A Big Family

di Sel_Yuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4: ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Questa  storia non è a scopo di lucro. I presonaggi di Kuroshitsuji all'interno di questa fan fiction non ci appartengono. 

Prologo

Inferno e Paradiso, due mondi così distanti, ma allo stesso tempo separati solamente da un sottile vetro.

Due bambine furono scelte per regnare; la dolce Yuki, figlia di Artemide, sarebbe stata la regina del Paradiso, mentre la piccola Luxifer, figlia di Lucifero, sarebbe diventata regina degli Inferi.

Le due bambine passarono i loro primi anni ognuna nel proprio mondo; incontrandosi ai vari ricevimenti o feste.

Successivamente, sia Artemide che Lucifero pensarono di farle vivere assieme, in modo da tenerle al sicuro dai vari gruppi di rivoltosi che si erano velocemente creati all’interno degli universi.

Certo, le due piccole ancora ignoravano il loro futuro, ma già erano predisposte ad adempiere al loro compito.

Yuki crebbe con l’ingenuità che caratterizza la maggior parte degli angeli, spesso messa a dura prova dalle continue tentazioni della cugina.                                    

Luxifer, d’altro canto, si dimostrò sin dalla tenera età una bambina scaltra e intelligente, predisposta alla dialettica e al convincere chiunque nel fare anche le cose più assurde.

Ma nulla dura per sempre; infatti, all’età di nove anni, Lux scomparve nel nulla, facendo perdere le sue tracce.

Nemmeno il padre riuscì a trovarla, arrendendosi all’evidenza di aver perduto la sua preziosa erede.

Così il sovrano degli inferi si rinchiuse nel suo mondo, diventando ancora più freddo e spietato, mentre Artemide decise di portare la figlia nuovamente in paradiso, sicura del fatto che quello fosse uno dei luoghi più sicuri dove la sua bambina sarebbe potuta crescere.

Due anni più tardi il leggero bussare alle porte degli Inferi risvegliò il sovrano dal suo tepore di ghiaccio. Una malconcia Lux era tornata, più spietata e sadica che mai.

La vita con Yuki riprese come se nulla fosse, ma i traumi dell’erede degli inferi si facevano sentire, anche se non evidenti. Luxifer si sfogava sulla cugina, con continui dispetti che portarono alla rottura del loro rapporto.

La ragazzina passava sempre meno tempo con i famigliari e gli altri nobili, preferendo la vita dei gironi più bassi, dove conobbe Abael e Sebastian. Le loro avventure insieme ad Einar e Azazel, il gemello di Lux, iniziarono; spesso rivolte contro la principessa dei cieli.

Da questi continui tormenti, il giovane angelo sviluppò un vero e proprio odio e rancore contro i demoni.

Le due giovani si trovarono ben presto catapultate in un nuovo mondo: l’università.

Un luogo deputato all’insegnamento di vari mestieri sia demoniaci che angelici, aperto ad entrambi gli universi.

L’università si trovava sulla terra, a differenza di quello che si pensava. In questo periodo, le due giovani, ormai cresciute, iniziarono ad imparare i loro doveri come regnanti.

Angolo Yuki:

Ed ecco a voi il prologo di questa nuova avventura.

Spero che vi piaccia e che, incuriositi, continuerete a leggere.

Al prossimo capitolo... 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: ***


Capitolo 1:

 

Ancora una volta mi ritrovo a correre per i corridoi dell’istituto. Questo perché quella disgraziata di mia cugina aveva bellamente deciso di iniziare a farmi gli scherzi già di prima mattina.

Schivo i miei compagni di studi, dirigendomi velocemente nella sala in cui si stava tenendo la lezione del professor Michele.

Mi fermo di fronte alla porta, riprendendo fiato. Poi busso e attendo qualche secondo, prima di abbassare la maniglia ed entrare in aula.

< mi scusi per il ritardo professore… ho avuto un piccolo contrattempo. >

Un’odiosa risata mi fa ricordare che quella sarebbe stata una lezione mista. Così mi volto verso la proprietaria della risata, lanciandole uno sguardo furioso. In fondo era causa sua se ero arrivata tardi.

< Non si preoccupi signorina. Adesso si vada a sedere; ne riparleremo con calma dopo nel mio ufficio… assieme alla gentilissima signorina Luxifer che si è offerta di farci compagnia! >

Trattengo una risata a quelle parole, dirigendomi al mio posto e sentendomi un po’ più tranquilla. Eppure dovevo aver imparato che il peggio poteva sempre arrivare imprevisto.

< Non ne vedo la ragione professore. Per quale motivo dovrei venire con voi nel suo ufficio? >

Nella sua voce sento un tono di indignazione mista a rabbia, ben consapevole che poi mi sarebbero toccati altri scherzi idioti da parte sua.

< E io non vedo il motivo per cui lei debba ribattere signorina! Ora, faccia silenzio e si metta ad ascoltare la lezione, se non vuole aggravare la sua situazione. >

Rimanendo di spalle, sento chiaramente il suo sguardo irato rivolto nella mia direzione, ma non mi faccio intimorire. Non può sempre passarla liscia.

Senza più ribattere, la sento sistemarsi al suo posto, lasciando che la lezione possa continuare.

Incredibilmente, i demoni se ne sono stati buoni ai loro posti, seguendo assieme a noi angeli le spiegazioni del professore.

Improvvisamente sentiamo la campanella che segna la fine dell’ora, ma per me è il suono dell’inizio della tortura. Sapendo quello che sarebbe successo, saluto frettolosamente l'insegnante, facendo lo slalom tra gli altri studenti e cerco di raggiungere la prossima aula; rendendomi conto che avrei dovuto attraversare quasi tutto il giardino universitario.

Sospiro leggermente e inizio ad incamminarmi, sperando di non fare altri incontri spiacevoli durante il resto della mattinata; Eppure il Signore quel mattino doveva avercela in particolar modo con me.

In lontananza, da due direzioni differenti, vedo arrivare mia cugina con i due idioti al suo seguito e il professore che più detestavo in tutto l’istituto.

Onestamente non so cosa fosse peggio, preferivo di gran lunga rimanere nella mia ignoranza. A quanto pare, ai piani alti, avevano altri piani per me.

La prima a raggiungermi fu Lux, assieme ai due cagnolini: Abael e Sebastian, sempre con i loro odiosi sorrisi e la loro aria di superiorità.

< ma guarda che caso… non pensavo che ti avrei incontrato qui, pennuto >

Cerco di trattenere la rabbia, pensando che il peggio ancora doveva raggiungermi.

 

Pov's Luxifer

La guardo dall’alto in basso anche se è leggermente più alta di me. Non sopportavo l'idea che l’avesse avuta vinta questa mattina con Michele. Dovevo trovare un modo per darle fastidio sempre, in ogni istante. La osservo un attimo sovrappensiero, voltandomi poi verso Sebastian. Un sorriso sinistro si disegna sulle mie labbra.

< Penn… Yuki… sono molto dispiaciuta per quanto successo, dico davvero. E voglio dimostrartelo >

la guardo con una punta di perfidia. Senza distogliere lo sguardo da mia cugina, faccio un semplice gesto della mano a Sebastian che mi si avvicina silenzioso.

< Dimmi Lux >

Come sempre di poche e semplici parole, la cosa che preferisco di gran lunga in lui.

< voglio che la segui, sempre e ovunque, non devi mai lasciarla o perderla di vista >

Sorrido a mia cugina soddisfatta. So benissimo che lei mal sopporta avere un demone perennemente vicino. Voglio proprio vedere ora cosa si inventa.

 

Pov's Yuki

Rimango un attimo incredula alle parole di Lux, ma non voglio di certo dargliela vinta così facilmente. Non mi lascerebbe più in pace.

Sposto lo sguardo sui due demoni, sorridendo a mia cugina.

< sarò lieta di essere accompagnata da lui >

Con un sorriso angelico li supero e mi avvio verso il mio prossimo problema. Non mi volto nemmeno a guardare se quel demone ha iniziato a seguirmi; meno ci penso e meglio affronto questa nuova situazione.

< bene… seguila ovunque >

Un altro sorriso mi si forma sulle labbra. mentre sento dal suo tono che è piuttosto furiosa per la mia reazione.

