My Lifesaver - Ziam Mayne

di vas_happenin09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


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Caro Mr Malik,

mi chiamo Jane Payne, ma probabilmente non le interessa. 
Ho voluto scriverle questa lettera, nonostante io sappia che detesta ricevere posta dai fan, per chiederle una cosa molto importante. Parto dicendole che non sono una sua ammiratrice e non le sto per chiederle di sposarmi, dal momento che lo sono già da poco più di venticinque anni. Tuttavia mio figlio la ammira moltissimo, è un suo fan da quando caricava ancora video su youtube con le sue cover, che trovo molto belle. Volevo parlarle proprio di lui. Mio figlio si chiama Liam Payne, ha diciotto anni e come ultimo desiderio ha chiesto di incontrare lei, Mr Malik. Non gli resta molto da vivere, ma non voglio certo annoiarla raccontandole la storia della sua vita o i problemi che ha. Le chiedo solo di venire a farci visita, anche solo per cinque minuti, per rendere felice Liam.. vorrei rivedere il suo bel sorriso almeno un ultima volta. Se non vuole farlo per un suo fan, pensi che sarebbe un'ottima pubblicità per lei. 

Le lascio il nostro indirizzo e il nostro numero di telefono. 

Spero di ricevere una sua risposta.

Con affetto, Jane Ryan Payne. 

L'indirizzo lo scrisse alla fine della lettera, con una bella calligrafia femminile. Piegò la lettera e la infilò in una busta, appiccicò il francobollo e la spedì subito, era molto urgente per lei. 

***

-hey amico, ti ho preso la posta- disse Louis mentre entrava in casa dell'amico.

Louis era un ragazzo semplice, amico della pop star internazionale Zayn Malik fin da quando portavano il pannolino. Basso, capelli castani e due occhi celesti che facevano invidia al cielo, era l'unica persona a conoscere i più intimi segreti di Zayn. Era sempre considerato l'anima della festa, sapeva come far divertire tutti, era aperto a nuove esperienze e sapeva essere dolce come pochi.

Zayn Malik era un ragazzo di buona famiglia, ebbe a che fare con i soldi ancora prima di riuscire a capire qualcosa della trigonimetria che fino a qualche anno prima era costretto a studiare al suo liceo. Era alto, moro, occhi scuri e misteriosi, taciturno finché era sobrio, un pazzo scatenato quando decideva di bere qualche bicchiere in più. Era famoso in tutto il mondo per la sua bella voce e per la sua brutta reputazione da donnaiolo, anche se in realtà era gay fino al midollo, ma questo lo sapeva solo Louis. 

-grazie Lou, poggiala pure sul tavolo- disse il moro senza distogliere lo sguardo dal suo computer, lasciando perplesso il castano.

-hai ricevuto una lettera da una certa Jane Payne- annunciò Louis mentre cercava di capire di cosa si trattasse.

-buttala, sarà di una fan- sbuffò Zayn, alzando gli occhi al cielo esasperato. -ho detto che non volevo ricevere posta dai fan, credevo di essere stato molto chiaro! Cosa ho aperto a fare un cazzo di blog se continuano a intasarmi la posta?!- sbottò il moro, girandosi finalmente verso il ragazzo davanti a lui, che continuava a fissare la busta.

-qua dice che è importante- alza appena le spalle Louis, sedendosi sul divano, di fianco all'amico che sbuffò di nuovo.

-tutti dicono che è importante, poi quando apri le loro buste leggi cose come "oh Zayn, sposami!" oppure "ti amo più di mia madre!". Non aprirò più lettere delle fans- scosse la testa contrariato, tornando a concentrarsi sul suo computer. 

-lo farò io allora, sarà piuttosto divertente- disse indifferente Louis, aprendo quella dannata lettera che lo incuriosiva tantissimo. Iniziò a leggere la lettera, rimanendo turbato dalle parole tristi di una madre disperata, che vuole rendere per l'ultima volta il figlio felice. 

-devi andare da quel ragazzo, Zayn!- disse Louis, girandosi a guardare l'amico intento a smanettare sul suo computer. Il ragazzo aggrottò le sopracciglia non riuscendo a capire. Di che diavolo parlava? 

-non capisco, Louis- disse semplicemente, girandosi a guardarlo chiaramente confuso.

-devi leggere questa leggera, Zayn- il ragazzo scosse la testa in segno di disapprovazione. 

-te l'ho detto, non leggo più le stronzate che mi scrivono per posta- disse semplicemente prima di tornare a guardare il suo pc. Louis, ormai stufo dal suo comportamento, prese il portatile del moro e lo chiuse, spostandolo dalle sue gambe sotto le proteste di Zayn.

-ti dirò io cosa c'è scritto, allora. L'ha spedita la mamma di un tuo grande fan, dice che non vivrà molto a lungo e l'ultimo suo desiderio è quello di incontrarti! Devi andare da lui, Malik- disse autoritario Louis, posando la lettera sulle gambe del moro, che si accigliò.

-chi ti dice che non si è inventata tutto? Magari è una stupida ragazzina che direbbe cose orribile pur di incontrarmi!- alzò le sopracciglia, guardando Louis con sguardo ammonitore. -e non dirmi cosa fare, Tomlinson! Ora ridammi il pc- Louis restò a guardarlo per un istante, scuotendo poi la testa. 

-cerca questo Liam Payne su facebook e vediamo se esiste davvero. La madre dice che ha diciotto anni- propose il castano, poggiando i piedi sul tavolino davanti al divano per mettersi comodo.

-hai idea di quanti Liam Payne potresti trovare su facebook?- disse Zayn accigliato, passandosi una mano fra i suoi capelli scuri. Non aveva tutti i torti: quando andava ancora al liceo provò a cercarsi su google e uscirono così tanti Zayn Malik che faticò a trovarsi. 

-ci ha lasciato un numero di telefono, prova a chiamare- disse Louis, alzando le spalle facendo una piccola smorfia all'espressione dubbiosa dell'amico.

-eh va bene, non ho nulla da perdere- sbuffa appena alzando gli occhi verso l'alto, prendendo il proprio telefono dalla tasca dei jeans e digitò il numero scritto sulla lettera, aspettando che qualcuno risponda.

-pronto?- sentì poco dopo una voce femminile, gentile e cordiale.

-parlo con la signora Jane Payne?- chiese Zayn dopo un attimo di silezio. 

-si, chi è lei?- chiese cordiale la signora, ma con una leggera intonazione di confusione. Di certo non si aspettava che il cantante l'avrebbe chiamata.

-sono Zayn Malik. Ho ricevuto la sua lettera signora Payne e prima di fare visita a suo figlio volevo accertarmi che non sia tutta una storia inventata.- disse sincero senza giri di parole, li detestava. 

-oh signor Malik, è un piacere sentirla. Mi dispiace se le ho inviato questa lettera, so quanto ci tiene alla sua privacy e so che detesta il fatto che le fans le intasino la buca delle lettere, ma era l'unico modo per arrivare a lei. Come le ho detto nella lettera, mio figlio non vivrà ancora per molto- la voce della donna andò ad affievolirsi sempre di più fino a spegnersi. Le faceva male dire quella frase, ma era necessaria in quel momento. Prese coraggio e dopo un istante di esitazione continuò -le darò tutte le prove che vuole affinché lei si convinca che questa storia è vera. Oppure può aspettare e parlarne direttamente con lui, già dal suo aspetto di capisce che è molto malato.- concluse la donna con grande forza di volontà, se fosse stato per lei sarebbe stata già in lacrime inginocchiata sul pavimento. Non voleva perdere suo figlio, era troppo giovane e lei era dell'idea che dovrebbero morire prima i genitori dei figli. 

-non voglio nessuna prova scritta, signora Payne, verrò il prima possibile da lei e suo figlio. Vorrei essere preparato a ciò che mi aspetta: in che condizioni è suo figlio?- chiese titubante Zayn. Aveva sentito il tono della donna, era distrutta e non voleva farla star male ancora di più, ma per lui era fondamentale saperlo. Era fin troppo sensibile e non riusciva a trattenere le lacrime quando andava a trovare un malato terminare all'ospedale, trovandolo ancorato a un letto ed a delle macchine per aiutarlo a restare in vita il più possibile. Sentì la donna sospirare leggermente.

-riesce ancora a stare in piedi, ma è molto magro e si stanca facilmente.- disse solamente la donna, fin troppo vaga. -le do un consiglio, Mr Malik: non guardi troppo a lungo gli occhi di Liam, gli dà parecchio fastidio- continuò dopo un instante di silenzio. Si diedero un appuntamento per il giorno dopo, salutandosi poco dopo. Quando Zayn si girò verso l'amico, notò il suo sorriso da "hai fatto la cosa giusta". Scosse la testa chiudendo gli occhi con un espressione sofferente in volto.

-non posso andarci, Lou!- sbraitò il moro, passandosi una mano fra i capelli. -che cazzo mi hai fatto fare?!-

-ma che stai dicendo? Ormai hai assicurato quella donna che ti saresti presento!- lo rimproverò Louis, guardandolo truce. -tira fuori le palle e non fare il bambino di due anni!- quasi urlò il castano. Tutte le volte faceva così: prendeva un appuntamento personalmente con qualche ospedale per andare a trovare i suoi fans meno fortunati e poco prima di andare all'appuntamento, si pentiva dandosi dello stupido e pretendava di non andare. Era Louis che lo prendeva per le orecchie e lo trascinava entro l'ospedale, accompagnato dai suoi manager, ovviamente. Quando tornava a casa, il poveretto del suo amico, doveva subirsi i suoi piagnistei da femminuccia e le sue frasi da depresso cronico. Le ultime furono "quei bambini sono così piccoli, non possono morire" oppure "vorrei morire io al posto loro! Domani vado all'ospedale più vicino e dono tutti gli organi a quei poveretti". Louis sopportava in silenzio, dandogli qualche parola di conforto quando riusciva a prendere dell'aria, dato che Zayn lo stringeva sempre in un fortissimo abbraccio che quasi lo soffocava.

-amico, so che sei più sensibile di una donna incinta, ma datti un contegno. Ci sono persone meno fortunate di noi e tu in qualche modo riesci a renderle felici, dovresti essere orgoglioso di te e continuare a fare ciò che fai. Domani andrai a casa di quel ragazzo, gli farai passare le sue ore più belle della sua vita e tornerai a casa senza versare neanche una lacrima, come un uomo. So che ti dispiace tanto per quelle persone ma non puoi fare niente, se non pregare il tuo Dio, perché le lacrime non risolveranno nulla- finì il suo piccolo monologo, accarezzando i capelli bruni di Zayn, il quale si rilassò annuendo appena.

-hai ragione, grazie Lou- sorrise all'amico, dandogli un veloce abbraccio prima di alzarsi dal divano, dirigendosi in cucina. Appena arrivò nella stanza si allungò verso il congelatore e prese una vaschetta di gelato, portandola poi con sé in salotto con un cucchiaio. Louis lo guardò fra il divertito e l'esasperato. Perché doveva sempre mangiare chili di gelato dopo aver fatto discorsi del genere? 

-mi fa sentire meglio- rispose Zayn con la bocca piena, chiarendo i dubbi inespressi del castano. 

Era arrivato il momento di incontrare il ragazzo di nome Liam. Sapeva già che non sarebbe resistito molto insieme a lui, si sarebbe sentito a disagio e inutile e probabilmente si sarebbe messo a piangere. 

Devo fare l'uomo. Zayn riprenditi, cazzo! si disse mentre scendeva dall'auto, parcheggiata davanti alla casa del ragazzo.

