An Unexpected Change [N.H]

di LittleThingsNiall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un desiderio particolare ***
Capitolo 3: *** Chi sono? ***
Capitolo 4: *** David ***
Capitolo 5: *** Tu sei pazzo! ***
Capitolo 6: *** Vengo da te ***
Capitolo 7: *** Panic ***
Capitolo 8: *** La gara ***
Capitolo 9: *** La soluzione ***
Capitolo 10: *** La strega ***
Capitolo 11: *** Maledizioni ***
Capitolo 12: *** Decisioni ***
Capitolo 13: *** Luna Park ***
Capitolo 14: *** Riflettori ***
Capitolo 15: *** Was it a dream? ***
Capitolo 16: *** Cosa siamo io e te? ***
Capitolo 17: *** Normalità ***
Capitolo 18: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Anastasia, una ragazza di vent'anni vive a Oxford con la sua famiglia. Ha finito gli studi da poco, ora cerca una casa e domani sarà il suo primo giorno di lavoro in un negozio di abbigliamento.

 

 Niall, un ragazzo di ventun anni viveva a Mullingar con la sua famiglia, ora a Londra, da solo. Ha finito gli studi da tempo ed adesso è un famoso cantante membro degli One Direction.

 

 Se un giorno i due si dovessero... incontrare? Un incontro diverso da tutti gli altri, particolare.

 

 

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Capitolo 2
*** Un desiderio particolare ***


“Ana, alzati sei in ritardo. Mamma dice che se non ti alzi verrai licenziata ancor prima di iniziare a lavorare”
“Sebastian non rompere”
“Ma sono le dieci”
“Cosa?”

Dico alzandomi immediatamente.

“Esci, su devo vestirmi”

Mio fratello esce ridendo chiudendosi la porta alle spalle. Prendo un reggiseno dal cassetto un jeans, una maglietta bianca e una felpa azzurra. Lego i capelli in una coda alta, mi trucco con del  fondotinta ed un po' di mascara, cerco per la camera le All Star rosse, una la trovo sotto al letto e l'altra...

“Mamma!”
Vedo la sua testa rossa affacciarsi dalle scale

“Buongiorno tesoro, dormito bene?”
“Sisi, dov'è l'altra scarpa?”
“Tieni”

Mi dice una voce dietro di me.

“Era nella cuccia di Shadow.”
“Grazie Seb”

Dico infilandomela e scendendo le scale.

“Buona fortuna Ana”

Mi urla mio padre dalla cucina.

“Grazie!”

Prendo lo skateboard e corro per le strade di Oxford.
Arrivo a destinazione con un minuto di ritardo, apro la porta del negozio.

“Signorina Fuller?”

Mi giro immediatamente ed un' uomo sulla trentina mi fissa severo.

“E' in ritardo”
“Mi scusi ho...”
“Si, certo -dice annoiato- che non si ripeta più”
“Certo che no”
“Ottimo, la divisa si trova nel camerino Carmen la porterà li, il suo turno finirà per le 5:30 p.m.”
“Grazie mille”

Dico per poi girarmi e trovare una ragazza, un po' più grande di me, sorridermi.

“Ciao, io sono Carmen”
“Anastasia”
“Seguimi”

Arriviamo in un camerino abbastanza piccolo quando Carmen mi indica un armadietto.

“Questo è il tuo, dentro c'è la divisa, quando hai finito mi trovi dietro al bancone delle casse così ti spiego come funzionano”
“Ok grazie”


Niall's Pov

“Horan, pronto per il nostro terzultimo concerto?”
“Certo che si”

Rispondo ad un Josh più che emozionato. Ci stiamo dirigendo nella hole per pranzare, siamo in Giappone e stasera faremo l'ultimo concerto qui per poi andare ad Oxford in Inghilterra.
 
I ragazzi parlano del più e del meno mentre io penso a come potrà essere questo concerto.


Anastasia's Pov.

Sto uscendo dal negozio quando il mio telefono comincia a squillare.

“Pronto?”
“Dolcezza..”
“Che vuoi?”
“Aggressiva?”
“David, ti ho già ripetuto che è finita. Smettila di chiamarmi”

Gli dico attaccandogli il telefono in faccia.
Dopo poco il telefono riprende a squillare.

“Ho detto che devi smetter...”
“Ciao anche a te Ana”
“Daniel scusami”
“Niente tesoro, dove sei?”
“Appena uscita da lavoro”
“Giusto! Com'è andata?”
“Diciamo bene, dove sei?”
“Al parco, mi raggiungi? Ci sono anche gli altri”
“Si, arrivo”

Daniel è il mio migliore amico, è gay e come me ha la passione dello skateboard. Arrivo dopo poco al parco e trovo il mio solito gruppo ad allenarsi.

“Ana, oggi vengo a dormire da te”
“Gem ti stai autoinvitando, di nuovo”
“Si, come vuoi. Comunque devo parlarti di Luke”

Gemina, invece, è la mia migliore amica. Si fa chiamare Gem poichè il suo nome non le piace.



“Siamo andate alla grande oggi, non credi?”

Mi chiede Gem fuori alla porta di casa.

“Già...”
“Mi dici cos'hai?”
“Oggi mi ha chiamato lui”
 
Solo queste parole la fanno fermare sulle scale.

“Che ti ha detto?”
“Niente, l'ho zittito”
“Se solo prova ad avvicinarsi di nuovo a te... giuro che gli do lo skate in testa”
“Certo Gem” Le dico facendo un sorriso tirato.
“Ciao Gem”

Io e lei ci giriamo verso la porta.

“Salve signora Fuller”
“Mamma Gem resta a dormire”
“Oh, bene tra poco è pronto cambiatevi”
 
Ci avvisa mia madre per poi scendere le scale.


“Domani arriva quella band a cantare”

Mi dice Gem con lo spazzolino in bocca.

“Quale?”
“Gli One Direction”
“Oh, giusto.”
“Sono bravi”
“Si, ascolto alcune loro canzoni, fanno buona musica”
“Sai che vita? Ed hanno solo la nostra età”
“Ti immagini, noi al loro posto”

Le dico asciugandomi le mani.

“Vorrei tanto fare la loro vita, senza stress, senza niente, solo cantare”

Dico infilandomi il pigiama.

“Certo, sogna. Ora propongo di andare a dormire che sono le tre, notte stupida”
“Notte Gem”

Dico iniziando a sognare una vita tipo quella della band che domani canterà nella mia città.


Niall's Pov

“Zayn”
“Mh?”

Mi risponde dal letto, sono le tre e siamo sul pullman per andare all'aeroporto.

“Ti piacerebbe tornare ad una vita normale?”
“Si”
“Senza stress, senza dover correre da un posto all'altro...”
“Mh..”
“Certo non avremmo tutti questi soldi, le fan, la fama... ma mi piacerebbe tornare alla vita normale, tu che ne pensi?”
“...”
“Zay? Malik?”

Mi giro verso di lui e lo vedo dormire.

“E' sempre bello parlare con te amico”  

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Capitolo 3
*** Chi sono? ***


“Ana, Ana svegliati cazzo”
 
'Chi cazzo è Ana adesso?'
 
“Cinque minuti”
 
'Fermi tutti... questa non è la mia voce'
Apro di scatto gli occhi trovandomi una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi che mi fissa.
 
“E tu chi cazzo sei?”
 
Dico portandomi le mani alla bocca, dov'è la mia voce?
 
“Ana ieri ti sei fumata una canna prima di andare a dormire?”
'Ancora?! Non so chi sia Ana' vorrei dirle, ma l'unica cosa che faccio e scuotere la testa.
 
“Okay, senti Liam diventa ogni giorno più figo, se non fosse per Luke me lo sarei già fatto”
“Liam?”
“Si, sai quello schianto che si trova nella camera vicino alla tu...”
 
Non la faccio finire di parlare che corro fuori da questa stanza non mia, mi ritrovo in un corridoio mai visto prima, giro a sinistra e spalanco la porta.
 
“LIAM!”
“Cazzo, Ana non potresti bussare una volta tanto?”
 
Dice un ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri mentre si finisce di alzare le mutande.
 
“Dov'è Liam?”
 
Lui mi guarda storto.
 
“Gem, cosa le hai dato?”
“Uff, tu e la tua mania di darmi le colpe, io non le ho dato niente... si è svegliata cosi”
 
Quindi questo ragazzo è Liam.
 
“Chi sono io?”
 
I due ragazzi che poco prima stavano litigando si girano verso di me con estrema lentezza.
 
“Secondo me gli alieni le hanno fatto il lavaggio del cervello”
 
Propone la ragazza che suppongo si chiami Gem, credo.
 
“Anastasia, sicura che di stare bene?”
“Devo andare in bagno...”
 
Dico prima di uscire da questa camera ed aprire una porta a caso, la fortuna è dalla mia parte poiché è proprio il bagno, ma un bambino è seduto sul gabinetto.
 
“Oddio, scusa”
 
Richiudo subito la porta e dopo poco questa si riapre.
 
“E' tutto tuo Ana, ma fai presto che altrimenti fai tardi al lavoro”
 
Annuisco velocemente prima di entrare nel bagno e chiudermi la porta alle spalle. Con estrema lentezza mi avvicino allo specchio.
 
“O mio Dio”
 
Dico toccandomi il volto.
 
“E' un incubo, questo non sono io... io sono Niall, sono Niall, sono Niall Hor...”
 
Mi blocco, questa non è la mia voce, non è il mio corpo, non è l'Hotel dove ieri sera io ed i ragazzi siamo andati.
 
“Ok, devo fare solo una cosa”
 
Dico portandomi le mani sui pantaloni del pigiama per poi abbassarlo insieme a delle mutande bianche.
 
“Oddio... dov'è? Non c'è...”
 
Mi sfilo anche la maglia per poi girarmi verso lo specchio.
 
“Ho le tette!”
 
 
Anastasia's Pov
 
Sento una sveglia suonare, sarà il telefono di Gem, allungo la mano sul letto per poi prendere il telefono e spegnere quel rumore, mi alzo con estrema lentezza per poi andare in bagno, mi abbasso il pantalone e dopo sedermi sulla tazza... un secondo, apro di scatto gli occhi e li punto in basso... dove sono le mutande?
Mi fisso ed addosso non le ho. Alzo lo sguardo con estrema calma e vedo un bagno azzurro, con una vasca enorme e dall'aria costosissima. Prendo la carta, ma mi fermo immediatamente, c'è qualche cosa di diverso in me, mi alzo lentamente e un coso non identificato mi pende tra le gambe.
 
“ODDIO CHE COSA CAZZO E'”
 
Mi porto le mani alla bocca e mi alzo, corro fuori dal bagno con ancora i pantaloni abbassati ed entro in una stanza con un letto al centro, un' armadio sulla sinistra, poco più avanti una finestra e subito dopo una porta, sulla destra uno specchio ed un' altra porta. Corro verso lo specchio cadendo quasi e quando mi fisso vedo un volto ed un corpo diverso dal mio e l'unica cosa che riesco a fare è urlare.
La porta sulla sinistra si apre ed un ragazzo dai capelli ricci esce di corsa per poi spalancare gli occhi.
 
“Niall cosa stai facendo?”
“O mio Dio”
 
Mi alzo i pantaloni per coprirmi, o meglio dire, per coprire questo corpo non mio.
 
“Spiegami cosa stavi facendo cortesemente”
“Oddio”
“Niall già lo hai detto”
 
Dopo poco la porta sulla destra si apre ed un ragazzo  dai capelli corti compare con un'aria preoccupata.
 
“Cos'è successo?”
“Niall si stava specchiando col cazzo da fuori ed urlava”
“HARRY”
“Che vuoi Liam, è la verità”
“Oddio..”
“Ah si, ripete 'Oddio' da tre ore”
Mi fisso di nuovo allo specchio ed inizio a toccarmi la faccia, per poi scendere sul petto ed alzarmi la maglia. Mi giro verso i due ragazzi e li fisso.
 
“Ma voi due... siete degli One Direction?”
“Vado a chiamare Louis e Zayn, gli avranno dato qualche cosa di forte”
 
Dice quello alto. 'Louis, Zayn, Liam... quello dev'essere Harry”
 
“Nì, siediti”
 
Dice Liam portandomi verso il letto, ed io lo seguo impaurita.
 
“Dove siamo?”
“Siamo a Oxford, oggi faremo il concerto, ricordi?”
 
Non ho il tempo di rispondere che tre ragazzi entrano.
 
“Harry ti ripeto che non abbiamo dato niente a Niall”
 
Dice quello basso.
 
“Louis smettila di mentire”
“Haz, è vero”
 
Dice Zayn.
 
“Io... sto bene, sono solo stanca”
 
Dico.
 
“Stanca? Louis, Zayn sputate il rospo”
 
Dice Liam.
 