Cammino verso l'edificio dove avrei avuto la prossima lezione; prendendo un bel respiro e cerco di ignorare il sorrisino sinistro che si forma sul viso del professor Gabriel.

< che piacere incontrarla signorina >

 

Pov's Luxifer

< Bene… seguila ovunque >

Sussurro infuriata. La sua disponibilità da pennuta mi da il voltastomaco a volte. Beh, vedremo quanto tempo riuscirà a resistere con un demone che la seguirà ovunque.

La guardo allontanarsi. Sono abbastanza tranquilla, so che Sebastian mi farà rapporti giornalieri su tutto; intervenendo nell’immediato se necessario.

Noto da lontano Gabriel fermare mia cugina. Quel tipo non mi è mai piaciuto. Non che gli angeli mi piacciano particolarmente, sia chiaro. Eppure non ho mai provato una sensazione come con lui; mi ha sempre dato una sensazione sgradevole, come se avesse in ogni occasione secondi fini. Quando ho provato a parlarne con mio padre mi ha rassicurata, ma la sensazione mi rimane. In silenzio mi avvicino, seguita da Abael, decisa a vedere come si sarebbe svolta tutta la faccenda.

 

Pov's Yuki

< mi piacerebbe dire lo stesso professore, ma in questo momento sono di fretta. Ho una lezione tra pochi minuti e non posso proprio ritardare. Arrivederci. >

Stringo i libri al petto con un braccio, mentre con l’altra sistemo la spallina della borsa, superando l'uomo e cercando di allontanarmi velocemente.

Improvvisamente mi sento tirare indietro per il braccio libero dai quaderni, rischiando di perdere l’equilibrio e di trovarmi con il sedere a terra.

Mi volto velocemente verso il professore, pronta a dirgliene quattro, ma mi ritrovo improvvisamente bloccata.

< come mai così sfuggente mia cara? Ho solo voglia di fare due chiacchiere… >

Mentre parla, mi tira a se, facendomi male. Eppure nemmeno a quel dolore riesco a muovermi.

Cerco di opporre resistenza in qualche maniera; però mi rendo conto di non avere controllo del mio corpo, come se fossi sotto l’effetto di qualche droga umana.

< mi… mi lasci immediatamente! >

Questa volta inizio seriamente a preoccuparmi; anche perché, fino ad ora, non mi era mai capitato di essere bloccata in questo modo.

Provo a liberarmi dalla sua presa, ma mi sento sempre più intorpidita, come se qualcuno mi avesse drogato veramente.

< cosa vi succede cara? Non vi sentite bene? Forse posso darvi io una mano? >

Il suo tono è di scherno, come se si aspettasse una reazione del genere da parte mia. Così, capisco che è tutta colpa sua se mi sento così male.

 

Pov’s Luxifer

Guardo da lontano Sebastian, che rimane alle spalle di Yuki. Lo vedo voltarsi verso di noi, annuendo impercettibilmente e dando il permesso al ragazzo di intervenire.

< Mi scusi professore, ma Yuki è in ritardo, non vogliamo che venga sgridata ancora quest’oggi… >

Mi sento particolarmente soddisfatta, Sebastian la terrà lontano dai guai. Lo vedo prendere per il polso il professore, bloccando qualsiasi cosa avesse in mente quel pennuto.

Senza dire nulla mi incammino dalla parte opposta del giardino dirigendomi alla mia aula.

Attraverso i vari corridoi del campus, fino a trovarmi in una delle stanze del piano seminterrato. Corro nell’ultimo tratto di strada e senza bussare, entro.

Mi guardo attorno e mi dirigo in uno dei posti in fondo. Mi siedo e inizio a giocare con qualche ciocca. Il professore entra nell’aula sbattendo la porta. Non me ne curo granchè e continuo a intrecciare i miei capelli rossi con qualche fiore fatto apparire sopra il mio banco.

< Se la principessina Luxifer ci degna della sua attenzione e ci da la risposta corretta forse possiamo andare avanti >

Continuo a intrecciare i capelli in un’acconciatura sempre più complessa e senza degnarlo di uno sguardo gli do la risposta corretta. Subito dopo lo sento riprendere a parlare, segno che finalmente mi avrebbe lasciata in pace.

La campanella suona prima di quanto pensassi. Finisco di intrecciare gli ultimi fiori che mi mancano e poi mi dirigo nel mio dormitorio attendendo Sebastian e il suo rapporto.


Angolo Yuki:

Ed ecco il vero e proprio inizio di questa  storia.
Spero che vi piaccia.
al prossimo capitolo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: ***


Capitolo  2:

 

Pov’s Yuki

Apro lentamente gli occhi, facendoli abituare alla tenue luce che entrava dalla vetrata. Quasi immediatamente sento ancora il corpo intorpidito a causa di quella strana droga. Mi siedo, rimanendo ferma a letto e portandomi una mano sulla fronte; un futile tentativo per alleviare il forte mal di testa che mi ritrovo.

Mi volto a guardare l’orario e noto di essermi svegliata in anticipo rispetto alla sveglia che avevo puntato. Così sospiro e con un unico movimento, scosto la coperta, poggiando i piedi sul freddo pavimento e sentendo un lungo brivido sulla schiena.

Solo quando mi ritrovo in piedi capisco quanto sia grave la mia situazione. La testa inizia a pulsare, mentre il solo gesto di respirare mi causa un forte dolore al petto e alle ossa del torace.

Faccio qualche passo in avanti, cercando di raggiungere la porta. Eppure devo arrendermi all'incoscienza, chiudendo gli occhi e cadendo in avanti.

L'unica cosa che riesco a percepire, prima di perdere completamente i sensi è una forte stretta che mi impedisce di scontrarmi con il terreno; poi, l’unica cosa che mi accoglie è il nulla.

 

Pov’s Sebastian

Osservo la giovane tra le mie braccia, sospirando e scuotendo la testa.

< e io che pensavo fosse un compito facile questa volta… >

Mi rialzo in piedi e, facendo attenzione a non perdere la presa su Yuki, mi dirigo velocemente in infermeria.

Dopo qualche minuto passato a schivare tutti gli angioletti mattutini, raggiungo la sala medica, entrando e stendendo su un letto la principessina, ignorando completamente la donna che stava seduta alla scrivania.

< Signor Michaelis, posso sapere cosa sta succedendo? >

La voce stridula dell’infermiera mi fa voltare verso la donna, annoiato dal fatto di dover dare qualche spiegazione anche a lei.

Noto anche che oggi è più irritante degli altri giorni, cosa che ritenevo quasi impossibile.

< è molto semplice. L'ho trovata svenuta e ho pensato che fosse giusto portarla qui. Ora, se non le dispiace, ho altro da fare. >

Esco senza nemmeno aspettare una sua risposta, dirigendomi velocemente nell’ufficio di Michele.

Nel tragitto, lascio un biglietto ad Abael, chiedendogli di portarlo a Luxifer.

Raggiungo celermente l’ufficio e apro la porta facendola quasi sbattere contro il muro dietro, ignorando l’occhiataccia del professore.

< posso sapere cosa la porta nel mio studio di prima mattina signor Michaelis? >

Sogghigno nel sentire un tono leggermente irritato. Mi ha sempre divertito infastidire Michele.

< le interesserà sapere che la principessa Yuki, in questo momento, si trova in un letto dell’infermeria, priva di sensi… >

Non faccio nemmeno in tempo a finire la frase. Lo vedo alzarsi e dirigersi velocemente verso la sala medica, lasciandomi da solo.

 

Pov’s Luxifer

Mi volto ancora una volta nel letto, ma ben presto finisco con il cadere per terra. Massaggio piano il sedere dove sono atterrata e alzo lo sguardo sul letto vuoto. Cerco di rimanere indifferente, ma sento la delusione fare breccia.

< Principessina rischi di farti male facendo così ogni mattina… > sento sussurrare da una voce non ben distinta, ma che proviene sicuramente dalla porta.

Mi rialzo dal pavimento sbuffando e mettendo a fuoco la persona che mi sta di fronte. Sono molto tentata di vendicarmi di chi è entrato nella stanza senza bussare, ma ancora prima di riuscire a pensare a qualsiasi cosa il demone va avanti con il suo monologo.

