Beautiful tale

di Nao Yoshikawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fiamma - Just like fire ***
Capitolo 2: *** Neel - Believer ***
Capitolo 3: *** Yuki - Family Potrait ***
Capitolo 4: *** Rayn - Demons ***
Capitolo 5: *** Ametyst - Ur + ur hand ***
Capitolo 6: *** Arya & Luna - Brave ***
Capitolo 7: *** Alecta - Thunder ***
Capitolo 8: *** Hikari - Baby one more time ***
Capitolo 9: *** William - Innocence ***
Capitolo 10: *** Syrio - Nobody's home ***
Capitolo 11: *** August - Perfect ***
Capitolo 12: *** Fiamma/Rayn ***
Capitolo 13: *** Natsu/Lucy ***
Capitolo 14: *** Neel/Ametyst ***
Capitolo 15: *** Gray/Juvia ***
Capitolo 16: *** Syrio/Yuki ***
Capitolo 17: *** Gajeel/Levy ***
Capitolo 18: *** William/Luna ***
Capitolo 19: *** Gerard/Erza ***
Capitolo 20: *** Rogue/Hikari ***
Capitolo 21: *** Sting/Yukino ***
Capitolo 22: *** Freed/Alecta ***
Capitolo 23: *** Laxus/Mira ***
Capitolo 24: *** Zeref/Mavis ***
Capitolo 25: *** Lyon/Meredy ***
Capitolo 26: *** Evergreen/Elfman ***
Capitolo 27: *** Rayn/Neel ***
Capitolo 28: *** Yuki/Fiamma ***
Capitolo 29: *** Will/Alecta ***
Capitolo 30: *** Alecta/Hikari ***
Capitolo 31: *** Larcade/August ***
Capitolo 32: *** August/Fiamma ***



Capitolo 1
*** Fiamma - Just like fire ***



Fiamma – Just like fire
 
Sono nata col fuoco dentro. Sono nata con l’ardore che mi ha permesso di sopravvivere lì, in quel mondo che non conoscevo. Pensavo di essere sola al mondo e ho trovato la mia famiglia.
Pensavo di essere nessuno e sono diventata la regina a cui le fiamme si prostrano.
Sono diventata la Salvatrice.
 
Tutti voi non pensate che possa farcela, ma guardate, sono stata qui e l’ho fatto.
Impossibile? Ma per favore!*
 

Sono nata con un grande responsabilità sulle spalle, il destino infausto, alcuna certezza, se non quella di dover morire. Ma se davvero sono come fuoco, allora non posso estinguermi.
Perché il fuoco brucia ogni cosa al suo passare . E anche io, proprio come il fuoco, brucerò il male e riporterò la speranza.
Speranza? Da quando ho iniziato a crederci? Ho vissuto per anni nella tristezza più assoluta, sola e abbandonata, ho covato la rabbia e il rancore. Ma non mi hanno uccisa. Mi hanno resa più forte.  E poi ho scoperto.
Ho scoperto l’amore, l’amicizia, ho scoperto il mondo che era sempre stato mio.
Alla fine era anche scritto nel mio nome. Fiamma.
La fiamma che arde, che mi infuoca l’anima.
Ho sofferto.
Lottato.
Sperato.
Sognato.
Ho odiato, poi ho amato, mi sono stupita, ho pianto. Ma più di qualsiasi altra cosa, sono sopravvissuta.
Ma è finito il tempo di sopravvivere, è arrivato il tempo di iniziare a vivere.
Proprio come fuoco, brillerò e scalderò sempre tutto intorno a me.

*Pink - Just like fire

credits immagine: angelo_nero (kuro_tenshi97 per chi volesse seguirla su instagram. VE LO CONSIGLIO)

Nota dell'autrice
Sono tornata da queste parti. Avevo voglia da un po' di tornare a scrivere sui miei bambini. Avendo però una cosa come cinque storie in corso, non sapevo come fare. Così ho pensato, perché non scrivere una raccolta di flash? (Più avanti probabilmente ne porterò una di OS).
E devo ringraziare proprio la bravissima autrice della fan art, perché mi ha dato lo sprint [?]
Comunque sia, questo primo capitolo può essere considerato una sorta di missing moments di Fiamma sul finale (chi ha letto ha capito di cosa parlo). Non sono sicura del risultato, perché in genere non uso la prima persona, ma in questo caso era necessario, e poi mi è proprio venuto naturale usarlo. In questa raccolta, oltre a dedicarmi ai singoli personaggi e alle coppie, parlerò anche delle amicizie/rapporti familiari. E poi vedrò. Spero che questa idea sia gradita, a me entusiasma molto

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Capitolo 2
*** Neel - Believer ***




Neel – Believer
 
Fin ora perché ho vissuto?
Brancolavo nel buio, andavo avanti nella speranza di trovare che cosa?
Adesso ricordo. Adesso so chi sono. È bastato un mio gesto per far sì che tutti noi ci risvegliassimo. E se non fosse stato  per Fiamma – mia sorella – non ci saremmo mai ritrovati. No, nessuno di noi.
Ho sempre saputo che non potevo essere normale.
Aveva intorno al collo una sciarpa e un odore persistente, familiare, eppure sfocato come un sogno.
Ho sofferto. Tutti noi abbiamo sofferto. Ma non ho mai avuto il privilegio di mostrare debolezza. No, io non sarò mai colui che peserà sugli altri, ma colui che darà aiuto agli altri.
Adesso so cosa mi mancava. Adesso so perché mi sono sempre sentito incompleto. Non appartengo a questo mondo.
Lui non mi appartiene.
Non sono nato per essere una persona qualunque. Un povero ragazzino sfortunato dalla vita difficile. Ho sempre avuto un destino di gran lunga più sublime. So che Fiamma ci salverà tutti.
Lei sarà la Salvatrice, ma io voglio essere colui che proteggerà la Salvatrice. Non sono nato per rimanermene in disparte, a guardare, mentre gli altri combattono.
Perché questa è la guerra di tutti noi. Una guerra mia.
Quindi sì, andiamo.
Sono tutto un fuoco.
 
Last things last
By the grace of the fire and the flames
You’re the face of the future, the blood in my veins, oh ooh




Believer - Imagine Dragons

Credits fanart: angelo_nero

Nota dell'autrice
Sono tornata. Penso che aggiornerò giornalmente, dopotutto sono flash molto facili da scrivere. E mi rilassano, quindi ben venga. Questa seconda flash è dedicata a Neel. Momento ambientato poco dopo che i suoi ricordi sono tornati. Infatti, il "gesto" a cui si riferisce è il bacio che ha donato a Fiamma, così da risveglierla. Praticamente ogni personaggio avrà "assegnata" una canzone che credo lo rispecchi. Mi piacciono queste cose lol
A domani :)





 

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Capitolo 3
*** Yuki - Family Potrait ***



Yuki - Family Potrait
 
Quando ho saputo che avrei avuto una famiglia, ero felice.
A dodici anni si è troppo grandi per sperare che qualcuno voglia adottarti.
Ma poi, un bel giorno, è successo. Ero triste perché sarei stata separata da Fiamma, ma magari un giorno l’avrei invitata a giocare da me.
Magari avrei avuto un camera tutta mia.
Magari avrei passato finalmente un bellissimo Natale, con la mia nuova mamma e il mio nuovo papà.
Sarebbe stato bello, ed io sarei stata felice. Sarei stata una brava bambina, una brava figlia.
 
Sento dei vetri rompersi mentre sono seduta sul letto.
I miei nuovi genitori litigano continuamente, per qualsiasi cosa. E quando provo ad intervenire, vengo rimbeccata, dicendo di starne fuori, perché sono solo una ragazzina, perché non capisco, perché non sono la loro vera figlia.
Possiamo trovare una soluzione?
Prometto che sarò buona. Mamma, farò qualunque cosa.

Mi accontento di poco. Non mi importa di avere giocattoli, ma solo un po’ di affetto.
Non mi piace sentire la gente litigare. Mi porto le mani sulle orecchie.
Non era questo quello che volevo. Due genitori amorevoli, chiedevo solo questo. E magari anche un fratello.
Alle volte mi addormento e sogno ciò che non avrò mai.
Era forse meglio rimanere da soli?
Lì almeno c’era Fiamma con me, ma adesso…
Torno in camera mia, prendo uno zainetto e infilo alla rinfusa dei vestiti. In vita mia non ho mai rubato, ma i soldi mi servono per la corriera. Quindi prendo il borsellino di mamma e prendo qualche banconota.
Se uscissi di casa non se ne accorgerebbero. Loro non si accorgono mai di me.
Allora perché mi hanno voluta?
Scappo via. Scapperò via.
E troverò quello che cerco a modo mio.
 
Can we work it out, can we be a family?
I promise I'll be better, Mommy I'll do anything
Can we work it out, can we be a family?
I promise I'll be better, daddy please don't leave



Pink - Family Potrait

credits fanart: angelo_nero

Nota dell'autrice
In "The savior" ad un certo punto Yuki scappa e si incontrerà poi con Fiamma. Questa flash è ambientata prima. Yuki infatti viene adottata già nel primo capitolo, ma la sua nuova famiglia non è esattamente come si immaginava. Motivo per cui deciderà poi di scappare. Ammetto che è una flash un po' triste, povera la mia Yuki T_T <3

 

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Capitolo 4
*** Rayn - Demons ***



Rayn - Demons
 

Alle volte mi capita di  sentirmi solo. So che non è così. Con me ci sono Gray e Lyon, che anche se litigano spesso, mi fanno divertire. ù
E c’è Neel, lui c’è sempre stato. Ma ho un vuoto dentro che sembra incolmabile. E poi mi sento sbagliato. Non capisco perché deve essere così, non è una cosa che mi piace, ma non posso farci niente. Non voglio avere certi pensieri, non voglio sentirmi come se nella vita avessi sbagliato tutto. In verità io ho fallito ancor prima di nascere, infatti la mia famiglia non mi ha voluto. Un giorno mi sono risvegliato insieme a Neel, ed ero un orfano. Non li ricordo neanche i loro visi, non ricordo i loro nomi. Non ricordo niente di niente, ed anche se sembro così invalicabile, penso che questa cosa mi abbia segnato.
Ho conosciuto una ragazza, di recente. Si chiama Fiamma, ha i capelli rosa, ed è poco più che una bambina. Ma è una forza. Quando la vedo mi si scalda il cuore. E io non capisco, so solo che ad un tratto mi sento meno sbagliato. Io dell’amore non ne ho mai capito nulla. L’unico esempio che ho è quello di Juvia, che con Gray non ha mai mollato. Infatti mi chiedo perché lui non si sia ancora deciso a ricambiare.
Nel mio caso è un po’ diverso. Io non ho proprio il coraggio. Fiamma è piena di vita, cosa se ne farebbe di me?
Se neanche la mia famiglia mi ha voluto, perché dovrebbe volermi lei?
Voglio smetterla di pensarla così. Voglio il calore. Voglio la gioia.
E lo voglio davvero.
 
