Lily

di LaNonnina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lily ***
Capitolo 2: *** Esplodere ***



Capitolo 1
*** Lily ***


LILY

«Non lo deve sapere.» Affermo appoggiando la tazza di the sul tavolo.
Jessy mi guarda basita. «Lily… stai scherzando, vero?
«No.» Sono seria.
«LILY!» Mi riprende. «Sei impazzita? È anche figlio suo!»
«Lo so. Ma non lo deve sapere.» Ribatto convinta.
«Perché devi fare la martire? Vuoi sparire con un bambino nella pancia e non farti vedere mai più?»
«Mi ha lasciata.»
«Perché non sapeva che eri incinta!» Esclama spazientita.
«Appunto, non voglio che stia insieme a me solo per questo.»
«Solo?» Ormai i suoi occhi sono fuori dalle orbite.
La capisco, ma anche lei deve capire me.
«Bella mia, sei incinta di Tom Hiddleston e non glielo vuoi dire perché ti ha piantata? Almeno sfruttalo per gli alimenti, sono convintissima che te li darebbe!»
Ne sono convinta pure io ma… «Je, non siamo sposati. Non posso avere gli alimenti.»
Sbuffa, poi prende un bel respiro e cerca di calmarsi. «Okay, okay. Adesso non vuoi dargli questa notizia perché sei ancora scottata dalla vicenda…»
Grazie per la delicatezza.
«… Ma sei consapevole del fatto che prima o poi dovrai dirglielo, no?»
Sì. «No.»
«Lily?»
«Eh?» Sospiro. «No. Non glielo dirò.»
Jessy ride. «Certo, certo. E quando vi incontrerete per caso e lui ti vedrà con una pancia enorme?»
«Farò in modo di non incontrarlo.» Poi aggiungo. «E non diventerò enorme!»
Solleva le sopracciglia. «E quando il bambino sarà nato e sarà identico a lui, non si farà domande?»
«Magari sarà una femmina. Magari assomiglierà a me.»
Jessy è esasperata. «Lily, piantala. Quando ti chiederà di chi è? Gli risponderai che lo hai trovato sotto un cavolo?»
Sorrido. «Certo che no. Gli dirò che me l’ha portato una cicogna.»
«IO CI RINUNCIO.» Jessy si alza e prende la sua borsa. «Riflettici bene, Lily. O te ne pentirai.»
Esce da casa mia sbattendo la porta.
Sono sola.
… Anzi no.

*

Quanto mi rilassa stare in ammollo nella vasca da bagno… la schiuma, il buon profumo, le bolle…
E a te piace, piccoletto? Probabilmente ora assomigli ad un girino.
Spero tu sia un maschietto.
Beh, se poi fossi una femminuccia, mi andrebbe bene lo stesso.
In ogni caso, spero tu abbia gli occhi del tuo papà.
Già… il tuo papà.
Secondo te, dovrei dirglielo che esisti?
Caspita, ti immagino scuotere la testolina su e giù.
Hai ragione, lo sai? Dovrebbe proprio saperlo.
Però il tuo papà mi ha lasciato… e non voglio che lui stia con me perché ci sei tu. Non voglio che si senta costretto. Possiamo cavarcela anche da soli, non credi?
Hai una mamma in gamba… ed è tanto contenta che tu stia nuotando nella sua pancia.
Non mi guardare così… Davvero vuoi conoscere il tuo papà?
La tua mamma però non ha più voglia di piangere… riesci a capirlo?
Prendo un bel respiro e mi lascio sprofondare nell’acqua calda. Voglio spegnere tutte queste voci che mi ronzano nella testa.
Adesso provo a nuotare insieme a te, piccoletto.

