Donne pirata

di innamoratahobbit96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 ***
Capitolo 9: *** Cap 9 ***
Capitolo 10: *** Cap 10 ***
Capitolo 11: *** Cap 11 ***
Capitolo 12: *** Cap 12 ***
Capitolo 13: *** Cap 13 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


CAPITOLO I


 
Era un giorno come tanti altri a Port Royal, la gente passeggiava sul molo, altri fabbricavano le armi, altri si occupavano di creare mobili,e gli ufficiali della Marina Britannica sorvegliavano i dintorni.
< < Wow! E' da molto tempo che non venivo qui > > si commosse Jasmine.
< < Anche io ci vivevo, finché non mi hanno esiliata > > disse Tess roteando gli occhi.
< < Altro che esiliata, per poco non finivi alla forca > > precisò Keira.
< < State zitte ! – le rimproverò Esmeralda – attendetevi al piano ! > >
Le ragazze stavano vicino ad una colonna accanto al porto, ad attendere le altre compagne.
< < Ufficiale! - Esmeralda si voltò e si mise di fronte alle altre due compagne appena arrivate - Lo abbiamo! > > dissero sventolando al vento il sacco pieno di gioielli e altre pietre preziose.
< < Perfetto! Andiamo, prima di essere scoperte! > >
Esmeralda si guardò attorno e iniziò a camminare con disinvoltura, facendo segno con il capo alle sue compagne, quando vide da lontano qualcuno di familiare.
Un pirata molto familiare stava in piedi su una nave indisturbato.
< < Oh Gente, ma guardate chi abbiamo qui – disse Esmeralda con tono ironico – Jack Sparrow > >
Le ragazze parlottarono fra loro, guardandolo sognanti e sorridendo timidamente.
< < Capitano . . Jack Sparrow, se vogliamo essere chiari signorina. Chi siete? Sapete già cosa ne penso delle piratesse. Sapete cosa dice un mio compare? Porta male avere una donna a bordo, ma io dico il contrario . . > >
< < Oh ma stai zitto > > lo fermò facendo una smorfia.
< < Ma . . aspetta un momento – si bloccò Jack indicandola e pensando – io ti conosco . . – si avvicinò scrutandola meglio in faccia e mormorò in un sussurro – Esmeralda > >
La ragazza annuì e con fare sicuro si passò la lingua sulle labbra. Prese la sua sciabola dalla fascia rossa, avvolta intorno alla vita, la pulì con uno straccio e cominciò a parlare.
< < So già cosa vuoi chiedermi Jack. Hai ancora un debito con Atena, tra l'altro le hai pure rubato la barca > > precisò incrociando le braccia.
< < Per poi restituirla - rispose fieramente Jack, prima di girarsi e balbettare con preoccupazione – anche se . . in questo momento si trova sott'acqua > > scandì lentamente abbassandosi.
< < Fermi! Non potete stare qui > > ordinarono due militari con l'uniforme rossa, pantaloni bianchi e stivali, puntando i fucili a Jack e le ragazze.
< < Ce ne stavamo andando signori > > disse impaurita Tess, tremando come una foglia e indietreggiando, finché Keira non la prese per il colletto tenendola ferma, sbuffando.
< < Cosa volete? Vi abbiamo detto di andarvene > > ordinò ancora Mullroy.
< < O vi spariamo > > disse tremando il soldato più magro, Murtogg
Esmeralda si avvicinò a Murtogg e con un calcio gli fece cadere il fucile, prima che Mullroy le puntasse il fucile, minacciandola, durante la quale rimase impassibile.
< < Ferma dolcezza, ci penso io a questi qui > > la spintonò leggermente Jack, mettendosi davanti al fucile.
< < Con quali propositi siete a Port Royal? – domandò Mullroy - Non vogliamo fandonie > >
< < Intendo requisire una nave, prendere una ciurma a Tortuga, razziare e saccheggiare finché avrò voglia > > rispose tranquillamente, muovendosi in modo barcollante, come suo solito.
< < Abbiamo detto niente fandonie! > > esclamò Murtogg.
< < Oppure sapevo che non mi avreste creduto anche se l'avessi detta > >
All'affermazione di Jack, Esmeralda si mise una mano sulla fronte, mentre le sue compagne, dietro di lei, lo guardarono confuse.
< < Pare avvenga qualcosa su al Forte – continuò Jack indicando le mura, sentendo i rumori dei tamburi - Come può avvenire che due gentiluomini come voi non si siano meritati un invito? > > 
< < Perché dobbiamo sorvegliare il molo, che è una zona vietata ai civili > > 
rispose Mullroy, mettendosi sull'attenti.
< < Degna occupazione . . Ma a parer mio, una nave cotale rende quest'altra un po' superflua > > continuò Jack.
< < La Dauntless è potente – spiegò il soldato - ma non c'è nave che stia alla pari dell'Interceptor come velocità > >
< < In realtà c'è, ed è . . la Perla Nera > > affermò Jack, scandendo bene le parole, usando un tono fiero, della sua vecchia nave.
< < Una nave con le vele nere e comandata da un malvagio, con una ciurma di dannati > > continuò Esmeralda.
< < Non esiste! > > disse sicuro Mullroy.
< < Invece sì, esiste una nave con le vele nere, l'ho vista > > ribatté Murtogg.
< < Ufficiale! Guardate! > > gridò improvvisamente Jasmine, rivolgendosi a Esmeralda, indicando qualcosa sulle mura.
Tutti alzarono lo sguardo e videro qualcuno cadere a gran velocità. Corsero ai bordi e guardarono l'acqua, vedendo la schiuma provocata dalla caduta.
< < E' una ragazza! > >
< < La figlia del Governatore! Ma io non so nuotare! > > disse Murtogg.
< < Nemmeno io > > disse anche l'altro soldato.
< < Certo che siete proprio l'orgoglio della Marina del Re > > sbuffò Jack, dando violentemente suoi effetti a Mullroy, prima di lanciarsi in acqua.
Ad un certo punto, le piratesse e i due soldati sulla nave videro un'onda sott'acqua dirigersi verso il mare aperto.
Il vento iniziò subito a soffiare con più forza, creando onde alte e spaventando gli animali.
< < Ufficiale, io direi di approfittare di questo momento per fuggire ufficiale > > sussurrò Tess nell'orecchio di Esmeralda, prima di correre a gran velocità tenendo la sacca di gioielli, incitando le sue compagne a seguirla. Nonostante Esmeralda la chiamasse più volte, Tess continuava a correre sul molo, ignara del rischio di essere scoperta da altre guardie.
Difatti, dopo che Keira seguì Tess, appena le mise la mano sulla spalla per fermarla, furono circondate da un esercito di Marines.
Nel frattempo, Jack riemerse dall'acqua, tenendo sulle spalle la ragazza appena caduta. Si trattava di Elizabeth Swann, la figlia del Governatore.
< < Non respira! > > esclamò Mullroy preoccupato.
< < Bisogna fare la respirazione bocca a bocca > > disse Murtogg.
Esmeralda, dopo averla osservato a lungo, prima che Murtogg si avvicinasse, ordinò loro:
< < Toglietele il corsetto! > >
Jack Sparrow fece cadere il suo coltello e la liberò del corsetto troppo stretto. Fecero tutti un sospiro di sollievo appena Elizabeth tossì, sputando tutta l'acqua.
< < E' salva > > sospirarono i due soldati sorridendo.
Sorrisero ed Esmeralda osservò con curiosità il medaglione che Elizabeth portava al collo. Le era molto familiare e desiderava sapere come ne fosse venuta in possesso.
< < Dove l'avete preso? > > le domandò Jack, come in un sussurro.
< < In piedi, tutti e due > >
Esmeralda e Jack alzarono lo sguardo e si ritrovarono due spade davanti ai loro occhi.
Esmeralda si ritrovò una spada puntata contro dal tenente Gillette, che conosceva molto bene. Entrambi si guardarono sorpresi e nessuno dei due osava aprir bocca.
< < Elizabeth, stai bene? > >
Il Governatore corse da sua figlia, la aiutò a rialzarsi e la coprì con una giacca.
< < Sparategli > > ordinò il Governatore guardando Jack, prima di essere fermato da Elizabeth, in debito con lui per averle salvato la vita.
Il Commodoro James Norrington rimise la spada nel fodero e guardò il braccio di Jack.
< < Ah, abbiamo avuto da ridire con la Compagnia delle Indie Orientali eh, Pirata? Ah – esclamò guardando un tatuaggio – Jack Sparrow > >
< < Capitano . . Jack Sparrow > > precisò Jack.
< < Non vedo la vostra nave . . capitano > > disse ironicamente il commodoro.
< < E' qui per requisirne una > > disse Murtogg.
< < Niente polvere da sparo né colpi, una bussola che non punta al nord e Be . . questa spada non è fatta di legno vedo - lo derise maneggiando i suoi effetti - Siete il peggior pirata che abbia mai visto > >
< < Però di me si ricordano > > disse Jack sdrammatizzando la situazione.
James Norrington alzò gli occhi al cielo, con uno sguardo carico d'odio, poi, si voltò verso Esmeralda, che si era da poco rialzata, tenuta sotto tiro da alcune guardie e da Gillette.
< < Chi abbiamo qui – sorrise ironicamente il commodoro – Esmeralda Parke, oh, quanto tempo. Guardie teneteli sotto tiro, Gillette, metteteli ai ferri! > >
Mentre il commodoro parlava con il signor Sparrow, Andrew Gillette ammanettò per prima Esmeralda, con uno sguardo misto tra l'arrabbiato e il deluso.
< < Non avevo altra scelta Andrewho solo fatto ciò che era giusto > >si giustificò Esmeralda parlandogli con dolcezza.
Gillette fece per rispondere, quando li interruppe il commodoro.
< < Sapete bene che liberare un pirata ha una sua conseguenza. Vedo che siete diventata una piratessa, vedo che siete in compagnia – continuò girandosi e indicando con lo sguardo le sue compagne, tenute ferme da alcune guardie - dov'è Atena? > >
< < Sono affari che mi appartengono > > rispose Esmeralda trattenendosi dal prenderlo a pugni in faccia.
< < Non ce ne sarà bisogno, perché sapendo che la sua più grande amica sarà impiccata, correrà qui a Port Royal e avrà anche lei ciò che si merita > > disse freddamente, facendo poi un sorrisetto beffardo.
< < Commodoro, protesto! – intervenne immediatamente Elizabeth - Pirata o no, quest'uomo mi ha salvato la vita > > indicando Jack, mentre questi veniva ammanettato da Gillette.
< < Una buona azione non basta a redimere un uomo da una vita di scelleratezze > > le ricordò Norrington.
< < Ma bastano per condannarlo > > disse Esmeralda furiosa.
< < Di certo > > continuò il commodoro.
< < Ed Esmeralda è una mia amica > > continuò Elizabeth.
< < ERA . . una tua amica, ci ha traditi tutti > >
< < Ha fatto ciò che riteneva giusto > >
Quando Gillette lasciò le mani di Jack Sparrow, dopo averlo ammanettato, quest'ultimo prese Elizabeth in ostaggio, chiedendo di riavere le sue munizioni.
< < Gillette, tienila sott'occhio > > ordinò allora Norrington al tenente, indicando Esmeralda, continuando a tenere lo sguardo verso Jack Sparrow, con timore che potesse far del male a Elizabeth, mentre Esmeralda sapeva bene come fosse Jack, sapeva bene come ingannare le persone, ma non avrebbe mai usato la violenza, se non in casi strettamente necessari.
Andrew afferrò Esmeralda per il colletto della giacca, tenendola ferma prima che potesse scappare, mentre tutti osservavano i movimenti di Sparrow, il quale iniziò ad indietreggiare. Diede una spinta a Elizabeth, presa al volo da suo padre e dal commodoro, riuscendo a fuggire e schivando miracolosamente i colpi di pistola, giungendo al villaggio.
Approfittando del momento di distrazione, Esmeralda diede una forte gomitata a Andrew, restituendogli anche un calcio negli stinchi, il tenente si abbassò massaggiandosi la pancia, riprendendosi immediatamente appena la ragazza iniziò a scappare. Anche le sue compagne si divincolarono dalle guardie e fuggirono, dividendosi le une dalle altre.

 

Dunque, abbiamo appena incontrato Esmeralda e si scopre che la gente di Port Royal la conosce molto bene, per quale motivo? Secondo voi cosa ha combinato?
Ho inserito anche il tenente Gillette in quanto insieme a Groves è diventato uno dei miei personaggi secondari preferiti.
Alla prossima <3 

 

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


CAPITOLO II


Dopo che Esmeralda scese da un tetto aggrappandosi ad una corda, iniziò a correre e appena valicò un angolo si scontrò contro Jack, il quale indietreggiò cercando di rimanere in piedi.
< < Ragazza, attenta a dove metti i piedi > > le disse sistemandosi.
< < Sei tu che mi hai tagliato la strada idiota! > > gli puntò il dito contro.
 
Per di là!
 
I due pirati si voltarono in modo simultaneo, sentendo le voci delle guardie. Iniziarono a correre, ma ancora si scontrarono, così, Jack, vedendo una porta di legno accanto a sé, la aprì. Sentendo le guardie farsi ancora più vicine, entrò nella casa e richiuse la porta alle sue spalle, dando una leggera spintarella ad Esmeralda, lasciandola fuori.
La ragazza tentò di aprire la porta, inutilmente, lanciando insulti al pirata.
< < Trovati un altro nascondiglio ragazza! > >
< < Lurido bastardo! > > gli gridò Esmeralda dando un pugno sulla porta, dopo vari tentativi per aprirla.
Fu così costretta a fuggire. Durante la sua fuga, intravide la sua casa d’infanzia e fu percossa dai ricordi.
Era giunta a Port Royal non solo per trafugare qualcosa, ma anche per rivedere suo padre.
Sarebbe stato contenta di vederla? O l’avrebbe minacciata? Domande a cui non riuscì a darsi risposta. Non avendo via di scampo, giunse a casa e si arrampicò su un albero per poi lanciarsi nella finestra aperta al secondo piano.
Atterrò sul pavimento di legno, che scricchiolò pesantemente. Si rialzò da terra e si guardò attorno. Si trovava nella sua camera, ridotta in una catapecchia. Accarezzò le lenzuola morbide del letto, piene di polvere, per poi giungere ai piedi del comodino, sul quale era ancora poggiato il ritratto di sua madre. Lo prese in mano e accarezzò il viso della madre, sorridente.
Ripensò ai momenti trascorsi insieme, finché sentì sfoderare una spada.
< < Tu che ci fai qui? > >
Esmeralda perse quasi un battito. Stava per rivedere suo padre, dopo ben quattro anni. Si voltò lentamente e vide suo padre molto cambiato.
Aveva la barba tagliata, i capelli corti e nascosti in una parrucca bianca e indossava una divisa da tenente comandante.
Suo padre, Herman Parke, stava davanti alle scale di legno, con una spada, puntata verso di lei.
< < Lo sai benissimo che qua non c’è più posto per te > > la minacciò freddamente.
< < Padre, ho fatto ciò che ritenevo giusto, sono qui per riconciliarmi con voi . . . > >
< < Io non sono più tuo padre. Non meriterai mai il mio perdono e avrai ciò che ti meriti e non piangerò, nel vederti presto impiccata > >
Il tono di suo padre era rimasto freddo e passivo tutto il tempo. Nonostante il suo ruolo nella Marina Britannica lo obbligasse a tenere un atteggiamento freddo in ogni situazione, il suo carattere è sempre stato distaccato, in particolar modo alla morte della moglie, madre di Esmeralda.
< < Sei in arresto > >
La afferrò per il braccio e la trascinò fuori casa. Portò la figlia al Forte e quando varcò i cancelli, raggiungendo il Commodoro, le diede una spinta, facendola cadere a terra.
< < Credevate di essere furba eh – rise leggermente James Norrington – ben fatto signor Parke, Gillette, portatela nelle segrete – ordinò al tenente, camminando con le mani incrociate dietro la schiena - insieme al signor Sparrow e alle sue compagne > >
Gillette prese le manette, si inginocchiò e gliele mise sui polsi, per poi alzarla da terra con delicatezza, come se avesse timore a farle del male e la portò nelle segrete.
Per tutto il tragitto nessuno dei due parlò, finché arrivarono nelle prigioni, dove Esmeralda fu rinchiusa nella stessa cella delle sue compagne. Mentre il tenente chiuse la cella, Esmeralda afferrò le sbarre e lo guardò supplichevole.
< < Sono contenta di vederti Andrew > > gli disse dolcemente.
Il tenente corrucciò la fronte, non smorzando un sorriso.
< < Non essere troppo confidenziale . . non più > >
< < Dopo tutti i momenti trascorsi insieme . . > >
< < Sono un tenente e tu una piratessa! Ti rendi conto?! > > alzò la voce.
< < E’ stata una mia scelta > > disse fiera.
< < Ed ora torni, come se non fosse successo niente – disse con tono deluso - Non risistemerai le cose, ormai il tuo posto non è più questo > > disse con un leggero senso di colpa. Da una parte, il tenente era felice di vederla, ma le loro strade si erano divise tempo fa e niente avrebbe rimesso le cose a posto.
< < Il mio posto è tra voi e la mia ciurma > > gli ricordò.
Gillette le rivolse un ultimo sguardo, scuotendo la testa, per poi salire le scale a passo veloce.
Jasmine le mise una mano sulla spalla e le fece un sorriso di incoraggiamento.
 < < Vi conoscevate ? > > le domandò Keira.
Esmeralda si limitò ad annuire.
< < E’ inutile che speri nel perdono – disse Jack, sdraiato a terra, con le mani dietro la nuca, mentre alcune ragazze della ciurma lo guardavano affascinate – appena vieni etichettato come un pirata, pirata rimarrai > >
< < Non ci posso credere – sorrise, intanto, entusiasta Tess guardando il Capitano – sono rinchiusa in cella con Jack Sparrow! > >
< < Capitano Jack Sparrow > > precisò alzandosi sui gomiti.
< < Giù le mani! Lui è mio! > > la rimproverò un’altra, seduta sulle ginocchia, accanto a Jack.
< < Signore – le fermò Jack – siete entrambe delle belle donne, posso essere conteso tranquillamente se volete . . > >
Keira ed Esmeralda si guardarono alzando poi gli occhi al cielo, sperando di uscire dalla cella e soprattutto di non sentirli aprire la bocca.
 
Il buio calò in fretta e quando la maggior parte delle persone faceva per coricarsi a letto, il rumore di un cannone svegliò tutti di soprassalto.
< < Questa è la Perla Nera! > > sussurrò Jack sorridendo, guardando oltre le sbarre della finestra.
< < Nessuno sopravvive al suo passaggio > > mormorò Jasmine.
< < E questo cosa te lo fa pensare? > > disse in modo beffardo Jack, guadagnandosi uno sguardo fulmineo dalla ragazza.
< < Sono Barbossa e la sua ciurma > > affermò Esmeralda facendo avanti e indietro per la cella.
< < Cosa vogliono? > > domandò una delle compagne.
< < Recuperare l’ultimo medaglione del tesoro di Cortes > > rispose Esmeralda.
< < Il medaglione! – urlò improvvisamente Jack – la signorina Swann aveva quel medaglione! Non so come abbia fatto ad esserne in possesso, ma sono sicuro che fosse quello > >
< < Elizabeth è in pericolo! Dobbiamo salvarla! > >
Esmeralda tentò di buttar giù la porta, con tutto il materiale che poteva trovare nella cella, inutilmente, mentre a Port Royal si potevano udire le grida delle persone torturate, gli spari dei fucili, superati dal rumore dei cannoni che colpivano la fortezza.
Improvvisamente, il rumore di una pistola e la caduta dalle scale di una guardia attirò la loro attenzione, mettendosi sulle difensive.
< < Questa non è l’armeria! > > esclamò uno dei pirati.
< < Bene bene, guarda chi abbiamo qui Twigg – disse il pirata di colore – Jack Sparrow > >
< < L’’ultima volta che ti ho visto eri su un’isola deserta, dimenticato da tutti, più lontano e piccolo, le sue sorti non sono molto migliorate > > rise insieme al compagno.
< < Perché le vostre allora? > > interloquì Esmeralda incrociando le braccia.
< < Tu stai zitta ragazza > >
< < Sapete? Il girone peggiore dell’inferno è riservato per i traditori e ad ammutinati > > continuò Jack, per poi essere afferrato per il collo dal pirata di colore, mostrando le sue ossa alla luce della luna.
< < Non sapete niente dell’inferno > > ruggì lasciandolo poi andare.
< < Allora la maledizione esiste davvero > > mormorò poi stupida Tess mettendosi la testa tra le mani.
 
Il giorno seguente, le giovani piratesse e Jack Sparrow ricevettero una visita inaspettata: Will Turner, il fabbro.
< < Ho sentito che conoscete bene la Perla Nera > >
< < Noi , abbastanza > > alzò la mano Keira.
< < Capitan Barbossa e la sua ciurma di manigoldi salpano da Isla de Muerta > > disse Jack guardandosi le unghie.
< < E’ un’isola introvabile, a parte chi sa già dove sia. Perché lo vuoi sapere? > > continuò Esmeralda.
< < Siete dei pirati > >  rispose il ragazzo.
< < Vuoi diventare un pirata, non è così? > > gli domandò Jack.
< < Mai! – disse lentamente, sottolineandolo - hanno preso Miss Swann, devo salvarla, ho bisogno del vostro aiuto. Esmeralda, tu la conoscevi bene > >
< < Elizabeth è mia amica e intendo aiutarti - gli sorrise – la mia amica Atena è un grande Capitano e sarà felice anche lei di aiutarti, voi compagne? > > domandò ad un gruppo della sua ciurma.
< < Certo! Almeno daremo una lezione a quella maledetta ciurma di dannati > > dissero soddisfatte.
< < Perfetto! E tu Sparrow? > > domandò poi Will.
< < Se intendi partire in suo aiuto e conquistare allora il cuore della dama, dovrai farlo da solo, amico, non vedo profitto per me > > disse Jack indicandosi.
< < Vi farò uscire da qui, queste celle le ho costruite io > > affermò Will.
< < Come ti chiami? > > gli domandò poi Will.
< < Will Turner > >
< < Diminutivo di William, scommetto che lo hai preso da tuo padre > >
< < Sì > > 
< < Va bene, ho cambiato idea, vi aiuterò a salvarla, ma voi dovrete aiutarmi a recuperare la Perla Nera > > precisò Jack.
< < Per quale motivo dovremmo aiutarti? > > domandò Esmeralda.
< < Perché . . ecco . . > >  balbettò massaggiandosi la nuca, mentre Esmeralda lo guardava ridendo, scuotendo la testa.
< < Accettiamo Sparrow > > rise sotto i baffi, con soddisfazione, poiché era consapevole che la sua ciurma era considerata molto abile.
Will Turner aprì la cella e uscirono immediatamente dalle segrete, prendendo i propri effetti e dirigendosi al porto.
< < Ruberemo una nave? > > domandò Will.
< < Requisiamo quella nave > > disse Jack, indicando la Dauntless.
Le ragazze e Will attesero gli ordini di Jack ed Esmeralda e si nascosero sotto due barche, portandole in acqua, camminando poi nel fondale, finché raggiunsero la nave Dauntless.

