Like a dream

di _xrosx_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


-Rose!-
-Rosee!!-
-ma porca miseria Rose svegliati!-
Ma chi diavolo è a quest’ora? Apro gli occhi, quel tanto che basta per vedere la persona che è in piedi vicino al mio letto e che mi urla contro.
-Rose per l’amor del cielo svegliati! Sei in ritardo! Oggi è lunedì e comincia un’altra bellissima settimana di duro lavoro! Svegliati è tardi!-
-che ore sono?- con le mani mi stropiccio gli occhi sperando che non sia vero, oggi lunedì? No, vi prego portatemi indietro nel tempo. Voglio tornare a sabato!
-sono le otto meno un quarto! Tra esattamente dieci minuti dovremmo essere a lavoro! Sono passata a prenderti e ora sbrigati!-
Mi prende le braccia e mi solleva mettendomi in piedi, poi mi scuote per farmi svegliare.
-si può sapere a che ora sei andata a dormire ieri?!-
-non lo so…forse alle due…-
-signore aiutami!- detto ciò mi butta nel bagno –muoviti!-
Chiudo la porta e mi guardo allo specchio…mi chiedo come mai non si sia ancora rotto, sono in pessime condizioni. I miei capelli sono inguardabili, per non parlare delle mie bellissime occhiaie che rendono il mio viso più brutto di quanto non lo sia già. –devo sbrigarmi…-
Mi lavo e vesto velocemente, è ridicola la maglia del bar! Chi sceglierebbe mai il rosa per una divisa di lavoro? Il mio capo. Quel tizio ha qualche problema.
Prendo il telefono e corro in cucina.
-pronta!-
-finalmente.- risponde leggermente stizzita la mia fantastica amica…ovviamente sono ironica.
Entriamo finalmente nel bar e ad accoglierci c’è il nostro fantastico capo Josh, sono ironica di nuovo se non si fosse capito.
-siete in ritardo.- dice lui squadrandoci per bene dalla testa ai piedi –avete fatto ritardo anche lunedì e martedì scorso. Sapete che ciò influisce sulla vostra paga, vero? immagino di sì. E ora a lavoro.-
-buongiorno anche a te Josh.- rispondo stizzita.
-purtroppo qualcuno stamattina non si voleva svegliare.- dice Kath rivolgendomi un’occhiataccia…molto probabilmente mi avrebbe incenerita se solo avesse potuto. Come risposta le sorrido e le mando un bacino volante, lei scuote la testa e sorridendo divertita va dietro il bancone. Sorrido anche io e vado alla cassa, una nuova giornata di lavoro è iniziata.
Finalmente arrivano le sei e posso tornare a casa. Saluto Kath ed esco dal bar.
Attraverso la strada con il verde per i pedoni ma una Harley mi sfreccia davanti, evidentemente era troppo impegnato a pensare invece di guardare il semaforo!
Per lo spavento, perdo l’equilibrio e cado sull’asfalto di sedere.
-guarda il semaforo idiota!- gli urlo contro. La moto accosta e si ferma qualche metro più avanti, il guidatore scende e si avvicina.
-scusami…non ho visto il semaforo…stai bene?- tende una  mano per aiutarmi, ma io lo guardo male e mi alzo da sola.
-potevi investirmi!- guardo attentamente il ragazzo…alto, biondino, muscoloso, occhi azzurri…cavolo se è bello! Continuo a guardare i suoi occhi, potrei annegarci…
-scusami davvero, non era mia intenzione…avevo la mente altrove e non ho visto il semaforo rosso…scusami ancora.-
Resto a guardarlo….aspetta, ha appena parlato? Scuoto la testa per tornare alla realtà e distolgo lo sguardo da quegli occhi azzurri.
-scuse accettate.- raccolgo la borsa e la metto di nuovo in spalla. –ora se non ti dispiace, e se eviti di sfrecciarmi avanti di nuovo, io tornerei a casa.-
Il ragazzo impacciato si gratta la nuca, ma quanto è carino…sh.
