Natale di sangue (il ritorno di Kenny il clown)

di Violetta_Keehl_2002
(/viewuser.php?uid=1039274)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trappola ***
Capitolo 2: *** La prova ***
Capitolo 3: *** Deportati ***
Capitolo 4: *** Schiavitù ***
Capitolo 5: *** La fine ***



Capitolo 1
*** Trappola ***


Mi trovavo insieme a Rose, la mia ragazza, nella stanza dell'hotel in cui alloggiavamo per le vacanze natalizie, quando poi le chiesi:"Rose, hai presente il circo che siamo andati a vedere prima?"
"Quello di Kenny il clown?" mi chiese
"Si, ti va bene se andiamo a farci fare l'autografo?"
All'inizio non era convinta ma, dopo una breve discussione, lei accettò e alla fine decidemmo di svegliarci alle 7 e mezza, per cui andammo subito a letto, anche se eravamo ancora vestiti, per poi darci la buonanotte:
"Buonanotte, Rose"
"Buonanotte, Jack"
E ci addormentammo
Spazio autrice:che orgasmo tornare a scrivere storie su Kenny il clown, dopo un fottutissimo anno! Apparte ciò, seguite questa storia per scoprire il destino di questa adorabile coppiettina! Ora vado, a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La prova ***


La mattina dopo io e Rose arrivammo alla fabbrica, dove incontrammo altre trenta persone che, come noi, stavano aspettando l'arrivo di Kenny.
Una volta arrivato, peró, chiuse a chiave la porta, ci puntó la pistola e ci ordinó di stare zitti.
Ero talmente spaventato che strinsi la mano alla mia ragazza.
"Consegnatemi immediatamente i vostri cellulari!" ci ordinò Kenny, non appena tirò fuori una borsa verde a pois viola, cosí obbedimmo e consegnammo i nostri cellulari.
Una volta fatto, tornammo ai nostri posti, quando Kenny prese una radiolina, la mise per terra e, sempre con la pistola in mano, ci disse:"I miei vecchi artisti facevano pena e si sono rifiutati di aiutarmi con l'albero, perció li ho uccisi tutti, per cui VOI mi aiuterete a farlo! Ma prima..."
Interruppe il discorso, accese la radio e si mise a ballare in maniera molto strana.
Poi continuò:"Dovete meritarvelo e ballare come me!"
Guardò in giro e disse, indicandomi:"Comincia tu, capelli di biondino!"
A quel punto andai da lui e cominciai a ballare. Ero molto spaventato, ma, grazie al cielo, venni risparmiato, infatti mi disse:"Bene, ora che hai fatto vai a cuccia!"
La cuccia di cui parlava era un vecchio materasso tutto rotto e ammuffito.
Poco dopo arrivò il turno di Rose, che le disse:"Balla biondina, balla!" Non era molto brava a ballare ma, nonostante ciò, venne risparmiata e si mise accanto a me mentre, nel frattempo, vennero uccise altre persone, tra cui uomini, donne e addirittura anche bambini.
Oltre a me e a Rose, sopravvissero soltanto otto persone.
Fu allora che venimmo marchiati a fuoco, sulla mano destra, dei numeri da uno a dieci, in base alla nostra bravura a ballare.
Io avevo il numero 8 e Rose il numero 3.
Fu allora che iniziò l'incubo
Spazio autrice:Salve, come va? Spero bene! Ad ogni modo, fortunatamente, riesco ad avere tempo per scrivere. Che bello! Ora vado, a presto! ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Deportati ***


Non appena fummo marchiati a fuoco, Kenny ci fece salire su un furgone e ci chiuse dentro.
Non appena il veicolo partí, Rose, disperata, con gli occhi lucidi, mi chiese:"Jack, secondo te che cosa ci succederà?"
"Non lo so, Rose, proprio non lo so" risposi, preoccupato, abbracciandola.
Eravamo tutti spaventati, e alcuni scoppiarono pure a piangere.
"Era meglio se non venivamo" diceva infatti una bambina con i capelli biondi ad un'altra, forse sua amica, che invece era in lacrime
Poi vidi un ragazzo che guardava in continuazione il numero sulla propria mano, ovvero il 4.
Eravamo tutti spaventati:cosa ci avrebbe fatto quel pazzo? E che cosa intendeva con "albero"?
Spazio autrice:non vedo l'ora di andare al mare:sto letteralmente morendo di caldo! D: scherzi a parte, lo so che non è natale e che siamo a giugno, ma grazie al cielo ho piú tempo per scrivere rispetto a prima e tornare ai miei "ritmi" con i racconti (ovvero un capitolo al giorno). Ora vado, a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Schiavitù ***


