Sentimenti irrangiungibili

di lmpaoli94
(/viewuser.php?uid=975081)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro particolare ***
Capitolo 2: *** Un arrivo inatteso ***
Capitolo 3: *** Stranezze e ambiguità ***
Capitolo 4: *** Un segreto allucinante ***
Capitolo 5: *** Niente è come prima ***
Capitolo 6: *** Ritrovarsi dinanzi la luna piena ***



Capitolo 1
*** Un incontro particolare ***


Ed Sheeran passava le sue giornate nel salotto privato circondato da una moltitudine di libri e di strumenti musicali.
Mentre era sempre al liceo, aveva cominciato ad avere una passione innata per la lettura.
Il tutto grazie anche alla sua fidanzata Cherry Seaborn.
“Mi manca averti qui vicino a te… Spero che tu mi possa venire a trovare il più presto possibile.”
< Signor Sheeran, stamattina è una bellissima giornata > fece il suo maggiordomo riscuotendolo dai suoi pensieri < Oggi non va a correre? >
< Anthony, quando la smetterai di darmi del lei? >
< E’ una questione di rispetto, Signor Sheeran > rispose l’uomo senza preamboli.
< Non m’interessa. Tu non devi darmi del lei. Sai che non lo sopporto. >
< Vedrò di fare come dici… tu. >
< Ecco, così va bene. >
< Tornando a noi, andrai a fare una passeggiata? Rimanere chiuso qua dentro potrebbe deprimerti ancora di più. >
< Senza la mia Cherry, mi sento ancora più triste. >
< Sono solo pochi giorni. Quando avrai concluso questo tour, potrai tornare subito da lei. >
< Questo tour finirà tra tre mesi! Non so se riuscirò a resistere… >
< Vorresti forse chiamarla? >
< Magari dopo potrei farlo > rispose Ed posando la sua chitarra < Vado un po’ a correre qui vicino. >
< Cerca di svagarti il più possibile > gli consigliò Antony < Non pensare al tuo nuovo album e al tour. Ti rende solo nervoso e fa crescere il tuo stress. Cerca di rilassarti. >
< Non è così facile… Ma cercherò di farlo > replicò Ed con sorriso.
< Molto bene. Al tuo ritorno ti farò trovare pronto un ottimo pranzo. >
< Ho già l’acquolina in bocca. A più tardi. >
< Ma Ed, mettiti la tuta e un paio di scarpe comode. >
< Vestito così sono perfetto. Non ti preoccupare, Anthony. >
< D’accordo. A più tardi. >
 
 
Correndo nei dintorni delle vigne che popolavano le bellissime colline verdeggianti fiorentine, Ed non poté che ammirare i panorami mozzafiato del paesaggio che si perdeva a vista d’occhio.
“E’ un posto magnifico, non c’è che dire. Spero tanto di potermi un giorno sposare in questa bellissima terra.”
Correndo in lungo e in largo cercando di scaricare tutto il nervosismo, Ed non si era reso conto che erano le due del pomeriggio passate.
“Oh, no! Anthony mi starà aspettando da un bel po’.”
Cercando di correre più veloce che poté, Ed tagliò per la strada principale che l’avrebbe ricondotto a casa sua.
Ma senza voltarsi minimamente per attraversare la strada, il povero musicista per poco non venne investito da un auto che circolava nelle vicinanze.
Credendo di aver ricevuto un duro colpo, Ed non volle aprire gli occhi, cercando di pensare a qualcosa di magnifico.
“Cherry, sei davvero tu?”
“Sì, Ed. Sono molto contenta di rivederti.”
“Hai un sorriso magnifico.”
“Ti ringrazio. È bello sentirtelo dire.”
“Come stai? È da molto che non ci vediamo.”
“Mi manchi tantissimo. Questa lontananza sta solamente logorando il mio cuore.”
“Non ti preoccupare. Appena avrò finito questo tour, verrò dritto da te e ti farò una bella sorpresa.”
“Che genere di sorpresa?” gli domandò la donna con sorriso a trentadue denti.
“Non posso dirtelo. Altrimenti che sorpresa è?”
“Daiii! Ma sono curiosa!”
“Non se ne parla nemmeno. Dovrai aspettare pazientemente.”
“Va bene. Cercherò di non pensarci troppo… Ti amo, Ed. Ti amerò per sempre.”
“Anch’io, Cherry. Più della mia stessa vita.”
Una volta averla baciata, il suo sogno s’interruppe all’istante.
Quando riaprì gli occhi, non riusciva a capire dove si trovava.
IN un primo momento pensò che si era addormentato nei verdi boschi che contornavano il paesaggio, ma guardando più a fondo vide che si trovava in mezzo alla strada che stava sanguinando sul ginocchio.
< Meno male ti sei svegliato. Mi hai fatto prendere un brutto colpo. Credevo di averti ucciso. >
< Ma che cosa… >
< Mi dispiace esserti venuta addosso, ma non sono riuscita a frenare l’auto in tempo. Meno male che andavo piano. >
< Quindi sono stato investito? >
< Purtroppo sì… Però ti prego, non denunciarmi. Ho preso la patente da poco e se mi caccio in guai seri come questo, me la ritirerebbero all’istante. >
Cercando di alzarsi da terra, Ed fissò lo giovane ragazza con sguardo confuso.
< Non sto così male > replicò l’uomo prima di ricadere a terra.
< Attento! >
Evitando che battesse la testa, la giovane ragazza lo prese al volo.
< Mi gira un po’ la testa… >
< Forse è meglio se ti porto in ospedale. >
< Non ce n’è bisogno. Sto bene. Davvero. >
< Ma se non ti reggi nemmeno in piedi. >
< Alloggio in una villa qui vicina… Ti pregherei di portarmi fino là. Il mio maggiordomo sarà molto preoccupato se non mi vede ritornare. >
< Ma ne sei davvero sicuro? Non vuoi farti fare una visita per sicurezza? >
< Sicuro, non ce n’è bisogno. >
< Ok. >
< Lasciami pure andare. Ce la faccio da solo a camminare. >
Guardando dritto davanti a lui, Ed poté constatare che non era così malconcio come poteva pensare la ragazza.
< Va bene se monto davanti? >
< Certo che sì > rispose la donna con sorriso.
< Grazie. >
< Comunque piacere, il mio nome è Eleonora. >
< Piacere mio. Mi chiamo Ed. >
< Lo sai? Il tuo viso mi è molto familiare. Forse ti ho già visto da qualche parte. >
< Non lo so… Come ti ho detto, ho una villa qui vicino, però a causa dei miei impegni non ci alloggio molto spesso. >
< Non sei fiorentino? >
< No. Sono inglese. >
< Davvero? Non l’avrei mai detto. Parli benissimo l’italiano. >
< Grazie. È una lingua che mi ha sempre affascinato. >
< Davvero? Io al contrario, mi piacerebbe parlare l’inglese. >
< Magari potrei insegnartelo io. >
< Davvero? Faresti questo per me? >
< Oh! Attenta! > gridò l’uomo prima che la giovane ragazza potesse andare a sbandare.
< Scusami! Penserai che sono un pericolo pubblico. >
< Direi più che altro molto distratta > rispose Ed sdrammatizzando la situazione < Eccoci. Siamo arrivati. >
Una volta parcheggiato nel vialetto, Eleonora rimase allibita per la grandiosità e la bellezza della villa di Ed.
< Tu davvero abiti qui? Devi essere ricco sfondato! >
< Per me i soldi non sono importanti… La cosa migliore è inseguire i propri sogni e finalmente ci sono riuscito. >
< Sono davvero felice per te. >
Prima che Ed potesse scendere dall’auto, il suo sguardo incrociò quello della ragazza.
Sembrava che l’avesse ammaliato.
Ma non poteva crollare alla prima donna che incontrava, soprattutto essendo fidanzato con una donna che riusciva a capirlo per quello che era.
< Eleonora, quale è il tuo più grande sogno? >
< Perché me lo domandi? >
< Perché siamo entrati nell’argomento… Ti scoccia confessarmelo? >
< No… E’ solo che mi cogli impreparata… Come ti ho detto mi piacerebbe imparare l’inglese. >
< Allora vedrò di farti esaudire questo desiderio visto che ci tieni tanto. Passa da me questa sera. Potremo cenare insieme e dopo darti qualche lezione. >
< Stasera? Mi dispiace, ma ho un impegno a cui non posso sottrarmi. Facciamo domani mattina? >
< Va bene. Io rimarrò qui per circa una settimana, poi dovrò ripartire per lavoro. >
< Capisco… Mi farò bastare questa settimana. >
< Scommetto che sarai bravissima nell’apprendere. >
< LO spero tanto. Non mi conosci ancora ma sono molto testarda. >
< Ahahah allora non vedo l’ora di metterti alla prova > replicò divertito il ragazzo < Grazie per il passaggio. >
< Ma scherzi! Grazie a te per non avermi inveito contro o denunciato. Non l’avrei mai sopportato. >
< Non avrei mai potuto denunciare una ragazza dolce come te. >
Sentendo quelle parole piene d’amore, il cuore di Eleonora iniziò a battere all’impazzata.
< Ed, sei molto carino nel dirmi ciò. >
< E’ la verità… A omani, Eleonora > disse infine il ragazzo salutandola con la mano prima di rientrare in casa felice come non mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un arrivo inatteso ***


