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In un giorno del mese di Agosto, il
cielo della città di Ferrara è di un azzurro chiaro, il sole viene coperto da alcune
nuvole bianche passeggere e la temperatura è così alta che è diventato
fastidioso camminare per strada.
In un bar nel centro storico, proprio
davanti alla cattedrale, una persona è seduta ad un tavolino all’aperto, all’ombra
di una tettoia. L’uomo ha i capelli bianchi, lunghi e gli occhi scuri, vestito
con un abbigliamento semplice e sportivo; si osserva intorno e vede molte persone sedute come lui che parlano
allegramente tra loro, sorseggiando una bibita o mangiando un gelato.
L’individuo guarda il suo orologio da polso per controllare l’orario e dopo
aver visto che è mezzogiorno e un quarto, continua a bere la sua bevanda fresca
con un’espressione seccata. Aspetta ancora qualche minuto e poi decide di
alzarsi e andare a pagare il conto, ma ci ripensa quando vede la figura di una
donna che indossa una gonna nera molto stretta, con uno spacco vertiginoso e
una camicia bianca con una profonda scollatura che mette in risalto le sue forme,
avvicinarsi al suo tavolo e accomodarsi nella sedia davanti a lui.
«Ciao Jiraya, scusa il ritardo» gli
dice con un’espressione impassibile.
«Tsunade questo è il nostro primo incontro
dopo tre anni che non ci vedevamo e arrivi in ritardo?» le risponde seccato.
In realtà l’uomo è felice di averla
rincontrata dopo tanto tempo e la osserva: le sono cresciuti i capelli biondi
che ora tiene raccolti in una coda alta e ha qualche ruga vicino agli occhi
color miele. Nel frattempo anche Tsunade lo sta osservando e si accorge che è
rimasto uguale a tre anni prima, ha solo qualche ruga in più sul viso ma ha
sempre la stessa espressione dolce e allegra di quando l’ha incontrato per la
prima volta, nonostante ora finga di essere seccato.
«Dai non ti scaldare, tanto lo so che
sei contento di rivedermi» gli dice sorridendo la bionda.
«Mi conosci proprio bene» commenta
l’uomo, sorridendole.
In quel momento si avvicina un
cameriere, vestito con una camicia a maniche corte, bianca e un paio di
pantaloni neri eleganti che tiene tra le mani un taccuino e una penna, pronto a
scrivere.
«Volete ordinare qualcos’altro?» chiede
educato.
«Mi può portare un cocktail alla
frutta?» domanda la bionda.
«Certo. Lei deve ordinare
qualcos’altro?» chiede rivolto a Jiraya.
«Si, mi porti una limonata per favore».
«Perfetto, arrivano subito» dice il
ragazzo mentre finisce di scrivere.
Quando il cameriere se ne va, i due
amici ricominciano a parlare.
«Alla tua età continui a bere
alcolici?» chiede Jiraya divertito.
«Guarda che non mi ubriaco e poi cosa
vuoi dire con “alla tua età”?! Io non sono vecchia, ho quarant’anni come te!»
gli risponde arrabbiandosi.
«Continui ancora a fare scommesse?»
chiede lui, sapendo di toccare un argomento delicato per la bionda.
«Si… Cioè no» si affretta a
correggersi.
L’uomo si mette a ridere e ricorda come
la bionda fosse sfortunata nel gioco e perdesse sempre le scommesse che faceva.
«Tu invece vai ancora a corteggiare
tutte le ragazze che ti passano davanti?» chiede stizzita.
«Come mai questa domanda? Sei gelosa
Tsunade?» chiede lui, sperando in una risposta affermativa.
«Di te? Ma figurati» mente la bionda.
Lui sospira deluso e lei finge di non
essersene accorta.
«Comunque ti ho chiesto di incontrarci
qui per parlare di Orochimaru. Hai sentito cosa sta combinando?» continua
seria.
«Si… Dobbiamo radunare una squadra di
ragazzi dotati di abilità per combattere lui e i suoi alleati».
Ad interromperli arriva il cameriere di
prima che in una mano sorregge un vassoio in metallo e con l’altra serve le
bevande.
«Ecco a voi».
«Grazie. Ci puoi portare il conto?».
«Certo signora, glielo porto subito».
Il ragazzo li lascia soli e Tsunade
osserva la sua bevanda che è di un bell’arancione, mentre quella di Jiraya è
leggermente giallina, con le bollicine.
«Mi dispiace che Orochimaru si sia
messo su questa cattiva strada» dice la bionda dispiaciuta.
«Se ti ricordi è sempre stato un po’
strano dalle elementari».
«Più che altro era un tipo solitario».
«Tsunade ti dimentichi che era anche maligno,
doppiogiochista e falso…».
«Hai ragione… Comunque ho la lista di
tutti i ragazzi che dobbiamo andare a prendere».
«Davvero?! Ottimo lavoro Tsunade… Io mi
occuperò dei ragazzi e tu delle ragazze».
«Va bene, ti do le coordinate di dove
si trovano i tuoi futuri allievi».
«Secondo te sanno già delle loro
abilità?».
«Non so… Hanno diciassette anni, ma non
credo che abbiano mai avuto la necessità di usarle…».
«Sì, hai ragione» conclude annuendo.
«Ti ho preparato un foglio, con i loro
dati:
Naruto Uzumaki - America Meridionale.
NejiHyuga - Francia.
Sasuke Uchiha
-America Settentrionale».
«I discendenti
dei clan Uchiha e Hyuga?! Sono veramente stupito, chissà cosa sapranno fare e
poi c’è anche mio nipote Naruto».
«Già, invece
le ragazze sono:
Tenten Meiji
- Giappone.
Hinata Hyuga
- Francia.
Sakura
Haruno - Italia.
Non vedo
l’ora di conoscerle e spero che non mi debbano far faticare per portarle con me.
Comunque tutti e sei praticano le arti marziali».
«Va bene. Il
mio gruppo si chiamerà Jiraya’s boys».
«Il mio
Tsunade’s angels, così ci differenziamo».
«No!! Lo voglio
io un nome così… Magari Jiraya’s devils… Cosa
dici?... Aspetta ne ho un altro in mente, dici che suona meglio?… Jira…».
Il
pover’uomo non fa in tempo a finire la frase che la donna gli ha tirato un
pugno.
«Ahia! Va
bene, la finisco…».
In quel
momento ritorna il giovane cameriere che porge lo scontrino con il conto a
Jiraya. Lui lo prende e controlla quanto deve pagare, poi da una tasca dei
pantaloni tira fuori un portafoglio marrone chiaro, da cui prende una banconota
e la porge al ragazzo.
«Aspetti un
attimo, torno subito con il resto».
«Non ti
preoccupare, quella è la tua mancia» gli dice facendogli l’occhiolino.
«Grazie
Jiraya di aver pagato tu, il conto» gli dice la bionda, alzandosi.
L’uomo le
sorride e imita l’amica.
«Ora andiamo
a prendere i nostri giovani, ci vediamo tra due settimane a Londra, ok?».
«Sì.
Dovremmo dirglielo che sono divisi in due gruppi o lasciamo che si conoscano da
soli più avanti?» chiede dubbiosa.
«Facciamoli
conoscere da soli, ci divertiremo» dice ridendo.
Tsunade
annuisce e ripercorre la strada da cui è arrivata, mentre Jiraya prende un
autobus che è passato in quel momento, ed entrambi vanno a prendere i ragazzi
che prepareranno per lottare contro il loro ex compagno Orochimaru e i suoi alleati.
Ciao a tutti! Ho deciso di modificare
i primi capitoli della mia storia per migliorarla, ma come vi sarete accorti
non ho cambiato la trama, ho solo descritto meglio come si incontrano Tsunade e
Jiraya ^^ Scusatemi per queste modifiche, ma penso che ora vada meglio rispetto
a prima. Spero vi piaccia. Ciao!
Tsunade si
dirige in Giappone per andare a prendere Tenten Meiji, usando l’aereo e facendo
scalo in diverse città.
Dopo alcuni
giorni di viaggio, arriva in un piccolo paese che si trova tra le montagne che si
innalzano imponenti sulle valli verdi e c’è un clima fresco, con l’aria pulita
e non inquinata dallo smog e i gas della città: un vero paradiso. Il paese è
molto tranquillo e le case sono fatte in legno con i tetti spioventi per le
stagioni invernali e autunnali in cui può nevicare e fa in modo che non si
accumuli il ghiaccio. Tsunade ha con se soltanto una valigia con dei cambi di
vestiti e ora indossa una maglietta a maniche lunghe, verde smeraldo con una
scollatura a V, un paio di jeans blu e un paio di scarpe adatte alla montagna.
La donna cammina per le vie del paese montano, ma non incontra nessuno a cui
può chiedere indicazioni per trovare l’abitazione della sua futura allieva e
inoltre è stanca per la camminata che ha dovuto fare per raggiungere quel
luogo. Quando sta per perdere le speranze, davanti a lei passa una donna
anziana con i capelli bianchi, raccolti in due codini, con gli occhi castani,
magra e bassa che indossa un chimono blu con i bordi rossi e sembra affaticata
perché tiene una busta della spesa, pesante per mano. La bionda la vede in
difficoltà, così le si avvicina e le offre di aiutarla:
«Salve!
Posso aiutarla a portare quelle buste? Sembrano pesanti e non dovrebbe
affaticarsi così tanto alla sua età» le dice preoccupata.
La donna la
osserva e riflette se accettare o meno l’aiuto di una sconosciuta.
«Grazie
cara, mi daresti un grande aiuto» le risponde sorridendole grata.
Tsunade
prende la busta che le sembra più pesante e accompagna la signora.
«Sei qui in
vacanza?».
«Più o meno
si» risponde la bionda.
«Di cosa ti
occupi?».
«Faccio
parte del gruppo di spionaggio e protezione del Regno Unito e devo trovare una
ragazza che mi aiuti in questo compito» le spiega.
«Davvero?
Lei fa un lavoro molto importante per il buon andamento e la crescita di quel
Paese! Chi è la ragazza che sta cercando?».
«Si chiama
Tenten Meiji. La conosce?».
«Certo cara!
È mia nipote» risponde sorridendo.
«Mi può
portare da lei?».
«Certo!».
«La
ringrazio signora. Comunque mi scusi, non mi sono ancora presentata, io sono
Tsunade».
«Io sono Megumi. Siamo arrivate a casa Meiji» dice sorridendole.
Tsunade non
si era accorta di essere davanti ad un’abitazione, fino a quando la donna non
gliel’ha detto, probabilmente perché stavano chiacchierando e non aveva
controllato la strada. La bionda è davanti ad una casa uguale a tutte quelle
che ha già visto in quel paese, solo che è più distante dalle altre ed è
circondata da prati verdi e il limite della sua proprietà è segnato da un
recinto in legno. L’anziana prende la busta che ha portato la bionda e si
dirige verso l’abitazione, ma prima parla a Tsunade:
«La
ringrazio per l’aiuto. Tenten è sicuramente sul retro che si allena, la
raggiunga pure».
«Va bene e
grazie per avermi portata da lei».
Megumi le sorride ed
entra in casa mentre la bionda cammina e si dirige sul retro dell’edificio.
Tsunade vede una ragazza che sembra la fotocopia della nonna, versione giovane
e rimane meravigliata da questa grande somiglianza. Tenten ha i capelli castani
scuri, raccolti in due codini, gli occhi marroni, magra e indossa un chimono
rosso con i bordi del colletto e delle maniche lunghe, blu scuri. La giovane ha
messo delle lattine in fila su un pezzo di legno e con degli shuriken cerca di colpirli; lei è talmente concentrata che
non si è accorta della bionda e quando lancia le armi, centra tutti i bersagli.
Tenten sorride e Tsunade le si avvicina.
«Ciao! Io
sono Tsunade, tu sei Tenten, giusto?»
«Sì… Ma come
fa a sapere il mio nome?» chiede incuriosita e allo stesso tempo, un po’
impaurita.
«Tranquilla,
ti spiegherò i dettagli più tardi. Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto per
contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati a Londra».
«Con il mio
aiuto?Ma da sola non ce la farò mai!».
«Non sarai sola,
avrai altre due compagne con delle abilità speciali come le tue».
Tenten è un
po’ indecisa, ma dopo qualche minuto di silenzio per pensare, risponde:
«Prima
vorrei parlarne con i miei nonni».
«Dove sono i
tuoi genitori?».
«Sono morti
in un incidente d’auto durante un viaggio di lavoro».
«Mi dispiace
molto».
In quel
momento escono dall’abitazione e le raggiungono, Megumi
e il marito che ha i capelli bianchi, lisci e corti, gli occhi verdi ed è alto,
con una corporatura media.
«Megumi mi ha detto il motivo del suo viaggio in Giappone.
Tenten cosa vuoi fare?» chiede lui, serio.
«Io vorrei
andare, questa sarebbe un’occasione per viaggiare e diventare più forte nel
combattimento».
«Megumi?».
«Lasciala
andare caro. Anche per me è difficile ma così potrà vedere il mondo e se non
accettasse se ne pentirebbe».
«Hai ragione
tesoro. Tenten puoi andare».
«Grazie
nonno! So già che mi mancherete tantissimo però» dice abbracciandoli.
«Quando
tornerai, dovrai raccontarci tutto» le dice sorridendo la nonna.
«Certo! Ora
vado a fare le valige».
Tenten corre
dentro casa e comincia a prepararsi per partire.
«A che ora
dovete decollare?» chiede il nonno.
«Allora…
Adesso sono le dieci di mattina… All’una dobbiamo essere all’aeroporto».
«Si prenda
cura della nostra nipotina» le dice la donna.
«Non si
preoccupi, lo farò».
Dopo una
mezz’ora Tenten esce di casa con due valige in mano e saluta i suoi nonni con
un abbraccio e un bacio sulla guancia.
«Ciao!» gli
dice.
«Ora
dobbiamo andare in Italia a prendere Sakura Haruno e in Francia per Hinata
Hyuga».
Le due donne
prendono l’aereo e dopo pochi giorni sono in Italia, a Torino. Questa volta la
bionda aveva l’indirizzo della sua allieva, altrimenti sarebbe stato molto
difficile trovarla in una città così grande, ma dovettero camminare comunque
parecchio e le strade erano molto affollate. Tenten rimase meravigliata dalla
bellezza dei monumenti ed era felice di aver avuto la fortuna di viaggiare fino
in questi posti. Dopo un’ora di ricerche riescono a trovare l’abitazione della
famiglia Haruno, dipinta con un rosa pastello e costruita su due piani. Si
avvicinano alla porta e suonano il campanello che è sotto una targhetta dorata
con inciso sopra, il nome della famiglia. Va ad aprirle una ragazza con degli
insoliti capelli rosa, lunghi, la pelle chiara e gli occhi verdi smeraldo che
indossa un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, gialla pastello.
«Salve! Chi
siete?».
«Ciao! Io
sono Tsunade e lei è Tenten Meiji. Vorremmo parlare con te» risponde la donna.
«Entrate
pure».
Le due
ragazze entrano nella casa e si ritrovano in una sala di media grandezza, con
molti quadri e tappeti; la rosa le fa accomodare sul divano color crema situato
davanti ad un caminetto spento e la bionda, ricomincia a parlare:
«Sakura
vorrei farti una proposta».
«Di cosa si
tratta?» chiede curiosissima.
«Vorrei che
tu facessi parte del mio trio per contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati
a Londra. So che hai delle abilità che probabilmente non hai mai rivelato a
nessuno e questa è l’occasione per sfruttarle per una buona causa. Vuoi venire
con me?».
Sakura
rimane più che stupita a quelle parole, ma soprattutto perché sa del suo
segreto; non sa cosa rispondere ed è indecisa, ma qualcuno interviene:
«Anche io ho
delle abilità speciali come te, così sono partita con Tsunade. Inizialmente
avevo paura, ma se staremo unite possiamo farcela» dice sorridendo Tenten.
La rosa la
guarda e prende la sua decisione:
«Accetto,
verrò con voi» risponde decisa.
«Benissimo!
Dove sono i tuoi genitori? Vorrei parlare con loro».
«Ecco… Mia
madre è in America e mio padre è in Russia per lavoro. Gli lascerò un biglietto
per quando torneranno. Vado a preparare le valige».
Sakura corre
nella sua camera e lascia sole le due donne.
«Non deve
essere una bella cosa vivere da soli» dice la mora.
«Per
niente».
