Angeli nel ghetto

di karter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11. ***



Capitolo 1
*** 1. ***



Cambierà
e prima o poi lei capirà
cederà
tua madre mi conoscerà
 


-Ciao principessa!- un ragazzo dai ribelli capelli biondi e intensi occhi color carbone sorrideva felice mentre si apprestava a raggiungere la sua interlocutrice, una ragazza dai lunghi capelli turchini e grandi occhi corvini, seduta all'ombra di una quercia con le gambe rannicchiate al petto.
Bibi sorrise a quel tono caldo e avvolgente. Adorava sentire Marco parlare, la sua voce sapeva rassicurarla e avvolgerla come solo le sue braccia riuscivano a fare.
-Ehi!- lo salutò posando un tenero bacio sulle sue labbra non appena il giovane si fu seduto al suo fianco.
Stava bene in quei momenti. Era come se per un attimo potesse mettere da parte le liti furiose con la sua famiglia e godersi la sua presenza. Del resto, la ragazza non desiderava altro che sentirsi amata e nessuno riusciva a farle provare quel sentimento come lo scapestrato che la stava abbracciando.
-Tuo padre non riesce ancora ad accettarlo?-le chiese facendole posare il capo sul suo petto.
Sapeva che quando la sua principessa aveva quello sguardo triste, che tentava di mascherare con tutte le sue forze, inutilmente, c'erano stati problemi a casa. Gli ci voleva poco a capire che questi erano derivati dalla loro relazione. Da quando Nefertari Cobra, ministro dell'istruzione, aveva scoperto che la sua unica figlia si era innamorata di lui, le liti erano all'ordine del giorno tra padre e figlia.
Bibi sospirò sconsolata scuotendo il capo.
Non voleva ricordare lo sguardo duro e arrabbiato del padre che le proibiva di vedere Marco, per il suo bene, diceva. Ma come poteva essere per il suo bene una cosa che la faceva stare così male?
Che poi non era nemmeno colpa del suo ragazzo se era orfano ed era cresciuto in un orfanotrofio! Certo, non era mai stato uno stinco di santo, anzi si metteva nei guai piuttosto spesso con la sua indole impulsiva, ma era buono e gentile. Marco non avrebbe fatto del male ad una mosca se non fosse stato provocato.
Il biondo la strinse più forte a sé. Non poteva capire il malessere che la turbava, lui non aveva mai avuto una famiglia se si escludevano i suoi amici in orfanotrofio e il vecchio Edward, l'assistente sociale che si occupava di loro, un gigante che quando erano bambini avevano soprannominato Barbabianca a causa dei folti baffi del colore della neve e che crescendo avevano iniziato a chiamare Babbo. Del resto era la figura più vicina ad un padre che avevano!
-Vedrai che si sistemerà tutto- tentò di rassicurarla -So di non essere il miglior partito che si potrebbe desiderare per una figlia- iniziò interrompendo le proteste della ragazza -Non ho il becco di un quattrino, vivo in un buco assieme ad altre tre persone, la mia fedina penale non è perfettamente linda- le ricordò facendole chinare il capo.
Non poteva smentire nulla di ciò che il suo ragazzo aveva appena affermato. Era tutto vero, ma a lei non importava. Lo amava nonostante tutto ciò. E poi quella era solo una minima parte della personalità straordinaria del biondo.
-Però ci sto provando- aggiunse sorridendo lievemte e posando un bacio sul capo della ragazza -Mi sono trovato un lavoro e mi sto tenendo lontano dai guai, insieme ad Ace,  anche grazie all'aiuto di Vista e Jaws- spiegò alzando gli occhi al cielo e ringraziando tutte le divinità esistenti per aver messo sul suo cammino persone straordinarie come i suoi amici fraterni -Non sarò il partito ideale, ma ti amo, Bibi e farò qualsiasi cosa per convincere tuo padre che non sono poi così male!- concluse regalando il più bel sorriso di sempre alla sua principessa che lo guardava con occhi lucidi, prima di posarle un bacio su quelle labbra morbide che tanto amava.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice, anche affrontare il ministro Nefertari se fosse servito!










 
Eccomi qui con una nuova raccolta ispirata ad una canzone di Nek.
L'idea per questa raccolta è nata molti anni fa, quasi subito dopo aver concluso la pubblicazione di "In te", ma non ho mai trovato l'ispirazione per terminarla. Ora che è arrivata vi propongo questi piccoli momenti Bibi/Marco, sperando possano piacervi.

Grazie a chiunque è arrivato fino a questo punto 
Alla prossima

karter

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Capitolo 2
*** 2. ***


anche a piedi correrò
si mi chiami
ed il cuore batterà
nelle mani


 

