I believe in you

di Ivy001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 9 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 10 CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** 11 CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** 12 CAPITOLO ***
Capitolo 13: *** 13 CAPITOLO ***
Capitolo 14: *** 14 CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 15 CAPITOLO ***
Capitolo 16: *** 16 CAPITOLO ***
Capitolo 17: *** 17 CAPITOLO ***
Capitolo 18: *** 18 CAPITOLO ***
Capitolo 19: *** 19 CAPITOLO ***
Capitolo 20: *** 20 CAPITOLO ***
Capitolo 21: *** 21 CAPITOLO ***
Capitolo 22: *** 22 CAPITOLO ***
Capitolo 23: *** 23 CAPITOLO ***
Capitolo 24: *** 24 CAPITOLO ***
Capitolo 25: *** 25 CAPITOLO ***
Capitolo 26: *** 26 CAPITOLO ***
Capitolo 27: *** 27 CAPITOLO ***
Capitolo 28: *** 28 CAPITOLO ***
Capitolo 29: *** 29 CAPITOLO ***
Capitolo 30: *** 30 CAPITOLO ***
Capitolo 31: *** 31 CAPITOLO ***
Capitolo 32: *** 32 CAPITOLO ***
Capitolo 33: *** 33 CAPITOLO ***
Capitolo 34: *** 34 CAPITOLO ***
Capitolo 35: *** 35 CAPITOLO ***
Capitolo 36: *** 36 CAPITOLO ***
Capitolo 37: *** 37 CAPITOLO ***
Capitolo 38: *** 38 CAPITOLO ***
Capitolo 39: *** 39 CAPITOLO ***
Capitolo 40: *** The End - 40 CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** 1 CAPITOLO ***


Ciao a tutti/e. Lo so, la mia assenza è dopo la fine dell'altra fanficiton è durata neppure 24ore. Ed eccomi con una storia ambientata in tempi moderni che spero vi piacerà.
Intanto metto il primo capitolo.
Buona lettura
xoxo Ivy

“Elsa, ricordi quel tipo di cui ti parlai settimane fa?” - si confida Anna Froze, raggiungendo la sorella maggiore in salotto, dove la grande è intenta a sorseggiare del thé e a leggere uno suoi dei adorati romanzi.

“Vuoi dire l'idiota che ha tamponato la nostra macchina, quello che ci ha causato litigate infernali con papà? Quello che ci ha lasciate perciò senza paga e senza mezzo? Si, purtroppo, lo ricordo” - risponde, cinica come suo solito.

“Dai, smettila di rivangare il passato. E' stato un incidente. Inutile accusarlo ancora. Si è scusato e mi ha anche promesso di ripagare il danno” - lo giustifica la minore.

Elsa alza gli occhi al cielo, rassegnatasi all'evidenza: Anna è stracotta di quello sconosciuto.

“Ti stavo dicendo che ho ricevuto un invito a casa sua stasera” - le racconta, elettrizzata.

“CHE?” - esclama la maggiore, chiudendo di scatto il libro e volgendo lo sguardo sulla raggiante sorella.

“Ha promesso di portarmi in un posto speciale” - aggiunge la seconda con occhi luminosi.

“Non se ne parla, Anna. Non vai da nessuna parte” - commenta Elsa, distruggendo in un attimo i sogni della sorella.

“Aspetta...che?” - esclama.

“Hai capito bene. Basta danni. Ne paghiamo sempre entrambe le conseguenze. Hai riportato tu la nostra auto mezza distrutta a casa ed io ho dovuto pagarne le conseguenze assieme a te. Piantala con le cazzate” - la rimprovera duramente Elsa.

“Accidenti sorellina, che cuore tenero hai” - si sfoga Anna - “Tu non sei né mamma né papà. Decido da sola, ho diciotto anni, sono maggiorenne. Credevo potessi condividere la mia gioia. Invece sei sempre la solita” - urla contro la maggiore che abbassa nuovamente gli occhi sul romanzo. Però la seconda esplode furiosa, arrivando ad accusare pesantemente Elsa - “Vuoi fare la miss perfettina. Per questo non hai amici. Smettila di startene chiusa in casa, con la testa sempre su questi libri. La realtà è fuori. Tu ti stai consumando tra queste mura e stai costringendo me a fare lo stesso. Io voglio andarmene, voglio vivere la leggerezza e il brio dei miei diciotto anni. Invece tu mi fai da balia, neanche fossi una poppante. So cavarmela. Se le cose non mi piacciono, giro i tacchi e torno qui, soddisfatta?”

Ma sentirsi dire quelle cattiverie, ferisce la primogenita. Così, pur di accontentare la seconda e chiudere la questione, conclude - “Fai come preferisci. Lì è la porta. Buona serata”

Dispiaciuta per la discussione, prende il romanzo e la tazza di thè e si chiude in camera.

È lì che rimane fino al rientro a casa dei genitori.

“Tesoro, dove è Anna?” - le chiede la mamma, Idunn, notando l'assenza della figlia minore.

“Aveva un appuntamento” - risponde la ragazza, con tono di voce tutt'altro che pacifico.

“Hey, va tutto bene figliola?” - interviene il capofamiglia, Agnarr Froze.

I signori hanno intuito che la loro primogenita è strana.

È sempre stata una tipa riservata e taciturna, ma quella sera più del solito.

“Sto bene. Preferisco non cenare. Torno nella mia stanza. Buonanotte” - e così dicendo, evita altre domande da parte dei suoi.

Anche perché se avesse nascosto la cena di Anna con il tipo del tamponamento, poi si sarebbe sentita sporca. Se lo avesse invece raccontato, sicuramente la sorella minore l'avrebbe detestata a vita.

Perciò, meglio schivare il problema.

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“Hans, dove mi porti?” - chiede Anna, elettrizzata ,al suo accompagnatore.

“Io ho un'impresa di navi, ricordi?”

“Vuoi fare un giro in barca?” - ipotizza la ragazza.

“Ceneremo lì, guarda” - le indica un enorme Yacht, illuminato.

“Wow” - la giovane fissa il gigantesco mezzo, incredula.

“Seguimi” - Westergard, il bel ventunenne, proprietario di quell'impresa affidatagli dopo la morte del padre, prende per mano Anna e l'aiuta a salire a bordo.

Un'atmosfera romantica li attende.

Musica, cibo, e attimi di pura intimità.

I due trascorrono una bella serata assieme.

Si conoscono e si raccontano.

La Froze gli rivela anche della litigata con sua sorella Elsa.

Ma il tipo sa come tranquillizzarla e la convince a chiedere scusa alla parente che non voleva altro che proteggerla.

“Sei davvero dolce” - afferma lei, durante un ballo lento.

I due sono avvinghiati mentre la musica conduce i loro passi.

“E tu sei bellissima” - aggiunge l'imprenditore.

Anna arrossisce e abbassa lo sguardo.

Ed è allora che Westergard, teneramente inizia a baciarla sul collo.

Per una ragazza passionale come Anna quello è il segnale decisivo.

È proprio lei a fare la prima mossa.

Alza gli occhi e avvicina le labbra a quelle di Hans.

Il bacio più eccitante della sua vita al quale seguiranno tanti altri nel corso della serata.

“All'interno della nave c'è una camera. Andiamo lì” - le sussurra il giovane.

La porta con sé in quella che sembra una stanza d'albergo di lusso.

Ci sono addirittura petali di rose rosse sparsi sul letto.

Quella è la prima volta per Anna che non sa come muoversi in una situazione tanto intima.

Sarà Westergard a condurre il tutto, liberandola dagli indumenti. Si sveste anche lui in pochi secondi. Ed una volta tra le lenzuola, danno sfogo ad una passione carnale forte che li conduce all'apice del piacere e a vivere momenti di puro divertimento.

Anna non avrebbe mai immaginato di arrivare a tanto.

Crolla, esausta, al sorgere del sole.

Ed è proprio allora che Westergard, recatosi in bagno per una doccia, invia un sms a qualcuno.

“Mi manchi. Quando ci vediamo? Vorrei farti una sorpresa. Tuo Antony” - scrive.

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La famiglia Froze è in pena per Anna che è via da casa dalla sera prima.

“Sono le otto del mattino. Che fine ha fatto tua sorella?” - Idunn è spaventata e fuori di sé.

Ha tentato di far parlare Elsa senza riuscirci. La giovane continua a sostenere di non esserne al corrente.

“Chiamiamo la polizia, Agnarr” - propone la donna al marito.

“E' maggiorenne. Potrebbe semplicemente essere rimasta a dormire da un'amica” - spiega l'uomo.

“Senza avvisare? Non è da lei”

Mentre i due discutono sul da farsi, Elsa nota il suo cellulare illuminato.

Afferra l'apparecchio e legge un messaggino.

Un timido sorriso le illumina il viso cupo.

Digita qualcosa e rimette il telefonino al suo posto.

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Nel frattempo, a chilometri di distanza da villa Froze...

“Io devo andare, Hans. I miei saranno in pena. Devo inventare la scusa giusta per evitare altri casini”- spiega Anna, una volta pronta per lasciare la nave.

“Ti accompagno a metà strada. È lontano da qui”- le propone Westergard.

La ragazza annuisce, sorridendo. Ha l'aria sognante. Ha trascorso una notte bollente con un tipo affascinante che l'ha letteralmente stregata.

Gli prende la mano e la intreccia alla sua.

“Stanotte è stato fantastico” - sussurra lei.

“Già. Spero di trascorrere tanti altri momenti così con te” - aggiunge, baciandola con dolcezza.

Le apre lo sportello dell'auto, e la fa accomodare.

Sente in quell'istante la vibrazione del cellulare che ha in tasca.

Apre l'apparecchio e legge - “Mi manchi anche tu. Adesso più che mai. A casa mia c'è troppa pressione per via di mia sorella minore. Ho bisogno di svagarmi. Vediamoci stasera. Al solito posto. Tua Elsa”

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Capitolo 2
*** 2 CAPITOLO ***


Hans Westergard, bel ventunenne di alto rango, proprietario di un'impresa navale tra le più in vista, apparentemente dolce e romantico, è in realtà un giovane dalle relazioni amorose tutt'altro che sincere.

Ama divertirsi con le donne e se queste sono in qualche modo legate, è maggiormente stimolato a giocare. Per lui, infatti, l'amore è un gioco.

Il meccanismo è sempre lo stesso: adesca, trova un modo per avvicinarsi(nel caso di Anna, fu un tamponamento), inizia da lì a corteggiare la preda fino a farle perdere totalmente la testa ed arrivare, con la solita cena, alla meta finale, ovvero avere rapporti sessuali con lei.

Ed è proprio ciò che è accaduto alla giovane Froze.

Però anche Elsa è caduta nella trappola.

All'insaputa di chi sia il tipo che corteggia Anna, lei rimase stregata, mesi prima di Hans, incontrandolo in biblioteca.

Ma Westergard studiò bene, in quelle settimane, la personalità di Elsa. E il suo essere perfettina e casta, lo eccitava ancor di più.

La notò un pomeriggio autunnale. Lui era in auto, parcheggiato, per puro caso, davanti la biblioteca centrale di Arendelle.

Fu lì che, vedendola uscire, esclamò - “Quella ragazza sarà mia”

E così fu.

Lavorò a lungo per ottenere la fiducia di una persona tanto schiva come la maggiore delle Froze. Una riservatezza e un distacco da parte di lei, dovuto ad una relazione amorosa terminata bruscamente da poco.

Però cosa può aver mai smosso Elsa conducendola a cedere alle lusinghe del bel ragazzo?

Semplice! Hans si presentò come Antony, ragazzo di umili origini, dedito allo studio e amante della lettura. Praticamente la copia di lei.

Anche le storie che Westergard le riferì, attirarono l'attenzione della giovane.

Lui le narrò di come avesse perduto il padre in un incidente stradale e di come, da quel giorno, decise di dare il massimo per laurearsi e realizzare il sogno di diventare avvocato. Il sogno del suo defunto papà.

Una mega bugia alla quale Elsa non poté non credere.

E dopo quello sfogo, si lasciò totalmente andare. Anche la bella Froze rivelò della sua famiglia, di come Agnarr dovette faticare per trovare lavoro. Come non raccontare anche della sua adorata sorella. Loro erano legatissime. Gli mostrò anche una loro foto.

Ovviamente la mente di Hans viaggiò rapida a come poter fare sua anche la più giovane delle due.

Da quel giorno di confidenze, la bella e riservata fanciulla iniziò a sognare Antony e a renderlo protagonista dei suoi pensieri.

Scattò il bacio esattamente due mesi dopo la loro conoscenza.

Hans la invitò a cena in una umile e piccola casa. Certamente non era di sua proprietà, ma la affittò solo per quella notte.

Elsa, ingenua e innamorata, andò oltre i suoi limiti e ci concesse al ricco imprenditore.

Esattamente come lei, anche Anna cederà convinta di aver trovato l'amore della sua vita.

Peccato che oggi, a distanza di tre mesi dall'incontro tra Elsa ed Antony e a quasi uno da quello tra Hans ed Anna, il conquistatore di donne gioca prima con una e poi con l'altra.

Mai avrebbero immaginato che i loro fidanzati potessero essere la stessa persona.

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Tornando al presente...

L'assenza di Anna, comincia a preoccupare Elsa che inizia ad ipotizzare tragedie paragonabili a quelle che legge nei libri.

Cosa può aver fatto lo sconosciuto ad una giovane e ingenua diciottenne?

“Devo raccontarlo, per forza” - parla ad alta voce la ragazza, decisa a rivelare il fatto ai genitori.

E quando si dirige verso il salone, nota Anna sull'uscio.

Da come è ben sistemata, non si direbbe che ha passato la notte fuori casa.

“Eccoti” - grida furioso il padre, avanzando verso la secondogenita. Ha l'aria di chi sta per darle un forte scappellotto.

E' proprio Elsa ad intervenire per impedire il gesto dell'uomo.

“Calmati papà” - lo frena, ponendosi da scudo davanti ad Anna.

Idunn, invece, ha la reazione opposta.

Avvinghia la figlia minore, stritolandola quasi e la tormenta con una decina di domande, alcune senza senso.

“Scusatemi, non credevo di fare così tardi” - spiega la secondogenita, alterando ancor di più il genitore che le tuona contro - “Io sono il capofamiglia qui, esigo rispetto da chi vive sotto il mio stesso tetto. Ora ci spieghi esattamente dove diamine sei stata e come mai non hai mandato un cavolo di messaggio”

In quel momento Elsa sa che sua sorella minore non avrebbe trovato via di fuga. Dalle litigate con il padre, difficilmente si scampa senza aver subito conseguenze.

Decide di soccorrerla, mediante bugia.

“Mamma, papà, la colpa è la mia. Anna mi aveva scritto ma non ho letto il messaggio” - finge sotto lo sguardo sorpreso della stessa sorella minore.

“Come?”- esclama sconvolta la madre. Elsa non ha mai commesso errori di quel tipo. Lei è la figlia perfetta.

“Stai coprendo tua sorella, per caso?” - le chiede Agnarr.

“Certo che no” - continua la giovane.

“Mostrami il messaggio” - insiste il papà.

A ciò Elsa non è preparata, essendo una menzogna inventata al momento.

Perciò, pur di venirne fuori,è Anna a raccontare la verità.

Una mezza verità, con precisione. I particolari intimi meglio lasciarli da parte!

“Lasciate stare Elsa. Lei vuole proteggermi. Ma è bene che sappiate”

La maggiore le lancia un'occhiataccia. In quel modo sta mettendo nei casini non solo se stessa, ma anche la parente accorsa in suo aiuto.

E così, Anna fa sedere i genitori sul divano e racconta loro di essersi fidanzata con un ricco imprenditore.

“Mi stai dicendo che sei stata tutta la notte con questo tipo? Sei impazzita?” - il capofamiglia non sa proprio cosa pensare.

“Calmati, caro” - lo tranquillizza Idunn. L'idea di avere un genero ricco, non è poi così male secondo la signora di casa.

“Io amo lui e lui ama me. Spero possiate capire che quando c'è di mezzo questo sentimento, difficilmente si riesce ad agire con coscienza”- aggiunge Anna.

Però Agnarr, con lo sguardo fisso sul pavimento e l'aria di chi sta per esplodere, non si pronuncia.

È la mamma a far segno alle figlie di lasciarli soli.

Le due si chiudono in camera.

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“Grazie per prima” - afferma la secondogenita, rompendo un pesante silenzio.

“Di nulla. Spero tu sia felice” - Elsa accenna un timido sorriso. Ha ancora nella testa le parole dure di Anna e non riesce a superarle.

Anche la minore è dispiaciuta per averla attaccata duramente.

Vorrebbe chiederle perdono. In fondo anche Hans le ha consigliato di farlo.

Però, quando le siede accanto, nota la maggiore con gli occhi chiusi. Dopo una notte insonne, caratterizzata da ansie circa la sparizione della sorella minore, Elsa infatti crolla.

“Stai già dormendo?” - le sussurra.

Nessuna risposta.

“Vabbè, ne parliamo domani” - conclude la diciottenne. Si sdraia sul letto e manda un messaggio al suo lui.

“Tutto bene qui. Ti amo.” - invia l'sms e posa l'apparecchio sul comodino.

Rimane sdraiata a pancia in su con lo sguardo fisso sul soffitto.

Sente ancora su di sé le mani di Hans e il suo profumo le è rimasto addosso. Sognante, rivive i momenti di passione che hanno reso la notte unica. Finalmente si sente donna a tutti gli effetti.

D'ora in poi, nessuno può più imporle come agire.

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Nel frattempo i signori Froze hanno discusso sull'accaduto.

Agnarr non accetta tali comportamenti di sua figlia minore. Idunn cerca di farlo ragionare.

Dopotutto sono stati diciottenni anche loro. Ed Elsa è stata il risultato di errori stupendi dell'adolescenza.

Idunn, infatti, rimase incinta della sua prima figlia poco più che maggiorenne. Fu scandalo e il padre di Agnarr lo cacciò di casa. Per questo motivo, il capofamiglia esige rispetto e vuole evitare casini.

“Fortuna che Elsa ha la testa sulle spalle” - puntualizza lui.

“Dopo la rottura con Jack, credevo di vederla sprofondare, invece è stata forte e ha saputo rialzarsi. Nostra figlia è una guerriera. Vedrai che anche Anna saprà darci soddisfazioni” - aggiunge la donna.

Ma i genitori non sanno che le ragazze hanno già superato certi limiti e hanno perso la testa per una persona che sta solamente giocando con i loro sentimenti.

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Capitolo 3
*** 3 CAPITOLO ***


Anna riceve la punizione imposta dal padre e dovrà scontarla per un mese intero.

“Niente cellulare né PC ,nessun contatto con quello sconosciuto, solo scuola e studio. La tv ti sarà di compagnia nelle ore di pausa” - le comunica Agnarr, durante il pranzo.

“Ma papà non puoi farmi questo. Io ho un ragazzo. Se mi togli il telefonino e il computer come posso sentirlo?” - la ragazza è scioccata e perde subito le staffe - “Mi avete rotto. Non sono una bambina che deve avere la balia. Ho diciotto anni e voglio la mia libertà, i miei spazi. Un mese è un'eternità”

“Non peggiorare la situazione. Papà potrebbe allungare il periodo da un mese a chissà quanti. Accetta e basta” - le consiglia Elsa, seduta accanto alla sorella.

“Mi hanno presa in giro per anni a scuola sapendo l'apprensione eccessiva da parte vostra. Le battutine sul fatto che non fossi in grado di fare nulla se non senza genitori, mi hanno ferita. Anche se ho sempre mostrato menefreghismo e superiorità, quelle ferite bruciano ancora. Voi così facendo date ragione ai miei compagni...” - Anna sbatte il pugno sul tavolo. Si alza dalla sedia e, con le lacrime agli occhi, si rivolge al padre - “Non ho alcuna intenzione di sottostare. Nessuno mi può controllare”

“Piantala Anna. Stai superando ogni limite” - replica Agnarr, trattenendosi.

“No, io parlo quanto voglio. Ho sbagliato, lo so. E ho chiesto scusa. Ma non accetterò di dover passare trenta giorni chiusa in prigione”

“Figliola, obbedisci” - interviene Idunn, con tono severo.

“Ho obbedito come un cane bastonato per diciotto anni. Adesso non ho più bisogno di essere tutelata e se non mi volete più tra i piedi, visto che vi creo solo casini, me ne vado. Lascio questa casa, lascio questa famiglia e mi riprendo la libertà di cui ho bisogno”

Parole dure le sue dalle quali scaturisce la reazione improvvisa del padre.

Il signor Froze, irritato al massimo, punta la guancia della secondogenita e le dà una pesante e rumorosa sberla.

“Hai finito di dire stronzate? Ora fila nella tua camera. Rimarrai lì. Fino a quando vivrò, tu da qui non te ne andrai. Chiaro?”

Quel gesto spaventa Elsa e anche Idunn stessa che soccorre la figlia minore, in lacrime.

“Agnarr, cosa hai combinato?” - lo rimprovera la moglie.

“Ti odio” - conclude Anna, piangendo. Corre via, seguita subito da Elsa.

“Deve imparare a non fare di testa sua” - ribadisce l'uomo, sedendosi di nuovo e sorseggiando dell'acqua.

La coniuge lo fissa, sconvolta.

“Cosa ti prende ultimamente, Agnarr? Sei diverso. Non si può parlare più con te di nulla”

“Basta Idunn con queste domande. Sei un assillo” - brontola. Prende il cappotto dall'attaccapanni e lascia la casa.

Sbatte con forza la porta, lasciando immobile la moglie che, scioccata da quanto appena accaduto, abbassa il capo ed inizia a piangere.

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“Calmati sorellina!” - Elsa cerca di consolare Anna, ma invano.

“Ho sopportato troppo. Ora anche questo” - aggiunge la seconda, indicando il rossore sulla sua guancia.

“Papà avrà esagerato però tu non sei stata molto gentile a dire quelle cattiverie” - replica la grande.

“Questo doveva essere il giorno più speciale della mia vita. Invece, quell'uomo l'ha reso un inferno” - sbotta la minore.

“Non permettere a nessuno di cambiare le tue emozioni. Sei in punizione, accettalo ma non smettere di essere contenta per quello che ha reso la tua giornata speciale come sostieni” - le consiglia Elsa.

In quel momento di sfogo le due si sono riavvicinate. La maggiore ha messo da parte il rancore sulla discussione della sera precedente, comprendendo quanto siano state dettate dalla foga del momento le accuse della sorella.

“Ti chiedo scusa se ti ho scaricato addosso le mie ansie” - afferma Anna.

“Ti ho già perdonata. Tra sorelle funziona così” - risponde l'altra, abbracciando forte a sé la consanguinea.

“Ho apprezzato il tuo gesto. Hai voluto proteggermi, di nuovo. Però giurami che non lo farai più. Io sono forte abbastanza per cavarmela. Sarò io a chiedertelo, se dovessi aver mai bisogno. Prometti?”

“Promesso. A patto che questo mese fai contento papà; evita altri conflitti così ti dimostrerai matura come dici”

Anna, a quel punto, accetta.

“Sarà un mese infernale” - sottolinea, dando il consenso.

Elsa sorridente e fiera di Anna la stringe, stritolandola come facevano quando erano piccine.

“Mi stai soffocando” - aggiunge la seconda.

“Ops. Scusami. A proposito di favori... Anna mica puoi farne uno grande a me stasera?” - chiede la maggiore. Cambia così discorso e riesce anche a trasformare in pochi istanti l'umore della parente.

“Dipende dal tipo di favore” - ridacchia l'altra, iniziando a sospettare.

“Devo vedermi con il ragazzo che ho conosciuto in biblioteca mesi fa” - racconta la primogenita.

“Wow. Prima o poi dovrai presentarcelo. State insieme in gran segreto” - sostiene la seconda.

“Lo farò quando presenterai tu a me il bell'imprenditore” - replica l'altra, accennando un sorriso.

“Ok . Ci sto” - Anna le stringe la mano come accordo. Poi, non riuscendo a trattenere la gioia per quanto accaduto quella notte, racconta ad Elsa la sua prima volta.

“Lo avete fatto? Ma sorellina tu lo conosci appena” - esclama sconvolta Elsa.

“Dai, non farmi la paternale. Immagino che anche tu ed Antony lo abbiate fatto senza aspettare chissà quanto. O mi sbaglio?” - tale domanda fa arrossire la primogenita che, coprendosi il viso per nascondere il rossore, annuisce.

Anna urla di gioia sentendogli ammettere ciò.

“Zitta. Ci sentono mamma e papà”- la rimprovera la grande.

“Dai, staranno litigando. Ora che il momento rabbia è passato, sono troppo curiosa di sapere come è stato per te, perché per me...” - aggiunge la seconda, raccontando e condividendo le sensazioni provate.

Certo, Elsa mai avrebbe pensato di raccontare particolari del genere alla sua adorata sorellina.

Ma adesso non ha dubbi. Della piccina Anna, quella che andava tutelata, rimane ben poco.

Anna Froze adesso ha tutti gli aspetti di una donna adulta.



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Capitolo 4
*** 4 CAPITOLO ***


Idunn e Agnarr si conobbero ad una festa di compleanno. Un amico di lui nonché cugino di lei compiva la maggiore età. Non scattò subito il colpo di fulmine. A dire il vero, si sopportavano poco, in principio.

Il tempo avvicinò i due. O meglio, il festeggiato di quella famosa sera fece da cupido.

Da quando si baciarono, in seguito ad una delle solite litigate, dalla quale, però, stavolta scaturì la reazione opposta, Agnarr e Idunn capirono di essere innamorati.

Avevano diciotto anni quando la ragazza scoprì di aspettare un bambino.

Ciò fu uno scandalo per tutti. La famiglia Froze auspicava per il loro unico figlio un futuro brillante, fatto di fortuna lavorativa con ruoli dominanti in aziende illustri. Insomma, i sogni che la maggior parte dei genitori idealizzano per la propria prole. E il padre di Agnarr si alterò quando ricevette la notizia.

“Quel bambino è un problema per il tuo futuro. Sei stato un idiota” - lo rimproverò duramente l'uomo tutto d'un pezzo. Arrivò a cacciarlo di casa, notando la testardaggine di Agnarr nel voler riconoscere e crescere il piccolo.

Ad Idunn, invece, in seguito allo shock in famiglia, venne offerto sostegno e protezione da parte dei suoi.

Un bebé è sempre un dono di Dio. Le ripeteva sua nonna Elsa.

L'anziana era la persona più importante per la giovane diciottenne. Fu per questo che, quando nacque la sua primogenita, le diede quel nome.

Agnarr e Idunn si sposarono due mesi dopo la scoperta della gravidanza, con la benedizione della famiglia di lei. Nonna Elsa regalò la sua vecchia casa alla coppia, trasferendosi volontariamente in una casa di riposo poco distante.

Idunn si recava ogni pomeriggio dalla amata nonnina. Le raccontava dei cambiamenti del suo corpo, delle sensazioni che viveva; le mostrava il pancione crescere ogni giorno sempre di più.

Ma accadde una disgrazia alla vigilia del parto.

Idunn si recò con Agnarr alla casa di riposo. Lì fu comunicato il decesso improvviso dell'anziana che lasciò, in dono alla creatura in arrivo, i suoi amati libri e un ciondolo. Il tutto accompagnato da un messaggio dedicato alla nipote.

“Alla mia amata Idunn. Che tu possa essere felice e possa realizzarti come donna, come madre, come moglie. Sei la persona più speciale di questo mondo e sono sicura che tua figlia diventerà come te. Le ho lasciato dei libri; chissà, magari un giorno amerà la lettura esattamente come la sottoscritta. Il ciondolo vorrei glielo facessi indossare il giorno del suo battesimo. Io so già che non sarò presente fisicamente quel giorno. Vi veglierò da lassù. Ricordati chi sei e quanto sei forte. La tua bambina avrà molto da imparare da te e dal tuo immenso cuore. Ti amo infinitamente, nipote mia. La tua nonna, Elsa ti sarà accanto per sempre.”

Idunn pianse dall'inizio alla fine, mentre Agnarr le lesse la lettera.

Furono ore difficili per lei che entrò in travaglio quella stessa sera.

La scomparsa dell'anziana e il dolore che né causò, fu messo da parte grazie ad un evento lieto e gioioso.

“Che nome le darai?” - chiese Anna, la madre di Idunn.

“Si chiamerà Elsa! Su questo non ho mai avuto dubbi” - spiegò la ragazza.

Una vita per una vita...pensò in quei momenti la neo mamma. Era come se la vecchia Elsa avesse lasciato questo mondo per cederlo alla piccola Elsa.

Ed infatti, da lì a pochi anni, il pensiero della defunta si concretizzò: la bambina amava davvero la lettura. Si appassionò alla vecchia libreria di casa, divorando i testi uno ad uno.

Per questo nel presente è solita recarsi in biblioteca, tra i volumi impolverati. È lì che si sente pienamente se stessa.

Questo fu l'inizio di una vita serena per Agnarr e consorte.

Tre anni dopo Elsa, arrivò anche Anna.

La seconda era una “Piccola Peste”, come la chiamavano tutti. Esattamente l'opposto della tranquilla e silenziosa sorella maggiore.

Elsa ed Anna erano la gioia di mamma e papà e di tutta la famiglia.

Froze aveva progetti per loro. Esattamente come sognavano i suoi per lui, ora è il suo turno di sperare in un futuro brillante per le sue ragazze.

Agnarr puntava maggiormente su Elsa. Lei non l'avrebbe mai potuto deludere.

Intelligente e studiosa come è, avrebbe di certo ottenuto dei risultati eccellenti dalla vita.

Anna, invece, seppure oggi diciottenne rimane per lui la sua bambina, quella da tutelare dal mondo cattivo, quella che si divertiva a giocare sulle sue gambe e a gridare “”Papino, più forteee”

Ora tante cose sono cambiate: la più piccola delle ragazze è fuori controllo. Ha gridato al padre di odiarlo e di essere in grado di essere autonoma, senza di lui.

E ad un genitore che vede sfumare un rapporto unico con la sua secondogenita, rimane una profonda amarezza. Ha rivissuto, in quella scena, la litigata finale con i suoi, quando fu letteralmente cacciato di casa.

Senza rendersene conto, Agnarr agì sconsideratamente allontanando sempre più Anna da sé. Lo schiaffo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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Idunn, sente le sue figlie ridere. Sono chiuse da un po' nella loro camera e la rabbia verso il padre sembra essere sbollita.

La sua, però, non lo è. La donna è ferita e turbata per quanto suo marito stia cambiando.

Asciugandosi il viso, dopo il lungo pianto, bussa alla porta della stanza chiedendo alle ragazze di poter entrare.

Elsa la invita dentro, facendola poi sedere tra loro due.

“Vedo che è tornata la serenità” - sostiene l'adulta.

“Si, mamma. Obbedirò a papà e accetterò, seppure a malincuore, la mia punizione” - comunica Anna, rassegnata al suo destino.

“Brava, tesoro. Saggia decisione” - le sorride Idunn, accarezzandole il viso con dolcezza.

“Tu sembri poco serena. È per la lite di poco fa?” - chiede la primogenita.

“Vostro padre è strano. Ultimamente è silenzioso e ogni volta che gli domando cosa succede, finge che tutto è apposto oppure lo noto sovrappensiero. Qualcosa lo turba. Non so dirvi di preciso come mai. Prima ha detto addirittura che con le mie domande lo assillo.” - si sfoga, lasciandosi abbracciare dalle due figlie.

“Mamma, ci siamo noi qui con te. Parleremo con papà, a noi dovrà pur dar retta!” - sostiene decisa Elsa.

“Io vorrei evitare altre sberle. Parlagli tu, sorellina” - aggiunge Anna, tirandosi indietro per non rischiare di inclinare un rapporto già vacillante.

“Tesoro, ho ripromesso a me stessa che semmai lui alzerà di nuovo una mano su di te o su chiunque altro, mi vedrà talmente furiosa da non riconoscermi” - puntualizza Idunn.

“Sei una donna fortissima, mamma. Non dimenticarlo” - le sorride Elsa, fiera di lei.

Tali parole portano Idunn indietro nel tempo. Le stesse parole le pronunciava sua nonna.

“E tu sei identica ad una persona che, sono certa, ha mantenuto la sua anima, entrando dentro di te” - si commuove l'adulta.

Si reca nella camera da letto, prende un vecchio album e lo sfoglia assieme alle figlie, nostalgica dei vecchi tempi.

Nostalgica anche di un amore che sembra non esistere più.

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“Eccoti, finalmente. Si può sapere perché non rispondi alle mie chiamate?” - chiede una donna ad Agnarr, posizionato all'ingresso di una casa fuori città.

“Ho appena litigato con la mia famiglia” - spiega lui, poi aggiunge - “Ora voglio solo sfogarmi” - e così dicendo, chiude la porta alle sue spalle.

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Capitolo 5
*** 5 CAPITOLO ***


Idunn e le sue figlie trascorrono assieme il resto della giornata. La tensione dovuta alla presenza di Agnarr è svanita ed ora le tre si godono momenti di complicità e confidenze.

Elsa annulla, addirittura, l'appuntamento con Antony. Aver visto sua madre tanto afflitta, le è servito a capire quanto fosse necessario in quei momenti starle accanto, dandole sostegno e affetto.

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“A quanto pare la mia presunta fidanzata mi ha liquidato!” - afferma, infastidito Hans,dopo aver letto il messaggio di Elsa.

“Meglio così. C'è tanto lavoro da fare. E tu dovresti concentrarti più sull'impresa e mettere da parte le donne, per un momento!” - lo rimprovera Victor, amico d'infanzia e socio in affari.

“Quanto sei pesante, Vic!Sarà per questo che non hai amanti” - lo prende in giro Westergard.

“Mia moglie basta e avanza” - puntualizza l'altro, intento a sfogliare documenti importanti.

“Sciogliti un po'. Impara a vivere e a divertirti. Sappiamo che Susan sarà a casa ad aspettarti dopo un'intensa giornata lavorativa. Però lei non saprebbe mai cosa combini mentre sei via. Ti potresti concedere svago e libertà ogni tanto” - lo provoca Hans.

Ma Victor ama la consorte e per la centesima volta rifiuta le proposte del compagno di avventure adolescenziali.

“Hans, siamo grandi ormai. Io ho compiuto da poco ventitre anni e sto per diventare padre. Amo mia moglie e ti ribadisco che non ho intenzione alcuna di tradirla” - con quelle parole chiude il discorso.

Sposta l'attenzione su altro.

“Parliamo di cose serie. Abbiamo bisogno di operai. Simon Luke è troppo anziano e ha deciso di andare in pensione. Bisogna sostituirlo”

“A quest'ora tarda vorresti convocare qualcuno?” - chiede Westergard, accendendo l'ennesima sigaretta.

“Ogni scusa è buona per te per filare via dagli uffici, vero?” - brontola l'amico, notando il disinteresse del capo.

“Esatto” - risponde Hans, ridacchiando.

“Ok, a questo ragazzo ci penso io. Tu vai pure. Tanto già immagino da chi ti andrai a sbizzarrire” - replica Victori, alzando gli occhi al cielo.

“ Le sorelle non sono disponibili. Elsa è impegnata e poco fa Anna mi ha scritto che la nostra notte brava ci è costata cara. Ora lei è in punizione. Quindi con lei dovrò penare un mese prima di poter di nuovo...”

Victor lo zittisce prima che possa continuare a dire le sue solite porcate.

“Tutto chiaro. Ora sbrigati. Ho delle telefonate da fare” - così dicendo lo invita a lasciare lo studio il prima possibile. Odia sentirlo parlare con certi termini delle donne.

E ovviamente Hans non si lascia ripetere tali parole due volte. Prende la giacca e con un cenno di mano saluta il socio.

Lo attende una delle sue amiche.

“Hey, Maggie. Sono io. Sto arrivando. Fatti trovare pronta. Voglio fare un bel giro in barca stasera” - le manda il messaggio vocale.

Poi, tira fuori dal taschino le chiavi dell'auto, dentro la quale sale due minuti dopo.

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Victor nel frattempo compone il numero del presunto nuovo dipendente.

“Salve, sono Victor Smith dell'impresa di barche Westergard. Lei è il signor Frost?” - domanda.

“Certo sono io” - risponde il tipo.

“Le comunico che ho visionato il suo curriculum e vorrei proporle un colloquio domattina. Sarebbe disponibile?”

“Dice sul serio? Ma è fantastico. A che ora?”

“Otto e trenta. Noi amiamo la puntualità, Jack. Mi raccomando” - precisa l'uomo.

“Sarò preciso come un orologio svizzero. La ringrazio” - risponde, euforico il giovane.

Jack Frost è un ragazzo di ventidue anni, sconosciuto a Hans Westergard.

Forse, se solo il ricco imprenditore avesse saputo chi in realtà è stato Frost per Elsa, non avrebbe mai pensato di assumerlo. Jack e la Froze sono stati, infatti, fidanzati per un anno.

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Sono le ventidue quando Agnarr fa rientro a casa.

Ad attenderlo c'è Idunn, seduta sul divano con lo sguardo fisso sul televisore che trasmette uno dei soliti e demenziali show del sabato sera.

L'uomo non si pronuncia però la sua presenza è colta subito dalla moglie, la quale volge lo sguardo verso il coniuge che sistema la roba sull'attaccapanni e lo saluta con freddezza -

“Bentornato” poi aggiunge, polemica, - “ La cena è da riscaldare. Le tue figlie sono nella loro camera. Anna ha accettato la tua punizione. Elsa è con lei e ha addirittura messo da parte una serata con delle amiche per stare in famiglia. Peccato che ci hai snobbate”

Agnarr rimane in silenzio per alcuni secondi.

Avrebbe brontolato o litigato sicuramente se non fosse che stavolta ha intenzione di partire con un piede diverso.

Siede accanto alla coniuge, la quale sobbalza notando che la mano del marito si è intrecciata ad una sua.

“Perdonami. Ultimamente lo stress mi sta divorando. Sono fuori di me. Tu non meriti questo trattamento” - le sfiora il viso e le bacia la guancia.

Idunn, stupita, non riesce ad aggiungere altro.

Lo vede rialzarsi e dirigersi verso la loro stanza da letto.

“Cosa è successo? Sei cambiato radicalmente nel giro di qualche ora?” - chiede, spiazzandolo.

“Ho capito che l'errore è stato mio. In quanto responsabile di un disagio in casa, sono uscito, ho sbollito la rabbia, ho messo da parte l'orgoglio e sono tornato per scusarmi. Ora vado dalle mie ragazze” - così dicendo, lascia sola la moglie e raggiunge le figlie.

Idunn, ancora stranita da tale comportamento, comincia a viaggiare di fantasia.

E se le nascondesse qualcosa?

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Quella sera Agnarr chiede perdono ad Anna per lo schiaffo, anche se non si pente della punizione; la secondogenita deve imparare a rispettare le regole. Apprezza la decisione saggia della ragazza ad aver abbassato la testa, obbedendo al capofamiglia.

Per quanto riguarda Elsa, lei e il suo enorme cuore dimostrano ancora una volta quanto sia speciale. “So che hai rinunciato ad un bel sabato sera per stare con tua madre e tua sorella. Sei davvero una figlia unica, tesoro” - la lusinga.

Le azioni insensate dell'uomo hanno stupito le tre donne di casa. Nessuna si sarebbe mai aspettata quel comportamento. Mentre le due ragazze accettano le scuse, continuando sperare che quello sia solo uno di tanti altri segnali positivi di riappacificazione e di ritrovata serenità, Idunn è sempre più dubbiosa.

Una volta a letto nota il compagno messaggiare con qualcuno.

“A chi scrivi?” - domanda, sospettosa.

“Nessuno. Un mio collega. Domani vuole che lo sostituisca e quindi sarò fuori tutto il giorno” - spiega lui.

Ovviamente ad Idunn quelle parole sanno di vera e propria menzogna.

Bisogna agire, pensa tra sé e sé.

E così, quando Agnarr cede al sonno e si addormenta profondamente, lei afferra il telefonino posto sul comodino e legge gli ultimi sms.

“Chi è Amanda?” - esclama sconvolta. Legge i messaggi uno dietro l'altro i messaggi. Non sono molto chiari. Più che altro, potrebbero essere facilmente fraintesi.

L'unica cosa evidente è che i due si incontrano a casa della sconosciuta almeno due giorni alla settimana. Ciò accade da circa un mese: esattamente dall'inizio della crisi tra i coniugi.

In lacrime, Idunn si accascia a terra e preda della disperazione e del terrore di un presunto tradimento, lascia che il dolore divori le sue energie e le sue speranze. A quanto pare il suo grande amore si è rivelato una falsità.

Ma è davvero come crede Idunn Froze? Agnarr ha veramente un'altra donna?

O è solo il fraintendimento di una moglie preoccupata per un rapporto vacillante?

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Capitolo 6
*** 6 CAPITOLO ***


“Buongiorno” - saluta Agnarr, arrivando in cucina dopo una doccia rinfrescante.

Idunn è seduta al tavolo, con la tazza di thé tra le mani. Elsa ed Anna dormono ancora profondamente.

La donna ha il visto spento e delle evidenti occhiaie.

“Amore, tutto bene? Sembri esausta. Hai dormito stanotte?” - le chiede lui, notando la stanchezza sul volto della moglie.

Le dà un bacio sulla guancia e sedutosi vicino a lei, si serve del cibo ben apparecchiato.

“Posso farti una domanda?” - prende parola lei.

“Certo. Dimmi.”- risponde Agnarr, sgranocchiando dei biscotti al cioccolato.

“Rimarrai fuori a lungo oggi?”

“Si, ieri ti avevo detto che mi toccherà lavorare in autofficina anche oggi che è domenica. In questi giorni dobbiamo terminare delle sistemazioni urgenti e non possiamo permetterci dei riposi” - spiega il capofamiglia.

“Ho capito” - aggiunge la donna, alzandosi e sistemando le tazze nel lavandino.

È alquanto strana e Agnarr lo nota subito.

“Cosa ti prende,cara? Ti vedo diversa”

“Ho dormito poco. Tutto qui. Penso che stasera uscirò con le ragazze per svagarmi” - sostiene Idunn.

“Ricorda che Anna è in punizione” - puntualizza il marito.

“Certo. Ma non è affatto giusto lasciarla sola qui, mentre io ed Elsa andiamo in giro per negozi. Non ti basta già un castigo evitarle di comprare qualcosa?”

“Beh...conoscendo nostra figlia e la sua passione per lo shopping, credo che quella sarà la penitenza peggiore che dovrà scontare” - ridacchia Agnarr.

Idunn ha già in mente come muoversi. L'uscita con le figlie è la scusa perfetta per agire come vuole.

Se davvero Agnarr andrà a lavorare, lei lo verificherà con i suoi stessi occhi.

Il cellulare di Froze vibra e l'uomo si allontana per rispondere.

La signora di casa sbircia da lontano, tentando di origliare.

“Arrivo... sarò puntuale... a tra poco....” - insomma, da queste poche parole è complicato dedurre chi può essere la persona dall'altro capo del telefono.

“Io vado, tesoro. Ci vediamo stasera” - la saluta il coniuge, dandole un rapido bacio sul capo. Prende la sua roba e fila via.

Idunn rimane da sola, pensando a quanto tutto ciò sia assurdo.

Possibile che dopo più di venti anni di matrimonio, di fiducia e rispetto, Agnarr possa tradirla?

“Che stupida. Magari sto viaggiando solo di fantasia”- parla a se stessa - “ Forse questa Amanda sarà solo una dei tanti clienti dell'autofficina” - pensa poi.

In quel secondo le si accende una lampadina.

“Una cliente...certo!” - esclama - “Dove sarà la sua agenda?!” - così dicendo inizia a rovistare tra le carte, tra i documenti e le bollette, anche nei taschini delle giacche poste in armadio. Apre i vari cassetti, smuove anche il materasso.

Quella rubrica può aiutarle a capire chi è effettivamente la sconosciuta e se ha dei legami con il mondo lavorativo di Agnarr oppure no!

Non riesce a trovare niente. Esausta si sdraia sul letto a pancia in su.

“Dove può aver mai nascosto quella dannata agenda!” - riflette.

Ha controllato ovunque, però ha dimenticato l'ultima stanza.

Raggiunge frettolosamente la camera delle ragazze.

Senza fare alcun rumore, rovista anche nei loro cassetti.

E quando nota un libricino blu, sotto i diari scolastici delle figlie, nell'ultimo tiretto della scrivania, Idunn non riesce a trattenere la gioia ed urla - “Eccoti finalmente”

Ops... quelle grida svegliano di soprassalto Elsa ed Anna.

La prima riconosce la madre e chiede - “Mamma, cosa succede?”

Anna, brontolando e nascondendo la testa sotto il cuscino, si lamenta - “Uffi. Lasciaci dormire un altro pò”

“Scusate!” - aggiunge la donna, chiude la porta e torna in cucina.

Inizia a sfogliare l'agenda.

“Amanda sarà alla A, sicuramente” - peccato non è registrato nessuno con quel nome.

Inizia a cercare in maniera confusa; non sa neppure lei cosa sta combinando.

“Mamma, si può sapere come mai sfogli la rubrica di papà?” - domanda Elsa, in piedi dietro la donna, con le braccia incrociate al petto.

“Ho bisogno di trovare risposte ad alcuni dubbi che mi stanno divorando” - commenta Idunn.

“Che tipo di dubbi?” - chiede ancora la ragazza, sedendosi accanto a lei. Così l'adulta si sfoga.

“Sospetto che tuo padre abbia un'altra donna” - la spiazza. Le racconta tutto nei minimi dettagli, ogni suo sospetto ed anche gli sms letti quella notte sul suo cellulare.

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Sono esattamente le otto e trenta quando un ragazzo dai capelli biondissimi raggiunge l'ufficio dell'impresa navale Westergard.

“Benvenuto. Lei è il signor Jack Frost?” - chiede Victor al neo arrivato.

“Si, è un piacere fare la sua conoscenza” - risponde stringendogli la mano.

“Prego, si accomodi. Prende il caffè?” - gli domanda l'imprenditore.

Il giovane accetta e dopo iniziali chiacchiere, il colloquio comincia.

Dura poco perché Frost riesce con poche parole e molta abilità dialettica a convincere Smith che, senza esitare su nulla, lo assume.

Hans, giunto in ufficio un'ora dopo, viene informato del nuovo dipendente.

“A prima vista si direbbe che è un tipo molto determinato. Mi ha raccontato di aver perso il padre qualche anno fa. Da allora si occupa di sua madre ed è lui che si fa carico delle spese, delle tasse da pagare. Insomma, Hans, direi che la sua totale disponibilità può essere utile al nostro cantiere” - spiega Victor al socio.

“Spero sia uno che fatichi senza lamentarsi” - precisa Westergard, con il suo solito cinismo verso l'aspetto umano.

“Non ci deluderà, ne sono più che certo” - aggiunge l'altro.

“Alquanto strano che tu abbia voluto fare un colloquio così urgente di domenica mattina con una assunzione immediata. Non sarà che questo tipo ti è stato raccomandato da qualcuno?” - chiede Hans.

“Ho pensato che agendo così, potevamo già renderlo attivo sul campo da domani. Un'idea geniale, non trovi?”

“Un socio eccellente, caro il mio Victor Smith” - ridacchia Westergard.

La suoneria del cellulare del bel proprietario interrompe la chiacchierata.

“Immagino sia una delle tue ragazze” - afferma il socio, rassegnato davanti al comportamento da playboy dell'amico.

Quando Hans legge il nome di Anna sullo schermo, si illumina.

“Amore mio, ti stavo pensando, sai? Non eri in punizione?” - domanda lui.

“Ciao amore. Ti penso sempre e non vedo l'ora di vederti. Mia madre ha proposto a me e mia sorella di fare un giro oggi pomeriggio. Se vuoi con una scusa me la svigno e ci vediamo. Che ne pensi?”- propone la diciottenne.

“Wow. Sarebbe fantastico, però Anna non dovresti peggiorare la tua situazione. Meglio, ehm, evitare che ci becchino insieme. Rischieresti di aumentare la durata della punizione... no?” - il ragazzo si appiglia come ancora di salvezza alla storia del castigo di lei. Se si fossero visti ed Elsa li avesse beccati? Addio love story.

“Ma io voglio vederti. Mi manchi troppo” - insiste la Froze.

“Dai, dobbiamo resistere. Ti prometto che quando ci rivedremo, ti porterò su una nave enorme e faremo un weekend solo noi due in mare” - chi avrebbe mai detto no ad una proposta del genere.

Infatti la giovane esulta e accetta immediatamente.

“Prima però ne parlerò con papà. Non vorrei brontolasse, come suo solito” - aggiunge.

Poco dopo la telefonata viene chiusa, visto l'arrivo in camera di mamma Idunn seguita da Elsa.

“Ti devo lasciare, sta arrivando mia madre. Ti amo”

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“Allora siete d'accordo ad uscire oggi pomeriggio? Vi sembra una bella idea?” - ripete Idunn, dopo aver già chiesto alle due se fossero desiderose di trascorrere una domenica di shopping insieme.

“Ovvio che sì, mamma. Peccato che non potrò comprare nulla. Ma uscire ci farà bene” - sorride la seconda.

Elsa anche accetta, seppure ancora scossa dopo aver sentito le idee di Idunn circa il tradimento del padre.

Dopo aver cercato di metabolizzare il fatto, la ragazza vuole convincere la donna che quelle teorie sono assurde.

Per questo hanno pensato bene di recarsi in autofficina all'insaputa di Agnarr per verificare se effettivamente lui è lì.

Dopo pranzo, le tre salgono in auto.

“Direzione? Centro commerciale?” - chiede entusiasta Anna.

“Ehm, sorellina passeremo prima da papà. Mamma deve lasciargli una cosa” - spiega Elsa, nascondendo il segreto di Idunn.

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“Grazie Amanda. Sei stata di grande aiuto. Chi meglio di te sa consigliarmi. Venire qui mi fa sempre bene” - afferma Agnarr, lasciando la casa della donna.

“Sono o non sono una psicanalista? So ascoltare e dare consigli. Tu puoi venire o puoi telefonare ogni qualvolta ne senti la necessità. Io sono qui per questo” - risponde lei sorridendo.

“Le nostre sedute mi hanno fortificato. Sono uscito di casa ieri imbestialito. Qui mi sono sfogato e ho ritrovato la mia pace interiore. Adesso mi sto riaprendo alla felicità. So che sarà un lavoro duro e lungo, però vedo già i primi segnali positivi. Spero sappiano coglierli anche le tre donne più importanti delle mia vita” - conclude Agnarr, prima di lasciare la casa della sua dottoressa.

Ebbene sì, Amanda non è affatto un'amante. Anzi. Il suo compito è aiutare Froze a ritrovare serenità e a donarla alla sua famiglia.

Peccato che la coniuge ne è totalmente ignara.

Sia lei che Elsa rimangono imbambolate davanti all'officina appena raggiunta.

“Scusate ma è chiuso, qui. Papà dove è?” - si domanda confusa, Anna.

“Mamma, forse avevi ragione tu” - aggiunge sconvolta la primogenita.

Idunn, senza proferire parola, riaccende l'auto, allontanandosi.

Si muovono in macchina senza una meta precisa. Trascorrono due ore circa girando e rigirando tutta Arendelle.

Elsa la vede piangere durante il tragitto. Non può dire né fare nulla per aiutarla.

Per di più le domande di Anna si fanno sempre più pressanti, dato che non comprende gli strani comportamenti della madre: prima ha proposto lo shopping, poi è andata in officina dal padre, un'officina chiusa per di più,per poi tornare a casa senza aver combinato nulla.

“Che diamine sta succedendo, Elsa?” - si rivolge allora alla sorella maggiore.

Ed una volta rientrate nella loro dimora, Idunn si serra nella sua camera, mentre le due ragazze si confidano. La grande rivela tutto alla seconda.

“Che grandissimo ...” - Anna sta per terminare la frase nel modo peggiore al mondo, quando la porta d'ingresso viene aperta ed entra proprio Agnarr Froze.

“Eccomi, ho finito prima del previsto!” - esclama lui.

Non immagina che sta per attenderlo una discussione forte che lo vedrà in minoranza contro tre donne, unite per far vincere la verità.

Nessuna sospetta, invece, di quanto quella reazione sia priva di fondamenta.

Altro che amante... Agnarr è ancora, pazzamente, innamorato della sua dolce Idunn.

Sarà ancora così, quando saprà che sua moglie lo crede capace di tradimenti e bugie?

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Capitolo 7
*** 7 CAPITOLO ***


Agnarr è immobile, paralizzato, ad ascoltare la sfuriata delle figlie che lo accusano di aver mentito per incontrarsi di nascosto con un'altra donna.