< Ho una cosa per te > prosegue Abael, appoggiato mollemente allo stipite della porta.

< perchè non vieni a farmi compagnia qui… > gli sussurro tentatrice. Sono curiosa di sapere se è ancora geloso. Osservo il suo viso sul quale si forma un sorrisetto malizioso. Mi si avvicina abbassandosi solo col busto e mi porge un biglietto. Confusa lo afferro e lo apro.

 

Luxifer,

Yuki è in infermeria, sono andato da Michele. Vedi di presentarti anche tu e con una buona scusa. Sarai la prima su cui punteranno il dito.

 

Scrittura stretta e precisa. Alzo lo sguardo sul demone che mi sta ancora di fronte. Sento l'ansia salire.

< Quanto tempo fa te lo ha dato Sebastian >

domando cauta.

< Dieci minuti al massimo > mi risponde secco.

Mi volto in fretta, afferrando una maglia e un pantalone a caso. Finisco in corridoio ancora in mutande e reggiseno, mi vesto saltellando con un unico pensiero: arrivare in infermeria. Mi ritrovo a correre a perdifiato tra i vari corridoi dell’università fino a raggiungere la stanza adibita a primo soccorso. Entro sbattendo le porte e facendo voltare tutti i presenti. Mi importa poco che mi stiano fissando. Noto lo sguardo accusatorio di Artemide, ma la ignoro spostandolo su Mikail. Lui mi sorride timidamente. Gli lancio un’occhiata fredda, anche se mi costa fatica, posando, poi, il mio sguardo su Michele.

< Che cosa è successo? >

Chiedo con un tono apprensivo, che non pensavo di possedere.

< Non saprei prova a illuminarci, dato che sei stata tu a ridurre in questo stato la mia bambina! >

Esclama con rabbia malcelata e una punta d’apprensione Artemide.

< Lux non c’entra >

sussurra in mia difesa Mik, che però sembra suscitare negli altri due angeli solo un lieve disinteresse. Faccio un piccolo sorriso accennato anche se lo nascondo subito, tramutandolo in uno sguardo arrabbiato.

< Così non aiuti pennuto, preferisco di gran lunga quando arrossisci e taci… >

Sussurro, sbuffando pesantemente e scompigliandomi i capelli.

< Però ha ragione, che ci crediate o meno, questa volta io non c’entro. Anche se avrei voluto, dico davvero, almeno avevate qualcuno da incolpare… >

Dico alzando la voce e puntando i miei occhi in quelli di Michele sfidandolo apertamente a darmi della bugiarda. L’angelo non ha il tempo di rivolgermi anche una sola accusa perché mi ritrovo subito addosso la madre di Yuki. Per quanto sia minuta è forte e riesco a difendermi poco. La sento prima accusarmi di essere stata io e che sto solo mentendo, poi si volta nuovamente verso Michele iniziando a tartassarlo di domande; chiedeva chi poteva essere stato se non io e se qualcuno sapesse risolvere la situazione.

Sbuffo spazientita per essere stata messa da parte in questo modo, così attiro la loro attenzione con un colpo di tosse e poi mi indico; in fondo sapevo esattamente cosa fare.

< Io ovviamente so, ma ho un prezzo… >

Sussurro malefica guardando i due angeli.

< Qual’è il prezzo? >

Chiede prontamente Mik osservandomi attentamente.

< Da te non voglio nulla pennuto, per ora… >

Dico rivolta al ragazzo e sorridendo maliziosa, ma tenendo lo sguardo fisso in quello di Michele. < In ogni caso quello che voglio è solo un po’ di fiducia… cosa vi costa, non avete nulla da perdere… > continuo imperterrita.

Sento lo sguardo incuriosito di Abael che mi perfora la schiena e quello divertito di Sebastian che alterna da me a Michele.

< Fiducia per cosa? > chiede cauto l’angelo.

< Sul fatto che non sono stata io >

Ripeto nuovamente roteando gli occhi, inizia a staccarmi la sua ottusità. Mi avvicino a Sebastian con calma.

< Tu sei la mia via di fuga in questo momento, insieme a quel tonto di Mik… > dico guardandolo dritto negli occhi, vedendolo annuire.

< Siccome siete dei San Tommaso, Lazzaro parte due, vi consegno delle prove schiaccianti della mia inn… quasi innocenza… >

Dico sorridendo angelica ai due adulti.

< La maledizione è stata scagliata sicuramente ieri, nel tardo pomeriggio o durante la sera, avresti avuto tutto il tempo > osserva Michele.

< Ieri studiavo… insieme a tuo figlio, che in questo preciso istante è diventato il mio alibi. Siamo rientrati in dormitorio verso mezzanotte e mezza e sulla porta della mia stanza ad aspettarmi c’era Sebastian, che mi ha riportato, da bravo cane da guardia, il rapporto quotidiano. >

Dico senza esitare un attimo.

Vedo il viso di Michele diventare cinereo non appena comprende il significato delle mie parole, ma in un lampo si ricompone.

 

Pov’s Michele

Osservo prima la ragazza nel letto, poi quella di fronte a me. Le sue parole mi hanno lasciato una strana sensazione.

< Luxifer… vedi di non fare scherzi. Cura tua cugina e poi vieni nel mio ufficio > voltandomi poi verso i due due demoni e l’angelo.  < voglio parlare anche con voi >

Mi allontano dal letto e tiro leggermente verso di me Artemide, lasciando che Lux possa avvicinarsi alla cugina.

 

Pov’s Luxifer

Sfrego le mani tra loro, per poi osservare bene la ragazza stesa tra le lenzuola candide. Poso la mano destra sulla sua fronte mentre la sinistra sul suo petto all’altezza del cuore. Chiudo gli occhi cercando di concentrarmi. Scavo dentro la sua mente per quella che sembra un’eternità, ma, dopo qualche secondo, giungo al punto colpito dalla maledizione. Con lentezza cerco di staccare i brandelli di quell’incantesimo. Chi l’ha lanciato non è sicuramente un esperto di magia oscura o del mondo delle ombre. Una maledizione così semplice la saprebbe lanciare chiunque, ma la mia cuginetta è una tipetta fragile, soprattutto quando si tratta di questo tipo di incantesimo. Stacco anche l’ultimo pezzo e ritorno in me allontanandomi da Yuki. Noto subito lo sguardo titubante dei due angeli, mentre quello di Abael è completamente indifferente a quello che sta succedendo. Mi sorprendo invece nel vedere gli occhi di Sebastian tradire quello che sta provando.

< Datele qualche secondo, deve riattivarsi… > sussurro sedendomi su una sedia lì vicino. Usare improvvisamente tutto questo potere mi ha lasciata esausta.

 

Pov’s Yuki

Sento una strana sensazione, come se qualcuno stesse frugando dentro la mia anima. Poi inizio a riprendere possesso di tutto il mio corpo, riuscendo a muovere le dita delle mani, aprendo leggermente gli occhi e rimanendo accecata dalla luce della stanza. Li richiudo velocemente, portandomi una mano sulla fronte, iniziando ad abituarmi e riconoscendo tutte le persone che sono in chiara attesa del mio risveglio, tutti posizionati attorno al mio letto.

Come uno schiaffo, i ricordi di ieri e di questa mattina tornano prepotentemente  vividi nella mia mente, voltandomi subito verso Lux. Qualcosa dentro di me continua a ripetere che lei questa volta non c'entra nulla e forse ha ragione.

< sei stata tu a curarmi? > la guardo negli occhi. Cerco qualcosa che possa veramente dirmi che mia cugina, quella con cui giocavo da bambina, era tornata da me.

< si, ho semplicemente fatto quello che mi hanno chiesto… non ti fare illusioni pennuto >

Stringo tra le mani la coperta, abbassando il volto,  rendendomi conto che non sarebbe di certo cambiata. Ancora una volta mi ero illusa.

< se volete scusarmi, andrei volentieri a parlare con lei professore per poi andarmene in camera mia >

Non alzo nemmeno la testa, mentre sento la porta aprirsi per poi chiudersi. Non guardo nemmeno mia madre; mi stendo nuovamente, tornando a dormire e sentendo di nuovo la testa farmi male.