La rosa
ritorna dopo venti minuti con due borse e lascia un biglietto sul tavolo della
cucina.
«Io sono
pronta» le avverte sorridendo.
«Perfetto,
allora andiamo».
Sakura non
vedeva l’ora di andarsene da quella casa in cui è sempre rimasta sola, perché i
genitori stavano sempre via per lavoro, mentre ora ha l’occasione di avere
delle amiche e una famiglia, per questo ha accettato immediatamente. Le tre
ragazze arrivano presto in Francia, a Orléans e le due allieve hanno già fatto
amicizia. Tsunade conosce il posto dove abita Hinata e non è stato difficile
scoprirlo visto che è la figlia di una famiglia importante e molto conosciuta,
quindi si dirigono subito alla loro villa che si trova in una zona
residenziale. Sakura e Tenten quando arrivano alla casa della loro futura
compagna, ne rimangono meravigliate dalle dimensioni perché è circondata da un
prato verde, pieno di fiori colorati e c’è anche una piscina con una forma
circolare, mentre l’abitazione è costruita su tre piani e i muri sono stati
dipinti con un azzurro chiaro. Tutta la proprietà era circondata da un muro
alto, dipinto di bianco e l’entrata è segnata da un cancello nero in ferro
battuto, con dei motivi floreali. Tsunade suona il campanello e presto vengono
accolte da una cameriera con i capelli rossi, raccolti in una coda e gli occhi
marroni:
«Salve. Chi
siete?» domanda atona.
«Buongiorno,
io sono Tsunade e loro Tenten e Sakura, vorremmo parlare con Hinata Hyuga di
una questione molto importante».
«Va bene,
seguitemi. Prima dovrete avere il permesso del padre».
«Allora ci
porti dal padre, grazie» risponde la bionda.
Nel
frattempo le sue due allieve parlano sottovoce:
«Dobbiamo
avere il permesso del padre, per parlarle? Ma in che mondo vivono?» domanda
Tenten a Sakura.
«Bo…Povera Hinata però! Spero che non sia una di
quelle ragazze altezzose e viziate…»
«Lo spero
anche io… ».
Presto
entrano in una stanza con le parati colorlilla, molto illuminata e con delle poltrone bianche, disposte intorno
ad un tavolino basso, di legno scuro. La cameriera parla per prima:
«Signor
Hyuga, queste ragazze vorrebbero parlare con la signorina Hinata».
«Grazie di
avermi avvisato, ora puoi andare» le dice lo Hyuga.
A quelle
parole, la cameriera esce subito e lascia lì la bionda e le due giovani.
«Accomodatevi»
le invita lo Hyuga che è già seduto su una poltrona.
«Salve, io sono
Tsunade e loro sono le mie allieve: Sakura e Tenten. Vorremmo chiederle se
possiamo parlare con sua figlia di una questione importantissima».
«Di cosa
deve parlarle?».
La rosa e la
castana stanno osservando quell’uomo con i capelli neri e alcuni riflessi sul
blu, ma la cosa più strana sono gli occhi, infatti sono lilla.
«Dovremmo
parlarne solo con lei…».
«Perché mai,
tutta questa segretezza?».
«Perché è
una cosa importante, che riguarda solo lei».
«Va bene e
poi non mi sembra disposta a spiegarmi. Ora vi lascio con mia figlia».
«Grazie
signor Hyuga» risponde Tsunade.
Pochi
secondi più tardi, entra nella stanza una ragazza con i capelli lunghi, neri
con alcuni riflessi blu e gli occhi lilla, poco più chiari del padre che si
siede nella poltrona davanti a loro:
«Ciao… Io
sono Hinata Hyuga» dice un po’ timida.
«Ciao
Hinata! Io sono Sakura Haruno e vengo dall’Italia» dice sorridendole.
«Io sono
Tenten e vengo dal Giappone. Abbiamo tutte e tre la stessa età».
«Io sono
Tsunade e sono la fondatrice del vostro gruppo».
«Io non
capisco… Quale gruppo?» chiede confusa.
«Ops… Non ti
abbiamo ancora spiegato il motivo, hai ragione ad essere confusa. C’è un uomo
maligno e i suoi alleati che vogliono organizzare un colpo di Stato a Londra…
Vuoi venire con noi per aiutarci a contrastarlo?».
«No…»
risponde semplicemente la Hyuga.
«Perché no?»
chiede Tenten.
«Non credo
che mio padre mi farà venire…» risponde tristemente.
«Di questo
non ti devi preoccupare perché ci penserò io. Ma tu verresti?» chiede Tsunade.
«Sì… Ma mio padre…».
«Hinata, ci
pensiamo noi a quello» risponde Sakura.
«Non so… Non
credo che mi lascerà…».
«Ora vai a
fare le valige e noi nel frattempo parleremo con tuo padre» dice Tsunade.
La Hyuga fa
come le hanno detto e in quel momento entra il padre:
«Dove porterete
mia figlia?».
«La faremo
diventare ancora più forte e lei ne sarà orgoglioso, gliel’assicuro».
«Se questo è
il motivo, Hinata potrà venire... Non è una ragazza molto dotata di grandi abilità
e vi sarà solo di peso, siete sicura di voler questo fardello?».
«Non parli
così di Hinata! Vedrà che la sorprenderà con la sua abilità. Arrivederci».
«Arrivederci».
Più tardi
furono fuori dalla villa e Hinata è andata via senza neanche salutare i suoi
parenti a cui non interessa nulla di lei. La giovane è felice di potersene
andare da quella casa-prigione e insieme si avviarono a prendere l’aereo per la
Gran Bretagna.
«Benissimo!
Ora ci siete tutte e tre!» dice la bionda.
«Sì… Non vi
ho ancora chiesto quali sono le vostre abilità» chiede curiosa Tenten.
«Io ho il
Byakugan, che mi permette di vedere il chakra delle persone».
«Wow! Io
invece so curare tutte le ferite grazie alla mia abilità di controllare il
chakra e anche perché mio padre è un medico e mi ha insegnato molte cose. Tu
Tenten?» chiede Sakura.
«Io so usare
le armi».
«Spero che
diventeremo amiche e andremo d’accordo».
«Senza
dubbio Hinata» le dice la rosa.
Tsunade
ascolta i loro discorsied è contenta
che vadano già così d’accordo.
Jiraya inizia il suo viaggio per
prendere i suoi futuri allievi in Francia, a Parigi. L’uomo arriva alle otto di
sera nella grande città e la vista è davvero bellissima dall’alto: si vedono i
tetti di tantissime case e tra esse spicca la Torre Eiffel in lontananza ed è
tutto illuminato da luci di varie tonalità di colore. Quando l’aereo atterra,
Jiraya paga un taxi per portarlo a casa Hyuga e mentre passano nelle strade
parigine, vede tantissime macchine e nota quanto sia affollata e piena di vita
Parigi, anche di notte.
«Un giorno ci porterò Tsunade in questa
città» pensa sorridendo.
L’uomo continua ad osservare fuori dal
finestrino i negozi ancora aperti e tutti illuminati, senza accorgersi del
tempo che passava.
«Signore siamo arrivati. Questa è la
via e il numero che mi aveva detto».
«Grazie. Quanto devo darle?».
«Sono dieci euro».
Jiraya prende il suo portafoglio e
porge la banconota al suo taxista prima di scendere dall’auto con la sua borsa.
L’uomo comincia a percorrere la strada
ben illuminata, fino ad arrivare davanti ad una casa color azzurro chiaro, in
mezzo ad altre due di colore bianco; sale le scale che portano alla porta e bussa.
Pochi secondi dopo va ad aprire un ragazzo, con gli occhi color lilla chiaro e
i capelli lunghi, castani, raccolti in una coda bassa.
«Salve. Chi è lei?» domanda pacato.
«Ciao Neji, io sono Jiraya e devo farti
una proposta».
«Come conosce il mio nome?».
«Mi sono informato perché mi serve il
tuo aiuto per contrastare un uomo e i suoi alleati che vogliono prendere il
controllo del Regno Unito e da lì scatenare delle guerre dappertutto, mi puoi
aiutare?».
«Sarebbe un’occasione per confrontarmi
con loro, vero?».
«Esatto e ci saranno anche altri
ragazzi con te, uno è il discendente del clan Uchiha».
«Allora accetto».
«Neji chi è?» chiede una voce femminile,
dall’interno dell’abitazione.
Poco dopo, dietro al giovane compare
una donna sui quarant’anni, con i capelli castani, lunghi, di media statura,
fisico minuto e gli occhi castani con un’espressione dolce.
«Mamma lui è Jiraya. Mi ha chiesto se
vado con lui a Londra per… Studiare il combattimento».
«Capisco… Signor Jiraya, io sono la
madre di Neji. Mi chiamo Sumiko, molto piacere» gli
dice stringendogli la mano.
«Io voglio andare» dice deciso il
ragazzo.
La donna è indecisa e non sa se fidarsi
di quell’uomo che si è presentato all’improvviso alla loro porta facendo quella
richiesta.
«Neji forse è meglio che ne parli anche
con tuo padre».
«Mamma lo sai che lui sarà sicuramente
d’accordo».
«Chiamalo con il telefono di casa» gli
dice lei.
Il giovane sbuffa e fa come la madre
gli ha chiesto.
«Sarà solo?».
«No, signora. Ci saranno altri ragazzi
della sua stessa età».
«Potrebbe essere un bene per mio figlio»
dice più tra sé la donna.
Nel frattempo lo Hyuga sta chiamando il
padre che risponde dopo tre squilli.
«Pronto, Sumiko?».
«Papà sono Neji».
«Ah ciao, che succede?».
«C’è un uomo che dice che mi allenerà
nel combattimento a Londra e ci sarà anche un discendente del clan Uchiha,
posso andare vero? Mamma non è molto convinta».
«Ma è da chiedere?! Certo che vai e
fatti valere con quegli sbruffoni degli Uchiha».
Neji sorride e dopo aver salutato il
padre, riattacca e ritorna dalla madre.
«Verrò a Londra, papà era più che d’accordo».
«Benissimo, vai a fare le valige» gli
dice la donna.
Un quarto d’ora dopo, il ragazzo era
già pronto con uno zaino in spalla e dopo aver salutato la madre si dirige con
Jiraya all’aeroporto. Dopo ore di viaggio arrivano in America, più precisamente
a New York, davanti ad una villa immensa che non aveva niente da invidiare alla
Casa Bianca e suonano il campanello del cancello. Al citofono risponde una voce
femminile:
«Buongiorno. Chi siete?».
«Mi chiamo Jiraya e devo parlare con
Sasuke Uchiha».
«Entrate».
Il cancello si apre automaticamente e i
due percorrono la strada lastricata che porta alla porta dell’abitazione e
guardandosi intorno, vedono che è tutto molto verde e pieno di fiori,
probabilmente hanno più di un giardiniere. Ad aprire è stata una donna dai capelli
lunghi, neri e gli occhi dello stesso colore che esprimono dolcezza.
«Salve, sono la signora Uchiha».
«Buon giorno signora, siamo qui per
parlare a vostro figlio minore, Sasuke».
«Ok. Lo chiamo subito».
La donna socchiude la porta e si sente
la sua voce chiamare il nome del ragazzo che dopo qualche minuto apre ai due
sconosciuti con aria scocciata. Neji lo squadra e nota che è molto simile alla
madre: capelli neri, gli occhi scuri e alto, carnagione bianca; ad interrompere
i suoi pensieri è la voce di un uomo:
«Ciao Sasuke, io sono Jiraya e lui è
Neji Hyuga, vorremmo che tu venissi con noi, perché abbiamo bisogno di te»
spiega velocemente, perché comincia a stufarsi di ripetere la stessa storia.
«Perché?» risponde impassibile.
«Perché Orochimaru e i suoi alleati
vogliono prendere il posto del re in Inghilterra e scatenare guerre in tutto il
Mondo e noi, dobbiamo fermarlo».
«Ah… Mi dispiace, ma ho già un impegno».
Il moro sta per chiudere la porta,
quando l’altro dice:
«Va bene, ho capito che non sei
all’altezza del compito e la famiglia Uchiha è inferiore a quella Hyuga».
Sasuke al sentire quelle parole riapre
la porta.
«Datemi dieci minuti».
Il ragazzo lascia socchiusa la porta e corre
in camera sua a fare i bagagli per partire.
«Cosa succede? Ho visto Sasuke correre
verso la sua camera» dice curiosa la madre.
«Verrà con noi a Londra per allenarsi.
Lei da il suo consenso?».
«Si anche perché verrebbe comunque,
quando mio figlio ha preso una decisione, niente lo può fermare» risponde
sospirando.
Il moro ritorna con due borse e dopo
aver salutato la madre, parte per l’America meridionale e durante il viaggio, fa
alcune domande sull’ultimo membro del gruppo:
«Chi è il prossimo della lista?».
«Si chiama Naruto Uzumaki ed è molto
forte: ha lo spirito della volpe a nove code nel suo corpo».
«Interessante» dice lo Hyuga, che
ascolta la discussione.
Pochi giorni dopo arrivano a
destinazione e sono davanti alla porta di un appartamento e bussano. Ad aprire
arriva un biondino con gli occhi azzurri e in mano tiene una scodella con del ramen.
«Zio! Da quanto tempo non ci vediamo!?
Come stai e chi sono questi due?» chiede Naruto curioso e allo stesso tempo
felice.
«Ciao Naruto! Hai ragione… è da
tantissimo tempo che non ci vediamo. Sono qui per chiederti aiuto e loro sono
Sasuke Uchiha e Neji Hyuga».
«Non avrai combinato qualcosa con
qualche ragazza, vero?» chiede indagatore.
Sasuke e Neji guardano Jiraya ridacchiando
e lui, diventa rosso in viso.
«Ma cosa dici Naruto! Io non sono quel
tipo di persona!».
«Se… Come no. Comunque ti aiuterò».
Il giovane va in camera sua, fa le
valige e lascia un biglietto per i suoi genitori che in quel momento non erano
a casa ma conoscono Jiraya e l’avrebbero lasciato comunque andare a Londra.
Ciao a tutti! Per
scusarmi del ritardo ho pubblicato due capitoli insieme oggi =) Spero vi siano
piaciuti. Alla prossima!
Tsunade
e le tre ragazze sono arrivate a Londra, dove Orochimaru possiede il centro del
suo business. La donna ha comprato una casa in un quartiere poco popolato per
non farsi notare, ma allo stesso tempo per controllare i movimenti del nemico.
Stanno entrando nell’abitazione che è già stata arredata ed è davvero grande,
ma le più sbalordite sono Tenten e Sakura, perché abitavano in case di media
grandezza, mentre Hinata è abituata a queste cose. Le stanze hanno quasi tutte
lo stesso colore verde chiaro, alle pareti ci sono molti quadri appesi con
raffigurati dei paesaggi e la casa è circondata da un giardino non molto curato.
Le giovani vanno a scegliersi subito le camere e dopo aver disfatto le valige
si riuniscono nella sala, sedute su comodi divani in pelle, color crema intorno
ad un tavolino in legno e davanti hanno una tv al plasma, molto grande poggiata
su un mobile. La prima a parlare è Tsunade:
«Bene
ragazze… Ora che ci siamo sistemate vi spiegherò la prima missione, in cui dovrete
partecipare ad una gara di moto e proteggere il figlio di un nostro alleato».
«Una
gara di moto?! Ma siamo matti!?» risponde Hinata.
«Qual
è il problema?» chiede Tenten.
«Bè… Io non ne ho mai usata una».
«Ma
è facile! Io ho già fatto un paio di gare e qualcuna l’ho vinta» dice Sakura.
«Ragazze
naturalmente faremo una prova prima, stasera c’è una gara e vi ho già iscritte»
informa Tsunade.
«Bellissimo!
Non vedo l’ora!» risponde l’Haruno.
«Wow!
Ci divertiremo» risponde Tenten.
Le
tre ragazze si alzano dal comodo divano, salgono le scale e tornano nelle loro
camere per riposare dal lungo viaggio e per riordinare le idee, visto che la loro
vita è cambiata totalmente in pochi giorni.
***
Anche
Jiraya e i ragazzi sono arrivati e si
sistemano nell’appartamento che hanno deciso di prendere in un condominio nel
centro di Londra. I giovani litigano subito per le camere e sicuramente sarà
difficile per loro convivere, perché hanno tutti modi di fare opposti e caratteri
differenti. Le pareti dell’abitazione sono dipinte di arancione chiaro, ed è un
appartamento grande al terzo piano. Dopo essersi sistemati nelle loro stanze,
si riuniscono tutti in cucina: una stanza color crema, con al centro un tavolo rettangolare di
media grandezza e un banco da una parte, su cui c’è un lavandino, i fornelli e
altre cose utili.
