bigliettino, Kahlan si sentì
sopraffare dall'agitazione, ma
rimase senza fiato quando udì il secondo nome estratto.
"Cara
Mason! Mi spiace Kahlan a quanto pare la fortuna non é stata
a tuo favore...o
forse si?"
I due
tributi nominati si diressero verso il palco, ma Kahlan
bloccò Richard per un
braccio.
"Richard,
no..."
"Kahlan
andrà tutto bene, traquilla!"
Detto
questo, a malincuore, lasciò scivolare lentamente il braccio
di lui dalla sua
mano.
"Bene
andiamo avanti, il terzo distretto estratto é..." Ice
pescò un'altro
biglietto " Il distretto di Rapunzel!"
Lo
stratega era uno dei due che era a capo di più distretti:
era un uomo alto, coi
baffi e un'aria simpatica. Prese una delle ampolle e la
portò alla
presidentessa.
"Grazie
Walt! Adesso vediamo subito chi sarà il primo estratto"
Prese un
bigliettino. Anche questa volta i tributi selezionati dagli sponsor
erano solo
tre: Rapunzel, Flynn e Gothel.
"Gothel!
Incredibile, solo due persone avevano votato per te e nonostante gli
altri
avessero molti più voti, sei uscita tu!"
Rabbiosa
Gothel alzò gli occhi al cielo e con tono ironico e funesto
disse: "Ma non
mi dire, che FORTUNA!"
"Il
secondo tributo estratto è...Rapunzel"
Flynn
osservò la ragazza scioccato, Rapunzel a malapena conosceva
il mondo esterno,
figuriamoci sopravvivere con 23 tributi pronti ad ucciderti, ma
cercò comunque
di incoraggiarla, dato che la sua espressione non era meno terrorizzata
della
sua.
"Dai
Punzie...sono sicuro che ce la farai!"
Lei lo
fissò con sguardo afflitto e inquietato, facendo cenno
affermativo con la
testa, per poi dirigersi sul palco.
"Come
quarto distretto avremo invece..." disse Ice affrettandosi a pescare
un'altro nome "Hercules! Incredibile, il suo nome era presente una sola
volta! Quindi in questo caso verranno direttamente gli unici due
tributi
votati"
Fece cenno
ad Ade e Filottete di seguirla sul palco, ma Ade sembrava contraddetto.
"Ehy,
ehy, aspetta un momento, ci deve essere un errore! Io non posso
partecipare a
questo stupido...come lo chiamate voi? Ah sì, 'gioco'. Sono
impegnato,
terribilmente impegnato, diciamo per l'eternità!"
La
presidentessa lo ignorò, continuando ad indicare il palco
con sguardo glaciale,
Ade quindi si rivolse disperatamente al suo stratega (che era sempre
Walt), ma
lui gli sorrise e gli fece cenno di fare come diceva Ice. Afflitto
salì sul
palco pensando: "Mortali! Loro e
questa stupida voglia di organizzare sempre dei giochi, non hanno di
meglio da
fare?"
"Continuiamo
col quinto distretto..." lesse il nome nel bigliettino e sorrise
"Avremo l'onore di avere come quinto distretto gli Hunger Games
originali!"
La
stratega del loro distretto era una donna bionda con dei lunghi capelli
biondi
e lisci, portò la sua urna, come sempre, ad Ice.
"Bene
Suzanne vediamo chi dei tuoi tributi questa volta
parteciperà agli Hunger
Games!"
Ice fece
scorrere il suo sguardo tra i tributi selezionati dagli sponsor, erano
molti:
Katniss, Gale, Peeta, Effie, Finnick, Johanna, Snow e Annie. La
presidentessa Ice
rise.
"A
quanto vedo c'é stato qualcuno tra gli sponsor che ha avuto
il coraggio di
scegliere il presidente Snow!"
Ci fu una
risata generale, ma i tributi del distretto lo fissavano con odio. Con
tutto il
cuore speravano che fosse scelto lui, infondo se lo meritava. Snow
aveva invece
un'aria offesa e funesta, sembrava quasi che la sua sola presenza
lì, fosse un
tradimento alla sua persona. Se lo sguardo potesse uccidere, il suo
avrebbe già
fulminato metà dei presenti.
Johanna
diede voce al pensiero di quasi tutti i membri del suo distretto,
quando
affermo con rabbia: "Non mi importa di partecipare per la terza volta a
questo stupido gioco, basta che l'altro tributo estratto sia lui,
voglio
sgozzargli la testa con la mia ascia e vederlo implorare di non farlo!"
Ice
estrasse il primo biglietto "Il primo tributo é... Katniss
Everdeen!
Incredibile, per una volta estraendo a sorte é uscito il tuo
nome, come ti
senti?"
Katniss
rimase immobile. Non poteva essere vero, eppure lo era. Tra tutti i
possibili
tributi proprio lei doveva essere scelta? Non voleva tonare ancora
nell'arena...quante probabilità c'erano che potesse vincere
ancora?
Fissò
sbigottita la presidentessa, come svegliata dalla sua domanda, poi con
rabbia
fissò Snow che sorrideva entusiasta dell'estrazione.
Desiderò con tutto il
cuore che il secondo tributo fosse lui, sarebbe stato sicuramente il
primo che
avrebbe ucciso.
"Fortunata"
disse lei con tono secco e ironico, per rispondere alla domanda di Ice.
"Bene,
vediamo chi ti farà compagnia"
Pescò
un'altro biglietto e Katniss chiuse gli occhi, iniziando a pregare
interrottamente nella sua testa :"Ti
prego fa che sia Snow, non Peeta, non di nuovo Peeta!"
Peeta fece
un passo avanti, come se desse per scontato che il secondo tributo
fosse lui,
ma il nome che fu pronunciato sorprese entrambi.
"Finnick
Odair"
Finnick si
guardò intorno, sentì il cuore battergli
all'impazzata: non se lo aspettava.
Dopo un attimo, che gli ci volle per realizzare la cosa, si
sforzò di sfoggiare
il più forte sorriso che poteva. Mentre saliva sul palco, si
voltò solo una
volta, per rassicurare Annie mandandole un bacio da lontano.
Katniss lo
seguì in silenzio, ma Peeta intervenne.
"Non
é possibile! Ci deve essere uno sbaglio, dovevo essere
estratto io con
lei!"
La
presidentessa Ice lo fissò stupita.
"Non
credevo che fossi così ansioso di tornare
sull'arena...comunque le regole sono
regole! Infondo gli sponsor ti hanno votato solo due volte, mentre
Finnick sei!
Mi spiace ma nemmeno le statistiche erano a tuo favore! Ma passiamo al
prossimo
distretto...sperando non ci siano altre NOIOSE obbiezioni!" prese
un'altro
biglietto e lesse ad alta voce: "Come sesto distretto abbiamo...Dragon
Trainer!"
Lo
stratega del distretto era il secondo (oltre Walt) ad avere
più di un urna
davanti a sé, ne prese una e la porse alla presidentessa.
Era un uomo alto e
snello, quasi totalmente calvo, con gli occhiali e un sorriso divertito
sul
volto.
"Grazie
Jeffrey! Vediamo subito...il primo tributo estratto é..."
Tra i
tributi c'erano i due gemelli, Hiccup, Astrid e Moccicoso.
"Hiccup
Horrendus Haddock III"
Hiccup
trasalì, sentì il cuore fermarsi. Era un vichingo
certo, ma non era capace di
uccidere nemmeno un drago o un topo, figuriamoci un essere umano: era
decisamente fuori discussione. Alzò la mano e disse
timidamente:
"Ehm...presidentessa, non che io voglia contraddirla ma avrei una cosa
da
dire!"
Ice alzò
gli occhi al cielo esasperata.
"Parla!"
"Ecco
credo proprio che ci sia stato un errore stavolta! Gli sponsor non
avrebbero
mai scelto me, sicuramente si saranno confusi con mio padre Stoik: lui
è grosso
muscoloso, combattivo...é decisamente più adatto
di me per questo gioco!"
"Nessun
errore, sei stato anche il più votato del tuo distretto!
Ora, se abbiamo
esaurito le domande inutili, passiamo al secondo tributo...
Astrid
Hofferson!"
Hiccup non
riuscì a vedere la sua espressione appena ricevuta la
notizia, ma quando si
girò verso di lui aveva un'aria fiera e decisa.
"Forza
Hic! Li distruggeremo tutti senza problemi vedrai!"
Hiccup
sperò seriamente che sarebbe stato così semplice
come lo faceva sembrare lei.
"Bene
manca ancora la metà dei distretti! Il settimo
é...il distretto di Mulan!"
C'erano
solo tre tributi: Mulan, Shang e Shan Yu.
Walt portò
un'altra delle ampolle ad Ice, in quanto era lo stratega a capo anche
di quel
distretto. La presidentessa pescò il primo nome.
"Mulan
Fa! E prima di poter essere interrotta DI NUOVO, pescherò
subito l'altro
nome"
Prese
un'altro biglietto e lo lesse ad alta voce.
"Shan
Yu! Il tuo nome c'era una sola volta, anche se le statistiche erano a
tuo
sfavore, sei uscito tu!"
Lo disse
con un tono strano: non si capiva se lei lo considerasse un onore o il
primo
degli sfigati.
Ma un
sorriso diabolico si fece strada sul volto di Shan Yu.
"Bene,
io sono pronto! Distruggerò questi stupidi marmocchi in men
che non si dica.
Soprattutto TU!" disse rivolgendosi a Mulan, che ricambiò
con uno sguardo
di sfida. Gli altri distretti potevano contare sull'alleanza del
proprio
compagno di distretto, ma lei sapeva che nell'arena avrebbe avuto 23
nemici.
Shang la guardò preoccupato, lei gli mise una mano sulla
spalla, prima di
recarsi sul palco.
"Me
la caverò non ti preoccupare!"
"Passiamo
all'ottavo distretto" prese ancora una volta un biglietto dalla sua
ampolla "Divergent!"
La
stratega del distretto era una ragazza, la più giovane tra
di loro: aveva dei
corti capelli castani e un aria allegra, portò fieramente la
sua urna alla
presidentessa.
"Grazie
Veronica! Vediamo subito, il primo tributo é..."
I tributi
presenti erano: Tris(Beatrice), Quattro(Tobias), Christina, Will e
Eric. Erano
tutti degli intrepidi, quindi nessuna faccia nel panico o disperata, ma
nonostante questo si avvertiva una certa tensione nell'aria.
"Tobias
Eaton!"
Tris lo
fissò ma lui si limitò ad annuire. Poi la
presidentessa fece il secondo nome.
"Beatrice
Prior"
Questa
volta fu lui a guardare lei, ma sembrava determinata.
"Sono
pronta, lo affronteremo insieme!"
Lui le
diede la mano, ed insieme si incamminarono verso il palco. La
presidentessa
continuò la mietitura.
"Bene,
ora vediamo...come nono distretto abbiamo...Frozen! Bene Walt, tocca di
nuovo a
te"
Lo
stratega annuì con un sorriso, prese un'altra ampolla e la
portò ad Ice che
estrasse il primo nome. Erano presenti: Elsa, Anna, Kristoff e Hans.
"Anna!"
Elsa
trasalì, Kristoff sbiancò, Anna sentiva il cuore
batterle a mille.
Elsa avrebbe
voluto offrirsi come volontaria al suo posto, ma purtroppo non era
possibile.
Non poteva essere, Anna non poteva essere stata davvero scelta! Non
voleva
crederci.
Ma proprio
in quel momento, Ice estrasse il secondo nome.
"Elsa!
Il che non mi sorprende, dato che è stata la ragazza
più votata di questa
edizione!"
Elsa fissò
Anna e le disse: "Tranquilla ti proteggerò io!"
Ora che
era stata estratta pure lei, era più tranquilla: i suoi
poteri l'avrebbero
aiutata a difendere sua sorella: solo questo le importava, che lei
restasse
viva.
"Decimo
distretto..." Ice lesse un'altro biglietto "Le cinque leggende!"
I tributi
del distretto erano: Jack, Dentolina, Sandy, Calmoniglio, Nord, Pippa e
Pitch.
Lo
stratega Jeffrey tornò dalla presidentessa con un'altra
urna. Ice estrasse il
primo nome.
"Jack
Frost"
Jack
sbuffò: "Oh andiamo perché proprio io?"
Calmoniglio
rise e lo stuzzicò: "Ma come Jack, credevo che a te
piacessero i
giochi!"
"Se la
cosa ti diverte tanto, c'é ancora un posto libero,
accomodati! Ma non so se
accettano i canguri!"
Calmoniglio
si infuriò: "Come mi hai chiamato? io sono un CONIGLIO!"
Stavano
per litigare ma furono interrotti dalla presidentessa.
"Silenzio
per favore! E ricordo che sono vietate le risse prima dei giochi! Ora
estraiamo
il secondo tributo" prese il bigliettino e lo lesse ad alta voce:
"Pitch Black!"
Pitch
fissò Jack col suo solito ghigno malefico.
"Bene
mio caro Jack, siamo di nuovo io e te: buio e freddo insieme!"
"Io
non mi alleo con te Pitch!" si limitò a rispondere, per poi
dirigersi sul
palco, non notando il sorriso sicuro dell'uomo nero.
"Penultimo
distretto estratto!" Ice prese un'altro biglietto e lesse: "Sinbad,
la leggenda dei sette mari! Pure questo distretto aveva solo un voto,
quindi i
due tributi nominati sono automaticamente estratti...Simbad, Eris, per
favore
venite sul palco!"
Simbad
imprecò: "Cavolo! Uno non può programmarsi un
viaggetto alle isole Fiji
con una bella ragazza, che ti capita questo. Spero che, come minimo, ci
sia un
sontuoso premio in denaro per il vincitore! Tu non hai niente da dire?"
chiese, rivolto ad Eris.
La donna
gli rispose con un sorriso: aveva un'aria entusiasta.
"Persone
obbligate ad uccidersi tra di loro: tradimenti, mosse subdole,
trappole,
inganni e caos. Scherzi? Questa é la mia vacanza ideale!"
Gli
carezzò una guancia con aria intrigante e si
avviò verso il palco.
La
presidentessa sorrise al suo pubblico.
"Bene
adesso manca solo un distretto...chi sarà l'ultimo estratto
a partecipare ai
nostri giochi?"
Ice prese
un bigliettino dall'ampolla, tutti i distretti si scambiarono sguardi
terrorizzati: pregavano di non essere così sfortunati da
essere proprio gli
ultimi estratti. La tensione era decisamente palpabile.
"Come
dodicesimo e ultimo estratto avremo l'onore di avere il distretto...di
Percy
Jackson"
Tutti i
distretti esultarono e si abbracciarono. Tutti tranne quello estratto
ovviamente. I tributi presenti erano: Percy, Annabeth, Clarisse, Luke,
Frank,
Hazel, Nico e Leo.
Il loro
stratega era un uomo alto coi capelli brizzolati e un simpatico sorriso
stampato sulla faccia, a vederlo così sembrava un vero
bonaccione...almeno
sembrava. Porse anche lui la sua ampolla ad Ice.
"Grazie
Rick! Bene scopriamo chi è il primo tributo" prese un
fogliettino
dall'urna, lo aprì e lo lesse tra sé, ma face una
pausa prima di dire chi
fosse, per mantenere la suspance.
Clarisse
fece un passo in avanti ed urlò orgogliosa.
"Su
forza, se avete il coraggio chiamate me! Ucciderò senza
paura tutta quella
massa di idioti, scommetto che la metà di loro nemmeno sa
combattere!"
Percy la
fissò interdetto: non era sicuro che i tributi fossero
davvero così
inoffensivi, ma era felice di sapere che tra di loro c'era qualcuno
entusiasta
di partecipare ai giochi! Infondo doveva aspettarselo da una figlia di
Ares, il
dio della guerra. Avrebbe voluto avere almeno un terzo del suo
entusiasmo...probabilmente
adesso non starebbe pregando tutti gli dei che conosceva (e non erano
pochi!)
per non essere estratto!
Si domandò
quante fossero state le probabilità che il loro distretto
fosse stato estratto
per ultimo, si chiese anche quante fossero le probabilità
che lui fosse il
tributo estratto tra tutte quelle persone. Non ne aveva idea!
Probabilmente
Annabeth lo sapeva...per quello evitò di guardarla.
"Il
primo tributo è...Percy Jackson! Sei stato il più
votato nel tuo distretto!"
Ok ora era
ufficiale: La fortuna non era decisamente dalla sua parte! Non che
fosse una
novità d'altronde. Si chiese se la sua sfortuna potesse
avere un limite, quando
udì il secondo nome capì che effettivamente non
l'aveva.
"Il
secondo e ultimo tributo per questa edizione é... Annabeth
Chase!"
Annabeth
era un'ottima stratega, una buona combattente e una delle ragazze
più
intelligenti che conoscesse: la gente avrebbe ucciso per averla come
compagna
in un gioco del genere e da una parte ne era felice. Ma dall'altra,
c'era
qualcosa in quel gioco che lo inquietava terribilmente e aveva sperato
che
Annabeth non ne facesse parte. Trovò il tutto
così assurdo e ingiusto che rivolse
uno sguardo disperato al suo sponsor, come a protestare per quella
scelta. Ma
si pentì subito di averlo fatto: Rick gli rivolse un sorriso
un pò paterno e un
pò inquietante, indicandogli il palco. Cosa si aspettava?
Quell'uomo nella vita
non gli aveva mai riservato di certo una sorte migliore...figuriamoci
se poteva
avere pietà di una scelta simile!
Annabeth si
voltò verso di lui e disse: "Su testa d'alghe andiamo! A
quanto pare
almeno affronteremo insieme questa nuova 'impresa', se così
vogliamo
definirla!"
Gli
afferrò la mano e salirono insieme sul palco, al fianco
degli altri tributi. La
presidentessa Ice sorrise e con orgoglio si rivolse alla platea.
"Bene,
miei cari sponsor e spettatori, quelli qui presenti vicino a me sono i
24
tributi e i relativi strateghi di questa prima edizione degli Hunger
Games
Interattivi! Vi assicuro che questi saranno i giochi più
incredibili di sempre
e non solo per i partecipanti, ma anche per le innumerevoli sorprese
che
abbiamo in serbo per voi!"
A quelle
parole, un sorriso glaciale e soddisfatto si dipinse sul suo volto,
cosa che
preoccupò non poco i tributi. Poi si rivolse proprio a loro.
"Miei
cari tributi, avrete l'onore di partecipare a questa incredibile
edizione! Ma
voi sapete che sopravvivere non é facile e vi serviranno non
solo le vostre
capacità, ma tutto l'aiuto possibile, soprattutto quello
degli sponsor. Per
questo vi condurrò alla sala interviste, lì
avrete l'occasione di rispondere
alle domande, mostrare cosa sapete fare e salutare i vostri cari. Non
avrete
molto tempo, quindi vi consiglio di usarlo bene! Molti sponsor non
conoscono
tutti quanti voi e accaparrarsi la loro fiducia potrebbe rivelarsi
vitale!"
Interruppe
momentaneamente il discorso per osservare compiaciuta i suoi 24
tributi, poi
con un nuovo sorriso continuò: "L'unica cosa che ho da
aggiungere in
questo momento é un augurio per ognuno di voi: che possa la
fortuna essere
sempre a vostro favore!"
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo
autrice: Ecco concluso il
primo capitolo sulla
mietitura! Spero siate tutti soddisfatti dei nostri 24 tributi, mi
spiace per i
non estratti ma non potevamo far partecipare di certo tutti!
Preciso che per effettuare la
mietitura ho creato un urna con tanti bigliettini quante volte avevate
votato
ogni singolo nome o distretto, é stata una faticaccia e
volevo fare pure un
video ma mi si é bloccato a metà a causa della
memoria piena del mio telefono.
Che ve ne pare di questo capitolo? Ho
provato a rispettare il carattere di tutti i personaggi e le loro
possibili
reazioni e spero di esserci riuscita (non é facile con 24
personaggi diversi
XD)
In questo capitolo conosciamo pure i
nostri strateghi...avete capito chi sono? Se non lo avete ancora capito
vi
posto questa foto con tutti loro http://i62.tinypic.com/mj0iko.png
credo che
non ci fossero strateghi migliori degli autori stessi...che ne pensate
come
idea? I nostri tributi sono in buone mani? XD
Cosa
potete fare adesso: Per
il prossimo capitolo potete:
- suggerire domande che volete vengano fatte ai singoli
tributi durante
le interviste (se vorreste chiedere o sapere qualcosa in particolare su
di
loro)
- suggerire domande da fare direttamente alla
presidentessa (anche se non
é detto che vi risponderà a tutto o nel modo che
vi aspettate...é una donna a
cui piacciono i segreti e le sorprese).
- suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la
vostra arena
ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà
gli strateghi
potrebbero prendere spunti da voi!
- suggerire agli strateghi già delle trappole o
ostacoli che vorreste
che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare
ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire
creature o
ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es:
potete
proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai
mondi degli
altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e
perché no,
anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)
Nota:
Vi posto anche
un'immagine dei tributi estratti in modo
che possiate immaginarveli se non li conoscete!
primi 6 distretti http://i62.tinypic.com/5v3xnt.png
restanti 6 distretti http://i61.tinypic.com/20qkftu.png
Inoltre
vi ricordo il nostro gruppo ufficiale
facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò
ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima
occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui
sapete poco.
Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove
info, se
potete iscrivetevi!
Per qualsiasi domanda o dubbio
chiedete pure!
|
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Capitolo 3 *** Interviste ***
mietitura
Per le
interviste era stato allestito un palcoscenico apposito, nei posti
davanti al
palco erano seduti: nelle prime file gli sponsor, nelle restanti gli
spettatori. Sopra il palcoscenico erano situate quattro poltrone rosse.
La
presidentessa Ice fece il suo ingresso in un'elegante ma pratico
vestito blu,
con un gran sorriso si rivolse alla platea.
"Salve
a tutti! Come ben sapete questa é una serata
speciale...é arrivato il momento
delle interviste ai nostri 24 tributi estratti! Ma lasciate che vi
spieghi:
verranno chiamati sul palco ogni volta entrambi i tributi di ogni
distretto,
quindi saranno intervistati insieme su domande scelte da noi o dai
nostri cari
sponsor, in modo da conoscerli meglio. Poi i tributi avranno la
possibilità, se
vogliono, di mostrare agli sponsor cosa sanno fare. Infine potranno
salutare,
per quella che sarà forse l'ultima volta, i propri cari!
Preciso che i restanti
distretti non assisteranno alle interviste o prestazioni del distretto
che si
troverà sul palco, quindi distretti diversi avranno modo di
conoscersi solo
nell'arena" la presidentessa fece una pausa e sorrise prima di
continuare:
"Ma c'é un'altra sorpresa per voi: non sarò io a
intervistare i tributi.
Molti degli sponsor lo hanno richiesto e sono sicura tutti i presenti
approveranno...signore
e signori ecco a voi Caesar Flickerman !"
Caesar
fece il suo ingresso sul palco con un sorriso sgargiante: il pubblico
applaudì
entusiasta della sua presenza, cosa che lui ricambiò con un
leggero inchino.
Raggiunse poi la presidentessa, esibendosi in un'elegante baciamano,
che fece
sorridere Ice. Poi entrambi si sedettero sulle due poltrone rosse
affiancate
sulla sinistra.
"Bene
Caesar, devo dire che é un piacere ed un onore averti qui!"
"Ti
ringrazio Ice, ma devo confessarti che l'onore é mio: trovo
l'idea di questi
nuovi Hunger Games davvero elettrizzante!"
"Ne
sono felice! Vuoi già iniziare le interviste?"
Caesar
sorrise furbamente.
"Certo
che lo voglio! Ma prima di intervistare i nostri cari tributi, avrei
queste da
leggere!"
Caesar
mostrò un foglio.
"Cosa
sono?" chiese incuriosita Ice.
"Sono
le domande che i nostri sponsor volevano farti, che ho personalmente
selezionato e che mi trovo quindi in dovere di farti!"
"Spero
non siano troppo sconvenienti!" scherzò Ice.
"Oddio,
spero proprio di sì invece!" ridacchiò lui,
generando una risata generale.
"Iniziamo
da una curiosità mia: come ti é venuta l'idea per
questi giochi?"
"Bé
adoro gli Hunger Games originali e ho pensato che mi sarebbe sempre
piaciuto
assistere come spettatrice ad una delle varie edizioni. Dato che questo
non era
possibile mi sono detta: Ehi, perché non crei un'edizione
tutta tua, con le tue
regole, dove tutti potranno interagire attivamente? Così
l'ho fatto! Inoltre
credo che questa esperienza possa essere istruttiva per i tributi che
ne fanno
parte!"
"In
che modo?" chiese Caesar.
"Bé,
vedi mio caro Caesar, inutile dire che gli Hunger Games siano
un'esperienza che
ti cambia. Ma non solo é un'esperienza negativa, come molti
pensano...io credo
che una situazione del genere tiri fuori un lato delle persone che
nemmeno loro
sapevano di avere. In situazioni estreme di questo tipo può
succedere qualsiasi
cosa: scopri di avere una forza che non credevi di possedere, tiri
fuori i
sentimenti migliori di te, oppure i peggiori...chissà. Ma
sicuramente apprendi
cosa conta davvero e cosa vuoi dalla vita, cose o capacità
che normalmente
sottovaluti o a cui non dai il giusto peso. Ecco credo che gli Hunger
Games
servano a questo!"
"Wow,
incredibile davvero, non l'avevo mai vista in questo modo! Comunque
passiamo
alle domande degli sponsor: sei soddisfatta dei tributi scelti? Ne
avresti
preferiti altri? Hai preferenze per qualcuno in particolare?"
"Sono
molto soddisfatta dei miei 24 tributi! Sono tutti particolari e con un
carattere molto diverso: peso che sarà molto interessante
osservare come si
comporteranno nell'arena! Gli sponsor hanno fatto davvero un ottimo
lavoro di
selezione. Nonostante questo ammetto che avrei preferito in alcuni casi altri tributi.
Tra quelli
estratti ho di certo alcuni per i quali ho una preferenza maggiore, ma
sono
talmente tanti, che moriranno sicuramente! Inoltre puntualizzo che
ovviamente
non verranno fatti favoritismi di nessun genere, io e gli strateghi ci
impegneremo molto per mettere in difficoltà tutti allo
stesso modo"
"Bene!
Non so quanto questo possa essere rassicurante per i tributi, ma
sicuramente é
un'ottima notizia per noi!" disse sorridendo, poi aggiunse: "Potresti
farci un esempio di un tributo che avresti voluto nell'arena?"
"Sicuramente
Gale degli Hunger Games originali! Penso sarebbe stato interessante
vedere come
sarebbe stata la sua prima esperienza in un'arena"
"Il
sadismo l'hai ereditato da qualcuno o l'hai acquisito col tempo?...Ok
giuro che
questa domanda l'ha fatta uno sponsor, io non centro nulla! Quindi se
stai
pensando ad una seconda edizione dei giochi, pensa a loro, non a me!"
ironizzò lui indicando gli sponsor.
Ice
sorrise.
"Come
mai tutti credono che sia fredda e sadica?" disse con sguardo complice
a
Caesar.
"Temo
che l'organizzare un Hunger Games non abbia aiutato!" rispose lui
scherzoso, suscitando le risate di molti, compresa la presidentessa.
"Ok,
ho capito...la prossima cosa che organizzerò saranno le
Olimpiadi della pace,
contenti?"
Caesar
rise: "Questo si che é un evento a cui vorrei offrirmi come
tributo!"
"...oppure
un Nonary Game...pure quelli sono 'pacifici' o no?" disse lei con
un'espressione compiaciuta.
Caesar
sbiancò: "No...decisamente preferirei partecipare alle
Olimpiadi della
pace! Ma se ti serve un intervistatore per il Nonary, pensami!"
Ice rise
nuovamente.
"Bene,
grazie presidentessa per aver risposto gentilmente alle nostre domande!
Ma
adesso direi che é il momento dei nostri cari tributi,
iniziamo dal primo
distretto: facciamo entrare Hermione e Draco!"
I due
entrarono e si sedettero sulle due poltrone posizionate di fronte a
Caesar e
Ice.
"Benvenuti!
Bene Draco, tu sei stato il più votato nella mietitura tra i
maschi di questa
edizione, come ci si sente ad essere un favorito? Te lo aspettavi?"
"Sono
un Malfoy e un purosangue, era ovvio che scegliessero me!"
Questa
frase fece alzare gli occhi al cielo di Hermione.
"Draco,
spieghiamo bene ai nostri sponsor: voi siete maghi giusto? Cosa intendi
con
purosangue?"
Draco usò
un tono glaciale e seccato, come se stesse spiegando qualcosa di ovvio.
"I
purosangue sono maghi nati da un mago ed una strega, quelli nati invece
da un
mago e un babbano, sono detti Mezzosangue" pronunciò
quest'ultima parola
come se fosse una malattia "Ah dimenticavo i babbani sono quelli che
voi
definireste 'persone normali', senza poteri insomma! Infine ci sono i
nati
babbani" rivolse uno sguardo di disprezzo a Hermione "quelli come
lei, con entrambi i genitori babbani!"
Hermione
lo fissò furiosa: odiava quel termine per indicarla, era
considerato
dispregiativo nel suo mondo, soprattutto nel modo in cui lo stava
dicendo
Draco.
"Oh
fantastico Malfoy, davvero ottimo lavoro! Se prima gli sponsor volevano
supportarci, grazie al tuo encomiabile comportamento, non lo faranno
più!"
"Fino
a prova contraria, Granger, sono stato io il più votato tra
noi due, ma se vuoi
dire qualcosa accomodati pure sapientona!"
"Ok
mi é parso di capire che tra voi due non scorre proprio buon
sangue! Ne
approfitto per porvi una domanda che era stata fatta da un'altro
sponsor: Se
avreste potuto scegliere un'altro compagno tra i tributi estratti chi
avreste
scelto?"
"Chiunque
dimostrasse un minimo più di intelligenza o
umanità di lui!" brontolò
Hermione.
"Meno
male che ero io quello scontroso!" la punzecchiò lui "Io
avrei scelto
qualcuno di potente di sicuro! Come l'uomo del distretto 7 ad
esempio...quello
é uno che decisamente non penso vorresti avere come nemico!"
Caesar
rise.
"So
che voi di diversi distretti ancora non vi conoscete, ma ti assicuro
che se lo
conoscessi, non lo vorresti avere come alleato. E' uno che si fa pochi
amici!"
"A
quanto pare é una caratteristica dei migliori!"
ironizzò lui, alludendo a
se stesso, cosa che fece nuovamente alzare gli occhi al cielo ad
Hermione.
"Mio
caro Draco, ho un'altra domanda per te: c'é qualcuno che ti
aspetta nel tuo
distretto? E per qualcuno, intendo qualcuno di speciale!"
"No"
rispose immediatamente lui, con tono freddo. Ma abbassò
leggermente gli occhi,
Hermione lo fisso dubbiosa, sembrava quasi che la cosa lo
dispiacesse...impossibile,
Draco non era di certo un sentimentale!
"Non
mi dirai che é perché é qui
presente...no, perché mi é già
capitato!"
disse Caesar ironico, facendo ridere molte persone tra il pubblico.
"Assolutamente
no!" protestò lui arrossendo, seccato di una tale battuta.
"Le
regole della scuola sono niente magia fuori da Hogwarts...come farete?"
"Dal
regolamento sono esclusi casi eccezionali, e questo sicuramente lo
é!"
rispose prontamente Hermione.
"Hermione
tu sei una studentessa modella ad Hogwarts: conosci moltissimi
incantesimi e
sei l'alunna migliore della scuola dico bene?"
Lei
arrossì.
"Non
so se sono la migliore...ma diciamo che credo che lo studio accurato
possa
rivelarsi indispensabile in certe situazioni. Spero davvero che mi
aiuterà in
questa!"
