Non più bambini

di DebyPotter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiamenti ***
Capitolo 2: *** Un aiuto dal passato ***
Capitolo 3: *** Il piano ***



Capitolo 1
*** Cambiamenti ***


Anche questa sera son rimasto in disparte...anche questa sera mi sono unito in questa falsa...chissà perché poi. Non ero mai stato tipo da discoteche ma sembra proprio che i miei amici,e soprattutto LEI aveva abbracciato questa nuova moda ora che ai 18 anni tutto era concesso. In disparte sorseggiando una birra di qualità scadente,osservando lei che con naturalezza muove il suo corpo in maniera sensuale,come mai mi sarei immaginato...eravamo cresciuti insieme,passando tante di quelle cose da "migliori amici" ma questa...questa Astrid non la conoscevo. Lei...la stessa che sotto i miei occhi muove i suoi capelli biondi facendosi ammirare in tutta la sua bellezza da tutti quei ragazzi che adesso la circondano, mentre io schifato sorseggio ancora questa roba che nemmeno mi piace. Vorrei andarmene,ma so che così facendo sarei tenuto a dare spiegazioni a tutto il gruppo. Quante sere sono che mi trascinano qui? Ormai sembra stia diventando una Routine: Allenamenti coi draghi, qualche esplorazione per ampliare la mappa e poi come se fosse ormai l'ultima spiaggia ecco la proposta che con la sua voce mi suona in maniera maledetta nelle orecchie -Ragazzi allora stasera si balla?- Senza nemmeno accorgermene sbatto la bottiglia sul balcone e mi volto dando le spalle all'immagine di un tizio biondo,muscoloso che prende la mia...amica per i fianchi per avvicinarla di più a lui. Cristo se solo avessi il coraggio andrei lì per schiaffeggiare entrambi ma esser cresciuto non mi ha dato quella grinta tale da diventare spavaldo specie con lei.  La nostra amicizia non era mutata. Dall'età di 13 anni eravamo tutti da sempre molto uniti...ma con lei avevo avuto sempre più di quella semplice amicizia che mi legava agli altri. A volte, specie per le occasioni speciali le nostre labbra si erano toccate,o meglio lei aveva toccato le mie per cosa? Per premiarmi? Per pietà? L'ultima volta  qualche mese fa,al mio 18esimo compleanno...dopo aver festeggiato con tutto il paese,avevamo scelto di farci un giro al chiaro di luna coi draghi,e solo una volta fermataci per riposare,guardando il mare,lei si era avvicinata afferrandomi la faccia con entrambe le mani. Mi aveva guardato sorridendomi...un sorriso che abbracciava pure quegli occhi azzurri che adoravo e sognavo la notte...-Buon Compleanno Hic...- senza accorgermene avevo chiuso gli occhi come a poter rivivere sulla mia pelle quel dolce sfiorare,ma la musica fin troppo forte mi riportò al presente,a quel dannato presente che mi stava attanagliando il cuore. Da quella notte passata abbracciati sulla spiaggia non era più successo nulla...così come tutte le altre volte. Il nostro rapporto sarebbe stato per sempre questo? Io non volevo più essere il suo cagnolino,pronto a prendersi gli avanzi quando se ne presentava l'occasione. Adesso ero stufo. Lanciai di nuovo il mio sguardo su di lei,e sembrò accorgersene perché ricambiò guardandomi a sua volta,facendomi cenno di raggiungerla. Non ebbi il tempo di risponderle che una voce accanto a me,mi distrasse -Hey che fai tutto solo guerriero?- Mi voltai di scatto,seppur con quel fracasso infernale sapevo di conoscere quella voce. Un sorriso smaliante mi colpì e per poco non mollai la mandibola nel pavimento. Una bruna dagli occhi di cerviatto che consoscevo bene e che non vedevo da quanto? Era vestita con una minigonna striminzita di pelle,una camicetta stretta che delineava il suo seno generoso,il tutto conternato da brillantini e pelliccia di Yak che le accarezzava le spalle. -Heather! ci fai qui???-

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Capitolo 2
*** Un aiuto dal passato ***


