The Right Thing

di Son of Jericho
(/viewuser.php?uid=691751)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Default chapter ***
Capitolo 2: *** 02. The Past Hurts ***
Capitolo 3: *** 03. The Wedding ***
Capitolo 4: *** 04. Ross & Rachel ***
Capitolo 5: *** 06. Central Perk ***
Capitolo 6: *** 05. Joey & Rachel ***
Capitolo 7: *** 07. Emma’s Fairytale ***
Capitolo 8: *** 08. Out In The Open ***
Capitolo 9: *** 09. The Stage Is Set ***
Capitolo 10: *** 10. Finding My Heaven ***



Capitolo 1
*** 01. Default chapter ***


N.d.A. - 14/02/2019
In occasione del giorno di San Valentino, il mio regalo alla comunità di EFP sarà una nuova traduzione, anch'essa di una storia appartenente al fandom di Friends.
L'opera originale affonda le proprie radici tra il 2002 e il 2003, scritta dall'autrice dawnsona, alla quale riconosco ogni diritto creativo. Colgo inoltre l'occasione per ringraziarla e congratularmi pubblicamente con lei, perché se una storia rimane impressa nella mente di qualcuno per più di 15 anni, significa che è stato fatto un eccellente lavoro.
Detto questo, se vi piacerà almeno la metà di quanto è piaciuta a me, sarà già un ottimo risultato raggiunto.
A voi la parola, buona lettura a tutti!
Disclaimer: ogni diritto relativo a contenuti, personaggi e ambientazioni, appartengono ai rispettivi proprietari e sviluppatori.




Cap.1

 

Era così serena, sembrava un angelo mentre dormiva. Lui sorrise. Non avrebbe mai incontrato un’altra donna come lei. Era meravigliosa, e lo amava, lo amava davvero. Prima di lei, credeva impossibile che qualcuno potesse amarlo così tanto. Lei era la cosa migliore che gli fosse mai capitata.

Andava bene così. Aveva fatto la cosa giusta. Eppure… soffriva. Dopo tutti questi anni, soffriva ancora. Non importava quanto avesse provato a dimenticarlo, quel dolore tornava sempre. Lo perseguitava, lo tormentava. Non era riuscito a sfuggirgli.

Lanciò un’occhiata alla sveglia sul comodino. Le tre e mezzo. Era stata una giornata veramente pesante. Cercò di sopprimere uno sbadiglio per non fare rumore. Si fermò ad osservare la moglie, bellissima, che riposava accanto a lui.

Amanda. Meritava molto più di quello che lui poteva darle, pensò, prima di scivolare sotto le coperte e riuscire finalmente a prendere sonno.

 

***

 

- Joey! Svegliati! – Joey avvertì una mano sulla spalla. Aprì lentamente gli occhi.

Amanda lo stava fissando con quel suo adorabile sorriso. – Dormito bene, tesoro? – gli domandò.

- Benissimo. – le rispose assonnato.

Amanda uscì dalla camera, annunciando che la colazione sarebbe stata pronta in cinque minuti.

Dieci minuti dopo, Joey era in cucina.

Raggiunse i fornelli e sbirciò da sopra la spalla della moglie. Stava friggendo del bacon. In tavola c’erano uova, toast e una scatola di cereali di Cap’n Crunch. Si lasciò pervadere completamente da quell’irresistibile profumo di colazione. Qualsiasi cosa potesse essere andata storta nella sua vita, non c’era motivo di sacrificare il cibo. Si sedette al tavolo e iniziò a prepararsi un toast.

Il telefono prese a squillare. Era Phoebe.

- Hey Joey! Volevo solo sapere a che ora pensavi di arrivare alla festa di compleanno di Emma, domani. -

Joey aggrottò la fronte. – Non sono stato invitato. –

Phoebe si lanciò in un lamento. – Oh, andiamo! Ancora con questa storia? L’unico modo per mettere fine a questa cavolo di questione è che tu venga con me. Sarò a casa tua domani pomeriggio alle 7 in punto. –

- Ma… -

- Monica preparerà la torta di compleanno. La sua ricetta segreta. –

Joey sentì l’acquolina in bocca. Adorava quella torta. Sarebbe dovuto… se non lo avesse fatto, si sarebbe perso la torta. E dopotutto, forse era davvero arrivato il momento di sistemare le cose. Aveva preso una decisione. – Ok, ci vediamo domani. –

Amanda gli lanciò un’occhiata interrogativa.

Lui le si avvicinò e la baciò sulla guancia. – Spero non sia un problema per te, ma domani dobbiamo andare alla festa di compleanno di Emma. –

Lei ne sembrava estremamente felice. – Ho sentito parlare così tanto di lei, e finalmente potrò conoscerla. –

Perfetto, almeno Ross non avrebbe provato a ucciderlo, con Amanda al suo fianco.

 

***

 

Rachel aggiunse una manciata di pomodori alle altre verdure che già erano nella padella, sul fornello. Si levò un leggero sfrigolio, appena i pomodori iniziarono a cuocere. Negli anni le sue abilità in cucina erano migliorate. E benché non fosse ancora al livello di Monica, le piaceva pensare di non essere così male.

Emma entrò in cucina correndo, seguita da Ross. Rachel sorrise dolcemente. Emma era una bambina stupenda. D’accordo, a volte sapeva essere così pestifera che nemmeno Rachel riusciva a gestirla, ma… era la sua bambina e la amava più di qualunque altra cosa. Era sua, e di Ross.

Si trovò a osservare suo marito. Finalmente l’avevano fatto… per la seconda volta. Si erano sposati sei anni prima, quando Emma aveva appena sei mesi. La cerimonia era stata perfetta… beh, quasi. Non aveva mai visto Ross così arrabbiato. Sembrava pronto ad ammazzare Joey. Joey, invece, se n’era andato in silenzio. Lei non lo aveva più visto da allora. Sentiva ancora la sua mancanza.

Si erano trasferiti in California, dove a Ross era stata offerta una prestigiosa cattedra per continuare a insegnare. Anche Rachel aveva trovato un buon lavoro. Erano tornati a visitare New York in alcune occasioni, ma ogni volta, Ross si era assicurato che Joey non fosse nella lista di persone da incontrare. Dopo anni trascorsi a mentire a loro stessi, alla fine avevano ammesso di sentire la mancanza degli amici e delle famiglie. Si erano quindi trasferiti di nuovo, in una cittadina appena fuori New York. Abitavano lì da due mesi, ormai.

Ross la baciò sulla guancia, strappandola ai suoi ricordi. Rachel si voltò verso di lui. – Allora, come procedono le decorazioni? –

Ross sorrise imbarazzato. – Emma ha voluto dare una mano. E penso che se la stia cavando meglio di me. –

 

***

 

Joey era nel suo camerino, quando Chandler arrivò sul set. – Hey, amico. Di che parla questo film? –

Joey sorrise malizioso. – Ecco, è una commedia romantica. –

Chandler fece roteare gli occhi. Sapeva che Monica lo avrebbe assillato fino allo sfinimento, pur di andare a vedere quel film.

Joey era finalmente diventato famoso… o perlomeno, veniva considerato come la nuova grande promessa. “I giorni della nostra vita” gli aveva aperto diverse strade davanti a sé. Aveva preso parte ad alcuni film apprezzati dal pubblico e dalla critica. E il suo ultimo film, dell’anno prima, si era rivelato un sorprendente blockbuster.

- Allora, a che ora ci vediamo, domani al party? –

Le sopracciglia di Chandler balzarono in alto. – Sei stato invitato? –

- Conosci qualcuno che sappia resistere al fascino di Joey? – fronteggiò lo sguardo scettico di Chandler. - Ok… Secondo Phoebe è arrivato il momento di mettere fine a questo altler… atlerc… a questo litigio, insomma. –

Chandler scosse il capo. Stavano per arrivare i guai.

 

***

 

- Emma, i tuoi amici saranno qui a momenti. Smettila di giocare e mettiti quel vestito. –

Rachel si stava trattenendo solo per sua figlia. Ross e Emma erano andati a fare shopping, cercando un nuovo vestito per la festa. Ed erano tornati con un… costume da vampiro. Emma non voleva saperne di cambiarlo. E Phoebe non l’aveva certo aiutata, dicendo che si trattava del vestito più bello che avesse mai visto. Perciò adesso c’era questa ragazzina, piccola e dolce, vestita come una creatura mostruosa uscita da un brutto film horror. Rachel sospirò in silenzio. La sua bambina stava crescendo.

Si lasciò sfuggire una smorfia. Ross era di nuovo lì. Ultimamente, era diventato troppo appiccicoso, e la cosa la irritava. Lui si stava comportando così da un po’, ormai, eppure sembrava che lo facesse apposta, che fosse tutto una farsa. Come se dovesse ripulirsi la coscienza da un senso di colpa.

Il campanello squillò. Rachel si stampò in faccia il sorriso più finto. Era tempo di dare il via allo spettacolo.

 

***

 

- Dov’è Phoebe? – Erano le 8 e 10. Rachel iniziava a preoccuparsi. Emma non avrebbe tagliato la torta senza Phoebe. In quel momento, il campanello trillò. Emma corse alla porta per aprire. Phoebe fece il suo ingresso, seguita da… JOEY!

Rachel lasciò cadere la tazza che aveva in mano. Ross la fissò per un lunghissimo istante, prima di scattare verso Joey. Rachel sapeva che avrebbe dovuto muoversi e impedire a Ross di fare qualcosa di stupido, ma era pietrificata. Fu Monica allora a correre incontro a Ross.

- Ross, non fare una sceneggiata. Rovinerai il party a Emma. –

Con la coda dell’occhio, notò che Emma lo stava fissando. Sembrava confusa. Monica aveva ragione. Non avrebbe mai voluto rovinare la festa di compleanno di sua figlia. Si sforzò di rilassare i nervi, e allungò la mano.

Joey lesse chiaramente le emozioni sul volto di Ross. Dopo tutti quegli anni, Ross lo odiava ancora. Sentì un dolore allo stomaco. Aveva perso uno dei suoi migliori amici.

Strinse la mano a Ross. – E’ passato parecchio, Ross. –

Ross ricambiò lo sguardo, senza neanche preoccuparsi di celare l’odio che stava provando.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 02. The Past Hurts ***


Cap. 2 – The Past Hurts

 

Il silenzio era assordante. Dall’altro lato della stanza, Rachel rimase a fissare Joey per degli interminabili istanti. Non riusciva ancora a credere che lui fosse davvero lì. Le lacrime affiorarono, appannandole gli occhi.

- Mamma? Perché stai piangendo? – la domanda la riportò sulla Terra con la forza di una scossa. Si asciugò le lacrime e rivolse un malinconico sorriso a Emma.

- Mi era solo entrato qualcosa nell’occhio, tesoro. –

Si mosse in direzione di Joey, ignorando lo sguardo di fuoco che Ross le stava lanciando. Tutto ciò che le importava era che il suo migliore amico fosse di nuovo lì. Lui le sorrise. Un triste sorriso, un sorriso che non pensava avrebbe mai visto sul volto di Joey. Era cambiato. Sembrava più maturo. Era come se il Joey che aveva di fronte fosse uno sconosciuto.

- Come stai, Rachel? –

Anche il modo in cui pronunciava il suo nome era diverso. – Bene. Tu? –

- Alla grande. Direi alla grande. – Come avrebbe dovuto sentirsi, se rivederla gli riportava alla mente tutto il passato? Non si sarebbe dovuto presentare. Ma chi poteva pensare che avrebbe fatto ancora così male?

Amanda richiamò l’attenzione con un colpo di tosse. Si era completamente scordato di lei. – Lei è mia moglie, Amanda. –

Rachel sgranò gli occhi. Si era sposato? Perché non era stata invitata? Perché nessuno le aveva detto nulla? Gettò da parte quelle domande e sorrise a entrambi. Più tardi, avrebbe avuto tutto il tempo per ottenere delle risposte. Adesso, aveva una festa da portare avanti.

 

***

 

- Oh mio Dio! Sono esausta, Emma, è ora di andare a letto! – Monica stava rincorrendo la nipotina, cercando di catturarla per portarla a letto.

Il party era terminato da un’ora. Emma stava scorazzando per la casa, provando i suoi nuovi giocattoli. Non mostrava il minimo segno di stanchezza.

- L’ho presa! – Amanda protese le braccia, ma sbuffò quando Emma scivolò sotto di esse. Scosse il capo e partì all’inseguimento.

Joey era seduto sulle scale, a osservare la moglie che rincorreva Emma in giro per tutta la casa. In quel quadro, sembrava molto più a suo agio di lui. Si alzò e raggiunse la cucina. Trovò Rachel a tavola, a bere un caffè. Sembrava distrutta. Prese posto accanto a lei.

- E’ stata una bella festa, Rachel. –

- Grazie. –

Rimasero seduti in uno spiacevole silenzio per un po’. C’erano così tante cose che Joey avrebbe voluto dirle. Ma non poteva. Non aveva il diritto di farlo.

- Allora, quando ti sei sposato, Joey? –

- Un anno fa. –

Rachel annuì. Perché si stavano comportando come sconosciuti? Quello era il suo migliore amico. L’uomo che c’era sempre per lei, che riusciva a tirarla su di morale ogni volta che era triste. Perché era dovuto cambiare? Sospirò. Forse era meglio così.

 

***

 

Tornato a casa, Joey ripensò a come Rachel gli fosse sembrata triste. Non dava l’idea di essere felice. Anche Ross era diverso. Naturalmente, non aveva fatto nulla per mascherare il fatto di non sopportare la sua presenza alla festa. Però sembrava che nemmeno il modo in cui trattava Rachel in passato, come una dea, fosse più lo stesso. Magari era perché erano sposati già da sei anni… eppure…

Joey si morse il labbro inferiore. Non li aveva mai immaginati così. Nella sua mente, li aveva sempre visualizzati come una coppia felice, in una casa gigantesca, con tre bambini, un cane e tutti gli amici intorno. Rialzò la testa di scatto, quando si rese conto che quello che stava vedendo era il suo sogno di una vita con Rachel. Magari avrebbe potuto anche realizzarlo, se solo…

 

** Sei anni prima **

- Congratulazioni, Ross! E’ bellissima! –

Ross, raggiante, dette una pacca sulla spalla a Joey. Rachel aveva appena dato alla luce la sua bambina, Emma. Era più felice di quanto potesse mai immaginare.

