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Ho
fatto cadere a terra la tua crema per le mani stamattina, ero in ritardo e non
ci ho fatto quasi caso, l’ho rimessa a posto e sono uscito. Quando sono
arrivato in ufficio e mi sono tolto i guanti ne ho sentito il profumo sulle
dita. Non sono riuscito a respirare altro per tutta la giornata.
Ieri
sera ho nascosto tutte le tue scarpe nell’armadio in soffitta, ero stufo di
sentire la tua mancanza tutte le volte che uscivo di casa, stamattina quando
sono uscito mi è mancato non vederle accanto alle mie, mi è toccato rimetterle
al loro posto, sono arrivato in ritardo e mi sono preso una sgridata epocale, a
quanto pare dalla mia puntualità dipende il destino dell’intera razza umana.
Quello
che passeggia il cane tutti i venerdì è passato davanti alla casa, aveva i
sandali con un paio di calze di lana verde Serpeverde, mi sono voltato verso di
te per fartelo notare, prima di ricordarmi che non c’eri. So che non l’hai
visto e che quindi negherai che sia mai accaduto, ma ti assicuro che il verde
Serpeverde non è un colore che sta bene a tutti. Non mi è piaciuto non trovarti
seduto accanto a me. Non mi è piaciuto rendermi conto che ero solo.
Sono
andato alla festa degli Subban, puoi immaginare
quanto ne avessi voglia, ma mi hanno praticamente obbligato. Il marito della Subban aveva un vestito nero e bianco tanto aderente da
sentire il bisogno di respirare per lui, ho provato a guardarlo per bene per
potertelo descrivere perché so quanto ti piace parlare male del modo in cui si
veste, ma lo sai che non sono bravo con i vestiti e avevo paura che pensasse
che gli stavo guardando il sedere… o il pacco, non riesco davvero a capire come
riuscisse a non parlare in falsetto, ogni volta che faceva un movimento brusco
c’era una morbosa curiosità generale mentre ci chiedevamo se le cuciture
avrebbero o meno retto… comunque alla fine ho tenuto da parte una foto che era
sul giornale. Mi sono portato il tuo invito in tasca per tutta la sera, non so
perché, ma ero contento di averlo lì.
Andromeda
è venuta in ufficio a portarmi Ted, dovevo ancora
finire un documento, quindi ho lasciato che giocasse per la stanza mentre
finivo, ha visto la tua foto e dopo averci sbavato sopra a profusione ha tenuto
il tuo colore di capelli per tutto il pomeriggio. Speravo di farmi distrarre un
po’ da lui, ma oggi non ha funzionato, a quanto pare siamo in due a sentire la
tua mancanza, quando siamo arrivati a casa continuava a cercarti. Il suo nuovo
passatempo è quello di mordermi, il secondo dente ha tagliato la gengiva: ha
passato il pomeriggio a bagnare la mia maglietta di saliva e ho tutto l’avambraccio
costellato da segni rossi, ne ha solo due, ma sono dannatamente appuntiti… sì,
lo so, sono un mollaccione e non avrei dovuto lasciare che mi rosicchiasse... Sto’
pensando di regalare ad Andromeda un cartello da mettere sul suo lettino per
avvertire gli ospiti di non farsi intenerire dagli occhioni, il marmocchio morde!
E’
tanto patetico se mi mancano i tuoi stupidi capelli perfetti?
Non
credo di aver pensato a te per quasi tutta la giornata, me ne sono accorto solo
lavandomi i denti un minuto fa. È stata una giornata orripilante al lavoro, Herm dice che se qualcuno mi avesse fatto una fattura gli
allarmi sarebbero scattati, dice anche che dopo tutto quello che mi è successo
non dovrei ancora riuscire a stupirmi di quanto possa essere sfigato… grazie
tante.
Ora
che mi sono reso conto che non ho pensato a te per tutta la giornata però mi
sento ancora peggio del solito, è come se non avendo nemmeno il tempo di
mancarmi fossi restato veramente solo. Sono un disastro, non me ne va mai bene
una.
