Lettere ad un amore

di ShadeOfCool
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Triste e annoiata ***
Capitolo 2: *** Fogli A5 ***
Capitolo 3: *** Dog days are over ***
Capitolo 4: *** Silenzio ***
Capitolo 5: *** Finzioni ***
Capitolo 6: *** Un po' più umano ***
Capitolo 7: *** Il contrario del dolore ***
Capitolo 8: *** Non solo tu ***
Capitolo 9: *** Remissiva ***
Capitolo 10: *** Un anno fa ***



Capitolo 1
*** Triste e annoiata ***


Il desiderio fa fiorire ogni cosa; il possesso rende tutto logoro e sbiadito.
 
Vorrei chiudere con questa massima di Proust che mi sembra già completa così, ma sai la novità? Le buste non me le regalano e non ho poi così tanto spazio per la poesia.
Si è spenta la magia, e l’ho potuto vedere ieri, quando tutto era semplicemente tornato normale. Ognuno nel suo personaggio. Non hai esagerato, non ti sei spinto. Niente voce in falsetto per mascherare quel filo di imbarazzo che non serve ad altro che ad avvicinarti solo un po’ di più a noi umani; niente mano pesante sulla mia spalla mentre tiri un sospiro di stanchezza tanto potente da far muovere le foglie sugli alberi; niente sguardo perso da lontano che si appoggia al mio e si trasforma in risata sarcastica per uccidere il sotto testo.
Forse eri solo felice e quando sei felice sei un po’ noioso. Tutti lo siamo.
Felici. Bleah.
Siamo felici e non ci chiediamo il perché. Solo felici. “Basta così”. Ci si spegne il cervello, che vergogna.
Ho fatto una classifica dei sentimenti rapportati a te.
La gioia mi divide da te, così anche tutti gli altri con connotazione positiva. Io ti dico perché sono felice e tu ti complimenti distaccato e sparisci.
La noia mi divide da te ma anche dagli altri. È un sentimento composto e consta di due parti: rabbia e frustrazione.
La tristezza e le sue varianti mi fanno vivere in simbiosi con te, perché mi diventi anima e forza, in una misura che mai nella vita potrai immaginare di capire.
In ogni caso non ti importa capirlo, né ascoltarlo. Non ti importa che sempre sono
tua
triste e annoiata,
S.

 
30/06/18 (1:00 a.m.)

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Capitolo 2
*** Fogli A5 ***


Mi piacciono i fogli A5 e mi piace scriverti lettere. È la fine. Ho sempre questo brutto istinto di scrivere lettere a chi amo. Che poi non è che sono sicura sicura di aver amato G*. Immagino mi sarebbe dovuta dispiacere almeno un po’ questa storia che si è trovato la ragazza. E invece niente, sono anche un po’ contenta per loro.
Che bello che eri il pomeriggio che mi hai spiegato la cosa del canto di Perseo**. Tu leggevi ed io ti guardavo le mani, le braccia, il collo, i capelli. Hai qualche capello grigio e questo mi commuove doppiamente: come una madre che vede il figlio crescere, e come una giovane amante senza speranza. Non disprezzo un solo angolo del tuo corpo, e non è scontato per me che sono come Elisewin***, che ha paura del mondo interno.
Sei come un ballerino ad ogni tuo passo, sinuoso come un attore attento che sta lavorando a qualcosa di molto grande.
Uno di questi giorni ti confesso che voglio fare l’attrice, così mi stronchi subito e ho il tempo di esaurire le lacrime fino alla maturità.
Ti amo e ti aspetto,
sempre,
S.
 
24/06/18 (notte)
 

*Un vecchio amore.
**Frammento di un’opera teatrale. L’amato è un regista, ecco tutto.
***Elisewin è un personaggio del romanzo Oceano Mare di A. Baricco, che ha una particolare malattia senza nome, che le fa temere qualsiasi cosa abbia delle punte, emetta un suono strano etc.

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Capitolo 3
*** Dog days are over ***


Da quando ti conosco, di settimana ho ripreso ad aspettare con crescente felicità la domenica, come ormai non facevo da anni dopo la separazione dei miei genitori.
È come la storia dell’insegnare al contadino a coltivare piuttosto che dargli da mangiare un solo giorno. Tu mi hai insegnato a coltivare la felicità e, come dice Florence*, “dog days are over”.
La domenica, secondo me, non può mai essere triste, nemmeno se sei solo. La domenica ti dà il permesso di essere spontaneamente allegro senza giustificazioni.
Mi viene da ridere, sto leggendo un libro e la protagonista dice: “A vent’anni ho conosciuto un uomo di cui mi sono innamorata con tutta l’anima e lui sembrava ricambiare… ma era un uomo di chiesa e sia sa che gli uomini di chiesa sono così con tutti, amano tutti in questo modo che sembra strano ma per loro è normale”**.
Mi suona familiare, che ne pensi?
Che poi all’inizio era anche normale, pensavo tutti fossero meravigliati come me. Poi ho capito che non solo ero l’unica a meravigliarmi, ma nella mia meraviglia c’era anche qualcosa di più della semplice gratitudine.
Ti amo e ti aspetto, ancora,
sempre,
S.
 