Il pub nel quale lavorava non era mai stato così pieno. I  tavoli erano fitti di persone e anche la fila vicino al bancone faceva alquanto impressione. Da quando era stato assunto, circa un anno prima, era la prima volta che vedeva tanta gente. Non che gli dispiacesse, magari avrebbe avuto anche qualche mancia in più, però sapeva già che sarebbe rientrato a casa distrutto il mattino seguente e con Ace che si sarebbe alzato due ore dopo per andare in officina poteva scordarsi di continuare a dormire. Quel ragazzo era peggio di un elefante in un negozio di cristalleria quando si muoveva, specie la mattina.
Scosse il capo sconsolato a quel pensiero prima di riprendere il suo turno tra i tavoli. Non era il caso di indispettire Shakky. Per quanto fosse una persona fantastica non sopportava si perdesse tempo nei momenti di pienone.
-Due rosse medie, una bionda piccola, due amoro del capo, uno liscio e un rum e cola- disse passando il foglietto con l'ordinazione a Bonny, quella ragazza era una barman fenomenle, rapida e precisa.
-Porta questi al tavolo sette- gli rispose lei porgendogli il vassoio appena preparato e mettendosi subito all'opera con il nuovo ordine, prima di vennir intercettato da Kidd che gli strappò il vassoio dalle mani indicandogli il telefono.
Il biondo lo guardò un attimo incredulo. Non era dal rosso fare una cortesia ai suoi colleghi, invece non solo aveva portato l'ordine al tavolo al posto suo, anzi, gli aveva anche fatto capire che lo cercavano a telefono.
Trattenendo un sorriso Marco scosse il capo prima di andare a vedere chi fosse. Sperava solo non fosse  di nuovo Vista che gli diceva che avevano dato fuoco alla casa. Sarebbe stata la quarta volta in un mese e gli pareva un tantino esagerto.
-Sono Marco, chi è?- disse non appena prese la cornetta tra le mani aspettandosi di sentire il solito schiamazzo causato dai suoi tre coinquilini che si disperavano per il macello combinato.
Invece nulla di tutto ciò, dall'altro lato si sentiva solo un sospiro strozzato, che lo lasciò interdetto.
Chi poteva essere? Se fosse stato uno scherzo di quella massa di manigoldi li avrebbe trucidati al suo rientro.
-Pronto?- provò a chiedere ancora una volta -Ace, se è uno scherzo...- iniziò, prima di venire interrotto da un debole sussurro che chiamava il suo nome.
Conosceva fin troppo bene quella voce!
-Bibi- la chiamò nel modo più dolce del mondo -Che succede, principessa?- le chiese tentando di calmarla con la sola voce.
Sentiva i suoi singhiozzi attraverso il telefono e la cosa non gli piaceva per nulla, anzi! Odiava vederla piangere, sentire i singhiozzi abbandonare la sua gola e le perle salate scivolarle sulle guance. Lo faceva infuriorare sapere che qualcuno aveva osato farle del male e non sapere a chi dover spaccare la faccia.
-Marco- lo chiamò ancora una volta tra i singhiozzi.
Il biondo era letterlamente fuori di sé. Cos'era successo da aver ridotto la sua principessa in quelle condizioni?
-Principessa, dove sei?- le chiese nel modo più dolce possibile.
Non doveva farle percepire la sua ira, era già sconvolta di suo, non voleva finire di spaventarla.
Attese con ansia che la ragazza gli rispondesse e dopo averle assicurato che l'avrebbe raggiunta al più presto mise giù dirigendosi a passo di marcia verso l'uscita. Non gli importava se andar via in quel modo gli sarebbe potuto costare il lavoro. Bibi aveva bisogno di lui in quel momento e nulla l'avrebbe mai potuto fermare dal raggiungerla.
Corse come un folle, maledicendosi per aver lasciato la macchina a Jews quella sera che doveva portare a cena la sua nuova fiamma. In quel momento gli avrebbe fatto davvero comodo dato che la sua destinazione era praticamente dall'altra parte della città e a quell'ora non giravano nemmeno gli autobus. Nonostante tutto, però, Marco non si fermò mai. Aveva il cuore a mille, i polmoni che bruciavano e la milza che chiedeva pietà, ma la sua forza di volontà era più forte. Non si sarebbe fermato per nessuna ragione. Doveva raggiungerla, a qualsiasi costo.
Stava per cedere, il suo corpo stava per arrendersi  quando la vide. Era seduta su una panchina, rannicchiata su se stessa, con indosso una semplice magliettina di cotone. Doveva star letteralmente morendo di freddo con quel gelo. Sorrise nonostante tutto. Era arrivato, finalmente ce l'aveva fatta!
Senza perdere ulteriore tempo la raggiunse e si sedette al suo fianco prima di tirarla verso di sé stringendosela forte contro il petto, per riscaldarla con il suo calore. Avrebbe voluto farle indossare la sua giacca per riscaldarla, ma nella fretta l'aveva lasciata al locale. Si diede mentalmente dello stupido per quella dimenticanza, sprando che il suo solo abbraccio bastasse a farla smettere di tremare.
-Marco!- sussurrò la ragazza stringendosi al petto del fidanzato.
Nel momento in cui si era sentita stringere aveva subito riconosciuto le sue braccia, il suo prfumo e il battito del suo cuore, che batteva allo stesso ritrmo del proprio quando erano insieme.
-Sono qui, Bibi!- la rassicurò facendole nascere un sorriso sul volto.
Con Marco al suo fianco, anche il buio più nero non le faceva paura.








 

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Capitolo 3
*** 3. ***




 
crollerà
l'Himalaya ma noi no



La pioggia cadeva fitta dal cielo. Le strade pululavano di persone che, con i loro ombrelli colorati, correvano frenetiche tentando di non bagnarsi e auto che procedevano lentamente a causa del traffico, ancora più fitto del solito.
In un piccolo appartamento nella zona residenziale, due ragazzi se ne stavano sul divano davanti al camino. La ragazza era seduta sulle ginocchia, un romanzo nella mano sinistra che la teneva con il fiato sospeso, mentre con la destra giocava con i capelli del ragazzo che disteso sul divano e con il capo sulle gambe della fidanzata si rilassava, coccolato dalle sue carezze.
Era un momento semplicissimo, ma i due non potevano desiderare altro.         


 

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Capitolo 4
*** 4. ***


 