Ormai erano le due e mezzo del pomeriggio ed Anthony cominciava ad essere in pensiero per Ed.
“Spero tanto che non gli sia successo niente di male. Vado a cercarlo.”
Ma nel mentre il giovane maggiordomo si mise la giacca, vide che il cantautore era appena rientrato.
< Ma dove diavolo eri finito? >
< Scusami se ho fatto tardi ma ho allungato il percorso di alcuni chilometri. >
Sentendo un rumore d’auto, Anthony allungo lo sguardo verso la finestra e quello che vide lo lasciò confuso.
< Chi è quella macchina che è appena uscita dal vialetto? >
< Una mia nuova amica. >
< Una nuova amica? Ovvero colei che ti ha fatto fare tardi? >
< Accidenti come sei curioso > ribatté Ed risentito < Ho una gran fame. Che mi hai preparato? >
< Ti avevo fatto un po’ di pasta al ragù ma a quest’ora è diventata fredda. Vado a prepararti qualcos’altro. >
< No, no. La pasta al ragù va bene. >
< Sei sicuro? >
< Certo che sì > rispose il ragazzo dai capelli rossi accomodandosi a tavola.
< Allora, che cosa mi racconti? >
< Niente, perché? Ho solo fatto una passeggiata che è durata più del previsto. >
< Ma quale passeggiata. Io voglio sapere di quella donna. >
< Non c’è molto da dire… Per poco non m’investiva. >
< Che cosa?! E me lo dici solo adesso?! >
< Tranquillo. Sto bene. >
< Bene un corno! Ti sei almeno fatto visitare da un medico? >
< Certo che no. Doveva essere così importante? >
< Io non so se sei così scemo o lo sei di natura. Fammi vedere la ferita. >
< Anthony, ti dico che sto bene. >
Ma il giovane maggiordomo non sentiva ragioni.
< Dov’è che stai perdendo sangue? Ah! Sul tuo ginocchio destro. Fammi vedere! >
< Ahi! Così mi fai male! > gridò Ed mentre cercava di mangiare la pasta.
< Te lo sei almeno disinfettato? >
< No… >
< Tu sei matto. Adesso rischi che ti si infetti. Aspettami qui. >
< E dove vuoi che vada? >
Dopo pochi minuti, Anthony ritornò in cucina con una pomata che avrebbe disinfettato la sua ferita.
< Ti avverto: brucerà un pochino. >
< Aaah!!! Ma così rischi di uccidermi! >
< Oh smettila. Sopporta un po’ il dolore… >
< Tu la fai facile… >
< Se tu fossi stato più attento, non saresti stato investito > lo rimbeccò Anthony < A meno che quella misteriosa ragazza non ha voluto farlo apposta. >
< Certo che no… Aaah… Mi brucia un sacco la ferita. >
< Vedrai che tra poco ti sentirai molto meglio. >
< Lo spero tanto per te > rispose Ed alzandosi da tavola.
< E adesso dove te ne vai? >
< In sala registrazioni. >
< Devi ancora dirmi chi era quella ragazza. >
< Lo scoprirai domani quando verrà qui da noi. >
< Che cosa? Ed, non sarà mica… >
< Sempre a pensare male > rispose Ed serio < E’ solo un’amica, tutto qui. Lei non sa chi sono veramente. >
< Davvero? Eppure credevo che ti conoscesse chiunque. >
< Si vede che non tutti ascoltano le mie canzoni… >
< Ma dimmi una cosa: che cosa viene a fare domani qua? >
< Vorrebbe imparare a parlare l’inglese. E visto che sono di madrelingua, gli ho promesso di dargli una mano. >
< Ma la tua tourné? >
< C’è tempo… Infatti canterò allo stadio di Firenze tra cinque giorni esatti, no? Quindi ho tutto per tener fede alla mia promessa. >
< Non ti capirò mai, sai? Prima ti investe, e poi gli prometti di aiutarla con l’inglese. Tu non sei normale. >
< Sei tu che non capisci. È il suo più grande desiderio e vorrei poterla aiutare. >
< Mah, sarà… Comunque se avrai bisogno di me sono in cucina a fare le faccende domestiche. >
< D’accordo. Ci vediamo più tardi > disse infine Ed prima di ritirarsi nella sala di registrazione.
“Spero tanto che quel ragazzo non abbia perso la testa per lei.”
 