*

«Lily.»
Una voce mi chiama. È la sua, la riconoscerei tra mille.
«Ciao.» Lo saluto con un sorriso.
«Sei splendida.» Sorride anche lui. «Come sempre.»
Appoggia le sue labbra sulla mia guancia per una frazione di secondo. «Entriamo? Fa abbastanza freddo, oggi.»
Annuisco.
Ordiniamo una cioccolata calda al bancone, poi ci dirigiamo verso un tavolo libero.
Tom si toglie la giacca e la appende alla sedia. Si accomoda.
Forza Lily, ora o mai più.
Mi tolgo il cappotto e con nonchalance lo appoggio allo schienale, prima di sedermi a mia volta.
Guardo Tom.
Lui non guarda me... O meglio, non guarda la mia faccia.
Al momento credo sia ipnotizzato dalla mia pancia… che non è enorme come diceva Jessy, ma è sicuramente ben visibile.
Non parla.
Forse avrei dovuto essere più delicata.
Provo a parlare ma non ci riesco.
«È mio.» Ed è assolutamente convinto di quello che sta affermando.
«Sì.» Non posso mentirgli. Posso evitare di parlargli, ma non sono capace di dirgli una bugia. Non ne sono mai stata capace.
Finalmente mi guarda negli occhi.
Ho una paura fottuta. Paura che si arrabbi, che mi faccia domande, che se ne vada, che mi odi…
«Lo voglio.»
«Cosa?»
«Voglio questo bambino.» È serio.
Mi sfugge una risatina. «Tom, ci siamo lasciati. Al momento lui è nella mia pancia… non puoi averlo.»
«Mi mancavano queste tue constatazioni molto ovvie e molto sarcastiche.» Confessa. «Ma voglio fargli da padre.»
Il mio cuore perde un battito. «Quindi, dopo aver partorito, verrai a prenderlo e lo porterai via con te?»
«Lily?» Ride. «Nel pacchetto ci sei anche tu.»
«Ah.» Aggiungo. «E da quando?»
«Da quando ho capito di aver fatto un’enorme cazzata.»
«Mr. Hiddleston!» Esclamo inorridita. «Il linguaggio!»
«Smettila. Sono serio.»
Smetto di respirare per un attimo. «Pensavo ci saresti rimasto secco nel vedere la pancia…» E invece...
«E invece vi voglio entrambi. Rivoglio te. E voglio lui.»
«Caspita.» Espiro. «L’hai presa bene.»
«Il mio primo pensiero è stato “Oh cazzo”, lo ammetto…» Sorride. «Ma sono tremendamente felice e impaziente di conoscerlo.» Aggiunge. «Credo sia una cosa positiva.»
Credo sia un miracolo. «Già.»
«Come stai, Lily?»
Come sto? «Non lo so.»
Annuisce comprensivo. Tom mi capisce sempre.
«E lui come sta?»
«Sta benissimo.»
«Hai scelto il nome?»
«No.»
«Aspettavi me?»
Sì. «No.»
«Lily, non sai mentire.»
«Lo so.» Sorrido. «La verità è che non so cosa sia…»
«In che senso?»
«Non so se sia maschio o femmina. Non l’ho voluto sapere.»
Mi guarda divertito. «Ti sono sempre piaciute le sorprese…» Mi afferra una mano. «Sceglieremo due nomi, allora, che ne dici?»
Ritraggo la mano. Perché ho così tanta paura? «Io… ho bisogno di tempo. E credo anche tu.»
Di nuovo, Tom fa un cenno di assenso. «Capisco…»
Sospiro.
«Non posso chiederti di fare finta che non sia successo niente… ma voglio che tu sappia che sono tornato. Sono qui, sono qui per voi due e per noi tre… Non ho nessuna intenzione di lasciarvi, è chiaro?»
Annuisco.
Sorrido.
Tom mi capisce, sempre.

