Angels and Devils

di Angel23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pericolo imminente ***
Capitolo 2: *** Le ragazze ***
Capitolo 3: *** I ragazzi ***
Capitolo 4: *** L'inizio della gara ***
Capitolo 5: *** Incontri nella notte ***
Capitolo 6: *** Dispetti, innamoramenti e abilità... ***
Capitolo 7: *** Allenamenti, esplosioni e missioni... ***
Capitolo 8: *** Feste, incontri e champagne... ***
Capitolo 9: *** L'apparenza inganna ***
Capitolo 10: *** Arte medica ***



Capitolo 1
*** Pericolo imminente ***


Pericolo imminente

In un giorno del mese di Agosto, il cielo della città di Ferrara è di un azzurro chiaro, il sole viene coperto da alcune nuvole bianche passeggere e la temperatura è così alta che è diventato fastidioso camminare per strada.

In un bar nel centro storico, proprio davanti alla cattedrale, una persona è seduta ad un tavolino all’aperto, all’ombra di una tettoia. L’uomo ha i capelli bianchi, lunghi e gli occhi scuri, vestito con un abbigliamento semplice e sportivo; si osserva intorno e vede molte  persone sedute come lui che parlano allegramente tra loro, sorseggiando una bibita o mangiando un gelato. L’individuo guarda il suo orologio da polso per controllare l’orario e dopo aver visto che è mezzogiorno e un quarto, continua a bere la sua bevanda fresca con un’espressione seccata. Aspetta ancora qualche minuto e poi decide di alzarsi e andare a pagare il conto, ma ci ripensa quando vede la figura di una donna che indossa una gonna nera molto stretta, con uno spacco vertiginoso e una camicia bianca con una profonda scollatura che mette in risalto le sue forme, avvicinarsi al suo tavolo e accomodarsi nella sedia davanti a lui.

«Ciao Jiraya, scusa il ritardo» gli dice con un’espressione impassibile.

«Tsunade questo è il nostro primo incontro dopo tre anni che non ci vedevamo e arrivi in ritardo?» le risponde seccato.

In realtà l’uomo è felice di averla rincontrata dopo tanto tempo e la osserva: le sono cresciuti i capelli biondi che ora tiene raccolti in una coda alta e ha qualche ruga vicino agli occhi color miele. Nel frattempo anche Tsunade lo sta osservando e si accorge che è rimasto uguale a tre anni prima, ha solo qualche ruga in più sul viso ma ha sempre la stessa espressione dolce e allegra di quando l’ha incontrato per la prima volta, nonostante ora finga di essere seccato.

«Dai non ti scaldare, tanto lo so che sei contento di rivedermi» gli dice sorridendo la bionda.

«Mi conosci proprio bene» commenta l’uomo, sorridendole.

In quel momento si avvicina un cameriere, vestito con una camicia a maniche corte, bianca e un paio di pantaloni neri eleganti che tiene tra le mani un taccuino e una penna, pronto a scrivere.

«Volete ordinare qualcos’altro?» chiede educato.

«Mi può portare un cocktail alla frutta?» domanda la bionda.

«Certo. Lei deve ordinare qualcos’altro?» chiede rivolto a Jiraya.

«Si, mi porti una limonata per favore».

«Perfetto, arrivano subito» dice il ragazzo mentre finisce di scrivere.

Quando il cameriere se ne va, i due amici ricominciano a parlare.

«Alla tua età continui a bere alcolici?» chiede Jiraya divertito.

«Guarda che non mi ubriaco e poi cosa vuoi dire con “alla tua età”?! Io non sono vecchia, ho quarant’anni come te!» gli risponde arrabbiandosi.

«Continui ancora a fare scommesse?» chiede lui, sapendo di toccare un argomento delicato per la bionda.

«Si… Cioè no» si affretta a correggersi.

L’uomo si mette a ridere e ricorda come la bionda fosse sfortunata nel gioco e perdesse sempre le scommesse che faceva.

«Tu invece vai ancora a corteggiare tutte le ragazze che ti passano davanti?» chiede stizzita.

«Come mai questa domanda? Sei gelosa Tsunade?» chiede lui, sperando in una risposta affermativa.

«Di te? Ma figurati» mente la bionda.

Lui sospira deluso e lei finge di non essersene accorta.

«Comunque ti ho chiesto di incontrarci qui per parlare di Orochimaru. Hai sentito cosa sta combinando?» continua seria.

«Si… Dobbiamo radunare una squadra di ragazzi dotati di abilità per combattere lui e i suoi alleati».

Ad interromperli arriva il cameriere di prima che in una mano sorregge un vassoio in metallo e con l’altra serve le bevande.

«Ecco a voi».

«Grazie. Ci puoi portare il conto?».

«Certo signora, glielo porto subito».

Il ragazzo li lascia soli e Tsunade osserva la sua bevanda che è di un bell’arancione, mentre quella di Jiraya è leggermente giallina, con le bollicine.

«Mi dispiace che Orochimaru si sia messo su questa cattiva strada» dice la bionda dispiaciuta.

«Se ti ricordi è sempre stato un po’ strano dalle elementari».

«Più che altro era un tipo solitario».

«Tsunade ti dimentichi che era anche maligno, doppiogiochista e falso…».

«Hai ragione… Comunque ho la lista di tutti i ragazzi che dobbiamo andare a prendere».  

«Davvero?! Ottimo lavoro Tsunade… Io mi occuperò dei ragazzi e tu delle ragazze».

«Va bene, ti do le coordinate di dove si trovano i tuoi futuri allievi».

«Secondo te sanno già delle loro abilità?».

«Non so… Hanno diciassette anni, ma non credo che abbiano mai avuto la necessità di usarle…».

«Sì, hai ragione» conclude annuendo.

«Ti ho preparato un foglio, con i loro dati:

Naruto Uzumaki - America Meridionale.

Neji  Hyuga -  Francia.

Sasuke Uchiha -  America Settentrionale».

«I discendenti dei clan Uchiha e Hyuga?! Sono veramente stupito, chissà cosa sapranno fare e poi c’è anche mio nipote Naruto».

«Già, invece le ragazze sono:

Tenten Meiji - Giappone.

Hinata Hyuga - Francia.

Sakura Haruno - Italia.

Non vedo l’ora di conoscerle e spero che non mi debbano far faticare per portarle con me. Comunque tutti e sei praticano le arti marziali».

«Va bene. Il mio gruppo si chiamerà Jiraya’s boys».

«Il mio Tsunade’s angels, così ci differenziamo».

«No!! Lo voglio io un nome così… Magari Jiraya’s devils… Cosa dici?... Aspetta ne ho un altro in mente, dici che suona meglio?… Jira…».

Il pover’uomo non fa in tempo a finire la frase che la donna gli ha tirato un pugno.

«Ahia! Va bene, la finisco…».

In quel momento ritorna il giovane cameriere che porge lo scontrino con il conto a Jiraya. Lui lo prende e controlla quanto deve pagare, poi da una tasca dei pantaloni tira fuori un portafoglio marrone chiaro, da cui prende una banconota e la porge al ragazzo.

«Aspetti un attimo, torno subito con il resto».

«Non ti preoccupare, quella è la tua mancia» gli dice facendogli l’occhiolino.

«Grazie signore! Arrivederci» dice andandosene felice.

«Grazie Jiraya di aver pagato tu, il conto» gli dice la bionda, alzandosi.

L’uomo le sorride e imita l’amica.

«Ora andiamo a prendere i nostri giovani, ci vediamo tra due settimane a Londra, ok?».

«Sì. Dovremmo dirglielo che sono divisi in due gruppi o lasciamo che si conoscano da soli più avanti?» chiede dubbiosa.

«Facciamoli conoscere da soli, ci divertiremo» dice ridendo.

Tsunade annuisce e ripercorre la strada da cui è arrivata, mentre Jiraya prende un autobus che è passato in quel momento, ed entrambi vanno a prendere i ragazzi che prepareranno per lottare contro il loro ex compagno Orochimaru e i suoi alleati.

 

Ciao a tutti! Ho deciso di modificare i primi capitoli della mia storia per migliorarla, ma come vi sarete accorti non ho cambiato la trama, ho solo descritto meglio come si incontrano Tsunade e Jiraya ^^ Scusatemi per queste modifiche, ma penso che ora vada meglio rispetto a prima. Spero vi piaccia. Ciao!

 

Angel23

 

 

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Capitolo 2
*** Le ragazze ***


Le ragazze

 

Tsunade si dirige in Giappone per andare a prendere Tenten Meiji, usando l’aereo e facendo scalo in diverse città.

Dopo alcuni giorni di viaggio, arriva in un piccolo paese che si trova tra le montagne che si innalzano imponenti sulle valli verdi e c’è un clima fresco, con l’aria pulita e non inquinata dallo smog e i gas della città: un vero paradiso. Il paese è molto tranquillo e le case sono fatte in legno con i tetti spioventi per le stagioni invernali e autunnali in cui può nevicare e fa in modo che non si accumuli il ghiaccio. Tsunade ha con se soltanto una valigia con dei cambi di vestiti e ora indossa una maglietta a maniche lunghe, verde smeraldo con una scollatura a V, un paio di jeans blu e un paio di scarpe adatte alla montagna. La donna cammina per le vie del paese montano, ma non incontra nessuno a cui può chiedere indicazioni per trovare l’abitazione della sua futura allieva e inoltre è stanca per la camminata che ha dovuto fare per raggiungere quel luogo. Quando sta per perdere le speranze, davanti a lei passa una donna anziana con i capelli bianchi, raccolti in due codini, con gli occhi castani, magra e bassa che indossa un chimono blu con i bordi rossi e sembra affaticata perché tiene una busta della spesa, pesante per mano. La bionda la vede in difficoltà, così le si avvicina e le offre di aiutarla:

«Salve! Posso aiutarla a portare quelle buste? Sembrano pesanti e non dovrebbe affaticarsi così tanto alla sua età» le dice preoccupata.

La donna la osserva e riflette se accettare o meno l’aiuto di una sconosciuta.

«Grazie cara, mi daresti un grande aiuto» le risponde sorridendole grata.

Tsunade prende la busta che le sembra più pesante e accompagna la signora.

«Sei qui in vacanza?».

«Più o meno si» risponde la bionda.

«Di cosa ti occupi?».

«Faccio parte del gruppo di spionaggio e protezione del Regno Unito e devo trovare una ragazza che mi aiuti in questo compito» le spiega.

«Davvero? Lei fa un lavoro molto importante per il buon andamento e la crescita di quel Paese! Chi è la ragazza che sta cercando?».

«Si chiama Tenten Meiji. La conosce?».

«Certo cara! È mia nipote» risponde sorridendo.

«Mi può portare da lei?».

«Certo!».

«La ringrazio signora. Comunque mi scusi, non mi sono ancora presentata, io sono Tsunade».

«Io sono Megumi. Siamo arrivate a casa Meiji» dice sorridendole.

Tsunade non si era accorta di essere davanti ad un’abitazione, fino a quando la donna non gliel’ha detto, probabilmente perché stavano chiacchierando e non aveva controllato la strada. La bionda è davanti ad una casa uguale a tutte quelle che ha già visto in quel paese, solo che è più distante dalle altre ed è circondata da prati verdi e il limite della sua proprietà è segnato da un recinto in legno. L’anziana prende la busta che ha portato la bionda e si dirige verso l’abitazione, ma prima parla a Tsunade:

«La ringrazio per l’aiuto. Tenten è sicuramente sul retro che si allena, la raggiunga pure».

«Va bene e grazie per avermi portata da lei».

Megumi le sorride ed entra in casa mentre la bionda cammina e si dirige sul retro dell’edificio. Tsunade vede una ragazza che sembra la fotocopia della nonna, versione giovane e rimane meravigliata da questa grande somiglianza. Tenten ha i capelli castani scuri, raccolti in due codini, gli occhi marroni, magra e indossa un chimono rosso con i bordi del colletto e delle maniche lunghe, blu scuri. La giovane ha messo delle lattine in fila su un pezzo di legno e con degli shuriken cerca di colpirli; lei è talmente concentrata che non si è accorta della bionda e quando lancia le armi, centra tutti i bersagli. Tenten sorride e Tsunade le si avvicina.

«Ciao! Io sono Tsunade, tu sei Tenten, giusto?»

«Sì… Ma come fa a sapere il mio nome?» chiede incuriosita e allo stesso tempo, un po’ impaurita.

«Tranquilla, ti spiegherò i dettagli più tardi. Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto per contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati a Londra».

«Con il mio aiuto?  Ma da sola non ce la farò mai!».

«Non sarai sola, avrai altre due compagne con delle abilità speciali come le tue».

Tenten è un po’ indecisa, ma dopo qualche minuto di silenzio per pensare, risponde:

«Prima vorrei parlarne con i miei nonni».

«Dove sono i tuoi genitori?».

«Sono morti in un incidente d’auto durante un viaggio di lavoro».

«Mi dispiace molto».

In quel momento escono dall’abitazione e le raggiungono, Megumi e il marito che ha i capelli bianchi, lisci e corti, gli occhi verdi ed è alto, con una corporatura media.

«Megumi mi ha detto il motivo del suo viaggio in Giappone. Tenten cosa vuoi fare?» chiede lui, serio.

«Io vorrei andare, questa sarebbe un’occasione per viaggiare e diventare più forte nel combattimento».

«Megumi?».

«Lasciala andare caro. Anche per me è difficile ma così potrà vedere il mondo e se non accettasse se ne pentirebbe».

«Hai ragione tesoro. Tenten puoi andare».

«Grazie nonno! So già che mi mancherete tantissimo però» dice abbracciandoli.

«Quando tornerai, dovrai raccontarci tutto» le dice sorridendo la nonna.

«Certo! Ora vado a fare le valige».

Tenten corre dentro casa e comincia a prepararsi per partire.

«A che ora dovete decollare?» chiede il nonno.

«Allora… Adesso sono le dieci di mattina… All’una dobbiamo essere all’aeroporto».

«Si prenda cura della nostra nipotina» le dice la donna.

«Non si preoccupi, lo farò».

Dopo una mezz’ora Tenten esce di casa con due valige in mano e saluta i suoi nonni con un abbraccio e un bacio sulla guancia.

«Ciao!» gli dice.

«Ora dobbiamo andare in Italia a prendere Sakura Haruno e in Francia per Hinata Hyuga». 

Le due donne prendono l’aereo e dopo pochi giorni sono in Italia, a Torino. Questa volta la bionda aveva l’indirizzo della sua allieva, altrimenti sarebbe stato molto difficile trovarla in una città così grande, ma dovettero camminare comunque parecchio e le strade erano molto affollate. Tenten rimase meravigliata dalla bellezza dei monumenti ed era felice di aver avuto la fortuna di viaggiare fino in questi posti. Dopo un’ora di ricerche riescono a trovare l’abitazione della famiglia Haruno, dipinta con un rosa pastello e costruita su due piani. Si avvicinano alla porta e suonano il campanello che è sotto una targhetta dorata con inciso sopra, il nome della famiglia. Va ad aprirle una ragazza con degli insoliti capelli rosa, lunghi, la pelle chiara e gli occhi verdi smeraldo che indossa un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, gialla pastello.

«Salve! Chi siete?».

«Ciao! Io sono Tsunade e lei è Tenten Meiji. Vorremmo parlare con te» risponde la donna.

«Entrate pure».

Le due ragazze entrano nella casa e si ritrovano in una sala di media grandezza, con molti quadri e tappeti; la rosa le fa accomodare sul divano color crema situato davanti ad un caminetto spento e la bionda, ricomincia a parlare:

«Sakura vorrei farti una proposta».

«Di cosa si tratta?» chiede curiosissima.

«Vorrei che tu facessi parte del mio trio per contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati a Londra. So che hai delle abilità che probabilmente non hai mai rivelato a nessuno e questa è l’occasione per sfruttarle per una buona causa. Vuoi venire con me?».

Sakura rimane più che stupita a quelle parole, ma soprattutto perché sa del suo segreto; non sa cosa rispondere ed è indecisa, ma qualcuno interviene:

«Anche io ho delle abilità speciali come te, così sono partita con Tsunade. Inizialmente avevo paura, ma se staremo unite possiamo farcela» dice sorridendo Tenten.

