BnHA - Prepare to Die Edition

di BluAvis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuori dall'Accademia... e Dentro la Lore!!! ***
Capitolo 2: *** Guglielmo del Toro ***



Capitolo 1
*** Fuori dall'Accademia... e Dentro la Lore!!! ***


Fuori dall’Accademia… e dentro la Lore!

 
In quel di Lordran, regna il silenzio, fino a quando un gigantesco corvo plana sulle rovine, lasciandoci cadere un ammasso di pelle e ossa. Sembra la carcassa di un uomo, tra l’altro già in avanzata decomposizione. Cade a terra come un sacco di zavorra, producendo un rumore sordo. Qualche secondo di nulla, poi si mette in piedi, salda sulle proprie gambe. È un non-morto, un uomo consumato dalla Maledizione. Di quale Maledizione stiamo parlando? Non vi è dato saperlo, non ancora, almeno. Anzi, forse non lo capirete mai. Sappiate che tutto questo mondo ruota intorno ad una Maledizione, quella del Segno Oscuro, che grava sul Mondo degli Uomini tanto quanto su quello degli Dei… e altre parole epiche che fanno tanto “scena medievale-fantasy”.
 
Il non-morto, putrefatto nella sua stessa forma maledetta, privo della sua pelle, cavato dei suoi occhi, smembrato dei suoi muscoli… un aborto di madre natura, in pratica, porca miseria che schifo. Comunque, questa specie di pancetta-affumicata su gambe si avvicina al centro delle rovine e si guarda un po’ intorno, confusa. Non ha gli occhi, ma ci vede lo stesso. Osserva l’ammasso di rocce intorno a lui, sembra tutto messo un po’ a caso, forse è uno di quei templi che cadono in rovina dopo secoli di lucente bellezza. Non gli importa più di tanto, la sua attenzione viene attirata dalla spada conficcata al centro delle rovine. Un’antica arma dalla lama a spirale, cosparsa da piccole lingue di fuoco, come se la lama stessa fosse intrisa di qualche calore proprio. Il non-morto ci si avvicina, valuta la discreta qualità dei particellari, poi stende una mano sopra l’elsa e accende il falò. Si dovrebbe parlare anche della natura dei falò, del perché della loro esistenza, della fonte dalla quale traggono il loro misterioso potere, ma non vi è dato saperlo, non ancora, almeno. Anzi, forse non lo capirete mai.
 
Il non-morto si siede accanto alla spada, si sente rinvigorito, ma ha già provato quella sensazione. C’era un falò anche nel Rifugio. Anche in quella occasione, qualcosa nel suo animo lo ha spinto a sedersi e a recuperare le energie. Si è sentito attratto da quella fiamma, ma non sapeva il perché. Sa solo che, all’interno di quella prigione, inseguito da tutti i problemi, vessato dalla terribile Maledizione, impaurito del senno che poco a poco svaniva, quella fiamma è stata una salvezza. Si alza e sacrifica una Umanità bruciandola al falò, al fine di recuperare le sue vere sembianze. L’Umanità è un qualcosa di materiale, un oggetto, così piccolo da poter essere tenuto sul palmo di una mano. È nera, fumosa, sicuramente magica, e ha anche un paio di simpatici occhietti bianchi che galleggiano sullo sfondo scuro. Di certo non la cosa che vuoi ferma a fissarti nell’oscurità, quando magari non riesci a prendere sonno e tutto intorno a te assume forme strane. Se quella roba viene gettata nel falò o viene bruciata o viene affiancata… insomma, non si capisce bene perché l’animazione non è chiarissima… è possibile riprendere delle sembianze più umane, si ritorna ad essere un “uomo” come si deve. Mentre si compie la magia, il non-morto si chiede cosa sia quell’ombra chiamata Umanità, ma non gli è dato saperlo, non ancora, almeno. Anzi, forse non lo capirà mai.
 
Poco importa, l’importante è togliersi quell’aspetto putrido di dosso e tornare umani. In effetti, dopo una piccola esplosione del falò, il corpo del non-morto si ricopre di pelle candida, i muscoli riacquistano tonicità, dal cranio spuntano i capelli e quel terribile odore di carogna va via. Finalmente è tornato come prima.
Non fa neanche in tempo ad assaporare l’umanità ritrovata, che una voce piuttosto familiare esplode alle sue spalle.
- Kacchan!!! Non ci credo, anche tu qui!!!
No, dai, che cazzo, non può essere. Si gira lentamente, gli occhi chiusi, ed inspira. Schiude poco poco una palpebra e quasi spera di esserselo immaginato. Poi vede quel ragazzino scompigliato e lentigginoso agitare la mano, mentre corre nella sua direzione. È bardato con un armatura leggera, la spada dondola nella cinta e lo scudo sporge dalla schiena. Lo raggiunge accanto al falò e lo circonda con un sorriso a trentadue denti, le iridi smeraldine a dir poco brillanti.
- Che coincidenza! Sei arrivato a Lordran!
Bakugou inspira di nuovo, espira, inspira ancora una volta ed espira. Decide di tentare un approccio serio e diplomatico.
- CHE CAZZO CI FAI QUI, DEKU DI MERDA???
Midoriya estrae la spada e la mostra con fierezza, nonostante sia un semplice temperino scheggiato.
- Sono il protagonista di questo cross-over! Ma ti rendi conto? Un ruolo principale nell’avventura di Dark Souls!!!
Bakugou sbatte le palpebre, poi aggrotta le sopracciglia.
- Che minchia sei, tu?
Izuku si mostra sorpreso, non per la scurrilità, ma per l’apparente ignoranza di lui.
 
