Doctor Who - La strada più lunga

di Exeregen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 - IL MIO (DI NUOVO) PRIMO GIORNO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 - LA SUA GIORNATA ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 - LA MIA PAURA ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 - IL SUO EGOISMO ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 - LA MIA FOGNA ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 - LA SUA DECISIONE ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 - TU SEI E SARAI QUELLO CHE SOGNI E SOGNERAI ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 - LA BESTIA PIU' BESTIA ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 - IL MIO CAPRICCIO ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 - VOCI MISTERIOSE ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 - LA SUA NON ESPERIENZA CON I COMPUTER ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 - IL MIO CAMPO ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 - LE SUE DOMANDE , IL MIO VOLERLA SALVARE ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 - LA SUA SPERANZA , LA MIA DEBOLEZZA ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 - IL SUO CUORE E LA SUA ANIMA ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 - IL NOSTRO DOVER RICOMINCIARE ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 - LA STRADA PIU' LUNGA (FINE) ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 - IL MIO (DI NUOVO) PRIMO GIORNO ***


1 - IL MIO (DI NUOVO) PRIMO GIORNO SUL TARDIS

 

Era un sogno ricorrente il mio.

Io in viaggio con una donna e una strana astronave.

Un sogno folle , un sogno bellissimo.

Sognavo di viaggiare nello spazio e nel tempo.

Era più grande all'interno , mentre fuori ... aveva un aspetto di un semplice locale.

 

"Sveglia ..."

 

Mi diceva una gentile voce.

Sicuramente non era quella di mia madre visto che la sua voce è tutto meno che delicata.

 

"Vuoi davvero dormire tutto il giorno?"

 

"E che c'è di male?"

 

Pensavo questo tra me e me , mentre mi giravo da un altra parte mettendomi con il cuscino piu comodo.

 

"Certo , è stata una giornata stancante ... scappare dai Dalek è sempre un impresa.

Non hanno gambe quei cosi , ma se si mettono di impegno ..."

 

Poi mi alzai di soprassalto visto che quello che arrivava alle mie orecchie non era familiare , non proprio...
e poi ...

 

"Cosa ci fai nella mia stanza?!"

 

No , domanda sbagliata la mia ...

"Chi sei tu?"

Di nuovo , domanda sbagliata ...

mi fermai un attimo con quella mia linguaccia e mi guardai attorno.
Ero seduto su un divano , con una copertina rosa ... orribile.
Poi intorno a me era tutto bianco ... pareti bianchi , luci tonde bianche ... BIANCO.

 

"Non è la mia stanza e tu non sei mia madre"

Che frase idiota la mia . Sembravo un bambino dell'asilo , ma fu la prima frase che mi venne in mente ... ero ancora stordito dal sonno.

La ragazza poi accennò un sorriso e cominciò a smanettare con uno strano macchinario.

 

"Com'è tua madre?"

 

"Come scusa?"

 

"E' un tipo in gamba? Non me ne parli mai"

 

Poi mi alzai dal divano dove poco prima stavo dormendo.

Poi ebbi la malsana idea di credere di stare ancora sognando o che fossi stato drogato.

"Che maleducato , ti gira male oggi?"

Io mi fermai dallo scrutare ogni angolo di quel posto e mi voltai verso di lei.

"Stai dicendo a me ?"

La ragazza si girò intorno e poi si chinò come per cercare qualcun altro.

 

"Non vedo nessun altro almeno che si sia intrufolato qualche alieno del pianeta Othernax ... piace giocare a nascondino , sai? Sono piccolissimi! Non ne hai sequestrato uno per soddisfare qualche tua curiosità , vero? Dai ... tipetti sono pacifici"

 

Mentre la donna blaterava cose incomprensibili ,  notai quella che sembrava essere una porta e mi avvicinai ad essa.
Cercavo di aprirla , ma sembrava inutile.

"Perchè non si apre?! CHI SEI TU? DOVE MI TROVO?"

Ero fuori di me , ma potete biasimarmi?

Svegliarsi e ritrovarsi in un posto che non è una tua stanza.

Ero convinto di stare ancora sognando e cominciai a prendermi a pizze.

Poi la ragazza mi si avvicinò e mi mollò un ceffone.

 

"Ahia!"

"La smetti di fare lo scemo? Ma cosa ti è preso?"

 

Poi la ragazza spalancò i suoi occhi (gia grandi di suo) e mi afferrò la mano pigiando su una bolla.

 

"Ahia!"

 

Di nuovo. Era proprio manesca questa.

 

La ragazza alzò gli occhi in aria e sospirò.

 

"Mi dici perchè l'hai fatto? Lo so che è stato un evento doloroso , ma ..."

 

Poi si allontanò da me e con le braccia conserte cominciò a fare su e giù per la stanza e si avvicinò di nuovo a me.

 

"Tanto non sai nemmeno di cosa sto parlando visto che ti sei cancellato la memoria facendoti pungere da un Kailosso"

 

Cosa stava blaterando questa qui?

 

"Certo , non potevo pretendere che l'avessi superata , ma ... pensavo che stessi elaborando il tutto , che lo stessimo elaborando INSIEME"

 

Mi guardò con un espressione delusa e , pur non capendo cosa stesse succedendo , mi salii da dentro un grosso senso di colpa.

 

"Posso sapere ... tu chi sei?"

 

La ragazza si sedette su uno scalino di quella stravagante scala presente in quella stravagante stanza.

Prese le mani e se le poggiò sul volto , scuotendo più volte la testa e poi sospirò.

Alzò lo sguardo verso di me e mi disse :

"Sono Clara Oswald e , mio caro stupido amico , viaggi con me da settimane ... "

 

Poi si alzò di scatto e andò verso lo strano marchingegno in mezzo alla stanza e cominciò a premere diversi tasti per poi tirare giù una leva.

Un rumore indescrivibile risuonò per tutta la stanze e l'aggeggio in mezzo cominciò a illuminarsi e a fare su e giù.

 

" ... e questo è il TARDIS , il mio TARDIS – cucina , TARDIS – bar . TARDIS – come mi sveglio la mattina ... visto che il congegno camaleonte fa i capricci"

 

Io mi avvicinai titubante alla tipa ... come si chiamava? Non stavo ascoltando.
Ho problemi a ricordarmi i nomi.

 

"Mi chiamo Clara"

 

Ecco ... aspetta ?!

 

"Sai leggere il pensiero?"

 

"No , fai sempre quella faccia quando cerchi di ricordare un nome ... senza successo"

 

Poi lo strano rumore cessò e Clara si avvicinò alle porte e le aprii.

Una luce mi acceccò e cercai di farmi strada tra di essa per poi ritrovarmi fuori dalla stanza e poi ... in mezzo a un campo da golf?

 

"Come?"

 

Una domanda semplice e spontanea , mentre mi fissavo il locale.

 

"Fine della corsa , Radiel"

Io rimasi sorpreso : quello è un soprannome che conoscono in pochi e lo uso solo per qualche social o gioco di ruolo.
Chi diavolo era questa qui?

"Conosci il mio nickname ? Io ... come ?!"

 

Clara stava per rispondermi , ma le comparii di nuovo in volto quell'espressione delusa e triste.

 

"Se cammini per qualche chilometro , ti ritroverai a casa"

Poi mi voltò le spalle e si apprestò ad entrare nel grosso locale.

E quella sensazione di senso di colpa mi salì ancora piu forte di prima quasi a farmi mancare il respiro.
Bruciava , come quando deludi qualcuno e vorresti piangere e nello stesso tempo urlare...
... come se avessi commesso un grosso errore.
Perchè dovevo provare una cosa simile?
Mi sentivo sempre più male.

 

"E' tutto assurdo , ma ... MA ..."

 

Poi feci un respiro profondo e gridai "MI DISPIACE!"

 

Non so perchè mi sentivo che dovevo scusarmi  con lei.

Avevo tante domande , ma questo "mi dispiace" si fece strada tra di esse , vaporizzandole.

Era tutto familiare , ma non riconoscevo niente ... nessun indizio in mezzo a questa follia.

Poi mi ricordai della figura che avevo sempre idolatrato : il Dottore.
Avevo una ... conoscenza ... che ha avuto a che fare con lui ... credo?

 

"Tu sei ... il Dottore?"

 

E lei mi rispose con un sonoro "NO" , quasi spiazzata dalla mia uscita.

 

"Sai perchè una volta ..."

 

Poi chiuse le porte del locale.

 

"Clara! Ho sempre voluto incontrare il Dottore! E' una leggenda ! Tu sei una di quelle sue famose assistenti , non è vero? Sai , mia cugina ... era lei che ha viaggiato con lui? Insomma ... !"

 

Poi aprii la porta di scatto e mi guardò in cagnesco.

 

"Stupido idiota , non posso sgridarti nemmeno come si deve! Hai cancellato con leggerezza tutto quello che abbiamo passato insieme.

Io sono arrabbiata con te , ma che senso ha?! Ti sgrido e urli mi dispiace , ma non ricordi nemmeno per cosa sei dispiaciuto!

Mi hai ferita , Daniele.
Ho commesso uno sbaglio e stavo in torto , ma tu hai capovolto con stupidità la situazione

Ora so cosa prova il Dottore , almeno un pochino"

 

Sapevo che stava soffrendo per qualcosa , ma con il tatto di elefante decisi di uscirmene dicendo "Allora conosci davvero il Dottore!"

 

Questione di un secondo e sbattè le porte del locale e tornò quello strano rumore . Il locale – astronave si volatilizzò davanti ai miei occhi e io rimasi li come un baccalà.

Poi mi guardai la mano e fissai quella bolla ... e sembrava quasi che fosse "quella cosa" a fissarmi e a giudicarmi.

Perchè questa follia , perchè quello che avevo visto e sentito sembrava avere un senso?

Perchè non stavo impazzendo?

Cioè , diamine!

Quella tipa ... è scomparsa con quel locale davanti ai miei occhi e conosce il Dottore eppure ...

... è come quella fastidiosa sensazione che si prova quando ti trovi seduto vicino a una persona e ti chiedi "dove l'ho vista?" e ti suscita emozioni , ma non riesci ad afferrare proprio chi sia , ma ... anche questo esempio è sbagliato , non è niente di cosi banale.

Poi ripensai a cosa avesse detto Clara...

... avevo fatto qualcosa ai miei ricordi? E questa puntura di insetto centrava qualcosa?

Mentre cercavo di capire...

... lei tornò , ma la forma esterna di quell'astronave era cambiata.

Ora era una cabina della polizia ... grigia?

 

Clara uscii dalla cabina simile a quella del Dottore e la fissò dalla testa ai piedi.

Poi mi guardò in cagnesco e a passo veloce si avvicinò a me.

 

"Non ti bastava il casino , eh? Hai anche hackerato il congegno camaleonte?! Ridammi il mio TARDIS – cucinaaaaaaaaaa"

 

e addio orecchie.

I suoi occhi , già grandi di suo , si gonfiarono ulteriormente ... ma c'era qualcosa di strano : erano inumiditi e rossi.

 

"Hai pianto?"

La ragazza mi voltò le spalle e poi rispose :

"Piangeresti anche tu se qualcuno giocasse con il tuo TARDIS"

Poi si girò verso di me.

Poi ci fissammo per qualche secondo e lei distolse lo sguardo.

"In ogni caso ... quella puntura sulla tua mano è data da Kalosso e quel particolare insetto rilascia una sostanza che attacca il cervello , cancellando dei ricordi e se si segue una determinata procedura ... si attacca proprio a quei ricordi e li elimina"

 

Clara fissava la mia mano con uno sguardo assente per poi riprendersi e fissarmi dritta negli occhi.

 

"Daniele , hai fatto una cosa che ... "

 

Poi si interruppe.

 

"... non importa , ricominciamo da capo , ok?"

 

Io rimasi imbambolato e non dissi una parola.

Volevo capire eh , ma ... una sensazione mi disse di tacere.

 

"Io sono Clara Oswald e sono la proprietaria di quel bellissimo ..."

