I believe in you di Ivy001 (/viewuser.php?uid=1071053)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 9 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 10 CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** 11 CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** 12 CAPITOLO ***
Capitolo 13: *** 13 CAPITOLO ***
Capitolo 14: *** 14 CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 15 CAPITOLO ***
Capitolo 16: *** 16 CAPITOLO ***
Capitolo 17: *** 17 CAPITOLO ***
Capitolo 18: *** 18 CAPITOLO ***
Capitolo 19: *** 19 CAPITOLO ***
Capitolo 20: *** 20 CAPITOLO ***
Capitolo 21: *** 21 CAPITOLO ***
Capitolo 22: *** 22 CAPITOLO ***
Capitolo 23: *** 23 CAPITOLO ***
Capitolo 24: *** 24 CAPITOLO ***
Capitolo 25: *** 25 CAPITOLO ***
Capitolo 26: *** 26 CAPITOLO ***
Capitolo 27: *** 27 CAPITOLO ***
Capitolo 28: *** 28 CAPITOLO ***
Capitolo 29: *** 29 CAPITOLO ***
Capitolo 30: *** 30 CAPITOLO ***
Capitolo 31: *** 31 CAPITOLO ***
Capitolo 32: *** 32 CAPITOLO ***
Capitolo 33: *** 33 CAPITOLO ***
Capitolo 34: *** 34 CAPITOLO ***
Capitolo 35: *** 35 CAPITOLO ***
Capitolo 36: *** 36 CAPITOLO ***
Capitolo 37: *** 37 CAPITOLO ***
Capitolo 38: *** 38 CAPITOLO ***
Capitolo 39: *** 39 CAPITOLO ***
Capitolo 40: *** The End - 40 CAPITOLO ***
Capitolo 1 *** 1 CAPITOLO ***
Ciao
a tutti/e. Lo so, la mia assenza è dopo la fine dell'altra
fanficiton è durata neppure 24ore. Ed eccomi con una storia
ambientata in tempi moderni che spero vi piacerà.
Intanto
metto il primo capitolo.
Buona
lettura
xoxo
Ivy
“Elsa, ricordi
quel tipo di cui ti
parlai settimane fa?” - si confida Anna Froze, raggiungendo
la
sorella maggiore in salotto, dove la grande è intenta a
sorseggiare
del thé e a leggere uno suoi dei adorati romanzi.
“Vuoi dire
l'idiota che ha tamponato
la nostra macchina, quello che ci ha causato litigate infernali con
papà? Quello che ci ha lasciate perciò senza paga
e senza mezzo?
Si, purtroppo, lo ricordo” - risponde, cinica come suo solito.
“Dai, smettila di
rivangare il
passato. E' stato un incidente. Inutile accusarlo ancora. Si
è
scusato e mi ha anche promesso di ripagare il danno” - lo
giustifica la minore.
Elsa alza gli occhi al
cielo,
rassegnatasi all'evidenza: Anna è stracotta di quello
sconosciuto.
“Ti stavo dicendo
che ho ricevuto un
invito a casa sua stasera” - le racconta, elettrizzata.
“CHE?”
- esclama la maggiore,
chiudendo di scatto il libro e volgendo lo sguardo sulla raggiante
sorella.
“Ha promesso di
portarmi in un posto
speciale” - aggiunge la seconda con occhi luminosi.
“Non se ne parla,
Anna. Non vai da
nessuna parte” - commenta Elsa, distruggendo in un attimo i
sogni
della sorella.
“Aspetta...che?”
- esclama.
“Hai capito bene.
Basta danni. Ne
paghiamo sempre entrambe le conseguenze. Hai riportato tu la nostra
auto mezza distrutta a casa ed io ho dovuto pagarne le conseguenze
assieme a te. Piantala con le cazzate” - la rimprovera
duramente
Elsa.
“Accidenti
sorellina, che cuore
tenero hai” - si sfoga Anna - “Tu non sei
né mamma né papà.
Decido da sola, ho diciotto anni, sono maggiorenne. Credevo potessi
condividere la mia gioia. Invece sei sempre la solita” - urla
contro la maggiore che abbassa nuovamente gli occhi sul romanzo.
Però
la seconda esplode furiosa, arrivando ad accusare pesantemente Elsa -
“Vuoi fare la miss perfettina. Per questo non hai amici.
Smettila
di startene chiusa in casa, con la testa sempre su questi libri. La
realtà è fuori. Tu ti stai consumando tra queste
mura e stai
costringendo me a fare lo stesso. Io voglio andarmene, voglio vivere
la leggerezza e il brio dei miei diciotto anni. Invece tu mi fai da
balia, neanche fossi una poppante. So cavarmela. Se le cose non mi
piacciono, giro i tacchi e torno qui, soddisfatta?”
Ma sentirsi dire quelle
cattiverie,
ferisce la primogenita. Così, pur di accontentare la seconda
e
chiudere la questione, conclude - “Fai come preferisci.
Lì è la
porta. Buona serata”
Dispiaciuta per la
discussione, prende
il romanzo e la tazza di thè e si chiude in camera.
È lì
che rimane fino al rientro a
casa dei genitori.
“Tesoro, dove
è Anna?” - le chiede
la mamma, Idunn, notando l'assenza della figlia minore.
“Aveva un
appuntamento” - risponde
la ragazza, con tono di voce tutt'altro che pacifico.
“Hey, va tutto
bene figliola?” -
interviene il capofamiglia, Agnarr Froze.
I signori hanno intuito che
la loro
primogenita è strana.
È sempre stata
una tipa riservata e
taciturna, ma quella sera più del solito.
“Sto bene.
Preferisco non cenare.
Torno nella mia stanza. Buonanotte” - e così
dicendo, evita altre
domande da parte dei suoi.
Anche perché se
avesse nascosto la
cena di Anna con il tipo del tamponamento, poi si sarebbe sentita
sporca. Se lo avesse invece raccontato, sicuramente la sorella minore
l'avrebbe detestata a vita.
Perciò, meglio
schivare il problema.
-----------------------------------
“Hans, dove mi
porti?” - chiede
Anna, elettrizzata ,al suo accompagnatore.
“Io ho un'impresa
di navi, ricordi?”
“Vuoi fare un
giro in barca?” -
ipotizza la ragazza.
“Ceneremo
lì, guarda” - le indica
un enorme Yacht, illuminato.
“Wow” -
la giovane fissa il
gigantesco mezzo, incredula.
“Seguimi”
- Westergard, il bel
ventunenne, proprietario di quell'impresa affidatagli dopo la morte
del padre, prende per mano Anna e l'aiuta a salire a bordo.
Un'atmosfera romantica li
attende.
Musica, cibo, e attimi di
pura
intimità.
I due trascorrono una bella
serata
assieme.
Si conoscono e si
raccontano.
La Froze gli rivela anche
della
litigata con sua sorella Elsa.
Ma il tipo sa come
tranquillizzarla e
la convince a chiedere scusa alla parente che non voleva altro che
proteggerla.
“Sei davvero
dolce” - afferma lei,
durante un ballo lento.
I due sono avvinghiati
mentre la musica
conduce i loro passi.
“E tu sei
bellissima” - aggiunge
l'imprenditore.
Anna arrossisce e abbassa
lo sguardo.
Ed è allora che
Westergard,
teneramente inizia a baciarla sul collo.
Per una ragazza passionale
come Anna
quello è il segnale decisivo.
È proprio lei a
fare la prima mossa.
Alza gli occhi e avvicina
le labbra a
quelle di Hans.
Il bacio più
eccitante della sua vita
al quale seguiranno tanti altri nel corso della serata.
“All'interno
della nave c'è una
camera. Andiamo lì” - le sussurra il giovane.
La porta con sé
in quella che sembra
una stanza d'albergo di lusso.
Ci sono addirittura petali
di rose
rosse sparsi sul letto.
Quella è la
prima volta per Anna che
non sa come muoversi in una situazione tanto intima.
Sarà Westergard
a condurre il tutto,
liberandola dagli indumenti. Si sveste anche lui in pochi secondi. Ed
una volta tra le lenzuola, danno sfogo ad una passione carnale forte
che li conduce all'apice del piacere e a vivere momenti di puro
divertimento.
Anna non avrebbe mai
immaginato di
arrivare a tanto.
Crolla, esausta, al sorgere
del sole.
Ed è proprio
allora che Westergard,
recatosi in bagno per una doccia, invia un sms a qualcuno.
“Mi manchi.
Quando ci vediamo? Vorrei
farti una sorpresa. Tuo Antony” - scrive.
----------------------------------
La famiglia Froze
è in pena per Anna
che è via da casa dalla sera prima.
“Sono le otto del
mattino. Che fine
ha fatto tua sorella?” - Idunn è spaventata e
fuori di sé.
Ha tentato di far parlare
Elsa senza
riuscirci. La giovane continua a sostenere di non esserne al
corrente.
“Chiamiamo la
polizia, Agnarr” -
propone la donna al marito.
“E' maggiorenne.
Potrebbe
semplicemente essere rimasta a dormire da un'amica” - spiega
l'uomo.
“Senza avvisare?
Non è da lei”
Mentre i due discutono sul
da farsi,
Elsa nota il suo cellulare illuminato.
Afferra l'apparecchio e
legge un
messaggino.
Un timido sorriso le
illumina il viso
cupo.
Digita qualcosa e rimette
il telefonino
al suo posto.
--------------------------------------
Nel frattempo, a chilometri
di distanza
da villa Froze...
“Io devo andare,
Hans. I miei saranno
in pena. Devo inventare la scusa giusta per evitare altri
casini”-
spiega Anna, una volta pronta per lasciare la nave.
“Ti accompagno a
metà strada. È
lontano da qui”- le propone Westergard.
La ragazza annuisce,
sorridendo. Ha
l'aria sognante. Ha trascorso una notte bollente con un tipo
affascinante che l'ha letteralmente stregata.
Gli prende la mano e la
intreccia alla
sua.
“Stanotte
è stato fantastico” -
sussurra lei.
“Già.
Spero di trascorrere tanti
altri momenti così con te” - aggiunge, baciandola
con dolcezza.
Le apre lo sportello
dell'auto, e la fa
accomodare.
Sente in quell'istante la
vibrazione
del cellulare che ha in tasca.
Apre l'apparecchio e legge
- “Mi
manchi anche tu. Adesso più che mai. A casa mia
c'è troppa
pressione per via di mia sorella minore. Ho bisogno di svagarmi.
Vediamoci stasera. Al solito posto. Tua Elsa”
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Capitolo 2 *** 2 CAPITOLO ***
Hans Westergard, bel
ventunenne di alto
rango, proprietario di un'impresa navale tra le più in
vista,
apparentemente dolce e romantico, è in realtà un
giovane dalle
relazioni amorose tutt'altro che sincere.
Ama divertirsi con le donne
e se queste
sono in qualche modo legate, è maggiormente stimolato a
giocare. Per
lui, infatti, l'amore è un gioco.
Il meccanismo è
sempre lo stesso:
adesca, trova un modo per avvicinarsi(nel caso di Anna, fu un
tamponamento), inizia da lì a corteggiare la preda fino a
farle
perdere totalmente la testa ed arrivare, con la solita cena, alla
meta finale, ovvero avere rapporti sessuali con lei.
Ed è proprio
ciò che è accaduto alla
giovane Froze.
Però anche Elsa
è caduta nella
trappola.
All'insaputa di chi sia il
tipo che
corteggia Anna, lei rimase stregata, mesi prima di Hans,
incontrandolo in biblioteca.
Ma Westergard
studiò bene, in quelle
settimane, la personalità di Elsa. E il suo essere
perfettina e
casta, lo eccitava ancor di più.
La notò un
pomeriggio autunnale. Lui
era in auto, parcheggiato, per puro caso, davanti la biblioteca
centrale di Arendelle.
Fu lì che,
vedendola uscire, esclamò
- “Quella ragazza sarà mia”
E così fu.
Lavorò a lungo
per ottenere la fiducia
di una persona tanto schiva come la maggiore delle Froze. Una
riservatezza e un distacco da parte di lei, dovuto ad una relazione
amorosa terminata bruscamente da poco.
Però cosa
può aver mai smosso Elsa
conducendola a cedere alle lusinghe del bel ragazzo?
Semplice! Hans si
presentò come
Antony, ragazzo di umili origini, dedito allo studio e amante della
lettura. Praticamente la copia di lei.
Anche le storie che
Westergard le
riferì, attirarono l'attenzione della giovane.
Lui le narrò di
come avesse perduto il
padre in un incidente stradale e di come, da quel giorno, decise di
dare il massimo per laurearsi e realizzare il sogno di diventare
avvocato. Il sogno del suo defunto papà.
Una mega bugia alla quale
Elsa non poté
non credere.
E dopo quello sfogo, si
lasciò
totalmente andare. Anche la bella Froze rivelò della sua
famiglia,
di come Agnarr dovette faticare per trovare lavoro. Come non
raccontare anche della sua adorata sorella. Loro erano legatissime.
Gli mostrò anche una loro foto.
Ovviamente la mente di Hans
viaggiò
rapida a come poter fare sua anche la più giovane delle due.
Da quel giorno di
confidenze, la bella
e riservata fanciulla iniziò a sognare Antony e a renderlo
protagonista dei suoi pensieri.
Scattò il bacio
esattamente due mesi
dopo la loro conoscenza.
Hans la invitò a
cena in una umile e
piccola casa. Certamente non era di sua proprietà, ma la
affittò
solo per quella notte.
Elsa, ingenua e innamorata,
andò oltre
i suoi limiti e ci concesse al ricco imprenditore.
Esattamente come lei, anche
Anna cederà
convinta di aver trovato l'amore della sua vita.
Peccato che oggi, a
distanza di tre
mesi dall'incontro tra Elsa ed Antony e a quasi uno da quello tra
Hans ed Anna, il conquistatore di donne gioca prima con una e poi con
l'altra.
Mai avrebbero immaginato
che i loro
fidanzati potessero essere la stessa persona.
--------------------------------
Tornando al presente...
L'assenza di Anna, comincia
a
preoccupare Elsa che inizia ad ipotizzare tragedie paragonabili a
quelle che legge nei libri.
Cosa può aver
fatto lo sconosciuto ad
una giovane e ingenua diciottenne?
“Devo
raccontarlo, per forza” -
parla ad alta voce la ragazza, decisa a rivelare il fatto ai
genitori.
E quando si dirige verso il
salone,
nota Anna sull'uscio.
Da come è ben
sistemata, non si
direbbe che ha passato la notte fuori casa.
“Eccoti”
- grida furioso il padre,
avanzando verso la secondogenita. Ha l'aria di chi sta per darle un
forte scappellotto.
E' proprio Elsa ad
intervenire per
impedire il gesto dell'uomo.
“Calmati
papà” - lo frena,
ponendosi da scudo davanti ad Anna.
Idunn, invece, ha la
reazione opposta.
Avvinghia la figlia minore,
stritolandola quasi e la tormenta con una decina di domande, alcune
senza senso.
“Scusatemi, non
credevo di fare così
tardi” - spiega la secondogenita, alterando ancor di
più il
genitore che le tuona contro - “Io sono il capofamiglia qui,
esigo
rispetto da chi vive sotto il mio stesso tetto. Ora ci spieghi
esattamente dove diamine sei stata e come mai non hai mandato un
cavolo di messaggio”
In quel momento Elsa sa che
sua sorella
minore non avrebbe trovato via di fuga. Dalle litigate con il padre,
difficilmente si scampa senza aver subito conseguenze.
Decide di soccorrerla,
mediante bugia.
“Mamma,
papà, la colpa è la mia.
Anna mi aveva scritto ma non ho letto il messaggio” - finge
sotto
lo sguardo sorpreso della stessa sorella minore.
“Come?”-
esclama sconvolta la
madre. Elsa non ha mai commesso errori di quel tipo. Lei è
la figlia
perfetta.
“Stai coprendo
tua sorella, per
caso?” - le chiede Agnarr.
“Certo che
no” - continua la
giovane.
“Mostrami il
messaggio” - insiste
il papà.
A ciò Elsa non
è preparata, essendo
una menzogna inventata al momento.
Perciò, pur di
venirne fuori,è Anna a
raccontare la verità.
Una mezza
verità, con precisione. I
particolari intimi meglio lasciarli da parte!
“Lasciate stare
Elsa. Lei vuole
proteggermi. Ma è bene che sappiate”
La maggiore le lancia
un'occhiataccia.
In quel modo sta mettendo nei casini non solo se stessa, ma anche la
parente accorsa in suo aiuto.
E così, Anna fa
sedere i genitori sul
divano e racconta loro di essersi fidanzata con un ricco
imprenditore.
“Mi stai dicendo
che sei stata tutta
la notte con questo tipo? Sei impazzita?” - il capofamiglia
non sa
proprio cosa pensare.
“Calmati,
caro” - lo tranquillizza
Idunn. L'idea di avere un genero ricco, non è poi
così male secondo
la signora di casa.
“Io amo lui e lui
ama me. Spero
possiate capire che quando c'è di mezzo questo sentimento,
difficilmente si riesce ad agire con coscienza”- aggiunge
Anna.
Però Agnarr, con
lo sguardo fisso sul
pavimento e l'aria di chi sta per esplodere, non si pronuncia.
È la mamma a far
segno alle figlie di
lasciarli soli.
Le due si chiudono in
camera.
-------------------------
“Grazie per
prima” - afferma la
secondogenita, rompendo un pesante silenzio.
“Di nulla. Spero
tu sia felice” -
Elsa accenna un timido sorriso. Ha ancora nella testa le parole dure
di Anna e non riesce a superarle.
Anche la minore
è dispiaciuta per
averla attaccata duramente.
Vorrebbe chiederle perdono.
In fondo
anche Hans le ha consigliato di farlo.
Però, quando le
siede accanto, nota la
maggiore con gli occhi chiusi. Dopo una notte insonne, caratterizzata
da ansie circa la sparizione della sorella minore, Elsa infatti
crolla.
“Stai
già dormendo?” - le
sussurra.
Nessuna risposta.
“Vabbè,
ne parliamo domani” -
conclude la diciottenne. Si sdraia sul letto e manda un messaggio al
suo lui.
“Tutto bene qui.
Ti amo.” - invia
l'sms e posa l'apparecchio sul comodino.
Rimane sdraiata a pancia in
su con lo
sguardo fisso sul soffitto.
Sente ancora su di
sé le mani di Hans
e il suo profumo le è rimasto addosso. Sognante, rivive i
momenti di
passione che hanno reso la notte unica. Finalmente si sente donna a
tutti gli effetti.
D'ora in poi, nessuno
può più imporle
come agire.
----------------------------------
Nel frattempo i signori
Froze hanno
discusso sull'accaduto.
Agnarr non accetta tali
comportamenti
di sua figlia minore. Idunn cerca di farlo ragionare.
Dopotutto sono stati
diciottenni anche
loro. Ed Elsa è stata il risultato di errori stupendi
dell'adolescenza.
Idunn, infatti, rimase
incinta della
sua prima figlia poco più che maggiorenne. Fu scandalo e il
padre di
Agnarr lo cacciò di casa. Per questo motivo, il capofamiglia
esige
rispetto e vuole evitare casini.
“Fortuna che Elsa
ha la testa sulle
spalle” - puntualizza lui.
“Dopo la rottura
con Jack, credevo di
vederla sprofondare, invece è stata forte e ha saputo
rialzarsi.
Nostra figlia è una guerriera. Vedrai che anche Anna
saprà darci
soddisfazioni” - aggiunge la donna.
Ma i genitori non sanno che
le ragazze
hanno già superato certi limiti e hanno perso la testa per
una
persona che sta solamente giocando con i loro sentimenti.
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Capitolo 3 *** 3 CAPITOLO ***
Anna riceve la punizione
imposta dal
padre e dovrà scontarla per un mese intero.
“Niente cellulare
né PC ,nessun
contatto con quello sconosciuto, solo scuola e studio. La tv ti
sarà
di compagnia nelle ore di pausa” - le comunica Agnarr,
durante il
pranzo.
“Ma
papà non puoi farmi questo. Io
ho un ragazzo. Se mi togli il telefonino e il computer come posso
sentirlo?” - la ragazza è scioccata e perde subito
le staffe - “Mi
avete rotto. Non sono una bambina che deve avere la balia. Ho
diciotto anni e voglio la mia libertà, i miei spazi. Un mese
è
un'eternità”
“Non peggiorare
la situazione. Papà
potrebbe allungare il periodo da un mese a chissà quanti.
Accetta e
basta” - le consiglia Elsa, seduta accanto alla sorella.
“Mi hanno presa
in giro per anni a
scuola sapendo l'apprensione eccessiva da parte vostra. Le battutine
sul fatto che non fossi in grado di fare nulla se non senza genitori,
mi hanno ferita. Anche se ho sempre mostrato menefreghismo e
superiorità, quelle ferite bruciano ancora. Voi
così facendo date
ragione ai miei compagni...” - Anna sbatte il pugno sul
tavolo. Si
alza dalla sedia e, con le lacrime agli occhi, si rivolge al padre -
“Non ho alcuna intenzione di sottostare. Nessuno mi
può
controllare”
“Piantala Anna.
Stai superando ogni
limite” - replica Agnarr, trattenendosi.
“No, io parlo
quanto voglio. Ho
sbagliato, lo so. E ho chiesto scusa. Ma non accetterò di
dover
passare trenta giorni chiusa in prigione”
“Figliola,
obbedisci” - interviene
Idunn, con tono severo.
“Ho obbedito come
un cane bastonato
per diciotto anni. Adesso non ho più bisogno di essere
tutelata e se
non mi volete più tra i piedi, visto che vi creo solo
casini, me ne
vado. Lascio questa casa, lascio questa famiglia e mi riprendo la
libertà di cui ho bisogno”
Parole dure le sue dalle
quali
scaturisce la reazione improvvisa del padre.
Il signor Froze, irritato
al massimo,
punta la guancia della secondogenita e le dà una pesante e
rumorosa
sberla.
“Hai finito di
dire stronzate? Ora
fila nella tua camera. Rimarrai lì. Fino a quando
vivrò, tu da qui
non te ne andrai. Chiaro?”
Quel gesto spaventa Elsa e
anche Idunn
stessa che soccorre la figlia minore, in lacrime.
“Agnarr, cosa hai
combinato?” - lo
rimprovera la moglie.
“Ti
odio” - conclude Anna,
piangendo. Corre via, seguita subito da Elsa.
“Deve imparare a
non fare di testa
sua” - ribadisce l'uomo, sedendosi di nuovo e sorseggiando
dell'acqua.
La coniuge lo fissa,
sconvolta.
“Cosa ti prende
ultimamente, Agnarr?
Sei diverso. Non si può parlare più con te di
nulla”
“Basta Idunn con
queste domande. Sei
un assillo” - brontola. Prende il cappotto dall'attaccapanni
e
lascia la casa.
Sbatte con forza la porta,
lasciando
immobile la moglie che, scioccata da quanto appena accaduto, abbassa
il capo ed inizia a piangere.
-------------------------------
“Calmati
sorellina!” - Elsa cerca
di consolare Anna, ma invano.
“Ho sopportato
troppo. Ora anche
questo” - aggiunge la seconda, indicando il rossore sulla sua
guancia.
“Papà
avrà esagerato però tu non
sei stata molto gentile a dire quelle cattiverie” - replica
la
grande.
“Questo doveva
essere il giorno più
speciale della mia vita. Invece, quell'uomo l'ha reso un
inferno” -
sbotta la minore.
“Non permettere a
nessuno di cambiare
le tue emozioni. Sei in punizione, accettalo ma non smettere di
essere contenta per quello che ha reso la tua giornata speciale come
sostieni” - le consiglia Elsa.
In quel momento di sfogo le
due si sono
riavvicinate. La maggiore ha messo da parte il rancore sulla
discussione della sera precedente, comprendendo quanto siano state
dettate dalla foga del momento le accuse della sorella.
“Ti chiedo scusa
se ti ho scaricato
addosso le mie ansie” - afferma Anna.
“Ti ho
già perdonata. Tra sorelle
funziona così” - risponde l'altra, abbracciando
forte a sé la
consanguinea.
“Ho apprezzato il
tuo gesto. Hai
voluto proteggermi, di nuovo. Però giurami che non lo farai
più. Io
sono forte abbastanza per cavarmela. Sarò io a chiedertelo,
se
dovessi aver mai bisogno. Prometti?”
“Promesso. A
patto che questo mese
fai contento papà; evita altri conflitti così ti
dimostrerai matura
come dici”
Anna, a quel punto, accetta.
“Sarà
un mese infernale” -
sottolinea, dando il consenso.
Elsa sorridente e fiera di
Anna la
stringe, stritolandola come facevano quando erano piccine.
“Mi stai
soffocando” - aggiunge la
seconda.
“Ops. Scusami. A
proposito di
favori... Anna mica puoi farne uno grande a me stasera?” -
chiede
la maggiore. Cambia così discorso e riesce anche a
trasformare in
pochi istanti l'umore della parente.
“Dipende dal tipo
di favore” -
ridacchia l'altra, iniziando a sospettare.
“Devo vedermi con
il ragazzo che ho
conosciuto in biblioteca mesi fa” - racconta la primogenita.
“Wow. Prima o poi
dovrai
presentarcelo. State insieme in gran segreto” - sostiene la
seconda.
“Lo
farò quando presenterai tu a me
il bell'imprenditore” - replica l'altra, accennando un
sorriso.
“Ok . Ci
sto” - Anna le stringe la
mano come accordo. Poi, non riuscendo a trattenere la gioia per
quanto accaduto quella notte, racconta ad Elsa la sua prima volta.
“Lo avete fatto?
Ma sorellina tu lo
conosci appena” - esclama sconvolta Elsa.
“Dai, non farmi
la paternale.
Immagino che anche tu ed Antony lo abbiate fatto senza aspettare
chissà quanto. O mi sbaglio?” - tale domanda fa
arrossire la
primogenita che, coprendosi il viso per nascondere il rossore,
annuisce.
Anna urla di gioia
sentendogli
ammettere ciò.
“Zitta. Ci
sentono mamma e papà”- la rimprovera la grande.
“Dai, staranno
litigando. Ora che il
momento rabbia è passato, sono troppo curiosa di sapere come
è
stato per te, perché per me...” - aggiunge la
seconda, raccontando
e condividendo le sensazioni provate.
Certo, Elsa mai avrebbe
pensato di
raccontare particolari del genere alla sua adorata sorellina.
Ma adesso non ha dubbi.
Della piccina
Anna, quella che andava tutelata, rimane ben poco.
Anna Froze adesso ha tutti
gli aspetti
di una donna adulta.
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Capitolo 4 *** 4 CAPITOLO ***
Idunn e Agnarr si conobbero
ad una
festa di compleanno. Un amico di lui nonché cugino di lei
compiva la
maggiore età. Non scattò subito il colpo di
fulmine. A dire il
vero, si sopportavano poco, in principio.
Il tempo
avvicinò i due. O meglio, il
festeggiato di quella famosa sera fece da cupido.
Da quando si baciarono, in
seguito ad
una delle solite litigate, dalla quale, però, stavolta
scaturì la
reazione opposta, Agnarr e Idunn capirono di essere innamorati.
Avevano diciotto anni
quando la ragazza
scoprì di aspettare un bambino.
Ciò fu uno
scandalo per tutti. La
famiglia Froze auspicava per il loro unico figlio un futuro
brillante, fatto di fortuna lavorativa con ruoli dominanti in aziende
illustri. Insomma, i sogni che la maggior parte dei genitori
idealizzano per la propria prole. E il padre di Agnarr si
alterò
quando ricevette la notizia.
“Quel bambino
è un problema per il
tuo futuro. Sei stato un idiota” - lo rimproverò
duramente l'uomo
tutto d'un pezzo. Arrivò a cacciarlo di casa, notando la
testardaggine di Agnarr nel voler riconoscere e crescere il piccolo.
Ad Idunn, invece, in
seguito allo shock
in famiglia, venne offerto sostegno e protezione da parte dei suoi.
Un bebé
è sempre un dono di Dio. Le
ripeteva sua nonna Elsa.
L'anziana era la persona
più
importante per la giovane diciottenne. Fu per questo che, quando
nacque la sua primogenita, le diede quel nome.
Agnarr e Idunn si sposarono
due mesi
dopo la scoperta della gravidanza, con la benedizione della famiglia
di lei. Nonna Elsa regalò la sua vecchia casa alla coppia,
trasferendosi volontariamente in una casa di riposo poco distante.
Idunn si recava ogni
pomeriggio dalla
amata nonnina. Le raccontava dei cambiamenti del suo corpo, delle
sensazioni che viveva; le mostrava il pancione crescere ogni giorno
sempre di più.
Ma accadde una disgrazia
alla vigilia
del parto.
Idunn si recò
con Agnarr alla casa di
riposo. Lì fu comunicato il decesso improvviso dell'anziana
che
lasciò, in dono alla creatura in arrivo, i suoi amati libri
e un
ciondolo. Il tutto accompagnato da un messaggio dedicato alla nipote.
“Alla mia amata
Idunn. Che tu possa
essere felice e possa realizzarti come donna, come madre, come
moglie. Sei la persona più speciale di questo mondo e sono
sicura
che tua figlia diventerà come te. Le ho lasciato dei libri;
chissà,
magari un giorno amerà la lettura esattamente come la
sottoscritta.
Il ciondolo vorrei glielo facessi indossare il giorno del suo
battesimo. Io so già che non sarò presente
fisicamente quel giorno.
Vi veglierò da lassù. Ricordati chi sei e quanto
sei forte. La tua
bambina avrà molto da imparare da te e dal tuo immenso
cuore. Ti amo
infinitamente, nipote mia. La tua nonna, Elsa ti sarà
accanto per
sempre.”
Idunn pianse dall'inizio
alla fine,
mentre Agnarr le lesse la lettera.
Furono ore difficili per
lei che entrò
in travaglio quella stessa sera.
La scomparsa dell'anziana e
il dolore
che né causò, fu messo da parte grazie ad un
evento lieto e
gioioso.
“Che nome le
darai?” - chiese Anna,
la madre di Idunn.
“Si
chiamerà Elsa! Su questo non ho
mai avuto dubbi” - spiegò la ragazza.
Una vita per una
vita...pensò in quei
momenti la neo mamma. Era come se la vecchia Elsa avesse lasciato
questo mondo per cederlo alla piccola Elsa.
Ed infatti, da
lì a pochi anni, il
pensiero della defunta si concretizzò: la bambina amava
davvero la
lettura. Si appassionò alla vecchia libreria di casa,
divorando i
testi uno ad uno.
Per questo nel presente
è solita
recarsi in biblioteca, tra i volumi impolverati. È
lì che si sente
pienamente se stessa.
Questo fu l'inizio di una
vita serena
per Agnarr e consorte.
Tre anni dopo Elsa,
arrivò anche Anna.
La seconda era una
“Piccola Peste”,
come la chiamavano tutti. Esattamente l'opposto della tranquilla e
silenziosa sorella maggiore.
Elsa ed Anna erano la gioia
di mamma e
papà e di tutta la famiglia.
Froze aveva progetti per
loro.
Esattamente come sognavano i suoi per lui, ora è il suo
turno di
sperare in un futuro brillante per le sue ragazze.
Agnarr puntava maggiormente
su Elsa.
Lei non l'avrebbe mai potuto deludere.
Intelligente e studiosa
come è,
avrebbe di certo ottenuto dei risultati eccellenti dalla vita.
Anna, invece, seppure oggi
diciottenne
rimane per lui la sua bambina, quella da tutelare dal mondo cattivo,
quella che si divertiva a giocare sulle sue gambe e a gridare
“”Papino, più forteee”
Ora tante cose sono
cambiate: la più
piccola delle ragazze è fuori controllo. Ha gridato al padre
di
odiarlo e di essere in grado di essere autonoma, senza di lui.
E ad un genitore che vede
sfumare un
rapporto unico con la sua secondogenita, rimane una profonda
amarezza. Ha rivissuto, in quella scena, la litigata finale con i
suoi, quando fu letteralmente cacciato di casa.
Senza rendersene conto,
Agnarr agì
sconsideratamente allontanando sempre più Anna da
sé. Lo schiaffo è
stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
--------------------------------------
Idunn, sente le sue figlie
ridere. Sono
chiuse da un po' nella loro camera e la rabbia verso il padre sembra
essere sbollita.
La sua, però,
non lo è. La donna è
ferita e turbata per quanto suo marito stia cambiando.
Asciugandosi il viso, dopo
il lungo
pianto, bussa alla porta della stanza chiedendo alle ragazze di poter
entrare.
Elsa la invita dentro,
facendola poi
sedere tra loro due.
“Vedo che
è tornata la serenità”
- sostiene l'adulta.
“Si, mamma.
Obbedirò a papà e
accetterò, seppure a malincuore, la mia punizione”
- comunica
Anna, rassegnata al suo destino.
“Brava, tesoro.
Saggia decisione” -
le sorride Idunn, accarezzandole il viso con dolcezza.
“Tu sembri poco
serena. È per la
lite di poco fa?” - chiede la primogenita.
“Vostro padre
è strano. Ultimamente
è silenzioso e ogni volta che gli domando cosa succede,
finge che
tutto è apposto oppure lo noto sovrappensiero. Qualcosa lo
turba.
Non so dirvi di preciso come mai. Prima ha detto addirittura che con
le mie domande lo assillo.” - si sfoga, lasciandosi
abbracciare
dalle due figlie.
“Mamma, ci siamo
noi qui con te.
Parleremo con papà, a noi dovrà pur dar
retta!” - sostiene decisa
Elsa.
“Io vorrei
evitare altre sberle.
Parlagli tu, sorellina” - aggiunge Anna, tirandosi indietro
per non
rischiare di inclinare un rapporto già vacillante.
“Tesoro, ho
ripromesso a me stessa
che semmai lui alzerà di nuovo una mano su di te o su
chiunque
altro, mi vedrà talmente furiosa da non
riconoscermi” -
puntualizza Idunn.
“Sei una donna
fortissima, mamma. Non
dimenticarlo” - le sorride Elsa, fiera di lei.
Tali parole portano Idunn
indietro nel
tempo. Le stesse parole le pronunciava sua nonna.
“E tu sei
identica ad una persona
che, sono certa, ha mantenuto la sua anima, entrando dentro di
te”
- si commuove l'adulta.
Si reca nella camera da
letto, prende
un vecchio album e lo sfoglia assieme alle figlie, nostalgica dei
vecchi tempi.
Nostalgica anche di un
amore che sembra
non esistere più.
-------------------------------------
“Eccoti,
finalmente. Si può sapere
perché non rispondi alle mie chiamate?” - chiede
una donna ad
Agnarr, posizionato all'ingresso di una casa fuori città.
“Ho appena
litigato con la mia
famiglia” - spiega lui, poi aggiunge - “Ora voglio
solo sfogarmi”
- e così dicendo, chiude la porta alle sue spalle.
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Capitolo 5 *** 5 CAPITOLO ***
Idunn e le sue figlie
trascorrono
assieme il resto della giornata. La tensione dovuta alla presenza di
Agnarr è svanita ed ora le tre si godono momenti di
complicità e
confidenze.
Elsa annulla, addirittura,
l'appuntamento con Antony. Aver visto sua madre tanto afflitta, le
è
servito a capire quanto fosse necessario in quei momenti starle
accanto, dandole sostegno e affetto.
-----------------------
“A quanto pare la
mia presunta
fidanzata mi ha liquidato!” - afferma, infastidito Hans,dopo
aver
letto il messaggio di Elsa.
“Meglio
così. C'è tanto lavoro da
fare. E tu dovresti concentrarti più sull'impresa e mettere
da parte
le donne, per un momento!” - lo rimprovera Victor, amico
d'infanzia
e socio in affari.
“Quanto sei
pesante, Vic!Sarà per
questo che non hai amanti” - lo prende in giro Westergard.
“Mia moglie basta
e avanza” -
puntualizza l'altro, intento a sfogliare documenti importanti.
“Sciogliti un
po'. Impara a vivere e
a divertirti. Sappiamo che Susan sarà a casa ad aspettarti
dopo
un'intensa giornata lavorativa. Però lei non saprebbe mai
cosa
combini mentre sei via. Ti potresti concedere svago e
libertà ogni
tanto” - lo provoca Hans.
Ma Victor ama la consorte e
per la
centesima volta rifiuta le proposte del compagno di avventure
adolescenziali.
“Hans, siamo
grandi ormai. Io ho
compiuto da poco ventitre anni e sto per diventare padre. Amo mia
moglie e ti ribadisco che non ho intenzione alcuna di
tradirla” -
con quelle parole chiude il discorso.
Sposta l'attenzione su
altro.
“Parliamo di cose
serie. Abbiamo
bisogno di operai. Simon Luke è troppo anziano e ha deciso
di andare
in pensione. Bisogna sostituirlo”
“A quest'ora
tarda vorresti convocare
qualcuno?” - chiede Westergard, accendendo l'ennesima
sigaretta.
“Ogni scusa
è buona per te per
filare via dagli uffici, vero?” - brontola l'amico, notando
il
disinteresse del capo.
“Esatto”
- risponde Hans,
ridacchiando.
“Ok, a questo
ragazzo ci penso io. Tu
vai pure. Tanto già immagino da chi ti andrai a
sbizzarrire” -
replica Victori, alzando gli occhi al cielo.
“ Le sorelle non
sono disponibili.
Elsa è impegnata e poco fa Anna mi ha scritto che la nostra
notte
brava ci è costata cara. Ora lei è in punizione.
Quindi con lei
dovrò penare un mese prima di poter di nuovo...”
Victor lo zittisce prima
che possa
continuare a dire le sue solite porcate.
“Tutto chiaro.
Ora sbrigati. Ho delle
telefonate da fare” - così dicendo lo invita a
lasciare lo studio
il prima possibile. Odia sentirlo parlare con certi termini delle
donne.
E ovviamente Hans non si
lascia
ripetere tali parole due volte. Prende la giacca e con un cenno di
mano saluta il socio.
Lo attende una delle sue
amiche.
“Hey, Maggie.
Sono io. Sto arrivando.
Fatti trovare pronta. Voglio fare un bel giro in barca
stasera” -
le manda il messaggio vocale.
Poi, tira fuori dal
taschino le chiavi
dell'auto, dentro la quale sale due minuti dopo.
----------------------------------
Victor nel frattempo
compone il numero
del presunto nuovo dipendente.
“Salve, sono
Victor Smith
dell'impresa di barche Westergard. Lei è il signor
Frost?” -
domanda.
“Certo sono
io” - risponde il tipo.
“Le comunico che
ho visionato il suo
curriculum e vorrei proporle un colloquio domattina. Sarebbe
disponibile?”
“Dice sul serio?
Ma è fantastico. A
che ora?”
“Otto e trenta.
Noi amiamo la
puntualità, Jack. Mi raccomando” - precisa l'uomo.
“Sarò
preciso come un orologio
svizzero. La ringrazio” - risponde, euforico il giovane.
Jack Frost è un
ragazzo di ventidue
anni, sconosciuto a Hans Westergard.
Forse, se solo il ricco
imprenditore
avesse saputo chi in realtà è stato Frost per
Elsa, non avrebbe mai
pensato di assumerlo. Jack e la Froze sono stati, infatti, fidanzati
per un anno.
--------------------------------------
Sono le ventidue quando
Agnarr fa
rientro a casa.
Ad attenderlo
c'è Idunn, seduta sul
divano con lo sguardo fisso sul televisore che trasmette uno dei
soliti e demenziali show del sabato sera.
L'uomo non si pronuncia
però la sua
presenza è colta subito dalla moglie, la quale volge lo
sguardo
verso il coniuge che sistema la roba sull'attaccapanni e lo saluta
con freddezza -
“Bentornato”
poi aggiunge,
polemica, - “ La cena è da riscaldare. Le tue
figlie sono nella
loro camera. Anna ha accettato la tua punizione. Elsa è con
lei e ha
addirittura messo da parte una serata con delle amiche per stare in
famiglia. Peccato che ci hai snobbate”
Agnarr rimane in silenzio
per alcuni
secondi.
Avrebbe brontolato o
litigato
sicuramente se non fosse che stavolta ha intenzione di partire con un
piede diverso.
Siede accanto alla coniuge,
la quale
sobbalza notando che la mano del marito si è intrecciata ad
una sua.
“Perdonami.
Ultimamente lo stress mi
sta divorando. Sono fuori di me. Tu non meriti questo
trattamento”
- le sfiora il viso e le bacia la guancia.
Idunn, stupita, non riesce
ad
aggiungere altro.
Lo vede rialzarsi e
dirigersi verso la
loro stanza da letto.
“Cosa
è successo? Sei cambiato
radicalmente nel giro di qualche ora?” - chiede, spiazzandolo.
“Ho capito che
l'errore è stato mio.
In quanto responsabile di un disagio in casa, sono uscito, ho
sbollito la rabbia, ho messo da parte l'orgoglio e sono tornato per
scusarmi. Ora vado dalle mie ragazze” - così
dicendo, lascia sola
la moglie e raggiunge le figlie.
Idunn, ancora stranita da
tale
comportamento, comincia a viaggiare di fantasia.
E se le nascondesse
qualcosa?
-------------------------------------
Quella sera Agnarr chiede
perdono ad
Anna per lo schiaffo, anche se non si pente della punizione; la
secondogenita deve imparare a rispettare le regole. Apprezza la
decisione saggia della ragazza ad aver abbassato la testa, obbedendo
al capofamiglia.
Per quanto riguarda Elsa,
lei e il suo
enorme cuore dimostrano ancora una volta quanto sia speciale.
“So
che hai rinunciato ad un bel sabato sera per stare con tua madre e
tua sorella. Sei davvero una figlia unica, tesoro” - la
lusinga.
Le azioni insensate
dell'uomo hanno
stupito le tre donne di casa. Nessuna si sarebbe mai aspettata quel
comportamento. Mentre le due ragazze accettano le scuse, continuando
sperare che quello sia solo uno di tanti altri segnali positivi di
riappacificazione e di ritrovata serenità, Idunn
è sempre più
dubbiosa.
Una volta a letto nota il
compagno
messaggiare con qualcuno.
“A chi
scrivi?” - domanda,
sospettosa.
“Nessuno. Un mio
collega. Domani
vuole che lo sostituisca e quindi sarò fuori tutto il
giorno” -
spiega lui.
Ovviamente ad Idunn quelle
parole sanno
di vera e propria menzogna.
Bisogna agire, pensa tra
sé e sé.
E così, quando
Agnarr cede al sonno e
si addormenta profondamente, lei afferra il telefonino posto sul
comodino e legge gli ultimi sms.
“Chi è
Amanda?” - esclama
sconvolta. Legge i messaggi uno dietro l'altro i messaggi. Non sono
molto chiari. Più che altro, potrebbero essere facilmente
fraintesi.
L'unica cosa evidente
è che i due si
incontrano a casa della sconosciuta almeno due giorni alla settimana.
Ciò accade da circa un mese: esattamente dall'inizio della
crisi tra
i coniugi.
In lacrime, Idunn si
accascia a terra e
preda della disperazione e del terrore di un presunto tradimento,
lascia che il dolore divori le sue energie e le sue speranze. A
quanto pare il suo grande amore si è rivelato una
falsità.
Ma è davvero
come crede Idunn Froze?
Agnarr ha veramente un'altra donna?
O è solo il
fraintendimento di una
moglie preoccupata per un rapporto vacillante?
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Capitolo 6 *** 6 CAPITOLO ***
“Buongiorno”
- saluta Agnarr,
arrivando in cucina dopo una doccia rinfrescante.
Idunn è seduta
al tavolo, con la tazza
di thé tra le mani. Elsa ed Anna dormono ancora
profondamente.
La donna ha il visto spento
e delle
evidenti occhiaie.
“Amore, tutto
bene? Sembri esausta.
Hai dormito stanotte?” - le chiede lui, notando la stanchezza
sul
volto della moglie.
Le dà un bacio
sulla guancia e
sedutosi vicino a lei, si serve del cibo ben apparecchiato.
“Posso farti una
domanda?” - prende
parola lei.
“Certo.
Dimmi.”- risponde Agnarr,
sgranocchiando dei biscotti al cioccolato.
“Rimarrai fuori a
lungo oggi?”
“Si, ieri ti
avevo detto che mi
toccherà lavorare in autofficina anche oggi che è
domenica. In
questi giorni dobbiamo terminare delle sistemazioni urgenti e non
possiamo permetterci dei riposi” - spiega il capofamiglia.
“Ho
capito” - aggiunge la donna,
alzandosi e sistemando le tazze nel lavandino.
È alquanto
strana e Agnarr lo nota
subito.
“Cosa ti
prende,cara? Ti vedo
diversa”
“Ho dormito poco.
Tutto qui. Penso
che stasera uscirò con le ragazze per svagarmi” -
sostiene Idunn.
“Ricorda che Anna
è in punizione”
- puntualizza il marito.
“Certo. Ma non
è affatto giusto
lasciarla sola qui, mentre io ed Elsa andiamo in giro per negozi. Non
ti basta già un castigo evitarle di comprare
qualcosa?”
“Beh...conoscendo
nostra figlia e la
sua passione per lo shopping, credo che quella sarà la
penitenza
peggiore che dovrà scontare” - ridacchia Agnarr.
Idunn ha già in
mente come muoversi.
L'uscita con le figlie è la scusa perfetta per agire come
vuole.
Se davvero Agnarr
andrà a lavorare,
lei lo verificherà con i suoi stessi occhi.
Il cellulare di Froze vibra
e l'uomo si
allontana per rispondere.
La signora di casa sbircia
da lontano,
tentando di origliare.
“Arrivo...
sarò puntuale... a tra
poco....” - insomma, da queste poche parole è
complicato dedurre
chi può essere la persona dall'altro capo del telefono.
“Io vado, tesoro.
Ci vediamo stasera”
- la saluta il coniuge, dandole un rapido bacio sul capo. Prende la
sua roba e fila via.
Idunn rimane da sola,
pensando a quanto
tutto ciò sia assurdo.
Possibile che dopo
più di venti anni
di matrimonio, di fiducia e rispetto, Agnarr possa tradirla?
“Che stupida.
Magari sto viaggiando
solo di fantasia”- parla a se stessa - “ Forse
questa Amanda sarà
solo una dei tanti clienti dell'autofficina” - pensa poi.
In quel secondo le si
accende una
lampadina.
“Una
cliente...certo!” - esclama -
“Dove sarà la sua agenda?!” -
così dicendo inizia a rovistare
tra le carte, tra i documenti e le bollette, anche nei taschini delle
giacche poste in armadio. Apre i vari cassetti, smuove anche il
materasso.
Quella rubrica
può aiutarle a capire
chi è effettivamente la sconosciuta e se ha dei legami con
il mondo
lavorativo di Agnarr oppure no!
Non riesce a trovare
niente. Esausta si
sdraia sul letto a pancia in su.
“Dove
può aver mai nascosto quella
dannata agenda!” - riflette.
Ha controllato ovunque,
però ha
dimenticato l'ultima stanza.
Raggiunge frettolosamente
la camera
delle ragazze.
Senza fare alcun rumore,
rovista anche
nei loro cassetti.
E quando nota un libricino
blu, sotto i
diari scolastici delle figlie, nell'ultimo tiretto della scrivania,
Idunn non riesce a trattenere la gioia ed urla - “Eccoti
finalmente”
Ops... quelle grida
svegliano di
soprassalto Elsa ed Anna.
La prima riconosce la madre
e chiede -
“Mamma, cosa succede?”
Anna, brontolando e
nascondendo la
testa sotto il cuscino, si lamenta - “Uffi. Lasciaci dormire
un
altro pò”
“Scusate!”
- aggiunge la donna,
chiude la porta e torna in cucina.
Inizia a sfogliare l'agenda.
“Amanda
sarà alla A, sicuramente”
- peccato non è registrato nessuno con quel nome.
Inizia a cercare in maniera
confusa;
non sa neppure lei cosa sta combinando.
“Mamma, si
può sapere come mai
sfogli la rubrica di papà?” - domanda Elsa, in
piedi dietro la
donna, con le braccia incrociate al petto.
“Ho bisogno di
trovare risposte ad
alcuni dubbi che mi stanno divorando” - commenta Idunn.
“Che tipo di
dubbi?” - chiede
ancora la ragazza, sedendosi accanto a lei. Così l'adulta si
sfoga.
“Sospetto che tuo
padre abbia
un'altra donna” - la spiazza. Le racconta tutto nei minimi
dettagli, ogni suo sospetto ed anche gli sms letti quella notte sul
suo cellulare.
-----------------------------
Sono esattamente le otto e
trenta
quando un ragazzo dai capelli biondissimi raggiunge l'ufficio
dell'impresa navale Westergard.
“Benvenuto. Lei
è il signor Jack
Frost?” - chiede Victor al neo arrivato.
“Si, è
un piacere fare la sua
conoscenza” - risponde stringendogli la mano.
“Prego, si
accomodi. Prende il
caffè?” - gli domanda l'imprenditore.
Il giovane accetta e dopo
iniziali
chiacchiere, il colloquio comincia.
Dura poco perché
Frost riesce con
poche parole e molta abilità dialettica a convincere Smith
che,
senza esitare su nulla, lo assume.
Hans, giunto in ufficio
un'ora dopo,
viene informato del nuovo dipendente.
“A prima vista si
direbbe che è un
tipo molto determinato. Mi ha raccontato di aver perso il padre
qualche anno fa. Da allora si occupa di sua madre ed è lui
che si fa
carico delle spese, delle tasse da pagare. Insomma, Hans, direi che
la sua totale disponibilità può essere utile al
nostro cantiere”
- spiega Victor al socio.
“Spero sia uno
che fatichi senza
lamentarsi” - precisa Westergard, con il suo solito cinismo
verso
l'aspetto umano.
“Non ci
deluderà, ne sono più che
certo” - aggiunge l'altro.
“Alquanto strano
che tu abbia voluto
fare un colloquio così urgente di domenica mattina con una
assunzione immediata. Non sarà che questo tipo ti
è stato
raccomandato da qualcuno?” - chiede Hans.
“Ho pensato che
agendo così,
potevamo già renderlo attivo sul campo da domani. Un'idea
geniale,
non trovi?”
“Un socio
eccellente, caro il mio
Victor Smith” - ridacchia Westergard.
La suoneria del cellulare
del bel
proprietario interrompe la chiacchierata.
“Immagino sia una
delle tue ragazze”
- afferma il socio, rassegnato davanti al comportamento da playboy
dell'amico.
Quando Hans legge il nome
di Anna sullo
schermo, si illumina.
“Amore mio, ti
stavo pensando, sai?
Non eri in punizione?” - domanda lui.
“Ciao amore. Ti
penso sempre e non
vedo l'ora di vederti. Mia madre ha proposto a me e mia sorella di
fare un giro oggi pomeriggio. Se vuoi con una scusa me la svigno e ci
vediamo. Che ne pensi?”- propone la diciottenne.
“Wow. Sarebbe
fantastico, però Anna
non dovresti peggiorare la tua situazione. Meglio, ehm, evitare che
ci becchino insieme. Rischieresti di aumentare la durata della
punizione... no?” - il ragazzo si appiglia come ancora di
salvezza
alla storia del castigo di lei. Se si fossero visti ed Elsa li avesse
beccati? Addio love story.
“Ma io voglio
vederti. Mi manchi
troppo” - insiste la Froze.
“Dai, dobbiamo
resistere. Ti prometto
che quando ci rivedremo, ti porterò su una nave enorme e
faremo un
weekend solo noi due in mare” - chi avrebbe mai detto no ad
una
proposta del genere.
Infatti la giovane esulta e
accetta
immediatamente.
“Prima
però ne parlerò con papà.
Non vorrei brontolasse, come suo solito” - aggiunge.
Poco dopo la telefonata
viene chiusa,
visto l'arrivo in camera di mamma Idunn seguita da Elsa.
“Ti devo
lasciare, sta arrivando mia
madre. Ti amo”
------------------------------
“Allora siete
d'accordo ad uscire
oggi pomeriggio? Vi sembra una bella idea?” - ripete Idunn,
dopo
aver già chiesto alle due se fossero desiderose di
trascorrere una
domenica di shopping insieme.
“Ovvio che
sì, mamma. Peccato che
non potrò comprare nulla. Ma uscire ci farà
bene” - sorride la
seconda.
Elsa anche accetta, seppure
ancora
scossa dopo aver sentito le idee di Idunn circa il tradimento del
padre.
Dopo aver cercato di
metabolizzare il
fatto, la ragazza vuole convincere la donna che quelle teorie sono
assurde.
Per questo hanno pensato
bene di
recarsi in autofficina all'insaputa di Agnarr per verificare se
effettivamente lui è lì.
Dopo pranzo, le tre salgono
in auto.
“Direzione?
Centro commerciale?” -
chiede entusiasta Anna.
“Ehm, sorellina
passeremo prima da
papà. Mamma deve lasciargli una cosa” - spiega
Elsa, nascondendo
il segreto di Idunn.
---------------------------------
“Grazie Amanda.
Sei stata di grande
aiuto. Chi meglio di te sa consigliarmi. Venire qui mi fa sempre
bene” - afferma Agnarr, lasciando la casa della donna.
“Sono o non sono
una psicanalista? So
ascoltare e dare consigli. Tu puoi venire o puoi telefonare ogni
qualvolta ne senti la necessità. Io sono qui per
questo” -
risponde lei sorridendo.
“Le nostre sedute
mi hanno
fortificato. Sono uscito di casa ieri imbestialito. Qui mi sono
sfogato e ho ritrovato la mia pace interiore. Adesso mi sto riaprendo
alla felicità. So che sarà un lavoro duro e
lungo, però vedo già
i primi segnali positivi. Spero sappiano coglierli anche le tre donne
più importanti delle mia vita” - conclude Agnarr,
prima di
lasciare la casa della sua dottoressa.
Ebbene sì,
Amanda non è affatto
un'amante. Anzi. Il suo compito è aiutare Froze a ritrovare
serenità
e a donarla alla sua famiglia.
Peccato che la coniuge ne
è totalmente
ignara.
Sia lei che Elsa rimangono
imbambolate
davanti all'officina appena raggiunta.
“Scusate ma
è chiuso, qui. Papà
dove è?” - si domanda confusa, Anna.
“Mamma, forse
avevi ragione tu” -
aggiunge sconvolta la primogenita.
Idunn, senza proferire
parola,
riaccende l'auto, allontanandosi.
Si muovono in macchina
senza una meta
precisa. Trascorrono due ore circa girando e rigirando tutta
Arendelle.
Elsa la vede piangere
durante il
tragitto. Non può dire né fare nulla per aiutarla.
Per di più le
domande di Anna si fanno
sempre più pressanti, dato che non comprende gli strani
comportamenti della madre: prima ha proposto lo shopping, poi
è
andata in officina dal padre, un'officina chiusa per di
più,per poi
tornare a casa senza aver combinato nulla.
“Che diamine sta
succedendo, Elsa?”
- si rivolge allora alla sorella maggiore.
Ed una volta rientrate
nella loro
dimora, Idunn si serra nella sua camera, mentre le due ragazze si
confidano. La grande rivela tutto alla seconda.
“Che grandissimo
...” - Anna sta
per terminare la frase nel modo peggiore al mondo, quando la porta
d'ingresso viene aperta ed entra proprio Agnarr Froze.
“Eccomi, ho
finito prima del
previsto!” - esclama lui.
Non immagina che sta per
attenderlo una
discussione forte che lo vedrà in minoranza contro tre
donne, unite
per far vincere la verità.
Nessuna sospetta, invece,
di quanto
quella reazione sia priva di fondamenta.
Altro che amante... Agnarr
è ancora,
pazzamente, innamorato della sua dolce Idunn.
Sarà ancora
così, quando saprà che
sua moglie lo crede capace di tradimenti e bugie?