“Liam, è ok, sto bene”
 
Rispondo, ma in realtà vorrei semplicemente dirgli che no, non sto affatto bene che non ci sto capendo niente e che rivoglio tornare a casa.
 
“Visto? Sta alla grande!”
 
Dice Zayn.
 
“Ok, adesso andatevi a preparare tra poco abbiamo un'intervista”
“L-Liam?”
“Si Niall?”
“Potresti ricordarmi dove ho messo la mia roba?”
 
Lui mi guarda storto per poi indicarmi una valigia, ancora piena, su una sedia che prima non avevo visto.
 
Niall's Pov
 
Sono tornato nella camera dove mi sono svegliato e quella ragazza dai capelli rossi mi aspetta seduta sul letto.
 
“Stai pensando a lui?”
'Cosa rispondo?'
“Si”
“Vedrai che le cose si sistemeranno”
Annuisco semplicemente.
“Comunque sono le nove e mezza, vestiti se non vuoi arrivare in ritardo”
 
Mi dice messaggiando ed iniziando a parlare di un certo Luke, io intanto mi avvicino all'armadio e prendo una maglia e un pantalone della tuta, mi tolgo il pantalone e la maglia del pigiama e inizio a mettermi il pantalone della tuta, quando sto per infilarmi la maglia la ragazza alza la testa.
 
“Ana, ti stai scordando il reggiseno”
'Merda'
“Oh, giusto”
 
Dico facendo una risata nervosa, mi rigiro verso l'armadio e prendo il primo reggiseno che trovo.
 
'Se li so togliere posso anche metterli'
 
Mi dico, come non detto dopo quattro tentativi devo ancora capire come fare.
 
“Ana... vuoi una mano?”
“Si, ti prego”
 
Lei si avvicina e chiude il gancio.
 
“Grazie”
“Niente, comunque viene anche Daniel con noi, ti accompagniamo”
“Oddio grazie”
 
 
Dopo dieci minuti ci troviamo al piano di sotto dove una donna ed un uomo entrambi sui quarant'anni discutono animatamente, un bambino beve del latte e quel Liam si infila la giacca per poi salutare ed uscire.
 
“Anastasia, Gem, volete fare colazione?”
“Io prendo un cornetto”
 
Dice Gem.
 
“Ana?”
“No, grazie”
“Tutto bene tesoro?”
 
Mi chiede l'uomo che presumo sia mio padre... o meglio dire il padre di Ana.
 
“Si, certo papà”
Gli sorrido e Gem mi prende per un braccio.
 
“Grazie mille per l'ospitalità signori Fuller, ciao Sebastian”
“Ciao Gem, buon lavoro Ana”
 
Usciamo di casa ed un ragazzo con uno skate rosa fluorescente, una maglia anch'essa rosa e dei jeans ci sorride.
 
“Buongiorno splendori”
 
Ci saluta con una voce molto femminile.
 
“Giorno Daniel”
 
Dice Gem prendendo uno skate giallo, io mi limito a scendere le scale.
 
“Fiorellino, lo skate?”
 
Spalanco gli occhi.
 
“S-skate?”
“Si quel coso a quattro ruote che tu tanto ami”
 
Dice il ragazzo indicando uno skateboard rosso appoggiato alla porta.
 
“Oh... Certo!”
 
Lo prendo e lo appoggio a terra.
 
“Bene, possiamo andare”
 
I due ragazzi partono, mentre io, prendo la mia prima caduta.

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Capitolo 4
*** David ***


Alla fine, dopo quattro cadute, ho deciso di seguire i miei nuovi "migliori amici" a piedi usando la scusa di avere un fortissimo dolore alla caviglia.

La giornata al lavoro invece non è andata meglio, quello che deve essere il mio capo mi ha guardato storto tutto il giorno. Ora sono le 6:00 p.m, ho appena finito il mio turno quando il telefono inizia a squillare, guardo lo schermo ed è segnato con un "David"

"Pronto?"

"Splendore, ieri non sei stata gentile ad attaccarmi il telefono in faccia"

"Emm... scusami, ero di fretta"

"Quindi non sei più arrabbiata con me?"

'Cosa gli dico...'

"No, certo che no"

"Allora oggi ci vediamo ti passo a prendere e trascorriamo una bellissima giornata insieme da me, che ne dici?"

"Ok, va bene"

"Allora tra mezz'ora a casa tua, fatti bella. A dopo piccola"

'Oddio, questa è pure fidanzata'

Dopo venti minuti arrivo a casa, con una sola preoccupazione 'DAVID'.

Anastasia's Pov:

Sono stanca morta, ho fatto tre interviste una dietro l'altra, non sapevo cosa dire e ho balbettato continuamente.

"Ragazzi per questa sera mi raccomando carichi"

Dice quello che, se ho capito bene, dove essere Paul.

"Si, siamo carichissimi"

Urla Louis facendo una mossa stranissima, e non posso non ridere.

Manca un'ora al concerto, ho messo le cuffie due ore fa e sto sentendo tutte le canzoni che dovrei cantare... stasera sarà un disastro.

Niall's Pov:

Sono a casa di questo David da quasi quattro ore ed ha già provato a baciarmi dieci volte, ho la costante preoccupazione del concerto, a quest'ora dovevo stare con i ragazzi a provare, scherzare ed a distrarmi dall'ansia, invece sono qui con una scimmia sui venticinque anni che prova a baciarmi da quattro ore e che parla di basket... io odio il basket. 

"Ana, senti mi dispiace per l'altra volta... non volevo"

"Non preoccuparti è tutto okay"

"Veramente?"

'No stronzo, non so neanche di che stai parlando'

"Certo, non preoccuparti"

Lui mi sorride e si avvicina pericolosamente a me, mi faccio sempre più indietro andando ad urtare contro il bracciolo del divano, non ho più scampo anche perché lui mi sta praticamente addosso. Avvicina le sue labbra alle mie e mi bacia.

Anastasia's Pov:

Oddio, il video di apertura è partito sento le urla delle ragazze, io ed i ragazzi siamo in posizione, il video finisce e tutti e cinque saliamo sul palco.

La scena che mi si presenta davanti è magnifica, lo stadio è pieno di ragazze urlanti che cantano, insieme ad Harry, la prima canzone della scaletta.

Quando arriva il mio turno canto automaticamente come se facessi questo da tutta la vita.

Durante il concerto sbaglio qualche parola o la salto beccandomi occhiate dai ragazzi e risate dalle fan.

Niall's Pov:

Le uniche parole a cui sto pensando in questo momento sono: 'Che schifo, che schifo, che schifo',

ha le labbra ruvide, umide e bacia uno schifo.

Spalanco gli occhi quando sento una presenza nulla mia gamba e le sue mani si infilano sotto la mia maglia, provo a spingerlo il più lontano possibile ma lui, rispetto al corpo in cui sono finito, è tremendamente più grosso.

"Ci divertiremo piccola Ana"

'Te lo scordi'

Gli do una ginocchiata nello stomaco ed uno schiaffo in faccia facendolo allontanare da me.

"Stronza"

Dice alzandosi mentre io corro verso la porta, provo ad aprirla ma è chiusa a chiave.

"Non provare minimamente ad avvicinarti"

"Altrimenti che mi fai?"

"So come difendermi"

Lo avverto mentre mi giro intorno. Lui fa uno scatto in avanti e mi prende per un braccio attirandomi a se.

"Se continui così sarò peggio dell'altra volta"

Quando finisce la frase gli do un pugno in pieno viso facendogli uscire del sangue dal naso e mollare la presa dal mio braccio.

Si gira di lato quando vedo la chiave nella tasca posteriore dei suoi pantaloni, mi abbasso e gliela sfilo portando la chiave alla porta ed aprendola per poi correre fuori il più velocemente possibile.

Mi fermo solo dopo qualche isolato, sento una musica molto familiare mi giro e vedo che a qualche chilometro di lontananza c'è uno stadio, quello stadio. Vengo distratto dal telefono che suona, rispondo automaticamente.

"Ana, dove sei? Oggi non sei venuta ad allenarti"

"Daniel, cazzo ti prego vienimi a prendere"

"Dove sei dolcezza?"

"Da David, qualche isolato dopo casa sua"

"Come ci sei finita da lui?"

Mi chiede con la sua voce effeminata mentre chiude una portiera di quella che credo sia un'auto.

"Quando arrivi ti spiego, dove sei?"

"Allo stadio"

"Ti vengo incontro"

Dopo due minuti mi ritrovo una panda riverniciata di un rosa pallido.

"Allora?"

"Mi aveva chiesto se potevamo parlare"

"E tu ci sei andata?"

"Si"

"Oddio Ana, sei impazzita"

"Non pensavo che..."

"Ci ha riprovato?"

"Già"

"E' andato a fondo?"

"NO!"

"Oh, meno male... non avvicinarti più a lui, se ci riprova chiamami. Posso essere anche gay fino alla punta dei capelli ma so pestare"

"Sisi, grazie"

"Di niente dolcezza"

Dice mentre passiamo davanti allo stadio e sento la voce di Zayn annunciare una delle ultime canzoni, il concerto sta per finire.

Anastasia's Pov:

"Dimmi che cosa ti è preso stasera Nì"

Mi chiede Liam abbastanza arrabbiato.

"Non lo so"

"Hai sbagliato tutto" Dice Harry subito dopo.

"Oh, come siete esagerati, ho solo sbagliato due canzoni"

Tutti mi guardano allibiti.

"Niall in 'Story of my life' hai cantato un pezzo di 'You and I' e in 'Little Things' ti sei messo a fare 'Moments'... per non parlare delle altre!"

Urla Louis.

"Scusate"

Dico dispiaciuta, non volevo andasse cosi e poi ero convinta di star andando bene.

"Ragazzi muovetevi dobbiamo andare adesso"

Dice una ragazza con in braccio una bimba addormentata.

"Dove andiamo?"

"In Italia"

"COSA?"

"Non sei felice Nialler? Vedrai le tue bellissime fan italiane"

Io annuisco distrattamente mentre penso all'Italia.

Mi sveglio improvvisamente piangendo, sono ancora in aereo. Mi alzo lentamente e mi dirigo al bagno, mi sciacquo la faccia e mi osservo. Nel riflesso c'è un ragazzo dai capelli biondi gli occhi azzurri ed un viso angelico, subito dopo la sua immagine viene sostituita da una ragazza che piange in un angolo di una stanza mentre fissa il letto dove un ragazzo poco più grande di lei dorme e poco prima proprio quel ragazzo, che lei tanto amava, l'aveva violentata.

Sbatto più volte le palpebre per poi saltare e trovare Harry dietro di me.

"Cosa hai Niall?"

"Harry, devo dirti una cosa"

Gli dico per poi vedere un'espressione preoccupata comparire sul suo volto.

Niall's Pov:

"Grazie Daniel, ci sentiamo domani"

Gli dico con voce assonnata.

"Va bene dolcezza, corri altrimenti ti bagni"

Dice.

Apro la portiera della macchina per poi richiuderla subito dopo e correre verso la porta mentre la pioggia mi cade addosso. Entro in casa gocciolando un po' d'acqua, salgo in camera con estrema lentezza per evitare rumori, apro la porta della stanza e salto all'indietro trovandomi un bambino seduto sul letto.

"Che ci fai qui Sebastian?"

"C'è il temporale fuori"

Sussurra.

"E quindi?"

"Ho paura Ana"

"Oh..."

"Posso restare qui con te? Poi ti prometto che dal prossimo non ti darò più fastidio"

"Ok"

"Grazie"

Dice sorridendomi e solo ora mi accorgo che ha una macchinetta, lo osservo un po', ha i capelli biondissimi a differenza di Liam e di Anastasia e gli occhi chiari come quelli di Liam ma diversi da quelli di Ana che li ha sul marrone chiaro. 'Che cosa strana' penso.

"Vado a cambiarmi, torno subito"

Gli dico mentre vado al bagno.

Faccio i miei bisogni e dopo mi lavo, devo ancora abituarmi al mio nuovo corpo è ancora molto imbarazzante.

Finisco di infilarmi il pigiama, butto i panni nella cesta per i panni sporchi ed esco, quando entro in camera trovo Sebastian girato verso la finestra.

"Eccomi, su mettiti sotto"

Lui corre verso il letto e mi abbraccia, mentre io sistemo le coperte sopra i nostri corpi per poi cadere in un sonno profondo.

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Capitolo 5
*** Tu sei pazzo! ***


“Allora Ni, dimmi”

“Vieni e chiudi la porta”

 

Lui fa ciò che gli ho detto e si siede sul gabinetto.

 

“Harry, io non sono Niall”

“Certo, e chi saresti? Un folletto irlandese?”

“No, sono Anastasia Fuller”

“Wow, ti sei trovato anche un cognome... sai mi ricorda molto quella pubblicità dove..”

“Harry sono serio”

“Nialler tu non sei serio, sei pazzo”

“Ok, può sembrarti fottutamente strano ma è così, devi credermi”

“Senti...”

