demone e umana

di Hikari_1997
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ritrovarsi ***
Capitolo 2: *** Battiti ***
Capitolo 3: *** Kimono ***
Capitolo 4: *** Contrasti ***
Capitolo 5: *** Riflessioni ***
Capitolo 6: *** Fragole ***



Capitolo 1
*** ritrovarsi ***


Atto 1. 
L'aria frizzante scompigliava i ciuffi ribelli della ragazza.
Correva spensierata scalza e con la chioma sciolta, il buffo codino laterale a lei riconducibile era ormai sparito.
Si diresse verso la sua capanna con lo scopo di cambiarsi il kimono, intonando la melodia da lei creata anni prima in onore del principe dei demoni.
Salutò allegramente Inuyasha, alle prese con il suo solito litigio quotidiano con Shippo; il piccolo Kitsune, infatti, prediligie in particolar modo il mezzo demone come vittima per i suoi trucchetti.
La ragazza entrò nella capanna; l'ambiente era essenziale e ordinato, con un tavolino al centro sul quale vi era posato un cesto pieno di fragole.
Sorrise.
Le fragole infondo erano come lei: piccole e dolci che crescevano spontanee nei prati.
Oltrepassò una piccola porta per dirigersi nella sua camera e lì, sopra il futon al centro della sala, vi trovò un piccolo pacchetto.
Capendo all'istante cosa fosse, si precipitò fuori.
Arrivò nei pressi del grande ciliegio e, fermandosi di colpo urlò:
-Sesshomaru-

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Capitolo 2
*** Battiti ***


Gli occhi persi nel scrutare la sua figura: Maestosa, fiera ed elegante.

I petali del ciliegio si posavano sulla coda e si intrecciavano con i lunghi capelli bianchi del demone maggiore.

La mezzaluna che si stagliava netta sulla fronte, sotto la quale splendevano le iridi dorate, più lucenti della stessa Sirio.

Mosse lentamente le labbra e, quando la sua calda voce pronunciò il suo nome, la ragazza sentì un forte rimbombo nel petto.

Con gli occhi lucidi di gioia si gettò tra le sue braccia, stringendo forte il liscio tessuto del kimono.

Avvicinò il viso al suo orecchio sinistro, sussurrando un felice:

-Bentornato-

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Capitolo 3
*** Kimono ***


 

Atto 3

 

Da quando era arrivato non gli aveva dato tregua un secondo.

Volle sapere tutto, ogni minimo particolare riguardante al suo viaggio; dove avesse preso quel bellissimo kimono color corallo e quali demoni aveva sconfitto, perché nessuno era allo stesso livello del grande Sesshomaru no Taisho.

Kagome fece capolino dall’uscio della casa di Rin, comunicando ai due l’arrivo al villaggio di Kohaku.

Rin lo salutò felice, sottolineando che anche Sesshomaru era al villaggio, per giunta con un kimono.

Le bambine di Sango e Miroku, le quali avevano momentaneamente abbandonato la loro attività preferita (ovvero tirare le orecchie di Inuyasha) per strattonare le maniche dello zio, iniziarono a strillare, desiderose di ammirare il nuovo regalo di Rin.

La ragazza corse in casa a prenderlo ma, una volta uscita una folata improvvisa fece volare l’obi.

Sesshomaru recuperò il tessuto prima che toccasse terra.

Non appena lo porse a Rin, lei sorrise di cuore e lasciò un leggero bacio sulla guancia del demone, accompagnato ad un sincero:

-Grazie-

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Capitolo 4
*** Contrasti ***