Ieri
sera sono andato a cena da Ron e Herm, Herm mi ha visto triste e mi ha fatto una lavata di capo.
Non posso farci nulla, quando sono io a dovermene andare è più facile, quando
sono in missione e penso a te è sempre bello, un po’ triste ma bello, mi piace
provare ad immaginare quello che sai facendo, forse il punto è che sapendoti a
casa più o meno lo so se sei al lavoro, se sei sul divano, se stai mangiando
cena o sei in quello stupido locale per snobboni dove
se chiedi le patatine traumatizzi il cameriere. E sì, ancora penso che valesse
la pena chiederglielo anche solo per vedere la sua faccia di scioccato panico,
checché ne dica il tuo culetto aristocratico! Se mi presentassi lì senza di te
mi lascerebbero entrare? Sono pur sempre Harry-Fantasticissimo-Potter!
ma in quanto a pedigree devo ammettere piena sconfitta. Dici che mi butterebbero
fuori? Potrei presentarmi in pantaloni corti, sandali e calze Serpeverde!
Non
so cosa mi succede, forse mi stanno avvelenando con ormoni di adolescente con
il mal d’amore. Devo chiedere a Hermione se è possibile, potrebbe essere una
forma di tortura rivoluzionaria.
Sono
abbastanza sicuro che mi pentirò di quello che sto scrivendo e che sfrutterai
questa cosa per prendermi in giro a vita, ma te lo dico comunque. Tanto lo dici
sempre che non ho nessuna dignità. Mi sono toccato pensando a te. Non pensavo
avrebbe funzionato così bene. So che stai ridendo, ma davvero non me lo
aspettavo. Non ho nemmeno usato una foto o simili, sono andato a braccio… beh,
a mano. Sì, lo so, era una battuta stupida.
Merlino,
avrei dovuto usare la tua vecchia cravatta Serpeverde. Ce l’hai ancora? Verrei
ancora prima di avere il tempo di sfilarmi le mutande. Sarebbe tanto strano se chiedessi
a Neville di spedirmene una? Secondo me mi becca all’istante. Dici che andrebbe
nei casini e si scoprisse che spedisce in giro cravatte dei suoi studenti a
scopo… ricreativo?
Sì,
ho ufficialmente toccato il fondo. Comincio a farmi paura da solo.
Ok,
ritiro quello che ho scritto ieri, perché è oggi che ho davvero toccato il
fondo, mi sono fatto prendere un po’ la mano da quello che è successo ieri,
letteralmente. Stamattina ho messo le tue mutande. Sì, prenditi pure tutto il
tempo che vuoi per assimilare la notizia e iniziare a formulare battutacce con
quella tua linguaccia impertinente. Sì, ho messo le tue mutande. Mi sentivo
come se tutto il mondo dovesse notarlo. Non c’è un cane che avrebbe mai potuto
accorgersi della differenza, eppure mi sentivo gli occhi di tutti addosso. Ho
passato la giornata con una mezza erezione nelle mutande, nelle tue
mutande! Devo preoccuparmi della mia sanità mentale? Probabilmente è già troppo
tardi.
Ho
finito il mio the e in dispensa non ce n’era altro. Ammetto ufficialmente di
aver usato il tuo preziosissimo e santissimo the. Potrai disporre del mio
cadavere come vorrai dopo avermi ucciso per un tale affronto.
Finalmente
potrai mettere in atto il tuo famoso piano per liberare il mondo dalla mia
presenza. Così potremo infine vedere se tutti gli anni che hai passato ad
architettarlo lo hanno davvero reso perfetto quanto sostieni che sia.
Beh,
immagino che io non sarò esattamente lì per vederlo e non ti consiglio di
raccontarmelo tutto prima di uccidermi, nei film babbani il monologo del
cattivo finisce sempre per fregarlo!