 
 
[When you feel my heat
Look into my eyes
It’s where my demons hide
It’s where my demons hide]


Demons - Imagine Dragon

Credits fanart: angelo_nero


Nota dell'autrice
Questa flash è molto triste, ma mi sono resa conto che, fra tutti, Rayn è probabilmente il personaggio più malinconico. Quello che si sente inadatto e si fa molti complessi ed è insicuro, contrariamente a Neel che è un pazzo a cui non frega niente di niente xD Ovviamente questa flash è ambientata poco dopo che ha conosciuto Fiamma, infatti non ha ancora i suoi ricordi qui u.u
Alla prossima :)

 

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Capitolo 5
*** Ametyst - Ur + ur hand ***




Ametyst - Ur + ur hand
 
L’alcol brucia la gola, ma annebbia la sofferenza.
So di essere troppo giovane per bere, ma è l’unico modo che conosco per stare meglio. Non sono poi così sciocca da perdere la lucidità. Vedo gli occhi degli uomini su di me. Loro mi guardano con fare languido, fingono di ignorare il mio giovane aspetto. Perché in fondo di anni ne ho solo sedici, anche se sento di averne molti di più, a causa di ciò che ho passato.
Si può morire per il senso di colpa?
Me lo sono chiesta tante volte.
Mio padre mi aveva chiesto solo una cosa: prendermi cura dei miei fratelli. Io ero solo una bambina, non capivo cosa stava accadendo, ma volevo davvero proteggere Akua, Emer e Sephir.
Poi una nuvola di fumo verde ci avvolse e mi ritrovai qui, in questo mondo estraneo e senza magia.
Senza più i miei genitori, senza più i miei fratelli. Li ho cercati invano, li cerco tutt’ora.
Mi sfioro una guancia, su cui vi è una cicatrice. Sono sempre stata una testa calda, ho dovuto imparare a difendermi con le unghie e con i denti. Questo mondo è completamente diverso da quello in cui sono nata.
Essere l’unica a sapere è terribile.
Tuttavia non mi sono mai fermata, non mi è mai piaciuto piangermi addosso. Devo essere forte, indipendente, devo combattere, ho sempre dovuto combattere. Altrimenti a quest’ora sarei già morta.
Mi alzo, lascio pochi spiccioli al bancone, fuori ad attendermi c’è la mia moto. Ho viaggiato di città in citta nella speranza di ritrovarli, ancora non accenno ad arrendermi.
Non importa quanto tempo dovrà passare, vi ritroverò tutti.
 
[Midnight I'm drunk, I don't give a fuck
Wanna dance by myself guess you're out of luck
Don't touch, back up, I'm not the one
Buh-bye]

 
Ur + ur hand – P!nk
 
Credits fanart: angelo_nero
 
Nota dell’autrice
Ovviamente era il turno di Ametyst. Questa flash è ambientata poco prima del suo arrivo a Magnolia. Come sappiamo lei era praticamente l’unica a non essere stata colpita dalla maledizione, motivo per cui ha sofferto di più, ricordando perfettamente la sua famiglia, i suoi amici, i suoi fratelli.  La mia BIMBA PREZIOSA.
Li faccio sempre soffrire tutti lol

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Capitolo 6
*** Arya & Luna - Brave ***


 
Luna & Aria – Brave
 
Luna e Arya erano uniche. Nella casa famiglia in cui erano cresciute, erano l’unica coppia di gemelle presenti. Ed erano pressoché identiche, fatta eccezione per i capelli. Arya infatti sfoggiava una chioma rossa, tra le due era la più grande, la più solare e impulsiva. 
Luna era la più piccola, aveva i capelli di un bizzarro colore azzurro intenso, come il cielo. Ed era timida, tranquilla, divoratrice incallita di libri. Non avevano mai avuto nessuno se non l’un l’altra e ciò aveva reso il loro legame ancora più stretto.
Arya, che era sempre stata una grande sognatrice dall’indole avventuriera, un giorno disse alla sorella:
«Ce ne andremo di qui! Ce ne andremo di qui e viaggeremo per il mondo!»
Luna allora aveva distolto lo sguardo dal libro e l’aveva guardata.
«Andare via di qui? Ma non abbiamo nessun posto dove andare, né una casa.»
«Il mondo è la nostra casa! Pensaci, Luna. Non sarebbe bello poter fare quello che vogliamo? E poi, così sicuramente nessuno ci separerà. E se ci affidassero a due famiglie separate? Io non voglio che accada, sento che non potrei mai vivere!»
Arya era così, emotiva, passionale, teatrale. Luna la osservò, sapendo quante quelle parole corrispondessero a verità. Erano sempre state insieme, da tutta la vita, e mai avrebbe potuto pensare ad un’esistenza  senza la sua gemella, l’altra metà di sé. Molto spesso la rossa aveva idee folli e molto spesso lei era quella che la teneva ancorata alla realtà.
Ma in cuor suo sapeva che soltanto così avrebbe avuto una possibilità di trovare la felicità.
Di trovare la loro  casa, il posto giusto.
«Non potrei mai lasciarti andare da sola. Ma sai che sarà difficile, vero? Noi siamo giovani e il mondo sa essere crudele», ricordò saggiamente.
Arya sorrise.
«Finché avrò te al mio fianco, non dovrò temere nulla! Io proteggerò te e tu proteggerai me! Coraggio, Luna!»
Coraggio.
Dopo tutto cosa avevano da perdere?
 
[All of my love is dead
Because of who you are
I know who I am
Wherever I will go
Wherever you will lead
I'll never walk alone
Your spirit is with me
oh oh…]

 
Brave – Skillet
 
Credits fanart: angelo_nero

 
Nota dell’autrice
In questo caso non ho usato la prima persona, perché volevo scrivere dal punto di vista di entrambe. Arya e Luna, essendo gemelle, hanno già un legame stretto di loro, ma il fatto di aver avuto una vita difficile le ha unite ancora di più. Ovviamente Arya ha avuto una buona idea, visto che questa scelta le porterà poi a finire a Magnolia :D
 

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Capitolo 7
*** Alecta - Thunder ***



Alecta - Thunder
 
Ho sempre pensato che una bambina felice dovesse avere una casa accogliente, giocare con le bambole, avere delle amiche con cui condividere tutto. Io non ho avuto niente di tutto ciò, non sono mai stata una bambina felice. Non ho mai nemmeno avuto tempo di pensare a me stessa, perché i miei fratelli contano su di me. Arashi e Kaminari hanno solo me. Io ho sempre cercato di fare il meglio per loro, ma so che quel meglio non basta.
Viviamo in strada, soffriamo la fame e spesso le persone cattive ci causano problemi. Quest’ultimi posso risolverli facilmente, perché anche se sembro innocua, sono dotata di una forza fisica straordinaria.
«Sorellona, ho fame…» questo è Kaminari che mi chiama e mi guarda con i suoi grandi occhi chiari, spalancati. Di me non mi importa, ma veder soffrire loro mi lacera l’anima. Non so se sono nata con una forza fisica e mentale fuori dal comune, o se semplicemente lo sono diventata senza accorgermene, ma non ho altra scelta. Io sono la più grande e devo garantire ai miei fratelli la sopravvivenza.
E a me chi ci pensa? Nessuno, perché se esistesse qualcuno, non mi ritroverei qui, abbracciata stretta a Kaminari e ad Arashi, nel tentativo di sopportare il freddo. Loro meriterebbero una vita migliore, la meriterei anche io.
Io sogno cose grandi per me, vorrei lasciarmi questa vita alle spalle, vedere la luce.
Il mondo sa essere crudele con quelli come noi. Forse troveremo il nostro posto, in un tempo non troppo lontano.
 
[Kids were laughing in my classes
While I was scheming for the masses
Who do you think you are?
Dreaming 'bout being a big star
They say you're basic, they say you're easy]

 
Thunder – Imagine Dragons
 
Credits fanart: angelo_nero
 
Nota dell’autrice
Alecta è molto simile ad Ametyst, sia per carattere che per storia. Anche lei ha sempre avuto grandi responsabilità sulle spalle, e si è sempre occupata dei suoi fratelli minori, proteggendoli in tutti i modi. Insomma, ha preso la forza da Laxus e la premura da Mira :D

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Capitolo 8
*** Hikari - Baby one more time ***


Hikari - Baby one more time
 
 
Non c’è scritto da nessuna parte che una dolce ragazza non possa fare un lavoro come… la spacciatrice.
Sia chiaro, non ne vado fiera, ma è l’unica cosa che mi garantisce di mantenermi.
Non sono una tossica, al contrario di quello che pensano tutti, io quella robaccia non la tocco neanche.
In fondo sono una brava ragazza, ma ho dovuto imparare ad adattarmi. La gente probabilmente, vedendomi, penserà che sono una poco di buono. Io non credo che sia così. L’unico uomo che io abbia mai avuto si chiama Rogue, e lui è stato la mia salvezza. Mi ha accettata così per come sono ed è sempre attento nei miei riguardi. A volte penso di non meritarlo, perché alla fine io non faccio niente di buono, la mia esistenza è inutile.  Ho dei progetti, non sono sconclusionata. Voglio diventare grande, avere un bel lavoro, e sì, voglio anche sposarmi. E sposerò Rogue, ormai ho deciso. Così avrò la vita che ho sempre sognato e uscirò da quest’inferno. Così potrò dirlo: ce l’ho fatta con le mie forze.
 
 
[My loneliness is killing me (and I)
I must confess I still believe (still believe)
When I'm not with you I lose my mind
Give me a sign
Hit me baby one more time]


Baby one more time - Britney Spears

Nota dell'autrice
Hikari ha l'indole da cattiva ragazza, ma alla fin fine è tutta apparenza, visto che in realtà è molto dolce. Forse il suo lavoro da spacciatrice e la relazione con un uomo, che in verità è pure il best friend forever di suo padre, hanno contribuito a darle l'aria da ribellina, ma dettagli. Amo troppo Hikari e la sua relazione con Rogue è una di quelle che più mi sono divertita a scrivere :P


 

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Capitolo 9
*** William - Innocence ***


                     William - Innocence

«Ti andrebbe di venire a vedere la biblioteca in cui lavoro?»
Questa frase mi riecheggia sempre nella mente. Non penso che ringrazierò mai abbastanza Yukino per quello che ha fatto per me. Può sembrare una cosa poco, ma mi ha dato un posto in cui vivere, che può essere scontato, ma non lo è, non nel mio caso. Per la prima volta in vita mia ho sentito qualcosa di bello, calore. Alla fine sono le piccole cose a rendere bella la vita, ed io sono felice di essere qui.
 Yukino mi ha concesso di vivere qui. Io sono un po’ come il guardiano di questo luogo incantato. Non avrei potuto chiedere di meglio. Ho sempre amato i libri, mia unica compagnia, a causa anche del mio carattere estremamente riservato.
Qui ho tutto quello che mi serve. Visito mille luoghi e conosco mille persone, pur rimanendo al sicuro fra quattro muro. Recentemente ho fatto amicizia con una ragazza di nome Alecta e i suoi fratelli.
Ogni tanto vengono a farmi compagnia. Non saprei dire come mai mi trovo così bene con loro, io detesto avere rapporti con gli altri, ma tant’è. Rendono la mia vita molto varia, e la cosa mi fa piacere, anche se tento di non mostrarlo.
Mi andrebbe bene anche se le cose non cambiassero. In fondo perché dovrebbero?
 