 
Prima che potesse coricarsi sul suo letto, Ed ritornò un’ultima volta nella sala registrazioni per continuare il pezzo di canzone che aveva incominciato a scrivere.
< Credevo che tu venissi a dormire > fece Anthony assonnato.
< Tu vai pure. Ci penso io a spegnere le luci. >
< Non sei ancora stanco dopo l’avventura avuta oggi? >
< La mia non è stata un’avventura… Solo un inconvegniente. >
< Piacevole, suppongo. >
< Se non la smetti di fare il malizioso giuro che ti licenzio. >
< Ho solo paura per te che tu possa lasciare Cherry. >
< Non succederà mai, te lo garantisco. Non m’innamoro della prima donna che incontro. >
< Mi fido di te… Infatti non vedo l’ora che venga domani per conoscere questa ragazza. Chissà che tipa è… >
< Piena di sogni come me… Buonanotte. >
< Non ne vuoi più parlare, eh? >
< Non c’è niente da dire sul suo conto… >
< Perché mi risulta molto difficile crederti? >
< Anthony, vai a letto! Non ti sopporto più! >
< Ok, ok… Ci vediamo domani. Notte >
Appena Ed si ritrovò da solo, decise che era ancora presto per andare a dormire.
“Voglio finire questa canzone il prima possibile. Non sto più nella pelle.”
Ma nel mentre era impegnato nella chitarra, un rumore acuto attirò la sua attenzione.
“Ma che diavolo…”
Incuriosito, uscì dalla sala registrazioni cercando di capire da dove potesse provenire il rumore.
“Ma quell’auto… è di Eleonora.”
La faccenda stava divenendo sempre più misteriosa e strana.
“Che cosa ci fa? La sua auto nel mio vialetto?”
Con il cuore che gli martellava a mille, decise di andare a controllare se veramente era nella sua auto.
“Non c’è nessuno… Dove diavolo si sarà cacciata?”
Sentendo un ululato vicino a lui, Ed si girò lentamente, e quello che vide lo lasciò di sasso.
Un lupo mannaro lo stava fissando con vigore e occhi famelici.
“Oh mio Dio…”
Pietrificato dalla situazione, Ed non sapeva cosa fare.
Credeva che se avesse chiamato aiuto, il lupo gli sarebbe saltato addosso sbranandolo senza pietà.
“Ed, mantieni la calma…”
Ma improvvisamente, una seconda auto arrivò nel vialetto della sua villa spaventando il lupo che si riversò nella foresta circostante.
“Grazie a Dio” pensò il giovane musicista tirando un sospiro di sollievo.
< Ed… >
Sentendo una voce femminile alle sue spalle, Ed poté constatare che a salvarlo involontariamente fu la sua fidanzata Cherry.
< Cherry, ma cosa ci fai tu qui? >
< Sono appena giunta qui a Firenze da Londra. Non ce la facevo ad aspettare domani > replicò la ragazza sorridente.
< Wow… Non potevi farmi sorpresa più grande > rispose il ragazzo senza sapere cosa dire.
< E devo dire che sono giunta prima che fosse troppo tardi… Ma dove si trova Anthony? >
< E’ a letto, quel vagabondo. Credo proprio che non ha sentito niente. >
< Il solito dormiglione… E questa macchina? >
Non sapendo cosa rispondere, Ed si limitò a dire che era la sua nuova auto.
< Hai comprato una Cinquecento? Fico! È la mia auto preferita! Infatti ne ho noleggiata una all’aeroporto. Ma visto che hai l’auto pure tu potrei riconsegnarla… Non vedo l’ora di andare a giro con te nelle verdeggianti colline fiorentine. >
< Magari domani sera. Fino a domani pomeriggio ho un impegno improrogabile. >
< Davvero? E non puoi rimandare? > domandò la donna con tono triste.
< Purtroppo ho promesso a un mio vecchio amico che l’avrei aiutato con l’inglese. Mi spiace. >
< Va bene, fa lo stesso. Però per domani sera sarai tutto per me. >
< Senz’altro, tesoro mio… Adesso però andiamo in camera. Non vedo l’ora di rimanere da solo con te. >
< Non ti facevo così eroticamente sensuale… Che cos’hai in mente? >
< Prova ad immaginare > rispose Ed facendogli l’occhiolino.
< Devo dire che il tour in Italia ti ha cambiato profondamente… >
< Può darsi. Andiamo? >

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Stranezze e ambiguità ***


La mattina dopo, Anthony non avrebbe mai potuto immaginare che Cherry, la fidanzata storica di Ed, era giunta fino alla sua villa di Firenze intenta a fargli una sorpresa.
“Ma di chi sono quelle due auto?”
Incuriosito dalla situazione, Anthony andò immediatamente a svegliare Ed.
< Ed, ma quelle auto? >
Vedendo che Anthony era entrato nella sua camera senza il suo permesso, il giovane cantautore inveì contro di lui minacciandolo ancora una volta che l’avrebbe licenziato.
< Scusami, Ed! non sapevo che tu e Cherry… Oh, che figura… > fece Anthony ritornando defilato in cucina.
< Ed, il tuo maggiordomo non ha tutte le funzioni del cervello apposto > fece Cherry rivestendosi alla svelta < Spero che non mi abbia vista nuda. >
< Non ti preoccupare. Eri sotto le lenzuola… E poi parlerò io con Anthony. Sono sicuro che è entrato nella camera senza sapere che tu eri con me. >
< Sì, però… >
< Ma adesso non pensiamo a lui. Abbiamo tutta la mattinata da trascorrere insieme > fece Ed baciando appassionatamente la sua fidanzata.
< Mi sei mancato tantissimo, sai? >
< Anche tu, Cherry. Spero che rimarrai con me per tutto il tour. >
< Certo che sì > rispose sorridente la ragazza.
< Davvero?! E vai! Mi rendi ogni volta l’uomo più felice del mondo! >
< Non potevo aspettare la fine del tuo tour internazionale e quindi sono venuta fin qui per starti vicino. >
< Hai avuto una bellissima idea, non c’è che dire. Facciamo colazione insieme? Poi vorrei mostrarti i giardini di questa villa. Sono davvero stupendi. >
< D’accordo. Non vedo l’ora. >
Una volta giunti in cucina, Ed e Cherry videro che il povero Anthony era ancora rosso per la vergogna.
< Buongiorno a tutti e due > replicò il giovane maggiordomo senza avere il coraggio di guardarli negli occhi.
< Anthony, non fare così. Prima non dicevo sul serio. >
< Lo so, però hai ragione tu. Devo smetterla di comportarmi con te come se tu fossi il mio migliore amico e questa sia casa mia… Io sono un maggiordomo. E di conseguenza devo comportarmi così. >
< Adesso smettila di fare il duro con te stesso… E’ tutto apposto > replicò Ed dandogli una pacca sulla spalla.
< Va bene, non ci penserò più… Ciao Cherry, come stai? >
< Molto bene adesso che sono qui con Ed. Tu? > replicò la ragazza dandogli un bacio sulle guance.
< E’ uno spasso stare qui con Ed. Non ci si annoia mai > rispose il ragazzo guardando il cantautore con sguardo malizioso.
< Già… Chissà cosa fate per passare le giornate voi due… >
< Lavoriamo. Io come cantautore mentre lui come uomo delle pulizie. Siamo una bella coppia, no? >
< Ahahah la migliore che io abbia mai visto > rispose Cherry divertita
< Allora Anthony, che ci hai fatto per colazione? >
< Latte, biscotti e succo d’arancia come piace a te. >
< Bravissimo. >
< Vi lascio soli. Avrete un sacco di cose da dirvi… Se avete bisogno di me sono di sopra a risistemare la camera. A più tardi. >
< Grazie di tutto, Anthony > replicò Ed facendogli l’occhiolino.
< Figurati. Dovere >
 