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


CAPITOLO 3



 

 




Le ragazze e Will attesero gli ordini di Jack ed Esmeralda e si nascosero sotto due barche, portandole in acqua, camminando poi nel fondale, finché raggiunsero la nave Dauntless.
Grazie alle corde, salirono sulla nave, notando la presenza di alcuni marinai e due guardie, comandate dal tenente Gillette. Subito, Jack e Will, dalla prua, scesero le scale, facendosi notare.
< < Vi conviene stare calmi, assumiamo il controllo di questa nave > > disse Jack scendendo le scale con la sua solita camminata da ubriaco.
< < Fermi! Siete presi! > > esclamò poi Will puntandogli contro la spada e assottigliando gli occhi, facendo immediatamente ridere i marinai e i soldati, mentre il tenente li osservava passivamente.
< < Certo che gli uomini sono proprio idioti > > pensò Keira ad alta voce, prima di uscire allo scoperto,  facendo sorridere leggermente Esmeralda.
< < Non potete governare in due questa nave – disse Gillette in modo beffardo -uscireste a mala pena dalla baia > >
< < Ma loro non sono da soli > > disse Esmeralda raggiungendoli.
< < E sarete voi i primi ad uscire da questa nave con i musi ricoperti da pugni > > disse poi Keira facendosi vedere, mentre anche le altre compagne si avvicinavano circondandoli, tenendo una mano vicino al fodero, pronte a seguire gli ordini di Esmeralda e Jack.
< < Oh andiamo, le donne non sanno governare una nave > > disse un marinaio.
< < Anche se siete proprio delle creature affascinanti > > disse un altro avvicinandosi a Keira e accarezzandole il viso con le nocche, di conseguenza, Keira gli calpestò il piede. Il marinaio si abbassò e saltellò su una gamba, massaggiandosi il piede.
< < Provaci a toccarmi nuovamente o il tuo secondo piede farà la stessa fine > > lo avvertì infine sarcasticamente mantenendo il peso del corpo sulla gamba sinistra.
< < Ora, voi scenderete da questa nave, con, o senza la forza > > ordinò Esmeralda al tenente avvicinandosi e guardandolo con fare sicuro, dritto negli occhi.
< < Voi non ci fate paura – rise il tenente - tanto meno te > > sottolineò avvicinandosi maggiormente e sfiorandole il mento con le dita, provocandole un brivido sulla schiena.
< < E’ bene  che tu sappia che ho imparato a difendermi da sola > > lo avvertì nuovamente incrociando le braccia, tenendo a freno le sue emozioni.
Dopo aver ritrovato il suo vecchio amico, se così poteva ancora chiamarlo, da quando lei era diventata una piratessa, sorpresa e gioia erano rinati in lei, dopo tutto quello che aveva passato, con una strana sensazione nel petto quando il ragazzo fu estremamente vicino a lei. Tuttavia non dovevano perdere tempo e di ciò glielo ricordò il signor Sparrow.
< < Senti figliolo, sono il Capitan Jack Sparrow – lo minacciò un’ultima volta puntandogli la pistola contro il viso, pronto a premere il grilletto – comprendi? > >
Esmeralda abbassò subito il braccio di Jack, mentre un marinaio si buttò in mare, urlando ai suoi compagni di salvarsi e chiedere soccorso.
Il tenente Gillette guardò torvo Jack Sparrow e accorgendosi di non avere altra scelta, ordinò alle due guardie e ai marinai, che erano con lui, di salire su una scialuppa e scendere dall’HMS Dauntless.
 
Mentre tornarono a riva, Gillette avvertì il Commodoro e indicò Jack, Will e le altre piratesse che stavano preparando la nave. Subito, Norrington radunò i fanti e raggiunsero la nave, dopo essersi accostati con la nave dell’Interceptor.
Tuttavia, Jack, Will e le piratesse ebbero un’idea ancor più geniale, salirono sull’Interceptor e tagliarono le cime che trattenevano ancorata la nave.
< < Grazie Commodoro per averci preparati per la partenza, non ce l’avremmo mai fatta senza di voi! > > gridò poi Jack, mentre stava al timone, facendo partire la nave, beffeggiandosi di tutti loro, che li guardavano furiosi, in particolare il Commodoro Norrington, mentre il tenente Groves, da una parte, ammirava molto la sua furbizia di aver tenuta ormeggiata la Dauntless e aver messo fuori uso il timone.
< < Quello è il miglior pirata che abbia mai visto > >
 
Più tardi, Jack, Will e le ragazze furono ormai al largo. La destinazione era Tortuga, per poter reclutare una ciurma.
Will Turner iniziò a raccontare di sé, ascoltato attentamente e sopratutto da alcune ragazze, affascinate dalla sua bellezza. Alla morte della madre, quando era in Inghilterra, si trasferì a Port Royal, dove trovò lavoro come un fabbro, alla ricerca del padre, Bill Turner.
< < Tutti lo chiamavano Sputafuoco – disse Jack – brav’uomo, bravo pirata, sei uguale a lui! > >
< < Menzogne! – esclamò Will sguainando la sua spada – era imbarcato su un mercantile, era rispettabile e osservava le leggi > >
< < Era un pirata della peggior specie > >
< < Mio padre non era un pirata! > > continuò Will.
A questo punto, Jack lo scagliò sulla randa.
< < Due regole contano davvero: quello che un uomo può e quello che un uomo non può. Per esempio, o tu puoi accettare che tuo padre fosse un pirata e un brav’uomo o non puoi. Ma hai sangue pirata nelle vene, dovrai farci i conti. Prendi me per esempio, io posso lasciarti annegare, ma non posso portare la nave a Tortuga solo soletto, quindi, puoi navigare sotto il comando di pirati? O no > >
< < Prima o poi dovrete accettarlo signor Turner > > si inginocchiò Jasmine accanto al ragazzo, dopo che Jack lo riportò sulla nave.
Will annuì, rassegnato e si rialzò, domandando informazioni sulla destinazione.





I nove compagni approdarono così a Tortuga, una grande isola circondata da alte montagne, conosciuto come il luogo di rifugio di pirati.
< < E così, questa è Tortuga > > affermò Will guardandosi attorno.
< < E’ una vita grama per chi non ha respirato a fondo il dolce e il prolifero profumo di Tortuga > > disse una piratessa.
< < Se ogni città fosse come questa, non ci sarebbe uomo infelice per amore > > continuò Jack.
Uomini ubriachi barcollavano con tante bottiglie di rum, accompagnati da belle donzelle, che a volte si spogliavano davanti a loro in modo provocante, mentre un gruppo di musicisti suonavano la fisarmonica e il banjo.
< < Ora dobbiamo trovare Gibbs – si fermò Jack gesticolando con le mani - è un mio vecchio compare e mi aiuterà a trovare altri pirati, la spedizione sarà lunga e faticosa e mi serve l’aiuto di più persone. Seguitemi > >
Cambiò direzione e raggiunse il porcile, dove Joshamee Gibbs stava addormentato.
Esmeralda ordinò alle ragazze di seguirlo, mentre lei sarebbe andata alla ricerca della sua amica Atena.
La ragazza si tolse il cappello ed entrò nella locanda, facendosi spazio, nonostante la sua piccola statura, tra le persone che si spintonavano a vicenda, bevendo e picchiandosi.
< < Ehi bellezza, io sono qui disponibile, tutto per voi . . > > la fermò un uomo, seduto sulla ringhiera delle scale, prima di comincia re a biascicare parole a caso.
< < Continua a sognare > > disse con tono fiero Esmeralda prendendogli il capello e buttandoglielo in faccia, mentre questi si buttò all’indietro cadendo dalla ringhiera e atterrando sul corpo di un altro uomo.
Si guardò attorno e vide la sua amica e Capitano Atena in lontananza, fiancheggiata da altre due piratesse, facenti parte della stessa ciurma.
< < Ehi amica mia! > > sorrise Atena allargando le braccia. Esmeralda sorrise e ricambiò l’abbraccio.
< < Non immagini quante notizie ho da darti > >
< < Non ho fretta – disse Atena sorridendole – intanto, permettimi di offrirti qualcosa da bere > >
< < Con piacere > >
Atena chiese alle due piratesse di lasciarle sole e si sedettero ad un tavolo, ordinando due grandi bicchieri di birra, mentre Esmeralda raccontava tutto ciò che era successo a Port Royal nei minimi dettagli.
< < E’ una fortuna che stiate bene – disse sconvolta Atena, non potendo credere alle sue parole – sarei dovuta venire anche io > >
< < E trovare così la morte? > > domandò Esmeralda corrucciando la fronte.
< < Perché ? Tu allora? Ti sei quasi fatta ammazzare > >
< < Pensavo . . > >
< < Dopo tutto quello che tuo padre ti ha fatto, è difficile che ti perdoni così facilmente – continuò Atena posandogli la mano sulla sua, confortandola – ma ora dimmi . . cosa stavi dicendo sulla Perla Nera? Allora Barbossa vuole davvero spezzare la maledizione . . > >
< < Sì, ed Elizabeth Swann ha il medaglione. L’hanno rapita, credendo che sia lei l’erede di Sputafuoco. Will Turner, un caro amico, ci ha chiesto di aiutarlo a salvarla > >
< < Certo! – sorrise Atena – gli amici tuoi sono anche amici miei > >
< < E che mi dici di Jack Sparrow? > > le domandò scettica.
< < Preferire essere schiava piuttosto che aiutare quel buffone > > sbuffò sbattendo il bicchiere sul tavolo.
< < Si dà il caso che “ quel buffone” stia aiutando il giovane Turner nella sua impresa di salvezza della fanciulla > > disse una voce dietro di lei.
Atena si voltò e vide Jack Sparrow, in compagnia di Gibbs. Le rubò il bicchiere e fece un sorso, per poi continuare.
< < Mi serve una ciurma Atena, e voglio il vostro aiuto per recuperare la mia adorata Perla Nera > > le disse quasi per costrizione.
< < E io cosa ci guadagno? > > gli domandò grattandosi il mento e guardandolo maliziosamente alzandosi in piedi e posizionandosi di fronte a lui.
< < Tutto quello che vuoi . . ti darò una nave > >
< < Ho già una nave > > sospirò Atena, aspettando e incrociando le braccia.
< < Arrivati a Isla de Muerta potrai avere tutto l’oro che vorrai tesoro > >
Lo sguardo di Atena si fece furente e sfoderò la spada, puntandola sul suo petto.
< < Chiamami ancora in quel modo o la punta della mia spada sarà l’ultima cosa che vedrai > > lo minacciò.
Jack corrucciò la fronte e posò la mano sulla lama, spostandola leggermente, mentre Gibbs tentava di calmare gli animi.
< < E va bene – sospirò Atena ridisponendo la spada nel fodero -Vi aiuteremo Jack, tu riavrai la tua maledetta nave e salveremo Elizabeth > >
< < Evviva! – urlò felice Esmeralda alzando le braccia in aria – era da un po’ che non accadeva nulla di interessante, finalmente un po’ di avventura! > >
< < Frena il tuo entusiasmo – le ordinò amichevolmente - e raduna la nostra ciurma, salperemo all’alba > >
< < Perfetto! – esclamò Jack – Gibbs – si rivolse poi all’amico, il quale stette sull’attenti ascoltando gli ordini del Capitano – cerca di reclutare più persone possibili > >
< < Agli ordini Capitano! - rispose entusiasta, e quando Atena ed Esmeralda furono lontane, continuò – sai cosa penso sulle donne. E’ una sfortuna avere donne a bordo, però . . trattandosi di Atena e la sua ciurma, Be, sono la ciurma femminile più temuta e saremmo avvantaggiati > >
< < Ricordati di una cosa Gibbs – gli disse alzando al cielo un dito – tu dici che porta male avere donne sulla nave, per me, è male non averle > >

 

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


 

CAPITOLO 1
 

Il giorno seguente, i pirati si radunarono al molo, dove Jack vide i nuovi uomini reclutati grazie a Gibbs, tra essi vi erano anche due pirati che in seguito si rivelarono pirati molto fedeli e capaci: Marty, basso di statura, ma un osso duro, Cotton, a cui mozzarono la lingua, per cui aveva addestrato il suo pappagallo a parlare al suo posto.
La ciurma di Atena e il suo primo ufficiale e cara amica Esmeralda era formata da sette ragazze, piratesse agili, abili spadaccine e impavidi, tanto da essere reclutate da altri pirati.
Alcune di loro si divertivano a punzecchiare le persone, approfittando della loro bellezza riuscivano ad ingannarle, erano lussuriose, perverse e insieme saccheggiavano e rubavano, nonostante ciò, tra di loro erano molto leali e fedeli. Erano belle e dagli occhi grandi, contornati da eyeliner nero e dell’ombretto dello stesso colore.
Clarissa aveva corti capelli neri, indossava una canotta di pelle nera, sopra la camicia bianca, che aveva degli spunzoni al colletto e pantaloni marroni. Teneva sempre al collo una collana lunga con un teschio bianco, suo portafortuna e un girocollo scuro. Era tenace e coraggiosa e non si tirava mai indietro davanti agli ostacoli. Conosciuta come un’abile spadaccina.
Tess aveva capelli lunghi e biondi, coperti da una bandana rossa. Era la più giovane della ciurma, in quanto solo diciassettenne, per questo una novellina, dal carattere un po’ svampito, infantile e timoroso, tuttavia per le sue compagne avrebbe solcato ogni pericolo. Indossava un mini abito bianco e un corsetto di pelle nero con una chiusura a lampo.
Jasmine aveva anch’essa lunghi capelli biondi, tra cui alcune ciocche intrecciate. Era un’abile armaiolo, riparando sempre con correttezza ogni tipo di arma da fuoco. Amante del piacere e della seduzione, era seguita da molti uomini. Indossava una camicia azzurra bianca a scollatura a barca, sopra cui era legata una giacchetta corta nera, una gonna blu a balze e delle calze a rete.
Keira era la piratessa più fidata per Atena ed Esmeralda. Quando Atena ed Esmeralda cominciarono a reclutare piratesse, Keira fu la prima ad arruolarsi. Aveva lunghi capelli neri e lisci, portava un grosso girocollo di pelle, teneva legato al braccio sinistro un grande bracciale. Indossava una giacca nera, chiusa da un nodo, ornata con dei ricami argentei e dei leggins. Il suo carattere era molto permaloso, e riservato. Era un’abile artigliere di bordo, oltre a saper padroneggiare meglio di chiunque due spade.
Vicky era una piratessa nata da gitani. Indossava una gonna bicolore, blu e bianca e un top arricchito con piccoli pendagli. Grintosa e intelligente, la maggior parte delle volte si occupava di stare al timone.
Melissa e Kira, una bionda e una mora, era la più impulsive del gruppo, oltre che spensierate. Melissa aveva una gonna a righe bianche e nere, lunga fino alle caviglie, con uno spacco sul lato destro, una camicia nera a scollatura a barca e un corpetto bianco, mentre Kira aveva una giacca corta e rossa e una gonna blu anch’essa corta, a balze. Le due ragazze si occupavano della cucina sulla nave.
Esmeralda era la più grande amica di Atena, erano praticamente sorelle da quando si erano conosciute. Era scura di pelle, da capelli corti e ricci, aveva un carattere genuino e virtuoso, abile navigatrice e studiosa di carte nautiche, era il primo ufficiale della ciurma. Indossava pantaloni neri, una camicia bianca e un gilet corto, blu, a maniche lunghe. Aveva una fascia rossa come cintura e portava un’altra fascia in testa.
E infine c’era Atena, il Capitano, stimata e temuta allo stesso tempo da tutti. Era ormai un lupo di mare, avendo navigato sin da quando era piccola. Aveva grandi occhi castani e lunghi capelli ricci. Sveglia, astuta e intelligente, oltre che leale verso le persone a cui vuole bene. Indossava una giacca rossa, lunga fino alle caviglie, con strisce dorate in verticale lungo il vestito, con del pizzo nero all’interno dei polsini, pantaloni neri e una camicia a scollatura a V.
 
Salirono sulla nave e mollarono gli ormeggi, preparandola per il lungo viaggio. Esmeralda stava seduta sulle scale, sotto il ponte di prua e stava studiando la sua mappa nautica, che teneva con sé gelosamente. Atena la raggiunse e si sedette accanto.
< < Un giorno me ne pentirò, ne sono certa > > sospirò Atena appoggiando i gomiti sulle gambe.
< < Sono sicura che, da un lato, tu sia felice di stare in compagnia di Jack Sparrow > > sorrise Esmeralda senza togliere lo sguardo dalla mappa.
< < Con quello? Continua a sognare > > rise sarcasticamente incrociando le braccia.
< < Ti eri ripromessa di non aiutarlo più > >
< < Sta aiutando Will a salvare Elizabeth da una parte, quindi, non ci sono altre alternative > >
Esmeralda fece un leggero sorriso e le tornò a mente un pensiero che non riusciva a scacciare sin da quando sono partite, fece un respiro e cominciò a parlare.
< < Quando ero a Port Royal, ho rincontrato Andrew > >
< < “ And “ chi? – ripeté con dubbio - Ohh il tenente Gillette – ricordò poi – il ragazzo che ti piace > > la stuzzicò appoggiando i gomiti sulle scale dietro di sé.
< < E’ solo un AMICO - specificò Esmeralda, mentre Atena rideva sotto i baffi - . . anzi, ERA un amico, le strade si sono divise da quando ho iniziato a intraprendere la strada della pirateria > >
< < Sai come la penso Esmeralda – le disse in tono semi-serio – mi hai parlato tanto di questo Ando, Andy . . come si chiama? Ah sì, Andrew . . prima di incontrare . . insomma. . prima di incontrare LUI – disse con imbarazzo per paura di ferire l’amica - Andrew fa parte della Marina Britannica, noi siamo piratesse e dubito che possa ancora esserci amicizia. Quelli ci appendono per il collo > >
< < Così come loro hanno paura di noi, noi abbiamo paura di loro. – pensò Esmeralda – è il loro dovere, e si può capire. Poi i militari non sono tutti uguali - disse pensando agli ex amici Andrew Gillette e Theodore Groves - Noi siamo piratesse particolari – rise - rubiamo, ma non uccidiamo  per divertimento, non siamo così crudeli > <
< < Questione che loro mai capiranno, sono così testardi e pieni di odio verso di noi che sarebbero disposti a uccidere persino bambini innocenti se fossero figli di pirati > > disse cominciando a sfogarsi con rabbia.
< < C’è una bella differenza tra la Compagnia delle Indie Orientali e la Marina Britannica però > > le ricordò.
< < Non faccio favoritismi - la zittì dolcemente, cambiando discorso – questa notte sarà dura, scoppierà una tempesta - pensò sentendo il vento forte e guardando le nubi che giungevano in fretta – la rotta è giusta? > > le domandò poi allungando il viso sulla mappa.
< < Purtroppo Isla de Muerta è un’isola che non è segnata su alcuna mappa > > rispose Esmeralda prendendo una dopo l’altra le sue mappe.
< < E può essere trovata solo da coloro che sanno già dove si trova > > continuò Gibbs, che stava tenendo il timone.
< < Per questo vi serve il mio aiuto – si intromise Jack inginocchiandosi a fianco delle due ragazze – ed ora preparatevi compari! – esclamò alzandosi e rivolgendosi alla ciurma – perché li raggiungiamo! > >
La notte, come previsto,furono costretti a viaggiare in mezzo ad una forte tempesta, l’intensità del vento aumentò e le onde alte che si scaraventavano sulla nave rendevano difficile il controllo di essa.
< < E’ meglio ammainare le vele! > > esclamò Gibbs raggiungendo Jack, che si trovava al timone.
< < Potete resistere ancora un po’ > > sorrise Jack guardando la sua bussola.
< < Perché sei così felice? > >
< < Perché ci siamo quasi > >
 
< < Ci siamo! > > gridò Jack ad un certo punto, chiamando Vicky al timone.
< < Nebbia fitta! > > esclamò un marinaio di vedetta.
Vicky raggiunse il timone e prese il posto di Jack , facendo attenzione ai vari relitti che circondavano l’isola in mezzo alla nebbia.
< < Tremo al pensiero di quanti abbiano perso la vita in questo passaggio > > disse Gibbs avvicinandosi al parapetto e guardandosi attorno.
Relitti di altre navi giacevano in fondo al mare, attorniati da un cupo silenzio, fin troppo tetro.
< < Se si chiama Isla De Muerta, un motivo c’è - pensò Jasmine – sembra un’isola fantasma > >
< < Appunto – disse Keira – quest’isola è in gran parte inesplorata, tranne la caverna che ospita il tesoro maledetto di Cortes > >
< < Ma . . scusate la mia ignoranza – Tess alzò la mano timorosa richiamando l’attenzione, mentre le sue compagne si voltarono molto lentamente verso di lei ascoltandola – mi parlate della maledizione? Perché hanno preso la figlia del Governatore? > >
< < E com’è entrato in possesso di quella bussola? > > domandò Will a Gibbs indicando Jack.
< < Non si sa molto di Jack – spiegò Gibbs - prima che arrivasse a Tortuga e andasse a Isla De Muerta in cerca del tesoro. Io non lo conoscevo quando era Capitano della Perla Nera > >
Will rimase sorpreso e guardò Jack, che stava guardando la sua bussola, indignato dalla scoperta.
< < Sta attento a parlare, dopo ciò che gli è successo > > rispose subito Gibbs, sapendo già cosa volesse dire e chiedere.
< < Sparrow era partito con la sua ciurma a Isla De Muerta per trovare il tesoro maledetto, grazie alla sua bussola. Tuttavia, il suo primo ufficiale ha detto che doveva condividere il tesoro in modo equivalente, e sapere anche dove trovarlo. Si ammutinarono e abbandonarono Jack su un’isola > > raccontò Atena.
< < La ciurma di Barbossa trovò Isla De Muerta e di conseguenza il tesoro, spendendolo in ogni piacere del mondo, tuttavia, vennero maledetti da esso, non possono morire e vivono soffrendo la fame e la sete, così, tornarono all’isola rimettendo tutti i medaglioni d’oro aztechi > > continuò Esmeralda.
< < La maledizione non si è ancora spezzata però > > disse Tess.
< < Mancava ancora un medaglione e per spezzare la maledizione bisogna bagnare i medaglioni del sangue di coloro che li hanno rubati. Il medaglione mancante è quello che ora ha Elizabeth > > disse Atena.
< < Ma Elizabeth come ha fatto ad aver . . ? > > chiese Keira, che fu interrotta dalle continue domande di Tess e Will.
< < E Jack? > > domandò Will interrompendola.
< < Jack si trovava sull’isola. Vedi . .Quando abbandoni un pirata – spiegò Gibbs – gli dai una pistola. Jack userà quel colpo per uccidere un uomo, il suo primo ufficiale, Barbossa. Si appostò nell’acqua bassa e attese tre giorni e tre notti, finché le creature marine si acclimatarono alla sua presenza, finché il quarto giorno legò tartarughe marine e fece una zattera > >
< < Cosa usò per tenerle insieme? > > continuò Will.
< < Peli umani – rispose Jack avvicinandosi – che mi strappai. Gettate le ancore! – ordinò Will ed io scendiamo a terra > >
< < Veniamo anche noi > > si alzò Atena sistemandosi la cinghia dei pantaloni e tenendo ferma la spada nel fodero e indicando Esmeralda.
< < Non vi ho ordinato niente tesoro > >
< < Me ne infischio dei tuoi ordini, facciamo quello che vogliamo > > disse con tono sicuro Atena, sorpassandolo, sedendosi nella scialuppa, mentre la ciurma la teneva ferma, prima di calarla in mare. Jack alzò gli occhi al cielo e sbuffò, ciondolando a destra e a sinistra, mormorando tra sé.
< < Inizio già a pentirmi di essermele portate dietro > >
< < Capitano – lo chiamò Gibbs prima che partisse - cosa facciamo se rimanete indietro? > >
Rispetta il codice > >
 