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Capitolo 7 *** 7 CAPITOLO ***
Agnarr è
immobile, paralizzato, ad
ascoltare la sfuriata delle figlie che lo accusano di aver mentito
per incontrarsi di nascosto con un'altra donna.
“Vi state
sbagliando!” - si difende
l'uomo, aggiungendo - “Come potete anche solo pensare che io
sia un
traditore”
“Il nome Amanda
non ti dice nulla?”
- chiede irritata Anna.
La conseguente espressione
dell'adulto
è un segnale decisivo per le due ragazze. Lo vedono
impallidire -
“Allora vedi che abbiamo ragione? È questa stronza
la tua amante?”
- Anna è davvero fuori controllo.
Diversamente da Elsa che sa
trattenersi, specialmente con le parole, la sorella minore esplode e
si libera della delusione e della sofferenza che sta nutrendo verso
chi le ha sempre promesso amore e dedizione.
“Non permetterti
mai più di
rivolgerti a me usando termini del genere, chiaro?” - anche
Agnarr
alza il tono.
La sua
tranquillità e serenità
lasciano subito il passo alla rabbia.
“Credevo che
accettare la tua
punizione, avrebbe affievolito una tensione tra di noi. Sai che ti
dico? Me ne frego dei tuoi castighi. A noi vieti di vivere e tu te la
spassi con l'amante” - così conclude il discorso,
correndo via,
ignorando la sorella che la richiama all'ordine ed ignorando anche
suo padre che tenta invano di difendersi.
Anna prende la bicicletta
parcheggiata
in giardino e fila via.
Ha con sé il
cellulare.
“Sono scappata di
casa. Ho bisogno di
te. Dove ti trovo?” - registra il vocale e lo invia a Hans.
----------------------------------
Elsa è
rassegnata a dover essere
sempre la mediatrice di casa, quella che ragiona e accetta
passivamente. Perciò siede sul divano e si pone all'ascolto
del
racconto paterno.
Agnarr le rivela ogni cosa
liberandosi
di un dolore interiore e mostrandosi fragile per la prima volta.
Dietro la porta del salone,
lì dove i
due si confidano, è nascosta Idunn che vuole saperne di
più ed
origlia.
L'uomo narra di come, due
mesi prima,
ha ricevuto un messaggio da parte della sua famiglia.
I Froze hanno comunicato il
decesso per
un incidente stradale dei due coniugi, ovvero i genitori di Agnarr
stesso.
Il dolore di lui che ha
perduto per
sempre chi lo ha messo al mondo, senza poter mai più
riallacciare
rapporti civili con loro, lo ha lentamente divorato, portandolo a
spegnersi.
L'incontro con Amanda
avvenne per puro
caso. Lei doveva sistemare il parabrezza della sua vecchia
automobile. Fu così che si conobbero e fu così
che qualcosa scattò
nell'uomo che, pensò bene di servirsi della psicanalisi per
superare
un momento tragico.
Decise di agire di nascosto
anche
perché Idunn non sapeva nulla sui Froze e tanto meno le due
figlie
ne erano al corrente. Preferì tenere i parenti all'oscuro.
“Per tutto questo
tempo hai finto di
stare bene, nonostante i nonni fossero morti e tu ne soffrissi
disperatamente? Papà perché l'hai
fatto?” - chiede Elsa, con le
lacrime agli occhi.
“Volevo che la
mia sofferenza non vi
toccasse minimamente. Il mio obiettivo nella vita è sempre
stato
quello di rendervi le donne più felici al mondo. Non sono
riuscito
nel mio intento. Mi dispiace” - si rabbuia lui.
La figlia, colpita e
amareggiata per
aver anche solo pensato ad un padre traditore, lo abbraccia.
“Scusami
papà. Non so cosa dire.
Sono stata una stupida ad insinuare cose senza senso”
“Tu non hai
responsabilità, tesoro!”
- la tranquillizza, poi aggiunge - “Non tu...è tua
madre! Lei ha
ingigantito una storia assurda e vi ha fatto schierare dalla sua
parte, senza sapere la verità”
“Non avercela con
lei. Ha pensato che
non l'amassi più. Poi nessuno ha costretto
nessuno.”
Idunn, dopo aver udito tali
accuse, si
fa avanti. Con passo lento si avvicina ai due che parlano.
“Sono qui Agnarr.
Perché non me le
dici in faccia certe cose?” - replica, irritata.
“Hai sentito
tutto, vero? Hai sentito
la storia come è? Non di certo uguale a come la immaginassi
tu”-
tuona il marito.
“Se fossi stato
sincero, magari
sarebbe stato differente”
I due iniziano a
battibeccarsi
duramente sotto lo sguardo distrutto di Elsa.
La ragazza non sopporta
più litigate e
grida.
“BASTA”
- urla lei, zittendo i
coniugi - “Sono stanca. Finitela. Non immaginate quanto le
vostre
discussioni possano ferirmi? Papà avrà sbagliato,
ma anche tu mamma
hai alterato la realtà. Perciò adesso vi sedete,
placate i vostri
animi, conversate in maniera civile e giungete a conclusione. Io, me
ne vado. Non reggo più questa tensione” - si sfoga
e alleggeritasi
di un grosso macigno, lascia la casa.
Anche lei ha una precisa
meta.
“Antony, sto
venendo a casa tua. Ti
trovo lì?” - scrive ed invia.
-------------------------------------
Hans Westergard accoglie
una sconvolta
Anna nel suo ufficio.
“Amore, stai
bene? Sembri scioccata”
- esclama lui, dopo essere stato letteralmente assalito dalla ragazza
che gli si getta al collo.
La seconda delle Froze
piange a dirotto
e non riesce neppure a parlare.
Hans chiude a chiave la
stanza e vieta
a chiunque di entrare.
“Così
saremo solo noi due. Avanti.
Raccontami tutto. Che succede?”
Si dimostra un buon
ascoltatore.
Certo, ha delle idee che
gli balenano
in mente e alle quali vorrebbe giungere a fine piagnisteo,
però vede
che Anna non cede ai suoi baci, tanto meno alle sue carezze.
E mentre lei si accoccola a
lui, Hans
nota la luce del cellulare che si è illuminata.
“Elsa”
- pensa leggendo il nome
della destinataria dell'sms.
Oddio. Elsa lo sta cercando
nel posto
sbagliato. Ma come può scrollarsi Anna di dosso?
Finge una telefonata
improvvisa.
“Si, sono io! Una
cosa
urgente?...certo... veramente io sarei occupato... non
potrei....” - mentre recita, la diciottenne gli fa cenno di
andare e di non
rinunciare ad impegni per colpa sua. La risposta che Westergard
attendeva - “Si..arrivo … ok...grazie.”
- una performance da
attore da Oscar.
“Devo andare. Un
impegno importante.
Se ti va puoi sempre dare uno sguardo al cantiere. Stanno realizzando
una nave da sogno”
“E' su quella che
mi porterai per il
weekend romantico?” - chiede sognante lei.
“Certo. Su
qualsiasi Yacht tu
desideri” - la bacia sulle labbra. Finalmente vede una Anna
che,
dopo un'ora di pianto, cede desidera.
Però il problema
rimane: ELSA!
A malincuore la respinge e
le promette
che, se lei lo avesse atteso lì, sarebbe tornato e avrebbero
trascorso una serata di pura magia.
Prevedibile la risposta
della giovane.
“Ti
attenderò proprio qui” -
afferma, sedendosi sulla sedia di Hans e accavallando
provocatoriamente le gambe.
“Farò
il prima possibile” -
risponde l'imprenditore; le dà un ultimo bacio, e dopo
averle
lanciato un occhiolino chiude la porta alle sue spalle e accelera il
passo.
“Elsa, amore. Non
sono a casa.
Aspettami al parco. Arrivo tra pochissimo” - quando sale in
auto,
risponde all'altra.
Anche se il gioco amoroso
è sempre
rischioso, lo eccita oltremodo e dà adrenalina alla sua vita.
---------------------------------
Anna rimasta sola decide di
dare uno
sguardo al cantiere.
Scende all'ultimo piano del
grattacielo
che ospita l'ufficio dell'impresa . Raggiunge il luogo finale in
pochi minuti.
Non c'è nessuno,
ovviamente. È
domenica. Sarebbe assurdo trovare qualche lavoratore.
Però si sbaglia
di grosso. Ecco
comparire qualcuno alle sue spalle.
“Scusa tu chi
sei? Sai che è
proprietà dei signori Westergard?” - la rimprovera
un omaccione
dal fisico scolpito e i capelli biondi.
“Ehm, scusami. Io
sono la fidanzata
del padrone di questo posto” - spiega lei.
“Ah si? Quale
delle tante?” -
ridacchia lo sconosciuto.
“Come ti
permetti?” - si scalda la
ragazza.
“Calma, calma.
Stavo scherzando. Io
lavoro qui. Sono un operaio. Controllavo che tutto fosse
apposto”
“Accidenti, ti preoccupi così tanto per delle navi
da venire fin qui la domenica sera? Sei uno stacanovista?” -
lo
provoca Anna.
“Senti furia
scatenata, non ti
dovrebbe interessare se sono o meno uno stacanovista” -
replica il
tipo, prendendola in giro.
“Furia scatenata,
io? Senti chi
parla. Sembri un montanaro dalla fisicità che hai! Vuoi che
ti
chiami così?” - lo punzecchia lei.
E così tra un
battibecco e un altro, i
due iniziano a chiacchierare.
“Non mi sono
neanche presentato.
Piacere io sono Kristoff Bjorgman” - le stringe con forza la
mano.
“Anna Froze,
piacere mio. Aia...non
staccarmela però” - replica la fanciulla.
“Come sei
delicata, non volevo” -
si scusa, imbarazzato.
Scoppiano a ridere
entrambi, subito
dopo.
“Sei simpatica,
non credevo che una
furia scatenata come te potesse esserlo!” - torna a prendere
di
nuovo in giro.
Anna gli fa la linguaccia.
Strana quella sensazione,
pensa la
Froze. Con Kristoff, appena conosciuto, ha subito legato. Mai
successa una cosa del genere nella sua vita! Mai successo con un
ragazzo, per la precisione! Con Hans ci sono voluti almeno giorni per
avere una certa chimica.
Trascorrono assieme un paio
di ore ed è
come se si conoscessero da sempre.
“Sono le dieci.
Io torno a casa. Vuoi
un passaggio?” - propone lui.
“Ehm, no, grazie.
Aspetto Hans. Mi
riaccompagnerà lui”
“Stai attendendo
da un po'. Sicura
che tornerà in ufficio?” - Kristoff si preoccupa e
non vuole
lasciare Anna da sola.
“Starò
bene, tranquillo. Ora lo
telefono e gli ricordo che sono qui” - prende il cellulare e
compone il suo numero.
----------------------------------
“Antony, ti sta
vibrando il
cellulare” - urla Elsa al compagno sotto la doccia.
I due, trovatisi al
parco,hanno
affittato un hotel per una notte e si sono concessi ore di puro
svago e di intensa passione.
Lei, liberatasi
dall'oppressione dei
genitori e dalle mille preoccupazioni, è distesa sul letto
con
indosso pochi indumenti. Ha la mente alleggerita e il suo unico
desiderio è assaporare ancora e ancora il profumo del suo
uomo.
Però il
telefonino insiste.
“Amore, rispondo
io?” - chiede.
Fa giusto in tempo ad
afferrare
l'apparecchio e a dire “Pronto chi parla?” che
l'altro
interlocutore chiude.
“Ops!Richiameranno,
se era urgente”
--------------------------------
“Non risponde.
Forse è rimasto
incasinato e non sa come contattarmi” - lo giustifica Anna.
“Dai, ti
accompagno io a casa. Non si
discute. Qui da sola non ti lascio” - Kristoff le propone di
salire
sul suo scooter.
“E la mia
bici?” - domanda la
Froze.
“Domattina te la
porterò io. Ora
dimmi dove è esattamente casa tua” - aggiunge il
biondo.
“E se ti dicessi
che io non voglio
tornarci?” - si incupisce Anna.
“Mmm... allora ti
porto in un posto
speciale” - senza porre interrogativi che potrebbero turbare
ulteriormente la nuova amica, Kristoff le propone “Ti
piacciono i
bambini?”
“Li
adoro” - risponde lei.
“Preparati
allora. Starai da me
questa notte e ti avviso che lì ce ne sono tanti e sono
soliti
diventare opprimenti quando vedono una ragazza bella come te”
-
esclama senza pensare a quanto appena detto.
“Bella come me?
Secondo te sono
bella?” - ripete Anna, stupita oltre che lusingata.
“Ehm... lascia
stare” - arrossisce
il bell'omone.
Anche Anna,
imbarazzata,sente le gote
infiammarsi.
“Tieniti forte.
Adesso si sfreccia
veloci” - le raccomanda, cambiando discorso.
E quando le mani di lei si
avvinghiano
al petto di Bjorgman, entrambi provano un sussulto strano.
Una vibrazione eccitante
che spinge i
loro cuori a battere all'impazzata.
Poi la giovane appoggia il
capo sulla
schiena del ragazzo e chiude gli occhi.
Si rilassa e tenta di
cancellare dalla
sua mente le litigate e la tensione in famiglia.
Riconosce che la presenza
del ragazzo
appena conosciuto la fa stare bene.
Dovrebbe frequentarlo un
po' di più.
----------------------------
“Chissà
che fine avranno fatto
quelle due?” - è preoccupata Idunn.
“Tranquilla.
Appena avranno sbollito
la rabbia, torneranno” - aggiunge Agnarr.
“Spero che quando
rincaseranno,
accetteranno la decisione che abbiamo preso” - sostiene la
signora
Froze, accendendo il televisore e sedendosi sul divano.
“Dovranno
accettare per forza. Se
desiderano vivere serene, questa è la scelta migliore da
prendere”-
conclude l'uomo, dirigendosi verso la camera da letto.
Quella sì che
è stata una giornata
dura. Meglio dimenticare quanto accaduto.
“Vado a dormire.
Notte” - si
congeda e lascia sola la moglie, la quale, inizia ad immaginare la
sua vita da donna separata.
Perché
è questa la decisione finale:
i Froze stanno per lasciarsi.
Chissà come
reagiranno le due figlie?
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Capitolo 8 *** 8 CAPITOLO ***
1
"Svegliati, è' ora di andare. I tuoi saranno in pena per te"
- sussurra Antony, all'orecchio della dormiente.
La Froze, brontola qualcosa e fa segno al compagno di sdraiarsi vicino
a lei.
"Se ti dicessi che abbiamo meno di un'ora per lasciare la camera?" -
aggiunge il giovane, liberando la ragazza dalle lenzuola.
A quel punto, Elsa si alza, striacchiandosi e lamentandosi - "Uffa.
Come
avrei voluto rimanere qui per sempre, insieme solo noi due"
"Amore, fuori c'è un mondo che ci attende. La tua famiglia,
specialmente, ha bisogno di te" - lui le bacia una guancia. Le porge i
suoi indumenti ed Elsa si dirige verso la toilette per una
doccia
rapida.
In quei minuti, Hans scrive ad Anna.
"Perdonami se ieri non sono più tornato. Immagino sarai
furiosa.
Mi farò perdonare. Ti amo" - le invia l'sms, sperando di
aver
sistemato la faccenda con la sua seconda fiamma.
Ma Westergard non è al corrente della nuova amicizia della
ragazza.
Anna è rimasta a casa di Kristoff.
La madre del bel biondono, Caroline, è stata molto ospitale,
cedendole addirittura uno dei letti più comodi.
Quando la seconda delle Froze è arrivata nella dimora dei
Bijorgamnn, è stata letteralmente assalita da tre bambini
buffi
e chiacchieroni, con i capelli riccissimi e rossissimi.
"Sono i miei fratellini gemelli" - le presenta le sue adorate pesti.
"Gemelli? Accidenti! Tua madre avrà avuto un bel da fare in
questi anni. Ha dovuto crescere quattro maschi. Non la invidio"-
esclama, scioccata Anna.
A colazione i piccoletti si accollano alla giovane ed iniziano a porle
domande, alcune molto imbarazzanti.
"Ma hai il fidanzato?" - chiede uno.
"E' Kris il tuo innamorato?" - domanda l'altro.
"Vi siete baciati?" - il terzo va diretto al sodo, creando una
situazione di immensa vergogna tra Anna e Kristoff. I due si guardano
per un
istante e, arrossendo, abbassano subito lo sguardo.
"Bambini, finitela ...sembra un interrogatorio. Lasciate in pace la
nostra ospite" - interviene Caroline, servendo ai presenti la colazione.
"Non ammazzarmi se ti dico che prima di accompagnarti a casa, devo
portare le tre pesti a scuola" - sussurra il ragazzo all'amica.
"Nessun problema. Nonostante siano alquanto ficcanaso, mi sono
già affezionata" - risponde Anna.
E dopo mezzora, al termine della colazione, Kristoff carica tutti in
auto.
"Siamo pronti. Sali, Anna" - invita la ragazza a prendere posto sul
sedile anteriore, accanto a quello della guida.
La Froze annuisce, però prima si avvicina alla signora dal
grande cuore.
"Non è da tutti ospitare una sconosciuta e darle tanta
fiducia. La ringrazio"
"Non c'è bisogno di ringraziare, tesoro. Il mio Kristoff sa
valutare bene la gente ed io mi affido pienamente al suo giudizio.
Infatti ti sei rivelata la persona corretta che credevo" - le sorride e
l'abbraccia.
Poi il rumore assordante del clacson, richiama Anna.
"Sbirgati o si fa tardi" - urla Bjorgmann dal finestrino abbassato.
"Arrivo" - risponde. Saluta ancora una volta Caroline e sale a bordo.
Il tragitto è animato dalla stessa Anna che inizia a cantare
gioiosa assieme ai gemelli.
Kristoff, inizialmente infastidito dal casino, si adatta in fretta e
quel trambusto comincia a piacergli.
La presenza di Anna lo mette di buonumore e averla vicino crea
un'atmosfera calda, di quelle che si respirano in una bella e grande
famiglia..
Giunti a destinazione, i due grandi aiutano i piccini a scendere e
sistemano loro lo zaino.
"Mi raccomando, fate i bravi" - afferma la Froze, dando un bacio a
ciascuno dei tre.
La scena osservata dall'esterno sembra quella di una vera e propria
coppia con dei figli.
E infatti un'anziana signora, che ha appena lasciato la nipote
all'ingresso della scuola, si avvicina loro e si complimenta -
"Così giovani e già genitori. Complimenti. Tre
saranno
impegnativi, ma vi vedo belli carichi"
"Aspetta...che? Genitori? Forse lei ha frainteso" - tenta di spiegare
Anna, imbarazzatissima.
A Kristoff l'idea non dispiace e zittisce l'amica, assecondando le idee
della nonnetta.
"Si, ha ragione. E' dura ma siamo giovani e forti. Ce la faremo" -
finge, trattenendo la risatina.
Risaliti in auto, Anna metabolizza la scena precedente ed inizia a
ridere anche lei.
"Assurdo. noi due? insieme? mah... la gente è pazza" -
aggiunge poi.
"Già. Figurati se noi potremmo mai..." - continua Kristoff.
Si lanciano uno sguardo rapido che crea ulteriore vergogna.
"Ehm... andiamo. Non c'è bisogno che mi accompagni a casa.
Vengo in ufficio. Devo parlare co Hans" - cambia discorso lei.
"Sicura di volerlo vedere? Al posto tuo, io lo avrei già
mollato" - sostiene Bjorgmann.
"Gli parlerò. Voglio sapere come mai mi ha lasciata come una
stupida lì, per poi scusarsi con un banale messaggino" -
commenta
Anna.
-----------------------------------
Elsa è tornata a casa e ad attenderla ci sono Idunn e Agnarr
seduti in giardino.
"Eccoti. Ma dove sei stata? Anna non è con te?" - domanda la
madre, raggiungendola di corsa.
"Non so. Penso sia con il suo fidanzato. Io ho trascorso la serata con
il mio di ragazzo" - spiega la giovane, rivelando di essere impegnata.
"Che? Hai una storia? e con chi? sei tornata con Jack?" - si intromette
Agnarr, dopo essersi unito alle due.
"No. Lui è fuori dalla mia vita. Non
voglio parlarne. A
proposito, voi cosa avete deciso? Spero abbiate fatto pace
perché, sinceramente, non sopportiamo
più le
vostre litiagate" - precisa Elsa.
I coniugi si lanciano uno sguardo complice, poi è la donna a
parlare - "Sarà meglio se entriamo in casa per parlarne
privatamente, tesoro. La faccenda è seria" - la spiazza,
facendole segno di seguirla.
-------------------------------------
Hans arriva in ufficio e rimane sorpreso di trovare Anna Froze seduta
sulla sua sedia.
"Amore, che ci fai qui?" - chiede, sorpreso. Non ha ancora ben in mente
la scusa da inventarsi per giusitficare l'assenza della sera
precedente.
"Dobbiamo parlare, noi due!" - risponde la diciottenne, incrociando le
braccia al petto.
"Perdonami, se te la sei presa per ieri, sappi che non è
dipeso
da me. Ti avrei chiamata ma mi si è anche spento il
cellulare" -
mente spudoratamente. In quei secondi cerca di cavarsela, cercando
nella sua fantasia idee che possano essere sensate.
"Ammetto che all'inizio mi ha dato fastidio. Poi, però,
stando con la giusta compagnia, ho trascorso una bella serata!"
- aggiunge Anna, sorridendo timidamente al ricordo della sera a casa
Bjorgmann.
"Ah si? Sono felice per te. Adesso, tesoro, dovrei lavorare" - la sua
risposta indifferente,irrita l'adolescente, la quale comprende di
essere invisibile al compagno.
"Grazie della considerazione" - replica, nervosa. Afferra la sua
borsetta sulla scrivania e si accinge a lasciare la stanza.
"Buona giornata" - lo saluta, freddamente.
Quando apre la porta trova davanti a sè qualcuno di
familiare.
"Hey, da quanto tempo" - esclama Kristoff, con in mano delle carte.
"Ciao, montanaro" - ridacchia lei. Vederlo la mette di buonumore e
allevia i suoi scatti di rabbia.
"Ehm, voi vi conoscete?" -è allora che Hans interviene.
"E' lui l'amico di cui ti parlavo" - spiega Anna, non riuscendo a non
sorridere in presenza dell'amico.
"AH" - risponde l'imprenditore. "Tra tanti lavoratori con i quali
stringere amicizia, proprio quello più ostile a me doveva
scegliere?" - pensa in quei secondi.
Infatti tra Hans e Kristoff non scorre buon sangue, nonostante sia il
secondo il motore trainante del cantiere. Se non fosse per lui, non ci
sarebbe un team eccellente. Per questa ragione, Westergard non
può fare a
meno della sua collaborazione.
"Scendiamo ai cantieri? Voglio vederti all'opera" - chiede la Froze al
bel biondino, ignorando lo sguardo infastidito di Hans.
"Anna, aspetta... vengo anche io" - si intromette il ricco proprietario.
"Ma non eri impegnato?" - lo punzecchia lei. Non le è andata
giù la scarsa considerazione mostrata in quelle ventiquattro
ore dal fidanzato.
Sottobraccio all'operaio, si allontana, soddisfatta per essersi presa
la sua ripicca.
Ma la Froze non sa che Westergard odia essere umiliato, specialmente
davanti a chi non sopporta.
Dall'alto, il ricco, attraverso le grandi e luminose finestre, osserva
i due che hanno intanto raggiunto il cantiere.
"Non esiste uomo che possa sostituirsi al sottoscritto nel cuore di una
donna. Devo esserci solo e soltanto io" - aggiunge, posando gli occhi
su Kristoff che ora non considera più unicamente un rivale
nel campo lavorativo, ma anche in quello amoroso.
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Capitolo 9 *** 9 CAPITOLO ***
Elsa dopo aver ricevuto la
comunicazione dai suoi, chiama preoccupata la sorella minore.
Eppure Anna non risponde.
“Non avercela con
noi, tesoro. Una
pausa di riflessione può essere utile a tutti” -
afferma Idunn,
vedendo dispiaciuta la ragazza.
“Diciamo che
speravo in un finale
differente” - puntualizza la figlia.
“Elsa, cara, io
non vado via per
sempre. Si tratta di un breve periodo” - sostiene Agnarr.
A quanto pare, la coppia ha
deciso come
muoversi:sarà l' uomo di casa ad andarsene, lasciando spazio
alla
moglie oltre che maggiori libertà alle due figlie.
“Ho notato che
hai già pronte delle
valigie. Sei davvero convinto di volerlo fare?” - chiede
ancora la
Froze.
“E' per il bene
tuo, di tua sorella,
di tua madre e anche il mio! Io sarò sempre presente. Ti
basterà
telefonarmi per farmi correre qui” - la rassicura l'uomo,
abbracciandola.
“Ti voglio bene,
papà. Scusami se ho
pensato di te cose orribili” - singhiozza la primogenita,
riferendosi alla faccenda del inesistente tradimento.
“Ho dimenticato
tutto, figliola.
Vorrei facessi lo stesso. Sei il sangue del mio sangue, non potrei
mai lasciare che delle parole sciocche dettate dalla foga di un
momento sciocco, possano distruggere il mio amore per te.
Ciò non
accadrebbe comunque, anche se tu avessi accusato me del peggiore dei
crimini. Sappilo, Elsa e ricordati che io ti amo più della
mia vita.
E lo stesso nutro per Anna. Siete i miei due diamanti preziosi.
Avervi è stato il regalo più speciale che mi
potesse essere donato”
- il discorso di Agnarr, tra le lacrime, sembra un addio in piena
regola. È come se tra quelle frasi, si riuscisse a cogliere
la
sofferenza per una separazione definitiva.
Idunn, dietro di lui, si
volta,
asciugandosi il viso.
Qualcosa però
non convince la
fanciulla. Ma alludere ancora una volta che suo padre potesse
nasconderle qualcosa, non avrebbe fatto altro che peggiorare la
situazione.
Perciò Elsa si
limita a stringersi al
petto del genitore e a piangere fiumi di lacrime.
-----------------------------------
“Io torno a casa,
Hans” - comunica
Anna al compagno, dopo aver visionato i cantieri assieme a Kristoff.
A
Westergard,però, non è andato giù
il comportamento della giovane che ha preferito seguire l'operaio dai
grandi muscoli, anziché attendere lui.
In risposta alla fanciulla,
il riccone
accenna un ciao con la mano, non distogliendo lo sguardo da alcuni
documenti.
“Sappi comunque
che sarei potuta
andare via senza dirtelo, invece se sono venuta in ufficio era per
chiarire con te” - precisa lei. Hans annuisce ma non le
dà retta.
A quel punto, la Froze
chiude la porta
alle sue spalle e gira la chiave.
“Che diamine stai
facendo?” -
esclama lui.
“Ti diverte tanto
ignorarmi?” -
domanda lei, arrabbiata.
“Sei tu che hai
iniziato a fare la
preziosa e ad avvinghiarti a Bjorgmann” - replica Westergard.
“Non sarai mica
geloso?” - allora,
pensa Anna, è quello il motivo della reazione del fidanzato.
“Io? Geloso? Ma
per favore. Perché
dovrei? In fondo tu sei solo mia” - le va vicino,
afferrandola e
tirandola forte a sé.
Occhi negli occhi, i due
rimangono a
fissarsi per secondi lunghi eternità.
Resistono entrambi dal
desiderio di
baciarsi.
“Lo so che
vorresti farlo qui!” -
gli sussurra lei all'orecchio.
Hans sobbalza sentendola
parlare in un
modo così diverso dal solito.
Anna non ha mai provocato,
anzi in lei
dominava la dolcezza.
La guarda confuso e
sorpreso.
Certamente è un'occasione di cui approfittare. Quando
ricapiterà
che una donna gli propone del sesso in ufficio?
Però evita,
proprio per non darle
soddisfazioni e portare alto il suo orgoglio maschile.
Allenta la presa su di lei,
si
allontana e la saluta.
“Lascia perdere,
piccola Anna. Torna
a casa” - conclude invitandola ad uscire.
“Sappi che se mi
cercherai non ti
risponderò” - risponde, infuriata, la giovane.
Corre via, in lacrime,
rifiutata dal
compagno.
Kristoff è alle
prese con la
bicicletta di lei, parcheggiata dalla sera precedente all'esterno
degli uffici.
“Ehm, ciao. Avevi
le gomme a terra e
ho pensato di...” - le spiega ma inutilmente.
La Froze gli si getta al
collo e inizia
a piangere.
“Hey, tutto
bene?” - chiede,
imbarazzato.
“Credo che tra me
e Hans sia tutto
finito” - dice, tra i singhiozzi.
Bjorgmann non sa se gioirne
o esserne
amareggiato.
“Beh, mi
dispiace. Posso aiutarti in
qualche modo? Sono qui per te, se può servire a
qualcosa” -
aggiunge il giovane, accarezzandole il viso con dolcezza.
La diciottenne sentendolo
parlare così
accenna un timido sorriso.
Alza lo sguardo e incrocia
gli occhi di
lui.
Si guardano intensamente
per qualche
secondo, poi è il cuore di Kristoff a parlare tramite la sua
voce -
“Come si può far piangere una ragazza bella e
speciale come te”
Resosi subito conto
dell'ennesima
gaffe, arrossisce e cerca di scusarsi.
Ormai è tardi
però.
Anna lo zittisce dandogli
un bacio a
stampo.
Cosa sta spingendo Anna ad
agire così?
La ripicca verso Hans oppure la tenerezza di Kristoff le è
servita a
capire che l'uomo dei suoi sogni è un altro?
Come mai è
arrivata a provocarlo,
chiedendogli un rapporto sessuale in ufficio? A tale quesito non sa
rispondere neppure lei; è consapevole che l'amore le sta
dando alla
testa, ultimamente.
Deve riprendersi il prima
possibile e
sente in cuor suo che Bjorgmann può essere la soluzione ai
suoi
dilemmi.
------------------------------------
“Grazie del
passaggio, Kris” - lo
saluta la Froze, una volta davanti casa.
“Senti,
Anna” - la trattiene lui
prendendole una mano - “Perché mi hai baciato poco
fa?”
“Ecco...io...”
- la diciottenne non
sa trovare le parole giuste. Si impappina con balbettamenti e frasi
prive di logica.
A salvarla dalla situazione
complessa è
l'uscita dalla villa di Agnarr.
“Papà?”
- esclama la ragazza,
trovandolo lì.
“Tesoro. Eccoti
finalmente. Credevo
di non riuscire a salutarti.” - le corre incontro
abbracciandola.
“Ehm, io vado
Anna. Ci sentiamo” -
Bjorgmann capisce il momento tra padre- figlia e va via.
“Che ci fai con
due valigie? Stai
partendo?” - è confusa la ragazza.
Riceve dal genitore tutte
le
spiegazioni e la conclusione a cui giunge l'uomo la paralizza.
“Ci stai
abbandonando?” - domanda
scioccata la secondogenita dei Froze.
“No, tesoro.
Sarò sempre con te. Per
qualsiasi cosa. Ma ti ripeto che è necessario agire in
questo modo.
Eviteremo sofferenze alla nostra famiglia” - chiarisce lui.
Dopo averle dato un bacio
dolce sulla
fronte, riprende le valigie e si allontana.
Il suo sguardo non
è sereno. Sembra
stia partendo per un viaggio senza ritorno.
E' devastante l'immagine di
un uomo che
guarda, con il cuore a pezzi, una casa che, con fatica, ha messo su.
“Mi
mancherà tutto questo” - pensa
tra sé e sé, una volta in auto.
Raggiunge la dimora di
Amanda mezzora
dopo.
“Allora? Ne hai
parlato con Idunn?”
- chiede la donna.
“Si, lei sa ogni
cosa”
“Tutto,
tutto?” - domanda ancora la
psicoterapeuta.
“Si e insieme
abbiamo deciso di
fingere una separazione. È necessario tutelare le
ragazze”
“Sarà
un percorso lungo e difficile,
sicuro di non volere accanto la tua famiglia?”
“Voglio che loro
mi pensino sano e
forte. Non devono venire a conoscenza della malattia. Idunn
reggerà
il gioco fino a quando questo mostro non sarà
sconfitto” - spiega
Agnarr, seduto sul divano accanto alla dottoressa.
“Sono sicura che
riuscirai a vincere
questa battaglia e le tue figlie saranno fiere del padre che
hanno”
- sostiene, fermamente convinta che il tumore svanirà.
Anche Agnarr si mostra
positivo,
nonostante in fondo, dentro di sé, vive la paura
più grande del
mondo: morire e perdere per sempre le persone che ama follemente.
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Capitolo 10 *** 10 CAPITOLO ***
Nella tarda serata, dopo
aver ignorato
e successivamente litigato con Anna , Hans Westergard decide di agire
per ristabilire l'ordine. Se la sua storiella con la seconda dei
Froze è caduta precipitosamente, la colpa è di un
estraneo che
tenta appropriarsi di ciò che appartiene di diritto a Hans.
La giornata lavorativa
è giunta al
termine quando Westergard chiama nel suo ufficio Kristoff.
“Chiudi la porta,
Bjorgman. Io e te
dobbiamo fare un bel discorsetto” - preannuncia
l'imprenditore,
seduto sulla sua sedia, mentre fuma l'ennesima sigaretta -
“Sarò
molto breve, così potrai andartene in fretta!” -
aggiunge.
“Ditemi. Se si
tratta di fare degli
straordinari, sapete che non ho mai avuto paura di faticare!”
-
risponde Kristoff.
“Il mio ordine
deve essere eseguito
alla perfezione... voglio... anzi esigo...” - poi si
zittisce,
godendo delle espressioni tese del dipendente - “... che tu
stia
lontano da Anna!” - conclude, alzando il tono di voce nel
pronunciare quel nome.
Bjorgman, impallidisce,
sentendo tali
richieste.
“Non capisco,
signore. Io e Anna
siamo soltanto amici. Poi, mi ha detto lei che voi due vi siete
lasciati!” - spiega.
Lasciati? Ripete scioccato
Westergard
nella sua mente.
“Non è
vero. Abbiamo litigato e lei
ha perso le staffe. So come calmarla” - sostiene il ricco,
accennando un sorriso malizioso.
Quel gesto a tratti
sgradevole, viene
mal visto da Kristoff che prende le difese di Anna - “Non
è un
oggetto di vostra proprietà. È una ragazza, ha un
cuore, dei
sentimenti”
“E non soltanto
quello. Stamattina ha
tentato di sedurmi, chiedendomi di fare l'amore con lei in
ufficio”
- gli racconta, con il solo scopo di infastidirlo
Infatti ci riesce.
“Co...come? Non
sembra il tipo,
sinceramente” - è incredulo il lavoratore -
“Non comprendo le
ragioni di tali confessioni. Perchè raccontate a me certi
particolari?” - si irrita.
“A te che tipo di
persona sia la mia
fidanzata non deve interessare. Se vuoi continuare ad avere uno
stipendio, rimani al tuo posto. Non ti avvicinare a lei, non
parlarle, evita di immischiarti se dovessimo bisticciare di
nuovo”
“Ma
io...” - tenta di parlare ma
invano. Hans lo zittisce.
“Basta, Bjorgman.
Il mio è un
ordine. Sono il capo, mi devi ubbidienza. Ora puoi andare” -
a quel
punto taglia corto.
Kristoff non può
aggiungere altro.
L'imprenditore ha detto tutto e gli impedisce di prendere parola.
Una volta chiusa la porta
alle sue
spalle, Kristoff sente un forte dolore al petto. Non è che
il primo
segnale di un cuore spezzato dall'impossibilità di vivere
una donna
che sta iniziando ad amare follemente.
“Se fossi stato
un altro, gli avrei
sputato in faccia il mio disprezzo. Gli avrei gridato che io ed Anna
ci siamo anche baciati. E invece, per evitare il licenziamento, ho
taciuto. Ora sono costretto a perderla” - si sfoga il
ragazzo, una
volta raggiunto un collega fuori dall'edificio.
“Kris, non puoi
rischiare di perdere
il posto” - sostiene l'amico.
“Lo so Mark. Ma
sono stanco di dover
lasciare che gli altri scelgano per me. Forse sarebbe meglio mollare
e cercarmi qualcosa di diverso”
“Conosci Hans.
È influente in città.
Rischieresti di non trovare altri lavori. Lui metterebbe in giro voci
false sul tuo conto, impedendo a chiunque di assumerti” -
aggiunge
il collega.
Bjorgman annuisce e
sconfitto si
congeda, raggiungendo in moto casa sua.
------------------------------------
Elsa e Anna, esattamente
come Kristoff,
hanno dovuto accettare qualcosa stabilito da altri.
Nel loro caso, non hanno
potuto
contestare la partenza di Agnarr.
“Ciò
che è deciso, è deciso” -
ripete Idunn, dopo le domande confuse delle figlie.
E una volta da sole, nella
loro stanza,
si confortano a vicenda, ricordandosi di esserci l'una per l'altra e di
lottare per ricostituire la famiglia distrutta.
Per di più, Anna
è confusa per quanto
riguarda l'amore e non riesce a prendere sonno.
Si gira e rigira nel letto,
svegliando
Elsa che a quel punto domanda - “Qualcosa ti turba,
sorellina?”
La secondogenita si stende
vicino alla
maggiore e si accoccola a lei.
“Mi stai facendo
preoccupare. Dimmi
tutto” - esige Elsa.
Nota per la sua
loquacità, la minore
racconta per filo e per segno quanto accaduto in quelle ventiquattro
ore. Non tralascia nulla. Proprio nulla!
“Hai baciato un
altro?” - sobbalza,
incredula, la grande.
“Mi piace da
impazzire quel ragazzo.
Cosa devo fare?”
“Anna, ma... fino
a ieri mattina
stravedevi per Hans e ti sei addirittura concessa a lui
perché
sentivi un amore immenso. E adesso?” - la primogenita
è sbalordita
dalla velocità con la quale sua sorella ha cambiato
pretendente.
“Mi piace anche
lui. Mi piacciono
entrambi” - sostiene, con le mani tra i capelli.
“Devi riuscire a
capire chi davvero
vuoi al tuo fianco. Parla con uno e poi con l'altro. Dà loro
appuntamento. Insomma, fai chiarezza perché io al posto tuo
non
riuscirei a stare con due piedi in una scarpa”
“Già.
Poi Hans non merita che io
faccia il doppio gioco. E neppure Kristoff merita questo
trattamento”
- riflette Anna.
Beh...le due non sanno che
Westergard è
il primo doppiogiochista in quella storia. Altrimenti la loro
reazione nei suoi confronti sarebbe esattamente l'opposta: poco
comprensiva e molto, molto, molto vendicativa.
----------------------------------------
Bjorgman è a
casa. I gemelli lo
accolgono, come ogni sera, saltandogli al collo.
Stavolta, però,
sono dispiaciuti per
l'assenza di Anna.
“La tua amichetta
non è con te?” -
chiede uno.
“Uffi, io volevo
che mi cantasse la
canzoncina di questa mattina” - mette il broncio il secondo.
Poi il terzo aggiunge -
“Adiamo a
prenderla e la portiamo qui?”
La proposta viene accolta
subito dagli
altri due, che saltellando pregano il maggiore di esaudire quel loro
desiderio.
“Basta. Non si
può. Ho detto di no.
Smettetela.” - ripete Kris, più e più
volte.
Il suo nervosismo esplode
improvvisamente - “HO DETTO BASTA!”
Le grida, alterate, di
Kristoff
paralizzano i piccini e vengono udite da Caroline, in cucina alle
prese con la cena.
“Si
può sapere cosa è questo
casino?” - li rimprovera la donna.
I gemellini, in lacrime, si
avvinghiano
alla gonna della madre.
Il giovane, sconvolto da se
stesso, non
risponde. Con il capo basso raggiunge la sua stanza, serrandosi
all'interno.
Indossa le cuffie che sono
solite
fargli compagnia nei momenti di noia o di svago.
Senza volerlo parte una
canzone, le cui
parole sono l'ennesima ferita al cuore.
https://www.youtube.com/watch?v=WejfHZdzi1I
“VOGLIO SOLO
TE” - canta Kristoff,
ad occhi chiusi, immedesimandosi in quella storia ed avendo come
immagine dominante nella sua testa, proprio Anna.
Soltanto lei...la ragazza
che lo ha
conquistato e che desidera pazzamente.
Ma come deve agire? Il
cuore gli dice
di provarci e dichiararsi. Eppure la ragione gli rammenta che Hans
Westergard può rovinargli la vita, se non obbedisce.
All'improvviso alcune frasi
di quel
testo gli danno la risposta che cercava. Alzandosi frettolosamente
dal letto, raggiunge i gemelli, alle prese con il pigiama.
“Cosa vuoi? Noi
non parliamo con te”
- gli danno le spalle, arrabbiati.
A quel punto Kristoff
inginocchiatosi
aggiunge - “Venite con me? Andiamo a prendere Anna!”
Tale iniziativa stupisce i
piccoli che,
ad occhi spalancati, entusiasti, dimenticano la sfuriata di poco
prima e, seguono il fratellone, gettando gli indumenti serali sul
pavimento.
“Ora dove
andate?” - domanda
Caroline, notando i quattro uscire.
“Vado a prendermi
la mia ragazza” -
conclude, lasciando un bacio sulla guancia della madre.
La donna, entusiasta e
fiera di
Kristoff gli fa addirittura l'in bocca al lupo.
--------------------------------
Parcheggiato davanti casa
Froze,
Bjorgman raccomanda i tre gemelli di rimanere in auto e far partire
il cd quando dava loro il segnale.
Lui si posiziona sotto il
balcone della
camera delle sorelle e dà il via alla canzone.
---------------------------------
“Ma chi
è?” - domanda Elsa,
sentendo qualcuno cantare.
Le luci dei fari
dell'automobile di
Kristoff accecano Anna, affacciatasi nel frattempo al balcone.
“Kris”
- esclama, arrossendo e
riconoscendo Bjorgman.
“E'
lui?” - chiede emozionata la
maggiore.
L'altra annuisce. Ascolta
quella musica
e quel testo con il cuore a mille.
Il vicinato si lamenta del
casino per
poi accorgersi che quella è una dichiarazione d'amore in
piena
regola. Alcuni osservano la scena e accompagnano la voce del bel
biondino con degli applausi o frasi di incoraggiamento.
“Che aspetti a
scendere giù?” -
Elsa sprona Anna a raggiungere il pretendente.
La seconda delle Froze,
agitata ed
elettrizzata da tale gesto, corre in giardino.
“Ora voglio solo
te” - conclude
Kristoff, trovando la giovane a pochi metri di distanza.
Anna, sorridendo, avanza
lenta verso
Bjorgman.
Finalmente, occhi negli
occhi, lui
agisce. Inizia a baciare la ragazza, mostrandole quanto amore nutre
nei suoi confronti. Le sue mani, la sua delicatezza e dolcezza, sono
altro rispetto a Hans.
“Non ho
più dubbi, adesso” -
afferma Anna, prendendo fiato.
“Su
cosa?” - chiede lui.
“Voglio solo
te!” - conclude,
riprendendo lì dove si erano interrotti, tra l'euforia della
gente e
le lacrime di felicità di Elsa.
Come la prenderà
Hans Westergard?
Accetterà la sconfitta?
Anna è davvero
convinta di quanto sta
dicendo? O le sue parole sono dovute al magico momento che sta
vivendo?
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Capitolo 11 *** 11 CAPITOLO ***
I rumori, gli applausi,
l'euforia della
gente, in piedi ad osservare quella scena d'amore, nonostante l'ora
tarda, svegliano la signora Froze che, confusa, chiede spiegazioni ad
Elsa.
Viene così
aggiornata dalla figlia
sull'accaduto.
Idunn prende con gioia tale
novità;
questo momento così felice può aiutare la sua
secondogenita ad
uscire dai dilemmi scaturiti dalla partenza di Agnarr. Entusiasta,
invita Kristoff e i gemelli ad entrare in casa e lo fa
intromettendosi ed interrompendo uno dei lunghissimi baci tra Anna e
il biondino.
“Scusate, non
vorrei disturbarvi.
Perché non entriamo dentro? Qui inizia a far
freddo”
Anna, arrossisce. Vorrebbe
sotterrarsi
vista l'invadenza materna e si limita ad annuire e trascinare
Bjorgman con sé.
Lui, intanto, non riesce a
staccarle
gli occhi di dosso. Il cuore gli esplode dal petto e ha tanti di quei
pensieri che gli frullano in mente: pensieri che hanno, sempre e
comunque, come protagonista la ragazza di cui si è
innamorato.
“Vieni, entra! Ti
chiami Kristoff,
vero? Prego, accomodati. Vuoi qualcosa da bere o da
mangiare?” -
Idunn lo tempesta di
domande e ,a
tratti, tale modo di fare ricorda quello di Anna..
“Ehm, grazie
signora ma credo che sia
giunto per noi il momento di rincasare” - spiega il giovane.
I gemelli scuotono il
capo. Vogliono
rimanere.
“Noi non abbiamo
sonno” - precisa
uno.
“E non vogliamo
lasciare Anna”-
aggiunge il secondo.
“Vieni a dormire
a casa nostra?” -
propone il terzo alla Froze.
Anna sorride, serena e
domanda lei
qualcosa ai gemelli - “Solo se voi mi date un bel bacio. Vi
va?”
E dopo qualche secondo di esitazione, i piccini si gettano tra le sue
braccia sotto lo sguardo emozionato di Kristoff ed Idunn.
“Immagino siate
molto legati tu e i
tuoi fratelli. La tua mamma e il tuo papà hanno fatto un bel
lavoro,
riuscendo a farvi unire così tanto” - si
complimenta la padrona di
casa con Bjorgman.
“Già.
Noi, però, abbiamo solo
nostra madre in comune!” - racconta il ragazzo.
“Ah si? Pardon,
non volevo essere
invadente” - si scusa la donna.
“No, tranquilla.
Lo sanno tutti che
abbiamo padri diversi” - aggiunge lui. Poi continua -
“Mia madre
rimase incinta quando era appena ventenne. L'uomo che frequentava la
mollò, appena lei scoprì di me. Mi ha cresciuto
da sola. Poi ha
conosciuto un soldato irlandese e tra loro è nato subito un
forte
amore che ci ha riempiti la vita di gioia e di tre piccole
pesti” -
si confida, arrivando immediatamente al cuore di Idunn e rendendolo
ai suoi occhi una persona speciale, degna di essere affianco alla
figlia.
“Sei un bravo
ragazzo, Kristoff. Sono
felice che tu possa far parte della vita di Anna” - sorride
la
donna, dandogli una tenera carezza sul capo.
Bjorgman ringrazia. Poi
cambia
discorso, rimproverando, scherzosamente, i fratellini che sono ancora
avvinghiati alla sua fidanzata.
“Hey, calma!
Direi che basta con i
baci”
“Non vorrai mica
baciarla soltanto
tu? Anche noi!” - gli fa la linguaccia il primo.
Anna ride osservando il
giovane
muscoloso afferrare il piccino e sollevarlo da terra, cominciando una
lotta simpatica, supportata dagli altri due gemelli.
La signora Froze chiama a
sé Anna.
“Tesoro, questo
ragazzo è perfetto
per te! Siete una bella coppia. Hai trovato la tua fortuna. Nessuno
potrà sottrartela”
In quei momenti, dopo circa
un'ora dal
suo intenso bacio con Kristoff, la giovane inizia a pensare a Hans e
alla loro di relazione.
“Qualcosa non
va?” - chiede
Bjorgman alla ragazza, una volta pronto a lasciare la casa di lei.
“Stavo pensando a
Hans. Spero accetti
la nostra storia” - sostiene Anna.
“Lo
dovrà fare. Ora sei mia, mia e
basta” - afferma Bjorgman, afferrandola e stringendola forte
al suo
petto.
Le loro labbra si uniscono
e si
assaporano ancora e ancora.
Questo fino al clacson
dell'auto che
richiama l'attenzione della coppia.
“Basta bacini.
Andiamo a casa” -
urlano i gemelli, posizionati già dentro il mezzo.
I due, mano nella mano
raggiungono la
vettura.
Anna sistema la cinta ai
piccoli.
“Allora buon
rientro. Salutatemi la
mamma” - dà a ciascuno un bacio sulla guancia, per
poi lasciarne
uno a stampo a Kristoff.
“A
domani” - lo saluta.
In quel momento, il biondo
nota
sull'uscio della villa una nuova ragazza che ha raggiunto Idunn.
“Ehm, Anna quella
chi è?” -
domanda pensieroso.
“Mia sorella! Non
vi eravate ancora
presentati. Le faccio segno di venire qui”
Ed ecco la primogenita
avanzare verso
di loro.
“Ciao, piacere.
Io mi chiamo Elsa”
- gli stringe la mano la maggiore delle Froze.
L'espressione di Kristoff
però è
alquanto bizzarra e quella stranezza viene notata subito dalla
grande, contrariamente ad Anna che sembra toccare il cielo con un
dito. E così, Elsa vista l'aria sognante della minore, evita
di
aggiungere altro.
Si allontana con una banale
scusa,
lasciando i due ai loro saluti finali.
------------------------------------
“Tesoro, cosa ne
pensi del nuovo
fidanzato di tua sorella?” - domanda Idunn, vedendo la prima
figlia
raggiungerla dopo le presentazioni.
“Sono sicura che
è perfetto per lei.
Però …” - aggiunge, pensierosa.
“Però,
cosa?” - chiede allora la
signora.
La conversazione viene
interrotta
dall'arrivo di Anna, ancora incredula per ciò che
è accaduto,
scioccata da se stessa e da come i suoi sentimenti siano rapidamente
cambiati sia verso Kristoff che verso Hans.
Con gli occhi luminosi e un
sorriso a
trentadue denti, si getta sul divano, sospirando.
“Credo di non
essere mai stata tanto
felice come ora” - confessa alle parenti.
Idunn, commossa, le siede
accanto e
ribadisce di essere contenta per la decisione della secondogenita.
“Ho il cuore che
batte a mille” -
spiega lei, afferrando la mano della madre e posizionandola sul suo
petto.
Elsa, invece, rimasta in
disparte, non
sa come né perché ma sente che qualcosa potrebbe
non funzionare
come desiderano le sue familiari. Come mai Kristoff l'ha fissata in
quel modo?
Aveva l'aria di chi ha
davanti un
fantasma! O peggio...
“Sorellina, tu
non dici nulla?” - a
quel punto Anna lascia che la maggiore dia un parere.
“Ehm, sono
felicissima anche io per
te. Spero che la storia di Hans sia archiviata,
però” - sposta il
discorso sull'imprenditore.
“Domani
andrò in ufficio da lui, gli
parlerò chiaro. Ho capito che le sensazioni che ho provato
con Kris,
con lui non le ho mai sentite. Tra noi c'era solo molta attrazione
fisica. Ma nient'altro”
“Spero per te,
cara, che tu sappia
gestire una situazione complicata come questa” - sostiene
Idunn.
“Devo farlo! Si
parla della mia
serenità, e la serenità sa darmela solo
Kristoff” - è decisa la
ragazza e riceve tutto il sostengo della sorella.
“Se ti va vengo
con te. Ti farò da
spalla e ti sosterrò se le cose dovessero prendere una
brutta piega”
- propone Elsa.
“Tranquilla,
avrò Kristoff con me.
Insieme supereremo questo ostacolo e finalmente inizieremo la nostra
storia d'amore”
Anna è convinta
che Westergard sia un
tipo ragionevole. In fondo in quei mesi si è comportato da
persona
esemplare. Peccato che la giovane è ignara dei principi di
Hans:
Anna Froze è di sua proprietà e di nessun altro;
il ricco è il
classico uomo che crede di avere potere sulle donne che si concedono
al suo volere e nessuno può avvicinarsi a chi è
già impegnato.
Alquanto strano il
ragionamento di Hans
che pretende l'esclusiva e nel frattempo cambia donna e letto ogni
volta che ha la possibilità.
Se solo le sorelle
sapessero il gioco
sporco del ricco imprenditore...
Ma il giovane non
è alle prime armi
nel gestire situazioni ambigue e sa come muovere le sue carte.
Non sbaglia una mossa e
riesce sempre a
ottenere quello che vuole.
Però qualcosa
sta per cambiare e
rovesciare la situazione...finalmente!
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Capitolo 12 *** 12 CAPITOLO ***
Hans è stranito
dal comportamento di
Anna.
Dopo la litigata in
ufficio, le ha
mandato molti sms, senza ricevere risposta alcuna.
La Froze ha ignorato anche
le chiamate.
La mente di Westergard
viaggia
immediatamente di fantasia.
Immagina Anna assieme al
suo nemico
Bjorgman, intenti a spassarsela e a ridere di lui alle sue spalle.
“Spero per lei
che non mi stia
tradendo. Ma c'è un unico modo per sapere
qualcosa” - riflette il
ricco imprenditore.
Afferra il cellulare e
scrive un
messaggio all'altra sua preda amorosa.
“Hey tutto bene?
Non ti sei fatta
sentire dopo che sei tornata a casa. In hotel sono stato benissimo,
l'altra notte. Potremmo replicare quando vorrai” - ed invia,
convinto che Elsa sia l'unica a poter svelare cosa combina Anna.
È notte fonda.
La seconda delle Froze
si è addormentata da poco, vista l'eccessiva eccitazione ed
adrenalina dovute alla dichiarazione d'amore ricevuta al balcone.
Elsa,invece, non riesce a
prendere
sonno. Sente la vibrazione del suo telefonino e legge così
il
messaggino di Antony, o meglio di Hans.
Decide di telefonarlo.
Si siede sul divanetto in
terrazzo e,
con una copertina che la riscalda, chiama il suo compagno sotto la
luce delle stelle. Gli racconta della separazione dei suoi, giunta
addirittura a conclusioni drastiche con la partenza di suo padre.
“Vedrai che si sistemerà ogni cosa. Un amore
duraturo come il
loro si risanerà”- la rasserena lui.
Ma il ricco vuole
informazioni
riguardanti la piccola Froze, così chiede -
“L'importante è che
tu e tua sorella stiate bene”
Ed ecco che a
quell'affermazione, Elsa
non si trattiene e racconta l'accaduto. Non tralascia nulla.
Soprattutto degli incandescenti baci tra i due, in giardino.
Conclude, spiazzando un
irritatissimo
Westergard, - “Si è dimostrato dolcissimo. L'uomo
perfetto per
Anna. E lei adesso è sicura di volere soltanto lui al suo
fianco”
Hans, dall'altro lato della cornetta, tenta di
controllarsi.
“Però,
ammetto che mi guardava in
maniera strana. Chissà, forse ci siamo già visti
da qualche parte.
Anche per me, effettivamente, non è nuova la sua
faccia” - confida
la giovane.
Ma l'imprenditore, ancora
preda di una
folle rabbia, non ascolta con attenzione tali dubbi e chiude la
chiamata bruscamente.
“Pronto? Antony
mi senti?”
Nulla. Linea caduta.
Westergard se la cava
mandandole un sms
dove spiega di un problema al cellulare.
Ora, seduto sul suo comodo
letto,
avvolto da lenzuola di seta, Hans cerca di mantenere la calma.
“Crede di potermi
cacciare in questo
modo dalla sua vita? Si sbaglia. Lei è e rimarrà
solo mia” - e
così dicendo scaraventa la lampada del comodino a terra,
distruggendola in un solo istante.
“E per quanto
riguarda Bjorgman, può
pure dire addio alla sua serenità”
Quella notte elabora un
piano perfetto
per i suoi scopi.
Un piano che vede coinvolti
Anna,
Kristoff e anche Elsa.
Sono le cinque del mattino
quando
Westergard, trainando una valigia, lascia Arendelle.
Chissà
perché?!
---------------------------------
E' mattino. Anna e Kristoff
sono decisi
a chiudere con Hans e ad iniziare a viversi.
Mano nella mano percorrono
i corridoi e
le scalinate del grattacielo che ospita l'ufficio dell'imprenditore.