Rinfodera la spada, si schiarisce la voce ed espone con voce stentorea.
- Kacchan, ci troviamo nel fantastico mondo di Dark Souls, per la precisione nel regno di Lordran, il regno degli Dei. Se ci troviamo qui è per assolvere al nostro compito ed entrare nella storia dei grandi Lord, come ha fatto Gwyn.
Bakugou è costretto ad inspirare un’altra volta.
- Deku… io non ho idea di quello che tu stia dicendo, né di chi tu stia parlando… so solo che sono stato prelevato da una prigione piena di robe tanto strane e catapultato qui da un pennuto fuori misura,
- Mi è successa la stessa cosa! Proveniamo dal Rifugio dei Non Morti!
- Quindi anche tu hai dovuto affrontare un bestione obeso con evidenti problemi di alcolismo che agitava la colonna di una cattedrale come se fosse una clava?!
- Intendi il Demone del Rifugio? Certo!
Bakugou ricorda con fin troppo astio quell’episodio. Era stato costretto a fronteggiare un mostro alto dieci volte lui soltanto con una spada rotta. Solo dopo dieci minuti di pedicure al suddetto mostro aveva finalmente capito di dover scappare da una VISIBILISSIMA porta laterale, per poi ritornare armato.
 
Una vena comincia a pulsare pericolosamente sulla sua tempia.
- E me lo spieghi perché ho dovuto passare le pene dell’inferno?
- Te l’ho detto, se siamo qui è perché siamo stati scelti.
- Ma scelti per cosa?! Non sto capendo un cazzo!!!
- Kacchan, dai, calmati… ecco, tieni…
Midoriya rovista all’interno della sua bisaccia e ne tira fuori una sorta di ampolla piena di un luminescente liquido arancione. La agita sotto il naso del compagno con fare invitante.
- Prendine un sorso, vedrai che ti sentirai meglio.
Bakugou la fissa per un istante, poi ricorda.
- Ohi, ma ce l’ho anch’io quella roba.
Cerca tra le tasche della sua casacca e ne estrae una fiala esattamente identica a quella tra le mani di Deku, il quale non si mostra sorpreso.
- È una Fiaschetta Estus, fondamentale per noi non-morti.
Guarda la sua con tristezza e malinconia, pervaso da un greve ricordo.
- Mi è stata donata da un audace cavaliere che, nei suoi ultimi istanti di vita, ha deciso di affidarmela per aiutarmi a fuggire da quell’inferno…
Gli scende una lacrimuccia, Bakugou alza un sopracciglio.
- Davvero? Pensa che a me l’ha data un coglione che si era fatto spiaccicare da un masso rotolato giù per una scalinata.
- Quella è una convenzione della community ormai smentita. Il cavaliere è troppo spostato sulla sinistra per esser stato colpito dal masso. Molto più probabilmente è caduto dal tetto o qualcosa del genere.
Deku alza la propria Fiaschetta, invitando l’amico a colpirla con la propria, come a voler brindare alla memoria di quei prodi eroi.
- Le Estus ci curano, Kacchan. Saranno molto utili per il nostro viaggio.
Bakugou guarda pensiero la sua.
- Ma allora perché quell’imbecille non l’ha usata per curarsi?
Un dubbio legittimo, quello di Katuski, ma non gli era dato sapere la risposta, non ancora, almeno. Anzi, forse… no, no, quella è proprio una puttanata, non c’è modo di giustificarla… ma bevi QUESTA CAZZO di pozione, Oscar!!!!
 
I due si siedono al falò, pronti a scambiarsi informazioni.
- Non ci credo, possiamo affrontare questa avventura insieme, Kacchan!
- Eh, sì, a proposito. Hai detto che vieni anche tu dal Rifugio. Mi spieghi dov’eri? Non ti ho visto, eppure sono abbastanza sicuro di averlo girato in lungo e largo.
- Tecnicamente ero lì, ma in un tempo diverso. Anzi, in un mondo diverso. Qui funziona così, ci sono i mondi sovrapposti.
- In che senso?
- Il tempo è distorto.
- Ma se eri in un altro mondo, perché adesso ci siamo incontrati?
- From.
- E tu come sei arrivato qui? C’è un secondo corvo?
- From.
- E comunque, perché non riuscivo a scavalcare un cazzo di gradino, ma potevo solo rotolarci contro?
- From.
- E mi spieghi perché ho trovato tre Umanità su un cadavere messo a pecora sul bordo di un pozzo?
- From.
- DEKU, CE LA FINISCI DI DIRE “FROM” AD OGNI MIA CAZZO DI DOMANDA??? CHE MINCHIA SIGNIFICA “FROM”???
Midoriya si gratta la testa, imbarazzato.
- Scusami, Kacchan. Anche io sto cercando ancora di imparare le regole di questa storia, dammi tempo.
I suoi occhi saettano a destra e a manca, in cerca di qualche appiglio.
- Ehi, ho un’idea, perché non chiediamo informazioni a quel cavaliere laggiù?
- Che cavaliere…
Bakugou segue lo sguardo del compagno e quasi non sobbalza per la sorpresa. A pochi metri da loro, in effetti, un uomo è stiracchiato su una pietra, bardato in una lucente armatura in acciaio.
- Ma quello è sempre stato lì?
Chiede, confuso, ma Midoriya è già partito in quarta verso il tizio.
 