 

Clara si voltò e fissò con sdegno la sua astronave ... delusa probabilmente dal nuovo aspetto che aveva assunto?

 

" ... di quel TARDIS e ti chiedo ... vuoi venire con me? Di nuovo? Sembra quasi l'inizio di un triste reboot senza successo che ..."

 

Non ci pensai due volte e dissi "Si" .

Tanto era una macchina del tempo , no? Potevo tornare quando voglio ... o almeno credo.

E poi ...

 

"Vorrei rimediare ai miei casini"

 

"Come , scusa?"

 

"So che ho fatto qualcosa e poi ho questa strana sensazione e mi sento come mancare l'aria.

Ho combinato qualcosa e non mi baso solo su di  te che mi sbraiti contro e me lo rinfacci , ma anche appunto da questa sensazione soffocante.

Fammi porre rimedio"

 

Clara mi guardò e mi fece gesto come per dire "Dopo di te" ed entrai nel TARDIS.

 

"E' più grande all'interno"

 

Lo dissi con un tono normale , non ero sorpreso , ma sentivo di doverlo dire ... anche se era un ovvietà .

Sto impazzendo , vero?

 

Clara mi fissò quasi a cercare qualcosa , ma smise quasi subito e si diresse davanti a tutti quei tasti.

 

"Dove vogliamo andare?"

Lo chiesi con disinvoltura come se fosse una cosa che si fa di solito.
Più rimuginavo su queste cose e più quell'angoscia mi saliva e mi faceva male.

 

"E' un classico , il tuo caro leggendario Dottore lo fa sempre"

 

Io non risposi , ma avevo altro da dire.

 

"Non dobbiamo parlare di quello che mi è successo? Di questa mia mano? Dei miei ricordi? Poco fa ero sdraiato su quel divano ... "

 

Clara svagò e sul suo volto comparve un bellissimo sorriso ...

... bellissimo? Non era il momento di ammirare il suo sorriso!

 

"Clara!"

 

e gridai , ma lei azionò la leva e il chiasso del TARDIS portò ad un argomento diverso.

 

"Lo sai? Il TARDIS non fa questo rumore !

Sono io che decido di farglielo fare! Se lasci i freni incastrati fa questo suono armonioso ... o fastidioso , dipende di che umore sono"

 

Non dissi una parola.

Perchè questo atteggiamento? Fino a mezz'ora fa mi sbraitava contro e ora ... cosa era cambiato?

 

CONTINUA.

 

COMMENTO :

Spero apprezzerete questa storia.

Il primo capitolo è particolare e con poca sostanza perchè vuole essere introduttivo ed essere più coerente possibile con il caos che c'è dietro alle vicende.

Dal prossimo ci sarà piu introspezione e altre cose più corpose.
Grazie per la lettura :)

 

 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 - LA SUA GIORNATA ***


CAPITOLO 2 : LA SUA GIORNATA

 

Il mio nome è Clara Oswald .

Per un po di tempo sono stata una maestra.

Per un po ho viaggiato nel tempo e nello spazio con il Dottore.

Poi un giorno sono morta.

Quel pazzo del Dottore mi ha "salvata" estrandomi dalla mia linea temporale.

Lui non ha più ricordi di me , mentre io si.

Per un po di tempo ho viaggiato con un altra ragazza di nome Io , un immortale.

Poi le nostre strade si sono divise.

Un giorno dovrò tornare al momento della mia morte per evitare che l'interno universo collassi su se stesso , ma ho scelto la strada più lunga.

Sento che il traguardo è più vicino ... la mia stessa voce che mi dice "Vieni a morire" , ma non le do ascolto anche se ultimamente è diventata più forte.

 

Qualche tempo fa ho conosciuto un ragazzo di nome Daniele e sentivo che c'era qualcosa di strano.

Ha un cognome potente ... Pond.

E' un gran chiacchierone e ama smanettare con le attrezzature del TARDIS.
Perchè l'ho preso con me?

Non c'è un motivo ...

... si , va bene! C'è un motivo.

Lui ...

 

Qualche giorno prima ...

 

"Mi dici come quelli del Pianeta Orilevi ha messo mano sul progetto Cyberman?"

 

Una giornata come tante che si era conclusa con un Daniele che voleva soddisfare la sua curiosità.

 

"Non lo so , Radiel ... andiamo a chiederglielo?"

 

"Oh non chiamarmi così , è solo un nickname stupido"

 

Daniele (o come lo chiamo io ogni tanto , Radiel) ha la mia stessa età , ma ne dimostra di meno ... decisamente.

Sembra uno di quei ragazzi della mia scuola dove insegnavo.

Si fa trasportare dall'entusiasmo e dalla curiosità e smanetta con tutte le cose elettroniche che si ritrova sottomano ... stava per smontare il TARDIS una volta dicendo "Tanto te lo riassemblo dopo" e oggi stava per smontare un Cyberman perchè "voleva capire".

Mi ricorda un altro "bambinone" sempre curioso e alla continua ricerca della verità e ... altrettanto fragile.

 

"Mi piace , sempre meglio di Daenerys ... lo sai che nel tuo tempo va di moda chiamare i figli così? Io ho riso ... "

 

"Taci , ancora non ho finito di vedere Trono di Spade"

 

Era un ragazzo come tanti , pieno di sogni e ... fan sfegatato del Dottore.

Quando l'ho conosciuto mi ha riempito di domande su di lui.

Poi mi ha detto che sua cugina Amelia ha viaggiato con il Dottore e ha fatto un ballo strano al matrimonio di lei.

Mi sta dicendo che sta aspettando il suo ritorno , ma che invece del Dottore si è imbattuto in me.

 

Io sono capitata nel tempo e momento sbagliato.

Mossa dalla curiosità di conoscere alcuni compagni del Dottore dal passato , sono capitata in uno dei momenti più sbagliati :

quello era in giorno in cui una persona avrebbe portato al padre di Rory una lettera dove ci sarebbe stato scritto tutto sulla storia degli Angeli Piangenti e di come questi hanno spedito indietro Amy e Rory .

Ero a conoscienza di questo perchè il Dottore me ne aveva parlato anche se non troppo nei dettagli.

 

E allora cosa ho fatto? Ho teso la mano a questo ragazzo e gli ho detto "vieni con me" , prima che arrivasse il Dottore a casa Pond.

Certo , lo invitai nel TARDIS solo dopo averlo riparato visto che ho impattato su un campo da golf , lunga storia ...

 

Per quanto potrò rimandare l'inevitabile?L'ho preso con me , ma ... più ci penso e più non mi do pace.

L'impulsività di quel giorno che ho deciso di prenderlo con me ... dove ci porterà?

 

"Quei tipi per liberarsi della tirannia del loro Re hanno usato la tecnologia Cyberman e sono diventati poi a loro volta tiranni.

Hanno messo a ferro e fuoco altri pianeti sbandierando di essere dei "liberatori" e che avrebbero liberato i mondi dagli oppressori.

Il Dottore come affronta queste cose? Come sostiene le sue cause?"

 

Mi scappò una risata.

 

"Perchè ridi?"

 

"Mi chiedi come il Dottore risolve le cose , lui ... è il Dottore! Ha una soluzione a tutto e le soluzioni che sfoggia sono infinite ... oltre che bizzarre .

Non risolve sempre tutto e molte volte l'ho visto a pezzi , ma fa quello che può.

Come facciamo io e te , no?"

 

Daniele si grattò la testa e sorrise.

 

"Mi hai raccontato di come è andata a finire tra voi due ... non hai paura di incrociarti di nuovo con lui?"

 

Paura? Terrore... pensai questo.

 

"Si , ma ... evito sempre di incrociarmi con lui perchè questo creerebbe non pochi problemi alla linea temporale e quelle robe li"

 

Daniele sghignazzò.

 

"Quelle robe li?"

 

"Se mi sentisse il Dottore ... rido solo al pensiero , ma non sono colta come lui e capisco l'essenziale"

 

Ricordo ancora quando facevo qualche strafalcione e tendeva a giochicchiare dal nervoso con il cravattino o arricciava le sopracciglia in modi assurdi ... chissà si è rigenerato ancora e che "vizio" o "fissa" tiene ora.

Mentre vagavo tra i miei pensieri , Daniele era corso in laboratorio e gia stava trafficando con qualcosa ...

... si ho riorganizzato alcune stanze del TARDIS e gliene ho creata una.

Mi stavo affezionando e forse cercavo di trattenerlo in tutti i modi per rimandare il momento in cui lo avrei portato a casa.

Dove ci avrebbe portato tutto questo?

Poi io avevo una data di scadenza ... non volevo pensarci.

Mi ero cacciata in qualcosa di grosso e più ci pensavo e più quel qualcosa si "ingradiva" .

Basta.

Poi Daniele tornò di corsa.

 

"Clara , mi vuoi sposare?"

"No!"

"Ah , grazie ... scherzavo , ma quel No così schifato mi ha ferito"

"Non era un No disgustato , ero sovrappensiero e ... cosa vuoi ?"

"E' cosi facile imbarazzarti e poi mi piace quando ti si gonfiano gli occhi"

"E mi escono di fuori?"

"Di fuori?"

"Lascia perdere ... cosa vuoi? Solitamente hai uscite da stramboide per spiazzarmi e subito dopo passi all'attacco con qualche richiesta folle ... l'ultima volta volevi che ti rimediassi un Dalek buono , stavolta cosa mi chiederai? Un Cyberman con emozioni? Un alieno cannibale vegetariano?"

 

Daniele non disse nulla e se ne tornò in laboratorio.

 

"Ecco , bravo"

 

Era un tipo pieno di curiosità e di richieste assurde , ma sapeva anche essere dolce e disponibile.

Una volta mi ha ascoltato per ore mentre parlavo dei souffle e di tutti i miei allievi di quando ero maestra e non ha battuto ciglio.

Vorrei entrare nella sua testolina in quei momenti.

Chissà se pensa "è un sacrificio necessario starla a sentire visto che mi porta a spasso nel tempo e nello spazio" eppure ... non mi da quell'impressione quando gli parlo delle mie stramberie e lo fisso negli occhi.

La stessa innocenza di Danny Pink è anche nei suoi occhi , ma quanto sarebbe durata quella sua innocenza? Sarebbero stati ancora puri quegli occhi? Ah ... quanto penso.

Tornando a Danny ...la tentazione di viaggiare nel tempo per rivederlo era tanta , ma non sono più quella stupida bambina che buttava le chiavi del TARDIS dentro un vulcano (anche se per fortuna era solo un allucinazione)

Come faceva il Dottore?

La tentazione ti uccide , ma forse lui è superiore perché Signore del Tempo?

No ...

... ha salvato me in preda al dolore.

Ogni volta che tocco la tastiera del TARDIS mi sento oppressa ... non è libertà come si pensa , ma questa tastiera , questo TARDIS ... mi conduce verso libertà , ma anche verso responsabilità e ti mette alla prova.

 

"Ti sono simpatica?"

 

Ogni tanto faccio questa domanda al TARDIS e puntualmente risponde attivandosi e trasportandomi da qualche parte.

Daniele arrivò di corsa.

 

"Dove andiamo oggi?"

 

Poi il TARDIS si fermò quasi subito.

Io mi diressi alla porta per aprirla e , neanche il tempo di mettere il naso fuori , che mi ritrovai sbalzata nella parte piu interna del TARDIS da un esplosione esterna.

Poi una voce :

"Ti sto chiamando , perchè non torni al momento della tua morte?Sono io ..."

 

FINE CAPITOLO 2

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 - LA MIA PAURA ***


Nota : Come avrete notato tendo a cambiare spesso i punti di vista tra un capitolo all'altro passando da Daniele a Clara o viceversa.

Succederà alcune volte che potrebbe subentrare un "terzo individuo" , ma specificherò subito in quel caso in una nota di chi è il punto di vista.

Solitamente uso il MIO e il SUO nel titolo per indicare il punto di vista di Daniele (Mio) e Clara (Suo) , ma con un terzo individuo questa formula alla "Scrubs" si perde con un titolo qualunque.