Tutti rimangono stupiti
vedendoli
assieme. Alcuni bisbigliano cattiverie sul conto di lei, altri
maliziano su lui.
“Non ascoltarli.
Non cedere alle loro
provocazioni.” - sussurra lui alla ragazza.
Ed una volta davanti la
porta della
stanza di Hans, bussano.
Varcano l'uscio, sentendo
qualcuno
esclamare - “Avanti”
“Ehm, buongiorno.
Cerchiamo il signor
Hans. Non è ancora arrivato?” - chiede la Froze a
Victor, seduto
al posto del suo socio.
“Salve, lei
è Anna?” - domanda
l'uomo, intento a mettere ordine tra vari archivi.
“Si, sono io.
Vorrei parlare con il
padrone dell'impresa, se possibile” - aggiunge lei.
“Westergard
è dovuto partire
urgentemente e ha lasciato me a capo dell'azienda. Per qualsiasi
problema, potete consultare il sottoscritto”
“Sapete quando
tornerà?” -
interviene Kristoff.
“Non è
dato saperlo. Penso sia
un'assenza lunga. È una trattativa importante da portare
avanti e
non poteva mancare” - spiega Smith.
“Oh, capisco.
Grazie ugualmente” -
si incupisce Anna, visto che le speranze di chiudere una storia per
aprirne un'altra si sono dissolte in pochi istanti.
“Bjorgman, vorrei
andassi ai cantieri
immediatamente. I tuoi colleghi hanno bisogno di aiuto” -
precisa
l'adulto, rammendando al dipendente le mansioni che gli spettano.
“Vado subito,
signore” - e così
dicendo, il biondo esce dalla stanza, non prima di aver rassicurato
la compagna, promettendole che presto le cose sarebbero andate
meglio.
“Quando
tornerà ad Arendelle ci
troverà ad attenderlo e gli diremo che ci amiamo e vogliamo
stare
insieme” - le dà un tenero bacio sulla fronte, poi
sfreccia via.
La giovane Froze,
dispiaciuta per aver
lasciato la situazione a metà, si incammina verso l'uscita.
All'improvviso la voce di
Victor attira
la sua attenzione.
“Scusi signorina,
quasi
dimenticavo... ho questa per lei” - le porge una lettera -
“Da
parte di Hans”
Anna confusa fa per
aprirla, ma Smith
la frena - “Mi ha detto di dirvi che sarebbe meglio leggerla
quando
sarete sola, a casa vostra. Deve essere una comunicazione molto
importante”
“Ok, va bene.
Grazie ancora” -
chiude così la conversazione.
Si incammina verso la sua
abitazione
accelerando il passo il più possibile, divorata dalla
curiosità.
Ma il tragitto è
lungo.
Significherebbe attendere troppo.
Così, dopo dieci
minuti di passeggio,
si ferma su una panchina, nel parco principale della città,
ed apre
la busta.
“Oh mio
Dio” - esclama una volta
giunta al punto, lasciando cadere il foglio di carta davanti i suoi
piedi.
---------------------------------------
“Allora? Hai
fatto come ti ho detto?”
- chiede Hans all'amico, durante una telefonata.
“Si. Non so quale
sia il tuo intento,
però oggi ho visto chiaramente due persone, mano nella mano,
pronte
a confessare il loro amore. Si capiva lontano un miglio che nutrivano
qualcosa l'una per l'altro. Ho dovuto fingere disinteresse e mentire
spudoratamente per te. Spero di non dovermi pentire. Ti ho retto il
gioco troppe volte. Vorrei che con quella lettera non combinassi
altri casini. Come tuo solito” - sostiene Victor.
“Tranquillo,
socio. Ho fatto ciò che
andava fatto. Anna capirà che Kristoff non fa per lei e
tornerà da
me!”
“Ho qualche
sospetto sul contenuto.
Non le avrai mica raccontato del padre del ragazzo?” -
esclama
scioccato Smith.
“Anna merita di
sapere la verità sul
conto di quel morto di fame”
-----------------------------------------
Anna torna a casa dopo aver
vagato per
la città, senza trovare spiegazioni a quanto ha appena letto.
Elsa la vede rientrare con
aria
abbattuta.
“Sorellina, come
è andata? Sembri
sconvolta. Cosa è successo?” - si preoccupa e le
si avvicina.
La seconda si limita a
mostrarle la
lettera.
“Questa cosa
é?” - chiede la
maggiore.
“La
verità su Kristoff Bjorgman! Una
verità che avrei preferito non conoscere”
|
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Capitolo 13 *** 13 CAPITOLO ***
Elsa legge la lettera nel
massimo
silenzio, evitando di manifestare alcuna emozione. Durante quei
minuti, Anna cammina avanti e indietro non riuscendo a trattenere le
sensazioni che attanagliano la sua mente da ore. Come mai Hans le ha
lasciato quel pezzo di carta con su scritte storie pazzesche su
Kristoff e la sua famiglia?
“Cosa ne
pensi?” - chiede poi alla
sorella maggiore,vedendola ripiegare il foglio.
“Beh, che dire.
Io non so cosa
pensare, Anna. Dopotutto nessuno di noi conosce così bene
Kristoff
da poter asserire al cento per cento che ciò che
è scritto qui sia
vero o meno” - commenta Elsa.
“Lui non
è il tipo di persona che fa
certe cose” - sostiene la seconda, lasciando emergere quella
parte
di sé che patteggia , nonostante tutto, per Bjorgman.
“Hans ha scritto
chiaro e tondo che
Kristoff e suo padre, adesso in galera, hanno minacciato la sua
impresa. Parla di clan criminali,di cui fanno parte padre e figlio.
Spiega il motivo per il quale non ha potuto licenziare Kristoff in
questi due anni. E c'è di peggio dice anche di te. Sostiene
che lui
stia con te unicamente per ...”
“So cosa
c'è scritto. L'ho letta
dieci volte quella dannata lettera” - aggiunge alterata Anna,
interrompendo le parole della maggiore.
“Sorellina, non
volevo farti
innervosire. Però, ascoltami, non si possono trarre
conclusioni
affrettate solo per via di un pezzo di carta firmato a nome di
Hans”
“Lo so. Perdonami
tu se ho alzato la
voce” - precisa Anna, poi riprende - “ Io credo che
il mio
ragazzo sia una persona buona. Quando mi guarda, quando mi bacia,
quando è con sua madre o con i gemelli, leggo in lui una
dolcezza
che non è comune a tutti gli esseri umani. Nessun uomo con
tale
delicatezza e bontà d'animo può agire minacciando
o truffando gli
altri” - sostiene la seconda.
“Allora rimane un
dubbio da
sciogliere. Perché Westergard ti ha voluto raccontare questa
storia?” - domanda pensierosa Elsa.
“Per questo
motivo sono confusa e
spaventata dalla verità. Se mi trovassi ad un bivio, se Hans
dicesse
una cosa e Kristoff nel frattempo la smentisse, a chi dovrei dare
piena fiducia?”
“Anna, su questo
non posso esserti
d'aiuto. È il tuo cuore a doverti indicare la giusta
via”
“E se invece
avesse ragione la
razionalità e il cuore fosse solo influenzato dai
sentimenti? Come
posso capire la situazione con lucidità?” - la
giovane è sempre
più in panico.
Siede sul divano e,con le
mani tra i
capelli, inizia a piangere , sfogando il malessere e la tensione
accumulata.
La primogenita rilegge la
lettera, poco
convinta da quanto lì riportato e all'improvviso le balza in
mente
l'immagine di Kristoff che, al loro primo incontro, sotto casa, le
lanciò un'occhiataccia strana.
Decide di condividere quei
pensieri con
la consanguinea.
Le siede vicino e le
racconta del
comportamento bizzarro del giovane.
“Sarà
stata una mia percezione,
magari. Però tutto ciò alimenta i sospetti, non
pensi anche tu?”
Sentendo la parente parlare
in quel
modo, Anna scatta in piedi ed afferra il cellulare.
Troppi dubbi, troppe
paure...vuole ed
esige la verità.
“Kris, ti aspetto
a casa mia. Appena
finisce il turno di lavoro, vieni qui. È urgente”
- invia il
messaggio vocale e, sotto lo sguardo preoccupato di Elsa, torna a
sedersi.
“Mantieni la
calma, sorellina. Se gli
fai capire che dubiti di lui, potrebbe prendersela e passeresti dalla
parte del torto” - si raccomanda Elsa.
Anna annuisce,
accovacciandosi al petto
della maggiore che ascolta per altri minuti il suo pianto, tentando
di tranquillizzarla.
“Quando lui
arriverà, sarebbe
preferibile se fossimo soli a casa. Puoi farmi questo piccolo favore,
Elsa?” - la prega.
“Certo. Mamma
è fuori fino a ora
tarda. Io chiederò ad Antony di uscire. Vedrai che
risolverai tutto”
- detto ciò, la maggiore manda un messaggio al presunto
fidanzato.
“Adesso,
accompagnami in camera. Mi
aiuterai a scegliere un bell'outfit per stasera” - le propone
Elsa, con l'intento di distrarla e svagarle la mente.
----------------------------------------
“Che intenzioni
hai, Hans? Vuoi
continuare a far credere di essere partito, pur pernottando in un
hotel fuori città?” - chiede Victor, il quale ha
raggiunto il
socio nella camera dell'albergo.
“So come
muovermi, tranquillo. Mi ha
scritto poco fa Elsa e stasera Antony uscirà con
lei” - racconta,
sistemandosi la camicia davanti ad un gigantesco specchio. Il suo Ego
è talmente gonfiato che sarebbe in grado di denigrare e
trovare
difetti anche all'uomo più bello del mondo.
“Se vi vede
qualcuno? Questo gioco
prima o poi finirà male” - sostiene Smith.
“Piantala Victor.
Cosa sei? Un
uccellaccio del malaugurio?Sii più fiducioso.
Andrà bene come
sempre, ovvio” - lo rasserena, dandogli un colpetto sulla
spalla.
Ridacchiando sotto i baffi, felice di potersi divertire dopo due
notti di flop, Westergard aggiunge - “Sono pronto. Andiamo.
Devo
trovarmi con la mia dolce e ignara fidanzatina all'ingresso del
cinema”
Al giovane amico non rimane
che
rassegnarsi.
Annuisce e fa cenno a Hans
di seguirlo.
Prima di dare motore
all'automobile,
Westergard puntualizza - “Scenderò qualche metro
prima della
destinazione. Così non c'è il rischio che possa
vedermi qualcuno e
riconoscermi”
Poco dopo, verso le venti,
Elsa arriva
al luogo dell'appuntamento e, per fortuna, Antony è
già lì ad
attenderla.
“Ciao
amore” - la saluta lui,
baciandola dolcemente.
“Ciao”
- risponde lei, accennando
un sorriso.
“Sei
giù di morale? È successo
qualcosa?” - domanda Hans, ben conscio che quella tristezza
potesse
essere dovuta ad una situazione in casa.
“Mia sorella sta
soffrendo per amore.
Non so come aiutarla” - quelle parole cariche di amarezza,
sono
fonte di gioia per il ricco.
Il suo piano sta
funzionando.
Fingendosi dispiaciuto,
aggiunge -
“L'adolescenza e l'amore... ci siamo passati tutti. Vedrai
che si
riprenderà, se è forte e decisa come te, ci
riuscirà” - la
lusinga, dandole ancora un altro bacio.
Dopo altre parole di pura
apparenza,
Westergard invita la compagna ad entrare nella sala 1.
“Ho preso i
biglietti, abbiamo i
posti migliori” - sostiene sorridente.
Ovvio che Hans per evitare
di essere
riconosciuto, ha scelto il film meno frequentato. Lì, non ha
dubbi...nessuno lo beccherà e la sua recita potrà
proseguire senza
intoppi.
-----------------------------------
Anna è sola a
casa da ormai mezz'ora.
Nervosa come mai prima nella vita, si posiziona a pochi passi dalla
porta in attesa del fidanzato.
Controlla anche il
cellulare, con
l'ansia di perdersi magari degli sms importanti o chiamate urgenti.
Finalmente ecco le luci
dell'auto
segnalano l'arrivo di Kristoff.
Bjorgman si parcheggia
proprio lì dove
Agnarr era solito sistemare la sua di macchina.
La Froze lo osserva dalla
finestra;
arrossisce notando la bellezza del ragazzo che, tirandosi indietro il
ciuffo biondo, avanza verso casa.
Ha il cuore che le batte a
mille.
Possibile che le è bastato vederlo per mettere da parte la
rabbia e
la tensione?
Il campanello suona e la
fanciulla
corre ad aprire.
“Eccoti!”-
esclama, trovandolo
davanti a sé.
Lei è molto
fredda, contrariamente al
giovane che le si getta addosso, abbracciandola e sollevandola da
terra.
Si accorge del distacco di
Anna quando
lei rifiuta un bacio.
“Che
succede?” - è perplesso lui.
“Dobbiamo
parlare” - spiega la
diciottenne, dirigendosi verso il divano.
“Oh, bene, queste
parole non sono mai
un segnale positivo. Stai per mollarmi?” - si agita Bjorgman.
“Voglio delle
risposte da te.
Promettimi che sarai sincero” - puntualizza Anna.
“In merito a
cosa? Non capisco!” -
è sempre più confuso.
“Come mai tuo
padre è in carcere?”
- chiede tutto d'un fiato, spiazzando Kristoff.
“Chi ti ha
raccontato queste cose?”
- domanda il biondo, sbiancando. Tutto si sarebbe aspettato meno che
questo quesito.
“Non conta chi me
lo ha detto. Voglio
la verità” - ribadisce la giovane Froze.
“Credevo che tu
mi amassi,
indipendentemente da tutto” - si incupisce il ragazzo.
“E tu? Tu mi ami?
O mi usi per
danneggiare Hans?” -
“EH? Ma che cazzo
dici? Ora cosa
c'entra quello?” - scatta in piedi lui, infuriandosi. Ed
è quel
nome a fargli dedurre tutto - “ Ma certo! E' stato quel verme
a
raccontarti storie sul mio conto!”
A quel punto Anna afferra
la lettera,
posata sul tavolo e la mostra al compagno.
“Leggila”
- gli ordina.
“Cosa
è questa roba? La causa di
questa discussione?” - il tono di voce sempre pacato e dolce
di
Kristoff ha lasciato spazio a quello di una persona ferita e
arrabbiata.
Alquanto irritato, afferra
il pezzo di
carta, si alza in piedi e ad alta voce scorre gli occhi sulla
lettera.
Sorvola sulla parte
iniziale dove Hans
scrive smancerie sull'amore che nutre per la ragazza e su quanto
è
pentito per la litigata.
Va diretto al punto
cruciale - “Sii
ragionevole. Guardati le spalle da chi credi tuo amico, anzi il tuo
amore. Le voci girano veloci qui e si parla di flirt tra te e
Kristoff Bjorgman. Lui non è chi tu credi e speri. Ho tenuto
troppi
anni questo segreto ed ora è bene che lo riveli. Soprattutto
perché
raccontarlo significa salvarti da una persona meschina, senza
scrupoli” - il giovane si ferma un istante, cercando,
inutilmente,
di mantenere la calma.
“Continua!”
- insiste Anna.
“La mia fortuna e
il mio lavoro sono
stati oggetto di interesse da parte di un clan criminale gestito
proprio dal signor Bjorgman Arthur. Kristoff, suo complice e
sostenitore, ha minacciato di togliermi di mezzo se non lo avessi
assunto. Ecco perché, nonostante i dissapori, lui
è ancora ai
cantieri. Ecco perché viene pagato profumatamente. Arthur
è in
galera da due anni, ma ha giocato sporco troppo tempo....” -
quelle affermazioni mandano in bestia Kristoff che si rifiuta di
andare avanti.
“Hai creduto a
tali fandonie?” -
esclama scioccato il biondo.
“La lettera
continua. Ammetto che qui
sono rimasta di sasso, ma il mio cuore non ha ceduto un istante.
È
il seguito ad avermi sconvolta definitivamente”
Ma Bjorgman si rifiuta di
leggere ed è
proprio la giovane a proseguire - “Kristoff ti sta usando per
arrivare a me. Vuole farmi pentire di aver sbattuto in galera suo
padre. Non solo ho tutelato la sua persona, lasciandolo lavorare qui;
ma la sua vendetta prevede di scagliarsi contro chi amo. Rubarti a me
significa farmi scontare la sua perdita. Io avrei perso te
così come
lui ha perduto il padre”
“Santo cielo.
Sono assurdità!” -
scuote il capo lui.
“Ti prego,
comprendimi. Dopotutto
Hans non avrebbe motivi per mentirmi e raccontarmi malvagità
sul tuo
conto”
“Lui vuole il
controllo su chi lo
circonda. Apri gli occhi Anna Froze. Saperti con me, significava
rischiare di perdere il dominio sulla tua persona. A quanto pare,
però, hai preferito dubitare anziché sostenere e
credere al mio
sentimento. Sai che ti dico? Rimani pure con il ricco imprenditore.
Perché con me hai chiuso!” - furioso e fuori di
sé, Kristoff
lascia la casa sbattendo rumorosamente la porta.
La giovane rimane immobile,
con lo
sguardo perso nel vuoto.
Non è stata in
grado di gestire una
situazione tanto complicata.
“Cosa ho
combinato?” - parla da
sola , colpevolizzando se stessa per quanto accaduto.
Ma desso che ha osservato
la reazione
di Kristoff, vuole capirci di più e per farlo ha bisogno di
sentire
la versione opposta.
“Hans sono Anna.
Ho bisogno di
sentirti. Il prima possibile” - scrive ed invia.
Quella giornata infernale
termina con
una notizia che farà presto tremare la giovane fanciulla
E non solo lei.
Casa Bjorgman. Ore ventidue.
“Pronto? Chi
parla?” - Caroline
risponde a telefono in tutta fretta.
“Buonasera, sono
il poliziotto
Truman. Lei è la madre di Kristoff Bjorgman?” - la
voce è di un
uomo sconosciuto.
“Si, cosa
è successo a mio figlio?”
- si allarma la donna. Come mai un uomo in divisa le ha telefonato?
“Stiamo portando
il ragazzo
all'ospedale. C'è stato un incidente” - le viene
comunicato.
E a tali parole
l'apparecchio tra le
mani dell'adulta cade rumorosamente sul pavimento.
|
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Capitolo 14 *** 14 CAPITOLO ***
CIAO
A
TUTTI/E. ECCO IL NUOVO CAPITOLO. IN QUESTA SETTIMANA MANCHERO'
PERCHE' SARO' IN VACANZA, QUINDI NON SO SE RIUSCIRO' A SCRIVERE
QUALCOSA.
INTANTO
VI
AUGURO BUONA LETTURA E VI MANDO UN BACIO GRANDE.
UN
BACIO
SPECIALE ALLE MIE DUE AMICHE/LETTRICI SEMPRE PRESENTI.
XOXO
IVY
Caroline Bjorgman ha vissuto anni
davvero difficili nella sua vita.
Rimasta incinta appena
maggiorenne,
dovette accettare un futuro stabilito da altri.
Arthur, padre di Kristoff,
all'epoca
venticinquenne, apparteneva ad una famiglia criminale, dedita a
truffe, rapine e gioco sporco. L'uomo ottenne il titolo di Capo clan
quando morì il padre e da allora gli promise che avrebbe
continuato
le attività del genitore. I soldi erano la prima cosa
importante e
bisognava guadagnarli in un modo o in un altro.
Caroline era contraria a
tutto ciò,
colpevole unicamente di aver ceduto la sua verginità ad una
persona
rivelatasi poi differente da come si mostrava. Dovette sposare,
controvoglia, il papà di suo figlio e prese così
il suo cognome.
Secondo i principi del clan
era
fondamentale il ruolo della donna nella gestione della prole,
nonché
futura generazione.
La bella diciottenne
rappresentava il
prototipo di madre chioccia, pronta a dare insegnamenti corretti al
figlio. Quei criminali sostenevano che la morale della donna potesse,
in qualche modo, influenzare la mente del piccolo Kristoff e la legge
del branco prevedeva l'eliminazione del problema. Caroline doveva
sparire nel nulla.
Però nel cuore
del leader del clan,
questo non era accettabile e così lei fu, fortunatamente,
solo
allontanata e sciolta dal vincolo matrimoniale. Così, una
volta che
il bambino raggiunse il quarto anno di età, Caroline
andò via.
Ovviamente Kristoff
seguì la mamma,
sostenendo di non volere nessuno altro accanto se non lei.
Il padre capì
immediatamente che
Kristoff non sarebbe diventato uno di loro e li lasciò
partire.
Controllò da
lontano che la vita dei
due proseguisse senza disturbi.
Fu addirittura felice
quando Caroline
sposò il soldato irlandese. Spiò anche le nozze
della coppia,
nascosto tra la folla di invitati.
Proprio Arthur
trovò lavoro al figlio
presso l'impresa dei Westergard.
Sotto ricatto, Hans e suo
padre,
all'epoca ancora in vita, dovettero accettare il giovane inesperto.
Non potevano fare
altrimenti. I
Bjorgman sapevano tenere quei ricconi in pugno.
Di ciò,
però, Kristoff era ed è oggi
del tutto ignaro.
Le varie azioni criminali
del clan
vennero però svelate e portate alla luce da un piano
architettato
dai Westergard. Giocarono loro un tranello, facendo in modo che
venisse svelato il luogo dove Arthur alloggiava assieme ai suoi
scagnozzi. Venne fatta giustizia e l'uomo finì diritto in
prigione.
Ecco perché oggi
è lì a scontare la
pena per i suoi imbrogli e le sue truffe.
C'è da chiedersi
come mai Kristoff non
venne licenziato in tronco.
Semplicemente
perché il giovane
divenne amico del padre di Hans che capì quanto quel
dipendente
fosse diverso dal genitore criminale e potesse essere utile alla sua
azienda per crescere ed espandersi.
Hans, anche alla morte del
genitore,
non intervenne sul suo volere, dedito a rispettare la memoria
dell'uomo.
-------------------------------------
Oggi Caroline, seduta in
sala d'attesa,
trema e piange. Vede suo figlio in condizioni tragiche e non riesce a
capire come mai la vita voglia nuovamente recarle dolore.
Sembra che il destino si
diverta a
spezzarle il cuore.
Preda di una crisi
isterica, la
Bjorgman telefona la prima persona a cui potrebbe importare delle
condizioni del ragazzo.
Anna.
Il telefono squilla
più volte, ma
nessuno risponde.
La Froze, dorme, esausta
dopo aver
versato lacrime per ore ed ore.
Elsa torna a casa verso le
undici. In
punta di piedi raggiunge la camera e nota subito sua sorella,
sdraiata a pancia in giù, con vari fazzoletti inumiditi
posati sul
cuscino.
Da ciò deduce
che la chiacchierata con
Kristoff non è andata alla grande.
Evita di svegliarla, ne
avrebbero
parlato l'indomani.
Indossa il suo pigiamone
azzurro e dopo
essersi infilata nel letto, viene disturbata dalla vibrazione del
cellulare di Anna.
Di nuovo Caroline.
“Numero
sconosciuto. A quest'ora? Ma
chi si diverte a telefonare così tardi” - brontola
Elsa.
Afferra l'apparecchio e lo
spegne.
Poco dopo crolla, cadendo
anche essa
tra le braccia di Morfeo.
Nessuna delle due immagina
cosa sta
accadendo e quanto sia disperata la situazione.
----------------------------------
“Questa chemio
è stata davvero dura.
Oggi ho sofferto più del solito” - racconta una
donna sulla
cinquantina ad Agnarr.
I due, conosciutisi durante
la terapia,
chiacchierano per i corridoi dell'ospedale.
E quando si separano,
salutandosi,
Froze si incammina verso l'uscita ed è allora che nota una
persona,
in lacrime, accovacciata a terra.
“Signora, va
tutto bene?” - chiede
preoccupato, visto lo stato della sconosciuta.
“Mio figlio ha
avuto un incidente.
Sta morendo ed io non posso fare nulla” - si sfoga lei.
Agnarr rimane pietrificato
da tali
parole.
Non conosce la donna
davanti a sé e
nonostante ciò avverte una stretta al cuore che lo porta ad
abbracciare la straniera e ad offrirle una spalla sulla quale
piangere.
Lui non conosce lei e
viceversa.
Sono in qualche modo
legati: i loro
figli si amano e hanno appena interrotto una relazione che sarebbe
potuta durare fino alla fine dei loro giorni.
------------------------------------
Hans ha letto l'sms di Anna
e le ha
risposto che presto sarebbe rientrato ad Arendelle e avrebbero
chiarito.
“Il piano
è perfetto. Presto tornerà
da me e farò in modo che rimanga al mio fianco
finché morte non ci
separi” - ridacchia Westergard, sorseggiando il suo wisky
serale.
Accanto a sé
sono radunati tre uomini
dalla faccia poco rassicurante.
“E' stato davvero
un bene per il
nostro clan, cambiare capo. Arthur e famiglia non avevano spina
dorsale. E che dire del figlio, Kristoff, troppo femminuccia per
poterci regalare soddisfazioni. Ma voi, signore, voi siete la nostra
carta vincente. Chi potrebbe mai ipotizzare un vostro coinvolgimento?
Siete stimato da tutti. Con voi nessuno potrà mai
fermarci” - lo
lusinga uno dei presenti.
Notizia scioccante questa!
Hans Westergard, la cui
famiglia è
stata ricattata e manipolata dai Bjorgman, è diventato a sua
volta
parte di quella banda e adesso non ne è solo un membro.
Peggio. È
il loro leader.
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Capitolo 15 *** 15 CAPITOLO ***
Caroline, seduta in sala
d'attesa,
trascorre la nottata intera assieme ad Agnarr Froze. I due, afflitti
da una vita crudele, si confortano a vicenda, raccontandosi e
sfogandosi.
La signora Bjorgman non
avrebbe mai
immaginato di arrivare, un giorno, a confidarsi con un estraneo e a
rivelargli particolari della sua quotidianità.
Lo stesso vale per l'uomo
il quale
avverte la stessa sofferenza della nuova amica.
“Vedrai che
andrà tutto bene. Tuo
figlio uscirà da quella sala operatoria e il dottore ti
dirà che è
sano e salvo. Ne sono sicuro” - la rasserena lui.
“La nostra vita
non è mai stata
facile. Da quando il mio primo marito ha deciso che dovevo
allontanarmi dal suo mondo è stato un percorso tutto in
salita, con
fatiche e dolori. Quando, finalmente, tutto sembrava andare nella
giusta direzione, ecco che il destino distrugge la mia
felicità”
“Io capisco
perfettamente come ti
senti. Anche per me è così. Ho due figlie
meravigliose e una moglie
premurosa che amo da morire. A parte i semplici bisticci che ogni
famiglia vive, eravamo sereni. Poi la mia malattia mi ha allontanato
da loro. La routine prevedeva litigate continue tra me e Idunn. Per
non parlare poi di Anna. Lei è come me caratterialmente e
perciò ci
scontravamo sempre”
Sentendo quel nome,
Caroline ripensa
alla fidanzata di suo figlio. La giovane, infatti, non risponde al
cellulare e sembra essere svanita nel nulla.
“Tua figlia ha lo
stesso nome della
ragazza di Kristoff” - sostiene la donna.
“Ah si?
È molto comune. Diciamo che
c'è un'alta percentuale di Anna nel mondo” -
commenta Agnarr.
“Già.
Pensa che se avessi avuto una
femmina l'avrei chiamata proprio così” - aggiunge
la Bjorgman,
accennando un sorriso timido.
“Ho una foto
della mia famiglia. Vuoi
vederla?” - chiede lui.
Lei annuisce e propone la
stessa cosa,
avendo nel suo portafoglio le immagini dei gemelli assieme al
primogenito.
“Accidenti hai
tre gemelli?”-
esclama Froze, sorpreso.
“Già,
sono identici e dei
birbantelli” - precisa Caroline.
“Queste invece
sono le mie tre donne”
- afferma Agnarr, mostrandogli la fotografia della sua famiglia.
“Lei è
Idunn, alla sua destra c'è
Elsa e questa è Anna” - spiega lui.
La Bjorgman sobbalza
riconoscendo la
fidanzata del figlio.
“Oddio”
- esclama spalancando gli
occhi.
“Cosa
c'è?” - chiede l'uomo.
“Tu sei il
papà della ragazza di cui
ti parlavo” - gli comunica.
“Aspetta...che?”
In quel preciso istante la
sala
operatoria viene aperta.
Ne fuoriesce esclusivamente
il medico.
“Signora
Bjorgman, ho delle
comunicazioni importanti da darle” - afferma, avvicinandosi
alla
donna.
Agnarr rimane accanto alla
nuova amica.
Ora sa che hanno un legame speciale. Forse lo stesso che è
nato tra
Anna e Kristoff la prima sera che si sono visti.
La differenza è
che tra i due adulti
la complicità sorta è puramente amicizia.
Tra i due adolescenti si
tratta di vero
amore.
-----------------------------------------
Anna ed Elsa vengono
svegliate di
soprassalto da Idunn l'indomani.
La madre gli dà
una comunicazione
sconvolgente.
“Svegliatevi.
Devo dirvi qualcosa di
importantissimo” - grida , in panico, la donna.
“Mamma, dai
lasciaci dormire un altro
po'. Io sono rientrata tardi stanotte” - brontola Elsa.
“Si tratta di
Kristoff” - aggiunge
allora l'adulta.
Quel nome basta a far
saltare Anna giù
dal letto.
“Che è
successo?” - la seconda
corre incontro alla mamma preoccupata.
“E' in
ospedale” - spiega.
“CHE?”
- esclama la ragazza.
“Si, tesoro. Ha
avuto un incidente
ieri sera. Sua madre dice di averti telefonata più volte ma
non hai
risposto” - continua Idunn.
A quel punto Elsa capisce
che il numero
sconosciuto era proprio di Caroline.
“Credevo fosse un
numero privato” -
si giustifica.
“Non hai colpe,
cara. Adesso
prepariamoci. Bisogna andare lì”
Anna non se lo fa ripetere
due volte.
Si chiude in bagno e in dieci minuti è pronta.
“Io vado. Prendo
il primo autobus.
L'attesa mi sta uccidendo. Devo vederlo” - così
dicendo corre via.
Durante il tragitto verso
l'ospedale
telefona Caroline. Stavolta è la donna a non rispondere.
E l'ansia sale.
------------------------------------
Caroline è
seduta su una sedia,
accanto al letto del figlio.
L'elettrocardiogramma
segnala il
battito del cuore del ragazzo. Quel rumore riempie la stanza dato che
la signora Bjorgman sembra addirittura non respirare. Tiene in mano
un rosario e ad occhi chiusi si dondola.
L'immagine del suo viso
è
agghiacciante.
“Ti ho portato un
po' di camomilla”
- Agnarr torna in camera con un bicchiere che offre all'amica.
Ma la donna non risponde.
Continua ad
oscillarsi.
“Kristoff si
sveglierà. Non
abbatterti. Devi trasmettergli la tua forza” - la sprona lui.
Tali parole sono inutili.
Caroline è
in uno stato di shock ingestibile.
Agnarr, dispiaciuto,
telefona
nuovamente ad Idunn.
È stato proprio
lui, infatti, a dare
l'annuncio.
“Tesoro, state
arrivando? Io non
posso farmi vedere dalle ragazze nel mio stato”
“Caro, fai
attenzione. Anna ha preso
il pullman e a breve sarà in ospedale. Rischi di farti
beccare. Ti
consiglio di andare via ora”
Troppo tardi.
La voce di una ragazza,
alle spalle di
Froze, lo fa sobbalzare.
“Papà?”
- esclama la
secondogenita.
Ad Agnarr non rimane che
mostrarsi alla
figlia. Si volta lentamente.
“Ciao
tesoro” - la saluta, notando
subito l'espressione scioccata della giovane.
In effetti la mancanza di
capelli, lo
sguardo esausto e deperito del genitore fa dedurre che non è
in
forma.
“Cosa ti
è successo?” - gli
domanda, preoccupata.
“Nulla, cara. Ne
parleremo più
avanti. Non farmi domande, ti prego. Adesso Kristoff è la
priorità.
Ha bisogno di te” - sostiene lui, evitando il discorso.
“Come hai
conosciuto Kristoff? Come
mai sei qui? Papà, non lasciarmi con i dubbi. La mia vita
sta
precipitando ed io non so gestire tutto ciò. Necessito di
risposte”
- inizia a singhiozzare.
Le lacrime di Anna sono
lame al cuore
di Agnarr che l'abbraccia.
“Ti prometto che
ne parleremo. Ora,
ti scongiuro, va da Kristoff. La situazione è grave e
Caroline ha
bisogno di un appoggio o sprofonderà nella depressione
più totale”
- le dà un bacio sul capo e si allontana.
La ragazza rimane immobile,
con lo
sguardo perso nel vuoto.
Sente qualcosa di forte e
doloroso
dentro di sé e all'improvviso le si appanna la vista. Cade a
terra
poco dopo.
-----------------------------------------
“Siamo arrivate,
finalmente. Chissà
se Anna è già da Kristoff” - afferma
Elsa, scendendo
dall'automobile.
Idunn si guarda attorno
riconoscendo il
mezzo di suo marito.
È ancora
lì? Possibile?
Percorrono il corridoio che
le conduce
alla stanza 11.
“Mamma, guarda.
Ma quello non è...?”
- chiede la primogenita indicando Agnarr seduto in sala d'attesa.
“Oddio”
- esclama la signora Froze.
Addio segreto.
Presto le sorelle avrebbero
dovuto
sopportare un altro peso sul cuore e un'ulteriore sofferenza.
“Papà”
- lo chiama Elsa
correndogli incontro.
La gioia di rivedere il
genitore fa si
che la fanciulla sorvoli i cambiamenti fisici dell'uomo.
Lo abbraccia, cominciando a
piangere.
“Dove
è Anna?” - chiede Idunn al
marito.
“Ehm... ora
è con una dottoressa”
“Sta parlando
della situazione di
Kristoff? Come sta?” - domanda Elsa.
“Anna
è svenuta poco fa. L'hanno
portata in una stanza medica. Le hanno fatto alcuni accertamenti. Ora
sta aspettando dei risultati”
“Povera figlia
mia. Sta soffrendo
come mai nella sua vita” - si incupisce Idunn.
Ed ecco arrivare la diretta
interessata.
La ragazza cammina con dei
fogli in
mano e il suo sguardo è tutt'altro che rassicurante.
“Tesoro, allora?
Ci fai preoccupare.
Non hai fatto colazione stamane e l'ansia ti ha recato
malessere” -
la stringe a sé la mamma.
“L'importante
è che ti sei ripresa.
Ora andiamo da Kristoff” - aggiunge Elsa.
“Aspettate. Prima
di andare nella
camera di Kris, ho qualcosa da mostrarvi” - sostiene la
giovane.
La signora Froze afferra i
fogli della
ragazza e sgrana gli occhi quando capisce di cosa si tratta.
“Allora?”
- chiede agitata la
primogenita, curiosa di saperne di più.
“Oh santo
cielo” - esclama Idunn.
“Mi dispiace
mamma!” - si scusa
Anna, singhiozzando.
“Come
è possibile? Non ci
credo...non di nuovo...non può capitare anche a
te...” - l'adulta
siede sulla panca e passa i documenti al marito.
“Mi state
spaventando. Si può sapere
cosa sta accadendo?” - Elsa esplode, esigendo risposte.
Ma non ne riceve alcuna.
“Agnarr,
accompagnami a prendere un
po' d'aria. Ne ho bisogno” - sostiene Idunn, allontanandosi
con il
coniuge.
Rimangono solo le due
sorelle.
La maggiore strappa dalle
mani della
più piccola i fogli ed osserva quanto riportato.
Non è molto
esperta ma le basta
leggere qualche parolina per capire subito di cosa si tratta.
“Oddio, Anna! Qui
c'è scritto che tu
sei...”
“Incinta. Si,
Elsa. Sono incinta. E
la cosa più tragica è che il bambino è
di Hans”
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Capitolo 16 *** 16 CAPITOLO ***
Anna in preda al panico
circa quello
che sta accadendo nella sua vita, manda un messaggio a Hans dove gli
chiede di precipitarsi in città perché ha
qualcosa di urgente da
dirgli.
“Spero arrivi
quanto prima. Ho
bisogno di sapere che lui sarà al mio fianco e che
cresceremo questo
bambino insieme. Anche se non lo amo, so che è la cosa
più giusta
da fare” - afferma Anna, dopo aver inviato il messaggio
all'ex.
“Sorellina, sono
l'ultima persona che
può parlare in merito a faccende amorose, però
credo che non è
necessario dover vivere forzatamente un sentimento che non esiste
soltanto perché sei incinta. Se non provi più
niente per Hans è
questo che devi dirgli”
“Si, ma il
bambino ha bisogno di
stabilità, di mamma e papà insieme” -
replica la seconda.
“L'amore dei
genitori lo avrà sempre
e comunque. Ne avrà anche in più, visto che ci
sarà Kristoff che
sono sicurissima lo crescerà come suo” - la
rassicura Elsa.
“Sei troppo
ottimista. Io con Kris ho
litigato duramente ieri sera. Ha chiuso con me e adesso si trova in
un letto d'ospedale per colpa mia e delle mie continue
insicurezze...” - aggiunge Anna, abbassando il capo.
“Non dire
assurdità. È stato un
incidente. Poteva capitare a chiunque. Ora andiamo da lui
così
potete chiarire” - la prende per mando conducendola verso la
stanza
11.
Prima di entrare, Elsa nota
Anna con lo
sguardo costante sul cellulare.
“E questo lo
prendo io” - le toglie
l'apparecchio, posizionandolo nella sua borsetta.
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La notizia della gravidanza
di Anna ha
sconvolto i coniugi Froze, i quali a loro volta hanno vissuto
ventidue anni prima la stessa situazione.
I due però
vogliono capirci di più e
si recano dalla dottoressa che ha visitato la ragazza.
“Io ho il dovere
di tutelare la
privacy dei pazienti, non potrei dire nulla” - si giustifica
la
donna.
“La prego,
vorremmo sapere solo se è
certo al cento per cento...” - aggiunge Idunn.
“Allora, siete i
genitori quindi
diciamo che farò uno strappo alla regola” - notata
la
preoccupazione della coppia, la dottoressa decide di accontentarli.
Siede alla scrivania e spiega la situazione.
“Allora, ho
raccomandato vostra
figlia di tornare qui tra quindici giorni. Controlleremo ormoni,
valori e quant'altro. Adesso risulta che la ragazza è
incinta. Ha
avuto rapporti sessuali da poco ed è presto per parlare di
gravidanza certa”
Il viso di Idunn sembra per
un attimo
rilassarsi. Poi aggiunge - “Allora come mai le avete detto
che è
incinta? Non potevate aspettare per farlo?”
“Di solito
preferisco preparare le
mie pazienti a quello che potrebbe accadere. C'è un 60% di
possibilità che presto voi diventiate nonni. Non escludo,
tuttavia,
un falso allarme”
-----------------------------------
Anna, ancora sotto shock
per la notizia
della gravidanza inattesa, entra nella camera di Kristoff, mano nella
mano con sua sorella.
Ed eccolo lì.
Dorme, legato con dei
fili ad alcuni macchinari.
Caroline, esausta, si
è assopita sulla
sedia accanto al letto.
“E' ridotto
davvero male, poverino”
- afferma la maggiore, dispiaciuta.
La seconda, invece, rimane
immobile a
fissare il fidanzato.
Sente di essere
responsabile
dell'incidente di Bjorgman e non riesce ad accettare di poter perdere
chi ama in un modo tanto assurdo.
E il senso di colpa aumenta
visto che a
peggiorare il tutto è la sua inattesa gravidanza.
Si avvicina lentamente al
ragazzo e con
le lacrime che le rigano il viso siede sul bordo del letto.
Inizia ad accarezzargli i
capelli e il
pianto diventa inarrestabile.
“Perdonami amore
mio. Sono stata una
stupida a sospettare che tu potessi essere chi non sei. Non mi
importa nulla del tuo passato, di chi era tuo padre, di quello che ha
fatto. Spero riuscirai a dimenticare le mie paranoie. Vederti qui mi
spezza il cuore. Sarebbe dovuta andare diversamente la serata tra
noi. Io ti avrei coccolato, baciato, e ti avrei mostrato la parte
più
dolce di me. Invece quella lettera è stata una
dannazione” - è
questo ciò che dice Anna tra singhiozzi e silenzi.
Elsa la osserva e si
commuove
anch'essa. Ha visto un cambiamento radicale nella sorella minore.
Nel giro di una settimana hanno vissuto difficoltà su
difficoltà e
ciò le ha trasformate. Ora la seconda delle Froze sembra una
donna
adulta con molte responsabilità sulle spalle e tanto dolore
da
superare.
Le due sobbalzano quando
notano
Caroline svegliarsi e prendere parola - “Cara, la colpa non
è tua.
Il destino a volte sa essere cattivo con i buoni”
“Eri
sveglia?” - chiede sorpresa
Anna.
“Ho sentito le
tue parole, figliola.
Sei una ragazza dal cuore enorme e sappi che qualsiasi cosa sia
accaduta tra voi, saprete superarla. Sono convinta che Kris si
sveglierà da questo coma e la prima cosa che farà
sarà chiedere di
te”
La parola COMA sconvolge le
presenti
che in coro esclamano - “Coma? Che cosa?”
Credevano stesse
solo dormendo dopo l'intervento, invece si sbagliavano.
“Bisogna stargli
vicino, fargli
sentire che ci siamo sempre. Lui può ascoltarci e sono certa
che ti
ha sentito bene poco fa. Per lui è tutto superato, Anna. Sii
serena”
“Grazie
Caroline” - le va incontro
e le due si stringono in un forte abbraccio - “Non mi
allontanerò
un solo istante da questo posto” - aggiunge poi.
“Sei la figlia
che ho sempre
desiderato, sai?” - si emoziona l'adulta - “Adesso
voglio però
che tu sappia del passato mio e di Kristoff. Così potrai
toglierti
ogni dubbio”
E così le
racconta del vissuto suo e
di suo figlio. In questo modo la giovane viene a conoscenza degli
ostacoli che i Bjorgman hanno affrontato e superato.
Ma rimane un dubbio.
Come mai Hans avrebbe
inventato tali
cattiverie sul conto del suo dipendente? A ciò Caroline
dà
risposta.
“Lui è
un manipolatore. Kris
raccontava spesso di vederlo in compagnia di varie donne. A volte
anche più mature di lui. Stai attenta, Anna. È un
dongiovanni e
come agisce con te potrebbe agire con tante altre”
La diciottenne è
sconvolta da quanto
ha appena ascoltato.
Come deve comportarsi
sapendo che il
suo ex è un maiale e che per di più aspetta un
bambino da lui?!
Elsa incredula e disgustata
prende così
una decisione, per tutelare la sua adorata sorellina.
Senza farsi notare, manda
un sms con il
cellulare della seconda.
“Verrò
a prenderti all'aeroporto.
Indosserò il mio solito giubbettino”
Hans le risponde poco dopo
- “Sono
già di ritorno. Vieni subito, ho una voglia matta di
vederti”
Westergard, infatti,
è convinto di
aver nuovamente potere su Anna, la quale insiste nell'incontrarlo.
Organizzatosi con i suoi
scagnozzi ha
fatto sì che lo portassero dall'hotel fino alla meta
dell'appuntamento. Ha con sé un paio di bagagli, utili per
la sua
messa in scena.
Si siede su una delle
panche e si
prepara a rivedere la sua fiamma.
Intanto Elsa...
“Dove vai
sorellina?” - chiede Anna
vedendola uscire dalla stanza.
“Ehm, mi ha
scritto Antony. Devo
sbrigare una faccenda per lui. Torno subito” - mente, poi
chiede -
“Posso mettere il tuo giubbotto di jeans? È
carinissimo.”
La secondogenita le
dà l'ok per
vederla correre via due minuti dopo.
------------------------------
“Chissà
che fine avrà fatto” - si
domanda Hans guardandosi attorno.
È da mezz'ora
che attende la ragazza.
L'ha telefonata ma ha ricevuto da lei solo un messaggio -
“Sto
arrivando”.
Quando sembra perdere la
pazienza, nota
tra la folla una ragazza di spalle. Impossibile non riconoscere
l'indumento che ha indosso.
Sorridente e malizioso,
Westergard
avanza verso la giovane.
“Anna, amore mio,
finalmente sei qui”
- le sussurra una volta giunto alle spalle di lei. Le cinge la vita e
le accarezza i fianchi.
Peccato che sta per
accadere qualcosa
di scioccante.
Sobbalza quando nota la
chioma della
ragazza.
È bionda.
Ops!
Sicuro Hans che quella sia
Anna? Forse
è qualcuna che le somiglia tantissimo... forse il tuo doppio
gioco
sta per essere svelato!
“Antony? Cosa ci
fai qui? Perché mi
hai chiamato Anna?” - esclama Elsa, voltatasi verso
l'imprenditore.
“Ehm, amore...
come mai anche tu in
aeroporto? E comunque devi aver sentito male. Non ho pronunciato
affatto il nome Anna; ho detto Amore”
A quel punto la Froze fa
due più due,
giungendo a conclusione. Ad occhi sgranati gli tuona contro -
“Non
ci credo! Non dirmi che tu sei Hans Westergard?”
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Capitolo 17 *** 17 CAPITOLO ***
Elsa ha appena scoperto di
essere stata
ingannata per mesi da un essere meschino e senza scrupoli.
Ciò che
è ancora più disgustoso è
il fatto che Hans non ha usato solo lei. Anche Anna è stata
oggetto
dei suoi loschi giochi.
“Sei l'uomo
più schifoso del
pianeta. Come hai potuto fingere tutto questo tempo? Stavi con me e
nel frattempo mandavi messaggini ad Anna. Mi hai fatto credere di
essere Antony, un ragazzo per bene di umili origini e invece sei un
riccone senza cuore, desideroso di donne e di sesso. Mi fai davvero
ribrezzo” - Elsa gli tuona contro, gettandogli in faccia il
suo
disprezzo.
Le sue grida attirano
l'attenzione
della gente che posa subito lo sguardo sulla coppia in lite.
“Stai
fraintendendo, tesoro. Credi
davvero che io possa fare una cosa simile? Vuoi vedere il mio
passaporto?”- si difende lui.
“Immagino sia
inutile vederlo. Ho
capito che tipo sei. Avrai ingaggiato qualcuno per creartene uno
finto. Non farmi tanto stupida. Lo sono stata a lungo, ora ho aperto
finalmente gli occhi. Sei la causa delle nostre disgrazie. Hans
Westergard, io ti odio” - ferita e arrabbiata, come mai prima
nella
vita, la Froze gira i tacchi e va via. Ignora le altre parole
dell'imprenditore che, nel frattempo, la segue e si giustifica.
Sostiene che lei sia
impazzita e che ha
capito male.
Però ormai
è tardi.
Elsa ricompone i pezzi e
giunge a
conclusione: l'incontro perfetto con il ragazzo perfetto, il primo
bacio perfetto così come la loro prima volta; per di
più Antony non
si è mai mostrato a qualcuno che non sia Elsa Froze.
Così ha fatto
anche Hans con Anna. Tutto torna!
Il destino, da sempre a
favore del
ricco leader criminale, adesso gli ha voltato le spalle.
È stato
finalmente svelato il suo lato
manipolatore.
“Se non mi dai
modo di parlare,
rischi di creare solo casini. Avrò sbagliato, ma io sono
davvero
innamorato”
“Non raccontare
cazzate. Tu non mi
ami, non mi hai mai amato. Sono stata una delle tante. Piantala o
giuro che chiamo la polizia e ti denuncio per manipolazione e
imbroglio” - gli urla Elsa, proseguendo verso il taxi.
“Hai ragione non
ti amo, ma amo Anna.
È di lei che sono follemente innamorato”
Udendo tali affermazioni
Elsa rimane di
pietra.
Si ferma dando modo a
Westergard di
raggiungerla, posizionandosi di fronte a lei.
“Perdonami. L'ho
fatto perché sono
un idiota. Mi piacevi all'inizio...poi ho conosciuto tua sorella e ho
perso la testa per lei” - mente ancora.
“Non ti vergogni?
Mi vieni a dire in
faccia che mi hai usata a tuo piacimento per correre poi dietro la
gonna di mia sorella minore! Vattene o non rispondo di me...”
-
riprende a camminare, in preda ad un'accecante rabbia.
“Ti prego, Elsa.
Non dire niente ad
Anna. Vorrei rivelarle io la verità” - replica
Hans - “Siamo
fatti per stare insieme. Siamo più simili di quanto credi.
Bjorgman
non è il tipo adatto. Io posso darle ciò che
desidera”
“Lei desidera
amore. Solo questo. I
tuoi Yacht e il tuo denaro non la toccano minimamente” -
commenta
infastidita la ragazza.
“Un mio
dipendente mi ha scritto poco
fa che quel tipo ha avuto un incidente ed ora è in coma. Se
non vuoi
vedere Anna trascorrere il resto della sua vita ad assisterlo, se
vuoi che sia autonoma, circondata da tranquillità e anche
benestante, è con me che devi farla stare”
“Scordatelo.
Nella mia famiglia non
abbiamo mai navigato nell'oro ma siamo state felici”
“Si, certo! Fino
a quando? Magari non
lo sai, si tende ad evitare di rendere partecipi i figli delle
difficoltà economiche a casa. Se avessi un figlio, gli darei
tutto
pur di garantirgli la serenità e la stabilità. E
io so per certo
che Kristoff questo non potrebbe mai offrirlo né ad Anna
né a
chiunque altro”
Le parole di Hans toccano
per un
istante la giovane Froze che inizia a pensare al bambino in arrivo.
Poi, però, torna
lucida immaginando il
futuro della sorella accanto ad un tipo che sarebbe pronto a
cornificarla ogni volta che ha possibilità.
“Addio Hans. Non
ti avvicinare mai
più a noi. Sei avvisato” - così
dicendo, sale sul primo taxi
libero e si lascia portare fino all'ospedale.
Però Westergard
non vuole mollare.
Prende il suo grande
macchinone e segue
il mezzo dove è salita la sua ex.
-----------------------------------------
Idunn e Agnarr sembrano
rilassati dopo
aver ricevuto dalla dottoressa maggiori spiegazioni.
Raggiungono Anna che
è seduta accanto
al letto di Kristoff, intenta ad accarezzargli una mano.
“Tesoro”
- si intromette la signora
Froze, avanzando verso la secondogenita.
“Mamma. Mi
dispiace” - ripete la
diciottenne, riferendosi ancora alla questione gravidanza.
“Perdonaci tu.
Siamo stati presi dal
panico. Non è una notizia di quelle che si ricevono tutti i
giorni.
Ma siamo al tuo fianco e lo saremo sempre” - afferma Idunn
abbracciandola e stringendola a sé.
Agnarr si unisce al momento
eppure un
malessere improvviso lo costringe a sedersi.
“Papà,
tu non vuoi dirci cosa ti sta
succedendo. Io lo vedo che stai male. Cosa hai? Sei malato?”
-
domanda preoccupata Anna.
“Figliola, adesso
non pensiamo a me.
Dobbiamo pensare a te, a Kristoff e a quanto dovrete affrontare da
oggi in poi”
“Ma...”
- tenta di parlare la
ragazza. Viene interrotta dall'arrivo di Elsa.
La primogenita è
furiosa. Sbatte con
forza la borsa su un tavolino poco distante.
“Hey, tutto bene?
Che fine hai fatto?
Credevo che Antony sarebbe venuto qui con te. Così lo
conoscevamo
finalmente” - Anna interviene vedendo lo shock della maggiore.
“Sorellina, non
puoi immaginare cosa
ho scoperto” - sostiene la grande.
“Spero nulla di
grave. Non so se
riuscirei a reggere” - aggiunge Anna, portandosi
istintivamente una
mano sul grembo.
E quella scena blocca Elsa
per un
istante.
“Allora? Non dici
nulla? Cosa è che
hai scoperto?” - chiede la minore notando l'esitazione
dell'altra.
“Ehm, ho
conosciuto Hans!” -
rivela, mantenendo una calma apparente.
“Ok e cosa ti ha
tanto scossa da
tornare qui in questo stato?” - domanda confusa la
secondogenita.
“Nulla,
è che ho litigato con Antony
e ci siamo lasciati”
“Oh mi
dispiace” - la abbraccia
subito Anna, ignara della verità.
“Non era il tipo
per me. A quanto
pare era finzione la sua. Aveva un'altra ragazza” - racconta.
“Che
verme!” - esclama disgustata
la giovane in dolce attesa.
“Qui tutto bene?
Mamma e papà ti
hanno detto qualcosa?”
“Hanno accettato
il bambino. Ora
dovrò dirlo a Hans. Merita di saperlo”
“Ehm, Anna non so
se è il caso. Io
l'ho conosciuto perché sono andata a prenderlo in aeroporto.
È
tornato poco fa dal suo viaggio d'affari e...”
“Eh? Sei andata
tu? E perché?” - domanda la più giovane
delle due, perplessa.
“Tu eri qui con
Kristoff e volevo
esservi d'aiuto” - aggiunge la grande.
“Grazie e lui ora
dove è?”
“Ehm, sorellina
è bene che tu sappia
che...” - a quel punto le cose andavano svelate. Un po' alla
volta,
pezzo per pezzo, Anna meritava di conoscere la meschinità
del suo
ex.
Però ecco che
Westergard si presenta
alle due.
“Hans”
- esclama Anna, notandolo a
pochi passi da loro.
“Mi hai
seguita?” - chiede Elsa
sconvolta.
“Zitta e lasciami
parlare” - le
risponde in tono brusco per poi voltarsi verso la seconda dei Froze.
“Perdonami per
tutto, amore mio. Io
ho capito che senza te non posso stare”
“Aspetta, io..
non capisco..cosa..”
- la diciottenne non sa cosa dire.
“Vieni con
me” - la prende per mano
allontanandosi con lei.
Elsa li osserva da lontano
notando come
lui tentasse di discolparsi da qualcosa di cui Anna stessa è
ignara.
Vede le espressioni dei due cambiare con il trascorrere dei minuti.
E quando Westergard
abbraccia e poi
sollevada terra la ragazza, deduce che Hans ha ottenuto ciò
che
voleva e Anna è diventata, purtroppo, sua.
“Dovrei
intervenire e dire la verità”
- pensa Elsa. Però il dubbio che la assale è la
possibile reazione
di sua sorella. È incinta e già ha ricevuto
troppe batoste.
Potrebbe reggere anche questa?
L'imprenditore mano nella
mano con Anna
raggiunge la bionda ventunenne.
“Ho appena
ricevuto la notizia più
bella della mia vita” - ridacchia, fiero di aver vinto contro
Elsa.
Mentre la Froze lo fissa
con disprezzo,
Hans si presenta ai genitori della compagna e sostiene di volersi
prendere le sue responsabilità.
“Il bambino
necessita di un papà e
una mamma insieme. Perciò ho deciso che Anna
potrà venire a vivere
a casa mia. Lì avrà tutti i comfort.
Chiamerò la migliore
ginecologa della città. A nostro figlio non
mancherà nulla”
Ormai Westergard
è entusiasta e fuori
controllo. Parla a vanvera dicendo cose che spiazzano i coniugi
Froze.
“Non ti sembra di
andare troppo
velocemente” - prende parola Agnarr.
“No, signore. Io
amo sua figlia e
sarei disposto a sposarla anche” - aggiunge.
Ma ciò spaventa
Anna, la quale sgrana
gli occhi e indietreggia di qualche passo.
Il suo sguardo si posa
subito sul letto
di Kristoff e su Caroline che ancora veglia su di lui.
“Hans, io amo
Kristoff” - aggiunge,
riuscendo a zittire il ricco imprenditore.
“Che? Ma sei
incinta di mio figlio!”
- risponde l'uomo.