Jack, Will, Atena ed Esmeralda remarono verso la grotta, che aveva un fiume che l’attraversava. Sulle rocce erano distesi scheletri umani, trafitti da spade ed archi, circondati da oggetti d’oro, attrazione di tutti i pirati.
< < Quale codice deve rispettare Gibbs? > > domandò Will, scettico verso Jack.
< < Il codice dei pirati – spiegò mentre stava remando - Ogni uomo che indietro rimane, indietro viene lasciato > >
< < Non ci sono eroi tra i ladri eh > > canzonò il ragazzo.
< < Hai una visione sprezzante dei pirati – disse Atena facendo un leggero sorriso - ma stai per diventare un pirata anche tu > > continuò alzando le spalle, facendogli capire di rassegnarsi.
Will si voltò e la guardò furibondo e prima che potesse parlare, Esmeralda intervenne.
< < Ci hai liberati dalla cella, hai requisito una nave della Marina. Ti sei imbarcato con una ciurma di bucanieri a Tortuga . . > >
< < Non mi capiterà la tua stessa situazione Esmeralda > > gli ricordò Will.
< < Inoltre hai  una vera ossessione per il tesoro > > concluse Atena.
< < Non è vero > > si ridestò Will dopo aver visto tutto quanto l’oro della caverna.
< < Non tutti i tesori sono d’oro e argento > > disse Jack, riferendosi ad Elizabeth.
I quattro pirati scesero dalla scialuppa e lentamente, senza farsi scoprire, alzarono lo sguardo verso il nucleo della grotta.
Barbossa stava in piedi, accanto ad Elizabeth, di fronte alla sua ciurma, su un altare, circondato da mille tesori.
< < Potremo porre fine al tormento! Abbiamo sofferto. Fummo puniti con durezza dagli dei pagani per il nostro peccato ed eccola qui! > >
Barbossa aprì, con potenza, un forziere, dal cui boato si sentiva il rumore di tanti medaglioni.
< < Eccolo qui signori miei! Il tesoro maledetto di Cortès! Abbiamo restituito ogni singolo pezzo – esclamò accarezzandolo con le dita ruvide – salvo questo – indicò il medaglione di Elizabeth – abbiamo offerto il sacrificio agli dei, e di chi manca il sangue? > >
< < Il suo! > > gridò in coro la ciurma indicando Elizabeth.
Will fece per correre, fermato immediatamente da Jack.
< < Non è il momento! > > lo avvertì.
< < Sarà il momento quando ti farà comodo? > > gli domandò furioso.
< < Ti ho mai dato motivo di non fidarti di me? Non fare stupidaggini, per favore! > > lo supplicò.
Mentre il rituale stava proseguendo, Will, indeciso sul da farsi, guardò le due piratesse con sguardo supplichevole. Atena si girò verso Esmeralda e fece un cenno con la testa.
Barbossa, intanto, fece un taglio nella mano di Elizabeth e le fece tenere in mano il medaglione, per poi riporlo.
Ci fu un silenzio tomba, finché Barbossa fece partire un colpo.
La maledizione era ancora in atto e ciò fece accrescere la rabbia.
< < Non sei figlia di Spuafuoco? Non hai il sangue di Sputafuoco?? Non hai il suo cognome?! > > la percosse.
< < No! > >
< < Dove si trova allora suo figlio?! > > le domandò minaccioso.
Elizabeth lo guardò con aria di sfida e fu così che ricevette un forte schiaffo che la fece cadere priva di sensi su una roccia.
Quando Jack era intento ad osservare la scena, Esmeralda lo colpì con un remo, facendolo svenire, e diede il via libero ad Atena e Will.
I tre pirati tornarono indietro e si immersero in acqua, raggiungendo Elizabeth. Will la svegliò silenziosamente, facendola spaventare inizialmente, quando vide Will e la sua vecchia amica d’infanzia rilassò i muscoli e li seguì, riprendendosi il medaglione.
Tornarono così alla scialuppa e remarono fino alla nave, lasciando Jack all’isola, dove fu catturato dalla ciurma di Barbossa.


E' giunta anche un altro nuovo personaggio: Atena; e sembra che la ragazza conosca bene Jack Sparrow e che sia un po' arrabbiata con lui, d'altronde, conoscendo Jack, sappiamo come sia in fatto di donne ;)
Chi sarà il "LUI" di cui parla Atena ad Esmeralda?
Lo scoprirete più avanti.
Alla prossima

 

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


CAPITOLO 5

 
Elizabeth e Will, in sottocoperta insieme ad Atena ed Esmeralda che stavano chiacchierando in disparte, erano seduti ad un tavolo. Elizabeth si stava mettendo una garza sulla mano, ancora insanguinata per via del taglio. Parlarono del medaglione e fu in quel momento che Elizabeth afferrò qualcosa dal collo.
< < Dovete vedere una cosa, soprattutto tu Will > > disse chiamando anche le due ragazze.
Mostrò il medaglione e lo diede a Will, inizialmente sorpreso.
< < Me lo aveva dato mio padre - sussurrò prendendolo in mano - Pensavo di averlo perso in mare > >
< < E’ tuo . . il sangue di cui parlano > > disse Atena mettendo entrambe le mani sul tavolo e scuotendo la testa.
< < Il sangue di un pirata > >
Will strinse nel pugno il medaglione, abbassando la testa e tremando, mentre Elizabeth cercava di calmarlo.
Atena mise una mano sulla spalla di Elizabeth e le fece segno con lo sguardo di lasciarlo solo nei suoi pensieri per un po’ . Disprezzando i pirati, conoscere la vita da pirata di suo padre doveva essere una scoperta dura.
Salirono le scale ed Elizabeth ringraziò infinitamente Atena, per poi abbracciare Esmeralda.
< < Non posso ancora crederci di rivederti! – disse felicemente Elizabeth - E’ passato tanto tempo > >
< < Mi dispiace per ciò che è successo . . > >
< < E’ una tua scelta – alzò le spalle Elizabeth, sorridendole – non hai fatto nulla di male, e poi . . mi avete salvato la vita, non è da tutti i pirati > > continuò facendole sorridere.
< < Esmeralda mi ha parlato tanto di te - disse Atena – sono felice di conoscerti > >
< < Il piacere mio > > sorrise Elizabeth allungando la mano e aspettando la stretta di mano. Atena la guardò incerta sul da farsi e spalancò gli occhi.
< < Noi piratesse non ci stringiamo la mano > >  intervenne Esmeralda.
< < Oh, giusto - così Elizabeth diede un forte pugno sul braccio di Atena, facendosi male da sola e guardandosi la mano – cosa hai fatto in questi ultimi anni Esmeralda? > > le domandò poi cambiando argomento.
< < Be . . abbiamo girato per mari, fermandoci ogni tanto a rubare qualche oggetto di poco valore > > affermò alzando le spalle e sorridendo, dando tutto per scontato, mentre Elizabeth non poteva fare altro che sorridere e annuire.
< < Non ti piacerebbe tornare a lavorare per noi? > >
< < E’ troppo tardi per tornare indietro > >
< < Ma eri felice . . avevi tutto . . > > la supplicò Elizabeth.
Esmeralda abbassò lo sguardo e tolse le braccia dal parapetto, su cui era appoggiata e si allontanò lentamente, osservata interrogata da Elizabeth.
Herman Parke, padre di Esmeralda, era tenente della Marina Britannica, l’uomo più fidato e consulente del Governatore Swann. All’età di quattro anni, Esmeralda rimase orfana di madre, arrecando forte dolore al signor Parke, il quale divenne riluttante nel crescere la figlia da solo. Prese la decisione di mandarla in un convento, tuttavia, la balia di Elizabeth, con il sostegno di altre domestiche, chiese di potersi prendere cura anche della piccola Esmeralda. Dopo molte attente valutazioni, il tenente Parke accettò, sebbene inizialmente riluttante.
Elizabeth ed Esmeralda crebbero così insieme, stringendo una forte amicizia, tuttavia, entrambe erano molto attratte dall’avventura e attraversare i mari, vietato alle donne. Esmeralda, desiderosa di conoscenza, troppe volte aveva sottratto i libri del padre per poterli studiare, soprattutto quelli in ambito marittimo.
Nel corso degli anni, nonostante avesse dovuto condurre una vita raffinata, il suo carattere era particolarmente ribelle, a causa del suo desiderio di indipendenza, spiegato dalla sottomissione al potere del padre.
< < Quante frustrate ho ricevuto – ripensò ad alta voce Esmeralda – soprattutto quando mi scopriva a leggere i libri e poi . . – le parole quasi le morirono in gola - . . per punizione per aver ucciso mia mamma > >
< < Quante volte te lo devo ripetere che non sei tu la responsabile della morte di tua madre? > > le ricordò Atena.
< < Se non mi fossi allontanata . . > >
< < Avevi quattro anni! > >
Esmeralda non si era mai rassegnata alla morte di sua madre, poiché sapeva che in quel momento avrebbe potuto essere ancora in vita. Era solo una bambina quando sua madre annegò.
Un giorno uscirono dirigendosi al porto, fu lì che Esmeralda si era avvicinata troppo al molo, inciampando e cadendo in acqua.
Istantaneamente, la prima cosa che fece sua madre fu quello di lanciarsi in acqua, nonostante i soldati le ordinassero di uscire. Riuscì ad agguantare il braccio della piccola e la tirò in superficie. I soldati presero la bambina, terrorizzata, ma la madre, dopo aver perso coscienza, non riaprì più gli occhi.
< < La Perla Nera in vista! > > esclamò ad un certo punto Clarissa, indicando la nave con l’indice, di vedetta sulla coffa dell’albero maestro.
Le piratesse smisero di parlar e corsero al parapetto, avvistando la Perla Nera raggiungerli a gran velocità.
< < Mollate il velaccio!  Con questo vento di poppa la nave terrà ogni vela spiegata > > ordinò Gibbs urlando per farsi sentire da tutta la ciurma e correndo di qua e di là.
< < Ma siamo la nave più veloce di tutti i Caraibi! > > disse Elizabeth, incredula.
< < Certo. Diteglielo appena ci avranno catturati > > disse Keira sarcasticamente.
< < Rischiamo meno di loro, vero? Non possiamo staccarli su quelle secche? > > domandò Elizabeth.
< < Ci basta resistere ancora un po’, il tempo per arrivarci . . > > sorrise Gibbs.
< < Alleggerite la nave! Da prua a poppa! > > ordinò così Atena, aggrappandosi, con una mano, alla cima.
< < E ogni cosa che non serve, gettatelo! > >
Purtroppo, il piano fallì miseramente, la Perla Nera era troppo veloe.
< < Opponiamo resistenza – ordinò allora Will – dobbiamo combattere. Caricate i cannoni! > > urlò alla ciurma.
< < Con cosa? > > domandò Esmeralda.
< < Con ogni cosa, con tutto quello che ci è rimasto > > rispose Atena speranzosa e sorridendo.
< < Buttateci dentro ogni cosa! – gridò Gibbs raggiungendo la ciurma – con chiodi, ferraglie e pezzi di vetro > >
< < La Perla Nera si avvicina sulla quarta di babordo! > >
< < Non avremo nemmeno il tempo di prendere la mira > >
< < Calate l’ancora di tribordo! > >
< < Obbedite, muovetevi! O finirete voi dentro i cannoni > >
Virando sull’ancora, Barbossa ordinò alla sua ciurma maledetta di voltare a sinistra e dopo che le navi si trovarono fianco a fianco, entrambi i capitani diedero l’ordine di aprire il fuoco.
Subito, colpi di cannone esplosero da una nave all’altra, partendo dal ponte di batteria, mentre sul ponte di coperta si udivano spari provenienti dai fucili. Fu una guerra a colpi di pistola e fucile, finché Barbossa ordinò alla sua ciurma di prepararsi all’arrembaggio e preparare i grappini.
Distrussero l’albero maestro, che cadde sul ponte della Perla Nera, permettendo alla ciurma di Barbossa di salire sulla nave rivale.
Le ragazze estrassero le proprie spade, tenendo un piede davanti all’altro, pronte all’attacco. Durante la battaglia, Jack riuscì a fuggire e tornare dai suoi compagni, alla ricerca del medaglione.
La ciurma di Atena e Jack fu sopraffatta con facilità. Gli uomini vennero presi per i colletti delle loro vesti e trascinati prepotentemente sulla Perla Nera, inciampando ogni volta per la forza muscolare dei pirati maledetti.
Elizabeth tentava inutilmente di sollevare tutto il materiale che aveva ostacolato il passaggio dal ponte in coperta alla stiva, dove Will in quel momento era prigioniero, mentre tentava di recuperare il medaglione, ormai preso dalla piccola scimmia di Barbossa, Jack.
< < Dobbiamo far esplodere questo materiale! > > suggerì Vicky a Jasmine.
Non fecero in tempo a prendere tutto il materiale che serviva perché furono catturate dai pirati rivali. A nulla servirono i calci negli stinchi che Keira infliggeva. Un altro pirata tenne le braccia attorno al busto di Tess, tenendola sollevata, la giovane gli diede un calcio sulla gamba destra, costringendolo a mollare la presa, ma non si diede per vinto, il pirata la afferrò per il polso, si accovacciò e la sollevò, mettendola in spalla, mentre la ragazza si dimenava inutilmente.
Si allontanarono dall’Interceptor e mentre Barbossa osservava la nave in lontananza, giocherellando con il medaglione, i prigionieri furono legati all’albero. L’interceptor fu fatto esplodere davanti agli occhi di Elizabeth, sconvolta, sapendo che Will si trovava ancora su quella nave.
< < Sei un pirata senza Dio! > > gridò avventandosi su di lui.
Barbossa si difese e la zittì, percuotendola e spingendola contro i pirati.  Will salì sulla nave, guardato con sorpresa da tutti, e si aggrappò alla cima attirando l’attenzione.
< < Lasciatela libera! > > lo minacciò, puntandogli la pistola contro.
< < Hai un solo colpo mozzo e noi non possiamo morire > > rise Barbossa.
< < Voi no, ma io sì > > disse puntandosi la pistola sotto il viso, mentre Jack scuoteva la testa per la sua stupidaggine.
< < Chi sei tu? > > gli domandò Barbossa, curioso.
< < Nessuno – intervenne Jack – solo un mio lontano parente . . > >
< < Il mio nome è Will Turner, figlio di Bill Turner, Sputafuoco. Il suo sangue scorre nelle mie vene, premerò il grilletto se non farete ciò che vi dico > >
< < Quali sono i patti? > >
< < Elizabeth viene liberata – rispose, poi rivolse lo sguardo a Jack che stava gesticolando, aiutandolo a negoziare - anche la ciurma, non fate loro del male > >
< < Accordato > >
Sfortunatamente, Will non aveva previsto che Elizabeth sarebbe stata abbandonata su un’isola. Fu costretta a togliersi l’abito da cerimonia e camminare sull’asse, buttandosi in mare.
< < Sei uno sporco bugiardo! > > gridò Will, prima che gli tappassero la bocca con un fazzoletto.
< < Non toccarmi sull’onore mozzo! – rispose Barbossa - Hai detto di liberarla, ma non hai specificato dove - continuò ridendo - Anche voi due > > indicò Jack e Atena.
< < No! > >
Esmeralda provò a slegarsi dalle corde, supplicando Barbossa di avere pietà. Atena fu spintonata verso l’asse e prima di salire diede un’ultima occhiata minacciosa a Barbossa, il quale non ci fece caso, anzi, continuava a sghignazzare.
< < Sei un Capitano fallito Atena, non solo non hai più avuto una nave, ma ora non avrai più nemmeno la tua ciurma > > la derise.
< < Io HO ancora la mia nave > > ribadì Atena.
< < E’ il miglior capitano che tu abbia mai conosciuto zoticone! > > gli ricordò Esmeralda, prima di ricevere, di conseguenza, un pugno nello stomaco.
Atena si voltò e fece per raggiungere la sua amica, tuttavia, il primo ufficiale di Barbossa glielo impedì, puntandole la spada e salendo anche lui sull’asse.
< < Non fate loro del male > > mormorò Atena al Capitano e indietreggiando lentamente.
< < Questo non te lo assicuro, ma tu e Sparrow non mi impedirete di svolgere la mia missione > >
Il pirata fece dondolare l’asse, facendo cadere Atena, richiamando anche Jack.
< < Quella è l’isola dove ti abbiamo abbandonato – gli disse Barbossa con umorismo e cingendogli la spalla con il braccio - questa volta non ti salverai facilmente, lasciati morire . . anzi, tieni – prese la pistola e gliela restituì – questa è la famosa pistola che ha un solo colpo, usala per bene > >
Rise e lanciò le sue armi in mare, costringendo Jack a gettarsi in mare.

Ciao! Avete conosciuto la storia di Esmeralda e il motivo per cui è così odiata da tutti a Port Royal, per fortuna ci sono le sue amiche Atena ed Elizabeth che la capiscono.
Secondo voi ha fatto bene Esmeralda a intraprendere la pirateria?


 

