Alba Insanguinata

di Sarah goblin queen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Allen e Valentina ***
Capitolo 2: *** Lussuria ***



Capitolo 1
*** Allen e Valentina ***


Tutto ha inizio circa trent'anni prima degli eventi in futuro narrati.

E' una notte piovosa, e da poco sono passate le due. Una donna dai lunghi capelli biondi, vestita con un lungo abito nero tenebra si aggira in un corridoio, mentre un fulmine improvviso illumina il suo viso di porcellana ed i suoi occhi, azzurri come il più profondo dei mari. Di li a poco il pianto di un bimbo squarcia il silenzio, e poco dopo un uomo esce da una stanza, con in braccio un neonato. L'uomo ha lunghissimi capelli neri, ed indossa un mantello di colore blu mentre le altre sue vesti sono nere, esattamente come l'abito della donna, che si avvicina, con un pizzico d'agitazione.  " Allora? E' lui? " Chiede, guardando il bimbo. L'uomo annuisce. 

" Si, Halle. E' lui, ha il segno sul braccio sinistro. E' il nostro signore, il capo dei sette peccati ". Sentenzia mentre il piccolo neonato scoppia in lacrime: probabilmente sta risentendo del fatto di essere stato diviso dalla madre, che sembra quasi essere priva di vita e giace nell'altra stanza, sul letto: il suo parto è stato duro e difficile, nessuno al momento può stabilire se ce l'abbia fatta o meno. La donna in nero sogghigna compiaciuta mentre accarezza il viso del bimbo, cercando di calmarlo. 

" Shhh... sta tranquillo tesoro, non piangere: io sarò la tua nuova mamma d'ora in poi, non devi aver paura ". Lo accarezza nuovamente mentre il suo sguardo è nuovamente puntato sul simbolo sul braccio del piccolo. " E così, è lui: il primo a rinascere, lussuria " Sorride la donna prendendo in braccio quel bimbo, che ora si è calmato. " Colui che guiderà i sette peccati verso la vittoria ". Esita un momento mentre culla il piccolo che, a contatto con una figura femminile che forse riconosce come madre, pare quietarsi e smettere di piangere. La donna riprende parola di li a pochi istanti. " Ma dimmi... l'altro bimbo? Dov'è? ". Chiede con una punta d'apprensione. L'uomo scuote il capo per poi darle una risposta.

" E' nato morto: a quanto pare, non era abbastanza forte per sopravvivere. O quella donna non ha avuto abbastanza forza per donargli la vita, non si saprà mai con certezza " Risponde solamente l'uomo dai lunghi capelli. La donna culla il neonato con estrema dolcezza per poi posargli un bacio sulla fronte. 

" Mio signore, vi abbiamo cercato a lungo, ed ora eccovi qui finalmente. Ora, grazie a voi potremo condurre il nostro esercito alla vittoria ". L'uomo sorride malefico. La sacerdotessa lo guarda. " Dimmi, sei proprio sicuro che l'altro bimbo sia nato morto? Te ne sei accertato? ". Chiede un pò in apprensione. L'uomo sbuffa ed alza gli occhi al cielo, infastidito.

" Ti dico di si " risponde scocciato, prendendo una spada che passa ad Halle mentre continua il proprio discorso di li a poco. " Quando sarà il momento, il nostro signore dovrà avere la sua arma e dovrà cercare gli altri sei peccati. E' molto importante: questo è ciò che suo padre vuole, e questo dovrà essere. Ad ogni costo ". fa con risolutezza. halle fa attenzione a non far cadere il piccolo, mentre con la mano libera tiene in mano la spada passatale dall'uomo.

" Noi lo guideremo, non è così? " chiede la bionda, guardando gli occhi ametista del bimbo. " Dovremo essere noi a spiegagli ogni cosa? ". Continua. L'altro pare riflettere per poi scuotere il capo. 