“Harry io non so niente di questo Niall o di te o di chiunque essere vivente ci sia su questo aereo, l'unica cosa che so di voi è che siete gli One Direction e non riesco a capire come sia arrivata nel corpo di questo Horan”

“Stai delirando, vado a chiamare Liam”

“Nono, Harry fermo, ti supplico non dirlo a nessuno, fammi qualsiasi domanda”

“Come si chiama tua madre?”

“Lora Fuller”

“Non inventare nomi Niall”

“Harry, Lora Fuller è mia madre, vive a Oxford”

“Oddio, tu sei pazzo”

“Harry... ti prego non so come dimostrarti che io non sono Niall”

“E Niall dove sarebbe? Se tu sei... come ti sei chiamato? Anne”

“Anastasia”

“E' uguale”

“Non ne ho idea... forse lui è nel mio corpo, che cazzo ne so io”

“Facciamo così, quando arriviamo in albergo mi dai il tuo numero di telefono e chiamiamo questo... presunto Niall”

“Ottimo”

 

Dico sorridendo.

 

“Non ci avevo pensato, sei un fottutissimo genio”

“Si lo so, modestamente”

 

Niall's Pov:

 

Sono a lavoro da mezz'ora quando il mio telefono inizia a suonare, vedo lo schermo che annuncia una chiamata da un numero sconosciuto.

 

“Pronto?”

“Niall?”

“ODDIO HARRY”

 

Urlo facendo girare metà negozio verso di me.

 

Harry chiedigli se sta al lavoro lo richiamiamo più tardi, quelli mi licenziano”

Sento dirgli da una voce familiare.

 

“N-Niall... sei a lavoro?”

“Emm... si, ma tu come fai a sapere che...”

“Niall ti richiamo più tardi, sono sotto shock in questo momento”

 

Questa è l'ultima cosa che mi dice prima di riattaccare.

 

 

Harry's Pov:

 

Chiudo la chiamata e fisso il telefono.

 

“Ci credi adesso?”

“Come cazzo è possibile?”

“Non ne ho idea”

 

Sussurra.

 

“Quindi tu chi sei?”

“Sono Anastasia, puoi anche chiamarmi Ana”

 

Dice allungando la mano.

 

“Harold Styles piacere”

“Harold?”

“Chiamami Harry”

 

Lei alza semplicemente le spalle.

 

“Ed ora che faccio? Ti do del femminile o maschile?”

“Femminile ti prego, in presenza degli altri...”

“Meglio maschile”

“Esatto”

“Quindi adesso nel tuo corpo siamo certi che ci sia Niall.”

“Già, chiamiamolo verso le 7:00 p.m, a quell'ora avrà sicuramente finito di lavorare.”

 

Farfuglia.

 

“Ah Harry... dovrai spiegarmi molte cose sulla vostra vita da persone famose”

 

Dice ed io arriccio il naso, odio la parola 'Famoso'.

 

Niall's Pov:

 

E' da quando sono uscito dal lavoro che osservo il telefono, sono le sei e i ragazzi a quest'ora saranno sicuramente arrivati in Italia, quindi da loro dovrebbero essere le sette.

 

“Ana, ha detto papà se stasera vuoi la pizza o il panino”

“Pizza che domande”

 

Dico con ovvietà a Liam.

 

“Che stai facendo?”

“Fisso il telefono”

“Perchè?”

“Aspetto una chiamata importante”

“Oh... ok, ti chiamo quando è pronto sorellina”

“Sisi”

 

Appena lui chiude la porta il telefono inizia a suonare, rispondo subito.

 

“Pronto!”

“Niall?!”

“Harry, oddio ora piango”

“Mi sembra di parlare con una fan, hai una voce... femminile”

“Come la volevi?”

“Sempre simpatico”

“Allora... come hai fatto a sapere che io mi trovo... in questo corpo?”

“Perché nel tuo c'è Anastasia. Ieri sera mi ha detto la verità, pensavo fossi uscito pazzo”

 

Ride.

 

“Grazie”

“Senti... lei vorrebbe parlarti”

“Che aspetti a passarmela?”

 

Dopo qualche secondo sento la mia voce dall'atra parte del telefono dirmi:

 

“Ciao Niall”

“Emm... ciao Ana”

“Senti, non penso tu sappia come ci sia finito nel mio corpo ed io nel tuo, quindi non te lo chiederò... volevo solo dirti delle cose sulla mia vita”

“Ho già scoperto qualche cosa”

“Dimmi ciò che sai”

“Ti piace lo skate, hai un lavoro, due migliori amici, una famiglia felice ed un ragazzo... o meglio dire ex ragazzo.”

Lo hai già incontrato”

“Si”

“Oddio... senti cerca di stargli alla larga, lui..”

Ho capito, non devi preoccuparti”

“Ok... senti se in questi giorni dovesse arrivarti il ciclo ti prego non andare nel panico”

“COSA?”

“Senti ti trovi nel mio corpo, è normale tu le abbia”

Oddio, che schifo. Cosa dovrei fare?”

“Trovi tutto nel bagno, secondo cassetto del comò bianco, se hai bisogno di aiuto... chiamami sul tuo telefono”

“O-Okay, per quanto riguarda me... non sanguino”

“Lo so che non sanguini imbecille”

“Hey, questa è un'offesa”

“Cerca di non farti licenziare”

“E tu cerca di ricordarti le canzoni, ci tengo alle fan”

“Si, Harry mi sta aiutando”

“Bene”

“Senti... come stanno i miei?”

Bene”

“E Sebas..”

“Ana, è pronto vieni?”

 

Dice Sebastian aprendo la porta.

 

“Si, arrivo”

 

Gli dico e lui va via.

 

“Sta bene, anche Liam”

“Oh, bene... ok, ti lascio ciao Niall”

“Ciao Ana, salutami Harry”

Certo”

 

Dice prima di attaccare.

 

Anastasia's Pov:

 

Allora?”

“Tutto ok, ti saluta”

“Oh, grazie. Senti per gli altri?”

“Non diciamoglielo”

“Si, penso sia la decisione migliore”

“Niall, Harry”

 

Ci giriamo in contemporanea verso la porta.

 

“E' ora di cena”

“Si, ho una fame”

 

Dico superando Louis.

 

 

Niall's Pov:

 

Il giorno dopo mi sveglio con un dolore alla pancia, vado verso il bagno e chiudo la porta. Ancora con gli occhi chiusi mi siedo sul WC e poco dopo li apro. Abbasso lo sguardo e noto una macchia rossa, manca poco che caccio un urlo e subito entro nel panico.

Angolo autrice:
Ciao a tutti,
non mi ero ancora fatta viva... ho ripreso a scrivere da poco e vorrei sapere come vi sembra la storia. Accetto qualsiasi tipo di critica bella o brutta (basta che sia costruttiva).
Vorrei sapere anche come vi sembra la storia, se è noiosa, divertente, intrigante... 
Grazie mille per leggere la storia e alla prossima.

P.S: Non ci saranno molti angoli autrice. Se volete mi potete trovare anche su Wattpad sempre come: LittleThingsNiall

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Capitolo 6
*** Vengo da te ***


“Ana ti prego aiutami”
“Niall calmati, andrà tutto bene se hai fatto come ti ho detto”
“Morirò dissanguato”
 
Dico per poi sentire uno sbuffo dall'altra parte.
 
“Vivrai stupido. Ora devo andare”
“Okay.”
“Ah, un'ultima cosa”
“Dimmi”
“Harry e Louis... come dire, stanno insieme?”
“Perchè questa domanda?”
“Li ho visti vicini, molto”
“Si”
“Oh okay. Ora vado”
 
Dice e subito dopo cade la linea.
 
 
Anastasia's Pov:
 
“Ana, Ana fermati”
 
Mi giro trovandomi Harry davanti.
 
“Dimmi”
“Da domani abbiamo tre giorni di pausa”
“Okay”
“Non capisci? Puoi andare a Oxford da Niall”
“Oh... wow giusto!”
“C'è solo un problemino”
“Quale?”
“La tua famiglia e le fans”
“Posso spacciarmi per il suo fidanzato”
“E come vi sareste conosciuti?”
“I-io non lo so. Oppure posso entrare da una finestra e mi nascondo in camera mia per tre giorni”
 
Dico. Harry mi guarda abbastanza shoccato.
 
“O forse faccio prima ad entrare per la porta e vedere quello che succede.”
“Meglio, ed ora andiamo a fare questa intervista!”
 
 
Niall's Pov:
 
Questo lavoro è una delle cose più noiose che io abbia mai fatto.
 
“Anastasia, al piano di sopra ci sono delle magliette da piegare, degli scatoloni da svuotare e i camerini da pulire”
 
Dice il mio capo. Lo odio con tutto me stesso, è sulla mia lista nera dal primo giorno che l'ho visto.
Salgo al piano di sopra e in due ore e mezza ho finito tutto quello che mi ha chiesto.
 
“Pronto?”
“Ana,  David sta venendo a prenderti porta lo skate”
“Gem sono stanca morta oggi non penso proprio di venire agli allenamenti”
“Cosa? Ana ne hai saltati già tre e domani abbiamo la gara”
“L-la gara?”
“Si, ultimamente sei strana”
Dice prima di riattaccare.
 
Entro in casa e salgo nella mia nuova stanza chiudendomi la porta alle spalle.
Sul mio letto c'è Sebastian con Shadow in grembo.

“Ana quando mi insegnerai ad andare in skate? Me lo avevi promesso!”
“Seb non ho tempo in questo periodo”
 
Dico buttandomi sul letto.
 
“Sei cattiva”
 
Dice per poi scendere e correre fuori.
 
 
La suoneria del telefono mi sveglia, lo prendo e rispondo.
 
“Niall domani vengo da te”
“Cosa? Oddio dici sul serio?”
“Si, avete dei giorni di pausa prima dell'ultimo concerto.”
“Sono già all' aereoporto quindi domani per le sette, otto dovrei essere da te”
“Ottimo”
“Cerca una scusa per i miei”
“Okay. Ci vediamo domani”
“Ciao Nì”
 
Termino la chiamata ed inizio a sorridere come un'imbecille. Finalmente la vedrò.
 
“Mamma..”
“Amore sono in cucina”
“Mamma, domani viene qui un mio amico”
“Oh... e chi sarebbe?”
“Niall, Niall Horan”
 
Dico e lei quasi sputa il caffè che sta sorseggiando.
 
“Cosa?”
“Si, può sembrare strano ma... sai un giorno gli ho scritto su twitter e lui mi ha risposto e da li abbiamo iniziato a messaggiare e poi ci siamo follemente innamorati e quindi adesso vogliamo incontrarci. Sai lui ha delle pause col tour e rimarrà qui per tre giorni”
“Non se ne parla”
 
Dice sgranando gli occhi.
 
“Come? Mamma ti prego!”
 
Dico, facendo salire la voce.
 
“Ana, non lo conosco e non posso ospitare un estraneo a casa, poi non abbiamo posti”
“Dorme con me”
 
Dico senza riflettere.
“Spero tu stia scherzando Anastasia, non ti lascerò in camera da sola con uno sconosciuto”
“Mamma ti assicuro che lui è un bravo ragazzo”
“Dicesti lo stesso per il tuo ex Ana e guarda cosa ti è successo”
 
Dice con voce dolce.
 
“Lui è veramente diverso”
“Con tutti i soldi che ha potrà benissimo prendersi una camera in albergo. Ana già è difficile capire come tu e questo... Neil vi siete conosciuti”
“Niall mamma non Neil”
“E' lo stesso amore, quando dovrebbe arrivare?”
“Domani”
“Okay, parlerò io con tuo padre”
 
Anastasia's Pov:
Sono fuori casa mia con un Bodyguard ai lati quando la porta si apre rivelando la figura di Sebastian.
 
“Oddio, Seb come stai?”
 
Dico abbracciandolo.
 
“Scusa, chi sei?”
 
Solo ora ricordo che lui, forse, non sa neanche come mi chiamo.
 
“Emm... S-scusa, sono un amico di Ana, lei c'è?”
“Si”
 
Dice per poi farmi entrare.
 
“Ana c'è un tuo amico!”
“Eccomi, arrivo”
 
Sento la mia voce provenire dal piano di sopra e subito dopo una testa piena di boccoli rossi compare dalle scale.

“O mio Dio”
 
Diciamo entrambi.
 
“Ciao Niall, sali pure sopra. I miei torneranno più tardi.”
 
Io annuisco e dico al mio Bodyguard che può anche tornare in Hotel.
Saliamo le scale ed entriamo in camera mia, subito corro verso il mio letto e mi ci lancio sopra.
 
“E' una cosa così fottutamente strana”
 
Quasi urla Niall.
 
“Abbassa la voce”
“Sei così fottutamente me...”
“Niall”
“Non è una cosa normale questa, dobbiamo andare da un medico...”
“Niall”
“Assolutamente, così non va affatto bene...”
“NIALL!”
 