Respirò profondamente mentre si avvicinava alla porta d'ingresso, reggendo una busta con all'interno un paio di cose da mangiare per fare merenda. In fondo erano solo le 16:30. Per un istante pregò che non finisse come l'ultima volta che è andato a trovare una sua fan a casa sua, senza che lei ne sapesse niente. La ragazza cadde ai suoi piedi, letteralmente. Svenì provocando un tonfo sordo e per per un instate Zayn pensò di averla uccisa. Continua a ripetersi che non sarebbe successo e con un filo di coraggio suonò al campanello. Venne subito ad aprire la madre, una donna giovane, bionda e molto bella. Si vedeva che si teneva in forma, era molto attraente e quasi alta quanto lui. Si chiese se anche il figlio era bello come lei. 

La donna sorrise ampiamente, chiaramente felice di vederlo e lo pregò di entrare in casa mentre gli stringeva la mano. 

-è un piacere conoscerla, Signora Payne- disse cordiale il moro, sorridendole. Si guardò velocemente intorno e notò che la casa era molto curata, accogliente e spaziosa. C'erano delle foto appese ad una parete che ritraevano un bambino su una bicicletta, un uomo e la Signora Payne al loro matrimonio e lo stesso uomo con l'uniforme della marina. La riconobbe solo perché suo zio si era arruolato nella marina e a volte rimaneva a fissare la sua foto che aveva a casa, pensando ai bei momenti che avevano passato insieme quando lui era ancora un marmocchio che faceva mille domande sul suo lavoro. Pensava di intreprendere la sua stessa strada, ma quando gli si presentò l'occasione di fare il cantante non disse certo di no, colse la palla al balzo.  

-Liam è in camera sua, non sa che lei è qui- disse la signora, sporgendosi un po' verso il ragazzo in modo che avrebbe potuto sentirlo per via del tono di voce basso e il volume della musica proveniente dal piano di sopra, abbastanza alto. Zayn aggrottò immediatamente le sopracciglia, guardandosi intorno confuso. 

-lei chi, signora Payne?- chiese il ragazzo. Zayn non era abituato a farsi dare del lei, soprattutto da una persona più grande di lui. Per di più pensava di averle detto espressamente di non dargli del lei, per questo non capiva a chi si stesse riferendo. 

-lei, Mr Malik- rispose Jane con tutta la naturalezza del mondo. Per poco non scoppiava a ridere per l'espressione dubbiosa del ragazzo. 

-non mi dia del lei, Signora Payne!- scosse la testa guardando la donna davanti a sé, sorridendole con dolcezza. -se mi indica la stanza di Liam, gli faccio una sorpesa- 

-al piano di sopra, ultima porta a sinistra- sorrise al ragazzo, strizzandogli l'occhio prima di sparire in cucina. Il moro salì lentamente le scale, senza farsi sentire e notò quanto quella casa fosse piccola, nonostante fosse su due piani.

Si avvicinò alla porta della camera indicata da Jane e trattenne il respiro quando la musica proveniente dallo stereo venne spenta. Si appoggiò alla parete vicino alla porta della stanza di Liam, respirando il più piano possibile. Si stava comportando come un ladro, quando era più che benvenuto in quella casa. Rimase in ascolto di un qualsiasi momento all'interno della stanza e quando sentì una sedia spostarsi e una chitarra suonare, si rilassò. Liam non lo aveva sentito arrivare e non rischiava di essere scoperto. 

Riconobbe subito la melodia che il ragazzo stava suonando: era una sua canzone. Zayn provò a guardare dentro la stanza attraverso la piccola fessura, ma quello che vide era solo un ragazzo dai capelli castani, quasi ricci e molto scompigliati, che suonava la sua chitarra rilassato. Quando lo sentì canticchiare le parole della sua canzone, accennò un dolce sorriso e iniziò a cantare insieme a lui, senza entrare nella stanza del ragazzo. Liam si bloccò per un istante, credendo di aver sentito la voce del suo cantante preferito, ma si siede dello stupido subito dopo perché era evidente che era solo frutto della sua immaginazione. Riprese a suonare subito dopo, scuotendo appena la testa frustrato. Si sentiva così stupido. Nessuno gli aveva detto che la malattia gli avrebbe portato allucinazioni. Suonava in silenzio, guardando un punto davanti a sé, pensando a cosa avrebbe potuto fare una volta finita la scuola. Avrebbe tanto voluto diventare un musicista di fama mondiale, ma ormai non ci sperava più di tanto. Le possibilità che si sarebbe salvato erano una su un milione e ormai aveva anche smesso di starci male. Non si accorse nemmeno che qualcuno entrò nella sua stanza, sedendosi sul suo letto osservandolo.

-sei davvero bravo, sai?- si sentì dire. Il suo corpo malato si irrigidì all'istante. Conosceva bene quella voce e pensava di non averla sentita davvero, finché non si girò e si trovò davanti la fonte del suo piccolo sorriso che sfoggiava ancora davanti al suo computer, guardando qualche suo concerto dove faceva l'idiota. Liam sgranò gli occhi sconvolto e per poco non fece cadere a terra la sua amata chitarra. 

-mamma, sono diventato pazzo!- quasi urlò, sull'orlo di una crisi di panico. Credeva davvero fosse solo un'allucinazione. Il medico aveva detto che sarebbe stato confuso in alcuni momenti, avrebbe potuto dimenticare alcune cose ma di certo non gli aveva detto che si sarebbe ridotto in quello stato. Zayn notò la sua confusione e il panico nei suoi occhi, così decise di alzarsi, avvicinandosi al ragazzo davanti a sé. Non credeva di poterlo ridurre in quello stato. Lo osservò bene e si rese conto che il ragazzo aveva la stessa malattia che aveva avuto un suo caro amico. Era sicuramente il più carino dei malati di cirrosi epatica che avesse mai visto. Anche se aveva gli occhi tendenti al giallo, era incatenato a quelle iridi castane. Si riprese in fretta, poggiando una mano sul braccio del castano.

-hey Liam, calma. Non sei impazzito- lo rassicurò, sorridendogli con dolcezza. Il ragazzo lo fissò come se avesse visto un fantasma e abbassò subito lo sguardo. Il moro pensò che fosse per i suoi occhi, Niall lo faceva sempre. 

-tu non puoi essere davvero qui- lo sentì mormorare. Aggrottò le sopracciglia, piegando appena la testa di lato.

-qualcuno mi ha detto che desideravi tanto incontrarmi e ho deciso di fare un salto a salutarti- disse tranquillamente, sorridendo dolcemente mentre osserva il ragazzo alzare lo sguardo verso il suo viso e abbracciarlo di slancio. Zayn lo avvolse con le braccia, stringendolo forte senza smettere di sorridere. Si disse mentalmente di non fare la femminuccia e di evitare qualche pianto isterico davanti al ragazzo. Era già successo ed era stato molto imbarazzante. Liam nascose il viso nel petto del moro, stringendosi a lui per qualche istate prima di sciogliere velocemente l'abbraccio, dando un debole schiaffo sulla guancia di Zayn. Il cantante rimase sorpreso, non gli era mai capitata una cosa del genere.

-perché l'hai fatto?- chiese portandosi una mano sulla guancia colpita. Non gli faceva male, Liam era troppo debole per poter fargli male. 

-per vedere se stavo sognando- mormorò arrossendo, abbassando lo sguardo sulle proprie mani intrecciate. -scusa, Zayn.- continuò poco dopo, mordendosi il labbro inferiore. Il cantante accennò una dolce risata, che fece sciogliere il cuore del castano, e abbracciò il ragazzo lasciandogli un tenero bacio sulla fronte.

-non preoccuparti- gli rispose con tono dolce, accarezzando la schiena del suo fan. -è la prima volta che mi capita, sai?- disse ridacchiando, seguito poi da Liam.

-mi dispiace, non credevo fossi davvero qui- mormorò in imbarazzo, stringendo il moro in un abbraccio. 

-suoniamo un altro po', ti va?- chiese Zayn, staccandosi dal corpo del ragazzo. 

***

-ad un certo punto è entrata nella stanza una bambina di circa cinque anni e appena mi ha visto si è messa a urlare, è scappata via agitando le mani e non sapevo se era felice di vedermi o scioccata. Abbiamo suonato tutto il tempo e abbiamo cantato. O meglio, io l'ho fatto. Lui canticchiava perché si stancava troppo a cantare, era molto debole. Ha la stessa malattia che aveva Niall, credo che li farò conoscere molto presto!- Zayn continuava a parlare ininterrottamente da circa venti minuti e Louis pensava che fosse anche peggio di quando lo vedeva piangere, mangiando il suo adorato gelato. 

-come mai non ti disperi come fai sempre?- chiese il castano, alzando un sopracciglio. Il moro alzò le spalle, cercando di sopprimere un sorriso.

-perché c'è la possibilità che possa salvarsi e ho intenzione di conoscerlo, mi sembra un ragazzo molto dolce- rispose semplicemente, infilandosi una maglietta nera a maniche corte. Si stava preparando per una sua solita apparizione in qualche show, avrebbe cantato e poi sarebbe uscito con Louis e Niall, ormai si era ripreso del tutto e poteva permettersi di andare a bere dell'acqua frizzante in qualche bar. Già, che tristezza. 

-sai a che stadio è la sua malattia?- chiese Louis, incrociando le braccia al petto mentre guardava l'amico vestirsi. 

-no, ma se Niall è riuscito ad ottenere un trapianto, lo otterrà anche Liam- rispose Zayn, positivo al massimo.

-non hai mai pensato che magari, è ad uno stato avanzato e non gli rimane molto tempo da vivere? E che magari non può aspettare per avere un fegato nuovo?- disse il castano, alzandosi dal letto avvicinandosi all'amico. -altrimenti la madre di Liam non ti avrebbe chiesto di incontrarlo così urgentemente- continuò subito dopo, per sostenere la sua teoria. Zayn sembrò pensarci e se prima era felice di aver conosciuto quel ragazzo dagli occhi castani, in quel momento si sentiva a pezzi perché la realtà lo colpì in pieno viso. Stava per andarsene e lui non poteva fare nulla per impedirlo. Nel giro di pochi mesi non avrebbe più rivisto quegli occhi, quel sorriso triste che vide quel giorno e si sentì morire. Lo aveva appena conosciuto, non voleva perderlo subito. Louis si accorse del cambi d'umore dell'amico e si pentì di aver detto quelle cose, ma non voleva che soffrisse troppo da quella storia.

-mi dispiace Zayn, non volevo dire che morirà di sicuro, ma che c'è l'eventualità che possa accadere- disse, dopo qualche istanti di silenzio. Il moro non rispose, prese la propria giaccia ed uscì dalla stanza per dirigersi in fretta in macchina. Non voleva più parlare con Louis, aveva appena distrutto tutte le sue speranze. 

***

Era una pazzia. Sapeva che avrebbe dovuto chiamare prima, ma voleva semplicemente fargli una sorpresa. Dopo una sola settimana era già dietro quella porta per rivedere quel ragazzo. Il consiglio di Louis di non illudersi troppo non lo prese neanche in considerazione. Scese dalla macchina con gli occhiali da sole sul naso, un piccolo sorriso sulle labbra e le chiavi dell'auto in una mano. Si avvicinò alla porta di casa e suonò il campanello. Venne ad aprirgli un uomo alto, i capelli biondo cenere e gli occhi castani, uguali a quelli di Liam. Zayn si ricordò di averlo visto in una foto a casa del ragazzo e accennò un sorriso cordiale.

-Salve, sono Zayn Malik, sto cercando Liam Payne- disse sorridente all'uomo. Lo osservò bene e notò delle profonde occhiaie intorno ai suoi occhi castani, un sorriso cordiale sulle labbra, ma era decisamente un sorriso finto. 