Joey osservò Ross e Rachel, mentre coccolavano la loro bambina. Sembravano davvero felici. Lentamente, abbandonò la stanza. Quello non era il suo posto.

Era una bella giornata. Il sole splendeva e gli uccellini cantavano. Era il giorno perfetto. Ma Joey non si era mai sentito così triste. Si rese conto che non si stava comportando da buon amico. Però lo faceva soffrire, vedere Ross e Rachel insieme. Provava ancora dei sentimenti per lei… ma doveva continuare a nasconderli. Non avrebbe mai messo a rischio la possibilità per Ross e Rachel di tornare insieme.

Tornò al suo appartamento. Era vuoto, senza Rachel. Sospirò. Si stava deprimendo. Forse gli gli sarebbe stato d’aiuto vedere un film, o schiacciare un pisolino, o qualcos’altro. Qualsiasi cosa, pur di non lasciare i propri pensieri in balia di Rachel.

Si svegliò un’ora più tardi. Non gli era stato di nessun aiuto. Rachel era dappertutto, anche nei suoi sogni. Aveva davvero bisogno di parlare con qualcuno. Magari Chandler poteva dargli una mano. Il suo stomaco brontolò. Ecco un’altra ragione per attraversare il corridoio e raggiungere la porta di fronte. “Speriamo che Monica abbia lasciato qualcosa di buono”.

Appena uscito, per poco non si scontrò con Chandler. – Che succede, amico? –

- Joe! Ecco… non sapevo che fossi qui. Pensavo… -

- Chandler, c’è qualche problema? –

Chandler abbassò gli occhi a terra, fissandosi le scarpe. Joey seguì il suo sguardo. – Sei emozionato perché hai comprato un nuovo paio di scarpe? Amico, è il caso che rivedi le tue priorità. –

Chandler sorrise debolmente. Non sarebbe stato facile. Si era completamente dimenticato di Joey. Prese un profondo respiro. Qualcuno doveva dirglielo. – Joey, Ross e… -

Monica sfrecciò fuori dall’appartamento. – Oh, bene, pensavo te ne fossi già andato. Andiamo, dobbiamo assolutamente comprare un vestito nuovo per il matrimonio. – Si bloccò quando vide Joey.

Di solito, Joey non era il più rapido nel capire le cose al volo. Magari essere triste lo aveva reso più intelligente. Tutto aveva un senso, ora. – Ross ha fatto la proposta a Rachel? –

Chandler annuì lentamente. – Joey… Io… -

- No, è ok. Sto bene. Wow. Ross e Rachel. Insieme… di nuovo. Mi servirà un po’ di tempo per abituarmi ma… è fantastico… - Stava combattendo con le lacrime, che spingevano per schizzare fuori. – Credo che tornerò dentro. –

Monica si voltò afflitta verso Chandler. – Povero Joey – mormorò.

Dentro, Joey si sedette sul divano. Perché era così sorpreso? Avrebbe dovuto aspettarselo. Ross e Rachel erano fatti per stare insieme. Non importava che lui fosse follemente innamorato di lei. Ciò che importava veramente era che Rachel fosse felice. E lo sarebbe stata con Ross. Non aveva alcun diritto di rovinare tutto. Aprì il portafoglio ed estrasse una foto di Rachel. E mentre osservava l’immagine dell’unica donna capace di rubargli il cuore, le lacrime finalmente sgorgarono.




 


N.d.T. (Note del traduttore): Mi rendo conto che il fandom di Friends non sia il più frequentato, complice anche e soprattutto i tanti anni passati dalla fine della serie. Vorrei comunque ringraziare i - pochi - lettori silenziosi che hanno dato fiducia a questa storia e a questa traduzione.
Alla prossima,

S.o.J.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 03. The Wedding ***


Cap. 3 - The Wedding

 

Rachel si guardò intorno nell’appartamento. Era… beh, era po’ un disastro. Su una parete della stanza c’erano dei giganteschi poster che recitavano “Benvenuta a casa, Emma”, mentre dall’altra parte… qualcuno aveva cominciato ad appendere uno striscione di congratulazioni per il fidanzamento. Ma non aveva finito. Un’estremità dello striscione era attaccata con il nastro. L’altra stava dondolando a pochi centimetri dal pavimento. C’erano palloncini sparpagliati per tutta la stanza, e quella che sembrava una torta rovesciata per terra. E poi c’era… Joey, steso sul divano, con la testa tra le mani.

Lei gli si avvicinò e gli diede una leggera gomitata. Joey si svegliò di soprassalto. – Rach…? Che ci fai qui così presto? Credevo non saresti tornata fino a stasera. –

- Beh, c’è stato un cambio di programma. Che è successo qui? –

- Io… volevo farti gli auguri per il fidanzamento. – Joey abbassò lo sguardo sul pavimento. Una cosa era offrirsi volontario per decorare l’appartamento… un’altra era trovarsi ancora lì al suo ritorno. Era troppo difficile da sopportare. Aveva iniziato ad appendere lo striscione, quando un’ondata di tristezza lo aveva travolto. La vista gli si era appannata e la torta gli era scivolata di mano.

Rachel sorrise. – Sei stato così dolce, tesoro. –

Joey sentì un lamento levarsi dentro di lui. Anche solo la vista di lei che sorrideva era abbastanza per fargli tremare le ginocchia. Si alzò di scatto.

- Devo andare. –

Rachel gli fissò la schiena, mentre si allontanava. Joey le era sembrato piuttosto distante nell’ultimo periodo. Era andato a malapena a trovarla in ospedale. Quella era stata una delle ragioni per cui aveva deciso di tornare a casa dall’ospedale prima del previsto. Eppure, ancora non riusciva a parlare con lui. Sospirò. Doveva scoprire qual era il problema.

 

***

 

Un paio di giorni dopo, la situazione non era cambiata. Joey sembrava fare di tutto pur di evitare Ross e Rachel.

Rachel stava sfogliando vari libri sul matrimonio, quando Joey entrò. Si fermò a fissarla per un lunghissimo istante, subito dopo si voltò per tornare su suoi passi e andarsene. Non poteva restare lì. Vederla con tutti quei libri gli spezzava il cuore. Sentì una mano sulla spalla. Era Rachel.

- Cosa c’è che non va, Joey? –

- Niente. Sono solo molto impegnato, Rachel. –

Lei sembrava infastidita. Fece un evidente sforzo per sorridere, prima di estrarre una busta. – Volevo tu fossi il primo. –

Joey strappò la parte alta della busta. La partecipazione di nozze. Perché doveva fargli una cosa del genere? In un sussurro la ringraziò, per poi riprendere velocemente la via della porta. Stava diventando impossibile.

Rachel ne aveva abbastanza. Alla fine decise di confidarsi con Monica, la quale però non sembrò dargli molta importanza. Rachel insistette, e alla fine Monica accettò di parlare con Joey.

 

***

 

Monica si morse un labbro, mentre si avvicinava alla porta dell’appartamento di Joey. Non riusciva ancora a credere di aver accettato di fare una cosa del genere.

- Joey? Dobbiamo parlare. –

 

***

 

Joey contrasse i muscoli della fronte. Era quasi arrivato all’appartamento di Rachel. Non si era reso conto di quanto il suo comportamento fosse così evidente. “Immagino che dovrò scusarmi con lei. Mi inventerò qualcosa, tipo un’audizione o altro…”

Era così assorto nei suoi pensieri, che si accorse di essere entrato nell’appartamento, e di essere andato direttamente nella camera da letto, solo quando udì un urlo. Rialzò gli occhi, e vide Ross con Jill!

Ross balzò fuori dal letto. – Joey, non è come sembra… -

- Sembra che tu sia a letto con la sorella della tua fidanzata. –

- Ecco, magari sembra qualcosa del genere, ma devi capire… -

Jill scivolò fuori dalle coperte e dalla stanza indossando una camicia di Ross. Passando, ammiccò a Joey e gli sussurrò “chiamami”. Joey sbuffò disgustato. Come faceva la sorella minore ad essere una tale sgualdrina, quando la maggiore era un vero e proprio angelo?

Ross emise un mugugno imbarazzato. Joey rivolse l’attenzione a lui. Avrebbe ammazzato Ross. Come poteva fare una cosa del genere a Rachel, di nuovo? Ross si era seduto sul bordo del letto. Alzò gli occhi verso quelli di Joey. – Lei non mi ama. Non mi guarda più come prima. Sembra che non abbia nemmeno più tempo per me. –

Joey ascoltò sorpreso. Ross si sentiva inadeguato? Si sedette accanto a lui. – Credi che questo ti dia il diritto di tradirla? –

Ross scosse lentamente la testa. – Io sono pazzo di lei, non riesco più a pensare in maniera lucida. Immagino che avessi bisogno di qualcuno che mi facesse sentire… speciale. –

Joey era furioso. Ross non la meritava. Eppure, Rachel era innamorata di lui. Avrebbe fatto di tutto per renderla felice, e se lei aveva bisogno di Ross… Joey si lasciò andare a un sospiro. Non riusciva a credere a ciò che stava per dire. – Lei ti ama. Tutti lo vedono nei suoi occhi, quando ti guarda o quando parla di te. Per l’amor del cielo, Ross, ha appena partorito una bambina. E’ chiaro che deve dedicare la maggior parte del suo tempo a lei. –

Ross annuì. Joey aveva ragione. Si era comportato da ragazzino viziato.

Joey proseguì. – Lascio a te decidere se raccontarglielo o meno. Io… io non dirò niente. Ma parla con lei. Se la farai soffrire, giuro che te lo farò rimpiangere per il resto dei tuoi giorni. Ti troverò anche in capo al mondo, e spererai che venga ad ucciderti. –

Come ebbe finito la frase, lasciò la stanza. Poteva sentire Ross che chiamava Rachel sul cellulare.

 

***

 

- Questo è il matrimonio più bello di sempre – Monica singhiozzò. Chandler fece rotare gli occhi. Non era nemmeno iniziato e Monica stava già piangendo. Vide Joey varcare la soglia correndo. Chandler lo salutò col pollice alto. Non aveva capito perché Ross avesse cambiato idea sul testimone. Fino alla settimana prima, era lui il testimone. Poi, dal nulla, Ross aveva nominato Joey come suo testimone. Chandler era rimasto un po’ deluso. Sentì le prime note della musica. Si alzò.

Joey sbarrò incredulo gli occhi. Rachel era meravigliosa. La cerimonia iniziò. Joey non riusciva a staccare lo sguardo da lei. Era radiosa.

Trascinò di forza i suoi pensieri lontano da Rachel. La voce di Padre Curtis risuonò dall’altare. - … parli ora o taccia per sempre. –

Ross si guardò scrupoloso intorno. Rachel non si voltò nemmeno.

Joey contrasse tutti i muscoli del viso. Nessuno dovrebbe far dipendere la propria felicità da un’altra persona. Improvvisamente, decise che era tutto sbagliato. Non voleva che Rachel sposasse Ross. Ross l’aveva già tradita due volte. Lei si meritava un uomo di gran lunga migliore.

- Io mi oppongo. –

Il silenzio crollò sulla chiesa.

Joey vide Ross voltarsi verso di lui. Ross gli sferrò un pugno, ma Joey lo bloccò e lo spinse via. Rachel si gettò in mezzo ai due, a protezione di Ross. Joey si perse ad osservare gli occhi di Rachel. Fu come provocare una scossa ad ognuno dei cinque sensi. Si rese conto che non importava ciò che pensava lui. Rachel era follemente innamorata di Ross.

Joey si sporse appena verso di lei e le accarezzò la guancia. Lei lo fissò confusa. Lentamente, Joey si incamminò verso la porta. E senza guardarsi più indietro, la aprì e se ne andò.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 04. Ross & Rachel ***


Cap. 4 – Ross & Rachel


 

** Presente **

Rachel lanciò un’occhiata a Ross, dall’altra parte del tavolo. Stava fissando accigliato la sua colazione. Le sfuggì un sospiro. Non le aveva rivolto due parole in fila dalla festa della sera prima. Era addirittura arrivato al punto di andare a dormire nella camera degli ospiti. In un certo senso, si era sentita sollevata. Non aveva alcuna voglia di discutere con lui. Stava ancora cercando di riorganizzare le idee dopo aver incontrato Joey. Era felicissima di averlo rivisto. Avrebbe voluto correre da lui, piangere e confidargli tutti i suoi problemi. Joey l’avrebbe certamente consolata, giusto? Non ne era più così sicura. Le era sembrato così diverso.

- Mamma, mi puoi aiutare a pettinarmi? –

Rachel sorrise. Per quanto la sua vita potesse essere un disastro, aveva sempre il suo piccolo tesoro.

 

***

 

Monica compose il numero di Rachel. Aveva ripensato al party. Rachel le era sembrata turbata. Magari era solo per lo shock di aver rivisto Joey. Ma doveva comunque esserne sicura.

- Pronto? –

- Ciao Rach. Senti, ti andrebbe di pranzare con me? Ho scoperto questo ristorante Italiano che è davvero buonissimo. –

Rachel ci rifletté un attimo. Le avrebbe fatto bene scambiare due chiacchiere con Monica. Aveva bisogno di diverse risposte.

 

***

 

- Scusa per il ritardo, Rach. –

Rachel annuì. Non si era nemmeno accorta che Monica fosse in ritardo. La sua mente era fin troppo occupata dai pensieri.

- Allora, come stai, Rachel? Ieri mi sei sembrata un po’ strana. –

Non si aspettava che Monica andasse così dritta al punto. – Possiamo ordinare, prima? Sto morendo di fame. – Aveva bisogno di più tempo per riorganizzare le idee.

Quindici minuti dopo, con i piatti disposti di fronte a loro, Monica ripeté la domanda.

