A NEW WORLD

di ilaria8
(/viewuser.php?uid=64705)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


A new world

A new world

 

Questo mio scritto è pubblicato senza alcuno scopo di lucro.

 

“BLOCCO SETTE…POSIZIONATO

 

-SG1…potete andare! Buona fortuna!-

Il Generale Hammond osservava per l’ennesima volta dalla sala controllo, la sua migliore squadra partire per una nuova missione.

Questa volta l’SG1 aveva il compito di esplorare il pianeta P8X-891, che era stato individuato dal programma creato da Carter, e che era stato inserito nella lista del possibile nuovo sito Alpha.

Il team percorse la rampa metallica ed attraversò senza timore il cerchio azzurro provocato dallo Stargate.

Appena arrivarono, Sam iniziò subito col rilevare le eventuali emissioni di radiazioni sulla superficie, ma come previsto, non ci fu nulla di anormale o pericoloso, così passò a prelevare i campioni di terreno.

Daniel nel frattempo aveva trovato una piccola grotta adiacente allo Stargate; sulle pareti erano incisi diversi simboli, che Danny non esitò ad studiare.

-O’Neill…c’è un fiume da questa parte!- urlò Teal’c qualche decina di metri più in là; anche lui non aveva perso tempo e si era messo subito a perlustrare la zona, in cerca di eventuali tracce o possibili nemici.

Jack si voltò verso il Jaffa, e dopo aver indossato gli occhiali da sole ed essersi sistemato il cappello, si avviò verso di lui.

-Arrivo Teal’c. Carter, Daniel…quando avete finito venite da questa parte!- ordinò O’Neill per evitare inutili guai.

Dopo alcuni minuti passati a prelevare campioni di terra, Sam raggiunse il suo superiore in riva al fiume indicato da Teal’c, mentre Daniel rimase ancora a studiare i disegni sulle pareti della grotta.

-Dov’è Daniel?- chiese stizzito O’Neill, vedendo tardare come al solito l’archeologo.

-È rimasto nella grotta e credo che gli ci vorrà ancora del tempo. Io nel frattempo prendo dei campioni di acqua Signore!- lo informò Carter avvicinandosi alla riva tirando fuori dallo zaino alcune fialette vuote.

Jack stanco di dover passare delle giornate intere su un pianeta solo perché c’erano degli scarabocchi su di una parete, mandò Teal’c a dare una mano a Danny, altrimenti avrebbero dovuto accamparsi sul pianeta, fino a che l’archeologo non sarebbe arrivato ad una conclusione, e la cosa non si sarebbe certo svolta nel giro di pochi minuti.

-Teal’c, vai a controllare Daniel e digli di fare in fretta!- ordinò O’Neill infuriato.

Detto ciò, Teal’c si diresse verso la grotta, come ordinato dal Colonnello, mentre Sam si inginocchiò in riva al fiume per prelevare i campioni di acqua e alghe.

All’improvviso però, qualcosa la afferrò per il colletto della divisa e la trascinò sott’acqua non permettendole di risalire in superficie.

Jack, attirato dal rumore dell’acqua, si voltò di scatto, e non vedendo più il suo secondo in comando, iniziò a correre verso il punto in cui l’aveva vista per l’ultima volta.

-TEAL’C…VIENI SUBITO QUI!!!- urlò Jack non appena comprese l’accaduto, vedendo risalire in superficie il cappello della divisa di Sam.

Detto ciò, si tolse la giacca dell’uniforme e si tuffò nel fiume; dopo aver preso un enorme respiro, si immerse; nonostante la corrente fosse molto forte, riuscì ad intravedere lo stesso Sam sott’acqua, e notò che qualcosa le impediva di risalire.

Jack impugnò il suo coltello e infilzò la creatura che aveva catturato Carter; questa scappò velocemente, mentre Jack afferrò Sam e la portò in superficie.

La corrente gli impediva di avvicinarsi alla riva, anche perché Sam essendo priva di sensi non gli permetteva di nuotare in maniera agevole.

In lontananza riuscì a scorgere Daniel e Teal’c.

-TEAL’C…SIAMO QUI!!- urlò Jack per farsi sentire.

-JACK!!!!- urlò Daniel una volta aver individuato la posizione dei due amici.

I due iniziarono a correre verso di loro, seguendo il percorso sulla riva del fiume, ma all’improvviso si fermarono.