-Liam si è sentito male in questi giorni, Mr Malik. E' meglio lasciarlo riposare.- disse l'uomo, sentì il sorriso morirgli sulle labbra. Dovette respirare profondamente per non entrare nel panico. 

-che significa che si è sentito male? Sono venuto a trovarlo l'altra settimana e sembrava stesse relativamente bene!- esclamò Zayn. L'uomo gli rivolse un sorriso cordiale, passandosi una mano fra i capelli corti.

-temo di non poterle rispondere, Mr Malik.- il ragazzo capì che era meglio non fare più domande sulla sua salute, tentò di convincere l'uomo a farlo entrare e dopo almeno una decina di minuti riuscì nel suo intento. Quasi corse nella camera del castano quando riuscì ad avere via libera e quasi si sentì mancare la terra sotto i piedi quando lo vide nel suo letto, bianco come un cadavere. Sembrava più di là che di qua. Si avvicinò cautamente al letto per non fare troppo rumore e per non disturbare il ragazzo. Si piegò all'altezza di Liam per lasciargli un dolce bacio sulla fronte, guardando nascere subito dopo un bellissimo sorriso sul viso del ragazzo. Pensò di non aver mai visto un sorriso così bello in vita sua e di persone ne aveva conosciute parecchie.

Senza dire nulla andò a prendere la sedia vicino alla scrivania del castano e l'accostò al suo letto, sedendosi vicino a lui per prendergli una mano fra le sue.

-come ti senti Lee?- mormorò Zayn, timoroso di sentire la risposta.

-stanco- disse Liam, sforzandosi di accennare un sorriso lontanamente credibile. -a cosa devo la tua visita, Zayn?- continuò subito dopo, perplesso di vedere il suo idolo di nuovo nella sua stanza. Per un momento pensò di nuovo di avere le allucinazioni.

-volevo venire a trovare il mio più grande fan- alzò le spalle il moro, regalandogli uno dei sorrisi più affettuosi che abbia mai fatto. -e volevo sapere come stavi- tentennò poco dopo, tralasciando la parte in cui voleva prenderlo con la forza e portarlo a fargli fare un giro.

-è molto gentile da parte tua- sorrise Liam, cercando di calmare il battito del suo cuore impazzito. Tutta la sua famiglia e i suoi amici più stretti sapevano dei suoi gusti sessuali e sapevano benissimo della piccola cotta che aveva per il cantante, ma Liam tentava sempre di reprimerla.

Iniziarono a parlare come se si conoscessero da anni, come se non fosse la seconda volta che si vedevano faccia a faccia e Liam avrebbe potuto abituarcisi presto alla sensazione di avere uno dei ragazzi che più amava e stimava nella sua stanza. Avevano fatto un accordo: se Liam gli parlava della sua vita, Zayn gli avrebbe rivelato alcune cose che nessuno sapeva. A condizione che sarebbero rimaste fra di loro, ovvio. Il moro ebbe l'insensata voglia di conoscere a fondo quel ragazzo, ma Liam era così riservato che fu costretto a scendere a compromessi.

Zayn gli raccontò di quando Louis lo costrinse a travestirsi da Babbo Natale ad agosto e suonare a tutto il vicinato solo per una stupida scommessa. Non lo raccontò a nessuno perché se ne vergognava da morire e poi, essendo musulmano, non festeggiava neanche il Natale. Gli di quando fece scattare l'allarme anti-incendio perché non voleva fare uno stupido test di biologia e rischiò di essere sospeso per tre giorni per quella bravata. Passò buona parte del tempo a raccontagli degli scherzi stupidi che molte volte gli fa Louis, come per esempio sporcargli i boxer con la maionese e dire davanti a tutta la sua crew che deve smetterla di masturbarsi o che diventerà cieco molto presto.

Liam a quella affermazione scoppiò a ridere, socchiudendo gli occhi e lasciando che il cantante potesse vedere quei magnifici denti bianchi. Zayn pensò che fosse la risata più bella che avesse mai sentito.

I suoi segreti imbarazzanti finirono lì, non gli confessò il suo orientamento sessuale per il semplice motivo che i suoi manager lo avrebbero ucciso. Zayn, malgrado conosceva il ragazzo da molto poco, si fidava di lui e glielo avrebbe detto senza preoccupazioni, ma semplicemente non poteva.

Arrivò il turno di Liam, il quale confessò a Zayn che quello che avrebbe dovuto essere il suo migliore amico, era cotto perso di Louis dal primo momento in cui l'ha costretto a guardare dei video del cantante e del castano. La domanda partì spontanea.

-perché dici che era il tuo migliore amico?- chiese Zayn, aggrottando le sopracciglia leggermente confuso.

-perché quando ho saputo della malattia ho deciso di allontanare tutti i miei amici per farli dimenticare di me. So che morirò presto e non voglio che i miei amici stiano male a causa mia.-

-così è peggio, Liam. Non devi allontanare nessuno, secondo me starebbero ancora più male se non riuscissero a dirti addio per l'ultima volta.- le parole pronunciate da lui stesso lo colpirono un secondo dopo averle dette. Dire addio? Assolutamente no.

-io sono dell'idea che ce la farai a guarire. Hai ancora tutta la vita davanti e sono sicuro che ti salverai, ma hai comunque bisogno di un supporto morale per affrontare questo periodo difficile della tua vita. Sono convinto che Harry stia solo aspettando una tua chiamata- disse convinto Zayn, prendendo una delle mani del ragazzi accarezzandone il dorso.

-ogni tanto mi arrivano dei suoi messaggi in cui mi chiede che cosa ha fatto di sbagliato per avere il mio silenzio. La scorsa settimana è venuto qua e dovuto costringere mia madre a dirgli che ero partito e che non sapeva quando sarei tornato. In realtà non esco di casa da un bel po'- confessò il moro, stringendosi nelle spalle mentre guardava in basso.

Zayn gli promise che se avesse scritto un messaggio a Harry, lo avrebbe portato in posti magnifici. Si strinsero la mano per sigillare la promessa e dopo essersi scambiati i numeri di telefono, Zayn dovette andare via. Verso sera, Liam rimase sorpreso di avere un messaggio non letto e quasi gli uscirono gli occhi dalle orbite quando vide che Zayn gli aveva scritto davvero.

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:03

Ciao Liam, hai scritto a Harry?

Z xx

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:16

Ciao Zayn! Ancora no, non saprei cosa scrivergli..

L x

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:17

Be' potresti provare con un "ciao Harry, è molto che non ci sentiamo".

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:17

Si potrebbe andare.

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:29

Mi ha scritto che è molto che non ci sentiamo perché sono una testa di cazzo che lo ignora..

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:31

E come dargli torto.

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:36

Mi ha chiesto di incontrarlo.

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:37

Quando uscirete?

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:39

Non molto presto.. non sono ancora pronto a rivederlo e dirgli che potrei morire da un momento all'altro.

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:40

Mi avevi promesso che lo avresti fatto.

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:41

Veramente ti avevo promesso che gli avrei scritto un messaggio.. e l'ho fatto.

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:44

Brutto stronzetto diabolico..

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:45

Devi stare attento alle parole che usi quando fai un accordo.

 

Da: Zaynie ♥

Ore: 21:49

Lo farò. Ora ti devo salutare Liam, domani ti vengo a prendere alle tre e mezzo. Voglio farti conoscere una persona molto speciale. Buonanotte

Z xx

 

A: Zaynie ♥

Ore: 21:50

Chi? Ora non riuscirò a dormire perché continuerò a pensare alla "persona molto speciale". Sentiti in colpa.

Buonanotte.

L x

 

***

 

Il giorno dopo Liam si svegliò con un grande sorriso sulle labbra, consapevole che il pomeriggio stesso avrebbe rivisto Zayn. Sembrava un sogno dal quale non avrebbe voluto svegliarsi, se non ci fosse un piccolo particolare. A pranzo trovò il coraggio di dire alla madre che il pomeriggio sarebbe uscito con Zayn e che il ragazzo stesso sarebbe venuto a prenderlo. La madre rimase un po' sorpresa, non riuscendo a credere che il cantante si fosse preso questa libertà con il figlio. Anche se un po' scettica, lasciò che il figlio uscisse con il moro e così, alle tre e mezza spaccate, si presentò una macchina nera con i finestrini oscurati. Davanti alla sua porta però si presentò un ragazzo castano, basso e con un sorriso sbagliante. Insieme alle guardie del corpo di Zayn, aiutò Liam ad arrivare fino alla macchina e partirono subito.

-come mai non è venuto Zayn?- chiese Liam non appena ci fu un momento di silenzio in quella grande auto. Non aveva fatto storie quando vide Louis, era come se lo conoscesse da anni visto che lo stalkerava insieme al suo migliore amico.

-i paparazzi hanno assediato casa sua, se fosse uscito lo avrebbero visto di sicuro e lo avrebbe seguito. Non vuole che la tua storia sia di dominio pubblico quindi ha mandato me.- rispose semplicemente il castano, alzando poi le spalle sorridendo ampiamente. -Zayn mi ha parlato di te, sai?- continuò subito dopo, alzando le sopracciglia mentre lo fissava.

-e che ti ha detto?- chiese timidamente Liam, torturandosi la pellicina del pollice con le unghie.

-mi ha detto che lo hai schiaffeggiato- face una smorfia di divertimento prima di scoppiare a ridere da solo, come se avesse appena raccontato la barzelletta più divertente del mondo. -avresti dovuto vedere la sua faccia mentre me lo diceva. Pensava che saresti svenuto, come la maggior parte delle persone che lo incontra, e invece tu lo hai schiaffeggiato- scosse lentamente la testa continuando a ridere mentre Liam diventava sempre più rosso per l'imbarazzo. Il più piccolo decise di far cadere l'argomento per evitare di mettersi ancora più in imbarazzo da solo.

Rimase in silenzio per il resto del viaggio, guardando fuori dal finestrino in sovrappensiero. Quando arrivarono, Liam si trovò davanti a una grande villa, un immenso giardino con mobili per esterni e una grande piscina. Probabilmente alla vista di quella casa rimase a bocca aperta per qualche minuto, dato che quando si riprese sentì la cristallina risata di Louis.

-aspetta di vedere l'interno, amico- lo prese in giro bonariamente, avvolgendo poi un braccio intorno alle sue spalle per accompagnarlo all'interno della villa. Zayn gli andò subito incontro una volta che varcarono la soglia e lo abbracciò amichevolmente.

-"grazie per avermi portato il mio raggio di sole, non riuscivo più a stare senza di lui"- lo scimmiottò Louis, facendo finta di essere infastidito dal fatto di essere stato ignorato dall'amico. Il cantante scoppiò a ridere dandogli una leggera pacca dietro la testa, mentre Liam arrossì fino alla punta del capelli.

-quando fa così cerca di ignorarlo, è un pochino egocentrico- disse Zayn vicino all'orecchio di Liam, suscitando le proteste di Louis che andò a passo spedito in salotto, sbuffando sonoramente. Liam ridacchiò, alzando poi lo sguardo per osservare la casa del cantante. Era molto accogliente, spaziosa e piena di premi. Zayn posò una mano sulla parte bassa della schiena di Liam, guidandolo in salotto dove li aspettavano un ragazzo dai capelli biondi, gli occhi azzurri come il mare e un sorriso smagliante.

-La persona che volevo farti conoscere è Niall, un mio caro amico.- lo presentò, accennando un sorriso all'imbarazzo del ragazzo davanti al biondo.

-è il tuo nuovo fidanzato, Zaynie?- chiese subito il biondo con un marcato accento irlandese. -perché è davvero carino! Lo approvo!- continuò poco dopo, liberandosi una risata contagiosa quando il ragazzo abbassò il viso rosso in fiamme. Liam non ci stava capendo nulla.