“Vi state sbagliando!” - si difende l'uomo, aggiungendo - “Come potete anche solo pensare che io sia un traditore”

“Il nome Amanda non ti dice nulla?” - chiede irritata Anna.

La conseguente espressione dell'adulto è un segnale decisivo per le due ragazze. Lo vedono impallidire - “Allora vedi che abbiamo ragione? È questa stronza la tua amante?” - Anna è davvero fuori controllo.

Diversamente da Elsa che sa trattenersi, specialmente con le parole, la sorella minore esplode e si libera della delusione e della sofferenza che sta nutrendo verso chi le ha sempre promesso amore e dedizione.

“Non permetterti mai più di rivolgerti a me usando termini del genere, chiaro?” - anche Agnarr alza il tono.

La sua tranquillità e serenità lasciano subito il passo alla rabbia.

“Credevo che accettare la tua punizione, avrebbe affievolito una tensione tra di noi. Sai che ti dico? Me ne frego dei tuoi castighi. A noi vieti di vivere e tu te la spassi con l'amante” - così conclude il discorso, correndo via, ignorando la sorella che la richiama all'ordine ed ignorando anche suo padre che tenta invano di difendersi.

Anna prende la bicicletta parcheggiata in giardino e fila via.

Ha con sé il cellulare.

“Sono scappata di casa. Ho bisogno di te. Dove ti trovo?” - registra il vocale e lo invia a Hans.

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Elsa è rassegnata a dover essere sempre la mediatrice di casa, quella che ragiona e accetta passivamente. Perciò siede sul divano e si pone all'ascolto del racconto paterno.

Agnarr le rivela ogni cosa liberandosi di un dolore interiore e mostrandosi fragile per la prima volta.

Dietro la porta del salone, lì dove i due si confidano, è nascosta Idunn che vuole saperne di più ed origlia.

L'uomo narra di come, due mesi prima, ha ricevuto un messaggio da parte della sua famiglia.

I Froze hanno comunicato il decesso per un incidente stradale dei due coniugi, ovvero i genitori di Agnarr stesso.

Il dolore di lui che ha perduto per sempre chi lo ha messo al mondo, senza poter mai più riallacciare rapporti civili con loro, lo ha lentamente divorato, portandolo a spegnersi.

L'incontro con Amanda avvenne per puro caso. Lei doveva sistemare il parabrezza della sua vecchia automobile. Fu così che si conobbero e fu così che qualcosa scattò nell'uomo che, pensò bene di servirsi della psicanalisi per superare un momento tragico.

Decise di agire di nascosto anche perché Idunn non sapeva nulla sui Froze e tanto meno le due figlie ne erano al corrente. Preferì tenere i parenti all'oscuro.

“Per tutto questo tempo hai finto di stare bene, nonostante i nonni fossero morti e tu ne soffrissi disperatamente? Papà perché l'hai fatto?” - chiede Elsa, con le lacrime agli occhi.

“Volevo che la mia sofferenza non vi toccasse minimamente. Il mio obiettivo nella vita è sempre stato quello di rendervi le donne più felici al mondo. Non sono riuscito nel mio intento. Mi dispiace” - si rabbuia lui.

La figlia, colpita e amareggiata per aver anche solo pensato ad un padre traditore, lo abbraccia.

“Scusami papà. Non so cosa dire. Sono stata una stupida ad insinuare cose senza senso”

“Tu non hai responsabilità, tesoro!” - la tranquillizza, poi aggiunge - “Non tu...è tua madre! Lei ha ingigantito una storia assurda e vi ha fatto schierare dalla sua parte, senza sapere la verità”

“Non avercela con lei. Ha pensato che non l'amassi più. Poi nessuno ha costretto nessuno.”

Idunn, dopo aver udito tali accuse, si fa avanti. Con passo lento si avvicina ai due che parlano.

“Sono qui Agnarr. Perché non me le dici in faccia certe cose?” - replica, irritata.

“Hai sentito tutto, vero? Hai sentito la storia come è? Non di certo uguale a come la immaginassi tu”- tuona il marito.

“Se fossi stato sincero, magari sarebbe stato differente”

I due iniziano a battibeccarsi duramente sotto lo sguardo distrutto di Elsa.

La ragazza non sopporta più litigate e grida.

“BASTA” - urla lei, zittendo i coniugi - “Sono stanca. Finitela. Non immaginate quanto le vostre discussioni possano ferirmi? Papà avrà sbagliato, ma anche tu mamma hai alterato la realtà. Perciò adesso vi sedete, placate i vostri animi, conversate in maniera civile e giungete a conclusione. Io, me ne vado. Non reggo più questa tensione” - si sfoga e alleggeritasi di un grosso macigno, lascia la casa.

Anche lei ha una precisa meta.

“Antony, sto venendo a casa tua. Ti trovo lì?” - scrive ed invia.

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Hans Westergard accoglie una sconvolta Anna nel suo ufficio.

“Amore, stai bene? Sembri scioccata” - esclama lui, dopo essere stato letteralmente assalito dalla ragazza che gli si getta al collo.

La seconda delle Froze piange a dirotto e non riesce neppure a parlare.

Hans chiude a chiave la stanza e vieta a chiunque di entrare.

“Così saremo solo noi due. Avanti. Raccontami tutto. Che succede?”

Si dimostra un buon ascoltatore.

Certo, ha delle idee che gli balenano in mente e alle quali vorrebbe giungere a fine piagnisteo, però vede che Anna non cede ai suoi baci, tanto meno alle sue carezze.

E mentre lei si accoccola a lui, Hans nota la luce del cellulare che si è illuminata.

“Elsa” - pensa leggendo il nome della destinataria dell'sms.

Oddio. Elsa lo sta cercando nel posto sbagliato. Ma come può scrollarsi Anna di dosso?

Finge una telefonata improvvisa.

“Si, sono io! Una cosa urgente?...certo... veramente io sarei occupato... non potrei....” - mentre recita, la diciottenne gli fa cenno di andare e di non rinunciare ad impegni per colpa sua. La risposta che Westergard attendeva - “Si..arrivo … ok...grazie.” - una performance da attore da Oscar.

“Devo andare. Un impegno importante. Se ti va puoi sempre dare uno sguardo al cantiere. Stanno realizzando una nave da sogno”

“E' su quella che mi porterai per il weekend romantico?” - chiede sognante lei.

“Certo. Su qualsiasi Yacht tu desideri” - la bacia sulle labbra. Finalmente vede una Anna che, dopo un'ora di pianto, cede desidera.

Però il problema rimane: ELSA!

A malincuore la respinge e le promette che, se lei lo avesse atteso lì, sarebbe tornato e avrebbero trascorso una serata di pura magia.

Prevedibile la risposta della giovane.

“Ti attenderò proprio qui” - afferma, sedendosi sulla sedia di Hans e accavallando provocatoriamente le gambe.

“Farò il prima possibile” - risponde l'imprenditore; le dà un ultimo bacio, e dopo averle lanciato un occhiolino chiude la porta alle sue spalle e accelera il passo.

“Elsa, amore. Non sono a casa. Aspettami al parco. Arrivo tra pochissimo” - quando sale in auto, risponde all'altra.

Anche se il gioco amoroso è sempre rischioso, lo eccita oltremodo e dà adrenalina alla sua vita.

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Anna rimasta sola decide di dare uno sguardo al cantiere.

Scende all'ultimo piano del grattacielo che ospita l'ufficio dell'impresa . Raggiunge il luogo finale in pochi minuti.

Non c'è nessuno, ovviamente. È domenica. Sarebbe assurdo trovare qualche lavoratore.

Però si sbaglia di grosso. Ecco comparire qualcuno alle sue spalle.

“Scusa tu chi sei? Sai che è proprietà dei signori Westergard?” - la rimprovera un omaccione dal fisico scolpito e i capelli biondi.

“Ehm, scusami. Io sono la fidanzata del padrone di questo posto” - spiega lei.

“Ah si? Quale delle tante?” - ridacchia lo sconosciuto.

“Come ti permetti?” - si scalda la ragazza.

“Calma, calma. Stavo scherzando. Io lavoro qui. Sono un operaio. Controllavo che tutto fosse apposto”
“Accidenti, ti preoccupi così tanto per delle navi da venire fin qui la domenica sera? Sei uno stacanovista?” - lo provoca Anna.

“Senti furia scatenata, non ti dovrebbe interessare se sono o meno uno stacanovista” - replica il tipo, prendendola in giro.

“Furia scatenata, io? Senti chi parla. Sembri un montanaro dalla fisicità che hai! Vuoi che ti chiami così?” - lo punzecchia lei.

E così tra un battibecco e un altro, i due iniziano a chiacchierare.

“Non mi sono neanche presentato. Piacere io sono Kristoff Bjorgman” - le stringe con forza la mano.

“Anna Froze, piacere mio. Aia...non staccarmela però” - replica la fanciulla.

“Come sei delicata, non volevo” - si scusa, imbarazzato.

Scoppiano a ridere entrambi, subito dopo.

“Sei simpatica, non credevo che una furia scatenata come te potesse esserlo!” - torna a prendere di nuovo in giro.

Anna gli fa la linguaccia.

Strana quella sensazione, pensa la Froze. Con Kristoff, appena conosciuto, ha subito legato. Mai successa una cosa del genere nella sua vita! Mai successo con un ragazzo, per la precisione! Con Hans ci sono voluti almeno giorni per avere una certa chimica.

Trascorrono assieme un paio di ore ed è come se si conoscessero da sempre.

“Sono le dieci. Io torno a casa. Vuoi un passaggio?” - propone lui.

“Ehm, no, grazie. Aspetto Hans. Mi riaccompagnerà lui”

“Stai attendendo da un po'. Sicura che tornerà in ufficio?” - Kristoff si preoccupa e non vuole lasciare Anna da sola.

“Starò bene, tranquillo. Ora lo telefono e gli ricordo che sono qui” - prende il cellulare e compone il suo numero.

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“Antony, ti sta vibrando il cellulare” - urla Elsa al compagno sotto la doccia.

I due, trovatisi al parco,hanno affittato un hotel per una notte e si sono concessi ore di puro svago e di intensa passione.

Lei, liberatasi dall'oppressione dei genitori e dalle mille preoccupazioni, è distesa sul letto con indosso pochi indumenti. Ha la mente alleggerita e il suo unico desiderio è assaporare ancora e ancora il profumo del suo uomo.

Però il telefonino insiste.

“Amore, rispondo io?” - chiede.

Fa giusto in tempo ad afferrare l'apparecchio e a dire “Pronto chi parla?” che l'altro interlocutore chiude.

“Ops!Richiameranno, se era urgente”

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“Non risponde. Forse è rimasto incasinato e non sa come contattarmi” - lo giustifica Anna.

“Dai, ti accompagno io a casa. Non si discute. Qui da sola non ti lascio” - Kristoff le propone di salire sul suo scooter.

“E la mia bici?” - domanda la Froze.

“Domattina te la porterò io. Ora dimmi dove è esattamente casa tua” - aggiunge il biondo.

“E se ti dicessi che io non voglio tornarci?” - si incupisce Anna.

“Mmm... allora ti porto in un posto speciale” - senza porre interrogativi che potrebbero turbare ulteriormente la nuova amica, Kristoff le propone “Ti piacciono i bambini?”

“Li adoro” - risponde lei.

“Preparati allora. Starai da me questa notte e ti avviso che lì ce ne sono tanti e sono soliti diventare opprimenti quando vedono una ragazza bella come te” - esclama senza pensare a quanto appena detto.

“Bella come me? Secondo te sono bella?” - ripete Anna, stupita oltre che lusingata.

“Ehm... lascia stare” - arrossisce il bell'omone.

Anche Anna, imbarazzata,sente le gote infiammarsi.

“Tieniti forte. Adesso si sfreccia veloci” - le raccomanda, cambiando discorso.

E quando le mani di lei si avvinghiano al petto di Bjorgman, entrambi provano un sussulto strano.

Una vibrazione eccitante che spinge i loro cuori a battere all'impazzata.

Poi la giovane appoggia il capo sulla schiena del ragazzo e chiude gli occhi.

Si rilassa e tenta di cancellare dalla sua mente le litigate e la tensione in famiglia.

Riconosce che la presenza del ragazzo appena conosciuto la fa stare bene.

Dovrebbe frequentarlo un po' di più.

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“Chissà che fine avranno fatto quelle due?” - è preoccupata Idunn.

“Tranquilla. Appena avranno sbollito la rabbia, torneranno” - aggiunge Agnarr.

“Spero che quando rincaseranno, accetteranno la decisione che abbiamo preso” - sostiene la signora Froze, accendendo il televisore e sedendosi sul divano.

“Dovranno accettare per forza. Se desiderano vivere serene, questa è la scelta migliore da prendere”- conclude l'uomo, dirigendosi verso la camera da letto.

Quella sì che è stata una giornata dura. Meglio dimenticare quanto accaduto.

“Vado a dormire. Notte” - si congeda e lascia sola la moglie, la quale, inizia ad immaginare la sua vita da donna separata.

Perché è questa la decisione finale: i Froze stanno per lasciarsi.

Chissà come reagiranno le due figlie?

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Capitolo 8
*** 8 CAPITOLO ***


1 "Svegliati, è' ora di andare. I tuoi saranno in pena per te" - sussurra Antony, all'orecchio della dormiente.
La Froze, brontola qualcosa e fa segno al compagno di sdraiarsi vicino a lei.
"Se ti dicessi che abbiamo meno di un'ora per lasciare la camera?" - aggiunge il giovane, liberando la ragazza dalle lenzuola.
A quel punto, Elsa si alza, striacchiandosi e lamentandosi - "Uffa. Come avrei voluto rimanere qui per sempre, insieme solo noi due"
"Amore, fuori c'è un mondo che ci attende. La tua famiglia, specialmente, ha bisogno di te" - lui le bacia una guancia. Le porge i suoi indumenti  ed Elsa si dirige verso la toilette per una doccia rapida.
In quei minuti, Hans scrive ad Anna.
"Perdonami se ieri non sono più tornato. Immagino sarai furiosa. Mi farò perdonare. Ti amo" - le invia l'sms, sperando di aver sistemato la faccenda con la sua seconda fiamma.
Ma Westergard non è al corrente della nuova amicizia della ragazza.
Anna è rimasta a casa di Kristoff.
La madre del bel biondono, Caroline, è stata molto ospitale, cedendole addirittura uno dei letti più comodi.
Quando la seconda delle Froze è arrivata nella dimora dei Bijorgamnn, è stata letteralmente assalita da tre bambini buffi e chiacchieroni, con i capelli riccissimi e rossissimi.
"Sono i miei fratellini gemelli" - le presenta le sue adorate pesti.
"Gemelli? Accidenti! Tua madre avrà avuto un bel da fare in questi anni. Ha dovuto crescere quattro maschi. Non la invidio"-  esclama, scioccata Anna.
A colazione i piccoletti si accollano alla giovane ed iniziano a porle domande, alcune molto imbarazzanti.
"Ma hai il fidanzato?" - chiede uno.
"E' Kris il tuo innamorato?" - domanda l'altro.
"Vi siete baciati?" - il terzo va diretto al sodo, creando una situazione di immensa vergogna tra Anna e Kristoff. I due si guardano per un istante e, arrossendo, abbassano subito lo sguardo.
"Bambini, finitela ...sembra un interrogatorio. Lasciate in pace la nostra ospite" - interviene Caroline, servendo ai presenti la colazione.
"Non ammazzarmi se ti dico che prima di accompagnarti a casa, devo portare le tre pesti a scuola" - sussurra il ragazzo all'amica.
"Nessun problema. Nonostante siano alquanto ficcanaso, mi sono già affezionata" - risponde Anna.
E dopo mezzora, al termine della colazione, Kristoff carica tutti in auto.
"Siamo pronti. Sali, Anna" - invita la ragazza a prendere posto sul sedile anteriore, accanto a quello della guida.
La Froze annuisce, però prima si avvicina alla signora dal grande cuore.
"Non è da tutti ospitare una sconosciuta e darle tanta fiducia. La ringrazio"
"Non c'è bisogno di ringraziare, tesoro. Il mio Kristoff sa valutare bene la gente ed io mi affido pienamente al suo giudizio. Infatti ti sei rivelata la persona corretta che credevo" - le sorride e l'abbraccia.
Poi il rumore assordante del clacson, richiama Anna.
"Sbirgati o si fa tardi" - urla Bjorgmann dal finestrino abbassato.
"Arrivo" - risponde. Saluta ancora una volta Caroline e sale a bordo.
Il tragitto è animato dalla stessa Anna che inizia a cantare gioiosa assieme ai gemelli.
Kristoff, inizialmente infastidito dal casino, si adatta in fretta e quel trambusto comincia a piacergli.
La presenza di Anna lo mette di buonumore e averla vicino crea un'atmosfera calda, di quelle che si respirano in una bella e grande famiglia..
Giunti a destinazione, i due grandi aiutano i piccini a scendere e sistemano loro lo zaino.
"Mi raccomando, fate i bravi" - afferma la Froze, dando un bacio a ciascuno dei tre.
La scena osservata dall'esterno sembra quella di una vera e propria coppia con dei figli.
E infatti un'anziana signora, che ha appena lasciato la nipote all'ingresso della scuola, si avvicina loro e si complimenta - "Così giovani e già genitori. Complimenti. Tre saranno impegnativi, ma vi vedo belli carichi"
"Aspetta...che? Genitori? Forse lei ha frainteso" - tenta di spiegare Anna, imbarazzatissima.
A Kristoff l'idea non dispiace e zittisce l'amica, assecondando le idee della nonnetta.
"Si, ha ragione. E' dura ma siamo giovani e forti. Ce la faremo" - finge, trattenendo la risatina.
Risaliti in auto, Anna metabolizza la scena precedente ed inizia a ridere anche lei.
"Assurdo. noi due? insieme? mah... la gente è pazza" - aggiunge poi.
"Già. Figurati se noi potremmo mai..." - continua Kristoff.
Si lanciano uno sguardo rapido che crea ulteriore vergogna.
"Ehm... andiamo. Non c'è bisogno che mi accompagni a casa. Vengo in ufficio. Devo parlare co Hans" - cambia discorso lei.
"Sicura di volerlo vedere? Al posto tuo, io lo avrei già mollato" - sostiene Bjorgmann.
"Gli parlerò. Voglio sapere come mai mi ha lasciata come una stupida lì, per poi scusarsi con un banale messaggino" - commenta Anna.
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Elsa è tornata a casa e ad attenderla ci sono Idunn e Agnarr seduti in giardino.
"Eccoti. Ma dove sei stata? Anna non è con te?" - domanda la madre, raggiungendola di corsa.
"Non so. Penso sia con il suo fidanzato. Io ho trascorso la serata con il mio di ragazzo" - spiega la giovane, rivelando di essere impegnata.
"Che? Hai una storia? e con chi? sei tornata con Jack?" - si intromette Agnarr, dopo essersi unito alle due.
"No. Lui è fuori dalla mia vita. Non voglio parlarne. A proposito, voi cosa avete deciso? Spero abbiate fatto pace perché, sinceramente, non sopportiamo più le vostre litiagate" - precisa Elsa.
I coniugi si lanciano uno sguardo complice, poi è la donna a parlare - "Sarà meglio se entriamo in casa per parlarne privatamente, tesoro. La faccenda è seria" - la spiazza, facendole segno di seguirla.
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Hans arriva in ufficio e rimane sorpreso di trovare Anna Froze seduta sulla sua sedia.
"Amore, che ci fai qui?" - chiede, sorpreso. Non ha ancora ben in mente la scusa da inventarsi per giusitficare l'assenza della sera precedente.
"Dobbiamo parlare, noi due!" - risponde la diciottenne, incrociando le braccia al petto.
"Perdonami, se te la sei presa per ieri, sappi che non è dipeso da me. Ti avrei chiamata ma mi si è anche spento il cellulare" - mente spudoratamente. In quei secondi cerca di cavarsela, cercando nella sua fantasia idee che possano essere sensate.
"Ammetto che all'inizio mi ha dato fastidio. Poi, però, stando con la giusta compagnia, ho trascorso una bella serata!" - aggiunge Anna, sorridendo timidamente al ricordo della sera a casa Bjorgmann.
"Ah si? Sono felice per te. Adesso, tesoro, dovrei lavorare" - la sua risposta indifferente,irrita l'adolescente, la quale comprende di essere invisibile al compagno.
"Grazie della considerazione" - replica, nervosa. Afferra la sua borsetta sulla scrivania e si accinge a lasciare la stanza.
"Buona giornata" - lo saluta, freddamente.
Quando apre la porta trova davanti a sè qualcuno di familiare.
"Hey, da quanto tempo" - esclama Kristoff, con in mano delle carte.
"Ciao, montanaro" - ridacchia lei. Vederlo la mette di buonumore e allevia i suoi scatti di rabbia.
"Ehm, voi vi conoscete?" -è allora che Hans interviene.
"E' lui l'amico di cui ti parlavo" - spiega Anna, non riuscendo a non sorridere in presenza dell'amico.
"AH" - risponde l'imprenditore. "Tra tanti lavoratori con i quali stringere amicizia, proprio quello più ostile a me doveva scegliere?" - pensa in quei secondi.
Infatti tra Hans e Kristoff non scorre buon sangue, nonostante sia il secondo il motore trainante del cantiere. Se non fosse per lui, non ci sarebbe un team eccellente. Per questa ragione, Westergard non può fare a meno della sua collaborazione.
"Scendiamo ai cantieri? Voglio vederti all'opera" - chiede la Froze al bel biondino, ignorando lo sguardo infastidito di Hans.
"Anna, aspetta... vengo anche io" - si intromette il ricco proprietario.
"Ma non eri impegnato?" - lo punzecchia lei. Non le è andata giù la scarsa considerazione mostrata in quelle ventiquattro ore dal fidanzato.
Sottobraccio all'operaio, si allontana, soddisfatta per essersi presa la sua ripicca.
Ma la Froze non sa che Westergard odia essere umiliato, specialmente davanti a chi non sopporta.
Dall'alto, il ricco, attraverso le grandi e luminose finestre, osserva i due che hanno intanto raggiunto il cantiere.
"Non esiste uomo che possa sostituirsi al sottoscritto nel cuore di una donna. Devo esserci solo e soltanto io" - aggiunge, posando gli occhi su Kristoff che ora non considera più unicamente un rivale nel campo lavorativo, ma anche in quello amoroso.

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Capitolo 9
*** 9 CAPITOLO ***


Elsa dopo aver ricevuto la comunicazione dai suoi, chiama preoccupata la sorella minore.

Eppure Anna non risponde.

“Non avercela con noi, tesoro. Una pausa di riflessione può essere utile a tutti” - afferma Idunn, vedendo dispiaciuta la ragazza.

“Diciamo che speravo in un finale differente” - puntualizza la figlia.

“Elsa, cara, io non vado via per sempre. Si tratta di un breve periodo” - sostiene Agnarr.

A quanto pare, la coppia ha deciso come muoversi:sarà l' uomo di casa ad andarsene, lasciando spazio alla moglie oltre che maggiori libertà alle due figlie.

“Ho notato che hai già pronte delle valigie. Sei davvero convinto di volerlo fare?” - chiede ancora la Froze.

“E' per il bene tuo, di tua sorella, di tua madre e anche il mio! Io sarò sempre presente. Ti basterà telefonarmi per farmi correre qui” - la rassicura l'uomo, abbracciandola.

“Ti voglio bene, papà. Scusami se ho pensato di te cose orribili” - singhiozza la primogenita, riferendosi alla faccenda del inesistente tradimento.

“Ho dimenticato tutto, figliola. Vorrei facessi lo stesso. Sei il sangue del mio sangue, non potrei mai lasciare che delle parole sciocche dettate dalla foga di un momento sciocco, possano distruggere il mio amore per te. Ciò non accadrebbe comunque, anche se tu avessi accusato me del peggiore dei crimini. Sappilo, Elsa e ricordati che io ti amo più della mia vita. E lo stesso nutro per Anna. Siete i miei due diamanti preziosi. Avervi è stato il regalo più speciale che mi potesse essere donato” - il discorso di Agnarr, tra le lacrime, sembra un addio in piena regola. È come se tra quelle frasi, si riuscisse a cogliere la sofferenza per una separazione definitiva.

Idunn, dietro di lui, si volta, asciugandosi il viso.

Qualcosa però non convince la fanciulla. Ma alludere ancora una volta che suo padre potesse nasconderle qualcosa, non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.

Perciò Elsa si limita a stringersi al petto del genitore e a piangere fiumi di lacrime.

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“Io torno a casa, Hans” - comunica Anna al compagno, dopo aver visionato i cantieri assieme a Kristoff.

A Westergard,però, non è andato giù il comportamento della giovane che ha preferito seguire l'operaio dai grandi muscoli, anziché attendere lui.

In risposta alla fanciulla, il riccone accenna un ciao con la mano, non distogliendo lo sguardo da alcuni documenti.

“Sappi comunque che sarei potuta andare via senza dirtelo, invece se sono venuta in ufficio era per chiarire con te” - precisa lei. Hans annuisce ma non le dà retta.

A quel punto, la Froze chiude la porta alle sue spalle e gira la chiave.

“Che diamine stai facendo?” - esclama lui.

“Ti diverte tanto ignorarmi?” - domanda lei, arrabbiata.

“Sei tu che hai iniziato a fare la preziosa e ad avvinghiarti a Bjorgmann” - replica Westergard.

“Non sarai mica geloso?” - allora, pensa Anna, è quello il motivo della reazione del fidanzato.

“Io? Geloso? Ma per favore. Perché dovrei? In fondo tu sei solo mia” - le va vicino, afferrandola e tirandola forte a sé.

Occhi negli occhi, i due rimangono a fissarsi per secondi lunghi eternità.

Resistono entrambi dal desiderio di baciarsi.

“Lo so che vorresti farlo qui!” - gli sussurra lei all'orecchio.

Hans sobbalza sentendola parlare in un modo così diverso dal solito.

Anna non ha mai provocato, anzi in lei dominava la dolcezza.

La guarda confuso e sorpreso. Certamente è un'occasione di cui approfittare. Quando ricapiterà che una donna gli propone del sesso in ufficio?

Però evita, proprio per non darle soddisfazioni e portare alto il suo orgoglio maschile.

Allenta la presa su di lei, si allontana e la saluta.

“Lascia perdere, piccola Anna. Torna a casa” - conclude invitandola ad uscire.

“Sappi che se mi cercherai non ti risponderò” - risponde, infuriata, la giovane.

Corre via, in lacrime, rifiutata dal compagno.

Kristoff è alle prese con la bicicletta di lei, parcheggiata dalla sera precedente all'esterno degli uffici.

“Ehm, ciao. Avevi le gomme a terra e ho pensato di...” - le spiega ma inutilmente.

La Froze gli si getta al collo e inizia a piangere.

“Hey, tutto bene?” - chiede, imbarazzato.

“Credo che tra me e Hans sia tutto finito” - dice, tra i singhiozzi.

Bjorgmann non sa se gioirne o esserne amareggiato.

“Beh, mi dispiace. Posso aiutarti in qualche modo? Sono qui per te, se può servire a qualcosa” - aggiunge il giovane, accarezzandole il viso con dolcezza.

La diciottenne sentendolo parlare così accenna un timido sorriso.

Alza lo sguardo e incrocia gli occhi di lui.

Si guardano intensamente per qualche secondo, poi è il cuore di Kristoff a parlare tramite la sua voce - “Come si può far piangere una ragazza bella e speciale come te”

Resosi subito conto dell'ennesima gaffe, arrossisce e cerca di scusarsi.

Ormai è tardi però.

Anna lo zittisce dandogli un bacio a stampo.

Cosa sta spingendo Anna ad agire così? La ripicca verso Hans oppure la tenerezza di Kristoff le è servita a capire che l'uomo dei suoi sogni è un altro?

Come mai è arrivata a provocarlo, chiedendogli un rapporto sessuale in ufficio? A tale quesito non sa rispondere neppure lei; è consapevole che l'amore le sta dando alla testa, ultimamente.

Deve riprendersi il prima possibile e sente in cuor suo che Bjorgmann può essere la soluzione ai suoi dilemmi.

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“Grazie del passaggio, Kris” - lo saluta la Froze, una volta davanti casa.

“Senti, Anna” - la trattiene lui prendendole una mano - “Perché mi hai baciato poco fa?”

“Ecco...io...” - la diciottenne non sa trovare le parole giuste. Si impappina con balbettamenti e frasi prive di logica.

A salvarla dalla situazione complessa è l'uscita dalla villa di Agnarr.

“Papà?” - esclama la ragazza, trovandolo lì.

“Tesoro. Eccoti finalmente. Credevo di non riuscire a salutarti.” - le corre incontro abbracciandola.

“Ehm, io vado Anna. Ci sentiamo” - Bjorgmann capisce il momento tra padre- figlia e va via.

“Che ci fai con due valigie? Stai partendo?” - è confusa la ragazza.

Riceve dal genitore tutte le spiegazioni e la conclusione a cui giunge l'uomo la paralizza.

“Ci stai abbandonando?” - domanda scioccata la secondogenita dei Froze.

“No, tesoro. Sarò sempre con te. Per qualsiasi cosa. Ma ti ripeto che è necessario agire in questo modo. Eviteremo sofferenze alla nostra famiglia” - chiarisce lui.

Dopo averle dato un bacio dolce sulla fronte, riprende le valigie e si allontana.

Il suo sguardo non è sereno. Sembra stia partendo per un viaggio senza ritorno.

E' devastante l'immagine di un uomo che guarda, con il cuore a pezzi, una casa che, con fatica, ha messo su.

“Mi mancherà tutto questo” - pensa tra sé e sé, una volta in auto.

Raggiunge la dimora di Amanda mezzora dopo.

“Allora? Ne hai parlato con Idunn?” - chiede la donna.

“Si, lei sa ogni cosa”

“Tutto, tutto?” - domanda ancora la psicoterapeuta.

“Si e insieme abbiamo deciso di fingere una separazione. È necessario tutelare le ragazze”

“Sarà un percorso lungo e difficile, sicuro di non volere accanto la tua famiglia?”

“Voglio che loro mi pensino sano e forte. Non devono venire a conoscenza della malattia. Idunn reggerà il gioco fino a quando questo mostro non sarà sconfitto” - spiega Agnarr, seduto sul divano accanto alla dottoressa.

“Sono sicura che riuscirai a vincere questa battaglia e le tue figlie saranno fiere del padre che hanno” - sostiene, fermamente convinta che il tumore svanirà.

Anche Agnarr si mostra positivo, nonostante in fondo, dentro di sé, vive la paura più grande del mondo: morire e perdere per sempre le persone che ama follemente.

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Capitolo 10
*** 10 CAPITOLO ***


Nella tarda serata, dopo aver ignorato e successivamente litigato con Anna , Hans Westergard decide di agire per ristabilire l'ordine. Se la sua storiella con la seconda dei Froze è caduta precipitosamente, la colpa è di un estraneo che tenta appropriarsi di ciò che appartiene di diritto a Hans.

La giornata lavorativa è giunta al termine quando Westergard chiama nel suo ufficio Kristoff.

“Chiudi la porta, Bjorgman. Io e te dobbiamo fare un bel discorsetto” - preannuncia l'imprenditore, seduto sulla sua sedia, mentre fuma l'ennesima sigaretta - “Sarò molto breve, così potrai andartene in fretta!” - aggiunge.

“Ditemi. Se si tratta di fare degli straordinari, sapete che non ho mai avuto paura di faticare!” - risponde Kristoff.

“Il mio ordine deve essere eseguito alla perfezione... voglio... anzi esigo...” - poi si zittisce, godendo delle espressioni tese del dipendente - “... che tu stia lontano da Anna!” - conclude, alzando il tono di voce nel pronunciare quel nome.

Bjorgman, impallidisce, sentendo tali richieste.

“Non capisco, signore. Io e Anna siamo soltanto amici. Poi, mi ha detto lei che voi due vi siete lasciati!” - spiega.

Lasciati? Ripete scioccato Westergard nella sua mente.

“Non è vero. Abbiamo litigato e lei ha perso le staffe. So come calmarla” - sostiene il ricco, accennando un sorriso malizioso.

Quel gesto a tratti sgradevole, viene mal visto da Kristoff che prende le difese di Anna - “Non è un oggetto di vostra proprietà. È una ragazza, ha un cuore, dei sentimenti”

“E non soltanto quello. Stamattina ha tentato di sedurmi, chiedendomi di fare l'amore con lei in ufficio” - gli racconta, con il solo scopo di infastidirlo

Infatti ci riesce.

“Co...come? Non sembra il tipo, sinceramente” - è incredulo il lavoratore - “Non comprendo le ragioni di tali confessioni. Perchè raccontate a me certi particolari?” - si irrita.

“A te che tipo di persona sia la mia fidanzata non deve interessare. Se vuoi continuare ad avere uno stipendio, rimani al tuo posto. Non ti avvicinare a lei, non parlarle, evita di immischiarti se dovessimo bisticciare di nuovo”

“Ma io...” - tenta di parlare ma invano. Hans lo zittisce.

“Basta, Bjorgman. Il mio è un ordine. Sono il capo, mi devi ubbidienza. Ora puoi andare” - a quel punto taglia corto.

Kristoff non può aggiungere altro. L'imprenditore ha detto tutto e gli impedisce di prendere parola.

Una volta chiusa la porta alle sue spalle, Kristoff sente un forte dolore al petto. Non è che il primo segnale di un cuore spezzato dall'impossibilità di vivere una donna che sta iniziando ad amare follemente.

“Se fossi stato un altro, gli avrei sputato in faccia il mio disprezzo. Gli avrei gridato che io ed Anna ci siamo anche baciati. E invece, per evitare il licenziamento, ho taciuto. Ora sono costretto a perderla” - si sfoga il ragazzo, una volta raggiunto un collega fuori dall'edificio.

“Kris, non puoi rischiare di perdere il posto” - sostiene l'amico.

“Lo so Mark. Ma sono stanco di dover lasciare che gli altri scelgano per me. Forse sarebbe meglio mollare e cercarmi qualcosa di diverso”

“Conosci Hans. È influente in città. Rischieresti di non trovare altri lavori. Lui metterebbe in giro voci false sul tuo conto, impedendo a chiunque di assumerti” - aggiunge il collega.

Bjorgman annuisce e sconfitto si congeda, raggiungendo in moto casa sua.

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Elsa e Anna, esattamente come Kristoff, hanno dovuto accettare qualcosa stabilito da altri.

Nel loro caso, non hanno potuto contestare la partenza di Agnarr.

“Ciò che è deciso, è deciso” - ripete Idunn, dopo le domande confuse delle figlie.

E una volta da sole, nella loro stanza, si confortano a vicenda, ricordandosi di esserci l'una per l'altra e di lottare per ricostituire la famiglia distrutta.

Per di più, Anna è confusa per quanto riguarda l'amore e non riesce a prendere sonno.

Si gira e rigira nel letto, svegliando Elsa che a quel punto domanda - “Qualcosa ti turba, sorellina?”

La secondogenita si stende vicino alla maggiore e si accoccola a lei.

“Mi stai facendo preoccupare. Dimmi tutto” - esige Elsa.

Nota per la sua loquacità, la minore racconta per filo e per segno quanto accaduto in quelle ventiquattro ore. Non tralascia nulla. Proprio nulla!

“Hai baciato un altro?” - sobbalza, incredula, la grande.

“Mi piace da impazzire quel ragazzo. Cosa devo fare?”

“Anna, ma... fino a ieri mattina stravedevi per Hans e ti sei addirittura concessa a lui perché sentivi un amore immenso. E adesso?” - la primogenita è sbalordita dalla velocità con la quale sua sorella ha cambiato pretendente.

“Mi piace anche lui. Mi piacciono entrambi” - sostiene, con le mani tra i capelli.

“Devi riuscire a capire chi davvero vuoi al tuo fianco. Parla con uno e poi con l'altro. Dà loro appuntamento. Insomma, fai chiarezza perché io al posto tuo non riuscirei a stare con due piedi in una scarpa”

“Già. Poi Hans non merita che io faccia il doppio gioco. E neppure Kristoff merita questo trattamento” - riflette Anna.

Beh...le due non sanno che Westergard è il primo doppiogiochista in quella storia. Altrimenti la loro reazione nei suoi confronti sarebbe esattamente l'opposta: poco comprensiva e molto, molto, molto vendicativa.

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Bjorgman è a casa. I gemelli lo accolgono, come ogni sera, saltandogli al collo.

Stavolta, però, sono dispiaciuti per l'assenza di Anna.

“La tua amichetta non è con te?” - chiede uno.

“Uffi, io volevo che mi cantasse la canzoncina di questa mattina” - mette il broncio il secondo.

Poi il terzo aggiunge - “Adiamo a prenderla e la portiamo qui?”

La proposta viene accolta subito dagli altri due, che saltellando pregano il maggiore di esaudire quel loro desiderio.

“Basta. Non si può. Ho detto di no. Smettetela.” - ripete Kris, più e più volte.

Il suo nervosismo esplode improvvisamente - “HO DETTO BASTA!”

Le grida, alterate, di Kristoff paralizzano i piccini e vengono udite da Caroline, in cucina alle prese con la cena.

“Si può sapere cosa è questo casino?” - li rimprovera la donna.

I gemellini, in lacrime, si avvinghiano alla gonna della madre.

Il giovane, sconvolto da se stesso, non risponde. Con il capo basso raggiunge la sua stanza, serrandosi all'interno.

Indossa le cuffie che sono solite fargli compagnia nei momenti di noia o di svago.

Senza volerlo parte una canzone, le cui parole sono l'ennesima ferita al cuore.

https://www.youtube.com/watch?v=WejfHZdzi1I

“VOGLIO SOLO TE” - canta Kristoff, ad occhi chiusi, immedesimandosi in quella storia ed avendo come immagine dominante nella sua testa, proprio Anna.

Soltanto lei...la ragazza che lo ha conquistato e che desidera pazzamente.

Ma come deve agire? Il cuore gli dice di provarci e dichiararsi. Eppure la ragione gli rammenta che Hans Westergard può rovinargli la vita, se non obbedisce.

All'improvviso alcune frasi di quel testo gli danno la risposta che cercava. Alzandosi frettolosamente dal letto, raggiunge i gemelli, alle prese con il pigiama.

“Cosa vuoi? Noi non parliamo con te” - gli danno le spalle, arrabbiati.

A quel punto Kristoff inginocchiatosi aggiunge - “Venite con me? Andiamo a prendere Anna!”

Tale iniziativa stupisce i piccoli che, ad occhi spalancati, entusiasti, dimenticano la sfuriata di poco prima e, seguono il fratellone, gettando gli indumenti serali sul pavimento.

“Ora dove andate?” - domanda Caroline, notando i quattro uscire.

“Vado a prendermi la mia ragazza” - conclude, lasciando un bacio sulla guancia della madre.

La donna, entusiasta e fiera di Kristoff gli fa addirittura l'in bocca al lupo.

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Parcheggiato davanti casa Froze, Bjorgman raccomanda i tre gemelli di rimanere in auto e far partire il cd quando dava loro il segnale.

Lui si posiziona sotto il balcone della camera delle sorelle e dà il via alla canzone.

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“Ma chi è?” - domanda Elsa, sentendo qualcuno cantare.

Le luci dei fari dell'automobile di Kristoff accecano Anna, affacciatasi nel frattempo al balcone.

“Kris” - esclama, arrossendo e riconoscendo Bjorgman.

“E' lui?” - chiede emozionata la maggiore.

L'altra annuisce. Ascolta quella musica e quel testo con il cuore a mille.

Il vicinato si lamenta del casino per poi accorgersi che quella è una dichiarazione d'amore in piena regola. Alcuni osservano la scena e accompagnano la voce del bel biondino con degli applausi o frasi di incoraggiamento.

“Che aspetti a scendere giù?” - Elsa sprona Anna a raggiungere il pretendente.

La seconda delle Froze, agitata ed elettrizzata da tale gesto, corre in giardino.

“Ora voglio solo te” - conclude Kristoff, trovando la giovane a pochi metri di distanza.

Anna, sorridendo, avanza lenta verso Bjorgman.

Finalmente, occhi negli occhi, lui agisce. Inizia a baciare la ragazza, mostrandole quanto amore nutre nei suoi confronti. Le sue mani, la sua delicatezza e dolcezza, sono altro rispetto a Hans.

“Non ho più dubbi, adesso” - afferma Anna, prendendo fiato.

“Su cosa?” - chiede lui.

“Voglio solo te!” - conclude, riprendendo lì dove si erano interrotti, tra l'euforia della gente e le lacrime di felicità di Elsa.

Come la prenderà Hans Westergard? Accetterà la sconfitta?

Anna è davvero convinta di quanto sta dicendo? O le sue parole sono dovute al magico momento che sta vivendo?

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Capitolo 11
*** 11 CAPITOLO ***


I rumori, gli applausi, l'euforia della gente, in piedi ad osservare quella scena d'amore, nonostante l'ora tarda, svegliano la signora Froze che, confusa, chiede spiegazioni ad Elsa.

Viene così aggiornata dalla figlia sull'accaduto.

Idunn prende con gioia tale novità; questo momento così felice può aiutare la sua secondogenita ad uscire dai dilemmi scaturiti dalla partenza di Agnarr. Entusiasta, invita Kristoff e i gemelli ad entrare in casa e lo fa intromettendosi ed interrompendo uno dei lunghissimi baci tra Anna e il biondino.

“Scusate, non vorrei disturbarvi. Perché non entriamo dentro? Qui inizia a far freddo”

Anna, arrossisce. Vorrebbe sotterrarsi vista l'invadenza materna e si limita ad annuire e trascinare Bjorgman con sé.

Lui, intanto, non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Il cuore gli esplode dal petto e ha tanti di quei pensieri che gli frullano in mente: pensieri che hanno, sempre e comunque, come protagonista la ragazza di cui si è innamorato.

“Vieni, entra! Ti chiami Kristoff, vero? Prego, accomodati. Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?” -

Idunn lo tempesta di domande e ,a tratti, tale modo di fare ricorda quello di Anna..

“Ehm, grazie signora ma credo che sia giunto per noi il momento di rincasare” - spiega il giovane.

I gemelli scuotono il capo. Vogliono rimanere.

“Noi non abbiamo sonno” - precisa uno.

“E non vogliamo lasciare Anna”- aggiunge il secondo.

“Vieni a dormire a casa nostra?” - propone il terzo alla Froze.

Anna sorride, serena e domanda lei qualcosa ai gemelli - “Solo se voi mi date un bel bacio. Vi va?” E dopo qualche secondo di esitazione, i piccini si gettano tra le sue braccia sotto lo sguardo emozionato di Kristoff ed Idunn.

“Immagino siate molto legati tu e i tuoi fratelli. La tua mamma e il tuo papà hanno fatto un bel lavoro, riuscendo a farvi unire così tanto” - si complimenta la padrona di casa con Bjorgman.

“Già. Noi, però, abbiamo solo nostra madre in comune!” - racconta il ragazzo.

“Ah si? Pardon, non volevo essere invadente” - si scusa la donna.

“No, tranquilla. Lo sanno tutti che abbiamo padri diversi” - aggiunge lui. Poi continua - “Mia madre rimase incinta quando era appena ventenne. L'uomo che frequentava la mollò, appena lei scoprì di me. Mi ha cresciuto da sola. Poi ha conosciuto un soldato irlandese e tra loro è nato subito un forte amore che ci ha riempiti la vita di gioia e di tre piccole pesti” - si confida, arrivando immediatamente al cuore di Idunn e rendendolo ai suoi occhi una persona speciale, degna di essere affianco alla figlia.

“Sei un bravo ragazzo, Kristoff. Sono felice che tu possa far parte della vita di Anna” - sorride la donna, dandogli una tenera carezza sul capo.

Bjorgman ringrazia. Poi cambia discorso, rimproverando, scherzosamente, i fratellini che sono ancora avvinghiati alla sua fidanzata.

“Hey, calma! Direi che basta con i baci”

“Non vorrai mica baciarla soltanto tu? Anche noi!” - gli fa la linguaccia il primo.

Anna ride osservando il giovane muscoloso afferrare il piccino e sollevarlo da terra, cominciando una lotta simpatica, supportata dagli altri due gemelli.

La signora Froze chiama a sé Anna.

“Tesoro, questo ragazzo è perfetto per te! Siete una bella coppia. Hai trovato la tua fortuna. Nessuno potrà sottrartela”

In quei momenti, dopo circa un'ora dal suo intenso bacio con Kristoff, la giovane inizia a pensare a Hans e alla loro di relazione.

“Qualcosa non va?” - chiede Bjorgman alla ragazza, una volta pronto a lasciare la casa di lei.

“Stavo pensando a Hans. Spero accetti la nostra storia” - sostiene Anna.

“Lo dovrà fare. Ora sei mia, mia e basta” - afferma Bjorgman, afferrandola e stringendola forte al suo petto.

Le loro labbra si uniscono e si assaporano ancora e ancora.

Questo fino al clacson dell'auto che richiama l'attenzione della coppia.

“Basta bacini. Andiamo a casa” - urlano i gemelli, posizionati già dentro il mezzo.

I due, mano nella mano raggiungono la vettura.

Anna sistema la cinta ai piccoli.

“Allora buon rientro. Salutatemi la mamma” - dà a ciascuno un bacio sulla guancia, per poi lasciarne uno a stampo a Kristoff.

“A domani” - lo saluta.

In quel momento, il biondo nota sull'uscio della villa una nuova ragazza che ha raggiunto Idunn.

“Ehm, Anna quella chi è?” - domanda pensieroso.

“Mia sorella! Non vi eravate ancora presentati. Le faccio segno di venire qui”

Ed ecco la primogenita avanzare verso di loro.

“Ciao, piacere. Io mi chiamo Elsa” - gli stringe la mano la maggiore delle Froze.

L'espressione di Kristoff però è alquanto bizzarra e quella stranezza viene notata subito dalla grande, contrariamente ad Anna che sembra toccare il cielo con un dito. E così, Elsa vista l'aria sognante della minore, evita di aggiungere altro.

Si allontana con una banale scusa, lasciando i due ai loro saluti finali.

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“Tesoro, cosa ne pensi del nuovo fidanzato di tua sorella?” - domanda Idunn, vedendo la prima figlia raggiungerla dopo le presentazioni.

“Sono sicura che è perfetto per lei. Però …” - aggiunge, pensierosa.

“Però, cosa?” - chiede allora la signora.

La conversazione viene interrotta dall'arrivo di Anna, ancora incredula per ciò che è accaduto, scioccata da se stessa e da come i suoi sentimenti siano rapidamente cambiati sia verso Kristoff che verso Hans.

Con gli occhi luminosi e un sorriso a trentadue denti, si getta sul divano, sospirando.

“Credo di non essere mai stata tanto felice come ora” - confessa alle parenti.

Idunn, commossa, le siede accanto e ribadisce di essere contenta per la decisione della secondogenita.

“Ho il cuore che batte a mille” - spiega lei, afferrando la mano della madre e posizionandola sul suo petto.

Elsa, invece, rimasta in disparte, non sa come né perché ma sente che qualcosa potrebbe non funzionare come desiderano le sue familiari. Come mai Kristoff l'ha fissata in quel modo?

Aveva l'aria di chi ha davanti un fantasma! O peggio...

“Sorellina, tu non dici nulla?” - a quel punto Anna lascia che la maggiore dia un parere.

“Ehm, sono felicissima anche io per te. Spero che la storia di Hans sia archiviata, però” - sposta il discorso sull'imprenditore.

“Domani andrò in ufficio da lui, gli parlerò chiaro. Ho capito che le sensazioni che ho provato con Kris, con lui non le ho mai sentite. Tra noi c'era solo molta attrazione fisica. Ma nient'altro”

“Spero per te, cara, che tu sappia gestire una situazione complicata come questa” - sostiene Idunn.

“Devo farlo! Si parla della mia serenità, e la serenità sa darmela solo Kristoff” - è decisa la ragazza e riceve tutto il sostengo della sorella.

“Se ti va vengo con te. Ti farò da spalla e ti sosterrò se le cose dovessero prendere una brutta piega” - propone Elsa.

“Tranquilla, avrò Kristoff con me. Insieme supereremo questo ostacolo e finalmente inizieremo la nostra storia d'amore”

Anna è convinta che Westergard sia un tipo ragionevole. In fondo in quei mesi si è comportato da persona esemplare. Peccato che la giovane è ignara dei principi di Hans: Anna Froze è di sua proprietà e di nessun altro; il ricco è il classico uomo che crede di avere potere sulle donne che si concedono al suo volere e nessuno può avvicinarsi a chi è già impegnato.

Alquanto strano il ragionamento di Hans che pretende l'esclusiva e nel frattempo cambia donna e letto ogni volta che ha la possibilità.

Se solo le sorelle sapessero il gioco sporco del ricco imprenditore...

Ma il giovane non è alle prime armi nel gestire situazioni ambigue e sa come muovere le sue carte.

Non sbaglia una mossa e riesce sempre a ottenere quello che vuole.

Però qualcosa sta per cambiare e rovesciare la situazione...finalmente!

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Capitolo 12
*** 12 CAPITOLO ***


Hans è stranito dal comportamento di Anna.

Dopo la litigata in ufficio, le ha mandato molti sms, senza ricevere risposta alcuna.

La Froze ha ignorato anche le chiamate.

La mente di Westergard viaggia immediatamente di fantasia.

Immagina Anna assieme al suo nemico Bjorgman, intenti a spassarsela e a ridere di lui alle sue spalle.

“Spero per lei che non mi stia tradendo. Ma c'è un unico modo per sapere qualcosa” - riflette il ricco imprenditore.

Afferra il cellulare e scrive un messaggio all'altra sua preda amorosa.

“Hey tutto bene? Non ti sei fatta sentire dopo che sei tornata a casa. In hotel sono stato benissimo, l'altra notte. Potremmo replicare quando vorrai” - ed invia, convinto che Elsa sia l'unica a poter svelare cosa combina Anna.

È notte fonda. La seconda delle Froze si è addormentata da poco, vista l'eccessiva eccitazione ed adrenalina dovute alla dichiarazione d'amore ricevuta al balcone.

Elsa,invece, non riesce a prendere sonno. Sente la vibrazione del suo telefonino e legge così il messaggino di Antony, o meglio di Hans.

Decide di telefonarlo.

Si siede sul divanetto in terrazzo e, con una copertina che la riscalda, chiama il suo compagno sotto la luce delle stelle. Gli racconta della separazione dei suoi, giunta addirittura a conclusioni drastiche con la partenza di suo padre.
“Vedrai che si sistemerà ogni cosa. Un amore duraturo come il loro si risanerà”- la rasserena lui.

Ma il ricco vuole informazioni riguardanti la piccola Froze, così chiede - “L'importante è che tu e tua sorella stiate bene”

Ed ecco che a quell'affermazione, Elsa non si trattiene e racconta l'accaduto. Non tralascia nulla. Soprattutto degli incandescenti baci tra i due, in giardino.

Conclude, spiazzando un irritatissimo Westergard, - “Si è dimostrato dolcissimo. L'uomo perfetto per Anna. E lei adesso è sicura di volere soltanto lui al suo fianco”
Hans, dall'altro lato della cornetta, tenta di controllarsi.

“Però, ammetto che mi guardava in maniera strana. Chissà, forse ci siamo già visti da qualche parte. Anche per me, effettivamente, non è nuova la sua faccia” - confida la giovane.

Ma l'imprenditore, ancora preda di una folle rabbia, non ascolta con attenzione tali dubbi e chiude la

chiamata bruscamente.

“Pronto? Antony mi senti?”

Nulla. Linea caduta.

Westergard se la cava mandandole un sms dove spiega di un problema al cellulare.

Ora, seduto sul suo comodo letto, avvolto da lenzuola di seta, Hans cerca di mantenere la calma.

“Crede di potermi cacciare in questo modo dalla sua vita? Si sbaglia. Lei è e rimarrà solo mia” - e così dicendo scaraventa la lampada del comodino a terra, distruggendola in un solo istante.

“E per quanto riguarda Bjorgman, può pure dire addio alla sua serenità”

Quella notte elabora un piano perfetto per i suoi scopi.

Un piano che vede coinvolti Anna, Kristoff e anche Elsa.

Sono le cinque del mattino quando Westergard, trainando una valigia, lascia Arendelle.

Chissà perché?!

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E' mattino. Anna e Kristoff sono decisi a chiudere con Hans e ad iniziare a viversi.

Mano nella mano percorrono i corridoi e le scalinate del grattacielo che ospita l'ufficio dell'imprenditore.