 

 

CAPITOLO 3 : LA MIA PAURA

 

Clara venne colpita da un esplosione al TARDIS e io cercavo di rianimarla.

Non sapevo nemmeno da dove iniziare ... io ho sempre a che fare con i robot.

Lei sanguinava dalla testa ... aveva una commozione celebrale?

 

"Non ho paura , sono qua ... Clara , mi senti? Andrà tutto bene , capito?"

 

In realtà lo stavo dicendo a me stesso.

Chiusi le porte del TARDIS e portai Clara in braccio fino al mio laboratorio e dopo aver buttato a terra un bel po di cianfrusaglie , la stesi sul lettino.

Le toccai la fronte sanguinante.

 

"Clara , mi senti ... ? Clara , rispondimi"

 

Era inutile chiamarla , come ero inutile anche io davanti a una situazione del genere.

Allora corsi davanti alla sala comandi del TARDIS , cercando di spedirci in un altro tempo così la avrei potrei potuta aiutare con le giuste cure di un ospedale , ma il TARDIS non rispondeva.

 

"TARDIS , ti imploro ! Fa qualcosa !"

 

Nessuna risposta . Nessun movimento . Io toccavo tutti i tasti e poi , in preda alla rabbia , presi a pugni la tastiera e si spense tutto.

E allora decisi di aprire la porta del TARDIS e mi ritrovai in mezzo a città aliena di non so quale pianeta.

I proiettili volavano ovunque e nemmeno la barriera del TARDIS poteva fare qualcosa visto che era guasta a causa dei miei recenti smanettamenti.

Sembrava una qualche guerra civile , con palazzi che cadevano a pezzi , ma non mi interessava e corsi da Clara , prendendola in braccio e la portandola fuori dal TARDIS.

Gridavo "aiuto!" , ma c'erano solo soldati che si sparavano a vicenda.

Mi nascosi in un vicolo con Clara ancora tra le mie braccia.

 

"Clara , questo buono a nulla ti salverà ... io te lo prometto"

 

Le ultime parole famose : nel vicolo sbucò un soldato che ci puntava un arma e urlava cose incomprensibili.

Gridava sempre piu forte e ancora piu forte poi ... qualcuno gli sparò in testa.

Chi era? Cosa indossava in testa? Un copricapo?

No ... erano capelli , tanti capelli ... biondi e un revolver in mano, credo.

 

"Voi due? Cosa ... ah! Non c'è tempo ... impiastro , seguimi"

 

E andai dietro a quella donna che ci condusse di nuovo ... al TARDIS?

 

"Aspetta! E' ferita ! Serve un medico e quel coso che ti sembra un locale ..."

 

Farfuglai cose per farla desistere dall'entrare nel TARDIS.

 

"Lo so che è ferita e lo so che quello è un TARDIS , vedi di muoverti ed entra!"

 

Chi era questa pazza?

 

Successivamente corse ai comandi e cominciò a dire tutte cose strane e a fare effusioni davanti ai comandi e , per un breve momento , il TARDIS si accese e lei alzò la leva del TARDIS e mi fece segno di seguirla fuori.

 

Ci eravamo spostati fuori città.

 

"Ehi , bambolotto , seguimi"

 

La donna dalla strana capigliatura mi condusse a una tenda con una donna rettile ad aspettarci.

 

"Fai anche la babysitter? Aspetta ... ma quella non è Clara?"

 

La donna rettile mi fece cenno di stenderla e tirò fuori qualche intruglio , ma neanche il tempo di fare domande che la tipa dalla capigliatura strana mi strattonò fuori la tenda.

 

"Tutto questo è sbagliato , siete SBAGLIATI"

 

Cosa stava blaterando la pazza?

 

"Ma si puo sapere chi sei?!"

 

La donna mi guardò in cagnesco e improvvisamente ... sfoggiò un sorriso.

 

"Io sono River Song , e tu ..."

 

Stavo per finire la frase dicendo il mio nome , ma lei mi interruppe con un "...non dovresti essere qui e nemmeno lei"

 

"Aspetta ... "

 

Poco dopo mi ricordai di questa donna : la vidi di sfuggita al matrimonio di mia cugina Amelia , ma non le diedi peso e oggi me la ritrovo in mezzo a questo casino?

 

"No , taci. Solo essendo qui ..." , poi si morse un pugno con la mano , "...calmiamoci"

 

Era lei quella agitata.

Notai la donna rettile uscire dalla tenda.

 

"Clara sta bene , riprenderà presto i sensi"

 

River Song si mise a pulire il revolver con una pezza e con nervosismo.

 

"Per una che è morta da tempo , è gia un bel traguardo ... cosa ha combinato il Dottore? Quel cretino ... "

 

Poi chiesi come facesse a conoscere il Dottore e mi rispose "Spoiler" , sfogliando un diario blu.

La donna rettile si avvicinò a River Song dicendo :

"E' già la seconda volta che mi ritrovo in questo casino e non ti sei ancora sdebitata per la prima"

 

Mentre le due discutevano , io entrai nella tenda per vedere le condizioni di Clara.

 

"Clara ... sono un inetto , potrai perdonarmi?"

 

Le afferai la mano e la strinsi forte e lei rispose con una presa altrettanto forte.

 

"Ti ho mai raccontato di quella volta in cui strinsi la mano a Danny Pink perchè aveva paura degli aghi? Era cosi ... scemo.

Era solo un prelievo ..."

 

I miei occhi divennero lucidi a vedere che stava bene ...

 

"Clara! Grazie al cielo ... "

 

Successivamente entrò anche la tipa "tutto cappelli".

 

"Clara , sono felice di vedere che stai bene"

 

Clara si alzò lentamente.

"Ciao , River"

 

Dopo qualche minuto , uscirono entrambe e iniziarono a chiacchierare.

Ogni tanto buttavano un occhio verso di me.

Sembravano conoscersi bene , ma Clara non mi aveva mai parlato di questa donna.

Certo ... non pretendevo che mi raccontasse tutto , anche se era davvero strano.

Poi dalla strana "battuta" che quella River ha fatto sembra che alludesse al destino che la attendeva.

Mi ha raccontato del fatto che è stata estratta dalla sua linea temporale pochi istanti prima della sua morte e che quello è punto fisso nel tempo.

"Se non tornerò a quel giorno , il tempo collasserà prima o poi" , mi ricordo che mi disse così.

Mi ha detto una cosa così delicata e non mi ha parlato di quella donna?

Forse si contendevano entrambe il Dottore?

Ah ... beato lui.

 

Tenendosi stretta uno strano contenitore, la donna rettile si avvicinò a me.

All'interno di quel contenitore c'era uno strano insetto simile a una zanzara.

 

"Lo sai? Questa innocente zanzara è parte responsabile di questa guerra"

 

"Come può una zanzara creare tutto questo?"

 

La donna rettile ogni tanto batteva il dito sul contenitore come a stuzzicare l'insetto.

 

"Questa zanzara si chiama Kalosso ed esistono pochi esemplari nell'universo e molte sono state sterminate per la loro pericolosità : un esemplare di questo può cambiare il corso degli eventi manipolando i ricordi.

Se vieni punto per caso , ti inietta una sostanza che inibisce dei ricordi.

Se la vittima è ignara , si ritroverà a perdere dei ricordi a caso senza uno schema preciso.

Se la vittima è cosciente di cosa può fare il Kalosso , gli basta focalizzarsi su determinati ricordi e pensarli intensamente e ... perderli qualche secondo dopo.

Se invece sei tu il carnefice puoi farsi che la vittima perda i ricordi che decidi tu.

Nel caso di questa guerra , qualcuno ha fatto il cattivone e ha messo contro due fazioni manipolandone i ricordi.

Se rimuovi quelli giusti , sei capace pure di dimenticare del perché eravate in pace o dell'accordo che avevate e svegliarti domani e iniziare nuova una guerra come successo qui"

 

Arrivò Clara che si avvicinò a me , poggiandomi una mano sulla spalla.

 

"E noi risolveremo questo macello , non è vero?"

 

River Song sbuffò e tolse il contenitore dalle mani della donna rettile.

 

"Io non sono un eroina e non so se lo sarò mai , ma vi lascio volentieri questa rogna ... ho già dato.

Risolvetela voi , mentre io e la mia amica ce ne torniamo a casa"

 

Clara afferrò il contenitore con il Kalosso.

Io ero ancora in pensiero per lei.

 

"Sei sicura di star bene?"

 

Lei sorrise e mi diede un buffetto sulla fronte.

 

"Sono Clara Oswald , non dimenticarlo mai"

 

Clara si avviò verso la città e io le andai dietro.

Volsi un ultimo sguardo verso le due donne dietro di me , ma erano gia sparite.

 

"Cosa erano venute a fare qui?"

"Il manipolatore del vortice di River Song , la donna con tanti capelli, ha fatto cilecca e si sono ritrovate in mezzo a questa guerra civile nata a causa di questo esserino qui"

 

Clara stava bene ed era tornata a parlare come al suo solito.

E ora? Dovevamo lanciarci di nuovo nella mischia?

 

FINE CAPITOLO 3

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 - IL SUO EGOISMO ***


CAPITOLO 4 – IL SUO EGOISMO

 

E' stato un momento , un istante.

L'esplosione , mi balzò via ... forse un qualche tipo di bomba?

Ho perso i sensi.

In quel lasso di tempo ho fatto tutti sogni confusi , tranne uno che mi ricordo bene : praticamente c'era un corvo che mi parlava , ma diceva cose incomprensibili.

Probabilmente era lo stesso corvo che mi ha ucciso o ... mi ucciderà , è sempre complicato.

Quando ho ripreso i sensi , ho trovato Daniele a stringermi la mano.

Aveva un espressione afflitta e mi ricordò Danny ... e blaterai un evento su di lui.

Gli occhi di Daniele splendevano e quasi stava per mettersi a piangere ... c'era anche Madame Vastra a fissarmi

 

"Vedo che ti sei ripresa"

 

Madame Vastra accennò un sorriso quasi "costipato" , come se fosse felice che mi fossi ripresa , ma anche come dire ... spaventata?

 

... poi entrò lei , River Song.

Mi alzai lentamente e , ancora un po intontita , la raggiunsi fuori la tenda.

 

"Cosa ci fai tu QUI?"

 

Nemmeno il tempo di riprendermi che gia mi guardava con un espressione furiosa e occhi penetranti.

 

"Scusa l'indelicatezza , ma tu dovresti essere MORTA , cosa ha combinato quel fesso del Dottore?"

 

Ero ancora confusa , ma cercai di risponderle.

 

"Mi ha estratto dalla mia linea temporale"

 

Cercai di aggiungere altro , ma lei cominciò a sbattere il piede.

 

"Il classico ... meglio non aggiungere dettagli o qui rischiamo di incasinare ulteriormente il tutto"

 

Esatto. Era meglio evitare , anche solo chiedere "quale" River Song fosse era rischioso e se quella Madame Vastra era degli eventi di Trenzalore o della rigenerazione del Dottore quando ci hai ospitati nella sua dimora.

L'ultima volta che ho visto River Song è stato durante gli eventi di Trenzalore , ma la versione che avevo davanti sapeva chi fossi e del mio destino.

Come era possibile ? Beh ... "I viaggi nel tempo sono complicati" , risponderebbe il Dottore.

Sicuramente non è una proiezione nella mia mente , come quella volta.

Lei gia sapeva a cosa sarei andata incontro?

Apparentemente però , la sua grande preoccupazione era un altra.

 

"Cosa ci fa LUI qui?"

 

"E' il cugino di Amelia e ... "

 

"So benissimo chi è , dopo gli eventi del Big Bang sono spuntati parenti ovunque , come funghi e li ho annotati tutti e lui è Daniele Pond e non dovrebbe essere qui"

 

Lo sapevo bene eppure ormai il danno era fatto e il fatto che mi facesse pressione non mi aiutava , anzi ...

