アート (Arte)

di EffyD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Seppur fossero passati quattro mesi, quella notte i ricordi dell'estate di quell'anno gli rimbombavano nella testa, impedendogli di dormire.
  Si massaggiò i capelli spettinati biondi come il grano e si girò per l'ennesima volta per trovare una posizione comoda che lo aiutasse a dormire.
  L'episodio che lo stava torturando era quello di una delle ultime sera trascorse nel paese ove andava a villeggiare solitamente.
 
  《Ne ho abbastanza, voglio che tu la smetta》gli disse esitante sotto il cielo notturno e guardando nella direzione del mare, che era piuttosto agitato.
  Il suo interlocutore fece un ghigno e lo chiamò per nome, facendogli sussultare il cuore.
  《Naruto》 aspirò il fumo della sigaretta per poi soffiarlo via 《Cosa c'è? Non puoi separare i tuoi sentimenti da del sano e puro sesso?》.
  Il suo nome era Sasuke. Ed erano compagni di classe, ma non avevano mai parlato fino a quando quest'ultimo andò nel suo villaggio in vacanza e cominciò a provarci incessantemente.
  Gli vennero le lacrime agli occhi, era stanco di avere aspettative più profonde rispetto a come stavano realmente i fatti.
  《Devi per forza scopare con me? Non ti va di avere un legame così con qualcun altro?》 Gli rispose parlando velocemente e guardandolo dritto negli occhi.
  《No》 Secco 《Voglio farlo con te》.
  Naruto non riuscì più a sopportare un simile discorso e non voleva più stare a contatto con un ragazzo per cui provava qualcosa di profondo ma che voleva soltanto soddisfare i suoi desideri lussuriosi.
  Mentre stava per avanzare nella direzione opposta al ragazzo dai capelli corvini fece un sospiro e si fermò.
  《Hai ragione. Hai assolutamente ragione. Io per te provo qualcosa di molto più grande di ciò che provi tu, e se per averti con me dovrei fungere da giocattolo sessuale non mi va》 rivelò affranto.
  Sentì un lungo silenzio appartenente a Sasuke, e quando riprese il passo venne però fermato dalla sua voce.
  《Ti farebbe soffrire?》
  《Sì》.
 
  Rigirandosi in quel letto si chiedeva il perché della domanda "Ti farebbe soffrire?" Che, quella sera, gli sembrò una delle domande più serie che Sasuke gli avesse potuto fare, ma nello stesso momento sapeva che non doveva pensare continuamente a quelle cose perché non avrebbe mai trovato una risposta, una risposta che, d'altronde, poteva benissimo non esistere.
  Si soffermò a guardare le casette che si intravedevano dalla sua finestra: trasmettevano una sensazione di grande tranquillità e in quel momento desiderava che quella tranquillità gli placasse la mente così da poterlo far dormire.
  E così, tra una speranza e l'altra, riuscì finalmente a cadere tra le braccia di Morfeo.
 
  La mattina dopo si svegliò con il rumore delle pentole che la madre, Kushina, faceva cadere.
  Era una donna piuttosto sbadata, e Naruto aveva preso proprio da lei.
  Si strofinò gli occhi mentre le imprecazioni della madre facevano da sottofondo e poi guardò il display del cellulare: Erano le 07:40 e i cancelli della scuola aprivano alle 08:00 in punto.
  《Merda, devo muovermi!》
  Si alzò dal letto e aprì l'armadio per prendere frettolosamente la biancheria e la divisa scolastica, per poi andare in bagno e lavarsi velocemente.
  Mentre si abbottonava la camicia bianca si guardò allo specchio e rise alla vista dei suoi capelli spettinati, come se ormai si fosse arreso a sistemarli.
 
  Scese al piano di sotto e prese un pancake dal piatto che la madre stava riempiendo e le diede un bacio sulla guancia destra.
  《Hai fatto tardi come al solito?》 Gli chiese Kushina arresa, mentre, con la pentola in mano, ballava le canzoni che la radio trasmetteva.
  Naruto girò su se stesso prendendo la cartella sul tavolo della cucina.
  《Come al solito!》 Ridacchiò per poi chiudersi la porta alle spalle.
  Quella mattina tirava un bel venticello e Naruto correva veloce verso la scuola facendosi scompigliare ancor di più i capelli.
  Quella mattina alla prima ora aveva arte e non vedeva l'ora di buttare giù qualcosa.
  Fortunatamente non impiegò molto ad arrivare e fuori ai cancelli c'erano Kiba e Shino che lo stavano aspettando.
  Il ragazzo dai capelli castani, da lontano, gli faceva cenno di muoversi mentre Shino, come al solito, teneva le sue mani in tasca e indossava i suoi occhiali da sole preferiti.
 
  《Giuro che arriverà il giorno in cui non ti aspetteremo più, gran parte della nostra classe già è entrata!》 Sbuffò Kiba allegro.
  Naruto ridacchiò 《buongiorno anche a te, mio caro Kiba! Shino? Quando la smetterai di indossare quegli occhiali da sole persino a scuola?》
  Shino era apparentemente saputello e solitario, ma in realtà era un ragazzo tanto simpatico e disponibile.
  《Quando la smetterò di sentirmi a disagio con questa stupida divisa, Naruto!》 Gli rammentò per l'ennesima volta, dato che glielo chiedeva ogni mattina.
  Quindi i ragazzi decisero di non perdersi in chiacchiere ed affrettarsi ad entrare nella scuola.
  Erano al quarto anno del liceo artistico, che si scoprì un liceo davvero molto interessante grazie alla loro professoressa d'arte che si incentrava molto sul lato psicologico dei suoi studenti.
  Mentre i ragazzi si avvicinavano all'edificio, Naruto notò che c'era Sasuke appoggiato al portone in procinto di terminare la sua sigaretta. Gli sembrò di perdersi per un attimo mentre Kiba che parlottava faceva da sottofondo.
  Sasuke alzò lentamente lo sguardo e lo portò negli occhi celesti del biondino, lasciandolo quasi impietrito, per poi fare l'ultima boccata, buttar via la sigaretta ed entrare nella scuola.
  《Kiba, qualcosa mi dice che Naruto non ti stia ascoltando》 ghignò Shino con fare misterioso, probabilmente grazie al suo osservare continuo aveva intuito qualcosa.
  Kiba si voltò verso Naruto e gli mise il broncio 《Naruto, ma sei ancora nel mondo dei sogni?!》 Sbraitò, facendo ridacchiare nervoso l'altro che annuì frettolosamente, mentendo.
  《È perso, direi》 puntualizzò Shino, forse alludendo ad altro.
 
  Entrati a scuola, i ragazzi incontrarono per le scale la professoressa d'arte, che chiese gentilmente ad uno dei ragazzi di andare a prendere i disegni che gli studenti fecero nell'aula dei professori.
  《Ecco le chiavi del mio armadietto, aspettiamo in laboratorio!》 Porse istintivamente le chiavi a Naruto, così gli altri due seguirono la professoressa ed il biondino salì le scale per dirigersi nella sala dei professori.
 
  I disegni che Naruto avrebbe dovuto prendere erano degli schizzi di pittura con il quale gli studenti avrebbero dovuto esprimere le proprie emozioni.
  Naruto fece degli schizzi tutti colorati che non definivano una forma ben precisa, solitamente lui si sentiva allegro, a meno che non fosse pensieroso per qualche causa esterna.
  Arrivò velocemente nell'aula perché non voleva far aspettare troppo la professoressa per cominciare la lezione e cercò nel suo armadietto: c'erano tantissime cartelle marcate con l'anno e sezione delle classi ed erano piene di disegni, trovò immediatamente la cartella con scritto "4G" e la data del giorno in cui fecero quei disegni e la prese frettolosamente, facendone cadere tutti i disegni.
  《Merda!》 Imprecò chiudendo l'armadietto e calandosi per raccogliere i disegni.
  Vide un disegno molto bello, che rappresentava una donna che scivolava sorridente lungo un grosso arcobaleno.
  《Però! Che bella personalità sembra avere Yamanaka!》 Si complimentò tra sè e sè con la sua compagna, Ino.
  Mentre metteva i fogli nella cartellina ne vide ancora qualcun altro, c'era un disegno che gli fece particolarmente tenerezza: c'era una principessa con degli occhi bianchi/violacei con un bellissimo vestito ricoperto di diamanti e circondata da numerose persone caratterizzate tutte dall'avere i suoi stessi occhi e con facce arrabbiate, mentre la ragazza al centro aveva il viso molto, molto triste.
  Inoltre, ciò che caratterizzava il disegno era anche il fatto che lo sfondo bianco era stato trasformato in polverina di matita grigia, in modo tale da creare una profonda e oscura nebbia, in più anche il petto e la testa della ragazza erano macchiate con della pittura nera.
  《Firmato Hinata Hyuga, ho sempre pensato che quella ragazza si sentisse schiacciata dalla sua famiglia così nobile》.
  Scorse poi un disegno che era caduto poi lontano rispetto agli altri, così si avvicinò per raccoglierlo e quando lo fece rimase impressionato dall'immensa bellezza di quegli schizzi.
  Lo raccolse e rimase a fissarlo per qualche secondo: era stupendo, e gli infondeva una sensazione di familiarità. Gli schizzi rappresentavano con del blu più scuro un cielo notturno punteggiato dalle stelle, con del grigio che andava nell'azzurrino c'erano dei punti più grandi che rimandavano alla forma delle pietre, mentre con un blu più chiaro rispetto a quello del cielo c'era un mare agitato.
  Era fantastico, era così profondo che Naruto voleva quasi portarselo a casa, cercava di spiegarsi il perché di quella sensazione di familiarità ma non ci riuscì, fino a quando girò il disegno.
  Firmato Uchiha, Sasuke Uchiha.
  In quel momento alzò gli occhi al cielo e capì che quella era la spiaggia sul quale Naruto e Sasuke parlarono per l'ultima volta. Non ci potette credere. E poi, per quanto possa sembrare improbabile, non aveva mai visto un disegno di Sasuke.
  Era bravissimo a disegnare, Naruto era convinto che quel ragazzo apparentemente così vuoto e stronzo nascondeva in realtà una personalità molto profonda.
  《Ma perché raffigurare quella spiaggia?》
  Cercò di non fare voli pindarici, semplicemente poteva essere che gli piaceva molto.
  Ma che c'entravano le emozioni? Mise il disegno nella cartellina e chiuse subito la porta dell'aula alle sue spalle, avviandosi quasi correndo verso il laboratorio, non voleva rimettersi a pensare incessantemente come era accaduto quella notte.
  Ma una cosa è certa: Sasuke Uchiha è speciale.
 
  Appena arrivò in laboratorio, la professoressa gli fece una smorfia 《Uzumaki, ma quanto ci hai messo?》
  Il biondino si grattò la testa sotto lo sguardo di tutti 《Mi scusi professoressa, ma non riuscivo a capire in quale verso inserire la chiave!》 Ridacchiò nervoso.
  La professoressa sospirò 《Forza, va' a sederti che abbiamo già cominciato》.
  Si sedette davanti al suo amico Kiba, e davanti a sè aveva proprio Sasuke Uchiha, seduto in modo composto, dritto, con una mano diafana sul quale poggiava la testa e l'altra che giocherellava con una matita.
  《Per la prossima settimana, vorrei che faceste coppia e che metteste, in un solo disegno, le vostre emozioni insieme!》 Annunciò la professoressa con un sorriso soddisfatto.
  Questa notizia fece rallegrare tutti gli studenti che erano contenti di dover lavorare in gruppo, anche se probabilmente erano più contenti perché il lavoro in due era più leggero e meno faticoso.
  Tirò fuori un bigliettino 《Okay, ho trascritto qui le coppie di cui vorrei vedere le emozioni coese!》
  Giustamente, avendo visto tutti i disegni, decise lei.
  《Bene, qui abbiamo: Hinata e Ino, Kiba e Shikamaru, Choji e Sai, Sakura e Temari, Naruto e Sasuke, Neji e Lee...》
  Questa volta fu il destino che andò incontro a Naruto, sarebbe sicuramente uscito fuori qualcosa di interessante.
  Guardò il ragazzo dai capelli corvini, seduto ancora in quel modo composto.
  Temeva ciò che sarebbe potuto succede tra i due, ma nello stesso momento forse non vedeva l'ora.
  A fine lezione, mentre Naruto fece per andarsene Sasuke lo prese forte per un polso, facendolo girare di scatto.
  《Dobe, ti scrivo, okay?》 Gli disse con voce decisa.
  Naruto annuì, liberandosi dalla presa e uscendo dall'aula.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  Buonsalve a tutti!
  È strano ripresentarmi qui con una storia, dopo anni che non ho pubblicato nulla (a malincuore, nettamente a malincuore).
  Che dire, spero di riuscire a portare a termine la storia perché ho tantissime idee per la testa e spero che l'inizio sia di vostro gradimento.
  Mi piacerebbe ricevere le vostre recensioni per sapere cosa ne pensate, quindi, se vi va, fatevi sentire! :)
  Alla prossima!♡
 
 
 
  -EffyD.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


La prima ora fu già sufficiente per svegliare il biondino dall'ultimo frammento di sonno che gli era rimasto.
Fortunatamente il resto della giornata passò abbastanza velocemente, e quando uscirono da scuola, Kiba ebbe l'idea di andare con lui e Shino a mangiare del sushi.
《Ci sono, ma per le cinque di oggi pomeriggio devo tornare a casa》 affermò Shino.
L'Inuzuka si teletrasportò quasi vicino a lui e gli mise un braccio intorno alle spalle, mentre con l'indice dell'altra mano gli pigiava ripetutamente il petto guardandolo con un sorriso malizioso.
《Che c'è, eh? Hai un appuntamento con qualcuno?》
L'altro si sistemò la montatura degli occhiali da sole 《Beh, se per appuntamento intendi organizzarsi con Ten Ten per il progetto per la settimana prossima, allora sì》.
Kiba sbuffò e si portò le mani dietro alla testa, camminando goffamente.
《Ma quand'è che uscirai con qualcuno?》 Sbottò.
Naruto ridacchiò 《Kiba! E invece quand'è che ti farai gli affari tuoi?》
L'altro fece la linguaccia.
《A proposito, Naru. Tu sei in coppia con Uchiha, ma ci hai mai parlato?》 Chiese alzando gli occhi al cielo.
《È così silenzioso, in classe》.
Uzumaki abbassò lo sguardo e arrossì, ricordando tutte le avance ricevute da Sasuke.
《Beh, si. Qualche volta è capitato che ci siamo scambiati due parole》.
Shino continuava a camminare silenzioso e con le mani in tasca, e Naruto aveva la vaga sensazione che quel suo comportamento aveva un'aria onnisciente.
Così l'amico dai capelli castani e spettinati come i suoi si girò di scatto verso Naruto.
《Ah sì?! Ed è simpatico?!》 Chiese incuriosito.
Naruto balbettò qualcosa di incomprensibile, per poi calmarsi e riprovare.
《Normale. È una persona come tutti》.
《Ah, eppure sembra così misterioso》ribattè l'amico, per poi girarsi verso Shino.
《Tu che ne pensi?》
《Penso che ho fame, e finalmente siamo arrivati al ristorante》 chiuse il discorso il ragazzo.

Mentre mangiavano come porci, i ragazzi parlavano del più e del meno.
《Oi, raga! Avete sentito parlare della festa di Konoha?》 Chiese Kiba, masticando del sushi a bocca aperta, seppur si fosse reso conto che affianco a lui una ragazza lo guardava disgustato.
《Sì, non credo di andarci》 asserì Shino.
《Eh?! E perché? Andiamoci tutti insieme! Tu che ne pensi, Naru?》 Il biondino deglutì il cibo 《Io non ne ho idea》.
L'Inuzuka sbuffò 《Eddai, siete sempre così noiosi! Ci sarà la musica in spiaggia, si ballerà, ci saranno giostre e bancarelle!》 Insistette per poi guardare entrambi i volti dei suoi migliori amici.
《Beh, peccato. Avevo sentito che ci sarebbe stato uno stand in cui avrebbero mostrato il procedimento che fanno le api per fare il miele》 disse girando lentamente il capo con un sorriso sadico verso Shino che, pulitosi in modo composto con un fazzoletto le labbra, fece un leggero colpo di tosse dopo aver sentito parlare degli insetti, cosa per cui era particolarmente interessato.
《Insetti, dici?》
《Aggiudicato, caro tipo strano. Stasera ci vediamo alle dieci?》 Gli rispose Kiba con un sorrisetto furbo e soddisfatto.
Intanto il cellulare di Naruto gli vibrò nella tasca, così si pulì le mani e lo prese.
Era Sasuke.

- Dobe - recitava. Era il nome con il quale in vacanza spesso chiamava Naruto, che decise di ricambiare il nomignolo.
- Teme -
- Vieni da me alle otto, non cenare - scrisse secco.
"Ma come? Neanche mi chiede se mi vada bene?" Pensò il biondo, che decise di rispondergli con un 《okay》.

Shino e Kiba dall'organizzarsi erano passati a bisticciare perché quest'ultimo aveva insultato gli insetti, e Naruto sbuffò affranto.
《Ragazzi...》 ma nessuno rispondeva.
《Ragazzi!》 Ancora nessuna risposta.
《Oh mio Dio, fuori dalla finestra c'è un cane che gioca con uno stormo di api!》 Gridò mescolando la passione per gli insetti di Shino e quella per i cani di Kiba, il che riuscì ad attirare l'attenzione dei due che, una volta che si resero conto che non era vero, guardarono delusi Naruto.
《Non si scherza su certe cose!》 Mise il broncio Kiba, dopo aver incrociato le braccia.
《Non fare il bambino, Kiba. Anche se concordo》 lo guardò con un sorriso disagiante e poi tornò serio.
《Vieni con noi stasera? Ci saranno anche altre persone》.
Kiba alzò un braccio al cielo felice 《Sì! Ci saranno anche Sai, Neji, Hinata, Ino, Sakura...》 iniziò a contare sulle dita della mano destra, ma appena il biondino sentì il nome di Hinata lo bloccò.
《Vengo! Volevo parlare con Hinata》 disse, pensando al suo disegno, era sicuro che farle capire che c'era qualcuno disposto ad ascoltarla le avrebbe fatto bene.
Kiba spalancò gli occhi.
《Hinata? E adesso che c'entra Hinata? È sempre stata così timida con te che per avere una conversazione decente impiegheresti mezz'ora!》 Disse con lo sguardo intenerito.
《Kiba, il modo in cui l'hai detto sembra un insulto, ma la tua faccia si oppone completamente》 osservò Naruto.
《Insultare Hinata? E che potrei mai dire su di lei? Si vede lontano un miglio che è una delle ragazze più buone al mondo!》
《Hinata nasconde tanto》 affermò Shino, grazie al suo spiccato senso dell'osservazione.
Naruto annuì serio《Senza dubbio, Shino》.

