Una richiesta particolare

di iris_white
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


DRIIINNN
Finalmente è iniziato l'intervallo, non ne potevo più di sentire la Prof di religione con i suoi noiosissimi discorsi che lei crede filosofici quando in realtà non hanno neanche un filo conduttore tra loro, direi che guardare come si accoppiano gli alberi è sicuramente più sensato.
-Angela, andiamo in bagno?- domando alla mia compagna di banco intenta a messaggiare con Pietro, broccoletti fritti, non potete neanche immaginare quanto odi quel ragazzo, mi sembra la copia sputata di Milhouse -Sono già uscita, chiedi ad Ivana- risponde senza degnarmi di uno sguardo, che bell'amica che mi ritrovo, non le ho chiesto mica di donarmi un organo, diamine!
E poi, ma per l'amor del cielo! 
Non uscirei nemmeno sotto tortura con quella secchiona di Ivana, ogni volta che mi chiamava, al primo anno, mi teneva per ben 40 minuti al cellulare e poi per colpa sua dovevo sorbirmi anche le urla di mia madre che a mio parere si può definire la donna più complessata al mondo degli ultimi due secoli!
Non vedendo altra soluzione, mi alzo ed esco dall'aula.
Dopo essere andata in bagno, che in confronto una fogna è più igienica, mi avvio al distributore, mio fedele compagno di fame, pensando a quello che potrei prendere -Sempre fuori servizio, sto coso!- si lamenta una primina andandosene, leggo il cartello e faccio una smorfia di disappunto, ma è mai possibile che in questa scuola ogni cosa è fuori uso?
La stampante, l'aula di tecnologia, la presidenza, l'ascensore, lo scarico del water e chi ne ha più ne metta, cioè dai, un carcere in confronto è il lusso e come se non bastasse il mio stomaco comincia a dare i primi segnali positivi di fame con i suoi melodici brontolii, la mia sfiga in confronto ad Anna dai Capelli Rossi stravince alla grande oltre al fatto che meriterebbe l'Oscar per la peggior fortuna dell'anno e d'intorni...
Decido di salire al piano di sopra non badando alle regole che vietano ai ragazzi del pian terreno di gironzolare per quelli superiori, me ne infischio altamente che il prof che amo più al mondo possa scoprirmi e rompermi le palline -Accidentaccio alla mia fame! Ma guarda tu se ogni volta si può fare sta vita!- finisco l'ultima rampa di queste infinite scale col fiatone, odio fare attività fisica e tutto ciò che la comprende, è un modo molto efficace per morire con i crampi allo stomaco!
Mi dirigo velocemente alla macchinetta guardandomi sospettosa in giro, tutto troppo silenzioso, alzo le spalle e ritorno la mia attenzione al cibo -Allora, mi prendo...mmmh gli OREO- digito il numero, inserisco l'euro e con trepidazione aspetto che scendano, stravedo per questi biscotti, al momento sono diventati ufficialmente la mia droga, a casa devo avere almeno un sei pacchi di queste deliziose delizie!
-Porca puttana...- sento una voce maschile imprecare, mi giro di scatto e noto che il mio professore di filosofia, Ettore Martino, è bellamente spiaccicato sulle scale, mi mordo il labbro per trattenere le risate e prendendo velocemente il cellulare comincio a scattare qualche foto ricordo -Mayer!- okay Jo sei ufficialmente nei guai, e che Madame "Mai 'Na Gioia" inizi pure a girare l'ennesima puntata di ''Sfiga alla ricerca di Jo''.
Mi avvicino cautamente alla figura del prof pensando ad un modo per sbrogliare la situazione in cui sono caduta, ma perché hanno costruito le scale isolate dal mondo?!
Ah, cerco un modo per scappare perché è proprio lui il prof che amo più al mondo e che vorrei si prendesse tutto quel che resta dell'anno in malattia, ma adesso che sto studiando la situazione, credo proprio che dovrà prendersi per forza in bel po' di settimane, già gioisco alla notizia che tra poco riceveremo dal bidello!
-Vi siete fatto male?- domando guardando l'arto che si sta tenendo -Che osservatrice! Certo che mi sono fatto male, non sarei qui a terra altrimenti- alza gli occhi al cielo -Vado a chiamare aiuto- dico cominciando a scendere le scale -NO! Non provi a lasciarmi qui!- lo guardo sorpresa, ma davvero pensa che me ne scappo in classe? Beh si, è quello che stavo per fare, ma come potermi biasimare? Questo Satana sceso in terra è da ben quattro anni che se la prende con me per ogni minima banalità, ha persino detto al consiglio docenti che sono il problema della classe, che sono il leader indiscusso, cioè cose assurde!
Okay, forse, certe volte mi capita di prendere il posto dei rappresentanti di classe ma questo non vuol dire che comandi sugli altri!
Cioè, avviene solo quando dobbiamo scioperare e qualche idiota in vena di calci nel posteriore fa il leccaculo e decide di entrare.
Comunque non ho mai capito perchè se la prende così tanto con me, infondo sono un angioletto!