Rachel tirò un lungo sospiro. – Lo so. Probabilmente ero solo un sorpresa di vedere Joey. È… beh, è stato un fulmine a ciel sereno, ecco. –

Monica assottigliò gli occhi. – Tutto qua? –

Rachel si morse il labbro inferiore. Forse non era stata una grande idea, dopotutto. Monica continuava a fissarla. – No… io… lui… quando si è sposato? –

Monica sollevò le sopracciglia. – Un anno fa. –

- Oh, giusto. Me l’ha detto. – borbottò.

- Rachel, mi spieghi cos’è che ti disturba veramente? –

- Perché non mi ha invitato? Pensavo di contare qualcosa di più per lui. –

- Ed è così, Rach. Ma, diciamocelo, non è che ti sia data molto da fare per restare in contatto con lui. –

Rachel aprì la bocca per protestare. Ma Monica proseguì. – Lo so. Lo so. Ross ce l’aveva a morte con lui. Non sto dicendo che è colpa tua. Però è chiaro, Joey non ha voluto smuovere ulteriormente le acque. –

- Sono già abbastanza mosse. Non avrebbe fatto alcuna differenza. – disse Rachel in tono acido.

Monica si rese conto che quello era più di un semplice sfogo contro Joey. Negli ultimi sei anni, Monica aveva visto Rachel diventare sempre più seria, sempre più ombrosa. La Rachel che amava vivere e divertirsi sembrava sparita per sempre. All’inizio, Monica aveva attribuito questo cambiamento alla maturità. In fin dei conti, adesso Rachel era una donna sposata. Era normale aspettarsi un po’ più di maturità. Ieri, in modo chiaro, accecante, aveva capito. Rachel era infelice. L’incontro con Joey aveva finalmente abbattuto quelle barriera che si era costruita. E i suoi occhi avevano scoperto tutta la tristezza con la quale convivendo.

Monica trasse un profondo respiro. La situazione richiedeva delicatezza e tatto. – Rachel, il tuo matrimonio è in crisi? – Bene, complimenti per la delicatezza. Dopotutto, non ne aveva mai avuta più di tanta.

Rachel rischiò di soffocarsi col boccone. Dopo aver ripreso fiato, fissò Monica dritta negli occhi. Quella era la sorella di Ross ma… era anche la sua migliore amica.

- Sì. –

Monica abbassò lo sguardo sul piatto. A qualche livello, lo aveva sempre saputo. Eppure, era stato necessario vedere la desolazione negli occhi di Rachel, per portare la verità in superficie. Prese la mano di Rachel tra le sue. – Mi dispiace tanto, tesoro. Vorrei solo che me ne avessi parlato prima. –

Rachel non sapeva cosa aspettarsi. Monica era estremamente legata a suo fratello. Tuttavia, non sembrava arrabbiata. Era triste, ma non arrabbiata. Rachel si sentì sollevata.

 

***

 

Ross continuava a camminare avanti e indietro per la stanza, fissando il pavimento. Dov’era? Era tornato a casa alle otto in punto, e si era sorpreso di trovare la babysitter di Emma ancora lì. L’aveva pagata e aveva ordinato una pizza. Non era dell’umore giusto per mettersi a cucinare, nonostante quella sera fosse il suo turno.

Erano già le undici. Rachel non aveva mai fatto così tardi. C’era sempre stata, a casa, per raccontare a Emma la favola della buonanotte. Dopo diversi tentativi, era riuscito a mettere la bambina a letto per le nove.

Uscì sul balcone, immerso nei suoi pensieri. Da quando il loro matrimonio aveva smesso di essere un vero matrimonio? Era diventato tutto una farsa, e lo era ormai da parecchio tempo. Quando Joey aveva cercato di fermare il matrimonio, era impallidito di paura. Solo ora capiva che Joey non se ne sarebbe dovuto andare. Joey era l’unico che sapeva di lui e Jill. Eppure, se n’era andato lo stesso.

Ross non ricordava esattamente quando ma, specialmente nei primi giorni di matrimonio, era divorato dai sensi di colpa. Cercava di riparare ogni torto che poteva averle fatto. Magari, all’inizio, lei aveva apprezzato questo comportamento. Ma presto aveva iniziato ad irritarla. Avevano cominciato a discutere anche per delle stupidaggini. Non era passato molto, prima che le discussioni si trasformassero in vere e proprie liti. Rimaneva fuori di casa sempre più a lungo. Le prime volte, Rachel aveva provato a parlargli, a convincerlo a rientrare prima. Ben presto, aveva smesso di importare a tutti e due.

Ma era sempre tornato prima che Emma si addormentasse. Rimaneva sulla soglia della camera della figlia, ad osservare Rachel mentre le raccontava una favola. Era quella la parte migliore delle sue giornate. Rachel terminava la favola, ed entrambi rimboccavano le coperte alla piccola Emma. Aspettava quel momento ogni giorno. Era l’unica occasione in cui si comportavano come una coppia normale. Una volta da soli, nella loro camera, era tutto finito. A volte, si parlavano a malapena.

Si asciugò una lacrima all’angolo dell’occhio. Non era così che doveva andare. Non era più sicuro di amarla ancora. O addirittura, di essere stato innamorato di lei il giorno in cui si erano sposati. E se Emma fosse stata l’unica ragione per la quale si erano sposati? Rachel aveva sempre significato il mondo per lui, fin da quando erano ragazzi. Lei era quel sogno irraggiungibile. Quando finalmente l’aveva conquistata, era stato il periodo più felice della sua vita. Quando avevano rotto, ne era uscito devastato. E se fosse stato tutto qua? Se fosse stato così che doveva finire? Avevano trascinato la loro storia fino a questo punto senza ragione?

In passato aveva ammirato l’amore negli occhi di Rachel, ma adesso, sembrava averlo spento.

 

***

 

Monica allungò un fazzoletto a Rachel. Ne aveva già finite tre scatole. Monica era contenta che Rachel le avesse finalmente confidato tutto. Non riusciva a credere che Rachel se lo fosse tenuto dentro per così tanto tempo. E lo stesso valeva per suo fratello.

- Rach, vuoi che chiami Ross e gli dica che rimani a dormire qui? –

Rachel ci rifletté un istante. Le sarebbe piaciuto, ma non poteva fare anche questo a Emma. Aveva già saltato il rituale della buonanotte. Non poteva essere assente da casa anche la mattina dopo.

Chandler si fece avanti. – Posso riaccompagnarti all’alba. –

L’idea la convinse. Annuì, ringraziando l’amico. Monica andò a preparare la camera degli ospiti.

Chandler si aggirava imbarazzato intorno a Rachel. Non riusciva a credere che la coppia che riteneva perfetta fosse a un passo dalla fine. Li aveva sempre immaginati così felici. Era talmente preso dalla sua felicità con Monica, da non essersi mai reso conto che invece loro non lo erano. Non si era mai accorto di quanto Ross fosse infelice. Cominciò a sentirsi in colpa. Il suo migliore amico aveva collezionato un altro matrimonio fallito. Poi scosse la testa con vigore. Ma che andava a pensare! Ross non avrebbe divorziato di nuovo. Almeno, non finché poteva aiutare.

Si avvicinò a Rachel. – Rach, mi dispiace davvero tanto che tu stia passando tutto questo. Ma… -

Rachel aggrottò le sopracciglia. – Ma… cosa? –

- Ma voi eravate perfetti insieme. Hai intenzione di gettare tutto all’aria solo perché non andate più d’accordo? Ogni matrimonio attraversa delle fasi difficili. –

Monica si riaffacciò in soggiorno. Di che diavolo stava parlando suo marito? Non aveva sentito una sola parola di ciò che Rachel aveva detto?

Rachel stava scuotendo il capo. – Non getterò tutto all’aria. Non ho intenzione di lasciarlo. –

Chandler sorrise soddisfatto. Wow, con le consulenze matrimoniali se la cavava meglio di quanto immaginasse.

Monica era combattuta. Non voleva che il loro matrimonio finisse. Però erano profondamente infelici. E non andava per niente bene.

- Sto ancora con lui per Emma. Lei ha bisogno di avere entrambi i genitori, insieme. –

E fu lì che Chandler capì. Non era più innamorata di Ross. Stava ancora con lui solo per il bene di sua figlia. Fece un ultimo tentativo. – Questo non ha niente a che fare con Joey, vero? –

Monica gli sferrò una manata sul braccio.

Rachel si fermò a pensarci sul serio. In realtà no. La ricomparsa di Joey le aveva semplicemente permesso di guardare in faccia la realtà. Il suo matrimonio era finito. Lo era da parecchio tempo. Joey le aveva fatto ricordare il passato. Quando la vita era migliore. Quando era ancora innamorata. Ma il passato era ormai lontano. Il suo matrimonio si era trasformato in un brutto film. E il punto era che… non era colpa di nessuno. Certo, sarebbe stato facile incolpare Ross. Ma in realtà, non era nemmeno colpa sua.

- No. Non ha a che fare con Joey. Non doveva funzionare e basta. –

 

***

 

Ross saltò su al primo squillo del telefono.

- Pronto? –

- Ross? –

- Rachel – chiuse gli occhi. – Dove diavolo sei? Hai la minima idea di quanto fossi preoccupato? –

- Mi dispiace. Sono con Monica. Rimango a dormire qui per stanotte. Sarò di ritorno domani mattina, prima che Emma si svegli. –

Ross si chiuse nel silenzio per alcuni secondi. – D’accordo. Buonanotte. –

- Anche a te. –

Udì un click dritto nell’orecchio. Aveva riattaccato. Dio, che cos’era quello? Sembrava una conversazione tra due estranei. Non si erano comportati così nemmeno dopo che si erano lasciati. Certo, all’inizio c’era stato un po’ di imbarazzo. Ma erano riusciti a superarlo ed erano tornati migliori amici. Sospirò. A quanto pare, aveva perso anche la sua amicizia.

 

***

 

Joey aveva lo sguardo di fuoco. Chi diavolo stava suonando il campanello all’una di notte? Barcollò fino alla porta. Ne avrebbe cantate quattro a chiunque fosse. Spalancò violentemente la porta.

La rabbia evaporò in un istante. – Rachel? -

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 06. Central Perk ***


Cap. 6 – Central Perk


 

- Questa dev’essere la peggior combinazione di colori che abbia mai visto! –

Era passata una settimana, e il gruppo di amici stava riverniciando il Central Perk. Beh, tutto il gruppo tranne Ross. E per qualche ragione, a Rachel la sua assenza non pesava nemmeno più di tanto. Era quasi come ai vecchi tempi, trascorrere le giornate e divertirsi con gli amici. E se Ross voleva tirarsene fuori, e stare in disparte col broncio, affari suoi.

Joey si guardò intorno. Fin qua, era un lavoro davvero pessimo. Arancione acceso e rosa shocking. Mai fidarsi di Phoebe per questo genere di cose. Sembrava che stessero grattando via più vernice di quanta ne avessero effettivamente messa sul muro.

Amanda era piegata in due dalle risate. Rachel sorrideva. In quei pochi giorni in cui aveva avuto modo di conoscere Amanda, Rachel aveva scoperto quanto fosse fenomenale. Joey era fortunato ad averla.

Rachel ridacchiò. Joey e Monica stavano inseguendo Phoebe per tutta la stanza. Phoebe si rifiutava di restituire loro i pennelli. Insisteva a dire che l’abbinamento di colori andava bene così.

Alla fine, Chandler ne ebbe abbastanza. Si parò davanti a Phoebe e le strappò i pennelli di mano. – Mi stai dando il mal di testa! –

- Ok, è il momento di fare una pausa! – Amanda portò del caffè.

Il locale era veramente un disastro. Vernice che colava dalle pareti, sedie ribaltate, bicchieri di plastica e piatti dappertutto.

Chandler si esibì in una smorfia sarcastica. – Forse dovresti lasciarlo così, amico. Sai, gli da un’aria vissuta. –

Rachel scosse il capo. Chandler aveva ragione. Sarebbe stato tremendo rimettere a posto tutta quella confusione. E avevano finito di verniciare appena la prima parete. Solo Dio sapeva come sarebbe diventato quel posto, una volta finito il lavoro. Improvvisamente, la fronte si aggrottò e l’espressione si fece seria. C’era qualcosa di familiare in quella scena.

- Rach? – Monica le stava porgendo un brownie a pochi centimetri dal naso. – Ne vuoi uno? –

Rachel si sforzò di sorridere. Se si fosse trattato di qualcosa di importante, prima o poi le sarebbe tornato in mente.

Tre ore dopo, Joey fece un passo indietro per ammirare la loro opera. Beh, non era venuto poi così male. Avevano fatto solo due pareti ma… Alla fine avevano convinto Phoebe che crema era il colore giusto. Per la precisione, crema alla vaniglia. Accidenti, solo a guardare il colore gli veniva fame. Bene, magari avrebbe favorito le vendite.

Lanciò un’occhiata verso Rachel. Stava mostrando ad Amanda un catalogo di moda. Quando le aveva chiesto una mano, per ridipingere il locale, non era sicuro se avrebbe accettato. Ma lo aveva fatto. Si era immersa totalmente in questo progetto. Aveva portato campionari per i colori, cataloghi per l’arredamento. Aveva avuto delle idee davvero buone. Lui si era scoperto felice. La settimana prima, Rachel era depressa. Ma adesso… qualcosa della vecchia Rachel stava riaffiorando.

Chandler e Monica si stavano mettendo il cappotto. – Si sta facendo tardi. Mi sa che torneremo a casa e andremo dritti a letto. – Chandler sbadigliò. – Ci vediamo domani. –

- Io invece pensavo di rimanere e mettere un po’ a posto. – Rachel non aveva alcuna voglia di tornare a casa. Si era divertita un sacco. Non voleva andare via così presto. Emma era con la nonna. E lei non voleva affrontare Ross. Lui le aveva fatto chiaramente capire che disapprovava quello che riteneva essere “fraternizzare col nemico”.