Dopo il pranzo, i ragazzi si fecero un giro tra i negozi del centro, giusto per perdere un po' di tempo.
Ben presto si fecero le cinque e Shino dovette correre a casa, così Naruto e Kiba fecero lo stesso.
Riaprendo la porta di casa, Naruto guardò l'ora sul display del cellulare, aveva due ore e mezza per prepararsi e andare da Sasuke.
Appena entrò in casa si tolse le scarpe e si scaraventò sul divano. In casa non c'era nessuno.
Accese la televisione e fece zapping per poi arrendersi, dal momento in cui non trovò nulla di interessante da guardare, così decise di alzarsi e fare una doccia rinfrescante.

Sotto la doccia si sfregò più e più volte il corpo per accertarsi che fosse ben pulito, come se nel suo inconscio volesse essere pronto qualora debba succedere qualcosa tra lui e Sasuke e, infatti, pensato ciò, si diede una sberla in fronte come per risvegliarsi.
《Non essere stupido, Naruto! Sasuke è solo un pervertito!》
Dopo essersi asciugato il corpo e i capelli con l'asciugamano - lasciandoli come al solito scombinati - si diresse in camera sua per aprire l'armadio e scegliere cosa indossare.
Aveva due ore circa per lavorare al progetto con Sasuke, poi avrebbe dovuto raggiungere gli amici al centro di Konoha per la festa.
Così scelse di vestirsi per bene: mise un jeans nero, delle Nike Air bianche, una t-shirt del medesimo colore con disegnato un arcobaleno al lato sinistro del petto ed una leggera felpa nera.
Mentre continuava a prepararsi entrò Kushina in casa che gli chiese cosa avrebbe voluto per cena.
《Ah, stasera mangio da Sasuke》.
La madre fece una faccia sorpresa 《Sasuke? Il tuo amico delle vacanze?》
《Sì, il mio amico》 rispose sbuffando 《Ed è anche un mio compagno di classe, mamma. Te l'avrò detto mille volte!》 Ridacchiò comprendendo la madre smemorata, che lo guardò ad occhi socchiusi e denti stretti, per poi aprire un soprammobile e prendere una pentola con lo sguardo furioso. Se quei due fossero stati in un anime, la madre di certo avrebbe avuto tutti i capelli rizzati in aria.
《STAI CERCANDO DI DIRMI CHE SONO VECCHIA, NARUTO?!?!?!》 Gridò su tutte le furie, convincendo Naruto a negare tutto con un sorriso terrorizzato.
Kushina cambiò subito espressione, passando da uno viso pieno di ira ad uno addolcito, fece così cadere la pentola per terra e si portò entrambe le mani al viso.
《Oh, che adorabile pasticciotto che sei! Divertiti!》
Pasticciotto. Certe volte quella donna utilizzava termini bizzarri come lei. Il biondino ridacchiò e la salutò, per poi chiudersi la porta di casa alle spalle.
Per andare a casa dell'Uchiha prese la bicicletta, non era troppo vicino casa sua e non gli andava di camminare tanto.
Durante il tragitto avvertì un sensazione d'ansia salirgli su e giù per lo stomaco. Non era mai stato a casa di Sasuke, ma fortunatamente ricordava l'indirizzo che Sasuke gli diede una sera in estate, quando entrambi si scambiarono numero e indirizzo.
Quando arrivò, il biondino si trovò di fronte ad una grossa villa dal portone in legno bianco. Guardò il display del cellulare: era arrivato venti minuti prima.
Si chiese se sarebbe stato meglio aspettare o citofonare, ma optò per l'ultima.
《Sì?》 Rispose una donna dalla voce candida, doveva essere la madre del ragazzo.
Il biondino si schiarì la voce 《Salve, sono Naruto, un amico di...》 fu subito interrotto dalla madre che, caldamente, lo invitò ad entrare, dopo aver aperto il portone principale. Dopo aver attraversato il portone si sentì come al centro di una grande foresta: il giardino era immenso, c'erano numerose piante ed alberi curati.
La casa, vista da fuori, sembrava enorme e sicuramente lo sarebbe stata anche dentro.
Vicino alla porta di casa lo aspettava una donna che sembrava la fotocopia di Sasuke.
《Buonasera》 salutò cordiale 《Sasuke è in camera che si sta vestendo. Accomodati pure, noi tra poco usciremo》.
Gli trasmise una sensazione di tranquillità, mentre quando vide il padre, Fugaku Uchiha, la sensazione che avvertì fu l'opposta. Era un uomo dall'aria possente che incuteva un timore incredibile.
《Siediti pure sul divano, fa come se stessi a casa tua!》 Gli sorrise caldamente la madre, conducendolo nel grande salotto.
La casa era internamente bianca addobbata con mobili neri, marrone scuro e grigi, e questo le dava un gran bel tocco di modernità.
《Caro! Io e tuo padre stiamo uscendo, ci vediamo domattina!》lo informò la madre, prima di uscire di casa 《Ciao tesoro!》 Si rivolse poi all'Uzumaki, salutandolo con la mano diafana. In casa calò il silenzio e Naruto si guardava le mani poste sulle sue ginocchia, mentre aspettava ansioso il ragazzo.
Sentiva le ante dell'armadio che venivano aperte e poi chiuse, ed il rumore dei panni che venivano lanciati goffamente sulle coperte del letto.
Chissà che cosa pensava lui di questa accoppiata?
Finalmente sentì la porta di una camera chiudersi e dei passi che si avvicinavano al salotto, il suo cuore sobbalzò.
《Comodo il divano, dobe?》
Si voltò di scatto verso di lui, annuendo.
《L'abbiamo preso da poco》 rispose guardando l'orologio: Erano le otto e un quarto.
《Che pizza vuoi mangiare?》 Gli chiese mantenendo un tono freddo.
Il biondino ridacchiò grattandosi il capo e rispose nominando la pizza più semplice, per non fargli spendere troppo - anche se non sarebbe stato per niente un problema, dato che la famiglia Uchiha era più che benestante -, ma l'Uchiha sbuffò annoiato.
《Okay, ho capito e andò in un'altra stanza per telefonare la pizzeria.

Quando tornò in salotto aveva con sè un foglio, con una mano invitò Naruto ad avvicinarsi al tavolino di vetro, posto affianco il divano, per dare un'occhiata.
Quando gli si avvicinò, Naruto sentì un profumo bellissimo che non riusciva a definire, il profumo della casa di Sasuke, della sua morbida pelle e di bagnoschiuma ai fiori di ciliegio.
Ciò che Sasuke fece vedere a Naruto era un disegno in cui c'era un ragazzo raffigurato fino a metà busto, il viso era palesemente il suo ed aveva gli occhi chiusi e i capelli sembravano muoversi a causa del vento, mentre la metà del busto era nuda e prolungata fino ad essere chiusa al centro più in basso, creando una specie di triangolo al contrario fuso con il busto.
Il triangolo era perfettamente simmetrico ed era colorato di nero, mentre il busto aveva delle sfumature più chiare che davano un'effetto gradazione alto-basso.
Rimase stupito da quel disegno, era così bello e malinconico.
《Ho disegnato questo perché mi andava, credo che vada bene lo stesso》 gli disse, per andare in cucina e portare due bicchieri di aranciata, la preferita di Naruto.
Il ragazzo restò a guardarlo un altro po', mentre i sorsi di Sasuke facevano da sottofondo.
Prese coraggio e si sedette proprio affianco al ragazzo che lo guardava di sottecchi e senza scomporsi.
In quel momento arrivarono le pizze e Naruto si avvicinò alla porta di casa insieme al ragazzo, che oltre alle pizze aveva ordinato una bottiglia di Coca-Cola e una birra.
Quando Naruto prese il portafoglio per cercare di pagare il tutto Sasuke lo fulminò con lo sguardo, che in quel momento sembrò possedere delle sfumature rosse.
《Non ti azzardare, dobe》.

Quando Naruto aprì il cartone della sua pizza notò che il suo compagno di classe non gli aveva ordinato la pizza semplice che gli aveva chiesto per educazione, ma la sua preferita, quella che si mangiava sempre in estate: würstel e patatine.
Mentre i due cenavano c'era un silenzio carico di tensione. Naruto cercava di non guardare troppo Sasuke, seppur qualche volta avesse incrociato il suo sguardo freddo. 
《Grazie per le pizze, Sasuke》.
《Teme》rispose secco.
《Eh?》Lo guardò Naruto, non capendo.
《Non chiamarmi per nome, io sono teme, e tu dobe》affermò deciso per poi chiedere a Naruto se volesse un po' di birra.
《Sì, grazie》evitò di rispondere all'affermazione, seppur ne rimase sorpreso.
《Che te ne pare del disegno che ho fatto?》 Chiese l'Uchiha, cambiando discorso.
Naruto non aveva un'idea precisa in mente, ma aveva soltanto una certezza.
《Vorrei circondarlo di luce》 rispose d'istinto, pentendosene subito dopo. Sasuke mugolò quasi come se fosse disgustato, ma Naruto in estate imparò che Sasuke rispondeva alle cose dolci in questo modo, quasi come se le respingesse.
《E come hai intenzione di fare?》
《Non lo so, ma lo farò》

Dopo la cena, appoggiatosi alla finestra in salotto che dava sull'ampio giardino, Sasuke si accese una sigaretta e cercava di non dare le spalle al biondino, che nel frattempo, seduto al tavolino, guardava il disegno e teneva un set di pastelli colorati a portata di mano. 
《Che fai, lì impalato?》 Chiese prima di aspirare del fumo.
《Cerco di lavorare》 gli disse senza staccare lo sguardo dal disegno, per poi prendere un pastello giallo e disegnarci sopra.
Sasuke lo guardava fisso mentre si dava da fare e Naruto riusciva a sentire il suo sguardo lungo tutto il suo corpo. E gli piaceva.
Fu interrotto dalla vibrazione del cellulare, era Kiba che lo stava chiamando.
《Dove sei, Naru?》
《Sono a casa di Sasuke, stiamo lavorando per il progetto... Di già? Va bene, tra un po' scendo》 riattaccò, per poi guardare l'orario sul cellulare, avevano anticipato di venti minuti, per cui i due si sarebbero dovuti rivedere per completare il disegno che non era neanche a metà.
《Chi era?》
《Kiba, andiamo alla festa di Konoha con altri amici, tu non esci con Suigetsu e gli altri?》
Sasuke buttò via la sigaretta e si avvicinò al tavolino.
《Non avevo voglia di andarci, probabilmente loro ci andranno》.
《Capisco》 e calò nuovamente un silenzio saturo di tensione.
《Senti, Sas... Teme》 si corresse 《Non è che ti va di venire con noi?》
Lo guardò negli occhi, l'altro continuava a fissarlo freddo, ma poi si scostò dal tavolino per avviarsi in camera sua.
《Sì, va bene》.
Naruto lasciò il disegno sul tavolo e seguì il ragazzo nella sua camera stupenda, aveva un letto ad una piazza e mezzo, una grossa scrivania con un computer di ultima generazione e una libreria colma.
Sasuke aprì l'armadio, riuscendo a scegliere velocemente dei vestiti.
Lo guardò togliersi in modo disinvolto la maglia per poi mettersi un maglione color crema. Tutto ciò era imbarazzante, e per di più Sasuke si sfilò anche la tuta per casa. Naruto era in piedi impalato a non saper dove guardare per non far cadere l'occhio su di lui, ma improvvisamente si trovò con le spalle al muro e il viso dell'Uchiha con un ghigno e a pochi metri dal suo e con un braccio al muro, vicino alla sua tempia destra.

《So che mi vuoi, Naruto》 gli disse, mentre con la mano sinistra gli accarezzava i fianchi.












Heylà! Rieccomi con il secondo capitolo! 
L'ho scritto davvero velocemente perché mi son venute tantissime idee e spero di mantenere sempre un ritmo del genere, anche se questi due giorni sarò occupato per tutta la giornata, ma ci proverò con tutto me stesso! 
Mi piacerebbe leggere i vostri pareri, mi sto appassionando già alla storia per via di tutto di tutto ciò che mi passa per la testa, e vorrei capire voi cosa ne pensate e se ne vale la pena continuare. 
A presto! ♡ 







-EffyD.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Naruto non riusciva a capire cosa stesse succedendo, era successo tutto troppo velocemente: prima si era ritrovato a dover fare coppia con lui per un progetto, poi l'Uchiha aveva preso a richiamarlo di nuovo con il nomignolo che gli diede in estate, e poi questo comportamento che colse Naruto del tutto impreparato.
Naruto lo guardò risoluto, con l'intenzione di non ritornare indietro《Sasuke, ma che stai dicendo?》
Ma il ghigno sul viso dell'altro sembrava non voler svanire.
《Quello che hai sentito. Avanti...》 sussurrò languido l'ultima parola, per poi far scendere la mano dal fianco alla coscia, per poi scivolare nuovamente fino a palpargli il didietro, ma Naruto riuscì prontamente a scansarsi da quell'eccessiva e inappropriata vicinanza, invertendo le posizioni e spingendo il ragazzo con le spalle contro l'armadio.
《Io non sono il tuo sporco giocattolino, Sasuke》affermò tenendolo bloccato all'armadio mettendo una mano sul suo petto.
Ma l'Uchiha non voleva rinunciare e gli cinse i fianchi, avvicinando le labbra al suo orecchio.
《Eppure tempo fa non era così》gli sussurrò lentamente, per poi invertire nuovamente le posizioni.
Dopo aver ascoltato ciò, nella mente di Naruto affiorarono ricordi che riguardavano la loro relazione puramente mirata al piacere della carne. Così lo spintonò con violenza e lo guardò con uno sguardo che era un misto tra rabbia, tristezza e pentimento.
《Certo, Sasuke! Non è stato così fino ad agosto!》Gli gridò rabbioso.
A quel punto, l'Uchiha si sistemò il maglione sgualcito a causa dello spintone che aveva ricevuto.
《Dobe》chiamò.
《E non chiamarmi così!》
Il ragazzo dai capelli corvini sospirò e si sedette sul letto, senza guardarlo negli occhi.
《Eppure so che questo nomignolo ti piace ancora》ritornò freddo, per poi riprendere a infilarsi il jeans nero.
Così. Di punto in bianco la smise.
Naruto non trovava un senso a tutto ciò. L'Uchiha si stava comportando in modo così strano che non gli sembrava neanche più lui.
Un minuto prima gli stava addosso e il minuto dopo, invece, il nulla più totale, come se non fosse successo niente, e questo non faceva altro che lasciare dentro Naruto una gran sensazione di confusione.
Si appoggiò con la schiena all'armadio del ragazzo, fissando il basso e ascoltando i suoni dei tessuti sfregare contro la pelle diafana dell'altro.
Non sapeva assolutamente cosa fare e cosa pensare, avvertiva pesantezza nell'aria così come nel suo cuore.
Sasuke prese a spruzzarsi un po' di acqua di colonia e ben presto l'effluvio si addentrò anche nelle narici dell'Uzumaki che, seppur avesse lo stomaco che sembrava stesse sobbalzando in continuazione a causa di quel bellissimo profumo che sapeva di lui, continuava a guardare il basso, immobile.
《Sono pronto, possiamo andare》affermò Sasuke dopo aver indossato delle puma nere, per poi alzarsi dal letto e dirigersi verso la porta d'ingresso, seguito dall'altro.
《Stasera prendo la moto》gli disse incamminandosi nel parcheggio di Villa Uchiha, senza neanche chiedere a Naruto se fosse stato d'accordo.
Naruto si sentiva a disagio, per cui non rispose e continuava a guardare altrove evitando di incontrare lo sguardo del ragazzo che, nel frattempo, prese qualcosa da sotto il sediolino della moto e gliela tirò in faccia.
《Cos'è?》
《Non si capisce?》
E Naruto guardò meglio: era una sua felpa. Quel gesto non fece altro che dargli ulteriori pensieri, perché preoccuparsi di dargli una cosa del genere?
《Ma ce l'ho già》rispose, cercando di mantenere un tono distante.
《È leggera, dobe》insistette, chiamandolo di nuovo con il nomignolo.
Così Naruto si tolse la sua felpa leggera e gliela porse per fargliela mettere nel vano sotto il sediolino della moto, per poi indossare la sua di un rosso acceso, calda e satura del suo profumo.
Dopo aver indossato il casco, Sasuke gliene porse uno e lo invitò a salire a bordo, per poi partire spedito.
Naruto, per tenersi, appoggiò le mani ai bordi del sediolino, anche se era tentato di avvinghiarsi ai fianchi del ragazzo. E avrebbe potuto anche farlo, ma non voleva che lui si comportasse di nuovo in quel modo.
Sasuke guidava davvero bene, andava veloce e si riusciva a percepire la sua sicurezza, e grazie a ciò Naruto si sentiva al sicuro.

Dopo che i ragazzi arrivarono sul posto e parcheggiarono il veicolo, Naruto inviò un messaggio a Kiba in cui gli disse che ci sarebbe stato anche Sasuke.
Quando arrivarono al punto d'incontro, Kiba li salutò da lontano con il braccio all'aria come faceva ogni mattina davanti al cancello della scuola.
Con lui c'erano Shino, Sakura ed Ino.
《Ma salve!》 Salutò allegro l'Inuzuka, per poi porgere la mano a Sasuke 《Io sono Kiba》.
《Stupido, ma siamo in classe insieme!》 Lo schernì Sakura, ma Sasuke gli strinse comunque la mano.
《Non importa, io sono Sasuke》.
《Aspettiamo altri cinque minuti, Hinata e Neji stanno arrivando》 avvisò Ino digitando sullo schermo del cellulare.
Naruto si promise che quella sera, appena si sarebbe creata l'atmosfera giusta, avrebbe cercato di parlare con Hinata.
Dopo qualche minuto, i due cugini arrivarono e Hinata sorrideva timidamente come faceva sempre, e Naruto la guardava con tristezza perché sapeva che quel sorriso potesse nascondere molte cose.
《Naruto?》 Lo risvegliò Shino, dandogli una gomitata 《La stai praticamente fissando》.
Sasuke li guardava di sottecchi, ascoltando ciò che dicevano, ma mantenendo le distanze dal gruppo che si era venuto a formare.
Gli altri sembravano non rendersene conto perchè troppo impegnati a parlare e ridere, così Naruto si voltò verso di lui e vide i suoi capelli neri illuminati dalle luci blu che addobbavano l'area insieme alle altre di mille colori.
Se ne stava lì da solo, voltato a guardare il parcheggio.
Così Naruto fece per avvicinarsi, quando Kiba invitò tutti ad avvicinarsi al punto un cui la gente ballava, chiamando anche il suo nome e facendolo voltare, così incrociò lo sguardo dell'Uzumaki che continuò a guardarlo per qualche secondo.
《Io voglio passare a guardare gli stand》protestò Shino riferendosi palesemente allo stand degli insetti, restando vicino a Naruto e Sasuke.
L'Inuzuka sbuffò, imboccando il percorso che avrebbe portato a tutti gli stand per accontentare il ragazzo.
Durante il tragitto, Shino, Naruto e Sasuke camminavano vicini.
《Di solito chi frequenti tu, Uchiha?》 Attaccò bottone Shino.
《Jugo, Karin e Suigetsu》rispose atono, tenendo le mani in tasca.
Naruto - senza sapere come - riusciva a percepire che Shino lo stesse analizzando.
《Capisco》si sistemò la montatura dei soliti occhiali da sole che portava, noncurante del fatto che le persone lo guardavano stranite dal momento in cui era sera《E cosa fate, di solito?》
L'Uchiha fece un colpetto di tosse.
《Ai ragazzi piace andare in sala giochi, in un bar a bere o in discoteca》calciò un sassolino.
《E a te cosa piace?》
Naruto fu sorpreso da quel comportamento di Shino. Oramai era convinto che lo stesse analizzando come di suo solito, ma, contemporaneamente, riusciva a percepire la pressione che avvertiva l'Uchiha a quelle domande poste su due piedi, così intervenì per cambiare discorso.
《A che punto sei con il progetto, Shino?》
L'altro sbuffò seccato《Veramente non ho voglia di parlare di scuola, fuori da essa》rispose sincero.