«Ora
che ci siamo tutti vi devo annunciare che stasera vi ho iscritto ad una gara di
moto, vi serve per esercitarvi per una missione che avrete tra poco».
«Wow»
dicono in coro i tre allievi.
«Non
vedo l’ora» dice il biondo al massimo della felicità.
«Però
non abbiamo le tute e le moto» ricorda l’Uchiha.
«Tranquilli,
ci ho già pensato io e la corsa comincia tra un’ ora, quindi andate a
prepararvi, troverete tutto nelle vostre stanze» risponde il maestro.
«Tra
un’ora?! Non ci potevi avvisare prima?!» interviene l’Uzumaki.
«Usa
il tempo che stai utilizzando per lamentarti, per prepararti Naruto».
I
ragazzi escono dalla cucina e vanno nelle loro camere, dove notano che sul
letto c’è una tuta piegata e la indossano.
***
Alle
dieci di sera ormai è tutto buio e tre ragazze stanno dando i soldi ad un’altra
con i capelli rossi, gli occhiali e in tuta rosso acceso, per partecipare alla
gara. Sakura ha una tuta rosa pallido e la moto nera, con il casco abbinato al
mezzo e delle ali bianche d’angelo disegnate; Tenten invece ha scelto una tuta
verde smeraldo, come la moto, mentre sul casco non ha voluto disegni; Hinata ha
una tuta color lilla e la moto viola come il casco, con una luna disegnata. Si
avvicinano all’inizio del percorso, salgono sulle moto e si preparano.
***
Sasuke,
Neji e Naruto hanno già pagato e sono posizionati sulla linea di partenza con i
loro veicoli. L’Uchiha ha la tuta nera come la notte, la moto blu scuro e il
casco con un drago disegnato; lo Hyuga invece ha scelto di avere la tuta, la
moto e il casco dello stesso colore, cioè grigio metallizzato; mentre Naruto ha
la tuta arancione, la moto rossa e il casco con un sole giallo raffigurato.
Stanno aspettando il fischio d’inizio e sono molto nervosi, infatti ci sono
molti partecipanti e tutti intenzionati a vincere. Sasuke non vede l’ora di cominciare
e da per scontato di arrivare primo, ma non sa che non è l’unico a cui piace
correre. Neji è indifferente, ma naturalmente cercherà di fare del suo meglio,
perché vuole diventare bravo e saper usare ogni mezzo del ninja moderno. Naruto
è emozionato e vuole far vedere ai suoi compagni di squadra che non è inutile
come pensano.
***
Le
ragazze hanno indossato il casco e aspettano l’inizio. Hinata cerca fino
all’ultimo di convincere le amiche a non farla partecipare, guardandole
supplichevole, infatti ha paura perché è la sua prima volta in una gara.
Sakuraormai non la ferma più nessuno,
ed è intenzionata a vincere. Tutti i partecipanti sono pronti, disposti su
quattro lunghe file da quanto sono numerosi, i motori sono accesi e aspettano
l’inizio, chi con paura o con felicità. Sentono un colpo di pistola e tutte le
moto partono. I primi in testa sono l’Haruno con la sua moto nera, ma ha
qualcuno vicino, Sasuke che cerca di superarla; Naruto, Neji, Tenten e altri
tre concorrenti gli stanno subito dietro, mentre a seguire c’è Hinata e il
resto del gruppo. Il percorso è stata fatto nella città e le direzioni sono
indicate da alcuni cartelli, ci sono molte curve strette e dopo aver percorso
un bel tratto trovano due indicazioni, una con scritto warning
in rosso, mentre in quella per la gara di proseguire dritti, da quella parte.
Hinata ora è in seconda fila, vicino a Tenten e capisce perché all’Haruno piace
tanto correre; Naruto e Neji sono nella stessa posizione di prima; Sakura e
Sasuke sono stati raggiunti e superati
da alcuni partecipanti e si ritrovano più indietro dei loro compagni. Durante
la corsa entrambi hanno cercato di superare l’altro ma si alternava la loro
posizione in testa e lo sono stati per
gran parte del percorso, fino a quando non hanno preso una macchia d’olio che
era sull’asfalto e hanno dovuto rallentare per non perdere il controllo del
mezzo.
Fanno
un’ altra curva molto stretta in un tunnel e all’uscita trovano la strada con
un liquido scivoloso e i partecipanti in prima fila scivolano e manca poco, che
cadano giù da un grande strapiombo alla sinistra della carreggiata e capiscono
il motivodel cartello warning.
Tenten,
Hinata, Neji, Naruto e molti altri che corrono a destra non hanno avuto problemi
e superano l’ostacolo senza difficoltà. La rosa non ha visto il pericolo e sta
camminando a sinistra, solo appena svolta alla curva si accorge di una moto in
mezzo alla sua corsia e non fa in tempo a frenare che gli va addosso e cade dal
suo veicolo, scivolando verso il precipizio.
Eccomi con un
altro capitolo! I ragazzi si incontreranno per la prima volta. Nel prossimo
capitolo scoprirete cosa accadrà a Sakura *_^
Nel frattempo tutti gli
altri concorrenti hanno continuato ad andare avanti senza fermarsi ad aiutare
la ragazza.
Sakura è scivolata di sotto
nel precipizio ma per sua fortuna ha trovato un ramo a cui è riuscita ad
aggrapparsi e che utilizza come corda, ma non trova nessun posto in cui può
appoggiare i piedi o le mani per arrampicarsi. In quel momento non sa cosa
fare, infatti è sola e nessuno la può aiutare, senza contare che è tutto buio e
difficilmente potrebbe vederla qualcuno. Decide di concentrare il chakra nei
piedi e con l’aiuto della pianta di tirarsi pian piano più su, almeno più
vicina al bordo, per vedere se c’è qualcuno che magari è rimasto indietro. Comincia
risalendo la roccia, ed è felice di riuscire nel suo intento, ma quando è
arrivata al bordo e sta per poggiare le mani perde la presa e cade nel vuoto.
Pensa di essere perduta, perché è sola in quel posto, così buio e sente solo un
gran silenzio, ormai ha chiuso gli occhi e ripensa alla sua vita, ai suoi
amici, ai suoi sogni che dovrà abbandonare senza averli ancora realizzati, alla
sua giovane età e a tutte le cose che avrebbe voluto ancora fare. Viene distratta
dai suoi pensieri da qualcosa di caldo e morbido che afferra saldamente la sua
mano prima che cadesse e ora la sagoma di una persona si affaccia dal
precipizio. Lei riconosce subito il concorrente che le teneva testa qualche
momento prima grazie alla sua tuta.
«Non riesco a tirarti su!
Dovresti metterti a dieta, sei pesante».
«Cosa?! Ma che stronzo»
dice Sakura arrabbiata, sentendo una voce maschile.
In quel momento vuole far
capire al ragazzo che ha osato darle della grassa che può fare anche da sola,
così concentra tutto il chakra che ha nei piedi e riesce a tirarsi su. Lui
sorride senza farsi notare perché Sakura ha reagito come aveva programmato ed è
anche un po’ sorpreso dalla sua capacità di controllare il chakra, ma questo
non lo da a vedere. I due ragazzi si
tolgono il casco e lui può vedere il volto della giovane: ha i capelli rosa
pastello che le cadono fino a metà schiena, lisci e gli occhi verdi smeraldo.
Da quando incrocia il suo sguardo, Sasuke sa che non se ne sarebbe mai più dimenticato.
La ragazza è infuriata con il giovane per le sue parole, ma quando lo vede in
volto, quel sentimento viene sostituito da un altro più profondo. Sakura
osserva che il suo sfidante ha i capelli e gli occhi neri come la notte, la
pelle chiara, alto e ne rimane talmente affascinata che non riesce a dire niente.
Il giovane si accorge della sua reazione e sorride compiaciuto:
«Hai perso la parola come
mi hai visto?».
Sakura arrossisce e ritorna
subito in se, ritrovando il suo autocontrollo.
«Scherzi? Ho visto ragazzi
migliori di te».
«Ah si?» chiede lui
sorridendo furbo.
«Già» risponde Sakura
mettendo le braccia conserte.
«Vedremo come la penserai
tra un po’ di tempo».
Lei lo guarda meravigliata
e poi gli sorride.
«Non cambierà la mia
opinione, stanne certo».
«Ora dovremmo cercare un
modo per ritornare» continua Sasuke, ignorando l’ultima frase della sua nuova
“amica”.
«Già… Come ti chiami?».
«Sasuke Uchiha e tu chi
sei?».
«Sakura Haruno… Quindi sei
un Uchiha… Allora ho capito il perché del tuo comportamento presuntuoso»
risponde lei.
Il ragazzo la ignora e si
dirige verso la sua moto.
«Allora ci vediamo al
traguardo».
«Aspetta! La mia moto è… Distrutta…
Non è che potresti darmi un passaggio?» chiede imbarazzata Sakura e arrabbiata
perché deve chiedere un favore a lui.
«Non eri contro gli Uchiha?».
«No… Semplicemente ho detto
ad alta voce un dato di fatto».
«Sali… Se poi non ti porto
potrei avere più scocciature per venirti a recuperare».
Sakura gli fa una boccaccia
quando Sasuke non la sta guardando e sale sulla moto, si rimette il casco che è
tutto graffiato e per tenersi, abbraccia la vita del moro che mette in moto e parte
a tutta velocità.
***
Dopo aver fatto la curva, i
ragazzi sono ormai giunti alla fine del percorso. In prima fila ci sono Hinata
e Neji che accelerano sempre di più per poter arrivare per primi; dietro ci
sono Tenten che è veramente sbalordita dall’amica, ma anche preoccupata per la
rosa, perché si è accorta della sua mancanza e Naruto, che è un po’ triste di
essere dopo Neji, ma si aspettava che fosse Sasuke a vincere e in quel momento
sembra che sia scomparso. Ora sono in una strada buia e intravedono la linea
d’arrivo con tutte le persone in attesa di sapere chi ha vinto perché hanno
fatto delle scommesse. Inaspettatamente al primo posto c’è Hinata che ha vinto
la gara, al secondo Neji che è subito dopo di lei e per terzo Naruto, seguito
da Tenten e tutti gli altri concorrenti. La Hyuga va a ritirare la vincita che
le spetta da una ragazza con i capelli biondi, raccolti in una coda alta e gli
occhi azzurri, vestita con una tuta nera molto aderente:
«Ho vinto… Quanto mi spetta?»
chiede un po’ timida.
«Niente… Prenditi la moto e
tornatene a casa» risponde in modo minaccioso.
«Ma ho vinto…».
«Mi dispiace, posso dare la
vincita solo se sei abituale a venire alle nostre corse. Questo è quello che mi
hanno detto di fare».
Hinata se ne sta per andare,
quando sente una voce maschile e si volta:
«Dai Ino non fare così…
Questa ragazza ha vinto e non tornerebbe se tu non le consegnassi i suoi soldi»
dice un biondino dagli occhi azzurri e che la ragazza riconosce come il
concorrente che è arrivato terzo.
«Uffa Naruto! Mi fai
diventare troppo buona… Tieni, questi sono tuoi».
Ino porge ad Hinata alcune
banconote e se ne va salutando il ragazzo.
«Grazie» dice la giovane
all’Uzumaki.
«Figurati! Come ti chiami?»
chiede incuriosito da quella ragazza dagli occhi di un lilla chiaro e i capelli
scuri, lunghi e lisci che gli ricordano tanto qualcuno che non gli viene in
mente.
«Hinata. Tu?» risponde con
le guance un po’ rosse.
«Naruto».
In quel momento si
avvicinano Tenten e Neji che gli hanno visti parlare.
«Hinata cosa succede?»
domanda la giovane.
«Tranquilla, abbiamo
risolto… Non mi volevano dare la vincita, ma Naruto ha convinto quella ragazza»
risponde contenta indicando il biondino.
«Va bene. Io sono Tenten».
«Io sono Naruto e questo è
Neji, che non dice neanche una parola» dice indicando l’amico. Il giovane Hyuga
gli rivolge un’occhiata omicida e il biondino rabbrividisce.
«Piacere. Comunque io e
Hinata ci conosciamo già perché siamo cugini».
«Sì» conferma la ragazza.
«Ehi! Perché non mi hai
detto che hai una cugina così carina Neji?!».
A quell’affermazione la
Hyuga diventa rossa, mentre l’altro lo guarda male e Tenten si mette a ridere,
ma poi le torna in mente qualcosa:
«Hinata dov’è Sakura!? Non
la vedo» dice molto preoccupata.
«Hai ragione, era dietro di
noi però non l’ho vista dalla curva pericolosa» dice cominciando a preoccuparsi
anche lei.
«Neji! Dov’è Sasuke?!»
chiede in quel momento il biondino, quasi urlando.
«Naruto, lui se la sa
cavare benissimo anche da solo e non urlare» risponde tranquillo.
«Quindi anche a voi manca
un amico» dice Tenten.
«Già».
«Aspettate un attimo, io ho
il numero di Sakura, ora la chiamo» dice la Hyuga.
***
Sasuke con Sakura dietro,
sta andando ad alta velocità per raggiungere gli amici il prima possibile e vedere
se la ragazza si spaventa, ma sembra non reagire, così la guarda dallo specchietto
e vede che si è addormentata e può sentire benissimo il suo profumo alla vaniglia. Ormai è quasi l’una di notte e dopo
qualche minuto, sente qualcosa vibrare, la rosa si sveglia e da una tasca tira
fuori il cellulare che sta vibrando e vede la scritta che compare su esso.
«Hinata».
Il moro si ferma da un lato
della strada e Sakura, dopo essersi levata il casco risponde:
«Pronto?» chiede ancora un
po’ assonnata.
«Sakura! Eravamo preoccupate
per te! Non ti vedevamo arrivare…».
«Scusatemi se non vi ho
avvisate, ma ho avuto qualche problema alla curva».
«Ti veniamo a prendere».
La Hyuga sta parlando, ma
in sottofondo si sentono delle voci maschili.
«Non ti preoccupare, sto
arrivando e ho trovato un passaggio. Chi c’è con voi? Si sentono delle voci».
«Abbiamo conosciuto due
ragazzi. Anche loro aspettano un loro amico che ha partecipato alla gara, si
chiamano Naruto e Neji. Hai per caso visto qualcuno che è rimasto indietro?».
«Aspetta un attimo».
Sakura si allontana dal
telefono e chiede:
«Sasuke hai degli amici che
si chiamano Naruto e Neji?».
«Sì, perché?».
«Hanno conosciuto le mie
amiche e ci stanno aspettando».
«Ok. Digli che arriviamo
tra qualche minuto».
Sakura lo riferisce
all’amica e dopo aver chiuso la telefonata ripartono in moto.
***
«Non vi preoccupate, Sakura
e Sasuke sono insieme e stanno tornando» spiega Hinata.
«Va bene» risponde
semplicemente Neji.
«Ma cos’è successo?»
domanda Tenten.
«Sakura ha avuto un
problema alla curva, ma non mi ha detto quale, comunque l’ha aiutata il vostro
amico e visto che la moto èdistrutta,
le ha dato un passaggio».
«Sasuke che rinuncia ad una
gara per una ragazza?! Ci dovremmo preoccupare, Neji?».
«Naruto fatti gli affari
tuoi» risponde secco lo Hyuga.
Pochi minuti dopo arrivano
i due ragazzi sulla moto blu scura.
«Sakura!» dicono insieme
Tenten e Hinata.
«Ciao ragazze!» risponde la
rosa allegra.
«Sasuke, ma dov’eri? Hai
perso la sfida!» gli dice il biondo, prendendolo in giro.
«Naruto ci vuoi arrivare a
domani?» gli chiede il moro minaccioso, scendendo dalla moto dopo la ragazza.
«Lascialo perdere» dice
Neji al moro.
«Tu dovresti essere Sasuke
Uchiha, giusto?» chiede la ragazza con i due codini.
«Sì e voi chi siete?».
«Piacere Tenten, mentre lei
è Hinata».
«Noi dovremmo tornare a
casa… È tardissimo» dice la Hyuga.
«Ten posso venire con te?