" No. Io per allora sarò morto, Halle. Sarai tu ad occuparti di lui ". Un tuono squarcia nuovamente il silenzio, lasciando la sacerdotessa quanto meno basita: ma cosa significheranno tali parole?

" Morto? Ma cosa.. perchè? ". Chiede, mentre l'uomo pensa ai gemelli appena nati suoi figli. 

" Non farmi domande, Halle: pensa ad accudire il nostro signore a tutti i costi, null'altro ". Sentenzia risoluto. Un lampo illumina il suo viso mentre Halle annuisce: si prenderà cura lei di quel bambino, a tutti i costi lo proteggerà da ogni pericolo. Fino a quando non sarà abbastanza grande da conoscere la sua storia.

Cinque anni pi tardi.

In una stanza una donna tiene tra le braccia la sua primogenita. " Benvenuta al mondo, mio piccolo raggio di sole " dice osservando la bellissima neonata dagli occhi azzurri tra le sue braccia. Un uomo accanto a lei accarezza la piccola, sfoggiando un sorriso orgoglioso. 

" Doris, la nostra piccola è un vero angelo ". Sussurra, per poi baciare la fronte della figlia neonata. " Vero, amore fi papà? ". Chiede giocando con le manine della piccola, che ride felicemente.

" in tutti i sensi, Ettore. In tutti i sensi: Valentina avrà un compito molto difficile da portare a termine. Credi che ce la farà? Santo Cielo: sono così spaventata ". Ammette Doris mentre stringe a sè la creatura che ha partorito da poche ore ma sa già, porta un pesante destino sulle sue spalle. L'uomo la guarda seriamente per poi prendere parola, risoluto.

" certo che ce la farà " risponde, per poi proseguire di li a poco dopo qualche istante di esitazione. " Ma per il momento, Doris, è meglio non parlargliene. Tu che ne pensi? ". Si consulta con la moglie mentre lei lo guarda allarmata.

" Ma dovrebbe prepararsi alla battaglia per quando incontrerà i nemici. Ettore, sai che saranno spietati e che potrebbero approfittare di ogni debolezza da parte nostra ". Mormora, ma il marito le posa una mano sulla spalla. 

" Amore mio, quando se li ritroverà davanti li riconoscerà, ed i suoi poteri emergeranno sicuramente. Ma per adesso, la bambina deve crescere serena, senza sentire il peso di questa battaglia. Non trovi? ". Le chiede guardandola. La mora annuisce cullando dolcemente la figlia, che piano piano si addormenta tra le braccia della madre.

" Hai ragione, marito mio. Hai ragione tu: ora la nostra Valentina deve crescere serena e tranquilla, non deve sentire il peso di questa missione sulle sue spalle ". Il suo sguardo si sposta inevitabilmente sull'immagine sacra raffigurante Dio. Di che missione parla, non è dato saperlo.  

Nello stesso istante un bimbo dai capelli ametista e dagli occhi del medesimo colore si trova insieme alla stessa donna che lo fece nascere, colei che considera sua madre. La donna tiene tra le braccia un altro bimbo neonato, poi sorride. " Tesoro, vuoi vedere il tuo fratellino? " chiede, ma il bimbo dai capelli ametista non pare ascoltare quello che la donna ha detto, quasi sembra turbato.

" Avverto una forza misteriosa venire da quella direzione ". Indica una direzione precisa, ovvero la casa in cui la bimba di nome Valentina è appena venuta al mondo. " Mi da fastidio ". Conlude poi il piccolo, sbuffando pesantemente: nonostante i suoi cinque anni d'età sembra ragionare come fosse un quindicenne. Prende una spada in mano, quella spada che ha trovato solo qualche giorno prima, facendogli avvertire un potere strano in lui. Halle sorride nuovamente ed abbraccia il bimbo.