《E di cosa ti piace parlare?》Ribattè Sasuke, imitandolo.

Shino scrollò le spalle 《Beh, dipende dalla persona con cui parlo》 rispose senza farsi troppi problemi, così Sasuke non rispose e calò il silenzio tra i tre.
I ragazzi passarono qualche ora a girare tra gli stand e Shino si era letteralmente incollato a quello degli insetti, così Kiba si mise a tirarlo con tutte le sue forze via da lì.
Ben presto, dopo aver bevuto un drink, i ragazzi si spostarono sulla spiaggia e si misero a ballare, mentre Naruto e Sasuke rimasero al bar del lido, affacciati alla ringhiera a guardarli.
《Non balli?》
《Non ho molta voglia, stasera》 gli rispose atono Naruto mentre guardava i ragazzi ballare, era buffo vedere la contrapposizione tra Ino, Sakura e Hinata: le prime due si scatenavano e ballavano quasi atteggiandosi come se fossero esperte, mentre la Hyuga si teneva le guance con entrambe le mani - imbarazzata - e ondeggiava goffamente con i fianchi.
Poi si voltò verso di lui 《Tu invece? Ho sentito che di solito frequenti discoteche》.
《Non mi andava》.
《Perché?》
L'Uchiha fece qualche secondo di silenzio.
《Ti odio, Uzumaki》.
Naruto spalancò gli occhi e strinse i denti, innervosendosi. Non capiva il perché di quella risposta.
《MA CHE...?!》
《Sasuke!》Chiamò una voce femminile, interrompendoli.
Sasuke si voltò con sguardo apatico e vide tre ragazzi.
《Karin》le rispose.
La ragazza dai capelli rossi gli si scaraventò addosso, abbracciandolo.
《Allora sei venuto, amico!》 Sorrise contento un ragazzo dai capelli d'argento《Visto, Jugo? Te l'avevo detto che sarebbe venuto》 ridacchiò, parlando con l'altro ragazzo che faceva parte del gruppo dell'Uchiha.
I ragazzi non si erano accorti minimamente della presenza di Naruto, e circondarono Sasuke formando un cerchio chiuso che lo teneva fuori, così ritornò a guardare i ragazzi ballare e notò che Hinata era andata a sedersi da sola su una sdraio in spiaggia, un po' più distante rispetto all'area in cui si ballava.
I ragazzi continuavano a non accorgersi di lui, così Sasuke prese a guardarlo per far rendere conto loro della sua presenza.
《Chi è lui?》Chiese Jugo ad alta voce, così l'Uzumaki si voltò.
《Mi chiamo Naruto》si presentò il ragazzo in modo distante.
《È un tuo amico?》Chiese la ragazza all'Uchiha.
Quella situazione lo faceva sentire quasi indesiderato, così decise di andarsene da lì, dicendo a Sasuke che sarebbe andato a farsi un giro.
Il ragazzo annuì capendo la situazione, e, di sottecchi, lo guardò allontanarsi per vedere la direzione che avrebbe preso.

《Ti odio, Uzumaki》

Mentre si incamminava verso la spiaggia sulla quale c'era Hinata, nella sua mente raffiorarono le parole del ragazzo.
Perché se ne era uscito con quella frase? E perché mai avrebbe dovuto odiarlo?
Sembrava più che altro un modo per allontanarlo da lui, come se ci fosse qualcosa nel profondo che non volesse far uscire.
D'altronde, aveva sempre visto Sasuke come quel ragazzo che non lasciava scoperte le sue carte, come quel ragazzo che dentro di sè aveva tutto un altro mondo, ma che teneva segretamente solo per lui, senza farci entrare nessuno per paura di mostrare la sua vulnerabilità.
Però, niente gli assicurava che fosse così, forse quel ragazzo era davvero uno stupido pervertito privo di emozioni.
Quella sera decise di non volerci pensare perchè il suo obiettivo in quel momento era supportare Hinata, così, ormai arrivato vicino a lei, le si sedette vicino senza dire una parola.
La ragazza, seppur si fosse accorta di lui, guardava silenziosamente il mare mentre i suoi capelli giocavano con il venticello che tirava, spostandosi sul suo viso.
Naruto notò che, se non avesse aperto bocca, probabilmente sarebbero stati tutto il tempo senza parlare.
《Anche a me piace guardare il mare, sai?》
La ragazza sorrise lievemente, senza rispondere.
《A volte lo guardo con la speranza di sentirmi cullato, in modo tale da lasciar andare via la tristezza》.
Hinata abbassò lo sguardo e strinse i pugni sulle ginocchia, Naruto non l'aveva mai vista così, di solito sembrava sempre imbarazzata e dolce, ma in quel momento era cupa. 《Però, a volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti anche se sappiamo che non possa risolvere i nostri problemi》continuò il ragazzo 《Io, per te, vorrei essere una di quelle persone》.
E a quel punto, Hinata non riuscì più a resistere e scoppiò in un mare di lacrime tra le sue mani, mentre Naruto prese ad accarezzarle dolcemente la schiena, aspettando di ascoltare le sue tristezze.



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Intanto erano passate ore da quando il biondino si era allontanato da Sasuke e il suo gruppo.
Seduto annoiato su una scomoda sedia di un bar del lido, l'Uchiha si teneva la testa con la mano destra e ascoltava Jugo raccontare le sue avventure con le ragazze sentite e risentire.
Suigetsu lo assecondava e rideva ad ogni parte divertente che il ragazzo raccontava e, nel frattempo, Sasuke doveva anche subire Karin che faceva la gatta morta, facendogli delle avance inappropriate.
Guardò lo schermo del cellulare e si accorse che era passato fin troppo tempo e il biondino doveva ancora fare ritorno. Pensò che, molto probabilmente, era andato a buttarsi in pista per ballare con i suoi amici, dal momento in cui quel gruppo non lo faceva sentire integrato.
Così, con una scusa riuscì a far alzare i ragazzi dal bar e a portarli in pista, ma quando si guardò intorno e individuò il gruppo di Naruto, non scorse il suo sguardo azzurro come il mare.
Quando provò a guardare meglio sperando di vedere le sue zazzere bionde avendo però scarsi risultati, si allontanò dal gruppo, così Karin iniziò a ballare avanti a lui per poi strusciarglisi addosso, facendo avvicinare Sasuke al suo orecchio sinistro.
《Se non ti togli subito da dosso, giuro che ti faccio passare la voglia di fare la troia per tutta la vita》le sussurrò passionale, il che rendeva il significato della frase ancora più impressionante.
La ragazza si immobilizzò con uno sguardo impaurito, permettendo al ragazzo di passare.
Più in là, avendo capito cosa fosse successo, un ragazzo si sistemò la montatura degli occhiali per poi ghignare: Shino aveva osservato tutto.

Sasuke si guardava intorno ad ogni passo che faceva, ma continuava a non vederlo.
Passò davanti a tutti i bar, ma neanche lì c'era traccia del biondo.
Entrò poi in un bagno, magari era lì, ma una pesante puzza di piscio ed il suono di un ragazzo che sculacciava qualcuno mentre gridava godendo "Oh si, sei la mia troia! La mia fottutissima troia!" Furono le uniche cose che sentì.
Riuscì quasi a percepire dentro di sè tutta la sporcizia che c'era in quel bagno e in quel ragazzo che gridava come un forsennato e gli veniva quasi da vomitare.
Quando uscì dal bagno incontrò Kiba intenzionato ad entrare.
《Ah, Uchiha!》Lo chiamò con un sorrisone《Hai visto Naruto?》
Sasuke lo fulminò con lo sguardo e lo prese per il colletto della maglia.
《Ma dico io, Inuzuka: è tuo amico e lo lasci andare chissà dove?》Gli gridò contro, lasciandoselo poi alle spalle.
L'altro sembrò non farci caso e ridacchiò《Dai, sarà qua in giro!》

Non sapeva più dove andare, riusciva soltanto a vedere gente che limonava e gente ubriaca che gli sbatteva contro.
Si fermò e si mise le mani nei capelli, girando continuamente su se stesso fino a quando intravide tra la gente Shino che lo guardava - nonostante avesse gli occhiali da sole, riusciva a percepire il suo sguardo su di sè - mentre era appoggiato ad una ringhiera di legno che dava su una spiaggia poco più lontana dall'area in cui c'erano le persone che ballavano.
Scostò velocemente le persone - sentendosi anche insultato - fino a quando riuscì finalmente ad avvicinarsi a lui.
《È qui》gli disse solamente.
Così Sasuke portò lo sguardo sulla spiaggia e con grande sollievo vide che il ragazzo era seduto accanto ad Hinata. A tratti le metteva la mano sulla spalle e le carezzava la schiena, mentre sembravano molto presi dal discorso che stavano facendo.
Si appoggiò alla ringhiera di legno e guardò meglio il biondino: notò che la sua carnagione color biscotto era davvero molto più scura rispetto alla sua, come diceva in estate. Notò che i suoi capelli biondi non avevano una vera e propria forma e pensò che probabilmente non conoscevano cosa fosse un pettine. Notò che i suoi denti erano perfettamente dritti e di un bianco che sembrava riflettere le luci delle spiagge più lontane. Inoltre, notò che era bello, bello dentro.
Girò il volto, ma notò che Shino se ne era andato senza dire nulla.
Tirò un sospiro di sollievo e si chiese come facesse Shino a sapere che stesse cercando lui, ma non ci diede troppa importanza e continuò a guardare i due che parlavano.

《Io penso che, nonostante tu sia l'erede della tua nobile famiglia, vai bene così come sei e tutto ciò che loro vogliono importi e tutti gli atteggiamenti che vogliono modificare non servano assolutamente a niente se non a farti del male. Io ti apprezzo perché sei Hinata Hyuga, non perché hai un comportamento perfetto. E sono sicuro che anche per gli altri è così, altrimenti stasera non saresti stata con noi》Naruto concluse così il suo discorso, soddisfatto di averle parlato.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo e finalmente le sue labbra si inarcarono fino a creare un sorriso sincero, che fu ricambiato dal ragazzo che aprì le braccia per farsi abbracciare.
《Ti ringrazio tanto, Naruto》.
Nel mentre, Neji il raggiunse e chiamò Hinata per andare a casa.
《Tu non vieni?》Gli chiese lei, gentile.
L'Uzumaki scosse la testa 《Sto un altro po' qui》.
Così si salutarono e Naruto rimase da solo con il mare difronte a sè.
Si stese sul lettino del lido con le braccia dietro la testa e chiuse gli occhi, ascoltando le onde del mare.
Gli venne in mente quella sera di agosto in cui parlò con Sasuke e si ricordò di tutto ciò che avevano fatto prima di quel giorno. Il suo calore corporeo gli mancava tantissimo, ed il fatto che si fosse venuta a creare quell'incompatibilità - a causa del fatto che Sasuke non sembrava ricambiare i suoi sentimenti - gli duoleva tantissimo.
Ma forse è così che doveva andare.

Quando Sasuke vide Hinata e Neji allontanarsi, scese in spiaggia e si appoggiò con le spalle ad un ombrellone chiuso a pochi passi dal punto in cui Naruto si era steso.
E restò lì in silenzio, a condividere con il biondino la bellezza del suono delle onde del mare.
In quel modo, era come se Sasuke stesse con Naruto anche senza stargli accanto.
Come se stesse mostrando le sue carte, seppur non facendolo notare.
Ma quando Naruto riaprì gli occhi, intravide, contro la luce dei lampioni del bar, la sua figura seduta sul suo lettino, così si strofinò meglio gli occhi come se non ci credesse.
《Dobe, non è un sogno》affermò l'Uchiha con il suo solito tono.
《E i tuoi amici?》
Sasuke scrollò le spalle, restando indifferente a quella domanda.
《Perché sei venuto qui?》 Gli chiese guardandogli il mento, mentre l'altro guardava fisso avanti a lui, con le gambe aperte e le mani giunte.
《Mi stavo semplicemente facendo un giro e ti ho visto》.
Naruto non rispose.
《Tu che stavi facendo qui?》Chiese, nonostante lo sapesse già.
《Hai dimenticato che mi piace guardare il mare?》Ridacchiò allegro, accarezzandosi la felpa rossa che il ragazzo gli aveva dato.
《No, non l'ho dimenticato》.
Un'ondata di vento fece entrare nelle narici del biondino il profumo di Sasuke. Il profumo che sembrava avvinghiarlo e proteggerlo.
In quel momento, senza spiegarsi come, Naruto si sentiva felice.
《Lo sai, Sasuke...》
《Teme》.
Ridacchiò 《Sì, Teme...》
《Allora, Dobe?》.
L'Uzumaki sospirò, stringendo forte il tessuto della felpa sul braccio sinistro con la mano destra《Sono contento di averti conosciuto》.
E in quel momento si sentì bene perché sapeva che, nonostante tutto, quella fosse la verità. Il giorno dopo sarebbe potuto tornare ad odiarlo, sarebbe sempre stato felice di averlo incontrato.
Sasuke non distolse lo sguardo dal mare per un po', ne ammirava la sua profonda calma che lo faceva sembrare una tavola sul quale disegnare la propria storia.
Portò lo sguardo verso un altro mare: quello degli occhi di Naruto.
Lo guardò, gli scavò dentro, ne perlustrò con l'anima ogni singolo dettaglio.
Si lasciò scappare un sorrisino dolce che fu immediatamente notato da Naruto: non aveva mai visto un sorriso così sul suo viso.
《Ma non rompermi le palle, Dobe》.
Dopo quella frase, Naruto non si innervosì per niente, ma comprese il comportamento dell'Uchiha, che forse stava a significare che anche lui era contento di averlo conosciuto.
Così non dissero più nulla, ma restarono vicini ancora per un po' a condividere il grande spettacolo che era il mare.












Heylà! ♡
Ed anche il terzo capitolo è stato scritto, spero di riuscire a mantenere questi tempi di pubblicazione e spero anche che la storia continui a piacervi.
Come sempre, mi farebbe tantissimo piacere leggere i vostri pareri, critiche e consigli sul capitolo, quindi, se vi va, lasciate una recensione!
A presto. ♡



-EffyD.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


La mattina seguente, Naruto stranamente si svegliò con mezz'ora di anticipo.
Mentre era già mezzo sveglio, i raggi del sole che penetravano dalla finestra gli fecero mugolare qualcosa, per poi alzare la schiena e restare seduto a letto, si strofinò delicamente gli occhi per poi spostare lo sguardo verso il sole che si intravedeva oltre le tende della sua camera e pensò immediatamente alla sera prima, a quando Sasuke lo accompagnò a casa e a quanto avrebbe voluto tenersi la sua profumatissima felpa rossa.
Guardò l'orario sul display del cellulare e si rese conto di aver abbastanza tempo da poter fare tutto con calma, così si alzò dal letto ed entrò nella doccia, facendosi coccolare dalle goccioline d'acqua che scorrevano sulla sua pelle.
Quando finì di prepararsi fece frettolosamente colazione perché gli era venuto in mente di uscire presto di casa per potersi avviare verso scuola lentamente in modo tale da godersi la camminata.
Salutò la madre ed uscì fuori di casa, ispirando profondamente l'aria fresca del mattino, per poi avviarsi verso il percorso che lo avrebbe portato fuori ai cancelli di scuola.
Mentre camminava si rese conto che passeggiare al mattino era stupendo e che non se ne era mai reso conto perchè era sempre troppo preso a correre a causa del solito ritardo che faceva, ma, nonostante ciò sapeva che nei giorni a venire le cose non sarebbero cambiate.
《Naruto!》Chiamò da dietro una voce familiare.
Il biondino si voltò e vide che Shino lo stava raggiungendo, così si fermò ad aspettarlo.
《Heylà Shino! Come va?》Salutò cordiale Naruto.
《Tutto normale, e a te?》
Naruto si ricordò che la sera prima era stato tutto il tempo con Sasuke e che non li salutò quando se ne andarono, così iniziò a sentirsi pesantemente in colpa.
《Ah, scusami se ieri...》cominciò per poi essere interrotto dall'amico.
《Non ti preoccupare, ci ho pensato io. Ho detto ai ragazzi che ti è venuto un attacco di pancia e che mi hai detto di salutarli da parte tua》.
Shino era davvero fantastico, a volte.
《Un attacco di pancia?》Gli chiese dubbioso, portandosi il pollice e l'indice sotto il mento.
《Sì Naruto, come tuo solito. Non ti ricordi quando...》appena cominciò a rammentare ricordi molto imbarazzanti, così Naruto gridò qualcosa di impreciso e gli tappò la bocca con le mani e togliendole soltanto dopo che il ragazzo gli aveva fatto intendere che non avrebbe fiatato sui suoi ricordi imbarazzanti.
《Sasuke ieri ti stava cercando per tutto il lido》gli disse guardando dei bambini che andavano a scuola in bicicletta.
Naruto spalancò gli occhi sorpreso per le parole del ragazzo - infatti, Sasuke la sera prima gli aveva detto che stava soltando facendo un giro, non che lo stava cercando - e arrossì per l'imbarazzo.
Fece un colpetto di tosse per mostrarsi disinvolto《Sì, l'ho incontrato poi》.
《Lo so》affermò l'amico mentre si sistemava la montatura degli occhiali sul naso.
A volte il biondino si sentiva quasi inquietato da quel ragazzo: chissà quante cose sapeva senza dir nulla.
《È un tipo molto chiuso, non lascia trasparire le proprie emozioni》affermò l'Aburame.
Naruto era pienamente d'accordo con l'amico: Sasuke era decisamente quel genere di ragazzo.
《Sì, anch'io lo penso》il biondino alzò gli occhi al cielo.
《E a te piace?》chiese senza malizia.
Naruto andò in escandescenza, a volte Shino lo metteva a disagio.
《Chi?》
《L'Uchiha, mi sembra ovvio》rispose alzando le spalle.
Ma in quel momento erano vicini ai cancelli della scuola e sentirono Kiba che urlava a squarciagola per chiamarli.
《Naruto! Come ti senti? Shino mi ha detto》gli chiese preoccupato, ma con un sorrisino beffardo.
Naruto guardò velocemente Shino che teneva lo sguardo lontano, per poi voltarsi di nuovo verso Kiba e ridacchiare grattandosi il capo nervosamente.
《Tutto ok! Ieri sera appena son tornato a casa ho... scaricato tutto!》mentì e si sentì in difficoltà, ma l'Inuzuka ci credette e rise mentre, a pochi passi da lui, Ino gli gridò che faceva schifo.
Naruto si voltò nel lato da cui provenì la voce di Ino e vide che era insieme a Neji con il gruppetto di Sasuke.
《Che ci fanno loro lì?》 Chiese Shino a Kiba.
《Ino e Neji vorrebbero stringere con Sasuke perché ritengono che sia un tipo interessante》affermò Kiba, dimenticandosi del fatto che la sera prima l'Uchiha l'aveva preso per il colletto della maglia.
Naruto guardò Sasuke ascoltare Ino parlare senza mai prendere fiato, sulla sua pelle ne scorse i lineamenti delicati e pallidi come la neve, si soffermò sulle labbra che non assaporava da tempo e sui suoi occhi neri come la pece, che a volte gli mettevano paura.
Mentre l'Inuzuka gli raccontava di aver conosciuto una ragazza il giorno prima, Shino guardava di sottecchi Naruto con un espressione quasi intenerita.
《Attento a non fissare troppo, altrimenti potresti metterle paura》gli consigliò, mandando un chiaro segnale al biondino che si risvegliò dall'incanto e tornò alla conversazione.
《Ma non l'ho fissata per niente》brontolò Kiba 《Comunque, siete pronti per il compito di scienze?》chiese con evidente timore.
Shino annuì con il capo, era un genio a scuola, mentre Naruto lo guardò allibito, l'aveva completamente dimenticato.
《Naruto, cos'è quella faccia? Sei sbiancato!》Gli chiese Kiba, fiondandoglisi davanti al viso.
Shino lanciò uno sguardo verso Sasuke che vide quella scena, e notò lo sguardo dubbioso di quest'ultimo.
Ghignò, riuscendo a immaginare cosa stesse pensando in quel momento.
《E glielo chiedi anche? Il solito, Kiba》rientrò nel discorso.
Kiba rise sonoramente 《Ma come? Addirittura ti sei dimenticato del compito?》
Naruto prese a scavare frettolosamente nella sua cartella 《E non solo, ho dimenticato anche il libro》 rivelò avvilito, buttando spontaneamente lo sguardo su Sasuke che, in quel momento, gli fece un leggero sorriso, zittendolo.
A quel punto, Kiba si piegò dal ridere《Sei un caso perso!》.