La rosa la guarda e prende la sua decisione:

«Accetto, verrò con voi» risponde decisa.

«Benissimo! Dove sono i tuoi genitori? Vorrei parlare con loro».

«Ecco… Mia madre è in America e mio padre è in Russia per lavoro. Gli lascerò un biglietto per quando torneranno. Vado a preparare le valige».

Sakura corre nella sua camera e lascia sole le due donne.

«Non deve essere una bella cosa vivere da soli» dice la mora.

«Per niente».

La rosa ritorna dopo venti minuti con due borse e lascia un biglietto sul tavolo della cucina.

«Io sono pronta» le avverte sorridendo.

«Perfetto, allora andiamo».

Sakura non vedeva l’ora di andarsene da quella casa in cui è sempre rimasta sola, perché i genitori stavano sempre via per lavoro, mentre ora ha l’occasione di avere delle amiche e una famiglia, per questo ha accettato immediatamente. Le tre ragazze arrivano presto in Francia, a Orléans e le due allieve hanno già fatto amicizia. Tsunade conosce il posto dove abita Hinata e non è stato difficile scoprirlo visto che è la figlia di una famiglia importante e molto conosciuta, quindi si dirigono subito alla loro villa che si trova in una zona residenziale. Sakura e Tenten quando arrivano alla casa della loro futura compagna, ne rimangono meravigliate dalle dimensioni perché è circondata da un prato verde, pieno di fiori colorati e c’è anche una piscina con una forma circolare, mentre l’abitazione è costruita su tre piani e i muri sono stati dipinti con un azzurro chiaro. Tutta la proprietà era circondata da un muro alto, dipinto di bianco e l’entrata è segnata da un cancello nero in ferro battuto, con dei motivi floreali. Tsunade suona il campanello e presto vengono accolte da una cameriera con i capelli rossi, raccolti in una coda e gli occhi marroni:

«Salve. Chi siete?» domanda atona.

«Buongiorno, io sono Tsunade e loro Tenten e Sakura, vorremmo parlare con Hinata Hyuga di una questione molto importante».

«Va bene, seguitemi. Prima dovrete avere il permesso del padre».

«Allora ci porti dal padre, grazie» risponde la bionda.

Nel frattempo le sue due allieve parlano sottovoce:

«Dobbiamo avere il permesso del padre, per parlarle? Ma in che mondo vivono?» domanda Tenten a Sakura.

«Bo…  Povera Hinata però! Spero che non sia una di quelle ragazze altezzose e viziate…»

«Lo spero anche io… ».

Presto entrano in una stanza con le parati color  lilla, molto illuminata e con delle poltrone bianche, disposte intorno ad un tavolino basso, di legno scuro. La cameriera parla per prima:

«Signor Hyuga, queste ragazze vorrebbero parlare con la signorina Hinata».

«Grazie di avermi avvisato, ora puoi andare» le dice lo Hyuga.

A quelle parole, la cameriera esce subito e lascia lì la bionda e le due giovani.

«Accomodatevi» le invita lo Hyuga che è già seduto su una poltrona.

«Salve, io sono Tsunade e loro sono le mie allieve: Sakura e Tenten. Vorremmo chiederle se possiamo parlare con sua figlia di una questione importantissima».

«Di cosa deve parlarle?».

La rosa e la castana stanno osservando quell’uomo con i capelli neri e alcuni riflessi sul blu, ma la cosa più strana sono gli occhi, infatti sono lilla.

«Dovremmo parlarne solo con lei…».

«Perché mai, tutta questa segretezza?».

«Perché è una cosa importante, che riguarda solo lei».

«Va bene e poi non mi sembra disposta a spiegarmi. Ora vi lascio con mia figlia».

«Grazie signor Hyuga» risponde Tsunade.

Pochi secondi più tardi, entra nella stanza una ragazza con i capelli lunghi, neri con alcuni riflessi blu e gli occhi lilla, poco più chiari del padre che si siede nella poltrona davanti a loro:

«Ciao… Io sono Hinata Hyuga» dice un po’ timida.

«Ciao Hinata! Io sono Sakura Haruno e vengo dall’Italia» dice sorridendole.

«Io sono Tenten e vengo dal Giappone. Abbiamo tutte e tre la stessa età».

«Io sono Tsunade e sono la fondatrice del vostro gruppo».

«Io non capisco… Quale gruppo?» chiede confusa.

«Ops… Non ti abbiamo ancora spiegato il motivo, hai ragione ad essere confusa. C’è un uomo maligno e i suoi alleati che vogliono organizzare un colpo di Stato a Londra… Vuoi venire con noi per aiutarci a contrastarlo?».

«No…» risponde semplicemente la Hyuga.

«Perché no?» chiede Tenten.

«Non credo che mio padre mi farà venire…» risponde tristemente.

«Di questo non ti devi preoccupare perché ci penserò io. Ma tu verresti?» chiede Tsunade.

«Sì… Ma mio padre…».

«Hinata, ci pensiamo noi a quello» risponde Sakura.

«Non so… Non credo che mi lascerà…».

«Ora vai a fare le valige e noi nel frattempo parleremo con tuo padre» dice Tsunade.

La Hyuga fa come le hanno detto e in quel momento entra il padre:

«Dove porterete mia figlia?».

«La faremo diventare ancora più forte e lei ne sarà orgoglioso, gliel’assicuro».

«Se questo è il motivo, Hinata potrà venire... Non è una ragazza molto dotata di grandi abilità e vi sarà solo di peso, siete sicura di voler questo fardello?».

«Non parli così di Hinata! Vedrà che la sorprenderà con la sua abilità. Arrivederci».

«Arrivederci».

Più tardi furono fuori dalla villa e Hinata è andata via senza neanche salutare i suoi parenti a cui non interessa nulla di lei. La giovane è felice di potersene andare da quella casa-prigione e insieme si avviarono a prendere l’aereo per la Gran Bretagna.

«Benissimo! Ora ci siete tutte e tre!» dice la bionda.

«Sì… Non vi ho ancora chiesto quali sono le vostre abilità» chiede curiosa Tenten.

«Io ho il Byakugan, che mi permette di vedere il chakra delle persone».

«Wow! Io invece so curare tutte le ferite grazie alla mia abilità di controllare il chakra e anche perché mio padre è un medico e mi ha insegnato molte cose. Tu Tenten?» chiede Sakura.

«Io so usare le armi».

«Spero che diventeremo amiche e andremo d’accordo».

«Senza dubbio Hinata» le dice la rosa.

Tsunade ascolta i loro discorsi  ed è contenta che vadano già così d’accordo.

 

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Capitolo 3
*** I ragazzi ***


i ragazzi

I ragazzi

Jiraya inizia il suo viaggio per prendere i suoi futuri allievi in Francia, a Parigi. L’uomo arriva alle otto di sera nella grande città e la vista è davvero bellissima dall’alto: si vedono i tetti di tantissime case e tra esse spicca la Torre Eiffel in lontananza ed è tutto illuminato da luci di varie tonalità di colore. Quando l’aereo atterra, Jiraya paga un taxi per portarlo a casa Hyuga e mentre passano nelle strade parigine, vede tantissime macchine e nota quanto sia affollata e piena di vita Parigi, anche di notte.

«Un giorno ci porterò Tsunade in questa città» pensa sorridendo.

L’uomo continua ad osservare fuori dal finestrino i negozi ancora aperti e tutti illuminati, senza accorgersi del tempo che passava.

«Signore siamo arrivati. Questa è la via e il numero che mi aveva detto».

«Grazie. Quanto devo darle?».

«Sono dieci euro».

Jiraya prende il suo portafoglio e porge la banconota al suo taxista prima di scendere dall’auto con la sua borsa.

L’uomo comincia a percorrere la strada ben illuminata, fino ad arrivare davanti ad una casa color azzurro chiaro, in mezzo ad altre due di colore bianco; sale le scale che portano alla porta e bussa. Pochi secondi dopo va ad aprire un ragazzo, con gli occhi color lilla chiaro e i capelli lunghi, castani, raccolti in una coda bassa.

«Salve. Chi è lei?» domanda pacato.

«Ciao Neji, io sono Jiraya e devo farti una proposta».

«Come conosce il mio nome?».

«Mi sono informato perché mi serve il tuo aiuto per contrastare un uomo e i suoi alleati che vogliono prendere il controllo del Regno Unito e da lì scatenare delle guerre dappertutto, mi puoi aiutare?».

«Sarebbe un’occasione per confrontarmi con loro, vero?».

«Esatto e ci saranno anche altri ragazzi con te, uno è il discendente del clan Uchiha».

«Allora accetto».

«Neji chi è?» chiede una voce femminile, dall’interno dell’abitazione.

Poco dopo, dietro al giovane compare una donna sui quarant’anni, con i capelli castani, lunghi, di media statura, fisico minuto e gli occhi castani con un’espressione dolce.

«Mamma lui è Jiraya. Mi ha chiesto se vado con lui a Londra per… Studiare il combattimento».

«Capisco… Signor Jiraya, io sono la madre di Neji. Mi chiamo Sumiko, molto piacere» gli dice stringendogli la mano.

«Io voglio andare» dice deciso il ragazzo.

La donna è indecisa e non sa se fidarsi di quell’uomo che si è presentato all’improvviso alla loro porta facendo quella richiesta.

«Neji forse è meglio che ne parli anche con tuo padre».

«Mamma lo sai che lui sarà sicuramente d’accordo».

«Chiamalo con il telefono di casa» gli dice lei.

Il giovane sbuffa e fa come la madre gli ha chiesto.

«Sarà solo?».

«No, signora. Ci saranno altri ragazzi della sua stessa età».

«Potrebbe essere un bene per mio figlio» dice più tra sé la donna.

Nel frattempo lo Hyuga sta chiamando il padre che risponde dopo tre squilli.

«Pronto, Sumiko?».

«Papà sono Neji».

«Ah ciao, che succede?».

«C’è un uomo che dice che mi allenerà nel combattimento a Londra e ci sarà anche un discendente del clan Uchiha, posso andare vero? Mamma non è molto convinta».

«Ma è da chiedere?! Certo che vai e fatti valere con quegli sbruffoni degli Uchiha».

Neji sorride e dopo aver salutato il padre, riattacca e ritorna dalla madre.

«Verrò a Londra, papà era più che d’accordo».

«Benissimo, vai a fare le valige» gli dice la donna.

Un quarto d’ora dopo, il ragazzo era già pronto con uno zaino in spalla e dopo aver salutato la madre si dirige con Jiraya all’aeroporto. Dopo ore di viaggio arrivano in America, più precisamente a New York, davanti ad una villa immensa che non aveva niente da invidiare alla Casa Bianca e suonano il campanello del cancello. Al citofono risponde una voce femminile:

«Buongiorno. Chi siete?».

«Mi chiamo Jiraya e devo parlare con Sasuke Uchiha».

«Entrate».

Il cancello si apre automaticamente e i due percorrono la strada lastricata che porta alla porta dell’abitazione e guardandosi intorno, vedono che è tutto molto verde e pieno di fiori, probabilmente hanno più di un giardiniere. Ad aprire è stata una donna dai capelli lunghi, neri e gli occhi dello stesso colore che esprimono dolcezza.

«Salve, sono la signora Uchiha».

«Buon giorno signora, siamo qui per parlare a vostro figlio minore, Sasuke».

«Ok. Lo chiamo subito».

La donna socchiude la porta e si sente la sua voce chiamare il nome del ragazzo che dopo qualche minuto apre ai due sconosciuti con aria scocciata. Neji lo squadra e nota che è molto simile alla madre: capelli neri, gli occhi scuri e alto, carnagione bianca; ad interrompere i suoi pensieri è la voce di un uomo:

«Ciao Sasuke, io sono Jiraya e lui è Neji Hyuga, vorremmo che tu venissi con noi, perché abbiamo bisogno di te» spiega velocemente, perché comincia a stufarsi di ripetere la stessa storia.

«Perché?» risponde impassibile.

«Perché Orochimaru e i suoi alleati vogliono prendere il posto del re in Inghilterra e scatenare guerre in tutto il Mondo e noi, dobbiamo fermarlo».

«Ah… Mi dispiace, ma ho già un impegno».

Il moro sta per chiudere la porta, quando l’altro dice:

«Va bene, ho capito che non sei all’altezza del compito e la famiglia Uchiha è inferiore a quella Hyuga».

Sasuke al sentire quelle parole riapre la porta.

«Datemi dieci minuti».

Il ragazzo lascia socchiusa la porta e corre in camera sua a fare i bagagli per partire.

«Cosa succede? Ho visto Sasuke correre verso la sua camera» dice curiosa la madre.

«Verrà con noi a Londra per allenarsi. Lei da il suo consenso?».

«Si anche perché verrebbe comunque, quando mio figlio ha preso una decisione, niente lo può fermare» risponde sospirando.

Il moro ritorna con due borse e dopo aver salutato la madre, parte per l’America meridionale e durante il viaggio, fa alcune domande sull’ultimo membro del gruppo:

«Chi è il prossimo della lista?».

«Si chiama Naruto Uzumaki ed è molto forte: ha lo spirito della volpe a nove code nel suo corpo».

«Interessante» dice lo Hyuga, che ascolta la discussione.

Pochi giorni dopo arrivano a destinazione e sono davanti alla porta di un appartamento e bussano. Ad aprire arriva un biondino con gli occhi azzurri e in mano tiene una scodella con del ramen.

«Zio! Da quanto tempo non ci vediamo!? Come stai e chi sono questi due?» chiede Naruto curioso e allo stesso tempo felice.

«Ciao Naruto! Hai ragione… è da tantissimo tempo che non ci vediamo. Sono qui per chiederti aiuto e loro sono Sasuke Uchiha e Neji Hyuga».

«Non avrai combinato qualcosa con qualche ragazza, vero?» chiede indagatore.

Sasuke e Neji guardano Jiraya ridacchiando e lui, diventa rosso in viso.

«Ma cosa dici Naruto! Io non sono quel tipo di persona!».

«Se… Come no. Comunque ti aiuterò».

Il giovane va in camera sua, fa le valige e lascia un biglietto per i suoi genitori che in quel momento non erano a casa ma conoscono Jiraya e l’avrebbero lasciato comunque andare a Londra.

 

Ciao a tutti! Per scusarmi del ritardo ho pubblicato due capitoli insieme oggi =) Spero vi siano piaciuti. Alla prossima!

Angel23

 

 

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Capitolo 4
*** L'inizio della gara ***


i ragazzi

L’inizio della gara

Tsunade e le tre ragazze sono arrivate a Londra, dove Orochimaru possiede il centro del suo business. La donna ha comprato una casa in un quartiere poco popolato per non farsi notare, ma allo stesso tempo per controllare i movimenti del nemico. Stanno entrando nell’abitazione che è già stata arredata ed è davvero grande, ma le più sbalordite sono Tenten e Sakura, perché abitavano in case di media grandezza, mentre Hinata è abituata a queste cose. Le stanze hanno quasi tutte lo stesso colore verde chiaro, alle pareti ci sono molti quadri appesi con raffigurati dei paesaggi e la casa è circondata da un giardino non molto curato. Le giovani vanno a scegliersi subito le camere e dopo aver disfatto le valige si riuniscono nella sala, sedute su comodi divani in pelle, color crema intorno ad un tavolino in legno e davanti hanno una tv al plasma, molto grande poggiata su un mobile. La prima a parlare è Tsunade:

«Bene ragazze… Ora che ci siamo sistemate vi spiegherò la prima missione, in cui dovrete partecipare ad una gara di moto e proteggere il figlio di un nostro alleato».

«Una gara di moto?! Ma siamo matti!?» risponde Hinata.

«Qual è il problema?» chiede Tenten.

«… Io non ne ho mai usata una».

«Ma è facile! Io ho già fatto un paio di gare e qualcuna l’ho vinta» dice Sakura.

«Ragazze naturalmente faremo una prova prima, stasera c’è una gara e vi ho già iscritte» informa Tsunade.

«Bellissimo! Non vedo l’ora!» risponde l’Haruno.

«Wow! Ci divertiremo» risponde Tenten.