Urlo e lui si gira verso di me.
 
“Cosa c'è?”
“Se andiamo da dei medici ci buttano in un manicomio”
“Giusto”
“Senti dove sono i miei?”
“Tuo padre è al lavoro, tua madre a fare la spesa.”
“Liam?”
“Non ne ho idea”
“Dio, è cosi difficile essere te, troppi spostamenti, troppa fama, troppi paparazzi. Io non sono abituata a tutto questo. Ringrazio solo che ci sia Harry”
“Anche la tua vita non è semplice. Vai sullo skate, hai un capo che ti rompe ogni tre secondi, un ex psicopatico di cui mi devi assolutamente parlare e il mar rosso ogni mese”
 
Dice ed io scoppio a ridere per la sua espressione disperata.
 
“Okay, non è facile per nessuno dei due. Ecco perché sono venuta qui, dobbiamo parlare e capire come muoverci nelle nostre nuove vite”
 
Lui annuisce e poi spalanca gli occhi.
 
“Domani c'è la gara”
“Quale gara?”
“Quella dello skate, devi andarci Ana”
 
Dice ed io lo imito spalancando gli occhi.
 
“Cazzo, non posso”
“Perchè?”
“Dio, Horan! Sono te, a stento posso mettere piede fuori casa. Devi andarci tu”
“Spero tu stia scherzando, non riesco a mantenermi in piedi su quel coso”
“Sei un disastro”
 
Dico per poi buttarmi sul letto ed affondare la testa nel cuscino.

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Capitolo 7
*** Panic ***


Busso alla porta di casa mia e subito Liam viene ad aprirmi.

"Oh... Ciao, tu devi essere Niall"

Dice guardando i miei Bodyguard.

"Si, sono io... Ana è in casa?"

Chiedo già sapendo la risposta, infatti, Liam urla il mio nome e Niall scende frettolosamente le scale.

"Ciao Liam, a dopo"

Dice uscendo e prendendo lo skate.

"Allora, dove andiamo?"

"In un parco isolato, non mi vedrà nessuno"

Gli dico rassicurandolo.

"Bene"

Farfuglia. Arrivati al parco ci mettiamo subito al lavoro ma noto con estrema agonia e disperazione che Niall è un completo disastro... che qualcuno ci aiuti!

 

Niall's Pov:

Dopo tremila cadute ho capito come stare in equilibrio su questo affare ma Ana non sembra per niente soddisfatta.

"Sei una frana Nì... dobbiamo assolutamente risolvere questa cosa dei corpi"

"Hai ragione, non fa per me... ma come possiamo ritornare alle nostre vita?"

Le chiedo sospirando e cadendo nuovamente.

"Maledetto affare!"

"Hey, non trattare così mio figlio"

Dice puntandomi un dito contro. Io alzo gli occhi al cielo e sospiro.

 

Appena tornato a casa decido di farmi una doccia, sono completamente sporco di fango e puzzo da fare schifo. Ana è tornata in Hotel, domani ci rivedremo, ha detto che stanotte penserà ad una soluzione.

Dopo la doccia scendo in cucina e trovo Sebastian mangiare pane e Nutella.

"Tutto bene l'allenamento?"

Dice ridendo.

"Certo marmocchio, sono o non sono una campionessa?"

"Sei piena di lividi"

"Bhe, questi sono dettagli"

Gli dico scompigliandogli i capelli.

 

Anastasia's Pov:

"Pronto Niall, ho trovato una soluzione!"

Dico per telefono e sento un sospiro di sollievo.

"Ma non so se ti piacerà"

"Ti aspetto a casa"

Mi dice per poi attaccare.

 

"Non se ne parla, è troppo e dico troppo pericoloso"

Niall è davanti a me che cammina avanti ed indietro, continua a scuotere la testa e nei suoi occhi vedo puro terrore.

"Tu non hai idea di cosa puo succedere"

Dice guardandomi.

"Senti, questa è l'unica soluzione. Domani sera devo tornare in Francia per l'ultima tappa del tour e la gara sta il pomeriggio."

"Lo so, ma non si può fare"

Dice categorico.

"E poi questa non è una vera e propria soluzione"

"Niall non ho idea di come tornare nel mio corpo, mettitelo in testa"

"Io non voglio restare intrappolato qui dentro!"

"Siamo in due Niall. Anche io voglio tornare alla mia vita, non credere che mi piaccia stare sotto i riflettori ventiquattro ore su ventiquattro"

Dico alzando la voce. Lui mi fissa ed io inizio a respirare più velocemente, non capisco cosa stia succedendo ma vedo l'espressione di Niall passare dall' arrabbiato al preoccupato.

"C-cosa.. c-che suc-succede"

Dico balbettando e portandomi una mano sul petto.

"Hai un' attacco di panico, respira... con calma"

Niall si mette in ginocchio e poggia le sue mani sulle mie guidandomi nel respiro.

"N-non r-respiro"

Lui si avvicina ed inizia a rassicurarmi, io non so come gestire la situazione e tutto questo non fa altro che provocarmi ancora più ansia fin quando non sento le sue, o meglio le mie, labbra poggiarsi su questo corpo non mio.

Sento Niall approfondire il bacio, l'aria inizia a mancarmi, trattengo il respiro e quando lui si sposta da me l'attacco di panico è completamente svanito.

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Capitolo 8
*** La gara ***


Sono nella mia camera d'albergo qui ad Oxford, mi fisso nello specchio ed incomincio ad indossare un pantalone della tuta molto largo ed una felpa enorme. Prendo la parrucca rossa dal letto e la metto in testa poggiandoci sopra un cappello con la visiera per coprire gli occhi, infine, indosso un paio di occhiali da donna. Mi giro verso lo specchio e mi osservo, le probabilità che tutto questo funzioni sono pochissime.

Il piano è di indossare entrambi gli stessi vestiti, durante la presentazione e, se tutto va bene, premiazione ci sarà Niall mentre, sullo skate, ci sarò io. Il movimento penso che mi agevolerà e credo anche che gli spettatori, giudici compresi, saranno attenti ai miei movimenti e non al mio aspetto.

Mi tolgo la parrucca e gli occhiali per uscire dalla camera ed andare verso l'auto che mi accompagnerà dove si terrà la gara.

 

Niall's Pov.

Ana si sta preparando, ho troppa ansia... e se ci dovessero scoprire? Se dovesse caderle la parrucca? Se volessero vederla bene in volto? Troppe domande e nessuna certezza.

Sulle scale, seduti, ci sono Gem e Daniel. Loro non sanno nulla ed Ana vuole lasciarli all'oscuro almeno fino alla fine della gara.

"Ok, sono pronta. Vedi di non farti vedere da nessuno Niall"

"Certo, mi raccomando fai attenzione"

"Non sono una principiante"

Mi dice sorridendo.

"Come vuoi, ma è pur sempre il mio corpo... e quelle cose non sembrano sicure"

Dico indicando il percorso poco sicuro che dovrà fare. Lei in tutta risposta ride ed indossa gli occhiali per poi prendere lo skate.

Io mi nascondo dietro un muro e la osservo da lontano. Nel mentre ripenso a ieri, quando ci siamo baciati. Ana non riusciva a gestire l'attacco di panico quindi l'ho dovuto fare, per il bene del mio corpo ovviamente.

Vengo distratto dai miei pensieri quando sento uno dei giudici dire che gli occhiali sono vietati. Vedo Ana togliersi gli occhiali, alzare il cappuccio, chinare subito la testa e partire subito dopo facendo sfregare le ruote dello skate sull'asfalto. In lontananza vedo Gem e Daniel accigliati quindi osservo anche io Ana e capisco cosa c'è che non va. Lei, o meglio, il mio corpo su quello skate è poco agile, troppo rigido e poco preparato. Io ed Ana ci siamo concentrati principalmente su di me e poco su di lei, non abbiamo preso in considerazione che lei doveva abituarsi a skaetare con un altro corpo e, inoltre, il mio corpo è veramente poco aggraziato in confronto a quello di una ragazza.

La prima parte del percorso non viene affrontata bene da Ana, fa fatica a gestire il tutto ma, nonostante ciò, riesce a non cadere. Prende il completo controllo della pista e del corpo dalla seconda parte del percorso fino alla fine ed il pubblico applaude con enfasi.

Ana indossa nuovamente gli occhiali e viene verso di me correndo.

"Oddio, non ci posso credere!"

"Sei andata alla grande, hai gestito tutto benissimo"

Le dico abbracciandola, lei ricambia la stretta e ci separiamo quando due persone ci chiamano da dietro.

"Ana?"

Ci giriamo di scatto e vediamo Gem con gli occhi sbarrati e Daniel che si pulisce gli occhiali per poi indossarli nuovamente.

"Credo di vedere doppio Gem"

Sussurra.

Ana indossa ancora gli occhiali e la parrucca che, prontamente, decide di togliere.

"Ragazzi va tutto bene"

Dice portando le mani avanti per cercare di calmarli.

"O cristo, ma chi sei tu?"

Gem la guarda perplessa e prima che lei possa rispondere un voce meccanica annuncia a tutti i partecipanti di salire sul palco.

"Niall, vai"

Mi dice ed io annuisco e corro via.

 

Anastasia's Pov:

"Niall?!"

Dice Daniel girandosi verso il mio corpo che piano piano si allontana.

"Ragazzi sono Ana, la vostra migliore amica"

Loro di tutta risposta spalancano la bocca. Gem poi inizia a parlare.

"Scusa, io non sto capendo un cazzo. Sei uno spacciatore? Hai fatto qualcosa ad Ana?"

"Gem questo è il corpo di Niall Horan, hai presente?"

Lei mi scruta e sgrana gli occhi.

"Oddio, tu ti droghi! Come cazzo hai conosciuto Ana"

Inizio a raccontare loro tutto quello che è successo andando nei minimi particolari e saltando solo la parte del bacio nozione completamente inutile da far presente. Vengo interrotta solo dalla voce metallica che annuncia i vincitori.

"Al primo posto... Alan Collins, al secondo posto... Anastasia Fuller..."

Nel sentire il mio nome tutti e tre lanciamo un urlo e ci abbracciamo. Questa gara era fin troppo importante per me, non posso credere di essere arrivata al secondo posto su cento partecipanti.

"Anche se questa storia è una gran bel macello ed è anche pura follia, ti crediamo carota!"

Dice Daniel scompigliandomi i capelli biondi.

 

 

Sono appena scesa dal palco, anche l'ultima data di questo tour è conclusa. Domani torno ad Oxford io e Niall dobbiamo trovare una soluzione a tutto questo.

Mi sdraio sul letto e sospiro, prendo il telefono ed avvio una chiamata.

"Allora, è andata bene?"

"Si, meglio dell'altra volta"

"Menomale altrimenti ti avrei uccisa"

"Non avresti potuto Ni, ti saresti ucciso da solo in entrambi i casi"

"Giusto"

Dice ridendo.

"Secondo te troveremo una soluzione a tutto questo?"

"Certo piccola, te lo prometto"

Io trattengo il respiro, mi ha chiamata piccola, forse non se ne sarà accorto.

"Hey Ni..."

"Mmm.."

Sento il suo respiro farsi più debole, guardo l'orologio e capisco che si è addormentato. In Inghilterra è l'una di notte passata.

"Ti voglio bene"

Dico per poi riattaccare.

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Capitolo 9
*** La soluzione ***


E' passato quasi un mese dall' ultima volta che io e Niall ci siamo incontrati, non sono riuscita a tornare ad Oxford poiché abbiamo avuto una marea di interviste. Nonostante tutto ci siamo sentiti tutti i giorni tramite videochiamata. La cosa strana è che penso di starmi innamorando di lui, non so come sia possibile tutto ciò, mi sembra strano è come se mi stessi innamorando di me stessa se così si può dire ma, ogni volta che parliamo, c'è qualcosa che scatta nella mia testolina ed il cuore inizia a battermi furiosamente.

Mi alzo dal divano e spengo l'enorme TV, vado verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua ma vengo fermata dal suono del mio telefono.

"Pronto?"

"Tesoro, come stai?"

Sposto il telefono dall' orecchio e leggo chi mi ha chiamato.

"Mamma, tutto bene voi"

"Bene, ti sento nervoso.."

"Figurati, è lo stress"

"E' da molto che non ti fai sentire, mi preoccupi. Non chiami neanche più, hai finito il tour perché non vieni a trovarci?"
"Ecco, devo fare moltissime interviste"

"Capisco, vedi almeno di chiamare. Anche tuo padre è preoccupato."

"Niente di cui preoccuparsi mamma, vi chiamerò più spesso promesso"

Dico salutandola e chiudendo la chiamata. Sospiro frustrata e prendo il bicchiere d'acqua.

Niall's Pov:

Sono appena uscito da lavoro, aspetto impaziente Daniel e lo vedo arrivare sullo skate.