Il compito era stato fissato proprio nelle prime due ore, e Naruto non aveva neanche il libro per cercare di leggere qualcosa prima dell'arrivo del professore Orochimaru.
Corse in classe prima di tutti quanti per farsi venire qualche idea, e quando arrivò frettolosamente vicino al suo banco vide il libro della materia interessata, che non era di sua proprietà, così alzò lo sguardo e notò che non fu lui il primo ad essere entrato in classe.
Sasuke si manteneva la testa - illuminata dai raggi del sole che penetravano oltre i vetri delle finestre - con la mano sinistra, in silenzio e con i capelli che quel poco venticello che entrava gli faceva ondeggiare lentamente.
Aprì la copertina del libro e scorse sulla carta il suo nome scritto a penna, quel gesto lo lasciò senza parole, restò all'impiedi davanti al suo banco a guardare il ragazzo silenzioso che gli dava le spalle.
《Grazie》ringraziò per poi sedersi, senza ricevere una risposta.
Subito dopo entrarono tutti i compagni di classe seguiti dall'odioso professore che non fece attendere loro altro tempo per consegnare le schede, suddivise in fila A e in fila B.
Appena Naruto vide la sua scheda impallidì dalla paura: non sapeva assolutamente niente, e il professore passava tra i banchi, rendendogli difficile sbirciare dal libro.
《Uzumaki》 chiamò guardando sotto al suo banco 《Non ci provare, posa quel libro sulla cattedra》.
Il biondino avrebbe voluto imprecare in tutte le lingue del mondo, ma l'unica cosa che potette fare fu restare in silenzio e posare il libro, mentre l'Uchiha osservò la scena.
Ritornato al suo posto, lesse con attenzione tutte le domande che, fortunatamente, essendone trentacinque, erano tutte a risposta multipla. Qualcuna riuscì a ricordarla, ma ce ne erano tante altre a cui non riusciva a trovare la risposta.
Mentre si guardava intorno, vide l'Uchiha che era seduto più avanti, ad una fila dopo di lui, il che significava che i due avevano lo stesso compito.
Il ragazzo dai capelli corvini alzò l'indice, per poi alzare anche il medio e l'anulare.
Domanda numero uno, risposta C.
Aveva capito il gioco che stava facendo Sasuke, e sorrise teneramente: non si aspettava che quel ragazzo gli desse il libro, tanto meno che continuasse ad aiutarlo indicandogli le domande con le rispettive risposte usando le dita.
Domanda numero sette, risposta A.
Ad un certo punto, però, il biondino fece girare il ragazzo facendo un colpo di tosse per poi fargli cenno di smetterla, perché non avrebbe voluto guastare il ragazzo copiando tutto il suo compito, ma vide che il ragazzo continuò a farlo per tutto il compito nonostante Naruto avesse continuato a fare di testa sua.
Quei comportamenti erano così dolci e premurosi, che Naruto per un attimo pensò che l'Uchiha avesse potuto provare qualcosa. Ma subito dopo si ricordò del fatto che sarebbe stato capace di tutto pur di avere il suo corpo, proprio come accadeva alle volte in vacanza, dove finiva per rinfacciargli sadicamente i piaceri che gli aveva fatto in precedenza.
Iniziò ad andare in sovraccarico di pensieri, ma li mandò subito via scuotendo la testa e continuando il suo compito.

Quando finalmente le due ore d'inferno terminarono, Naruto si consultò con Kiba e Shino. L'Inuzuka aveva persino fatto peggio di lui, mentre l'Aburame sfogliò il libro e, senza più sorprendersi, scoprì di aver fatto tutto alla perfezione.
Guardando quel libro, il biondino si ricordò di riprenderlo dalla cattedra e quando fece per andare verso l'Uchiha arrivò il professore di matematica che avrebbe avuto altre due ore, così decise di darglielo durante l'intervallo.
《Odio il sabato, è la giornata che fa più schifo!》Brontolò Kiba.
Dopo le due ore di matematica - che per Naruto erano state due ore di lingua araba - i ragazzi ebbero la pausa merenda e si diressero tutti sul tetto della scuola per consumare qualcosa.
Arrivati sul tetto, Naruto si avvicinò all'Uchiha che si sedette su una panchina in disparte, per poi porgergli il libro.
《Grazie》.
L'altro alzò lo sguardo nero come la pece e lo fece penetrare nel suo blu come il mare.
《Le altre, dopo la settima, non le hai copiate?》 Chiese poi, addentando la sua merendina.
Naruto sorrise e scosse la testa energicamente《No, non volevo che la cosa andasse a discapito tuo》.
Nello stesso momento, arrivò Temari piena di gioia.
《Ragazzi! Stasera siete tutti invitati a bere alla discoteca del centro. Offro io: finalmente mi son presa la patente!》 Chiese con un sorriso a trentadue denti.
La ragazza a breve avrebbe fatto diciannove anni: aveva perso un anno perché si era trasferita da un'altra città e aveva deciso di cambiare indirizzo del liceo senza fare alcun esame, scegliendo di ricominciare daccapo la scuola.
《Ci sono》rispose atono l'Uchiha.
《Complimenti Temari! Non vedo l'ora che venga stasera!》Rispose poi Naruto, abbracciandola.
La ragazza esultò per poi allontanarsi e Naruto scorse con la coda dell'occhio Karin, Suigetsu e Jugo arrivare, così si ricordò di come si era sentito la sera prima con loro e si alzò per andarsene.
《Naruto》 Chiamò l'altro, fermandolo 《Oggi pomeriggio non posso lavorare al progetto, ho degli impegni. Facciamo domani?》
《Sì》rispose freddo il biondino, aspettandosi che l'altro gli chiedesse di restare lì.

《Che stupido che sei, Naruto》disse a se stesso.

L'intervallo finì e i ragazzi tornarono velocemente in classe, avevano altre due ore da fare, rispettivamente religione e storia dell'arte.
Ma fortunatamente quelle ore passarono in fretta e Naruto corse verso casa.
Arrivato fuori la sua dimora, ne guardò malinconicamente l'esterno: era una piccola casetta con un giardinetto privo di piante e con solo del prato banale.
Per un momento si sentì pienamente insoddisfatto della sua vita familiare: i genitori si erano separati ed il padre, da quando si era risposato, si era anche rifiutato di dare loro un centesimo, così la madre passava spesso la giornata intera fuori per lavorare e ricavare qualche soldo, con il quale fortunatamente se la cavavano sempre.
Aprì la porta di casa e si fermò all'ingresso, così guardò la propria casa vuota e ne ascoltò il silenzio, fino a sentire una profonda sensazione di solitudine dentro il cuore.
Dopo aver mangiato qualcosa che aveva preparato velocemente, si stese sul letto e guardò il soffitto.
Si chiese se un giorno avesse mai trovato qualcuno che gli stesse vicino. Si girò sul fianco, pensò all'Uchiha, alla sua vita che apparentemente si opponeva in tutto e per tutto alla sua.
Poi si girò a pancia sotto, e finalmente riuscì a cadere in un sonno profondo.

Il sonno profondo in cui il ragazzo cadde si interruppe all'ora di cena, quando la madre entrò in casa facendo un sacco di baccano, come suo solito.
《Ciao tesoro!》 Lo salutò allegramente 《Preparo subito da mangiare!》
Kushina era palesemente stanca a causa dell'enorme quantità di lavoro che stava facendo, così Naruto si mise alla cucina e la obbligò a sedersi.
《Voglio farlo io, mi piace cucinare》 rivelò con un sorriso sincero.
Non voleva che la madre, dopo tutto il lavoro che faceva, doveva tornare a casa a farne dell'altro, così preferiva raccontarle mille storie per convincerla a starsene un po' ferma e riposare.
《Stasera esco, Temari ha preso la patente e vuole festeggiare》.
《Oh, Temari. Che brava ragazza, anche se a volte sembra troppo libertina》affermò Kushina, facendo ridacchiare il figlio.
《Anche Sasuke mi piace molto, ma lo vedo perso》.
Naruto avvertì una botta al cuore.
"Lo vedo perso".
《Cosa intendi?》
La madre sospirò stanca 《Non lo so, è come se in lui ci fosse qualcosa che non vada, sono convinta che le persone con un carattere come il tuo possano fargli tanto bene》.
Gli vennero le lacrime agli occhi: Naruto voleva fare del bene a Sasuke, ma lui non glielo permetteva.

Dopo cena, Kushina e Naruto restarono a tavola a parlare del più e del meno e a raccontarsi la giornata, fino a quando il ragazzo si rese conto che si era fatto tardi e che sarebbe dovuto andarsi a prepararsi di corsa.
Aveva deciso che avrebbe dovuto passare quella sera in modo movimentato perché non gli andava di farsi prendere dai pensieri a causa di Sasuke, così si vestì meglio che poteva: uno skinny denim nero con qualche strappo abbinato a delle Nike Air bianche, una maglia rosa carne e un lungo giubbotto rosso scuro.
《Certo che ti sei messo in tiro, figlio mio!》Esclamò Kushina ridacchiando, prima di salutare il figlio che stava varcando la porta di casa.
La discoteca del centro non era molto lontana da casa, sarebbe arrivato circa in un quarto d'ora.

Quando arrivò fuori al locale, vide Temari che manteneva una bottiglia di champagne già aperta e Shikamaru che la teneva per i fianchi implorandole di starsene ferma.
《Ciao ragazzi!》Salutò il Naruto, così Temari lo abbracciò contenta e barcollando.
《Si è scolata una bottiglia di vino intera e ha già aperto lo champagne, che seccatura》.
Temari si aggrappò al suo collo, avvicinando le labbra al suo orecchio. 《Dai Shika, perché non ti lasci andare insieme a me?》Gli disse con voce seducente.
《Ma che dici? Sta zitta》sbuffò il Nara, cercando di nascondere le guance paonazze.
《Ma dai, Nara. Lasciala divertire!》 Sbucò Kiba con Shino, Sakura e Ino.
《Sì! Sballiamoci tutti quanti assieme!》Gridò la ragazza euforica.
Ino rise a crepapelle, per poi fiondarsi vicino a lei e mettersi a braccetto 《Ci sto volentieri!》
A quel punto, Shikamaru si diede il palmo della mano in fronte.
《Che seccatura》.
Dopo qualche minuto arrivò Sasuke vestito con una camicia nera, una felpa a scacchi bianca e nera, un parka nero e jeans e anfibi del medesimo colore. Era bellissimo, ed il nero gli stava d'incanto: rispecchiava il suo animo.
Dopo un po' arrivarono anche Neji e Hinata, che sembrava fosse più serena dopo aver parlato con Naruto.
《Ciao, Hinata! Come stai?》L'abbracciò il biondino, facendola arrossire.
《Tutto okay, Naruto. Grazie》 sorrise timidamente 《Tu come stai?》
L'altro annuì energico.
Temari versò frettolosamente lo champagne nei bicchieri di plastica che aveva fatto portare a Shikamaru, desiderosa di entrare nel locale.
《A Temari!》Brindarono tutti quanti all'unisono.
Naruto sorrideva molto, così attirò l'attenzione di Temari che gli si avvicinò e gli gridò che avrebbe voluto vederlo ubriaco quella sera.
《Sì! Unisciti a noi, Naruto!》l'assecondò energicamente Ino.
Naruto non beveva spesso e l'alcol non lo reggeva poi così bene, ma decise di lasciarsi andare. Dopotutto, ci stava fare certe pazzie con gli amici, qualche volta.
Così annuì allegro a quell'affermazione, sotto lo sguardo serio dell'Uchiha.
《S-scusate》si intromise Hinata, tenendo le mani sulle sue guance paonazze.
《V-vorrei...》
I ragazzi la guardavano incuriositi, ma sembrava non riuscire a completare la frase per il troppo imbarazzo.
《Hinata?》La chiamò il cugino, per accertarsi che non le stesse succedendo qualcosa dato il suo comportamento - non insolito, ma molto imbarazzato rispetto all'ordinario - ambiguo.
La ragazza si girò di scatto verso il cugino, mentre il viso le avvampava 《Neji!》 Per poi girarsi di nuovo verso i ragazzi vicino a Temari 《E-Ecco...》 la sua espressione in volto sembrò quella di quando qualcuno si spreme per esigenze... da bagno.
《V-VORREI UBRIACARMI ANCH'IO STASERA!》 Gridò tutto d'un fiato, facendo scoppiare a ridere tutti quanti, compreso l'Uchiha che fece un sorrisetto divertito.
Temari alzò un pugno al cielo.
《Allora non perdiamo tempo ed entriamo subito!》