Non appena il furgone si fermò, Kenny ci fece scendere fino a quella che sembrava essere un'altra fabbrica abbandonata, isolata da tutto e tutti, dove ci costringeva a fare dei lavori inutili e pesanti, dividendo gli uomini dalle donne:
Noi uomini eravamo obbligati a spaccare la legna:si prendeva un tronco di legno e si doveva farlo a pezzi.
Le donne, invece, dovevano pulire il furgone di quel pazzo di Kenny, dividendosi tra chi insaponava e chi sciacquava, con delle saponette e con un secchio d'acqua.
A complicare il tutto c'erano la neve e il freddo:nessuno di noi aveva mai sopportato una temperatura cosí bassa, i nostri vestiti non erano molto caldi e spesso si tremava. A causa di ciò ci si ammalava spesso ma, nonostante ciò, eravamo costretti a lavorare lo stesso.
Venivamo chiamati in base al numero che avevamo sulla mano, come ad esempio "Numero 5!" oppure "Numero 1!" e non potevamo parlare, se Kenny non ce lo permetteva. Non potevamo neanche chiamarlo per nome, ma solamente padrone e dargli del lei.
Non si poteva neanche mangiare quel poco che ci dava, andare in bagno o dormire se quel bastardo non ce lo permetteva.
Chi disobbediva o tentava di scappare veniva punito con delle frustate davanti a tutti, come è successo per esempio a Mary, il Numero 2, una bambina che, infuriata con Kenny, ha deciso di ribellarsi prendendo il suo secchio di acqua gelida e versandoglielo addosso:è stata frustata finchè la sua schiena non ha iniziato a sanguinare. Ricordo anche che piangeva a dirotto dal dolore, ma che quel sadico si Kenny l'ha ignorata.
Ma, tornando a noi, eravamo costretti a dormire in uno scantinato freddo e buio sul pavimento.
Ma questo non è niente in confronto a quel che succedeva ogni notte:Kenny sceglieva una delle donne, la portava in camera sua e la stuprava. Purtroppo è successo anche a Rose. Alcune volte ha persino stuprato le bambine.
Ogni due/tre giorni prendeva sempre una persona a caso e la faceva sparire, fino a non farla vedere mai piú, portandola nella stanza "dell'albero". Io ci sono finito, ed è stato un vero incubo.
Spazio autrice:Ciao! Scusate se ho fatto finire qui il capitolo, ma volevo lasciarvi in sospeso, in modo da mettervi suspence. Che persona cattiva che sono! >:D
Scherzi a parte, il prossimo capitolo lo faró raccontare da Rose e, finalmente, scopriremo l'albero! Ora vado, a presto! ;)
P.S. So che non c'entra un tubo con la storia, ma preferite il mare o la montagna? Io tutti e due u.u

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La fine ***


Era finita la giornata e mi trovavo nello scantinato in cui ero costretta a dormire insieme agli altri. O almeno cosí doveva essere:ormai ero sola e Jack era morto. Mi mancavano i suoi capelli biondi e i suoi occhi azzurri, tanto che mi misi a piangere, soffiandomi il naso con la mia gonna azzurra. Faceva schifo, ma ormai non aveva piú importanza.
All'improvviso sentí la porta aprirsi e trovai Kenny davanti a me che diceva:"Vieni qui, Numero 3, e aiutami a fare l'albero!"
Ero spaventatissima, provai a scappare via, ma Kenny mi prese per i capelli, per poi portandomi nella stanza dell'albero. Quello che vidi mi fece gelare il sangue:L'albero era in realtá un ammasso di sacchetti insanguinati pieni di organi.
C'erano anche dei cadaveri:avevano tutti la pancia aperta e sanguinante, senza gli organi e senza vita. Alcuni avevano addirittura la testa spaccata e altri non avevano piú gli occhi.
Cominciai a tremare quando vidi quello del mio fidanzato:Ormai avevo capito che per me sarebbe stata la fine.
Ma, tornando a noi, Kenny mi costrinse a spogliarmi del tutto per poi farmi sdraiare su un tavolo e legarmi.
Prese un bisturi e mi disse:"Ok, Numero 3, vediamo un pó come sei fatta dentro!"
A quel punto cominciò a tagliarmi la pancia fino a mostrare la cassa toracica, che Kenny distrusse con un martello. Mi strappò gli organi, sempre usando il suo bisturi, e mi cavò un occhio.
Piangevo a non finire, mentre lui rideva a vedere i miei occhi marroni colmi di lacrime.
Prima di morire dissanguata, vidi davanti a me quel maledetto pagliaccio che metteva i miei organi in un sacchetto di plastica, per poi gettarlo insieme agli altri, per poi andarsene.
Tranquillo Jack, sto arrivando da te e potremo stare insieme per l'eternità.
Spazio autrice:E anche questa storia è finita! Vi ringrazio tutti per averla seguita! Ma devo ringraziare sopratutto tre miei carissimi amici che ho conosciuto in questo bellissimo sito:Fede883, Charly28 e Hiroshi84, che mi ha suggerito l'idea di scrivere una storia natalizia su Kenny il clown. Ringrazio anche Chucky, la bambola assassina, per avermi donato un pó della sua cattiveria per la mia storia! XD
Ora vado, a presto!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3844406