Joey si guardò intorno perplesso. – Immaginò che dovrò dare una mano anch’io. –

- Ok, non fare tardi, amore. Io sono troppo stanca anche solo per pensare di pulire. – Amanda salutò con la mano e uscì serenamente dal locale, con Phoebe al seguito.

Rachel e Joey si ritrovarono al centro della stanza.

- Non so nemmeno da dove cominciare! – esclamò Rachel.

Joey sorrise beffardo. – Io sì. Andrò a sedermi su quel divano, distenderò le gambe e mi rilasserò. –

- Decisamente la cosa migliore da fare. –

Crollarono entrambi sul divano. Era piacevole. Nell’ultima settimana, Rachel era sembrata più tranquilla. Aveva finalmente ricominciato a vivere. In passato, viveva solo per sua figlia. Ma ora, tutto questo era per lei. E lo doveva a Joey. Lui sarebbe sempre riuscito a renderla felice. Odiava gli anni vissuti lontano da lui.

- A cosa stai pensando? –

- Stavo pensando a quanto sia stata piacevole questa settimana. – si accigliò. – Finirà presto. –

- Questo non significa che non possiamo passare altro tempo insieme. Mi sei mancata, Rachel. Non voglio aspettare altri sei anni per rivederti. –

In fondo, si trattava di quello. Joey riusciva sempre a farla sentire speciale. Anche quando sembrava arrabbiato con lei. Si ricordò di quel giorno, tornando dall’ospedale dopo aver dato alla luce Emma. Joey aveva cercato di decorare il suo appartamento per farle una sorpresa. Fu allora che capì.

Il locale le ricordava quel giorno. Anche l’appartamento era un disastro.

Joey si tirò su con la schiena, improvvisamente preoccupato. Sembrava che Rachel avesse appena visto un fantasma.

- Che succede? –

- Niente. Mi sono appena accorta di essermi scordata di consegnare un documento di lavoro. Chiamerò qualcuno perché lo faccia al posto mio. –

Sfrecciò fuori, verso la cabina telefonica più vicina. Joey la guardò confuso. Era strana.

Rachel si appoggiò con la schiena contro la parete. Perché quell’immagine continuava ad assillarla? Perché la stava disturbando così tanto? Eppure riusciva a rivedere tutto chiaramente. Il disordine, la torta a terra e Joey… Joey disteso con la testa fra le mani. Sembrava avesse pianto. Perché? Bella amica era stata. Non si era neanche preoccupata di scoprirlo. Aveva semplicemente spinto quella visione in un angolo remoto della mente. Perché adesso stava riemergendo?

Joey guardò l’orologio. Rachel era fuori da parecchio tempo. Sperava fosse tutto a posto. Altri cinque minuti e sarebbe andato a cercarla.

Due minuti.

Un minuto.

La porta si aprì e Rachel varcò la soglia.

- E’ stata più lunga di quanto immaginassi. Scusa se sono scappata in quel modo. – L’espressione di Rachel sembrava tesa.

Lui aggrottò le sopracciglia. – Rach, qual è il problema? –

Rachel deglutì a fatica. – Joey, per l’ultima volta, niente. Adesso lascia perdere. – Chiaramente lui non le aveva creduto, eppure, nemmeno lei aveva capito quale fosse il problema. Non riusciva a descriverlo. Avvertiva questa strana sensazione…

Joey trasse un sospiro. Se lei non voleva parlarne…

Rachel raccolse una rivista. – Penso che dovremmo comprare una di quelle sedie fatte a forma di mano. Ci starebbero benissimo. –

Stava cambiando argomento. D’accordo, l’avrebbe seguita su quella linea. – Magari. Anche se sono un po’ scomode. –

Rachel gli lanciò un’occhiata interrogativa.

Joey sorrise malinconico. – Ne ho avuta una qualche anno fa. Non so se fosse la sedia troppo piccola, o il mio sedere troppo largo, fatto sta che era stretta. –

Rachel scoppiò in una risata. L’immagine era troppo divertente.

- Joey, mi fai morire dal ridere. –

- Sono sempre stato bravo in quello. –

Lei sorrise. Vero, lo era. Dopo tutti quegli anni, lo era ancora. Era fantastico.

- Avresti dovuto vedere certa roba che avevo comprato. C’era questo pappagallo giocattolo, che ripeteva ogni cosa che gli dicevi. Io e Chandler lo abbiamo salutato nella maniera più degna. Lo abbiamo fatto volare dal tetto. –

Lei rise. – Hai sempre avuto dei gusti strani. Ti ricordi di quell’enorme cane di ceramica? Giuro che era la cosa più scivolosa che abbia mai toccato. –

- Non era niente, in confronto alla scrivania a forma di mucca. Quella era terribile! –

Un’ora dopo, Rachel si stava asciugando le lacrime dagli occhi. Non rideva così da troppo tempo.

Joey era euforico. Era come se ricevesse una medaglia, ogni volta che la faceva ridere. Lo faceva sentire bene.

Rachel si guardò intorno. – Sai una cosa, non abbiamo ancora iniziato a pulire. –

Joey scrollò le spalle. – Lasciamolo fare agli altri. Diremo che abbiamo rimesso a posto, e poi un uragano ha colpito il locale. –

Lei sorrise. – Certo. Ci crederanno di sicuro. –

Senza nemmeno pensarci, Joey si protese verso di lei e disegnò per aria il suo sorriso con le dita. – Sei bellissima quando sorridi. –

- Non lo sono altrimenti? – Si mise col broncio. Non aveva idea di quanto fosse adorabile.

Joey avrebbe voluto baciarla come non mai. Qualcosa doveva essere emerso dai suoi occhi, perché improvvisamente lei smise di ridere. Le chiacchiere amichevoli erano finite. L’atmosfera intorno a loro sembrava essersi appesantita di colpo.

Joey si sentiva come attirato verso di lei. Era sbagliato. Non avrebbe dovuto farlo ma… inclinò la testa e la baciò. Un dolce, morbido bacio.

Rachel sentì il suo corpo reagire. Sembrava giusto. Baciare Joey. Joey era… oh Dio! No!

Joey si sentì spingere via.

Lei lo guardò incredula. – Che diavolo era quello? –

- Non lo so. Io… - D’un tratto, non poteva più mentire. Anche se era la cosa più stupida del mondo, doveva dirgliela. Anche se stava facendo la cosa sbagliata. – Desideravo farlo da tanto tempo. –

Rachel era rimasta senza fiato. – Sei sposato! E lo sono anch’io! –

- Non lo ami più. –

Lei era sconcertata. – E allora? Non significa che vada a baciare il primo uomo che incontro. E poi, tu sei innamorato di Amanda. –

Nell’istante in cui quelle parole lasciarono la sua bocca, se ne rese conto. Lui non amava Amanda.

Lui aveva distolto lo sguardo. Temeva che avrebbe scoperto la verità.

Rachel era furiosa. – Pensavo tu fossi cambiato, e invece sei sempre il solito maiale! Hai problemi con tua moglie? Risolvili! Non provare a rovinare la mia vita e la sua! – Dopo un ultimo sguardo di disgusto, si precipitò fuori dal Central Perk.

Joey scosse il capo e si passò la mano sul viso. Che cosa si aspettava? Che Rachel cadesse tra le sue braccia e gli dicesse che anche lei provava gli stessi sentimenti? Che tutti i loro problemi sarebbero spariti? Era soltanto un sogno.

Nella realtà, se Amanda lo avesse scoperto, ne sarebbe uscita distrutta. Ross sarebbe andato a cercarlo con una pistola. E Rachel lo odiava.

Quella era la realtà. Un incubo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 05. Joey & Rachel ***


Cap. 5 – Joey and Rachel


 

- Hey, Joey. -

Joey la stava fissando, incredulo. Lei iniziava a sentirsi un po’ a disagio. Era già abbastanza difficile.

- Posso… posso entrare? –

- Uhm… forse… voglio dire, certo, entra pure. –

Rachel varcò la soglia. Nemmeno lei aveva ben chiaro perché si trovasse lì. Aveva semplicemente avvertito il bisogno urgente di vederlo. Chandler aveva cercato di farla desistere, dicendo che era tardi, che stavano già dormendo. Aveva persino detto che probabilmente avevano lasciato lo stato. Non voleva che lei si vedesse con Joey. Ancora imbronciato, l’aveva accompagnata e le aveva chiesto di chiamarlo appena avesse finito.

Rachel prese posto sul divano. – Dov’è Amanda? –

Joey indicò la camera. – Beh, sta dormendo. –

- Oh. –

Rimasero seduti in un silenzio imbarazzante. Joey non sembrava in grado di pronunciare neanche una parola. La sola vista di lei gli aveva mozzato il fiato. Era sempre stato così… ma… quella che aveva di fronte adesso era una Rachel completamente diversa. Dannazione, non si sarebbe dovuta presentare al suo appartamento a quell’ora. Il suo posto era con Ross.

- Non voglio essere scortese o altro… ma perché sei qui? – Era comunque suonato scortese, pensò.

- Io… in realtà non lo so. Dovevo vederti. Devo parlarti. – Ma di che cosa? Non ne aveva idea. I suoi pensieri erano in confusione. Aveva così tante cose da dirgli, che non sapeva nemmeno da dove cominciare.

Joey scrutò quell’espressione insicura sul volto di Rachel. In passato, riuscivano a parlarsi di tutto senza fare alcuno sforzo. Il passato… era sempre lì. A tormentarlo. Certo, aveva trascorso dei bei momenti con tutti. Aveva dei ricordi più o meno vaghi. Ma… Rachel. Ogni momento vissuto con lei era chiaro come il sole. I bei momenti e quelli brutti. Tutto quanto.

Rachel si rese conto che non sarebbe dovuta andare lì. Per quanto odiasse ammetterlo, Chandler aveva ragione. Joey non era felice di vederla. Era… beh, non c’era un’altra parola, era distrutto. Si alzò.

- Forse è meglio che vada. – Si lanciò verso la porta.

Joey rialzò di scatto la testa. Che accidenti le prendeva? Faceva per caso parte di uno strano gioco? Sì, doveva esserlo per forza. Vai e tortura Joey. All’improvviso si scoprì arrabbiato.

La raggiunse fuori, nella veranda, e la afferrò per le spalle.

- Che cosa credi di fare, Rachel? – gli uscì una sorta di sibilo.

- E’ solo che… mi sono accorta che è tardi… è stato un errore… scusami. – Poteva sentire gli occhi bagnarsi per le lacrime. Oh Dio, non adesso. Non di fronte a Joey.

Joey lasciò la presa. Sconcertato, realizzò che stava piangendo. Imprecò verso il cielo, prima di abbracciarla e stringerla forte tra le braccia. – Rachel, probabilmente dovremmo… andare a parlare altrove. –

Lei annuì.

 

***

 

- Dove siamo? –

Joey aprì la porta e con la mano la invitò a seguirlo all’interno. – Central Perk – Accese la luce.

Rachel era così assorta, durante il viaggio in auto, che non si era nemmeno resa conto di dove stessero andando. Si guardò intorno. Era quasi tutto come se lo ricordava, tranne per il grosso cartello “venduto” appeso fuori dalla porta.

Joey si accorse che lei lo stava osservando. – Già, Gunther ha venduto il locale. Si è sposato, e lei voleva andare a vivere fuori città. Così ha messo in vendita questo posto. –

- E… chi l’ha comprato? – Era veramente triste. Non rimetteva piede nella caffetteria da anni, eppure rappresentava ancora una parte di lei. Ross non era mai voluto tornare lì. Era preoccupato di poter incontrare Joey. E lei… non voleva tornarci neanche lei. Voleva andare avanti con la sua vita. Dimenticare tutto ciò che era accaduto nel passato. Aveva addirittura tentato di tagliare i ponti con Monica. Ma quello non aveva funzionato. Era pur sempre la sorella di Ross. Perciò, a parte Joey, aveva fatto il possibile per restare in contatto con tutti i vecchi amici del gruppo.

Joey sorrise. – L’ho comprato io. – Aveva colto l’occasione al volo. Non avrebbe mai permesso che tutto il passato scivolasse via nel nulla.

- Oh. – Aveva ripetuto quella sillaba parecchie volte, ultimamente. Era solo che non sapeva più come parlare con Joey.

Lui si sedette sul divano. – Già, ho firmato il contratto una settimana fa. Ho pensato di mantenere il vecchio stile. Voglio dire, è già perfetto così. Magari ridarò un tocco di vernice. Oh, e aggiungerò un paio di sedie. Ho sempre desiderato avere una TV qui dentro. Ma da quando Baywatch è stato cancellato, non c’è più niente di buono da guardare. E… -

- Joey, stai perdendo il filo. – Sorrise. Un Joey chiacchierone era sicuramente meglio di uno taciturno.

Prese posto accanto a lui. Non rimaneva altro che chiederglielo. – Perché ti sei opposto? –

Lo sguardo di Joey crollò fino ai piedi. Poteva fingere di non avere idea di cosa stesse parlando. Ma lo sapeva, e lo sapeva anche lei. Prese un respiro profondo.

- Non volevo che sposassi Ross. –

Rachel scoppiò in una fragorosa risata. Lui rimase intontito. Di certo non era la reazione che si aspettava.

Lei smise di ridere e si asciugò gli occhi. – Scusami, tesoro. Ma è davvero esilarante. –

Joey non era sicuro di come ribattere. – Esilarante? –

- Ti sei sempre ritenuto quello meno astuto, e invece eri l’unico ad aver visto giusto. –

Rachel si ricompose e gli lanciò uno sguardo di un’inconfondibile dolcezza. – Joey, tu eri l’unico. –

Lui era confuso. Quella risata improvvisa lo aveva lasciato senza parole. Si alzò e andò verso il bancone. Aveva bisogno di bere qualcosa. – Mi faccio un… un… caffè. Ne vuoi uno? –

Lei scosse il capo.

Perfetto, non lo voleva. Meglio così, anche perché non aveva idea di come farlo. Accidenti, perché non aveva mai pensato di tenere delle birre lì?

Si voltò verso di lei. E il cuore perse un battito. Alla luce soffusa del locale, Rachel aveva un’aria particolarmente abbattuta. L’aveva notato anche alla festa, ma quella notte era alla massima potenza.