 

"Tu sei quella River che sa dei suoi genitori che ... "

 

Mi interruppe e rispose , seccata.

 

"Si , Manhattan"

 

Piu parlavo con lei piu mi rendevo conto che mi sarei dovuta fare gli affari miei e lasciare che le cose andassero come dovevano andare eppure pensavo di "salvarlo" dal dolore che gli aspettava ... di sentire cose come "Amelia Pond e Rory Williams sono stati spediti nel passato"

Ho sbagliato.

"Ora so perchè il Dottore ti ha scelto , siete fatti della stessa pasta.

Parlate di regole , le ignorate e poi distruggete universi.

Brucia stelle per vedere persone , gioca a Dio su Marte e salva compagne estraendole dalla loro linea temporale ... e dopo ?"

 

Non risposi , ma mi limitai abilmente a cambiare discorso.

 

"Cosa è successo su questo pianeta?"

 

River Song distolse un attimo lo sguardo e fissò la città in fiamme.

 

"Un piccolo insetto chiamato Kalosso ha messo zizzania tra gli amichetti del cuore , ma non ci è andato da solo.

Un tizio di nome Ovra Dunno, un avaro mercante affascinante , era stanco dei baci e bacetti che si scambiavano le due fazioni di questa città e voleva tutta la città per se e allora ha acquistato al mercato nero quella rarissima "zanzara" ha fatto in modo che pungesse il capo di una delle due fazioni facendogli dimenticare qualsiasi accordo e cosi il tipo si è alzato la mattina e ha detto "perché non sono piu stronzo e ho smesso di fare la guerra con l'altra fazione?Rimbocchiamoci le mani" ed ecco il risultato"

 

La domanda ovviamente era sorta spontanea.

 

"E voi per quale motivo siete qui?"

 

River Song scuoteva innervosita il manipolatore del vortice.

 

"Per causa di quel coso che non funziona bene?"

 

"Esatto , ma siccome questa città è famosa per le sue ricchezze forse avrei potuto trovare qualche referto archeologico di valore , ma poi è scoppiato il pandemonio e l'unica cosa che mi sono ritrovata tra le mani è quell'insetto del diavolo"

 

River Song si smosse i capelli e mi allungò la mano.

 

"Ti chiedo scusa , ma sai uscire fuori da quell'inferno e venire a sapere che il Dottore ha ceduto a un altro suo capriccio ... è troppo"

 

Le accennai un sorriso e le strinsi la mano che mi aveva teso.

 

"Sarebbe troppo per chiunque , ma puoi stare tranquilla ... tornerò presto al momento della mia morte , ma dammi anche dell'ipocrita ... ho scelto la via più lunga"

 

River Song si massaggiò la fronte e sorrise.

 

"Non sei ipocrita , tu hai scelto la strada più lunga , ma accetterai il tuo destino senza compromettere l'intero universo , ma lui ... "

 

River buttò uno sguardo su Daniele che stava parlando con Madame Vastra.

 

" ... lui devi riportarlo dove l'hai preso.

Crescere significa anche affrontare il dolore , Clara.

Tu lo sai e ora non ricomincerò a puntarti il dito che nessuno è perfetto e in cima alla lista c'è la sottoscritta , ma ... il tuo capriccio nuocerà sia a lui che a te.

Dagli un ultimo brivido e riportalo a casa"

 

Tutti dobbiamo affrontare il nostro destino.

Io l'avevo preso con me con l'illusione di salvarlo dal dolore di perdere una persona cara e la paura che non vedesse più il Dottore come il suo eroe , ma come colui che gli ha portato via due persone care.

Sono stata egoista e in passato ho accusato così spesso il Dottore.

Quanto è brutta la solitudine ... e ho preso Daniele con me per sentirmi meno sola.

 

"Sistemerò tutto ... grazie , River"

 

"Lascio i casini di questo posto a te , Dottor Clara Oswald . Il tipo che ha fatto casini lo riconoscerai subito : ha una cicatrice sulla guancia e un occhio di un colore diverso dall'altro ..."

 

River non se ne stava lavando le mani , ma sapeva bene che più si trovava vicino a Daniele e più i rischi aumentavano , ma ... era davvero solo questo? Da quando aveva cominciato a parlare della questione del manipolatore del vortice guasto avevo notato come un cambiamento , una sensazione ... come quella tipica del Dottore che ti nasconde le cose.

Se River stava davvero omettendo qualcosa , se stava mentendo ... era davvero in gamba.

Mi limitai a non indagare , non serviva e avrebbe creato solo altri problemi in una situazione gia abbastanza tesa.

Lei non è il tipo che volta le spalle alle persone , ma c'era in ballo troppa carne sul fuoco... volevo aggrapparmi davvero al fatto che non volesse avere a che fare con suo cugino per evitare qualche paradosso strano.

Io stessa , durante i miei racconti , avevo deciso di non parlare a Daniele della Professoressa River Song.

Mi avviai per raggiungere Daniele.

 

 

"E noi risolveremo questo macello , non è vero?"

 

River Song sbuffò e tolse il contenitore dalle mani della sua amica.

 

"Io non sono un eroina e non so se lo sarò mai , ma vi lascio questa rogna.

Risolvetela voi , mentre io e la mia amica ce ne torniamo a casa"

 

Afferrai il contenitore con il Kalosso al suo interno.

Dietro a quelle parole da super donna c'era tanta fragilità.

Daniele mi guardò , quasi sospettoso.

 

"Sei sicura di star bene?"

 

Stavo bene?Ora non riuscivo più a guardarlo con naturalezza.

Vedevo solo un grosso errore che avevo commesso e il mio egoismo , ma non lasciai trasparire nessuna insicurezza...

 

"Sono Clara Oswald , non dimenticarlo mai"

 

River e la sua amica sparirono nel nulla e anche Daniele si voltò per controllare.

 

"Cosa erano venute a fare qui?"

"Il manipolatore del vortice di River Song , la tipa tutta capelli , ha fatto cilecca e si sono ritrovate in mezzo a questa guerra civile nata a causa di questo esserino qui"

 

Ora dovevamo avviarci in città e trovare i capi delle due fazioni e farli ragionare spiegandogli la situazione , ma prima dovevamo trovare il colpevole e di solito un avido mercante fiuta il tesoro ...

 

 

FINE CAPITOLO

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 - LA MIA FOGNA ***


CAPITOLO 5 – LA MIA FOGNA

 

Il Dottore è una leggenda , ci ha salvati cosi tante volte...

Amy me lo confermò.

 

Viaggiare con il Dottore è meraviglioso , ma anche rischioso.

 

Mi diceva Amy , mentre parlavamo seduti a un tavolo , dopo un abbondante pasto.

 

Ha salvato la Terra così tante volte ... e anche tantissimi pianeti.

La mia prima avventura con lui è stata particolare ed ero in vestaglia!

 

Mi parlò per ore delle innumerevoli emozioni che ha provato viaggiando con il Dottore.

Io non me la sentivo di chiederle di portarmi con se , ma mi sarei accontentato di stringergli la mano.

 

Te lo farò conoscere . Se vuoi fare colpo su di lui , indossa un cravattino.

 

Un cravattino?Non capivo ...

Aspettavo con ansia il giorno in cui avrei conosciuto il Dottore , ma le cose tra Amy e Rory erano cominciate ad andare male e sicuramente non me ne sarei potuto uscire dicendo Amy , ma quando me lo fai conoscere questo Dottore?

Non potevo proprio.

Quei due tornarono di nuovo assieme , come se niente fosse.

Un giorno decisi di andare a far visita a mio zio Brian , ma c'era un uomo davanti alla porta.

Mio zio ,un po titubante, lo fece entrare.

Presi la decisione di tornare piu tardi e feci dietro-front.

Poi ... un boato presso il campo da golf del quartiere.

Mi ritrovai davanti alla recinzione del campo da golf , ma conoscevo un entrata segreta...

... la comunità è superficiale e non si è mai preoccupata di riparare un pezzo di recinzione e si era limitata a mettere una "toppa".

In mezzo allo sconfinato campo da golf era comparso un ... locale?

Un ristorante? Un bar?

Era tutto fumante , con una donna sporchissima come fosse uscita da una miniera di carbone ...

Tossiva e sbraitava , tossiva e sbraitava , tossiva e ... avete capito.

Si trattava di Clara Oswald , quello fu il nostro primo incontro.

 

 

"Daniele , ci sei?"

 

Non so perchè la mente era tornata indietro a quel giorno , ma non era assolutamente il momento di viaggiare con i ricordi.

 

"Si, scusa" . Clara accennò un sorriso e mi fece gesto di seguirla tramite le fogne.

"Con il Dottore era quasi sempre così : passavamo sempre tra fogne e immondizia per scappare da Dalek , Cyberman eccetera ..."

 

Nel suo tono della voce c'era un accenno di "nostalgia".

 

"Ti manca viaggiare con il Dottore?"

 

La domanda mi sorse spontanea.

Dovevo riflettere su quello che ci aspettava , ma con Clara ero diventato più sicuro di me stesso ...

... la tensione ormai neanche la sentivo più , era quasi diventata la mia "nuova normalità"

A volte però penso alla mia vita.

E' quasi un mese che viaggio con Clara , ma quando tornerò al mio tempo , per gli altri non sarà nemmeno passato un pomeriggio.

A volte ... ci penso davvero alla mia vita.

Penso a mia madre e quante volte ho dato per scontata la sua figura.

Devono accadere cose così , devi partire lontano ... affrontare viaggi piu o meno pericolosi per rendertene conto che quella vita così "noiosa" e quelle persone che ti circondavano non erano poi così male.

Anche Amy si sentirà così?

A volte mi chiedo come mai Amy e Rory abbiano deciso di fermarsi.

Clara mi ha detto che è subentrata lei dopo di loro , ma non l'ha scoperto direttamente dal Dottore ... lui era "distrutto" in quel periodo.

Poi cambia discorso e saltella in giro.

Il Dottore andrà ogni tanto a trovarli?

Forse ogni tanto li richiama per viaggiare insieme.

Fooorse ... lo conoscerò anche io in futuro.

 

"Siamo arrivati"

 

Clara cominciò a salire delle scalette e spostò una botola.

 

"Dove risaliremo precisamente?"

 

Clara mi fece la linguaccia e mi fece cenno anche a me di salire .

 

"Sai? A furia di viaggiare con il Dottore ... sai esattamente quali tasti premere , quali porte attraversare ... et voilà! La stanza del tesoro!"

 

Io le feci un applauso , ma poi pensai "Secondo me ti ha dato una dritta la tipa con il revolver , ti ha dato qualche mappa"

 

Clara poggiò i pugni sui fianchi.

 

"E' così che ti rivolgi a me? Che ingrato"

 

"Non svagare..."

Clara si guardò attorno come alla ricerca di qualcosa o ... di qualcuno.

Quel "qualcuno" intruppò contro una lampada e la fece cadere.

 

"Beccato!" , gridò Clara indicando il tipo sospetto , "il tuo aspetto corrisponde all'identikit ..."

 

... il tipo se la stava dando a gambe.

 

"... perchè scappano sempre?"

 

Io già ero partito in corsa e mi lanciai verso di lui come un giocatore di rugby e lo stesi a terra.

 

"Ben lavoro , Radiel!"

 

"Te l'ho detto ... evita quel soprannome"

 

Questo tipo si dimenava come un pazzo e , mentre io lo tenevo , Clara si era messa in ginocchio e cominciò a parlargli.

 

"Signor -mascalzone- Dunno ... cosa hai da dire?"

 

Con mio stupore , il tipo fece una cosa inaspettata : sputò in faccia a Clara.
Io sgranai gli occhi e trattenni una risata a stento.

Erano guai.

 

"Questa è una novità ... nessuno mi aveva mai sputato in faccia"

 

Clara si avvicinò a me e frugò tra le mie tasche e trovò un fazzoletto di stoffa , uno di quelli che solitamente uso per asciugarmi il sudore quando lavoro a qualche mio esperimento sul TARDIS.

