Riflessioni

di Alba_Mountrel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia storia non può essere legata a dei Titoli... ***
Capitolo 2: *** Non sopporto le restrizioni, niente Titolo ***
Capitolo 3: *** I Titoli sono per dare forzatamente un senso ***
Capitolo 4: *** Il capitolo oggi può anche esserci. O forse no. ***
Capitolo 5: *** Un 'IO' in più non fa il Titolo ***
Capitolo 6: *** Il Titolo dell'ambizione, non fa per me ***
Capitolo 7: *** Leggi senza Titolo ***



Capitolo 1
*** La mia storia non può essere legata a dei Titoli... ***


Ciao a tutti!
Come state? Spero bene. Io sto bene, però…
Sempre, quando apro Word e comincio a scrivere una storia, o ne continuo un’altra, mi pongo sempre mille quesiti.
Per esempio, poco fa mi sono chiesta se mi condizionerà psicologicamente e fisicamente nelle azioni, il fatto di prevedere già come andrà a finire la storia. E poi, subito dopo mi ‘convinco’ che non importa cosa accadrà in corso di scrittura, perché gli eventi devono fare il loro corso. Solo che la mia convinzione fa presto a sgretolarsi da un momento all’altro e mi ritrovo a già buttar giù il bozzetto del finale, ancor prima di arrivare a un quarto della lunghezza effettiva della mia storia, cioè essendo praticamente ancora all’inizio. Credo sia per un infantile spiraglio di speranza di riuscire a mantenere il controllo della coerenza tra gli avvenimenti, e una megalomane voglia di espandere sempre più i miei orizzonti, volendo inventare intrighi e avvenimenti legati a ciò che meno mi appartiene e mi fa stare bene nella vita. Purtroppo, allo stesso tempo, penso che arrivata a questo punto quasi non ne posso fare a meno, e mi ritrovo a pensare sempre meno con lucidità e sempre più con fantasia e, fin troppa spinta e determinazione. Il che, mi porta a scottarmi più e più volte, così da portare la mia sensibilità verso la positività e l’ingenuità della vita, a corrodersi, lentamente ma inesorabilmente.
Non so più cosa fare per riappropriarmi di me stessa, non che sia mai stata nei miei panni comunque. Come indossassi una maschera. Volevo a tutti i costi evitare le ‘cosiddette’ maschere ma alla fine ero la prima. Con la maschera peggiore: quella dell’indifferenza, dell’accondiscendenza forzata, pur di non esprimere quello che sentivo e incidere sugli altri, e mi sono rinchiusa dietro a un Computer.
 

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Capitolo 2
*** Non sopporto le restrizioni, niente Titolo ***


Sto morendo dal sonno quindi parlerò solo qualche riga visto tra l’altro che è la prima volta in questo posto di mare, dovevo scrivere le cose importanti ma alla fine scriverò tutto un altro giorno, mentirei se scrivessi che lo farei domani, non mi ricorderei mai. Purtroppo sono fatta così, non riesco a perseguire i miei obiettivi fino alla fine… La Musica! L’arte… Beh qua sono già meglio perché sto continuando ma in modo poco soddisfacente. Il lavoro cosiddetto, qualsiasi… Non arriverà mai perché non andrò al colloquio dove bisogna solo conoscersi, oppure farò qualcosa di sbagliato o di poco adatto ai tempi “moderni”, e quindi mi ritroverò ad affrontare un altro anno senza, se va bene.
Altro che poche righe, scrivo come sempre un poema! L’altro giorno mi hanno fatto sentire davvero malissimo ma non ho voglia di parlarne!!
Io ho finito le risorse, e anche le idee per migliorare la mia e la vita di chi ne ha bisogno, vorrei essere salvata, essere trovata anche solo per compassione, e so che è sciocco e da immatura, infatti non fingerò di buttarmi giù, così da farmi salvare apposta da qualcuno, probabilmente perché nessuno lo farebbe, d’altronde non mi conosce nessuno, perché dovrebbero salvarmi o incontrarmi… per il segno del destino? Se il mio destino è di restare via via sempre più sola, che scopo avrebbe farmi incontrare persone speciali? Ora ho il mal di testa ufficialmente, quindi ciao! Alla prossima!!

