Justice for All

di Meramadia94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Desiderio di giustizia ***
Capitolo 2: *** Il ritorno del mostro ***



Capitolo 1
*** Desiderio di giustizia ***


Dall'ultima avventura di Pinocchio erano trascorse circa due settimane. Due settimane da quando aveva abbandonato per sempre i panni della marionetta per vestire quelli del bambino vero.
Nella casa del vecchio Geppetto ora c'era sempre pace ed allegria. Pinocchio, Geppetto, Figaro, Cleo ed il Grillo Parlante vivevano tutti assieme, come una vera famiglia. 
L'ex burattino aveva iniziato a frequentare la scuola elementare del villaggio, e stando al suo maestro riusciva a razionare sia lo studio che il divertimento in maniera incredibile per la sua età. Quando gli altri bambini lo invitavano a giocare prima che avesse finito i suoi compiti, Pinocchio rifiutava sempre.
Era diventato un bambino educato, gentile, coscenzioso, ben lontano da quel burattino sempre pronto a dare retta a chi non ne sapeva quanto le persone a cui davvero avrebbe dovuto dar retta o a cercare sempre la via più corta, ed ormai il Grillo aveva veramente poco da fare. 
Pinocchio però non era felice. E dire che avrebbe avuto tutti i motivi per esserlo. Insomma, andava bene a scuola, suo padre Geppetto lo amava e da un po' anche il negozio di falegnameria aveva ripreso a funzionare più che bene, aveva degli amici, i suoi maestri non facevano che elogiarlo ed il suo più grande desiderio si era avverato. 
Malgrado avesse tutto ciò che un bambino potesse desiderare.... c'era un'ombra oscura che lo perseguitava. 
E quell'ombra aveva le fattezze di un ragazzino metà asino che supplicava per un aiuto che non sarebbe mai giunto. 
- Pinocchio?- fece un pomeriggio il Grillo - Non credi di dovermi dire qualcosa?-
L'ex burattino guardò il suo Spirito Guida confuso. 
Cercò di fare mente locale,per capire se per caso nei giorni passati avesse combinato qualche marachella o detto qualche bugia, ma non gli sembrava di aver detto o fatto qualcosa per cui dovesse confessare o chiedere perdono. 
- No...- fece Pinocchio. 
- Però sei triste.- fece il Grillo Parlante - Ascolta... noi tutti non potremmo essere più orgogliosi di te, però niente al mondo potrebbe renderci più felici di sapere che anche tu lo sei. Se c'è qualcosa che non va, dovresti parlarne. Con tuo padre, con me...- 
Pinocchio chiuse il libro che usava per i suoi esercizi di lettura. 
- Niente. E' solo che non riesco a smettere di pensare a....- fece il bambino - A quello che è successo sull'isola.- 
Il Grillo sentì un brivido di freddo scorrergli lungo la schiena. 
Sì, anche lui aveva avuto gli incubi per molte notti, anche dopo che lui e Pinocchio erano riusciti a scappare da quell'inferno camuffato da paradiso in terra... un posto che per molti versi poteva sembrare l'Eden, dove si poteva avere tutto e subito, con gratificazione istantanea, senza la gioia dell'attesa e senza sapere quanto in realtà i piaceri ed il divertimento potessero essere apprezzabili dopo aver fatto dei sacrifici per averne... ma che includeva un terribile prezzo da pagare: la perdita della propria umanità, nel senso meno letterale del termine.
Anche a lui quel posto metteva paura, ed il pensiero di tornarci o dover incontrare di nuovo quel mostro gli metteva il mal di pancia, ma non era lontanamente paragonabile a quello che stava succedendo nella testa di Pinocchio: lui aveva rischiato di trasformarsi in un asino e di non rivedere mai più la sua famiglia, ed era davanti a lui che la persona più simile ad un amicosi era trasformato in un somaro, urlando e rompendo tutto per la paura, incapace di capire ed incapace di fermare quello che gli era successo. 
Doveva ammetterlo, all'inizio quel Lucignolo non gli piaceva, forse perchè non riusciva a digerire che Pinocchio dovendo scegliere chi difendere avrebbe scelto un monellaccio conosciuto da poche ore anzichè lui... ma a ben vedere non era così assurdo. A conti fatti, Pinocchio era un bambino, ed aveva tutto il diritto di avere degli amici che magari la vedessero come lui su diverse cose... aveva preteso di essere l'unico amico che il burattino avrebbe mai potuto avere. 
Di sicuro Lucignolo non era quel che si diceva una compagnia raccomandabile, ma non meritava nemmeno la fine che aveva fatto. 
- Se non fossi arrivato in tempo...- fece Pinocchio raggomitolandosi su sè stesso - Non so cosa...- 
- Adesso non ci pensare più, Pinocchio.- fece il Grillo cercando di consolarlo - E' tutto passato. Sei a casa tua, e sei un bambino vero. E' solo questo che conta.- 
- Si, ma mi dispiace...- fece Pinocchio - Se Lucignolo e gli altri bambini avessero avuto un amico come te, forse si sarebbero salvati... invece.... sarei davvero felice, se potessimo fare qualcosa per loro.- 
Il Grillo, dopo un attimo di sorpresa, sorrise. 
Senza che se accorgesse il suo giovane protetto era diventato un uomo nel corpo di un bambino. Non solo adesso era in grado di distinguere il male dal bene e scegliere il secondo, ma aveva anche un grande cuore. 
E poi... era da tempo che lui stesso ci pensava.
Loro era fuggiti, si erano salvati... ma gli altri? Ricordava bene i ragli disperati di quei bambini che supplicavano di essere riportati a casa... quelle urla disperate, quei pianti che straziavano il cuore... ma quell'uomo li aveva frustati gridando '' AVETE AVUTO IL VOSTRO DIVERTIMENTO, MA ORA DOVRETE PAGARE IL CONTO DI TUTTO!''
E quelle povere anime non erano le prime, con assoluta probabilità... e se non avessero fatto qualcosa per fermarlo, altri bambini avrebbero subito l'inferno. E non per una qualche punizione divina, che li aveva voluti asini... no. Quell'uomo si era presentato come una sorta di giustiziere, come per far credere a qualcuno che quei bambini meritavano di essere puniti, e che serviva loro qualcosa di più forte di una sgridata per una marachella o per un brutto voto a scuola. 
E forse sarebbe stato quasi in grado di capirlo. SE dopo avesse ritrasformato in esseri umani quelle povere anime disperate... invece li vendeva a caro prezzo.
Si trattava solo di pura e semplice avidità, che per essere assecondata non si curava di nessuno. Nemmeno delle lacrime di una madre che non aveva la più pallida idea di cosa fosse accaduto al figlio.
Avrebbe continuato finchè avrebbe avuto vita. 
Se non lo fermavano. 
- Sai che ti dico, amico mio?- fece il Grillo - Hai ragione. Quello che quell'essere ha fatto a quei bambini, a Lucignolo e quello che ha tentato di fare a te è ignobile. 
Perciò se vuoi fermarlo... conta pure su di me. 