 

"Voi state con la schizzofrenica? L'ho intravista giorni fa . Sicuramente avrà fatto qualche indagine ... che ficcanaso"

 

Parlava di quella River – vattelapesca?

 

"Hai paura?" , gli domandai.

 

"No , ma quella tipa ha tutte le curve al posto giusto"

 

Clara aveva finito di pulirsi il viso e non so cosa la stava trattenendo dal picchiarlo.

Tirò fuori ida una tasca il Kalosso.

 

" Tu verrai con noi e confesserai cosa hai fatto a questo al popolo"

 

Le tasche di Clara erano "più grandi all'interno" ... un trucchetto insegnatogli dal Dottore.

E non aveva un fazzoletto li dentro?

Il tipo intanto si dimenava sempre più frequentemente.

 

"Sei una illusa a pensare che confesserò una cosa del genere"

 

Clara fissava Dunno e nel mentre si apprestava ad aprire il contenitore con il Kalosso al suo interno.

 

"Non confesserai? Va bene e allora userò la puntura del Kalosso che ti cancellerà ricordi casuali.

Un avaro mercante come te che perde ricordi legati a qualcosa di prezioso ... come nascondigli o ..."

 

Poi il tizio la interruppe.

 

"Stai zitta , ho capito. Hai vinto , contenta?"

 

L'uomo non si dimenò più , ma non per questo c'era ragione di abbassare la guardia

Il tizio confessò che quello che era stato punto era a capo di una delle due fazioni e si chiamava Jello e la nostra prossima tappa fu proprio nel luogo dove si trovava proprio quel Jolly ... Jello .

C'era da aspettarselo : i soldati non ci stavano aspettando a braccia aperte.

Cercavamo di spiegargli la situazione , ma nessuno di quei cretini sentiva ragione , ma una voce ...

 

"Cos'è questo baccano? Riunitevi per il prossimo attacco !"

 

... si fece strada tra gli altri imbecilli.

 

"E voi ? Siete civili? A chi avete giurato fedeltà? Jello o Karino?"

 

Clara spinse avanti Dunno tra le braccia del tipo.

 

"Tu sei Jello , vero? Sei stato manipolato da quel tipo che avete li"

 

Jello chiese più informazioni.

 

"Ragazza , cosa stai blaterando?"

 

Clara indicò la mano dell'uomo.

 

"Siete stato punto di recente , non è vero?" , e l'uomo si guardò la mano ,

"Non è una semplice puntura quella , è dovuta da un Kalosso"

 

Jello sbiancò come se sapesse di cosa stesse parlando.

 

"Stai attenta a quello che dici! E poi come fai a conoscerlo? E' una specie che si è quasi del tutto estinta e veniva usato in passato in operazioni militari"

 

L'uomo si guardò intorno e si asciugava la fronte.

Poi fece gesto ai soldati di farci passare ed entrammo in un edificio.

Jello puntava una pistola a Dunno.

 

"Lei si sente confuso , vero? Come se qualcosa non le tornasse"

 

Jello si toccò la testa.

 

"Lei è stato punto da un Kalosso da questo furfante : Dunno voleva approfittare del caos creato per impossessarsi dei tesori della città"

 

Io notai dei fogli su un tavolo e da lontano avevo occhiato qualcosa tipo "PACE" e mi avvicinai a leggere alcune righe.

 

Questo contratto testimonia il cessate al fuoco definitivo ... per dare finalmente la pace a questa città afflitta da questa inutile guerra ... ... ...

 

Era un lunghissimo documento che attestava la pace tra le due fazioni avvenuta qualche mese fa.

Io mi voltai verso Jello.

 

"Quindi lei già sospettava che qualcosa non andasse?"

 

 

"Me lo avevano fatto notare dei soldati ... "

 

Clara strizzò gli occhi come quando capita che qualcosa non le torni ... quando una situazione "puzza".

 

"Vaa beeene e ... allora perché questa guerra sta continuando?"

 

Clara mi tolse le parole di bocca.

Poi Jello sparò a sangue freddo il mercante che morìì sul colpo.

 

"Chi altro sa di questa cosa? Siete solo voi?"

 

Io mi avvicinai a Clara e ci fissammo a vicenda per un secondo , poi volgemmo lo sguardo a Jello.

Egli prese una sedia e si sedette e i soldati entrarono dentro l'edificio.

Clara fissò il cadavere del mercante.

 

"Cosa significa tutto questo?"

 

Jella poi si fissò la mano.

 

"Io ho un diario. Mi scrivo sempre tutto. Me lo sono sfogliato dopo l'evento della puntura del Kalosso.

Ci avevo scritto sopra anche la morte di una donna che credo fosse una mia amante e successivamente a quell'evento c'erano solo tante pagine bianche e poi una pagina dove avevo scritto che speravo davvero tanto che l'anima di questa donna potesse trovare pace se avessi deciso di impegnarmi a porre fine a questa guerra che andava avanti da mesi con un qualche accordo ..."

 

poi si alzò di scattò e scaraventò la sedia lontano.

 

"Vi rendete conto?? Non posso essere io quello che ha scritto quelle cose nel diario. Non ha senso . Io sono Jello , JELLO!"

 

 

Questo tipo era cambiato per amore di una donna e il solo dimenticare chi fosse l'ha riportato ad essere spietato.

Ha approfittato di quello che gli era stato fatto ... e l'ha trasformato in ... questo.

 

"Ti rendi conto di quello che stai dicendo?"

 

Clara era furiosa e voleva afferrare qualcosa per spaccargliela in testa.

Poi si guardò intorno.

 

"E nessuno di voi si ribella?! Dove sono i soldati che ..."

 

Poi Clara si poggiò la mano davanti alla bocca con un espressione sconvolta.

 

"Già , li ho uccisi mentre si apprestavano a correre dalla fazione di Karino per avvertirlo"

 

Poi mi tornarono in mente le parole di Amy.

 

Viaggiare con il Dottore è meraviglioso , ma devi affrontare anche tanta oscurità e non mi riferisco a quella dello spazio ... ma a quella nei cuori della gente.

Quella è la parte più dura , ma se viaggi con il Dottore devi decidere : prendere tutto il pacchetto o lasciare perdere.

 

CONTINUA . . .

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 - LA SUA DECISIONE ***


CAPITOLO 6 : LA SUA DECISIONE

 

Io e Daniele ci trovavamo in una situazione difficile , come sempre alla fine.

Ce la siamo sempre cavata , come sempre alla fine.

Risolveremo la situazione , come sempre alla fine.

... come sempre alla fine.

 

Jello era un mostro spietato che conosceva solo il sangue , il dolore e la conquista , ma ...

... qualcuno lo aveva cambiato.

Ha perso i ricordi di questa persona che amava così tanto ,

ha perso cosa provava quando stava con lei ,

ha perso quello che lo ha reso migliore ... o almeno ragionava così la mia testolina da romanticona.

 

"Sei cambiato , perchè riabbracciare quello che sei stato?"

 

In realtà temporeggiavo , buttando occhiate un po ovunque , alla ricerca di una soluzione o di una scappatoia.

 

"Quello che sono stato? Questo è il mio vero ME ... guardami! Non vorresti essere come me?!"

 

Jello si avvicinò al cadavere di Dunno e infilò un dito nel suo cranio spappolato dal proiettile e poi portò il suo dito pieno di sangue in bocca.

Era una scena davvero schifosa.

 

"Il sapore del sangue ... mi ci farei il bagno con il sangue dei miei nemici"

 

Daniele fissò Jello in cagnesco ... era furioso.

 

"E chi sarebbero esattamente questi tuoi nemici ?"

 

Jello poi si toccò la fronte con il dito ancora inzuppato di sangue e si fece uno scarabocchio.

 

"Semplice ... sono quelli che si mettono in mezzo ai piedi , quelli che mi puntano una pistola , quelli che iniziano una guerra contro di me , quelli che pensano di aver ragione e io torto ... devo continuare?

Probabilmente ... mezzo universo"

 

Pensai che la donna che era riuscito a cambiare Jello doveva essere stata proprio una tipa tosta visto che lui è veramente fuori di testa.

Anche quando viaggiavo con il Dottore capitava di imbattermi in tizi folli.

Una sola mente folle poteva essere capace di mettere in ginocchio un solo pianeta.

La follia non corrisponde sempre a qualcuno che sbraita e non connette cose , mi diceva il Dottore , ma tendevo sempre a prenderlo in giro dicendogli che secondo me stava iniziando solo a giustificarsi.

 

Alcune volte troviamo piu senso nella follia che dietro a calcoli ben calibrati.

Le risposte alcune volte le trovi nell'occhio del ciclone ... non sempre accarezzati da una brezza.

Poi il Dottore ad un certo punto avrebbe cominciato a straparlare su quanto fossi ridicola con certi vestiti e altre cose poco lusinghiere , ma con lui era sempre così.

 

"Blateri robe senza senso , ma penso che tu non sia pazzo"

 

Daniele rilassò lo sguardo e distolse lo sguardo verso il basso.

Aveva cominciato a parlare lui al mio posto.

Stava cercando di distrarlo oppure ...

 

"Una sola persona ti ha cambiato e il tuo diario lo testimonia .

Il tuo nuovo te ... o vecchio te come preferisci ... la vede come debolezza , ma quel te stesso che ha scritto quelle pagine di diario non la vedeva così.

Anche se ora parlo come se foste due persone distinte ... voi due siete la stessa persona"

 

Subito dopo Daniele alzò lo sguardo e lo fissò con un espressione serissima che non avevo mai visto sul suo volto fino a quel momento.

Non stava cercando di distrarlo , ma nemmeno di provocarlo.

Daniele ... non è il momento di fare conversazione , cavolo ...

Poi Jello si tolse l'espressione compiaciuta che aveva tenuto fino a poco fa.

 

"Ragazzino , ti confesserò una cosa ... se dovesse resuscitare e presentarsi davanti a me proprio in questo momento , la ammazzerei seduta stante.

Quel coso nel diario non sono io e quella mi avrà drogato o altro.

Non vedi chi sono? Mi guardi eppure non riesci a vedermi ... sono Jello , semplicemente io.

Un giorno mi potrei svegliare con la voglia di ammazzare tutti i tuoi parenti settacciando l'intero universo.

Io sono questo : la violenza , il sangue , la conquista ... la distruzione.

Non scrutare nella mia anima con la speranza di trovare qualcosa ... di trovare un senso alla mia vita.

Questo è Jello , questo sono IO!"

 

Una voce si fece strada e una figura entrò nella tenda.

 

"Ragazzi , volevo travestirmi da soldatina , ma non ho trovato un casco adatto ai miei capelli e poi siete dei maledetti maschilisti ... nessuna donna e niente mi sono limitata ad ammazzare i soldati qua fuori"

 

"River!"

 

Gridai quasi di gioia , ma allo stesso tempo ero preoccupata riguardo quella donna : era una mina vagante.

Daniele approfittò dei soldati distratti e ne stese uno , disarmandolo.

Raccolse il fucile , ma questo mi fece innervosire.

Lo ripresi subito.

 

"Tu prova ad usarla e sul TARDIS non ci metti piu piede"

"Ma quella ha ammazzato i soldati fuori senza pietà e non le dici nulla"

 

"Ehi quella lo dici a tua madr... lasciamo perdere"

 

E' un classico anche con il Dottore : ci si perde in chiacchiere e il cattivone se la da a gambe.

River si avvicinò alla finestra da dove era scappato , ma Jello si era già dileguato.

Io mi avvicinai a Daniele indicandogli di buttare via il fucile.

 

"Allora?"

 

Lo ripresi almeno due volte , ma poi decise di mollarlo.

 

"La tua politica di non usare armi fa schifo , mentre la tua amica non si fa problemi"

 

Non siamo amiche.

 

Questo fu quello che ci uscii dalle bocche , quasi in coro.

 

"Come mai sei tornata?"

 

Mi avvicinai a River che ancora li a fissare fuori dalla finestra alla ricerca di un indizio.