Le tre ragazze si alzano dal comodo divano, salgono le scale e tornano nelle loro camere per riposare dal lungo viaggio e per riordinare le idee, visto che la loro vita è cambiata totalmente in pochi giorni.

***

Anche Jiraya e i ragazzi sono arrivati  e si sistemano nell’appartamento che hanno deciso di prendere in un condominio nel centro di Londra. I giovani litigano subito per le camere e sicuramente sarà difficile per loro convivere, perché hanno tutti modi di fare opposti e caratteri differenti. Le pareti dell’abitazione sono dipinte di arancione chiaro, ed è un appartamento grande al terzo piano. Dopo essersi sistemati nelle loro stanze, si riuniscono tutti in cucina: una stanza color  crema, con al centro un tavolo rettangolare di media grandezza e un banco da una parte, su cui c’è un lavandino, i fornelli e altre cose utili.

«Ora che ci siamo tutti vi devo annunciare che stasera vi ho iscritto ad una gara di moto, vi serve per esercitarvi per una missione che avrete tra poco».

«Wow» dicono in coro i tre allievi.

«Non vedo l’ora» dice il biondo al massimo della felicità.

«Però non abbiamo le tute e le moto» ricorda l’Uchiha.

«Tranquilli, ci ho già pensato io e la corsa comincia tra un’ ora, quindi andate a prepararvi, troverete tutto nelle vostre stanze» risponde il maestro. 

«Tra un’ora?! Non ci potevi avvisare prima?!» interviene l’Uzumaki.

«Usa il tempo che stai utilizzando per lamentarti, per prepararti Naruto».

I ragazzi escono dalla cucina e vanno nelle loro camere, dove notano che sul letto c’è una tuta piegata e la indossano.

***

Alle dieci di sera ormai è tutto buio e tre ragazze stanno dando i soldi ad un’altra con i capelli rossi, gli occhiali e in tuta rosso acceso, per partecipare alla gara. Sakura ha una tuta rosa pallido e la moto nera, con il casco abbinato al mezzo e delle ali bianche d’angelo disegnate; Tenten invece ha scelto una tuta verde smeraldo, come la moto, mentre sul casco non ha voluto disegni; Hinata ha una tuta color lilla e la moto viola come il casco, con una luna disegnata. Si avvicinano all’inizio del percorso, salgono sulle moto e si preparano.

***

Sasuke, Neji e Naruto hanno già pagato e sono posizionati sulla linea di partenza con i loro veicoli. L’Uchiha ha la tuta nera come la notte, la moto blu scuro e il casco con un drago disegnato; lo Hyuga invece ha scelto di avere la tuta, la moto e il casco dello stesso colore, cioè grigio metallizzato; mentre Naruto ha la tuta arancione, la moto rossa e il casco con un sole giallo raffigurato. Stanno aspettando il fischio d’inizio e sono molto nervosi, infatti ci sono molti partecipanti e tutti intenzionati a vincere. Sasuke non vede l’ora di cominciare e da per scontato di arrivare primo, ma non sa che non è l’unico a cui piace correre. Neji è indifferente, ma naturalmente cercherà di fare del suo meglio, perché vuole diventare bravo e saper usare ogni mezzo del ninja moderno. Naruto è emozionato e vuole far vedere ai suoi compagni di squadra che non è inutile come pensano.

***

Le ragazze hanno indossato il casco e aspettano l’inizio. Hinata cerca fino all’ultimo di convincere le amiche a non farla partecipare, guardandole supplichevole, infatti ha paura perché è la sua prima volta in una gara. Sakura  ormai non la ferma più nessuno, ed è intenzionata a vincere. Tutti i partecipanti sono pronti, disposti su quattro lunghe file da quanto sono numerosi, i motori sono accesi e aspettano l’inizio, chi con paura o con felicità. Sentono un colpo di pistola e tutte le moto partono. I primi in testa sono l’Haruno con la sua moto nera, ma ha qualcuno vicino, Sasuke che cerca di superarla; Naruto, Neji, Tenten e altri tre concorrenti gli stanno subito dietro, mentre a seguire c’è Hinata e il resto del gruppo. Il percorso è stata fatto nella città e le direzioni sono indicate da alcuni cartelli, ci sono molte curve strette e dopo aver percorso un bel tratto trovano due indicazioni, una con scritto warning in rosso, mentre in quella per la gara di proseguire dritti, da quella parte. Hinata ora è in seconda fila, vicino a Tenten e capisce perché all’Haruno piace tanto correre; Naruto e Neji sono nella stessa posizione di prima; Sakura e Sasuke sono stati raggiunti  e superati da alcuni partecipanti e si ritrovano più indietro dei loro compagni. Durante la corsa entrambi hanno cercato di superare l’altro ma si alternava la loro posizione in testa  e lo sono stati per gran parte del percorso, fino a quando non hanno preso una macchia d’olio che era sull’asfalto e hanno dovuto rallentare per non perdere il controllo del mezzo.

Fanno un’ altra curva molto stretta in un tunnel e all’uscita trovano la strada con un liquido scivoloso e i partecipanti in prima fila scivolano e manca poco, che cadano giù da un grande strapiombo alla sinistra della carreggiata e capiscono il motivo  del cartello warning.

Tenten, Hinata, Neji, Naruto e molti altri che corrono a destra non hanno avuto problemi e superano l’ostacolo senza difficoltà. La rosa non ha visto il pericolo e sta camminando a sinistra, solo appena svolta alla curva si accorge di una moto in mezzo alla sua corsia e non fa in tempo a frenare che gli va addosso e cade dal suo veicolo, scivolando verso il precipizio.

 

Eccomi con un altro capitolo! I ragazzi si incontreranno per la prima volta. Nel prossimo capitolo scoprirete cosa accadrà a Sakura *_^

Alla prossima!

Angel23

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Incontri nella notte ***


Incontri nella notte

 

Nel frattempo tutti gli altri concorrenti hanno continuato ad andare avanti senza fermarsi ad aiutare la ragazza.

Sakura è scivolata di sotto nel precipizio ma per sua fortuna ha trovato un ramo a cui è riuscita ad aggrapparsi e che utilizza come corda, ma non trova nessun posto in cui può appoggiare i piedi o le mani per arrampicarsi. In quel momento non sa cosa fare, infatti è sola e nessuno la può aiutare, senza contare che è tutto buio e difficilmente potrebbe vederla qualcuno. Decide di concentrare il chakra nei piedi e con l’aiuto della pianta di tirarsi pian piano più su, almeno più vicina al bordo, per vedere se c’è qualcuno che magari è rimasto indietro. Comincia risalendo la roccia, ed è felice di riuscire nel suo intento, ma quando è arrivata al bordo e sta per poggiare le mani perde la presa e cade nel vuoto. Pensa di essere perduta, perché è sola in quel posto, così buio e sente solo un gran silenzio, ormai ha chiuso gli occhi e ripensa alla sua vita, ai suoi amici, ai suoi sogni che dovrà abbandonare senza averli ancora realizzati, alla sua giovane età e a tutte le cose che avrebbe voluto ancora fare. Viene distratta dai suoi pensieri da qualcosa di caldo e morbido che afferra saldamente la sua mano prima che cadesse e ora la sagoma di una persona si affaccia dal precipizio. Lei riconosce subito il concorrente che le teneva testa qualche momento prima grazie alla sua tuta.

«Non riesco a tirarti su! Dovresti metterti a dieta, sei pesante».

«Cosa?! Ma che stronzo» dice Sakura arrabbiata, sentendo una voce maschile.

In quel momento vuole far capire al ragazzo che ha osato darle della grassa che può fare anche da sola, così concentra tutto il chakra che ha nei piedi e riesce a tirarsi su. Lui sorride senza farsi notare perché Sakura ha reagito come aveva programmato ed è anche un po’ sorpreso dalla sua capacità di controllare il chakra, ma questo non lo da a vedere.  I due ragazzi si tolgono il casco e lui può vedere il volto della giovane: ha i capelli rosa pastello che le cadono fino a metà schiena, lisci e gli occhi verdi smeraldo. Da quando incrocia il suo sguardo, Sasuke sa che non se ne sarebbe mai più dimenticato. La ragazza è infuriata con il giovane per le sue parole, ma quando lo vede in volto, quel sentimento viene sostituito da un altro più profondo. Sakura osserva che il suo sfidante ha i capelli e gli occhi neri come la notte, la pelle chiara, alto e ne rimane talmente affascinata che non riesce a dire niente. Il giovane si accorge della sua reazione e sorride compiaciuto:

«Hai perso la parola come mi hai visto?».

Sakura arrossisce e ritorna subito in se, ritrovando il suo autocontrollo.

«Scherzi? Ho visto ragazzi migliori di te».

«Ah si?» chiede lui sorridendo furbo.

«Già» risponde Sakura mettendo le braccia conserte.

«Vedremo come la penserai tra un po’ di tempo».

Lei lo guarda meravigliata e poi gli sorride.

«Non cambierà la mia opinione, stanne certo».

«Ora dovremmo cercare un modo per ritornare» continua Sasuke, ignorando l’ultima frase della sua nuova “amica”.

«Già… Come ti chiami?».

«Sasuke Uchiha e tu chi sei?».

«Sakura Haruno… Quindi sei un Uchiha… Allora ho capito il perché del tuo comportamento presuntuoso» risponde lei.

Il ragazzo la ignora e si dirige verso la sua moto.

«Allora ci vediamo al traguardo».

«Aspetta! La mia moto è… Distrutta… Non è che potresti darmi un passaggio?» chiede imbarazzata Sakura e arrabbiata perché deve chiedere un favore a lui.

«Non eri contro gli Uchiha?».

«No… Semplicemente ho detto ad alta voce un dato di fatto».

«Sali… Se poi non ti porto potrei avere più scocciature per venirti a recuperare».

Sakura gli fa una boccaccia quando Sasuke non la sta guardando e sale sulla moto, si rimette il casco che è tutto graffiato e per tenersi, abbraccia la vita del moro che mette in moto e parte a tutta velocità.

***

Dopo aver fatto la curva, i ragazzi sono ormai giunti alla fine del percorso. In prima fila ci sono Hinata e Neji che accelerano sempre di più per poter arrivare per primi; dietro ci sono Tenten che è veramente sbalordita dall’amica, ma anche preoccupata per la rosa, perché si è accorta della sua mancanza e Naruto, che è un po’ triste di essere dopo Neji, ma si aspettava che fosse Sasuke a vincere e in quel momento sembra che sia scomparso. Ora sono in una strada buia e intravedono la linea d’arrivo con tutte le persone in attesa di sapere chi ha vinto perché hanno fatto delle scommesse. Inaspettatamente al primo posto c’è Hinata che ha vinto la gara, al secondo Neji che è subito dopo di lei e per terzo Naruto, seguito da Tenten e tutti gli altri concorrenti. La Hyuga va a ritirare la vincita che le spetta da una ragazza con i capelli biondi, raccolti in una coda alta e gli occhi azzurri, vestita con una tuta nera molto aderente:

«Ho vinto… Quanto mi spetta?» chiede un po’ timida.

«Niente… Prenditi la moto e tornatene a casa» risponde in modo minaccioso.

«Ma ho vinto…».

«Mi dispiace, posso dare la vincita solo se sei abituale a venire alle nostre corse. Questo è quello che mi hanno detto di fare».

Hinata se ne sta per andare, quando sente una voce maschile e si volta:

«Dai Ino non fare così… Questa ragazza ha vinto e non tornerebbe se tu non le consegnassi i suoi soldi» dice un biondino dagli occhi azzurri e che la ragazza riconosce come il concorrente che è arrivato terzo.

«Uffa Naruto! Mi fai diventare troppo buona… Tieni, questi sono tuoi».

Ino porge ad Hinata alcune banconote e se ne va salutando il ragazzo.

«Grazie» dice la giovane all’Uzumaki.

«Figurati! Come ti chiami?» chiede incuriosito da quella ragazza dagli occhi di un lilla chiaro e i capelli scuri, lunghi e lisci che gli ricordano tanto qualcuno che non gli viene in mente.

«Hinata. Tu?» risponde con le guance un po’ rosse.

«Naruto».

In quel momento si avvicinano Tenten e Neji che gli hanno visti parlare.

«Hinata cosa succede?» domanda la giovane.

«Tranquilla, abbiamo risolto… Non mi volevano dare la vincita, ma Naruto ha convinto quella ragazza» risponde contenta indicando il biondino.

«Va bene. Io sono Tenten».

«Io sono Naruto e questo è Neji, che non dice neanche una parola» dice indicando l’amico. Il giovane Hyuga gli rivolge un’occhiata omicida e il biondino rabbrividisce.

«Piacere. Comunque io e Hinata ci conosciamo già perché siamo cugini».

«Sì» conferma la ragazza.

«Ehi! Perché non mi hai detto che hai una cugina così carina Neji?!».

A quell’affermazione la Hyuga diventa rossa, mentre l’altro lo guarda male e Tenten si mette a ridere, ma poi le torna in mente qualcosa:

«Hinata dov’è Sakura!? Non la vedo» dice molto preoccupata.

«Hai ragione, era dietro di noi però non l’ho vista dalla curva pericolosa» dice cominciando a preoccuparsi anche lei.

«Neji! Dov’è Sasuke?!» chiede in quel momento il biondino, quasi urlando.

«Naruto, lui se la sa cavare benissimo anche da solo e non urlare» risponde tranquillo.

«Quindi anche a voi manca un amico» dice Tenten.

«Già».

«Aspettate un attimo, io ho il numero di Sakura, ora la chiamo» dice la Hyuga.

***

Sasuke con Sakura dietro, sta andando ad alta velocità per raggiungere gli amici il prima possibile e vedere se la ragazza si spaventa, ma sembra non reagire, così la guarda dallo specchietto e vede che si è addormentata e può sentire benissimo il suo profumo alla  vaniglia. Ormai è quasi l’una di notte e dopo qualche minuto, sente qualcosa vibrare, la rosa si sveglia e da una tasca tira fuori il cellulare che sta vibrando e vede la scritta che compare su esso.

«Hinata».

Il moro si ferma da un lato della strada e Sakura, dopo essersi levata il casco risponde:

«Pronto?» chiede ancora un po’ assonnata.

«Sakura! Eravamo preoccupate per te! Non ti vedevamo arrivare…».

«Scusatemi se non vi ho avvisate, ma ho avuto qualche problema alla curva».

«Ti veniamo a prendere».

La Hyuga sta parlando, ma in sottofondo si sentono delle voci maschili.

«Non ti preoccupare, sto arrivando e ho trovato un passaggio. Chi c’è con voi? Si sentono delle voci».

«Abbiamo conosciuto due ragazzi. Anche loro aspettano un loro amico che ha partecipato alla gara, si chiamano Naruto e Neji. Hai per caso visto qualcuno che è rimasto indietro?».

«Aspetta un attimo».

Sakura si allontana dal telefono e chiede:

«Sasuke hai degli amici che si chiamano Naruto e Neji?».

«Sì, perché?».

«Hanno conosciuto le mie amiche e ci stanno aspettando».

«Ok. Digli che arriviamo tra qualche minuto».

Sakura lo riferisce all’amica e dopo aver chiuso la telefonata  ripartono in moto.

***

«Non vi preoccupate, Sakura e Sasuke sono insieme e stanno tornando» spiega Hinata.

«Va bene» risponde semplicemente Neji.

«Ma cos’è successo?» domanda Tenten.

«Sakura ha avuto un problema alla curva, ma non mi ha detto quale, comunque l’ha aiutata il vostro amico e visto che la moto è  distrutta, le ha dato un passaggio».

«Sasuke che rinuncia ad una gara per una ragazza?! Ci dovremmo preoccupare, Neji?».

«Naruto fatti gli affari tuoi» risponde secco lo Hyuga.

Pochi minuti dopo arrivano i due ragazzi sulla moto blu scura.

«Sakura!» dicono insieme Tenten e Hinata.

«Ciao ragazze!» risponde la rosa allegra.

«Sasuke, ma dov’eri? Hai perso la sfida!» gli dice il biondo, prendendolo in giro.