" Tu sei un bambino speciale, Allen. Tu guiderai i peccati alla vittoria, non devi spaventarti per questo tuo potere. Capito? Accettalo e basta: già te ne ho parlato quando hai trovato la spada, ed anche molto prima. E' da quando sei nato che ti prepari per questo giorno, ricordi? Non devi preoccuparti di nulla ". Il bimbo pare capire ed annuisce: crede di aver capito ciò che intende colei che gli ha fatto da madre. 

Da quel giorno passano altri 25 anni.

Una bellissima ragazza dai capelli castani lunghi quasi sino alle spalle e dagli intensi occhi azzurri, esce dal tribunale, luogo in cui da poco lavora come avvocato. E' quasi sera: ormai per lei è un'abitudine rincasare a quell'ora, capita sempre più spesso che si perda a studiare le nuove cause a cui lavora e perda la nozione del tempo. E, con la recente rottura tra lei ed il suo ragazzo, il lavoro è l'unica cosa che la tiene un pò occupata e non le fa rimuginare su quanto accaduto. Non lo potrà mai perdonare: ha rovinato il funerale di suo padre, con un improvviso attacco di superbia: si è alzato di scatto inveendo contro il parroco, dicendo che solo lui è il Dio di sè stesso, che l'altissimo non esiste. Quando lei, furiosa per l'accaduto gli ha detto che era finita, le ha dato uno schiaffo ed ha cercato di trattenerla a sè. Solo il provvidenziale intervento della sua migliore amica Theresa salvò la situazione, che forse era destinata a peggiorare dato lo stato di improvvisa alterazione del giovane. La giovane scuote il capo: basta. Non deve più pensare a quella canaglia, tra loro è finita e non farà mai più parte della sua vita. Una volta uscita dal tribunale si sistema la gonna e si ferma ad un parco. Sorride ripensando ora ad un'altra persona molto speciale, ma con cui ebbe modo di restare solo per poco tempo: era un bambino, aveva cinque anni in più di lei e lo considerava come un fratello maggiore. Lo proteggeva sempre dai bulli, che lo deridevano e prendevano in giro a causa del particolare colore dei suoi capelli. In effetti pena la giovane, non capita tutti i giorni di vedere un bimbo con i capelli ametista. Eppure lei, che sin da piccola non sopporta le ingiustizie, si avvicinò a lui ed iniziò a fraternizzarvi, finchè un giorno lui e la misteriosa donna che lo cresceva non cambiarono città, e Valentina non ebbe più notizie di nessuno di loro due. A dire il vero pensa, quel bimbo di nome Allen le manca molto. anche se effettivamente, non ne capisce la ragione: le manca avere qualcuno con cui sfogarsi liberamente? No, per quello c'è Theresa. Forse le manca qualcuno da proteggere? Probabilmente è così, pensa. Ma mentre la giovane avvocatessa è immersa nei suoi pensieri, sente un profumo nell'aria, un profumo che mai ha percepito, o forse si? E' nostalgico: ora ricorda! Ma certo, le sembra proprio il profumo del suo amico d'infanzia! Ma com'è possibile? Che sia la mente che, persa nei ricordi, le gioca un brutto scherzo, si chiede?

" Valentina, così giusta anche dopo tanti anni? Non avrei mai reduto che diventassi adirittura avvocato ". Le dice una voce. Quella voce! Lo riconosce subito, anche se non sa se è solo nella sua mente o reale. Si volta di scatto, per vedere chi le ha rivolto la parola se mai ci fosse qualcuno accanto a lei. E se si, che sia veramente lui, si chiede? Che il destino li abbia fatti incontrare di nuovo, o che quella voce sia solo stata frutto della sua immaginazione? L'avvocatessa si volta di scatto, poi...

Salve a tutti i miei fans! Come state? Io abbastanza bene. Spero tanto che vi piaccia questo nuovo capitolo di questa nuova storia, ho introdotto i personaggi principali, ma ora aspettatevi molti colpi di scena. Mi raccomando continuate a seguirmi e recensirmi, ci tengo molto a sapere che ne pensate! Che accadrà ora? Chi sarà il misterioso individuo che ha incontrato Valentina? Seguitemi e lo saprete! Bacioni dalla vostra Regina Di Goblin!