[I found a place so safe, not a single tear
The first time in my life, and now it's so clear
Feel calm, I belong I'm so happy here
It's so strong, and now I let myself be sincere
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling]


Innocence - Avril Lavigne

Aeshtetic by me

Nota dell'autrice
Ed eccoci arrivati a William, letteralmente topo da bilbioteca un po' tsundere e scontroso, che però ha in fondo un cuore tenero, e si lascia facilmente andare all'affetto con Alecta, probabilmente è grazie al legame di sangue che li lega, pur senza saperlo. A domani :)

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Capitolo 10
*** Syrio - Nobody's home ***


                                              Syrio – Nobody’s home
 
Ogni giorno mi trovo in questo posto che mi piace. Cioè, non è che io ami particolarmente gli ospedali, ma c’è una persona che ogni giorni vengo a trovare. Si tratta di una ragazza. Non la conosco, in verità non l’ho mai vista in vita mia, ma sento il bisogno di vegliare su di lei. Non capisco cos’è che mi leghi a lei, né perché. Io non ho legami, sono sempre stato solo sin da quando riesco a ricordare. Non ho una madre, non ho un padre, non ho fratelli, in verità non ho neanche amici. O una fidanzata. Mi piacerebbe avere una fidanzata, penso che potrei renderla felice.
La ragazza che dorme non si sveglia mai. Nessun dottore sa il perché, ma si trova in un sonno profondo da cui pare non volere uscire. Io alle volte le parlo, secondo me può sentirmi. E mi conosce molto più di quanto io conosca lei. Ci si può sentire legati a qualcuno così, dal nulla?
Io non lo so, ma anche se mi dicessero “vai via”, io non potrei. Sento che devo stare qui, sento che è il mio posto, che è il mio dovere. Spero sempre che si svegli, mi piacerebbe anche ascoltare la sua voce.
In questo momento c’è qualcuno che mi guarda. Un ragazzo. Mi fissa e non capisco il perché. E d’altronde anche io sono curioso.
E alla fine lo chiedo:
«Posso fare qualcosa per te?»
 
[Open your eyes
And look outside
Find the reasons why
You've been rejected
And now you can't find
What you left behind
Be strong, be strong now
Too many, too many problems
Don't know where she belongs]

Nobody's home - Avril Lavigne

Aeshtetic by me

Nota dell'autrice
Se parlo di Syrio non posso non parlare del forte legame che lo unisce a Meredy, e della sua costanza nell'andarla a troavre ogni giorno, sebbene non sappia il perché. Questo momento si ricongiunge, alla fine, al primo incontro con Lyon, è ambientato qualche attimo prima, in pratica. A domani :)


 

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Capitolo 11
*** August - Perfect ***


August – Perfect
 
Dopo tutto questo tempo, io e il grande mago oscuro, Zeref, ci siamo rincontrati. Ma per me, è sempre stato molto più di questo.
Mio padre.
Mi guarda e non mi riconosce. O forse finge? Sarebbe plausibile, l’onestà non è certo una delle sue doti migliori.
Tutto quello che ho fatto l’ho fatto soprattutto per lui. E per mia madre.
Perché volevo vendetta. Adesso però mi chiedo se ho davvero agito bene. Se mai avessi dovuto incontrarlo, mi sarebbe piaciuto essere osservato con orgoglio, ma non è questo ciò che vedo nei suoi occhi. Io non vedo niente, vedo diffidenza. Abbiamo lo stesso sangue, non senti niente?
Non vedi cosa sono diventato, nella speranza di poterti rendere fiero di me? Non sono stato abbastanza in gamba, abbastanza senza cuore?
Mi sono alleato con il nemico, sono diventato più forte, ho reso infelice tanta gente. Ma adesso che mi guardo indietro, mi chiedo, ne sia valsa davvero la pena?
Ripenso al tempo che abbiamo passato insieme e sono consapevole che indietro non si può più tornare.
Tu eri il mio eroe. Davvero non ti importa niente di me, adesso?
Tutto ciò che poteva essere, è andato perduto?
Se davvero ho vissuto fino a questo momento solo per ritrovare la mia famiglia, non voglio perdervi, non di nuovo.
Quindi non voltarmi le spalle, ascoltami, guardami.
Sono io.
Sono io.
Sono io.
 
[Hey, Dad, look at me
Think back, and talk to me
Did I grow up according to plan?
And do you think I'm wasting my time
Doing things I want to do?
But it hurts when you disapproved all along
And now I try hard to make it
I just want to make you proud]

 
Perfect – Simple Plan
 
Nota dell’autrice
August ovviamente non è un mio OC, ma io ho amato reinterpretarlo/riscriverlo. Mi ci sono affezionata in una maniera incredibile e lo sento mio, probabilmente perché è ispirato anche ad un personaggio che amo nonché Regina). Ha avuto un percorso, ha sofferto, ha fatto cose sbagliate e alla fine ha ottenuto una redenzione, ha riavuto la sua  famiglia e il suo momento di gloria. Quindi niente, sono troppo proud di lui.
Poi la canzone dei Simple Plan era perfetta e mi ispirata.
Nel prossimo capitolo finalmente si parla un po’ di coppie e di AMORE.
A domani :)

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Capitolo 12
*** Fiamma/Rayn ***


RAYN/FIAMMA
 
Il sole sulla pelle era piacevole. Fiamma aveva sempre amato il calore. Poiché la primavera era arrivata, ne aveva approfittato per allontanarsi un po’ dal caos della gilda. Amava la compagnia, la sua famiglia e i suoi amici, ma c’erano delle volte in cui preferiva stare da sola. Sola con lui.
Rayn si era appisolato con il viso poggiato alla sua spalla, il braccio intorno alla vita, disteso sull’erba. E Fiamma non aveva osato muoversi. Piuttosto, si era soffermata ad osservare i lineamenti del suo primo amore.
Probabilmente anche l’unico. Di questo ne era quasi certa. Lei e Rayn erano speciali, due elementi diversi che in natura si combattevano, due caratteri all’opposto. Per tale motivo, si completamente perfettamente.
Quello era per Fiamma il periodo delle prime volte: c’era stato il primo bacio, il primo batticuore, il primo abbraccio, il primo imbarazzo, la prima voglia di un contatto più intimo. Rayn l’aveva sempre trattata come se fosse il più delicato dei fiori.
Fiamma abbassò il capo e poggiò le labbra bollenti sul suo viso. Il ragazzo del ghiaccio aveva l’abitudine di spogliarsi quasi senza accorgersene. Inizialmente l’aveva trovata una cosa un po’ imbarazzante, ma adesso non poteva nascondere che la cosa le facesse piacere. Con la mano andò ad accarezzare il tatuaggio della gilda, sulla scapola. Poi avvertì il battito del suo cuore.
A Rayn venne istintivo sorridere, tenendo ancora gli occhi chiusi.
«Hai delle mani così piccole e delicate.»
«C-cosa? Pensavo stessi dormendo!» esclamò Fiamma, rossa in viso. Lui scosse il capo.
«Continua, mi piacciono le tue attenzioni.»
La Salvatrice si indispettì, e dopo essersi staccata con forza, ribaltò un po’ le posizioni. Rayn era rimasto steso a terra e lei gli si era seduta addosso, in una posizione che metteva non poca in difficoltà il ragazzo.
Questo lei lo sapeva, e doveva ammettere che era divertente stuzzicarlo.
«Sei arrossito.»
«B-beh, allora? Non è colpa mia.»
Lei chinò il capo di lato, cercò le sue mani e le trovò poco dopo.
«Rayn, mi piace come mi tratti. Ma alle volte puoi anche permetterti di essere un po’ meno… delicato», mormorò, alludendo a qualcosa che l’altro aveva ben capito.
Rayn non sapeva da cosa fosse frenato, se dal fatto che Fiamma era ancora innocente, o dalle minacce non tanto velate di Natsu e anche di Neel. Lui non avrebbe mai fatto alcun male a quel piccolo bocciolo di rosa.
Ma era anche vero che entrambi provavano gli stessi istinti.
Si sollevò leggermente e incontrò il suo sguardo languido. Poggiò la fronte sulla sua e compì un sospiro profondo.
«Mi chiedo come sia possibile resisterti», disse. E poi la baciò. Con più ardore del solito. Lì, sotto il sole.
 
 
Nota dell’autrice
Da chiarire, Rayn e Fiamma non l’hanno fatto, dopotutto lei qui ha qualcosa come 12/13 anni, ma direi che i primi approcci possono tranquillamente starci. Ho deciso di alternare le coppie della nuova generazione a quelle della “vecchia”. Il prossimo capitolo, ad esempio, sarà dedicato a Natsu e Lucy.
Ho anche deciso di mettere, alla fine di ogni capitolo, dei  fan-fuct, delle curiosità che riguardano The Savior. Era una cosa che volevo fare già da prima, ma alla fine non l’ho mai fatto XD
Che dire di Rayn e Fiamma? Avevo deciso sin dal principio che dovessero stare insieme, sia per la diversità della loro magia, sia per la diversità di caratteri. Poi, considerando che Natsu e Gray sono una BROTP magnifica, ho pensato fosse carino farli mettere insieme.
 
Fun-fact #1 – Inizialmente Fiamma non doveva chiamarsi Fiamma, bensì Hikari, doveva avere 16 anni ed essere un’adolescente problematica e che… spacciava. Sì, praticamente come la Hikari che tutti conosciamo, ma ai tempi quest’ultima non era stata neanche contemplata nella mia mente.
Ovviamente, tutti gli altri personaggi erano anche più grandi di età. Siccome però mi piace scrivere di bambini o comunque personaggi molto giovani, alla fine ho optato per una Fiamma dodicenne :D

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Capitolo 13
*** Natsu/Lucy ***


Natsu/Lucy
 
Molto spesso a Lucy capitava di svegliarsi durante il cuore della notte. Sognava di venire separata ancora una volta dalla sua famiglia, dal grande amore della sua vita. Sognava il pianto agonizzante di Fiamma, che veniva strappata dalle sue braccia.
Le capitava tante volte. E ogni volta, si svegliava con un sussulto, annaspava e poi puntualmente una lacrima le rigava il viso.
Anche adesso, girava di lato, cercava di asciugarsi il viso con una mano. Quelli erano soltanto ricordi.
Ricordi non troppo lontani in effetti.
Rimembrò la solitudine che aveva provato per dodici anni e si sentì male.
Sì ricordò di quando c'era stato soltanto il buio e nulla più.
«Lu, tutto bene?» domandò ad un tratto una voce.
Non era più sola adesso. Non era più sola, perché con lei c'erano Natsu e i suoi figli.
La bionda si girò verso la sua direzione.
«Fiamma e Neel stanno bene?» chiese in un sussurro.
«Umh? Certo che sì. Stanno dormendo.»
Ma certo, che stupida. Erano al sicuro nei loro letti.
Sospirò, sentendo il cuore divenire più leggero. La sua famiglia oramai stava bene, nessuno gliel’avrebbe più portata via.
«Scusa se ti ho svegliato. Ma a volte gli incubi tornano a tormentarmi», confidò con un sorriso amaro.
Natsu la osservò per qualche istante.
«Alle volte capita anche a me. Poi però mi sveglio e quando ti vedo accanto a me, mi sento subito meglio. Lo so che quello che ci è successo è stato terribile, ma è passato. C’è un futuro luminoso davanti a noi.»
Lucy assunse un’espressione sorpresa. Man mano che il tempo passava, Natsu diventava sempre più accorto e saggio.
«Vale lo stesso per me. Ti prego, non dirlo ai ragazzi. Non vorrei si preoccupassero. Passerà, ne sono certa. Prima o poi ci lasceremo il passato alle spalle. La mia fiducia nei tuoi confronti è più grande della paura. Perché staremo insieme per sempre, vero?»
Il Dragon Slayer l’attirò a sé, abbracciandola. Era lei, era sempre stata lei la sua anima gemella. Era sempre stata lei, anche quando non se ne rendeva conto.
Non era uno che in genere faceva tante promesse. Ma quelle che faceva, le manteneva sempre.
«Sì, Lucy», soffiò il suo nome, sfiorandole i capelli con le labbra.
Nel buio poi si addormentarono e nessuno dei due fu tormentato dagli incubi.
 
