My sweet devil Rewrite

di MonMon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bullet for prisoner ***
Capitolo 2: *** Hush Hush ***
Capitolo 3: *** Out of control ***
Capitolo 4: *** Want you gone ***
Capitolo 5: *** Insanity ***
Capitolo 6: *** Time and time again ***



Capitolo 1
*** Bullet for prisoner ***


[Se solo non ti avessi mai incontrato non avrei avuto questo sogno, il mio cuore sarebbe ancora arido e sarei ancora crudele.]

Dopo quel giorno ne erano susseguiti tanti altri e nonostante tutte le discussioni e le rimostranze della sua controparte umana, ormai sembrava averci messo radici in quella vecchia casa scricchiolante.
Quello non era uno migliore di altri e il dolore continuava a lacerargli il petto ma trovava un pò di sollievo nella presenza dell'inglese, pur sapendo che era la controparte umana di  colui che più amava al mondo.
In ogni caso, anche solo pensare gli procurava dolore quindi decise di non farlo e lasciare che le ore passassero semplicemente via, come sempre.
Quindi se ne stava su quel divano, tra le coperte e lo sguardo verso la cucina.
Perchè non mi porti in qualche posto umano dove bere e mangiare..?
Chiese annoiato
Si chiama ''principio.''. Non mi aspetto che voi demoni possiate capire cosa sia, figuriamoci uno uguale a quell'asino americano!
Rispose cinissimo finchè non gridolò qualche bestemmia nell'accorgersi che aveva appena bruciato la cioccolata calda, facendosi anche male.
Perplesso, il biondo alzò gli occhi al cielo: Che l'inglese fosse un disastro in cucina era risaputo ma il demone non ebbe modo di accertarsene completamente finchè quello non si cimentò nel preparargli quella roba.
Continuava a guardarlo mentre trottolava agitato per la cucina e alla fine, sospirando, si alzò dal divano raggiungendolo:Aveva sentito odore di carne bruciata
Ti sei fatto male?
Chiese scettico poggiando la spalla allo stipite della credenza.
Il biondo si voltò di fianco tenendo il dito tra le labbra con aria imbronciata
N-non  è niente...
Aveva borbottato.
Per un momento, il cuore del demone ebbe un battinto: Gli aveva ricordato il suo Arthur e si morse le labbra fin quasi farsele sanguinare.
Instintivamente, prese la sua mano e portandola alla propria bocca iniziò a lappare la carne bruciacchiata.
Dovresti stare più attento. Voi umani siete fragili.
Sibiliò ma nel momento stesso in cui lo disse, in cui lo realizzò, un brivido di puro terrore attraversò la sua schiena facendolo tremare appena.
Avrebbe potuto perdere in qualsiasi momento anche lui, anche più semplicemente di quanto era avvenuto per la sua controparte demoniaca.
...Non lo permetterò...ad OGNI costo...
Pensò riprendendo le distanze, accorgendosi solo in quel momento del leggero rossore che aveva il viso dell'inglese.
Meno di quanto pensi, demone.
Ribattè cinico pizzicandogli piano la guancia.
Ed eccoli... di nuovo quei modi che gli ricordarono LUI e sentì un cuneo nel cuore ma anche un nuovo sentimento.
Forse non l'ho perso completamente...
Pensò turbato e anche speranzoso incatenando lo sguardo a quello del biondo che distolse il proprio sospirando profondamente.
Fai sparire quella roba. Ti porto a prendere la cioccolata fuori.
Lo sentì dire all'improvviso.
Quella... roba?
Chiese scettico muovendo la codina.
Guarda che non posso portarti in giro con ali, coda e corna in bella vista! Falli sparire!
Rispose con un'occhiataccia mentre slacciava il grembiule.
In silenzio e un leggero sorriso, il demone fece come gli aveva ordinato e anche di più: Ora anche i suoi capelli erano diventati biondi, esattamente come l'altro Alfred.
La cosa suscitò un moto di seria irritazione nell'inglese che gli gettò il pezzo di stoffa in faccia.
NON fino a questo punto!!ì
Sbottò allontanandosi verso la porta, scatenando una crisi d'ilarità nell'altro che ridacchiò  sentendo qualcosa di umidiccio bagnargli gli occhi.
Tears..? Why..?
Pensò scettico ma subuto gli balenò in mente la risposta.
Perchè è uguale a lui in tutto...
Di nuovo quel pensiero e di nuovo quel ''qualcosa'' dentro di lui  che ancora non riusciva a descrivere,a individuare... O forse l'avrebbe fatto se si fosse fermato ad analizzarlo ma venne richiamato dall'inglese, già sulla soglia di casa
Let's go. O ti lascerò qui.
Lo sentì dire scocciato per poi allontanarsi, senza aspettarlo.
Sono uguali...
Sussurrò scrollando il capo, seguendolo poco dopo, richiudendosi la porta alle spalle.