Tutti rimangono stupiti vedendoli assieme. Alcuni bisbigliano cattiverie sul conto di lei, altri maliziano su lui.

“Non ascoltarli. Non cedere alle loro provocazioni.” - sussurra lui alla ragazza.

Ed una volta davanti la porta della stanza di Hans, bussano.

Varcano l'uscio, sentendo qualcuno esclamare - “Avanti”

“Ehm, buongiorno. Cerchiamo il signor Hans. Non è ancora arrivato?” - chiede la Froze a Victor, seduto al posto del suo socio.

“Salve, lei è Anna?” - domanda l'uomo, intento a mettere ordine tra vari archivi.

“Si, sono io. Vorrei parlare con il padrone dell'impresa, se possibile” - aggiunge lei.

“Westergard è dovuto partire urgentemente e ha lasciato me a capo dell'azienda. Per qualsiasi problema, potete consultare il sottoscritto”

“Sapete quando tornerà?” - interviene Kristoff.

“Non è dato saperlo. Penso sia un'assenza lunga. È una trattativa importante da portare avanti e non poteva mancare” - spiega Smith.

“Oh, capisco. Grazie ugualmente” - si incupisce Anna, visto che le speranze di chiudere una storia per aprirne un'altra si sono dissolte in pochi istanti.

“Bjorgman, vorrei andassi ai cantieri immediatamente. I tuoi colleghi hanno bisogno di aiuto” - precisa l'adulto, rammendando al dipendente le mansioni che gli spettano.

“Vado subito, signore” - e così dicendo, il biondo esce dalla stanza, non prima di aver rassicurato la compagna, promettendole che presto le cose sarebbero andate meglio.

“Quando tornerà ad Arendelle ci troverà ad attenderlo e gli diremo che ci amiamo e vogliamo stare insieme” - le dà un tenero bacio sulla fronte, poi sfreccia via.

La giovane Froze, dispiaciuta per aver lasciato la situazione a metà, si incammina verso l'uscita.

All'improvviso la voce di Victor attira la sua attenzione.

“Scusi signorina, quasi dimenticavo... ho questa per lei” - le porge una lettera - “Da parte di Hans”

Anna confusa fa per aprirla, ma Smith la frena - “Mi ha detto di dirvi che sarebbe meglio leggerla quando sarete sola, a casa vostra. Deve essere una comunicazione molto importante”

“Ok, va bene. Grazie ancora” - chiude così la conversazione.

Si incammina verso la sua abitazione accelerando il passo il più possibile, divorata dalla curiosità.

Ma il tragitto è lungo. Significherebbe attendere troppo.

Così, dopo dieci minuti di passeggio, si ferma su una panchina, nel parco principale della città, ed apre la busta.

“Oh mio Dio” - esclama una volta giunta al punto, lasciando cadere il foglio di carta davanti i suoi piedi.

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“Allora? Hai fatto come ti ho detto?” - chiede Hans all'amico, durante una telefonata.

“Si. Non so quale sia il tuo intento, però oggi ho visto chiaramente due persone, mano nella mano, pronte a confessare il loro amore. Si capiva lontano un miglio che nutrivano qualcosa l'una per l'altro. Ho dovuto fingere disinteresse e mentire spudoratamente per te. Spero di non dovermi pentire. Ti ho retto il gioco troppe volte. Vorrei che con quella lettera non combinassi altri casini. Come tuo solito” - sostiene Victor.

“Tranquillo, socio. Ho fatto ciò che andava fatto. Anna capirà che Kristoff non fa per lei e tornerà da me!”

“Ho qualche sospetto sul contenuto. Non le avrai mica raccontato del padre del ragazzo?” - esclama scioccato Smith.

“Anna merita di sapere la verità sul conto di quel morto di fame”

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Anna torna a casa dopo aver vagato per la città, senza trovare spiegazioni a quanto ha appena letto.

Elsa la vede rientrare con aria abbattuta.

“Sorellina, come è andata? Sembri sconvolta. Cosa è successo?” - si preoccupa e le si avvicina.

La seconda si limita a mostrarle la lettera.

“Questa cosa é?” - chiede la maggiore.

“La verità su Kristoff Bjorgman! Una verità che avrei preferito non conoscere”

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Capitolo 13
*** 13 CAPITOLO ***


Elsa legge la lettera nel massimo silenzio, evitando di manifestare alcuna emozione. Durante quei minuti, Anna cammina avanti e indietro non riuscendo a trattenere le sensazioni che attanagliano la sua mente da ore. Come mai Hans le ha lasciato quel pezzo di carta con su scritte storie pazzesche su Kristoff e la sua famiglia?

“Cosa ne pensi?” - chiede poi alla sorella maggiore,vedendola ripiegare il foglio.

“Beh, che dire. Io non so cosa pensare, Anna. Dopotutto nessuno di noi conosce così bene Kristoff da poter asserire al cento per cento che ciò che è scritto qui sia vero o meno” - commenta Elsa.

“Lui non è il tipo di persona che fa certe cose” - sostiene la seconda, lasciando emergere quella parte di sé che patteggia , nonostante tutto, per Bjorgman.

“Hans ha scritto chiaro e tondo che Kristoff e suo padre, adesso in galera, hanno minacciato la sua impresa. Parla di clan criminali,di cui fanno parte padre e figlio. Spiega il motivo per il quale non ha potuto licenziare Kristoff in questi due anni. E c'è di peggio dice anche di te. Sostiene che lui stia con te unicamente per ...”

“So cosa c'è scritto. L'ho letta dieci volte quella dannata lettera” - aggiunge alterata Anna, interrompendo le parole della maggiore.

“Sorellina, non volevo farti innervosire. Però, ascoltami, non si possono trarre conclusioni affrettate solo per via di un pezzo di carta firmato a nome di Hans”

“Lo so. Perdonami tu se ho alzato la voce” - precisa Anna, poi riprende - “ Io credo che il mio ragazzo sia una persona buona. Quando mi guarda, quando mi bacia, quando è con sua madre o con i gemelli, leggo in lui una dolcezza che non è comune a tutti gli esseri umani. Nessun uomo con tale delicatezza e bontà d'animo può agire minacciando o truffando gli altri” - sostiene la seconda.

“Allora rimane un dubbio da sciogliere. Perché Westergard ti ha voluto raccontare questa storia?” - domanda pensierosa Elsa.

“Per questo motivo sono confusa e spaventata dalla verità. Se mi trovassi ad un bivio, se Hans dicesse una cosa e Kristoff nel frattempo la smentisse, a chi dovrei dare piena fiducia?”

“Anna, su questo non posso esserti d'aiuto. È il tuo cuore a doverti indicare la giusta via”

“E se invece avesse ragione la razionalità e il cuore fosse solo influenzato dai sentimenti? Come posso capire la situazione con lucidità?” - la giovane è sempre più in panico.

Siede sul divano e,con le mani tra i capelli, inizia a piangere , sfogando il malessere e la tensione accumulata.

La primogenita rilegge la lettera, poco convinta da quanto lì riportato e all'improvviso le balza in mente l'immagine di Kristoff che, al loro primo incontro, sotto casa, le lanciò un'occhiataccia strana.

Decide di condividere quei pensieri con la consanguinea.

Le siede vicino e le racconta del comportamento bizzarro del giovane.

“Sarà stata una mia percezione, magari. Però tutto ciò alimenta i sospetti, non pensi anche tu?”

Sentendo la parente parlare in quel modo, Anna scatta in piedi ed afferra il cellulare.

Troppi dubbi, troppe paure...vuole ed esige la verità.

“Kris, ti aspetto a casa mia. Appena finisce il turno di lavoro, vieni qui. È urgente” - invia il messaggio vocale e, sotto lo sguardo preoccupato di Elsa, torna a sedersi.

“Mantieni la calma, sorellina. Se gli fai capire che dubiti di lui, potrebbe prendersela e passeresti dalla parte del torto” - si raccomanda Elsa.

Anna annuisce, accovacciandosi al petto della maggiore che ascolta per altri minuti il suo pianto, tentando di tranquillizzarla.

“Quando lui arriverà, sarebbe preferibile se fossimo soli a casa. Puoi farmi questo piccolo favore, Elsa?” - la prega.

“Certo. Mamma è fuori fino a ora tarda. Io chiederò ad Antony di uscire. Vedrai che risolverai tutto” - detto ciò, la maggiore manda un messaggio al presunto fidanzato.

“Adesso, accompagnami in camera. Mi aiuterai a scegliere un bell'outfit per stasera” - le propone Elsa, con l'intento di distrarla e svagarle la mente.

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“Che intenzioni hai, Hans? Vuoi continuare a far credere di essere partito, pur pernottando in un hotel fuori città?” - chiede Victor, il quale ha raggiunto il socio nella camera dell'albergo.

“So come muovermi, tranquillo. Mi ha scritto poco fa Elsa e stasera Antony uscirà con lei” - racconta, sistemandosi la camicia davanti ad un gigantesco specchio. Il suo Ego è talmente gonfiato che sarebbe in grado di denigrare e trovare difetti anche all'uomo più bello del mondo.

“Se vi vede qualcuno? Questo gioco prima o poi finirà male” - sostiene Smith.

“Piantala Victor. Cosa sei? Un uccellaccio del malaugurio?Sii più fiducioso. Andrà bene come sempre, ovvio” - lo rasserena, dandogli un colpetto sulla spalla. Ridacchiando sotto i baffi, felice di potersi divertire dopo due notti di flop, Westergard aggiunge - “Sono pronto. Andiamo. Devo trovarmi con la mia dolce e ignara fidanzatina all'ingresso del cinema”

Al giovane amico non rimane che rassegnarsi.

Annuisce e fa cenno a Hans di seguirlo.

Prima di dare motore all'automobile, Westergard puntualizza - “Scenderò qualche metro prima della destinazione. Così non c'è il rischio che possa vedermi qualcuno e riconoscermi”

Poco dopo, verso le venti, Elsa arriva al luogo dell'appuntamento e, per fortuna, Antony è già lì ad attenderla.

“Ciao amore” - la saluta lui, baciandola dolcemente.

“Ciao” - risponde lei, accennando un sorriso.

“Sei giù di morale? È successo qualcosa?” - domanda Hans, ben conscio che quella tristezza potesse essere dovuta ad una situazione in casa.

“Mia sorella sta soffrendo per amore. Non so come aiutarla” - quelle parole cariche di amarezza, sono fonte di gioia per il ricco.

Il suo piano sta funzionando.

Fingendosi dispiaciuto, aggiunge - “L'adolescenza e l'amore... ci siamo passati tutti. Vedrai che si riprenderà, se è forte e decisa come te, ci riuscirà” - la lusinga, dandole ancora un altro bacio.

Dopo altre parole di pura apparenza, Westergard invita la compagna ad entrare nella sala 1.

“Ho preso i biglietti, abbiamo i posti migliori” - sostiene sorridente.

Ovvio che Hans per evitare di essere riconosciuto, ha scelto il film meno frequentato. Lì, non ha dubbi...nessuno lo beccherà e la sua recita potrà proseguire senza intoppi.

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Anna è sola a casa da ormai mezz'ora. Nervosa come mai prima nella vita, si posiziona a pochi passi dalla porta in attesa del fidanzato.

Controlla anche il cellulare, con l'ansia di perdersi magari degli sms importanti o chiamate urgenti.

Finalmente ecco le luci dell'auto segnalano l'arrivo di Kristoff.

Bjorgman si parcheggia proprio lì dove Agnarr era solito sistemare la sua di macchina.

La Froze lo osserva dalla finestra; arrossisce notando la bellezza del ragazzo che, tirandosi indietro il ciuffo biondo, avanza verso casa.

Ha il cuore che le batte a mille. Possibile che le è bastato vederlo per mettere da parte la rabbia e la tensione?

Il campanello suona e la fanciulla corre ad aprire.

“Eccoti!”- esclama, trovandolo davanti a sé.

Lei è molto fredda, contrariamente al giovane che le si getta addosso, abbracciandola e sollevandola da terra.

Si accorge del distacco di Anna quando lei rifiuta un bacio.

“Che succede?” - è perplesso lui.

“Dobbiamo parlare” - spiega la diciottenne, dirigendosi verso il divano.

“Oh, bene, queste parole non sono mai un segnale positivo. Stai per mollarmi?” - si agita Bjorgman.

“Voglio delle risposte da te. Promettimi che sarai sincero” - puntualizza Anna.

“In merito a cosa? Non capisco!” - è sempre più confuso.

“Come mai tuo padre è in carcere?” - chiede tutto d'un fiato, spiazzando Kristoff.

“Chi ti ha raccontato queste cose?” - domanda il biondo, sbiancando. Tutto si sarebbe aspettato meno che questo quesito.

“Non conta chi me lo ha detto. Voglio la verità” - ribadisce la giovane Froze.

“Credevo che tu mi amassi, indipendentemente da tutto” - si incupisce il ragazzo.

“E tu? Tu mi ami? O mi usi per danneggiare Hans?” -

“EH? Ma che cazzo dici? Ora cosa c'entra quello?” - scatta in piedi lui, infuriandosi. Ed è quel nome a fargli dedurre tutto - “ Ma certo! E' stato quel verme a raccontarti storie sul mio conto!”

A quel punto Anna afferra la lettera, posata sul tavolo e la mostra al compagno.

“Leggila” - gli ordina.

“Cosa è questa roba? La causa di questa discussione?” - il tono di voce sempre pacato e dolce di Kristoff ha lasciato spazio a quello di una persona ferita e arrabbiata.

Alquanto irritato, afferra il pezzo di carta, si alza in piedi e ad alta voce scorre gli occhi sulla lettera.

Sorvola sulla parte iniziale dove Hans scrive smancerie sull'amore che nutre per la ragazza e su quanto è pentito per la litigata.

Va diretto al punto cruciale - “Sii ragionevole. Guardati le spalle da chi credi tuo amico, anzi il tuo amore. Le voci girano veloci qui e si parla di flirt tra te e Kristoff Bjorgman. Lui non è chi tu credi e speri. Ho tenuto troppi anni questo segreto ed ora è bene che lo riveli. Soprattutto perché raccontarlo significa salvarti da una persona meschina, senza scrupoli” - il giovane si ferma un istante, cercando, inutilmente, di mantenere la calma.

“Continua!” - insiste Anna.

“La mia fortuna e il mio lavoro sono stati oggetto di interesse da parte di un clan criminale gestito proprio dal signor Bjorgman Arthur. Kristoff, suo complice e sostenitore, ha minacciato di togliermi di mezzo se non lo avessi assunto. Ecco perché, nonostante i dissapori, lui è ancora ai cantieri. Ecco perché viene pagato profumatamente. Arthur è in galera da due anni, ma ha giocato sporco troppo tempo....” - quelle affermazioni mandano in bestia Kristoff che si rifiuta di andare avanti.

“Hai creduto a tali fandonie?” - esclama scioccato il biondo.

“La lettera continua. Ammetto che qui sono rimasta di sasso, ma il mio cuore non ha ceduto un istante. È il seguito ad avermi sconvolta definitivamente”

Ma Bjorgman si rifiuta di leggere ed è proprio la giovane a proseguire - “Kristoff ti sta usando per arrivare a me. Vuole farmi pentire di aver sbattuto in galera suo padre. Non solo ho tutelato la sua persona, lasciandolo lavorare qui; ma la sua vendetta prevede di scagliarsi contro chi amo. Rubarti a me significa farmi scontare la sua perdita. Io avrei perso te così come lui ha perduto il padre”

“Santo cielo. Sono assurdità!” - scuote il capo lui.

“Ti prego, comprendimi. Dopotutto Hans non avrebbe motivi per mentirmi e raccontarmi malvagità sul tuo conto”

“Lui vuole il controllo su chi lo circonda. Apri gli occhi Anna Froze. Saperti con me, significava rischiare di perdere il dominio sulla tua persona. A quanto pare, però, hai preferito dubitare anziché sostenere e credere al mio sentimento. Sai che ti dico? Rimani pure con il ricco imprenditore. Perché con me hai chiuso!” - furioso e fuori di sé, Kristoff lascia la casa sbattendo rumorosamente la porta.

La giovane rimane immobile, con lo sguardo perso nel vuoto.

Non è stata in grado di gestire una situazione tanto complicata.

“Cosa ho combinato?” - parla da sola , colpevolizzando se stessa per quanto accaduto.

Ma desso che ha osservato la reazione di Kristoff, vuole capirci di più e per farlo ha bisogno di sentire la versione opposta.

“Hans sono Anna. Ho bisogno di sentirti. Il prima possibile” - scrive ed invia.

Quella giornata infernale termina con una notizia che farà presto tremare la giovane fanciulla

E non solo lei.

Casa Bjorgman. Ore ventidue.

“Pronto? Chi parla?” - Caroline risponde a telefono in tutta fretta.

“Buonasera, sono il poliziotto Truman. Lei è la madre di Kristoff Bjorgman?” - la voce è di un uomo sconosciuto.

“Si, cosa è successo a mio figlio?” - si allarma la donna. Come mai un uomo in divisa le ha telefonato?

“Stiamo portando il ragazzo all'ospedale. C'è stato un incidente” - le viene comunicato.

E a tali parole l'apparecchio tra le mani dell'adulta cade rumorosamente sul pavimento.

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Capitolo 14
*** 14 CAPITOLO ***


CIAO A TUTTI/E. ECCO IL NUOVO CAPITOLO. IN QUESTA SETTIMANA MANCHERO' PERCHE' SARO' IN VACANZA, QUINDI NON SO SE RIUSCIRO' A SCRIVERE QUALCOSA.

INTANTO VI AUGURO BUONA LETTURA E VI MANDO UN BACIO GRANDE.

UN BACIO SPECIALE ALLE MIE DUE AMICHE/LETTRICI SEMPRE PRESENTI.

XOXO

IVY


Caroline Bjorgman ha vissuto anni davvero difficili nella sua vita.

Rimasta incinta appena maggiorenne, dovette accettare un futuro stabilito da altri.

Arthur, padre di Kristoff, all'epoca venticinquenne, apparteneva ad una famiglia criminale, dedita a truffe, rapine e gioco sporco. L'uomo ottenne il titolo di Capo clan quando morì il padre e da allora gli promise che avrebbe continuato le attività del genitore. I soldi erano la prima cosa importante e bisognava guadagnarli in un modo o in un altro.

Caroline era contraria a tutto ciò, colpevole unicamente di aver ceduto la sua verginità ad una persona rivelatasi poi differente da come si mostrava. Dovette sposare, controvoglia, il papà di suo figlio e prese così il suo cognome.

Secondo i principi del clan era fondamentale il ruolo della donna nella gestione della prole, nonché futura generazione.

La bella diciottenne rappresentava il prototipo di madre chioccia, pronta a dare insegnamenti corretti al figlio. Quei criminali sostenevano che la morale della donna potesse, in qualche modo, influenzare la mente del piccolo Kristoff e la legge del branco prevedeva l'eliminazione del problema. Caroline doveva sparire nel nulla.

Però nel cuore del leader del clan, questo non era accettabile e così lei fu, fortunatamente, solo allontanata e sciolta dal vincolo matrimoniale. Così, una volta che il bambino raggiunse il quarto anno di età, Caroline andò via.

Ovviamente Kristoff seguì la mamma, sostenendo di non volere nessuno altro accanto se non lei.

Il padre capì immediatamente che Kristoff non sarebbe diventato uno di loro e li lasciò partire.

Controllò da lontano che la vita dei due proseguisse senza disturbi.

Fu addirittura felice quando Caroline sposò il soldato irlandese. Spiò anche le nozze della coppia, nascosto tra la folla di invitati.

Proprio Arthur trovò lavoro al figlio presso l'impresa dei Westergard.

Sotto ricatto, Hans e suo padre, all'epoca ancora in vita, dovettero accettare il giovane inesperto.

Non potevano fare altrimenti. I Bjorgman sapevano tenere quei ricconi in pugno.

Di ciò, però, Kristoff era ed è oggi del tutto ignaro.

Le varie azioni criminali del clan vennero però svelate e portate alla luce da un piano architettato dai Westergard. Giocarono loro un tranello, facendo in modo che venisse svelato il luogo dove Arthur alloggiava assieme ai suoi scagnozzi. Venne fatta giustizia e l'uomo finì diritto in prigione.

Ecco perché oggi è lì a scontare la pena per i suoi imbrogli e le sue truffe.

C'è da chiedersi come mai Kristoff non venne licenziato in tronco.

Semplicemente perché il giovane divenne amico del padre di Hans che capì quanto quel dipendente fosse diverso dal genitore criminale e potesse essere utile alla sua azienda per crescere ed espandersi.

Hans, anche alla morte del genitore, non intervenne sul suo volere, dedito a rispettare la memoria dell'uomo.

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Oggi Caroline, seduta in sala d'attesa, trema e piange. Vede suo figlio in condizioni tragiche e non riesce a capire come mai la vita voglia nuovamente recarle dolore.

Sembra che il destino si diverta a spezzarle il cuore.

Preda di una crisi isterica, la Bjorgman telefona la prima persona a cui potrebbe importare delle condizioni del ragazzo.

Anna.

Il telefono squilla più volte, ma nessuno risponde.

La Froze, dorme, esausta dopo aver versato lacrime per ore ed ore.

Elsa torna a casa verso le undici. In punta di piedi raggiunge la camera e nota subito sua sorella, sdraiata a pancia in giù, con vari fazzoletti inumiditi posati sul cuscino.

Da ciò deduce che la chiacchierata con Kristoff non è andata alla grande.

Evita di svegliarla, ne avrebbero parlato l'indomani.

Indossa il suo pigiamone azzurro e dopo essersi infilata nel letto, viene disturbata dalla vibrazione del cellulare di Anna.

Di nuovo Caroline.

“Numero sconosciuto. A quest'ora? Ma chi si diverte a telefonare così tardi” - brontola Elsa.

Afferra l'apparecchio e lo spegne.

Poco dopo crolla, cadendo anche essa tra le braccia di Morfeo.

Nessuna delle due immagina cosa sta accadendo e quanto sia disperata la situazione.

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“Questa chemio è stata davvero dura. Oggi ho sofferto più del solito” - racconta una donna sulla cinquantina ad Agnarr.

I due, conosciutisi durante la terapia, chiacchierano per i corridoi dell'ospedale.

E quando si separano, salutandosi, Froze si incammina verso l'uscita ed è allora che nota una persona, in lacrime, accovacciata a terra.

“Signora, va tutto bene?” - chiede preoccupato, visto lo stato della sconosciuta.

“Mio figlio ha avuto un incidente. Sta morendo ed io non posso fare nulla” - si sfoga lei.

Agnarr rimane pietrificato da tali parole.

Non conosce la donna davanti a sé e nonostante ciò avverte una stretta al cuore che lo porta ad abbracciare la straniera e ad offrirle una spalla sulla quale piangere.

Lui non conosce lei e viceversa.

Sono in qualche modo legati: i loro figli si amano e hanno appena interrotto una relazione che sarebbe potuta durare fino alla fine dei loro giorni.

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Hans ha letto l'sms di Anna e le ha risposto che presto sarebbe rientrato ad Arendelle e avrebbero chiarito.

“Il piano è perfetto. Presto tornerà da me e farò in modo che rimanga al mio fianco finché morte non ci separi” - ridacchia Westergard, sorseggiando il suo wisky serale.

Accanto a sé sono radunati tre uomini dalla faccia poco rassicurante.

“E' stato davvero un bene per il nostro clan, cambiare capo. Arthur e famiglia non avevano spina dorsale. E che dire del figlio, Kristoff, troppo femminuccia per poterci regalare soddisfazioni. Ma voi, signore, voi siete la nostra carta vincente. Chi potrebbe mai ipotizzare un vostro coinvolgimento? Siete stimato da tutti. Con voi nessuno potrà mai fermarci” - lo lusinga uno dei presenti.

Notizia scioccante questa!

Hans Westergard, la cui famiglia è stata ricattata e manipolata dai Bjorgman, è diventato a sua volta parte di quella banda e adesso non ne è solo un membro. Peggio. È il loro leader.

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Capitolo 15
*** 15 CAPITOLO ***


Caroline, seduta in sala d'attesa, trascorre la nottata intera assieme ad Agnarr Froze. I due, afflitti da una vita crudele, si confortano a vicenda, raccontandosi e sfogandosi.

La signora Bjorgman non avrebbe mai immaginato di arrivare, un giorno, a confidarsi con un estraneo e a rivelargli particolari della sua quotidianità.

Lo stesso vale per l'uomo il quale avverte la stessa sofferenza della nuova amica.

“Vedrai che andrà tutto bene. Tuo figlio uscirà da quella sala operatoria e il dottore ti dirà che è sano e salvo. Ne sono sicuro” - la rasserena lui.

“La nostra vita non è mai stata facile. Da quando il mio primo marito ha deciso che dovevo allontanarmi dal suo mondo è stato un percorso tutto in salita, con fatiche e dolori. Quando, finalmente, tutto sembrava andare nella giusta direzione, ecco che il destino distrugge la mia felicità”

“Io capisco perfettamente come ti senti. Anche per me è così. Ho due figlie meravigliose e una moglie premurosa che amo da morire. A parte i semplici bisticci che ogni famiglia vive, eravamo sereni. Poi la mia malattia mi ha allontanato da loro. La routine prevedeva litigate continue tra me e Idunn. Per non parlare poi di Anna. Lei è come me caratterialmente e perciò ci scontravamo sempre”

Sentendo quel nome, Caroline ripensa alla fidanzata di suo figlio. La giovane, infatti, non risponde al cellulare e sembra essere svanita nel nulla.

“Tua figlia ha lo stesso nome della ragazza di Kristoff” - sostiene la donna.

“Ah si? È molto comune. Diciamo che c'è un'alta percentuale di Anna nel mondo” - commenta Agnarr.

“Già. Pensa che se avessi avuto una femmina l'avrei chiamata proprio così” - aggiunge la Bjorgman, accennando un sorriso timido.

“Ho una foto della mia famiglia. Vuoi vederla?” - chiede lui.

Lei annuisce e propone la stessa cosa, avendo nel suo portafoglio le immagini dei gemelli assieme al primogenito.

“Accidenti hai tre gemelli?”- esclama Froze, sorpreso.

“Già, sono identici e dei birbantelli” - precisa Caroline.

“Queste invece sono le mie tre donne” - afferma Agnarr, mostrandogli la fotografia della sua famiglia.

“Lei è Idunn, alla sua destra c'è Elsa e questa è Anna” - spiega lui.

La Bjorgman sobbalza riconoscendo la fidanzata del figlio.

“Oddio” - esclama spalancando gli occhi.

“Cosa c'è?” - chiede l'uomo.

“Tu sei il papà della ragazza di cui ti parlavo” - gli comunica.

“Aspetta...che?”

In quel preciso istante la sala operatoria viene aperta.

Ne fuoriesce esclusivamente il medico.

“Signora Bjorgman, ho delle comunicazioni importanti da darle” - afferma, avvicinandosi alla donna.

Agnarr rimane accanto alla nuova amica. Ora sa che hanno un legame speciale. Forse lo stesso che è nato tra Anna e Kristoff la prima sera che si sono visti.

La differenza è che tra i due adulti la complicità sorta è puramente amicizia.

Tra i due adolescenti si tratta di vero amore.

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Anna ed Elsa vengono svegliate di soprassalto da Idunn l'indomani.

La madre gli dà una comunicazione sconvolgente.

“Svegliatevi. Devo dirvi qualcosa di importantissimo” - grida , in panico, la donna.

“Mamma, dai lasciaci dormire un altro po'. Io sono rientrata tardi stanotte” - brontola Elsa.

“Si tratta di Kristoff” - aggiunge allora l'adulta.

Quel nome basta a far saltare Anna giù dal letto.

“Che è successo?” - la seconda corre incontro alla mamma preoccupata.

“E' in ospedale” - spiega.

“CHE?” - esclama la ragazza.

“Si, tesoro. Ha avuto un incidente ieri sera. Sua madre dice di averti telefonata più volte ma non hai risposto” - continua Idunn.

A quel punto Elsa capisce che il numero sconosciuto era proprio di Caroline.

“Credevo fosse un numero privato” - si giustifica.

“Non hai colpe, cara. Adesso prepariamoci. Bisogna andare lì”

Anna non se lo fa ripetere due volte. Si chiude in bagno e in dieci minuti è pronta.

“Io vado. Prendo il primo autobus. L'attesa mi sta uccidendo. Devo vederlo” - così dicendo corre via.

Durante il tragitto verso l'ospedale telefona Caroline. Stavolta è la donna a non rispondere.

E l'ansia sale.

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Caroline è seduta su una sedia, accanto al letto del figlio.

L'elettrocardiogramma segnala il battito del cuore del ragazzo. Quel rumore riempie la stanza dato che la signora Bjorgman sembra addirittura non respirare. Tiene in mano un rosario e ad occhi chiusi si dondola.

L'immagine del suo viso è agghiacciante.

“Ti ho portato un po' di camomilla” - Agnarr torna in camera con un bicchiere che offre all'amica.

Ma la donna non risponde. Continua ad oscillarsi.

“Kristoff si sveglierà. Non abbatterti. Devi trasmettergli la tua forza” - la sprona lui.

Tali parole sono inutili. Caroline è in uno stato di shock ingestibile.

Agnarr, dispiaciuto, telefona nuovamente ad Idunn.

È stato proprio lui, infatti, a dare l'annuncio.

“Tesoro, state arrivando? Io non posso farmi vedere dalle ragazze nel mio stato”

“Caro, fai attenzione. Anna ha preso il pullman e a breve sarà in ospedale. Rischi di farti beccare. Ti consiglio di andare via ora”

Troppo tardi.

La voce di una ragazza, alle spalle di Froze, lo fa sobbalzare.

“Papà?” - esclama la secondogenita.

Ad Agnarr non rimane che mostrarsi alla figlia. Si volta lentamente.

“Ciao tesoro” - la saluta, notando subito l'espressione scioccata della giovane.

In effetti la mancanza di capelli, lo sguardo esausto e deperito del genitore fa dedurre che non è in forma.

“Cosa ti è successo?” - gli domanda, preoccupata.

“Nulla, cara. Ne parleremo più avanti. Non farmi domande, ti prego. Adesso Kristoff è la priorità. Ha bisogno di te” - sostiene lui, evitando il discorso.

“Come hai conosciuto Kristoff? Come mai sei qui? Papà, non lasciarmi con i dubbi. La mia vita sta precipitando ed io non so gestire tutto ciò. Necessito di risposte” - inizia a singhiozzare.

Le lacrime di Anna sono lame al cuore di Agnarr che l'abbraccia.

“Ti prometto che ne parleremo. Ora, ti scongiuro, va da Kristoff. La situazione è grave e Caroline ha bisogno di un appoggio o sprofonderà nella depressione più totale” - le dà un bacio sul capo e si allontana.

La ragazza rimane immobile, con lo sguardo perso nel vuoto.

Sente qualcosa di forte e doloroso dentro di sé e all'improvviso le si appanna la vista. Cade a terra poco dopo.

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“Siamo arrivate, finalmente. Chissà se Anna è già da Kristoff” - afferma Elsa, scendendo dall'automobile.

Idunn si guarda attorno riconoscendo il mezzo di suo marito.

È ancora lì? Possibile?

Percorrono il corridoio che le conduce alla stanza 11.

“Mamma, guarda. Ma quello non è...?” - chiede la primogenita indicando Agnarr seduto in sala d'attesa.

“Oddio” - esclama la signora Froze. Addio segreto.

Presto le sorelle avrebbero dovuto sopportare un altro peso sul cuore e un'ulteriore sofferenza.

“Papà” - lo chiama Elsa correndogli incontro.

La gioia di rivedere il genitore fa si che la fanciulla sorvoli i cambiamenti fisici dell'uomo.

Lo abbraccia, cominciando a piangere.

“Dove è Anna?” - chiede Idunn al marito.

“Ehm... ora è con una dottoressa”

“Sta parlando della situazione di Kristoff? Come sta?” - domanda Elsa.

“Anna è svenuta poco fa. L'hanno portata in una stanza medica. Le hanno fatto alcuni accertamenti. Ora sta aspettando dei risultati”

“Povera figlia mia. Sta soffrendo come mai nella sua vita” - si incupisce Idunn.

Ed ecco arrivare la diretta interessata.

La ragazza cammina con dei fogli in mano e il suo sguardo è tutt'altro che rassicurante.

“Tesoro, allora? Ci fai preoccupare. Non hai fatto colazione stamane e l'ansia ti ha recato malessere” - la stringe a sé la mamma.

“L'importante è che ti sei ripresa. Ora andiamo da Kristoff” - aggiunge Elsa.

“Aspettate. Prima di andare nella camera di Kris, ho qualcosa da mostrarvi” - sostiene la giovane.

La signora Froze afferra i fogli della ragazza e sgrana gli occhi quando capisce di cosa si tratta.

“Allora?” - chiede agitata la primogenita, curiosa di saperne di più.

“Oh santo cielo” - esclama Idunn.

“Mi dispiace mamma!” - si scusa Anna, singhiozzando.

“Come è possibile? Non ci credo...non di nuovo...non può capitare anche a te...” - l'adulta siede sulla panca e passa i documenti al marito.

“Mi state spaventando. Si può sapere cosa sta accadendo?” - Elsa esplode, esigendo risposte.

Ma non ne riceve alcuna.

“Agnarr, accompagnami a prendere un po' d'aria. Ne ho bisogno” - sostiene Idunn, allontanandosi con il coniuge.

Rimangono solo le due sorelle.

La maggiore strappa dalle mani della più piccola i fogli ed osserva quanto riportato.

Non è molto esperta ma le basta leggere qualche parolina per capire subito di cosa si tratta.

“Oddio, Anna! Qui c'è scritto che tu sei...”

“Incinta. Si, Elsa. Sono incinta. E la cosa più tragica è che il bambino è di Hans”

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Capitolo 16
*** 16 CAPITOLO ***


Anna in preda al panico circa quello che sta accadendo nella sua vita, manda un messaggio a Hans dove gli chiede di precipitarsi in città perché ha qualcosa di urgente da dirgli.

“Spero arrivi quanto prima. Ho bisogno di sapere che lui sarà al mio fianco e che cresceremo questo bambino insieme. Anche se non lo amo, so che è la cosa più giusta da fare” - afferma Anna, dopo aver inviato il messaggio all'ex.

“Sorellina, sono l'ultima persona che può parlare in merito a faccende amorose, però credo che non è necessario dover vivere forzatamente un sentimento che non esiste soltanto perché sei incinta. Se non provi più niente per Hans è questo che devi dirgli”

“Si, ma il bambino ha bisogno di stabilità, di mamma e papà insieme” - replica la seconda.

“L'amore dei genitori lo avrà sempre e comunque. Ne avrà anche in più, visto che ci sarà Kristoff che sono sicurissima lo crescerà come suo” - la rassicura Elsa.

“Sei troppo ottimista. Io con Kris ho litigato duramente ieri sera. Ha chiuso con me e adesso si trova in un letto d'ospedale per colpa mia e delle mie continue insicurezze...” - aggiunge Anna, abbassando il capo.

“Non dire assurdità. È stato un incidente. Poteva capitare a chiunque. Ora andiamo da lui così potete chiarire” - la prende per mando conducendola verso la stanza 11.

Prima di entrare, Elsa nota Anna con lo sguardo costante sul cellulare.

“E questo lo prendo io” - le toglie l'apparecchio, posizionandolo nella sua borsetta.

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La notizia della gravidanza di Anna ha sconvolto i coniugi Froze, i quali a loro volta hanno vissuto ventidue anni prima la stessa situazione.

I due però vogliono capirci di più e si recano dalla dottoressa che ha visitato la ragazza.

“Io ho il dovere di tutelare la privacy dei pazienti, non potrei dire nulla” - si giustifica la donna.

“La prego, vorremmo sapere solo se è certo al cento per cento...” - aggiunge Idunn.

“Allora, siete i genitori quindi diciamo che farò uno strappo alla regola” - notata la preoccupazione della coppia, la dottoressa decide di accontentarli. Siede alla scrivania e spiega la situazione.

“Allora, ho raccomandato vostra figlia di tornare qui tra quindici giorni. Controlleremo ormoni, valori e quant'altro. Adesso risulta che la ragazza è incinta. Ha avuto rapporti sessuali da poco ed è presto per parlare di gravidanza certa”

Il viso di Idunn sembra per un attimo rilassarsi. Poi aggiunge - “Allora come mai le avete detto che è incinta? Non potevate aspettare per farlo?”

“Di solito preferisco preparare le mie pazienti a quello che potrebbe accadere. C'è un 60% di possibilità che presto voi diventiate nonni. Non escludo, tuttavia, un falso allarme”

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Anna, ancora sotto shock per la notizia della gravidanza inattesa, entra nella camera di Kristoff, mano nella mano con sua sorella.

Ed eccolo lì. Dorme, legato con dei fili ad alcuni macchinari.

Caroline, esausta, si è assopita sulla sedia accanto al letto.

“E' ridotto davvero male, poverino” - afferma la maggiore, dispiaciuta.

La seconda, invece, rimane immobile a fissare il fidanzato.

Sente di essere responsabile dell'incidente di Bjorgman e non riesce ad accettare di poter perdere chi ama in un modo tanto assurdo.

E il senso di colpa aumenta visto che a peggiorare il tutto è la sua inattesa gravidanza.

Si avvicina lentamente al ragazzo e con le lacrime che le rigano il viso siede sul bordo del letto.

Inizia ad accarezzargli i capelli e il pianto diventa inarrestabile.

“Perdonami amore mio. Sono stata una stupida a sospettare che tu potessi essere chi non sei. Non mi importa nulla del tuo passato, di chi era tuo padre, di quello che ha fatto. Spero riuscirai a dimenticare le mie paranoie. Vederti qui mi spezza il cuore. Sarebbe dovuta andare diversamente la serata tra noi. Io ti avrei coccolato, baciato, e ti avrei mostrato la parte più dolce di me. Invece quella lettera è stata una dannazione” - è questo ciò che dice Anna tra singhiozzi e silenzi.

Elsa la osserva e si commuove anch'essa. Ha visto un cambiamento radicale nella sorella minore. Nel giro di una settimana hanno vissuto difficoltà su difficoltà e ciò le ha trasformate. Ora la seconda delle Froze sembra una donna adulta con molte responsabilità sulle spalle e tanto dolore da superare.

Le due sobbalzano quando notano Caroline svegliarsi e prendere parola - “Cara, la colpa non è tua. Il destino a volte sa essere cattivo con i buoni”

“Eri sveglia?” - chiede sorpresa Anna.

“Ho sentito le tue parole, figliola. Sei una ragazza dal cuore enorme e sappi che qualsiasi cosa sia accaduta tra voi, saprete superarla. Sono convinta che Kris si sveglierà da questo coma e la prima cosa che farà sarà chiedere di te”

La parola COMA sconvolge le presenti che in coro esclamano - “Coma? Che cosa?”
Credevano stesse solo dormendo dopo l'intervento, invece si sbagliavano.

“Bisogna stargli vicino, fargli sentire che ci siamo sempre. Lui può ascoltarci e sono certa che ti ha sentito bene poco fa. Per lui è tutto superato, Anna. Sii serena”

“Grazie Caroline” - le va incontro e le due si stringono in un forte abbraccio - “Non mi allontanerò un solo istante da questo posto” - aggiunge poi.

“Sei la figlia che ho sempre desiderato, sai?” - si emoziona l'adulta - “Adesso voglio però che tu sappia del passato mio e di Kristoff. Così potrai toglierti ogni dubbio”

E così le racconta del vissuto suo e di suo figlio. In questo modo la giovane viene a conoscenza degli ostacoli che i Bjorgman hanno affrontato e superato.

Ma rimane un dubbio.

Come mai Hans avrebbe inventato tali cattiverie sul conto del suo dipendente? A ciò Caroline dà risposta.

“Lui è un manipolatore. Kris raccontava spesso di vederlo in compagnia di varie donne. A volte anche più mature di lui. Stai attenta, Anna. È un dongiovanni e come agisce con te potrebbe agire con tante altre”

La diciottenne è sconvolta da quanto ha appena ascoltato.

Come deve comportarsi sapendo che il suo ex è un maiale e che per di più aspetta un bambino da lui?!

Elsa incredula e disgustata prende così una decisione, per tutelare la sua adorata sorellina.

Senza farsi notare, manda un sms con il cellulare della seconda.

“Verrò a prenderti all'aeroporto. Indosserò il mio solito giubbettino”

Hans le risponde poco dopo - “Sono già di ritorno. Vieni subito, ho una voglia matta di vederti”

Westergard, infatti, è convinto di aver nuovamente potere su Anna, la quale insiste nell'incontrarlo.

Organizzatosi con i suoi scagnozzi ha fatto sì che lo portassero dall'hotel fino alla meta dell'appuntamento. Ha con sé un paio di bagagli, utili per la sua messa in scena.

Si siede su una delle panche e si prepara a rivedere la sua fiamma.

Intanto Elsa...

“Dove vai sorellina?” - chiede Anna vedendola uscire dalla stanza.

“Ehm, mi ha scritto Antony. Devo sbrigare una faccenda per lui. Torno subito” - mente, poi chiede - “Posso mettere il tuo giubbotto di jeans? È carinissimo.”

La secondogenita le dà l'ok per vederla correre via due minuti dopo.

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“Chissà che fine avrà fatto” - si domanda Hans guardandosi attorno.

È da mezz'ora che attende la ragazza. L'ha telefonata ma ha ricevuto da lei solo un messaggio - “Sto arrivando”.

Quando sembra perdere la pazienza, nota tra la folla una ragazza di spalle. Impossibile non riconoscere l'indumento che ha indosso.

Sorridente e malizioso, Westergard avanza verso la giovane.

“Anna, amore mio, finalmente sei qui” - le sussurra una volta giunto alle spalle di lei. Le cinge la vita e le accarezza i fianchi.

Peccato che sta per accadere qualcosa di scioccante.

Sobbalza quando nota la chioma della ragazza.

È bionda.

Ops!

Sicuro Hans che quella sia Anna? Forse è qualcuna che le somiglia tantissimo... forse il tuo doppio gioco sta per essere svelato!

“Antony? Cosa ci fai qui? Perché mi hai chiamato Anna?” - esclama Elsa, voltatasi verso l'imprenditore.

“Ehm, amore... come mai anche tu in aeroporto? E comunque devi aver sentito male. Non ho pronunciato affatto il nome Anna; ho detto Amore”

A quel punto la Froze fa due più due, giungendo a conclusione. Ad occhi sgranati gli tuona contro - “Non ci credo! Non dirmi che tu sei Hans Westergard?”

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Capitolo 17
*** 17 CAPITOLO ***



Elsa ha appena scoperto di essere stata ingannata per mesi da un essere meschino e senza scrupoli.

Ciò che è ancora più disgustoso è il fatto che Hans non ha usato solo lei. Anche Anna è stata oggetto dei suoi loschi giochi.

“Sei l'uomo più schifoso del pianeta. Come hai potuto fingere tutto questo tempo? Stavi con me e nel frattempo mandavi messaggini ad Anna. Mi hai fatto credere di essere Antony, un ragazzo per bene di umili origini e invece sei un riccone senza cuore, desideroso di donne e di sesso. Mi fai davvero ribrezzo” - Elsa gli tuona contro, gettandogli in faccia il suo disprezzo.

Le sue grida attirano l'attenzione della gente che posa subito lo sguardo sulla coppia in lite.

“Stai fraintendendo, tesoro. Credi davvero che io possa fare una cosa simile? Vuoi vedere il mio passaporto?”- si difende lui.

“Immagino sia inutile vederlo. Ho capito che tipo sei. Avrai ingaggiato qualcuno per creartene uno finto. Non farmi tanto stupida. Lo sono stata a lungo, ora ho aperto finalmente gli occhi. Sei la causa delle nostre disgrazie. Hans Westergard, io ti odio” - ferita e arrabbiata, come mai prima nella vita, la Froze gira i tacchi e va via. Ignora le altre parole dell'imprenditore che, nel frattempo, la segue e si giustifica.

Sostiene che lei sia impazzita e che ha capito male.

Però ormai è tardi.

Elsa ricompone i pezzi e giunge a conclusione: l'incontro perfetto con il ragazzo perfetto, il primo bacio perfetto così come la loro prima volta; per di più Antony non si è mai mostrato a qualcuno che non sia Elsa Froze. Così ha fatto anche Hans con Anna. Tutto torna!

Il destino, da sempre a favore del ricco leader criminale, adesso gli ha voltato le spalle.

È stato finalmente svelato il suo lato manipolatore.

“Se non mi dai modo di parlare, rischi di creare solo casini. Avrò sbagliato, ma io sono davvero innamorato”

“Non raccontare cazzate. Tu non mi ami, non mi hai mai amato. Sono stata una delle tante. Piantala o giuro che chiamo la polizia e ti denuncio per manipolazione e imbroglio” - gli urla Elsa, proseguendo verso il taxi.

“Hai ragione non ti amo, ma amo Anna. È di lei che sono follemente innamorato”

Udendo tali affermazioni Elsa rimane di pietra.

Si ferma dando modo a Westergard di raggiungerla, posizionandosi di fronte a lei.

“Perdonami. L'ho fatto perché sono un idiota. Mi piacevi all'inizio...poi ho conosciuto tua sorella e ho perso la testa per lei” - mente ancora.

“Non ti vergogni? Mi vieni a dire in faccia che mi hai usata a tuo piacimento per correre poi dietro la gonna di mia sorella minore! Vattene o non rispondo di me...” - riprende a camminare, in preda ad un'accecante rabbia.

“Ti prego, Elsa. Non dire niente ad Anna. Vorrei rivelarle io la verità” - replica Hans - “Siamo fatti per stare insieme. Siamo più simili di quanto credi. Bjorgman non è il tipo adatto. Io posso darle ciò che desidera”

“Lei desidera amore. Solo questo. I tuoi Yacht e il tuo denaro non la toccano minimamente” - commenta infastidita la ragazza.

“Un mio dipendente mi ha scritto poco fa che quel tipo ha avuto un incidente ed ora è in coma. Se non vuoi vedere Anna trascorrere il resto della sua vita ad assisterlo, se vuoi che sia autonoma, circondata da tranquillità e anche benestante, è con me che devi farla stare”

“Scordatelo. Nella mia famiglia non abbiamo mai navigato nell'oro ma siamo state felici”

“Si, certo! Fino a quando? Magari non lo sai, si tende ad evitare di rendere partecipi i figli delle difficoltà economiche a casa. Se avessi un figlio, gli darei tutto pur di garantirgli la serenità e la stabilità. E io so per certo che Kristoff questo non potrebbe mai offrirlo né ad Anna né a chiunque altro”

Le parole di Hans toccano per un istante la giovane Froze che inizia a pensare al bambino in arrivo.

Poi, però, torna lucida immaginando il futuro della sorella accanto ad un tipo che sarebbe pronto a cornificarla ogni volta che ha possibilità.

“Addio Hans. Non ti avvicinare mai più a noi. Sei avvisato” - così dicendo, sale sul primo taxi libero e si lascia portare fino all'ospedale.

Però Westergard non vuole mollare.

Prende il suo grande macchinone e segue il mezzo dove è salita la sua ex.

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Idunn e Agnarr sembrano rilassati dopo aver ricevuto dalla dottoressa maggiori spiegazioni.

Raggiungono Anna che è seduta accanto al letto di Kristoff, intenta ad accarezzargli una mano.

“Tesoro” - si intromette la signora Froze, avanzando verso la secondogenita.

“Mamma. Mi dispiace” - ripete la diciottenne, riferendosi ancora alla questione gravidanza.

“Perdonaci tu. Siamo stati presi dal panico. Non è una notizia di quelle che si ricevono tutti i giorni. Ma siamo al tuo fianco e lo saremo sempre” - afferma Idunn abbracciandola e stringendola a sé.

Agnarr si unisce al momento eppure un malessere improvviso lo costringe a sedersi.

“Papà, tu non vuoi dirci cosa ti sta succedendo. Io lo vedo che stai male. Cosa hai? Sei malato?” - domanda preoccupata Anna.

“Figliola, adesso non pensiamo a me. Dobbiamo pensare a te, a Kristoff e a quanto dovrete affrontare da oggi in poi”

“Ma...” - tenta di parlare la ragazza. Viene interrotta dall'arrivo di Elsa.

La primogenita è furiosa. Sbatte con forza la borsa su un tavolino poco distante.

“Hey, tutto bene? Che fine hai fatto? Credevo che Antony sarebbe venuto qui con te. Così lo conoscevamo finalmente” - Anna interviene vedendo lo shock della maggiore.

“Sorellina, non puoi immaginare cosa ho scoperto” - sostiene la grande.

“Spero nulla di grave. Non so se riuscirei a reggere” - aggiunge Anna, portandosi istintivamente una mano sul grembo.

E quella scena blocca Elsa per un istante.

“Allora? Non dici nulla? Cosa è che hai scoperto?” - chiede la minore notando l'esitazione dell'altra.

“Ehm, ho conosciuto Hans!” - rivela, mantenendo una calma apparente.

“Ok e cosa ti ha tanto scossa da tornare qui in questo stato?” - domanda confusa la secondogenita.

“Nulla, è che ho litigato con Antony e ci siamo lasciati”

“Oh mi dispiace” - la abbraccia subito Anna, ignara della verità.

“Non era il tipo per me. A quanto pare era finzione la sua. Aveva un'altra ragazza” - racconta.

“Che verme!” - esclama disgustata la giovane in dolce attesa.

“Qui tutto bene? Mamma e papà ti hanno detto qualcosa?”

“Hanno accettato il bambino. Ora dovrò dirlo a Hans. Merita di saperlo”

“Ehm, Anna non so se è il caso. Io l'ho conosciuto perché sono andata a prenderlo in aeroporto. È tornato poco fa dal suo viaggio d'affari e...”

“Eh? Sei andata tu? E perché?” - domanda la più giovane delle due, perplessa.

“Tu eri qui con Kristoff e volevo esservi d'aiuto” - aggiunge la grande.

“Grazie e lui ora dove è?”

“Ehm, sorellina è bene che tu sappia che...” - a quel punto le cose andavano svelate. Un po' alla volta, pezzo per pezzo, Anna meritava di conoscere la meschinità del suo ex.

Però ecco che Westergard si presenta alle due.

“Hans” - esclama Anna, notandolo a pochi passi da loro.

“Mi hai seguita?” - chiede Elsa sconvolta.

“Zitta e lasciami parlare” - le risponde in tono brusco per poi voltarsi verso la seconda dei Froze.

“Perdonami per tutto, amore mio. Io ho capito che senza te non posso stare”

“Aspetta, io.. non capisco..cosa..” - la diciottenne non sa cosa dire.

“Vieni con me” - la prende per mano allontanandosi con lei.

Elsa li osserva da lontano notando come lui tentasse di discolparsi da qualcosa di cui Anna stessa è ignara. Vede le espressioni dei due cambiare con il trascorrere dei minuti.

E quando Westergard abbraccia e poi sollevada terra la ragazza, deduce che Hans ha ottenuto ciò che voleva e Anna è diventata, purtroppo, sua.

“Dovrei intervenire e dire la verità” - pensa Elsa. Però il dubbio che la assale è la possibile reazione di sua sorella. È incinta e già ha ricevuto troppe batoste. Potrebbe reggere anche questa?

L'imprenditore mano nella mano con Anna raggiunge la bionda ventunenne.

“Ho appena ricevuto la notizia più bella della mia vita” - ridacchia, fiero di aver vinto contro Elsa.

Mentre la Froze lo fissa con disprezzo, Hans si presenta ai genitori della compagna e sostiene di volersi prendere le sue responsabilità.

“Il bambino necessita di un papà e una mamma insieme. Perciò ho deciso che Anna potrà venire a vivere a casa mia. Lì avrà tutti i comfort. Chiamerò la migliore ginecologa della città. A nostro figlio non mancherà nulla”

Ormai Westergard è entusiasta e fuori controllo. Parla a vanvera dicendo cose che spiazzano i coniugi Froze.

“Non ti sembra di andare troppo velocemente” - prende parola Agnarr.

“No, signore. Io amo sua figlia e sarei disposto a sposarla anche” - aggiunge.

Ma ciò spaventa Anna, la quale sgrana gli occhi e indietreggia di qualche passo.

Il suo sguardo si posa subito sul letto di Kristoff e su Caroline che ancora veglia su di lui.

“Hans, io amo Kristoff” - aggiunge, riuscendo a zittire il ricco imprenditore.

“Che? Ma sei incinta di mio figlio!” - risponde l'uomo.