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Capitolo 2
*** Il ritorno del mostro ***


Dopo la chiacchierata con il Grillo, Pinocchio raggiunse suo padre nel retro-bottega e gli raccontò tutto quello che era successo dalla mattina che aveva varcato la porta di casa per andare a scuola per poi ritornarvi alcuni giorni dopo, praticamente morto e metà trasformato in asino.
Geppetto inorridì a quel racconto e dovette più volte ingoiare per non scoppiare a piangere nell'udire quanto dolore e quanta sofferenza la sua creatura aveva già dovuto sperimentare in meno di una settimana di vita.
E in quella settimana, in cui il suo bambino era già stato buttato nel mondo reale senza sapere niente di esso, aveva già incontrato tutto il marcio che quel mondo poteva avere.
Truffatori che si fingevano amici per sfruttarti in tutti i modi possibili, capacissimi di vendere la propria madre per due patate, persone avide di denaro... ma nessuno di loro poteva reggere il confronto con il mostro che rapiva bambini innocenti facendo leva su quello che la loro pericolosa innocenza faceva credere di desiderare per trarne profitto. 
Motivo per cui si mise l'abito migliore che aveva, chiuse la bottega e si diresse con il figlio ( accompagnato a sua volta dal Grillo) per raccontare tutto ai poliziotti.
...
...
...
- Vediamo se ho capito bene figliolo...- fece lo sceriffo del villaggio - Tu sostieni di essere stato adescato da un uomo. Che ti ha condotto su un isolotto non molto lontano dalla costa. in un grande parco divertimenti.... e ha trasformato te e tutti gli altri ragazzini presenti in bestie da soma.- 
Pinocchio annuì.
- Sì. Appena mi sono accorto di quello che mi stava succedendo sono scappato gettandomi dalla scogliera e ho nuotato fino a qui....- 
- E l'incantesimo si è dissolto appena siete usciti dalle mura di quell'isola.- fece il poliziotto. 
- Signore, mio figlio non dice bugie.- fece Geppetto. O se ne aveva dette, era per coprire qualche marachella, ma a quell'età... chi non aveva sbagliato, anche se in buona fede.
- Sceriffo...- intervenne un altro poliziotto - Credo che ci sia del vero in quello che dice il ragazzo.- fece il poliziotto consegnandogli un fascicolo. 
- Che cosa sono?- 
- Denunce di scomparsa. Un paio di volte all'anno, nelle città del circondario spariscono diversi bambini.- spiegò il ragazzo - Nessuno di loro proviene da una famiglia ricca o comunque messa ababstanza bene a quattrini, quindi escluderei un rapimento a fini di estorsione.- 
Il Grillo pensò - '' Lo credo bene. Quattro spiccioli estorti a dei poveri disperati sono briciole, se lo paragoni a quanto costa il bestiame.''
- L'unico filo conduttore è che tutti i bambini spariti non erano esattamente i primi della classe, sa il genere lazzarone e scapestrato. Anche se fossero scappati di casa, appena avrebbero avuto fame sarebbero tornati, le pare?- 
- Il ragionamento fila.- fece lo sceriffo - Dicono niente a proposito dell'uomo descritto dal ragazzo? Capelli bianchi, occhi piccoli e verdi, cappotto rosso... dovrebbe saltare all'occhio, questi villaggi sono piccoli...-
- Nessuno ci ha fatto particolarmente caso... ma sa, non era lui a destare preoccupazione.- fece il poliziotto. 
- La carrozza che mi ha portato via è partita a mezzanotte dal crocevia.- fece Pinocchio.