La mia moto è distrutta» chiede Sakura.
«Mi dispiace, ma in due non
mi piace» risponde scambiando uno sguardo d’intesa con Hinata che sorride.
«Posso con te?» chiede speranzosa
all’altra amica.
«Ragazze noi dobbiamo
andare, ci ha fatto piacere conoscervi, alla prossima!» dice Naruto facendo
l’occhiolino alla Hyuga e dopo aver acceso la moto, prende una strada e torna a
casa. Neji imita il biondo e dopo aver salutato, prende la stessa strada
dell’amico.
«Ciao!» rispondono in coro
le ragazze.
«Mi dispiace Sakura.
Comunque potresti venire a piedi, questo quartiere è tranquillo, non abitiamo
molto lontano e poi sappiamo che non hai problemi di autodifesa» le risponde la
Hyuga.
«Uffa! Mi vendicherò!»
risponde arrabbiata e capendo le vere intenzioni delle due amiche.
«Adesso andiamo Hina, Sakura ti aspettiamo a casa. Ciao Sasuke!» le due risalgono
sulle moto e si avviano verso casa.
«Belle amiche» dice
sussurrando la rosa.
L’Uchiha ha assistito a
tutta la scena e pensa non sia il caso di lasciar tornare da sola la giovane
che vede incamminarsi nella stessa direzione delle altre due. Accende la moto e
le si affianca tenendo il suo passo:
«Non dovresti camminare da
sola a quest’ora di notte per la città».
«Mi va di fare una
passeggiata… Non mi sottovalutare! So difendermi benissimo».
«Senti… Non è che vuoi un
passaggio?» le chiede fermandosi.
«No grazie».
«Dai sali… Non vorrei che
ti capitasse qualcosa, altrimenti le tue amichette daranno la colpa a me».
«Va bene…» risponde
sospirando l’Haruno.
Sakura sale sulla moto, dietro
al moro e gli indica la strada; presto arrivano davanti alla casa che ha le
luci accese. Sakura scende dalla moto, si toglie il casco e viene imitata dal
ragazzo che la sta guardando.
«Grazie di tutto. Mi hai
aiutata più volte. Ora devo rientrare a casa, altrimenti quelle che dicono di
essere mie amiche, mi chiudono fuori».
«Anch’io devo tornare… Alla
prossima Haruno. Buona notte» dice il moro che ha riacceso la moto.
«Notte Uchiha».
Sakura prima di andarsene
si avvicina a Sasuke e gli da un bacio sulla guancia, facendolo rimanere
sbalordito da quel gesto. Il moro dopo aver visto la rosa entrare in casa, si
mette il casco e torna a casa; durante il tragitto ripensa al bacio della
ragazza e sorride.
Ecco il continuo della
mia storia! Cosa ne pensate? Ringrazio tutte le persone che l’hanno letta,
recensita, messa tra i preferiti e seguite =) Mi raccomando, RECENSITE! Voglio
conoscere i vostri pensieri sulla mia storia e sapere cosa pensate che potrei
migliorare. Alla prossima!
Capitolo 6 *** Dispetti, innamoramenti e abilità... ***
Dispetti, innamoramenti e
abilità
La mattina dopo Hinata si alzò per
prima: alle sette e il sole era già sorto. Scende dal suo letto, indossa le
ciabatte e si dirige in cucina per fare colazione con latte e biscotti. La
ragazza in quel momento ricorda il biondino che è stato gentile con lei e le ha
fatto anche l’occhiolino, si trova a pensare quanto sia carino e avrebbe voluto
rincontrarlo, ma a questi pensieri diventa rossa. Il latte aveva finito di
bollire, lo versa in una tazza celeste e con i biscotti al cioccolato, fa
colazione. Qualche minuto più tardi entra in cucina Tenten che stava
sbadigliando e trova l’amica già sveglia.
«Buon giorno Hinata. Da quanto sei
sveglia?» chiede incuriosita e prendendo dei cereali da mangiare con lo yogurt.
«Non da molto, forse mezz’ora».
«Ho notato che Naruto, ieri ti
osservava» dice facendo arrossire la Hyuga.
«Dici?» risponde con il tono della
voce indifferente.
«Sì! E penso che lui ti piace»
conclude centrando i pensieri dell’amica.
«Ma cosa dici?! È vero che è stato
gentile ad aiutarmi, simpatico, dolce, ma…».
Hinata non fa in tempo a finire la
frase, che Tenten si mette a ridere e le dice:
«E come mai se non ti piace, ti si
illuminano gli occhi quando ne parli e poi, l’hai detto anche tu che è gentile,
dolce, simpatico».
L’amica non sapeva cosa rispondere all’affermazione
della Meiji e rimane in silenzio. Dopo aver finito di fare colazione, entrambe
lavarono le tazze e si dirigono nella stanza di Sakura, che è tutta rosa e le
pareti sono tappezzate di poster. In un angolo vicino alla finestra c’è un
letto con le coperte rosse, da cui si può vedere la ragazza che ancora dorme.
Tenten e Hinata non vorrebbero svegliarla, ma tra poco inizieranno il loro
allenamento con Tsunade ed essendo il primo giorno non vogliono fare tardi.
«Sakura… Svegliati» dice dolcemente
la Hyuga che si era seduta sul bordo del letto, imitata dall’altra amica. La
rosa non l’ha neanche sentita e continua a dormire.
«Sakura… Alzati, dobbiamo andare
all’allenamento con Tsunade tra poco» prova l’altra ragazza.
«Uffa! Lasciatemi dormire»
farfuglia la rosa girandosi dall’altra parte.
La giovane comincia ad
infastidirsi, ma poi le viene un’idea:
«C’è Sasuke alla porta, sbrigati ad
alzarti!».
«Cosa!? Dove?!» dice la rosa,
aprendo gli occhi e alzandosi, guardando Tenten che sta ridendo come Hinata.
«Mi hai detto una bugia Tenten!»
dice arrabbiata, ma anche delusa.
«Scusami, ma tra venti minuti
dobbiamo essere in palestra per allenarci».
«Tra venti minuti!? Perché non
l’avete detto prima?!» dice mentre sta già entrando in bagno.
«Ci avevamo provato Sakura…» dice
Hinata.
***
Naruto si alzò per primo, verso le
otto. Rimase qualche minuto a letto per riprendersi, ma poi gli venne in mente
un’idea e dalla sua camera arancione, si mette a correre verso quella blu di
Sasuke che sta ancora dormendo e già ride, per quello che gli combinerà. Passa
davanti alla stanza di Neji, sempre correndo e lo sveglia. Lo Hyuga è arrabbiato
con il biondo che fa baccano e accorgendosi della direzione che aveva preso, si
alza immediatamente e gli va dietro, intuendo qualcosa di quello che vuole
fare. Naruto apre lentamente la porta della stanza dell’Uchica e in silenzio,
si avvicina al suo letto. Le pareti blu scuro sono vuote, da una parte può
vedere la scrivania con il computer portatile e il letto è affiancato ad una
parete. Il biondo con le mani prende il cuscino del moro e glielo tira via in
un movimento. Sasuke si sveglia e quando apre gli occhi, vede Naruto con il suo
cuscino tra le mani che lo guarda con un’espressione tra la maligna e la
divertita.
«Ma cosa».
Il biondo non lo lasciò finire di
parlare che aveva cominciato a dargli colpi di cuscino. Neji entra nella stanza e pensa che sia meglio
intervenire, non tanto per aiutare Sasuke, ma Naruto che avrebbe dovuto subire
una grossa vendetta. Allora si avvicina alle spalle del biondino e gli tiene le
braccia ferme, facendo in modo di fargli lasciare la sua “arma” e cercando di
farlo uscire dalla camera. Quando sono fuori e ha chiuso la porta, gli dice:
«Se fossi in te, mi starei già
nascondendo».
«Ma cosa vuoi che mi faccia! Vedrai
che mi guarderà male e poi se ne dimenticherà».
«Certo, contaci! Non vorrei essere
al tuo posto».
«Ma dai! Vedrai che ho ragione io».
Neji alza gli occhi al cielo, lo
sorpassa e scende le scale per andare in cucina, ma prima sussurrando gli dice:
«In bocca al lupo».
Naruto lo guarda divertito e lo
segue. Si siedono tutte e due al tavolo e fanno colazione, con una tazza di
cereali e yogurt. La porta della stanza si apre alle spalle di Naruto, ma il
biondo non se ne accorge perché è troppo impegnato a mangiare; Neji ha visto
tutto ma non dice niente per restare neutrale e non essere coinvolto in quella
battaglia. Sasuke ha un secchio d’acqua fredda in mano e si avvicina
silenziosamente a Naruto, quando è proprio dietro glielo versa in testa,
bagnandolo tutto. L’Uzumaki non se l’aspettava e si gira infuriato per vedere
l’Uchica ridere e con il secchio in mano.
«Ma cosa!? Sasuke!» dice
arrabbiato.
«Ehi! Sei tu che te la sei
cercata!» risponde per difendersi il moro.
«Uffa! Ora asciughi tutto però!».
«Secondo te, io lo farò?» gli
chiede.
«No… Ma neanche io lo farò!».
«Eh no! Qui finisce che lo devo
fare io! Lo farete tutte e due» interviene arrabbiato Neji.
«Aspetta e spera» rispondono gli
altri due in coro.
«Come volete. Sappiate che io non
farò niente» conclude andandosene dopo aver lavato la sua tazza.
I due rimasti si guardarono male e
quando stavano per andarsene, scivolano nell’acqua, cadendo in terra di sedere.
«Ahi!» esclamano in coro.
«Uff! Ci
tocca asciugare altrimenti non arriviamo all’allenamento integri» dice
scocciato Naruto.
«Già… » concorda Sasuke.
I due amici sono armati di straccio
e asciugano tutto prima di andare all’allenamento.
***
«Buon giorno Tsunade!» dicono in
coro le ragazze.
Si trovano in una stanza di quella
casa enorme, alle pareti ci sono tanti specchi e il pavimento è in parquet.
«Ciao ragazze! Com’è andata la
gara?» chiede curiosa.
«Ho vinto io!» risponde felice
Hinata.
«Tu?» dice incredula.
«Già» rispondono sorridendo le
altre due amiche.
«Avrei pensato che vincesse Sakura
o Tenten».
«Io ho avuto un incidente durante
il percorso, mi ha aiutata un ragazzo» dice la rosa.
«Io sono arrivata quarta» dice la
mora.
«Vi siete divertite?».
«Sì! Tantissimo!» rispondono in
coro.
«Bene, perché la missione non ci
sarà più, la persona che avreste dovuto proteggere non deve più andare».
«Cosa!? Sakura ha rischiato la
vita, ci siamo fatte in quattro per arrivare tra i primi e ora è stato
annullato tutto?!» dice arrabbiata Tenten.
«Avete conosciuto dei ragazzi e vi
siete divertite, quindi non è stata inutile. Ma ora basta, iniziamo
l’allenamento».
«Va bene» rispondono sbuffando,
scocciate.
«Oggi vedrò quali sono le vostre
abilità e il loro sviluppo».
Tsunade prende una collana e la porge
ad Hinata.
«Devi concentrarti su quest’oggetto
e vedremo cosa succederà».
La Hyuga si concentra ma per due
minuti non accade nulla.
«No, tu non hai questa abilità.
Prova tu, Tenten» dice porgendole la collana.
La mora comincia a pensare che la
loro maestra sia matta, ma dopo qualche secondo che ha fissato l’oggetto,
questo comincia a muoversi e si alza dal palmo della sua mano.
«Wow!» esclama la ragazza.
«Ma come fai? Io non ho nessuna di
queste abilità» dice Sakura.
«Non dire così, anche voi avete
delle potenzialità. Una tua penso già di sapere quale sia Sakura» dice
pensierosa Tsunade.
La maestra nel frattempo che la
mora prova a controllare i movimenti della collana, prende una pianta secca e
l’avvicina alla sua allieva.
«Che peccato, io adoro le piante e
mi dispiace vederle così».
Dopo aver detto questa frase
avvicina le mani per toccarla, ma si vede una luce verde uscire dal palmo delle
sue mani e la pianta si riprende e fiorisce sotto i loro occhi.
«Ma… come ho fatto?» chiede
interrogativa.
«Sakura, controlli l’elemento della
terra e probabilmente, puoi utilizzare il tuo perfetto controllo del chakra nei
combattimenti, per diventare più forte e penso che ti insegnerò le arti
mediche. Tenten usa la telecinesi e la telepatia probabilmente, ma si
svilupperà più avanti. Ma vediamo Hinata, ora» risponde pensierosa.
«Io?» chiede un po’ timida.
«Già, tu hai anche il Byakugan, che
è un’abilità innata molto vantaggiosa e puoi usare alcune tecniche speciali.
Penso che sei più propensa per l’elemento dell’acqua, ma lo vedremo subito»
dice sorridendo la maestra.
Tsunade prende un bicchiere d’acqua
e senza avvisarla le lancia il contenuto. La Hyuga alza la mano per ripararsi
ma con sua sorpresa, il liquido si ferma a mezz’aria e comincia a cambiare
forma a suo piacimento.
«Bello!» esclama Tenten.
«Già… Siete tutte e tre fortissime!
Ora vi allenerò a controllare i vostri poteri. Hinata devi riuscire a usare
l’acqua a tuo piacimento, senza farne cadere neanche una goccia in terra, se
succederà ti farò fare degli allenamenti in più, questo vale per tutte. Sakura
vai in giardino, che come hai visto è secco, devi far crescere l’erba e
sistemarlo, deve essere pronto entro due ore. Tenten andrai nella mia
biblioteca e visto che è molto alta, metterai i libri in ordine alfabetico, dei
piani più alti con la telecinesi».
«Cosa?!» dicono
in coro.
«A lavoro
ragazze!» dice minacciosa.
***
I tre ragazzi
sono in una stanza dell’appartamento e guardano curiosi il loro maestro, che
sta organizzando qualcosa in un angolo.
«Ehilà! Devo
avvisarvi che non ci sarà più la missione con le moto. Oggi scoprirete quali
sono le vostre abilità. Iniziamo con Sasuke. Vieni qui Uchica» dice dopo aver
terminato i preparativi.
Jiraya prende
una candela accesa e il ragazzo lo guarda interrogativo.
«Ora concentrati
sulla fiamma e vedremo cosa succederà».
Il giovane fa
come gli è stato detto e dopo qualche secondo avvicina la mano, perché sente
provenire da essa come un richiamo e chiude le dita sulla fiamma, poi riapre la
mano e sul suo palmo, danza una lingua di fuoco che non lo brucia e il ragazzo
ne rimane sbalordito e affascinato nel contempo.
«Bene. Oltre
allo Sharingan, disponi anche del fuoco».
«Wow! Lo voglio
anch’io!» dice il biondo, sbalordito ma allo stesso tempo geloso.
«Mi dispiace
Naruto, ma tu hai un’altra abilità»
«E quale
sarebbe?» chiede il biondino incuriosito.
«Puoi utilizzare
la forza del demone volpe».
«Davvero?! E
diventerò molto forte?» chiede entusiasta.
«Mmm… Sì» dice
pensieroso.
«Ehi! Sembri
dubbioso che diventerò forte… Non è che mi stai illudendo?» dice il biondo.
«Non è questo…
Solo che il tuo “ospite” non è facile da controllare, diciamo che fa i
capricci. Neji ora vediamo qual è la tua abilità… Fammi pensare un attimo…
Forse il vento» dice pensieroso il maestro.
«Il vento?»
ripete l’Uzumaki incuriosito.
«Già, Neji io ti
manderò delle fiamme contro e tu, dovresti riuscire a respingerle. Pronto?».
Il ragazzo annuisce
con la testa e si prepara; Jiraya rivolge il palmo della mano verso di lui e ne
esce una piccola fiammata. L’allievo la vede e con un gesto delle mani riesce a
rimandarle contro il maestro, che le controlla e chiudendo il palmo della mano,
queste si spengono.
«Bene, ora
iniziate ad allenarvi con una serie di esercizi».
***
Due ore dopo,
Tsunade controlla i lavori delle ragazze:
«Tenten sei
riuscita a sistemare più della metà dei libri, bravissima. Hinata hai fatto
cadere solo tre gocce, così mi piaci! Sakura il tuo lavoro non è andato molto
bene, non hai messo apposto neanche la metà del giardino… Come mai?».
«Maestra non so
dirle il motivo, ma le piante crescevano molto lentamente, non riesco a capire»
dice triste e abbattuta.