Nota dell’autrice
Ambientata, come si può capire, poco dopo il ritorno dei personaggi nel loro mondo. Lucy ovviamente a volte sogna ancora di soffrire e di doversi separare dalla sua famiglia, ma per fortuna c’è Natsu a farla stare meglio <3

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Capitolo 14
*** Neel/Ametyst ***


Neel/Ametyst
 
Ametyst non lo avrebbe mai ammesso con facilità, ma più di una volta si era ritrovata a provare gelosia nei confronti del suo biondissimo e amichevole ragazzo. Non che non si fidasse di Alecta, di Hikari o Arya, ma talvolta i suoi modi di fare potevano risultare… un pochino fraintendibili.
Ma lei era troppo orgogliosa per poterlo ammettere ad alta voce. La gelosia era per lei un segno di debolezze.
E quindi le toccava sopportare e soffrire in silenzio. Se ci si metteva poi che Neel non capiva niente, davvero niente, era proprio perfetto.
«Ametyst, perché sei arrabbiata con me? Cosa ho fatto?» domandò il biondo. Oramai era diventato abbastanza bravo a capire quando la sua ragazza fosse o meno in collera con lui.
Si imbronciava e automaticamente si zittiva.
«Non sono arrabbiata», rispose diretta.
«Sì che lo sei! Coraggio, qual è il problema? Non tenermi sulle spine!»
La ragazza sbuffò. Sapeva essere così insistente e insopportabile.
«Il problema sei tu! Tu e i tuoi modi di fare!»
Neel chinò la testa di lato.
«Non riesco a capire.»
«Ah, e ti pareva! Il tuo atteggiamento è il problema. Tu sei espansivo e affettuoso con tutti. Beh, dacci un taglio! Io sono la tua ragazza, dovrei avere un qualche trattamento di riguardo!»
Perché lo aveva detto? Forse era stata troppo diretta.
«Trattamento di riguardo?»
Alzò gli occhi al cielo. Ovviamente…
«Idiota!» esclamò dandogli un pugno in testa. Neel si lamentò, massaggiando il punto offeso. Davvero non riusciva a capire cosa avesse fatto di male.
«Tu ci sai proprio fare con le donne, eh?» domandò a quel punto August.
«Senti, non ti ci mettere anche tu.»
«Davvero non capisci? Ametyst è gelosa, è così evidente.»
Neel parve cadere dalle nuvole. Sapeva bene cosa fosse la gelosia, e se la sua ragazza provava quel sentimento nei suoi confronti… forse era una cosa buona!
«D-di me? Ma io sono pazzo di lei, non esiste nessuno per me!»
«E allora va a dirglielo, tonto!» lo rimbeccò il master.
«Wow, grazie August! Ci sai fare, mi chiedo perché tu non abbia ancora una fidanzata!»
Il master assottigliò lo sguardo, borbottando qualcosa dl tipo: “Grazie per aver infierito”.
Con le idee chiare, il ragazzo si sbrigò a raggiungerla.
«AMETYST!»
Lei si girò di scatto.
«C-che c’è?»
Subito Neel corse ad abbracciarla stretta.
«Scusa, sono un cretino! Non avevo capito nulla. Tu non devi essere gelosa! D’accordo, sono un tipo molto affettuoso e amichevole ma… tu trascendi tutto e questo è perché ti amo!»
A quelle parole Ametyst era diventata bordeaux e il cuore aveva sussultato.
«S-scemo… queste cose non si dicono all’improvviso… però ti amo anche io», sussurrò pianissimo, accoccolando il viso alla sua spalla. Neel era stato bravo a rassicurarla. E poiché adesso era consapevole, avrebbe fatto bene a non farla ingelosire di proposito
 
Funfact numero #2 – A proposito di Ametyst… il suo nome inizialmente doveva essere Diamond (e ringrazio Dio per aver cambiato idea perché non si può proprio sentire) e i tre gemelli non dovevano esserci. Ma la ship con Neel, quella è rimasta.
 
Nota dell’autrice
 
Ametyst e Neel me li immagino come una di quelle coppie dove lei è super gelosa, ma lui è un po’ tonto e non capisce. Alla fine, se ha preso da Natsu che d’amore non è che ne capisca tanto, è comprensibile. Per fortuna August gli da un consiglio, perché d’amore se ne intende anche se è single (e giuro che quando scriverò la raccolta di OS dedicherò un intero capitolo a questa cosa). Comunque sia, Neel ha capito! Fossi in lui non farei arrabbiare Ametyst :P

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Capitolo 15
*** Gray/Juvia ***


Juvia/Gray
 
Rayn si era appena addormentato. Era proprio un bravo bambino, molto giudizioso e intelligente per la sua età. Juvia non avrebbe accettato facilmente l’idea di separarsi da lui. Da lui e da Yuki, ancora al sicuro nel suo ventre, ma ancora per poco. Sia lei che Gray avevano cercato di farsi forza, di non mostrarsi scoraggiati o impauriti di fronte il loro figlio, ma non sempre era facile.
Nonostante l’ora tarda, Juvia non riusciva a prendere sonno. Se ne stava avvolta nel silenzio della casa, con in sottofondo solo il ticchettio dell’orologio.
L’imminente scorrere del tempo.
«Juvia? Non vieni a dormire? Rayn è appena crollato, voleva raccontata una favola», le disse ad un tratto Gray.
«Juvia non è sicura che riuscirà ad addormentarsi. Di recente non ci riesce più», sussurrò stanca.
Gray comprendeva. Comprendeva molto bene, perché alla fine era un dolore che condividevano in due. Si avvicinò cautamente e la strinse da dietro.
Sarebbe stato inutile dire “andrà tutto bene”, perché sarebbe stata una bugia. Ciò che di bello avevano andava protetto. Sì, ma come?
Juvia sospirò sollevata nel ritrovarsi al sicuro tra quelle braccia. Gray era sempre stato il grande amore della sua vita e ancora, dopo anni, faticava a credere che insieme avessero costruito una famiglia.
Era sempre stato il suo sogno, sogno che rischiava di essere spezzato.
«Dimmi, come ti immagini Yuki?» domandò ad un tratto.
Lui ci pensò un po’ su.
«Tale e quale a te. E se davvero così sarà, non avremo motivo di preoccuparci. Perdonami se non posso fare nulla per proteggervi.»
«Gray… tu fai tanto per noi, per me, senza neanche accorgertene.»
Lui poggiò il viso sulla sua spalla, respirandone il profumo.
«Tu mi hai amato ancor prima che potessi farlo io. E non ti sei mai arresa con me. Quindi sei tu quella da ringraziare. Sono sempre stato stupido e restio ad accettare i miei sentimenti per te. Non sapevo ancora quanto di bello avevo da vivere.»
Juvia tirò su col naso.
«Oh, no. Ti ho fatto piangere?»
«Juvia è solo un po’ emotiva. Gray, non importa dove saremo, con chi saremo, perché noi…»
«… Ci ritroveremo…»
 
 
Nota dell’autrice
Ambientata prima del lancio del sortilegio, un Gray più dolce del solito con Juvia, che se lo merita! Il dolore può unire ancora di più le coppie e le famiglie. Ma siccome l’amore vince sempre, è vero che poi si ritroveranno, anche se di tempo ne dovrà passare D:

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Capitolo 16
*** Syrio/Yuki ***


Syrio e Yuki
 
«Sssh, Syrio, fa silenzio!»  
«Mi dispiace, non riesco a smettere di ridere!»
Yuki e Syrio aveva una complicità invidiabile. Non solo provavano una grande empatia l’uno nei confronti dell’altro, ma erano in grado di capirsi anche solo guardandosi. Erano due bambini che stavano scoprendo la bellezza dell’amore, nella sua forma più pura. Yuki voleva bene a Syrio. E lui voleva bene a lei, allo stesso modo, la guardava con ardore.
Il loro era un amore fatto di piccoli gesti e baci donati di nascosto, di rossori sulle guance e il tenersi per mano. Anche una piccola cosa come quest’ultima, era in grado di far provare loro dei brividi profondi.
Era bello nascondersi da occhi indiscreti e scambiarsi affetto in un modo che pareva quasi proibito.
La piccola azzurra sollevò lo sguardo, osservandosi attorno furtivamente.
«Forse li abbiamo seminati», sussurrò.
Syrio rise ancora e poi, delicatamente, strinse la sua mano, dalle dita così sottili e pallide.
«Ehi, Yuki… possiamo farlo di nuovo?» domandò timidamente.
Era un costante desiderare quel contatto così fugace e delicato. Un desiderio a cui Yuki non si sarebbe mai retratta, perché in fondo provavano le stesse identiche cose.
Batté le palpebre e, con il cuore che batteva forte, si avvicinò al suo viso.
Era splendido anche l’attimo prima del bacio, quello in cui i loro respiri, per un istante, diventavano un tutt’uno.
E poi le loro labbra si sfioravano. Rimanevano così per interi secondi, ad occhi chiusi. Poi si guardavano e si amavano un po’ più di prima.
«Vi ho trovati! Cosa diamine stavate facendo?!» Gray sbucò all’improvviso.
«Syrio! Perché vi siete appartati? Alla vostra età non dovreste fare certe cose!» disse Lyon, accanto a lui.
Provavano sempre in tutti i modi a frenare l’’amore nascente tra i rispettivi figli, senza però riuscirsi.
E consapevole di questo, Yuki rispose:
«Syrio è il mio fidanzato. E comunque sia io un giorno lo sposerò. Quindi… rinunciateci!»
«M-matrimonio? Siamo già arrivati a questo?!» esclamò Lyon stravolto, guardando suo figlio. Syrio si limitò a fare spallucce, in segno d’assenso.
Qualche attimo dopo, Yuki lo aveva afferrato di nuovo per mano e lo aveva condotto lontano.
Gray sospirò. A quanto pare doveva essere proprio destino.
«Mi sa che dovremo arrenderci, prima o poi. Quei due sono proprio fatti per stare insieme», disse ad un tratto Lyon.
«Già. Ma sai… alla fine sono contento che sia tua figlio e non quello di un altro», ammise Gray,
Lui lo guardò stravolto, era la prima volta che gli rivolgeva parole così cariche d’affetto.
«… Così, se Syrio farà soffrire Yuki, sarà comunque una scusa per ucciderti…»
Come non detto.

funfact n. #3: Syrio inizialmente non doveva esistere. All'inizio, volevo lasciare la povera Yuki da sola, visto che Neel doveva stare con Ametyst ma... alla fine ho dato un'anima gemella anche a lei :D
 
Nota dell’autrice
Per questa coppia ero particolarmente ispirata, si vede? Yuki e Syrio sono fatti per stare insieme, e questo lo sanno anche Lyon e Gray, che devono mettersi il cuore in pace. Anche perché i loro innamoratissimi pargoli non sembrano disposti ad ascoltarli, anzi, si prendono pure gioco di loro.
 