La ragazza offrì ai suoi amici quattro giri di cicchetti ed un drink ciascuno, e le teste degli adolescenti cominciarono a volare tra le nuvole. Ino e Temari, a braccetto, ballavano come delle pazze e ad un certo punto si trascinarono anche Hinata che, totalmente andata, si lasciò andare senza nessun problema.
《Guardate com'è buffa Hinata!》 Indicò Kiba ridendo a crepapelle.
《Kiba! Guarda che ti sento!》 Gridò lei furiosa 《Vuoi che venga lì a menarti?!》
I ragazzi risero tutti all'unisono, eccetto Sasuke, che era perfettamente sobrio come Shino.
《Neji! Mi sento delle vampate di calore!》Si lamentò cercando conforto dal cugino, ma un ragazzo che stava ballando vicino a lei, le suggerì all'orecchio di spogliarsi.
Così lei, completamente lasciatasi andare, iniziò a sbottonarsi la camicetta, ma Ino corse subito a fermarla.
《Hinata! Ma che fai?》
La ragazza avvampò 《B-Beh, questo ragazzo c-così gentile mi ha consigliato di togliermi gli indumenti, q-quindi...》si bloccò, per poi comprendere il perché del gesto della ragazza.
《T-Tu sei un uomo indecente!》 Gridò al ragazzo pestandogli violentemente il piede, era talmente nervosa che delle vene sotto i suoi occhi chiari parevano pulsarle.
Poi rise e riprese a ballare come se niente fosse, era davvero uno spasso.
Intanto anche Naruto e Kiba si buttarono a ballare in pista, mentre Sasuke e Shino restarono fermi vicino ad un pilastro ad osservare l'ammassa di ubriaconi che in quel momento erano i loro amici.
《Non credevo che saresti venuto》gli disse Shino.
《Non avevo niente di meglio da fare》rispose freddo l'Uchiha.
《Capisco, e non ti sei minimamente affezionato alla classe?》Chiese ancora, analizzandolo.
《Aburame, sei per caso uno strizzacervelli o cosa?》
Così Shino rise, senza voler spendere parole: quel ragazzo era davvero un coccio.
Dopo un po', i due scorsero Temari abbracciare un ragazzo dai capelli rossi.
《Sta facendo conquiste?》
《Non credo》 smentì Shino 《Si vede lontano un miglio che quello è un abbraccio amichevole》.
Dopodiché Temari fece cenno loro di avvicinarsi.
Il ragazzo si avvicinò ai due, porgendo la mano e sfoggiando un sorriso che dava l'impressione di essere buono come il pane.
《Io sono Sasori, lieto di conoscervi》.
Sasuke esitò, guardando i suoi occhi luccicanti e il sorriso amichevole, poi porse la mano e si presentò a sua volta.
Il ragazzo sorrideva molto, e trovò una bellissima affinità con Naruto che rideva in continuazione.
《Cosa?! Il tuo nome significa "scorpione"?!》 Gridò sorpreso il biondino 《Ma si oppone un sacco al tipo di persona che sembri essere!》
Era palese che Sasuke non gradiva per niente quel ragazzo: il suo sorridere troppo gli sapeva di falsità.
Anche se, pensandoci, Naruto sorrideva anche più di lui e non gli dava fastidio per niente.
Dopo un po', Sasori e Naruto cominciarono a ballare insieme, e l'Uchiha tornò accanto a Shino dov'erano prima.
《Certo che Hinata da ubriaca è proprio buffa, ma sono contento che si sia lasciata andare in questo modo...》 cominciò a parlare l'Aburame senza però essere ascoltato dall'altro che, molto attentamente, scrutava i due ballare e ridere insieme.
Naruto era su di giri, e si vedeva fin troppo bene, quindi il ragazzo dai capelli rossi se ne doveva per forza essere reso conto.
Eppure continuava a fare delle battute che lo facevano ridere e che, a causa di tutto quel baccano per la musica, il più delle volte lo facevano avvicinare eccessivamente a lui, mentre gli altri sembravano non accorgersi di nulla.
Ad un certo punto, Sasori fece voltare il biondo, facendogli il solletico ai fianchi per poi cingerlo e tirarlo a sè, scombinandogli poi i capelli con una mano.
Sasuke non distoglieva lo sguardo e ciò non faceva altro che fargli sentire il sangue bollirgli nelle vene, il cuore battere all'impazzata e l'impulso di dare a quel ragazzo un pugno più forte che poteva.
《...Mentre adesso sembra totalmente un'altra persona, essendo ubriaca. Ma con piacere noto che non perde la sua dignità e la sua finezza》continuava imperterrito Shino, senza rendersi conto che Sasuke aveva la testa da un'altra parte.
Sasori passò a Naruto un altro drink, e prese a ballare più vicino al suo corpo che l'altro muoveva più che bene, con movimenti seducenti del bacino.
Naruto era fradicio, era come se per lui non ci fosse più nessuno e non guardava neanche più nè i suoi amici, nè l'Uchiha, era come se li avesse completamente dimenticati.
Sasori gli sussurrò qualcosa nell'orecchio che lo fece ridere, e il battito di Sasuke cominciava ad accelerare più forte.
Lo prese per i fianchi standogli di fronte, avvicinò il bacino del biondo al suo, dando il via ad un ballo sexy che li vedeva strusciare il loro sessi.
E il battito di Sasuke continuava ad accelerare più forte, mentre Shino continuava a parlare e mentre quella musica sembrava dare di testa a tutti quanti.
Sasori avvicinò il volto di Naruto al suo collo, per poi sollevarlo con il pollice e l'indice, mentre con l'altra mano scese sul suo didietro tondo.
E il cuore di Sasuke stava per scoppiare, mentre stringeva le mani in due pugni strettissimi e il respiro si faceva più pesante.
《Tutto ok?》Gli chiese Shino, accortosi del suo respiro pesante.
I suoi occhi sembravano esser diventati rossi dalla rabbia, ma nonostante ciò, Sasori avvicinò sempre di più il volto di Naruto, facendo uscire dalle labbra la punta della lingua, e Naruto non fece niente per impedire quell'avvicinamento.
E fu così che il cuore di Sasuke Uchiha scoppiò.
Diede un violento pugno sulla colonna al quale erano appoggiati lui e Shino e si scaraventò letteralmente su Sasori -lasciando l'amico confuso - per poi sferrargli un pugno feroce che lo colse in pieno viso, facendolo strisciare per terra.
Naruto in un primo momento sembrò non accorgersi di nulla e barcollava su sè stesso, ma, appena vide Sasori per terra e Sasuke di fronte a lui con lo sguardo terrificante, non ebbe neanche il tempo di dire qualcosa che l'Uchiha lo prese forte per il polso e lo scaraventò via dalla discoteca, senza salutare nessuno.
《Muoviti, mettiti sulla moto e mantieniti》gli ordinò rude, ma Naruto rideva e non capiva nulla, così Sasuke gli si avvicinò al viso fino a far rimanere pochi millimetri di distanza.
《Naruto, sali su questa fottuta moto, hai capito?》
L'Uchiha lo vide perdersi nei propri occhi, fino a poi fare un sorrisetto furbo e portarsi l'indice al labbro inferiore.
《E se non dovessi farlo?》Chiese continuando a barcollare.
Sasuke lo guardò furioso dalla testa ai piedi 《Non ti riesci neanche a tenere in piedi》 gli disse con disprezzo, così lo prese in braccio e lo mise sul motorino, per poi mettergli il casco e salire subito in sella anche lui in modo tale da fargli mettere la testa sulla propria schiena.
《Mantieniti》ma Naruto non lo fece. Allora prese le sue mani e se le cinse in vita.
《Fai il bravo e mantieniti, Naruto》ordinò, prima di partire.

Quella sera lo portò a casa sua, e gli implorò di non fare casino una volta che avrebbero varcato la soglia di casa.
《C'è tutta la mia famiglia. Per favore, Naruto》nel pronunciare quelle parole, il ragazzo sembrava davvero terrorizzato di essere scoperto.
Lo portò frettolosamente in camera sua, poi andò in cucina a prendere una bottiglia d'acqua per l'evenienza, in modo tale che il biondino non sarebbe dovuto uscire dalla camera per qualsiasi cosa.
《Sasuke》 chiamò il ragazzo mentre si grattava gli occhi come un bimbo 《Devo andare in bagno》.
Così lo accompagnò fino alla porta del bagno, ma una volta lì decise di entrare con lui per evitare che facesse qualche guaio.
《Sei pazzo?! Esci fuori subito!》 Gridò, facendo innervosire l'Uchiha.
《Se urli ancora ti sbatto fuori. E poi, lo conosco già》gli disse serio alludendo al suo membro e senza doppi fini.
Così Naruto fece pipì mentre Sasuke restò appoggiato al lavandino per assicurarsi che non causasse danni, poi lo portò in camera, si mise velocemente il pigiama e gliene lanciò uno - che profumava della sua casa - in faccia, ma Naruto sembrava non avere intenzione di faticare per metterselo.
《Va bene》 sospirò Sasuke, iniziando a togliergli delicatamente il giubbotto rosso scuro e la maglia 《Quanto puzzi di alcol》.
Naruto ridacchiò confuso, per poi farsi mettere seduto dall'altro, che gli tolse le scarpe e il jeans, lasciandolo in mutande.
《Stenditi, devo metterti il pigiama》.
A quel punto Naruto si stese e lo prese per la maglia del pigiama, facendolo cadere su di sè.
《Ammettilo Sasuke: tu vuoi soltanto aprirmi il culo》gli disse con uno sguardo che l'Uchiha non aveva mai visto.
《Ma che dici, stupido? Voglio dormire, muoviti》.
Ma l'altro gli diede uno schiaffo violento, rimettendosi seduto e infilandosi velocemente la maglia del pigiama che l'Uchiha gli aveva dato.
《Sì, proprio così!》 Prese a ridere inquietante, per poi fiondarglisi 《Ammettilo che tutto ciò che fai di bello per me è soltanto mirato a quello》 ghignò del tutto fuori di sè, facendo scendere la sua mano dalla pancia al sesso di Sasuke.
L'Uchiha lo guardava sgomento e furioso per lo schiaffo che l'altro gli aveva dato.
《Toglimi immediatamente le mani dal cazzo, Naruto. Altrimenti finisce male》minacciò con voce spaventosa.
Scorse negli blu di Naruto le lacrime.
《E cosa dovrebbe succedere?》 rise sarcastico 《Mi darai una botta per poi mandarmi via come se fossi una delle tue luride troiette?》
《Naruto, adesso basta》.
Ma l'altro non voleva saperne nulla e fece passare la mano sotto alle mutande del ragazzo.
《Sai che ti dico?》 Le lacrime cominciarono a rigargli il volto color biscotto 《Se è l'unico modo per sentire qualcosa da parte tua, allora...》cominciò a massaggiargli il sesso muovendo la mano su e giù, ma l'Uchiha gli diede uno schiaffo pesante facendolo cadere sul letto, per poi mettersi sopra di lui e bloccargli i polsi, ma Naruto gli sputò in faccia.
《Con questa magari mi lubrifichi, ti è sempre piaciuto》continuava a piangere, era totalmente fuori di sè, così Sasuke gli si avvicinò all'orecchio.
《Ti va di dormire con me?》
Naruto aprì meglio gli occhi, cambiando umore in un millisecondo.
《Solo?》
《Solo》.
Ma l'altro prese nuovamente a ridere.
《Ma non farmi ridere, Sasuke! Tu non sei proprio il tipo che dice e fa queste cose!》Rispose cominciando ad agitarsi nuovamente e cercando di baciarlo e toccarlo, ma l'Uchiha riuscì prontamente a bloccarlo chiudendolo in un abbraccio e mettendosi dietro di lui.
《Dormiamo, Naruto》sussurrò ancora, facendo sprofondare il biondino in un pianto disperato.
Si staccò da lui e non fece nulla per farlo smettere di piangere, ma, appena smise e si addormentò, gli cinse i fianchi e lo portò contro il suo petto.
《Buonanotte, Dobe》.

Quella sera decise che non avrebbe pensato minimamente a quello che era successo in discoteca tra Naruto e Sasori, ma dentro l'Uchiha il sangue bolliva ancora troppo per starsene lì senza far niente.













Buonsalve a tutti!
Sono felice di essere tornato con il quarto capitolo. ♡
Fino ad ora, devo dire che questo è stato il capitolo più difficile da scrivere, ma spero che sia riuscito a venire bene lo stesso e spero che vi sia piaciuto.
Piccolo anticipo: il prossimo capitolo sarà un capitolo mooooolto burrascoso!
Lasciate una recensione se vi va, vorrei leggere più pareri possibili perché mi spronano a continuare la storia, belli o brutti che siano, mentre il silenzio mi abbatte e sconforta.
Alla prossima!




-EffyD.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


Disclaimer: L'inizio di questo capitolo è caratterizzato da un forte linguaggio.



アート (Arte) - Capitolo cinque.



Quando il biondino si svegliò la prima cosa che avvertì fu un fortissimo mal di testa, ma poi si guardò intorno e non capiva in che luogo si trovasse, fino a quando riconobbe la stanza pensando al giorno in cui andò a casa di Sasuke per lavorare al progetto.
Riguardo la sera prima aveva ricordi molto vaghi, ricordava che Sasori si avvicinò a lui fino ad arrivare quasi a baciarlo e che Sasuke gli avesse dato un pugno, e inoltre si ricordava vagamente di essersi comportato male in camera di Sasuke.
Si massaggiò la testa e sbuffò, non ci voleva proprio.
Quando si girò sul lato non trovò nessuno: Sasuke si era già alzato, così si prese cinque minuti per fare mente locale e per ragionare su come comportarsi, ma il mal di testa glielo impediva ampiamente e quindi decise di comportarsi seguendo il suo istinto.
Alzò la schiena e si sedette, sentendo il profumo del ragazzo che proveniva dal pigiama che gli aveva dato.

《Ho davvero dormito qui, e non ricordo com'è stato》.

Il primo pensiero che gli venne è che si doveva subito scusare con Sasuke per come si era comportato quella notte, così decise di alzarsi e andò in cucina. Fortunatamente per il biondino, in casa non c'era nessuno se non Sasuke che beveva del caffè appoggiato ai fornelli.
《Ciao》salutò rigidamente e senza ricevere alcuna risposta, Sasuke continuava a bere il suo caffè guardando la piccola televisione della cucina rimanendo indifferente alla presenza del ragazzo, che rimase sullo spigolo della porta: sentiva che non fosse il caso invadere lo spazio dall'altro, così calò lo sguardo, non riuscendolo a guardare negli occhi.
《Scusami per come mi sono comportato stanotte》gli disse con voce flebile, ma neanche questa volta arrivò una risposta, così andò in camera a vestirsi per andarsene da lì.
《Ti sei divertito ieri?》
Sasuke lo seguì e in quel momento era lui a stare fermo sullo spigolo della porta di camera sua, e Naruto, che si stava mettendo la maglia, si girò con sguardo interrogativo.
《Eri molto aperto a nuove esperienze》gli si avvicinò lentamente.
《Di che parli?》Chiese Naruto non capendolo.
Sasuke si avvicinò minacciosamente al ragazzo e Naruto notò il suo sguardo colmo di risentimento, dunque prese a indietreggiare lentamente 《Sasuke, quegli occhi non mi piacciono》 confessò spaventato.
L'Uchiha prese con la sua mano destra il suo braccio sinistro, stringendolo così forte a tal punto da fargli sentire dolore e continuando a guardarlo fisso negli occhi con quell'espressione agghiacciante, così il biondino, notando che la situazione sembrava si stesse facendo seria, l'ansia cominciò a salirgli.
《Mi stai facendo male》 disse il biondino strizzando un occhio, ma l'altro non mollò la presa e gli strinse il braccio ancora più forte, ma Naruto si svincolò da quella presa.
《Ma sei pazzo?!》 Gli ringhiò contro avendo perso la pazienza 《Ti ho chiesto scusa, dannazione!》 E mentre fece per andarsene, Sasuke lo bloccò nuovamente e lo spinse violentemente al muro, mantendolo per il colletto della maglietta.
《Hai fatto la cagna in calore con quel pezzo di merda e poi ti permetti di comportarti in quel modo con me?》Chiese mentre la pura rabbia aveva preso possesso delle sue pupille nere.
《Per favore, Sasuke》cercò di togliere le mani diafane del ragazzo dal colletto della maglia 《Ti ho chiesto scusa》.
《Non mi interessa niente delle tue cazzate, perché non ti vai a far fottere da Sasori, dato che lo sai fare così bene?》lo fece urtare nuovamente contro il muro.
Naruto cominciò a sentirsi ferito.
《Dato che sai fare bene la cagna che implora di essere inculata?》
《Sasuke》 lo chiamò pregandolo.
《Che c'è? Non ti piacerebbe essere preso a sberle mentre vieni fottuto come fa una vera troia?》 Chiese avvicinandosi sempre di più al suo volto.
L'altro scuoteva ripetutamente la testa, trattenendosi le lacrime 《Smettila!》
《Ma dai, adesso fai anche il cane bastonato? Sasori dovrebbe proprio insegnarti come ci si comporta. Dovrebbe proprio tenerti a bada come tanto ti piace》.
《Sasuke》 chiamò l'altro non ricevendo risultati.
《Sei proprio schifoso》.
A quel punto Naruto con una forza estrema lo spinse facendolo cadere per terra.
《Ma come diavolo ti permetti, Sasuke?! Ti rendi conto di quanto veleno stai sputando fuori?!》gli gridò contro a squarciagola, mentre l'altro si stava alzando.
Così fu lui a prendere l'altro per il colletto, facendolo urtare con il didietro sulla scrivania e facendo cadere alcune cianfrusaglie per terra.
《Ma chi cazzo ti credi di essere?! Sei tu quello che ha sempre voluto tutto questo da una persona! Sei tu che ha sempre cercato le persone più sporche possibili solo per soddisfare le tue fottutissime e perverse fantasie!》Sputò fuori, lasciando che le lacrime corressero lungo il suo viso.
L'Uchiha stava per dargli un pugno, ma lo bloccò a mezz'aria mordendosi le labbra.
Il biondino iniziò a scuoterlo 《Che c'è?! Vuoi anche picchiarmi adesso?! Sei così codardo da permetterti di picchiare una persona che si è anche scusata?!》 Lo guardava intensamente negli occhi mentre gli gridava contro 《Ah, già! Stai marcando su Sasori, probabilmente avrei pensato che questa fosse gelosia, ma indovina un po'?!》
L'altro sgranò gli occhi mentre continuava ad ascoltare le sue parole stracolme di rabbia e dolore.
《Adesso penso soltanto che questo per te sia soltanto una stupida ferita nell'orgoglio e nel tuo stupidissimo cazzo solo perché credi che io mi sarei fatto scopare da quello!》Sbraitò, per poi lasciargli il colletto.
《Ma la verità è che non mi voglio più sentire sporco, come te》 concluse, prima di infilarsi il jeans.
Ma le cose non erano finite qui: Sasuke gli si lanciò addosso immobilizzandolo sul letto.
《Le cose si fanno in due, cretino! E tu lo sai benissimo quanto ti piaceva!》
《E ora, Sasuke? Come stanno le cose?!》
L'Uchiha, dopo quella domanda, allentò la presa, permettendo all'altro di liberarsi.
《Forse, prima di parlare, dovresti pensare un po' di più》e fece per andarsene, quando poi Sasuke alzò nuovamente all'aria un pugno lui si voltò.
《Metti giù quella mano, altrimenti per me davvero possiamo non rivolgerci più la parola》 gli disse con uno sguardo freddo mai visto prima d'ora, facendo bloccare Sasuke.
Naruto sbattette la porta di casa e Sasuke restò lì impalato nella sua camera. Era successo davvero il finimondo, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere nè da Naruto, nè da se stesso, così cadde per terra in un pianto di nervosismo, coprendosi il viso con i palmi delle mani.

Completamente solo in casa sua. Come si sentiva Naruto.

Intanto, Naruto correva a perdi fiato e con le lacrime agli occhi per le strade di Konoha, cercando di sfogare tutta la sua rabbia e tristezza nella velocità, ma ad un certo punto si appoggiò con la testa al muro e prese il cellulare: c'erano tre chiamate perse da Kiba.
《Kiba? Dimmi》.
《Naruto! Volevo chiederti...》 si fermò per poi notare la sua voce abbattuta 《Hey, va tutto bene?》 Chiese premuroso.
Le lacrime cominciarono nuovamemte a rigargli le guance color biscotto.
《Possiamo vederci, adesso?》
《Assolutamente. Sono da Shino, vuoi che scenda?》 affermò deciso l'Inuzuka, così Naruto gli disse che gli andava bene anche che ci fosse l'altro, attaccò la chiamata e corse verso la sua casa.

Quando arrivò sembrò essersi calmato, ma non appena vide il viso dell'Aburame quando gli aprì la porta, le lacrime tornarono a punzecchiargli gli occhi.
《Forza, vieni in camera. Ci siamo solo io e Kiba》lo invitò premurosamente ad entrare.
Lo fece accomodare sul letto e gli offrì un bicchiere di camomilla, dal momento in cui lo vedeva molto agitato.
《Noi siamo qui》 affermò l'Inuzuka seduto accanto a Shino sulla sedia vicino alla scrivania, in modo tale da stare di fronte al ragazzo 《Non appena vuoi parlare...》 continuò.
《Noi ti ascoltiamo》 concluse la frase l'altro, togliendosi gli occhiali da sole e posandoli sulla scrivania.
Era una delle pochissime volte che Naruto aveva l'onore di osservare gli occhi di Shino senza occhiali da sole: erano di un bellissimo ambra, avevano delle sfumature verdi che circondavano la pupilla e il resto dell'iride era di un castano molto chiaro e guardandoli, Naruto ebbe la sensazione che quel ragazzo riuscisse veramente a penetrare molto profondamente dentro l'animo delle persone, e si sentì lieto di avere un amico come lui, e anche un amico come l'Inuzuka che aveva sempre mostrato una grandissima disponibilità.
Fece un sospiro ad occhi chiusi, per poi riaprirli e fissare il basso mentre con le mani stringeva forte il bicchiere di camomilla.
《In realtà, io e Sasuke non abbiamo un semplice rapporto tra compagni di classe e non lo abbiamo mai avuto. Tutto è cominciato quest'estate...》
Cominciò a raccontare sotto lo sguardo interessato e preoccupato dei due migliori amici.
Mentre narrava gli avvenimenti, a tratti la voce del biondino tremava e Kiba stringeva forte i pugni dalla rabbia, mentre Shino, con il gomito appoggiato sulla sua scrivania, si teneva il mento con l'indice ed il pollice, ascoltando tutta la narrazione con estrema attenzione ai dettagli.