 
< Non vedo l’ora di farti vedere il giardino di rose qui dietro. È stupendo > fece Ed accompagnato da Cherry mentre stavano uscendo dalla villa.
Ma appena i due passarono dinanzi alla Cinquecento parcheggiata sotto gli scalini, Cherry rimase sbigottita quando vide una scia di sangue.
< Ma che diavolo… >
< E questa scia di sangue? Da dove… >
Spaventata, Cherry divenne bianca in volto vedendo quella scena.
< Ieri sera non c’era questa scia di sangue… Che cosa potrebbe essere successo? >
< Non lo so, Cherry. Non ne ho la più pallida idea… >
< Prendi le chiavi e apri l’auto. >
< Non ricordo dove le ho messe > mentì Ed
< Che cosa?! E adesso come facciamo ad aprire questa macchina? >
< Cerchiamo di mantenere la calma, Cherry. Vedrai che c’è una soluzione a questa scia di sangue… >
< E se fosse morto qualcuno? Non ci voglio nemmeno pensare… E poi guarda! È ancora fresca. Questo vuol dire che è ancora recente. >
< Forse è meglio se chiamiamo qualcuno… >
< Sì. Di al tuo vecchio amico che oggi non puoi andare a fargli lezione d’inglese. >
< Già! Me ne ero dimenticato… Accidenti. Mi dispiace Cherry, ma non posso avvertirlo. Verrà qui di persona verso le tre del pomeriggio. >
< Splendido. Così puoi dirglielo di persona. >
Inizialmente, Ed non si rese conto di essersi fregato da solo.
“Sono un vero stupido.”
< Che cosa pensi di fare adesso? >
< Non lo so… Però non vorrei chiamare la polizia. Potrei finire in guai molto più seri… >
< Ma se c’è di mezzo un morto? >
< Stai tranquilla, Cherry. Vedrai che non si tratta di questo. >
< Spero che tu abbia ragione… Però è meglio se rientriamo, ok? Non mi sento al sicuro fuori dalla tua villa. >
< Va bene. Nessun problema. >
 
 
Stavano per scoccare le tre del pomeriggio e il cuore di Ed continuava a battere dal nervosismo.
“Ecco, ci siamo… Forse dovrei dirglielo…”
< Ed, a cosa stai pensando? > domandò Cherry mentre era intenta a sfogliare una rivista accoccolata sul corpo del suo amato.
< Devo parlarti di una cosa… >
Ma nel mentre il giovane musicista si era deciso nel rivelargli che aveva incontrato una donna, il campanello della sua abitazione cominciò a suonare.
“Le tre del pomeriggio. Sono convinto che sia lei…”
< Credo che sia arrivata la persona che stavi aspettando… Chissà chi è. Non è un problema per te se vengo anch’io, no? >
< Ecco, volevamo essere lasciati da soli. >
< Ma Ed, dopo tutto quello che è successo non ce la faccio a rimanere lontano da te. >
Per paura di farcela rimanere male, Ed non poté fare altro che acconsentire alla sua richiesta.
< Vicino a te mi sento molto più tranquilla > fece Cherry smorzando un sorriso mentre veniva accompagnata all’ingresso < Almeno così potrai fare questa benedetta lezione d’inglese e mantenere la tua parola data. >
< Sì, hai ragione. >
“Sono convinto che Cherry mi ucciderà quando saprà a chi devo fare lezione…”
Arrivati fuori la villa, i due fidanzati videro Anthony intento a fissare un punto fisso alquanto sbigottito.
< Anthony, che cosa sta succedendo? >
< Che cos’è questa scia di sangue? >
< Ecco, noi veramente… >
< E’ a causa di quel povero cervo… Guardate che disastro. >
< Quale cervo? > domandò Ed confuso
Girando lo sguardo per controllare il perimetro della sua auto, Ed vide che il corpo di un povero cervo versava sangue dappertutto.
“Allora la scia di sangue è stata causata da questo animale…”
< Che schifezza. Pulisco immediatamente. La nostra ospite non deve trovare un simile scempio quando arriverà. >
< Ospite? Quale ospite? > domandò Cherry confusa.
A quel punto, Ed squadrò malamente il suo maggiordomo fulminandolo con lo sguardo.
< Ed, non vorrai mica dirmi che devi dare lezione d’inglese ad una donna… >
< Ecco, veramente sì. >
< Perché non me l’hai detto prima? >
< Perché so che non l’avresti presa molto bene… >
< Ma adesso non credi di aver peggiorato ulteriormente la situazione? >
< Cherry, ti prego. Sono poche ore. >
< Motivo in più per rimanere appiccicata a te. >
< Cherry, non mi sembra il caso… >
Ma nel mentre i due fidanzati stavano continuando a discutere, videro una figura femminile avvicinarsi a loro.
< Chi sta arrivando? > domandò la donna.
Improvvisamente però, la figura misteriosa cadde a terra come se fosse stata colpita da qualcosa.
“Ma lei è…”
Senza pensarci due volte, Ed accorse verso di lei, vedendo con grande sorpresa che si trattava di Eleonora.
< Anthony, chiama immediatamente l’ambulanza. Eleonora ha bisogno assoluto d’aiuto. >