"E'
quello che vi auguro ad entrambi! E ora, forza, mostrate agli sponsor
cosa
sapete fare!"
Disse
emozionato Caesar indicando il contenitore delle armi posto in fondo al
palcoscenico.
"Qualcosa
che serva giusto a dare un'idea...non vorrete far esplodere il
palcoscenico
spero! Ci sono ancora 22 tributi che vorrebbero esibirsi!" aggiunse
Ice,
con pungente ironia.
I maghi si
recarono all'espositore delle armi e presero ognuno, rispettivamente,
la
propria bacchetta.
Hermione fece
vorticare la sua e urlò l'incantesimo: "Wingardium Leviosa"
Una serie
di coltelli si alzarono dalla mensola e si misero a volteggiare in aria
al comando
della ragazza.
Draco
puntò verso di lei e disse: "Expelliarmus"
In un
attimo Hermione sentì la bacchetta che gli schizzava via
dalla mano, i
coltelli, che erano sospesi prima in aria dal suo incantesimo, caddero
a terra
in un attimo.
La ragazza
fissò Draco con rabbia e indignazione. Lui le
accennò un sorriso furbo.
"Che
c'é? Dovevamo mostrare cosa sapevamo fare no? Cosa meglio di
un incantesimo di
disarmo?"
Lei si
avvicinò con passo rabbioso verso di lui e gli
sussurrò: "Malfoy giuro che
se morirò in questo gioco, tu lo farai prima di me!"
Detto
questo posò la sua bacchetta, come richiesto da Ice, corse
verso l'estremità
del palcoscenico, dove la aspettavano le persone che conosceva per
l'ultimo
saluto. Erano Ron e Harry, i suoi migliori amici. Li
abbracciò entrambi
contemporaneamente.
"Volevano
venire anche altre persone, ma ci hanno detto che non potevamo essere
più di
due..." affermò Harry.
"Mi
mancherete ragazzi!"
"Hermione
non dirlo nemmeno per sogno: sei la più sapientona al mondo,
sei una strega
potentissima, li sconfiggerai tutti in un attimo! Se fosse stato Ron al
tuo
posto avrei avuto i miei dubbi...ma dato che sei tu, sono sicurissimo!"
"Grazie
Harry!" disse ironicamente Ron fissandolo di traverso, cosa che fece
ridere Hermione.
I due
iniziarono a scambiarsi frecciatine, ma qualcos'altro attirò
la sua attenzione.
Era Draco.
Era poco
distante da loro, ma l'unica persona venuta a salutarlo era suo padre.
Non
erano venuti nemmeno i suoi amici serpeverde! Non riuscì a
sentire cosa si
stessero dicendo, ma le loro espressioni non erano per niente
rassicuranti.
Draco
fissava suo padre: sembrava imbarazzato, come uno che cerca di rimanere
serio e
distaccato nonostante la situazione. Era venuto solo lui...nemmeno
Tyger e
Goyle erano venuti a salutarlo.
"Draco,
sei un Malfoy, un serpeverde e un mangiamorte...ce la farai
sicuramente, cioé
devi farcela, non vorrai macchiare il nostro buon nome vero?"
Le trovò
curiose come ultime parole da parte di un padre, che forse, non avrebbe
più
rivisto suo figlio.
"Non
ti deluderò" si limitò a rispondere lui.
Voltandosi
per andare via Draco non notò che il padre sembrava volesse
dirgli altro.
Parole che
non riuscì a pronunciare.
Ice disse
che il tempo a loro disposizione era finito.
Hermione
fissò Harry e Ron negli occhi con sguardo incerto.
Poi fece
una cosa che nemmeno lei si aspettava: diede un velocissimo bacio a
Ron, si
girò e corse via.
Non sapeva
perché lo avesse fatto, probabilmente perché
sapeva che quella era forse
l'ultima volta che li avrebbe visti. Ma se ne pentì subito:
era diventata rossa
paonazza e aveva azzittito l'intero pubblico degli Hunger Games.
Si
sorprese nel vedere Draco che la stava aspettando.
Fantastico.
A quanto pare anche lui aveva assistito al bacio: non bastava che lei
partecipasse
a quel gioco, ora si sarebbe dovuta sorbire tutte le sue battutine
acide su
loro due!
Ma, al
contrario di quanto pensasse, Draco non disse nulla. Doveva essere
stata
davvero una scena imbarazzante per zittire pure lui, o almeno era
questo che pensò,
prima che due uomini li scortassero verso l'arena.
"Beh,
non si può di certo dire che questa edizione sarà
priva di emozioni!"
disse euforico Caesar, rompendo il silenzio generale "Quindi adesso
passiamo subito a intervistare i nostri tributi del distretto 2:
Richard Cypher
e Cara Mason!"
I due
entrarono e si sedettero sulle poltrone: Cara aveva un'espressione
calma e
soddisfatta.
"Cara,
sei il primo tributo che vedo tranquillo in questi giochi, come mai?"
le
chiese Caesar.
"Semplice:
vincerò io! E Richard si intende."
"Non
si può dire che tu non sia sicura di te, ma cosa ti da
questa sicurezza?"
"Ma
li hai visti Caesar? Ragazzini, principessine...ho affrontato orde di
soldati
da sola, questo sarà uno scherzo!"
"Meglio
non sottovalutare mai il nemico Cara...non sappiamo chi abbiamo
davanti!"
le disse Richard, ma lei lo ignorò, continuando a rivolgersi
a Caesar.
"Caesar,
se era una sfida di buone maniere tra principessine potevo darti
ragione ma, a
parte che ho vinto anche quella, questa é una sfida a chi
uccide meglio e più
velocemente. In questo sono certa di essere imbattibile!"
"Bene,
i tributi sicuramente ti dovranno temere a quanto pare! Ma raccontaci
di più di
te...sei una mord-sith giusto? Spiega ai nostri sponsor cosa significa."
Un sorriso
furbo e glaciale si dipinse sul volto di Cara.
"Veniamo
scelte da bambine e sottoposte ad un durissimo allenamento, quelle
più forti
che riescono a sopravvivere, diventano mord-sith. Rifiutiamo e
impariamo a
cancellare ogni traccia di debolezza: amore, tenerezza, paura,
compassione...tutti sentimenti che rifiutiamo perché ci
rendono deboli.
Fierezza, rabbia, sicurezza, forza: sono questi i sentimenti che
abbracciamo
perché ci rendono forti. Il nostro potere ci permette di
respingere qualsiasi
tipo di magia e di rispedirla al mittente. Siamo abili combattenti,
usiamo le
agiel di solito, ma sappiamo infliggere il più terribile dei
dolori con
qualsiasi arma. Siamo le guardie giurate di Lord Rahl, io ho
riconosciuto
Richard come tale, per questo gli ho giurato fedeltà e
morirei per lui"
Caesar la
fissò senza parole, un po' imbarazzato e intimorito,
sforzandosi di sorridere.
Richard si
rivolse a lui con un sorriso: "Tranquillo, fa questo effetto a tutti
all'inizio, ma se la conosci bene é un'amica fedele e
sincera. Anche lei in
fondo ha il cuore tenero!"
Cara lo
guardò male ad una tale affermazione, ma Caesar si
sentì sollevato e cambiò
discorso.
"Richard
tu invece sei stato scelto come Cercatore della verità,
parlaci un po' anche di
te!"
"Sono
il Cercatore della verità, la storia é un po'
lunga ma vi basti sapere che sono
un uomo sincero e coraggioso. Come Cercatore ricerco sempre la
verità e la
giustizia, ho sempre con me la spada della verità, una spada
magica con incisa
sull'elsa la parola "verità""
"Sai
usare altre armi oltre la spada?"
"Sì,
asce, pugnali, archi...sono molto versatile!"
"Inutile,
immagino, chiedere a te che armi sai usare!" disse rivolto a Cara.
"Sei
perspicace per essere un uomo!" rispose lei con la sua proverbiale
ironia
"Pensane una e la potrei usare per ucciderti prima che tu abbia finito
di
immaginarmi mentre la impugno!"
"Interessante.
Richard credo tu sia fortunato ad averla come alleata...di certo non
vorrei
essere nei panni degli altri tributi!"
"Questo
é sicuro!"
"Ma
Richard, so che nel tuo distretto hai qualcuno di speciale...qualcuno
che ha
provato ad offrirsi come volontaria al tuo posto alla mietitura!"
"Kahlan,
lei é una depositaria. Il nostro amore é da
sempre impossibile, ma questo non
ci ha mai fermato fino ad adesso e nemmeno questa situazione lo
farà: io amo
Kahlan e tornerò da lei! Troveremo un modo per stare insieme
per sempre"
"Mi
hai commosso, te lo auguro con tutto il cuore Richard! Ora
però é arrivato il
momento...mostrateci pure cosa sapete fare!"
Richard
prese la sua spada tra le armi esposte, si guardò intorno,
meditando su cosa
potesse fare, poi il suo sguardo si posò su di un cesto di
frutta. Prese
qualche frutto, li lanciò in aria e li tranciò di
netto con la spada,
dividendoli in perfette metà, generando non pochi applausi
tra il pubblico.
Cara si
diresse subito verso le sue agiel, ma fu interrotta dalla presidentessa.
"Basterà
che ci spieghi cosa puoi fare con quell'arma. Non usiamo sacrifici
umani per il
test!"
Cara,
dispiaciuta di non poter usare le sue armi, torno di fronte ad Ice e
Caesar e,
con un sorriso soddisfatto,disse: "Le agiel sono armi potentissime: al
solo contatto qualsiasi uomo inizia a provare un dolore insopportabile.
Le
mord-sith vengono allenate con queste armi, ed imparano quindi ad
impugnarle. Anche
il più forte e coraggioso degli uomini si piegherebbe sotto
il suo uso, dopo
qualche minuto di solito mi implorano di ucciderli!"
"Grazie
della spiegazione, credo che per gli sponsor basti...potete andare a
salutare i
vostri cari"
Erano
presenti Kahlan e Zedd, i loro compagni di viaggio. Sembravano molto
preoccupati, soprattutto lei. Richard li abbracciò, Cara si
limitò a salutare
entrambi con un accenno di sorriso.
"Oh
non é venuto Darken Rhal?" chiese, evidentemente ironica,
dato che era il
loro acerrimo nemico.
"Pensavi
che sarebbe venuto a salutarti dopo che lo hai tradito?" chiese Zedd.
"Ma
io pensavo venisse per Richard, di certo non per me. In fin dei conti
fa parte
della TUA famiglia!"
"Spiritosa!
Le uniche persone che reputo della mia famiglia sono qui presenti!"
rispose lui, fissando i suoi amici, ma soprattutto Kahlan.
Ma Kahlan
e Zedd erano il ritratto della preoccupazione soprattutto lei sembrava
sul
punto di piangere.
"Su,
cosa sono quelle facce? Tranquilla Kahlan, ti riporterò il
tuo amato Richard in
un baleno e senza nemmeno un graffio ok?"
"Cara,
non la prendere troppo alla leggera...ricorda: non
c'é mai nulla di facile!" disse Zedd.
Lei alzò
gli occhi al cielo a quelle parole.
"Maghi!
Voi e le vostre stupide regole del mago! Comunque io penso proprio che
mi
avvio...Richard ti aspetto di là!"
"Vi
saluto anche io, buona fortuna ad entrambi!" disse Zedd,
allontanandosi.
Lo avevano
fatto per lasciarli qualche secondo da soli...per quanto stare in piedi
davanti
ad un pubblico potesse essere considerato 'stare da soli'. Ma entrambi
non ci
fecero caso, si strinsero l'uno all'altra in un abbraccio fortissimo,
poi
Richard, afferrò il viso di Kahlan tra le sue mani e la
fissò dritto negli
occhi, a pochi centimetri dal suo viso.
"Richard
io non posso vivere senza di te, tu devi assolutamente tornare o io non
so cosa
potrei fare!" disse lei singhiozzando.
Richard le
carezzò dolcemente il viso asciugandole le lacrime.
"Non
devi preoccuparti Kahlan, io ti amo e farò qualsiasi cosa
per tornare da te. Ed
io tornerò: ci hanno già tenuti divisi altre
volte, ma non ha mai funzionato!
Perché noi ci apparteniamo!"
I due si
scambiarono un bacio appassionato, poi Ice tossicchiò per
ricordare loro che il
tempo a disposizione era finito.
"Devo
andare" le sussurrò lui.
A
malincuore, Kahlan lasciò lentamente la presa su di lui.
"Torna
presto!"
Richard
annuì, rivolgendole un dolcissimo sorriso, prima di sparire
nella stessa
direzione di Cara.
"Che
serata gente! E siamo solo ai primi distretti! Vediamo subito cos'altro
ci
aspetta, facendo entrare i tributi del distretto 3: Rapunzel e Gothel!"
Le due si
misero a sedere, Caesar non poté fare a meno di notare i
capelli della ragazza
perché erano decisamente lunghi. Forse lunghi era quasi un
eufemismo,
arrivavano fino a terra come uno strascico!
"Non
vorrei essere indiscreto ma...cara hai litigato col parrucchiere o
cosa?"
chiese lui.
Rapunzel
arrossì.
"Io
non li taglio mai cioé io non...vorrei ma...insomma..."
"Ehi,
tranquilla! Non volevo metterti in difficoltà. Capisco la
tua agitazione"
si avvicinò alla ragazza e le sussurrò (sempre in
modo che tutti potessero
sentire) "La verità é che ero un po' geloso, hai
dei capelli davvero
FAVOLOSI!"
Rapunzel
ridacchiò.
"Cosa
ne pensate del fatto di essere state scelte proprio voi?"
A quella
domanda fu Gothel a rispondere immediatamente, impersonando la maggiore
disperazione che riuscisse ad esprimere.
"E'
una cosa orribile! Hanno scelto me e la mia povera Rapunzel...il mio
piccolo
fiore delicato! Sapete che lei non é quasi mai stata nel
mondo esterno? Come
farà? Come farei senza di lei? Lei é la fonte
della mia giovinezza lei é...ehm
sì, insomma, nessuno doveva scegliere lei. Nessuno doveva
scegliere ME!"
"Fammi
capire Rapunzel...tu non sei quasi mai uscita di casa?" chiese curioso
Caesar.
"No...Gothel
ha detto che lo fa per il mio bene. Nel mondo esterno ci sono cose
orribili...e
a quanto pare aveva ragione! Non le ho mai disobbedito, tranne una
volta...ma
poi sono stata portata qui..."
Gothel la
fulminò rabbiosa.
"Ok,
la situazione si sta scaldando...che dite di mostrarci cosa sapete
fare?"
Gothel si
alzò, prese un pugnale, molto simile a quelli sacrificali,
mostrò qualche mossa
e spiegò che il suo forte era la furtività.
Toccò poi
a Rapunzel...fissava le armi interdetta: non ne sapeva impugnare
nemmeno una in
effetti e doveva fare colpo sugli sponsor, ma come?
Sapeva che non avrebbe dovuto, ma decise di farlo. Prese un coltello e
si fece
un taglio sulla mano, poi vi avvolse intorno i capelli ed
iniziò a cantare. I
capelli dorati diventarono luminosi e in un baleno la ferita scomparve,
lasciando sbigottiti molti degli spettatori.
Gothel
sembrava furiosa.
"Cosa
diavolo ti viene in mente? Ora tutti sanno del tuo potere! Quante volte
ti ho
detto di non mostrarlo a nessuno?"
"Ma
ecco io...credevo fosse l'unico modo per piacere agli sponsor...Caesar
ha detto
di mostrare cosa sapevamo fare..."
Sembrava
che Gothel stesse per dire qualcosa, ma Caesar la interruppe.
"Hai fatto
bene Rapunzel, sono sicuro che molti saranno rimasti impressionati! Ma
adesso é
ora di salutare i vostri cari"
Entrambe
si diressero all'estremità del palco, ma c'era una sola
persona ed era venuta
per Rapunzel.
"Flynn
sei venuto?" chiese lei, felice di vederlo.
"Non
potevo non venire: avevamo un patto no? Ed é ancora valido.
Appena tornerai ti
accompagnerò a vedere quelle luci. Promesso!"
"Oh
Flynn grazie!" disse lei, abbracciandolo, il che lo lasciò
un po' in
imbarazzo.
"Sono
sicuro che ce la farai, fatti forza ok?"
Lei annui,
lo salutò, per poi dirigersi verso l'uscita dove erano
andati gli altri
tributi. Prima di fare lo stesso, Gothel sussurrò qualcosa
al ragazzo.
"Se
anche torneremo vive, SCORDATELO di rivederla!"
Poi sparì
anche lei nella stessa direzione di Rapunzel.
"Facciamo
entrare i tributi del distretto 4: Ade e Filottete!"
I due
entrarono e si sedettero ai loro posti.
"Filottete,
tu sei un satiro giusto? Non ne avevo mai visto uno!"
"No
bellezza, sono un centauro...ma certo che sono un satiro!"
"Mi
sembra ovvio: uno ha di fronte il dio dei morti e quello che gli
preoccupa di
più é dire 'toh, un satiro!'...certo che
é perspicace il ragazzo!" disse
ironico Ade.
Caesar
rise un po' imbarazzato e probabilmente anche un po' preoccupato.
"Volevo
lasciare il meglio a dopo...comunque, chi si occuperà degli
inferi in tua
assenza?"
Ade alzò
gli occhi al cielo, quasi disgustato alla sola idea che altri
svolgessero il
suo lavoro, soprattutto perché li riteneva dei totali
incapaci.
"Pena
e Panico, dei demonietti al mio servizio! Spero non combinino guai
inenarrabili
in mia assenza"
"Sapete
usare armi? Volete mostrarci cosa sapete fare?"
"Io
so usare qualche arma, sono molto agile nello scalare le rocce date le
mie
zampe, ma la mia specialità é allenare grandi
eroi. Achille, Perseo e
soprattutto Ercole! Tutti sono diventati grandi grazie a me!" si
vantò
Filottete.
Al sentire
il nome di Ercole, Ade mostrò una faccia disgustata, al solo
pensiero dell'eroe
che aveva infranto i suoi piani tempo fa.
"Io
sono Ade, il dio dei morti! Di solito non spreco il tempo in battaglia,
quindi
la forza bruta non é il mio forte, ma so usare qualche arma.
In compenso adoro
ingegniarmi in piani, devo dire a dir poco divini! Stipulo spesso
contratti
come dire...vantaggiosi!" disse il dio della morte, con un ghigno
malvagio.
"Bene,
se non volete mostrarci altro, potete salutare i vostri cari!"
Filottete
trovò Hercules e Megara ad aspettarlo.
"Ehi,
Fil! Mi spiace che non sia stato scelto io...li avrei potuti battere
benissimo!" disse Hercules.
"Lo
so campione tranquillo! Ma piuttosto Meg...non mi aspettavo che tu
venissi
qui!"
"Oh
andiamo, nessuno si merita di partecipare ad un gioco simile...nemmeno
tu mezzo
montone! Bé forse Ade un pochino sì!"
Filottete
sorrise alla battuta della ragazza, ma poi tornò serio e
triste.
"Per
sicurezza vi dico addio, statemi bene ragazzi!"
"Oh
andiamo Fil, tu puoi vincere questo gioco ne sono sicuro!"
"Guardiamo
in faccia alla realtà ragazzo: sono quello che ha meno
possibilità di
sopravvivere qua dentro! Ma ti prometto che farò del mio
meglio per restare
vivo!"
I tre si
abbracciarono e poi salutarono Fil, prima che lui andasse via.
Intendo
Ade stava parlando con Pena e Panico.
"Allora
ragazzi, vi ho lasciato un foglio con le istruzioni precise, da seguire
alla
LETTERA, siamo intesi? No perché ho qualche dubbio sulla
vostra capacità di
carpire il significato delle parole, dopo la vicenda con Ercole,
soprattutto
quello di 'morte'!"
"Ma
certo, si fidi di noi!"
"Non
vorrete farmi arrabbiare vero?"
"Ade
arrabbiato?"
I due
deglutirono al solo pensiero.
"No
capo, può stare tranquillo!"
"Sarà
meglio per voi!" disse Ade, per poi andare via.
"Qualcosa
mi dice che quando tonerà, Ade si arrabbierà
molto con noi!" disse
tremante Pena, rivolto a Panico.
"Se
tornerà...se!" affermò Pena ed entrambi
ridacchiarono con un ghigno
maligno.
"E'
giunto il momento del distretto 5, quello dei nostri affezionati Hunger
Games
originali. Facciamo entrare Finnik Odair e quella che oramai saprete
essere la
mia preferita: Katniss Everdeen!"
Entrambi
entrarono e si misero a sedere, Katniss si sforzò di
sorridere, anche se odiava
l'idea di essere ancora lì, per la terza volta! Di solito
c'era Peeta con lei e
di solito era lui a parlare anche per lei e farsi simpatico per gli
sponsor.
Risultare simpatica non era di certo il suo forte, sperò
vivamente che Finnick
potesse risolvere la situazione.
"Ecco
qui i miei cari tributi! Conosco bene entrambi, infatti tutti e due
avete già
partecipato a ben due edizioni dei giochi, ma come si dice: non
c'è due senza tre
a quanto pare!"
Katniss si
sforzò di sorridere alla sua battuta.
"Nonostante
io sia molto contento di vedervi qui, devo ammettere che in questa
edizione un
po' mi mancheranno gli sfortunati amanti del distretto 12! Peeta era
molto
simpatico nelle interviste, ma soprattutto possiamo dire che ci
sorprendeva
sempre! Finnick tu non hai qualche stravolgente rivelazione da farci?"
"Temo
proprio di no!" rispose lui con un gran sorriso.
Katniss
tirò un sospiro di sollievo nel vedere che almeno lui
riusciva a fingersi
divertito.
"Katniss
gli sponsor ti chiedono se ti saresti offerta volontaria al posto di
Peeta"
"Sì"
disse, senza pensarci su. In realtà non ne era sicura al
cento per cento,
odiava l'arena, era il luogo che ogni notte ospitava i suoi peggiori
incubi. Ma
sicuramente Peeta si meritava più di lei di vivere ed era
felice che questa
volta non fosse stato scelto, anche se si sentiva strana senza lui al
suo
fianco in questa edizione.
"Siete
entrambi reduci da ben 2 edizioni dei giochi, siete allenati e pronti a
molte
sfide. Avrete un bel vantaggio nell'arena! Ma ora mostrateci pure le
vostre
abilità!"
"Katniss,
nel caso tu te lo stessi chiedendo...no! Non è valido tirare
una freccia contro
la presidentessa, anche perché ogni volta che andate alle
armi si attiva un
campo di forza tra noi e voi...così tanto perché
tu lo sappia!"
puntualizzò Ice rivolta alla ragazza.
Katniss
finse un sorriso, Finnick prese tra le armi il suo tridente, con tre
punte
molto affilate.
"Vengo
da un distretto dedicato alla pesca: sono molto agile in acqua, so
usare quasi
tutte le armi, ma la mia preferita è questa! Usandola potrei
pescare qualsiasi
tipo di pesce e anche, si ecco...uccidere se necessario!"
Finnick
mostrò al pubblico qualche mossa, nel frattempo Kutniss
appese un pannello al
muro, vi dipinse qualcosa con un olio, poi prese il suo arco.
Dalla
faretra sfilò una freccia esplosiva e la scagliò
al centro del pannello
colpendolo in pieno centro, l'olio si infiammò, mostrando la
scritta sul
pannello che citava "Ho già sciolto la neve col mio fuoco,
questa volta
scioglierò anche il ghiaccio"
Fece un
leggero inchino verso il pubblico.
"Grazie
per la vostra considerazione" detto questo, posò l'arco e
corse a salutare
i suoi cari.
C'erano
Peeta, Haymitch e Gale.
"Dolcezza,
a quanto pare non riesci proprio a stare lontana dai guai!" disse
Haymitch.
"A
quanto pare sono i guai che non ne vogliono sapere di stare lontani da
me!" borbottò lei.
"Effie
e la tua famiglia ti salutano, purtroppo solo due di noi potevano
venire...io
sono riuscito ad intrufolarmi solo perché una sola persona
ha chiesto di vedere
Finnick!" disse Gale "Ma c'é una cosa che devi avere!"
Haymitch
prese qualcosa dalla tasca e gliela fissò alla maglia: era
la sua spilla della
ghiandaia imitatrice.
"Mi
raccomando, resta VIVA!"
"Farò
del mio meglio...grazie!"
"Katniss,
qui non é come i 75esimi Hunger Games, questa volta non
abbiamo accordi con
nessuno. Lo so che per te sarà difficile, ma trovati degli
alleati, magari non
proprio i più deboli e strani come al tuo solito! Ho una
brutta sensazione su
questa edizione"
"Ci
proverò"
Peeta si
avvicinò a lei.
"Dovrei
esserci io con te!"
"No
Peeta meglio così"
"Katniss
tu DEVI tornare, promettimelo"
"Farò
del mio meglio"
Perché
tutti continuavano a non crederci quando lo diceva?
"Non é abbastanza, devi tornare da me!"
Detto
questo la baciò, non se lo aspettava ma era contenta che lo
avesse fatto. Non
aveva idea se l'avesse potuto rivedere, in caso quello era un buon modo
per
dirsi addio.
Finnick
stava parlando con Annie, tra loro due le cose erano complicate, anche
lei era
una vincitrice, ma i giochi avevano avuto un brutto effetto su di lei e
da
allora non era più la stessa. Questo non importava a lui.
"Ti
amo, tornerò per te, ma qualunque cosa succeda, sappi che
ogni mio pensiero in
quell'arena sarà rivolto a te!"
Le diede
una leggera carezza sul viso e poi, insieme a Katniss, se ne andarono
dagli uomini
che li avrebbero scortati all'arena.
"Signore
e signori diamo il benvenuto ai due ragazzi del distretto 6: Hiccup e
Astrid!"
I due
entrarono e si sedettero.
"Salve
ragazzi, se non erro voi siete vichinghi giusto?"
"Esattamente!"
rispose fieramente Astrid.
"Quindi
combattere, uccidere, usare armi da guerra, tutto ciò per
voi é normale
giusto?"
"Ovviamente"
Caesar guardò
pure Hiccup, come ad aspettarsi anche una sua conferma.
"G-già...una
passeggiata..." disse lui, con tono davvero poco convinto.
"Ho
saputo che hai una gamba offesa...mi dispiace molto"
"Sì,
é una lunga storia..."
"Vedo
che hai una buona protesi l'hai fatta tu?"
"Già,
sono l'assistente di un fabbro e gli ho fatto qualche modifica io...mi
permette
di correre, non ho molti problemi diciamo"
"Sei
il figlio del capo tribù, uno tra i più possenti
vichinghi del tuo villaggio,
ti senti il suo degno erede?"
"Ehm...ecco
io...sì...forse..."
Astrid lo
squadrò.
"Scusalo
Caesar, é un po' emozionato ed enormemente modesto. E' il
vichingo più
coraggioso che conosca. Sono sicura che insieme vinceremo!"
"Ve
lo auguro ragazzi! Ma ora sono ansioso di vedere di cosa siete
capaci...vi va
di mostrarmelo?"
"Certo
Caesar!"
I due si
avviarono verso le armi, Hiccup ne approfittò per
bisbigliare qualcosa ad
Astrid.
"Che
cosa fai Astrid? Lo sappiamo entrambi che sono l'opposto di mio padre.
Io odio
combattere, non penso che potrei mai uccidere qualcuno e poi sono
gracile, hai
visto i tipi forzuti degli altri distretti? Non ho speranze!"
"Cosa
stai facendo tu Hic! Gli sponsor ti stanno osservando. Pensi che
salverebbero
mai uno che afferma di essere uno smidollato?"
"Potevi
almeno evitare di mentire sul mio conto"
"Ma
io non ho mentito Hic!" gli disse lei sorridendogli, cosa che fece
arrossire Hiccup "Ora fagli vedere chi sei, so che ce la puoi fare!"
Astrid
prese un'ascia e la maneggiò agevolmente, come se fosse una
leggera piuma. Mirò
a due manichini e con pochi colpi netti moncò loro testa e
braccia, senza
problemi.
Fantastica.
Se fosse stato uno sponsor sicuramente Hiccup avrebbe salvato lei e
questo
tralasciando il fatto che per lui era pure bellissima.
Ma quello
non era il momento di fantasticare: Astrid credeva in lui e nelle sue
capacità
e non voleva deluderla. Vide gli occhi di molte persone che lo
fissavano
ansiose di vedere cosa sapesse fare, col cuore che gli martellava in
petto,
prese il suo pugnale e tentò un attacco in corsa verso uno
dei manichini, tirò
con forza il pugnale, ma non andò come se lo era immaginato:
qualcosa a terra
lo fece scivolare e in un attimo si ritrovò a terra a pancia
all'aria, il
coltello, lanciato da lui stesso, si conficcò a terra, a
pochi centimetri dal
suo viso.
Si sentì
inondare dalla vergogna quando il pubblicò iniziò
a ridere a crepapelle.
Tanto valeva
uccidersi subito!
Pensò
mestamente tra sé, almeno si sarebbe risparmiato di coprirsi
di ridicolo.
Ma vide la
mano di Astrid tesa verso di lui, la afferrò e lei lo
aiutò a rialzarsi, poi si
rivolse al pubblico e urlò: "Lui ha addestrato un drago!"
Le risate
cessarono. Tutta l'attenzione della folla adesso era rivolta a loro due.
"Non
solo ha addestrato un feroce drago, ha addestrato il più
raro e temuto drago
mai esistito, inoltre ha anche insegnato molti di noi a farlo. Grazie a
lui
molti vichinghi adesso hanno il loro drago personale!"
Gli
sponsor fissarono Hiccup, ma questa volta con sguardo interessato.
Bisbigliarono qualcosa tra loro, qualcosa che i due non riuscirono a
sentire.
Astrid si
rivolse nuovamente al ragazzo.
"Andiamo!
I nostri amici ci stanno aspettando!"
Lui la
bloccò per un braccio e le sussurrò: "Grazie!"
Lei
ricambiò con un sorriso, poi posarono entrambi le armi e
andarono dai loro
amici. Erano i loro più cari amici: Moccicoso, Gambadipesce
e i due gemelli.
"Forza
ragazzi ce la farete sicuramente, per voi sarà una
passeggiata!" disse
Testaditufo.
"Ehi,
quella battuta volevo dirla io!" sbuffò sua sorella.
"Oh
scusami non sapevo fossi la principessina delle battute e che non fossi
capace
di inventarti qualcosa di diverso!"
"Sei
tu che mi hai rubato la battuta perché non sei capace
neanche di pensare!"
I due
iniziarono a litigare come al solito. Gambadipesce si
avvicinò a loro, sembrava
molto nervoso.
"Ragazzi,
non vorrei dirvelo ma le probabilità di sopravvivere a
questo gioco..."
Quelle
parole già iniziarono a preoccupare Hiccup, Astrid se ne
accorse, quindi lo
interruppe.
"Penso
che un: 'buon fortuna' possa bastare!"
"Ok...buona
fortuna allora ragazzi!"
Moccicoso
si avvicinò ad Astrid e le disse: "Astrid, tu DEVI tornare!
Se lo farai,
quando tornerai ti prometto che ti concederò un
appuntamento!"
"Un
'bentornata' mi basterà!" rispose prontamente lei, abituata
alle lusinghe
del ragazzo.
Li
salutarono tutti, poi i due tributi si diressero verso l'uscita. Hiccup
sussurrò qualcosa ad Astrid.
"Grazie
ancora per quello che hai fatto, ma io non penso di potercela fare!"
"Che
diavolo dici Hic, tu sei intelligente, coraggioso, sono sicura che ce
la farai,
smettila di sottovalutarti!" rispose lei, questa volta leggermente
alterata.
"Non
mi riferisco a questo...mi riferisco all'uccidere: non sono stato
capace di
uccidere un drago, pensi che io riesca ad uccidere un essere umano?"