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Capitolo 2
*** Hush Hush ***


Camminarono in silenzio per un pò senza una meta precisa mentre Alfred finiva di bere il suo bicchiere formato gigante di coca cola.
Se l'inglese avesse saputo che sarebbe stato trascinato anche da lui in quegli squallidi MC avrebbe ordinato da asporto, sfortunatamente era stato fin troppo ottimista e ora continuava ad auto-insultarsi per i suoi poveri abiti impuzzolentiti dal fritto di quel postaccio malefico.
Erano questi i superficiali pensieri che passavano per la mente del biondo mentre di tanto in tanto incrociava lo sguardo assorto del demone finchè non arrivarono nei pressi di un luna park.
Entriamo qui..?
Chiese ingenuo prima che Arthur potesse dire o fare qualcosa.
Ah... non credevo piacessero anche a te questi posti.
Commentò perplesso verso un Alfred che si voltava, guardandolo con aria confusa.
Why not?
Chiese con lo stesso tono.
Magari perché sei un demone?
Riapose cinicamente.
Il biondo aggrottò la fronte per poi scrollare le spalle.
A quelli come noi piace vivere le cose del vostro mondo
Spiegò come se fosse normale ma nuovamente, l'inglese non parve troppo convinto e rise nervosamente
Oh com'on! vorresti dirmi che non ci sono intrattenimenti piacevoli all'inferno per quelli come te?
Obiettò ironico.
Dopo un pò diventano noiosi 
Spiegò con tono quasi annoiato che l'altro, volutamente, ignorò.
Oh I see~
Concluse semplicemente e adesso era stato Arthur a scrollare le spalle, varcando per primo la soglia del luna park, lasciandosi indietro il biondo.
Nel vederlo allontanarsi da lui, qualcosa d'incoscio lo fece rabbrividire al punto da raggiungerlo rapidamente e prenderlo con irruenza per mano.
Arthur, preso alla sprovvista, perse quasi l'equilibrio e si voltò a guardarlo seriamente sconcertato.
W-what the h--
Entriamo insieme!

Fu la sola cosa che borbottò interrompendolo, facendo poi cadere un silenzio surreale tra di loro.
Forse sarebbero rimasti così ancora a lungo ma quell'atmosfera surreale venne infranta dall'inglese, che visibilmente intenerito da quel gesto infantile, si limitò ad annuire tirandogli con delicatezza la vertigine sulla testa del demone.

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Capitolo 3
*** Out of control ***


Quando l'americano entrò in casa si accorse subito che c'era troppo silenzio, persino per uno come Arthur.
Magari starà. dormendo...
Pensò scettico posando le chiavi sul tavolino all'ingresso per poi avanzare lentamente verso la soglia del salottino semibuio.
Si guardò intorno ma non vedendo nessuno si convinse che forse, l'inglese stava dormendo per davvero.
Dovrei farlo anche io.
Borbottò sbadigliando, decidendo quasi istintivamente di disturbare il biondo con la scusa del darsi la "buona notte".
Quindi iniziò a ridacchiare malizioso allontanandosi per poi salire le vecchie scale scricchiolanti ma quanto arrivò in cima, facendo irruzione nella camera del maggiore, la trovò vuota e in perfetto ordine.
What the fuck?!!
Borbottò aggrottando la fronte confuso.
Girò più volte intorno a letto controllando se ci fossero segni sospetti ma non trovando nessun tipo d'indizio, decise di fare la cosa più semplice e rapida: Telefonarlo.
Lo chiamò più volte ma solo al 5° tentativo riuscì ad avere risposta e avrebbe sospirato sollevato se non fosse stato per una voce poco distante da quella del biondo che lui conosceva bene.
C-che cavolo ci fa con quel maledetto demone?!!
Pensò sconcertato e poi sempre più seccato e ingelosito. Avrebbe voluto dire tante cose, gridarne pure di peggiori mentre molte altre gli passavano per la testa ma si sentì raggelare.
Quando riprese la lucidità necessaria per farlo riuscì a dire solo poche parole, chiudendo di botto la chiamata e correre via.