 

Pov’s Luxifer

Seguo Michele nel dedalo di corridoi dell’università fino al suo ufficio. A pochi metri dalla porta lo supero e apro la porta al posto suo. Vi entro tranquillamente prendendo posto sulla poltrona dietro la scrivania.

< Avanti Michele, lo so che è da quando te l’ho detto che muori dalla preoccupazione di sapere, chiedi… > sussurro stravvaccandomi e poggiando i piedi sul piano di mogano scuro. Noto un sorrisetto sulla faccia dei due demoni, abituati anche a peggio.

< Sei pregata di darmi del lei, rimango comunque un tuo professore Luxifer e inoltre sono pronto a scommettere che tuo padre un po’ di educazione te l’abbia insegnata, quindi via dalla mia poltrona e giù i piedi dalla scrivania… >

Mi dice rimanendo fermo sulla porta. Mik rimane in piedi dietro il padre. Un cuor di leone come sempre. Sebastian e Abael non si fanno troppi problemi e prendono posto sulle due sedie.

< Non fare il precisino Michele, nessuno verrà mai a sapere di quello che è successo qui dentro, quindi avanti, facciamola finita. Ho delle faccende urgenti da sbrigare. >

Taglio corto guardando l’angelo, ancora fermo sull’entrata della stanza. Nei suoi occhi vedo subito la rabbia per il mio comportamento. Eppure sa benissimo che se vuole risposte non deve fare il prezioso.

Michele entra nell’ufficio chiudendosi la porta alle spalle. Guarda prima me, poi il figlio ed infine di nuovo me.

< voi due… >

L’angelo si passa una mano sul viso, in un evidente tentativo di schiarirsi le idee

< Luxifer, voi non avete già dormito… >

Michele lascia un’altra frase a metà facendomi sbuffare. Odiavo le persone che balbettano o non finiscono le frasi.

< Se intendi chiedere se abbiamo solo dormito, vorrei dirti di si, ma la risposta è no; se, invece, intendi sapere se mi sono fatta tuo figlio, allora la mia risposta è sì, un paio di volte… >

Sussurro malefica. Mikail sbianca sotto lo sguardo del padre che non sa più che dire, mentre Michele rimane bloccato come se fosse stato colpito da un incantesimo.

 

 

Pov’s Sebastian

Un ghigno mi si forma sulle labbra, mentre osservo il volto dell’angelo. Era sempre divertente turbare i pennuti, soprattutto quando la mattinata era stata noiosa. Avanzo di poco e mi volto verso Lux, deciso a togliere il disturbo.

< se la mia presenza non serve più, io avrei del lavoro da fare >

Senza aspettare una risposta, mi dirigo verso la porta dell’ufficio, con mio unico pensiero tornare in infermeria.

< non credo proprio signor Michaelis! La questione riguardante il maleficio non è ancora risolta! >

La voce di Michele è ferma e decisa, segno che si è ripreso velocemente dalle belle notizie che Luxifer gli ha dato.

Con calma lascio la maniglia e mi volto verso di lui, sfidandolo apertamente con lo sguardo.

< mi sembra che io abbia già fatto tutto quello che dovevo qui, professore… >

Sibilo, vedendo con la coda dell’occhio un sorrisino sinistro sul volto di Lux. La conosco bene e so che non ho veramente più nulla da fare in questa stanza, per il momento.

< Michele qui abbiamo finito eccome! Sebastian… torna ai tuoi compiti! >

Annuisco leggermente, ignorando ancora una volta i richiami dell’angelo ed esco dall’ufficio.


Angolo Yuki:

Ed ecco il secondo capitolo. Le cose iniziano a farsi interessanti.

Chissà cosa succederà alle due principesse... per scoprirlo vi aspetto al prossimo capitolo.

Alla prossima... Ciao.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3:

 

Pov’s Yuki

Apro lentamente gli occhi, sorpresa di ritrovarmi in camera mia e non più nell’infermeria. Ancora un po’ addormentata mi siedo, rimanendo nel letto, e mi guardo attorno per capire chi mi aveva portato.

Sposto lo sguardo ai miei piedi e solo adesso mi accorgo di una macchiolina nell’angolo del letto.

Cautamente mi avvicino, riconoscendo la figura di un gatto nero addormentato.

Sorrido leggermente, iniziando a fargli delle coccole, prima sulla testa e poi sul ventre, sentendolo fare le fusa. Lentamente lo vedo aprire gli occhi, mostrandomi due iridi rosse, sfumate da alcuni tratti castani. Colore insolito per un gatto.

< e tu da dove salti fuori micio? guarda che qui non puoi restare… >

Lo coccolo ancora un po’, prima di alzarmi e andare verso l’armadio. Prendo la divisa scolastica e iniziando a cambiarmi, senza dare molta importanza al piccolo ospite nella camera.

Subito dopo torno verso il letto e, dando un’ultima carezza al micio, prendo un codino, sistemandomi i capelli in una coda alta. Recupero le ultime cose, tra cui i il mio prezioso diario.

< Se proprio devi rimanere qui, vedi di non fare disastri. Io vado a lezione, quindi non ci sarò per tutta la mattinata. >

Sorridendo esco dalla stanza, dirigendomi verso l’aula.

 

Pov’s Sebastian

Aspetto che si richiuda la porta alle spalle, prima di ritornare nella mia forma umana. Sogghigno divertito a quello che è successo, anche perchè non mi aspettavo di vederla in questo “modo”. Controllo che sia tutto apposto, prima di svanire e riapparire di fronte alla porta della camera di Lux, trovando subito Abael.

< ancora dorme? >

Alla mia domanda ricevo solamente un cenno affermativo da parte sua. Così sospiro e, con nonchalance, entro nella stanza della demone. Il caos regna sovrano nella stanza e l’unica cosa in ordine era la libreria, piena di tomi e altri libri importanti o proibiti.

Con molta calma mi avvicino al letto, notandola dormire pacifica, anche se non è certo un aggettivo che descriverebbe la figlia di Lucifero.

< quanto ancora intendi dormire? >  ghigno togliendole la coperta di colpo < ho delle cose interessanti da dirti. Si tratta della principessina. >

 

pov’s Luxifer

Apro gli occhi sbuffando.

< Cosa c’è, ha detto meno preghiere del consueto? >

Chiedo spazientita. Mi alzo dal letto lasciando che le coperte scivolino a terra, mostrando il mio pigiama praticamente creato grazie ad una maglietta di Abael o Sebastian, in questo momento non lo saprei dire, che arrivava poco sotto il sedere, lasciando le gambe libere di essere ammirate.

< Puoi cortesemente vestirti? >

Sento dire dal demone.

< come se non mi avessi già visto mezza nuda… >

Sbuffo di nuovo mettendomi la divisa. Lascio liberi i capelli, dandogli solo una spazzolata veloce.

< Allora? qual è l’informazione urgente che mi devi dare e che non può attendere il rapporto? >

Lo incito ad andare avanti mettendo la borsa a tracolla e iniziando a riempirla di cianfrusaglie. Tanto non averi di certo seguito le lezioni.

< a parte che la tua cuginetta ha quella che viene definita la pelle dei nobili, bianca e priva di qualsiasi macchia; tranne una lieve ferita lungo il fianco destro >

< l’hai vista nuda? >

Chiedo sogghignando. Da Sebastian una cosa del genere me la sarei aspettata, ma da mia cugina, farsi vedere completamente nuda, faccio fatica a crederci.

< Non è questo il punto >

Mi dice lui. Sbuffo ancora. Sempre pronto a rovinarmi il divertimento.

< e allora parla uomo >

Lo guardo seccamente chiudendo la borsa. Senza aspettarlo inizio ad avvicinarmi alla porta, pronta ad uscire dalla stanza.

< Il punto, Luxifer, è che qualcuno l’ha ferita. La cosa è molto strana dato che Yuki si sa difendere anche da sola e ce ne ha dato dimostrazione più volte. >

La situazione inizia a puzzarmi di bruciato e non quel buon profumo di zolfo di casa.

 

Pov’s Yuki

Guardo distrattamente fuori dalla finestra, non riuscendo a rimanere concentrata alla lezione. Cosa che fino ad adesso non mi era mai successa.