«Naruto ci vuoi arrivare a domani?» gli chiede il moro minaccioso, scendendo dalla moto dopo la ragazza.

«Lascialo perdere» dice Neji al moro.

«Tu dovresti essere Sasuke Uchiha, giusto?» chiede la ragazza con i due codini.

«Sì e voi chi siete?».

«Piacere Tenten, mentre lei è Hinata».

«Noi dovremmo tornare a casa… È tardissimo» dice la Hyuga.

«Ten posso venire con te? La mia moto è distrutta» chiede Sakura.

«Mi dispiace, ma in due non mi piace» risponde scambiando uno sguardo d’intesa con Hinata che sorride.

«Posso con te?» chiede speranzosa all’altra amica.

«Ragazze noi dobbiamo andare, ci ha fatto piacere conoscervi, alla prossima!» dice Naruto facendo l’occhiolino alla Hyuga e dopo aver acceso la moto, prende una strada e torna a casa. Neji imita il biondo e dopo aver salutato, prende la stessa strada dell’amico.

«Ciao!» rispondono in coro le ragazze.

«Mi dispiace Sakura. Comunque potresti venire a piedi, questo quartiere è tranquillo, non abitiamo molto lontano e poi sappiamo che non hai problemi di autodifesa» le risponde la Hyuga.

«Uffa! Mi vendicherò!» risponde arrabbiata e capendo le vere intenzioni delle due amiche.

«Adesso andiamo Hina, Sakura ti aspettiamo a casa. Ciao Sasuke!» le due risalgono sulle moto e si avviano verso casa.

«Belle amiche» dice sussurrando la rosa.

L’Uchiha ha assistito a tutta la scena e pensa non sia il caso di lasciar tornare da sola la giovane che vede incamminarsi nella stessa direzione delle altre due. Accende la moto e le si affianca tenendo il suo passo:

«Non dovresti camminare da sola a quest’ora di notte per la città».

«Mi va di fare una passeggiata… Non mi sottovalutare! So difendermi benissimo».

«Senti… Non è che vuoi un passaggio?» le chiede fermandosi.

«No grazie».

«Dai sali… Non vorrei che ti capitasse qualcosa, altrimenti le tue amichette daranno la colpa a me».

«Va bene…» risponde sospirando l’Haruno.

Sakura sale sulla moto, dietro al moro e gli indica la strada; presto arrivano davanti alla casa che ha le luci accese. Sakura scende dalla moto, si toglie il casco e viene imitata dal ragazzo che la sta guardando.

«Grazie di tutto. Mi hai aiutata più volte. Ora devo rientrare a casa, altrimenti quelle che dicono di essere mie amiche, mi chiudono fuori».

«Anch’io devo tornare… Alla prossima Haruno. Buona notte» dice il moro che ha riacceso la moto.

«Notte Uchiha».

Sakura prima di andarsene si avvicina a Sasuke e gli da un bacio sulla guancia, facendolo rimanere sbalordito da quel gesto. Il moro dopo aver visto la rosa entrare in casa, si mette il casco e torna a casa; durante il tragitto ripensa al bacio della ragazza e sorride.

 

Ecco il continuo della mia storia! Cosa ne pensate? Ringrazio tutte le persone che l’hanno letta, recensita, messa tra i preferiti e seguite =) Mi raccomando, RECENSITE! Voglio conoscere i vostri pensieri sulla mia storia e sapere cosa pensate che potrei migliorare. Alla prossima!

 

Angel23

 

 

 

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Capitolo 6
*** Dispetti, innamoramenti e abilità... ***


Dispetti, innamoramenti e abilità

 

La mattina dopo Hinata si alzò per prima: alle sette e il sole era già sorto. Scende dal suo letto, indossa le ciabatte e si dirige in cucina per fare colazione con latte e biscotti. La ragazza in quel momento ricorda il biondino che è stato gentile con lei e le ha fatto anche l’occhiolino, si trova a pensare quanto sia carino e avrebbe voluto rincontrarlo, ma a questi pensieri diventa rossa. Il latte aveva finito di bollire, lo versa in una tazza celeste e con i biscotti al cioccolato, fa colazione. Qualche minuto più tardi entra in cucina Tenten che stava sbadigliando e trova l’amica già sveglia.

«Buon giorno Hinata. Da quanto sei sveglia?» chiede incuriosita e prendendo dei cereali da mangiare con lo yogurt.

«Non da molto, forse mezz’ora».

«Ho notato che Naruto, ieri ti osservava» dice facendo arrossire la Hyuga.

«Dici?» risponde con il tono della voce indifferente.

«Sì! E penso che lui ti piace» conclude centrando i pensieri dell’amica.

«Ma cosa dici?! È vero che è stato gentile ad aiutarmi, simpatico, dolce, ma…».

Hinata non fa in tempo a finire la frase, che Tenten si mette a ridere e le dice:

«E come mai se non ti piace, ti si illuminano gli occhi quando ne parli e poi, l’hai detto anche tu che è gentile, dolce, simpatico».

L’amica non sapeva cosa rispondere all’affermazione della Meiji e rimane in silenzio. Dopo aver finito di fare colazione, entrambe lavarono le tazze e si dirigono nella stanza di Sakura, che è tutta rosa e le pareti sono tappezzate di poster. In un angolo vicino alla finestra c’è un letto con le coperte rosse, da cui si può vedere la ragazza che ancora dorme. Tenten e Hinata non vorrebbero svegliarla, ma tra poco inizieranno il loro allenamento con Tsunade ed essendo il primo giorno non vogliono fare tardi.

«Sakura… Svegliati» dice dolcemente la Hyuga che si era seduta sul bordo del letto, imitata dall’altra amica. La rosa non l’ha neanche sentita e continua a dormire.

«Sakura… Alzati, dobbiamo andare all’allenamento con Tsunade tra poco» prova l’altra ragazza.

«Uffa! Lasciatemi dormire» farfuglia la rosa girandosi dall’altra parte.

La giovane comincia ad infastidirsi, ma poi le viene un’idea:

«C’è Sasuke alla porta, sbrigati ad alzarti!».

«Cosa!? Dove?!» dice la rosa, aprendo gli occhi e alzandosi, guardando Tenten che sta ridendo come Hinata.

«Mi hai detto una bugia Tenten!» dice arrabbiata, ma anche delusa.

«Scusami, ma tra venti minuti dobbiamo essere in palestra per allenarci».

«Tra venti minuti!? Perché non l’avete detto prima?!» dice mentre sta già entrando in bagno.

«Ci avevamo provato Sakura…» dice Hinata.

 

***

Naruto si alzò per primo, verso le otto. Rimase qualche minuto a letto per riprendersi, ma poi gli venne in mente un’idea e dalla sua camera arancione, si mette a correre verso quella blu di Sasuke che sta ancora dormendo e già ride, per quello che gli combinerà. Passa davanti alla stanza di Neji, sempre correndo e lo sveglia. Lo Hyuga è arrabbiato con il biondo che fa baccano e accorgendosi della direzione che aveva preso, si alza immediatamente e gli va dietro, intuendo qualcosa di quello che vuole fare. Naruto apre lentamente la porta della stanza dell’Uchica e in silenzio, si avvicina al suo letto. Le pareti blu scuro sono vuote, da una parte può vedere la scrivania con il computer portatile e il letto è affiancato ad una parete. Il biondo con le mani prende il cuscino del moro e glielo tira via in un movimento. Sasuke si sveglia e quando apre gli occhi, vede Naruto con il suo cuscino tra le mani che lo guarda con un’espressione tra la maligna e la divertita.

«Ma cosa».

Il biondo non lo lasciò finire di parlare che aveva cominciato a dargli colpi di cuscino.  Neji entra nella stanza e pensa che sia meglio intervenire, non tanto per aiutare Sasuke, ma Naruto che avrebbe dovuto subire una grossa vendetta. Allora si avvicina alle spalle del biondino e gli tiene le braccia ferme, facendo in modo di fargli lasciare la sua “arma” e cercando di farlo uscire dalla camera. Quando sono fuori e ha chiuso la porta, gli dice:

«Se fossi in te, mi starei già nascondendo».

«Ma cosa vuoi che mi faccia! Vedrai che mi guarderà male e poi se ne dimenticherà».

«Certo, contaci! Non vorrei essere al tuo posto».

«Ma dai! Vedrai che ho ragione io».

Neji alza gli occhi al cielo, lo sorpassa e scende le scale per andare in cucina, ma prima sussurrando gli dice:

«In bocca al lupo».

Naruto lo guarda divertito e lo segue. Si siedono tutte e due al tavolo e fanno colazione, con una tazza di cereali e yogurt. La porta della stanza si apre alle spalle di Naruto, ma il biondo non se ne accorge perché è troppo impegnato a mangiare; Neji ha visto tutto ma non dice niente per restare neutrale e non essere coinvolto in quella battaglia. Sasuke ha un secchio d’acqua fredda in mano e si avvicina silenziosamente a Naruto, quando è proprio dietro glielo versa in testa, bagnandolo tutto. L’Uzumaki non se l’aspettava e si gira infuriato per vedere l’Uchica ridere e con il secchio in mano.

«Ma cosa!? Sasuke!» dice arrabbiato.

«Ehi! Sei tu che te la sei cercata!» risponde per difendersi il moro.

«Uffa! Ora asciughi tutto però!».

«Secondo te, io lo farò?» gli chiede.

«No… Ma neanche io lo farò!».

«Eh no! Qui finisce che lo devo fare io! Lo farete tutte e due» interviene arrabbiato Neji.

«Aspetta e spera» rispondono gli altri due in coro.

«Come volete. Sappiate che io non farò niente» conclude andandosene dopo aver lavato la sua tazza.

I due rimasti si guardarono male e quando stavano per andarsene, scivolano nell’acqua, cadendo in terra di sedere.

«Ahi!» esclamano in coro.

«Uff! Ci tocca asciugare altrimenti non arriviamo all’allenamento integri» dice scocciato Naruto.

«Già… » concorda Sasuke.

I due amici sono armati di straccio e asciugano tutto prima di andare all’allenamento.

***

«Buon giorno Tsunade!» dicono in coro le ragazze.

Si trovano in una stanza di quella casa enorme, alle pareti ci sono tanti specchi e il pavimento è in parquet.

«Ciao ragazze! Com’è andata la gara?» chiede curiosa.

«Ho vinto io!» risponde felice Hinata.

«Tu?» dice incredula.

«Già» rispondono sorridendo le altre due amiche.

«Avrei pensato che vincesse Sakura o Tenten».

«Io ho avuto un incidente durante il percorso, mi ha aiutata un ragazzo» dice la rosa.

«Io sono arrivata quarta» dice la mora.

«Vi siete divertite?».

«Sì! Tantissimo!» rispondono in coro.

«Bene, perché la missione non ci sarà più, la persona che avreste dovuto proteggere non deve più andare».

«Cosa!? Sakura ha rischiato la vita, ci siamo fatte in quattro per arrivare tra i primi e ora è stato annullato tutto?!» dice arrabbiata Tenten.

«Avete conosciuto dei ragazzi e vi siete divertite, quindi non è stata inutile. Ma ora basta, iniziamo l’allenamento».

«Va bene» rispondono sbuffando, scocciate.

«Oggi vedrò quali sono le vostre abilità e il loro sviluppo».

Tsunade prende una collana e la porge ad Hinata.

«Devi concentrarti su quest’oggetto e vedremo cosa succederà».

La Hyuga si concentra ma per due minuti non accade nulla.

«No, tu non hai questa abilità. Prova tu, Tenten» dice porgendole la collana.

La mora comincia a pensare che la loro maestra sia matta, ma dopo qualche secondo che ha fissato l’oggetto, questo comincia a muoversi e si alza dal palmo della sua mano.

«Wow!» esclama la ragazza.

«Ma come fai? Io non ho nessuna di queste abilità» dice Sakura.

«Non dire così, anche voi avete delle potenzialità. Una tua penso già di sapere quale sia Sakura» dice pensierosa Tsunade.

La maestra nel frattempo che la mora prova a controllare i movimenti della collana, prende una pianta secca e l’avvicina alla sua allieva.

«Che peccato, io adoro le piante e mi dispiace vederle così».

Dopo aver detto questa frase avvicina le mani per toccarla, ma si vede una luce verde uscire dal palmo delle sue mani e la pianta si riprende e fiorisce sotto i loro occhi.

«Ma… come ho fatto?» chiede interrogativa.

«Sakura, controlli l’elemento della terra e probabilmente, puoi utilizzare il tuo perfetto controllo del chakra nei combattimenti, per diventare più forte e penso che ti insegnerò le arti mediche. Tenten usa la telecinesi e la telepatia probabilmente, ma si svilupperà più avanti. Ma vediamo Hinata, ora» risponde pensierosa.

«Io?» chiede un po’ timida.

«Già, tu hai anche il Byakugan, che è un’abilità innata molto vantaggiosa e puoi usare alcune tecniche speciali. Penso che sei più propensa per l’elemento dell’acqua, ma lo vedremo subito» dice sorridendo la maestra.

Tsunade prende un bicchiere d’acqua e senza avvisarla le lancia il contenuto. La Hyuga alza la mano per ripararsi ma con sua sorpresa, il liquido si ferma a mezz’aria e comincia a cambiare forma a suo piacimento.

«Bello!» esclama Tenten.

«Già… Siete tutte e tre fortissime! Ora vi allenerò a controllare i vostri poteri. Hinata devi riuscire a usare l’acqua a tuo piacimento, senza farne cadere neanche una goccia in terra, se succederà ti farò fare degli allenamenti in più, questo vale per tutte. Sakura vai in giardino, che come hai visto è secco, devi far crescere l’erba e sistemarlo, deve essere pronto entro due ore. Tenten andrai nella mia biblioteca e visto che è molto alta, metterai i libri in ordine alfabetico, dei piani più alti con la telecinesi».

«Cosa?!» dicono in coro.

«A lavoro ragazze!» dice minacciosa.

***

I tre ragazzi sono in una stanza dell’appartamento e guardano curiosi il loro maestro, che sta organizzando qualcosa in un angolo.

«Ehilà! Devo avvisarvi che non ci sarà più la missione con le moto. Oggi scoprirete quali sono le vostre abilità. Iniziamo con Sasuke. Vieni qui Uchica» dice dopo aver terminato i preparativi.

Jiraya prende una candela accesa e il ragazzo lo guarda interrogativo.

«Ora concentrati sulla fiamma e vedremo cosa succederà».

Il giovane fa come gli è stato detto e dopo qualche secondo avvicina la mano, perché sente provenire da essa come un richiamo e chiude le dita sulla fiamma, poi riapre la mano e sul suo palmo, danza una lingua di fuoco che non lo brucia e il ragazzo ne rimane sbalordito e affascinato nel contempo.

«Bene. Oltre allo Sharingan, disponi anche del fuoco».

«Wow! Lo voglio anch’io!» dice il biondo, sbalordito ma allo stesso tempo geloso.

«Mi dispiace Naruto, ma tu hai un’altra abilità»

«E quale sarebbe?» chiede il biondino incuriosito.

«Puoi utilizzare la forza del demone volpe».

«Davvero?! E diventerò molto forte?» chiede entusiasta.

«Mmm… Sì» dice pensieroso.

«Ehi! Sembri dubbioso che diventerò forte… Non è che mi stai illudendo?» dice il biondo.

«Non è questo… Solo che il tuo “ospite” non è facile da controllare, diciamo che fa i capricci. Neji ora vediamo qual è la tua abilità… Fammi pensare un attimo… Forse il vento» dice pensieroso il maestro.

«Il vento?» ripete l’Uzumaki incuriosito.

«Già, Neji io ti manderò delle fiamme contro e tu, dovresti riuscire a respingerle. Pronto?».

Il ragazzo annuisce con la testa e si prepara; Jiraya rivolge il palmo della mano verso di lui e ne esce una piccola fiammata. L’allievo la vede e con un gesto delle mani riesce a rimandarle contro il maestro, che le controlla e chiudendo il palmo della mano, queste si spengono.

«Bene, ora iniziate ad allenarvi con una serie di esercizi».