“Potremmo
crescerlo comunque insieme,
ma io non posso rinunciare a chi amo davvero”
“A questo bambino
non pensi? Lui
soffrirà vedendoci separati. Tu hai sofferto tanto vedendo i
tuoi
allontanarsi giorno dopo giorno. Me ne parlavi spesso. Adesso vuoi
che tuo figlio abbia lo stesso destino?” - a quel punto Hans
punta
ai sensi di colpa.
E riesce a colpire Anna sul
suo punto
debole.
“Forse hai
ragione, però vorrei
venire a trovare Kris fino a quando non si
sveglierà”
“Amore, certo che
potrai farlo. A
patto che non ti stanchi” - Westergard le sorride e avvicina
le sue
labbra a quelle della giovane che, inizialmente, al contatto, ha un
fremito. Poi il bacio diventa magicamente più dolce e lei
sembra
rilassarsi.
Idunn non sa,
così come Agnarr, la
verità su Hans e nota tra i due fidanzati una sintonia
particolare.
Danno entrambi il loro
benestare.
Soltanto Elsa, cosciente del fatto e del doppio gioco dell'uomo,
è
preoccupata. Avrebbe aspettato di sapere quando la gravidanza di sua
sorella era al sicuro da aborti spontanei o altro e solo in quel
momento le avrebbe raccontato ciò che doveva essere rivelato.
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Capitolo 18 *** 18 CAPITOLO ***
Caroline viene a sapere da
Anna del
fidanzamento con Hans Westergard. È delusa dalla decisione
presa
dalla ragazza. L'aveva messa in guardia più volte eppure la
diciottenne è cascata nella trappola del riccone.
Per di più
adesso che è incinta, la
signora Bjorgman vede sempre più lontana la
possibilità di una
storia tra la Froze e suo figlio Kristoff.
Nonostante il distacco di
Caroline,
Anna continua a recarsi in ospedale tutte le mattine e tutti i
pomeriggi.
Ha imparato l'arte del
taglio e cucito
grazie ai consigli di una domestica di villa Westergard.
Così, accanto al
letto di Kristoff,
realizza con il passare dei giorni, settimane, mesi una copertina per
il piccino in arrivo.
Il suo pancino inizia a
crescere
diventando bello rotondo.
L'immagine di quella
fanciulla, vittima
dello scherzo di un destino avverso, colpisce la signora Bjorgman
che, guardandola recarsi lì ogni dì e stare
accanto al figlio, le
fa capire quanto amore essa prova nei suoi riguardi.
E finalmente il muro di
silenzio
creatosi tra di loro viene abbattuto.
“Perché
ti ostini ad usare della
lana blu?” - chiede l'adulta alla diciottenne, rompendo il
ghiaccio.
“Come?”
- domanda confusa Anna. Si
rallegra di vedere Caroline rivolgerle ancora la parola.
“Sei convinta sia
maschietto. Hans
immagino voglia un erede maschio. Però io ho la convinzione
che non
sarà così” - afferma lei, accennando un
tenero sorriso.
“Io spero possa
essere maschio per
dargli un nome importante. Un nome che mi ricordi l'amore puro,
l'amore della mia vita!” - aggiunge la giovane, con occhi
inumiditi
e sguardo basso.
A quel punto Caroline fissa
la ragazza,
avendo intuito il nome in questione. Si commuove di ciò e le
dice
-“Perdonami se ti ho trattata tanto duramente. Sono ormai
cinque
mesi che Kristoff è in coma ed io non ce la faccio
più. Ho bisogno
di sfogarmi con qualcuno. A casa i gemelli continuano a chiedermi del
fratello. Io non posso reggere una situazione così pesante
ancora
per molto” - inizia a piangere e le sue lacrime vengono
asciutte da
Anna che, sedendosi accanto alla ex suocera, le offre una spalla
sulla quale rialzarsi e farsi forza.
“Non ho smesso un
solo giorno di
pensare a Kris e il mio amore per lui è cresciuto ancora di
più. Ho
capito di non amare Hans. Io amo solo lui, è lui che voglio.
È con
lui che voglio trascorrere la mia vita, svegliarmi tra le sue
braccia, assaporando il suo odore sul cuscino, è lui che
voglio
baciare quando rientro la sera dopo una giornata di lavoro,
è con
lui che voglio fare l'amore in ogni angolo della nostra casa,
è con
lui che voglio avere tanti bambini... solo con lui” -
singhiozza la
fanciulla.
Tra le due donne
c'è un momento di
forte emozione; le due si confidano e si riscoprono.
E quando sono strette l'una
all'altra,
Anna avverte qualcosa.
“Ha appena
scalciato. Senti!” -
senza esitare, appoggia la mano della signora Bjorgman sul suo
pancione.
“Che
meraviglia” - si commuove
Caroline - “Sarai una mamma perfetta. Non ho dubbi su
questo”
“Avrei tanto
desiderato che fosse
Kristoff il papà del mio bimbo” - aggiunge poi
lei, amareggiata.
Si avvicina di nuovo al
paziente in
coma e gli prende una mano, baciandogliela dolcemente.
“Kris, ti
prego...svegliati. Voglio
sentire la tua voce, voglio baciarti di nuovo, voglio ricominciare
con te una nuova vita. Insieme possiamo scappare da tutto e vivere
lontani da chi ci vuole recare male. Per favore, apri li
occhi...”
- posa le sue labbra su quelle di lui e gli sussurra, per la prima
volta, “ Ti amo”
Poi la vibrazione di un
cellulare
interrompe il momento magico.
“E' Hans...
pronto? Si, sto in
ospedale. No, ascolta io preferivo... si... come dici tu...
arrivo”
- scioccante come Anna deve eseguire gli ordini di Westergard. E'
diventata una sua ancella.
“Domani
tornerò. Prometto che non mi
arrendo. Kristoff si sveglierà, costi quel che
costi” - conclude.
Dà un tenero bacio sul capo della ex suocera e si avvia
all'uscita.
I miracoli, si sa, esistono
e quella
volta fu talmente inatteso che scioccò tutti.
“Anna”
- qualcuno la chiamò,
trattenendola nella stanza.
“Oh mio Dio!
Figliolo” - grida di
gioia Caroline.
La Froze si volta verso il
letto e nota
Bjorgman con gli occhi aperti.
La borsa di lei scivola a
terra. Anna
si avvicina al ragazzo ed inizia a piangere.
“Non sai quanto
ho aspettato questo
momento” - singhiozza, premendo poi le sue labbra su quelle
di lui.
I dottori danno conferma
della totale
ripresa del giovane. Finalmente può tornare a vivere.
“Mi sei mancata
da morire” -
aggiunge Kristoff, sorseggiando dell'acqua un'ora dopo.
Il cellulare di Anna
continua a
squillare ma lei stavolta lo ignora.
Scrive ai familiari della
ripresa del
giovane e i Froze si precipitano in ospedale.
Elsa vede sua sorella
radiosa e decide
di parlare. Adesso i due possono amarsi senza problema. E quindi Hans
deve sparire.
L'unico modo per far
sì che ciò
avvenga è rivelare delle menzogne di quell'infame.
Presa in disparte la
minore, Elsa
racconta per filo e per segno quanto accaduto la famosa mattina di
cinque mesi prima.
“CHE
COSA?” - esclama sconvolta la
secondogenita.
“Mi dispiace,
dovevo dirtelo prima.
Però il tuo stato fisico e psicologico non era dei migliori.
Comprendimi, ti prego” - si scusa più volte,
trovandosi di fronte
la rabbia e la delusione della sorellina.
“Ho dovuto
sopportare cinque mesi
accanto ad un uomo che mi ha usata. Tu sapevi e non parlavi. Dicevi
di tenere a me e di volermi difendere da tutto e tutti. Così
non è
il modo migliore, Elsa” - la rimprovera.
“Adesso sei
arrabbiata. Hai tutte le
ragioni del mondo. Però adesso è il momento di
liberarti di Hans
una volta per tutte”
“Lui veniva a
letto anche con te. Non
ci credo” - è sconvolta e la rabbia le impedisce
di respirare
tranquillamente.
“Calmati, mi stai
agitando Anna!” -
le consiglia di sedersi.
“Io sono incinta
di suo figlio,
maledizione” - urla la seconda, disperata battendo con forza
un
pugno sul muro.
“Questo non ti fa
bene e non fa bene
al bambino” - aggiunge Elsa, accarezzando il pancione della
sorella.
“Io ho dovuto
oscurare i miei
sentimenti per Kristoff per vivere con un verme come Hans Westergard.
Sai che ti dico?! Stasera torno a casa e lo mollo”
----------------------------------------
La sera stessa, Anna
assieme ad Elsa
raggiungono casa Westergard. C'è ancora silenzio tra loro.
La
seconda non riesce a superare i silenzi della più grande. Lo
considera un tradimento, nonché un favore fatto
all'imbroglione che,
così,ha potuto cavarsela.
Ed una volta dentro casa...
“Eccoti
finalmente” - saluta Hans,
andando incontro alla fidanzata. Non è nelle sue solite
vesti
imprenditoriali.
“Come mai questo
abbigliamento? Non è
da te vestirti da pittore” - puntualizza, stupita, Elsa.
La risposta del giovane
è sbruffare
vedendo la cognata lì.
“E' un vero
dispiacere vederti,
cognato” - aggiunge poi, sarcasticamente, la ventunenne.
“Il dispiacere
è tutto mio” -
aggiunge il ricco.
“Piantatela. Hans
io e te dobbiamo
dirci una serie di cose” - il tono di voce di Anna non
è affatto
tranquillizzante.
“Aspetta, prima
che tu possa parlare
voglio farti vedere cosa ho preparato per il piccolo in
arrivo” -
la conduce in una ala della villa.
“Wow” -
esclama lei. La camera del
piccolo è enorme, le pareti sono state realizzate con un
colore
definito Tiffany e la culla è in legno laccato. La stanza
è ricca
di giocattoli, libri, pupazzi. Di tutto e di più.
“Ho seguito il
tuo consiglio. Visto?
Daremo a nostro figlio una vita da re. Merita di avere quello che
avresti voluto avere anche tu e che non hai potuto ricevere.
Sarà il
più fortunato del mondo”
Accidenti! Un paradiso vero
e proprio.
“Non lasciarti
abbindolare dalle cose
materiali” - le sussurra Elsa all'orecchio.
Fortunatamente tali
affermazioni
ricordano ad Anna la ragione del suo nervosismo.
“Volevo parlarti
di una cosa seria,
Hans” - torna nuovamente fredda e distante.
“Immagino
già... Elsa ha raccontato
quello che ha scoperto mesi fa, vero?”
“Sei stato un
bastardo!Chissà quante
altre donne avrai e quanti altri figli sparsi per la città
sono
tuoi! Io ti dico che stasera lascio questa casa. Non mi sono mai
sentita a mio agio in questo lusso sfrenato”
“Anna, no ti
prego non farlo. Insieme
risolveremo ogni cosa” - tenta di farla ragionare.
“Basta. Mi hai
perso, Hans! Addio”
- afferra una valigia nell'armadio indirizzando sua sorella su cosa
mettere all'interno e cosa lasciare lì.
E nel giro di mezz'ora,
durante la
quale Westergard continua a fare ad Anna il lavaggio del cervello,
è
la stessa Froze a esplodere - “Ho detto basta. Tra me e te
è
finita”
L'imprenditore vede le due
sorelle
salire sulla loro auto e sfrecciare via.
Le osserva e cova dentro
una rabbia
tale che lo porta a prendere una drastica decisione.
Convoca i suoi scagnozzi e
dà ordini
precisi - “Anna sarebbe stata la donna ideale per la cura dei
bambini del nostro clan. Adesso tornerà con quel pezzo di
merda di
Bjorgman. Bisogna che lui sparisca una volta per tutte”
La vita di Kristoff sembra
essere in
pericolo.
Ma il destino, stavolta, lo
salva.
L'intervento di uno dei tre
tipi loschi
è decisivo.
“Signore, io
credo che così facendo
la allontanerete ancora di più”
“Perché?”
“Dovete
minacciarla sul bambino.
Ditele che le toglierete il piccolo. Io ho agito così e sono
dieci
anni che ho mia moglie sotto controllo”
Tale consiglio colpisce il
leader che,
dopo minuti di riflessione, dà pieno consenso.
“Forse hai
ragione. Allora, bisogna
escogitare un piano perfetto. Anna non vorrebbe mai perdere il suo
bambino e se per tenerlo deve rimanere qui, sarà disposta a
farlo”
- conclude, sorseggiando whisky e ridacchiando.
“Mancano quattro
mesi. Giusto il
tempo per contattare avvocati eccellenti e pagare qualche giudice che
mi dia ragione e Anna sarà totalmente mia!”
Per un potente come lui
è sempre
facile trovare soluzioni tempestive ai problemi.
E quel giorno ne
trovò una decisamente
vincente.
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Capitolo 19 *** 19 CAPITOLO ***
Kristoff è solo
in stanza quando Anna
torna in ospedale.
Lei adesso è
libera da un peso enorme,
ovvero l'ossessione di Hans.
Dopotutto la rivelazione
fatta da Elsa
le è stata utile a poter sciogliere definitivamente il
legame con
l'imprenditore. Ed è stato meglio così.
L'orgoglio calpestato e
umiliato,
lascia presto spazio ad altro.
Entra nella camera 11 e,con
occhi
lucidi, osserva Bjorgman.
E' di una bellezza
indescrivibile; la
bellezza di chi ha superato un dolore atroce tornando alla vita; la
bellezza di chi può rivivere la felicità.
Avanza verso il letto e gli
siede
accanto.
“Non sai che
gioia poter venire qui e
vederti in gran forma” - afferma Anna, briosa.
“Il merito
è tuo” - gli sorride
Kris, facendole segno di avvicinarsi.
La Froze elimina la
distanza tra loro
con un bacio a stampo.
“Quanto mi sei
mancata” - confessa
lui, arrossendo.
“Anche
tu” - risponde lei.
“Mia madre mi ha
raccontato di Hans.
Adesso stai con lui?” - chiede il biondo.
“Ho appena chiuso
i rapporti con
quell'imbecille. Io non l'ho mai amato. Il mio principe sei
tu” -
torna a baciarlo.
“Anna, so anche
altro...” -
Kristoff si riferisce al pancione in bella vista.
“Mi dispiace
Kris. Non avrei mai
immaginato di rimanere incinta. Pensavo che lui avesse preso
precauzioni” - va subito nel pallone, credendo che il biondo
abbia
rabbia circa la gravidanza.
Però
è proprio Kristoff a zittirla
con un secondo bacio.
“Non fartene una
colpa. Stavate
insieme, peccato che io sia arrivato troppo tardi altrimenti a
quest'ora sarebbe mio questo piccolo”
“Sono sicura che
ti amerà come se
fossi suo padre e tu lo amerai come un figlio” - sorride
Anna,
accarezzandogli teneramente una guancia. Poi aggiunge -
“Sappi che
Hans è fuori dalla mia vita. Manterremo i contatti
unicamente per il
bambino. Niente di più. E' con te che voglio stare. Ho
sopportato
anche troppo la sua presenza e invadenza. Mi ha controllata per
cinque mesi, oggi ho detto basta”
“Io ci
sarò sempre, amore mio. E
sarò felice di crescere con te tuo figlio;
diventerà un po' anche
mio” - le sorride, posando lo sguardo sul ventre arrotondato
della
ragazza. Vi posa delicatamente la mano e in quell'istante riceve la
reazione del pargolo - “Hey, ha appena scalciato. Che
figata”
Anna ride e risponde -
“Con Hans non
ha mai scalciato. Evidentemente ha già capito chi conta
nella sua
vita e chi no”
Scatta un altro bacio.
Elsa e Caroline, trovatesi
nei corridoi
dell'ospedale, raggiungono insieme la coppia.
“Portiamo belle
notizie” - esclama
la signora Bjorgman.
“E anche del
caffè!” - continua la
ventunenne, offrendone alla sorella.
“Dicci pure. Non
tenerci sulle spine”
- afferma Kristoff.
“I risultati
delle tue analisi e dei
vari accertamenti hanno mostrato la tua piena ripresa. Tra due giorni
si torna a casa” - esulta l'adulta.
Quella giornata continua al
meglio, tra
gioia e commozione di chi si reca lì a trovare Kristoff.
I Froze, amici vari, anche
i suoi
colleghi, gli fanno visita.
E, a proposito di
colleghi....
Elsa è pronta a
lasciare la struttura
per rincasare. Saluta il giovane allettato e Caroline.
“Passo a
prenderti tra un paio di
ore” - precisa lei, rivolgendosi ad Anna.
“Perfetto”
- risponde la seconda.
Non avendo due automobili, la grande le faceva da taxi.
Adesso, intenta a
percorrere il lungo
corridoio che la conduce all'uscita, si imbatte in qualcuno di
inatteso.
“Elsa?! Sei
davvero tu?”
“Oh mio Dio! Cosa
ci fai qui?” -
esclama la fanciulla, impallidendo.
-------------------------------------
“Lo voglio
fuori” - afferma deciso
Westergard, rivolgendosi al socio.
“Sicuro di
volerlo licenziare?
Pensaci bene, Hans! E' il migliore dei nostri dipendenti” -
Victor
tenta di farlo riflettere. Ma invano.
“Mi ha rubato la
donna. Adesso ne
paga le conseguenze”
“Se dovessimo
perdere clienti, agendo
in questo modo? Poi, pensa a tuo padre. Era sua volontà
tenerlo
nell'azienda di famiglia” - controbatte Smith.
“Lui è
all'aldilà. Non potrebbe mai
saperlo. Poi mi sono stufato di accontentare sempre gli altri.
Perciò
da adesso in poi quel traditore non metterà più
piede nei nostri
uffici. E quel Jack che hai assunto mesi fa, lavora bene. Lo
sostituirà. Diventerà la nostra nuova
gemma” - spiega Hans.
Ormai ha deciso... Kristoff
Bjorgman è
licenziato. Niente più cantieri, niente più
stipendio... per lui
solo miseria!
--------------------------------
Agnarr, in cinque mesi, ha
affrontato
chemio molto pesanti e ha lottato a lungo per sconfiggere il grande
male.
Oggi può
ritenersi fuori pericolo. I
medici gli hanno comunicato che il tumore è stato sconfitto.
Può
finalmente riprendere in mano la propria vita. L'uomo è
perciò
tornato a casa, dalla sua famiglia.
Ha spiegato alle figlie
come sono
andate le cose e loro, seppure sconvolte e dispiaciute inizialmente,
hanno capito quanto grave fosse la situazione.
Nella loro abitazione si
torna a
respirare la felicità.
Le cose sembrano prendere
la giusta
piega, dopo tempi tanto duri.
-------------------------------
La settimana successiva
alle dimissioni
dall'ospedale di Kristoff, Anna si stabilisce dai Bjorgman per
accudire il fidanzato e per dare una mano a Caroline con i gemelli.
Hans, dopo la litigata e la
conseguente
rottura, non si è fatto più sentire e questo
è un sollievo per la
ragazza che può così vivere l'amore con il
fidanzato.
I gemelli, euforici nel
vederla lì,
rendono allegra e luminosa la ragazza.
La Froze è
sempre più convinta che
quella sia la vita perfetta per lei. L'unica nota sbagliata in tutto
ciò è il licenziamento di Kristoff dai cantieri
Westergard. Però è
lo stesso Kristoff a dirle di non dar peso al fatto. Presto avrebbe
cercato altro, qualcosa che lo appagasse totalmente.
“Lascia perdere
le idiozie di
quell'uomo. Non diamogli spazio nelle nostre vite. Lui, agendo
così,
se ne sta prendendo molto. Volutamente. Perciò dedichiamoci
solo a
noi” - afferma Bjorgman, steso sul letto accanto ad Anna.
Le accarezza il pancione,
lusingandola
ogni due per tre circa la bellezza che la gravidanza le sta
accentuando sempre più.
“Ci pensi? Domani
a quest'ora saprò
se avremo un bimbo o una bimba. Non sto più nella
pelle” - Anna è
elettrizzata all'idea dell'ecografia.
“Mia madre dice
che sarà una Lei. Tu
che pensi?” - chiede Kristoff.
“Io sarei felice
fosse maschietto.
Nella mia famiglia siamo più donne, quindi sarebbe l'ideale.
Ma
anche una femminuccia non mi dispiacerebbe. La vizierei con tutine,
abiti rosa e fiocchi tra i capelli” - ormai la Froze viaggia
di
fantasia, immaginandosi già come una mamma alle prese con
torte di
compleanno, scuola, compiti...
Parla, parla, parola,
mostrando la sua
loquacità assopitasi nei mesi precedenti. Segnale che Anna
sta
tornando quella di un tempo.
“So che non
c'entra nulla, ma hai
notato anche tu che Elsa è strana ultimamente?” -
sostiene il
giovane, spostando l'argomento sulla cognata.
“In effetti hai
ragione, negli ultimi
giorni è sempre con la testa tra le nuvole”
“Non
avrà mica qualche ragazzo in
mente?” - ipotizza lui.
“No, dai. Chi
potrebbe essere, poi?
Che io sappia non si frequenta con nessuno” - riflette Anna.
“Beh, allora
sarà una nostra
percezione. Dai adesso dormiamo sono esausto. Domattina dobbiamo
andare in ospedale per l'ecografia. Verrà anche
Hans?” - chiede
Kristoff.
“Certo che no.
Gli scriverò appena
saprò. Non voglio vederlo neanche in foto” -
brontola lei, si
accoccola al petto del compagno e chiude gli occhi.
L'indomani sarebbe stata
una giornata
speciale che non avrebbe dimenticato mai più.
---------------------------------------
Elsa è sul letto
a pancia in su. Ha,
come al solito, il cellulare tra le mani. Scrive messaggi
ininterrottamente da ormai un'ora.
Manda anche qualche vocale,
di tanto in
tanto.
Idunn sente che sua figlia
è sveglia
nonostante l'ora, così le raccomanda di non tardare. Anche
loro
sarebbero andate con Anna in ospedale.
“Non voglio fare
tardi. Dobbiamo
arrivare presto lì, altrimenti non possiamo assistere.
Perciò va a
dormire o non ti sveglierai domani” - le dà un
bacio sulla guancia
e si ritira nella sua camera.
La Froze segue il consiglio
materno.
“Questo
è l'ultimo sms che ti
scrivo. Ci sentiamo domani. Magari ci troviamo al parco e andiamo a
prenderci un caffè al bar. Cosa ne pensi? Ora ti lascio. Tra
qualche
ora saprò se avrò un nipote o una nipote. Notte
Jack. Tua,Elsa”
Elsa e Jack Frost sono
tornati a
sentirsi, dopo una rottura di due anni. La causa fu la partenza del
ragazzo assieme al padre per affari. Non se la sentiva di mantenere
una storia a distanza. Eppure il suo ritorno ad Arendelle e
l'incontro casuale con la ex, ha riacceso la fiamma.
------------------------------
“Ecco, ci siamo
tutti” - si
pronuncia Idunn, entrata nella stanza della ginecologa assieme alle
sue figlie e Kristoff.
“Ehm, forse
c'è troppa folla.
Qualcuno deve uscire” - precisa la dottoressa.
“No, la prego.
Siamo di famiglia.
Vorremmo assistere” - la supplica la signora Froze.
“Esco io,
dopotutto sono il meno
coinvolto” - sostiene Bjorgman, chinando il capo.
“No, amore.
Resta” - lo trattiene
Anna. Poi si rivolge alle parenti - “Faremo un video e lo
vedrete
dopo”
Cala il silenzio. Le due
non si
aspettavano di essere scartate in quel modo.
“Ok, dai.
Evitiamo tensioni che alla
ragazza non fanno bene e tanto meno al piccolo. Rimanete
tutti” -
si rassegna la ginecologa.
Tra l'euforia e i centomila
grazie da
parte di tutti, Anna viene a conoscenza del sesso del nascituro.
E circa mezz'ora dopo...
“Stai scrivendo a
Hans?” - domanda
Elsa alla sorella.
“Devo farlo.
Merita di saperlo.
Almeno questo” - puntualizza la seconda. Digita un sms e
invia
“Ciao. Ho appena
fatto l'ecografia.
Ti manderò delle foto. Ho scoperto che a dicembre, poco
prima di
Natale, avremo una bambina. Niente maschio. Mi dispiace. Spero tu sia
felice ugualmente e sappia amarla anche se non avrà il nome
di tuo
padre”
Una femminuccia, come
previsto da
Caroline sarebbe nata da lì a quattro mesi.
Il regalo più
bello che Anna avesse
mai ricevuto durante il periodo di festa.
“Ho
già in mente vari nomi. Ma non
lo dirò a nessuno”
“Dai, siamo
curiose. Diccelo diccelo
diccelo” - chiede mamma Idunn.
“No.
Rimarrà un segreto. Tra me e la
mia piccola” - sorride Anna, emozionata.
Adesso sa che presto una
nuova Lei
sarebbe entrata in famiglia e le avrebbe regalato quella
serenità e
quell'amore che ha sempre desiderato.
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Capitolo 20 *** 20 CAPITOLO ***
Hans Westergard decide di
allontanarsi
per un po' da Arendelle, per organizzare il da farsi.
Nei mesi seguenti, manda
messaggi ad
Anna per sapere della gravidanza. In più fa recapitare a
casa Froze
tantissimi regali per la piccola in arrivo.
E quando la giovane arriva
al nono
mese, precisamente il 7 dicembre, l'imprenditore bussa alla sua
porta.
La giovane è
rientrata a casa dopo le
settimane dai Bjorgman. Essendo agli sgoccioli ha preferito avere
vicino la madre e la sorella.
“Che ci fai tu
qui? Non eri fuori per
lavoro?” - chiede la diciottenne, trovandosi davanti il
riccone.
“Sono tornato per
il tuo compleanno.
È tra tre giorni, giusto?”
“Si, ma non
dovevi scomodarti. Sai
bene che meno ti vedo, meglio sto” - puntualizza la ragazza.
I rapporti tra i due sono
molto tesi,
nonostante Westergard cerca di mostrarsi disposto ad una
riappacificazione.
“In auto ho dei
pensierini per la mia
bambina” - aggiunge lui, raggiungendo il mezzo in due secondi.
“Ancora? Ma ne
hai mandati già
troppi” - risponde, esausta Anna.
“Per mia figlia
non è mai
abbastanza” - sorride, entusiasta il giovane.
In effetti sapere che
presto avrebbe
avuto una figlia, una femmina, lo rende stranamente elettrizzato.
Si immaginava con una prole
maschile,
alla quale insegnare l'arte del trattare le donne. Peccato che da
adesso in poi dovrà rivedere la sua morale. Non sarebbe
molto felice
se venisse a sapere che qualche stronzo tratta male la figlia!
“Ecco. Questo
è l'ultimo” -
aggiunge, scaricando l'ultimo pacco.
“Grazie ma non
serviva” - ribadisce
la Froze.
Hans è
ingestibile; il ricco si siede
sul divano e la padrona di casa non avendo forze per sbatterlo fuori,
prende posto sulla poltrona.
“Come sta la mia
principessa?” -
chiede Hans, avvicinandosi al pancione di Anna.
La Froze, istintivamente si
copre il
ventre, come a volerlo tutelare da un mascalzone di quella portata.
“Non posso
toccare neppure mia
figlia?” - replica Westergard, infastidito.
“Quando
nascerà potrai farlo. Adesso
è del mio corpo che stiamo parlando, non hai diritto di
sfiorarmi”
- risponde a tono la ragazza.
“Ah certo, solo
quel morto di fame
può farlo, vero? Se credi che io lasci la mia bambina a
quell'idiota
ti sbagli di grosso” - tuona Hans.
“Idiota sarai tu.
Kristoff sarà un
padre perfetto. Cosa che, ovviamente, non caratterizzerà
te” - lo
punzecchia lei.
“Anna, non hai
idea di quello che
stai dicendo. Sappi solo che lotterò per prendermela. Costi
quel che
costi”
“Prendertela?!”
- ripete scioccata
la giovane.
“Esatto, hai
capito bene. Hai voluto
tu questa situazione. Se avessi scelto di rimanere al mio fianco,
l'avremmo cresciuta insieme. Ma mi vedo costretto ad usare misure
drastiche. Se oserete sfidare la mia pazienza, te la
toglierò, la
prenderò io, fosse l'ultima cosa che faccio” -
quella è una vera
e propria minaccia.
I toni gentili e premurosi
di minuti
prima, lasciano il passo all'aggressività verbale.
“Rifletti bene,
Anna Froze. Non manca
molto. A breve nascerà, ti darò qualche
mese...poi agirò di
conseguenza” - così dicendo, l'uomo si alza e si
dirige, fiero,
verso l'uscita.
“Arrivederci.
Stammi bene” - la
saluta, ridacchiando e lascia la casa sbattendo la porta.
La diciottenne, invece,
è rimasta
pietrificata da quanto ha appena udito.
Si sdraia sul divano,
provando a
trattenere il pianto.
Cerca di metabolizzare
l'accaduto
eppure le lacrime e i singhiozzi le rendono impossibile anche
respirare.
-----------------------------
“Sono a
casa” - esclama Elsa,
rientrata dopo un colloquio di lavoro.
Nota subito la sorella
disperata e le
va incontro.
“Hey, cosa
succede? Stai poco bene?
La bambina?” - si preoccupa.
“Non va bene
nulla, sorellina!”
“Cosa
vuoi dire?”
“Hans
è venuto qui poco fa!” -
racconta.
“Oh no.
È tornato a mettere
zizzania?” - domanda la maggiore, alzando gli occhi al cielo.
“Vuole togliermi
mia figlia” -
aggiunge, stringendosi alla grande.
Elsa, sconvolta, a bocca
aperta,
esclama - “Che cosa?!”
“Vuole riavermi
per sé”
“Ma è
inaccettabile. Andrebbe
denunciato!” - risponde Elsa, disgustata da quello che tempo
fa
andava a letto con lei.
“E' stato chiaro.
O torno con lui o
si prenderà la piccola!”
La prima delle Froze non
riesce a
capacitarsi della meschinità di un uomo che mesi prima si
mostrò
differente sotto ogni aspetto. Le spiegazioni più logiche
sono due:
o qualcosa lo ha fatto cambiare radicalmente oppure ha finto e solo
ora sta mostrando il suo vero io.
“E pensare che
entrambe avevamo perso
la testa per questo bastardo” - commenta irritata la grande.
Poi
aggiunge, rivolgendosi ad Anna - “Stai tranquilla.
Andrà tutto
bene. Aspettiamo che arrivi il momento del parto. Solo allora ci
recheremo dalla polizia”
“No!” -
esclama istintivamente la
seconda.
“Perché
no? Devi farlo. Ti sta
praticamente ricattando!” - Elsa tenta di farla ragionare.
“Lui è
potente; con uno schiocco di
dita saprebbe annientarmi e rischierei di passare dalla parte del
torto” - spiega la minore tra le due.
“E che intenzione
hai? Aspettare che
lui ti tolga la bambina? Non se ne parla. Se non agisci tu, lo
farò
io. Per il bene tuo e di mia nipote” - la abbraccia e la
rassicura.
Però scorge
ancora esitazione in Anna.
“Cosa non ti
convince?” - le
domanda.
“Non ho scelta,
Elsa!” - risponde
in lacrime.
“No! La scelta
c'è sempre...
arrenderti al suo gioco sporco, sarebbe assurdo. Mantieni la
lucidità. Ne verremo fuori. Parleremo con Kristoff. Lui
troverà una
soluzione”
Quella giornata
è un inferno per Anna.
I genitori sono scioccati quando vengono a sapere l'accaduto.
“Vado da lui e
gli spacco la faccia”
- si altera Agnarr.
“Chiamiamo la
polizia. Subito” -
aggiunge Idunn.
“Calmatevi.
Dovremmo consultare
qualche avvocato importante per poter essere pronti se lui dovesse
muovere le sue pedine” - riflette Elsa.
“Non abbiamo il
denaro necessario”
- sostiene la secondogenita, rassegnata a ciò che
dovrà patire.
“Reagisci
sorellina. Devi lottare per
tua figlia. Non dargliela vinta. Stavolta sarà lui ad
uscirne
perdente e con molti sconti da pagare” - la sprona la
maggiore.
Viene avvisato anche
Bjorgman che senza
esitare si precipita a casa Froze.
“Cosa
è questa assurdità?” -
domanda alla suocera, una volta varcato l'uscio della villetta.
“E' un gran
bastardo” - commenta
l'adulta.
Raggiungono il salone dove
sono tutti
radunati.
Anna va subito incontro al
fidanzato
,stringendosi a lui.
“Giuro che questa
me la paga” - si
infuria Kristoff.
“Questo
atteggiamento aggressivo non
ci porta da nessuna parte. Bisogna trovare una soluzione
immediata”
- ribadisce Elsa.
Poi all'improvviso le
balena nella
mente un'idea che potrebbe essere vincente. Afferra il cellulare e
compone un numero.
“Vieni, ho
bisogno di te. È accaduto
un casino con il tuo capo. Puoi darci una grande mano... ti
aspetto”
- chiude la chiamata.
I presenti la fissano
perplessi.
“Chi
era?” - chiede Agnarr.
“Qualcuno che
può spiare Hans
all'interno della sua impresa. Adesso che è diventato un
punto forte
dei cantieri, saprà darci indicazioni e riportarci
informazioni
utili” - spiega la giovane.
“Che figlia
intelligente che abbiamo
messo al mondo” - si complimenta il padre, fiero della
ragazza.
“Degna di nonna
Elsa” - aggiunge
Idunn, commossa al pensiero della adorata parente.
Durante l'attesa della
persona
misteriosa, Anna si isola e rimane in silenzio. Si accarezza il
pancione e tiene lo sguardo basso.
Il compagno la osserva e
amareggiato
per la situazione creatasi le rivolge dolci attenzioni - “Non
ci
perderemo mai più, amore mio. Lotteremo per rimanere uniti
e, ti
giuro, la bambina rimarrà con noi. Saremo noi a vincere,
sbatteremo
Hans all'inferno dal quale è venuto e cresceremo la piccola
assieme.” - poi la bacia dolcemente sulle labbra,
avvolgendola tra
le sue braccia.
Mezz'ora dopo si presenta a
casa Froze
il giovane tanto atteso.
“Eccoti,
finalmente” - esclama,
radiosa, Elsa, invitandolo ad entrare.
“Jack? Sei
davvero tu? Cosa ci fai
qui? Sei tornato ad Arendelle” - domanda sorpresa Idunn,
riconoscendo l'ex della prima figlia.
“Sono qui da
dieci mesi circa,
signora” - spiega Frost.
Riceve l'abbraccio della
donna che lo
considera ancora parte della famiglia.
“Voi due non
sarete mica tornati
insieme?” - domanda un invadente Agnarr.
“Caro!”
- lo rimprovera Idunn,
dandogli un colpetto sul braccio.
Viva la privacy, ha pensato
l'adulta.
“Ebbene
sì! Adesso è inutile
nasconderlo. Ci stiamo frequentando di nuovo” - confessa il
ragazzo, arrossendo.
“Ma è
fantastico” - grida di
felicità Idunn.
“Possiamo tornare
al punto
fondamentale della situazione?” - interviene Elsa, ancora
imbarazzata per i comportamenti euforici della madre.
“Io mi ricordavo
che fosse Anna
quella estremamente euforica, non tua mamma” - sussurra Jack,
visibilmente a disagio.
“Sono identiche!
Stesso carattere,
stessa testa, stesso aspetto fisico” - risponde Elsa,
sorridendo.
A proposito di Anna, eccola
arrivare
mano nella mano con Kristoff.
“Accidenti, amico
che ci fai qui?”
- domanda stupito Bjorgman.
I due, ex colleghi, si
salutano con una
stretta di mano e un abbraccio.
“Elsa mi ha
contattato per qualcosa
di urgente” - spiega il neo arrivato.
“Sarebbe Jack la
spia di cui ci hai
parlato?” - chiede, sbalordito Kris, alla cognata.
“La spia? Mi dite
cosa dovrei fare
per voi? Quale è il problema?” - Frost
è perplesso.
Ma i suoi dubbi vengono
risolti
immediatamente.
Elsa gli racconta ogni
cosa, compreso
il piano che lo vede protagonista.
“Figliola, sicura
che lui se la
sente? Magari, essendo un lavoro prestigioso, metterlo a rischio non
gli conviene” - prende parola Agnarr.
“Esatto. Jack,
non sentirti
obbligato. Se non te la senti, agiremo diversamente” -
aggiunge
Idunn.
Però il ragazzo
non si è mai tirato
indietro e se, per dare una mano a chi vuole bene, deve muoversi
furtivamente tra gli uffici dei Westergard e carpire informazioni, lo
farà più che volentieri.
“Mi hanno dato il
ruolo di Kristoff
ai cantieri, perciò si fidano di me. Farò quanto
mi dite.
Tranquilli, ne verremo a capo. So essere una buona spia” -
dà così
il suo consenso. Poi si rivolge alla diciottenne - “Anna, io
e tua
sorella ti abbiamo sempre protetta dai cattivi, fin dalle scuole
elementari e lo faremo anche stavolta. Sii serena, Hans non la
passerà liscia. Avrà ciò che merita! I
tempi del suo dominio sulla
gente finiranno presto”
Frost ignora che
l'imprenditore cela
bene i suoi segreti e specialmente non sa che adesso è anche
il capo
di un clan criminale. Se dovesse essere scoperto, la reazione del
capo potrebbe non essere delle migliori!
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Capitolo 21 *** 21 CAPITOLO ***
Tre giorni dopo, viene
festeggiato il
diciannovesimo compleanno di Anna.
La ragazza ha cercato di
dimenticare
quanto accaduto con Hans eppure il pensiero fisso di lui e delle
minacce, la assillano, rendendole difficile anche il sonno.
Nel frattempo, Kristoff ha
preso una
decisione fondamentale per il futuro.
Se Hans vuole sottrarle
Anna dovrà
vedersela con lui e con un vincolo sacro.
Con la partecipazione di
Elsa, ha in
mente un bel regalo per la fidanzata. Recatosi la mattina del 10
dicembre in gioielleria, acquista un importante anello.
“Sicura che
accetterà? Farò la
figura dell'idiota, già lo so” - si agita
Bjorgman, chiuso nella
camera delle sorelle assieme alla cognata.
“Tranquillo. Tu
respira profondamente
e tira fuori tutto ciò che senti. Non ti dirà di
no!” - lo
incoraggia la ragazza - “Adesso andiamo. È il
momento giusto” -
lo spinge ad uscire dalla stanza e dietro di lui gli lancia un grande
in bocca al lupo.
Pochi passi separano
Kristoff dalla
fidanzata.
Lei è sul divano
assieme ai gemelli,
due di loro accovacciati sul suo petto e l'altro sulla pancia.
La scena è
davvero dolcissima.
“I tuoi
fratellini sono
innamoratissimi della tua ragazza. Attento, rischi che te la portano
via” - afferma Caroline, prendendo in giro il primogenito.
“Ah ma che
simpatica mamma” -
risponde con la linguaccia.
A quel punto Elsa lo sprona
a darsi una
mossa.
“Amore, tutto
bene? Sembri agitato”
- domanda Anna, guardando Bjorgman teso come una corda di violino.
Come consigliato dalla
cognata, il
giovane respira profondamente e prende parola.
“Devo dirti una
cosa importante” -
la invita ad alzarsi dal divano, liberandosi dai gemelli che le sono
alle costole.
Idunn e Agnarr hanno
intuito cosa sta
per accadere e rimangono ad osservare senza pronunciarsi.
Lo stesso fa Caroline che
inizia già a
singhiozzare.
“Che stai
facendo?” - chiede
scioccata la ragazza, vedendo Kristoff inginocchiarsi.
“Non ho mai
creduto di poter trovare
l'amore vero. Ho trascorso ventidue anni a domandarmi quando mi sarei
fidanzato, se esistesse una Lei adatta a me, che potesse amarmi
smisuratamente. Molti mi beffeggiavano, “Non troverai mai
nessuno”,
ridacchiavano alle mie spalle. Ad oggi posso dire di avere quanto
sognavo. Ti amo da morire e averti al mio fianco mi rende l'uomo
più
felice del mondo. Abbiamo affrontato degli ostacoli enormi,
però
sempre uniti, uscendone fortissimi. Voglio rimanere al tuo fianco per
sempre, vivendoti giorno dopo giorno, costruendo una famiglia con te,
invecchiando assieme e lasciando questo mondo mano nella mano, quando
sarà, un giorno molto lontano. La bambina che
arriverà è per me un
dono. Ormai, anche se non ha il mio sangue, se non mi
somiglierà
affatto, lei è mia a tutti gli effetti! Ti prometto che mi
impegnerò
al massimo per rendervi felici...” - una dichiarazione tale
merita
l'applauso. E infatti ne scatta subito uno da parte dei parenti,
elettrizzati.
Però manca
ancora la risposta della
giovane, pietrificata davanti ad un anello e ad una proposta vera e
propria.
“Mi vuoi sposare?
Vuoi trascorrere il
resto della vita al mio fianco?” - domanda cruciale che
lascia la
Froze in uno stato di shock pazzesco.
“Kris
io...” - la ragazza è
paralizzata. Le parole di Hans ancora le rimbombano in testa. Pensare
ad un matrimonio non è tra le sue priorità.
Però sentirgli
rivolgere parole di un'immensa tenerezza, colpiscono il suo cuore.
“Allora? Cosa
rispondi?” -
interviene Elsa.
E quando la giovane
festeggiata sta per
esprimersi in merito, accade qualcosa di inatteso.
Una strana sensazione
proveniente dal
suo corpo la costringe a piegarsi in due dal dolore.
“Oddio! Amore che
cosa hai?” - si
agita Kristoff, soccorrendola immediatamente.
“Mi si sono rotte
le acque” -
spiega Anna, notando la sostanza sul pavimento.
“Già?
È presto. Mancano venti
giorni” - entra in panico Idunn.
“Voleva
conoscerti, Kristoff!” -
commenta Caroline - “Dopo il tuo discorso si è
emozionata anche la
piccina”
Da quel momento in poi, la
questione
matrimonio non viene più toccata.
Anna trascorre le ore
seguenti a
chiedere l'epidurale e ad urlare dal dolore.
Elsa riceve dalla sorella
l'ordine di
contattare Hans.
“Mi tocca anche
avvisare
quell'imbecille... uffa” - brontola Elsa, in sala d'attesa. E
controvoglia gli scrive un sms.
In sala parto entra
soltanto Idunn.
Kristoff vorrebbe farlo ma è spaventato.
“Anche tuo padre,
all'epoca si
rifiutò di entrare con me. Andai da sola. Affrontai dei
dolori
assurdi senza nessuno che mi tenesse per mano. Dovresti assistere,
figliolo!” - lo rimprovera Caroline.
E quando sembra essersi
convinto che
dopotutto sarebbe stato qualcosa di meraviglioso, la situazione
cambia.
Arriva Westergard,
nervosissimo e in
preda al panico.
Ha vagato per i numerosi
corridoi
domandando alle varie infermiere della partoriente.
Ora è
lì, a pochi metri dalla
famiglia Froze e dai Bjorgman.
“Sono corso
appena ho letto il
messaggio! Dove è Anna?” - domanda Hans ad Elsa.
La ventunenne indica la
stanza dalla
quale si odono le urla.
L'imprenditore si precipita
da una
dottoressa richiedendo il camice e la mascherina.
Sta per entrare a conoscere
sua figlia!
“Non so quale
santo mi ha frenato,
altrimenti lo colpivo in faccia” - commenta Agnarr.
“Ho avuto lo
stesso pensiero,
suocero” - aggiunge Kristoff - “Adesso mi
rinfaccerà anche di
non essere stato accanto ad Anna, contrariamente a lui che non ha
esitato un secondo” - brontola il giovane.
“Calmatevi voi
due. Evitiamo casini,
per favore. Oggi è un giorno di festa. Sta per nascere una
bambina,
perciò mettete la rabbia da parte” - Caroline li
richiama
all'ordine.
Trascorrono rapidamente
altri minuti ed
ecco il pianto della creatura che fa sobbalzare i presenti.
“E'
nata” - esclamano in coro
tutti.
Esce poco dopo Idunn,
intenta ad
asciugarsi il viso per via delle lacrime.
“Allora? Tutto
bene?” - domanda
Caroline.
“Si, Anna
è stata bravissima.
Riconosco che anche Hans è stato in grado di spronarla.
Appena l'ho
visto entrare ho pensato che mia figlia sarebbe esplosa per la furia.
Al contrario, gli ha afferrato la mano e assieme hanno messo al mondo
la piccola” - racconta la donna - “Mi sono
trattenuta anche io
dal dirgliene quattro. Però visto il momento ho
evitato”
“Lo insulteremo
al meglio quando
uscirà da lì” - precisa Elsa. Sposta il
discorso poi sulla
nipotina - “La piccina immagino sia bellissima”
“Uno
spettacolo” - conferma,
emozionata, Idunn.
Kristoff si commuove al
pensiero di
avere finalmente l'opportunità di conoscere la neonata che
per mesi
ha riempito i suoi sogni, i suoi discorsi e i suoi desideri.
Elettrizzato, cerca di
entrare nella
sala parto. Viene frenato dalla suocera.
“Adesso stanno
riportando Anna in
camera. A breve potrai vederla”
“E la
piccina?” - chiede lui.
“Eccola”
- esclama la Froze adulta,
indicando poco distante Hans con una pargola avvolta da una copertina
celeste a pois rosa.
I presenti gli vanno
incontro,
circondandolo, curiosi di vedere la neo arrivata.
“E' la cosa
più bella che abbia mai
visto nella mia vita” - afferma l'uomo, mostrandosi per la
prima
volta sincero.
“Non mi fai gli
auguri? Sono
diventato padre. La mia bambina, il sangue del mio sangue, è
venuta
al mondo finalmente!” - il suo sorriso e il suo tono sono
provocatori, nel parlare a Kristoff.
“Certo,
auguri” - risponde l'altro,
non cedendo alle provocazioni.
In quei minuti di euforia,
arriva una
donna dai capelli neri e ricci, un seno prorompente e un vestito
attillato rosso fuoco.
“Cugino, eccomi.
Fammi conoscere la
nostra erede” - gli corre incontro, scansando con prepotenza
Idunn
e Caroline.
Agnarr osserva il corpo
della
sconosciuta, rimanendone colpito.
“Accidenti!”-
esclama notando la
sensualità della tipa.
Riceve subito
un'occhiataccia da parte
della moglie che così lo rimette al suo posto.
“Victoria, ecco
te la presento” -
il riccone la saluta e le mostra la neonata.
“Un capolavoro.
Ti somiglia tanto,
sai?”
“A dire il vero
è la fotocopia di
mia sorella” - si intromette Elsa.
Le sue parole
infastidiscono Hans e
attirano l'attenzione della straniera, la quale si volta verso la
ventunenne e con aria altezzosa le domanda - “E tu
saresti...?”
“La zia della
bambina. Piacere” -
risponde la Froze, a tono.
“Cugina, seguimi.
Andiamo da Anna,
voglio fartela conoscere” - indica alla donna la strada.
I Froze e i Bjorgman,
irritati dalla
poca considerazione, seguono i Westergard trovandosi pochi minuti
dopo nella camera della neo mamma.
Anna è a letto e
sgrana gli occhi
quando trova davanti a sé Hans e una persona appariscente,
mai vista
prima.
“Che dire,
cugino. Hai scelto bene.
Molto bella, anche se apparentemente bambina. Saprà darti
molti
eredi, ne sono sicura” - commenta Victoria, scrutando
l'allettata.
I familiari di Anna
scansano i due
antipatici, raggiungendo la giovane.
Kristoff le siede vicino e
la prende
per mano.
“Hai conosciuto
nostra figlia?” -
chiede la giovane al fidanzato.
Tale domanda viene udita da
Hans che,
alterato, esclama - “Cosa hai detto? Sua figlia?”
“Si, e sei
pregato di restituirmela. Deve mangiare e per di più merita
di conoscere chi la ama davvero”
- gli strappa la neonata dalle mani e la mostra agli altri.
“Che
meraviglia” - esclama
Kristoff,estasiato da una pargola dai capelli rossi e le gote
paffute.
“Come
osi”- si imbestialisce
Westergard - “Ero io accanto a te mentre partorivi. Lui se ne
è
infischiato”
“Piantala, sono
esausta. Non voglio
sentirti. Lì è la porta. Arrivederci” -
lo tratta con freddezza e
questo fa esplodere l'imprenditore.
“Me la pagherete
tutti. Tu in primis
Anna Froze. Eri stata avvisata. Ora è tardi per tornare
indietro. A
breve riceverai la visita del mio avvocato”
Così dicendo si
allontana, seguito da
Victoria che fissa disgustata la giovane.
“Forse l'ho
giudicata troppo in
fretta. Non è adatta alla nostra stirpe. Merita un morto di
fame
come lo è lei” - conclude, prima di girare i
tacchi e dirigersi
all'uscita.
“Meglio morti di
fame che snob,
vermi, viscidi, antipatici, insolenti, arroganti come loro” -
Elsa
brontola e la sua reazione buffa fa ridere le due famiglie.
Finalmente soli, senza
nessun disturbo,
la ormai diciannovenne riapre un discorso interrotto bruscamente ore
prima.
“Kristoff, in
merito alla faccenda di
prima...”
“Amore, so che
sei ancora combattuta.
Ho capito, aspetteremo e più in là
decideremo...”
“Non aspetteremo
niente e nessuno”
- lo zittisce con un bacio a stampo.
“Cosa vuoi
dire?”- domanda confuso
lui.
“La mia risposta
è Sì. Si, si, si
mille volte si! Ti amo e voglio cominciare la nostra vita
insieme”
Anna ha deciso di finirla
di sottostare
al volere e alle minacce di Hans. Ha patito molto negli ultimi mesi e
da oggi vuole vivere la serenità che merita e vuole donarne
anche
alla sua bambina.
“A proposito, vi
presento Fate”
“Fate? Significa
destino, giusto?”
- interviene Elsa.
“Esatto. Il
destino mi ha voluto
regalare una creatura così speciale ed io ne
terrò cura per sempre,
la proteggerò e non permetterò a quel verme
schifoso di Westergard
di togliermela”
Ecco la Anna grintosa e cocciuta di un
tempo...non si abbasserà alle provocazioni.
“Se il mio ex
vuole la guerra, che
guerra sia”
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Capitolo 22 *** 22 CAPITOLO ***
Hans è furibondo
e una volta arrivato
nella sua enorme e lussuosissima villa, esplode.
“Mi ha umiliato
davanti a quel
pezzente di Bjorgman e al resto della famiglia. Se pensa di passarla
liscia, si sbaglia di grosso” - grida, scaraventando a terra
un
vaso di ceramica, situato sulla mensola accanto al camino.
“Cugino, calmati.
Non puoi mica
distruggere casa per via di una sciocca ragazzina!” - afferma
Victoria.
“Lei non mi
conosce veramente. L'ho
trattata da regina nei mesi che ha vissuto qui. Ho addirittura
indossato i panni di verniciatore per decorare la camera della
piccola. Avrei garantito il benessere materiale che non ha mai avuto.
Invece lei cosa fa?! Sceglie il morto di fame. Quell'idiota al
massimo può regalarle un mazzo di fiori. I fiori
più secchi ed
economici che esistono al mondo” - aggiunge l'uomo, non
riuscendo a
rimanere tranquillo.
“Sai come
agirebbe la nostra stirpe?”
- domanda, con tono alquanto crudele, la donna.
“So
già cosa fare” - le risponde
lui.
“Dopo i favori
che le hai fatto, la
punizione dovrebbe essere pesantissima” - ridacchia la
parente. Poi
aggiunge - “Hai fatto bene a minacciarla. Se non capisce chi
comanda con le buone, lo capirà con le cattive. Ha osato
sfidarti e
un Westergard non può di certo essere trattato in quel modo,
tanto
meno da una come lei” - commenta la mora, accendendosi poi
una
sigaretta.
“Mi ha mandato in
bestia sentirla
dire che la bambina è di Bjorgman. Ma stiamo
scherzando?Quella è
mia figlia. Mia. Presto capirà che mi appartiene. Ho
concepito
un'erede per la nostra casata che, sono sicuro, prenderà le
redini
di tutte le mie opere”
“Puoi sempre
cercare di rompere il
rapporto tra quei piccioncini” - propone Victoria.
“Ho tentato di
allontanarli, durante
il coma. Portandola qui, volevo farle perdere di nuovo la testa per
me. È stato inutile” - racconta, infastidito, Hans.
“Tranquillo,
cugino. Conosco gli
uomini e i loro punti deboli. Ci penserò io. Vedrai che Anna
non
solo lo dimenticherà, ma tornerà a strisciare e a
supplicarti di
perdonarla” - ridacchia, entusiasta di un piano che le
è appena
balzato in mente.
“Hai un animo
davvero sensibile,
cugina. Preoccuparti per me al punto tale da aiutarmi a recuperare la
mia donna. Te ne sarò per sempre grato” - sorride.
Le porge un
calice di champagne.
“Brindiamo alla
vittoria. Dopotutto
lo garantisce il mio nome. Vinceremo e i Bjorgman, così come
i
Froze, pagheranno per l'umiliazione” - dopo il cin cin,
trascorrono
il resto della serata a parlare e tramare loschi imbrogli.
Una famiglia maligna quella
che
rappresentano Hans e Victoria.
Prima di coricarsi, il
giovane
imprenditore scrive ad Anna.
“Mi dispiace per
come ci siamo
lasciati in ospedale. Domattina verrò a trovare la piccola.
A
proposito, che nome hai deciso di darle?” - invia l'sms.
“Sicuro che
quella sciocca ti
risponderà?” - chiede la donna.
Dopo due minuti esatti ecco
il
messaggio della diciannovenne.
“Si chiama Fate.
Domani potrai
passare dalla bambina, al nido. Evita di venire da me che non ho
voglia di vederti” - con questo la Froze chiude e stacca la
connessione Internet. L'attende la prima notte da mamma, fatta di
poco sonno, cambi di pannolini e tante poppate.
“ Maledetta.
Adesso dà ordini a me.
Dice di non volermi vedere” - si infuria Hans, poi prosegue -
“In
questi quattro mesi ho avuto modo di contattare gente importante e
presto Fate sarà mia e Anna la smetterà presto di
fare la preziosa.
”
“Fate? Immagino
non sia stato tu a
scegliere questo nome assurdo” - sottolinea Victoria, alzando
gli
occhi al cielo.
“L'importante
è che abbia il mio
cognome. È una Westergard e in quanto tale merita i nostri
privilegi” - precisa il giovane papà.
“Se invece fosse
come la madre? Se
non avesse ereditato la nostra tempra?”
“Non ho dubbi che
sia una di noi. E
se così non dovesse essere, la educheremo
affinché nessuna traccia
dei Froze le possa rimanere dentro. In fondo appartiene ai vincenti,
non ai pezzenti” - ridacchia. Un altro bicchiere di
champagne, poi
i due crollano, alquanto brilli, sul divano.
----------------------------------
L'indomani, come deciso,
Hans si reca
in ospedale.
La cugina è al
suo fianco, intenta a
pavoneggiarsi nei corridoi e ad attirare gli sguardi dei vari uomini
presenti, medici, infermieri e anche pazienti. Ama far eccitare
l'altro sesso. Ha nel dna la stessa voglia di lussuria del parente,
dopotutto.
“Dovrei uscire
con qualche dottore di
alto rango; unire due casate importanti potrebbe essere un vantaggio
per noi. Avremo una prole di sangue blu” - riflette da alta
voce,
lanciando un occhiata sensuale ad un bel trentenne dal camice bianco.
“Piantala di
flirtare. Dobbiamo
trovare il nido dove è mia figlia” - la rimprovera
Hans.
Ed eccoli arrivare a
destinazione.
Una vetrata enorme separa i
due
Westergard da una serie di culle che ospitano vari neonati.
“Non vedo
Fate” - afferma Victoria,
scrutando uno per uno i pargoli e i loro nomi.