«Scoprirò la
causa, ma ci sarà da lavorare il doppio con te».
«Uffa, non sono
capace a fare niente e le altre già padroneggiano la loro abilità» dice triste.
«Non ti
scoraggiare Sakura, vedrai che ci riuscirai» la consola la bionda.
Questa
volta ho pubblicato prestissimo =) Questo capitolo è per chiarire le abilità di
ciascuno dei ragazzi e nel prossimo avranno una nuova missione.
SnowDra1609: grazie del consiglio che mi hai dato. Ora va
meglio? Spero di si, altrimenti cosa potrei modificare per migliorarla? Ciao!
Capitolo 7 *** Allenamenti, esplosioni e missioni... ***
Allenamenti,
esplosioni e missioni…
Le ragazze continuano ad
allenarsi ogni giorno e dopo la gara di moto non hanno più rincontrato i tre
ragazzi, nonostante la promessa che si erano fatti di rivedersi e di questo sono
molto tristi, ma hanno una missione e per loro viene in secondo piano il
divertimento.
Ogni giorno che passava
diventavano sempre più forti e ormai sono passati due mesi dal giorno in cui
hanno scoperto quali fossero le loro abilità speciali.
Oggi è un altro giorno di
allenamento per le tre giovani che hanno cominciato a combattere tra loro per
esercitarsi.
Hinata si trova al centro
della palestra e ha gli occhi chiusi, mentre Tenten e Sakura le stanno intorno,
distanti e pensano ad un modo per attaccarla con colpi multipli. La Meiji senza
far rumore tira fuori dalla tasca della sua giacca, un rotolo di pergamena
giallastro con i bordi rossi, lo apre e ci poggia una mano sopra.
All’improvviso in una nuvola di fumo compaiono una serie di kunai che la corvina
controlla con la telecinesi e stanno sospesi nell’aria intorno a lei, mentre
Sakura per ogni mano prende cinque shuriken dalla sua
borsa a tracolla. Le due ragazze si guardano negli occhi e nello stesso momento
lanciano le armi. La Hyuga apre gli occhi, pronta a reagire e attiva la sua
abilità innata:
«Byakugan!».
Delle venature diventano
evidenti intorno ai suoi occhi lilla e comincia a eseguire dei movimenti
velocissimi con le mani per creare intorno a sé una rete di chakra su cui
rimbalzano le armi e ritornano indietro ai loro proprietari. Le due avversarie
non si aspettavano questo svolgimento nell’allenamento, così senza neanche
pensarci, Tenten rivolge le mani verso le armi che si dirigono verso di lei e
con la telecinesi riesce a fermarle poco prima che la feriscano; Sakura invece
non possiede l’abilità della telecinesi e la sua è troppo lenta in questo caso,
così concentra il chakra nei piedi per aumentare la sua velocità nel movimento
e grazie ai suoi riflessi riesce ad evitare le armi. Quando ha evitato tutti i
kunai e gli shuriken, la rosa cade in ginocchio sul
pavimento e tira un sospiro si sollievo.
«Me la sono vista brutta! Non
pensavo che la tua difesa facesse rimbalzare le armi Hinata».
«Neanche io» continua Tenten.
«Scusate ragazze se non vi ho
avvertite» risponde mortificata.
«Hinata non ti devi scusare!
In uno scontro vero, l’avversario non avverte prima di attaccarmi» le dice
ridendo la rosa.
Presto si uniscono alla sua
risata anche le altre due e si siedono a gambe incrociate sul pavimento, per
riposare prima di ricominciare ad allenarsi.
«Ragazze sono passati due mesi
da quando abbiamo conosciuto Sasuke, Naruto e Neji… Non vi piacerebbe
rincontrarli? A me si» dice Sakura.
«Anche io sarei felice di
rivederli, però dobbiamo pensare prima alla nostra missione».
«Ma Tenten siamo
diciassettenni e abbiamo diritto anche noi a divertirci».
«Lo so Hinata… Purtroppo siamo
state scelte noi per questa missione e dobbiamo diventare più forti se vogliamo
vincere. Continuiamo ad allenarci ora».
Le tre ragazze sono tristi ma
si rialzano e continuano ad esercitarsi. Dopo qualche minuto la loro maestra
entra nella stanza e le interrompe, dicendo:
«Ora
che siete più preparate, potete andare in missione contro gli alleati di
Orochimaru. Questo sabato, ovvero domani sera ci sarà una festa in casa di una
persona importante, voi vi infiltrerete tra gli invitati e oltre a cercare
informazioni, dovete catturare l’ alleato del nostro nemico, con i suoi ninja.
Tutto chiaro?».
«Sì
maestra» rispondono insieme.
«Possiamo
andare a fare shopping, per comprare i vestiti?» chiede Tenten.
«Immaginavo
che me l’avresti chiesto, così ho comprato un po’ di abiti, voi sceglierete
quello che preferite. Ok?».
«Bello!
Hai una foto di quella persona?» chiede Hinata.
La
bionda porge tre fascicoli alle giovani che li aprono e trovano la foto di un
ragazzo con i capelli rossi, corti e uno sguardo impassibile. Nei dati trovano
il suo nome: Sasori, con le sue abilità, cioè manovrare le marionette.
«Sembra
forte» dice Sakura.
«Molto,
dovrete stare attente. La festa è stata indetta dal fratello del futuro re, ma
non è il vostro compito proteggerlo».
«Di
chi sarà?» chiede curiosa Hinata.
«Non
posso dirvelo, ma li riconoscerete, ve l’assicuro» risponde Tsunade.
«Quindi
saremo tutte e tre sue cugine, alla lontana» dice Tenten.
«Sì.
Lui sa che lo dovete proteggere e reggerà la vostra copertura» chiarisce la
maestra.
«Perfetto,
saremo pronte» dice Hinata.
«Io
però non riesco ancora a controllare il mio elemento» interviene triste
l’Haruno.
«Sakura
non ti preoccupare, tu hai studiato le arti mediche e ti aiuteremo noi» dice
Tenten con un sorriso, per sollevare il morale all’amica.
«Grazie
Ten» dice la rosa, abbracciandola.
***
I
ragazzi si stanno allenando in un edificio abbandonato, visto che abitano in un
appartamento e sono migliorati in questi due mesi di continui allenamenti. Si
trovano in un vecchio magazzino inutilizzato, in cui il tetto è molto alto e
rimangono solo alcuni scaffali addossati alle pareti, con molti scatoloni e
come pavimento c’è solo il cemento grigio. Naruto è al centro e il chakra rosso
del demone che è in lui, gli avvolge tutto il corpo, mentre Neji gli scaglia
contro alcune raffiche taglienti di vento che poi si uniscono alle palle di
fuoco che lancia Sasuke da un’altra angolazione, alimentandole. L’Uzumaki crea
una parete di chakra davanti a lui, ma lascia alcune fessure, da cui riesce a
penetrare il fuoco e si viene a creare un’esplosione in cui tutti e tre vengono
sbattuti contro le pareti.
«Naruto!
Stupido!» urla Sasuke da un angolo della sala.
«Volevi
ucciderci?!» continua Neji che si è scostato degli scatoloni che gli erano
caduti addosso, dopo l’impatto con uno scaffale.
«Ragazzi,
quello che non vi uccide vi rinforza» dice con aria solenne il biondino,
accompagnando la sua affermazione con un gesto del dito indice.
I due
ninja gli rivolgono uno sguardo omicida e vanno verso di lui con aria
minacciosa.
«Vediamo
se ne esci più forte, dopo uno scontro vero contro noi due» gli dice l’Uchiha.
«Ragazzi
dai, ne possiamo parlare» dice il biondino, indietreggiando impaurito.
«Naruto
è la centesima volta che fai questo errore! Non devi lasciare fessure nella tua
barriera di chakra, altrimenti l’entrata di un’energia diversa dalla tua creerà
un’esplosione!» gli ripete esasperato Neji.
«Per
voi è semplice parlare che non avete un… Ospite… Da gestire!».
«Questa
non è una scusa… Ti devi allenare di più invece di mangiare ramen
in continuazione o guardare la televisione» gli dice Sasuke.
«Allora
voi due che siete tanto bravi e possedete il Byakugan e lo Sharingan, perché
non avete previsto questa reazione?».
Nessuno
gli risponde e l’Uzumaki ridacchia.
“Colpiti
e affondati” pensa Naruto, sorridendo.
In
quel momento entra nella stanza il maestro Jiraya che si guarda intorno
perplesso.
Il
magazzino che prima al centro era pulito, ora è pieno di assi molto grandi di
legno, scatoloni, pezzi di cemento, mattoni ed è pieno di polvere. Il biondino fa
un cenno d’assenso al maestro, mentre gli altri due gli lanciano
un’occhiataccia. I loro vestiti sono tutti bruciacchiati e strappati in alcuni
punti, mentre hanno le facce sporche di polvere nera.
«Sono
venuto per comunicarvi quale sarà la vostra prossima missione» continua il
maestro.
«Che
bello! Una missione finalmente!» dice il biondo.
«Naruto
smettila e lascia finire Jiraya» lo zittisce l’Uchiha.
«Dovete
andare ad una festa, a casa del fratello del futuro re e proteggerlo. Dovrete
stare attenti perché ci sarà anche Sasori, un alleato di Orochimaru che è un
marionettista. Il vostro compito è incentrato nel proteggere quest’uomo
importante, ma se ci sarà bisogno dovrete aiutare l’altro gruppo».
Il
maestro non riesce a finire la frase, che viene subito sommerso di domande.
«L’altro
gruppo?» chiede Naruto sorpreso.
«Chi
sarebbero?» domanda l’Uchiha.
«Questo
non c’è l’avevi detto, prima» dice seccato Neji.
«Ops,
ho parlato troppo… Comunque loro si occuperanno di prendere Sasori, ma se
avranno bisogno d’aiuto, dovrete aiutarle».
«Ok.
Ma chi sono? Hai usato il femminile plurale, quindi sono ragazze, giusto?»
domanda il biondo.
«Mi
dispiace, no comment. Sappiate che sono molto forti e
sicuramente capirete chi sono» precisa Jiraya.
«Non
era meglio che ci occupassimo noi del nemico?» chiede Naruto.
«Loro
hanno più padronanza delle loro abilità rispetto a voi».
«Lo
vedremo».
«Naruto
non sottovalutarle solo perché sono ragazze».
«A che
ora inizia la festa?» domanda Sasuke.
«Verso
le 20,30 e la fine sarà per le 2,00. Comunque dipende da come andranno le
cose».
«Perfetto,
allora per domani saremo pronti» dice Neji.
«Direi
che per oggi sarebbe meglio concludere così l’allenamento e andaste tutti a
farvi una doccia» propone il maestro.
Gli
alunni annuiscono e si dirigono tutti verso l’appartamento.
Ecco il seguito! Sicuramente avrò fatto degli errori ma spero
che vi sia piaciuto ^^ dal prossimo capitolo inizierà la missione e cosa
accadrà quando i due gruppi si incontreranno? Quali saranno le loro reazioni e
Sasori? Tutto nel prossimo capitolo!! Ringrazio le persone che hanno letto la
mia storia, chi l’ha messa tra i preferiti e le seguite, chi ha recensito!
Mat Fisher:grazie di avermi corretto il cognome degli Uchiha, non avevo mai
fatto caso al fatto che fosse con la h e non con la c ^^.
Neji Hyuga:sono felice che trovi la mia storia interessante e tranqui, non ho preso i tuoi consigli come un’offesa ^_* In
questo capitolo ho cercato di descrivere di più i personaggi, il loro addestramento,
le loro emozioni e i luoghi. Spero di esserci riuscita ^^ Grazie della
recensione e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Tenny_93: ciao! Sono contenta che la storia ti piaccia e darò spazio
anche alla tua coppia preferita ^^ Al prossimo capitolo! Kiss
Saku_93: ho aggiornato presto come mi avevi chiesto ^_* Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto =).
Al prossimo capitolo e prima di cambiare pagina web, cliccate
sulla scritta blu, qui in basso e lasciate un commento xD
Alle nove meno un quarto la
notte è già calata e il cielo è pieno di stelle che brillano, senza neanche una
nuvola.
La villa in cui si tiene la
festa è molto grande, circondata da uno spiazzo lastricato dove, per
l’occasione sono stati posizionati alcuni tavoli con sopra i piatti con i dolci
e i cibi salati. I camerieri indossano uno smoking bianco molto elegante e
passano tra le persone con dei vassoi tondeggianti in mano, su cui sono
appoggiati dei bicchieri pieni di champagne. Intorno all’edificio c’è un prato
verde ben curato e illuminato da dei lampioni neri, che si alternano con dei
salici piangenti molto grandi ed è tutto recintato da un muro molto alto e una
via attorniata da alberi porta dal cancello allo spiazzo intorno alla casa con
tre piani. In quel momento arriva una limousine nera che si ferma per far
scendere tre ragazze diciassettenni che aprendo lo sportello, riescono a
sentire la musica con un ritmo leggero che fa da sottofondo a quella magnifica
serata.
La prima a scendere è una
giovane dai capelli castani, lunghi fino a metà schiena con la riga da una
parte e un po’ mossi, gli occhi marroni e veste un abito verde smeraldo
aderente, con un piccolo drago nero disegnato sul bordo della gonna, a sinistra
che le arriva poco sotto il ginocchio e si allaccia con dei nastri verdi dietro
al collo. La seconda ragazza ha i capelli neri con dei riflessi blu che tiene
raccolti in uno chinion e il ciuffo verso destra che è tenuto dietro
nell’acconciatura, gli occhi color lilla, e indossa un vestito azzurro che le
arriva all’altezza delle ginocchia, con delle farfalle blu disegnate sul bordo
inferiore del corpetto e la gonna è fatta a balze con le spalline che si
incrociano sulla schiena e si congiungono davanti. La terza giovane ha i
capelli di un insolito rosa chiaro, sciolti che per la festa ha fatto ricci,
gli occhi verdi smeraldo, il vestito che indossa è rosso con un corpetto senza
spalline, di seta che è stretto da dei cordoncini davanti e la gonna le arriva
fino al ginocchio, fatta in raso rosso e sotto ha del tulle che si apre a
campana. Tutti in quel momento le guardano curiosi e incantati.
«Mi sento un po’ osservata»
dice timida Hinata.
«Forse abbiamo esagerato,
ci siamo fatte notare troppo» risponde Sakura.
«Ragazze non vi
preoccupate, sul biglietto che ha lasciato Tsunade c’era scritto molto
eleganti. Vedrete che andrà tutto bene» dice Tenten.
«Hai ragione. Dobbiamo
dividerci per cercare Sasori» dice l’Haruno.
«Già. Io entro in casa e do
un’occhiata, vieni con me Tenten?» chiede la Hyuga.
«Sì. Sakura tu rimani in
giardino, c’è molta gente qui. Se ti serve aiuto chiamaci, anche se grazie alla
telepatia lo saprò in ogni caso» dice sorridendo la mora.
«Tranquille, voi entrate,
io vi raggiungo dopo» dice la rosa.
Le due amiche entrano nella
casa mentre Sakura rimane in giardino. Comincia a guardarsi intorno e poi
decide di avvicinarsi ad un tavolo in cui dei camerieri servono da bere dello
champagne francese che vuole assaggiare; non conosce nessuno di tutte quelle persone
che chiacchierano tranquillamente in gruppi diversi. Ormai è quasi vicina al
banco, quando si sente bloccare il polso da qualcuno, si volta pronta a
sferrare un pugno, ma si ferma perché si trova davanti un ragazzo biondo, con
gli occhi azzurri, alto e vestito elegante, con un pantalone nero e una camicia
color crema che riconosce subito:
«Naruto!» dice felice.
«Ciao Sakura! Mi era
sembrato di averti riconosciuta, anche tu qui?» chiede felice e curioso allo
stesso tempo.
«Sì, sono una parente del
padrone di casa e mi ha invitata alla festa. Mi hai spaventata afferrandomi
così, ti stavo per tirare un pugno…».
«Oh scusa, mi dispiace. Io
sono un amico. Posso chiederti una cosa?» chiede un po’ imbarazzato.
«Certo! Dimmi».
«C’è anche Hinata?» domanda
sottovoce.
«Sì. Lei è entrata in casa.
Le farà sicuramente piacere rivederti» gli dice sorridendo.
«Allora vado a salutarla,
però mi dispiace lasciarti qui da sola».