''Con le corna oserei dire!''

Oh sta zitta coscienza inutile al mondo!
-Prof, io di certo non posso aiutarla, vado a chiamare il signor Tonino- ricomincio a scendere la scalinata ma di nuovo la sua voce a dir poco furente mi blocca -HO DETTO DI NO! Venga qui e mi aiuti ad alzarmi, piuttosto- mi sa che ha preso una botta in testa, si è reso conto che lui è un megalodonte mentre io uno scricciolo? -Scusi ma ha per caso battuto la testa? No, perchè vedo un leggero rigonfiamento proprio lì, al lato sinistro dell'occhio- dico avvicinandomi, mi fulmina con lo sguardo continuando a tenersi la gamba -Invece di farneticare stupidaggini perché non mi porge la sua mano, signorina Mayer?- sbuffo sonoramente -Ma perché non posso chiamare Tonino?- domando affranta mentre il prof mette un braccio sulle mie spalle -Almeno si rende utile in qualcosa visto l'andamento pietoso che ha nella mia materia- metto il broncio offesa, so di far schifo in filosofia ma in compenso sono un genio in tutte le altre! 
Non voglio fare la modesta ma è proprio vero, sono la prima della classe dopo Ivana e solo perché ho una schifosissima insufficienza nella materia che insegna questa specie di macellaio di felicità!
Ditemi voi se non si può definire sfortuna quella che ho io, cavolo posso concorrere con l'ultimo episodio di Lady Oscar, dove dopo tanto tempo riscopre l'amore e poi lo vede morire, perché un prof odia così tanto una sua alunna? -La sua materia, Prof, fa leggermente schifo- lo aiuto, come posso, ad alzarsi e con mia immensa fatica cominciamo a camminare MOLTO LENTAMENTE verso la sedia appostata vicino al distributore delle bevande calde -Non è la mia materia a far schifo, è lei signorina a non applicarsi e non si permetta ad affermare il contrario perchè ho le prove scritte nel mio ufficio- maledetta la mia fame, se non fossi salita qua adesso mi ritroverei nella mia classe a seguire spagnolo, ma no, io devo sempre cedere al mio brontolio e ritrovarmi in situazioni poco gradevoli!
-È pesante- affermo senza pensarci due volte, dopotutto lo è, e non solo di massa ma anche di carattere.
Stranamente non ribatte e menomale oserei dire, perchè un carattere come il suo è da suicidio, da purga, da Inquisizione, da rogo, da tutto!
Come se fosse scesa la punizione divina, inciampo sui miei stessi piedi e perdendo l'equilibrio mi ritrovo col sedere sul freddo pavimento della scuola e con il professore sopra di me, più precisamente con la testa posizionata sul mio seno.

WHAT?!

Santo Piripillo, entro nello stato di allerta e aspetto una sua qualsiasi mossa, lo vedo semplicemente alzare lo sguardo e incontrare il mio -E' un disastro, non riesce nemmeno a reggersi sui suoi stessi piedi! E poi dicono che ho torto quando affermo che ha sempre la testa tra le nuvole, cazzo, la gamba!- si stacca da me imprecando e si siede sul pavimento, mi massaggio il mio didietro dolorante guardandolo malissimo, non male, che razza di babbeo! -Ma per favore! Quello tra i due che non guarda dove mette i piedi è proprio lei, mio caro Professore! Io al contrario stavo tentando di portarla su quella stramaledetta sedia ma siccome non sono Wonder Women e tanto meno Hulk è logicamente naturale che non riesca a reggere il suo peso! E poi lo avevo detto sin dall'inizio di chiamare il Signor Tonino!- mi alzo indignata e con i nervi a fior di pelle, se cercate qualcuno che vi rovini la giornata non esitate a contattare il qui presente Ettore Martino!
-Signorina, ma come si permette ad urlarmi in questo modo, vada a chiamare Tonino! E la prossima settimana la voglio nel mio studio alle 14 in punto!- sbuffando lo lascio lì e vado alla ricerca del bidello.
Maledetto Ettore Martino, per colpa sua i miei Oreo sono diventati cibo per piccioni.