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Capitolo 17
*** Gajeel/Levy ***


Gajeel/Levy

I tre gemelli stavano giocando tra loro. Quei tre erano inarrestabili e come sempre Lily tentava di tenerli d’occhio, senza in verità riuscirci. Ametyst era uscita con Neel, quindi Levy aveva approfittato di quel momento di calma per leggere un libro. L’amore per la lettura non era mai scomparso, ma tra maledizioni e figli, il tempo era mancato. Era felice perlomeno di aver passato quella passione alla sua piccola Akua, la più simile a lei per carattere.
Gajeel era rientrato dopo una faticosa giornata alla gilda. Molto spesso era più stancante avere a che fare con Dragneel che compiere una missione di classe S.
Insomma, una vera passeggiata.
Si avvicinò alla sua adorata moglie, posandogli un bacio sulla fronte.
«Oh, sei già tornato? Com’è andata oggi?»
«Tsk, come sempre. Ho più il ruolo del baby-sitter che altro. Ovviamente io e Dragneel ci siamo ammazzati a  vicenda, ma questa è normale amministrazione», raccontò sedendosi accanto a lei, al che Levy rise.
«Dovreste imparare ad andare d’accordo, considerando che i nostri figli di frequentano.»
«Non me lo ricordare. A te fa piacere, tu e Lucy siete amiche per la pelle. Vedi tu cosa mi doveva capitare», borbottò. Levy aveva sempre adorato il senso di protezione – alle volte esagerato – di Gajeel. Poteva sembrare tanto freddo e imperscrutabile, ma in verità era profondamente umano e premuroso.
Lei lo sapeva, lo aveva sempre saputo. Era per questo che lo amava, perché era sempre stata in grado di vedere l’umanità dietro la sua corazza di ferro.
Riposò il libro e gli occhiali da lettura, facendosi più vicina con fare sensuale.
«Sei davvero un bravo padre. E un bravo marito…» sussurrò melliflua.
«Stai cercando di adularmi?»
«Ci sono riuscita?»
Gajeel ghignò.
«Direi di sì. I bambini sono fuori?»
«Con Lily. L’ho pregato di tenerli a bada. Dopotutto, è giusto che ogni tanto mi prenda cura anche di te»
Levy era tante cose: dolce, intelligente, maliziosa quando serviva, buona, coraggiosa. Era colei che aveva risvegliato dei sentimenti che non credeva neanche possedere.
Con sguardo furtivo si guardò intorno e poi la afferrò, sollevandola dal divano.
«Questo mi piace», sentenziò lei.
«E credimi, ti piacerà ancor più quello che verrà dopo.»
 
Nota dell’autrice
Non pensate anche voi che Gajeel e Levy ricordino un sacco La bella e la bestia? Sono davvero taaanto simili, tra l’altro ho sempre creduto che fra i due ci fosse una grande passione, Levy ha l’aria innocente, ma secondo me sotto sotto ci sa fare, ed anche parecchio lol

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Capitolo 18
*** William/Luna ***


William/Luna
 
C’era un motivo se William Strauss aveva sempre preferito i libri alla realtà. Quest’ultima, spesso e volentieri, non era facile da vivere, né da affrontare. Era debolezza, la sua? Forse.
Ma finché avrebbe avuto un posto in cui rifugiarsi, si sarebbe sentito al sicuro.
Poi era tutto cambiato quando aveva incontrato lei: lei, capelli color cielo d’estate, lei le guance rosse. Lei, una delicata timidezza, la medesima passione per la lettura.
Anche il suo nome era bello. Luna. Silenziosa e stupenda come la notte.
A quel punto aveva scoperto l’amore e ciò che ne seguiva. Lui e Luna erano fatti allo stesso modo, eppure erano così diversi. Erano due intellettuali molto spesso incompresi, che si ritrovavano a metà strada nel loro mondo perfetto e nascosto.
«Oggi ho acquistato un nuovo libro», disse la ragazza, sedendoglisi accanto. Davanti a loro, il fuoco scoppiettava nel caminetto.
Un silenzio, un silenzio che premuniva tempesta. William era sempre stato calmo, riflessivo, ma quando guardava Luna, spesso nasceva in lui l’istinto di prenderla e lasciarsi andare agli istinti più primitivi.
Ma poteva farlo? Poteva permettersi di ferire una creatura come Luna?
Si sistemò gli occhiali, schiarendosi la voce. Molto spesso si ritrovavano a leggere insieme, per ore e ore. Parlavano dei racconti e di poesia, si confrontavano a scontravano. Luna era in grado di sedurlo con il suo sconfinato intelletto, facendolo fremere ogni volta.
Si fermò a guardarla mentre sfiorava le pagine, mentre di scostava i capelli da una spalla all’altro.
La pelle era nivea, pallida. Voleva assaggiarla.
Tremò e, prima che se ne accorgesse, le labbra stavano già baciando il suo collo.
Luna arrossì deliziosamente , parve apprezzare quel contatto.
«Emh… chiedo scusa. Non so cosa mi sia preso», si scusò alla svelta, nel tentativo inutile di riacquistare un po’ di decenza. Luna lo guardò con i suoi grande occhi chiari.
«Di qualsiasi cosa le anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa», recitò.
Riconobbe la celebre frase tratta da “Cime Tempeste”, una lettura che gli era piaciuta particolarmente, lì nel mondo senza magia. Cosa voleva dire Luna? Che forse sentivano le stesse cose?
«Senti ciò che sento io?» sussurrò.
Luna annuì, richiuse il libro e si mise in ginocchio.
Questa volta fu il suo turno di baciarlo, piano, delicatamente. La realtà superava la fantasia, in quei casi.
Ed era bello da morire.
 
 
Nota dell’autrice
Will e Luna sono gli intellettuali del gruppo, che parlano di letteratura e poesia e che si corteggiano a suon di citazioni famose. Anche qui ero particolarmente ispirata devo dire. Una cosa è certa, Luna fa perdere la testa al composto Will, con l’intelletto e la dolcezza.

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Capitolo 19
*** Gerard/Erza ***


Gerard/Erza

Erza Scarlett, conosciuta anche come Titania, era in verità un cuore tenero, come un cupcake dal ripieno di cioccolato. Sarebbe bastata una torta ad addolcirla. E a proposito di dolci, oramai aveva preso l’abitudine di cucinarne a volontà. Dopo i suoi dodici anni di esperienza con l’AirMoon, sentiva il bisogno di sfogare la sua creatività. Era una maga forte, ma aveva pur sempre i suoi hobby e le sue passioni. Gerard era molto spesso vittima delle sue passioni, nonché cavia preferita.
E ciò non era bello, non sempre almeno.
«Oh, Gerard! Ho inventato qualcosa di nuovo! Tu dovrai assaggiarlo!»
Quello non era affatto un buon inizio. Non metteva in dubbio le capacità di sua moglie, ma era anche vero che spesso osava troppo.
«Perché io? Arya o Luna non sarebbero più adatte? Lo sai, io non ne capisco molto.»
«Ma è semplice, perché tu sei imparziale! Coraggio, assaggia questo nuovo muffin che ho inventato e dimmi che te ne pare! Ma sii completamente sincero!»
Anche quest’ultimo, era un concetto assolutamente relativo. In caso il dolce non fosse stato buono, non avrebbe potuto comunque dirlo apertamente. Temeva troppo la furia di Titania per potersi permettere di essere sincero!
«E v-va bene. Magari posso dare solo un morso.»
Sorridendo, Erza afferrò uno dei muffin dalla teglia e, con assai poca grazia, glielo infilò in bocca.
«Allora com’è?»
Gerard per poco non si strozzò. Cioccolato. Normale. Fragole? Anche quelle normali. E poi… peperoncino?
Tantissimo peperoncino!
«Cosa… per caso c’è del peperoncino?» domandò con gli occhi lucidi.
«Indovinato! Volevo creare qualcosa di …umh, afrodisiaco! Ti senti eccitato?»
«Più che eccitato, sento che la bocca mi va a fuoco. Forse ne hai messo un tantino troppo.»
«Andiamo, non è vero! Sei tu che non sei abbastanza uomo per resistere ad un po’ di piccante!»
Evidentemente il suo parere non contava poi molto. Allora perché glielo aveva espressamente domandato?
«E va bene, d’accordo. Almeno mi dai un po’ d’acqua?»
«Prenditela da solo. La mia mente sta creando! Ora che ci penso, potrei aprire una pasticceria anche qui a Magnolia. Magari alla gilda. AirMoon 2.0 Ovviamente tu lavoreresti per me. Gerard, perché ti stai allontanando? GERARD, TORNA SUBITO QUI!»
 
Funfact n#3: Inizialmente Luna, ad una certa, doveva passare al lato scuro, poiché fondamentalmente aveva sempre avuto un’anima tormentata e sofferente.
 