24/06/18 (giorno)
 
*Florence and the machine è un gruppo musicale britannico.
**Non si tratta di un vero libro. È un passo da uno dei miei scritti, ma nell’eventualità che l’amato legga un giorno, voglio evitarmi almeno questo imbarazzo.

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Capitolo 4
*** Silenzio ***



Ho iniziato a scriverti perché pensavo di aver tanto da dire, ma non è così.
Tutto sommato sono tranquilla, per qualcosa che mi disse tempo fa P.*: “due amanti possono definirsi tali anche se durante uno dei loro giornalieri incontri non trovano nulla da dirsi, perché se ti amo accetto il tuo silenzio e lo ascolto”.
Ho fatto la frangetta e sembro una bambina di cinque anni e non più. Vorrei trovare una scusa per fartela vedere, così tu tratterresti una risata sarcastica e con finta serietà diresti “andiamo di bene in meglio”.
Piccola e tua,
sempre,
S.
 
26/06/18
 
*P. è un docente di lingue antiche che io e l’amato abbiamo avuto in comune, in classi diverse naturalmente. E’ una persona molto goffa ma saggia

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Capitolo 5
*** Finzioni ***


Amore mio,
perdona la mia finta distanza nelle altre lettere, non so perché ogni tanto mi si infiamma nel cuore la smania di poetare fine a se stessa e all’improvviso credo di stare parlando con il cuore in mano. Ma io penso che chi ama arda per dirlo con parole semplici e comprensibili, perché morirebbe piuttosto che pensare di poter essere frainteso.
Forse, tra tutte, questa è la più fintamente poetica delle lettere che ti ho scritto.
Che frustrazione e insieme che gioia essere
sempre tua,
S.
 
19/07/18

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Capitolo 6
*** Un po' più umano ***


La cosa che preferisco di te è l’odore
sai di
terra
erbe
giardini
un po’ più umano di noi altri 
(Rupi Kaur)
 
 
Come mi hai abbracciata forte questa sera.
Sarei voluta scomparire in te.
Eri come più morbido del solito, proprio morbido nel senso che il mio mento è sprofondato nel tuo collo e improvvisamente era come se tu non avessi la spina dorsale e stessi lentamente prendendo la forma del mio corpo e del nostro abbraccio.
Che razza di inutilità queste lettere. Tu non sei uno che legge le lettere che gli vengono scritte perché non pensi che qualcuno perda del tempo a scrivertele. Che sciocchezza. Un uomo come te.
Sono proprio stanca di essere
sempre tua,
S.
 
19/07/18
 

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Capitolo 7
*** Il contrario del dolore ***


Mi chiedo se mi sentirò sempre così stanca della vita o se ci saranno giorni chiari e tiepidi.
Ti sei scordato di me. Ne sono quasi sicura. Due giorni e ti scordi di me. Cosa succederà quando me ne andrò? Pago ancora gli arretrati del dolore dei miei diec’anni, non voglio pensare a cosa dovrò pagare fra due anni. Ho paura che fallirò miseramente nei miei intenti, che vorrò tornare a casa, cadere nelle tue braccia calde, ma tu non ci sarai.
A volte penso che non ci sei nemmeno ora: quando sto molto male, tu mi incalzi, mi dai un colpetto sulla spalla e mi congedi. Come vorrei piangere, nello spazio fra la tua nuca e la tua spalla.
Perché ti collego sempre al dolore? Non è che forse anche tu sei dolore? O forse tu sei il contrario del dolore, qualunque cosa sia il suo contrario.
Raccoglimi dalla terra come un fiore
sempre tuo,
dono delle tue mani,
S.
 