«Ma figurati! Non
preoccuparti! Vai da lei».
«Okay» le risponde.
***
Tenten e Hinata sono
entrate nella casa e dopo aver varcato la porta si ritrovano in un salone molto
grande, con le pareti dipinte di giallo chiaro e molti divani, color crema. Ci
sono molte persone e la musica è ad alto volume:
«Hinata io vado nelle altre
stanze, tu rimani qui?» chiede la mora.
«Sì, così vedo se arriva
Sasori» risponde.
Tenten percorre un
corridoio con un tappeto rosso disteso sul parquet ed entra nella prima stanza
a sinistra che è dello stesso colore della sala, ma al posto dei divani c’è un
tavolo al centro con del cibo, delle bevande e dei camerieri a servire. Dopo
aver controllato e non avendo visto Sasori, decide di prendere qualcosa da
bere, ma all’improvviso qualcuno le sbarra la strada: un uomo alto, con i
capelli neri, gli occhi verdi, che ha un bicchiere di champagne in mano e
probabilmente ha bevuto troppo.
«Ehi piccola, come mai sei
da sola?» chiede.
«Non sono da sola e non
sono fatti suoi» risponde seccata cercando di sorpassarlo ma lui continua
mettersi davanti a lei.
«Forza non fare così, vieni
con me» continua ad insistere.
L’uomo le sta per prendere
la mano, ma un altro gli prende il polso e lo blocca. Un ragazzo dai capelli
castani, lunghi e gli occhi lilla con un’espressione glaciale sul volto,
vestito con uno smoking nero:
«La ragazza è con me».
L’uomo gli lancia
un’occhiataccia e cerca di sferrargli un pugno con il braccio libero ma il
giovane si abbassa in modo da evitare il colpo e con una tecnica speciale del
suo clan fa in modo di stordirlo con un pugno non troppo forte allo stomaco.
«Va bene… Me ne vado»
risponde balbettando e barcollando stordito se ne va.
«Neji stai bene? Grazie per
avermi difesa» dice Tenten, avvicinandosi al ragazzo.
«Tranquilla, sto bene. Ho
visto che quell’uomo stava esagerando e ho preferito intervenire».
«Come mai sei qui?» chiede
curiosa.
«Perché il padrone di casa
è un mio amico. Tu invece?».
«Sono una cugina» risponde.
«Ci sono anche Sakura e
Hinata?».
«Sì. Sakura è in giardino e
Hinata in sala».
«Ci sono anche Naruto e
Sasuke, forse si sono già incontrati. Ti va qualcosa da bere?».
«Si. Quell’uomo non mi ha
lasciata il tempo neanche di fare un passo».
«Aspetto un attimo qui,
vado a prendere dello champagne».
Neji si allontana e si
dirige in direzione del tavolo, mentre Tenten lo osserva incantata e pensa quanto
sia bello e protettivo. Comincia a pensare che Sakura e Hinata avevano ragione
e dovrebbero anche divertirsi un po’ visto che si stanno sempre allenando e
magari più tardi, avrebbe potuto chiedere il numero al moro.
«Tenten?» chiama titubante
lo Hyuga.
«Eh?».
“Che figura! Mi ero persa nei miei pensieri e non mi sono accorta di
lui!” pensa la ragazza imbarazzata.
«Ti ho preso dello
champagne».
«Grazie» risponde mentre lo
prende e comincia a sorseggiarlo.
I due rimangono in silenzio
per qualche minuto e alla Meiji comincia a pesare, così decide di rompere il
ghiaccio.
«Sono passati due mesi dal
nostro ultimo incontro… Di dove siete tu e gli altri?».
«Naruto e Sasuke sono
americani, mentre io vengo dalla Francia e voi?».
«Io sono giapponese, Sakura
è italiana e Hinata, anche se sicuramente già lo sai è».
«Francese» completa lui
sorridendole.
«Già» risponde mentre le
guance le diventano rosse.
“Che
carina” pensa il ragazzo.
«Come mai siete qui?».
«Perché siamo qui mi chiedi?
Bè… Siamo in vacanza per imparare la lingua».
“Spero che ci creda”
«Che coincidenza, anche
noi. Se sei d’accordo potremmo uscire qualche volta».
«Oh certo!» risponde
raggiante la ragazza.
«Che dici se raggiungiamo
gli altri? Non me la sento di lasciare Naruto da solo, potrebbe combinare
qualche disastro».
Tenten si mette a ridere e
dopo aver controllato che Sasori non ci fosse, annuisce. Neji aveva già
esaminato la stanza e ritenendo che fosse inutile rimanere in quel posto vuole
raggiungere il suo compagno, nonostante gli dispiaccia non essere più solo con
la ragazza.
***
Naruto entra in sala e vede
che in un divano è seduta la ragazza che cercava, allora le si avvicina:
«Ciao Hinata!» le dice
allegro.
«Naruto! Che sorpresa! Non
pensavo di incontrarti qui» risponde sorridente.
«Sono un amico, allora mi
hanno invitato».
«Io sono una cugina invece.
Hai incontrato Sakura? Perché mi ha detto che rimaneva in giardino» chiede la
Hyuga.
«Sì. Ci sono anche Sasuke e
Neji con me. C’è Tenten?».
«Sì, ma è andata in
un’altra stanza».
«Hinata… Ecco… Stasera… sei
bellissima» le dice un po’ rosso in viso.
«Grazie Naruto, anche tu
stai bene vestito elegante» risponde timida.
Il biondo è felicissimo di
aver ricevuto un complimento dalla ragazza e con la mente inizia a fantasticare
sul suo futuro con la corvina. In quel momento si avvicina un ragazzo con i
capelli neri e gli occhi più scuri, vestito con dei pantaloni neri e una
camicia bianca con i primi bottoni sbottonati.
«Naruto! Cosa stai
combinando?» gli chiede torvo, vedendo che stava fantasticando invece di
lavorare.
«Sasuke! Guarda chi c’è
alla festa» dice tutto felice il biondo, indicando la Hyuga.
«Ciao Hinata» saluta
cordiale l’Uchiha.
«Ciao Sasuke. Anche tu sei
un amico del proprietario di questo posto?» domanda curiosa.
«Già. Tu invece?».
«Sono una parente. Hai per
caso visto dove sono Sakura e Tenten?».
«No mi dispiace. Comunque
ora vado in giardino per prendere un po’ d’aria» dice il moro.
Sasuke prima di uscire si
avvicina a Naruto e sussurrando gli dice:
«Controlla il nostro
obiettivo che è seduto in quell’altra poltrona. Io vado a vedere se trovo
Sasori».
«Tranquillo, lo tengo
d’occhio. Ora vai dalla tua principessa, perché l’ho incontrata prima in
giardino e l’ho lasciata che era circondata da parecchi gentiluomini».
«Naruto… Non cambierai mai
vero?» dice con il tono di chi ha già perso tutte le speranze.
Sasuke esce e si dirige in
giardino, vicino al banco delle bevande e quando si volta si ritrova proprio
affianco a Sakura che sta parlando con il barista che sembra molto interessato
a lei. Il ragazzo sembra avere solo qualche anno in più di lui e ha i capelli
rossi e gli occhi verde acqua.
«Gaara di dove sei?» chiede
la rosa incuriosita e non si è accorta di Sasuke.
«Vivo qui a Londra e studio
a Cambridge e tu?».
«Io sono italiana, ma sono
qui per apprendere l’inglese e studio in un liceo scientifico».
«Un’intellettuale come me.
Sei da sola?» le chiede sorridendo.
«No, sono con due amiche ma
ora sono in casa».
«Non hai trovato un
accompagnatore?» le dice guardandola intensamente.
Sakura comincia a sentirsi
a disagio e imbarazzata, per questo comincia a giocherellare con una ciocca dei
suoi capelli rosa.
«Mi sembra difficile che tu
non abbia un accompagnatore, visto che sei una bella ragazza» continua lui.
«Bè… Ecco… Io» balbetta la
rosa non sapendo cosa inventarsi.
«Il suo accompagnatore è
arrivato adesso».
Tutti e due si voltano
verso chi ha parlato e Sakura lo riconosce subito.
«Sasuke!?» dice tra il
felice e l’incredula di rivederlo.
«Si tesoro, scusa il
ritardo» le dice abbastanza forte, in modo che lo possa sentire anche Gaara che
si era avvicinato troppo a Sakura per i suoi gusti.
L’Uchiha le passa un
braccio intorno alla vita, attirandola a sé e le da un dolce bacio sulla
guancia in modo disinvolto, per far capire al rosso che lei è sua e poi gli
rivolge un falso sorriso amichevole. Sakura nel frattempo è diventata rossa in
viso e in quel momento è vicinissima al ragazzo che comincia a piacerle sempre
di più.
«Tesoro ti va di fare una
passeggiata nel giardino dietro la casa?» le chiede guardandola negli occhi e
non lasciandola allontanare.
«Ehm… Ecco… Gaara è stato
un piacere conoscerti. Andiamo» dice sorridendo.
I due giovani camminano
sulla strada lastricata e si siedono in una sdraia dietro la casa, davanti alla
piscina dove non c’è nessuno.
«Come mai parlavi con quel
tipo?» chiede impassibile il moro.
«Come mai ti interessa
tanto?» chiede irritata.
“Prima fa tutto il dolce con me davanti a Gaara e ora che siamo da soli
fai il freddo? Non mi ha detto neanche se stasera gli piace come mi sono
vestita”.
«Così… Magari era il tuo
ragazzo».
«Il mio ragazzo mi avrebbe
coccolata e sarebbe stato sempre vicino a me» gli risponde seccata.
“Forse non gli interesso e l’ha fatto solo per dispetto a Gaara che al
contrario di lui, parlava con una ragazza. In questo caso non posso pretendere
che faccia l’affettuoso con me però non doveva neanche comportarsi in questo
modo nei confronti di quel ragazzo tanto simpatico”.
«Capisco» dice lui
impassibile.
“Sa dire solo questo, dopo quello che ha fatto?! Ma che”.
L’attenzione di Sakura
viene catturata dal movimento di un’ombra dietro un salice lì vicino, così si
volta per non farsi vedere dal moro e chiude gli occhi, si concentra e cerca di
entrare in contatto con la natura che la circonda. Sente la presenza di molti
esseri viventi: gli ospiti nell’abitazione, le piante, i piccoli animali ma c’è
la presenza di qualcuno dietro l’arbusto che si nasconde e altre presenze che
circondano la villa. La rosa non capisce di cosa si tratta, perché non sono
proprio esseri viventi ma vengono messi in movimento da una luce azzurrina.
“Chakra!”.
«Sasori» sussurra la rosa.
«Sasori? Ma tu come conosci
questo nome?» chiede stupito.
«Ops! Ho pensato ad alta
voce. Sasori era il mio gatto. Ora devo andare, le mie amiche mi staranno
cercando. Ciao Sasuke!» cerca di rimediare all’informazione che le è sfuggita e
se ne va, lasciandolo con un sorriso, dimenticandosi che poco prima era seccata
con lui.
«Ciao Haruno».
Sasuke rimane perplesso da
quella reazione e poi l’ha salutato per nome, mentre poco prima era infuriata e
si sarebbe aspettato che lo chiamasse per cognome.
“Qualcosa non torna… Devo raggiungere immediatamente gli altri e poi…
Sakura chi è in realtà? Io conosco solo il nome, il cognome e nient’altro.
Sasori di certo non è un nome da gatto”.
Il moro si alza dalla
sdraia e raggiunge gli amici nella villa.
Ecco il nuovo capitolo!! Spero vi sia piaciuto ^^ Ci ho messo
più tempo a pubblicare perché ho riscritto i primi tre capitoli, però non ho
modificato la storia ma ho solo descritto meglio e aggiunto dettagli delle
famiglie dei ragazzi. Ora risponderò alle recensioni:
tenny_93:sono contenta che hai trovato divertente lo scorso capitolo ^^ Ora Sasuke
comincia ad avere qualche sospetto su Sakura, nel prossimo capitolo ci sarà lo
scontro tra Sasori e i ragazzi ^^ Al prossimo capitolo!
saku_93: ecco un nuovo capitolo e spero che anche questo ti sia piaciuto =)
Pubblicherò al più presto il prossimo ^_*
Neji Hyuga:sono
felicissima di essere riuscita a migliorare la storia e vorrei ringraziarti per
i tuoi consigli che mi hanno aiutata molto ^^ riguardo alle virgole, sono
sempre state la mia passione xD Comunque cerco di
metterne meno e meglio perché sono d’accordo con te che ne metto troppe ^^
Spero che anche questo capitolo sia andato bene, altrimenti dimmi cosa posso
migliorare. Ciao!!!
SnowDra1609:spero
che anche questo capitolo sia andato bene e vorrei ringraziarti per i consigli
che mi hai dato e mi hanno aiutata ^^ Al prossimo capitolo!
Nella sala all’interno
dell’abitazione, Naruto è seduto sul divano vicino ad Hinata e chiacchiera
allegramente con lei:
«Scommetto che sei francese
come tuo cugino» le domanda sorridendole.
«Si» gli risponde timida.
La ragazza non riesce a
fare un discorso coerente quando si trova davanti al biondino e sente il cuore
agitarsi nel petto ma lui sembra non accorgersene e continua tranquillo a farle
domande.
«Hai fratelli o sorelle? Io
sono figlio unico però mi sarebbe piaciuto avere una sorellina più piccola».
“Che tenero” pensa sorridendo la mora.
«Ho una sorella più piccola
che si chiama Hanabi».
«Sicuramente andate
d’accordo, vero? Come si può litigare con una persona tranquilla e gentile come
te».
«Bè ecco… Lei mi odia e mi
considera una nullità» dice triste.
«Davvero? I tuoi genitori
non la sgridano quando si comporta male con te?» chiede meravigliato.
«Loro… Sono d’accordo con
mia sorella e penso che abbiano ragione» continua la Hyuga mentre gli occhi le
si inumidiscono.
Naruto è veramente stupito
dalla situazione dell’amica e pensa che deve essere davvero difficile vivere
con delle persone così crudeli. Si accorge che la mora ha gli occhi lucidi ma
cerca di nascondere il suo stato d’animo dietro un sorriso, così il biondino
cinge con un braccio le spalle della ragazza e l’avvicina un po’ a sé:
«Io invece credo che tu sia
una persona splendida: dolce, altruista, gentile e se continuerai ad
impegnarti, dimostrerai ai tuoi famigliari quanto sei forte e ti
rispetteranno».
Hinata è sorpresa dal gesto
del ragazzo e il suo colorito pallido è tramutato in un rosso acceso, mentre
guarda gli occhi azzurri di Naruto che riescono sempre a rassicurarla e a darle
coraggio.
«Grazie».
«Figurati! Se ti serve
qualcuno con cui parlare e a cui chiedere aiuto, sappi che io ci sarò sempre»
le dice dolce, guardandola negli occhi.
La Hyuga è felicissima e
ormai non bada più a ciò che la circonda: in quel momento per lei è importante
solo il giovane che ha di fronte e contraccambia il suo sorriso.
Poco dopo entrano nella
sala affollata Neji e Tenten, così Naruto toglie subito il braccio dalle spalle
della giovane e lei si allontana perché sono imbarazzati.
«Ciao!».
La Meiji li saluta
tranquillamente mentre si siede tra loro, inconsapevole di ciò che era accaduto
poco prima tra i due e lo Hyuga la imita, mettendosi accanto alla cugina che ha
ancora le guance colorate di rosso.
«Ciao ragazzi!» risponde il
biondo nascondendo l’imbarazzo con un sorriso.
«Dov’è Sasuke?» chiede la
ragazza con il vestito verde.
«Penso sia in giardino con
Sakura» dice pensieroso Naruto.
«Okay. Comunque c’è
veramente tanta gente stasera».
Intorno a loro il numero
delle persone è aumentato e nella stanza si fatica a camminare per il poco
spazio.
“Ten
Ten!”.
All’improvviso
la mora sente la voce allarmata di Sakura nella sua mente e intuisce che sia
successo qualcosa con Sasori e la devono raggiungere subito.
«Scusateci ma dobbiamo
andare in giardino a prendere la nostra amica, si è fatto tardi e dobbiamo
tornare a casa» dice dando un’occhiata alla Hyuga che ha capito tutto.