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un segreto allucinante ***


Quando Eleonora riaprì gli occhi, vide che non si trovava sull’asfalto sterrato della villa di Ed Sheeran, bensì in un luogo in cui il suo riposo gli stavano restituendo le energie.
< Dove mi trovo? > domandò la donna con tono flebile.
< Finalmente ti sei svegliata > rispose Ed sorridente.
< Ed… Sei davvero tu? >
< Sì. Ti trovi in un ospedale. >
< Come? >
< Stavi perdendo sangue da una spalla e sei svenuta sotto i miei occhi mentre ti stavi avvicinando verso la villa. Non potevo lasciarti morire dissanguata. >
< Non ricordo una cosa simile… >
< Devi essere ancora molto scioccata. Riposati ancora. Vado a chiamare un medico per dirgli che ti sei svegliata. >
< No, ti prego > mormorò Eleonora prendendo il suo braccio < Non mi lasciare da sola. Ho paura. >
< Paura di cosa? Ti prometto che tornerò tra pochi minuti. >
< No… ti prego… >
Ed non aveva mai visto una persona in quelle condizioni.
“Deve essere stata traumatizzata… Vorrei però sapere come…”
< Non riesci a ricordare niente di quello che ti è accaduto? >
< No… L’ultimo ricordo che ho è quando ti ho riportato a casa dopo che per poco non ti stavo investendo… >
< Ma quello è successo ieri nel primo pomeriggio. Che cos’hai fatto in queste 24 ore? >
< Non riesco a ricordarmi nulla. Ho un vuoto di memoria. >
< Forse sarebbe meglio parlare con il medico. Potresti avere un’amnesia. >
< Ed, ti prego… >
Ma nel mentre il giovane musicista si alzò di scatto, vide che nella stanza era entrata Cherry.
< Allora? Quanto dobbiamo rimanere qui con questa sconosciuta? >
< Lei non è una sconosciuta, Cherry > rispose Ed risentito < Si chiama Eleonora. >
< E da quello che ho saputo per poco non ti mette sotto con l’auto che sta ancora parcheggiata nella tua villa. >
< Chi ti ha detto questo? >
< Anthony. >
“Maledetto spione. Con lui farò i conti più tardi.”
< Ed, dimmi che non l’hai fatto… >
< Che cosa? >
< Dimmi che non mi hai tradito… Non lo potrei sopportare. >
< Ma stai scherzando?! Cherry, la conosco a malapena! > replicò l’uomo sbigottito.
< Allora lasciala perdere. Per il tuo bene… >
< La voglio aiutare. Non ha nessuno… >
< E tu che ne sai? >
< Senti, per ora rimaniamo qui finché un medico non ci avrà detto che cos’ha, poi cerchiamo i suoi parenti. >
< Ed io che volevo passare questi pochi giorni insieme… >
< Non è colpa mia se la tua permanenza ha preso una piega inaspettata. >
< Vuoi farmi rodere di gelosia, vero? >
< Cherry, smettila di fare i capricci altrimenti… >
< Ed… >
Sentendo chiamare il suo nome, il cantante si girò di scatto.
< Che cosa c’è, Eleonora? >
< Spero che non stiate litigando per colpa mia. >
< Certo che no > mentì il ragazzo < Va tutto bene… Noi andiamo un attimo fuori, ok? Cerca di dormire almeno un po’. >
< Va bene. Ma non metterci troppo, ok? >
< Non ti preoccupare. >
Appena Ed e Cherry si ritrovarono fuori la camera della ragazza, quest’ultima non riusciva a contenere la sua gelosia.
< Cherry, vuoi calmarti una volta per tutte?! >
< Non mi calmerò finché non chiuderai il tuo rapporto con lei! >
< Vorresti che io l’abbandonassi al suo destino lasciandola da sola in questo letto d’ospedale? Non ti facevo così senza cuore. >
< No, Ed… L’unica cosa che ho a cuore è la tua sorte. E sono convinta che se rimani con lei ti caccerai in un sacco di guai. Ascoltami, ti prego. >
< No, ti stai sbagliando. >
< Buonasera > fece un medico interrompendo la discussione dei due ragazzi < Il vostro amico Anthony mi ha raccontato alcune cose strane accadute prima che voi trovaste la povera Eleonora… >
< Di questo si sta già occupando la polizia > mentì Ed senza dare spiegazioni al medico.
< Ok. Vado a visitare la paziente. Aspettatemi qua. >
< D’accordo. >
Appena Anthony si aggregò a Ed e Cherry, non poté risparmiarsi un’occhiataccia dal cantante.
< La devi smettere di parlare troppo. >
< Perché? Che cos’ho fatto? >
< Mi hai messo in un mare di guai. >
< Io? Ma non ho fatto niente… >
< Già. Tu non fai mai niente… >
< Signor Sheeran, c’è un problema > fece il medico ritornando immediatamente dal cantante < Eleonora non si trova nella sua stanza. >
< Che cosa? >
Non credendo alle parole del medico, Ed corse nella stanza della ragazza.
“Non ci posso credere… Si è buttata dalla finestra.”
Affacciandosi alla finestra della stanza, Ed non vide nessuna traccia della ragazza.
< Ed, si è forse buttata? >
< Se si fosse buttata dal terzo piano non sarebbe mai riuscita a sopravvivere > ribatté il ragazzo con tono confuso < La situazione sta diventando sempre più surreale. >
< Quindi è fuggita dalla finestra senza farsi del male? È impossibile > rispose Cherry.
< Dobbiamo andarla immediatamente a cercare. >
< E dove? Non abbiamo una minima idea di dove possa essere… >
< Voi chiamate la polizia. La troverò da solo. >
< Cosaaa?! Non se ne parla nemmeno. Io vengo con te. >
< Cherry, per favore. Non essere insistente in questo frangente. >
< Tu che vai alla ricerca di quella squilibrata? Devi esserti bevuto il cervello. Ho detto che… >
< Tu e Anthony chiamerete la polizia! > gridò Ed < Sono stato abbastanza chiaro? Non voglio sentire obiezioni. >
Rimasta scioccata dal temperamento del suo fidanzato, Cherry distolse lo sguardo per non farsi vedere piangere.
< Ed, credi davvero che sia una buona idea? >
< Non ti ci mettere anche tu, Anthony. Ti prego… >
< Ho solo fatto una domanda. >
< Vedrai che andrà tutto bene. Promesso. >
 
 
Appena Ed ritornò alla sua villa, setacciò l’area da cima a fondo alla ricerca di Eleonora.
“Sono certo che si trova qui nei paraggi. Sta solo aspettando il momento adatto per uscire allo scoperto.”
Il giovane musicista si sentiva in colpa per non aver ascoltato le parole della giovane ragazza
“Non dovevo abbandonarla… Ma perché si comporta in modo così strano?”
Una volta giunto nel salone principale della villa, sentì alcuni rumori attirare la sua attenzione.
“Spero tanto che sia lei.”
Seguendo i rumori, alla fine Ed finì nella sua cucina e quello che vide lo lasciò di sasso.
Un lupo con il pelo grigio – bianco lo fissava con sguardo serio.
< Oh mio Dio… >
Non sapendo cosa fare, Ed rimase immobile guardandosi intorno per cercare un’arma che l’avrebbe difeso dalla bestia.
< Ti prego, non farmi del male > mormorò l’uomo con la voce strozzata.
Ma nel mentre cercava di indietreggiare stando molto attento a non urtare nessun oggetto che avrebbe messo l’animale in allarme, quest’ultimo non accennava a stare lontano da lui.
< Io non sono molto buono come spuntino. Se hai fame posso darti qualcosa nella dispensa. >
Improvvisamente però, mentre Ed cercava di desistere l’animale a sbranarlo, costui iniziò a prendere sembianze umane.
< Non è possibile… > fece il ragazzo interdetto < Non puoi essere tu… >
Il misterioso animale si era trasformato incredibilmente nella donna che aveva conosciuto appena un giorno fa’.
< Questo è tutto un sogno, non è vero? > domandò Ed con sorriso tirato.
< So che sembra incredibile, ma questo è tutto vero. >
< Incredibile mi sembra un eufemismo bello e buono… Non è che sono capitato nel mondo di Twilight e non me be sono accorto? >
< Vorrei tanto per te… Ma purtroppo non è così. >
Ed fissava gli occhi della ragazza con sguardo confuso e ammaliato.
< Ed, ho bisogno del tuo aiuto… >
< Ti prego di non avvicinarti. >
< Stai tranquillo. Non potrei mai farti del male. >
< Mi dispiace, ma non mi fido… Tutto questo è tremendamente surreale… Ho conosciuto una ragazza che per poco non m’investe, e poi scopro che è un lupo mannaro? Vorrei poter sprofondare… >
< E non avermi mai conosciuto, vero? >
< Non ho detto questo… >
< Però sono sicura che lo pensi. >
Per paura di ferire i sentimenti della “ragazza”, Ed decise di tacere.
< Dove te ne vai? >
< Via da te, Eleonora. Io… >
< So che puoi sentirti confuso, ma non è colpa mia se mi trovo in questa condizione… Ci sono nata. >
< Non è per questo… >
< Allora che cos’hai? >
< Devo tornare da Cherry e Anthony e spiegargli questa intrigata situazione. >
< No, ti prego. Non lo fare. >
< Purtroppo devo. >
< Ma non pensi a me?! Finirei in guai seri! >
< Quindi che cosa dovrei fare con te? >
< Andiamocene via. Io e te da soli. >
< Cosa?! Non se ne parla nemmeno. >
< Di cosa hai paura? Di me? >
< Ho appena scoperto che sei un lupo mannaro e mi dici di scappare con te? Tu non sei per niente normale. >
< Ed, tengo molto a te. Tutti coloro che conoscevo una volta che hanno scoperto questo allucinante segreto sono scappati… Cerca di essere diverso. Almeno tu… >
< Eleonora, non puoi chiedermi questo. >
< Almeno pensaci… Ti ricordi quando mi hai domandato del mio più grande segreto? È trovare un uomo che riesca a capirmi e innamorarmi di lui… E sono convinto che sei tu quell’uomo, Ed. >
< Ma io sono felicemente fidanzato. >
< Ho intravisto nei tuoi occhi che non è così… Non posso sbagliarmi. L’ho capito quando stavate discutendo. >
< Ma cosa ne vuoi sapere tu?! > gridò inviperito Ed.
< Allora guardami dritta nei miei occhi e dimmi che non è vero. >
Ma Ed non riusciva ad acconsentire alla sua richiesta.
< E’ una follia. Come posso innamorarmi di te in un solo giorno? >
< Esiste sempre il colpo di fulmine. >
< Il nostro non è stato un colpo di fulmine, ma un grande errore. Mi dispiace dirtelo ma è così… Quindi adesso ti prego, esci per sempre da questa villa e non farti vedere mai più. >
Sentendo quelle parole, Eleonora divenne pallida in viso.
< Va bene… Farò come dici tu > replicò la ragazza uscendo dalla villa con le lacrime agli occhi e sfrecciando con la sua cinquecento verso le colline fiorentine ripensando a come la sua vita continuasse ad essere impossibile.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Niente è come prima ***