Oggi
è stata una bella giornata, ho passato tutto il pomeriggio con Ted, quando sono tornato a casa mi sei mancato ma senza che
fosse brutto. Mi sei mancato e basta, in senso buono. Mi sono ricordato di
comprarmi il the e ho preso anche una confezione di quei disgustosi biscotti
che ti piacciono tanto, quindi se non mi hai ancora ucciso dopo aver letto
quello che ho fatto ieri mattina, prendi la cosa come un’umile richiesta di
perdono.
Sono
andato a cena con Blaise e Neville, quei due sono tanto
teneri da essere inguardabili, anche noi facevamo così i primi tempi? È strano
ma ti fanno venire voglia di abbracciarli e prenderli a schiaffi,
indistintamente. Abbiamo parlato un sacco di te, ti abbiamo preso così tanto in
giro che mi sono sentito un po’ meglio, a volte pensare a quello che ho scritto
in queste pagine mi fa un po’ impressione. Forse non dovrei fartele leggere.
Ho
fatto uno dei miei incubi stamattina, ho inzuppato tutte le lenzuola di sudore
e le ho dovute cambiare da solo. Ero un po’ giù di morale, poi mi sono
ricordato di quando le abbiamo cambiate assieme per la prima volta, c’è voluta
un’eternità e quando abbiamo finito eri così dispiaciuto dall’idea di metterle
in disordine dormendoci dentro che abbiamo messo due cuscini sul tappeto e
abbiamo dormito lì, beh, dormito, se
ricordo bene non riuscivo a togliermi le tue mani dalle mutande, tutte le volte
che le sfilavo le ritrovavo lì. E’ il mio trucchetto di magia preferito in
assoluto. Chi avrebbe mai pensato che cambiare le lenzuola potesse essere così
divertente.
Oggi
ho incrociato tua madre, mi ha guardato stringendo gli occhi. Forse perché la
guardavo come un alcolizzato guarda una bottiglia. Ha fatto quella cosa con le
spalle, la scrollatina asimmetrica che quando fai tu mi fa incazzare da morire,
Merlino, per poco non gli saltavo al collo chiamandola mammina. Oforse si è
accorta che portavo le tue mutande, è l’unica che sarei disposto a credere
riconosca la differenza. Sì, anche oggi portavo le tue mutande, stamattina mi
sentivo un po’ giù e pensavo avrebbe potuto aiutare, ma le reazioni si vanno…
ammosciando.
Sono
due giorni che non scrivo nulla. Ho detto a Hermione che avevo cominciato a
scrivere tutte le sere come mi eri mancato durante la giornata e lei mi ha
detto che forse era meglio che la smettessi, rischiavo di farmi venire la
malinconia solo perché passavo la giornata a pensare a quello che avrei potuto
scriverti la sera. Così ho smesso per qualche giorno. Non ho smesso di pensarti
e ho cominciato a sentirmi ancora peggio, Hermione si è messa in posizione (mani sui fianchi scuotendo
sconsolata la testa) e mi ha autorizzato a tornare a scriverti. Ho provato di
nuovo a toccarmi pensando a te, ma questa volta non ha funzionato, a metà mi
sono sentito ridicolo e ho smesso.
Hai
mangiato tutte le caramelle mou che mi aveva dato Hagrid!
E hai pure il coraggio di dire che non ti piacciono! Nemmeno una me ne hai
lasciata! Sono le tre del mattino e la cioccolata l’ho finita ieri sera, adesso
che cosa dovrei mangiare?!
Al
lavoro ho litigato con un collega, ieri avevo litigato con altri due, alla fine
Ron mi ha messo in un angolo e mi ha detto di darmi una calmata. Forse ha
ragione, da quando ho fatto quell’incubo non riesco più a dormire bene. Di
solito quando mi sveglio ci sei tu, oggi non riuscivo a togliermi dalla testa
tutte le volte che mi hai coccolato dopo che mi ero svegliato urlando invece di
scappare a gambe levate.