-sta zitto, idiota!- esclamò subito Zayn, lanciandogli un'occhiataccia. -sono fidanzato, ricordi? Lui è Liam- disse a denti stretti. Dannazione alla lingua lunga di Niall.

Cosa non riesce a capire del "non posso fare coming-out e devo far credere anche a mia madre di essere fidanzato"? pensò Zayn, guardando male il suo amico.

Solo quando Liam alzò lo sguardo verso Niall, il biondino capì il motivo per il quale era lì. L'unica cosa che disse fu 'oh', spostando lo sguardo dal ragazzo a Zayn.

-già- rispose solamente il moro, annuendo appena.

Liam pensò che quel 'oh' fosse dovuto dalla condizione dei suoi occhi. Chi non sarebbe rimasto un po' turbato da degli occhi gialli? Il ragazzo abbassò subito lo sguardo sulle proprie scarpe, desiderando di sprofondare sottoterra. Era a disagio e tutti lo notarono. Il silenzio che cadde nella stanza era sempre più pesante per Liam così decise di girarsi verso Zayn, borbottando piano.

-vorrei andare via, Zayn..- si stringe nelle spalle continuando a tenere lo sguardo basso per la vergogna. Questo era uno dei motivi per cui non usciva mai di casa.

-no, non andare! Sei appena arrivato- esclamò Niall, avvicinandosi a lui per poggiare una mano sulla sua spalla. -Zayn ti ha portato qui per un motivo preciso, non sei curioso di scoprire qual è?- continuò il biondo, sorridendo calorosamente. Liam alzò appena le spalle, tenendo lo sguardo basso.

-non ne sono sicuro- rispose, sorridendo debolmente per cercare di non far notare il suo nervosismo.

-beh ormai non ti permetterò di andartene! Seguimi Liam- disse Niall, afferrando poi il polso del ragazzo tirandolo delicatamente verso la porta finestra per uscire fuori in giardino. Liam alzò lo sguardo verso Zayn quando si sentì tirare e trovò un sorriso di incoraggiamento su quelle splendide labbra. Quando uscirono in giardino, Niall continuò a tenerlo per il polso, come se avesse paura che scappasse, mentre continuarono a camminare sull'erba.

-scusa se prima ti ho fatto sentire a disagio, ma Zayn non mi aveva detto il motivo per il quale ti ha fatto venire qui. Mi aveva detto che voleva che conoscessi una persona speciale e io ho pensato a tutt'altro.- Niall alzò le spalle ridacchiando, cercando di alleggerire la tensione. Liam non rispose, si limitò ad annuire appena.

Dopo aver attraversato metà dell'enorme giardino, i due ragazzi si fermarono davanti ad un albero e dopo che fecero il giro trovarono una scala di legno appoggiata contro il tronco. Liam si girò a guardare Niall confuso e ricevette un sorriso per risposta.

-sali prima tu, se ti senti stanco fermati pure. Io resterò qui sotto nel caso dovessi cadere- gli disse Niall, incoraggiandolo a salire. Liam scosse la testa con gli occhi spalancati. Era forse impazzito?

-Non è pericoloso, sta tranquillo!- lo rassicurò il biondo. Liam tornò a guardare la scale, deglutì mentre iniziava a salire e iniziò a pregare che tutto andasse per il meglio. Quando, dopo vari minuti, arrivò in cima alla scala, si ritrovò in una casetta di legno. Era una casa sull'albero e dal prato non l'aveva notata! Si guardò intorno mentre aspettava che Niall salisse e trovò un tavolino basso con dei cuscini per terra, un minibar e dei sacchi a pelo in un angolo.

-ti piace?- Liam sobbalzò quando sentì la voce di Niall. Non si era nemmeno accorto che era salito.

-moltissimo!- annuì Liam entusiasta. Andò a sedersi vicino a Niall, continuando a guardare quella casetta tanto graziosa che, per un motivo a lui non conosciuto, lo faceva sentire bene.

-Zayn mi mostrò questo posto quando gli confessai che avevo la tua stessa malattia- confessò Niall, guardandosi intorno con un piccolo sorriso sulle labbra. Liam lo guardò a bocca aperta, non si aspettava nulla di simile.

-non aveva mai potato nessuno qui, era il suo posto segreto. Ci veniva quando aveva bisogno di tranquillità dai paparazzi e dalla stampa, o che io e Louis lo lasciassimo stare. Poi iniziai a venirci anch'io. Soprattutto quando avevo bisogno di sfogarmi. Penso di non aver mai pianto tanto, quanto in questa casetta. Mi sentivo al sicuro e sapevo di poter fare tutto ciò che volevo- continuò il biondo, girandosi poi verso Liam che lo ascoltava con interesse. Niall accennò un piccolo sorriso tirato, portando una mano sulla gamba di Liam, come a dargli conforto.

-quando ero nella tua situazione avevo un gran bisogno di sostegno morale, ti va di parlare di come ti senti?- chiese il biondo, guardando Liam abbassare lo sguardo e sospirare.

-come dovrei sentirmi? Sono rassegnato- alzò le spalle il castano, torturandosi le mani appoggiate sul proprio grembo. Non aveva neanche il coraggio di guardarlo in faccia.

-non devi Liam, dal tuo aspetto credo si possa ancora fare qualcosa, no?- disse incoraggiate Niall, portando una mano fra i capelli lisci del ragazzo per confortarlo. -non fare il mio stesso errore, ti prego-

-a che stadio eri?-

-abbastanza avanzato da dover ricorrere ad un trapianto-

-hai avuto la fortuna di trovarlo. Io no.- rispose Liam, alzando le spalle. -il medico dice che se la malattia si aggrava ulteriormente, l'unico modo per riuscire a salvarmi è quello di sperare di trovare un fegato. Se non lo trovo in tempo morirò.-

-lo troverai- mormorò il biondo, più per convincere se stesso che il ragazzo di fianco a lui. Rimasero in silenzio per qualche istante, pensando a tutta quella situazione troppo dolorosa da poter affrontare da soli. Niall si alzò per raggiungere il minibar, prese dell'acqua porgendo una bottiglietta al ragazzo.

-nel caso avessi sete- si giustificò. Il castano sorrise, ringraziandolo a bassa voce prima di prendere un sorso d'acqua fresca.

-i tuoi amici e la tua famiglia ti sostiene?- chiese Niall, nonostante pensava fosse una domanda stupida: era ovvio che tutti lo sostenessero, chi lascerebbe un figlio e un amico da solo?

-i miei amici non li vedo da parecchi mesi, la mia famiglia è sempre presente- mormorò il castano, abbassando di nuovo lo sguardo.

-per quale assurdo motivo non vedi più i tuoi amici?- chiese Niall, allibito dalla rivelazione del ragazzo. Che razza di amici aveva?

-diciamo che ho iniziato a studiare a casa e ho ignorato tutti gli esseri umani che volevano avere dei contatti con me- borbottò il ragazzo, stringendosi nelle spalle. Sentì Niall fare un mezzo verso di disapprovazione.

-perché l'hai fatto?- chiese con colma il biondo. Non era d'accordo con la decisione presa da Liam.

-avevo paura che mi guardassero con pena e che escludessero dal gruppo, o peggio, che mi avrebbero etichettato come quello "malato" che non può uscire la sera o mangiare una pizza con gli amici- parlò talmente veloce che Niall pensò di essere perso qualche frase.

-se sono dei veri amici, non lo avrebbero mai fatto- scosse lentamente la testa, facendosi cadere delle ciocche bionde sulla fronte.

-all'inizio iniziarono a cercarmi, vennero a casa mia per capire che succedeva.. poi solo uno di loro continuò a mandarmi dei messaggi. Mi scriveva che gli mancavo, che il gruppo non era più lo stesso senza di me e che se mi ero allontanato per qualcosa che aveva fatto, potevamo sistemare le cose.- disse Liam, ritrovandosi con le lacrime agli occhi, pronte a bagnargli le guance.

-perché non gli hai detto quello che ti stava succedendo?-

-non sarei riuscito a dirgli che sto morendo, che fra qualche settimana potrei non esserci più. Non voglio che soffra a causa mia.- Liam scosse la testa, scoppiando poi in un pianto liberatorio. Niall avvolse un braccio intorno alle sue spalle, tirandolo a sé per stringerlo in un forte abbraccio.

-non hai mai pensato che magari, facendo così, soffrirà ancora di più?- chiese cauto il biondo, stringendo il ragazzo in lacrime.

-pensavo fosse la cosa più semplice da fare- mormorò Liam fra i singhiozzi. Parlando con Niall si sentiva così stupido per le scelte che aveva preso.

-non lo è, fidati di me- disse Niall, tenendo stretto il ragazzo. 

 

SALVE!
Dopo un sacco di tempo sono tornata!
RICORDATEVI DI RECENSIRE E FARMI SAPERE CHE NE PENSARE!

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***



Liam si sdraiò sul letto, stanco ma parzialmente felice. Ancora non riusciva a credere di esser stato a casa di Zayn, di aver conosciuto Louis e Niall e di aver scoperto un posto intimo per il cantante. A Liam piaceva l'idea di avere una cosa importante da condividere con il suo idolo, solo lui e Zayn. Iniziò a fantasticare su moro, pensò a tutte quelle frecciatine che gli lanciava Niall. I suoi pensieri furono interrotti da una bambina di sei anni che entrò nella sua stanza, si arrampicò sul letto e si infilò fra le sue braccia.

-ciao fratellone- lo salutò la bambina, socchiudendo gli occhi per godersi a pieno quell'abbraccio.

-ciao Chris, tutto okay?- chiese il ragazzo, stringendo al proprio petto la sorellina piccola. Era forse successo qualcosa? Quando la bambina scosse la testa, Liam decise di farle alzare la testa per poterla guardare.

-cosa c'è che non va?- chiese il castano, portando una mano sotto il suo mento mentre con il pollice e accarezzava una guancia.

-oggi sono tornata a casa e non ti ho trovato.. ho pensato fossi andato via- mormorò la bambina, con una piccola voce piena di tristezza e paura per il fratello. Pensava fosse successo come l'ultima volta: Liam è stato costretto ad andare con urgenza in ospedale e Christina, la sorellina più piccola, quando non lo trovò in casa pianse per tutta la sera.

-no piccola, ero solo uscito con un amico- le sorrise in modo incoraggiate. Si sentì male a pensare al dolore che arrecava alla sorellina di solo sei anni per colpa della sua malattia. Quando sarebbe venuto a mancare, come avrebbe reagito? Non voleva neanche pensarci.

-con Harry?- squittì la bambina. La tristezza lasciò spazio alla felicità.

-no, con un altro amico- rispose il ragazzo, alzando le spalle mentre portava la bambina contro il proprio petto per poterla stringere.

-quando tornerà Harry?-

-non lo so- sospirò piano Liam, lasciando un bacio sulla fronte alla bimba.

-perché non viene più a casa nostra?- continuò a chiedere Chris, troppo curiosa per riuscire a tenere a freno la lingua.

-perché.. è da un po' che non ci vediamo- rispose vago il ragazzo, guadagnandosi un'occhiata ovvia da parte della sorella.

-perché non lo chiami, allora?- Liam alzò un sopracciglio guardandola. Doveva chiamarlo, la bambina aveva ragione.

-vuoi chiamarlo? Va bene!- si allungò per prendere il telefono mentre la bambina lo stordiva con le sue urla di felicità.

-no, con un altro amico- rispose il ragazzo, alzando le spalle mentre portava la bambina contro il proprio petto per poterla stringere.

-quando tornerà Harry?-

-non lo so- sospirò piano Liam, lasciando un bacio sulla fronte alla bimba.