troverò casa


-Non ci riesco ancora a credere!- Jews osservava l'amico riempire l'ennesimo scatolone con tutta la sua roba.
Sembrava assurdo, eppure dopo vent'anni non si sarebbe più ritrovato quel rompiscatole in giro per casa che gli diceva di non far rumore al mattino e gli ricordava che le bollette andavano pagate per tempo. Se abituarsi all'assenza di Ace era stato strano, non vivere più sotto lo stesso tetto con Marco gli pareva un'eresia!
-Andiamo, non vado mica in capo al mondo!- ribatté il biondo riempiendo l'ennesima scatola di fumetti.
Se andava avanti di quel passo tra quelli e i libri di Bibi non si sarebbero mai rigirati dentro casa. Scosse il capo divertito al pensiero, prima di incrociare nuovamente lo sguardo con l'amico che lo osservava dalla soglia di quella che a breve non sarebbe più stata la sua stanza.
-Lo sai che la mia porta sarà sempre aperta per te!- aggiunse facendogli un occhiolino mentre l'altro alzava gli occhi al cielo.
Jews scosse il capo. Sapeva che Marco aveva ragione. La stessa Bibi qualche giorno prima era piombata nel loro appartamento dicendo loro che non dovevano farsi problemi, il fatto che andasse a vivere con il loro amico non avrebbe mai dovuto influenzare la loro amicizia. Sorrise, come al solito quell'ananas gigante aveva avuto tutte le fortune. Dove la si trovava un'altra donna che non si metteva a dar rogne al fidanzato perché voleva passare una serata con gli amici? Forse si stava fasciando la testa ancor prima di rompersela.
-Vedi di non dimenticarti il tuo vecchio indirizzo- si limitò a dire prima di uscire dalla stanza e lasciare il biondo a finire di sistemare le sue cose.
Marco sorrise scuotendo il capo. Lui, Jews e Vista si conoscevano da quando erano solo dei nanerottoli, erano sempre stati insieme anche quando, diventati troppo grandi per rimanere in orfanotrofio, si erano trovati un appartamento insieme ad Ace, l'ultimo acquisto della loro strana famiglia. Ne avevano combinate di tutti i colori tra quelle quattro mura e gli pareva assurdo lasciarle, ma era giunto il momento di seguire la sua strada. Certo non sarebbe stato un addio, non avrebbe saputo come fare senza il loro costante sostegno, ma sentiva che lasciare quella casa era il primo passo per costruire il futuro che voleva accanto a Bibi.
 













 
Storia partecipante al #Writober 2019 indetto da Fanwriter.it
Prompt: Crack Pairing
Parole:383

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Capitolo 5
*** 5. ***



 
 
18 anni tu li avrai tra un po’


 
-Ciao! Tu sei Marco, giusto?-
Una ragazza dal caschetto ramato si sedette, davanti a lui ed Ace che stavano prendendo un caffè, assieme ad una ragazza dal caschetto biondo che li osservava con un sorriso.
Il ragazzo in questione le osservò qualche secondo senza capire. Erano davvero carine, ma era sicuro di non averle mai viste prima. Non riusciva a capire cosa volessero da lui, quindi si limitò ad annuire mentre un enorme sorriso spuntava sulle loro labbra. Sembravano davvero felici di averlo incontrato.
-Non so cosa abbiate in mente, ma il ragazzo in questione è felicemente fidanzato- si intromise Ace che non apprezzava troppo essere ignorato, specie da due ragazze così carine -Io però, sono più che disponibile a fare la vostra conoscenza- aggiunse facendo ridacchiare la bionda e alzare gli occhi al cielo alla ramata.
-Vola basso, fiammifero- gli rispose la rossa prima di puntare tutta la sua attenzione sul ragazzo biondo che osservava la scena ridacchiando.
Quella ragazzina era un portento, mai nessuno aveva rimesso al suo posto l'amico in così poco tempo, prevedeva scintille.
-Io sono Margaret- si presentò la bionda interrompendo la battaglia di sguardi tra la sua amica e il corvino -Mentre lei è Nami- aggiunse mentre la rossa faceva "ciao ciao" con la mano lasciando sempre più a bocca aperta il giovane che ancora non riusciva a capire cosa le due volessero da lui -E siamo le migliori amiche di Bibi- concluse mentre una luce di comprensione si accendeva nella sua mente.
Si sentiva un idiota! Bibi non faceva altro che parlargli di loro e lui nemmeno le riconosceva. Va bene che non le aveva mai viste, ma erano identiche a come la sua principessa gliele aveva descritte!
-Piacere di conoscervi!- disse davvero felice di incontrare due persone tanto importanti nella vita della sua fidanzata -Bibi non fa altro che parlare di voi- aggiunse prima che Ace richiamasse l'attenzione su di sé ricordandogli di presentarlo alle due.
-Senza offesa, fiammifero- iniziò Nami ghignando alla volta del corvino -Ma non ci interessa di te, se siamo qui è per parlare di Bibi- continuò riportando l'attenzione sul biondo che ora la guardava interrogativamente.
Che la sua principessa avesse qualche problema e non gliene avesse parlato? In fondo gli aveva detto che avrebbe passato il pomeriggio con le amiche mentre le due erano sedute al tavolino del bar davanti a lui.
Margaret scosse il capo alle parole dell'amica, qualcosa le diceva che quell'Ace le piaceva, e anche parecchio, ma non era quello il momento di parlarne. C'erano cose più importanti di cui discutere.
-Quello che Nami voleva dire...- intervenne la bionda ridacchiando -Bibi compie diciotto anni tra un mese e noi volevamo rendere unica quella giornata, quindi ci chiedevamo se ti andasse di unire le forze- domandò semplicemente facendo nascere un sorriso sul volto del biondo che si dimostrò entusiasta della loro idea e volle sapere tutto ciò che avevano in mente.
Nami e Margaret si scambiarono uno sguardo complice iniziando a parlare a raffica e ad illustrare tutte le idee che avevano avuto, una più folle dell'altra, dimostrando non solo di conoscere bene l'amica, ma anche di volerle davvero bene. Marco ed Ace si ritrovarono incantati ad ascoltarle, ci sapevano proprio fare con le parole!
 
-Che ve ne pare?- chiesero alla fine ottenendo il pieno appoggio dei due, cosa che le fece sorridere come matte, non ci avrebbero mai sperato, invece!
-Perfetto, allora direi di rivederci tra una settimana per iniziare a preparare ogni cosa- rifletté Margaret ottenendo l'assenso degli altri tre prima di salutarsi e prendere ognuno la propria strada.
Per quanto strano, quel pomeriggio si era rivelato estremamente piacevole, e poi, pareva che anche Ace avesse finalmente trovato la donna adatta a lui, pensò non riuscendo ad evitare di ghignare al ricordo della faccia da pesce lesso che aveva assunto l'amico mentre osservava le due ragazze allontanarsi.
Oh sì, ne era più che sicuro, ci sarebbe stato davvero da divertirsi!
 