Improvvisamente sento qualcosa appoggiarsi sui miei piedi, così abbasso il viso e ritrovo il gatto di questa mattina. Sgrano gli occhi incredula.

Senza farmi notare dal professore, lo prendo e lo faccio sedere sulle mie gambe, stando attenta che nessuno si accorga di lui.

< non potevi aspettarmi in camera? >

Sussurro arrabbiata verso il gatto, ricevendo solo un miagolio e uno sbadiglio. Subito dopo lo vedo rannicchiarsi e addormentarsi. Rimango con la testa bassa, senza accorgermi che nessuno stava più spiegando.

< qualche problema signorina Yuki? >

Alzo di colpo la testa verso il professore, notando che quasi tutti mi stavano fissando.

< no, mi scusi se ho disturbato la lezione >

Sorrido imbarazzata, per poi abbassare di nuovo la testa e sospirare rassegnata.

Dopo un’agonia, finalmente sentiamo il suono della campanella, così prendo in braccio il micio e gli faccio un piccolo incantesimo di camuffamento, riuscendo ad uscire dalla classe senza essere fermata da nessuno.

Non appena mi trovo in giardino, vado velocemente verso il mio ciliegio, liberando il gatto dall’incantesimo e permettendogli di andare dove vuole.

Nel frattempo mi siedo all’ombra dei rami, aprendo un quaderno e sistemando degli appunti presi durante la lezione.

 

Pov’s Sebastian

Con un salto, raggiungo uno dei rami più bassi, mettendomi sdraiato e tenendo sotto controllo la principessina. Da programma non avrebbe dovuto fare granchè questo pomeriggio, quindi saremmo potuti rimanere qui in giardino fino a sera.

Improvvisamente vedo arrivare da lontano Lux e Abael, facendomi venire in mente un’idea. Così colgo la palla al balzo e scendo giù dal ramo, proprio di fronte a Yuki, per poi andare dalla demone.

Raggiungo il mio obiettivo, notando l’angioletto alzare il volto nella nostra direzione e raggiungerci.

Non appena sono vicino ai due, mi sento prendere in braccio dalla demone, pronto a sentire quello che mi voleva dire.

< Ehi, puoi anche ritrasformarti sai, credo sia giunto il momento che mia cugina sappia >

La sento sussurrare vicino al mio orecchio, per poi rimettermi giù, ad attendere l’arrivo della principessina.

Non so per quale motivo, ma l’idea di farle sapere che sono io il gatto nero mi lascia una strana sensazione.

Eppure non posso continuare così per sempre; così guardo Lux e le annuisco, voltandomi verso Yuki, pronto a trasformarmi, però vengo fermato dall’arrivo del professor Gabriel.

Istintivamente inizio a rizzare il pelo, soffiando contro l’uomo.

 

Pov’s Yuki

Mi avvicino titubante a Lux, notando le orecchie e la coda del micio basse, come se temesse una mia reazione.

< scusa Lux… posso sapere se questo gatto è…  >

L’arrivo di una persona mi impedisce di continuare la mia domanda. Subito noto il cambiamento del gatto, come se fosse pronto ad attaccare il professore.

< quale coincidenza, mia cara Yuki… giusto te cercavo >

Sento subito qualcosa che non va con il suo tono di voce, ma cerco di rimanere tranquilla, anche se la cosa mi risulta difficile.

< io invece le ricordo che non le ho mai permesso di darmi del tu, professore. In questo momento sono impegnata; quindi, se vuole scusarmi, ora devo andare >

Guardo un secondo mia cugina, per poi dare le spalle ad entrambi e avviarmi verso il ciliegio, però sento subito una mano afferrarmi il polso.

< Non è così che si tratta un tuo amico… mia piccola Yuki… >

A quelle parole mi volta verso di lui e mi blocca tenendomi per le braccia. Incrocio lo sguardo con quello del professore, notando desiderio e malizia, cosa che mi spaventa tantissimo.

< Mi lasci immediatamente andare! Io non la considero minimamente un mio amico e le ho già detto che non sono una sua proprietà! >

Mi agito, riuscendo a liberarmi e a dargli un calcio su una gamba, però questo non lo ferma dal tirarmi uno schiaffo che mi fa perdere l’equilibrio, ritrovandomi per terra con una mano sulla guancia arrossata e dolorante.

< mocciosa viziata, tu sai bene che mi appartieni! >

 

Pov’s  Luxifer

< Gabriel, leva le mani di dosso da mia cugina >

Dico usando un tono fermo e freddo. Osservo l’angelo allontanarsi dalla ragazza.

< Perchè dovrei prendere ordini da te, piccolo essere ripugnante, se fosse per me in  questa scuola non dovreste essere ammessi, siete degli animali con il dono della parola >

Sputa come un insulto, riuscendo solo a farmi sbuffare. Mi avvicino tirando mia cugina verso di me e poi spingendola alle mie spalle, dritta tra le braccia di Sebastian già ritrasformato. Subito dopo guardo Gabriel dritto negli occhi.

< Se ti rivedo ronzarle intorno di nuovo, non sarò così educata. E dato che ci reputi degli animali, ti mostrerò la mia parte peggiore >

Sussurro con tono glaciale, assottigliando lo sguardo.

< non puoi seguirla ovunque, abbasserai la guardia prima o poi >

dice tentando di sostenere il mio sguardo.

< Dispongo di molte risorse, inoltre non minaccerei una principessa degli inferi se fossi in te >

Rispondo voltandomi e facendo un cenno agli altri di andare. Mi fermo solamente a recuperare le cose che mia cugina aveva lasciato vicino al ciliegio, per poi seguire gli altri.

< Un giorno non sarai lì per proteggerla Luxifer Talitha, è in quel momento che ti porterò via quello che hai di più caro >

Lo sento esclamare, rimanendo fermo sotto il ciliegio.

< Quel giorno sarò morta Gabriel! >

Scoppio in una risata irritante non voltandomi nemmeno e continuando per la mia strada.

 

Pov’s Sebastian

Non appena mi ritrovo Yuki tra le braccia, il primo istinto che ho è di portarla il più lontano possibile da quel bastardo. Eppure rimango fermo dove sono, aumentando di poco la stretta sulla vita della ragazza.

< Dispongo di molte risorse, inoltre non minaccerei una principessa degli inferi se fossi in te >

A quelle parole noto subito il cenno che ci rivolge, così do la schiena a quello stronzo e spingo leggermente la giovane, cercando di ignorare i deliri di quel pazzo.

< Un giorno non sarai lì per proteggerla Luxifer Talitha, è in quel momento che ti porterò via quello che hai di più caro >

Senza rendermene conto mi ritrovo bloccato da Abael, mentre i miei occhi sono completamente rossi.

< trattieniti idiota! torna dalla principessina >

Mi sussurra a poca distanza dall'orecchio,. Così faccio un profondo respiro e mi ricompongo. Torno da Yuki e mi dirigo con lei nella sua camera.

< verrò più tardi a fare rapporto >

 

Pov’s Yuki

Rimango in silenzio per tutto il tragitto, non capendo il motivo per cui Lux mi ha difesa in quel modo. Ha sempre dimostrato di odiarmi e questi cambiamenti repentini mi mandano in confusione. Diciamo anche che mi creano una falsa speranza.

< perché ti vuole bene… a suo modo… >

Sussulto nel sentire improvvisamente la voce di Sebastian a pochi centimetri dal mio orecchio.

Mi allontano di colpo sentendo le guance diventare rosse.

< beh… esistono altri modi per dimostrare il voler bene ad una persona! >

Dico sbuffando e riprendendo a camminare più velocemente, volendo solo andarmi a riposare dopo la pesante giornata.

Dietro di me lo sento ridere, irritandomi ancora di più. Non capisco come i demoni facciano ad esprimere le loro emozioni, in fondo è così semplice. Loro, invece, devono complicare sempre tutto.

< cosa ci trovi di tanto divertente? >

Mi volto nuovamente verso di lui, ma, con mia sorpresa, non lo trovo più. Così, indispettita, mi dirigo velocemente in camera.