Angolo Autrice
Era da tempo che volevo scrivere una storia abbastanza comica e con una protagonista goffa e sempre nei guai!
Spero vi piaccia come inizio!
Lasciate un commentino, grazie.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Se avessi un euro per tutte le volte che la fortuna ha bussato alla mia porta, a quest'ora avrei cinquanta centesimi.
E niente, quel rimbecillito del prof mi ha messo una nota disciplinare e in tutto questo se non recupero l'insufficienza in filosofia posso scordarmi la Maturità.
Inutile dire che avrebbe potuto fare a meno di prendersela tanto sul personale e risparmiare l'inchiostro per qualcosa di più sensato.
Fisso affranta la foto di Nietzsche sul libro ben sapendo che sarebbe andato per le lunghe lo studio di quel maledetto filosofo il quale non aveva avuto un emerito cazzo da fare e si era messo a scrivere stupidaggini sulla religione e su Dio.
Non voglio di certo denigrare il frutto del suo guadagno ma imparare quello che pensavano altre persone non è qualcosa che fa saltare dalla gioia.
Chiudo il libro sbuffando, non ho proprio testa per ficcare neanche mezza virgola di quello che dovrei sapere entro dopodomani.
Si, mi ha dato anche una scadenza e per questo gli ho augurato di cadere di faccia la prossima volta.

Con la morte nel cuore affronto un altro giorno di scuola ben sapendo di avere meno di ventiquattro ore per studiare tutto quello che non ho studiato per mezzo anno a questa parte.
Noto la sua figura camminare per il corridoio e con un coraggio, che non credevo di possedere, decido di andare a chiedergli gentilmente un altro po' di tempo per studiare.
Mi avvio verso il suo ufficio ed appena mi trovo davanti alla porta busso attendendo di poter entrare «Avanti» abbasso la maniglia e mi faccio forza «Oh, signorina Mayer, quale buon vento la porta qui?» mi avvicino alla scrivania torturandomi le mani con un'ansia crescente in corpo, dov'è finito il mio eroico coraggio che ha spinto i muscoli delle mie gambe a contrarsi e farmi muovere verso l'antro della bestia?!
Mi mordo il labbro alzando gli occhi, si toglie gli occhiali e mi fissa aspettando che apra la bocca per spiccicare parola «Non sono nella posizione di chiedere favori ma ne ho davvero bisogno, mi serve più tempo, lo ammetto! La prego di non fare battutine sul fatto che mi considero il genio della classe ma questa volta dico sul serio, sono una schiappa in filosofia, la prego, mi dia qualche altro giorno...» lo supplico come una perfetta cogliona, mai nella mia vita mi sono umiliata tanto e dal suo sguardo posso intuire che dentro di sé sta godendo, il bastardo...
Lo intuisco da come sorride con quei suoi occhi scuri che mi scrutano dalla testa ai piedi come per verificare che sta succedendo veramente o sta sognando.
Si appoggia sullo schienale della sedia incrociando le braccia «Finalmente ha avuto il coraggio di ammettere che non è una super mente con doti fuori dal comune, sapevo che prima poi sarebbe capitolata...» vorrei tanto lanciargli un Crociatus per godermi le sue urla di dolore e supplicarmi di smetterla, oppure frustarlo fino a quando non diventi un bel arrosticino o meglio ancora, dargli un calcio alle palle che lo faccia nominare tutti i filosofi dalla Grecia antica ad oggi, «Credo che possa bastare prendermi in giro, me li da o no due giorni in più?» domando visibilmente incazzata, gli farei lo sgambetto per fargli slogare anche l'altra caviglia così, tanto per vederlo soffrire come ho sofferto io per due settimane intere chiusa in casa a causa della mega punizione inflitta da mia madre in versione Terminator.
«Perché dovrei? Ha avuto ben sei mesi per studiare la mia materia, adesso che è in difficoltà ed è conscia che non ne potrà uscire viene a chiedere di venirle in contro, non è così che funziona la vita, domani dovrà farsi interrogare! Adesso se ne vada in classe e mi lasci lavorare!» l'astio che covo nei suoi confronti sale a livelli disumani facendomi ansimare come un toro in posizione di attacco «Allora le dico questo: può già mettermi l'impreparato perché domani non mi alzerò nemmeno per sbaglio dalla mia sedia!» detto ciò gli do le spalle ed esco dalla stanza incamminandomi verso l'uscita senza badare agli altri professori «Signorina Mayer! Dove crede di andare?! Torni subito qui!» urla cercando di raggiungermi con scarsi risultati, mi precipito fuori dal cancello facendogli un bel dito medio «Arrivederci, professor Martino!» mi guarda allibito, gli sorrido e me ne vado per la mia strada o per meglio dire, me la svigno in tutta fretta decidendo di andarmene nel mio posto segreto: una caverna scavata nella roccia dal mare.