 
***
 
 
-Stavo pensando...- Bibi era seduta a gambe incrociate sul divano mentre stringeva a sé il primo regalo che Marco le aveva fatto, un enorme papero di peluche con tanto di occhialini e cappello che la ragazza aveva deciso di chiamare Carl.
Al suo fianco, Margaret era praticamente seduta al contrario, le gambe appoggiate allo schienale e la testa sporgente, mentre si divertiva a prendere al volo i pistacchi che Nami, distesa sul tappeto le lanciava.
Erano davvero buffe a vederle, ma Bibi le adorava anche per quello, con loro non correva mai il rischio di annoiarsi.
-Oltre alla noiosa festa che mio padre darà in mio onore qui a casa, alla quale ovviamente siete invitate- disse loro non notando il sorriso furbo che le due si scambiarono -Mi piacerebbe organizzare qualcosa di più intimo, solo per pochi amici, che ne pensate?- chiese alle due amiche.
Sapeva di poter contare sul loro appoggio. Era stato grazie a loro che aveva iniziato ad uscire più spesso e a non frequentare più solo i figli degli amici di suo padre, ma anche persone comuni che sapevano decisamente meglio come divertirsi. Erano state la boccata d'aria fresca alla sua vita e non avrebbe mai smesso di ringraziare qualsiasi divinità l'avesse messa in classe con loro al liceo. Quelle due le avevano rivoluzionato la vita e nemmeno se ne rendevano conto.
-Non sarebbe una cattiva idea- rispose Margaret tirandosi su a sedere e facendo spazio anche all'amica -Che ne diresti del giorno prima?- le chiese fingendo di aver avuto un'illuminazione.
-Sarebbe perfetto- intervenne Nami prima che la turchina riuscisse a dire qualsiasi cosa -Una serata tra noi, a mezzanotte gli auguri e poi restate a dormire da me- continuò entusiasta scambiandosi un'occhiata complice con la complice -E con tuo padre ci parlo io- aggiunse facendo scoppiare a ridere le altre due.
Ricordavano ancora l'ultima volta che Nami aveva chiesto a Cobra il permesso per far restare Bibi a dormire da lei. Se lo era rigirato talmente bene che alla fine l'uomo aveva pensato di essere stato lui a chiedere alla ragazza se la figlia poteva dormire fuori. Quando ci ripensava il Ministro stentava ancora a credere di essersi fatto imbrogliare a quel modo da una quindicenne.
Nami e Margaret si scambiarono un'occhiata divertita senza farsi notare dalla turchina. Stava andando tutto secondo i loro piani.
 
 
***
 
 
Bibi si osservava intorno estasiata. Quando aveva chiesto alle due amiche di organizzare qualcosa per i suoi diciotto anni non si sarebbe mai aspettata una serata simile. Avevano radunato tutti i suoi amici e l'avevano portata a festeggiare nel più grande luna park che avesse mai visto! Era qualcosa di meraviglioso!
-Come...- iniziò senza riuscire a continuare la frase, troppa l'emozione che la stava travolgendo in quel momento.
Nami e Margaret si scambiarono uno sguardo complice andando a prendere l'amica sottobraccio.
-Diciamo che abbiamo ricevuto un piccolo aiuto- le disse la bionda mentre la trascinavano davanti a uno dei tanti furgoni che vendeva cibo spazzatura, dove un certo biondino le stava aspettando.
La festeggiata guardò interrogativamente le due amiche prima che la sua attenzione venisse catturata da una capigliatura bionda che spiccava tra le teste dei suoi amici. Non riusciva a credere ai suoi occhi, Marco era lì, davanti a lei, bellissimo nella sua camicia viola, che riusciva ad intravedere grazie al giubbino lasciato aperto, e jeans strappati che chiacchierava tranquillamente con Rufy e Zoro.
-Va dal tuo principe, su- la incoraggiò Nami dandole un buffetto sulla guancia mentre Margaret tentava di non ridere davanti alla sua espressione meravigliata.
Sembrava un pesce per il modo in cui boccheggiava, faceva davvero tenerezza!
Bibi, però, parve non curarsi di nulla. Non esisteva più niente intorno a lei se non il suo ragazzo che, bellissimo, stava ridendo.
Marco, sentendosi osservato, voltò il capo e nel momento in cui incrociò gli occhi color carbone della fidanzata sorrise di quel sorriso che dedicava solo a lei e che le faceva aumentare i battiti del cuore all'impazzata. Il biondo era senza fiato. Per quanto dal suo punto di vista Bibi fosse sempre bellissima, quel giorno si era superata. I lunghi capelli azzurri erano raccolti in una coda alta che le lasciava il collo da cigno scoperto. Solo qualche ciuffo più corto le contornava l'ovale del viso. Gli occhi neri erano evidenziati da una sottile linea di eyliner, nient'altro sporcava il suo volto. Le lunghe gambe erano fasciate da jeans scuri. Ai piedi portava delle francesine nere (scarpe un po' insolite per un luna park, ma sospettava ci fosse lo zampino delle due amiche) e un morbido cappotto rosa cipria la riparava dal freddo.
-Ciao- dissero i due contemporaneamente non appena si trovarono l'uno di fronte all'altra scambiandosi l'ennesimo sorriso e facendo alzare gli occhi al cielo agli amici.
Per quanto li trovassero carini, alle volte erano davvero stomachevoli!
 