Jack si voltò dopo aver visto l’espressione del volto di Daniel, e purtroppo si accorse che sul tracciato del fiume vi era una cascata.

Una volta appurato che non ci fosse nulla da fare per evitarla, Jack strinse a se Sam più che poteva e sprofondarono nella nebbia creata dalla cascata, dopo aver fatto un salto di circa sette metri.

 

  

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

Dopo qualche secondo Jack riuscì a riemergere e ad arrampicarsi alla riva, trascinando con se Sam ancora priva di sensi.

Le sentì il battito che purtroppo risultava assente; dovette farle la respirazione artificiale prima che Sam riuscisse nuovamente ad aprire gli occhi seppur confusi.

Jack stremato si lasciò cadere al suo fianco; sdraiati l’uno accanto all’altro osservando il cielo.

-Carter…hai fatto un pisolino?- chiese scherzando Jack vedendo che il suo secondo in comando stava pian piano riacquistando colorito.

-Dove siamo Signore?- chiese sollevandosi sui gomiti e iniziando a guardarsi intorno.

-Diciamo che dopo essere volati per più di otto metri da una cascata, siamo capitati qui e ho dovuto risvegliare la bella addormentata!- disse sorridendole al ricordo delle sue labbra su quelle di lei.

-Daniel e Teal’c?- chiese Sam tentando di levargli quel sorrisetto sospetto dal viso del suo superiore.

-Credo siano allo Stargate e che stiano informando il comando SG- spiegò Jack.

-Si sente bene Signore?- chiese preoccupata Sam notando il respiro affannoso di Jack.

-A dir la verità…credo di essermi rotto qualche costola!- rispose sofferente piegandosi su se stesso e poggiando una mano sulla zona che gli faceva male.

-Mi faccia dare un occhiata!- provò Sam ma inutilmente, perché venne scansata dal Colonnello.

-NO, sto bene; dobbiamo trovare lo Stargate prima di sera. Con i vestiti in questo stato non passeremo la notte!- spiegò Jack sofferente.

-Ce la fa a camminare Signore?- chiese Sam avvicinandosi a lui.

Sì…ce la faccio, non ti preoccupare!- la tranquillizzò subito lui.

Detto ciò si incamminarono costeggiando il fiume senza la possibilità di contattare T o Danny, perché le loro radio si erano danneggiate durante la, seppur breve ma intensa, gita nel fiume.

Dopo quasi un’ora di cammino però, Jack si dovette appoggiare al tronco di un albero per non crollare a terra.

-Signore lasci che la aiuti!- disse accorrendo nella sua direzione Sam.

-NO, sto bene; vai avanti!- insisté Jack allontanandola con un braccio; Sam si sentì offesa a quel gesto. Sapeva che di lei si poteva fidare, eppure non le lasciava medicare la ferita.

Sam si allontanò riprendendo a camminare in cerca dello Stargate, ma senza riuscire a scorgerlo.

La notte stava calando e la temperatura si abbassò notevolmente.

-Signore…DOBBIAMO fermarci!- disse Sam calcando sul tono di voce –È pericoloso camminare nella foresta di notte- continuò.

-Sono d’accordo!- concordò Jack allo stremo delle forze, e con la smorfia di dolore che ormai era fissa sul suo viso.

-Abbiamo cibo e acqua, ma ci mancano le coperte- lo informò Sam.

-Allora dobbiamo trovare un riparo- concluse Jack notando il distacco di Sam da lui.

Poco più in là, Samantha riuscì a trovare una specie di grotta che poteva fungere da rifugio per la notte; Sam entrò e si sedette, poggiando la testa e la schiena alla parete, chiudendo gli occhi per rilassarsi leggermente.

O’Neill la imitò, seppur con qualche difficoltà in più.

Restò ad osservarla per qualche secondo prima che lei riaprì gli occhi per puntarli nei suoi.

Erano seduti l’uno di fronte all’altra, mentre la notte stava calando lentamente anche su P8X-891.

-DANNAZIONE!!-sussurrò tra i denti Jack poggiandosi una mano sul petto.

Sam udendo le imprecazioni di O’Neill si alzò decisa, e si avvicinò al suo superiore, facendo pressione sulla spalla affinché si sdraiasse.

-Carter…ma che fai!- disse Jack sentendo la mano di Sam sulla sua spalla, mentre pian piano si sdraiava a terra.