***

Due ore dopo, Tsunade controlla i lavori delle ragazze:

«Tenten sei riuscita a sistemare più della metà dei libri, bravissima. Hinata hai fatto cadere solo tre gocce, così mi piaci! Sakura il tuo lavoro non è andato molto bene, non hai messo apposto neanche la metà del giardino… Come mai?».

«Maestra non so dirle il motivo, ma le piante crescevano molto lentamente, non riesco a capire» dice triste e abbattuta.

«Scoprirò la causa, ma ci sarà da lavorare il doppio con te».

«Uffa, non sono capace a fare niente e le altre già padroneggiano la loro abilità» dice triste.

«Non ti scoraggiare Sakura, vedrai che ci riuscirai» la consola la bionda.

 

Questa volta ho pubblicato prestissimo =) Questo capitolo è per chiarire le abilità di ciascuno dei ragazzi e nel prossimo avranno una nuova missione.

SnowDra1609: grazie del consiglio che mi hai dato. Ora va meglio? Spero di si, altrimenti cosa potrei modificare per migliorarla? Ciao!

Al prossimo capitolo!

Angel23

 

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Capitolo 7
*** Allenamenti, esplosioni e missioni... ***


Allenamenti, esplosioni e missioni…

 

Le ragazze continuano ad allenarsi ogni giorno e dopo la gara di moto non hanno più rincontrato i tre ragazzi, nonostante la promessa che si erano fatti di rivedersi e di questo sono molto tristi, ma hanno una missione e per loro viene in secondo piano il divertimento.

Ogni giorno che passava diventavano sempre più forti e ormai sono passati due mesi dal giorno in cui hanno scoperto quali fossero le loro abilità speciali.

Oggi è un altro giorno di allenamento per le tre giovani che hanno cominciato a combattere tra loro per esercitarsi.

Hinata si trova al centro della palestra e ha gli occhi chiusi, mentre Tenten e Sakura le stanno intorno, distanti e pensano ad un modo per attaccarla con colpi multipli. La Meiji senza far rumore tira fuori dalla tasca della sua giacca, un rotolo di pergamena giallastro con i bordi rossi, lo apre e ci poggia una mano sopra. All’improvviso in una nuvola di fumo compaiono una serie di kunai che la corvina controlla con la telecinesi e stanno sospesi nell’aria intorno a lei, mentre Sakura per ogni mano prende cinque shuriken dalla sua borsa a tracolla. Le due ragazze si guardano negli occhi e nello stesso momento lanciano le armi. La Hyuga apre gli occhi, pronta a reagire e attiva la sua abilità innata:

«Byakugan!».

Delle venature diventano evidenti intorno ai suoi occhi lilla e comincia a eseguire dei movimenti velocissimi con le mani per creare intorno a sé una rete di chakra su cui rimbalzano le armi e ritornano indietro ai loro proprietari. Le due avversarie non si aspettavano questo svolgimento nell’allenamento, così senza neanche pensarci, Tenten rivolge le mani verso le armi che si dirigono verso di lei e con la telecinesi riesce a fermarle poco prima che la feriscano; Sakura invece non possiede l’abilità della telecinesi e la sua è troppo lenta in questo caso, così concentra il chakra nei piedi per aumentare la sua velocità nel movimento e grazie ai suoi riflessi riesce ad evitare le armi. Quando ha evitato tutti i kunai e gli shuriken, la rosa cade in ginocchio sul pavimento e tira un sospiro si sollievo.

«Me la sono vista brutta! Non pensavo che la tua difesa facesse rimbalzare le armi Hinata».

«Neanche io» continua Tenten.

«Scusate ragazze se non vi ho avvertite» risponde mortificata.

«Hinata non ti devi scusare! In uno scontro vero, l’avversario non avverte prima di attaccarmi» le dice ridendo la rosa.

Presto si uniscono alla sua risata anche le altre due e si siedono a gambe incrociate sul pavimento, per riposare prima di ricominciare ad allenarsi.

«Ragazze sono passati due mesi da quando abbiamo conosciuto Sasuke, Naruto e Neji… Non vi piacerebbe rincontrarli? A me si» dice Sakura.

«Anche io sarei felice di rivederli, però dobbiamo pensare prima alla nostra missione».

«Ma Tenten siamo diciassettenni e abbiamo diritto anche noi a divertirci».

«Lo so Hinata… Purtroppo siamo state scelte noi per questa missione e dobbiamo diventare più forti se vogliamo vincere. Continuiamo ad allenarci ora».

Le tre ragazze sono tristi ma si rialzano e continuano ad esercitarsi. Dopo qualche minuto la loro maestra entra nella stanza e le interrompe, dicendo:

«Ora che siete più preparate, potete andare in missione contro gli alleati di Orochimaru. Questo sabato, ovvero domani sera ci sarà una festa in casa di una persona importante, voi vi infiltrerete tra gli invitati e oltre a cercare informazioni, dovete catturare l’ alleato del nostro nemico, con i suoi ninja. Tutto chiaro?».

«Sì maestra» rispondono insieme.

«Possiamo andare a fare shopping, per comprare i vestiti?» chiede Tenten.

«Immaginavo che me l’avresti chiesto, così ho comprato un po’ di abiti, voi sceglierete quello che preferite. Ok?».

«Bello! Hai una foto di quella persona?» chiede Hinata.

La bionda porge tre fascicoli alle giovani che li aprono e trovano la foto di un ragazzo con i capelli rossi, corti e uno sguardo impassibile. Nei dati trovano il suo nome: Sasori, con le sue abilità, cioè manovrare le marionette.

«Sembra forte» dice Sakura.

«Molto, dovrete stare attente. La festa è stata indetta dal fratello del futuro re, ma non è il vostro compito proteggerlo».

«Di chi sarà?» chiede curiosa Hinata.

«Non posso dirvelo, ma li riconoscerete, ve l’assicuro» risponde Tsunade.

«Quindi saremo tutte e tre sue cugine, alla lontana» dice Tenten.

«Sì. Lui sa che lo dovete proteggere e reggerà la vostra copertura» chiarisce la maestra.

«Perfetto, saremo pronte» dice Hinata.

«Io però non riesco ancora a controllare il mio elemento» interviene triste l’Haruno.

«Sakura non ti preoccupare, tu hai studiato le arti mediche e ti aiuteremo noi» dice Tenten con un sorriso, per sollevare il morale all’amica.

«Grazie Ten» dice la rosa, abbracciandola.

***

I ragazzi si stanno allenando in un edificio abbandonato, visto che abitano in un appartamento e sono migliorati in questi due mesi di continui allenamenti. Si trovano in un vecchio magazzino inutilizzato, in cui il tetto è molto alto e rimangono solo alcuni scaffali addossati alle pareti, con molti scatoloni e come pavimento c’è solo il cemento grigio. Naruto è al centro e il chakra rosso del demone che è in lui, gli avvolge tutto il corpo, mentre Neji gli scaglia contro alcune raffiche taglienti di vento che poi si uniscono alle palle di fuoco che lancia Sasuke da un’altra angolazione, alimentandole. L’Uzumaki crea una parete di chakra davanti a lui, ma lascia alcune fessure, da cui riesce a penetrare il fuoco e si viene a creare un’esplosione in cui tutti e tre vengono sbattuti contro le pareti.

«Naruto! Stupido!» urla Sasuke da un angolo della sala.

«Volevi ucciderci?!» continua Neji che si è scostato degli scatoloni che gli erano caduti addosso, dopo l’impatto con uno scaffale.

«Ragazzi, quello che non vi uccide vi rinforza» dice con aria solenne il biondino, accompagnando la sua affermazione con un gesto del dito indice.

I due ninja gli rivolgono uno sguardo omicida e vanno verso di lui con aria minacciosa.

«Vediamo se ne esci più forte, dopo uno scontro vero contro noi due» gli dice l’Uchiha.

«Ragazzi dai, ne possiamo parlare» dice il biondino, indietreggiando impaurito.

«Naruto è la centesima volta che fai questo errore! Non devi lasciare fessure nella tua barriera di chakra, altrimenti l’entrata di un’energia diversa dalla tua creerà un’esplosione!» gli ripete esasperato Neji.

«Per voi è semplice parlare che non avete un… Ospite… Da gestire!».

«Questa non è una scusa… Ti devi allenare di più invece di mangiare ramen in continuazione o guardare la televisione» gli dice Sasuke.

«Allora voi due che siete tanto bravi e possedete il Byakugan e lo Sharingan, perché non avete previsto questa reazione?».

Nessuno gli risponde e l’Uzumaki ridacchia.

“Colpiti e affondati” pensa Naruto, sorridendo.

In quel momento entra nella stanza il maestro Jiraya che si guarda intorno perplesso.

«Che disastro… Un’altra esplosione?» domanda impassibile.

Il magazzino che prima al centro era pulito, ora è pieno di assi molto grandi di legno, scatoloni, pezzi di cemento, mattoni ed è pieno di polvere. Il biondino fa un cenno d’assenso al maestro, mentre gli altri due gli lanciano un’occhiataccia. I loro vestiti sono tutti bruciacchiati e strappati in alcuni punti, mentre hanno le facce sporche di polvere nera.

«Sono venuto per comunicarvi quale sarà la vostra prossima missione» continua il maestro.

«Che bello! Una missione finalmente!» dice il biondo.

«Naruto smettila e lascia finire Jiraya» lo zittisce l’Uchiha.

«Dovete andare ad una festa, a casa del fratello del futuro re e proteggerlo. Dovrete stare attenti perché ci sarà anche Sasori, un alleato di Orochimaru che è un marionettista. Il vostro compito è incentrato nel proteggere quest’uomo importante, ma se ci sarà bisogno dovrete aiutare l’altro gruppo».

Il maestro non riesce a finire la frase, che viene subito sommerso di domande.

«L’altro gruppo?» chiede Naruto sorpreso.

«Chi sarebbero?» domanda l’Uchiha.

«Questo non c’è l’avevi detto, prima» dice seccato Neji.

«Ops, ho parlato troppo… Comunque loro si occuperanno di prendere Sasori, ma se avranno bisogno d’aiuto, dovrete aiutarle».

«Ok. Ma chi sono? Hai usato il femminile plurale, quindi sono ragazze, giusto?» domanda il biondo.

«Mi dispiace, no comment. Sappiate che sono molto forti e sicuramente capirete chi sono» precisa Jiraya.

«Non era meglio che ci occupassimo noi del nemico?» chiede Naruto.

«Loro hanno più padronanza delle loro abilità rispetto a voi».

«Lo vedremo».

«Naruto non sottovalutarle solo perché sono ragazze».

«A che ora inizia la festa?» domanda Sasuke.

«Verso le 20,30 e la fine sarà per le 2,00. Comunque dipende da come andranno le cose».

«Perfetto, allora per domani saremo pronti» dice Neji.

«Direi che per oggi sarebbe meglio concludere così l’allenamento e andaste tutti a farvi una doccia» propone il maestro.

Gli alunni annuiscono e si dirigono tutti verso l’appartamento.

 

Ecco il seguito! Sicuramente avrò fatto degli errori ma spero che vi sia piaciuto ^^ dal prossimo capitolo inizierà la missione e cosa accadrà quando i due gruppi si incontreranno? Quali saranno le loro reazioni e Sasori? Tutto nel prossimo capitolo!! Ringrazio le persone che hanno letto la mia storia, chi l’ha messa tra i preferiti e le seguite, chi ha recensito!

 

Mat Fisher: grazie di avermi corretto il cognome degli Uchiha, non avevo mai fatto caso al fatto che fosse con la h e non con la c ^^.

Neji Hyuga: sono felice che trovi la mia storia interessante e tranqui, non ho preso i tuoi consigli come un’offesa ^_* In questo capitolo ho cercato di descrivere di più i personaggi, il loro addestramento, le loro emozioni e i luoghi. Spero di esserci riuscita ^^ Grazie della recensione e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

Tenny_93: ciao! Sono contenta che la storia ti piaccia e darò spazio anche alla tua coppia preferita ^^ Al prossimo capitolo! Kiss

Saku_93: ho aggiornato presto come mi avevi chiesto ^_* Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto =).

 

Al prossimo capitolo e prima di cambiare pagina web, cliccate sulla scritta blu, qui in basso e lasciate un commento xD

 

Angel23

 

 

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Capitolo 8
*** Feste, incontri e champagne... ***


Feste, incontri e champagne

 

Alle nove meno un quarto la notte è già calata e il cielo è pieno di stelle che brillano, senza neanche una nuvola.

La villa in cui si tiene la festa è molto grande, circondata da uno spiazzo lastricato dove, per l’occasione sono stati posizionati alcuni tavoli con sopra i piatti con i dolci e i cibi salati. I camerieri indossano uno smoking bianco molto elegante e passano tra le persone con dei vassoi tondeggianti in mano, su cui sono appoggiati dei bicchieri pieni di champagne. Intorno all’edificio c’è un prato verde ben curato e illuminato da dei lampioni neri, che si alternano con dei salici piangenti molto grandi ed è tutto recintato da un muro molto alto e una via attorniata da alberi porta dal cancello allo spiazzo intorno alla casa con tre piani. In quel momento arriva una limousine nera che si ferma per far scendere tre ragazze diciassettenni che aprendo lo sportello, riescono a sentire la musica con un ritmo leggero che fa da sottofondo a quella magnifica serata.

La prima a scendere è una giovane dai capelli castani, lunghi fino a metà schiena con la riga da una parte e un po’ mossi, gli occhi marroni e veste un abito verde smeraldo aderente, con un piccolo drago nero disegnato sul bordo della gonna, a sinistra che le arriva poco sotto il ginocchio e si allaccia con dei nastri verdi dietro al collo. La seconda ragazza ha i capelli neri con dei riflessi blu che tiene raccolti in uno chinion e il ciuffo verso destra che è tenuto dietro nell’acconciatura, gli occhi color lilla, e indossa un vestito azzurro che le arriva all’altezza delle ginocchia, con delle farfalle blu disegnate sul bordo inferiore del corpetto e la gonna è fatta a balze con le spalline che si incrociano sulla schiena e si congiungono davanti. La terza giovane ha i capelli di un insolito rosa chiaro, sciolti che per la festa ha fatto ricci, gli occhi verdi smeraldo, il vestito che indossa è rosso con un corpetto senza spalline, di seta che è stretto da dei cordoncini davanti e la gonna le arriva fino al ginocchio, fatta in raso rosso e sotto ha del tulle che si apre a campana. Tutti in quel momento le guardano curiosi e incantati.

«Mi sento un po’ osservata» dice timida Hinata.

«Forse abbiamo esagerato, ci siamo fatte notare troppo» risponde Sakura.

«Ragazze non vi preoccupate, sul biglietto che ha lasciato Tsunade c’era scritto molto eleganti. Vedrete che andrà tutto bene» dice Tenten.

«Hai ragione. Dobbiamo dividerci per cercare Sasori» dice l’Haruno.

«Già. Io entro in casa e do un’occhiata, vieni con me Tenten?» chiede la Hyuga.

«Sì. Sakura tu rimani in giardino, c’è molta gente qui. Se ti serve aiuto chiamaci, anche se grazie alla telepatia lo saprò in ogni caso» dice sorridendo la mora.

«Tranquille, voi entrate, io vi raggiungo dopo» dice la rosa.

Le due amiche entrano nella casa mentre Sakura rimane in giardino. Comincia a guardarsi intorno e poi decide di avvicinarsi ad un tavolo in cui dei camerieri servono da bere dello champagne francese che vuole assaggiare; non conosce nessuno di tutte quelle persone che chiacchierano tranquillamente in gruppi diversi. Ormai è quasi vicina al banco, quando si sente bloccare il polso da qualcuno, si volta pronta a sferrare un pugno, ma si ferma perché si trova davanti un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri, alto e vestito elegante, con un pantalone nero e una camicia color crema che riconosce subito:

«Naruto!» dice felice.

«Ciao Sakura! Mi era sembrato di averti riconosciuta, anche tu qui?» chiede felice e curioso allo stesso tempo.

«Sì, sono una parente del padrone di casa e mi ha invitata alla festa. Mi hai spaventata afferrandomi così, ti stavo per tirare un pugno…».

«Oh scusa, mi dispiace. Io sono un amico. Posso chiederti una cosa?» chiede un po’ imbarazzato.