Cioè ad un orario in cui i bambini avrebbero già dovuto essere profondamente addormentati da almeno due ore.
- Pinocchio, io ti credo.- fece il poliziotto - Però credo che sia opportuno informarti che sarà molto difficile accusare quella persona di tutto questo senza avere delle prove.- 
- Mio figlio è risucito a scappare da quell'inferno ed è venuto qui per raccontarvelo.- fece Geppetto - Se quella bestia dovesse tornare qui, altri bambini soffrirano un inferno in terra... e se dovesse riconoscerlo?- 
Pinocchio rabbrividì al pensiero. 
Certo, lui l'aveva visto come un omino amabile, dolce, zuccheroso, una specie di nonnino quasi...  non l'aveva mai visto picchiare, frustare e rinchiudere degli asinelli che in realtà erano solo dei bambini colpevoli di essere stati monelli e disubbidienti... ma quello che aveva visto nella sala da biliardo... per lui era stato come vederlo in faccia mentre si rivelava per il mostro che era.
E l'idea che potesse tornare, lo terrorizzava. 
- Signor Geppetto, stia tranquillo...- fece lo sceriffo - Metteremo dei poliziotti in giro per il paese, prima ancora che possa avvicinarsi lo fermiamo.- 
- Ma se avete appena detto di non poterlo arrestare per mancanza di prove.- obiettò il falegname.
- Non significa che non faremo niente.- fee lo sceriffo - Vi chiedo solo un po' di pazienza.- 
...
...
...
Che il Grillo ricordasse non era mai stato così arrabbiato, da quando Pinocchio aveva scelto di difendere Lucignolo anzichè lui. 
- Pazienza.- fece il Grillo - Ma come ragionano?
Mentre noi siamo qui, ad aspettare chissà cosa, quel demonio travestito da umano rapirà altri bambini....-
Geppetto non diceva nulla.
Si limitava a guardare il figlio, che finiti i compiti, si era messo a giocare distrattamente con qualche pezzo di legno avanzato da qualche lavoro. 
Non aveva la spensieratezza di un bambino. D'altronde... come avrebbe potuto averla, dopo tutto quello  che era stato costretto a subire nei suoi primi giorni di vita? 
E lui non riusciva a non pensare che in fin dei conti, tutto quel dolore, quella sofferenza, glieli avrebbe potuti evitare. 
Il suo bambino non aveva nemmeno poche ore di vita quando gli aveva detto che l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola.
Onestamente. Perchè ce l'aveva spedito con tutta questa fretta? Avrebbe dovuto  spiegargli un bel po' di cose prima.... Pinocchio era già un bambino grandicello, ma solo in apparenza. Era come un neonato. Un esserino che era stato sbattuto in un posto  di cui non sapeva nulla, e lui l'aveva mandato fuori, nel mondo reale, senza avvertirlo dei pericoli che c'erano...
...
....
....
- Pinocchio....- fece il grillo raggiungendo il suo protetto - Tu sai che in un modo o nell'altro, troveremo il modo di fargliela pagare, vero?-
- Si.- fece il bambino - ma stavolta.... non è facile avere pazienza.-
Soprattutto per il fatto, che mentre Pinocchio era al sicuro, nella sua casa, con suo padre ed il calore familiare che tutti quelli che l'avevano accompagnato nel suo incredibile viaggio.... all'unica locanda del paese, entrava un uomo con il cappotto rosso ed un ghigno serafico come quello di una iena che al momento buono poteva trasformarsi nel sorriso più dolce del mondo. 
'' Nuova città, nuova miniera d'oro''- pensò mentre pagava l'oste per una cena ed una camera.

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