 
***
 
 
-Vi prego ditemi che non è il campanello!- si lamentò Nami infilando il capo sotto il cuscino imitata dalle amiche.
La sera prima avevano brindato fino alle quattro del mattino e decisamente non erano tornate a casa sobrie, quindi il loro unico desiderio era quello di continuare a dormire, peccato che la persona attaccata al campanello non fosse d'accordo con loro.
-Si può sapere chi diavolo è?- chiese esasperata Margaret.
Aveva un mal di testa terribile e quel suono molesto non aiutava per nulla, ma perché Nojiko non andava ad aprire cacciando lo scocciatore? Pensò prima di voltare il capo verso la sveglia.
Non voleva sbagliarsi ma le pareva ci fosse scritto 09:57. Sbatté le palpebre, sperando di sbagliarsi, non poteva essere già così tardi! Peccato che più sbattesse le palpebre più la situazione non cambiasse, anzi!
-Maledizione!- imprecò tentando di mettersi in piedi e finendo per cadere dal letto tirandosi dietro anche la rossa che la maledì in tutte le lingue del mondo.
A quel tonfo Bibi si voltò verso le amiche e non riuscì ad impedirsi di scoppiare a ridere. Erano adorabili sdraiate l'una sull'altra, con le gambe attorcigliate nelle lenzuola e una mano a massaggiarsi le parti dolenti a causa della caduta.
-Dacci un taglio e fila a vestirti!- la redarguì la bionda mentre la rossa fulminava entrambe con lo sguardo prima di alzarsi ed andare ad aprire allo scocciatore, incurante di avere indosso una semplice maglia da uomo che le lasciava le gambe completamente in bella vista.
-Fatela finita!- urlò aprendo la porta e ritrovandosi davanti tre ragazzi che la guardavano ad occhi sbarrati, mentre lei, incurante della loro presenza, sbadigliava sonoramente e intimava le amiche a darsi una mossa perché gli scocciatori erano già lì e li invitava ad accomodarsi, prima di andare a prepararsi una dose massiccia i caffè.
Se doveva sopportare le due coppiette e il fiammifero ne aveva maledettamente bisogno!
 
 
***
 
 
Bibi si guardava intorno curiosa. Era la prima volta che marinava la scuola per andare da qualche parte a lei sconosciuta con il suo ragazzo. Certo, dato il modo in cui dormiva fino a poco prima l'avrebbe marinata ugualmente anche senza l'aiuto di Marco, ma pensare di averlo fatto per stare sola con lui le pareva decisamente più romantico.
-Adoro questo posto- iniziò Marco parcheggiando la macchina e invitandola a scendere.
La turchina non se lo fece ripetere due volte ammaliata dallo spettacolo che le si palesava davanti agli occhi. Il mare d'inverno era letteralmente meraviglioso e si sentiva tanto sciocca per non esserci mai stata. Nami e Margaret non facevano altro che marinare la scuola per goderselo e lei non aveva mai avuto il coraggio di accompagnarle, troppa la paura di essere scoperta e deludere il padre.
-Anche se solitamente la compagnia non è così piacevole!- le confessò dandole un buffetto sul naso che la fece sorridere.
Non ce li vedeva proprio Jews e Vista in un posto così bello.
-Mi credi se ti dico che non ero mai stata al mare d'inverno?- gli chiese Bibi prendendolo per  mano mentre camminavano sulla sabbia con espressione serena.
Quel posto sembrava avere una strana magia, riusciva a trasmettere pace e serenità.
-Davvero?- le domandò esterrefatto -Io ho scoperto questo posto grazie a Low che a sua volta lo ha scoperto tramite la sua ragazza- ammise rivelando così che quello era lo stesso luogo in cui le sue migliori amiche andavano quando volevano marinare la scuola e la cosa accadeva fin troppo spesso.
Bibi scosse il capo immaginando le due ragazze tuffarsi in mare anche con quel gelo o sedute a osservare l'orizzonte tra una chiacchiera e l'altra. Era qualcosa tipicamente da loro.
-Sono felice, però, di averlo visto per la prima volta con te- ammise mentre un debole rossore le colorava le guance.
Marco la osservò per un momento. Era così dolce e l'amava così tanto. Non poteva desiderare una ragazza migliore al suo fianco.
-Anch'io-  confessò il ragazzo prima di far unire le loro labbra in un bacio dolcissimo.
Il programma che aveva stilato insieme a quelle due pazze era ancora lungo, ma nulla gli avrebbe impedito di godersi quel momento.
 
 
***
 
 
-Che ore sono?-
Nami era esasperata, Bibi e Marco non erano ancora tornati dalla giornata che avevano organizzato loro con tanta cura e Margaret stava per farsi prendere dal panico. Era solo la quinta volta nel giro di dieci minuti che chiedeva l'ora e la ramata stava per esplodere.
Oh ma quando i due piccioncini sarebbero tornati l'avrebbero sentita! Il loro era un comportamento da irresponsabili! Possibile che avessero completamente dimenticato il gran galà organizzato dal padre della ragazza? Sperava proprio di no, o era la volta buona che Cobra la bandiva dalla sua casa.
Scosse il capo a quel pensiero ringraziando la presenza di Low, solo lui riusciva a gestire la sua ragazza quando era in quelle condizioni.
-Credi si siano persi?- le chiese Ace comparendo al suo fianco mentre tentava di sistemarsi il papillon con scarsi risultati.
Odiava quel genere di vestiti, si sentiva un pinguino e poi gli prudevano da morire, non vedeva l'ora di toglierlo.
-Dai qua- gli disse Nami vedendolo in difficoltà e sistemandolo al posto suo -Sinceramente mi auguro abbiano una scusa più che valida...- iniziò prima di venire interrotta dal suono del campanello che fece tirare un sospiro di sollievo a tutti i presenti.
Finalmente i piccioncini erano tornati!
 
 
***
 
 
-Direi che ci siamo superate!-
-Per aver avuto solo quaranta minuti abbiamo compiuto un capolavoro!-
-Meravigliosa!-
-Sublime!-
-Non vedo l'ora di vedere la faccia del biondastro!-
Nami e Margaret osservavano con soddisfazione la loro migliore amica. Erano state davvero brave!
Bibi si guardava allo specchio con espressione sbigottita. Si era sempre considerata una bella ragazza, ma quella sera aveva superato ogni suo ideale.
Il vestito color cipria era molto semplice. Un corpetto con gonna morbida che arrivava a terra, completamente in raso con alcune pietre preziose incastonate a livello dei seni e nel punto di congiunzione tra la gonna e il corpetto. Delle decolté bianco latte con il tacco impreziosito da pietre preziose. Un copri spalle in pelliccia bianca per tenerla al caldo, che sicuramente avrebbe tolto a metà serata. Non indossava gioielli a parte due orecchini con pendente a goccia molto fine che le davano un aspetto più maturo e che erano messi in evidenza dai capelli tirati su da uno chignon laterale, abilmente scomposto. Gli occhi erano messi in risalto da un leggero ombretto rosato e sulle labbra un gloss volumizzante.
Sembrava una vera principessa!
-Bene, festeggiata...- prese parola Nami prendendo l'amica sottobraccio sul lato sinistro.
-Direi che è ora di andare!- concluse Margaret imitando la ramata sul lato destro mentre si avviavano fuori dalla stanza.
La festa era iniziata già da una mezz'ora era proprio il caso che l'ospite d'onore facesse il suo ingresso!
 