«È già ora? Mi dispiace
ragazzi, comunque potremmo metterci d’accordo per uscire tutti insieme qualche
volta. Ora andiamo. Ciao!» cerca di fare alla svelta Hinata per raggiungere
l’amica.
«Peccato… Allora alla
prossima. Ciao!» saluta Naruto che non ha capito il vero motivo.
Quando le ragazze sono
uscite dalla casa e non possono più sentirli, il moro dice al compagno:
«Nascondono qualcosa,
perché ho controllato il loro chakra e non è come quelli normali».
«Secondo me esageri Neji,
sono delle normalissime ragazze» risponde lui.
Hinata e Tenten escono in
giardino e si dirigono sul retro, camminando a passo svelto sulle piastrelle
che circondano l’edificio, con le voci degli ospiti e della musica soft in
sottofondo.
Le giovani svoltano ad un
angolo e si ritrovano in uno spiazzo buio in cui ci sono alcune sdraie bianche
posizionate davanti ad una piscina rettangolare, sulla cui acqua si vedono i
riflessi della luce della luna.
«Finalmente siete
arrivate!».
Qualcuno tocca da dietro
una spalla di ciascuna giovane che si spaventano e lanciano un urlo, voltandosi
istantaneamente verso lo sconosciuto.
«Ma che vi prende? Sono
Sakura e ho visto Sasori» dice preoccupata.
«Ci hai fatte spaventare!»
le risponde adirata la mora mentre la Hyuga è ancora scioccata.
In quel momento sentono
delle urla provenire dalla casa e le ragazze corrono verso l’entrata
dell’abitazione dove vedono tutte le persone fuggire spaventate e molte
marionette fatte di legno, fuoco oppure di altri materiali. Gli intrusi sono
fatti da una sfera per la testa, un parallelepipedo per il tronco e dei
cilindri per gli arti che finiscono con le mani e hanno un’altezza sul metro e
settanta. Tutte si muovono come se fossero vive e si avvicinano sempre di più
alla porta della casa, probabilmente con l’obiettivo di prendere il fratello
del futuro re, mentre Sasori sembra scomparso e solo dopo, le giovani lo vedono
in un angolo buio del giardino, dietro a tutta la sua armata. Le tre amiche si
guardano intorno e ormai tutta la casa è circondata, sono davanti alla porta
per non far entrare i nemici, ma ci sono anche le finestre sui lati da
difendere.
«Adesso che si fa?» chiede
impaurita Hinata.
«Dividiamoci le parti da proteggere,
così riusciremo a non farli entrare» propone Tenten.
«Sono d’accordo, io
controllo la davanti. Hinata sul lato sinistro e metà del retro, mentre Ten a
destra e la parte dietro a destra, visto che da me sono di più» conclude
Sakura.
Le giovani si dirigono nei
posti assegnati e cominciano la difesa.
***
Sasuke dopo aver salutato
la rosa entra nella casa e si avvicina ai suoi amici che trova subito.
«Ho visto Sasori» sussurra
l’Uchiha.
«Dobbiamo stare in guardia»
dice Neji.
Appena finisce la frase
sente tutta la gente urlare e fuggire via dalla casa e dal giardino. Il padrone
della casa non capisce il motivo, ma quando si affaccia alla finestra e si vede
accerchiato da tutte quelle marionette ha paura e si avvicina ai suoi
protettori.
«Cosa facciamo?! Quelli mi
uccideranno» comincia a farsi prendere dal panico.
«Stia tranquillo, la
proteggiamo noi. Dovrebbe esserci anche un’altra squadra» cerca di rassicurarlo
Naruto e un po’ ci riesce.
«Qualcuno deve stare qui a
proteggerlo, mentre gli altri due stanno fuori» spiega Neji.
«Posso rimanere io qui» si
propone l’Uzumaki.
«Perfetto, allora noi
andiamo. Io la porta, tu il retro. Okay Neji?» chiede Sasuke.
L’amico annuisce, ma quando
guardano fuori dalle finestre si bloccano dallo stupore e Naruto vedendo quella
reazione si avvicina e rimane sbalordito.
«Ma quelle… sono… Sakura,
Hinata e Tenten! Ma sono fortissime! Guarda Hinata!» dice il biondo osservando
il combattimento.
«Solo Hinata? E Ten Ten?» continua Neji che stranamente esprime ammirazione per
qualcuno.
L ’Uchiha non può fare a
meno di guardare i movimenti eleganti della rosa che si sposta da una parte
all’altra per evitare gli attacchi e poi contrattaccare. Hinata attiva il byakugan e cerca di intrappolare in bolle d’acqua le
marionette, ma capisce che non durerà molto con quella tecnica e decide di
utilizzare quelle speciali del suo clan. Un nemico le arriva alle spalle, ciò
nonostante se ne accorge subito e con la tecnica delle sessantaquattro chiusure
riesce a distruggere qualcuna di quelle marionette. Tenten ha tirato fuori la
sua pergamena ed evoca tutte le armi che possiede per mandarle sui nemici con
la forza della mente, ma per riposarla ad intervalli utilizza le tecniche di
combattimento. Sakura non controlla molto bene il suo elemento, così ha scelto
lo stile che per il momento le viene meglio: con il suo perfetto controllo del
chakra, lo concentra nei suoi colpi per rilasciarlo tutto in una volta e
distrugge tutto ciò che colpisce. Le marionette la stanno mettendo con le
spalle al muro e decide di iniziare il vero combattimento, così la rosa
colpisce con un pugno il suolo dove si apre una crepa in cui cadono i suoi
nemici e poi, riesce a richiuderla grazie al suo potere, in modo da imprigionarli
e riguadagna il suo spazio. Le ragazze stanno vincendo, ma nelle mani delle
marionette compaiono delle armi: chi ha una katana, chi due kunai, chi una
catena e si trovano in difficoltà. I ragazzi decidono di intervenire e ciascuno
va in soccorso di una ragazza. Neji affianca Tenten e comincia a combattere
anche lui con il byakugan attivo e il suo elemento.
«Neji?» domanda stupita la
mora mentre ha appena distrutto con il suo bastone un nemico che aveva alle
spalle.
«Già, io sono stupito
quanto te di vederti combattere» risponde lui mentre lancia un kunai ad una
marionetta dietro alla ragazza.
«Quindi sei nell’altro
gruppo, giusto?» chiede mentre con la telecinesi ha lanciato ad un avversario
una grossa pietra.
«Sì» le dice continuando a
combattere.
Nel frattempo anche Naruto
si è avvicinato ad Hinata che è impegnata a rinchiudere più nemici possibili
nelle sue bolle d’acqua.
«Arrivano i rinforzi!» dice
lui allegro, affiancandosi alla ragazza e parando gli attacchi di un nemico che
usa la katana con due kunai.
«Naruto? Non pensavo che tu
fossi un ninja» risponde stupita mentre lo guarda combattere.
«Anche io pensavo la stessa
cosa di te. Sei una ragazza dolce e timida, non si direbbe che sei così brava
nel combattimento» dice sorridendo.
«Grazie» dice arrossendo
mentre con un kunai ha distrutto un nemico che è riuscito a sfuggire dalla sua
bolla.
Una marionetta le va alle
spalle e la sta per colpire con la katana, ma il biondo con una velocità
impressionante si mette dietro di lei e con un pugno distrugge l’avversario.
Sasuke ha raggiunto Sakura
che è accerchiata da venti nemici ed è ferma al centro che pensa al modo migliore
per distruggerli.
«Serve aiuto?» domanda il
moro, impassibile.
«Sasuke? Tranquillo non c’è
bisogno che mi salvi, questa volta sarà il contrario» dice sorridendo dopo
essersi ripresa dallo stupore di averlo visto.
«Sono molto sorpreso di
vederti combattere, non l’avrei mai sospettato e non credo ci sarà l’occasione
in cui dovrò essere salvato» dice ridendo.
«Lo vedremo».
Appena finisce la frase
tutti i nemici che sono fatti di legno e impugnano una katana si scagliano
contro i due ragazzi.
«Ma non usi qualche arma?»
chiede sorpreso.
«Ho due kunai, però
preferisco senza: ho i miei assi nella manica» risponde sorridendo e facendogli
l’occhiolino prima di attaccare i nemici.
Sasuke comincia a
combattere ma la katana non è molto utile con il legno duro, allora utilizza il
fuoco e dopo aver rivolto la mano destra verso i rivali, dal palmo escono delle
fiamme che distruggono le marionette. Sakura lo guarda sorpresa, ma ben presto
decide di accelerare i tempi perché solo con la forza fisica è lenta e utilizza
una mossa che ha imparato per le arti mediche, ovvero “bisturi di chakra”, le
sue mani vengono avvolte da una luce verde smeraldo che tagliano tutto quello
che toccano. Il moro per un attimo si distrae lasciando scoperto un fianco che
un nemico nota e ne approfitta per colpirlo, ma l’Haruno se n’è accorta:
«Sasuke attento!» gli
grida.
Lui si volta ma Sakura
capisce che non sarebbe riuscito a difendersi, così evita abbassandosi il colpo
di un avversario, poggia i palmi sul terreno e dice:
«Tecnica della parete
difensiva!».
Dal terreno spuntano delle
liane che fanno da scudo al ragazzo, il quale riesce con il fuoco ad incenerire
il nemico.
«Cosa stavi dicendo poco
fa?» chiede ridendo l’Haruno, continuando a combattere.
L’Uchiha è scocciato perché
non avrebbe voluto sembrare debole davanti a lei e non le risponde.
«Se continuiamo così non
finiremo mai!» urla Tenten in modo che tutti possano sentirla.
«Dobbiamo lavorare insieme»
spiega Neji.
Naruto colpisce il terreno
con tutta la sua forza e apre una spaccatura nel terreno in cui cadono tutte le
marionette che si trovavano nella loro posizione.
«Hinata puoi bagnarli con
dell’acqua?» chiede il biondo rivolto alla corvina.
Lei annuisce, si avvicina
al bordo e rivolge i palmi delle mani verso l’apertura e i nemici fatti in
legno vengono bagnati dal suo getto d’acqua. In seguito cercano di risalire per
uscire da quella fossa e così Naruto è costretto a creare un tetto di chakra
per non farli sfuggire ma è molto faticoso mantenere quella tecnica
«Sakura ci serve il tuo
aiuto qui! Datevi il cambio tu e Hinata».
La rosa ha bloccato con
delle liane molti nemici ma annuisce e va dal biondino mentre la Hyuga prende
il suo posto.
«Trasforma l’acqua in
benzina, presto! Tu puoi farlo con l’elemento della terra, no?».
«Ci provo».
Sakura rivolge la mano
destra verso le marionette e dopo qualche secondo per concentrarsi, pronuncia
il nome della tecnica:
«Mutazione!».
L’acqua diventa di un
colore giallastro e la ragazza capisce di essere riuscita nella sua impresa.
«Fatto!».
«Chiama Sasuke e Hinata!
Fai presto perché non riuscirò a resistere ancora per molto!».
La ragazza ritorna dove
combattono il moro e la corvina.
«Andate da Naruto, qui
continuo io».
«Sono troppi per te
Sakura».
«Non sottovalutarmi
Uchiha!» gli urla arrabbiata.
La Hyuga prende il braccio
del moro e lo trascina dal biondino evitando una lite tra i due.
La rosa si guarda intorno
ed è circondata dai nemici, così sussurra il nome di una tecnica e delle liane
fuoriescono dal terreno che trattengono i piedi e le braccia delle marionette,
dandole il tempo di distruggerne di più con la tecnica “Bisturi di chakra”.
Nel frattempo Sasuke ha
lanciato delle fiamme sulla benzina e le marionette hanno preso fuoco, mentre
Hinata con l’acqua controlla che l’incendio non divampi e osserva le marionette
sparire pian piano in una nuvola di fumo.
Neji e Tenten continuano a
combattere contro i nemici che sono diventati di gomma e su cui le armi
rimbalzano, rendendo i loro attacchi inutili.
«Come facciamo?» chiede la
ragazza, evitando i colpi dei suoi rivali.
«Vi aiutiamo noi!»
interviene la Hyuga che è affiancata dall’ Uchiha.
«Neji prendi Tenten e
lasciate libero il posto» ordina Sasuke che aveva già preparato un piano con
Hinata.
Il moro si avvicina alla
Meiji che non ha capito cosa voleva dire, le passa un braccio intorno alla vita
per tenerla e con la forza del vento si alzano in volo. La ragazza non si
aspettava che accadesse questo, così abbraccia il moro per paura di cadere nel vuoto.
«Tranquilla, non ti lascerò
andare» le sussurra all’orecchio dolcemente.
Nel frattempo Hinata ha
ghiacciata i burattini in gomma per far in modo che le armi non rimbalzino e
spiega all’amica cosa deve fare:
«Ten lancia le tue armi
contro di essi e vedrai che scompariranno in una nuvola di fumo come gli
altri».
La Meiji con il braccio
libero prende un rotolo di pergamena e lo srotola, poi poggia una mano su di
esso e intorno a lei compaiono delle armi che con la telecinesi scaglia contro
i fantocci e accade quello che aveva predetto Hinata.
«Bravissima» le dice lo
Hyuga.
Naruto nel frattempo ha
raggiunto la rosa e l’aiuta a distruggere i nemici che aveva bloccato
precedentemente, ma non riescono a sconfiggerli perché guariscono in fretta le
loro ferite.
«Potremmo creare
un’esplosione che li polverizzi!» propone il biondo.
«Dimmi cosa devo fare» dice
la giovane.
L’Uzumaki si mette al
centro del gruppo dei rivali mentre Sakura si posiziona dietro a tutti.
«Lanciami un kunai in cui
devi trasferire la maggior parte del tuo chakra che è di un elemento diverso
dal mio».
L’Haruno prende un kunai
che aveva nascosto nelle pieghe della sua gonna e comincia a trasferirvi il suo
chakra mentre Naruto crea una parete arancione con dei fori.
«Lanciala in questo foro!»
le dice indicandole un’apertura.
Naruto si allontana il più
possibile mentre la ragazza lancia il kunai e appena viene a contatto con il
chakra del ragazzo avviene un’esplosione devastante che elimina tutte le
marionette e colpisce anche i due giovani che non avevano previsto una reazione
di tale entità.
«Cos’è stato?» domanda
spaventata la Meiji sul retro della casa.
I giovani corrono verso il
posto da cui proviene del fumo e non trovano nessuna marionetta, ma solo i due
giovani con i vestiti bruciacchiati e strappati, coricati al suolo in direzione
opposta.
«Sakura! Naruto!» urla
Hinata.
La Hyuga e il cugino si
dirigono verso il biondino per soccorrerlo, mentre gli altri due vanno dalla
rosa che sembra svenuta. Sasuke è preoccupato per lei che ora ha gli occhi
chiusi e i capelli sparsi disordinatamente sul prato, la prende tra le braccia
delicatamente e mentre si dirige dagli amici cerca di svegliarla.
«Sakura mi senti?».
«Sasuke?» domanda debole.
«Sono qui. Cosa è
successo?».
«Abbiamo provocato
un’esplosione, ma devo aver trasmesso troppo chakra».
«Potresti curarti?».
«Oh si, lo sto già facendo»
lo informa sorridendo debolmente.
«Ci avete fatto preoccupare
tantissimo!» le dice la Meiji che è al loro fianco.
I tre ragazzi si dirigono
verso gli altri, dove Naruto si sta già rialzando in piedi.
«Come ti senti?» domanda la
Hyuga preoccupata.
«Sto bene. Le mie ferite si
rimarginano in fretta, sono solo un po’ stanco per tutto il chakra che ho
utilizzato» le risponde sorridendo.
«Stupido e non hai pensato
a Sakura?!» chiede con ira Sasuke.
«Mi dispiace, io non avevo
calcolato che» dice mortificato.
«Rischiava di restarci in
quella esplosione!!».
«Sasuke calmati, ora non è
il momento di arrabbiarsi per questo e io sono ancora viva» interviene la rosa.
Il moro senza pensarci la
stringe di più a sé.
«Ora sto meglio: sono
riuscita a curare le ferite più gravi».
Sakura sorride all’Uchiha e
lui la lascia andare, ma le sta sempre vicino in caso dovesse aver bisogno di
aiuto.
«Sembrava che non finissero
mai!» dice Tenten.
«Ma dov’è Sasori?» domanda
preoccupata Sakura.
«Hai ragione. Non lo vedo
più… è sparito!» dice allarmata Hinata.
«Ragazze il nostro compito
era di catturarlo! Abbiamo fallito…» continua molto arrabbiata e triste la
rosa.