«Certo! Dimmi».

«C’è anche Hinata?» domanda sottovoce.

«Sì. Lei è entrata in casa. Le farà sicuramente piacere rivederti» gli dice sorridendo.

«Allora vado a salutarla, però mi dispiace lasciarti qui da sola».

«Ma figurati! Non preoccuparti! Vai da lei».

«Okay» le risponde.

***

Tenten e Hinata sono entrate nella casa e dopo aver varcato la porta si ritrovano in un salone molto grande, con le pareti dipinte di giallo chiaro e molti divani, color crema. Ci sono molte persone e la musica è ad alto volume:

«Hinata io vado nelle altre stanze, tu rimani qui?» chiede la mora.

«Sì, così vedo se arriva Sasori» risponde.

Tenten percorre un corridoio con un tappeto rosso disteso sul parquet ed entra nella prima stanza a sinistra che è dello stesso colore della sala, ma al posto dei divani c’è un tavolo al centro con del cibo, delle bevande e dei camerieri a servire. Dopo aver controllato e non avendo visto Sasori, decide di prendere qualcosa da bere, ma all’improvviso qualcuno le sbarra la strada: un uomo alto, con i capelli neri, gli occhi verdi, che ha un bicchiere di champagne in mano e probabilmente ha bevuto troppo.

«Ehi piccola, come mai sei da sola?» chiede.

«Non sono da sola e non sono fatti suoi» risponde seccata cercando di sorpassarlo ma lui continua mettersi davanti a lei.

«Forza non fare così, vieni con me» continua ad insistere.

L’uomo le sta per prendere la mano, ma un altro gli prende il polso e lo blocca. Un ragazzo dai capelli castani, lunghi e gli occhi lilla con un’espressione glaciale sul volto, vestito con uno smoking nero:

«La ragazza è con me».

L’uomo gli lancia un’occhiataccia e cerca di sferrargli un pugno con il braccio libero ma il giovane si abbassa in modo da evitare il colpo e con una tecnica speciale del suo clan fa in modo di stordirlo con un pugno non troppo forte allo stomaco.

«Va bene… Me ne vado» risponde balbettando e barcollando stordito se ne va.

«Neji stai bene? Grazie per avermi difesa» dice Tenten, avvicinandosi al ragazzo.

«Tranquilla, sto bene. Ho visto che quell’uomo stava esagerando e ho preferito intervenire».

«Come mai sei qui?» chiede curiosa.

«Perché il padrone di casa è un mio amico. Tu invece?».

«Sono una cugina» risponde.

«Ci sono anche Sakura e Hinata?».

«Sì. Sakura è in giardino e Hinata in sala».

«Ci sono anche Naruto e Sasuke, forse si sono già incontrati. Ti va qualcosa da bere?».

«Si. Quell’uomo non mi ha lasciata il tempo neanche di fare un passo».

«Aspetto un attimo qui, vado a prendere dello champagne».

Neji si allontana e si dirige in direzione del tavolo, mentre Tenten lo osserva incantata e pensa quanto sia bello e protettivo. Comincia a pensare che Sakura e Hinata avevano ragione e dovrebbero anche divertirsi un po’ visto che si stanno sempre allenando e magari più tardi, avrebbe potuto chiedere il numero al moro.

«Tenten?» chiama titubante lo Hyuga.

«Eh?».

Che figura! Mi ero persa nei miei pensieri e non mi sono accorta di lui!” pensa la ragazza imbarazzata.

«Ti ho preso dello champagne».

«Grazie» risponde mentre lo prende e comincia a sorseggiarlo.

I due rimangono in silenzio per qualche minuto e alla Meiji comincia a pesare, così decide di rompere il ghiaccio.

«Sono passati due mesi dal nostro ultimo incontro… Di dove siete tu e gli altri?».

«Naruto e Sasuke sono americani, mentre io vengo dalla Francia e voi?».

«Io sono giapponese, Sakura è italiana e Hinata, anche se sicuramente già lo sai è».

«Francese» completa lui sorridendole.

«Già» risponde mentre le guance le diventano rosse.

“Che carina” pensa il ragazzo.

«Come mai siete qui?».

«Perché siamo qui mi chiedi? Bè… Siamo in vacanza per imparare la lingua».

Spero che ci creda

«Che coincidenza, anche noi. Se sei d’accordo potremmo uscire qualche volta».

«Oh certo!» risponde raggiante la ragazza.

«Che dici se raggiungiamo gli altri? Non me la sento di lasciare Naruto da solo, potrebbe combinare qualche disastro».

Tenten si mette a ridere e dopo aver controllato che Sasori non ci fosse, annuisce. Neji aveva già esaminato la stanza e ritenendo che fosse inutile rimanere in quel posto vuole raggiungere il suo compagno, nonostante gli dispiaccia non essere più solo con la ragazza.

***

Naruto entra in sala e vede che in un divano è seduta la ragazza che cercava, allora le si avvicina:

«Ciao Hinata!» le dice allegro.

«Naruto! Che sorpresa! Non pensavo di incontrarti qui» risponde sorridente.

«Sono un amico, allora mi hanno invitato».

«Io sono una cugina invece. Hai incontrato Sakura? Perché mi ha detto che rimaneva in giardino» chiede la Hyuga.

«Sì. Ci sono anche Sasuke e Neji con me. C’è Tenten?».

«Sì, ma è andata in un’altra stanza».

«Hinata… Ecco… Stasera… sei bellissima» le dice un po’ rosso in viso.

«Grazie Naruto, anche tu stai bene vestito elegante» risponde timida.

Il biondo è felicissimo di aver ricevuto un complimento dalla ragazza e con la mente inizia a fantasticare sul suo futuro con la corvina. In quel momento si avvicina un ragazzo con i capelli neri e gli occhi più scuri, vestito con dei pantaloni neri e una camicia bianca con i primi bottoni sbottonati.

«Naruto! Cosa stai combinando?» gli chiede torvo, vedendo che stava fantasticando invece di lavorare.

«Sasuke! Guarda chi c’è alla festa» dice tutto felice il biondo, indicando la Hyuga.

«Ciao Hinata» saluta cordiale l’Uchiha.

«Ciao Sasuke. Anche tu sei un amico del proprietario di questo posto?» domanda curiosa.

«Già. Tu invece?».

«Sono una parente. Hai per caso visto dove sono Sakura e Tenten?».

«No mi dispiace. Comunque ora vado in giardino per prendere un po’ d’aria» dice il moro.

Sasuke prima di uscire si avvicina a Naruto e sussurrando gli dice:

«Controlla il nostro obiettivo che è seduto in quell’altra poltrona. Io vado a vedere se trovo Sasori».

«Tranquillo, lo tengo d’occhio. Ora vai dalla tua principessa, perché l’ho incontrata prima in giardino e l’ho lasciata che era circondata da parecchi gentiluomini».

«Naruto… Non cambierai mai vero?» dice con il tono di chi ha già perso tutte le speranze.

Sasuke esce e si dirige in giardino, vicino al banco delle bevande e quando si volta si ritrova proprio affianco a Sakura che sta parlando con il barista che sembra molto interessato a lei. Il ragazzo sembra avere solo qualche anno in più di lui e ha i capelli rossi e gli occhi verde acqua.

«Gaara di dove sei?» chiede la rosa incuriosita e non si è accorta di Sasuke.

«Vivo qui a Londra e studio a Cambridge e tu?».

«Io sono italiana, ma sono qui per apprendere l’inglese e studio in un liceo scientifico».

«Un’intellettuale come me. Sei da sola?» le chiede sorridendo.

«No, sono con due amiche ma ora sono in casa».

«Non hai trovato un accompagnatore?» le dice guardandola intensamente.

Sakura comincia a sentirsi a disagio e imbarazzata, per questo comincia a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli rosa.

«Mi sembra difficile che tu non abbia un accompagnatore, visto che sei una bella ragazza» continua lui.

«Bè… Ecco… Io» balbetta la rosa non sapendo cosa inventarsi.

«Il suo accompagnatore è arrivato adesso».

Tutti e due si voltano verso chi ha parlato e Sakura lo riconosce subito.

«Sasuke!?» dice tra il felice e l’incredula di rivederlo.

«Si tesoro, scusa il ritardo» le dice abbastanza forte, in modo che lo possa sentire anche Gaara che si era avvicinato troppo a Sakura per i suoi gusti.

L’Uchiha le passa un braccio intorno alla vita, attirandola a sé e le da un dolce bacio sulla guancia in modo disinvolto, per far capire al rosso che lei è sua e poi gli rivolge un falso sorriso amichevole. Sakura nel frattempo è diventata rossa in viso e in quel momento è vicinissima al ragazzo che comincia a piacerle sempre di più.

«Tesoro ti va di fare una passeggiata nel giardino dietro la casa?» le chiede guardandola negli occhi e non lasciandola allontanare.

«Ehm… Ecco… Gaara è stato un piacere conoscerti. Andiamo» dice sorridendo.

I due giovani camminano sulla strada lastricata e si siedono in una sdraia dietro la casa, davanti alla piscina dove non c’è nessuno.

«Come mai parlavi con quel tipo?» chiede impassibile il moro.

«Come mai ti interessa tanto?» chiede irritata.

Prima fa tutto il dolce con me davanti a Gaara e ora che siamo da soli fai il freddo? Non mi ha detto neanche se stasera gli piace come mi sono vestita”.

«Così… Magari era il tuo ragazzo».

«Il mio ragazzo mi avrebbe coccolata e sarebbe stato sempre vicino a me» gli risponde seccata.

Forse non gli interesso e l’ha fatto solo per dispetto a Gaara che al contrario di lui, parlava con una ragazza. In questo caso non posso pretendere che faccia l’affettuoso con me però non doveva neanche comportarsi in questo modo nei confronti di quel ragazzo tanto simpatico”.

«Capisco» dice lui impassibile.

Sa dire solo questo, dopo quello che ha fatto?! Ma che”.

L’attenzione di Sakura viene catturata dal movimento di un’ombra dietro un salice lì vicino, così si volta per non farsi vedere dal moro e chiude gli occhi, si concentra e cerca di entrare in contatto con la natura che la circonda. Sente la presenza di molti esseri viventi: gli ospiti nell’abitazione, le piante, i piccoli animali ma c’è la presenza di qualcuno dietro l’arbusto che si nasconde e altre presenze che circondano la villa. La rosa non capisce di cosa si tratta, perché non sono proprio esseri viventi ma vengono messi in movimento da una luce azzurrina.

Chakra!”.

«Sasori» sussurra la rosa.

«Sasori? Ma tu come conosci questo nome?» chiede stupito.

«Ops! Ho pensato ad alta voce. Sasori era il mio gatto. Ora devo andare, le mie amiche mi staranno cercando. Ciao Sasuke!» cerca di rimediare all’informazione che le è sfuggita e se ne va, lasciandolo con un sorriso, dimenticandosi che poco prima era seccata con lui.

«Ciao Haruno».

Sasuke rimane perplesso da quella reazione e poi l’ha salutato per nome, mentre poco prima era infuriata e si sarebbe aspettato che lo chiamasse per cognome.

Qualcosa non torna… Devo raggiungere immediatamente gli altri e poi… Sakura chi è in realtà? Io conosco solo il nome, il cognome e nient’altro. Sasori di certo non è un nome da gatto”.

Il moro si alza dalla sdraia e raggiunge gli amici nella villa.

 

Ecco il nuovo capitolo!! Spero vi sia piaciuto ^^ Ci ho messo più tempo a pubblicare perché ho riscritto i primi tre capitoli, però non ho modificato la storia ma ho solo descritto meglio e aggiunto dettagli delle famiglie dei ragazzi. Ora risponderò alle recensioni:

tenny_93: sono contenta che hai trovato divertente lo scorso capitolo ^^ Ora Sasuke comincia ad avere qualche sospetto su Sakura, nel prossimo capitolo ci sarà lo scontro tra Sasori e i ragazzi ^^ Al prossimo capitolo!

saku_93: ecco un nuovo capitolo e spero che anche questo ti sia piaciuto =) Pubblicherò al più presto il prossimo ^_*

Neji Hyuga: sono felicissima di essere riuscita a migliorare la storia e vorrei ringraziarti per i tuoi consigli che mi hanno aiutata molto ^^ riguardo alle virgole, sono sempre state la mia passione xD Comunque cerco di metterne meno e meglio perché sono d’accordo con te che ne metto troppe ^^ Spero che anche questo capitolo sia andato bene, altrimenti dimmi cosa posso migliorare. Ciao!!!

SnowDra1609: spero che anche questo capitolo sia andato bene e vorrei ringraziarti per i consigli che mi hai dato e mi hanno aiutata ^^ Al prossimo capitolo!

 

Angel23

 

 

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Capitolo 9
*** L'apparenza inganna ***


L’apparenza inganna

 

Nella sala all’interno dell’abitazione, Naruto è seduto sul divano vicino ad Hinata e chiacchiera allegramente con lei:

«Scommetto che sei francese come tuo cugino» le domanda sorridendole.

«Si» gli risponde timida.

La ragazza non riesce a fare un discorso coerente quando si trova davanti al biondino e sente il cuore agitarsi nel petto ma lui sembra non accorgersene e continua tranquillo a farle domande.

«Hai fratelli o sorelle? Io sono figlio unico però mi sarebbe piaciuto avere una sorellina più piccola».

Che tenero” pensa sorridendo la mora.

«Ho una sorella più piccola che si chiama Hanabi».

«Sicuramente andate d’accordo, vero? Come si può litigare con una persona tranquilla e gentile come te».

«Bè ecco… Lei mi odia e mi considera una nullità» dice triste.

«Davvero? I tuoi genitori non la sgridano quando si comporta male con te?» chiede meravigliato.

«Loro… Sono d’accordo con mia sorella e penso che abbiano ragione» continua la Hyuga mentre gli occhi le si inumidiscono.

Naruto è veramente stupito dalla situazione dell’amica e pensa che deve essere davvero difficile vivere con delle persone così crudeli. Si accorge che la mora ha gli occhi lucidi ma cerca di nascondere il suo stato d’animo dietro un sorriso, così il biondino cinge con un braccio le spalle della ragazza e l’avvicina un po’ a sé:

«Io invece credo che tu sia una persona splendida: dolce, altruista, gentile e se continuerai ad impegnarti, dimostrerai ai tuoi famigliari quanto sei forte e ti rispetteranno».

Hinata è sorpresa dal gesto del ragazzo e il suo colorito pallido è tramutato in un rosso acceso, mentre guarda gli occhi azzurri di Naruto che riescono sempre a rassicurarla e a darle coraggio.

«Grazie».

«Figurati! Se ti serve qualcuno con cui parlare e a cui chiedere aiuto, sappi che io ci sarò sempre» le dice dolce, guardandola negli occhi.

La Hyuga è felicissima e ormai non bada più a ciò che la circonda: in quel momento per lei è importante solo il giovane che ha di fronte e contraccambia il suo sorriso.

Poco dopo entrano nella sala affollata Neji e Tenten, così Naruto toglie subito il braccio dalle spalle della giovane e lei si allontana perché sono imbarazzati.

«Ciao!».

La Meiji li saluta tranquillamente mentre si siede tra loro, inconsapevole di ciò che era accaduto poco prima tra i due e lo Hyuga la imita, mettendosi accanto alla cugina che ha ancora le guance colorate di rosso.

«Ciao ragazzi!» risponde il biondo nascondendo l’imbarazzo con un sorriso.

«Dov’è Sasuke?» chiede la ragazza con il vestito verde.

«Penso sia in giardino con Sakura» dice pensieroso Naruto.

«Okay. Comunque c’è veramente tanta gente stasera».

Intorno a loro il numero delle persone è aumentato e nella stanza si fatica a camminare per il poco spazio.

“Ten Ten!”.

All’improvviso la mora sente la voce allarmata di Sakura nella sua mente e intuisce che sia successo qualcosa con Sasori e la devono raggiungere subito.

«Scusateci ma dobbiamo andare in giardino a prendere la nostra amica, si è fatto tardi e dobbiamo tornare a casa» dice dando un’occhiata alla Hyuga che ha capito tutto.