-si scusami, prometto di vedere i semafori da ora in poi.-
-meglio per te, penso che ti sarai preso una bella multa per essere passato con il rosso.-
-penso proprio di si….-
-arrivederci.-
-arrivederci…scusa ancora!- mi dice mentre mi sto allontanando verso la via di casa.
Dopo pochi minuti sono davanti al portone di casa, cerco le chiavi nella borsa ed entro.
-stamattina faccio ritardo a lavoro, un signore per sbaglio mi rovescia addosso del caffè, sono stata quasi investita da quel figo con la moto, questa giornata può andare peggio di così?!- dico sbuffando e buttandomi sul divano.
Accendo la tv e mi stendo, poco dopo le palpebre si fanno pesanti e cado in un sonno profondo.
Passano circa tre ore e vengo svegliata dal suono della suoneria del cellulare.
-chi diavolo è ora?!- mi alzo e ancora assonnata rispondo al cellulare.
-pronto?-
-ciao Rose sono la signora Morgan, forse ti sei dimenticata ma stasera ti avevo chiesto se potevi guardare i bambini per un paio di ore…ora è tardi, non ti preoccupare, ti ho chiamata per vedere se andava tutto bene. Mi sono preoccupata un po’ perché di solito sei sempre puntuale quando devi guardare i bambini. Stai bene cara?-
-oh signora Morgan mi dispiace! Devo essere sincera, mi sono dimenticata dell’appuntamento stasera, è stata una giornata stressante e mi sono addormentata sul divano. Mi scusi ancora per non essere venuta in tempo.-
-non ti preoccupare cara, riposati. Ci sentiamo presto, buonanotte!-
-buonanotte a lei signora Morgan!-
Fantastico. Di bene in meglio. Non bastavano le cose accadute oggi, mi sono anche dimenticata del favore alla signora Morgan!
Sbuffo sonoramente e mi affaccio alla finestra. La mia amata New York, piena di luci, di gente che lavora, di gente che si diverte. La città che non dorme mai. Non è così brutto, come molti pensano, vivere in città. Ovviamente ha i suoi vantaggi e svantaggi. Uno dei suoi vantaggi è la possibilità di lavoro, nei comuni paesini è spesso difficile trovare un impiego, in città è facile. Ci sono migliaia di negozi e centinaia di posti di lavoro, soprattutto nella Grande Mela.
Vivevo a Boston, mi sono trasferita a New York circa sei anni fa. Avevo bisogno di cambiare aria dopo la morte dei miei genitori, Boston me li ricordava troppo e non sono riuscita a restare ancora lì.
La cosa che adoravo di Boston era la Boston Public Library, mia madre mi ci portava sempre fin dalla tenera età, abbiamo continuato ad andarci fin quando non si è ammalata gravemente ed è stata costretta a restare a letto.
Una lacrima solitaria riga la mia guancia ripensando ai ricordi di Boston. Mi allontano dalla finestra e vado nel letto. Mi addormento pochi minuti dopo sognando quei fantastici occhi azzurri.