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Capitolo 3
*** I Titoli sono per dare forzatamente un senso ***


Tante avventure sono passate da quando sono nata! Nessuna l’ho data e mai la darò per scontata, ma in questi ultimi anni sono successe molte più cose! Cose eccitanti o meno ma… sicuramente molto diverse da quello a cui ero abituata! Da qualche anno a questa parte ho imparato che… abituarsi è la cosa peggiore, ciò che di più limitante e squallido esiste a questo mondo! Niente si può fare se non… vedere il tempo che scorre senza di te! Chi si abitua finisce per… fare sue: verità che limitano la vita e la riempiono di inutili, superflue regole! Quelle dette: del galateo, del buon vicino o della… persona per bene! Non c’è niente di peggio, almeno per me, di vedere e parlare con un ragazzo, anche giovane, che riempie di noia e parole impostate le proprie frasi! Credetemi quando vi dico… che la noia è una brutta bestia e il brutto è che tutti rischiamo di cascarci… La noia che, cito: non si scalmana con grandi gesti (chi azzecca questa è un grande)! La noia alle volte cattura anche i più attivi e i più creativi, che si danno da fare costantemente! Li prende in una forma che non captano nemmeno loro, ma c’è! Si sviluppa piano e mette le proprie radici! È un insidioso e sottile limbo che può catturare chiunque, dipende sempre da come decidiamo di vivere le cose! Se vivere una vita super intensa con lo spirito sbagliato, o una vita semplice e leggera con lo spirito giusto!!
Sono attraversata da improvvisi attacchi di eccitazione, che poi non so nemmeno che sia eccitazione, rabbia, nervosismo e che… semplicemente mi sale questa sensazione di pressione al petto, fino alla gola e l’istinto, che devo assolutamente sfogare, è quello di tirare fuori tutta la voce che ho, di urlare di gioia, cantare, insultare, bestemmiare e così via. Forse mi vien da fare così perché vorrei essere una cantante punk metal piena di tatuaggi e piercing che non si preoccupa delle multe, che si droga e fuma, che ruba le sigarette perché troppo costose, per poi spendere i soldi in modo migliore ma la verità è che spendo troppo tempo a viaggiare con la mente e non ne resta più per la concretezza.
Alla prossima! Per oggi sono out!

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Capitolo 4
*** Il capitolo oggi può anche esserci. O forse no. ***


Ho l’impressione di stare sviluppando una sorta di energia, che se ne va e si rinnova a suo piacimento. Non posso controllarla, o forse è più corretto dire che non voglio controllarla. Il controllo non ha mai fatto per me e mai mi sarà congeniale, quindi perché cominciare proprio ora? Certo, devo controllare di non perdere la bussola di tanto in tanto, ma sapere che ho dentro di me le risorse necessarie per inventarmi… questo è tutto ciò di cui avevo, ho e avrò bisogno.
Sentire allo stesso tempo: una pressione limitante nella mente e una profonda positività e un’energia mai avvertita nel cuore, un contrasto per nulla da sottovalutare, è particolarmente fastidioso.
Poi, c’è quel fatto. Quel fatto stonato che inneggia allo sconforto, quello che mi prende inavvertitamente quando meno ne ho bisogno e, a questo mi servirebbe il controllo di me. Come ho già detto, però il controllo non fa per me, quindi dovendo rinunciarci mi sono abituata a star dietro al mio istinto più che ai miei pensieri, a causa dei quali agisco con ritardo. Appunto, non avendo il totale controllo di me finisco per prendere decisioni magari sbagliate, così all’istante e se non ho possibilità di ritornare sui miei passi allora sì che nascono i problemi. A dispetto di questo, comunque non pretendo di cambiare perché se è così che reagisco e penso, il motivo è molto semplice: è così che sono nata. Sono nata e cresciuta così e non devo più contenere il male che preme di uscire, nella speranza che quello accumulatosi in me se ne vada al più presto, per lasciar spazio a ciò che davvero mi serve e a ciò che davvero bramo: la felicità e l’equilibrio.
Un saluto a tutti i simpatici e gentili lettori che si interessano anche a questi deliri, deliri da scrittrice oserei dire ma per ora non mi sbilancio :D Grazie a tutti.
 
Un avviso importante.
Questi racconti scritti in chiave introspettiva e quasi poetica a volte, non sono messi qui per essere notati o per le recensioni e gli applausi e i complimenti. Queste mini pubblicazioni, sono per me un modo inconscio ma anche abbastanza concreto per essere sicura che non perderò tutto il lavoro costruito nel corso degli stessi scritti (questo lo sto scrivendo alle 2 di notte e con il mal di pancia e di schiena per esempio, ma anche tutti gli altri perché durante il giorno figurati se posso mettermi a scrivere cose del genere). In passato ho perso, per un errore o per lo scarso funzionamento per vecchiaia del computer, quindi adesso sono ossessivamente condizionata nel pubblicare subito, anche in modalità privata, ciò che scrivo. Perdere altri scritti ancora mi sarebbe insopportabile, di qualunque natura sia ognuno di essi.
 