 

"Sareste spacciati senza di me , vi serve un arsenale e so che tu segui la mentalità del Dottore e ... non sempre il Dottore può sperare di farla franca solamente con un cacciavite sonico.

Lui ci è riuscito il più delle volte grazie al suo cervellone , ma quando non ci saranno soluzioni a cui affidarsi ... cosa farà?

Bando alle ciance ... dobbiamo inseguire Jello"

 

Conoscevo un po la storia di River Song e potevo capire il suo cuore che si era indurito cosi tanto negli anni.

E' cresciuta come una guerriera , ma anche se lei e il Dottore sono in eterno contrasto ... sono moglie e marito.

La soluzione non sono sempre le armi , ma nemmeno le parole possono risolvere tutto.

Bisogna decidere un approccio ... e non sempre si rivelerà giusto.

Può sembrare assurdo , ma ... alcune volte ... non esiste una scelta giusta.

 

"Ho già parlato con la fazione di Karino e capisce la situazione , ma non può più lasciare impunito Jello"

 

Daniele si avvicinò a noi.

 

"C'è poco da lasciare impunito , è pura malvagità"

 

Ripresi Daniele...

 

"Non sta a noi decidere!"

"Lo so , ma dovessi decidere io lo fermerei ... con qualsiasi mezzo.

Poco importa se questo vorrebbe dire rinunciare a viaggiare con te e il tuo TARDIS , ma quello li è pericoloso.

Ammiro gli eroi che risolvono le cose non uccidendo nessuno , ma li reputo anche stupidi ... poco dopo si sorprendono se si ritrovano la loro famiglia brutalmente uccisa dalla stessa persona che hanno deciso di risparmiare.

Non vale per tutti , non con tutti è possibile ragionare"

 

Lui distolse lo sguardo.

Da quando aveva cominciato a ragionare così?

Non che potessi dargli torto , ma ...

... vedere così tanta oscurità nei suoi occhi mi preoccupava.

River mi poggiò la mano sulla spalla e mi fissò per qualche secondo e poi si apprestò ad uscire dall'edificio.

Calpestai una pozza di sangue , ma prima di dire qualsiasi cosa , si era come dissolta nel nulla ...

non me la ero immaginata , giusto?

Non era l'unica stranezza : c'erano dei vetri a terra di uno specchio che River aveva distrutto , ma la mia immagine non vi rifletteva.

Erano finite le stranezze?

Ovviamente no.

 

"Probabilmente siete venuti a conoscenza della storia riguardo la donna che si era insinuata nella sua vita per fargli cambiare idea.

Beh ... ero io quella donna"

 

Quel ero io risuonava in tutto l'edificio , prepotente ... quasi diede la sensazione che le mura avessero tremato davanti a quelle parole.

 

 

 

CONTINUA

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 - TU SEI E SARAI QUELLO CHE SOGNI E SOGNERAI ***


Nota : Come avrete notato tendo a cambiare spesso i punti di vista tra un capitolo all'altro passando da Daniele a Clara o viceversa.

Succederà alcune volte che potrebbe subentrare un "terzo individuo" , ma specificherò subito in quel caso in una nota di chi è il punto di vista.

Solitamente uso il MIO e il SUO nel titolo per indicare il punto di vista di Daniele (Mio) e Clara (Suo) , ma con un terzo individuo questa formula alla "Scrubs" si perde con un titolo qualunque.

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Dal punto di vista di River Song , molto tempo prima dell'arrivo di Daniele e Clara ...

 

CAPITOLO 7 – TU SEI E SARAI QUELLO CHE SOGNI E SOGNERAI

 

A volte tendo a dimenticare chi sono davvero.

Mi immergo così tanto in un personaggio che divento tutt'uno con esso.

Sono stata Melody Malone e sono stata anche Cleopatra.

Un tempo sono stata anche Melody Pond , ma poi ho abbracciato il nome con cui tutto l'universo mi conosce : River Song.

Oggi non è la giornata di relax da passare sotto al Sole o su una pianura a fare picnic facendosi trasportare da una dolce e leggerezza brezza che rievoca ricordi.

Non starò qui a parlare della mia nascita o di come mi sono innamorata del Dottore.

Oggi sono qui con la mia attenzione diretta al Cubo dei Sogni , un reperto archeologico meraviglioso ... in mano a chi non lo sa apprezzare e lo usa come soprammobile.

Mi sono portata con me una mia amica , Madame Vastra ... ma per gli amici "Vastra" e basta.

 

"Mi hai detto che mi avresti mostrato un posto spettacolare ai confini del tempo e dello spazio e poi mi hai chiesto di portare la katana con me per il mio bene"

 

Vastra stava sospettando qualcosa.

Forse era a causa della città in lontananza da cui provenivano rumori di spari e bombe che esplodevano.

Vastra mi guardò con un espressione furiosa.

 

"Una volta ti ho aiutata con quel problema , ricordi? Tu sei una formidabile guerriera e le mie sole pistole non bastano"

 

Vastra si sentiva giustamente tradita : le avevo promesso un viaggio nel tempo e nello spazio , perchè voleva evadere un attimo dalla vita di tutti i giorni in preda a un esaurimento nervoso e lontana da Jenny che la stava assillando per un errore di valutazione commesso giorni prima su cose che non ho capito ... non presto molta attenzione ai problemi coniugali altrui.

 

"Potevi limitarti a chiedermi di aiutarti"

 

"E cosa avresti risposto?"

 

"No e ti avrei poi sgozzata , ma per la seconda parte sono ancora in tempo..."

 

Vastra era furiosa , ma poi le promisi una cosa "Ti prometto che appena torneremo , ti aiuterò con i tuoi problemi e a zittire – ehm – far ragionare Jenny , va bene?"

Le promesse non sono mai il mio forte , ma mi serviva per farla calmare.

 

"Sei irrecuperabile , Melody ... cosa ci facciamo in questo postaccio?

Come posso aiutarti? Anche se deduco dalle tue parole e la tua insistenza a farmi portare una katana che dovremmo affrontare qualcuno per i tuoi interessi"

 

Cosi si ragiona , mia cara amica.

 

"Esatto e quella laggiù è la citta di Maris che da qualche mesa è contesa tra due gruppi capitanati da un certo Jello e da un certo Karino.

Siccome sono una che fa i compiti , ho scoperto che originariamente era una città pacifica e Karino la governava , ma un certo Jello sta facendo di tutto per conquistarla e da mesi va avanti questa guerra.

Molti civili sono gia fuggiti chissà dove , mentre alcuni sono stati meno fortunati.

Io non sono qui a portare la pace , ma i miei studi mi hanno portato a scoprire che il Cubo dei Sogni è in questo posto"

 

Nel frattempo Vastra stava installando una ... tenda? Poverina , aveva portato con se tutto il necessario ... mi farò perdonare , forse.

 

"Cosa sarebbe questo Cubo? Mai sentito nominare"

 

Mi detesto quando faccio così ... quando cerco di trattenermi per non sembrare simile al Dottore quando si emoziona e comincia a raccontare cose con una felicità simile a un bambino che ti racconta dei suoi giocattoli preferiti.

E allora cercai di trovare un equilibrio senza cominciare a straparlare.

Dannazione , io amo queste cose!

 

"Allora , mia cara Vastra ... il Cubo dei Sogni è un oggetto rarissimo ambito da molti archeologi e cacciatori di tesori.

Il suo contenuto è un mistero e sembra che serva una chiave per aprirlo.

E' molto simile alla lampada dei desideri delle storie , ma solamente che esaudisce un solo desiderio e per un tempo limitatissimo.

A me non interessa il suo potere , ma solo metterci mano visto che il suo valore è inestimabile"

 

E fino a qui era tutto chiaro , ma poi Vastra mi fece la domanda che stavo aspettando di sentire.

 

"Tu sei la famosa River Song , dovrebbe essere un gioco da ragazzi per te impossessarti di quell'oggetto.

Sei un ottima doppiogiochista , sei abile nell'infiltrarti e sei anche una macchina da guerra.

Tu da sola potresti porre fine a questa guerra"

 

Stava ovviamente esagerando , ma nemmeno tanto...

 

"Hai ragione , ma nella stanza dei tesori ci sono diversi mostri addestrati e la velocità e il loro mimetizzarsi mi creerebbero un po di problemi.

Sono fuggita da quella stanza solo grazie al manipolatore del Vortice"

 

Vastra ha sangue siluriano e individuare e fronteggiare certe creature non dovrebbe essere difficile .
Poi è un abile spadaccina e avrebbe me al suo fianco.

 

"Che onore! Madame Vastra al vostro servizio!"

 

Era ancora arrabbiata e non c'era momento in cui non mi facesse pesare di averle mentito , ma accettò lo stesso di aiutarmi.

Passammo per una fogna e ci ritrovammo sotto a una botola ... inizialmente ben protetta , ma la prima volta ho disattivato tutte le difese ipnotiche e ... lassative.

Si , lassative ... avete capito bene.

Una volta dentro la stanza del tesoro , c'era solo silenzio.

A parte qualche bombardamento esterno che spezzava il silenzio soffocante ... non c'era nessun rumore particolare nella stanza.

Vastra era rimasta immobile , come una lucertola che vede una preda o il predatore.

Estrasse lentamente la sua spada e la sguainò verso l'altro , infilzando una di quelle bestie che si stava calando senza far nessuno minimo rumore.

La bestia , simile a un lupo mannaro , emetteva un verso terribile e si dimenava a terra.

Poi si avvicinarono altre bestie come quelle e non ci pensai due volte a sparare.

Vastra che faceva a fette le bestie e io che le finivo sparandogli in testa.

 

"Sai cosa penso sul ferire altre specie animali!"

"Vastra , puoi stare tranquilla ... queste bestie sono state create per la guerra e non c'è modo di comunicare con loro"

 

Come gli Odd esistevano per servire , queste bestie fameliche esistevano solo per uccidere.

Non potevi comunicarci , erano stati creati artificialmente solo per uno scopo.

Non tutto si può risolvere dietro a un tavolo , chiacchierando.

Non sembra , ma non sono amante della violenza e , se possibile , la evito.

La violenza è sempre sbagliata , ma alcune volte ... è una scelta obbligata.

Non ho nessun tipo di rimorso a uccidere queste bestie e nemmeno a sparare in testa un essere umano che ha deciso di imbracciare un arma.

Non c'è tempo per parlare quando sono macchine da guerra senza anima quelle che hai di fronte.

Non c'è tempo per parlare quando un soldato ha appena tolto la sicura e già sta con il dito sul grilletto pronto a spararti.

Non esiste la scelta giusta o sbagliata ... esiste scegliere e avere a che fare con le conseguenze , sempre se sei ancora vivo per affrontarle.

Non scegliere è paradossalmente di suo ... una scelta.

Non te la cavi semplicemente non scegliendo ... perché non scegliendo , hai scelto lo stesso.

 

"River ! Sono troppi !"

 

Da quando ho memoria e , anche prima , qualcuno ha sempre scelto per me.

Non voglio vivere basandomi troppo sul concetto di giusto o sbagliato , buono o cattivo ...

... io vivrò accettando le conseguenze delle mie scelte , qualsiasi esso siano ... pur se discutibili , pur se prive di senso , ma avrò scelto io.

 

"River ! Dobbiamo ritirarci !"

 

Ho scelto di trascinare Vastra in questo inferno per un mio capriccio , per mettere mano su un tesoro e cosa accadrà tra poco?

Ho scelto.

Ho scelto ...

... e ora ho tra le mani il Cubo dei Sogni ...

... e una fredda lama puntata sul collo.

 

"Saremo anche impegnati in questa stupida guerra , ma non siamo superficiali"

 

Un uomo dai capelli rossi mi puntava un coltello alla gola.

Non lo avevo sentito arrivare.

Fece schioccare le dita e le bestie che avevano accerchiato Vastra ... si ritirarono.

 

"Sei una civile in cerca di gloria? No , non lo sei.

Lavori per Jello? No , non credo.

E allora sei una qualche estranea mi verrebbe da dire ... se non riconoscessi quel cespuglio di capelli.