Quando Cherry e Anthony ritornarono alla villa, videro Ed nella sala registrazione intento a continuare a scrivere le sue canzoni.
< Ma allora sei qua! > esclamò sorpresa la donna < Ti abbiamo cercato dappertutto. >
< Scusate. Volevo rimanere un po’ da solo… >
< Che cosa ti è successo? > gli domandò Anthony < Hai trovato quella ragazza? >
< Sì. E adesso non sarà mai più un nostro problema. Se n’è andata per sempre. >
< Bravo. Fortunatamente ti sei sbarazzato di lei > replicò Cherry tirando un sospiro di sollievo.
< Perché? Che cosa gli hai detto? >
< Che cosa te ne importa, Anthony? L’importante è che se ne sia andata dalla nostra vita… Sapete cosa vi dico? Io vado a fare merenda. Voi volete qualcosa? >
< No, grazie. >
< Tu Anthony? >
< No… niente. >
< Ok. Se avete bisogno di me mi troverete in cucina > rispose Cherry lasciando da soli i due ragazzi.
< Ed, mi dici che cosa ti sta succedendo? Perché hai quello sguardo serio e triste? >
< Mi sto concentrando sulla mia musica > replicò irritato Ed < Ma tu e Cherry non fate altro che disturbarmi e rovinarmi i miei piani. >
< Sei sicuro che sia solo questo? >
< E cos’altro, scusa? >
< Che cosa gli hai detto a quella ragazza? >
< Il suo nome è Eleonora ed è… il più grande sbaglio della mia vita. >
< Addirittura? Perché dici così? >
< Perché credo di essermene innamorato… e di conseguenza l’ho trattata male… >
< Ed, mi dispiace. >
< Anche a me. Ma cosa dovevo fare? Io sono felicemente fidanzato con Cherry e non posso pensare ad un’altra donna. Non sarebbe rispettoso nei suoi confronti. >
< Lo so. Ma se il tuo è stato un colpo di fulmine, devi appianare i tuoi sentimenti falsi verso Cherry e pensare al meglio per te. >
< Sentimenti falsi? Io amo Cherry! Perché né tu né lei lo volete capire?! >
< Perché stai mentendo a te stesso! Ti conosco da molti anni, Ed. Tu non mi nascondi niente. >
< Adesso basta. Ne ho abbastanza di questa discussione. Voglio finire questo dannato album prima che il mio tour possa ricominciare. E non lo farò mai con te e con Cherry che… >
< Va bene, ho recepito il messaggio. Ti lascio in pace… Ma ricordati una cosa: i sensi di colpa prenderanno il sopravvento su di te e non smetterai di pensare a lei. >
< Sai una cosa? Ci sto pensando anche in questo momento. >
< Allora posa i tuoi strumenti musicali e vai subito a cercarla. Starà soffrendo come non mai. >
< Gli ho spezzato il cuore… Sono una persona orribile. >
< Meno male che te ne accorgi da solo… Che cosa stai aspettando? >
< Ehi ragazzi, vi va di fare un gioco di società insieme? In questa villa ci sono molti giochi interessanti. >
< Magari un’altra volta Cherry > fece Anthony continuando a fissare Ed < Il tuo ragazzo si è ricordato che ha un impegno. >
< Un altro? Ed, che cosa devi fare? >
< Niente > rispose con sorriso smorzato < Giochiamo a monopoli. Mi piaceva molto quando ero bambino. Tu giochi Anthony? >
< Assolutamente no. Devo finire di pulire la cucina > mormorò Anthony a denti stretti cercando di trattenere la sua rabbia < Giocate pure voi. >
< Ok… Non vedo l’ora di stracciarti, tesoro. Ti aspetto in salotto. >
< Sì. Arrivo subito. >
< Mossa sbagliata, Ed Sheeran. >
< Ma cosa dovevo fare, Anthony? Devo parlare prima con lei. >
< Hai mai visto “L’attimo fuggente”? >
< Perché adesso mi fai questa domanda? >
< Perché una volta che hai perso l’attimo di cercare quella ragazza, quell’attimo non ritornerà più. >
< Posso pensarci più tardi… >
< Più tempo fai passare, peggio è. Ricordatelo. >
< Oh che cazzo… >
< Vai pure a giocare a monopoli… Se per te è la decisione giusto, è meglio che tu faccia così. Mi trovi in cucina se hai bisogno di me > disse infine Anthony senza attendere la risposta del suo amico.
 