Non appena entro vengo accolta da un miagolio, seguito dal micio nero che mi viene incontro.  Sorrido, prendendolo in braccio e accarezzandolo, sentendomi subito meglio. Non so se sia veramente di mia cugina, oppure un gatto randagio che si è affezionato a me. Però sono felice di averlo qui con me in questo momento.

< grazie per essere venuto qui… >

Sussurro contro il suo pelo, cadendo in ginocchio e lasciando scorrere le lacrime, non riuscendo più a trattenermi tutto dentro.

< non ce la faccio più… non lo sopporto più… è  tutta colpa sua se… >

Non finisco la frase, bloccata  dai singhiozzi, che soffoco contro il pelo del gatto.

 

Pov’s Luxifer

Passo per il corridoio dove Yuki ha la stanza. Singhiozzi smorzati arrivano da dietro la sua porta.

Così sbuffo bussando piano sulla porta.

< Avanti >

La voce rotta dal pianto mi fa capire che stava veramente male. Prendo coraggio e apro la porta.

< Stai… Stai bene? Prima volevo parlarti ma siamo state interrotte… >

Dico accomodandomi sul suo letto e iniziando a rimbalzare un po’

< wow… il tuo letto è sorprendentemente duro… fidati se ti dico che so di cosa parlo >

Dico con un sorrisetto malizioso. è più forte di me, non riesco a fare la seria quando le battutine si formano nella mia mente.

< se sei qui per dare fastidio esci immediatamente Luxifer! >

< Non diciamo stronzate Yuki, pensavo che una battutina ti potesse tirare su un po’ il morale, ma a quanto sembra sei senza senso dell’umorismo… >

Sbuffo lasciandomi andare all’indietro e atterrando sul materasso. Mi perdo per qualche secondo a fissare il soffitto, prima di tornare con il pensiero a Yuki.

< Visto che, con l’umorismo non ti risollevo il morale, cosa posso fare? >

Chiedo ormai allo stremo della mia pazienza, che, per chi mi conosce, non è mai troppa.

< cosa vuoi in cambio? >

Il tono della sua voce è titubante, segno che ormai faticava a credermi.

< un sorriso potrebbe bastarmi, tanto per iniziare, poi potremmo continuare con una risata alle mie battute e infine di un consiglio… >

Dico senza pensarci troppo.

< un consiglio riguardo a cosa? >

Sussurra voltandosi a guardarmi.

< Abael e Mikail… è tutto così confuso… non so più che pensare. Con Mik è nato solo come progetto, però devo dire che non mi dispiace passare del tempo con lui, ma Abael, lui… cosa devo fare? >

Chiedo rialzandomi e guardandola meglio.

Tra le braccia tiene stretta una palla di pelo nero. Faccio finta di nulla e riporto lo sguardo su mia cugina lasciandole vedere la confusione sul mio volto.

< dipende da te… tu cosa provi quando stai con Abael? >

La guardo confusa. la guardo eloquente, cercando di farle capire.

< e invece con Mik? >

< Non lo so… mi sembra tutto così strano, perdo ogni controllo, vorrei darmi tanti di quei calci, dico cose assurde e arrossisco come una verginella se si avvicina troppo, senza offesa… > sussurro studiando il suo viso con cautela < e la cosa peggiore è che non smetto mai di parlare, con lui potrei discutere anche del clima per ore e non mi annoierei comunque, per convincerlo a fare qualcosa con me ci ho messo una vita… quasi un mese! capisci? > esclamo non più sicura che stia seguendo il mio ragionamento.  

< direi che ti sei risposta da sola… quello che provi per Abael è come una fiamma, potente all’inizio, ma che poco dopo svanisce come il fumo. Invece con Mik rimarresti ore anche solo a guardarvi e tu non ti annoieresti mai… o sbaglio? >

< Una volta mi ha detto, “mi stai fissando”, ho cercato di inventarmi una scusa, ma era vero… stavamo studiando… non parlavamo neanche, è stato penso il migliore e il peggior pomeriggio della mia vita… > sussurro leggermente in imbarazzo.

 

Pov’s Yuki

Guardo sorpresa mia cugina, non capendo il motivo per cui aveva deciso di venirsi a confidare con me. Mi alzo e mi vado a sedere al suo fianco, tenendo tra le braccia il micio.

< onestamente non ho ancora mai provato tutto quello che ti è successo, ma ti posso dire che quello che provi si può chiamare con un semplice nome: amore. > questa volta sento che ha veramente bisogno di aiuto, così la guardo e le sorrido sincera.

< io penso che tu debba dare una possibilità a questo sentimento, perchè potresti pentirtene in futuro… >

< Voglio farlo cadere… > quelle parole mi fanno sentire un brivido freddo lungo la schiena.

< perchè me lo dici? > sussurro.

< Era il mio progetto. Doveva essere una cosa rapida e indolore, senza sentimenti, ora non so se voglio strappargli le ali… >

Nel suo tono sento tanta incertezza, cosa che non mi era mai successo di ascoltare.

Certo, quello che mi aveva appena confidato poteva essere un’importante informazione per Michele, ma qualcosa mi dice che sta soffrendo molto.

Le poso una mano sulla spalla, cercando di farle sentire che ero lì per lei, come lo ero sempre stata da piccola.

< non posso bloccarti, non spetta ancora a me… però non posso nemmeno andare a dirlo al diretto interessato, rovinando il vostro rapporto… devi solo seguire quello che ti senti, senza avere rimpianti… per quelli avremo tempo… >

< Lui lo sa, lui fa il gioco inverso… mi ci vedi a dire le preghiere e stare buona sotto il controllo di Michele? >

< per questo non posso fermarti… adesso è meglio se torni in camera tua. Tra poco dovrebbe venire a trovarmi mia madre e non penso ti abbia ancora perdonato per quella faccenda… >

< Quale faccenda? > la guardo negli occhi.

< lei crede ancora che sia stata tu a maledirmi… >

la guardo uscire dalla stanza, non capendo le sue parole. Poi mi cambio e mi stendo nel letto, addormentandomi assieme al micio nero.

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Capitolo 5
*** capitolo 4: ***


Pov’s Sebastian.
Un formicolio ad una zampa mi costringe ad abbandonare il mio bell’incubo, obbligandomi a trovare la motivazione per tanto fastidio.
Apro gli occhi lentamente, basandomi subito su quello che sente il mio olfatto, rimanendo basito nel sentire un dolce profumo al posto del solito puzzo di zolfo proveniente dagli inferi.
Ci metto poco ad abituarmi alla luce proveniente dalla finestra, riconoscendo anche il profilo del volto di Yuki.
Sgrano gli occhi, non capendo come diamine ci ero finito così vicino al suo viso, ricordandomi che la sera prima mi ero addormentato dall’altra parte del letto.
Cercando di non svegliarla, mi guardo attorno, nel tentativo di riuscire a capire la causa per il dolore alla gamba; subito vedo un braccio della ragazza attorno al mio ventre e il suo gomito posato proprio sulla zampa dolorante.
Inutilmente provo a levarmi da questa assurda situazione, ma la principessa ha deciso che io debba rimanere completamente attacco a lei; non che la cosa mi dispiaccia, sia chiaro, però avrei di gran lunga preferito essere nella mia forma umana.
Dopo qualche minuto a pensare a qualcosa, l’unica soluzione che mi viene in mente è iniziare a miagolare dolorante in modo da svegliarla.
< Ancora cinque minuti mamma... >
Come una morsa, sento il braccio stringere ancora di più, così inizio a darle piccoli colpi con la testa, riuscendo finalmente a svegliarla.
 
Pov’s Yuki
Sentendo quei colpetti contro la guancia, apro gli occhi e, finalmente capisco cosa mi ha svegliato. Velocemente mi metto seduta, togliendo il mio peso dal gatto.
< perdonami… scusami... >
Inizio a lasciargli dolci coccole sulla zampa e sulla testa, sentendomi in colpa per avergli fatto male.
Dopo qualche minuto, mi volto verso le finestre e capisco che è ora di alzarsi, anche perché quella mattina avrei dovuto incontrare una persona che mi aveva chiesto dei consigli.
Come la mattina prima, mi tolgo il pigiama senza pensarci molto, poi scelgo un vestito lungo fino a poco prima del ginocchio, azzurro e verde. Questa volta lascio sciolti i capelli.
Torno verso il letto e coccolo ancora un po' il gatto.
< ti conviene riposare, potrei averti fatto più male di quello che penso… io ora vado, tu vedi di fare il bravo >
Gli sorrido uscendo dalla camera e lasciandolo da solo.
 