Rin, dopo aver mostrato euforica il suo nuovo dono, si catapultò ad indossarlo felice.
Uscì per recarsi dalla somma Kaede, notando Sesshomaru poco distante parlottare con suo fratello e con un sempre più ignorato Jaken.
La ragazza sorrise serena, quando sbatté contro qualcuno; aprendo gli occho notò che quel "qualcuno" era Kohoku.
Il giovane sterminatore accompagnò la ragazza da Kaede, scoprendo che da lì a poco si sarebbe celebrato il suo compleanno.
Rin non ricordava quando fosse il giorno preciso, o se mai ne avesse avuto uno, aveva dunque deciso che il suo compleanno sarebbe stato il giorno che aveva dato inizio a tutto.
Quel giorno nella foresta, dove l'oscurità che la circondava si era aperta, permettendole di ammirare una splendente luce bianca.
Kohaku sorrise e, avvicinandosi a lei le sussurrò a fior di labbra.
-Auguri Rin-
 

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Capitolo 5
*** Riflessioni ***


Lo aveva visto, Kohaku, quell'umano salvato per miracolo aveva osato fare una cosa del genere.
Alla visione di ciò un guizzo dorato si era acceso nei suoi ochi, portando addirittura suo fratello minore a preoccuparsi.
Lui, un misero mezzo demone che se preoccupa per il grande Sesshomaru, solo per aver assistito ad un bacio tra un umano e la sua Rin?
L'aver automaticamente etichettato la ragazza come "sua" era parso più strano del gesto di Kohaku, almeno secondo Inuyasha ... quindi lui non ci badò molto.
Kohaku era un umano.
Rin era un'umana.
Lui era un demone maggiore.
Lui odiava gli esseri umani.
Lui odiava i geni umani presenti nel sangue di Inuyasha.
E allora perchè aveva dovuto far affidamento a tutto il suo famoso contegno per restare fermo?
Quei pensieri erano fuoriusciti all'improvviso dopo un semplice gesto nei confronti di Rin.
Un semplice gesto che non vedeva lui come protagonista.
Gli venne in mente uno dei passati dialoghi con sua cognata, più cocciuta di 100 Jaken messi assieme; sosteneva di frequente che il suo attaccamento per Rin non fosse un sentimento paterno, bensì amore puro.
Fino ad allora non ci aveva dato tanto peso, lui era il freddo e potente figlio di Inu no Taisho ... già, demone cane che concepì Inuyasha, un mezzo demone.
Somigliava a suo padre forse?
Il sorriso spontaneo di Rin aveva forse portato a galla un gene che il suo orgoglio cercava disperatamente di nascondere?
Dopo questa nube di pensieri si avviò verso di lei, ordinando al suo fedele Kappa:
-Vattene all'istante-

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Capitolo 6
*** Fragole ***


Atto 6
Si era sentita in imbarazzo.
Perchè Kohaku aveva voluto fare una cosa del genere davanti a tutti?
Era vero, ormai gli anni erano passati e, come Kaede le aveva molte volte fatto notare, era una giovane donna in età di marito.
Sarebbe stato normalissimo ricambiare quel gesto, ma lei non ci era riuscita.
In cuor suo, per quanto ci provasse, aveva già deciso anni prima la sua sorte, il suo futuro.
Il suo cuore apparteneva già a qualcuno.
Fissò il sole all'orizzonte, una sfera infuocata che fra poco sarebbe scomparsa del tutto dietro agli alberi per dare posto alla luna, protagonista indiscussa della notte.
Luna piena o luna nuova non le importava, perchè sapeva che era lì, nel firmamento.
Le trasmetteva sicurezza e al tempo stesso la incuriosiva.
La parte bianca e la parte nera, due facce della stessa medaglia che insieme, creavano qualcosa di etereo.
Si accovacciò per coglire altre fragole, condividendone qualcuna col piccolo di Sango e Miroku che, contento, andò a portarle alle sorelle.
Si alzò lentamente quando, d'un tratto, sentì il suo nome.
SI voltò e sobbalzò nel percepire una pressione decisa sulle labbra.
Lei, piccola e innocente umana.
Lui, forte e potente Yokai.
Sesshomaru la baciò per qualche secondo e, aprendo lentamente gli occhi, fissò la ragazza sussurrando una semplice parola che la fece avvampare:
-Dolce-

 

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