“Potremmo crescerlo comunque insieme, ma io non posso rinunciare a chi amo davvero”

“A questo bambino non pensi? Lui soffrirà vedendoci separati. Tu hai sofferto tanto vedendo i tuoi allontanarsi giorno dopo giorno. Me ne parlavi spesso. Adesso vuoi che tuo figlio abbia lo stesso destino?” - a quel punto Hans punta ai sensi di colpa.

E riesce a colpire Anna sul suo punto debole.

“Forse hai ragione, però vorrei venire a trovare Kris fino a quando non si sveglierà”

“Amore, certo che potrai farlo. A patto che non ti stanchi” - Westergard le sorride e avvicina le sue labbra a quelle della giovane che, inizialmente, al contatto, ha un fremito. Poi il bacio diventa magicamente più dolce e lei sembra rilassarsi.

Idunn non sa, così come Agnarr, la verità su Hans e nota tra i due fidanzati una sintonia particolare.

Danno entrambi il loro benestare. Soltanto Elsa, cosciente del fatto e del doppio gioco dell'uomo, è preoccupata. Avrebbe aspettato di sapere quando la gravidanza di sua sorella era al sicuro da aborti spontanei o altro e solo in quel momento le avrebbe raccontato ciò che doveva essere rivelato.

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Capitolo 18
*** 18 CAPITOLO ***


Caroline viene a sapere da Anna del fidanzamento con Hans Westergard. È delusa dalla decisione presa dalla ragazza. L'aveva messa in guardia più volte eppure la diciottenne è cascata nella trappola del riccone.

Per di più adesso che è incinta, la signora Bjorgman vede sempre più lontana la possibilità di una storia tra la Froze e suo figlio Kristoff.

Nonostante il distacco di Caroline, Anna continua a recarsi in ospedale tutte le mattine e tutti i pomeriggi.

Ha imparato l'arte del taglio e cucito grazie ai consigli di una domestica di villa Westergard.

Così, accanto al letto di Kristoff, realizza con il passare dei giorni, settimane, mesi una copertina per il piccino in arrivo.

Il suo pancino inizia a crescere diventando bello rotondo.

L'immagine di quella fanciulla, vittima dello scherzo di un destino avverso, colpisce la signora Bjorgman che, guardandola recarsi lì ogni dì e stare accanto al figlio, le fa capire quanto amore essa prova nei suoi riguardi.

E finalmente il muro di silenzio creatosi tra di loro viene abbattuto.

“Perché ti ostini ad usare della lana blu?” - chiede l'adulta alla diciottenne, rompendo il ghiaccio.

“Come?” - domanda confusa Anna. Si rallegra di vedere Caroline rivolgerle ancora la parola.

“Sei convinta sia maschietto. Hans immagino voglia un erede maschio. Però io ho la convinzione che non sarà così” - afferma lei, accennando un tenero sorriso.

“Io spero possa essere maschio per dargli un nome importante. Un nome che mi ricordi l'amore puro, l'amore della mia vita!” - aggiunge la giovane, con occhi inumiditi e sguardo basso.

A quel punto Caroline fissa la ragazza, avendo intuito il nome in questione. Si commuove di ciò e le dice -“Perdonami se ti ho trattata tanto duramente. Sono ormai cinque mesi che Kristoff è in coma ed io non ce la faccio più. Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno. A casa i gemelli continuano a chiedermi del fratello. Io non posso reggere una situazione così pesante ancora per molto” - inizia a piangere e le sue lacrime vengono asciutte da Anna che, sedendosi accanto alla ex suocera, le offre una spalla sulla quale rialzarsi e farsi forza.

“Non ho smesso un solo giorno di pensare a Kris e il mio amore per lui è cresciuto ancora di più. Ho capito di non amare Hans. Io amo solo lui, è lui che voglio. È con lui che voglio trascorrere la mia vita, svegliarmi tra le sue braccia, assaporando il suo odore sul cuscino, è lui che voglio baciare quando rientro la sera dopo una giornata di lavoro, è con lui che voglio fare l'amore in ogni angolo della nostra casa, è con lui che voglio avere tanti bambini... solo con lui” - singhiozza la fanciulla.

Tra le due donne c'è un momento di forte emozione; le due si confidano e si riscoprono.

E quando sono strette l'una all'altra, Anna avverte qualcosa.

“Ha appena scalciato. Senti!” - senza esitare, appoggia la mano della signora Bjorgman sul suo pancione.

“Che meraviglia” - si commuove Caroline - “Sarai una mamma perfetta. Non ho dubbi su questo”

“Avrei tanto desiderato che fosse Kristoff il papà del mio bimbo” - aggiunge poi lei, amareggiata.

Si avvicina di nuovo al paziente in coma e gli prende una mano, baciandogliela dolcemente.

“Kris, ti prego...svegliati. Voglio sentire la tua voce, voglio baciarti di nuovo, voglio ricominciare con te una nuova vita. Insieme possiamo scappare da tutto e vivere lontani da chi ci vuole recare male. Per favore, apri li occhi...” - posa le sue labbra su quelle di lui e gli sussurra, per la prima volta, “ Ti amo”

Poi la vibrazione di un cellulare interrompe il momento magico.

“E' Hans... pronto? Si, sto in ospedale. No, ascolta io preferivo... si... come dici tu... arrivo” - scioccante come Anna deve eseguire gli ordini di Westergard. E' diventata una sua ancella.

“Domani tornerò. Prometto che non mi arrendo. Kristoff si sveglierà, costi quel che costi” - conclude. Dà un tenero bacio sul capo della ex suocera e si avvia all'uscita.

I miracoli, si sa, esistono e quella volta fu talmente inatteso che scioccò tutti.

“Anna” - qualcuno la chiamò, trattenendola nella stanza.

“Oh mio Dio! Figliolo” - grida di gioia Caroline.

La Froze si volta verso il letto e nota Bjorgman con gli occhi aperti.

La borsa di lei scivola a terra. Anna si avvicina al ragazzo ed inizia a piangere.

“Non sai quanto ho aspettato questo momento” - singhiozza, premendo poi le sue labbra su quelle di lui.

I dottori danno conferma della totale ripresa del giovane. Finalmente può tornare a vivere.

“Mi sei mancata da morire” - aggiunge Kristoff, sorseggiando dell'acqua un'ora dopo.

Il cellulare di Anna continua a squillare ma lei stavolta lo ignora.

Scrive ai familiari della ripresa del giovane e i Froze si precipitano in ospedale.

Elsa vede sua sorella radiosa e decide di parlare. Adesso i due possono amarsi senza problema. E quindi Hans deve sparire.

L'unico modo per far sì che ciò avvenga è rivelare delle menzogne di quell'infame.

Presa in disparte la minore, Elsa racconta per filo e per segno quanto accaduto la famosa mattina di cinque mesi prima.

“CHE COSA?” - esclama sconvolta la secondogenita.

“Mi dispiace, dovevo dirtelo prima. Però il tuo stato fisico e psicologico non era dei migliori. Comprendimi, ti prego” - si scusa più volte, trovandosi di fronte la rabbia e la delusione della sorellina.

“Ho dovuto sopportare cinque mesi accanto ad un uomo che mi ha usata. Tu sapevi e non parlavi. Dicevi di tenere a me e di volermi difendere da tutto e tutti. Così non è il modo migliore, Elsa” - la rimprovera.

“Adesso sei arrabbiata. Hai tutte le ragioni del mondo. Però adesso è il momento di liberarti di Hans una volta per tutte”

“Lui veniva a letto anche con te. Non ci credo” - è sconvolta e la rabbia le impedisce di respirare tranquillamente.

“Calmati, mi stai agitando Anna!” - le consiglia di sedersi.

“Io sono incinta di suo figlio, maledizione” - urla la seconda, disperata battendo con forza un pugno sul muro.

“Questo non ti fa bene e non fa bene al bambino” - aggiunge Elsa, accarezzando il pancione della sorella.

“Io ho dovuto oscurare i miei sentimenti per Kristoff per vivere con un verme come Hans Westergard. Sai che ti dico?! Stasera torno a casa e lo mollo”

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La sera stessa, Anna assieme ad Elsa raggiungono casa Westergard. C'è ancora silenzio tra loro. La seconda non riesce a superare i silenzi della più grande. Lo considera un tradimento, nonché un favore fatto all'imbroglione che, così,ha potuto cavarsela.

Ed una volta dentro casa...

“Eccoti finalmente” - saluta Hans, andando incontro alla fidanzata. Non è nelle sue solite vesti imprenditoriali.

“Come mai questo abbigliamento? Non è da te vestirti da pittore” - puntualizza, stupita, Elsa.

La risposta del giovane è sbruffare vedendo la cognata lì.

“E' un vero dispiacere vederti, cognato” - aggiunge poi, sarcasticamente, la ventunenne.

“Il dispiacere è tutto mio” - aggiunge il ricco.

“Piantatela. Hans io e te dobbiamo dirci una serie di cose” - il tono di voce di Anna non è affatto tranquillizzante.

“Aspetta, prima che tu possa parlare voglio farti vedere cosa ho preparato per il piccolo in arrivo” - la conduce in una ala della villa.

“Wow” - esclama lei. La camera del piccolo è enorme, le pareti sono state realizzate con un colore definito Tiffany e la culla è in legno laccato. La stanza è ricca di giocattoli, libri, pupazzi. Di tutto e di più.

“Ho seguito il tuo consiglio. Visto? Daremo a nostro figlio una vita da re. Merita di avere quello che avresti voluto avere anche tu e che non hai potuto ricevere. Sarà il più fortunato del mondo”

Accidenti! Un paradiso vero e proprio.

“Non lasciarti abbindolare dalle cose materiali” - le sussurra Elsa all'orecchio.

Fortunatamente tali affermazioni ricordano ad Anna la ragione del suo nervosismo.

“Volevo parlarti di una cosa seria, Hans” - torna nuovamente fredda e distante.

“Immagino già... Elsa ha raccontato quello che ha scoperto mesi fa, vero?”

“Sei stato un bastardo!Chissà quante altre donne avrai e quanti altri figli sparsi per la città sono tuoi! Io ti dico che stasera lascio questa casa. Non mi sono mai sentita a mio agio in questo lusso sfrenato”

“Anna, no ti prego non farlo. Insieme risolveremo ogni cosa” - tenta di farla ragionare.

“Basta. Mi hai perso, Hans! Addio” - afferra una valigia nell'armadio indirizzando sua sorella su cosa mettere all'interno e cosa lasciare lì.

E nel giro di mezz'ora, durante la quale Westergard continua a fare ad Anna il lavaggio del cervello, è la stessa Froze a esplodere - “Ho detto basta. Tra me e te è finita”

L'imprenditore vede le due sorelle salire sulla loro auto e sfrecciare via.

Le osserva e cova dentro una rabbia tale che lo porta a prendere una drastica decisione.

Convoca i suoi scagnozzi e dà ordini precisi - “Anna sarebbe stata la donna ideale per la cura dei bambini del nostro clan. Adesso tornerà con quel pezzo di merda di Bjorgman. Bisogna che lui sparisca una volta per tutte”

La vita di Kristoff sembra essere in pericolo.

Ma il destino, stavolta, lo salva.

L'intervento di uno dei tre tipi loschi è decisivo.

“Signore, io credo che così facendo la allontanerete ancora di più”

“Perché?”

“Dovete minacciarla sul bambino. Ditele che le toglierete il piccolo. Io ho agito così e sono dieci anni che ho mia moglie sotto controllo”

Tale consiglio colpisce il leader che, dopo minuti di riflessione, dà pieno consenso.

“Forse hai ragione. Allora, bisogna escogitare un piano perfetto. Anna non vorrebbe mai perdere il suo bambino e se per tenerlo deve rimanere qui, sarà disposta a farlo” - conclude, sorseggiando whisky e ridacchiando.

“Mancano quattro mesi. Giusto il tempo per contattare avvocati eccellenti e pagare qualche giudice che mi dia ragione e Anna sarà totalmente mia!”

Per un potente come lui è sempre facile trovare soluzioni tempestive ai problemi.

E quel giorno ne trovò una decisamente vincente.

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Capitolo 19
*** 19 CAPITOLO ***


Kristoff è solo in stanza quando Anna torna in ospedale.

Lei adesso è libera da un peso enorme, ovvero l'ossessione di Hans.

Dopotutto la rivelazione fatta da Elsa le è stata utile a poter sciogliere definitivamente il legame con l'imprenditore. Ed è stato meglio così.

L'orgoglio calpestato e umiliato, lascia presto spazio ad altro.

Entra nella camera 11 e,con occhi lucidi, osserva Bjorgman.

E' di una bellezza indescrivibile; la bellezza di chi ha superato un dolore atroce tornando alla vita; la bellezza di chi può rivivere la felicità.

Avanza verso il letto e gli siede accanto.

“Non sai che gioia poter venire qui e vederti in gran forma” - afferma Anna, briosa.

“Il merito è tuo” - gli sorride Kris, facendole segno di avvicinarsi.

La Froze elimina la distanza tra loro con un bacio a stampo.

“Quanto mi sei mancata” - confessa lui, arrossendo.

“Anche tu” - risponde lei.

“Mia madre mi ha raccontato di Hans. Adesso stai con lui?” - chiede il biondo.

“Ho appena chiuso i rapporti con quell'imbecille. Io non l'ho mai amato. Il mio principe sei tu” - torna a baciarlo.

“Anna, so anche altro...” - Kristoff si riferisce al pancione in bella vista.

“Mi dispiace Kris. Non avrei mai immaginato di rimanere incinta. Pensavo che lui avesse preso precauzioni” - va subito nel pallone, credendo che il biondo abbia rabbia circa la gravidanza.

Però è proprio Kristoff a zittirla con un secondo bacio.

“Non fartene una colpa. Stavate insieme, peccato che io sia arrivato troppo tardi altrimenti a quest'ora sarebbe mio questo piccolo”

“Sono sicura che ti amerà come se fossi suo padre e tu lo amerai come un figlio” - sorride Anna, accarezzandogli teneramente una guancia. Poi aggiunge - “Sappi che Hans è fuori dalla mia vita. Manterremo i contatti unicamente per il bambino. Niente di più. E' con te che voglio stare. Ho sopportato anche troppo la sua presenza e invadenza. Mi ha controllata per cinque mesi, oggi ho detto basta”

“Io ci sarò sempre, amore mio. E sarò felice di crescere con te tuo figlio; diventerà un po' anche mio” - le sorride, posando lo sguardo sul ventre arrotondato della ragazza. Vi posa delicatamente la mano e in quell'istante riceve la reazione del pargolo - “Hey, ha appena scalciato. Che figata”

Anna ride e risponde - “Con Hans non ha mai scalciato. Evidentemente ha già capito chi conta nella sua vita e chi no”

Scatta un altro bacio.

Elsa e Caroline, trovatesi nei corridoi dell'ospedale, raggiungono insieme la coppia.

“Portiamo belle notizie” - esclama la signora Bjorgman.

“E anche del caffè!” - continua la ventunenne, offrendone alla sorella.

“Dicci pure. Non tenerci sulle spine” - afferma Kristoff.

“I risultati delle tue analisi e dei vari accertamenti hanno mostrato la tua piena ripresa. Tra due giorni si torna a casa” - esulta l'adulta.

Quella giornata continua al meglio, tra gioia e commozione di chi si reca lì a trovare Kristoff.

I Froze, amici vari, anche i suoi colleghi, gli fanno visita.

E, a proposito di colleghi....

Elsa è pronta a lasciare la struttura per rincasare. Saluta il giovane allettato e Caroline.

“Passo a prenderti tra un paio di ore” - precisa lei, rivolgendosi ad Anna.

“Perfetto” - risponde la seconda. Non avendo due automobili, la grande le faceva da taxi.

Adesso, intenta a percorrere il lungo corridoio che la conduce all'uscita, si imbatte in qualcuno di inatteso.

“Elsa?! Sei davvero tu?”

“Oh mio Dio! Cosa ci fai qui?” - esclama la fanciulla, impallidendo.

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“Lo voglio fuori” - afferma deciso Westergard, rivolgendosi al socio.

“Sicuro di volerlo licenziare? Pensaci bene, Hans! E' il migliore dei nostri dipendenti” - Victor tenta di farlo riflettere. Ma invano.

“Mi ha rubato la donna. Adesso ne paga le conseguenze”

“Se dovessimo perdere clienti, agendo in questo modo? Poi, pensa a tuo padre. Era sua volontà tenerlo nell'azienda di famiglia” - controbatte Smith.

“Lui è all'aldilà. Non potrebbe mai saperlo. Poi mi sono stufato di accontentare sempre gli altri. Perciò da adesso in poi quel traditore non metterà più piede nei nostri uffici. E quel Jack che hai assunto mesi fa, lavora bene. Lo sostituirà. Diventerà la nostra nuova gemma” - spiega Hans.

Ormai ha deciso... Kristoff Bjorgman è licenziato. Niente più cantieri, niente più stipendio... per lui solo miseria!

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Agnarr, in cinque mesi, ha affrontato chemio molto pesanti e ha lottato a lungo per sconfiggere il grande male.

Oggi può ritenersi fuori pericolo. I medici gli hanno comunicato che il tumore è stato sconfitto. Può finalmente riprendere in mano la propria vita. L'uomo è perciò tornato a casa, dalla sua famiglia.

Ha spiegato alle figlie come sono andate le cose e loro, seppure sconvolte e dispiaciute inizialmente, hanno capito quanto grave fosse la situazione.

Nella loro abitazione si torna a respirare la felicità.

Le cose sembrano prendere la giusta piega, dopo tempi tanto duri.

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La settimana successiva alle dimissioni dall'ospedale di Kristoff, Anna si stabilisce dai Bjorgman per accudire il fidanzato e per dare una mano a Caroline con i gemelli.

Hans, dopo la litigata e la conseguente rottura, non si è fatto più sentire e questo è un sollievo per la ragazza che può così vivere l'amore con il fidanzato.

I gemelli, euforici nel vederla lì, rendono allegra e luminosa la ragazza.

La Froze è sempre più convinta che quella sia la vita perfetta per lei. L'unica nota sbagliata in tutto ciò è il licenziamento di Kristoff dai cantieri Westergard. Però è lo stesso Kristoff a dirle di non dar peso al fatto. Presto avrebbe cercato altro, qualcosa che lo appagasse totalmente.

“Lascia perdere le idiozie di quell'uomo. Non diamogli spazio nelle nostre vite. Lui, agendo così, se ne sta prendendo molto. Volutamente. Perciò dedichiamoci solo a noi” - afferma Bjorgman, steso sul letto accanto ad Anna.

Le accarezza il pancione, lusingandola ogni due per tre circa la bellezza che la gravidanza le sta accentuando sempre più.

“Ci pensi? Domani a quest'ora saprò se avremo un bimbo o una bimba. Non sto più nella pelle” - Anna è elettrizzata all'idea dell'ecografia.

“Mia madre dice che sarà una Lei. Tu che pensi?” - chiede Kristoff.

“Io sarei felice fosse maschietto. Nella mia famiglia siamo più donne, quindi sarebbe l'ideale. Ma anche una femminuccia non mi dispiacerebbe. La vizierei con tutine, abiti rosa e fiocchi tra i capelli” - ormai la Froze viaggia di fantasia, immaginandosi già come una mamma alle prese con torte di compleanno, scuola, compiti...

Parla, parla, parola, mostrando la sua loquacità assopitasi nei mesi precedenti. Segnale che Anna sta tornando quella di un tempo.

“So che non c'entra nulla, ma hai notato anche tu che Elsa è strana ultimamente?” - sostiene il giovane, spostando l'argomento sulla cognata.

“In effetti hai ragione, negli ultimi giorni è sempre con la testa tra le nuvole”

“Non avrà mica qualche ragazzo in mente?” - ipotizza lui.

“No, dai. Chi potrebbe essere, poi? Che io sappia non si frequenta con nessuno” - riflette Anna.

“Beh, allora sarà una nostra percezione. Dai adesso dormiamo sono esausto. Domattina dobbiamo andare in ospedale per l'ecografia. Verrà anche Hans?” - chiede Kristoff.

“Certo che no. Gli scriverò appena saprò. Non voglio vederlo neanche in foto” - brontola lei, si accoccola al petto del compagno e chiude gli occhi.

L'indomani sarebbe stata una giornata speciale che non avrebbe dimenticato mai più.

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Elsa è sul letto a pancia in su. Ha, come al solito, il cellulare tra le mani. Scrive messaggi ininterrottamente da ormai un'ora.

Manda anche qualche vocale, di tanto in tanto.

Idunn sente che sua figlia è sveglia nonostante l'ora, così le raccomanda di non tardare. Anche loro sarebbero andate con Anna in ospedale.

“Non voglio fare tardi. Dobbiamo arrivare presto lì, altrimenti non possiamo assistere. Perciò va a dormire o non ti sveglierai domani” - le dà un bacio sulla guancia e si ritira nella sua camera.

La Froze segue il consiglio materno.

“Questo è l'ultimo sms che ti scrivo. Ci sentiamo domani. Magari ci troviamo al parco e andiamo a prenderci un caffè al bar. Cosa ne pensi? Ora ti lascio. Tra qualche ora saprò se avrò un nipote o una nipote. Notte Jack. Tua,Elsa”

Elsa e Jack Frost sono tornati a sentirsi, dopo una rottura di due anni. La causa fu la partenza del ragazzo assieme al padre per affari. Non se la sentiva di mantenere una storia a distanza. Eppure il suo ritorno ad Arendelle e l'incontro casuale con la ex, ha riacceso la fiamma.

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“Ecco, ci siamo tutti” - si pronuncia Idunn, entrata nella stanza della ginecologa assieme alle sue figlie e Kristoff.

“Ehm, forse c'è troppa folla. Qualcuno deve uscire” - precisa la dottoressa.

“No, la prego. Siamo di famiglia. Vorremmo assistere” - la supplica la signora Froze.

“Esco io, dopotutto sono il meno coinvolto” - sostiene Bjorgman, chinando il capo.

“No, amore. Resta” - lo trattiene Anna. Poi si rivolge alle parenti - “Faremo un video e lo vedrete dopo”

Cala il silenzio. Le due non si aspettavano di essere scartate in quel modo.

“Ok, dai. Evitiamo tensioni che alla ragazza non fanno bene e tanto meno al piccolo. Rimanete tutti” - si rassegna la ginecologa.

Tra l'euforia e i centomila grazie da parte di tutti, Anna viene a conoscenza del sesso del nascituro.

E circa mezz'ora dopo...

“Stai scrivendo a Hans?” - domanda Elsa alla sorella.

“Devo farlo. Merita di saperlo. Almeno questo” - puntualizza la seconda. Digita un sms e invia

“Ciao. Ho appena fatto l'ecografia. Ti manderò delle foto. Ho scoperto che a dicembre, poco prima di Natale, avremo una bambina. Niente maschio. Mi dispiace. Spero tu sia felice ugualmente e sappia amarla anche se non avrà il nome di tuo padre”

Una femminuccia, come previsto da Caroline sarebbe nata da lì a quattro mesi.

Il regalo più bello che Anna avesse mai ricevuto durante il periodo di festa.

“Ho già in mente vari nomi. Ma non lo dirò a nessuno”

“Dai, siamo curiose. Diccelo diccelo diccelo” - chiede mamma Idunn.

“No. Rimarrà un segreto. Tra me e la mia piccola” - sorride Anna, emozionata.

Adesso sa che presto una nuova Lei sarebbe entrata in famiglia e le avrebbe regalato quella serenità e quell'amore che ha sempre desiderato.

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Capitolo 20
*** 20 CAPITOLO ***


Hans Westergard decide di allontanarsi per un po' da Arendelle, per organizzare il da farsi.

Nei mesi seguenti, manda messaggi ad Anna per sapere della gravidanza. In più fa recapitare a casa Froze tantissimi regali per la piccola in arrivo.

E quando la giovane arriva al nono mese, precisamente il 7 dicembre, l'imprenditore bussa alla sua porta.

La giovane è rientrata a casa dopo le settimane dai Bjorgman. Essendo agli sgoccioli ha preferito avere vicino la madre e la sorella.

“Che ci fai tu qui? Non eri fuori per lavoro?” - chiede la diciottenne, trovandosi davanti il riccone.

“Sono tornato per il tuo compleanno. È tra tre giorni, giusto?”

“Si, ma non dovevi scomodarti. Sai bene che meno ti vedo, meglio sto” - puntualizza la ragazza.

I rapporti tra i due sono molto tesi, nonostante Westergard cerca di mostrarsi disposto ad una riappacificazione.

“In auto ho dei pensierini per la mia bambina” - aggiunge lui, raggiungendo il mezzo in due secondi.

“Ancora? Ma ne hai mandati già troppi” - risponde, esausta Anna.

“Per mia figlia non è mai abbastanza” - sorride, entusiasta il giovane.

In effetti sapere che presto avrebbe avuto una figlia, una femmina, lo rende stranamente elettrizzato.

Si immaginava con una prole maschile, alla quale insegnare l'arte del trattare le donne. Peccato che da adesso in poi dovrà rivedere la sua morale. Non sarebbe molto felice se venisse a sapere che qualche stronzo tratta male la figlia!

“Ecco. Questo è l'ultimo” - aggiunge, scaricando l'ultimo pacco.

“Grazie ma non serviva” - ribadisce la Froze.

Hans è ingestibile; il ricco si siede sul divano e la padrona di casa non avendo forze per sbatterlo fuori, prende posto sulla poltrona.

“Come sta la mia principessa?” - chiede Hans, avvicinandosi al pancione di Anna.

La Froze, istintivamente si copre il ventre, come a volerlo tutelare da un mascalzone di quella portata.

“Non posso toccare neppure mia figlia?” - replica Westergard, infastidito.

“Quando nascerà potrai farlo. Adesso è del mio corpo che stiamo parlando, non hai diritto di sfiorarmi” - risponde a tono la ragazza.

“Ah certo, solo quel morto di fame può farlo, vero? Se credi che io lasci la mia bambina a quell'idiota ti sbagli di grosso” - tuona Hans.

“Idiota sarai tu. Kristoff sarà un padre perfetto. Cosa che, ovviamente, non caratterizzerà te” - lo punzecchia lei.

“Anna, non hai idea di quello che stai dicendo. Sappi solo che lotterò per prendermela. Costi quel che costi”

“Prendertela?!” - ripete scioccata la giovane.

“Esatto, hai capito bene. Hai voluto tu questa situazione. Se avessi scelto di rimanere al mio fianco, l'avremmo cresciuta insieme. Ma mi vedo costretto ad usare misure drastiche. Se oserete sfidare la mia pazienza, te la toglierò, la prenderò io, fosse l'ultima cosa che faccio” - quella è una vera e propria minaccia.

I toni gentili e premurosi di minuti prima, lasciano il passo all'aggressività verbale.

“Rifletti bene, Anna Froze. Non manca molto. A breve nascerà, ti darò qualche mese...poi agirò di conseguenza” - così dicendo, l'uomo si alza e si dirige, fiero, verso l'uscita.

“Arrivederci. Stammi bene” - la saluta, ridacchiando e lascia la casa sbattendo la porta.

La diciottenne, invece, è rimasta pietrificata da quanto ha appena udito.

Si sdraia sul divano, provando a trattenere il pianto.

Cerca di metabolizzare l'accaduto eppure le lacrime e i singhiozzi le rendono impossibile anche respirare.

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“Sono a casa” - esclama Elsa, rientrata dopo un colloquio di lavoro.

Nota subito la sorella disperata e le va incontro.

“Hey, cosa succede? Stai poco bene? La bambina?” - si preoccupa.

“Non va bene nulla, sorellina!”
“Cosa vuoi dire?”

“Hans è venuto qui poco fa!” - racconta.

“Oh no. È tornato a mettere zizzania?” - domanda la maggiore, alzando gli occhi al cielo.

“Vuole togliermi mia figlia” - aggiunge, stringendosi alla grande.

Elsa, sconvolta, a bocca aperta, esclama - “Che cosa?!”

“Vuole riavermi per sé”

“Ma è inaccettabile. Andrebbe denunciato!” - risponde Elsa, disgustata da quello che tempo fa andava a letto con lei.

“E' stato chiaro. O torno con lui o si prenderà la piccola!”

La prima delle Froze non riesce a capacitarsi della meschinità di un uomo che mesi prima si mostrò differente sotto ogni aspetto. Le spiegazioni più logiche sono due: o qualcosa lo ha fatto cambiare radicalmente oppure ha finto e solo ora sta mostrando il suo vero io.

“E pensare che entrambe avevamo perso la testa per questo bastardo” - commenta irritata la grande. Poi aggiunge, rivolgendosi ad Anna - “Stai tranquilla. Andrà tutto bene. Aspettiamo che arrivi il momento del parto. Solo allora ci recheremo dalla polizia”

“No!” - esclama istintivamente la seconda.

“Perché no? Devi farlo. Ti sta praticamente ricattando!” - Elsa tenta di farla ragionare.

“Lui è potente; con uno schiocco di dita saprebbe annientarmi e rischierei di passare dalla parte del torto” - spiega la minore tra le due.

“E che intenzione hai? Aspettare che lui ti tolga la bambina? Non se ne parla. Se non agisci tu, lo farò io. Per il bene tuo e di mia nipote” - la abbraccia e la rassicura.

Però scorge ancora esitazione in Anna.

“Cosa non ti convince?” - le domanda.

“Non ho scelta, Elsa!” - risponde in lacrime.

“No! La scelta c'è sempre... arrenderti al suo gioco sporco, sarebbe assurdo. Mantieni la lucidità. Ne verremo fuori. Parleremo con Kristoff. Lui troverà una soluzione”

Quella giornata è un inferno per Anna. I genitori sono scioccati quando vengono a sapere l'accaduto.

“Vado da lui e gli spacco la faccia” - si altera Agnarr.

“Chiamiamo la polizia. Subito” - aggiunge Idunn.

“Calmatevi. Dovremmo consultare qualche avvocato importante per poter essere pronti se lui dovesse muovere le sue pedine” - riflette Elsa.

“Non abbiamo il denaro necessario” - sostiene la secondogenita, rassegnata a ciò che dovrà patire.

“Reagisci sorellina. Devi lottare per tua figlia. Non dargliela vinta. Stavolta sarà lui ad uscirne perdente e con molti sconti da pagare” - la sprona la maggiore.

Viene avvisato anche Bjorgman che senza esitare si precipita a casa Froze.

“Cosa è questa assurdità?” - domanda alla suocera, una volta varcato l'uscio della villetta.

“E' un gran bastardo” - commenta l'adulta.

Raggiungono il salone dove sono tutti radunati.

Anna va subito incontro al fidanzato ,stringendosi a lui.

“Giuro che questa me la paga” - si infuria Kristoff.

“Questo atteggiamento aggressivo non ci porta da nessuna parte. Bisogna trovare una soluzione immediata” - ribadisce Elsa.

Poi all'improvviso le balena nella mente un'idea che potrebbe essere vincente. Afferra il cellulare e compone un numero.

“Vieni, ho bisogno di te. È accaduto un casino con il tuo capo. Puoi darci una grande mano... ti aspetto” - chiude la chiamata.

I presenti la fissano perplessi.

“Chi era?” - chiede Agnarr.

“Qualcuno che può spiare Hans all'interno della sua impresa. Adesso che è diventato un punto forte dei cantieri, saprà darci indicazioni e riportarci informazioni utili” - spiega la giovane.

“Che figlia intelligente che abbiamo messo al mondo” - si complimenta il padre, fiero della ragazza.

“Degna di nonna Elsa” - aggiunge Idunn, commossa al pensiero della adorata parente.

Durante l'attesa della persona misteriosa, Anna si isola e rimane in silenzio. Si accarezza il pancione e tiene lo sguardo basso.

Il compagno la osserva e amareggiato per la situazione creatasi le rivolge dolci attenzioni - “Non ci perderemo mai più, amore mio. Lotteremo per rimanere uniti e, ti giuro, la bambina rimarrà con noi. Saremo noi a vincere, sbatteremo Hans all'inferno dal quale è venuto e cresceremo la piccola assieme.” - poi la bacia dolcemente sulle labbra, avvolgendola tra le sue braccia.

Mezz'ora dopo si presenta a casa Froze il giovane tanto atteso.

“Eccoti, finalmente” - esclama, radiosa, Elsa, invitandolo ad entrare.

“Jack? Sei davvero tu? Cosa ci fai qui? Sei tornato ad Arendelle” - domanda sorpresa Idunn, riconoscendo l'ex della prima figlia.

“Sono qui da dieci mesi circa, signora” - spiega Frost.

Riceve l'abbraccio della donna che lo considera ancora parte della famiglia.

“Voi due non sarete mica tornati insieme?” - domanda un invadente Agnarr.

“Caro!” - lo rimprovera Idunn, dandogli un colpetto sul braccio.

Viva la privacy, ha pensato l'adulta.

“Ebbene sì! Adesso è inutile nasconderlo. Ci stiamo frequentando di nuovo” - confessa il ragazzo, arrossendo.

“Ma è fantastico” - grida di felicità Idunn.

“Possiamo tornare al punto fondamentale della situazione?” - interviene Elsa, ancora imbarazzata per i comportamenti euforici della madre.

“Io mi ricordavo che fosse Anna quella estremamente euforica, non tua mamma” - sussurra Jack, visibilmente a disagio.

“Sono identiche! Stesso carattere, stessa testa, stesso aspetto fisico” - risponde Elsa, sorridendo.

A proposito di Anna, eccola arrivare mano nella mano con Kristoff.

“Accidenti, amico che ci fai qui?” - domanda stupito Bjorgman.

I due, ex colleghi, si salutano con una stretta di mano e un abbraccio.

“Elsa mi ha contattato per qualcosa di urgente” - spiega il neo arrivato.

“Sarebbe Jack la spia di cui ci hai parlato?” - chiede, sbalordito Kris, alla cognata.

“La spia? Mi dite cosa dovrei fare per voi? Quale è il problema?” - Frost è perplesso.

Ma i suoi dubbi vengono risolti immediatamente.

Elsa gli racconta ogni cosa, compreso il piano che lo vede protagonista.

“Figliola, sicura che lui se la sente? Magari, essendo un lavoro prestigioso, metterlo a rischio non gli conviene” - prende parola Agnarr.

“Esatto. Jack, non sentirti obbligato. Se non te la senti, agiremo diversamente” - aggiunge Idunn.

Però il ragazzo non si è mai tirato indietro e se, per dare una mano a chi vuole bene, deve muoversi furtivamente tra gli uffici dei Westergard e carpire informazioni, lo farà più che volentieri.

“Mi hanno dato il ruolo di Kristoff ai cantieri, perciò si fidano di me. Farò quanto mi dite. Tranquilli, ne verremo a capo. So essere una buona spia” - dà così il suo consenso. Poi si rivolge alla diciottenne - “Anna, io e tua sorella ti abbiamo sempre protetta dai cattivi, fin dalle scuole elementari e lo faremo anche stavolta. Sii serena, Hans non la passerà liscia. Avrà ciò che merita! I tempi del suo dominio sulla gente finiranno presto”

Frost ignora che l'imprenditore cela bene i suoi segreti e specialmente non sa che adesso è anche il capo di un clan criminale. Se dovesse essere scoperto, la reazione del capo potrebbe non essere delle migliori!

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Capitolo 21
*** 21 CAPITOLO ***


Tre giorni dopo, viene festeggiato il diciannovesimo compleanno di Anna.

La ragazza ha cercato di dimenticare quanto accaduto con Hans eppure il pensiero fisso di lui e delle minacce, la assillano, rendendole difficile anche il sonno.

Nel frattempo, Kristoff ha preso una decisione fondamentale per il futuro.

Se Hans vuole sottrarle Anna dovrà vedersela con lui e con un vincolo sacro.

Con la partecipazione di Elsa, ha in mente un bel regalo per la fidanzata. Recatosi la mattina del 10 dicembre in gioielleria, acquista un importante anello.

“Sicura che accetterà? Farò la figura dell'idiota, già lo so” - si agita Bjorgman, chiuso nella camera delle sorelle assieme alla cognata.

“Tranquillo. Tu respira profondamente e tira fuori tutto ciò che senti. Non ti dirà di no!” - lo incoraggia la ragazza - “Adesso andiamo. È il momento giusto” - lo spinge ad uscire dalla stanza e dietro di lui gli lancia un grande in bocca al lupo.

Pochi passi separano Kristoff dalla fidanzata.

Lei è sul divano assieme ai gemelli, due di loro accovacciati sul suo petto e l'altro sulla pancia.

La scena è davvero dolcissima.

“I tuoi fratellini sono innamoratissimi della tua ragazza. Attento, rischi che te la portano via” - afferma Caroline, prendendo in giro il primogenito.

“Ah ma che simpatica mamma” - risponde con la linguaccia.

A quel punto Elsa lo sprona a darsi una mossa.

“Amore, tutto bene? Sembri agitato” - domanda Anna, guardando Bjorgman teso come una corda di violino.

Come consigliato dalla cognata, il giovane respira profondamente e prende parola.

“Devo dirti una cosa importante” - la invita ad alzarsi dal divano, liberandosi dai gemelli che le sono alle costole.

Idunn e Agnarr hanno intuito cosa sta per accadere e rimangono ad osservare senza pronunciarsi.

Lo stesso fa Caroline che inizia già a singhiozzare.

“Che stai facendo?” - chiede scioccata la ragazza, vedendo Kristoff inginocchiarsi.

“Non ho mai creduto di poter trovare l'amore vero. Ho trascorso ventidue anni a domandarmi quando mi sarei fidanzato, se esistesse una Lei adatta a me, che potesse amarmi smisuratamente. Molti mi beffeggiavano, “Non troverai mai nessuno”, ridacchiavano alle mie spalle. Ad oggi posso dire di avere quanto sognavo. Ti amo da morire e averti al mio fianco mi rende l'uomo più felice del mondo. Abbiamo affrontato degli ostacoli enormi, però sempre uniti, uscendone fortissimi. Voglio rimanere al tuo fianco per sempre, vivendoti giorno dopo giorno, costruendo una famiglia con te, invecchiando assieme e lasciando questo mondo mano nella mano, quando sarà, un giorno molto lontano. La bambina che arriverà è per me un dono. Ormai, anche se non ha il mio sangue, se non mi somiglierà affatto, lei è mia a tutti gli effetti! Ti prometto che mi impegnerò al massimo per rendervi felici...” - una dichiarazione tale merita l'applauso. E infatti ne scatta subito uno da parte dei parenti, elettrizzati.

Però manca ancora la risposta della giovane, pietrificata davanti ad un anello e ad una proposta vera e propria.

“Mi vuoi sposare? Vuoi trascorrere il resto della vita al mio fianco?” - domanda cruciale che lascia la Froze in uno stato di shock pazzesco.

“Kris io...” - la ragazza è paralizzata. Le parole di Hans ancora le rimbombano in testa. Pensare ad un matrimonio non è tra le sue priorità. Però sentirgli rivolgere parole di un'immensa tenerezza, colpiscono il suo cuore.

“Allora? Cosa rispondi?” - interviene Elsa.

E quando la giovane festeggiata sta per esprimersi in merito, accade qualcosa di inatteso.

Una strana sensazione proveniente dal suo corpo la costringe a piegarsi in due dal dolore.

“Oddio! Amore che cosa hai?” - si agita Kristoff, soccorrendola immediatamente.

“Mi si sono rotte le acque” - spiega Anna, notando la sostanza sul pavimento.

“Già? È presto. Mancano venti giorni” - entra in panico Idunn.

“Voleva conoscerti, Kristoff!” - commenta Caroline - “Dopo il tuo discorso si è emozionata anche la piccina”

Da quel momento in poi, la questione matrimonio non viene più toccata.

Anna trascorre le ore seguenti a chiedere l'epidurale e ad urlare dal dolore.

Elsa riceve dalla sorella l'ordine di contattare Hans.

“Mi tocca anche avvisare quell'imbecille... uffa” - brontola Elsa, in sala d'attesa. E controvoglia gli scrive un sms.

In sala parto entra soltanto Idunn. Kristoff vorrebbe farlo ma è spaventato.

“Anche tuo padre, all'epoca si rifiutò di entrare con me. Andai da sola. Affrontai dei dolori assurdi senza nessuno che mi tenesse per mano. Dovresti assistere, figliolo!” - lo rimprovera Caroline.

E quando sembra essersi convinto che dopotutto sarebbe stato qualcosa di meraviglioso, la situazione cambia.

Arriva Westergard, nervosissimo e in preda al panico.

Ha vagato per i numerosi corridoi domandando alle varie infermiere della partoriente.

Ora è lì, a pochi metri dalla famiglia Froze e dai Bjorgman.

“Sono corso appena ho letto il messaggio! Dove è Anna?” - domanda Hans ad Elsa.

La ventunenne indica la stanza dalla quale si odono le urla.

L'imprenditore si precipita da una dottoressa richiedendo il camice e la mascherina.

Sta per entrare a conoscere sua figlia!

“Non so quale santo mi ha frenato, altrimenti lo colpivo in faccia” - commenta Agnarr.

“Ho avuto lo stesso pensiero, suocero” - aggiunge Kristoff - “Adesso mi rinfaccerà anche di non essere stato accanto ad Anna, contrariamente a lui che non ha esitato un secondo” - brontola il giovane.

“Calmatevi voi due. Evitiamo casini, per favore. Oggi è un giorno di festa. Sta per nascere una bambina, perciò mettete la rabbia da parte” - Caroline li richiama all'ordine.

Trascorrono rapidamente altri minuti ed ecco il pianto della creatura che fa sobbalzare i presenti.

“E' nata” - esclamano in coro tutti.

Esce poco dopo Idunn, intenta ad asciugarsi il viso per via delle lacrime.

“Allora? Tutto bene?” - domanda Caroline.

“Si, Anna è stata bravissima. Riconosco che anche Hans è stato in grado di spronarla. Appena l'ho visto entrare ho pensato che mia figlia sarebbe esplosa per la furia. Al contrario, gli ha afferrato la mano e assieme hanno messo al mondo la piccola” - racconta la donna - “Mi sono trattenuta anche io dal dirgliene quattro. Però visto il momento ho evitato”

“Lo insulteremo al meglio quando uscirà da lì” - precisa Elsa. Sposta il discorso poi sulla nipotina - “La piccina immagino sia bellissima”

“Uno spettacolo” - conferma, emozionata, Idunn.

Kristoff si commuove al pensiero di avere finalmente l'opportunità di conoscere la neonata che per mesi ha riempito i suoi sogni, i suoi discorsi e i suoi desideri.

Elettrizzato, cerca di entrare nella sala parto. Viene frenato dalla suocera.

“Adesso stanno riportando Anna in camera. A breve potrai vederla”

“E la piccina?” - chiede lui.

“Eccola” - esclama la Froze adulta, indicando poco distante Hans con una pargola avvolta da una copertina celeste a pois rosa.

I presenti gli vanno incontro, circondandolo, curiosi di vedere la neo arrivata.

“E' la cosa più bella che abbia mai visto nella mia vita” - afferma l'uomo, mostrandosi per la prima volta sincero.

“Non mi fai gli auguri? Sono diventato padre. La mia bambina, il sangue del mio sangue, è venuta al mondo finalmente!” - il suo sorriso e il suo tono sono provocatori, nel parlare a Kristoff.

“Certo, auguri” - risponde l'altro, non cedendo alle provocazioni.

In quei minuti di euforia, arriva una donna dai capelli neri e ricci, un seno prorompente e un vestito attillato rosso fuoco.

“Cugino, eccomi. Fammi conoscere la nostra erede” - gli corre incontro, scansando con prepotenza Idunn e Caroline.

Agnarr osserva il corpo della sconosciuta, rimanendone colpito.

“Accidenti!”- esclama notando la sensualità della tipa.

Riceve subito un'occhiataccia da parte della moglie che così lo rimette al suo posto.

“Victoria, ecco te la presento” - il riccone la saluta e le mostra la neonata.

“Un capolavoro. Ti somiglia tanto, sai?”

“A dire il vero è la fotocopia di mia sorella” - si intromette Elsa.

Le sue parole infastidiscono Hans e attirano l'attenzione della straniera, la quale si volta verso la ventunenne e con aria altezzosa le domanda - “E tu saresti...?”

“La zia della bambina. Piacere” - risponde la Froze, a tono.

“Cugina, seguimi. Andiamo da Anna, voglio fartela conoscere” - indica alla donna la strada.

I Froze e i Bjorgman, irritati dalla poca considerazione, seguono i Westergard trovandosi pochi minuti dopo nella camera della neo mamma.

Anna è a letto e sgrana gli occhi quando trova davanti a sé Hans e una persona appariscente, mai vista prima.

“Che dire, cugino. Hai scelto bene. Molto bella, anche se apparentemente bambina. Saprà darti molti eredi, ne sono sicura” - commenta Victoria, scrutando l'allettata.

I familiari di Anna scansano i due antipatici, raggiungendo la giovane.

Kristoff le siede vicino e la prende per mano.

“Hai conosciuto nostra figlia?” - chiede la giovane al fidanzato.

Tale domanda viene udita da Hans che, alterato, esclama - “Cosa hai detto? Sua figlia?”

“Si, e sei pregato di restituirmela. Deve mangiare e per di più merita di conoscere chi la ama davvero” - gli strappa la neonata dalle mani e la mostra agli altri.

“Che meraviglia” - esclama Kristoff,estasiato da una pargola dai capelli rossi e le gote paffute.

“Come osi”- si imbestialisce Westergard - “Ero io accanto a te mentre partorivi. Lui se ne è infischiato”

“Piantala, sono esausta. Non voglio sentirti. Lì è la porta. Arrivederci” - lo tratta con freddezza e questo fa esplodere l'imprenditore.

“Me la pagherete tutti. Tu in primis Anna Froze. Eri stata avvisata. Ora è tardi per tornare indietro. A breve riceverai la visita del mio avvocato”

Così dicendo si allontana, seguito da Victoria che fissa disgustata la giovane.

“Forse l'ho giudicata troppo in fretta. Non è adatta alla nostra stirpe. Merita un morto di fame come lo è lei” - conclude, prima di girare i tacchi e dirigersi all'uscita.

“Meglio morti di fame che snob, vermi, viscidi, antipatici, insolenti, arroganti come loro” - Elsa brontola e la sua reazione buffa fa ridere le due famiglie.

Finalmente soli, senza nessun disturbo, la ormai diciannovenne riapre un discorso interrotto bruscamente ore prima.

“Kristoff, in merito alla faccenda di prima...”

“Amore, so che sei ancora combattuta. Ho capito, aspetteremo e più in là decideremo...”

“Non aspetteremo niente e nessuno” - lo zittisce con un bacio a stampo.

“Cosa vuoi dire?”- domanda confuso lui.

“La mia risposta è Sì. Si, si, si mille volte si! Ti amo e voglio cominciare la nostra vita insieme”

Anna ha deciso di finirla di sottostare al volere e alle minacce di Hans. Ha patito molto negli ultimi mesi e da oggi vuole vivere la serenità che merita e vuole donarne anche alla sua bambina.

“A proposito, vi presento Fate”

“Fate? Significa destino, giusto?” - interviene Elsa.

“Esatto. Il destino mi ha voluto regalare una creatura così speciale ed io ne terrò cura per sempre, la proteggerò e non permetterò a quel verme schifoso di Westergard di togliermela”
Ecco la Anna grintosa e cocciuta di un tempo...non si abbasserà alle provocazioni.

“Se il mio ex vuole la guerra, che guerra sia”

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Capitolo 22
*** 22 CAPITOLO ***


Hans è furibondo e una volta arrivato nella sua enorme e lussuosissima villa, esplode.

“Mi ha umiliato davanti a quel pezzente di Bjorgman e al resto della famiglia. Se pensa di passarla liscia, si sbaglia di grosso” - grida, scaraventando a terra un vaso di ceramica, situato sulla mensola accanto al camino.

“Cugino, calmati. Non puoi mica distruggere casa per via di una sciocca ragazzina!” - afferma Victoria.

“Lei non mi conosce veramente. L'ho trattata da regina nei mesi che ha vissuto qui. Ho addirittura indossato i panni di verniciatore per decorare la camera della piccola. Avrei garantito il benessere materiale che non ha mai avuto. Invece lei cosa fa?! Sceglie il morto di fame. Quell'idiota al massimo può regalarle un mazzo di fiori. I fiori più secchi ed economici che esistono al mondo” - aggiunge l'uomo, non riuscendo a rimanere tranquillo.

“Sai come agirebbe la nostra stirpe?” - domanda, con tono alquanto crudele, la donna.

“So già cosa fare” - le risponde lui.

“Dopo i favori che le hai fatto, la punizione dovrebbe essere pesantissima” - ridacchia la parente. Poi aggiunge - “Hai fatto bene a minacciarla. Se non capisce chi comanda con le buone, lo capirà con le cattive. Ha osato sfidarti e un Westergard non può di certo essere trattato in quel modo, tanto meno da una come lei” - commenta la mora, accendendosi poi una sigaretta.

“Mi ha mandato in bestia sentirla dire che la bambina è di Bjorgman. Ma stiamo scherzando?Quella è mia figlia. Mia. Presto capirà che mi appartiene. Ho concepito un'erede per la nostra casata che, sono sicuro, prenderà le redini di tutte le mie opere”

“Puoi sempre cercare di rompere il rapporto tra quei piccioncini” - propone Victoria.

“Ho tentato di allontanarli, durante il coma. Portandola qui, volevo farle perdere di nuovo la testa per me. È stato inutile” - racconta, infastidito, Hans.

“Tranquillo, cugino. Conosco gli uomini e i loro punti deboli. Ci penserò io. Vedrai che Anna non solo lo dimenticherà, ma tornerà a strisciare e a supplicarti di perdonarla” - ridacchia, entusiasta di un piano che le è appena balzato in mente.

“Hai un animo davvero sensibile, cugina. Preoccuparti per me al punto tale da aiutarmi a recuperare la mia donna. Te ne sarò per sempre grato” - sorride. Le porge un calice di champagne.

“Brindiamo alla vittoria. Dopotutto lo garantisce il mio nome. Vinceremo e i Bjorgman, così come i Froze, pagheranno per l'umiliazione” - dopo il cin cin, trascorrono il resto della serata a parlare e tramare loschi imbrogli.

Una famiglia maligna quella che rappresentano Hans e Victoria.

Prima di coricarsi, il giovane imprenditore scrive ad Anna.

“Mi dispiace per come ci siamo lasciati in ospedale. Domattina verrò a trovare la piccola. A proposito, che nome hai deciso di darle?” - invia l'sms.

“Sicuro che quella sciocca ti risponderà?” - chiede la donna.

Dopo due minuti esatti ecco il messaggio della diciannovenne.

“Si chiama Fate. Domani potrai passare dalla bambina, al nido. Evita di venire da me che non ho voglia di vederti” - con questo la Froze chiude e stacca la connessione Internet. L'attende la prima notte da mamma, fatta di poco sonno, cambi di pannolini e tante poppate.

“ Maledetta. Adesso dà ordini a me. Dice di non volermi vedere” - si infuria Hans, poi prosegue - “In questi quattro mesi ho avuto modo di contattare gente importante e presto Fate sarà mia e Anna la smetterà presto di fare la preziosa. ”

“Fate? Immagino non sia stato tu a scegliere questo nome assurdo” - sottolinea Victoria, alzando gli occhi al cielo.

“L'importante è che abbia il mio cognome. È una Westergard e in quanto tale merita i nostri privilegi” - precisa il giovane papà.

“Se invece fosse come la madre? Se non avesse ereditato la nostra tempra?”

“Non ho dubbi che sia una di noi. E se così non dovesse essere, la educheremo affinché nessuna traccia dei Froze le possa rimanere dentro. In fondo appartiene ai vincenti, non ai pezzenti” - ridacchia. Un altro bicchiere di champagne, poi i due crollano, alquanto brilli, sul divano.

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L'indomani, come deciso, Hans si reca in ospedale.

La cugina è al suo fianco, intenta a pavoneggiarsi nei corridoi e ad attirare gli sguardi dei vari uomini presenti, medici, infermieri e anche pazienti. Ama far eccitare l'altro sesso. Ha nel dna la stessa voglia di lussuria del parente, dopotutto.

“Dovrei uscire con qualche dottore di alto rango; unire due casate importanti potrebbe essere un vantaggio per noi. Avremo una prole di sangue blu” - riflette da alta voce, lanciando un occhiata sensuale ad un bel trentenne dal camice bianco.

“Piantala di flirtare. Dobbiamo trovare il nido dove è mia figlia” - la rimprovera Hans.

Ed eccoli arrivare a destinazione.

Una vetrata enorme separa i due Westergard da una serie di culle che ospitano vari neonati.

“Non vedo Fate” - afferma Victoria, scrutando uno per uno i pargoli e i loro nomi.