"A
volte con gli umani é più facile, non tutti sono
puri e innocenti. La maggior
parte di loro non ti darà il tempo di pensarci su, quindi
non darglielo nemmeno
tu! Sono sicura che non si faranno tante remore"
Hiccup
fissava dubbioso il pavimento.
"Davvero
tu non avrai nessun problema?" chiese imbarazzato.
Sapeva che
Astrid era molto più abile di lui in battaglia: ne aveva
combattute molte, ma
la conosceva e lei era una brava ragazza, non avrebbe ucciso senza
pietà gente
che non lo meritava.
"Non
ho detto che sarà facile... ma vedi Hic, si
tratterà di noi o di loro la
dentro. E io farò tutto il possibile perché si
tratti di noi!"
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Angolo
autrice: Ecco
finita la prima parte delle interviste! Ho deciso di dividerle a
metà a causa della lungezza. Scusate la lentezza nel postare
questo capitolo, ma apparte che é stato faticoso da
scrivere, ho avuto poco tempo per scriverlo a causa dello studio!
Gestire 24 personaggi non é facile, cerco sempre di
rispettare il loro carattere e di renderli il più
introspettivi possibile. Ditemi voi se ci sono riuscita e se il
capitolo vi é piaciuto!
Come al solito se avete consigli diteli pure! Cerco sempre di
migliorare!
Ci sono delle citazioni nel testo: Ice parla di 'Nonary Game' si
riferisce ad un gioco dove vengono scelte 9 persone che
vengono obbligate a partecipare e a rischiare la loro stessa vita. Il
nonary game é presente nel videogioco ''999 nine hours nine
persons nine doors'', se avete un nintendo ds vi consiglio
assolutamente di provarlo!
Altra citazione la fa Cara, parla di una gara di buone maniere tra
principesse. Si riferisce all'episodio "La principessa" del telefilm,
dove viene obbligata a fingersi una principessa nobile e educata e
partecipare ad una gara a chi fosse la moglie ideale per un principe,
per dare il tempo ai compagni di salvare Kahlan nelle segrete. E' uno
dei miei episodi preferiti della serie e mi fa morire dal ridere,
dovevo citarlo per forza!
Se ci sono altre frasi che non vi sono chiare perché non
conoscete alcuni personaggi, o se volete altre precisazioni su alcuni
di loro, chiedete pure a me!
Cosa
potete fare adesso: Per
il prossimo capitolo potete:
- suggerire domande che volete vengano fatte ai singoli
tributi rimasti durante
le interviste (se vorreste chiedere o sapere qualcosa in particolare su
di
loro)
- suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la
vostra arena
ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà
gli strateghi
potrebbero prendere spunti da voi!
- suggerire agli strateghi già delle trappole o
ostacoli che vorreste
che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare
ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire
creature o
ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es:
potete
proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai
mondi degli
altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e
perché no,
anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)
Inoltre
vi ricordo il nostro gruppo ufficiale
facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò
ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima
occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui
sapete poco.
Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove
info, se
potete iscrivetevi!
Per qualsiasi domanda o dubbio
chiedete pure!
|
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Capitolo 4 *** Ancora interviste ***
mietitura
"Signore
e signori, abbiamo intervistato già metà dei
tributi, il tempo passa in fretta
quando ci si diverte, non trovate?" chiese retoricamente Caesar rivolto
al
pubblico "Ma basta indugi, facciamo entrare i tributi del distretto 7:
Mulan e Shan Yu!"
I due
entrarono e si sedettero sulle poltrone rosse.
"Mia
cara Mulan, so che sei una donna molto coraggiosa. Devo dire che la tua
storia
mi ha commosso parecchio! Se non sbaglio tu ti sei finta un uomo e sei
entrata
nell'esercito, solo per salvare tuo padre! Poi, ad un certo punto, sei
stata
scoperta, rischiando la morte. Ma alla fine hai salvato l'intera Cina e
persino
l'imperatore si é inchinato al tuo cospetto!" disse Caesar.
"Sì,
più o meno é andata così!"
"Penso
che siamo tutti onorati di averti qui!"
"Oh,
grazie!" rispose lei, leggermente imbarazzata.
"Gioisci
finché puoi Mulan, perché quando entreremo
nell'arena sarà l'ultima cosa che
potrai fare. Soprattutto dopo che ti avrò spezzato le
braccia!" esclamò
Shan Yu con un sorriso diabolico.
"Bé,
dire che non andate d'accordo penso sia un eufemismo. Credo ce l'abbia
ancora
con te perché hai sconfitto la sua armata unna!" disse
Caesar rivolto a
Mulan.
"A
quanto pare!" rispose lei, ricambiando lo sguardo di intesa con
l'intervistatore.
Ma la cosa
fece arrabbiare Shan Yu che tuonò: "Non mi hai battuto
lurida ragazzina,
hai imbrogliato!"
"So
che per te sarà difficile capirlo dato che non ne fai uso
spesso...ma usare
l'intelligenza non vuol dire imbrogliare!"
"Ok,
vedo che gli animi si stanno scaldando! Dato che evidentemente entrambi
non vi
sopportate molto, ne approfitto per fare anche a voi una domanda di uno
sponsor: se avreste potuto scegliere un'altro compagno tra i tributi
estratti
chi avreste scelto?"
"Premesso
che a mio parere un qualsiasi altro compagno sarebbe stato meglio di
lui, credo
che avrei scelto la ragazza del distretto 12... Annabeth mi pare... lei
sì che
sembra una che usa l'intelligenza e non solo la forza bruta!"
"Io a
differenza di questa ragazzina non ho bisogno di alleati e comunque
nessuno di
quei bambocci mi sembrerebbe un valido combattente!"
"Attento
Shan Yu, a volte le apparenze ingannano! Comunque Mulan ho un'altra
domanda per
te da parte di uno degli sponsor: se avessi potuto scegliere avresti
preferito
come compagno di distretto Shang al posto di Shan Yu?"
"Non
augurerei a nessuno di partecipare a questi giochi, figuriamoci a
Shang! Se
fosse stato estratto lui, sarei stata felice di avere il suo valido
aiuto in
battaglia, ma se ora mi fosse data la possibilità di
scegliere, di certo non lo
sostituirei a Shan Yu!"
"Molto
onorevole da parte tua! Ma adesso é giunto il momento di
mostrarci cosa sapete
fare: siete entrambi dei soldati, suppongo sappiate usare quasi ogni
tipo di
arma, quindi scegliete pure quella che preferite!"
Entrambi
si recarono agli espositori delle armi. Mulan osservò
attentamente la roba
esposta. C'erano armi di tutti i tipi e lei sapeva usarle quasi tutte,
ma ciò
che la colpì era la presenza di molte altre svariate cose:
frutta, corde, reti,
bastoncini di legno, bottiglie contenenti liquidi di vario tipo, delle
taniche
d'acqua e perfino del sapone.
Le venne
un'idea, così prese il sapone in una mano e la sua spada nell'altra, si
chinò a terra, dando
le spalle a Shan Yu, ed iniziò ad insaponare la parte di
pavimento davanti a
lei, attenta a non farsi notare da lui.
Nel
frattempo Shan Yu prese la sua spada dalla lama ondulata, con un unico
colpo
possente sgozzò il manichino lì presente,
facendogli rotolare via la testa. Si
voltò poi verso Mulan, che era ancora accovacciata a terra.
"Ehi,
ragazzina che stai facendo?"
Lei si
alzò lentamente, poi si voltò verso Shan Yu e con
tono di sfida disse
"Voglio mostrare a tutti come ti disarmo, puntandoti poi la spada alla
gola, quindi fatti sotto!"
"Hai
scelto la cosa sbagliata ragazzina, farai solo una figuraccia quando ti
ritroverai la MIA spada alla gola"
"Dimostramelo!"
Shan Yu
sorrise maligno, impugnò saldamente la spada e corse verso
la ragazza. Mulan si
mise in posizione difensiva, poi fece un balzò all'indietro,
stando attenta ad
evitare la parte di pavimento insaponata. Shan Yu alzò la
spada, pronto ad
affondare un potente fendente contro la ragazza, ma qualcosa
rovinò i suoi
piani: non aveva notato il pavimento insaponato, quindi
scivolò all'indietro
non appena ci passò su, ritrovandosi a terra con l'arma a
pochi centimetri da
lui. Allungò il bracciò per prenderla, ma si
ritrovò la spada di Mulan alla
gola.
"Chi
doveva fare una brutta figura?" chiese orgogliosa lei.
L'uomo si
sentì ribollire il sangue dalla rabbia.
"TUUUUUUU
MALEDETTA!!!"
Con un
possente e furibondo colpo della mano fece volare via l'arma di Mulan,
quindi
la afferrò per il colletto della maglia.
"Ti
pentirai di quello che hai appena fatto, soffrirai così
tanto che mi implorerai
di ucciderti!"
Ma
qualcuno li interruppe.
"Basta
così! Niente risse prima dell'arena, sono le regole!
Infrangerle non vi
piacerebbe credetemi...a meno che non vi piaccia morire si intende!"
affermò la presidentessa Ice con un gelido sorriso.
Con un
grugnito, Shan Yu lasciò, a malincuore, la presa sulla
ragazza.
"Sei
stata fortunata ragazzina, ma non potrai esserlo nell'arena,
lì nemmeno questi
tuoi stupidi giochetti serviranno a salvarti da me!"
Entrambi
si recarono dai loro cari: Shan Yu andò da due dei suoi
soldati unni, disse
loro che sarebbe tornato presto e che avrebbe vendicato i loro compagni
morti a
causa di Mulan, i due risposero con un ghigno soddisfatto.
Per Mulan
erano venuti Shang e Mushu: un minuscolo drago che era diventato il suo
spirito
guardiano.
Il piccolo
drago rosso cercò di infonderle coraggio.
"La
mia ragazza! Sei stata incredibile con quel sapone, sono sicuro che
Shan Yu non
sarà un problema per te e sicuramente batterai tutti, non ho
dubbi!"
"Grazie
Mushu, lo spero davvero! Ma ho qualche dubbio, devo tenere gli occhi
aperti,
alcuni di quei tributi hanno qualcosa che non mi convince e la cosa non
mi
piace!"
Toccava a
Shang parlare, ma sembrava non sapesse cosa dire.
"Mulan,
tu...ecco io...sei forte...ma non vorrei...cioè io..."
"Shang"
"Stai
attenta insomma! Cioè, sei sicuramente il soldato
più in gamba che abbia mai
conosciuto, ma vorrei solo che tornassi a casa viva"
Mulan gli
sorrise, gli diede un leggero bacio sulla guancia, facendolo diventare
rosso
come un peperone.
"Farò
tutto il possibile, promesso!"
Lui
ricambio il sorriso, la salutò e a malincuore, la
fissò andar via insieme a
Shan Yu.
"Facciamo
entrare adesso gli sfavillanti tributi del distretto 8: Beatrice Prior
e Tobias
Eaton!" canzonò Caesar.
I due
entrarono e si sedettero ai loro posti. Erano tesi, ma sembravano calmi.
"Allora
ragazzi, faccio una piccola spiegazione per i nostri sponsor: nel
vostro
distretto la popolazione é divisa in cinque fazioni, voi
siete entrambi in
quella degli intrepidi ovvero soldati coraggiosi, forti e senza paura,
che
proteggono i cittadini"
"Esatto!
Ma entrambi siamo in realtà dei divergenti, ovvero abbiamo
dimostrato di avere
caratteristiche comuni a più fazioni, il che non
é visto molto bene dalle
nostre parti! Comunque da quando scegliamo una fazione ci scegliamo un
nome
nostro, rinnegando il vecchio, quindi se puoi chiamaci Quattro e Tris"
rispose Tobias
"Ok,
come volete ragazzi, ma ho delle domande per voi! Prima di tutto: cosa
vi
mancherà di più del vostro mondo?"
"I
miei genitori e i miei amici!" rispose Tris.
Quattro
sembrò pensarci su, poi affermò con decisione:
"C'é una cosa che mi
mancherà davvero troppo nell'arena!"
"Cosa?"
chiese curioso Caesar.
"La
torta al cioccolato!" affermò con faccia seria, scatenando
una risata
generale "No, davvero, sono serio! Come potrò vivere giorni
interi
nell'arena, rischiando pure la vita e di non poterla mangiare
più?"
"Mi
vuoi dire che tenterai di vincere per la torta?" chiese ironico Caesar.
"Assolutamente!"
affermò Quattro, il che fece sorridere nuovamente Caesar,
che però decise di
passare alla prossima domanda.
"So
bene che voi siete una coppia, i nostri sponsor chiedono cosa fareste
se uno di
voi due dovesse morire nell'arena"
"Farò
tutto il possibile per stare accanto a Tris e combattere al suo fianco,
assicurandomi che non le succeda nulla. Siamo intrepidi e ce la faremo,
vinceremo questo gioco! Se lei dovesse morire...non riesco nemmeno ad
immaginare quello che farei!"
"Concordo
con quello che ha detto Quattro, insieme possiamo vincere qualsiasi
battaglia!
Ma se a lui dovesse succedere qualcosa starei malissimo, non potrei
sopportarlo"
"Tris,
devi promettermi una cosa: se mi succedesse qualcosa, tu devi provare
comunque
a vincere per me, lo farai?"
"Cosa
dici Quattro? Non puoi chiedermi una cosa simile"
"Promettimelo,
ti prego!"
"Tu
puoi promettermi la stessa cosa?"
"Sì..."
"Bugiardo!"
I due si
fissarono in silenzio, un silenzio che fu rotto da Caesar.
"Io
sono un tipo che si commuove facilmente, quindi scusatemi ma
dovrò interrompere
il vostro romantico battibecco, oppure finirò per allagare
lo spalto!" indicò
quindi l'area con le armi "Mostrateci cosa sapete fare! So che essendo
intrepidi siete molto abili nel combattimento fisico e nelle scalate
giusto?"
"Esatto!
Tris che dici se mostriamo loro qualche mossa?"
Lei annuì
ed entrambi andarono nell'area delle armi, lui prese un fucile,
spiegando che
entrambi erano molto bravi con le armi da fuoco, poi si rivolse a Tris.
"Mostragli
la tecnica di disarmo!"
Quattro
finse di puntare il fucile rapidamente contro di lei, ma Tris, con
un'abile colpo
della gamba fece volare il fucile dalla sua presa, entrambi tentarono
di
riprenderlo, ma lei, con una presa fece ribaltare Quattro su se stesso,
quindi
prese il fucile e lo puntò contro di lui.
Posò il
fucile, raccolse dei coltelli e li diede a Quattro, poi si mise in
piedi contro
il muro.
"Ora
tocca a te Quattro, fai vedere quanto sei abile coi coltelli!"
Quattro la
fissò incerto, come a chiederle: 'sei
sicura', ma lei annuì. Così lui
tirò il primo coltello che si conficcò
vicino a Tris.
"Il
prossimo più vicino!" disse lei.
Quattro
tirò un'altro coltello e finì a pochi centimetri
dalla sua faccia.
"Puoi
fare molto meglio, forza!"
Quattro
tirò un profondo sospiro, chiuse gli occhi per calmarsi, poi
li riaprì, si
concentrò sul punto dove voleva far arrivare il coltello e
lanciò. Il coltello
sfiorò l'orecchio di Tris, conficcandosi proprio accanto ad
esso. Il pubblico
applaudì, Tris sorrise soddisfatta a Quattro: in fondo era
andata molto meglio
della prima volta, dove era rimasta ferita all'orecchio, anche se era
solo un
graffio.
I due si
recarono dai loro cari: Christina, Caleb e i genitori di Tris.
I genitori
di Tris l'abbracciarono.
"Piccola
mia torna presto, lo so che sei forte ormai. Sono sicura che potrai
vincere!" disse la madre.
"Ti
aspettiamo! Il nostro mondo ha bisogno di te!" aggiunse il padre.
"Tornerò
vedrete!"
"Siete
due intrepidi, allenati a situazioni davvero estreme. Siete quelli che
hanno
più probabilità di vincere, quindi non
deludetemi!" disse Caleb.
Tris gli
sorrise, allungando le braccia verso di lui.
"Almeno
per una volta, fratello, abbandona la logica e vieni a darmi un
abbraccio!"
Lui
sorrise e l'abbracciò.
Fu poi il
turno di Christina: era diventata la migliore amica di Tris.
"Amica
mia, ti conosco bene, ne abbiamo affrontate tante assieme e questa
arena non
può fermarti"
Sembrava
stesse dicendo altro ma si fermò nel vedere il volto cupo di
Quattro.
"Ehi,
non fare quella faccia,
ovviamente mi
riferivo pure a te!"
"Non
é questo...pensavo che non é venuto nemmeno a
salutarmi...non che io me lo
aspettassi!"
"Stai
parlando di tuo padre vero? Quattro io credo che..." tentò
di dire Tris,
ma lui la interruppe.
"Tranquilla
Tris, era più che prevedibile!"
"Su
col morale, pensa solo a tornare vivo con Tris e vi farò
trovare un'ottima
torta al cioccolato ad aspettarvi!" affermò Christina.
"Se
la metti così dovrò vincere per forza per la
torta!" disse lui con un
sorriso.
Si
salutarono, poi lui e Tris uscirono fianco a fianco.
"E'
il turno del distretto 9! Ho l'onore di presentarvi, la regina di
Arendelle:
Elsa e la principessa, sua sorella Anna!"
Le due
entrarono e si sedettero davanti a Caesar e la presidentessa.
"Elsa
direi che tu sei una regina un po' speciale: hai dei poteri di ghiaccio
non é
vero?"
"Sì,
ci sono nata. Ma la cosa non mi ha reso sempre la vita facile, ho
passato quasi
tutta la mia vita a nascondermi, per cercare di imparare a controllarli
e per
farlo sono stata lontana da tutti, pure da Anna. Non volevo fare del
male a
nessuno, figuriamoci a lei"
"E
poi cosa é successo?"
"Un
giorno, per sbaglio, ho usato i miei poteri davanti a tutti e ho
diciamo
congelato l'intero villaggio!"
"Situazione
congelata!"
"Già"
ridacchiò lei "Ma per fortuna mia sorella mi é
venuta a cercare e dopo
varie avventure alla fine é riuscita a sciogliere il mio
cuore di ghiaccio col
suo amore fraterno. Adesso, grazie a lei, ho imparato a controllare i
miei
poteri!"
"Davvero
toccante! A questo proposito gli sponsor hanno molte domande per te.
Prima di
tutto chiedono se avresti preferito qualcun'altro al posto di Anna al
tuo
fianco nell'arena e in caso chi?"
"Assolutamente
sì! Non voglio che a mia sorella succeda nulla, tra i
tributi estratti del mio
distretto avrei preferito Hans. Non avrei potuto fidarmi, ma avrei
preferito
mille volte lui al posto di qualcuno a cui tengo!"
"Molto
onorevole da parte tua! Gli sponsor chiedono pure se hai paura di poter
fare
del male accidentalmente a tua sorella, come é accaduto in
passato"
"Questo
no, oramai ho imparato a controllare i miei poteri...ma ho paura di
perderla,
ecco perché starò al suo fianco per tutto il
tempo e la proteggerò,
assicurandomi che nessuno le faccia del male!"
"Elsa,
posso cavarmela anche da sola, non ti preoccupare! Pensa anche a te
stessa
nell'arena, non potrei mai sopportare di perderti!" si intromise Anna.
"Oh
Anna, ci sono persone che partecipano a questo gioco, che sono molto
più
esperte di noi nel combattimento. Tu non hai poteri, ma io
sì: é mio dovere
difenderti!"
"Bene,
non so voi, ma io già mi sono innamorato di queste due
sorelle! Starò male se
vedessi una di voi morire nell'arena...quindi vedete di vincere! E a
questo
proposito, mostrate pure cosa sapete fare ai nostri sponsor!"
Entrambe
si recarono nel reparto delle armi. Anna le osservò: in
effetti la vita da
principessa non prevedeva l'addestramento con le armi, quindi non
sapeva usarne
nemmeno una. Ma in passato aveva scoperto di avere una buona dose di
forza,
così prese una mazza di legno e assestò un colpo
forte e deciso alla testa di
un manichino, immaginando fosse Hans. Lo fece perché
pensò che la cosa
l'avrebbe aiutata a colpire più forte e a quanto pare
funzionò, perché la testa
si piegò di lato.
"Complimenti
sorellina!" disse Elsa "Ah, e una volta le ho visto stendere un
ragazzo con un pungo...fossi in voi non la sottovaluterei troppo!"
disse
Elsa, rivolta agli sponsor.
"Ma
ora viene il bello, Elsa mostragli cosa sai fare tu" la
incitò Anna.
Elsa
sbatté un piede a terra ed immediatamente il pavimento che
la circondava si
ricoprì di ghiaccio. Poi fece un gesto con le braccia e il
ghiaccio si frantumò
in mille pezzi, che al suo comando, si trasformarono in sottili fiocchi
di
neve, che fece ricadere dolcemente su se stessa. Era uno spettacolo
davvero
incantevole e ricevette non pochi applausi dal pubblico. Entrambe
fecero un
leggero inchino, in segno di saluto verso gli spettatori, poi andarono
dai loro
amici.
Erano
venuti Olaf (il pupazzo di neve vivente, creato dalla stessa Elsa) e
Kristoff.
Olaf
sembrava sul punto di piangere, era decisamente commosso.
"Ragazze
mi raccomando fate le brave!" disse singhiozzante.
"Oh
Olaf, torneremo...promesso!"
Entrambe
lo abbracciarono e il pupazzo di neve abbozzò un sorriso.
"Amo
i caldi abbracci!"
"Anna,
avrei voluto essere scelto io al tuo posto...non che io non mi fidi di
te si
intenda...ma saperti lì mi farà stare in ansia
ogni giorno. Ho troppa paura di
perderti!" affermò improvvisamente Kristoff.
Anna si
alzò, fino ad incrociare il suo sguardo, poi gli prese le
mani e gli disse:
"Non devi preoccuparti, finché io e mia sorella staremo
insieme, potremo
affrontare tutto, me lo sento! Poi sai bene che sono una che non si
arrende
facilmente, no?"
"Bé,
questo é poco ma é sicuro!" disse lui,
sforzandosi di sorridere.
Lei
ricambiò il sorriso e gli diede un leggero bacio.
"Aspettateci,
torneremo entrambe e lo faremo il prima possibile!"
"Non
aspetterò altro!"
Si
salutarono e il ragazzo non staccò gli occhi da loro
finché non le vide
scomparire dietro gli spalti.
"Ragazzi,
siamo al decimo distretto! E' il momento di intervistare Jack Frost e
Pitch
Black!"
I due
presero i rispettivi posti a sedere. Jack sembrava teso, Pitch invece
abbastanza sicuro di sé.
"Abbiamo
qui due vere leggende: Jack Frost e l'uomo nero! Pitch, ti vedo
abbastanza
tranquillo, come mai?"
"Semplice,
il mio potere deriva dalla paura e quale situazione migliore per far
crescere
la paura di un gioco simile? Analizzerò le paure dei tributi
e le userò contro
di loro. Contando che il mio alleato é pure Jack Frost,
dubito che perderemo!
Infondo non c'é nulla che si sposi meglio col buio del
ghiaccio!"
"Io non
collaborerò con te Pitch: né ora né
mai!"
"A
quanto pare Jack, tu non sembri molto entusiasta del tuo compagno. Chi
trai
tributi estratti avresti preferito al suo posto?"
"Non
so, non ne conosco nessuno, ma se ho capito bene dal poco che ho visto
alla
mietitura, le ragazze del distretto 9 sono due sorelle. La cosa mi ha
colpito
molto, anche io ho una sorella, penso sarebbe orribile partecipare con
lei in un
gioco simile! Quindi avrei scelto volentieri una di loro due come
compagna"
"A
questo proposito ho giusto una domanda di uno degli sponsor per te: se
doveste
rimanere solo tu ed Anna, riusciresti ad ucciderla o ti sentiresti in
colpa per
sua sorella Elsa?"
"Non
penso riuscirei ad ucciderla, mi ricorderebbe molto mia sorella. In una
situazione del genere non so davvero cosa farei, ma penso cercherei di
trovare
una qualsiasi soluzione"
"Pitch
a quanto vedo, non é venuto nessuno dei tuoi cari...come
mai?"
Inizialmente sembrò leggermente sorpreso o deluso dalla
cosa, poi sfoggiò
nuovamente la sua espressione sicura di sé.
"L'uomo
nero non ha molti amici Caesar, dovresti saperlo!"
"Ma
davvero conosci le paure delle persone? Riesci a percepire pure le mie?"
"Ovviamente!"
rispose lui con un sorriso glaciale.
"Ok,
allora fammi un favore, non rivelarle qui davanti a tutti, potrebbe
essere
davvero imbarazzante!" abbassò la voce, come a sussurrare
qualcosa a
Pitch, ma fece sempre in modo che tutti lo potessero sentire "Sai il
mio
terrore per i Clown no?"
Il pubblico
scoppiò a ridere, Caesar si finse offeso e disse: "Che
c'é? I Clown sono
davvero terrorizzanti, credetemi! Comunque meglio se passiamo ad altro,
che ne
dite di mostrarci cosa sapete fare?"
Entrambi
si recarono presso gli espositori delle armi, ma Pitch non ne prese
nessuna, si
voltò verso il pubblico e disse: "Come ho già
detto io sono Pitch Black,
meglio conosciuto come uomo nero! Non solo posso conoscere le paure, ma
anche
utilizzare i miei poteri!"
Pitch alzò
le braccia e creò una colonna di fumo nero, dalla quale
presero vita due
cavalli scheletrici neri, con occhi rossi come il sangue. Ne
carezzò la
criniera di uno.
"Loro
sono dei bellissimi incubi purosangue, non mi sarà difficile
terrorizzare i
tributi nell'arena!"
Jack
intanto prese il suo bastone dall'espositore delle armi. Era un bastone
lungo,
leggermente ricurvo all'estremità, appena lo
afferrò, la parte vicino alla sua
mano si ricoprì di ghiaccio.
"Quando
impugno questo bastone, posso usare tutti i miei poteri di ghiaccio,
nelle mani
di chiunque altro risulterebbe solo un semplice bastone!"
Agitò il
bastone nella direzione degli incubi creati da Pitch, congelandoli.
Sembrarono
due statue di ghiaccio nero. La cosa sul momento non fece molto piacere
all'uomo nero, ma poi si rivolse di nuovo al ragazzo con aria di sfida.
"Visto?
Ti ho detto che insieme possiamo fare grandi cose! Fossi in te
rifletterei bene
sulla nostra eventuale alleanza"
"Non
ho bisogno di rifletterci Pitch!"
"Lo
vedremo!"
Jack posò
il suo bastone e andò a salutare i suoi amici. Erano venuti
Dentolina e Calmoniglio.
"Calmoniglio?
Davvero sei venuto tu? Mi sarei aspettato chiunque, ma non te!"
"Non
farti strane idee ragazzino...sono venuto solo per chiederti se in caso
di
morte potevo avere il tuo bastone!"
Dentolina
rise "Finge che non sia così, ma in realtà tiene
anche lui a te: quando
abbiamo tirato a sorte per chi potesse venire a salutarti, ha insistito
per
partecipare pure lui!"
"Bene,
mi fa piacere sapere che il canguro tenga a me! Potrei anche non
congelare le
tue uova quest'anno!"
"Cos-ehi,
io sono un CONIGLIO!"
"Potreste
evitare di litigare almeno in questo momento?" li interruppe Dentolina,
che abbracciò poi Jack.
"Buona
fortuna...da parte anche di tutti gli altri! E mi raccomando stai
attento a
Pitch, quell'uomo ha sempre un secondo fine!"
"Starò
attento, promesso!"
Poi Jack
fissò Calmoniglio.
"Ehi
che ti guardi? Non ti aspetterai un augurio da parte mia vero? Dopo
ciò che mi
hai fatto passare?"
"Incredibile,
ancora ce l'hai per quella storia delle uova?"
"Per
me puoi andare pure a morire!"
"Clamoniglio!"
lo rimproverò Dentolina.
Ma Jack
sorrise "Non importa, tanto lo sappiamo tutti che il canguro qui
é
orgoglioso! Ci vediamo ragazzi, prendetevi bene cura dei bambini in mia
assenza!"
Li salutò
con la mano prima di raggiungere Pitch, Calmoniglio gli
urlò: "Sono un
CONIGLIO!!!!" poi aggiunse sottovoce tra sé: "Buona fortuna!"
Pitch
osservò Jack salutare i suoi cari, trovò la scena
altamente disgustosa. Si
chiese come mai poco prima ci era rimasto male nel sapere che non fosse
venuto
nessuno per lui. In fondo chi si aspettava di trovare? Era solo da
sempre, a
nessuno piaceva l'uomo nero e lui aveva imparato a non voler piacere a
nessuno.
Si impose
di non pensare più a niente di così stupido e se
ne andò insieme a Jack.
"Mancano
solo gli ultimi due distretti! Iniziamo col distretto 11, ecco a voi
Simbad e
Eris!"
I due
entrarono e si misero a sedere. Simbad aveva l'aria seccata, mentre
Eris
sembrava al settimo cielo.
"Eris
é una mia impressione o mi sembri felice?" chiese stupito
Caesar.
"E'
una tua impressione perché non sono felice...sono ENTUSIASTA
! E anche impaziente
che inizino i giochi! E' tutto così eccitante!"
"Davvero?
Vuoi dirmi che ti piacciono gli Hunger games? Devo dire che raramente
mi capita
una cosa simile!"
"Assolutamente
sì! Io sono la dea del caos e della discordia, cosa ci
può essere di più
divertente di un gioco simile? Già me li immagino: amori
infranti, tradimenti,
amicizie rinnegate, promesse violate, odio, inganni, invidia!"
affermò con
voce suadente e aria sognante.
"Sono
felice di sapere che qualcuno apprezzi i miei giochi!"
affermò ironicamente
la presidentessa.
"Simbad,
tu non mi sembri altrettanto felice, come mai?" chiese Caesar.
"Puoi
dirlo forte! Sono il capitano di una nave, a quest'ora già
dovrei essere alle
isole Fiji, hai presente? Donne, sabbia, pace, drink esotici con tanto
di
ombrellino...e invece mi ritrovo bloccato qui, in questo gioco!"
"Non
farci caso Caesar lui é il solito guastafeste! E' molto
carino lo ammetto, ma
in quanto a materia grigia, siamo messi male" esclamò Eris.
"Ehi,
cosa vorresti dire?"
"Osi
parlarmi in questo modo dopo quello che mi hai fatto?" disse Eris,
mimando
la faccia più da innocentina che riusciva a fare.
"Quello
che ti ho fatto io? Stai scherzando spero!"
"Peccato
sembravi un giovane così promettente, un così bel
tipo: arrogante, egoista e
subdolo. E cosa fai alla fine? Rovini i miei piani cambiando di colpo,
decidendo
di diventare un bravo ragazzo!" pronunciò queste ultime due
parole come se
fossero una colpa orribile e con un tono di chi le avesse ricevuto un
torto inimmaginabile.
"Oh,
scusami tanto Eris, se alla fine ho deciso di non morire, di non
tradire più il
mio migliore amico, la donna che amavo e di non porre fine per sempre
alla pace
a Siracusa!"
"Io
mi fidavo di te, le mie promesse le ho sempre mantenute! Sei un uomo
orribile
SIMBAD!"
"Bue
che dà cornuto all'asino, incredibile!" protestò
lui.
"Ok,
vedo che c'é mare mosso tra voi due...ne approfitto per
farvi una domanda degli
sponsor che già ho rivolto ad altri tributi: se potreste
scegliere tra i
tributi estratti un'altro compagno, chi scegliereste?"
"Mi
sembra ovvio: la donna del distretto 2 o quella del distretto 8!"
"Come
mai?" chiese Caesar.
"Bé
perché sono davvero molto belle!"
"Solo
per questo?" chiese Caesar alzando un sopracciglio.