Ci si pone davanti e lo saluta con un inchino.
- Salute, messere. Potreste indicarmi la via, di grazia?
Bakugou lo raggiunge, già pentito di averlo fatto.
- Ma come parli?
- Siamo in un mondo fantasy! Devo pur darmi un tono medievale, no?
Lui sbuffa, seccato, per poi rivolgersi al cavaliere.
- Allora, comparsa, dicci dove cazzo andare.
L’uomo li guarda con fastidiosa saccenteria.
- Bene bene, chi abbiamo qui? Dovete essere dei nuovi arrivati. Fatemi indovinare. Degli altri non-morti, esatto?
- Ma bravo, da cosa l’hai capito? Dalla puzza di carogna o dalle orbite vuote?
- Kacchan… andiamo… porta un po’ di rispetto…
- Ci sono in realtà due Campane del Risveglio. Una in alto, nella Chiesa dei Non Morti. L’altra più lontano, in basso, nelle rovine alla base della Città Infame. Suonatele entrambe e succederà qualcosa… brillante, non è vero?
Bakugou sembra confuso, invece Midoriya si esibisce in un altro inchino.
- Vi ringrazio infinitamente, cavaliere. Io sono Midoriya Izuku e lui è il mio compagno di avventure, Katsuki Bakugou…
- “Compagno” a chi, mezza calzetta?!
- …non dimenticheremo la vostra generosità. Possiamo sapere il vostro nome?
L’uomo ride.
- Non è molto, lo so, ma ho come la sensazione che questo non basterà a fermarvi.
- Ehm, sì, non abbiamo intenzione di fermarci… vorremmo solo sapere il vostro nome, così da ringraziarvi per i gentili consigli.
- Quindi andate. È per questo che siete qui, giusto? In questa terra maledetta dei non-morti?
- Ohi, ma hai sentito, coglione? Ti abbiamo chiesto come ti chiami!
- Ah ah ah
- Ma cosa ridi? Come cazzo ti chiami?!
- NON LO SO COME MERDA MI CHIAMO, VA BENE!? NON LO SO!!! SONO QUELLO A CUI HANNO SCRITTO PIÙ DIALOGHI, MA NON SI SONO PRESI LA BRIGA DI DARMI UN CAZZO DI NOME!!!
Bakugou lo guarda con semplicità, po lo afferra per la cuffia e lo trascina via.
- Kacchan? Che fai?
Chiede Izuku, allarmato.
- Avanti, non prenderla a male, lascialo.
- Ora lo lascio, tranquillo.
Katsuki se lo porta dietro per un paio di metri, si ferma soltanto sul bordo del precipizio, nel punto esatto oltre il quale non c’è più terreno, ma solo il nulla. Un bel colpo di reni, poi lancia il tizio nel burrone. Midoriya lo guarda esterrefatto.
- KACCHAN! Perché lo hai fatto?!
- Te l’ho detto che l’avrei lasciato, no?
Il ragazzo si guarda le mani e avverte un lieve benessere pervaderlo.
- Mmhh… mi ha dato solo 1000 anime, che poraccio.
Commenta, deluso.
- Ma… ma… ma… ci ha aiutato…
- Andiamo Deku, era solo una comparsa, tra l’altro pure inutile… e mi stava sui coglioni, non ho potuto farne a meno.
Izuku raggiunge il compagno sul precipizio e guarda in basso, cercando invano i resti del povero cavaliere. Si asciuga una lacrima e congiunge le mani in segno di preghiera.
- Che tu possa trovar la pace, sir…
Poi si blocca e Bakugou ride.
- Senti, diamogli noi un nome. Tanto, a ‘sto punto.
Midoriya ci pensa, poi decide.
- Allora sarà… vediamo… Crest… Crestfallen.
Katsuki ride ancora di più.
- Ah ah ah! Mi sembra appropriato, considerando la fine che ha fatto!
- Midoriya si gira, risentito dal proprio involontario gioco di parole.
- Guarda che l’ho proposto pensando al suo modo di parlare così arrendevole!
Lui fa spallucce, si vede che ha già dedicato abbastanza attenzione alla faccenda.
 
I due si riuniscono nuovamente intorno al falò, decidendo sul da farsi.
- Allora, da quello che ho capito, ci sono due Campane da suonare, giusto?
Chiede Bakugou, annoiato.
- Secondo il Crestfallen, suonandole accadrà qualcosa, quindi direi di concentrarci su questo, per il momento. Sei d’accordo, Kacchan?
- Mi sta bene, purché ci sia da dar calci in culo. Andiamo.
Il ragazzo si alza e fa seriamente per andare, ma Midoriya lo trattiene.
- Aspetta!
- Che c’è?
- Non puoi andare così, a testa bassa, senza neanche prepararti!
- E cosa c’è da preparare?
- Stiamo per intraprendere un viaggio molto importante, attraverso le pietre miliari di questo mondo, non possiamo viverlo come una corsa forsennata verso il prossimo boss… dobbiamo parlare della Lore!
Bakugou lo guarda strano.
- La Lore! L’ambientazione, il mondo narrativo, ciò che ci circonda… non possiamo ignorarlo!
Il ragazzo si risiede, temendo che la cosa andrà per le lunghe.
 
Izuku si illumina, si prepara, ma Katsuki ci tiene a porre una premessa.
- Che sia una cosa veloce, mi raccomando.
- Sì, sì, tranquillo, le cose fondamentali.
Ed eccolo che parte, il gran pippone su come quel cazzo di mondo sia nato dalle ceneri di un precedente nulla, nel quale non esisteva niente, vi era solo nebbia, alberi giganti e draghi… aspetta… DRAGHI? Draghi eterni, secondo il nerd… Vabbè, comunque, questo periodo veniva chiamato “Era degli Antichi”, ma la diversità giunse con l’avvento del Fuoco… qualsiasi cosa significhi. La cosa importante è che tutto sembrava girare intorno a Quattro Grandi Lord, tipo i capoccia della situazione. In breve, uno scheletro, una strega, un nano e il grande Lord Gwyn. Insieme ad un Drago traditore, dichiararono guerra a quelli Eterni, schettendoli tutti, dal primo all’ultimo, grazie al fulmine e alle fiamme. Ed ecco che si giunge all’attuale “Era del Fuoco” e al problema della Maledizione del Segno Oscuro, che rischia di “spegnere” questa grande fiamma… e poi non si sa cosa succede.
 