《E null'altro, questo è tutto》sospirò Naruto dopo aver raccontato tutto per filo e per segno.
Gli sembrava strano aver detto tutto ai suoi due amici, ma nello stesso momento si sentiva più leggero e tranquillo, e non vedeva l'ora di ascoltare un loro parere.
《Io penso che dietro tutto questo ci sia molto altro, ma l'Uchiha ha un carattere troppo particolare e ciò non lo aiuta a rendersi le cose più facili...》 cominciò Shino, venendo poi interrotto da Kiba che diede un pugno al muro.
《Stronzate!》 Gridò alzandosi dalla sedia 《Come fai a sostenere una cosa del genere?! Come puoi lontanamente pensare che Sasuke provi emozioni ben più profonde dopo che l'ha insultato in quel modo atroce standolo quasi per picchiare?! Come?!》 Continuò, trattenendosi le lacrime.
《E tu Naruto, non gli hai neanche detto che da questo momento in poi non gli avresti più rivolto un dannatissimo sguardo! Deve arrivare a malmenarti per perderti?!》 Si rivolse al ragazzo sbraitandogli contro 《E anche se dovesse provare qualcosa, come diavolo ti ci vedresti insieme ad un animale come lui?! Ti rendi conto di come ti ha trattato?!》
Naruto guardava il basso, sentiva le lacrime punzecchiargli gli occhi, ma non voleva piangere di nuovo.
《Kiba》 chiamò Shino, cercando di calmarlo prendendolo per le spalle, ma l'altro si scansò con enorme forza.
《Smettila tu, Shino! Credi che cercare di andare a fondo di ogni cosa sia sempre la cosa giusta?! Non ti basta ciò che hai sentito?! Non pensi che sia sufficiente per trarre le conclusioni?! Sasuke è solamente una persona di merda!》
《Lo so, Kiba》Naruto alzò lo sguardo in modo risoluto.

《Ma a me piace così, che posso farci?》

L'Inuzuka sgranò gli occhi, totalmente fuori di testa.
《Che ci puoi fare?! Toglitelo dalla testa!》
《Non può》 rispose secco l'Aburame.
A questo punto Kiba prese il suo giubbotto e se lo infilò frettolosamente, per poi avvicinarsi all'uscita della camera e voltarsi verso i suoi amici.
《Io me ne vado. Ho una commissione da fare per conto dei miei genitori prima di tornare a casa》 affermò con sguardo rivolto verso il basso 《Ci vediamo》.
Shino fece per alzarsi ed accompagnarlo alla porta, ma l'altro gli fece cenno con la mano di fermarsi.
《Resta con Naruto》 gli disse, prima di uscire dalla sua casa.

Quando Kiba uscì di casa, i due restarono in silenzio, il biondino seduto sul letto di Shino e quest'ultimo sulla sedia stando così di fronte l'amico.
Poggiò i suoi gomiti sulle ginocchia e avvicinò il suo viso a quello di Naruto, che teneva lo sguardo basso in assoluto silenzio.
Shino adorava Naruto: era grazie a lui se nella sua vita era penetrata la luce.
《Tutto okay?》 Chiese con un tono di voce delicato.
Naruto scosse lentamente il capo, dandogli una risposta negativa.
《Perdona quell'imbecille》 sorrise 《Non mi ha fatto finire il discorso. Posso continuare a dirti ciò che penso?》
L'altro annuì teneramente.
《Purtroppo, Naruto, come tu sai io so sempre tante cose, ma sfortunatamente non posso conoscere i sentimenti delle persone. Ciononostante, però, Sasuke mi ha dato la sensazione di tenersi molte cose dentro, di cui sulla maggior parte non s'interroga nemmeno. Ho come la sensazione che dentro di sè lui sappia che sei diverso da tutti quanti, e di sicuro sente di avere una certa affinità che con gli altri non riesce ad avere a causa del suo carattere tremendamente distante》.
Dopo aver ascoltato l'ultima frase Naruto ridacchiò lievemente, per poi annuire.
《Ma io ti consiglio di dirgli tutto ciò che provi per lui e tutte le sensazioni che avverti. Non ti prometto che questo possa portarti lontano, ma lui ne avrà maggiore consapevolezza. È vero, in estate gli hai detto di non voler più quel rapporto perché avresti sofferto, ma non gli hai detto in modo diretto ciò che senti nei suoi confronti》 continuò per poi mettergli una mano sul capo e scompigliargli delicatamente i capelli biondi come il grano 《E comunque vadano le cose, vieni qui. Mi troverai, sempre》.

《Sempre》.

Dopo che Shino smise di parlare, l'Uzumaki alzò il capo facendo scoprire i suoi occhi che lacrimavano, così Shino gli diede un leggero pugno sulla testa dura che si ritrovava.
《Ora che siamo amici, non devi nascondere le tue lacrime》.
Dopo aver ascoltato quella frase significativa, Naruto gli diede l'abbraccio più forte che avesse mai dato a qualcuno.
《Grazie》.
《A te, Naruto》 rispose l'amico, mentre nella sua mente riaffioravano ricordi d'infanzia, di quando conobbe il biondino, uno dei giorni più cupi della sua vita: quando, per la prima volta, vide suo padre picchiare violentemente la madre.

Restarono un po' in silenzio, l'uno di fronte all'altro, a guardare fuori dalla finestra che era posizionata tra di loro.
《È ora di pranzo, vuoi mangiare qualcosa?》Chiese l'amico, ma Naruto scosse il capo e lo guardò negli occhi sorridendogli.
《Hai proprio un paio d'occhi bellissimi, Shino》.
L'altro abbassò lo sguardo per la prima volta di fronte a lui.
《Dici?》sorrise dolcemente.
《Sì, mi fanno pensare a quando ti conobbi》.



《Naruto! Smettila di tirare i capelli a Manami e scendile immediatamente da dosso!》Sgridò una paffuta maestra della sua scuola d'infanzia.
Così il bambino buffamente iperattivo sbuffò scendendo dalla schiena della sua compagna d'asilo.
《Ma era un cavallo perfetto!》Gridò capricciosamente, saltellando ripetutamente sul posto.
《Naruto! Ma quanti anni hai, due?!》Lo derise da dietro un altro bambino, così Naruto si voltò soddisfatto con le mani sui fianchi per poi fargli una linguaccia.
《No, ne ho cinque!》
Ma l'altro lo derise nuovamente, dandogli la pistola giocattolo in testa.

《Uffa! Ma perché sono tutti noiosi?》 Gridò mentre passeggiava da solo intorno all'edificio, mentre calciava una lattina che andò a finire sulla caviglia di qualcuno.
《Uhm?》 Guardò Naruto con espressione interrogativa: c'era un bambino seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro e con il viso tra le ginocchia pallide.
《Ah, tu sei il bambino che crea sempre gli enigmi!》Affermò eccitato, ma sembrava che l'altro bambino stesse singhiozzando.
《Ma stai piangendo?》 Gli chiese battendo tre pugni con la sua piccola manina sulla testa castana dell'altro bimbo, che gli lanciò uno sguardo veloce facendogli intravedere le lacrime, per poi mettersi in modo allarmato dei buffi occhiali da sole.
《Ma che fai? Non c'è il sole!》Affermò indicando il cielo nuvoloso, ma l'altro non rispose e così stette lì a fissarlo, per poi sedersi affianco a lui.
《Mi sto annoiando》 si lamentò pigiando ripetutamente la sua guancia con un ditino 《Andiamoci a mangiare un gelato di nascosto》.
《Ma la smetti di fare il cretino?》 Gli rispose l'altro, tenendosi distante.
Ma il piccolo Naruto lo afferrò per il polso e lo trascinò ridacchiando oltre il cortile della scuola, mentre l'altro gli imprecava contro.

Mentre mangiavano il gelato che Naruto aveva offerto, i due bambini guardavano il lago affacciati al ponte di Konoha.
《Guarda! L'asociale sta con qualcuno!》ridacchiò in modo antipatico un bambino dietro i due, facendo voltare Naruto.
《Questo si che è un evento!》 Rise il suo compagno 《Come mai non stai disegnando i tuoi stupidi enigmi solo come un cane?》 Chiese disprezzandolo, mentre con una macchina fotografica di plastica usa e getta gli fece una foto.
《Bravo, immortaliamo questo evento!》incoraggiò il primo.
Il biondino guardò il bambino preso di mira che non reagiva.
《Ma non gli dici niente, a questi deficienti?!》
I piccoli bulli lo guardarono innervositi.
《E tu chi saresti?》Chiese uno.
Naruto si punto il pollice al petto 《Io sono il suo nuovo amico!》
Il bambino castano lo guardò sorpreso, stringendo le mani in due pugni, dopodiché il biondino strappò dalle mani del bambino la macchina fotografica e la lanciò nel fiume, rendendola irrecuperabile.
《E si vede che non hai imparato ad usare correttamente le cose che ti vengono date!》
I due bambini imprecarono ferocemente e, quando stavano per scaraventarsi su Naruto, la vittima dei due bulli lo prese di mano e scapparono via fino a quando raggiunsero un parchetto tranquillo.
《Ma che hai fatto?! Li avrei sistemati!》
《Lo hai già fatto, grazie》rispose abbassando lo sguardo il piccolo dalla testa castana, così Naruto dapprima mise il broncio, ma poi ridacchiò allegro.
《Piacere, io sono Naruto Uzumaki!》
Il piccoletto esitò, ma poi porse la sua pallida mano 《Mi chiamo Shino Aburame》.
Naruto alzò il pollice e sorrise, per poi sfilargli inaspettatamente gli occhiali da sole.

《Ora che siamo amici, non devi nascondere le tue lacrime!》

Il piccolo Naruto ridacchiò, e quello fu il sorriso più bello che Shino avesse mai visto, e i suoi occhi furono illuminati da tutta quella luce che sprigionava gioia e sincerità.
Subito dopo, i due videro la loro maestra corrergli dietro allarmata 《Bambini! Ma che vi passa per la testa?! Venite subito con me!》.
Naruto sbiancò e guardò Shino che, sorridendo furbo, lo prese per mano.
《Presto Naruto! Svignamocela!》



《Come poterlo dimenticare》asserì Shino accennando un tenero sorriso 《È il ricordo più bello che ho della mia infanzia》affermò con una nota malinconica.
《E ti ricordi quando facemmo amicizia con Kiba?》
Risero all'unisono.
《Ovviamente, ricordo che mi prese gli occhiali facendomi arrabbiare, e tu t'improvvisasti giudice del tribunale e finimmo per prenderla come un gioco, ridendo tutti assieme》sospirò rievocando con un po' di nostalgia quel giorno dei tempi dell'infanzia.
《Sei sempre stato bravo a far diventare le cose leggere》 affermò osservando gli uccelli volare nel cielo limpido 《Spero che un giorno tu riesca a farlo anche per te stesso》asserì, facendogli venire le lacrime agli occhi.
E cadde un silenzio che condivisero profondamente, osservando il paesaggio dalla finestra.






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Intanto, subito dopo pranzo, Kiba scese immediatamente di casa per correre a villa Uchiha.
Gliene avrebbe dette di tutti i colori, non si poteva permettere di far spegnere gli occhi di Naruto in quel modo e tantomeno non era nella posizione giusta per farlo.
Non appena arrivò fuori la villa trovò che il portone secondario era socchiuso: probabilmente l'amico, in stato confusionale, non aveva badato a chiuderlo correttamente.
L'Uchiha era a bordo della sua piscina che guardava il vuoto nell'acqua pensando a chissà cosa, ma Kiba non se lo chiese nemmeno e neanche il tempo di farsi notare che lo prese immediatamente per il gomito, costringendolo ad alzarsi.
《Inuzuka, ma che cazz-》 non fece neanche in tempo a terminare la frase che si ritrovò nuovamente sul prato a causa di un pugno dell'altro, che gli ferì l'angolo del labbro inferiore.
Sasuke si alzò subito e gli si scaraventò contro, avvicinando minacciosamente il viso al suo, ma Kiba lo spintonò.
《Ma chi ti credi di essere, Uchiha?》. L'altro lo guardò impassibile, per poi dargli una testata sul naso.
《Sasuke Uchiha》 rispose sarcastico 《Che sei venuto a fare e chi ti ha dato il permesso di entrare? Vattene immediatamente》.
Kiba si massaggiò il naso guardandolo pieno di rabbia per poi prenderlo per il colletto del maglione.
《Io non me ne vado da qui fin quando non ti ho detto ciò che devo dirti》lo fece urtare contro un albero del giardino.
L'espressione di Sasuke non mutò 《Allora fallo e sparisci dalla mia vista》.
L'Inuzuka stava bollendo dentro: il tono con il quale Sasuke si rivolgeva a lui era altamente altezzoso.
《Come ti sei permesso di dire quelle cose a Naruto?》
《Io faccio ciò che mi pare》.
《Non nasconderti dietro queste stupidaggini e comportati da persona matura!》.
《Tu lo stai facendo?》 Rispose Sasuke scrollandosi da dosso le mani di Kiba, che fece qualche passo indietro per non ammazzarlo di botte 《Credi che menarmi sia la cosa giusta da fare? Fallo pure, non ho niente da perdere》.
Dunque Kiba alzò l'indice contro Sasuke 《Voglio soltanto dirti che Naruto può fare assolutamente ciò che vuole, perché tu hai scelto di non essere parte di lui. Fino a prova contraria, non puoi minimamente azzardarti di fare stupide scenate di gelosia per un ragazzo che hai trattato unicamente come un tuo giocattolo sessuale》.
《A lui piaceva》.
Kiba cominciò nuovamente ad innervosirsi, avrebbe voluto davvero malmenarlo ma non poteva permettersi di aggravare le cose.
L'Uchiha continuava a guardarlo fisso ed impassibile, noncurante del labbro che perdeva sangue.
《A Naruto sarebbe potuto anche piacere, Uchiha. Ma sia io che tu sappiamo bene che adesso le cose non stanno così, e se lui ha contatti con nuove persone non può essere che una cosa positiva. E poi, perché dovresti fermarlo? Tu non provi nulla per lui, giusto Uchiha? Lui è completamente libero di innamorarsi e di andare a letto con chi gli pare, no? Perché è questo quello che gli hai dimostrato fino ad ora》rispose, notando un cambio di espressione sul volto del nemico non appena ascoltò l'ultima frase, sembrava colpito.
《Per cui, qualora tu dovessi davvero provare qualcosa per lui, dimostraglielo》 concluse, aspettandosi una risposta che non arrivò.
《Altro?》Gli domandò atono.
Kiba si voltò per andarsene, ma prima si fermò e ruotò leggermente il capo all'indietro.
《Sai, è vero che non hai niente da perdere. Neanche il cuore. Quello non l'hai mai avuto》e se ne andò muto.
Con quella frase, l'Inuzuka colpì il cuore di Sasuke che restò a guardare il portone chiuso anche dopo che Kiba se ne fosse andato, non riuscendo più a reagire. Fu risvegliato dal bruciore del labbro inferiore, ma i suoi occhi continuavano a restare fermi, sembrava che si fosse arrestato, le parole dell'Inuzuka gli rimbombavano nella testa, ma continuava a non sapere cosa pensare.
Nello stesso istante in cui Sasuke entrò in casa i genitori fecero rientro, così corse in bagno a lavarsi la ferita in modo tale da renderla meno visibile, ma quando uscì dal bagno trovando la madre fuori la porta in attesa di salutarlo, come faceva sempre, imprecò nella sua mente.
《Ciao, mamma》 salutò atono sviando il contatto e dirigendosi frettolosamente verso la camera.
《Tesoro》 lo bloccò la madre, facendolo voltare.
Gli accarezzò l'angolo del labbro, dispiaciuta 《Cosa ti è successo?》
Così il ragazzo prese delicatamente la mano diafana della madre, la baciò e abozzò un finto sorriso.
《È tutto okay, ho sbattuto》.
Nello stesso momento lo chiamò il padre severo.
《Vieni un momento qui》.
Così Sasuke si dette uno schiaffo in fronte, quello non era assolutamente il momento per fare una delle sue stupidi commissioni, ma andò comunque nella cucina, chiedendogli cosa volesse.
Fugaku Uchiha, un imponente padre severo, marito dominante e maschilista, mise sul tavolo di legno nero un computer portatile nuovo di zecca.
《Ho comprato questo, passami tutti i file di lavoro dal vecchio computer a questo, fallo subito》gli impose prima di versarsi un po' di Sheridan's.
Il figlio rimase lì impalato a guardarlo mentre gli dava le spalle per bere il suo drink.
Non si accorse neanche di ciò che aveva.
Si voltò verso la madre che teneva le mani su una sedia per cercare di comunicarle con uno sguardo che non era proprio il momento, ma non potette a causa dello sguardo basso che la donna si ostinava a mantenere.
Strinse i pugni.
《No》e ritornò frettolosamente in camera sua.
《Come scusa?》Gli chiese il padre avvicinandosi con passi pesanti alla sua stanza, ma il ragazzo la chiuse a chiave.
《Ho detto di no!》 Gridò 《Fallo fare da Itachi!》
Così il padre cominciò a imprecare pesantemente, ma Sasuke si vestì velocemente: aveva un altro impegno.
Aprì la sua finestra e sbloccò la porta della camera.
《Sto uscendo!》 Annunciò per poi scavalcarla, evitando così il padre.

Lasciò la moto a casa per la fretta e non appena varcò il portone della Villa prese il telefono in mano per fare una telefonata.
《Pronto?》
《Aburame, dobbiamo vederci》.










Ciao a tutti! Rieccomi con il quinto capitolo!
Sono contento di star continuando a scrivere la long e devo dire che questo capitolo l'ho scritto con molta più facilità rispetto al precedente.
Spero che anche questo capitolo via sia piaciuto e come ho sempre detto, mi piacerebbe tanto leggere più recensioni possibili in cui ci sono critiche, consigli, apprezzamenti, mi stimolerebbe molto a continuare la mia long, perciò non abbiate paura e fatevi sentire: sono pronto a tutto!
Magari ditemi anche ciò che vi piace e ciò che non vi piace, dei punti forti e dei punti deboli. Tutto ciò che volete, ma fatevi sentire!
Alla prossima. ♡




-EffyD.