Era bellissima, come lo era sempre stata. Nessuno avrebbe potuto dire il contrario. Ma… la luce si era spenta. Il bagliore che emanava Rachel. Lei non era felice. E questo lo faceva soffrire… più di quanto avesse mai immaginato. Pensava di aver fatto la cosa giusta, ad essersene andato quel giorno. E se invece non fosse stato così?

Si piegò sul ginocchio, di fronte a lei, e le prese la mano. – Cosa c’è, Rach? –

Lei crollò. Si aggrappò a lui come se fosse la sua ancora di salvataggio. Liberò il suo cuore dai pesi che lo opprimevano. Tutto il dolore, la tristezza… tutto. Pianse per tutto quanto.

Joey la strinse a sé. Non poteva crederci. Perché si trovava in una situazione tanto difficile? Non era sicuro di quale fosse realmente il problema. Ma così non andava. Rachel meritava un po’ di felicità nella vita. Lo sapeva da sempre, ed era davvero convinto che lei l’avesse trovata quel giorno, quando lui se n’era andato.

Il pianto iniziò lentamente a placarsi. Eppure, Rachel sembrava non avere intenzione di staccarsi dall’abbraccio di Joey. Era rassicurante. Erano passati anni, dall’ultima volta in cui qualcuno l’aveva stretta così. Qualcuno che tenesse davvero a lei.

Joey la allontanò delicatamente. – Raccontami. –

E lei lo fece. Gli raccontò tutto. Aveva già fatto la stessa cosa con Monica e Chandler, quel giorno, ma con Joey era diverso. Sarebbe sempre stato diverso con Joey. Rachel sentiva di poter affrontare di nuovo il mondo, se lui fosse rientrato a far parte della sua vita.

Una volta terminato il racconto, calò il silenzio. Joey le asciugò una lacrima sotto l’occhio. – Mi dispiace davvero tanto. Vuoi che vada a prendere a pugni Ross? –

Rachel sorrise. Joey fece lo stesso. Qualsiasi cosa, pur di vederla sorridere.

Lei tirò un paio di volte su col naso. – Ho davvero bisogno di un fazzoletto. –

Mentre Joey gliene passava uno, lei notò un riflesso dorato. La sua fede nuziale. Era sposato, e invece di essere a casa a trascorrere la notte con sua moglie, era lì con lei.

- Tu e Amanda, eh? –

Joey sgranò gli occhi, sconvolto. Non aveva più pensato a sua moglie. – Esatto. Ci siamo conosciuti a una festa a casa di Chandler, circa un paio d’anni fa. – Ci era andato solo perché Phoebe gli aveva detto che forse ci sarebbe stata anche Rachel. Non c’era. Però c’era Amanda. Aveva passato l’intera serata con lei. Chandler era fiero di lui. Aveva creduto che Joey stesse finalmente andando avanti e stesse dimenticando Rachel.

- Mi ha invitato a cena. E’ stata Monica a convincermi ad accettare. Non uscivo con una ragazza da un bel po’. – Era stata una discussione molto convincente. Monica lo aveva supplicato, poi gli aveva urlato contro, e infine era ricorsa al ricatto. Niente più cena da loro e niente più serata TV con Chandler. A quel punto, Joey si era arreso.

- Non uscivi più? – Rachel fece quella domanda come se fosse la cosa più sorprendente del mondo.

- Già, non c’era nessuna che mi interessasse particolarmente. – In realtà, non gli interessava nemmeno Amanda. Nessuna donna era come Rachel. Lei era l’unica. Alla fine aveva accettato l’appuntamento, ma solo per far contenti Monica e Chandler. Phoebe era contraria. Era convinta che Joey stesse commettendo un errore.

- Quindi sei andato a cena con lei? –

- Già. Così è diventata il mio appuntamento fisso per ogni occasione. – Era comodo. Amanda era una splendida persona. Sembrava che tenesse davvero a lui. E insieme si divertivano un sacco. Eppure, lui aveva sempre l’impressione che la stesse solo usando.

Rachel sorrise malinconica. Era contenta che almeno Joey avesse trovato la felicità. – Quando le hai chiesto di sposarti? –

Joey tornò con la mente a quel giorno. Era San Valentino. Avevano cenato in un ristorante di lusso e poi erano tornati all’appartamento di Joey. Lei stava preparando il caffè, quando all’improvviso si era fermata. L’aveva guardato dritto negli occhi e gli aveva sussurrato “ti amo”. Quelle due parole avevano sconvolto il suo mondo.

- A San Valentino. Le ho fatto la proposta il giorno di San Valentino. –

Rachel socchiuse gli occhi. Era davvero romantico.

Joey stava ancora ripensando a quel giorno. Il giorno in cui aveva deciso che era stupido, continuare a tormentarsi per Rachel. Era giunto il momento di andare avanti. E allora perché non farlo con Amanda? Era una donna meravigliosa. Le aveva chiesto di sposarlo. Lei era euforica; non si sarebbe mai resa conto che lui invece non lo era. Non aveva notato la tristezza nei suoi occhi.

O almeno, non fino a sei mesi dopo il loro matrimonio. Amanda era entrata in camera e aveva sorpreso Joey in un momento di debolezza. Lui era sul letto, con lo sguardo abbattuto. Lei aveva intravisto una punta della profonda tristezza che albergava nei suoi occhi. Gli aveva chiesto quale fosse il problema. Lui aveva confessato. Le aveva detto di essere innamorato di una donna che aveva sposato un altro. Non aveva rivelato il suo nome. Aveva provato con tutte le sue forze a gettarsi tutto alle spalle, ma non aveva funzionato. Lei era ancora nei suoi pensieri.

Amanda era uscita furibonda dalla stanza. Era rimasta a dormire per una settimana a casa di sua madre. Quando alla fine era tornata, niente era cambiato. Non voleva che il loro matrimonio finisse. Aveva promesso a Joey che lo avrebbe aiutato a superare il suo dolore.

Per certi versi, questo aveva fatto sentire Joey ancora peggio. Sarebbe stato meglio se lei gli avesse urlato contro, o se gli avesse chiesto il divorzio. Ma no, questa pacifica accettazione era terribile.

- Joey… Joey. – Tornò al presente. Rachel stava dicendo qualcosa.

- Eh? –

- Ti sei spento. –

- Scusa. – Anche lui avrebbe voluto raccontarle tutto. In fin dei conti, lei gli aveva parlato a cuore aperto. Doveva ammetterlo, la sua vita non faceva così schifo. Però quel senso di vuoto era ancora lì. Non importava quanto Amanda provasse a riempirlo. Lei era così comprensiva… era grandiosa. Era un vero inferno.

- Joey, ho sempre saputo che, prima o poi, avresti trovato la donna che ti avrebbe fatto smettere di passare da un letto a un altro. –

- E’ vero, l’ho trovata. - Ma non era Amanda. Si ritrovò a fissare Rachel intensamente.

La stava spaventando. Rachel cambiò rapidamente argomento. – E così Gunther ha trovato moglie? –

Joey sospirò. – Già. Una mora sexy di nome Catherine. Molto sexy. Non le piaceva New York, però. Lui avrebbe fatto di tutto per lei. Ecco com’è andata. Ha fatto i bagagli e ha messo in vendita questo posto. Non riuscivo a credere che stesse rinunciando al Central Perk. –

- Non lo so… io dico che se trovassimo il nostro unico vero amore, saremmo disposti a fare di tutto. –

Aveva ragione. Se avesse avuto Rachel al suo fianco, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. – Credi ancora nell’amore, Rachel? –

Lei ci rifletté per un istante. Sorprendente, sì, ci credeva ancora. Non le interessava cosa fosse accaduto, non aveva ancora rinunciato all’amore. – Sì. Buffo, vero? Sento che non dovrei rinunciarci. Anche se non ho alcuna possibilità di ritrovarlo. –

- Non ce l’hai? –

- Non lascerò Ross. –

Lui comprese. Lo faceva per Emma. Rachel amava quella ragazzina. Non avrebbe mai fatto qualcosa che potesse farla soffrire.

Joey la strinse in un abbraccio. Quella donna era incredibile. Il suo matrimonio era in pezzi, eppure aveva ancora la forza di non mollare. Non poté farci niente. Credeva fosse impossibile, ma si stava innamorando ancora più profondamente di lei.

Alzò gli occhi al cielo. Non era giusto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 07. Emma’s Fairytale ***


Cap. 7 – Emma’s Fairytale


 

“… sei sempre il solito maiale!” Non riusciva a credere di avergli davvero detto una cosa del genere. Però se lo meritava, giusto? Eppure, quell’aria angosciata nei suoi occhi… faceva male, sapere di essere stata lei stessa a causarla. A quel ricordo, sentì il cuore stringersi.

Baciare Joey le aveva provocato sensazioni che non aveva più sentito da anni. Sensazioni che aveva sepolto in profondità. Si era persa in quel momento speciale. E poi fu investita dalla realtà. Quella realtà che era priva di felicità. Come aveva potuto abbassare la guardia? Era arrabbiata. Forse più con se stessa che con lui, pensò mestamente. E invece aveva sfogato quella rabbia su di lui. L’unico uomo che era riuscito a farla rivivere. Era stata una stronza senza cuore.

- Rachel? Che ci fai a casa? –

Alle parole di Ross, Rachel si strinse nelle spalle. Il fatto che suo marito non si aspettasse il suo ritorno a casa, la diceva lunga sul loro matrimonio.

- Ci vivo. Perché? Volevi rimanere da solo? –

- No… io… scusa ma… sei fradicia. –

Rachel guardò in basso, come in confusione. Stava gocciolando per terra. Quando aveva iniziato a piovere? Si diresse in camera e sbatté la porta.

Ross osservò le chiazze d’acqua per terra. Era suonato molto maleducato. Ma che altro poteva fare? Rachel aveva trascorso quasi l’intera settimana con il “nemico”. Fece roteare lo sguardo. Era una cosa piuttosto infantile. E a dire la verità, lei era sembrata più felice nell’ultima settimana, di quanto non lo fosse da tanto tempo. Tranne oggi. Poteva essere perché lui si era presentato a casa prima del previsto. Era tornato alle 8 invece delle solite 9.

Doveva parlare con lei. E dirle cosa? Che stava cominciando a dubitare del suo amore per lei? Che forse erano intrappolati in un matrimonio senza amore? Cosa avrebbe portato di buono? Lo sapeva che, in ogni caso, sarebbero rimasti insieme. Non potevano fare altrimenti. Emma si meritava una famiglia unita. La cosa migliore era continuare con questa messinscena.

Poteva sentire la tristezza pervaderlo. La sua vita non sarebbe dovuta andare così. Rachel non sarebbe mai dovuta arrivare a odiarlo.

 

***

 

Rachel osservò il suo riflesso. Era bagnata fradicia. Sottili rivoli d’acqua le stavano scivolando sul viso, mescolandosi alle lacrime. Le lacrime che aveva versato per il suo matrimonio, e per Joey. Aveva pianto per tutto il tragitto dal Central Perk fino a casa. Non si era nemmeno accorta della pioggia. Guardò fuori dalla finestra. Stava piovendo intensamente. La pioggia portò in superficie tutta la solitudine della notte, della sua vita.

Si sedette sul bordo del letto e pianse. Pianse per la pace che non sarebbe mai arrivata.

 

***

 

- Chandler? Sono Amanda. Joey non è ancora tornato a casa. Sto cominciando a preoccuparmi. –

Chandler lanciò un’occhiata all’orologio. L’una di notte. Che ci faceva Joey fuori così tardi?

Decise di controllare al Central Perk, prima di tutto. Le luci erano accese. E sul divano, c’era Joey.

Chandler scacciò le sue infondate paure. Si diresse aggressivo verso Joey.

- Che stai facendo? Lo sai quanto è preoccupata Amanda? E’ terror… - Le parole gli morirono tra le labbra.

Joey sembrava sconvolto per qualcosa. L’unica volta in cui Chandler aveva visto Joey in quelle condizioni, era stato quando…

- Rachel? –

Joey annuì lentamente. – L’ho baciata. –

Chandler rimase senza parole. Joey aveva baciato Rachel. Era una notizia più che inaspettata. Joey desiderava farlo da un’eternità. E adesso finalmente l’aveva fatto… ma era sposato. Con Amanda. Quella Amanda che Chandler aveva pensato potesse aiutare Joey a dimenticare Rachel. Evidentemente si era sbagliato.

Chandler corse ad abbracciarlo. Le parole non sarebbero bastate per esprimere quanto gli dispiacesse.

 

***

 

La mattina successiva, Rachel si svegliò e trovò un vassoio, con la colazione, sul comodino. Un bigliettino era appoggiato al bricco del caffè.

Ciao Rachel,

Non ero sicuro che tu avessi cenato ieri sera. Ho pensato che avessi trovato solo delle schifezze. Perciò, qui c’è una sana colazione. Buon appetito.

Ross

P.S. Ho del lavoro da sbrigare. Ci vediamo stasera.

Rachel sorrise. La sua vita era entrata in una spirale tanto negativa, che si era dimenticata di quanto Ross sapesse essere premuroso. Effettivamente, la sera prima aveva mangiato soltanto schifezze. Diede il primo morso al toast.

Mezzora dopo, Rachel mise l’ultimo piatto nel cestello. Ieri, a quell’ora, era uscita in fretta e furia per raggiungere gli altri al Central Perk. Avevano deciso di lavorare al locale ogni weekend. Lei aveva preso quell’impegno fin troppo sul serio. Era andata lì tutte le volte che aveva potuto. Tutte le pause pranzo le aveva trascorse sfogliando cataloghi con Joey. Si era divertita. E adesso era tutto finito. Maledetto Joey per aver rovinato tutto. Sospirò. Doveva smettere di dare la colpa a lui.

Ross tornò a casa verso le otto, tenendo Emma per mano. La ragazzina si gettò tra le braccia della madre.