Sarah Goblin Queen 

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Capitolo 2
*** Lussuria ***


Valentina e Theresa si incontrano a quello stesso parco.

La ragazza dalla chioma bruna dopo aver sentito quella voce misteriosa, si era voltata di scatto ma, non vedendo nessuno si era convinta che tutto questo fosse solo frutto della stanchezza, e niente di più: un'allucinazione magari dovuta al fatto che quella persona, ancora oggi dopo molti anni, le manca tantissimo ed avrebbe una gran voglia di rivederlo. Sciocchezze, pensa: ormai sono passati moltissimi anni, chissà dove sarà? Forse si sarà anche dimenticato di lei, e d'altra parte sarebbe comprensibile pensò, mentre si sedette nuovamente.

Di li a poco è stata raggiunta dalla sua amica, Theresa. La ragazza è da poco diventata psicologa ed è la compagna inseparabile della bella avvocatessa: prime cotte, esperienze di ogni tipo: si sono sempre confidate l'una con l'altra come fossero due sorelle. Le due amiche hanno passato una piacevole giornata a quel parco giochi che per Valentina è pieno di ricordi, nonostante Theresa avesse proposto di andare altrove infatti, la giovane donna di legge ha preferito rimanere li: non sa spiegare come mai, a dire il vero. E' come se qualcosa la stesse trattenendo irrimediabilmente legandola così al ricordo del suo amico d'infanzia, Allen. La ragazza accarezza il bordo di una delle giostrine con nostalgia, Theresa la guarda. " Vale, sembri malinconica! Perchè sei voluta passare da qui oggi? Questo parco giochi è abbandonato da anni a quanto vedo, e in oltre mi sembra ti stia rattristando rimanerci. Non saremmo potute andare a prenderci un caffè al bar o qualunque altra cosa? ". Chiede la bionda mettendo una mano sulla spalal dell'amica. Valentina osserva qualche istante quella giostrina mente i ricordi passano nella sua mente, ed in seguito scuote il capo per poi prendere parola di li a poco.

" Tanto tanto tempo fa, avevo un amico: era molto timido e, nonostante fosse più grande di me, lo difendevo perennemente dai bulli che lo prendevano in giro per via del colore dei suoi capelli e per la sua indole sin troppo tranquilla e solitaria. Dicevano che era uno " sfigato ", ed io non lo potevo sopportare: mi sono avvicinata a lui giorno dopo giorno, anche se ammetto che non fu particolarmente facile: nonostante fosse un bambino era già molto diffidente, anche verso i bambini oltre che verso ogni adulto gli si avvicinasse. Eppure, a me permise di diventare sua amica ". Ammette la bruna sorridendo amaramente a quel ricordo, per poi sospirare: non ha mai saputo cosa si celasse realmente nel passato di Allen, per renderlo così diffidente e schivo. Questo deve ammettere, la rammarica un pò.

" Come si chiamava il tuo amico? E che fine ha fatto ora? ". Chiede Theresa, incuriosita da quella storia che a tutt'oggi non sapeva ed interrompendo così il filo dei pensieri dell'altra. Da parte sua Valentina muta il proprio sorriso: da uno amaro diviene nostalgico.

" Ti sembrerà assurdo, ma non ricordo nulla di lui: so solo che aveva dei bellissimi occhi ametista, ma se dovessi dirti anche il colore dei suoi capelli, ti mentirei: non lo ricordo. So solo che erano particolari e bellissimi, anche se gli altri pensavano solo a prenderlo in giro per il loro colore. L'ultima volta che l'ho visto è stato esattamente... ". Sta per dire altro, ma una sferzata d'aria gelida la ammutolisce mentre qualcuno prende parola di li a poco, concludendo il suo discorso.