"Mi
sembra un ottimo motivo!" rispose lui, con un gran sorriso.
"Uomini!"
disse seccata Eris, alzando gli occhi al cielo.
"Bene,
sentiamo i tuoi allora!" gli propose Simbad con tono di sfida.
"I maschi
carini dei distretti 2, 5, 8,10,12!"
"A
parte che sono una marea...mi sembra che le tue motivazioni siano molto
simili
alle mie!"
"Oh
ma loro non sono solo carini, mi sembrano anche quelli con
più potenziale, lo
stesso che avevi tu un tempo, caro mio! Sono sicura che con molti di
loro avrò motivo
di divertirmi parecchio!"
"E
cosa mi dici di Ade del distretto 4? lo conosci?"
Eris
sbuffò "Oh no guarda, sono una dea ma non conosco il dio
della morte...certo
che lo conosco! Sai qual'é il brutto degli dei principali?"
"No,
ma sono curioso!"
"Tutti
si ricordano di loro: Zeus, Poseidone, Ade...manco avessero fatto
chissà cosa
rispetto agli altri. E dei poveri dei minori chi si ricorda? Te lo dico
io mio
caro Caesar. Nessuno! Nessuno si ricorda di una dea minore come Eris,
nonostante la sua influenza abbia generato scontri memorabili,
nonostante abbia
portato all'evoluzione stessa del genere umano. La discordia
é guerra, la
guerra é potere, solo i più forti e i migliori
sopravvivono!"
"Bé,
sono sicuro che dopo questi giochi si ricorderanno tutti di te!" disse
Caesar.
"Puoi
giurarci!" rispose lei, con un ghigno subdolo e inquietante.
"Bene...mostrateci
pure cosa sapete fare!"
Simbad si
recò nell'area delle armi e prese subito due spade,
impugnandole in entrambe le
mani.
"Uso
le spade e i pugnali da sempre, so usare molto bene anche due armi
contemporaneamente"
spiegò rivolto al pubblico.
Con mosse
molto rapide e agili scattò tra i manichini lì
presenti, in pochi attimi colpì
uno al petto, ad un'altro troncò le braccia e al terzo
conficcò entrambe le
spade nel torace.
"Un
gioco da ragazzi!" esclamò, facendo poi un leggero inchino
rivolto agli
spettatori.
Era il
turno di Eris, ma lei si rivolse direttamente alla platea.
"Sono
la dea della discordia e del caos, posso usare i miei poteri per fare
molte
cose interessanti, ma penso che vi mostrerò nell'arena di
cosa sono veramente
capace. Vi basti sapere che una delle mie armi preferite é
l'astuzia, una cosa
non facilmente dimostrabile qui!" disse, ed un largo sorriso
soddisfatto
si fece strada sul suo volto.
"Hai
dimenticato le tue qualità migliori: l'essere subdola,
egoista e
spietata!" puntualizzò ironico Simbad.
"Oh
Simbad, tu si che sai adulare una donna! Sai é un vero
peccato...una volta
erano anche le TUE qualità migliori!" disse carezzandogli il
viso, per poi
recarsi verso l'uscita ad aspettarlo, già sapendo che
nessuno era venuto di
certo a salutarla.
Simbad
invece posò le armi e si recò da Proteo e Marina.
Rispettivamente il suo
migliore amico e la sua attuale fidanzata, la donna che amava da
sempre. Il
loro passato non era stato dei migliori, soprattutto perché
prima lui era molto
diverso, Maria era promessa a Proteo e lui aveva derubato il suo
migliore
amico. Ma per fortuna tutto alla fine si era risolto per il meglio e
ora loro
erano venuti a salutarlo per augurargli buona fortuna.
Il primo
fu Proteo, che gli strise la mano.
"Forza,
amico mio, fai vedere a tutti cosa sai fare!"
"Devo
ballare e raccontare barzellette?"
"Ah
ah spiritoso!"
"Ma é
quello che so fare meglio!" disse con un sorriso.
"Stai
solo attento ok?" disse Marina, visibilmente molto preoccupata, Simbad
stava per risponderle, ma lei lo abbracciò. Lui
ricambiò l'abbraccio, poi
afferrò il suo viso e le asciugò una lacrima.
"Andrà
tutto bene, faremo quel viaggio che ti avevo promesso!"
"Mi
importa solo che ritornerai intero!"
"Ma
certo, sennò che viaggio sarebbe?"
"Sei
il solito stupido!" disse, poi lo baciò.
"Controlla
tu la ciurma in mia assenza, soprattutto Lercio! Ma lo so che con te
come capo
non avranno nulla da obiettare" le sorrise e aggiunse "Mi raccomando
al mio ritorno voglio visi più felici: voglio un'atmosfera
perfetta per il
viaggio alle Fiji che ci attende!"
Lei si
sforzò di annuire e lo salutò, mentre andava via
con Eris.
"Ahimè,
questa é l'ultima intervista. Facciamo entrare i membri
dell'ultimo distretto,
il distretto 12: Percy Jackson e Annabeth Chase" disse Caesar.
I due
entrarono e si sedettero sulle poltrone rosse.
"So
che voi due siete più che semplici amici...a quanto pare il
distretto dodici é
destinato agli sfortunati amanti!"
Entrambi
arrossirono, ma fu Percy a parlare.
"Ehi
cosa vorresti dire?" chiese infastidito.
"Percy!
Si riferiva ai tributi degli Hunger Games originali...possibile che tu
non ti
sia un minimo informato sul gioco?" lo rimproverò Annabeth.
Percy
sbuffò, studiare e informarsi era roba da Annabeth, non
certo da lui, che era
pure dislessico!
"Correggetemi
se sbaglio, ma voi siete entrambi semidei, ovvero figli di un dio e di
un
essere umano giusto? Di chi esattamente?"
"Esatto:
io sono figlia di Atena, come tale..."
"E'
una sapientona!" tagliò corto Percy "Conosce tutto, legge
moltissimi
libri, adora l'architettura ed é davvero un'ottima stratega!"
"Grazie
testa d'alghe, anche se potevo dirlo io! A questo punto é
mio dovere presentare
lui: é figlio di Poseidone, sa respirare sott'acqua e
controllare l'acqua
stessa, purché sia salata o sotto il dominio di Poseidone"
sembrava che
Caesar stesse per fare una domanda ma Annabeth lo anticipò
"Sì, ci sono
zone sotto il dominio diciamo di altri dei minori o delle Nereidi"
"Hai
dimenticato una cosa che so fare" disse Percy.
"Cosa?
che puoi parlare coi pesci?"
"E...coi
cavalli!" precisò lui fiero. La cosa però fece
sorridere Caesar.
"Davvero?"
"Certo!
Li ha creati mio padre, quindi io posso capirli senza problemi!"
"Wow,
ora si che tutti ti temeranno nell'arena!" scherzò Annabeth.
"Percy,
molti di noi hanno sentito parlare della tua missione nel mare dei
mostri: gli
sponsor si chiedono se dopo questa avventura ti senti più
preparato degli altri
tributi"
"Mhmm,
vediamo...diciamo che oltre quell'avventura ne ho avute tante altre e
dalla
sola età di 12 anni ho: scoperto di essere un semidio, mi
sono allenato al
campo mezzosangue, ho combattuto contro mostri, minotauri, dei, semidei
e
addirittura contro dei titani...sì direi di essere
abbastanza più preparato
degli altri!" affermò con un sorriso ironico.
"Annabeth
uno degli sponsor ti chiede cosa avresti fatto se con te fosse stato
scelto
Luke?"
Annabeth
si scurì in volto, cosa che Percy odiava, perché
dovevano nominare proprio lui?
"Luke
é come un fratello per me, é ovvio che ci sarei
rimasta male a vederlo scelto
nell'arena, ovviamente lo stesso vale per Percy, non vorrei che fosse
stato
scelto lui...ma siamo qui e affronteremo questa 'impresa' insieme, come
abbiamo
sempre fatto con tutte le altre!"
Percy
rimase colpito da quelle parole, non si aspettava che Annabeth si
preoccupasse
così tanto per lui.
"Quindi
entrambi vi allenate ogni estate a questo campo mezzosangue...un campo
per i
semidei. Inoltre avete compiuto molte imprese e combattuto molti
mostri. Sapete
usare quasi tutte le armi?"
"Bé
la mia arma preferita é la spada, abbiamo entrambi ottimi
riflessi, infatti una
caratteristica tipica di noi semidei é proprio
l'iperattività! So usare varie
armi, ma non sono molto bravo con l'arco...diciamo che ho una pessima
mira!" ammise Percy.
"Io
so usare abbastanza bene tutte le armi, però di solito uso
il coltello. Ma la
mia arma preferita in assoluto é la strategia. Penso che una
buona strategia
possa portare alla vittoria anche senza dover combattere! E'
sicuramente una
qualità che ho ereditato da mia madre"
"Siamo
tutti impazienti di vedere cosa sapete fare, quindi mostratecelo pure!"
I due
andarono nell'area delle armi. Percy si avvicino però a
delle taniche: riusciva
a percepirlo, una di esse conteneva acqua salata.
Distese le
mani verso di essa, si concentrò e l'acqua
schizzò fuori dalla tanica, girando
intorno a lui come un uragano, poi la raccolse sopra la sua testa, in
una
perfetta sfera d'acqua. Infine con un gesto lasciò cadere
l'acqua, che lo
ricoprì totalmente, ma uscì completamente
asciutto, cosa che provocò l'applauso
del pubblico.
Annabeth
prese il suo amato coltello tra le armi, era un suo caro ricordo e
odiava il
fatto di essersene dovuta separare per quel gioco. Percy prese una
spada e le
disse: "Facciamo vedere la tua abilità col coltello!"
Annabeth
annuì. I due iniziarono a combattere con colpi rapidissimi,
nonostante avesse
un coltello, sembrava quasi che lei si stesse battendo con una spada.
L'ultimo
colpo di Percy fu un colpo molto difficile da parare già con
una spada,
figuriamoci con un coltello, ma Annabeth lo parò con
un'abilissima mossa,
capace solo ad un esperto di quell'arma.
Ci fu
un'altro applauso, entrambi posarono le armi e si diressero dai loro
cari.
Erano
venuti Chirone, Grover, Clarisse e addirittura Dioniso in persona.
Annabeth e
Percy fissarono quest'ultimo allibiti: il signor D(come lo chiamavano
al campo)
non solo era un dio, ma era famoso per odiare quasi tutti i suoi
allievi al
campo, oltre a non ricordare nemmeno uno dei loro nomi! Infatti il
lavoro al
campo era una punizione che gli era stata imposta, non una sua scelta,
cosa che
non mancava di puntualizzare spesso ai suoi studenti.
"Signor
D...cosa ci fa lei qui?" chiese Percy.
"Senti
Perry Jhoanson..."
"Percy
Jackson!" lo corresse lui.
"Fa
lo stesso, sono qui per assicurarmi solo che se te ne vai, lo farai per
sempre,
almeno avrò una seccatura in meno al campo!"
"Grazie
signore" rispose lui con tono ironico e seccato.
"Tu e
Annabelle, avete creato non pochi fastidi al campo, più di
una volta vi é stato
richiesto il mio divino aiuto e mi sono dovuto scomodare per voi. Spero
che creerete
guai nello stesso modo anche agli altri tributi, sarebbe l'unica vostra
possibilità di vincere e se lo farete vedete di tornare
almeno con due casse di
Diet Coke e forse potrei accettare il vostro ritorno!"
"Annabeth!
Comunque grazie, vedremo di ricordarcelo!" rispose la ragazza, entrambi
non dissero altro al signor D, immaginando che già la sua
presenza lì e quelle
pseudo parole a loro favore fossero moltissimo da parte sua,
probabilmente era
il suo bizzarro modo di dire 'buona fortuna'.
Chirone si
fece avanti: era un centauro ed era il loro allenatore al campo.
"Ragazzi,
non ci sono due mezzosangue di cui io sia più fiero, quindi
andate lì e
mostrate cosa sapete fare, sono sicuro che vincerete anche questa
impresa!"
"Hai
contattato l'oracolo?" gli chiese Annabeth.
Chirone
per un attimo mostrò la sua solita faccia enigmatica, ma poi
abbozzò un incerto
sorriso.
"Non
ha funzionato, non ha potuto predire nulla a riguardo dei giochi"
Entrambi
notarono qualcosa di strano in lui, come se stesse nascondendo
qualcosa, ma non
era una novità da parte di Chirone.
Qualcuno
interrupe i loro pensieri: era Clarisse.
"Tra
i ragazzi del campo abbiamo tirato a sorte per chi dovesse venire a
salutarvi e
ho vinto io!" disse lei fiera.
"Come
vorrei che avessi vinto anche nella mietitura!" scherzò
Percy.
"Avete
un'impresa tutta vostra, un'altra volta, quindi non lamentatevi!" li
stuzzicò lei "Percy vedi di tornare, oppure come
potrò batterti per
dimostrare che valgo molto più di te? lo stesso vale per te
Annabeth, abbiamo
bisogno della nostra sapientona al campo!"
Entrambi
annuirono, Percy iniziò a pensare di avere solo amici
anormali, che non
riuscivano a dire un semplice "ci mancherete", optando per un
qualcosa del tipo "se morite ci fate un favore".
La sua
tesi fu subito abolita da Grover, un satiro e anche il suo migliore
amico, che
già stava piangendo come una fontana. Li
abbracciò entrambi.
"Ragazzi,
dovete tornare assolutamente! Cosa farei senza di voi?"
Grover
stava masticando nervosamente una lattina di Diet Coke e per masticare
si
intende proprio che la stava mangiando a morsi con tutta la lattina.
Era sua
abitudine mangiare di tutto quando era sotto stress.
Annabeth
gli carezzò affettuosamente la schiena.
"Tranquillo
Grover andrà tutto bene!" Percy trovò strano il
fatto di dover consolare
lui l'amico, dato che normalmente sarebbe dovuto essere il contrario,
visto che
erano loro quelli che stavano per partecipare ad un gioco mortale. Ma
ormai ci
era abituato, la normalità non faceva esattamente parte
della sua vita!
Entrambi
iniziarono a salutare gli amici, intanto di sottofondo si potevano
udire le
voci di Caesar e della presidentessa.
"Bene,
questi erano gli ultimi tributi! presidentessa Ice, per me é
stato un onore
presenziare a queste interviste, la ringrazio di avermelo concesso!"
"Figurati,
l'onore é mio! Sono sicura che il pubblico non si sarebbe
divertito molto se le
avessi fatte io!"
Tutti
risero. Poi Caesar porse un'ultima domanda alla donna.
"Presidentessa
posso chiederle cosa ci riserverà di bello adesso? A parte i
giochi a cui io
stesso non vedo l'ora di assistere, dopo aver intervistato questi
fantastici
tributi!"
"Bé,
adesso gli sponsor voteranno le esibizioni dei tributi, poi finalmente
inizieranno i giochi. Vi annuncio che le sorprese non saranno poche,
già
dall'inizio non sarà tutto proprio come ve lo
immaginate...ma non voglio
rovinarvi nulla, quindi buoni giochi a tutti voi! e non mi resta che
fare un
augurio ai tributi e a tutti voi: che la fortuna possa essere sempre a
vostro
favore!"
Annabeth e
Percy furono scortati da due guardie lungo un corridoio. Annabeth
sembrava
dubbiosa, come se stesse riflettendo su qualcosa.
"Qualcosa
non va Annabeth?" chiese lui.
"Percy
c'é qualcosa di strano in quel tributo, quella donna...mi
sembra di aver già sentito-"
Ma fu
interrotta da una guardia.
"Silenzio!
Non sono ammessi dialoghi prima di entrare nell'arena, parlerete
lì! Ora venga
con me"
Annabeth
lo seguì e anche Percy stava per fare altrettanto ma fu
fermato dalla seconda
guardia.
"Tu
vieni con me!"
"Cosa?
Non entriamo insieme nell'arena?" chiese il ragazzo.
"Ora
verrete portati in una stanza per cambiarvi per indossare le divise
dell'arena,
poi ognuno di voi entrerà da una pedana singola diversa.
"Va
bene Percy, allora ci vediamo nell'arena. Appena entrati ti
parlerò di ciò che
ti volevo dire, ricordatelo é molto importante!"
"A
dopo sapientona!" disse affettuosamente lui.
"A
dopo testa d'alghe!" rispose lei, accennando un sorriso.
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Angolo
autrice: Ecco a
voi la seconda e ultima parte dell'intervista, che ne pensate? Che ve
ne pare dei nostri tributi?
Una piccola precisazione: Pitch fa riferimento alla sua delusione di
non trovare nessuno a salutarlo, inconsciamente in realtà
avrebbe voluto lì sua figlia, ma essendo oramai Pitch Black
non si ricorda di lei (per chi non lo sapesse si andasse a vedere la
storia sul passato di Pitch)
Io personalmente ho deciso: tiferò per la torta di Tobias
U.U ahahaha XD
Non posso e non farò favoritismi, ma ammetto che adoro il
carattere del personaggio di Eris e mi ha divertito scrivere il suo
dialogo con Simbad, spero sia piaciuto anche a voi!
Ora cosa accadrà? Quali sorprese vi aspettate nell'arena?
Cosa
potete fare adesso: Per
il prossimo capitolo potete:
- Dare un voto a tutti i tributi, tenendo in
considerazione le loro prestazioni, la loro intervista e ciò
che già sapevate su di loro. I voti devono essere dati in
una scala da 1 a 12 e potete dare lo stesso voto solo due volte. Quindi
vi ritroverete a dover distribuire tutti i voti tra i vari tributi. I
vostri voti verranno sommati e alla fine i tributi col punteggio
più alto saranno i favoriti e saranno quelli che
compariranno per primi nell'arena, quelli con i voti più
bassi saranno i primi a rischiare la vita nell'arena. I voti vanno
inviati in via
privata tramite messaggio pruivato su EFP, oppure tramite
messaggio privato su facebook,in modo che sarà per voi una
sorpresa scioprire poi chi saranno effettivamente i favoriti o
meno,inoltre vanno inviati i voti relativi a tutti i tributi o
i voti non saranno validi
Ovviamente è comunque sempre gradita una recensione su efp
per sapere cosa ne pensate del capitolo :D
- suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se
sarà considerata interessante sarà proposta come
scelta nel gioco.
- suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la
vostra arena
ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà
gli strateghi
potrebbero prendere spunti da voi!
- suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che
vorreste
che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare
ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire
creature o
ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es:
potete
proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai
mondi degli
altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e
perché no,
anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)
Inoltre
vi ricordo il nostro gruppo ufficiale
facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò
ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima
occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui
sapete poco.
Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove
info, se
potete iscrivetevi!
Per qualsiasi domanda o dubbio
chiedete pure!
|
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Capitolo 5 *** l'inizio dei giochi ***
mietitura
I tributi
furono portati ognuno in una stanza, gli furono fatte indossare le
divise
dell'arena: erano nere, con degli inserti colorati ed una fascia in
vita con
vari lacci e fibbie, studiata probabilmente per poter legare ad essa
vari
oggetti o armi. Ad ognuno di loro fu fissato al polso un bracciale
metallico:
veniva chiuso ermeticamente, quindi sembrava impossibile rimuoverlo
senza
l'apposito macchinario.
Poi i
tributi furono condotti ognuno ad un ascensore cilindrico trasparente
che
portava direttamente nell'arena.
I tributi
erano quasi tutti tesi: alcuni di loro sentivano il cuore martellargli
in petto
ad una velocità inimmaginabile, entrarono nell'ascensore e
la porta si richiuse
di colpo e l'ansia iniziò a pervaderli.
Gli
ascensori rimasero immobili, si sentì, dal megafono posto in
alto, la voce
della Presidentessa Ice.
"Salve
miei cari tributi, finalmente é arrivato il momento per voi
di entrare
nell'arena, siete emozionati? Ma prima di iniziare vorrei spiegarvi
meglio
alcune regole: vi ritroverete nell'arena al fianco di un compagno,
avrete il
divieto tassativo di ucciderlo fino a nuovo ordine, approfittatene!
Potrebbe
essere una buona occasione per iniziare un'alleanza. Sparsi nell'arena
troverete vari zaini, il cui contenuto obbligatoriamente non va gettato
via, ma
legato alla vostra fascia. Le apparenze ingannano, non potete mai
sapere quanto
potrà esservi utile un oggetto che potrebbe sembrare
insignificante! L'unica
eccezione viene fatta per le armi: se sono troppo pesanti o ingombranti
potete
poggiarle a terra, purché siano ben visibili.
Come ben
sapete, gli sponsor possono decidere di supportarvi, in tal caso il
loro aiuto
arriverà quasi sempre sottoforma di paracadute, contenente
qualcosa capace di
salvarvi la vita: quindi, se ne vedete uno, é obbligatorio
fermare qualsiasi
azione e permettere all'intestatario di aprirlo, anche se stavate per
infliggergli il colpo mortale.
Alcuni di
voi hanno dei poteri. In tal caso potete usarli solo per difendervi o
per
aiutarvi, ma MAI per uccidere o per imprigionare definitivamente
qualcuno.
Questi ultimi due compiti sono riservati alle armi e alle trappole da
voi
stessi costruite. Non vogliamo di certo che qualcuno sia troppo
avvantaggiato,
no?
A questo
proposito avrete notato che al vostro polso é stato legato
un bracciale
metallico: é stato fatto con leghe e magia proveniente dai
vari distretti a cui
appartenete. Finché lo avrete al polso, i vostri poteri
saranno limitati,
perché se li usate troppo o di troppo potenti, il bracciale
emetterà delle
scariche elettriche, che oltre a farvi molto male, potrebbero pure
uccidervi.
Vi consiglio quindi di non abusarne!
Ricordate
inoltre: anche se certi tributi vi possano sembrare imbattibili,
c'é sempre un
modo o un mezzo per sconfiggerli!
Ah, quasi
dimenticavo...nel caso vi venisse in mente la bizzarra idea di
infrangere le
regole...ecco credo dovreste sapere che nel vostro braccialetto
é presente
anche una carica esplosiva. In poche parole: infrangete le regole e
temo che
sarà l'ultima cosa che farete!
L'idea per
questi fantastici braccialetti si ispira ad un gioco al quale a sua
volta si
sono ispirati gli Hunger Games originali, ovvero la Battle Royale: in
quel caso
non c'erano molte regole, quindi il collare serviva solo per
assicurarsi che
sopravvivesse solo una persona...diciamo che noi abbiamo evoluto il
concetto,
per rendere il nostro gioco più equilibrato ed interessante!
Bene,
direi che adesso non mi resta che augurarvi un buon inizio dei giochi!
E che la
fortuna possa sempre essere a vostro favore!"
I
tributi
ascoltarono attentamente le parole della presidentessa, parole di certo
non molto
confortevoli. Gli ascensori si attivarono e iniziarono la loro risalita
verso
l'esterno.
Percy
sentì il cuore battergli all'impazzata e una crescente
sensazione di ansia:
d'un tratto desiderò di trovarsi nell'ascensore di New York
che portava
all'olimpo, a parte la sgradevole musica, era di sicuro una situazione
più
simpatica di quella in cui si trovava adesso! Certo aveva affrontato
molte
imprese e situazioni mortali, ma per qualche motivo quel gioco non lo
faceva
stare per nulla tranquillo, soprattutto dopo le parole di Ice.
C'erano altre
persone con dei poteri?
Che tipo di poteri?
Tirò
un
profondo sospiro per cercare di calmarsi.
Forza Percy, hai
affrontato di peggio,
appena vedrai Annabeth, insieme troverete un modo per affrontare
qualsiasi
cosa.
Ad un
tratto la luce del giorno dell'arena lo sovrastò,
costringendolo a porre un
braccio davanti agli occhi. Una volta totalmente all'esterno, la vista
si
abituò alla luce, così si guardò
immediatamente introno alla ricerca di
Annabeth.
Si voltò
su entrambi i lati, gli venne un tuffo al cuore quando notò
che non solo non
c'era traccia della ragazza, ma sembrava essere solo.
Fu subito
smentito quando capì che non è che era solo, ma
doveva semplicemente guardare
più in basso. Accanto a lui era salito un'altro ascensore,
che aveva portato un
basso satiro, che al vederlo mostrò un'aria contrariata.
"Tu
sei un satiro! Aspetta, se sei un satiro allora conosci Grover? Anche
lui lo
é!"
"Per
gli dei...tra tutti i tributi presenti, come alleato doveva capitarmi
proprio
un ragazzino? Sì dolcezza, sono un satiro, a meno che queste
zampe non ti
sembrano dei piedi!" rispose Filottete, indicandole "E comunque non
conosco questo tuo amico...sai non é che dato che sono un
satiro conosco tutti
i satiri che esistono! Come se ti chiedessi se conosci un mio amico
umano, solo
perché tu sei della sua razza..."
"Alleato?"
chiese dubbioso Percy.
Il satiro
sbuffò spazientito.
"Ehi,
sveglia ragazzino! Non hai sentito cosa ha detto la presidentessa poco
fa? Non
possiamo ucciderci fino a nuovo ordine noi due...tanto vale darci una
mano,
anche se inizio a dubitare della tua!"
"Io
sono un eroe diciamo...sono io che dovrei dubitare della tua mano, non
credi?" non adorava apostrofarsi in quel modo, ma Annabeth gli aveva
consigliato di mostrarsi il più forte possibile davanti agli
eventuali nemici e
le strategie di Annabeth non si contraddicono mai!
Filottete
sembrò sul punto di scoppiare a ridere.
"TU
un eroe? Mi prendi in giro ragazzino! Io ho allenato i migliori eroi
della
storia: come Ercole, Achille e Perseo. Pensi che avere un nome simile
ad uno di
loro, basti a farti considerare come tale?"
"Pensavo
che quegli eroi li avesse allenati Chirone!"
"Ah
Chirone...quello sbruffone! Si prende sempre tutto il merito da solo!"
"Comunque
io sono un semidio, quindi..."
Non riuscì
a terminare la frase, perché Filottete scoppiò a
ridere.
"No,
vabbé, sei uno spasso, ora oltre ad essere un eroe sei anche
un semidio! Fammi
indovinare, magari sei anche figlio di uno dei tre pezzi grossi! Mi fai
troppo
ridere, andiamo và, forse non mi aiuterai molto nel
combattimento, ma almeno mi
divertirò durante il tragitto! Cerchiamo uno di questi
zaini, che siamo
disarmati...a meno che tu non voglia far morire qualcuno dalle risate!"
Percy lo fissò dubbioso, esitò nel rispondere che
effettivamente lui era figlio
di uno dei tre pezzi grossi, ma decise di non farlo: probabilmente gli
avrebbe
solo riso in faccia un'altra volta.
Appena
Filottete nominò il fatto di essere disarmati, Percy
istintivamente portò una
mano alla tasca. La sua spada era magica e gli tornava sempre in tasca,
sottoforma di penna.
Qual'era
il problema? Quella divisa non aveva tasche e non c'era traccia da
nessuna
parte della sua spada, così decise di seguire Filottete alla
ricerca di
qualcuno di quegli zaini, ma non era l'unica cosa che voleva cercare:
doveva
trovare Annabeth! Non solo era preoccupato per lei, ma inoltre lei
doveva
dirgli qualcosa di importante e sperò che lo avrebbe fatto
presto...prima che
fosse troppo tardi!
Si chiese
cosa avrebbe fatto se così disarmato com'era avesse
incontrato qualche tributo
assetato di sangue, rabbrividì all'idea. Alcuni tributi
sembravano molto
muscolosi e molti più abili di lui nello scontro fisico.
Quei
pensieri gli fecero venire d'un tratto un'idea.
"Acqua!
Dobbiamo trovare dell'acqua!"
Il satiro
lo fissò contrariato.
"Ragazzino,
lo so che le regole di sopravvivenza dicono che é la prima
cosa da cercare, ma
ti assicuro che nel nostro caso é decisamente meglio cercare
prima un'arma di
qualsiasi specie o dubito che sopravviveremo tanto da arrivarci!"
Percy non
intendeva quello, l'acqua per lui era letteralmente un arma, ma decise
di
evitare inutili spiegazioni e annuì al satiro. D'altronde
non sapevano nemmeno
dove erano diretti, figuriamoci verso cosa o chi.
Continuarono
a passeggiare: il terreno era roccioso e pieno di ciottoli, nell'aria,
alla
loro destra, si insidiava una coltre di fumo nero, che in lontananza si
faceva
sempre più fitta.
"Bene
ragazzo, non so se concordi con me, ma direi di evitare quella
direzione"
"concordo
pienamen-" si interruppe alla vista di qualcosa: sul fondo di uno dei
crateri aveva notato una cosa: "Guarda Fil, quello sembrerebbe uno
zaino!"
"Chi
ti ha dato il permesso di chiamarmi Fil? Ehi aspetta! Hai detto zaino?
Bravo
ragazzo! Allora sei più sveglio di come sembri!"
Percy si
chinò e iniziò a scavare leggermente con le mani
intorno alla zaino, cercando
di rimuovere quella che sembrava quasi fuliggine. In poco tempo
riuscì ad
estrarlo, ma lo zaino sembrava molto leggero.
Troppo
leggero.
Lo aprì
comunque speranzoso, alla prima occhiata gli venne un colpo al cuore,
perché
gli sembrò totalmente vuoto, poi però
notò un fogliettino bianco sul fondo.
"C'é
solo questo!" disse al compagno, poi cercò di leggerlo "La
ver-verità
pasce dal brutto della crono-cronoscienza?"
Filottete
gli strappò il bigliettino dalla mano e lo lesse lui.
"La
verità nasce dal frutto della conoscenza" poi
sbuffò "Fantastico non
solo un ragazzino, pure analfabeta mi doveva capitare!"
"Ehi, sono dislessico, ok?" rispose lui risentito. Era una delle
caratteristiche tipiche dei semidei.
"Hai
trovato comunque una cosa inutile, forza cerchiamo altri zaini e prendi
tu
questo coso.
Percy si
riprese il bigliettino, lo fissò: era sicuramente un enigma
o qualcosa del
genere. Calcolò rapidamente le sue probabilità di
risolverlo senza Annabeth, quando
capì che erano rasenti allo zero, si legò il
bigliettino alla fascia e
proseguì, seguendo Filottete.
"Guarda
lì ragazzo!" il satiro gli indicò un'enorme
montagna davanti a loro
"Se ci arrampichiamo, avremo un'ottima visuale, andiamo!"
Arrampicarsi?
Fantastico: era una delle cose che odiava di più!
Appena
il
suo ascensore arrivò nell'arena, Elsa si girò
immediatamente alla ricerca di
sua sorella Anna, sentì un tuffo al cuore, quando al suo
posto vide un ragazzo
dai capelli bianchi.
Lui si
girò verso di lei e le sorrise.
"Ehi,
a quanto pare siamo in squadra insieme!"
Elsa puntò
le braccia verso di lui minacciosa.
"Stammi
lontano, ok?"
"Hai
sentito la presidentessa? Non possiamo ucciderci, quindi..."
"No,
mi spiace, io andrò a cercare mia sorella, solo di questo mi
importa! Se é da
sola in questo posto, é in grave pericolo e io devo
aiutarla!"
"Bé,
possiamo cercarla insieme allora!"
"Scordatelo!"
"Perché?"
"Perché
hai il divieto di non uccidere me, non mia sorella. E non posso
rischiare"
Il ragazzo
ridacchiò tra sé.
"Dai,
capisco che non mi conosci, ma credi davvero che sarei così
spietato da
uccidere tua sorella davanti ai tuoi occhi, soprattutto dopo averti
conosciuta?"
"Perché
non dovresti farlo?"
"Perché
anche io avevo una sorella e so cosa vuol dire perderla...non lo
augurerei a
nessuno, quindi non potrei uccidere mai né te né
lei"
Il volto
di Jack si incupì, lo stesso fece Elsa, perché da
quello sguardo capì che
quella era la verità.