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


CAPITOLO 6
 

Elizabeth, Atena e Jack nuotarono fino all’isola, guardando con riluttanza la Perla Nera che si allontanava.
< < E’ già la seconda volta che lo vedo andarsene con la mia nave > >
mormorò Jack.
< < Scapperemo come voi avete fatto quella volta > > gli ricordò Elizabeth.
< < A quale scopo? La Perla Nera se n’è andata e il giovane Turner sarà morto prima che possiate raggiungerlo > > si rassegnò Jack allontanandosi.
< < Ma voi siete il Capitano Jack Sparrow, siete svanito sotto gli occhi di 7 agenti della Compagnia delle Indie, avete saccheggiato il porto senza far esplodere un colpo! > > lo raggiunse Elizabeth.
< < L’altra volta sono rimasto qui per tre giorni, l’altra volta i contrabbandieri che qui avevano un deposito, sono arrivati e così barattai un passaggio . . > >
Aprì una botola nascosta nella sabbia e scese le scale, afferrando del rum.
< < . . Da quel che vedo hanno lasciato gli affari da un pezzo. Devo ringraziare Norrington se si sono ritirati > >
Jack porse la bottiglia di Rum alla giovane, prima di andarsene nuovamente, sfogandosi, correndo di qua e di là e fermandosi di tanto in tanto per pensare. Elizabeth sbuffò e si sedette con prepotenza sulla sabbia, accanto ad Atena che stava contemplando il mare.
Dopo alcuni secondi di silenzio imbarazzante, Elizabeth decise di parlar per prima.
< < Come ti chiami? > >
< < Atena . . lo sai come mi chiamo > >  rispose la ragazza sorpresa dalla domanda. 
< < Intendo . . il nome intero > >
< < Atena Moore > >
< < Da quanto solchi i mari? > >
< < Da una vita – sorrise, immergendosi nei ricordi – sono una piratessa dalla nascita > >
Le due sentirono dei forti rumori e si voltarono verso la botola ancora aperta, nella quale Jack rovistava tra le bottiglie di rum.
< < Dunque immagino che tu conosca Jack Sparrow da tanto tempo > >
< < L’ho conosciuto quando è diventato Capitano della Perla Nera . . storia abbastanza lunga. Da quel momento abbiamo vissuto tante avventure, col passare del tempo divenni pure io Capitano e ho arruolato la mia ciurma > >
< < Ma è sempre stato così . . strano? > > domandò Elizabeth.
< < E’ fatto così, è un pirata particolare. E’ un idiota, ma ammetto che sia molto furbo > > Ammise sorridendo leggermente e guardandolo, ma Elizabeth si accorse del suo sguardo ammirato verso il pirata.
< < Ma lui . . ? > >
Elizabeth lasciò la frase sospesa, durante la quale Atena si voltò verso la giovane molto lentamente.
< < Insomma . . > >
Elizabeth balbettò, indecisa sul da farsi e da dirsi.
< < Ma . . tra voi due c’è mai stato . . ? > >
< < Non sono affari che ti riguardano . . .Stai andando oltre > > le disse freddamente.
Elizabeth rise imbarazzata e alzò le mani in segno di scuse.
< < Scusa, sto cercando di essere più gentile - pensò Atena ad alta voce, soddisfatta e alzando allegra le spalle – sto migliorando > >
< < Yo Ho, Yo Ho, la spada, i corpi e il mare . . > >
Jack, nel frattempo, si stava già inebriando del Rum e ad Elizabeth venne subito un’idea.
Quando calò il buio, Elizabeth e Atena fecero sì che Jack si ubriacasse fino a dormire profondamente.
Al giungere dell’alba, le due ragazze bruciarono il rum, utilizzando anche qualche ramo sparso in giro e delle piante.
< < Che cosa avete fatto donne?! > > esclamò Jack spaventato e triste, vedendo Elizabeth lanciare altri barili nel fuoco sottostante.
< < Avete bruciato il cibo, le palme . . il RUM! - sottolineò fermando Atena, afferrandola per la spalla - vi siete messe d’accordo! Voi due! - balbettò indicando le due ragazze con rabbia, resistendo alla tentazione di colpirle con la propria pistola – ma ora spiegatemi, perché proprio il RUM? > >
< < Primo: è un’ignobile bevanda > > rispose Atena incrociando le braccia.
< < Secondo: l’intera Marina Britannica è in giro a cercarmi, non credi ci sia una remota possibilità di essere visti? > > continuò Elizabeth.
< < Ma perché proprio il RUM?? > > domandò disperato.
Le ragazze si guardarono e si sedettero sulla sabbia, ignorando la domanda.
< < Attendete Capitan Sparrow, concedetegli un’ora, massimo due e scorgerete delle vele bianche > > concluse Elizabeth, soddisfatta.
< < Siete senza cuore! > >
Jack rimise violentemente la pistola nella fascia legata in vita e si allontanò, arrabbiato, finché non vide delle vele bianche, una barca remare verso terra e la bandiera britannica.
< < Elizabeth! Sei salva! > > la abbracciò il padre.
Il Governatore abbracciò la figlia quando vennero fatti salire a bordo della nave, mentre Jack e Atena erano tenuti fermi da due guardie.
< < Dobbiamo andare a Isla De Muerta! Dobbiamo salvare Will ! > >
< < No! Basta! Sei salva, non andremo a caccia di pirata, torneremo subito a Port Royal > >
< < E lo condanneremo a morte certa?! > > esclamò adirata.
< < Convengo che sia un destino deplorevole – sospirò il signor Swann - ma lo è anche il fatto che sia diventato un pirata > >
< < Solo per salvarmi! > > lo difese Elizabeth.
< < Se mi permettete di esprimere la mia opinione personale – si intromise Jack - la Perla, a causa dell’acqua, sarà lenta. Che ne dite? – sorrise cercando di motivare il Commodoro – la Perla Nera, l’unica vera minaccia dei Caraibi amico, come si può farsela scappare? > >
< < Semplicemente ricordando che servo altri, signor Sparrow, non solo me stesso > > rispose Norrington salendo gli scalini.
< < Per favore! Fate come dice – lo supplicò Elizabeth raggiungendolo – fatelo per me, come dono di nozze > >
Il Commodoro si voltò, colto alla sprovvista. Non immaginava che avrebbe risposto Sì alla proposta di matrimonio.
< < Vuoi dire che accetterai la proposta del Commodoro? > > domandò il signor Swann, sorpreso.
< < Sì padre > > rispose quasi in un sussurro.
< < Un matrimonio? Adoro i matrimoni! – sorrise Jack voltandosi verso Atena – da bere per tutti! > > urlò, zittendosi immediatamente, appena il Commodoro Norrington spostò lo sguardo fulmineo verso il pirata sospirando.
< < Ok, ho capito, “ mettetelo ai ferri” > > lo anticipò Jack, allungando le mani, pensando di ricevere le manette.
< < Signor Sparrow – sospirò Norrington scendendo lentamente i gradini - affiancherete i miei uomini al timone e fornirete loro al posizione dell’Isla de Muerta, dopodiché passerete il resto del viaggio contemplando i possibili significati della frase “ muto come una tomba”, sono stato abbastanza chiaro? > >
< < Più chiaro di così > > sorrise Jack.
< < Posso aiutarvi anche io! – disse Atena – Esmeralda è prigioniera del Capitan Barbossa, la nostra ciurma è prigioniera, dobbiamo liberarli! > >
Al sentir pronunciare il nome Esmeralda, il cuore del tenente Andrew Gillette ebbe un sussulto. Non voleva e non doveva lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Andrew doveva pensare solo a svolgere i suoi compiti e una donna non doveva rientrare nelle sue priorità, soprattutto se la stessa donna era una piratessa.
< < Che marcisca pure Esmeralda > > disse il tenente comandante Herman Parke, uscendo dalla cabina, avvicinandosi a Norrington.
< < Il signor Parke? Il padre di Esmeralda > > domandò Atena per una conferma, dopo averlo osservato attentamente, notando alcuni lineamenti fisici simili a quelli della propria amica.
< < Io non sono più suo padre > > affermò risoluto e con freddezza.
< < Quale ciurma poi? – domandò ironicamente Norringont –  Atena, dopo tanto tempo, finalmente ti abbiamo catturata > >
< < Perché ce l’avete così tanto con me? > >
< < La lista è lunga . . inoltre, chi mi dice che non sia stata la tua ciurma ad attaccare Port Royal quel giorno ? > >
< < Non siamo state noi! > > rispose con convinzione.
< < Portatela nelle segrete, non voglio sentire altro. Abbiamo già il signor Sparrow che ci guiderà, non abbiamo bisogno di altre persone > >
Nel frattempo, sulla Perla Nera, la ciurma di Jack e Atena furono rinchiusi nelle segrete. Will si trovava in una cella adiacente, pensieroso e decise a parlare non appena i pirati Pintel e Ragetti si ritrovarono nel corridoio a pulire il pavimento
< < Conoscevate William Turner? > > domandò Will avvicinandosi alle sbarre.
< < Il vecchio Sputafuoco Bill? Sì, lo conoscevamo – rispose Pintel - Non gli è mai andato giù quello che avevamo fatto a Jack Sparrow, l’ammutinamento intendo – gli chiarì -Secondo lui non rispettavamo il Codice, ecco perché ti ha mandato un pezzo del tesoro. Diceva che meritavamo di essere maledetti . . e di rimanerci > > continuò con rabbia.
< < Era un brav’ uomo > > intervenne Gibbs.
< < Il Capitano lo ha gettato in mare , l’ultima volta che l’ho visto stava affondando nell’oblio delle profondità marine. Solo dopo abbiamo scoperto che serviva il suo sangue per spezzare la maledizione > >
< < Non mi piace questa grotta. A ogni tentativo di assalto può corrispondere ad un’imboscata > > pensò Norrington ad alta voce.
< < Non se l’imboscata la fate voi – propose Jack - Io entro e convinco Barbossa a far uscire i suoi uomini sulle scialuppe. Voi tornate alla Dauntless e li bombardate, che avete da perdere? > > gli domandò appoggiando il braccio sulla spalla.
< < Niente di cui mi pentirei di essermi liberato > > rispose scocciato Norrington togliendogli il braccio dalla spalla.
< < Be, in effetti c’è il rischio per quelli della Dauntless, tra cui la futura Commodora > >
Norrington e un gruppo dei suoi uomini aveva calato le scialuppe, avvicinandosi alla grotta, per tendere l’imboscata, mentre i tenenti Gillette, Parke, altri ufficiali e molte guardie rimasero a bordo della Dauntless.
Fate sì che non fugga “
Queste erano le parole del Commodoro, così, Andrew Gillette ordinò a due guardie di portarla nella cabina del Capitano.
< < Son desolato, ma è per la vostra sicurezza > > disse Andrew ad Elizabeth, mentre questa si dimenava cercando di sfuggire dalle braccia di due guardie che cercavano di trascinarla nella cabina, al sicuro.
< < No! Devo parlare col Commodoro! Lasciatemi andare! I pirati sono maledetti, non si possono uccidere! > >
Le grida di Elizabeth, intanto, attiravano gli sguardi degli altri uomini della nave, curiosi da ciò che stava dicendo.
< < Non si preoccupi signorina, è già stato informato – la tranquillizzò Gillette bloccandola alla porta della cabina - E’ salita sul ponte una sirenetta e gli ha raccontato la storia > > rise sarcastico, prima di chiudere la porta e ordinare ad un soldato di rimanere di guardia.
Jack salì su un’altra scialuppa e remò fino alla grotta, passando tra i pirati che esultavano, attendendo il rito.
Barbossa era accanto a Will, con la testa rivolta verso il basso, verso il forziere, con i medaglioni al completo.
< < Non è possibile > > sussurrò Barbossa, sorpreso.
< < Non è probabile > > lo corresse Jack.
< < Jack! – esclamò Will - Elizabeth? > >
< < E’ al sicuro, come promesso – lo rasserenò Jack - Si sta accingendo a sposare Norrington, come da lei promesso e tu stai per morire, come da te promesso. Visto? Siamo tutti uomini di parola > >
< < Stai zitto! – ordinò Barbossa puntandogli il dito -Tu sarai il prossimo > >
Ordinò ai due pirati di tenere Will in ginocchio e preparò il coltello sotto il mento del ragazzo, che teneva al collo il medaglione.
< < Dimmi che non farai ciò che stai per fare > > affermò Jack.
< < Oh sì, lo farò > >
< < Ok, buon funerale > > disse Jack.
Barbossa, vedendo il pirata così sereno, alzò gli occhi al cielo e allontanò il coltello da Will.
< < Perché non dovrei farlo? > > gli domandò scocciato.
< < Perché – cominciò a dire, raggiungendolo - la nave di sua Maestà, la Dauntless, orgoglio della Marina Britannica, vi aspetta al largo della costa – continuò, mentre si udivano borbottii tra la ciurma maledetta - Tu ordini ai tuoi uomini di remare fino alla Dauntless – consigliò a Barbossa - fanno il loro mestiere e ti ritroverai con due navi, finalmente potrai avere la tua flotta. Ma in quanto alla Perla, nominami Capitano, ti darò il 10% dei tuoi bottini e ti potrai presentare come Commodoro Barbossa > > gli propose, sfoggiando le sue abilità teatrali nel negoziare. Jack aveva un preciso obiettivo e si sarebbe, dunque, vendicato di Barbossa. Tuttavia, l’unico modo affinché avvenisse ciò era quello di ingannarlo.
< < Be . .Di sicuro vorrai che non uccida il signor Turner > > disse Barbossa, accettando la proposta.
< < Uccidilo pure, però . . perché non spezzare la maledizione quando sarà il momento più opportuno? – lo convinse - Per esempio, quando avrai ucciso tutti gli uomini di Norrington, uno alla volta > > sottolineò lentamente l’ultima frase, afferrando alcuni medaglioni e facendoli ricadere nel grande forziere di pietra.
< < Abbiamo un accordo > > sorrise Barbossa stringendogli la mano.
< < Orsù gente alle barche – ordinò Jack alla ciurma, prima di zittirsi appena Barbossa gli rivolse uno sguardo contrariato – scusa, dai tu gli ordini > >
< < Signori, in marcia > > ordinò così Barbossa, ghignando.
< < Non alle barche? > > domandò Jack , in conclusione,con leggero imbarazzo.
La ciurma di Barbossa, così, si avviò in direzione della Dauntless, emergendo dalle acque.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7
 

Elizabeth non perse le speranze e decise di uscire di nascosto dalla cabina. Legò insieme varie stoffe e scese dalla nave, salendo su una scialuppa. Doveva andare a liberare i suoi amici, compresa Atena, controllata da ogni guardia.
< < Tenente > >
Gillette, mentre stava parlando con il collega Parke, si voltò verso il marinaio che lo aveva chiamato. Aveva lo sguardo verso qualcosa in lontananza.
Una barca si stava avvicinando, così, Gillette afferrò il suo cannocchiale guardando nell’obiettivo, notando due donne vestite di abiti nobili, con due ombrelli che coprivano i loro visi.
< < Sono due donne > > disse il signor Parke.
< < Non riesco a capire, i loro visi sono coperti, sembra vogliano nascondersi > >
Pintel e Ragetti fungevano da diversivo, permettendo al resto della ciurma di arrampicarsi sulla Dauntless silenziosamente. Uscirono dall’acqua e si arrampicarono sulle cime da ormeggio.
La battaglia cominciò quando Pintel e Ragetti mostrarono le loro vere sembianze, sotto la luce della luna. Pintel afferrò la pistola e la puntò contro Gillette, mancandolo, prendendo invece il cappello, volato indietro.
Si voltò come gli altri ufficiali e marinai e fu in quel momento che videro scheletri scagliarsi su di loro.
< < Moriremo – si lamentò Tess, sbattendo, con ritmo, la testa contro le sbarre della cella, emettendo un suono metallico – quando si mangia? > >
< < Ti ficco un palo in bocca se non la pianti di parlare! > > la minacciò Keira sottolineando ogni parola, con sguardo fulmineo.
< < Silenzio! – ordinò Esmeralda alzandosi dal pavimento e avvicinandosi alle sbarre, vicino alle scale – sento qualcosa > >
I due pirati che stavano di guardia salirono in coperta, gridando, mentre qualcun altro stava scendendo le scale.
Una ragazza con una veste rossa e pantaloni bianchi raggiunse le segrete e il suo viso si riempì di speranza e felicità di aver raggiunto il suo obiettivo.
< < Miss Elizabeth! > > esclamò Gibbs.
Elizabeth cercò le chiavi per aprire le celle e liberò tutta la ciurma, tendendo un agguato ai due pirati di Barbossa, gettandoli in acqua.
< < Coraggio! Will è in quella grotta! Dobbiamo salvarlo! > >
Elizabeth prese il comando e cominciò a tirare le cime per far calare la scialuppa. Esmeralda e le altre ragazze la raggiunsero subito dopo, accorgendosi dell’assenza di Gibbs e il resto della ciurma.
< < Cosa succede? > > domandò Esmeralda.
< < Abbiamo la Perla > > affermò Gibbs, con leggero imbarazzo.
< < E non pensate a Jack? Lo lascerete indifeso? > >
< < Jack ci deve una nave > > rimarcò Marty.
< < E c’è il Codice da seguire > > continuò Gibbs.
< < E’ piuttosto una traccia, capite? Si impicchi il regolamento! > > tentò di convincerli Elizabeth.
< < Mi dispiace, ma noi ce ne andiamo con la Perla Nera > >
La ciurma fu d’accordo con Gibbs, così, ognuno si mise al lavoro, dopo che Esmeralda, Elizabeth e le ragazze furono calate in acqua con la scialuppa.
< < Maledetti pirati > > sussurrò Elizabeth arrabbiata.
< < Atena sta bene? > >
< < E’ prigioniera sulla Dauntless, ci sono troppe guardie, avevo bisogno del vostro aiuto > >
Rumori di cannoni, spari e suoni metallici fecero voltare le ragazze. La Marina Britannica era stata assalita dalla ciurma di Barbossa e si trovavano in inferiorità numerica. Norrington e alcuni ufficiali, guardie e marinai si trovavano sulle barche e si stavano dirigendo verso la nave, in aiuto ai compagni, dopo aver sentito il suono della campana d’allarme.
Le ragazze raggiunsero la Dauntless e una alla volta si arrampicarono dalla poppa. Sfoderarono le loro spade e sorpassando gli scheletri, raggiunsero le segrete.
< < Cosa cavolo ci fate qui?! > > le rimproverò Atena.
< < Siamo venute a salvarti, che credevi? Che ti avremmo lasciato qui? > > sorrise Esmeralda aprendo la cella grazie alle chiavi appese. Porse una mano all’amica seduta a terra e l’aiutò a rialzarsi.
< < Will e Jack si trovano alla grotta con Barbossa > > ricordò loro Elizabeth.
< < Jack ha bisogno del vostro aiuto – disse Esmeralda rivolgendosi ad Elizabeth e Atena – andate > > fece per andare, ma Atena la bloccò, afferrandole il polso.
< < Ma la ciurma di Barbossa? > > si preoccupò Atena.
< < Ci pensiamo noi a questa ciurma di dannati > > la tranquillizzò Esmeralda brandendo la sua spada, con sicurezza.
< < Coraggio ragazze! La Marina Britannica ha bisogno del nostro aiuto > >
Esmeralda salì i gradini con velocità, seguita dalla ciurma, desiderosa di vendetta. Atena appoggiò una mano sulla spalla di Elizabeth e la incitò a seguirla per dirigersi verso la grotta per aiutare Jack e Will.
James Norrington, con il resto della Marina, salì sulla Dauntless, in aiuto dei compagni e con sorpresa notò la ciurma di Atena, capeggiata al momento da Esmeralda, fronteggiare gli scheletri.
Esmeralda, dopo aver messo fuori gioco un pirata e dopo averlo gettato in acqua, vide Andrew Gillette afferrare una carrucola, con l’obiettivo di mirare un pirata, il primo ufficiale di Barbossa, mancando il bersaglio.
Scese dal corrimano sul quale stava in piedi e sguainò la spada. Il pirata colpì più volte la lama e disarmò Andrew, il quale indietreggiò con timore, inciampando e cadendo a terra.
Esmeralda afferrò un lungo bastone e colpì sulla testa il pirata. Sorrise leggermente e allungò la mano verso Andrew, il quale, pieno d’orgoglio, non disse nulla e si limitò a sbuffare.
< < Era tutto sotto controllo > > disse il ragazzo con sicurezza.
Esmeralda rise scuotendo la testa, notando il sorriso sul viso di Andrew, il quale afferrò la mano dell’ex amica e si rialzò, immergendosi nuovamente nei suoi occhi.
Ritornò in sé appena vide un pirata scagliarsi su di loro, la afferrò per il braccio portandola dietro di sé e fronteggiando il pirata. Esmeralda si voltò e si misero schiena contro schiena, difendendosi dagli altri attacchi.
Atena ed Elizabeth giunsero alla grotta e si ritrovarono nel bel mezzo di un altro combattimento.
Jack e Barbossa stavano duellando, mentre Will era in difficoltà con un gruppo di seguaci di Barbossa.
< < Ora ti insegno cos’è il vero dolore! > > concluse Jacoby, pensando di avere la vittoria in tasca.
< < Ah sì? Prova a indossare un corsetto > > lo anticipò Elizabeth colpendolo.
< < Ehi! Non mi aspettavo di vedervi > > sorrise Will.
< < Siamo venuti ad aiutarvi – sorrise Atena, volgendo lo sguardo su Jack – mi sono persa qualcosa > > disse vedendolo maledetto, sotto forma di scheletro alla luce della luna.
< < Da che parte sta Jack? > > si domandò Elizabeth.
< < Al momento? Be, si sa > > disse Will scontato.
I tre giovani sfruttarono un’asta d’oro della grotta trafiggendo i pirati rimasti, inserendo una bomba nel corpo di Jacoby nel suo aspetto di scheletro.
Mancava solo Barbossa. Jack chiamò Will e gli lanciò l’ultimo medaglione. Barbossa puntò la pistola verso Elizabeth e sentì uno sparo. Vide del fumo provenire dalla pistola di Jack e rise, rendendosi poi conto che Will aveva bagnato il medaglione col suo sangue, dopo essersi fatto un taglio sulla mano, lasciando cadere il medaglione nel forziere.
La ciurma di Barbossa smise di combattere non appena comprese che la maledizione era finalmente spezzata e ognuno lasciò cadere a terra la spada, arrendendosi.
< < La nave è nostra, signori > > fu fiero di annunciare Norrington, tenendo i pirati sotto tiro.
La Marina Britannica festeggiò, esultando e alzando le mani in alto. Esmeralda si avvicinò al parapetto, appoggiando una mano e controllando che le sue compagne stessero bene. Keira annuì e fece un sorriso, facendo capire all’ufficiale Esmeralda che andava tutto bene. Esmeralda fece un sospiro di sollievo e si voltò verso Andrew, sorridendogli, ricambiata., mentre la ciurma di Barbossa fu rinchiusa nelle segrete.
Tutto sembrava essersi concluso con felicità, quando il signor Parke afferrò la figlia per il braccio e le mise le manette.
< < Non credete di avere scampo > > la avvertì, dopo aver notato il suo sorriso alla conclusione della battaglia.
< < Signor Parke . . > > lo chiamò Norrington sentendo vari brusii provenire dal ponte di comando.
< < Mancano solo Jack Sparrow e Will Turner ora > >
< < Signor Parke . . > > provò nuovamente il Governatore, dopo essere uscito dalla cabina, nel quale era rimasto nascosto durante la battaglia.
< < E’ la legge. Devono essere tutti impiccati > >
Atena e Jack furono riportati da Will ed Elizabeth alla Dauntless, dopo che la Perla Nera era stata ripresa da Gibbs e il resto della ciurma.
A Will Turner fu concesso il perdono, al resto dei pirati no.
Atena chiese di lasciare libere le ragazze, a costo della sua vita. Il Governatore riuscì a convincere Norrington a lasciar libera la ciurma di Atena, ricordando che alcune ragazze riuscirono a proteggerlo durante la battaglia. Esmeralda non aveva intenzione di lasciare l’amica Atena, per questo chiese di essere giustiziata insieme a lei.
< < Non vi lasceremo morire! > > pianse Tess.
< < Andate, esplorerete nuovi mondi, noi staremo bene > > la confortarono.
Nonostante il rifiuto, la ciurma di Atena dovette accettare la libertà.
Atena, Esmeralda e Jack sarebbero stati impiccati il giorno seguente.
Il giorno seguente, all’alba, molti cittadini di Port Royal si presentarono all’esecuzione dei tre pirati. Il boia mise il cappio attorno al loro collo e si spostò accanto alla leva, aspettando la conclusione del discorso.
< < Chi l’avrebbe mai detto? > > pensò Atena.
< < Ne abbiamo passate tante tesoro > > disse Jack.
< < Sta zitto > >
< < Ammettilo che ti piaccio ancora – sorrise Jack stuzzicandola – altrimenti non saresti venuta a Isla de Muerta > >
< < Ehi ragazzi! – li chiamò Esmeralda – c’è il pappagallo di Cotton! > >
Atena e Jack si guardarono, pensando la stessa cosa. Videro Will, con un atteggiamento sospetto, tra la folla e la speranza cominciò a farsi ancora viva.
Esmeralda, intanto, cercò Andrew con lo sguardo e lo notò con la testa leggermente abbassata, come se avesse avuto paura di guardare l’esecuzione.
< < Largo! > >
Mentre il boia afferrava la leva, Will lanciò, con una mano, la sua spada, ai piedi di Jack, il quale ottenne l’appoggio necessario per evitare di soffocarsi e con l’altra mano sparò verso corde che tenevano legate Atena ed Esmeralda, facendole cadere dalla botola.
Tutti e quattro fuggirono, con la sfortuna di essere nuovamente riacchiappati.
< < Non ce lo aspettavamo da voi, signor Turner > > lo ebbe in pugno Norrington.
< < Dopo aver ricevuto clemenza – disse il Governatore, disgustato – tu aiuti questi pirati > >
< < E anche brave persone - rispose con sicurezza - Il mio posto è tra voi , Jack, Atena ed Esmeralda > >
< < Sono d’accordo anche io > > intervenne Elizabeth mettendosi a fianco delle ragazze. Il Governatore quasi svenne dalla sua affermazione e chiese alle guardie di abbassare la armi.
< < Dunque – balbettò Norrington, preoccupato della risposta - è quello il posto del tuo cuore? > >
< < Sì, lo è > >
< < Be, signori, è ora di andarmene – li interruppe Jack - ricorderete questo giorno, come il giorno in cui avete quasi catturato . . > >
Jack indietreggiò e cadde dalla fortezza, finendo in acqua. Quando riemerse vide la Perla Nera raggiungerlo.
Atena ed Esmeralda sorrisero, tuttavia non fecero in tempo a fuggire, in quanto il signor Parke si era nuovamente messo in mezzo.
< < Commodoro, questo è oltraggioso! Il perdono non varrà per Atena, dopo quello che ha fatto, tanto meno Esmeralda > > disse furioso Herman Parke.
< < Io non ho fatto niente quell’anno! La colpa non è mia! > > si difese furiosamente.
Norrington lesse nei suoi occhi la verità e fu indeciso nel da farsi.
< < La prego, lasciatele libere > > lo supplicò Elizabeth.
< < Cosa penserà Re Giorgio? Avete fatto scappare il famigerato Jack Sparrow . . > >
< < Capitano! > > lo corressero Atena ed Esmeralda all’unisono.
< < . . e ora volete liberare anche queste due? > >
Norrington abbassò lo sguardo e chiamò Gillette, ordinando la condanna.
Gillette guardò le ragazze con fermezza e dopo averle ammanettate, le portò in un altro angolo della fortezza, nonostante le grida di Elizabeth e le suppliche di Will.
Gillette le liberò dalle manette e ordinò loro di voltarsi, preparando la pistola.
< < Andrew . . > > lo chiamò Esmeralda, con gli occhi lucidi, cercando sostegno.
Andrew non si lasciò compatire e non osò aprir bocca.
Esmeralda si voltò e appoggiò le mani al muro, preparandosi, sostenuta dall’amica Atena, che la guardava mostrandole segni di affetto, ringraziandola per tutte le volte che l’aveva aiutata.
Le due amiche sentirono tre spari e chiusero gli occhi.
Non sentirono segni particolari sul loro corpo e si guardarono con dubbio, si voltarono e videro Gillette con la pistola rivolta verso l’alto.
< < Fuggite, devono pensare che siate scappate! > > disse controllando con la coda dell’occhio che nessuno avesse visto niente.
Atena ed Esmeralda si guardarono e balbettarono.
< < Vi ho detto di andarvene! > > esclamò nuovamente.
Atena incitò l’amica a prendere un passaggio segreto tra le mura, ma Esmeralda aspettò alcuni minuti. Si avvicinò a Gillette, con lo sguardo rivolto da un’altra parte, gli afferrò dolcemente il mento e lo girò nella sua direzione.
< < Lo sapevo che non eri come gli altri > > sorrise Esmeralda.
< < Non posso vederti morire. Sei . . stata importante . . > >
< < “ Sono stata” ? > >
< < Non rendere le cose più difficili > >
< < Cosa provi per me? > >
< < Tu sei una piratessa . . io un tenente della Marina . . tra noi non potrebbe funzionare comunque . . > > balbettò.
Fu Atena a spezzare l’imbarazzo che si era creato tra i due, ricordando che dovevano andarsene.
< < Va bene > >
Esmeralda indietreggiò e raggiunse l’amica. Si fermò qualche secondo a pensare. Decise di ritornare indietro, alzarsi in punta di piedi e baciare Andrew, avvicinandolo afferrandogli la nuca. Andrew non se l’aspettava di certo. Non appena Esmeralda si rese conto di quello che aveva fatto, si staccò immediatamente.
< < Perdonami, io non . . scusami, ah > > si lamentò nervosamente, gesticolando e mettendosi le mani tra i capelli.
Andrew sorrise e la riavvicinò a sé afferrandola per il polso, baciandola per l’ultima volta.
< < Combina guai più spesso – le ordinò dolcemente, sussurrando sulle sue labbra - così dovrò venire a prenderti > >
< < Spero di poterti rivedere > >
Questa volta, si salutarono forse per l’ultima volta ed Esmeralda raggiunse Atena, fuggendo dalla fortezza e raggiungendo il mare. I soldati raggiunsero Gillette e Norrington gli domandò cosa fosse successo. Gillette spiegò la loro fuga e il fatto di non essere riuscito a catturarle, fingendosi arrabbiato. Norrington gli mise una mano sulla spalla e lo rassicurò.
< < Tranquillo Gillette. Ho lasciato andare Sparrow – ripensò alzando le spalle – ma non l’avranno liscia, possiamo dar loro un giorno di vantaggio > >
Gli diede due pacche sulla spalla e si allontanò con il resto delle guardie, mentre Andrew, immerso nei suoi pensieri, contemplò il mare, toccandosi delicatamente le labbra e sorridendo.
Dopodiché si mise subito sull’attenti, ricordando di doversi astenere da comportamenti che avrebbero condizionato il suo esercizio da tenente.
L’avrebbe mai rincontrata?
Atena ed Esmeralda si buttarono in acqua e vedendo la Perla Nera nuotarono verso di essa. La ciurma di Jack le aiutò a salire a bordo e scorsero la presenza della loro ciurma.
< < Ragazze! Ci siete anche voi! > > esclamarono, con sorpresa, abbracciandole una per una.
< < Non potevamo lasciarvi indietro > > affermò Keira.
< < Il Codice è solo una traccia - ricordò Gibbs - siamo tutti sani e salvi e Jack ha finalmente la sua Perla > >
Guardò Jack dirigersi verso il timone, accarezzandolo, non potendo ancora credere di riavere la sua amata Perla Nera.
< < In coperta! – li interruppe così Jack prendendo il comando - Alla via così! Portami all’orizzonte > >
La ciurma si mise al lavoro e Atena ed Esmeralda ricevettero delle coperte per asciugarsi. Esmeralda si coprì maggiormente e si avvicinò al parapetto, osservando Port Royal allontanarsi lentamente. Atena sorrise e la confortò massaggiandole la schiena.
< < Lo vedrò ancora, ne sono certa > > disse pensando ad Andrew.
< < Lo spero per te – la sostenne Atena - non voglio immaginare dove la bussola porti Jack Sparrow > > mormorò Atena lanciandogli un’occhiata di soppiatto.
< < Continuiamo per la nostra strada o . . seguiamo Jack Sparrow? > > le domandò con curiosità.
< < Sono stata arrabbiata con lui per troppo tempo – sospirò Atena – devo ammettere che mi mancava viaggiare con lui, quindi . . perché no? > >
< < Io ti seguirò, ovunque tu vorrai > >
Atena le rivolse un sorriso.
< < Sei pronta per una nuova avventura? > >
< < Puoi dirlo forte! > >