Mi butto sulla sabbia felice di aver mandato a fanculo quel dittatore da quattro soldi.
Sono fortunata a vivere la maggior parte dell'anno con mio padre, una testa calda come me.
Miki, il mio adorabile papone, è il mio sostenitore numero uno anche quando combino qualche disastro alla Josefina Mayer.
I miei erano troppo giovani quando mi hanno concepito e questo dopo poco tempo li ha portati a divorziare.
Non avendo un lavoro stabile e non avendo una casa, mia madre, Lea, è stata costretta a rinunciare alla mia custodia.
È stata una benedizione, non ci vado molto d'accordo ed il più delle volte finiamo col litigare e non parlarci per settimane.
Tralasciando la situazione familiare, adesso, vorrei essere su di una crociera anche se la mia fobia dell'acqua non mi farebbe star tranquilla neanche mezzo minuto.
Ho sempre avuto paura di nuotare dove non arrivo a toccare e questo perché una volta ho rischiato di affogare se non fosse stato per un ragazzo che si trovava nelle mie vicinanze e che mi ha agguantato per le braccia e mi ha trascinata a riva.
È stato il giorno più brutto della mia vita e ne ho avuto di giorni da cestinare!
«Rischia di essere sospesa, se ne rende conto?!?» la voce di Ettore mi arriva fin troppo chiara e vivida alle mie orecchie per poter essere solo un brutto incubo, mi giro lentamente notando che si trova a due passi da me «Mi ha seguito?» mi alzo togliendo la sabbia dai pantaloni, si passa una mano tra i capelli furente come mai l'avevo visto in cinque anni di liceo.
«Si, con la macchina, se ricorda, ho una caviglia slogata, ma non si faccia venire strane idee in testa, è in grossi guai, signorina! Se il consiglio dei professori voterà per la sospensione, lei può considerarsi bocciata, ha capito? Con questa sua azione sconsiderata ha superato il limite!» mi allontano di qualche passo con la cacarella nelle mutande, in un kilometro di spiaggia ci siamo soltanto lui ed io, beh a Febbraio non c'è tutta questa fantasia di abbronzarsi.
Le mie ghiandole sudoripare non hanno mai lavorato così tanto in vita loro, è una situazione che non so spiegare molto bene poiché è il mio professore di filosofia ad essere di fronte a me e non un ragazzo friendzonato.
L'istinto di scappare è forte ma la parte razionale della mia testa mi rammenta che sono fin troppo fuori dai binari «Lei mi ha causato solo problemi dal primo giorno in cui sono entrato in classe, possibile che non si renda conto che fa solo del male a sé stessa comportandosi in questo modo? Questo comportamento, di solito, me lo aspetto dai ragazzi non dalle ragazze! Sa, lei mi ha deluso molto, mi aspettavo grandi cose da una mente come la sua, lei non odia la filosofia odia me ma non lo ha ancora capito...» le sue doti da attore hollywoodiano, ogni volta mi sconvolgono, ma fa i provini davanti lo specchio? Parla solo? Li prova davanti a venti peluches facendo finta di parlare con studenti? 
È un mistero che nemmeno Adam Kadmon è riuscito a svelare ma ripongo ancora tanta fiducia.
«Prof, ma io non vi odio, so ben distinguere le mie emozioni e credetemi quando dico che mi fa proprio schifo la filosofia, è una materia che non posso digerire e questo mio pensiero non è causato perché ad insegnarla ci siete voi! Non cercate di entrare nella mia mente perché non troverete nulla di utile per i vostri piani» lo taglio in tronco aspettandomi una qualche reazione che però non arriva «Ma io ci sono già entrato, sapere che della bambina che ho salvato non è rimasto niente un po' mi intristisce, ma che si può fare? Le persone cambiano» mi sembra una di quelle puntate di Beautiful in cui non si capisce chi sia la nonna e chi sia la nipote, è la stessa confusione che sto provando in questo momento, ha appena confessato che quel ragazzo era lui, stento a crederci.
Quanti anni ha? 
Io ne avevo una cinquina, lui deve averne avuti molti di più di quanti ne dimostrava realmente «Impossibile, come potete essere certo che quella bambina fossi io?» domando, con lui è meglio tastare ogni micro particella di terreno per essere certi che non stia mentendo come fa ogni volta che vuole rendermi la vita impossibile a scuola.
«Perché dovrei mentire? Ho trentasette anni e ne avevo ventiquattro quando ho deciso di salvare la tua vita» zoppica verso di me e tendendo una mano l'appoggia sulla mia spalla «Signorina Mayer, dovrebbe essere grata di essere viva perché se non ci fossi stato io lì, lei avrebbe potuto non vedere la luce del giorno un'altra volta...» la mia mente non riesce ancora a credere a quello che quest'angelo dannato mi ha appena detto, dopo ben tredici anni ci rincontriamo in vesti totalmente differenti e da visibili nemici.
Santo Eustachio della Grecia, è mai possibile che la mia vita non può passare anche solo pochi attimi in tranquillità?!

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