“Forse sarà con Anna” - aggiunge lui, sorridendo. Motivo in più per andare contro le parole della ex e visitarla nella sua camera.

Ricorda perfettamente il numero della stanza e a passo svelto percorre le scale e il corridoio che lo separano dalla meta.

Sobbalza, notando Anna a letto, intenta ad allattare la figlia, e Kristoff al suo fianco.

“Mantieni la calma. Non sei venuto per fare scenate. Mi raccomando. Altrimenti addio piano” - gli sussurra la parente.

Lui ingoia il rospo e si finge stranamente sereno.

Dà un colpetto alla porta, attirando l'attenzione della coppia.

“Salve, buongiorno” - li saluta, forzando un sorriso amichevole.

“Tu? Ti avevo detto che preferivo non venissi qui” - brontola la Froze.

“Fate è con te, non potevo fare altrimenti.” - precisa lui.

“Ok, dai. Stavolta lascio perdere. Ecco, puoi tenerla. Ha appena finito di mangiare” - e così dicendo, la diciannovenne cede la neonata al padre.

Hans è felice di poter stringere di nuovo sua figlia tra le braccia.

“Amore mio, ciao. Sono il tuo papà. Ti ricordi? Oggi la mamma ti ha vestita di rosa. Immagino sia la tuta che ti regalai cinque mesi fa, quando vivevamo assieme. Giusto?” - logicamente Westergard, parlando e rivangando il passato, lancia frecciatine all'estraneo Kristoff.

Tanto per sottolineare che lui non conta nulla nella vita della piccina.

“Cugino, guarda che belle guance paffutelle ha Fate. E che dire della boccuccia. Tutta suo padre” - si complimenta Victoria.

“A dire il vero chi l'ha vista, dottori e infermiere comprese, hanno detto che è la mia fotocopia” - puntualizza Anna, infastidita dalle parole dei due neo arrivati.

“Ah si? Beh consiglierei loro un buon oculista” - ridacchia la formosissima Westergard.

Anna sta per sbottare, però è Bjorgman a frenarla.

“Perché non andiamo a fare due passi, amore? Camminare ci farà bene...”- propone il biondo alla fidanzata. Dopo aggiunge - …. ci farà bene soprattutto all'umore. Questi due non li sopporto più” - le sussurra.

La Froze accenna un sorriso ed annuisce.

“Dove andate?” - chiede perplessa Victoria.

“Affari nostri” - commenta alterata Anna.

Ed una volta rimasti soli i Westergard, la donna si lamenta - “Non so come puoi desiderare al tuo fianco una sciocca e impertinente ragazzetta. Non fa altro che rispondermi male. Merita una bella lezione”

“Non perdere le staffe, cugina. Tempo al tempo ed ognuno riceverà il castigo che merita”

La loro risata alquanto inquietante spaventa addirittura Fate che inizia a piangere.

“Tesoro, cosa succede adesso?” - chiede Hans, tentando di cullare la bimba per tranquillizzarla.

“A quanto pare le idee dei suoi consanguinei non le piacciono, cugino. È come credevo, questa bambina non è una Westergard. Fate è una Froze a tutti gli effetti” - commenta Victoria, spiazzando Hans che inizia a credere che la neonata difficilmente sarebbe diventata come lui.

Dna a parte, non ha ereditato l'indole di cui necessita il suo grande impero.

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“Questa passeggiata ci voleva. Mi ha rigenerata” - afferma Anna, sottobraccio al fidanzato.

Sono ormai a pochi passi di distanza dalla camera di lei, quando avvertono un pianto incessante.

Mamma Anna riconoscerebbe quello di sua figlia in mezzo ad una folla di gente.

“Fate” - si allarma, correndo, rapida, verso la stanza.

Nota Hans alle prese con la crisi della bambina ed interviene.

“Che le hai fatto? Lasciala stare” - le strappa la figlia dalle mani e la appoggia sul suo petto.

“Perché piangeva così?” - domanda Kristoff all'ex capo.

“Perché non ti fai i cazzi tuoi?” - risponde Westergard, dimenticando per un attimo le buone maniere.

“Ecco, vieni pure fuori. Mostra il vero Hans. Hai celato il tuo volto per troppo tempo. È bene che tutti lo conoscano” - Bjorgman perde le staffe, provocando il ricco.

“Calmatevi state dando spettacolo” - li rimprovera Anna.

“Basta. Se non la finite, chiameranno la sicurezza” - Victoria tira a sé il cugino, allontanandolo dal biondino, suo nemico.

“Ho bisogno d'aria” - con tali parole Hans fila via, lanciando un'occhiataccia malefica al ragazzo.

“Kristoff. Dove vai anche tu?” - chiede la Froze, notandolo allontanarsi.

“Rimani qui e tranquillizza la piccola. Ci penso io” - la blocca la Westergard, raggiungendo i due fuggitivi.

A dire la verità, Victoria sa bene da chi andare e come muovere le sue carte.

Scorge Kristoff in una stanza vuota dell'ospedale, accovacciato a terra.

Si scopre, leggermente, il voluminoso decolté e a passo sinuoso gli va incontro.

“Eccoti. Si può sapere come mai tu e mio cugino vi odiate tanto?” - domanda, prendendo posto accanto al bell'omaccione.

“Che vuoi? Io non ti conosco neanche” - commenta freddo Kristoff.

“Sai che con gli sconosciuti ci si può sfogare senza problemi su cosa accadrà dopo?”

La donna si mostra tenera e disponibile all'ascolto.

Bjorgman si alza da terra e lei fa lo stesso.

Si trovano faccia a faccia.

“Allora? Spero possa risolversi. Ti darò una mano a fare pace, se vorrai” - si propone, accarezzandogli un braccio. Sposta poi, lentamente e maliziosamente, la mano sugli addominali scolpiti del bel ragazzo, rimanendo sorpresa da così tanta prestanza fisica.

“Accidenti” - commenta, mordicchiandosi le labbra.
Bjorgman nota subito la vicinanza eccessiva della mora dalle forme eccitanti.

“Che stai facendo?” - chiede alquanto spaventato dalle avance di lei.

“Occhio per occhio, si dice al mio paese” - afferma, sorridendo.

“Non capisco cosa vuoi dire” - risponde confuso lui, cercando di liberarsi dalla pressione della donna.

“Anna è stata con Hans nove mesi fa. Tu potresti fare lo stesso con me. Sono brava a far eccitare gli uomini. Saprei accontentarti in tutto e per tutto” - lo provoca.

A quel punto Bjorgman, sgarra gli occhi.

“Tu sei pazza” - la respinge, allontanandosi.

“Mi desideri quanto io desidero te. Ho notato come mi fissavi poco fa”

“Che? Sei fuori di testa. Non ti ho mai considerata. Adesso scusami ma torno dalla mia fidanzata” - fa per andarsene.

Ed è allora che Victoria agisce.

Supera in velocità il ragazzo e arriva alla porta.

Gira la chiave e la inserisce nel suo reggiseno.

“Se vorrai uscire da qui, dovrai spogliarmi” - aggiunge, maliziosa.

“Aiuto. Fammi uscire, pazza di una Westergard” - la scuote, arrabbiato.

La rabbia di lui lo porta ad agire senza lucidità.

Con gioia e anche incredulità di Victoria, Kristoff le strappa una parte del vestito, precisamente quella che copre il seno e si riappropria della chiave.

“Wow!” - esclama lei.

“Sei una pazza” - ripete di nuovo lui.

“No, il pazzo sei tu. Se non vieni con me e fai quanto dico, racconterò che mi hai voluta violentare e che l'abito strappato ne è la prova” - tali affermazioni scioccano Kristoff.

“Che?”

“Hai capito bene. E a chi crederanno? Ad una donna bella e ricca, che non ha bisogno di un uomo qualsiasi o ad un ragazzo il cui padre è in prigione per criminalità? Beh...secondo me la scelta non sarà difficile” - ridacchia Victoria.

“Non ci credo. Mi hai giocato un tranello” - esclama Bjorgman, pietrificato da così tanta malvagità.

“Se non vuoi finire dietro le sbarre Kristoff, ti consiglio di mollare Anna”

“COSA? Non lo farò mai” - risponde il ragazzo.

“Allora preparati. A mio cugino non farà piacere sapere che mi volevi molestare” - replica la Westergard.

“Ci sono telecamere dappertutto. Anche qui, sicuramente”

“Certo. E cosa vedranno? Tu che mi strappi l'abito e metti le mani nel mio reggiseno. Non sarebbero delle prove che ti avvantaggerebbero, sai?”

Kristoff, scioccato, non sa come agire. Rimane in silenzio mentre osserva quella donna girargli più volte intorno in attesa di una risposta.

“Hai deciso? Ti do altri due minuti. Poi agirò. A te la scelta”

“Sei un demonio” - replica lui.

“Tic tac tic tac... le lancette dell'orologio scorrono veloci” - continua a provocarlo.

“Piantala!” - esplode e gli urla in faccia - “Non cederò alle vostre minacce. Io amo Anna e la sposerò”

“Bene. Decisione definitiva?”- domanda la donna, mostrandogli di nuovo la chiave.

Allo scadere del tempo, la Westergard si accinge ad uscire, scompigliandosi i capelli e dandosi qualche sberla sul viso, il tutto sotto lo sguardo sconvolto di Kristoff, trovatosi nel momento sbagliato al posto sbagliato.

“Addio Kristoff Bjorgman. Salutami tuo padre quando sarai in galera” - conclude.

Gira il chiavistello ed apre la porta.

“Aspetta...” - la frena allora lui - “Non voglio andare in carcere”

“Bene, bene, vedo che adesso si ragiona!”- così dicendo, si richiudono dentro.

Kristoff è combattuto. Non rinuncerebbe mai alla donna che ama, però non vorrebbe passare per chi non è, incasinando la vita di sua madre che ha dovutogià patire tanto per colpa di un criminale.

Come si comporterà? Accetterà la minaccia o lotterà per il suo amore?

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Capitolo 23
*** 23 CAPITOLO ***


Victoria Westergard, da bambina, otteneva sempre ciò che desiderava. Le bastava sbattere i piedi o piagnucolare per ricevere immediatamente l'ok dalla sua famiglia. Il risultato è ben visibile oggi : è diventata una donna vanitosa, egoista, prepotente, astuta e anche caparbia nel raggiungere la vittoria. Il piano organizzato a danni di Kristoff, da lei ideato, ha, infatti, avuto esito positivo.

“Sei una grande, cugina. Non immagini che regalo hai donato a tua nipote permettendo a me ed Anna di avere una seconda chance” - la ringrazia Hans.

Sono trascorsi esattamente due mesi dal giorno che Bjorgman, con la coda tra le gambe, ha lasciato la promessa sposa con un bigliettino, scioccando le famiglie ormai unitesi in una sola.

Caroline è depressa da quando il primogenito ha lasciato Arendelle senza spiegazioni logiche.

I gemelli, vedendo lo stato psicologico della mamma e anche di Anna, parlano di Kristoff con rabbia e delusione. Non si aspettavano un comportamento simile da parte del loro adorato fratellone.

Che dire di Anna?! La diciannovenne ha allontanato chi la circonda, chiudendosi a riccio.

Quel Natale fu il più grigio di tutta la sua giovane vita.

I Froze festeggiarono in solitudine, evitando il resto del mondo, permettendo alla neo mamma di evitare sguardi compassionevoli da parte di vicino o amici.

Così le sue routine sono passate veloci, prevalentemente incentrate sull'allattamento di Fate o sui cambi di pannolino.

Idunn e Agnarr, così come Elsa, tentarono di parlarle ricordandole i bisogni di cui necessita la neonata, amore e carezze da parte di chi l'ha messa al mondo.

La seconda delle Froze, però, a distanza di mesi, continua a vivere male la fuga di Kristoff e non riesce più ad esprimere un sentimento grande come l'amore verso chi le è accanto.

“Devi essere forte. Devi farlo per Fate” - la sprona sua sorella maggiore.

“Ma lo volete capire tutti quanti che non riesco più ad amare nessuno?” - le tuona contro, singhiozzante.

“E' la rabbia che ti fa percepire questo. Non è così. Dentro di te sai di dover tornare quella di un tempo ed è l'orgoglio e le ferite che sanguinano ad impedirtelo” - aggiunge Agnarr.

“Quel bastardo è stato più bastardo di Hans. Mi ha presa in giro per mesi. Sembrava così spontaneo. Mi aveva addirittura proposto le nozze. E guardate come è finita” - replica Anna.

“Deve essere per forza accaduto qualcosa. Non è da Kristoff comportarsi così” - lo difende Idunn.

“Nessuno lo conosceva al punto tale da sostenere che non avrebbe mai agito in questa maniera. Dopotutto la mia ingenuità e la mia istintività mi hanno fatto abboccare. Sono caduta tra le sue braccia dopo neanche 48ore e me ne pento. Dovevo ascoltare Hans quando mi ha detto di lasciar perdere” - con tali parole, la giovane spiazza i tre parenti.

“Che? Sei impazzita? Adesso credi a quell'idiota di Westergard?” - esclama Elsa.
“Non chiamarlo idiota. È il padre di mia figlia” - risponde a tono la seconda.

“Mi stai seriamente spaventando” - sostiene Idunn, guardandosi preoccupata con il marito.

“Anzi, sapete cosa vi dico?! Se è con lui che il destino vuole che io stia, lo accontenterò” - così dicendo prende il cellulare e digita il numero del diretto interessato.

“Oddio sorellina, cosa hai intenzione di fare? Ti prego, non vorrei facessi un errore madornale...” - Elsa spera non sia come crede. Invece quando sente Anna dire determinate frasi, rimane di sasso.

“Vienici a prendere. Io e tua figlia ci trasferiamo da te. Non avremmo mai dovuto separarci, perdonami. Ti aspetto” - chiude la telefonata, sotto lo sguardo scioccato dei familiari.

“Cosa hai fatto?!” - esclama Idunn, con le lacrime agli occhi.

“Ho agito, per la prima volta,seguendo la mia testa. Il cuore ha smesso di battere dentro di me. Da adesso in poi vi troverete davanti un'altra Anna” - così dicendo, raggiunge la sua camera ed inizia a preparare le valigie.

“Anche se non le parliamo da settimane ormai, io chiamo Caroline, magari lei riesce a farla ragionare” - propone la signora Froze.

“Cara, no. Lasciamole fare quello che crede sia giusto. Si renderà conto da sola che il suo posto non è al fianco di Hans”

“Ma papà se quell'uomo dovesse farla soffrire?” - domanda Elsa, in pena.

“Non le recherà mai tanto dolore quanto quello che le ha dato Kristoff il giorno in cui ,con un misero biglietto, ha chiuso i rapporti” - puntualizza Agnarr.

Due ore dopo, Anna è chiusa nella sua stanza.

Ha sistemato la roba all'ingresso e si è serrata nella camera per allattare Fate.

Stringe tra le mani il famoso pezzo di carta del suo ex.

Lo avrò letto duecento volte in quei sessanta giorni.

Scusami, non me la sento più di sposarti. Non riesco a crescere una bambina non mia come se fosse sangue del mio sangue. Perdonami. Lascio Arendelle per sempre. Addio. Sii felice”

Queste parole furono dettate da Victoria a Bjorgman, dopo che il giovane decise di accontentarla per evitare la galera.

DUE MESI PRIMA

“Bravo Kristoff. Hai preso la decisione giusta. Sai essere intelligente quando vuoi” - afferma la Westergard, chiudendo il foglio e posizionandolo nella sua borsetta.

“Siete davvero due bestie. Tu e tuo cugino; avete distrutto la mia vita e ora farete lo stesso con quella di Anna e anche della piccola”

“Anna non appena vedrà quanto è bella la vita da ricca benestante, con un compagno affascinante, pronto a darle emozioni da brivido ogni notte, capirà che stare con te era l'errore più grande della sua vita” - precisa Victoria, sistemandosi il trucco e i capelli.

Indossa un golfino che copre lo strappo del vestito, così da non destare sospetti.

“A lei non interessa tutto ciò. Lei cerca amore, non sesso e beni materiali” - replica Kristoff.

“Ragazzo, ascolta una volta per tutte... tu nella sua testa rimarrai un lontano ricordo, anzi uno sbaglio del passato. Costruisciti una nuova vita, trova una pezzente degna di te e sparisci dalla circolazione. Adesso ti darò modo di andare via dall'ospedale, poi raggiungerò la stanza di Anna. Quando sarà il momento le farò trovare il biglietto. Sono sicura che ti telefonerà, ti cercherà ininterrottamente. Tu, come stabilito, dovrai essere irraggiungibile. Chiaro?”

Bjorgman abbassa il capo, amareggiato da quanto è stato costretto a scegliere.

Avrebbe dovuto rispondere NO, invece la paura di poter essere considerato come suo padre ha prevalso e se c'è una cosa che lui detesta è il paragone con il genitore criminale.

Le ore seguenti sono devastanti per Anna. Trova il bigliettino posato sul cuscino, qualche ora prima di coricarsi.

Victoria ha pagato un infermiere in cambio del favore: mettere il pezzo di carta accanto alla ragazza nel momento specifico.

E così fu.

La Froze disperata iniziò a cercare Kristoff, ma fu tutto vano.

Ciò che è accaduto fu un susseguirsi di litigi in casa e di incessanti pianti. Ecco che la sofferenza e la disperazione sono tornati a bussare a casa Froze e i responsabili sono sempre loro: i Westergard.

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Sono le venti quando Hans preleva Anna e Fate, caricando le valigie e il passeggino in auto.

“Ci sentiamo domani, tesoro?”- chiede Idunn, osservando sua figlia salire a bordo.

La ragazza annuisce, poi chiede - “Elsa dove è?” - ha notato subito l'assenza.

A quanto pare alla maggiore delle due non interessa dare l'arrivederci alla parente. Questo è ciò che sussurra Victoria, ridacchiando e attirando l'attenzione di Anna.

“Hans, richiama tua cugina. Non voglio che dica stronzate sulla mia famiglia” - precisa la diciannovenne, con una freddezza e un controllo emotivo da premio Oscar.

Che fine ha fatto la grande delle sorelle?

Elsa è nella camera di Anna e ha ritrovato per puro caso un vecchio biglietto.

La ventunenne in quei mesi ha riflettuto a lungo sul comportamento ambiguo dell'ex cognato. Molte cose sembrano assurde e non trovano piena corrispondenza a quello che è il carattere dell'ex cognato. Possibile che dopo neppure 24ore dalla nascita della bambina, avesse stravolto i desideri per il futuro?

E ora che ha stringe tra le mani un foglio familiare, la causa di un momento di caos interiore per Anna, Elsa ha un'idea vincente.

Corre più velocemente che può per raggiungere i parenti.

“Anna?” - domanda ai genitori.

I due sono seduti in salone e tra loro regna un silenzio opprimente.

“Dove eri? Non l'hai neppure salutata” - la rimprovera Idunn.

“Vado da lei” - fa per uscire, però è Agnarr a frenarla.

“Andrai domattina. Adesso è tardi. Voglio capire come mai hai evitato il momento dei saluti, chiudendoti in camera”

“Papà, mamma, ascoltatemi. Vi ricordate questo?” - indica il famoso biglietto, porgendolo poi al capofamiglia.

“No. Io non l'ho mai visto” - risponde Agnarr.

Beh, in effetti lui era assente all'epoca. Così Elsa lo passa ad Idunn.

“Oddio. Dove l'hai trovato? Credevo fosse stato cestinato” - è stupida la donna.

“Capisci che questa è la chiave di tutto?” - la ventunenne, entusiasta, è davvero certa di aver messo assieme dei tasselli che l'hanno condotta alla verità.

“Sinceramente, figliola, non riesco a capire. Dove vuoi andare a parare?” - interviene Agnarr - “Di cosa parla questo foglio?”

“Marito mio, Anna ricevette mesi fa un messaggio da parte di Hans che la metteva in guardia da Kristoff e dai Bjorgman”

“Ah bene. Questa è la prova che perdere Kristoff è stato un bene per tutti? È questo che vuoi dire?” - il signor Froze è sempre più perplesso.

“L'esatto opposto. Ascoltate la mia teoria...” - così dicendo, siede in mezzo ai due e spiega il suo punto di vista - “Non è da Kristoff fuggire via così, su due piedi, attraverso un fogliettino di carta. Ci ho pensato molto in questi mesi e trovare questo messaggio è stato fondamentale. Chi è solito mandare bigliettini insulsi e ricchi di sciocchezze?” - chiede Elsa, attendendo la risposta scontata.

I genitori rimangono in silenzio, volendo dalla primogenita la soluzione a tale dilemma.

“Quel biglietto di addio ha lo stesso sapore di questo pezzo di carta” - aggiunge estraendo, dal tiretto di un comodino anche l'altro foglio - “Hanno la firma della stessa persona”

“Intendi dire che lo ha scritto Hans ingannando Anna, di nuovo?” - chiede, scioccata Idunn.

“Non ho la certezza, ma indagherò. La sua impronta è presente sulla carta. Deve aver messo Kristoff alle strette, costringendolo ad andare via. Lui non l'avrebbe mai fatto. Agendo in questa maniera, ha creduto di chiudere la faccenda. Così come voleva fare mesi fa, scrivendo ad Anna. A differenza del passato, oggi è riuscito nel suo obiettivo” - la teoria di Elsa non fa una piega.

Idunn e Agnarr sembrano riprendere fiato dopo mesi di soffocamento. Sapere che c'è un'alta possibilità che Bjorgman non abbia abbandonato un vero amore, riaccende in loro la speranza, quella di rivedere Anna riacquistare lucidità e tornare a sorridere!

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Capitolo 24
*** 24 CAPITOLO ***


Anna arriva a villa Westergard circa mezz'ora dopo i saluti alla famiglia. Ad attenderla sono presenti i domestici, già conosciuti nel periodo trascorso lì durante la gravidanza.

Mary, la più anziana, ha a cuore la giovane e le corre incontro abbracciandola. Nota in lei gli occhi spenti e la totale assenza di sorriso. Comprende subito che il trasferimento non è stato voluto dal suo cuore.

Hans ha con sé Fate e la mostra come un trofeo di vittoria, vantandosi della bellezza ereditaria della bambina. Tutto merito del suo sangue blu, ripete più volte.

La piccina, ormai di due mesi, invece è identica ad Anna. Questo fatto, l'imprenditore sembra proprio non accettarlo. A fargli da spalla in quello che dice, è Victoria.

“Diamo il benvenuto ad un'altra componente degna della nostra stirpe. Mia nipote avrà tanto da imparare e sarò lieta di pormi come sua madrina, indirizzandola sulle scelte da fare e sul modo di comportarsi” - sostiene la donna, stupendo i presenti. Da quando in qua la signora Westergard decide di educare qualcuno alle buone maniere? Proprio lei che sembra esserne ignara.

Anna sente le parole dell'adulta, eppure evita delle reazioni. Giorni prima, se le avessero detto che quella tipa avrebbe dovuto battezzare sua figlia, certamente si sarebbe infuriata.

Ad oggi la situazione è stravolta. Si limita ad aprire il cofano dell'automobile e a caricarsi in spalla un borsone rosa, quello di Fate. Ignorando tutti, raggiunge l'ingresso della villa.

Sa già che la sua vita, d'ora in poi, sarà così: i Westergard si lusingheranno a vicenda e lei sarà oscurata. Pensandoci bene, per lei non è male questa visione della realtà. Dopotutto non chiede altro: desidera essere invisibile. E nella villa enorme che la ospiterà, questo è possibile.

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Frost è in ufficio quando riceve la chiamata di Elsa. La fidanzata gli racconta le sue teorie circa il coinvolgimento dell'imprenditore nella fuga di Bjorgman.

“Come abbiamo fatto a non pensarci immediatamente. Tutto torna, secondo quanto dici” - esclama Jack, stupefatto dall'intelligenza e dall'arguzia della compagna.

“Mi raccomando, controlla ogni mossa di quell'infame di Hans. Non lasciarti sfuggire nulla. Ogni cosa può risultarci utile” - si raccomanda lei.

“Tranquilla, indagherò per bene e stavolta chi ha recato molto dolore ne riceverà altrettanto” - la conversazione viene improvvisamente interrotta. Un collega, giunto all'improvviso, comunica a Jack che il loro Boss li ha appena invitati a cena alla villa.

Verrà festeggiato l'arrivo di Fate e non mancherà la sua presentazione come nuovo membro della famiglia dei Westergard.

“Controlla mia sorella, ti prego” - lo supplica Elsa, avendo udito, dall'altro lato dell'apparecchio, le parole dell'informatore.

“Tranquilla, amore mio. Proverò anche a parlarle. Le spiegherò la versione dei fatti e spero che deciderà saggiamente come comportarsi” - chiusa la telefonata, Frost raggiunge i parcheggi dove i colleghi lo attendono, seduti in automobile.

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“Benvenuti a villa Westergard, potete lasciare a me le vostre giacche” - a parlare è Tom, il maggiordomo che, all'ingresso, accoglie gli invitati e sistema i loro guardaroba.

Jack e company sono appena arrivati e Frost rimane sbalordito dalla maestosità di quella dimora. È enorme e circondata da un immenso giardino, ben curato e ricco di fiori. Una fontana è poco distante, circondata da aiuole e luci colorate.

“Wow” - esclama Frost. Il suo Boss ha davvero un castello come casa.

Lasciano la roba al maggiordomo e si avviano verso la sala della cena.

“Quanto lusso. Ci sono addirittura statue e quadri che varranno una fortuna! Non bada a spese il capo” - sostiene, entusiasta, uno dei lavoratori.

È la voce di Hans ad attirare il gruppetto nella stanza principale.

“Ecco i miei dipendenti; venite ragazzi. Fatevi avanti, prego” - Westergard fa loro segno.

Il padrone di casa indossa uno smoking nero e sorseggia dello champagne.

“Signore, la ringraziamo per l'invito. Qui, poi, è spettacolare” - lo lusinga Jack. Il piano è mantenere le apparenze; anzi, alimentare i complimenti per mantenere i rapporti piacevoli con il nemico.

“Ti ringrazio, Frost. Ma prego, accomodatevi. Sarete seduti in fondo al tavolo. Sono presenti i segnaposto. Notate la precisione di chi si è occupato di questa cena” - afferma Hans, riferendosi alla adorata domestica, Mary.

Jack siede e osserva da lontano il suo Boss, il quale continua a parlare e intrattenere i vari ospiti.

Possibile che manchi ancora Anna? Si domanda Frost.

Preoccupato di ciò, indaga. Si avvicina al capo e con la scusa di un bicchiere di champagne, gli domanda - “Non vediamo l'ora di conoscere le nuove arrivate della sua famiglia, signore. Saranno presenti anche loro, vero?”

“Certo. E' a mia figlia che è dedicato questo momento”

“E alla sua nuova compagna presumo” - aggiunge il giovane sorseggiando e mantenendo la calma.

Westergard annuisce e riprende la conversazione con un uomo sulla sessantina, suo socio in affari.

Jack torna a sedere, volendo evitare di suscitare nel suo superiore qualche perplessità, circa le domande insistenti su Anna.

Pochi minuti dopo, Hans si avvicina ai suoi lavoratori e da buon padrone di casa chiede se hanno gradito il vino, giunto direttamente dall'Italia e i vari stuzzichini, realizzati dalle mani d'oro della sua servitù.

“Ottimo, capo! Siamo entusiasti di essere qui” - si complimenta uno dei ragazzi.

“Bene. Sono felice. Dato che stasera rincaserete a tardo orario, vi do' la giornata libera domani” - comunica, ricevendo i grazie e gli applausi dei dipendenti.

Frost riflette su quanto sia cambiato Westergard nel giro di due mesi. Sembra felice, soddisfatto di avere finalmente ciò che desiderava da sempre.

E forse Elsa ha ragione! Hans ora ha sia Fate che Anna; ma soprattutto ha tolto di mezzo un nemico non solo in campo amoroso, ma anche in quello professionale.

L'astio che da sempre nutre verso Kristoff Bjorgman è legato alle minacce del clan ai danni del defunto padre e anche alle simpatie che il genitore rivolgeva a quell'estraneo e che invece negava al sangue del suo sangue.

“Occhio per occhio. Ma certo! Vuole prendersi ciò che appartiene ad un altro, così come Kristoff si è preso l'amore del defunto Westergard!” - pensa tra sé e sé Frost.

Adesso le cose sembrano ancora più chiare.

In quei secondi di riflessione, il giovane si allontana chiedendo del bagno per non destare sospetti.

Percorre un corridoio immenso; non sa di preciso come muoversi e dove recarsi.

“Forse era meglio rimanere in sala” - sbruffa, essendosi perso.

Ed è allora che una voce familiare lo fa sobbalzare.

“Tu? Cosa ci fai qui?” - alle spalle del giovane c'è proprio Anna, assieme alla bambina che dorme nella carrozzina.

Il biondo si volta verso l'amica e con un cenno di mano, la saluta - “Ciao Annie” - poi accarezza la guancia paffuta della piccola.

La Froze accenna un timido sorriso, sentendosi chiamare così. Per un attimo le sembra di tornare indietro nel tempo, a quando, da bambina, l'unico suo pensiero era fare i compiti e non cadere dalla bicicletta.

“Non evitare la mia domanda. Come mai sei qui? Ti manda Elsa?” - insiste lei.
“No, io sono stato invitato dal tuo nuovo compagno. Lavoro da lui, ricordi?”

“Ah vero. Non credevo venissi, sinceramente. A mezzanotte sarà il compleanno di Elsa. Non dovevi rimanere a casa dei miei per gli auguri?”

“Andrò domattina. Assieme a te e Fate” - risponde Frost.

“Io la telefonerò. Non credo che andrò....” - lo spiazza lei.

“Che? Rinunci a festeggiare tua sorella per rimanere tra queste mura enormi?” - esclama sconvolto il ragazzo.

“Non insistere. Non voglio discutere qui. Potrebbero anche vederci insieme e fraintendere” - replica Anna.

“Sono scioccato Annie. Non è da te … e poi, come mai hai deciso di trasferirti qui? Non hai nulla a che fare con questi ricconi senza sentimenti”

“Non dovrebbe interessare a nessuno cosa voglio o non voglio fare” - risponde, a tono la diciannovenne.

“Certo che ci interessa. Ti vogliamo bene e ci preoccupiamo per te. Smettila di fare la dura, celando il dolore dietro un muro che ti sei costruita. Torna in te, Annie. Ci manca vederti sorridere, vederti saltellare per casa e cantare a squarciagola. Idunn mi ha confessato addirittura di sentire la mancanza dei tuoi biscotti al cioccolato”

Le ultime affermazioni colpiscono il cuore di lei che esclama senza esitare - “Davvero? Ma diceva di odiarli”

“Appunto” - risponde Frost.

Cala il silenzio, mentre nella testa della giovane il rumore dei suoi pensieri e dei suoi dubbi diventa insopportabile.

“Sono venuto qui, approfittando della cena di Hans, per parlarti” - riprende parola, andando direttamente al punto della questione.

“Senti Jack, apprezzo molto i tuoi tentativi e immagino che mia sorella ti abbia, in qualche modo, costretto a farmi la ramanzina... ti prego, accetta il mio desiderio di rimanere qui. Non chiedo altro se non di essere lasciata in pace, non voglio nessuno che mi dice cosa fare o meno della mia vita” - il tono della Froze è supplichevole; sta per piangere e tenta con sforzo di evitarlo.

Ma quando Frost le espone il punto di vista della famiglia, Anna crolla - “Apri gli occhi Annie. Siamo convinti che sia stato un pianto di Westergard la causa della partenza di Kristoff”
“Come? Che stai dicendo? E poi, se vogliamo essere precisi, quella di Kristoff non è stata una partenza ma una vera e propria fuga”

“Ascoltami due minuti e rifletti su quanto sto per dirti. Solo allora deciderai come comportarti”

e così Jack racconta ad Anna per filo e per segno ogni dettaglio della teoria di Elsa.

Nonostante lo shock iniziale, ogni parola, ogni ipotesi, sembra essere verità assoluta.

“Perché Kris avrebbe accettato? Doveva lottare per il nostro amore” - replica la giovane.

“Evidentemente lo ha messo alle strette. Chissà come lo ha ricattato per eliminarlo dalla tua vita” - puntualizza lui.

“No, non ci credo. Arriverebbe a tanto pur di prendersi me e sua figlia? È assurdo”

“Conosciamo bene come è fatto Hans. Le sue azioni sono prive di sensibilità. Sarebbe disposto a tutto pur di vincere. Guarda quanto è felice stasera. Ha tolto il mezzo il nemico amoroso, ha portato te qui a casa e ha pieni diritti sul futuro di Fate. Cosa potrebbe desiderare di più?”

“In effetti hai ragione. Non ho ancora superato il suo doppiogioco...quando frequentava me ed Elsa contemporaneamente” - finalmente qualcosa nella Froze sembra smuoversi e la lucidità le rischiara la mente.

“Esatto! Non permettere che un essere come lui possa plasmare Fate a sua immagine e somiglianza. Intervieni ora che puoi, Annie” - ribadisce Jack.

Il discorso di Frost sembra convincere la giovane, ma ecco che l'arrivo improvviso di qualcuno la fa ricadere nelle insicurezze.

“Anna! Sei ancora qui? Ma cosa stai combinando? Ti aspettano tutti” - la rimprovera Victoria, alle spalle dei due.

Gli occhi neri come la pece della signora tutteforme si sposta sul tipo sospetto. Sa benissimo chi è: un dipendente del cugino e inizia a dubitare dell'incontro privato tra i due.

“Vi conoscete?” - domanda allora, investigando.

“Ci siamo incrociati qui. Io cercavo i bagni, questo posto è enorme” - si scusa Frost, mentendo spudoratamente - “Ho avuto così il piacere di conoscere la donna del mio Boss”

“Beh, strano che vi siate appena presentati. A me, da lontano, sembravate essere molto più che estranei. O mi sbaglio?” - tenta di metterli in difficoltà.

Ma Victoria non sa che Jack sa cavarsela in situazioni del genere. Quante volte ha coperto brillantemente dei compagni di scuola o anche la stessa fidanzata evitando loro ramanzine o punizioni.

“Sarà una sua percezione errata, Lady Westergard” - risponde a tono, con sguardo fisso sulla donna che, nel frattempo, studia ogni sua espressione e vi cerca tentennamenti utili.

“Dai, andiamo. Hans si infurierà se non mi vede arrivare” - a quel punto interviene Anna, accelerando il passo e dirigendosi verso la sala.

Frost e la darklady la seguono, in silenzio.

E quando la Froze giunge dal compagno, nota gli occhi di tutti gli uomini lì presenti su di sé.

“Wow! Quanta gente hai invitato?” - sussurra all'orecchio di Hans, una volta vicini.

“Mia cara, voglio darvi il benvenuto nella società. Ci sono tutti i migliori esponenti del mondo affaristico di Arendelle. Troveremo anche un bel lavoro per te, così ci sistemeremo definitivamente”

“Vuoi che io lavori?” - esclama, incredula. Finalmente qualcosa di sensato viene fuori dalla bocca di Westergard.

“Certo! Cosa credevi? Che ti lasciassi a marcire dentro casa?” - ridacchia, prendendole la mano e baciandola.

“Grazie” - risponde lei, accennando un sorriso sincero.

A quel punto l'imprenditore invita i presenti ad alzarsi in piedi - “Vorrei fare un brindisi alle nuove arrivate. Stasera sono lieto di presentarvi Anna, la mia compagna e mia figlia Fate” - così dicendo, prende in braccio la piccola.

Jack è tornato al suo posto ed osserva, infastidito, la scena. Scatta una foto ad Anna, inviandola ad Elsa.

Ma accade qualcosa si sconvolgente.

Westergard chiede alla Froze di raggiungere il centro sala. Dà ordini ad alcuni dei suoi musicisti di accompagnare il momento con della musica estremamente dolce.

“Anna, ora che siamo tornati insieme, voglio assicurarmi che sia per sempre. Non ho intenzione di fare altre cazzate. Tu sai bene a cosa mi riferisco. Voglio prometterti fedeltà e sicurezza. Sarò al tuo fianco e ti proteggerò da qualsiasi male. Cresceremo la nostra bambina assieme, mostrandole il sentimento che ci unisce. Ti amo e voglio con te un futuro radioso. Lo vuoi anche tu?” - si inginocchia, sotto lo sguardo curioso ed emozionato degli ospiti.

Frost, scioccato, manda un sms alla fidanzata - “Forse siamo nei guai! Hans sta per proporre ad Anna le nozze”

“Vuoi sposarmi?” - domanda allora Westergard.

La diciannovenne è diventata di ghiaccio. La scena le è familiare, solo con un uomo differente davanti i suoi occhi.

Pensa e ripensa alle parole del cognato ma anche alla fuga di chi doveva lottare al massimo per un amore vero.

E così, arrivata a una conclusione, dà la sua risposta - “Si, lo voglio”

Hans, felice come non mai, la abbraccia sollevandola da terra e baciandola dolcemente.

Tra l'euforia della gente e la musica di sottofondo, Frost invia un altro messaggino.

Ora il destinatario è un altro.

“Kristoff, andando via hai commesso un grandissimo errore. Stasera hai perduto Anna per sempre. Sposerà Hans. L'ho messa in guardia ma ha voluto così. A questo punto non mi resta che accettare le sue volontà”

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Bjorgman è ancora sveglio quando riceve il messaggio dell'amico ed ex collega.

“CHE COSA?”- esclama, leggendolo.

“Che succede?” - gli domanda una ragazza dai capelli biondissimi e lunghissimi.

“La galera sarebbe stata migliore di questa vita che mi sono costruito con le mie mani” - sostiene, mentre afferra un borsone e lo riempie con la sua roba.

“Spiegati meglio, non capiamo. Perché te ne vuoi andare?” - chiede un ragazzo moro.

“Siete stati gentilissimi ad ospitarmi per due mesi nella vostra casa. Ho invaso i vostri spazi per troppo tempo. Torno ad Arendelle”
“E se Hans e sua cugina dovessero fartela pagare? I piani non prevedevano il tuo rientro” - interviene ancora la straniera.

“Lo so, Scarlett. Ma non mi importa più. Sono stato sessanta giorni a piangere la mia Anna. La rivoglio indietro e se per farlo devo finire in carcere, ci andrò ma saprò che la donna che amo è al corrente delle minacce e del cattivo cuore di chi vuole sposarla!” - così dicendo, carica il borsone in spalla e si dirige all'uscita.

Abbraccia i due amici che lo hanno accolto e aiutato a superare il duro colpo. Vivere a Corona con loro è stato una benedizione. Sono due persone speciali e gli promette che, una volta sistemato tutto, si sarebbero rivisti e, chissà, magari si sarebbero sposati anche insieme.

Preso il primo autobus di linea, si allontana diretto verso la sua città.

“Arendelle, sto tornando! E stavolta non ti lascerò mai più”

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Capitolo 25
*** 25 CAPITOLO ***


Alle tre del mattino la folla immensa di gente che villa Westergard ha ospitato per la cena si dilegua.

Anna è nella sua camera, con i piedi doloranti e la mente invasa da mille pensieri.

Cerca di autoconvincersi di aver preso la decisione migliore sia per se stessa che per Fate.

Avrebbe sposato Hans e la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

Riesce a fatica a liberarsi di quel vestito attillato, regalatole dal compagno per la festa.

Una volta indossata la camicia da notte di pura seta, dono anche questo del ricco imprenditore, volge lo sguardo alla culla, dove Fate dorme beata.

“Tesoro mio, sei la cosa più bella ed importante della mia vita. Senza di te sarei persa” - afferma Anna, rivolgendosi alla figlia.

Si corica a letto, spegnendo la bajour e in quel preciso istante riceve una visita inattesa.

“Che ci fai qui? Credevo fossi andato a dormire anche tu” - esclama la Froze, coprendosi con le lenzuola.

“Amore mio, tra due settimane ci sposeremo e non voglio dormire più separato da te” - puntualizza Hans, avanzando verso il letto con le pretese di un marito padrone che esige la sua donna. Ha l'aria alquanto brilla e ciò spaventa Anna.

“Sei ubriaco?”

“Un po'. Abbiamo festeggiato, quindi non potevo sottrarmi ai vari brindisi” - spiega,sedendosi accanto alla ragazza.

“Ho sonno, buonanotte” - lei tenta di chiudere la conversazione e si sdraia su un fianco cercando di addormentarsi.

Sente la mano di lui toccarle i capelli e ciò la fa sobbalzare. Le labbra di lui si posano sul collo della giovane che freme ed inizia seriamente a preoccuparsi.

“Se ti dicessi che a me il sonno è passato, vedendoti indossare questa sottoveste?” - le sussurra malizioso Hans.

“E' una camicia da notte” - precisa la diciannovenne, poi aggiunge - “E non ho voglia di parlare. Ho solo bisogno di dormire. Tra qualche ora tua figlia si sveglierà e reclamerà la poppata. Fammi riposare ora che posso” - riesce a zittirlo con la scusa della piccola.

“Almeno il bacio della buonanotte puoi darmelo, no?” - sembra aver ceduto ed a quella ultima richiesta, Anna, seppur di malavoglia, avvicina le labbra a quelle del compagno.

Un semplice bacio a stampo diventa subito altro. Westergard fa in modo di approfondire e rendere quel contatto più passionale.

Si posiziona sopra di lei, bloccandole le mani e cominciando ad accarezzarle ogni parte del corpo.

“Hans basta!” - grida lei più e più volte.

“Solo cinque minuti e ti lascio andare” - insiste e si libera degli indumenti.

Cerca di svestire anche la promessa sposa che si dimena per evitarlo.

Purtroppo, con prepotenza, il riccone riesce ad ottenere ciò che desidera. Anna ora è succube di un uomo tanto gentile quanto bestiale.

Ad un Westergard non si può dire NO! Questo la Froze l'ha imparato sulla sua pelle.

Rispetto alla loro prima volta, dove fecero l'amore con delicatezza e dolcezza, questo secondo rapporto fu soltanto sesso. In fondo nessuno dei due nutre qualcosa verso l'altro: Hans desidera carnalmente una donna che per mesi lo ha fatto penare e l'ha umiliato, così da vendicarsi usandola a suo piacere. Anna, dal canto suo, è vittima di un destino beffardo che l'ha allontanata da chi ama davvero.

Westergard gode per alcuni minuti del possesso fisico della ragazza che, in lacrime, non reagisce più. Fortunatamente è il pianto di Fate ad interrompere Hans. L'imprenditore, entusiasta della prestazione e del piacere ricevuto, si sdraia a pancia in su accanto alla compagna. Ed è allora che nota il viso bagnato di lacrime di Anna.

“Hey perchè piangi?” - le chiede, stupito.

“Lasciami stare. Non mi toccare!” - tuona la fanciulla, spingendolo via, avvicinandosi alla culla.

“Non ti capisco. Siamo una coppia. Le coppie fanno queste cose. Ti ho fatto male? A me è parso ti sia piaciuto!” - afferma, mostrandosi effettivamente per l'uomo insensibile quale è.

Altro che interesse verso il malessere di Anna! Si preoccupa solo della sua ottimale performance sessuale.

Senza replicare, Anna prende in braccio la figlia e lascia la camera.

Westergard si addormenta, libero dai piagnistei della neonata e soddisfatto per la nottata caliente.

La povera Anna, invece, cammina per i corridoi cercando di calmare la bambina. Eppure anche i suoi di singhiozzi non si placano. Le impediscono addirittura di respirare facilmente.

Mary, la domestica dal cuore grande, è in cucina e, sentendo i lamenti di qualcuno, lascia le sue mansioni per capire chi è il responsabile di tale rumore. Nota subito le due la Froze con la pargola tra le braccia.

“Sono le cinque del mattino, cosa ci fai in piedi? E come mai hai quella faccia? Qualcosa non va?”- le chiede, preoccupata.

Nota lo shock della diciannovenne e la abbraccia.

“A me puoi dirlo, tesoro. Cosa ti turba tanto? Hai l'espressione di chi è stato appena torturato”

“Esatto” - commenta lei.

“Cosa vuoi dire?” - a quel punto Mary si spaventa.

“Hans...” - cerca di spiegarle, eppure la scena di pochi minuti prima torna ad occuparle la mente e il pianto ricomincia.

“Ok, calma. Andiamo in cucina. Ti preparo una camomilla. Quando te la sentirai, mi dirai tutto. Va bene?” - le accarezza la guancia con fare materno - “Dammi la bambina. Sei distrutta. Penserò io a Fate”

Assieme si allontano. Anna sa che in quell'enorme villa fatta di lusso e di sfarzo estremo, può trovare conforto e amore solo da una persona. E quella è proprio Mary.

Chissà se ad attenderla, in futuro, saranno altre sere come quella!

Ora più che mai, la diciannovenne si pente dei SI promesso a Hans. Quella nottataccia non la dimenticherà più, per il resto della vita.

Dopo la camomilla, la Froze, intenta ad allattare la piccina, confessa alla donna quanto vissuto.

“E' orribile! Stai in guardia, cara. Non vorrei che il padrone facendolo, voglia avere altri eredi” - sostiene la domestica.

“Ci ho pensato. Ho deciso che nel pomeriggio andrò a prendere delle pillole così da evitare rischi” - precisa Anna.

“Tu te la senti di vivere così? Sei una ragazzina e meriti altro. Pensaci, sei ancora in tempo”

“Se solo Kristoff non mi avesse abbandonata, a quest'ora saremo sposati e felici” - si incupisce lei.

“Bjorgman? Il figlio di Arthur?” - sobbalza, incredula la domestica.

“Suo padre ricattava la famiglia Westergard, sì già lo so” - brontola Anna, pronta a sentire altre dicerie sul conto del clan criminale.

“Forse non dovrei dirtelo, però... penso che sia giusto per te, per prendere una decisione definitiva sul tuo futuro” - aggiunge l'adulta.

“Dirmi, cosa?” - domanda la ragazza, sospettosa.

“Sono mesi che in questa villa girano tipi loschi. Una delle mie aiutanti ha scattato loro delle foto” - così dicendo chiama la collega, dedita alla rimozione della polvere dai mobili.

“Signorina, io non mi fiderei al cento per cento del signor Westergard” - la mette in guardia l'altra.

“Non vi seguo più” - è confusa Anna.

“Io lavoro qui da dieci anni e ricordo alcune facce. A differenza di Mary che ha una pessima memoria” - spiega la donna, ricevendo la linguaccia della domestica più anziana.

“Ho scattato loro delle fotografie e ho riconosciuto alcune persone” - spiega ancora e le mostra le immagini sul cellulare.

“Io non li ho mai visti in vita mia” - puntualizza la Froze.

“Non voglio creare problemi, infatti ho tenuto per me questo segreto. Però vorrei tutelare sia voi che la vostra bambina” - ribadisce la sconosciuta.

“Amy, vai al punto. Per favore” - aggiunge Mary, mettendo fretta all'aiutante.

“Ok, ok... questa gente era al servizio di Arthur Bjorgman” - confessa allora la domestica più giovane.

“CHE?” - esclama Anna - “Mi state dicendo che Hans potrebbe essere ancora ricattato?”

“Solo voi, signorina, potrete aiutarlo a denunciare questi criminali” - sostiene Amy.

“Io?” - a quel punto, visto il male che Hans le ha recato in mesi e mesi, vederlo sottostare a qualcuno le fa piuttosto piacere.

Però la morale e la coscienza umana la spingono ad accettare il consiglio della donna.

“Aspettate, però il signor Westergard ha i controlli ovunque. Le guardie del corpo, le spie, gli investigatori privati che lavorano per tutelarlo. Come potrebbe essere nuovamente vittima di ricatti” - riflette allora Mary.

“Forse li protegge per evitare rischi” - ipotizza Amy.

Eppure l'anziana è pensierosa e la sua espressione agita Anna che le domanda - “Cosa ti passa per la testa? Dimmelo. Hai qualche dubbio su Hans?”

“Se invece fosse immischiato nel clan? Se fosse lui adesso a lavorare per loro?”

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Capitolo 26
*** 26 CAPITOLO ***


Sono le nove del mattino e piove ininterrottamente da due.

I tuoni hanno disturbato il sonno di Idunn che si è alzata dal letto. Ha gli occhi gonfi, a causa del lungo pianto della sera precedente.

Con la tazza di thé in mano e lo sguardo rivolto alla finestra, la donna si perde tra i suoi pensieri e la nostalgia dovuti ad una figlia lontana da casa.

Non immagina cosa sta patendo la ragazza, altrimenti sarebbe corsa sotto la tempesta, armata di matterello, per picchiare il futuro genero e salvare così la sua Anna.

Agnarr ha lasciato un post sul frigorifero, dicendo che avrebbe pranzato con un sandwich, rimanendo in officina fino a sera e così la signora Froze trascorre il tempo sola con le sue tristezze e con i ricordi di quando nella sua umile dimora viveva la felicità.

Elsa, a letto, risponde al messaggio di buon compleanno del suo Jack.

Oggi compie ventidue anni eppure l'aria tesa che la famiglia Froze sta vivendo pone in secondo piano un giorno speciale come quello.

Si alza indossando le babbucce e si dirige, stiracchiandosi ,verso la cucina.

Saluta la madre che fa cenno con la mano.

Il silenzio che segue diventa insopportabile anche per una taciturna come Elsa, la quale rompe il ghiaccio con una proposta spiazzante.

“Se andassimo a trovare Anna e Fate?”

Quell'idea riporta l'adulta alla realtà, tanto che le risponde - “Credi che vorrà vederci?”

“Perché non dovrebbe volerlo! E dovremmo aspettarci l'ufficializzazione da parte di Anna stessa dell'imminente matrimonio con quel cretino di Hans!” - brontola Elsa, disgustata al pensiero di sua sorella con il viscido ricco imprenditore.

“Oh mio Dio! Spero abbia ragionato bene e che non abbia accettato solo per ripicca verso Kristoff” - sostiene la signora Froze.

“Ha accettato mamma. Mi ha scritto Jack che ieri lui le ha chiesto di diventare sua moglie, davanti a una marea di gente e mettendola in difficoltà. Praticamente le circostanze l'hanno costretta a dire si” - racconta la giovane.

“Povera figlia mia! Mi domando cosa provi lei verso quell'uomo”

“Disprezzo! Quello che nutriamo noi tutti verso di lui” - ribadisce Elsa, sorseggiando del thè.

Una volta terminata la colazione, la ventiduenne ripropone alla mamma di andare a villa Westergard.

“Allora, andiamo? Vorrei vedere Anna e anche Fate”

E così Idunn, anche essa di fondo desiderosa di abbracciare la figlia e la nipote,accetta.

“Jack mi ha scritto che il santissimo e gentilissimo Hans ha regalato un giorno di relax ai suoi dipendenti, vista l'ora tarda di ieri.” - racconta Elsa alla donna, sparecchiando la tavola.

“Beh cara, ci conviene andare oggi a villa Westergard? Troveremo sicuramente Hans” - precisa la donna.

“Me ne infischio se c'è o meno. Lì abitano mia sorella e mia nipote. Freghiamocene... personalmente lo ignorerò. La sola presenza mi irrita il sistema nervoso e voglio assolutamente vedere la mia famiglia” - ribadisce la ragazza. Si dirige verso la camera, con un biscotto in bocca, pronta per sistemarsi ed uscire.

Ed è allora che la madre distolti per un minuto i pensieri da Anna e la sua storia, ricorda che quel dì è un giorno speciale - “Amore mio, scusami. Tanti auguri” - la abbraccia, stritolandola.

“Mamy, grazie ma così mi strozzerai” - aggiunge la primogenita.

“Ops!” - chiede perdono di nuovo e poi dice - “Spero potremmo festeggiare presto con una bella torta e assieme a tua sorella minore”

Questo è il sogno dell'intera famiglia Froze e qualcosa, finalmente, sta per cambiare.

Ciò accade mezz'ora dopo...

Il citofono suona ed è la ragazza a correre ad aprire.

“Vado io” - urla lei, sistemandosi i capelli. Immagina sia il fidanzato giunto per gli auguri.

Davanti ai suoi occhi c'è Frost che la saluta con dolce bacio a stampo, ponendole un mazzo di fiori e un pacchetto con il fiocco blu.

“Auguri amore mio” - le cinge la vita, mentre la giovane scarta il regalo.

Non ha notato ancora che dietro il suo boyfriend c'è qualcun altro.

“Ehm, ciao Elsa. Tanti auguri” - parla la persona.

Quella voce familiare fa sobbalzare la festeggiata che lentamente si volta verso l'interlocutore. Il pacco cade a terra e la giovane, la cui espressione è alquanto scioccata, cambia. Da sorpresa, Elsa diventa euforica e si getta al collo del neo arrivato.