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Capitolo 4
*** Want you gone ***


Quando l'inglese se lo vide correre in contro, il biondo pareva davvero molto agitato e nel raggiungerli, non esitò ad abbracciarlo con possesso mentre fissava minaccioso la propria controparte demoniaca.
I-insomma Alfred, smettila di stringermi...
Borbottò sospirando perplesso, pattandogli piano la schiena col viso lievemente rosso per l'imbarazzo.
Piuttosto come hai fatto a trovarci così in fretta?
Intervenne scettico il demone.
Oh..? non dirmi che non esiste una CIA infernale dal postaccio da dove vieni?!
Chiese col medesimo tono. A quelle parole, la sua contro parte inarcò un sopracciglio mentre Arthur aveva aggrottato la fronte.
Hai scomodato davvero il tuo governo per-- Of course! mica potevo lasciarti solo con questo qui!
Lo interruppe agitato facendogli aprire un pochino la bocca con aria incredula.
Non potevi lasciarmi solo con te stesso?
Chiese sconcertato.
Lui non è me! non sarà mai me!
Rispose irritato.
Bhe...in un certo senso, un pò lo è..
Obiettò sempre più perplesso, passando più volte lo sguardo tra i due. A quelle parole, qualcosa nell'espressione del demone parve mutare mentre distogliendo lo sguardo si mordeva le labbra.
Se la pensa come me, sarà più facile corromperlo..
Pensò aggrottando la fronte intanto che il battibecco tra i due proseguiva e quando sentì sentì Arthur sbuffare seriamente scocciato, riprese a guardare verso di loro.
Non mi ha violentato nè ha rubato la mia anima!
Sbottò cinico.
 Che avete fatto allora?!
Incalzò con lo stesso tono.
Un semplice giro, qualche giostra.
Rispose iniziando a fissarlo davvero male mentre il tono di voce si faceva più irritato.
Che è un modo come n'altro di dire che ci hai scopato!
Ribattè geloso, facendo spalancare gli occhi dell'inglese.
 Oh.. ora lo uccide o lo maledice. Magari lo uccide maledicendolo~
Pensò il demone sorridendo nervosamente godendosi il viso del biondo che arrossendo, aveva aperto un pochino la bocca con aria prima incredula, poi sconcertata, e infine semplicemente furiosa.
M-ma falla finita! You're a fucking idiot!!
E dandogli le spalle.
 Adesso mi hai davvero scocciato!!
Aggiunse furioso mentre si allontanava rapidamente, lasciandoli da soli.

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Capitolo 5
*** Insanity ***


Premessa: Non avendo mai fatto Francia(nè a cosplay nè in gdr) mi scuso da ora se questo capitolo sarà peggio degli altri:Sumimasen e grazie a chi legge le boiate che scrivo alla cazzo, see u~♡


L'inglese continuava a camminare velocemente e quando si accorse di star girando a vuoto, si fermò nei pressi di un piccolo parco pubblico avvertendo poco dopo una forte sensazione di disagio mentre iniziava a sentirsi nauseato senza alcun vero motivo.
Quando i fastidi divennero troppo forti fu costretto a poggiare la schiena contro un muretto.
F-forse sono agitato per aver discusso con quel cretino...
Pensò scettico.
W-well... non posso starmene qui così..
Borbottò poco dopo e aveva ripreso l'equilibrio con fatica quando sentì un leggero battito d'ali davanti a lui seguito da una risatina languida che conosceva fin troppo bene.
Tra tanta gentaglia, proprio tu dovevi capitarmi tra i piedi brutto mangia lumache?!
Chiese cinicamente per poi aggrottare la fronte nel vedere l'aspetto insolito di chi aveva davanti: Era senza dubbio Francis o meglio, la sua versione demoniaca e dovette tenersi inconsciamente lo stomaco sforzandosi di non rimettere.
Nel vederlo, il francese fece un sospiro sconsolato.
Se non sapessi che voi umani siete sensibili con la scia di zolfo che ci portiamo dietro mi avresti spezzato il cuoricino, Chèr~
Disse imbronciandosi.
S-sei tu a farmi vomitare non lo zolfo!
Ribattè a denti stretti. Arthur aveva persino pensato di tirargli contro qualcosa ma era troppo concentrato a non rimettere e il demone parve intuirlo perché limitò a ridacchiare perplesso, scrollando il capo.
Anf... anche da umano hai un caratteraccio eh?!
E inclinando il capo con aria curiosa allungò la codina verso di lui carezzandogli piano la guancia ma quello l'afferrò repentinamente e guardandolo malissimo, la tenne ben salda nella mano, stringendola.
Quindi è per te che quel bimbetto si rifiuta di tornare a casa?
Chiese poi, con tono ironico e per niente preoccupato o intimorito dal gesto del biondo.
Ti sbagli, non sono responsabile d--
Certo che lo sei.