-perché non viene più a casa nostra?- continuò a chiedere Chris, troppo curiosa per riuscire a tenere a freno la lingua.

-perché.. è da un po' che non ci vediamo- rispose vago il ragazzo, guadagnandosi un'occhiata ovvia da parte della sorella.

-perché non lo chiami, allora?- Liam alzò un sopracciglio guardandola. Doveva chiamarlo, la bambina aveva ragione.

-vuoi chiamarlo? Va bene!- si allungò per prendere il telefono mentre la bambina lo stordiva con le sue urla di felicità. Doveva ricordarsi di non far conoscere più i suoi amici alla sua sorellina, così non lo avrebbe più stressato. Anche se era inevitabile che conoscesse Harry, loro due si conoscevano da quando portavano il pannolino e il ricciolo passava più tempo a casa di Liam che a casa sua.

Quando fece partire partire la chiamata e mise il vivavoce, dovette aspettare qualche istante prima che Harry rispondesse con la sua solita voce roca, ma impastata dal sonno.

-pronto?-

-ehm.. ehi Harry- lo salutò Liam, impacciato e mortificato per non essersi fatto sentire per tutti quei mesi.

-Liam?- chiese confuso il ragazzo. Poteva immaginarselo sdraiato nel letto, con i suoi ricci sparsi sul cuscino e un adorabile broncio per aver interrotto il suo dolce pisolino.

-ciao riccio!- squittì la bambina, battendo poi le manine contenta di risentire il ragazzo.

-ciao piccola, come stai?- chiese Harry, sorridendo assonnato mentre si rigirava nelle lenzuola.

-io sto bene, tu invece? Mi manchi tanto, sai? Quando vieni a trovarci?- chiese la bambina, ignorando l'occhiataccia del fratello più grande. Harry e Christina iniziarono a parlare per conto loro, come se Liam non fosse nella stanza e la bambina non stesse usando il suo telefono. Lo ignoravano completamente. Dopo quella che per Liam sembrava un'eternità, disse a Chris che si era fatto tardi e che voleva riposare un po'. Dieci minuti e due schiaffi da parte di Chris dopo, Liam riuscì a riprendere il suo telefono e tra i due ragazzi calò il silenzio. Il clima fra di loro era gelido e Liam si sentì male per questo.

-Harry sei ancora lì?- chiese timidamente il castano, rannicchiandosi contro il cuscino come per cercare sostegno da qualcosa.

-Si, Liam.- rispose solamente il ragazzo, con un tono di voce distaccato.

-ti ho chiamato per dirti una cosa- disse Liam, sospirando lievemente e socchiudendo gli occhi.

Adesso o mai più. pensò il ragazzo.

-che cosa, sentiamo?- disse Harry con un tono sarcastico. Come poteva biasimarlo Liam? Si faceva vivo dopo mesi e pretendeva che le cose fra di loro non si fossero mai rovinate. Perché non erano più amici, no? O forse si?

-alcune persone mi hanno fatto capire che è inutile allontanare i propri amici- iniziò Liam ma fu interrotto dal tono aspro del suo, quasi ex, amico.

-e ti ci sono voluti mesi e qualche coglione per fartelo capire?!- esclamò Harry, sempre più arrabbiato dal comportamento inaccettabile del suo amico. -si può sapere che cazzo è successo? Non hai più risposto ad una mia chiamata o ad un mio messaggio. Quando avevo bisogno di te, non c'eri. Non è così che ci si comporta fra amici- il suo tono di voce era sempre più basso fino a che non si spense a causa di un grosso nodo alla gola. Non voleva più piangere. O almeno non voleva farlo con al telefono la causa delle sue lacrime. Aveva passato intere notti a pensare a Liam, al perché del suo comportamento. Iniziò a pensare che fosse stata colpa sua e si odiò per aver fatto allontanare l'unica persone che teneva a lui, l'unica su cui poteva contare.

-mi dispiace Harry.. ti posso spiegare tutto. Domani puoi fare un salto da me?- chiese il ragazzo, socchiudendo gli occhi pregando che Harry acconsentisse.

-sarò da te fra dieci minuti Liam, voglio chiudere questa storia- rispose il riccio, chiudendo subito dopo la chiamata. Liam si accorse di aver trattenuto il fiato solo quando tornò a respirare, la paura invase il suo corpo. Che significava che voleva chiudere questa storia? Non voleva più vederlo? Non poteva averlo perso davvero! Era il suo Harry.

Si impose di stare calmo e cercò di alzarsi dal letto per sistemare tutti i vestiti sparsi in giro, ma capì che non era una buona idea quando rischiò di cadere in terra per un giramento di testa. Si rimise a letto e avvisò la madre dell'arrivo del ragazzo tramite un SMS. Si sentiva così stanco!

Dopo esattamente dieci minuti, la madre bussò alla porta del ragazzo per avvisarlo dell'arrivo dell'amico, il quale entrò nella stanza subito dopo. La scena che gli si parò davanti gli gelò il sangue. Trovò il suo migliore amico steso sul letto, visibilmente stanco e sofferente. Si avvicinò a lui passandosi una mano fra i ricci ormai cresciuti fin troppo -gli arrivavano alle spalle!- mentre si sedeva sul bordo del letto. Lo osservò in silenzio e notò quanto i suoi occhi fossero cambiati, avevano un colore giallastro e sapeva che non portava nulla di buono.

-ehi..- mormorò sottovoce il ricciolo, poggiando una mano sulla gamba dell'amico.

Dio quanto è dimagrito, pensò Harry.

-ciao- rispose soltanto il castano, la voce roca e bassa. Guardando il suo amico capì che aveva intuito qualcosa e si pentì all'istante di averlo allontanato ingiustamente. Semplicemente non voleva portarlo a fondo con i suoi problemi. Cercava in qualche modo di proteggerlo.

-puoi spiegarmi che succede, Liam?- chiese cautamente il ragazzo. Tutta la sua voglia di urlargli contro era sparita, era rimasta solo una gran paura di perderlo.

-mi dispiace così tanto Haz- mormorò Liam, portandosi le mani sul viso per coprire i propri occhi pieni di lacrime. Quegli occhi di cui si vergognava tanto, quando prima erano il suo vanto.

-pensavo che allontanarti era la cosa migliore da fare per te, non volevo farti stare male- continuò Liam, ormai in lacrime; la voce rotta dai singhiozzi e le guance rigate da mille lacrime. Si vergognava persino di guardare l'amico, aveva paura che non lo avrebbe perdonato.

-Lee calmati e spiegati meglio, perché sarei stato male?- chiese con il tono di voce pieno di dolcezza, non voleva che l'amico stesse male e odiava vederlo piangere. Si allungò prendendogli i polsi per allontanarli dal suo viso, sospirando piano nel vedere le sue guance bagnate e i suoi occhi rossi per il pianto. In quel momento decise che, non importava per quale assurdo motivo lo aveva allontanato e lo aveva fatto stare male, lo avrebbe perdonato. Era disperato e si notava lontano un miglio e stava troppo male per i suoi gusti. Aveva la conferma che non lo aveva sostituito e non si era stancato di lui, ma che ci era stato male.

Quando i singhiozzi di Liam diminuirono, dopo un profondo respiro, decise di vuotare il sacco.

-st-sto per morire Harry- disse tutto d'un fiato. Harry lo guardò aggrottando le sopracciglia, non capendo le parole dell'amico. Magari si sentiva solo male e stava ingigantendo le cose, ma quando Liam continuò a spiegargli il sangue gli si gelò nelle vene.

-il mio fegato non funziona più come dovrebbe- mormorò affranto, guardando poi il proprio piumino sul quale era sdraiato per evitare lo sguardo dell'amico. Harry in quel momento avrebbe voluto buttare tutto in aria, spaccare le sedie presenti nella stanza e buttarne i pezzi fuori dalla finestra per la frustrazione; era così arrabbiato con l'amico per averlo allontanato, per non avergli permesso di stargli accanto in un momento tanto difficile, ma l'unica cosa che fece fu ingoiare il groppo in gola, ricacciare indietro le lacrime e mormorare.

-il dottore che dice?- aveva lo sguardo fisso nel vuoto, non voleva crederci. Stava davvero per perdere il suo migliore amico dopo averlo ritrovato?

-dice che se peggioro ancora, l'unica cosa che mi salverà sarà solo un trapianto- risponde Liam in modo passivo, stringendosi nelle spalle. Quando alzò lo sguardo su Harry si sentì uno stupido e capì in quel momento quanto avesse avuto bisogno di lui in quei mesi.

-non c'è nulla che possiamo fare, quindi?- balbettò il riccio, trattenendo le lacrime. Continuava a ripetersi che doveva rimanere forte per Liam.

-solo pregare- rispose il castano in un sussurro, guardando poi l'amico annuire senza emozioni. Dopo qualche istante di puro silenzio, Harry si sdraiò al fianco di Liam, avvolgendo le braccia intorno al suo corpo fatto solo da ossa e pelle, stringendolo forte cercando di non fargli male o di soffocarlo. Nascose il viso nell'incavo del suo collo respirando il suo dolce odore e si lasciò andare ad un pianto mal trattenuto, pieno di singhiozzi e frasi strozzate come "non voglio perderti" o "non posso crederci".

Dopo più di un'ora passata a piangere contro il collo di Liam, Harry si asciugò le lacrime e accennò un sorriso in direzione dell'amico, mormorando un "ti voglio bene" con tale dolcezza che Liam sentì il cuore mancare un battito.

-anche io, davvero tanto- rispose, stringendosi al corpo del ragazzo. Passarono l'intera serata a raccontarsi di quello che avevano fatto durante quei mesi in cui non si erano visti, risero per le pessime figure fatte dal riccio con un ragazzo di nome Nick. Harry gli confidò che iniziava a piacergli e che non riusciva a dire una frase di senso compiuto senza sembrare un cretino. Liam allora gli chiese se aveva ancora quella cotta colossale per Louis Tomlinson e il ricciolo gli rispose "certo che si, ma non ho mezza possibilità con quel Dio greco più basso di qualche spanna!". Liam scoppiò a ridere così rumorosamente che persino la madre andò a bussare per chiedergli se andasse tutto bene.

-e se ti dicessi che potrei fartelo conoscere?- chiese retoricamente Liam, accennando un sorriso furbo. Harry alzò le sopracciglia guardandolo come se fosse pazzo. Era una battuta quella?

-ti direi di smettere di sognare troppo- rispose il riccio, alzando le spalle. Liam osservò il ragazzo seduto a gambe incrociate davanti a lui e prese quell'affermazione come una sfida. Pensava che stesse scherzando, ovviamente. Si allungò per prendere il telefono dal comodino e cercò nella rubrica il numero di Zayn, sorridendo in direzione del ricciolo. Fece partire la chiamata e mise in viva voce per far sentire anche all'amico.

-pronto?- rispose la voce profonda del moro che fece sorridere come una scolaretta innamorata il castano.

-ehi Zayn! C'è Harry qui con me e sei in viva voce- lo salutò Liam, alzando le sopracciglia soddisfatto alla vista dell'espressione sconcertata dell'amico.

-oh ciao Liam!- rispose entusiasta il cantante con un enorme sorriso sulle labbra. -ciao anche a te Harry, Lee mi ha parlato molto di te- continuò poco dopo il moro.

-ciao Zayn..- balbettò il riccio, preso in contropiede. Liam scoppiò a ridere a causa dell'espressione di Harry. Non si divertiva così da parecchi mesi.

-ti ho chiamato per chiederti se domani ti va di andare a fare un giro con gli altri- disse con nonchalance il castano. Da quando era diventato così audace nei confronti del moro?