Nota dell’autrice
Lo ammetto, con la Gerza mi sono data alla commedia, ma è più forte di me. Mi immagino troppo Gerard che teme l’ira di Erza, con quest’ultima che comanda su tutto. Ammettiamolo, quella che porta i pantaloni in famiglia è lei xD E Gerard è una povera vittima delle circostanze che cerca di svignarsela xD

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Capitolo 20
*** Rogue/Hikari ***


Rogue/Hikari

Hikari era la luce nel buio. Squarciava le tenebre, illuminava l’intero suo mondo. Rogue era stato fortunato. Il destino aveva giocato loro un brutto scherzo, li aveva messi in difficoltà, ma alla fine erano riusciti ad uscirne vincitori. Da una guerra, dal dolore. Ma se amare era anche soffrire, avrebbe sofferto nuovamente per poterla ritrovare.
La piccola Luce vestiva di bianco, come una piccola sposa. Tutta Sabertooth la ammirava spesso,  quella figura delicata e quel sorriso dolce, l’animo gentile e candido.
Alle volte sembrava una bambina. Un tempo lo era stata, Rogue lo ricordava bene, Ma adesso quella bambina era cresciuta e gli aveva preso il cuore.
Proprio lui, il più improbabile.
«Un giorno sposerò Hikari», sussurrò fra sé e sé. Così sarebbe stato. L’avrebbe vista vestita di bianco, con le rose bianche tra le mani, rivolgergli un sorriso raggiante.
Doveva essere lei e nessun altra.
«Datti una calmata, amico», lo rimbeccò Sting. «Ci sarà tempo per questo. Io mi sono appena abituato a vedervi insieme!»
Hikari non era solo la figlia del master, ma anche del suo migliore amico. E pian piano quest’ultimo si era abituato all’idea che quei due sarebbero rimasti per sempre insieme.
«Mi darai la tua benedizione?»
«Ho forse altra scelta? Non posso neanche dirti di non sfiorarla. Lo hai già fatto», sospirò alzando gli occhi al cielo. Alle volte era ancora strano pensarci. Ma gli bastava vedere la felicità di Hikari per lasciare da parte tutto.
La ragazza si avvicinò al suo fidanzato, aggrappandosi al suo braccio.
«Mio padre ti importuna?»
«Io non importuno proprio nessuno!»
«Va tutto bene. Stavamo solo parlando…»
«E di cosa? Fammi indovinare, di me.»
Sempre e solo di me. Meglio non dirle, almeno per il momento, che avrebbe voluto sposarla. Hikari sarebbe stata in grado di organizzare una cerimonia in segreto. Era giovane e incredibilmente impulsiva.
Ma un giorno si sarebbe avverato.

Nota dell'autrice
Rogue e Hikari, quanto ho amato scrivere di loro e quanto li ho fatti soffrire. Sono stata innamorata di loro sin dalla prima volta in cui li ho pensati insieme e quindi... quindi scusa Sting, fattene una ragione, un giorno dovrai accompagnare tua figlia all'altare :P
 

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Capitolo 21
*** Sting/Yukino ***


Sting/Yukino
 
Yukino gli era sempre rimasta accanto. Ancor prima che stessero insieme, non lo aveva abbandonato un attimo, sostenendolo con la sua dolcezza e determinazione.
E poi Sting se n’era reso conto. Si era reso conto di quanto di quanto lei fosse speciale. Era diventata la sua fidanzata, sua moglie, la madre di sua figlia.
Era la sua metà perfetta, la compagna perfetta per il master di Sabertooth. Colei che sapeva sostenerlo, essere ferma e coraggiosa, dolce e premurosa, autoritaria e affettuosa allo stesso tempo.
Ogni giorno era sempre un’avventura, mai uguale ad un altro.
Quando arrivava la sera, Yukino, dopo essere rincasata, si lasciava andare ad un lungo sospiro di sollievo.
«E anche oggi è andata. Io non sono solo la madre di Hikari, sono un po’ la madre di tutti i membri della gilda.»
«Già, non me ne parlare. A proposito di Hikari, dove si è cacciata quella ragazzina? A quest’ora dovrebbe essere a casa.»
Yukino gli rivolse uno sguardo divertita. Sting sapeva davvero perdere la testa quando si trattava di sua figlia.
«È con Rogue, lo sai che non può succederle nulla di male.»
«A volte invidio la tua capacità di tranquillizzare il prossimo. Sei anche più in gamba di me.»
Lei si avvicinò in punta di piedi, sollevandosi leggermente.
«Su, signor master. Sei tu il punto di riferimento di  tutti noi.»
«Lo siamo entrambi. Non potrei mai ringraziarti a sufficienza per tutto quello che fai per me. La mia compagna di vita, il mio sostegno più grande.»
Yukino si ritrovò ad arrossire quando le mani di Sting si ritrovarono sulle sue spalle. Era bello pensare che si fossero innamorati due volte. La prima, nel loro mondo. La seconda, nel mondo senza magia.
E magari, in un’altra vita si sarebbero innamorati di nuovo.
«Forse in fondo non è un male che Hikari non sia qui…» rispose con gli occhi lucidi.
«Già… purché torni prima di mezzanotte», soffiò sulle sue labbra, per poi baciarla.
 
Nota dell’autrice
Mi sarebbe piaciuto vedere nella serie qualcosa fra Yukino e Sting. Okay che da questo punto di vista non posso lamentarmi, perché più o meno un po’ tutte le coppie che amo hanno avuto il loro lieto fine (tranne la Gerza, vero Mashima? Ti costava tanto dare un finale felice anche a loro?). Io li ho sempre visti bene insieme, ecco perché qui sono finiti per essere sposati :D

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Capitolo 22
*** Freed/Alecta ***


Freed/Alecta
 
«Alecta, ti prego…»
«Avanti, non fare il rammollito! Attacca, attacca!»
Freed era a dir poco esasperato. Quella ragazza era una testa calda proprio come il padre. Era forte senza ombra di dubbio, ma non le bastava. Voleva migliorare e migliorare sempre di più. Spesso e volentieri superava perfino lui, doveva ammettere che la cosa era un po’ umiliante.
Come se non bastasse, quella ragazza lo stava ora pregando di colpirla. Perché avrebbe dovuto farlo?
«Io non posso colpire te. Sei una donna. E sei la mia ragazza.»
«È per allenamento!» esclamò alzando gli occhi al cielo. «Non dirmi che hai paura, eh?»
Un viso d’angelo, ma una gran provocatrice. E lui ci cascava tutte le volte.
«Come vuoi tu», borbottò. Si spinse in avanti, facendo per colpirla. Alecta, però, più agile, frenò il suo colpo, finendo addirittura per atterrarlo. La forza bruta non le mancava affatto.
«Ohi… sei felice adesso? Questo non è un esercizio, è distruggere il mio orgoglio», si lamentò Freed, ancora steso al suolo.
Effettivamente, anche la prima volta in cui si erano conosciuti, Alecta gli aveva dato una bella lezione. Era un strano segno del destino il fatto che fossero finiti insieme, qualcosa di inaspettato.
La bionda sorrise e allora lo sovrastò.
«Stai tranquillo, tu sei bravo in altre cose…», alluse con un sorriso.
Freed sollevò lo sguardo. Laxus era solito a venire a controllarli perché… beh, Alecta era sua figlia, Freed uno dei suoi migliori amici.
E la cosa era piuttosto inquietante. Era meglio non farlo arrabbiare.
«Amh… ciao, Laxus», sussurrò con un sorriso nervoso. «Ragazzina, mi metterei nei guai.
Per tutta risposta, lei fece spallucce.
«Stiamo insieme, quindi è normale che io mi comporti in un certo modo. Sbaglio, mio protettore?»
Già, come se non bastasse, Laxus gli aveva affidato totalmente Alecta, dicendogli che se mai le fosse accaduto qualcosa di male, lo avrebbe ucciso dopo atroci torture.
Ancor più inquietante.
Ma voleva davvero proteggerla. Alecta era forte, però sapeva anche essere fragile come un cristallo.
Le scostò un ciuffo di capelli dal viso. Quei fiocchi rossi le davano l’aria di una bambina innocente.
Era ambedue le facce, lei. Innocente e intrigante. Come una bimba, come una donna.
«Oh… Alecta, mi fai uscire di testa», sussurrò ad occhi chiusi. Poggiò una mano sulla sua guancia e la attirò a sé.
Aveva una responsabilità sulle spalle, una di quelle molto importanti. E sarebbe stato felice di adempiere a quest’ultima.
 
Nota dell’autrice
Freed e Alecta sono stati una sorpresa anche per me. Inizialmente non avevo intenzione di farli finire insieme, al massimo volevo costruire una solida amicizia. Ma per come si sono evolute le cose, ho iniziato a shipparli io stessa e…beh, alla fine sono felice della mia scelta. Nessuno meglio di Freed può proteggere la piccola maga dei fulmini **

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Capitolo 23
*** Laxus/Mira ***


Laxus/Mira
 
Era bello vedere come Laxus fosse bravo con i bambini. Arashi e Kaminari stravedevano per lui e gli giravano sempre intorno. Nessuno lo avrebbe detto, ma era incredibilmente paziente e affettuoso.
Mira lo sapeva. Mira sapeva tante cose che gli altri non sapevano. Dietro quella facciata un po’ spaventosa di uomo freddo e imperscrutabile, si nascondeva un cuore tenero e coraggioso. E per questo lei si era innamorata, scoprendolo pian piano.
Arashi le venne incontro, spalancando i grandi occhi azzurri.
«Mamma, ma tu e papà come vi siete conosciuti?»
«Noi lo vogliamo sapere!» esclamò Kaminari. Alecta sollevò lo sguardo, interessata.
«Effettivamente non ce lo avete mai raccontato»
«È vero. È una bella storia», sospirò Mira con malinconia.
«Come una fiaba? Tu eri una principessa, non è vero?» domandò Kaminari entusiasta.
Fu Laxus allora a parlare.
«Vostra madre era molto più che una principessa. Bella più di una regina e forte più di qualsiasi guerriero. Una forza della natura che si nasconde dietro un viso angelico.»
Sua moglie arrossì.
«Tesoro, smettila…»
«E allora papà, tu eri un principe?» chiese ancora il più piccolo.
Lui ci ripensò parecchio.
«Non esattamente. All’inizio non ero affatto una brava persona. Ci sono molte cose che ho sbagliato. Sì, sicuramente ho rischiato di prendere una brutta strada. Ma per fortuna non è successo. Sono entrato a far parte di questa gilda e allora ho conosciuto vostra madre, che ha tirato fuori il meglio di me. Poi un giorno ho scoperto che sarei diventato padre e ho capito che dovevo assolutamente sposarla. Era come un segno del destino.»
Alecta sorrise. Era felice di aver in parte contribuito alla nascita dell’amore tra i suoi genitori.
«Quindi è più corretto dire che mamma ha salvato te», constatò Kaminari.
«Sì. È più corretto da dire. Lei meriterebbe molto di più, ma ha scelto me.»
Mira si voltò a guardarlo dolcemente.
«Sei tu il mio “molto di più”», sussurrò per poi baciarlo dolcemente, mentre i loro due figli più piccoli ridevano alla vista di quella scena.
 