" 4 Febbraio 1994. Avevi cinque anni allora, me lo ricordo ancora ". Conclude la frase di Valentina una terza persona: lei rimane impietrita, non ci può credere. Quegli occhi ametista li riconoscerebbe tra mille. Dei flash back iniziano a farsi strada nella sua testa. " Non sei cambiata da allora, Valentina ". Le dice lui con un sorriso, che però ha tutta l'aria di essere un ghigno, unica cosa visibile oltre agli occhi, dato che si nasconde sotto un cappuccio. La bruna si scuote immediatamente e scuote il capo, per poi rispondere mentre porta una mano chiusa a pugno al petto.

" Cosa? E tu chi sei? Come fai a sapere queste cose? ". Chiede lei, con la voce leggermente tremante. Ma che succede? Allora era vera la voce che aveva sentito poco prima dell'arrivo di Theresa! Doveva appartenere a quell'uomo, senza dubbio. Quell'uomo che sta risvegliando in lei dei ricordi ormai sopiti e soprattutto, che conosce tutte quelle cose sul suo passato nonostante lei, a onor del vero, non lo conosca! 

" Diciamo che conoscevo quel bambino di cui stai parlando: il tuo migliore amico ". Le risponde lui facendo il vago. " Come te, anche io ero un suo grande amico e lo proteggevo dai bulli: quei piccoli sciocchi che, impauriti da ciò che non conoscevano, lo denigravano ed insultavano. Avrei voluto tanto dargli una bella lezione, ma alla fine sei sempre intervenuta tu: la prode Valentina ". Theresa li osserva: qualcosa non va. Chi sarà mai questo ragazzo? Perchè sa queste cose sul passato di Valentina? Dice di aver conosciuto il suo amico d'infanzia, ma qualcosa in lei la inquieta e la fa diffidare. Da parte sua, l'altra ragazza rimane sconcertata: chi è quel tizio incappucciato? Come mai conoscerà il suo amico d'infanzia, di cui nemmeno lei ricorda niente se non pochi aneddoti ed i suoi intensi occhi ametista?

" chi sei? " chiede agitata la castana. " Lui non mi ha mai parlato di altri amici, almeno che io ricordi: er aun bimbo solitario e schivo, odiava la compagnia delle persone tranne alcune, tra cui io. Allora, cosa... ". So onterrompe notando una cosa: lui sta ridendo. O meglio sogghigna un pò, per poi ridere alquanto maleficamente. La afferra improvvisamente per un braccio per impedirle la fuga, osservandola con quegli occhi color ametista che alla fanciulla tanto ricordano quelli del suo amico.

" Io sono il tuo sogno più proibito, il tuo desiderio più nascosto: ciò che non osi nemmeno nominare ". Le si avvicina in modo che solo lei possa sentire, stringendo la presa sul suo braccio quasi fino a farle male. " Io sono lussuria ". Le sussurra all'orecchio mandando in circolo nel corpo della ragazza una scarica di paura mista a qualcos'altro che al momento, non riesce ad identificare. Valentina per istinto arretra, andando accanto a Theresa che, stanca di tutto ciò e vedendo l'amica in difficoltà interviene nella discussione.

" Lascia in pace la mia amica e dicci chi sei, altrimenti chiamo aiuto ". Fa decisa la bionda, ma una quarta voce la fa voltare di scatto interrompendola.