- Emma! Mi sei mancata, piccola. -

Ross sorrise. Rachel era davvero una brava madre. – Ti stava aspettando sulla porta. Credo che tua madre fosse un po’ arrabbiata per quel vaso che hai rotto. –

- E’ andata così, Emma? –

Emma la guardò con occhi da cucciolo. – Non volevo. Davvero. L’ho appena toccato ed è caduto. –

Rachel non aveva la forza di discutere. Sospirò. – Sei una bambina cattiva. –

Emma ridacchiò. Sapeva che l’avrebbe avuta vinta. – Ma non sei arrabbiata, vero? –

Rachel scosse il capo. Non ce la faceva proprio a restare arrabbiata con Emma a lungo. – Andiamo, tesoro, ti va di mangiare qualcosa? –

Un’ora dopo, Emma era a letto e chiedeva una favola. Rachel afferrò un libro a caso.

- No. L’abbiamo già letto, quello. Inventane una, mamma. Per favore? –

- D’accordo. C’era una volta, una principessa che viveva in un enorme castello. Aveva tutto ciò che il suo cuore poteva desiderare. Tranne il vero amore. Suo padre decise che era arrivato il momento che la principessa si sposasse. Così scelse un principe. Il giorno del matrimonio, mentre era accanto a lui, di fronte all’altare, lei capì quanto il principe fosse sciocco. – Emma rise. – Perciò la principessa scappò e scelse di vivere con la sua migliore amica, che era invece una borghese. –

Ross sorrise dalla soglia della camera.

- La sua migliore amica le diede una casa. La principessa conobbe dei nuovi amici. I suoi genitori cercarono di convincerla a tornare al castello. Ma lei si rifiutò. Era felice. Per la prima volta, stava vivendo nella maniera che voleva lei. –

Rachel fece una pausa, ricordando il passato. Emma la tirò per la manica. – Finisce qui? –

- No, adesso viene il bello. La principessa incontrò un ragazzo, che era il fratello della sua migliore amica. E s’innamorarono. Insieme erano veramente felici ma… ma poi un giorno lui fece una cosa sbagliata e lei lo lasciò. –

- E’ un peccato. –

- E’ vero. Però rimasero amici. Lei incontrò altre persone. Ma non provò mai le stesse cose che provava quando era insieme a quel ragazzo. Alcuni anni dopo, lui le chiese di sposarlo. Lei rispose di sì. Organizzarono un matrimonio meraviglioso. Ma un loro amico cercò di fermarlo. Poi però cambiò idea, e se ne andò. La principessa non lo rivide per parecchi anni, dopo quel giorno. Ad ogni modo, la principessa e il ragazzo si costruirono una vita insieme, ed ebbero una splendida bambina. –

Emma sorrise. – E vissero felici e contenti? –

Rachel esitò. – Tesoro, non tutto ha un lieto fine. –

- Loro dovrebbero averlo, però. Altrimenti, perché la principessa ha sposato quel ragazzo? – s’interruppe. – E quell’amico che aveva cercato di fermare il matrimonio? –

Un sorriso malinconico piegò le labbra di Rachel. – Immagino che la principessa abbia sposato quel ragazzo perché credeva che la sua vita sarebbe rimasta come prima. Quando si erano innamorati. Per quanto riguarda l’amico, non sapeva perché l’avesse fatto. –

Emma agitò le braccia esultando. – Io lo so! Non voleva che la principessa sposasse quel ragazzo. Era lui che voleva sposare la principessa. –

Rachel spalancò gli occhi e un sopracciglio balzò in alto. Questa le suonava nuova.

Ross stava fissando Emma. Dio, sua figlia aveva ragione. Ecco cos’era. Joey era innamorato di Rachel. Come aveva fatto a non accorgersene finora?

Entrò nella stanza. Rachel alzò gli occhi sorpresa. Era convinta che, quella sera, Ross avesse deciso di saltare il rituale della buonanotte.

Insieme, rimboccarono le coperte a Emma. Rachel le accarezzò il naso. – Hai una fervida immaginazione, angelo mio. –

Emma s’imbronciò. – Ho ragione. La principessa dovrebbe andare a cercare quell’amico. –

- Tesoro, la principessa si è sposata con il ragazzo e hanno avuto una bambina. Adesso dormi. –

Ross si precipitò fuori. Aveva bisogno di aria. Adesso era tutto chiaro. Joey amava Rachel. L’amava ancora? E Rachel? Che cosa provava per lui? Non ne aveva idea. Ma lo avrebbe scoperto.

 

***

 

Rachel era sdraiata sul letto, a fissare il soffitto e a pensare. Le parole di Emma le avevano aperto un’intera nuova prospettiva. Joey innamorato di lei? No, era impossibile. Ma… l’immagine di lui in lacrime le tornò in mente. E la frase che aveva detto dopo quel bacio: “Desideravo farlo da tanto tempo.” Lei era rientrata nella sua vita da appena una settimana, più o meno. Non era tanto tempo. E se Emma avesse avuto ragione? Joey provava qualcosa per lei? Era stata troppo cieca per accorgersene?

 

***

 

Ross alzò gli occhi. Central Perk. Era talmente perso nei suoi pensieri, che non si era nemmeno reso conto di dove si stesse dirigendo. Entrò.

Joey sentì la porta aprirsi e si voltò. Ross. Oh Dio, era lì per ucciderlo.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 08. Out In The Open ***


Cap. 8 – Out In The Open


 

Joey scattò in piedi. Era tempo di affrontare la realtà.

Ross lo stava fissando. Era snervante. Ross gli andò lentamente incontro. Joey avvertì l’impellente bisogno di spingerlo via e correre lontano.

Ross non era sicuro di cosa dire. L’unica sensazione che aveva provato nei confronti di Joey era la rabbia. Era difficile vedere oltre a quella. Quel giorno, alla festa, era talmente accecato dalla collera che aveva a malapena riconosciuto Joey. Ma oggi, guardarlo in faccia era uno shock. Joey era sempre stato un tipo esuberante. Ma questo Joey era differente. Era più serio e più maturo.

- Dobbiamo parlare, Joey. – Doveva scoprire se ciò che sospettava era vero. Anche se questo significava mettere da parte le ostilità.

Joey non sapeva se sentirsi sollevato o meno. Quel silenzio era inquietante, ma una conversazione vera e propria sembrava una prospettiva ancora più spaventosa. Annuì.

- Rachel ha raccontato a Emma una favola, stanotte. –

Joey sollevò un sopracciglio. – Uh, era carina? –

Ross lo ignorò. – Le ha raccontato di una principessa che ha sposato un ragazzo che non amava, e di un amico che ha provato a fermare il matrimonio. –

- Io cosa c’entro? –

Certe cose non sarebbero mai cambiate. – Non ti suona familiare? E’ la storia di Rachel e della sua vita. Lei mi ha sposato anche se non mi amava, e tu hai provato a fermare il matrimonio. -

Joey si rifiutò di incrociare lo sguardo di Ross.

Ross proseguì. – E sai cos’ha detto la mia bambina? – Joey scosse il capo. – Ha detto che secondo lei, l’amico avrebbe voluto sposare la principessa. –

D’un tratto, Joey trovò difficoltà a respirare. Dio, era un incubo.

Ross piegò le labbra in un mezzo sorriso. – Buffo. La mia Emma è molto più intelligente di me. Tutti questi anni, e non ci ho mai nemmeno pensato. Tu eri innamorato di lei. – E non sembrava più nemmeno una cosa tanto brutta. Ormai, niente sembrava così brutto. Il motivo della sua rabbia adesso pareva davvero insignificante.

Inizialmente, Joey pensò di negare tutto. Ma a cosa sarebbe servito? Ross conosceva la verità e niente avrebbe potuto convincerlo del contrario. – Sì. – mormorò.

- Perché non gliel’hai detto? –

- Era felice, Ross. Non aveva bisogno che io le rovinassi la vita. Lei ti amava. –

Ross sorrise, cinico. – “Amava” è la parola chiave. Sai, non credo che fossimo innamorati nemmeno quando ci siamo sposati. Penso piuttosto che fosse qualcosa in cui ci eravamo illusi di credere. -

Ross non riusciva a credere che stesse condividendo tutto ciò con Joey. Quello era l’uomo che aveva giurato di odiare. Evidentemente, era solo l’ennesima illusione con cui aveva vissuto negli ultimi anni. Aveva dovuto dare la colpa a qualcuno e, in Joey, aveva trovato un perfetto e comodo capro espiatorio. A dire il vero, sfogarsi e buttare tutto fuori lo stava facendo sentire meglio.

- Ho avuto diversi anni per analizzare i fatti. Ma, onestamente, credo fossi consapevole che stavo commettendo un errore il giorno della proposta. Era qualcosa che dovevo fare, non che volevo fare. Magari tutta la storia con Jill era una semplice via di fuga. Magari, a livello di subconscio, speravo che qualcuno lo scoprisse e lo dicesse a Rachel, così che potesse annullare il matrimonio. Ho pensato a un migliaio di ragioni diverse. Ma alla fine credo che questa sia una delle più sensate. –

Joey strizzò gli occhi, in preda alla collera. Tutto ciò era imperdonabile. – Come sei potuto cadere così in basso? Se non volevi sposarti con lei, non potevi semplicemente dirglielo? –

- Non sto cercando di giustificarmi. Non ci sono scuse. Ma non ho avuto il coraggio di dirle la verità. –

Ross trasse un sospiro. Joey non aveva idea di cosa significasse essere come lui. Avere tre divorzi alle spalle. Certo, ci scherzavano sopra. Però lo faceva soffrire. Quando Rachel aveva accettato di sposarlo, una parte di lui si era esaltata. Era stata quella parte a convincerlo che quel matrimonio avrebbe funzionato. Una debole vocina aveva provato a farsi sentire. Quella voce, che diceva che era uno sbaglio. Lui invece l’aveva soppressa senza pietà. Se solo l’avesse ascoltata.

- Ross, cosa vuoi che faccia? Perché me lo stai raccontando? Dovresti parlarne con Rachel. –

- Devo sapere che cosa provi per Rachel. L’hai veramente dimenticata? – Aveva la sensazione che la risposta non gli sarebbe piaciuta.

- Perché? Che differenza fa? –

Ross annuì. Non aveva bisogno di sentire altro. E forse Joey aveva ragione. Non avrebbe fatto alcuna differenza. Se ne andò dal Central Perk.

Joey rimase a fissare la porta. Ross aveva avuto una buona idea. Anche lui aveva bisogno di un po’ d’aria fresca.

 

***

 

Rachel si lasciò sfuggire un sospiro. La notte era tremendamente lunga. Non riusciva a dormire. Non faceva altro che pensare a Joey. E se fosse stato tutto vero? Cosa poteva succedere? Avrebbe rovinato la loro amicizia?

Ma chi stava prendendo in giro? Se non fosse stata così cieca, se ne sarebbe accorta molto tempo prima. La loro amicizia era già rovinata. Joey era cambiato. La trattava in maniera differente. Già da prima che desse alla luce Emma. Non per forza doveva significare che lui era innamorato di lei. Eppure, sospettava che significasse esattamente quello. Magari l’aveva già capito. Perché, ad essere completamente onesta con se stessa, a un certo punto della storia, lei aveva accettato questo cambiamento. Che cosa significava? Che cosa provava per Joey? Non era così sicura di saperlo.

Lanciò un’occhiata a Ross. Era tornato a casa un’ora fa. Non le aveva rivolto una parola. Sembrava volesse farlo, invece si era semplicemente sdraiato sul letto e si era addormentato.

Il campanello suonò. Era Joey. Oh Dio, non adesso. Si sentiva troppo vulnerabile.

- Rachel, sono passato solo per scusarmi per l’altra sera. –

- Joey, ora non è un buon momento. – Voleva che se ne andasse. Non era pronta per affrontarlo.

- Uhm, ok. Volevo solo dirti che mi dispiace. Uh… adesso è meglio che vada. – Si voltò per allontanarsi.

Rachel sospirò. Odiava quello sguardo negli occhi di Joey. La delusione. Prima doveva rimettere un paio di cose nella giusta prospettiva, però. Magari parlarne con lui sarebbe stato d’aiuto. Afferrò il cappotto e lo rincorse. Non era sicura che fosse la cosa più giusta da fare. Ma era stanca di fare sempre la cosa giusta.

 

***

 

Rachel fece vagare lo sguardo all’interno del Central Perk. Non sembrava cambiato di una virgola, rispetto al giorno prima. – Tu e i ragazzi non ci avete lavorato oggi? –

- Ho detto loro di non venire. Non ero dell’umore giusto. –

Lei si sedette sul divano. Ora che si trovava lì, non aveva idea di che cosa dire. Era imbarazzante. Osservando di sfuggita Joey, immaginò che fosse lo stesso anche per lui.

- Mi dispiace Rachel. –

- L’hai già detto questo. –

Lui si morse il labbro. Era ridicolo. Era come se non riuscisse a pensare nient’altro.

Rachel trasse un profondo respiro. Era giunto il momento di afferrare il toro per le corna. – Joey, Emma mi ha detto una cosa stanotte. Lei… -

Lui la interruppe. – Lo so. Me l’ha già detto Ross. –

Rachel rimase a fissarlo, sbalordita. Ross era stato lì? E avevano parlato? E Joey era ancora vivo? Ciò poteva significare solo che…

- Lo hai ucciso! – sbarrò gli occhi.

Joey scoppiò a ridere. – No, abbiamo solo parlato. Mi ha raccontato cos’ha detto Emma. – fece una pausa. – Tua figlia… ecco, lei… ha ragione. –

Rachel rimase a bocca aperta. Aveva avuto dei sospetti. Ma sentirglielo dire così, ad alta voce, era tutta un’altra musica ed era sconvolgente. Si schiarì la gola. – E adesso? –

Joey temeva esattamente questo punto. Perché entrambi avevano dovuto fare questa domanda? Lentamente, chinò il capo.

Lei lo riprese. – Joey, perché fai così? Non me lo merito. – Si precipitò fuori dal Central Perk.

Era già la seconda volta, oggi, che qualcuno scappava da lui. La giornata stava andando sempre peggio.