 Andrew Gillette

 Esmeralda ( Anche se nel film sarebbe Anamaria)
 Atena



 
Questa è la fine del primo film “ Pirati dei Caraibi e la maledizione della prima luna. Abbiamo conosciuto Esmeralda ed Atena, ma scoprirete di più nei prossimi capitoli, pieni di flashback, che ripercorreranno la loro storia e su come si sono conosciute, oltre al rapporto che hanno avuto con gli altri personaggi.
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Cap 8 ***


Ciao a tutti. Questa è la seconda parte di " Donne Pirata" che corrisponde al secondo capitolo dei Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma, spero vi piaccia. Buona lettura

1721, PORT ROYAL
La campana di Port Royal venne fatta suonare varie volte, facendo radunare tutti i soldati. Bombe che provenivano dal mare distrussero alcune case, creando il trambusto in tutta la città.
Esmeralda si trovava all’osteria e quando aveva sentito forti rumori provenienti dall’esterno uscì velocemente, mentre altre persone cercavano riparo. Uomini furono uccisi, donne venivano rapite e mamme e bambini allontanati. Fu una strage. Inoltre, molte case bruciavano tra le fiamme, insieme alle famiglie che vi abitavano.
< < Che bel bocconcino > >
Un pirata di media altezza le bloccò la strada, sguainando la spada. Esmeralda si guardò attorno, cercando un oggetto qualsiasi che potesse aiutarla. Afferrò un bastone scheggiato, caduto dal tetto appena crollato e lo impugnò per bene tra le mani. Schivò i colpi del pirata finché cadde a terra. Alzò una gamba e colpì il pirata in faccia, prendendogli la spada.
Non si accorse che un altro pirata, dietro di lei, si stava avvicinando. Le diede un colpo in faccia con la pistola e la sollevò, approfittando del momento di distrazione. Cercò di dimenarsi, inutilmente, a causa del suo corpo esile.
< < Perché non ve la prendete con me? > >
Esmeralda, la quale si trovava sulle spalle del pirata che si era fermato, accanto al compagno, voltò lo sguardo.
Una ragazza che portava un tricorno in testa stava in piedi di fronte a loro, con in mano due sciabole. Il pirata lasciò andare la ragazza borghese e cominciò a combattere.
< < Perché dovete prendervela con i più deboli? > > domandò la piratessa tra una sciabolata e l’altra.
< < Per puro divertimento dolcezza > >
< < Vi ordino di lasciare questa città! > > li minacciò scandendo bene le parole.
< < Ah sì? E cosa intendi fare? Non hai potere sul grande pirata dei sette mari > >
Quando la piratessa fu spinta all’indietro, ritrovandosi in trappola, Esmeralda corse verso l’uomo, saltandogli addosso. Si dimenò varie volte, finché non la fece cadere. L’ultima cosa che Esmeralda ricordò fu di aver sbattuto la testa.
Si risvegliò nella fortezza, nella cabina di suo padre. Si rialzò e aprì la porta. Due guardie le stavano bloccando il passaggio ed erano girati di schiena.
< < Signorina, non potete allontanarvi > > le disse gentilmente il primo.
< < Dovete ancora riprendervi > > continuò l’altro.
< < Cos’è successo? > > domandò Esmeralda massaggiandosi la testa e coprendosi gli occhi con il braccio, a causa dei forti raggi del sole.
< < C’è stato un attacco alla città questa notte, siete ancora ferita > >
< < Dov’è mio padre? > > domandò facendosi spazio tra le due guardie. Vide suo padre, in divisa, accanto a James Norrington e gli corse incontro, seguita dalle due guardie che tentavano di bloccarla.
< < Esmeralda, torna a riposare > > le ordinò il padre.
< < Siete ferito > > disse la ragazza con premura, prendendogli il braccio fasciato, ma Herman Parke si divincolò dalla presa.
< < Sto bene > >
< < I pirati? Sono stati presi? > > domandò.
< < Perdonatela per le troppe domande commodoro Norrington, ancora non capisce quando è il momento di finirla > > si scusò il signor Parke, mentre Norrington non batteva ciglio, limitandosi ad annuire.
< < Sono fuggiti > > le rispose Norrington.
< < Dov’è la ragazza? > >
< < L’abbiamo trovata.Verrà condannata > >
< < No . . no, c’è stato un errore. Lei non ha fatto niente! > > provò a convincerli.
< < E’ una piratessa, si trovava anche lei in città > >
Esmeralda incrociò le braccia e guardò suo padre con sfida.
< < Non avete prove! > >
< < I suoi genitori erano pirati – disse Norrington soddisfatto – è molto conosciuta. Si chiama Atena Moore > >
Al sentir pronunciare quel nome, ripensò alle letture svolte in quegli anni. Nei testi aveva trovato varie volte il cognome Moore ed era contenta di aver incontrato per la prima volta una . . discendente? Inoltre, aveva ancora sentito parlare di Sparrow, grande capitano del mar dei Caraibi. A volte si domandava che effetto facesse essere libera come loro e vivere grandi avventure.
< < Guardie, ora riportate mia figlia nelle sue stanze e fate sì che non combini nulla di strano > >
Esmeralda, scocciata dal comportamento del padre, fu scortata nella sua camera. La balia controllò che stesse meglio, finché la giovane le chiese di lasciarla sola per un po’, fingendo di non sentirsi molto bene.
Quando la donna la lasciò sola nella stanza, Esmeralda sorrise, si cambiò dei suoi ingombranti abiti eleganti, cercando qualcosa di comodo, e mise in atto il suo piano.
 

1729
 
< < Yo Yo Ho . . e una bottiglia di Rum > >
Gibbs stava canticchiando allegramente, barcollando sul ponte per via del rum. Esmeralda ripeté le parole, muovendo a ritmo le gambe, bloccandosi quando si rese conto di essere guardata da Atena.
< < Ne hai bevuto troppo > > gli disse Atena, seguendolo.
< < Nessuna donna tocca il mio Rum! > > si lamentò abbracciando gelosamente la sua bottiglia.
Atena sospirò e con un braccio gli tolse di mano la bottiglia, versando quel che rimaneva.
< < Che diamine hai fatto al mio Rum! > > ruggì Gibbs mettendosi le mani nei capelli, disperato, sotto le risa di Atena. Smise di sorridere non appena dei corvi passarono sopra la nave, gracchiando, mentre la nebbia, nella notte, li avvolgeva, ma soprattutto, li nascondeva.
< < Dove si è cacciato quell’idiota? > > sospirò Atena, con le braccia appoggiate al parapetto, grattandosi la testa.
< < Speriamo non si sia cacciato nei guai > > pregò Esmeralda incrociando le dita.
< < Quello lì si caccia sempre nei guai, è molto probabile > >
< < Io l’avevo detto che avere donne a bordo portava sfortuna > > sussurrò il signor Gibbs all’amico Marty, abbassandosi alla sua altezza. Chiuse la bocca non appena Atena si voltò lentamente verso di lui, come se lo avesse sentito.
< < Eccolo! > > indicò Esmeralda un punto nel mare.
< < Sbaglio o . . Jack si trova su una bara? > > domandò Tess inclinando leggermente il capo.
Il Capitano era ossessionato dalla ricerca di qualcosa e cercò di trovare informazioni in una prigione turca, brutale e senza pietà verso i condannati.
Gibss aiutò Jack a salire sulla nave e tutti si misero in ascolto, curiosi.
< < Hai trovato ciò che stai cercando? > > gli domandò Atena.
< < La ciurma si aspettava gioielli, dopo che Isla de Muerta fu reclamata dal mare, e il tesoro con essa > > disse Gibbs.
< < E la Marina ci insegue, per tutto l’Atlantico > > disse un pirata dalla pelle scura con un accento orientale.
< < E l’uragano > > sottolineò Marty.
Atena guardò Esmeralda e le massaggiò la schiena. James Norrington, dopo aver lasciato fuggire Jack la prima volta, lo aveva inseguito il giorno seguente, imbattendosi tuttavia in un uragano. Atena ed Esmeralda, prima di ciò, avevano salpato a Tortuga, dunque, per un periodo non videro più Jack Sparrow. Esmeralda si domandava sempre se Andrew si trovasse su quella nave, ormai affondata, a causa dell’uragano. I suoi pensieri erano continuamente tormentati, per questo, gli incubi non riuscivano a farla dormire molto la notte.
< < Così è questo quello che pensate? Che il vostro caro Jack non agisca nel vostro interesse come capitano? > >
< < Mostraci cosa c’è su quella tela > >
In quel momento apparve Jack, la piccola scimmia di Barbossa, ormai deceduto a Isla de Muerta. Dopo aver rubato qualche moneta dall’isola, la scimmia tornò ad essere immortale e salì a bordo della Perla Nera, dunque, tutti erano costretti a subire i suoi dispetti, Jack Sparrow compreso. Gli rubò il pezzo di stoffa, così, Jack prese la pistola e gli sparò inutilmente. Riuscì però a fargli cadere dalle mani il pezzo di stoffa. Marty, seppur con le gambe corte, corse velocemente verso la stoffa e la guardò.
< < Ci sono delle chiavi > > disse alla ciurma, con tono interrogato, mentre Atena si avvicinava a lui per osservare.
< < Molto di più. E’ il disegno di una chiave > > precisò Jack. Tolse il pezzo di stoffa dalle mani di Atena e lo mostrò a tutti.
< < Le chiavi . . aprono > > disse un pirata.
< < Vuoi l’applauso? > > gli domandò Keira sarcastica.
< < Qualunque cosa apra, all’interno allora c’è qualcosa di valore - continuò Gibbs allegramente – dunque andiamo a scoprire cosa apre questa chiave > >
< < Senza la chiave non apriamo quel che si apre con la chiave che lo apre e a quale scopo scoprire qualcosa che rimarrebbe comunque chiuso? Non avendo la chiave che serve per aprirla? > > domandò Jack, mentre Atena ed Esmeralda si guardavano roteando gli occhi e sospirando.
< < Cerchiamo la chiave > > allargò le braccia Gibbs, allegramente.
< < Non hai capito niente, vero? > > gli domandò Jack ironicamente.
< < C’è una rotta? > > domandò Marty.
< < Facciamo vela . . > >
Jack non sembrava molto convinto. Continuava a dare indicazioni imprecise, indeciso su dove far rotta.
< < Avete notato della stranezza di Jack? > > domandò Marty a bassa voce.
< < E’ sempre strano > > pensò Esmeralda.
< < Più strano – disse Gibbs - Fare vela senza una rotta precisa non è da lui > >
< < Qualcosa assilla Jack - si grattò la testa Atena – lo scoprirò presto > >
< < Perché ciò che porta guai a Jack Sparrow, porta guai anche a noi > >
Difatti, nel cuore della notte, Jack fece svegliare tutti quanti, urlando a squarciagola.
< < Tutti in coperta. Serrare il gerlo, scoprite le vele, mollate gli ormeggi! > >
Alcuni uomini si svegliarono di soprassalto spaventati, cadendo dalle proprie amache, altri intrecciandosi in esse. Tess stava ancora dormendo, quando Keira e Vicky la scossero per farla alzare.
< < Voglio il latte e i biscotti > > mugugnò Tess strofinandosi gli occhi.
< < Ti butto l’acqua gelata, altro che latte. Alzati! > > la avvertì Keira afferrando il lenzuolo e togliendoglielo, facendola cadere dal letto.
< < Muovetevi! Immaginate di essere inseguiti da un demonio! > >
< < Che succede? > > farfugliò Tess sbadigliando.
< < Jack ha una rotta! > > le spiegò rapidamente Vicky aiutando l’amica a rialzarsi, per poi salire sul ponte di prua.
< < Abbiamo una rotta? > > domandò Gibbs con allegria.
< < Scendiamo a terra! > > rispose Jack.
< < In quale porto? > >
< < Ho detto solo terra! Qualsiasi > > concluse il capitano senza aggiungere altro, allontanandosi, con Gibbs e Atena al suo seguito, i quali si guardavano interrogati.
< < Cosa abbiamo alle calcagna? > >
< < Niente > >
Gibbs allargò le braccia, in segno di arresa, andandosene, per poi ordinare ai pirati di mettersi ai posti di manovra. Atena continuava a guardare Jack, il quale era pietrificato nel sottoscala, immerso nei suoi pensieri.
< < Cosa ci nascondi? > >
< < Io? Cosa vi dovrei nascondere? > >
< < Sei pieno di misteri Jack, ma mi accorgo quando qualcosa non va - gli disse portando la testa all’indietro e incrociando le braccia – scommetto che ha che fare con quella chiave, perché non me la mostri nuovamente? > >
< < Che cosa ti dovrei mostrare ? > > le domandò facendo un sorriso beffardo e malizioso avvicinandosi e alzando una mano per poterle accarezzare la guancia.
Con prontezza, Atena gli afferrò il polso, stringendoglielo.
< < Provaci nuovamente e prima di salpare ti ritroverai le dita spezzate > >
< < Terra! > > urlò il nostromo attirando l’attenzione. Jack alzò l’indice, felice che abbia interrotto la conversazione e corse verso il parapetto, portando la mano sulla fronte al fine di vedere qualcosa.
Approdarono sulla terra e scesero dalla nave.