Obiettò interrompendolo.
L'inglese si limitò a fissarlo malissimo desiderando ardentemente di avere una scorta di acqua santa in tasca.
God! Se esiste anche un diavolo uguale a Spagna inizierò una guerra santa!
Pensò poco dopo scatenando una risatina languida da parte di Francis che sentendone i pensieri e avvertendone i sentimenti era tornato sulle sue gambe facendo sparire i propri tratti demoniaci. Tonio è troppo pigro per venire a giocare nel mondo umano.
Disse ingenuo.
Arthur rimase un momento spiazzato, sospirando poco dopo.
Non è poi così assurdo che i demoni abbiano certi poteri..
 Pensò per poi scrollare le spalle.
Dovresti seguire il suo esempio e tornartene nel buco infernale da cui sei uscito!
Riprese prezzante.
E perdermi il divertimento? sei molto più egoista in questa forma!
Obiettò compiaciuto facendo irritare a tal punto il biondo da sferrargli un calcio che per sua sfortuna andò a vuoto. I
l demone l'aveva facilmente evitato arretrando repentinamente di qualche passo.
E sei anche più suscettibile~
Aggiunse ridacchiando perplesso facendo ricomparire solo la codina che prese a dondolare davanti la faccia dell'inglese.
E tu riesci ad essere odioso in ogni forma e sei ancora più osceno con i capelli rosa!
Sibilò iniziando ad essere visibilmente irritato mentre il demone parve intristirsi un pochino.
Oh.. ?lo diceva sempre anche l'altro sopracciglione con le corna...
Commentò con un sospiro sconsolato.
N-non paragonarmi al me demone e non osare chiamarmi in quel modo!
Sbottò lanciandosi nuovamente contro di lui cercando di tirargli un pugno Fransis lo evitò nuovamente, stavolta saltandogli alle spalle e per sfortuna dell'inglese, facendolo ruzzolare direttamente sul muro di fronte sbattendo la testa quanto bastava per perdere i sensi.

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Capitolo 6
*** Time and time again ***


Quando quel piacevole torpore dato dall'incoscienza sparì lasciandolo abbastanza lucido da capire ciò che aveva intorno, la prima sensazione che l'assalì fu un senso di nausea peggiorato dal dolore alla testa.
In quel momento, s'illuse che non sarebbe potuto star peggio poi sentì la voce del demone.
Finalmente sei tornato tra i vivi, cher~
Cinguettò allegro, guardandolo mentre si metteva lentamente seduto.
Non chiamarmi in quel modo....
Sibilò sbuffando disgustato, poggiando la schiena tra i cuscini.
Anf... quanto sei rude...
Borbottò scrollando le spalle ma l'inglese lo ignorava, guardandosi intorno.
Allora la prossima volta non aiutarmi.
Obiettò cinico mentre cercava di capire se fosse una stanza di hotel o cos'altro.
Bahh! ma non potevo mica lasciarti in quel postaccio!
Pigolò fingendosi dispiaciuto, distraendolo per qualche istante da quei pensieri.
Nonostante questo, Arthur non credette neppure per un minuto al dispiacere del demone e inarcò un sopracciglio.
Perchè no?
Chiese scettico.
Oh non sono un demone così cattivo!
Rispose sorridendo carino ma nuovamente, non suscitò alcun effetto nel biondo salvo un visibile fastidio.
Ah certo, vorresti farmi credere che l'hai fatto per bontà di cuore? Tu..?
Ribattè cinissimo.
Bhe non proprio...
Sospirò muovendo la codina.
Ovvero....?
Chiese sempre più irritato.
Ho pensato potesse essere interessante o magari divertente~
Rispose sorridendo languidamente.
Prova ad avvicinarti e ti farò vedere quanto possa essere divertente o interessante rompermi le palle!
Lo minacciò afferrandogli la codina con forza per poi strattonandolo con violenza, facendolo quasi cadere in avanti.
Ngh! Sei molto più rude e volgare del te demoniaco!
E prendendo le distanze.
Avresti bisogno di una lezione di buone maniere!
Aggiunse con aria offesa. Ora era stato l'inglese a sorridere.
Oh com'on... prova a darmela...
Ribattè con tono sprezzante alzandogli il dito medio. Gli vide apparire le ali mentre si avvicinava con movimenti fluidi.
Mpf... oh cher, ricorda che resto un demone~
E alzandogli il mento con l'indice incatenò lo sguardo al suo.
Potrei anche darti una piccola lezioncina..~ 
Aggiunse con tono basso e roco poi prima che il biondo potesse ribattere, lo baciò con violenza e passione.

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