Professoressa River Song , dico bene?"

 

L'uomo posò il suo coltello in un taschino.

Poi fece un piccolo inchino ... mi stava prendendo in giro?

 

"Vorrei scusarmi , ma hai ammazzato molte delle mie guardie al tesoro nazionale e quindi ... mi limiterò a non ucciderti , va bene?"

 

Vastra si avvicinò con cautela e le feci il gesto di rinfonderare la katana.

 

"Tu sei Karino , Re di questa nazione e comandate anche delle forze armate che tentano di respingere i soldati di Jello"

 

Mi fece un occhiolino e poi si sedette.

Io ero tentata di ucciderlo e andarmene , ma le bestie nascoste nell'ombra non ci avrebbero fatto scappare facilmente.

 

"Tu e la tua amica volete uccidermi ? Fatelo pure.

I miei amici non sarebbero tanto entusiaste"

 

Rinfonderai la pistola e fui stuzzicata dalla curiosità.

 

"Questa è la tua nazione e dovresti usare tutto quello che hai per fermare gli invasori.

Hai un arsenale come questo e lo lasci alla guardia di un tesoro?"

 

Poi Karino sbuffò e si alzò nuovamente in piedi.

 

"Non posso impiegarli in guerra , non sono stati creati per questo.

I Mormor Oscura sono esseri creati cinquanta anni fa dai miei predecessori in difesa di questa particolare stanza.

La tecnologia è andata persa e sappiamo solo come crearli , ma non come farli evolvere e forse è un bene.

I Mormor non possono entrare in contatto con la luce esterna per più di trenta secondi che cominciano a prendere fuoco ed esplodono creando voragini a causa della materia instabile che li compone.

Sembrano fatti di ossa e carne e sembra che sanguinino , ma è tutta una messinscena.

Non starò a spiegarti nel dettaglio che anche io ne capisco meno di te , ma voi credete di ferirli oppure ucciderli , ma è solo materia che appare come una qualche forma animalesca per nascondere le loro reali origini"

 

Poi Vastra lo interruppe.

 

"Io ho sentito il loro calore e la loro rabbia e paura e tu mi stai dicendo che è tutta una farsa?

Un qualche tipo di materia che finge per occultare cosa è davvero?"

 

Karino non rispose e alcuni soldati entrarono dalla porta principale con i fucili che puntavano verso di noi.

Il tipo aveva chiacchierato tantissimo...

 

"Perchè raccontarci tutte queste cose? Ah , ho capito... intendi farci fuori?"

 

Karino mi fissò e poi disse qualcosa come "Sei perfetta per quel ruolo" e i soldati ci accerchiarono cominciando a spintonarci verso l'uscita mentre Karino parlava.

 

"Conosco le tue abilità , River Song e mi serve proprio un infiltrato.

Non ci girerò intorno ... stiamo perdendo e mi serve qualcuno che si avvicini a Jello , ma senza ucciderlo ... "

 

E per cosa? Cominciai a ragionarci su fino alla risposta che sarebbe arrivata pochi secondi dopo.

 

"Seducilo , diventa la sua amante e portalo dalla nostra parte"

 

Vastra trattenne una risata , quasi si stesse godendo la situazione e Karino parlava di questo suo "piano" facendolo passare per facile.

Poi feci la classica domanda sciocca , ma quella che uno sente necessità da fare anche se la risposta è scontata.

 

"E perchè dovrei aiutarti in questa follia?"

 

E poi arrivò la risposta scontata che cercavo , ma che in cuor mio speravo un tantino diversa.

 

"Se non mi aiuterai ti ucciderò ..."

 

Ma aggiunse altro.

 

" ... ma non sarei diverso da quella bestia quindi ti farò un offerta : il Cubo dei Sogni e la locazione della chiave"

 

Poi , invece di starmi zitta , feci un osservazione ad alta voce.

 

"Perchè mi daresti il cubo e la chiave per aprirlo invece di usarlo per te e per risolvere questa situazione?"

 

Karino si fermò improvvisamente.

 

"Sai perché si chiama Cubo dei Sogni? E non mi riferisco solo alla storia che possa esaudire un desiderio e dissolversi in breve tempo"

 

Non risposi. Era quella l'unica storia , non c'era qualcosa in piu a riguardo e me ne vergognerei come archeologa a non saperlo.

 

"In cambio ti priverebbe di un altro tuo sogno ... facendo un esempio : il mio sogno è vedere prosperare questa mia nazione , ma se mi privi di questo , non me ne importerebbe nulla e portebbe a conseguenze.

Se ti privano di uno o piu sogni , che cosa sei ? Cosa diventerai?

Cosa succede se perdi interesse davanti alla cosa che hai sempre sognato?

A volte i sogni ci portano lontano e nel tragitto ci formano.

Spero che capirai e scusa per le chiacchiere"

 

E pensai ... cosa sarei senza il mio sogno di essere l'archeologa migliore al mondo?

Se non avessi mai avuto quel sogno da un certo punto in poi della mia vita ... che strada avrei intrapreso?

Decisi di non pensare più e ad alta voce dissi "Accetto" e il volto di Karino si rilassò.

 

CONTINUA . . .

 

 

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 - LA BESTIA PIU' BESTIA ***


Punto di vista di River Song.

 

CAPITOLO 8 : LA BESTIA E PIU' BESTIA

 

Karino mi espose il suo piano : dovevo avvicinarmi a Jello , sedurlo e convincerlo a passare dalla loro parte e in cambio avrei ricevuto il Cubo dei Sogni e precisa posizione della chiave.

 

"Cosa ti fa pensare che sarà di parola?"

 

Vastra aveva fatto una domanda giusta , ma volevo fidarmi del mio istinto.

Non ci aveva nemmeno microchippato o cose simili ... io e Vastra potevamo andarcene in qualsiasi momento.

Non volevo coinvolgere ulteriormente la mia amica (sperando che lo siamo ancora)

 

"Voglio fidarmi del mio istinto e Vastra ... grazie di tutto"

 

Mi tolsi il manipolatore del vortice e glielo misi intorno al polso e , dopo aver premuto un bottone , la scaraventai bruscamente nel suo tempo.

Ero stata ipocrita e l'avevo coinvolta in un mio capriccio ... e non so proprio come sdebitarmi.

La promessa di aiutarla con i problemi con sua moglie Jenny , ma ... nemmeno riesco a gestire i miei di problemi ...

... la relazione con il Dottore è complicata e lo sarà sempre.

A volte siamo sposati , a volte mi conosce appena , a volte mi conosce fin troppo bene ...

... una relazione contro lo spazio e il tempo e poi si lamentano delle relazioni a distanza.

Mentre lasciavo vagare la mia mente , mi avvicinavo a un edificio abbandonato dove Jello e i suoi uomini organizzavano i loro attacchi.

Avevo lasciato le mie armi dentro una botola di un negozietto di dolci , ormai abbandonato da tempo.

Cominciai a gridare "Aiutatemiii , vi pregoooo" con una voce straziante e due uomini ben piazzati puntualmente mi puntarono un arma contro.

 

"Per favore ... sono ferita , dovete aiutarmi"

 

Mi ero autoinflitta qualche ferita per essere convincente ... la mia bellissima pelle ... meno male che il mio chirurgo di fiducia che mi riattoppa mi fa sempre buoni prezzi , gli farò visita appena sarà tutto finito.

 

"Cosa ci fa un civile qui?"

 

Uno di quei soldati aveva cominciato a girarmi intorno , mentre l'altro mi puntava un fucile contro senza distrarsi nemmeno un attimo.

 

"Ho tanta fame ..."

 

E simulai uno svenimento.

Non ho avuto un infanzia facile e ho conosciuto alcuni individui nel tempo che mi avevano insegnato tantissime cose e per me simulare malesseri di qualsiasi genere era una stupidaggine.

Ho dovuto affrontare tante cose nella mia vita ... ho dovuto sopravvivere e diventare un arma per uccidere il Dottore.

Devi conoscere ogni genere di trucco , saper maneggiare il maggior tipo di armi e e veleni possibili , saper prevedere il nemico e cosi via.

Quei due erano dei novellini ... cominciarono a domandarsi a vicenda cosa dovevano fare e qualcuno uscii dall'edificio : era proprio Jello.

 

"Cosa diamine sta succedendo qua? E cosa ci fa questa donna per terra?"

 

Mi ero strappata parti del vestito per mettere in evidenza le parti più "strategiche" che , modestamente ... sono un gran pezzo di donna e me lo diceva anche Giulio Cesare.

E come previsto il respiro e i battiti di Jello si fecero più forti.

Non potevo sentire "altro" far rumore , ma sapevo che si era eccitato.

 

"Portatela dentro"

 

Qualsiasi bestia dell'intero universo e di tutti gli universi ha certi "istinti" o "bisogni".

Karino mi aveva descritto Jello come "un essere crudele senza anima" eppure confidava nel fatto che potessi in qualche modo cambiarlo.

Sarebbe stato facile ucciderlo e invece ... mi chiedeva di sedurlo e portarlo dalla loro parte.

 

Mi portarono in una stanza e mi distesero su un letto e chiusero la porta a chiave.

Mi "riattivai" e mi alzai lentamente , ma qualcuno gia mi aveva medicato le ferite.

Io mi avvicinai alla porta.

 

"C'è nessuno?"

 

Inscenai la parte della donna spaventata.

 

"Per favore ... dove mi trovo? Ho paura ..."

 

E insistetti cominciando pure a piangere.

Le doti recitative di una grande attrice e poi ...

... qualcuno girò le mandate di quella porta e questa si era aperta lasciando entrare successivamente Jello.

Io indietreggiai , tenendomi stretta ancora la parte da recitare della donna spaventata.

 

"Dovrei ammazzarti , lo sai?"

 

Jello mi fissava dalla testa ai piedi , soffermandosi a fissarmi in "certi punti"

 

"Non lo farò , anzi diventerai la mia donna . Ne ho cercate tante , ma nessuna in questa nazione è bella come te"

 

Non volevo nemmeno chiedere che fine avessero fatte le altre , ma dovevo recitare.

 

"Che ... che fine hanno fatto le altre donne?"

 

"Chiedilo ai miei soldati"

 

Io ero un peperino , era facile farmi perdere la pazienza , ma quando dovevo recitare una parte ... diventavo "quella parte" , non potevo mica ammazzarlo.

 

"E' ... terribile"

 

La parte della donna nauseata mi riesce sempre bene , ma la vera me lo avrebbe castrato insieme agli altri soldati.

Jello mi si avvicinò e mi accarezzò il viso.

 

"Potrai vivere e nessuno ti toccherà nemmeno con un dito"

 

...chissà quale divinità poteva sapere cosa ho potuto sopportare da li in avanti.

I giorni passavano e io entravo sempre di più nelle sue grazie.

Purtroppo la guerra ancora persisteva e ho dovuto assistere a diversi massacri.

Non sapevo piu se ne valeva ancora la pena fare tutto questo per quel maledetto Cubo.

Guardavo le celle dove venivano tenute le donne con i loro bambini.

I soldati di Jello erano bestie come lui che promettevano alle donne di non toccare i loro figli se "avessero fatte le brave" e li avessero serviti.

Ogni giorno incrociavo gli sguardi di quelle donne con lo sguardo vuoto che abbracciavano i propri figli con un vigore incredibile come solo una madre sa fare.

Cosa stavano patendo quelle madri per proteggere i propri figli?

Io volevo ammazzare tutti questi maiali.

Successivamente, a cena , parlai di tutto questo a Jello.

 

"Liberarle? Sei pazza?"

 

"Io sono tua moglie ora e ho deciso di rimanere al tuo fianco e questo non cambierà mai , ma quelle donne?

Non vedi come stanno soffrendo?"

 

Inutilmente cercavo di fare appello all'umanità inesistente di Jello.

Non so nemmeno io cosa fare.

Potevo ammazzarlo , ma mi ripetevo "sono arrivata fino qua" e forse dovevo fare io appello alla mia umanità.