-oh mi dispiace Liam, ma domani ho le prove per il concerto di domani sera! Potresti venire ad assistere se vuoi, ci sono anche le due scimmie.- Liam si pietrificò osservando l'amico davanti a lui. Gli aveva proposto di andare ad un suo concerto, gratis per giunta? Lui non era mai andato ad un suo concerto ed era sicuro che sentirlo cantare dal vivo sarebbe stato un pugno nello stomaco e un scarica elettrica che avrebbe fermato per sempre il suo povero e debole cuore. Non riuscì a rispondere per quanto fosse agitato e quando i due sentirono un "Liam?" da parte del moro, dovette rispondere il riccio.

-uhm si Zayn, Liam vorrebbe tanto venire!- disse mentre sventolava una mano davanti agli occhi dell'amico, il quale stava fissando il vuoto da qualche istante.

-dov'è finito Liam?- chiese stranito il cantante, arricciando il naso per il disappunto di non poter salutare per bene il ragazzo.

-oh beh.. è scappato in.. bagno! sai, attacco di diarr..-

-sono ancora qui Zayn, non ascoltare questo idiota!- intervenne subito, dando un calcio al riccio che si tappò la bocca per non strillare come una ragazzina.

-ti scrivo in quale stadio suono domani e come riuscire ad entrare senza essere bloccato dalle guardie- disse il moro per sviare il discorso, cercando con tutto se stesso di non scoppiare a ridere. -non posso venire a prenderti, scusami-

-oh non preoccuparti, chiederò un passaggio a mia madre, o mio cugino. Penso che si divertirà di più lui in mezzo a un branco di ragazzini- finì la frase imitando la voce della madre, facendo ridacchiare sia il riccio che il moro.

-allora ci vediamo domani, Liam- disse infine il cantante. Dal suo tono si poteva capire che stesse sorridendo.

Potrei vomitare. pensò il riccio, alzando gli occhi al cielo mentre guardava il suo amico che sorrideva come un idiota.

-si. Buonanotte Zayn-

-Buonanotte Liam..- rispose il cantante.

-Buonanotte anche a te Zayn!- disse il riccio con finto tono scocciato, facendo ridacchiare l'amico. Dopo che il moro si scusò e gli augurò una buonanotte, chiusero la chiamata e i due amici andarono sotto le coperte, addormentandosi abbracciati, non prima di una bella strigliata da parte di Liam. Come gli era venuto in mente di dirgli che era andato in bagno per un attacco di diarrea?! Che figuraccia..

***

-non capisco perché mi sono fatto trascinare in questa assurda storia!- esclamò Josh, il cugino di Liam.

Stava guidando verso il Wembley Stadium di Londra e non poteva credere di essersi fatto trascinare lì solo per vedere un presunto amico di Liam, una persona famosa a quanto pare. Non ci credeva molto a questa storia ma non poteva resistere agli occhioni dolci del cugino, lo facevano fesso fin da quanto erano piccoli. Avevano solo tre ani di differenza e fin da piccoli andavano molto d'accordo, si vedevano tutti i pomeriggi perché le loro madri non erano solo sorelle ma anche migliori amiche, quindi per loro non era un problema se si vedevano tutti i giorni. Quando Liam iniziò la scuola materna incontrò Harry e Josh, anche se all'inizio un po' geloso del cugino, alla fine lo accettò nel gruppo e la smise di tirare i capelli biondi del ragazzo. Divennero tutti e tre degli ottimi amici e combinarono così tanti guai che i loro genitori non facevano altro che metterli in castigo. Tra di loro non c'erano segreti, infatti sapevano tutti e tre di essere gay e che Josh ci avrebbe provato con Harry se non fosse stato più piccolo di lui e se non lo avesse visto crescere. Sarebbe stato un po' strano per loro e poi non voleva rovinare una simile amicizia per dell'attrazione fisica. Durante gli ultimi mesi Josh e Liam continuarono a sentirsi dal momento che erano cugini e le loro madri erano sorelle, ma evitò di farsi vedere in quello stato. Harry e Josh continuarono ad uscire ma senza affrontare il discorso Liam che metteva il cugino in uno stato di ansia e paura.

-ma chi è di preciso questo tipo?- chiese confuso Josh, girandosi a guardare il cugino.

-è il cantate che hai visto appeso nella mia stanza!- rispose euforico Liam, battendo le mani come un bimbo, dopo essersi sistemato gli occhiali da sole sul naso. Non c'era molto sole ma non sarebbe mai uscito senza quelli a coprirgli gli occhi.

-si ovvio e io mi porto a letto Harry- rispose piccato il ragazzo, alzando gli occhi al cielo per la fervida immaginazione del cugino. Liam si lasciò scappare un verso di disgusto mentre si girò verso i sedili posteriori, dove era seduto il riccio.

-Dio, Harold! Ti scopi mio cugino?!- chiese allibito il castano. Harry lo guardò con gli occhi spalancati, scuotendo la testa così furiosamente che i ricci gli ricaddero sul volto.

-assolutamente no!- disse il riccio.

-era solo un modo per dire che non ci credo, idiota!- disse Josh, sbuffando di nuovo mentre, finalmente, parcheggiava l'auto nel parcheggio fuori lo stadio. Dall'eccitazione del cugina poteva benissimo intuire che c'era qualcosa sotto, ma alla storia del "devo incontrare il mio idolo" non ci credeva nemmeno un po'.

I tre ragazzi scesero dall'auto e andarono in un'entrata secondaria, come raccomandato da Zayn. Sorprendentemente le guardie non fecero storie e portarono subito i tre all'interno dei camerini. Già dal corridoio si sentiva la risata contagiosa del biondo. Liam adorava quel ragazzo per la sua capacità di illuminare l'intera stanza con solo il suo sorriso.

-Liam!- sentì la voce squillante di Louis appena entrò nel camerino, che probabilmente doveva essere di Zayn visto tutte le sue cose sparse in giro. Il castano lo abbracciò subito per salutarlo, arruffandogli i capelli. Dopo un breve saluto ai due, si girò verso i suoi amici.

-questi sono Josh, mio cugino, e Harry, il mio migliore amico- li presentò, trattenendo una risata guardando lo sguardo del riccio su Louis.

Dio, Harry. Riprenditi.

-è un piacere conoscervi ragazzi!- disse Niall, sorridendo calorosamente. Li invitò a sedersi sui divani presenti nella stanza e iniziarono a parlare di tutto e di niente, mentre Liam si chiedeva dove fosse andato Zayn.

***

-Liam, obbligo o verità?- gli chiese Louis, sorridendo con un velo di malizia. Come c'era finito a giocare allo stupido gioco? Sarà stata la noia o la felicità nel vedere Zayn dopo quasi un'ora dal suo arrivo. Dopo qualche ora ci sarebbero state le prove per il concerto della sera e il cantante sarebbe dovuto andare via di nuovo, così propose un gioco divertente e in grado di fargli conoscere quei ragazzi in modo facile e veloce. Queste erano le parole del moro.

O un modo semplice ed innocente per poter baciare Liam. Queste erano le parole di Louis, schietto come sempre. Zayn pregò che Liam non avesse sentito perché non era assolutamente vero! Okay, forse un pochino.

-verità- rispose abbastanza tranquillo. Cosa avrebbe potuto chiedergli di così imbarazzante?

Forse qualsiasi cosa? gli rispose la sua mente.

Louis parve pensare su che domanda fare al castano, ma essendo la prima manche decise di andarci leggero.

-a chi hai dato il primo bacio?- chiese svogliatamente Louis, alzando un sopracciglio guardando il castano, il quale arrossì vistosamente portandosi una mano fra i capelli per tirarli indietro.

-Harry- mormorò in imbarazzo, stringendosi nelle spalle senza guardare l'amico. Non parlarono mai di quel bacio rubato, ci passarono sopra e basta. In fondo erano ancora troppo piccoli. Più o meno.

-Tu hai dato il tuo primo bacio a Harry e non me l'hai mai detto?!- quasi strillò Josh, girandosi a guardarlo sconcertato.

-Io e Harold non abbiamo mai affrontato l'argomento, quindi era inutile parlarne con te!- si difese Liam, girandosi a guardare il riccio in cerca di un supporto contro suo cugino.

-non farne una tragedia Joshua!- lo riprese Harry, alzando gli occhi al soffitto.

-questa non te la perdono, Payno- disse con tono melodrammatico il ragazzo, facendo ridacchiare un po' tutti. Stava un pochino esagerando, secondo Liam. Non poteva di certo dirgli ogni minima cosa.

In tutto questo Zayn rimase in silenzio, studiò il volto di Harry per qualche ragione che il ragazzo non riusciva a capire. Continuava ad osservarlo per capire che effetto gli faceva Liam, ma non ottenne molto. Si vedeva che aveva molto affetto nei confronti del castano, ma non poteva dire che c'era qualcosa di più di una semplice amicizia.

Dovrò marcare il territorio. pensò prima di rendersi conto delle sue stesse parole. Da quando doveva marcare il territorio intorno ad un ragazzo che non conosceva neanche poi così bene? Doveva ammettere che però era un gran bel ragazzo.

-Malik!- si sentì urlare da un Niall divertito ma confuso. Quando si risvegliò dai suoi pensieri con un sussulto degno di nota, si rese conto che tutti lo stavano guardando e che Harry aveva le sopracciglia aggrottate. Beh era normale, lo stava fissando insistentemente senza nessuna ragione.

-Che c'è?!- quasi strillò, cercando di essere il più naturale possibile. Peccato che il suo tono di voce era fin troppo acuto.

-Ti abbiamo chiamato più di tre volte! Tocca a te: obbligo o verità?- chiese il biondino, alzando un sopracciglio e accennando un sorriso furbo. Zayn si morse il labbro prima di rispondere, sapeva che lo avrebbe messo nei guai in entrambi i casi.

-obbligo- rispose a malincuore, preparandosi già a dover baciare qualcuno poiché non riusciva a capire che per tutti lui doveva essere etero. Quando però affrontavano l'argomento, Niall gli diceva che era stupido nascondere ciò che era e che non era giusto mentire ad una ragazza dolce come Patricia. Zayn era d'accordo con lui, semplicemente non poteva essere ciò che era per via del contratto e doveva far finta di amare la sua fidanzata.

-perché non ci mostri un bel balletto?- chiese Niall, scoppiando poi a ridere per l'espressione contrariata del moro. Era comunque sollevato dal fatto che non doveva baciare nessun uomo davanti a tutti.

-io non so ballare!-

-lo so.-

-stronzo-

***

Dopo parecchie ore passate su dei divani a parlare del più e del meno, come per esempio i loro interessi sul calcio, era arrivato il momento di sistemarsi in platea per il concerto tanto atteso di Zayn. Liam era a dir poco elettrizzato e sarebbe potuto scoppiare a piangere da un momento all'altro. Il suo lato da fangirl che urla come se non ci fosse un domande iniziava a prendere il sopravvento. Harry, da bravo migliore amico qual'era, avvolse le braccia intorno al bacino del castano e lo stringe in forte abbraccio.

-cerca di contenerti Lee, hai parlato con Zayn fino a qualche minuto fa- gli sussurrò il riccio all'orecchio, cercando di tranquillizzare l'amico. Liam fece un bel respiro profondo annuendo appena, non voleva farsi vedere dal moro e dai suoi amici in quello stato, non era di certo una ragazzina. Sciolsero l'abbraccio giusto in tempo per vedere le luci abbassarsi e il palco illuminarsi, preannunciando l'arrivo del cantante. Liam, preso dall'emozione, prese una mano del riccio e la strinse forte per tutto il tempo.