 

***

 

Amanda cercò di riportare l’attenzione sul libro. Ma non ci riusciva. Rachel. Come aveva fatto a non accorgersene? Avrebbe dovuto capire che era Rachel, il lontano amore perduto di Joey. Il suo sguardo, quando aveva rivisto Rachel per la prima volta dopo sei anni, avrebbe dovuto essere una prova sufficiente. Invece, aveva dovuto approfittare dell’involontario aiuto di Chandler. Non poteva immaginare che Joey non le avesse mai rivelato il nome della donna. Sapeva soltanto che Joey le aveva raccontato tutta la storia.

Chandler le aveva domandato come si sentisse, ora che Rachel faceva di nuovo parte della vita di Joey. In quel momento, aveva capito.

Pensò che avrebbe dovuto odiare Rachel. Eppure non ci riusciva. Il cuore di Joey non era mai stato veramente suo. L’amore che Joey provava per Rachel non era mai sparito. E Rachel? Aveva visto abbastanza dolore nei suoi occhi, per capire che la vita per lei non esattamente rose e fiori.

Sapeva di avere soltanto due opzioni: mantenere il silenzio e fare finta di niente, o confrontarsi con lui. Forse era arrivato il momento di fare la cosa giusta.

 

***

 

Joey chiuse a chiave il Central Perk. Si incamminò verso casa, e dopo pochi passi, rischiò di inciampare su Rachel. Era seduta sul bordo del marciapiede.

- Rach? Che ci fai qui? –

Lei alzò gli occhi verso di lui. – Lo sai quanto mi ci è voluto per abituarmi a questa vita? Mi ero finalmente rassegnata al mio destino, poi arrivi tu e scombini tutti i piani. –

Joey era pronto a chiederle di nuovo scusa, ma lei proseguì. – Non ho fatto altro che pensare a te, negli ultimi due giorni. Hai idea di come mi sia sentita? –

- In realtà sì. Ho pensato a te per sei anni, Rachel. Perciò non venirmi a dire che la tua vita fa schifo perché hai ripensato a quel bacio per appena due giorni. – Si stava alterando.

- Non ho detto che ho ripensato al bacio. Ho detto che ho pensato a te, Joey. –

Joey strinse le palpebre. Stava andando in confusione.

Lei sospirò. – Ho ripensato a quello che ha detto Emma. Ho ripensato agli anni che abbiamo trascorso insieme. E mi sono resa conto che la nostra amicizia era cambiata. Già da allora. Era diventata qualcos’altro. Qualcosa che non riesco nemmeno a definire. Qualcosa che mi spaventa da morire. –

Osservando Rachel in preda alla disperazione, Joey sentì la propria rabbia scivolargli via. Scese lo scalino e si sedette accanto a lei. Rachel si voltò verso di lui, esplorando il suo volto con occhi curiosi.

Si piegò verso di lui, portando le labbra sempre più vicine alle sue, fino a incontrarle. Per un istante, lo sentì irrigidirsi. Ma solo per un istante. Le braccia di Joey la avvolsero e il bacio si fece più intenso. Era perfetto.

Ma d’un tratto, Joey si tirò indietro. Strinse l’abbraccio, per averla ancora più vicina a sé, e affondò il viso tra i suoi capelli. Poteva sentire chiaramente una voce nella sua testa. La voce di Chandler. Una frase che aveva detto tanto tempo prima. “E voglio pensare che quando arriverà anche per te la donna giusta, avrai la forza e il coraggio di dirle – no grazie, sono sposato.”

Si chiese se davvero aveva tutta quella forza e quel coraggio. Perché, in quel momento, avrebbe rinunciato volentieri ad entrambi.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 09. The Stage Is Set ***


Cap. 9 – The Stage Is Set


 

- Non sei capace di mantenere un segreto, Chandler? – gridò Monica.

Chandler trasalì. Avrebbe dovuto essere grato. Almeno, oggi, Monica sembrava disposta a parlare con lui. Ieri, dopo il suo scivolone con Amanda, non gli aveva nemmeno rivolto la parola. Ma doveva per forza urlare? I vicini avrebbero potuto iniziare a lamentarsi.

Chandler cercò di difendersi. – Pensavo sul serio che Joey l’avesse già raccontato ad Amanda. Perché dirle tutto tranne il nome? –

Monica incenerì il marito con lo sguardo. – Come al solito, hai rovinato tutto. Come quella volta in cui dicesti a Rachel che Ross era innamorato di lei. Incasinasti tutto allora. E adesso stai incasinando il loro matrimonio. –

- Quello di Ross? –

- Certo che no! Quello di Joey. –

- Non hanno bisogno del mio aiuto per quello. – borbottò. – Sembra che ci riescano piuttosto bene anche da soli. –

Monica assottigliò lo sguardo. – Non provare a giustificarti. Il loro matrimonio era perfettamente… ecco… perfetto! –

Chandler si stava innervosendo. – Come fai a dirlo? Non erano felici. Altrimenti, per quale ragione Joey avrebbe baciato Rachel? - Il momento in cui lo disse, si rese conto di aver commesso un errore.

Monica lo fissò come le avesse appena sparato. Rimase immobile, senza parole. Ma trattandosi di Monica, non riuscì a restare in silenzio a lungo. – Di che accidenti stai parlando? Quando? Dove? Perché? –

- Hai dimenticato “chi” – sobbalzò quando si accorse che Monica lo stava fulminando con gli occhi. – Forse non avrei dovuto dirlo a nessuno… - lasciò cadere la frase. Un’occhiata all’espressione di Monica, per capire che avrebbe dovuto dirlo a lei.

 

***

 

Rachel si fermò a guardare la piccola Emma, che dormiva serena rannicchiata sotto le coperte. Emma era l’unica vera ragione per cui aveva resistito così tanto. Ogni volta che aveva sentito di non poter sopportare un giorno di più, all’interno di quel matrimonio ormai vuoto, Emma era stata l’unica a darle il coraggio di continuare. Si lasciò sfuggire un sospiro. Per sei anni, era stato facile sapere cosa fare. Ma oggi… non ne aveva idea. E quel pensiero la stava torturando.

Joey era sempre stato in qualche angolo remoto della sua mente. Ma, in passato, era stato molto più semplice mettere da parte quei pensieri. Adesso, non poteva più farlo. Joey era tutto ciò a cui aveva pensato negli ultimi due giorni. Era pura agonia. E dopo la notte scorsa… come poteva continuare a vivere nello stesso modo? Ross stava ancora dormendo. Lei sapeva di non essere in grado di affrontarlo. Non mentre i sentimenti che provava per Joey minacciavano di sopraffarla. Aveva bisogno di schiarirsi le idee. Monica avrebbe saputo cosa fare. Lanciò un’occhiata all’orologio. Le 3 e 30 del mattino. Probabilmente, Monica stava ancora dormendo. Non importava, l’avrebbe tirata giù dal letto. Scrisse un biglietto a Ross e si precipitò fuori.

 

***

 

Monica crollò sul divano. – Non ci posso credere. Per un anno ho creduto che Joey fosse finalmente felice. E invece, quel povero ragazzo stava ancora piangendo per Rachel. Deve essere stato terribile per lui. –

Chandler annuì. Sperava di poterli aiutare. Ma in realtà, non aveva idea di cosa fare.

Il campanello suonò. Monica e Chandler si scambiarono un’occhiata. Chi veniva a fargli visita alle 4 del mattino?

Era Phoebe. Si precipitò all’interno e si fermò, con le mani sui fianchi, proprio di fronte a Monica. – Che sta succedendo? –

Monica sollevò le sopracciglia. Phoebe, certe volte, la coglieva davvero alla sprovvista.

Phoebe continuò. – Non fare finta di nulla, Monica. Le acque si sono smosse e io voglio sapere qual è il problema. –

Chandler fece roteare gli occhi. Non aveva alcuna voglia di giocare agli indovinelli. – Sputa il rospo, Phoebe. –

- Percepisco che c’è qualcosa che non va, nella vite di alcuni membri di questo gruppo, e voglio conoscere i dettagli. –

Il campanello suonò di nuovo. Chandler sbuffò. Com’è che all’improvviso erano diventati così popolari?

Rachel entrò nell’appartamento. Phoebe sobbalzò. Puntò il dito contro Rachel. – Tu sei una di loro! –

- Co… cosa? –

- Tu hai dei problemi seri. –

Rachel scagliò uno sguardo accusatorio verso Monica. Quella era la goccia che faceva traboccare il vaso. La sua vita era già abbastanza incasinata. Non aveva bisogno che la sua migliore amica andasse a spettegolare i suoi segreti con chiunque. Monica alzò le mani in segno di difesa. – Giuro che non le ho detto niente. L’ha percepito. –

Rachel la guardò scettica. Ma si trattava di Phoebe, dopotutto. Era probabile che l’avesse davvero percepito. Rachel aveva sempre avuto la sensazione che le profezie di Phoebe non fossero del tutto fuori dal mondo. Quel giorno, non era certo dell’umore per contestarla. Era lì per parlare con Monica. E avere anche Phoebe poteva essere utile. Come ai vecchi tempi.

 

***

 

Joey accese la TV. Non riusciva a dormire. Era tornato a casa verso le 2 di notte. Si era girato e rigirato nel letto per due ore, prima di arrendersi. Era una causa persa. In nessun modo si sarebbe ricordato le battute, l’indomani. E probabilmente avrebbe avuto un aspetto da schifo. Il regista lo avrebbe ucciso.

Un cantante stava intonando una canzone d’amore.

If I don't need you then why am I crying on my bed?
If I don't need you then why does your name resound in my head?
If you're not for me then why does this distance maim my life?
If you're not for me then why do I dream of you as my wife?

Dio, quella canzone gettava davvero sale sulle sue ferite. Il destino era così crudele. Lei non avrebbe mai fatto parte della sua vita. Perché era dovuto andare a quel maledetto party? Però, avrebbe veramente rinunciato a passare del tempo con lei? Non si era sentito così felice da un sacco di tempo. E grazie a quella settimana, sarebbe stato infelice per il resto della sua vita. Perché, accidenti, aveva sul serio il coraggio di rimanere fedele ad Amanda. E questo, lentamente, lo avrebbe ucciso.

Amanda guardò la sveglia sul comodino. Le 4.30. Poteva sentire il suono della tv provenire dal piano di sotto. Joey doveva essere rientrato. Aveva pensato di aspettarlo alzata. Doveva parlare con lui. Era stanca di accettare sempre tutto. Ciò che aveva scoperto la scorsa notte le aveva cambiato completamente il modo di vedere il loro matrimonio. Aveva vissuto con la speranza di riuscire a far dimenticare a Joey l’altra donna di cui era innamorato. Era più facile quando si trattava di una sconosciuta. Ma sapere che si trattava di Rachel, lo rendeva estremamente più complicato.

Era questa la ragione per cui Joey era rincasato sempre così tardi, negli ultimi giorni? Si stavano vedendo di nascosto? Ma subito dopo, dimenticò quel pensiero. Joey non lo avrebbe mai fatto.

Amanda scese le scale lentamente. Joey stava guardando il video di una canzone d’amore. Emise un colpo di tosse.

Joey si voltò di scatto, con gli occhi barrati. Che ci faceva alzata?

Lei spense la tv. – Joey, perché non mi hai mai detto che il tuo vecchio amore perduto era Rachel? –

Joey deglutì a fatica. Nessun uomo dovrebbe avere così tanto da affrontare in poche ore. Ross che gli dice di conoscere i suoi sentimenti per Rachel. Rachel che ammette di provare dei sentimenti per lui. Lui e Rachel che si baciano seduti su un marciapiedi deserto. Sapere che quello che sta facendo è sbagliato. E adesso, Amanda che gli rivela di sapere che è Rachel, la donna di cui lui è innamorato.

Amanda non si era mai più accorta di quella tristezza nei suoi occhi, dopo averlo sorpreso quel giorno di tanti mesi prima. Era sempre stata lì? Tornò indietro con i ricordi. E capì. Forse oggi si era intensificata. Ma era sempre stata lì. Lei aveva soltanto scelto di ignorarla. Si sedette di fianco a lui. Era arrivato il momento di quella lunga chiacchierata, che per troppo tempo avevano rimandato.

 

***

 

Ross scagliò la sveglia contro il muro. Perché l’aveva impostata alle 5 di mattina? Non doveva alzarsi almeno fino alle 7. Ripensò al giorno prima. Aveva sentito il disperato bisogno di parlare con Rachel. Ma per qualche ragione, non ce l’aveva fatta. Forse perché le sue parole avrebbero segnato il destino del loro matrimonio. E non era sicuro di essere ancora pronto.

- Papà? – Emma fece capolino sulla soglia. – Cos’è stato quel rumore? –

- Oh, piccola, scusa. La sveglia di papà è caduta. –

Lo sguardo di Emma scivolò sui pezzi a terra, e i suoi occhi si illuminarono. – Adesso possiamo comprare quella dei Flintstones? –

Ross sorrise. – D’accordo. Non dire alla mamma che sono stato io. Direi che è stato un elfo. –

Il piano incontrò l’assoluta approvazione di Emma. La piccola saltò sul letto. – Non ho più sonno. Andiamo a fare shopping. –

Ross rise. Era proprio una Rachel in miniatura. Emma si guardò intorno. – Dov’è la mamma? –

Ross contrasse i muscoli della fronte. Dannazione, dov’era? Notò un foglietto di carta poggiato sul cuscino. Lo afferrò. Grandioso, era da Monica. Con la mano, scompigliò i capelli alla figlia. – E’ andata a casa della zia Monica. –

Lei lo guardò con aria interrogativa, ma accettò la risposta. Era troppo assonnata per scavare più a fondo. Si infilò sotto le coperte. E sorrise. – Mi sono divertita molto la settimana scorsa. –

Ross aggrottò le sopracciglia. Emma stava frequentando Phoebe un po’ troppo, ultimamente. Saltava senza logica da un argomento all’altro, peggio di Phoebe.