" Credi forse che dei patetici umani potrebbero qualcosa contro me ed il mio capo? Ti credevo più furba, Speranza. Ma in fondo, credo proprio di averti sopravvalutata ". Theresa osserva il proprietario della voce, sgranando gli occhi sconcertata: deve ammettere che è dannatamente bello! Occhi color del ghiaccio e capelli neri come la notte più profonda. Ma ciò che la lascia perplessa è il nome con cui l'ha chiamata: Speranza. Non è forse una delle sette Virtù Cristiane? Ma cos'hanno a che vedere le Virtù con lei? Magari pensa, è solo un pazzo: no. No, è talmente serio, c'è qualcosa nelle sue parole e nel suo sguardo che le impedisce di considerarlo un semplice disturbato mentale. E' come se in fondo al suo cuore qualcosa si agitasse pronto a riemergere: stesso cuore a cui la ragazza porta una mano chiusa a pugno, la gola sembra quasi annodata in un saldo nodo e, per un momento ogni parola le muore sulle labbra. La bionda guarda Valentina in viso discostando lo sguardo da quel ragazzo che pare quasi averla stregata, e lei ricambia lo sguardo altrettanto sconcertata: chi è costui? E com'è che ha chiamato Theresa? La bionda riesce finalmente a sbloccarsi e, dopo essersi schiarita la voce ed aver deglutito nervosamente un paio di volte, prende finalmente parola.

" Come mi hai chiamata? Ma si può sapere chi diamine siete voi due, che comparite all'improvviso ed iniziate a dare fastidio a me e alla mia amica? " Continua la bionda, mettendosi accanto all'amica come a volerla proteggere. Il nuovo arrivato la guarda con un ghigno che ancora una volta, pare rivolto solo a Theresa che, per tutta risposta sposta lo sguardo altrove. 

" Io sono Ira " Risponde il moro, facendo comparire dal nulla la sua arma, ossia il coltello d'argento. " Ma il mio nome mortale è Edward ". Continua mentre punta lo sguardo su Theresa che, sentendosi così osservata arretra per istinto: è come se quello sguardo leggesse direttamente nella sua anima, una cosa che a dire il vero, la infastidisce e non poco.

" Ed io sono Allen, la reincarnazione della lussuria ". Risponde l'altro ragazzo fissando Valentina e non avendo la minima intenzione di allentare la presa sul suo braccio. " Giustizia, non dirmi che non avevi percepito la mia presenza qui in questa città? Eppure sei una Virtù: cos'è, il tuo prezioso e potente padre non ti ha donato il potere della percezione? Oppure... ". Si ferma un istante mentre Valentina lo guarda sconvolta: prima quel tizio chiama Theresa " Speranza ", ora il misterioso ragazzo che sa tutto del suo passato chiama lei " Giustizia ": sono due delle sette Virtù, ma che significa tutto ciò? In oltre, loro si sono presentati con i nomi di due dei sette peccati capitali! Più la bruna cerca di elaborare le informazioni e darsi una risposta, più le domande e le èaure si ingarbugliano nella sua mente e la confondono.

" Io non so cosa diamine tu stia dicendo, ma se è uno scherzo... " Tenta una difesa la giovane avvocatessa, confusa. Ma viene interrotta prima di terminare la frase.

" Non è uno scherzo: tu è la tua amichetta non siete comuni mortali, ma due incarnazioni divine proprio come noi siamo due incarnazioni demoniache: altrimenti, perchè credi che ci saremmo scomodati per cercarvi? ". Chiede colui che si è presentato come Lussuria, puntando lo sguardo in quello di Valentina che, seppur il suo braccio sia ancora imprigionato in quella presa così salda, istintivamente cerca di arretrare mentre lui, imperturbabile come se stesse raccontanfo una favola, prosegue il proprio discorso. " Voi siete la Speranza e la Giustizia, due delle sette Virtù Cristiane: vi siete reincarnate in forma umana per volere di vostro padre, il Creatore esattamente come noi ci siamo reincarnati per volere di nostro padre, il sommo Lucifero ". Non perde la calma, si vede subito che è il leader del grupo dei loro avversari, che entrambe ancora non conoscono. " Ci sarà una sola fazione vincitrice, e quella saremo noi, i peccati capitali: allo stato attuale, voi siete sole contro sette, è scontato che non vincerete mai ". Sembra sicuro, ma finalmente Valentina lo affronta, facendo un passo avanti.