"Buongiorno splendore"

Dice scendendo dallo skate e prendendolo in mano.

"Buongiorno anche a te"

"Come mai questa faccia?"

"E' da troppo tempo che io ed Ana andiamo avanti in questo modo, devo capire come far tornare le cose alla normalità"

"Certo che tutto questo è maledettamente strano, Gem la senti ancora?"
"Ogni tanto, non ha preso bene questa cosa"

"E' spaventata e stranita"

Entro in casa e mentre salgo le scale mi suona il telefono.

"Hey Ana!"

Dico guardando la mia faccia comparire sullo schermo, apro la porta di camera mia e mi sdraio sul letto.

"Ciao, tutto bene al lavoro?"

"Solito"

"Senti, ho trovato una persona che potrebbe aiutarci"

"Cosa? Chi?"

Mi metto seduto e sgrano gli occhi.

"Ho fatto delle ricerche su internet, ho trovato una strega... se così la possiamo chiamare"

"Vorresti andare da una strega?"

"No, non potremmo andarci. Da quello che ho capito non si fa vedere"

"E cosa sarebbe un fantasma?"

Chiedo e lei alza gli occhi al cielo.

"Diciamo che si occupa dei suoi clienti tramite messaggio"

"E tu vorresti fidarti di una tizia che non conosci?"

"Ho visto su internet che si occupa di questo tipo di cose, o meglio, si occupa di fantasmi, demoni e cose di questo tipo"

"Ma noi non rientriamo in: cose di questo tipo"

"E' la nostra unica possibilità"

"Okay, contattiamola. Tu quando riesci a venire qui ad Oxford?"

"Domani vengo"

"Ottimo"

Decidiamo di terminare la chiamata ed io penso a quello che mi ha appena detto Ana, non so se sia o meno una buona soluzione, mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi.

Anastasia's Pov:

Termino la chiamata con Niall e decido di inviare un'email a questa donna.

"Salve,                                                                                                                                                                                        mi chiamo Anastasia Fuller, le scrivo per chiederle un aiuto. Io e Niall Horan, ci siamo risvegliati una mattina l'uno nel corpo dell'altra; non sappiamo come sia potuto accadere tutto questo, andiamo avanti da un mese e conduciamo vite diverse. Non riusciamo a darci una spiegazione e, so bene che tutto questo può sembrare strano e da folli ma, le giuro, che non lo siamo. Spero con tutta me stessa che lei possa aiutarci, vorremmo ritornare alle nostre vite.                              Aspetto una risposta.                                                                                                                                                  Cordiali saluti,                                                                                                                                                            Anastasia Fuller"

Invio la lettera all' indirizzo trovato su internet ed aspetto pazientemente ma la stanchezza inizia a farsi sentire e mi addormento sul divano.

Vengo svegliata da uno strano rumore, apro gli occhi e vedo il computer acceso. Sullo schermo è segnato l'orario, sono le due di notte e mi è appena arrivata un'email. Mi siedo composta e con mani tremanti apro la posta.

"Salve Sig.ra Fuller,                                                                                                                                                                 Sono disposta ad incontrare lei ed il Sig. Horan.  Vi aspetto questa domenica all' indirizzo allegato"

Spalanco la bocca e vedo l'indirizzo, si trova in America. Allargo l'immagine e vedo che si trova nel Bronx, rabbrividisco e guardo il calendario. Oggi è venerdì.

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Capitolo 10
*** La strega ***


Dopo aver letto l' email non sono riuscita a riprendere sonno quindi ho preso la macchina e sono partita. Ho impiegato quasi due ore ad arrivare qui, sono solo le cinque di mattina e per strada non c'è nessuno. Non voglio bussare, sveglierei tutti quindi prendo il telefono e compongo il mio numero ma Niall non risponde. Cammino fin sotto alla mia finestra, non c'è modo di arrampicarmi ma, voltandomi, vedo che in quella di Liam un ramo dell'albero posto fuori al giardino arriva quasi vicino alla finestra. Sbuffo ed inizio a salire sull'albero con non poche difficoltà, arrivo alla finestra che provo ad aprire senza successo, impreco e guardo se quella della mia stanza è aperta e noto con piacere che lo è. Per arrivarci devo camminare sul cornicione, la distanza non è molta quindi lentamente vado, trattengo il respiro e mi appoggio al muro. Dopo minuti interminabili arrivo alla finestra e la sollevo per entrare. Vedo la mia testa poggiata sul cuscino e lentamente mi ci avvicino, scuoto con molta calma Niall che impiega tantissimo tempo ad aprire gli occhi.

"Odd..."

"Shh, sono io"

"Come hai fatto ad entrare?"

Mi chiede con voce impastata dal sonno.

"Dalla finestra, devo dirti una cosa importante"

"Dio Ana, sono le cinque e mezza... cosa devi dirmi di così importante?"

Posa la sveglia e si mette seduto.

"La strega mi ha contattata –dico e lui spalanca gli occhi- ha detto che vuole incontrarci"

"Ma tu avevi detto che non incontra nessuno!"

"Lo so, sono sorpresa anche io. Abita nel Bronx, mi ha inviato l'indirizzo"

"O Cristo, non vorrai mica andarci"

Niall si passa una mano sul volto e decide di alzarsi.

"Ni, è la nostra unica possibilità"

"Ana, è una follia... non hai idea di chi sia e guarda un po' vuole conoscerci. Hai fatto il mio nome, può essere che sa chi io sia e vuole rapirci"

"Ma cosa vai pensando Niall"

"Ana non è sicuro"

Si avvicina a me e nonostante il mio corpo sia più basso rispetto a quello di Niall Horan, mi sovrasta. E' così vicino a me che quasi mi spaventa, fisso i suoi occhi e noto che non sono più di quel verde intenso.

"Niall, avvicinati"

Prendo il suo viso tra le mie grandi mani e fisso meglio i suoi occhi.

"Da quando sono così"

"Cosa?"

"I miei occhi, sono diversi!"

"Ma che dici"

Niall si allontana da me per avvicinarsi allo specchio posto alla parete.

"Hai ragione, sono molto più chiari... sembra ci sia dell'azzurro"

Lo raggiungo e guardo il mio riflesso allo specchio, mi avvicino e noto che anche nell'azzurro dei miei occhi c'è qualcosa che non va, sono più scuri e spunta una piccolissima puntina verde.

"Cosa sta succedendo?"

"Non lo so Ana, ma non mi piace per niente. Quando dobbiamo andare nel Bronx?"

"Domenica"

"Prenotiamo il primo volo, partiamo oggi. Chiamo al negozio e mi metto in malattia fino a martedì"

"Cosa diremo ai miei?"

"Che hai una gara importante in America e che come premio ci sono dei soldi"

"Non ci crederanno mai, lo sai?"

"Ci proveremo"
 

Niall's Pov:

Siamo in aereo da diverse ore, Ana si è addormentata con la testa poggiata alla mia spalla. Io non riesco a dormire e non posso fare a meno di pensare cosa succederà in questi giorni, sono spaventato... perché i nostri occhi stanno cambiando? Cosa significa?

Il viaggio non è tranquillo, ci sono numerose turbolenze e piove.
 

Atterrati a New York Ana indossa occhiali da sole e cappellino con visiera per non farsi riconoscere, inoltre siamo anche senza scorta ma, fortunatamente, nessuno ci ferma. Prendiamo un Taxi ed andiamo verso l'Hotel.

"Dobbiamo stare attenti Niall, capito?"

Mi chiede sistemando la valigia su una sedia all'interno della nostra camera. Annuisco.

"Lo so Ana, spero solo che quello che stiamo facendo vada bene. Non vorrei fare una cazzata"

"Lo spero anche io, ma la situazione sta degenerando. Hai visto tu stesso che c'è qualcosa che non va, è come se ci stessimo abituando a vivere l'uno nel corpo dell'altra"

Si passa le mani nei capelli e noto che il marrone dei miei capelli naturali sta divorando il biondo della tinta, proprio come il verde nei miei occhi che piano piano viene divorato dall'azzurro.

"Dobbiamo solo aspettare domenica, non manca molto."

"Hai ragione, sono stanca morta"

Dice buttandosi sul letto e togliendosi la maglietta.

"Secondo te ci farà qualcosa?"

"Una maledizione intendi? Non penso, siamo già messi bene"

Rido alla sua espressione preoccupata.

"Si, hai ragione. Sarebbe proprio una bastarda"

Si sistema sul letto e chiude gli occhi cedendosi alla braccia di Morfeo.


 

Anastasia's Pov:

E' domenica, siamo appena usciti dall'Hotel e stiamo aspettando un Taxi. Non possiamo permetterci di prendere la metro, non ho nessuno a proteggermi.

Una volta saliti diciamo la strada al Taxista che sembra rabbrividire.

Arriviamo a destinazione dopo quaranta minuti, nell' email c'era scritta la strada ma non il numero civico. Ci guardiamo spaesati, poco distante da noi c'è una macchina abbandonata e distrutta. L'asfalto è rovinato e gli alberi sembrano privi di vita, completamente spogli.

"Ed ora?"

"Sarà uno di questi, no?"

Dico ad alta voce riferendomi ai palazzi e, nello stesso momento vengo toccata sulla spalla mentre una voce dice:

"Anastasia Fuller, è un piacere incontrarla"

Mi giro rabbrividendo e vedo una donna sui cinquant'anni che mi parla con un accento particolare. La cosa inquietante non è che sappia il mio nome oppure che quando lo ha pronunciato ha fissato il corpo di Niall, la cosa inquietante è che è comparsa dal nulla più assoluto.

Mi allunga una mano ed io lentamente la stringo. Fa lo stesso con Niall.

"Niall Horan, giusto?"

"S-si"

Balbetta.

"Bene, seguitemi. E' un piacere incontrarvi."

Si gira e zoppicando va verso una porta di metallo arrugginita di un palazzo rosso fatto di mattoni, sembra essere abbandonato, quando apre la porta questa emette un bruttissimo rumore.

Niall mi prende la mano e la intreccia con la sua.

"Tranquilla"

Dice, ma sembra voler tranquillizzare se stesso. 

La donna ci sorride e ci fa segno di entrare, un tuono ci fa saltare ed il cielo da sereno diventa nero, le nuvole si accalcano l'una sull'altra ed iniziano a cadere le prime gocce.

Niall sussulta e decide di andare per primo, io lo seguo e spero che tutto vada bene. Forse Niall aveva ragione, non saremmo dovuti venire. 

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Capitolo 11
*** Maledizioni ***


Entriamo in una stanza piccolissima e la prima cosa che ci troviamo davanti è un tavolo fatto di legno con diverse cose sparse su di esso, di lato vi sono solo tre sedie e nell' oscurità intravedo un letto sfatto con poco distante, sulla sinistra, un frigo ed un tavolo da cucina.


"Ho deciso di incontrarvi perché i casi come i vostri sono rarissimi, sedetevi"

Dice spostando una delle tre sedie e sedendosi, io e Niall ci guardiamo e lentamente copiamo i suoi movimenti.

"Ditemi, cosa è successo di preciso?"

"Come le ho detto nell' email ci siamo svegliati in questo modo, non sappiamo come"

"Sono cresciuta in Messico e mia madre era una strega, così come mia nonna e tutte le donne della mia famiglia prima di lei. E fu proprio con mia nonna che vidi per la prima volta un caso come il vostro... volete qualcosa da bere?"

"Acqua, grazie"

Dice Niall toccandosi la gola e la donna si alza avvicinandosi al frigo.

"Loro, a differenza vostra, erano due donne e si conoscevano. Si erano svegliate l'una nel corpo dell'altra e non capivano come fosse possibile ma mia nonna lo capì, avevano desiderato di vivere l'una la vita dell'altra. Blanca aveva successo ed era la migliore amica di Paula che conduceva una vita normale e le due scherzando avevano affermato apertamente e, nello stesso momento, di voler vivere almeno per un breve periodo l'una la vita dell'altra."

Appoggia la bottiglia d'acqua ed il bicchiere vicino a Niall.

"Ma come... E' impossibile!"

"Bhe ragazzo, tu ne sei una prova"

Afferma ridendo, io vengo percorsa da dei brividi.

"Sfortunatamente loro non riuscirono a tornare alla normalità, impazzirono."

"Non c'è una soluzione?"

"Oh, certo che c'è cara, c'è sempre una soluzione ad un problema semplicemente loro non vollero metterlo in pratica."

Zoppicando si avvicina a me e mi fissa gli occhi.

"Vedo che anche voi non siete messi molto bene. Sta iniziando, dovreste tornare nei vostri rispettivi corpi altrimenti impazzirete."

"E quale sarebbe la soluzione?"

"Ho avuto a che fare anche con un altro caso –dice ignorando la domanda di Niall- erano anche loro un uomo ed una donna ed avevano subito la maledizione di una mia collega, se così possiamo dire. Sapete noi streghe sappiamo vendicarci bene"

Un altro ghigno le attraversa il volto ed altri brividi mi percorrono il corpo.