Dopo quasi due ore e mezza di concerto, Zayn si ritirò dietro le quinte e i suoi amici lo seguirono subito dopo, tranne Harry e Liam. Il castano, dopo la fine del concerto, si rifugiò fra le braccia del riccio per riprendersi dalla commozione, c'erano delle canzone che lo emozionavano troppo e non riuscì a trattenersi dal versare qualche lacrima. Harry fu be disposto ad aiutare l'amico a calmarsi e dopo avergli asciugato le guance bagnate, gli diede un bacio sulla fronte prima di accompagnarlo dietro le quinte. Le guardie li accompagnarono nel camerino del moro e dopo pochissimo tempo si ritrovarono sulle loro auto, diretti a casa del cantante. Per tutto il viaggio Liam dovette sorbirsi le prese in giro del cugino per via della sua commozione, ma lui non ci fece caso, era troppo occupato a pensare che aveva realizzato uno dei pochi sogni che aveva.

Quando entrarono nei cancelli dell'abitazione del cantante, era già passata la mezzanotte e la madre di Liam lo aveva già chiamato dieci volte per chiedergli come stava procedendo la serata e se si sentiva stanco. Il ragazzo si sentiva veramente molto stanco, ma non lo disse per non farla preoccupare. Una volta entrati in casa si andò a sedere sul divano del moro senza troppe cerimonie, socchiudendo gli occhi per un istante godendosi la sensazione di un leggero riposo. Niall suggerì di portarlo a casa per farlo riposare, ma Liam scosse la testa dicendo di stare alla grande. Inutile dire che nessuno gli credette.

Il castano approfittò per parlare in privato con Zayn, quando Niall e Louis portarono in giro per la casa gli altri due ragazzi. Anche se era casa sua, Zayn preferiva stare con Liam per controllare che stesse bene e che non avesse bisogno di nulla.

-posso confidarti una cosa?- mormorò Liam, girando la testa verso il cantante. Era così stanco e privo di forze che gli sembrava uno sforzo troppo grande anche solo spostare lo sguardo sul ragazzo.

-certo che puoi- annuì il moro, avvicinandosi al castano per sentirlo meglio. O almeno questa era la scusa che si diede.

-quando prima ti ho sentito cantare, ho capito una cosa- fece una pausa, prendendosi il labbro inferiore fra i denti, indeciso se continuare o no. -ho capito che non sono crollato grazie a te e alla tua voce. Ho ascoltato i tuoi CD tutti i santi giorni e mi ripetevo che se me ne andavo non sarei più riuscito ad ascoltarti come meriti.- continuò a parlare, guardando negli occhi il moro per esprimergli tutta la sua riconoscenza. Zayn lo ascoltò e accennò un dolce sorriso, stampando poi un bacio sulla tempia del ragazzo.

-sono felice che tu sia ancora qui- rispose il cantante, appoggiando poi la testa sulla spalla di Liam, cercando di nascondere i suoi occhi lucidi. Doveva smetterla di essere così emotivo. 

 

SALVE!

rieccoci qui con la seconda parte, spero sia di vostro gradimento!
non dimenticate di recendire, è importante per me sapere che ne pensate.
un bacio, alla prossima.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Zayn era sdraiato sul divano di casa sua. Non lo aveva mai apprezzato tanto quanto il quel momento. Era davvero stanco, la sera prima era tornato a casa tardi a causa di una festa a cui doveva andare per forza e la mattina si era svegliato presto per un'altra stupida apparizione in qualche show che neanche conosceva. Apprezzava quel divano da quando Liam, due mesi prima, si era addormentato contro di lui una volta tornati a casa dal concerto e, facendo finta di nulla, chiuse gli occhi e si addormentò anche lui contro la sua spalla. Passarono la notte sul divano a dormire come se fossero amici da sempre, o forse più che amici. Gli altri quattro ragazzi si limitarono a fare versetti stupidi e fare qualche scommessa su quanto tempo ci avrebbero messo a darsi il primo bacio, poi se ne andarono a casa di Louis per continuare la serata. Inutile dire che la scommessa la vinse Louis, infatti i due ci misero neanche una settimana a baciarsi. 

Erano fuori in giardino, sul dondolo che Zayn aveva sistemato poco lontano dal tavolo per esterni,  il moro stava facendo dondolare entrambi, mentre Liam aveva gli occhi chiusi sotto i suoi occhiali scuri, si stava godendo quella fantastica giornata di sole. 

-domani ho la visita per capire se i medicinali stanno facendo effetto- mormorò all'improvviso, facendo girare il cantante dalla sua parte. 

-sono sicuro che stanno facendo effetto- rispose apparentemente sicuro il moro, ma cercava più che altro di convincere se stesso. Aveva così tanta paura di perderlo o di svegliarsi al mattino e trovare un messaggio di Harry o Josh che lo avvisano che il funerale di Liam si sarebbe svolto in una piccola chiesetta in città. Al solo pensarci gli veniva da piangere. E anche se era imbarazzante e non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura, a volta prima di andare a letto si ritrovava a piangere per tutti questi pensieri terribili che gli arrecavano un dolore lancinante all'altezza del cuore. 

-quando ero più piccolo, pensavo che avrei avuto una vita lunga con una splendida donna al mio fianco, alla quale avrei dato cuore e anima. Proprio come mio nonno ha sempre fatto con mia nonna. Invece rischio di morire da un momento all'altro e per giunta non avrò mai una donna al mio fianco: sono gay fino al midollo.- finì il suo piccolo discorsetto alzando appena le spalle, accennando subito dopo una lieve risata per alleggerire il dramma che stava vivendo. Zayn rimase piacevolmente sorpreso dalla confessione del ragazzo e si morse con forza il labbro inferiore per cercare di non sorridere con un emerito idiota. 

-non ti dà fastidio, vero?- chiese subito dopo Liam, non ricevendo risposta dal cantante. -che sono gay, intendo- continuò per farsi capire, spostando lo sguardo su di lui mentre il panico prendeva il sopravvento su di lui. Non voleva perdere la sua amicizia per un dettaglio del genere. 

-ti svelo un segreto- sorrise rassicurante il moro, avvicinandosi a lui per fare in modo che riuscisse a sentire e mormorò. -anche Louis è gay e la cosa non mi disturba affatto- alzò appena le spalle regalando al ragazzo uno splendido sorriso, mostrando i suoi denti bianchi e perfettamente dritti. Il cuore di Liam perse un battito e prese a battere furiosamente nel petto alla vicinanza del cantante. Il castano osservò i suoi occhi che amava tanto e quando abbassò lo sguardo sulle sue labbra, arrossì violentemente. Zayn, accorgendosi di tutto, accennò una lieve risata mentre si avvicinava pericolosamente al viso del castano, facendo combaciare le loro labbra. Inutile dire che dopo qualche istante di shock, Liam ricambiò molto volentieri il bacio. 

Dopo quel primo bacio se ne seguì un altro, dopo pochi minuti dal primo. Anche il quel caso era stato Zayn a far combaciare le loro labbra e per la prima volta nella sua vita non pensò alle conseguenze di quel gesto. Aveva voglia di baciarlo e lo fece. Non si preoccupò di mantenere le apparenze con lui, non ne aveva più la forza. Trovava Liam una delle persone più dolci che avesse mai incontrato in vita sua e dopo aver saputo che era gay, l'ultimo dei suoi pensieri era la sua finta fidanzata. Ovviamente quando Liam tornò a casa, dopo i vari momenti di imbarazzo che ci furono fra di loro, entrò nel panico. Non gli diede nessuna spiegazione, gli disse solo di non preoccuparsi per la sua ragazza perché sapeva quello che faceva. Liam ci rimase di stucco perché iniziò a pensare se ci si poteva fidare del cantante, dato che tradiva la sua amata fidanzata con un ragazzo. 

Zayn chiamò subito Louis, che inspiegabilmente si trovava con Harry a prendere un caffè, così gli disse di raggiungerlo dopo aver concluso l'appuntamento con il ricciolo. Il moro non sapeva che pensare perché se Liam avesse raccontato in giro quello che era successo, Zayn sarebbe sicuramente stato decapitato dal suo manager. Ma poi si rese conto che nessuno gli avrebbe creduto perché nessuno sapeva che i due ragazzi si conoscevano, così la sua ansia andò via e la felicità per aver baciato il ragazzo, prese il suo posto. I giorni seguenti furono un misto di imbarazzo e goffaggine e Zayn adorava vedere il rossore che si diffondeva sulle guance del ragazzo. Ma dopo i primi giorni l'imbarazzo era sparito, per questo il ragazzo non riusciva a capire perché Liam non gli avesse ancora scritto. Era proprio di questo che stavano parlando Zayn e Louis.

-perché ancora non mi scrive?- si lamentò di nuovo il cantante, guardando il suo migliore amico che giocava con il suo telefono.

-magari sta ancora dormendo- rispose Louis alzando le spalle, totalmente indifferente della preoccupazione dell'amico.

-ci deve essere qualcosa che non va. Di solito è già sveglio!- sbottò il moro, sbuffando poi infastidito dall'atteggiamento del ragazzo. Perché non prendeva sul serio la sua preoccupazione?

-sei solo ossessionato da lui, è questa la verità- gli lanciò uno sguardo prima di tornare alla sua partita. Stava per battere il record e vincere il livello quando il suo telefono prese a squillare e sullo schermo apparve il volto di Harry. Rispose quasi ringhiando.

-Harold! Dovevi chiamarmi ora che stavo finendo il livello?!- strillò lasciandosi sprofondare nel divano, ormai rassegnato al fatto che non sarebbe mai riuscito ad andare avanti in quello stupido gioco. Ma quando sentì il ragazzo balbettare delle frasi confuse, scattò a sedere attento alle sue parole e spalancò gli occhi. -ne sei certo? Harry non fare questi scherzi stupidi- rispose subito dopo il castano, il cuore che batteva a mille e il panico che piano piano prendeva possesso della sua mente. 

Zayn capì subito che qualcosa non andava e cercò di ascoltare le parole di Harry, ma non sentiva niente. Si limitò a fissare Louis con un grosso nodo alla gola. Quando l'amico si alzò di scatto dal divano, rassicurando il riccio che sarebbero arrivati in dieci minuti, lui si alzò subito in piedi mettendosi davanti a un Louis nel panico più totale. 

-Louis, che succede?- chiese cautamente Zayn, cercando lo sguardo dell'amico che andava da una parte all'altra della stanza. 

-dove sono quelle maledette chiavi?- urlò Louis portandosi poi entrambe le mani fra i capelli. Dov'era finito il suo autocontrollo? Zayn lo prese per le spalle e lo fece girare verso di lui, puntando i suoi occhi scuri in quelli azzurri dell'amico. 

-che sta succedendo Louis?- gli chiese di nuovo, preoccupato per tutta quella situazione. Il castano prese  un respiro profondo, passandosi le mani sul viso un paio di volte.

-si tratta di Liam. Stanotte è stato male e ora si trova in ospedale. Hanno detto che è peggiorato negli ultimi mesi e Harry mi ha pregato di raggiungerlo.- disse infine, riprendendo subito dopo a cercare le chiavi della macchina. Zayn barcollò per qualche istante prima di appoggiarsi a una poltrona, con gli occhi pieni di lacrime pronte a scorrere sulle sue guance. Se lo sentiva che qualcosa non andava e ora tutte le sue paure erano diventate realtà. Lo stava perdendo. Non poteva permettere una cosa del genere. Il suo Liam aveva solo diciotto anni, era il ragazzo più dolce del mondo e se ne stava perdutamente innamorando. Non poteva perderlo. Liam non si meritava di andarsene così presto, doveva ancora vedere un sacco di posti, fare tante nuove esperienze e ricevere ancora tanto amore da parte del moro. 