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


«Uchiha» fece un cenno con il capo Shino che aveva già preso posto al tavolino del bar letterario.
Sasuke posò frettoloso sigarette, accendino e telefono sul tavolino in vetro e si sedette di fronte al ragazzo.
«Sei qui da molto?»
Scosse la testa «Giusto cinque minuti» lanciò un'occhiata al pacchetto di sigarette dell'Uchiha «Posso?»
Di risposta, dopo essersene accesa una, Sasuke fece scorrere il pacchetto nella sua direzione «Fa pure».
«Ti ringrazio» disse pacato.
Sasuke lo guardò accendersi la sigaretta e si accorse di quanto Shino fosse un tipo assai misterioso e difficile da analizzare.
«Da quand'è che fumi?»
Shino soffiò fuori la nuvola grigia per poi guardarlo dritto negli occhi.
«Non fumo».
Al che Sasuke accennò un sorriso ironico «Eppure non sembra».
«Lo faccio soltanto quando devo impegnarmi in discorsi interessanti» picchettò l'involucro di tabacco con l'indice per gettare la cenere nell'apposito contenitore «Mi aiuta a concentrarmi».
Mentre conversavano del più e del meno, una cameriera dalla voce fin troppo familiare si avvicinò a loro per chiedergli se avessero voluto il menu, e quando entrambi sollevarono lo sguardo rimasero interdetti.
«Ciao!» salutò lei fiera di farsi vedere in vesti lavorative dai due ragazzi.
«Sakura, che ci fai qui?» Chiese Shino «Vengo spesso in questo bar ed è la prima volta che ti vedo».
La ragazza sorrise soddisfatta «Lavoro soltanto oggi, una mia amica mi ha chiesto il favore di sostituirla» affermò guardando poi l'Uchiha che se ne stava in silenzio.
«Ma voi che ci fate qui? Non sapevo foste amici» domandò curiosa.
In quel momento, Sasuke pregava che la ragazza non facesse troppe domande perché era fin troppo amica di Naruto, che non doveva assolutamente venire a sapere che i due si fossero incontrati per parlare di quanto accaduto.
«Ho chiesto a Sasuke il piacere di spiegarmi come funziona l'imprenditoria commerciale. I suoi genitori lavorano in questo campo ed io sono interessato a prendere questa strada in futuro» mentì con nonchalance il ragazzo, sbigottendo Sakura.
«Non credi sia troppo presto?»
«Certo che no. Mi sembra strano come tu non abbia ancora capito come sia fatto» ribattè furbo, mettendola sul piano della perspicacia in modo tale che avrebbe smesso di fare domande, dato che l'aveva portata a sentirsi una stupida a non aver capito ancora il suo carattere.
«Certo che l'ho capito!» Mentì lei fingendosi sicura di quello che stesse dicendo «Allora, cosa volete?»
Ordinarono un tè al limone per Shino e della cedrata per Sasuke, che pagò per entrambi.
«Allora? Siamo qui perché...?» Chiese placido l'Aburame.
Sasuke sospirò dopo aver soffiato via il fumo, in quella situazione ci stava perché aveva voluto, ma la controparte necessitava che lui si aprisse e questo non gli andava tanto a genio perchè, per quelle pochissime volte che l'aveva fatto, se ne era sempre pentito.
Inoltre era estremamente sicuro che, nel momento in cui aveva chiamato Shino, avesse agito impulsivamente e sapeva che, se avesse scelto la razionalità, anche quella volta non si sarebbe rivolto a nessuno e si sarebbe tenuto tutto dentro.
Ma, di preciso, "tutto" cosa?
«Perché io non so cosa pensare, Aburame» affermò con una malcelata vena di sconforto.
L'altro fece un sorso dal tè al limone e portò lo sguardo nei suoi occhi neri come la pece «Iniziamo col chiamarci per nome, d'accordo?» Gli chiese divertito, vedendolo annuire «È successo qualcosa?» Chiese nonostante già lo sapesse, ma doveva lasciar parlare lui, agire con cautela e fargli dire ciò che si sentiva di dire.
Ma, nonostante ciò, l'Uchiha era sicuro che Shino già lo sapesse e asserì «Come se non lo sapessi» con un sorriso sarcastico.
«Ho soltanto chiesto» si difese lui.
L'Uchiha guardò oltre le vetrate della finestra, accorgendosi di quanto fosse difficile per lui parlare di sé stesso.
Tirò un sospiro tremolante «C'è stata una discussione tra me e Naruto».
«Okay. E...?» Appoggiò il mento sulle nocche di entrambe le mani, attendendo che l'altro riuscisse ad abbattere i muri di cui si era circondato, ma sapeva che avrebbe avuto bisogno del suo aiuto.
«Ed è stata pesante, molto pesante» affermò a fatica l'Uchiha in procinto di arrendersi e chiedere al ragazzo di andare via e lasciar perdere, ma Shino, avendo colto in pieno la situazione, scelse la strada dell'introspezione guidata.
«Come ti ha fatto sentire il tutto?» Chiese sperando in cuor suo di riuscire a mettere in contatto con le sue emozioni quel ragazzo così chiuso.
Al sentir pronunciare quelle parole, Sasuke, fortunatamente, riuscì a sentire qualcosa dentro di sé: un grande peso che gli schiacciava il cuore.
Quella lite così pesante di certo non gli aveva fatto del bene nè gli era indifferente, anzi, quel peso che sentiva dentro di sé poteva essere paragonato ad blocco di piombo che, talmente che lo schiacciava, quasi gli impediva di respirare. Aveva avuto un impatto così forte, quella lite? Abbassò lo sguardo, cercando di trovare le parole giuste per descrivere cosa provasse, ma l'unica cosa che riuscì a dire fu: «Mi è dispiaciuto».
«Bene» annuì Shino riuscendo a comprendere le difficoltà dell'Uchiha «Secondo te perché ti è dispiaciuto?»
Sasuke si accorse che le domande di Shino erano volte a farlo riflettere sulle proprie emozioni senza intromettersi troppo e invadere il suo spazio fin troppo personale, e questo gli fu di grande apprezzamento.
«Insomma, di solito provi emozioni quali rabbia o tristezza di fronte ad un evento o una persona che non ti è indifferente».
«Naruto non mi è per niente indifferente» rispose istintivamente e con tono risoluto, sorprendendo persino sé stesso.
Dopo aver detto questo, nella mente di Sasuke cominciarono a circolare pensieri che non aveva mai fatto, e iniziò ad interrogarsi su cosa fosse per lui Naruto, perchè che non gli era indifferente ormai si era capito. Ma se non gli era indifferente, allora che cos'era? Ma soprattutto, perché aveva avuto quella reazione così violenta nei confronti di Sasori e, il giorno dopo, anche sul biondino? Questo era ciò che, almeno in quel momento, non riusciva proprio a spiegarsi.
Nel mentre i pensieri gli fragellavano la mente, Shino assisteva alla scena mantenendo un religioso silenzio in modo tale da non invaderlo troppo.
«Ciò che mi sto chiedendo ora è perché abbia aggredito Sasori, quella sera» asserì assorto nei suoi pensieri.
Shino arricciò il labbro in un lieve sorriso «Credo sia scontato che il motivo per la quale hai aggredito Sasori, e Naruto oggi, sia esattamente lo stesso» constatò, ricevendo subito dopo un'occhiataccia da Sasuke che aveva capito che il ragazzo fosse al corrente di tutto.
Sasuke sospirò affranto «Giuro che non lo riesco proprio a capire, Shino. Sono sempre stato un ragazzo pacato e sono sempre riuscito a trattenere i miei istinti, ma ieri sera l'impulso era così forte che non sono riuscito a placarlo. Il modo in cui quel ragazzo ondeggiava il bacino vicino a Naruto mi sembrava così ripugnante e nauseabondo che...» asserì per poi fermarsi e guardare oltre le vetrate, stringendo la mano in un pugno solido.
Shino guardò per qualche secondo lo sguardo palesemente ferito di Sasuke. È così chiaro pensò.
«Sasuke, ma tu cosa provi per lui?» Chiese senza riuscirsi a trattenere.
Quella domanda fece scattare qualcosa nel suo petto al solo pensare di accostare i suoi sentimenti alla figura di Naruto. Il suo cuore cominciò a battere forte quasi per implorarlo di ammettere dinanzi a sé stesso come stavano realmente le cose.
«Lo so che è difficile. Ma fin quando non ci penserai senza timore, le tue domande non troveranno mai una risposta».
Sasuke chiuse gli occhi desiderando che non fosse mai accaduto niente. Shino aveva assolutamente ragione. E non appena il cuore gli illuminò il cammino verso i suoi veri sentimenti, sentì nuovamente il cervello voler prevalere su tutto.
Devi restare intatto, Sasuke. Non puoi permetterti di star male per qualcuno gli diceva sempre.
Tenendo lo sguardo fisso sulle vetrine dei negozi che si potevano scorgere dalla grande finestra del bar, Sasuke ispirò profondamente.
«Mi ricordo che una volta mi resi conto che la presenza di Naruto fosse per me come un'ala protettrice. Hai presente quando sei divorato da cose che non puoi mandar via perché fanno parte di te e sei costretto ad accettarle? Quando, accanto a me, avvertivo quella presenza così sfavillante sentivo come se queste cose non esistessero più, e mi faceva sentire sollevato il fatto che non avertissi più la necessità di dovermi adattare a cose che con il tempo mi avrebbero portato alla distruzione. Ogni volta che ridacchiava come uno stupido, sentivo come se tutto il buio e le pressioni della mia vita non facessero più parte di me, e credo sia ancora così» affermò mentre giocherellava nervosamente con la sigaretta che manteneva tra le due dita diafane.
Sembrava che stesse parlando più con sé stesso che con Shino, e si vedeva lontano un miglio che ne aveva davvero bisogno.
«Kiba mi ha detto che non ero minimamente nella posizione per agire in quel modo e ha assolutamente ragione. Mi ha detto che qualora provassi qualcosa devo dimostrarlo, ma io non so cosa provo, proprio non lo so» riprese, facendo sorridere dolcemente l'Aburame, che notò sul suo volto una luce che non aveva mai visto in quattro anni di scuola.
«Che strano, a me sembra così chiaro» affermò guardandolo teneramente negli occhi.
Sasuke lo guardò con uno sguardo misto tra stupore e tristezza, che la risposta fosse sempre stata così evidente senza che se ne fosse mai reso conto?
«Cosa provavi tempo fa nei suoi confronti?» Chiese alludendo al periodo estivo.
«Il giorno in cui mi sono accorto per la prima volta di sentire queste cose, fu una delle ultime notti che passammo insieme» affermò mentre nella sua mente riaffioravano i ricordi delle notti trascorse insieme a lui, e proprio in quel momento gli sembrò che tutto dentro di sè si fosse finalmente rivelato: possibile che Sasuke avesse sempre provato qualcosa per quella tempesta di luce, ma che per paura reprimeva forzandosi di credere che si trattasse solo di sesso? Certo. Inconsciamente, probabilmente lui desiderava quel rapporto così superficiale perché riusciva comunque a percepire quelle sensazioni così tenere, senza dover scoprire i suoi sentimenti e sentirsi vulnerabile.
«Quindi non è cambiato assolutamente nulla da quel periodo?»
Assolutamente no. L'unica cosa che era cambiata è che Sasuke aveva preso realmente coscienza di come stavano le cose dentro di lui. E adesso gli toccava fare i conti contro il suo cervello.
«Lo sai, Sasuke? Credo proprio che ti sia legato prima tu a Naruto, che lui a te» asserì Shino guardando il display del cellulare «Tra qualche ora, io e Naruto andremo al centro commerciale con Kiba e Hinata. Se ti va, cerca di venire ed incontrarci».
Sasuke lo guardò confuso «Perché dovrei?»
Sul viso di Shino comparve un furbo sorrisetto.
«Perché poi me la vedo io» rispose prontamente.
Sasuke abbassò lo sguardo, continuando a cercare di nascondere un lato vulnerabile che in quel momento premeva forte per uscire alla luce del sole.
«Che cosa dovrei fare, secondo te?»
L'altro non sembrò pensarci due volte.
«Assolutamente niente, se non fare ciò che ti senti. Dato che non l'hai mai fatto».
Beh, per Sasuke fare ciò che si sentiva equivaleva ad essere tutto il tempo in conflitto con sé stesso, ma, come sempre, Shino non aveva torto.

Tornato a casa, Sasuke si diresse nella sua camera, senza neanche ascoltare le lamentele di Fugaku per quanto concerneva il suo comportamento, e si schiantò sul letto ad osservare il soffitto, ponderando con attenzione cosa fare.
Doveva cogliere l'occasione e andare al centro commerciale con la speranza di incontrare Naruto.
Scosse la testa.
Ma a quale pro?
Sbuffò, implorando al cervello di farsi da parte per una buona volta.
Al fine di riuscire a sistemare le cose con Naruto, dato che... continuò a riflettere, esitando poi sul concludere la frase.
Dato che provi delle cose per lui. Si sforzò di farlo, rendendosi conto per l'ennesima volta di quanto fosse difficile accettare di nutrire determinati sentimenti nei confronti di quel ragazzo.
No, nei confronti di chiunque.
Ma benchè fosse difficile, in un modo o nell'altro quella lite così violenta e la conversazione con Shino avevano fatto scattare un certo qualcosa dentro di lui che lo spronava a lottare contro sé stesso per riuscire a dare voce al proprio cuore.
Forse era vero che, per delle personalità così chiuse, a volte servono degli eventi così disastrosi, purtroppo.
Prese il cellulare e aprì la chat del cugino di Hinata. Quella ragazza così stramba pensò, prima di tirare un sospiro pesante e farsi coraggio per invitare Neji ad uscire insieme.

- Stavo pensando di andare al centro commerciale, ti va di venire con me? - Scrisse, spegnendo subito dopo il telefono e prendendosi il capo tra le mani, convinto di star perdendo la testa.
Ah! Quanto erano difficili gli Uchiha e i loro sentimenti!
Una vibrazione provenì dal cellulare pochi minuti dopo e, contrariamente alla risposta che il ragazzo corvino si sarebbe aspettato, Neji accettò volentieri l'invito e si organizzarono per andarci entro qualche oretta.
L'Uchiha così entro in doccia cercando di scaricare quanta più ansia possibile in modo da poter mostrare, una volta arrivato sul luogo, il solito atteggiamento da ragazzo pieno di sé, ma gli riusciva difficile dal momento in cui stava andando incontro a qualcosa di completamente nuovo.
I sentimenti... È questo ciò che ho sempre represso: il fatto di essere un comune mortale.
Quando uscì dalla doccia restò impalato davanti all'armadio per circa venti minuti, sentendosi una ridicola ragazzina innamorata.
Al diavolo.
Prese un maglione rosso tarquinio con il giubbotto di pelle nero, un jeans dello stesso colore e scarpe sportive bianche.
Dopo essersi vestito si accorse che mancava circa una mezz'oretta al suo incontro con Neji, e nella sua mente iniziarono a destarsi mille pensieri che non facevano altro che abbatterlo, ma in quel momento riuscì a mandarli via nonostante sapesse che non sarebbe bastato soltanto un giorno per farsi perdonare da Naruto. Dopotutto, le cose che gli aveva inveito contro di certo non erano state leggere e, inoltre, tutto quel casino era successo lo stesso giorno e ovviamente l'Uzumaki non aveva neanche cominciato a riprendersi.
Che sia troppo affrettato? si chiese, ma poi pensò al fatto che a suggerirglielo era stato Shino e lui aveva capito bene che quel ragazzo sapesse come agire e quando agire.

Quando si fece ora, Sasuke andò a prendere con la sua Ford Fiesta nera l'amico, che fece un cenno col capo per salutarlo.
«Come mai questa trovata?» Gli chiese incuriosito.
Sasuke scrollò le spalle «Non avevo un granchè da fare, quindi mi stavo annoiando» mentì, di certo non poteva sbandierare a tutti i suoi preziosi sentimenti, per carità. Il ragazzo annuì e calò un silenzio tranquillo che non necessitava di essere estinto grazie al fatto che i due avevano un carattere abbastanza simile, il che significava che la tensione fosse l'ultima cosa che si sarebbe venuta a creare.
Quando arrivarono fuori al grande centro commerciale, Sasuke si chiese cosa diavolo avrebbe dovuto fare.
E adesso dove lo porto? Non so neanche che negozi ci siano qui pensò cercando di non agitarsi troppo, fino a quando, grazie a Dio, il ragazzo gli propose di entrare nel negozio che vendeva album musicali.
«Si vede che c'è sintonia tra di noi, Hyuga. Volevo proprio andare lì» asserì convinto, riuscendo a mantenere un tono sicuro.
Mentre con lo sguardo i due ragazzi delineavano tutti gli album dei cantanti, il cellulare di Sasuke gli vibrò nella tasca del jeans.
Era Shino: «Dove sei?» recitava il messaggio.
Senza farsi notare troppo, l'Uchiha si allontanò di qualche metro da Neji che era completamente assorto nella sezione dei dischi dal genere Rock.
L'Aburame gli scrisse che a breve lui e i suoi amici si sarebbero seduti ai tavolini del pub del centro commerciale per consumare un pasto veloce.
«Alle 18:57 fermati a guardare le vetrine di H&M» concluse.
Sasuke si chiese che diavolo aveva in mente di fare quel ragazzo, perché sarebbero dovuti andare fuori alle vetrine di quel negozio d'abbigliamento a quella precisa ora?
Dopo poco, faticando per riuscire a convincere Neji ad allontanarsi dagli scaffali stracolmi di dischi, i due ragazzi si avvicinarono alle vetrine di H&M.
Guardandosi nei paraggi non vedeva nessuno di familiare, fino a quando, alle diciotto e cinquantasette scoccate, Sasuke scorse da lontano la figura misteriosa di Shino e altri due ragazzi farsi sempre più vicina a loro, fino ad incontrarli e salutarli.
«Come mai anche voi qui?» Chiese Shino facendo il finto tonto e sbalordendo l'Uchiha per le sue notevoli capacità recitative.
Sasuke inarcò perplesso un sopracciglio «Siamo venuti qui per farci un giro al negozio di CD, ora ci stiamo facendo un giro per perdere un po' di tempo» rispose guardando poi Kiba che non lo degnava neanche di uno sguardo.
«Non si saluta, Inuzuka?» lo interpellò Neji, seppur avesse notato la sua espressione abbondantemente ripugnata.
Al fine di evitare un ulteriore litigio, Shino glissò il discorso per poi lanciare una veloce occhiatina a Kiba «Perché non vi unite a noi, allora? Ci fermiamo al pub a mangiare qualcosa» disse consapevole che l'amico lo stesse sbranando con lo sguardo, si stava palesemente trattenendo una fila interminabile di imprecazioni e non appena schiuse le labbra carnose per intervenire con un'espressione contrariata, l'irruzione di una timida vocina lo fermò.
«S-Sì! Mi farebbe piacere, è da tanto che io e Neji non andiamo al centro commerciale insieme» asserì Hinata con una tenera espressione in viso «Mi vengono in mente i ricordi dell'infanzia e di quando passavamo l'intera giornata qui con i nostri genitori».
Inizialmente, Kiba guardò la ragazza come se volesse uccidere anche lei, ma il suo sguardo tenero lo fece quasi addolcire, se non fosse stato per le presenza dell'Uchiha per lui così irritante.
«Assolutamente no! Statevene per i fatti vostri e non venite ad importunare noi!» Gridò senza badare troppo al tono basso che, trovandosi in pubblico, avrebbe dovuto mantenere.
Hinata lo guardò turbata, per poi voltarsi perplessa verso Shino, come a chiedergli: “Ma che diavolo gli prende?”. Di rimando, Shino la guardò e gli fece cenno di fare silenzio, dopodiché prese Kiba per il gomito.
«Non penso sia il caso di prendere decisioni da soli, Kiba. Siamo un gruppo, e per la maggioranza va bene così» asserì severamente.
L'Inuzuka si scostò furioso e non appena schiuse le labbra per rispondergli, Shino, avendo già in mente cosa stesse per dire, lo precedette.
«Inoltre non siamo più dei mocciosi, sarebbe ridicolo metterci davanti ad una scelta» continuò colpendo il centro «Penso che tu sia abbastanza intelligente per saperlo».
Con quelle parole, Shino indusse l'Inuzuka a sentirsi sfidato ad una sorta di prova di maturità, per cui, seppur a malincuore, accettò la volontà dei ragazzi.
Ma Naruto dov'era?
«Neji, noi dobbiamo accompagnare Hinata in libreria. Vieni con noi?»
Neji annuì deciso: non poteva di certo rifiutare la possibilità di immergersi nella grande maestosità dei libri.
«Perché tu non vai a prendere posto, intanto?» Chiese a Sasuke comunicandogli con lo sguardo che lì avrebbe trovato Naruto.
«Certo» affermò l'Uchiha.

