La Foto

di Little_Weak
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anna - 2015 ***
Capitolo 2: *** Michelangelo - 2000 ***
Capitolo 3: *** Anna - 2015 ***
Capitolo 4: *** Michelangelo - 1997 ***



Capitolo 1
*** Anna - 2015 ***


C'erano delle foto appese nel muro della biblioteca. Non ci avevo mai fatto caso o forse erano state appese in occasione di qualche mostra o qualche evento. Non potevo saperlo, era da qualche settimana che non andavo a studiare là; la sessione invernale era appena finita e avevo bisogno di una pausa dai libri. Eppure, non importa come e quando, ma quelle foto ora stavano appese la, immobili, e dal tavolo cui ero abituata ad occupare riuscivo a vederle bene. Mi correggo, forse erano le foto che mi guardavano perchè avevo una sensazione strana, mi distraevo per ogni piccola cosa, mi sentivo quasi osservata. Spinta dalla curiosità mi avvicinai al pannello con le foto per esaminarle meglio. Erano tutte in bianco e nero; primi piani e dettagli di persone sconosciute con varie espressioni fuori dall'ordinario alcune, altre estremamente ordinarie ma comunque bellissime. A guardarle nell'insieme, per quanto lo stile fosse lo stesso, avevano qualcosa che le faceva sembrare completamente diverse, senza collegamenti le une dalle altre. Ogni foto, ogni primo piano, ogni dettaglio sembrava avesse qualcosa di speciale, una storia da raccontare. Sfiorai con le dita il pannello alla ricerca di un bigliettino con la spiegazione o almeno il titolo e il nome del fotografo ma, con rammarico, non trovai niente. Guardai quell'insieme disordinato ancora una volta e lo sguardo mi si posò su una foto in particolare. A dire la verità non aveva niente di speciale, niente che la distinguesse troppo dalle altre.
Catturato in quell'attimo, rinchiuso in una stampa 24x30 c'era un signore sui 30 anni. Forse avrei potuto definirlo ragazzo ma aveva qualche ruga d'espressione che gli dava più anni di quanto sicuramente avrebbe dovuto avere. Lo sguardo sfiorava solo l'obbiettivo, non uno sguardo fisso ma uno sguardo distratto. Non aveva però un'espressione sbaloridita, nè sorpresa, nè di chi è consapevole di essere guardato. Aveva un sorrisino enigmatico, di quelli che un giorno sembrano felici e un altro tristi. Sul collo, l'arteria ben in vista, dava un tocco sensuale a quel giovane uomo. Sfiorai la foto in quel punto, come una carezza. Mi scappò un piccolo sorriso e abbassai lo sguardo. Presi le mie cose e uscì dalla biblioteca con l'intenzione di tornare il giorno dopo per avere qualche risposta, per scoprire la sua storia.

Fu una notte strana quella, una di quelle agitate. Mi continuavo a girare e rigirare nel letto con l'immagine di quell'uomo davanti agli occhi; che mi fissava, che sorrideva, con lo sguardo triste, che se ne andava..

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Capitolo 2
*** Michelangelo - 2000 ***


Me ne stavo al bancone del bar con le mani tra i capelli e una sigaretta che rigiravo tra le dita.
Ripensavo alla mia vita, pensavo alla persona che ero diventato.
Sapevo di avere i minuti contati, ero pronto a prendermi le mie responsabilità.
Fissavo il fondo del mio bicchiere e quello che rimaneva del vino rosso e cercavo di vederci attraverso tutto ciò che mi aveva reso felice in passato.

Rosso era il colore della coperta che stava sul letto matrimoniale di mamma e papà.
Rosso era il colore della macchina di mio fratello Emanuele, la prima che avessi mai guidato.
Rosse erano le labbra di Carlotta quando le avevo baciate per la prima volta.
Rosso era il colore del sangue.

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Capitolo 3
*** Anna - 2015 ***


Neanche quel pomeriggio avevo la testa per studiare. Giravo e rigiravo le pagine ma lo sguardo mi si posava sempre su quella foto che, in lontananza, sembrava ancora più intrigante nel suo essere completamente ordinaria. Raccolsi libri e quaderni e mi avvicinai allo sportello dove c'era sempre una vecchia signora un po' scorbutica, a cui chiedere informazioni. Ero solita ad evitare contatti con lei ma quella volta avevo messo via la timidezza ed ero andata da lei sicura. Avevo bisogno di sapere.
- Mi scusi, avrei bisogno di un'informazione, o meglio, avrei una curiosità.
Come risposta ricevetti uno sguardo gelido da sopra gli occhiali che le stavano appoggiati sulla punta del naso
- Si.. ecco, ho visto che ci sono delle foto esposte e volevo sapere di cosa si trattava, se ne sapeva qualcosa. Sono stata via un paio di settimane e non credo di aver fatto caso a cartelloni o qualsiasi cosa che pubblicizzasse una mostra o qualcosa del genere e dunque ero abbastanza curiosa. -
- C'è stata una mostra fotografica di un qualche progetto ma non ricordo bene. Sono cose che non mi interessano, io mi occupo di libri non di foto. - rispose senza cambiare tono dall'inizio alla fine della frase
- Saprebbe dirmi a chi potrei chiedere più informazioni a rigurado? - le stavo palesemente dando fastidio ma ero intenzionata a scoprire di più sulla provenienza di quelle foto
- Chiedi al piano di sopra all'uomo che sta nello sportello del reparto "Lettura giornali". E' lui che ha organizzato l'evento, mi era sembrato di sentire che il fotografo fosse suo amico. -
- Perfetto, la ringrazio davvero tanto. - ma la signora non sentì quelle ultime parole perché avendo capito che il dialogo sarebbe, per sua fortuna terminato, aveva iniziato a digitare freneticamente sulla tastiera di un vecchio computer.
Poco mi importava.
Forse ero vicina alla soluzione.

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Capitolo 4
*** Michelangelo - 1997 ***


Quanto era bella Carlotta!
Quell'afoso pomeriggio di luglio aveva i capelli raccolti e questo le scopriva il viso e i raggi del sole le baciavano i suoi lineamenti perfetti. Ma era bellissima anche quando aveva i capelli sciolti: una cascata di boccoli morbidi e scuri. Mi ricordavano molto il mare. La adoravo quando la vedevo con la madre al mercato il mercoledì mattina e non potevo fare a meno di adorarla la domenica in chiesa. Ero costretto a confessarmi quasi ogni settimana per farmi perdonare da Dio perché si procurava piacere pensando a lei. 
Avrei fatto di tutto per poterla avere ma non ero di certo il ragazzo che avrebbe potuto essere notato. Mi limitavo a guardarla da lontano facendomi bastare la storia d'amore che avevo creato nella mia testa. Forse era meglio così, avrei sofferto di meno evitando di provarci, evitando di venir respinto.
Anche se ero estremamente geloso di chi le stava attorno.

Quel mercoledì di luglio, al mercato, forse lo stesso Dio mi diede l'occasione di provarci.
Le cadde il borsello per terra e io mi apprestai a raccoglierlo.
Mi avvicinai a lei e la chiamai toccandole semplicemente la spalla.
Mi guardò e le mostrai l'oggetto, non riuscendo a dire altra parola.
Aveva un'espressione sospetta, quasi a pensare che glielo stavo rubando.
- Ti... è caduto questo, vicino a quella bancarella laggiù -
- Non me n'ero nemmeno accorta, ti ringrazio! -
e sorrise.

La miglior ricompensa del mondo.

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