Pov’s Luxifer
Guardo mia cugina uscire dalla sua stanza. chiedo sinceramente curiosa. Sebastian, a mio parere, si sta divertendo fin troppo. Sorrido a mia cugina sventolandomi con una mano.
< Mik mi ha chiesto una cosa e Michele ancora non lo sa, così ho pensato che tu potresti essere un buon tramite… > sussurro guardandola speranzosa.
< ti aiuterei molto volentieri, ma prima devo incontrare un mio compagno di classe perché mi ha chiesto se potevo aiutarlo con una cosa. Ti prometto che appena ho finito vado subito da Michele a parlargli > mi dice sorridendo a sua volta.
< vengo con te, ho detto che non ti avrei persa mai di vista e intendo mantenere la mia promessa > ribatto indicandogli la strada.
< Non ti devi preoccupare… e poi, tra poco dovrebbe arrivare anche Sebastian… > arrossendo
La guardo sorridendo maliziosa. < lui ti piace… > sussurro colpendole una spalla.
< non potrei mai innamorarmi di un demone… > arrossendo ancora di più.
< Ma guarda un po’ eppure io mi sposo un angelo… e pensavo non avrei mai amato nessuno... > sussurro senza pensarci.
< comunque, adesso vado… ci vediamo dopo Lux > sorridendomi e andandosene.
< se Sebastian non arriva chiamami! > le grido dietro sbuffando e andando alla ricerca di quello stupido.
 
Pov’s Yuki
Mi dispiace aver mentito a quel modo, ma non voglio coinvolgere più nessuno in questa storia. Velocemente raggiungo la parte di biblioteca dove avrei incontrato il mittente della lettera che avevo trovato in un mio quaderno.
Apro con cautela la porta della stanza, non trovando nulla di strano. Come tutte le altre sale, ci sono gli scaffali con tutti i libri messi in ordine, però noto subito un tavolino che nelle altre stanze non si trovava.
< venga fuori professore! So benissimo che è stato lei a scrivere quel messaggio! > avanzo nella sala, cercando qualcosa che mi facesse credere di essere quasi del tutto al sicuro, ma, improvvisamente, sento la porta chiudersi di colpo e a chiave, bloccandomi all’interno, mentre la stanza inizia a riempirsi di acqua.
Corro velocemente alla porta, iniziando a tirare la maniglia; eppure mi accorgo subito dei vari sigilli imposti a bloccare serratura e componenti principale della porta.
Senza perdermi d’animo, inizio a risolvere i sigilli più semplici, sperando di riuscire a farcela.
 
Pov’s Sebastian
Sbadiglio avvicinandomi a Luxifer e Abael, massaggiandomi leggermente in braccio destro ancora dolorante.
< che fate di bello? > rivolto alla demone.
< stavo giusto dicendo ad Abael che ho parlato con Yuki, ieri sera e sai già di cosa dato che eri presente > sussurra sconsolata
Guardo entrambi per poi guardarmi attorno.
< e adesso dove si trova la principessina? > evitando per poco un pugnale della demone.
< non lo so! Con qualche suo compagno pennuto! > mi grida trattenendo le lacrime.
Improvvisamente mi viene in mente un avviso che la pennutina mi aveva letto mentre ero in forma felina, diventando serio.
< oggi tutti gli angeli sarebbero tornati in paradiso per delle esercitazioni… tutti tranne Yuki! > sussurro tra i denti.
< Allora che aspetti? Vai a vedere se sta bene! > mi grida ancora prima di scappare dal corridoio.
Senza farmelo ripetere mi trasformo in gatto e inizio a seguire la scia del profumo di Yuki, dandomi del deficiente per non esserle rimasto a fianco.
 
Pov’s Yuki
Esco in superficie, recuperando l’aria e tornando sotto l’acqua, intenta a risolvere uno degli ultimi sigilli.
Torno su dopo qualche secondo, notando che ormai l’acqua aveva raggiunto il soffitto, limitando le mie risorse di aria.
Respiro in modo affannato, recuperando per l’ultima volta l’ossigeno, per poi tornare in fondo e tentando di risolvere in fretta tutti i maledetti incantesimi.
Riesco a togliere i penultimi, guardando l’ultimo e svenendo subito dopo, priva di aria e sentendomi completamente stanca.
- a… aiuto! - con le ultime forze riesco a mandare un messaggio a Lux, abbandonandomi subito dopo all’oblio.
 
Pov’s Luxifer
Sento solleticare una parte della mia testa, ricevendo un messaggio semplice e conciso. Senza pensarci troppo mi precipito attraverso i corridoi. Raggiunto velocemente la zona da cui il messaggio si intensifica di volume. Noto una porta sigillata. Schiocco le dita e l’incantesimo si scioglie subito.
< Luxifer! > mi volto verso Sebastian.
< è in pericolo! Ho bisogno di te qualunque cosa ci sia la dietro > dico osservandolo seria e aprendo la porta. Un getto d’acqua si riversa fuori dalla stanza facendomi perdere la presa sulla maniglia e trascinandomi lontano.
< Lux! > mi sento chiamare, ma la corrente del getto mi trascina più lontano. A quanto pare dovevo imparare a nuotare, una cosa in più sulla lista delle cose da fare. Sento una mano afferrarmi il polso e trascinarmi fuori dalla traiettoria del getto che si assottiglia sempre di più lasciando chiazze bagnate, sul pavimento. Mikail mi stringe forte, poco più lontano scorgo Sebastian, bagnato fradicio, con Yuki tra le braccia. Mi precipito nella loro direzione malferma, crollando a terra.
< Yuki! > esclamo guardando mia cugina immobile.
 Mi volto verso Mik, ma dei movimenti di Sebastian mi portano a concentrarsi nuovamente su di loro. Lo vedo stenderla sul pavimento e baciarla, facendole la respirazione. Poco dopo lo vedo alzare il busto e voltarsi verso me e Mikail.
< angelo… ho bisogno del tuo aiuto, non so come salvarla, ma so che tu puoi… > lo sento sussurrare quasi con tono disperato, cosa mai successa in tutti questi anni che lo conosco.
Mi volto anch'io verso l’angelo. < Mik… per favore… > lo vedo annuire e avvicinarsi alla ragazza.
< non posso fare molto… > sussurra. Lo guardo disperata mentre la volta su un fianco. Yuki comincia a sputare l’acqua ingoiata. < sei stato bravo, Sebastian > so che ha usato il nome del mio migliore amico di proposito e gliene sono grata.
 
Pov’s  Sebastian
Tengo bassa la testa, immerso nei miei pensieri. Ancora sento il dolore al petto, da quando l’ho vista per terra, immobile e con gli occhi chiusi. In quel momento ho pensato seriamente di distruggere qualsiasi cosa mi fosse capitata a tiro.
Sentirla tossire e iniziare a respirare in modo affannato, mi rende un po’ più tranquillo. Subito la prendo tra le mie braccia e la cullo dolcemente.
< secondo te chi ha architettato tutto questo? > guardando di sottecchi Lux.
< Yuki sa nuotare, lo sanno tutti… Non era per lei la trappola… inoltre solo un nome mi viene in mente ora... > sussurra con il fiato mozzato tremando come un pulcino tra le braccia dell'angelo.
< quel bastardo… appena mi capita tra le mani… > un lieve tocco mi ferma dal continuare, così abbasso lo sguardo e incontro gli occhi semichiusi della principessina.
< p… perdonatemi… > perdendo nuovamente i sensi.
< Dobbiamo portarla in infermeria… E mi sa che ci devo fare un giro anche io sta volta… > sussurra iniziando a chiudere gli occhi.
 