"Ma
per vincere a questo gioco non potresti fare altrimenti...cosa faresti
se
rimanessimo solo noi?"
"Troverei
un'altro modo...fidati! Siamo entrambi soli e per ora disarmati, in due
lavoreremo meglio e potremmo trovare prima tua sorella e gli zaini che
potrebbero aiutarci a sopravvivere. Per non parlare dell'affrontare
eventuali
altri tributi"
Elsa
sorrise al pensiero che in realtà lei non era disarmata:
aveva i suoi poteri,
ma questo il ragazzo non lo sapeva ed era meglio che non lo sapesse per
il
momento.
"Pensavo
non volessi uccidere nessuno!"
"Non
ho detto questo, ma vorrei non dover uccidere nessuno. Non é
nella mia natura e
non ucciderò, a meno che non sarò costretto per
difendermi o per difendere te e
tua sorella!"
"Ora
sei un eroe?" disse lei inarcando un sopracciglio.
Jack le
sorrise e accennò un inchino.
"Nel
mio mondo mi chiamano guardiano, ma voi, potete chiamarmi Jack Frost!"
Elsa
ricambiò il sorriso.
"Io
sono Elsa! Per ora accetto il tuo aiuto, ma ti terrò
d'occhio!"
Nonostante
i suoi poteri, Elsa sapeva di poter aver bisogno di aiuto, anche
perché erano stati
limitati sia dal regolamento che dal bracciale, ma ancora non si fidava
di quel
ragazzo.
I due si guardarono
intorno, scoprendo di essere finiti nel bel mezzo di un bosco.
Hiccup
si
ritrovò in quella che sembrava una specie di palude melmosa,
dall'aria non
molto rassicurante. Appena vide il suo compagno si sentì
agitato: era Shan Yu, quello
tra i tributi che gli incuteva più paura.
Tranquillo
Hiccup, non può ucciderti
no? Cerca di essere gentile!
Cercò
di
mostrare un sorriso e di salutare il suo nuovo compagno, ma appena lui
lo vide
gli si scaraventò addosso con forza bruta, gettandolo e
costringendolo a terra
con entrambe le mani sul suo petto.
"Ehi,
non hai sentito la voce della presidentessa? Siamo alleati..."
"Io
non ho bisogno di alleati marmocchio!"
Detto
questo tirò un pugno verso il volto del ragazzo, che Hiccup
riuscì a scansare
per un pelo, girando la testa a sinistra.
"Aspetta!
N-non puoi uccidermi! Va contro le regole"
Un sorriso
malvagio solcò il volto di Shan Yu, un sorriso che fece
rabbrividire Hiccup.
"Non
posso ucciderti per ORA, ma questo non vuol dire che io non ti possa
rendere
incapace di muoverti, così mi sarà più
facile farlo quando ne avrò la
possibilità o che lo faccia qualcuno al mio posto!"
Hiccup
deglutì, sentì il cuore battergli fortissimo.
Shan Yu strinse la presa sul suo
petto, tenendolo ben saldo a terra, con l'altra mano assestò
un'altro pugno, ma
questa volta alle costole. Hiccup sentì un dolore tremendo,
cercò disperatamente
di divincolarsi da quella stretta, ma fu inutile: era troppo forte per
lui.
Si chiese
se sarebbe morto davvero così. Cioè, immaginava
che non avesse mai potuto
vincere, ma addirittura, morire dopo pochi secondi di arena, era
ridicolo
perfino per lui!
Doveva
fare qualcosa, ma cosa? Mentre pensava, un'altro pugno gli
arrivò al torace,
questa volta il dolore fu così forte che affondò
le dita con forza nel terreno
fangoso dell'arena.
Fu allora
che gli venne l'idea: afferrò quella specie di melma e la
tirò, con tutta la
forza che aveva, sul volto del suo avversario.
Prima che
riuscisse a scaraventare un'altro colpo sul ragazzo, Shan Yu
urlò per il
bruciore provocato dal contatto della melma con i suoi occhi,
istintivamente
portò entrambe le mani al viso. Hiccup non esitò
nemmeno un secondo: sgattaiolò
via dalla presa di Shan Yu e corse il più velocemente
possibile lontano da lui,
tenendo una mano al torace per il dolore provocatogli dal nemico.
Shan Yu
tentò rapidamente di togliersi quella roba dagli occhi, ma
quando lì aprì
ancora non ci vedeva, tentò di scaraventare dei pugni a
vuoto ma non colpì
nulla, quindi rabbioso urlò: "Prega che ti trovi
qualcun'altro moccioso,
perché se lo farò io, mi assicurerò
che tu soffra come mai in vita tua!"
Hiccup
affrettò il passo all'udire quelle parole, che probabilmente
da quel momento,
avrebbero occupato i suoi peggiori incubi.
Appena
arrivata nell'arena Eris notò un paesaggio boschivo, ma la
cosa che la rese più
felice fu lo scoprire chi fosse il suo compagno. Assunse l'aria
più innocente e
seducente che riuscisse a fare, poi con tono suadente disse "Sono
felice
di vedere che sia tu il mio compagno. Carino ti chiami Tobaias giusto?"
Il ragazzo
la fissò infastidito.
"TOBIAS,
non sono mica un cane! Comunque chiamami Quattro e poi noi due non
siamo
compagni, vedi? Io andrò da quella parte e tu dall'altra"
affermò,
indicando due punti opposti.
Eris
mostrò un'espressione volutamente dispiaciuta.
"Lasceresti
una povera ragazza indifesa tutta sola e disarmata in questo luogo?"
"Mi
spiace ma l'unica ragazza che voglio salvare da questo gioco
é Tris! Anzi
considerati fortunata che non ti posso uccidere, oppure mi sarei
trovato
costretto a farlo e credimi anche disarmato avrei potuto ucciderti
facilmente.
Ora, se non ti dispiace, vado a cercarla!"
"Potremmo
unire le nostre forze e cercarla insieme, ho delle capacità
nascoste sai?"
disse lei con tono ammiccante, carezzandogli leggermente il viso. Lui
le tolse
subito la mano.
"Grazie,
ma no grazie! Cercherò Tris da solo, non rischierei mai che
tu possa ucciderla
una volta trovata!"
"Impavido,
ostinato, forte e carino...interessante!" rispose lei con tono
compiaciuto
e aria quasi divertita.
"Avrei
detto altruista!" ironizzò lui.
"Voi
uomini, sempre ad elogiare il peggio di voi!" rispose lei.
Quattro
iniziò a trovare sempre più strana quella donna.
"Forse
cambierai idea quando saprai cosa ho appena adocchiato!"
"Cosa?"
chiese lui, con un sospiro leggermente esasperato.
Eris
indicò l'incavo di un albero vicino a loro, dal quale
fuoriusciva una piccola
parte di uno zaino. Lei corse immediatamente ad aprirlo, Quattro la
fissò
sospetto, ma quando tirò fuori il contenuto dello zaino Eris
sembrò totalmente
delusa.
"Cos'é
questa?"
Appena
capì di cosa si trattasse, il ragazzo scoppiò a
ridere.
"E' una
penna!"
"Ed é
un'arma?" chiese lei alzando un sopracciglio.
"Bé
serve per scrivere: c'é chi dice che una penna
può ferire più di una spada, ma
temo che nel nostro caso ti sarebbe stata molto più utile
una spada!"
Eris fissò
la penna indignata. Che la presidentessa si stesse prendendo gioco di
loro?
Stava per scagliarla via quando si ricordò le regole, quindi
seccata la legò
alla fascia.
"Legala
bene mi raccomando! Non vorrai rischiare di uccidere qualcuno vero?"
inferì ironicamente Quattro "Comunque io vado di
là, l'arena é grande:
vedi di non seguirmi o di non fare del male a Tris. Perché
ho l'impressione che
se ci dovessimo rivedere non sarà molto piacevole per te,
quindi prega affinché
ciò non avvenga! Addio"
Eris
accennò un leggero sorriso, salutandolo con un gesto della
mano. Lui scomparve
lentamente tra gli alberi. Il sorriso sul volto di Eris si
allargò sempre di
più, fino sconfinare in un ghigno soddisfatto.
"Che
peccato! Così carino...eppure così INGENUO! Mi
hai rivelato il tuo punto debole,
ora so come far emergere i tuoi lati migliori!" disse tra sé
e sé, con
aria divertita.
Gothel
guardò intorno disprezzata la zona paludosa che la
circondava, sentì il rumore
dell'altro ascensore che era arrivato e sperò con tutto il
cuore che il suo
alleato fosse qualcuno di forte.
Quando si
voltò però si sentì soprafatta dalla
delusione: aveva accanto a sé quella che
pareva la ragazzina più debole tra tutti i tributi.
Anna vide
la donna e tentò un saluto: "Ehi ciao, ehm cioè
salve, io sono Anna, cioè
la principessa Anna..."
Gothel
alzò gli occhi al cielo.
"Fantastico!
Un'altra principessina tra i piedi!"
"Aspetta
che?"
La donna
capì di aver espresso il suo pensiero involontariamente ad
alta voce, tentò
subito di rimediare, cercando di assumere la faccia più
melodrammatica che
poteva.
"Scusami...cioè
scusatemi principessa! Sono confusa e molto scossa, sapete sono
preoccupata per
il mio piccolo fiorellino dorato. Sarà qui tutta sola
chissà dove!"
Anna la fissò con aria interdetta.
"Parlate
della ragazza del vostro distretto?"
"Esattamente!"
aggiunse lei, con tono sempre più esageratamente drammatico
"La mia povera
piccola figliola! Lei non é abituata al mondo esterno. Come
farà? Devo
salvarla"
"Oh...la
capisco, sa anche io sto cercando mia sorella Elsa...se vuole potremmo
cercarle
insieme che ne dice?"
"Ma é
assolutamente magnifico cara! Ah puoi chiamarmi Gothel! Tu sai usare
qualche
arma vero?" chiese, con aria speranzosa.
"No,
mi spiace, al castello non ci insegnano ad usare le armi...ma sono
sicura che
ce la caveremo!"
E ti pareva.
Pensò
tra
sé Gothel, stando attenta stavolta a non dirlo ad alta voce.
"Ho
affrontato un'avventura molto impervia ultimamente! Se ho superato
quella,
supereremo anche questa vedrete!" tentò di incoraggiarla Anna
"Fantastico..."
replicò Gothel, con davvero poco entusiasmo.
Chissà
di quale impervia impresa
parla...probabilmente quella di trovare l'abito adatto per il ballo!
pensò
rabbiosamente lei, sforzandosi di sorriderle. Le due passeggiarono per
qualche
metro attraverso la palude, finché Anna non notò
qualcosa.
"Gothel
guardate! Lì al centro di quella zona paludosa...sembrerebbe
uno zaino!
Lasciate andare me: sembra pericoloso...cercherò di passare
su quelle rocce"
disse, indicando delle rocce che ergevano a tratti da una zona paludosa
di
melma.
Gothel non
si sarebbe lasciata scappare per nulla al mondo la
possibilità di avere
un'arma, soprattutto prima di quella stupida ragazzina.
"Cara,
non ti preoccupare, vengo con te! In due ce la caveremo meglio" detto
ciò
la seguì.
Anna
iniziò a saltellare con cautela tra le rocce, facendo
attenzione a non cadere.
Gothel la imitò, anche se con passo più incerto.
Anna
arrivò per prima, afferrò lo zaino e con aria
pimpante disse:
"Preso!"
Gothel si
sporse in avanti per cercare di soffiarglielo dalle mani, ma la fretta
la punì,
facendola scivolare sulla roccia, cadendo così nel bel mezzo
della melma. Provò
immediatamente a rialzarsi, ma più si agitava e
più si sentiva sprofondare. Il
panico iniziò a prendere il sopravvento su di lei.
"Sembrano
delle specie di sabbie mobili! Aiutami ragazzina!"
Appena
si
ritrovò nell'arena Annabeth si guardò intorno: di
certo non era uno dei
paesaggi più rassicuranti della sua vita. Era circondata da
un'oscura foresta
di alberi morti ma fitti, una sottile coltre di nebbia e un paesaggio a
dir
poco spettrale, nonostante fosse giorno.
Una strana
sensazione la pervase, quindi si girò immediatamente,
sperando di trovare
Percy, ma al suo posto c'era un ragazzo carino, alto e biondo.
"Inquietante
non è vero? Per fortuna almeno siamo alleati! Di solito non
é facilissimo
farseli in un gioco simile, ma possono essere di grande aiuto! Io sono
Finnick
Odair" disse il ragazzo appena la vide.
"Tu
sei il ragazzo che ha già partecipato ai giochi originali
vero?"
"Esatto
e per ben due volte...a quanto vedo sei informata!"
"Informarmi
é diciamo...il mio hobby! Comunque io sono Annabeth Chase!"
"Non
so te ma a me questo posto non mi piace...vediamo di trovare un'uscita
da
questa specie di foresta"
"Credi
che ci sia?"
"Credo
che lo scopriremo presto!"
"Bé,
se hai già partecipato ai giochi sei avvantaggiato, dovresti
già conoscerne i
meccanismi, no?"
"Purtroppo
questi giochi già sembrano molto diversi da quelli
originali, il che non so se
sia un bene o un male! Ma almeno ci siamo evitati il bagno di sangue!"
"Il cosa?" chiese lei preoccupata.
"Nei
giochi originali i tributi iniziano tutti dallo stesso luogo, vicino
alla
cornucopia: zona nella quale vengono riposte armi e oggetti utili alla
sopravvivenza. Molti provano a correre verso di essa, ma capirai:
nessuna
alleanza, tutti con in mano un'arma...insomma un bagno di sangue. Credo
che la
presidentessa lo abbia evitato proprio per questo. Vuole che moriremo
uccidendoci tra noi o per colpa degli ostacoli dell'arena, non di certo
in modo
così facile e immediato"
"Perché
la cosa non mi rassicura?"
"Perché
Potrebbe attenderci un destino peggiore...ma speriamo di no, infondo
almeno
siamo in due no?"
Annabeth
annuì, ma fissò preoccupata l'orizzonte.
"Sei
preoccupata per l'altro tributo del tuo distretto?" chiese Finnick,
quasi
leggendole nella mente.
"Sì,
mi chiedo se sta bene, dove sia finito e se ha trovato un buon alleato"
ammise lei.
"Sono
sicuro che sta bene e anche se non avesse trovato un compagno pronto a
collaborare, non potrebbe essere ucciso da lui!"
"Già,
ma non é solo quello che mi preoccupa" disse Annabeth con un
filo di voce,
ripensando a ciò che a questo punto sarebbe stato meglio se
gli avesse detto
prima di entrare nell'arena.
Finnick
lesse nei suoi occhi quell'espressione di chi è preoccupata
per una persona a
cui tiene molto, quell'espressione che lui conosceva fin troppo bene.
Sapeva di
poter fidarsi di lei.
"Lo
troveremo!" le promise Finnick.
"Tu
non sei preoccupato per la tua compagna di distretto?"
"Katniss?
Certo siamo amici e mi dispiacerebbe se le succedesse qualcosa, ma
conoscendola, temo di più per chi la incontrerà!
Non é brava a farsi amici, ma
quando ha dei nemici...non ci va molto leggera!" disse lui con un
sorriso,
facendone accennare uno anche ad Annabeth.
"Andiamo
allora! Prima usciamo da questo posto e meglio é!"
Shan
yu
era riuscito finalmente a togliersi quella melma dagli occhi e adesso
riusciva
a vedere bene di nuovo. Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene per
essersi
fatto soggiogare da un minuto ragazzino, ma giurò a se
stesso che appena lo
avesse trovato si sarebbe vendicato. Cercò quindi di seguire
la direzione verso
la quale gli era parso di sentirlo scappare, la fanghiglia del terreno
si
faceva sempre meno densa e più appiccicosa, costringendolo a
fare passi lenti e
inceppati.
Ma il
passo successivo gli risultò più difficile del
precedente, come se la gamba
fosse bloccata da qualcosa, quando si voltò per vedere cosa
fosse sussultò per
ciò che vide.
Eris
camminava lentamente per la foresta, meditando sul da farsi, quando
sentì
qualcuno dire: "Forza ragazzo sei ancora all'inizio della scalata...se
continui così arriverai quando i giochi saranno finiti!"
"Scusami
se io non ho gambe di una capra!" gli urlò lui in risposta
dal basso.
Eris si
diresse verso le voci e trovò Filottete in cima ad un
dirupo, oltre il quale si
scorgeva una vasta distesa ti terreno roccioso, molto diverso dalla
foresta
dove stavano. Appena il satiro vide Eris, sbiancò di colpo.
"D-divina
E-Eris...siete voi!"
Un sorriso
si inarcò sul volto di lei.
"E'
bello vedere che qualcuno mi riconosce! Devi essere un satiro sveglio
tu! Dato
che sei così intelligente, suppongo che tu sappia da che
parte stare, no?"
"B-bè,
certo... é ovvio! Chi si metterebbe mai contro di voi?"
"Bene
ne sono felice! Ma la mia collaborazione ha un prezzo: dimostrami la
tua
fedeltà e avanzeremo assieme!"
Il satiro
iniziò a sudare freddo.
"Cosa
vorreste che io faccia?"
"Oh,
una sciocchezza..." Eris si affacciò al dirupo, scorgendo
verso la base di
esso Percy, che si stava arrampicando "Vedo che ti hanno messo in
squadra
con un ragazzino! Deve essere una seccatura immagino"
"Bé,
sì...cioè...non sembra molto sveglio ma..."
"Uccidilo
e sarò io in squadra con te al suo posto!" disse Eris con
tono divertito.
"Cos-COSA?"
balbettò scioccato Filottete.
"Immagino
tu abbia più probabilità di sopravvivere con me
che con quel ragazzino,
giusto?"
"Sì
ma..."
"Basterà
una piccola spinta quando sarà salito in cima, un piccolo
incidente...o
qualcosa di simile! Sarà facile...perfino per te! In fin dei
conti chi ti dice
che non lo farà lui prima o poi? Siete sempre di due
distretti diversi...non
potete vincere entrambi!"
Filottete
osservò dall'alto Percy che si arrampicava. Sapeva bene che
anche Eris era di
un'altro distretto e che probabilmente voleva solo sfruttarlo o trovare
un
sadico modo per divertirsi, ma era anche vero che una cosa era avere
come
alleato un ragazzino sconosciuto, una cosa era avere come nemica la dea
del
caos e della discordia.
Ci
rifletté per qualche istante e poi diede la sua risposta.
"Mi
spiace Eris...non posso farlo!" abbassò lo sguardo, fissando
mestamente il
terreno: aspettava la punizione di Eris...probabilmente lo avrebbe
massacrato o
nella migliore delle ipotesi, scaraventato giù dal dirupo.
Tanto
sapeva che l'idea di poter vincere i giochi era una cosa impossibile
per lui,
tanto valeva morire subito, che sopravvivere più a lungo, ma
da codardo. Accadde
però una cosa che non si aspettava: non riuscì a
vedere l'espressione del suo
volto, ma Eris disse semplicemente una frase.
"Va
bene, se non vuoi allearti lo capisco...forse non sei così
intelligente come
pensavo!"
Detto
questo si voltò e tornò da dove era venuta,
lasciando sbigottito Filottete.
Eris era
rimasta infastidita dal comportamento del satiro, ma non poteva di
certo
lasciare che qualcuno come lui, che sapeva chi era, girasse a piede
libero per
l'arena. Fu allora che capì: aveva trovato il primo
obiettivo che cercava!
Sorrise
entusiasta tra sé, autocompiaciuta del suo stesso piano. Ora
mancava solo una
cosa: doveva ricordarsi bene quella ragazza. Mentre percorreva la
strada
intrapresa da Quattro, seguendo le sue tracce, cercò di
ricordare ogni singolo
dettaglio, quando la vista di qualcuno in lontananza la fece
sobbalzare: era
lei, la ragazza a cui stava pensando.
Tris.
Un largo
sorriso eccitato comparve sul suo volto. Osservò la ragazza
da lontano, stando
attenta a nascondersi dietro un albero per non farsi vedere.
Ma
così è anche troppo facile!
Pensò tra
sé la dea. Tris era insieme ad un'altra ragazza, ma non le
interessava affatto
e la notò a malapena. Dopo averla osservata attentamente si
guardò le mani,
fissando quella col bracciale.
"Bene,
é giunto il momento di scoprire quanto sono stati limitati i
miei poteri!"
Si
concentrò, con le mani creò delle ombre che
plasmò a suo piacimento, poi le usò
su di sé. Si sentì frastornata e il polso col
bracciale le faceva leggermente
male, ma era tutto tranquillamente sopportabile, probabilmente non li
avrebbe
potuti usare a lungo, ma se avevano funzionato, non ce ne sarebbe stato
bisogno.
Osservò per terrà: c'erano delle piccole
pozzanghere di acqua, non capì a cosa
fossero dovute, ma non le importava, perché fissandole aveva
capito che i suoi
poteri avevano funzionato.
Quattro
aveva percorso poca strada: stava cercando un luogo da cui avrebbe
potuto
scorgere di più il panorama, in modo da cercare
più facilmente Tris, ma in quel
fitto bosco sembrava quasi impossibile.
Cercò la
figura del sole, in modo da avere un riferimento per orientarsi, quando
sentì
un urlo di qualcuno.
Era la
voce di Tris.
Si sentì
improvvisamente pervadere dal panico, con tutto il fiato che aveva in
gola urlò
il nome di Tris, mentre si dirigeva verso la voce che aveva sentito.
"Quattro?
Sei tu?" rispose lei.
Prima che
lui potesse risponderle i due si videro: Tris era accovacciata a terra,
sembrava dolorante, forse ferita. Quattro scattò
immediatamente da lei.
"Tris,
stai bene?" chiese lui, visibilmente preoccupato.
"Quattro,
grazie al cielo sei tu! Mi ha attaccato di sorpresa,
dopodiché mi sono difesa
ovviamente e sono riuscita a scappare, ma ha giurato di uccidermi e mi
ha
ferita!"
"Chi?
Chi è stato? Quella donna...Eris?"
Tris
aggrottò la fronte.
"No...é
stato un uomo: quella mezza capra, credo sia un satiro o qualcosa di
simile. Ad
aiutarlo c'era un ragazzino. Che stupida che sono stata...ma devi
seguirli,
sono andati da quella parte" disse lei indicando la direzione verso il
dirupo.
"Prima
devo curarti la ferita, fammi vedere!"
"No!
Non c'é tempo! Sono riuscita a depistarli mandandoli in
quella direzione, ma
presto scopriranno l'inganno e se mi dovessero trovare qui ferita
sarebbe
peggio. E tu non combatteresti allo stesso modo dovendomi pure
difendere: qui
ci penso io, tu và!"
Quattro la
fisso incerto, non contento dell'idea di doverla lasciare lì
da sola, poi disse:
"Ok, ma farò in fretta, se non li trovo subito
tornerò immediatamente da
te!"
"Torna comunque da me!" disse lei, con voce disperata.
"Puoi
contarci!" disse lui con un sorriso, per poi correre nella direzione
del
dirupo.
Quattro
non lo poté vedere, ma un sorriso maligno si dipinse sul
volto di Tris. Ma
oramai non era più Tris, era tornata alle sue reali
sembianze.
Quelle di
Eris.
"Grazie
cagnolino!"
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo autrice: Eccoci finalmente
al primo giorno nell'arena, cosa ne pensate?
Allora
come già detto nel capitolo precedente ho iniziato col
mostrare i tributi che
sono risultati i più favoriti e i più sfavoriti
dalle votazioni di voi sponsor,
per la precisione i tre favoriti sono: Elsa (con 113 punti), Annabeth(
con 112
punti) e Percy (con 109 punti). Invece gli sfavoriti sono: Filottete(
con 55
punti), Shan Yu(con 35 punti) e Gothel (con 31 punti).
Se vi
interessa sapere la classifica completa ditemelo, ma non
avrà altra utilità per
il momento al fine del gioco.
Nell'arena
a tutti é stato assegnato un compagno che per il momento non
possono uccidere,
che ne dite delle coppie scelte? Ovviamente ogni personaggio ha reagito
alla
cosa a modo suo. Inoltre sono tutti disarmati, tocca trovare gli zaini
ragazzi!
U.U (sennò era troppo facile XD)
Finalmente
é stata spiegata la funzione dei bracciali, che serve
appunto a rendere più
equo il gioco, senza però rimuovere le caratteristiche
distintive del
personaggio. Nessuno però può uccidere
direttamente coi propri poteri, ecco
perché Eris usa l'inganno (anche se credo lo avrebbe usato
ugualmente per puro
divertimento!)
Eris
inizialmente si sbaglia e chiama Tobias, Tobaias (un triste riferimento
al
fatto che gli hanno cambiato il nome nel film D: ) quindi lui si
lamenta
dicendo che non é un cane XD è In riferimento a
questo che alla fine Eris lo
chiama "cagnolino"
Filottete chiama spesso
Percy "ragazzino" e non ragazzo...questo temo sia dovuto all'influenza
di OUAT che ho finito di vedere da poco XD
lo avete
notato? Alcuni tributi arrivano in zone diverse a livello territoriale.
Devo
ammettere che gestire 24 personaggi é un po'
snervante...perché non ho fatto un
bagno di sangue iniziale? D: ok nel prossimo capitolo strage di massa
muahahaha
(scherzo XD )
Che ve ne
pare di questo inizio? Che ne pensate per ora dell'arena e di tutto il
resto?
Se avete idee o critiche sono sempre ben accette :D
Buon
inizio di Hunger Games Interattivi a tutti!
Cosa
potete fare adesso: Per il prossimo capitolo
potete:
-salvare uno dei tributi che si trova a fine
capitolo in una
situazione mortale. ATTENZIONE potrete salvare un
tributo da una
situazione mortale una sola volta durante tutta la fic
quindi scegliete
bene per chi e quando intervenire.
Puntualizzo
inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una
situazione mortale,
non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi
analizzare la
situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi
morirà e se conviene
aiutarlo.
Se volete salvare qualcuno
dovrete scrivere per messaggio privato su efp o su Fb chi
volete salvare.
Detto questo
ecco l'elenco delle persone che a fine di questo capitolo rischiano la
vita:
(come detto nel capitolo precedente per questa volta sono gli
sfavoriti) Shan
Yu, Gothel e Filottete
- suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se
sarà
considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.
- come avete visto i tributi sono divisi a coppie, potete proporre le
coppie
che vorreste nel prossimo capitolo per i tributi ancora da mostrare.
- suggerire agli strateghi delle trappole o
ostacoli che vorreste
che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare
ostacoli,
veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o
ostacoli di
vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre
creature
o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri
distretti
estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché
no, anche il vostro
lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)
Inoltre vi
ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook,
https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui
tributi estratti!
Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio,
soprattutto
quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche
scelte in
anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!
Per
qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
|
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Capitolo 6 *** Le prime morti ***
mietitura
Cara era
dritta in piedi sul suo ascensore che risaliva lentamente verso
l'esterno,
mostrando una landa rocciosa con una leggera coltre di fumo nero. Non
si
scompose minimamente osservando il paesaggio, si voltò per
vedere il suo
compagno, ma appena vide che al posto di Richard vi era un'altro uomo
alzò gli
occhi al cielo nel notare che appena la vide sorrise inebetito.
"Mi fa piacere vedere che sei tu la mia compagna, io sono Simbad, tu
dolcezza?" disse lui avvicinandosi a lei squadrandola dal basso verso
l'alto in modo più che compiaciuto.
"Io sono Cara e l'arena sarà l'ultimo dei tuoi problemi se
ti avvicinerai
solo di un altro passo a me!" replicò lei con tono freddo,
accennando un
sorriso sicuro e sprezzante. In risposta lui alzò un
sopracciglio.
"Donna difficile eh? Le mie preferite! Ma so che nel giro di poche ore
non
potrai resistermi!" disse lui accennando un sorriso spavaldo e sicuro
di
sé.
"L'unica cosa a cui non sono sicura di poter resistere, se continui a
parlare, sarà lo sgozzarti con le mie mani!"
"Ma non puoi farlo mia Cara!"
"Cosa me lo impedirà il tuo...oh credi sia fascino giusto?
Uomini...tutti
uguali! Ne ho sottomessi a centinaia come te ed è
così facile che a volte
smette pure di essere divertente!"
"Credo saranno le regole ad impedirtelo tesoro, a meno che non ti
piaccia
esplodere!" replicò indicando il bracciale al suo polso.
"Posso
sempre tranciarti la lingua però!" esclamò lei,
con sguardo allettato da
quell'idea di non sentirlo più parlare.
"Peccato
che tu non abbia nemmeno un coltello allora!" disse lui con sguardo di
sfida, avvicinandosi ancora a lei. Cara lo afferrò quindi
per la maglia e lo
strattonò vicino a un soffio da lei e con uno sguardo tanto
sensuale quanto
omicida gli sussurrò: "Posso sempre staccartela a morsi...e
ti assicuro
che non sarà affatto piacevole come pensi!" detto
ciò lo spintonò lontano
da lei. "Ora andiamo e sarà meglio per te se lo faremo in
silenzio!"
Katniss si guardò intorno, era nuovamente in quel maledetto
ascensore che
portava all'arena, tirò un profondo sospiro per calmarsi.
Era l'unica oltre
Finnick ad aver partecipato a due edizioni e per una volta quindi si
trovava in
una situazione di vantaggio rispetto agli altri partecipanti. Allora
perché non
riusciva ad essere totalmente tranquilla?
Prima che potesse rifletterci si ritrovò in quella che
sembrava una foresta
oscura e fitta, con alberi scuri e dall'aria inquietante e una densa
nebbiolina
che oscurava la vista, facendo vedere ben poco. Di solito amava le
foreste, ma
quella le metteva i brividi.
Una voce
ad un tratto la distrasse: era il suo compagno, o almeno quello che le
era
stato assegnato.
"Ehy, salve tu sei Katniss giusto? Io sono Ade, a quanto pare siamo
compagni!"
La ragazza
lo fissò stranita: non era sua consuetudine fare amicizia,
ma nemmeno nei suoi
peggiori incubi avrebbe fatto amicizia o un'alleanza con un tizio del
genere.
"Forse hai frainteso...io gioco da sola!"
Quindi si voltò ed iniziò a camminare da sola per
la foresta. Ade spalancò gli
occhi, non aspettandosi una tale risposta, sapeva che lei aveva
già partecipato
ai giochi e di sicuro non si voleva far scappare la
possibilità di averla come
alleata, le corse quindi dietro, cingendole le spalle con il braccio.
"Ehy, ehy, ehy tipa focosa eh? Possiamo metterci d'accordo sai? Io sono
quasi imbattibile e tu hai già vinto i giochi..." le si
avvicinò
all'orecchio e le sussurrò "insieme possiamo ucciderli
tutti!"
Katniss roteò gli occhi, fino a fissarlo con disprezzo, per
poi prendere la
mano di lui e toglierla con gesto seccato dalla sua spalla.
"Focosa è dir poco...mi chiamavano ragazza di fuoco per
l'esattezza! E se
sei quasi imbattibile come dici non avrai di certo bisogno del mio
aiuto
giusto? E' stato un piacere!"
Disse con tono fermo, per poi continuare ad avanzare per la sua strada.
Ade era
allibito, ma sentì anche la rabbia iniziare a ribollirgli
dentro, i suoi
capelli passarono dal solito color blu ad uno più rosso e
acceso.
"TU, ragazzina! Nessuno dice di no ad Ade, te ne pentirai amaramente,
è
una promessa!"
Urlò quelle parole, che arrivarono a Katniss mentre avanzava
tra gli alberi, in
quel momento pensò ad Haymitch che probabilmente la stava
guardando, ed ancora
più probabilmente la stava maledicendo per aver rifiutato
l'accordo.