“KRIS!!!!!!” - grida elettrizzata- “Sei tornato? Non sai che gioia rivederti”

Lei attendeva da tempo il momento in cui, grazie a Bjorgman, avrebbe guarito le ferite del cuore di Anna. L'arrivo inatteso dell'ex cognato è ciò che serve per riportare la sorella a casa sua.

“Sono sempre stata dalla tua parte. Ho creduto sin dall'inizio che eri andato via per colpa di Hans e adesso che ci hai raccontato come sono andate davvero le cose, sono pronta a farla pagare a quell'idiota di Westergard”- afferma, sorridente Elsa, dopo aver udito dalla bocca del biondo quanto accaduto due mesi prima.

“Avevi ragione, figliola” - si complimenta Idunn, seduta accanto alla figlia, dandole un bacio sul capo.

Kristoff ha infatti rivelato ogni cosa alle donne di casa Froze, sedutesi in salone e postesi all'ascolto.

“Sono tornato perché senza la mia Anna non so stare e perché mi sono comportato da vigliacco. La vita della persona che più amo al mondo è stata sconvolta da un essere abominevole e da sua cugina, ma ora sono qui. Voglio che la paghino e che il matrimonio salti” - aggiunge Kristoff.

“Avete già in mente qualche idea?” - domanda Idunn, rivolgendosi ai due ragazzi.

“Sto indagando e cercando quanti più indizi che possano incastrare il capo, ma è molto discreto. Non lascia nulla in giro che possa essere equivocato” - spiega dispiaciuto Frost.

“Io non posso farmi vedere in giro. Se mi vedessero ad Arendelle, saprebbero farmela pagare. Dopotutto l'accordo prevedeva la mia sparizione per sempre. Perciò non posso darti una mano, amico” - precisa Bjorgman.

“Tranquillizziamoci tutti. Tu, Kristoff, rimarrai qui così nessuno ti vedrà. Noi, Jack, nel frattempo cercheremo di portare Anna dalla nostra parte. Faremo in modo che venga qui, così vedrà la causa del suo malessere e tra di loro potrà esserci un confronto chiarificatore” - afferma Elsa, determinata e speranzosa.

“Spero vorrà ascoltarlo. Figliola, conosci tua sorella. È orgogliosa e cocciuta. Potrebbe reagire male, vedendolo di nuovo piombare nella sua vita” - sottolinea Idunn, amareggiata.

“Io sono sicura che le basterà poco per cedere di nuovo tra le braccia del ragazzo di cui è innamorata” - sostiene la ventunenne, con aria romantica - “Lei lo ama ancora. Tanto. Perciò se verrà a sapere le circostanze che hanno costretto Kristoff ad andare via da Arendelle, state certi che la mia sorellina metterà da parte l'orgoglio”

Quella mattina del 13 febbraio, Elsa e Idunn si recano a villa Westergard. Raccomandano i due giovani di rimanere nella loro dimora, lontani da occhi indiscreti.

“Hans ha conoscenze ovunque che potrebbero parlare e mandare a monte la copertura. In fondo per Westergard, Jack non ha legami con noi e con Anna. Perciò attenti a non uscire. Saremo di ritorno il prima possibile” - conclude Elsa, raggiungendo la madre in auto.

Frost e Bjorgman, rimasti da soli, si supportano a vicenda.

“Annie ieri era davvero giù di corda. Durante la festa sembrava non aver voglia di parlare, né di sorridere. La proposta di Hans l'ha scossa ancora di più; ora più che mai ha bisogno di vedere i suoi cari. La visita di sua madre e di sua sorella, spero che le possa regalare un po' di gioia” - racconta Jack.

Kristoff è abbattuto in quanto si sente responsabile del dolore di Anna.

Non si esprime ma quel silenzio parla da sé. E infatti il fidanzato di Elsa sa bene interpretarlo. Non c'è bisogno di parlare che cerca di confortarlo dicendogli -“Tranquillo amico, andrà tutto bene. Sistemeremo le cose e tu riavrai indietro la tua donna”

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Anna è nella sua camera da un paio di ore.

Dopo aver udito le ipotesi di Mary circa un coinvolgimento di Hans nella criminalità, decide di investigare a suo modo.

Per farlo deve sentirsi una Westergard a tutti gli effetti. Solo se riuscirà a conquistare la fiducia del compagno, potrà accedere a segreti di famiglia.

“Saresti disposta anche a concederti di nuovo a lui pur di sapere la verità?”- domanda, preoccupata la domestica, ascoltando il piano della ragazza.

“E' l'unico modo. Tante cose sembrano tornare... lui potrebbe essere un membro del clan, ecco spiegato questo giro di soldi e i milioni che ha guadagnato nel giro di due soli mesi. Sono certa che sotto minaccia deve aver spedito lontano Kristoff”

“Cara, se le cose stanno così ti aiuterò e manderemo il mio capo in galera. Però non vorrei che per ottenere delle tracce utili, tu debba venderti a lui”

“Ho mandato Amy a comprare delle pillole in farmacia. Mi saranno utili” - le rivela.

“Pillole?” - esclama scioccata l'anziana.

“Alcune sono per me. Voglio evitare altre gravidanze, dopo il rapporto consumato stanotte... e ho preso anche dei sonniferi” - aggiunge, indicandole la tasca dove nasconderà il sedativo .

“Vuoi fargli credere di essere stata a letto con lui e invece lo farai addormentare poco prima che ciò accada, giusto? Ho capito bene?” - domanda la domestica.

La Froze annuisce e continua - “Esatto. Non ho alcuna intenzione di passare lo stesso inferno vissuto ore fa”

“Devi stare attenta, tesoro. Se dovesse scoprire che..”

“Non mi scoprirà. Sarò anche goffa e impacciata delle volte, però mi attrezzerò affinché nulla possa andare nel verso sbagliato.” - la rassicura Anna, tentando così anche di rasserenare se stessa.

Amy arriva poco dopo e lascia le medicine alla giovane.

La Froze prende la pillola, tirando un sospiro di sollievo. Almeno un problema può considerarsi evitato.

“Per ottenere la sua fiducia deve iniziare a vedermi come una Westergard a tutti gli effetti” - ripete Anna.

Per questo, la giovane chiede alle due domestiche di sistemarle trucco e parrucco.

Amy ha anche preparato un abito da vera dama, di quelli che solitamente indossa Victoria e lo affida ad Anna che lo indossa.

“Wow. Sei fantastica. Una bomba, Hans non resisterà” - sorride Amy, sistemandole le ultime ciocche di capelli.

“Cara, io ho paura che possa farti del male di nuovo” - si agita invece Mary.

“Saprò cavarmela” - la abbraccia e le sussurra - “Ti voglio bene...grazie di tutto”

Dopo aver respirato profondamente, la diciannovenne lascia la stanza e si dirige nella sala dove è presente Westergard.

L'uomo sfoglia dei documenti con estremo interesse.

Sente bussare alla porta e grida - “Non voglio essere disturbato”

Anna insiste e con poco Hans si infuria. Spalanca l'uscio pronto a rimproverare duramente lo scocciatore. Però trova davanti a sé la promessa sposa, in abiti alquanto provocanti.

“Hey, amore...cosa ti serve?” - le domanda, osservandola con attenzione.

La scruta non riuscendo a toglierle gli occhi di dosso.

La Froze chiude la porta a chiave e avvicina pericolosamente il suo corpo a quello dell'imprenditore.

“Volevo scusarmi per stanotte. Ero esausta ma adesso possiamo recuperare” - gli sussurra, gettando l'occhio sulla tazza di thé appoggiata alla scrivania.

Sente un forte senso di disgusto verso chi l'ha forzata ad avere rapporti sessuali. Eppure ha dovuto mettere da parte il dolore psicologico e fisico per mostrarsi sorridente e gioiosa di sentire ancora le mani schifose di lui su di sé.

Stranamente le cose stavolta non sono facili.

“Ehm, ora sto sistemando una faccenda seria. Se facessimo più tardi?” - Hans rifiuta le avance.

Accidenti, pensa Anna! Questa faccenda è di estrema urgenza ed importanza per rimandare una cosa che l'imprenditore desidera ardentemente.

Cerca di spiare i vari documenti, ma scorge poco.

“Dai, ti prometto che dopo ci divertiremo. Ora vai da nostra figlia” - la bacia sul collo e, dandole le spalle, torna ai suoi affari.

Alla diciannovenne non rimane che uscire, imbarazzata per il NO ricevuto e amareggiata per aver fallito.

“Allora? Come è andata? L'hai sedotto per bene quel mammalucco?” - domanda curiosa Amy, correndole incontro.

“Direi di no. Sta lavorando. Strano, non ha mai avuto tutto questo interesse per il lavoro come stamattina” - precisa la ragazza.

“Dopo andrò a spolverare in quella stanza e spierò qualcosa. Vedrai, cara, lo smaschereremo” - le sussurra la donna.

Anna siede nel soggiorno e si dedica a Fate, con la quale sta instaurando un rapporto madre-figlia che per mesi aveva ignorato.

Avendo solo lei come membro di famiglia, affetto e amore li riversa sulla piccina. E la piccola non si separa più dalla adorata mammina.

Le basta essere tra le braccia di una sconosciuta o del padre per cominciare a piangere, per poi calmarsi solo stando con Anna.

Le due sono alle prese con le coccole quando Mary comunica alla Froze delle visite.

Compaiono Elsa e Idunn.

“Che ci fate qui?” - domanda sorpresa la diciannovenne.

“Ciao sorellina. Come stai?” - le va vicino la primogenita a braccia aperte.

Ma vedere la seconda con un abito non da lei, la blocca - “Come mai sei conciata così?” - domanda.

“Lascia stare” - risponde Anna, abbracciando lei sua sorella e facendole gli auguri di compleanno.

“Siamo venute a prenderti per festeggiare in famiglia” - esclama sorridente, prendendo in braccio la piccola e riempendola di baci.

“Eh io non so se è il caso” - spiega la minore tra le due.

“Oggi è il mio giorno, perciò niente NO. Esigo che tu esca con noi e venga a casa nostra per mangiare un pezzo di torta. Dai, Annie! Non sei mai mancata in questo giorno. E poi pretendo una foto ricordo con Fate” - l'insistenza di Elsa ,alla quale segue subito quella di Idunn, costringe la secondogenita ad accettare.

In fondo lei vorrebbe andare; quello è un buon motivo per scappare da un futuro marito che detesta. A trattenerla è il desiderio di arrivare rapidamente allo smascheramento diWestergard. Più perde tempo, più rischia di dovergli dire SI sull'altare.

Ma Elsa ha ragione a dire che Anna non ha mai perso un compleanno dell'adorata sorella e quella volta non sarebbe stato diverso.

Così acconsente, accennando un sorriso timido che manifesta la gioia di potersi ricongiungere con chi ama davvero.

“Avviso Hans” - afferma, recandosi nell'ufficio dell'uomo.

Stavolta non bussa e spalanca la porta, trovandosi davanti un tipo sospetto.

Un uomo sulla trentina, entrato chissà da dove, è seduto di fronte a Westergard.

Indossa un cappotto nero e dei guanti dello stesso colore. La barba scura e lo sguardo poco piacevole, fanno rabbrividire Anna che si scusa e taglia corto - “Perdonatemi, non volevo disturbarvi. Sto uscendo. A dopo”

Non dà tempo al compagno di rimproverarla o di porle domande, che fila via.

Elsa e Idunn sono già in auto quando la futura sposa di Hans lascia la villa.

Prima, però, Mary, appoggiata alla porta, le domanda - “Chi c'è li dentro con il padrone?”

“Non so chi sia ma non è rassicurante. Sarò di ritorno in serata” - le dà un tenero bacio sulla guancia e raggiunge il mezzo.

Dieci minuti dopo, Hans lascia la sua stanza e, sospettoso ed irritato dal comportamento della fidanzata, si rivolge alla sua domestica di fiducia - “La mia promessa sposa e mia figlia dove sono andate così di corsa?”

“Signore, sono uscite a fare una passeggiata. Saranno di ritorno presto” - spiega Mary.

Nota l'aria poco serena del boss e gli chiede - “State bene?”

Hans torna subito tranquillo e ordina all'anziana - “Stasera abbellisci la sala grande con candele e musica. Voglio trascorrere una seratina romantica con la mia fidanzata”

Senza aggiungere altro, si chiude ancora nella stanza degli affari e, questa volta, gira la chiave per essere sicuro che nessuno possa piombare da un momento all'altro.

Il tipo losco è ancora lì.

“Dove eravamo rimasti?” - prende parola l'imprenditore.

“Boss, abbiamo messo sotto torchio il tizio della panetteria. Ci deve una grossa somma di denaro”

“Spero vi abbia già pagato il pizzo del mese scorso” - sostiene Westergard, sistemandosi i capelli allo specchio.

“E' stato titubante e siccome con le buone non si ottiene nulla, abbiamo ricorso alle maniere forti” - ridacchia lo scagnozzo.

“Molto bene, questi spicci potrete mantenerli te e il tuo compare. Vi ricordo sempre di fare tutto nella massima sicurezza. Volti coperti e pistola in tasca” - puntualizza l'imprenditore.

“Ovviamente, signore. Non disubbidiremo mai agli ordini” - si inchina leggermente, poi lascia la stanza, attraversando un passaggio segreto, nascosto da un' immensa libreria.

Hans una volta rimasto solo lascia la stanza e si reca in bagno.

Lo attende un bel bagno rilassante e i preparativi per una serata romantica e un post cena piuttosto eccitante.

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Anna è finalmente arrivata a casa Froze.

Sente il cuore scoppiarle di gioia rivedendo la sua dimora.

“Sei stata via solo 24 ore e già ti mancava questo posto?” - domanda, commossa Idunn.

“Non immagini quanto” - risponde, emozionata la seconda.

“Aspetta di vedere cosa ti attende” - afferma Elsa, elettrizzata nell'immaginare la scena dell'incontro tra la sorella e Kristoff.

Una volta dentro l'abitazione, Anna inizia a piangere, accolta subito dalle braccia della madre.

Elsa corre a chiamare Bjorgman, seduto in cucina assieme a Jack.

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“Tesoro mio, sicura che sposare quel tipo è ciò che desideri?” - domanda Idunn alla secondogenita, nei secondi precedenti l'arrivo di Kristoff.

“Non so più niente, mamma!” - commenta amareggiata la giovane - “Non ho più certezze ormai”

“Non dire così Anna. Noi ti siamo vicini. Puoi sempre contare su di me, su Elsa, su tuo padre e su Jack”

“Già! Lo so mamy! Peccato non poter dire lo stesso di Kris!” - commenta abbassando lo sguardo.

In quell'istante dei passi lenti, dietro la ragazza, la fanno voltare. Crede sia la maggiore con la torta.

Non è così!

“Ciao” - la saluta Bjorgman, con un cenno di mano.

La Froze rimane immobile, in silenzio, con lo sguardo fisso sul suo ex e gli occhi sgranati.

“TU?!”- esclama scioccata poco dopo.

La reazione istintiva del giovane è di stringere Anna con forza a sé.

La ragazza non reagisce a quel gesto e si perde tra le sue braccia.

Cosa le prende? E la rabbia che ha nutrito verso di lui per due mesi?

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Capitolo 27
*** 27 CAPITOLO ***


Elsa, Idunn e Jack si allontanano assieme al passeggino di Fate, lasciando soli i due ex.

Nè Anna né Kristoff si pronuncia per alcuni minuti. Una nelle braccia dell'altro gode il momento del rincontro. La stessa Froze è stranita da come l'orgoglio e la rabbia covata per sessanta giorni si fossero affievoliti, lasciando spazio solo alla nostalgia e all'infinito amore che nutre per Bjorgman.

Quanto le è mancato il profumo del suo ragazzo.

E altrettanto pensa Kris, inebriandosi del sapore di vaniglia che la pelle di Anna sprigiona.

“Come vorrei rimanessimo sempre così” - le sussurra lui.

Sentendo tali parole, la diciannovenne si irrigidisce e torna con i piedi per terra.

Realizza cosa è appena successo: davvero ha ceduto al primo gesto affettuoso?

Si allontana, indietreggiando di qualche passo.

Mantiene lo sguardo basso, volendo evitare gli occhi del suo ex.

“Anna io...” - cerca di scusarsi il biondo, ma la giovane lo zittisce.

“Come mai sei tornato ad Arendelle?” - domanda allora lei, aumentando la distanza che la separa da Kristoff.

“Mi mancavi da morire” - risponde lui.

Tale commento fa alterare Anna che replica - “Ti sei reso conto di sentire la mia mancanza dopo due mesi?”

“Non è come credi. Io non sarei mai andato via. Ti amavo e ti amo tuttora” - aggiunge Bjorgman.

“E' stato Hans, vero?” - a quel punto la Froze vuole delle certezze. Se i dubbi esposti da Jack la sera prima sono veri, ovvero quelli circa la responsabilità di Westergard nella partenza dell'ex, le cose cambiano e Kristoff merita una seconda chance.

“Co..co..come?” - esclama sorpreso il ragazzo. Ne è felice. Evidentemente anche Anna sa quanto crudele e spietato sa essere il futuro marito.

“Si, lui e Victoria mi hanno ricattato. Quella donna è un demonio, addirittura peggio del cugino” - spiega, sedendosi sul divano e facendo segno alla giovane di prendere posto accanto a lui.

La Froze siede e si pone all'ascolto.

Durante il racconto di Bjorgman, la ragazza rimane sconvolta sentendo i particolari della vicenda.

Quando ascolta la parte dove protagonista fu Victoria, Anna sussulta.

“Lei voleva far credere di essere stata vittima di violenza da parte mia. Continuava a ripetere che sicuramente è lei quella che aveva il coltello dalla parte del manico. Di certo avrebbero creduto alle sue di parole, non alle mie” - aggiunge Kristoff.

“Oh mio Dio” - esclama lei, ricordando in quei secondi la scena di quella notte, con Hans su di sé schiavo della lussuria. Il suo corpo inizia a tremare e le lacrime le scivolano rapide sul viso.

“Anna, che cosa ti prende?” - si preoccupa il giovane.

“Ehm, nulla! Sto bene...” - replica, alzandosi in piedi e camminando per evitare di mostrarsi in uno stato psicologico e fisico pietoso.

“Ti conosco e so che qualcosa ti ha toccata profondamente. Dimmelo. Ti prego. Voglio aiutarti” - ripete Kris.

“HO DETTO CHE STO BENE” - urla lei, buttando fuori la rabbia covata per sessanta giorni verso chi l'ha abbandonata ad un uomo bestiale.

“Anna!” - intervengono, correndo, Elsa e Idunn, seguite da Jack con in braccio Fate.

“Figliola, calmati” - cerca di abbracciarla la signora avendo visto la secondogenita in una crisi nervosa. Però la diciannovenne, ancora scossa, evita il contatto.

Ha gli occhi dei presenti su di sé e ciò aumenta la sua agitazione.

“Sorellina, non è da te comportarti così” - sostiene la maggiore delle due.

“Non sono più Annie...la ingenua e allegra ragazzina che amava canticchiare e saltellare per casa, quella che viveva di spensieratezza, quella che credeva nel vero amore...” - volge lo sguardo su Kristoff, poi conclude - “Sono cambiata. Questa vita mi ha trasformata e adesso è meglio per me rincasare. Non vorrei che Hans si infuriasse non vedendomi tornare”

“Hans? È di lui che hai paura?” - domanda, scioccato, Bjorgman.

“Non sono affari tuoi” - gli tuona contro.

“Anna! Sii educata, per favore” - la rimprovera Idunn.

“Lo sono stata troppo a lungo e guarda che fine ho fatto!” - replica la giovane.

Fate, tra le braccia di Frost, inizia a piangere vivendo la tensione che si respira in casa.

Anna la prende con sé, strappandola al cognato.

“Non vorrai mica tornare in quel posto?” - chiede dispiaciuta Elsa.

“Non ho molte scelte. È quella casa mia ora. Vi invito alle mie nozze che si terranno tra quattordici giorni. Sono venuta fin qui per comunicarvelo...” - fa per uscire, però è Idunn a bloccarla stavolta.

“Stai buttando via la tua vita per orgoglio, tesoro. Apri gli occhi. Adesso che sai la verità, sei cosciente che Kris non voleva lasciarti e le circostanze l'hanno costretto a farlo..”

“Mamma, c'è sempre una alternativa e lui ha preferito accettare, non considerando l'idea di dirgli NO. Adesso io farò lo stesso” - così dicendo, lascia la casa.

I presenti rimangono in silenzio per qualche secondo, increduli da quello che è appena accaduto.

“Non ci credo! Chi è quella ragazza e che fine ha fatto fare a mia sorella?” - scoppia in lacrime Elsa.

“Non la lascio andare via così” - commenta Kristoff, spalancando la porta e raggiungendo, di corsa, la giovane con il passeggino.

“Aspetta Anna!” - la chiama nonostante la Froze lo ignori.

Lui accelera e lei fa lo stesso.

“Sappi che io non mollo. Avrò sbagliato, lo so. Ti ho chiesto scusa. Sono stato un idiota. Sono tornato per riprenderti con me... è a me che dovrai dire SI sull'altare”

Le parole di lui riescono a trattenere la giovane.

Anna si volta verso l'ex e, con gli occhi gonfi dal pianto, rimane in silenzio.

Lo osserva avvicinarsi a passo spedito.

Ed una volta vicini, Bjorgman non si trattiene più.

La tira a sé e la bacia come non faceva da tempo.

Una vibrazione familiare e piacevole scuote il corpo di lei che, nel momento in cui prende fiato dice - “Volevo un gesto d'amore come questo. La prova che mi desiderassi ancora, proprio come io desidero te”

Kristoff sorride e ricomincia lì dove si è interrotto.

Una serie di lunghi e passionali baci seguono e riempiono i minuti seguenti.

Fate, nel passeggino, accenna un sorrisino. A quanto pare quelle emozioni hanno invaso anche il suo piccolo cuore.

Kristoff abbraccia la sua donna e volge gli occhi sulla creatura.

“Ciao, tesorino” - le si rivolge e la prende in braccio.

“Finalmente vi conoscete” - commenta Anna.

“Ci siamo conosciuti in ospedale e non sai quanto mi sono pentito. Ho perduto giorni importanti della sua vita. È cambiata da allora però rimane sempre la tua fotocopia... per fortuna” - aggiunge Bjorgman.

La Froze lo ringrazia e gli lascia un tenero smack sulla guancia.

“Rientriamo? Sta iniziando a far freddo qui” - propone lui poco dopo.

“Ehm, io devo tornare da Hans. Mi sta aspettando”

“Hans? Davvero? Fai sul serio? Dopo avermi baciato in quel modo, torni da lui?”- chiede alzando un sopracciglio.

Quell'espressione fa sorridere la giovane che si stringe al petto del bell'omaccione.

“Fosse per me non metterei mai più piede lì dentro” - commenta Anna.

“Allora cosa aspetti? Chiamalo e digli che è finita”

“La fai facile tu” - aggiunge la diciannovenne.

“Cosa ti trattiene lì?! Nulla! A parte delle valigie che puoi farti portare a casa dai suoi domestici” - riflette Kristoff ad alta voce.

“Adesso non posso tirarmi indietro. Ho dei sospetti e voglio che venga smascherato il vero Hans. Quando finirà dietro le sbarre, solo allora potrò considerarmi soddisfatta. Deve pagare per il male che ha recato a tutti”

“Che sospetti hai?”

“Credo faccia parte del clan criminale che gestiva anni fa tuo padre” - confessa, sussurrandogli tali idee all'orecchio.

“CHE?” - esclama scioccato Bjorgman.

“Shhhh” - lo zittisce lei. Poi aggiunge - “Bisogna indagare ma ne sono sempre più convinta. E stavolta non la passerà liscia”

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Capitolo 28
*** 28 CAPITOLO ***


Vedere Anna e Kristoff incamminarsi verso casa, abbracciati, assieme alla piccola Fate, è una scena commovente che lascia Idunn, Elsa e Jack senza parole.

“Finalmente di nuovo insieme” - esulta la sorella maggiore, avanzando verso la coppia.

In pochi minuti la rabbia e la tensione che la minore delle Froze ha mostrato, si è dissolta.

Ora i suoi occhi luminosi e il sorriso splendente sono tornati quelli di un tempo.

“Mi sei mancata, tesoro mio” - afferma la madre, stringendola a sé.

“Non avrei mai dovuto lasciare questa casa e voi” - aggiunge Anna.

“Le porte sono sempre aperte. Per noi potresti tornare anche adesso” - commenta Elsa, asciugandosi il viso bagnato di lacrime.

“Ho spiegato a Kristoff le ragioni che mi spingono a rimanere a villa Westergard...per un altro pò”

così dicendo, Anna rivela alla famiglia le sue idee e il piano orchestrato con l'appoggio delle domestiche, ormai sue amiche.

“Credi davvero che sia diventato un criminale?” - chiede Idunn, scioccata.

“Non ho delle prove certe. Però il suo modo di fare è cambiato e per di più frequenta gente losca. Stamattina l'ho beccato con un tipo poco rassicurante. Sembravano confabulare qualcosa” - spiega la ragazza.

“Cara, so che Hans non è un santo, però alludere addirittura che sia un impostore, sembra esagerato” - aggiunge la signora Froze.

“Mamma, io e Elsa ci siamo passate. Sappiamo di che pasta è fatto. Personalmente mi sono resa conto che non è la persona che ho conosciuto un anno fa” - racconta Anna, abbassando lo sguardo.

Mai avrebbe pensato di dover subire da parte dell'imprenditore delle forzature nel rapporto fisico.

Notando il silenzio e la inquietudine della sorella minore, la grande delle due cambia discorso per alleggerire la tensione - “Che ne dite di tagliare la torta?”

“Non aspettiamo papà?” - domanda Anna.

“Gli ho mandato un sms. Spero lo legga e corra il prima possibile. Vederti di nuovo a casa, lo riempirebbe di gioia e rinuncerebbe addirittura ad una giornata di lavoro ricca e proficua”- spiega Idunn.

Così Anna, Elsa e la madre raggiungono la cucina per prendere il dolce e portarlo in salone, dove avrebbero poi festeggiato.

Sono rimasti soli Jack e Kristoff quando il primo afferma - “Dobbiamo aiutare Annie. Il capo ha sicuramente dei segreti oscuri e se è davvero un criminale non esiterebbe a fare del male alla fidanzata o alla bambina”

“Non glielo permetterò. Agiremo noi due per smascherare quel bastardo. Anna mi ha raccontato di alcune foto che potrebbero esserci utile. Bisogna impossessarsene e cercare la verità partendo da queste” - riflette Bjorgman.

“Conta su di me, amico” - Frost accetta senza esitare, dando una pacca sulla spalla al compagno.

Idunn arriva con una torta al cioccolato, comperata quella mattina, prima di recarsi a villa Westergard per prelevare la secondogenita.

Il gruppo intona la canzoncina classica, mentre Elsa si posiziona davanti al dolce.

Davanti ai suoi occhi la scena è commovente.

C'è perfino Fate a festeggiarla. Non può desiderare di meglio.

Agnarr compare proprio allora, correndo rapido verso Anna e la bambina e abbracciandole entrambe.

“Tesoro, appena ho letto il messaggio sono corso qui” - afferma emozionato l'uomo.

Ora la famiglia è al completo.

“Esaudisci un desiderio, Elsa” - esclama Jack.

Ce ne sono molti che la neo ventiduenne avrebbe voluto si realizzassero.

Uno in particolare sovrasta gli altri, di secondaria importanza.

E in due secondi, la giovane spegne le candeline e riceve gli applausi e le congratulazioni di tutti.

Mentre a casa Froze si gioisce, Hans inizia ad agitarsi per l'assenza prolungata della fidanzata.

Telefona più e più volte ad Anna che non risponde e questo lo preoccupa.

“Ti ha detto dove voleva andare?” - interroga Mary per saperne di più.

“E' la quarta volta che me lo chiedete, signore. No, non mi ha detto nulla. Forse è rimasta al parco con la bambina” - spiega la domestica.

“Non credo. Non vorrei che avesse fatto cattivi incontri” - si agita l'uomo.

“Ad Arendelle vive brava gente” - commenta Amy.

“Non tutti sono cordiali e gentili. Chi è al corrente del legame tra me e lei, potrebbe servirsene per ottenere denaro” - ipotizza l'imprenditore.

Quella bizzarra idea stupisce Mary che indaga - “Perché siete così drastico, signore? Siete un uomo esemplare. Nessuno penserebbe di fare del male a voi o a chi vi è vicino”

“Ti sbagli di grosso” - risponde nervoso Hans.

Amy e Mary si scambiano un'occhiata, sentendolo parlare così.

“Conoscete qualcuno che potrebbe rapirla?” - chiede la domestica più giovane.

“Certo che no! Le mie sono teorie e basta” - replica lui, teso come una corda di violino.

“Cugino ti consiglio di calmarti. Stai davvero esagerando. Forse le nostre sguattere hanno ragione. A breve tornerà a casa. Sa quale è il suo posto”- si intromette Victoria, con fare altezzoso, definendo con termini poco eleganti le donne al loro servizio.

Infatti le affermazioni della darklady infastidiscono le due.

È Mary a frenare la linguaccia di Amy, salvandola dal licenziamento.

Fosse stato per l'aiutante, ne avrebbe cantate quattro alla snob tutta protesi.

I minuti passano e di Anna nessuna traccia.

“Basta! Io chiamo la polizia” - comunica Hans.

“Sei impazzito? La polizia?” - esclama esterrefatta Victoria.

“Signore, mi sembrate davvero sotto shock, sicuro di stare bene? Vi porto della camomilla?” - chiede Mary.

Un uomo che giunge a conclusioni drastiche solo per un ritardo della compagna, nasconde sicuramente qualcosa che potrebbe indurlo a pensare al peggio.

E la domestica anziana vuole scoprire tutto.

“Sparisci, vecchia. Ci penso io a mio cugino” - con fare prepotente, la Westergard la scaccia.

A quanto pare neppure Vicky vuole che suo cugino parli più del dovuto.

Allontanatasi con Amy, Mary confida alla collega le sue perplessità.

“Deve esserci un motivo che ha spinto il capo ad ipotizzare un rapimento”

“Se fosse davvero ricattato come pensavamo all'inizio?” - ipotizza la più giovane.

“Tutto può essere. Dobbiamo indagare, amica mia. Forse so chi potrebbe esserci d'aiuto” - riflette l'anziana.

“Chi?” - domanda confusa la seconda.

“Non farò nomi. Qui ci sono orecchie dappertutto. Bisogna avvisare Anna. Prepararla a quello che l'aspetterà. Se dovesse rincasare, Hans diventerà una bestia perché saprà di essersi preoccupato oltremisura senza ragioni”

“Dobbiamo tutelarla. La telefono subito” - Amy afferra il cellulare e compone il numero - “Speriamo che stavolta risponda”

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La fortuna gira a loro favore.

Anna sta per lasciare casa Froze quando sente il telefonino vibrare.

“Amy? Dimmi tutto...” - risponde e dall'altro lato della cornetta, la domestica racconta , in tutta agitazione, la situazione di villa Westergard.

Le sue parole terrorizzano la ragazza che impallidisce sotto lo sguardo impensierito di Kristoff.

Una volta chiusa la conversazione, la giovane si sfoga con Bjorgman.

“Amore, cosa è successo?” - chiede lui.

Anna si getta tra le sue braccia ed inizia a piangere.

“Ho paura, Kris! Ho paura che possa farmi del male...di nuovo”

Quelle parole spiazzano Kristoff - “Quel bastardo ti ha fatto del male?”

La diciannovenne non riesce più a nasconderlo. Gli mostra alcuni lividi sul suo corpo, sorti dopo il rapporto sessuale che ha tentato di respingere e che ha dovuto purtroppo subire.

“Io lo ammazzo” - il biondo cambia espressione e diventa una furia.

“Aspetta, dove vai?” - lo trattiene lei.

Impossibile frenare la rabbia del suo innamorato.

Hans Westergard ha superato ogni limite.

“Ascoltami...prima di fare una pazzia... dobbiamo parlare con qualcuno che può darci una mano” - lo blocca, ponendosi da scudo tra il compagno e l'automobile sulla quale lui vuole salire.

“Ti ha toccata e usata contro la tua volontà. Deve pagarla”

Kristoff è davvero fuori controllo, pronto ad uccidere con le sue stesse mani la persona che più odia al mondo.

“Se vogliamo che paghi, andare lì e farti rivedere non è la soluzione migliore” - tenta di farlo ragionare.

“Toglierlo dalla faccia della terra sarebbe la punizione che merita”

“Ti rendi conto che per anni hai fatto di tutto pur di non essere come tuo padre e adesso vuoi seguire le sue orme?”

Quelle parole sono lame al petto per Bjorgman che torna, fortunatamente, in sé.

Anna approfitta della quiete per farlo ragionare con lucidità.

“Tu non sei così. Sei buono, non macchiarti le mani di sangue. Non ne varrebbe la pena. Un modo per metterlo nei guai possiamo trovarlo e ,secondo Mary ed Amy, la soluzione potrebbe essere parlare con Arthur”

“COSA?” - esclama lui.

“Hai capito bene. Tuo padre potrà essere la chiave vincente”

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Capitolo 29
*** 29 CAPITOLO ***


Victoria, irritata dal comportamento di Hans, lo trascina nello studio di lui ed una volta soli, senza disturbi da parte dei domestici di casa, prende parola.

“Ti conosco bene, caro cugino. Con me puoi smettere di fingere. So che il tuo estremo egocentrismo ti impedisce di nutrire preoccupazione verso chi ti circonda. Perciò falla finita, questa recita può terminare qui”

“Che stai dicendo?” - esclama Westergard, sconvolto.

“Vuoi davvero farmi credere di essere in pena per il ritardo di Anna? Ma dai, per favore, risparmiami scene tanto ridicole” - aggiunge la donna, seduta alla scrivania del parente, intenta a limarsi le lunghe e rossissime unghie.

“Come puoi dire una cosa simile? Questi tuoi dubbi mi feriscono, sai?”

Sentendolo parlare in quella maniera, Victoria ha una reazione immediata.

Una risata malefica che sembra ed è un affossamento del cugino e delle sue emozioni.

“Mi stai ridendo in faccia come fossi un pagliaccio! Stai esagerando Vic” - afferma, alterato Hans.

Batte con forza un pugno sulla scrivania facendo sobbalzare Victoria, la quale continua a mostrarsi altezzosa e indifferente.

“Povero zio, che progenie gli è toccata... mio padre, contrariamente al tuo, ha fatto un bel lavoro con la sottoscritta” - si vanta la darklady.

“Sto perdendo la pazienza e sai che non rispondo di me quando le persone mi umiliano” - Hans è incavolato e cerca di trattenersi.

“Mi stupisce non vedere la tua reazione. Ti sto praticamente disegnando come un uomo senza sentimenti, e tu te ne stai fermo lì, a pensare ad una compagna che non ti ama e ad una figlia che,chissà, magari non è neppure tua”

Tali affermazioni e cattiverie gratuite mandano in bestia Westergard che senza ragionare si scaglia sulla mora, portandole le mani al collo.

“Vuoi togliermi di mezzo? Fallo, avanti. Vediamo quanto sei degno del cognome che porti. Fai emergere il lato criminale che cova in te da troppo tempo”- Victoria vuole svegliare quella parte maligna del cugino e accusarlo è, secondo lei, il modo giusto.

“ZITTA! Altrimenti lo faccio davvero” - la fiamma che vampa dagli occhi di Hans è accecante.

Non sembra più l'imprenditore di un anno fa, quello che portò Anna su uno Yacht e che passò con lei una notte d'amore.

“Fammi vedere di cosa sei capace. Sei o non sei un leader criminale? Allora, dimostralo”

Sentire quelle parole, blocca Hans che sembra tornare in sé.

Indietreggia e fissa, spaventato, le sue mani.

“Cugina, io...” - cerca di scusarsi, ma il corpo continua a tremargli.

“Tranquillo, sto bene” - risponde lei, prendendo aria - “Non sei il primo in famiglia a fare tali gesti” - tossisce, prendendo dalla sua borsetta un foulard che utilizza per coprire il rossore attorno al collo.

“Non volevo” - ripete lui, scioccato da cosa ha appena fatto.

“Ascoltami, cugino. Io non posso accettare che la nostra impresa e il nostro cognome abbiano un capo debole. Se Anna è andata via, lasciala perdere. Diamine, puoi trovarne altre cento di donne pronte a dedicarsi ai tuoi bisogni”

“No! E' lei che deve farlo” - ribadisce Hans.

“Perché? Perché ti ostini a volere una ragazzina che ama un altro?”
“Ecco il punto. Lei ama un bastardo che era stimato e apprezzato da mio padre; mentre io ero invisibile per lui”

“Zio ti voleva bene, altrimenti non avrebbe lasciato questa eredità enorme nelle tue mani” - sostiene Victoria.

“Per lui ero un peso. Non rispecchiavo l'erede che ha sempre sognato. Bjorgman invece era perfetto. E adesso ha anche l'amore smisurato di Anna” - si sfoga, tirando fuori vecchi rancori e un odio immenso verso un ragazzo la cui unica colpa è essere amato e benvoluto da tutti.

“Kristoff è fuori; a che serve adesso tirarlo in ballo?” - domanda la donna.

“Sto pensando che la MIA donna sia andata da lui” - sostiene Hans.

“Ecco perché sei così preoccupato” - aggiunge la Westergard - “Ma stai sereno. Il patto tra noi verrà rispettato. Quel morto di fame se la vedrà brutta se rientrerà ad Arendelle”

“Se dovesse prendersi di nuovo Anna e anche mia figlia, ho già deciso cosa farò”
“Cosa? Lo abbiamo minacciato di andare in carcere. Non basta?”

“No! Lo voglio fuori per sempre dalla mia vita. E se si metterà in mezzo, di nuovo, avrà a che fare con il lato di me che hai appena conosciuto”

Victoria sorride, fiera della malvagità del parente.

“Finalmente inizi a ragionare”

“Prima erano i miei uomini a svolgere mansioni sporche; Kristoff è affare mio, sarà per mani mie che cadrà definitivamente a terra”

Detto questo, afferra dello sherry versandolo alla cugina e alzando il bicchiere, brindando a loro e al potere che ormai è diventato padrone del cuore e del corpo del giovane Westergard.

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I Froze decidono di consultare Arthur Bjorgman per smascherare Hans. Per agire bisogna mantenere le apparenze e quindi Anna dovrà recitare la parte di fidanzata affettuosa e premurosa.

“Adesso torno a casa, so già che sarà agitato visto l'orario. Ci teniamo in contatto tramite un secondo telefonino. Quello di Mary” - spiega Anna, scrivendo il numero di cellulare su un pezzo di carta.

“Devi proprio tornare da lui?” - domanda preoccupata Elsa.

“Si, ma sarò presto con voi. Non voglio sposarlo, perciò bisogna agire il prima possibile” - risponde la diciannovenne, abbracciando la sorella.

Saluta tutti lasciando per ultimo Kristoff.

Il biondo pensa ancora al racconto della ragazza circa la violenza subita quella notte da Westergard.

L'odio gli sta salendo alla testa, rendendogli impossibile un ragionamento lucido.

“Non avrei dovuto dire niente, adesso sei fuori controllo” - si incupisce Anna.

“Se ti sfiora di nuovo, giuro che lo ammazzo” - aggiunge, stringendola forte a sé.

Rimangono appiccicati per minuti, senza stancarsi l'uno del profumo dell'altra.

E' Idunn a ricordare alla figlia di andare, per evitare casini con Hans.

“Ciao famiglia” - fa cenno con la mano, volgendo poi lo sguardo su un turbatissimo Kristoff.

Si avvia all'uscita spingendo la carrozzina e ricordando al giovane quanto lo ama.

“Amore mio, quando tutta questa storia sarà finita voglio sposarti immediatamente” - aggiunge lei.

Gli va di nuovo vicino e stavolta lo bacia sulle labbra.

“Ti amo alla follia” - le sussurra lui.

“Anche io! Adesso però, devi stare calmo. Non far intuire nulla ai miei, altrimenti è peggio. Ci sentiamo domani” - un altro bacio poi va via chiudendosi la porta alle spalle.

Durante il tragitto fino a casa, Anna pensa e ripensa alla gioia ritrovata vedendo Kristoff e quanto gli siano mancati i suoi abbracci e i suoi baci.

Anche Fate è stata bene. Non ha pianto come invece è solita fare per ore interminabili, tra le mura della villa.

E infatti, appena arrivate a casa Westergard, la piccola inizia a lamentarsi.

Hans esce immediatamente dallo studio quando ode il rumore nei corridoi.

“Eccovi, dove siete state fino a quest'ora?” - va loro incontro.

Victoria è con lui e osserva la scena da lontano. Cerca degli indizi che possano confermare il ritorno di Bjorgman ad Arendelle. E spera sia Anna stessa a darle quegli indizi. Alla darklady interessa solo risvegliare il male in Hans e se per farlo deve togliere di mezzo due morti di fame, tanto meglio.

“Siamo stati al compleanno di Elsa” - rivela Anna, spiazzando il futuro sposo.

“Ah si? Immaginavo invitassero anche me. Saremo una famiglia tra qualche settimana” - Westergard ha riacquisto la tranquillità ed è infatti sereno, vedendo la giovane molto sincera nei suoi confronti.

“Scusami, non capiterà più. Però, conosci mia sorella, lei ha poca simpatia verso di te” - sottolinea Anna.

Hans a quel punto sorvola e prende per mano la Froze.

Il contatto con quel mostro di persona fa rabbrividire la giovane.

Ricorda ancora con quanta brutalità Hans la toccava e baciava la notte scorsa.

“Vorrei farmi perdonare per stanotte. Ero ubriaco, non è da me costringerti” - la porta con sé in una sala enorme arricchita da fiori e candele profumate.

“Wow” - esclama Anna, notando la bellezza di quel posto.

“E' per te, anzi per noi. Ho chiesto a Mary di cucinare qualcosa di speciale così potremo starcene soli soletti qui. A Fate penserà Amy. Contenta?” - la fa sedere, liberandola del soprabito.

“Che dire! Mi hai stupita” - commenta ancora sorpresa, la diciannovenne.

Hans sorride e a quel punto cerca di baciarla.

Nella mente della Froze partono mille pensieri e paure.

Però il suo piano prevede questo. Dopotutto quella mattina aveva addirittura indossato un abito sexy per mostrarsi una Westergard a tutti gli effetti. Ora non può tirarsi indietro.

Lascia così che le labbra di lui si uniscano alle sue.

Durante la cena i due parlano poco.

C'è tensione nell'aria ed è così che Westergard, una volta consumata l'ultima portata, inserisce un cd lasciando che la musica accompagni il post serata.

“Ti va di fare un ballo?” - la invita con cortesia ricevendo un immediato si.

Parte una canzone che spinge i loro corpi ad avvicinarsi pericolosamente.

https://www.youtube.com/watch?v=kkSTAm3QZUU

“Questa era la preferita di mia madre” - racconta Hans, mostrandosi per la prima volta dopo tanto tempo nostalgico e tenero.

“Non mi hai mai detto niente di lei. Come era?” - domanda Anna.

“Faceva la ballerina. Amava il suo lavoro. Tante volte la vedevo ballare da sola ed era di una bellezza incredibile” - gli occhi dell'imprenditore diventano subito lucidi al ricordo della perduta mamma.

“Se non ti va di parlarne, ti capirò” - aggiunge la ragazza.

Passano alcuni secondi dove è la musica a riempire il silenzio tra loro.

Una volta seduti al posto, al termine della canzone, Hans riprende il discorso e lo fa con un sorriso luminoso, dedicato ad una parte di sé volata via troppo presto - “Si chiamava Sara. Quando è morta io avevo sette anni”

“Mi dispiace”

“Già, anche a me. Era un angelo e quando la malattia l'ha portata via è rimasta il mio angelo custode”

“Ti ha cresciuto tuo padre da solo?”

“Lui mi trattava con freddezza. Sua moglie era morta e il dolore lo divorava giorno dopo giorno. Fu mia zia a prendersi cura di me e ad insegnarmi ad essere un Westergard”

“La madre di Victoria?”

“Esatto. Un genio del male” - sottolinea, ridacchiando.

E quella frase fa tremare Anna che domanda - “In che senso?”
“Era esattamente come Vicky. Non servono spiegazioni” - commenta, poi riprende - “Papà si riprese quando arrivò da noi un ragazzo che non so come ma gli andò a genio e seppe toccarlo al cuore”

L'immagine di Kristoff balza alla mente di Hans che chiude il discorso.

“Basta, dai. Il passato è passato” - cercando di dimenticare il dolore di anni prima, prende in braccio Anna e rindossando la maschera di uomo forte e deciso, le propone - “Se andassimo in camera?”

L'idea spaventa la Froze che non può, però, sottrarsi.

A malincuore annuisce.

Sa che i sonniferi le saranno utili.

Ed una volta nella stanza matrimoniale, Westergard chiude a chiave e si libera degli abiti.

Questo accade mentre la giovane, riempie il bicchiere di vino del compagno con i sedativi.

“Prima di darci alla passione, propongo un brindisi. Ti va?”- gli porge il calice.

“Certo! A cosa?” - domanda, euforico lui.

“A noi” - risponde alzando il suo bicchiere e attendendo che Hans lo finisca.

Una volta a letto, Westergard è sopra la ragazza quando avverte la stanchezza e crolla in poco tempo in un lungo sonno.

“Grazie a Dio” - esclama lei, tirando un sospiro di sollievo.

Ha funzionato.

Si sdraia su un fianco e chiude gli occhi, immaginando il momento in cui avrebbe cominciato a vivere serenamente la sua vita e il suo futuro con l'uomo che ama davvero.

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Capitolo 30
*** 30 CAPITOLO ***


Passano due giorni durante i quali Anna si tiene in contatto segretamente con i Froze e con Kristoff.

Lui vuole sapere ogni dettaglio della vita della ragazza, preoccupato per quanto potrebbe subìre da Hans Westergard.

La cosa strana che racconta la diciannovenne è il comportamento insolito del promesso sposo. Si mostra, infatti, amorevole e delicato.

Dopo la serata a lume di candele, dove si prospettava una litigata tra i due dovuta all'assenza di Anna dalla villa, l'imprenditore ha invece cambiato atteggiamento. Non è più misterioso né possessivo. Ha addirittura nominato più volte il nome della madre ricordandola con nostalgia e amore. Il particolare che Anna ha colto è stata la reazione alquanto infastidita di Victoria quando ha sentito nominare Sara. Mostrò molto disgusto verso la defunta zia.

Chissà perché..beh dopotutto non c'è da meravigliarsi.

Victoria disprezza tutti quelli che non portano il suo cognome.

Hans dopo aver creduto di aver fatto l'amore con Anna è sereno e felice. Crede di averla ormai in suo possesso. Potrà sposarla ed averla ogni notte; basta solo mostrarsi buono e docile e lei cede ai suoi piedi.

È questa la ragione del suo mutamento radicale. Ha compreso che con la Froze servono i modi gentili. La brutalità e la rabbia sono adatti unicamente al suo nemico.

Ma Westergard ignora che Kristoff è appena andato in carcere, accompagnato da Jack ed Elsa per parlare con Arthur Bjorgman.

“Odio i posti cupi. Questo supera di gran lunga quelli che venivano descritti nei romanzi che ho letto” - precisa la ragazza, tenendosi per mano al fidanzato.

“Amore, se non te la senti andiamo solo noi” - propone Frost.

“No, sono forte e devo farlo per mia sorella” - afferma la ventunenne, dandosi la carica giusta per affrontare un ex criminale.

Una volta condotti in una stanza senza finestre, ecco comparire un uomo ammanettato.

È taciturno e tiene gli occhi bassi.

Lo stesso si può dire di Kristoff che non è affatto tranquilli nel vedere il padre.

“Ehm...” - rompe il silenzio Elsa notando il disagio.

“Chi siete? Cosa volete da me?”- domanda Bjorgman senior.

“Non mi riconosci neppure” - commenta irritato il figlio.

A quel punto Arthur alza lo sguardo e scruta la persona che ha appena parlato.

“Siete due gocce d'acqua!”- esclama Frost notando la somiglianza e attirando l'attenzione del detenuto che, sentendolo parlare, alza il capo e riconosce il figlio.

“Kris, sei davvero tu?” - domanda “Come mai sei venuto qui?”

“Non sono qui per te ma soltanto per delle prove utili a sbattere in galera Hans Westergard” - lo zittisce subito. Non vuole toccare argomenti del passato visto il rancore che nutre verso un genitore totalmente assente.

“Hans?” - ripete confuso Arthur.

È allora che interviene Elsa - “Il proprietario della grande impresa navale dei Westergard. Sospettiamo che abbia contatti con il tuo clan”

“Non può essere, siamo stati tutti catturati anni fa. La banda dei Bjorgmann non esiste più” - commenta l'uomo.

“Come? No! Non può essere” - esclama la giovane, vedendo così crollare le sue speranze di vittoria.

“Ne sei sicuro?” - insiste Jack.

“Perchè vi dovrei mentire?” - replica Arthur.

Kristoff inizia a ridacchiare, beffeggiandolo - “Tu menti perché è nella tua indole. Sei o non sei un criminale? Ragazzi abbiamo sbagliato a venire qui. Non ci dirà niente. Come ho potuto pensare che il tuo aiuto sarebbe stato risolutivo. Andiamo via” - Kristoff fa per andarsene, rassegnato al silenzio del padre.

“Ma così non riusciremo mai a sbarazzarci di Hans e neanche di Victoria” - sostiene amareggiata Elsa.

“Aspetta, hai detto Victoria?” - a quel punto il carcerato, seppure scosso e ferito dalla rabbia manifestata dal figlio, inizia a ricordare qualcosa di utile.

“Si, la conosci?” - chiede Jack speranzoso.

“E' una donna dal cuore di ghiaccio. Vive di lussuria e di avidità. Immagino che tu conosca gente così” - ennesima frecciata che Bjorgman lancia al padre.

È stavolta Elsa a rimproverare il cognato e a dirgli di fare silenzio ed ascoltare.

“Odiami se ti fa stare bene, Kris. Non sono stato un padre esemplare, lo riconosco. Però adesso voglio darvi una mano. Lo farò se mi spiegherete perché volete i Westergard in galera e come credete che il mio sostegno possa essere utile”

“Si tratta di mia sorella” - e così la Froze racconta la situazione, spiegando il tutto nei dettagli.

Arthur ascolta in silenzio e sembra molto pensieroso.

“Che pensi?” - domanda Kristoff al genitore.

“Victoria... io la conosco” - risponde l'adulto.

“Ha tentato di sedurre anche te?” - chiede Elsa, abituatasi all'inclinazione della darklady a flirtare con tutti gli esponenti di sesso maschile.

“Quando io l'ho incontrata, era ancora controllata da sua madre. Lei sì che era una donna crudele che ha modellato la figlia a sua immagine e somiglianza. Si chiamava Queen e si riteneva davvero una regina. Il suo atteggiamento e le pretese rispecchiavano il suo nome”

“Hans ha raccontato ad Anna di essere stato cresciuto da questa zia” - aggiunge Elsa, al corrente delle confidenze della sorella.

“Ecco spiegato il comportamento del giovane Westergard. Quando noi agivamo contro la sua famiglia, fu per il coinvolgimento di Queen nel nostro clan”

“CHE?” - esclamano in tre in coro.

“Lei era una di voi?”

“Lei ci ha promesso guadagni alle stelle e ha giocato lo stesso trucco con i Westergard” - spiega Arthur.

“Vuoi dire che giocava sia con i parenti che con voi?” - la Froze è scioccata.

“Esatto. Era diventata la carta vincente. Grazie al suo intervento ottenemmo molto denaro e nel frattempo lei ne sottraeva ai familiari intascandoli e tenendo segreto il nostro complotto”

“Fu la vostra garanzia di successo” - commenta Kristoff.

“E fu anche la nostra rovina. Quando stava rischiando di essere scoperta dal cognato e da Hans ci ha smascherati, ideando il piano per sbatterci tutti in galera”

“Adesso che fine ha fatto?” - chiede Jack.

“Non lo so. Sono anni che sono chiuso qui. Sarà lontana, chissà dove. Oppure...”

“Oppure?”

“Oppure adesso ha creato un nuovo clan dando potere a Hans nelle mansioni tipicamente maschili”

Quella ipotesi piace ai tre ragazzi che vedono riaccendersi la speranza di incastrare i Westergard.

In un momento Kristoff sente un senso di ringraziamento verso il padre e gli regala un dolce sorriso.