"Ma, come vi ho detto poco prima, tutti i problemi hanno una soluzione. I due ragazzi vennero da me e mi chiesero di aiutarli, io dissi loro come fare loro lo fecero e funzionò. Tornarono alle loro vite ma non mantennero la promessa e dopo alcuni anni la maledizione si abbattè su di loro, impazzirono non riuscendo a tornare alla normalità"

"Sembra che siamo condannati ad impazzire"

"Dipende tutto da voi dolcezze"

"Quanto vuoi per la soluzione?"

Chiede Niall spazientito.

"Nulla"

"Cosa? Qual è il trucco?"

"Nessun trucco Anastasia. Se dovesse impazzire verrete qui da me e a quel punto sarete... non so come potervi definire, cavie? Anche se non penso sia la parola adatta. Comunque mi servirò di voi per trovare un antidoto a questa maledizione."

"Senza offesa, ma se dovessi impazzire non verrò da lei"

"Certo che lo farai Niall, sarai costretto"

E solo con queste parole capiamo di aver ricevuto una maledizione da parte della strega. Ingoio la saliva, respiro e decido di parlare.

"Bene, saremo le sue cavie. Ora ci dica la soluzione"

"L'Amore è sempre la soluzione a tutto"

"Dobbiamo innamorarci di qualcuno?"

"Nono, l'uno dell'altra"

Niall spalanca la bocca.

"E' malsano! Dovrei amare me stesso?"

"Horan, pensavo fossi un ragazzo intelligente. Devi innamorarti della sua anima, della sua persona, carattere, chiamalo come vuoi"

"Dio, fa che sia solo un brutto sogno"

Sussurra lui per poi girarsi verso di me. Io non riesco a fare nulla, ancora non capisco come abbiamo fatto a trovarci in questa situazione.

"Lei può dirci come sia successo?"

"Penso abbiate desiderato la stessa cosa nello stesso momento, questa maledizione si manifesta solo in questo modo o tramite una strega molto arrabbiata ma, da quel che ho capito, non avete avuto altre esperienze oltre a me."

Dice ridendo.

"Quanto ci manca?"

"Datemi le mani"

Facciamo come ci ha detto ed allunghiamo le mani, lei le contempla per un po'.

"Avete ancora due massimo tre mesi prima della follia ma... noto che ci sono già delle emozioni. Bene, penso sia l'ora che andiate"

Allontano subito le mani dalla donna e le strofino sul pantalone.

"Ah, che stupida! Prima che andiate via dovete sapere che, per confermare il vostro Amore, dovete chiudere il tutto con un sentimento molto forte, la Passione. Ricordatevi anche che i due ragazzi avevano sconfitto la maledizione ma non del tutto perché avevano smesso di amarsi, la maledizione dura a vita ed anche la promessa che avete fatto con me. Sono convinta che l'amore non esiste, prima o poi verrete a cercarmi ed io sarò pronta ad accogliervi"

Un sorriso malvagio le attraversa il volto, apre la porta ed io e Niall la attraversiamo. Fuori piove ancora ed un gatto nero attraversa la strada correndo dalla strega e facendole le fusa.

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Capitolo 12
*** Decisioni ***


"Quello che ha detto è da malati Ana! Non è possibile innamorarsi di qualcuno a comando"
"Lo so Niall ma come vorresti risolverla questa situazione?"
"Troviamo qualcuno che ci aiuti, non mi fido di quella donna e, ti prego Ana, non dirmi che tu ti fidi di lei"
"No, non mi fido ma cosa dovremmo fare? Lei è l'unica che ha saputo dirci qualcosa!"
"Bene"

Niall si avvicina a me pericolosamente e decide di baciarmi. Le nostre labbra si scontrano per la seconda volta da quando ci siamo conosciuti ma, a differenza del primo, questo è un bacio non necessario, è un bacio forzato e rude.

"Ecco, Ti amo voglio passare il resto della mia vita con te"

Spalanco la bocca e decido di colpirlo in volto dimenticando completamente che la mia mano è più grande del solito e che la potenza dello schiaffo è più forte del normale.
Vedo il mio volto girarsi di lato a causa della potenza dello schiaffo, la guancia diventa rossa e gli occhi lucidi.

"Oddio, scusami"

Niall si passa la mano sul volto e lentamente muove la mascella.

"È colpa mia, ho esagerato. Non avrei dovuto farlo"

Si gira e va verso il bagno, decido di seguirlo e mi accosto a lui davanti allo specchio.

"Non voglio impazzire Niall, sono spaventata tanto quanto te ed anche io non ho molta voglia di scopare me stessa ma dovremmo provarci. Prendiamoci del tempo per noi stessi, qualche settimana e poi vediamo come fare"

Niall aggrotta la fronte ed annuisce.

"Okay, prendiamoci del tempo per capire come va" 

 

Tre settimane dopo

Niall's pov:

Fisso il mio riflesso allo specchio, è passato quasi un mese dall'incontro con quella donna ed è un mese che non sento Anastasia.
Gli occhi cambiano di giorno in giorno tanto che sono stato costretto a comprare delle lenti colorate. Inizio a sentire delle voci all'interno della mia testa, arrivano quando meno te l'aspetti ed iniziano a parlare una lingua mai sentita prima. Mi trascino nel letto e mi stendo, è l'una di notte e quando chiudo gli occhi il buio mi trascina in un incubo quasi infinito.

Un suono mi porta alla realtà, è il mio telefono che vibra e sullo schermo compare il volto di Ana non vorrei risponderle ma una forza più grande di me mi fa avvicinare all'apparecchio elettronico.

"Pronto"
"Ti prego, vediamoci. Non ne posso più Ni, sto male."

Sento dei singhiozzi provenire dall'altra parte.

"Tu come stai? Io sento di star impazzendo, lo sento Niall. Li sento"
"Anche io non sto bene Ana, i tuoi occhi cambiano di giorno in giorno"
"Anche i tuoi, sembra sia passato più di un mese. Credo sia la distanza, penso che abbiamo commesso un enorme errore"
"Okay, vediamoci. Proviamoci"
"Prendo il primo aereo per Oxford"

Attacca il telefono e solo ora mi accorgo che mi era mancata, mi era mancato qualcuno con cui parlare di questo. Sposto le coperte e mi alzo, velocemente mi vesto ed esco di casa. L'aria fredda del mattino entra a contatto con il mio volto, rabbrividisco ed incomincio a camminare.

Anastasia's Pov:

Arrivata in aeroporto prendo un taxi, sulle scale di casa mia vedo un corpo a me molto familiare seduto su di esse e, quando il taxi si ferma, esso alza il volto e sorride, pago l'uomo alla guida e scendo. Corro da lui e lo abbraccio rifugiandomi all'interno delle sue braccia meno possenti delle mie ma quasi più accoglienti. E' così strano vedere i nostri corpi svolgere ruoli così differenti, se fossi stata realmente io sarei stata io a rifugiarmi nelle braccia di Niall e non viceversa, chi lo sa come sarebbe stare nelle sue braccia e poggiare la testa sul suo petto. E' vero, lo vedo ogni secondo il suo corpo ma non è la stessa cosa, è come se vi mancasse un pezzo.

"Fatto buon viaggio?"

"Si, è andato bene"

"Ottimo. Come ti senti?"

"Stanca, come sempre ma non preoccuparti ci sto facendo l'abitudine"

Dico sorridendo ed anche lui tira le labbra in su facendo nascere un sorriso forzato.

"Quindi, come dovremmo fare?"

"Credo che dovremmo iniziare con un appuntamento"

"Sono sempre stato una frana con gli appuntamenti"

"Ottimo, abbiamo già qualcosa in comune Horan"

Decidiamo di entrare in casa dove non c'è nessuno, Niall mi spiega che sono andati in gita e che lui si è finto malato. Ci sediamo in cucina e mentre preparo qualcosa da mangiare discutiamo su dove andare.

"Potremmo andare a mangiare un panino"

"Nha, non fa molto da primo appuntamento. Che ne dici del cinema?"

"E' noioso"

"Allora..."

Mi giro verso il frigo per aprirlo e vedo attaccato un disegno di Sebastian, lo prendo e lo giro verso Niall.

"Andiamo qui!"

Lo vedo alzare la testa e fissare il disegno.

"E dove sarebbe?"

"E' una ruota panoramica e, solitamente, le ruote panoramiche sono al Luna Park. Credo sia perfetto per due spiriti liberi come noi"

"Liberi credo sia un parolone"

"Che simpatico. Allora? Ti va?"

"Mi va"

Dice sorridendo.

"Ottimo, domani passami a prendere verso le dieci e prendi le chiavi della macchina di mamma"

Gliele porgo e lui alza un sopracciglio.

"Solitamente sono gli uomini ad andare a prendere le donzelle"

"Mi dispiace stellina ma il tuo uomo non ha una macchina in questo momento. Per una volta invertiamo i ruoli"

"Ah, almeno non perdiamo le soliti abitudini"

Io sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia prima di mettergli davanti un sandwich ed iniziare a mangiare il mio.

 

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti, volevo chiedervi un piccolo favore, vedo che siete in tanti a leggere la storia quindi mi farebbe piacere sentire un qualche parere. Non è per obbligarvi o altro è solo per capire se vi piace o meno come si sta sviluppando questa storia un po' pazza e particolare. Ovviamente potete scrivere quello che volete affinché siano scritte in maniera tranquilla, ripeto che accetto anche critiche costruttive. Anyway, grazie mille per leggere la storia.

Con affetto,

Rob.

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Capitolo 13
*** Luna Park ***


Sono davanti l’hotel e vedo alcune fan appostate davanti l’entrata con delle transenne a bloccare loro il passaggio e, quando Ana esce, tutte iniziano ad urlare il mio nome. Vedo che si ferma a fare qualche foto e saluta qualche ragazza prima di salire sull’auto che poco prima di partire viene raggiunta da diverse ragazze pronte con i telefoni per fotografare l’interno del piccolo abitacolo.
“Quando vogliono sono quasi assillanti”
“Si, lo so bene ma bisogna sopportarlo. Tra pochi minuti tutti sapranno che Niall Horan ha una ragazza, preparati ai riflettori”
“Ottimo, non vedevo l’ora guarda”
Dice in modo nervoso e si allaccia la cintura.
Arriviamo al parco divertimenti dopo trenta minuti ed una volta scesi veniamo raggiunti dai bodyguard.
“Mi devo ancora abituare a loro”
Mi sussurra nell’orecchio ed indica i due dietro di noi.
“Lo so, ci farai l’abitudine. Da dove vogliamo iniziare?”
“Montagne russe?”
“Okay, si può fare”
 
La situazione sulle montagne russe è quasi divertente, Ana urla tutto il tempo e si attacca al mio braccio terrorizzata mentre io chiudo solo gli occhi ed ogni tanto li apro sperando che il giro sia finito.
 
“Non lo faremo mai più, chiaro?”
“Ma stai tremando?”
“No, tutto alla grande”
 
Dice appoggiandosi al mio braccio per evitare di cadere.
 
“Se ti fanno così paura potevamo anche non farle”
“Non ridere Horan, non pensavo fossero così… pazze!”
“Okay, andiamo sul calmo ruota panoramica?”
 
Indico la ruota davanti a noi e lei annuisce. Facciamo la fila ed incontriamo delle fan che ci chiedono alcune foto, una volta saliti nella cabina cala il silenzio.
 
“Bene, come primo appuntamento non sembra male”
“Non lo è… se solo fosse meno forzato sarebbe meglio”
 
Afferma ridendo nervosamente.
 
“Ana, chi è David?”
“Perché questa domanda? Vuoi far andare a rotoli l’appuntamento? Non ti libererai così facilmente di me”
 
Mi punta il dito al petto e sorride.
 
“Dobbiamo o non dobbiamo conoscerci meglio?”
“Perché proprio David?”
 
La ruota si ferma in cima con uno scatto brusco che ci fa balzare in avanti, una voce metallica riempie tutte le cabine:
“Gentili passeggeri abbiamo un guasto tecnico, vi preghiamo di non muovervi. Risolveremo tutto in pochi minuti”
 
“Sta scherzando?”
 
Chiede Ana affacciandosi dalla cabina, si porta una mano al petto.
 
“Oddio, non mi dire che sei claustrofobico”
“Si, mantieni la calma. Devi distrarti”
“Cristo Niall, tutte tu le hai?”
“Parlami di David”
“Non credo sia un buon momento, fidati”
 
Quasi mi urla cercando di respirare e spostando gli occhi da una parte all’altra della cabina che, molto probabilmente, le sembrerà una gabbia.
 