" Se è vero tutto ciò che stai dicendo però, le Virtù cristiane sono sette proprio come voi: siamo pari ". Ribatte, ma in tutta risposta lui si mette a ridere. E' una risata crudele, ma lei stavolta non perde la calma: è una strana sensazione quella che avvolge l'avvocatessa. Una sensazione di sicurezza e pace totali, e qualcosa in fondo al suo cuore la spinge a credere che tutto ciò sia reale: non sono le parole di due pazzi.

" Invece siete sole: il vostro capo, Fede, è scomparso anni fa: sarà morto probabilmente, così come Forza e Carità. Per quanto riguarda Prudenza e Temperanza... " . Fa una pausa mentre osserva le due espressioni smarrite e sconvolte delle ragazze: cosa significa che Fede, Carità e Forza sono morti? Davvero sono stati sconfitti dai peccati Capitali? Colui che si è presentato come Lussuria sogghigna mentre lascia finalmente la presa sul braccio di Valentina che, per istinto porta una mano al punto ora dolorante: è come se la sua stessa pelle fosse stata bruciata! " Beh, quelle due sono fuori gioco ormai, rinchiuse nei sotterranei della nostra villa e senza possibilità di fuga ". Continua a ridere lui, sembra sicuro di sè mentre racconta alle avversarie di aver catturato già due delle loro compagne di battaglia. " In oltre, sono anni che noi siamo riunit mentre voi ancora siete inconsapevoli del vostro ruolo: non sarà difficile catturare anche voi. Ma stavolta non voglio sia noioso come con le altre due. Stavolta mi voglio divertire un pò. " Valentina rimane ferma immobile, ma che sta succedendo? Perchè non riesce a controbattere nulla? Priprio lei che, solitamente, ha sempre la battuta pronta, adesso è senza parole ed immobile? Ma è Theresa a prendere parola di li a poco, con sorpresa della bruna.

" Vi sconfiggeremo! In un modo o nell'altro vi rispediremo da dove siete venuti, anche se siamo due contro sette! Sempre che tutto ciò sia vero " . Edward la fissa qualche istante, giocando con il suo coltello, che poi scompare in un lampo rosso: legge diffidenza nel cuore di Speranza, ma ci penserà lui a dissiparla immediatamente.

" Si, arrabbiati... trasformati in ira anche tu, dammi altro potere ". La afferra bruscamente per le spalle e la fissa sicuro: sa che se il suo opposto ovvero la Speranza, perdesse le staffe e lui riuscisse a prenderne il potere, diventerebbe imbattibile. La bionda lo guarda arrabbiata mentre una strana sensazione entra in circolo nel suo corpo, ma è Valentina a metterle una mano sulla spalla, allontanandola dalla presa del corvino e calmandola istantaneamente. Guarda Lussuria come se lo conoscesse, non sa nemmeno lei perchè.

" Cos'è che volete esattamente? Se tutto ciò che ci avete detto è vero, per cosa state combattendo? Perchè il Creatore e Lucifero hanno schierato in campo le sette virtù ed i sette peccati, facendoli rinascere in questo mondo? " Chiede poi la ragazza in modo diretto, ritrovando il coraggio. Lui la guarda capendo che ora ci crede: ha capito che tutto ciò che le hanno detto è vero, e lentamente anche Speranza ne sta prendendo consapevolezza. Risponde alle domande della fanciulla di li a poco. 

" Vogliamo la spada di Dio, l'arma celeste con la quale riusciremo a conquistare il mondo, se convertita nella spada di Lucifero ". Rivela senza mezzi termini Allen. " Ora capisci? Se otterremo quella spada avremo un potere enorme ". Eppure c'è qualcos'altro sotto, Valentina lo sente: non è la spada la loro priorità! 