Ieri
sera sono andato a dormire da Ron e Hermione, mi hanno messo nel letto con Rose
e ho dormito come un bambino. Oggi mi sembra di vedere tutto un po’ meno nero.
Ron mi ha fatto il caffè, schifoso come al solito, e non sono riuscito a fare a
meno di pensare a quella volta che ti è toccato berlo, ricordo di aver riso
tanto da aver male alla pancia, alla faccia di tutti gli addominali che mi
obbligano a fare in addestramento!
Lo sapevo! Traditore! Ho trovato il tuo nascondiglio segreto: cioccorane, noccioline tostate e dolcetti! Se pensi che al tuo ritorno ci troverai ancora qualcosa di commestibile sei un illuso, così impari a mangiare le mie caramelle mou!
Fra
una settimana ritorni, stamattina quando ho visto la data non sono più riuscito
a mangiare dal nervoso… considerando tutti gli zuccheri che ho ingerito ieri
sera, non credo che saltare la colazione mi abbia fatto del male.
La
mia vendetta è fallita, sono patetico. Sono appena passato nel negozio di dolci
e ho riempito di nuovo il tuo nascondiglio, adesso devo solo trattenermi per
sei giorni ed è fatta.
Micio-gatto
comincia a fidarsi di me, ma mi guarda sempre un po’ storto, credo che tu gli
piaccia di più. E sì, lo so che gli dai da mangiare di nascosto, potresti
piantarla e ammettere che ti sei affezionato a quello stupido gatto. Forse mi
guarda storto solo per via dell’occhio, forse con un occhio solo non è facile
non guardare storto.
Dovremmo
dargli un nome. No, Salazar non è un’opzione, mi basta un Serpeverde per casa.
Grazie tante.
Quattro
giorni. Stasera ti ho sognato, purtroppo non era uno di quei sogni che
potrebbero darmi una mano con la
situazione (comincio a prenderci gusto con questa battuta scema), ma non era
nemmeno un brutto sogno. Eri lì, tanto basta.
Tre
giorni. Quando ci penso mi vengono le palpitazioni, come quando uscivamo le
prime volte (e per prime volte intendo i primi due o tre anni), a volte avevo
il cuore che mi batteva tanto veloce che mi vergognavo e cercavo di tenerti
lontano. Merlino quanto ero scemo! Ti ricordi quando abbiamo litigato per la
pianta che Neville aveva lasciato quando era andato in vacanza? Ero emozionato
da morire perché avevi quel nuovo cappotto che mi mandava tutte le volte fuori
di testa. Era la prima volta che te lo vedevo addosso e la mia reazione è stata
tanto forte da confondermi. Una persona normale non dovrebbe mettersi a sbavare
con il cuore a mille solo per un nuovo cappotto, o almeno così pensavo. Non ero
arrabbiato con te, ho iniziato a litigare solo perché ero spaventato. E pensare
che avrei solo dovuto sbatterti sul pavimento e abusare di quel maledetto cappotto.
Due
giorni. Ho passato tutto il giorno a cercare il cappotto e non sono riuscito a
trovarlo, non ho trovato nemmeno la cravatta Serpeverde (non che l’abbia
cercata per qualche fine particolare!). Non so dove lo hai messo, ma dovesse
anche resuscitare Voldemort, io, te e quel dannato
cappotto faremo sesso sfrenato. Se ci sei anche tu non è tradimento, giusto?
Un
giorno. Dovrei essere contento, giusto? E’ più di un mese che non aspetto altro
per cui sì, dovrei essere contento e invece non so che cosa aspettarmi. Mi
sembra che i cieli debbano aprirsi e un coro di angeli intonare un inno sacro.
Ma la realtà è che arriverai e andremo a casa assieme. Niente di speciale.