Richard
si
ritrovò ai piedi di quella che sembrava un'irta montagna,
avvolta da un fitto
fumo nero, il che era tutto tranne che invitante, notò alla
sua destra quella
che doveva essere la sua compagna: una ragazza dai lunghi capelli
biondi e un
aria totalmente spaventata, cercò di non darlo a vedere
quando abbozzò un
saluto verso di lui salutandolo con la mano. Aveva conosciuto molte
persone e
riconosceva nei suoi occhi l'innocenza, anche se non era un
depositario. Quindi
le rivolse un sorriso, cercando di tranquillizzarla.
"Ciao
io sono Richard, tu come ti chiami?"
La ragazza
si mise i capelli dietro le orecchie con le mani, leggermente
imbarazzata.
"Ehm salve...io sono Rapunzel"
"Bene Rapunzel, sappi che non ti devi preoccupare, a parte che non
posso
ucciderti, non ho comunque nessuna intenzione di farlo!"
"Davvero?" chiese lei stupita "Nemmeno quando non saremo più
alleati?"
"Te lo prometto! Nel mio distretto io sono il cercatore e non farei mai
del male ad un innocente! Troveremo un modo per uscire vivi da questo
assurdo
gioco vedrai, inoltre non permetterò che ti facciano del
male è una promessa!"
Rapunzel lo fissò, quel ragazzo aveva un'aria
così sicura di sé, che la
tranquillizzò. Sembrava quasi che si fosse trovato in
situazioni peggiori di
questa.
"Perdonami,
io ecco...non sono uscita molto di casa...diciamo che mia madre era
molto
protettiva, non voleva che mi ritrovassi in situazioni come questa! E
ora non
ho la minima idea di come si combatta"
"Non ti preoccupare io ho esperienza che può valere per
entrambi! Dobbiamo
solo trovare un'arma...ma dato che non abbiamo idea di dove siamo
finiti, direi
di salire in cima: ci faremo un'idea dell'arena e della situazione!"
Raunzel osservò interdetta la cima della montagna.
"Intendi salire fino a lassù? Con quel fumo nero altamente
preoccupante?"
"E'
l'unica soluzione credimi: da lassù vedremo tutto e forse
possiamo scorgere
anche gli altri tributi, aggirarci alla cieca senza armi sarebbe una
follia!"
"Ok...facciamo
come dici tu!" rispose lei, anche se ancora preoccupata.
I due
iniziarono quindi a salire verso la cima, dove il fumo di faceva sempre
più
fitto e per Rapunzel sempre più preoccupante.
Draco si
ritrovò in una foresta oscura e fitta, dall'aria sinistra e
non rassicurante,
ma la cosa che lo preoccupava più di tutte era una sola: non
aveva la sua
bacchetta!
Per la prima volta si sentì impotente e indifeso, sensazione
che non gli
piaceva affatto: sperò di riuscire a trovarla il prima
possibile, sempre che
fosse lì.
Il suo compagno notò il suo stato di crisi e la sua paura,
quindi un sorriso
beffardo comparve sul suo volto, Draco fece caso l'uomo solo quando gli
rivolse
la parola.
"Salve
mio caro, a quanto pare siamo in squadra insieme...non ricordo il tuo
nome..."
"Draco!" mugugnò lui, osservando l'esile figura dell'uomo
che gli
girava intorno, aggrottò quindi la fronte "tu chi sei
invece?"
"Oh
io?" chiese lui portando una mano al petto per indicarsi "mi chiamano
in molti modi, ma tu puoi chiamarmi Pitch amico mio!"
Draco lo fissò: non sembrava molo forte e nemmeno un
possibile abile spadaccino,
si chiese se fosse stato così sfortunato da avere come
compagno qualcuno che
non gli sarebbe stato per niente utile, lo squadrò quindi
con leggero disprezzo,
prima di rivolgergli la parola:
"Tu sai usare qualche arma per caso?"
Pitch si
lasciò sfuggire una risatina.
"Quale arma migliore dell'astuzia e della paura? Noi insieme faremo
grandi
cose credimi Draco!" rispose lui, accennando il sorriso più
convincente
che riuscisse a fare.
Draco lo fissò, ancora molto dubbioso, ma d'altronde senza
magia qualsiasi
aiuto sarebbe stato utile.
"Va bene andiamo!" si limitò a dire "dobbiamo trovare al
più
presto un'arma!"
I due continuarono ad addentrarsi nella foresta, che si faceva sempre
più buia
e fitta, il che iniziò a preoccupare Draco, anche se non
voleva darlo a vedere.
"Non avrai paura vero?" gracchiò alle sue spalle la voce
gelida di
Pitch, che gli trasmise un brivido freddo lungo la schiena, non si
voltò e col
tono più acido e sicuro di sè che riuscisse a
fare, disse: "Paura io? Vuoi
scherzare spero!"
Pitch
sorrise e disse:
"Bene,
vuol dire che non avrai problemi a prendere quello!" indicò
uno zaino
situato tra i rami di un albero. Non ci sarebbero stati problemi se
tale albero
non fosse stato tempestato da lucenti occhi rossi che li fissavano da
lassù.
Draco deglutì, poi si voltò furioso verso l'uomo
e con tono di disprezzo disse:
"Perchè mai dovrei andarci io, vacci tu se ci tieni tanto!"
Pitch
sospirò, per poi sfoggiare un ghigno divertito.
"Perchè
se non lo farai di tua spontanea volontà, temo che lo farai
lo stesso mio caro
AMICO!"
"Voglio proprio vedere come mi convincerai"
"Te lo mostro subito!"
Pitch agitò le braccia e dalle tenebre uscirono fuori due
incubi sottoforma di
cavalli neri, Pitch sentì un certo dolore al polso ma non ci
fece caso, vedere
la paura negli occhi di Draco lo rendeva sempre più forte e
sicuro di sé.
"Ti presento i miei amici, sono incubi purosangue e possono dare vita
alle
tue paure più intense e nascoste, perché le
fiutano"
Draco sgranò gli occhi indietreggiando di qualche passo.
"N-no
non può essere, tu non puoi uccidermi!"
"Oh ma non ti uccideranno...sarà infinitamente
più doloroso però"
ridacchiò con una folle espressione compiaciuta che
terrorizzò Draco. Pitch
fece un gesto con la mano e i due cavalli si avvicinarono a Draco, il
quale
iniziò a correre nella direzione opposta.
"Non avvicinatevi!" urlò, ma i due continuarono a farlo e
sempre più
velocemente, costringendolo a scappare nell'unica direzione possibile:
sotto l'albero.
Una volta
lì gli occhi rossi che lo sovrastavano si staccarono da esso
scendendo in picchiata
su Draco sovrastandolo. In quel momento riuscì a
distinguerli finalmente: erano
corvi! Ma dovevano essere corvi modificati o qualcosa del genere
perché iniziarono
ad attaccarlo e a provocargli diverse ferite e lesioni. Il dolore e il
fastidio
erano insopportabili, cercò di cacciarli via con le braccia
ma non vi riuscì,
quindi iniziò a correre disperatamente verso la foresta
urlando.
Pitch osservò la scena, ritirando i suoi incubi,
osservò trionfante lo zaino
sull'albero ormai esente da creature minacciose.
Poteva
prenderlo adesso senza problemi.
Hermione si ritrovò tra i fitti alberi della foresta oscura,
non aveva la sua
bacchetta ne armi, anche se non avrebbe fatto molta differenza
probabilmente.
"Ehy!"
La chiamò
la voce accanto a lei, si voltò notando solo ora la ragazza
cinese con i
capelli a caschetto.
"Mi chiamo Mulan Fa, a quanto pare siamo in squadra insieme! Tu sei?"
Era felice nel constatare che la sua alleata era una ragazza, non
sapeva il
perché, ma le dava l'idea di una che sapesse il fatto suo.
"Hermione Granger! Lieta di conoscerti!"
"Bene Hermione...posso chiamarti per nome?"
La fissò titubante, in una situazione normale non avrebbe
esitato a dire di sì,
ma in quei giochi dovevano uccidersi era saggio chiamarsi per nome? Le
parve
comunque scortese rifiutare.
"Ma certo Mulan!"
"Bene! La prima cosa che dobbiamo fare è trovare dell'acqua
e delle armi o
qualcosa di utile, penso che le nostre siano nascoste qui da qualche
parte e
poi..."
"Ehy aspetta!" la interruppe Hermione "Come fai a sapere queste
cose?"
"Bè diciamo che ho fatto il soldato per un certo periodo!
Per quanto
riguarda le nostre armi, credo siano qui perché non avrebbe
avuto senso mostrare
agli sponsor di cosa siamo capaci, per poi non darci la
possibilità di usare le
nostre stesse capacità nell'arena non credi?"
Hermione annuì, adesso sollevata dall'idea che le
probabilità che la sua
bacchetta fosse da qualche parte fossero aumentate e molto contenta di
aver
trovato un'alleata che sapesse usare la testa.
"Bene, non perdiamo tempo allora!" rispose lei e entrambe si
incamminarono nella foresta.
Ad un tratto Mulan indicò un grosso albero al di sotto del
quale era situato
uno zaino.
"Siamo fortunate prendiamolo!"
Ma Hermione la bloccò per un braccio.
"Quello non è un semplice albero, è un Platano
Picchiatore, se solo ci
avviciniamo ci stenderà, fidati non ne vale la pena! Si
può immobilizzare
toccando uno specifico nodulo ma non sapendo quale abbiamo le mani
legate!"
Mulan la fissò sorpresa e attonita.
"Meno male che ero io quella che sapeva troppe cose!"
Entrambe si allontanarono dall'albero, tenendo le dovute distanze,
Mulan si
guardò intorno attenta ad ogni mino dettaglio,
finché non scorse qualcos'altro.
"Guarda lì!"
Le indicò un albero con un grosso incavo nel tronco.
"Credo che li dentro potrebbe esserci nascosto qualcosa"
"Hai ragione, andiamo!"
"Aspetta guarda bene!"
Hermione socchiuse gli occhi per guardare meglio e mise a fuoco un
esserino
all'interno dell'incavo.
"Un pipistrello!" affermò, con tono abbastanza schifato.
"Già, ma possiamo farcela non credi?"
Hermione la fissò rivolgendole un timido sorriso.
"Insieme?"
"Ok!" rispose lei con aria complice, così le due si
avvicinarono
all'albero e si fissarono interdette.
"Credi sia vero che ti si attaccano ai capelli?" chiese Hermione.
"Se succedesse ad una delle due dobbiamo promettere di aiutarci ok?"
Hermione annuì ed entrambe misero il braccio all'interno
dell'incavo nello
stesso istante, la bestiolina emise un rumore stridulo per poi uscire
di fretta
dall'albero svolazzando per qualche istante sulle loro teste.
"AHHHHHHHHHH" urlarono entrambe all'unisono, senza però
muoversi
dalla loro posizione, il pipistrello volò quindi via.
Entrambe tenevano ben
saldo qualcosa e lo tirarono fuori insieme: era uno zaino.
Le due lo guardarono, per poi scambiarsi uno sguardo allibito, che le
fece
scoppiare in una profonda risata, dovuta anche all'assurdità
della situazione
che le aveva messe nel panico per nulla.
"Ce l'abbiamo fatta alla fine!" disse Mulan
"Già, siamo un'ottima squadra!"
Hermione aprì lo zaino ma al suo interno c'era solo quella
che sembrava una banalissima
pietra e un piccolo pezzo di acciaio, li fissò con un'aria
un po' delusa.
"Non fare quella faccia, può sempre rilevarsi utile, in caso
estremo
potremmo lanciare la pietra addosso al prossimo pipistrello!"
La battuta fece ridere Hermione, che legò la pietra alla sua
cintura, anche se
non era un'impresa facile.
Era contenta di essere capitata con Mulan, non rimpiangeva affatto
Draco.
Draco.
Stranamente un po' le dispiaceva ad immaginarselo senza bacchetta
nell'arena,
ma d'altronde era sicuramente felice di non aver una mezzosangue tra i
piedi!
Immediatamente si pentì di essersi preoccupata per lui, di
certo non se lo
meritava.
Proprio in quel momento le parve di sentire la sua voce, prima che
potesse
pensare che era impossibile, se lo ritrovò sfrecciargli
davanti, sembrava avere
uno stormo di corvi che lo circondava e lo beccava graffiandolo con le
unghie
delle zampe, appena vide Hermione si bloccò rivolto verso di
lei.
"Aiutami ti prego!" urlò a squarciagola.
Hermione rimase immobile per qualche secondo, ancora incredula al
vedere quella
scena, ma poi fece per andare da lui, ma Mulan la fermò.
"Aspetta se ti avvicini non otterrai altro che il fatto che
attaccheranno
pure te! Dobbiamo pensare a qualcosa"
Hermione sapeva che lei aveva ragione, quindi cercò di
concentrarsi e
riflettere, nonostante l'orribile spettacolo che aveva davanti agli
occhi, per
quanto non sopportasse Draco, una scena simile non poteva che
stringerle il
cuore.
"Ci vorrebbe qualcosa per spaventarli...se solo avessimo del fuoco"
ragionò ad alta voce.
Ma quelle parole fecero venire un'idea a Mulan.
"Fuoco...ma certo! Come ho fatto a non riconoscerla prima? Prendi in
mano
la pietra e il piccolo pezzo di acciaio che abbiamo trovato prima!"
Mentre Hermione faceva, seppur perplessa, ciò che le aveva
detto, Mulan corse a
raccogliere un ramo caduto da terra, poi prese dalle mani di Hermione i
due
oggetti che stringeva. Aveva capito di cosa si trattava: erano una
pietra
focaia e un acciarino, le sfregò l'una contro l'altro vicino
al ramo, fino a
che delle scintille non crearono finalmente del fuoco, accendendo un
estremità
del ramo.
"Sei un genio!"
Disse Hermione, afferrò quindi il ramo e corse da Draco,
agitandolo vicino ai
corvi, i quali alla vista e calore del fuoco iniziarono a gracchiare,
fuggendo
spaventati.
Draco ansimando fissò i corvi volare via, alleviando
finalmente le sue pene, ne
fu talmente felice che il gesto gli venne spontaneo: strinse Hermione
in un
abbraccio come per ringraziarla, ma appena si accorse di averlo fatto,
la
spintonò via. Hermione lo fissò incredula, il suo
cuore si fermò per qualche
istante non credendo a ciò che vedeva, ma quello che la
allibì di più fu il
gesto successivo, che la fece cadere a terra.
"Ehi, che diavolo fai? Quei corvi ti hanno mangiato il poco cervello
che
ti era rimasto?"
Draco non rispose, si limitò a guardare dalla parte opposta,
non sapeva nemmeno
lui perché lo avesse fatto e sentiva ancora il cuore in gola
che batteva
all'impazzata, probabilmente per i corvi pensò. Ne
approfittò per rivolgere lo
sguardo a Mulan.
"Grazie" biascicò rivolto a lei, ma non rivolse
più lo sguardo ad
Hermione.
La presidentessa, insieme agli strateghi stavano osservando i giochi,
Ice
commentò la scena appena vista.
"Sono riusciti a salvarlo, bello ma credo che ci siano poche morti
finora
non trovate? Perchè non rendiamo il gioco più
interessante?"
"Sta
proponendo di introdurre qualcosa nell'arena che li uccida?" chiese
Terry.
Ice rispose con un sorriso glaciale, inclinando leggermente il capo.
"Non che li uccida, ma che li possa uccidere! Una minima
probabilità di
salvarsi dobbiamo lasciargliela sennò non sarebbe
interessante non trovi?"
"Palle di fuoco?" propose Joanne.
Ice la fissò, si stupiva di quanto gli strateghi amassero i
propri distretti e
volessero che fossero i loro tributi a vincere, ma quanto allo stesso
tempo
adorassero vederli in pericolo, rischiare la vita, soffrire. Doveva
essere una
delle loro deformazioni professionali.
"Nemmeno
abbiamo iniziato e già vuoi incendiarmi mezza foresta
oscura? Cerchiamo
qualcosa di meno catastrofico!"
Suzanne sorrise, aveva avuto un'idea! Corse sulla mappa dell'arena
mostrando la
figura di ciò che vi voleva introdurre.
"Ma quelli non li avevi introdotti solo a fine giochi la prima
volta?" chiese Walt.
"Ne metteremo uno solo e poi la presidentessa ha detto di rendere i
giochi
interessanti!"
Ice la fissò annuendo e Suzanne soddisfatta introdusse
ciò che aveva proposto
nell'arena.
Hermione si era rialzata, infuriata contro Draco, davvero non riusciva
a capire
quel gesto, gli si avvicinò per chiedergli ulteriori
spiegazioni, ma uno strano
rumore li interruppe. I tre si voltarono tutti verso il punto in cui
avevano
sentito le foglie muoversi, fissarono le frasche, cercando di scorgere
qualcosa, quando ad un tratto qualcosa schizzò fuori dai
cespugli, arrivando
con un solo balzo proprio davanti a loro.
Era una strana creatura, nessuno di loro ne aveva mai vista una simile,
non
sapevano di cosa si trattasse, ma da come ringhiava e sbavava una cosa
era
certa: era affamata e voleva ucciderli, e loro non avevano armi!
Non lo sapevano ma era un ibrido.
Quattro corse nella direzione indicata da Tris, o almeno da quella che
lui
credeva essere Tris, fino ad arrivare ad un dirupo, a primo impatto non
gli
parve di vedere nessuno, ma facendo più attenzione
poté scorgere Filottete
accovacciato sul bordo che parlava con Percy che stava per concludere
la sua
scalata.
"Forza ragazzino mettici un'altro po' e passeranno 3 giorni e saremo
ancora qui! Meno male che eri un semidio" disse ironico.
"Facile parlare per te che sei mezza capra e non hai le vertigini
così in
alto da terra!" replicò seccato Percy, mentre continuava la
sua scalata.
Quattro lo fissò: era sicuramente la squadra di cui parlava
Tris, coloro che
avevano tentato di ucciderla.
"TU!"
Filottete udì il tono gelido e pieno d'odio alle sue spalle,
sentì un brivido
attraversargli la schiena, si girò appena in tempo per
vedere il volto omicida
di Quattro, ma non riuscì a fare altro perche gli si
scaraventò letteralmente
addosso, gettandolo a terra minaccioso.
"Ehy aspetta, parliamone ti prego, sono indifeso non ho nemmeno
un'arma,
sarebbe disumano...io-io..." tentò di balbettare Filottete
il più
velocemente possibile, prima che potesse disintegrarlo con lo sguardo,
o peggio
con quegli enormi muscoli.
"Curioso sentirlo dire da uno che ha attaccato la ragazza del mio
distretto che era disarmata, ferendola e giurando di ucciderla!"
replicò
Quattro con tono di disprezzo.
"Di cosa diavolo stai parlando noi siamo appena arrivati da quella
rup-"
Non riuscì a finire la frase perché Quattro gli
mollò un pugno in pieno volto,
così forte da farlo rotolare lateralmente.
"Cosa succede Fil?" Urlò Percy dalla rupe, pur avendo ben
intuito di
cosa si trattasse, tentò quindi di scalare più
veloce per raggiungere il
satiro.
"Ma guarda, il tuo amico ha fretta di raggiungerti, non ti preoccupare
ragazzino appena finito con lui passerò a te!"
Filottete si massaggiò la guancia, ancora intorpidita dal
dolore, si mise in
piedi il più velocemente possibile, nonostante le poche
forze che si sentiva in
quel momento, ma appena alzò lo sguardo si
ritrovò il suo avversario davanti e
dietro solo il dirupo: era in trappola.
"Senti te lo giuro, non abbiamo fatto nulla, non abbiamo ne visto ne
ferito nessuna ragazza!"
"Risparmiati le scuse, sei solo un vigliacco, comunque da questo gioco
ne
usciremo vivi io e Tris, quindi mi saresti comunque di intralcio!"
Filottete deglutì ormai consapevole del suo destino,
tentò un ultimo gesto
disperato, si gettò con tutte le corna addosso al suo
avversario, Quattro non
si aspettava un gesto simile, ma i suoi riflessi pronti lo fecero
deviare
leggermente col busto all'indietro, allungò le braccia verso
il basso fino a
bloccare il satiro per le spalle, esercitando pressione verso terra. Le
corna
lo avevano leggermente ferito all'addome, ma per il resto l'aveva
scampata,
fece scivolare un braccio fino al busto del satiro, fino ad afferrarlo
saldamente per la maglia e iniziò quindi a spingerlo
esercitando forza su di
lui con tutto il braccio e il busto.
La differenza di potenza fisica era abissale e nonostante la resistenza
di
Filottete, Quattro riuscì a spintonarlo giù dal
dirupo senza troppa difficoltà.
Percy lo osservò cadere, allungò il braccio
tentando di afferrarlo, ma non ci
riuscì, lo vide aggrapparsi con una mano ad una roccia poco
sotto di lui, ma
non sembrava per niente stabile.
"Non riesci ad aggrapparti a qualcos'altro?" gli chiese
"No!
Non ci sono appigli nelle vicinanze e non resisterò a lungo
sto
scivolando!" inoltre risentiva ancora dei colpi subiti poco fa.
"Fermo lì cerco di raggiungerti!"
Percy guardò giù: scalare una montagna poteva
essere difficile ma scenderla
senza scivolare con un unica fermata fino a terra, era decisamente
ancora più
impegnativo. Deglutì e si fece coraggio,
individuò un appiglio sotto di lui e
tentò di farsi scivolare lentamente lungo la roccia, con le
mani tentava di
attutire la discesa, cosa che le fece leggermente sanguinare, finche
non
raggiunse finalmente l'appiglio, aggrappandocisi il più
saldamente possibile.
Filottete notò lo sforzo e il rischio che il ragazzo stava
correndo proprio per
salvarlo nonostante fosse un perfetto sconosciuto e rappresentasse solo
un
ostacolo per lui e la sua compagna di distretto. Vide Percy sporgersi
nuovamente verso di lui tendendogli la mano, visibilmente provato dallo
sforzo
di rimanere saldamente ancorato alla roccia. Filottete
allungò il braccio
libero il più possibile ma non riuscì ad
afferrare la mano di Percy anche se
per pochissimo. Sentì la mano aggrappata alla roccia perdere
presa a poco a
poco, cosa che anche Percy notò.
"Aspetta, forse se scendessi ancora..." tentò di dire Percy,
guardandosi intorno per cercare un appiglio vicino, ma senza risultati:
fu
Filottete ad interromperlo:
"Lascia stare ragazzo, orami è finita. Oggi mi hai
dimostrato che mi ero
sbagliato, sei un vero eroe! Solo un'ultima cosa mi piacerebbe sapere a
questo
punto, avevi detto di essere anche un semidio, di chi sei figlio?"
"Poseidone!" rispose distratto, cercando ancora un appiglio.
Filottete sgranò gli occhi.
"Per gli dei, sei serio? O prendi in giro un uomo sul punto di morte?"
per un attimo ripensò ad Ercole, tempo fa anche lui non gli
aveva mentito sui
suoi genitori divini e lui non gli aveva creduto. "Ok, voglio
crederti...ma
se è vero voglio che tu vinca i giochi capito? Non ammetto
che il figlio di uno
dei tre pezzi grossi si faccia annientare in un gioco simile intesi?"
"Ma Fil io..."
"Promettilo!"
"Ok..."
"Bene io..." ma non riuscì a finire la frase
perché sentì la mano
scivolargli completamente dalla roccia. Fu un attimo: Percy lo vide
cadere giù,
per un attimo l'unico rumore che si sentì fu l'urlo di
entrambi, poi nulla.
Percy passò qualche istante con lo sguardo perso verso il
vuoto, non sapeva a
cosa stesse pensando, ma ritornò in sé solo al
sentire un rumore sordo.
Il rombo di un cannone.
Il rumore riecheggiò per tutta l'arena, fu strano, non ci fu
bisogno di una
spiegazione, tutti capirono a cosa si riferisse: il primo tributo dei
giochi
era morto.
Quattro stava osservando la scena dall'alto, fissò Percy e
disse:
"Ora è il tuo turno, vengo a prenderti!"
Detto questo si sporse verso il dirupo, Percy non se lo fece ripetere
due
volte, si spostò lateralmente lungo la roccia il
più velocemente possibile,
nonostante il dolore alle mani per le ferite, non sapeva esattamente
dove fosse
diretto, ma l'allontanarsi dal ragazzo pronto a fargli la pelle era
sufficiente
per il momento.
Ad un tratto notò qualcosa: una stretta fenditura nella
roccia: era buia, ma
sembrava molto profonda. Quasi sicuramente era un vicolo cieco, ma
dubitava
fortemente di poter restare attaccato alla roccia ancora a lungo,
quindi la
reputò un'allettante alternativa: si aggrappò
alla fessura e si appiattì il più
possibile ad essa per cercare di entrarvi.
Quattro notò i suoi strani movimenti e si
affrettò ad iniziare la sua discesa
ma qualcosa lo bloccò per un attimo: prima non ci aveva
fatto caso, forse era
per l'accecante desiderio di vendetta che lo aveva colpito, ma ora non
poté
fare a meno di notare quanto fosse alto quel dirupo, immediatamente
sentì uno
strano senso di vertigini e il riaffiorargli una delle sue quattro
paure più
grandi: le altezze.
Ma quella stessa paura gli ricordò la persona che lo aveva
preso in giro a
riguardo, ovvero Tris. Ripensò al rumore di cannone di poco
fa e rabbrividì
all'idea di poterne sentire un'altro prima di ritrovarla,
così rinunciò, almeno
momentaneamente, al rincorrere il ragazzo per tornare indietro al punto
dove
aveva lasciato Tris.
Corse tra gli alberi rientrando nella zona boscosa, fino ad arrivare al
punto
esatto dove aveva trovato Tris ferita.
Ma non c'era nessuno.
Iniziò a farsi assalire dal panico, tentò di
calmarsi cercando intorno.
Dove diavolo era?
Le aveva detto di
restare lì!
E se qualcuno l'avesse trovata?
Non aveva sentito un'altro colpo di cannone quindi era viva, ma per
quanto?
Ad un tratto non
resistette più alla tentazione ed iniziò ad
urlare il suo nome, doveva trovarla
a tutti i costi, anche se era molto pericoloso. Avrebbe vinto con lei,
non
avrebbe accettato un'altra soluzione.
Tris stava
camminando nella foresta con la sua alleata, Astrid. Appena si erano
trovate
insieme non aveva detto molto solo un semplice: "Sai combattere?" ,
lei aveva risposto affermativamente, la ragazza si era limitata quindi
ad un:
"Bene allora andiamo!".
Da allora aveva iniziato a marciare velocemente nella foresta senza
dire altro,
era vissuta tra gli intrepidi: di certo non la gente più
socievole
dell'universo, ma quello era un po' esagerato anche per i suoi standard.
Ad un tratto Astrid si bloccò, evento straordinario!
"E' successo qualcosa?" chiese dubbiosa.
"Guarda lì"
Indicò un punto in lontananza oltre ad una discesa tra gli
alberi, infondo tra le
fronde.
"Se guardi bene si intravede un colore anomalo in mezzo al verde,
potrebbe
essere uno zaino, andiamo a controllare!"
Non sapeva il perché ma suonava più come un
ordine che come una richiesta,
comunque annuì, non le andava di litigare di certo.
Ma proprio in quel momento sentì quella che sembrava la voce
di Quattro urlare
il suo nome, suonava disperata, sentì un colpo al cuore e
immediatamente si
rivolse ad Astrid.
"E' il mio compagno di distretto dobbiamo andare da lui, magari
è in
pericolo!"
La ragazza la fissò perplessa.
"E' dalla parte opposta, prima recuperiamo lo zaino: potrebbe esserci
un'arma e ci sarà utile, non hai pensato che potrebbe essere
una
trappola?"
Tris sgranò gli occhi allibita.
"No, andiamo prima da lui, so combattere corpo a corpo e poi sono
sicura
che avrebbe preferito morire che urlare il mio nome se era in pericolo,
pur di
non rischiare di far morire anche me!"
Astrid alzò gli occhi al cielo.
"Oh certo perché urlare nel bel mezzo della foresta non
attirerebbe
comunque altri tributi incalliti! Potrai essere brava quanto vuoi ma
pure loro
lo sono e se accorreranno in molti e con armi potremmo essere in seri
guai!"
Tris la fissò disperata.
"Cosa faresti se fosse il tuo compagno di distretto?"
Astrid pensò ad Hiccup solo e a quel rumore di cannone che
aveva sentito poco
fa che le aveva stretto il cuore, sperava con tutta se stessa che fosse
ancora
vivo, doveva assolutamente trovarlo e aiutarlo. Non aveva tempo da
perdere.
"Mi spiace temo che le nostre strade si dividano qui!"
Tris annuì ancora una volta, per poi voltarsi e correre
più veloce che poteva
in direzione della voce sentita.
Astrid proseguì per la sua strada, scendendo lungo la
discesa che portava al
luogo che aveva indicato poco fa a Tris, cercò di correre,
ma allo stesso tempo
di far meno rumore possibile: non voleva attirare l'attenzione, non
prima di
aver trovato un'arma almeno.
Dopo un po' di tempo si ritrovò davanti a ciò che
aveva visto da lontano: non
era uno zaino bensì sembrava una specie di vecchia casetta
abbandonata arroccata
su un albero.
Ma la cosa che le tolse il fiato fu ciò che trovò
davanti ad essa: era un uomo
enorme o forse era meglio dire mostro? Aveva due teste e passava un
mazzo di
chiavi da una mano all'altra.
Stava per
scappare via quando l'uomo parlò, prima una testa e poi
l'altra.
"Io sono il tuo migliore amico!"
"Io sono il tuo peggior nemico!"
Poi insieme dissero:
"Io sono Giano! Non avere paura non ti farò del male sono
qui per
avvisarti!"
La ragazza lo fissò stranita, era ancora tesa e pronta a
scappare se
necessario.
"Di cosa precisamente?"
"Hai una scelta da fare..." disse una delle due teste.
"Dille del ragazzo dille del ragazzo" disse l'altra.
"Zitto tu! Ora ci arrivo...dicevo, qui in questa casa troverai
ciò che
cerchi, ma avrai poi una scelta da fare: puoi continuare per la tua
strada,
oppure andare verso la foresta oscura. Lì troverai chi stai
cercando, ma anche
un grande pericolo che ti metterebbe davanti a una scelta ancora
più difficile,
una scelta che metterà a rischio la tua stessa vita o peggio"
La ragazza lo fissò sbigottita.
"Chi sto cercando? Intendi Hiccup?"
"Scegli ragazza, scegli, ma scegli bene!"
"Ehi aspetta!"
Ma una nube di fumo tempestosa si alzò vorticosamente
intorno a lui,
costringendo Astrid a chiudere gli occhi, quando li riaprì
Giano era scomparso.
La ragazza non perse tempo, si arrampicò sull'albero, fino
ad entrare nella
piccola casa, al suo interno vi era uno zaino, lo raccolse, ma la sua
mente era
altrove, fissò fuori dalla finestra della casa fatiscente e
da quell'altezza
poté notare in lontananza quella che doveva essere la
foresta oscura, dato che
gli alberi sembravano quasi morenti, circondati da una fitta nebbia
spettrale.
Hiccup era davvero lì?
Non sembrava un bel posto e probabilmente se era lì avrebbe
avuto bisogno di
aiuto.
Ma era vero ciò che le aveva detto quel Giano? Andandoci
avrebbe messo in
pericolo la sua vita o peggio...cosa intendeva con peggio?
Qual'era la scelta che avrebbe dovuto compiere una volta lì?
Cosa avrebbe scelto adesso?
Rapunzel e
Richard arrivarono finalmente alla cima, il fumo nero limitava la
visuale, ma
capirono da dove proveniva: la montagna era in realtà un
vulcano, scoperta che
preoccupò entrambi. La vista di qualcosa però li
rassicurò: tra il fumo, su una
roccia si poteva scorgere uno zaino, Richard sorrise alla ragazza e
corse a
prendere lo zaino, ma la ragazza lo fermò, sembrava avere
un'aria terrorizzata.