-Devo medicare le sue costole rotte o domani mattina non sarà neanche in grado di respirare!- rispose Sam decisa, lasciando da una parte “diretto superiore” e “sottoposto”.

-Non ne ho bisogno!- tentò di protestare ancora; odiava sentirsi un peso agli occhi degli altri.

Sam si tolse la giacca e la arrotolò, facendo un piccolo cuscino che andò a sistemare sotto il capo di O’Neill.

Alzò lentamente la maglietta di Jack, e poggiò delicatamente le sua mano sul suo fianco.

Jack a quel tocco sobbalzò.

-Le ho fatto male…mi scusi!- disse Sam levando immediatamente la mano.

-No…è che hai le mani fredde!- rispose sorridendo Jack, fissandola negli occhi.

-Devo fasciarla immediatamente Signore o le sue condizioni peggioreranno!- affermò seria Sam, frugando nelle tasche della giacca di Jack in cerca di qualcosa da poter usare come bende.

-Non è necessario…riposati!- rispose Jack tentando di rialzarsi.

-Signore…la prego…- Sam lo fissò negli occhi; era più che decisa a medicargli quelle costole, e lo avrebbe persino sedato se aveva l’opportunità di farlo, per raggiungere il suo scopo.

Dopo averlo medicato, seppur con delle bende di fortuna, i due mangiarono le poche provviste che avevano con se, facendo il punto della situazione, non proprio delle migliori.

-Non abbiamo più provviste, armi per difenderci, radio e coperte!- affermò Sam.

-Domani raggiungeremo lo Stargate e torneremo alla base- rispose Jack osservando il cielo fuori dalla piccola grotta.

-Secondo i miei calcoli Signore…avremmo già dovuto raggiungere lo Stargate! L’unica spiegazione è che abbiamo sbagliato strada!- rispose.

-Ce la caveremo. Ora riposa, farò io il primo turno di guardia!- disse Jack sistemandosi.

-D’accordo Signore!-

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:  

Scusate per il ritardo nell’aggiornare, ma ho passato dei giorni d’inferno! Tra lavoro e studio non so più dove sbatter la testa L!!!

Comunque rieccomi qui…spero che anche questo chap vi sia piaciuto…non aggiungo altro altrimenti vi svelo il finale!

Alla prossima ciao!

ILARIA

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

 

Nel frattempo alla base, Daniel e Teal’c provavano a spiegare l’accaduto al Generale Hammond anche se non risultava semplice; sembrava tutto tranquillo e all’improvviso i loro due amici erano scomparsi, inghiottiti da una cascata.

-Dobbiamo mandare subito delle squadre per iniziare le ricerche!- esclamò Daniel agitando le braccia in direzione dello Stargate.

Il Generale Hammond scosse la testa; -Non possiamo figliolo…tra due minuti è previsto il rientro dell’SG12 con al seguito il popolo di P5X-329 che ha chiesto asilo sulla Terra! Potremo mandare i soccorsi tra un’ora circa!- lo informò il Generale.

-E cosa facciamo adesso?- chiese Daniel sconsolato, voltandosi verso Teal’c che era rimasto alle sue spalle.

-Andate in infermeria, vi manderò a chiamare appena saremo pronti!- affermò secco Hammond tornando in sala controllo.

Teal’c inclinò la testa nel suo solito saluto, mentre Daniel si avviò verso l’ascensore.

***

La notte passò, seppur con non poche difficoltà.

La temperatura si era abbassata notevolmente e solo grazie ad un piccolo fuoco acceso da Sam, i due riuscirono a sopravvivere.

All’alba, Sam fu attirata da dei rumori, provenienti dalla boscaglia e credendo che fossero le squadre SG in arrivo per riportarli sulla Terra, svegliò O’Neill.

-Signore…sono arrivati!- disse sottovoce Sam scuotendo leggermente l’avambraccio del suo superiore.

-Era ora! Dove sono?- chiese sfregandosi gli occhi stanchi.

-Da quella parte Signore…non molto distante!- rispose alzandosi in piedi.

Dopo aver aiutato anche Jack a rimettersi in piedi, si diressero verso i loro amici.

All’improvviso Sam si bloccò; li avevano circondati e purtroppo per loro non vi era nessun membro dell’SGC ad accoglierli.

Sembravano essere alcuni abitanti del pianeta, simili ai Maya, ma non sembravano voler fare amicizia.