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Capitolo 9
*** Cap 9 ***


CAPITOLO 9

< < Dove siamo? > >
Atena camminò verso Esmeralda, la quale stava osservando la mappa e l’isola contemporaneamente,  facendo un giro su se stessa cercando di orientarsi.
< < Tutto bene? Dove siamo? > > le ripeté Atena, non ricevendo alcuna risposta. Vide Esmeralda spalancare gli occhi, molto lentamente alzò lo sguardo verso Jack e lo raggiunse con grandi falcate.
< < Ma sei completamente pazzo?! > > lo rimproverò puntando il dito sul suo petto.
< < Non so di cosa tu stia parlando > > disse Jack sereno.
< < Per l’amore del cielo. Cosa sta succedendo? > >
Gibbs, sentendoli discutere, si allontanò dai marinai, cercando di calmare i suoi amici, intervenendo affiancandosi a Jack, il quale stava guardando la sabbia sui suoi stivali facendo finta di niente.
< < Siamo sull’isola dei Pelegostos! > > spiegò furiosa Esmeralda.
< < Non ho mai sentito nominare quest’isola > > disse Atena.
< < E’ sconosciuta, perché lontana dalle rotte seguite solitamente. Ci abita una tribù cannibale > >
Gibbs e Atena, dopo essersi guardati, si voltarono lentamente verso Jack, il quale fece un sorriso misto fra l’imbarazzo e l’ottimismo.
< < State tranquilli – disse allegramente allargando le braccia – mi conoscono, sono il loro dio, non ci faranno niente > >
Improvvisamente, delle frecce furono scagliate su di loro, provenienti dalla vegetazione. Gibbs non fece in tempo a gridare ai suoi compagni di tornare sulla nave, in quanto furono circondati e catturati con facilità.
< < Per loro sei un dio in terra? – sussurrò Atena a Jack dopo che si misero schiena contro schiena - Io ti spedisco direttamente all’inferno > >
I marinai più impauriti furono incappucciati, altri furono addormentati temporaneamente con delle frecce. L’unico ad essere rimasto sveglio fu Jack, il quale fu acclamato dal popolo indigeno. La tribù cannibale, dalla spiaggia, li portò al proprio villaggio, attraversando lunghi ponti sospesi negli strapiombi, costruiti con liane e legno, fin quando giunsero su un alto monte.
Liberarono i marinai dal cappuccio che copriva i loro volti e quelli addormentati si risvegliarono lentamente, cercando di capire dove si potessero trovare. Videro Jack sul trono e alcuni indigeni li osservavano. Parlarono tra di loro in una lingua incomprensibile, capita soltanto dallo stesso Jack.
< < Che cosa stanno dicendo? > > domandò Gibbs.
Non osò più parlare appena uno di loro gli diede un colpo sulla testa con un bastone.
Atena indietreggiò leggermente e sentì la suola degli stivali toccare qualcosa di duro. Abbassò gli occhi e notò delle costole sotto i suoi piedi. Si guardò attorno e ritrovò molti crani e altre ossa sparsi nel villaggio, soprattutto su un lungo tavolo e le capanne erano realizzate attraverso rami intrecciati e legno.
Un gruppo di marinai fu indicato da un guerriero, successivamente, alcuni cannibali annuirono ed eseguirono gli ordini. Presero il gruppo indicato, che fu ucciso brutalmente.
I cannibali si cibarono del corpo dei propri compagni, cui le ossa furono utilizzate per la costruzione di alcune gabbie circolari. Un guerriero indicò Atena, ma Jack lo fermò, dicendogli qualcosa. Il guerriero, dopo alcuni secondi di esitazione, eseguì gli ordini e si allontanò. Il motivo di tale fatto fu il risparmio dei pochi sopravvissuti, i quali vennero rinchiusi in tre gabbie circolari, una per Gibbs, Marty, Cotton, Atena ed Esmeralda, una seconda per il resto della ciurma di Atena e l’ultima per un ultimo gruppo uomini.
Con grande sorpresa, alcuni giorni dopo, giunse Will Turner, il quale fu catturato e rinchiuso nella stessa gabbia di Gibbs.
< < Qual buon vento ci porta da noi signor Turner? > > sorrise Tess facendogli l’occhiolino dalla gabbia.
< < Salvare Elizabeth > > rispose frettolosamente, ancora impaurito della situazione.
< < Ricordati che se le cose non dovessero andar bene, sai dove trovarmi > > le disse un’altra piratessa.
Will fece finta di niente e cambiò argomento.
< < Jack è un prigioniero come noi? > >
< < Lo credono un dio in forma di uomo e vogliono liberarlo dalla sua prigione di carne > > gli spiegò Gibbs.
< < Lo arrostiranno e lo divoreranno quando taceranno i tamburi > >
< < Dov’è il resto della ciurma? > >
< < Vedi queste gabbie? Quando siamo arrivati ancora non c’erano > >
I prigionieri fecero oscillare le gabbie, cercando di giungere fino alla parete rocciosa. Quando riuscirono ad afferrare un ramo, si arrampicarono sulla parete per raggiungere la vetta.
< < Fermi! > >
L’avvertimento di Atena fece bloccare tutti quanti. Un Pelegostos stava camminando sul ponte. Sarebbero stati in un grosso guaio se li avesse scoperti durante la fuga. Tuttavia, il gruppo di uomini orientali continuò ad arrampicarsi, ignorando le parole di Atena.
< < Così ci farete scoprire! > >
< < Un serpente! > >
Keira alzò gli occhi al cielo appena sentì il pirata indiano gridare. Gli uomini che si trovavano nella sua gabbia, presi dal panico, lasciarono la presa del ramo. La gabbia cadde velocemente, facendo sì che la corda si spezzasse. Così, la gabbia cadde nel vuoto sotto le grida degli uomini, scomparendo dalla vista di tutti.
< <Siamo fregati! Correre! > >
Il resto dei sopravvissuti si arrampicò rapidamente sulla parete, riuscendo a giungere sulla vetta. Spezzarono le corde che li tenevano legati e fecero rotolare la gabbia, inseguiti dai cannibali, che erano stati avvertiti dal loro compagno che aveva visto i prigionieri fuggire.
Rotolarono giù dalla montagna, sorpassando vari alberi e oltrepassando le siepi, finché caddero nel fiume, dove le rocce attutirono la caduta, distruggendo la gabbia.
Scampati dai cannibali, raggiunsero la spiaggia e la nave, sulla quale erano presenti anche Pintel e Ragetti, che avevano fatto parte della ciurma di Barbossa molto tempo prima.
< < Non possiamo lasciare Jack qui! > > gridò Atena mettendosi a fianco di Pintel, guardandolo interrogata per alcuni secondi, tornando a pensare a Jack.
< < Eccolo! > > lo indicò Esmeralda.
Jack girò l’angolo correndo, inseguito a pochi metri dai cannibali. Jack raggiunse la nave in tempo e si aggrappò ad una cima, salutando con gioia i cannibali, che li osservavano disperati, gridando e alzando le armi al cielo.
< < Mettiamo distanza tra noi e quest’isola e prendiamo il largo! > >
Atena rimproverò Jack non appena questi salì sulla nave, mentre Pintel e Ragetti lo coprivano con una calda coperta.
< < Sì alla prima affermazione, sì alla seconda, a patto di rimanere in acque più basse > > precisò Jack.
< < C’è qualcosa che stride, capitano > > sospirò Gibbs.
< < Le vostre capacità nautiche sapranno rimediare > >
Atena e Gibbs allargarono le braccia ed eseguirono gli ordini. Esmeralda continuava a guardare Pintel e Ragetti con le braccia incrociate, inclinando il capo, finché non pose loro una domanda.
< < E voi due come avete fatto a liberarvi? > >
< < Pura fortuna - risposero allegramente alzando le braccia - ed ora siamo lieti di essere al vostro servizio > >
< < Jack! – lo chiamò Will – Elizabeth è in pericolo > >
< < Tienila d’occhio la prossima volta. Rinchiudila > > sbuffò Jack salendo le scale.
< < Verrà impiccata per averti aiutato! > >
< < Arriva il momento di assumersi le proprie responsabilità > > gli disse in tono semi-serio Jack. Will, come risposta, afferrò la spada di uno dei marinai, puntandola contro il capitano.
< < Baratterò la tua bussola con la sua libertà > >
Jack spostò lentamente la punta della lama dal suo viso e si voltò verso Gibbs, il quale stava al timone.
< < Signor Gibbs – lo chiamò - ho deciso di risalire il fiume > >
< < Sei sicuro? Dopo quello che hai detto . . > > disse improvvisamente Atena, seduta sul parapetto insieme a Esmeralda, sapendo dove sarebbero andati.
< < E’ una decisione che non ammette repliche tesoro mio > > precisò alla ragazza.
< < Forza! Facciamo vela a Port Royal > > ordinò Will, beccandosi un’occhiataccia da Jack.
< < Will, tu mi aiuterai a trovare questa > >
Esmeralda e Atena alzarono la testa, immaginando già cosa sarebbe accaduto. Non c’era giorno in cui Jack non dovesse negoziare con qualcuno per giungere ai suoi scopi.
Will afferrò il pezzo di stoffa sul quale era disegnata la chiave misteriosa trovata alla prigione turca.
< < Tu vuoi che io la trovi? > >
< < No. Tu vuoi trovarla – gli disse Jack - Perché trovandola, ti ritroveresti a trovare e localizzare il ritrovamento, trovando così la tua bella o come si chiama, comprendi? > >
< < Salverà Elizabeth? > > gli domandò alzando il pezzo di stoffa.
< < Dimmi quanto ne sai di Davy Jones > >
Jack si avvicinò maggiormente a lui per essere sicuro che non avesse grandi conoscenze su Davy Jones.
< < Non molto > > rispose Will dopo alcuni attimi di esitazione per cercare di ricordare.
< < Sì, questo salverà Elizabeth > > gli rispose a questo punto Jack, mentre Atena ed Esmeralda si lanciavano un’occhiata sconvolta.
Giunsero su un’altra isola. Jack, Gibbs, Marty, Cotton, Esmeralda e Atena salirono su due scialuppe, mentre il resto del gruppo avrebbe sorvegliato la nave. Attraversarono un lungo corso d’acqua partendo dalla spiaggia, inoltrandosi nelle fitte foreste. La palude era abitata da molti rettili, sdraiati sulle radici degli alberi, contrassegnati dal muschio per via dell’umidità.
< < Perché Jack ha paura del mare aperto? > > domandò Will osservando il capitano piuttosto nervoso, che guardava di qua e di là tra gli alberi, mentre tanti occhi erano fissi su di loro sulle sponde del fiume.
< < C’è una bestia ai comandi di Davy Jones, con tentacoli che hanno la capacità di trascinarti negli abissi – spiegò Gibbs facendo una pausa teatrale – il Kraken > >
I pirati rabbrividirono al pensiero della bestia e si guardarono sconvolti, mentre i rumori della foresta facevano da sfondo.
< < Dicono che il tanfo del suo respiro sia raccapricciante – continuò a raccontare - immaginate di lasciare questa terra, accompagnati dal suo ruggito e dal nauseante odore di migliaia di cadaveri > >
Ci fu un silenzio tombale, come se anche la natura lo avesse ascoltato con attenzione.
< < Per chi crede in queste strade > > precisò poi alzando le spalle.
< < Se avrò un figlio – gli disse Esmeralda a bocca aperta – ti chiederò di raccontargli le storie > >
I compagni le rivolsero uno sguardo interrogata e la ragazza allargò le braccia, sottolineando la capacità di Gibbs nel raccontare teatralmente le storie, seppur vere.
< < E la chiave lo proteggerà? > > domandò Will.
< < Per saperlo, è disposto a chiedere a lei > >
< < “Lei”? > >
< < Lei > >
Will guardò Atena interrogato. Gli fece segno di aspettare quando sarebbero giunti alla sua dimora.
Verso sera, le lucciole uscivano dallo scoperto e volavano vicino all’acqua immobile e silenziosa. Giunsero di fronte ad una baracca, costruita sui rami di un grande albero. Salirono una scaletta e superarono la veranda, dopo che Jack si rivolse ai compagni affermando di conoscere alla perfezione la donna che avrebbero incontrato.
Entrarono nella stanza, sul tronco di un albero interno si trovava un serpente giallo, attorniato da molte candele e oggetti particolari, vasetti contenenti piante, sassi, ossa, persino occhi, che Ragetti continuava a fissare con desiderio, pendenti dal soffitto.
< < Jack Sparrow – sorrise una donna di pelle scura dai lunghi capelli neri, seduta al tavolo - Ho sempre saputo che il vento ti avrebbe riportato da me > >
< < Ciao Tia Dalma > > la salutò Jack sfiorando il cappello.
< < Non me la ricordavo così > > sussurrò Esmeralda ad Atena.
La sacerdotessa, così veniva considerata, vide Will Turner e lo chiamò a sé, accarezzandolo dopo essersi invaghita di lui.
< < Tu hai la mano del destino > >
< < Mi conosce? > > domandò Will interrogato.
< < E tu vuoi conoscere me? > >
< < Non c’è tempo per le presentazioni! > > li interruppe Jack disperato.
< < Quale servizio posso farti? Voglio un pagamento > > gli ricordò sbuffando.
< < Ecco qui – sorrise Jack afferrando una gabbia, in cui era rinchiusa la scimmia dell’ex capitano Barbossa, Jack – una scimmia non morta > >
Sparò alla piccola scimmia, spaventata, mostrando però la sua immortalità.
< < Il pagamento è equo > > accettò Tia Dalma.
Will si sedette aprì il pezzo di stoffa e lo posò sul tavolo, mostrandole il disegno.
< < Cerchiamo questa > >
< < La bussola non ti può guidare ad essa? - domandò la donna a Jack sedendosi e gesticolando – ah, ora ho capito. Non sai quello che tu vuoi o forse lo sai, ma sei restio a rivendicarlo come tuo. E’ la chiave di un forziere ed è ciò che contiene ciò che cerchi > >
< < Gioielli, oro? > > domandò Gibbs attratto.
< < Conoscete Davy Jones? Un lupo di mare, un gran marinaio finché non si scontrò con ciò che assillava gli uomini. Cos’era secondo voi? > >
< < Il mare? > > tirò ad indovinare Gibbs.
< < Le somme? > > domandò Pintel.
< < La dicotomia tra il bene e il male > > continuò Ragetti, guadagnandosi sguardi torvi e confusi.
< < Una donna > > sospirò Jack.
< < Si è innamorato di una donna – raccontò Tia Dalma in modo teatrale - una donna volubile, crudele, indelebile come il mare. Non ha mai smesso di amarla, ma il dolore patito era troppo, così, si cavò il cuore dal petto e lo nascose nel forziere > >
< < Davvero ha fatto una cosa del genere? > > domandò Pintel sconvolto.
< < Oh sì. Le gioie brevi della vita non gli interessavano. Tiene la chiave sempre stretta a sé > >
Will alzò gli occhi al cielo e si alzò in piedi rimproverando Jack.
< < Lo sapevi! > >
< < No. Non sapevo dove fosse la chiave – si giustificò -Ora che lo sappiamo possiamo andare sull’Olandese Volante e prenderla > >
Fece per oltrepassare la porta, quando Tia Dalma gli chiese di aprire la mano. Gli tolse lentamente la garza, che copriva qualcosa sul suo palmo, mostrando la macchia nera.
< < Non è possibile Sparrow! Non cambi mai eh?! Cosa hai combinato questa volta?! > >
Atena lo afferrò per il colletto della camicia, interrotta però da Tia Dalma.
< < Ho la cosa che fa per voi. Davy jones non può scendere a terra – disse Tia Dalma recuperando un vasetto di terriccio - è a terra che sei sicuro, porta la terra con te > > disse a Jack consegnandola.
< < Bene – sospirò Will, rassegnato – dicci dove possiamo trovare l’Olandese Volante > >

 

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Capitolo 10
*** Cap 10 ***


CAPITOLO 10


Lasciarono l’isola non appena Tia Dalma indicò loro il luogo dove si poteva trovare la nave maledetta. Will fu mandato da Jack a recuperare la chiave, tuttavia fu catturato subito dalla ciurma, trovandosi faccia a faccia con il famigerato Davy Jones, un mostro marino con il corpo da uomo, dalla faccia da polipo con lunghi tentacoli, chele che sostituivano una mano e una gamba di granchio. Anche il suo equipaggio aveva le sembianze di creature marine, una diversa dall’altra.
Davy Jones non impiegò molto ad accorgersi della presenza della Perla Nera, nonostante le lampade furono spente. Passò dall’Olandese alla Perla teletrasportandosi con velocità dopo aver scambiato due chiacchiere con Will.
Jack vide Davy Jones davanti al suo cannocchiale e fece un passo indietro. I membri dell’equipaggio di Jack non si accorsero di nulla finché non furono tenuti in ostaggio, mentre i due capitani parlavano faccia a faccia.
< < Sei stato capitano della Perla Nera per 13 anni ! E’ ora di saldare il tuo debito! > >
< < In teoria solo per due. Poi c’è stato l’ammutinamento > >
< < Un capitano mediocre, ma ti sei presentato gli altri anni come Capitano > >
< < Ti ho dato il ragazzo, non basta? > >
< < Non tutte le anime sono uguali > > si giustificò Davy Jones.
< < Quanto vale la mia? Possiamo discutere sul prezzo. Quante anime vuoi? > > provò a negoziare Jack.
< < 100 anime entro tre giorni. Anzi, 99, perché mi tengo il ragazzo. Reggerai questo fardello? – gli domandò avvicinandosi maggiormente -Condanneresti il tuo amico mentre vaghi libero? > >
< < Sì – disse Jack serenamente - Firmiamo col sangue? O con inchiostro? > >
< < Tre giorni > > gli ripeté Davy Jones togliendogli la macchia nera teletrasportandosi nuovamente sulla sua nave.
< < Come vuoi mietere queste 99 anime? > > domandò Gibbs incrociando le braccia, in attesa della risposta di Jack, che non sembrava molto preoccupato.
< < Tortuga ovviamente > >
Atena si avvicinò ad Esmeralda, che stava cercando qualcosa sotto un tavolo.
< < Sono molto sorpresa > > le disse.
Esmeralda non si era accorta della sua presenza, infatti, non appena sentì la voce dietro di sé sbatté la testa contro il tavolo.
< < Non ti ho sentita arrivare > > si massaggiò la testa rialzandosi.
< < Non mi aspettavo che una donna borghese sapesse maneggiare con destrezza tutto queste cose > >
< < Mi ha sempre affascinato la vita del mare, ho studiato di nascosto > > rise ripensando alla sua infanzia.
< < E’ per questo che hai deciso di seguirmi? > >
< < Ho colto l’occasione – rispose con imbarazzo alzando leggermente le spalle e sorridendo – sempre se non ti dia fastidio ovviamente > > le ricordò.
Atena rise e scosse la testa.
< < Mi sembri un bel tipetto. Non mi dispiace che tu mi segua – la tranquillizzò sorridendo – però voglio che tu sappia che ci sono rischi a cui possiamo incorrere > >
< < Corro i miei rischi > > disse Esmeralda in modo spavaldo.
< < Mi sorprendi molto, davvero. Va bene, ti insegnerò tutto quello che vuoi, intanto, afferra questa > >
Atena le lanciò una piccola spada, che Esmeralda non riuscì a prendere al volo, facendosi pure un taglietto. Si abbassò a riprendere la spada e gliela puntò, come se ci volesse giocare.
< < Avanti. Fatti sotto! > > la incitò ad avvicinarsi, guadagnandosi un’occhiata sconvolta da parte di Atena mentre si metteva una mano sulla fronte.
< < Sarà un duuuuro lavoro > >
Giunti a Tortuga cercarono di reclutare una ciurma numerosa, fallendo miseramente. Gli uomini che firmarono il contratto non raggiungeva nemmeno la metà.
< < Come sta andando? > > domandò Jack a Gibbs, che si trovava al tavolo.
< < Molto bene. Per ora siamo a 4 persone > > rispose sarcasticamente, voltandosi nuovamente perché un altro pirata si era avvicinato.
< < Qual è la tua storia? > >
< < La mia storia è uguale alla tua – rispose il pirata scandendo per bene le parole - Ho inseguito un uomo per i sette mari > >
Atena ed Esmeralda, che stavano parlando accanto a loro, riconobbero quella voce. Atena si rialzò col busto dal muretto sul quale era sdraiata ed Esmeralda si avvicinò maggiormente.
< < Dargli la caccia mi è costato il mio equipaggio, il mio incarico, la mia vita > >
< < Commodoro! > > esclamò Gibbs.
< < Non più! Non mi hai ascoltato? – alzò la voce con rabbia -Vi ho quasi catturati a Tripoli, se non fosse stato per quell’uragano > >
Era ubriaco fradicio, con gli indumenti da ex commodoro fradici e sporchi. Sorseggiò una bottiglia di rum e continuò a parlare.
< < Sono degno di servire Capitan Jack Sparrow? O devo ucciderti adesso? > >
Puntò la pistola contro di lui, tuttavia, fu fermato dalla ciurma di Jack creando così una rissa in tutto il locale. Chi beveva serenamente e giocava d’azzardo cominciò a picchiarsi e buttarsi dai balconi, concludendosi con un ragazzo che stordì Norrington che provocava tutti i pirati del locale a farsi avanti.
Nel frattempo, a bordo dell’’Olandese Volante, Will era obbligato a lavorare duramente insieme al resto della ciurma maledetta. La tempesta e il buio non lo aiutavano di certo, ma le sue capacità marittime lo salvarono da gran parte delle punizioni, finché un incontro lo segnò profondamente.
< < Fissa il paranco dell’albero signor Turner! > > gli ordinò un pirata.
Will alzò lo sguardo ed eseguì gli ordini per sollevare un cannone, tuttavia si ritrovò accanto un uomo che lo ostacolò.
< < Fatti da parte! > > gli disse Will.
< < Stai attento ragazzo! – lo rimproverò l’uomo - Lascia fare a me! > >
Si guardarono negli occhi e Will notò lo sguardo dell’uomo farsi preoccupato. Sussurrò qualcosa e mollò la cima causando la caduta del cannone sul ponte. Il nostromo, di conseguenza, ordinò agli uomini di portarlo vicino all’albero maestro, dove preparò tra le mani una frusta.
< < Non ci provare! > > disse l’uomo misterioso al nostromo.
< < Mi impedisci di compiere il mio dovere? – domandò il nostromo sorpreso – allora vorrà dire che subirai parte della punizione > >
< < La reclamo tutta > >
< < Addirittura?! – esclamò sorpreso Davy Jones salendo sul ponte, facendo rumore – Sputafuoco! Cosa ti spinge ad un tale atto di carità? > >
< < E’ mio figlio > >
Will, tenuto fermo da due pirati, si voltò con felicità per aver ritrovato suo padre, ma con rammarico che si trovasse su quella nave pirata.
Sputafuoco, così chiamato dalla ciurma, fu costretto a punire il figlio frustandolo ben cinque volte, come precetto che era tenuto a rispettare.
Dopodiché, gettarono Will nella stiva, con la schiena piena di ferite dalle quali sgorgava molto sangue. Sputafuoco, o meglio Bill Turner, lo raggiunse, insieme ad un ragazzo che aveva più o meno la stessa età di Will.
< < Non mi serve il tuo aiuto! > > lo rifiutò Will, deluso.
< < Il nostromo si diverte a far del male alle persone, te ne avrebbe date di sante ragioni > > gli spiegò.
< < Quindi dovrei interpretare il tuo come atto di compassione? > >
< < Sì > >
Will Turner abbassò le spalle e si tranquillizzò, comprendendolo. Il ragazzo che era accanto a loro gli porse una giacca pulita.
< < Com’è piccolo il mondo. Un figlio che ritrova il padre dopo molto tempo > > disse emozionato il ragazzo con accento spagnolo.
Will lo osservò. Era alto quanto lui, ma con un po’ di barba, occhi piccoli e azzurri e capelli lunghi e biondi, ricoperto di piccole conchiglie vicino alle orecchie e sui capelli.
< < Piacere – lo salutò stringendogli la mano – sono Camilo > >
< < Piacere, Will . . Will Turner > >
< < Hai giurato anche tu o sei stato catturato? > > gli domandò con curiosità.
< < Io non ho giurato > >
< < Dopo 100 anni sopracoperta – spiegò Sputafuoco camminando per la stiva, seguito dai due ragazzi - ti scordi chi sei, ti riduci come Wyvern > > continuò indicando un marinaio consumato nelle pareti dell’Olandese.
< < Se non hai giurato, allora scappa > > gli consigliò Camilo.
< < Devo prima trovare la chiave > >
< < Il forziere fantasma – sussurrò Wyvern staccando la testa dalla parete – apri il forziere e pugnala il cuore, anzi no, non pugnalarlo > >
< < Perché? > > domandò Will.
< < L’Olandese deve sempre avere un capitano > > concluse tornando contro la parete.
Will guardò suo padre e il ragazzo, chiedendogli aiuto su come fare per avere la chiave, che scoprì essere nascosta tra i tentacoli di Davy Jones.
< < Beckett? > >
Elizabeth mostrò una carta di marca a Jack che ricevette da Cutler Beckett. O meglio, mostrò una carta di marca che rubò da Cutler Beckett, il quale fu costretto a firmarle.
Elizabeth, travestita da uomo, si era recata a Tortuga per cercare Jack Sparrow. Desiderava ritrovare Will e sapeva che Jack l’avrebbe aiutata, per questo, entrò a far parte della sua ciurma con sorpresa di tutti i presenti e la felicità di Esmeralda ed Atena, le quali la credevano già morta.
< < Cutler Beckett?? > >
Atena alzò maggiormente la voce dopo aver sentito pronunciare il suo nome e ne chiese più informazioni.
< < Beckett vuole la bussola > > spiegò Gibbs.
< < Vuole il forziere > > continuò Jack.
< < Per quale motivo? > > domandò Esmeralda.
< < Grazie alla bussola, troverà il forziere e di conseguenza avrà il controllo dei sette mari > > spiegò Gibbs.
La lettera di marca era rivolta principalmente a Jack, a cui era chiesto di diventare corsaro per l’Inghilterra e la Compagnia delle Indie Orientali e pieno perdono. Norrington, il quale stava pulendo il pavimento del ponte in coperta con degli stracci, sentì tutto quanto. Il suo sguardo fu particolarmente interessato. Lavorare nella Marina era sempre stato un onore per lui. Aver perso l’incarico, oltre a rischiare la condanna a morte, lo aveva reso vulnerabile e doveva escogitare un piano per riottenere il titolo.
< < Esmeralda! Dobbiamo trovare Beckett! > > le disse con agitazione.
< < Dobbiamo trovare il forziere . . Atena, cosa succede? > > le domandò l’amica vedendola preoccupata.
Atena le mise una mano sulla spalla e la invitò a scendere in stiva per parlare in privato. Si sedettero sulle scale, dove poterono parlare indisturbate. Atena giocherellò con le dita e fece un respiro prima di parlare.
< < Fu Beckett ad uccidere i miei genitori – le raccontò – prova un odio profondo verso i pirati. Una volta ha bombardato la mia nave tenendoci in ostaggio. Ha ucciso i miei genitori davanti ai miei occhi > >
< < Non lo sapevo > >
Esmeralda sapeva gran parte della vita dell’amica, ma non le fu mai detto chi fosse stato l’assassino dei suoi genitori. Aveva paura di parlarne, voleva che Atena si sentisse libera e volle rispettare i suoi tempi.
< < I miei genitori avevano salvato da morte certa un soldato della Marina, Beckett non ha avuto pietà e li ha torturati > >
Atena si asciugò una lacrima e portò il capo sulla spalla dell’amica, la quale la strinse a se massaggiandole il braccio.
< < Mi dispiace molto > >
Esmeralda non l’aveva mai vista piangere. Era ora che liberasse il suo dolore che aveva tenuto all’interno per troppo tempo.
< < Voglio vendetta > > continuò Atena asciugandosi una lacrima.
< < E’ troppo presto – le disse Esmeralda con rammarico – ti prometto che avrai giustizia. Ora dobbiamo pensare al forziere. Se Beckett lo avesse, la vita di tutti i pirati sarebbe in grave pericolo > >
Atena annuì e abbracciò l’amica, che le ricordò nuovamente che l’avrebbe aiutata ad ottenere giustizia.
Sull’Olandese, in assenza di particolare attività, Will osservò alcuni marinai giocare a dadi in cui scommettevano qualcosa, nel loro caso gli anni di servizio.
< < Possono giocare tutti? > > domandò a Camilo.
< < Sì > >
< < Allora – cominciò Will alzando la voce -Io sfido Davy Jones! > >
Tutti i marinai lo guardarono sorpresi e si zittirono non appena sentirono i passi rimbombanti di Davy Jones mentre scendeva le scale accettando la sfida. Se Will avesse vinto, Davy Jones gli avrebbe dato la chiave del forziere. Tuttavia, partecipò anche Sputafuoco, perdendo al posto di Will.
< < Non dovevi intervenire > > lo rimproverò Will.
< < Non potevo guardarti perdere > >
Will sospirò e si massaggiò la fronte, ancora deluso dalla sconfitta. Camilo, che stava appoggiato alla parete con le braccia incrociate lo osservò attentamente e decise di aiutarlo.
< < Volevi sapere dove si trova la chiave. Be, prendila > >
< < Saremo noi di guardia questa notte > > continuò Sputafuoco.
< < Siete sicuri? Non rischiate . . ? > >
< < Cosa abbiamo da perdere? – disse alzando le spalle Sputafuoco – siamo prigionieri dell’Olandese. Non abbiamo altre alternative. Non ti preoccupare per noi > >
Quando calò la notte, attuarono il piano. Sputafuoco fece il turno al timone al posto di un altro marinaio, che scese verso la stiva per riposare, mentre Camilo portò Will davanti alla stanza del capitano.
< < Come sei stato catturato? > > domandò a Camilo.
< < E’ stata una mia scelta > > rispose tristemente.
< < Perché torturarti così? > >
< < In una battaglia sono caduto in mare e la mia nave fu distrutta a causa di un’esplosione e il mio equipaggio fu catturato da una ciurma di pirati > >
< < E tu? > >
< < L’Olandese mi trovò e fui costretto a servirli. Non avevo intenzione di vivere nello scrigno di Davy Jones. Sogno il momento in cui sarò finalmente libero > > disse con sicurezza.
< < Come puoi essere libero? > > gli domandò Will scettico.
< < Feci un patto con Davy Jones > > spiegò Camilo tristemente, con un groppo in gola.
< < Quale patto? > >
Camilo non rispose.
< < Qualsiasi patto abbia stretto con Davy Jones, non sono affari tuoi – gli disse amichevolmente – comunque,l’ho fatto per la ragazza che amo, per poterla rivedere, sempre se sia ancora viva > >
Will fu sorpreso dalla sua risposta. Stette per chiedergli chi fosse, ma non c’era tempo da perdere. Camilo indicò la porta della cabina, invitandolo a velocizzarsi.
Nonostante la curiosità per quanto riguardasse il patto, Will si sbrigò nel prendere la chiave. Quando riuscì a rubare la chiave, senza svegliare Davy Jones, Sputafuoco e Camilo prepararono una scialuppa per aiutarlo a fuggire.
< < Vi libererò, è una promessa > >