“Parlami di lui Ana”
“Andavo al liceo, ero al terzo anno e lui al quinto quando ci mettemmo insieme -dice allentando la presa al petto- lui era popolare, era uno di quelli che sono conosciuti in tutta la scuola e tutte le ragazze gli andavano dietro… io no. –Fa una lunga pausa ed il suo sguardo si perde nel vuoto- Non è che non mi piacesse, era un bel ragazzo e lo è ancora oggi ma… c’era qualcosa che mi infastidiva in lui, qualcosa che mi diceva di non fidarmi. Comunque, sarà stato il mio non andarci dietro a farlo avvicinare a me. Ero piccola e molte cose non le capivo velocemente, fatto sta che mi fece innamorare perdutamente di lui… era così gentile con me, non aveva nulla di sbagliato quindi la mia paura nei suoi confronti iniziò a svanire”
 
Uno scatto proveniente dalla ruota la fa fermare, la giostra riprende a girare per poi fermarsi nuovamente in maniera brusca. “Signori e Signore, abbiate qualche altro minuto di pazienza, stiamo risolvendo il problema per voi”
 
“Con lui ho dato il mio primo bacio e, con lui, ho fatto l’amore per la prima volta. Era dolce, lo era nei primi anni che stavamo insieme. Ma più andavamo avanti nella relazione più cambiava. A differenza mia non andò al College ma entrò nella fabbrica del padre io, invece, iniziai a fare lettere e mi sono laureata con un anno di anticipo… mi rifugiavo nello studio per scappare da lui, avevo paura a lasciarlo. Andare a letto con lui era un incubo, mi lasciava sempre lividi ovunque ma, anche uscire o vederci, mi metteva il terrore”
 
Vedo i miei occhi riempirsi di lacrime, avvicino la mia mano alla sua che prontamente stringe.
 
“Non dicevo nulla a nessuno, coprivo i lividi ed andavo avanti. Ho continuato così per altri due anni e, una volta finiti gli studi, decisi di aspettare a trovare un lavoro serio… non potevo prenderlo in quelle condizioni così stemmo insieme per l’ultimo orribile anno.”
 
Si ferma nuovamente a causa della ruota che questa volta riprende a girare correttamente.
 
“Che cosa accadde?”
 
Un’idea orribile si fa spazio nella mia testa ma la mando via sperando di sbagliarmi.
 
“Le violenze aumentarono –dice alzando gli occhi su di me per poi riabbassarli- iniziai a dirlo sia a Gemina sia a Daniel, entrambi mi dissero di lasciarlo e denunciarlo. Così presi coraggio e decisi di lasciarlo. Andai da lui –un singhiozzo la fa interrompere mentre la ruota si ferma per la prima volta facendo scendere i passeggeri- e glielo dissi, non la prese bene. Mi costrinse a scopare, mi violentò Niall”
 
Alza gli occhi e mi guarda, per la prima volta non vedo il mio volto ma il suo. Decido di baciarla, mi avvicino e prendo le sue guance, con un accenno di barba, tra le mie mani ma non sono io a far scontrare le nostre labbra ma lei. Nasce così un bacio pieno di necessità, urgenza, sembra quasi un bacio desiderato da entrambi.
“Signori, è ora di scendere”
 
Ci allontaniamo e mi giro vedendo il dipendente aprire la cabina. Ana si asciuga le lacrime e, a testa bassa, scende subito dopo di me.

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Capitolo 14
*** Riflettori ***


Sono in Hotel ed ho appena finito di farmi una doccia. Ieri con Niall mi sono divertita, quel bacio quasi non sembrava strano, è stato un attimo infinito che mi ha provocato sensazioni diverse. Il mio cuore ha iniziato a battere velocemente ed ho sentito come delle vertigini all' interno del mio stomaco, sembrava stessi ancora sulle montagne russe. Una volta scesi dalla ruota lui mi ha preso per mano ma, poco dopo, siamo stati costretti ad andarcene a causa delle persone che avevano riconosciuto "Niall Horan".

Apro i social per la prima volta da stamattina, le foto di ieri popolano i social e tutti si chiedono chi sia la ragazza con cui Niall esce così scorro le foto ed i commenti ma nessuno riesce a dare un nome.

Vedo un messaggio da parte del diretto interessato, lo apro:

Da Niall:

Buongiorno bellissima, dormito bene?

Sorrido come una stupida e leggo il secondo messaggio inviato poco fa.

Da Niall:

Ho appena visto Twitter, come sospettavo sanno già tutti di noi quindi, preparati ai riflettori. Mantieni la calma e ricorda che NON sei costretta a rispondere.

Sospiro e decido di vestirmi. Prendo un jeans ed una maglietta bianca, indosso occhiali da sole ed un cappello con la visiera, infilo una giacca di pelle ed esco dalla camera. Nella Hole mi aspettano già i due omoni a cui sorrido.

"Ci sono molte ragazze e paparazzi fuori. Chiamo l'auto?"

"Si, grazie"

Mentre aspetto prendo il telefono e rispondo a Niall.

Per Niall:

Buongiorno Ni, dormito alla grande. Ti raggiungo in negozio tra pochi minuti. Non risponderò a nessuno, tranquillo.

Salgo in macchina con molta fatica, i paparazzi cercano di fermarmi ogni secondo e le fan non agevolano il mio passaggio.

Da Niall:

Okay, tra due minuti stacco. Ci vediamo all'angolo J

Ripongo il telefono in tasca e dico l'indirizzo all'autista.

 

Niall's Pov:

"Carmen, io ho finito"

"Aspetta un secondo Ana"

Mi giro e la guardo incuriosito, è raro che io e Carmen parliamo.

"Dimmi"

"Stai con Niall Horan?"

"Chi?"

"Non fare la finta tonta, questa sei tu"

Prende il telefono e mi mostra la foto.

"Hai già la risposta"

Decido di andare nel camerino e prendere le mie cose.

"Come lo hai conosciuto? Ti paga?"

Apro la bocca stupito.

"Non sono di certo una puttana Carmen. Non mi paga stanne sicura, non ha mai pagato nessuno"

"Secondo me ti usa solo sai, i cantanti lo fanno per promuovere i propri CD o qualsiasi altra cosa. Sono entrati in pausa gli One Direction forse vuole fare scalpore."

"Hai molta immaginazione"

Affermo prima di sorpassarla urtandole la spalla.

Una volta uscito chiudo la zip della giacca e mi incammino verso l'angolo della strada ma, una mano mi ferma.

"E quindi mi hai rimpiazzato con un riccone"

Davanti a me c'è David, ha gli occhi rossi ed una sigaretta in bocca.

"Ciao anche a te David"

Dico con voce pacata, in realtà sto sudando freddo.

"Allora, già avete scopato?"

"Non penso ti riguardi. Ora devo anda-"

"Ma come, già vuoi andare via? Non ci vediamo da un po'. L'ultima volta mi hai anche fatto molto male, non mi è piaciuto il tuo comportamento Anastasia"

"Ed a me il tuo, stiamo apposto così"

Mi giro per andarmene ma lui mi ferma per il polso.

"Non mi toccare David, già è tanto che non ti abbia denunciato"

"Non avresti mai il coraggio puttanella"

Strattono via la mano, poco distante da noi si ferma un'auto nera ed i miei due bodyguard escono e vengono verso di noi.

"Lasciala stare"

David appena vede i due uomini si allontana di qualche passo.

"Calmini. Io ed Ana stavamo solo parlando, giusto tesoro?"

Dice per poi allontanarsi.

 

Anastasia's Pov:

Sono pietrificata in macchina, tutto quello che sono riuscita a fare è dire ai bodyguard di andare a prendere 'Ana' e di allontanarla da quel ragazzo.

"Stai bene?"

E' la prima cosa che chiedo a Niall quando entra nel veicolo. E' più bianco del solito e mi annuisce.

"Tu sicura di stare bene?"

Mi prende le mani e mi guarda dritto negli occhi.

"Non lo vedevo da quel giorno, vedere questa scena da lontano è stato orribile. Sembrava un mio incubo"

"E' difficile essere te Ana"

"La tua vita non è altrettanto semplice"

"Niall, dove andiamo?"

Mi chiede Jim girandosi verso di me. Do lui l'indirizzo delle piste da skate, lì sicuramente staremo tranquilli.

"Vorrei ritornare alla mia vita. Desiderare di provare la tua è stato un errore -dico ridendo- ora saprei cosa fare."

"In che senso?"

"Denuncerei Daniel, cambierei lavoro e me ne troverei uno migliore e, infine, mi troverei una casa. Inizierei la mia vita da capo e proverei ad apprezzarla al meglio. Sono anche arrivata alla conclusione di non apprezzare molto la fama e lo stare al centro dell'attenzione"

"Anche io sarei felice di tornare alla mia vita. Amo quello che faccio, il mio lavoro mi soddisfa a pieno quindi non vorrei mai farne uno diverso. E poi, diciamocelo, stare al centro dell'attenzione non è così male"

Dice scherzando.

"Mi manca tanto andare in skate, vorrei anche provare a vincere qualche altra gara ma con il mio corpo"

Affermo guardandolo e ricordando dell'ultima gara fatta e di quanto fosse stato difficile vincerla.

"Se ritornassi nel mio, potrei amare qualcuno senza problemi"

Mi fissa e mi sorride, distolgo lo sguardo ed annuisco.  

 

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti,

Volevo annunciarvi che sul profilo c'è una nuova storia, Distance [N. H.] se vi dovesse andare passate a darci un'occhiata. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Un bacio,

Rob

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Capitolo 15
*** Was it a dream? ***


"Ana, Ana svegliati cazzo!"

"Cinque minuti"

Spalanco gli occhi di colpo e mi ritrovo il viso di Gem poco distante dal mio.

"Gem?"

"Senti, Liam diventa ogni giorno più figo, se non fosse per Luke me lo sarei già fatto"

Dice la mia migliore amica alzandosi dal letto.

Io mi guardo intorno spaesata, sono in camera mia, nel mio letto.

"Gem, dove si trova Niall?"

"Niall? Ana sicura di stare bene?"

Mi alzo dal letto ed un forte giramento di testa mi fa sedere nuovamente sul materasso.

"I-io... non mi sento molto bene"

Gem si avvicina a me e mi guarda negli occhi.

"Ana, hai qualcosa di strano all'occhio..."

Afferma aggrottando la fronte. Vado verso lo specchio posto alla parete e mi avvicino notando che una piccola parte del mio occhio è di un colore diverso, è azzurro ma non un azzurro normale è di quell'azzurro.

"Forse è meglio chiamare il medico"

"No, mi sento meglio"

Vado verso la porta e la apro trovandomi Sebastian davanti.

"Ana il bagno è tutto tuo, ma fai presto altrimenti farai tardi a lavoro"

"Oddio Seb, quanto mi sei mancato. Come stai?"

"Io bene, tu no. Ho fame Ana, fammi scendere"

Lo poggio a terra e lui va verso le scale. Entro in bagno e chiudo la porta, velocemente mi spoglio e noto che tutto è tornato alla normalità. Sospiro ed entro in doccia dove mille pensieri invadono la mia testa. "Dov'è Niall?"

 

Niall's Pov:

Sento la mia sveglia suonare, la spengo con gli occhi ancora chiusi e mi siedo sul letto. Quando apro gli occhi non mi trovo più nella camera di Ana ma in una stanza d'albergo. Mi guardo intorno spaesato, mi alzo ignorando il dolore alla testa e mi avvicino allo specchio, spalanco gli occhi e vedo la mia figura riflessa.

"Oddio, non ho più le tette"

Quasi urlo alzandomi la maglietta, decido di abbassare i pantaloni ed un urlo esce dalla mia bocca.

"Niall, tutto bene? Che stai facendo?"

"Oddio Harry!"

"Cortesemente copriti. Che fai?"

Faccio quello che mi ha appena detto e subito dopo nella stanza entra Liam.

"Cos' è successo?"

"Niall si stava specchiando con il cazzo da fuori ed urlava"

"HARRY!"

"Che vuoi Liam, è la verità"

"Oddio..."

"Ah si, ripete 'oddio' da tre ore"

"Non posso credere che voi siate qui... che io sia qui, ma che giorno è?"

"Vado a chiamare Louis e Zayn, gli avranno dato qualcosa di forte"

"Nì, siediti"

Dice Liam portandomi verso il letto.

"Dove siamo?"

"Siamo ad Oxford, oggi faremo il concerto, ricordi?"

Non ho neanche il tempo di metabolizzare che gli altri tre ragazzi entrano nella stanza.

"Harry ti ripeto che non abbiamo dato niente a Niall"

"Louis smettila di mentire"

"Haz, è la verità"

"Io... sto bene, non mi hanno dato nulla. Dove si trova Ana?"

"Ana? Louis, Zayn sputate il rospo"

"Liam, sto bene"

"Visto? Sta alla grande"

Afferma Zayn alzando le braccia.

