Le cronache delle Pegaso Cuordidrago:Helen Juwel

di KawaTengu_Ronin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei è Helen ***
Capitolo 2: *** L'infanzia di Helen ***
Capitolo 3: *** Un buon padre ***
Capitolo 4: *** Un buon nonno ***
Capitolo 5: *** L'incontro con il ladro gentile ***
Capitolo 6: *** Il monastero ***
Capitolo 7: *** Confessioni ***
Capitolo 8: *** Gli allenamenti ***
Capitolo 9: *** Musica nel monastero ***
Capitolo 10: *** Le pietre magiche ***
Capitolo 11: *** Gli eroi del passato ***



Capitolo 1
*** Lei è Helen ***


Il racconto è più apprezzabile dopo aver letto la storia di Stella L’Anguana.
La lingua utilizzata è il Tedesco
 
 
Stella ritornò finalmente dalle sue allieve.
-“Come state piccole mie? Dopo un paio di mesi è bello poter tornare qui nel rifugio”-, le piccole Anguane chiesero a Stella cosa avesse fatto in tutto quel tempo lontano da loro,
-“E’ molto semplice, ho scritto un’altra storia che ora vi racconterò, narra di una pegaso cuor di drago vissuta nel Medioevo, ed è stata una pegaso coraggiosa, forte e sicura di sé ed anche molto portata per il combattimento e la cultura”-, Stella si mise comoda e così fecero le sue allieve e si mise a raccontare la storia che aveva finito di scrivere.
 
Luogo: Germaneighia, epoca:pieno Medioevo
HELEN JUWEL
 
Sie ist Helen
(Lei è Helen)
 
Alle porte di una città della Germaneighia una giovane coppia di pony sosta davanti all’ingresso indecisa se entrare o no.
La coppia in questione sono un pony con manto e criniera marrone e la sua compagna è una pegaso color giallo scuro e con criniera bionda, avevano fatto un lungo viaggio dalla loro città natale ed erano molto stanchi, il pony disse alla sua compagna.
 
-“Che cosa facciamo? Entriamo o no?”-
-“Dobbiamo tentare, abbiamo fatto così tanta strada, ci siamo lasciati la nostra vecchia vita alle spalle, senza contare i pericoli che abbiamo corso venendo fino a qui”-
-Ja, allora facciamoci coraggio ed andiamo”-
 
-Facciamolo soprattutto per la nostra piccolina. La pegaso aveva tra le sue ali una piccola puledrina dormiente, nata da poco più da un mese, era una piccola dolce pegaso di colore marrone chiaro, con delle lentiggini sulle guance e la sua criniera era a metà di quella del padre e metà di quella della madre, cioè bionda e marrone. I due pony si incamminarono verso la città, sembrava un luogo tranquillo, c’erano dei campi di grano e verdure e delle piccole case dove vivevano dei contadini, e non molto lontano si vedeva la città e si potevano sentire le voci dei pony che andavano al mercato, c’erano un viavai di case, taverne e negozi vari, e in lontananza un bellissimo castello.
 
-“E’ davvero una bella città, credo che dovremo cercare una casa proprio vicino al mercato”-
-“Prima bisogna vedere se qualche pony può darci un lavoro altrimenti come faremo a permetterci una casa?”-
-“Giusto, allora andiamo”-, ma proprio in quel momento la piccola pegaso si mise a piangere.
 
-“Ach, la piccola sta piangendo”-
-“Oh no, cosa facciamo? Non ci è rimasto più niente da mangiare”-
-“Aspetta, forse qualche fattoria qui vicino ha un po' di latte da darci e magari un po' di pane”-
-“Gratis?”-
-“Abbiamo forse scelta?”-.
 
Così i due pony andarono ad una fattoria lì vicino per cercare da mangiare. La prima fattoria che videro era una piccola casa a due piani ai confini della città, era circondata da un recinto e c’era un orto bello grosso, ed anche una grossa stalla per gli animali. I due pony videro che c’era un vecchio pony marrone scuro che stava zappando la terra, così lo chiamarono.
 
-“Che volete?”
-“La prego, ci serve uno zoccolo, la nostra puledrina ha fame”-
-“Venite più vicino, non ci sento molto bene-“.
 
I due pony chiesero un po' di latte per la loro piccola puledrina, il vecchio pony era un po' titubante, ma dato che viveva da solo non gli sarebbe spiaciuto separarsi da un po' del suo latte. Così il vecchio pony li portò nella sua cucina, prese un secchio di latte e lo mise in una tazza, la pegaso si sedette, prese la tazza e la mise vicino alla piccola pegaso, la piccolina si mise a bere il latte tranquilla coccolata dalle ali della madre, il suo compagno si sedette anche lui, poi il vecchio pony si mise a parlare con lui.
 
-“Beh, Willkommen, benvenuti a Kieselstein, città tranquilla e pacifica, io mi chiamo Hunk, tutti qui mi chiamano il vecchio Hunk, cosa vi porta qui in città?”-,
 
 i due pony raccontarono la loro storia, che erano andati via dalla loro città e che avevano perso i loro genitori, inoltre non avevano più un lavoro e non sapevano come ripagarlo del latte che aveva offerto loro.
 
-“Stiamo cercando una nuova casa, la strada che abbiamo percorso è stata dura e pericolosa”-
-“Avete corso un bel rischio a venire qui, con tutti i Troll, i Wechselbalg(Mutanti), gli orchi, i Mephits, e tutte le altre bestie, per fortuna all’interno di queste mura siamo protetti, beh non tanto dai Wechselbalg perchè loro sanno volare, ma non ne ho mai visto uno all’interno della città, perciò non dobbiamo preoccuparci tanto, e poi ci sono i soldati che ci proteggono“-
-“Non abbiamo trovato soldati al di fuori dei cancelli”-
-“Evidentemente sono stati richiamati dal re, ora che farete?”-
-“Dobbiamo assolutamente trovare un luogo dove vivere, dove poterci sistemare, dove poter crescere nostra figlia, non è che lei conosce qualcuno in città che possa darci uno zoccolo?”
-“Non saprei”-,
 
la piccola pegaso aveva smesso di bere e si era messa a giocare con la mamma, il vecchio Hunk poté notare i due begli occhi rossi che aveva la piccola pegaso, sembravano due lucenti rubini.
 
-“E’ bellissima”-, la pegaso era felice del complimento per la sua puledrina,
 
-“Danke, è un piccolo angelo donatoci dal pony paradiso, Sie ist Helen(Lei è Helen)”-
-“Helen? E’ questo il suo nome? Davvero bello”
-“Danke, mi spiace solo che la mia piccola Helen non possa conoscere i suoi nonni, purtroppo sono morti in un incidente, quello che voglio è che possa crescere sana e forte”-
-“La ringraziamo per il latte, al momento non abbiamo molti soldi ma le prometto che la ripagheremo prima o poi, adesso proveremo a cercare lavoro in città”-, il vecchio pony li fermò prima che se ne andassero.
-“Ascoltate, se dovrete lavorare dovrete anche pensare alla vostra piccola Helen, vero?”
-Ja, ma faremo il possibile per non farla sentire sola”-,
 
il vecchio pony ebbe un’idea,
 
-“Se vi va, potete restare qui, vivo da solo da quando mia moglie è passata a miglior vita un anno fa, io non ho problemi, ho una stanza per gli ospiti che apparteneva ai miei due figli, potete dormire lì, tanto non vengono più a trovarmi da anni, anche perché ormai sono andati a vivere lontano”-
-“Ach nein, lei è molto gentile ma non so come….”-
-“Das ist kein Problem für mich(Non è un problema per me) da solo faccio fatica a mandare avanti la fattoria, uno zoccolo in più mi farebbe comodo, devo occuparmi dell’orto, portare le mucche e le pecore a spasso per i campi, andare a prendere l’acqua al fiume, preparare il pane, cucinarmi e tutto il resto, se vi va potete vivere qui, in cambio di darmi uno zoccolo, ho anche una bancarella al mercato dove vendo le mie verdure, lei potrebbe venire con me mentre sua moglie si occupa della casa e della vostra piccola Helen“-
-“Questa è un’ottima idea, io potrei aiutarla con la fattoria e mia moglie si occuperà di cucinare e tutti e due ci occuperemo di Helen”-
-“Io sono brava con la cucina, e modestamente facevo la sarta nella mia città ed ero molto brava”-
-“Anche mia moglie era una sarta, mi fa piacere, forse è il cielo che vi manda qui a Kieselstein, spero che vi troverete bene, ditemi i vostri nomi che non ve li ho ancora chiesti”-, il giovane pony rispose
 
-Oh, io sono Braune Pflanze, e lei è mia moglie Gelbes Mehl, vedrà, non se ne pentirà di averci presi, faremo il possibile per essere ottimi coinquilini, e l’aiuteremo più che volentieri con i suoi lavori”-
-“Ringraziate la vostra piccola Helen, credo di essermi già affezionato a lei, nel senso che io ho anche dei nipoti, ma sono più di dieci anni che non li vedo, purtroppo per un litigio con uno dei miei figli, non mi è più permesso vederli, e adesso chissà quanto saranno cresciuti, vi dirò, mi farà piacere avere qualcuno in casa dato che ormai vivo da solo, e se non è il destino che ci ha fatto incontrare non saprei cosa dire”-,
 
Gelbes era felice e ringraziò Hunk,
 
- Vielen Dank, Du bist ein Engel(grazie mille, tu sei un angelo) signor Hunk, lei è molto generoso”-
-“Io spero che voi mi possiate dare sempre del tu, forse questa per me è un’ottima occasione per riavere una famiglia, non mi dispiacerà che un giorno la piccola Helen mi veda come un nonno, potete restare tutto il tempo che volete e spero che la piccola possa crescere bene”-
-“Non si preoccupi, diremo ad Helen che lei è suo nonno, sarà bellissimo che crescerà con un pony così generoso come nonno”-
-“Non dovete ringraziare me, sono io che ringrazio voi per avervi incontrato”-, poi il vecchio Hunk se ne tornò fuori a zappare, nascondendo una lacrima, lui si era proprio affezionato a quella coppia e alla loro piccola Helen.
 
Continua……
 
 
My little pony by Lauren Faust and Hasbro

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Capitolo 2
*** L'infanzia di Helen ***


Die Kindheit von Helen
L‘infanzia di Helen
 
Ormai erano passati tre mesi da quando Braune Pflanze e Gelbes Mehl si erano trasferiti a casa del vecchio Hunk.
I due sposini facevano di tutto per ripagare Hunk dell’ospitalità, Braune lo aiutava con l’orto e il fieno, e  in alcuni giorni portava le pecore al pascolo, ed Hunk lo portava con sé nei giorni di vendita dei suoi prodotti alla bancarella al mercato, a Braune non dispiaceva andare al mercato, ed incontrava speso nuovi pony. C’erano pony di diverse razze, come in tutte le città conosciute, vedeva pony che lavoravano nelle locande, pony che lavoravano al mercato, unicorni di alto rango che passeggiavano per le strade, pegasi che volavano nei cieli per portare messaggi da lontano o per consegnare merce a varie case. Poi c’erano guardie pony unicorni e pegasi che pattugliavano le strade, e non era cosa rara vedere alcuni di loro che arrestavano un ladro, Braune capì che anche la città di Kieselstein non era esente da ladri e furfanti, Hunk gli diceva sempre di tenere sott’occhio la loro merce dato che c’era sempre qualche pony che poteva rubarla, soprattutto se in giro c’erano pony mendicanti. Mentre Hunk e Braune erano al mercato, ad occuparsi della casa c’era Gelbes, che era sempre in movimento, mungeva le mucche, a volte raccoglieva anche lei la verdura, rammendava i vestiti, faceva il pane grazie ad un forno a legna, preparava da mangiare e naturalmente si occupava della piccola Helen. Per i due sposini quella vita era ottima, avevano una casa, da mangiare, un lavoro, e la loro piccola dolce pegaso. Gelbes soprattutto era felice, ogni volta che si sentiva stanca guardava la piccola Helen che dormiva e se si metteva a piangere le dava del latte, oppure la cullava nel suo piccolo letto di legno, e se continuava a piangere le cantava una ninna nanna.
-“Meine kleine Helen (Mia piccola Helen), sei il mio più caro tesoro, non so come avremmo fatto senza di te io e Braune, anzi è stato proprio grazie a te se il caro Hunk ci ha permesso di vivere qui, a volte non posso credere che tu sia così bella, sei venuta fuori come un capolavoro, e sprizzi energia da tutti i pori, a volte vorrei che tu dormissi semplicemente, ma sono così contenta quando ti agiti nel tuo lettino e piangi, così io posso prenderti tra i miei zoccoli, cullarti e coccolarti, e cantarti una canzone”-,
 
Gelbes era molto attaccata alla sua puledrina a tal punto che voleva essere solo lei ad occuparsi di Helen e Braune era un po' geloso di questo, ma quando lui ritornava da una bella mattinata al mercato Gelbes lasciava che lui prendesse sua figlia tra i suoi zoccoli. Gelbes risistemò la piccola Helen nel suo lettino di legno e ritornò al pentolone per preparare una buona zuppa di fieno e legumi per Hunk e Braune, prese delle carote dall’orto e delle pastinache, poi, dopo averle tagliate con un coltello mise tutto quanto nel pentolone e mescolò. Ad un certo punto sentì il campanile della città che rintoccava, era ormai ora di pranzo il che significava che Hunk e Braune sarebbero tornati presti per pranzare, di norma il vecchio Hunk non era abituato a pranzare verso mezzogiorno, ma come facevano molti pony nel Medioevo si limitava a mangiare la mattina e la sera, a volte se aveva fame si limitava a mangiare del formaggio e del pane, o altrimenti a mangiare delle verdure, ma da quando aveva di nuovo una famiglia e non era più solo, gli era tornato anche l’appetito. Gelbes continuava a guardare in direzione della città per cercare di capire quando sarebbero tornati i due pony, e solo dopo mezz’ora li vide arrivare, Hunk stava trainando un piccolo carro con le sue verdure, e Braune stava dietro di lui per assicurarsi che non cadessero.
 
-“Ben ritornati, come è andata al mercato?”, Hunk posò il suo cappello su di un mobile e si sedette,
-“Non è andata molto bene oggi, abbiamo venduto poca roba, ma per lo meno dato che i raccolti sono abbondanti possiamo permettercelo, e inoltre non moriremo di fame, adesso però avrei sete”-,
 
Gelbes prese una brocca con dentro della birra, la versò in un bicchiere, e lo diede ad Hunk.
 
 -“Aaah, dieses Bier ist köstlich, (Aaah, questa birra è deliziosa) proprio quello che mi ci voleva”-, Braune andò da Gelbes e la baciò sulla bocca,
_”Che cosa ha preparato la mia dolce mogliettina per pranzo?”-
-“Oh, niente di speciale, una buona zuppa di verdure e fieno, tanto per riempirsi lo stomaco e tornare a lavorare”-
-“E come sta la nostra piccola Helen?”-
-“Sta dormendo, ma penso che le darò un po' di latte quando si sveglierà”-, Hunk si alzò e parlò
-“Se non vi dispiace andrei un attimo di fuori, vado a spaccare la legna sul retro, poi verrò a mangiare la zuppa, nel frattempo cominciate a servire”-, Gelbes acconsentì
-“Ja, d’accordo, metteremo il piatto anche per te, Hunk”-, così Hunk andò fuori, prese un’ascia e andò sul retro della fattoria, e Gelbes cominciò a servire la zuppa per lei e Braune, poi prese del pane, e lo affettò, mise un piatto anche per Hunk e poi si sedettero per mangiare.
-Dimmi Braune, come è andata oggi la giornata?”-
-“Oh il solito, ho conosciuto un sacco di pony, e alla bancarella di Hunk vengono addirittura i servitori di pony nobili, persino servitori del re, e da quando vado al mercato mi sembra sempre di vedere molte guardie, pare proprio che la criminalità si trovi anche qui”-
-“E’ una brutta cosa, se dovessimo incontrare un ladro non so come mi comporterei”-
-“Per fortuna Hunk ha dei vecchi pugnali qui in casa, così se dovesse entrare un ladro armato di pugnale non dovremmo avere molta paura”-
-“Ma tu non sai combattere, noi due siamo solo due umili contadini, il tuo cutie mark è una pianta in un vaso, e il mio è un mucchio di farina giallo, non abbiamo mai avuto esperienza di duelli”-
-“Lo so, ma di necessità virtù, dobbiamo imparare se vogliamo vedere crescere la nostra Helen, non vorrei mai che qualche ladro la rapisse e ce la portasse via”-
-“Che brutta situazione hai descritto, spero non possa mai succedere”-
-“Comunque, che resti tra noi, in questi mesi che sono andato in città ho chiesto alla gente di Hunk, ad alcuni fabbri, locandieri, persino guardie”-
-“E che cosa ti hanno risposto?”-
-“Sembra che il caro vecchio Hunk non sia visto molto bene in questa città, alcuni dicevano che è solo un vecchio pony che ha perso i suoi figli e i suoi nipoti oltre che sua moglie, altri dicono che ha combinato dei guai in passato e che ora è rimasto da solo per i suoi misfatti”-
-“Che cosa vorranno dire?”-
-“Non ne ho idea, comunque a me Hunk dà l’impressione di un pony solitario, credo che sia solo un po' scorbutico, ma dopotutto è rimasto da solo per troppo tempo, e una servitrice è rimasta stupita quando le ho raccontato che lui ci ha dato asilo, una guardia invece mi ha detto di tenerlo d’occhio, che in passato era un poco di buono”-
-“E’ strano che lui non ci abbia detto niente, forse vuole nasconderci qualcosa, tu che ne pensi?”
-“Penso che dovremo fargli un paio di domande, però il problema è che succederebbe se lui ci cacciasse dalla sua fattoria?”-
-“ Du hast recht!(Hai ragione), magari se gli parlassimo in modo calmo lui ci direbbe qualcosa”-.
 
Gelbes e Braune si misero a mangiare, ma poi da dentro si sentì il pianto della piccola Helen, la puledra si alzò e andò a prendere la piccola pegaso che dormiva in una culla di legno e se la mise in braccio.
 
-“Mia piccola Helen, non piangere su, non piangere”-, Gelbes portò la piccola Helen in cucina e la portò dal padre.
-“E’ bella anche quando piange”-
-“Ja, ma non riesco a farla smettere, devo darle subito un po' di latte”-,
 
così la puledra prese un secchio di legno nel quale c’era il latte munto quella mattina, prese un cucchiaio di legno e a poco a poco lo mise vicino alla bocca della puledrina e la piccola cominciò piano piano a berlo. Braune si rivolse a sua moglie,
-“Vuoi che ti dia il cambio? Hai già faticato tutta la mattina, meglio se mangi”-
-“Ma anche tu hai faticato, e anche più di me, lascia che alla piccola ci pensi io, continua pure a mangiare”-
-“D’accordo, ma dopo falla tenere a me, così poi puoi mangiare”-.
 
 Gelbes dopo aver dato il latte ad Helen la mise su una spalla e l’accarezzò con uno zoccolo per farle fare il ruttino, dopo un po', decise di uscire un attimo per cullarla mentre volava un po' in giro per la fattoria. Poi vide il vecchio Hunk che spaccava la legna, ad un tratto lui si fermò e si mise seduto su di uno sgabello.
Gelbes decise di avvicinarsi ad Hunk, poiché le sembrava che stesse piangendo o che qualcosa lo preoccupasse. Si sedette sulle sue zampe posteriori e si mise vicino a lui.
 
-“C’è…c’è qualcosa che non va, Hunk?”-
-“Nein, non c’è niente che non va, è solo che…..ho visto Braune parlare con diversi pony e la cosa mi preoccupa”-
-“E’ questo che la preoccupa? Che mio marito ha parlato con gli altri pony?”-
-“Ja, e questo mi rende triste”-
-“Come mai?”-
-“Perché adesso tuo marito si starà facendo dei brutti pensieri di me, che sono un brutto pony, o che non ci si può fidare di me o qualche altra cosa”-
-“Ma no, cosa pensa mica?”-
-“Tuo marito non ti ha detto niente? Sii sincera”-,
Gelbes non sapeva cosa dire, non voleva mentire ad Hunk dopotutto era sempre il pony che aveva permesso loro di vivere lì, e non voleva certo urtare i suoi sentimenti, ma doveva dire qualcosa per evitare di stare zitta.
 
-“Ecco…il fatto è che….”-
-“Lascia stare, ho capito, Braune ha parlato con la gente della città e ti avranno detto tutto di me immaggino”-
-“Nein, senti, non voglio dire bugie, ma hanno detto solo delle cose vaghe”-.
Così alla fine Gelbes disse quello che al gente aveva raccomandato a Braune, cioè che Hunk era un poco di buono, e che aveva perso i suoi figli, oltre al fatto che sembrava strano che lui desse asilo a qualcuno.
Per quanto Gelbes fosse stata gentile nel dire quelle cose, Hunk si demoralizzò, poi però si rivolse di nuovo a lei.
 
-“E dimmi, io…cosa ti sembro dopo quelle malelingue?”-
-“Hunk? Voglio essere sincera con te, a me non interessa chi o cosa sia tu, tu ci hai dato un posto dove stare, e tutto quello che hai chiesto è uno zoccolo nei tuoi lavori, ed è quello che stiamo facendo, a me dai l’idea solo di un pony che è rimasto solo per troppo tempo, tutto qui. Per me non cambia affatto niente di quello che io penso di te, mi hai anche permesso di darti del tu, ed io ti sono grata per tutto quello che hai fatto per noi”-
-“Quindi….non vi hanno detto niente in città riguardo a me?”-
-“Solo quelle parole che ti ho detto”-
-”Beh, hanno ragione sono davvero un pony poco di buono, ed è meglio che te lo dica adesso piuttosot che aspettare che ve lo dicano gli altri pony, devi sapere che Einmal war ich ein Dieb(Una volta io ero un ladro)”-
-“Was?(Cosa?) Eri un ladro?”-
-“Ja, molto tempo fa quando ero più giovane io ero un ladro, facevo parte di un gruppo di ladri, e derubavo cavalieri, mercanti, nobili, rubavo addirittura nelle cassette dell’elemosina per i poveri nelle chiese, poi un giorno smisi, mi trovai un lavoro ed incontrai mia moglie in questo villaggio, abbiamo avuto due figli, poi il tempo passò e i miei due figli si sposarono, purtroppo successe che a volte i soldi non mi bastavano e quindi derubavo di nascosto, ma un giorno le guardie mi beccarono ed io fui portato in prigione, e il passato ritornò, un vecchio mercante mi riconobbe e quindi la mia identità tornò a galla”-
-“Mi dispiace”-
-“Dispiace più a me, volevo solo aiutare i miei figli, ma poi ho finito con l’essere visto come un estraneo ai loro occhi, loro lasciarono la città e non mi rivolsero mai più la parola, non volevano più a che fare con un ladro, e dopotutto quello che avevo fatto per loro, sono stati degli ingrati, però avevano ragione, ritornarono qui a Kieselstein solo per farmi conoscere i miei nipoti”-
-“E non sono mai più tornati?”-
-“Purtroppo, il mio primo figlio e sua moglie morirono in un incendio e dei miei due primi nipoti non si seppe più nulla, mentre il mio secondo figlio e suo nipote furono divorati da un grosso troll mentre erano a fare una scampagnata nei boschi”-
-“Ach, mi dispiace così tanto, Hunk, non avevo idea….”-
-“Avrei preferito passare la mia vita in prigione piuttosto che avere queste notizie, ma poi il re ebbe pietà di me, e così mi propose un patto, avrei dovuto lavorare per lui in questa fattoria, e lui mi avrebbe perdonato quello che avrei fatto in passato, difatti ogni due mesi io incontro dei soldati che aspettano che io paghi loro un sacco di monete per pagare la proprietà della fattoria, e grazie al vostro aiuto ora sono vicino a finire di pagare, così avrò la fattoria tutta per me”-
-“Per quanto deve ancora pagare?”-
-“Mi resta solo un anno e poi il re mi darà questa fattoria come mia proprietà e condonerà tutti i miei misfatti”-
-“Ma perché non ci hai detto prima tutte queste cose?”- 
 -“Avevo paura che mi avreste malgiudicato, e dopo aver perso anche mia moglie io non volevo altri dolori, ma poi ho visto vostra figlia e pensavo che per me quella potesse essere una nuova opportunità per me per avere una famiglia oramai sono rimasto solo per così tanto tempo che non sapevo cosa significasse averne una”-
-“Anche io e Braune abbiamo perso i nostri genitori in seguito a degli incidenti, i miei sono morti per una malattia, quelli di Braune sono stati attaccati da dei lupi del legno, e così abbiamo deciso di lasciare la nostra città per venire a trovare un posto migliore, ed ecco che ci è apparso lei”-
-“Più che altro mi avete trovato, ora sicuramente vorreste andarvene dato che sapete la mia verità”-
-“Ma niente affatto, non mi importa quello che la gente pensa di te, sarai stato anche un ladro, e allora? Per me non cambia quello che penso di te, sei un pony buono e ci hai dato una casa in cui stare, e poi la piccola Helen si è affezionata a te, per me sei come un padre, e per la piccola sei un nuovo nonno, non so quello che penserà Braune, ma io ho intenzione di rimanere al tuo fianco per aiutarti, perché io sono contenta di averti incontrato, e questo è quanto”-, Gelbes fissò la piccola Helen addormentata e poi la porse ad Hunk.
 
-“Hunk? Ti va di tenerla un po' in braccio?”-
-“Was? Sei sicura?”-
-“Ci terrei molto che la tenessi in braccio, dopotutto tu sei suo nonno, sei il suo nuovo nonno”-, Hunk prese ben salda la piccola Helen e la cullò un poco, vedere quella piccola pegaso addormentata tra i suoi zoccoli gli dava un senso di tenerezza e di calore.
 
-“E’ davvero bellissima, assomiglia sia a te che a Braune, non posso credere di poter tenere in braccio ancora una volta un puledrino”-
-“Io credo che il cielo abbia fatto incontrare sia noi che te, credo che per mezzo di Helen ci siamo conosciuti, e sempre grazie a lei ora siamo una famiglia, ci è stata data una possibilità a tutti noi”-
-“A proposito, lei è battezzata?”-
-“Cosa? No, non è ancora battezzata, non abbiamo ancora pensato di parlare con un pony di chiesa”-  
-“Ach, ma allora dobbiamo assolutamente preparare tutto per il suo battesimo, parlerò con il pony che vive vicino alla chiesa per farla battezzare è un mio vecchio amico, ed è anche uno dei pochi che non mi giudica, poi faremo una festa tra di noi, voglio il meglio per la piccola Helen”-
-“Sei davvero un fantastico pony, ora vado a dirlo subito a Braune”-. Gelbes lasciò Helen tra gli zoccoli di Hunk e andò da Braune per parlargli.
Gli disse tutto quello che lei ed Hunk si erano detti oltre al battesimo di Helen.
E lui rispose
-“Capisco, quindi è questa la verità su di lui”-
-“ma sappi che a me non importa, è un pony che ha sofferto, ed ora ha una nuova possibilità di avere una famiglia, e lo abbiamo anche noi, perché non lasciarlo in pace?”-
-“Hai ragione, non importa neanche a me che Hunk sia stato un ladro, lui ci ha dato una casa ed è un pony gentile che non ha chiesto niente che un po' di lavoro e di compagnia, per me è un pony a posto, perciò se a lui gli sta bene rimarremo qui”-
-“A lui sta bene, oramai anche Helen si è affezionata a lui”-
-“Ok, allora questa sarà la nostra casa ed ora rimbocchiamoci le maniche, dobbiamo tornare al lavoro dopo pranzo, e poi dobbiamo pensare al battesimo di Helen”-.
Hunk rientrò con la piccola Helen in braccio,
-“Avrei un certo languorino, cosa si mangia?”-
-“Siediti pure Hunk, ho parlato con Braune ed anche lui è d’accordo con me”-
-“Ottimo, ora posso di nuovo dire di avere un nipote, anzi una nipotina, ed una nipotina bellissima”-, così tutti e tre i pony si misero seduti al tavolo a mangiare il pranzo per poi ritornare alle loro faccende. I giorni passarono bene per i tre pony, ora che le cose si erano chiarite, Hunk era felice di riavere di nuovo una famiglia e una settimana dopo Braune e Gelbes assieme al caro vecchio pony portarono la piccola Helen a farsi battezzare da un prete in una chiesa. C’erano diversi pony in chiesa ma nessuno di loro era venuto per la famiglia, solo per sentire la Messa, ma ai tre pony non importava la cosa, l’importante era che la loro piccola puledrina ricevesse il suo battesimo.
Il pony prete prese un po' dell’acqua benedetta dalla una vaschetta e bagnò la fronte della piccola Helen e con un gesto dello zoccolo benedì la puledrina.
-“Cara piccola Helen Pflanze, io ora in nome del Grande Pony Misericordioso ti ho lavato dai peccati originali e ti ho dato nuova vita, che la pace sia con te piccola figlia del cielo”-,
Helen non si mise a piangere neanche una volta durante il rito religioso, e Gelbes era felice che la piccola stesse a suo agio tra i suoi zoccoli anche in un posto nuovo per lei, entrambi i genitori ed Hunk erano felici per quel momento. Quella sera festeggiarono tra loro il battesimo della puledrina, Hunk prese in città la birra più fresca che avesse trovato, mentre Gelbes cucinò una torta di fieno e carote e se la mangiarono tra di loro.
Hunk voleva proporre un brindisi
-“Voglio fare un bel brindisi, alla piccola Helen che adesso agli occhi del Grande Pony Misericordioso è davvero un piccolo angelo, e a questa famiglia, che per me è un nuovo modo di vedere la vita, prima era solo e malinconico e non avevo bisogno di nessuno, ma poi un giorno siete venuti voi ed ho visto lei, la vostra puledrina, e mi innamorai subito di lei, non volevo che lei se ne andasse, e così vi ho lasciato vivere qui assieme a me”-, Braune rispose contento
-“E’ stato davvero il cielo a farci incontrare, perché ha dato una possibilità a tutti noi, tutti abbiamo avuto una nuova famiglia, e la piccola Helen ha potuto avere non solo una casa, ma anche un nuovo nonno”-,
-“E allora questo brindisi vada alla mia nuova famiglia, e alla vita, Auf die Gesundheit (Alla salute)”-, Braune e Gelbes alzarono i loro calici di birra e risposero al brindisi di Hunk –“ Auf die Gesundheit”-. E così mentre i tre pony festeggiavano la notte stava calando sulla città, e domani in quella fattoria tutti sarebbero ritornati alle loro faccende.
Diversi mesi dopo la piccola Helen era ormai cresciuta di un anno e anche se non proliferava ancora un parola sembrava che mostrasse interesse per tutto quello che la circondava, sia quando guardava la madre nei suoi lavoretti alla fattoria, sia quando il padre la portava in giro per farle vedere la città, era sempre curiosa. Un giorno mentre Hunk si occupava delle verdure e Gelbes mungeva la mucca, Helen stava nella culla di legno che guardava entrambi lavorare, la madre la guardò,
-“Che cosa c’è, Helen? Vuoi un po' di latte? Cosa c’è? Che vuoi?”-
-“A volte penso che lei voglia dirci qualcosa, eppure non parla ancora”-
-“Mia madre mi disse che io non parlai fino ai due anni, perciò potrebbe essere lo stesso per Helen, però mamma mi diceva anche che già prima di compiere un anno volevo staccarmi da terra e cominciare a volare, però Helen non mi sembra che abbia voglia di volare”-
-“Però sembra che voglia lo stesso cominciare a camminare”-, Hunk indicò Helen che stava uscendo dalla culla, Gelbes la prese in braccio e la fermò,
-“Vieni qui principessina, tu dove credi di andare? Devi farti un sonnellino”-, per la prima volta sembrava che Helen non volesse stare tra gli zoccoli della madre, anzi si stava dimenando,
-“Ma che fa? Non vuole stare ferma?”-
Hunk si avvicinò e prese in braccio la piccola Helen,
-“Vieni un po' in braccio al nonno, vediamo se ti stai ferma”-, ed infatti Helen si stette ferma, e si mise pure a sorridere, complice anche Hunk che con lo zoccolo le accarezzava il pancino, Gelbes era stupita,
-“Non capisco, chissà cosa le prende”-
-“Forse vuole stare un po' in braccio al nonno, l’ho presa pochissime volte in braccio io”-
-“Ja, ma non ha mai fatto così con me”-
-“Forse vuole solo stare un po' col suo nonno tutto qui, ora la rimetto nella culla”-, ma Helen cominciò a piangere e mosse le sue ali, pareva che non volesse stare nella culla.
-“Forse non ha voglia di dormire, magari è questo che vuole dirci”-
-“O forse ha solo fame, forse dovrei darle un po' di latte”-, poi Helen stando in braccio al nonno indicò l’orto,
-“Ma che strano sembra che adesso si sia messa ad indicare il mio orto”-
-“Cosa vorrà mai, allora?”-
-“Forse vuole vedere le mie verdure, adesso la accontento”-, e così Hunk si mise ad indicare le sue verdure, e gli alberi che aveva nel suo orto alla piccola pegaso, e la cosa strana era che ed Helen interessava quello che lui diceva.
-“Sembra che sia interessa, forse da grande potrà aiutarmi col mio orto, eh, se sarò ancora qui”-      
-“Non dire così, Hunk”-
-“Eh, ma ormai io ho la mia età, sono vecchio, la mia vita l’ho vissuta, ora posso solo sperare di vivere abbastanza per vedere crescere abbastanza la piccolina”-, poi Hunk appoggiò la piccola Helen su di un albero in giardino abbastanza basso per potercela mettere sopra, la puledrina si mise a guardarsi intorno.
-“Ti piace il panorama eh? Questo è un mio albero di noce, non è cresciuto abbastanza, ma in autunno mi dà un sacco di buoni frutti, e posso così preparare la torta di noci che mi preparava mia moglie, e che per fortuna ho imparato a cucinare, ora rimani lì mentre finisco di zappare. Hunk tornò a zappare l’orto mentre ogni tanto dava un’occhiata ad Helen. Dopo un po' Gelbes finì di mungere la mucca e portò il secchio di latte in casa, poi ritornò dopo per dare uno zoccolo ad Hunk.
-“Lascia che ti aiuti, Hunk”-
-“Nein, grazie, sono piuttosto attaccato ai miei cavoli e alle mie rape, e tu lo sai”-
-“Ma un po' di riposo fa bene anche a te, e tu lo sai, e….”-, Gelbes si guardò intorno e non riusciva a vedere sua figlia.
-“Ma…Helen dov’è?”-
-“Come dov’è? E lì su quell’albero”-, ma quando Hunk si girò non vide Helen sopra l’albero, i due pony andarono a vedere da più vicino.
-“Ich verstehe nicht (Non capisco), l’ho lasciata lì per poco, e ogni tanto la guardavo, ho voltato lo sguardo per poco”-
-“Ach nein, chissà dove può essere finita adesso, dove sarà la mia piccola Helen?”-, tutti e due si misero a cercarla, non era ai piedi dell’albero, e neanche nell’orto, cercarono in mezzo a tutte le verdure ma Helen non c’era, cercarono vicino alle mucche, ma neanche lì c’era traccia di lei.
Gelbes cominciava a preoccuparsi di più,
-“E adesso dove può essere finita? Dove? Dove?”-
-“Stiamo calmi, non può essersi allontanata di molto, è solo una puledrina, non credo che sia andata lontana”-,
-“E allora dove può essere?”, i due pony cercarono bene non solo nel giardino ma anche in casa, quando poi Hunk notò qualcosa di strano.
-“Mi è sembrato di vedere qualcosa che volava”-
-“Non è il momento di pensare agli uccelli, dobbiamo trovare Helen, chissà cosa mi toccherà dire a Braune”-, ma Hunk andò fuori a vedere, e fece bene perché finalmente trovò Helen, la puledrina stava volando attorno alla fattoria,
-“Ehi Gelbes, l’ho trovata, è qua fuori che vola”-, Gelbes corse subito fuori e fu stupita da quello che vedeva, non poteva crederci, sua figlia stava davvero volando.
-“Ma…..è incredibile, wundebar(Fantastico) Helen sta davvero volando”-
-“Evidentemente si stava annoiando a stare su quell’albero e così si sarà messa a sbattere le ali e poi si è messa a volare”-, Gelbes notò che Helen non stava solo volando in linea dritta, ma si era messa anche volare in circolo e a volte faceva dei giri della morte nel giardino, e notò anche che la piccolina stava inseguendo delle farfalle che svolazzavano di qua e di là.
-“Ho capito, evidentemente si è messa a guardare quelle farfalle e forse le avrà volute inseguire”-
-“Forse, ma il fatto è che la tua puledrina sa già volare, e se non siamo riusciti a vederla forse può essere salita anche più in alto”-
-“Forse ha più talento di me, neanche io quando incominciai feci come lei, ma adesso è ora che scenda”-, Gelbes volò verso Helen e la prese in braccio,
-“Su piccolina, ti sei divertita anche troppo, lo sai che ci hai fatto stare in pensiero a me e al nonno? Ora basta volare”-
-Suvvia, falla volare ancora un po', magari così esaurisce le energie e si addormenta”-
-“E va bene, ma stavolta la metto sopra di me e la faccio volare per un po', poi la metterò a nanna”-, Gelbes posizionò Helen sopra di lei, e si mise a volare sopra la fattoria, ci girò attorno per un po' poi scese e dopo risalì di nuovo in alto, ed Helen lo apprezzava molto, si metteva spesso a sorridere, le piaceva proprio volare. Dopo un bel po' di voli e giretti attorno alla fattoria, Helen si addormentò tra gli zoccoli della madre, la quale la riportò subito nella sua culla per dormire.
-“Sono commossa, la mia dolce Helen è già capace di volare”-
-“Ha un bel talento, credo proprio che potrebbe essere bravissima nel volare, magari potrebbe anche darci uno zoccolo con i nostri lavori quando sarà più grande”-
-“Lo spero proprio, così avremo degli zoccoli in più”-
-“Potrà aiutarci con le verdure, con le mucche, con la cucina e chissà con quante cose”-
-“Potrebbe davvero essere un genio promettente, chissà che educazione lei potrà mai avere”-
-“Possiamo sempre insegnargli tutto noi”-
-“Ma io non so leggere, e nemmeno Braune, cioè non completamente, lui un po' di lettura la conosce”-
-“Beh, io non saprò scrivere, però so leggere e so anche contare, in qualche altro modo la educheremo, senza bisogno di spendere molto, e poi le puledre ai giorni nostri non è che siano tutte acculturate”-
-“Giusto, ma voglio il meglio per la mia Helen”-. Quando Braune tornò a casa fu felicissimo di sapere dalla moglie che Helen aveva fatto il suo primo volo. E non fu neanche l’ultimo, di mattina la piccola tendeva sempre a volare un po' in tutta la casa e nel giardino, e volava spesso vicino al nonno che la abbracciava sempre felice. Col passare del tempo Helen volava sempre più spesso e la madre la assecondava insegnandole a volare anche più in alto, Gelbes era felice per la cosa e spesso la prendeva tra gli zoccoli per volare tra le strade in città, delle volte Braune se la portava con sé per farle vedere il mercato così la piccola si sarebbe ambientata già andando in città. Passato un anno Hunk finì di pagare il suo debito con il re di Kieselstein e così la fattoria fu finalmente sua, ma intanto Helen aveva già fatto due anni e quando si avvicinava sempre il suo compleanno tutti in casa erano eccitati per la loro dolce puledrina. Helen ormai cresceva bene, col passare degli anni sua madre le leggeva le storie prima di andare a letto, la pegaso non sapeva leggere perciò si limitava ad inventarsi le parole guardando le immagini disegnate, mentre invece Hunk le insegnava a contare, prendeva spesso un sacco di monete e le insegnava piano piano, con stupore la prima parola della puledrina fu Großvater (Nonno) ed Hunk fu felicissimo per questo e non erano poche le volte in cui si teneva Helen tutta per sé e la faceva volare in alto per poi riprenderla in braccio. La vita scorreva tranquilla per la bella famigliola e quando Helen ebbe tre anni ormai sapeva già un po' leggere, contava anche bene tutto grazie ad Hunk e un po' a suo padre. Una delle tante volte che Hunk le insegnava a contare, lui posizionava delle monete sul tavolo e chiedeva ad Helen di ripetere.
-“Allora, piccola Helen, ripeti con me, contiamo fino a dieci, Eins, Zwei, Drei, Vier, Fünf, Sechs, Sieben, Acht, Neun, Zehn, adesso ripeti tu”-, Helen cominciò a prendere le monete con gli zoccoli una ad una e contò,
-“ Eins…..Zwei…..Drei……Vier……Fünf…….Sechs….Sieben…..Acht…Neun….Zehn!”-
-“Brava, Du bist sehr gut(Sei molto brava), devi contare un po' più velocemente, ma per questo vedremo di esercitarci un po' di più”-, col passare dei giorni Hunk insegnò ad Helen a contare oltre le decine, arrivando a farla contare anche oltre il numero 50, arrivando anche fino a cento, e le insegnò anche a sottrare, moltiplicare e dividere, non fu difficile per lui insegnarglielo, essendo stato un ladro, e sembrava proprio che Helen capisse perfettamente quello che lui le diceva, come se fosse già brava a contare o meglio ad apprendere quello che le veniva detto. Il tempo passava e oramai che era abbastanza cresciuta, Helen dava volentieri uno zoccolo in casa, aiutava la mamma a fare il pane e a preparare le zuppe, poi andava in giardino a mungere le mucche e a prendere le verdure e quando si trattava di occuparsi dell’orto, andava spesso a prendere una nuvola e la calpestava per far uscire l’acqua per innaffiare tutta la fattoria, difatti la madre le insegnò non solo a volare ma anche a maneggiare le nuvole, e non mancavano le volte in cui Helen volava felice in cielo assieme a sua madre, la piccola pegaso era sempre felice di poter usare le sue ali per librarsi nel cielo, ma sempre in compagnia della madre, anche se il più delle volte non si allontanava più di tanto dalla fattoria. Quel piccolo terreno era molto di più per Helen, per lei valeva molto di più di una vecchia fattoria, le bastava la sua famiglia, un buon pasto, e il cielo per essere felice, e naturalmente anche potersi rendere utile. Gelbes era sempre felice perché era riuscita assieme a suo marito ed a Hunk a dare una buona infanzia alla sua bellissima figlia. Dopo aver compiuto 5 anni Helen cominciava a seguire il padre al mercato per vendere le verdure e spesso la piccola indossava dei vestiti da contadina che la madre le sistemava apposta per andare in città. Ad Helen piaceva guardare quel viavai di pony che andavano di qua e di là, tutti quei negozi e tante altre cose. La piccola pegaso però notava anche cose insolite per lei, vedeva dei pony adagiati al muro di una casa che chiedevano i soldi agli altri pony, e a volte arrivavano delle guardie per portarli via. Incuriosita Helen chiese al padre cosa facessero le guardie a quei pony.  
      