«Ma il fratello del re?!
Non è rimasto nessuno con lui!» ricorda agitato Naruto.
«Entriamo subito in casa»
dice Neji.
I giovani entrano nella
casa, ma trovano il loro uomo seduto scompostamente sulla poltrona color crema
e con il viso verso il basso, senza sensi vicino a Sasori.
«Vedo che siete riusciti a
distruggere le mie marionette» dice impassibile.
«Ne dubitavi?» chiede Ten Ten.
«Un po’» risponde lui.
«Sconfiggeremo anche te»
aggiunge Naruto.
Quando finisce la frase, il
biondo cerca di attaccare il nemico, ma lui sorride e gli lancia degli aghi
avvelenati che i ragazzi cercano di evitare.
«Non fatevi neanche
sfiorare, hanno un veleno mortale» avverte Sakura, mentre continua a spostarsi.
Sasori sfrutta questa
occasione per andarsene e dopo aver fatto dei gesti con le mani, scompare in
una nuvola di fumo con il fratello dell’erede al trono. I ragazzi essendo
impegnati a difendersi non sono riusciti a fermarlo e ora sono in piedi con lo
sguardo dove prima c’era il loro avversario.
«È riuscito a fuggire!»
dice Neji arrabbiato.
«Non siamo riusciti neanche
a proteggere il nostro uomo» interviene Ten Ten
stringendo i pugni.
«Abbiamo fallito la
missione» continua triste Sakura.
Passa qualche secondo in
cui il silenzio è calato nella stanza, nessuno fiata e i ragazzi trovano strano
non sentire qualche commento dal biondino e la voce degli altri, per questo si
girano e vedono Hinata, Sasuke e Naruto stesi sul pavimento tra i divani, senza
sensi.
Ciao a tutti!!! Scusate il ritardo ma la scuola è iniziata e i
miei professori stanno già spiegando e dando compiti =( Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto e ringrazio le persone che hanno lasciato una recensione:
L’Haruno s'inginocchiò
accanto ai ragazzi e tolse un ago dal braccio del biondino per esaminarlo, ma
dopo pochi secondi tutti i pungiglioni sparirono in una nuvola di fumo.
«Oh no!!».
«Sakura cosa succede?!
Dicci qualcosa!» le chiese spaventata la Meiji.
«Gli aghi sono spariti in
modo che non avessimo un campione del veleno su cui fare un antidoto, ma se lo
estraggo dai loro corpi potrò crearne uno. Dobbiamo sbrigarci, questa sostanza
agisce molto velocemente» spiegò preoccupata la rosa.
Tenten con la forza del
pensiero sollevò Hinata che era la più leggera, Neji prese Naruto sulle spalle
e lo stesso fece Sakura con Sasuke e si diressero verso la casa delle ragazze
che oltre ad essere più grande, non era molto lontana. Camminarono per mezz’ora
tra le buie e fredde strade di Londra, tutto era silenzioso e le ragazze erano
impaurite da quei posti lugubri. Dopo aver girato ad un altro angolo, si
ritrovarono davanti all’abitazione delle giovani e attraversato il giardino,
Ten Ten prese le chiavi e aprì la porta.
«Io porto Hinata nella sua
camera. Sakura, Sasuke starà nella tua stanza e Neji, ti farò vedere dove
lascerai Naruto».
Tutti e tre attraversarono
il soggiorno, salirono le scale e ognuno si diresse verso una camera, dove
lasciarono i loro amici e si riunirono in corridoio.
«Ho osservato gli effetti
del veleno, dovremmo avere ancora qualche giorno per poterli curare, ora li
visiterò e farò una lista delle cose che mi serviranno» spiegò Sakura.
«Come fai a sapere tutte
queste cose?» domandò Neji.
«Mio padre è un medico,
Tsunade ha continuato a insegnarmi e ho già curato delle persone che avevano
dei veleni in corpo».
«Già, ora però non perdiamo
tempo» intervenne la mora.
L’Haruno aveva visitato
tutti gli amici e nel salotto fece un resoconto agli altri due:
«I sintomi sono gli stessi
per tutti e tre: la temperatura si sta alzando sempre di più, il colore dei
loro volti sta diventando sempre più pallido e faticano a respirare,perciò devo rimuovere immediatamente il veleno
o potrebbero morire».
«Dicci cosa dobbiamo fare»
rispose calmo lo Hyuga.
«Neji vai a prendere Naruto
che è il più grave e portalo sul tavolo della cucina».
Il ragazzo si alzò dal
divano e si diresse nella stanza dove avevano lasciato il biondino.
«Ten nel frattempo devi
occuparti di Sasuke e Hinata: prendi degli asciugamani, bagnali e mettiglieli
sulla fronte per cercare di far scendere la temperatura».
La ragazza andò nel bagno
ed eseguì gli ordini della rosa che nel frattempo era andata in cucina per
liberare il tavolo, poi prese una bacinella dal mobile sotto il lavandino, una
boccetta con del liquido anestetico, alcune siringhe e bagnò con acqua fredda
un asciugamano. In quel momento entrò nella stanza il moro che teneva sulle
spalle il biondino e lo adagiò sul tavolo.
«Cos’altro posso fare per
aiutarti?».
«Stammi vicino e nel caso
in cui si muovesse, ho bisogno che lo tieni fermo» gli rispose seria la rosa.
Sakura prese la boccetta
con del liquido celeste e con una siringa ne prelevò un po’ e infilò l’ago nel
braccio di Naruto.
«Questo è un potente
anestetico che non gli farà sentire dolore durante l’operazione» spiegò la
giovane.
Poi prese il panno bagnato
e lo mise sulla fronte dell’amico, gli aprì la camicia e avvicinò le mani al
suo petto, chiuse gli occhi e si concentrò. Dopo alcuni secondi tra le sue mani
comparve una sfera verde che fece entrare nel petto del ragazzo e quando
fuoriuscì, era piena di un liquido viola scuro. Neji osservava il procedimento
con sguardo impassibile e controllava che Naruto non si muovesse e non
reagisse, mentre la rosa era completamente immersa nel suo lavoro e stava
versando il veleno nella bacinella rettangolare, rosa. Ripeté quest' operazione
fino a riempire il contenitore e poco dopo si fermò per controllare le condizioni
del ragazzo, avvicinando le mani al suo corpo che vennero avvolte da una luce
verde chiara.
«Bene, ho estratto tutto il
veleno. Neji per favore riportalo nella camera di Ten e portami Hinata, al
resto ci penserà la mia collega».
Il moro fece come gli aveva
detto la giovane e dopo aver preso Naruto, si diresse nella camera della mora e
adagiò sul letto il biondino, lo coprì e gli riposò un asciugamano bagnato
sulla fronte. Dopo uscì dalla stanza ed entrò nella camera vicino dove era
stata sistemata sua cugina e trovò anche Tenten seduta sul bordo del letto.
«Com’è andata?» chiese
impaziente.
«Penso bene. Ora è il turno
di Hinata. Sakura ha detto che tu penserai a Naruto».
Lei annuì e si diresse nella
camera accanto mentre lo Hyuga prese la cugina e si diresse in cucina.
Sakura poggiò sul banco
vicino al lavandino la bacinella con il veleno e ne prese un’altra identica
alla precedente, buttò la siringa che aveva già usato per sostituirla con una nuova.
Il suo collaboratore entrò nella stanza con la prossima pazienza e la posò sul
tavolo per poi allontanarsi e lasciare spazio alla rosa che eseguì le stesse
azioni che aveva effettuato con il biondo: asciugamano bagnato sulla fronte per
abbassare la temperatura, puntura con l’anestetico, creò una bolla verde che
fece penetrare nel petto della ragazza, la estrasse piena di un liquido
violaceo e la mise nella bacinella che era vicino a lei. Sakura ripeté questo
procedimento per almeno tre volte prima di riempire la bacinella e Neji notò
che la bolla era più piccola rispetto alle precedenti e senza utilizzare la sua
abilità innata, si accorse che la giovane stava utilizzando gran parte del suo
chakra e sarebbe diventato pericoloso per lei spingersi oltre il suo limite.
“Dovrò stare attento che non esageri e si faccia del male” pensò lo
Hyuga.
«Neji… Hinata ora non è più
in pericolo di vita, portami l’Uchiha» disse affaticata.
«Sakura non devi esagerare
così, altrimenti rischi di crollare e poi non potrai più aiutarli».
«Se non lo faccio non potrò
aiutarli comunque, visto che loro non avranno un poi».
“L’Uchiha mi ucciderà se lascerò che accada qualcosa a Sakura, ma lei ha
ragione in questo momento… Non c’è altra possibilità e può farla soltanto lei
quest'operazione delicata”.
Lo Hyuga annuì e ritornò al
piano di sopra a prendere il moro e riportare la cugina nella sua stanza.
Sakura nel frattempo preparava un’altra bacinella e una siringa nuova ma era
molto affaticata: cominciava a girarle la testa e la vista ad annebbiarsi così
si sedette su una sedia per riposare.
“Non posso mollare ora! Ce la posso fare! Forza Sakura!”.
Neji ritornò con il moro
sulle spalle, lo poggiò sul tavolo e la prima cosa che notò la rosa era la sua
espressione tormentata e si muoveva molto.
«Non sarà facile con lui»
disse pensierosa l’Haruno mentre si alzava dalla sedia.
Sakura cercò di fargli
l’anestesia ma non riusciva a trovare la vena perché il paziente non stava
fermo, nonostante ci fosse anche Neji a trattenerlo.
«Dovrò operare senza
anestesia» disse seria.
«Io lo terrò fermo».
La giovane creò una sfera
verde e quando la fece penetrare nel corpo del giovane, lui lanciò un grido di
dolore ma Sakura doveva continuare e dopo aver estratto la bolla con il veleno,
la mise nella bacinella.
«Che succede?! Ho sentito
Sasuke urlare» intervenne la Meiji preoccupata.
«Ten aiutaci a tenerlo
fermo. Non ho potuto fargli l’anestesia quindi sente il dolore».
La ragazza si avvicinò e
aiutò i due amici con l’operazione.
Dopo un quarto d’ora la
bacinella era piena fino all’orlo del liquido viola scuro e Sasuke era sul
tavolo della cucina con la fronte e il petto imperlato di sudore.
“Finalmente è finita” pensò la rosa.
«Neji porta Sasuke al piano
di sopra e controlla che tutti siano tranquilli».
Il moro sparì presto con il
paziente, lasciando sole nella cucina le due ragazze.
«Ce l’hai fatta» disse
felice la Meiji.
«Ora devo fare l’antidoto».
«Non dovresti riposarti un
po’? Ora non sono più in pericolo di vita, giusto?».
«No, ma la febbre non gli è
passata e ci vuole qualcosa per far passare i residui del veleno e i suoi
sintomi al più presto».
«Sakura stai crollando! Sia
io che Neji siamo preoccupati perché sei pallida e ci siamo accorti benissimo
che sei arrivata troppo oltre il tuo limite».
«Io non ho limiti. Prima
viene la salute dei pazienti e dopo la mia».
Sakura uscì dalla stanza
sotto gli occhi preoccupati dell’amica e si diresse in giardino per cercare di
far crescere le piante che le servivano, ma il suo chakra era stato quasi tutto
prosciugato, perciò all’inizio non ottenne risultati e solo dopo alcuni minuti
riuscì a far crescere alcune piante. Nel frattempo la Meiji era in cucina e
Neji era con lei:
«Ten Ten ti vedo strana,
cos’hai?» chiese preoccupato, avvicinandosi.
«Sakura pensa prima al bene
dei suoi pazienti e non al suo e sono preoccupata».
«Vedrai che Sakura se la
caverà, sembra una che non si arrende e ormai non deve fare molto, solo
preparare quell’antidoto».
«Hai ragione. Spero che si
riprendano presto gli altri» disse con gli occhi che le diventarono lucidi.
«Vedrai che Sakura riuscirà
a curarli» cercò di rassicurarla il ragazzo.
«E se non ci riuscisse?».
Dagli occhi le sfuggì una
lacrima che aveva cercato di trattenere, inutilmente. Lo Hyuga le si avvicinò e
l’abbracciò dolcemente mentre lei si abbandonò al pianto e ricambiò la stretta.
«Fa bene sfogarsi» disse il
ragazzo.
In quel momento Sakura
entrò in cucina con un mazzo di erbe in mano e appena li vide, si fermò
imbarazzata:
«Ops! Scusate!».
La mora si rese conto in
quel momento che si trovava tra le braccia del giovane, così si allontanò
dolcemente da Neji e sorrise all’amica:
«Non è come pensi. Cosa
dobbiamo fare per l’antidoto?».
L’amica ancora imbarazzata,
poggiò tutte le erbe sul tavolo e cominciò a preparare una pentola con
dell’acqua a bollire.
«Ora non mi serve più
aiuto, potete andare a dormire. Io finisco qui e dopo darò a tutti e tre la
medicina» spiegò la rosa.
«Sei sicura?» chiese
l’amica.
«Certo! Tu e Neji potete
dormire sui divani» suggerì l’Haruno.
«E tu dove dormirai?»
domandò il moro.
«Non ti preoccupare, nella
mia camera c’è una poltrona comodissima» disse sorridendo.
«Va bene, allora buona
notte!» risposero in coro i due ragazzi.
Ten Ten si diresse verso un
divano e l’amico in quello accanto, tutte due con una coperta e dopo aver
spento la luce:
«Ora sei più tranquilla?»
chiese lo Hyuga.
«Sì, grazie a te» rispose
un po’ rossa e lui sorrise, ma a causa del buio lei non lo vide.
Neji allungò la mano e
prese quella della giovane, così si addormentarono.
Sakura in cucina stava
organizzando gli antidoti: iniziò a mettere le erbe medicinali nella pentola
che bolliva con l’acqua per far rilasciare le loro sostanze curative e nel
frattempo calcolò la quantità di veleno contenuta in ciascuna bacinella che era
quella presente nel corpo dei giovani. Dopo un quarto d’ora spense il fuoco e
con un mestolo metallico prese l’antidoto e lo versò in dei beker graduati per
calcolare la dose necessaria per ciascuno dei suoi pazienti. Versò il contenuto
dei recipienti in vetro in alcuni bicchieri di plastica che poggiò su un
vassoio argentato e circolare, poi si diresse al piano di sopra. Entrò nella
stanza in cui riposava Naruto che non stava fermo nel letto e continuava a
muoversi, così gli fece bere la medicina. Nella seconda camera c’era Hinata e
quando le toccò la fronte, come Naruto era bollente e le diede subito
l’antidoto. Infine arrivò nella sua camera, dove Sasuke era imperlato di sudore
e si muoveva nella branda: agitato e parlando nel sonno. Sakura si sedette sul
bordo del letto e gli mise una mano sulla fronte per sentire se la febbre era
molto alta, ma a quel contatto il moro si svegliò e le afferrò la mano,
spaventandola:
«Sasuke! Sono Sakura, stai
tranquillo» gli disse dolcemente, cercando di calmarlo.
«Sakura… Ma cosa…
succede?... Mi sento caldissimo» riuscì a rispondere dopo averle lasciato la
mano e recuperata un po’ di lucidità.
«Avevi del veleno in corpo
che ti ha fatto venire la febbre alta, ma io ti ho operato e ora devi prendere
questa cura» gli disse avvicinandogli il bicchiere.
«Okay».
Dopo averlo detto, allungò
le mani per prenderlo ma gli tremavano e venne aiutato dall’Haruno che glielo
avvicinò alle labbra e lui la bevve.
Sasuke chiuse gli occhi e
si riaddormentò subito, stavolta senza incubi. La rosa osservò dormire
tranquillo il ragazzo che aveva i capelli neri spettinati e alcune ciocche sul
viso, le labbra piene che avevano ripreso un bel colorito roseo e un’espressione
calma si delineava sul suo volto. Sakura sorrise e si diresse verso l’armadio
da cui prese una coperta in lana, inclinò un po’ lo schienale della poltrona
rosa davanti al letto e dopo essersi messa comoda, si addormentò immediatamente
mentre l’orologio a pendolo al primo piano segnava le quattro e mezza di
mattina.
Ciao! Scusatemi per il
ritardo a pubblicare ma sono stata veramente impegnata con la scuola ^^
Ringrazio tenny_93,
alechan_96, SnowDra1609 per aver recensito il capitolo precedente. Alla
prossima puntata!