“Forse
sarà con Anna” - aggiunge
lui, sorridendo. Motivo in più per andare contro le parole
della ex
e visitarla nella sua camera.
Ricorda perfettamente il
numero della
stanza e a passo svelto percorre le scale e il corridoio che lo
separano dalla meta.
Sobbalza, notando Anna a
letto, intenta
ad allattare la figlia, e Kristoff al suo fianco.
“Mantieni la
calma. Non sei venuto
per fare scenate. Mi raccomando. Altrimenti addio piano” -
gli
sussurra la parente.
Lui ingoia il rospo e si
finge
stranamente sereno.
Dà un colpetto
alla porta, attirando
l'attenzione della coppia.
“Salve,
buongiorno” - li saluta,
forzando un sorriso amichevole.
“Tu? Ti avevo
detto che preferivo non
venissi qui” - brontola la Froze.
“Fate
è con te, non potevo fare
altrimenti.” - precisa lui.
“Ok, dai.
Stavolta lascio perdere.
Ecco, puoi tenerla. Ha appena finito di mangiare” - e
così
dicendo, la diciannovenne cede la neonata al padre.
Hans è felice di
poter stringere di
nuovo sua figlia tra le braccia.
“Amore mio, ciao.
Sono il tuo papà.
Ti ricordi? Oggi la mamma ti ha vestita di rosa. Immagino sia la tuta
che ti regalai cinque mesi fa, quando vivevamo assieme.
Giusto?” -
logicamente Westergard, parlando e rivangando il passato, lancia
frecciatine all'estraneo Kristoff.
Tanto per sottolineare che
lui non
conta nulla nella vita della piccina.
“Cugino, guarda
che belle guance
paffutelle ha Fate. E che dire della boccuccia. Tutta suo
padre” -
si complimenta Victoria.
“A dire il vero
chi l'ha vista,
dottori e infermiere comprese, hanno detto che è la mia
fotocopia”
- puntualizza Anna, infastidita dalle parole dei due neo arrivati.
“Ah si? Beh
consiglierei loro un buon
oculista” - ridacchia la formosissima Westergard.
Anna sta per sbottare,
però è
Bjorgman a frenarla.
“Perché
non andiamo a fare due
passi, amore? Camminare ci farà bene...”- propone
il biondo alla
fidanzata. Dopo aggiunge - …. ci farà bene
soprattutto all'umore.
Questi due non li sopporto più” - le sussurra.
La Froze accenna un sorriso
ed
annuisce.
“Dove
andate?” - chiede perplessa
Victoria.
“Affari
nostri” - commenta alterata
Anna.
Ed una volta rimasti soli i
Westergard,
la donna si lamenta - “Non so come puoi desiderare al tuo
fianco
una sciocca e impertinente ragazzetta. Non fa altro che rispondermi
male. Merita una bella lezione”
“Non perdere le
staffe, cugina. Tempo
al tempo ed ognuno riceverà il castigo che merita”
La loro risata alquanto
inquietante
spaventa addirittura Fate che inizia a piangere.
“Tesoro, cosa
succede adesso?” -
chiede Hans, tentando di cullare la bimba per tranquillizzarla.
“A quanto pare le
idee dei suoi
consanguinei non le piacciono, cugino. È come credevo,
questa
bambina non è una Westergard. Fate è una Froze a
tutti gli effetti”
- commenta Victoria, spiazzando Hans che inizia a credere che la
neonata difficilmente sarebbe diventata come lui.
Dna a parte, non ha
ereditato l'indole
di cui necessita il suo grande impero.
------------------------------
“Questa
passeggiata ci voleva. Mi ha
rigenerata” - afferma Anna, sottobraccio al fidanzato.
Sono ormai a pochi passi di
distanza
dalla camera di lei, quando avvertono un pianto incessante.
Mamma Anna riconoscerebbe
quello di sua
figlia in mezzo ad una folla di gente.
“Fate”
- si allarma, correndo,
rapida, verso la stanza.
Nota Hans alle prese con la
crisi della
bambina ed interviene.
“Che le hai
fatto? Lasciala stare”
- le strappa la figlia dalle mani e la appoggia sul suo petto.
“Perché
piangeva così?” - domanda
Kristoff all'ex capo.
“Perché
non ti fai i cazzi tuoi?”
- risponde Westergard, dimenticando per un attimo le buone maniere.
“Ecco, vieni pure
fuori. Mostra il
vero Hans. Hai celato il tuo volto per troppo tempo. È bene
che
tutti lo conoscano” - Bjorgman perde le staffe, provocando il
ricco.
“Calmatevi state
dando spettacolo”
- li rimprovera Anna.
“Basta. Se non la
finite, chiameranno
la sicurezza” - Victoria tira a sé il cugino,
allontanandolo dal
biondino, suo nemico.
“Ho bisogno
d'aria” - con tali
parole Hans fila via, lanciando un'occhiataccia malefica al ragazzo.
“Kristoff. Dove
vai anche tu?” -
chiede la Froze, notandolo allontanarsi.
“Rimani qui e
tranquillizza la
piccola. Ci penso io” - la blocca la Westergard, raggiungendo
i due
fuggitivi.
A dire la
verità, Victoria sa bene da
chi andare e come muovere le sue carte.
Scorge Kristoff in una
stanza vuota
dell'ospedale, accovacciato a terra.
Si scopre, leggermente, il
voluminoso
decolté e a passo sinuoso gli va incontro.
“Eccoti. Si
può sapere come mai tu e
mio cugino vi odiate tanto?” - domanda, prendendo posto
accanto al
bell'omaccione.
“Che vuoi? Io non
ti conosco neanche”
- commenta freddo Kristoff.
“Sai che con gli
sconosciuti ci si
può sfogare senza problemi su cosa accadrà
dopo?”
La donna si mostra tenera e
disponibile
all'ascolto.
Bjorgman si alza da terra e
lei fa lo
stesso.
Si trovano faccia a faccia.
“Allora? Spero
possa risolversi. Ti
darò una mano a fare pace, se vorrai” - si
propone,
accarezzandogli un braccio. Sposta poi, lentamente e maliziosamente,
la mano sugli addominali scolpiti del bel ragazzo, rimanendo sorpresa
da così tanta prestanza fisica.
“Accidenti”
- commenta,
mordicchiandosi le labbra.
Bjorgman nota subito la vicinanza
eccessiva della mora dalle forme eccitanti.
“Che stai
facendo?” - chiede
alquanto spaventato dalle avance di lei.
“Occhio per
occhio, si dice al mio
paese” - afferma, sorridendo.
“Non capisco cosa
vuoi dire” -
risponde confuso lui, cercando di liberarsi dalla pressione della
donna.
“Anna
è stata con Hans nove mesi fa.
Tu potresti fare lo stesso con me. Sono brava a far eccitare gli
uomini. Saprei accontentarti in tutto e per tutto” - lo
provoca.
A quel punto Bjorgman,
sgarra gli
occhi.
“Tu sei
pazza” - la respinge,
allontanandosi.
“Mi desideri
quanto io desidero te.
Ho notato come mi fissavi poco fa”
“Che? Sei fuori
di testa. Non ti ho
mai considerata. Adesso scusami ma torno dalla mia fidanzata”
- fa
per andarsene.
Ed è allora che
Victoria agisce.
Supera in
velocità il ragazzo e arriva
alla porta.
Gira la chiave e la
inserisce nel suo
reggiseno.
“Se vorrai uscire
da qui, dovrai
spogliarmi” - aggiunge, maliziosa.
“Aiuto. Fammi
uscire, pazza di una
Westergard” - la scuote, arrabbiato.
La rabbia di lui lo porta
ad agire
senza lucidità.
Con gioia e anche
incredulità di
Victoria, Kristoff le strappa una parte del vestito, precisamente
quella che copre il seno e si riappropria della chiave.
“Wow!”
- esclama lei.
“Sei una
pazza” - ripete di nuovo
lui.
“No, il pazzo sei
tu. Se non vieni
con me e fai quanto dico, racconterò che mi hai voluta
violentare e
che l'abito strappato ne è la prova” - tali
affermazioni scioccano
Kristoff.
“Che?”
“Hai capito bene.
E a chi crederanno?
Ad una donna bella e ricca, che non ha bisogno di un uomo qualsiasi o
ad un ragazzo il cui padre è in prigione per
criminalità?
Beh...secondo me la scelta non sarà difficile” -
ridacchia
Victoria.
“Non ci credo. Mi
hai giocato un
tranello” - esclama Bjorgman, pietrificato da così
tanta
malvagità.
“Se non vuoi
finire dietro le sbarre
Kristoff, ti consiglio di mollare Anna”
“COSA? Non lo
farò mai” - risponde
il ragazzo.
“Allora
preparati. A mio cugino non
farà piacere sapere che mi volevi molestare” -
replica la
Westergard.
“Ci sono
telecamere dappertutto.
Anche qui, sicuramente”
“Certo. E cosa
vedranno? Tu che mi
strappi l'abito e metti le mani nel mio reggiseno. Non sarebbero
delle prove che ti avvantaggerebbero, sai?”
Kristoff, scioccato, non sa
come agire.
Rimane in silenzio mentre osserva quella donna girargli più
volte
intorno in attesa di una risposta.
“Hai deciso? Ti
do altri due minuti.
Poi agirò. A te la scelta”
“Sei un
demonio” - replica lui.
“Tic tac tic
tac... le lancette
dell'orologio scorrono veloci” - continua a provocarlo.
“Piantala!”
- esplode e gli urla in
faccia - “Non cederò alle vostre minacce. Io amo
Anna e la
sposerò”
“Bene. Decisione
definitiva?”- domanda la donna, mostrandogli di nuovo la
chiave.
Allo scadere del tempo, la
Westergard
si accinge ad uscire, scompigliandosi i capelli e dandosi qualche
sberla sul viso, il tutto sotto lo sguardo sconvolto di Kristoff,
trovatosi nel momento sbagliato al posto sbagliato.
“Addio Kristoff
Bjorgman. Salutami
tuo padre quando sarai in galera” - conclude.
Gira il chiavistello ed
apre la porta.
“Aspetta...”
- la frena allora lui
- “Non voglio andare in carcere”
“Bene, bene, vedo
che adesso si
ragiona!”- così dicendo, si richiudono dentro.
Kristoff è
combattuto. Non
rinuncerebbe mai alla donna che ama, però non vorrebbe
passare per
chi non è, incasinando la vita di sua madre che ha
dovutogià patire tanto per colpa di un criminale.
Come si
comporterà? Accetterà la
minaccia o lotterà per il suo amore?
|
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Capitolo 23 *** 23 CAPITOLO ***
Victoria Westergard, da
bambina,
otteneva sempre ciò che desiderava. Le bastava sbattere i
piedi o
piagnucolare per ricevere immediatamente l'ok dalla sua famiglia. Il
risultato è ben visibile oggi : è diventata una
donna vanitosa,
egoista, prepotente, astuta e anche caparbia nel raggiungere la
vittoria. Il piano organizzato a danni di Kristoff, da lei ideato,
ha, infatti, avuto esito positivo.
“Sei una grande,
cugina. Non immagini
che regalo hai donato a tua nipote permettendo a me ed Anna di avere
una seconda chance” - la ringrazia Hans.
Sono trascorsi esattamente
due mesi dal
giorno che Bjorgman, con la coda tra le gambe, ha lasciato la
promessa sposa con un bigliettino, scioccando le famiglie ormai
unitesi in una sola.
Caroline è
depressa da quando il
primogenito ha lasciato Arendelle senza spiegazioni logiche.
I gemelli, vedendo lo stato
psicologico
della mamma e anche di Anna, parlano di Kristoff con rabbia e
delusione. Non si aspettavano un comportamento simile da parte del
loro adorato fratellone.
Che dire di Anna?! La
diciannovenne ha
allontanato chi la circonda, chiudendosi a riccio.
Quel Natale fu il
più grigio di tutta
la sua giovane vita.
I Froze festeggiarono in
solitudine,
evitando il resto del mondo, permettendo alla neo mamma di evitare
sguardi compassionevoli da parte di vicino o amici.
Così le sue
routine sono passate
veloci, prevalentemente incentrate sull'allattamento di Fate o sui
cambi di pannolino.
Idunn e Agnarr,
così come Elsa,
tentarono di parlarle ricordandole i bisogni di cui necessita la
neonata, amore e carezze da parte di chi l'ha messa al mondo.
La seconda delle Froze,
però, a
distanza di mesi, continua a vivere male la fuga di Kristoff e non
riesce più ad esprimere un sentimento grande come l'amore
verso chi
le è accanto.
“Devi essere
forte. Devi farlo per
Fate” - la sprona sua sorella maggiore.
“Ma lo volete
capire tutti quanti che
non riesco più ad amare nessuno?” - le tuona
contro,
singhiozzante.
“E' la rabbia che
ti fa percepire
questo. Non è così. Dentro di te sai di dover
tornare quella di un
tempo ed è l'orgoglio e le ferite che sanguinano ad
impedirtelo” -
aggiunge Agnarr.
“Quel bastardo
è stato più bastardo
di Hans. Mi ha presa in giro per mesi. Sembrava così
spontaneo. Mi
aveva addirittura proposto le nozze. E guardate come è
finita” -
replica Anna.
“Deve essere per
forza accaduto
qualcosa. Non è da Kristoff comportarsi
così” - lo difende Idunn.
“Nessuno lo
conosceva al punto tale
da sostenere che non avrebbe mai agito in questa maniera. Dopotutto
la mia ingenuità e la mia istintività mi hanno
fatto abboccare.
Sono caduta tra le sue braccia dopo neanche 48ore e me ne pento.
Dovevo ascoltare Hans quando mi ha detto di lasciar perdere”
- con
tali parole, la giovane spiazza i tre parenti.
“Che? Sei
impazzita? Adesso credi a
quell'idiota di Westergard?” - esclama Elsa.
“Non chiamarlo
idiota. È il padre di mia figlia” - risponde a
tono la seconda.
“Mi stai
seriamente spaventando” -
sostiene Idunn, guardandosi preoccupata con il marito.
“Anzi, sapete
cosa vi dico?! Se è
con lui che il destino vuole che io stia, lo
accontenterò” - così
dicendo prende il cellulare e digita il numero del diretto
interessato.
“Oddio sorellina,
cosa hai intenzione
di fare? Ti prego, non vorrei facessi un errore madornale...”
-
Elsa spera non sia come crede. Invece quando sente Anna dire
determinate frasi, rimane di sasso.
“Vienici a
prendere. Io e tua figlia
ci trasferiamo da te. Non avremmo mai dovuto separarci, perdonami. Ti
aspetto” - chiude la telefonata, sotto lo sguardo scioccato
dei
familiari.
“Cosa hai
fatto?!” - esclama Idunn,
con le lacrime agli occhi.
“Ho agito, per la
prima
volta,seguendo la mia testa. Il cuore ha smesso di battere dentro di
me. Da adesso in poi vi troverete davanti un'altra Anna” -
così
dicendo, raggiunge la sua camera ed inizia a preparare le valigie.
“Anche se non le
parliamo da
settimane ormai, io chiamo Caroline, magari lei riesce a farla
ragionare” - propone la signora Froze.
“Cara, no.
Lasciamole fare quello che
crede sia giusto. Si renderà conto da sola che il suo posto
non è
al fianco di Hans”
“Ma
papà se quell'uomo dovesse farla
soffrire?” - domanda Elsa, in pena.
“Non le
recherà mai tanto dolore
quanto quello che le ha dato Kristoff il giorno in cui ,con un misero
biglietto, ha chiuso i rapporti” - puntualizza Agnarr.
Due ore dopo, Anna
è chiusa nella sua
stanza.
Ha sistemato la roba
all'ingresso e si
è serrata nella camera per allattare Fate.
Stringe tra le mani il
famoso pezzo di
carta del suo ex.
Lo avrò letto
duecento volte in quei
sessanta giorni.
“Scusami,
non me la sento più di
sposarti. Non riesco a crescere una bambina non mia come se fosse
sangue del mio sangue. Perdonami. Lascio Arendelle per sempre. Addio.
Sii felice”
Queste
parole
furono dettate da Victoria a Bjorgman, dopo che il giovane decise di
accontentarla per evitare la galera.
DUE
MESI PRIMA
“Bravo
Kristoff.
Hai preso la decisione giusta. Sai essere intelligente quando
vuoi”
- afferma la Westergard, chiudendo il foglio e posizionandolo nella
sua borsetta.
“Siete
davvero
due bestie. Tu e tuo cugino; avete distrutto la mia vita e ora farete
lo stesso con quella di Anna e anche della piccola”
“Anna
non appena
vedrà quanto è bella la vita da ricca benestante,
con un compagno
affascinante, pronto a darle emozioni da brivido ogni notte,
capirà
che stare con te era l'errore più grande della sua
vita” - precisa
Victoria, sistemandosi il trucco e i capelli.
Indossa
un golfino
che copre lo strappo del vestito, così da non destare
sospetti.
“A
lei non
interessa tutto ciò. Lei cerca amore, non sesso e beni
materiali”
- replica Kristoff.
“Ragazzo,
ascolta
una volta per tutte... tu nella sua testa rimarrai un lontano
ricordo, anzi uno sbaglio del passato. Costruisciti una nuova vita,
trova una pezzente degna di te e sparisci dalla circolazione. Adesso
ti darò modo di andare via dall'ospedale, poi
raggiungerò la stanza
di Anna. Quando sarà il momento le farò trovare
il biglietto. Sono
sicura che ti telefonerà, ti cercherà
ininterrottamente. Tu, come
stabilito, dovrai essere irraggiungibile. Chiaro?”
Bjorgman
abbassa il
capo, amareggiato da quanto è stato costretto a scegliere.
Avrebbe
dovuto
rispondere NO, invece la paura di poter essere considerato come suo
padre ha prevalso e se c'è una cosa che lui detesta
è il paragone
con il genitore criminale.
Le ore
seguenti
sono devastanti per Anna. Trova il bigliettino posato sul cuscino,
qualche ora prima di coricarsi.
Victoria
ha pagato
un infermiere in cambio del favore: mettere il pezzo di carta accanto
alla ragazza nel momento specifico.
E
così fu.
La
Froze disperata
iniziò a cercare Kristoff, ma fu tutto vano.
Ciò che
è accaduto fu un susseguirsi
di litigi in casa e di incessanti pianti. Ecco che la sofferenza e la
disperazione sono tornati a bussare a casa Froze e i responsabili
sono sempre loro: i Westergard.
------------------------------------
Sono le venti quando Hans
preleva Anna
e Fate, caricando le valigie e il passeggino in auto.
“Ci sentiamo
domani, tesoro?”- chiede Idunn, osservando sua figlia salire
a bordo.
La ragazza annuisce, poi
chiede - “Elsa
dove è?” - ha notato subito l'assenza.
A quanto pare alla maggiore
delle due
non interessa dare l'arrivederci alla parente. Questo è
ciò che
sussurra Victoria, ridacchiando e attirando l'attenzione di Anna.
“Hans, richiama
tua cugina. Non
voglio che dica stronzate sulla mia famiglia” - precisa la
diciannovenne, con una freddezza e un controllo emotivo da premio
Oscar.
Che fine ha fatto la grande
delle
sorelle?
Elsa è nella
camera di Anna e ha
ritrovato per puro caso un vecchio biglietto.
La ventunenne in quei mesi
ha
riflettuto a lungo sul comportamento ambiguo dell'ex cognato. Molte
cose sembrano assurde e non trovano piena corrispondenza a quello che
è il carattere dell'ex cognato. Possibile che dopo neppure
24ore
dalla nascita della bambina, avesse stravolto i desideri per il
futuro?
E ora che ha stringe tra le
mani un
foglio familiare, la causa di un momento di caos interiore per Anna,
Elsa ha un'idea vincente.
Corre più
velocemente che può per
raggiungere i parenti.
“Anna?”
- domanda ai genitori.
I due sono seduti in salone
e tra loro
regna un silenzio opprimente.
“Dove eri? Non
l'hai neppure
salutata” - la rimprovera Idunn.
“Vado da
lei” - fa per uscire, però
è Agnarr a frenarla.
“Andrai
domattina. Adesso è tardi.
Voglio capire come mai hai evitato il momento dei saluti, chiudendoti
in camera”
“Papà,
mamma, ascoltatemi. Vi
ricordate questo?” - indica il famoso biglietto, porgendolo
poi al
capofamiglia.
“No. Io non l'ho
mai visto” -
risponde Agnarr.
Beh, in effetti lui era
assente
all'epoca. Così Elsa lo passa ad Idunn.
“Oddio. Dove
l'hai trovato? Credevo
fosse stato cestinato” - è stupida la donna.
“Capisci che
questa è la chiave di
tutto?” - la ventunenne, entusiasta, è davvero
certa di aver messo
assieme dei tasselli che l'hanno condotta alla verità.
“Sinceramente,
figliola, non riesco a
capire. Dove vuoi andare a parare?” - interviene Agnarr -
“Di
cosa parla questo foglio?”
“Marito mio, Anna
ricevette mesi fa
un messaggio da parte di Hans che la metteva in guardia da Kristoff e
dai Bjorgman”
“Ah bene. Questa
è la prova che
perdere Kristoff è stato un bene per tutti? È
questo che vuoi
dire?” - il signor Froze è sempre più
perplesso.
“L'esatto
opposto. Ascoltate la mia
teoria...” - così dicendo, siede in mezzo ai due e
spiega il suo
punto di vista - “Non è da Kristoff fuggire via
così, su due
piedi, attraverso un fogliettino di carta. Ci ho pensato molto in
questi mesi e trovare questo messaggio è stato fondamentale.
Chi è
solito mandare bigliettini insulsi e ricchi di sciocchezze?”
-
chiede Elsa, attendendo la risposta scontata.
I genitori rimangono in
silenzio,
volendo dalla primogenita la soluzione a tale dilemma.
“Quel biglietto
di addio ha lo stesso
sapore di questo pezzo di carta” - aggiunge estraendo, dal
tiretto
di un comodino anche l'altro foglio - “Hanno la firma della
stessa
persona”
“Intendi dire che
lo ha scritto Hans
ingannando Anna, di nuovo?” - chiede, scioccata Idunn.
“Non ho la
certezza, ma indagherò.
La sua impronta è presente sulla carta. Deve aver messo
Kristoff
alle strette, costringendolo ad andare via. Lui non l'avrebbe mai
fatto. Agendo in questa maniera, ha creduto di chiudere la faccenda.
Così come voleva fare mesi fa, scrivendo ad Anna. A
differenza del
passato, oggi è riuscito nel suo obiettivo” - la
teoria di Elsa
non fa una piega.
Idunn e Agnarr sembrano
riprendere
fiato dopo mesi di soffocamento. Sapere che c'è un'alta
possibilità
che Bjorgman non abbia abbandonato un vero amore, riaccende in loro
la speranza, quella di rivedere Anna riacquistare lucidità e
tornare
a sorridere!
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Capitolo 24 *** 24 CAPITOLO ***
Anna arriva a villa
Westergard circa
mezz'ora dopo i saluti alla famiglia. Ad attenderla sono presenti i
domestici, già conosciuti nel periodo trascorso
lì durante la
gravidanza.
Mary, la più
anziana, ha a cuore la
giovane e le corre incontro abbracciandola. Nota in lei gli occhi
spenti e la totale assenza di sorriso. Comprende subito che il
trasferimento non è stato voluto dal suo cuore.
Hans ha con sé
Fate e la mostra come
un trofeo di vittoria, vantandosi della bellezza ereditaria della
bambina. Tutto merito del suo sangue blu, ripete più volte.
La piccina, ormai di due
mesi, invece è
identica ad Anna. Questo fatto, l'imprenditore sembra proprio non
accettarlo. A fargli da spalla in quello che dice, è
Victoria.
“Diamo il
benvenuto ad un'altra
componente degna della nostra stirpe. Mia nipote avrà tanto
da
imparare e sarò lieta di pormi come sua madrina,
indirizzandola
sulle scelte da fare e sul modo di comportarsi” - sostiene la
donna, stupendo i presenti. Da quando in qua la signora Westergard
decide di educare qualcuno alle buone maniere? Proprio lei che sembra
esserne ignara.
Anna sente le parole
dell'adulta,
eppure evita delle reazioni. Giorni prima, se le avessero detto che
quella tipa avrebbe dovuto battezzare sua figlia, certamente si
sarebbe infuriata.
Ad oggi la situazione
è stravolta. Si
limita ad aprire il cofano dell'automobile e a caricarsi in spalla un
borsone rosa, quello di Fate. Ignorando tutti, raggiunge l'ingresso
della villa.
Sa già che la
sua vita, d'ora in poi,
sarà così: i Westergard si lusingheranno a
vicenda e lei sarà
oscurata. Pensandoci bene, per lei non è male questa visione
della
realtà. Dopotutto non chiede altro: desidera essere
invisibile. E
nella villa enorme che la ospiterà, questo è
possibile.
----------------------------------------
Frost è in
ufficio quando riceve la
chiamata di Elsa. La fidanzata gli racconta le sue teorie circa il
coinvolgimento dell'imprenditore nella fuga di Bjorgman.
“Come abbiamo
fatto a non pensarci
immediatamente. Tutto torna, secondo quanto dici” - esclama
Jack,
stupefatto dall'intelligenza e dall'arguzia della compagna.
“Mi raccomando,
controlla ogni mossa
di quell'infame di Hans. Non lasciarti sfuggire nulla. Ogni cosa
può
risultarci utile” - si raccomanda lei.
“Tranquilla,
indagherò per bene e
stavolta chi ha recato molto dolore ne riceverà
altrettanto” - la
conversazione viene improvvisamente interrotta. Un collega, giunto
all'improvviso, comunica a Jack che il loro Boss li ha appena
invitati a cena alla villa.
Verrà
festeggiato l'arrivo di Fate e
non mancherà la sua presentazione come nuovo membro della
famiglia
dei Westergard.
“Controlla mia
sorella, ti prego” -
lo supplica Elsa, avendo udito, dall'altro lato dell'apparecchio, le
parole dell'informatore.
“Tranquilla,
amore mio. Proverò
anche a parlarle. Le spiegherò la versione dei fatti e spero
che
deciderà saggiamente come comportarsi” - chiusa la
telefonata,
Frost raggiunge i parcheggi dove i colleghi lo attendono, seduti in
automobile.
------------------------------------
“Benvenuti a
villa Westergard, potete
lasciare a me le vostre giacche” - a parlare è
Tom, il maggiordomo
che, all'ingresso, accoglie gli invitati e sistema i loro guardaroba.
Jack e company sono appena
arrivati e
Frost rimane sbalordito dalla maestosità di quella dimora.
È enorme
e circondata da un immenso giardino, ben curato e ricco di fiori. Una
fontana è poco distante, circondata da aiuole e luci
colorate.
“Wow” -
esclama Frost. Il suo Boss
ha davvero un castello come casa.
Lasciano la roba al
maggiordomo e si
avviano verso la sala della cena.
“Quanto lusso. Ci
sono addirittura
statue e quadri che varranno una fortuna! Non bada a spese il
capo”
- sostiene, entusiasta, uno dei lavoratori.
È la voce di
Hans ad attirare il
gruppetto nella stanza principale.
“Ecco i miei
dipendenti; venite
ragazzi. Fatevi avanti, prego” - Westergard fa loro segno.
Il padrone di casa indossa
uno smoking
nero e sorseggia dello champagne.
“Signore, la
ringraziamo per
l'invito. Qui, poi, è spettacolare” - lo lusinga
Jack. Il piano è
mantenere le apparenze; anzi, alimentare i complimenti per mantenere
i rapporti piacevoli con il nemico.
“Ti ringrazio,
Frost. Ma prego,
accomodatevi. Sarete seduti in fondo al tavolo. Sono presenti i
segnaposto. Notate la precisione di chi si è occupato di
questa
cena” - afferma Hans, riferendosi alla adorata domestica,
Mary.
Jack siede e osserva da
lontano il suo
Boss, il quale continua a parlare e intrattenere i vari ospiti.
Possibile che manchi ancora
Anna? Si
domanda Frost.
Preoccupato di
ciò, indaga. Si
avvicina al capo e con la scusa di un bicchiere di champagne, gli
domanda - “Non vediamo l'ora di conoscere le nuove arrivate
della
sua famiglia, signore. Saranno presenti anche loro, vero?”
“Certo. E' a mia
figlia che è
dedicato questo momento”
“E alla sua nuova
compagna presumo”
- aggiunge il giovane sorseggiando e mantenendo la calma.
Westergard annuisce e
riprende la
conversazione con un uomo sulla sessantina, suo socio in affari.
Jack torna a sedere,
volendo evitare di
suscitare nel suo superiore qualche perplessità, circa le
domande
insistenti su Anna.
Pochi minuti dopo, Hans si
avvicina ai
suoi lavoratori e da buon padrone di casa chiede se hanno gradito il
vino, giunto direttamente dall'Italia e i vari stuzzichini,
realizzati dalle mani d'oro della sua servitù.
“Ottimo, capo!
Siamo entusiasti di
essere qui” - si complimenta uno dei ragazzi.
“Bene. Sono
felice. Dato che stasera
rincaserete a tardo orario, vi do' la giornata libera domani”
-
comunica, ricevendo i grazie e gli applausi dei dipendenti.
Frost riflette su quanto
sia cambiato
Westergard nel giro di due mesi. Sembra felice, soddisfatto di avere
finalmente ciò che desiderava da sempre.
E forse Elsa ha ragione!
Hans ora ha
sia Fate che Anna; ma soprattutto ha tolto di mezzo un nemico non
solo in campo amoroso, ma anche in quello professionale.
L'astio che da sempre nutre
verso
Kristoff Bjorgman è legato alle minacce del clan ai danni
del
defunto padre e anche alle simpatie che il genitore rivolgeva a
quell'estraneo e che invece negava al sangue del suo sangue.
“Occhio per
occhio. Ma certo! Vuole
prendersi ciò che appartiene ad un altro, così
come Kristoff si è
preso l'amore del defunto Westergard!” - pensa tra
sé e sé Frost.
Adesso le cose sembrano
ancora più
chiare.
In quei secondi di
riflessione, il
giovane si allontana chiedendo del bagno per non destare sospetti.
Percorre un corridoio
immenso; non sa
di preciso come muoversi e dove recarsi.
“Forse era meglio
rimanere in sala”
- sbruffa, essendosi perso.
Ed è allora che
una voce familiare lo
fa sobbalzare.
“Tu? Cosa ci fai
qui?” - alle
spalle del giovane c'è proprio Anna, assieme alla bambina
che dorme
nella carrozzina.
Il biondo si volta verso
l'amica e con
un cenno di mano, la saluta - “Ciao Annie” - poi
accarezza la
guancia paffuta della piccola.
La Froze accenna un timido
sorriso,
sentendosi chiamare così. Per un attimo le sembra di tornare
indietro nel tempo, a quando, da bambina, l'unico suo pensiero era
fare i compiti e non cadere dalla bicicletta.
“Non evitare la
mia domanda. Come mai
sei qui? Ti manda Elsa?” - insiste lei.
“No, io sono stato
invitato dal tuo nuovo compagno. Lavoro da lui, ricordi?”
“Ah vero. Non
credevo venissi,
sinceramente. A mezzanotte sarà il compleanno di Elsa. Non
dovevi
rimanere a casa dei miei per gli auguri?”
“Andrò
domattina. Assieme a te e
Fate” - risponde Frost.
“Io la
telefonerò. Non credo che
andrò....” - lo spiazza lei.
“Che? Rinunci a
festeggiare tua
sorella per rimanere tra queste mura enormi?” - esclama
sconvolto
il ragazzo.
“Non insistere.
Non voglio discutere
qui. Potrebbero anche vederci insieme e fraintendere” -
replica
Anna.
“Sono scioccato
Annie. Non è da te …
e poi, come mai hai deciso di trasferirti qui? Non hai nulla a che
fare con questi ricconi senza sentimenti”
“Non dovrebbe
interessare a nessuno
cosa voglio o non voglio fare” - risponde, a tono la
diciannovenne.
“Certo che ci
interessa. Ti vogliamo
bene e ci preoccupiamo per te. Smettila di fare la dura, celando il
dolore dietro un muro che ti sei costruita. Torna in te, Annie. Ci
manca vederti sorridere, vederti saltellare per casa e cantare a
squarciagola. Idunn mi ha confessato addirittura di sentire la
mancanza dei tuoi biscotti al cioccolato”
Le ultime affermazioni
colpiscono il
cuore di lei che esclama senza esitare - “Davvero? Ma diceva
di
odiarli”
“Appunto”
- risponde Frost.
Cala il silenzio, mentre
nella testa
della giovane il rumore dei suoi pensieri e dei suoi dubbi diventa
insopportabile.
“Sono venuto qui,
approfittando della
cena di Hans, per parlarti” - riprende parola, andando
direttamente
al punto della questione.
“Senti Jack,
apprezzo molto i tuoi
tentativi e immagino che mia sorella ti abbia, in qualche modo,
costretto a farmi la ramanzina... ti prego, accetta il mio desiderio
di rimanere qui. Non chiedo altro se non di essere lasciata in pace,
non voglio nessuno che mi dice cosa fare o meno della mia
vita” -
il tono della Froze è supplichevole; sta per piangere e
tenta con
sforzo di evitarlo.
Ma quando Frost le espone
il punto di
vista della famiglia, Anna crolla - “Apri gli occhi Annie.
Siamo
convinti che sia stato un pianto di Westergard la causa della
partenza di Kristoff”
“Come? Che stai dicendo? E poi, se
vogliamo essere precisi, quella di Kristoff non è stata una
partenza
ma una vera e propria fuga”
“Ascoltami due
minuti e rifletti su
quanto sto per dirti. Solo allora deciderai come comportarti”
e così Jack
racconta ad Anna per filo
e per segno ogni dettaglio della teoria di Elsa.
Nonostante lo shock
iniziale, ogni
parola, ogni ipotesi, sembra essere verità assoluta.
“Perché
Kris avrebbe accettato?
Doveva lottare per il nostro amore” - replica la giovane.
“Evidentemente lo
ha messo alle
strette. Chissà come lo ha ricattato per eliminarlo dalla
tua vita”
- puntualizza lui.
“No, non ci
credo. Arriverebbe a
tanto pur di prendersi me e sua figlia? È assurdo”
“Conosciamo bene
come è fatto Hans.
Le sue azioni sono prive di sensibilità. Sarebbe disposto a
tutto
pur di vincere. Guarda quanto è felice stasera. Ha tolto il
mezzo il
nemico amoroso, ha portato te qui a casa e ha pieni diritti sul
futuro di Fate. Cosa potrebbe desiderare di più?”
“In effetti hai
ragione. Non ho
ancora superato il suo doppiogioco...quando frequentava me ed Elsa
contemporaneamente” - finalmente qualcosa nella Froze sembra
smuoversi e la lucidità le rischiara la mente.
“Esatto! Non
permettere che un essere
come lui possa plasmare Fate a sua immagine e somiglianza. Intervieni
ora che puoi, Annie” - ribadisce Jack.
Il discorso di Frost sembra
convincere
la giovane, ma ecco che l'arrivo improvviso di qualcuno la fa ricadere
nelle insicurezze.
“Anna! Sei ancora
qui? Ma cosa stai
combinando? Ti aspettano tutti” - la rimprovera Victoria,
alle
spalle dei due.
Gli occhi neri come la pece
della
signora tutteforme si sposta sul tipo sospetto. Sa benissimo chi
è:
un dipendente del cugino e inizia a dubitare dell'incontro privato
tra i due.
“Vi
conoscete?” - domanda allora,
investigando.
“Ci siamo
incrociati qui. Io cercavo
i bagni, questo posto è enorme” - si scusa Frost,
mentendo
spudoratamente - “Ho avuto così il piacere di
conoscere la donna
del mio Boss”
“Beh, strano che
vi siate appena
presentati. A me, da lontano, sembravate essere molto più
che
estranei. O mi sbaglio?” - tenta di metterli in
difficoltà.
Ma Victoria non sa che Jack
sa
cavarsela in situazioni del genere. Quante volte ha coperto
brillantemente dei compagni di scuola o anche la stessa fidanzata
evitando loro ramanzine o punizioni.
“Sarà
una sua percezione errata,
Lady Westergard” - risponde a tono, con sguardo fisso sulla
donna
che, nel frattempo, studia ogni sua espressione e vi cerca
tentennamenti utili.
“Dai, andiamo.
Hans si infurierà se
non mi vede arrivare” - a quel punto interviene Anna,
accelerando
il passo e dirigendosi verso la sala.
Frost e la darklady la
seguono, in
silenzio.
E quando la Froze giunge
dal compagno,
nota gli occhi di tutti gli uomini lì presenti su di
sé.
“Wow! Quanta
gente hai invitato?” -
sussurra all'orecchio di Hans, una volta vicini.
“Mia cara, voglio
darvi il benvenuto
nella società. Ci sono tutti i migliori esponenti del mondo
affaristico di Arendelle. Troveremo anche un bel lavoro per te,
così
ci sistemeremo definitivamente”
“Vuoi che io
lavori?” - esclama,
incredula. Finalmente qualcosa di sensato viene fuori dalla bocca di
Westergard.
“Certo! Cosa
credevi? Che ti
lasciassi a marcire dentro casa?” - ridacchia, prendendole la
mano
e baciandola.
“Grazie”
- risponde lei, accennando
un sorriso sincero.
A quel punto l'imprenditore
invita i
presenti ad alzarsi in piedi - “Vorrei fare un brindisi alle
nuove
arrivate. Stasera sono lieto di presentarvi Anna, la mia compagna e
mia figlia Fate” - così dicendo, prende in braccio
la piccola.
Jack è tornato
al suo posto ed
osserva, infastidito, la scena. Scatta una foto ad Anna, inviandola
ad Elsa.
Ma accade qualcosa si
sconvolgente.
Westergard chiede alla
Froze di
raggiungere il centro sala. Dà ordini ad alcuni dei suoi
musicisti
di accompagnare il momento con della musica estremamente dolce.
“Anna, ora che
siamo tornati insieme,
voglio assicurarmi che sia per sempre. Non ho intenzione di fare
altre cazzate. Tu sai bene a cosa mi riferisco. Voglio prometterti
fedeltà e sicurezza. Sarò al tuo fianco e ti
proteggerò da
qualsiasi male. Cresceremo la nostra bambina assieme, mostrandole il
sentimento che ci unisce. Ti amo e voglio con te un futuro radioso.
Lo vuoi anche tu?” - si inginocchia, sotto lo sguardo curioso
ed
emozionato degli ospiti.
Frost, scioccato, manda un
sms alla
fidanzata - “Forse siamo nei guai! Hans sta per proporre ad
Anna le
nozze”
“Vuoi
sposarmi?” - domanda allora
Westergard.
La diciannovenne
è diventata di
ghiaccio. La scena le è familiare, solo con un uomo
differente
davanti i suoi occhi.
Pensa e ripensa alle parole
del cognato
ma anche alla fuga di chi doveva lottare al massimo per un amore
vero.
E così, arrivata
a una conclusione, dà
la sua risposta - “Si, lo voglio”
Hans, felice come non mai,
la abbraccia
sollevandola da terra e baciandola dolcemente.
Tra l'euforia della gente e
la musica
di sottofondo, Frost invia un altro messaggino.
Ora il destinatario
è un altro.
“Kristoff,
andando via hai commesso
un grandissimo errore. Stasera hai perduto Anna per sempre.
Sposerà
Hans. L'ho messa in guardia ma ha voluto così. A questo
punto non mi
resta che accettare le sue volontà”
------------------------------------------------------
Bjorgman è
ancora sveglio quando
riceve il messaggio dell'amico ed ex collega.
“CHE
COSA?”- esclama, leggendolo.
“Che
succede?” - gli domanda una
ragazza dai capelli biondissimi e lunghissimi.
“La galera
sarebbe stata migliore di
questa vita che mi sono costruito con le mie mani” -
sostiene,
mentre afferra un borsone e lo riempie con la sua roba.
“Spiegati meglio,
non capiamo. Perché
te ne vuoi andare?” - chiede un ragazzo moro.
“Siete stati
gentilissimi ad
ospitarmi per due mesi nella vostra casa. Ho invaso i vostri spazi
per troppo tempo. Torno ad Arendelle”
“E se Hans e sua cugina
dovessero fartela pagare? I piani non prevedevano il tuo
rientro” -
interviene ancora la straniera.
“Lo so, Scarlett.
Ma non mi importa
più. Sono stato sessanta giorni a piangere la mia Anna. La
rivoglio
indietro e se per farlo devo finire in carcere, ci andrò ma
saprò
che la donna che amo è al corrente delle minacce e del
cattivo cuore
di chi vuole sposarla!” - così dicendo, carica il
borsone in
spalla e si dirige all'uscita.
Abbraccia i due amici che
lo hanno
accolto e aiutato a superare il duro colpo. Vivere a Corona con loro
è stato una benedizione. Sono due persone speciali e gli
promette
che, una volta sistemato tutto, si sarebbero rivisti e,
chissà,
magari si sarebbero sposati anche insieme.
Preso il primo autobus di
linea, si
allontana diretto verso la sua città.
“Arendelle, sto
tornando! E stavolta
non ti lascerò mai più”
|
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Capitolo 25 *** 25 CAPITOLO ***
Alle tre del mattino la
folla immensa
di gente che villa Westergard ha ospitato per la cena si dilegua.
Anna è nella sua
camera, con i piedi
doloranti e la mente invasa da mille pensieri.
Cerca di autoconvincersi di
aver preso
la decisione migliore sia per se stessa che per Fate.
Avrebbe sposato Hans e la
sua vita
sarebbe cambiata per sempre.
Riesce a fatica a liberarsi
di quel
vestito attillato, regalatole dal compagno per la festa.
Una volta indossata la
camicia da notte
di pura seta, dono anche questo del ricco imprenditore, volge lo
sguardo alla culla, dove Fate dorme beata.
“Tesoro mio, sei
la cosa più bella
ed importante della mia vita. Senza di te sarei persa” -
afferma
Anna, rivolgendosi alla figlia.
Si corica a letto,
spegnendo la bajour
e in quel preciso istante riceve una visita inattesa.
“Che ci fai qui?
Credevo fossi andato
a dormire anche tu” - esclama la Froze, coprendosi con le
lenzuola.
“Amore mio, tra
due settimane ci
sposeremo e non voglio dormire più separato da te”
- puntualizza
Hans, avanzando verso il letto con le pretese di un marito padrone
che esige la sua donna. Ha l'aria alquanto brilla e ciò
spaventa
Anna.
“Sei
ubriaco?”
“Un po'. Abbiamo
festeggiato, quindi
non potevo sottrarmi ai vari brindisi” - spiega,sedendosi
accanto
alla ragazza.
“Ho sonno,
buonanotte” - lei tenta
di chiudere la conversazione e si sdraia su un fianco cercando di
addormentarsi.
Sente la mano di lui
toccarle i capelli
e ciò la fa sobbalzare. Le labbra di lui si posano sul collo
della
giovane che freme ed inizia seriamente a preoccuparsi.
“Se ti dicessi
che a me il sonno è
passato, vedendoti indossare questa sottoveste?” - le
sussurra
malizioso Hans.
“E' una camicia
da notte” - precisa
la diciannovenne, poi aggiunge - “E non ho voglia di parlare.
Ho
solo bisogno di dormire. Tra qualche ora tua figlia si
sveglierà e
reclamerà la poppata. Fammi riposare ora che
posso” - riesce a
zittirlo con la scusa della piccola.
“Almeno il bacio
della buonanotte
puoi darmelo, no?” - sembra aver ceduto ed a quella ultima
richiesta, Anna, seppur di malavoglia, avvicina le labbra a quelle
del compagno.
Un semplice bacio a stampo
diventa
subito altro. Westergard fa in modo di approfondire e rendere quel
contatto più passionale.
Si posiziona sopra di lei,
bloccandole
le mani e cominciando ad accarezzarle ogni parte del corpo.
“Hans
basta!” - grida lei più e
più volte.
“Solo cinque
minuti e ti lascio
andare” - insiste e si libera degli indumenti.
Cerca di svestire anche la
promessa
sposa che si dimena per evitarlo.
Purtroppo, con prepotenza,
il riccone
riesce ad ottenere ciò che desidera. Anna ora è
succube di un uomo
tanto gentile quanto bestiale.
Ad un Westergard non si
può dire NO!
Questo la Froze l'ha imparato sulla sua pelle.
Rispetto alla loro prima
volta, dove
fecero l'amore con delicatezza e dolcezza, questo secondo rapporto fu
soltanto sesso. In fondo nessuno dei due nutre qualcosa verso
l'altro: Hans desidera carnalmente una donna che per mesi lo ha fatto
penare e l'ha umiliato, così da vendicarsi usandola a suo
piacere.
Anna, dal canto suo, è vittima di un destino beffardo che
l'ha
allontanata da chi ama davvero.
Westergard gode per alcuni
minuti del
possesso fisico della ragazza che, in lacrime, non reagisce
più.
Fortunatamente è il pianto di Fate ad interrompere Hans.
L'imprenditore, entusiasta della prestazione e del piacere ricevuto,
si sdraia a pancia in su accanto alla compagna. Ed è allora
che nota
il viso bagnato di lacrime di Anna.
“Hey
perchè piangi?” - le chiede,
stupito.
“Lasciami stare.
Non mi toccare!” -
tuona la fanciulla, spingendolo via, avvicinandosi alla culla.
“Non ti capisco.
Siamo una coppia. Le
coppie fanno queste cose. Ti ho fatto male? A me è parso ti
sia
piaciuto!” - afferma, mostrandosi effettivamente per l'uomo
insensibile quale è.
Altro che interesse verso
il malessere
di Anna! Si preoccupa solo della sua ottimale performance sessuale.
Senza replicare, Anna
prende in braccio
la figlia e lascia la camera.
Westergard si addormenta,
libero dai
piagnistei della neonata e soddisfatto per la nottata caliente.
La povera Anna, invece,
cammina per i
corridoi cercando di calmare la bambina. Eppure anche i suoi di
singhiozzi non si placano. Le impediscono addirittura di respirare
facilmente.
Mary, la domestica dal
cuore grande, è
in cucina e, sentendo i lamenti di qualcuno, lascia le sue mansioni
per capire chi è il responsabile di tale rumore. Nota subito
le due
la Froze con la pargola tra le braccia.
“Sono le cinque
del mattino, cosa ci
fai in piedi? E come mai hai quella faccia? Qualcosa non
va?”- le
chiede, preoccupata.
Nota lo shock della
diciannovenne e la
abbraccia.
“A me puoi dirlo,
tesoro. Cosa ti
turba tanto? Hai l'espressione di chi è stato appena
torturato”
“Esatto”
- commenta lei.
“Cosa vuoi
dire?” - a quel punto
Mary si spaventa.
“Hans...”
- cerca di spiegarle,
eppure la scena di pochi minuti prima torna ad occuparle la mente e
il pianto ricomincia.
“Ok, calma.
Andiamo in cucina. Ti
preparo una camomilla. Quando te la sentirai, mi dirai tutto. Va
bene?” - le accarezza la guancia con fare materno -
“Dammi la
bambina. Sei distrutta. Penserò io a Fate”
Assieme si allontano. Anna
sa che in
quell'enorme villa fatta di lusso e di sfarzo estremo, può
trovare
conforto e amore solo da una persona. E quella è proprio
Mary.
Chissà se ad
attenderla, in futuro,
saranno altre sere come quella!
Ora più che mai,
la diciannovenne si
pente dei SI promesso a Hans. Quella nottataccia non la
dimenticherà
più, per il resto della vita.
Dopo la camomilla, la
Froze, intenta ad
allattare la piccina, confessa alla donna quanto vissuto.
“E' orribile!
Stai in guardia, cara.
Non vorrei che il padrone facendolo, voglia avere altri
eredi” -
sostiene la domestica.
“Ci ho pensato.
Ho deciso che nel
pomeriggio andrò a prendere delle pillole così da
evitare rischi”
- precisa Anna.
“Tu te la senti
di vivere così? Sei
una ragazzina e meriti altro. Pensaci, sei ancora in tempo”
“Se solo Kristoff
non mi avesse
abbandonata, a quest'ora saremo sposati e felici” - si
incupisce
lei.
“Bjorgman? Il
figlio di Arthur?” -
sobbalza, incredula la domestica.
“Suo padre
ricattava la famiglia
Westergard, sì già lo so” - brontola
Anna, pronta a sentire altre
dicerie sul conto del clan criminale.
“Forse non dovrei
dirtelo, però...
penso che sia giusto per te, per prendere una decisione definitiva
sul tuo futuro” - aggiunge l'adulta.
“Dirmi,
cosa?” - domanda la
ragazza, sospettosa.
“Sono mesi che in
questa villa girano
tipi loschi. Una delle mie aiutanti ha scattato loro delle
foto” -
così dicendo chiama la collega, dedita alla rimozione della
polvere
dai mobili.
“Signorina, io
non mi fiderei al
cento per cento del signor Westergard” - la mette in guardia
l'altra.
“Non vi seguo
più” - è confusa
Anna.
“Io lavoro qui da
dieci anni e
ricordo alcune facce. A differenza di Mary che ha una pessima
memoria” - spiega la donna, ricevendo la linguaccia della
domestica
più anziana.
“Ho scattato loro
delle fotografie e
ho riconosciuto alcune persone” - spiega ancora e le mostra
le
immagini sul cellulare.
“Io non li ho mai
visti in vita mia”
- puntualizza la Froze.
“Non voglio
creare problemi, infatti
ho tenuto per me questo segreto. Però vorrei tutelare sia
voi che la
vostra bambina” - ribadisce la sconosciuta.
“Amy, vai al
punto. Per favore” -
aggiunge Mary, mettendo fretta all'aiutante.
“Ok, ok... questa
gente era al
servizio di Arthur Bjorgman” - confessa allora la domestica
più
giovane.
“CHE?”
- esclama Anna - “Mi state
dicendo che Hans potrebbe essere ancora ricattato?”
“Solo voi,
signorina, potrete
aiutarlo a denunciare questi criminali” - sostiene Amy.
“Io?” -
a quel punto, visto il male
che Hans le ha recato in mesi e mesi, vederlo sottostare a qualcuno
le fa piuttosto piacere.
Però la morale e
la coscienza umana la
spingono ad accettare il consiglio della donna.
“Aspettate,
però il signor
Westergard ha i controlli ovunque. Le guardie del corpo, le spie, gli
investigatori privati che lavorano per tutelarlo. Come potrebbe
essere nuovamente vittima di ricatti” - riflette allora Mary.
“Forse li
protegge per evitare
rischi” - ipotizza Amy.
Eppure l'anziana
è pensierosa e la sua
espressione agita Anna che le domanda - “Cosa ti passa per la
testa? Dimmelo. Hai qualche dubbio su Hans?”
“Se invece fosse
immischiato nel
clan? Se fosse lui adesso a lavorare per loro?”
|
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Capitolo 26 *** 26 CAPITOLO ***
Sono le nove del mattino e
piove
ininterrottamente da due.
I tuoni hanno disturbato il
sonno di
Idunn che si è alzata dal letto. Ha gli occhi gonfi, a causa
del
lungo pianto della sera precedente.
Con la tazza di
thé in mano e lo
sguardo rivolto alla finestra, la donna si perde tra i suoi pensieri
e la nostalgia dovuti ad una figlia lontana da casa.
Non immagina cosa sta
patendo la
ragazza, altrimenti sarebbe corsa sotto la tempesta, armata di
matterello, per picchiare il futuro genero e salvare così la
sua
Anna.
Agnarr ha lasciato un post
sul
frigorifero, dicendo che avrebbe pranzato con un sandwich, rimanendo
in officina fino a sera e così la signora Froze trascorre il
tempo
sola con le sue tristezze e con i ricordi di quando nella sua umile
dimora viveva la felicità.
Elsa, a letto, risponde al
messaggio di
buon compleanno del suo Jack.
Oggi compie ventidue anni
eppure l'aria
tesa che la famiglia Froze sta vivendo pone in secondo piano un
giorno speciale come quello.
Si alza indossando le
babbucce e si
dirige, stiracchiandosi ,verso la cucina.
Saluta la madre che fa
cenno con la
mano.
Il silenzio che segue
diventa
insopportabile anche per una taciturna come Elsa, la quale rompe il
ghiaccio con una proposta spiazzante.
“Se andassimo a
trovare Anna e Fate?”
Quell'idea riporta l'adulta
alla
realtà, tanto che le risponde - “Credi che
vorrà vederci?”
“Perché
non dovrebbe volerlo! E
dovremmo aspettarci l'ufficializzazione da parte di Anna stessa
dell'imminente matrimonio con quel cretino di Hans!” -
brontola
Elsa, disgustata al pensiero di sua sorella con il viscido ricco
imprenditore.
“Oh mio Dio!
Spero abbia ragionato
bene e che non abbia accettato solo per ripicca verso
Kristoff” -
sostiene la signora Froze.
“Ha accettato
mamma. Mi ha scritto
Jack che ieri lui le ha chiesto di diventare sua moglie, davanti a
una marea di gente e mettendola in difficoltà. Praticamente
le
circostanze l'hanno costretta a dire si” - racconta la
giovane.
“Povera figlia
mia! Mi domando cosa
provi lei verso quell'uomo”
“Disprezzo!
Quello che nutriamo noi
tutti verso di lui” - ribadisce Elsa, sorseggiando del
thè.
Una volta terminata la
colazione, la
ventiduenne ripropone alla mamma di andare a villa Westergard.
“Allora, andiamo?
Vorrei vedere Anna
e anche Fate”
E così Idunn,
anche essa di fondo
desiderosa di abbracciare la figlia e la nipote,accetta.
“Jack mi ha
scritto che il santissimo
e gentilissimo Hans ha regalato un giorno di relax ai suoi
dipendenti, vista l'ora tarda di ieri.” - racconta Elsa alla
donna, sparecchiando la tavola.
“Beh cara, ci
conviene andare oggi a
villa Westergard? Troveremo sicuramente Hans” - precisa la
donna.
“Me ne infischio
se c'è o meno. Lì
abitano mia sorella e mia nipote. Freghiamocene... personalmente lo
ignorerò. La sola presenza mi irrita il sistema nervoso e
voglio
assolutamente vedere la mia famiglia” - ribadisce la ragazza.
Si
dirige verso la camera, con un biscotto in bocca, pronta per
sistemarsi ed uscire.
Ed è allora che
la madre distolti per
un minuto i pensieri da Anna e la sua storia, ricorda che quel
dì è
un giorno speciale - “Amore mio, scusami. Tanti
auguri” - la
abbraccia, stritolandola.
“Mamy, grazie ma
così mi strozzerai”
- aggiunge la primogenita.
“Ops!”
- chiede perdono di nuovo e
poi dice - “Spero potremmo festeggiare presto con una bella
torta e
assieme a tua sorella minore”
Questo è il
sogno dell'intera famiglia
Froze e qualcosa, finalmente, sta per cambiare.
Ciò accade
mezz'ora dopo...
Il citofono suona ed
è la ragazza a
correre ad aprire.
“Vado
io” - urla lei, sistemandosi
i capelli. Immagina sia il fidanzato giunto per gli auguri.
Davanti ai suoi occhi
c'è Frost che la
saluta con dolce bacio a stampo, ponendole un mazzo di fiori e un
pacchetto con il fiocco blu.
“Auguri amore
mio” - le cinge la
vita, mentre la giovane scarta il regalo.
Non ha notato ancora che
dietro il suo
boyfriend c'è qualcun altro.
“Ehm, ciao Elsa.
Tanti auguri” -
parla la persona.
Quella voce familiare fa
sobbalzare la
festeggiata che lentamente si volta verso l'interlocutore. Il pacco
cade a terra e la giovane, la cui espressione è alquanto
scioccata,
cambia. Da sorpresa, Elsa diventa euforica e si getta al collo del
neo arrivato.