 
Il giorno del concerto era finalmente arrivato, ma Ed non si sentiva in forma come voleva.
Non faceva altro che pensare a quella ragazza e a come l’aveva trattata.
“Eleonora… un lupo mannaro… ma cosa sta succedendo?”
< Ed… > fece Cherry richiamando la sua attenzione e ridestandolo dai suoi pensieri < Sei pronto per stasera? >
< Perché? Che cosa succederà questa sera? > domandò il ragazzo con tono confuso.
< Ma come? Non sai che darai un concerto allo stadio di Firenze? >
< Ah già… Me ne ero dimenticato. >
< Ma come fai a dimenticarti una cosa del genere? >
< L’ho dimenticato e basta. È inutile che tu continui a stressarmi. >
< Scusami. È solo che mi sembra strano… >
< E per di più non ho nemmeno finito la mia canzone… Questa sera non posso cantare. >
< Ma cosa stai dicendo? Sei forse impazzito? >
< So che darei un dispiacere a tutti coloro che avevano pensato di venire a vedermi, ma stasera non me la sento proprio… Anthony! >
Il giovane maggiordomo accorse dal musicista fissandolo con sguardo preoccupato.
< Che cosa succede, Ed? >
< Di agli organizzatori del concerto che questa sera non canterò. Non mi sento molto bene. >
< Che cos’hai? Hai la febbre? >
< Peggio… Non sono più me stesso. >
Anthony e Cherry si guardavano a vicenda con sguardo confuso.
< E cosa devo dirgli? >
< Che il mio concerto verrà posticipato a data da destinarsi… Rimborsate immediatamente tutti i biglietti. >
< Ed, ma come faremo con i tuoi fans? Non aspettavano altro che questo giorno. Lo sai che abbiamo fatto il sold out? >
< Inventategli una scusa… ditegli che sto male… Anthony, ti nomino responsabile di tutto questo. Io devo andare. >
< Andare dove? Ma ti senti quando parli? >
< Avevi ragione tu. Ho fatto passare troppo tempo e i miei sensi di colpa stanno per avere il sopravvento… Non posso vivere con questo rimorso. Devo trovarla. >
Sentendo quelle parole, Anthony gli diede una pacca sulla spalla acconsentendo alla sua decisione.
< Vai, amico mio. Ci penso io. >
Ma se Ed e Anthony erano d’accordo, non si poteva dire lo stesso di Cherry che intanto stava rodendo dalla gelosia.
< Ed, tu ami quella ragazza non è vero? >
< Mi dispiace Cherry, ma non riesco a controllare i miei sentimenti… >
< Limitati a rispondere alla mia domanda. >
< Sì, io amo quella ragazza. >
< Immaginavo… Sai molto bene che al tuo ritorno non mi ritroverai qui, vero? >
< Sì, ne sono consapevole. >
< Allora pensaci bene: preferisci andare alla ricerca di una sconosciuta piuttosto che pensare alla tua carriera e a me? >
< La mia carriera può aspettare… Lei no. Mi dispiace, Cherry. Ti vorrò sempre bene > disse infine Ed dandogli un rapido bacio sulla sua guancia prima di prendere la macchina e cominciare la ricerca di Eleonora.
Quando Cherry e Anthony ritornarono alla villa, videro Ed nella sala registrazione intento a continuare a scrivere le sue canzoni.
< Ma allora sei qua! > esclamò sorpresa la donna < Ti abbiamo cercato dappertutto. >
< Scusate. Volevo rimanere un po’ da solo… >
< Che cosa ti è successo? > gli domandò Anthony < Hai trovato quella ragazza? >
< Sì. E adesso non sarà mai più un nostro problema. Se n’è andata per sempre. >
< Bravo. Fortunatamente ti sei sbarazzato di lei > replicò Cherry tirando un sospiro di sollievo.
< Perché? Che cosa gli hai detto? >
< Che cosa te ne importa, Anthony? L’importante è che se ne sia andata dalla nostra vita… Sapete cosa vi dico? Io vado a fare merenda. Voi volete qualcosa? >
< No, grazie. >
< Tu Anthony? >
< No… niente. >
< Ok. Se avete bisogno di me mi troverete in cucina > rispose Cherry lasciando da soli i due ragazzi.
< Ed, mi dici che cosa ti sta succedendo? Perché hai quello sguardo serio e triste? >
< Mi sto concentrando sulla mia musica > replicò irritato Ed < Ma tu e Cherry non fate altro che disturbarmi e rovinarmi i miei piani. >
< Sei sicuro che sia solo questo? >
< E cos’altro, scusa? >
< Che cosa gli hai detto a quella ragazza? >
< Il suo nome è Eleonora ed è… il più grande sbaglio della mia vita. >
< Addirittura? Perché dici così? >
< Perché credo di essermene innamorato… e di conseguenza l’ho trattata male… >
< Ed, mi dispiace. >
< Anche a me. Ma cosa dovevo fare? Io sono felicemente fidanzato con Cherry e non posso pensare ad un’altra donna. Non sarebbe rispettoso nei suoi confronti. >
< Lo so. Ma se il tuo è stato un colpo di fulmine, devi appianare i tuoi sentimenti falsi verso Cherry e pensare al meglio per te. >
< Sentimenti falsi? Io amo Cherry! Perché né tu né lei lo volete capire?! >
< Perché stai mentendo a te stesso! Ti conosco da molti anni, Ed. Tu non mi nascondi niente. >
< Adesso basta. Ne ho abbastanza di questa discussione. Voglio finire questo dannato album prima che il mio tour possa ricominciare. E non lo farò mai con te e con Cherry che… >
< Va bene, ho recepito il messaggio. Ti lascio in pace… Ma ricordati una cosa: i sensi di colpa prenderanno il sopravvento su di te e non smetterai di pensare a lei. >
< Sai una cosa? Ci sto pensando anche in questo momento. >
< Allora posa i tuoi strumenti musicali e vai subito a cercarla. Starà soffrendo come non mai. >
< Gli ho spezzato il cuore… Sono una persona orribile. >
< Meno male che te ne accorgi da solo… Che cosa stai aspettando? >
< Ehi ragazzi, vi va di fare un gioco di società insieme? In questa villa ci sono molti giochi interessanti. >
< Magari un’altra volta Cherry > fece Anthony continuando a fissare Ed < Il tuo ragazzo si è ricordato che ha un impegno. >
< Un altro? Ed, che cosa devi fare? >
< Niente > rispose con sorriso smorzato < Giochiamo a monopoli. Mi piaceva molto quando ero bambino. Tu giochi Anthony? >
< Assolutamente no. Devo finire di pulire la cucina > mormorò Anthony a denti stretti cercando di trattenere la sua rabbia < Giocate pure voi. >
< Ok… Non vedo l’ora di stracciarti, tesoro. Ti aspetto in salotto. >
< Sì. Arrivo subito. >
< Mossa sbagliata, Ed Sheeran. >
< Ma cosa dovevo fare, Anthony? Devo parlare prima con lei. >
< Hai mai visto “L’attimo fuggente”? >
< Perché adesso mi fai questa domanda? >
< Perché una volta che hai perso l’attimo di cercare quella ragazza, quell’attimo non ritornerà più. >
< Posso pensarci più tardi… >
< Più tempo fai passare, peggio è. Ricordatelo. >
< Oh che cazzo… >
< Vai pure a giocare a monopoli… Se per te è la decisione giusto, è meglio che tu faccia così. Mi trovi in cucina se hai bisogno di me > disse infine Anthony senza attendere la risposta del suo amico.
 
 
Il giorno del concerto era finalmente arrivato, ma Ed non si sentiva in forma come voleva.
Non faceva altro che pensare a quella ragazza e a come l’aveva trattata.
“Eleonora… un lupo mannaro… ma cosa sta succedendo?”
< Ed… > fece Cherry richiamando la sua attenzione e ridestandolo dai suoi pensieri < Sei pronto per stasera? >
< Perché? Che cosa succederà questa sera? > domandò il ragazzo con tono confuso.
< Ma come? Non sai che darai un concerto allo stadio di Firenze? >
< Ah già… Me ne ero dimenticato. >
< Ma come fai a dimenticarti una cosa del genere? >
< L’ho dimenticato e basta. È inutile che tu continui a stressarmi. >
< Scusami. È solo che mi sembra strano… >
< E per di più non ho nemmeno finito la mia canzone… Questa sera non posso cantare. >
< Ma cosa stai dicendo? Sei forse impazzito? >
< So che darei un dispiacere a tutti coloro che avevano pensato di venire a vedermi, ma stasera non me la sento proprio… Anthony! >
Il giovane maggiordomo accorse dal musicista fissandolo con sguardo preoccupato.
< Che cosa succede, Ed? >
< Di agli organizzatori del concerto che questa sera non canterò. Non mi sento molto bene. >
< Che cos’hai? Hai la febbre? >
< Peggio… Non sono più me stesso. >
Anthony e Cherry si guardavano a vicenda con sguardo confuso.
< E cosa devo dirgli? >
< Che il mio concerto verrà posticipato a data da destinarsi… Rimborsate immediatamente tutti i biglietti. >
< Ed, ma come faremo con i tuoi fans? Non aspettavano altro che questo giorno. Lo sai che abbiamo fatto il sold out? >
< Inventategli una scusa… ditegli che sto male… Anthony, ti nomino responsabile di tutto questo. Io devo andare. >
< Andare dove? Ma ti senti quando parli? >
< Avevi ragione tu. Ho fatto passare troppo tempo e i miei sensi di colpa stanno per avere il sopravvento… Non posso vivere con questo rimorso. Devo trovarla. >
Sentendo quelle parole, Anthony gli diede una pacca sulla spalla acconsentendo alla sua decisione.
< Vai, amico mio. Ci penso io. >
Ma se Ed e Anthony erano d’accordo, non si poteva dire lo stesso di Cherry che intanto stava rodendo dalla gelosia.
< Ed, tu ami quella ragazza non è vero? >
< Mi dispiace Cherry, ma non riesco a controllare i miei sentimenti… >
< Limitati a rispondere alla mia domanda. >
< Sì, io amo quella ragazza. >
< Immaginavo… Sai molto bene che al tuo ritorno non mi ritroverai qui, vero? >
< Sì, ne sono consapevole. >
< Allora pensaci bene: preferisci andare alla ricerca di una sconosciuta piuttosto che pensare alla tua carriera e a me? >
< La mia carriera può aspettare… Lei no. Mi dispiace, Cherry. Ti vorrò sempre bene > disse infine Ed dandogli un rapido bacio sulla sua guancia prima di prendere la macchina e cominciare la ricerca di Eleonora.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ritrovarsi dinanzi la luna piena ***