Una volta pronti per lasciare il carcere, Bjorgman junior si avvicina al genitore e gli sussurra - “Dobbiamo parlare di tante cose. Tornerò a trovarti quando questa storia sarà finita”

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“Eccovi, finalmente! Come è andata? Avete ottenuto qualcosa di utile?” - domanda Idunn, vedendo i tre rincasare.

I Froze siedono in soggiorno e così Elsa spiega quanto saputo.

“Ho parlato con Anna e mi ha detto che ieri Victoria ha mostrato disgusto al ricordo di Sara. Sapete come mai?” - aggiunge la signora Froze.

“Evidentemente Sara sapeva troppo abitando nella stessa villa” - ipotizza Kristoff.

“Povera donna! A questo punto dubito che sia morta di malattia” - aggiunge Frost.

“Oh mio Dio. Amore, non dire queste cose. Mi spaventa l'idea che possano fare del male anche alla nostra Annie” - si spaventa Elsa.

“Non lo faranno, Hans è stato manipolato per anni. Forse con l'aiuto di Anna può invece riacquistare un po' di umanità” - aggiunge Agnarr.

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Capitolo 31
*** 31 CAPITOLO ***


Anna è in cucina assieme a Mary ed Amy quando riceve la telefonata di sua sorella. Viene così a conoscenza del ruolo dominante in tutta la faccenda di Queen Westergard.

E' spiazzata dalla malvagità della donna. Victoria non può non rappresentare a pieno il capolavoro materno: è l'emblema della cattiveria, così come lo era chi le ha dato la vita.

Mary sentendo il nome della vecchia padrona della villa, sussulta.

“Dalla tua faccia, scommetto che non ti era poi così simpatica” - commenta Amy.

“Immagino tu abbia avuto a che fare con questa persona” - aggiunge Anna - “Sai che fine ha fatto?”

L'anziana è silenziosa e turbata. Sentire nominare Queen l'ha paralizzata e riportata, con la mente, indietro nel tempo.

“Così mi spaventi, amica mia. Parla, ti prego” - insiste la domestica giovane, notando lo shock della collega.

Mary siede su una sedia. Con mani tremanti ed occhi lucidi inizia a raccontare il suo passato. Un passato che ha visto proprio Queen dominare la scena.

“Io venni assunta alla villa quasi trenta anni fa grazie al defunto William Westergard, il nonno di Hans e Victoria. I primi tempi sentivo quella famiglia molto affiatata e nei miei confronti era premurosa e affettuosa. Mi diedero la camera più luminosa della casa e la paga era sostanziosa”

“I tempi sono cambiati, purtroppo. Adesso lo stipendio è misero” - commenta amareggiata Amy.

Poi fa segno all'anziana di continuare.

“Le cose sembravano talmente perfette che, inizialmente, tanta fortuna mi spaventava. Il padrone mi rasserenò più volte dicendomi che meritavo ciò che avevo e che dovevo goderne. Non era da tutte le domestiche un trattamento come quello. Così quando cominciai ad accettare e vivere serena, la situazione mutò”

“Arrivò Queen, giusto?” - domanda Anna, intuendo che la causa potesse essere unicamente questa.

“Già. Il secondogenito del padrone, il signorino Alexander giunse una sera alla villa in compagnia di una donna. Ricordo come fosse ieri quando Queen venne presentata al signor William. I suoi modi di fare erano apparentemente degni di una donna di classe. La coppia annunciò al capofamiglia l'imminente matrimonio e l'arrivo di un erede. La gravidanza andava però nascosta, visto che le nozze non erano state ancora celebrate. All'epoca per delle casate tanto importanti, l'apparenza e la moralità erano fondamentali. Che avrebbe pensato la gente se avesse saputo che il secondo figlio di William Westergard aveva rapporti senza essere sposato” - racconta Mary.

“Chissà cosa avrebbe pensato quell'uomo sapendo di me e Hans e della piccola Fate” - pensa tra sé e sé Anna.

“Nel giro di due settimane la coppia si sposò e sei mesi dopo nacque Victoria. Ricordo che quando la piccina festeggiò il primo compleanno, giunsero alla villa anche i genitori del signore Hans. Anche loro volevano sposarsi ed erano giunti fin lì per ottenere la benedizione del patriarca” - continua a raccontare Mary.

“Come era Sara?” - domanda Anna, curiosa.

“Una donna dal cuore grande e di una bellezza fuori dal comune. Non si poteva dire lo stesso di Queen. Le due erano caratterialmente opposte. Sara conquistò subito il cuore del suocero che iniziò a trattarla da figlia. Sono convinta che Queen fosse invidiosa della cognata. I rapporti erano molto tesi. La serenità che si respirava i primi tempi era sparita. Dopo due anni di servizio, mi resi conto che la famiglia non era docile come si era mostrata all'inizio.”

“Cosa vuoi dire?” - chiede la Froze.

“Il signor William morì in un incidente stradale e da quel momento in poi i due figli si iniziarono a fare guerra per ottenere l'eredità. A Sara poco interessava vivere in un lusso sfrenato che poco la attraeva. A lei bastava sapere che il bambino che portava in grembo sarebbe nato forte e sano. Tutto il resto passava in secondo piano. Queen cercò di influenzare il marito. Io la sentii più volte fargli il lavaggio del cervello. Metteva in cattiva luce tutti pur di vincere e prendere il capitale dei Westergard.”

“Certo che quella donna era un demonio!” - commenta Anna.

“E' vero. La signora dal cuore di ghiaccio riuscì a mettere i fratelli l'uno contro l'altro. E quando si accorse che il coniuge stava per perdere, decise di agire e muovere lei i fili”

“Ma come sai tutte queste cose?” - domanda Amy, sconvolta.

“L'ho vista versare delle gocce in un bicchiere” - confessa, abbassando la voce.

“Non poteva essere una medicina?” - insinua la domestica giovane.

“No. Non lo era. Quello era veleno. Lo versò nel bicchiere di suo cognato con l'intento di farlo fuori”

“Oh mio Dio!” - esclama la Froze, tremando di fronte alla malvagità della madre di Victoria.

“Il caso le ha giocato un brutto tiro. Fu proprio suo marito a berlo, ignaro del contenuto e morì sul colpo. Victoria rimase senza padre e con una madre che da allora divenne sempre più fuori controllo. Ormai odiava tutti i Westergard. Per colpa loro perse il coniuge e con lui la sua eredità. Rimase alla villa e operò contro i parenti alleandosi con il clan dei Bjorgman...il resto è storia”

“Queste accuse sono forti, amica. Sappi che se dovessimo usarle a nostro vantaggio, tireremo fuori una storia clamorosa che attirerebbe su di noi il mondo giornalistico e scandalistico” - esclama sconvolta Amy.

“No!” - replica subito Mary - “Non fatene parola con nessuno. Io oggi non so dove si trova Queen e se dovesse sapere che qualcosa è venuto fuori, potrebbe farmela pagare”

“Lei sa che tu sai?” - domanda Anna, preoccupata.

“Fu quella la ragione che ha reso la mia permanenza qui molto difficile. Lei mi minacciò più volte. Non poteva licenziarmi senza motivo, però le ero utile per coprire i suoi misfatti”

“Santo cielo! Non l'hai raccontato al cognato?”

“Non volevo allarmare nessuno. Quella villa non era più un luogo tranquillo, ma un vero inferno”

“Immagino la tua sofferenza, mi dispiace molto” - Anna le va vicino avvolgendola tra le sue esili braccia. Con un tenero bacio sulla guancia, le promette - “Nessuno dovrà più minacciarti. L'unico modo è chiudere una volta per tutte questa brutta storia”

Mary le sorride, felice della premura e della dolcezza della ragazza.

Poi aggiunge un frammento dei suoi tanti e indelebili ricordi -“Una volta mi diede uno schiaffo perché le versai accidentalmente del thè sulle scarpe” - rammenta Mary, toccandosi la guancia sinistra.

“Come ha osato farlo?” - la Froze è scioccata.

“Era fatta così. Trattava anche sua figlia nello stesso modo” - sottolinea la domestica anziana - “Ripeteva a Victoria che le sberle erano utili a fortificarla e a rendere il suo cuore di ghiaccio”

“C'è sempre un motivo se le persone diventano malvagie. Victoria ha patito molto da bambina, imparando ed assorbendo dentro di sé i comportamenti di una madre dura e fredda. Non mi stupisce che oggi sia tanto crudele” - riflette amareggiata la diciannovenne.

“Ed è la ragione del suo cercare relazioni di sola fisicità. Non sa amare e non cerca sentimenti. Dopotutto Queen le ripeteva che se provava emozioni e dolcezza era una debole e i Westergard non dovevano esserlo!” - aggiunge Mary.

“L'unica che deve pagare per aver distrutto questa famiglia è Queen. Hans e Victoria sono state le sue pedine. Li ha plasmati e resi ciò che sono oggi” - afferma Anna, decisa a portare avanti il piano.

“Certo. Pagheranno, vedrai. E per farlo è necessario che racconti anche di Sara, perché inizio a sospettare che la sua morte abbia a che fare con l'odio che quella strega della cognata nutriva nei suoi confronti” - afferma Amy, convinta.

“Questo non posso assicurarlo. So solo che tra le due non scorreva buon sangue. Sentivo che Queen denigrava Sara in presenza di Victoria la quale a sua volta ha cominciato a disprezzarla” - ribadisce l'anziana.

“Maledetta” - aggiunge disgustata la Froze - “Come è morta lei?”

“Una malattia fulminante l'ha portarla via all'amore dei suoi cari” - racconta Mary incupendosi.

“Mi piacerebbe vedere una sua foto. Sai dove posso trovarne una?” - chiede Anna, stupendo le due domestiche.
“Come mai? Vuoi vedere se somiglia a tua figlia?” - le chiede Amy.

“Semplice curiosità. Chissà, magari ascoltare i racconti su Sara e riportarli anche a Hans potrebbe far bene al suo duro cuore. Tirare fuori vecchie fotografie è un modo per aprire tale discorso”

“Hai ragione” - conclude l'anziana, alzandosi e prendendo la ragazza per mano - “Seguitemi”

Dopo qualche minuto e una rampa di scale eccole giungere in una delle camere della villa chiuse a chiave.

“Qui non sono mai entrata” - confessa Anna guardandosi attorno.

“E' la camera della signora Sara. Fu suo marito a chiedermi di tenerla serrata. Così Queen non poté mai entrarvi e nulla di prezioso appartenente a Sara fu portato via”

Così dicendo spalanca la porta, entrando a passo lento nella stanza.

C'è polvere sui mobili e la luce scarseggia.

Amy accende una candela appoggiata su un comodino e d'improvviso il luogo prende vita.

“Ecco, vi presento Sara” - sostiene Mary indicando una cornice di grandi dimensioni, appesa alla parete.

Anna rimane in silenzio fissando la foto della donna e scrutandola in ogni dettaglio.

“Non sembrava molto felice” - sottolinea, notandone lo sguardo spento.

“Non lo era infatti” - risponde l'anziana, dispiaciuta.

Trascorrono alcuni minuti di silenzio. La giovane osserva con attenzione la nonna di sua figlia, riconoscendo in essa delle somiglianze con Hans.

“Sono sicura che Sara avrebbe amato follemente Fate!” - afferma, sfiorando la cornice.

“Tutti amano quel tesoro. A maggior ragione lo avrebbe fatto lei che condivide lo stesso suo sangue”- risponde Mary, emozionata.

Il momento viene interrotto bruscamente dalla voce di Victoria, rimbombante nei corridoi.

Ciò costringe le tre donne a lasciare la camera in tutta fretta.

Riescono, giusto in tempo, a raggiungere le scale ed ecco sbucare proprio la Westergard.

“Sono ore che vi chiamo. Hans ha deciso che si cenerà alle otto stasera, perciò sbrigatevi e mettetevi ai fornelli” - ordina alle domestiche.

Poi lo sguardo si sposta su Anna.

“Ti piace chiacchierare con i tuoi simili da quanto mi è parso di vedere” - la punzecchia come suo solito.

La Froze alza gli occhi al cielo e evita di risponderle.

Riprende il passo, dirigendosi verso il salotto.

L'attende l'ennesima seratina in compagnia di un promesso sposo che non ama. Stavolta però sa già di cosa parlare per smuovere i sentimenti del giovane Westergard.

Stasera sarà la serata dei ricordi. Chissà se riuscirà a toccarlo nel profondo e a notare delle tracce di umanità sul suo viso.

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Capitolo 32
*** 32 CAPITOLO ***


Sono le venti in punto quando la decappottabile rossa di Victoria Westergard si parcheggia qualche metro distante da un villino celato tra gli alberi di quello che è l'immenso e isolato bosco di Arendelle.

Raggiunge il portone, guardandosi attorno, per evitare occhi indiscreti ed improvvisi.

E dopo aver preso un bel respiro, bussa tre volte.

La donna è lì a fare visita a qualcuno...di nuovo.

“Sono io. Aprite” - parla lei dando l'ennesimo colpetto alla porta.

Quel posto è talmente inquietante, specialmente al calar del sole, che stare lì da sola, la spaventa oltremodo.

“Non è carino lasciarmi qui fuori. È buio e la torcia del mio cellulare non mi accompagnerà ancora per molto” - insiste.

Ed ecco che qualcuno, finalmente, spalanca l'uscio e la invita la darklady ad entrare.

“Altri dieci secondi e sarei tornata in città”- brontola Victoria, chiudendosi il portone alle spalle.

“Piantala di lamentarti” - viene rimproverata.

“Per te sarà un'abitudine dato che vivi qui da anni. Se permetti, a me fa rabbrividire anche solo passeggiare da queste parti.” - continua la Westergard.

La persona alza gli occhi al cielo e cambia discorso - “Muoviti, mancavi solo tu. Siamo tutti nel salone” - e così dicendo la invita ad accomodarsi.

Altre cinque persone adulte sono sedute su poltrone e divani.

Tre donne e due uomini. Una di questi prende parola.

“Ben arrivata, cara Victoria. Finalmente ti degni di prendere parte alle riunioni” - precisa. La tipa è bassa e grassa, con i capelli bianchi e lo sguardo pungente.

“Silenzio. Cominciamo, si è perso già molto tempo. Bisogna decidere come fare. I nostri scagnozzi hanno percepito i soldi dovuti e adesso ci aspetta un altro bel colpo” - comunica la leader.

“Hai già un'idea?” - domanda l'uomo dalla carnagione cerea.

“Per ottenere una grossa somma di denaro dobbiamo puntare alla definitiva demolizione dei cantieri” - propone la boss.

“CHE? Ma è della mia famiglia che si parla? Hans è dei nostri, come possiamo tradirlo così?” - esclama, scioccata Vicky.

“I legami di sangue hanno poco valore. La partecipazione di tuo cugino al clan è inutile. È stato solo in grado di gestire alcuni affari di poca cifra. A noi servono bei quattrini, non misere monete” - continua la terza donna, quella con indosso una strana corona e avvolta da un mantello nero.

“Volete appropriarvi dell'impresa Westergard?” - Victoria è esterrefatta.

“Ovviamente. Dopotutto è ciò che volevo sin dal principio” - commenta la leader, ridacchiando.

Victoria fissa, scioccata, la persona davanti a sé. Non credeva che l'unico desiderio dei presenti fosse impossessarsi dell'eredità della sua famiglia.

“Come potete dire una cosa simile?”

“Queen, metti a tacere tua figlia una volta per tutte. Insegnale che nella vita i beni materiali e il benessere sono la felicità” - interviene un uomo dai capelli lunghi e neri, infastidito dalle parole della neo arrivata - “Solo ora ti ricordi dei parenti? Non sembrava che ti ponessi scrupoli fino a qualche tempo fa” - la punzecchia ancora.

Queen... si, proprio lei. Ancora la cattiva di casa Westergard.

“Mamma, ti prego. Non puoi dire sul serio. Io non voglio rovinare mio cugino” - replica Vicky.

La coscienza della neo arrivata spiazza la madre che controbatte - “Non ti sei mai preoccupata per Hans! Adesso cosa ti prende? Ti stai ammorbidendo anche tu. Non va bene. Tira fuori la cattiveria che è dentro di te e scagliala contro chi ci ha sempre messo in ombra. Per tuo nonno, Hans e suo padre e quella pezzente di Sara erano i perfettini di casa. Noi invece solo degli intralci. Ma da oggi in poi, guarderà la sua stirpe sprofondare e con essa anche la sua impresa. Piangerà da lassù vedendo salire al potere chi ha sempre ignorato”

Victoria è scioccata, davanti la malignità della madre.

“Credevo di essere malvagia, ma mai quanto te” - aggiunge poi, scioccata dalle parole materne.

“Tu sei la mia degna erede. Diventeremo le boss dei cantieri e dell'eredità Westergard. Sarà la nostra vittoria più grande”

“Però, ragazza devi essere dei nostri a tutti gli effetti. Non vogliamo cedimenti e spie nel nostro clan, chiaro?” - si intromette l'ultima donna, rimasta zitta fino ad allora.

Il silenzio di Victoria preoccupa Queen che si affida alle sue doti teatrali.

Prende in disparte la consanguinea e intreccia le loro mani - “Ascoltami bene, tesoro. Siamo solo noi due adesso. Né tuo padre, né tuo nonno, né tuo cugino. Soltanto io e te. Se ci muoviamo assieme, nessuno potrà mai dividerci. Non puoi tirarti indietro ed abbandonare chi ti ha messo alla luce proprio nel momento decisivo.”

“Mamma io non posso ferire e tradire l'unica persona che si è mostrata interessata a me negli ultimi tempi” - la Westergard è davvero combattuta.

“Vuoi paragonare Hans a me, tua madre?”

“No, dico soltanto che è bene per tutti chiudere questa storia definitivamente. Pensavo dovessimo guadagnare in maniera scorretta, ma non fino a tal punto!” - precisa la figlia.

“Ti prometto che sarà l'ultima, quella finale... diventeremo le padrone di un impero. Tuo nonno sarà fiero della grande imprenditrice che diventerai una volta al comando” - aggiunge Queen.

Eppure i dubbi di Victoria persistono. Così la boss del clan criminale la abbraccia e le sussurra delle parole mai pronunciate in tutta la sua vita.

“Ti voglio bene, tesoro mio. Non dimenticare chi sei e da dove vieni”

Vicky sussulta avvertendo per la prima volta dell'affetto provenire da sua madre.

“Ti voglio bene anche io” - risponde, lasciando che delle lacrime le righino il viso.

Si asciuga rapidamente, non intenzionata a mostrarsi fragile di fronte a chi le ha sempre proibito di piangere.

“Adesso, vieni e unisciti a noi. Voglio che questa gente sappia di che pasta è fatta la mia forte e tenace figlia” - la prende per mano e senza darle modo di replicare, Queen conduce la Westergard dal resto del gruppo e ricomincia il discorso.

“Hai convinto tua figlia?” - le domanda una delle donne lì presenti.

La leader le fa segno di chiudere il discorso. È necessario rendere partecipe Victoria dei piani e mostrarle i vantaggi del loro lavoro. Questo è ciò che risponde la boss ai suoi soci.

Durante le ore seguenti, la cugina di Hans ascolta i piani e le strategie del gruppo di cui sua madre è capo.

E pensare che credeva di dover ascoltare progetti inerenti al pagamento di pizzi in negozi noti in città!

L'idea di tradire chi nutre affetto verso di lei, la paralizza. Soprattutto inizia a torturarsi sul probabile pensiero di suo nonno circa lo spalleggiamento di lei verso chi vuole distruggere quello che, con fatica e sudore, lui ha costruito.

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Anna è a tavola quando Hans arriva, agghindato e con in mano alcune riviste.

“Scusa il ritardo. Una riunione inattesa mi ha trattenuto” - si scusa lui, dando un dolce bacio a stampo alla fidanzata.

La Froze indossa nuovamente la maschera di compagna amorevole e gentile, seppure dentro di sé covano paure e agitazione.

Non è facile mostrarsi diversa da come si è in natura. Eppure la diciannovenne ha notevoli doti teatrali e le sue smancerie e i suoi sorrisi stupiscono anche Amy e Mary.

“Sembra davvero invaghita del padrone, non pensi anche tu?” - sussurra la domestica giovane alla collega.

“Se non sapessi che è tutta una messa in scena, crederei che tra loro c'è vero amore” - le risponde l'anziana.

“Come mai sfogli questa roba? Non è da te. Sbaglio o preferisci informarti di cronaca, sport e business? ”- domanda Anna, spostando l'attenzione sui giornali tra le mani di Hans.

“Sono riviste di viaggio. Sto pensando al nostro viaggio di nozze” - le rivela lui.

La ragazza freme a tale idea.

“Già progetti la luna di miele? È presto, non trovi?” - cerca di dissuaderlo da qualcosa che, secondo i progetti di Anna, non avverrà mai e poi mai.

O meglio, non accadrà con Westergard.

“Amore, il matrimonio è a breve. Bisogna organizzarsi con largo anticipo se vogliamo un viaggio da sogno” - aggiunge Hans, prendendo la mano di Anna e intrecciandola alla sua.

La giovane Froze è visibilmente tesa e Hans si accorge di ciò.

“Tutto bene?”- domanda preoccupato.

“Si, solo che sono una persona che ama vivere il momento. Progettare con tanto anticipo mi carica di ansia” - spiega lei.

“Tranquilla, mi occuperò io di ogni cosa. Tu non saprai nulla fino al momento della partenza. Perciò goditi questi giorni da promessa sposa. Abbiamo molto da fare. Abiti, fiori, addobbi, inviti... lascia nelle mie mani la meta della luna di miele. Non te ne pentirai” - così dicendo, cambia argomento chiamando a sé Mary e ordinandole di servire la cena.

Anna rimane in silenzio durante il pasto, persa nei suoi pensieri e nelle sue paure.

L'imprenditore invece è euforico. Dopotutto con l'immensa eredità di famiglia può stare sereno in fatto di soldi. O almeno è ciò che crede!

Non immagina minimamente che non solo Anna, ma anche Victoria, vogliono mettere la parola fine al dominio Westergard in città.

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Capitolo 33
*** 33 CAPITOLO ***


Victoria torna a casa verso mezzanotte, dopo aver trascorso delle ore infernali ad ascoltare strategie losche e parole prive di umanità.

Si è sempre chiesta come mai fosse diventata, negli anni, una vera e propria darklady.

Probabilmente questa serata le è servita a capire che i discorsi e il lavaggio del cervello attuati da Queen a suo danno sono stati la causa principale.

Non ha mai reagito in quella maniera di fronte ai piani malefici di sua madre. Eppure, adesso, sapere che la vittima sarà non solo Hans ma tutta l'eredità di famiglia, la tocca profondamente.

Allora anche lei non è del tutto di ghiaccio come vuole mostrare! C'è un lato compassionevole che, se solo i Froze conoscessero, potrebbe essere utile a smascherare chi vuole recare male e dolore.

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Percorre i corridoi fissando i quadri alle pareti.

Molti rappresentano lo sviluppo della sua stirpe fino ad arrivare alla fotografia finale: la sua e di Hans da bambini, stretti tra le braccia dell'adorato nonno.

In quei secondi, alla donna sembra addirittura sentire il defunto sussurrarle la delusione che sta provando e il disprezzo nei confronti di chi lo sta tradendo.

“NO! NON E' COSI'” - urla, isterica, Victoria.

Ma una frase in particolare la sconvolge del tutto - “Sei proprio come tua madre! Una donnaccia”

“NON SONO COME LEI....NON SONO COME LEI... NON VOGLIO ESSERLO” - continua a ripetere, coprendosi le orecchie per evitare di udire.

Però tali presunte voci provengono dalla sua coscienza. Nulla attorno a sé è reale; il senso di colpa la sta consumando ed ecco il risultato.

Anna è in cucina assieme a Mary, intenta a cullare la piccola Fate, svegliatasi poco prima per la poppata.

“Senti anche tu questo rumore?” - chiede la Froze alla domestica, spaventandosi.

“Si, sono delle grida” - risponde l'anziana, afferrando il mattarello dal tavolo e avvicinandosi all'uscita. Anna la segue, tenendo stretta al petto la figlia.

Rimangono di sasso riconoscendo qualche metro più avanti Victoria Westergard.

“Ma che sta facendo?” - esclama confusa la ragazza.

La darklady, infatti, è fuori di sé e continua a parlare da sola.

La guardano accovacciarsi a terra e scoppiare a piangere.

“Mio Dio! Non sembra lei” - commenta ancora Anna.

Mary viene colpita al cuore notando la disperazione della padrona.

Avanza verso di lei, sotto lo sguardo preoccupato della diciannovenne.

“Tutto bene, signora?” - domanda poi, appoggiandole una mano sulla spalla.

Vicky sobbalza, trovandosi davanti la domestica. Per di più con un oggetto da cucina in mano.

Alza lo sguardo e mette a fuoco, poco più lontano, anche Anna e Fate.

Tenta di ricomporsi e di indossare ancora la maschera da donna fredda.

Si mette in piedi, aggiustandosi i capelli e l'abito, poi replica - “Voi non dovreste essere a letto? È tardi. E poi..? Cosa ci fai con questo aggeggio? ”

“Ma veramente noi ci siamo preoccupate per te” - commenta la Froze - “E quello si chiama matterello e serviva per...” -

“Si, certo...come no” - risponde Vicky, non credendo alle parole della neo parente e bloccando il suo discorso.

“Oddio Mary... come ho fatto a provare pena per lei!” - brontola Anna, infastidita dal comportamento indifferente e altezzoso della darklady.

“Anna!” - la rimprovera la domestica. Sposta l'attenzione sulla Westergard e aggiunge - “Signora, sicura di non aver bisogno d'aiuto? Poco fa sembravate disperata”

“Lascia perdere, Mary! Piuttosto, torna a dormire. Io ho solo avuto un piccolo problema personale. Mi sono sfogata, ora sto bene” - le dà la risposta conclusiva, poi si dirige verso la sua stanza.

Si immobilizza alcuni secondi udendo le ultime parole dell'anziana - “Se volete una mano a liberarvi di qualche peso interiore, eccomi qui. Io vi vedo diversa rispetto al solito e posso aiutarvi ad essere un'altra persona!”

Victoria, di spalle alle due donne, accenna un sorriso tenero che ovviamente riesce a celare.

Poi riprende il passo, lasciando Anna e la vecchia domestica ancora una volta da sole a confidarsi.

“Non me la racconta giusta” - sussurra la ragazza.

“Hai ragione. Sono convinta che l'uscita di stasera l'abbia toccata nell'anima” - riflette l'anziana.

“Ah si? Credi che abbia un'anima?” - commenta la diciannovenne, alzando gli occhi al cielo.

Le due si salutano poco dopo e si chiudono nelle loro camere.

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Sono le quattro del mattino, circa.

Tra un'ora la sveglia di Mary suonerà e l'attenderà un'altra intensa giornata di lavoro.

Mentre il suo sonno è profondo e sereno, quello di qualcun'altra non lo è affatto.

Victoria pensa e ripensa a quanto appena accaduto.

Ha davvero pianto? Non le capitava da vent'anni...

Non riuscendo ad addormentarsi trascorre il tempo ad immaginare il futuro da boss dei cantieri, ad immaginare l'odio di Hans nei suoi confronti e la schiavitù che infliggerebbe Queen a tutti i dipendenti.

È questo ciò che realmente vuole?

Sono passate da poco le cinque. Stanca di stare ferma a letto, schiava delle più tremende paure, si avvicina alla scrivania e rovista. Cerca un vecchio diario. Nessuno lo sa ma Victoria, donna tutta d'un pezzo, annota da sempre i particolari della sua vita su un agenda. Lo fa quando accade qualcosa di interessante o unico. Questa volta, però, se ne vuole servire come valvola di sfogo.

Stavolta i suoi occhi si posano, invece, su un vecchio album di fotografie, nascosto da altri documenti e dal diario stesso.

Lo prende incuriosita e comincia a viaggiare tra i ricordi d'infanzia.

Rimane fissa su una foto in particolare che raffigura lei all'età di due anni assieme ad una donna bellissima, dalla chioma rossa e gli occhi che emanano una immensa luce e un amore sconfinato.

“Sara?!” - esclama Vicky, riconoscendo se stessa tra le braccia della defunta zia.

Non esisteva cattiveria in quella donna che invece lei ha odiato per troppo tempo.

“Che stupida sono stata! Ho creduto alle dicerie di mia madre sul tuo conto e ti ho detestata come non ho mai detestato qualcuno in vita mia” - si commuove quando nota anche un pezzo di carta tra le varie pagine.

Ad una nipote dolce ed affettuosa, a chi rallegra le mie giornate tra queste mura, voglio fare i migliori auguri di compleanno. Vicky, la zia Sara ti vuole un mondo di bene e te ne vorrà sempre” - legge il foglio tra le lacrime che le rigano violente il viso.

“Mia madre era gelosa del rapporto tra di noi, ecco perché ci ha volute separare. Perdonami zia. Perdonami” - scoppia a piangere, sfogando la sua disperazione per minuti quasi eterni.

La sua mente vaga e arriva così ad una conclusione.

Si alza in piedi rapidamente e si avvia all'uscita.

Percorre a gran velocità il corridoio che separa le stanze dei padroni da quelle della servitù.

Raggiunge una porta in particolare e bussa.

“Sono Victoria. Posso entrare?” - chiede.

Riceve subito il sì e varca l'uscio.

Davanti a sé c'è Mary, pronta per iniziare la giornata lavorativa.

“Signora! Che gioia vedervi qui” - le sorride l'anziana aprendole le braccia in attesa di un abbraccio.

Chissà se lo farà mai?! Pensa tra sé e sé la domestica.

Ed è ciò che accade, tra l'incredulità di entrambe.

Vicky si stringe alla vecchia dal cuore grande e finalmente si confida.

Siede sul letto e le racconta ogni dettaglio e ogni dolore.

Mary la ascolta, la conforta e non la giudica. Sa che questa è la soluzione ai problemi. Finalmente Victoria racconta la verità sui segreti della villa. Finalmente Anna avrà le prove utili.

“Mia madre è un demonio. Io stando con lei mi sono macchiata dei suoi crimini” - si sfoga la Westergard.

“No, non è così. Tu sei diversa e lo stai dimostrando” - le accarezza teneramente la guancia.

“Grazie Mary. Non credevo che parlare e mostrarsi fragili potesse essere una medicina per il mio stato d'animo”

“Mostrarsi fragili ci rende umani. E in fondo è anche bello tante volte vivere situazioni come questa, non trovi anche tu?” - aggiunge l'anziana.

“Se solo riuscissi a liberarmi definitivamente di questo senso di colpa” - sostiene amareggiata Victoria.

“Un modo ci sarebbe” - risponde l'altra.

“Quale?”

“Raccontare ogni cosa alla polizia. Se smascheri Queen, metterai la parola fine a questa brutta faccenda. Una volta per tutte...”

“No! Non posso farlo. È mia madre e non potrei mai mandarla in galera” - replica immediatamente la donna.

“Fallo per Sara. Lei merita giustizia. Con lei anche tuo nonno, tuo zio e tuo padre... tutte vittime della follia di quella persona. Rifletti bene, tesoro. È ciò che serve”

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Capitolo 34
*** 34 CAPITOLO ***


Victoria è combattuta. Se raccontasse dell'esistenza del clan alla polizia sua madre sarebbe spacciata; se non lo avesse fatto il senso di colpa l'avrebbe divorata giorno dopo giorno.

“Cosa desideri davvero per te, tesoro?” - le domanda Mary, cercando di capire le reali intenzioni della donna.

“Sono davvero in bilico. Sento di essere ad un bivio e che ad entrambe le possibilità troverò di fronte dei contro”

“Ascoltami bene. È difficile decidere qualcosa che vede coinvolte le persone che amiamo. Io ci sono passata anni fa”

“Io non so neppure se la amo mia madre” - commenta Vicky.

“Certo che la ami. Altrimenti non saresti così dubbiosa. È pur sempre la persona che ti ha messa al mondo. Devi capire se ti spaventa l'idea di mettere nei guai Queen oppure l'idea di perderla per sempre mandandola in galera” - la fa riflettere l'anziana.

“Si può dire che sono cresciuta da sola. Lei mi ha plasmata negli anni della mia infanzia, lì dove invece sarei dovuta diventare come zia Sara” - sottolinea la Westergard.

Sentire nominare la mamma di Hans accende un sorriso dolce in Mary.

“Era un angelo la signora Sara. Mi trattava come una di famiglia” - si commuove la domestica al ricordo di chi, tra quelle mura, le mostrò affetto.

Seguono secondi di silenzio, durante i quali Victoria pensa e ripensa al da farsi.

Poi torna al discorso iniziale, avendo sentito Mary dire “Ci sono passata anche io anni fa”. Allora le chiede - “Cosa volevi dire poco fa? Ti sei trovata ad un bivio anche tu?”

La vecchia collaboratrice della villa annuisce. Si alza dal letto sul quale è appoggiata e tira fuori da un cassetto delle vecchie foto.

“Era la tua famiglia questa?” - le domanda la padrona della villa.

“Si, i due in primo piano sono mio padre e mia madre. Questa invece sono io. Qui avrò avuto quindici anni” - le indica la fotografia in bianco e nero.

“Questo bel giovanotto chi è?”- chiede, notando un ragazzo in giacca e cravatta in primo piano che le teneva la mano.

“Il bivio di cui accennavo” - risponde la lavoratrice.

La Westergard la guarda confusa e riceve subito la spiegazione - “Ai miei tempi, l'amore vero esisteva solo nei film. Erano in poche le fortunate a sposare chi amavano davvero. Io ero follemente innamorata di un soldato inglese che mi rapì il cuore, però mio padre non aveva previsto ciò per il mio futuro. Dovevo sposare il figlio di un suo collega marinaio”

“Cosa? Ma è assurdo! Se ti amava in quanto sangue del suo sangue doveva darti libertà di scelta” - esclama scioccata Vicky.

“Io mi trovai nei guai quando scoprii di essere incinta del mio amante e promessa sposa ad uno sconosciuto” - racconta ancora la domestica.

“Santo cielo! E cosa è accaduto dopo?”

“Tentai di nascondere la gravidanza i primi mesi, ma mia madre riconobbe i sintomi, avendo partorito per la terza volta quattro anni prima. Fu uno scandalo per loro. Papà mi minacciò. O la famiglia o il bebè”

“E tu? Non avrai mica dato via il bambino?” - la donna è senza parole.

“Non potevo tradire chi mi aveva messo al mondo. Ero la prima figlia, la femmina di casa, con un futuro già stabilito che non prevedeva casini” - Mary inizia a singhiozzare e Victoria istintivamente la abbraccia offrendole una spalla sulla quale piangere.

“Lasciai la mia bambina in un orfanotrofio. Lì ho partorito qualche giorno prima di compiere diciassette anni. La chiamai Elisabeth. Ero innamorata del libro Orgoglio e pregiudizio e, infatti,era uno mio sogno dare quel nome alla mia futura figlia”

“Un libro importante” - commenta Victoria.

“Già, me lo regalò il mio soldato prima di partire per la guerra” - aggiunge l'anziana, asciugandosi il viso bagnato con il bordo del suo grembiule bianco.

“Questo è stato il bivio più tragico e duro della mia vita. Sposai un compagno che non amavo. Lui morì prematuramente lasciandomi vedova a diciannove anni. Tornai all'orfanotrofio e di Elisabeth Regen non c'era più traccia. Persi così tutto. Fui assunta qui qualche tempo dopo... il resto è storia!” - conclude la domestica.

“Mi dispiace tantissimo. Non devi arrenderti. Puoi sempre trovare tua figlia”

“Non so dove è e se ha un altro nome adesso. Sta di fatto che preferisco continuare a vivere nella speranza che lei sia serena con chi l'ha cresciuta nell'amore.”

“Sei una donna fantastica. Speciale. E adesso capisco perché vuoi che io segua il mio cuore nella scelta. Tu non l'hai potuto fare. Soltanto che la mia situazione non è minimamente paragonabile alla tua. Tu hai dovuto dare via una bambina...”

“Il dolore è dolore e non è quantificabile. Non si può sostenere che tu abbia nutrito più o meno dolore di me. La sofferenza la stai vivendo anche tu; anche a te tocca decidere se lasciare che sia un genitore a scrivere la tua vita o se sia tu a prenderne in mano le redini” - aggiunge Mary.

Tali parole e così tanto interesse nei suoi confronti, dopo anni di totale menefreghismo da parte del genitore, bastano a dare la spinta necessaria alla Westergard e a farle trovare la soluzione migliore.

“Ho deciso!” - comunica determinata.

“Davvero?”

“Si, basta indecisioni. Voglio essere la donna che dovevo essere dal principio. Se per farlo devo sbarazzarmi di un passato opprimente e doloroso, sono pronta a farlo”

“Stai dicendo che...?”

“Alle otto in punto fatti trovare pronta all'ingresso. Diremo a Hans che abbiamo dei servizi da sbrigare e che è necessaria la tua presenza, quindi ti libero dalle faccende quotidiane!”

“Oh mio Dio!Che intenzioni hai? Dove è che vuoi andare?”
“So come mettere la parola fine agli intrighi di Queen Westergard”

Dà un ultimo abbraccio alla domestica e lascia la camera.

Adesso Victoria sente di essere una persona migliore, una persona degna di essere amata.

Poco dopo Mary si reca da Anna e le racconta quanto appena saputo.

“Non ci posso credere! E' finita finalmente” - singhiozza la Froze. Può considerare conclusa la sua esperienza infernale a villa Westergard.

Victoria, però, mentre si veste, stravolgendo il look sexy che l'ha sempre contraddistinta, pensa al passato dell'anziana collaboratrice. Vuole darle una mano a ritrovare la figlia abbandonata. Per farlo smuoverà mari e monti e non si arrenderà. Ognuno, in fondo, merita un happy ending.

Alle otto in punto scende le scale e trova ad attenderla Mary assieme ad Anna.

“Cosa ci fai tu qui?” - chiede notando la terza incomoda.

“Io sono coinvolta in questa faccenda e lo sai bene!” - commenta la Froze.

“Non le avrai mica detto...?” - esclama sconvolta la donna alla domestica.

“Lei è vittima quanto te. Ti racconteremo tutto via facendo. Ora bisogna andare” - la domestica la prende per mano e si dirigono verso un taxi, chiamato appositamente da Mary.

Seppure infastidita all'inizio, Vicky ascolta le parole della diciannovenne capendo che Queen aveva, in qualche modo, devastato anche la vita della giovane. Mutando Hans lo ha costretto a recarle male e sofferenza.

Ad oggi si sente anche in colpa per la brutta storia di Kristoff e del tranello giocatogli mesi prima.

“Io sono dalla tua parte. Siamo una squadra. Da oggi in poi basta litigi” - sorride la ragazza, mostrandosi per la prima volta con la Westergard come amica.

“Hai ragione. Basta con i segreti e le cattiverie. C'è qualcosa sul tuo ex che devi sapere. Io sono dispiaciuta perché la colpa è solo mia se...” - le confessa, amareggiata.

Però Anna sa tutto e la zittisce - “Tranquilla, le cose si stanno risolvendo. Ti ho già perdonata. Mi è costato tanto farlo, però tu in questo momento stai per aiutare me e mia figlia. Questo mi basta!” - aggiunge la Froze.

A quel punto Vicky accenna un timido sorriso e mettendo da parte l'orgoglio creatosi dopo mesi e settimane di disprezzo reciproco, le sussurra - “Grazie di cuore” - poi scende dal mezzo e si dirige verso la questura.

Sale le scale dell'enorme palazzo, seguita dalle due donne ormai sue amiche e trovandosi all'ingresso nota un poliziotto andarle incontro.

“Ha bisogno di qualcosa signora?”- le domanda l'uomo.

“Devo denunciare un clan di criminali. So anche dove potete trovarli ed arrestarli tutti”

“Mi segua” - risponde la persona in divisa.

Pochi metri più avanti c'è un ufficio vuoto.

Ed una volta preso posto...

“Come facciamo a crederle senza prove?” - chiede lui.
“Le ho. Mi hanno coinvolta per mesi e nascondo alcuni documenti di loro proprietà. Eccoli” - estrae numerosi fogli dalla borsa e li porge all'agente che li studia per dei minuti, in silenzio.

Quel silenzio agita le tre che si tengono per mano.

Anna nonostante il dolore che ha passato e la violenza che ha subìto, anche a causa della Westergard, ha capito quanto l'orgoglio a volte vada messo da parte.

E se perdonarla può regalarle la libertà dalla vita accanto a Hans è disposta a quel gesto caritatevole.

“Andrà tutto bene” - continua a ripetere Mary alle altre due.

Il poliziotto alza lo sguardo sulla donna davanti ai suoi occhi e afferma - “Bene. Le confesso che eravamo alla ricerca di questi malviventi da tempo. Adesso, con la sua confessione, Arendelle tornerà a dormire sogni tranquilli. È stata coraggiosa signora, complimenti” - le sorride l'uomo porgendole una mano.

Anche Mary e Anna sono felici per la grinta mostrata dalla ex darklady.

Ed una volta salite sul taxi, Victoria può tirare un sospiro di sollievo.

“Non mi sono mai sentita così fiera di me”- aggiunge - “Lo devo a voi. Chi avrebbe mai immaginato che noi ci saremmo alleate contro mia madre e saremmo diventate amiche” - sottolinea, ancora incredula.

“Mai dire mai, nella vita! Sei una donna in gamba Victoria e agendo così lo hai dimostrato al mondo intero” - si complimenta Anna.

Chissà se Queen la penserà allo stesso modo quando verrà a sapere che è stata sua figlia a sbatterla in galera?!

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Capitolo 35
*** 35 CAPITOLO ***


Sono le tredici.

A casa Froze c'è movimento. Sono giunti fin lì i Bjorgmann, venuti a conoscenza della permanenza del figlio a casa di Anna. È stato Kristoff stesso a dare comunicazione alla madre del trasferimento momentaneo a casa degli ex suoceri.

Caroline esige spiegazioni da parte del primogenito, il quale le racconta delle costrizioni imposte da Hans e sua cugina. Chiede a tutti scusa e viene subito perdonato dai gemelli, entusiasti di rivederlo dopo troppi mesi di assenza.

Idunn rende partecipe la sua ospite, proponendole - “Ti va di aiutarmi con la copertina di lana per Fate? La sto cucendo da una settimana ormai. Sto a buon punto. Potresti realizzare i disegni con del filo colorato. Kristoff mi ha detto che sei abile in questo campo”

La signora Bjorgman accetta, felice e così, accesa la tv per ascoltare il solito notiziario delle quattordici, le due si dedicano al cucito e alle chiacchiere tipicamente femminili.

Elsa è al telefono con Jack quando nota sullo schermo l’immagine di Victoria.

“Alzate il volume” - grida alla madre.

La donna sobbalza sentendo le urla della ragazza. Quando sposta lo sguardo sul televisore rimane di sasso.

“Oddio! Non ci credo” - esclama scioccata.

“Perché state urlando così?”-  Kris le raggiunge in salotto, dopo aver servito ai fratellini il pranzo a tavola.

“Ascoltiamo!” - aggiunge la padrona di casa.

La polizia di Arendelle ha arrestato alle dieci e mezzo di questa mattina un clan criminale che lavorava in gran segreto, agendo con truffe, minacce, rapine, addirittura imbrogli finanziari. Il tutto era gestito da una donna nota per l'appartenenza ad una famiglia altolocata.

Il suo nome è Queen Westergard. A smascherare i suoi intrighi, è la figlia Victoria, importante signora di villa Westergard, nipote del ricco e defunto proprietario dei cantieri navali. Un colpo grosso che ha finalmente riportato serenità nella nostra amata città e nelle vite dei negozianti locali”

“Deve essere la persona di cui ci parlò Anna! Se è stata proprio Victoria a metterla nei guai, forse siamo riuscite a liberarci di quei maledetti ricconi” - esulta Elsa.

“Chiamo subito tua sorella! Saprà dirci meglio” - Idunn afferra il telefono e compone il numero della secondogenita.

Però la ragazza non risponde, mettendo in allerta tutti.

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Hans è ai cantieri quando vede dei poliziotti presentarsi nel suo ufficio.

“Cosa succede? Qualche problema agente?” - domanda all'uomo in divisa.

“Deve seguirci in commissariato” - gli ordina.

“Come? Io sto lavorando. Cosa volete da me?” - l'imprenditore è scioccato.

“Non ha sentito la radio?” - domanda lo sbirro più giovane.

“Non vedete che sono indaffarato. Non ho tempo di sentire o vedere nulla” - commenta, notando però l'estrema serietà di quei due. Comincia a spaventarsi davvero, immaginando il peggio.

“Si può sapere cosa è accaduto? Per caso la mia famiglia ha qualche problema? C'è stato qualche furto in casa mia?”

“Ci risparmi questa messa in scena da uomo preoccupato per atti vandalici se lei è il primo a guadagnare sporco” - commenta l'altro poliziotto.

“Come scusi? Io? Voi siete pazzi. Chi vi dice tali assurdità” - esclama esterrefatto Hans.

“Ci segua e capirà tutto” - a quel punto i due uomini in divisa esigono che l'imprenditore lasci l'ufficio per eseguire il loro ordine.

Westergard, confuso e agitato, sale sulla loro autovettura e riceve la notizia eclatante.

“Le anticipo di chiamare un avvocato, le servirà”

“Un avvocato? Io non ho fatto niente, ci sarà qualche equivoco” - si difende il giovane.

“Se si tratta di un equivoco lo verificheremo solo in presenza del commissario. La donna che è stata arrestata stamane ha fatto il suo nome. Ha coinvolto in questa brutta storia sia lei e che sua cugina” - gli comunica.

Hans impallidisce sentendo tali affermazioni.

“Quale donna?” – chiede, preoccupato dalla risposta.

“Queen Westergard, sua zia” – risponde l’agente. Notando lo shock del giovane, l’uomo in divisa aggiunge - “Mi sembra impietrito per cui le darò spiegazioni più precise. Victoria Westergard ha denunciato il clan criminale che manipolava mezza città e la leader di questa banda ha messo in mezzo voi due, trascinandovi in un inferno giudiziario. Contento adesso? Le ripeto di chiamare il suo avvocato. Si rischia grosso ad andare incontro a lenti e difficili processi”

Durante i minuti rimanenti che separano l'auto dalla centrale di polizia, il ricco proprietario navale rimane in silenzio. Non sa comprendere i motivi che hanno spinto Vicky a rivelare i loro imbrogli.

Ed una volta condotto nell'ufficio vuoto del commissario, afferra il cellulare e compone un numero.

“Grazie per avermi rovinato la vita, cara cugina” - sono le prime parole che rivolge alla parente.

“Mi dispiace, Hans. Dovevo farlo, altrimenti ti avrebbero schiacciato” - rivela lei.

“Che? Cosa cazzo stai dicendo?”

“Sono con l'avvocato. Stiamo arrivando lì. Ti spiegherò ogni cosa.” - conclude in maniera sbrigativa.

Ha appena mandato in crisi più totale il consanguineo.

E' panico totale per il ragazzo.

Ma ecco che qualcosa di ancora più sbalorditivo sta per accadere.

Nota una fotografia sulla scrivania dell'assente ispettore di polizia.

Prende in mano la cornice e squadra per bene il soggetto principale. Lui conosce bene quella persona.

“Non ci credo” - esclama ad occhi sgranati.

“Puoi dirlo forte caro Westergard” - commenta il commissario alle sue spalle.

Il suono è familiare alle orecchie di Hans che ha capito di essere spacciato.

Si volta lentamente e posa lo sguardo su una donna.

“Grace Smith, e così sei tu il commissario di polizia di Arendelle?” - domanda incredulo e agitato.

“Sfortunatamente per te sì” - commenta lei, felice del ruolo di comando.

Siede alla sua poltrona e aggiunge - “Non mi sarei mai aspettata di trovarti qui, un giorno, succube delle mie decisioni. Chi l'avrebbe mai detto! Tu illudi me e distruggi la mia vita ed ora io potrei agire allo stesso modo” - ridacchia lei.

“Ascolta Gracy, sono cambiato da allora. Non sono più quel tipo di uomo...” - cerca di discolparsi, intuendo che la persona lì presente ha chiaramente voglia di metterlo nei guai.

“Zitto e non chiamarmi Gracy” - si altera lei, alzando la voce. Si ricompone e aggiunge - “Per te sono il commissario Smith. Niente nomignoli. Dici di essere diverso? Beh sappi che lo stesso vale per me! Ho detto addio alla sciocca e ingenua fanciulla che si è concessa a te perché ti credeva sincero ed innamorato”

“Non credevo potessi portarmi tanto rancore”-  aggiunge dispiaciuto l'imprenditore.

A quel punto Grace perde le staffe.

“Credi sia stato facile per me ricominciare ad amare dopo la pugnalata alle spalle che mi hai dato? Hai illuso la sottoscritta per otto mesi e nello stesso tempo andavi anche a letto non con una qualsiasi, ma con mia madre! Sei e rimarrai una merda di uomo, Hans Westergard”

Di fronte a tali parole, il giovane è di sasso. Sente la sua coscienza ripetergli - “Vergona...verogna...vergogna”

Si limita a risponderle così - “Mi dispiace. Ero uno stronzo. Ora non più”

“Non mi interessa come sei oggi. Sarò anche una donna ferita e umiliata...però non mi abbasserei mai a tanto. Rivesto un ruolo importante del quale non approfitterei mai, a differenza tua!” - sostiene poi, riprendendosi dalla rabbia.

“Avevi detto che...?” - Hans è stupito. Gli è sembrato di aver capito che Grace volesse vendicarsi sbattendolo in galera senza sentire neppure le sue ragioni.

Invece la Smith aveva unicamente l'intenzione di spaventarlo e farlo sentire una nullità.

“Credi che tutti siano maligni come te? Ti sbagli. Avrei voluto tanto chiuderti in carcere e gettare via le chiavi. Però io ho una coscienza che mi ricorda di tenere da parte l'orgoglio e svolgere il mio lavoro nella correttezza”

“Grazie” - risponde lui, tirando un sospiro di sollievo.

“Non ringraziarmi. Non è detto che tu sia innocente e che io ti eviti la prigione” - replica lei, afferrando una sigaretta dal taschino della sua giacca nera.

Si avvicina alla finestra aperta e comincia a fumare.

“Vedo che il vizio non ti è passato” - commenta Hans, cercando un modo di riallacciare rapporti e dare inizio ad una conversazione più serena.

Quella frase sembra toccare la donna che senza volerlo accenna un sorriso.

“Mi sembra un buon segno questo” - pensa il ragazzo, e le si avvicina. Finalmente si pone davanti a lei, guardandola dritta negli occhi.

In quei minuti la Smith, infatti, ha evitato di incrociare lo sguardo del suo ex.

Rimangono in silenzio a fissarsi per alcuni istanti.

Quando Grace comincia a sentire le gote in fiamme e Hans avverte il cuore esplodergli dal petto, il contatto visivo viene interrotto da entrambi.

Lei torna alla sua sigaretta e Westergard riprende posto alla scrivania.

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C'è agitazione a casa Froze dopo aver sentito il notiziario.

Elsa ancora cerca di contattare Anna e la mancanza di risposta della sorella preoccupa tutti.

“Se l'hanno messa in mezzo a questa vicenda? Magari ora ha bisogno d'aiuto” - si allarma Idunn.

“Io vado alla villa! Almeno controllo se è lì” - aggiunge Kristoff, deciso a mostrarsi a chi lo ha minacciato di dover rimanere lontano da Arendelle.

“No, non puoi figliolo. Se ti accadesse qualcosa non lo sopporterei” - lo trattiene Caroline.

Passano altri minuti nel totale panico ed ecco che il suono del citofono pone tutti in allerta.

Agnarr, rincasato poco prima, consiglia ai presenti di mantenere la calma. Si avvicina alla porta e  sporge la testa per controllare, lui in primis, la situazione.

“Allora? Chi è? Caro, apri questa benedetta porta” - la signora di casa non sopporta quella tensione.

Ma il sorriso del marito è un ottimo segnale.

“Guardate chi è tornato”-  esclama lui, spalancando l'uscio e mostrando al gruppo una donna con delle valigie e una pargola nella carrozzina.

“ANNA” - esclamano tutti in coro, correndole incontro.

Bjorgman è il primo ad afferrarla e a riempirla di baci.

“Ehm, vorremmo salutare anche noi nostra figlia” - commenta papà Agnarr.

Quei focosi gesti e la reazione da genitore geloso del capofamiglia crea ilarità.

“Ops”- si scusa poi Kristoff, arrossendo imbarazzatissimo.