 



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Capitolo 6
*** 6. ***


 

col maglione sopra i fianchi
ce ne andremo in periferia
là i ragazzi sono in tanti e poi
si scambiano più energia
là nessuno ci fa caso
puoi vestirti come vuoi
 



 
-Sei davvero sicura di volerti vestire in quel modo?-
Margaret era seduta sul letto dell'amica e osservava con sguardo interdetto i vestiti che la turchina aveva preparato per l'uscita del pomeriggio. Un abito al ginocchio, le maniche corte e la gonna a ruota, degli stivaletti con cinque centimetri di tacco, neri e un copri spalle del medesimo colore. Bellissimo per andare a cena, ma non esattamente il massimo per il pomeriggio pensato da Marco.
Bibi osservava l'amica interrogativa non capendo la sua domanda, a lei pareva andar bene, era fine ed elegante, ma senza esagerare. Perfetto per un'uscita con il proprio ragazzo.
La bionda scosse il capo sconsolata, invidiava profondamente Nami nonostante l'amica stesse aiutando Shakky al pub.
-Lascia fare a me!- esclamò alzandosi e immergendosi nella cabina armadio dell'altra alla ricerca di qualcosa di adatto all'occasione, del resto tra quella marea di vestiti doveva pur esserci qualcosa di adatto per andare a spasso in periferia!
 
 
***
 
 
-Ciao principessa!- disse Marco vedendo la ragazza andargli incontro e rimanendo incantato.
Qualsiasi cosa indossasse era sempre meravigliosa!
Bibi gli sorrise imbarazzata, stringendo il nodo della camicia a quadri che Margaret le aveva legato in vita. Doveva ancora capire da dove l'aveva pescata, non ricordava di aver mai comprato qualcosa di simile eppure le piaceva, la faceva sentire una persona comune, come mai le era capitato.
-Sei pronta?- le chiese il biondo aprendole la portiera della macchina per farla salire prima di fare il giro a sua volta e mettersi alla guida.
Era emozionato, per quanto stavano insieme da diverso tempo, non l'aveva mai portata nel suo ambiente che aveva sempre considerato inadatto ad una ragazza come lei, eppure era riuscita a sorprenderlo. Voleva conoscere il suo mondo! Non poteva renderlo più felice e vederla indossare abiti semplici e pratici, un po' come tutti in periferia, lo rendeva ancora più orgoglioso.
-Non vedo l'ora di avventurarmi nel tuo mondo!- gli rispose posando la sua mano su quella del ragazzo che stava cambiando marcia.
Erano l'emblema della dolcezza quei due assieme.
 
 
***
 
 
Passeggiavano mano nella mano. Avevano lasciato la macchina sotto casa del ragazzo e da lì si erano allontanati a piedi. Marco voleva portarla a prendere un caffè al pub nel quale aveva iniziato a lavorare e presentargli i suoi colleghi. Bibi nel mentre si guardava intorno curiosa. Le piacevano quelle stradine  piene di negozi illuminati e murales per le pareti, poi ogni persona che incrociava il loro cammino si fermava a salutare il suo ragazzo. Sembrava una specie di celebrità tra quelle strade e poi era così felice.
-Benvenuta nel mio umile posto di lavoro!- le disse aprendo la porta e facendola entrare in quel piccolo pub -Salve gente!- salutò poi entrando a sua volta e andandosi ad appoggiare al bancone insieme alla fidanzata.
-Ma tu guarda se devo sopportarvi anche a lavoro!- si lamentò Nami uscendo dalla cucina con tra le mani due piatti pieni di cibo insieme ad un Kidd sghignazzante -E tu finiscila!- aggiunse pestando un piede al ragazzo che la fulminò mentre gliene diceva di tutti i colori, peccato che alla rossa da un orecchio entrassero le sue parole e dall'altro uscissero.
-Non farei quella faccia, Nami lavora qui da molto più tempo di te- intervenne Shakky dopo aver posato una cioccolata calda davanti alla ragazza e un caffè al giovane -Fa da tappabuchi quando non so come muovermi- chiarì spiegando come mai non gli era mai capitato di incrociarla prima d'ora.
Bibi scosse il capo divertita. Sapeva che Nami alle volte aiutava un'amica della madre al locale, ma non avrebbe mai immaginato fosse lo stesso del suo ragazzo. Quella era stata una scoperta interessante.
-Così tu saresti la fidanzata del pennuto!- esclamò il rosso sedendosi accanto alla ragazza con il suo solito ghigno storto sulle labbra.
-Lasciali stare e dammi una mano!- s'intromise Nami dopo avergli dato un colpo dietro la nuca e trascinandoselo in cucina -Non badate a noi!- aggiunse facendo loro un occhiolino complice che li fece sorridere.
Quella ragazza era sempre una forza della natura, in qualsiasi circostanza.
-Allora- riprese il discorso la mora -Come mai da queste parti?- chiese alla volta dei due mentre preparava l'ennesima ordinazione del pomeriggio che presto uno dei due ragazzi avrebbe portato al tavolo designato.
-Le sto facendo visitare le strade tra le quali sono cresciuto!- rispose il ragazzo giocando con il cucchiaino del suo caffè ormai finito in attesa che anche la fidanzata terminasse la sua ordinazione.
-Tralasciando il percorso tra casa di Nami e Margaret non ero mai stata in queste zone!- ammise la turchina raccogliendo con il cucchiaio la fine di quella cioccolata deliziosa, ero uno spreco lasciarne anche solo una goccia.
Shakky sorrise a quella parole. Quando Marco le aveva detto di essersi innamorato di una ragazza per bene non avrebbe mai creduto che la cosa potesse durare, invece erano già due anni che i due si frequentavano e quel giorno l'aveva anche portata a visitare il suo mondo e lo scricciolo non sembrava spaventato, anzi. Forse era davvero la persona adatta a lui, glielo augurava con tutto il cuore. Marco meritava ogni bene,specie dopo la batosta presa con Califa. Scosse il capo, non era quello il momento di ripensarci.
-Deliziosa!- si complimentò la turchina dopo aver finito -Non avevo mai mangiato una cioccolata così buona, complimenti davvero!-
Sorrise la mora prima di decidere di offrire loro le consumazioni e congedarli. Sperava davvero di rivederli presto.
 