Fu risvegliato dai suoi pensieri grazie alla mano del suo amico che lo afferrò per il polso, trascinandolo in auto una volta travate le chiavi. Nel giro di dieci minuti si trovarono all'ospedale e Zayn corse così velocemente che per qualche istante pensò di poter correre la maratone di New York, ma quando arrivò davanti alla madre di Liam e la sua mente tornò lucida, si rese conto che non aveva più fiato e che rischiava di dover chiedere una bombola d'ossigeno. 

-come sta?- chiese in un mormorio il cantante quando riuscì ad articolare una piccola frase.

-è sveglio, ma molto debole. I medici dicono che gli rimane poco più di qualche mese- rispose la madre, portandosi una mano davanti al viso quando capì che non sarebbe più riuscita a trattenere le lacrime, infatti mormorò -scusatemi- prima di allontanarsi per potersi sfogare. Zayn si passò più volte una mano fra i capelli, riducendoli ad una massa informe. Non sapeva se entrare e cercare di non scoppiare a piangere, o aspettare per un po' fuori e calmarsi. Qualunque cosa avrebbe scelto, sapeva che si sarebbe messo a piangere comunque. Avrebbe chiesto aiuto ai suoi amici se non fossero stati impegnati a consolare Josh e Harry, completamente immersi dalle lacrime. Prese un respiro profondo e decise di entrare, così bussò alla porta ed entrò lentamente. Trovò Liam attaccato ad un sacco di macchinari, era più stanco del solito e quasi non riusciva a tenere gli occhi aperti. Si avvicinò lentamente al suo letto dopo aver chiuso la porta e gli prese una mano fra le sue, sedendosi sulla sedia lì vicino. 

-ehi Liam- lo salutò, accennando un sorriso che sarebbe dovuto apparire dolce. In realtà era più una smorfia di dolore nel vedere il ragazzo in quello stato. 

-ciao Zayn- mormorò il castano, sforzandosi di ricambiare il sorriso. Era grato di vederlo lì, al suo capezzale per dirgli probabilmente che sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero visti e che aveva molti impegni, quindi non sarebbe più riuscito a venirlo a trovare. Ma si sorprese quando sentì le sue parole.

-spero non ti dispiaccia se verrò a trovarti tutti i giorni- gli disse il moro, regalandogli uno dei suoi magnifici sorrisi. Liam scosse appena la testa, sorridendo di rimando chiudendo gli occhi per un istante e sentendo la mano di Zayn stringersi un po' di più alla sua. 

-i medici che ti hanno detto?- chiese titubante. Si chiese che cosa sapesse e che cosa si poteva fare per aiutarlo. Liam sospirò, aprendo gli occhi per puntarli fuori dalla finestra dove il sole splendeva e gli uccellini cantavano come se fosse stata la giornata più bella del mondo.

-in poche parole mi può salvare solo un angelo custode con un fegato nuovo- mormorò il ragazzo, senza un'apparente emozione nella voce. 

Si era già preparato a quel momento, sapeva già che sarebbe successo per questo aveva già scritto una sorta di testamento in cui diceva di lasciare i suoi videogames alla sorellina che si divertiva tanto ad usarli, la collezione di fumetti a Harry, tutti i suoi risparmi a Josh per far sì che potesse comprarsi una batteria e la sua amata chitarra a Zayn. Okay, era ridicolo regalare un qualcosa al suo idolo, che per inciso, quando aveva scritto quel pezzo di carta non lo conosceva nemmeno, ma comunque sperava che i suoi genitori gliela avrebbero data in qualche modo. Proprio qualche giorno prima di avere una brutta ricaduta aveva aggiunto altri due punti:

5) lascio nelle mani di Louis William Tomlinson il mio migliore amico, Harry Edward Styles, nella speranza che si prenda cura di lui quando io non potrò più farlo.

6) lascio nelle mani di Niall James Horan mio cugino, nonché migliore amico, Josh Devine, nella speranza che si prenda cura di lui quando io non potrò più farlo e che possano improvvisare un piccolo concerto, con chitarra e batteria, in mio onore. 

Aveva già detto a sua madre dove poteva trovarlo e si raccomandò di prenderlo solo una volta che sarebbe andato a fare compagnia al nonno, su in cielo. 

Solo dopo qualche minuto si accorse che Zayn aveva iniziato a singhiozzare, stringendogli forte la mano. Non pensava che lo avrebbe visto piangere per lui, nessuno lo aveva fatto davanti a lui. Non riusciva a capire cosa stava farfugliando il moro, ma lo capì benissimo quando iniziò a sussurrare a qualche centimetro di distanza dal suo viso.

-non posso permettere che tu vada via da me, Liam. Pagherò i migliori chirurghi per farti operare e tornare fra le mie braccia, hai capito? Sarò io l'angelo custode che stai aspettando- 

Liam non ebbe il tempo di realizzare le sue parole che le labbra di Zayn combaciarono con le sue. Spalancò gli occhi totalmente impreparato, ma ricambiò il suo bacio chiudendo subito gli occhi per goderselo appieno. Sentì le lacrime di Zayn bagnare anche le sue guance e sentì il suo cuore battere sempre più velocemente, il macchinario che permetteva di sentire i suoi battiti quasi impazzì. Sentì persino la porta aprirsi, sicuramente qualcuno allarmato per il suo battito accelerato, ma se ne fregò e continuò a baciare quel ragazzo che aveva promesso che gli avrebbe salvato la vita. Avrebbe voluto saltare, urlare e piangere, ma si limitò a sorridere nel bacio, portando una mano dietro la nuca del cantante per impedire che si staccasse. Tutta la stanchezza che aveva addosso era sparita di colpo, la speranza di poter superare anche quel momento invase il suo corpo e quando si staccarono dal bacio, regalò un bellissimo sorriso al moro.

-non sei obbligato a farlo, Zayn. Mi hai già regalato momenti bellissimi- mormorò ricordando quando, qualche settimana prima, aveva conosciuto Taylor Swift in tutta la sua bellezza e aveva confessato alla ragazza di aver sempre avuto una piccola cotta per lei. Taylor si mise a ridere quasi in imbarazzo e iniziò a fare la conoscenza del ragazzo castano, conversando animatamente anche con il suo collega, nonché amico, Zayn. Dopo una bella giornata passata in compagnia dei suoi due idoli, la bionda aveva costretto Liam a darle il suo numero per tenersi in contatto e quando Zayn lo venne a sapere fece una vera e propria scenata di gelosia. Liam era confuso, non sapeva se fosse geloso di lui o della sua amica. Sapeva già che il moro era gay, quindi non pensò che provasse qualcosa per la bionda, ma pensò che lo fosse per lui e il pensiero lo fece arrossire fino alla punta dei capelli. 

Gli venne in mente quando il moro lo portò sul suo jet privato per portarlo in una delle più belle spiagge degli Stati Uniti, la Siesta Beach in Florida. La sabbia era fine e l'acqua era trasparente e cristallina. Un vero paradiso per chi non vede una spiaggia da parecchi anni. La piccola Christina non aveva mai visto il mare e per lei fu il regalo più bello che uno sconosciuto poteva farle. 

Una serie di piccoli e dolci baci riportarono Liam alla realtà, Zayn lo stava tempestando di baci facendolo ridacchiare e mormorò un "ho tanti altri bellissimi momenti da regalarti, piccolo Liam" prima di sparire fuori dalla stanza. Louis provò a chiedergli dove stesse andando, ma il moro si era messo a correre a perdifiato fuori dall'ospedale, afferrò il telefono e compose il numero che forse avrebbe salvato la vita a Liam.

***

Una settimana dopo Liam, ancora su quel lettino d'ospedale, stava sempre peggio. I medici dicevano che se il fegato non fosse arrivato entro ventiquattro ore non ci sarebbe più stato nulla da fare. Zayn si rifiutò categoricamente di pensare al peggio e tempestò di telefonate il chirurgo che avrebbe dovuto operare Liam. Era riuscito a trovare un fottuto fegato compatibile per il castano, aveva contattato il miglior chirurgo della città e non si sarebbe mai arreso a quel punto. Il fegato sarebbe arrivato con le buone o con le cattive. Non capiva perché ci mettevano così tanto a trasportarlo, doveva partire la sera prima ma quando Josef, il chirurgo dalle mani d'oro, lo informò che non sarebbe arrivato prima del giorno dopo, pensò seriamente che lo avrebbe perso. Ma poi pensò a suo padre, a quelle parole che si ripeteva sempre, che gli avevano dato la forza di diventare quello che era e che si ripeteva quando aveva bisogno di un incentivo a fare qualcosa.

Combatti per ciò che ami. Nessuno ti regala niente.

Si passò una mano fra i capelli avvisando i famigliari e gli amici di Liam della novità appena ricevuta e chiuse gli occhi per evitare di guardare la delusione e le lacrime invadere gli occhi di Jane. A Zayn ci vollero solo due minuti per pensare ad una soluzione. Afferrò il telefono scappando letteralmente da quel corridoio cupo e triste, dirigendosi alla sua auto per arrivare il prima possibile alla pista di atterraggio nella quale era parcheggiato il suo jet privato. 

Se il fegato non viene da noi, saremo noi ad andare da lui.

Zayn costrinse il pilota a fare un decollo d'emergenza e volarono per una ventina di minuti. Avrebbe fatto di tutto pur di salvare il suo Liam.

***

Liam era stato preparato per l'operazione, era già in sala operatoria con l'addome squarciato e con il suo organo malato fuori dal suo corpo. Aspettava solo l'arrivo del suo angelo custode con il fegato nuovo. Zayn non ebbe neanche la possibilità di salutare Liam prima dell'intervento, non gli diede l'ultimo bacio e gli disse neanche 'ti amo', sperando che non sarebbe stato troppo tardi. Aveva fiducia nel chirurgo che aveva chiamato, ma c'erano comunque delle possibilità che ci fossero delle complicanze o che il corpo di Liam rigettasse l'organo sano. Zayn sapeva che non lo aveva confortato prima dell'operazione solo perché era impegnato a recuperare il fegato tanto agognato dalla famiglia Payne. Ma se fosse successo qualcosa al castano, il cantante sarebbe stato distrutto, non lo avrebbe superato tanto facilmente. 

L'operazione sarebbe durata più di sei ore e tutti credettero che sarebbero impazziti per l'ansia. Quando Zayn arrivò con alcuni paramedici e il fegato sano in una sacca termica, tutti fecero un balzo in piedi e accennarono un sorriso speranzoso verso il ragazzo. La madre di Liam lo abbracciò forte, ringraziandolo per tutto quello che stava facendo per lui e scoppiò inevitabilmente a piangere quando disse "senza di te sarebbe sicuramente già in una bara, pronto a essere seppellito. Sei un angelo sceso dal cielo."  Zayn non trattenne le lacrime che spuntarono nei suoi occhi scuri, anzi sfogò tutte quelle emozioni che aveva represso per cercare di salvare il suo amato, scoppiando a piangere contro la spalla della donna. 

***

Oggi, dopo cinque anni, quando Zayn ripensa a quel periodo non piange più. Sorride perché sa che è quello che vuole il suo Liam. Quando ripensa alle parole che disse il chirurgo quando uscì dalla sala operatoria non aveva più nessun tuffo al cuore, sentiva solo un senso di serenità invadergli il corpo perché quel brutto giorno era passato e quella brutta esperienza l'avevano superata. Liam restò praticamente incosciente per tre settimane, durante le quali Zayn non lo mollò un secondo. Il cantante cancellò tutte le date previste per stare vicino al suo più grande fan. Zayn non poteva non commuoversi quando Liam si svegliò e mormorò un debole "grazie per avermi salvato, Angelo Custode".

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