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La sveglia suona come tutte le mattine. Sbuffo, mi alzo, mi lavo e mi vesto, la classica routine. Vado in cucina e per poco non mi viene un colpo, Kath è seduta sul divano e in silenzio guarda il cellulare, appena son entrata nella stanza ha alzato lo sguardo su di me. -devo toglierti le chiavi.- -e chi ti sveglierà quando sarai in ritardo?- -la sveglia.- -si certo, ieri l’hai sentita per caso? Ha suonato tre volte, mi stava venendo il mal di testa. Ho dovuto spegnerla e svegliarti io.- -sono semplici dettagli.- mi preparo velocemente del caffè ed usciamo di casa andando a lavoro. Subito dopo le nove il bar è pieno, Kath non ce la fa da sola a preparare tutti i caffè e cornetti richiesti quindi la aiuto. Jack e Cassie, i camerieri, continuano a fare avanti e dietro senza sosta, mi spiace per loro. Anche io ci sono passata qualche anno fa, poi Josh ha deciso di mettermi alla cassa, quel giorno ero talmente felice da averlo perfino abbracciato…che momento imbarazzante. La porta si apre nuovamente ed entra l’ultima persona che mi sarei mai immaginata di incontrare, il ragazzo della moto. -cazzo…- penso ad alta voce senza rendermene conto, Kath si gira verso di me. -che succede?- -ti prego coprimi, Kath- -perché?- -poi te lo spiego, il ragazzo che è appena entrato non deve vedermi, chiaro?- -va bene….poi però voglio sapere il perché- dice facendo un sorrisetto malizioso. -leva quel sorriso, non…non sono interessata a lui. Coprimi!- -va bene, va bene- Mi giro di spalle e Kathleen si mette davanti a me per coprirmi, il ragazzo si avvicina al bancone e ordina un caffè. Lo preparo e lo passo a Kath senza girarmi, il ragazzo ringrazia e beve mentre legge il quotidiano sul bancone. Mentre è impegnato mi giro per sbirciare. “È ancora più bello quando è concentrato…smettila Rose. Non lo conosci, non sai chi sia e ieri ha cercato di investirti. Smetti di guardarlo e torna a lavoro.” -Rose ho bisogno di due caffè e un cappuccino- mi dice Kath mentre sono girata. Il ragazzo alza lo sguardo e mi vede, dall’espressione che assume intuisco subito che mi ha riconosciuta, mi giro velocemente e preparo quello che mi ha chiesto Kathleen. Per la fretta faccio cadere la polvere di caffè e mi maledico mentalmente per il disastro che ho combinato. Il ragazzo per fortuna non mi domanda niente, però sento il suo sguardo fisso sulla mia schiena. Si alza e paga, poi esce dal bar. Mi giro per vedere se è uscito e sospiro, mi copro il volto con le mani e successivamente guardo il caffè sparso per terra. -che disastro…- Kathleen si gira e guarda per terra, poi guarda me e stampa di nuovo sul suo visetto il sorrisino di prima. –uh uh qualcuno qui ha una cotticina- dice sempre con quel ghigno odioso. -smettila! Non è vero…semplicemente mi si è impigliata la manica nel cassetto e per sbaglio è caduto il caffè- -Rose la nostra maglia ha le maniche corte.- -si ecco…giusto…io volevo dire il grembiule…si, il grembiule.- -poi ne riparliamo- odio quel maledettissimo ghigno. Io non sono interessata a quel ragazzo…forse. Sbuffo e torno alla cassa, non prima di aver ripulito il pavimento dal caffè. Finalmente il turno finisce e vado nello stanzino a prendere la mia borsa, sto per uscire dal locale ma Kath mi chiama. -signorina io e te dobbiamo parlare.- -ancora con quella storia? Ti ripeto che non mi interessa. Non so neanche come si chiama!- -sarebbe un buon motivo per far conversazione con lui la prossima volta che verrà al bar- -senti…che ne dici di una bella passeggiata a Central Park?- -ci sto.- Ci incamminiamo verso Central Park, Kath continua a parlare del ragazzo e della sua opinione a riguardo. Arriviamo nel parco e ci sediamo su una panchina. -ti ripeto che non mi interessa. Non ho idea di chi sia, potrebbe essere sposato o-…- Prima che possa finire la frase mi blocca. -non è sposato, non ha nessuna fede al dito.