Sarai forse un po’ stanco e nel giro di un paio di giorni ecco che avremo
ricominciato la nostra solita routine. Niente di speciale. Non dovrei tremare
alla sola idea, è ridicolo. Eppure non riesco a smettere.
Oggi
mi sei mancato tu, tutto il pacchetto, mi sei mancato sempre, tutto il
dannatissimo giorno. Sono patetico.E non
riesco a smettere.
Ho
lo stomaco chiuso, mi sono appena svegliato, ma avrei voglia di prendere a
schiaffi il mondo intero. Non mi sembra di aver chiuso occhio in tutta la
notte. Stasera arrivi e non posso fare a meno di sentirmi un po’ disgustoso e
triste. Ieri ho pulito tutta la casa e ho cambiato le lenzuola, adesso mi
sembra una cosa stupida. Sono patetico. Sono stato via per ben più dei34 giorni in cui sei stato via tu, eppure tu
non ti sei mai lamentato, non hai mai piagnucolato, quando tornavo a casa eri
sempre, non lo so, perfetto. Dovrei essere felice per l’opportunità che hai
avuto e se dovesse ripetersi non voglio che tu ti senta in colpa a lasciarmi da
solo. Non credo che ti darò queste pagine.
Draco prese un respiro
profondo prima di entrare a casa. Harry gli aveva mandato un messaggio
scusandosi perché non sarebbe riuscito a venirlo a prendere in stazione, c’era
stata un’emergenza sul lavoro. Sorrise, sentendosi emozionato ed elettrizzato
alla sola idea di poterlo vedere di nuovo. Chissà come era stato per lui
trovarsi da solo a casa. Era sempre il contrario, era sempre lui quello che
aspettava il ritorno di Harry. Ricordava quanto era stato difficile le prime
volte, beh, in realtà non era mai stato nient’altro che spiacevole. Ma era
sicuro che per Harry era stato diverso, lui aveva i suoi amici, il suo lavoro,
era sempre così tanto impegnato che probabilmente si era appena reso conto
della sua assenza.
Sorrise, abbandonando le
valigie nell’ingresso per godersi la sensazione di essere di nuovo a casa. Gli
era mancata, si guardò attorno e quasi scoppiò a ridere, era felice di essere
lì… ma senza Harry non era davvero completa, non era magico come riusciva ad
essere. Si sfregò la nuca, imbarazzato dai propri pensieri, poi portò le
valigie in camera. Si allungò per tirare il piccolo angolo di coperta che era
restato incastrato nello scomparto sotto al letto, ma non appena sentì il
leggero tonfo del cassetto che si chiudeva si fermò. Perché Harry avrebbe
dovuto aprirlo? Ci tenevano solo i vestiti estivi, allora perché era aperto?
Con un sorriso malizioso
tornò ad aprire il cassetto, possibile che Harry ci tenesse qualche rivista
zozza? Fu innocentemente che cominciò a leggere, sicuro che il compagno non gli
avrebbe nascosto nulla… e quando cominciò non riuscì più a fermarsi.
***
Harry entrò lentamente in
casa, ancora timoroso di incontrarlo, stupidamente spaventato dall’averlo
finalmente di nuovo con sé, forse aveva ragione Hermione ed era stata la sua
autoindulgenza a farlo tanto soffrire, forse nel vederlo si sarebbe reso conto
che sì, era felice di vederlo, ma che il peso che aveva sul petto non era
dovuto alla sua assenza e non sarebbe magicamente sparito, forse era solo
bisogno di dormire.
Quando vide la luce accesa
in cucina sentì il cuore picchiettare furiosamente nelle sue tempie stanche.
“Draco?”
Entrò con un sorriso
ancora un po’ cauto, ma quando lo trovò davvero davanti a lui, i suoi occhi
limpidi fissi nei propri, i suoi capelli così perfettamente biondi
impeccabilmente pettinati e la sua posa irreprensibile, malgrado fosse
semplicemente a casa… quando lo vide il suo sorriso si allargò in quella che
poteva solo essere una risata e i suoi occhi sprizzarono pura gioia.