Sia Sam che Jack impugnarono i pugnali, pronti a difendersi non appena si fossero avvicinati.

Non appena fu il momento giusto, si scagliarono contro O’Neill e Carter; Jack cedette quasi subito, a causa delle costole rotte, mentre Sam lottava con tutte le forze.

Purtroppo però, voltandosi notò che Jack era stato fatto prigioniero e il resto degli indigeni si erano concentrati su di lei.

-CARTER!!!- urlò Jack prima di essere imbavagliato e legato con delle corde.

Sam si voltò verso di lui, mentre uno degli indigeni la colpì violentemente con un pugno al volto, facendole uscire sangue dal labbro inferiore, e facendole perdere l’equilibrio.

Ormai sfinita, trovò comunque le forze per rialzarsi, mentre un altro con il coltello preso dalle mani di Jack, le provocò un profondo taglio sulla guancia e poi per renderla ancor più debole, le infilzò la lama nella gamba.

Ormai senza forze, Sam si inginocchiò, pervasa dalle fitte di dolore, mentre uno degli indigeni la colpì dietro la nuca facendole perdere i sensi, mentre Jack assisteva inerme.

Dopo circa tre ore, Sam si risvegliò in una specie di tenda ed accanto a lei vi era il Colonnello che la osservava preoccupato.

-Carter come ti senti?- le sussurrò piano.

Sam però sentiva sia la voce del Colonnello che i rumori che la circondavano, in maniera ovatta; batté più volte le palpebre, notando che la testa le ruotava non poco, non appena si mise seduta.

-Carter! Mi senti?- chiese Jack vedendo che c’era qualcosa che non andava; -Come sta la gamba?-

-Non si preoccupi…sto bene!- rispose sottovoce tenendosi la testa fra le mani.  

Jack le sollevò leggermente il viso e la fissò dritto negli occhi.

-I tagli…dobbiamo medicarli!- affermò deciso.

-Non abbiamo nulla per farlo, e lei deve stare a riposo o le sue costole peggioreranno ulteriormente!- rispose altrettanto decisa distogliendo lo sguardo.

Subito dopo, nella tenda entrarono due uomini; Sam li riconobbe subito; erano alcuni di quelli che li avevano assaliti.

-DONNA…ALZATI!!- urlò uno.

-Cosa volete da noi?- si intromise Jack che però venne subito zittito da un calcio sferrato dall’altro.

-DONNA!- urlò strattonando per la divisa Sam che era ancora stordita dalle ferite precedenti.

Sam venne trascinata fuori dalla tenda mentre Jack tentava di liberarla.

-SAAAAAAM!- gridò O’Neill vedendola trascinar via, senza che lui potesse far nulla per la seconda volta.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

CAPITOLO 4

 

Dopo quasi un’ora, i due indigeni riportarono Sam nella tenda.

Il suo corpo era segnato da numerosi ematomi e ferite, ma la cosa più preoccupante era la ferita alla testa.

Probabilmente se non riceveva delle cure il più presto possibile, avrebbe subito dei danni permanenti.

Jack la strinse a se, cullandola nel suo abbraccio, sperando  che qualcuno venisse a liberarli; non poteva pensare di perdere un’altra persona cara…non Sam che era la donna che amava e alla quale non aveva mai avuto l’occasione per dirglielo.

I rumori provenienti dall’esterno però, fecero ritornare in se Jack, facendogli distogliere lo sguardo dal viso di Sam.

Si udirono dei colpi d’arma da fuoco in lontananza, mentre per il villaggio degli indigeni si era scatenato il caos; all’improvviso una figura comparì proprio di fronte a lui, e Jack non ebbe difficoltà a riconoscere il suo amico Teal’c.

-Teal’c…sei arrivato!- sussurrò Jack senza forze.

-Come si sente O’Neill?- chiese preoccupato Teal’c avvicinandosi.

-Dobbiamo portare Sam in infermeria al più presto- rispose deciso tentando di alzarsi con l’aiuto di Teal’c. Fatto ciò, il Jaffa prese tra le braccia Sam ancora priva di sensi, e uscirono velocemente dalla tenda.

Alla base della rampa dello Stargate all’SGC, ad attenderli vi era la dr.ssa Fraiser con un’equipe medica al suo fianco, mentre Daniel li attendeva dalla sala comando accanto al Generale Hammond.

-Oh mio Dio…cosa le è successo?- chiese correndo incontro a Teal’c, afferrando Sam e facendola distendere sulla branda.