-”Vedi Helen, il fatto è che quei pony sono mendicanti, sono pony che non hanno una casa, né un lavoro, alcuna non hanno neanche una famiglia”-
-“E perché le guardie li portano via?”-
-“Li portano via perché forse danno fastidio ai pony nobili, li mettono in prigione, oppure li portano via dalla città, purtroppo in questa non ci sono pony che possono aiutarli, a meno che non li portino vicino alla chiesa se sono fortunati”-
-“Ma che fastidio danno i mendicanti?”-
-“il re non è sempre a conoscenza di quello che succede qui in città, perciò a volte le decisioni devono prenderle le guardie, e se qualche pony nobile dice che danno fastidio allora…”-, Hunk intervenne,
-“Helen, ascolta bene purtroppo questo mondo va avanti con i soldi, senza soldi non si va avanti, in questa città ci sono molti pony nobili e se vedono un mendicante chiedono che venga allontanato dalla città oppure che vada in prigione, altrimenti li mandano alla chiesa dove i pony preti si prendono cura dei poveri, però non possono fare molto, ma questa è la vita”-
-“Quindi….i pony mendicanti sono gente cattiva?”-
-“Nein, i pony mendicanti sono pony che hanno perso il lavoro e non hanno un posto dove andare e perciò gli tocca chiedere l’elemosina in strada, sono i soldati i veri cattivi, ma chi è più cattivo è colui che gli dà gli ordini, il loro capitano, spesso lo fa per odine del re, ma il nostro re non è cattivo, ma a volte può succedere che esistano i nobili cattivi, e credimi esistono eccome, quando io ero un ladro ho derubato a vari nobili malvagi per questo sottraevo loro dei soldi”-, Helen era un po' perplessa,
-“Ma….i ladri non sono cattivi?”-
-“Non tutti i ladri sono cattivi Helen, a volte i ladri rubano per far felici i pony a cui tengono, a volte rubano per togliere a chi se lo merita, o almeno così facevo il più delle volte”-, Braune si intromise,
-“Non puoi dirle così, potrebbe pensare che è giusto rubare per un buon motivo”-, Hunk si arrabbiò,
-“Vuoi forse dire che ho sbagliato io? Io ho avuto a che fare con orribili pony che non si meritavano di avere tutti quei soldi, perciò quello che rubavo lo usavo per me e i miei amici che non potevamo permetterci molto, e molte di quelle monete e di quei gioielli che mi ero tenuto li ho usati per dare una modesta vita a mia moglie e ai miei figli, non ho usato tutto quello che ho rubato solo per me stesso ma anche per gli altri, e non erano poche le volte in cui andavo in chiesa per donare alle offerte dei poveri, perciò non ero un ladro malvagio”-, Braune cercò di calmarlo,
-“Calmati Hunk, non ho detto che sei malvagio, è che non voglio che la mia piccola Helen cresca col fatto che è giusto rubare, è sbagliato lo so, non è una mia scelta….”-, Hunk si si avvicinò ad Helen e le parlò,
-“Helen, ascolta bene, a volte i ladri, o meglio i pony devono fare delle cose di cui potrebbero pentirsi ma se lo fanno è perché al mondo ci sono pony cattivi e pony buoni, quello che ti voglio dire è di seguire il tuo cuore e non la tua testa, fai quello che vuoi, ma sappi che non è facile riconoscere i cattivi e i buoni, però tieni bene a mente quello che fai, ruba solo a chi ha troppo e solo ai nobili cattivi, capito?”-, Braune si riprese Helen e stavolta fu lui a parlarle, –“Helen? Sappi che è sbagliato rubare, lo dice anche il Grande Pony Misericordioso che non bisogna rubare, è pur vero che è lecito rubare a chi ruba, ma tu non devi diventare una ladra, capito? Non devi rubare il denaro altrui, è sbagliato”-, Helen non era più perplessa, e parlò a suo padre,
-“Ok Vater (Padre), non ruberò mai il denaro degli altri pony, lo prometto”-
-“Così mi piaci, e adesso dacci uno zoccolo a vendere le verdure”- .
Dopo una buona mattinata a vendere i loro prodotti al mercato, arrivò finalmente l’ora di pranzo e Braune, Hunk e d Helen si diressero subito col loro carretto alla fattoria fuori città, dove Gelbes aveva già preparato il pranzo. La pegaso li accolse gioiosamente,
-“Ah, ben tornati, spero abbiate una buona fame con quello che ho fatto possiamo mangiare fino a domani”-, ma Hunk non sembrava volesse mangiare, e difatti disse di poterne fare a meno e se andò di sopra a dormire fino a che non avrebbe sentito le campane suonare in città. Gelbes chiese cosa fosse successo, e Braune gli raccontò del dialogo che avevano avuto al mercato, la moglie si mise a riflettere, poi parlò al marito,
-“Io credo che tu l’abbia offeso, non avresti dovuto dirgli quelle cose”-
-“Ma stava dicendo ad Helen che rubare non è sbagliato”-
-“Tesoro, Helen sarà ancora piccola ma già le abbiamo insegnato cosa è giusto e cose è sbagliato, insomma, andiamo persino in chiesa la domenica”-
-“E che succederebbe se Helen un giorno dovesse rubare?”-
-“Ma rubare cosa? Non abbiamo problemi qui, e poi non dimenticare che Hunk ci ha presi in casa sua, e poi chissà quali dolori ha dovuto sopportare in vita sua, Hunk forse non voleva dire quelle cose ad Helen, magari si stava solo sfogando, non avresti dovuto trattarlo in quel modo”-
-“Forse….anzi mi sa che hai ragione, non dovevo farlo sentire inferiore, volevo solo proteggere la nostra bambina, è così innocente”-
-“Ma lei lo sa che rubare è un brutto peccato oltre che una cosa sbagliata, glielo abbiamo insegnato noi stessi, e lo sa che Hunk non è cattivo”-
-“Mi dispiace, non dovevo comportarmi in quel modo”-, mentre i due genitori discutevano, lo sguardo di Helen passava da uno all’altro e intanto lei divorava una buona pagnotta con un buon pezzo di formaggio del quale lei ne era golosa. Gelbes si alzò da tavola e si diresse nella camera di Hunk al piano di sopra, lei lo trovò che fissava la città dalla sua finestrella dal suo letto.
-“Hunk? Mio marito è dispiaciuto per quello che ha detto, non voleva offenderti, voleva solo proteggere nostra figlia, cerca di capirlo, lui non può capire il tuo punto di vista, cerca di perdonarlo”-, Hunk si girò verso di Gelbes e dopo aver sospirato le parlò,
-“Gelbes? In realtà ho sbagliato io”-
-“Was?(Cosa?)”-
-“In passato facevo parte di una organizzazione di ladri benevoli”-
-“Ladri benevoli? Di cosa si tratta”-
-“Eravamo un gruppo di ladri giovani che volevano far del bene e perciò rubavamo a chi aveva troppo o a chi non se lo meritava, come a nobili antipatici o guardie cattive oppure altri ladri e davamo quello che rubavamo a famiglie povere o mendicanti e poi tenevamo il resto per noi, ma poi io ci presi gusto e lasciai il gruppo e mi misi a rubare per conto mio, rubavo quadri, armi, gioielli e poi li vendevo ai vari offerenti, ma se tornar potessi indietro ritornerei con i miei amici”-
-“Quindi lei era stato un ladro che rubava per il bene?”-
-“Esatto, ma confessavo spesso i miei peccati in chiesa in presenza di un prete, ora non so se potrò andare nel ponyparadiso, ma una cosa è certa, da quando siete entrati nella mia vita ho smesso di sentirmi solo e perciò non voglio più pensare al mio passato, anche se a volte ci ripenso”-
-“I suoi amici le hanno più fatto visita?”-
-“No, dopo che me ne sono andato loro hanno deciso di lasciar perdere il rubare, almeno così mi hanno detto, ma poi ci siamo divisi per il regno di Germaneighia, l’unico con cui ero rimasto in contatto era Arthur, ma l’unica cosa che so di lui è che sia diventato l’abate di un monastero a sud, lui ha deciso di lasciar perdere il passato meglio di me e dedicare la vita alla preghiera, ora credo che si faccia chiamare padre Arthur, forse avrei dovuto fare come lui, ma sono contento della vita che sto facendo qui, specialmente ora che ho di nuovo una nipotina”-
-“E noi siamo contenti che lei faccia parte della nostra vita, ma ora venga giù che la zuppa si raffredda”-
-“Vengo, vengo”-, Hunk si alzò dal letto, e Gelbes aprì la porta, ma con sorpresa trovò Helen appoggiata al legno della parete,
-“Guarda, guarda, e tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere giù a mangiare la tua zuppa e il tuo pane?”-
-“Il nonno sta male?”-
-“No, Helen, non sta male, è solo che voleva dirti che a volte certi pony fanno delle scelte sbagliate, ma a volte lo fanno per il bene, ma tu devi fare come ti insegniamo noi, perché quello che ha passato Hunk è stato difficile rispetto a quello che passiamo noi”-, Hunk si rivolse ad Helen,
-“Ascolta Helen, in realtà mi stavo solo sfogando su di te, tu non devi diventare una ladra, non devi aver a che fare con i ladri, io avevo a che fare con dei ladri buoni, ma ora non so se ce ne sono ancora”-, Gelbes disse ad entrambi di scendere a mangiare, poi Hunk parlò all’orecchio di Helen in modo che la madre non sentisse,
-“Però ascolta, se per caso dovessi mai incontrare un ladro che ha un picchio rosso ricamato dentro la veste puoi fidarti di lui, ma fai comunque attenzione perché è bene essere astuti ed intelligenti in questo mondo e se sei una puledra spesso non ti permettono di esserlo, perché per le puledre non c’è molto spazio in questo mondo, dato che passato in secondo piano, capito?”-
-“Capito, nonno”-
-“Mi raccomando, non raccontare queste cose ai tuoi genitori che resti un segreto tra me e te, chiaro?”-
-“Chiaro, nonnino”-
-“Ora scendiamo a mangiare”-. Così la famigliola si mise comoda a mangiare il pranzo, nessuno si parlò e l’unica cosa che Hunk disse era che aveva bisogno di Helen per arare il campo e chiese a Braune di riparare lo spaventapasseri che aveva, il pony acconsentì, poi disse qualcosa,
-“io ti devo chiedere scusa Hunk, non volevo offenderti, io non posso sapere cosa tu abbia passato, perciò mi dispiace se ti ho offeso in qualche modo”-
-“No, non devi scusarti, va bene così, volevi solo proteggere Helen, ed io lo posso capire, non devi scusarti, ora pensiamo a mangiare che dopo dobbiamo tutti pensare a lavorare”-, Gelbes parlò,
-“Inoltre credo che oltre a pensare ai nostri vestiti dovrò pensare a fare altro formaggio, Helen ne è ghiotta, è come una piccola topolina”-
-“Una topolina tanto carina”- aggiunse Hunk, e tutti si misero a ridere, tranne Helen la quale si tagliò un’altra fetta di formaggio.   
      
  
 Continua…..   



My Little pony by Lauren Faust and Hasbro

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Capitolo 3
*** Un buon padre ***


Ein guter Vater
Un buon padre
 
 
      E così un anno passò ed Helen ebbe già 6 anni, la piccola pegaso non viveva certo una vita movimentata, trascorreva le sue giornate ad aiutare i suoi genitori alla fattoria, e ogni tanto andava con loro in città, sia per lavorare alla bancarella di Hunk che per divertirsi un po'.
Non tendeva a farsi degli amici, perché la mattina non c’erano puledrini in giro dato che erano tutti a studiare, purtroppo i suoi genitori non potevano permettersi di darle un’istruzione, solo suo padre ed Hunk le potevano insegnare qualcosa, perché avevano studiato almeno un po', al contrario della madre che era analfabeta.
Helen ancora non sapeva leggere, ma Hunk le aveva promesso di insegnarglielo ora che stava crescendo, anche se qualche lettera riusciva a leggerla guardando le insegne di legno dei vari negozi in città, per quanto riguarda la matematica lei non aveva problemi, dato che sempre grazie ad Hunk lei riusciva a contare, le prime volte contava i soldi, poi si mise a contare altre cose, come le uova delle galline, le mele che raccoglieva, le verdure dell’orto e così Hunk le insegnava non solo a contare ma anche le addizioni, le sottrazioni, le moltiplicazioni e le divisioni ed Helen non ebbe mai problemi con queste operazioni.
Sua madre le insegnò anche a cucire, così Helen era anche in grado di riparare i suoi vestiti da sola, lei vestiva sempre con un vestito lungo di colore bianco con una parte verde sul petto e faceva sempre attenzione a non sporcarsi, ma era inevitabile che in una fattoria lei si sporcasse, quindi i suoi genitori non le dicevano niente, anche loro si sporcavano, per il vecchio Hunk era anche una routine.
Dopo un mese, Hunk e Braune si misero entrambi ad insegnare Helen a leggere, all’inizio per Helen non fu facile, ma il Tedesco non è una lingua facile, inoltre la prima parola che Helen disse da piccola fu Großvater(Nonno), poiché c’era Hunk con lei, quel giorno il vecchio pony fu così contento di poter essere di nuovo un nonno, sebbene non di sangue, ma a lui non importava, era rimasto da solo per così troppo tempo che aveva dimenticato certe gioie, come quella di avere una famiglia, e soprattutto una bellissima nipotina.
Helen non sembrava avere problemi di apprendimento, anzi riusciva perfettamente a ricordare quello che le veniva insegnato anche se le piaceva esercitarsi, incominciò anche in poco tempo a leggere, per quanto riguarda la grammatica quello era un argomento un po' più complicato, e quindi sia Hunk che Braune non potevano insegnarle molto, ma in città Helen trovò un libro sulla grammatica tedesca che vendevano dei frati assieme ad altri libri, così suo padre le comprò vari libri, ed Helen sembrava interessata ai libri, all’inizio aveva solo libri di apprendimento, poi suo padre le comprò anche libri di altri argomenti, come la storia antica, leggende varie, ed anche favole, suo padre non badava ai prezzi, perché Helen apprezzava sempre che le si regalasse un libro, bisognava ricordare che nel Medioevo non era stata ancora inventata la stampa, quindi i frati ricopiavano svariate volte i libri originali per poi venderli, i frati avevano anche il compito di fare da maestri a vari puledrini, soprattutto a quelli nobili, ma servivano lo stesso molti soldi e le puledre non avevano un’istruzione completa, dato che nel Medioevo esse non avevano molto potere, un altro problema era che a Kieselstein non c’erano né conventi né monasteri, al massimo una chiesa era una città grande ma non così grande, i frati venivano da fuori per fare funzioni religiose e per vendere libri copiati da loro.
Gelbes avrebbe tanto voluto che Helen avesse avuto una buona istruzione quella che lei non aveva potuto avere, per il momento Helen era felice con quello che riusciva ad apprendere grazie alla sua famiglia e ai libri che compravano.      
Un giorno quando Helen era con Hunk in città per vendere la frutta e la verdura, si mise a vedere in mezzo alla piazza tre puledrine che stavano giocando con una palla, incuriosita, la pegaso si avvicinò a loro.
Erano tre unicorno di colore diverso con dei bei vestiti lunghi e tutte e tre usavano la magia per passarsi la palla, sembravano divertirsi molto, poi una di loro fece un tiro sbagliato e la palla rotolò vicino ad Helen.
La pegaso prese la palla e si rivolse alle unicorno.
-“ Kann ich mit euch drei spielen?(Posso giocare con voi tre?)”-,
le tre unicorno rimasero stupite da quella richiesta, ma non dissero niente, anzi si guardarono tra di loro,
Helen riprovò a fare loro di nuovo la domanda, ma questa volta, una di loro, una unicorno viola si avvicinò a lei per parlarle,
-“ Hör mal zu! (Ascolta) non per offenderti, ma noi non possiamo giocare con una come te”-
-“ Warum? (Perché?)”-
-“Perché? Ma guardati, con quei vestiti, quello sporco, è ovvio che sei solo una pony di basso rango, sicuramente sei povera, non sarai una mendicante, ma non farai una vita facile, scommetto che invece che studiare sei costretta a lavorare”-
-“Ja, io lavoro, aiuto mio nonno e i miei genitori in una fattoria fuori città”-
-“Una fattoria? Ma sentitela, quindi sei una contadina, e noi non possiamo di certo giocare con una contadina, noi siamo puledre altolocate, siamo nobili, i nostri genitori hanno titoli nobili, abbiamo i soldi, possiamo permetterci dei bei vestiti, possiamo permetterci tutto, tu invece no, sei solo una poveraccia, non sei niente, scommetto che hai anche amici poveri”-
Helen cominciava a sentirsi malinconica,
-“Io…io…non ho amici”-
-“Addirittura? Non hai nemmeno amici? Eppure credevo che i poveri stessero con i poveri, così come noi ricchi stiamo con i ricchi”-,
la unicorno viola si riprese la palla con la magia,
-“Andiamo ragazze, andiamo a giocare da un’altra parte, lontano dalla plebaglia”-,
tutte e tre se ne andarono via lasciando Helen da sola, la povera pegaso c’era rimasta molto male per quell’orribile discorso, e se ne ritornò da Hunk a continuare a lavorare.
Hunk si accorse subito che Helen non sembrava dell’umore giusto,
-“Che succede, Helen?”-
-“Niente, niente”-
-“Andiamo, che succede? Chi ha fatto piangere la mia piccola topolina?”-,
Helen decise di dire la verità ad Hunk, quindi gli raccontò la brutta esperienza fatta con quelle puledre.
-“Capisco, le conosco bene quelle tre, i loro genitori sono nobili, e purtroppo sono stati proprio i loro genitori ad insegnargli ad odiare i pony non nobili, non danno soldi nemmeno ai mendicanti, pagano i loro servitori, ma comunque trattano male gli altri pony, e anche a me una volta mi hanno insultato, ma tu non devi ascoltarle, non sono migliori di noi, non è giusto che i soldi ce li abbiano i pony sbagliati, se io fossi nobile, avrei aiutato che era povero, difatti era così che facevo quando ero un ladro, rubavo ai nobili per aiutare i bisognosi, certo qualcosa me la tenevo, ma davo sempre ai poveri”- .
Le parole di Hunk fecero riflettere Helen, ma comunque lei si rimise ad aiutarlo a vendere la sua roba.
La puledrina forse non si sarebbe fatta degli amici facilmente, ma al momento non ne sentiva il bisogno, perché aveva sempre la sua famiglia che la supportava e la consolava.
Helen comunque ogni volta che andava in città guardava spesso anche gli artisti che trovava in giro, c’erano unicorni che facevano magie, pony che suonavano il flauto, chitarre, tamburi e violini, e spettacoli di burattini, per lei era bello guardare e sentire quelle interpretazioni, sembrava che le piacesse l’arte in varie sue forme.
Dopo una mattina di lavoro, Hunk guadagnò molto dalla vendita della sua verdura, e così trainò il carro ed Helen si mise sopra di esso, non ci mettevano molto a tornare alla fattoria, giusto un quarto d’ora per attraversare i diversi campi che circondavano la città.
Gli orologi meccanici erano stati inventati, ma alla fattoria non ne avevano, quindi la famiglia per misurare il tempo avevano due modi, il canto del gallo al mattino, e il suono delle campane proveniente dalla città, ed Hunk insegnò anche questo ad Helen, quindi la puledrina sapeva già quando svegliarsi, quando fare colazione, pranzo ed anche quando rincasare, come anche conosceva il tempo impiegato nelle mansioni nei campi.
Ad attendere Hunk ed Helen c’era un ottimo pranzetto, dell’ottima zuppa di verdure e fieno con del pane fatto in casa e formaggio, inoltre Gelbes Mehl aveva anche cucinato una buona torta di carote e noci.  
Gelbes, Hunk ed Helen si sedettero per mangiare, dato che Braune Pflanze non sarebbe arrivato molto presto. Il pony era andato in città per cercare lavoro, perché avrebbe voluto guadagnare di più, quindi avrebbe pranzato più tardi.
Tutti e tre si misero a pregare e poi a mangiare,
 Gelbes ed Hunk si parlarono a vicenda, mentre Helen stava mangiando una bella fetta di pane,
-“Come è andata la giornata, la gente ha comprato le nostre verdure?”-
-“E’ andata bene, hanno comprato, per fortuna non importa lo stato sociale, tutti comprano la frutta e la verdura nostra”-
-“Ed Helen ha fatto la brava anche oggi?”-
-“Ja, peccato che abbia conosciuto delle puledrine nobili antipatiche”-
-“Was? (Cosa?) Di cosa stai parlando?”-.
Hunk raccontò la brutta esperienza che Helen fece con quelle puledrine, e Gelbes mentre sorseggiava la zuppa si mise a pensare, poi si rivolse alla figlia,
-“Helen, non dare peso a queste cose, ci sarà sempre qualcuno che ti guarderà dall’alto in basso, quelle puledrine non sanno cosa si sono perse, tu sei una brava puledrina, nessuno ti conosce come ti consociamo noi in questa casa, se non puoi avere amici nobili, puoi sempre averne degli altri”-,
ma Hunk si intromise
-“Non deve avere per forza amici, gli bastiamo noi, la sua famiglia”-
-“Ma Hunk, io non voglio che Helen cresca come un’asociale, deve avere amici della sua età”-
-“Se potesse andare a scuola forse avrebbe degli amici, ma noi non possiamo permettercelo”-
-“Lo so, io vorrei che avesse l’istruzione che non ho mai avuto, anche i miei genitori non potevano permetterselo, ma prima o poi lei potrà studiare”-
-“Se solo vivessimo ad Eichel sarebbe più facile per lei”-,
Gelbes si stupì, era la prima volta che Hunk nominava quella città che si trovava a sud di Kieselstein,
-“Perché? Cosa c’è ad Eichel?”-,
Hunk sospirò e poi parlò,
-“Allora….ad Eichel c’è un grosso monastero dove ci vive il mio vecchio amico Padre Arthur, se potessi parlare con lui magari potrebbe prendere Helen e darle un’istruzione, magari a poco prezzo, oppure  gratis, lì imparerebbe a leggere e a scrivere meglio di come le abbiamo insegnato finora”-
-“Ma il problema è che si trova ad Eichel, e questa città è a sud ed è a chissà quanti giorni di carro da qui”-
-“Esatto, questo è il problema, ed io non posso rinunciare alla mia fattoria proprio adesso che sto per finire il mio pagamento con il re di Kieselstein”-
-“Però potremmo partire e lasciare la città”-
-“Non possiamo prendere una nuova casa, non so nemmeno se potremmo essere ospitati al monastero, certo sarebbe bello per Helen avere un’ottima istruzione, ma dovremmo ricominciare tutto daccapo ed io sono vecchio”-
-“Certo è un bel problema”-, in quel momento Helen volle parlare alla madre e a suo nonno,
-“Non dovete preoccuparvi, non dovete avere così tanti problemi per causa mia, se darmi un’istruzione vi dà così tanti problemi allora preferisco studiare quello che conoscete voi tre, tanto so contare, sto leggendo i libri che ho, e sto imparando a scrivere, non dovete faticare per colpa mia, voglio solo che state tutti bene, non voglio regali, solo la mia famiglia, non chiedo altro”-,
Helen si rimise seduta, e si rimise a mangiare,
Gelbes ed Hunk si guardarono e poi guardarono Helen, Gelbes le rispose,
-“Tesoro mio, non devi preoccuparti, noi volevamo darti quello che io non ho potuto avere, perciò facciamo di tutto per darti il meglio, in effetti sarebbe un problema lasciare Kieselstein e trasferirci ad Eichel, ma se ci fosse la possibilità di darti un’istruzione migliore noi faremo il possibile per dartela”-
Hunk parlò,
-“E poi le puledre non hanno molto potere oppure poco ne hanno, quindi che potrebbe fare la nostra piccola Helen?”-
-“In effetti è vero, per il momento è meglio pianificare piano piano le cose, poi s vedrà”-
-“Per il momento sono contento del lavoro che fa Helen qui alla fattoria, anzi quasi quasi gliela lascerò in eredità”-
-“Non dire certe cose Hunk, non davanti ad Helen, piuttosto mangia”-.   
Dopo un po' ecco che dalla porta arrivò Braune che salutò tutti,
-“Guten Tag(Buongiorno), come state?”-
Gelbes lo accolse subito,
-“Oh, ciao Braune, come è andata in città?”-
-“Non è stato facile, ma alla fine sono riuscito a trovare qualcosa, ho trovato lavoro in una locanda, la paga non è molta, però c’è la possibilità di arrotondare con le mance”-
-“Beh, sempre meglio di niente”-
-“Mi spiace dovervi lasciare qui, con te che devi occuparti della fattoria, ed Hunk che deve andare al mercato”-
-“Alle volte c’è anche Helen che dà uno zoccolo qui alla fattoria, quindi ce la possiamo fare, soprattutto durante il giorno, per fortuna la nostra puledrina ha molte energie”-
-“Ha preso da te, non per niente sa già volare bene”-,
Helen corse ad abbracciare il padre,
-“Ciao papà”-
-“Ciao piccola topolina mia, è sempre un piacere vederti, che bell’abbraccio che mi dai”-, Hunk si alzò dalla sedia per parlare con Braune,
-“Ascolta Braune, la settimana prossima mi servirebbe che tu andassi dal re, devo portare gli ultimi soldi per pagare la fattoria, dopo tutti questi anni finalmente sarà mia, anzi sto pensando di lasciarla a voi, così avrete un posto dove stare anche quando io non ci sarò”-,
Gelbes rispose,
-“Hunk, per favore, non dire così, non sono discorsi da fare”-
-“Ma io mi sto facendo sempre più vecchio, e non ho niente da darvi, a parte la mia fattoria, e la mia casa è la vostra, e poi dove crescerebbe Helen?”-,
Braune annuì,
-“E’ un bel pensiero, Hunk, ma dovremo parlarne in un altro momento, non davanti alla piccola, comunque sarà un piacere avere questa fattoria per noi, anche se preghiamo comunque per la tua salute, porterò con piacere gli ultimi soldi che devi al re”-
-“Fai comunque attenzione, non si sa mai chi tu puoi incontrare, già ho avuto a che fare con dei ladri quando viaggiavo”-
-“Stai parlando della Schwarze Feder(Piuma nera)?”-,
Gelbes si stupì,
-“Cosa è la Schwarze Feder?”-
-“E’ una banda di ladri che appaiono per le strade oppure in alcune città, indossano tutti un mantello con cappuccio, e il loro simbolo è una piuma nera, sono ladri molto forti e rubano a chiunque capiti a tiro, in questa città non ce ne sono stati più, quando ero più giovane ne ho combattuti molti, altri ne ho uccisi, fatto sta che nessuna guardia è mai riuscita a fermarli, una volta li incontrai in città, ma per fortuna avevo con me il mio pugnale, e anche se vecchio riuscì a fermarli e a spaventarli”-
-“Dopotutto tu facevi parte del….del…..come si chiamava la tua banda?”-
-“Ci chiamavamo Roter Specht(Picchio rosso), e rubavamo soprattutto a ladri come loro, come vi dicevo tempo fa facevamo buone azioni, e quello che rubavo a loro lo davo a famiglie povere, a volte riuscivo anche a beccarli quando rubavano ai mendicanti, sono ladri senza un briciolo di onore, semplicemente dei furfanti, se li vedete, dovete stare lontano da loro, sono pericolosi e voi non sapete combattere, perciò scappate più velocemente che potete”-
-“E’ terribile, per fortuna io posso volare, ma se uno di quei ladri fosse un pegaso?”-
-“Per quanto mi ricordo erano pony ed unicorni, pochi pegasi, ma non ne trovai molti di veloci, io sono sempre riuscito a batterli, perciò se andate in giro con molti soldi vi conviene portarvi un arma, per fortuna ho ancora i miei pugnali qui in casa”-,
Braune non sembrava molto entusiasta,
-“Ma io non voglio uccidere nessuno, lo sai che siamo molto religiosi”-
-“Lo so che lo siete, lo sono diventato anche io, ma qui si tratta della vostra vita, è meglio fare del male a quei ladri piuttosto che venire feriti o peggio uccisi”-
-“Sono cose che preferirei non dire davanti ad Helen, è piccola per queste cose, non dovrebbe saperle”-
-“E’ bene che lei sappia da chi fuggire, e da chi rifugiarsi, cioè noi tre, io non mi fido delle guardie reali, ho sempre pensato fossero degli incapaci, non sono quasi mai riusciti a prendere quei ladri, e se li hanno catturati quelli sono sempre riusciti a fuggire di prigione, fidatevi di me”-.
Braune guardò Helen, la quale non sembrava spaventata, anzi ritornò semplicemente sulla sua sedia a mangiare, Braune allora pensò che fosse meglio essere previdenti come diceva Hunk, dato che era in ballo anche la sicurezza di Helen,
-“Va bene Hunk, farò come dici, quando mi porterò i tuoi soldi mi munirò di pugnale”-
-“Però se dovessi trovarne troppi, tu scappa lo stesso”-.
 La famiglia ebbe molto aiuto da quando Braune lavorava nelle locanda in città, nella fattoria invece ci rimaneva Gelbes, nel pomeriggio ad aiutarla c’era Helen dato che la mattina stava insieme ad Hunk, quindi potettero mettere da parte già un po' di soldi, con i quali comprarono non solo vestiti e cibo, ma altri libri per Helen, inoltre Hunk volle andare in città per chiedere un documento o meglio una specie di testamento, in cui scrisse che lasciava la fattoria alla famiglia, in questo modo anche dopo la sua morte i coniugi Braune e Gelbes poteva vivere in quella fattoria assieme alla piccola Helen.
Gelbes però sperava di poter portare la piccola Helen un giorno ad Eichel dove avrebbe potuto studiare, ma per il momento non era possibile, ma forse quando avrebbero avuto più soldi sarebbe andato tutto meglio.  
Anche se alla piccola Helen non dispiaceva ricevere lezioni dal padre e dal nonno, e inoltre faceva progressi con la lettura, e le regalarono pure delle pergamene e delle piume con dell’inchiostro per scrivere, così sia Hunk che Braune poteva insegnarle meglio a scrivere, cosa non facile dato che il tedesco è una lingua difficile, difatti Helen incominciò piano piano a scrivere l’alfabeto, anche se per lei era abbastanza facile, essendo capace già di leggere, anche se non ancora brava con lo scrivere.
I giorni passavano e la piccola Helen apprendeva subito, un giorno vennero anche dei soldati a far visita alla famiglia, ma non dovevano preoccuparsi dato che Hunk li conosceva.
Arrivò anche il giorno in cui Braune dovette recarsi al castello, Hunk gli diede il sacco con le monete da dare al re, ed anche un pugnale, gli chiese di fare attenzione, e di essere il più possibile attento, in modo da non farsi notare troppo.     
Braune era quasi arrivato al castello, ma ad un certo punto apparvero cinque pony con mantello nero e un cappuccio che coprivano i loro volti.
Lui li guardò facendo attenzione a non avvicinarsi troppo a loro,
-“Chi siete? Che volete da me?”-, uno dei pony più alto degli altri si avvicinò, dal cappuccio usciva un corno blu, Braune capì così che si trattava di un unicorno.
-“Non ti spaventare, non ti faremo del male, Wir wollen nur dein Geld (Vogliamo solo i tuoi soldi) e poi ti lasciamo andare”-.
Braune notò che sui loro mantelli c’era il simbolo di una piuma nera, capì subito che si trattava di quei banditi di cui Hunk parlava spesso.
-“ Sie .... Sie sind die Schwarze Feder(Voi….voi siete la Piuma Nera)”-
-“Hai indovinato, e adesso dacci subito i tuoi soldi altrimenti per te sono guai”-, l’unicorno tirò fuori con la magia un pugnale che aveva un manico a forma di serpente.
Ma Braune prese il pugnale che Hunk gli diede,
-“Nein (No), non avreste questi soldi, appartengono alla mia famiglia, servono per pagare un debito al re”-
-“Allora cerchi guai, prendetelo”-.
I cinque deliquenti attaccarono Braune, ma lui cercò di difendersi col pugnale, ma nonostante quanto si fosse allenato non era così bravo, poi attaccò l’unicorno, però quest’ultimo usava la magia per cercare di fermare i suoi zoccoli, allora Braune con il suo pugnale gli strappò un pezzo del mantello, fu in quel momento che riuscì’ a vedere il cutie mark dell’unicorno, ma proprio quando il furfante si accorse che il pony vide il suo cutie mark lo colpì al petto con una forte pugnalata, Braune tirò un forte urlo.
Intanto alla fattoria Gelbes ed Helen stavano raccogliendo il grano, sembrava una giornata perfetta, il vecchio Hunk si stava occupando delle mucche.
Gelbes fece una domanda ad Helen,
-“Allora Helen, piccola mia, ripetiamo un po', riesci a coniugarmi il verbo essere?”-
-“Ja….. Ich bin ... du bist, er ist ... sie ist .... wir sind ... Sie sind ... sie sind ...”-
-“Benissimo, adesso, sentiamo un po', che mi dici del verbo avere?”-
-“ Ich habe .... Sie haben .... er hat ..... sie hat .... wir haben .... Sie haben ... sie haben ...”-
-“Ottimo, e ora sai contare da venti a trenta?”-
-“Ja….. zwanzig ...... einundzwanzig ..... zweiundzwanzig .... dreiundzwanzig ....... vierundzwanzig ..... fünfundzwanzig ....”-,
Ma prima che Helen potesse finire, da lontano c’era Braune che stava correndo verso la fattoria.
Arrivato lì vicino si appoggiò alla staccionata, Gelbes andò da lui e notò che c’era qualcosa che non andava e infatti non si era sbagliata Braune stava perdendo sangue dal petto, Gelbes chiamò subito Hunk, che corse subito, portarono Braune in cucina e lo fecero sedere, il pony disse di aver incontrato la Piuma nera e di aver combattuto contro di loro, fortunatamente era riuscito a riportare il sacco di soldi di Hunk.
Però adesso il problema erano le ferite che aveva Braune, quindi Hunk andò subito in città a chiamare il suo dottore e chiese a Gelbes di mettere suo marito a letto e di fermare il possibile il sanguinamento.
Helen non sapeva cosa stava succedendo, sapeva solo che suo padre era sconvolto e sua madre suo nonno spaventati, non sapeva che cosa fare, voleva entrare in casa, ma ad un certo punto sua madre uscì da una finestra e le parlò.
-“Bitte (Per favore) Helen, non entrare adesso aspetta che torni tuo nonno”-,
-“Ma cosa succede mamma?”-
-“Niente…..tuo padre si è fatto male allo zoccolo, quindi abbiamo dovuto chiamare il medico, tu resta nel campo di grano a lavorare, e avvisami quando arriverà Hunk col dottore”-,
Gelbes non voleva allarmare Helen, così le disse quelle parole per calmarla.
Helen così fece, si occupò del grano, e lo metteva sopra di un carro, fino ad un certo punto quando vide Hunk arrivare con un altro pony, così avvertì sua madre, e tutti entrarono in casa tranne Helen.
La piccola pegaso rimase nei campi di grano come sua madre le comandò prima.
Passò tutto il pomeriggio e si era fatta sera, Helen aveva raccolto tanto grano ma ora cominciava ad essere preoccupata per suo padre, così entrò in casa anche lei, dove trovò sua madre che stava pregando davanti ad una croce di legno.
-“Oh grande Pony Misericordioso, ti prego, salva mio marito, tu che sei il più alto nei cieli, e che il regno è infinito, ti prego salva mio marito”-,
Helen ascoltando quelle parole cominciava a sentirsi preoccupata, Gelbes notò Helen e si spaventò,
-“Helen? Che ci fai tu qui?”-
-“Ero preoccupata, sono stata fuori per tutto questo tempo, che è successo a papà”-,
Gelbes non poteva di certo continuare a mentire ad Helen quindi le disse la verità.
Helen si sentì pervasa da una paura per tutto il corpo,
-“Nein, nein, voglio vedere papà, il mio papà”-, ma la madre la fermò,
-“Non puoi, il dottor Hans sta facendo il possibile per salvarlo, non devi disturbarlo, Hunk è con lui per aiutarlo, tu forse non ti ricordi di questo dottore ma è lo stesso che ti ha guarita quando eri piccola”-
Helen cominciò a piangere, ed abbracciò la madre,
-“Ma che succederà a papà? Lui non è cattivo, non ha fatto niente”-
-“Non è stata colpa sua, è stato vittima della Piuma nera, quel gruppo di banditi che ruba alla gente, tuo padre si è battuto, ma non è molto forte, però è riuscito a portare i soldi che volevano rubarci”-
-“Das Geld ist mir egal(Non m’importa del denaro) Io voglio mio padre, mio padre deve stare bene”-,
Gelbes abbracciò la figlia,
-“Non ti devi preoccupare, papà starà bene, lui ha bisogno che noi abbiamo fede, se tu hai fede nel Pony Misericordioso allora starà bene”-.
Dopo un’altra mezz’ora, Hunk ed il medico Hans scesero dalle scale, Gelbes si alzò dalla sedia,
-“Come sta mio marito?”-, il medico fu chiaro fin da subito,
-“Purtroppo ho fatto il possibile, le ferite erano molto profonde, sarebbe dovuto morire prima, ma più di così non posso fare”-
-“Che intende dire?”-
-“Che purtroppo suo marito non passerà la notte, mi dispiace, ho fatto il possibile”, Gelbes si mise a piangere, Helen invece corse da suo padre, che stava steso sul letto.
-“Papà, papà”-
-“Oh Helen, piccola mia, mein kleines Stutfohlen (la mia piccola puledrina) vieni qui”-
-“Nein papà, non devi morire, devi stare con noi”-, Helen si avvicinò al padre, e lui le prese la testa con uno zoccolo,
-“Non devi essere triste piccola mia, tuo padre non è stato forte, ma se non dovessi farcela voglio che tu ti occupi di tua madre, voglio che tu diventi forte, anche se sei solo una puledrina, devi diventare forte, qualsiasi ostacolo troverai nel tuo cammino, tu dovrai superarlo, devi imparare a difenderti, ma non devi piangere, perché io sarò sempre con te, mia piccola puledrina, ti difenderò come angelo da lassù”-
-“Non dire così papà, io ti voglio qui vicino a me, papà”-.
Braune diede un bacio sulla fronte ad Helen, Gelbes venne e portò via la figlia, scesero in cucina, e ringraziarono il medico Hans, Hunk si sentì in colpa per quello che era successo e diede un colpo di zoccolo sul tavolo,
-“Maledizione, non avrei dovuto mandarlo da solo, proprio adesso la Piuma nera doveva tornare a rubare a noi gente povera”-
-“Non ti abbattere Hunk, non è colpa tua”-
-“Invece è colpa mia, Gelbes, dovevo andare con lui, non dargli semplicemente un pugnale, lui non è stato un ladro, ma io sì, nonostante la mia età avrei potuto farcela contro cinque stupidi ladri, il bello è che quando rubano alla gente ricca un ladro viene sempre preso, ma quando rubano alla gente povera nessuno di loro viene trovato, secondo me è tutto un piano per derubare noi poveri”-
-“Non dire così Hunk, ora dobbiamo essere forti, mio marito non ci sarà più, ma tu ancora ci sei, e poi ci sono io, dobbiamo andare avanti per Helen, la poverina pensa che brutto trauma sta vivendo adesso, io non volevo dirle tutto subito”-
-“Anche io prima o poi morirò, almeno però vi lascerò la fattoria, così potrete vivere qui per tutta la vita”-
-“Non dire queste cose davanti ad Helen, ti prego, è già sconvolta”-.
Hunk si calmò perché vedeva la piccola Helen con delle spighe di grano negli zoccoli che fissava il vuoto, e capì che doveva consolarla.    
Hunk si avvicinò ad Helen e le parlò,
-“Helen? Ascolta”-
-“Non mi va tanto di parlare”-
-“Capisco come ti senti, ora credi che tutto il mondo si sia fatto cupo, e che tutto quello che sia successo sia ingiusto, io stesso ho visto morire mia moglie, solo che fu una malattia a portarmela via, a te è stata una fatalità”-,
Helen abbracciò forte Hunk e pianse,
-“Perché doveva succedere? Pensavo che il Pony Misericordioso ci proteggesse, perché è dovuto succedere questo a papà?”-,
Hunk a sua vola abbracciò Helen,
-“Non è stata colpa del Pony Misericordioso, è stato un caso, lui ci protegge è vero, ma esiste ancora gente cattiva in giro che sceglie di essere cattiva, e la Piuma Nera è gente da evitare, purtroppo non ci possiamo fare niente, tu devi essere forte”-
-“Ja…anche il mio papà me l’ha detto”-
-“Infatti Helen, quando tuo padre non ci sarà più tu devi essere forte, nella vita bisogna essere forti, altrimenti si viene sopraffatti dai pony cattivi, devi diventare più forte, per quello ci penserò io, finchè io ci sarò io ti insegnerò a sopravvivere o meglio ad essere più forte, io ti proteggerò e ti insegnerò ad essere forte e veloce come lo ero io quando ero più giovane, ma da oggi in poi tu e tua madre dovete essere caute, non si sa mai quando la Piuma Nera si potrebbe presentare”-
-“Danke….nonno, danke”-
-“Mi prometti che sarai forte, sia per me che per tua madre che per tuo padre?”-
-“Ja…lo farò”-,
Hunk diede un bacio sulla fronte di Helen e poi tornò da Gelbes che era tornata dal marito, ma purtroppo con cattive notizie,
-“Che è successo, Gelbes?”-
-“Credo che…..sniff…..Braune non respiri più, ho provato a toccarlo e a svegliarlo, ma non parla, non dà più segni di vita, e non respira”-
-“La ferita era più grave di quello che credeva il medico, quindi è proprio finita così, se solo non fossi così vecchio andrei a cercare colui che l’ha ucciso”-
-“Nein, ti prego, ci manca solo che insegniamo ad Helen la vendetta, e poi come faresti a trovarlo?”-
-“Ascolta, Braune mi aveva detto che era riuscito a strappare un pezzo del mantello del suo assassino, da quanto è riuscito a vedere doveva essere un unicorno blu, e come cutie mark aveva un pugnale e un serpente, e la sua arma era un pugnale con un serpente avvolto, se dovessi trovarlo allora lo accopperei con le mie abilità”-
-“Nein, ti prego, non lo fare, se lo venissero a sapere gli altri membri ti ucciderebbero, e noi abbiamo bisogno di te, ti prego, non vendicare Braune, rimani qui con noi”-
-“D’accordo non lo farò, però farò in modo di proteggervi entrambe, vedrò anche adesso di andare a parlare con il prete della città per pensare al funerale di Braune, merita una degna sepoltura”-
-“Danke Hunk”-
-“Non dovete ringraziarmi, voi siete la mia famiglia, le uniche persone che mi sono rimaste, e per questo sono io a dovervi ringraziare”.
Quella notte, fu difficile per tutti e tre dormire, Helen dormiva con la madre, ma non riusciva a chiudere occhio, per la perdita del padre, inoltre, Gelbes ed Hunk non se ne erano accorti ma Helen era riuscita ad origliare quello che si erano detti, quindi lei avrebbe cercato questo unicorno blu col cutie mark del pugnale e del serpente, poi cercò di addormentarsi perchè l’indomani sarebbero dovuti andare al funerale.
Il prete fece preparare tutto ci furono quattro pony assieme a lui che misero il corpo di Braune in una cassa, poi lo portarono al cimitero della città.
Il prete cominciò a pregare,
-“Cari pony, siamo qui riuniti per salutare una buona anima, Braune Pflanze lo conoscevo poco, ma era un buon fedele, trovava sempre il tempo di venire in chiesa con la sua famiglia, ha potuto dare una nuova vita al vecchio Hunk, che ha avuto nuovi figli e una nipotina, ora Braune verrà accolto dai cancelli del Ponyparadiso e gli angeli e i santi lo accoglieranno nella sua nuova vita, perché egli adesso è diventato immortale, il Grande Pony Misericordioso lo porterà nel suo regno celeste, e lì incontrerà gente che lui ha conosciuto come i suoi genitori, adesso siamo qui con il suo corpo, ma la sua anima è già in viaggio per il Regno dei cieli, dei pony malvagi l’hanno portato via da noi, ma lui era buono e verrà accolto per la sua bontà….”-,
mentre il prete leggeva, Hunk vide che Helen stava osservando la bara giù nel fosso, così si avvicinò a lei,
-“Vedi Helen, il Grande Pony Misericordioso ha un piano per ognuno di noi, lui ha solo accolto tuo padre, non è stata colpa sua se è morto, ma come diceva il mio amico Padre Arthur il Grande Pony Misericordioso ci ha dato il libero arbitrio, cioè scegliere il bene o il male, tuo padre ha sempre scelto il bene, ma la Piuma Nera ha scelto il male, don devi essere triste perché io e tua madre penseremo a te”-
-“Va bene, Danke, nonnino”-,
Helen lanciò un fiore nella fossa poi abbracciò Hunk e si rimise a piangere.
 
 


 
Continua…..
 
 
 


 
 
My Little Pony By Lauren Faust e Hasbro        

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Capitolo 4
*** Un buon nonno ***


Ein guter Großvater
Un buon nonno

 
 
Era ormai passato già un anno dalla morte di Braune Pflanze, ed Helen aveva già sette anni, Hunk e Gelbes Mehl non facevano mancare niente alla piccola pegaso, ma Helen sentiva la mancanza del padre, ma la mamma le diceva sempre che suo padre la osservava dal Pony Paradiso e che le voleva sempre bene, anche suo nonno Hunk la consolava, tuttavia Helen era sempre occupata, aiutava sua madre sia con i lavori domestici che a cucinare, e poi a volte aiutava il nonno con l’orto, le mucche, e la bancarella in paese, e nonstante questi impegni riusciva sempre a leggere qualcosa, a volte c’erano dei frati che venivano in paese per vendere die libri, ed Hunk li comprava apposta per sua nipote.
Un giorno Hunk si mise a parlare con Gelbes mentre Helen si occupava dell’orto.
 
-“Ripenso ancora alle parole di Braune, quando mi ha descritto il suo assassino“-
- “ Bitte, denk nicht wieder an diesen Schlingel(Per favore non pensare di nuovo a quel furfante), non voglio che Helen ci senta dire di nuovo di quell’unicorno che ha ucciso suo padre“-
-“Ma io se lo trovo, lo ucciderò, e poi così eliminerei un membro della Piuma Nera“-
-“Ti prego, Hunk, non farlo, noi abbiamo bisogno di te, e poi se ne uccidessi uno, arriverebbero gli altri per uccidere te“-
 -“Ma io devo trovarlo, lui ha ucciso tuo marito, e il mio nuovo figlio“-
 -“Ma che succede se un gruppo di quei ladri ti accerchia e ti uccide? Come faremo io ed Helen senza di te?“-
-“Cosa credevi? Che fossi vissuto per sempre? Prima o poi sarei morto di vecchiaia“-
-“Quando verrà quel giorno, io ed Helen vedremo cosa fare, ma ora sei qui, ed è questo che è importante“-
-“Il problema più grande è che non vorrei lasciarvi da sole, e sarete anche indifese“-
-“Questo è vero, non possiamo combattere, ma se dovesse succedere qualcosa, possiamo sempre rivolgerci alle guardie reali“-
-“Sono tutti pony o unicorni corrotti, non aiutano la gente povera, a meno che non abbiano amicizie tra i poveri, e purtroppo io non ne ho, dato che c’è ancora qualcuno che mi giudica per il mio passato da ladro“-
-“Sono solo degli imbecilli, loro non conoscono il tuo cuore, comunque io torno dentro per cucinre un altro pò“-
-“ Ich stimme zu(Sono d’accordo) io credo che aiuterò Helen con le mucche“-
-“A volte vorrei che non andaste così lontano da casa, preferirei riuscire a vedere la mia Helen, però il pensiero che tu la proteggi mi fa stare bene“-
-“Bene, allora ci vediamo dopo“-.
Hunk prese le sue tre mucche e portò con sè Helen, come era di abitudine, loro portavano le mucche tra i campi attorno alla città per farle pascolare, lo facevano la mattina oppure il pomeriggio.
 
Quello che però Gelbes Mehl non sapeva è che Hunk stava insegnando da alcuni mesi ad Helen, come usare il pugnale, lo tenevano nascosto da Gelbes, perchè lei non voleva che Helen usasse le armi, tuttavia, Hunk, non insegnava ad Helen ad usare il pugnale per vendicare la morte del padre, lui la addestrava a difendersi da sola ai pericoli fuori dalle mura.
Loro due andavano sempre in un campo con vari alberi, dove Helen imparava le pose per combattere, proprio come Hunk fece in gioventù, all’inizio Helen non era felice nè di imparare a combattere nè di mentire a sua madre, ma un giorno quando lei ed Hunk portavano le mucche al pascolo, Helen vide un enorme ragno su un albero, prese il pugnale di Hunk e lo uccise, prima lo pugnalò nell’addome, poi con un movimento veloce lei riuscì a tagliarlo in due.
Da quel momento Hunk capì che Helen aveva talento nell’usare il pugnale, ma doveva allenarla di nascosto, poichè la madre non avrebbe accettato una cosa del genere, ma Hunk voleva assolutamente allenare Helen a combattere in caso di pericolo.
Si accorse anche che Helen era veloce nel correre e nel volare, quindi la allenava a correre attorno ai campi, delle volte Hunk chiedeva agli altri contadini di liberare i loro maiali, i loro vitelli e le loro galline, in questo modo Helen si sarebbe allenata ad afferrare gli animal veloci, e così facendo avrebbe aumentato la sua forza e la sua velocità, perchè era così che Hunk da giovane si allenava, e con questo metodo riusciva a combattere ladri astuti e veloci e riusciva anche a combattere i Wechselbalg e altre creature che lui uccideva assieme ai suoi compagni.
Hunk se ne stava seduto vicino alle sue mucche ad intagliare il legno, mentre Helen si allenava a colpire gli alberi col pugnale.    
 
-“Così va bene Helen, un pò più veloce“-
-“Ja, va bene, nonno“-,
Dopo le prime volte a Helen non dispiaceva quell’allenamento, perchè così lei avrebbe protetto sua madre e suo nonno, anche perchè grazie a lui e ai libri che lei leggeva era istruita sui mostri che vagavano per la Germaneighia, sulle montagne, nei boschi, nelle pianure e a volte anche di notte nelle città.
A volte Hunk le raccontava anche di aver combattuto contro creature feroci come i Troll, e i Wechselbalg, e se lei un giorno sarebbe stata da sola lui le consigliava di usare non solo la forza ma anche il cervello, perchè se forse avrebbe potuto tenere testa contro un Wechselbalg, di sicuro non poteva combattere contro un grosso Troll.

 -“Se tu dovessi scappare non pensare di essere codarda, ma intelligente, perchè i Troll sono grossi e tu non ce la faresti da sola, sei ancora una puledrina“-
-“Ich bin kein kleines Stutfohlen mehr, jetzt bin ich 7 Jahre alt, (Io non sono più una puledrina, ora ho 7 anni)“-
-“Non devi pensare di essere già forte, prima devi essere forte nel tuo cervello, poi nei muscoli, il tuo vantaggio è essere una pegaso e quindi sei molto veloce, inoltre puoi volare, usa spesso il cervello, perchè tu sei una puledrina intelligente e sono sicuro che userai bene il cervello nella tua vita“-
-“E come potrei usare il mio cervello in combattimento?“-
-“Semplice, prima studi il tuo nemico, a volte devi essere veloce nel prendere decisioni e controllare i punti deboli del nemico, poi elabori una strategia, lo facevo anche io da giovane, per esempio i Troll sono grossi e lenti, quindi non riescono a correre veloci, quindi sei avvantaggiata tu che sei veloce“-
-“Quindi dovrei usare di più il cervello che i muscoli?“-
-“Devi essere tu a decidere quando usare il cervello e quando i muscoli, perchè per vincere devi usare entrambi, e non solo uno dei due“-
-“D’accordo, allora devo usare entrambi“-.

Ad un certo punto un pony contadino chiamò Hunk per dirgli che c’era un problema, c’era un’invasione di wolpertinger nel suo campo, Helen chiese ad Hunk cosa stesse succedendo.
 
-“Ci sono dei wolpertinger da queste parti, Helen, tu sai che cosa sono?“-
-“Ja, sono delle specie di roditori carnivori ed attaccano sia i pony che le mucche e le galline“-
-“Allora rimani qui che sono pericolosi“-
-“Ma anche io voglio aiutare, sono solo degli animali, ora sono pronta per combattere“-
-“Io ti ho allenata, e decido io quando sarai pronta, hai ucciso die ragni pericolosi, ma i wolpertinger sono veloci, graffiano e mordono, non sono velenosi ma potresti avere delle brutte ferite, sopratutto se ti attaccano in gruppo“-
-“Ma anche io voglio dare uno zoccolo“-,

Hunk cercò di spiegare ad Helen che poteva correre in un brutto pericolo, ma la pegaso non voleva sentire ragione, così lui si riprese il pugnale e la lasciò lì dove era.
Ma Helen era testarda così seguì suo nonno, e vide che lui e l’altro pony contadino usavano i pugnali e una vecchia spada in mezzo ai campi, Helen si avvicinò di più, ma appena fu più vicina ai due pony qualcosa attirò la sua attenzione, c’era un rumore di passi in mezzo all’erba alta, Helen si girò piano verso il rumore e vide che era un wolpertinger, proprio come aveva visto sui libri, era un grosso animale ibrido di vari animali, la testa era quella di un coniglio, il corpo era quello di uno scoiattolo, le zampe e le ali quelle di un fagiano, inoltre aveva delle piccole corna da cervo sulla testa.
Helen ebbe paura, e scappò via, ma l’animale la seguì, Helen corse, ma poi si ritrovò davanti altri due wolpertinger, allora lei decise di volare, ma anche quelle bestiacce volavano, ed una di loro artigliò la zampa posteriore di Helen, così lei perse l’equilibrio e cadde sull’erba, dopo quel tonfo, altri wolpertinger si fiondarono su di lei, Hunk si accorse di cosa stesse succedendo e andò in soccorso della nipotina, ma Helen si alzò, tirò fuori un altro pugnale dalla sua tasca e tirò calci e pugnalate attorno a sè per colpire quelle bestie, e ci riuscì, colpiva molto veloce ognuna di quelle creature, prima con il pugnale poi con i calci, dopo un pò attorno a sè c’erano i corpi di ben sette wolpertinger.
Hunk era stupito di come Helen si fosse mossa così velocemente, ed anche di come fosse forte da abbattere quei wolpertinger che erano veloci e mordaci, non c’era dubbio, aveva insegnato bene a sua nipote come usare il pugnale, ma una domanda aveva da fare a lei.

-“Helen? Dove hai preso questo pugnale? Quello che ti ho dato me lo sono ripreso“-, la pegaso marrone chiaro era un pò titubante, ma non voleva mentire a suo nonno,
-“L’ho, l’ho preso dalla tua tasca“-,

Hunk si controllò le tasche e oltre al pugnale che aveva nello zoccolo ne aveva due nella tasca destra, ma dopo le parole di Helen vide che c’era solo un pugnale, proprio quello che Helen aveva nello zoccolo,

 -“E quando lo hai preso?“-
-“Prima che tu te ne andassi, ho visto la tua tasca e l’ho preso“-
-“E come mai non me ne sono accorto?“-
-“Lo hai detto tu che io sono veloce“-,
Hunk non poteva crederci, come aveva fatto Helen, una puledrina così giovane ad aver preso un suo pugnale senza che lui se ne accorgesse? A lui, un pony vecchio ma pur sempre un ladro esperto.
-“Dove hai imparato a fare die gesti così veloci? Chi ti ha insegnato?“-
-“Nessuno, ho imparato da sola raccogliendo le uova delle galline, e la frutta dagli alberi“-
-“Hai imparato da sola semplicemente con le uova e la frutta?“-
-“Le galline mi beccavano sempre lo zoccolo quando raccoglievo le uova, così ho cercato sempre di essere più veloce con entrambi gli zoccoli, ormai non mi beccano più, sono così veloce che prendo le uova mentre dormono“-
-“Capisco, di solito sono io a raccogliere le uova, le galline mi conoscono, tua madre invece mette il cibo fuori per farle uscire e lo faceva anche tuo padre, invece tu hai usato un metodo tutto tuo“-
-“Ho sbagliato?“-
-“Ascoltami Helen, hai mai preso qualcosa che non ti appartenesse senza chiedere il permesso a qualcuno? Diciamo, come se lo volessi rubare“-
-“Nein, l’ho fatto solo con la frutta, le uova, e adesso con il tuo pugnale“-
-“Perchè sei stata così veloce che non me ne sono accorto, io sarò anche vecchio, ma resto pur sempre un ladro con esperienza, invece tu mi hai preso il pugnale così velocemente che che se non me lo dicevi non l’avrei saputo, devi promettermi che non userai questa tecnica per rubare“-
-“Lo so che rubare è sbagliato, perciò non lo farò, quindi te lo prometto“-
-“Io lo facevo per far del bene, forse se conoscevo ancora qualcuno del Roter Specht(Picchio Rosso) saresti stata un’ottima ladra, ma non voglio che tua madre lo sappia“-
-“Sul serio? Sarei stata un’ottima ladra?“-
-“Ja, però ti serviva un pò di allenamento in più, però avresti rubato alla Piuma Nera e ai cattivi pony, per donare ai pony poveri, però che resti tra me e te“-
-“Va bene“-
-“Ora torniamo a casa, prendiamo le mucche e vediamo di mettere della crema d’erbe per la tua ferita“-.
Così nonno e nipote tornarono a casa con le mucche, Gelbes era contenta che stessero bene, poi vide che Hunk stava mettendo della crema medicinale sulla zampa di Helen.
-“Oh mein Gott (Oh mio Dio) Ma cosa è successo ad Helen?“-, Helen avrebbe voluto dire la verità a sua madre, ma Hunk le fece cenno di stare zitta e così parlò lui,
 
-“Niente di grave, Helen è solo caduta in un cespuglio di rovi e si è tagliata, ora la sto curando con questa crema che mi diede il dottor Hans, non devi preoccuparti“-
-“Meno male, pensavo peggio, sembrava un graffio“-
-“Nein, è un graffio , ma causato dai rovi, non devi spaventarti“-.

Gelbes allora mise la tavola e il cibo per tutti, Helen però pensava la fatto che stava mentendo a sua madre, e a lei non piaceva, però se avesse detto la verità sua madre se la sarebbe presa con Hunk, ed Helen non voleva questo, perciò preferiva stare zitta.
Pensò solamente a mangiare la zuppa, anche perchè dopo avrebbero mangiato il formaggio e a lei piaceva molto il formaggio.
Il giorno dopo, Helen portò da sola le mucche a fare una passeggiata, ma questa volta lei aveva un pugnale, che Hunk le aveva dato, Helen oramai con l’allenamento diventava più veloce, doveva solo diventare più forte, sapeva che un giorno sua madre le avrebbe chiesto come fosse diventata più forte, ma quel giorno non era oggi, lei comunque quel pugnale lo usava per fare altre cose come potare i rami ed intagliare il legno, infatti una delle cose che si era imparata da sola era guardare Hunk come intagliava il legno, le bastava guardare e lei memorizzava ed imparava, sembrava proprio che la sua intelligenza aumentasse ad ogni cosa che lei apprendeva, in quel momento lei stava intagliando una mucca da un ramo.
A lavoro finito Helen creò una piccola mucca di legno, a volte lei pensava come sarebbe stato bello poter uscire dalla città ed andare in giro, ma sua madre le diceva che non valeva la pena, perchè c’erano pericoli sia nelle foreste che nelle pianure, e bisognava essere ben armati per sopravivvere, però Helen desiderava vedere come fosse il mondo al di fuori della città, l’unico modo per conoscere nuove cose era leggere i libri che lei aveva, li leggeva e li rileggeva, e poi se ne comprava di nuovi.
Poi da lontano vide dei pony incappucciati che stavano andando in una delle fattorie vicino alla loro, Helen pensò fossero dei ladri, però lei non era pronta ad affrontare dei pony più grandi di lei, quindi rimase lì, perchè non voleva finire nei guai, pensò che fosse meglio rimanere lì a badare alle mucche.
Così si mise semplicemente ad osservare le mucche e a continuare ad intagliare il legno.
Passò del tempo ed Helen vide suo nonno che la chiamava da lontano, chiamò a raccolta le mucche e ritornò alla fattoria.
Quando lei arrivò a casa vide che Hunk era agitato, lei volle sapere cosa fosse successo,
  
-“Cosa succede, nonno?“-
-“L’ho visto Helen, l’ho visto“-
-“Chi?“-
-“L’unicorno blu, col cutie mark del pugnale e del serpente, colui che ha ucciso tuo padre“-
-“Sul serio? Era uno die pony incappucciati?“-
-“Ja, era proprio lui, ho cercato di ucciderlo, ma lui era più veloce, ed è andato via, sono sicuro che tornerà, è questione di tempo, sono sicuro che lui ritornerà ora che so come lui è fatto“-
-“Oh nein, cosa dobbiamo fare?“-
-“Dobbiamo chiudere per bene porte e finestre, quell’unicorno ritornerà, ed io sarò pronto, tu mi raccomando non fare cose affrettate, sarò io ad ucciderlo“-
-“Ma è pericoloso, nonno“-
-“ja, lo so, ma devo fargliela pagare lo stesso per quello che ha fatto a tuo padre, e poi così eliminerò un membro della Piuma Nera“-.
 
Gelbes Mehl non era contenta del discorso che Hunk fece ad Helen, lei non voleva la vendetta, ed era preoccupata per quello che era successo, così mandò helen nella camera da letto e parlò ad Hunk.
 
-“Non puoi fare una pazzia Hunk, che razza di esempio vuoi dare ad Helen?“-
-“Io volevo solo vendicare suo padre, farla pagare alla Piuma Nera, io ho sempre combattuto contro di loro, ed ora che sono vecchio ho la possibilità di combattere ancora“-
-“Non puoi fare questo gesto di superbia, che ti succederebbe se perdessi?“-
-“Tanto il documento per la proprietà della casa è in camera mia, se mi succedesse qualcosa la casa apparterebbe a voi “-
-“Ma io non voglio che tu muoia“-
-“Dovete andare avanti anche senza di me, ma vedrai che nessuno farà del male alla mia famiglia, io non perderò anche voi due“-
 
Gelbes Mehl era ancora più preoccupata, quindi chiuse bene le porte e le finestre per evitare che qualcuno entrasse, sarebbe stato peggio se fossero stati più ladri, lei voleva che nessuno si facesse del male quindi si mise a pregare.

-“Oh Potente Pony Misericordioso, fa che non succeda niente a questa famiglia, non posso perdere Hunk, dopo la morte di mio marito già non saprei che fare, e proteggi anche la mia dolce Helen“-.
 
Si era fatto tardi, e così mentre Hunk era di guardia nella sua camera, Gelbes ed Helen andarono a dormire, ma la pegaso grande non riusciva a dormire col pensiero che qualche pony sarebbe entrato in casa durante la notte.
All’improvviso mentre lei cercava di dormire sentì un brutto odore, scese le scale ed andò a controllare, sentì le mucche che muggivano di paura, e Gelbes vide una brutta cosa, la casa stava andando a fuoco.
Corse a svegliare subito Helen per dirle di scappare fuori e poi chiamò Hunk.
 
-“Hunk? Komm schon, das Haus brennt (Hunk? Muoviti, la casa sta andando a fuoco)“-
-“Was? Come può essere? “-
-“Non pensare e scappiamo fuori, Helen è già corsa di fuori“-,
Così Gelbes ed Hunk scapparono di fuori,
 
Gelbes corse ad abbracciare Helen e tutti e tre videro la loro povera casa andare a fuoco,
 
-“Come può essere successo?“- chiese Gelbes,

ma Hunk sapeva già la risposta

-“Lo so io, è stato quell’unicorno blu della Piuma Nera, per toglierci di mezzo ha dato fuoco alla nostra casa“-
-“ Saremmo potuti morire, meno male che non riuscivo a dormire e ho sentito l’odore del fumo“-
-“Un momento“-, Hunk si ricordò di una cosa,
 
-“Che succede, Hunk?“-
-“Il mio documento dove vi lasciavo la fattoria, l’ho lasciato vicino al mio letto, senza quel documento la fattoria potrebbe essere venduta, devo andare a riprenderlo“-
-“Sei matto? Ti brucerai“-
-“Vorrà dire che mi butterò nel pozzo non appena esco di corsa, ma quel documento serve, devo andare subito“-
-“HUNK, NEIN“-, ma Hunk corse dentro casa verso la sua camera doveva recuperare quel documento, Gelbes ed Helen erano preoccupate, così la madre prese un secchio d’acqua dal pozzo non appena avrebbe visto Hunk uscire fuori.

Ma dopo quasi un minuto Hunk non era ancora uscito, poi però si udì un urlo dentro la casa, era la voce di Hunk,
Helen si spaventò,
 
-“Nonnino? Nonnino dove sei?“-, la puledrina voleva entrare in casa, ma la madre la fermò,
-“Non ti muovere Helen, è pericoloso“-
-“Aber Großvater ist in Gefahr, ich muss ihm helfen (Ma il nonno è in pericolo, devo aiutarlo“-
-“HELEN“-,

Helen riuscì a scappare dalla stretta della madre e corse dentro casa, vide che Hunk non era in cucina, e nemmeno per le scale, poi corse nella camera dove lui era andato e ciò che vide la scioccò.
 
Hunk era per terra sul pavimento con del sangue, e vicino a lui c’era un unicorno blu con un mantello, aveva nello zoccolo il documento di Hunk e lo bruciò con le fiamme del letto.
 
-“Du ... du ... du hast meinen Großvater getötet, MÖRDER (Tu....tu...tu hai ucciso mio nonno, ASSASSINO)“-

Helen gli andò addosso con il pugnale che gli diede Hunk, ma l’unicorno la schivò, tuttavia, Helen lo colpì forte su una zampa facendogli una ferita, poi lei provò a strappargli il lungo mantello e vide il suo cutie mark, un pugnale ed un serpente, era proprio lui l’assassino di suo padre, l’unicorno le parlò,
 
-“Tu mi hai visto, e hai visto il mio cutie mark, ho appena ucciso Hunk, ma tornerò per uccidere te“-, detto questo, l’unicorno scappò via dalla finestra.
 
Helen cercava di far rinvenire Hunk, mal ui non disse una parola, non respirava nemmeno e per lei era troppo pesante per portarlo giù, quindi scappò fuori e tornò dalla mamma.
La povera Helen piangeva mentre spiegava cosa fosse successo di sopra, e Gelbes l’abbracciò forte per farla stare tranquilla.
 
Più tardi arrivarono delle guardie pegaso che usarono una nuvola per spegnere l’incendio, gli animali stavano bene, ma purtroppo Hunk era già morto, anche se Gelbes chiamò il Dottor Hans, costui disse che non c’era niente da fare, Hunk era stato colpito in un punto vitale, e il peggio era che l’assassino voleva uccidere Helen.
Gelbes non sapeva se era saggio rimanere lì, anche se la fattoria era danneggiata dall’incendio, e purtroppo arrivarono delle guardie che dissero che non potevano rimanere lì, dato che Hunk era morto e che il documento per ereditare la fattoria era andato bruciato loro non potevano più vivere lì, Gelbes pensò di andare dal notaio per prendere una copia del documento, ma purtroppo scoprì che l’ufficio del notaio era andato a fuoco e che molti documenti erano andati persi.
Gelbes non sapeva cosa fare, avevano perso tutto, l’unica cosa rimasta da fare era seppellire il povero Hunk, fu presente anche il Dottor Hans al funerale, Helen pianse molto.
 
      
 -“Weine nicht Helen, Großvater ist jetzt im PonyHimmel (Non piangere Helen, ora il nonno è in Ponyparadiso)“-
-“Und was machen wir jetzt, Mama? Wo werden wir wohnen?(Ed ora cosa facciamo mamma? Dove vivremo?)“-
-“Non lo so, Helen, a qualcosa penseremo“-.

Continua….
 

My Little Pony by Lauren Faust & Hasbro

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Capitolo 5
*** L'incontro con il ladro gentile ***


Das Treffen mit dem sanften Dieb
L'incontro con il ladro gentile
 
Le povere Gelbes ed Helen oramai senza più una casa o un posto dove stare erano costrette a vivere in un vicolo della città, dove si erano costruite un riparo con delle casse di legno, dei barili e delle lenzuola vecchie, e non potendo mangiare erano costrette a chiedere l’elemosina, ma purtroppo non tutti i pony erano generosi, e quello che riuscivano a conservare bastava giusto per una pagnotta.
Helen andò a comprare del pane con quello che avevo mendicato, ne diede un pezzo più grande alla madre.
 
-“ Tieni mamma, mangia“-
-“Ma…piccola mia, sei tu quella che deve mangiare di più“-
-“Ma tu stai mangiando poco, mi hai dato più pane l’altra volta“-
-“Ja, ma….tu sei più piccola, oh cielo, se solo non fossimo in questa situazione, mi manca tuo padre, ed anche Hunk, se penso al giorno in cui ci ha permesso di vivere qui, e dora tutto è finito, per colpa di un incendio“-
-“Non è stata solo colpa dell’incendio, ma anche dell’assasino di papà, che ha ucciso anche Hunk“-
-“Ma ora lui ti darà la caccia, ti sei messa in un bel guaio Helen“-
-“ Io un’idea l’avrei, potremo partire per la città di Eichel“-
-“Per fare cosa, piccola mia?“-
-“Hunk conosceva un certo Padre Arthur, potremo stare lì, lavoreremo in cambio di vitto e alloggio, siamo pony poveri ci aiuteranno“-
-“Ma è un viaggio lungo di due o tre giorni, potremo trovare banditi e mostri, noi non sappiamo difenderci“-
-“Ma io sì“-,

Helen fece vedere il pugnale che Hunk le aveva regalato, sua madre volle sapere da dove veniva, così la piccola pegaso raccontò delle volte che Hunk le insegnava a combattere col pugnale, persino della cvolta che ha combattuto contro i Wolpentinger.
Inutile dire che la madre non fu contenta della cosa, ma poi si calmò,
 
-“Anche se sai combattere, non vuol dire che potresti sconfiggere mostri molto più grandi di te, se trovassimo un Troll, un branco di Lupi del legno o dei Wechselbalg cosa faresti?“-
-“Li colpirei velocemente, sono veloce con il pugnale“-
-“Se solo sapessi dove si trovi Eichel, avrei tano voluto darti l’istruzione che meritavi Helen, non volevo che fossi analfabeta come me“-
-“Ma io so già leggere e contare“-
-“Ma sei ancora agli inizi, hai bisogno di qualcuno che abbia studiato, come i monaci, e poi chissà quanto chiederebbero per la tua istruzione“-
-“Mamma? Abbiamo forse scelta? Dobbiamo partire da qui, se rimaniamo qui quell’unicorno potrebeb uccidermi, e poi anche se siamo stanche dobbiamo provarci, non abbiamo più nulla da perdere, questa città non ci appartiene più“-
-“Però, sei molto saggia per avere sette anni“-,

Gelbes stava pensando all’opportunità di andare ad Eichel anche se sarebbe stato un viaggio lungo e pieno di pericoli, ma Helen aveva ragione, se qualcuno poteva aiutarli quelli erano proprio i frati del Monastero di Eichel, anche perchè pure se non era l’unico monastero del regno, il frate che gestiva quel monastero conosceva Hunk, e quindi loro due potevano trovare aiuto grazie a quel vecchio amico di Hunk.
Gelbes si addormentò, ma Helen aveva ancora fame quindi pensò di fare una cosa per sua madre, voleva tornare alla loro fattoria, e prendere un pò di frutta dai loro alberi.
Helen si ricordava che gli alberi si erano salvati dal fuoco, e avevano molte mele sui rami, in realtà lei non stava per rubare, dato che la fattoria non era ancora stata messa in vendita.
Arrivata alla fattoria, vide che tutti gli animali erano stati portati via, e vide che come ricordava bene gli alberi erano pieni di mele, e così volò per prenderne un pò.
Ne prese una decina, anche se faceva fatica a portarle tutte, ma prima di andarsene sentì dei rumori, Helen guardò sul retro della fattoria, e vide dei Wechselbalg (Mutanti) che avevano accerchiato un piccolo drago color marrone.
Helen si sentì qualcosa dentro di sè, lasciò le mele e prese il pugnale per andare a proteggere il draghetto.
 
-“Hey, ihr hässlichen Monster, raus hier (Ehi, brutti mostri, andatevene via da qui)“-, I Mutanti la sentirono e le ringhiarono contro, Helen aveva paura, ma si fece coraggio, erano in cinque ed uno alla volta le volarono contro.

Ma Helen era molto veloce, a volte li schivava e a volte li colpiva varie volte col pugnale, anche se i Mutanti si rialzavano Helen riusciva a colpirli subito, uno di loro lo infilzò varie volte a terra mentre cercava di alzarsi.
Per fortuna quei Mutanti non avevano elemento erano Mutanti semplici, ma erano comunque coriacei, e gli ultimi due decisero di colpire la puledra insieme, volarono subito contro di lei, Helen si mise in posa, ma poi arrivò un tizio con un mantello marrone che colpì entrambi i Mutanti, era un unicorno verde e usava due pugnali con la magia, ma poi ne prese uno per colpire un Mutante in pieno petto.
L’unicorno salvò Helen, lui si girò verso di lei, aveva gli occhi blu e la criniera e coda verdi, oltre al mantello indossava una giacca dello stesso colose e una maschera sul suo muso, quando guardò Helen si tolse la maschera e la richiamò,     
 
-“Was machst du hier? Du warst kurz davor zu sterben(Che ci fai qui? Stavi quasi per morire)“-
-“D…danke per avermi salvata, volevo solo salvare quel draghetto“-
-“I Wechselbalg sono esseri maligni, che si nutrono del sangue delle creature e della loro linfa vitale, non dovresti trovarti qui“-
-“Ma questa qui era la mia fattoria“-
-“Davvero? Credevo che qui ci vivesse il vecchio Hunk“-
-“Tu….lo conoscevi?“-
-“Lascia che mi presenti, il mio nome è Axel Juwel, e sono un ladro“-, Helen vide un disegno ricamato sul mantello interno, era un picchio rosso.
-“Quel disegno…tu sei del Roter Specht(Picchio Rosso), ecco perchè conoscevi Hunk, lui mi ha fatto vedere quel disegno“-
-“Come conoscevi Hunk?“-
-“Lui era mio nonno“-
-“Interessante, raccontami di te“-.

Per qualche strana ragione Helen sentiva che poteva fidarsi di quel ladro dato che apparteneva al Roter Specht(Picchio Rosso).
Così le raccontò tutta la sua storia, e di come erano ridotte lei e sua madre.
Lui fu colpito dalla storia.
 
-“Senti Helen, io forse posso aiutarti, sono in questa città perchè devo parlare con un pony, si chiama Dottor Hans“-
-“Lo conosco, è lui che ha cercato di salvare mio padre ed Hunk“-
-“Per il momento prendi questo sacchetto di monete e compra qualcosa per tua madre, una volta che avrò parlato con il dottor Hans, ti verrò a cercare, hai detto che volevi andare ad Eichel, vero?“-
-“Ja, volevo andare lì“-
-“Ti chiedo di darmi un solo giorno, devo parlare col dottore, poi verrò a cercare te e tua madre, perchè io vengo da Eichel, potrei portarti lì, in quella città non c’è la Piuma Nera, e poi c’è una base del Picchio Rosso, cerca solo di avere pazienza“-.

Così Axel accompagnò Helen in città, però entrambi notarono che il draghetto li stava seguendo,
 
-“Cosa vuole quel draghetto?“-
-“Credo che stia seguendo me, perchè gli ho salvato la vita“-
-“E quindi tu hai rischiato la vita per un draghetto?“-
-“Era in pericolo ed io volevo salvarlo“-, Helen prese il draghetto e se lo mise in groppa,
 
-“Come è carino, credo che lo chiamerò Stachel, sarà mio amico“-
-“E‘ un drago di roccia“-
-“Un drago di roccia?“-
-“Fidati, ne ho visti di diversi tipi, li conosco, sono draghi con la pelle di roccia, sono molto forti e molto resistenti, e sono anche molto scorbutici“-
-“Lui non mi sembra così male“-
-“Adesso, ma poi crescerà“-.

Axel andò alla casa del Dottor Hans, mentre invece Helen comprò diverso cibo per lei e sua madre con i soldi che Axel le aveva dato.
Helen raccontò dell’incontro con Axel alla madre.
 
-“Hai incontrato un ladro? E sei stata attaccata da dei Wechselbalg? Sei impazzita?“-
-“Mamma? Lui mi ha salvata, e poi ora abbiamo un nuovo membro in famiglia“-
-“Cioè un’altra bocca da sfamare“-
-“Però guarda quanti soldi ci ha dato, non è un ladro cattivo, fa parte del Picchio Rosso, quindi è buono come lo era Hunk, e poi ha promesso di portarci ad Eichel, ci difenderà lui dai pericoli“-
-“Preferirei parlare io con lui per sapere meglio le sue intenzioni“-.
In quel momento Helen vide che la madre stava cucinando con del fuoco delle strane verdure,
-“Da dove vengono quelle?“-
-“Oh, un soldato mi ha regalato queste strane verdure, potremo mangiare queste oltre al cibo che hai comprato“-.
Verso sera nel vicolo arrivò Axel, il quale al momento alloggiava a casa del dottor Hans, Gelbes volle parlargli.
 
-“ E così tu saresti il ladro che ha salvato mia figlia?“-
-“Ja, signora, Helen mi ha raccontato tutto, sarò felice di accompagnarvi al monastero di Eichel, al momento non c‘è Padre Arthur,è in viaggio, però c’è Padre Rufus che dirige il monastero al posto suo. Se c’è un frate di cui fidarsi quello è proprio Rufus“-
-“Quindi mi stai dicendo che porterai noi e il dottor Hans?“-
-“Ja, è così“-
-“ Come mail ui vuole lasciare la citta?“-
-“Non dovrei dirvelo, però lui ha visto in faccia un membro della Piuma Nera e quindi è meglio se lui scappa da qui, lo stesso discorso per sua figlia“-
-“Beh, se tu sei un ladro buono come lo era Hunk, posso fidarmi“-
-“Partiremo domani mattina, tenetevi pronte“-
-“Danke, Axel“-.

Axel tornò da Hans, mentre Gelbes, Helen e Stachel si stavano preparando a mangiare.
Helen trovò molto gustose quelle strane verdure che la mamma aveva avuto da un soldato, forse non tutti i soldati erano cattivi, anche il piccolo Stachel mangiava quelle verdure.
Avevano ancora da mangiare grazie ad Axel, ma gelbes pensò di tenere da parte le provviste per il viaggio, Helen era d’accordo però d’un tratto si accorse di qualcosa di strano, la madre stava cominciando a tossire, si mise lo zoccolo al petto e sputò sangue.
Helen si spaventò,
 
-“ Mama? Was ist los?(Mamma? Che cosa ti succede?)“-
-“ Ich weiß nicht, Helen(Non lo so Helen), però non mi sento bene, è come se mi bruciasse lo stomaco“-.
Gelbes svenne per terra, ma Helen con tutte le sue forze se la caricò addosso,
-“Ti porterò dal dottor Hans, sarà sicuramente una malattia, resisti“-.

Helen andò dal pony dottore e gli spiegò tutto quello che era successo.
Il dottor Hans era sorpreso,
 
-“Ma..ha cominciato a tossire all’improvviso?“-
-“Ja, e ha detto che si sentiva bruciare dentro“-
-“Devo portarla nella mia stanza per i pazienti, tu Helen, rimani qui con Axel“-.

Axel abbracciò la piccola Helen per consolarla.
 
-“Helen? Ma cosa è successo?“-
-“Non lo so, avevamo finito di mangiare e poi si è sentita male“-
-“Cosa avete mangiato?“-
-“Delle strane verdure che sembravano sassi, le hai viste anche tu, mamma le stava cuocendo sul fuoco, ma non abbiamo mangiato altro“-
-“Ah, parli di quelle verdure?“-
-“Perchè? Le conosci?“-
-“Ehm…..no, non credo di averle viste“-
-“Anche io e Stachel le abbiamo mangiate ma non ci è successo niente“-,

Passò il tempo e il dottor Hans non aveva buone notizie.
 
-“Helen, mi dispiace, ma tua madre non ce la farà, è stata avvelenata“-
-“Avvelenata? Come è possibile?“-
-“Deve aver mangiato qualcosa di avvelenato, sapevo che i soldati stavano avvelenando le famiglie povere per strada, ma non sapevo come“-
-“Come è possibile? Io e il mio draghetto abbiamo mangiato le sue stesse cose e non siamo avvelenati“-
-“Evidentemente siete stati miracolati, purtroppo a tua madre rimane poco tempo, giusto un’ora di vita, quindi stasera stessa la porteremo al cimitero, la farò seppellire assieme a tuo padre e a tuo nonno Hunk“-
-“Nein, nein, io non voglio vivere senza mia madre “-
-“Mi dispiace, ma non ho gli antidoti giusti per questo veleno“-,

Helen andò dalla madre, la puledrina l’abbracciò piangendo, la madre volle parlarle,
 
-“Helen? Piccola mia, il dottore è stato chiaro, e purtroppo non mi rimane molto tempo “-
-“Nein, mamma, non mi lasciare, mi sei rimasta solo tu“-
-“Non ti preoccupare, presto potrai andare ad Eichel, se quel Axel è davvero buono come sembra potrai avere l’istruzione che volevo che avessi“-
-“Ma…ma io voglio che tu sia lì con me“-
-“Non piangere, devi essere forte, abbi sempre fede nella vita, ora sono qui oggi, ma forse se il Pony Misericordioso me lo permetterà io domani ti sorveglierò come un angelo, lassù nel Ponyparadiso, promettimi che sarai forte, e che userai la testa e il cuore, che sarai giudiziosa e forte, devi essere forte, non potrei morire felice nel vederti piangere“-.

Poi Gelbes prese due anelli d’oro dal suo zoccolo e li diede ad Helen.

-“Tieni, Helen, questi anelli me li regalò tuo padre quando ci fidanzammo, ora voglio che li abbia tu, abbine cura, così sarà come se io sarò sempre con te, piccola mia“-
-“Ja, mamma, sarà come se su fossi sempre con me“-.

Helen abbracciò di nuovo la madre, ma cercò di non piangere per lei, perchè non voleva vederla piangere.
Era oramai sera inoltrata, Axel, Hans ed Helen con Stachel erano al cimitero con un frate che stava pregando per la povera Gelbes che oramai era morta e la bara era già giù nel fosso.
Helen cercava di non piangere ma qualche lacrima le scendeva giù, e Stachel cercava di consolarla leccandole le lacrime, questo faceva il solletico ad Helen.
Dopo il funerale, Hans decise era venuto il momento di lasciare Kieselstein e così chiese a tutti di tornare a casa sua, però Helen si fermò, vide Axel che guardava la tomba di Hunk.
 
-“Che stai facendo Axel?“-
-“Stavo solo…solo salutando un pony che conoscevo“-
-“Tu conoscevi Hunk?“-
-“Ja….ma è troppo complicato da spiegare, quindi non ci pensare“-.

Tutti andarono a casa di Hans.
Il dottore pensò che forse era meglio riposarsi prima di partire di notte, Axel decise di dormire assieme ad Helen, ma l’unicorno verde faceva la guardia invece di dormire.
Helen continuava a pensare a sua madre, si era infilata gli anelli nel suo zoccolo sinistro e pensava a lei, ora aveva perso tutta la sua famiglia, le era rimasto solo il suo nuovo amico drago, e non sapeva come avrebbe fatto senza i suoi genitori, ma non poteva certo rimanere lì dato che era in pericolo di vita, doveva lasciare la città della sua infanzia.
All’improvviso, si sentirono dei rumori da una stanza ed un urlo, helen corse a vedere.
Aprì la porta e vide che la stanza del dottor Hans era in disordine come se ci fosse stata una rissa, andò ad aprire un’altra porta e vide un brutto spettacolo, il dottor Hans era per terra sanguinante, e vicino lui c’era un unicorno col mantello strappato, Helen non aveva dubbi era l’assassino di suo padre e di Hunk.
  
-“Tu…..hai ucciso il dottor Hans, Du bist ein böses Wesen (Sei un essere maligno)“-, l’unicorno blu la vide,
-“TI ho trovata, molto bene ora posso uccidere anche te“-.

Helen cominciò ad indietreggiare, cerò di prendere il pugnale di Hunk, ma l’unicorno le prese lo zoccolo con la magia ed era pronto per ucciderla.
 
-“ Begrüßen Sie Dr. Hans aus dem Jenseits (Salutami il dottor Hans dall'aldilà)“-,

Helen urlò, ma per fortuna l’unicorno non la toccò perchè in quel momento, arrivò Axel, che lo attaccò con i  suoi pugnali,

-“Te la prendi con i puledrini? Vediamo come sei forte contro di me“-.
Helen era salva, ma non poteva fare niente era impaurita, abbracciò Stachel e chiese aiuto, in quel momneto Stachel si illuminò e sputò una potente fiammata che colpì l’unicorno malvagio, il qualre urlò dal dolore e scappò da una finestra.
Axel approfittò del momento,

-“Svelta Helen, dobbiamo scappare subito da qui, ormai non posso fare niente per il dottore, ma tu sei ancora viva e giuro sul mio onore che ti porterò via da qui sana a salva“-.
Helen seguì in fretta Axel e mentre correva teneva in groppa Stachel, quando furono fuori controllarono che non ci fossero altri membri della Piuma Nera.
 
-“Perchè non sei venuto subito ad aiutare il dottore?“-
-“C’erano altri sgherri della Piuma nera fuori, mi hanno trattenuto, ora dobbiamo portarti via di qui“-.

Uscirono dalla città ed arrivarono alla fattoria di Hunk, dove Helen prese il vecchio carretto del nonno.

-“Cosa vuoi farci, Helen?“-
-“Questo posto era mio, quindi questo carretto mi appartiene e poi potrebbe servirti“-
-“Però hai proprio le qualità di un ladro“-
-“Non credo, però così potrò portarmi un pezzo della fattoria“-
-“Dai Sali sul carretto ti porto via“-
-“ma non hai nemmeno riposato“-
-“Non importa, riposerò per il tragitto, è molto lunga la strada per Eichel, ed io ti porterò in nuovo posto che tu potrai chiamare casa“-
-“Ma senza i miei genitori“-, Axel la guardò negli occhi,
-“Ascolta Helen, anche io ho perso i miei genitori, ero un pò più grande di te, però sono cresciuto al monastero di Eichel e sono cresciuto bene“-
-“Vuol dire che tu vivi davvero lì? Tu? Un ladro? “-
-“Avevi detto che sapevi che Padre Arthur era un ladro una volta“-
-“Ja, ma adesso è un frate“-
-“Ma usa il monastero come una delle basi segrete del Picchio Rosso, ed è lì che io e due miei amici viviamo, sono sicuro che ti accoglieranno bene“-
-“Ne sei sicuro?“-
-“Padre Rufus è sempre stato come un padre per me, e lui è il più buono die frati in quel monastero, sono sicuro che lui ti accetterà, ora svelta, tu e Stachel salite sul carro e partiamo“-.
Così Axel portò il carro e uscì dalla città, Helen si guardò indietro, e salutò la città dove era cresciuta, e dove aveva lasciato tutto, con la speranza che Axel avesse ragione, ma comunque lei doveva essere forte, proprio come promesso a sua madre.
 
 

Continua….
 
 
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Capitolo 6
*** Il monastero ***


Das kloster
Il monastero
 
 
Durante il viaggio non mancarono i pericoli, ma per fortuna Axel sapeva come evitarli, nel caso dei Wechselbalg però, Axel non aveva difficoltà nel sconfiggerli tutti.
Una sera si accamparono sotto una quercia, Axel ed Helen mangiarono, mentre invece Stachel si mise a cercare delle pietre che si mangiò.
 
-“Stachel, non mangiare i sassi ti fanno male“-
-“A dire la verità, i draghi di roccia non hanno problemi nel mangiare i sassi, per loro sono come delle gemme“-
-“Ne sei sicuro Axel?“-
-“Fidati, nel monastero abbiamo molti draghi di roccia che vivono con noi e a volte ci aiutano, ce ne sono molti, noi gli offriamo ospitalità, e loro in cambio ci difendono da intrusi e ci aiutano, ce ne sono molti di dimensioni medie, ed uno grosso, ma è pigro, però tira certe fiammate“-
-“Quindi allora conosci bene i draghi di roccia?“-
-“Ja, ci ho vissuto per molto tempo, credo che a Stachel piacerà stare con loro, così tu potrai tenertelo“-
-“Ma non capisco come abbia fatto quella fiammata contro quell’assassino, è ancora piccolo“-
-“Lo ha fatto quando lo hai abbracciato, evidentemente ti ha vista in pericolo e lui ti voleva salvare“-
-“Infatti non riesco a farglielo fare di nuovo“-
-“Bisogna aspettare il momento opportuno, piuttosto tu ti sai difendere da sola? Non mi sembravi molto preparata contro quell’unicorno, rispetto a quando hai affrontato i Wechselbalg“-
-“Io…non ho mai combattuto contro nemici più forti, nonno Hunk una volta mi disse che se avessi avuto l’occasione sarei potuta diventare un buon membro del Picchio Rosso, ma ancora non so combattere bene“-
-“E così Hunk ha detto questo?“-.
Axel si fermò un attimo a pensare, Helen non capì come mai di quel silenzio, ma non dovette aspettare molto perchè Axel le domnadò
-“Helen? Ti piacerebbe far parte del Picchio Rosso?“-
-“Perchè? Mi credi abbastanza capace? E poi non credo che mia madre approverebbe che diventassi una ladra“-
-“ma sarai una ladra che farà del bene, noi combattiamo la Piuma Nera e rubiamo agli egoisti e chi non lo merita, e diamo tutto ai poveri bisognosi, Hunk e Padre Arthur erano tra i migliori, ed ora…ora ci sono io assieme a molti altri unicorni e pegasi, nel monastero ogni tanto ci vengono a trovare i membri del Picchio Rosso da varie parte della Germaneighia, ma per il momento siamo solo tre di noi al monastero, e cioè io e due miei amici, un unicorno ed una pegaso, ti insegenrò tutto io, mi hai detto che hai già avuto a che fare con il tuo zoccolo veloce“-
-“Ja, ho preso il pugnale di nonno Hunk senza che se ne accorgesse“-
-“Anche se vecchio aveva ancora buoni riflessi, quindi questo è già un punto a favore per te, quando arriveremo al monastero di Eichel, vedrò di insegnarti ad usare i pugnali, e a migliorare le tue tecniche da ladro, e forse ti insegneranno qualcosa anche Tom e Astrid“-
-“Chi sono?“-
-“Sono un fratello e una sorella, sono i miei amici ladri, lui è bravo con la spada, lei con l’arco, attualemente…è vero non te l’ho detto, ora sono io il capo del Picchio Rosso“-
-“Sei tu?“-
-“Fu proprio Padre Arthur a nominarmi capo, e il mio motto è non lasciare nessuno die miei compagni indietro, se sarai in pericolo io ti salverò, dopotutto tua madre voleva che tu fossi forte“-
-“Vorrei poter essere forte, così mi difenderei da sola, e un giorno ucciderò quell‘assassino“-
-“Bene la prima parte, ma male la seconda, non devi allenarti per vendetta, può succedere che un cattivo meriti di morire se sta per ucciderti, ma vale la pena uccidere i mostri più che i pony, credimi, non te lo dico io, ma te lo direbbe Padre Rufus, ed io lo conosco bene, dopotutto mi ha fatto da padre per tutti questi anni, devi fidarti di lui“-
-“ Quando arriveremo al monastero?“-
-“Domani, dobbiamo solo attraversare un paio di terre e siamo arrivati ad Eichel, e poi dritti al monastero, ora cerca di dormire, io farò la guardia“-.
 
Helen si addormentò sul carro,e Stachel si mise vicino a lei, chissà come sarebbe stato andare a vivere nel monastero.
Arrivata l’alba, Axel riprese il cammino con Helen che dormiva ancora, e anche lui non vedeva l’ora di farsi una bella dormita una volta tornato al monastero.
Ecco che arrivarono ad Eichel, era una città bella grossa, molto più grossa di Kieselstein, con un grosso castello, e taverne e tante belle case, e dalla parte di destra un grosso monastero circondato da mura, si poteva vedere l’edificio quanto era grande e vicino c’era una bella chiesa, Axel pensò di svegliare Helen per farle vedere il monastero, e lei fu subito sorpresa per quanto fosse grosso.
Axel cercò di arrivare subito al monastero per poter rivedere quella che lui chiamava la sua famiglia, e arrivato al portone lo aprì con la magia, entrò, poi suonò una campana vicino al portone, poi si rivolse ad Helen.
 
-“ Aspettami qui, vado a parlare con loro, così li preparo per la sorpresa“-
-“Va bene“-.

Axel si avvicinò all‘edificio

-“Ehi gente, sono io Axel Jewel, sono tornato“-.

Si aprì la porta dell’edificio e ne uscirono tre pony che furono felici di vedere Axel.
Il primo era un grosso pony color marrone scuro, senza criniera, era un frate ed indossava un saio marrone, si avvicinò ad Axel e lo abbracciò,

-“ oooh Axel, finalmente, sia lodato il Misericordioso, le mie preghiere sono state ascoltate, figlio mio, quanto ti ho aspettato“-
-“Padre Rufus, non sarò mai grande per rifiutare i suoi grandi abbracci“-, poi arrivò un unicorno blu scuro, con criniera verde chiaro, aveva un pizzetto e indossava una maglia con mantello marroni, e anche lui abbracciò Axel,
-“Willkommen zurück Axel(Bentornato Axel), è bello rivederti“-
-“E‘ bello rivedere anche te Tom“-, il terzo pony era una pegaso verde chiaro, con la criniera blu scuro, , la coda era in parte verde e in parte blu, aveva le lentiggini sulla fronte, ed indossava una maglia con matello gialli.
 
-“Come è andato il viaggio Axel? “-
-“E‘ andato bene Astrid, anzi dovrei parlarvi di una cosa, prima di tutto ora abbiamo un carro“-,
Il frate vide il carro,
-“Axel? A chi hai rubato quel carro?“-
-“Non l’ho rubato, apparteneva ad Hunk“-
-“Ah, e come sta tuo nonno?“-,

Helen riuscì a sentire quella frase e fu sorpresa, poi il frate la vide e domandò ad Axel,

-“ma scusa Axel, chi è quella puledrina? Non mi dire che hai rapito una puledrina?“-
-“Was? Nein, non ho rapito nessuno, lei è….beh, è una storia molto lunga, e volevo chiederle caro padre se è possibile tenerla con noi“-
-“Was? Vuoi tenere una puledrina qui?“-
-“Perchè no? Non ospitiamo famiglie povere qui?“-
-“Ja, ma….è da sola, dove sono i suoi genitori“-
-“Sono morti, come anche suo nonno, che era anche mio nonno, Hunk si è preso cura di lei, ma è stato ucciso dalla Piuma nera in un incendio“-
-“Oh povero Hunk, proprio quando hai deciso di andare a trovarlo, lui è morto“-
-“Padre Rufus, se lei è davvero puro di cuore, non può negare ospitalità a quella puledrina, se lei conoscesse la sua storia com ela consco io“-, Astrid intervenne,
 
-“Nein, Axel, un monastero non è un posto adatto ad una puledrina, ed io non voglio puledrini qui in giro“-
-“Andiamo Astrid, non fare così, sono sicuro che se conoscessi Helen ti sarebbe simpatica, è così dolce“-
-“Secondo me dovresti portarla in orfanotrofio, così sarà adottata“-
-“Non posso….la poveretta è in pericolo, la Piuma Nera la cerca, ha visto il cutie mark di uno die membri che ha ucciso suo padre, Hunk, e il dottor Hans“-,
Padre Rufus si spaventò,
-“Il dottor Hans è stato ucciso?“-
-“Mi creda Padre Rufus, ho fatto il possibile, ma non ce l’ho fatta, la madre della povera Helen è stata pure avvelenata“-
-“Oh povera piccola“-, poi parlò Tom,
-“Poveretta, se ha visto la sua famiglia morire allora dovremmo tenerla con noi, e proteggerla dalal Piuma Nera, tanto qui non è mai entrata“-,
Ma Astrid era contraria,
-“niente affatto, io non voglio puledrini qui“-
Axel la interruppe,
-“Smettila Astrid, lo sappiamo benissimo che tu odi i puledrini“-
-“ja, e infatti non la voglio qui“-
-“ Non posso portarla da un’altra parte, se la Piuma Nera la trova, lei è morta, la vuoi avere sulla coscienza, e poi….le ho promesso di diventare un membro del Picchio Rosso“-,
tutti e tre i pony furono sorpresi sopratutto Astrid che rispose,
-“ma sei impazzito? Le hai promesso di diventare un nostro membro?“-
-“E‘ riuscita a rubare o meglio a prendere di nascosto un pugnale ad Hunk, e solo io potevo riuscirci ad un tale livello“-
-“Padre Rufus? Lei non dice niente?“-
-“Non possiamo dire di no ad una povera pecorella che cerca disperatamente un gregge, il Misericordioso dice: Bussate e vi sarà aperto“-
-“Ma è sincero? Vuole davvero che quella puledrina diventi una ladra come noi?“-
-“Io non lo voglio ma sarà a lei a scegliere, e poi ti ricordo cara Astrid, che io ho accolto ben tre puledrini qui al monastero che avevano bisogno di aiuto, e cosa ho fatto?“-
-“Umpf, lei li ha accolti e li ha cresciuti come suoi figli“-
-“E chi sarebbero questi pony fortunati?“-
-“Siamo io, Tom ed Axel“-,
Padre Rufus si rivolse ad Axel
-“Vai a prendere quella puledrina, sarete affamati dopo un tale viaggio“-.
Axel si avvicinò al carro,
 
-“Ehi, Helen, ho convinto Padre Rufus……“-
-“Perchè non me lo hai detto? “-
-“ Was?“-
-“Perchè non mi hai detto che Hunk era tuo nonno? Aveva detto che non vedeva i suoi nipoti da molto tempo, quindi tu l’avevi abbandonato?“-
-“nein, non l’avevo abbandonato, ma ogni tanto gli facevo visita, ma senza che lui mi vedesse, ed ora che è morto…senti mi dispiace, non ce la facevo a dirti che era mio nonno, lo so, sono un pessimo nipote, dici pure quello che vuoi, ma ora vieni con me ti presento la mia famiglia“-.

Helen si guardò in giro e vide die draghi di roccia come descritti da Axel, era di dimensione media, c’era anche una femmina e uno grosso che sembrava una tartaruga gigante con un guscio fatto di rocce, Helen disse a Stachel di andare a vedere i draghi, poi lei seguì Axel.
Axel la portò vicino a Padre Rufus, il quale lui la guardò,

-“Ciao piccolina, come ti chiami?“-
-“He….Helen Pflanze“-
-“Helen? Davvero un bel nome, vieni con me, avrai sicuramente fame“-,
Padre Rufus accompagnò Helen alla mensa, mentre invece Astrid parlò ad Axel,
-“Guarda che ho capito perchè lo stai facendo, è per via di tua sorella“-
-“Non nominare mia sorella“-
-“Ma è la verità, giusto? E‘ per smettere di sentirti in colpa per quello che hai fatto in passato“-
-“Beh, forse sì, ma quella puledrina ha bisogno di aiuto, ed io voglio aiutarla, vieni dentro che ti racconto la sua storia, vieni anche tu Tom“-
-“Arrivo.“-.
 
Così tutti e cinque si ritrovarono nella mensa del monastero, Padre Rufus diede del buon pane, del formaggio ed una tazza di latte ad Helen, la quale essendo molto affamata bevette subito dalla tazza.
E Mentre lei mangiava Axel raccontò chiaramente tutto quello che Helen le aveva raccontato su di lei, del suo arrivo a Kieselstein, di Hunk, della sua infanzia e purtroppo di tutte le sfortune che aveva passato.
Tom si commosse,
 
-“E‘ una storia molto triste, aveva dato nuova vita al povero Hunk, che l’aveva accolta come una nuova nipote, aveva una nuova famiglia, e invece la Piuma Nera le ha tolto tutto“-,

Anche Padre Rufus era commosso,

-“Non possiamo abbandonarla, la Piuma Nera qui non è mai venuta, quindi è al sicuro, potrebbe esserci utili un paio di zoccoli in più“-, Astrid era sempre contraria
 
-“Padre Rufus, non vorrà davero farla stare qui?“-
-“E dove dovrebbe stare Astrid? In orfanotrofrio? Axel ha ragione se nel caso dovessero trovarla sarebbe più al sicuro qui con noi che da un’altra parte“-
-“Ma dove la mettiamo?“-
-“Abbiamo un sacco di camere libere, sia per i frati che ci vengono a trovare , sia per ospitare le famiglie povere, ma suggerisco di non lasciarla da sola, quindi penso che sarebbe meglio per lei se stia nella camera con te“-
-“IN CAMERA CON ME? Ma è forse impazzito Padre? Dovrei dividere la mia camera con lei?“-
-“Perchè no? Hai due letti“-
-“Ja, ma uno lo uso per le mie amiche che mi vengono a trovare“-
-“Ma sono mesi che nessun altro membro del Picchio Rosso si ferma a dormire qui, quindi è un ottimo posto per Helen e poi tu sei una giumenta, una femmina insomma, quindi potresti sviluppare un legame con lei, potresti essere come una sorella maggiore per lei“-
-“Io non svilupperò un bel niente con lei“-
-“Adesso basta, Astrid, devi smetterla, pensare sempre al passato non ti porterà da nessuna parte, Helen dormirà con te, io ho detto così e così sarà, io sono comunque quello in comando dopo Padre Arthur, quindi quello che dico io va fatto, capito?“-,

Astrid si stette zitta, mai nella sua vita Padre Rufus le aveva urlato contro, dovette quindi accettare le condizioni del Padre.

-“ Okay, Vater, Helen bleibt bei mir im Zimmer (D’accordo Padre, Helen starà in camera con me)“-
-“E voglio che tu la smetta di comportarti così, hai sofferto in passato, ma Helen non è responsabile di quello che hai subito“-,
Axel interruppe Padre Rufus,

-“Padre? Ma…anche lei lo fa per eliminare i sensi di colpa?“-
-“Was?“-, in quel momento Astrid capì,
-“Aspetta un momento, anche lei Padre? Ora capisco perchè si è già affezzionato ad Helen“-
-“ Certo, la poverina è senza difese e senza famiglia“-
-“SI ricordi che proprio lei non può dire le bugie, lei sta facendo la stessa cosa di Axel, lei vuole proteggere quella puledrina per gli sbagli che ha fatto in passato, sopratutto perchè lei si chiama Helen“-
-“Astrid, non ti permetto di alzare la voce“-
-“Ma è la verità, lo fate solo per un motivo egoista, volete smettere di sentirvi in colpa per lo sbaglio che avete fatto, e perciò cercando di aiutare questa puledrina cercate di perdonare voi stessi“-

-“Ok, hai ragione, ma è vero anche che la piccola ha bisogno di protezione, vorresti negarlo? Hai dimenticato tutto quello che ho fatto per te? E tuo fratello?“-,
Tom rispose e fece risedere Astrid,

-“Nein Padre, non lo abbiamo mai dimenticato, è per questo che non l’abbiamo mai abbandonata“-,

Padre Rufus si calmò anche lui,

-“Voi siete liberi di andare quando volete, non avete debiti con me“-
-“ma noi siamo una famiglia, è per questo che questo posto non è solo la nostra base ma è anche la nostra casa, non potremmo mai abbandonarla Padre, lei ci ha cresciuti come un vero padre“-
-“Vedi Astrid? Tuo fratello Tom è più saggio di te“-, Astrid sbuffò,
-“Ero io quella intelligente tra noi tre una volta“-, Axel fermò tutti perchè si accorse di una cosa,
-“Fermi tutti, che fine ha fatto Helen?“-,

In effetti impegnati come erano a discutere nessuno si accorse che Helen era scomparsa, Axel era preoccupato,
-“Dove può essere finita? Non vorrei che i discorsi di Astrid l’abbiano spaventata o demoralizzata“-.

Così tutti e quattro cominciarono a cercarla fuori dalla mensa e la chiamavano.
Ad un certo punto Padre Rufus si accorse di una cosa nelle sue tasche che mancava,

-“Ehi Axel? Hai per caso preso il mio mazzo di chiavi?“-
-“Perchè dovrei Padre? Sono le chiavi della biblioteca quelle“-
-“Allora forse è stata Astrid“-
-“Ma che dice Padre? Se ho bisogno delle chiavi della biblioteca io gliele chiedo“-
-“ Però una volta le rubavi“-
-“Ma ero una puledrina e mi piacevano i libri, beh, mi piacciono ancora“-, poi padre Rufus rifletette,
-“Ora che ci penso…..Axel ha detto che ad Helen piacciono i libri“-.

Così il frate andò a vedere la porta che era vicino alla mensa e vide che era aperta, lui entrò e infatti vi trovò dentro Helen, la quale stava vedendo tutti quei bei scaffali di libri a perdita d’occhio, non stava facendo niente, stava solo osservando quei libri, lui si avvicinò a lei.
 
-“ Hallo Helen (Ciao Helen)“-,
Helen non era sorpresa, aveva sentito il frate arrivare, quindi si limitò a girarsi verso di lui, poi tornò a guardare i libri,
-“ Oh, hallo Pater Rufus (Oh, salve Padre Rufus)“-
-“Che ci fai qui?“-
-“Non lo so, quando Axel mi ha portato qui e ho notato queslla porta e mi chiedevo cosa ci fosse dentro“-
-“E dimmi la verità, hai rubato tu le mie chiavi?“-
-“Ja, può riprendersele“-, Helen prese il mazzo di chiavi e lo porse al frate, e lui lo riprese,
-“QUando me le hai prese?“-
-“QUando discuteva con quella pegaso antipatica“-
-“E come facevi a sapere che queste chiavi era quelle di questo posto?“-
-“Non lo sapevo, ho solo notato quelle chiavi e ho pensato che una di quelle poteva essere quella giusta“-
-“ Solo Astrid era riuscita a rubarmi le chiavi della biblioteca senza che me ne accorgessi“-
-“Cos’è una biblioteca?“-
-“E‘ questo posto, un luogo dove sono raccolti molti e molti libri, spesso li compro in città o in altre città, altri invece sono scritti dagli altri frati, sei delusa? Speravi di trovarci qualcos’altro?“-
-“Nein, a dire la verità, sono contenta, non avevo mai visto così tanti libri, da poter leggere, da leggere di nuovo“-
-“Axel mi ha detto che a te piace leggere, e mi ha detto che tua madre desiderava un’istruzione per te, e che il vecchio Hunk avrebbe voluto portarti qui“-,

Helen abbracciò il frate e pianse,

-“Perchè? Perchè sono morti? Perchè il Pony Misericordioso non ci ha aiutati?“-
-“Non dire così Helen, il Pony Misericordioso veglia su di noi sempre, non è colpa sua se la tua famiglia è morta, è tutta colpa della Piuma Nera, ma vedi il Grande Pony MIsericordioso ti ha permesso di venire qui, ha mandato Axel che ti ha difeso e portata qui, altrimenti saresti già morta, ora ascolta, ti piacciono davvero tanto i libri?“-
-“Ja“-
-“E ti piacerebbe ricevere un’istruzione, così farai piacere a tua madre che è in Ponyparadiso?“-
-“Ja“-
-“Allora facciamo una cosa, io e gli altri frati ti faremo da maestri, ti insegnerò tutto quello che posso, non dovrai spendere un soldo, studierai assieme agli altri puledrini di città che vengono qui per studiare, inoltre mi aiuterai con le faccende del monastero, abbiamo anche qui una fattoria, mi aiuterai con le mucche, le pecore, le galline, e anche l’orto, qua ci occupiamo anche dei draghi di roccia che ci proteggono da vari intrusi, e in altre occasioni mi aiuterai anche a tenere la chiesa pulita, e una volta al giorno ti porterò in chiesa con me, mangerai assieme a noi alla mensa, e potrai leggere tutti i libri che vorrai, ti insegnerò anche qualche lingua e dato che avri bisogno di difenderti da sola, Axel ti allenerà“-
Helen smise di piangere, e fu felice,

-“Questo…questo significa che posso rimanere qui, nonstante Astrid mi odia?“-
-“Non è vero che ti odia, è solo un pò gelosa perchè lei era l’unica puledra del monastero, anche a lei piacciono i libri, è solo un pò gelosa di te, perchè ora pensa che non le vorrò più bene ora che ci sei tu“-
-“Danke, Padre Rufus“-,
-“Io sono sempre stato come un padre per Axel, Tom e Astrid, li ho cresciuti più io che gli altri frati, per questo mi rispettano e mi vogliono bene come un padre, e forse potrei essere un padre anche per te“-.

Padre Rufus portò fuori dalla biblioteca Helen e fuori di lì c’erano Axel e Tom che li videro, Axel si congratulò col frate,
 
-“ Sehr gut Pater Rufus, er hat sie wiedergefunden (Benissimo Padre Rufus, l’ha ritrovata)“-
-“ Era solo curiosa di vedere cosa ci fosse dietro quella porta semplice curiosità, ed ho già fatto una promessa a lei, le farò fare le stesse cose che ho fatto con voi per crescervi“-
-“Ach, non la trasformerà in una perfetta puledra di chiesa?“-
-“Non proprio, ma in una perfetta puledra studiosa ed intelligente“-, Tom rispose,
-“Sono contento, così avremo un’altra Astrid“-, Axel non era contento,
-“Io spero di no, è già troppo averne una come lei“-, Tom si avvicinò ad Helen,
 
-“Ehi Helen, Axel mi ha detto che lui ti vuole allenare con il pugnale“-
-“E‘ vero“-
-“Io sono molto più bravo con la spada, insegno ai puledrini delle famiglie ricche, potrei insegnare anche a te, così sarai al sicuro dai Wechselbalg e dagli altri mostri che dovessi incontrare, fidati, se sarai mia allieva diventerai forte in poco tempo“-
-“Ich hoffe es, aber ich habe kein Schwert (Lo spero, ma non ho una spada)“-
-“Incominceremo con le spade di legno, poi un giorno ti farò fare una spada apposta per te, sempre se sarai già abbastanza brava“-
-“Danke Tom“-.

Proprio in quel momento si sentì un botto da una parte del monastero, Padre Rufus sapeva cosa fosse,

-“Nein, è di nuovo Padre Sylvester con i suoi esperimenti“-, tutti e quattro andarono a controllare sul retro del monastero, e videro una grossa baracca dalla quale usciva del fumo, vi entrarono, e dentro c’era un vecchio pony frate con il pelo grigio , la barba bianca e gli occhiali, Rufus gli parlò,
 
-“Sylvester? Quante volte ti ho detto che queste cose non devi farle perchè metteresti qualcuno in pericolo? “-
-“Caro Rufus, questa è scienza, senza scienza non può andare avanti, ne ho di cose da sperimentare“-
-“ Aber wie oft muss ich dir sagen, dass du vorsichtig sein sollst? (Ma quante volte ti devo dire di fare attenzione?)“-
-“Sto facendo attenzione, però devo pur fare nuovi esperimenti“-.

Helen si guardò intorno, era pieno di alambicchi, provette e recipienti di vetro che lei non aveva mai visto, c’erano vari tavoli, e vide dei piccoli cristalli di diverso colore, e poi vide un libro, molte pagine erano scritte, quello che lei vedeva erano degli esperimenti scritti con vari dettagli, altre pagine erano bianche, Sylvester si avvicinò a lei,

-“Fai attenzione piccola, questo libro l’ho scritto io, sono i miei appunti di scienza“-
-“Lo ha scritto lei? Di cosa parla?“-
-“Non conosci la scienza? A proposito chi sei? Sarò vecchio ma la mia memoria non è ancora malandata“-, Rufus la presentò,
-“Lei è Helen Pflanze, è un’orfanella che starà da noi da oggi, ed è una puledra che ama i libri“-
-“Interessante, e così tu non sai cos’è la scienza?“-
-“Nein“-
-“Vedi ora ti spiego cosa faccio qui dopo la messa mattutina e i pasti, io qui esperimento“-
-“ Und diese Kristalle? (E questi cristalli?)“-
-“ Me li danno i draghi di roccia, a volta dalle loro squame crescono die cristalli magici, loro sono i discendenti dei draghi di cristallo, ma non sono malvagi e sanno usare solo il potere della roccia, di solito quei cristalli li mangiano….“-
-“Disgustoso, è come se io mangiassi una mia piuma“-
-“Sì, in effetti è un pò disgustoso, però questi cristalli sono magici, e se usati con altri cristalli si possono ottenere diversi effetti magici“-,
Helen sembrava proprio interessata a quello che il vecchio pony diceva, così Rufus, Axel e Tom se ne andarono piano piano,
-“Ho sempre pensato che Sylvester non avesse la testa a posto e che nessuno di noi si sarebbe avvicinato a lui“-
-“E invece si sbagliava Padre Rufus, ha trovato qualcuno con cui parlare di scienza, anzi dato come Helen sembrava interessata forse potrebbe prenderla come assistente come ha cercato di fare con Astrid“-
-“Oh Pony Eterno, se dovesse succedere spero che Helen non si faccia male“-
-“Sono sicuro che Helen farà più attenzione di Padre Sylvester“-.

Ad un certo punto Tom notò Astrid che lo chiamava.

Così si avvicinò a lei

-“Oh Astrid, sorellina cara, l’abbiamo trovata“-
-“Questo l’avevo capito, e ho anche sentito che ti sei offerto di insegnarle ad usare la spada, come mai tanta generosità?“-
-“ Vielleicht hast du es nicht verstanden (Forse non hai capito), ha rubato il pugnale ad Hunk, e ha rubato le chiavi della biblioteca a Padre Rufus, come facevi tu, forse quella puledrina ha del talento, può essere un nuovo membro del Picchio Rosso, ed io voglio aiutarla, l’aiuterò ad usare la spada, e poi…..tu potresti aiutarla a tirare con l‘arco“-
-“Te lo scordi, non farò niente del genere, lei non sarà mai un nostro membro e non sarà una mia allieva, è già tanto che mi toccherà dormire con lei“-
-“ Perchè sei così acida? Sempre perchè odi i puledrini?“-
-“Lasciami in pace“-.
 
Helen passò parte della giornata ad osservare il monastero, e le sarebbe piacuto vederlo tutto, ma poi si fece sera, ed era ora di andare a dormire, Padre Rufus ordinò ad Astrid di accopagnarla nella sua stanza.
E la pegaso verde obbedì, la portò in una grossa stanza con un tavolo e varie candele, uno specchio alla parete e una croce di legno e due grossi letti.
Helen andò sul letto indicatole da Astrid,

-“Wow, è morbido, che bello, è stata una così bella giornata ho conosciuto tutti voi, ed ora non vedo l’ora di imparare un sacco di cose, e……vorrei conoscere anche te Astrid“-,

ma la grande pegaso con disgusto le rispose,

-“Io non ho molto da dirti, sono solo l’arciera più brava del Picchio Rosso, e ti avverto, non sperare di diventare un membro della nostra banda, perchè sei troppo piccola, quanti anni hai?“-
-“Sette, ma tra un paio di mesi ne faccio otto“-
-“Senti, solo perchè devo obbedire a Padre Rufus, non significa che devi essere mia amica, lasciami in pace e forse non ti picchierò“-
-“Ma perchè ti comporti con me così?“-
-“Non sono affari tuoi, ed ora, buona notte“-
-“ Ma io volevo essere tua amica“-
-“ Ich sagte GUTE NACHT (Ho detto BUONANOTTE) “-
-“ In Ordnung, gute Nacht (D’accordo, buonanotte)“-.
 
Sebbene il pessimo comportamento di Astrid, Helen era contenta di aver conosciuto gli altri, Padre Rufus sembrava proprio un pony di buon cuore ed anche Tom, Padre Sylvester era un pò pazzerello, ma molto intelligente, e chissà quante cose avrebeb imparato in quel monastero.
 
Continua….
 
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Capitolo 7
*** Confessioni ***


Geständnisse
Confessioni
 
Erano passati due mesi da quando Helen viveva nel monastero, e lei ormai aveva otto anni, le venne regalato un nuovo vestito, era un vestito marrone che le copriva il busto e aveva anche un bel mantello, e naturalmente nello zoccolo sinistro indossava i due anelli di sua madre.
Per tutti quei mesi Helen si era adattata alla vita al monastero, al canto del gallo usciva dalla sua stanza per incontrare Padre Rufus, il quale la faceva sedere sempre vicino a lei in chiesa per la Messa mattutina, il monastero era grande quindi i frati erano molti, e lei non conosceva tutti i nomi, ma ancora non era tornato Padre Arthur dal pellegrinaggio.
Subito dopo la messa era l’ora di colazione ed Helen si sedeva sempre vicino a Padre Rufus e Axel, mentre tutti mangiavo c’era un piccolo balcone dove un frate a turno tra gli altri leggeva delle parti del Libro Sacro.
Dopo la colazione, Helen si recava nelle sale del monastero adibite a classi scolastiche, e a fare lezione c’era sempre un frate diverso, si studiava storia, geografia, matematica, tedesco, prancese, latino, eaglese, grammatica, calligrafia e a volte anche alchimia, per fortuna Helen era nata con una spiccata curiosità e con una forte intelligenza, e sebbene non si faceva amici tra gli altri puledrini a lei non importava.
Dopo le lezioni Helen andava con padre Rufus ad occuparsi delle mucche e delle galline e a volte lui la portava nell’orto.
Dopo aver aiutato Padre Rufus, toccava ad Axel e a Tom educare Helen, le insegnavano le tecniche che loro conoscevano per rubare, anche per usare i pugnali e la spada, naturalmente le armi per allenarsi erano di legno, ed usavano degli spaventapasseri come bersagli, oppure erano proprio Axel e Tom a provare le capacità di Helen, sembrava proprio che la puledrina eccellesse in tutto, tuttavia, Astrid non mostrava alcuna simpatia in lei, e non aveva intenzione di insegnarle niente, a volte Helen teneva la candela accesa per leggere qualche libro che Padre Rufus le dava e questo faceva arrabbiare Astrid la quale voleva dormire.
Padre Rufus osservava spesso gli allenamenti, e a volte consolava Helen se non riusciva a battere Axel o Tom, una volta lei si sedette su delle scale e lui si sedette vicino a lei per chiederle qualcosa. 
 
-“Che ti prende Helena?“-
-“Ehi Padre Rufus, sono già due mesi che sono qui e lei continua ancora a sbagliare il nome“-
-“Oh scusa Helen, è che…tu mi ricordi di una puledra che conoscevo e che si chiamava Helena, per questo faccio confusione, piuttosto dimmi cosa non va“-
-“ E‘ Astrid, è antipatica, e mi detesta, non vuole essere mia amica, non fa altro che strillarmi, e parlarmi in modo arrabbiato“-
-“Cerca di avere solo un pò di pazienza, sai come si dice? La pazienza è la virtù dei forti, sono sicuro che un giorno lei si calmerà, vuoi che ci parli?“-
-“Non credo che servirebbe, ha la testa dura quella pegaso“-
-“Me lo dici come se non lo sapessi, io stesso ho cresciuto quella pegaso, ma non disperare, in fondo sono sicuro che lei ti vuole bene“-.

Helen poteva sempre trovare dei buoni consigli in Padre Rufus, anzi lei cominciava già a vederlo come una sorta di figura paterna.
Parte del pomeriggio Helen lo passava a studiare e a fare i compiti, e Padre Rufus era contento di tanta bravura ed intelligenza e dedizione allo studio, aveva visto lo stesso comportamento in Astrid quando era ancora un puledrina, e questo faceva ingelosire Astrid.
Ma ben presto stava arrivando il momento in cui Helen avrebbe saputo della verità su alcuni di loro e quel giorno era ormai arrivato.
Un giorno mentre aiutava Padre Rufus nell’orto, lui le mostrò degli strani sassi marroni, che in realtà erano delle verdure.
Helen domandò al frate,

-“ Cosa sono queste? Padre Rufus?“-
-“Oh queste sono Steinkartoffeln, sono delle verdure di pietra che coltiviamo specificatamente per i draghi di roccia, i draghi dicono che hanno lo stesso sapore delle pastinache solo che hanno un veleno che uccide i pony, solo i draghi ne sono immuni“-.

I pony del medioevo non potevano saperlo, ma quelle verdure le avrebbero conosciute più tardi col nome di patate, che sarebbero arrivate in Europona dopo la scoperta di Equestria, quelle patate di roccia venivano da Equestria e furono i draghi di roccia a portarle, ma per i pony rappresentava un cibo proibito dato che erano velenose, ma non per i draghi.
Helen non aveva dubbio, le aveva riconosciute, erano le stesse verdure che aveva mangiato con Stachel e sua madre.
Axel stava passeggiando per l’orto, quando vide che Helen si stava avvicinando a lei con una Steinkartoffeln in un’ala,
 
-“Cosa succede Helen?“-
-“Axel? Tu queste le hai mai viste?“-
-“Oh….ecco…io…nein, non lo ho mai viste“-, Helen fece una brutta espressione,
-“ Lügner! (Bugiardo!) Du lügst mich an! (Tu mi stai mentendo!)“-
-“Nein, non sto mentendo“-
-“E invece sì, stai mentendo, lo sento nelle tue parole, tu stai mentendo“-
-“Oh…beh…forse, ma…“-
-“Quando stavo con mia madre tu queste le hai viste, quindi le conoscevi? E non mentirmi“-
-“Ecco…ja….anzi nein, le avevo visto ma non le avevo riconosciute“-
-“Tu sei quasi sempre vissuto qui, e non ti ricordavi di queste verdure?“-
-“Nein, non me le ricordavo“-
-“E quindi non hai avvisato mia madre? L’hai lasciata morire avvelenata? Per la tua ignoranza? Se tu ti fossi ricordato di queste verdure mia madre sarebbe ancora viva“-
-“Scusami, Helen, non ho mai aiutato Padre Rufus nell’orto, sapevo di quelle verdure, ma non me le ricordavo, solo quando il dottore ha detto che era morta avvelenata ho capito tutto“-
-“E non mi hai detto niente?“-
-“Scusami, avevo paura, sì lo so è colpa della mia ignoranza ma vedi….“-, Helen si arrabbiò e gettò la verdura per terra,
-“Adesso sei sincero, hai lasciato morire mia madre perchè sei uno stupido ignorante, lei sarebbe ancora viva se non fosse stato per te, e per giunta sono stati quei soldati a dare questo cibo a mia madre“-
-“Calmati, Helen, non arrabbiarti“-
-“Mi arrabbio eccome, che avresti fatto tu se per colpa tua avresti fatto morire tua madre avvelenata?“-
-“Helen, lasciami parlare“-
-“Io non voglio più sentire niente, non voglio più parlarti“-, Helen se ne andò via dall’orto, Padre Rufus assistette a tutta la scena, ma lui sapeva già la verità,
circa due giorni prima Axel andò da Padre Rufus per una confessione,

-“ Padre? Posso parlarle?“-
-“Ja, dimmi Axel“-
-“Ecco…avrei bisogno che mi confessasse“-
-“Ooooooh, sia fatta la gloria del Misericordioso, finalmente, Axel, da quanto tempo attendevo questo momento“-
-“Padre per favore è una cosa seria“-
-“D’accordo, inginocchiati ed io ti ascolto, poi ti assolverò“-, e Axel disse la verità sulla morte della madre di Helen, che lui non aveva riconosciuto le Steinkartoffeln e che quindi non aveva avvertito la povera pegaso.

Padre Rufus non sapeva cosa dire,

-“Beh, è un brutto peccato quello dell’ignoranza, perchè nella vita ci vuole educazione, ed è quello lo Spirito Santo, hai lasciato morire una povera pegaso perchè non sei stato attento“-
-“Senta, sto male nel non aver fatto niente, mi dispiace, sono stato uno sciocco, e il peggio è che Helen non ne sa niente“-
-“Ascolta, io ti assolvo, ma se non glielo dirai, peggio ti sentirai dentro, e peggio sarà quando Helen lo scoprirà da sola“-
-“ma così mi odierà“-
-“Preferiresti mentirle per sempre?“-
-“Nein, ma spero di trovare il momento giusto “-.
Tornati al presente, Helen si mise sul suo letto, in quel momento Astrid arrivò,
 
-“Ehi piccola? Come mai quella brutta faccia?“-
-“Axel ha lasciato morire mia madre, per colpa della sua ignoranza, quindi è responsabile della morte di mia madre quanto quel soldato“-
-“Oh, e così non ti piacciono i soldati?“-
-“ Nonno Hunk ne parlava sempre male“-
-“Però ti fidi di Padre Rufus?“-
-“E questo cosa c’entra?“-
-“Lui una volta era un soldato“-
-“Nein, stai mentendo“-
-“E‘ la verità, lui era un soldato, e di quelli cattivi, ha ucciso vari pony per portare soldi a casa, quindi puoi davvero fidarti di lui?“-
-“Non….non stai mentendo“-
-“Certo che no, puoi anche chiederlo a lui“-. Helen corse di nuovo giù e andò a parlare con Padre Rufus,
-“Padre Rufus, Astrid mi ha detto che lei era un soldato, e di quelli cattivi, è forse vero? “-

Padre Rufus si stette zitto per un pò ma poi le rispose,
 
-“ E‘ vero Helen, io ero un soldato, ed ho ucciso molti pony, e molte altre razze, ho usato la spada per uccidere più che per difendermi“-
-“Perchè non me lo ha detto? Io odio i soldati“-
-“Ascolta non tutti i soldati sono uguali, ed io…..“-, Helen si mise a piangere,
-“ Basta, non voglio più saperne niente, Warum jeder lügt? (Perchè tutti mi mentono?) A quanto pare non posso fidarmi di nessuno nemmeno in questo monastero, io me ne vado“-. Helen scappò via, Padre Rufus ci rimase male, e cercò di seguirla, poi incontrò Astrid, la quale sorrideva, il frate allora le diede uno schiaffo,

-“Come ti sei permessa di dire la verità ad Helen? Che cosa ti diceva il cervello? “-
-“Ma padre…volevo solo dirle la verità“-
-“Beh…..la verità fa male, forse un giorno glielo avrei detto, ma tu, tu glielo hai detto perchè la odi, e dovresti vergognarti“-,

Padre Rufus andò a cercare Helen, e Axel lo seguì, Astrid si toccò la guancia, era la prima volta che il frate le metteva gli zoccoli addosso.
Astrid vide che anche Tom si era messo a cercarla, così la cercò anche lei, ma nessuno die quattro la trovò, poi Astrid notò che il portone di legno era quasi spalancato e vide del fumo salire in alto, così lei si mise in volo. Rufus e gli altri aspettarono poi videro Astrid che stava portando sulla groppa ad Helen la quale stava dormendo.
Padre Rufus fece subito delle domande ad Astrid,
 
-“ Dove stava? Perchè dorme?“-
-“Pessime notizie Padre Rufus, l’ho trovata sotto un albero mentre cuoceva su di un fuoco tre Steinkartoffeln, l’ho trovata addormenta, e tre di quelle Steinkartoffeln erano mezze mangiate“-
-“Oh nein, bontà divina, si è avvelenata“-
-“ Ci deve essere qualcosa che possiamo fare“-
-“Ja, ci sarebbe una soluzione, Padre Sylvester aveva creato un antidoto per le Steinkartoffeln“-, ma Tom lo fermò,
-“Ma Padre Sylvester aveva detto che l’antidoto non era completo o abbastanza efficace“-
-“ Dobbiamo comunque tentare, le daremo l’antidoto e poi pregheremo, con le preghiere si possono fare molte cose, Oh Pony Misericordioso, ti prego, questa povera puledrina non può morire, è colpa nostra che non siamo stati abbastanza sinceri con lei“-.

Portarono Helen nel suo letto, Padre Sylvester le diede l’antidoto, poi Rufus ed altri frati ed Axel e Tom cominciarono a pregare per la salvezza della puledrina.
Astrid si era messa fuori alla porta, poi uscì Axel,
 
-“Axel? Qualche novità?“-
-“Non si è ancora svegliata, ma a te cosa importa? L’hai sempre trattata male da quando lei è qui, se lei morirà è anche per colpa tua, perchè le dovevi dire di Padre Rufus?“-
-“Ho sbagliato, ero solo un pò gelosa di come lui trattasse lei“-
-“E‘ una puledrina, e tu sei cresciuta, hai avuto il tempo delle coccole di Padre Rufus, ora toccava ad Helen, e tu hai rovinato tutto“-, Axel se ne andò in giro per i corridoi, lasciando Astrid in lacrime la quale si mise anche lei a pregare.

-“Oh potente Pony Misericordioso, ti prego, salva questa povera anima, è anche colpa mia se lei è ridotta in questo stato, ma ti prometto che se la salvi non la odierò mai più, la tratterrò bene, anzi sarò una perfetta sorella maggiore, ma ti prego, salvala“-.

Passò un’ora, e finalmente una buona notizia, Helen cominciò a tossire, Astrid entrò nella stanza,
 
-“Come sta?“-, Padre Rufus le fece cenno di fare silenzio, Helen alzò la testa e si guardò intorno, 
-“Ma …che cosa è successo?“-, Padre Rufus la abbracciò,
-“ Sia lode al cielo, Helen per fortuna stai bene, le nostre preghiere hanno funzionato, e ha funzionato anche l’antidoto di Padre Sylvester“-, Padre Sylvester fu sorpreso,
-“Ma è strano, non era abbastanza efficiente, credo che sia più merito delle nostre preghiere“-, ma Padre Rufus si staccò da Helen e ringraziò tutti per aver pregato,
-“Comunque sia adesso lei è salva, e tu Helen non fare mai più una cosa del genere, ma che ti è saltato in mente?“-
-“Non volevo fare niente, volevo solo rivedere i miei genitori“-
-“E come? Suicidandoti? Guarda che il suicidio non porta ami al Ponyparadiso, si finisce dritti al Ponynferno, perchè è un grosso peccato contro il Pony Misericordioso che ti ha regalato la vita, e te l’hanno regalata anche i tuoi genitori, non devi più fare un gesto del genere…..“-, Astrid fece calmare Padre Rufus,

-“Padre? Posso parlare con Helen? “-
-“Tu? Vuoi seriamente parlare con lei?“-
-“Bitte(Per favore) non solo Helen, ma anche io ho imparato la lezione, mi faccia parlare con lei“-
-“D’accordo, ma trattala bene“-
-“Ho fatto una promessa, se si fosse salvata sarei stata una sorella migliore“-
-“ Allora ti credo, andiamo fratelli“-, così i frati uscirono e nella stanza ci furono solo Astrid ed Helen, la grande pegaso si sedette su di una sedia e le parlò,
-“Quello che hai fatto è un peccato molto grave , Helen“-
-“Perchè? Tu che mi maltrattavi eri meglio?“-
-“ Lo so, lo so, anche io ho fatto un brutto peccato nel non accoglierti, ma ti prometto che da oggi in poi cambierò, ho anche io pregato per te, e se ti salvavi ho promesso al Pony Misericordioso di essere una sorella maggiore migliore te lo giuro“-
-“Sul serio, lo sarai?“-
-“Prima ci sono un paio di cose che ti devo dire Helen, sul conto di Axel e Padre Rufus, vedi, quando Axel era piccolo lui aveva una sorella, viveva in una famiglia ricca, purtroppo una notte la Piuma Nera bruciò la sua casa, i suoi genitori furono uccisi, lui uscì fuori mettendo in salvo sua sorella, poi la lasciò in un vicolo e le disse di non muoversi, lui tornò dentro casa per recuperare i gioielli di sua madre, ma quando tornò in quel vicolo sua sorella era scomparsa“-
-“Era stata rapita?“-
-“Non proprio, dei soldati l’avevano portata in un orfanotrofio, ma lui non lo sapeva, la cercò per tutta la città ma non la trovò, finchè un giorno Padre Rufus che si trovava lì lo trovò e lo portò con sè, ma un giorno quando lui era grande, più o meno cinque anni fa, andò in una città a derubare una famiglia ricca, qualcuno lo colpì alla testa con un vassoio d’argento, quando si risvegliò era legato ed in prigione, la famiglia che stava derubando lo aveva portato alle guardie ma quello che vede gli fece molto più male al cuore che alla testa, la puledrina che lo aveva colpito era sua sorella“-
-“Sua sorella? E l’aveva mandato in prigione?“-
-“Ja, Axel ci raccontò che lei lo rinnegò come fratello, che lui scelse di salvare i gioielli della madre piuttosto che sua sorella, per fortuna lui uscì di prigione grazie ai suoi amici e a Tom, ma Axel non fu più lo stesso, si è sempre pentito di quel gesto, quindi quando ti ha conosciuta, ha pensato che forse avrebbe potuto trovare pace nel suo cuore aiutando te “-
-“Quindi mi vuole bene perchè è come se fossi sua sorella?“-
-“Esatto“-
-“E Padre Rufus? War er wirklich ein schlechter Soldat? (Era davvero un soldato cattivo?)“-
-“Sono costretta a dirti la verità, ja, era un soldato cattivo, ha combattuto nelle terre dell’est, ha ucciso pony, uri, e altre creature, per poter portare i soldi a casa sua, lui aveva una moglie e una figlia“-
-“ Questo non me lo aveva detto“-
-“Per lui è un capitolo della sua vita molto triste, molti anni fa quando tornò da una battaglia, trovò sua figlia morta, e sua moglie disse che era colpa sua perchè non preferiva combattere piuttosto che stare con la sua famiglia, così sua moglie lo lasciò, e lui perse sua figlia, un giorno venne qui ad Eichel al monastero per confessarsi, allora Padre Arthur gli consigliò di farsi frate e cominciare una nuova vita a far del bene, il suo cutie mark è una spada con un cuore, lui credeva che significasse colpire i nemici al cuore, invece capì dopo anni di preghiera che il suo cutie mark indicava l’uso del cuore con la spada, cioè quando posarla e quando usarla, e non è finita qui, sai come si chiamava la figlia di Padre Rufus?“-
-“Nein“-
-“Si chiamava Helena“-
-“Ecco perchè Padre Rufus mi chiama spesso Helena “-
-“In qualche modo tu gli ricordi sua figlia, è per molti motivi per cui lui ti ha accettato qui al monastero e uno di questi è il poter dimenticare l’errore che ha fatto in passato di abbandonare la sua famiglia, è stato lui ad insegnare la spada a me e a Tom, Axel invece è stato addestrato da Padre Arthur“-
-“E tu? Che mi dici? Perchè odi i puledrini?“-
-“Ora ti spiego, quando ero piccola avevo delle amiche nobili, che nonostante io fossi povera volevano giocare con me, poi un giorno la Piuma Nera uccise i miei genitori, ed io e Tom rimanemmo soli, le mie amiche mi abbandonarono, non volevano a che fare con una puledra orfana e mi presero in giro, da quel giorno mi dissi di non fidarmi mai più dei puledrini, per fortuna Padre Rufus trovò me e Tom, io mi sono presa più cura di lui, anche se Tom è nato prima di me, ma sono io quella più matura, però un giorno quando fummo inseguiti dalla Piuma Nera, Tom rimase incastrato in una trappola, Axel tornò subito indietro per salvarlo, Axel dice sempre che nessuno rimarrà indietro se ci sarà sempre lui, è per via di episodi come questo che l’abbiamo eletto capo del Picchio Rosso, perchè è molto leale e veloce“-
-“Non devo sapere più niente? Ora so tutto quello che devo sapere su di voi? Niente più bugie?“-
-“Ti giuro, niente più bugie, da oggi io per te sarò come una sorella maggiore, in effetti da quando sei qui, cara Helen hai cambiato la vita di molti di noi, Axel ha di nuovo una sorella, Tom anche, e pure io, Per Padre Rufus sei una nuova figlia, e Padre Sylvester ora ha un’allieva, sei l’unica che è interessata ai suoi esperimenti “-
-“A me sembrano interessanti, cosa c’è di meglio che scoprire nuove cose ogni giorno?“-
-“Anche io una volta ero così, questo è lo spirito giusto, ti prometto che da oggi in poi andremo d’accordo“-, ed Helen abbracciò forte Astrid
-“Danke, Astrid“-, Astrid l’abbracciò a sua volta e pianse un pò,
-“ Danke Helen, Bitte vergib mir, (Grazie Helen, Per favore perdonami).

Quella sera a cena alla mensa, Axel, Padre Rufus, Tom e Astrid erano seduti vicini ad Helen.
Il frate parlò ad Astrid,

-“E così hai detto tutto ad Helen?“-
-“Ja, padre, mi sembrava logico dire del vostro passato, e a Helen sta bene, e da oggi in poi la tratterrò come una sorellina“-, Padre Rufus parlò ad Helen,
-“Ascolta Helen, purtroppo il Pony Misericordioso non può restituirti i tuoi genitori, però lui non dorme mai si occupa di ognuno di noi in molti modi, e infatti si è preso cura di te anche dopo la morte dei tuoi genitori, lui non ti ha abbandonata, ma ti ha donato una nuova famiglia, due fratelli, Axel e Tom, una sorella, Astrid e un nuovo padre, cioè io, noi saremo la tua nuova famiglia, e faremo in modo che tu non sarai mai sola“-
-“Siete davvero la mia nuova famiglia?“-
-“Ja, te lo prometto“-,

Tom rispose,

-“Io insegno ai giovani puledri la spada, ma trovo molto più gratificante combattere con te, ti insegnerò delle mie tecniche, mie e di Padre Rufus“-, poi toccò ad Axel,
-“Ed io penserò a come insegnarti nuove cose, così un giorno potrò portarti con me a fare delle missioni, perchè non derubiamo solo i cattivi ma eseguiamo anche delle missioni per poi essere pagati“-,
poi parlò Astrid,
-“ Ich werde dich lehren, wie man einen Bogen zu verwenden,(Io ti insegnerò come si usa un arco)“-,

Helen si sorprese,

-“Aber ich habe nicht einen Bogen(Ma…io non ho un arco)“-, Astrid prese da sotto il tavolo un arco di legno ben fatto e lo diede ad Helen

-“Jetzt haben Sie ein (Adesso ne hai uno)“-
-“ Wow, das ist wunderschön (Wow, è belllissimo)“-
-“Questo è stato uno dei miei primi archi, ti insegnerò domani stesso ad usarlo, così saremo in due nella banda del monastero ad usare un arco“-
-“Così ognuno di voi mi insegnerà qualcosa“-,

Padre Rufus sorrise,
-“Ed io mi occuperò della tua educazione, assieme agli altri monaci“-,
poi Axel si alzò
-“E dato che da oggi in poi tu sarai della famiglia, cara Helen, non sarai più conosciuta come Helen Pflanze, ma da oggi in poi il tuo nome sarà Helen Juwel, proprio come se tu fossi mia sorella“-
-“Danke Axel, mi va bene, cioè avrò sempre il nome di famiglia dei miei genitori, ma mi piace come suona“-,
-“ Allora in alto il vino e la birra, benvenuta tra noi Helen Juwel“-, il frate non era molto contento,
-“Vacci piano Axel, Helen è ancora piccola per il vino o la birra“-
-“Ja, ma sono sicuro che quando crescerà ne potrà bere quanta ne vuole dato che la fabbrichiamo qui al monastero“-, Astrid era d’accordo con Padre Rufus,
-“Io non voglio che diventi un’ubriacona come te, Axel“-.
 
 
 
Continua….
 

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Capitolo 8
*** Gli allenamenti ***


Die Schulungen
Gli allenamenti
 
Dopo quell’incidente, Helen era più che felice di avere quei buoni quattro pony come famiglia, il giorno dopo le sue lezioni, Helen andò nell’area addetta ad allenamento assieme ad Astrid per iniziare ad usare l’arco, Astrid le insegnò innanzitutto a come usarlo e poi a tirare le frecce.
 
-“Ascolta bene Helen, devi tenere ben tirata la corda dell’arco, poi devi sapere come tirare le frecce, ci vuole tempo per queste cose, io stessa ci ho messo tempo per imparare e perfezionare, noi pegaso siamo fortunate, possiamo usae l’arco in altri modi“-

-“E in quali modi?“-

-“Per esempio, possiamo usare le ali come zoccoli per prendere le frecce e scoccarle, oppure possiamo volare e tirare con gli zoccoli, tu puoi provare con uno di questi due modi dipende da quale usi per tirare meglio, io ti consiglierei di volare e tirare, non è molto facile, ma ci farai l’abitudine, prova“-.

Ed Helen si mise a volare a qualche centimetro da terra, poi usò gli zoccoli per tirare la corda,
-“Bravissima, adesso prendi una freccia, vedi quei quattro bersagli? Ora voglio che ti concentri, devi tenere tutti e due gli occhi aperti, se non ci riesci prova a stringere gli occhi e a concentrarti su uno dei bersagli, prova ad avvicinarti al centro del bersaglio il più possibile che puoi, non ti preoccupare se non ce la fai, è solo un‘allenamento“-.

Astrid si avvicinò al bersaglio, e indicò con una freccia dove Helen doveva colpire,
 
-“Devi provare a colpire qui, verso il centro, concentrati e tira la freccia e poi…..“-, ma Astrid non finì di parlare che Helen aveva già scoccato la freccia, e fu veloce creò una piccola brezza che le fece muovere il crine, e poi notò una cosa strabiliante, la freccia era perfettamente nel centro,
-“ Aber was? Aber wie? Wie ist es möglich? Helen, wie hast du das gemacht?(Ma cosa? Ma come? Come è possibile? Helen, come hai fatto?)“-

-“ Ich weiß nicht, ich habe getan, was du gesagt hast, ich habe mich konzentriert und auf die Mitte abgezielt(Non lo so, ho fatto come hai detto, mi sono concentrata e ho mirato al centro)“-

-“Come hai fatto al primo colpo?“-

-“Non lo so, ho solo seguito i tuoi consigli“-

-“mah, sarà la fortuna del principiante, prova a tirare altre due frecce, stavolta ti starò vicina“-, Ed Astrid si mise vicino ad Helen, la piccola pegaso tirò un’altra freccia e colpì il centro di un altro bersaglio, ma Astrid non vedeva niente di strano, Helen non aveva fatto niente di anomalo, Helen scoccò un’altra freccia e colpì la freccia di prima, Astrid era esterrefatta,
-“Sei sicura che sia la prima volta che usi un arco?“-
-“Ja, non ne ho mai usato uno“-

-“ma non può essere, nemmeno io ero così brava, come fai a essere così veloce e così precisa?“-

-“Non lo so, ho fatto come mi hai detto tu, ma quando mi concentravo vedevo il bersaglio più vicino“-

-“In che senso più vicino?“-

-“Quando concentravo la mia vista vedevo da più vicino, non è così che fai tu?“-.

Astrid non capiva le parole di Helen, non bastava certo stringere gli occhi per vedere un bersaglio più vicino, evidentemente Helen aveva un dono, questa era l’unica spiegazione, forse non c’era neanche bisogno di allenarla, comunque Astrid voleva mettere ancora alla prova Helen, quindi le chiese di provare a tirare la freccia in vari modi, come saltando e scoccando la freccia.
Eppure sebbene Astrid la metteva alla prova, Helen riusciva a tirare la freccia sempre vicino al centro del bersaglio, non poteva certo credere ai suoi occhi, Helen era davvero dotata, naturalmente Astrid non poteva non dirlo alla piccola pegaso, anche perchè poteva riconoscere la verità. 
-“ Lo sai Helen? Sembra che tu abbia un dono particolare per usare l‘arco“-

-“Dici davvero?“-

-“Ja, sei davvero brava, ma comunque puoi sempre migliorare, anche io mi alleno ogni giorno, ma tu…cara pegaso sei davvero brava“-.

Poi Helen notò una pietra verde incastonata nell’arco di Astrid.
-“ Was ist das für ein Stein in deinem Bogen, Astrid? (Che cos’è quella pietra nel tuo arco, Astrid?)“-

-“Oh….vuoi dire questa pietra? Me l’ha fatta Padre Arnold, assieme a Padre Sylvester, devi sapere che entrambi conoscono bene le pietre e succedeva che in passato trovavano delle pietre magiche, a volte le compravano da delle streghe, e questa pietra qua mi permette di fare un incantesimo speciale“-

-“ E quale?“-

-“E‘ il Fluch der Bestie(Flagello animale), basta che prendo la freccia ed invoco il nome dell’incantesimo e faccio il doppio dei danni ad un qualsiasi animale, questa magia mi ha salvato la vita varie volte, un grosso cinghiale l’ho abbattuto con solo due frecce“-

-“E come si usa? “-  

-“Ora ti faccio vedere“-.

Astrid prese una freccia e puntò verso un bersaglio poi disse la frase e il suo arco brillò di una luce verde,
-“ Fluch der Bestie“-, lanciò la freccia illuminata di verde e colpì il bersaglio, poi si rivolse ad Helen,

-“naturalmente questo ha effetto sugli animali, ed io l’ho usato su di un oggetto, quindi non ha subito il doppio dei danni“-

-“Sembra interessante, chi te l’ha data?“-

-“E‘ stato Padre Sylvester, ma me l‘ha incastonata Padre Arnold, il frate che sta sempre nell’officina e si occupa di creare armi su commissione, è molto bravo per essere uno che non usa armi, è lui che mi ha fatto l’arco, vedrò di parlare con loro per farti avere una pietra magica, anzi…lo faccio subito“-.

Così Astrid ed Helen andarono da Padre Sylvester per vedere se aveva una pietra magica, per fortuna la risposta era positiva, così diede la stessa pietra che aveva Astrid,e quest’ultima la diede ad Helen.
-“Ecco qua Helen, hai anche tu l’incantesimo del Fluch der Bestie, ora devi solo andare da Padre Arnold e chiedergli di incastonarla nell‘arco“-.

Ma qualcosa stava acccadendo, quando Astrid diede la pietra ad Helen, la pietra cominciò a brillare, e delle piccole scie di fumo verde furono assorbite dallo zoccolo di Helen, la piccola pegaso era spaventata,
-“Che sta succedendo Astrid? Che sta facendo la pietra?“-

- “ Io….io non lo so Helen“-.

Alla fine il fumo smise di uscire, e la pietra smise di brillare, Helen non si sentiva strana, e sia Astrid che Padre Sylvester non sapevano cosa fosse successo.
Astrid riportò Helen al campo d’addestramento.
-“Come ti senti Helen?“-

-“Non saprei, Non sento niente, però…..ho come l’impressione di essere più forte“-

-“La pietra ha smesso di brillare, significa che la magia non è più attiva nella pietra, non saprei come dirlo, ma forse…..forse la magia l’hai assorbita“-

-“Che significa che l’ho assorbita? Non sono mica un unicorno“-

-“Non conosco unicorni che possono assorbire la magia dalle pietre, nemmeno Tom ci riesce, però mi domando….puoi evocare l’incantesimo tramite il tuo arco?“-

-“Ma come faccio?“-

-“Prova a tirare dicendo Fluch der Bestie e vediamo che succede“-.

Helen fece come detto da Astrid, mise l’arco in orizontale e pronunciò la parola magica,
-“ Fluch der Bestie “-. E con sorpresa, l’arco si illuminò di verde e lei tirò la freccia.

-“Incredibile, era come pensavo, hai assorbito la magia dallal pietra e ora puoi evocare l’incantesimo direttamente dal tuo corpo“-
-“ Ma come è possibile?“-

-“La mia era solo una teoria, però….però ha funzionato“-

-“ ma io….io non ho fatto niente, ho solo tenuto la pietra nello zoccolo“-

-“Senti, riguardo a questa storia, non parliamone ancora con nessuno, poi lo dirò a Padre Rufus, forse lui saprà qualcosa, è molto colto e ha viaggiato molto, spero solo che Padre Sylvester non dica nulla“-.
In quel momento arrivò Tom, Astrid lo salutò,
 
-“ Oh, ciao fratellone“-

-“Ciao sorellina, hai ancora da fare con Helen? Perchè vorrei allenarla“-

-“ Oh certo, allenala pure, abbiamo finito per oggi, non puoi sapere che cosa è successo, è un vero talento con l’arco, ha fatto centro molte volte“-

-“ Anche con la spada lei è brava, ora vorrei insegnarle delle mosse“-.

E Tom si rivolse ad Helen,
 
-“Allora Helen, sei pronta per imparare delle mosse con la spada?“-

-“Non è quello che facciamo sempre?“-

-“Sì, ma stavolta ti insegnerò delle mosse da gridare in battaglia“-

-“Perchè devo gridare il nome delle tecniche?“-

-“Per darti la carica, per darti fiducia e perchè…come dice Axel è più figo“-

-“ Ok “-.

Presero entrambi le spade di legno e Tom iniziò a spiegare.

-“Quando un nemico ti attacca devi tenere la spada in modo che tu possa parare il colpo, questa tecnica è il Defensiv Schlag (Colpo difensivo) e non ha bisogno di essere evocata, devi solo essere veloce a pararti, perchè una volta che ti sei difesa puoi attaccare“-

-“Ho capito“-

-“Fammi vedere se hai capito davvero“-.

Ed Helen fece come Tom gli aveva insegnato, riusciva a pararsi subito, e poi attaccava Tom.

-“ Sehr gut(Molto bene), impari davvero in fretta, questo è un bene, ora sei pronta per un’altra mossa, lo Sprungangriff “-

-“Che cosa sarebbe?“-

-“E‘ molto facile, per te che sei una pegaso, lo Sprungangriff (Attacco con salto)è una tecnica che puoi fare quando vuoi, quando affronti un nemico davanti a te oppure quando sei nascosta su di un albero, si tratta di un fendente con la spada dato dopo un grosso salto, ora ti faccio vedere“-.

E Tom fece un salto e poi fece un fendente su un manichino mentre disse il nome della tecnica.
-“ora prova tu Helen“-

-“ Das Ausprobieren dieser Technik klingt nach Spaß (Provare questa tecnica sembra divertente), lo faccio subito“-, ed Helen volò per un pò in alto poi usò la spada contro un manichino,

-“ Sprungangriff (Attacco con salto)“-, e fece un bel fendente, Tom era contento,

-“ Dieser Angriff war großartig (Questo attacco è stato fantastico) brava Helen“-

-“C’è qualche altra tecnica che puoi insegnarmi?“-

-“Ja, ce ne sarebbe una che potrei insegnarti adesso, lo schmetterschlag (Colpo devastante) è un colpo dato con la spada dal basso verso l’alto devi concentrare la tua forza in questa mossa e potrai fare molto male ai tuoi nemici“-

-“Sembra molto forte, la proverò“-, Tom fece vedere come fare la tecnica ed Helen la provò a sua volta,

-“ Schmetterschlag“-, e colpì un manichino molto forte e lo distrusse in parte,

-“Ottimo Helen, hai davvero fatto molto oggi, non pensavo di insegnarti queste tecniche, ne conosco altre alcune però hanno bisogno della magia, io infatti ho delle pietre fuse nella mia spada, magari potrei far la stessa cosa con te con la tua spada“-

-“Pietre? Intendi delle pietre magiche che ti ha dato Padre Sylvester?“-

-“Ja, e Padre Arnold me le ha fuse nella spada, come fai a saperlo?“-

-“ Astrid ha fatto la stessa cosa col suo arco“-

-“Ah, quindi te lo ha detto Astrid, beh, tanto un giorno te l’avremmo detto“-

-“Quidni funziona anche con le spade?“-

-“ Anche Axel ha delle pietre magiche nelle sue daghe, gli servono per aumentare la sua velocità, ma non dire che te l’ho detto, lui è molto orgoglioso“-

-“Lo dicevo io che era impossibile riuscire a seguire tutti i suoi movimenti“-, ma in quel momento da dietro al muro apparve Axel,

-“Caro Tom questa è l’ultima volta che mi confido con te“-

-“Ma che confidarmi, io ero presente quando Padre Arnold ha fuso le pietre magiche dentro le tue daghe“-

-“Va bene ma ricorda che io resto pur sempre il capo della banda“-

-“Ja, certo, lo so, purtroppo abbiamo scelto, e non possiamo fare niente“-

-“Vorresti dire che che sono un pessimo capo?“-

-“Nein, non lo sei, ma ricorda che se sei in pericolo puoi sempre contare su di me“-

-“Ora potrei parlare con Helen?“-

-“ Ja, certo le ho insegnato delle mosse da usare in combattimento“-

-“LE urla anche? Perchè così è più figo“-

-“ Ja, certo“-.

Tom ritornò ad allenarsi con la spada, poi Axel si mise seduto vicino ad Helen,
 
-“Helen? Potrei parlarti un attimo?“-

-“Certo, dimmi pure, Axel“-

-“Bitte vergib mir, Helen (Per favore, perdonami Helen)“-

-“Perdonarti per cosa?“-

-“Se avessi fermato tua madre….se mi fossi ricordato di quelle radici commestibili, tua madre sarebbe ancora qui, io ti ho portato via da quella città perchè eri in pericolo, e anche perchè come ti hanno detto perchè volevo cominciare daccapo dopo il guaio che feci con mia sorella, Ich liebe dich gerade wie eine Schwester, Weil du jetzt meine neue Schwester bist (Io ti voglio bene  come una sorella, perchè adesso tu sei una sorella per me), lo so che deve essere difficile per te perdonarmi, hai perso molto, tuo nonno, cioè mio nonno, tuo padre, tua madre, e hai dovuto dire addio alla tua fattoria, anche se alcune di queste cose te le ha portate via la Piuma Nera, ma io farò di tutto per proteggerti, non permetterò a nessuno di farti del male, nessuno dovrà torcerti nemmeno un crine……“-

-“ Ich vergebe dir (Io ti perdono)“-

-“Sul serio? Così, adesso?“-

-“Non vedo perchè dovrei essere arrabbiata con te per sempre, voglio dire…mi hai aiutata, mi hai condotta qui, e ho potuto vedere tutti quei libri, e non li ho ancora letti tutti, ne ho letti solo una decina, e sto finalmente studiando, e poi sto imparando a combattere, sia con le lame che con la spada che con l’arco, e mi piace, credo che mi piaccia combattere, poteri essere molto più forte in futuro,potrei finalmente affrontare qualche mostro, come i Wechselbalg, e poi ora ho una nuova famiglia, io ho te, Tom, Astrid e Padre Rufus“-

-“Vuol dire che mi perdoni?“-

-“Sto imparando molto sulla mia religione, dopotutto di basa sul perdono, e se per caso ti servisse un elemento intelligente nella tua banda, potrei esserci io“-

-“Per quello c’è Astrid, però credo che tu sia più intelligente di lei, Astrid alla tua età non era così curiosa ed accanita lettrice, forse un posto per te nella banda può esserci, anche se Padre Rufus non sarà d‘accordo“-

-“Se te l’ho chiesto io, non credo che possa dire qualcosa, posso diventare una ladra?“-

-“ Ricorda che sarai una ladra buona, ruberai a chi è egoista e ai nobili, a coloro che non si meritano le ricchezze, e darai tutto ai poveri“-

-“Ja, lo so, forse potrei già essere un’ottima ladra“-

-“Cosa te lo fa pensare?“-, Helen fa vedere ad Axel il borsello che lui aveva in tasca, lui si controlla le tasche e infatti non lo trova.

-“Piccola dispettosa di una puledra, quando me lo hai rubato?“-

-“Quando ti ho detto che ti perdonavo“-

-“Quindi era una farsa“-

-“Nein, ero sincera, ma volevo comunque provare a rubartelo“-

-“Beh….forse sei già abbastanza brava, però voglio farti migliorare“-.

Axel come sempre mostrava a d Helen delle mosse con i pugnali di legno, poichè pensava che ancora non era pronta per usare in allenamento quelli veri, così gli faceva sempre vedere delle mosse, senza contare le mosse per derubare.
Axel era contento che Helen sapeva combattere bene ed imparava in fretta, inoltre essendo lei una pegaso era davvero veloce.
Axel lasciò Helen ad allenarsi con un manichino, mentre parlava con Tom,

-“Cosa ne pensi Tom?“-

-“Su cosa?“-

-“Su Helen, è o non è un portento?“-

-“Ma io te l’ho sempre detto, è molto brava con la spada, ed anche con l’arco, inoltre vedo che la sua velocuità non è cambiata, sarebbe bene che si alleni con il volo e la corsa così la sua velocità sarà sempre la stessa, oppure superiore“-

-“Per quelle cose se ne dovrebbe occupare Astrid, dato che è una pegaso anche lei, e poi….sto pensando che Helen possa far parte finalmente del Picchio Rosso, potrebbe essere la mia assistente“-

-“Sarà una grossa responsabilità, ti senti già pronto a nominarla tua assistente?“-

-“ Io sono sicuro che lei sia già pronta per affrontare qualche missione, sta crescendo ancora un pò ed avrà nove anni, deve solo migliorare le sue armi, ma per questo c’è padre Arnold“-.

Mentre i due unicorni chiacchieravano Padre Rufus era arrivato alle loro spalle per parlare con loro.

-“Helen si è allenata?“-, fu Axel a rispondergli,

-“Oh, certamente Padre“-

-“Perchè vedete, è ora di studiare per lei, quindi sarò io ad allenarla, ma allenare la sua mente“-.

Padre Rufus andò da Helen,

-“Vieni con me Helena, è ora di studiare ed ampliare il tuo bel cervello“-

-“Ja, Padre Rufus“-.

Padre Rufus portò Helen in una delle aule del monastero per studiare un pò ed interrogarla.
 
-“Dimmi Helen, come si dice in latino, Io sono un pegaso?“-

-“ Ego sum pegasus“-

-“ E che cosa significa Cogito ergo sum?“-

-“Vuol dire Penso quindi sono, nel senso che io ora sto pensando quindi io vivo“-

-“E come potrei dire in latino Pace in terra a tutte le creature?“-

-“Questa è difficile, però…. Pax in terra omnibus creaturis“-

-“Ottimo, direi che col latino siamo a un buon punto, ora vediamo le altre materie“-.

Di solito Helen studiava da sola, ma Padre Rufus era da un pò di tempo che voleva testare l’intelligenza di Helen, e non era mai deluso, Helen aveva davvero un ottimo rapporto con lo studio, all’inizio lei lo faceva per fare contenta sua madre che la guardava dal Ponyparadiso, ma a furia di leggere libri e di studiare, a Helen piaceva conoscere nuove cose, che fosse una lingua nuova, delle nozioni di chimica, delle storie, o anche delle arti di combattimento.
E anche quando Padre Rufus le chiedeva della matematica, la pegaso non faceva mai errori, a volte ci metteva un pò a riflettere, ma alla fine lui doveva mai aiutarla, perchè Helen riusciva ad arrivare alla soluzione da sola.  

-“Molto bene Helen, dire che possiamo terminare qui per oggi, ci vediamo domani, per la prossima lezione, e naturalmente non mancare alle lezioni di mattina“-

-“ Avrei un pò di fame adesso“-

-“Ah, ah, ma certo ti porto subito alla cucina“-.

Helen era anche una golosa, ma a Padre Rufus non importava, le dava spesso un pò di pane con del formaggio,

-“Sai Helen?“-

-“Ja?“-

-“Vorrei darti una cosa, per il tuo impegno“-

-“Cosa sarebbe? Un Regalo?“-

-“ Esatto, è un regalo“-,

Padre Rufus prese dalla sua tasca un rosario dorato e lo sistemò intorno al collo di Helen,
 
-“Vedi, questo è il primo rosario che Padre Arthur mi regalò, il primo che ho avuto“-

-“Allora, se è suo non posso accettarlo“-

-“Non ti preoccupare, te lo regalo, così potrai recitare le preghiere anche da sola, senza bisogno che ci sia qualcuno con te, è un bel rosario tutto d’ora, devi fare attenzione che nessuno te lo rubi“-

-“Farò attenzione, lo prometto“-.

E così era sempre la giornata di Helen, dalla Messa del mattino, la colazione, le lezioni, e poi c’erano gli allenamenti con i ladri, e i compiti con Padre Rufus, poi Helen passava il tempo con Stachel che stava crescendo, poi aiutava Padre Rufus con gli animali del Monastero, e andava a vedere cosa combinava Padre Sylvester, con i suoi esperimenti di alchimia.
Passavano i giorni ed Helen cresceva con l’intelligenza e la sua forza, poi un giorno fece vedere una cosa ad Astrid con l’arco, 

 -“Di che si tratta Helen?“-

-“Guarda, ho deciso di dare un nome a questa tecnica“-, Helen si concentrò e puntò in una parte precisa del bersaglio, improvvisamente l’arco e la freccia si illuminarono di verde,

-“ Gezielter Schuss (Tiro mirato)“-, la freccia colpì proprio dove aveva deciso Helen,

-“Che ne pensi Astrid?“-, Astrid era felice per quello che aveva fatto Helen, ma quello che Astrid aveva visto era ben più di una freccia scoccata, lei in fatti vide da più vicino gli occhi di Helen e si accorse che non erano occhi di pony quando si concentrava, ma erano occhi di drago, che cosa avrebbe dovuto fare Astrid? Avrebbe dovuto dirlo a Padre Rufus?.
 
 
 

Continua….
 
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Capitolo 9
*** Musica nel monastero ***


Musik im Kloster
Musica nel monastero
 
Helen stava studiando nel pomeriggio assieme a Padre Rufus, quando all’imrpovviso sentì una musica,
  
-“ Was ist diese Musik?(Che cos’è questa musica?)“-
-“ Che succede, Helen?“-
-“Padre Rufus? Che cos’è questa musica che sento?“-
-“Oh, evidentemente sono i tuoi fratelli che stanno suonando“-
-“I miei fratelli? Intende Axel e Tom?“-
-“Dal suono direi che stanno facendo musica insieme“-
-“Ma io non li ho mai visti suonare uno strumento musicale“-
-“Questo perchè di solito suonano quando tu sei a lezione, oppure fuori dal monastero, di solito anche gli altri frati si dilettano con la musica persino io, anzi io stesso ho insegnato a suonare ad Axel, Tom ed Astrid“-
-“Anche Astrid suona?“-
-“Forse è meglio prenderci una pausa, andiamo giù a vedere cosa fanno“-.

Padre Rufus ed Helen scesero giù nel grosso cortile del monastero e videro i tre ladri che stavano suonando strumenti diversi.
Axel si rivolse a Padre Rufus,

-“ Che succede, Padre Rufus?“-
-“Niente, è solo Helen che era curiosa perchè non vi ha mai visti suonare“-
-“Oh, vieni pure qui vicino a me , Helen“-.

Ed Helen si sedette tra Axel e Tom, Axel le fece vedere il suo strumento,

-“ Das ist eine Laute (Questo è un liuto), è uno strumento a corde, io lo suono spesso per rilassarmi ascoltalo“-, Axel suonò una melodia, Helen non era certo la prima volta che vedeva un liuto, aveva già visto artisti di strada suonarlo, ma volle sentire la spiegazione di Axel, e la melodia che sentì era bella, le sembrava strano che un unicorno fiero come Axel fosse bravo con la musica, poi lui smise e Tom le fece vedere lo strumento che suonava,

-“ Das ist eine Trommel( Questo è un tamburo), io sono anche il Tambourin (Tamburello), sono facili da suonare, il primo devi colpirlo con gli zoccoli o con un batacchio, mentre il secondo devi agitarlo, ed io uso la magia per quello“-, poi Helen notò che Astird stava soffiando nel suo strumento.
Astrid glielo mostrò
 
-“ Dieses Instrument heißt Flöte (Questo strumento si chiama Flauto) ed è abbastanza semplice suonarlo, se ti ricordi bene le note che suoni con i buchi“-,
Ed Astrid suonò una dolce melodia, Helen era meravigliata di come suonassero bene quegli strumenti,
 
-“Siete davvero bravi, mi piacerebbe sentirvi ancora“-, Padre Rufus la toccò sulla spalla,
-“Helen, se tu vuoi posso insegnarti la musica quando sarai pronta, ci sono un sacco di strumenti da provare“-
-“Io voglio suonare tutti quelli che conoscono“-
-“ma Astrid sa suonare un altro strumento“-
-“Sul serio?“-,

Astrid prese una lira e la suonò e poi spiegò,

-“ Questa è una Leier (Lira), uno strumento antico che suonavano anche nell’antica Greycia e nell’Impero Roarmano ed è stato sempre Padre Rufus ad insegnarmelo“-

Helen era confusa

-“Ma quanti strumenti ci sono?“-, Padre Rufus spiegò,
-“Molti, cara Helen, ci sono anche le varianti a seconda dei regni, ci sono anche dei frati che suonano il violino, come questo che stai sentendo“-.
Padre Rufus portò Helen da una parte del monastero dove uno dei frati stava insegnando a suonare il violino a dei puledrini, Helen vedeva come i puledrini si stavano esercitando, e sentiva il bel suono dello strumento.
Poi Helen chiese a Padre Rufus,

-“Padre Rufus, come mai io non ho lezioni di musica?“-
-“Perchè quelle le facciamo fare ai figli di nobili che ce lo hanno chiesto, però come ti ho detto prima posso insegnarti io, e forse anche Astrid, Tom e Axel, però devi decidere tu lo strumento“-
-“Non lo so, sembrano tutti interessanti, e….che cos’è quello?“-,

Helen vide uno strumento musicale su di una sedia, Padre Rufus lo prese, sembrava uno strumento a corda, molto grosso, ma aveva una manovella sulla punta in basso,

-“Questa è una Drehleier (Ghironda) e ed è lo strumento preferito di Padre Arthur, io stesso gliela tengo pulita finchè non torna, ora te la suono“-, Padre Rufus mosse la manovella e il suono era bello, Helen cominciava già a pensare a quale strumento suonare tra tutti quelli che aveva visto.
Padre Rufus le consigliò di pensarci bene, ma anche di non avere fretta, perchè la fretta porta brutti consigli, quindi lei si mise a passeggiare mentre sentiva la musica die suoi amici ladri, ma ad un tratto sentì un’altra musica, stavolta che proveniva dal capanno di Padre Sylvester, così andò a vedere.
Vide Padre Sylvester che suonava uno strano strumento con tubi ed una borsa attaccati,   

-“ Hey, Pater Sylvester, was machst du da? (Ehi, padre Sylvester, che sta facendo?)“-, il frate si fermò e vide la puledrina,
-“ Oh, ciao Helen, stavo suonando“-
-“Lo vedo, ma che cos’è? “-
-“ Das ist ein Dudelsack (Questa è una cornamusa), è uno strumento che io ho comprato durante i miei viaggi, questo strumento viene dalla Scoltzia, e si suona attraverso i tubi, devi avere dei buoni polmoni per usarla“-
-“ Posso ascoltarla?“-
-“ Natürlich (Certamente), siediti pure“-, e così Helen, ascoltò con piacere il suono di quello strumento suonato dal buon vecchio pony.
Helen quando stava nella città di Kieselstein era abituata a vedere gli artisti di strada che suonavano strumenti, quindi conosceva già il liuto, i tamburi, la lira, il violino ed il flauto, ma non aveva mai visto nè una ghironda, nè una cornamusa, la sua curiosità stava già pulsando nel suo cuore quando sentì suonare i tre ladri, e voleva sapere di più sulla musica, ma non interruppe Padre Sylvester, anzi si limitò a d ascoltarlo fino a quando lui si fermò.
 
-“Allora, che mi dici? Ti è piaciuto?“-
-“Ja, sembra interessante, ha detto che non è uno strumento delle nostre parti, vero?“-
-“Nein, io l’ho comprato quando ero più giovane e mi trovavo in Scoltzia, a Padre Rufus non piace che la suoni durante le lezioni dei puledrini, quindi mi limito a suonarla quando i puledrini sono dall’altra parte del monastero e non c’è nessuno con me, anche se tu sei l’unica che mi fa visita, a parte qualche frate“-
-“E‘ una brutta cosa che nessuno apprezza quello che lei fa qui dentro“-
-“Io qui studio la scienza, e anche la magia, lo sai che tengo molti cristalli magici qui in questo capanno?“-
-“Ja, me lo ha detto anche le prime volte“-
-“Scusa, ogni tanto mi ripeto, comunque sto studiando i diversi cristalli che colleziono, e a volte riesco anche a combinarli tra loro, creando così dei cristalli nuovi, e delle magie nuove, così facendo i cristalli aquistano nuove proprietà, di chissà quale genere, per esmpio, ho creato un cristallo che fa luce per molto tempo, guarda“-,

Sylvester prese un cristallo azzurro che si illuminava, faceva la luce di una candela, e illuminava tutto il capanno, Helen lo prese e lo guardò,

-“ Dies ist ein interessantes Experiment (Questo è un esperimento interessante), può far luce la notte senza bisogno delle candele“-
-“Purtroppo è ancora un prototipo, non è ancora completamente luminoso, ora fa luce, ma prima era molto più potente, credo che col tempo si consumi e perda la sua luce, fino ad esaurirla completamente, comunque mi sto dedicando ad altri esperimenti e vorrei che anche tu fossi presente a vederli, forse potremmo creare nuove cose insieme, e magari scoprire qualcosa di eccezzionale, quei cristalli potrebbero essere usati anche per potenziare le armi, come le spade e le frecce, e chissà che cosa“-,

Helen ridiede il cristalli al frate e promise di aiutarlo ancora con gli esperimenti, anzi gli chiese anche se poteva insegnargli a suonare la cornamusa, il frate fu sorpreso ma non poteva dirle di no, quindi accettò.
Helen ritornò dai tre ladri che stavano ancora suonando, e lei si sedette per ascoltarli, poi arrivò Padre Rufus per parlare con Helen,

-“Allora Helen, hai già deciso cosa fare, per le tue lezioni di musica? C’è molto da imparare e sia io che Astrid possiamo aiutarti ad imparare, dimmi solo quale strumento desideri imparare a suonare“-.
Helen ci pensò e i tre ladri smisero di suonare per sapere il parere della piccola pegaso, la quale sorprese tutti,
-“In realtà, sembrano tutti interessanti, mi piace il liuto, e il flauto, e la lira, e poi anche gli altri, vorrei impararli tutti“-
-“Tutti? Vuoi imparare a suonare tutti gli strumenti?“-
-“Ja, vorrei impararli tutti, così conoscerò più cose e farò felici tutti, incluso Padre Sylvester che già si è offerto ad insegnarmi la cornamusa“-
-“Non l’avrei mai detto, Axel e gli altri si sono sempre rifiutati di imparare a suonare la cornamusa“-,
Astrid si alzò, e parlò,
-“Padre Rufus, lasci che Helen impari quello che vuole, saremo tutti ad aiutarla, io stessa volevo imparare a suonare molti strumenti, e a me fa piacere che lei abbia questa sete di voglia di imparare, lasci che lei impari“-
-“E va bene, se lei vuole imparare a suonare tutii quegli strumenti dovrà impegnarsi e studiare, ma per lei questo non è un problema, dato che è la più brava alle lezioni“-,
-“hai sentito Helen? Potrai imparare da ognuno di noi a suonare diversi strumenti, non vedo l’ora che tu sia pronta così potrei presentarti alle mie amiche della banda del Picchio Rosso“-, Helen era stupita,
-“Perchè hai altri amici?“-
-“Eccome, io Axel e Tom abbiamo un sacco di amici sparsi per la Germaneighia che fanno parte del Picchio Rosso, e ognuno di loro è un ottimo ladro, non appena Padre Arthur ritornerà ti faremo membro onorario della nostra banda, sei già brava“-, Axel intervenne,
-“In realtà potrei io stesso nominarla, potrebbe essere la mia assistente, o l’assistente di Astrid, però deve ancora conoscere un pò di cose per essere un’ottima ladra, e dovrebbe anche sapere difendersi dai mostri e dagli altri nemici, non voglio che si trovi in pericolo contro i Wechselbalg un’altra volta“-, Astrid la difese,
-“Oramai è molto forte rispetto a quando è arrivata qui, quando sarà pronta per una missione la porterò con me, credo che l’arco e la spada siano ottime armi per lei, e poi posso farle studiare il bestiario che possiedo in camera mia così sarà pronta per combattere le varie creature del nostro regno e di quelli circostanti, comunque vieni qui Helen ti insegnerò a suonare già il flauto“-.

Ed Helen si sedette vicino a d Astrid, la quale la insegnò a suonare lo strumento, e a dirle delle note musicali, ed Helen cominciò già a provare a suonare, e a memorizzare le note, a seconda di come muoveva gli zoccoli.
Verso sera dopocena, Astrid ed Helen erano nella loro stanza, la pegaso grande le stava già insegnando a suonare la lira, lei insegnava ed Helen ripeteva quello che lei diceva, si poteva dire che Helen fosse già bravaa suonare , ma quest’ultima voleva migliorare.

-“Ci vuole tempo per migliorare Helen, io non ho mica imparato in poco tempo con Padre Rufus“-
-“Pensi che io sia una buona musicista?“-
-“ Sei brava con il flauto e la lira così come sei già brava con l‘arco“-
-“ Mi trovi già così brava con l’arco?“-
-“Ja, non te lo volevo dire, ma non sarebbe giusto non dirtelo, anche perchè tu sai riconoscere la verità“-
-“Ma a me piace allenarmi con te con l‘arco“-
-“ Vorrà dire che ci alleneremo lo stesso, si può sempre migliorare, potresti anche creare delle tecniche tu stessa, e a proposito, vorrei fare una cosa per te, dato che entrerai nella nostra banda“-
-“Cosa vuoi farmi?“-
-“ Girati allo specchio e lascia che sia io a farti un nuovo look“-.

E Astrid prese la spazzola ed un pettine e pettinò la criniera di Helen, ma poi si mise a lavorare di più con la sua coda, e dopo diversi minuti ebbe finito.
 
-“Ecco fatto Helen, puoi guardare, ho finito con la tua coda“-,
Helen si guardò la coda, era intrecciata in una spirale, insomma in una classica coda di cavallo, e a lei piaceva, ed abbracciò Astrid, poi quest’ultima prese un grosso libro da sotto il suo letto e lo fece vedere ad Helen.

-“In questo libro ci sono descritte e disegnate le creature più spaventose o misteriose delle nostre terre, è un bestiario con molte descrizioni, è necessario conoscere bene questo libro cara Helen, se si vuole sopravvivere nei boschi e nelle foreste o vicino ai fiumi, devi saperti difendere da questi vari mostri“-
-“Sembrano interessanti questi disegni, ci sono così tanti mostri in giro?“-
-“Ja, e tu devi fare attenzione ad ognuno di loro, diciamo che tra me, Axel e Tom, sono io quella che ricorda meglio le informazioni sui mostri“-.
 

 
Continua….

 
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Capitolo 10
*** Le pietre magiche ***


Die Zaubersteine
Le pietre magiche
 
 
Una Domenica mattina dopo la Messa, Astrid pensò di portare Helen fuori dalla città, per passseggiare nei boschi, Padre Rufus era contrario, ma Astrid promise di fare attenzione, se avessero trovato dei banditi o delle bestie feroci la pegaso grande avrebbe protetto Helen, Tom però, insistette nell’accopagnarle tutte e due, così andarono fuori dal monastero Tom, Astrid ed Helen.
La strada del monastero era vicina alla città ma portava in un bosco che diventava più grande, Astrid e Tom andarono avanti, mentre Helen camminava guardandosi in giro.
Tom aveva la sua spada, mentre Astrid un pugnale e il suo arco, Helen invece aveva il suo arco e una spada di lengo, ancora non aveva una spada vera, ma per fortuna Astrid le aveva insegnato a creare le frecce, e ne creò tante per lei e Astrid.
Astrid e Tom parlarono tra di loro,  
 
-“Ehi, sorellina, non mi sembra che questo bosco sia pericoloso“-
-“E tu pensi che per la prima volta che porto fuori Helen l’avrei portata in un bosco pericoloso? L’ho portata qui solo per uccidere qualche mostro tutto qui“-
-“ Un mostro? Sei impazzita? Che razza di mostro vuoi incontrare?“-
-“Tranquillo, ho sentito che ci sono dei Mephit, sarà una buona cosa per Helen e per noi“-
-“Dei Mephit? Sei forse pazza? Vuoi far affrontare die Mephit ad Helen?“-
-“Ehi, calmati, ho studiato bene i Mephit, tutto quello che devi fare è colpirli al cuore e alla loro ghiandola magica e così muoiono, se si prendono entrambi, si possono inserire degli elementi magici nelle proprie armi, padre Arnold mi ha detto che è in grado di incastonare il cuore e la ghiandola, ed io non so ancora che elemento inserire nel mio arco“-
-“Ma il cuore e la ghiandola non sono sempre nello stesso psoto, variano da Mephit a Mephit“-
-“Con te al mio fianco ed Helen sarà facile ucciderne uno“-
-“Ma hai pensato perchè nessun pony possiede il cuore o la ghiandola di un Mephit? Perchè è difficile ucciderne uno, inoltre viaggiano in branco, non sono mai soli, e poi sono pericolosi, l’unica soluzione è usare la magia contro di loro, e solo io la so usare, ma non sono così forte“-
-“Tranquillo, se dovessimo trovarci in pericolo ci basterà scappare via“-, in quel momento Helen gridò,
-“FERMI!“-, Astrid e Tom si fermarono e si girarono verso la puledra, Astrid le parlò,
 
-“Che cosa succede, Helen?“-, Helen non rispose si limitò ad andare davanti a loro, poi infilò la spada di legno nel terreno e si sentì un sibilo, dalll’erba alta uscì una biscia nera e grossa, Helen l’aveva tagliata in due, i due pony erano stupit, non si erano accorti di quel serpente, Helen prese il corpo del serpente con la spada e lo buttò via, poi disse a loro, 
-“Questo è un Dipsa, dovreste fare attenzione“-, poi si rimise a camminare, Tom ed Astrid si parlarono,
 
-“Che cos’è un Dipsa?“-
-“E‘ un serpente pericoloso, talmente velenoso che la vittima che è stata morsa muore prima di capire che cosa l’abbia morsa, non ci avevo fatto caso nell’erba alta, non capisco come mai Helen l’abbia visto, è vero che lo ho fatto studiare il mio libro delle creature, ma come può aver capito che fosse un Dipsa? E‘ la prima volta che esce dal monastero“-
-“Credo che dovrà dircelo come ha fatto“-.
Arrivarono ad una radura piena di alberi e fiori e si sedettero su dei massi grossi.
Tom prese del pane per fare merenda, mentre Astrid volle parlare con Helen,
-“Helen? Come hai fatto a capire che quella era un Dipsa?“-
-“Ho solo ricordato quello che era scritto e disegnato sul tuo libro e poi….ho seguito il mio istinto“-
-“In che senso il tuo istinto?“-
-“E‘ difficile da dire, ma….sentivo che c’era un pericolo in quell’erba alta, e poi mi sono concentrata e ho visto il Dipsa da più vicino, tutto qui“-
-“Davvero hai percepito un pericolo?“-
-“Ja, perchè tu e Axel e Tom non lo percepite?“-
-“Nein, non credo che abbiamo questa qualità“-
-“E‘ strano, eppure ho avuto questa sensazione quando eravamo vicini a quella biscia, ed è per questo che ho usato il mio sguardo concentrato per vedere dove era il pericolo, poi l’ho visto lì, in mezzo all’erba“-
-“E ora che mi ci fai pensare, come fai a sapere se un pony sta mentendo? E‘ una domanda che mi sono fatta tempo fa ma non te l’ho mai chiesto“-
-“Io…io non lo so, sento solo che il pony con cui parlo sta dicendo una bugia“-
-“Facciamo una prova, io odio Padre Rufus“-
-“Questa è chiaramente una bugia, non ho bisogno nemmeno di sentirmelo dentro che è una bugia“-
-“Quindi è una cosa che ti senti dentro?“-
-“Anche questo è difficile da dire, non so come descriverlo, ma so solo che me lo sento dentro“-
-“Strano, davvero strano“-,
Tom intervenne nel discorso,
-“Helen è davvero unica, non vedo l’ora di presentarla a Padre Arthur, è in grado di percepire il pericolo e di sentire la verità, sarà una ladra davvero fantastica“-, in quel momento Helen si guardò in giro,
-“Da ist jemand im Wald(C'è qualcuno nel bosco)“-, Astrid si preoccupò,
-“in che senso?“-
-“Prendiamo le armi, sento che sta arrivando qualcuno, e non sembra amichevole“-, Helen prese il suo arco e la sua faretra, e con uno zoccolo e un’ala si mise in posa per attaccare, Tom prese la sua spada e Astrid il suo arco e il suo pugnale.
Si misero vicini per vedere chi stesse arrivando ma non videro nessuno, ma ad un certo punto si sentì un rumore di rami spezzati, e fu una brutta sorpresa per i tre ladri, da uno degli alberi uscì un Mephit del fuoco, era un grosso cavallo fatto di fuoco, ma sembrava che fosse stato spinto per terra da qualcuno, e difatti dagli alberi apparì un Mephit della terra, era un grosso cavallo fatto di roccia marrone, si reggeva in piedi e al posto degli zoccoli aveva delle mani, ora fu tutto chiaro i due Mephit stavano lottando.
Tom si spaventò, 
 
-“Ragazze, dobbiamo andare via subito“-, ma Astrid disse di no,
-“Vuoi scherzare? Abbiamo l’occasione di uccidere die Mephit e tu vuoi scappare? Possiamo prendere la loro ghiandola e il loro cuore, potrei prendere quelli del fuoco“-
-“Ma hai visto quanto sono grossi? Non possiamo affrontarli“-
-“Io dico di sì, Helen puoi darci uno zoccolo?“-, Helen annuì,
-“Io dico di sì, anche perchè siamo circondati“-
-“ Che vuoi dire?“-, in mezzo agli altri alberi Tom e Astrid videro altri Mephit del fuoco e Mephit di terra che volevano attaccarli,
Astrid comiciò a dubitare di potercela fare,
-“Oh Nein, sono troppi, sono almeno otto, non possiamo farcela“-, ma Helen era fiduciosa,
-“Nein, possiamo farcela, basta ucciderli colpendo il cuore e la ghiandola magica, nein?“-
-“Ja, Helen, ma speravo di affrontarne uno o due, non così tanti, non sappiamo dove possano essere i loro organi“-
-“Io li vedo“-
-“In che senso li vedi?“-
-“Vedo la loro ghiandola magica e il loro cuore, vedo un bagliore bianco in due punti in ognuno di loro“-
-“Dove lo vedi questo bagliore?“-
-“Io li vedo, uno in testa, e uno nel petto, voi non li vedete?“-
-“Nein, io non vedo neiente, e tu Tom?“-
-“Io non vedo bagliori, però facciamo così, se Helen li vede, allora possiamo batterli, Helen, guidaci tu“-
-“Ok“-.
Il primo Mephit della terra cominciò ad avvicinarsi a loro e ringhiò, Tom guardò Helen, 
-“ Helen? Dove si trova il cuore?“-
-“Osserva dove tiro la freccia“-, Helen tirò una freccia nel petto del Mephit, il quale urlò, Astrid capì che Helen aveva ragione,
-“Si è messo ad urlare, significa che Helen lo ha colpito nel punto giusto, allora ha davvero ragione“-, Tom allora saltò addosso al Mephit della terra, e lo colpì con la spada dove era conficcata la freccia, e tolta la lama Tom vide che aveva tirato fuori il cuore magico del Mephit, poi lui scese dal petto del Mephit, ma vide che Helen era pronta a scoccare un’altra freccia,  
-“Che cosa vuoi fare Helen?“-
-“Voglio provare con un tiro più potente, per mirare alla sua ghiandola, Gezielter Schuss (Tiro mirato)“-, la freccia tirata da Helen era molto veloce e colpì la testa del Mephit trapassandogli la testa, il Mephit della terra finì per terra svanendo in pezzi, Helen corse a prendere la freccia finita in un tronco, quando la prese, vide che sulla punta c’era una sfera marrone lei la tolse, ma non c’era tempo da perdere dovevano affrontare gli altri Mephit, Astrid colpì il Mephit di fuoco col suo pugnale, e grazie alle indicazioni di Helen, riuscirono a sconfiggere anche quello.
Sempre grazie ad Helen i due ladri colpirono anche gli altri Mephit, i quali dopo aver tolto i due organi principali svanirono nell’aria, fu una gran fatica per i tre ladri, ma alla fine vinsero contro tutti i mostri, Tom era entusiasta,   
-“Direi che come prima volta per Helen al di fuori del monastero è stata un pò faticosa, ma almeno abbiamo fatto un pò di ginnastica“-, Astrid stava rimirando i cristalli colorato di marrone e di rosso e le sfere ossia i cuori e le ghiandole die Mephit,
-“Ma ci pensi, Tom? Grazie ad Helen posso finalmente mettere un elemento nel mio arco, potrei mettere il fuoco, oppure la terra, dovrei chiedere a Padre Arnold, non vedo l’ora“-
-“Io non capisco come Helen riuscisse a vedere il cuore e le ghiandole“-
-“FOrse non lo scopriremo mai, dopotutto non lo sa neanche lei, è vero che non lo sai Helen?“-
-“Ja, non lo so, so solo che vedevo quei bagliori, ma non capisco cosa mi succeda, mi è bastato concentrarmi e io ho visto quei bagliori, è tutto qui“-
-“Sei veramente una ladra fantastica sarai un membro del Picchio Rosso fantastico“-.
I tre pony si incamminarono sulla via del ritorno per tornare al monastero, ma per la via trovarono qualcuno seduto per terra, era una giumenta, il suo manto era di colore verde chiaro lucente, i suoi occhi erano verdi, la sua criniera e la sua coda era di un bel colore giallo, ed era una pegaso, alta quanto Astrid ed indossava un vestito bianco che le copriva tutto il corpo tranne la testa, gli zoccoli, le ali e la coda.
Astrid si avvicinò a lei,
-“Signora? Si sente bene? C’è qualcosa che non va?“-
-“No, sto bene, stavo solo cercando una pegaso“-
-“E quale?“-, poi la pegaso straniera indicò Helen,
-“E‘ lei, è lei la pegaso che cercava?“-
-“ Cosa? Lei cercava Helen? Per caso la conosce? E‘ una pony di famiglia?“-
-“No, ma voglio parlare con lei, vieni pure qui Helen, non sono cattiva“-, Helen si avvicinò a lei, e le parlò, la pegaso la prese per uno zoccolo,
-“Chi è lei? Non la conosco, però lei conosce me“-
-“Non ci badare, io ti conosco, ma tu non conosci me, vedi….io sono una veggente, vedo il passato e il futuro“-
-“E‘ per caso una strega?“-
-“No, sono solo una veggente“-
-“mi scusi ma secondo la mia religione solo il Grande Pony Misericordioso può conoscere il futuro“-
-“Sarà sicuramente così, ma io faccio parte di un’altra religione“-
-“E quale?“-
-“Una con molti dei, dei pipistrelli, dei dell’aldilà, dei serpenti, dei della luna, sono una politeista, tu invece sei monoteista, vengo da una terra molto lontana da qui“-
-“Perchè mi cercava?“-
-“Perchè volevo darti questo“-, la pegaso prese da una tasca un sacchetto e lo mise nello zoccolo di Helen,
-“Che cos’è?“-
-“E‘ un regalo, ti sarà utile per scoprire il tuo talento, anzi i tuoi talenti, aprilo solo quando sarai tornata a casa, io dovevo solo consegnarti questo sacchetto, sappi che l’ho fatto per aiutarti, non sono una pony cattiva“-
-“Lei….lei sta dicendo la verità“-
-“Lo so che puoi vedere la verità nei pony, è una cosa che puoi fare solo tu“-, Astrid interuppe la pegaso,
-“Mi scusi? Ma come fa a conoscere Helen se questa è la prima volta che la vede?“-
-“Te l’ho detto, sono una veggente“-
-“E cosa c’è nel sacchetto?“-
-“Solo semplici pietre, se non mi credi, guarda“-, Helen aprì il sacchetto e Astrid guardò dentro, e vide che c’erano ben otto pietre, ma non era chiaro come avrebbero aiutato Helen,
quindi Astrid volle fare una domanda,
-“E che cosa dovrebbe fare Helen con queste pietre?“-, ma quando alzò la testa, la pegaso straniera era sparita, Astrid ed Helen si guardarono intorno,
-“Ma dove è andata a finire? E‘ sparita, tu l‘hai vista Tom?“-,
-“nein, mi sono distratto anche io, ma non è volata via, e non è nemmeno corsa, ho girato il mio sguardo e poi lei non c’era“-
-“Perchè avrebbe dato delle semplici pietre ad Helen?“-, Helen volle vedere meglio le pietre così se le mise nello zoccolo, erano davvero otto semplici pietre con dei disegni sopra, ma poi si misero a brillare di varie luci, Helen si spaventò,
-“ Astrid, queste non sono normali pietre, sono pietre magiche“-
-“Come? Pietre magiche? Buttale vie“-, ma Helen non fece in tempo a buttarle via che dalle pietre uscirono delle luci che entrarono nello zoccolo di Helen, al povera piccola pegaso urlò, Tom era incredulo,  
-“ Cosa sta succedendo? Che cos’è quella miriade di luci?“-
-“Oh, nein, non di nuovo“-
-“Che significa non di nuovo?“-, Tom cercò di liberare Helen dalle pietre ma non ci riuscì, dopo un pò la luce svanì, ed Helen cadde a terra, Tom urlò,
-“Helen!“-, per fortuna non era niente di grave era solo svenuta, la piccola pegaso stava respirando, Astrid prese le otto pietre, 
-“E‘ successo di nuovo, solo stavolta con più pietre“-
-“ Ma di cosa stai parlando?“-
-“Vieni, prendi Helen e torniamo al monastero“-, così Tom si caricò Helen sulla groppa, e Astrid gli raccontò cosa successe con la pietra del Fluch der Bestie.
Tom era un pò infuriato per quella notizia,    
-“Mi stai dicendo che la magia della pietra è entrata dentro Helen? Ma è ridicolo“-
-“Eppure è così, ti dico che è la verità, Helen sapeva evocare il Fluch der Bestie senza la pietra, e la pietra aveva perso la magia, guarda queste pietre, hanno ancora la magia?“-
-“Nein, non la percepisco“-
-“E quindi sai che significa?“-
-“Che…la magia è scomparsa?“-
-“E‘ scomparsa, ma in questo caso è Helen che la ha assorbita, qualunque pietre fossero ora Helen ha quei poteri, ma non ne riconosco nemmeno una, quindi non sappiamo che poteri abbia“-
-“Possiamo chiedere a Padre Sylvester, lui le conosce bene queste pietre, potrebbe dirci lui che poteri potrebbe aver assorbito Helen, non posso credere che lui sapesse già di questo incidente“-
-“Padre Sylvester lo sa solo perchè ci ha viste, da quanto ne so Helen non può controllare questa cosa, è come se la pietra stessa volesse entrare dentro Helen“-
-“mentre stiamo camminando mi sto accorgendo di qualcosa“-
-“Di cosa?“-
-“Sento un‘energia, anzi diverse energie colorate dentro di Helen, con la mia magia riesco a percepire la sua forza vitale ma sento questi colori che si intrecciano con la sua forza vitale“-
-“Che vuoi dire? Che è in pericolo di vita?“-
-“Nein, vuol dire che altre energie si stanno fondendo con la sua salute e la sua forza, quando si sveglierà sarà più forte di prima e piena di energia“-
-“Ne sei sicuro?“-
-“Sono io l’esperto di magia, no?“-
-“Va bene, ma adesso dobbiano andare al monastero senza che Padre Rufus ci veda“-
-“Aspetta, intendi tenere il segreto con Padre Rufus?“-
-“Ja, perchè no?“-
-“Non possiamo avere segreti con lui, ci conosce troppo bene, ci scoprirebbe, sembra già strano che non ti abbia scoperta“-
-“Non ho il coraggio di dirglielo e non so come dirglielo, non è che voglio tenere un segreto con lui“-
-“E se ti tenessi compagnia? Prima o poi lo scoprirà, è meglio se glielo dici subito“-
-“Va bene, va bene“-
-“E poi si tratta di Helen, sai quanto Padre Rufus è affezzionato a lei“-
-“Lo so, come è affezzionato a tutti noi“-.
Entrati al monastero, si guardarono in giro, e videro solo qualcuno dei frati camminare, erano impegnati con le loro faccende, quindi Tom ed Astrid enrarono piano per non  destare sospetti, volevano portare Helen nel suo letto per farla riposare, ma poi videro Axel che li salutò,
 
-“Ehi Tom, ehi Astrid, come è andata la gita?“-, Astrid rispose,
-“E‘ andata bene, niente di che, non devi preoccuparti, Axel“-
-“Perchè dovrei occuparmi? So che Helen è in buoni zoccoli con voi, cosa avete trovato nella vostra scampagnata?“-
-“Abbiamo sconfitto dei Mephit, Helen è stata fantastica, ci ha aiutati a sconfiggerli, sarà una grande ladra, adesso però è stremata e ha bisogno di fare un sonnellino, come vedi sta già dormendo sulla groppa di Tom“-,
Tom imbarazzato rispose,
 
-“Eh già, è proprio così, Helen è stanca, dobbiamo portarla subito a letto“-, però Axel non era convinto,
-“Strano, molto strano, Helen è sempre piena di energia, è strano vederla addormentata così all’improvviso, come può essersi affaticata così?“-, Astrid lo zittì,
-“Andiamo, abbiamo affrontato ben otto Mephit, erano di fuoco e di terra, ed è grazie ad Helen se siamo riusciti a sconfiggerli, lei riusciva a vedere i loro punti deboli, ci puntava la freccia dove dovevamo colpire e noi siamo riusciti a prendere i loro cuori e le loro ghiandole“-
-“Avete fatto davvero queste cose? Avete davvero quelle pietre magiche di Mephit?“-
-“Ja, è grazie ad Helen“-
-“Quindi Helen può vedere i punti deboli dei Mephit, interessante, può esserci utile, ma è meglio se non diciate niente a Padre Rufus“-.
Sfortunatamente per loro, da dietro un muro del monastero apparve prorpio l’ultimo pony che non doveva essere lì, il loro caro padre adottivo,
-“Che cos’è che io non dovrei sapere?“-, tutti e tre si spaventarono nel vedere Padre Rufus, il quale aveva die secchi appresso posò i secchi e parlò ai tre ladri,
-“Pensavo di avervi insegnato a dirmi tutto quello che vi succede, qualunque cosa, io sono come un padre per voi, potete dirmi tutto, posso essere severo, ma anche comprensivo“-, Astrid si vergognò,
-“Lo so, Padre Rufus, ma possiamo spiegare“-
-“E perchè mai Helen sta dormendo? Non è da lei dormire a quest’ora, a meno che non abbia letto fino a tardi“-, Astrid si avvicinò al Padre,
-“Padre Rufus, c’è una cosa, anzi un paio di cose che le dobbiamo dire, e anche ad Axel, prima però ci faccia mettere Helen a letto“-
-“D’accordo, io intanto vado a prendere un pò d’acqua dal pozzo, poi ci vediamo alla mensa per parlare meglio“    “-.
Tom portò Helen al suo letto e la coprì con le coperte, le tolse l’arco e la faretra, l’accarezzò, e poi la lasciò dormire.
Astrid, Tom e Axel si sedettero ad uno dei tavoli della mensa in attesa di Padre Rufus, Axel si domandò se c’era qualcosa che doveva sapere anche lui, e Astrid gli disse di aspettare il frate.
Quando arrivò Padre Rufus ci fu un momento di tensione, ma Astrid si fece coraggio, disse tutto quello che c’era da sapere, dell’incontro contro i Mephit, delle abilità di Helen, l’incontro con quella strana pegaso, le pietre magiche e tutto il resto.
Padre Rufus e Axel furono sorpresi, inoltre Astrid disse anche che quando Helen concentrava il suo sguardo i suoi occhi diventavano occhi di drago.
Padre Rufus si alzò dal tavolo incredulo, 
-“Ich kann es nicht glauben, ich will es nicht glauben(Non ci posso credere, non ci voglio credere)“-, Astrid cercò di calmarlo,
-“Stia calmo Padre Rufus, non deve essere spaventato“-
-“Io non sono spaventato, sono preoccupato, come hai potuto tenermi questo segreto, Astrid?“-
-“Non è che non volevo dirglielo, è che non sapevo come dirlo, e non sapevo nemmeno se mi avesse creduto, mi perdoni Padre“-
-“Questo non può essere, Helen riesce a vedre i punti deboli dei Mephit, e può assorbire i poteri delle pietre magiche?“-, Axel era contento,
-“Può essere una buona opportunità, avremo un membro della nostra banda che sa fare queste cose, è come avere Tom ed Astrid in un unico pony, Helen è davvero un dono del cielo, il Pony Misericordioso ce l’ha portata a noi, deve significare qualcosa“-, ma Padre Rufus non era contento,
-“Nein, se qualcuno al di fuori del monastero dovesse sapere queste cose, Helen potrebbe essere vista come una strega e condannata al rogo, anzi mi domando anche se gli altri monaci saprebbero tenere il segreto, lo so sono pony fidati, però non so se ragirebbero in modo positivo a queste notizie“-, Astrid non era contenta della reazione del monaco,
-“Perchè? Lei sta reaggendo in modo positivo?“-
-“Sono preoccupato per lei, per Helen, non voglio che le succeda qualcosa di brutto“-
-“Ma perchè dovrebbero condannarla al rogo?“-
-“Voi non potete saperlo, eravate piccoli, io invece l’ho visto“-
-“Visto cosa?“-, in quel momento una draghessa marrone di roccia entrò nella mensa e parlò,
-“Colette“-, tutti si girarono, Astrid le parlò,
-“Spinne? Che ci fai qui?“-
-“E‘ da tanto tempo che volevo parlarvi, parlarvi di Helen, Padre Rufus, lei se ne era già accorto?“-
-“Nein, Spinne, e non penso che sia come pensi tu“-, Axel era curioso,
-“Scusate ma di cosa state parlando?“-, la draghessa di roccia cercò di spiegarsi,
-“Voi non seguite spesso Helen?“-, Astrid non capì, 
-“In che senso? Vuoi dire starle sempre a presso?“-
-“Ja, ogni volta che lei si mette a suonare uno strumento noi draghi di roccia rimaniamo incantati dalle note che lei suona, non è mai successo qui nel monastero, inoltre ogni volta che lei ha bisogno di un pò d’ombra ogni volta che legge nel cortile, lei va vicino a Faul e gli chiede se può farle ombra con la sua ala, e non solo se lui occupa uno spazio, lei gli chiede gentilmente di spostarsi“-, Padre Rufus era incredulo,
-“Ma non può essere, Faul non obbedisce a nessuno nel monastero, ed è il drago più grande, vecchio e pigro che è qui“-
-“Ja, non obbedisce nemmeno a noi draghi di roccia, eppure ad Helen non dice mai di no, lei chiede e lui obbedisce, Helen nemmeno se ne accorge, da degli ordini ai draghi e loro obbediscono, ma lei non lo sa, Stachel è un discorso diverso, dato che è il suo draghetto“-
-“Ma perchè ci stai dicedno queste cose? Sai qualcosa su Helen?“-
-“Sapete la storia di Colette?“-
-“Chi è Colette?“-
-“Padre, non ne hai mai parlato con loro?“-, Padre Rufus dovette essere lui a confessare stavolta,
-“Nein, non ne ho mai parlato con loro, ed io ero presente quando Colette è stata giustiziata“-, ma Astrid non capì, e non solo lei,
-“ma chi sarebbe Colette? Padre Rufus?“-
-“Era una pegaso cuor di drago che viveva in Prancia“-
“Una pegaso cuor di drago? Ma per favore, quella è solo una storiella per puledrini“-
-“E‘ quello che credevo anche io, ma tutto combacia, Colette era una pegaso che poteva dare ordini ai draghi di roccia, io l’ho conosciuta in due situazioni diverse, la prima quando mi parlò delel sue abilità, era in grado di comandare la terra, era bravissima con lo studio, era immune ai veleni, poteva mangiare un frutto velenoso ad avere solo un mal di pancia, poi era bravissima con la spada e con l’arco, inoltre poteva risucchiare il potere delle pietre magiche dentro di lei ed usare quel potere,ma quando cominciò a mostrare i suoi poteri al pubblico lei fu condannata al rogo per stregoneria, io ero presente, e non potei fare niente, lei stessa nonpoteva fare niente, morì bruciata, povera anima innocente“-, Astrid e gli altri erano stupiti, lei fece altre domande,
-“Ma…..vuole dire che…..“-
-“Se è come pensa Spinne, Helen potrebbe essere la nuova Pegaso cuodidrago, tutto è come faceva Colette, comandare i draghi, essere immune ai veleni, essere brava in qualsiasi arte, essere brava con le armi, risucchiare il potere delle pietre“-
-“Pensa davvero che Helen sia una pegaso cuordidrago?“-
-“Rifletti bene Astrid, se Helen non è morta quando ha mangiato le Steinkartoffeln, non credo che sia bastato l’antidoto di Sylvester, pensavo sarebbero state le nostre preghiere, ma il fatto è che lei è una Pegaso cuordidrago, è immune ai veleni, inoltre anche Colette quando concentrava il suo tiro i suoi occhi diventavano occhi di drago“-, Spinne fu contenta,
-“Quindi ora lo sapete, io avevo dei sospetti, anche io conoscevo la storia di Colette, e poi Helen ora ha quasi nove anni, e sono passati nove anni da quella vicenda“-, Axel era entusiasta,
-“Wow, ma ci pensate? Se nella nostra banda ci può essere una pegaso cuordidrago chissà quante cose potremmo fare con Helen, immagginate quante cose potremmo fare con i suoi poteri“-,
Astrid si alzò,
-“nein Axel, non possiamo mettere in pericolo la vita di Helen, padre Rufus ha ragione, se qualcuno in città saprebbe che qui c’è una pegaso cuordidrago potrebbero ucciderla, mentre dobbiamo agire con segretezza, se Helen vorrà usare le sue tecniche sarà una sua decisione, ma non possiamo metterla in pericolo“-, Padre Rufus era contento di quel discorso, però c’era una cosa che doveva controllare,
-“Ora che ci penso, dobbiamo parlarne con Padre Sylvester, di lui ci possiamo fidare, dobbiamo vedere le ietre che Helen ha assorbito“-, Astrid gli diede ragione,
-“E‘ vero, dobbiamo vedere che pietre ha dato quella pegaso strana ad Helen“-
-“A proposito, la pegaso ha detto il suo nome?“-
-“nein, non sappiamo chi sia“-
-“Però dalla descrizione che mi hai dato credo di sapere chi sia, deve trattarsi di Solar Calendar, Colette disse di averla incontrata e che le disse di non mettere in mostra i suoi poteri in pubblico, naturalmente Colette non la ascoltò“-
-“Ad Helen ha detto che voleva solo aiutarla“-
-“Essendo una veggente sa che Helen fa parte di una banda di ladri, mentre Colette non era una ladra, quindi perciò non le avrà detto di fare attenzione“-.
Spinne se ne andò dagli altri draghi di roccia, mentre Axel, Tom, Astrid e Padre Rufus andarono da Padre Sylvester, per sapere le proprietà delle pietre della veggente.
Il pony ricercatore aveva un libro con disegnate varie pietre magiche e si mise a spiegare dopo che Astrid gliele diede tutte e otto, naturalmente gli spiegarono anche tutta la faccenda che Helen potesse essere una pegaso cuodidrago.
-“Queste pietre non sono molto comuni, comunque le conosco, la prima è una pietra che risucchia la magia e l’energia, se Helen saprà usare questo potere potrà risucchiare l’energia dei mostri e dei nemici, la seconda è una pietra del fuoco, si può usare il fuoco nelle tecniche, la terza è una pietra flagello, si possono mandare maledizioni ai nemici, come rallentamento o accecamento o sintomi simili che impediscono al nemico di attaccare, la quarta è una pietra che blocca la magia, la quinta è una pietra della terra, ed è rara, ti dà il potere di avere il potere della terra e della roccia, la sesta è una pietra dello scudo, ti permette di evocare degli scudi, la settima è un pietra del Gegenangriff, ossia del contrattacco, si può dare al nemico lo stesso danno che lui ha dato a voi, e l’ultima….l’ho vista una sola volta, è una Pietra magica degli elfi, ti permette di donare energia ai tuoi alleati, bisognerebbe però avere delle pietre speciali per poter evitare di spendere tutta l’energia per guarire i tuoi compagni, se Helen ha ricevuto questi poteri non sappiamo come potrà usarli, ma è chiaro che solo lei potrà scoprire come risvegliarli“-,
Axel era esterrefatto,
-“WOW, ma ci pensate? Ora che Helen ha quei poteri ora sarà ancora più forte, sarebbe davvero un memebro del Picchio Rosso fantastico, se dovessimo combattere contro nemici e contro die mostri sarebbe un alleato mitico, e potrebbe anche guarire le nostre ferite“-, Astrid però lo fermò,
-“Ma non hai sentito cosa ha detto Padre Sylvester? Helen non ha mica imparato quelle tecniche, solo ora ha assorbito quelle pietre, e nessuno di noi può aiutarla, il Fluch der Bestie io lo conoscevo già, è per questo che Helen lo ha potuto evocare, e poi come ha detto Padre Rufus lei non deve essere vista dalla gente, altrimenti farà la fine di Colette, io non voglio che lei finisca bruciata accusata di stregoneria, quando invece lei è una puledrina molto intelligente e anche religiosa, io non voglio perderla, quando ho creduto di perderla perchè era avvelenata ho fatto una promessa al Pony Misericordioso, e cioè essere una migliore sorella maggiore, perciòlei non può far parte del Picchio Rosso se sarà sempre in pericolo“-, Axel però aveva altri piani,
-“Astrid? Ma ci pensi? Tu avresti un’arciera sempre con te, invece che essere da sola, credimi, non le succederà niente, se saremo noi tre a proteggerla, e poi qui al monastero è salva, lo siamo anche noi, e poi se entrerà nella banda sarà sempre in incognito“-
-“ Du bist nur ein Idiot (Sei solo un idiota) non pensi bene, Padre Rufus, dica qualcosa, è lei la voce della ragione qui“-.
Padre Rufus stava pensando e poi disse qualcosa,
-“Detesto doverlo ammettere, ma Axel potrebbe avere ragione“-
-“Was? Che intende?“-
-“Helen sarebbe sempre al sicuro qui da noi, e se voi la proteggerete, Colette ha fatto troppo uso dei suoi poteri, li ha usati in pubblico e sapeva anche percepire i pericoli, la veggente l’aveva avvertita, Helen invece è una ladra, quindi agirebbe sempre in segreto, e poi se vuole entrare a far parte del Picchio Rosso è una sua decisione, lei ha il diritto di sapere che è una pegaso cuordidrago, certo all’inizio sarà difficile per lei accettarlo, anche perchè lei non saprà di che parlo, è per questo che voglio farle leggere quel libro che ho nella biblioteca, lì parla di alcune pegaso cuordidrago vissute nel passato, così si farà un‘idea“-
-“Ma Padre Rufus….è proprio necessario?“-
-“Da quanto ne so quella veggente è apparsa in passato anche ad altre eroine per aiutarle, per darle un consiglio, se è apparsa adesso vuol dire che Helen è pronta, a meno che….“-
-“A meno che?“-
-“Colette mi confessò di aver fatto un sogno in particolare in cui lei scopriva che il suo destino si era appena svegliato, forse Helen sta facendo quel sogno proprio adesso“-
-“Quale sogno?“-
-“Andiamo da Helen, controlliamo se si è svegliata“-.
Padre Rufus e Astrid andarono da Helen, la quale si era da poco svegliata, era un pò stordita, Astrid le parlò,
-“Come ti senti Helen?“-
-“Ich weiß nicht(Non lo so), è stato strano, ora mi sento….mi sento con molta energia, come quando ho assorbito la pietra del Fluch der Bestie“-
-“hai assorbito ben otto pietre e sei svenuta, hai per caso fatto uno strano sogno?“-
-“Ja, è vero, ho fatto uno strano sogno, molto strano, ho rivisto anche quella veggente“-, e Padre Rufus le chiese,
-“Puoi raccontarcelo, Helen?“-, ed Helen cercò di ricordare,
-“ Mi trovavo in un castello, io ci entro dentro e poi salgo delle scale, improvvisamente le scale dietro di me scompaiono e c’è un muro al posto loro, poi c’è un lungo corridoio, pieno di statue di pegaso e di draghi e alla fine del corridoio, c’è una statua di pegaso femmina, e una di drago femmina e c’è una mano scheletrica di drago che indica un grosso libro che si apre, le pagine sono bianche eccetto per la prima pagina che ha dei nomi scritti, in quel momento una mia piuma si stacca dall’ala destra e scrive il mio nome su quella pagina, ricordo il nome prima del mio era Colette, poi sento una voce dietro di me che dice << Il tuo destino si è appena svegliato cara Helen >>, io mi giro e colei che vedo è la pegaso veggente che mi dice che è lì in sogno per aiutarmi, e mi dice che il suo nome è Solar Calendar, e dice che lei è la prima pegaso cuordidrago, e che anche io sono come lei, poi mi sveglio“-, Padre Rufus aveva ragione, Astrid era preoccupata, 
-“Quindi è tutto vero, ma tu Helen, sai cos’è una pegaso cuoridrago?“-
-“Nein, che cos’è?“-, Astrid chiese a Padre Rufus se voleva essere lui a spiegarlo, e così fu lui a parlare,
-“Vedi Helen, nel lontano passato sono esistite delle pegaso forti con dei poteri speciali, e avevano degli amici draghi, erano molto intelligenti e brava nel combattere, e potevano usare la magia, potevano incantare i draghi con la loro voce o la loro musica, anche i puledrini ascoltavano la loro voce, erano pegaso femmine, e si dice che il loro spirito sia sempre vivo alla ricerca di una erede, ed ora quell’erede sei tu“-
-“Was? Non può essere? Come possono essere esistite delle pegaso così? Con la magia“-
-“Astrid mi ha detto tutto, ora anche tu hai la magia“-
-“Ah, quindi lo sa“-
-“Non sono spaventato o arrabbiato, però devi fare attenzione a come usi i tuoi poteri, perchè potrebbero manifestarsi all’improvviso, quindi ti conviene stare nel monastero finchè non provi a usarli“-
-“Ma questo significa che ho nuovi poteri, ma non saprei come usarli, e poi come fa a sapere queste cose?“-
-“Perchè cara Helen, io ho un libro che parla delle pegaso cuordidrago, e poi perchè prima che tu nascessi io ne ho conosciuta una, in Prancia, si chiamava Colette, era molto intelligente, ed era brava con l’arco, brava con lo studio, e poteva assorbire la magia dalle pietre magiche, però dopo che lei è morta la sua essenza ha viaggiato per tutto il continente fino a quando sei nata tu, perchè anche se non sei una sua parente tu conservi la volontà di Colette, ed io e Astrid e gli altri ti proteggeremo“-.
Naturalmente Padre Rufus le parlò anche della morte di Colette, quindi Astrid le disse di usare i poteri lontano dalla gente, poi la portarono giù da Padre Sylvester che stava parlando con Spinne, e Sylvester le disse le caratteristiche di tutte quelle pietre, Padre Rufus invece prese il libro delle pegaso cuordidrago, però da una delle pagine uscì fuori una pergamena, Padre Rufus non ricordava di averla messa, Astrid la lesse, e poi parlò ad Helen, 
-“Helen? Credo che sia per te“-, Helen prese la pergamena e la lesse,
-“Cara Helen, forse non sai chi sono, ma sappi che ho scritto su questa pergamena le possibili magie che tu potrai imparare, ho viaggiato nel futuro conoscendo te stessa da grande, e quindi potrai fare meno fatica ad impararle, firmato Solar Calendar“-
-“Quella veggente ha viaggiato nel tempo, per poter consegnare questo messaggio ad Helen“-
-“ma se queste sono le tecniche che imparerò grazie alle pietre, non sarà così difficile“-, Padre Rufus pensò e parlò,
-“Evidentemente sei destinata ad usare quelle tecniche, forse per questo che Solar ti è venuta incontro, e con le istruzioni per le magie ti sarà più facile apprenderle“-, la draghessa Spinne parlò ad Helen,
-“Per quanto riguarda come sentire il potere della terra possiamo aiutarti noi Helen, noi draghi di roccia manterremo il segreto, e ti aiuteremo a controllare i tuoi poteri, dopotutto vengono da pietre magiche“-
-“Vuol dire che voi draghi di roccia potete usare la magia?“-
-“Non proprio, però possiamo percepire la magia della terra e della roccia, inoltre possiamo produrre cristalli magici però che non possiamo usare, però Padre Sylvester sa come usarli“-.
Helen ci pensò un pò, ma poi pensò e rispose,
-“Io…voglio allenarmi, voglio migliorare la mia tecnica con la spada, con i pugnali e pure con l’arco, voglio imparare quelle tecniche, voglio essere utile per il Picchio Rosso“-, Padre Rufus era stupito,  
-“Sei sicura di quelli che dici, Helen?   “-
-“Ja, sono sicura, io voglio diventare forte ed essere utile per tutti voi, combattere le ingiustizie, essere un ladro buono“-
-“Allora noi saremo i tuoi maestri“-.
In quel momento qualcuno suonò la campana del monastero, Padre Rufus andò a vedere, pare che il frate capo del monastero era finalmente tornato dal suo pellegrinaggio, Helen chiese,
-“Che sta succedendo, Astrid?“-
-“Sei fortunata Helen, è appena tornato Padre Arthur, dobbiamo parlargli di te, dato che lui non ti conosce, e se lui ti accetterà nel monastero,  ed io penso di sì, lui ti nominerà membro della nostra banda, dopotutto lui era un membro prima di diventare frate“-.
 
 

Continua….
 

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Capitolo 11
*** Gli eroi del passato ***


Die Helden der Vergangenheit

Gli eroi del passato

Era arrivato Padre Arthur, un frate pony arancione, era il capo di tutti i frati del monastero, finalmente era tornato dal suo pellegrinaggio, fu accolto dai frati ed anche da Axel, Astrid e Tom.
Padre Arthur era felice di essere tornato, era stanco ed affamato; quindi, Padre Rufus lo portò nella sala della mensa per fargli mangiare qualcosa.
Quando Padre Arthur si sedette a mangiare, Padre Rufus, Axel, Tom e Astrid si misero a parlare con lui degli ultimi avvenimenti, soprattutto di Helen, non tralasciarono nessun dettaglio su di Helen, compresa l’esperienza con le pietre magiche.
Padre Arthur conosceva bene la leggenda delle Pegaso Cuordidrago, e quindi non era estraneo a certe storie, anche se non era d’accordo di tenere una puledrina nel monastero ci riflettete bene e disse subito il suo verdetto,
 
-“Es scheint mir eine schwierige Situation zu sein (Mi sembra una situazione difficile), però in effetti se la Piuma nera la cerca per ucciderla, noi dobbiamo proteggerla, io dico che lei non debba lasciare il monastero da sola e deve allenarsi qui dentro, ci potrà essere utile una piccola ladra, e soprattutto un’arciera in più, se lei è così brava, allora potremo fare già la cerimonia per farla entrare nel Picchio Rosso“-,

Padre Rufus fu contento di quella decisione,

-“Sia fatta la volontà del cielo, caro Padre Arthur lei mi riempie di felicità, Helen ormai è già parte della nostra famiglia, e non volevo mandarla in un orfanotrofio“-
-“Se questa Helen è davvero così speciale per tutti voi, il suo posto è qui nel monastero, e credo che ci potrà essere utile con il Picchio Rosso, piuttosto, lei dov’è?“-
-“Vado subito a chiamarla“-.
E così Padre Rufus andò a chiamare Helen, lei lo seguì fino alla sala della mensa dove padre Arthur aspettava di conoscerla, Helen si sedette vicino al capo dei frati, lui la guardò negli occhi, e le fece delle domande,

-“Dimmi un pò Helen, a te piacciono i libri?“-
-“Ja, ich mag Bücher (Sì, mi piacciono i libri)“-
-“E ti piace studiare?“-
-“ Ja, ich lerne gerne (Sì, mi piace studiare)“-
-“Mi hanno anche detto che ti stai allenando con i tuoi amici ladri“-
-“Ja, das stimmt, ich trainiere mit meinen Diebesfreunden, aber sie sind nicht meine Freunde (Sì, è vero, mi sto allenando con i miei amici ladri, ma loro non sono miei amici)“-
-“Ah no? Loro non sono tuoi amici?“-
-“ Nein, sie sind nicht nur Freunde, jetzt sind sie meine Familie (No, non sono semplici amici, ormai loro sono la mia famiglia)“-
-“ Ah, capisco, ora loro la tua nuova famiglia, loro mi hanno raccontato di te di quello che hai fatto e…..“-, Padre Arthur notò che al collo Helen aveva un rosario dorato,  
-“Chi ti ha dato quel rosario, Helen?“-
-“Ah, me lo ha dato Padre Rufus, è un suo regalo“-
-“Immagino che lui ti abbia detto che quel rosario glielo ho regalato io“-
-“Ja, me lo ha detto, ha detto che è stato il suo primo rosario da quando è diventato frate“-
-“Loro mi hanno detto anche che tu potresti essere una possibile pegaso cuor di drago, io conosco quella leggenda, Padre Rufus invece ne ha conosciuta una in carne ed ossa e……“-, in quel momento un frate entrò a dire una notizia, 
-“ Padre Arthur, Padre Rufus, ci sono delle persone che vorrebbero entrare per chiedere aiuto, sembrano pony poveri“-
-“Ah, allora falli entrare, Padre Rufus vai ad accoglierli“-, Padre Rufus aprì il portone ed entrarono tre pony coperti di vestiti stracciati, sembravano affamati e chiedevano un riparo, Padre Rufus non gli negò niente e così li portò dentro alla sala mensa per dargli da mangiare
Astrid notò qualcosa di strano, Helen stava guardando in malo modo i tre pony e non capiva perchè,   
-“Helen? che ti succede?“-
-“Niente, è….è solo che…..ma voi non li vedete quei mostri?“-
-“Quali mostri?“-
-“Quei tre, quei tre pony che si sono seduti“-
-“Ma Helen, non sono mostri, sono semplicemente dei pony“-, poi Helen prese il suo arco e puntò una freccia verso uno degli ospiti, Astrid cercò di fermarla, 
-“Hör auf, Helen, was machst du? (Fermati Helen, che stai facendo?)“-, ma Helen non la ascoltò e lanciò la freccia contro uno dei pony che fu preso in piena fronte e cadde sul pavimento, Padre Rufus fu esterrefatto,  
-“Helen? Ma che cosa hai fatto? Sei forse impazzita?“-, ma Helen aveva una spiegazione, 
-“Ma non è possibile che nessuno di voi riesca a vedere che sono dei mostri?“-
-“Ma che mostri stai dicendo?“-, Axel però fermò Padre Rufus, 
-“Aspetti Padre, guardi bene“-, il pony che era stato colpito cominciò a mutare, si tramutò in un Mutante, Padre Rufus si spaventò, 
-“ Divina provvidenza, ma questo è un Wechselbalg“-, gli altri due pony saltarono sul tavolo e rivelarono la loro vera natura, erano anch’essi due Wechselbalg, Axel preparò subito i suoi pugnali e Tom la sua spada, ma mentre c’erano due Mutanti nella sala mensa altri ne arrivarono sorvolando il portone, Padre Rufus cercò di avvisare tutti del pericolo,  
-“Alarm! Alarm!(Allarme! Allarme!) ci sono dei pericolosi Wechselbalg nel monastero, cercate di salvarvi“-.
Molti frati scapparono, ma Padre Rufus no, infatti chiese a Tom di passargli una delle sue spade, e l’unicorno gliela diede, e Padre Rufus cominciò a colpire dei Mutanti, Helen non aveva mai visto Padre Rufus in quello stato, ma una cosa era certa, lei non poteva stare lì ferma mentre gli altri combattevano, così lei prese la sua spada e si mise vicina a Padre Rufus.
Lui però non era contento,    
-“Helen? Du darfst nicht hier bleiben, es ist gefährlich (Helen? Non devi stare qui, è pericoloso)“-
-“Ja, ich weiß, Vater, aber ich möchte mich auch diesen Monstern stellen, ich werde jetzt nicht weglaufen wie früher (Sì, lo so, padre, ma voglio anche io affrontare questi mostri, io ora non scapperò come sono scappata in passato)“-, negli occhi della puledra Padre Rufus non vedeva paura, ma una forte determinazione, e lui ne era felice, però lui non voleva che lei si facesse male,
-“Va bene, Helen, però rimani dietro di me, cercheremo di difenderci a vicenda“-.
I Mutanti volevano attaccare i frati e le famiglie povere che loro ospitavano, ma Axel e Tom li uccidevano subito, e Astrid li aiutava colpendo i Mutanti con le frecce.
Agli altri Mutanti ci pensavano Padre Rufus ed Helen, lei era molto veloce e li uccideva subito, ma Padre Rufus era più forte e colpiva in pieno petto i Mutanti.  
Intanto fuori alla capanna di Padre Sylvester c’erano dei Mutanti che cercavano di entrare, ma Padre Rufus corse contro di loro, ne prese uno per il collo e gli girò la testa e glielo spezzò, Padre Rufus chiese a Padre Sylvester di rimanere dentro che a proteggerlo ci pensava lui, tre Mutanti circondavano Padre Rufus,  

-“Orride creature del male, io vi spedirò nel Poninferno dal quale appartenete“-, così con dei colpi di spada il frate uccise i Mutanti.
Helen continuava a guardare come Padre Rufus combatteva, con la spada nello zoccolo sembrava un altro pony, poi vide anche che i draghi di roccia stavano aiutando i frati, pure il suo draghetto Stachel, ma lei poi sentì un rumore, dei Mutanti che stavano sputando veleno addosso ad Astrid, lei evitava quei getti, poi venne attaccata alle spalle da uno di loro, i Mutanti la tenevano ferma per terra e volevano mangiarla, ma Helen corse verso di lei, ma un Mutante la prese per gli zoccoli e la trascinò, Helen non sapeva cosa fare, Astrid era in pericolo, e lei era stata catturata da un Mutante,    
-“ Astrid, neeein!“-, Helen mise gli zoccoli per terra per aggrapparsi, ma in quel momento delle scie di colore marrone apparvero sul prato, le scie si allungarono fino a raggiungere i Mutanti che tenevano ferma Astrid, una scia toccò un Mutante ci fu del fumo e il Mutante era bloccato in una mano fatta di roccia, un altro Mutante quando fu toccato da un’altra scia, fu lanciato in aria da un pezzo appuntito di roccia, l’ultimo Mutante si guardò intorno e non sapeva cosa fosse successo, ma Astrid approfittò del momento e colpì il Mutante con una freccia dritto nel torace.
Ora era Helen che doveva liberarsi, il Mutante continuava a trascinarla, lei si girò a pancia all’aria e lo picchiò, poi mise lo zoccolo destro per terra, una roccia si materializzò e finì addosso al mostro schiacciandolo.
Oramai i Mutanti erano stati decimati e Padre Rufus e Astrid andarono da Helen, lui le chiese  
  
-“Helen? Va tutto bene?“-
-“Ja, anche se…non so cosa sia successo“-
-“Ma ti hanno fatto del male? Ti hanno morsa?“-
-“Nein, mi hanno solo trascinata, ma poi forse mi avrebbero morsa, ma ora non so cosa ho fatto“-,
Astrid si guardò intorno, 
-“Ci sono dei feriti? C’è qualcuno che si è fatto male?“-, ma Axel le rispose positivamente, 
-“Nein, stiamo tutti bene Astrid, meno male che ci siamo accorti subito di questi Wechselbalg, altrimenti non avremmo avuto solo dei feriti“-.
Padre Rufus chiese a tutti di tornare nella sala mensa, e parlare con padre Arthur, dovevano chiedere delle cose ad Helen.
Tutti seduti al tavolo, Helen si sentì osservata, a parlarle per primo fu proprio Padre Arthur, 
-“Ascoltami Helen, come hai fatto a capire che quei pony erano in realtà dei Wechselbalg?“-
-“Io…io non lo so, ho visto che erano pony, ma ad un tratto quando ho concentrato la mia vista hanno cambiato la loro forma, ed erano dei Wechselbalg, vedevo solo come erano senza trasformazione, tutto qui“-
-“Questa era una cosa che sapeva fare anche Colette, e anche le altre Pegaso Cuordidrago, potevano vedere il falso e anche le creature trasformate, e come spieghi quello che hai fatto con la roccia?“-
-“Non lo so, ho visto Astrid in pericolo e poi ho messo gli zoccoli a terra, poi non so cosa ho fatto, volevo solo colpire i Wechselbalg“-, Padre Arthur si consultò con Rufus, poi si rivolse di nuovo ad Helen,  
-“Quello che hai fatto mi ha detto Rufus che era una cosa che faceva Colette, era in grado di fare meraviglie con la roccia“-
-“ma io ancora non ho avuto il tempo di allenarmi con le nuove tecniche“-, poi a proferire parola fu Padre Sylvester,
-“Se posso dire una cosa, credo che le pietre da cui Helen ha assorbito la magia abbiano risvegliato il potere che era assopito in lei“-, Padre Rufus fu stupito, 
-“Cosa vuoi dire Sylvester? Che Helen avesse già quelle magie dentro di lei?“-
-“Nein, o meglio….credo che alcune le abbia imparate, mentre le altre lei le conosceva già, ma erano dentro di lei senza che lei lo sapesse, quelle pietre hanno fatto in modo che lei le avesse subito, credo che debba solo imparare a manovrarle, solo così potrà essere utile a noi e a sè stessa“-, Padre Arthur pensò ad una cosa, 
-“Allora io ritengo che Helen faccia assolutamente parte del Roter Specht (Picchio Rosso), lei potrà esserci utile per combattere la malvagità in giro per il regno e anche i Wechselbalg, però è meglio che uno di voi, o ancora meglio due di voi la accompagnino fuori dal monastero, sarebbe un guaio se qualcuno possa vedere i suoi poteri, ma prima di tutto lei deve imparare a controllarli, deve fare pratica, e se quella pergamena che viene dal futuro potrà aiutarla, allora è meglio così, Helen, voglio che tu ti alleni, stasera stessa provvederemo a fare la cerimonia per la tua inclusione nella banda“-.
Astrid rimase con Helen per vedere come lei si allenava, Helen consultava la pergamena lasciatale da Solar, però non c’era scritto niente sulle tecniche della roccia,  però spiegava bene come usare le pietre che aveva assorbito, quindi si concentrò per una tecnica alla volta, vide le informazioni della pietra dello scudo, Helen le lesse, 
-“ Se saprai usare il potere della terra, potrai evocare degli scudi resistenti grazie alla terra, alle pietre e alla roccia, niente potrà attraversare questi scudi, a patto che tu sia molto brava con la magia e brava a creare questi scudi, concentra la tua magia interna sulla terra e potrai usare con saggezza queste difese“-, Helen andò dai draghi di roccia per avere più informazioni, Spinne, la draghessa di roccia le andò vicino, 
-“Vedi cara Helen, anche se noi draghi non abbiamo poteri magici, possiamo usufruire della magia della terra che risiede in noi,  ora ti faccio vedere“-, Spinne mise una mano per terra e creò una piccola collina di terra, poi con quella terra creò una roccia, e con un semplice tocco di mano ruppe la roccia.  
-“Hai visto, Helen? Che ne dici di provare?“-
-“ Aber ich weiß nicht, wie ich es machen soll (Ma io non so come fare)“-
-“basta solo che metti il tuo zoccolo sulla terra, e vedrai che riuscirai a sentire l’energia della terra, prova a toccare con lo zoccolo la terra“-.
Helen fece come detto da Spinne, mise lo zoccolo per terra, ma non sentiva niente, Spinne allora le disse che doveva concentrarsi, chiudere gli occhi e concentrarsi, allora la pegaso prese un fazzoletto di lana e se lo legò alla nuca per poter coprire e chiudere gli occhi e non vedere niente.
Helen non vedeva niente solo buio, cercò di concentrarsi, Spinne le mise una mano sulla testa, 
-“Hai gli occhi chiusi?“-
-“ Ja“-
-“Ora dimentica ciò che hai visto, che cosa vedi?“-, in quel momento Helen vide delle luci, non vedeva niente di chiaro però vedeva le luci che delimitavano i contorni, e più si concentrava più la luce copriva una zona più ampia e quindi vedeva più cose circondate dalla luce.  
-“ Io…io….io vedo…io vedo delle rocce alla mia destra, delle piante lontano verso la mia sinistra e vedo voi draghi, siete sette, ci sei tu vicino a me, e gli altri sono lontani, altri draghi sono più lontani, e poi vedo delle formiche uscire da una buca del terreno, e vedo…..non solo....vedo, sento i vari frati che passano per questa zona, uno di loro ha un cestino con delle verdure, poi c’è Astrid che sta prendendo gli strumenti musicali“-
-“E quale strumento ha adesso nello zoccolo?“-
-“E’ lungo e piccolo, è il suo flauto“-, Spinne era esterrefatta per tutti quei dettagli ed in poco tempo, Helen aveva davvero un ottimo talento per percepire l’energia della terra, però Spinne voleva metterla alla prova,
-“Riesci a creare delle rocce con questa energia?“-
-“Io…..io non lo so, prima c’ero riuscita ma ora non riesco a farlo“-, Helen provò a mettere tutti e quattro gli zoccoli in terra, i suoi zoccoli brillavano di una luce arancione, ma il luccichio durò poco, ed Helen non sapeva cosa fare. 
-“ Dove ho sbagliato? Devo togliermi la benda?“-
-“Non credo che dipenda dalla benda, tu in quel momento eri in pericolo ed erano in pericolo anche i  tuoi amici quindi credo che dipenda da quel momento perciò dobbiamo ricreare quel momento”-
-“In che senso?“-, Spinne parlò con due draghi, ma Helen non sentiva niente, poi sentì Astrid urlare, Helen si spaventò, 
-“ Ma che succede?“-, fu Astrid a rispondere,
-“ Helen, mi stanno tirando delle pietre e non delle pietre piccole, ma pietre grandi, fermali“-
-“Che state facendo ad Astrid?“-, poi Spinne rispose, 
-“Niente paura, Helen, stiamo solo aiutandoti con il tuo allenamento, se i tuoi amici erano in pericolo allora devono essere in pericolo anche adesso, così i tuoi poteri si attiveranno“-, ma Helen non era d’accordo, 
-“ Ma così farete del male ad Astrid“-
-“Allora ti conviene attivare subito la tua magia legata alla roccia“-
-“ Fermatevi, smettetela“-, ma Spinne prese un grosso masso e lo lanciò contro Astrid la quale cercò di schivarlo, ma il masso era veloce, Helen si mise tra il masso ed Astrid, poi ci fu un botto.
Spinne era preoccupata perché pensava di aver esagerato, ma poi vide qualcosa, Astrid era rannicchiata per terra con le ali che le coprivano la testa, poi lei guardò e si alzò, Helen aveva lo zoccolo che puntava in avanti, il masso non c’era più, era stato distrutto, era cozzato contro una roccia a forma di rettangolo che spuntava dalla terra.
Spinne esultò
-“Ce l’hai fatta, Helen“-, Helen si tolse la benda e vide quello che aveva creato, uno scudo di roccia naturale e molto resistente dato che aveva distrutto il masso oltre che fermarlo, Helen lo guardò stranita, 
-“ Aber was ist das für ein seltsamer Stein? (Ma che cos'è questa strana roccia?)“-, Astrid si avvicinò per vedere quella strana roccia, 
-“ Sieht aus wie eine Art Schild, Helen (Sembra una specie di scudo, Helen), per essere precisi è uno scudo di roccia, e per essere così resistente la tua energia deve essere molto forte, si è davvero attivata perché io ero in pericolo“-
-“Ti saresti fatta male, però potevi volare via“-
-“ In realtà ero d’accordo con Spinne, dovevo solo fingere di essere in pericolo, e tu ce l’hai fatta“-
-“Was? (Cosa?) E se non ce l’avessi fatta? Saresti rimasta schiacciata“-
-“Era un rischio che volevo correre, ma ce l’hai fatta, Spinne aveva ragione, hai davvero un forte potere dentro di te“-, Helen toccò quella roccia e al suo tocco si sgretolò, Spinne era sicura della forza interiore di Helen, però la giovane pegaso ora era determinata a provare ad evocare quella roccia anche in altre situazioni.
Helen provò diverse volte, insistette diverse volte e alla fine ci riuscì, poteva richiamare da qualsiasi terreno quella roccia rettangolare, ed ogni volta era molto resistente, solo lei e i draghi di roccia potevano distruggerla assorbendone l’essenza, era uno scudo naturale che resisteva anche al fuoco, Spinne applaudì la pegaso,  
-“Herzlichen Glückwunsch, Helen (Congratulazioni, Helen), ora sei in grado di richiamare quel potere, ora cosa farai? “-
-“Penso che mi riposerò, ci sono anche altre tecniche che devo provare, se riuscirò ad apprenderle tutte sarò di aiuto per la mia famiglia e per il Picchio Rosso, per il momento credo che battezzerò questa tecnica Steinschild (Scudo di pietra), sulla pergamena c’è scritto anche che la me stessa del futuro ha potenziato queste abilità, ma non spiega come“-
-“Forse spera che la te stessa del presente cioè tu lo capisca da sola“-
-“Forse deve essere così, per il momento mi limiterò ad apprendere quelle scritte, poi si vedrà se riuscirò a potenziarle”-. 
Helen si mise seduta su di una grossa pietra e si mise a suonare il liuto per rilassarsi e non pensare ai suoi allenamenti.
Dopo un po' però arrivò Padre Rufus per parlare con lei, 
-“Hallo Helen (Ciao, Helen)“-
-“Oh hallo Pater Rufus (Oh, salve Padre Rufus)“-
-“ Ti ho vista allenarti con Spinne ed Astrid, hai imparato una nuova tecnica“-
-“Ja, sembra utile, soprattutto per proteggere tutti voi in caso di pericolo“-
-“Sai, quando io combattevo, avevo sempre paura di morire“-
-“Lei? Lei padre ha avuto paura in vita sua?“-
-“Cara Helen, io ho avuto paura pure quando ti credevo morta per colpa di quelle verdure, tutti hanno paura nella vita, è una cosa che ci rende vivi, ci aiuta a prendere decisioni, e a volte a correre veloci, ma sappi una cosa, quando tu combatti devi tenere a mente tre cose“-
-“E quali sono?“-
-“la prima è che quando tu impugni la spada devi pensare: io attacco perché ce la faccio“-
-“E questa è la prima“-
-“La seconda è che quando ti pari devi pensare: io paro i colpi per difendere i miei compagni e non perché hai paura“-
-“E la terza?“-
-“ La terza è che se cadi devi pensare: Io ora sono morto ma posso rialzarmi”-
-“Sono tutti buoni consigli, potrò mai usarli tutti? “-
-“Forse no, perché sei ancora giovane e spesso saranno i tuoi tre amici a difenderti e proteggerti, però tu farai comunque la tua parte, ora però voglio che tu venga con me, voglio farti vedere una cosa“-
-“ Dove andiamo?“-
-“ Ti voglio portare al salone degli eroi“-
-“E dove si trova?“-
-“ Dentro al castello del re di Eichel, il re è un nostro amico, i suoi figli vengono qui a studiare, tu forse li conosci, ma forse no dato che non ti fai amici“-
-“ Per me è difficile farmi degli amici dopo come sono stata trattata male da delle puledrine ricche maleducate a Kieselstein“-
-“Posso capire, forse non avrai degli amici ma avrai sempre me e Axel, Tom ed Astrid e anche gli altri frati, ora vieni con me“-.
Padre Rufus ed Helen uscirono dal monastero per andare in città per raggiungere il castello del re, c’era da camminare un bel po', ma per Helen non era una fatica, poi arrivati al portone del castello il frate parlò con  le guardie, nel castello lo conoscevano tutti quindi non avevano problemi a farlo entrare anche se non conoscevano Helen.
Helen finalmente riusciva a vedere per bene un castello reale, vedeva arazzi, armature, bandiere, saloni, quadri ed armi appese ai muri.
Poi alla fine Padre Rufus aprì una grossa porta ed Helen vide un grosso salone con un tavolo lungo, c’erano statue alle pareti di diverse creature e pure delle scale che portavano ad un piano superiore con altre statue.
La prima statua che Padre Rufus mostrò ad Helen fu quella di un ippogrifo maschio che brandiva una grossa balestra.
Helen guardò la statua, 
-“ Chi è costui, Padre Rufus?“-
-“Come ti avevo promesso questo è il salone degli eroi, il re di Eichel ha voluto creare delle statue ai vari eroi delle leggende che si narrano in tutto il continente, questo che vedi è Lord Saighead, un ippogrifo maschio che viveva in Scoltzia, si dice che affrontò un esercito di Wechselbalg usando solo una balestra magica“-
 -“ Come è possibile che la balestra fosse magica?“-
-“Si dice che trovò dei cristalli magici speciali e che un fabbro del suo paese li inserì nella balestra, così le sue frecce avevano effetti elementali, e poteva anche lanciare magie senza freccia“-, poi i due pony passarono ad un’altra statua, la statua raffigurava un centauro con una grossa spada e Padre Rufus cominciò di nuovo a spiegare. 
-“ Questo…..cara Helen….lui è il centauro Dýnami, era un centauro che veniva dalla Greycia, si dice che fece un patto con Ares il dio della guerra, per salvare il suo paese dall’invasione di pericolosi draghi potenti“-, poi andarono all’altra parte del salone per vedere altre statue, la prima rappresentava un grosso pony con un grosso martello, l’altra era un unicorno con dei pugnali,
-“Questo davanti a noi è il pony Stärke, si dice che potesse sollevare il suo martello con un solo zoccolo anziché con due, si dice che fosse anche il miglior fabbro del regno di Germaneighia, le armi che creava con i suoi grossi martelli duravano per tutta la vita di un guerriero, a volte erano anche indistruttibili, era un forte pony che difendeva da solo il suo villaggio, e riduceva in briciole ogni suo avversario, l’altra statua invece è il famoso unicorno maschio Messer, era tedesco anche lui, era un benefattore, rubava ai cattivi per dare ai buoni, alcuni pensano che sia solo un personaggio di fantasia, era il pony da cui Axel ha preso esempio, perché Messer era leale ed onesto, e proteggeva i suoi compagni, era bravissimo con i suoi pugnali, usava sia gli zoccoli che la magia“-.
Dopo padre Rufus portò Helen al piano superiore per vedere le altre statue, la prima che videro era la statua di una zebra che brandiva uno scudo ed una lancia, 
 -“ Lei è la gladiatrice equigiziana Nyasi, si disse che avesse delle lance benedette dagli dei della sua religione zebrafricana, le sue erano lance magiche, si dice anche che una sua nipote fosse messaggera degli dei dell’Equigitto, ma chissà se è vero, comunque era una guerriera femmina molto forte si dice che non abbia mai perso nelle arene dove ha combattuto“-, la statua seguente era quella di un drago di medie dimensioni con un elmo in testa e che brandiva uno scudo rettangolare con disegnato un drago,  
-“ Come vedi anche i draghi hanno avuto il loro momento di gloria, lui è Abwehr, un drago di roccia proveniente dalla Horsvezia, dove molti combattevano con le armi appuntite lui usava sempre lo scudo, il suo era uno scudo magico, si dice che facesse molte vittime solo impugnando il suo scudo che usando il suo fuoco, e che nessuno riusciva a ferirlo, il suo scudo non si è mai scalfito, sembrava quasi invincibile“-.
Andando verso la parte opposta c’erano due statue, c’erano un drago ed un unicorno femmina, 
-“ Quello laggiù che vedi è un drago di fuoco horsvedese, si chiamava Blad, ed era un vichingo molto potente, si dice che quando pony e draghi andavano d’accordo lui difendeva sempre il villaggio che l’ospitava, come vedi dalla statua lui impugna una grossa ascia, si dice che fosse magica, che avesse un incantesimo speciale che permetteva di essere lanciata e di tornare tra le mani del proprietario, comunque con quella grossa ascia Blad faceva molti danni per difendere gli innocenti, invece l’altra statua che vedi è di una unicorno femmina che veniva dalla Greycia, si disse che fosse figlia di Zeus, e che sapesse lanciare anche lei i fulmini, lei usava questo potere per aiutare la sua gente, si dice anche che combattette un titano, lei si chiamava Parádeisos“-.
Poi Padre Rufus portò Helen davanti ad una statua in una parte tra le altre statue, era una pegaso con l’arco, le frecce e la faretra.
 -“E lei, cara Helen, lei è Colette, la pegaso prancese che aiutava i bisognosi ed uccideva i mostri, come ti abbiamo raccontato lei era una pegaso cuordidrago in grado di controllare la terra e la roccia, e dato che assorbiva i poteri dalle pietre magiche poteva mettere quei poteri nelle sue frecce, anzi si dice anche che era riuscita a creare un incantesimo speciale che le permettesse di avere frecce infinite, ma come ben sai per tutto quello che lei ha fatto lei è stata condannata al rogo ed accusata ingiustamente di stregoneria“-
-“Perché ha voluto mostrarmi tutti questi eroi, Padre Rufus?“-
-“Vedi, molti pensano che non siano esistiti, ma molti pensano il contrario, voglio dirti che molti eroi hanno avuto il loro modello d’ispirazione, questi eroi non si sono incontrati ma sono diventati leggenda, il re di Eichel crede anche lui che Colette non fosse una strega, per questo c’è una sua statua qui, io volevo solo farti conoscere tutti questi fantastici eroi, e di dirti di fare buon uso dei tuoi poteri, ma anche di tenerli nascosti da occhi malvagi, tu presto sarai nel Picchio Rosso, perciò dovrai agire in segreto senza che qualcuno ti conosca“-, Helen si guardò gli zoccoli e poi rispose, 
-“Ja, lo farò, Padre Rufus, userò il mio potere per il bene, mi impegnerò, ma cercherò anche di rimanere nascosta“-
-“Così si fa, ricorda che io e gli altri frati ed anche Axel saremo per sempre al tuo fianco per proteggerti, finchè il Grande Pony Misericordioso vorrà“-. 
Alla fine Padre Rufus riportò Helen al monastero, la quale tornò subito a studiare musica.
Però il giorno dopo fu speciale, perchè Padre Arthur fece fare una cerimonia speciale per Helen, era arrivato il momento per lei di diventare un membro ufficiale del Picchio Rosso, le fu donato un mantello nuovo marrone con cappuccio con un picchio rosso cucito sulla parte destra del petto, Padre Arthur prese una spada per puntarla sulle sue spalle, 
-“Cara Helen, io, Padre Arthur, ti nomino nuovo membro del Picchio Rosso, tu potrai essere una ladra ed un'arciera, tu ruberai nel nome del bene, e colpirai solo il male, che il Pony Misericordioso ti doni la giustizia divina per proteggere i più deboli e la tua nuova famiglia, e da oggi in poi sarai conosciuta col nome di Helen Juwel, perchè la tua nuova famiglia è questa qui, il Misericordioso ha fatto in modo che tu ne avessi una nuova, e ha fatto in modo che noi avessimo una Pegaso Cuor di Drago con noi, e farai uso dei tuoi poteri per il bene“-
-“Vielen Dank, Pater Arthur, vielen Dank an alle (Grazie Padre Arthur, grazie a tutti)“-, Axel prese in groppa Helen, 
-“Benvenuta nella famiglia, e nella banda Helen, ora sei un membro ufficiale del Picchio rosso, e da oggi in poi ti chiamerò sorellina“-, Helen era felice di quel momento, era molto felice, ma era intenzionata a migliorare le sue tecniche se voleva usare i suoi poteri per il bene e per le persone che lei amava.


Continua....


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