«È già ora? Mi dispiace ragazzi, comunque potremmo metterci d’accordo per uscire tutti insieme qualche volta. Ora andiamo. Ciao!» cerca di fare alla svelta Hinata per raggiungere l’amica.

«Peccato… Allora alla prossima. Ciao!» saluta Naruto che non ha capito il vero motivo.

Quando le ragazze sono uscite dalla casa e non possono più sentirli, il moro dice al compagno:

«Nascondono qualcosa, perché ho controllato il loro chakra e non è come quelli normali».

«Secondo me esageri Neji, sono delle normalissime ragazze» risponde lui.

Hinata e Tenten escono in giardino e si dirigono sul retro, camminando a passo svelto sulle piastrelle che circondano l’edificio, con le voci degli ospiti e della musica soft in sottofondo.

Le giovani svoltano ad un angolo e si ritrovano in uno spiazzo buio in cui ci sono alcune sdraie bianche posizionate davanti ad una piscina rettangolare, sulla cui acqua si vedono i riflessi della luce della luna.

«Finalmente siete arrivate!».

Qualcuno tocca da dietro una spalla di ciascuna giovane che si spaventano e lanciano un urlo, voltandosi istantaneamente verso lo sconosciuto.

«Ma che vi prende? Sono Sakura e ho visto Sasori» dice preoccupata.

«Ci hai fatte spaventare!» le risponde adirata la mora mentre la Hyuga è ancora scioccata.

In quel momento sentono delle urla provenire dalla casa e le ragazze corrono verso l’entrata dell’abitazione dove vedono tutte le persone fuggire spaventate e molte marionette fatte di legno, fuoco oppure di altri materiali. Gli intrusi sono fatti da una sfera per la testa, un parallelepipedo per il tronco e dei cilindri per gli arti che finiscono con le mani e hanno un’altezza sul metro e settanta. Tutte si muovono come se fossero vive e si avvicinano sempre di più alla porta della casa, probabilmente con l’obiettivo di prendere il fratello del futuro re, mentre Sasori sembra scomparso e solo dopo, le giovani lo vedono in un angolo buio del giardino, dietro a tutta la sua armata. Le tre amiche si guardano intorno e ormai tutta la casa è circondata, sono davanti alla porta per non far entrare i nemici, ma ci sono anche le finestre sui lati da difendere.

«Adesso che si fa?» chiede impaurita Hinata.

«Dividiamoci le parti da proteggere, così riusciremo a non farli entrare» propone Tenten.

«Sono d’accordo, io controllo la davanti. Hinata sul lato sinistro e metà del retro, mentre Ten a destra e la parte dietro a destra, visto che da me sono di più» conclude Sakura.

Le giovani si dirigono nei posti assegnati e cominciano la difesa.

***

Sasuke dopo aver salutato la rosa entra nella casa e si avvicina ai suoi amici che trova subito.

«Ho visto Sasori» sussurra l’Uchiha.

«Dobbiamo stare in guardia» dice Neji.

Appena finisce la frase sente tutta la gente urlare e fuggire via dalla casa e dal giardino. Il padrone della casa non capisce il motivo, ma quando si affaccia alla finestra e si vede accerchiato da tutte quelle marionette ha paura e si avvicina ai suoi protettori.

«Cosa facciamo?! Quelli mi uccideranno» comincia a farsi prendere dal panico.

«Stia tranquillo, la proteggiamo noi. Dovrebbe esserci anche un’altra squadra» cerca di rassicurarlo Naruto e un po’ ci riesce.

«Qualcuno deve stare qui a proteggerlo, mentre gli altri due stanno fuori» spiega Neji.

«Posso rimanere io qui» si propone l’Uzumaki.

«Perfetto, allora noi andiamo. Io la porta, tu il retro. Okay Neji?» chiede Sasuke.

L’amico annuisce, ma quando guardano fuori dalle finestre si bloccano dallo stupore e Naruto vedendo quella reazione si avvicina e rimane sbalordito.

«Ma quelle… sono… Sakura, Hinata e Tenten! Ma sono fortissime! Guarda Hinata!» dice il biondo osservando il combattimento.

«Solo Hinata? E Ten Ten?» continua Neji che stranamente esprime ammirazione per qualcuno.

L ’Uchiha non può fare a meno di guardare i movimenti eleganti della rosa che si sposta da una parte all’altra per evitare gli attacchi e poi contrattaccare. Hinata attiva il byakugan e cerca di intrappolare in bolle d’acqua le marionette, ma capisce che non durerà molto con quella tecnica e decide di utilizzare quelle speciali del suo clan. Un nemico le arriva alle spalle, ciò nonostante se ne accorge subito e con la tecnica delle sessantaquattro chiusure riesce a distruggere qualcuna di quelle marionette. Tenten ha tirato fuori la sua pergamena ed evoca tutte le armi che possiede per mandarle sui nemici con la forza della mente, ma per riposarla ad intervalli utilizza le tecniche di combattimento. Sakura non controlla molto bene il suo elemento, così ha scelto lo stile che per il momento le viene meglio: con il suo perfetto controllo del chakra, lo concentra nei suoi colpi per rilasciarlo tutto in una volta e distrugge tutto ciò che colpisce. Le marionette la stanno mettendo con le spalle al muro e decide di iniziare il vero combattimento, così la rosa colpisce con un pugno il suolo dove si apre una crepa in cui cadono i suoi nemici e poi, riesce a richiuderla grazie al suo potere, in modo da imprigionarli e riguadagna il suo spazio. Le ragazze stanno vincendo, ma nelle mani delle marionette compaiono delle armi: chi ha una katana, chi due kunai, chi una catena e si trovano in difficoltà. I ragazzi decidono di intervenire e ciascuno va in soccorso di una ragazza. Neji affianca Tenten e comincia a combattere anche lui con il byakugan attivo e il suo elemento.

«Neji?» domanda stupita la mora mentre ha appena distrutto con il suo bastone un nemico che aveva alle spalle.

«Già, io sono stupito quanto te di vederti combattere» risponde lui mentre lancia un kunai ad una marionetta dietro alla ragazza.

«Quindi sei nell’altro gruppo, giusto?» chiede mentre con la telecinesi ha lanciato ad un avversario una grossa pietra.

«Sì» le dice continuando a combattere.

Nel frattempo anche Naruto si è avvicinato ad Hinata che è impegnata a rinchiudere più nemici possibili nelle sue bolle d’acqua.

«Arrivano i rinforzi!» dice lui allegro, affiancandosi alla ragazza e parando gli attacchi di un nemico che usa la katana con due kunai.

«Naruto? Non pensavo che tu fossi un ninja» risponde stupita mentre lo guarda combattere.

«Anche io pensavo la stessa cosa di te. Sei una ragazza dolce e timida, non si direbbe che sei così brava nel combattimento» dice sorridendo.

«Grazie» dice arrossendo mentre con un kunai ha distrutto un nemico che è riuscito a sfuggire dalla sua bolla.

Una marionetta le va alle spalle e la sta per colpire con la katana, ma il biondo con una velocità impressionante si mette dietro di lei e con un pugno distrugge l’avversario.

Sasuke ha raggiunto Sakura che è accerchiata da venti nemici ed è ferma al centro che pensa al modo migliore per distruggerli.

«Serve aiuto?» domanda il moro, impassibile.

«Sasuke? Tranquillo non c’è bisogno che mi salvi, questa volta sarà il contrario» dice sorridendo dopo essersi ripresa dallo stupore di averlo visto.

«Sono molto sorpreso di vederti combattere, non l’avrei mai sospettato e non credo ci sarà l’occasione in cui dovrò essere salvato» dice ridendo.

«Lo vedremo».

Appena finisce la frase tutti i nemici che sono fatti di legno e impugnano una katana si scagliano contro i due ragazzi.

«Ma non usi qualche arma?» chiede sorpreso.

«Ho due kunai, però preferisco senza: ho i miei assi nella manica» risponde sorridendo e facendogli l’occhiolino prima di attaccare i nemici.

Sasuke comincia a combattere ma la katana non è molto utile con il legno duro, allora utilizza il fuoco e dopo aver rivolto la mano destra verso i rivali, dal palmo escono delle fiamme che distruggono le marionette. Sakura lo guarda sorpresa, ma ben presto decide di accelerare i tempi perché solo con la forza fisica è lenta e utilizza una mossa che ha imparato per le arti mediche, ovvero “bisturi di chakra”, le sue mani vengono avvolte da una luce verde smeraldo che tagliano tutto quello che toccano. Il moro per un attimo si distrae lasciando scoperto un fianco che un nemico nota e ne approfitta per colpirlo, ma l’Haruno se n’è accorta:

«Sasuke attento!» gli grida. 

Lui si volta ma Sakura capisce che non sarebbe riuscito a difendersi, così evita abbassandosi il colpo di un avversario, poggia i palmi sul terreno e dice:

«Tecnica della parete difensiva!».

Dal terreno spuntano delle liane che fanno da scudo al ragazzo, il quale riesce con il fuoco ad incenerire il nemico.

«Cosa stavi dicendo poco fa?» chiede ridendo l’Haruno, continuando a combattere.

L’Uchiha è scocciato perché non avrebbe voluto sembrare debole davanti a lei e non le risponde.

«Se continuiamo così non finiremo mai!» urla Tenten in modo che tutti possano sentirla.

«Dobbiamo lavorare insieme» spiega Neji.

Naruto colpisce il terreno con tutta la sua forza e apre una spaccatura nel terreno in cui cadono tutte le marionette che si trovavano nella loro posizione.

«Hinata puoi bagnarli con dell’acqua?» chiede il biondo rivolto alla corvina.

Lei annuisce, si avvicina al bordo e rivolge i palmi delle mani verso l’apertura e i nemici fatti in legno vengono bagnati dal suo getto d’acqua. In seguito cercano di risalire per uscire da quella fossa e così Naruto è costretto a creare un tetto di chakra per non farli sfuggire ma è molto faticoso mantenere quella tecnica

«Sakura ci serve il tuo aiuto qui! Datevi il cambio tu e Hinata».

La rosa ha bloccato con delle liane molti nemici ma annuisce e va dal biondino mentre la Hyuga prende il suo posto.

«Trasforma l’acqua in benzina, presto! Tu puoi farlo con l’elemento della terra, no?».

«Ci provo».

Sakura rivolge la mano destra verso le marionette e dopo qualche secondo per concentrarsi, pronuncia il nome della tecnica:

«Mutazione!».

L’acqua diventa di un colore giallastro e la ragazza capisce di essere riuscita nella sua impresa.

«Fatto!».

«Chiama Sasuke e Hinata! Fai presto perché non riuscirò a resistere ancora per molto!».

La ragazza ritorna dove combattono il moro e la corvina.

«Andate da Naruto, qui continuo io».

«Sono troppi per te Sakura».

«Non sottovalutarmi Uchiha!» gli urla arrabbiata.

La Hyuga prende il braccio del moro e lo trascina dal biondino evitando una lite tra i due.

La rosa si guarda intorno ed è circondata dai nemici, così sussurra il nome di una tecnica e delle liane fuoriescono dal terreno che trattengono i piedi e le braccia delle marionette, dandole il tempo di distruggerne di più con la tecnica “Bisturi di chakra”.

Nel frattempo Sasuke ha lanciato delle fiamme sulla benzina e le marionette hanno preso fuoco, mentre Hinata con l’acqua controlla che l’incendio non divampi e osserva le marionette sparire pian piano in una nuvola di fumo.

Neji e Tenten continuano a combattere contro i nemici che sono diventati di gomma e su cui le armi rimbalzano, rendendo i loro attacchi inutili.

«Come facciamo?» chiede la ragazza, evitando i colpi dei suoi rivali.

«Vi aiutiamo noi!» interviene la Hyuga che è affiancata dall’ Uchiha.

«Neji prendi Tenten e lasciate libero il posto» ordina Sasuke che aveva già preparato un piano con Hinata.

Il moro si avvicina alla Meiji che non ha capito cosa voleva dire, le passa un braccio intorno alla vita per tenerla e con la forza del vento si alzano in volo. La ragazza non si aspettava che accadesse questo, così abbraccia il moro per paura di cadere nel vuoto.

«Tranquilla, non ti lascerò andare» le sussurra all’orecchio dolcemente.

Nel frattempo Hinata ha ghiacciata i burattini in gomma per far in modo che le armi non rimbalzino e spiega all’amica cosa deve fare:

«Ten lancia le tue armi contro di essi e vedrai che scompariranno in una nuvola di fumo come gli altri».

La Meiji con il braccio libero prende un rotolo di pergamena e lo srotola, poi poggia una mano su di esso e intorno a lei compaiono delle armi che con la telecinesi scaglia contro i fantocci e accade quello che aveva predetto Hinata.

«Bravissima» le dice lo Hyuga.

Naruto nel frattempo ha raggiunto la rosa e l’aiuta a distruggere i nemici che aveva bloccato precedentemente, ma non riescono a sconfiggerli perché guariscono in fretta le loro ferite.

«Potremmo creare un’esplosione che li polverizzi!» propone il biondo.

«Dimmi cosa devo fare» dice la giovane.

L’Uzumaki si mette al centro del gruppo dei rivali mentre Sakura si posiziona dietro a tutti.

«Lanciami un kunai in cui devi trasferire la maggior parte del tuo chakra che è di un elemento diverso dal mio».

L’Haruno prende un kunai che aveva nascosto nelle pieghe della sua gonna e comincia a trasferirvi il suo chakra mentre Naruto crea una parete arancione con dei fori.

«Lanciala in questo foro!» le dice indicandole un’apertura.

Naruto si allontana il più possibile mentre la ragazza lancia il kunai e appena viene a contatto con il chakra del ragazzo avviene un’esplosione devastante che elimina tutte le marionette e colpisce anche i due giovani che non avevano previsto una reazione di tale entità.

«Cos’è stato?» domanda spaventata la Meiji sul retro della casa.

I giovani corrono verso il posto da cui proviene del fumo e non trovano nessuna marionetta, ma solo i due giovani con i vestiti bruciacchiati e strappati, coricati al suolo in direzione opposta.

«Sakura! Naruto!» urla Hinata.

La Hyuga e il cugino si dirigono verso il biondino per soccorrerlo, mentre gli altri due vanno dalla rosa che sembra svenuta. Sasuke è preoccupato per lei che ora ha gli occhi chiusi e i capelli sparsi disordinatamente sul prato, la prende tra le braccia delicatamente e mentre si dirige dagli amici cerca di svegliarla.

«Sakura mi senti?».

«Sasuke?» domanda debole.

«Sono qui. Cosa è successo?».

«Abbiamo provocato un’esplosione, ma devo aver trasmesso troppo chakra».

«Potresti curarti?».

«Oh si, lo sto già facendo» lo informa sorridendo debolmente.

«Ci avete fatto preoccupare tantissimo!» le dice la Meiji che è al loro fianco.

I tre ragazzi si dirigono verso gli altri, dove Naruto si sta già rialzando in piedi.

«Come ti senti?» domanda la Hyuga preoccupata.

«Sto bene. Le mie ferite si rimarginano in fretta, sono solo un po’ stanco per tutto il chakra che ho utilizzato» le risponde sorridendo.

«Stupido e non hai pensato a Sakura?!» chiede con ira Sasuke.

«Mi dispiace, io non avevo calcolato che» dice mortificato.

«Rischiava di restarci in quella esplosione!!».

«Sasuke calmati, ora non è il momento di arrabbiarsi per questo e io sono ancora viva» interviene la rosa.

Il moro senza pensarci la stringe di più a sé.

«Ora sto meglio: sono riuscita a curare le ferite più gravi».

Sakura sorride all’Uchiha e lui la lascia andare, ma le sta sempre vicino in caso dovesse aver bisogno di aiuto.

«Sembrava che non finissero mai!» dice Tenten.

«Ma dov’è Sasori?» domanda preoccupata Sakura.

«Hai ragione. Non lo vedo più… è sparito!» dice allarmata Hinata.

«Ragazze il nostro compito era di catturarlo! Abbiamo fallito…» continua molto arrabbiata e triste la rosa.

«Ma il fratello del re?! Non è rimasto nessuno con lui!» ricorda agitato Naruto.