"Okay, andatevi a preparare abbiamo un'intervista oggi"

Dice Liam alzandosi dal letto, tutti escono dalla mia stanza, decido di andare in bagno e solo ora mi accorgo che il mio occhio sinistro ha qualcosa che non va. Il colore verde spunta nell' angolo pronto a divorare l'azzurro dei miei occhi. Allora non è stato un brutto sogno.

 

Anastasia's Pov:

Entro in camera e Gem è seduta sul mio letto.

"Stai pensando a lui?"

"Si, mi chiedo dove sia"

"Ana, non dovresti pensarci. Non merita nulla da te lui, nessuna attenzione e anche nessun pensiero"

Solo ora capisco che lei si riferisce a David e non a Niall.

"Comunque sono le nove e mezza, vestiti se non vuoi arrivare in ritardo"

Mentre mi preparo Gem mi inizia a parlare di Luke ma, io, le presto poca attenzione i miei pensieri sono rivolti ad una sola persona.

"Mi stai ascoltando?"

Mi giro verso di lei e subito sospira.

"Senti, ti accompagniamo io e Daniel a lavoro oggi"

Scendiamo di sotto e subito corro verso i miei genitori, li abbraccio e poi saluto Liam lasciandogli baci per tutta la faccia.

"Tesoro, tutto bene?"

"Benissimo mamma"

"Ookay, volete fare colazione?"

"Io prendo un cornetto Signor Fuller"

"Ana?"

"No, grazie"

"Ottimo, allora noi andiamo. Grazie per l'ospitalità Signori Fuller"

Usciamo di casa e Daniel è in fondo alle scale con il suo solito skate rosa. Io prendo il mio e quasi piango una volta salitaci sopra.

"Tutto bene splendori?"

"Alla grande dolcezza, andiamo"

Dicono i miei due migliori amici per poi partire.

 

Niall's Pov:

Abbiamo appena finito l'intervista più lunga della mia vita e solo ora posso prendere il telefono ma, solo ora, mi accorgo di non sapere il numero di Ana. Sospiro frustrato, non posso andare a casa sua o al negozio tra poco dobbiamo andare allo stadio per fare le prove. Mi strofino gli occhi e provo a non piangere, tutto questo diventa sempre più irreale. Quando apro gli occhi sento delle voci all'interno della mia testa, solo ora capisco che l'incubo non è ancora finito. Ho bisogno di Ana.

 

Anastasia's Pov:

Finisco di lavorare verso le sei ed appena esco dal negozio il mio telefono comincia a suonare, leggo il nome sullo schermo e rabbrividisco, decido di non rispondere.

Oggi Niall avrà il concerto qui ad Oxford devo capire come incontrarlo, torno a casa giusto per cambiarmi e prendo la macchina. Destinazione "Old Bank Hotel", Niall sto arrivando.

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Capitolo 16
*** Cosa siamo io e te? ***


Quando arrivo all’Hotel vedo tantissime ragazze urlare, dalla porta principale escono tutti i ragazzi ed intravedo una testa bionda. Inizio ad urlare il suo nome facendomi spazio tra la folla e, solo quando lo sportello della macchina sta per essere chiuso, i nostri occhi si incontrano.
 
“Cazzo!”
 
Corro verso la macchina e vado allo stadio.
Quando arrivo trovo la stessa immagine dell’hotel, ragazze che urlano e cantano ma, dei cantanti, nessuna traccia. Cerco di andare sul retro ma la sicurezza mi blocca e caccia via.
 
 
Niall’s Pov:
 
Siamo in aereo per l’ultima tappa in Italia prima dell’inizio della pausa. Non sono riuscito a parlare con Ana, prendo il telefono ed apro Twitter, solo ora ricordo che io ed Ana ci siamo seguiti su tutti i social. Apro i messaggi ed il primo è proprio il suo.
 
Da @ana_fuller:
Niall, sono Ana, ti ricordi di me?
 
A @ana_fuller:
Ana, cosa cazzo è successo? Appena finisco il concerto torno ad Oxford.
 
Da @ana_fuller:
Oddio, stavo perdendo le speranze. Non so perché sia tornato tutto alla normalità, scriverò alla strega sperando che lei si ricordi di noi.
 
A @ana_fuller:
Tienimi aggiornato… ho la testa che mi scoppia per le voci.
 
Da @ana_fuller:
Anche io. Ti farò sapere.
 
L’ultimo messaggio termina con un cuore, sorrido e provo a dormire.
 
 
Anastasia’s Pov:
 
Appena sveglia controllo l’ email e noto che la donna ha risposto.
 
Salve Sig.na Fuller,
ricordo perfettamente lei ed il ragazzo, abbiamo pur sempre fatto un accordo!
Sono sorpresa del fatto che siate riusciti a tornare alla normalità in così poco tempo e che, quindi, non siate impazziti, inoltre, è strano che siate tornati alla normalità senza aver seguito l’ultimo passaggio, questo sarà il motivo delle voci.
Infine, il tornare indietro nel tempo è qualcosa che accade molto raramente.
Spero di incontrare lei ed il suo amico presto.
 
Cordiali saluti.
 
Ps: l’amore vero non esiste.
 
Rabbrividisco per le ultime parole e subito mi chiedo come abbia fato a non dimenticarsi di noi. Inoltro subito l’email a Niall.
 
Da Niall:
E’ inquietante. Domani mattina arrivo, dobbiamo parlare.
 
Sospiro e mi stendo sul letto e diecimila domande iniziano ad occuparmi la mente.
Casa provo per Niall?
Parlare di cosa?
Ora che tutto è tornato alla (quasi) normalità cosa faremo?
E soprattutto, cosa siamo io e Niall?
 
 
Niall’s Pov:
 
Sono nella mia camera d’albergo quando sento bussare alla porta. So bene chi è quindi la apro immediatamente.
Una ragazza minuta, con i capelli rossicci e gli occhi verdi mi fissa sull’uscio della porta, allunga la mano verso il mio viso e lo accarezza provocando dei brividi lungo tutto il mio corpo.
 
“Ciao”
 
Sussurra ed entra nella camera.
 
“Come stai?”
“Bene, tu Ana?”
“Mi sembra di vivere in un sogno”
 
Afferma girandosi verso di me e, solo ora, noto che i suoi occhi, proprio come i miei,
sono contornati da occhiaie e che, il sinistro, ha una macchia azzurra.
Annuisco a ciò che mi ha appena detto.
 
“Cosa dovremmo fare Niall?”
“I-io… non lo so”
 
Ed è vero, perché l’unica cosa che so è che ho una voglia matta di baciarla. Qualcosa dentro di me freme nel farlo ma, qualcos’altro, mi trattiene.
 
“Di cosa volevi parlare?”
“Non lo so”
 
Aggrotta la fronte ed un’espressione confusa le compare sul volto.
 
“Niall… cosa siamo io e te? Perché io, io credo di prova-”
 
Non la lascio finire di parlare, con pochi passi mi avvicino a lei e la bacio. Sento il suo corpo rilassarsi e le sue labbra si aprono per far incontrare le nostre lingue.
Questo è un bacio completamente diverso dagli altri, riesco quasi a percepire ciò che proviamo entrambi l’uno per l’altra, tutto è amplificato ed è questione di attimi che finiamo sul grande letto posto al centro della stanza. Ci allontaniamo e la vedo sorridere.
 
“Facciamo che parliamo dopo”
 
Afferma per poi tirare in alto la mia maglietta.
Una volta nudi ci osserviamo attentamente, entrambi già conosciamo i rispettivi corpi con tutte le forme e le cicatrici ma, nonostante tutto, non possiamo evitare di toccarli come se fosse la prima volta.
La vera magia però, nasce una volta che entro in lei. Tutto è amplificato, nel piccolo abitacolo si sentono solo i nostri respiri.
Ana è la prima a raggiungere il culmine del piacere ed è proprio qui che sussurra un “Ti amo”.

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Capitolo 17
*** Normalità ***


E' mattina quando mi sveglio, ho molto caldo ma non ci metto molto tempo a capire per quale motivo io stia sudando, Niall mi tiene stretta a se ed il suo respiro caldo si poggia sul mio collo.

Lentamente mi alzo riuscendo a non svegliare quello che sembra un angelo al mio fianco. Vado al bagno e mi sciacquo la faccia, solo mentre l'asciugo noto che nel mio occhio sinistro non c'è più nessuna traccia di azzurro, resto incredula non capendo come sia possibile. Velocemente mi vesto e torno verso il letto, Niall è seduto al centro di esso e si strofina gli occhi.

"Buongiorno principessa"

"Buongiorno Ni"

"Che succede?"

Mi siedo vicino a lui che, quasi automaticamente, lascia un dolce bacio sulle mie labbra. Lo guardo negli occhi ed anche lui non ha più nessuna traccia di verde.

"E' tornato tutto normale"

Indico la mia faccia e, solo ora, si accorge del dettaglio.

"Dovremmo festeggiare allora!"

Mi prende per la vita alzandomi di qualche centimetro dal letto e mi butta su di esso salendomi sopra e facendomi il solletico.

"Haran... s-sei, oddio, nudo!"

"Lo so. Tu, invece, sei troppo vestita!"

"Fermati"

Lui mi ascolta e lascia un ultimo bacio sulle mie labbra.

"Vado a lavarmi"

"Meglio, puzzi"

 

"Comunque ho appena realizzato che la gara che ho fatto con il tuo corpo, non è mai esistita e che la devo ridare, te ne rendi conto?"

"Andrai alla grande Ana, tranquilla. Magari arrivi prima"

"O magari ultima"

"Sempre positiva"

Dice ridendo mentre chiude la porta.

"Andare in giro senza nessun bodyguard pensi sia opportuno?"

"Non è la prima volta, non preoccuparti"

"Secondo te cosa succederà ora? Tutto è tornato normale, cosa siamo noi?"

"Credo che possiamo definirci una coppia, non credi?"

Mi giro verso di lui e gli lascio un bacio sulla guancia, Niall intreccia le nostre mani ed usciamo dall'Hotel.

 

Passiamo la giornata andando da una parte all'altra, ci baciamo continuamente ed i sentimenti che provo in questo momento sono troppi e reali.

"Che ci facciamo qui?"

"Mi hai detto che avresti sporto denuncia contro Daniel, quindi eccoci qui"

"E' passato così tanto tempo Ni, come riuscirò a farmi credere"

"Ci crederanno, ti procurerò il migliore avvocato. Deve andare in prigione Ana, è pericoloso"

Annuisco decisa ed entro in questura seguita da Niall, sporgo denuncia, i poliziotti mi spiegano che dovrò andare in contro ad un processo ma questo non mi spaventa se ho Niall al mio fianco.

"Ti amo"

Gli sussurro all'orecchio.

"Anche io Ana, Ti amo anche io"

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Capitolo 18
*** Epilogo ***


E' tutto così strano ed irreale, non sappiamo come spiegare tutto questo, penso sia solo qualcosa più grande di noi, qualcosa a cui non esiste spiegazione.

Sono passati tre anni, ho appena vinto la causa contro David.

Abbiamo scoperto che aveva abusato non solo di me ma anche di altre due ragazze ed è stato questo a farlo finire al fresco.

Pochi giorni dopo l'essere tornati alla normalità ci siamo accorti che, dietro la schiena, è uscito un segno, sembra una voglia ed è simile ad un cuore.

Entrambi ci siamo guardati sorpresi, è per questo che siamo tornati nel Bronx dalla strega ma, di lei nessuna traccia, sembra essere sparita nel nulla.

Dopo quell'evento abbiamo fatto passare qualche mese prima di prendere la decisione di trasferirci insieme a Londra ed io sono riuscita ad entrare nel mondo del giornalismo.

Il nostro legame continua ad essere forte e credo che non finirà mai, ripeto, qualcosa più grande di noi è entrata nelle nostre vite, le ha stravolte ed ora ci lega, credo che nulla potrà fermare questo amore.

 

ANGOLO AUTRICE:

Ed eccoci alla fine, ho deciso di terminare la storia perché, come avrete notato dalla lunghezza dei capitoli, stavo esaurendo le idee.

Sono abbastanza soddisfatta di quello che ne è uscito fuori e voi? Sarei felice di sentire un qualche parere. Ringrazio comunque tutte voi, specialmente chi ha votato, grazie mille.

Ho in testa altre due nuove storie, la prossima che pubblicherò si intitolerà Feelings e sarà anche questa fantasy.

Se volete sul mio profilo ci sono già altre 4 storie:

-Distance [N.H.] in corso

-Pensieri [Z.M.] conclusa

-Him [Louis, Harry, Niall] conclusa

-Tu hai cambiato la mia vita [L.P.] conclusa

-Feelings [N.H.] sarà disponibile a breve qui potete iniziare a vedere il trailer:  https://www.youtube.com/watch?v=o2m1y_-Y0Iw&t=0s&index=7&list=PLqV8NsmXx1sKFpyTNRQThxzGH7IkpFrHk

Grazie ancora di tutto,

Rob.

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