"Cosa succede?" chiese lui, ma Rapunzel portò un dito alla
bocca
intimandolo a fare silenzio, per poi indicare qualcos'altro che si
poteva
scorgere tra il fumo, guardando attentamente Richard riuscì
a notarlo: un
enorme drago dormiva appollaiato intorno alla roccia sulla quale era
posto lo
zaino, Richard tentò di mantenere la calma, si rivolse a
Rapunzel e annuì, poi
si avvicinò molto lentamente allo zaino, scavalcò
il drago, facendo attenzione
ad essere molto delicato e a non calpestargli la coda o le zampe,
finché
finalmente non ce la fece, allungò un braccio e
afferrò lo zaino, lo prese e lo
aprì delicatamente, a sua sorpresa al suo interno ci
trovò una spada.
Perfetto!
Ma proprio mentre lo pensava sentì la terra sotto di lui
tremare, quasi come se
il rimuovere lo zaino avesse attivato qualcosa, osservò la
lava iniziare a
fuoriuscire dal vulcano e quando pensava di essere nei guai peggiori
possibili,
vide che anche il drago si stava svegliando.
"Corri" urlò rivolto alla ragazza.
Shan
Yu
capì di avere intorno alla gamba decine di serpenti, non
sapeva se fossero
velenosi o meno, ma voleva solo liberarsene, quindi con gesti violenti
delle
mani se li strappò di dosso, scagliandoli il più
lontano possibile da lui, con
un po' di fatica riuscì a toglierli tutti e un sorriso
soddisfatto si fece
strada sul suo volto. Proprio allora notò però
un'ombra che lo sovrastava, si
girò di scatto e vide una donna, ma non era una semplice
donna era una specie
di mostro, i suoi capelli sembravano ricoperti da serpenti come le sue
zampe...zampe sì, perché dal busto in
giù assomigliava più a un drago che ad
una donna, inoltre nelle mani brandiva delle sciabole.
La donna provò ad attaccarlo, ma lui si scansò,
raccolse un'enorme masso e con
tutta la forza che aveva glielo scagliò contro.
Campe, questo era il nome della creatura, urlò per il dolore
e accecata
dall'ira iniziò a fendere fendenti contro di lui, Shan Yu ne
bloccò alcuni,
cercando di evitare gli altri, fino a rotolare fuori dalla zona
melmosa. Era
stato ferito al torace, ma ora che poteva correre sarebbe potuto
fuggire senza
problemi, infondo quella creatura sembrava più lenta di un
essere umano,
soprattutto in quella melma. Shan Yu ghignò soddisfatto.
"Ci vuole ben altro che una ferita del genere per sconfiggermi!"
Fece quindi qualche passo in direzione della radura, correndo verso la
sua via
di fuga, ma ad un tratto, un dolore lancinante lo blocco: la ferita gli
pulsava
più che mai e sentì un dolore pervadergli piano
piano tutto il corpo, osservò
nuovamente la ferita ed era violacea, fu allora che lo capì,
le lame erano
avvelenate.
Il fiato gli si fece sempre più corto e il dolore
più insopportabile, finché
non sentì più niente.
Il secondo colpo di cannone riecheggiò nell'arena.
Gothel
stava sprofondando nelle sabbie mobili, implorò aiuto ad
Anna, che non perse
tempo: aprì lo zaino, ma ciò che vi
trovò non le sarebbe stato utile per il
momento, quindi si guardò intorno speranzosa, adocchiato
qualcosa corse verso
la radura.
"Ehi ragazzina dove diavolo vai, non vorrai farmi morire qui VERO?"
chiese spaventata e irritata la donna, ma la vide tornare con una
specie di
liana, probabilmente l'aveva trovata lì vicino, dato che se
ne erano viste
molte nelle vicinanze. L'espressione di Gothel subito cambiò
cercando di
addolcirsi il più possibile.
"Oh cara cara ragazza, sapevo che mi avresti aiutata!"
"Sei fortunata che ne ho trovata una caduta, senza un coltello sarebbe
stato impossibile tagliarla!"
Anna le diede un capo della liana, legando l'altro ad uno stretto
albero
vicino, quindi la issò con tutte le sue forze
finché non fu fuori.
"Mi hai salvata, sei davvero un'eroina grazie!"
"Figurati non ti avrei di certo lasciato morire così e poi
devi trovare
tua figlia no?"
"Già! A proposito cosa hai trovato nello zaino?"
Senza
aspettare risposta si fiondò sullo zaino e tirò
fuori cosa vi era al suo
interno, ma rimase molto delusa.
"Una padella" disse, con una delusione che le ribolliva il sangue.
Anna sorrise.
"Oh si, non è fantastico? Cucinare non sarà un
problema!"
Gothel alzò gli occhi al cielo.
"Meraviglioso" disse con una punta di ironia.
Sempre se non ci uccidono prima!
Percy
scoprì che il passaggio al di là della fenditura
era tutt'altro che un vicolo
cieco, bensì una profonda galleria sebbene molto buia, la
attraversò il più
velocemente possibile, sperando che portasse da qualche parte e che
Quattro non
lo stesse ancora inseguendo.
Ad un
tratto trovò un bivio e proseguì nella direzione
che gli ispirava di più,
finché non vide una luce, quasi accecante per il buio a cui
era abituato, uscì
all'esterno e piano piano la sua vista si abituò, ma
qualcosa lo scontrò, o
meglio qualcuno.
L'uomo cadde a terra, Percy lo fissò e lo riconobbe.
"Tu sei quel tizio che si chiama come il dio dei morti!"
Ade alzò gli occhi al cielo sconvolto da una tale
affermazione.
"Oh
certo perché tutti gli esseri umani che conosci hanno le
fiamme al posto dei
capelli immagino!"
"Ma tu
non puoi essere Ade, non assomigli a mio zio!"
Ade lo fissò offeso, aggrottando la fronte con aria
indignata.
"E vorrei ben vedere microbo! Ora togliti, sei fortunato che ho da fare
o
ti avrei già incenerito!"
Detto ciò si rialzò e continuò a
correre nella direzione in cui stava andando,
Percy lo fissò perplesso e fece spallucce, era di certo un
tipo strano.
Vide
davanti a sé qualcosa che attirò subito la sua
attenzione: un albero di mele.
Aveva un certo languorino e portarsi dietro qualche mela non gli
avrebbe fatto
male, si arrampicò per prenderne una, si sedette su un ramo
e le diede un
morso, in quel momento gli venne in mente una cosa strana, riprese il
biglietto
che aveva legato alla cintura e lo lesse ad alta voce.
"La verità nasce dal frutto della conoscenza...ma certo!"
Si ricordò
che Annabeth una volta gli aveva parlato di un mito greco e del frutto
della
conoscenza, ovvero una mela!
Ringraziò mentalmente Annabeth per averlo aiutato
involontariamente.
Ma che diavolo voleva dire quella frase?
Scese dal ramo toccando terra, meditando mentre addentava
nuovamente la
mela, in quel momento più che mai avrebbe voluto che lei
fosse lì, di sicuro già
ci sarebbe arrivata senza problemi, inoltre avrebbe saputo che era al
sicuro...il secondo colpo di cannone gli aveva gelato il sangue e il
solo
pensiero lo terrorizzava.
Ma non era il momento di pensare a questo, Annabeth era in gamba,
più di lui,
sicuramente se la stava cavando, ora doveva risolvere
quell'indovinello.
Come faceva la
verità a nascere da un
frutto? Doveva essere una metafora ma che diavolo intendeva?
Ad un certo punto
il
suo sguardo si fissò su un oggetto rosso che stava per
terra: era una mela,
probabilmente caduta da molto tempo. Buttò quello che era
ormai solo il torsolo
della sua mela e si chinò verso quella caduta, la prese in
mano e la osservò
attentamente, non aveva nulla di strano, sbuffò pensando di
aver avuto un'idea
stupida, poi notò che il terreno sotto la mela era
più morbido, come se fosse
stata ricoperta una buca.
Seguì quel folle istinto e iniziò a scavare con
le mani, iniziò a pensare di
stare impazzendo o che semplicemente si sarebbe dovuto arrendere
all'idea di
non essere capace a risolvere un indovinello, ma proprio in quel
momento toccò
qualcosa di metallico.
Scavò con cura e tirò fuori dal terreno quella
che individuò essere una spada,
su di essa vi era incisa la parola "verità". Un sorriso
soddisfatto e
emozionato comparì sul suo volto, davvero non credeva di
esserci riuscito e
senza l'aiuto di Annabeth pergiunta!
La impugnò per provarla, ma proprio in quel momento fu
pervaso da una strana
sensazione: sentì una folle rabbia crescere dentro di lui,
come se d'un tratto
volesse distruggere tutto o fare a botte col primo bulletto che avresse
incontrato. Aveva già provato una sensazione simile tempo
fa, quando aveva
incontrato Ares, ma questavolta era diverso, era come se la spada
stessa lo
stesse mettendo alla prova. Sentì l'odio crescere e
passò quello che fu un
tempo per lui indefinito, voleva affettare qualcosa, qualsiasi cosa, si
sentiva
quasi impazzire e forse sarebbe impazzito se non fosse stato per un
qualcosa
che gli venne in mente in quel momento.
Annabeth.
Doveva trovarla, dovevano vincere insieme quello stupido gioco a
qualsiasi
costo, non perché volesse uccidere gli altri, ma
perché voleva salvare lei.
Osservò la
spada stavolta coscienzioso, anche se con sforzo la legò
alla cintura,
liberandosi dalla sua presa.
Per il momento era meglio che restasse lì.
Katniss
continuò ad avanzare, sperando di trovare uno zaino o un
arco o almeno Finnick,
l'unico per il momento di cui fosse sicura di potersi fidare,
finché non notò
di essere uscita da quella lugubre foresta oscura: era circondata da
una
giungla paludosa e fangosa, bé sempre meglio della foresta
spettrale pensò!
Vide davanti a sé una grande area di melma verdastra, una
specie di stagno al
cui centro, su un piccolo promontorio era situato uno zaino.
La melma non aveva affatto un'aria rassicurante, oltre a sembrare anche
abbastanza profonda, ma su di essa notò delle grosse rocce,
saltando su di esse
avrebbe potuto forse raggiungere lo zaino senza toccare quello strano
liquido.
Così prese la rincorsa e saltò sulla prima roccia
senza problemi, la seconda
era però più distante, tirò un
sospiro, indietreggiò il più che gli permetteva
la roccia e si diede un forte slancio, arrivò sull'altra
roccia, ma perse
l'equilibrio cadendo su di essa, allungò prontamente le
braccia per afferrasi
alla roccia in modo da non finire nella melma: si riuscì a
bloccare e si trovò
a poco dal toccare il liquido, fece forza sulle braccia e le gambe e si
issò su,
fino a trovarsi in piedi sopra al masso, tirò un sospiro di
sollievo.
"Visto Katniss era facile! Ora un ultimo salto e..."
Ma prima che potesse finire la frase il masso su cui stava si mosse
verticosamente facendola cadere su di esso, si aggrappò con
tutte le sue forze
per non cadere, ma proprio in quel momento notò che non si
trattava di un
masso, bensì di un grosso coccodrillo o di un ibrido con un
coccodrillo, non si
soffermò a scoprirlo, si strinse a quello che doveva essere
il suo collo, in
modo che non la potesse mordere, ma la bestia si dimenò
inabissandosi e la
strattonò strusciandosi contro il fondale, costringendola a
mollare la presa.
Buona notizia? La melma non era corrosiva.
Cattiva notizia? Un famelico coccodrillo stava per papparsela e la
melma oltre
a limitare la visuale le rallentava i movimenti subacquei.
Vide la bestia rigirarsi e puntare famelica verso di lei,
appoggiò le mani sul
fondo, affondandole nello scuro terriccio che lo ricopriva, in quel
momento le
venne una disperata idea, aspettò che l'animale arrivasse
col muso a pochi
centimetri da lei, spalancando le sue fauci, fu allora che raccolse con
le mani
una grande quantità di terriccio, gettandoglielo sul muso.
Una gran parte finì
nella bocca, il restante negli occhi, comunque la bestia
iniziò ad agitarsi e
dimenarsi, probabilmente infastidita e momentaneamente accecata.
Katniss non
perse un istante, nuotò il più veloce possibile
lontano da lui.
Ci mise qualche minuto ma a lei sembravano ore e ad ogni bracciata
sentiva il
cuore battergli più forte in petto, finche finalmente non
arrivò al bordo dello
stagno, tirò fuori la testa dalla melma felice di poter
finalmente respirare.
Il bordo era alto, tentò quindi di scalarlo, ma era fatto di
terriccio fangoso
ed era terribilmente scivoloso, provò a risalirlo
più volte, ma continuava a
scivolare. Provò altri punti mentre la disperazione cresceva
dentro di lei: non
sapeva per quanto tempo il coccodrillo sarebbe rimasto fuori gioco. In
quel
momento vide sopra la sua testa comparire un ramo, a reggerlo in quella
posizione vi era un volto noto.
Ade.
"Sembrerebbe che la melma abbia spento la tua fiamma, ragazza di fuoco!
Per fortuna che un compagno è sempre pronto ad aiutarti"
ironizzò
dall'alto del bordo.
Katniss lo fissò stupita, non avrebbe mai pensato che fosse
il tipo da fare una
cosa simile, soprattutto dopo che lo aveva mollato da solo e dopo che
lui gli
aveva giurato vendetta, forse si doveva ricredere su quello strano tipo.
"Grazie" mugugno, quindi allungò il braccio fino al ramo, ma
proprio
quando stava per afferrarlo Ade lo alzò, togliendolo dalla
sua portata,
un'inquietante sorriso maligno si dipinse sul suo volto.
"Peccato
che tu non ne abbia uno...ricordi? Tu giochi da sola!"
La sua risata diabolica e compiaciuta riecheggiò nella
palude e nella testa di
lei, che lo fissò a bocca aperta col fiato mozzato.
"Salutami Cerbero ragazza di fuoco, digli che quando avrò
vinto questo
gioco gli porterò un premio!"
Ridacchiò nuovamente prima di voltare le spalle alla ragazza
sparendo nel
bosco.
Fu allora che Katniss sentì alle sue spalle il rumore della
melma che si
muoveva, un brivido di paura le attraversò il corpo.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo autrice: Eccoci
finalmente, inizio col porgervi le mie più immense scuse,
perché questo
capitolo è arrivato in tremendo e vergognoso ritardo,
purtroppo sono stata un
mese e mezzo al mare, dove non avevo il pc, poi tornata ho avuto da
studiare,
poi ho avuto una settimana l'influenza e infine per coronare il tutto
il mio pc
ha preso un virus che non mi faceva più andare su internet
(che ancora devo
debellare del tutto!)
Ma alla fine ce l'ho fatta! Per farmi perdonare l'ho fatto
più lungo, spero
abbiate gradito!
Sono state ora svelate tutte le coppie che ne pensate? I vostri
suggerimenti
erano tutti fantastici ma alla fine ho scelto quelli che più
mi convincevano
siete soddisfatti?
Gestire tutti questi personaggi non risulta molto facile ecco
perché dei tre in
pericolo di vita ne ho fatti morire due e questa volta in pericolo di
vita sono
parecchi, decidete voi se aiutarli o meno.
Nel capitolo
compaiono due creature di Percy Jackson ovvero Campe e Giano, mentre il
drago è
un ungaro spinato, oltre alla presenza del platano picchiatore.
Abbiamo un intervento degli strateghi, in quell'occasione Ice fa
un'osservazione relativa a come gli autori trattano i loro personaggi,
ed è un
po' la deformazione professionale che io penso abbiano tutti gli autori
e che
mi capita pure a me di avere XD
Ditemi le
vostre impressioni sul capitolo e sui risvolti dei personaggi, sono
curiosa di
avere i vostri pareri!
Cosa
potete fare adesso: Per il prossimo capitolo
potete:
-salvare uno dei tributi che si trova a fine
capitolo in una
situazione mortale. ATTENZIONE potrete salvare un
tributo da una
situazione mortale una sola volta durante tutta la fic
quindi scegliete
bene per chi e quando intervenire.
Puntualizzo
inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una
situazione mortale,
non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi
analizzare la
situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi
morirà e se
conviene aiutarlo.
Se volete salvare qualcuno dovrete scrivere per messaggio
privato su
efp o su Fb chi volete salvare, NON dovete
scrivere in recensione chi salvate. Il vostro aiuto avverrà
sottoforma solitamente
di paracadute al quale potrete allegare volendo un messaggio rivolto al
vostro
tributo (come quelli di Haymitch a Katniss) scrivendoci ciò
che preferite.
Detto
questo ecco l'elenco delle persone che a fine di questo capitolo
rischiano la
vita: Mulan, Katniss, Rapunzel, Richard,
Astrid, Hermione.
- Astrid è davanti ad una scelta: proseguire
per la sua strada per un cammino più sicuro o andare alla
foresta oscura dove
troverà Hiccup dove però Giano le ha detto pure
che incontrerà un grande
pericolo e una scelta. Voi cosa scegliereste? La risposta
più votata sarà la
scelta effettiva di Astrid quindi pensateci bene.
- suggerire il contenuto degli zaini.
- suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se
sarà
considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.
- suggerire agli strateghi delle trappole o
ostacoli che vorreste
che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare
ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire
creature o
ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es:
potete
proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai
mondi degli
altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e
perché no,
anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)
Inoltre vi
ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook,
https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui
tributi estratti!
Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio,
soprattutto
quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche
scelte in
anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!
Per
qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
|
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Capitolo 7 *** Vite salvate e vite spezzate ***
arena 4
Katniss si
voltò di scatto, osservando l'acqua che si muoveva
vorticosamente a pochi passi
da lei, con il cuore che le batteva forte in gola: il movimento
dell'acqua era
agitato ma confusionario e circolare, probabilmente il coccodrillo non
aveva
ancora riacquistato del tutto la vista, ma non poteva sapere fino a
quando
sarebbe durata quella situazione.
Era paralizzata, non sapeva che fare: se si fosse mossa l'avrebbe vista
di
sicuro, ma d'altronde il rimanere lì non aumentava di molto
le probabilità di
sopravivenza. Proprio in quel momento udì un rumore che
immediatamente riportò
la sua mente indietro, a quando era stata precedentemente nell'arena.
Alzò
velocemente lo sguardo, alla disperata ricerca della fonte di quel
suono, il
suo cuore sussultò felice e tirò un sospiro di
speranza quando lo vide: un
paracadute con inciso il suo nome stava venendo verso di lei.
Allungò le mani per afferrarlo, aprì subito il
piccolo scatolo che vi era
legato: conteneva una boccetta con del liquido giallino e due
bigliettini.
Aprì il primo, portava la firma della presidentessa e vi era
scritto:
Bottiglia
contenente la pozione Felix Felicis, detta pure 'fortuna liquida'.
Renderà
chiunque la beve incredibilmente fortunato per un breve periodo.
ATTENZIONE:
La Felix Felicis presa in quantità eccessiva è
altamente tossica: può provocare
stordimento, irrequietezza ed un'eccessiva fiducia in se stessi.
Si
consiglia di berne solo un sorso.
Ora più che mai: che la fortuna possa essere sempre dalla
tua parte.
Presidentessa
Ice
Aprì
velocemente anche l'altro biglietto ma recava solo una breve frase e il
nome
dello sponsor che l'aveva supportata:
Resta
viva, Ragazza di Fuoco.
GaladriellePeriwinkle.
Nel
leggere quelle poche parole, inevitabilmente un sorriso si
accennò
spontaneamente sul suo volto.
Prese
quindi la pozione, la fissò chiedendosi se funzionasse
davvero: non era solita
credere a cose simili, ma d'altronde che aveva da perdere?
Così la stappò e
fece attenzione a berne solo un sorso. Rimise quindi il tappo al suo
posto e
legò la boccetta alla cinta.
Stava
proprio per chiedersi se avesse avuto effetto, quando si
sentì improvvisamente
molto più calma, fissò il tragitto che doveva
percorrere per arrivare allo
zaino e per la prima volta non aveva dubbi sul fatto che ci sarebbe
arrivata,
anzi non vedeva l'ora di farlo! Si chiese se fosse l'effetto di quello
strano
liquido o semplicemente la suggestione, ma decise che non voleva
scoprirlo.
Iniziò a nuotare verso il suo obiettivo, il coccodrillo
stava venendo proprio
verso di lei da destra, in una situazione simile chiunque avrebbe
provato ad
andare a sinistra nel disperato tentativo di evitarlo, ma
sentì come una vocina
dentro di lei che la spingeva a non farlo. Decise di assecondarla,
quindi si
inabissò e fortuna volle che sul fondo del lago, proprio in
quel punto, vi era
un enorme masso. Non aspettò nemmeno un attimo e subito
tentò di nascondersi
dietro di esso, per quanto poteva. Il coccodrillo passò
proprio in
quell'istante sopra di lei, guardandosi intorno, come se la stesse
cercando,
Katniss pregò che non l'avesse vista andare lì,
vide il coccodrillo avanzare
piano, finché l'ombra dell'animale non la
sorpassò.
Ora o mai
più.
Nuotò
velocemente via, decidendo di non guardare indietro, ad ogni bracciata
si
sentiva più vicina alla meta, continuò fino a
riemergere, prese finalmente aria
con la bocca e si ritrovò a poco dalla roccia con lo zaino,
le bastarono poche
bracciate, allungò il braccio fino a toccare il bordo,
sbrigandosi ad issarsi
su, finché non si ritrovò a quattro zampe
finalmente sulla roccia. Si voltò un
attimo indietro, vide in lontananza il coccodrillo che probabilmente la
stava
ancora cercando, scoppiò in una risatina di sollievo per
aver scampato il
pericolo, anche se solo per il momento.
Scattò quindi verso il meritato zaino: era situato in
realtà in una specie di
fossato, quindi era più grosso e alto di ciò che
sembrava. Il suo sguardo andò
per un attimo alla boccetta che aveva legato alla cinta, si chiese se
fosse
tutto merito davvero di quel liquido, forse quello poteva confermarlo.
Aprì lo
zaino, estraendo con cautela il suo contenuto, quando lo vide un
sincero
sorriso le solcò il volto, ora ne aveva la conferma: quel
liquido funzionava
davvero!
Estrasse l'arma dallo zaino, facendo passare le dita lungo le
curvilinee forme
del nero arco che stringeva tra le mani, ora era davvero sicura di
poter
vincere i giochi.
Prese
quindi l'ultima cosa presente nello zaino: una faretra contenente tre
frecce,
due delle quali erano esplosive, l'ultima aveva legata ad essa una
corda ed un
bigliettino firmato dalla presidentessa, che citava: 'Attenzione: usare
la
presente freccia solo e unicamente per uscire dal lago, un qualsiasi
altro uso
sarà severamente punito'
Katniss fece spallucce, non capì il perché di
tale regola, ma l'avrebbe
seguita, infondo oramai con quella freccia uscire dal lago per lei
sarebbe
stato facile, la estrasse dalla faretra e prese bene la mira con l'arco
tirando
un profondo respiro, quindi scoccò. La freccia
finì direttamente conficcata
nell'albero posto sulla riva del lago.
Un gioco
da ragazzi.
Prese l'altro capo della corda e lo legò ad una roccia
vicino a lei, ma prima
di avventurarsi nel suo ritorno alla riva si mise in piedi,
alzò il braccio ed
fece il saluto col le tre dita centrali della mano, era un piccolo modo
per
salutare e ringraziare il suo sponsor e tutte le persone che credevano
ancora
in lei.
Ade stava
camminando soddisfatto, ignaro che la ragazza che credeva aver
condannato a morte
certa si fosse salvata, quando notò uno zaino imprigionato
in una specie di gabbia
di legno.
La gabbia
sembrava robusta e aveva un lucchetto, chissà dove era
situata la chiave...che
cosa noiosa non aveva certo voglia di cercarla, ma gli venne un'idea
seppur
molto imbarazzante.
Si
avvicinò con la testa alla gabbia dandole letteralmente
fuoco con i capelli.
Oltre la
gabbia prese fuoco anche lo zaino, solo a quel punto sperò
vivamente che anche
il contenuto non fosse infiammabile!
Allungò una mano e afferrò il contenuto dello
zaino, appena lo vide un sorriso
comparve sul suo volto: erano dei coltelli da lancio, bene ora che era
armato
era molto più sicuro di vincere.
Si
incamminò quindi legando i coltelli alla cinta che portava
in vita (non appena
si furono raffreddati dal calore delle fiamme), ignaro di quello che
avrebbe
incontrato poco dopo sul suo cammino.
Annabeth e
Finnick continuarono ad avanzare nella foresta finché non si
ritrovarono
davanti una parete rocciosa che spuntava tra il verde, su di essa vi
era un
incavatura al cui interno era ben visibile uno zaino. Ai piedi della
roccia vi
era un piccolo stagno, Finnick sorrise a quella vista.
"Annabeth guarda, uno zaino! Mi tuffo, mi arrampico e torno, tu
guardami
le spalle!"
Fece un passo avanti, ma Annabeth lo frenò afferrandolo per
la maglia, fece un
sospiro prima di parlare.
"Per gli dei, sei più impaziente di un semidio!"
Finnick la fissò di sbieco, contrariato.
"Ehi, sono un ottimo nuotatore, mi basterà tuffarmi e..."
Annabeth alzò gli occhi al cielo spazientita e non lo fece
proseguire.
"Non ti sembra troppo facile? Guarda bene il colore dell'acqua,
è molto
scuro per essere uno stagno e sulla superficie vi sono delle strane
bollicine
in alcune zone" tese il braccio indicandogliele "fossi in te prima di
entrarci proverei con questo!" disse, porgendogli un ramoscello appena
raccolto da terra, Finnick lo prese e fece come gli aveva detto,
immergendolo
per metà. Quando ritirò il ramo dall'acqua
sobbalzò leggermente nel vedere che
la parte immersa era totalmente sparita. Sul volto di Annabeth si
dipinse
un'espressione soddisfatta, di chi sapeva di avere ragione.
"Acqua corrosiva!"
"Devo dire che per non aver mai partecipato ai giochi hai un ottimo
spirito di osservazione! Bene sapientona hai anche un idea su come
arrivare
adesso allo zaino?"
La ragazza sussultò leggermente nel sentirsi chiamare in
quel modo, era come la
chiamava di solito Percy e sperò vivamente che stesse bene,
ma non era il
momento di pensare a questo, dovevano trovare un modo per raggiungere
lo zaino
e in fretta. Incrociò le braccia al petto e
iniziò a fare avanti e indietro
pensierosa.
Passarono diversi minuti, ma a nessuno di due venne un'idea sensata,
finché
Annabeth non gli fece una domanda.
"Saresti abbastanza forzuto da lanciare una cosa in quell'incavatura?"
"Sì certo!" rispose lui, non capendo dove volesse arrivare.
"E una persona?"
"Cos-cosa?"
Annabeth si riprese il pezzetto rimanente del ramoscello di Finnick e
fece un
disegnino del suo piano d'azione sul terriccio fangoso ai loro piedi.
"Se tu ti posizioni sul bordo dello stagno e io prendo una lieve
rincorsa,
la tua spinta se abbastanza forte, dovrebbe lanciarmi esattamente
nell'incavatura...credi
di potercela fare?"
Finnick la fissò sorpreso dal suo piano, ma dubbioso al
riguardo.
"Potrei farcela, ma tu comunque potresti cadere, è un piano
troppo
rischioso, forse è meglio lasciar perdere lo zaino e
trovarne un'altro"
"Siamo disarmati Finnick e sappiamo bene entrambi che se incontrassimo
altri tributi armati, avremmo ben poche possibilità di
sopravvivenza. Inoltre
non possiamo sapere quanto lontano sarà il prossimo zaino e
soprattutto che
pericoli nasconde il suo recupero: questa volta lo abbiamo scoperto, la
prossima potremmo non essere così fortunati!"
Finnick sospirò, la logica di Annabeth era dannatamente
convincente, dote che
aveva dimostrato più che abbondantemente negli ultimi 20
minuti.
"E va bene, proveremo...ma se dovessi avere un ripensamento anche solo
all'ultimo secondo non devi esitare a dirmelo ok?"
Annabeth annuì, quindi indietreggiò analizzando
bene il percorso, come a
calcolare il giusto spazio per la rincorsa, Finnick si mise in
posizione
accovacciandosi sul bordo con le mani intrecciate verso il basso,
pronto a
darle una spinta.
"Pronta?"
"Sì" rispose lei, prese un sospiro e poi corse con decisione
verso di
lui, la tentazione di rallentare era forte, ma non lo fece, si
preparò a
saltare e con la spinta di Finnick arrivò molto in alto, ma
non abbastanza da
finire dritta nell'incavatura, quindi allungò le braccia per
cercare di
aggrapparsi alla ruvida roccia, ma scivolò per qualche
centimetro, sbucciandosi
leggermente le braccia, prima di trovare un saldo appiglio.
Finnick stava osservando la scena col fiato sospeso.
"Forza
Annabeth puoi farcela, ancora uno sforzo!" cercò di
incitarla.
La ragazza
si sforzò di immaginarsi di essere al campo mezzosangue in
allenamento, aveva
affrontato scalate peggiori di quella, anche se sotto non aveva mai
avuto della
mortale acqua corrosiva pronta a farla diventare l'equivalente di un
budino.
Si tirò su con tutte le forze che aveva e lentamente
scalò la roccia, facendo
attenzione a trovare appigli sicuri, con un ultimo sforzo fece forza su
entrambe le mani per issarsi all'interno dell'incavatura. L'urlo di
esaltazione
di Finnick diede voce al suo, che sentiva dentro di sé
più forte che mai.
Afferrò lo zaino, non sembrava molto pesante,
sperò che almeno ci fosse un'arma
dopo tutta quella fatica! Si affacciò dalla sporgenza
guardando in basso.
Deglutì.
A quanto pare scendere sembrava molto più difficile di
quanto pensasse. Finnick
notò la sua espressione di panico e tentò di
incoraggiarla.
"Annabeth prendi una bella rincorsa e poi salta, ti prenderò
al
volo!"
L'espressione della ragazza era titubante, Finnick aveva ragione
potevano
farcela, ma la paura stava iniziando a prendere il sopravvento, infondo
i
rischi erano considerevoli per entrambi.
"Sei sicuro?"
"Certo! Prima mi hai chiesto di fidarmi di te, ora tu fidati di me!"
Annabeth lo fissò dall'alto: quello sembrava davvero un
bravo ragazzo,
nonostante volesse sopravvivere e fossero di due distretti diversi, non
si era
nemmeno azzardato a chiederle ciò che probabilmente molti
altri gli avrebbero
chiesto in quella situazione. Fissò lo zaino nella propria
mano e decise di
farlo lei: lanciò lo zaino, che arrivò proprio
accanto ai piedi di Finnick. Il
ragazzo lo fissò tanto sorpreso quanto incredulo.
"Perché lo hai fatto? Potrei prendere lo zaino e scappare e
magari usare
il contenuto per uccidere il tuo compagno di distretto!"
"Mi
hai chiesto di fidarmi di te e lo sto facendo. Se mai non dovessi
sopravvivere
al salto, vorrei che qualcuno usi bene questo zaino. Per il mio
compagno di distretto,
bé spero che se anche io non sopravvivessi, tu non lo uccida
a meno che non
costretto, anche solo per onorare questo gesto"
C'era
qualcosa in Annabeth che l'aveva convinta a fidarsi di Finnick, nemmeno
lei
sapeva di preciso cosa, infondo la ragione e la logica, da brava figlia
di
Atena quel'era, le dicevano ben'altro, ma sperò con tutta se
stessa di non
essersi sbagliata. Il ragazzo rispose con un tono ed un'espressione
più seria
del solito.