“Che trama originale” pensa Bakugou con sarcasmo, mentre Midoriya continua a spiattellare informazioni più o meno inutili. Il ragazzo si è arenato da diversi minuti sulla storia della famiglia di Lord Gwyn, raccontandone i dettagli con sempre più crescente entusiasmo. Katsuki cattura solo poche immagini dal quell’accozzaglia di racconti ingarbugliati, ma a fine lezione riesce comunque a farsi un’idea generale della situazione.
- Hai finito? Bene, possiamo andare?
- Aspetta! Non mi hai fatto dire niente!
- Ma che cazzo dici? Stai parlando da mezz’ora!
- Sì, ma l’autore ha tagliato tutti i miei dialoghi e ha riassunto tutto in poche righe! Tra l’altro non è nemmeno un granché, come riassunto.
- Ti è andata male, questo capitolo lo sta scrivendo il tizio a cui non frega un cazzo della Lore. Mi sa che per quella dovrai aspettare gli episodi scritti dalla sua ragazza.
Izuku si lascia andare, capo chino, affranto.
 
Bakugou lo guarda esasperato. Quanto il nerd è depresso, diventa ancora più una rottura, se possibile. Forse può anche regalargli un mezzo sorriso.
- Allora, vediamo se ho capito qualcosa di questa Lore… almeno a grandi linee…
Lo sguardo di Midoriya si illumina, quasi commosso, e lo invita a ripetere quanto da lui appena spiegato.
- Quindi, con calma…
Bakugou alza la mano destra ed inizia a contare con le dita.
- Praticamente, gli Dei si sono trasferiti in montagna dovo aver allagato una città che già era stata INTELLIGENTEMENTE costruita dentro un bacino idrico.
- Sì.
- E tutto il palinsesto è retto da questo Lord Gwyn che, dopo aver battuto i Draghi, si è fatto letteralmente in quattro per cercar di non far spegnere questa Fiamma.
- Esatto, è stato un nobile sacrificio che ha permesso al mondo di perdurare ancora un po’. La volontà di Gwyn è stata ereditata dalla sua famiglia, i quali componenti si impegnano giorno e notte per portare avanti il desiderio del padre.
- E con “famiglia” tu intendi tutti quei mezzi svitati di Anor Londo?
- Più o meno…
- Tipo la figlia che si fa scopare da un drago?
- Ehm… sì…
- Incluso il Primogenito, che è impazzito e ha perso l’annale storico?
- Già…
- Per non parlare di suo figlio Gwyndolyn che è un travestito?!
- Basta, Kacchan!
- Ce credo che questo Gwyn si è dato fuoco.
 
Midoriya si passa una mano sul volto, rassegnato. La lezione sulla Lore non ha coinvolto il suo compagno come sperato, ma pazienza. C’è tempo per fargli amare la fantastica ambientazione di Dark Souls, c’è tempo, almeno una cinquantina d’ore di gioco. L’importante è far leva su quello che possa veramente attirare la sua attenzione.
- Ascolta, Kacchan, per assolvere ai nostri compiti da Prescelti, è necessario arrivare fino in fondo a questa faccenda. Cominciamo con il Borgo dei Non Morti, in quella direzione. Da lì possiamo salire fino alla Chiesa e suonare la Campana.
- Non ho la minima intenzione di fare ciò che mi dite tu e l’idiota che è appena volato giù da precipizio.
- Ci sono dei non-morti, su al Borgo. E vanno combattuti.
Bakugou si alza e tira fuori l’accetta.
- Potevi dirlo subito, nerd, che c’era da menare le mani.
Deku sospira, quasi intenerito. Trattare con Katsuki è davvero semplice, a volte. Si alza anche lui e sfodera la spada.
- Molto bene, allora andiamo!
Ma Bakugou è già qualche metro avanti, diretto verso quei contorti gradini di pietra, che davano per l’interno di un ponte.
 
 
FINE CAPITOLO
 
 
ANGOLO AUTORE
- Hola a tutti! Grazie per aver letto fino alla fine! Sono BluAvis e vengo in pace, perché è il momento delle anticipazioni del prossimo capitolo.
- Grazie per avermi presentata, eh.
- Te che ci fai qui? Non è ancora il tuo momento.
- E che vuol dire? Faccio parte del progetto tanto quanto te! Presentami!
- D’accordo, d’accordo. Ragazzi, lei è Bluebb. Bluebb, loro sono i ragazzi.
- Ma ciao, popolo di EFP!
- Insomma, come avrete già capito, lei è la proprietaria della altre due mani che scrivono questa storia… nonché grande appassionata ed esperta di Dark Souls e della sua Lo… della sua Lo…
- Della Lore.
- Sì, quella roba lì.
- Ma quindi sei proprio deciso con questo fatto di non mettere la Lore? Io credo che i puristi ci massacreranno.
- Ma figurati se nel fandom di My Hero Academia troviamo dei puristi. E comunque, ci penserai tu a calmarli, quando sarà.
- Non disperate, amici, quella che rispetta davvero la Lore di DS sono io… peccato che i miei capitoli sono ancora tanto, troppo lontani.
- Gli accordi sono stati questi: abbiamo fatto la comunione dei beni con i capitoli? Hai voluto prendere tutti quelli più importanti a livello di narrazione? Ti tocca la parte da Anor Londo in poi.
- A proposito di Anor Londo: Cristo, ma dovevi proprio metterla la battuta sul travestito? STAI INSULTANDO IL MIO DIO, LO SAI?
- Un dio con il membro e le reggicalze, sì.
- Vaffanculo.
- Comunque, ragazzi. Ascoltate a me, per il momento ci divertiamo con il momento cazzaro, poi Bluebb penserà ad istruirvi per bene. Sappiamo benissimo che questa fanfiction sia “per pochi”, ma siamo sempre stati della filosofia “scriviamo quello che vogliamo”, quindi eccoci qui. Se non voleste seguire una storia piena di citazioni che non riuscirete a cogliere, lo capiremmo. Senza rancore. In caso contrario, beh, spero siate pronti a farvi quattro risate insieme a quei due sbandati di Deku e Kacchan, in un’avventura che non si prende troppo sul serio, un po’ come noi.
- Tanto lo so che a questi due farai fare un sacco di cazzate, ne sono certa. Poveri, poveri ragazzi in mano a questo disgraziato.
- Capitolo mio, regole mie.
- Già… che bello…
- A parte i nostri dubbi e per niente scriptati battibecchi, noi ci becchiamo con il prossimo capitolo, che uscirà “quando ca**o ci pare a noi”. Non seguiremo una scadenza precisa né tanto meno rigorosa, sarà tutto molto sciallo, prendetela come viene: un’idea nata da due cretini sclerati alle 3 di notte. Ci salutiamo qui, alla prossima!
- Aspetta, aspetta, facciamo le cose per bene.
- Ok, a te l’onore.
- Spingetevi sempre oltre il limite…
- PLUUUUUS ULTRA!!!!