“KRIS!!!!!!”
- grida elettrizzata-
“Sei tornato? Non sai che gioia rivederti”
Lei attendeva da tempo il
momento in
cui, grazie a Bjorgman, avrebbe guarito le ferite del cuore di Anna.
L'arrivo inatteso dell'ex cognato è ciò che serve
per riportare la
sorella a casa sua.
“Sono sempre
stata dalla tua parte.
Ho creduto sin dall'inizio che eri andato via per colpa di Hans e
adesso che ci hai raccontato come sono andate davvero le cose, sono
pronta a farla pagare a quell'idiota di Westergard”- afferma,
sorridente Elsa, dopo aver udito dalla bocca del biondo quanto
accaduto due mesi prima.
“Avevi ragione,
figliola” - si
complimenta Idunn, seduta accanto alla figlia, dandole un bacio sul
capo.
Kristoff ha infatti
rivelato ogni cosa
alle donne di casa Froze, sedutesi in salone e postesi all'ascolto.
“Sono tornato
perché senza la mia
Anna non so stare e perché mi sono comportato da vigliacco.
La vita
della persona che più amo al mondo è stata
sconvolta da un essere
abominevole e da sua cugina, ma ora sono qui. Voglio che la paghino e
che il matrimonio salti” - aggiunge Kristoff.
“Avete
già in mente qualche idea?”
- domanda Idunn, rivolgendosi ai due ragazzi.
“Sto indagando e
cercando quanti più
indizi che possano incastrare il capo, ma è molto discreto.
Non
lascia nulla in giro che possa essere equivocato” - spiega
dispiaciuto Frost.
“Io non posso
farmi vedere in giro.
Se mi vedessero ad Arendelle, saprebbero farmela pagare. Dopotutto
l'accordo prevedeva la mia sparizione per sempre. Perciò non
posso
darti una mano, amico” - precisa Bjorgman.
“Tranquillizziamoci
tutti. Tu,
Kristoff, rimarrai qui così nessuno ti vedrà.
Noi, Jack, nel
frattempo cercheremo di portare Anna dalla nostra parte. Faremo in
modo che venga qui, così vedrà la causa del suo
malessere e tra di
loro potrà esserci un confronto chiarificatore” -
afferma Elsa,
determinata e speranzosa.
“Spero
vorrà ascoltarlo. Figliola,
conosci tua sorella. È orgogliosa e cocciuta. Potrebbe
reagire male,
vedendolo di nuovo piombare nella sua vita” - sottolinea
Idunn,
amareggiata.
“Io sono sicura
che le basterà poco
per cedere di nuovo tra le braccia del ragazzo di cui è
innamorata”
- sostiene la ventunenne, con aria romantica - “Lei lo ama
ancora.
Tanto. Perciò se verrà a sapere le circostanze
che hanno costretto
Kristoff ad andare via da Arendelle, state certi che la mia sorellina
metterà da parte l'orgoglio”
Quella mattina del 13
febbraio, Elsa e
Idunn si recano a villa Westergard. Raccomandano i due giovani di
rimanere nella loro dimora, lontani da occhi indiscreti.
“Hans ha
conoscenze ovunque che
potrebbero parlare e mandare a monte la copertura. In fondo per
Westergard, Jack non ha legami con noi e con Anna. Perciò
attenti a
non uscire. Saremo di ritorno il prima possibile” - conclude
Elsa,
raggiungendo la madre in auto.
Frost e Bjorgman, rimasti
da soli, si
supportano a vicenda.
“Annie ieri era
davvero giù di
corda. Durante la festa sembrava non aver voglia di parlare,
né di
sorridere. La proposta di Hans l'ha scossa ancora di più;
ora più
che mai ha bisogno di vedere i suoi cari. La visita di sua madre e di
sua sorella, spero che le possa regalare un po' di gioia” -
racconta Jack.
Kristoff è
abbattuto in quanto si
sente responsabile del dolore di Anna.
Non si esprime ma quel
silenzio parla
da sé. E infatti il fidanzato di Elsa sa bene interpretarlo.
Non c'è
bisogno di parlare che cerca di confortarlo dicendogli
-“Tranquillo
amico, andrà tutto bene. Sistemeremo le cose e tu riavrai
indietro
la tua donna”
----------------------------------------
Anna è nella sua
camera da un paio di
ore.
Dopo aver udito le ipotesi
di Mary
circa un coinvolgimento di Hans nella criminalità, decide di
investigare a suo modo.
Per farlo deve sentirsi una
Westergard
a tutti gli effetti. Solo se riuscirà a conquistare la
fiducia del
compagno, potrà accedere a segreti di famiglia.
“Saresti disposta
anche a concederti
di nuovo a lui pur di sapere la verità?”- domanda,
preoccupata la
domestica, ascoltando il piano della ragazza.
“E' l'unico modo.
Tante cose sembrano
tornare... lui potrebbe essere un membro del clan, ecco spiegato
questo giro di soldi e i milioni che ha guadagnato nel giro di due
soli mesi. Sono certa che sotto minaccia deve aver spedito lontano
Kristoff”
“Cara, se le cose
stanno così ti
aiuterò e manderemo il mio capo in galera. Però
non vorrei che per
ottenere delle tracce utili, tu debba venderti a lui”
“Ho mandato Amy a
comprare delle
pillole in farmacia. Mi saranno utili” - le rivela.
“Pillole?”
- esclama scioccata
l'anziana.
“Alcune sono per
me. Voglio evitare
altre gravidanze, dopo il rapporto consumato stanotte... e ho preso
anche dei sonniferi” - aggiunge, indicandole la tasca dove
nasconderà il sedativo .
“Vuoi fargli
credere di essere stata
a letto con lui e invece lo farai addormentare poco prima che
ciò
accada, giusto? Ho capito bene?” - domanda la domestica.
La Froze annuisce e
continua - “Esatto.
Non ho alcuna intenzione di passare lo stesso inferno vissuto ore
fa”
“Devi stare
attenta, tesoro. Se
dovesse scoprire che..”
“Non mi
scoprirà. Sarò anche goffa
e impacciata delle volte, però mi attrezzerò
affinché nulla possa
andare nel verso sbagliato.” - la rassicura Anna, tentando
così
anche di rasserenare se stessa.
Amy arriva poco dopo e
lascia le
medicine alla giovane.
La Froze prende la pillola,
tirando un
sospiro di sollievo. Almeno un problema può considerarsi
evitato.
“Per ottenere la
sua fiducia deve
iniziare a vedermi come una Westergard a tutti gli effetti” -
ripete Anna.
Per questo, la giovane
chiede alle due
domestiche di sistemarle trucco e parrucco.
Amy ha anche preparato un
abito da vera
dama, di quelli che solitamente indossa Victoria e lo affida ad Anna
che lo indossa.
“Wow. Sei
fantastica. Una bomba, Hans
non resisterà” - sorride Amy, sistemandole le
ultime ciocche di
capelli.
“Cara, io ho
paura che possa farti
del male di nuovo” - si agita invece Mary.
“Saprò
cavarmela” - la abbraccia e
le sussurra - “Ti voglio bene...grazie di tutto”
Dopo aver respirato
profondamente, la
diciannovenne lascia la stanza e si dirige nella sala dove è
presente Westergard.
L'uomo sfoglia dei
documenti con
estremo interesse.
Sente bussare alla porta e
grida - “Non
voglio essere disturbato”
Anna insiste e con poco
Hans si
infuria. Spalanca l'uscio pronto a rimproverare duramente lo
scocciatore. Però trova davanti a sé la promessa
sposa, in abiti
alquanto provocanti.
“Hey,
amore...cosa ti serve?” - le
domanda, osservandola con attenzione.
La scruta non riuscendo a
toglierle gli
occhi di dosso.
La Froze chiude la porta a
chiave e
avvicina pericolosamente il suo corpo a quello dell'imprenditore.
“Volevo scusarmi
per stanotte. Ero
esausta ma adesso possiamo recuperare” - gli sussurra,
gettando
l'occhio sulla tazza di thé appoggiata alla scrivania.
Sente un forte senso di
disgusto verso
chi l'ha forzata ad avere rapporti sessuali. Eppure ha dovuto mettere
da parte il dolore psicologico e fisico per mostrarsi sorridente e
gioiosa di sentire ancora le mani schifose di lui su di sé.
Stranamente le cose
stavolta non sono
facili.
“Ehm, ora sto
sistemando una faccenda
seria. Se facessimo più tardi?” - Hans rifiuta le
avance.
Accidenti, pensa Anna!
Questa faccenda
è di estrema urgenza ed importanza per rimandare una cosa
che
l'imprenditore desidera ardentemente.
Cerca di spiare i vari
documenti, ma
scorge poco.
“Dai, ti prometto
che dopo ci
divertiremo. Ora vai da nostra figlia” - la bacia sul collo
e,
dandole le spalle, torna ai suoi affari.
Alla diciannovenne non
rimane che
uscire, imbarazzata per il NO ricevuto e amareggiata per aver
fallito.
“Allora? Come
è andata? L'hai
sedotto per bene quel mammalucco?” - domanda curiosa Amy,
correndole incontro.
“Direi di no. Sta
lavorando. Strano,
non ha mai avuto tutto questo interesse per il lavoro come
stamattina” - precisa la ragazza.
“Dopo
andrò a spolverare in quella
stanza e spierò qualcosa. Vedrai, cara, lo
smaschereremo” - le
sussurra la donna.
Anna siede nel soggiorno e
si dedica a
Fate, con la quale sta instaurando un rapporto madre-figlia che per
mesi aveva ignorato.
Avendo solo lei come membro
di
famiglia, affetto e amore li riversa sulla piccina. E la piccola non
si separa più dalla adorata mammina.
Le basta essere tra le
braccia di una
sconosciuta o del padre per cominciare a piangere, per poi calmarsi
solo stando con Anna.
Le due sono alle prese con
le coccole
quando Mary comunica alla Froze delle visite.
Compaiono Elsa e Idunn.
“Che ci fate
qui?” - domanda
sorpresa la diciannovenne.
“Ciao sorellina.
Come stai?” - le
va vicino la primogenita a braccia aperte.
Ma vedere la seconda con un
abito non
da lei, la blocca - “Come mai sei conciata
così?” - domanda.
“Lascia
stare” - risponde Anna,
abbracciando lei sua sorella e facendole gli auguri di compleanno.
“Siamo venute a
prenderti per
festeggiare in famiglia” - esclama sorridente, prendendo in
braccio
la piccola e riempendola di baci.
“Eh io non so se
è il caso” -
spiega la minore tra le due.
“Oggi
è il mio giorno, perciò
niente NO. Esigo che tu esca con noi e venga a casa nostra per
mangiare un pezzo di torta. Dai, Annie! Non sei mai mancata in questo
giorno. E poi pretendo una foto ricordo con Fate” -
l'insistenza
di Elsa ,alla quale segue subito quella di Idunn, costringe la
secondogenita ad accettare.
In fondo lei vorrebbe
andare; quello è
un buon motivo per scappare da un futuro marito che detesta. A
trattenerla è il desiderio di arrivare rapidamente allo
smascheramento diWestergard. Più perde tempo, più
rischia di
dovergli dire SI sull'altare.
Ma Elsa ha ragione a dire
che Anna non
ha mai perso un compleanno dell'adorata sorella e quella volta non
sarebbe stato diverso.
Così acconsente,
accennando un sorriso
timido che manifesta la gioia di potersi ricongiungere con chi ama
davvero.
“Avviso
Hans” - afferma, recandosi
nell'ufficio dell'uomo.
Stavolta non bussa e
spalanca la porta,
trovandosi davanti un tipo sospetto.
Un uomo sulla trentina,
entrato chissà
da dove, è seduto di fronte a Westergard.
Indossa un cappotto nero e
dei guanti
dello stesso colore. La barba scura e lo sguardo poco piacevole,
fanno rabbrividire Anna che si scusa e taglia corto -
“Perdonatemi,
non volevo disturbarvi. Sto uscendo. A dopo”
Non dà tempo al
compagno di
rimproverarla o di porle domande, che fila via.
Elsa e Idunn sono
già in auto quando
la futura sposa di Hans lascia la villa.
Prima, però,
Mary, appoggiata alla
porta, le domanda - “Chi c'è li dentro con il
padrone?”
“Non so chi sia
ma non è
rassicurante. Sarò di ritorno in serata” - le
dà un tenero bacio
sulla guancia e raggiunge il mezzo.
Dieci minuti dopo, Hans
lascia la sua
stanza e, sospettoso ed irritato dal comportamento della fidanzata,
si rivolge alla sua domestica di fiducia - “La mia promessa
sposa e
mia figlia dove sono andate così di corsa?”
“Signore, sono
uscite a fare una
passeggiata. Saranno di ritorno presto” - spiega Mary.
Nota l'aria poco serena del
boss e gli
chiede - “State bene?”
Hans torna subito
tranquillo e ordina
all'anziana - “Stasera abbellisci la sala grande con candele
e
musica. Voglio trascorrere una seratina romantica con la mia
fidanzata”
Senza aggiungere altro, si
chiude
ancora nella stanza degli affari e, questa volta, gira la chiave per
essere sicuro che nessuno possa piombare da un momento all'altro.
Il tipo losco è
ancora lì.
“Dove eravamo
rimasti?” - prende
parola l'imprenditore.
“Boss, abbiamo
messo sotto torchio il
tizio della panetteria. Ci deve una grossa somma di denaro”
“Spero vi abbia
già pagato il pizzo
del mese scorso” - sostiene Westergard, sistemandosi i
capelli allo
specchio.
“E' stato
titubante e siccome con le
buone non si ottiene nulla, abbiamo ricorso alle maniere
forti” -
ridacchia lo scagnozzo.
“Molto bene,
questi spicci potrete
mantenerli te e il tuo compare. Vi ricordo sempre di fare tutto nella
massima sicurezza. Volti coperti e pistola in tasca” -
puntualizza
l'imprenditore.
“Ovviamente,
signore. Non
disubbidiremo mai agli ordini” - si inchina leggermente, poi
lascia
la stanza, attraversando un passaggio segreto, nascosto da un'
immensa libreria.
Hans una volta rimasto solo
lascia la
stanza e si reca in bagno.
Lo attende un bel bagno
rilassante e i
preparativi per una serata romantica e un post cena piuttosto
eccitante.
------------------------------------------
Anna è
finalmente arrivata a casa
Froze.
Sente il cuore scoppiarle
di gioia
rivedendo la sua dimora.
“Sei stata via
solo 24 ore e già ti
mancava questo posto?” - domanda, commossa Idunn.
“Non immagini
quanto” - risponde,
emozionata la seconda.
“Aspetta di
vedere cosa ti attende”
- afferma Elsa, elettrizzata nell'immaginare la scena dell'incontro
tra la sorella e Kristoff.
Una volta dentro
l'abitazione, Anna
inizia a piangere, accolta subito dalle braccia della madre.
Elsa corre a chiamare
Bjorgman, seduto
in cucina assieme a Jack.
--------------------------------------------
“Tesoro mio,
sicura che sposare quel
tipo è ciò che desideri?” - domanda
Idunn alla secondogenita, nei
secondi precedenti l'arrivo di Kristoff.
“Non so
più niente, mamma!” -
commenta amareggiata la giovane - “Non ho più
certezze ormai”
“Non dire
così Anna. Noi ti siamo
vicini. Puoi sempre contare su di me, su Elsa, su tuo padre e su
Jack”
“Già!
Lo so mamy! Peccato non poter
dire lo stesso di Kris!” - commenta abbassando lo sguardo.
In quell'istante dei passi
lenti,
dietro la ragazza, la fanno voltare. Crede sia la maggiore con la
torta.
Non è
così!
“Ciao”
- la saluta Bjorgman, con un
cenno di mano.
La Froze rimane immobile,
in silenzio,
con lo sguardo fisso sul suo ex e gli occhi sgranati.
“TU?!”-
esclama scioccata poco
dopo.
La reazione istintiva del
giovane è di
stringere Anna con forza a sé.
La ragazza non reagisce a
quel gesto e
si perde tra le sue braccia.
Cosa le prende? E la rabbia
che ha
nutrito verso di lui per due mesi?
|
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Capitolo 27 *** 27 CAPITOLO ***
Elsa, Idunn e Jack si
allontanano
assieme al passeggino di Fate, lasciando soli i due ex.
Nè Anna
né Kristoff si pronuncia per
alcuni minuti. Una nelle braccia dell'altro gode il momento del
rincontro. La stessa Froze è stranita da come l'orgoglio e
la rabbia
covata per sessanta giorni si fossero affievoliti, lasciando spazio
solo alla nostalgia e all'infinito amore che nutre per Bjorgman.
Quanto le è
mancato il profumo del suo
ragazzo.
E altrettanto pensa Kris,
inebriandosi
del sapore di vaniglia che la pelle di Anna sprigiona.
“Come vorrei
rimanessimo sempre così”
- le sussurra lui.
Sentendo tali parole, la
diciannovenne
si irrigidisce e torna con i piedi per terra.
Realizza cosa è
appena successo:
davvero ha ceduto al primo gesto affettuoso?
Si allontana,
indietreggiando di
qualche passo.
Mantiene lo sguardo basso,
volendo
evitare gli occhi del suo ex.
“Anna
io...” - cerca di scusarsi il
biondo, ma la giovane lo zittisce.
“Come mai sei
tornato ad Arendelle?”
- domanda allora lei, aumentando la distanza che la separa da
Kristoff.
“Mi mancavi da
morire” - risponde
lui.
Tale commento fa alterare
Anna che
replica - “Ti sei reso conto di sentire la mia mancanza dopo
due
mesi?”
“Non è
come credi. Io non sarei mai
andato via. Ti amavo e ti amo tuttora” - aggiunge Bjorgman.
“E' stato Hans,
vero?” - a quel
punto la Froze vuole delle certezze. Se i dubbi esposti da Jack la
sera prima sono veri, ovvero quelli circa la responsabilità
di
Westergard nella partenza dell'ex, le cose cambiano e Kristoff merita
una seconda chance.
“Co..co..come?”
- esclama sorpreso
il ragazzo. Ne è felice. Evidentemente anche Anna sa quanto
crudele
e spietato sa essere il futuro marito.
“Si, lui e
Victoria mi hanno
ricattato. Quella donna è un demonio, addirittura peggio del
cugino”
- spiega, sedendosi sul divano e facendo segno alla giovane di
prendere posto accanto a lui.
La Froze siede e si pone
all'ascolto.
Durante il racconto di
Bjorgman, la
ragazza rimane sconvolta sentendo i particolari della vicenda.
Quando ascolta la parte
dove
protagonista fu Victoria, Anna sussulta.
“Lei voleva far
credere di essere
stata vittima di violenza da parte mia. Continuava a ripetere che
sicuramente è lei quella che aveva il coltello dalla parte
del
manico. Di certo avrebbero creduto alle sue di parole, non alle
mie”
- aggiunge Kristoff.
“Oh mio
Dio” - esclama lei,
ricordando in quei secondi la scena di quella notte, con Hans su di
sé schiavo della lussuria. Il suo corpo inizia a tremare e
le
lacrime le scivolano rapide sul viso.
“Anna, che cosa
ti prende?” - si
preoccupa il giovane.
“Ehm, nulla! Sto
bene...” -
replica, alzandosi in piedi e camminando per evitare di mostrarsi in
uno stato psicologico e fisico pietoso.
“Ti conosco e so
che qualcosa ti ha
toccata profondamente. Dimmelo. Ti prego. Voglio aiutarti” -
ripete
Kris.
“HO DETTO CHE STO
BENE” - urla lei,
buttando fuori la rabbia covata per sessanta giorni verso chi l'ha
abbandonata ad un uomo bestiale.
“Anna!”
- intervengono, correndo,
Elsa e Idunn, seguite da Jack con in braccio Fate.
“Figliola,
calmati” - cerca di
abbracciarla la signora avendo visto la secondogenita in una crisi
nervosa. Però la diciannovenne, ancora scossa, evita il
contatto.
Ha gli occhi dei presenti
su di sé e
ciò aumenta la sua agitazione.
“Sorellina, non
è da te comportarti
così” - sostiene la maggiore delle due.
“Non sono
più Annie...la ingenua e
allegra ragazzina che amava canticchiare e saltellare per casa,
quella che viveva di spensieratezza, quella che credeva nel vero
amore...” - volge lo sguardo su Kristoff, poi conclude -
“Sono
cambiata. Questa vita mi ha trasformata e adesso è meglio
per me
rincasare. Non vorrei che Hans si infuriasse non vedendomi
tornare”
“Hans?
È di lui che hai paura?” -
domanda, scioccato, Bjorgman.
“Non sono affari
tuoi” - gli tuona
contro.
“Anna! Sii
educata, per favore” -
la rimprovera Idunn.
“Lo sono stata
troppo a lungo e
guarda che fine ho fatto!” - replica la giovane.
Fate, tra le braccia di
Frost, inizia a
piangere vivendo la tensione che si respira in casa.
Anna la prende con
sé, strappandola al
cognato.
“Non vorrai mica
tornare in quel
posto?” - chiede dispiaciuta Elsa.
“Non ho molte
scelte. È quella casa
mia ora. Vi invito alle mie nozze che si terranno tra quattordici
giorni. Sono venuta fin qui per comunicarvelo...” - fa per
uscire,
però è Idunn a bloccarla stavolta.
“Stai buttando
via la tua vita per
orgoglio, tesoro. Apri gli occhi. Adesso che sai la verità,
sei
cosciente che Kris non voleva lasciarti e le circostanze l'hanno
costretto a farlo..”
“Mamma,
c'è sempre una alternativa e
lui ha preferito accettare, non considerando l'idea di dirgli NO.
Adesso io farò lo stesso” - così
dicendo, lascia la casa.
I presenti rimangono in
silenzio per
qualche secondo, increduli da quello che è appena accaduto.
“Non ci credo!
Chi è quella ragazza
e che fine ha fatto fare a mia sorella?” - scoppia in lacrime
Elsa.
“Non la lascio
andare via così” -
commenta Kristoff, spalancando la porta e raggiungendo, di corsa, la
giovane con il passeggino.
“Aspetta
Anna!” - la chiama
nonostante la Froze lo ignori.
Lui accelera e lei fa lo
stesso.
“Sappi che io non
mollo. Avrò
sbagliato, lo so. Ti ho chiesto scusa. Sono stato un idiota. Sono
tornato per riprenderti con me... è a me che dovrai dire SI
sull'altare”
Le parole di lui riescono a
trattenere
la giovane.
Anna si volta verso l'ex e,
con gli
occhi gonfi dal pianto, rimane in silenzio.
Lo osserva avvicinarsi a
passo spedito.
Ed una volta vicini,
Bjorgman non si
trattiene più.
La tira a sé e
la bacia come non
faceva da tempo.
Una vibrazione familiare e
piacevole
scuote il corpo di lei che, nel momento in cui prende fiato dice -
“Volevo un gesto d'amore come questo. La prova che mi
desiderassi
ancora, proprio come io desidero te”
Kristoff sorride e
ricomincia lì dove
si è interrotto.
Una serie di lunghi e
passionali baci
seguono e riempiono i minuti seguenti.
Fate, nel passeggino,
accenna un
sorrisino. A quanto pare quelle emozioni hanno invaso anche il suo
piccolo cuore.
Kristoff abbraccia la sua
donna e volge
gli occhi sulla creatura.
“Ciao,
tesorino” - le si rivolge e
la prende in braccio.
“Finalmente vi
conoscete” -
commenta Anna.
“Ci siamo
conosciuti in ospedale e
non sai quanto mi sono pentito. Ho perduto giorni importanti della
sua vita. È cambiata da allora però rimane sempre
la tua
fotocopia... per fortuna” - aggiunge Bjorgman.
La Froze lo ringrazia e gli
lascia un
tenero smack sulla guancia.
“Rientriamo? Sta
iniziando a far
freddo qui” - propone lui poco dopo.
“Ehm, io devo
tornare da Hans. Mi sta
aspettando”
“Hans? Davvero?
Fai sul serio? Dopo
avermi baciato in quel modo, torni da lui?”- chiede alzando
un
sopracciglio.
Quell'espressione fa
sorridere la
giovane che si stringe al petto del bell'omaccione.
“Fosse per me non
metterei mai più
piede lì dentro” - commenta Anna.
“Allora cosa
aspetti? Chiamalo e
digli che è finita”
“La fai facile
tu” - aggiunge la
diciannovenne.
“Cosa ti
trattiene lì?! Nulla! A
parte delle valigie che puoi farti portare a casa dai suoi
domestici”
- riflette Kristoff ad alta voce.
“Adesso non posso
tirarmi indietro.
Ho dei sospetti e voglio che venga smascherato il vero Hans. Quando
finirà dietro le sbarre, solo allora potrò
considerarmi
soddisfatta. Deve pagare per il male che ha recato a tutti”
“Che sospetti
hai?”
“Credo faccia
parte del clan
criminale che gestiva anni fa tuo padre” - confessa,
sussurrandogli
tali idee all'orecchio.
“CHE?”
- esclama scioccato
Bjorgman.
“Shhhh”
- lo zittisce lei. Poi
aggiunge - “Bisogna indagare ma ne sono sempre più
convinta. E
stavolta non la passerà liscia”
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Capitolo 28 *** 28 CAPITOLO ***
Vedere Anna e Kristoff
incamminarsi
verso casa, abbracciati, assieme alla piccola Fate, è una
scena
commovente che lascia Idunn, Elsa e Jack senza parole.
“Finalmente di
nuovo insieme” -
esulta la sorella maggiore, avanzando verso la coppia.
In pochi minuti la rabbia e
la tensione
che la minore delle Froze ha mostrato, si è dissolta.
Ora i suoi occhi luminosi e
il sorriso
splendente sono tornati quelli di un tempo.
“Mi sei mancata,
tesoro mio” -
afferma la madre, stringendola a sé.
“Non avrei mai
dovuto lasciare questa
casa e voi” - aggiunge Anna.
“Le porte sono
sempre aperte. Per noi
potresti tornare anche adesso” - commenta Elsa, asciugandosi
il
viso bagnato di lacrime.
“Ho spiegato a
Kristoff le ragioni
che mi spingono a rimanere a villa Westergard...per un altro
pò”
così dicendo,
Anna rivela alla
famiglia le sue idee e il piano orchestrato con l'appoggio delle
domestiche, ormai sue amiche.
“Credi davvero
che sia diventato un
criminale?” - chiede Idunn, scioccata.
“Non ho delle
prove certe. Però il
suo modo di fare è cambiato e per di più
frequenta gente losca.
Stamattina l'ho beccato con un tipo poco rassicurante. Sembravano
confabulare qualcosa” - spiega la ragazza.
“Cara, so che
Hans non è un santo,
però alludere addirittura che sia un impostore, sembra
esagerato”
- aggiunge la signora Froze.
“Mamma, io e Elsa
ci siamo passate.
Sappiamo di che pasta è fatto. Personalmente mi sono resa
conto che
non è la persona che ho conosciuto un anno fa” -
racconta Anna,
abbassando lo sguardo.
Mai avrebbe pensato di
dover subire da
parte dell'imprenditore delle forzature nel rapporto fisico.
Notando il silenzio e la
inquietudine
della sorella minore, la grande delle due cambia discorso per
alleggerire la tensione - “Che ne dite di tagliare la
torta?”
“Non aspettiamo
papà?” - domanda
Anna.
“Gli ho mandato
un sms. Spero lo
legga e corra il prima possibile. Vederti di nuovo a casa, lo
riempirebbe di gioia e rinuncerebbe addirittura ad una giornata di
lavoro ricca e proficua”- spiega Idunn.
Così Anna, Elsa
e la madre raggiungono
la cucina per prendere il dolce e portarlo in salone, dove avrebbero
poi festeggiato.
Sono rimasti soli Jack e
Kristoff
quando il primo afferma - “Dobbiamo aiutare Annie. Il capo ha
sicuramente dei segreti oscuri e se è davvero un criminale
non
esiterebbe a fare del male alla fidanzata o alla bambina”
“Non glielo
permetterò. Agiremo noi
due per smascherare quel bastardo. Anna mi ha raccontato di alcune
foto che potrebbero esserci utile. Bisogna impossessarsene e cercare
la verità partendo da queste” - riflette Bjorgman.
“Conta su di me,
amico” - Frost
accetta senza esitare, dando una pacca sulla spalla al compagno.
Idunn arriva con una torta
al
cioccolato, comperata quella mattina, prima di recarsi a villa
Westergard per prelevare la secondogenita.
Il gruppo intona la
canzoncina
classica, mentre Elsa si posiziona davanti al dolce.
Davanti ai suoi occhi la
scena è
commovente.
C'è perfino Fate
a festeggiarla. Non
può desiderare di meglio.
Agnarr compare proprio
allora, correndo
rapido verso Anna e la bambina e abbracciandole entrambe.
“Tesoro, appena
ho letto il messaggio
sono corso qui” - afferma emozionato l'uomo.
Ora la famiglia
è al completo.
“Esaudisci un
desiderio, Elsa” -
esclama Jack.
Ce ne sono molti che la neo
ventiduenne
avrebbe voluto si realizzassero.
Uno in particolare sovrasta
gli altri,
di secondaria importanza.
E in due secondi, la
giovane spegne le
candeline e riceve gli applausi e le congratulazioni di tutti.
Mentre a casa Froze si
gioisce, Hans
inizia ad agitarsi per l'assenza prolungata della fidanzata.
Telefona più e
più volte ad Anna che
non risponde e questo lo preoccupa.
“Ti ha detto dove
voleva andare?” -
interroga Mary per saperne di più.
“E' la quarta
volta che me lo
chiedete, signore. No, non mi ha detto nulla. Forse è
rimasta al
parco con la bambina” - spiega la domestica.
“Non credo. Non
vorrei che avesse
fatto cattivi incontri” - si agita l'uomo.
“Ad Arendelle
vive brava gente” -
commenta Amy.
“Non tutti sono
cordiali e gentili.
Chi è al corrente del legame tra me e lei, potrebbe
servirsene per
ottenere denaro” - ipotizza l'imprenditore.
Quella bizzarra idea
stupisce Mary che
indaga - “Perché siete così drastico,
signore? Siete un uomo
esemplare. Nessuno penserebbe di fare del male a voi o a chi vi
è
vicino”
“Ti sbagli di
grosso” - risponde
nervoso Hans.
Amy e Mary si scambiano
un'occhiata,
sentendolo parlare così.
“Conoscete
qualcuno che potrebbe
rapirla?” - chiede la domestica più giovane.
“Certo che no! Le
mie sono teorie e
basta” - replica lui, teso come una corda di violino.
“Cugino ti
consiglio di calmarti.
Stai davvero esagerando. Forse le nostre sguattere hanno ragione. A
breve tornerà a casa. Sa quale è il suo
posto”- si intromette
Victoria, con fare altezzoso, definendo con termini poco eleganti le
donne al loro servizio.
Infatti le affermazioni
della darklady
infastidiscono le due.
È Mary a frenare
la linguaccia di Amy,
salvandola dal licenziamento.
Fosse stato per l'aiutante,
ne avrebbe
cantate quattro alla snob tutta protesi.
I minuti passano e di Anna
nessuna
traccia.
“Basta! Io chiamo
la polizia” -
comunica Hans.
“Sei impazzito?
La polizia?” -
esclama esterrefatta Victoria.
“Signore, mi
sembrate davvero sotto
shock, sicuro di stare bene? Vi porto della camomilla?” -
chiede
Mary.
Un uomo che giunge a
conclusioni
drastiche solo per un ritardo della compagna, nasconde sicuramente
qualcosa che potrebbe indurlo a pensare al peggio.
E la domestica anziana
vuole scoprire
tutto.
“Sparisci,
vecchia. Ci penso io a mio
cugino” - con fare prepotente, la Westergard la scaccia.
A quanto pare neppure Vicky
vuole che
suo cugino parli più del dovuto.
Allontanatasi con Amy, Mary
confida
alla collega le sue perplessità.
“Deve esserci un
motivo che ha spinto
il capo ad ipotizzare un rapimento”
“Se fosse davvero
ricattato come
pensavamo all'inizio?” - ipotizza la più giovane.
“Tutto
può essere. Dobbiamo
indagare, amica mia. Forse so chi potrebbe esserci d'aiuto” -
riflette l'anziana.
“Chi?”
- domanda confusa la
seconda.
“Non
farò nomi. Qui ci sono orecchie
dappertutto. Bisogna avvisare Anna. Prepararla a quello che
l'aspetterà. Se dovesse rincasare, Hans diventerà
una bestia perché
saprà di essersi preoccupato oltremisura senza
ragioni”
“Dobbiamo
tutelarla. La telefono
subito” - Amy afferra il cellulare e compone il numero -
“Speriamo
che stavolta risponda”
----------------------------------------------
La fortuna gira a loro
favore.
Anna sta per lasciare casa
Froze quando
sente il telefonino vibrare.
“Amy? Dimmi
tutto...” - risponde e
dall'altro lato della cornetta, la domestica racconta , in tutta
agitazione, la situazione di villa Westergard.
Le sue parole terrorizzano
la ragazza
che impallidisce sotto lo sguardo impensierito di Kristoff.
Una volta chiusa la
conversazione, la
giovane si sfoga con Bjorgman.
“Amore, cosa
è successo?” - chiede
lui.
Anna si getta tra le sue
braccia ed
inizia a piangere.
“Ho paura, Kris!
Ho paura che possa
farmi del male...di nuovo”
Quelle parole spiazzano
Kristoff -
“Quel bastardo ti ha fatto del male?”
La diciannovenne non riesce
più a
nasconderlo. Gli mostra alcuni lividi sul suo corpo, sorti dopo il
rapporto sessuale che ha tentato di respingere e che ha dovuto
purtroppo subire.
“Io lo
ammazzo” - il biondo cambia
espressione e diventa una furia.
“Aspetta, dove
vai?” - lo trattiene
lei.
Impossibile frenare la
rabbia del suo
innamorato.
Hans Westergard ha superato
ogni
limite.
“Ascoltami...prima
di fare una
pazzia... dobbiamo parlare con qualcuno che può darci una
mano” -
lo blocca, ponendosi da scudo tra il compagno e l'automobile sulla
quale lui vuole salire.
“Ti ha toccata e
usata contro la tua
volontà. Deve pagarla”
Kristoff è
davvero fuori controllo,
pronto ad uccidere con le sue stesse mani la persona che più
odia al
mondo.
“Se vogliamo che
paghi, andare lì e
farti rivedere non è la soluzione migliore” -
tenta di farlo
ragionare.
“Toglierlo dalla
faccia della terra
sarebbe la punizione che merita”
“Ti rendi conto
che per anni hai
fatto di tutto pur di non essere come tuo padre e adesso vuoi seguire
le sue orme?”
Quelle parole sono lame al
petto per
Bjorgman che torna, fortunatamente, in sé.
Anna approfitta della
quiete per farlo
ragionare con lucidità.
“Tu non sei
così. Sei buono, non
macchiarti le mani di sangue. Non ne varrebbe la pena. Un modo per
metterlo nei guai possiamo trovarlo e ,secondo Mary ed Amy, la
soluzione potrebbe essere parlare con Arthur”
“COSA?”
- esclama lui.
“Hai capito bene.
Tuo padre potrà
essere la chiave vincente”
|
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Capitolo 29 *** 29 CAPITOLO ***
Victoria, irritata dal
comportamento di
Hans, lo trascina nello studio di lui ed una volta soli, senza
disturbi da parte dei domestici di casa, prende parola.
“Ti conosco bene,
caro cugino. Con me
puoi smettere di fingere. So che il tuo estremo egocentrismo ti
impedisce di nutrire preoccupazione verso chi ti circonda.
Perciò
falla finita, questa recita può terminare qui”
“Che stai
dicendo?” - esclama
Westergard, sconvolto.
“Vuoi davvero
farmi credere di essere
in pena per il ritardo di Anna? Ma dai, per favore, risparmiami scene
tanto ridicole” - aggiunge la donna, seduta alla scrivania
del
parente, intenta a limarsi le lunghe e rossissime unghie.
“Come puoi dire
una cosa simile?
Questi tuoi dubbi mi feriscono, sai?”
Sentendolo parlare in
quella maniera,
Victoria ha una reazione immediata.
Una risata malefica che
sembra ed è un
affossamento del cugino e delle sue emozioni.
“Mi stai ridendo
in faccia come fossi
un pagliaccio! Stai esagerando Vic” - afferma, alterato Hans.
Batte con forza un pugno
sulla
scrivania facendo sobbalzare Victoria, la quale continua a mostrarsi
altezzosa e indifferente.
“Povero zio, che
progenie gli è
toccata... mio padre, contrariamente al tuo, ha fatto un bel lavoro
con la sottoscritta” - si vanta la darklady.
“Sto perdendo la
pazienza e sai che
non rispondo di me quando le persone mi umiliano” - Hans
è
incavolato e cerca di trattenersi.
“Mi stupisce non
vedere la tua
reazione. Ti sto praticamente disegnando come un uomo senza
sentimenti, e tu te ne stai fermo lì, a pensare ad una
compagna che
non ti ama e ad una figlia che,chissà, magari non
è neppure tua”
Tali affermazioni e
cattiverie gratuite
mandano in bestia Westergard che senza ragionare si scaglia sulla
mora, portandole le mani al collo.
“Vuoi togliermi
di mezzo? Fallo,
avanti. Vediamo quanto sei degno del cognome che porti. Fai emergere
il lato criminale che cova in te da troppo tempo”- Victoria
vuole
svegliare quella parte maligna del cugino e accusarlo è,
secondo
lei, il modo giusto.
“ZITTA!
Altrimenti lo faccio davvero”
- la fiamma che vampa dagli occhi di Hans è accecante.
Non sembra più
l'imprenditore di un
anno fa, quello che portò Anna su uno Yacht e che
passò con lei una
notte d'amore.
“Fammi vedere di
cosa sei capace. Sei
o non sei un leader criminale? Allora, dimostralo”
Sentire quelle parole,
blocca Hans che
sembra tornare in sé.
Indietreggia e fissa,
spaventato, le
sue mani.
“Cugina,
io...” - cerca di
scusarsi, ma il corpo continua a tremargli.
“Tranquillo, sto
bene” - risponde
lei, prendendo aria - “Non sei il primo in famiglia a fare
tali
gesti” - tossisce, prendendo dalla sua borsetta un foulard
che
utilizza per coprire il rossore attorno al collo.
“Non
volevo” - ripete lui,
scioccato da cosa ha appena fatto.
“Ascoltami,
cugino. Io non posso
accettare che la nostra impresa e il nostro cognome abbiano un capo
debole. Se Anna è andata via, lasciala perdere. Diamine,
puoi
trovarne altre cento di donne pronte a dedicarsi ai tuoi
bisogni”
“No! E' lei che
deve farlo” -
ribadisce Hans.
“Perché?
Perché ti ostini a volere
una ragazzina che ama un altro?”
“Ecco il punto. Lei ama un
bastardo che era stimato e apprezzato da mio padre; mentre io ero
invisibile per lui”
“Zio ti voleva
bene, altrimenti non
avrebbe lasciato questa eredità enorme nelle tue
mani” - sostiene
Victoria.
“Per lui ero un
peso. Non
rispecchiavo l'erede che ha sempre sognato. Bjorgman invece era
perfetto. E adesso ha anche l'amore smisurato di Anna” - si
sfoga,
tirando fuori vecchi rancori e un odio immenso verso un ragazzo la
cui unica colpa è essere amato e benvoluto da tutti.
“Kristoff
è fuori; a che serve
adesso tirarlo in ballo?” - domanda la donna.
“Sto pensando che
la MIA donna sia
andata da lui” - sostiene Hans.
“Ecco
perché sei così preoccupato”
- aggiunge la Westergard - “Ma stai sereno. Il patto tra noi
verrà
rispettato. Quel morto di fame se la vedrà brutta se
rientrerà ad
Arendelle”
“Se dovesse
prendersi di nuovo Anna e
anche mia figlia, ho già deciso cosa
farò”
“Cosa? Lo
abbiamo minacciato di andare in carcere. Non basta?”
“No! Lo voglio
fuori per sempre dalla
mia vita. E se si metterà in mezzo, di nuovo,
avrà a che fare con
il lato di me che hai appena conosciuto”
Victoria sorride, fiera
della malvagità
del parente.
“Finalmente inizi
a ragionare”
“Prima erano i
miei uomini a svolgere
mansioni sporche; Kristoff è affare mio, sarà per
mani mie che
cadrà definitivamente a terra”
Detto questo, afferra dello
sherry
versandolo alla cugina e alzando il bicchiere, brindando a loro e al
potere che ormai è diventato padrone del cuore e del corpo
del
giovane Westergard.
----------------------------------------------
I Froze decidono di
consultare Arthur
Bjorgman per smascherare Hans. Per agire bisogna mantenere le
apparenze e quindi Anna dovrà recitare la parte di fidanzata
affettuosa e premurosa.
“Adesso torno a
casa, so già che
sarà agitato visto l'orario. Ci teniamo in contatto tramite
un
secondo telefonino. Quello di Mary” - spiega Anna, scrivendo
il
numero di cellulare su un pezzo di carta.
“Devi proprio
tornare da lui?” -
domanda preoccupata Elsa.
“Si, ma
sarò presto con voi. Non
voglio sposarlo, perciò bisogna agire il prima
possibile” -
risponde la diciannovenne, abbracciando la sorella.
Saluta tutti lasciando per
ultimo
Kristoff.
Il biondo pensa ancora al
racconto
della ragazza circa la violenza subita quella notte da Westergard.
L'odio gli sta salendo alla
testa,
rendendogli impossibile un ragionamento lucido.
“Non avrei dovuto
dire niente, adesso
sei fuori controllo” - si incupisce Anna.
“Se ti sfiora di
nuovo, giuro che lo
ammazzo” - aggiunge, stringendola forte a sé.
Rimangono appiccicati per
minuti, senza
stancarsi l'uno del profumo dell'altra.
E' Idunn a ricordare alla
figlia di
andare, per evitare casini con Hans.
“Ciao
famiglia” - fa cenno con la
mano, volgendo poi lo sguardo su un turbatissimo Kristoff.
Si avvia all'uscita
spingendo la
carrozzina e ricordando al giovane quanto lo ama.
“Amore mio,
quando tutta questa
storia sarà finita voglio sposarti immediatamente”
- aggiunge lei.
Gli va di nuovo vicino e
stavolta lo
bacia sulle labbra.
“Ti amo alla
follia” - le sussurra
lui.
“Anche io! Adesso
però, devi stare
calmo. Non far intuire nulla ai miei, altrimenti è peggio.
Ci
sentiamo domani” - un altro bacio poi va via chiudendosi la
porta
alle spalle.
Durante il tragitto fino a
casa, Anna
pensa e ripensa alla gioia ritrovata vedendo Kristoff e quanto gli
siano mancati i suoi abbracci e i suoi baci.
Anche Fate è
stata bene. Non ha pianto
come invece è solita fare per ore interminabili, tra le mura
della
villa.
E infatti, appena arrivate
a casa
Westergard, la piccola inizia a lamentarsi.
Hans esce immediatamente
dallo studio
quando ode il rumore nei corridoi.
“Eccovi, dove
siete state fino a
quest'ora?” - va loro incontro.
Victoria è con
lui e osserva la scena
da lontano. Cerca degli indizi che possano confermare il ritorno di
Bjorgman ad Arendelle. E spera sia Anna stessa a darle quegli indizi.
Alla darklady interessa solo risvegliare il male in Hans e se per
farlo deve togliere di mezzo due morti di fame, tanto meglio.
“Siamo stati al
compleanno di Elsa”
- rivela Anna, spiazzando il futuro sposo.
“Ah si?
Immaginavo invitassero anche
me. Saremo una famiglia tra qualche settimana” - Westergard
ha
riacquisto la tranquillità ed è infatti sereno,
vedendo la giovane
molto sincera nei suoi confronti.
“Scusami, non
capiterà più. Però,
conosci mia sorella, lei ha poca simpatia verso di te” -
sottolinea
Anna.
Hans a quel punto sorvola e
prende per
mano la Froze.
Il contatto con quel mostro
di persona
fa rabbrividire la giovane.
Ricorda ancora con quanta
brutalità
Hans la toccava e baciava la notte scorsa.
“Vorrei farmi
perdonare per stanotte.
Ero ubriaco, non è da me costringerti” - la porta
con sé in una
sala enorme arricchita da fiori e candele profumate.
“Wow” -
esclama Anna, notando la
bellezza di quel posto.
“E' per te, anzi
per noi. Ho chiesto
a Mary di cucinare qualcosa di speciale così potremo
starcene soli
soletti qui. A Fate penserà Amy. Contenta?” - la
fa sedere,
liberandola del soprabito.
“Che dire! Mi hai
stupita” -
commenta ancora sorpresa, la diciannovenne.
Hans sorride e a quel punto
cerca di
baciarla.
Nella mente della Froze
partono mille
pensieri e paure.
Però il suo
piano prevede questo.
Dopotutto quella mattina aveva addirittura indossato un abito sexy
per mostrarsi una Westergard a tutti gli effetti. Ora non
può
tirarsi indietro.
Lascia così che
le labbra di lui si
uniscano alle sue.
Durante la cena i due
parlano poco.
C'è tensione
nell'aria ed è così che
Westergard, una volta consumata l'ultima portata, inserisce un cd
lasciando che la musica accompagni il post serata.
“Ti va di fare un
ballo?” - la
invita con cortesia ricevendo un immediato si.
Parte una canzone che
spinge i loro
corpi ad avvicinarsi pericolosamente.
https://www.youtube.com/watch?v=kkSTAm3QZUU
“Questa era la
preferita di mia
madre” - racconta Hans, mostrandosi per la prima volta dopo
tanto
tempo nostalgico e tenero.
“Non mi hai mai
detto niente di lei.
Come era?” - domanda Anna.
“Faceva la
ballerina. Amava il suo
lavoro. Tante volte la vedevo ballare da sola ed era di una bellezza
incredibile” - gli occhi dell'imprenditore diventano subito
lucidi
al ricordo della perduta mamma.
“Se non ti va di
parlarne, ti capirò”
- aggiunge la ragazza.
Passano alcuni secondi dove
è la
musica a riempire il silenzio tra loro.
Una volta seduti al posto,
al termine
della canzone, Hans riprende il discorso e lo fa con un sorriso
luminoso, dedicato ad una parte di sé volata via troppo
presto - “Si
chiamava Sara. Quando è morta io avevo sette anni”
“Mi
dispiace”
“Già,
anche a me. Era un angelo e
quando la malattia l'ha portata via è rimasta il mio angelo
custode”
“Ti ha cresciuto
tuo padre da solo?”
“Lui mi trattava
con freddezza. Sua
moglie era morta e il dolore lo divorava giorno dopo giorno. Fu mia
zia a prendersi cura di me e ad insegnarmi ad essere un
Westergard”
“La madre di
Victoria?”
“Esatto. Un genio
del male” -
sottolinea, ridacchiando.
E quella frase fa tremare
Anna che
domanda - “In che senso?”
“Era esattamente come Vicky. Non
servono spiegazioni” - commenta, poi riprende -
“Papà si riprese
quando arrivò da noi un ragazzo che non so come ma gli
andò a genio
e seppe toccarlo al cuore”
L'immagine di Kristoff
balza alla mente
di Hans che chiude il discorso.
“Basta, dai. Il
passato è passato”
- cercando di dimenticare il dolore di anni prima, prende in braccio
Anna e rindossando la maschera di uomo forte e deciso, le propone -
“Se andassimo in camera?”
L'idea spaventa la Froze
che non può,
però, sottrarsi.
A malincuore annuisce.
Sa che i sonniferi le
saranno utili.
Ed una volta nella stanza
matrimoniale,
Westergard chiude a chiave e si libera degli abiti.
Questo accade mentre la
giovane,
riempie il bicchiere di vino del compagno con i sedativi.
“Prima di darci
alla passione,
propongo un brindisi. Ti va?”- gli porge il calice.
“Certo! A
cosa?” - domanda,
euforico lui.
“A noi”
- risponde alzando il suo
bicchiere e attendendo che Hans lo finisca.
Una volta a letto,
Westergard è sopra
la ragazza quando avverte la stanchezza e crolla in poco tempo in un
lungo sonno.
“Grazie a
Dio” - esclama lei,
tirando un sospiro di sollievo.
Ha funzionato.
Si sdraia su un fianco e
chiude gli
occhi, immaginando il momento in cui avrebbe cominciato a vivere
serenamente la sua vita e il suo futuro con l'uomo che ama davvero.
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Capitolo 30 *** 30 CAPITOLO ***
Passano due giorni durante
i quali Anna
si tiene in contatto segretamente con i Froze e con Kristoff.
Lui vuole sapere ogni
dettaglio della
vita della ragazza, preoccupato per quanto potrebbe subìre
da Hans
Westergard.
La cosa strana che racconta
la
diciannovenne è il comportamento insolito del promesso
sposo. Si
mostra, infatti, amorevole e delicato.
Dopo la serata a lume di
candele, dove
si prospettava una litigata tra i due dovuta all'assenza di Anna
dalla villa, l'imprenditore ha invece cambiato atteggiamento. Non
è
più misterioso né possessivo. Ha addirittura
nominato più volte il
nome della madre ricordandola con nostalgia e amore. Il particolare
che Anna ha colto è stata la reazione alquanto infastidita
di
Victoria quando ha sentito nominare Sara. Mostrò molto
disgusto
verso la defunta zia.
Chissà
perché..beh dopotutto non c'è
da meravigliarsi.
Victoria disprezza tutti
quelli che non
portano il suo cognome.
Hans dopo aver creduto di
aver fatto
l'amore con Anna è sereno e felice. Crede di averla ormai in
suo
possesso. Potrà sposarla ed averla ogni notte; basta solo
mostrarsi
buono e docile e lei cede ai suoi piedi.
È questa la
ragione del suo mutamento
radicale. Ha compreso che con la Froze servono i modi gentili. La
brutalità e la rabbia sono adatti unicamente al suo nemico.
Ma Westergard ignora che
Kristoff è
appena andato in carcere, accompagnato da Jack ed Elsa per parlare
con Arthur Bjorgman.
“Odio i posti
cupi. Questo supera di
gran lunga quelli che venivano descritti nei romanzi che ho
letto”
- precisa la ragazza, tenendosi per mano al fidanzato.
“Amore, se non te
la senti andiamo
solo noi” - propone Frost.
“No, sono forte e
devo farlo per mia
sorella” - afferma la ventunenne, dandosi la carica giusta
per
affrontare un ex criminale.
Una volta condotti in una
stanza senza
finestre, ecco comparire un uomo ammanettato.
È taciturno e
tiene gli occhi bassi.
Lo stesso si può
dire di Kristoff che
non è affatto tranquilli nel vedere il padre.
“Ehm...”
- rompe il silenzio Elsa
notando il disagio.
“Chi siete? Cosa
volete da me?”- domanda Bjorgman senior.
“Non mi riconosci
neppure” -
commenta irritato il figlio.
A quel punto Arthur alza lo
sguardo e
scruta la persona che ha appena parlato.
“Siete due gocce
d'acqua!”- esclama
Frost notando la somiglianza e attirando l'attenzione del detenuto
che, sentendolo parlare, alza il capo e riconosce il figlio.
“Kris, sei
davvero tu?” - domanda
“Come mai sei venuto qui?”
“Non sono qui per
te ma soltanto per
delle prove utili a sbattere in galera Hans Westergard” - lo
zittisce subito. Non vuole toccare argomenti del passato visto il
rancore che nutre verso un genitore totalmente assente.
“Hans?”
- ripete confuso Arthur.
È allora che
interviene Elsa - “Il
proprietario della grande impresa navale dei Westergard. Sospettiamo
che abbia contatti con il tuo clan”
“Non
può essere, siamo stati tutti
catturati anni fa. La banda dei Bjorgmann non esiste
più” -
commenta l'uomo.
“Come? No! Non
può essere” -
esclama la giovane, vedendo così crollare le sue speranze di
vittoria.
“Ne sei
sicuro?” - insiste Jack.
“Perchè
vi dovrei mentire?” -
replica Arthur.
Kristoff inizia a
ridacchiare,
beffeggiandolo - “Tu menti perché è
nella tua indole. Sei o non
sei un criminale? Ragazzi abbiamo sbagliato a venire qui. Non ci
dirà
niente. Come ho potuto pensare che il tuo aiuto sarebbe stato
risolutivo. Andiamo via” - Kristoff fa per andarsene,
rassegnato al
silenzio del padre.
“Ma
così non riusciremo mai a
sbarazzarci di Hans e neanche di Victoria” - sostiene
amareggiata
Elsa.
“Aspetta, hai
detto Victoria?” - a
quel punto il carcerato, seppure scosso e ferito dalla rabbia
manifestata dal figlio, inizia a ricordare qualcosa di utile.
“Si, la
conosci?” - chiede Jack
speranzoso.
“E' una donna dal
cuore di ghiaccio.
Vive di lussuria e di avidità. Immagino che tu conosca gente
così”
- ennesima frecciata che Bjorgman lancia al padre.
È stavolta Elsa
a rimproverare il
cognato e a dirgli di fare silenzio ed ascoltare.
“Odiami se ti fa
stare bene, Kris.
Non sono stato un padre esemplare, lo riconosco. Però adesso
voglio
darvi una mano. Lo farò se mi spiegherete perché
volete i
Westergard in galera e come credete che il mio sostegno possa essere
utile”
“Si tratta di mia
sorella” - e
così la Froze racconta la situazione, spiegando il tutto nei
dettagli.
Arthur ascolta in silenzio
e sembra
molto pensieroso.
“Che
pensi?” - domanda Kristoff al
genitore.
“Victoria... io
la conosco” -
risponde l'adulto.
“Ha tentato di
sedurre anche te?” -
chiede Elsa, abituatasi all'inclinazione della darklady a flirtare
con tutti gli esponenti di sesso maschile.
“Quando io l'ho
incontrata, era
ancora controllata da sua madre. Lei sì che era una donna
crudele
che ha modellato la figlia a sua immagine e somiglianza. Si chiamava
Queen e si riteneva davvero una regina. Il suo atteggiamento e le
pretese rispecchiavano il suo nome”
“Hans ha
raccontato ad Anna di essere
stato cresciuto da questa zia” - aggiunge Elsa, al corrente
delle
confidenze della sorella.
“Ecco spiegato il
comportamento del
giovane Westergard. Quando noi agivamo contro la sua famiglia, fu per
il coinvolgimento di Queen nel nostro clan”
“CHE?”
- esclamano in tre in coro.
“Lei era una di
voi?”
“Lei ci ha
promesso guadagni alle
stelle e ha giocato lo stesso trucco con i Westergard” -
spiega
Arthur.
“Vuoi dire che
giocava sia con i
parenti che con voi?” - la Froze è scioccata.
“Esatto. Era
diventata la carta
vincente. Grazie al suo intervento ottenemmo molto denaro e nel
frattempo lei ne sottraeva ai familiari intascandoli e tenendo
segreto il nostro complotto”
“Fu la vostra
garanzia di successo”
- commenta Kristoff.
“E fu anche la
nostra rovina. Quando
stava rischiando di essere scoperta dal cognato e da Hans ci ha
smascherati, ideando il piano per sbatterci tutti in galera”
“Adesso che fine
ha fatto?” -
chiede Jack.
“Non lo so. Sono
anni che sono chiuso
qui. Sarà lontana, chissà dove.
Oppure...”
“Oppure?”
“Oppure adesso ha
creato un nuovo
clan dando potere a Hans nelle mansioni tipicamente maschili”
Quella ipotesi piace ai tre
ragazzi che
vedono riaccendersi la speranza di incastrare i Westergard.
In un momento Kristoff
sente un senso
di ringraziamento verso il padre e gli regala un dolce sorriso.