«Entriamo subito in casa» dice Neji.

I giovani entrano nella casa, ma trovano il loro uomo seduto scompostamente sulla poltrona color crema e con il viso verso il basso, senza sensi vicino a Sasori.

«Vedo che siete riusciti a distruggere le mie marionette» dice impassibile.

«Ne dubitavi?» chiede Ten Ten.

«Un po’» risponde lui.

«Sconfiggeremo anche te» aggiunge Naruto.

Quando finisce la frase, il biondo cerca di attaccare il nemico, ma lui sorride e gli lancia degli aghi avvelenati che i ragazzi cercano di evitare.

«Non fatevi neanche sfiorare, hanno un veleno mortale» avverte Sakura, mentre continua a spostarsi.

Sasori sfrutta questa occasione per andarsene e dopo aver fatto dei gesti con le mani, scompare in una nuvola di fumo con il fratello dell’erede al trono. I ragazzi essendo impegnati a difendersi non sono riusciti a fermarlo e ora sono in piedi con lo sguardo dove prima c’era il loro avversario.

«È riuscito a fuggire!» dice Neji arrabbiato.

«Non siamo riusciti neanche a proteggere il nostro uomo» interviene Ten Ten stringendo i pugni.

«Abbiamo fallito la missione» continua triste Sakura.

Passa qualche secondo in cui il silenzio è calato nella stanza, nessuno fiata e i ragazzi trovano strano non sentire qualche commento dal biondino e la voce degli altri, per questo si girano e vedono Hinata, Sasuke e Naruto stesi sul pavimento tra i divani, senza sensi.

 

Ciao a tutti!!! Scusate il ritardo ma la scuola è iniziata e i miei professori stanno già spiegando e dando compiti =( Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio le persone che hanno lasciato una recensione:

tenny_93,

Neji Hyuga,

alechan_96.

Vorrei anche avvisarvi che sarò più lenta a pubblicare a causa della scuola.

Al prossimo capitolo!!

 

Angel23

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Capitolo 10
*** Arte medica ***


Arte medica

 

L’Haruno s'inginocchiò accanto ai ragazzi e tolse un ago dal braccio del biondino per esaminarlo, ma dopo pochi secondi tutti i pungiglioni sparirono in una nuvola di fumo.

«Oh no!!».

«Sakura cosa succede?! Dicci qualcosa!» le chiese spaventata la Meiji.

«Gli aghi sono spariti in modo che non avessimo un campione del veleno su cui fare un antidoto, ma se lo estraggo dai loro corpi potrò crearne uno. Dobbiamo sbrigarci, questa sostanza agisce molto velocemente» spiegò preoccupata la rosa.

Tenten con la forza del pensiero sollevò Hinata che era la più leggera, Neji prese Naruto sulle spalle e lo stesso fece Sakura con Sasuke e si diressero verso la casa delle ragazze che oltre ad essere più grande, non era molto lontana. Camminarono per mezz’ora tra le buie e fredde strade di Londra, tutto era silenzioso e le ragazze erano impaurite da quei posti lugubri. Dopo aver girato ad un altro angolo, si ritrovarono davanti all’abitazione delle giovani e attraversato il giardino, Ten Ten prese le chiavi e aprì la porta.

«Io porto Hinata nella sua camera. Sakura, Sasuke starà nella tua stanza e Neji, ti farò vedere dove lascerai Naruto».

Tutti e tre attraversarono il soggiorno, salirono le scale e ognuno si diresse verso una camera, dove lasciarono i loro amici e si riunirono in corridoio.

«Ho osservato gli effetti del veleno, dovremmo avere ancora qualche giorno per poterli curare, ora li visiterò e farò una lista delle cose che mi serviranno» spiegò Sakura.

«Come fai a sapere tutte queste cose?» domandò Neji.

«Mio padre è un medico, Tsunade ha continuato a insegnarmi e ho già curato delle persone che avevano dei veleni in corpo».

«Già, ora però non perdiamo tempo» intervenne la mora.

L’Haruno aveva visitato tutti gli amici e nel salotto fece un resoconto agli altri due:

«I sintomi sono gli stessi per tutti e tre: la temperatura si sta alzando sempre di più, il colore dei loro volti sta diventando sempre più pallido e faticano a respirare,  perciò devo rimuovere immediatamente il veleno o potrebbero morire».

«Dicci cosa dobbiamo fare» rispose calmo lo Hyuga.

«Neji vai a prendere Naruto che è il più grave e portalo sul tavolo della cucina».

Il ragazzo si alzò dal divano e si diresse nella stanza dove avevano lasciato il biondino.

«Ten nel frattempo devi occuparti di Sasuke e Hinata: prendi degli asciugamani, bagnali e mettiglieli sulla fronte per cercare di far scendere la temperatura».

La ragazza andò nel bagno ed eseguì gli ordini della rosa che nel frattempo era andata in cucina per liberare il tavolo, poi prese una bacinella dal mobile sotto il lavandino, una boccetta con del liquido anestetico, alcune siringhe e bagnò con acqua fredda un asciugamano. In quel momento entrò nella stanza il moro che teneva sulle spalle il biondino e lo adagiò sul tavolo.

«Cos’altro posso fare per aiutarti?».

«Stammi vicino e nel caso in cui si muovesse, ho bisogno che lo tieni fermo» gli rispose seria la rosa.

Sakura prese la boccetta con del liquido celeste e con una siringa ne prelevò un po’ e infilò l’ago nel braccio di Naruto.

«Questo è un potente anestetico che non gli farà sentire dolore durante l’operazione» spiegò la giovane.

Poi prese il panno bagnato e lo mise sulla fronte dell’amico, gli aprì la camicia e avvicinò le mani al suo petto, chiuse gli occhi e si concentrò. Dopo alcuni secondi tra le sue mani comparve una sfera verde che fece entrare nel petto del ragazzo e quando fuoriuscì, era piena di un liquido viola scuro. Neji osservava il procedimento con sguardo impassibile e controllava che Naruto non si muovesse e non reagisse, mentre la rosa era completamente immersa nel suo lavoro e stava versando il veleno nella bacinella rettangolare, rosa. Ripeté quest' operazione fino a riempire il contenitore e poco dopo si fermò per controllare le condizioni del ragazzo, avvicinando le mani al suo corpo che vennero avvolte da una luce verde chiara.

«Bene, ho estratto tutto il veleno. Neji per favore riportalo nella camera di Ten e portami Hinata, al resto ci penserà la mia collega».

Il moro fece come gli aveva detto la giovane e dopo aver preso Naruto, si diresse nella camera della mora e adagiò sul letto il biondino, lo coprì e gli riposò un asciugamano bagnato sulla fronte. Dopo uscì dalla stanza ed entrò nella camera vicino dove era stata sistemata sua cugina e trovò anche Tenten seduta sul bordo del letto.

«Com’è andata?» chiese impaziente.

«Penso bene. Ora è il turno di Hinata. Sakura ha detto che tu penserai a Naruto».

Lei annuì e si diresse nella camera accanto mentre lo Hyuga prese la cugina e si diresse in cucina.

Sakura poggiò sul banco vicino al lavandino la bacinella con il veleno e ne prese un’altra identica alla precedente, buttò la siringa che aveva già usato per sostituirla con una nuova. Il suo collaboratore entrò nella stanza con la prossima pazienza e la posò sul tavolo per poi allontanarsi e lasciare spazio alla rosa che eseguì le stesse azioni che aveva effettuato con il biondo: asciugamano bagnato sulla fronte per abbassare la temperatura, puntura con l’anestetico, creò una bolla verde che fece penetrare nel petto della ragazza, la estrasse piena di un liquido violaceo e la mise nella bacinella che era vicino a lei. Sakura ripeté questo procedimento per almeno tre volte prima di riempire la bacinella e Neji notò che la bolla era più piccola rispetto alle precedenti e senza utilizzare la sua abilità innata, si accorse che la giovane stava utilizzando gran parte del suo chakra e sarebbe diventato pericoloso per lei spingersi oltre il suo limite.

Dovrò stare attento che non esageri e si faccia del male” pensò lo Hyuga.

«Neji… Hinata ora non è più in pericolo di vita, portami l’Uchiha» disse affaticata.

«Sakura non devi esagerare così, altrimenti rischi di crollare e poi non potrai più aiutarli».

«Se non lo faccio non potrò aiutarli comunque, visto che loro non avranno un poi».

L’Uchiha mi ucciderà se lascerò che accada qualcosa a Sakura, ma lei ha ragione in questo momento… Non c’è altra possibilità e può farla soltanto lei quest'operazione delicata”.

Lo Hyuga annuì e ritornò al piano di sopra a prendere il moro e riportare la cugina nella sua stanza. Sakura nel frattempo preparava un’altra bacinella e una siringa nuova ma era molto affaticata: cominciava a girarle la testa e la vista ad annebbiarsi così si sedette su una sedia per riposare.

Non posso mollare ora! Ce la posso fare! Forza Sakura!”.

Neji ritornò con il moro sulle spalle, lo poggiò sul tavolo e la prima cosa che notò la rosa era la sua espressione tormentata e si muoveva molto.

«Non sarà facile con lui» disse pensierosa l’Haruno mentre si alzava dalla sedia.

Sakura cercò di fargli l’anestesia ma non riusciva a trovare la vena perché il paziente non stava fermo, nonostante ci fosse anche Neji a trattenerlo.

«Dovrò operare senza anestesia» disse seria.

«Io lo terrò fermo».

La giovane creò una sfera verde e quando la fece penetrare nel corpo del giovane, lui lanciò un grido di dolore ma Sakura doveva continuare e dopo aver estratto la bolla con il veleno, la mise nella bacinella.

«Che succede?! Ho sentito Sasuke urlare» intervenne la Meiji preoccupata.

«Ten aiutaci a tenerlo fermo. Non ho potuto fargli l’anestesia quindi sente il dolore».

La ragazza si avvicinò e aiutò i due amici con l’operazione.

Dopo un quarto d’ora la bacinella era piena fino all’orlo del liquido viola scuro e Sasuke era sul tavolo della cucina con la fronte e il petto imperlato di sudore.

Finalmente è finita” pensò la rosa.

«Neji porta Sasuke al piano di sopra e controlla che tutti siano tranquilli».

Il moro sparì presto con il paziente, lasciando sole nella cucina le due ragazze.

«Ce l’hai fatta» disse felice la Meiji.

«Ora devo fare l’antidoto».

«Non dovresti riposarti un po’? Ora non sono più in pericolo di vita, giusto?».

«No, ma la febbre non gli è passata e ci vuole qualcosa per far passare i residui del veleno e i suoi sintomi al più presto».

«Sakura stai crollando! Sia io che Neji siamo preoccupati perché sei pallida e ci siamo accorti benissimo che sei arrivata troppo oltre il tuo limite».

«Io non ho limiti. Prima viene la salute dei pazienti e dopo la mia».

Sakura uscì dalla stanza sotto gli occhi preoccupati dell’amica e si diresse in giardino per cercare di far crescere le piante che le servivano, ma il suo chakra era stato quasi tutto prosciugato, perciò all’inizio non ottenne risultati e solo dopo alcuni minuti riuscì a far crescere alcune piante. Nel frattempo la Meiji era in cucina e Neji era con lei:

«Ten Ten ti vedo strana, cos’hai?» chiese preoccupato, avvicinandosi.

«Sakura pensa prima al bene dei suoi pazienti e non al suo e sono preoccupata».

«Vedrai che Sakura se la caverà, sembra una che non si arrende e ormai non deve fare molto, solo preparare quell’antidoto».

«Hai ragione. Spero che si riprendano presto gli altri» disse con gli occhi che le diventarono lucidi.

«Vedrai che Sakura riuscirà a curarli» cercò di rassicurarla il ragazzo.

«E se non ci riuscisse?».

Dagli occhi le sfuggì una lacrima che aveva cercato di trattenere, inutilmente. Lo Hyuga le si avvicinò e l’abbracciò dolcemente mentre lei si abbandonò al pianto e ricambiò la stretta.

«Fa bene sfogarsi» disse il ragazzo.

In quel momento Sakura entrò in cucina con un mazzo di erbe in mano e appena li vide, si fermò imbarazzata:

«Ops! Scusate!».

La mora si rese conto in quel momento che si trovava tra le braccia del giovane, così si allontanò dolcemente da Neji e sorrise all’amica:

«Non è come pensi. Cosa dobbiamo fare per l’antidoto?».

L’amica ancora imbarazzata, poggiò tutte le erbe sul tavolo e cominciò a preparare una pentola con dell’acqua a bollire.

«Ora non mi serve più aiuto, potete andare a dormire. Io finisco qui e dopo darò a tutti e tre la medicina» spiegò la rosa.

«Sei sicura?» chiese l’amica.

«Certo! Tu e Neji potete dormire sui divani» suggerì l’Haruno.

«E tu dove dormirai?» domandò il moro.

«Non ti preoccupare, nella mia camera c’è una poltrona comodissima» disse sorridendo.

«Va bene, allora buona notte!» risposero in coro i due ragazzi.

Ten Ten si diresse verso un divano e l’amico in quello accanto, tutte due con una coperta e dopo aver spento la luce:

«Ora sei più tranquilla?» chiese lo Hyuga.

«Sì, grazie a te» rispose un po’ rossa e lui sorrise, ma a causa del buio lei non lo vide.

Neji allungò la mano e prese quella della giovane, così si addormentarono.

Sakura in cucina stava organizzando gli antidoti: iniziò a mettere le erbe medicinali nella pentola che bolliva con l’acqua per far rilasciare le loro sostanze curative e nel frattempo calcolò la quantità di veleno contenuta in ciascuna bacinella che era quella presente nel corpo dei giovani. Dopo un quarto d’ora spense il fuoco e con un mestolo metallico prese l’antidoto e lo versò in dei beker graduati per calcolare la dose necessaria per ciascuno dei suoi pazienti. Versò il contenuto dei recipienti in vetro in alcuni bicchieri di plastica che poggiò su un vassoio argentato e circolare, poi si diresse al piano di sopra. Entrò nella stanza in cui riposava Naruto che non stava fermo nel letto e continuava a muoversi, così gli fece bere la medicina. Nella seconda camera c’era Hinata e quando le toccò la fronte, come Naruto era bollente e le diede subito l’antidoto. Infine arrivò nella sua camera, dove Sasuke era imperlato di sudore e si muoveva nella branda: agitato e parlando nel sonno. Sakura si sedette sul bordo del letto e gli mise una mano sulla fronte per sentire se la febbre era molto alta, ma a quel contatto il moro si svegliò e le afferrò la mano, spaventandola:

«Sasuke! Sono Sakura, stai tranquillo» gli disse dolcemente, cercando di calmarlo.

«Sakura… Ma cosa… succede?... Mi sento caldissimo» riuscì a rispondere dopo averle lasciato la mano e recuperata un po’ di lucidità.

«Avevi del veleno in corpo che ti ha fatto venire la febbre alta, ma io ti ho operato e ora devi prendere questa cura» gli disse avvicinandogli il bicchiere.

«Okay».

Dopo averlo detto, allungò le mani per prenderlo ma gli tremavano e venne aiutato dall’Haruno che glielo avvicinò alle labbra e lui la bevve.

«Ora dormi, domani mattina starai benissimo» spiegò sorridendo.

Sasuke chiuse gli occhi e si riaddormentò subito, stavolta senza incubi. La rosa osservò dormire tranquillo il ragazzo che aveva i capelli neri spettinati e alcune ciocche sul viso, le labbra piene che avevano ripreso un bel colorito roseo e un’espressione calma si delineava sul suo volto. Sakura sorrise e si diresse verso l’armadio da cui prese una coperta in lana, inclinò un po’ lo schienale della poltrona rosa davanti al letto e dopo essersi messa comoda, si addormentò immediatamente mentre l’orologio a pendolo al primo piano segnava le quattro e mezza di mattina.

 

Ciao! Scusatemi per il ritardo a pubblicare ma sono stata veramente impegnata con la scuola ^^ Ringrazio tenny_93, alechan_96, SnowDra1609 per aver recensito il capitolo precedente. Alla prossima puntata!

Angel23

 

 

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