 
***
 
 
-Scusa Kid, è un idiota!- commentò imbarazzato il biondo mentre riprendevano a passeggiare mano nella mano per le strade nelle quali era cresciuto.
Voleva portarla a vedere l'orfanotrofio, il parco nel quale aveva passato tutti i suoi pomeriggi quando riusciva a scappare, il negozio di dischi all'angolo e poi l'appartamento che divideva con Jews, Vista ed Ace. Era certo che agli altri avrebbe fatto piacere salutarla.
-Non preoccuparti- gli rispose dolcemente -Nami non fa altro che lamentarsene quindi sapevo a cosa andavo incontro!- gli spiegò con il sorriso ripensando alle continue maledizioni che l'amica lanciava al collega ogni volta che si trovavano a lavorare assieme.
Prima di sapere che erano cugini aveva davvero pensato ci potesse essere del tenero tra i due, invece nulla. Sembrava che Nami non ne volesse sapere di trovarsi un ragazzo. Scosse il capo, aveva promesso a Margaret che non avrebbe più provato a fare da cupido quindi doveva smetterla di pensare alla situazione sentimentale della sua unica amica single.
-Che dici, continuiamo il nostro giro?- le chiese per poi mettersi a correre dopo aver ottenuto un cenno d'assenso dalla ragazza, senza mai lasciarle la mano.
Aveva fin troppe cose da farle vedere e troppo poco tempo per riuscirci!














 

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Capitolo 7
*** 7. ***







 
Angeli nel ghetto
anime da gatto
abbiamo il diritto
di amarci un po'

 

 
-No aspetta, che?!-
Marco era a bocca aperta. Quasi non riusciva a credere a ciò che Ace gli stava dicendo. Finalmente, dopo  mesi e mesi di discussioni, frecciatine e insulti aveva trovato il coraggio di chiedere a Nami di uscire! Probabilmente avrebbe segnato quel giorno sul calendario.
-Non lo ripeterò, tanto lo so che hai capito!- gli rispose il corvino lanciandosi sul letto con un fumetto de "I fantastici 4" tra le mani.
Non aveva nessuna intenzione di farsi prendere in giro dai suoi coinquilini o di sentirsi dire roba come "Te l'avevo detto" o "Alla buon ora". Era già stato imbarazzante chiederle di uscire, non avrebbe permesso loro di girare il coltello nella piaga e rovinare la serenità che la risposta affermativa della rossa gli aveva donato.
Il maggiore dei due sorrise a quella frase. Doveva aspettarselo, per quanto Ace fosse un tipo loquace e divertente, quando si toccava la sua sfera privata diventava estremamente riservato.
-Sono contento per te!- gli disse semplicemente prima di lasciare la stanza dell'amico.
Ed era vero, nessuno di loro aveva avuto una vita facile. Fin dall'infanzia avevano dovuto lottare con le unghie e con i denti per andare avanti e vedere che finalmente avevano trovato il loro posto nel mondo lo faceva stare bene, specie se pensava che c'era qualcuno con loro a condividerlo.
Sorrise a quel pensiero prima di prendere il cappotto dall'attaccapanni.
Aveva appuntamento con Bibi e non aveva davvero intenzione di farla aspettare!
 











 
 
Buonsalve!
Eccomi di ritrono con un nuovo capitolo che questa volta vede come protagonisti i nostri due eroi e i loro sentimenti (non pensavate davvero che avrei evitato qualche accenno alla mia ship preferita, vero?).
Grazie davvero per essere giunti fino a questo punto nella lettura, ma soprattutto a tutti coloro che hanno inserito questa mia raccolta tra le seguite/ricordate/preferite, o che hanno dedicato un po' del loro tempo a recensirla. Grazie davvero e chiedo scusa per non aver ancora risposto, lo farò al più presto.
Grazie davvero, a tra pochissimo

karter





 

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Capitolo 8
*** 8. ***







*Fanfiction contenete coppie strane. Il Forum consiglia la lettura a un pubblico con un alto tasso di sospensione dell'incredulità. Può presentare tracce di latte e frutta a guscio*

 



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io ti voglio addosso
come un mare mosso


 
 
L'appartamento era avvolto dal silenzio, nessun rumore disturbava la quiete di quella notte di luna piena. In camera da letto, due giovani, un ragazzo e una ragazza, dormivano serenamente in un groviglio di lenzuola scarlatte in contrasto con i corpi di entrambi. Lui, biondi capelli e pelle colorata dal sole, era supino, il braccio sinistro dietro la testa e il destro a stringere il fianco latteo della sua ragazza appoggiata a lui, con i lunghi capelli turchesi a coprirle il volto niveo.
Erano uno spettacolo dolcissimo per gli occhi, ma nessuno a parte la luna era lì a osservare quel dipinto di colori ed emozioni.