Una volta pronti per
lasciare il
carcere, Bjorgman junior si avvicina al genitore e gli sussurra -
“Dobbiamo parlare di tante cose. Tornerò a
trovarti quando questa
storia sarà finita”
--------------------------------------
“Eccovi,
finalmente! Come è andata?
Avete ottenuto qualcosa di utile?” - domanda Idunn, vedendo i
tre
rincasare.
I Froze siedono in
soggiorno e così
Elsa spiega quanto saputo.
“Ho parlato con
Anna e mi ha detto
che ieri Victoria ha mostrato disgusto al ricordo di Sara. Sapete
come mai?” - aggiunge la signora Froze.
“Evidentemente
Sara sapeva troppo
abitando nella stessa villa” - ipotizza Kristoff.
“Povera donna! A
questo punto dubito
che sia morta di malattia” - aggiunge Frost.
“Oh mio Dio.
Amore, non dire queste
cose. Mi spaventa l'idea che possano fare del male anche alla nostra
Annie” - si spaventa Elsa.
“Non lo faranno,
Hans è stato
manipolato per anni. Forse con l'aiuto di Anna può invece
riacquistare un po' di umanità” - aggiunge Agnarr.
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Capitolo 31 *** 31 CAPITOLO ***
Anna è in cucina
assieme a Mary ed Amy
quando riceve la telefonata di sua sorella. Viene così a
conoscenza
del ruolo dominante in tutta la faccenda di Queen Westergard.
E' spiazzata dalla
malvagità della
donna. Victoria non può non rappresentare a pieno il
capolavoro
materno: è l'emblema della cattiveria, così come
lo era chi le ha
dato la vita.
Mary sentendo il nome della
vecchia
padrona della villa, sussulta.
“Dalla tua
faccia, scommetto che non
ti era poi così simpatica” - commenta Amy.
“Immagino tu
abbia avuto a che fare
con questa persona” - aggiunge Anna - “Sai che fine
ha fatto?”
L'anziana è
silenziosa e turbata.
Sentire nominare Queen l'ha paralizzata e riportata, con la mente,
indietro nel tempo.
“Così
mi spaventi, amica mia. Parla,
ti prego” - insiste la domestica giovane, notando lo shock
della
collega.
Mary siede su una sedia.
Con mani
tremanti ed occhi lucidi inizia a raccontare il suo passato. Un
passato che ha visto proprio Queen dominare la scena.
“Io venni assunta
alla villa quasi
trenta anni fa grazie al defunto William Westergard, il nonno di Hans
e Victoria. I primi tempi sentivo quella famiglia molto affiatata e
nei miei confronti era premurosa e affettuosa. Mi diedero la camera
più luminosa della casa e la paga era sostanziosa”
“I tempi sono
cambiati, purtroppo.
Adesso lo stipendio è misero” - commenta
amareggiata Amy.
Poi fa segno all'anziana di
continuare.
“Le cose
sembravano talmente perfette
che, inizialmente, tanta fortuna mi spaventava. Il padrone mi
rasserenò più volte dicendomi che meritavo
ciò che avevo e che
dovevo goderne. Non era da tutte le domestiche un trattamento come
quello. Così quando cominciai ad accettare e vivere serena,
la
situazione mutò”
“Arrivò
Queen, giusto?” - domanda
Anna, intuendo che la causa potesse essere unicamente questa.
“Già.
Il secondogenito del padrone,
il signorino Alexander giunse una sera alla villa in compagnia di una
donna. Ricordo come fosse ieri quando Queen venne presentata al
signor William. I suoi modi di fare erano apparentemente degni di una
donna di classe. La coppia annunciò al capofamiglia
l'imminente
matrimonio e l'arrivo di un erede. La gravidanza andava però
nascosta, visto che le nozze non erano state ancora celebrate.
All'epoca per delle casate tanto importanti, l'apparenza e la
moralità erano fondamentali. Che avrebbe pensato la gente se
avesse
saputo che il secondo figlio di William Westergard aveva rapporti
senza essere sposato” - racconta Mary.
“Chissà
cosa avrebbe pensato
quell'uomo sapendo di me e Hans e della piccola Fate” - pensa
tra
sé e sé Anna.
“Nel giro di due
settimane la coppia
si sposò e sei mesi dopo nacque Victoria. Ricordo che quando
la
piccina festeggiò il primo compleanno, giunsero alla villa
anche i
genitori del signore Hans. Anche loro volevano sposarsi ed erano
giunti fin lì per ottenere la benedizione del
patriarca” -
continua a raccontare Mary.
“Come era
Sara?” - domanda Anna,
curiosa.
“Una donna dal
cuore grande e di una
bellezza fuori dal comune. Non si poteva dire lo stesso di Queen. Le
due erano caratterialmente opposte. Sara conquistò subito il
cuore
del suocero che iniziò a trattarla da figlia. Sono convinta
che
Queen fosse invidiosa della cognata. I rapporti erano molto tesi. La
serenità che si respirava i primi tempi era sparita. Dopo
due anni
di servizio, mi resi conto che la famiglia non era docile come si era
mostrata all'inizio.”
“Cosa vuoi
dire?” - chiede la
Froze.
“Il signor
William morì in un
incidente stradale e da quel momento in poi i due figli si iniziarono
a fare guerra per ottenere l'eredità. A Sara poco
interessava vivere
in un lusso sfrenato che poco la attraeva. A lei bastava sapere che
il bambino che portava in grembo sarebbe nato forte e sano. Tutto il
resto passava in secondo piano. Queen cercò di influenzare
il
marito. Io la sentii più volte fargli il lavaggio del
cervello.
Metteva in cattiva luce tutti pur di vincere e prendere il capitale
dei Westergard.”
“Certo che quella
donna era un
demonio!” - commenta Anna.
“E' vero. La
signora dal cuore di
ghiaccio riuscì a mettere i fratelli l'uno contro l'altro. E
quando
si accorse che il coniuge stava per perdere, decise di agire e
muovere lei i fili”
“Ma come sai
tutte queste cose?” -
domanda Amy, sconvolta.
“L'ho vista
versare delle gocce in un
bicchiere” - confessa, abbassando la voce.
“Non poteva
essere una medicina?” -
insinua la domestica giovane.
“No. Non lo era.
Quello era veleno.
Lo versò nel bicchiere di suo cognato con l'intento di farlo
fuori”
“Oh mio
Dio!” - esclama la Froze,
tremando di fronte alla malvagità della madre di Victoria.
“Il caso le ha
giocato un brutto
tiro. Fu proprio suo marito a berlo, ignaro del contenuto e
morì sul
colpo. Victoria rimase senza padre e con una madre che da allora
divenne sempre più fuori controllo. Ormai odiava tutti i
Westergard.
Per colpa loro perse il coniuge e con lui la sua eredità.
Rimase
alla villa e operò contro i parenti alleandosi con il clan
dei
Bjorgman...il resto è storia”
“Queste accuse
sono forti, amica.
Sappi che se dovessimo usarle a nostro vantaggio, tireremo fuori una
storia clamorosa che attirerebbe su di noi il mondo giornalistico e
scandalistico” - esclama sconvolta Amy.
“No!” -
replica subito Mary - “Non
fatene parola con nessuno. Io oggi non so dove si trova Queen e se
dovesse sapere che qualcosa è venuto fuori, potrebbe farmela
pagare”
“Lei sa che tu
sai?” - domanda
Anna, preoccupata.
“Fu quella la
ragione che ha reso la
mia permanenza qui molto difficile. Lei mi minacciò
più volte. Non
poteva licenziarmi senza motivo, però le ero utile per
coprire i
suoi misfatti”
“Santo cielo! Non
l'hai raccontato al
cognato?”
“Non volevo
allarmare nessuno. Quella villa non era più un luogo
tranquillo, ma un vero inferno”
“Immagino la tua
sofferenza, mi
dispiace molto” - Anna le va vicino avvolgendola tra le sue
esili
braccia. Con un tenero bacio sulla guancia, le promette -
“Nessuno
dovrà più minacciarti. L'unico modo è
chiudere una volta per tutte
questa brutta storia”
Mary le sorride, felice
della premura e
della dolcezza della ragazza.
Poi aggiunge un frammento
dei suoi
tanti e indelebili ricordi -“Una volta mi diede uno schiaffo
perché
le versai accidentalmente del thè sulle scarpe” -
rammenta Mary,
toccandosi la guancia sinistra.
“Come ha osato
farlo?” - la Froze è
scioccata.
“Era fatta
così. Trattava anche sua
figlia nello stesso modo” - sottolinea la domestica anziana -
“Ripeteva a Victoria che le sberle erano utili a fortificarla
e a
rendere il suo cuore di ghiaccio”
“C'è
sempre un motivo se le persone
diventano malvagie. Victoria ha patito molto da bambina, imparando ed
assorbendo dentro di sé i comportamenti di una madre dura e
fredda.
Non mi stupisce che oggi sia tanto crudele” - riflette
amareggiata
la diciannovenne.
“Ed è
la ragione del suo cercare
relazioni di sola fisicità. Non sa amare e non cerca
sentimenti.
Dopotutto Queen le ripeteva che se provava emozioni e dolcezza era
una debole e i Westergard non dovevano esserlo!” - aggiunge
Mary.
“L'unica che deve
pagare per aver
distrutto questa famiglia è Queen. Hans e Victoria sono
state le sue
pedine. Li ha plasmati e resi ciò che sono oggi” -
afferma Anna,
decisa a portare avanti il piano.
“Certo.
Pagheranno, vedrai. E per
farlo è necessario che racconti anche di Sara,
perché inizio a
sospettare che la sua morte abbia a che fare con l'odio che quella
strega della cognata nutriva nei suoi confronti” - afferma
Amy,
convinta.
“Questo non posso
assicurarlo. So
solo che tra le due non scorreva buon sangue. Sentivo che Queen
denigrava Sara in presenza di Victoria la quale a sua volta ha
cominciato a disprezzarla” - ribadisce l'anziana.
“Maledetta”
- aggiunge disgustata
la Froze - “Come è morta lei?”
“Una malattia
fulminante l'ha
portarla via all'amore dei suoi cari” - racconta Mary
incupendosi.
“Mi piacerebbe
vedere una sua foto.
Sai dove posso trovarne una?” - chiede Anna, stupendo le due
domestiche.
“Come mai? Vuoi vedere se somiglia a tua figlia?”
- le chiede Amy.
“Semplice
curiosità. Chissà, magari
ascoltare i racconti su Sara e riportarli anche a Hans potrebbe far
bene al suo duro cuore. Tirare fuori vecchie fotografie è un
modo per aprire tale discorso”
“Hai
ragione” - conclude l'anziana,
alzandosi e prendendo la ragazza per mano -
“Seguitemi”
Dopo qualche minuto e una
rampa di
scale eccole giungere in una delle camere della villa chiuse a
chiave.
“Qui non sono mai
entrata” -
confessa Anna guardandosi attorno.
“E' la camera
della signora Sara. Fu
suo marito a chiedermi di tenerla serrata. Così Queen non
poté mai
entrarvi e nulla di prezioso appartenente a Sara fu portato
via”
Così dicendo
spalanca la porta,
entrando a passo lento nella stanza.
C'è polvere sui
mobili e la luce
scarseggia.
Amy accende una candela
appoggiata su
un comodino e d'improvviso il luogo prende vita.
“Ecco, vi
presento Sara” - sostiene
Mary indicando una cornice di grandi dimensioni, appesa alla parete.
Anna rimane in silenzio
fissando la
foto della donna e scrutandola in ogni dettaglio.
“Non sembrava
molto felice” -
sottolinea, notandone lo sguardo spento.
“Non lo era
infatti” - risponde
l'anziana, dispiaciuta.
Trascorrono alcuni minuti
di silenzio.
La giovane osserva con attenzione la nonna di sua figlia,
riconoscendo in essa delle somiglianze con Hans.
“Sono sicura che
Sara avrebbe amato
follemente Fate!” - afferma, sfiorando la cornice.
“Tutti amano quel
tesoro. A maggior
ragione lo avrebbe fatto lei che condivide lo stesso suo
sangue”-
risponde Mary, emozionata.
Il momento viene interrotto
bruscamente
dalla voce di Victoria, rimbombante nei corridoi.
Ciò costringe le
tre donne a lasciare
la camera in tutta fretta.
Riescono, giusto in tempo,
a
raggiungere le scale ed ecco sbucare proprio la Westergard.
“Sono ore che vi
chiamo. Hans ha
deciso che si cenerà alle otto stasera, perciò
sbrigatevi e
mettetevi ai fornelli” - ordina alle domestiche.
Poi lo sguardo si sposta su
Anna.
“Ti piace
chiacchierare con i tuoi
simili da quanto mi è parso di vedere” - la
punzecchia come suo
solito.
La Froze alza gli occhi al
cielo e
evita di risponderle.
Riprende il passo,
dirigendosi verso il
salotto.
L'attende l'ennesima
seratina in
compagnia di un promesso sposo che non ama. Stavolta però sa
già di
cosa parlare per smuovere i sentimenti del giovane Westergard.
Stasera sarà la
serata dei ricordi.
Chissà se riuscirà a toccarlo nel profondo e a
notare delle tracce
di umanità sul suo viso.
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Capitolo 32 *** 32 CAPITOLO ***
Sono le venti in punto
quando la
decappottabile rossa di Victoria Westergard si parcheggia qualche
metro distante da un villino celato tra gli alberi di quello che
è
l'immenso e isolato bosco di Arendelle.
Raggiunge il portone,
guardandosi
attorno, per evitare occhi indiscreti ed improvvisi.
E dopo aver preso un bel
respiro, bussa
tre volte.
La donna è
lì a fare visita a
qualcuno...di nuovo.
“Sono io.
Aprite” - parla lei dando
l'ennesimo colpetto alla porta.
Quel posto è
talmente inquietante,
specialmente al calar del sole, che stare lì da sola, la
spaventa
oltremodo.
“Non è
carino lasciarmi qui fuori. È
buio e la torcia del mio cellulare non mi accompagnerà
ancora per
molto” - insiste.
Ed ecco che qualcuno,
finalmente,
spalanca l'uscio e la invita la darklady ad entrare.
“Altri dieci
secondi e sarei tornata
in città”- brontola Victoria, chiudendosi il
portone alle spalle.
“Piantala di
lamentarti” - viene
rimproverata.
“Per te
sarà un'abitudine dato che
vivi qui da anni. Se permetti, a me fa rabbrividire anche solo
passeggiare da queste parti.” - continua la Westergard.
La persona alza gli occhi
al cielo e
cambia discorso - “Muoviti, mancavi solo tu. Siamo tutti nel
salone” - e così dicendo la invita ad accomodarsi.
Altre cinque persone adulte
sono sedute
su poltrone e divani.
Tre donne e due uomini. Una
di questi
prende parola.
“Ben arrivata,
cara Victoria.
Finalmente ti degni di prendere parte alle riunioni” -
precisa. La
tipa è bassa e grassa, con i capelli bianchi e lo sguardo
pungente.
“Silenzio.
Cominciamo, si è perso
già molto tempo. Bisogna decidere come fare. I nostri
scagnozzi
hanno percepito i soldi dovuti e adesso ci aspetta un altro bel
colpo” - comunica la leader.
“Hai
già un'idea?” - domanda
l'uomo dalla carnagione cerea.
“Per ottenere una
grossa somma di
denaro dobbiamo puntare alla definitiva demolizione dei
cantieri” -
propone la boss.
“CHE? Ma
è della mia famiglia che si
parla? Hans è dei nostri, come possiamo tradirlo
così?” -
esclama, scioccata Vicky.
“I legami di
sangue hanno poco
valore. La partecipazione di tuo cugino al clan è inutile.
È stato
solo in grado di gestire alcuni affari di poca cifra. A noi servono
bei quattrini, non misere monete” - continua la terza donna,
quella
con indosso una strana corona e avvolta da un mantello nero.
“Volete
appropriarvi dell'impresa
Westergard?” - Victoria è esterrefatta.
“Ovviamente.
Dopotutto è ciò che
volevo sin dal principio” - commenta la leader, ridacchiando.
Victoria fissa, scioccata,
la persona
davanti a sé. Non credeva che l'unico desiderio dei presenti
fosse
impossessarsi dell'eredità della sua famiglia.
“Come potete dire
una cosa simile?”
“Queen, metti a
tacere tua figlia una
volta per tutte. Insegnale che nella vita i beni materiali e il
benessere sono la felicità” - interviene un uomo
dai capelli
lunghi e neri, infastidito dalle parole della neo arrivata -
“Solo
ora ti ricordi dei parenti? Non sembrava che ti ponessi scrupoli
fino a qualche tempo fa” - la punzecchia ancora.
Queen... si, proprio lei.
Ancora la
cattiva di casa Westergard.
“Mamma, ti prego.
Non puoi dire sul
serio. Io non voglio rovinare mio cugino” - replica Vicky.
La coscienza della neo
arrivata spiazza
la madre che controbatte - “Non ti sei mai preoccupata per
Hans!
Adesso cosa ti prende? Ti stai ammorbidendo anche tu. Non va bene.
Tira fuori la cattiveria che è dentro di te e scagliala
contro chi
ci ha sempre messo in ombra. Per tuo nonno, Hans e suo padre e quella
pezzente di Sara erano i perfettini di casa. Noi invece solo degli
intralci. Ma da oggi in poi, guarderà la sua stirpe
sprofondare e
con essa anche la sua impresa. Piangerà da lassù
vedendo salire al
potere chi ha sempre ignorato”
Victoria è
scioccata, davanti la
malignità della madre.
“Credevo di
essere malvagia, ma mai
quanto te” - aggiunge poi, scioccata dalle parole materne.
“Tu sei la mia
degna erede.
Diventeremo le boss dei cantieri e dell'eredità Westergard.
Sarà la
nostra vittoria più grande”
“Però,
ragazza devi essere dei
nostri a tutti gli effetti. Non vogliamo cedimenti e spie nel nostro
clan, chiaro?” - si intromette l'ultima donna, rimasta zitta
fino
ad allora.
Il silenzio di Victoria
preoccupa Queen
che si affida alle sue doti teatrali.
Prende in disparte la
consanguinea e
intreccia le loro mani - “Ascoltami bene, tesoro. Siamo solo
noi
due adesso. Né tuo padre, né tuo nonno,
né tuo cugino. Soltanto io
e te. Se ci muoviamo assieme, nessuno potrà mai dividerci.
Non puoi
tirarti indietro ed abbandonare chi ti ha messo alla luce proprio nel
momento decisivo.”
“Mamma io non
posso ferire e tradire
l'unica persona che si è mostrata interessata a me negli
ultimi
tempi” - la Westergard è davvero combattuta.
“Vuoi paragonare
Hans a me, tua
madre?”
“No, dico
soltanto che è bene per
tutti chiudere questa storia definitivamente. Pensavo dovessimo
guadagnare in maniera scorretta, ma non fino a tal punto!” -
precisa la figlia.
“Ti prometto che
sarà l'ultima,
quella finale... diventeremo le padrone di un impero. Tuo nonno
sarà
fiero della grande imprenditrice che diventerai una volta al
comando”
- aggiunge Queen.
Eppure i dubbi di Victoria
persistono.
Così la boss del clan criminale la abbraccia e le sussurra
delle
parole mai pronunciate in tutta la sua vita.
“Ti voglio bene,
tesoro mio. Non
dimenticare chi sei e da dove vieni”
Vicky sussulta avvertendo
per la prima
volta dell'affetto provenire da sua madre.
“Ti voglio bene
anche io” -
risponde, lasciando che delle lacrime le righino il viso.
Si asciuga rapidamente, non
intenzionata a mostrarsi fragile di fronte a chi le ha sempre
proibito di piangere.
“Adesso, vieni e
unisciti a noi.
Voglio che questa gente sappia di che pasta è fatta la mia
forte e
tenace figlia” - la prende per mano e senza darle modo di
replicare, Queen conduce la Westergard dal resto del gruppo e
ricomincia il discorso.
“Hai convinto tua
figlia?” - le
domanda una delle donne lì presenti.
La leader le fa segno di
chiudere il
discorso. È necessario rendere partecipe Victoria dei piani
e
mostrarle i vantaggi del loro lavoro. Questo è
ciò che risponde la
boss ai suoi soci.
Durante le ore seguenti, la
cugina di
Hans ascolta i piani e le strategie del gruppo di cui sua madre
è
capo.
E pensare che credeva di
dover
ascoltare progetti inerenti al pagamento di pizzi in negozi noti in
città!
L'idea di tradire chi nutre
affetto
verso di lei, la paralizza. Soprattutto inizia a torturarsi sul
probabile pensiero di suo nonno circa lo spalleggiamento di lei verso
chi vuole distruggere quello che, con fatica e sudore, lui ha
costruito.
-------------------------------------
Anna è a tavola
quando Hans arriva,
agghindato e con in mano alcune riviste.
“Scusa il
ritardo. Una riunione
inattesa mi ha trattenuto” - si scusa lui, dando un dolce
bacio a
stampo alla fidanzata.
La Froze indossa nuovamente
la maschera
di compagna amorevole e gentile, seppure dentro di sé covano
paure e
agitazione.
Non è facile
mostrarsi diversa da come
si è in natura. Eppure la diciannovenne ha notevoli doti
teatrali e
le sue smancerie e i suoi sorrisi stupiscono anche Amy e Mary.
“Sembra davvero
invaghita del
padrone, non pensi anche tu?” - sussurra la domestica giovane
alla
collega.
“Se non sapessi
che è tutta una
messa in scena, crederei che tra loro c'è vero
amore” - le
risponde l'anziana.
“Come mai sfogli
questa roba? Non è
da te. Sbaglio o preferisci informarti di cronaca, sport e business?
”- domanda Anna, spostando l'attenzione sui giornali tra le
mani di
Hans.
“Sono riviste di
viaggio. Sto
pensando al nostro viaggio di nozze” - le rivela lui.
La ragazza freme a tale
idea.
“Già
progetti la luna di miele? È
presto, non trovi?” - cerca di dissuaderlo da qualcosa che,
secondo
i progetti di Anna, non avverrà mai e poi mai.
O meglio, non
accadrà con Westergard.
“Amore, il
matrimonio è a breve.
Bisogna organizzarsi con largo anticipo se vogliamo un viaggio da
sogno” - aggiunge Hans, prendendo la mano di Anna e
intrecciandola
alla sua.
La giovane Froze
è visibilmente tesa e
Hans si accorge di ciò.
“Tutto
bene?”- domanda
preoccupato.
“Si, solo che
sono una persona che
ama vivere il momento. Progettare con tanto anticipo mi carica di
ansia” - spiega lei.
“Tranquilla, mi
occuperò io di ogni
cosa. Tu non saprai nulla fino al momento della partenza.
Perciò
goditi questi giorni da promessa sposa. Abbiamo molto da fare. Abiti,
fiori, addobbi, inviti... lascia nelle mie mani la meta della luna di
miele. Non te ne pentirai” - così dicendo, cambia
argomento
chiamando a sé Mary e ordinandole di servire la cena.
Anna rimane in silenzio
durante il
pasto, persa nei suoi pensieri e nelle sue paure.
L'imprenditore invece
è euforico.
Dopotutto con l'immensa eredità di famiglia può
stare sereno in
fatto di soldi. O almeno è ciò che crede!
Non immagina minimamente
che non solo
Anna, ma anche Victoria, vogliono mettere la parola fine al dominio
Westergard in città.
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Capitolo 33 *** 33 CAPITOLO ***
Victoria torna a casa verso
mezzanotte,
dopo aver trascorso delle ore infernali ad ascoltare strategie losche
e parole prive di umanità.
Si è sempre
chiesta come mai fosse
diventata, negli anni, una vera e propria darklady.
Probabilmente questa serata
le è
servita a capire che i discorsi e il lavaggio del cervello attuati da
Queen a suo danno sono stati la causa principale.
Non ha mai reagito in
quella maniera di
fronte ai piani malefici di sua madre. Eppure, adesso, sapere che la
vittima sarà non solo Hans ma tutta l'eredità di
famiglia, la tocca
profondamente.
Allora anche lei non
è del tutto di
ghiaccio come vuole mostrare! C'è un lato compassionevole
che, se
solo i Froze conoscessero, potrebbe essere utile a smascherare chi
vuole recare male e dolore.
-----------------------------------
Percorre i corridoi
fissando i quadri
alle pareti.
Molti rappresentano lo
sviluppo della
sua stirpe fino ad arrivare alla fotografia finale: la sua e di Hans
da bambini, stretti tra le braccia dell'adorato nonno.
In quei secondi, alla donna
sembra
addirittura sentire il defunto sussurrarle la delusione che sta
provando e il disprezzo nei confronti di chi lo sta tradendo.
“NO! NON E'
COSI'” - urla,
isterica, Victoria.
Ma una frase in particolare
la
sconvolge del tutto - “Sei proprio come tua madre! Una
donnaccia”
“NON SONO COME
LEI....NON SONO COME
LEI... NON VOGLIO ESSERLO” - continua a ripetere, coprendosi
le
orecchie per evitare di udire.
Però tali
presunte voci provengono
dalla sua coscienza. Nulla attorno a sé è reale;
il senso di colpa
la sta consumando ed ecco il risultato.
Anna è in cucina
assieme a Mary,
intenta a cullare la piccola Fate, svegliatasi poco prima per la
poppata.
“Senti anche tu
questo rumore?” -
chiede la Froze alla domestica, spaventandosi.
“Si, sono delle
grida” - risponde
l'anziana, afferrando il mattarello dal tavolo e avvicinandosi
all'uscita. Anna la segue, tenendo stretta al petto la figlia.
Rimangono di sasso
riconoscendo qualche
metro più avanti Victoria Westergard.
“Ma che sta
facendo?” - esclama
confusa la ragazza.
La darklady, infatti,
è fuori di sé e
continua a parlare da sola.
La guardano accovacciarsi a
terra e
scoppiare a piangere.
“Mio Dio! Non
sembra lei” -
commenta ancora Anna.
Mary viene colpita al cuore
notando la
disperazione della padrona.
Avanza verso di lei, sotto
lo sguardo
preoccupato della diciannovenne.
“Tutto bene,
signora?” - domanda
poi, appoggiandole una mano sulla spalla.
Vicky sobbalza, trovandosi
davanti la
domestica. Per di più con un oggetto da cucina in mano.
Alza lo sguardo e mette a
fuoco, poco
più lontano, anche Anna e Fate.
Tenta di ricomporsi e di
indossare
ancora la maschera da donna fredda.
Si mette in piedi,
aggiustandosi i
capelli e l'abito, poi replica - “Voi non dovreste essere a
letto?
È tardi. E poi..? Cosa ci fai con questo aggeggio?
”
“Ma veramente noi
ci siamo
preoccupate per te” - commenta la Froze - “E quello
si chiama
matterello e serviva per...” -
“Si, certo...come
no” - risponde
Vicky, non credendo alle parole della neo parente e bloccando il suo
discorso.
“Oddio Mary...
come ho fatto a
provare pena per lei!” - brontola Anna, infastidita dal
comportamento indifferente e altezzoso della darklady.
“Anna!”
- la rimprovera la
domestica. Sposta l'attenzione sulla Westergard e aggiunge -
“Signora, sicura di non aver bisogno d'aiuto? Poco fa
sembravate
disperata”
“Lascia perdere,
Mary! Piuttosto,
torna a dormire. Io ho solo avuto un piccolo problema personale. Mi
sono sfogata, ora sto bene” - le dà la risposta
conclusiva, poi si
dirige verso la sua stanza.
Si immobilizza alcuni
secondi udendo le
ultime parole dell'anziana - “Se volete una mano a liberarvi
di
qualche peso interiore, eccomi qui. Io vi vedo diversa rispetto al
solito e posso aiutarvi ad essere un'altra persona!”
Victoria, di spalle alle
due donne,
accenna un sorriso tenero che ovviamente riesce a celare.
Poi riprende il passo,
lasciando Anna
e la vecchia domestica ancora una volta da sole a confidarsi.
“Non me la
racconta giusta” -
sussurra la ragazza.
“Hai ragione.
Sono convinta che
l'uscita di stasera l'abbia toccata nell'anima” - riflette
l'anziana.
“Ah si? Credi che
abbia un'anima?” - commenta la diciannovenne, alzando gli
occhi al cielo.
Le due si salutano poco
dopo e si chiudono nelle loro camere.
-----------------------------------
Sono le quattro del
mattino, circa.
Tra un'ora la sveglia di
Mary suonerà
e l'attenderà un'altra intensa giornata di lavoro.
Mentre il suo sonno
è profondo e
sereno, quello di qualcun'altra non lo è affatto.
Victoria pensa e ripensa a
quanto
appena accaduto.
Ha davvero pianto? Non le
capitava da
vent'anni...
Non riuscendo ad
addormentarsi
trascorre il tempo ad immaginare il futuro da boss dei cantieri, ad
immaginare l'odio di Hans nei suoi confronti e la schiavitù
che
infliggerebbe Queen a tutti i dipendenti.
È questo
ciò che realmente vuole?
Sono passate da poco le
cinque. Stanca
di stare ferma a letto, schiava delle più tremende paure, si
avvicina alla scrivania e rovista. Cerca un vecchio diario. Nessuno
lo sa ma Victoria, donna tutta d'un pezzo, annota da sempre i
particolari della sua vita su un agenda. Lo fa quando accade qualcosa
di interessante o unico. Questa volta, però, se ne vuole
servire
come valvola di sfogo.
Stavolta i suoi occhi si
posano,
invece, su un vecchio album di fotografie, nascosto da altri
documenti e dal diario stesso.
Lo prende incuriosita e
comincia a
viaggiare tra i ricordi d'infanzia.
Rimane fissa su una foto in
particolare
che raffigura lei all'età di due anni assieme ad una donna
bellissima, dalla chioma rossa e gli occhi che emanano una immensa
luce e un amore sconfinato.
“Sara?!”
- esclama Vicky,
riconoscendo se stessa tra le braccia della defunta zia.
Non esisteva cattiveria in
quella donna
che invece lei ha odiato per troppo tempo.
“Che stupida sono
stata! Ho creduto
alle dicerie di mia madre sul tuo conto e ti ho detestata come non ho
mai detestato qualcuno in vita mia” - si commuove quando nota
anche
un pezzo di carta tra le varie pagine.
“Ad una
nipote dolce ed
affettuosa, a chi rallegra le mie giornate tra queste mura, voglio
fare i migliori auguri di compleanno. Vicky, la zia Sara ti vuole un
mondo di bene e te ne vorrà sempre” -
legge il foglio tra le
lacrime che le rigano violente il viso.
“Mia madre era
gelosa del rapporto
tra di noi, ecco perché ci ha volute separare. Perdonami
zia.
Perdonami” - scoppia a piangere, sfogando la sua disperazione
per
minuti quasi eterni.
La sua mente vaga e arriva
così ad una
conclusione.
Si alza in piedi
rapidamente e si avvia
all'uscita.
Percorre a gran
velocità il corridoio
che separa le stanze dei padroni da quelle della servitù.
Raggiunge una porta in
particolare e
bussa.
“Sono Victoria.
Posso entrare?” -
chiede.
Riceve subito il
sì e varca l'uscio.
Davanti a sé
c'è Mary, pronta per
iniziare la giornata lavorativa.
“Signora! Che
gioia vedervi qui” - le sorride l'anziana aprendole le
braccia in attesa di un abbraccio.
Chissà se lo
farà mai?! Pensa tra sé
e sé la domestica.
Ed è
ciò che accade, tra
l'incredulità di entrambe.
Vicky si stringe alla
vecchia dal cuore
grande e finalmente si confida.
Siede sul letto e le
racconta ogni
dettaglio e ogni dolore.
Mary la ascolta, la
conforta e non la
giudica. Sa che questa è la soluzione ai problemi.
Finalmente
Victoria racconta la verità sui segreti della villa.
Finalmente Anna
avrà le prove utili.
“Mia madre
è un demonio. Io stando
con lei mi sono macchiata dei suoi crimini” - si sfoga la
Westergard.
“No, non
è così. Tu sei diversa e
lo stai dimostrando” - le accarezza teneramente la guancia.
“Grazie Mary. Non
credevo che parlare
e mostrarsi fragili potesse essere una medicina per il mio stato
d'animo”
“Mostrarsi
fragili ci rende umani. E
in fondo è anche bello tante volte vivere situazioni come
questa,
non trovi anche tu?” - aggiunge l'anziana.
“Se solo
riuscissi a liberarmi
definitivamente di questo senso di colpa” - sostiene
amareggiata
Victoria.
“Un modo ci
sarebbe” - risponde
l'altra.
“Quale?”
“Raccontare ogni
cosa alla polizia.
Se smascheri Queen, metterai la parola fine a questa brutta faccenda.
Una volta per tutte...”
“No! Non posso
farlo. È mia madre e
non potrei mai mandarla in galera” - replica immediatamente
la
donna.
“Fallo per Sara.
Lei merita
giustizia. Con lei anche tuo nonno, tuo zio e tuo padre... tutte
vittime della follia di quella persona. Rifletti bene, tesoro.
È ciò
che serve”
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Capitolo 34 *** 34 CAPITOLO ***
Victoria è
combattuta. Se raccontasse
dell'esistenza del clan alla polizia sua madre sarebbe spacciata; se
non lo avesse fatto il senso di colpa l'avrebbe divorata giorno dopo
giorno.
“Cosa desideri
davvero per te,
tesoro?” - le domanda Mary, cercando di capire le reali
intenzioni
della donna.
“Sono davvero in
bilico. Sento di
essere ad un bivio e che ad entrambe le possibilità
troverò di
fronte dei contro”
“Ascoltami bene.
È difficile
decidere qualcosa che vede coinvolte le persone che amiamo. Io ci
sono passata anni fa”
“Io non so
neppure se la amo mia
madre” - commenta Vicky.
“Certo che la
ami. Altrimenti non
saresti così dubbiosa. È pur sempre la persona
che ti ha messa al
mondo. Devi capire se ti spaventa l'idea di mettere nei guai Queen
oppure l'idea di perderla per sempre mandandola in galera” -
la fa
riflettere l'anziana.
“Si
può dire che sono cresciuta da
sola. Lei mi ha plasmata negli anni della mia infanzia, lì
dove
invece sarei dovuta diventare come zia Sara” - sottolinea la
Westergard.
Sentire nominare la mamma
di Hans
accende un sorriso dolce in Mary.
“Era un angelo la
signora Sara. Mi
trattava come una di famiglia” - si commuove la domestica al
ricordo di chi, tra quelle mura, le mostrò affetto.
Seguono secondi di
silenzio, durante i
quali Victoria pensa e ripensa al da farsi.
Poi torna al discorso
iniziale, avendo
sentito Mary dire “Ci sono passata anche io anni
fa”. Allora le
chiede - “Cosa volevi dire poco fa? Ti sei trovata ad un
bivio
anche tu?”
La vecchia collaboratrice
della villa
annuisce. Si alza dal letto sul quale è appoggiata e tira
fuori da
un cassetto delle vecchie foto.
“Era la tua
famiglia questa?” - le
domanda la padrona della villa.
“Si, i due in
primo piano sono mio
padre e mia madre. Questa invece sono io. Qui avrò avuto
quindici
anni” - le indica la fotografia in bianco e nero.
“Questo bel
giovanotto chi è?”-
chiede, notando un ragazzo in giacca e cravatta in primo piano che le
teneva la mano.
“Il bivio di cui
accennavo” -
risponde la lavoratrice.
La Westergard la guarda
confusa e
riceve subito la spiegazione - “Ai miei tempi, l'amore vero
esisteva solo nei film. Erano in poche le fortunate a sposare chi
amavano davvero. Io ero follemente innamorata di un soldato inglese
che mi rapì il cuore, però mio padre non aveva
previsto ciò per il
mio futuro. Dovevo sposare il figlio di un suo collega
marinaio”
“Cosa? Ma
è assurdo! Se ti amava in
quanto sangue del suo sangue doveva darti libertà di
scelta” -
esclama scioccata Vicky.
“Io mi trovai nei
guai quando scoprii
di essere incinta del mio amante e promessa sposa ad uno
sconosciuto”
- racconta ancora la domestica.
“Santo cielo! E
cosa è accaduto
dopo?”
“Tentai di
nascondere la gravidanza i
primi mesi, ma mia madre riconobbe i sintomi, avendo partorito per la
terza volta quattro anni prima. Fu uno scandalo per loro.
Papà mi
minacciò. O la famiglia o il bebè”
“E tu? Non avrai
mica dato via il
bambino?” - la donna è senza parole.
“Non potevo
tradire chi mi aveva
messo al mondo. Ero la prima figlia, la femmina di casa, con un
futuro già stabilito che non prevedeva casini” -
Mary inizia a
singhiozzare e Victoria istintivamente la abbraccia offrendole una
spalla sulla quale piangere.
“Lasciai la mia
bambina in un
orfanotrofio. Lì ho partorito qualche giorno prima di
compiere
diciassette anni. La chiamai Elisabeth. Ero innamorata del libro
Orgoglio e pregiudizio e, infatti,era uno mio sogno dare quel nome
alla mia futura figlia”
“Un libro
importante” - commenta
Victoria.
“Già,
me lo regalò il mio soldato
prima di partire per la guerra” - aggiunge l'anziana,
asciugandosi
il viso bagnato con il bordo del suo grembiule bianco.
“Questo
è stato il bivio più
tragico e duro della mia vita. Sposai un compagno che non amavo. Lui
morì prematuramente lasciandomi vedova a diciannove anni.
Tornai
all'orfanotrofio e di Elisabeth Regen non c'era più traccia.
Persi
così tutto. Fui assunta qui qualche tempo dopo... il resto
è
storia!” - conclude la domestica.
“Mi dispiace
tantissimo. Non devi
arrenderti. Puoi sempre trovare tua figlia”
“Non so dove
è e se ha un altro nome
adesso. Sta di fatto che preferisco continuare a vivere nella
speranza che lei sia serena con chi l'ha cresciuta
nell'amore.”
“Sei una donna
fantastica. Speciale. E adesso capisco perché vuoi che io
segua il mio cuore nella scelta.
Tu non l'hai potuto fare. Soltanto che la mia situazione non
è
minimamente paragonabile alla tua. Tu hai dovuto dare via una
bambina...”
“Il dolore
è dolore e non è
quantificabile. Non si può sostenere che tu abbia nutrito
più o
meno dolore di me. La sofferenza la stai vivendo anche tu; anche a te
tocca decidere se lasciare che sia un genitore a scrivere la tua vita
o se sia tu a prenderne in mano le redini” - aggiunge Mary.
Tali parole e
così tanto interesse nei
suoi confronti, dopo anni di totale menefreghismo da parte del
genitore, bastano a dare la spinta necessaria alla Westergard e a
farle trovare la soluzione migliore.
“Ho
deciso!” - comunica
determinata.
“Davvero?”
“Si, basta
indecisioni. Voglio essere
la donna che dovevo essere dal principio. Se per farlo devo
sbarazzarmi di un passato opprimente e doloroso, sono pronta a
farlo”
“Stai dicendo
che...?”
“Alle otto in
punto fatti trovare
pronta all'ingresso. Diremo a Hans che abbiamo dei servizi da
sbrigare e che è necessaria la tua presenza, quindi ti
libero dalle
faccende quotidiane!”
“Oh mio Dio!Che
intenzioni hai? Dove
è che vuoi andare?”
“So come mettere la parola fine agli
intrighi di Queen Westergard”
Dà un ultimo
abbraccio alla domestica
e lascia la camera.
Adesso Victoria sente di
essere una
persona migliore, una persona degna di essere amata.
Poco dopo Mary si reca da
Anna e le
racconta quanto appena saputo.
“Non ci posso
credere! E' finita
finalmente” - singhiozza la Froze. Può considerare
conclusa la sua
esperienza infernale a villa Westergard.
Victoria, però,
mentre si veste,
stravolgendo il look sexy che l'ha sempre contraddistinta, pensa al
passato dell'anziana collaboratrice. Vuole darle una mano a ritrovare
la figlia abbandonata. Per farlo smuoverà mari e monti e non
si
arrenderà. Ognuno, in fondo, merita un happy ending.
Alle otto in punto scende
le scale e
trova ad attenderla Mary assieme ad Anna.
“Cosa ci fai tu
qui?” - chiede
notando la terza incomoda.
“Io sono
coinvolta in questa faccenda
e lo sai bene!” - commenta la Froze.
“Non le avrai
mica detto...?” -
esclama sconvolta la donna alla domestica.
“Lei è
vittima quanto te. Ti
racconteremo tutto via facendo. Ora bisogna andare” - la
domestica
la prende per mano e si dirigono verso un taxi, chiamato
appositamente da Mary.
Seppure infastidita
all'inizio, Vicky
ascolta le parole della diciannovenne capendo che Queen aveva, in
qualche modo, devastato anche la vita della giovane. Mutando Hans lo
ha costretto a recarle male e sofferenza.
Ad oggi si sente anche in
colpa per la
brutta storia di Kristoff e del tranello giocatogli mesi prima.
“Io sono dalla
tua parte. Siamo una
squadra. Da oggi in poi basta litigi” - sorride la ragazza,
mostrandosi per la prima volta con la Westergard come amica.
“Hai ragione.
Basta con i segreti e
le cattiverie. C'è qualcosa sul tuo ex che devi sapere. Io
sono
dispiaciuta perché la colpa è solo mia
se...” - le confessa,
amareggiata.
Però Anna sa
tutto e la zittisce -
“Tranquilla, le cose si stanno risolvendo. Ti ho
già perdonata. Mi
è costato tanto farlo, però tu in questo momento
stai per aiutare
me e mia figlia. Questo mi basta!” - aggiunge la Froze.
A quel punto Vicky accenna
un timido
sorriso e mettendo da parte l'orgoglio creatosi dopo mesi e settimane
di disprezzo reciproco, le sussurra - “Grazie di
cuore” - poi
scende dal mezzo e si dirige verso la questura.
Sale le scale dell'enorme
palazzo,
seguita dalle due donne ormai sue amiche e trovandosi all'ingresso
nota un poliziotto andarle incontro.
“Ha bisogno di
qualcosa signora?”- le domanda l'uomo.
“Devo denunciare
un clan di
criminali. So anche dove potete trovarli ed arrestarli tutti”
“Mi
segua” - risponde la persona in
divisa.
Pochi metri più
avanti c'è un ufficio
vuoto.
Ed una volta preso posto...
“Come facciamo a
crederle senza
prove?” - chiede lui.
“Le ho. Mi hanno coinvolta per mesi e
nascondo alcuni documenti di loro proprietà.
Eccoli” - estrae
numerosi fogli dalla borsa e li porge all'agente che li studia per
dei minuti, in silenzio.
Quel silenzio agita le tre
che si
tengono per mano.
Anna nonostante il dolore
che ha
passato e la violenza che ha subìto, anche a causa della
Westergard,
ha capito quanto l'orgoglio a volte vada messo da parte.
E se perdonarla
può regalarle la
libertà dalla vita accanto a Hans è disposta a
quel gesto
caritatevole.
“Andrà
tutto bene” - continua a
ripetere Mary alle altre due.
Il poliziotto alza lo
sguardo sulla
donna davanti ai suoi occhi e afferma - “Bene. Le confesso
che
eravamo alla ricerca di questi malviventi da tempo. Adesso, con la
sua confessione, Arendelle tornerà a dormire sogni
tranquilli. È
stata coraggiosa signora, complimenti” - le sorride l'uomo
porgendole una mano.
Anche Mary e Anna sono
felici per la
grinta mostrata dalla ex darklady.
Ed una volta salite sul
taxi, Victoria
può tirare un sospiro di sollievo.
“Non mi sono mai
sentita così fiera
di me”- aggiunge - “Lo devo a voi. Chi avrebbe mai
immaginato
che noi ci saremmo alleate contro mia madre e saremmo diventate
amiche” - sottolinea, ancora incredula.
“Mai dire mai,
nella vita! Sei una
donna in gamba Victoria e agendo così lo hai dimostrato al
mondo
intero” - si complimenta Anna.
Chissà se Queen
la penserà allo
stesso modo quando verrà a sapere che è stata sua
figlia a
sbatterla in galera?!
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Capitolo 35 *** 35 CAPITOLO ***
Sono le tredici.
A casa Froze c'è movimento.
Sono giunti fin lì i Bjorgmann,
venuti a conoscenza della permanenza del figlio a casa di Anna.
È stato Kristoff
stesso a dare comunicazione alla madre del trasferimento momentaneo a
casa degli
ex suoceri.
Caroline esige spiegazioni da parte
del primogenito, il quale
le racconta delle costrizioni imposte da Hans e sua cugina. Chiede a
tutti
scusa e viene subito perdonato dai gemelli, entusiasti di rivederlo
dopo troppi
mesi di assenza.
Idunn rende partecipe la sua ospite,
proponendole - “Ti va di
aiutarmi con la copertina di lana per Fate? La sto cucendo da una
settimana
ormai. Sto a buon punto. Potresti realizzare i disegni con del filo
colorato.
Kristoff mi ha detto che sei abile in questo campo”
La signora Bjorgman accetta, felice e
così, accesa la tv per
ascoltare il solito notiziario delle quattordici, le due si dedicano al
cucito
e alle chiacchiere tipicamente femminili.
Elsa è al telefono con Jack
quando nota sullo schermo l’immagine
di Victoria.
“Alzate il volume”
- grida alla madre.
La donna sobbalza sentendo le urla
della ragazza. Quando
sposta lo sguardo sul televisore rimane di sasso.
“Oddio! Non ci
credo” - esclama scioccata.
“Perché state
urlando così?”-
Kris le raggiunge in salotto, dopo aver servito ai
fratellini il pranzo
a tavola.
“Ascoltiamo!” -
aggiunge la padrona di casa.
“La polizia di
Arendelle ha arrestato alle dieci e mezzo
di questa mattina un clan criminale che lavorava in gran segreto,
agendo con
truffe, minacce, rapine, addirittura imbrogli finanziari. Il tutto era
gestito
da una donna nota per l'appartenenza ad una famiglia altolocata.
Il suo nome è
Queen Westergard. A smascherare i suoi
intrighi, è la figlia Victoria, importante signora di villa
Westergard, nipote
del ricco e defunto proprietario dei cantieri navali. Un colpo grosso
che ha
finalmente riportato serenità nella nostra amata
città e nelle vite dei
negozianti locali”
“Deve essere la persona di
cui ci parlò Anna! Se è stata
proprio Victoria a metterla nei guai, forse siamo riuscite a liberarci
di quei
maledetti ricconi” - esulta Elsa.
“Chiamo subito tua sorella!
Saprà dirci meglio” - Idunn
afferra il telefono e compone il numero della secondogenita.
Però la ragazza non
risponde, mettendo in allerta tutti.
-----------------------------------------
Hans è ai cantieri quando
vede dei poliziotti presentarsi nel
suo ufficio.
“Cosa succede? Qualche
problema agente?” - domanda all'uomo
in divisa.
“Deve seguirci in
commissariato” - gli ordina.
“Come? Io sto lavorando.
Cosa volete da me?” - l'imprenditore
è scioccato.
“Non ha sentito la
radio?” - domanda lo sbirro più giovane.
“Non vedete che sono
indaffarato. Non ho tempo di sentire o
vedere nulla” - commenta, notando però l'estrema
serietà di quei due. Comincia
a spaventarsi davvero, immaginando il peggio.
“Si può sapere
cosa è accaduto? Per caso la mia famiglia ha
qualche problema? C'è stato qualche furto in casa
mia?”
“Ci risparmi questa messa in
scena da uomo preoccupato per
atti vandalici se lei è il primo a guadagnare
sporco” - commenta l'altro
poliziotto.
“Come scusi? Io? Voi siete
pazzi. Chi vi dice tali assurdità”
- esclama esterrefatto Hans.
“Ci segua e
capirà tutto” - a quel punto i due uomini in
divisa esigono che l'imprenditore lasci l'ufficio per eseguire il loro
ordine.
Westergard, confuso e agitato, sale
sulla loro autovettura e
riceve la notizia eclatante.
“Le anticipo di chiamare un
avvocato, le servirà”
“Un avvocato? Io non ho
fatto niente, ci sarà qualche
equivoco” - si difende il giovane.
“Se si tratta di un equivoco
lo verificheremo solo in
presenza del commissario. La donna che è stata arrestata
stamane ha fatto il
suo nome. Ha coinvolto in questa brutta storia sia lei e che sua
cugina” - gli
comunica.
Hans impallidisce sentendo tali
affermazioni.
“Quale donna?”
– chiede, preoccupato dalla risposta.
“Queen Westergard, sua
zia” – risponde l’agente. Notando lo
shock del giovane, l’uomo in divisa aggiunge - “Mi
sembra impietrito per cui le
darò spiegazioni più precise. Victoria Westergard
ha denunciato il clan
criminale che manipolava mezza città e la leader di questa
banda ha messo in
mezzo voi due, trascinandovi in un inferno giudiziario. Contento
adesso? Le
ripeto di chiamare il suo avvocato. Si rischia grosso ad andare
incontro a
lenti e difficili processi”
Durante i minuti rimanenti che
separano l'auto dalla centrale
di polizia, il ricco proprietario navale rimane in silenzio. Non sa
comprendere
i motivi che hanno spinto Vicky a rivelare i loro imbrogli.
Ed una volta condotto nell'ufficio
vuoto del commissario,
afferra il cellulare e compone un numero.
“Grazie per avermi rovinato
la vita, cara cugina” - sono le
prime parole che rivolge alla parente.
“Mi dispiace, Hans. Dovevo
farlo, altrimenti ti avrebbero
schiacciato” - rivela lei.
“Che? Cosa cazzo stai
dicendo?”
“Sono con l'avvocato. Stiamo
arrivando lì. Ti spiegherò ogni
cosa.” - conclude in maniera sbrigativa.
Ha appena mandato in crisi
più totale il consanguineo.
E' panico totale per il ragazzo.
Ma ecco che qualcosa di ancora
più sbalorditivo sta per
accadere.
Nota una fotografia sulla scrivania
dell'assente ispettore di
polizia.
Prende in mano la cornice e squadra
per bene il soggetto
principale. Lui conosce bene quella persona.
“Non ci credo” -
esclama ad occhi sgranati.
“Puoi dirlo forte caro
Westergard” - commenta il commissario
alle sue spalle.
Il suono è familiare alle
orecchie di Hans che ha capito di
essere spacciato.
Si volta lentamente e posa lo sguardo
su una donna.
“Grace Smith, e
così sei tu il commissario di polizia di
Arendelle?” - domanda incredulo e agitato.
“Sfortunatamente per te
sì” - commenta lei, felice del ruolo
di comando.
Siede alla sua poltrona e aggiunge -
“Non mi sarei mai
aspettata di trovarti qui, un giorno, succube delle mie decisioni. Chi
l'avrebbe mai detto! Tu illudi me e distruggi la mia vita ed ora io
potrei
agire allo stesso modo” - ridacchia lei.
“Ascolta Gracy, sono
cambiato da allora. Non sono più quel
tipo di uomo...” - cerca di discolparsi, intuendo che la
persona lì presente ha
chiaramente voglia di metterlo nei guai.
“Zitto e non chiamarmi
Gracy” - si altera lei, alzando la
voce. Si ricompone e aggiunge - “Per te sono il commissario
Smith. Niente
nomignoli. Dici di essere diverso? Beh sappi che lo stesso vale per me!
Ho
detto addio alla sciocca e ingenua fanciulla che si è
concessa a te perché ti
credeva sincero ed innamorato”
“Non credevo potessi
portarmi tanto rancore”-
aggiunge dispiaciuto l'imprenditore.
A quel punto Grace perde le staffe.
“Credi sia stato facile per
me ricominciare ad amare dopo la
pugnalata alle spalle che mi hai dato? Hai illuso la sottoscritta per
otto mesi
e nello stesso tempo andavi anche a letto non con una qualsiasi, ma con
mia
madre! Sei e rimarrai una merda di uomo, Hans Westergard”
Di fronte a tali parole, il giovane
è di sasso. Sente la sua
coscienza ripetergli -
“Vergona...verogna...vergogna”
Si limita a risponderle
così - “Mi dispiace. Ero uno stronzo.
Ora non più”
“Non mi interessa come sei
oggi. Sarò anche una donna ferita
e umiliata...però non mi abbasserei mai a tanto. Rivesto un
ruolo importante del
quale non approfitterei mai, a differenza tua!” - sostiene
poi, riprendendosi
dalla rabbia.
“Avevi detto
che...?” - Hans è stupito. Gli è
sembrato di
aver capito che Grace volesse vendicarsi sbattendolo in galera senza
sentire
neppure le sue ragioni.
Invece la Smith aveva unicamente
l'intenzione di spaventarlo
e farlo sentire una nullità.
“Credi che tutti siano
maligni come te? Ti sbagli. Avrei
voluto tanto chiuderti in carcere e gettare via le chiavi.
Però io ho una
coscienza che mi ricorda di tenere da parte l'orgoglio e svolgere il
mio lavoro
nella correttezza”
“Grazie” -
risponde lui, tirando un sospiro di sollievo.
“Non ringraziarmi. Non
è detto che tu sia innocente e che io
ti eviti la prigione” - replica lei, afferrando una sigaretta
dal taschino della
sua giacca nera.
Si avvicina alla finestra aperta e
comincia a fumare.
“Vedo che il vizio non ti
è passato” - commenta Hans,
cercando un modo di riallacciare rapporti e dare inizio ad una
conversazione
più serena.
Quella frase sembra toccare la donna
che senza volerlo
accenna un sorriso.
“Mi sembra un buon segno
questo” - pensa il ragazzo, e le si
avvicina. Finalmente si pone davanti a lei, guardandola dritta negli
occhi.
In quei minuti la Smith, infatti, ha
evitato di incrociare lo
sguardo del suo ex.
Rimangono in silenzio a fissarsi per
alcuni istanti.
Quando Grace comincia a sentire le
gote in fiamme e Hans
avverte il cuore esplodergli dal petto, il contatto visivo viene
interrotto da
entrambi.
Lei torna alla sua sigaretta e
Westergard riprende posto alla
scrivania.
------------------------------------------------
C'è agitazione a casa Froze
dopo aver sentito il notiziario.
Elsa ancora cerca di contattare Anna e
la mancanza di
risposta della sorella preoccupa tutti.
“Se l'hanno messa in mezzo a
questa vicenda? Magari ora ha
bisogno d'aiuto” - si allarma Idunn.
“Io vado alla villa! Almeno
controllo se è lì” - aggiunge
Kristoff, deciso a mostrarsi a chi lo ha minacciato di dover rimanere
lontano
da Arendelle.
“No, non puoi figliolo. Se
ti accadesse qualcosa non lo
sopporterei” - lo trattiene Caroline.
Passano altri minuti nel totale panico
ed ecco che il suono
del citofono pone tutti in allerta.
Agnarr, rincasato poco prima,
consiglia ai presenti di
mantenere la calma. Si avvicina alla porta e sporge
la testa per controllare, lui in
primis, la situazione.
“Allora? Chi è?
Caro, apri questa benedetta porta” - la
signora di casa non sopporta quella tensione.
Ma il sorriso del marito è
un ottimo segnale.
“Guardate chi è
tornato”-
esclama lui, spalancando l'uscio e mostrando al gruppo una
donna con
delle valigie e una pargola nella carrozzina.
“ANNA” - esclamano
tutti in coro, correndole incontro.
Bjorgman è il primo ad
afferrarla e a riempirla di baci.
“Ehm, vorremmo salutare
anche noi nostra figlia” - commenta
papà Agnarr.
Quei focosi gesti e la reazione da
genitore geloso del
capofamiglia crea ilarità.
“Ops”- si scusa
poi Kristoff, arrossendo imbarazzatissimo.
Dopo i vari abbracci e le coccole
infinite dei gemelli, la
diciannovenne racconta ogni particolare della storia ai suoi parenti. A
partire
dal chiarimento con Victoria fino alla confessione di quest'ultima e i
momenti
successivi.