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Capitolo 2
*** Guglielmo del Toro ***


Guglielmo del Toro
 
I non-morti del Borgo arrancano con fatica verso Bakugou, che non esita a far saltare loro la testa, inneggiando al “CREPA” ogni due su tre. Midoriya sente di capire il perché di tutta quella foga: hanno appena visto una enorme viverna atterrare su un pontile, darsi la spinta e planare lontano nel cielo. Izuku conosce il suo Kacchan da troppo tempo, è sicuro che una visione del genere sia stata a dir poco stimolante. Infatti, il biondo non accenna a rallentare il passo, rushando malamente i tetti del Borgo, piantando la sua accetta sulla fronte dei nemici.
- Kacchan… Kacchan… Kacchan…
Bakugou ringhia nervoso, mentre afferra il collo di uno zombie in perizoma e lo lancia giù dal cornicione.
- Ma che vuoi! Ma che vuoi!
Midoriya gli mette una mano sulla spalla, cercando di farlo calmare, poi si guarda attorno, assicurandosi di essere in un’area sicura. Niente di più sicuro, il suo collega ha appena compiuto un genocidio.
- Guarda che qui in giro non ci sono solo nemici deboli.
- Lo spero, cazzo! Con ‘ste merdine non c’è manco soddisfazione.
- Ecco, appunto. È meglio prepararci a dovere, no? Seguimi, per favore.
Izuku lo spinge leggermente da dietro, direzionandolo verso uno dei tanti tetti sui quali stanno saltando da ormai mezz’ora, manco Tobey Maguire dei tempi d’oro. Lo conduce fino ad una strana rientranza, da dove è possibile scendere dei gradini e raggiungere l’interno dell’edificio stesso. Un altro paio di scale e via, fuori, su un balcone che da sopra neanche si notava. Propri lì, seduto a gambe incrociate, un altro non-morto, sta volta vestito. Per carità, vestito di merda, ma almeno non è con le costole al vento e con il membro coperto soltanto da una pezza sudicia (anche se c’è da considerare il fatto che un effettivo membro i non-morti non ce l’hanno, per questioni di censura, sono tipo Ken… ma non il guerriero, intendo quello senza cazzo, presente?)
- Bene, ora… sembrate aver mantenuto il senno, mmh? In tal caso, siete dei graditi clienti!
Izuku si gira verso il suo compagno con sguardo incoraggiante. Lui fa spallucce.
- Sia chiaro, io “come si chiama” non glielo chiedo, sennò finisce che lo butto giù dal tetto, come al suo amico, prima.
- Io commercio anime. Tutto è in vendita!
Midoriya cerca di compensare le povere linee di dialogo scriptate del tizio.
- Praticamente con le anime si fa tutto, Kacchan. Non servono solo per diventare più forti, sono un po’ la valuta del tempo, hai capito?
Bakugou grugnisce in segno di comprensione.
Il ragazzo dai capelli verdi comincia a farsi qualche conticino, mormorando come al suo solito.
- Mmmh… allora… vediamo… bombe e coltelli non credo siano ancora necessari, se ne possono trovare abbastanza con il drop… mentre ad armi siamo messi anche piuttosto bene, per il livello dei nemici qui in zona… Kit di riparazione, cassa senza fondo e Chiave della Residenza mi sembrano d’obbligo…
- Ehi, aspetta, Deku.
Kacchan gli fa segno di interrompere il suo vorticoso delirio, la vena che già pulsa nei pressi della tempia, come sempre quando è costretto a sopportarsi i mormorii del Nerdoso Merdoso.
- Io ho una Chiave Universale, non chiedermi perché. Non serve che prendi chiavi.
- La Chiave Universale è molto utile, Kacchan, ma non apre tutte le porte.
Deku ritorna alle sue dita e alla sua ragioneria.
- Quindi… ci servono 1000 anime per la Chiave, una altro paio di migliaia per le casse, poi sicuramente dovremo prendere qualche oggetto, perciò…
- Perciò facciamo così.
Bakugou evita di chiedere lo scontrino e pianta l’accetta sul cranio del mercante. La mandibola di Midoriya precipita a terra.
- KACCHAN! PERCHÈ?!
La vittima svanisce in una nuvola di fumo, lasciando qualcosa a terra.
- Toh, guarda: Umanità, Pietra Arancione, Chiave della Residenza ed Uchikatana, che non era manco in vendita, sto stronzo. Visto? Tutto gratis, andiamo a livellare.
Non aggiunge altro e ritorna sui suoi passi, ripercorrendo il percorso inverso.
 