Ero rimasto come un babbeo a fissarla. Ero innamorato perso di Astrid ma pur sempre uomo ed il tempo era stato generoso con la ragazza che era stata un'ottima alleata nelle nostre battaglie contro i nostri nemici del passato. -Sono tornata per qualche tempo. Mio fratello deve parlare con tuo padre di questioni che riguardano voi uomini- Mi fece l'occhiolino e poi voltò lo sguardo verso la pista,mentre io facevo cenno al barista di servire un altro paio di birre per me e per la mia nuova compagnia. Sapevo cosa cercava...-Gambedipesce non è qui. Aveva il turno di guardia stanotte- la informai colpendola in fallo. -Ma cosa vai a pensare! Io stavo solo guardando la situazione ma Hey è Astrid quella?!- Ecco appunto. Se per un istante mi ero dimenticata del mio tormento eccolo di nuovo presente davanti a me. -Non ci posso credere! E da quando le piace ballare cosi? E voi due non stavate insieme?- Alzai le spalle,spostando in continuo il viso pee guardare entrambe ad oltranza. Io ed Astrid insieme e quando mai? -È una novità che ha colpito anche me. Non ero a conoscenza della sua passione per...la danza- Evitai deliberatamente di rispondere alla seconda domanda. Sospirai. Tutti pensavano che presto o tardi io ed il mio braccio destro ci saremmo messi insieme,ed io ci avevo sperato ma guardiamo in faccia la realtà,io non ero al suo livello. Non sarei mai stato in grado di essere degno della ragazza piu bella e forte di Berk. Bevvi un lungo sorso di birra,che era la quarta in quella serata guadagnandomi delle occhiatacce della mia amica che mi tolse la bottiglia dalle mani. -Hai intenzione di startene qui come uno stoccafisso o farai qualcosa?- la indicò. Lei adesso saltellava sul posto battendo le mani al ritmo di musica *voglio ballare con te..voglio ballare con te* cantava insieme ai gemelli che fortunatamente per le loro stramberie avevano allontanato tutti. Borbottai qualcosa di indecifrabile. Cosa diavolo avrei potuto fare? Non ero un ballerino,e di certo la mia protesi non mi avrebbe aiutato a fare una bella figura. -Ho capito qui ci vuole un piano.- Sbuffai alzandomi dal divanetto dove ci eravamo accomodati -Il piano è andarmene a casa- risposi serio. Cercai degli spicci per pagare quelle porcherie,ma una mano mi afferrò saldamente cominciando a trascinarmi in pista -Tu adesso vieni con me caro Hiccup, entro stasera la cara Astrid diventerà viola dalla gelosia.-

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Capitolo 3
*** Il piano ***


Non ebbi il tempo di reagire che mi ritrovai proprio in mezzo la mischia. In quelle sere in quel locale non avevo neppure una volta messo piede in pista,forse perchè ero troppo occupato a rosicare per via della mia biondina del cuore. -Coraggio Hiccup,facciamogli vedere che sei un uomo.- mi urlò Heather all'orecchio. Dio sembravo un bradipo,ma lei come a capire il mio disagio mi afferrò entrambe le mani e mi tirò verso di sè. Il suo sorriso me la diceva lunga e chissà come cominciai a muovermi e a...ridere. L'alcool...chi è stato quel Dio meraviglioso o quel santo uomo che l'ha inventato? -Coraggio campione più vicino- Cosa diavolo cercava di fare quella ragazza? Inarcai un sopracciglio confuso e piacevolmente colpito quando lei cominciò a strofinarsi su di me in maniera piuttosto...spinta. Cristo Santo non ero lucido e non ero un santo, un attimo prima ero a disperarmi nell'angolo buio di quel cazzo di locale ed ora mi ritrovavo svuotato dai pensieri ma col sangue alla testa per quella situazione. Avvertendo qualcosa di strano mi voltai. Astrid...cazzo Astrid da poco lontano aveva notato la mia figura attaccata al culo della nostra amica e per poco non mi stava incenerendo. Merda vuoi vedere che la strategia di Heather stava funzionando? Mi indispettii...lei si era fatta sfiorare da tutti quei bastardi ed io ero rimasto come un cane bastonate a soffrire per lei.Adesso avrebbe provato la stessa medesima sensazione. Afferrai la mano della brunetta e facendole l'occhiolino la tirai a me spiaccicandola su di me. Sentì le sue risate a cui mi unì avvicinandomi al suo orecchio ma in tal modo che Astrid confondesse la posizione per un bacio sulla guancia -Ti devo un favore,sembra furiosa- Lei annuii soddisfatta continuando a volteggiare ancora un pò prima che cambiasse la musica. Oddio i lenti... -Sei pronto al colpo di grazia?- Che aveva in mente? non lo sapevo ma intanto la lasciai fare quando portò entrambe le braccia al mio collo per cominciare quel ballo che di movimentato non aveva ormai niente. Se non conoscessi bene la ragazza e se non sapessi della cotta per Gambadipesce,avrei pensato che quella non fosse più una finzione.

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