Un bacio a tutti!!
PS. Si vede che oggi sono positiva? Hehehe

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Capitolo 5
*** Un 'IO' in più non fa il Titolo ***


E odiava…
Odiava la falsità, odiava le mezze frasi o quelle false e ammiccanti a una verità non detta.
Tanti modi di descriverla ci sono… uno solo, basta e avanza per metterci di fronte alla noia, quella deleteria e cinica, che serpentina si insinua nel nostro subconscio e non ci molla più. Ci paralizza i sentimenti e gli istinti, sovrapponendo tutto ciò che è più vero con qualcosa di… apparentemente intrigante, subdolo verso noi stessi, innaturale e degradante. Che non ci permette di concederci un barlume di realtà, che ci chiude nel momento più opportuno e ci costringe a modificare quello che ci accingiamo a vedere.
Così… in un sol soffio, perdiamo la possibilità di vedere qualcosa di più bello, una nuova prospettiva, una nuova conoscenza e un nuovo IO.

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Capitolo 6
*** Il Titolo dell'ambizione, non fa per me ***


Scusate lo sfogo! La rabbia che provo è totalmente irrazionale e non ha veramente alcun senso ma mi sono fatta prendere la mano dalle sensazioni. Sensazioni credo sbagliate, ma che inevitabilmente ci sono. Scusate ancora…
Buona notte a tutti!
 
Un sorriso dolce, pieno di energia, energia sincera. In confronto a un altro tipo di energia, quella dettata dall’ambizione. Cos’è l’ambizione? Per l’uomo è l’unico sentimento che manda avanti il mondo. Per me resta solo ed unicamente un’arma. Un coltello che puoi decidere se scagliare su chi ti sta affianco oppure verso te stesso e tu, uomo ambizioso, non lo punteresti mai su di te. Pensi che tutto quello che fai lo fai esclusivamente per il bene della società. Ci stai appresso, perché ti piace infondo la società. Ne fai parte e ti sei mimetizzato e integrato alla perfezione. L’hai accettata ma solo per metà. La vuoi cambiare, modellare a tuo piacimento, perché gli altri non lo sanno… ma tu hai le capacità e la felicità necessari per cambiare le loro vite, quindi ti sforzi come un matto per mantenere il controllo di tutto e tutti e tirare fuori sempre e solo il ‘meglio’ di te, e per diventare la medicina per la ‘tristezza’ che gli altri si portano dentro. Cerchi di entrare nella mente di chi cerca di farsi gli affari propri e ti sforzi di non risultare supponente con chi ti risponde a tono perché ti ha capito nel profondo, con chi si difende da te, con chi non capisce che sei la sua unica salvezza. Vorresti uccidere chi ti risponde indietro e ti contraddice senza dimostrare il minimo accenno di debolezza o incertezza nei tuoi confronti. Accetti e ammiri chi ti sconfigge con i trucchi più subdoli di questo mondo ma condanni chi è debole e si scoraggia e lascia la presa sulla propria vita.
Parli continuamente di come ti fa sentire aver vissuto un’esperienza ma lo fai perché temi di scordartene, ma come potresti scordarti di qualcosa che ti è piaciuto tanto? Perché… in realtà l’hai soltanto analizzata come esperienza bella e piacevole ma nel profondo, che in realtà in te non è poi così profondo, non hai sentito niente. Hai semplicemente avvertito il dovere di catalogare l’esperienza come piacevole.
Senti un mostro dentro di te, che ti divora durante il giorno ma, infido, durante la notte ricostruisce ciò che aveva distrutto ma non del tutto. No. L’anima ogni giorno di più, quando più sei indifeso, cioè appunto durante la notte, viene corrosa e scolpita da un’artista che stavolta di bello, prezioso e giusto non ha proprio nulla.

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Capitolo 7
*** Leggi senza Titolo ***


Devi credere in te stessa/o
Devi credere in quelli di cui ti fidi
Impegnati in quello che fai
Interessati al mondo e non pretendere il contrario
Non preoccuparti se non sai una cosa, ne sai già un’altra e ne saprai ancora un’altra in futuro
Concentrati soprattutto su ciò che stai vivendo e se non ti piace, resisti più che puoi ma se si fa insostenibile, non arrabbiarti, chiedi aiuto! Chi disposto ad aiutarti… c’è, affidati a lui
Non piangere, ogni lacrima è un lembo d’autostima che si smarrisce nell’infinito della tua mente! Non smarrirti anche tu, ma invece ritrovati, e ama adesso ciò che fai altrimenti non lo farai più
Innamorati pure ma non soffrire per amore, perderesti la bussola e non ti godresti quel che hai
Dormi! Dormi quanto puoi! Dormi e fregatene delle critiche, perché hai bisogno di dormire, per assorbire ciò che hai visto e sentito e provato di giorno
Non tutto ciò che esiste è bene ma è certo che tu riesci a distinguere le varie entità! Quando però, ti trovi davanti al male, non affezionarti, non immedesimarti, non è un gioco che puoi sostenere! Devi evitarlo oppure contrastarlo con tutte le tue forze ma in entrambi i casi accetta di poter uscirne con una sconfitta e, in tal caso il tuo cuore dev’essere forte e pronto quanto basta per reggersi in piedi

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