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Capitolo 11
*** Cap 11 ***


 

CAPITOLO 11
 

Il giorno seguente, sull’Olandese Volante, la rabbia di Davy Jones era funesta. Salì velocemente sul ponte ordinando all’equipaggio di portare dinanzi a lui Sputafuoco e Camilo.
< < E’ colpa vostra se quel Turner ha preso la mia chiave! > >
< < E’ colpa mia – si prese la colpa Sputafuoco - Camilo non c’entra nulla > >
Davy Jones girò attorno a Sputafuoco, riflettendo.
< < Non difendere il ragazzo! – Davy Jones strinse tra i tentacoli la stoffa sulla quale era disegnata la chiave e guardò con rabbia una nave di mercanti in lontananza, presumendo che Will si trovasse su di essa – ciurma! Preparatevi ad evocare il Kraken! > >
Sputafuoco urlò cercando di dimenarsi, mentre un gruppo di marinai girava una ruota, aumentando la forza delle braccia ogni volta che venivano frustrati.
< < Che non si odano grida di gioia! E maledetto questo giorno, per noi che dobbiamo evocare il kraken! > >
Il mercantile dove Will aveva trovato rifugio era stato trovato velocemente dall’Olandese, che evocò il Kraken al fine di distruggere la nave e tutti i marinai con esso. Quando la bestia tornò all’Olandese, gli ufficiali catturarono i pochi sopravvissuti della nave, non trovando però tracce di Will Turner.
< < Sarà stato reclamato dal mare > > pensò un ufficiale.
< < Sono io il mare > > gli ricordò Davy Jones, ordinando di portare in cella Sputafuoco.
Un ufficiale buttò a terra Camilo, il quale si ritrovò di fronte i sopravvissuti del mercantile, in ginocchio, tenuti fermi da altri uomini.
< < Sono molto indeciso su quale sarà la tua sorte invece > >
< < Farò tutto quello che vuoi > > lo supplicò Camilo.
< < Sarei tentato di accettare > >
Davy Jones fece per puntargli la punta della spada nel petto, quando Camilo lo convinse.
< < Ti porterò il forziere! > >
Davy Jones ritirò la spada, lo afferrò per il collo sollevandolo, portandolo maggiormente di fronte a lui.
< < Non deludermi. Altrimenti mi preoccuperei per quello che ti aspetta - lo minacciò -traccia una rotta per Isla cruces. Dobbiamo arrivare per primi! > >
< < Terra! > >
La Perla Nera giunse di fronte a Isla cruces, l’isola che lo stesso Davy Jones scelse per nascondere il proprio forziere, sicuro che nessun pirata o marinaio avrebbe sbarcato su quell’isola tanto temuta. Jack salpò insieme a Norrington, Elizabeth, Atena ed Esmeralda, Ragetti e Pintel. Elizabeth tenne d’occhio la bussola che la portò in un punto della spiaggia non molto lontano da una chiesa abbandonata.
Elizabeth continuava a camminare a destra e sinistra, sbuffando, a causa della bussola, arrendendosi pensando che la bussola non funzionasse. Norrington, che da quando aveva consegnato le dimissioni come commodoro ed era caduto in disgrazia era molto cambiato, facendo crescere sia i capelli che la barba castana, stava in piedi con la pala sulla spalla, sospirando. Notò Atena osservarlo con attenzione, così, sbuffò infastidito.
< < Se c’è qualcosa che devi dire, dilla pure > > le disse
< < Davvero avete attraversato quell’uragano? - gli domandò Atena sconcertata – scelta azzardata > >
< < Sei l’unico sopravvissuto? > > gli domandò Esmeralda.
< <Molti dei miei uomini sono morti, pochi di noi si sono salvati > >
< < C’era anche Andrew? > >
Norrington la guardò interrogata, mentre Esmeralda tentava di giustificare la sua domanda.
< < Non mi guardate così Norrington, eravamo amici > >
< < Non c’era quando siamo partiti, se proprio ti interessa > >
Esmeralda fece un sospiro di sollievo e guardò contenta l’amica Atena, la quale le fece l’occhiolino. Ciò voleva dire che poteva ancora essere vivo. Si interruppe dai propri pensieri quando Jack indicò a Norrington il punto da scavare, sapendo finalmente dove si poteva trovare il forziere. Difatti, poco dopo, trovarono un grande baule, lo aprirono, trovando carte, mappe, lettere e libricini, che coprivano un forziere. Jack, con molta lentezza, lo sollevò e tutti avvicinarono l’orecchio verso di esso, sentendo qualcosa pulsare.
< < Dunque è qua il cuore di Davy Jones > > sussurrò Atena sorpresa.
< < Allora dicevi davvero la verità > > era stupito Norrington.
< < Dico sempre la verità e ogni volta siete sorpresi > >
< < A ragion veduta > > disse una voce maschile in lontananza.
I pirati si voltarono e videro Will raggiungerli. Elizabeth gli corse incontro abbracciandolo e scoccandogli un dolce bacio sulle labbra, contento di rivederlo.
< < Stavamo cercando te! > >
< < Come sei arrivato? > > gli domandò Atena dopo averlo salutato con un pugno amichevole sul braccio.
< < Tartarughe marine > > rispose Will dopo aver abbracciato Esmeralda.
< < Se un giorno ci perdessimo in mare, dobbiamo provare > > commentò Esmeralda ad Atena, sdrammatizzando la situazione.
< < Grazie Jack per avermi lasciato sull’Olandese per saldare il tuo debito con Davy Jones. Ho finalmente ritrovato mio padre > >
< < Non c’è di che > > sorrise Jack in imbarazzo, dopo aver visto lo sguardo di Elizabeth farsi furioso.
< <Tutto quello che mi hai detto . . ogni parola era una bugia > >
< < Bene o male, il tempo è tiranno . . > >
Jack si bloccò quando vide Will inginocchiarsi verso il forziere, togliendosi la collana con la chiave.
< < Cosa stai facendo? > >
< < Uccido il cuore di Davy Jones, libererò mio padre > >
Jack estrasse la spada, puntandola verso il giovane Will, ricordandogli di non farlo, in quando uccidendo Davy Jones, nessuno avrebbe potuto rilasciare il Kraken.
Anche Norrington si intromise nella discussione e sguainò anch’esso la spada.
< < Lord Beckett vuole il forziere e riavrò la mia vita > >
Scoppiò un duello tra i tre uomini nonostante le urla e i rimproveri di Elizabeth e Atena che cercavano di fermarli.
< < Chi capisce gli uomini è bravo > > sospirò Atena mettendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa.
< < Siete dei BARBARI! Dai, prendiamo le spade e facciamo un duello, così risolviamo tutto . . non ne posso più di voi pirati! > > urlò furiosa Elizabeth con tono sarcastico e lanciando la sabbia al vento, sedendosi e incrociando le braccia, continuando ad osservare la scena di battaglia.
< < Oh oh, il caldo . . > >
Elizabeth si mise una mano sulla fronte e fece finta di svenire, mentre Atena la guardava ancora più sconvolta.
< < E’ inutile > > disse Atena disegnando cerchi sulla sabbia.
< < Ehi voi! Tornate qui! > >
Atena si voltò e vide Esmeralda rincorrere Pintel e Ragetti che tenevano tra le mani il forziere, così, sguainò la spada e la seguì. Elizabeth, indecisa sul da farsi, guardò le sue amiche e poi gli uomini in contemporanea, decidendo di seguire Pintel e Ragetti.
Puntarono loro le spade, fecero per combattere quando un’ascia lanciata in lontananza finì contro il tronco di un albero. Si voltarono e videro metà dell’equipaggio di Davy Jones scagliarsi su di loro.
Quando il numero di quei mostri marini cresceva sempre più, furono costrette a fuggire verso la spiaggia.
< < Meglio dividerci! > > ordinò Atena agli altri dirigendosi verso un sentiero nella foresta.
Pintel e Ragetti corsero da un’altra parte, così come Elizabeth ed Esmeralda, per depistarli, incrociandosi nuovamente.
All’improvviso, Esmeralda si ricordò del forziere, che era caduto pochi metri più indietro di loro e nessuno si era reso conto di averlo dimenticato. Tornò nella foresta correndo. Vide un marinaio di Davy Jones avvicinarsi al forziere e inginocchiandosi, lo sollevò e lo contemplò, come se fosse stato un oggetto dal valore molto sacro. Esmeralda lo raggiunse correndo e gli saltò addosso, facendogli cadere dalle mani il forziere. I due rotolarono nell’erba alta cercando di giungere per primi al forziere. Quando Esmeralda vide il giovane marinaio perdere quasi i sensi, ne approfittò per raggiungere il forziere e allungare la mano verso di esso, accorgendosi solo in quel momento che nella serratura era inserita la chiave. Qualcuno aveva aperto il forziere prima di loro. Si rialzò interrogata massaggiandosi la testa, quando il marinaio la prese per la vita e la buttò nuovamente a terra spostando con un piede la spada di Esmeralda, tenendola ferma sulle braccia.
< < Il forziere me lo prenderò io > > la avvertì.
Esmeralda notò poco il viso del giovane per via dei capelli lunghi, ma la voce le era familiare.
< < Ma tu chi sei? > > gli domandò Esmeralda con le labbra tremolanti.
Il giovane si spostò i capelli dal viso e dopo aver guardato meglio la ragazza spalancò gli occhi.
< < Camilo > >
< < Esmeralda > >
Si chiamarono all’unisono e si rialzarono immediatamente, guardandosi sorpresi.
< < Sei proprio tu > >
Esmeralda si coprì la bocca con le mani e lo strinse a sé quasi soffocandolo, piangendo dalla gioia.
< < Non immagini quanto ti abbia cercata > > sussurrò lui accarezzandole la testa e cullandola tra le sue braccia.
< < Ma  . . sei nell’equipaggio di Davy Jones . . sull’Olandese Volante? > > gli domandò accarezzandolo sulle guance e tenendolo stretto a sé.
< < Non ho avuto altra scelta. Devo prendere il forziere > > le disse tristemente.
< < Per quale motivo? Serve a Jack Sparrow . . > >
< < E cosa ne farete? Uccidere Davy Jones? – la anticipò – chi pugnala il cuore di Davy Jones dovrà prendere il suo posto > >
Camilo si voltò e si incamminò verso il forziere, ma Esmeralda lo raggiunse afferrandogli violentemente il braccio.
< < Per quale motivo vuoi prendere il forziere? Vieni via con noi, con me, Atena, Jack . . > >
Camilo accarezzò una guancia di Esmeralda, guardandola con forte sentimento, ma con un peso che lo tormentava. Erano presi così l’uno dall’altra che non si erano accorti che Jack aveva preso il forziere. Si guardarono e corsero verso la spiaggia, dove si stava verificando una battaglia tra le due gruppi.
Esmeralda vide Atena circondata da un gran numero di pirati di Davy Jones, così, non esitò a raggiungerla. Si misero schiena contro schiena e duellarono contro i mostri marini.
Norrington prese il forziere che Jack aveva portato sulla barca e fuggì depistando i pirati.
< < Fuggite! – ordinò ai suoi compagni - Ci penso io a loro! > >
< < Camilo! > > lo chiamò Esmeralda. Il ragazzo si voltò esitante e allargò le braccia, facendole capire che doveva andarsene, anche se a malincuore. Si allontanò con gli altri mostri marini, ignorando con tristezza i richiami della ragazza.
< < Non abbiamo tempo! Dobbiamo andarcene! > >
Atena richiamò l’amica a salire sulla barca e velocemente remarono verso la Perla Nera.



1721, Tortuga
< < Ah . . dunque questa è Tortuga > > commentò Esmeralda guardandosi attorno, vedendo molte donne insieme a vecchi ubriaconi e gente che si picchiava.
< < E’ considerata il rifugio dei pirati > > le spiegò Atena entrando in una taverna, chiamata “ i Dodici Pugnali”, molto frequentata.
Ordinarono della birra e si sedettero in un tavolo in un angolo della taverna.
< < E’ qui che si reclutano i pirati > > le spiegò Atena sorseggiando la birra.
< < Ah . . interessante . . > > disse contenta Esmeralda, spaventandosi non poco quando un vecchio le venne addosso, spinto da un altro.
< < Mi scusi bella fanciulla, ma è colpa di questo imbecille > > si scusò il vecchio togliendosi il cappello e inchinandosi alla ragazza, tornando a picchiare il suo compagno.
Esmeralda alzò un sopracciglio e guardò l’amica, la quale non sembrava affatto sorpresa e si limitò ad alzare le spalle.
< < Benvenuta nel mondo della pirateria > >
< < E’ piuttosto strano > >
< < Sei proprio sicura di voler seguire questa vita? > >
< < Sì. Da quando sono con te mi sento una ragazza diversa – raccontò con emozione Esmeralda - Come donne, avevamo molti limiti e . . ho capito che non era quella la vita che volevo > >
< < Questa sera arruoleremo una ciurma – spiegò Atena allungando il viso verso l’amia - In questi giorni hai fatto grandi progressi. Ti va di essere il mio primo ufficiale? > >
Esmeralda si indicò incredula e comprese che tutto non era uno scherzo quando vide il suo sorriso sincero.
< < Io non . . non sono all’altezza . . > >
< < Sì che lo sei e prima o poi te ne renderai conto. Devi solo credere in te stessa – la tranquillizzò Atena mettendole una mano sulla spalla – dunque, ti va di essere il mio primo ufficiale? > >
< < Ne sarei onorata > >