Midoriya lo sa, lui è esperto, riesce a leggere tra le righe della Lore, del Gameplay, è consapevole del fatto che la Chiave Universale sia un’arma a doppio taglio. MA SPIEGALO A KACCHAN. Forza, ti voglio proprio vedere.
- Fottiti, ora tu segui me.
Bakugou usa il suo fidato dono iniziale per forzare la serratura di una porta di legno. È risaputo che le porte di legno, in certe situazioni, siano le lontane parenti delle porte blindate spesse 20 millimetri di pura acciaio, che non possono essere per nulla buttate giù da un colpo d’ascia, una spallata o una cannonata. No, purtroppo no, quelle cazzo di porte o si aprono con la chiave o resteranno per sempre sigillate, costringendo migliaia di persone a guardarle fisse, rimuginando sull’ingiustizia della vita. Katsuki non è tipo che cede a certe ingiustizie, così apre quella benedetta porta e comincia a scendere la chiocciola di pietra, cercando di non far trasparire la sorpresa nel vedere quanto profondo sia quel passaggio.
- Kacchan, forse non dovresti, sai…
- Stai zitto, Deku, non mi rompere i coglioni.
I due si fermano di botto.
Davanti a loro si erge una figura piuttosto particolare. Impossibile definire se sia un uomo o una caffettiera dal design opinabile. Fatto sta che quel tizio in armatura li guarda dalla fessura del suo elmo a forma di moka. Particolari che non passano inosservati: uno scudo delle stesse dimensione del portone del Duomo di Milano nella mano sinistra e una grande mazza nera dalla forma fallica nella destra.
Bakugou si volta verso il suo compagno e punta l’indice contro la figura.
- Deku… quello è un dildo.
- Kacchan, tecnicamente è un Dente di…
- No, non me ne frega niente. Quello è un dildo gigante, non c’è nient’altro da dire, quello è un fottuto dildo nero.
Midoriya si è già premunito dal saldare la presa intorno all’elsa della sua spada.
- Penso si tratti di Havel la Roccia. Kacchan, per una volta, ascoltami, devi…
- Sì, sì, ho capito Deku. Per una volta farò alla tua maniera.
Bakugou si dirige a passo sicuro verso Havel.
- Avanti, parliamo con questo NPC. Salve, mi dica, quale pippone ha per noi?
Il tizio alza il Dildo e spiaccica il ragazzo a terra.
 
SEI MORTO
 
Bakugou si sveglia accanto all’ultimo falò. Si guarda istintivamente le mani. Porca puttana, è ritornato pancetta. Midoriya è al suo fianco.
- Stai bene?
Lui non dice niente, prende l’Umanità che aveva fottuto al mercante scheletrico, se la pianta in petto e poi la offre al falò. Con un sospiro di sollievo, nota il suo stesso braccio ricoprirsi di pelle rosea, mentre riprende le sue sembianze originali.
- Deku.
- Sì, d-dimmi.
- Sono stato appena schiacciato da un dildo enorme.
- Ehm, sì, ho visto.
- No. Tu non hai visto.
- Come?
- Tu non hai visto una caffettiera umana picchiarmi con un cazzo di dildo.
- Kacchan, cosa stai…
- Guardami negli occhi e ripeti dopo di me, porco il mondo: “io non ho visto Katsuki Bakugou venir pestato da un sextoy fuori misura”.
- ….io non ho visto Katsuki Bakguou venir pestato da un sextoy fuori misura.
- Bravissimo. Adesso andiamo a riprenderci le anime e la nostra vendetta.
Non ascolta nemmeno le preghiere di Izuku, si alza e corre verso la stessa scala a chiocciola che lo avrebbe portato un’altra volta contro il temibile Havel.
 
Midoriya tenta di dissuaderlo per tutto il tragitto.
- Senti, Kacchan, secondo me dovremmo fare una toccata e fuga. Io distraggo il nemico, tu prendi le anime e poi risaliamo, che ne pensi?
- Forse non hai capito, Deku. Io prima prendo le anime, poi gli prendo quella merda di coso nero che ha in mano e glielo ficco su per il culo.
Bakugou salta gli ultimi grandini a piedi uniti, urlando barbaricamente contro il suo avversario. Quest’ultimo prova a ristamparlo sul pavimento con il suo Dente di Drago, ma Katsuki sta volta è attento, schiva con facilità e lo aggira con una rotolata, prendendolo alle spalle.
- Ho imparato pure il backstab, hai visto, puttana?
Un colpo di accetta proprio contro la sua spina dorsale: 2 danni.
- Ma mi prendi per il culo?
Non può che lanciargli uno sguardo d’odio mentre si becca la seconda randellata.
 
SEI MORTO
 
- Kacchan…
- Andiamo avanti.
- Almeno le anime…
- Fanculo le anime, erano solo un centinaio.
- Erano più di tremila, Kacchan, al nostro livello sono piuttosto…
- Ripeti dopo di me: erano solo un centinaio, andiamo avanti.
C’è poco da fare con Katsuki Bakugou.
 
Midoriya riprende le redini del viaggio e guida il suo compagno già ferito nell’orgoglio attraverso ciò che rimane del Borgo. Arrivati ad un bivio, pensa bene di non informare Kacchan circa la presenza del cazzutissimo Cavaliere Nero alla loro destra, infatti fa di tutto per spingere l’amico su per la scala di sinistra, evitando il barile esplosivo stile Donkey Kong ed entrando nell’ennesima torre. Già quella struttura, così simile al torrione che porta ad Havel, fa riemergere nel biondo brutti e soprattutto recenti ricordi. Senza contare ciò che avrebbero dovuto affrontare da lì a poco. Se Katsuki avesse fallito un’altra volta di fronte ad un nemico, la sua superbia non avrebbe retto e chissà quante altre stupidaggini avrebbe fatto.
 