"No Annabeth, io non salverò il tuo compagno di distretto"
Fu una frase secca e tanto glaciale quanto inaspettata, per una attimo
Annabeth
sentì mancarle il respiro. Finnick alzò lo
sguardo fino ad incrociare quello di
lei, quindi un sorrisetto comparve sul suo volto.
"Perché lo salveremo insieme, appena scenderai da
lì!"
Quindi distese le braccia pronto a prenderla al volo, Annabeth
tirò un sospiro
di sollievo, pregò gli dei che andasse tutto bene e, dopo
una piccola rincorsa,
saltò.
In quel salto vide la vita scorrerle davanti insieme a tutte le persone
che
avevano avuto importanza nella sua vita: Luke, Thalia, Grover, suo
padre, i suoi
compagni del campo mezzosangue e ovviamente Percy. Sentì due
salde braccia
afferrarla, ma Finnick non riuscì a mantenere l'equilibrio e
caddero entrambi
all'indietro, si accorse solo allora di aver chiuso gli occhi e dopo
qualche
secondo necessario per infonderle coraggio, li aprì.
Finnick la fissava incredulo, lei diede una rapida occhiata ad entrambi
per
controllare che fossero tutti interi e sembrava proprio di si.
I due si
fissarono e scoppiarono a ridere. Finnick fu il primo ad alzarsi e tese
la mano
ad Annabeth per aiutarla a fare altrettanto.
"Bene andiamo, Percy e Katniss ci aspettano!"
Lei annuì sorridendo, afferrando la sua mano.
Elsa e
Jack avanzarono facendosi strada tra gli alberi del luogo.
"Saremo
in silenzio da più di mezz'ora, avanzando speditamente per
mezzo bosco...tutta
questa serietà e tensione li trovo snervanti, non possiamo
che ne so...fare un
gioco?"
Elsa si fermò di botto, voltandosi verso di lui, sgranando
gli occhi con un
espressione sconvolta.
"Un gioco? Stai scherzando spero!"
"Si
lo so gli Hunger Games sono una cosa seria, rischiamo la vita ecc...ma
il
comportarci come se stessimo andando al patibolo non aiuterà
di certo la
situazione!"
"Oh certo allora fermiamoci pure a giocare a nascondino se vuoi!"
affermò Elsa con tono totalmente ironico.
"Non è quello che intendevo...so che sei preoccupata per tua
sorella e
farò di tutto per aiutarti a trovarla il prima possibile, ma
la troppa tensione
ci aiuterà solo a farci uccidere entrambi"
"Io
non posso perderla Jack, non dopo tutta la fatica che ho fatto per
ritrovarla...è complicato da spiegare ma non posso
concedermi il lusso di
pensare ad altro"
"Come ti ho già detto il panico non ti aiuterà a
trovarla prima...facciamo
una scommessa, se troverai prima tu uno zaino continueremo a modo tuo,
ma se lo
troverò prima io, bé lo faremo a modo mio!
Infondo strada facendo ne potremmo
trovare qualcuno e non ci toglierà tempo dalla ricerca di
tua sorella!"
Elsa sospirò.
"E va bene!"
"Scommetto
che troverò uno zaino prima che tu possa dire 'palla di
neve' " disse Jack
con un sorrisetto di sfida.
Elsa lo
fissò dall'alto verso il basso incrociando le braccia al
petto, accogliendo la
sua sfida.
"Palla di nev-"
Prima che potesse concludere la frase, Jack le indicò
soddisfatto uno zaino,
ben nascosto sotto due rocce vicino a loro, Elsa rimase a bocca aperta,
ma
presto inarcò le sopracciglia.
"Hai barato, già avevi adocchiato lo zaino prima di proporre
la
sfida!"
"Mi duole vedere che qualcuno qui non sa perdere..." rispose lui con
tono di sufficienza.
Elsa
scostò lo sguardo, arresa davanti all'evidenza, infondo
sapeva che se gli
avesse dato torto se ne sarebbe potuta pentire.
"Ok
signor divertimento, come pensi di proseguire allora? Sentiamo!"
"Prima
apriamo lo zaino!"
"Finalmente
qualcosa di sensato!"
Lo
punzecchiò lei.
"Finalmente
un po' di umorismo! Vedo che stiamo iniziando ad andare per il verso
giusto"
Replicò
lui ridacchiando mentre apriva lo zaino.
Elsa ne
fissò stranita il contenuto.
"Cos'è?"
Jack a
malapena trattenne una risata.
"Ok
che volevo più umorismo, ma prendermi in giro mi sembra
esagerato!"
Elsa
rabbiosa lo fissò seria, Jack capì che non stava
affatto scherzando.
"E'
un computer! Non dirmi adesso che non ne hai mai visto uno!"
Elsa
incrociò le braccia e arrossì leggermente per
l'imbarazzo.
"Ebbene
cosa c'è di male?"
Jack rise
mentre si dava da fare per accenderlo.
"Oh
niente, pensavo solo che una persona simile non esistesse
più!"
"Bene
vuoi continuare a prendermi in giro o puoi spiegarmi a che serve questo
affare?"
Jack
premette alcuni tasti e le mostrò cosa compariva sullo
schermo.
"A
quanto pare questo computer mostra alcuni punti sulla mappa dell'arena,
non so
cosa possano indicare, magari degli zaini, dubito gli altri tributi
perché sono
fermi ma perché non provare? Dirigiamoci verso quello
più vicino a noi!"
Indicò un
punto in mezzo a quello che sembrava un lago disegnato sulla mappa che
compariva a schermo.
"E
come fai a sapere che è quello il punto più
vicino a noi?"
"Semplice
questo pc è dotato di GPS!"
Elsa lo
fissò nuovamente spaesata e Jack non poté fare a
meno di scoppiare a ridere.
"Smettila
di ridere di me o ti farò congelare!"
"Congelare
me? Non ci riusciresti mai e con quale potere poi?"
Elsa capì
solo allora di essersi tradita, così cercò di
girarci intorno, non voleva dire
di cosa era capace, era troppo rischioso, infondo non conosceva quel
ragazzo
non poteva fidarsi.
"B-bè
ecco io sono un regina sai! La regina di Arendelle! Ti ordino quindi di
trattarmi più seriamente!"
Jack
spalancò gli occhi stupito, non pensava che quella ragazza
così giovane potesse
essere una regina.
"Ok
regina della serietà, o forse dovrei chiamarti regina di
ghiaccio?"
"Molto
spiritoso, andiamo piuttosto!"
"Agli
ordini, regina di ghiaccio!"
"Sei
irrecuperabile!"
Sentenziò lei, ma Jack fu soddisfatto dal notare che sul suo
volto fosse
comparso un sincero sorriso.
Hermione,
Mulan e Draco fissarono la strana creatura che pareva avere tutte le
intenzioni
di divorarseli, sembrava uno strano misto tra un lupo e un
qualcos’altro, ma
non si fermarono ad immaginare cosa.
Mulan
provò a lanciargli contro il ramo, ancora infuocato, che era
rimasto a terra,
ma la bestia non sembrava minimamente spaventata dal fuoco.
“Proviamo
a correre in direzioni separate, così mentre insegue uno di
noi gli altri
possono trovare un modo per neutralizzarlo!”
Disse
Mulan, ma la cosa non sembrava andare bene a Draco.
“Cosa?
Stai scherzando? E io dovrei credere che tu-”
Ma non
fece in tempo a finire la frase che Hermione annuì e le due
avevano già
iniziato a correre in direzioni opposte, sbuffò contrariato
per poi correre nella
stessa direzione di Hermione.
“Che cosa
stai facendo? Dovevi andare dall’altra parte!”
“E pensi
che io creda che se quel coso inseguisse me tu ti fermeresti a
salvarmi?
Probabilmente avresti lo stesso interesse dei tributi degli altri
distretti a
non farlo!”
“Sai
Malfoy non sono tutti come te!”
Il loro
battibecco fu interrotto non appena si accorsero che la belva aveva
deciso di
seguire loro.
“Probabilmente
ritiene più appetibili DUE prede, sei contento
ora?”
Si lamentò
Hermione punzecchiando Draco con tono aspro.
Mulan
intanto stava cercando ovunque qualcosa che potesse essere utile anche
solo
lontanamente contro una belva assassina, ma ovunque si girasse vedeva
solo
alberi ed erba. Disperatamente provò a portare lo sguardo
verso l’alto,
sperando che una diversa prospettiva potesse cambiare le cose o almeno
farle
venire qualche idea, quasi stentò a crederci quando vide che
era proprio così:
incastonato tra i rami di un albero vi era uno zaino!
C’era solo
un problema: l’albero era liscio e senza appigli, come
sarebbe arrivata fino a
lì?
“Mulan
qualche idea?”
Chiese
disperatamente Hermione mentre cercava di evitare i morsi della belva.
“Un attimo
solo ci sono quasi, devo solo ragionarci su…”
“Oh certo
fa pure con calma…STIAMO SOLO MORENDO!”
“Draco!”
Lo rimproverò
Hermione.
“E’ di un
altro distretto, ti ho detto che non ci avrebbe aiutati!”
Rispose,
mentre cercava di allontanare la creatura tirandogli delle pietre
trovate per
terra, cosa che però sembrava servire solo a farla infuriare
di più.
Mulan non
riusciva a trovare nulla che potesse aiutarla, ma improvvisamente si
ricordò
dell’allenamento, aveva già fatto una scalata
simile in passato, doveva solo
usare l’ingegno.
Si tolse
la cinta porta oggetti e la fece passare intorno al tronco quindi la
tirò forte
a se con le braccia e la inizio ad usare come
“appiglio” per la scalata,
facendola strusciare verso l’alto ogni volta che riusciva a
salire un po’.
L’ibrido
fece un balzo riuscendo ad afferrare Draco per un piede, il quale cadde
a terra
in avanti.
“Aiutami!”
Gridò ad
Hermione cercando di farlo sembrare un ordine, ma lei poté
scorgere il panico
nei suoi occhi, per un attimo le fece quasi pena, ma pur volendo non
sapeva
come aiutarlo, non erano armati e intorno a loro vi erano solo dei
banalissimi
rami.
Banalissimi
rami…
La cosa le
fece venire un’idea stupida: prese uno di quei rami e
tentò di infilzare uno
degli occhi della belva… ovviamente l’ibrido
scosse la testa prima che lei
potesse riuscirci, ma comunque la cosa provocò
un’evidente graffio sul suo
occhio, il che fece gridare infuriata la belva che mollò la
presa su Draco
divincolandosi con rabbia.
Hermione
prese per un braccio Draco per aiutarlo ad alzarsi più
velocemente, pronti a
tentare si scappare nuovamente dal pericolo.
Mulan era
quasi arrivata in cima, ma non aveva il tempo di salire fino a sopra,
quindi
allungò il braccio il più possibile verso lo
zaino.
Provò una,
due, tre volte, ma solo alla quarta riuscì a spingere lo
zaino da sotto tanto
da farlo cadere per terra.
Sperò solo
che qualunque cosa fosse, sarebbe stata utile e non troppo fragile!
Scese
velocemente dall’albero lasciandosi scivolare lungo di esso,
quindi aprì lo
zaino e ne tirò fuori il contenuto che la lasciò
letteralmente allibita:
sembrava un semplice ramo di legno intagliato, non aveva idea di che
farsene,
stava per legarlo alla cinta quando sentì la voce di
Hermione.
“Passami
subito quello che hai trovato”
Draco
osservò ciò che aveva in mano Mulan ed era
indubbiamente la bacchetta di
Hermione.
Mulan perplessa
lanciò quello strano ramo ad Hermione, ma fu Draco a
prenderlo al volo.
“Draco è
la mia bacchetta!”
Protestò
lei.
“Tu non
avresti il fegato di farci ciò che va fatto!”
Obiettò
lui, quindi agitò la bacchetta verso la belva urlando:
“Avada Kedavra”
“No Draco
aspetta!”
Draco
aveva appena pronunciato una maledizione senza perdono, un incantesimo
usato
per uccidere, ma non era l’unica cosa che la preoccupava e a
quanto pare era
troppo tardi: dalla bacchetta uscì il solito lampo verde, ma
aveva qualcosa di
insolito, infatti iniziò a produrre uno strano rumore ed
improvvisamente un
forte scoppio da una parte atterrò la bestia,
dall’altra spintonò Draco
all’indietro facendolo cadere a terra.
“Draco!”
Gridò
Hermione, gettandosi su di lui per assicurarsi che stese bene. Draco
sentì
lontanamente la voce di Hermione, scosse testa e mugugnò,
ancora rintontito
dallo scoppio.
“Mhmm…che
diavolo è…successo?”
Socchiuse
gli occhi inquadrando la figura di Hermione china su di lui,
visibilmente
contrariata, nonostante lei fosse felice di constatare che non fosse
morto sul
colpo, neanche sapeva il perché, infondo di Draco non le era
mai importato
molto, ma da qui a volerlo vedere morto ci passava più di
quanto immaginasse.
“Hai
lanciato un incantesimo senza perdono con una bacchetta non tua, per
non
parlare del fatto che le regole stesse del gioco vietavano di uccidere
con i
propri poteri oltre al bracciale che ce li limita, si può
sapere in che modo
pensavi che potesse andare tutto bene?”
“Quel coso
non era un essere umano pensavo non contasse…”
Hermione
alzò gli occhi al cielo.
“Bè almeno
abbiamo steso quella cos-“
Non fece
in tempo a finire la frase che l’ibrido si rialzò,
ringhiò per il dolore
inferto dalla magia, quindi riprese a correre, ma stavolta in direzione
di
Mulan, probabilmente adesso temeva gli altri due.
“Mulan
attenta!”
Urlò
Hermione, Mulan iniziò a correre nella direzione opposta
sperando di
confondersi tra gli alberi, ma ad un tratto scorse qualcosa per la sua
strada
che la obbligò ad arrestare di colpo la sua corsa: proprio
davanti a lei c’era
un dirupo, fin troppo ripido per uscirne illesa. La belava
l’aveva quasi
raggiunta, non sapeva se avrebbe avuto il tempo di tornare indietro.
Nervosamente
cercò di farsi venire un’idea dato che qualsiasi
essere umano avrebbe evitato
quel burrone…ma certo! Quello non era un essere umano,
bensì una belva, forse
l’avrebbe potuta attirare con l’inganno e farla
finire nel dirupo!
Aspettò
l’ibrido, che era sempre più vicino a lei: aveva
notato che prima di attaccare
la sua preda di solito le balzava addosso, aveva intenzione di
aspettare
proprio quel momento per scansarsi all’ultimo e far finire la
bestia nel
burrone.
L’ibrido
si avvicinò sempre di più, quando fu a pochi
passi da lei si fermò.
Mulan
sorrise, probabilmente quello era il momento giusto, doveva solo
aspettare che
la belva saltasse.
Però
l’ibrido fece qualcosa di totalmente inaspettato, qualcosa di
umano: si alzò su
due zampe e spintonò con forza Mulan, che perse
l’equilibrio cadendo
all’indietro giù per il burrone, l’unica
cosa che Draco e Hermione riuscirono
ad udire fu il colpo di cannone che indicava che un altro tributo era
caduto.
L'ibrido
si voltò quindi nuovamente contro Draco e Hermione pronto ad
attaccare.
Gli
strateghi stavano per ritirare l'ibrido pensando che avesse svolto il
suo
compito, ma la presidentessa li fermò.
"Aspettate,
vediamo cosa succede"
Tris corse
nella direzione della voce di Quattro, provò a chiamarlo
anche lei, sperando di
non attirare troppo l'attenzione.
Quando
finalmente Quattro sentì Tris rispondergli trattenne a
stento un sospiro di
sollievo, quindi corse verso di lei, non appena la vide
accelerò il passo fino
ad abbracciarla.
"Tris
stai bene, menomale!"
Lei
ricambiò l'abbraccio felice anche lei di vederlo tutto
intero, non appena si
slegarono lui la squadrò dubbioso.
"Ma
la tua ferita?"
"Quale
ferita?"
"Quella
che ti avevano fatto quel ragazzino e quella specie di mezza capra!"
Tris
aggrottò la fronte.
"Ma
che dici tu sei la prima persona che incontro dopo quella ragazza con
cui mi
sono ritrovata nell'arena e nessuno mi ha ferita! Sicuro di stare bene?"
Quattro
iniziò a pensare che stava accadendo qualcosa di veramente
strano in
quell'arena, ma prima che le potesse rispondere furono interrotti da
uno strano
ruggito, entrambi si voltarono e notarono con dispiacere che le loro
urla avevano
attirato l'attenzione non di un tributo ma di qualcosa di peggio: di
fronte a
loro si stagliava una strana creatura, una specie di serpente gigante
che si
reggeva su quattro zampe. Aveva denti molto affilati e sembrava tutto
tranne
che amichevole, al suo collo era legato uno zaino.
Quattro si
guardò intorno, la bestia sembrava veloce, era rischioso
tentare di scappare,
dovevano trovare un modo di affrontarla.
"Devo
riuscire ad arrivare a quello zaino, mentre lo distraggo tu scappa!"
"Scordatelo,
lo affrontiamo insieme! Non ricordi? O sopravviaviamo insieme o moriamo
insieme,
questo era il patto!"
Quattro la
fissò negli occhi, quando vide il suo sguardo deciso
annuì, sapeva che anche
lei la pensava come lui, quindi sarebbe stato inutile provare a
distoglierla.
Lo
avrebbero fatto: avrebbero vinto insieme.
Astrid
aveva deciso, non avrebbe mai lasciato Hiccup nei guai, non esisteva!
Non le
importava cosa sarebbe potuto succedere, sempre se quel coso avesse
potuto
avere lontanamente ragione...
Arrivò nel
luogo indicato da Giano, si guardò intorno alla frenetica
ricerca di Hiccup ma
non riusciva a scorgerlo, eppure era sicura che fosse quello il posto.
Iniziò a
sorgerle il dubbio che fosse una trappola quando sentì una
voce alle sue spalle
gridare con gioia il suo nome.
Era
Hiccup!
Il ragazzo le stava venendo incontro quando sentì un rumore
metallico sotto il
suo piede, anche Astrid parve averlo sentito, infatti gli
urlò immediatamente
di fermarsi, lui si inchiodò sul posto chiedendosi cosa
fosse successo, ma
sapeva che quando Astrid aveva quel tono di voce non bisognava
contraddirla!
Astrid
arrivò da lui, controllando cosa ci fosse sotto i piedi del
ragazzo, ebbe un
sussulto quando capì che il suo presentimento era corretto:
Hiccup si trovava
proprio sopra una mina a pressione.
"Non
muoverti Hiccup, se lo fai la mina sotto i tuoi piedi
esploderà, dobbiamo
trovare un modo per disinnescarla"
Hiccup
deglutì, certo che non si sarebbe mosso di un millimetro.
Astrid si
guardò intorno sperando di trovare qualcosa di adatto, ci
sarebbe voluto
qualcosa di molto affilato per poter provare ad aprire parte del
marchingegno,
o dello stesso peso di Hiccup per sostituirla a lui, ma non vedeva
niente di
simile e non le andava a genio l'idea di allontanarsi per cercarli,
anche se
sembrava l'unica soluzione.
Stava
riflettendo quando sentì un rumore che la
raggelò: qualcosa o qualcuno si stava
muovendo tra le fronde dei cespugli della foresta e sembrava venire
proprio
nella loro direzione.
"Nessuna
idea?"
Chiese
nervosamente Hiccup, che aveva probabilmente sentito anche lui lo
stesso
rumore.
"Sto
pensando, un attimo!"
Rispose
lei cercando di nascondere il suo totale panico, non aveva idea di cosa
fare e
qualsiasi cosa stesse venendo da loro, se era feroce o armata erano
probabilmente spacciati.
Ma la cosa
che la raggelò di più furono le parole improvvise
di Hiccup, pronunciate con un
tono freddo e deciso, anche troppo per la situazione.
"Astrid
dovresti andare, io me la caverò!"
Era una
palese bugia e lei non poteva accettarlo.
"Scordatelo,
non ti lascio qui!"
"Astrid
è la cosa più logica, io non ho speranze comunque
in un gioco come questo, tu
sì! Per una volta permettimi di fare qualcosa di coraggioso,
permettimi di essere
un vero vichingo!"
"Hiccup..."
Non
riusciva a trovare le parole per rispondergli, lo fissò ed
effettivamente non
c'era modo di disattivare quella maledetta trappola senza che
esplodesse, allora
cosa poteva fare? L'unica soluzione era davvero abbandonarlo?
Passò solo
qualche attimo ma a lei sembrò un tempo interminabile,
quando prese finalmente
la sua decisione, l'unica possibile, come aveva fatto a non pensarci?
Prese una
leggera rincorsa e poi corse il più velocemente possibile
verso Hiccup
spintonandolo via con tutta la sua forza. Sentì il
marchingegno esplodere e
prenderla in pieno, ma ci volle qualche minuto perché
riuscisse a sentire la
voce di Hiccup chino su di lei che continuava ad urlare disperato il
suo nome.
Solo
allora si accorse di essere a terra, fissò le sue ferite ed
erano gravi,
probabilmente troppo per sopravvivere, ma emanò un leggero
sospiro di sollievo
quando vide che Hiccup era stato ferito, almeno apparentemente, solo di
striscio.
"Perché
lo hai fatto?"
Singhiozzò
Hiccup non riuscendo a trattenere le lacrime.
"Perché
Hiccup tu sei già un vero vichingo: sei intelligente, hai
coraggio da vendere e
hai persino addomesticato un drago! Perché ci vuole coraggio
per fare ciò che
hai appena fatto, ma soprattutto evidenzia la caratteristica migliore
di te,
ovvero che hai un gran cuore!"
"I-io
non posso farcela Astrid"
"Oh certo che puoi Hiccup, io credo in te! Vincerai questi giochi, ne
sono
sicura!"
Disse lei carezzandogli dolcemente il viso, asciugandogli le lacrime
che lo
solcavano.
"No
io non posso farcela senza di te!"
Astrid
accennò un tenero sorriso, capendo che per una volta non si
riferiva alle sue
effettive capacità, quindi utilizzò le ultime
forze che le rimanevano per
stampargli un dolce e rapido bacio sulle labbra.
Hiccup
quanto sentì il corpo di lei tra le sue braccia perdere
definitivamente le
forze urlò disperatamente il suo nome, coperto solo dal
rombo del rumore del
cannone.
Il drago
si svegliò emettendo un forte ruggito che
rimbombò in tutta la zona intorno a
loro, fissò quindi furioso Richard e Rapunzel, quasi come se
sapesse che era
sveglio a causa loro. Come se non bastasse la lava iniziò a
grondare lungo il
vulcano, cosa che non sembrava scalfire il drago, ma che molto
probabilmente
avrebbe disintegrato loro.
"Proverò
ad attirare l'attenzione del drago, tu intanto scappa e cerca di
arrampicarti,
in fondo alla tua sinistra ci sono delle sporgenze, lì
dovresti riuscire ad
evitare la lava!"
"Cosa?
No, non posso lasciarti affrontare tutto questo da solo!"
"Ho
una spada e credimi ho affrontato cose peggiori...e migliori, ma non
è questo
il punto, fidati posso farcela!"
Non ne era
tanto sicuro, ma sperò che per Rapunzel lo sembrasse, per
quanto volesse
restare vivo per riabbracciare Kalhan non poteva assolutamente
permettere che
una ragazza palesemente innocente e indifesa come lei morisse a causa
sua.
Ancora
titubante Rapunzel annuì, Richard se lo fece bastare,
raccolse un sasso da
terra e lo lanciò contro il drago.
"Ehi
vieni a prendermi se ci riesci"
Il drago
guardò dubbioso Richard, per poi fiondarsi verso di lui, il
ragazzo non aspettò
oltre e iniziò a correre, si guardò
disperatamente intorno sperando di trovare
il punto giusto da cui poter attaccare il drago senza essere divorato
in un sol
boccone o travolto dalla lava incandescente.
Si fece
quasi scappare un gridolino di sollievo quando vide davanti a lui delle
rocce
impilate che portavano a quella che sembrava una cavità
rialzata nella roccia.
Corse più
veloce che poteva in quella direzione, l'aveva quasi raggiunta, quando
sentì
qualcosa che lo atterrò: erano gli artigli della zampa del
drago, che lo
avevano letteralmente bloccato per terra ferendogli l'addome.
Urlò per
il dolore, provò a divincolarsi ma non servì a
nulla, fissò la lava che era
sempre più vicina, quindi tentò un ultimo gesto
disperato, colpendo con tutta
la forza che aveva la zampa del drago con la spada.
Incredibilmente
riuscì a ferire il drago che ruggì infuriato,
allentando la presa che aveva su
di lui, ne approfittò immediatamente per scattare via verso
le rocce.
Le scalò
rapidamente, entrando nella cavità, che purtroppo
risultò essere meno profonda
di quanto sembrasse.
Entrò
quanto più possibile, per poi appoggiarsi alla parete per
fissare la ferita.
Sembrava grave, inoltre quella cavità non avrebbe fermato a
lungo il drago che
prima o poi lo avrebbe raggiunto con i suoi artigli.
Era
davvero finita per lui?
Se lo
chiese, quando sentì uno strano rumore e un paracadute scese
proprio accanto a
lui.
Lo afferrò
al volo, c'era una piccola sacca al cui interno trovò uno
strano berretto, lo
fissò perplesso contemplando la sua totale
inutilità, poi lesse il bigliettino
che vi era legato vicino:
Salve
sommo e potente Cercatore, sei in una brutta situazione a quanto vedo,
beh
quello strano pezzo di stoffa blu che hai ricevuto ti farà
diventare invisibile
permettendoti di fregare quel drago, quindi filatela e spero proprio
che tu
vinca ciaaooooooo ...
Kurama
Kiuuby
Nutriva
ancora dei seri dubbi su quel cappello, ma infondo cosa gli costava
provare?
Indossò il cappello ed immediatamente diventò
invisibile.
Solo in
quell'istante notò che il drago non lo aveva ancora
attaccato perché Rapunzel
tratteneva la sua zampa con i suoi lunghi capelli usati come una corda
mentre
era in equilibrio su due rocce, sotto le quali scorreva la lava.
Anche il
drago parve accorgersene solo in quel momento, probabilmente
perché fino ad
allora era concentrato su Richard, che adesso era completamente sparito
dalla
sua vista.
Il drago colpì
violentemente Rapunzel con una zampata, che oltre a ferirla la fece
cadere
nella lava.
"Noooo"
Urlò
Richard colpendo il drago più volte con la spada, il drago
infastidito da
quegli attacchi che non riusciva a capire da dove venissero, e non
vedendo più
papabili prede, volò via.
Richard si
tolse il cappello e corse da Rapunzel stando attendo a saltare tra le
rocce che
spuntavano fuori dalla lava, arrivò da lei e le prese il
braccio per tirarla
fuori dalla lava, ma faceva molta fatica, infatti quella lava che
l'aveva ricoperta
sembrava essersi già solidificata e diventata come roccia.
"Lascia
stare Richard"
Disse
amareggiata Rapunzel che ormai aveva solo la testa e un braccio fuori
da quella
che decisamente non era una comune lava.
"Troverò
un modo per tirarti fuori tranquilla! Ma perché non sei
scappata come ti ho
detto?"
Disse lui
con tono disperato, non avendo la minima idea di come fare, lei
accennò un
breve sorriso.
"Nonostante
io abbia vissuto per molto tempo segregata, ho scoperto che persone
come te
sono molto rare...purtroppo oltre ad essere bloccata sono stata anche
ferita,
non mi resta molto, ma se non sono io a vincere i giochi voglio che sia
tu!"
Con il
braccio libero prese alcuni dei sui capelli non travolti dalla lava e
li pose
sulla ferita di lui, iniziando a cantare:
"Fiore
dammi ascolto
se
risplenderai
con
i tuoi poteri
tu
mi proteggerai.
Con
la tua magia
tu
mi aiuterai..."
I capelli
presero a brillare e Richard sentì incredibilmente stare
molto meglio come se
la ferita stesse guarendo.
"...e
non dirmi che
per
me è tardi ormai.
E'
tardi ormai..."
Richard
vide la presa sulla sua ferita, ormai quasi del tutto guarita,
allentarsi lentamente
fino a farlo del tutto.
Quando udì
il tuono di cannone era sicuro che stesse piangendo.
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Angolo autrice: Eccoci dopo
tanto, tantissimo tempo! Ho deciso di riprendere questa fic e ringrazio
anticipatamente tutti coloro che hanno confermato la loro
partecipazione e che hanno
votato qui o sul gruppo ufficiale facebook se continuarla o iniziare
daccapo. Come
potete notare sono state maggiori le votazioni per continuare quanto
già
iniziato, spero che il capitolo vi piaccia, per farmi perdonare della
lunghissima attesa è anche abbastanza lungo!
Devo dire
che riprendere non è stato facile, mi sono dovuta rileggere
tutto e
rispulciarmi tutte le idee che avevo buttato giù
(già è difficile gestire tutti
questi pg, figuriamoci non a mente fresca!).
Purtroppo
non ho più un beta, quindi perdonate se ci sono errori, se
avete suggerimenti
sono sempre ben accetti (e se qualcuno si vuole proporre come beta
è sempre il
benvenuto!).
Ma bando
alle ciance e passiamo al capitolo: ci sono stati ben due salvataggi
attuati da
due sponsor, che come vedete hanno inviato dei paracadute con dei
messaggi al
loro favorito, salvandolo da morte!
In
compenso ci sono state però anche parecchie morti, ho
cercato di rendere
giustizia a tutti e spero di esserci riuscita (non avete salvato i miei
Hiccstrid cattivi *momenti di fangirlite acuta in cui cerca di dare la
colpa
agli altri per aver creato una fic sadica* XD).
Ci sono
varie armi dai vari fandom: il cappello dell'invisibilità
è quello di Annabeth,
la spada trovata da Richard è quella di Mulan, mentre i
coltelli trovati da Ade
sono quelli di Quattro.
Infine
Jack chiama Elsa "regina di ghiaccio" una piccola citazione alla mia
fic Jelsa di tempo fa.
Avete
capito qual è la creatura che attacca Tris e Quattro?
Spero che
vogliate continuare con me questa fic, in quanto essendo una fic
interattiva ha
poco senso senza l'iterazione dei lettori! Io personalmente ho deciso
di
riprenderla perché penso fosse un esperimento carino e
divertente, spero che la
pensiate allo stesso modo e che parteciperete attivamente con piacere,
magari
anche insieme ad amici che potete ritenere interessati. Se potete
più che mai
fatemi sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta a suggerimenti di
vario
genere :)
Cosa
potete fare adesso: Per
il prossimo capitolo
potete:
-
Salvare
uno dei tributi che si trova a fine capitolo in una situazione mortale.
ATTENZIONE
potrete salvare un tributo da una situazione mortale una sola
volta durante
tutta la fic quindi scegliete bene per chi e quando
intervenire.
Puntualizzo
inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una
situazione mortale,
non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi
analizzare la
situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi
morirà e se
conviene aiutarlo.
Se volete salvare
qualcuno dovrete scrivere per
messaggio privato su efp o su facebook chi volete salvare, il
vostro aiuto
avverrà sottoforma solitamente di paracadute al quale
potrete allegare volendo
un messaggio rivolto al vostro tributo (come quelli di Haymitch a
Katniss)
scrivendoci ciò che preferite.
Detto questo ecco
l'elenco delle
persone che a fine di questo capitolo rischiano la vita: Hiccup,
Draco, Tris, Quattro,
Ade.
-
Suggerire
il contenuto degli zaini.
-
Suggerire
qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà
considerata
interessante sarà proposta come scelta nel gioco.
-
Suggerire
agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero
posizionati
nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi,
trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario
genere presi
dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni
dal mondo
Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti)
insomma
fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il
vostro lato diabolico!
Inoltre vi
ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook,
https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui
tributi estratti!
Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio,
soprattutto
quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche
scelte in
anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!
Per
qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
Che la
fortuna possa essere sempre dalla vostra parte!
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