Erano le nove di sera quando Ed si fermò su uno sperone a fissare il cielo stellato.
“L’ho cercata dappertutto ma sembra sparita dalla faccia della terra… L’ho trattata male solo perchè chiedeva un po’ d’aiuto... Ma non posso arrendermi proprio ora. Devo ritrovarla a qualsiasi costo e non posso aspettare quando domani risorgerà il sole.”
Una volta sceso dalla sua auto, Ed prese il suo cellulare per immergersi in una buia foresta.
“Spero tanto che sia qui vicino, altrimenti…”
Improvvisamente un urlo acuto squarciò le sue orecchie.
“I lupi… forse lei…”
Con il cuore che gli martellava a mille, Ed corse più veloce che poté ritrovandosi dinanzi ad un gruppo di cinghiali morti sbuzzati.
“Oh, mio Dio… Devo andarmene immediatamente da qui prima che…”
Ma ormai era troppo tardi.
Una decina di lupi lo circondarono fissandolo con sguardo famelico.
Non sapendo cosa fare, Ed rimase impassibile con lo sguardo allibito e scioccato.
“Ormai è finita. Morirò sbranato a causa della mia stupidità. E solo perché non ho cambiato il mio destino quando avevo l’occasione di farlo.”
Ma prima che uno dei lupi potesse accanirsi contro il povero Ed, qualcuno li attaccò fermandoli in tempo.
Non credendo ai suoi occhi, Ed ringraziò la divina provvidenza mettendosi a ridere.
< Meglio che tu te ne vada da qui… >
Vedendo che l’animale stava parlando, Ed riconobbe il suo tono di voce.
< Eleonora, sei davvero tu? >
< Non c’è tempo per discutere… Vattene immediatamente da qui. Lasciali a me questi lupi. >
< Non ci pensare nemmeno. Potrebbero ucciderti. >
< Lo stesso vale per te. Vai e non discutere! >
< Ma io… >
< Vai!!! So che vuoi aiutarmi ma saresti solo d’impiccio. Dammi retta, ti prego. >
Intanto il branco di lupi si apprestavano a colpire tutti assieme, e per proteggere il povero musicista Eleonora si frappose tra lui e loro, venendo ferita in modo molto grave.
< No! >
Sembrava che non ci fosse nessuna possibilità per lei, ma Ed prese il suo corpo iniziando a correre verso la sua auto.
< Non morire, Eleonora… non potrei sopportarlo… >
Una volta riuscito a sfuggire dall’orda dei lupi, Ed controllò sul suo telefono il primo ambulatorio veterinario più vicino.
< Resisti ancora per una decina di chilometri, ok? >
< Fammi scendere, Ed. >
< Che cosa? >
< Non sono ferita in modo grave… >
< Stai perdendo sangue dalla zampa anteriore destra. Devi farti subito visitare. >
< Ti prego, puoi ascoltarmi almeno una volta? > fece la ragazza riprendendo le sue sembianze umane
< Perché dovrei ascoltarti? >
< Perché voglio che la nostra vera prima volta sia dinanzi a questa bellissima luna piena. >
< Lo sai che rischi di morire? Ho abbandonato tutto per ritornare da te. Non puoi lasciarmi proprio ora. >
< Ti prometto che non mi accadrà niente, ok? >
Esasperato, alla fine Ed fermò la macchina in cima ad una vallata dove si poteva godere una splendida vista.
< Vuoi che ti aiuti a scendere? >
< No, grazie. Ho fermato l’emorragia e adesso riesco a camminare. >
< Lo sai che sei in condizioni pietose? No perché una persona sana di mente a quest’ora avrebbe preferito andare in ospedale. >
< Lo sai che io non sono sana di mente, no? >
< Già. Sei un mezzo lupo… E che lupo! >
< Ti sei innamorato perché sono lupo o… >
< Perché mi sei piaciuta fin dall’inizio… Mi hai fatto capire che Cherry era solo un’amica per me. Ma tu sei di più… Non so trovare le parole giuste… >
< Ed, io… >
Ma la ragazza non ce la faceva più a sopportare il dolore.
Doveva essere condotta immediatamente in ospedale.
< Eleonora, adesso basta discutere. >
< Va bene. Andiamo in ospedale. >
 
 
Ed non era mai stato così preoccupato prima d’ora.
Dovette attendere il responso dei medici prima di tirare un sospiro di sollievo liberatorio.
< Dottore, come sta la ragazza? >
< La sua fidanzata sta molto bene adesso, Signor Sheeran. La può vedere senza problemi. >
< La ringrazio infinitamente. >
< Un appunto prima: veda di non farla stancare troppo, d’accordo? >
< Senz’altro > rispose il cantante sorridente prima di correre verso la camera di Eleonora.
< Ed… >
< Meno male è andato tutto per il meglio > rispose Ed baciandola appassionatamente.
< Piano. Così mi fai male. >
< Scusami… >
< Sì, per fortuna è andato tutto per il meglio. Non sono più in pericolo di vita. >
< L’ho vista brutta, sai? Temevo di perderti. >
< Invece no… Dovrai sopportarmi per molto a lungo. >
< Spero di sopportarti tutta la vita. >
< Lo stesso vale per me > rispose Eleonora gettandosi tra le braccia del suo uomo < Però dovremmo risolvere un problema: la mia trasformazione. >
< Il tuo non è un problema… E’ una dote da sfruttare. >
< Che intendi dire? >
< Che se farò lo stupido con te facendoti soffrire ti do il permesso di sbranarmi > rispose Ed divertito.
< Non riesci a prendermi sul serio, vero? > replicò Eleonora sorridente.
< No. Perché ti amerò qualsiasi cosa tu fossi. Donna o lupo. >
< Sono contenta di sentirtelo dire… Ti amo anch’io, Ed. >

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3834011