 
 
Buonsalve!
Ebbene sì, oggi doppio aggiornamento!
(Ve l'avevo detto che ci saremmo sentiti prestissimo)
Questa volta ci troviamo davanti ad un momento dolcissimo che rigurada i nostri piccioncini. Sappiate che ho adorato scriverlo.
Inoltre volevo segnalarvi che questa storia partecipa alla splendida iniziativa CRACK&SFIGASHIP DAY 2020 indetta sul forum FairyPiece - Fanfiction&Images
Grazie davvero per essere giunti fino a questo punto nella lettura, ma soprattutto a tutti coloro che hanno inserito questa mia raccolta tra le seguite/ricordate/preferite, o che hanno dedicato un po' del loro tempo a recensirla. Grazie davvero e chiedo scusa per non aver ancora risposto, lo farò al più presto.
Grazie davvero, a tra pochissimo

karter





 
 

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Capitolo 9
*** 9. ***




con gli anfibi camminiamo noi
in un tempo che non passa mai
liberi
liberi
 

-Mi dici dove stiamo andando?-
Era la quinta volta che lo chiedeva, eppure Marco non sembrava intenzionato a rispondere.
Quel pomeriggio l'aveva chiamata dicendole di mettersi delle scarpe comode perché l'avrebbe portata in un posto, però per arrivarci era necessario camminare un po'. All'inizio era stata entusiasta della cosa. Adorava le sorprese di Marco, con lui non si annoiava mai, però in quel momento aveva davvero voglia di girare i tacchi e tornarsene a casa e l'avrebbe anche fatto, non fosse che erano quasi due ore che camminavano e non aveva la forza di rifarsi tutta quella strada al contrario.
-Ci siamo quasi- le rispose stringendole leggermente la mano per rassicurarla, mentre spostava le fronde dell'ennesimo albero per far passare la ragazza e godersi la sua espressione sbigottita.
Anche lui e Jews avevano la stessa espressione il giorno in cui si imbatterono in quel piccolo angolo di paradiso.
Era un enorme prato pieno di fiori di ogni colore circondato tutt'intorno da alberi altissimi che lo nascondevano allo sguardo.
-Meraviglioso!- esclamò Bibi osservando ad occhi sgranati tutti quei colori che si mischiavano davanti ai suoi occhi.
Non le era mai capitato di vedere nulla di più bello in vita sua.
-Sapevo ti sarebbe piaciuto!- sussurrò il biondo sulla sua pelle abbracciandola da dietro e posandole un bacio sulla guancia.






 

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Capitolo 10
*** 10 ***






Cambierà
e prima o poi lavorerò
cambierà oh si
e qualche lira girerà oh


 


Seduti al tavolino di un bar, Marco e Bibi si osservavano sorridendo. Cobra aveva fatto per l'ennesima volta il diavolo a quattro quando aveva scoperto con chi sarebbe uscita la figlia, ma ai due non importava. Erano felici insieme e, nonostante le difficoltà, non avevano nessuna intenzione di separarsi.
Bibi spostò una ciocca sfuggitale dalla lunga coda dietro l'orecchio e Marco non riuscì a non trovarla adorabile. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per non lasciarsela scappare e la prima sulla sua lista era trovare un nuovo lavoro e dimostrare a quell'idiota del suo capo che non era un buono a nulla!








 

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Capitolo 11
*** 11. ***




 
è una sfida contro
il mondo quest'amore


Passeggiavano per le strade della loro città natale stringendosi per mano. Qualche volta si fermavano per scambiarsi un dolcissimo bacio o anche solo per osservarsi negli occhi.
Erano la dolcezza personificata secondo i loro amici, peccato che fossero gli unici a pensarla in quel modo.
-Mi sembra di essere tornata indietro agli inizi della vostra relazione- disse Nami passeggiando assieme agli altri tre membri del loro gruppo.
Da quando Marco e Bibi stavano insieme avevano aumentato drasticamente le uscite tutte insieme e se all'inizio la cosa aveva anche un po' infastidito la ramata, costretta a doversi sorbire le due coppiette con la sola presenza del fiammifero, con il tempo ci aveva fatto l'abitudine.
-Non capisco perché, ogni qualvolta uno di noi- iniziò con voce stanca facendo riferimento a tutti quei ragazzi che come lei, Margaret, Ace e Marco erano cresciuti in periferia -Inizia a frequentare uno di voi- continuò riferendosi questa volta a quelli come Bibi e Low cresciuti in città -Debbano sempre metterci il naso-
Margaret sorrise malinconicamente. Non era mai piacevole ricordare tutti i sussurri e le occhiate malevole che l'avevano accompagnata durante i primi tempi della sua relazione con lo studente di medicina e che alle volte ancora li perseguitavano. Lei e Low capivano bene cosa stessero provando i loro due amici e sapevano anche che l'unico modo per poter sopravvivere era farsi scivolare quelle ingiurie addosso, ma non era così facile.
-Non capiscono cosa voglia dire amare- intervenne Low lasciandoli tutti a bocca aperta e stringendo un po' più forte la fidanzata a sé.
Ricordava bene quanto fosse stata male in quel periodo e probabilmente avrebbe mollato se non avesse avuto lui e Nami a sorreggerla.
Non avrebbe mai ringraziato abbastanza quel terremoto dai capelli rossi per non aver mai abbandonato la sua ragazza.
-Li odio così tanto- sussurrò la rossa perdendosi nei suoi pensieri mentre una lacrima le rigava il volto.
Loro non potevano saperlo, ma anche sua sorella era stata vittima di tali discriminazioni, ma al contrario di Low e Bibi che le ignoravano perché innamorati delle persone con cui avevano scelto di stare, sua sorella non era stata tanto fortunata.
-Non meritano una tale importanza- le disse Ace, l'unico abbastanza vicino da poter sentire quel sussurro, posandole un braccio sulle spalle e lasciando che si aggrappasse a lui per riprendersi da quel momento.
Che avesse vissuto anche lei una situazione simile?
Nami sorrise lasciandosi cullare da quel caldo abbraccio tornando a osservare i due amici davanti a lei.
Non avrebbe permesso a nessuno di mettersi tra quelle due coppie. Quelle ragazze erano la sua  famiglia e lei la famiglia la proteggeva, a qualsiasi costo!
 



 

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