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Capitolo 12
*** Cap 12 ***


CAPITOLO 12

 
Gibbs raggiunse Jack non appena il gruppo risalì sulla nave.
< < Dov’è il Commodoro? > >
< < E’ rimasto indietro > >
< < Pregheremo per la sua anima. Ma non crogioliamoci nel dolore. Ce l’hai fatta e ora possiamo andarcene belli e tranquilli > >
 > > 
Elizabeth si prese cura di Will, il quale aveva sbattuto la testa, mentre Atena ed Esmeralda aiutarono gli altri marinai a sistemare le scialuppe.
< < Era Camilo! > > disse Esmeralda all’amica scuotendola leggermente per la contentezza.
< < Esmeralda . . > >
< < Gli ho parlato! Era Camilo! Pensavo fosse morto > >
Si mise le mani tra i capelli e sentì il proprio cuore battere a mille. Aveva appena rivisto l’uomo che amava e che credeva essere morto. Vide Will risvegliarsi e lo raggiunse velocemente.
< < Sei stato sull’Olandese, hai conosciuto Camilo? - gli domandò con agitazione – oh scusami, come stai? Ti senti meglio? > > si scusò imbarazzata.
< < Tu conosci Camilo? > > le domandò.
< < E’ il mio ragazzo – gli spiegò – era . . visto che pensavo fosse morto > >
Will si grattò la testa e fece un cenno con il capo.
< < Sì, l’ho conosciuto . . > >
< < C’è un modo per poterlo liberare? > >
< < Uccidere Davy Jones . . però . . non so. Mi ha detto che ha fatto un patto con Davy Jones per poter essere libero, non so altro > >
Improvvisamente, l’Olandese Volante riemerse dal mare, accostandosi alla Perla Nera, con quei mostri marini che urlavano e li prendevano in giro.
Jack si avvicinò al parapetto e chiamò Davy Jones.
< < Ehi faccia di pesce. Guarda cosa ho qui > >
Sollevò il vasetto di terra, mostrandoglielo, camminando in avanti. Era troppo occupato a guardare il capitano dell’Olandese che non vide il gradino e cadde dalle scale rotolando fino al ponte di coperta.
< < Indovina cosa c’è dentro > >
< < Ma lui finge di essere un idiota o è un idiota? > > pensò Esmeralda alzando le spalle.
< < E’ proprio un idiota > > rispose Atena sospirando. Vide Esmeralda avvicinarsi al parapetto e glielo impedì, afferrandola per il colletto della camicia e riportandola indietro. Scrutò tutta la nave, cercando Camilo, trovandolo sul ponte di poppa. Gli sorrise, ricambiata e lo vide avvicinarsi al parapetto, bloccato immediatamente da un marinaio dell’Olandese.
< < Avanti faccia da pesce, che hai da dire? > >
Jack continuava a provocarlo, sperando di negoziare, cosa che irritò maggiormente il capitano dell’Olandese, il quale avendone abbastanza, ordinò di tirar fuori i cannoni e Jack ebbe subito la prontezza di reagire.
< < Tutta a dritta! > >
Gibbs manovrò il timone, allontanandosi rapidamente dalla nave avversaria, mettendosi perpendicolare ad essa. Grazie al vento, la Perla Nera era molto più veloce dell’Olandese, che rimase indietro.
< < Mollate le cime e ammainate le vele > > ordinò Davy Jones ai suoi marinai.
< < Ci arrendiamo signore? > > gli domandò l’ufficiale trascinando con sé Camilo.
Il giovane vide i sorrisi beffardi che si lanciarono i due, comprendendo ciò che sarebbe accaduto.
< < Non fatelo signore, vi supplico! > >
Davy Jones odiava essere contraddetto, soprattutto se da parte di uno schiavo. Lo guardò dritto in faccia e piegò leggermente la testa.
< < Oh ci tieni a loro? > >
< < C’è la ragazza che amo su quella nave > > confessò abbassando lo sguardo.
Davy Jones spalancò gli occhi e cominciò a fumare la sua pipa.
< < Motivo in più per distruggerla > >
< < Vi ho aiutato a trovare Jack Sparrow, vi prego > >
< < Non l’hai portato da me, ormai il nostro patto è concluso – cominciò a deriderlo – sarai schiavo per l’eternità signor Garcìa > >
< < Li abbiamo seminati? > > domandò Elizabeth.
< < Penso proprio di sì > > sorrise Jasmine.
Fu troppo presto per dirlo, perché la nave tremò. Si pensò ad una secca, così, tutti corsero verso il parapetto a guardare. Will riconobbe quel rumore, era già successo con il mercantile sul quale aveva trovato rifugio, prima di essere attaccato dal mostro marino, il Kraken.
< < E’ il Kraken! > >
< < Alle armi! – ordinò Atena - Caricate i cannoni! > >
< < Attaccherà a dritta, fate uscire i cannoni e date fuoco al mio segnale! > > ordinò Will, sicuro di quello che sarebbe accaduto.
Tutti si posizionarono ai propri posti. I tentacoli del Kraken avvolsero la nave e i cannoni esplosi contro di essi aumentarono la sua rabbia.
Ritornò in acqua, permettendo alla Perla Nera di prepararsi ad un nuovo attacco.
< < Togliete le grate. Caricate le reti con i barili da polvere da sparo nella stiva! > > ordinò Will.
< < Ma ci sono solo sei barili! > > lo avvisò un marinaio. Will era già salito sul ponte, così, chiamarono Atena, che dalla stiva stava per risalire sul ponte equipaggiata con il suo fucile.
< < Atena! Ci sono solo sei barili! > > la avvisò Gibbs.
< < Allora usate il rum! > > rispose.
I marinai si guardarono turbati, mormorando qualcosa. Fu Atena a risvegliarli nuovamente.
< < Usate il rum cialtroni! Per una volta potete anche farne a meno di quella bevanda > >
Rimase nella stiva a guidare i marinai e controllare che tutto fosse a posto. Esmeralda la raggiunse e le porse un’altra pistola. Si misero una mano sulla spalla dell’altra incoraggiandosi.
< < Stai attenta > > la avvertì Atena.
< < Che provi a passare pure sul mio corpo. I suoi tentacoli me li mangio direttamente per cena > >
Atena sorrise del commento dell’amica, dimenticando per qualche secondo di trovarsi in un grave pericolo. La abbracciò e la lasciò risalire sul ponte, dove si posizionò sul ponte di prua, in difesa di un gruppo di marinai e alcune sue compagne.
Il Kraken, furioso più che mai, cominciò ad attaccare la nave, puntando i tentacoli nella stiva, avvolgendo la maggior parte dei marinai che tentavano di nascondersi dietro i cannoni.
< < Sollevate le reti! > > gridò Will attendendo la rete con i barili di polvere da sparo.
< < Issa! Come se vi pagassero! > > li motivò Gibbs insieme a Marty.
Esmeralda e alcuni uomini, sul ponte di prua, ferirono il Kraken con l’uso di pistole e spade, inutilmente. Un marinaio fu avvolto e fece per essere trascinato sul fondale. Esmeralda lo afferrò per i polsi, aiutata da Keira.
< < Non lasciatemi! > > gridò l’uomo spaventato.
< < Non ti lasciamo! > >
Melissa e Kira si lanciarono sul Kraken tagliando con un’ascia il tentacolo, liberando l’uomo. Sorrisero con sguardo da sfida, tuttavia, si ritrovarono in pochi secondi schiacciate l’una contro l’altra. Furono sollevate in alto, sentendo le grida delle loro amiche e spari che cercavano di colpire il Kraken. Esmeralda e Keira, impotenti, videro le loro compagne trascinate in acqua e lasciarono cadere le proprie armi, tremando.
La rete piena di barili fu sollevata in alto e Will si aggrappò su di essa, invitando minacciosamente il Kraken ad avvicinarsi.
< < Ma cosa stai facendo?! Torna qui! > > lo chiamò Elizabeth preoccupata.
< < Elizabeth, pronta con la mira - le ordinò Atena consegnandole il fucile – dov’è Jack? > >
Elizabeth non rispose e indicò con lo sguardo il mare. Atena, interrogata, si voltò e vide Jack Sparrow, su una scialuppa, l’unica scialuppa che era rimasta, intento a remare verso l’isola vicina. Sorpresa, sentì il proprio cuore spezzarsi per la delusione. Ma non c’era tempo in quel momento di lasciarsi sopraffare dai sentimenti.
La battaglia continuò per molto tempo. Il Kraken, in poco tempo, trascinò negli abissi quasi tutti i marinai.
< < Sparate! > > ordinò Will.
Elizabeth puntò i barili, prendendo la mira, tuttavia, la caviglia fu avvolta dal Kraken e fu trascinata all’interno della cabina, verso la finestra. Ragetti, nascosto in un angolo della cabina con Pintel, sollevò l’ascia e liberò la ragazza, la quale lo ringraziò. Uscì dalla cabina e cercò il fucile.
< < Eccolo lì! > > indicò Atena sul ponte di prua. Salì le scale e fece per afferrarlo, quando vide un piede sopra di esso. Alzò lo sguardo e riconobbe la figura di Jack Sparrow. Sorrise e aspettò che prendesse il fucile per far esplodere i barili. Si aggrappò alla caviglia e attese.
I barili, avvolti dal Kraken, furono fatti esplodere non appena Will scese da essi. La bestia tornò in acqua, tuttavia non era finita. Sarebbe tornato.
< < L’abbiamo ucciso? > > domandò Marty.
< < Lo abbiamo fatto arrabbiare. Tornerà > > fu sicuro Gibbs.
< < Abbandonate la nave > > ordinò loro Jack. I sopravvissuti, Marty, Will, Elizabeth, Esmeralda e Atena, le loro compagne, Jack, Gibbs e Cotton si guardarono tristemente. Lasciare la Perla Nera era come lasciare un pezzo del proprio cuore.
< < State tutte bene? > > domandò Atena guardando tutte le sue compagne. Notò l’assenza di Melissa e Kira e fu nel momento in cui vide gli occhi pieni di lacrime di Keira ed Esmeralda che comprese della perdita delle loro amiche.
< < Non ce l’ho fatta. Dovevo morire io al loro posto > > si sentì turbata Esmeralda.
Atena la abbracciò, stringendola forte.
< < Non è colpa tua > >
< < Abbiamo perso due amiche > >
< < Non sono morte invano - le disse prendendole il viso tra le mani – le ricorderemo. Ora coraggio, andiamocene, il Kraken tornerà > >
Esmeralda sospirò tra i singhiozzi, si asciugò una lacrima e raggiunse la scialuppa con gli altri. Atena si fermò a guardare Jack, il quale contemplò la sua amata Perla Nera con malinconia.
Si voltò sentendo dei passi e Atena gli diede un forte schiaffo, guardandolo con rabbia. Ormai Jack era abituato ad essere schiaffeggiato dalle donne e nella maggior parte dei casi se lo meritava.
< < Me lo merito > > sorrise barcollando.
Successivamente, Atena lo abbracciò, con grande stupore di Jack.
< < Lo schiaffo te lo meritavi per essere fuggito come un codardo – gli disse furiosa, poi il suo tono divenne più dolce – però ti perdono, perché sei tornato . Gli diede due pacche sulla spalla per consolarlo e raggiunse la scialuppa, dove gli altri stavano trasportando le armi necessarie.
Si sedettero poi sulla scialuppa aspettando Elizabeth e Jack. Elizabeth fu l’unica a scendere dalla nave. Jack era rimasto su di essa.
< < Ma come . . deve venire con noi > > disse Vicky.
< < Ha scelto di rimanere per darci una possibilità > >
Alzarono tutti gli sguardi, interrotti da Elizabeth, che non voleva perdere tempo. Remarono verso l’isola, vedendo, sconvolti, poco dopo, il Kraken che riemerse dal mare, avvolgendo la Perla Nera, distruggendola, insieme a Jack Sparrow, rimasto a bordo. Atena si mise le mani tra i capelli, non riuscendo a credere della perdita del suo compagno.
< < Jack Sparrow – sussurrò Davy Jones dopo aver osservato il Kraken con il cannocchiale affondare la Perla Nera – il nostro debito è saldato! > >
< < La nave è affondata e con essa il suo capitano > > annunciò il primo ufficiale.
Camilo tremò dal dolore. Esmeralda si sarà salvata oppure no?
< < Immagino tu voglia stare solo nei tuoi pensieri > > rise Davy Jones lasciandolo solo. Si voltò e raggiunse il forziere, che i suoi marinai presero dall’isola, datogli dallo stesso Norrington prima di fuggire nuovamente. Lo aprì e notò con rabbia che non vi era contenuto il cuore.
Il cuore di Davy Jones era stato rubato.
Camilo udì il capitano urlare di rabbia, ignorandolo. Si appoggiò al parapetto guardando oltre il mare. Si rialzò lentamente con il busto non appena vide una barca remare verso l’isola. Un briciolo di speranza ritornò in lui, chiuse gli occhi e sentì il suo cuore farsi più calmo. Esmeralda si trovava su quella barca, ne era sicuro. Dalla gioia, una lacrima cadde sul suo polso, attorno al quale stava avvolto un braccialetto azzurro con un’ancora.
Esmeralda accarezzò il suo braccialetto rosso con un’ancora, mentre risalivano il fiume tornando nella palude dove abitava Tia Dalma. I suoi abitanti stavano in piedi, nell’acqua, tenendo in mano delle candele, piangendo silenziosamente. La notizia della perdita di Jack sembrava essersi diffusa rapidamente.
Senza Jack, l’atmosfera era molto infelice. Tutti lo sapevano. Jack poteva essere una persona furba e imbrogliona, ma onesta e leale verso i propri compagni.
< < Non ci sarà un altro Capitan Jack Sparrow > > fecero il brindisi, tenendo in mano delle tazze calde di tè, per calmare il dolore
< < Il mondo ha perso un po’ di luce > > sospirò Gibbs.
< < Se ci fosse qualcosa che potremmo fare . . > > pensò con rabbia Keira.
< < E’ morto. È impossibile riportarlo indietro, come Vicky e Melissa > > pianse Tess, ricordando le compagne.
< < Lo vorreste? – domandò Tia Dalma come se avesse avuto un’idea - Se ci fosse un modo per salvare Jack Sparrow . . andare oltre i confini del mondo . . lo fareste? > >
Tutti si guardarono e si alzarono in piedi.
< < Sì > >
< < Faremo qualunque cosa > > strinse i pugni Atena, trattenendo le lacrime.
< < Allora, vi servirà un nuovo capitano per giungere ai confini del mondo > >
< < Potremo mai riavere le nostre amiche? – domandò la giovane Tess prendendole il braccio - Melissa e Kira > >
< < Purtroppo no > >
Tess abbassò le spalle e cercò di rassegnarsi. Jasmine la prese per le spalle e la avvicinò a sé, confortandola, mentre dalle scale scendeva un uomo, il loro nuovo capitano.
< < Ma quello è . . > > balbettò incredula Keira, indicando l’uomo.
< < Signori, che ne è stata della mia nave? > >
< < Barbossa? > >
< < Lui vi aiuterà a riprendere Jack Sparrow ai confini del mondo > >

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Capitolo 13
*** Cap 13 ***


CAPITOLO 13


1716, Caraibi

Atena fu spinta nella stiva, insieme a molti altri schiavi che venivano frustati ogni qual volta che si fermavano per riposarsi.
< < Muovetevi schiavi! Ci aspetta un lungo viaggio ed è meglio arrivare in tempo! > > li rimproverò un ufficiale.
Atena alzò lo sguardo con rabbia verso l’ufficiale e si trattenne dal prenderlo a sberle.
< < Alzati sgualdrina ed esegui il tuo lavoro! > >
Atena si alzò sbuffando e raggiunse gli schiavi, aiutando a spostare il materiale. Sentì la schiena bruciare per via di una frustata ricevuta. Si piegò in due e si appoggiò alla parete di legno. Vide l’ombra del braccio dell’ufficiale alzarsi, insieme alla frusta che stava per colpirla nuovamente, tuttavia un altro braccio fermò l’ufficiale. Atena si voltò e vide Jack Sparrow spingere di lato l’ufficiale, ordinando di salire sul ponte.
Atena e Jack si guardarono in silenzio per pochi secondi. I loro sguardi dicevano già tutto.
< < Vi libererò, ve lo prometto > >
< < Come pensi di farlo? – gli domandò Atena, rassegnata -Lord Beckett ti controlla. Sospetta di te > >
< < Non voglio trasportare una nave di schiavi. Improvviserò > > le disse alzando le braccia.

 
1729
 
< < Atena? > >
Atena si risvegliò dai suoi pensieri e si voltò verso le amiche Esmeralda ed Elizabeth, che continuavano a remare lentamente, sedute su una canoa in corteccia di betulla, attraversando il fiume di Singapore, piccolo porto costruito su palafitte.
< < Mi sono distratta un momento > > si scusò Atena riprendendo il remo.
Le ragazze la guardarono in silenzio, cercando un modo per confortarla. Da quando Jack era stato mandato nello scrigno di Davy Jones, Atena aveva perso un po’ della sua determinatezza, inoltre, la tirannia di Lord Beckett stava distruggendo il mondo della pirateria, catturando ogni pirata, uomini, donne e persino i bambini non furono risparmiati.
In quel momento si trovavano a Singapore per rubare le carte nautiche che conducevano ai confini del mondo, per recuperare Jack Sparrow e poter riunire i nove pirati nobili per fermare Lord Beckett.
< < Ci siamo > >
Atena fermò la canoa vicino ad una passerella e appena scesero, tre uomini le circondarono, bloccandosi alla vista di Barbossa.
< < Le proteggi? > > rise sarcasticamente l’uomo che si rivelò essere il capitano delle guardie di Sao Feng, Tai Huang.
< < Noi non veniamo protette da nessuno, sia chiaro > > lo avvisò Atena bloccandolo e puntandogli il coltello alla gola.
< < Meglio che tu ci conduca da Sao Feng > >
L’uomo sospirò e ordinò ai suoi compagni di abbassare le armi, guidando i quattro pirati nel covo del capitano Sao Feng.
Nel frattempo, le compagne di Atena ed Esmeralda e gli uomini più fidati di Jack Sparrow si diressero nei sotterranei per aiutare i loro compagni in caso di bisogno.
< < Vi raccomando, state attente a ciò che direte in presenza di Sao Feng > > le avvertì Barbossa.
< < Che tipo è? > > domandò Elizabeth.
< < E’ tipo me, ma senza la mia indole misericordiosa e l’innata correttezza > >
Fecero per entrare, quando Tai Huang li bloccò all’ingresso, ordinando alle ragazze di spogliarsi e togliersi le armi di dosso, per evitare tradimenti. Guardandolo torvo, si spogliarono, rimanendo con le proprie vesti di cotone, prima di entrare nella casa termale di Sao Feng. Il capitano si voltò lentamente allargando le braccia, accogliendoli apparentemente con calore.
< < Capitan Barbossa e Capitan Moore – disse rivolgendo lo sguardo ad Hector Barbossa e Atena mentre questi si inchinavano – benvenuti a Singapore. Mi è stato detto che avete una richiesta > >
< < Una proposta – precisò Barbossa – abbiamo un’impresa da compiere, ma siamo a corto di una nave e di una ciurma > >
< < Che coincidenza > > si grattò la testa pelata con sguardo sarcastico.
< < Perché avete una nave e una ciurma ? > > domandò Elizabeth.
< < No. Perché quale ora fa, un ladro, penetrando nel tempio di mio zio, ha tentato di portare via le carte nautiche, la rotta ai confini del mondo > > spiegò mostrandole. Successivamente, si voltò verso un soldato e fece un cenno con la testa. Will Turner fu tirato fuori dall’acqua, con le braccia legate ad un lungo bastone.
< < Questo è il ladro, la sua faccia vi dice qualcosa? > >
I pirati scossero la testa con preoccupazione, finché Sao Feng non li smascherò minacciando di uccidere Will.
< < Venite nella mia città e tradite la mia ospitalità. Volete andare ai confini del mondo, nello scrigno di Davy Jones, ma perché? > >
Barbossa gli lanciò un pezzo da otto e gli spiegò la situazione.
< < Cantata è la canzone, il tempo è giunto, dobbiamo riunire la Fratellanza e devi onorare la chiamata. Il primo consiglio ci diede il controllo dei mari, ma ora il controllo è insidiato da Lord Cutler Beckett > >
< < Ma cosa può fare la Fratellanza contro la Compagnia delle Indie Orientali ? > >
< < Può combattere! – esclamò Elizabeth avvicinandosi, senza timore delle guardie – tu sei Sao Feng, il pirata nobile di Singapore. Comandi in un’epoca di pirateria dove i capitani coraggiosi solcano acque libere e diventano leggenda, superando la paura. I più famigerati pirati si uniscono contro il comune nemico, mentre tu stai a crogiolarti nel bagno di vapore! > >
Sao Feng rimase colpito dalle parole di Elizabeth, ripensando al consiglio della Fratellanza.
< < Elizabeth Swann, c’è molto più di quanto appaia in te, ma non avete risposto alla mia domanda, cosa cercate nello scrigno di Davy Jones? > >
< < Jack Sparrow – rispose Atena – è uno dei pirati nobili > >
< < Ha uno dei dieci pezzi da otto– continuò Barbossa - e prima di morire non l’ha passato a nessun successore, per questo dobbiamo riprenderlo > >
Sao Feng guardò un’altra direzione e all’improvviso li guardò torvo e infuriato.
< < Così, ammetti di avermi ingannato > >
Ordinò di sfoderare le armi, così, quando stava per scoppiare una battaglia tra i due fronti, Sao Feng afferrò un uomo, minacciando di uccidere la spia. Tuttavia, nessuno di loro lo conosceva.
< < Se non sta con te né con noi, allora con chi sta? > > domandò Will.
La Compagnia delle Indie Orientali li sorprese, facendo scoppiare una battaglia, dove i pirati furono costretti ad allearsi.
Le guardie dalle uniformi scure che si avvicinava cominciarono a fare fuoco su chiunque gli venisse presentato davanti. I pirati si buttarono nella mischia con coraggio sfoderando le proprie spade, guardandosi continuamente attorno per schivare gli attacchi che provenivano da ogni direzione visto il gran numero dei soldati della Compagnia delle Indie Orientali, addestrati per bene.
Quando i pirati si voltarono videro un gruppo di soldati, uno a fianco all’altro, pronti a sparare contemporaneamente sull’ordine di un tenente dalla divisa blu.
Quando fecero per sparare, il pavimento si squarciò a causa di un’esplosione creata dalla ciurma di Atena con l’aiuto di Gibbs, Ragetti, Pintel, Marty, Cotton e le altre ragazze.
< < Coraggio ragazzi! > > gridò Gibbs ordinando agli altri pirati di uscire.
< < Ora sì che ci divertiamo! > > esclamò Keira salendo, cominciando a sparare, seguita dalle amiche.
I soldati caddero nei sotterranei e i pirati uscirono dal nascondiglio aiutando i propri amici, mentre la battaglia si spostò all’esterno, avvicinandosi man mano al porto, correndo di qua e di là attraverso i ponti che collegavano una palafitta all’altra, con l’aiuto, anche, di Tia Dalma.
A conclusione della battaglia, giunse Will Turner, felice di annunciare all’equipaggio di aver reclutato una ciurma, formata da alcuni uomini di Sao Feng, la loro nave, denominata la Hai Peng, e la mappa ai confini del mondo.
Nel frattempo, Davy Jones e la sua ciurma furono sottomessi a Lord Cutler Beckett, il quale era in possesso del cuore del Capitano, grazie a James Norrington, il quale lo rubò a Jack Sparrow. Su ordini del Lord, Davy Jones dovette distruggere navi pirata, tuttavia, la sua rabbia, dovuta anche all’uccisione del Kraken, lo costrinse a non risparmiarne nessuna, fatto che non piacque a Beckett, così, salì sull’Olandese Volante con i suoi soldati, sotto lo sguardo confuso dei pirati.
< < Portate via quella cosa! Non voglio nemmeno vederla sulla mia nave! > > esclamò Davy Jones facendosi spazio tra la sua ciurma, notando il forziere tenuto da due guardie.
< < Oh, mi dispiace, perché la voglio io – disse Lord Beckett sarcastico – visto che sembra l’unica garanzia che questa nave ottemperi agli ordini della Compagnia. Ci servono prigionieri da interrogare, il che viene meglio quando siano ancora vivi > >
< < L’Olandese naviga come il suo capitano comanda > >
< < E il suo capitano navigherà come sarà comandato – gli ricordò Beckett – non è più il tuo mondo Jones, ricordatelo > >
Quando guardò i suoi marinai, notò Camilo, leggermente nascosto in seconda fila e lo chiamò a sé con le dita. Il ragazzo, tenendo la testa bassa, con alcuni capelli che ricadevano sulla faccia, si avvicinò e fu spinto maggiormente vicino a Beckett.
< < Camilo Garcìa - mormorò il suo nome, tenendo le mani dietro la schiena - Questo me lo tengo prigioniero, ho un po’ di domande da porgli > > continuò guardando Davy Jones, il quale non poté far altro che accettare.
La ciurma di Barbossa, dopo un po’ di tempo dalla partenza, giunse nell’oceano Antartico. Will esaminava le carte nautiche con l’ufficiale di Sao Feng ed Esmeralda per cercare lo Scrigno di Davy Jones.
< < Perché la strega non poteva farci riavere Jack come ha fatto con Barbossa? > > domandò Ragetti tremolante di freddo a Pintel.
< < Perché Barbossa era morto, mentre Jack è rinchiuso anima e corpo, è una punizione, è ciò che ti aspetta nello scrigno di Davy Jones! > > gli spiegò chiaramente Tia Dalma lanciandogli uno sguardo severo.
< < Non è una mappa accurata come le altre > > commentò intanto Will cercando di trovare la destinazione.
< < Però conduce in molti più posti > > disse Tai Huang.
< < E’ l’unica mappa che può portare nei luoghi più misteriosi del mondo – commentò felicemente Esmeralda osservando la mappa – l’unica che è rivolta verso il soprannaturale > >
< < “ Ancora più in là “ – lesse Will – l’alba cala” e “ verde baleno” , cosa vuol dire? > >
Barbossa lo sentì e così si rivolse a Gibbs ed Esmeralda per ottenere la conferma della sua esistenza
< <Il vostro sguardo si è mai posato su un verde baleno? > >
< < Ho visto anche questo, devo ammetterlo, avviene in rare occasioni – raccontò Gibbs con enfasi – nell’ultimo spasmo di tramonto un verde baleno si impenna su nel cielo. C’è chi tutta una vita non lo vedrà mai e c’è chi afferma che sì, era presente > >
< < E’ un segnale che segna il ritorno dell’anima in questo mondo da quello dei morti > > concluse Esmeralda.
< < Il problema non è quello di giungere alla terra dei morti mastro Turner, piuttosto . . è riemergere > > lo tranquillizzò Barbossa mentre attraversavano degli iceberg, fino a giungere in un oscuro tunnel di ghiaccio.

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