Attraversano la nebbia in cima alla scala ed escono fuori, su un ponte che congiunge l’uscita della torre che hanno appena scalato con l’entrata di una torre gemella, loro prossima meta.
- Stai attento, Kacchan, tra poco dovremo fronteggiare un boss impegnativo.
- Ma che stai dicendo? Non hai visto dove ci troviamo?
Bakugou indica le estremità del ponte di pietra, davvero molto vicine l’una con l’altra, denotando un esiguo spessore del ponte stesso.
Il ghigno spavaldo torna al suo posto, con tanto di sfottò per l’amico.
- Come cazzo ci entra un boss qui. Anche solo se fosse la metà del Demone Alcolista del Rifugio, si incaglierebbe tra i cornicioni. Andiamo, vah.
- No, aspetta!
- Deku!!! Basta ora, ok? Hai rotto le palle, sono stufo di sentirti blaterale cose sulla Lore, sulla mappa interconnessa, sugli shortcut e sulla gran buttana di Gwynevere. Quanto poco divertimento ci può essere in un’avventura vissuta con un cazzo di Tom Tom borbottante attaccato al culo? Stai zitto e fai lavorare la spada, piuttosto.
È già a metà ponte, Midoriya non si è mosso.
- Te lo concedo, con la caffettiera avessi ragione, ma preferisco far di testa mia.
Si sente un forte rumore provenire dalla cime della torre gemella. Dal nulla spunta quello che dovrebbe essere una specie di minotauro gigante, munito di ascia. Sempre un’arma delle stesse dimensioni di un pilastro eh, sia mai. Sono fatte su misura, quelle schifo di armi, sarebbe proprio bello sapere dove le prendono.
 
Bakugou volta le spalle al nemico, rassegnato, costretto a guardare gli occhi di Midoriya allargarsi in un silenzioso “te lo avevo detto”.
- Non dire niente, ok?
Il toro alza l’ascia con entrambe le mani. Bakugou sa benissimo che quell’affare lo avrebbe tagliato in due, ma lo accetta, con classe, con stile, perché lui è Katsuki Bakugou… ed è il numero uno anche quando viene inculato a sangue, cazzo.
 
SEI MORTO
 
Sta volta lui sta zitto e rimane seduto accanto al falò, facendo parlare Midoriya.
- È un Demone Toro, sapremmo più cose su di lui se avessimo parlato un po’ di più con mercante, ma pazienza, ci accontenteremo di un piano base.
- Mmmh.
- Praticamente dobbiamo farlo saltare sul ponte… un po’ come hai fatto tu prima… poi noi dobbiamo battere in una veloce ritirata e salire su per la scala a pioli che ci porterà in cima alla nostra torre, ok?
- Sì.
- Da lì, potremo lanciarci direttamente sulla testa del Demone, arrecandogli ingenti danni. Ci basterà ripetere questo schema un paio di volte e vinceremo.
- Ok.
- Ti vedo un po’ passivo, Kacchan.
- Per la gioia di molte pazzoidi, immagino.
Non impiegano molto tempo per ritornare sulla scena del loro stesso delitto, ormai hanno imparato a memoria la strada, a forza di morirci.
Una volta sul ponte, Midoriya fa notare a Bakugou la scala a pioli menzionata poco prima. Quest’ultimo non si prende nemmeno la briga di lamentarsi per quanto sia perfettamente mimetizzata con i mattoni del torrione, ma va’ bé, ormai ci ha fatto l’abitudine, non ha senso farsi venire il fegato amaro. Rimugina sul come poter evitare di dar ragione al nerd, mentre lo precede nella scalata, ma una volta arrivato in cima, nota la presenza di due non-morti base, muniti di balestra. Ciò lo fa ringhiare come non mai.
- Non avevo neanche notato queste scartine, prima.
Li secca in mezzo secondo, ma con meno trasporto del dovuto: la sua mente è al cento per cento concentrata sul bestione cornuto. Midoriya fa un po’ di streaching pre-partita, tutto intento a tenersi fermo la spalla e a roteare il braccio con vigore.
- Bene, allora io vado ad attirare qui il Demone. Tu stai pronto, Kacchan.
- Cerca di non farti spiaccicare, coglione.
- Senti da che pulpito viene la predica.
E con quella frase, Izuku si aggrappa ai lati della scala e si fa scivolare tipo pompiere lungo il palo. Bakugou ci è rimasto così di sasso che non riesce nemmeno a controbattere: erano arrivati a quel punto? Davvero? Lui che faceva le grandi figure di merda e il Nerd che lo prendeva per il culo? Quale sarebbe stato il prossimo passo? Già non ne poteva più di quell’avventura.
 
Il rumore di pietre spaccate lo riscuote da quel rosicare duro. Deku sta facendo bene il suo ruolino di esca, scappando a gambe levate e distanziando il minotauro. Bakugou si sente un po’ (ma solo un po’) infame per voler vedere almeno un colpo d’ascia andare a segno, ma non perde altro tempo a fantasticare. Midoriya ha raggiunto la scala e sta di nuovo risalendo, mentre il Demone è esattamente ai piedi del torrione. Katsuki riesci a vedere la cima della sua testa, perfino il punto di giuntura delle due corna. Prende l’accetta a due mani, spicca un salto, inarcando la schiena. Il ragazzo calcola il tempo alla perfezione, impattando l’accetta esattamente in mezzo ai suoi occhi. Il Toro emette un gran ruggito di dolore, Katsuki trattiene a stento un’imprecazione di stizza, al vedere come il nerd abbia avuto effettivamente ragione. Pazienza, quel coglione è sempre stato fottutamente bravo con le strategie, non ha senso negarlo.
- Bravissimo, Kacchan!
Urla l’idiota in cima al torrione, esultando pure. Come al solito, a Bakugou non piace quando il nerd si complimenta con lui.
- Presto, torna qui! Dobbiamo sferrare un altro attacco!
- Non dirmi quello che devo fare! Soprattutto quando lo so già!!!
E infatti, non gli resta che prendere per l’ennesima cazzo di volta quella scala e risalire. È più o meno arrivato a metà, quando sente un ruggito gutturale alle sue spalle, mentre vi è un improvviso spostamento d’aria. L’ultima cosa che ricorda è l’ascia sul collo.
 