Pov’s Luxifer
Mi sento alzare dal pavimento. Una stretta sicura e calda. Appoggio la testa alla sua spalla lasciandomi cullare dal movimento leggero prodotto dalla camminata. Poco tempo dopo mi sento affondare su un materasso sfondato, sicuramente dell’infermeria. Questa non ci voleva, ora avrei dovuto dare spiegazioni a tutta la famiglia. Apro leggermente un occhio. < Mik… > sussurro richiamando l'attenzione dell’angelo. < credo che lascerò parlare te con mio padre… > sussurro nuovamente chiudendo l'occhio e sorridendo tranquilla, sicura della sua faccia impaurita.
 
Pov's Mikail
La guardo dormire mentre sorride beata. < sembra quasi un angelo in questo modo > sussurro senza pensarci e sentendo subito un mezzo verso da parte del demone seduto sull’altra sedia. Lo osservo meglio per capire cosa abbia di speciale per cui Lux gradisca tanto la sua compagnia, ma mi ritrovo a pensare che avrà i suoi buoni motivi. Mi abbandono contro lo schienale della sedia continuando a tenere tra le mie mani quella di Luxifer.
< credi che mi ucciderà lentamente o rapidamente? > domando al demone di fronte a me non aspettandomi una risposta
< dipende dal suo umore… >
Alzo la testa di scatto. < ehi, senti Lucifero, non ti spiace se mi sposo con tua figlia, me la porto via e non la rivedrai più… Sempre che mi dica si… > sussurro l'ultima frase riabbassando lo sguardo sul volto della demone. Mi aspetto una qualche strana reazione dal demone che però rimane fermo e composto. < pensavo ti saresti infuriato alla parte, me la porto via… > dico guardandolo confuso.
< lei non appartiene a nessuno se non agli inferi… io sono solo un servitore alla fine, non posso vietarle nulla… >
< da come parla di te, sei molto più di un servitore, per lei sei un fratello, adoro sentirla parlare di te, Azazel, Einar, persino Abael, racconta dei suoi ricordi gelosamente e in tutti ci siete voi e Yuki. Sua cugina è sempre presente, nel bene o nel male, lei le vuole bene e non capisco perché si ostini a comportarsi in questo modo… > sussurro stringendo inconsciamente più forte la mano della ragazza.
< ha vissuto cose che nemmeno noi sappiamo, e si comporta in questo modo, proprio per cercare di evitare che succedano cose del genere. Non le importa di quello che pensano gli altri, a lei interessa che la sua famiglia sia al sicuro… questo adesso comprende anche te angioletto. >
< non si fermerà davanti a nulla vero? Continuerà a fare idiozie da impulsiva e noi saremo sempre un passo indietro non è così? > chiedo.
< l'unica che potrebbe camminare seriamente al suo fianco sarà colui che la principessa sceglierà  di avere al suo fianco… >
Lo guardo un po’ sconsolato.
< E cosa mi dici di te e Yuki… so che Lux ti ha detto di fargli da ombra, perché è preoccupata, ma si vede che c’è di più sotto… > dico guardando prima lui e poi la ragazza stesa nel letto a fianco.
< la principessa ha qualcosa che mi attira… eppure non capisco di cosa si tratti… >
Lo guardo sorridendo.
< Ascolta, Yuki è speciale a modo suo, è l’opposto di Lux in tutto e per tutto, non può essere questa cosa ad aver attirato la tua attenzione? o forse la sua purezza da angelo? voi demoni impazzite se vi innamorate di un angioletto… ne siete attratti, vi tentiamo nonostante non sia nostro compito… per Lux credo sia così… oltre alla voglia di farmi cadere perché sono figlio di Michele… >
Rido perché in fondo mi sono preso una bella cotta per la diavoletta. Sono consapevole che se mi dicesse si, io cadrei per lei.
 < non credo sia solo per questo… tu non hai idea di quanti angeli io abbia fatto cadere per quello che hai appena descritto… eppure con lei non mi viene questa tentazione, questa voglia di portarla giù con me… è testarda e impulsiva come la cugina, ma ha quella bontà nel cuore e quel luccichio negli occhi che mi spinge a volerla proteggere… >
 
Pov’s Yuki
Riprendo lentamente conoscenza, ma rimangono ancora con gli occhi chiusi, sentendomi ancora troppo stanca.
< non credo sia solo per questo… tu non hai idea di quanti angeli io abbia fatto cadere per quello che hai appena descritto… eppure con lei non mi viene questa tentazione, questa voglia di portarla giù con me… è testarda e impulsiva come la cugina, ma ha quella bontà nel cuore e quel luccichio negli occhi che mi spinge a volerla proteggere… > sussulto nel sentire la voce di Sebastian e sento chiaramente le guance diventare leggermente rosse. Dentro di me spero che si possa attribuire a quello che mi è successo poco fa.
Con molta calma, inizio ad aprire gli occhi, cercando di mettere a fuoco quello che mi circonda e notando il demone seduto al fianco del mio letto.
< d… dove sono? Mi gira la testa… > per fortuna non devo fingere di stare male, visto quello che mi è appena successo.
< sei in infermeria… ti ci abbiamo portato dopo averti recuperata da quella trappola… > sento subito che il tono di voce è cambiato, non più dolce come prima, adesso è come se fosse infuriato con me.
< Calmati Seb… si è svegliata, è tutto ok… > sento la voce di mia cugina parlare con calma e dolcezza al demone, non pensavo avrei mai più sentito quel tono e invece ora eccolo di nuovo.
Mi volto verso di lei e mi rasserena il fatto che sia al sicuro.
< come vi sentite adesso? > ancora una volta il suo tono di voce è cambiato, tornando quello di poco fa.
< abbastanza bene… grazie… > tenendo il volo basso e arrossito.
 
Pov’s Luxifer
< da come parla di te, sei molto più di un servitore, per lei sei un fratello, adoro sentirla parlare di te, Azazel, Einar, persino Abael, racconta dei suoi ricordi gelosamente e in tutti ci siete voi e Yuki. Sua cugina è sempre presente, nel bene o nel male, lei le vuole bene e non capisco perché si ostini a comportarsi in questo modo… >
Mi concentro su questa frase, cercando di capire chi possa averla pronunciata. La voce bassa e melodiosa mi ricorda quella di un angelo: Mikail. Mi raggelo improvvisamente. Nel suo tono sembrerebbe esserci quasi una punta d’invidia verso Sebastian e gli altri. Sto ferma nella posizione in cui mi trovo, anche se sono scomoda. Sento la mia mano stretta in qualcosa e mi rendo conto che Mik ci sta giocando. Percepisco distintamente il suo pollice tracciare cerchi immaginari sul dorso della mano, scatenando una serie pressoché infinita di brividi che corrono lungo il braccio. Non bado troppo alle risposte che si scambiano.
< sei in infermeria… ti ci abbiamo portato dopo averti recuperata da quella trappola… >
A questa frase però mi allarmo subito. Tono di voce freddo, distaccato. Non promette nulla di buono.
Tengo gli occhi chiusi ma mi porto una mano alla fronte spostandomi leggermente, trovando una posizione comoda.
< Calmati Seb… si è svegliata, è tutto ok… > uso di proposito un tono calmo e rassicurante, so per certo che ha bisogno di tranquillizzarsi. Infatti, il demone si calma riprendendo a parlare con dolcezza come poco prima.
< È tutto ok? > Mik.
Sento la mia mano diventare improvvisamente fredda. Riapro gli occhi puntandoli in quelli dell’angelo.
< Ti prego... non fermarti… > sussurro.
Lo vedo irrigidirsi, ma istantaneamente riprende a giocare con la mia mano.
< Da quanto sei sveglia? >
Mi volto verso il mio migliore amico.
< Abbastanza da sapere certe cose di cui avevo bisogno conferma… > dico sorridendogli. Un sorriso vero, di quelli caldi e felici.
< Allora, posso avere una conferma anche io? > mi chiede Mikail.
< Non avere fretta angioletto… la calma è la virtù dei forti, dammi tempo, sappi solo che per ora non sei libero, sei nelle mie mani… > sussurro, rivolgendogli uno sguardo di pura malizia.  


Angolo dell'Autrice:

Scusate se sono passati mesi dall'ultima volta che ho aggiornato, ma cause di forza maggiore non me lo hanno permesso.
Spero come sempre che il capitolo vi possa piacere e che continuerete a seguirla... Buona lettura e alla prossima

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