" Dovrai prima uccidermi, non ti lascerò fare una cosa simile nonostante non abbia la minima idea di come riattivare questi poteri di cui mi hai tanto parlato: il mondo sotto il vostro dominio sarebbe finito ". Fa decisa ed orgogliosa. Allen fa un ghigno malefico.

" Questa è la mia Vale, ora si che ti riconosco ". Quella frase lascia un pò perplessa la ragazza, ma lui continua il discorso rispondendole a tono. " E sotto il vostro dominio? Come sta andando il mondo sotto il dominio di Dio? " Rigira la domanda a Valentina, che non capisce proprio dove voglia arrivare. " La razza umana ha bisogno di leader forti, non di rammolliti come voi Virtù ed il vostro Creatore: non siete neppure in grado di far rispettare le vostre leggi, come pretendete di sconfiggerci? La gente sta peccando ogni giorno, il mondo è corrotto. E' un mondo che si addice più a noi peccati ed a nostro padre, piuttosto che a voi altri falsi puritani. Non credi? ". E' deciso anche lui, ma Valentina scuote il capo.

" Esiste il libero arbitrio, gli umani sono liberi di decidere come comportarsi. Risponderanno delle loro azioni quando sarà ora, di fronte al Creatore ". Sta parlando indirettamente come una vera leader: è come se i capi delle due fazioni si fossero incontrati per la prima volta e non stessero parlando come Allen e Valentina, ma coma Lussuria e Giustizia. Nemmeno lei sa come mai, è come se una strana forza di fosse impossessata di lei e le stesse suggerendo esattamente cosa fare e dire.

" Risponderanno tra non molto, e lo faranno a noi, i Peccati Capitali, ed a Lucifero nostro padre. E se si opporranno alle nostre leggi moriranno com'è giusto che sia, semplice ". Lui semba convinto, eppure sembra ci sia altro sotto. Valetina sembra altrettanto decisa decisa.

" Te l'ho detto: se vuoi fare una cosa simile, prima mi dovrai uccidere ". Fa determinata, e per un istante i suoi occhi diventano blu intenso.

" Ma io non voglio ucciderti, sarebbe una cosa stupida ". La sorprende con questa risposta. " Il mio scopo non è privarti della vita: voglio che tu ti unisca a me: per questo sono qui. Insieme daremo vita al mondo perfetto, il mondo tranquillo e con un'unica ed oscura legge a cui anela mio padre. Ci stai, Giustizia? La tua vita in cambio di un'alleanza ". Lei rimane sconcertata da quell'improvvisa ed inaspettata proposta di alleanza e sgrana gli occhi sconvolta: cosa farà? Non è ancora dato saperlo.

In un vicolo della città, nello stesso istante.

Un ragazzo dai lunghi capelli rossi osserva un altro giovane dai lunghi capelli biondi. " Signore, percepisco la presenza di quei sette, sono in questa città ". Dice solamente. L'altro annuisce.

" Lo so bene, Martino. Lo so bene. E' per questo che siamo qui, no? ". L'altro annuisce. Il biondino tiene in mano una lancia e guarda un punto impreciso della strada. " Noi siamo i soli in grado di poter cambiare le cose, e lo faremo. Anche al costo di scontrarci con Giustizia e Speranza ". Conclude il discorso, piantando la lancia a terra. Cosa accadrà ora e chi siano questi nuovi individui tuttavia, non è ancora dato saperlo.   


Salve a tutti voi <3 cme va? Allora, vi è piaciuto il mio nuovo capitolo? :D Secondo voi che cosa succederà adesso? Vi siete un pò fatti un'idea?Chi saranno mai i nuovi arrivati che sembrano cercare i peccati? Perchè li cercano? Valentina accetterà di unirsi ad Allen? sono curiosa di sapere che ne pensate voi :) Mi raccomando recensitemi, ci tengo molto! baci baci dalla vostra regina di Goblin, alla prossima!

Sarah Goblin Queen

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