SEI MORTO
 
- Non mi ha dato manco il tempo di salire, che cazzo!
- Non prendertela, Kacchan.
- Vaffanculo! Boss di merda! Fatto a cazzo!
 
I due ritornano sul ponte, Midoriya si occupa di nuovo dei due balestrieri.
- Accidenti, ma non vi stufate ogni volta di spawnare e morire, spawnare e morire…
Katsuki si è offerto come esca, per il secondo tentativo. Già la cosa è sospetta di suo, poi Izuku comincia a farsi più di due domande, quando il suo amico si inoltra eccessivamente lungo il ponte.
- Kacchan! Non così vicino! Non riuscirai a tornare indietro!
- NON ME NE FOTTE NIENTE!!!
Il Demone Toro compare per la terza volta, Bakugou afferra l’accetta a due mani.
- IO LO COMBATTO QUI, SENZA JUMP ATTACK!!! 1 V 1 STRONZO!!!!
Izuku si esibisce nel più doloroso facepalm della sua vita, mentre il suo orgoglioso amico tenta di schivare le randellate del Demone rotolandogli in mezzo alle gambe.
- Guarda qua che roba! Ronaldinho, attenzione!
Probabilmente non ha più lucidità per pensare a degli sfottò sensati, ma sembra divertirsi. Il Toro pianta l’ascia a terra, lui approfitta della differenza di statura per sgusciargli alle spalle ed assestargli un’accettata alle caviglie pelose. Midoriya rimane indeciso sul da farsi, due cose lo spingono a non precipitarsi in mezzo allo scontro: la remota possibilità che Bakugou attiri il Demone ai suoi piedi per il colpo di grazia e la molto più probabile eventualità di far alterare il suo compagno.
Nel dubbio, tifa.
- Ehm… vai Kacchan! Non perdere la concentrazione! Studia il move-set!
Sembra incredibile, ma Bakugou riesce a sentirlo.
- Fanculo tu…
Un accettata alla caviglia sinistra.
- …fanculo il move-set…
Un colpo a quella destra.
- …fanculo sto cornuto di merda!
Un ultimo attacco direttamente in mezzo alle gambe, dritto dritto contro la cloaca.
Con un urlo di dolore straziante, il Demone Toro crolla a terra, sbilanciandosi contro il cornicione e cadendo già dal ponte (tecnicamente svanisce in una nuvola di fumo, ma così è più scenico, più romanzato) Bakugou alza entrambi i diti medi e li sventola per aria.
 
VITTORIA



 
ANGOLO AUTORE
- Hola a tutti! Grazie per aver letto fino alla fine! Ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta, dopo tanto tempo anche il secondo capitolo è stato pubblicato. Come al solito, un saluto dal vostro BluAvis e da Bluebb accanto a me.
- Ciau!
- Allora, che dire, oggi abbiamo avuto un chiaro esempio di Gameplay navigato in contrasto con un Gameplay neofita. Come avevate già avuto modo di notare nel primo capitolo, Midoriya è il so-tutto-io della situazione e Bakugou, invece, è quello che muore. Perché su Dark Souls è così, se non conosci, ti prendi un Dildo di Drago dritto in testa.
- Tranquillo Katsuki, non ti ha sicuramente visto nessuno (eccetto Deku) mentre venivi pestato da un dildo gigante.
- Devo ammettere che è stata anche una piccola soddisfazione personale.
- Blu? Stai facendo sembrare Katsuki un idiota (prova ad offenderlo e ti uccido)
- Sia mai che offenda Kacchan davanti ad una sua fangirl del cazzo sostenitrice convinta.
- Farò finta di non aver sentito, Ah, e comunque ero convinta che il mercante segreto fosse su DS2 e non su DS1. Si vede che sono esperta di Gamplay, vero?
- Non ti posso biasimare più di tanto, non è un NPC dalla profonda Lore, è ovvio che te lo sia dimenticato. Bisogna anche tener conto del fatto che Dark Souls lo si può conoscere anche senza giocarlo, basta vedere Sabaku o Yotobi.
- La citazione a Guglielmo del Toro era d’obbligo.
- Chissà in quanti hanno beccato le varie citazioni sparse per il capitolo, potrebbero fare a gara, nelle recensioni, a chi ne trova di più. Mi raccomando, ragazzi e ragazze, commentate sempre l’aggiornamento, altrimenti la voglia di scrivere cala, se non c’è un adeguato riscontro con il pubblico.
- A proposito di voglia, quando uscirà il terzo capitolo?
- Diciamo in una data compresa tra il “fatti i cazzi i tuoi” e “quando cazzo voglio io”.
- La finezza.
- Attendete il terzo capitolo con la speranza di vederlo prima del terzo episodio di ThePruld, ragazzi, state tranquilli. Avevamo già anticipato la flemma degli aggiornamenti, soprattutto perché un progetto cazzaro che si prende poco sul serio (ben lungi dalle repentine scadenze delle nostre long principali)
- Ma, ci tengo a dire, se vi attivaste nell’area commenti, potrei anche costringere BluAvis a scrivere anzitempo il prossimo capitolo, così da anticipare la pubblicazione!
- Eh, ok, diciamo di sì.
- Allora li salutiamo? Penso che abbiamo finito con i pipponi post episodio, no?
- Assolutamente sì, vi mandiamo un abbraccio e spingetevi sempre oltre il limite!
- PLUS ULTRA!!!
 

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