Arrivato al pub in cui lui e il gruppo avrebbero dovuto cenare, Sasuke scorse la figura annoiata di Naruto che chissà da quanto tempo stava attendendo.
Sembrava proprio un bimbo imbronciato.
Il biondino non si rese conto di lui fin quando i loro sguardi si incrociarono creando quasi un fulmine sfavillante che soltanto loro avrebbero potuto vedere, girò immediatamente il volto facendo finta di non vederlo, ma il ragazzo era diretto proprio accanto a lui.
«Ciao» salutò Sasuke con tono neutrale e cercando di non soffermarsi sul fatto che avesse voltato il capo per non salutarlo, ricevendo poi un saluto di ricambio con una voce palesemente tremante.
«Come va?» si sforzò di chiedere, per poi rendersi conto che quella domanda era assolutamente fuori luogo.
Naruto ispirò profondamente, girando poi il capo per portare i suoi occhi azzurri in quelli neri di lui. Che brutta situazione.
«Tutto normale, grazie» affermò senza ricambiare la domanda «Cosa sei venuto a fare?» Chiese poi con tono freddo.
La situazione non era difficile, di più. Naruto stava alzando il muro di cui si era circondato Sasuke prima di lui, e questo non aiutava a rendere le cose più semplici.
«Sono venuto con Neji a vedere alcuni dischi» rispose nascondendo il nervosismo dovuto alla tensione «Lo sai che mi piacciono tanto» sottolineò l'ultima frase alludendo a quando, in vacanza, andarono insieme in un negozio di dischi.
Sì, forse quella mossa fu troppo azzardata, ma doveva fare qualunque cosa per far rendere conto al biondino che voleva andargli incontro.
L'Uchiha vide sul suo volto fiorire un tenero ed amaro sorriso. In quel momento si rese conto che, molto probabilmente, Naruto era l'unica persona a tenere a lui così tanto.
«E hai trovato qualcosa?» Chiese in modo palesemente forzato, ma per farlo significava che volesse anche lui continuare la conversazione, no?
L'Uchiha scosse la testa «Solo Shino» rispose emettendo una risatina che gli costò l'impossibile, ma nonostante questo si sentì soddisfatto di star prevalendo sul suo lato orgoglioso.
La non risposta di Naruto fece calare un silenzio saturo di tensione e Sasuke non volle forzare troppo la conversazione perché, per quanto potesse sembrare il contrario, era un tipo comprensivo e sapeva benissimo che il biondino, giustamente, aveva bisogno dei suoi tempi.
Silenziosamente lo guardò mentre lui teneva lo sguardo fisso sulle sue stesse ginocchia: aveva gli occhi spenti, ma la sua bellezza non smetteva mai di brillare e, senza che l'Uchiha se ne accorgesse, sul suo stesso viso le labbra si piegarono in un tenero sorriso, forse il primo della sua vita.
Quando arrivarono gli altri, i ragazzi consumarono allegramente il loro pasto, Naruto rideva molto spesso e questo scoraggiò l'Uchiha che, non smettendo di guardarlo, iniziò a chiedersi se il biondino stesse meglio senza di lui, ma quando incontrò il suo sguardo ebbe la risposta: era lo sguardo di chi brama di essere protetto e amato da te, era lo sguardo di chi ti tiene sempre a mente e di chi ti ama incondizionatamente, nonostante tutto.
Incondizionatamente. Quella parola lo fece riflettere.
Si meritava davvero qualcuno che lo amasse incondizionatamente? Sasuke aveva un carattere davvero complicato nonché rude e a volte la sua lingua era esageratamente tagliente. Avrebbe potuto ferire anche la persona più forte del mondo, con quella dannata bocca sprucida che si ritrovava.
«Sasuke, in una relazione è come se due persone stessero camminando insieme. Se una si ferma, l'altra non può proseguire senza separarsi da lei» si ricordò ciò che gli disse il fratello Itachi, senza neanche sapere cosa ci fosse tra loro nè l'orientamento sessuale del ragazzo, il giorno dopo che Naruto e Sasuke chiusero i rapporti.
Ed era vero: o si sarebbero fermati entrambi per sistemare le cose o si sarebbero separati prendendo ognuno la propria strada. Ma Sasuke non aveva in mente di lasciarsi scappare quell'angelo esuberante, voleva migliorare sé stesso come meritava Naruto. Aveva deciso di combattere. Combattere anche contro sé stesso. Per lui.
«Potete raccontare tutti gli episodi divertenti di questo mondo» Disse Kiba interrompendo i ragazzi che stavano rammentando dei ricordi allegri «Ma nessuno batterà mai quello in cui Hinata, da ubriaca e brava scema, si stava per spogliare davanti quel ragazzo, fino a quando si è resa conto della sua malizia e gli ha pestato il piede chiamandolo “uomo indecente”!» Rise a crepapelle dopo aver rammentato quel ricordo bizzarro di quella serata scottante «Sembrava una dama oltraggiata che cercava di mantenere la sua compostezza nonostante la rabbia» concluse, portando la ragazza ad arrossire come un peperoncino e a nascondere il suo viso candido tra le mani.
«K-Kiba! Basta!» implorò ardendo dall'imbarazzo.
«Vogliamo parlare di quando si è messa ad urlare come una forsennata di voler diventare una rockettara cocainomane?» affermò Neji mentre si massaggiava le tempie rassegnato al solo pensiero di quel ricordo.
Risero tutti all'unisono tranne quella povera malcapitata che non faceva altro che tenere nascosto il viso, e Sasuke, che aveva la testa da tutt'altra parte.
«A proposito di quella sera, ma quel tipo... Sasori?» domandò Neji, facendo ribollire il sangue dentro Sasuke al solo sentire quel nome ripugnante.
«Q-Quel ragazzo mi ha fatto provare una sigaretta che a detta sua era speciale» rivelò Hinata giocherellando imbarazzata con le dita e inconsapevole di ciò che stesse dicendo «Il sapore era... piuttosto strano, p-però...» continuò per poi venire interrotta da Kiba che le schiaffò una mano sulle sue morbide labbra.
«Hinata, ma che stai dicendo?» Ridacchiò nervoso mentre teneva sotto controllo lo sguardo interdetto del cugino di lei «Neji, ovviamente Hiashi non lo verrà a sapere. Vero?»
Il ragazzo scosse il capo affranto «Ci mancherebbe solo che lo zio scoprisse una cosa del genere» affermò, dunque cambiò il discorso per evitare di pensarci «E comunque, parlavo del fatto che fosse un tipo molto espansivo. Non mi ha dato una bellissima impressione» rivelò meditabondo.
«Perché?» Chiese Hinata dispiaciuta «A me è sembrato così gentile».
Neji sollevò lo sguardo in aria mentre si massaggiava il mento con le dita «Non lo so, sembrava tutta una recita».
Kiba arricciò il naso «Non saprei, anche a me per un attimo ha dato quest'impressione, ma non mi ci sono soffermato più di tanto».
Mentre gli altri discorrevano su quel ragazzo, Naruto non si azzardava a proferire parola.
«Tu che ne pensi, Naruto?» lo interpellò l'Inuzuka che notò il suo silenzio preoccupante, d'altronde gli interessava davvero un suo parere dal momento in cui tra loro c'era stata una sorta di feeling.
«Ero ubriaco quella sera» rispose risoluto «Avrei potuto fare di tutto con tutti senza badare a nulla. Dovrei rivederlo per avere una valida impressione» continuò con tono indifferente, forse volendo mostrare a Sasuke il suo disinteresse verso quanto accaduto quella sera.
In quel momento, Shino lanciò un'occhiatina veloce all'Uchiha per controllare come avesse reagito a quella risposta e si rese conto di quanto fosse più semplice per lui leggergli lo sguardo, dopo quel pomeriggio al bar.
Che avesse fatto già un miglioramento?
Shino sapeva bene quanto fosse difficile per il ragazzo far trapelare i propri sentimenti proprio perché aveva anche lui la cattiva abitudine di farlo quando era un bambino e, proprio per questo, spesso avvertiva dentro di sé una sensazione di solidarietà nei suoi confronti, sperando però che l'Uchiha sarebbe riuscito ad oltrepassare quel muro di cui si era circondato in modo tale da riuscire a trovare la felicità che gli poteva donare quell'uragano lucente che era Naruto.
«Tante persone possono mostrarsi in un modo, quando poi dentro hanno tutt'altro mondo» intervenne spontaneamente, volendo comunicare qualcosa sia a Naruto che a Sasuke.
Il biondino lo guardò stupito, riuscendo a capire immediatamente a cosa si riferisse, lanciò poi un'occhiata fugace all'Uchiha e osservò l'aria silenziosa e oscura che lo distingueva, e in quel momento dentro di lui sentì il suo cuore comunicargli che Sasuke era molto di più di tutto questo.
Sasuke tenne lo sguardo basso sulle ultime patatine che aveva lasciato nel piatto, captando solidarietà e comprensione da parte di Shino e, per la prima volta, riuscì a sentirsi contento di essersi spogliato della sua armatura davanti a qualcuno.

Dopo essersi alzati dai tavolini, i ragazzi fecero un ultimo giro per il centro commerciale e Sasuke, che si mantenne a qualche passo indietro, cominciò ad osservare il gruppo che gli stava davanti.
Beh, doveva ammettere che quello era davvero un gruppo affiatato, e tutti insieme sembravano sprigionare allegria da far invidia a tutto il mondo.
C'era Shino che, con i suoi silenzi, spesso parlava più di tutti quanti, ma che, quando si decideva di onorarli di ascoltare la sua voce, non faceva altro che lasciarli a bocca aperta. Kiba sembrava un vero e proprio bambinone, un ragazzo buffo che faceva un sacco di figuracce sul quale tutti ci ridevano sopra. E poi, c'era quella stramba ragazza di Hinata che, con il suo imbarazzo insuperabile, a volte era così ingenua che diceva certe cose che facevano stendere tutti al tappeto per lo stupore, mentre Neji non faceva altro che scuotere il capo rassegnato all'incredibile innocenza di lei.
E poi c'era quello splendido uragano di emozioni: Naruto. E su di lui non si poteva assolutamente dire nulla, perché Naruto era Naruto, e non c'erano termini per descriverlo.
Sì. Gli sarebbe proprio piaciuto avere un gruppo del genere. Certo, lui aveva il suo di gruppo, ma da un bel po' si era accorto che Karin, Jugo e Suigetsu non erano minimamente fatti per lui.
«Quante macchine abbiamo a disposizione?» Chiese Shino quando i ragazzi arrivarono al parcheggio.
«Due» affermò Neji «Anche Sasuke ce l'ha».
«Io porto a casa tutti quelli che sono venuti con me!» intervenne Kiba alzando un pugno in aria, per poi guardare in modo scontroso e per l'ennesima volta l'Uchiha.
«Di un po', Inuzuka. Ma non sai fare altro?» si chiese Sasuke innervosito da quelle attenzioni irritanti e costanti, ma voleva trattenersi dal commentare a voce quegli atteggiamenti perchè se l'avesse fatto avrebbe sicuramente creato altri casini.
Shino calò lo sguardo e si grattò il mento con fare pensieroso.
«Ma Kiba...» si guardò intorno «C'è Neji che abita a quattro passi da Hinata, per cui è inutile che vada con Sasuke».
Quindi sarebbe anche tornato a casa da solo? Bene.
«E con tutte quelle cianfrusaglie per Akamaru che hai in macchina c'è posto solo per quattro di noi» continuò sistemandosi la montatura degli occhiali «Mentre io, invece, abito vicino a te» ragionò sotto lo sguardo perplesso dell'Inuzuka, fino a voltare lo sguardo verso il biondino «Naruto, ti andrebbe di andare con Sasuke?»
Okay. Quando Shino aveva in mente qualcosa, faceva davvero di tutto pur di riuscire a raggiungere l'obbiettivo.
Sasuke rimase colpito dalla domanda che porse al biondino, stava facendo davvero tutto il possibile e lui non aveva mai incontrato qualcuno che si impegnasse così tanto per aiutarlo. Aveva fatto sempre tutto da solo.
Naruto portò lo sguardo ai suoi piedi, titubante sulla risposta da dare. Intanto, Kiba guardò ancora una volta l'Uchiha con quello sguardo così fastidioso da fargli perdere definitivamente la pazienza.
Si voltò per andar via «Ascoltate, ho capito. Ci vediamo a scuola».
Al sentire quelle parole, Shino abbassò lo sguardo deluso, ma non poteva forzare troppo le cose perché sapeva che non sarebbe stato giusto, e vedere il silenzio dei ragazzi che non s'interrompeva e la figura di Sasuke allontanarsi sempre di più lo fece quasi arrendere.
Sasuke ci aveva sperato. E lo ammise a sé stesso, aveva sperato che in un modo o nell'altro avrebbe avuto l'occasione di stare vicino al suo Naruto, ma era ovvio che le cose non potessero andare in quel modo. Cominciò quindi a pensare che il suo cuore si era risvegliato troppo tardi, e che ormai non c'era più nulla da fare. Ma certo, era questa la verità. Non c'era niente e nessuno da dover aspettare. C'era soltanto una spugna da gettare.
«Aspetta» lo chiamò una voce a cui lui era troppo legato, quella voce così esuberante e fantastica che lo portò a voltarsi ed incontrare i suoi occhi così splendenti.
«Vengo con te».
In quel momento tutto intorno a lui parve luminoso, il suo mondo sembrò schiarirsi dal buio che avvolgeva il suo animo, e sulla schiena di Naruto sembrarono crescergli un paio di grandi e bellissime ali.
Quel tempismo così perfetto, quella sintonia tra i pensieri di Sasuke e le azioni di Naruto, gli facevano quasi pensare che i due fossero legati di qualcosa che andava aldilà.
Aldilà di tutto.
Ma nonostante ciò, quando entrarono nella macchina nera di Sasuke entrambi non proferirono parola. E Naruto di certo non aveva il dovere di far partire una conversazione.
«Sei riuscito a svagarti un po'?» Chiese il ragazzo dai capelli corvini mantenendo fisso lo sguardo sulla strada.
Naruto invece guardava fuori al finestrino, la sera era ormai calata e nel cielo regnava un blu che si faceva sempre più scuro, mentre vicino all'orizzonte dimorava uno splendido arancione caldo.
«No» ammise staccato.
Sasuke lo guardò in tralice e notò la tristezza nel suo sguardo.
Era colpa sua.
Sentiva come dei pugni allo stomaco e un insopportabile macigno al cuore, che fossero sensi di colpa?
No. Gli Uchiha non sentivano cose del genere.
O forse i sensi di colpa erano tra le tante cose che fingevano di non conoscere.
Comunque fosse, il macigno in quel momento era così opprimente che Sasuke sentiva il bisogno impellente di dover dire qualcosa al biondino che, arrivato fuori casa, aprì frettolosamente la portiera per scendere.
«Grazie» gli disse con un tono ombrato, venendo poi bloccato dalla mano diafana di Sasuke che lo prese delicatamente per il polso.
«Questa volta aspetta me, Naruto» gli disse vedendo il biondino sgranare gli occhi sorpreso.
In quel preciso momento, gli sforzi che doveva fare l'Uchiha per mantenere il contatto visivo con lui gli sembravano abnormi.
«Devi dirmi qualcosa, Sasuke?»
Qualcosa? Forse era più di qualcosa.
«Sì, io...» annuì facendo poi silenzio per trovare le parole giuste.
Ma le parole per cosa? Che cosa doveva dirgli?
Lui non riusciva a capirlo, avvertiva soltanto il bisogno di dover parlare con quel dannato biondino, ma dentro di lui le emozioni erano state legate da un nodo talmente stretto che a breve le avrebbe soffocate.
Naruto cambiò il modo di guardarlo, la tristezza e la rabbia sembrarono svanire, ora c'era un grande amore nella luce dei suoi occhi.
«Merda» mugolò, distogliendo lo sguardo da Naruto, per poi mettere la sua testa tra le mani.
Niente. Non riusciva a parlare. Per quanto potesse sforzarsi, la voce sembrò essergli scomparsa.
Tra i due ci fu solo del silenzio, e per un attimo Sasuke credette che il biondino se ne fosse andato, ma un caldo palmo sulla testa lo fece ricredere.
«Sasuke» lo chiamò con tono tenero, infondendo la sua luce nelle sue tenebre.
Gli vennero presto delle lacrime agli occhi che cominciarono a rigargli lentamente il volto.
«Io lo so che sei molto più di tutto questo» gli disse, per poi voltarsi a malincuore e chiudersi il cancelletto del piccolo giardino di casa sua alle spalle, lasciando Sasuke da solo nella sua macchina.

E, per la prima volta,

Sasuke Uchiha

alzò lo sguardo

colmo di lacrime.





"Incondizionatamente".














Heylà! Rieccomi con il sesto capitolo!
Ho deciso di dedicare più attenzione ai capitoli e cercare di organizzarli al meglio per poterli perfezionare il più possibile, inoltre ho cominciato una nuova long intitolata “Diamante pungente”, quindi i capitolo verranno pubblicati meno frequentemente, ma mi impegnerò comunque per donare un epilogo alla long! (Ovviamente, non siamo minimamente vicini).
Allora, com'è stato? Vi è piaciuto questo sesto capitolo?
Lasciate pure delle recensioni senza timore e ditemi tutto ciò che pensate, mi sentirei motivato ad andare avanti!
Alla prossima!




EffyD.

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