Nota dell’autrice
Fluff gratuito con Mira e Laxus che raccontano ai loro bambini di come si sono conosciuti. Mira ha tirato fuori la parte migliore di Laxus e lui si è innamorato perdutamente <3

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Capitolo 24
*** Zeref/Mavis ***


Zeref/Mavis

Non a tutti capitava di avere una seconda possibilità. Ma a Zeref era stata concessa. L’amore fra lui e Mavs era qualcosa che era andato oltre il tempo, oltre i mondi diversi, oltre la morte.
Il mago aveva vissuto a lungo, con addosso la maledizione di essere un immortale. Adesso, la sua ultima vita l’avrebbe vissuta insieme a lei. Mavis sorrideva d’orgoglio mentre stringeva a sé la piccola Gwewyn.
La bambina aveva i capelli neri e gli occhi verdi e vispi. Era stata l’inaspettato, colei che aveva completato il quadro.
Quel giorno August era stato nominato nuovo master della gilda. Sapevano entrambi  che era la persona giusta. Il loro primogenito ne aveva fatta di strada, era cambiato, aveva scelto la luce anziché l’oscurità.
Larcade guardava con ammirazione il fratello. Quei due si sarebbero sempre dati una mano nel lungo percorso che li attendeva, quel lungo percorso chiamato vita.
Mavis era semplicemente felice. Come ogni persona meritava di essere.
Zeref le portò un braccio intorno alle spalle, stringendola.
«August ne ha fatta di strada.»
«Anche noi ne abbiamo fatta di strada. Era questo tutto ciò che volevo. Vivere a fianco dell’amore della mia vita, con la mia famiglia. Esaudire questo desiderio è stato difficile, ma… alla fine ce l’abbiamo fatta.»
Gwewyn mosse le manine e rise. Anche lei sembrava felice e contenta.
«Ehi, papà, mamma!» esclamò Larcade, arrivando sottobraccio con August. «Dite ciao al nuovo master di Fairy Tail!»
«Larcade, smettila. Mi metti in imbarazzo!»
«Congratulazioni, tesoro.  Non esitare a chiedere aiuto. Sarai il nuovo master, ma io rimango sempre tua madre!» chiarì Mavis.
«Questo è imbarazzante», disse abbassando lo sguardo, volgendo poi lo sguardo verso la sua sorellina, per cui sia lui che Larcade stravedevano. «Gwen! Sono diventato il nuovo master! Renderò la gilda sicura per te. Sono sicura che ti divertirai a crescere qui.»
La piccola allungò una mano nella sua direzione.
«Aspetta, tu l’hai già tenuta in braccio, lascia farlo a me adesso!» si lamentò Larcade.
La felicità era anche quella, vedere quei due che si contendevano Gwen. I loro amici intorno, nessun nemico, nessuna maledizione da spezzare.
Il loro nuovo inizio profumava proprio di speranza.
 
Nota dell’autrice
Aaaah, Zeref, Mavis e la loro bellissima famiglia T_T Mi sono rinnamorata di loro scrivendo questa storia, così come mi sono rinnamorata di August e di Larcade. Alla fine sono del parere che meritavano di essere una famiglia e quindi… quindi ho accontentato questo mio desiderio. La piccola Gwen è fortunata, ha due fratelli che dovranno tenerla d’occhio <3

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Capitolo 25
*** Lyon/Meredy ***


Lyon/Meredy
 
«Papà, mamma, io sto uscendo!»
Syrio non aveva aspettato una risposta. Aveva troppa fretta, dopotutto la sua Yuki lo attendeva con trepidazione.
Meredy si portò una mano sul ventre, sospirando con pazienza.
«Fai attenzione. E ricordati di riaccompagnare Yuki a casa! Ah, e salutami Juvia!» esclamò, nella speranza che suo figlio l’avesse udita. Era una fortuna che Syrio e Yuki stessero insieme. Erano solo due bambini, ma molto probabilmente sarebbero stati insieme per tanto, tanto tempo, visto il legame che li univa. O forse era una sua speranza, considerando che Juvia era l’amica più cara che aveva.
«Quel ragazzino è già uscito?» sbuffò Lyon raggiungendola. «Bazzica più Fairy Tail che Lamia Scale stessa. È ancora troppo piccolo.»
«Beh, in realtà va per i quattordici, non è poi così piccolo», dovette ammettere Meredy.
Syrio stava crescendo troppo in fretta, forse complice anche il fatto che si fossero persi gran parte della loro vita. Adesso stavano recuperando. Ed era stato fatto loro un grande dono, perché avrebbero avuto una seconda possibilità col bambino che sarebbe nato di lì a poco.
Anzi, la bambina. Perché Meredy era sicuro di questo. E si sarebbe chiamata Eira.
Era, come l’inverno in cui sarebbe venuta al mondo.
«Beh, piccolo o meno dovrò tenerlo d’occhio. Yuki lo ha stregato», borbottò a braccia conserte.
Fu allora che la ragazza lo afferrò delicatamente per un braccio.
«Questa volta sarà tutto come dovrà essere», sussurrò. «Io, tu, Syrio ed Eira… rimarremo insieme.»
Lyon le sorrise e poggiò una mano sul suo ventre, avvertendo distintamente un calcio poco dopo.
Per gli altri, l’inverno era concepito come quel periodo dell’anno in cui l’inverno dormiva, in cui tutto, momentaneamente, moriva.
Ma non per loro. Per loro era il periodo della rinascita.
 
Nota dell’autrice
Per quanto siano una coppia “secondaria” trovo Lyon e Meredy troppo belli. Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa tra loro, perché sarebbe stato perfetto ma… non posso essere sempre accontentata.
Da un lato abbiamo Syrio che sta crescendo e dall’altro Eira che sta per venire al mondo. Insomma, un’occasione per tutti per ricominciare.

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Capitolo 26
*** Evergreen/Elfman ***


Evergreen/Elfman
 
«Mamma, dai… ti prego… non così… è imbarazzante!»
William stava piagnucolando. Cos’altro poteva fare se non disperarsi? Amava la sua mamma, ma quest’ultima tendeva a dimenticarsi spesso che suo figlio non era più un bambino, bensì un adolescente con i suoi bisogni.
«Will ha ragione, Ever! Come può un ragazzi diventare un vero uomo con tutte queste moine?» domandò Elfman, teatrale.
«Non iniziare con tutti  i tuoi discorsi sulla virilità! William è il mio bambino e lo coccolo quanto mi pare e piace!»
«Io non sono un bambino! S-sono praticamente un adulto. E comunque sia ho anche una ragazza!»
Si portò subito le mani sulla bocca. C’era un motivo se fino a quel momento lo aveva tenuto nascosto alla madre. Sì, perché oltre tutto Evergreen tendeva ad essere un pochino gelosa di suo figlio.
Infatti la donna adesso aveva assunto un’espressione impagabile.
«Una ragazza? E chi è costei? Stai con Luna, dimmi la verità?»
Will però non avrebbe parlato. Non avrebbe messo in pericolo Luna, sapeva quanto sua madre potesse essere insistente e soprattutto inquietante.
«Io adesso devo andare, ne riparliamo stasera!» esclamò, sfuggendo dalla sua morsa con una scusa.
Evergreen sospirò. Non riusciva a credere che fossero già arrivati a quel punto.
«Non è possibile. Will ha una ragazza. Questo significa che presto si sposerà, andrà via, avrà dei figli suoi e… io sono troppo giovane e bella per diventare nonna! Elfman, ho le rughe?»
«Ma cosa stai dicendo? Tu sei sempre bellissima. E giovane», chiarì. «William ha solo diciotto anni, adesso. Penso che dovrà passare un po’ di tempo prima che… faccia tutto ciò che hai detto.»
«Lo spero bene. A volte mi pesa il fatto di non aver vissuto la sua infanzia. Mi sento in dovere di dover compensare.»
Ad Elfman venne da sorridere. In fin dei conti, la sua Evergreen aveva un cuore dolce e sensibile, specie per quanto riguardava Will.
«Non devi compensare proprio nulla. Sei la grande madre di un grande futuro uomo», la tranquillizzò, carezzandole il viso.
Evergreen sentì gli occhi pizzicare.
«Lo pensi davvero? E Elfman, se non ci fossi tu!» esclamò stringendosi a lui.
Non lo aveva mai detto apertamente, ma sperava che Will da grande somigliasse a lui.
Un vero uomo dal cuore buono e gentile.
 
Nota dell’autrice
Ed ecco un’altra delle coppie “secondarie” che tanto mi piace. Me li immagino proprio così, Evergreen che comanda e decide, Elfman che non può che ubbidire, ha una grande stazza ma teme comunque sua moglie. E in mezzo ci va il povero Will, che piuttosto pensare a scappare.
Ma soprattutto… la povera Luna con Ever come consuocera. Dovrò scrivere qualcosa su di loro, più avanti :P

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Capitolo 27
*** Rayn/Neel ***


Neel/Rayn
 
Erano stati la prima persona che avevano visto una volta aperti gli occhi, l’uno per l’altro. Neel e Rayn non avevano nulla, se non loro stessi. Erano bambini senza un passato, senza un futuro, senza niente di niente. Ma nonostante tutto erano riusciti a crescere, a diventare grandi, a ritrovare la loro vita perduta.
Igneel e Rayn erano sempre stati legati, in un modo o nell’altro.
E riguardandosi indietro, il giovane mago di ghiaccio non poteva fare a meno di pensare che, senza il suo migliore amico, non sarebbe sopravvissuto.
Adesso era tornato a casa sua, nel suo mondo, nella sua gilda. E rimembrava un passato che sembrava così lontano.
«Oh, Raaayn! Perché te ne stai qui tutto solo? Non mi sembra il caso, bisogna festeggiare! O forse hai litigato con Fiamma?»
Il biondo si aggrappò all’amico, il quale assottigliò lo sguardo. Non era mai stato bravo a gestire i suoi sentimenti, né a esprimerli. Con Neel poi era ancora peggio. Avrebbe pensato che fosse una cosa da stupidi, mostrarsi così esposti
«No ho litigato con nessuno. Stavo solo ripensando a tutto quello che abbiamo passato per arrivare fin qui.»
Neel batté le palpebre un paio di volte.
«Ma così finirai col deprimerti.»
«Il fatto è proprio questo. Non mi sto deprimendo. Non ho mai sofferto tanto come credevo. E il merito è tuo.»
«Mio?» chiese indicandosi. Rayn annuì, rosso in viso.
«Sai come sono io… fondamentalmente debole. E se non fosse stato per te, che eri sempre pronto a tendermi una mano, in tutti questi anni, non credo sarei andato avanti. Potremmo non avere lo stesso sangue, ma per me sei come un fratello.»
Non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. Neel adesso aveva gli occhi lucidi.
«Questa è la cosa più carina che tu mi abbia mai detto! E poi, certo che siamo fratelli, dopotutto tu adesso stai con Fiamma, quindi è come se lo fossimo! Sei il miglior migliore amico che si possa desiderare, mio caro ghiacciolo dal cuore tenero!»
Il biondo gli si fiondò addosso, abbracciandolo stretto. Rayn sospirò.
«Lo sei anche tu, razza di fiammifero.»
 
Nota dell’autrice
E dopo l’amore si parla di amicizia. Rayn e Neel sono best friend forever proprio come Gray e Natsu, ogni tanto si picchiano, però si vogliono bene. E soprattutto sono stati insieme per tutta la vita, proprio come due fratelli. Per uno timido come Rayn ci vuole proprio un amico come Neel.