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Capitolo 2
*** Esplodere ***


Esplodere

 
«Perché non me l’hai detto?»
Sospiro. Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, prima o poi.
«Anzi, no.» Ci ripensa. «Ho un’altra domanda: davvero pensavi che non lo potessi scoprire?»
Spalanco gli occhi.
Ghigna. «Oh, Lily. Sei adorabile.»
«Stronzo.»
«Disse la madre di mio figlio che decise di non rivelarmi di essere incinta.»
«Non volevo fare la stronza.» Puntualizzo. «Solo… Non volevo costringerti a stare con me. Mi avevi appena lasciato. Sant’uomo…»
«Errare è umano…»
«E perdonare divino… Ti sembro forse una dea?»
Sorride malizioso. «Ovvio. Sei radiosa.»
«Lo dici solo per rabbonirmi.»
Appoggia le sue labbra sulla mia fronte ed una mano sulla pancia. «Assolutamente no. Io non mento.»
«Ah beh. Nemmeno io.» Solleva un sopracciglio. «Io ometto. È molto diversa la questione.»
Mi abbraccia.
«E comunque alla fine ho ceduto: ti ho chiesto di vederci.»
«Sì, ma hai sfoggiato la tua pancia davanti ai miei occhi senza dire una parola!»
Mi compiaccio. «Un’entrata in scena da professionista, ammettilo.»
«Sicuramente d’effetto.»
Silenzio.
«Sei arrabbiato?»
«No.»
«Sei deluso?»
Espira. «Pensavo di sì.»
Medito. «Quindi non lo sei?»
«No.» Mi guarda negli occhi. «Ho provato a mettermi nei tuoi panni. Non dico che avrei fatto lo stesso, ma posso capire la tua decisione di non dirmi nulla.» Prende fiato. «Non so cosa farei se aspettassi un bambino da qualcuno che non vuole più stare con me.»
Sorrido.
Tom mi capisce, sempre.
«Grazie.»
Sorride. «E di che? Io dovrei ringraziarti. Mi hai ripreso al tuo fianco… anzi, al vostro fianco, nonostante tutto. Sono davvero fortunato.»
«Anche se non era quello che volevi?» Domando titubante.
«Lily.» Si fa serio. «Quello che voglio ora siete voi. Ti ho perso per un paio di mesi ed è stato come perdere la parte più importante della mia vita.» Scuote la testa. «Sono stato un coglione, ma non ho intenzione di perseverare.» Si solleva di scatto dal divano. «Anzi…» Si sgranchisce. «Ho intenzione di rimediare con una proposta.»
Lo interrompo. «Una vacanza. Ti prego. Dimmi che la tua proposta è una vacanza… Prima che la mia pancia esploda e ci ritroviamo sommersi dai pannolini!»
«Mi dispiace, Lily, ma non si può fare.»
Mi preoccupo. «Come no?»
«Assolutamente no. Abbiamo questioni più urgenti.»
«Oh Tom… Cosa c’è di più urgente della data del parto?»
«Fammi finire.» Si inginocchia di fronte a me. «Non voglio sentire parlare d’altro prima di aver risolto questo problema…» Una scatolina di velluto appare magicamente tra le sue mani. «Prima vorrei che tu mi sposassi.» Sfoggia un sorriso smagliante. «E tu… lo vuoi?» Chiede aprendo la scatolina.
Un anello.
Una proposta.
Niente vacanza.
Un matrimonio.
Lo guardo negli occhi.
Guardo la scatolina.
Guardo la mia pancia.
Guardo ancora Tom ed esplodo di gioia, di felicità, di sollievo, di amore. Gli butto le braccia al collo continuando a ripetere «Sì, sì, sì!» senza sosta e senza smettere di baciarlo.
«Sei tu o sono gli ormoni?» Esplode anche lui in una risata liberatoria ed innamorata.
Incateno il suo sguardo al mio. «Siamo noi.»
Sorride.
Sorride e mi bacia.
Tom mi capisce, sempre.






*che dire, questi due mi mancavano. E domani è San Valentino...
Buonanotte <3*

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