-Ha una profonda ferita alla gamba…un colpo alla testa…e dei tagli provocati durante una lotta!- sussurrò Jack accasciandosi lentamente sulla rampa a causa del forte dolore all’addome.

Teal’c…porta il colonnello in infermeria, mentre io mi prendo cura di Sam!- urlò Janet spingendo la barella su cui era Sam.

Jack, una volta giunto in infermeria fece un breve rapporto al Generale, ma la sua mente era altrove; non riusciva a smettere di pensare a lei e al suo viso pieno di ferite, le immagini gli affollavano la mente che pian piano cedette alla stanchezza, facendogli chiudere pian piano gli occhi sul letto d’infermeria.

I sonniferi somministrati dalle infermiere lo fecero dormire per altri due giorni, quando finalmente una sera aprì lentamente gli occhi.

-HEY…il bell’addormentato si è svegliato!- urlò Daniel voltandosi verso gli altri.

-Ciao Danny!- sussurrò Jack.

-Come ti senti?- chiese abbassando il tono della voce.

-A dir la verità…sono stato meglio Daniel!- rispose cercando di voltarsi da un lato, senza avere successo.

-Vedrà che si riprenderà presto O’Neill!- affermò sicuro di sé Teal’c.

-SAM come sta…si è ripresa? Dove l’avete portata?!?- chiese afferrando per il colletto Daniel che gli era accanto. Dopo aver perso conoscenza non aveva più avuto sue notizie e se tutti erano lì da lui…chi stava vicino alla sua Sam.

-Sta tranquillo…era molto grave, ma sai come è fatta la nostra Janet- disse Daniel voltandosi verso la dottoressa –è riuscita a rimetterla in sesto. Ora avete solo bisogno di riposo tutti e due!- finì socchiudendo gli occhi, consapevole che Jack odiava le lunghe permanenze nel letto d’infermeria.

-Quando potrò uscire?- chiese serio Jack fissando Janet.

-Penso che domani potrà essere dimesso se non sorgono problemi!- rispose sorridendo.

-Bene…grazie a tutti…ora me ne torno a dormire!- disse voltandosi da un lato.

-Buonanotte Jack!-

 

L’indomani mattina Jack fu dimesso dall’infermeria e appena fuori…si diresse subito nella stanza accanto dove era ricoverata Sam.

Bussò piano alla porta, quando una voce provenì dall’interno.

-Avanti!-

-Hey Carter!- esclamò vedendola cosciente.

-Buongiorno Signore!- sorrise lei in risposta.

-Come ti senti?- chiese sedendosi sulla sedia accanto al letto.

-Mi sto lentamente riprendendo a parte la gamba ingessata …e lei?- chiese osservando i vestiti da civile che indossava Jack.

-Mi hanno appena dimesso e devo dire che a parte il solito dolore alle ginocchia…sto bene!- rispose scherzando.

-Beato lei che può uscire da qui!- disse fissando il soffitto sospirando.

-Che ne dici se una volta uscita da questa stanza…vieni a pescare con me?- chiese senza pensarci due volte, tanto ormai di rifiuti ne aveva già ricevuti tanti…fin troppi.

-A pescare? Con lei?- ripeté perplessa, fissando gli occhi in quelli color nocciola del suo superiore.

-Sì…che c’è di male?- rispose stizzito.

-Niente…è che non sono al 100 %. Non riesco nemmeno a stare in piedi- rispose indicando la gamba.

-E allora? Una bella vacanza e tornerai al 120 %!!- replicò, deciso a non accettare un rifiuto.

Sam si soffermò a pensare per qualche secondo…poi sollevò lentamente il viso, fissando i suoi occhi in quelli di Jack, mentre un leggero sorriso le si formava sul viso.

-Accetto!-

-GRANDIOSO!- urlò Jack scattando sulla sedia e stringendo i pugni, mentre lo stesso sorriso di Sam compariva anche sulle sue labbra.

 

 

 

ANGOLO DELLAUTRICE:

 

Anche questa è conclusa…però devo dire che il finale mi ha messo non poco in difficoltà. È totalmente diverso dalla mia prima stesura su carta, ho dovuto fare moooooooolti cambiamenti ma ne sono comunque soddisfatta.

Che dire…aspetto numerosi commenti da parte vostra e alla prossima.

Ciao!!!

ILARIA

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=382126