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Capitolo 28
*** Yuki/Fiamma ***


Yuki/Fiamma
 
Yuki sapeva di aver sempre avuto un compito importante. Essere con lei che sarebbe sempre rimasta accanto alla Salvatrice. E così era stato. Erano passati anni e anni e avevano passato insieme una vita intera. Eppure il loro legame non si era mai spezzato.
La maga d’acqua aveva gli occhi lucidi mentre guardava la sua migliore amica.
«Fiamma, sei bellissima. Mio fratello è così fortunato!»
La Salvatrice si sistemò il velo, sorridendo timidamente.
«Davvero lo pensi? Ti ringrazio, sono così nervosa che quasi scapperei!»
«Oh, no. Tu non vai da nessuna parte, ci sono io con te! Affronteremo questa cosa insieme, come sempre!» esclamò prendendola per mano, al che Fiamma rise.
«Vuoi essere tu ad accompagnarmi all’altare? Non sono certa che mio padre la prenderà bene.»
«Quello spetta a lui. Ma ti sarò accanto mentalmente. Ne abbiamo passate tante insieme ed il pensiero che adesso stai per sposarti mi fa… mi fa piangere!»
«Oh, Yuki…» sospirò. Ecco  che la sua migliore amica aveva preso a piagnucolare. Il suo sogno di vederla entrare a far parte della famiglia si era realizzato. Era bello pensare che avessero ancora tanti anni davanti a loro e che il loro legame non si sarebbe mai  reciso.
«Sto bene! Piuttosto, tu e Rayn sbrigatevi a rendermi zia, io sono impaziente!»
«Che ansia, d’accordo! Ma adesso dobbiamo andare, il mio futuro marito mi attende!»
Era rimasta sottobraccio a Yuki per tutto il tempo. E anche quando si erano staccate, la ragazza dai capelli turchesi era rimasta a guardarla con aria sognante. Si ricordò di cos’erano state, due povere, piccole orfanelle senza futuro. Si ricordò di cosa erano diventate, la Salvatrice e la sua protettrice, il suo braccio destro.
E sorrise.
Noi saremo sempre Fiamma e Yuki, Yuki e Fiamma.  Sii felice, amica mia.
 
Nota dell’autrice
Oh, e potevo perdere l’occasione di accennare ad un futuro matrimonio tra Fiamma e Rayn? Certo che no!
Ovviamente Yuki è strafelice, lei e Fiamma sono l’esempio di amicizia vera e sincera, al giorno d’oggi così rara. Speriamo che Rayn e la sua sposa realizzino presto il desiderio di diventare zia xP

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Capitolo 29
*** Will/Alecta ***


Will/Alecta
 
Wil guardava Alecta con profondo dissenso. Tutto ciò che voleva era starsene tranquillo e non cacciarsi nei guai, peccato che sua cugina sembrava pensarla diversamente.
«Perché dovrei coprirti? Tu e Freed non siete tipo una coppia fissa, oramai?» domandò sistemandosi gli occhiali.
«Sì, ma mio padre non vuole che esca la sera o che rimaniamo da soli. Sai com’è… teme possa fare certe cose.»
«Certe cos che immagino tu abbia già fatto.»
«E con questo? Non mi dire che tu e Luna vi guardate negli occhi tutto il tempo!»
Will arrossì. Di certo non era tipo da andare a raccontare in giro la sua vita privata, anche se in quel caso si trattava di Alecta. Lei non era una qualunque, lo conosceva meglio di chiunque altro.
«Va bene, ti copro. Ma giuro che è l’ultima volta.»
Sì, certo.
Diceva così tutte le volte.
Sin da bambino si era sempre preso cura di lei. Perché era più grande, quindi era sua responsabilità. La cosa in parte lo aveva sempre un po’ infastidito, ma solo in parte, perché dall’altro lato si sentiva fiero e orgoglioso di poter prendersi cura di Alecta. Anche se non molto spesso lo dimostrava.
Lei però sembrava averlo capito. Se non fosse stato per Will, chissà in quanti guai si sarebbe cacciata.
E tanto forte era il loro legame, che perfino durante gli anni della maledizione si erano ritrovati. In un modo o nell’altro si erano sempre coperti le spalle, senza però saperlo.
Alecta sorrise, avvicinandosi al cugino e stampandogli un bacio sulla guancia.
«Will, sei il migliore!»
Lui arrossì, abbassando lo sguardo.
Oh, sì. Era proprio il migliore. Peccato che adesso dovesse pensare a cosa inventarsi per coprirla.
 
Nota dell’autrice
Will copre Alecta nelle sue uscite in segreto, sembra tanto severo ma alla fine non può dire di no alla sua adorabile cugina. Alla fine è abituato a prendersi la rabbia di Laxus, è forgiato il ragazzo :D

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Capitolo 30
*** Alecta/Hikari ***


Alecta/Hikari
 
L’amicizia tra Alecta e Hikari era una di quelle nata per caso, forse dalla sventura. Vivevano degli amori simili, con le stesse difficoltà e – spesso – anche le stesse gioie.
Luce e fulmine, costantemente legate. Nessuna delle due aveva mai avuto una migliore amica. Ma adesso si erano ritrovate, proprio per non lasciarsi andare mai più.
«Comunque ho sempre saputo che non era nel mio destino vivere una storia d’amore ordinaria», cominciò a dire Alecta, stiracchiandosi e osservando il sole tramontare. «Certo, inizialmente, quando ho conosciuto Freed, non ci avrei scommesso un centesimo. Ma sono stata fregata dall’amore.»
Hikari sorrise, stringendo le gambe al petto. Si compensavano bene. Alecta, dallo sguardo e gli occhi dolci, aveva grinta e forza fisica. Lei, delicata sia nell’aspetto che nell’animo, era ragionevole e riflessiva.
«E avresti mai scommesso che avresti avuto una maga di luce/ex spettatrice/divoratrice di uomini come migliore amica?»
«Divoratrice di uomini? Non esageriamo!» scherzò. «Ma se proprio vuoi saperlo, no. Poi però ho capito che eravamo uguali. Insomma, unite dalle sventure amorose, niente di più romantico, no?»
Hikari rise e allora si mise in ginocchio per sistemare i fiocchi rossi tra i capelli di Alecta. Quest’ultima aveva l’aspetto di una bambolina, cosa che molto spesso poteva trarre ad inganno gli estranei.
«Ehi, ehi, dai! Non sono una bambola!» esclamò arrossendo.
«Volevo solo sistemarti. Adesso sì che sei carina, signorina Fulmine.»
«Oh, ti ringrazio, signorina Luce. Questo è il minimo, considerando tutte le ore che spendo ad ascoltarti quando mi parli di quanto sei innamorata.»
«Potrei dire lo stesso di te.»
«Non lo sono poi così tanto!»
Le due scoppiarono a ridere.
«Alecta, io sono davvero felice di aver incontrato te.»
«Lo sono anche io. Qualsiasi cosa accada, non separiamoci. Rimaniamo migliori amiche per sempre, okay?»
Avvicinò il mignolo al suo e l’altra sorrise.
«Okay.»
 
Nota dell’autrice
L’amicizia tra Alecta e Hikari è una di quelle cose che non era messa in conto. È nata così, da sola, io neanche me ne sono resa conto. E sono contenta, considerando che sono davvero simili.
 

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Capitolo 31
*** Larcade/August ***


Larcade/August
 
«Come fai a volermi bene, nonostante tutto?»
Alle volte Larcade se ne usciva con delle domande strane, a cui neanche un tipo saggio come August avrebbe saputo rispondere facilmente. I due guardavano la loro sorellina Gwen sollevarsi sulle sue piccole gambe e camminare. Aveva da poco imparato a muovere i suoi primi passi.
Mavis allargava le braccia, incitando la bambina a raggiungerla.
«Dopo tutto questo tempo mi fai ancora queste domande? Non c’è un perché, è così e basta.»
«Anche se ho provato ad uccidervi?»
«Beh, io non mi sono comportato meglio. Ma c’è stata la redenzione per me. E anche per te. Alla fine io e te siamo uguali. Volevamo le stesse cose. E alla fine ci siamo ritrovati. Mettiti il cuore in pace, fai parte di questa famiglia. Non puoi scappare», disse infine, sorridendo.
August aveva sempre pensato che per essere una famiglia non era fondamentale avere lo stesso sangue o gli stessi geni. Lui e Larcade erano fratelli a tutti gli effetti, entrambi con un passato da cattivi.
«D’accordo! Mi sento stupido ogni volta a parlarne con te», borbottò.
«Ma io sono il più grande, parlarne con me è cosa buona e giusta. Tu sei mio fratello a tutti gli effetti, oltre che il mio migliore amico. Quindi ti coprirò le spalle quando servirà.»
Larcade sentì qualcosa. Forse era commozione? Non voleva che lo vedesse piangere.
Quindi si voltò.
«Non dirmi che ti ho commosso?»
«PER NIENTE! Io non piango mica!»
E tra le lacrime spuntò un sorriso. Quella famiglia era certamente migliore di qualunque cosa avesse mai immaginato.
 
Nota dell’autrice
Non potevo non dedicare una flashfic ai due fratelli ex cattivi della storia. Uno di quei tanti legami che mi sono divertita a costruire, passo dopo passo. Poi io amo entrambi i personaggi, quindi sono sempre felice di scrivere di loro.
La prossima flash sarà l’ultima :D

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Capitolo 32
*** August/Fiamma ***


August/Fiamma
 
Non trovi assurdo che la tua peggior nemica sia diventata la tua miglior complice?
Alle volte August ancora se lo domandava. Tutto ciò che lui aveva fatto, era stato fatto per uccidere Fiamma.
Quella ragazzina dai capelli rosa e dai profondi occhi scuri, che ora lo afferrava per mano e tentava di trascinarlo con sé.
«Andiamo, August! Non essere noioso, gioca con me, su!»
«Ma io sono il master, non ho tempo per…»
«Sì, invece. Andiamo. Tanto lo so che in fondo ti piace stare con me e i miei amici.»
Quell’insolente dalla lingua biforcuta. Sapeva proprio cosa dire.
Fiamma era la Salvatrice.
E aveva salvato anche lui. In ogni modo possibile.
La seguì, fuori era il crepuscolo. E un leggero vento scuoteva loro i capelli.
Fiamma si affacciò da un punto da cui era possibile osservare l’intera Magnolia, allargando le braccia per mantenersi in equilibrio.
August la guardò di spalle.
Se non fosse stato per lei, probabilmente non sarebbe stato lì, in quel momento. Non avrebbe ritrovato una famiglia. E la felicità.
Quella ragazzina era nata per salvare il prossimo.
Si avvicinò e le portò un braccio intorno alle spalle.
La Salvatrice e il suo nemico, adesso diventati amici, una famiglia, un legame indissolubile.
 
Grazie, Fiamma.
Grazie di tutto
 
Nota dell’autrice
In verità The Savior, all’inizio, doveva concludersi così, con August e Fiamma che osservavano Magnolia e lui che la ringraziava. Sono contenta di aver usato quest’idea qui, alla fine.
Due personaggi che hanno avuto un lungo percorso, che hanno cominciato come nemici e che sono diventati non solo alleati, ma due amici. Poi molto spesso i cugini sono i migliori degli amici lol.
Questa raccolta termina qui. Spero di tornare presto con la raccolta di OS.
Grazie per essere giunti fin qui :)

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