Emma proseguì. – La settimana scorsa, la mamma ha sorriso spesso. Assomiglia a Barbie, quando sorride. –

Ross non pensava che Emma avesse notato l’umore raggiante di Rachel. Ne conosceva il motivo? Scosse il capo. Sua figlia era intelligente, ma non chiaroveggente.

Intanto, Emma si era addormentata. Le era sempre piaciuto dormire nel loro letto. Diceva che era più grande e molto più comodo. Deduzione logica. Ma ad un certo livello, Emma era incredibilmente perspicace. Se Emma si era accorta che Rachel era più allegra, che cosa le impediva di accorgersi che il matrimonio dei suoi genitori era in crisi? Magari non lo avrebbe capito ora, ma prima o poi… Stava diventando paranoico. Ma se fosse stato tutto vero?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10. Finding My Heaven ***


Cap. 10 – Finding My Heaven


 

Rachel fissò i suoi amici. Non riusciva a comprendere le loro emozioni. Eppure, in qualche modo, sentiva di non aver bisogno della loro approvazione. Non più. Averne parlato con loro aveva aiutato. D’un tratto, riusciva a vedere al di là di tutti i suoi problemi. Riusciva a vedere un sottile barlume di speranza.

Era estremamente chiara, la ragione per cui riusciva di nuovo a percepire quel paradiso, solitamente nascosto dalla vita. Il suo matrimonio l’aveva occultato per così tanto tempo, che alla fine era stata in grado di vedere solo un’infinita strada fatta di angoscia. Joey l’aveva aiutata a dipanare la nebbia. Lui era sempre stato lì per lei. E sapeva che lui ci sarebbe sempre stato, a qualunque costo.

Phoebe interruppe il silenzio. – Credo di essere in estasi. – Chandler sollevò un sopracciglio. Phoebe sorrise. – Ho bisogno di un po’ di tempo per lasciarmi trasportare. –

Monica si voltò verso Rachel. Quest’ultima non sembrava scoraggiata nemmeno la metà di quanto era quando era entrata nel loro appartamento mezzora prima. Monica riusciva a individuare una scintilla di felicità nei suoi occhi. Odiava chiederlo, ma doveva farlo. – Rachel, che cosa hai intenzione di fare? Joey è sposato. E che mi dici di Ross e Emma? –

Rachel alzò lo sguardo verso Monica, con aria afflitta. – Vorrei tanto saperlo. – sussurrò.

Chandler sbuffò. – Ne ho abbastanza. Vuoi sapere la verità, Rachel? Presto o tardi, Emma capirà che tu e Ross siete infelici. E magari non vorrà che vi separiate, ma allo stesso tempo non le piacerà vedervi andare a malapena d’accordo. Questo le farà ancora più male. I miei genitori litigavano continuamente. Ed era una sofferenza. Non sapere mai cosa sarebbe successo il giorno dopo. Che altro si sarebbero detti per ferirsi a vicenda. Puoi scegliere cosa fare, Rachel. Fai la scelta giusta. –

 

***

 

- Sei ancora innamorato di lei? – Joey trasalì. Non era sicuro di come avrebbe dovuto rispondere. Doveva mentirle? Amanda era sua moglie. E meritava di conoscere la verità. Stavolta, tutta la verità. Prese un profondo respiro.

- Sì. –

Amanda chiuse gli occhi. Le parole di Joey sancivano l’inevitabile. Era finita. Forse, era finita molto tempo prima.

Joey proseguì. – Ci ho provato, Amanda. Ci ho provato davvero, a dimenticarla. Ma… non ce l’ho fatta. Lei è parte di me. –

Amanda gli rivolse un debole, triste sorriso. – Lei è nella tua anima. –

Joey annuì lentamente. – Mi dispiace, Amanda. –

Lei scosse il capo. – Speravo che le cose potessero andare diversamente. Io… - lasciò cadere la frase nel nulla. Stava per dire che lo amava. Ma non lo fece. Lo avrebbe soltanto fatto sentire ancora più in colpa. Era già abbastanza sconvolto. I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.

Lei era stata così ingenua da credere sul serio di riuscire a fargli dimenticare Rachel. Non voleva perdere Joey. Ma come poteva perdere qualcosa che non era mai stato suo? Joey era innamorato di Rachel. E non c’era niente che potesse fare per cambiare le cose. In realtà, non voleva nemmeno cambiarle. Non aveva intenzione di ostacolare la loro ricerca della felicità. Era il momento di lasciarlo libero.

- Joey… vai da lei. – Joey spalancò gli occhi. Lei gli sorrise. – La ami. E’ tutto ciò che conta. –

 

***

 

Ross si appoggiò con la schiena alla testata del letto. Quel pensiero lo aveva effettivamente spaventato a morte. E se Emma avesse davvero capito che il loro matrimonio era tutta una farsa? Non ne sarebbe uscita distrutta? Ross cercò di scacciare via quello squallido pensiero. Ma non c’era scampo dal fatto che, un giorno, Emma avrebbe scoperto la verità. E poi, che cosa? In che modo si sarebbero difesi?

Magari la paura di avere un quarto matrimonio fallito lo aveva terrorizzato così tanto che aveva deciso di ignorare certi dettagli. Aveva fatto soltanto del male. Stava rovinando la sua vita e quella di Rachel. Dannazione. Era l’ora di finirla. E fare la cosa giusta.

 

***

 

- Rachel, ci sono dei pancakes nel frigo. Serviti pure. – Monica uscì di corsa. Sarebbe sicuramente arrivata tardi a lavoro. Phoebe se n’era andata verso le 7.00. Aveva borbottato qualcosa a proposito di qualcuno che la stava aspettando a casa. Chandler stava disperatamente cercando di mettersi le scarpe e bere il caffè allo stesso tempo. Alla fine si arrese di fronte a una causa persa. Lanciò a terra le scarpe e, dopo aver buttato giù il caffè tutto d’un sorso, si precipitò fuori.

Rachel scoppiò a ridere. Quando si sarebbe accorto di non avere le scarpe ai piedi?

Lei si era data malata. Non era davvero nella condizione di andare a lavoro, quel giorno. Erano le 9. Non aveva modo di parlare né con Ross né con Joey. Entrambi dovevano essere andati a lavorare. Tutto ciò che le rimaneva da fare era riflettere su ciò che aveva detto Chandler. Effettivamente, aveva un senso. Anche se si trattava solo di una probabilità. Avrebbe davvero potuto rompere con Ross, basandosi su qualcosa di così incerto? Ma non si trattava solo di quello. Aveva bisogno di altro. Aveva bisogno che l’amore le concedesse una seconda possibilità.

 

***

 

- Stop! Che diavolo era quello, Joey? Credi che ti paghi per queste schifezze? – Joey si strinse nelle spalle. Il regista stava perdendo la pazienza. E chi poteva dargli torto?

Il regista gli si avvicinò. – Oggi sei veramente inutile. Vattene. – Joey annuì. Si diresse verso il camerino. La voce del regista lo raggiunse da lontano. – Risolvi i tuoi problemi o sei fuori! –

Joey deglutì a fatica. Sperava davvero di riuscirci.

Si incamminò verso casa di Rachel. Lei doveva dargli almeno una possibilità. E se non lo avesse fatto? A parte buttarsi ai suoi piedi e implorarla, non sapeva che altro avrebbe potuto fare. Difficilmente avrebbe funzionato.

C’era anche la possibilità che lei non fosse a casa. Ma non gli importava. Avrebbe piantato una tenda davanti alla sua porta, e l’avrebbe aspettata finché non fosse tornata. Doveva sapere.

 

***

 

Ross bussò alla porta di Monica. Sarebbe stato meglio se Rachel gli avesse detto che non sarebbe andata a lavoro, quel giorno. Almeno avrebbe evitato di incontrare quell’antipatica della sua segretaria. Era davvero irritante. Lui non era dell’umore per giocare alle venti domande. Quindi che male c’era a non sapere che sua moglie si era data malata? Non erano per niente affari suoi.

Rachel aprì la porta. Scalò un passo indietro. – Ross. –

- Rachel. Posso entrare? –

Ross si mise a sedere. Ricacciò indietro la risata isterica che stava ribollendo dentro di lui. Chi avrebbe mai detto che, un giorno, sarebbe stato lui a chiedere a Rachel di lasciarlo? Era la cosa migliore da fare. E sapeva che non si sarebbe mai pentito di quella decisione.

 

***

 

- Ross, è complicato. –

- Rachel, nessuno ha mai detto che la vita è una passeggiata. Ma adesso hai l’occasione di avere un lieto fine. Vuoi sul serio gettarla al vento? –

- Emma? Che mi dici di lei? La farà stare malissimo. –

Ross si morse un labbro. – Immagino di sì. Ma, sinceramente, credo che riuscirà a superarlo. Lei vuole che i suoi genitori siano felici. E penso che stia iniziando a notare che noi non lo siamo. –

Rachel sospirò. Ross le prese le mani tra le sue. – E’ molto semplice. Lo ami? –

Lei lo fissò negli occhi. Non c’era altro che tristezza. Sapeva che mentirgli gli avrebbe soltanto fatto ancora più male. Avrebbe perso anche la possibilità, in futuro, di restare amici. Era finalmente pronta ad ammettere la verità. – Sì. –

- E allora che stai aspettando? –

 

***

 

Ross finì un altro cappuccino. Non era buono nemmeno la metà di quelli del Central Perk. Ripensare al Central Perk riportò a galla l’immagine di Joey. Aveva perso Rachel per colpa sua. E per qualche ragione, non faceva nemmeno tanto male. Non era sicuro di cosa stesse provando. Forse era ancora un po’ frastornato. Aveva collezionato un altro matrimonio fallito.

Phoebe entrò nel locale e, dietro di lei, Amanda. Ross sentì il suo cuore volare verso di lei. Lui aveva accettato il fatto di non essere più innamorato di Rachel. Ma Amanda?

Le due presero posto vicino a Ross. Dopo aver ordinato, Phoebe si alzò per andare al bagno. Amanda e Ross rimasero seduti, avvolti da un imbarazzante silenzio. Alla fine, fu Amanda a spezzarlo. – Lascio la città per un paio di giorni. –

- Dove andrai? –

- Torno a casa. Immagino di aver bisogno di un po’ di tempo lontano da qui. Per rimettermi in sesto. –

- Mi dispiace. – Lo pensava davvero. Era ovvio che Amanda amava ancora Joey.

Lei si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. – Sopravvivrò. Forse mia madre aveva ragione. Forse avrei dovuto aspettare che Phil tornasse. Non lo so. Mia madre ha detto che lui mi sta ancora aspettando. –

I due ricaddero nel silenzio. Phoebe fu di ritorno. – Ross, ho appuntamento con David per cena. Che ne dici di aspettare qui insieme ad Amanda e tenerle compagnia finché non arriva sua cugina? -

Ross annuì. – David? Non sapevo vi frequentaste. –

Phoebe esibì un sorriso sgargiante. – Ecco… sì. Credo che questa sarà la nostra notte. Lo sento. Mi farà la proposta. – Schizzò fuori dal locale.

Una ragazza dai capelli biondi fece il suo ingresso. Amanda si alzò. – Lei è mia cugina. Rimarrò a dormire da lei, stanotte. –

Ross alzò lo sguardo. La cugina di Amanda gli sembrava piuttosto familiare. La ragazza li raggiunse al tavolo. Ed esclamò di sorpresa. – Oh mio Dio! Ross! –

Di fronte al suo sguardo vuoto, tirò fuori un cappellino e nascose i capelli sotto di esso. Fu allora che Ross si ritrovò a sorridere. Era Bonnie. La ragazza che si era rasata a zero. La ragazza che aveva spedito a casa in taxi, quel giorno alla casa sulla spiaggia. Era più bella che mai.

 

***

 

Rachel tornò al suo appartamento. Aveva cercato Jooey dappertutto. Erano le 6 del pomeriggio. Magari non era così che doveva andare. Magari quello era il modo che aveva il destino per dirle che lei e Joey non erano fatti per stare insieme.

Si bloccò di fronte a casa. E sorrise. Joey era rannicchiato sotto il portico, addormentato. Da quanto tempo era lì? Lei si inginocchiò di fronte a lui e, delicatamente, lo scosse per svegliarlo.

Joey aprì gli occhi. Era tornata a casa. Aveva aspettato per ore. Era il momento di scoprire che cosa aveva il destino in serbo per lui. Lentamente si tirò su.

- Hey, Rachel. –

- Che ci fai qui? –

- Io… dovevo sapere… che succede tra noi? – Suonava stupido. Magari doveva riformulare la frase in maniera migliore. Rachel schiuse le labbra per dire qualcosa. Lui si sbrigò per anticiparla. – Voglio dire, io lo so che cosa provo per te. E… ecco, immagino che… -

Sentendolo balbettare, Rachel non ebbe più un singolo dubbio. Era così chiaro. Quell’ingenuo balbuziente di fronte a lei era l’uomo con cui era destinata a stare.

Lei gli posò un dito sulle labbra. Lui si fermò, gli occhi pieni di confusione. – Ti amo, Joey. –

Il volto di Joey si illuminò. La abbracciò, la sollevò e la fece ruotare a mezz’aria. Lei scoppiò a ridere. Joey la riportò giù delicatamente. La luce nei suoi occhi d’un tratto si spense. – Che ne è di Ross? Emma? –

- In realtà Ross mi ha aiutata a schiarirmi le idee. Emma… non lo so. Sarà difficile per lei. Ma sono sicura che ce la farà. E Amanda? –

- Mi ha lasciato libero di seguire il mio cuore. – Joey sorrise. Il mondo era, improvvisamente, un posto migliore.

Portò le sue labbra a incontrare quelle di Rachel. Sei anni dopo, e l’amore che provava per lei ardeva ancora forte. E sapeva che non si sarebbe mai spento. Lei era la sua anima gemella.

Rachel sentì di aver raggiunto la pace. Lei e Joey avrebbero trovato il loro paradiso. Il loro futuro era ancora disseminato di spine. Ma, insieme, potevano superare qualsiasi ostacolo. Erano insieme, e questo era tutto ciò che contava.



 


*** The End ***
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3822675