- -…o fidanzato. Non so chi sia ok? Adesso basta, ti ho semplicemente chiesto di coprirmi perché ieri quel ragazzo mi ha quasi investita e siccome ho perso l’equilibrio cadendo di sedere sull’asfalto…- Kath scoppia a ridere. -ahahahah mi immagino la scena oddio! Volevo esserci! Ahahahah!- vedendo la mia occhiata truce smette subito di ridere. -ok ok scusa, continua pure ad elencarmi le motivazioni.- -stavo dicendo…siccome sono caduta e lui ha cercato di aiutarmi ma ho rifiutato categoricamente il suo aiuto, non voglio che mi veda ancora. Ero super imbarazzata, l’unico modo per non farlo notare era arrabbiarmi con lui.- -imbecille. Ti aveva chiesto scusa e inoltre ti voleva aiutare, potevi fare amicizia con lui invece di fare la solita scontrosa.- -scusami ma è la mia natura e non ho intenzione di cambiare- -come vuoi…ora però basta parlare. Ho una fame incredibile, potrei mangiare l’erba del prato se solo fosse più appetitosa.- Sorrido divertita ed andiamo a mangiare in un ristorante di sushi. ***** Steve. Entro in un bar per prendere il solito caffè mattutino, dato che Tony da qualche mese finisce tutte le scorte per restare sveglio la notte e lavorare alle sue ultime creazioni, non so da quanto tempo non dorme ormai. Mi siedo al bancone e aspetto il caffè, nell’attesa leggo il quotidiano posto su di esso. In prima pagina c’è un articolo di politica, non me ne intendo, l’unica cosa che so è che ormai anche nelle cariche più elevate regna la corruzione. Sorseggio il mio caffè continuando a leggere quel giornale, alzo lo sguardo solo quando la ragazza bionda dietro il bancone che mi ha servito il caffè, chiede alla ragazza mora di prepararne altro, lei è girata e mi guarda, io quella ragazza l’ho già vista. È la ragazza di ieri, colei che ho quasi investito. Quando capisce che l’ho riconosciuta si gira velocemente, posso capirla…è normale che non voglia vedermi. Dovrei chiederle scusa, ma se si è girata così velocemente vuol dire che non ha intenzione di sentire altre scuse. Silenziosamente ripiego il giornale e poso i soldi sul bancone, mi alzo ed esco dal locale. Ma sono sicuro che sia la ragazza di ieri? Può darsi che le somiglia e che io mi sia sbagliato…ma no…non è facile trovare due occhi verdi come i suoi. Hanno mille sfumature che insieme sono fantastiche. Salgo in sella alla mia Harley e torno all’Avengers Tower per allenarmi un pochino. ***** -dimmi un po’ Kath…come va con Jack?- domando uscendo dal locale dopo aver finito di mangiare. -con chi?- risponde lei imbarazzata. -andiamo, non fare la finta tonta. Ho visto i vostri sguardi, non è difficile capire che uscite insieme.- -siamo usciti solo una volta- ora sono io a sfoggiare il ghigno. -solo una volta eh? E quando è il prossimo appuntamento?- domando con quel fantastico sorrisino. -ehm…domani.- -uh uh, dove andrete? Casa tua o casa sua?- dico maliziosa. -ma smettila! Ma pensi sempre male tu?!- dice rossa per l’imbarazzo, spingendomi leggermente, scoppio a ridere. -scusa…è divertente quando diventi rossa.- -non sono rossa!- dice lei coprendosi le guance con le mani. -se fai così vuol dire che sei consapevole di esserlo- -vai al diavolo- dice sbuffando e togliendo le mani dalle guance. -ma quanto siamo cattive stasera- dico sorridendo divertita. -smettila- sorride. -sono felice che tu esca con un ragazzo e spero sia quello giusto- -con lui sto bene, è dolce, carino, gentile, è praticamente il tuo opposto- dice ridendo. Sorrido anche io. –se tu sei felice, lo sono anche io.- -grazie- mi abbraccia forte, sembra che voglia uccidermi così allento un po' la presa delle sue braccia e poi ricambio l’abbraccio. -ti voglio bene- dice lei dopo qualche minuto di silenzio. -anche io-

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