“Sei tornato”
Draco dimenticò tutti i
pensieri che gli vorticavano nel cervello e si mise a ridacchiare, imbarazzato
e altrettanto felice.
“Sono a casa”
Harry arrossì
furiosamente, poi scoppiò a ridere e attraversò la stanza trovando le braccia
del compagno pronte a riceverlo. Un attimo dopo lo stava baciando e il suo
cuore minacciò sul serio di evadere dalla cassa toracica. Dovette allontanare
Draco da sé per prendere un respiro profondo. E poterlo guardare di nuovo, gli
occhi spalancati dalla meraviglia: Draco era tornato, Draco lo amava, Draco era
finalmente fra le sue braccia. Come poteva essere davvero tanto fortunato?
“Credo… credo di essere un
pochino emozionato… non hai idea di quanto… io… Merlino, sono felice che tu sia
qui, dannatamente felice!”
Draco gli accarezzò il viso,
scrutando i suoi occhi con attenzione improvvisamente seria mentre i pensieri
tornavano a ronzargli fra le orecchie.
“Credo di saperlo…devo… ma
non so se ti arrabbierai…”
“Non credo di essere in
grado di arrabbiarmi, sono troppo felice di averti qui”
Draco gli baciò il viso,
una volta, poi un’altra, infine una terza e Harry sorrise, sapeva che era un
modo per prendere tempo, ma gli piaceva da matti:
“Hai lasciato il cassetto
socchiuso e ho trovato la lista”
Harry ammutolì mentre il
sorriso gli moriva sulle labbra. Fece un passo indietro, gli occhi che
saettavano fra i suoi. Un paio di secondi in cui Draco trattenne il fiato, poi
arrossì furiosamente e abbassò gli occhi:
“Beh… in realtà all’inizio
pensavo di fartela leggere… io… credo di essermi fatto prendere la mano… è
stato un periodo un po’ strano… ero un pochino giù di morale”
Alzò gli occhi su di lui,
le guance ancora in fiamme, ma un’aria interrogativa sostava nei suoi occhi.
Draco sorrise, dolce,
emozionato:
“E così hai bevuto il mio
the…”
Per un attimo Harry non
poté fare altro che spalancare gli occhi dalla sorpresa, poi un guizzo di
sollievo illuminò il suo sguardo.
“… solo una volta…”
“E hai mangiato i miei
dolcetti…”
“Però poi ho riempito di
nuovo il nascondiglio… e tu hai mangiato tutte le caramelle mou!”
Si misero a ridere
entrambi, mordendosi le labbra per trattenere la felicità scoppiettante,
confusi e scossi da quella reazione esagerata.
“Anche tu mi sei mancato,
non ho nessuna lista per provartelo, ma mi sei mancato…”
Harry tornò ad arrossire,
spostando imbarazzato il peso da un piede all’altro e Draco prese un respiro
profondo:
“Senti Potty, devi
smetterla di farmi innamorare di te, c’è un limite oltre il quale il mio cuore
non riuscirà più a farcela”
Harry arrossì ancora di
più, ma un sorrisone felice gli piegò le labbra e tornò ad abbracciarlo,
godendosi il suo calore, il suo profumo, la familiarità del suo corpo contro il
proprio, c’erano così tante cose che gli erano mancate, così tante cose la cui
esistenza doveva ringraziare:
“Mai”
Draco chiuse gli occhi e
gli occhi gli si inumidirono dal sollievo di averlo accanto: sì, era tornato a
casa.
…
…
“A proposito di farsi
prendere la mano… dobbiamo lavorarci
un po’ su, è un campo che abbiamo decisamente trascurato e in cui ti scopro
tragicamente mancante… stai indossando le mie mutande?”
Harry si morse le labbra
per trattenere il sorrisone, ma le sue guance avevano raggiunto un bel colore
rosato: