Cronache della valle di Konoha

di Medeafire
(/viewuser.php?uid=495028)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I ***
Capitolo 2: *** Atto II ***
Capitolo 3: *** Atto III ***
Capitolo 4: *** Atto IV ***
Capitolo 5: *** Atto V ***
Capitolo 6: *** Atto VI ***
Capitolo 7: *** Atto VII ***
Capitolo 8: *** Atto VIII ***
Capitolo 9: *** Atto IX ***
Capitolo 10: *** Atto X ***
Capitolo 11: *** Atto XI ***
Capitolo 12: *** Atto XII ***
Capitolo 13: *** Atto XIII ***



Capitolo 1
*** Atto I ***


Atto I 
 
Nanku.
 
-… e così arriviamo a sud, da lì gli Ent ci aiuteranno. Naruto mi stai ascoltando?
Lo spadaccino era chinato sui calcagni e fissava un punto luminescente dietro un cespuglio della radura incantata in cui si erano fermati.
-Sakura, vieni qui.
Spazientita, si era avvicinata.
-Secondo te, cos’è?
-Una lucciola, che ne s-… Naruto, torna qui!
-Guarda quant’è bello!
Sakura fissava sbigottita quell’ammasso arancione che Naruto stringeva a sé come un animaletto domestico.
-Voglio tenerlo! Portiamolo con noi.
La khuzud avrebbe potuto impiegare anni a spiegare perché portarsi quell’affare dietro fosse sbagliato, ma tanto non sarebbe stata ascoltata.
-Allora? Come lo chiamiamo? - aveva chiesto svilita, suo malgrado contagiata dalla frenesia dell'altro.
-Nanku!
Ci uccideranno prima del previsto.
 

 








Angolo autrice
Chiedo scusa se ho fatto accapponare la pelle ai veterani del fantasy, io mi sono avvicinata da pochissimo a questo genere quindi gli errori che commetterò saranno tanti, già lo so.
Avevo quest’idea che mi ronzava in testa da un po’, ho sempre desiderato scrivere di loro ipotetiche avventure al di fuori del mondo ninja, fin da quando Kishi allegò un’immagne fantasy de Team 7 alla fine di uno dei volumi del manga.
Ho optato per la flashfic per due motivi:
  1. Voglio sperimentare questo genere (è anche perfetto al momento visto che ho tante storie e idee in sospeso e pochissimo tempo)
  2. In questo modo potrò concentrarmi più sui dettagli della loro avventura, che sull’avventura stessa.
Volevo precisare un’ultima cosa, gli eventi non sempre seguiranno un ordine cronologico.
Grazie per l’attenzione, bacini.
Medeafire

P.S volevo ringraziare pubblicamente rekichan che mi ha fornito molto materiale su cui fantasticare <3

Khuzud: significa "nano" nella lingua artificiale del Khudzul, creata da Tolkien.
Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Atto II ***


Atto II

 

 

 

Un elfo insolito.

 

 

 

Camminare tra le radure incantate era l’attività preferita di Naruto perché aveva la possibilità di scorgere le più disparate creature magiche – era lì che aveva incontrato Sakura.

-Ahhh che pace!
Lo scappellotto in testa gli aveva ricordato che da quando viaggiava con Sakura quelle passeggiate non erano poi così serene. La khuzud era in costante all’erta, ma come biasimarla, la sua specie non era ben vista nel regno per via della loro inclinazione al tradimento, Sakura stessa lo aveva provato sulla sua pelle.
Si fidava di lei, era un po’ vendicativa ma le sembrava leale, forse sbagliava ad affidarsi così tanto a Sakura, ma lui era tonto.
Un fruscio aveva messo all’erta i due che si erano subito nascosti dietro un albero secolare – Nanku compreso –.
-Riesci a vedere qualcosa?
Sakura si era sporta, sicura di aver intravisto delle orecchie appuntite sbucare da alcuni ciuffi neri.
-Stai giù! – aveva bisbigliato – credo che lì ci sia un elfo.
Era stata costretta a tirare quel terremoto di nuovo giù perché era scattato su entusiasta.
-Dai andiamo! Non ne ho mai incontrato uno! È difficile che escano dai loro rifugi, voglio veder-…
Una pigna in bocca lo aveva messo a tacere definitivamente.
-Adesso noi ce ne andiamo via da q-…
Due occhi nerissimi fissavano iracondi quei due scalmanati.
Sakura si era resa conto della pateticità della situazione quando si era alzata in piedi a fronteggiarlo e aveva malamente sbattuto sul suo addome, Naruto era imbarazzante di per sé e quel cosino arancione era la ciliegina sulla torta.

-Non vogliamo farti del male, stai tranquillo – Naruto aveva proferito dolcemente quelle parole, come se quell'energumeno davanti a loro si fosse mai posto il problema che potessero essere una minaccia.

-Chi? Una nana, un meticcio e un drago sdentato?

Come si permette.

Aveva pensato Sakura.

Quindi è un drago sdentato?

Si era invece chiesto Naruto.

-Dove siete diretti?

-Stiamo andando a sud per incontrare gl-...

Il pugno in pancia questa volta lo aveva costretto a piegarsi e a cercare conforto in Nanku.

-Non ti riguarda.

-D'accordo, vengo con voi.

-COSA?! - per una volta Naruto aveva posto una domanda decente.

-Mi annoio e voi due mi sembrate abbastanza disperati.

-Non se ne parla! Ritorna al tuo laghetto e lasciaci in pace.

-Sakura riflettici – Naruto aveva preso di lato Sakura e le aveva bisbigliato all'orecchio – potrebbe davvero conoscere questo regno meglio di noi, non sembra minaccioso o ci avrebbe ucciso già.

L'elfo era rimasto sbigottito dalla totale assenza di perspicacia di quel biondino.

Sono davvero dei disperati.

Una pressione sul mantello lo aveva portato a chinarsi a livello di quella khuzud così singolare.

-Puoi venire, prova a fare qualche scherzo e ti taglio le orecchie mentre dormi, andiamo.

Naruto aveva seguito come un cagnolino la compagna e le si era affiancato.

-Scusa ma gli elfi di solito non sono bas-... - le sue parole erano state troncate da un'occhiata omicida del diretto interessato.

Ci uccideranno davvero prima del previsto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Atto III ***


Atto III

 

Una ricetta sbagliata.

 

 


-Perchè devo andare io?!

Naruto era molto risentito per essere stato soggiogato dai suoi – ormai tre – compagni di viaggio.

-Perchè non sei stato abbastanza svelto.

-Mi avete fregato!

-La prossima volta non guardare le farfalle allora.

Indispettito, lo spadaccino aveva preso sotto braccio Nanku e si era inoltrato nell'ambiente melmoso della palude.

 

-Secondo te quanto tempo impiegherà prima di farsi scoprire?

-Prima del previsto.

 

**

-L'ho presa, l'ho presa – scodinzolante e zuppo dalla testa ai piedi, Naruto era tornato al punto d'incontro sventolando la mappa che li avrebbe condotti alla valle delle meraviglie.

La khurud aveva subito preso la mappa, sorpresa che Naruto non ne avesse combinata un altra delle sue.

 

-Sakura – Sasuke aveva richiamato la sua attenzione per chiederle, suo malgrado, aiuto.

-Cosa c'è?

-Credo di non riuscire a capire questo termine.

Sakura si era issata sulle punte per poter leggere ed era rimasta di sasso dopo aver capito perchè Sasuke fosse così perplesso.

-Naruto, dove hai preso questa mappa?

-Te l'ho detto, nella stanza di uno strano orco puzzolente.

-Non ti è venuto in mente di controllare prima di quale orco si trattasse?

-Non capisco quale sia il proble-...

-HAI PRESO UNA RICETTA.

-Figo! Almeno impari a cucinare qualcosa così, no?

L'lefo si era frapposto fra i due per impedire che Sakura strangolasse il biondo.

-HAI PRESO UNA RICETTA SU COME FARE UNA CANDELA CON IL CERUME!

A quel punto Naruto aveva temuto davvero la morte, notando tutta la rabbia della sua compagna a stento trattenuta dalle braccia di Sasuke.

-Corro a riprenderla e tor-... - le sue labbra erano state malamente chiuse dalle mani della khurud.

-NO! Per l'amor di Dio, no. Vado io. Tu – e si era rivolta all'elfo – assicurati che non inciampi su qualche foglia e combini qualche altro disastro.

-Non sono la sua balia.

-Come ti pare. - armata di elmetto, Sakura si era allontanata verso la meta.

 

-Assurdo come una creatura così piccola, sprigioni una forza così grande. - aveva commentato ammaliato Naruto.

Per una volta, Sasuke non aveva potuto che concordare con le sue parole.

-Già – e l'ombra di un sorriso gli aveva colorato il volto.

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Atto IV ***


Atto IV


Confessioni scottanti.
 
 
 
-Sei stata cacciata dalla tua tribù?
-Cosa c’è di così strano? 
Dopo diversi giorni di cammino – inconcludenti grazie alla sbadataggine di Naruto – i tre avevano deciso di riposarsi. Sakura rischiava davvero di uccidere nel sonno Naruto.
Avevano trovato una piccola grotta dove ripararsi.
 
-Niente, non mi aspettavo che potessero farlo, è vero allora quello che si dice di voi.
La diffidenza cronica della khuzud verso il resto delle creature le impediva di prendere subito sonno, prima aveva bisogno di accertarsi che tutto fosse sotto controllo.
-È vero che voi uccidete chiunque provi ad allontanarsi dalla valle? – aveva chiesto piccata, l’elfo si era irrigidito – vedi? Neanche tu vuoi esporre il marciume che c’è nella tua tribù, io invece l’ho fatto, infischiandomene delle conseguenze. Per quanto mi riguarda sono molto più libera adesso.
Sasuke non sapeva perché dopo essersi svegliato a causa del continuo russare di Naruto, avesse focalizzato lo sguardo sulla figura accovacciata di Sakura.
Vuole davvero tagliarmi le orecchie mentre dormo?
Si era affiancato a lei e semplicemente avevano parlato.
-Sei braccata, non è così?
-Può darsi, i khuzud non perdonano facilmente un affronto.
Sakura si era accorta dello sguardo enigmatico dell’altro e si era subito pentita di quella confessione.
-Dubito che Naruto gli permetterebbe di avvicinartisi – la sua risposta inaspettata aveva allentato per un attimo i sospetti della khuzud nei confronti del suo strano compagno di viaggio.
Aveva riso, conscia della fedeltà assoluta di Naruto.
-Probabilmente ci farebbe catturare, ma troverebbe un modo bislacco per uscirne fuori.
-E tu perché ti sei unito a noi? Non mi sembri in cerca di rogne.
-Neanche a me andava di sottostare ai diktat della mia tribù.
Sakura stava per indagare per avere maggiori informazioni ma qualcosa di caldo, di molto caldo, le era finito addosso.
Naruto aveva inconsapevolmente urtato con un calcio la pentola contenente quello strano intruglio di erbe medicinali che lui stesso si era prodigato a preparare.
Le urla di dolore e di frustrazione della khuzud avevano allarmato Naruto che subito si era fiondato su un Sasuke sconcertato.
-Le hai fatto del male? – aveva chiesto rabbioso mentre gli saliva carponi per immobilizzarlo – io ti ammaz-… 
La ferrea presa sul suo orecchio lo aveva costretto ad abbandonare il suo imputato e seguire la mano che lo stava trascinando.
-Voglio proprio soffocarti, vediamo se dopo avrai ancora voglia di muoverti. Sei fastidioso anche mentre dormi.
 
**
 
Con i capelli ancora sgocciolanti per il trattamento che l’altra gli aveva riservato, Naruto era tornato a dormire beatamente. Sakura si era ripulita di quello schifo ed aveva fatto ritorno alla grotta.
Puzzo di eucalipto, lo detesto.
Si era strofinata gli occhi sentendo le palpebre pesanti ma una volta riacquisita la vista aveva notato Sasuke guardarla con un sorrisetto odioso. Era arrossita per quanto le fosse concesso e si era portata vicino a lui con ampie falcate.
-Prova a dire una parola di quello che ti ho detto e i-…
-Mi taglierai le orecchie? – l’aveva anticipata lui, si era poi alzato e carezzandole la testa era rientrato nella grotta.
Come si permette? 
Si chiese ella con le guance totalmente imporporate.
 
 
 
 
Angolo autrice
Chiedo venia per i precedenti due capitoli in cui ho utilizzato la parola “khurud” anziché “khuzud”, non so perché quel termine suonasse meglio nella mia testa, prometto di sistemarlo nell’anno del duemilacredici appena possibile. 
Bacini.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Atto V ***


Atto V

 

 

Il maestro

 

 

-Ci siamo quasi.

Sasuke aveva capito che da soli non ce l'avrebbero mai fatta, Naruto era distratto, non captava i pericoli, lasciava sue tracce ovunque... doveva prendere la situazione in mano.

Sakura non sapeva cosa aspettarsi, l'elfo era stato così misterioso nella sua richiesta di seguirli che lei non aveva saputo ribattere, semplicemente aveva deciso di ascoltarlo.

I piedi le dolevano, in quei casi avrebbe voluto essere alta come i suoi compagni di viaggio.

Potrei chiedere a Naruto di portarmi in spalla, ne sarebbe felice.

No, mai. Combinerebbe qualche disastro.

Aveva volto lo sguardo verso Sasuke e per un momento...

NO! ricordati che lui sta tramando qualcosa.

 

-Eccoci.

La voce del ragazzo l'aveva ridestata, si trovavano di fronte ad una casupola malmessa in cui le piante rampicanti la facevano da padrone.

Lo sapevo! Ha scelto un posto isolato così nessuno sentirà le nostre richieste d'aiuto.

 

Poco dopo l'e1fo si era affiancato alla casa e aveva picchettato una sola volta alla finestra da cui si era erta una coltre di fumo biancastro dall'odore pungente.

Naruto, spaventato da quella coincidenza, si era nascosto dietro il mantello di Sasuke, stringendo a sé Nanku; quando la nube aveva inglobato l'intera area, Sakura era stata colpita dall'odore di...

 

-Ma è origano? - aveva chiesto smarrito Naruto.

La porta si era spalancata liberando nell'aria il fumo restante, c'era stato un attimo sospeso in cui anche la khuzud era rimasta affascinata dalla magnificenza di questa creatura sconosciuta, tutto era finito quando Sasuke – con un sbuffo – aveva preso il mantello della figura e lo aveva scaraventato a terra per evitare che andasse a fuoco.

 

Lo detesto.

 

-Promemoria per me, scrivere i nomi degli ingredienti sulle ampolle – aveva trillato concentrato lo sconosciuto.

 

Agli occhi dei ragazzi si era palesato un uomo completamente vestito di viola che gesticolava animatamente nel tentativo di far disperdere il fumo.

 

-Quindi non era un'entrata d'effetto? - Naruto si era accostato all'orecchio del compagno, un tantino deluso dallo spettacolo.

 

-Sasuke! - l'uomo, con totale nonchalance, aveva salutato entusiasta l'elfo – mi pareva di averti detto che se fossi ritornato qui, ti avrei trasformato in un centauro, devo dedurre che i tuoi desideri siano cambiati?

-Al massimo riusciresti a trasformarmi in una lucciola, ho bisogno che tu venga con noi.

-Per “noi”, intendi tu e questo sprovveduto?

-Ci sarei anch'io, in realtà – Sakura si era intromessa facendo un passo avanti.

 

L'uomo li aveva esaminati dalla testa ai piedi.

-Non posso, sono ad un punto importante dei miei studi.

-Non si direbbe – aveva bisbigliato il biondo.

Il suo commento non era sfuggito alle orecchie dell'interessato che, con uno schiocco di dita, aveva ammutolito Naruto, letteralmente.

-Perché non parla più?!

Sakura non sapeva se essere felice o preoccupata della cosa.

-Non mi andava di sentirlo più blaterare, tra due ore dovrebbe tornare a posto. Appunto per me: perfezionare le maledizioni. Verrò con voi, affinerò sul campo le mie abilità.

 

La kuzhud aveva rivolto uno sguardo disperato a Sasuke che pareva essersi pentito di ciò che aveva fatto.

 

Naruto, triste e terrorizzato, tampinava Sakura.

Figurarsi se non trovava il modo di infastidirmi.

 

-Scusi, ma lei chi è?

-Mi chiamo Kakashi, ma voi potete chiamarmi maestro.

 

Non ne usciremo mai vivi.

 

 

 

 

 

P.S volevo inserire un'immagine ma sono le due di notte e sono troppo pesaculo per farlo. Vi amo

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Atto VI ***



Atto VI


Il masso



-Se spostiamo questo masso evitiamo quel sentiero, maest-...

Sakura guardava sconsolata Kakashi che, imperterrito, cercava di accendere un fuoco con le sue polverine che di magico avevano solo l'odore.

Sasuke era andato a cercare della legna – sicuro che il maestro non sarebbe mai riuscito a farli riscaldare – , rimaneva solo Naruto.

So già che andrà male.

-Naruto vieni ad aiutarmi per favore?

Quello era scattato subito in piedi come un grillo e le si era avvicinato sorridente.

-Basta riuscire a crearci un piccolo spazio per passare, spostiamolo verso di noi, pronto? - Naruto si era posizionato dietro di lei per aiutarla a tirare – ecco, così.

Nell'attrito il laccio che teneva su i pantaloni dello spadaccino, si era allentato. Naruto, spaventato dalla vista delle sue mutande, aveva istintivamente mollato la presa su Sakura.

-Naruto non mi lasciare! - aveva urlato quella in preda al panico mentre veniva trascinata inesorabilmente verso il precipizio.

Il biondo si era nuovamente avvicinato alla kuzhud e l'aveva sostenuta... l'aveva nuovamente lasciata andare quando i pantaloni erano completamente franati al suolo.

Le braccia le dolevano, non aveva più forze per tenere quel dannato masso.

O per pestare a sangue Naruto.

Aveva poi sentito due braccia forti che la cingevano e la portavano in salvo, i capelli del moro le solleticavano il collo e per un attimo aveva dimenticato di dove fosse, erano franati entrambi a terra una volta al sicuro.

Dovrei ringraziarlo.

-Dov'è Naruto?

Sasuke, senza fiato, lo aveva indicato, si trovava vicino Kakashi e cercava ancora di allacciarsi le braghe.

-Lo tengo fermo se vuoi. - aveva biascicato quello intuendo le intenzioni della ragazza, l'aveva poi aiutata a rialzarsi e sistemato la maglietta.

Sakura era violentemente arrossita e lo aveva scostato in malo modo, provocando la risata di Sasuke.

Se fai così rischi di conquistarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Atto VII ***


Atto VII
 
 
Un orecchio di troppo.
 
 
 
 
Sakura avrebbe voluto trovarsi da tutt’altra parte in quel momento.
-Lo so che ce l’hai tu! Tutti lo vorrebbero.
-Ma cosa dovrei farmene?
-Venderlo ai tuoi amici ad esempio!
Sto davvero litigando con un dannato elfo perché pensa che le abbia rubato un orecchio?
La creatura davanti a lei, con i capelli più chiari che avesse mai visto e abbigliata totalmente di fronde di felci, era quanto di più elfico ci fosse, era anche mortalmente vanitosa – oltre che bella – 
Perché è più alta di me? 
-Mi dispiace per il tuo orecchio, posso medicarlo se vuoi.
Quella si era coperta oltraggiata l’organo recisole.
-Così poi mi taglieresti anche l’altro! So come agite! 
-Allora me ne vado.
-Ferma! Non penserai mica di cavartela così? Devi darmi qualcosa per ripagarmi di quello che hai fatto!
-Non ha rubato lei il tuo orecchio.
Sasuke, riconoscendo l’abbigliamento da Elfon che la ragazza sfoggiava, aveva deciso di intervenire, conscio che quella l’avrebbe tirata per le lunghe fin quando non avesse ottenuto qualcosa – Probabilmente un dardo in fronte, trattandosi di Sakura.
L’elfo quando dalla radura era sbucato l’essere più bello che avesse mai visto, anche la khuzud si era accorta dello sguardo rapito dell’altra.
Potrei soffocarla nei suoi capelli.
-Andiamo, Naruto e il maestro ci stanno aspettando – e le aveva porto l’elmetto.
-Posso venire con voi? – aveva chiesto speranzosa la creatura.
-Spiacente, siamo al completo.
La khuzud aveva tirato un sospiro di sollievo nel sentire quella risposta.
 Arrogante.
-Da quando decidi tu?
-E allora? Molla lei, si sa che i troll sono stupidi.
A quel punto Sasuke era stato costretto a caricarsi la compagna sulla spalla per evitare che questa la attaccasse; la khuzud infatti, imbestialita, aveva cercato di estrarre una freccia dalla faretra dell’elfo per scagliargliela contro.
-SONO UNA KHUZUD – aveva urlato, mentre Sasuke la trasportava via ridendo. 
 
 
Ndr. Gli elfon, anche detti elfi silvani, sono una categoria di elfi che vivono tra i boschi e le grotte e hanno uno stretto contatto con la natura.
PS. Questo atto lo dedico ad una mia amica che adora Ino e la sua vanità.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Atto VIII ***


Atto VIII
 
 
Solo alberi.


-Davvero, non avevo bisogno del tuo aiuto!
-La prossima volta ne starò fuori, promesso.
-Sarà meglio. In ogni caso… grazie.
L’elfo si era girato sorpreso dopo aver udito quelle parole – scusa? Non ho sentito bene.
Sakura lo aveva spintonato con aria di sufficienza ed aveva proseguito – muoviti – gli aveva intimato ridendo.
Una furia bionda si era abbarbicata a Sakura e l’aveva trascinata con sé a terra.
-Dobbiamo scappare. SUBITO.
Naruto era affannato e impaurito come mai lo aveva visto.
-Che hai combinato stavolta?!
-Non io, il maest-…
Un rampicante stava per avvolgere le due creature ma Sasuke, captandolo, lo aveva reciso; la foresta si era d’un tratto infittita andando a bloccare la via d’uscita.
Gli Ent 
La khzud si era rialzata velocemente insieme allo spadaccino ed era riuscita a sgattaiolare via tra i rami creando uno spazio per i suoi compagni.
-Dov’è Kakashi?! 
Avevano poi intravisto una chioma argentata aggrovigliata da un rampicante spinoso.
-Hocus pocus, naah, troppo generica.
Il maestro cercava con nonchalance di togliersi di dosso quel boa costrittore legnoso usando la bacchetta e infischiandosene di ciò che accadeva al suo intorno.
Sasuke lo aveva afferrato dopo che Naruto aveva tagliato il rampicante e lo aveva trascinato via correndo, furibondo.
-Ma che cosa hai fatto per farli arrabbiare così?! 
-Non capisco quale sia il problema, dovevo fare pipì.
La khuzud aveva chiaramente percepito la sua morte a quel punto.
Morire per una pisciata.
Erano riusciti ad uscire completamente dalla radura, tutti pieni di graffi e contusioni, l’elfo si era passato una mano tra i capelli resinosi, esausto.
-Bene, aggiungiamo la valle degli Ent del’ovest dai posti in cui siamo banditi.
-Sarà il quarto ormai -aveva sussurrato sconsolata Sakura.
Lo spadaccino sembrava aver ripreso fiato – io non capisco quale sia il problema, sono alber-…
-NARUTO! – 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Atto IX ***


 Atto IX


 
Terrore spinato.




-Mi dispiace avervi cacciato in questo pasticcio, però potrei usare la mia magia per cancellargli la memori-…
-NO! 
Avevano urlato all’unisono i tre.
 
 
-Maestro stia fermo altrimenti si farà più male.
Dopo quella rocambolesca giornata, avevano deciso di accamparsi in una valle sconosciuta all’aperto – non si sa mai – erano parecchi malconci e Sakura aveva notato le molte, troppe spine, di cui i suoi compagni erano praticamente rivestiti.
Fare da balia a questi bambinoni, assurdo.
Sakura ma sei arrabbiata? – Naruto era accovacciato su una roccia e soffriva silenziosamente mentre gli venivano estratti quegli aculei.
-Se mi arrabbiassi per ogni vostra scemenza, sarei già morta, ormai sono solo rassegnata.
-Allora perché ci metti tutto questo tempo? Se li estrai così lentamente morirò dal dolore.
-Rischio di spezzarli altrimenti.
-AHIII
-Puoi rilassarti, abbiamo finito… aspettate, ma dov’è Sasuke?
-Ha detto che andava a prendere la legna e tornava.
La khuzud, insospettita dalla solerzia dell’elfo, si era guardata intorno finchè non aveva scorto delle orecchie meno appuntite del solito fissarla da un cespuglio di rovi, quegli occhi onice la fissavano… terrorizzati?
L’imputato, colto in flagrante, era sgusciato via del nascondiglio mogio mogio e aveva poggiato a terra appena due ramoscelli.
-Questa dovrebbe riscaldarci? – il maestro fissava sconsolato quella che doveva essere la loro fonte di calore – ho capito, c’è bisogno della mia magia.
L’elfo evitava ancora lo sguardo della khuzud e quando quella aveva cercato di avvicinarglisi per cominciare a togliergli le spine, si era allontanato bruscamente.
-Non posso perdere tempo anche con te… aspetta, non avrai mica paura?!
Sasuke l’aveva guardata furioso ed imbarazzato.
Che… che carino.
Sakura aveva riso di quella debolezza e aveva cominciato a rincorrerlo per la radura, che lui lo volesse o no, lei si sarebbe presa cura di lui.
 
 
 
 
 
Forse troppo fluff? Non fa nulla, mi andava di scriverlo. Bacini

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Atto X ***


Atto X
 

Al chiaro di lucciole.



 

-Se non ti fossi mosso, non avresti nemmeno la cicatrice.
Sakura stava esaminando la piccola cicatrice zigzagata che ornava la schiena dell’elfo e, insieme a tutte le altre, creava un percorso immaginario. La khuzud le aveva tracciate tutte con le punte umide delle dita, chiedendosi come se le fosse procurate.
Questa è particolarmente brutta, ma che cosa gli è successo.
Sentire il respiro del suo compagno farsi più spezzato l’aveva risvegliata dai suoi pensieri, si era così resa conto di averlo a pochi centimetri da sé – mezzo nudo – ed era avvampata imbarazzata.
-È tutto a posto, non c’è più traccia del veleno.
Avevano deciso di fermarsi per alcuni giorni – ormai si erano arresi al fatto che probabilmente non sarebbero arrivati da nessuna parte – perché il maestro e Sasuke erano stati male a seguito dell’incontro ravvicinato con gli ent.
L’elfo si era rivestito in silenzio e meditabondo.
-Cosa c’è?
-Niente.
Sakura lo aveva guardato sospettosa e lo aveva trascinato giù quando questo aveva cercato di rialzarsi.
-Risposta sbagliata.
-Ma perché vuoi sempre sapere tutto? Non è niente che ti riguardi.
Aveva fatto per andarsene ma si era ritrovato la khuzud in mezzo ai piedi.
-Ti senti male? Posso ricontrollarti.
-Mio dio, sei pesante.
-Vuoi derubarci e scappare? – aveva continuato imperterrita – fai pure, né io né Naruto abbiamo qualcosa di valor-…
L’elfo si era abbassato e l’aveva baciata, le aveva preso le guance tra le mani e l’aveva attirata di più a sé, si era sorpreso a sentire quelle di Sakura avvinghiarsi al suo mantello per portarlo completamente alla sua altezza; la khuzud aveva cercato di sottrarsi a lui dopo essersi ripresa dallo shock me l’elfo l’aveva bloccata, voleva godersi quel momento ancora un po’.
Avrei dovuto farlo molto prima.
Un principio di ipossia li aveva costretti a separarsi ma le labbra umide e gonfie della khuzud avevano attirato di nuovo Sasuke, la sua avanzata era però stata bloccata dalla mano di Sakura che si era frapposta fra loro.
-E-e-e comunque – aveva commentato paonazza in volto – n-non capisco cosa vuoi da noi e perché contin-…
L’elfo aveva continuato a baciarla, incurante del suo ciarlare, ella aveva cercato di portare avanti la sua arringa inutilmente, suo malgrado inebriata dai baci dell’altro.
Sasuke si era poi alzato, le aveva sorriso ed era tornato indietro.
Questo vanifica le mie congetture.
Sakura aveva cercato di cancellare la spirale di lucciole che le illuminava lo sguardo ed era corsa dietro il compagno stringendogli la mano.
-S-se vai via almeno assicurati di portare con te il maestro per favore, non riuscirei a tollerare anche lui.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Atto XI ***


Atto XI
 
 
Ho bisogno di coccole.
 
 
 
 
-Possiamo riprendere per favore? 
Sakura era esausta, in quei giorni Naruto non aveva fatto altro che lamentarsi, ogni scusa era buona per interrompere la marcia.
 
-Sakura-chan mi fa male il braccio, forse ho ancora del veleno in circolo.
-Sakuraaa la mia ferita si è riaperta – e gli aveva mostrato un graffio che aveva sul polpaccio, un minuscolo, infinitesimale graffio.
 
Stava sistemandosi per la notte, il mantello disteso sul prato rugiadoso per impedirle di bagnarsi, Sasuke stava facendo lo stesso. Il maestro dormiva sempre sotto un albero – assicurandosi non si trattasse di un Ent.
Naruto era sparito da un po’ e la khuzud cominciava a preoccuparsi.
Forse qualcuno lo ha rapito. No, in quel caso lo scaricherebbero dopo dieci minuti.
Un rumore acuto aveva messo in allarme le due creature – Kakashi era pressoché inutile anche da sveglio.
Dietro un enorme frammento di quella che doveva essere una corteccia, aveva fatto capolino la chioma bionda di Naruto, che, prima che qualcuno potesse commentare, aveva scaraventato via il mantello dell’elfo.
-Questo è per me e Sakura-chan, tu puoi andare vicino al maestro – così dicendo aveva stretto a sé la ragazza, ancora stranita.
Le labbra dello spadaccino avevano rubato quelle di Sakura in un casto bacio.
-‘Notte Sakura-chan, vai all’inferno Sasuke.
 
Pochi momenti dopo Naruto giaceva dolorante e senza maglietta sul prato. La corteccia distrutta dal piede dell’elfo che era tornato comodamente al suo giaciglio – accanto a Sakura.
Una mano sulla spalla aveva fatto voltare il biondo, Sakura, con gli occhi chiusi ma sorridenti gli porgeva una mano.
 
Kakashi aveva dischiuso un occhio – infastidito dal frinire delle cicale – e lo aveva rivolto verso la radura.
La khuzud sembrava ancora più piccola con Sasuke dietro che la copriva con il mantello, lo spadaccino era ancora rannicchiato sul prato mentre stringeva la mano di Sakura. Tutti e tre sorridevano.
Non mi hanno invitato.
Aveva pensato mentre rantolava una vecchio incantesimo. Andò a nascondersi, pregando di ricordare la formula per far sparire le orecchie da asino che contornavano il volto ignaro dell’elfo.
 
 
 


Il team 7 che mi merito.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Atto XII ***


Atto XII
 


Cuniya.
 

Sasuke era seduto su una roccia, pregando di non ritrovarsi invischiato in qualche altro intoppo. Avevano proseguito la loro marcia ed erano arrivati alla Valle della Pace, non metteva piede lì da tempo, a dispetto dell’epiteto quel posto era sregolato e caotico, contava di non fermarsi affatto lì.
O almeno ci aveva provato.
L’aimaletto che Naruto si ostinava a portarsi dietro sembrava finalmente prendere la forma di un drago, peccato che il suo primo… vagito lo avesse rivolto allo spadaccino che si era ritorvato con le chiappe arrostite.
 Il maestro aveva provato ad aiutare ma tutti glielo avevano impedito, temendo un maggiore disastro, la magia non li avrebbe aiutati ma forse…
So già che me ne pentirò.
Aveva faticato a ritrovare quel punto, quella creatura sapeva nascondersi bene.
-Una…cuniya?
Non aveva prestato attenzione allo spadaccino che si dimenava impazzito dietro di lui, sapeva che lei li stava osservando.
-Quanto vuoi farci aspettare ancora?
Naruto aveva guardato spaesato Sakura cercando di capire con chi stesse parlando l’altro.
Il mio povero culo.
-Lo so che ci sei… Karin.
La foresta si era presto avvolta in se stessa imprigionando i quattro, Kakashi aveva cercato di bloccare quella chiusura ma ci aveva subito rinunciato, borbottando un “tanto non ne usciremo comunque”.
Una mano super affilata aveva avvolto il collo dell’elfo ma questo non pareva sorpreso, la khuzud aveva sguainato la spada pronta a lanciarsi al combattimento.
-Sasuke caro! – una figura si era materializzata dietro il ragazzo, la chioma rossa estremamente eccentrica – non ti avevo forse detto di non chiamarmi così?
L’elfo si era divincolato – devi aiutarlo.
A differenza del maestro, la magia – stregoneria – di Karin si era rivelata molto più potente e lo spadaccino si era subito sentito meglio.
-Qualsiasi cosa per te caro – aveva commentato melliflua mentre intascava il suo lauto compenso, gli si era abbarbicata al braccio – dove sei diretto, caro? Siamo carini insieme, vero? – aveva proseguito rivolgendosi al gruppo – ma abbiamo interessi diversi, non ha funzionato – il suo monologo concluso con un finto sospiro sconsolato.
-E dimmi, i mezzelfi ce l’hanno ancora con te per quella stor-…
-È tardi, dobbiamo riprendere il nostro viaggio.
 
-Non ci credo che mi ha spillato così tanto, adesso non ho più niente!
La khuzud era rimasta in silenzio per tutto il tragitto, nella testa la frase della strega che apriva uno spiraglio sul passato di quell’insolito elfo.
-Sasuke… chi sono i mezzelfi?
Il suo spasmo aveva smosso le fronde della foresta – nessuno, non ricordo molto bene – e riprendendo il passo aveva troncato sul nascere quella conversazione scomoda.
 
 
 
Angolo autr… angolo di chi ha scritto.
Volevo ridare un taglio fantasy dopo la scia demenziale degli episodi precedenti, e WOW, pare che alla fine una trama questo delirio la abbia. D’ora in poi la comicità verrà messa un po’ di lato, ma nulla di troppo serio.
Bacini
Medeafire

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Atto XIII ***


Atto XIII
Disperso.


Era passata una settimana. 
Una settimana in cui il maestro pareva essersi dissolto nel nulla.
-Vedrete che si sarà addormentato da qualche parte. – aveva provato a sdrammatizzare Naruto, ma nessuno gli aveva dato corda.
È una sensazione strana… non lo percepisco. 
Avevano setacciato tutta la palude per trovarlo, ad un certo punto si erano anche affidati a degli elfi nomadi, rischiando – ovviamente – di farsi derubare, quelli si erano fermati intimoriti solo alla vista di Sasuke ed avevano accettato di aiutarli senza pretendere nulla in cambio.
I pensieri della khuzud si accavallavano mentre cercava di risolvere quel mistero che avvolgeva la figura dell’elfo.
-Non mi muovo da qui finché non saprò dov’è il maestro.
-E se gli Ent si fossero vendicati? – lo spadaccino aveva avanzato più volte quell’ipotesi.
-Improbabile, gli Ent formano piccoli gruppi e non comunicano tra loro da una valle all’altra.
-Sasuke…
Ora o mai più.
-Perché non usi la tua posizione per aiutarci a ritrovarlo, sei abbastanza influente, no?
Quello la aveva guardata torvo – non potrei comunque fare niente.
-Non lo hai fatto sparire tu, vero?
-Sakura-chan! Ma che ti prende? Sasuke non lo farebbe mai!
-Non sappiamo nemmeno chi è, forse siamo stati troppo avventati a farlo viaggiare con noi.
L’elfo aveva accennato un sorriso inespressivo e si era allontanato senza dire nulla.
 
 
Il rumore di un ramo spezzato l’aveva fatta sobbalzare sul posto, anche Naruto si era stranamente svegliato ed aveva sguainato la spada. Sasuke dormiva, apparentemente, sotto una quercia poco lontana, le orecchie sbucavano da quei ciuffi neri ora ancora più lunghi. L’immagine aveva in qualche modo intristito Sakura.
Dei rantoli si erano levati da alcuni rovi. Poco dopo la figura malconcia del maestro era entrata nel loro raggio visivo.
-Maestro!
Quello si era guardato intorno spaesato e aveva sospirato alla vista dei suoi allievi.
-Per una volta sono felice di vedervi – aveva commentato laconico.
E così avevano scoperto che Kakashi si era semplicemente addormentato mentre sperimentava una nuova pozione e al suo risveglio si era ritrovato nel Regno delle Ninfe… in mutande.
-Non credo l’abbiano presa bene – il corpo adesso avvolto dal mantello fregato all’elfo che non si era mosso di un millimetro.
Gli occhi dello spadaccino saettavano di tanto in tanto verso la sua figura.
-Siamo praticamente banditi anche da quel Regno, grandioso. – ancora di spalle, Sasuke aveva finalmente commentato la vicenda.
-Ma come ha fatto a tornare?
-Mi hanno aiutato loro. Abbiamo scambiato delle informazioni utili, credo che potrei tornarci.
-La prego – Sakura lo aveva fatto distendere vicino una roccia, lontano da qualsiasi fonte di guai – eviti di combinare qualche altro disastro, o almeno faccia in modo di tornare più qui. 
Si era poi distesa anche lei con gli occhi rivolti alla schiena solitaria dell’elfo. Una lacrima incastrata tra le ciglia.
-La prossima volta provo ad andare nel Regno dell’acqua.
I deliri del maestro la avevano convinta a cadere subito in un sonno profondo.





Due parole. Lo so che le ninfe appartengono alla mitologia greca ma io volevo troppo inseirle. 
Non doveva uscire così triste questo capitolo, forse il mio stato d'animo attuale ha influenzato la stesura. *abbraccia Sasuke*
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3842142