“Quando siamo tornate alla
villa, Vicky ha contattato un
avvocato. Non appena l'uomo è arrivato, hanno raggiunto la
centrale di polizia.
Hans è stato prelevato dalla polizia e non era al corrente
di nulla. Vorrei
dare loro una mano a venirne fuori. Non hanno colpe,
dopotutto” - spiega Anna.
“Su questo non esserne
totalmente certa. Avranno agito per
conto di un clan, vuol dire che erano d'accordo nelle scelte del
leader” -
commenta Bjorgman.
“Lo so. Però
penso che abbiano già pagato abbastanza negli
anni. Hanno perduto i parenti, sono rimasti soli senza nessuno che li
amasse
davvero. Non hanno provato sentimenti sinceri e puliti.
Perciò a me non importa
più del passato. Voglio dimenticare e ricominciare una vita
felice. Se, per
ottenere ciò, è necessario liberarsi dal rancore
e dai brutti ricordi, sono
pronta a farlo” - aggiunge ancora la Froze, sotto lo sguardo
meravigliato ma
anche fiero dei genitori.
Agnarr infatti commenta -
“Abbiamo messo al mondo due figlie
stupende, tesoro”
Idunn annuisce, commossa, stringendosi
al suo uomo.
Arriva rapida anche l'ora di cena.
La seconda dei Froze continua a
messaggiare con Victoria per
avere aggiornamenti e sono le diciannove circa quando la Westergard le
scrive -
“Stiamo rincasando. Credevo che Hans uscisse da lì
disperato, invece è
tranquillo e ti confesso che mi sembra diverso dal solito”
Chissà cosa sta accadendo
nella testa del bell'imprenditore?
Magari nulla.
O magari è il suo cuore ad
essersi sciolto dopo anni di gelo
e odio.
Forse, per la prima volta nella vita,
il sentimento che sta
nutrendo e che lo sta scaldando è positivo e speciale.
-------------------------------------------------
“Domattina andrò
alla villa. Voglio parlare con Hans. Porto
anche Fate con me, così trascorrerà del tempo con
suo padre” - comunica Anna a
Kristoff, sedendosi sul divano accanto a lui.
Si accoccola al suo petto e si
rilassa. - “Quanto ho
aspettato di poter trascorrere una serata come questa” -
sostiene poi.
“E' tardi. Forse dovresti
andare a letto, amore” - risponde
lui - “Ed io torno a casa che mia madre non vede l'ora di
stare di nuovo in
compagnia del suo figliolo”
“Caroline poco fa, andando
via, ha precisato “Trascorrete una
bella serata”. Perciò voleva che tu rimanessi con
me” - lo trattiene Anna,
baciandolo dolcemente sul collo.
Tale gesto imbarazza Bjorgman che
cambia colore.
“Sei diventato
rosso” - lo prende in giro la Froze - “E' la
mia presenza che ti crea questo effetto?”
“Ehm...Anna. Forse
è bene che ci allontaniamo almeno di
qualche metro. Non rispondo di me, altrimenti” - spiega,
alzandosi dal divano
rapidamente.
“Kris, tutto
bene?” - chiede lei.
“Si certo. Ora
però è meglio andare via” - risponde
afferrando la giacca, appoggiata su una sedia.
“Aspetta” - gli va
incontro la giovane. Lo fissa, in
silenzio, per qualche secondo.
Poi inizia a baciarlo.
“Anna... che stai
facendo?” - chiede Kristoff, staccandosi da
lei, data la notevole focosità.
“Voglio vivere questa
esperienza con te. Ho atteso tanto
questo momento” – inizia a sbottonare la camicetta
del suo compagno.
“Non vorrei fossi forzata
dal fatto che, avendo già fatto
sesso con Hans, dovessi farlo automaticamente con me” -
spiega il biondo, bloccandola
dal togliergli l’indumento.
“Hai detto bene. Con Hans
è stato sesso. La mia prima volta,
quella dove faccio l'amore vero con qualcuno, la desidero unicamente
con te” – afferma
sorridente Anna.
Sentirla parlare così basta
a Kristoff per riprendere lì dove
si erano interrotti.
Stavolta la solleva da terra
conducendola verso la camera
degli ospiti, quella che lui ha occupato per alcuni giorni.
Chiusa la porta a chiave, i due si
liberano degli abiti e
finalmente diventano un solo corpo.
Vivono una notte d'amore e di piacere
intenso.
Anna non ha più alcun
dubbio.
Kristoff è il suo futuro e
niente e nessuno potranno più
impedirle di viverlo.
|
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Capitolo 36 *** 36 CAPITOLO ***
Quella notte speciale per Anna e
Kristoff è stata solo la
prima di tante altre, durante le quali si ameranno intensamente e che
rafforzerà il loro sentimento ancora di più.
Se in una famiglia sembra tornare il
sereno, in un’altra
domina l’agitazione e la paura.
“Abbiamo bisogno di qualcuno
che possa garantire la vostra
innocenza” – spiega l’avvocato ai
Westergard.
“È assurda tutta
questa faccenda. Siamo stati usati da Queen
e rischiamo anche di andare in galera con lei” –
esclama, sconvolto Hans non
riuscendo a darsi pace.
“Calma cugino. Se trovassimo
chi può sostenere la nostra
piena innocenza, è fatta” – Victoria
cerca di essere positiva.
“Chi? Dovremmo pagare
qualcuno per una falsa testimonianza?”
– chiede il ragazzo.
“Certo che no! Basta
imbrogli; in fondo questa situazione ci
sta insegnando che ogni imbroglio porta delle conseguenze. Se barassimo
e
venissimo poi scoperti, addio libertà” –
replica la donna.
“Avete delle domestiche,
giusto? Possiamo chiedere il loro
intervento” – ipotizza l’avvocato.
“Mary ed Amy non saprebbero
gestire l’ansia. Le conosco,
finirebbero per cedere alle trappole della controparte”
– sostiene Victoria.
“E allora chi può
aiutarci?” - Hans
è nel panico più totale.
A quel punto la ex darklady ha
un’idea.
“Forse qualcuno
c’è” – riflette ad alta voce.
Prende il
cellulare e compone un numero.
-------------------------------------
“Amore, svegliati. Io sto
uscendo” – sussurra Anna
all’orecchio del dormiente Kristoff.
Bjorgman si stiracchia e brontola
– “Dove vai? Pensavo
volessi rimanere un altro po’ a letto vicino a me”
“Vado alla villa. Te ne ho
parlato ieri sera, ricordi? Fate
viene con me. Ci vediamo per ora di pranzo” – gli
lascia un tenero bacio a
stampo.
Prima di lasciare la camera,
sorridente conclude – “Stanotte
è stato meraviglioso. Ti amo da morire”
----------------------------------
Anna è sull’auto
del padre, diretta verso casa Westergard ed
è appena giusta a destinazione quando le suona il cellulare.
“Vicky? Tutto bene? Che
succede?” – domanda la Froze, una
volta parcheggiato il mezzo.
“Abbiamo bisogno di
te” – la prega, la ricca.
“Sono
qui fuori. È
successo qualcosa di grave?” – chiede, preoccupata
la giovane mamma.
A quel punto la signora della villa
apre il portone
d’ingresso e le corre incontro.
“Grazie al cielo sei
già qui. Non c’è un minuto da perdere.
Abbiamo bisogno del tuo aiuto” – la abbraccia e
prendendola per mano la conduce
dentro l’abitazione.
Mary e Amy sono intente chi a
rimuovere la polvere dai mobili
chi a lucidare gli enormi lampadari.
Anna sorride alle due e manda loro un
bacio, facendogli segno
che dopo avrebbe trascorso del tempo in loro compagnia.
Raggiunge il salone dove nota subito
Hans, seduto sulla
poltrona, accanto ad un uomo sconosciuto.
“Buongiorno” - li
saluta la giovane.
L’ex ha uno sguardo poco
sereno. Per di più la relazione che
credeva di avere con Anna è naufragata in maniera
automatica, visto il rientro
di lei dai suoi genitori.
“Mi dispiace per quello che
stai passando” – prende parola
lei, avvicinandosi a Westergard, lasciando Fate tra le sue braccia.
“Non ti preoccupare. Ci sono
abituato, sai?”
“A cosa? Ad essere
indagato?” - chiede
Anna perplessa.
“No. Ad essere
abbandonato” – commenta lui, riferendosi non
alla vicenda giudiziaria, ma alla evidente rottura.
“Hans, io…non so
che dire… perdonami se ho fatto le valigie e
sono andata via. Però è giusto così.
Questo non è il mio posto. Io non è te che
amo” – confessa tirando fuori il coraggio che per
troppo tempo ha soppresso.
“Lo so. Ho voluto fingere
che fossi innamorata del
sottoscritto perché inconsciamente cercavo qualcuno che
potesse amarmi sul
serio. Che sciocco che sono” – aggiunge con aria
alquanto abbattuta.
“Non dire così.
Certo che c’è chi ti ama davvero. La bambina
che stai cullando è la prima che nutre questo sentimento nei
tuoi confronti” –
lo conforta Anna.
“Se non fosse per Fate avrei
ceduto e sarei andato in galera
senza esitare. Sono stanco di questa vita così
apparentemente perfetta, fatta
di lusso sfrenato, di gente che ti adula solo per ricavarne dei
benefici. Io
cerco altro”
“Tua figlia è
fiera di suo padre e lo sarà sempre. Non
crederai mica che permetterei che perdessi la causa?! Dobbiamo lottare
affinché
il processo venga superato” – sostiene la Froze,
afferrando una mano di Hans e
stringendola forte.
A quel punto gli occhi di lui si
inumidiscono e lo sguardo si
addolcisce.
“Sei davvero speciale Anna.
E pensare che ti ho recato così
tanto male. Avresti potuto infischiartene, invece sei qui. Mi stai
dando forza
con la tua sola presenza. Grazie. Spero che riuscirai a perdonarmi un
giorno e
io farò di tutto affinché ciò
accada” – si emoziona.
Finalmente Hans Westergard mostra il
lato più umano di sé,
toccando il cuore dei presenti.
Segue un dolce abbraccio tra i due ex,
interrotto però
dall’intervento dell’avvocato.
“Scusate se metto fretta,
però è necessario prepararsi al
processo”
“Vero, ha ragione avvocato
Rein” – interviene Victoria. Si
rivolge poi alla diciannovenne e le pone la richiesta, raccontandole
per filo e
per segno come agire e vincere la causa.
Anna ascolta con attenzione e rimane
in silenzio per alcuni
secondi. Sembra dubbiosa se accettare o meno.
“Se non te la senti, ti
capiremo. Tranquilla” – afferma
Vicky, mostrandosi comunque grata alla ragazza per l’appoggio
e la
disponibilità.
Ed è così che
risponde la Froze – “Sarà difficile
mantenere
un certo atteggiamento e non cedere agli attacchi della controparte.
Però
sappiate che potete contare su di me, sempre”
“Stai dicendo che
accetti?”-
Hans ne rimane sorpreso.
“Non mi tiro indietro, anzi.
Cominciamo ad allenarci. Voglio
che il vostro avvocato mi prepari psicologicamente a quello che
dovrò
affrontare” – con tali parole, Anna dà
il suo pieno consenso.
Le ore seguenti trascorrono rapide e
vedono la Froze
affrontare più simulazioni di testimonianza. Alcune di
queste sono difficili da
gestire dati i pesanti attacchi del legale alla sua persona.
“Potrebbero attaccarmi su
tutto. Anche sul cattivo
comportamento di Hans verso di me quando, mesi fa, stava sia con la
sottoscritta che con mia sorella” – afferma Anna,
dando informazioni utili
all’avvocato.
“Ehm…sono
cambiato da allora. Giuro” – si discolpa Hans,
notando l’occhiataccia contrariata del legale.
A casa di Agnarr e Idunn Froze si
respira la serenità,
nonostante i problemi che i ricchi imprenditori stanno vivendo. A loro,
dopotutto, poco importa se chi ha recato tanto dolore vive a sua volta
di
altrettanta sofferenza.
“Anna è in
ritardo. Ha detto che sarebbe rientrata per ora di
pranzo” – afferma Kristoff, notando
l’assenza della fidanzata, controllando
dalla finestra i movimenti esterni.
“Sarà rimasta a
casa di Hans più a lungo del previsto” –
aggiunge Elsa, intenta ad apparecchiare la tavola.
“Appunto”
– commenta infastidito Bjorgman –
“E’ questo il
problema”
“Hey, qualcuno è
geloso?” – lo prende in giro la cognata.
Kris arrossisce e replica –
“ A te non darebbe fastidio se
Jack rimanesse fuori a lungo con qualche sua ex fiamma?”
Così dicendo la zittisce e
la prima delle Froze è costretta a
dargli ragione.
Agnarr, seduto a capotavola, perde la
pazienza guardando sua
figlia minore mancare.
“Oggi dovevamo essere tutti
insieme. Potevamo festeggiare
questa vita nuova e bella che è appena cominciata. E Anna
cosa fa?! Preferisce
stare alla villa anziché con noi”
“Calmati,
rientrerà a breve” – lo rasserena Idunn,
servendo
il pasto.
Ma della diciannovenne nessuna traccia.
È al termine del pasto che
la giovane manda un sms al
fidanzato.
Le domestiche l’hanno
trattenuta a pranzo lì e per di più
stasera deve parlare di qualcosa di importante con i genitori.
E’ questo in
sintesi il messaggio inviato a Kristoff che quindi lo comunica ad alta
voce.
“Se si tratta di aiutare
quei due, se lo può scordare” –
conclude Agnarr intuendo l’argomento che sua figlia minore
tratterà al suo
rientro.
Senza aggiungere altro, prende il
giornale e si dirige in
salone. Siede sulla poltrona e, come è solito fare, si
dedica alla lettura
delle news.
--------------------------------------
Sono trascorse da poco le diciassette.
Anna finalmente giunge
a casa.
“Meno male! Credevo non
volessi più rientrare” – gli va
incontro Kristoff.
“Scusami”
– lo bacia dolcemente.
Invita i familiari in cucina e
dà loro la notizia.
È diventata la testimone
chiave del processo dei Westergard
contro Queen.
“CHE COSA?” -
esclamano i presenti, in coro.
“Nessuno mi farà
cambiare idea. Ho dato il mio totale
consenso” – ribadisce le sue volontà.
“Tesoro, sicura che non
rischi anche tu di avere dei
problemi?” – si preoccupa Idunn.
“Certo che no”
– risponde la ragazza.
“Certo che
sì” – replica Agnarr, alterato dalle
decisioni
brusche e sempre impulsive della secondogenita.
“Papà, immaginavo
non fossi d’accordo”
“Come potrei
essere d’accordo con
questa farsa? Quei due non dovrebbero essere più interesse
né tuo, né nostro.
Ci hanno separati per mesi, hanno fatto di tutto per rendere la tua
vita un inferno
e tu che fai? Sei disposta a sopportare la pressione del processo, dei
media e
di tutto il resto, per quale motivo?” – si altera
Agnarr.
“Papà
calmati” – si intromette Elsa
notando lo stato emotivo paterno.
“Voglio solo
tirare fuori dai guai
il padre di mia figlia, ok?” – replica Anna,
alzando il tono di voce.
Da una semplice
comunicazione sta
per scaturirne una discussione accesa.
Per tale ragione Elsa
e Idunn
intervengono separando i due litiganti.
La moglie prende in
disparte il
marito e la sorella maggiore fa lo stesso con la minore.
Inutili i tentativi
delle due.
“Quella
è gente potente. Possono
ugualmente trovare qualcuno che testimoni a loro vantaggio. Non hanno
bisogno
di usare te. Smettila di dirgli sempre sì e di dargli
dominio sulla tua
persona. Dovresti evitarli e non chinarti di fronte ai loro ordini!
– tuona il
capofamiglia, lamentandosi dei facili cedimenti della diciannovenne.
“Io sarei la
debole che si piega
davanti a tutto e tutti, vero? Gridalo pure, papà. Lo so che
è questo che stai
pensando. Mi credi una fragile che ha bisogno di essere sempre
tutelata. Ma sai
che ti dico?!Io li aiuterò. Si, lo farò. Assieme
vinceremo la causa e la mia
Fate crescerà con un padre accanto. A differenza tua, io non
scappo dalle
situazioni. Le affronto. E se per superare il dolore passato, devo
agire in
questo modo, non mi tirerò indietro” –
così dicendo Anna lascia la cucina e si
chiude in camera, scoppiando a piangere, con il capo sotto il cuscino.
Ha
lanciato una chiara frecciata al genitore, riportando la famiglia
indietro di
mesi.
Quei mesi che videro
Agnarr lottare
contro il tumore e tenerlo nascosto ai suoi familiari, fuggendo via.
Quelle parole
feriscono l’uomo che,
si zittisce e lascia la casa, sbattendo con forza la porta.
“E
adesso?” – domanda, angosciata
Elsa.
“I
Westergard e la loro presenza
stanno distruggendo la nostra famiglia.” – sostiene
Idunn, afflitta.
“Ma Anna ha
fatto una promessa al
suo ex” – aggiunge la primogenita –
“Non sarebbe lei se si rimangiasse la sua
parola!”
“Questo
è certo. Siamo noi che le
abbiamo insegnato a comportarsi con correttezza sempre. Ora che ha
accettato,
farà quanto ha stabilito con Hans. Non saremo noi a
vietarglielo e una volta
che il suo ruolo nel processo sarà terminato, vedremo come
comportarci” – propone
la donna adulta.
Prende poi un
cappottino ed esce
per raggiungere il coniuge, seduto in giardino.
Bjorgman ha osservato
la scena, in
disparte.
Soffre per Anna e
preoccupato la
raggiunge nella stanza.
“Amore. Stai
piangendo?” - le
siede accanto e comincia ad accarezzarle i
capelli.
“Mi dispiace
per aver detto quelle
cattiverie a mio padre. Ero fuori di me. Adesso non ho il coraggio di
affrontarlo”
“Si che lo
hai.Ti stai dimostrando
coraggiosa in tutto, anche nell’appoggiare Hans in questa
brutta storia. Io
sono qui, sappilo. Non ti lascerò più.
Sarò la tua spalla, sempre. Andrà tutto
bene, però è necessario chiarire con Agnarr.
Chiudere con il passato significa
mettere la parola fine alle tensioni in casa” – la
bacia con dolcezza – “Fai il
primo passo verso di lui così capirà di che pasta
sei fatta”
Si stende accanto a
lei,
avvolgendola tra le sue braccia. I minuti seguenti sono riempiti dai
singhiozzi
di Anna e dalle parole di conforto e immenso amore di Kristoff.
Agnarr e Anna,
così diversi quanto simili,
battibeccano spesso. Però, mai sono giunti a gridarsi
cattiverie gratuite come
ora.
È la
figlia, però, preda dei sensi
di colpa, a recarsi dal genitore. Poco prima di cena, bussa alla stanza
del
padre.
Lui si è
chiuso lì e non ha
mangiato nulla, ignorando la moglie in lacrime davanti la porta.
“Sono stata
una stupida. Ho tirato
fuori una faccenda superata da tempo cedendo ad una cattiveria che non
credevo
neppure di avere” – apre il discorso Anna.
“Sono i
Westergard la causa di
tutto” – risponde il capofamiglia.
“No! Non
è così. Dammi l’occasione
di mettermi in gioco e di liberare il padre di mia figlia da questo
casino.
Pensa a tua nipote e immaginala crescere senza Hans. Io stavo morendo
dentro
sapendoti lontano. Non voglio che Fate viva la stessa
situazione”
“Anche tua
madre sostiene che tu
agisca così per il bene della piccola” –
commenta lui.
“Voglio che
questa storia si chiuda
una volta per tutte. La prossima settimana inizierà il
processo ed io devo
prepararmi. Sarà una tortura psicologica, quindi mi
piacerebbe avere il vostro
sostegno. Non chiedo altro. Soltanto questo” - lo supplica,
iniziando a
piangere, preda di dispiacere e di agitazione.
“Figlia
mia” – esclama Agnarr,
colpito dalle lacrime della secondogenita - “Ti chiedo scusa
anche io” – apre
le braccia in attesa di un abbraccio. Questo abbraccio non tarda ad
arrivare.
Ed è così che i due trascorrono il resto della
serata: a consolarsi e
coccolarsi come facevano anni prima.
“Comprendi
la mia ansia. Sei la mia
bambina dopotutto. Non voglio vederti ancora succube di quel
demonio”
– le sussurra l’adulto.
“Lui non lo
è più. Forse non lo è
mai stato. A volte le persone cambiano per eventi o persone esterne e
nel caso
dei Westergard la responsabilità è di Queen. Non
testimoniare a favore di Victoria
e Hans significa darla vinta all’unica causa dei nostri
mali”
“Spero sia
come dici tu. Prego
affinché ogni cosa venga superata così noi
torneremo alla vecchia ruotine e tu
e Kristoff potete finalmente sposarvi”
“Già!
È quello che desidero di più
al mondo”
Dopo
l’ennesimo abbraccio i due si
addormentano, esausti, l’uno di fianco all’altra.
Sembra che il mare in
tempesta si
sia placato.
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Capitolo 37 *** 37 CAPITOLO ***
Seppure malcontento
della promessa
fatta da Anna a Hans e Victoria, il signor Froze accetta la situazione
non
aprendo più bocca in merito al processo e al ruolo della
secondogenita in esso.
La settimana
successiva al litigio,
chiaritosi poi in tarda serata, la ragazza la trascorre per la maggior
parte
delle ore presso villa Westergard, portando con sé Fate e
creando dispiacere in
Idunn, la quale desiderava coccolare la nipotina, in Elsa che sperava
di
potersi confidare come è solita fare con la sorella, e anche
in Kristoff,
sempre più trascurato dalla fidanzata.
Finalmente arriva il
giorno tanto
temuto dai cugini imprenditori e tanto atteso dai familiari di Anna.
“Sono
nervosissima” – confessa la
diciannovenne, alle prese con lo specchio e i capelli poco gestibili.
“Sorellina,
stai tranquilla. Andrà
tutto bene” – la conforta la maggiore, sdraiata sul
letto a pancia in giù,
intenta ad osservare la consanguinea.
“Ho lavorato
molto su me stessa in
questo ultimo periodo e non voglio che l’agitazione distrugga
ogni cosa” –
ripete Anna, cedendo la spazzola ad Elsa, supplicandola di sistemarle
la chioma
indomabile.
Poco dopo giunge Hans
alla porta
dei Froze.
Ad accoglierlo
è Idunn, ancora
molto fredda e distaccata verso l’uomo.
Lo invita, per
educazione, a
prendere posto sul divano.
Il silenzio tra i due,
alquanto
imbarazzante, viene interrotto dal baby monitor.
“Si
è svegliata la bambina!” –
spiega la signora, allontanandosi frettolosamente.
Elsa e Anna arrivano
l’una di
fianco all’altra. La grande sostiene e incoraggia la
più giovane.
I tre si salutano, poi
la
secondogenita dei Froze afferma – “Sono pronta.
Possiamo andare”
Hans le sorride,
ancora grato alla
ex e fiero della sua determinazione; poi la prende per mano e insieme
lasciano
la casa.
Idunn, raggiunto il
soggiorno con
la nipote tra le braccia, nota dalla finestra la figlia salire in auto.
“Dovremmo
andare anche noi, mamma”
– prende parola la ventunenne.
“Se invece
fossimo di intralcio?
Magari carichiamo Anna di eccessiva agitazione” –
sostiene l’adulta.
“E se, al
contrario, la nostra
assenza le farebbe percepire un vero e proprio menefreghismo da parte
della sua
famiglia?” – ipotizza Elsa, accarezzando le guance
paffute della nipote e
mettendo la madre di fronte a quella che è, difatti, la
realtà.
------------------------------------------
La sede del processo
è enorme e
colma di gente, alcune vittime truffate e altre semplicemente partecipi
di un
momento unico per la città di Arendelle.
Hans prende posto
vicino l’avvocato
intento a sistemare alcune carte. C’è anche
Victoria lì, rigida come una corda
di violino. Tiene lo sguardo basso mentre cerca di non pensare a quanto
le sta
accadendo.
Anna, nervosa come non
le capitava
da tempo, siede poco più dietro. Non si è mai
sentita tanto sola in un momento
difficile.
Quando il giudice
dà il via
all’udienza, da una porta laterale fuoriescono due uomini in
divisa che tengono
ammanettata Queen. La signora dal cuore nero e gli occhi scuri e
carichi di
odio, raggela i presenti.
La Froze attendeva una
reazione
differente da parte dell’imputata. Anche i Westergard erano
di quell’idea:
avevano già immaginato Queen urlargli contro le peggiori
cattiverie, mostrando
all’aula intera la sua vera personalità.
L’avvocato
sussurra a Hans che la
non reazione della loro nemica deve essere stata decisa dal suo legale.
“Le
avrà ordinato di mantenere la
calma per non peggiorare la situazione”
Ed è
esattamente così.
A quel punto il
processo può dirsi
aperto.
Seguono vari
interventi da parte
della difesa e dell’accusa.
Siedono, di fronte al
giudice,
varie persone. Alcune di queste sono venditori succubi del clan
criminale.
Altri sono, invece, sostenitori delle diffamazioni di Queen ai danni di
Hans e
Victoria, sostenendo di averli visti aggirarsi nel bosco per prendere
parte
alle riunioni della banda.
Non manca proprio
nessuno durante il
processo.
C’è
anche Grace Smith, preoccupata
segretamente per la condizione del suo ex, che osserva la scena da
lontano. Guarda
Westergard soffrire e non reagire davanti a delle accuse pesanti.
Ciò le tocca
il cuore, seppure ancora sanguinante per un passato burrascoso causato
da Hans
stesso.
Elsa e Idunn, assieme
a Kristoff
entrano in aula nel momento decisivo.
“Giusto in
tempo!” – esclama
Bjorgman, sentendo il giudice chiamare a sé la diciannovenne.
“Adesso
è chiamata a testimoniare
la teste Anna Froze…prego signorina, si accomodi
qui” – le fa segno di prendere
posto e dà il via all’interrogatorio.
Tra lo stupore dei
parenti, Anna
riesce a mostrarsi serena e forte. Risponde ad ogni quesito con una
sicurezza
che non credeva neppure di possedere.
“Adesso
l’avvocato Reach le porrà
qualche domanda” – afferma il giudice, lasciando la
parola alla controparte.
“Speriamo
non la metta in
difficoltà” – prega Idunn, stringendo la
mano ad Elsa.
“Se Anna si
comporterà come ha
appena fatto, convincerà la giuria” –
è ottimista Kristoff.
Il difensore di Queen
si mostra da
subito invasivo. Tocca la privacy della ragazza che ne rimane stupita.
Coma ha saputo tutte
quelle cose? Ciò
rimarrà sempre un mistero.
“Signor
giudice, siamo sicuri che
la presente ex fidanzata dell’indiziato sia una teste
affidabile? So per certo
che Hans Westergard si divertiva con lei e nel frattempo andava a letto
con sua
sorella. Era solito giocare con le donne. Magari sta costringendo
questa povera
ragazza a difenderlo. Magari la minaccia di morte”
“Ma cosa sta
dicendo? Assolutamente
no. La vera bestia qui è solo Queen. Né Victoria
né Hans. Lei si è vendicata
della figlia mettendola in mezzo a questa storia assieme al cugino. Mi
creda,
signor giudice. La prego” – replica Anna.
Lo sguardo della
criminale si
irrigidisce. Non riesce a contenere più l’odio che
sta covando.
“Questa
pezzente vuole difendere
l’indifendibile” – grida allora,
ricevendo l’ammonizione del giudice e del suo
stesso avvocato.
“Sarò
una pezzente, una morta di
fame come mi hanno definita per mesi tante persone. Però non
sono una bugiarda.
Non mento, non è da me. Hans non è il bruto che
tutti pensano. C’è un cuore
dietro l’apparenza di uomo freddo e duro. Si, è
vero che all’inizio mi ha
ingannata. Ha sbagliato però era diverso, lo faceva con
tutte. Poi è nata
nostra figlia e lui con il tempo si è ammorbidito. Ho
conosciuto un lato umano
che credevo fosse inesistente. Per quanto riguarda Victoria,
è una donna ferita
e usata da una madre che non l’ha mai amata e l’ha
solo usata come un
giocattolo. Queen ha alimentato nei bambini della villa, ovvero i
cugini, i
suoi risentimenti verso una famiglia che aveva capito da subito che
tipo di
persona fosse e l’aveva oscurata. Victoria è stata
l’ennesima vittima di Queen
Westergard… e così anche Hans”
– ripete la Froze, mostrandosi ferma e decisa su
quanto dice.
“Signor
giudice, qui si sta andando
oltre il tema centrale” – interviene di nuovo la
controparte – “Dobbiamo parlare
della partecipazione dei Westergard nei misfatti che hanno colpito
Arendelle.
Non interessa a nessuno sapere che il suo ex è
cambiato”
“Ok, basta
così. Avvocato Reach, se
ha altre domande le ponga pure. Altrimenti passiamo avanti”
– prende parola il giudice,il
quale è rimasto colpito dalla teste. Infatti una volta
concluso l’interrogatorio
le dice – “Signorina Froze, riconosco in lei
estrema sincerità. I suoi occhi
parlano da soli. Lei nutre affetto per chi l’ha ferita ed
è assurdo. Dovrebbe
nutrire almeno un po' di risentimento. Al contrario, si è
dimostrata matura e
saggia. Sono certo che non metterebbe a rischio tutto, con una falsa
testimonianza” – poi la invita a ritornare al posto.
Anna ha timore di aver
solo toccato
il cuore di un anziano giudice e di non essere arrivata alla
conclusione
voluta.
Singhiozzante
raggiunge la panca
dove, finalmente, nota i parenti.
“Siete
venuti?” – esclama,
sorpresa.
“Non
potevamo lasciarti da sola. Sei
stata fantastica” – si complimenta Idunn.
“Brava
sorellina” – aggiunge Elsa.
“Amore hai
un cuore d’oro” – la
bacia Kristoff lasciandole un posto a sedere alla sua destra.
“Spero sia
servito il mio
intervento”
I minuti seguenti
viene chiusa l’udienza.
Il verdetto sarebbe stato comunicato a breve.
“Di
già? Alla corte è bastato così
poco per arrivare ad una verità giudiziaria?”
– domanda Victoria all’avvocato
Rein.
“Evidentemente
qualcosa deve aver
colpito talmente tanto quelle persone da portare il giudice a chiudere
la
faccenda” – spiega il legale.
Le ore seguenti sono
cariche di
ansia sia per Anna che per i due cugini.
“Ho paura di
non averli convinti” –
sostiene la Froze, preoccupata.
“Sei stata
preziosa. Noi abbiamo
ugualmente apprezzato il tuo aiuto. Poi, vada come vada”
– Vicky la abbraccia,
prima di posizionarsi di nuovo al banco e riaprire l’ultimo
capitolo di quella
vicenda infernale
Sono le quindici in
punto.
L’aula colma
di gente attende il
verdetto.
Anche Grace
è lì, in attesa di
sapere il responso. Sentire Anna parlare di affetto verso chi
l’ha usata, ha
toccato un orgoglio ferito e l’ha messa di fronte ad una
parola magica:
Perdono.
E così
prega affinché Hans si
salvi.
Dopo la lettura di
svariati
articoli di costituzione, il giudice conclude –
“Proclamo l’indiziata Queen Westergard
colpevole e la condanno alla pen dell’ergastolo. Hans e
Victoria Westergard
invece…” – seguono secondi di silenzio.
“…dovranno
scontare la sanzione
prestando servizio ai servizi sociali per due anni. Così
è deciso, l’udienza è
chiusa”
L’euforia
generale riempie l’aula.
I due ricchi imprenditori si sono salvati.
“Come mai
hanno deciso così?” – è
stupita Anna.
“Il tuo
intervento deve aver
toccato qualche cuore” – esulta Victoria,
stritolandola in un forte abbraccio.
“Non sai
quanto ti sono grato” –
aggiunge Hans, emozionato.
“Queen non
la vedremo mai più, però
almeno sappiamo che voi siete innocenti. Dopo che avrete scontato
questa
piccola punizione inizierà una nuova vita anche per
voi” – sostiene Idunn,
contenta.
Kristoff felice anche
lui per il
risultato, dà una pacca sulla spalla del suo ex datore di
lavoro.
Chi
l’avrebbe mai detto!!
“Da oggi in
poi possiamo dire di
avere qualcosa in comune” – afferma Bjorgman.
“No, no. Non
toccherò più Anna.
Giuro. Ho una sola donna nel cuore”-
risponde l’imprenditore pensando subito ad una
vecchia fiamma riaccesasi
all’improvviso.
Kris ridacchia e lo
corregge – “Non
mi riferivo ad Anna. Mio padre e tua zia sono in galera e rimarranno
lì per
sempre. Che dire?! Il destino ci avvicina sempre”
“Hai
ragione. Mi dispiace per
quello che ti ho fatto passare. Sappi che ho già pronto per
te un contratto
lavorativo degno di un re” – aggiunge Hans,
dandogli una bella notizia.
“Serio?”
– esclama Bjorgman
incredulo e allegro.
“C’è
molto di cui devo
ricompensarvi. Da oggi possiamo chiamarci Amici” –
gli porge una mano che viene
subito stretta da Kristoff.
Finalmente la
questione è chiusa.
Da quel momento in poi
si torna
davvero a sorridere.
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Capitolo 38 *** 38 CAPITOLO ***
La faccenda si
è conclusa nel
migliore dei modi.
I cantieri vengono
riaperti dopo
alcuni giorni di chiusura forzata e vengono assunti molti, giovani e
forzuti
dipendenti.
Victoria e Hans, al
comando
dell’impresa, affidano un ruolo di primo piano a Kristoff
dando modo al ragazzo
di ricevere uno stipendio sostanzioso.
Anna riceve
dall’ex compagno una
percentuale nella gestione e Elsa ne diventa segretaria.
L’officina
di Agnarr viene ingrandita
e arricchita di personale grazie all’intervento dei
Westergard.
Idunn, abile nel
taglio e cucito,
riesce ad aprire un atelier di abiti da sposa. Il sogno di una vita si
è
realizzato. È Victoria a cederle un locale enorme e a
pubblicizzare al massimo
il negozio.
Il bilancio della
famiglia Froze,
da sempre in bilico, si stabilizza e torna nella norma.
Non ci sono
più debiti da pagare,
Agnarr può permettersi altri controlli per evitare il
ritorno minaccioso del
tumore, Elsa può persino comprarsi una automobile tutta per
sé.
Tutto sembra davvero
perfetto con
l’unione e la rappacificazione delle due famiglie.
In quel periodo, dove
ogni cosa è
davvero perfetta grazie alla riappacificazione delle due famiglie,
Victoria
ripensa al racconto di Mary e della bambina che ha dovuto abbandonare
alla
nascita.
Non ha dimenticato
l’aiuto
dell’anziana domestica e vuole ricambiare il dolce gesto.
Si mette sin da subito
sulle tracce
di Elisabeth ma è difficile trovare una ex neonata, ormai
più che quarantenne.
In quegli anni sono state tante le piccine date via.
Alcune vennero
adottate, altre
raggiunta la maggiore età lasciarono il luogo.
Cerca in lungo e in
largo e
finalmente, il caso vuole che Vicky, in una mattinata di aiuto ai
senzatetto,
incontra un uomo che si rivelerà fondamentale nella sua
ricerca.
Con lui stringe un bel
rapporto.
Anche questo tipo, Christopher, lavora per i servizi sociali. Anzi.
Anni
addietro prestò servizio all’orfanotrofio di
Arendelle.
Un vero e proprio
colpo di fortuna
che regalerà un sorriso ad una sessantenne sofferente per
l’assenza della sua
stessa figlia.
“Sei sicuro
che sia quella che sto
cercando?” – chiede la Westergard al collega, il
quale le mostrò una fotografia
delle bambine che all’epoca vivevano lì e alle
quali si era affezionato.
“Questa in
primo piano, con i
capelli quasi arancioni, fu adottata a otto anni. Questo, se non
ricordo male,
è stato l’ultimo scatto con lei
presente” – spiega l’uomo.
“Chissà
se Mary solo guardandola
potrà essere sicura della sua identità. Dopotutto
l’ha abbandonata alla
nascita. Come potrà ricordarla”
“Una mamma
non dimentica mai il
volto dei propri figli” – precisa Christopher.
Ottimisti e
volenterosi di trovare
la verità, i due si mettono sulle tracce della presunta
Elisabeth.
Il tempo vola ad un
ritmo
incalzante e arriva per la piccola Fate il giorno del battesimo.
Hans non vuole
strafare. Lavorando
per i più deboli e poveri, ha imparato ad apprezzare il
bello delle cose
semplici.
Non desidera affatto
viziare la
bambina, rischiando di farla diventare, un giorno da adulta, una
maniaca del
lusso.
I Froze, i Bjorgman, i
Frost e i
Westergard si limitano ad un pranzo alla villa.
Mary e Amy in quel
giorno siedono
al tavolo dei signori.
È stata
Anna a volere le due donne
al suo fianco. Inoltre ha realizzato per la più anziana
delle due domestiche,
una sorpresa assieme a Victoria.
Durante il brindisi di
festeggiamento della piccola, oltre che l’annuncio del
matrimonio tra Anna e
Kristoff, la giovane delle Froze si rivolge a Mary.
“Sei una
donna eccezionale e sono
sicura che tua figlia sarebbe diventata una donna unica come te se solo
fosse
rimasta al tuo fianco”
“Già.
Peccato non averla cresciuta”
– si incupisce l’anziana.
In quel momento
Victoria, che aveva
ricevuto il segnale da Chris tramite sms del suo arrivo davanti la
villa, apre
la porta d’ingresso.
Due sono le persone
che varcano
l’uscio e che raggiungono con la signora Westergard il
soggiorno.
“Mary,
voglio presentarti
Christopher Black” – afferma Vicky indicandole
l’uomo, poi aggiunge – “ed Elisabeth
Fischer”
La domestica rimane di
sasso quando
sente quel nome.
Si domanda come mai le
stessero
presentando quegli sconosciuti. Però le basta poco per
capirne le ragioni.
Avanza lenta verso la
donna dai
capelli raccolti e dal colore insolito.
Le prende un braccio e
nota un
particolare che in pochi secondi la fa cadere a terra, priva di sensi.
“Una piccola
voglia è la prova
decisiva” – afferma Chris, ormai certissimo
dell’identità di Elisabeth.
La quarantaquattrenne
è scioccata
quanto la madre biologica.
Una volta che Mary
riprende
conoscenza, le due vengono lasciate sole in salone per potersi
raccontare e
conoscere.
È un
momento di estrema emozione
per tutti.
Perfino Hans inizia a
piangere di
fronte a quella scena.
“Allora non
sei di pietra come sembra”
– lo prende in giro Kristoff.
Senza sembrare
invadenti,
riprendono i loro festeggiamenti.
“Famiglie,
ascoltatemi bene” –
prende parola l’imprenditore, al termine dei pasti.
“Sta per
arrivare qualcuno di
importante per me” – precisa.
“La donna
che frequenti?” – lo
stuzzica Anna.
La sua parlata
imbarazza Westergard
che arrossisce.
Poi anticipa
– “E’ più di una
frequentazione ormai”
“CHE?”
– esclama Elsa confusa.
Cosa vuole intendere
il ricco
ereditiere con quelle parole?
Basta poco per mettere
i presenti
di fronte alla realtà.
Giunge
dall’ingresso secondario una
vecchia conoscenza.
“Commissario?!
Siete voi…?” –
domanda sorpresa Anna.
“Salve a
tutti” – saluta,
imbarazzata, Grace.
Hans le cede il suo
posto a sedere
e finalmente annuncia – “Vogliamo sposarci anche
noi. Sono due mesi che ci
amiamo di nascosto. Oggi è il momento giusto per dare le
comunicazioni
ufficiali. Io amo pazzamente questa donna e voglio che sia
l’unica per sempre”
La
sincerità del giovane colpisce
le sorelle Froze che non credevano più che Hans potesse
innamorarsi sul serio.
Invece è
accaduto.
Alla
fine anche l’ex playboy ha trovato la giusta
metà e può avere il suo Happy Ending
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Capitolo 39 *** 39 CAPITOLO ***
10
dicembre - Compleanno di Anna e pre compleanno di Fate.
È un giorno
speciale per tutti. La
Froze compie vent’anni, sua figlia si prepara a spegnere la
prima candelina ma
in più si celebra un matrimonio.
Una data che le
famiglie
partecipanti non dimenticheranno facilmente.
“Ce ne
è voluto di tempo e fatica,
però alla fine siete arrivati al tanto atteso
giorno” – sostiene Caroline,
intenta a sistemare il velo della ormai nuora.
Sono le dieci e tra
meno di un’ora
si sarebbero svolte le nozze.
La sposa è
circondata da donne che
l’hanno resa, in quella speciale giornata, una vera e propria
principessa.
Kristoff è
in chiesa quando il coro
intona la marcia nuziale.
Stretta a
papà Agnarr, Anna
percorre la navata e sente il cuore esploderle dal petto per la gioia.
Quando vede il suo
compagno
all’altare, teso anche lui come una corda di violino, accenna
un sorriso.
Un momento speciale
viene condiviso
da tutti.
Hans è in
prima fila assieme a
Grace e con Fate sulle ginocchia.
Pensa al male che ha
fatto a quella
coppia e a quanto sia stata forte la loro unione avendoli condotti fino
al SI.
Sposta poi lo sguardo
sulla
fidanzata, anche essa commossa, e le sussurra –
“Presto avremo anche noi il
nostro giorno speciale”
La cerimonia
è breve e intensa,
ricca di musica ed emozioni. Proprio come sognava Anna sin da bambina.
“Io, Anna,
prendo te Kristoff come
mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel
dolore, in
salute e in malattia, in ricchezza e povertà, ed di amarti
ed onorarti tutti i
giorni della mia vita” – inserisce la fede al dito
del ragazzo e, non
contenendosi più, scoppia a piangere tra gli applausi dei
presenti in chiesa.
Anche Bjorgman vive la
stessa forte
emozione e quando è lui a recitare le parole di rito, ha
addirittura difficoltà
a parlare.
Il parroco conclude
complimentandosi con una coppia così forte e così
innamorata e augura loro il
meglio dalla vita.
--------------------------------------
I due giovani sono
ormai marito e
moglie.
Festeggiano al meglio
regalando
sorprese e bei momenti anche alla piccola Fate.
Viene realizzata una
torta con
fiocchi rosa per la bambina che può spegnere la prima
candelina.
Al microfono, Elsa
dedica parole
d’amore immenso per sua sorella. Le ricorda di quando da
bambine sognavano il
principe azzurro.
Conclude intonando,
con la sua
melodiosa voce, una canzone che mamma Idunn era solita cantare loro
quando da
piccole non riuscivano a prendere sonno. Una preghiera e un messaggio
di pace. Ciò
che desideravano da tempo e che finalmente hanno ottenuto.
https://www.youtube.com/watch?v=SfVrpafcELI
Al termine della
festa, quando gli
ospiti si congedano, la prima delle Froze comunica la decisione di
convivere
con Jack, dando il via ad un nuovo capitolo della sua giovane vita.
----------------------------------------
Per essere totalmente
felici,
Kristoff avrebbe desiderato un padre presente.
Così il
mattino precedente la partenza
per il viaggio di nozze, il giovane si reca in carcere.
“Tanti
auguri figliolo. Mi dispiace
non averti visto raggiungere l’altare” –
si incupisce Arthur.
“Ho voluto
comunque portarti questa
foto per renderti in qualche modo partecipe della mia
felicità” – così dicendo
lo saluta con un abbraccio.
Ha gli occhi lucidi
quando lascia
il posto che rinchiude i criminali. Forse il genitore avrà
sbagliato, però
dentro è umano e buono. Al contrario di Hans, l’ex
leader del clan Bjorgman è
stato condannato per il lato da bestia. Nessuno ha saputo trovare
l’uomo che vi
era nascosto dietro.
Però oggi
Kris è sereno al pensiero
che anche Queen vivrà lì e che avrà la
pena che merita.
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Arthur raggiunge la
sua prigione e
osserva, singhiozzante, l’immagine della felicità
rappresentata da Caroline,
sua ex, i gemelli e Kristoff, uniti e sereni nel giorno più
importante delle
loro vite.
Dopo aver rimuginato
sul passato e
sui suoi errori, l’uomo prende carta e penna e scrive una
lettera indirizzata
alla dolce e generosa Caroline. Vuole mettere la parola fine ai rancori
e al
dolore di gioventù.
Nel frattempo Queen
è alle prese
con la sua accecante follia.
Sa come gestire le
persone che la
circondano.
La detenuta che
condivide le sbarre
con lei, è ormai succube dei suoi discorsi e delle sue
parole.
“Io
uscirò a breve da qui e quando
riavrò la mia libertà, farò in modo
che tu ottenga vendetta”
“Solo
un’amica come te può
regalarmi questo” – aggiunge Queen, fiera del
risultato ottenuto con il
lavaggio del cervello su Teresa, sua neo complice.
“Appena i
Westergard saranno
tranquilli nelle loro semplici e banali vite, farai in modo che la pace
termini
una volta per tutte”
Chissà se
la felicità ritrovata
durerà per sempre, come tutti sperano.
Oppure le pazzie di
una criminale
torneranno a incasinare ogni cosa!
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Anna e Kristoff sono
in viaggio da
una settimana.
È prossimo
il loro rientro.
Nessuno sa che
qualcuno trama
nell’ombra.
Teresa è
fuori dal carcere ed è
pronta ad agire.
Su indicazione di
Queen, sa come
mettere in atto un danno irreversibile ai signori della villa.
Un disastro sta per
accadere e causerà
danni materiali e umani.
“Fate si
è addormentata. Speriamo
che non si svegli e chieda di Anna, altrimenti è una
tragedia” – afferma Grace,
coprendo la piccina, assopitasi sul divano, con una coperta rosa. Si
siede
sulle gambe del futuro marito, seduto invece sulla poltrona e si scalda
con le
braccia di lui.
“Che ne dici
se prepariamo una
cenetta solo per noi due?” – propone
l’imprenditore.
“Ma
è mezzanotte. Hai ancora fame?”
– domanda la donna al compagno.
Hans ridacchia e si
dirige in
cucina.
Le domestiche sono
andate a dormire
da un po'. Così ne approfitta per mettersi ai fornelli.
“Da quando
in qua sai cucinare?” –
lo prende in giro lei.
“Ti
stupirò”
Il condimento
è pronto e i due
piccioncini possono dedicarsi attimi di dolcezza.
Si ripetono parole
d’amore e si
scambiano lunghi baci, quando accade l’irreparabile.
“Senti anche
tu questo odore?” – si
allarma Grace.
“Forse il
cibo si sarà bruciato” –
Hans esclama e corre in cucina.
Le fiamme
però provengono dal lato
opposto.
“Santo
cielo” – esclama la donna –
“Sta andando a fuoco la villa”
La Smith telefona i
pompieri mentre
grida alla servitù di lasciare l’abitazione.
Hans porta fuori dalla
casa la dormiente
Fate assicurandosi che non respiri il fumo.
Sono in giardino,
impauriti e
ansiosi e osservano la storica abitazione della stirpe Westergard
essere
avvolta dalle fiamme.
Mary e Amy piangono
disperate per
quanto appena accaduto. Quell’incendio sta portando via
un’intera eredità.
Qualcosa sta per
accadere che
tornerà a distruggere di nuovo la serenità di chi
sembrava aver trovato pace.
“Guardate”
– indica Hans – “L’auto
di Victoria!”
Grace e le altre donne
impallidiscono.
“E’
rincasata senza che ce ne accorgessimo?”
– urla disperata Mary.
L’imprenditore
con occhi sgarrati cerca
di rientrare ma è troppo tardi.
I pompieri appena
arrivati lo
trattengono, impedendogli il gesto estremo.
“E’
troppo tardi. Non c’è più modo
di tirare fuori ciò che è dentro. Dobbiamo
spegnere le fiamme” – gli dice il vigile
del fuoco.
Ed ecco che una sera
di
tranquillità si trasforma in un inferno.
Queen ha colpito
ancora.
Queen ha recato altro
dolore.
Queen ha di nuovo
vinto!
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Capitolo 40 *** The End - 40 CAPITOLO ***
“È
stata dura accettare la tua prematura scomparsa, Vicky. La notte
dell’incendio,
il fuoco non ha divorato soltanto una intera eredità di
famiglia, con i ricordi,
gli oggetti antichi, i momenti e i bei ricordi di una vita trascorsa
tra quelle
mura. Le fiamme hanno privato noi, parenti e amici, della tua
presenza” – Anna
legge una lettera di fronte alla gente presente davanti ad una nuova
struttura
che viene appunto inaugurata quel giorno.
Hans
è in prima fila; al suo fianco c’è
Grace, sua compagna da cinque anni.
Nella
mente del giovane imprenditore viaggiano ricordi di una cugina alla
quale la
vita ha regalato disgrazie, dolore, ingiustizie e solitudine.
Ma
proprio quando le cose stavano prendendo la giusta piega, la
felicità lascia il
posto alla disperazione.
L’immagine
della bara di Victoria è irremovibile nel pensiero di Hans:
una chiesa gremita
di gente, dei palloncini rossi che volano alti in cielo, al termine
della
funzione, tanti pianti e tanti applausi. Soprattutto ricorda come fosse
ieri di
quella stretta allo stomaco che l’ha oppresso per mesi e mesi.
Riecheggia
nelle sue orecchie il canto di Elsa durante la funzione. Una musica non
scelta
a caso, una delle preferite di Vicky.
https://www.youtube.com/watch?v=hGeiYJFvj5c
La
fotografia della donna fu centrale e ben visibile durante il funerale,
così che
nessuno potesse dimenticare il sorriso di lei e gli occhi di chi cela
tristezza
e solitudine.
Poi
parte un altro flash nella mente di Hans: la casa di famiglia avvolta
dalle
fiamme, l’arrivo dei vigili del fuoco, le grida disperate di
Mary abbracciata
ad Amy, Grace che calma Fate e lui, immobile, paralizzato dal dolore,
con occhi
fissi sulla villa in distruzione.
“Non
è lì dentro. Non può essere”
– continuò a ripetersi in quei minuti di terrore.
Cercò
di entrare ma venne bloccato dai pompieri stessi.
Il
ritrovamento di un cadavere carbonizzato venne comunicato ai familiari
qualche
ora dopo e Westergard, in quel preciso istante, cadde in depressione.
Grace,
mano nella mano con il fidanzato, oggi, gli dà forza. Il
pancione del
commissario di Arendelle è segnale di un nuovo erede in
arrivo.
Questa
gravidanza è stata medicina per il cuore spezzato
dell’imprenditore.
Tra
meno di due settimane avrebbero accolto una piccola principessina.
Un’altra
femmina.
Hans
interpreta quell’arrivo inaspettato come un gesto voluto dal
cielo, o meglio
voluto da Victoria per ridare gioia ad una famiglia distrutta.
Anna
riprende il discorso ringraziando i presenti e lascia delle forbici tra
le mani
del giovane imprenditore.
Westergard
le prende e dopo alcuni secondi di esitazione, taglia un lungo nastro
rosso,
mandando subito dopo un bacio in cielo.
E’
così che viene dato il via al progetto in onore della
defunta.
“Diamo
il benvenuto al centro di accoglienza Victoria Westergard”
– conclude la
ragazza, con occhi lucidi e invitando la gente ad applaudire.
Chi
meglio della donna ormai assente da cinque anni, ha sofferto la
mancanza d’amore
dei genitori. È stata nutrita solo da odio e cattiveria. La
ragione di
quell’istituto è dare calore a chi ne è
privato, essendo stato abbandonato da
chi lo ha messo al mondo.
Viene
organizzato un buffet al quale partecipa l’intera
città di Arendelle, comprese
le persone più illustri dei centri limitrofi.
Grace,
seduta al tavolo dato l’ingombrante e pesante pancione,
osserva il compagno da
lontano e prega che un giorno possa riprendersi del tutto da quella
grande
perdita.
“Hey,
tutto bene?” – domanda Anna avvicinandosi al
commissario di polizia.
Anche
per la Froze è prossimo un lieto evento.
Non
è il primo figlio che porta in grembo. Oltre Fate, partorita
sei anni prima, è
arrivato Benjamin, primogenito di Kristoff, un peperino di due anni dai
capelli
biondissimi e gli occhioni blu.
“Spero
che l’arrivo della bambina possa tranquillizzare
Hans” – riflette la Smith.
“Sarà
così, vedrai. I figli danno colore alla vita”
– la rasserena Anna,
sorridendole.
Da
lì a poco accade l’inaspettato.
A
conclusione dell’inaugurazione, in tarda serata, proprio
quando ogni ospite
lascia la struttura, Grace avverte dei dolori forti.
L’indomani
nasce la piccola Sarah Victoria Westergard, un batuffolo dai capelli
rossicci e
le guance paffute.
“Non
credevo di poter provare di nuovo emozioni così
forti” – si emoziona Hans, con
in braccio la neonata.
“Spero
che lei sia la medicina che guarirà le ferite lasciate dalla
morte di Vicky –
sostiene la donna, esausta ma felice.
Fate
giunge in ospedale qualche ora dopo, accompagnata dalla zia Elsa.
“Tesoro,
guarda voglio presentarti tua sorella” – esclama
Hans, mostrandole la piccina,
fiero della sua bellezza.
“Anna non viene?” – domanda Grace,
stranita dall’assenza della ormai amica.
“Eh
la notiziona è che siamo corsi fin qui anche noi in maniera
inaspettata visto
che anche ad Anna si sono rotte le acque” –
comunica la prima delle Froze,
elettrizzata.
“Davvero?”
- esclamano in coro
i neo genitori.
Una
mattinata intensa per le famiglie coinvolte.
Verso
ora di pranzo viene alla luce un nuovo pargolo.
“Benvenuta
piccola Carol. Io sono tua sorella maggiore, mi prenderò
cura di te per sempre”
– afferma Fate, una volta incontrata la piccina di casa
Bjorgman.
Che
dire! Una giornata fortunata che ha portato nuove e attese nascite.
Quello
è un segnale di positività. Un segnale che mostra
come, dopo tanto dolore, ci
si rialza e si può ricominciare.
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Sei
mesi dopo…
“Io
Hans prendo te Grace come mia sposa e ti sarò fedele sempre
nella gioia e nel
dolore, in salute e in malattia…”
-
recita le parole di rito.
Con
un bacio finale anche i due conviventi diventano marito e moglie a
tutti gli
effetti. Westergard ritrova se stesso e decide di superare il dolore,
iniziando
a vivere sul serio la sua storia d’amore.
Le
nozze portano altre notizie.
Durante
il rinfresco, infatti, è Elsa a prendere parola –
“Anche io e Jack ci
sposeremo”
Tra
l’euforia dei parenti e gli applausi degli ospiti alle nozze,
la Froze maggiore
aggiunge – “E sono incinta”
Altra
gioia, altri bebè… un anno speciale per chi ha
penato per troppo tempo.
Ogni
cosa è tornata al suo posto ma
soprattutto…giustizia è fatta!
“Ho
letto una notizia sconvolgente” – comunica Kristoff
a Hans, settimane dopo le
nozze del Westergard.
“Cosa?”
– chiede l’imprenditore all’amico.
Bjorgman
gli cede il giornale.
“Queen,
la criminale dal cuore di ghiaccio, muore in cella per un
infarto” – legge e
rimane di sasso di fronte alla news.
“Questo
si che è un caso” – commenta Kris.
“Non
è un caso. So che è crudele da dire,
però, da oggi dormiamo sereni. Victoria ha
avuto giustizia”
Sono
arrivata anche alla fine di questa storia. Ringrazio chi ha letto e chi
si è appassionato e ha recensito sempre Grazie Leti un
pensiero speciale va a te.
Spero di scriverne un'altra presto. Baci a tutti
xoxo
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