17/10/18

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Capitolo 8
*** Non solo tu ***


Tutte le volte che siamo stati lontani sono successe cose orrende. Come quelle due volte che mi sono innamorata di due uomini che non erano te.
Uno era un critico teatrale, l’altro un professore. Una volta mi hai detto che i critici teatrali sono degli attori falliti. No, ma dico, ce la vedi la V. a recitare?
Il critico si chiamava A., un uomo calmo e umano. Non aveva nulla di critico.
Mi ha trattata da donna, non da bambina. E mi ha detto che potevo dargli del tu. (vorrei farti presente la mia esigenza di parità nei rapporti umani) e mi ha stretto forte la mano continuando a guardarmi negli occhi in silenzio mentre io non riuscivo a dire una sola parola. A pensarci mi manca A., è stato un respiro d’aria fresca.
Ma a dimostrazione del fatto che la vita con me s’impunta su tutto, mi ha tolto Alessandro e pure il professore, G. lui l’ho conosciuto a scuola, ci insegnava filosofia. È molto giovane – rispetto allo standard, ecco. Ha riso ad una mia battuta e questo mi ha sorpresa: solitamente gli estranei non lo fanno, quelli che mi conoscono sì, forse per compassione. Mi ha guardata negli occhi, ha preso un respiro come a dire qualcosa ma si è bloccato. Pochi secondi dopo ha aggiunto: “Ti hanno mai detto che sembri molto più grande? Non intendo fisicamente, è altro.”
Il corpo è una gabbia e l’anima vi è intrappolata e sarà liberata solo dalla morte, avrei voluto rispondere, ma mi si è chiuso il sipario dell’immaginazione.
Ho scritto un po’.
A. e G. sono i tuoi due avversari, è giusto che tu lo sappia, ma tanto sono condannata ad essere,
volente o nolente,
sempre sempre tua,
e anche un po’ loro,
S.
17/10/18

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Capitolo 9
*** Remissiva ***


Mi sento in trappola. Senza via d’uscita.
Da anni navigo al centro di qualche mare sperduto, in cerca di Casa.
E tu mi hai mentito, sembravi faro, sembravi terra ferma. E invece sei solo un altro marinaio perso. Con una grande ciurma felice, ma sei perso.
Ogni volta mi viene da iniziare le frasi con “vorrei”, perché in effetti sono davvero tante le cose che vorrei.
Ad esempio vorrei che tu non mi manipolassi. Non è una richiesta nei tuoi confronti, ma nei miei: vorrei non essere remissiva.
Oggi ho cercato remissivo nella Treccani.
Remissivo: che accondiscende alla volontà altrui. SINONIMO: sottomesso, docile.
Neanche tu hai un gran carattere, amore mio. Ma devo ringraziarti per questo, perché attraverso questo malato amore per te, ho capito l’imperfezione della natura umana. Quello che mi chiedo adesso è perché io mi ostini ad amarla.
Non faccio che rilegge queste lettere. Qual è il limite fra l’amore più folle e appassionato e l’incapacità di confessarlo? Forse non amiamo abbastanza? Io credo che chi abbia dovuto medicare così tante volte le ferite degli amori, si prepari a parare il colpo anche quando la minaccia è al minimo o insistente.
La gente crede modestia o ancor peggio egoismo il mio radicato senso di inutilità. Più di tutto odio del genere umano il suo malsano bisogno di sputare sentenze in continuazione.
Se sono così gradevole, accettabile, eventualmente conforme a chissà quali standard, allora perché non c’è nessuno a tenermi la mano? Dov’è l’amore per me? Devo sempre respirare l’amore degli altri? E questo altissimo Dio, se proprio non può darmi un amore, perché non mi dà la forza per aspettarlo?
Dato che non sono nemmeno mia,
nemmeno una volta,
nemmeno mai,
non posso essere,
sempre tua,
S.
19/10/18

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Capitolo 10
*** Un anno fa ***


Un anno fa come oggi (pessima italianizzazione di un sicilianismo) scrivevo su un pezzo di carta che quella volta che mi hai detto “come sei bella stasera, peccato tu non ti sia fatta bella per me” mi hai messa in confusione sui miei sentimenti nei tuoi confronti. Ma cosa c’era da confondersi? Qual era la difficoltà nel capire che sei un poeta, una poesia, un’opera d’arte? Come ho potuto non porre la mia attenzione ogni istante su di te, come faccio adesso? Come ho potuto non notare il sussulto che il mio cuore aveva, ogni volta che chiamavi il mio nome?
Che corrosiva tristezza questo amore.
Non scomparire così da me. Posa ancora il tuo corpo sul mio, parlami ancora dei tuoi dolori, cantami ancora la tua sofferenza, ignorami ancora ma lascia che io perda completamente la mia morale e sia tua sempre, tua con abnegazione e in silenzio.
Sono sempre stata e sempre sarò un’empia maledetta, perché vedo Dio nell’uomo che amo ed è il suo corpo e solo quello che io mi sento di venerare, tempio di tutta la grazia del mondo.
Questa volta non lo dirò,
non sarò io a dirlo.
Dimmelo tu,
pregami di essere
sempre
sempre
tu sai chi.
21/10/18

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