Dopo i vari abbracci e le coccole infinite dei gemelli, la diciannovenne racconta ogni particolare della storia ai suoi parenti. A partire dal chiarimento con Victoria fino alla confessione di quest'ultima e i momenti successivi.

“Quando siamo tornate alla villa, Vicky ha contattato un avvocato. Non appena l'uomo è arrivato, hanno raggiunto la centrale di polizia. Hans è stato prelevato dalla polizia e non era al corrente di nulla. Vorrei dare loro una mano a venirne fuori. Non hanno colpe, dopotutto” - spiega Anna.

“Su questo non esserne totalmente certa. Avranno agito per conto di un clan, vuol dire che erano d'accordo nelle scelte del leader” - commenta Bjorgman.

“Lo so. Però penso che abbiano già pagato abbastanza negli anni. Hanno perduto i parenti, sono rimasti soli senza nessuno che li amasse davvero. Non hanno provato sentimenti sinceri e puliti. Perciò a me non importa più del passato. Voglio dimenticare e ricominciare una vita felice. Se, per ottenere ciò, è necessario liberarsi dal rancore e dai brutti ricordi, sono pronta a farlo” - aggiunge ancora la Froze, sotto lo sguardo meravigliato ma anche fiero dei genitori.

Agnarr infatti commenta - “Abbiamo messo al mondo due figlie stupende, tesoro”

Idunn annuisce, commossa, stringendosi al suo uomo.

Arriva rapida anche l'ora di cena.

La seconda dei Froze continua a messaggiare con Victoria per avere aggiornamenti e sono le diciannove circa quando la Westergard le scrive - “Stiamo rincasando. Credevo che Hans uscisse da lì disperato, invece è tranquillo e ti confesso che mi sembra diverso dal solito”

Chissà cosa sta accadendo nella testa del bell'imprenditore?
Magari nulla.

O magari è il suo cuore ad essersi sciolto dopo anni di gelo e odio.

Forse, per la prima volta nella vita, il sentimento che sta nutrendo e che lo sta scaldando è positivo e speciale.

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“Domattina andrò alla villa. Voglio parlare con Hans. Porto anche Fate con me, così trascorrerà del tempo con suo padre” - comunica Anna a Kristoff, sedendosi sul divano accanto a lui.

Si accoccola al suo petto e si rilassa. - “Quanto ho aspettato di poter trascorrere una serata come questa” - sostiene poi.

“E' tardi. Forse dovresti andare a letto, amore” - risponde lui - “Ed io torno a casa che mia madre non vede l'ora di stare di nuovo in compagnia del suo figliolo”

“Caroline poco fa, andando via, ha precisato “Trascorrete una bella serata”. Perciò voleva che tu rimanessi con me” - lo trattiene Anna, baciandolo dolcemente sul collo.

Tale gesto imbarazza Bjorgman che cambia colore.

“Sei diventato rosso” - lo prende in giro la Froze - “E' la mia presenza che ti crea questo effetto?”

“Ehm...Anna. Forse è bene che ci allontaniamo almeno di qualche metro. Non rispondo di me, altrimenti” - spiega, alzandosi dal divano rapidamente.

“Kris, tutto bene?” - chiede lei.

“Si certo. Ora però è meglio andare via” - risponde afferrando la giacca, appoggiata su una sedia.

“Aspetta” - gli va incontro la giovane. Lo fissa, in silenzio, per qualche secondo.

Poi inizia a baciarlo.

“Anna... che stai facendo?” - chiede Kristoff, staccandosi da lei, data la notevole focosità.

“Voglio vivere questa esperienza con te. Ho atteso tanto questo momento” – inizia a sbottonare la camicetta del suo compagno.

“Non vorrei fossi forzata dal fatto che, avendo già fatto sesso con Hans, dovessi farlo automaticamente con me” - spiega il biondo, bloccandola dal togliergli l’indumento.

“Hai detto bene. Con Hans è stato sesso. La mia prima volta, quella dove faccio l'amore vero con qualcuno, la desidero unicamente con te” – afferma sorridente Anna.

Sentirla parlare così basta a Kristoff per riprendere lì dove si erano interrotti.

Stavolta la solleva da terra conducendola verso la camera degli ospiti, quella che lui ha occupato per alcuni giorni.

Chiusa la porta a chiave, i due si liberano degli abiti e finalmente diventano un solo corpo.

Vivono una notte d'amore e di piacere intenso.

Anna non ha più alcun dubbio.

Kristoff è il suo futuro e niente e nessuno potranno più impedirle di viverlo.

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Capitolo 36
*** 36 CAPITOLO ***


Quella notte speciale per Anna e Kristoff è stata solo la prima di tante altre, durante le quali si ameranno intensamente e che rafforzerà il loro sentimento ancora di più.

Se in una famiglia sembra tornare il sereno, in un’altra domina l’agitazione e la paura.

“Abbiamo bisogno di qualcuno che possa garantire la vostra innocenza” – spiega l’avvocato ai Westergard.

“È assurda tutta questa faccenda. Siamo stati usati da Queen e rischiamo anche di andare in galera con lei” – esclama, sconvolto Hans non riuscendo a darsi pace.

“Calma cugino. Se trovassimo chi può sostenere la nostra piena innocenza, è fatta” – Victoria cerca di essere positiva.

“Chi? Dovremmo pagare qualcuno per una falsa testimonianza?” – chiede il ragazzo.

“Certo che no! Basta imbrogli; in fondo questa situazione ci sta insegnando che ogni imbroglio porta delle conseguenze. Se barassimo e venissimo poi scoperti, addio libertà” – replica la donna.

“Avete delle domestiche, giusto? Possiamo chiedere il loro intervento” – ipotizza l’avvocato.

“Mary ed Amy non saprebbero gestire l’ansia. Le conosco, finirebbero per cedere alle trappole della controparte” – sostiene Victoria.

“E allora chi può aiutarci?” -  Hans è nel panico più totale.

A quel punto la ex darklady ha un’idea.

“Forse qualcuno c’è” – riflette ad alta voce. Prende il cellulare e compone un numero.

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“Amore, svegliati. Io sto uscendo” – sussurra Anna all’orecchio del dormiente Kristoff.

Bjorgman si stiracchia e brontola – “Dove vai? Pensavo volessi rimanere un altro po’ a letto vicino a me”

“Vado alla villa. Te ne ho parlato ieri sera, ricordi? Fate viene con me. Ci vediamo per ora di pranzo” – gli lascia un tenero bacio a stampo.

Prima di lasciare la camera, sorridente conclude – “Stanotte è stato meraviglioso. Ti amo da morire”

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Anna è sull’auto del padre, diretta verso casa Westergard ed è appena giusta a destinazione quando le suona il cellulare.

“Vicky? Tutto bene? Che succede?” – domanda la Froze, una volta parcheggiato il mezzo.

“Abbiamo bisogno di te” – la prega, la ricca.

“Sono qui fuori. È successo qualcosa di grave?” – chiede, preoccupata la giovane mamma.

A quel punto la signora della villa apre il portone d’ingresso e le corre incontro.

“Grazie al cielo sei già qui. Non c’è un minuto da perdere. Abbiamo bisogno del tuo aiuto” – la abbraccia e prendendola per mano la conduce dentro l’abitazione.

Mary e Amy sono intente chi a rimuovere la polvere dai mobili chi a lucidare gli enormi lampadari.

Anna sorride alle due e manda loro un bacio, facendogli segno che dopo avrebbe trascorso del tempo in loro compagnia.

Raggiunge il salone dove nota subito Hans, seduto sulla poltrona, accanto ad un uomo sconosciuto.

“Buongiorno” - li saluta la giovane.

L’ex ha uno sguardo poco sereno. Per di più la relazione che credeva di avere con Anna è naufragata in maniera automatica, visto il rientro di lei dai suoi genitori.

“Mi dispiace per quello che stai passando” – prende parola lei, avvicinandosi a Westergard, lasciando Fate tra le sue braccia.

“Non ti preoccupare. Ci sono abituato, sai?”

“A cosa? Ad essere indagato?” -  chiede Anna perplessa.

“No. Ad essere abbandonato” – commenta lui, riferendosi non alla vicenda giudiziaria, ma alla evidente rottura.

“Hans, io…non so che dire… perdonami se ho fatto le valigie e sono andata via. Però è giusto così. Questo non è il mio posto. Io non è te che amo” – confessa tirando fuori il coraggio che per troppo tempo ha soppresso.

“Lo so. Ho voluto fingere che fossi innamorata del sottoscritto perché inconsciamente cercavo qualcuno che potesse amarmi sul serio. Che sciocco che sono” – aggiunge con aria alquanto abbattuta.

“Non dire così. Certo che c’è chi ti ama davvero. La bambina che stai cullando è la prima che nutre questo sentimento nei tuoi confronti” – lo conforta Anna.

“Se non fosse per Fate avrei ceduto e sarei andato in galera senza esitare. Sono stanco di questa vita così apparentemente perfetta, fatta di lusso sfrenato, di gente che ti adula solo per ricavarne dei benefici. Io cerco altro”

“Tua figlia è fiera di suo padre e lo sarà sempre. Non crederai mica che permetterei che perdessi la causa?! Dobbiamo lottare affinché il processo venga superato” – sostiene la Froze, afferrando una mano di Hans e stringendola forte.

A quel punto gli occhi di lui si inumidiscono e lo sguardo si addolcisce.

“Sei davvero speciale Anna. E pensare che ti ho recato così tanto male. Avresti potuto infischiartene, invece sei qui. Mi stai dando forza con la tua sola presenza. Grazie. Spero che riuscirai a perdonarmi un giorno e io farò di tutto affinché ciò accada” – si emoziona.

Finalmente Hans Westergard mostra il lato più umano di sé, toccando il cuore dei presenti.

Segue un dolce abbraccio tra i due ex, interrotto però dall’intervento dell’avvocato.

“Scusate se metto fretta, però è necessario prepararsi al processo”

“Vero, ha ragione avvocato Rein” – interviene Victoria. Si rivolge poi alla diciannovenne e le pone la richiesta, raccontandole per filo e per segno come agire e vincere la causa.

Anna ascolta con attenzione e rimane in silenzio per alcuni secondi. Sembra dubbiosa se accettare o meno.

“Se non te la senti, ti capiremo. Tranquilla” – afferma Vicky, mostrandosi comunque grata alla ragazza per l’appoggio e la disponibilità.

Ed è così che risponde la Froze – “Sarà difficile mantenere un certo atteggiamento e non cedere agli attacchi della controparte. Però sappiate che potete contare su di me, sempre”

“Stai dicendo che accetti?”-  Hans ne rimane sorpreso.

“Non mi tiro indietro, anzi. Cominciamo ad allenarci. Voglio che il vostro avvocato mi prepari psicologicamente a quello che dovrò affrontare” – con tali parole, Anna dà il suo pieno consenso.

Le ore seguenti trascorrono rapide e vedono la Froze affrontare più simulazioni di testimonianza. Alcune di queste sono difficili da gestire dati i pesanti attacchi del legale alla sua persona.

“Potrebbero attaccarmi su tutto. Anche sul cattivo comportamento di Hans verso di me quando, mesi fa, stava sia con la sottoscritta che con mia sorella” – afferma Anna, dando informazioni utili all’avvocato.

“Ehm…sono cambiato da allora. Giuro” – si discolpa Hans, notando l’occhiataccia contrariata del legale.

A casa di Agnarr e Idunn Froze si respira la serenità, nonostante i problemi che i ricchi imprenditori stanno vivendo. A loro, dopotutto, poco importa se chi ha recato tanto dolore vive a sua volta di altrettanta sofferenza.

“Anna è in ritardo. Ha detto che sarebbe rientrata per ora di pranzo” – afferma Kristoff, notando l’assenza della fidanzata, controllando dalla finestra i movimenti esterni.

“Sarà rimasta a casa di Hans più a lungo del previsto” – aggiunge Elsa, intenta ad apparecchiare la tavola.

“Appunto” – commenta infastidito Bjorgman – “E’ questo il problema”

“Hey, qualcuno è geloso?” – lo prende in giro la cognata.

Kris arrossisce e replica – “ A te non darebbe fastidio se Jack rimanesse fuori a lungo con qualche sua ex fiamma?”

Così dicendo la zittisce e la prima delle Froze è costretta a dargli ragione.

Agnarr, seduto a capotavola, perde la pazienza guardando sua figlia minore mancare.

“Oggi dovevamo essere tutti insieme. Potevamo festeggiare questa vita nuova e bella che è appena cominciata. E Anna cosa fa?! Preferisce stare alla villa anziché con noi”

“Calmati, rientrerà a breve” – lo rasserena Idunn, servendo il pasto.

Ma della diciannovenne nessuna traccia.

È al termine del pasto che la giovane manda un sms al fidanzato.

Le domestiche l’hanno trattenuta a pranzo lì e per di più stasera deve parlare di qualcosa di importante con i genitori. E’ questo in sintesi il messaggio inviato a Kristoff che quindi lo comunica ad alta voce.

“Se si tratta di aiutare quei due, se lo può scordare” – conclude Agnarr intuendo l’argomento che sua figlia minore tratterà al suo rientro.

Senza aggiungere altro, prende il giornale e si dirige in salone. Siede sulla poltrona e, come è solito fare, si dedica alla lettura delle news.

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Sono trascorse da poco le diciassette. Anna finalmente giunge a casa.

“Meno male! Credevo non volessi più rientrare” – gli va incontro Kristoff.

“Scusami” – lo bacia dolcemente.

Invita i familiari in cucina e dà loro la notizia.

È diventata la testimone chiave del processo dei Westergard contro Queen.

“CHE COSA?”  - esclamano i presenti, in coro.

“Nessuno mi farà cambiare idea. Ho dato il mio totale consenso” – ribadisce le sue volontà.

“Tesoro, sicura che non rischi anche tu di avere dei problemi?” – si preoccupa Idunn.

“Certo che no” – risponde la ragazza.

“Certo che sì” – replica Agnarr, alterato dalle decisioni brusche e sempre impulsive della secondogenita.

“Papà, immaginavo non fossi d’accordo”

“Come potrei essere d’accordo con questa farsa? Quei due non dovrebbero essere più interesse né tuo, né nostro. Ci hanno separati per mesi, hanno fatto di tutto per rendere la tua vita un inferno e tu che fai? Sei disposta a sopportare la pressione del processo, dei media e di tutto il resto, per quale motivo?” – si altera Agnarr.

“Papà calmati” – si intromette Elsa notando lo stato emotivo paterno.

“Voglio solo tirare fuori dai guai il padre di mia figlia, ok?” – replica Anna, alzando il tono di voce.

Da una semplice comunicazione sta per scaturirne una discussione accesa.

Per tale ragione Elsa e Idunn intervengono separando i due litiganti.

La moglie prende in disparte il marito e la sorella maggiore fa lo stesso con la minore.

Inutili i tentativi delle due.

“Quella è gente potente. Possono ugualmente trovare qualcuno che testimoni a loro vantaggio. Non hanno bisogno di usare te. Smettila di dirgli sempre sì e di dargli dominio sulla tua persona. Dovresti evitarli e non chinarti di fronte ai loro ordini! – tuona il capofamiglia, lamentandosi dei facili cedimenti della diciannovenne.

“Io sarei la debole che si piega davanti a tutto e tutti, vero? Gridalo pure, papà. Lo so che è questo che stai pensando. Mi credi una fragile che ha bisogno di essere sempre tutelata. Ma sai che ti dico?!Io li aiuterò. Si, lo farò. Assieme vinceremo la causa e la mia Fate crescerà con un padre accanto. A differenza tua, io non scappo dalle situazioni. Le affronto. E se per superare il dolore passato, devo agire in questo modo, non mi tirerò indietro” – così dicendo Anna lascia la cucina e si chiude in camera, scoppiando a piangere, con il capo sotto il cuscino. Ha lanciato una chiara frecciata al genitore, riportando la famiglia indietro di mesi.

Quei mesi che videro Agnarr lottare contro il tumore e tenerlo nascosto ai suoi familiari, fuggendo via.

Quelle parole feriscono l’uomo che, si zittisce e lascia la casa, sbattendo con forza la porta.

“E adesso?” – domanda, angosciata Elsa.

“I Westergard e la loro presenza stanno distruggendo la nostra famiglia.” – sostiene Idunn, afflitta.

“Ma Anna ha fatto una promessa al suo ex” – aggiunge la primogenita – “Non sarebbe lei se si rimangiasse la sua parola!”

“Questo è certo. Siamo noi che le abbiamo insegnato a comportarsi con correttezza sempre. Ora che ha accettato, farà quanto ha stabilito con Hans. Non saremo noi a vietarglielo e una volta che il suo ruolo nel processo sarà terminato, vedremo come comportarci” – propone la donna adulta.

Prende poi un cappottino ed esce per raggiungere il coniuge, seduto in giardino.

Bjorgman ha osservato la scena, in disparte.

Soffre per Anna e preoccupato la raggiunge nella stanza.

“Amore. Stai piangendo?” -  le siede accanto e comincia ad accarezzarle i capelli.

“Mi dispiace per aver detto quelle cattiverie a mio padre. Ero fuori di me. Adesso non ho il coraggio di affrontarlo”

“Si che lo hai.Ti stai dimostrando coraggiosa in tutto, anche nell’appoggiare Hans in questa brutta storia. Io sono qui, sappilo. Non ti lascerò più. Sarò la tua spalla, sempre. Andrà tutto bene, però è necessario chiarire con Agnarr. Chiudere con il passato significa mettere la parola fine alle tensioni in casa” – la bacia con dolcezza – “Fai il primo passo verso di lui così capirà di che pasta sei fatta”

Si stende accanto a lei, avvolgendola tra le sue braccia. I minuti seguenti sono riempiti dai singhiozzi di Anna e dalle parole di conforto e immenso amore di Kristoff.

Agnarr e Anna, così diversi quanto simili, battibeccano spesso. Però, mai sono giunti a gridarsi cattiverie gratuite come ora.

È la figlia, però, preda dei sensi di colpa, a recarsi dal genitore. Poco prima di cena, bussa alla stanza del padre.

Lui si è chiuso lì e non ha mangiato nulla, ignorando la moglie in lacrime davanti la porta.

“Sono stata una stupida. Ho tirato fuori una faccenda superata da tempo cedendo ad una cattiveria che non credevo neppure di avere” – apre il discorso Anna.

“Sono i Westergard la causa di tutto” – risponde il capofamiglia.

“No! Non è così. Dammi l’occasione di mettermi in gioco e di liberare il padre di mia figlia da questo casino. Pensa a tua nipote e immaginala crescere senza Hans. Io stavo morendo dentro sapendoti lontano. Non voglio che Fate viva la stessa situazione”

“Anche tua madre sostiene che tu agisca così per il bene della piccola” – commenta lui.

“Voglio che questa storia si chiuda una volta per tutte. La prossima settimana inizierà il processo ed io devo prepararmi. Sarà una tortura psicologica, quindi mi piacerebbe avere il vostro sostegno. Non chiedo altro. Soltanto questo” - lo supplica, iniziando a piangere, preda di dispiacere e di agitazione.

“Figlia mia” – esclama Agnarr, colpito dalle lacrime della secondogenita - “Ti chiedo scusa anche io” – apre le braccia in attesa di un abbraccio. Questo abbraccio non tarda ad arrivare. Ed è così che i due trascorrono il resto della serata: a consolarsi e coccolarsi come facevano anni prima.

“Comprendi la mia ansia. Sei la mia bambina dopotutto. Non voglio vederti ancora succube di quel

demonio” – le sussurra l’adulto.

“Lui non lo è più. Forse non lo è mai stato. A volte le persone cambiano per eventi o persone esterne e nel caso dei Westergard la responsabilità è di Queen. Non testimoniare a favore di Victoria e Hans significa darla vinta all’unica causa dei nostri mali”

“Spero sia come dici tu. Prego affinché ogni cosa venga superata così noi torneremo alla vecchia ruotine e tu e Kristoff potete finalmente sposarvi”

“Già! È quello che desidero di più al mondo”

Dopo l’ennesimo abbraccio i due si addormentano, esausti, l’uno di fianco all’altra.

Sembra che il mare in tempesta si sia placato.


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Capitolo 37
*** 37 CAPITOLO ***


Seppure malcontento della promessa fatta da Anna a Hans e Victoria, il signor Froze accetta la situazione non aprendo più bocca in merito al processo e al ruolo della secondogenita in esso.

La settimana successiva al litigio, chiaritosi poi in tarda serata, la ragazza la trascorre per la maggior parte delle ore presso villa Westergard, portando con sé Fate e creando dispiacere in Idunn, la quale desiderava coccolare la nipotina, in Elsa che sperava di potersi confidare come è solita fare con la sorella, e anche in Kristoff, sempre più trascurato dalla fidanzata.

Finalmente arriva il giorno tanto temuto dai cugini imprenditori e tanto atteso dai familiari di Anna.

“Sono nervosissima” – confessa la diciannovenne, alle prese con lo specchio e i capelli poco gestibili.

“Sorellina, stai tranquilla. Andrà tutto bene” – la conforta la maggiore, sdraiata sul letto a pancia in giù, intenta ad osservare la consanguinea.

“Ho lavorato molto su me stessa in questo ultimo periodo e non voglio che l’agitazione distrugga ogni cosa” – ripete Anna, cedendo la spazzola ad Elsa, supplicandola di sistemarle la chioma indomabile.

Poco dopo giunge Hans alla porta dei Froze.

Ad accoglierlo è Idunn, ancora molto fredda e distaccata verso l’uomo.

Lo invita, per educazione, a prendere posto sul divano.

Il silenzio tra i due, alquanto imbarazzante, viene interrotto dal baby monitor.

“Si è svegliata la bambina!” – spiega la signora, allontanandosi frettolosamente.

Elsa e Anna arrivano l’una di fianco all’altra. La grande sostiene e incoraggia la più giovane.

I tre si salutano, poi la secondogenita dei Froze afferma – “Sono pronta. Possiamo andare”

Hans le sorride, ancora grato alla ex e fiero della sua determinazione; poi la prende per mano e insieme lasciano la casa.

Idunn, raggiunto il soggiorno con la nipote tra le braccia, nota dalla finestra la figlia salire in auto.

“Dovremmo andare anche noi, mamma” – prende parola la ventunenne.

“Se invece fossimo di intralcio? Magari carichiamo Anna di eccessiva agitazione” – sostiene l’adulta.

“E se, al contrario, la nostra assenza le farebbe percepire un vero e proprio menefreghismo da parte della sua famiglia?” – ipotizza Elsa, accarezzando le guance paffute della nipote e mettendo la madre di fronte a quella che è, difatti, la realtà.

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La sede del processo è enorme e colma di gente, alcune vittime truffate e altre semplicemente partecipi di un momento unico per la città di Arendelle.

Hans prende posto vicino l’avvocato intento a sistemare alcune carte. C’è anche Victoria lì, rigida come una corda di violino. Tiene lo sguardo basso mentre cerca di non pensare a quanto le sta accadendo.

Anna, nervosa come non le capitava da tempo, siede poco più dietro. Non si è mai sentita tanto sola in un momento difficile.

Quando il giudice dà il via all’udienza, da una porta laterale fuoriescono due uomini in divisa che tengono ammanettata Queen. La signora dal cuore nero e gli occhi scuri e carichi di odio, raggela i presenti.

La Froze attendeva una reazione differente da parte dell’imputata. Anche i Westergard erano di quell’idea: avevano già immaginato Queen urlargli contro le peggiori cattiverie, mostrando all’aula intera la sua vera personalità.

L’avvocato sussurra a Hans che la non reazione della loro nemica deve essere stata decisa dal suo legale.

“Le avrà ordinato di mantenere la calma per non peggiorare la situazione”

Ed è esattamente così.

A quel punto il processo può dirsi aperto.

Seguono vari interventi da parte della difesa e dell’accusa.

Siedono, di fronte al giudice, varie persone. Alcune di queste sono venditori succubi del clan criminale. Altri sono, invece, sostenitori delle diffamazioni di Queen ai danni di Hans e Victoria, sostenendo di averli visti aggirarsi nel bosco per prendere parte alle riunioni della banda.

Non manca proprio nessuno durante il processo.

C’è anche Grace Smith, preoccupata segretamente per la condizione del suo ex, che osserva la scena da lontano. Guarda Westergard soffrire e non reagire davanti a delle accuse pesanti. Ciò le tocca il cuore, seppure ancora sanguinante per un passato burrascoso causato da Hans stesso.

Elsa e Idunn, assieme a Kristoff entrano in aula nel momento decisivo.

“Giusto in tempo!” – esclama Bjorgman, sentendo il giudice chiamare a sé la diciannovenne.

“Adesso è chiamata a testimoniare la teste Anna Froze…prego signorina, si accomodi qui” – le fa segno di prendere posto e dà il via all’interrogatorio.

Tra lo stupore dei parenti, Anna riesce a mostrarsi serena e forte. Risponde ad ogni quesito con una sicurezza che non credeva neppure di possedere.

“Adesso l’avvocato Reach le porrà qualche domanda” – afferma il giudice, lasciando la parola alla controparte.

“Speriamo non la metta in difficoltà” – prega Idunn, stringendo la mano ad Elsa.

“Se Anna si comporterà come ha appena fatto, convincerà la giuria” – è ottimista Kristoff.

Il difensore di Queen si mostra da subito invasivo. Tocca la privacy della ragazza che ne rimane stupita.

Coma ha saputo tutte quelle cose? Ciò rimarrà sempre un mistero.

“Signor giudice, siamo sicuri che la presente ex fidanzata dell’indiziato sia una teste affidabile? So per certo che Hans Westergard si divertiva con lei e nel frattempo andava a letto con sua sorella. Era solito giocare con le donne. Magari sta costringendo questa povera ragazza a difenderlo. Magari la minaccia di morte”

“Ma cosa sta dicendo? Assolutamente no. La vera bestia qui è solo Queen. Né Victoria né Hans. Lei si è vendicata della figlia mettendola in mezzo a questa storia assieme al cugino. Mi creda, signor giudice. La prego” – replica Anna.

Lo sguardo della criminale si irrigidisce. Non riesce a contenere più l’odio che sta covando.

“Questa pezzente vuole difendere l’indifendibile” – grida allora, ricevendo l’ammonizione del giudice e del suo stesso avvocato.

“Sarò una pezzente, una morta di fame come mi hanno definita per mesi tante persone. Però non sono una bugiarda. Non mento, non è da me. Hans non è il bruto che tutti pensano. C’è un cuore dietro l’apparenza di uomo freddo e duro. Si, è vero che all’inizio mi ha ingannata. Ha sbagliato però era diverso, lo faceva con tutte. Poi è nata nostra figlia e lui con il tempo si è ammorbidito. Ho conosciuto un lato umano che credevo fosse inesistente. Per quanto riguarda Victoria, è una donna ferita e usata da una madre che non l’ha mai amata e l’ha solo usata come un giocattolo. Queen ha alimentato nei bambini della villa, ovvero i cugini, i suoi risentimenti verso una famiglia che aveva capito da subito che tipo di persona fosse e l’aveva oscurata. Victoria è stata l’ennesima vittima di Queen Westergard… e così anche Hans” – ripete la Froze, mostrandosi ferma e decisa su quanto dice.

“Signor giudice, qui si sta andando oltre il tema centrale” – interviene di nuovo la controparte – “Dobbiamo parlare della partecipazione dei Westergard nei misfatti che hanno colpito Arendelle. Non interessa a nessuno sapere che il suo ex è cambiato”

“Ok, basta così. Avvocato Reach, se ha altre domande le ponga pure. Altrimenti passiamo avanti” – prende parola il giudice,il quale è rimasto colpito dalla teste. Infatti una volta concluso l’interrogatorio le dice – “Signorina Froze, riconosco in lei estrema sincerità. I suoi occhi parlano da soli. Lei nutre affetto per chi l’ha ferita ed è assurdo. Dovrebbe nutrire almeno un po' di risentimento. Al contrario, si è dimostrata matura e saggia. Sono certo che non metterebbe a rischio tutto, con una falsa testimonianza” – poi la invita a ritornare al posto.

Anna ha timore di aver solo toccato il cuore di un anziano giudice e di non essere arrivata alla conclusione voluta.

Singhiozzante raggiunge la panca dove, finalmente, nota i parenti.

“Siete venuti?” – esclama, sorpresa.

“Non potevamo lasciarti da sola. Sei stata fantastica” – si complimenta Idunn.

“Brava sorellina” – aggiunge Elsa.

“Amore hai un cuore d’oro” – la bacia Kristoff lasciandole un posto a sedere alla sua destra.

“Spero sia servito il mio intervento”

I minuti seguenti viene chiusa l’udienza. Il verdetto sarebbe stato comunicato a breve.

“Di già? Alla corte è bastato così poco per arrivare ad una verità giudiziaria?” – domanda Victoria all’avvocato Rein.

“Evidentemente qualcosa deve aver colpito talmente tanto quelle persone da portare il giudice a chiudere la faccenda” – spiega il legale.

Le ore seguenti sono cariche di ansia sia per Anna che per i due cugini.

“Ho paura di non averli convinti” – sostiene la Froze, preoccupata.

“Sei stata preziosa. Noi abbiamo ugualmente apprezzato il tuo aiuto. Poi, vada come vada” – Vicky la abbraccia, prima di posizionarsi di nuovo al banco e riaprire l’ultimo capitolo di quella vicenda infernale

Sono le quindici in punto.

L’aula colma di gente attende il verdetto.

Anche Grace è lì, in attesa di sapere il responso. Sentire Anna parlare di affetto verso chi l’ha usata, ha toccato un orgoglio ferito e l’ha messa di fronte ad una parola magica: Perdono.

E così prega affinché Hans si salvi.

Dopo la lettura di svariati articoli di costituzione, il giudice conclude – “Proclamo l’indiziata Queen Westergard colpevole e la condanno alla pen dell’ergastolo. Hans e Victoria Westergard invece…” – seguono secondi di silenzio.

“…dovranno scontare la sanzione prestando servizio ai servizi sociali per due anni. Così è deciso, l’udienza è chiusa”

L’euforia generale riempie l’aula. I due ricchi imprenditori si sono salvati.

“Come mai hanno deciso così?” – è stupita Anna.

“Il tuo intervento deve aver toccato qualche cuore” – esulta Victoria, stritolandola in un forte abbraccio.

“Non sai quanto ti sono grato” – aggiunge Hans, emozionato.

“Queen non la vedremo mai più, però almeno sappiamo che voi siete innocenti. Dopo che avrete scontato questa piccola punizione inizierà una nuova vita anche per voi” – sostiene Idunn, contenta.

Kristoff felice anche lui per il risultato, dà una pacca sulla spalla del suo ex datore di lavoro.

Chi l’avrebbe mai detto!!

“Da oggi in poi possiamo dire di avere qualcosa in comune” – afferma Bjorgman.

“No, no. Non toccherò più Anna. Giuro. Ho una sola donna nel cuore”-  risponde l’imprenditore pensando subito ad una vecchia fiamma riaccesasi all’improvviso.

Kris ridacchia e lo corregge – “Non mi riferivo ad Anna. Mio padre e tua zia sono in galera e rimarranno lì per sempre. Che dire?! Il destino ci avvicina sempre”

“Hai ragione. Mi dispiace per quello che ti ho fatto passare. Sappi che ho già pronto per te un contratto lavorativo degno di un re” – aggiunge Hans, dandogli una bella notizia.

“Serio?” – esclama Bjorgman incredulo e allegro.

“C’è molto di cui devo ricompensarvi. Da oggi possiamo chiamarci Amici” – gli porge una mano che viene subito stretta da Kristoff.

Finalmente la questione è chiusa.

Da quel momento in poi si torna davvero a sorridere.

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Capitolo 38
*** 38 CAPITOLO ***


La faccenda si è conclusa nel migliore dei modi.

I cantieri vengono riaperti dopo alcuni giorni di chiusura forzata e vengono assunti molti, giovani e forzuti dipendenti.

Victoria e Hans, al comando dell’impresa, affidano un ruolo di primo piano a Kristoff dando modo al ragazzo di ricevere uno stipendio sostanzioso.

Anna riceve dall’ex compagno una percentuale nella gestione e Elsa ne diventa segretaria.

L’officina di Agnarr viene ingrandita e arricchita di personale grazie all’intervento dei Westergard.

Idunn, abile nel taglio e cucito, riesce ad aprire un atelier di abiti da sposa. Il sogno di una vita si è realizzato. È Victoria a cederle un locale enorme e a pubblicizzare al massimo il negozio.

Il bilancio della famiglia Froze, da sempre in bilico, si stabilizza e torna nella norma.

Non ci sono più debiti da pagare, Agnarr può permettersi altri controlli per evitare il ritorno minaccioso del tumore, Elsa può persino comprarsi una automobile tutta per sé.

Tutto sembra davvero perfetto con l’unione e la rappacificazione delle due famiglie.

In quel periodo, dove ogni cosa è davvero perfetta grazie alla riappacificazione delle due famiglie, Victoria ripensa al racconto di Mary e della bambina che ha dovuto abbandonare alla nascita.

Non ha dimenticato l’aiuto dell’anziana domestica e vuole ricambiare il dolce gesto.

Si mette sin da subito sulle tracce di Elisabeth ma è difficile trovare una ex neonata, ormai più che quarantenne. In quegli anni sono state tante le piccine date via.

Alcune vennero adottate, altre raggiunta la maggiore età lasciarono il luogo.

Cerca in lungo e in largo e finalmente, il caso vuole che Vicky, in una mattinata di aiuto ai senzatetto, incontra un uomo che si rivelerà fondamentale nella sua ricerca.

Con lui stringe un bel rapporto. Anche questo tipo, Christopher, lavora per i servizi sociali. Anzi. Anni addietro prestò servizio all’orfanotrofio di Arendelle.

Un vero e proprio colpo di fortuna che regalerà un sorriso ad una sessantenne sofferente per l’assenza della sua stessa figlia.

“Sei sicuro che sia quella che sto cercando?” – chiede la Westergard al collega, il quale le mostrò una fotografia delle bambine che all’epoca vivevano lì e alle quali si era affezionato.

“Questa in primo piano, con i capelli quasi arancioni, fu adottata a otto anni. Questo, se non ricordo male, è stato l’ultimo scatto con lei presente” – spiega l’uomo.

“Chissà se Mary solo guardandola potrà essere sicura della sua identità. Dopotutto l’ha abbandonata alla nascita. Come potrà ricordarla”

“Una mamma non dimentica mai il volto dei propri figli” – precisa Christopher.

Ottimisti e volenterosi di trovare la verità, i due si mettono sulle tracce della presunta Elisabeth.

Il tempo vola ad un ritmo incalzante e arriva per la piccola Fate il giorno del battesimo.

Hans non vuole strafare. Lavorando per i più deboli e poveri, ha imparato ad apprezzare il bello delle cose semplici.

Non desidera affatto viziare la bambina, rischiando di farla diventare, un giorno da adulta, una maniaca del lusso.

I Froze, i Bjorgman, i Frost e i Westergard si limitano ad un pranzo alla villa.

Mary e Amy in quel giorno siedono al tavolo dei signori.

È stata Anna a volere le due donne al suo fianco. Inoltre ha realizzato per la più anziana delle due domestiche, una sorpresa assieme a Victoria.

Durante il brindisi di festeggiamento della piccola, oltre che l’annuncio del matrimonio tra Anna e Kristoff, la giovane delle Froze si rivolge a Mary.

“Sei una donna eccezionale e sono sicura che tua figlia sarebbe diventata una donna unica come te se solo fosse rimasta al tuo fianco”

“Già. Peccato non averla cresciuta” – si incupisce l’anziana.

In quel momento Victoria, che aveva ricevuto il segnale da Chris tramite sms del suo arrivo davanti la villa, apre la porta d’ingresso.

Due sono le persone che varcano l’uscio e che raggiungono con la signora Westergard il soggiorno.

“Mary, voglio presentarti Christopher Black” – afferma Vicky indicandole l’uomo, poi aggiunge – “ed Elisabeth Fischer”

La domestica rimane di sasso quando sente quel nome.

Si domanda come mai le stessero presentando quegli sconosciuti. Però le basta poco per capirne le ragioni.

Avanza lenta verso la donna dai capelli raccolti e dal colore insolito.

Le prende un braccio e nota un particolare che in pochi secondi la fa cadere a terra, priva di sensi.

“Una piccola voglia è la prova decisiva” – afferma Chris, ormai certissimo dell’identità di Elisabeth.

La quarantaquattrenne è scioccata quanto la madre biologica.

Una volta che Mary riprende conoscenza, le due vengono lasciate sole in salone per potersi raccontare e conoscere.

È un momento di estrema emozione per tutti.

Perfino Hans inizia a piangere di fronte a quella scena.

“Allora non sei di pietra come sembra” – lo prende in giro Kristoff.

Senza sembrare invadenti, riprendono i loro festeggiamenti.

“Famiglie, ascoltatemi bene” – prende parola l’imprenditore, al termine dei pasti.

“Sta per arrivare qualcuno di importante per me” – precisa.

“La donna che frequenti?” – lo stuzzica Anna.

La sua parlata imbarazza Westergard che arrossisce.

Poi anticipa – “E’ più di una frequentazione ormai”

“CHE?” – esclama Elsa confusa.

Cosa vuole intendere il ricco ereditiere con quelle parole?

Basta poco per mettere i presenti di fronte alla realtà.

Giunge dall’ingresso secondario una vecchia conoscenza.

“Commissario?! Siete voi…?” – domanda sorpresa Anna.

“Salve a tutti” – saluta, imbarazzata, Grace.

Hans le cede il suo posto a sedere e finalmente annuncia – “Vogliamo sposarci anche noi. Sono due mesi che ci amiamo di nascosto. Oggi è il momento giusto per dare le comunicazioni ufficiali. Io amo pazzamente questa donna e voglio che sia l’unica per sempre”

La sincerità del giovane colpisce le sorelle Froze che non credevano più che Hans potesse innamorarsi sul serio.

Invece è accaduto.

Alla fine anche l’ex playboy ha trovato la giusta metà e può avere il suo Happy Ending

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Capitolo 39
*** 39 CAPITOLO ***


10 dicembre - Compleanno di Anna e pre compleanno di Fate.

È un giorno speciale per tutti. La Froze compie vent’anni, sua figlia si prepara a spegnere la prima candelina ma in più si celebra un matrimonio.

Una data che le famiglie partecipanti non dimenticheranno facilmente.

“Ce ne è voluto di tempo e fatica, però alla fine siete arrivati al tanto atteso giorno” – sostiene Caroline, intenta a sistemare il velo della ormai nuora.

Sono le dieci e tra meno di un’ora si sarebbero svolte le nozze.

La sposa è circondata da donne che l’hanno resa, in quella speciale giornata, una vera e propria principessa.

Kristoff è in chiesa quando il coro intona la marcia nuziale.

Stretta a papà Agnarr, Anna percorre la navata e sente il cuore esploderle dal petto per la gioia.

Quando vede il suo compagno all’altare, teso anche lui come una corda di violino, accenna un sorriso.

Un momento speciale viene condiviso da tutti.

Hans è in prima fila assieme a Grace e con Fate sulle ginocchia.

Pensa al male che ha fatto a quella coppia e a quanto sia stata forte la loro unione avendoli condotti fino al SI.

Sposta poi lo sguardo sulla fidanzata, anche essa commossa, e le sussurra – “Presto avremo anche noi il nostro giorno speciale”

La cerimonia è breve e intensa, ricca di musica ed emozioni. Proprio come sognava Anna sin da bambina.

“Io, Anna, prendo te Kristoff come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, ed di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita” – inserisce la fede al dito del ragazzo e, non contenendosi più, scoppia a piangere tra gli applausi dei presenti in chiesa.

Anche Bjorgman vive la stessa forte emozione e quando è lui a recitare le parole di rito, ha addirittura difficoltà a parlare.

Il parroco conclude complimentandosi con una coppia così forte e così innamorata e augura loro il meglio dalla vita.

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I due giovani sono ormai marito e moglie.

Festeggiano al meglio regalando sorprese e bei momenti anche alla piccola Fate.

Viene realizzata una torta con fiocchi rosa per la bambina che può spegnere la prima candelina.

Al microfono, Elsa dedica parole d’amore immenso per sua sorella. Le ricorda di quando da bambine sognavano il principe azzurro.

Conclude intonando, con la sua melodiosa voce, una canzone che mamma Idunn era solita cantare loro quando da piccole non riuscivano a prendere sonno. Una preghiera e un messaggio di pace. Ciò che desideravano da tempo e che finalmente hanno ottenuto.

https://www.youtube.com/watch?v=SfVrpafcELI

Al termine della festa, quando gli ospiti si congedano, la prima delle Froze comunica la decisione di convivere con Jack, dando il via ad un nuovo capitolo della sua giovane vita.

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Per essere totalmente felici, Kristoff avrebbe desiderato un padre presente.

Così il mattino precedente la partenza per il viaggio di nozze, il giovane si reca in carcere.

“Tanti auguri figliolo. Mi dispiace non averti visto raggiungere l’altare” – si incupisce Arthur.

“Ho voluto comunque portarti questa foto per renderti in qualche modo partecipe della mia felicità” – così dicendo lo saluta con un abbraccio.

Ha gli occhi lucidi quando lascia il posto che rinchiude i criminali. Forse il genitore avrà sbagliato, però dentro è umano e buono. Al contrario di Hans, l’ex leader del clan Bjorgman è stato condannato per il lato da bestia. Nessuno ha saputo trovare l’uomo che vi era nascosto dietro.

Però oggi Kris è sereno al pensiero che anche Queen vivrà lì e che avrà la pena che merita.

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Arthur raggiunge la sua prigione e osserva, singhiozzante, l’immagine della felicità rappresentata da Caroline, sua ex, i gemelli e Kristoff, uniti e sereni nel giorno più importante delle loro vite.

Dopo aver rimuginato sul passato e sui suoi errori, l’uomo prende carta e penna e scrive una lettera indirizzata alla dolce e generosa Caroline. Vuole mettere la parola fine ai rancori e al dolore di gioventù.

Nel frattempo Queen è alle prese con la sua accecante follia.

Sa come gestire le persone che la circondano.

La detenuta che condivide le sbarre con lei, è ormai succube dei suoi discorsi e delle sue parole.

“Io uscirò a breve da qui e quando riavrò la mia libertà, farò in modo che tu ottenga vendetta”

“Solo un’amica come te può regalarmi questo” – aggiunge Queen, fiera del risultato ottenuto con il lavaggio del cervello su Teresa, sua neo complice.

“Appena i Westergard saranno tranquilli nelle loro semplici e banali vite, farai in modo che la pace termini una volta per tutte”

Chissà se la felicità ritrovata durerà per sempre, come tutti sperano.

Oppure le pazzie di una criminale torneranno a incasinare ogni cosa!

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Anna e Kristoff sono in viaggio da una settimana.

È prossimo il loro rientro.

Nessuno sa che qualcuno trama nell’ombra.

Teresa è fuori dal carcere ed è pronta ad agire.

Su indicazione di Queen, sa come mettere in atto un danno irreversibile ai signori della villa.

Un disastro sta per accadere e causerà danni materiali e umani.

“Fate si è addormentata. Speriamo che non si svegli e chieda di Anna, altrimenti è una tragedia” – afferma Grace, coprendo la piccina, assopitasi sul divano, con una coperta rosa. Si siede sulle gambe del futuro marito, seduto invece sulla poltrona e si scalda con le braccia di lui.

“Che ne dici se prepariamo una cenetta solo per noi due?” – propone l’imprenditore.

“Ma è mezzanotte. Hai ancora fame?” – domanda la donna al compagno.

Hans ridacchia e si dirige in cucina.

Le domestiche sono andate a dormire da un po'. Così ne approfitta per mettersi ai fornelli.

“Da quando in qua sai cucinare?” – lo prende in giro lei.

“Ti stupirò”

Il condimento è pronto e i due piccioncini possono dedicarsi attimi di dolcezza.

Si ripetono parole d’amore e si scambiano lunghi baci, quando accade l’irreparabile.

“Senti anche tu questo odore?” – si allarma Grace.

“Forse il cibo si sarà bruciato” – Hans esclama e corre in cucina.

Le fiamme però provengono dal lato opposto.

“Santo cielo” – esclama la donna – “Sta andando a fuoco la villa”

La Smith telefona i pompieri mentre grida alla servitù di lasciare l’abitazione.

Hans porta fuori dalla casa la dormiente Fate assicurandosi che non respiri il fumo.

Sono in giardino, impauriti e ansiosi e osservano la storica abitazione della stirpe Westergard essere avvolta dalle fiamme.

Mary e Amy piangono disperate per quanto appena accaduto. Quell’incendio sta portando via un’intera eredità.

Qualcosa sta per accadere che tornerà a distruggere di nuovo la serenità di chi sembrava aver trovato pace.

“Guardate” – indica Hans – “L’auto di Victoria!”

Grace e le altre donne impallidiscono.

“E’ rincasata senza che ce ne accorgessimo?” – urla disperata Mary.

L’imprenditore con occhi sgarrati cerca di rientrare ma è troppo tardi.

I pompieri appena arrivati lo trattengono, impedendogli il gesto estremo.

“E’ troppo tardi. Non c’è più modo di tirare fuori ciò che è dentro. Dobbiamo spegnere le fiamme” – gli dice il vigile del fuoco.

Ed ecco che una sera di tranquillità si trasforma in un inferno.

Queen ha colpito ancora.

Queen ha recato altro dolore.

Queen ha di nuovo vinto!

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Capitolo 40
*** The End - 40 CAPITOLO ***


“È stata dura accettare la tua prematura scomparsa, Vicky. La notte dell’incendio, il fuoco non ha divorato soltanto una intera eredità di famiglia, con i ricordi, gli oggetti antichi, i momenti e i bei ricordi di una vita trascorsa tra quelle mura. Le fiamme hanno privato noi, parenti e amici, della tua presenza” – Anna legge una lettera di fronte alla gente presente davanti ad una nuova struttura che viene appunto inaugurata quel giorno.

Hans è in prima fila; al suo fianco c’è Grace, sua compagna da cinque anni.

Nella mente del giovane imprenditore viaggiano ricordi di una cugina alla quale la vita ha regalato disgrazie, dolore, ingiustizie e solitudine.

Ma proprio quando le cose stavano prendendo la giusta piega, la felicità lascia il posto alla disperazione.

L’immagine della bara di Victoria è irremovibile nel pensiero di Hans: una chiesa gremita di gente, dei palloncini rossi che volano alti in cielo, al termine della funzione, tanti pianti e tanti applausi. Soprattutto ricorda come fosse ieri di quella stretta allo stomaco che l’ha oppresso per mesi e mesi.

Riecheggia nelle sue orecchie il canto di Elsa durante la funzione. Una musica non scelta a caso, una delle preferite di Vicky.

https://www.youtube.com/watch?v=hGeiYJFvj5c

La fotografia della donna fu centrale e ben visibile durante il funerale, così che nessuno potesse dimenticare il sorriso di lei e gli occhi di chi cela tristezza e solitudine.

Poi parte un altro flash nella mente di Hans: la casa di famiglia avvolta dalle fiamme, l’arrivo dei vigili del fuoco, le grida disperate di Mary abbracciata ad Amy, Grace che calma Fate e lui, immobile, paralizzato dal dolore, con occhi fissi sulla villa in distruzione.

“Non è lì dentro. Non può essere” – continuò a ripetersi in quei minuti di terrore.

Cercò di entrare ma venne bloccato dai pompieri stessi.

Il ritrovamento di un cadavere carbonizzato venne comunicato ai familiari qualche ora dopo e Westergard, in quel preciso istante, cadde in depressione.

Grace, mano nella mano con il fidanzato, oggi, gli dà forza. Il pancione del commissario di Arendelle è segnale di un nuovo erede in arrivo.

Questa gravidanza è stata medicina per il cuore spezzato dell’imprenditore.

Tra meno di due settimane avrebbero accolto una piccola principessina.

Un’altra femmina.

Hans interpreta quell’arrivo inaspettato come un gesto voluto dal cielo, o meglio voluto da Victoria per ridare gioia ad una famiglia distrutta.

Anna riprende il discorso ringraziando i presenti e lascia delle forbici tra le mani del giovane imprenditore.

Westergard le prende e dopo alcuni secondi di esitazione, taglia un lungo nastro rosso, mandando subito dopo un bacio in cielo.

E’ così che viene dato il via al progetto in onore della defunta.

“Diamo il benvenuto al centro di accoglienza Victoria Westergard” – conclude la ragazza, con occhi lucidi e invitando la gente ad applaudire.

Chi meglio della donna ormai assente da cinque anni, ha sofferto la mancanza d’amore dei genitori. È stata nutrita solo da odio e cattiveria. La ragione di quell’istituto è dare calore a chi ne è privato, essendo stato abbandonato da chi lo ha messo al mondo.

Viene organizzato un buffet al quale partecipa l’intera città di Arendelle, comprese le persone più illustri dei centri limitrofi.

Grace, seduta al tavolo dato l’ingombrante e pesante pancione, osserva il compagno da lontano e prega che un giorno possa riprendersi del tutto da quella grande perdita.

“Hey, tutto bene?” – domanda Anna avvicinandosi al commissario di polizia.

Anche per la Froze è prossimo un lieto evento.

Non è il primo figlio che porta in grembo. Oltre Fate, partorita sei anni prima, è arrivato Benjamin, primogenito di Kristoff, un peperino di due anni dai capelli biondissimi e gli occhioni blu.

“Spero che l’arrivo della bambina possa tranquillizzare Hans” – riflette la Smith.

“Sarà così, vedrai. I figli danno colore alla vita” – la rasserena Anna, sorridendole.

Da lì a poco accade l’inaspettato. 

A conclusione dell’inaugurazione, in tarda serata, proprio quando ogni ospite lascia la struttura, Grace avverte dei dolori forti.

L’indomani nasce la piccola Sarah Victoria Westergard, un batuffolo dai capelli rossicci e le guance paffute.

“Non credevo di poter provare di nuovo emozioni così forti” – si emoziona Hans, con in braccio la neonata.

“Spero che lei sia la medicina che guarirà le ferite lasciate dalla morte di Vicky – sostiene la donna, esausta ma felice.

Fate giunge in ospedale qualche ora dopo, accompagnata dalla zia Elsa.

“Tesoro, guarda voglio presentarti tua sorella” – esclama Hans, mostrandole la piccina, fiero della sua bellezza.
“Anna non viene?” – domanda Grace, stranita dall’assenza della ormai amica.

“Eh la notiziona è che siamo corsi fin qui anche noi in maniera inaspettata visto che anche ad Anna si sono rotte le acque” – comunica la prima delle Froze, elettrizzata.

“Davvero?” -  esclamano in coro i neo genitori.

Una mattinata intensa per le famiglie coinvolte.

Verso ora di pranzo viene alla luce un nuovo pargolo.

“Benvenuta piccola Carol. Io sono tua sorella maggiore, mi prenderò cura di te per sempre” – afferma Fate, una volta incontrata la piccina di casa Bjorgman.

Che dire! Una giornata fortunata che ha portato nuove e attese nascite.

Quello è un segnale di positività. Un segnale che mostra come, dopo tanto dolore, ci si rialza e si può ricominciare.

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Sei mesi dopo…

“Io Hans prendo te Grace come mia sposa e ti sarò fedele sempre nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia…”  - recita le parole di rito.

Con un bacio finale anche i due conviventi diventano marito e moglie a tutti gli effetti. Westergard ritrova se stesso e decide di superare il dolore, iniziando a vivere sul serio la sua storia d’amore.

Le nozze portano altre notizie.

Durante il rinfresco, infatti, è Elsa a prendere parola – “Anche io e Jack ci sposeremo”

Tra l’euforia dei parenti e gli applausi degli ospiti alle nozze, la Froze maggiore aggiunge – “E sono incinta”

Altra gioia, altri bebè… un anno speciale per chi ha penato per troppo tempo.

Ogni cosa è tornata al suo posto ma soprattutto…giustizia è fatta!

“Ho letto una notizia sconvolgente” – comunica Kristoff a Hans, settimane dopo le nozze del Westergard.

“Cosa?” – chiede l’imprenditore all’amico.

Bjorgman gli cede il giornale.

“Queen, la criminale dal cuore di ghiaccio, muore in cella per un infarto” – legge e rimane di sasso di fronte alla news.

“Questo si che è un caso” – commenta Kris.

“Non è un caso. So che è crudele da dire, però, da oggi dormiamo sereni. Victoria ha avuto giustizia”

Sono arrivata anche alla fine di questa storia. Ringrazio chi ha letto e chi si è appassionato e ha recensito sempre Grazie Leti un pensiero speciale va a te.
Spero di scriverne un'altra presto. Baci a tutti
xoxo

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