"Non hai capito la tua situazione , non hai diritto di dirmi cosa fare .

Ci metto poco a buttarti in mezzo alle altre"

 

Afferrai una forchetta con vigore , ma mi fermai.

Non con la lingua , no quella no ...

 

"Io ti potrei ammazzare adesso , in questo preciso istante.

Tu mi ripugni e sei tutto quello che odio di più al mondo.

Ti sgozzerei e con la tua testa ci farei una merdosa cornice dove ci sputerei contro ogni giorno.

Giuro che ora mi alzo e ti scuoio vivo"

 

Improvvisamente Jello cominciò a iperventilare e a toccarsi il petto.

Incredibilmente cominciò a ridere come un pazzo.

Era come impazzito e pensai che non c'era piu nulla da fare e presi una forchetta e corsi per ficcargliela in un occhio.

 

"Se è questo che desideri , ti accontenterò!"

 

Mi fermai di scatto.

Cosa stava farneticando?

 

"E' bellissimo! Ti prego , continua , fammi vedere quella luce nei tuoi occhi!

Fammi sentire quanto male può generare la tua anima !"

 

Cosa diavolo stava succedendo?

Questo qui si stava "eccitando" con la mia rabbia?

Rideva di gusto e quasi si stava mettendo a piangere.

E allora solo in quel momento avevo capito : per sedurre una bestia , dovevo essere anche io a mia volta una bestia.

La sua psiche era fragile e il contrasto con la mia pura rabbia e indignazione lo aveva travolto.

Ora avevo il coltello dalla parte del manico...

 

In pochi giorni lo trasformai in un agnello , mandando in pappa il suo cervello.

Ho dovuto sporcarmi le mani ... uccidendo alcuni dei suoi soldatini e dovevo recitare facendo finta che tutto questo mi portasse un immensa gioia.

Non ho mai avuto una vera spiegazione davanti a questo fenomento , ma la mia ipotesi era questa : la mente di Jello aveva conosciuto sino ad allora solo la sua di crudeltà e quella dei suoi soldati che non erano altri un "prolungamento" di se stesso , mentre io ero una cosa nuova.

Qualcuno che si ribellava a lui ? Qualcuno che gli puntava un arma contro? Qualcuno che rideva di gusto uccidendo i suoi soldati?

Il suo cervello ebbe qualche tipo di scompenso e una sorta di reboot , come se servisse altrettanta violenza per contrastarne un altra.

Avevo capito che qualcuno aveva giocato con la sua mente come l'Ordine del Silenzio aveva fatto in passato con me.

Era stato programmato per essere malvagio , ma non per contrastare altra malvagità.

Non mi feci molte domande , ma una volta Jello come mio burattino gli ordinai di stringere un alleanza.

"E' giusto , ho combinato troppi casini ... è sbagliato e sono un essere schifoso , ma mi consola che anche una bestia come te cerca di redimersi ..."

 

Ora ero io la bestia.

Le stesse donne che precedentemente cercavano il mio sguardo , appena vennero liberate , scapparono di corsa ... insultandomi in tutti i modi possibili.

Ero dovuta essere convincente e uccidere alcuni soldati di Jello davanti a donne e bambini ...

...

...

sono come un oggetto rotto , ormai da tempo.

Mi ero spinta cosi lontano per quel Cubo , ma a che prezzo?

Mentre ero nella mia stanza a riflettere , una figura coperta da un velo entrò.

Era Vastra.

 

"Cosa ci fai qui?"

"Non so come questo coso funzioni , ma sono venuta a tirarti fuori da questo casino , tanto hai ottenuto quello che volevi , no?"

 

Non avevo nemmeno la forza di rispondere.

Inscenai la mia morte , dicendo che avevo deciso di suicidarmi perché "la bestia che ero non ce la faceva piu e che confidavo nella sua bontà".

Potete capire da voi quanto sia strano tutto questo...

Jello se la bevette e "per il mio bene" decise il giorno stesso di deporre le armi e servire Karino.

 

"Ottimo lavoro , professoressa River Song"

 

Karino mi diede il Cubo e delle coordinate (che poi non erano coordinate) per trovare la chiave e poi capii :

altro che "perdere i propri sogni" , non poteva usare il Cubo perché la chiave era situata nel posto più protetto di tutti ovvero ... nel TARDIS del Dottore.

 

"Non ho mai decifrato queste coordinate ... a patto che siano coordinate o un codice"

 

C'era praticamente scritto NON SO COSA VUOI FARCI , MA IL DOTTORE COSTUDISCE GELOSAMENTE QUESTA CHIAVE QUANTO LE SUE PREZIOSE SCIARPE E CRAVATTINI ... in Gallefreyano.

 

Io lasciai l'edificio con Vastra gridando "Non ne posso più! Sono una cretina , ho il cervello di una gallina e l'anima nera come la seppia"

 

Io gia vedevo li il Dottore a dirmene quattro e su come "avessi sorpassato il limite" e ogni tanto pensavo a Jello e come alcune cose non mi tornassero , ma ... poco importava! Avevo deciso di dire "basta".

E volevo buttarmi da un burrone , ma poco dopo notai un losco figuro aggirarsi intorno al palazzo di Karino : una vecchia conoscenza.

 

"Tu sei Ovra Dunno?"

 

Avevo conosciuto il losco mercante tempo fa ...

... aveva un recipiente con uno strano insetto dentro.

 

"Tu non mi hai visto"

 

E scappò via alla velocità della luce.

 

Vastra disse una cosa riguardante l'insetto.

 

"Quello era un Kalosso"

 

Non la ascoltai e premetti il manipolatore del vortice ancora sul polso di Vastra, teletrasportandoci nel passato , nella residenza di Vastra.

 

"River ! Stai scappando per caso?"

 

Feci un respiro profondo , perchè lei non sapeva cosa ho dovuto passare e che cosa avevo fatto ...

... ero vicina a una crisi di nervi e , ormai "esplosa" , scaraventai il Cubo contro un muro.

 

"Vastra , io non sono un eroe ... Vastra io sono un mostro , non sai fin dove mi sono spinta solo per quel Cubo!"

 

Non ce la facevo più ... e piansi , ma non era una recita.

Vastra mi fece mettere a sedere e le raccontai tutto.

 

"Non posso giudicarti e non voglio nemmeno farlo , ma ora dobbiamo impedire un altro disastro ... Kalosso vuol dire sempre guai"

 

Vastra aveva fatto in passato cose terribili , ma il Dottore l'aveva salvata e non giudicata.

Lei stava facendo lo stesso con me?

Vastra si tolse il manipolatore del vortice dal polso e me lo mise in mano.

Vastra accennò un sorriso di incoraggiamento e dopo essermi asciugata le lacrime ...

... premetti quel bottone.

 

Purtroppo il mio manipolatore aveva bisogno di una revisione e ci aveva portato a qualche giorno o settimana dopo ...

e la guerra era ricominciata.

Dopo diverse indagini , traemmo le nostre conclusioni e decidemmo di accamparci fuori città ed escogitare un piano.

Volevo fermare questa guerra ... e salvare le donne e figli che precendentemente avevo spaventato recitando il ruolo della bestia che purtroppo ero realmente diventata.

Ho ucciso quei soldati perché lo meritavano , ma averli giustiziati in quel modo solo per suscitare qualcosa in Jello ... mi veniva da vomitare.

Ero in perlustrazione in città ...

... e alle mie orecchie arrivò un rumore familiare in mezzo alla città devastata.

Era il Dottore?

Era qui?

Aveva saputo?

Era lui?

Davvero lui?

E mi ritrovai in un vicoletto con un soldato che stava puntando il suo fucile contro un ragazzo che teneva tra le sue braccia ... Clara Oswald?

 

Non esitai e sparai un colpo in testa al soldato.

Stavolta mi era pesato tantissimo ...

... stavo per impazzire.

 

Il resto della storia la conoscete.

 

 

Vastra : Li lasci andare da soli?

River : Quel ragazzo è un imprevisto ... è sempre un mio parente e dovrei un attimo stare attenta e devo riorganizzare le idee.

 

In realtà ormai ero entrata in un loop di pieno di terrore e autocommiserazione e Vastra lo aveva notato.

 

"Ascoltami Professoressa River Song" , esordì cosi e mi afferrò la mano , "tu hai un cuore e il fatto che riconosca i tuoi sbagli è un passo avanti.

Non ti sto giustificando che quello che hai fatto per brama di mettere mani sul Cubo è stato terribile , ma devi farti forza.

Tutti sbagliamo , ma abbiamo anche la forza di rimediare.

Non pensare agli errori commessi e alla loro gravità , tu ritorna in careggiata ... torna ad essere River Song.

Bisogna proteggere quei due , è chiaro?"

 

Mi venne istintivo baciare Vastra sulla bocca e ripresi in mano la mia persona e la mia anima.

Un rumore fastidioso raggiunse le orecchie mie e di Vastra , simile a un rumore metallico e mi venne istintivo buttare un occhio sul manipolatore del vortice.

 

"Vastra ... hai un modem? Non sono di questa epoca , ma solitamente rubi sempre qualcosa dal TARDIS del Dottore"

Vastra non rispose , ma si limitò a guardarmi con un espressione persa.

Non c'era tempo da perdere ...

 

"Farò del mio meglio ... River Song sta tornando"

 

FINE CAPITOLO 8

 

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 - IL MIO CAPRICCIO ***


CAPITOLO 9 : IL MIO CAPRICCIO

 

La donna tutto capelli (River?Sono un macello con i nomi) aveva detto qualcosa riguardo a essere la donna descritta nel diario di Jello.

 

"E non l'hai ucciso?!" ,questa fu la prima cosa che mi uscii dalla bocca , "lo avevi così vicino e non hai pensato di fare qualcosa?!"

 

Ero davvero fuori di me : poteva uccidere quell'uomo e non l'ha fatto.

Perché?!

Clara non disse una parola , mentre River sfogliava il diario di Jello.

 

"Quindi avevo ragione..." , la donna farfugliava qualcosa , "...non c'è tempo da perdere"

Afferrai River da un braccio.

 

"Non c'è tempo da perdere , eh? Cosa è cambiato? Ora vuoi fermarlo?"

"Lasciami immediatamente il braccio o te lo spezzo"

"Daniele! Si può sapere cosa ti prende?!"

 

Clara mi fissò con uno sguardo quasi impaurito ... e deluso , forse.

 

"QUESTA donna ha avuto un occasione per fermarlo!"

 

River si liberò dalla mia presa , non che ci volesse molto visto che ero uno stuzzicadenti senza forza e mi spintonò lontano.

 

"Sei ancora un ragazzino , Daniele. Parli con leggerezza di cose che non puoi capire e dici cose come "ammazzare" con così tanta facilità.

Non siamo in un videogame e ... ah! Non farmi perdere tempo"

 

River lasciò l'edificio di corsa.

Mi voltai verso Clara che mi guardava ancora con quello sguardo pieno di amarezza e delusione.

Non dissi nulla e andai dietro a River Song , ma lei mi urlò contro.

 

"Cosa vuoi? Sparisci ! Tu e Clara dovete prendere il TARDIS e andarvene!

Qua finisco io"

 

Lei sbraitava , ma i suoi occhi dicevano altro.

Mi ricordava un po Amy quando sorrideva o quando mi sgridava ... quando c'era una strana luce nei suoi occhi significava che stava soffrendo.

 

"Mi dispiace , ma sono fuori di me ... avrai avuto le tue ragioni , ma ... perché quel tipo (Karino?) voleva a tutti i costi avere Jello come alleato?E' un invasore e mentalmente instabile.

Non so come sei riuscita a cambiarlo , ma ... "

 

River Song raggiunse un mezzo simile a una moto volante , ma blaterava sul fatto che non trovasse le chiavi e poi quando le trovò , salì su quella moto , la accese e mi guardò.

 

"E' quello che voglio scoprire , ma dobbiamo fare squadra.

Ho lasciato Vastra alla tenda perchè non voglio coinvolgerla ulteriormente"

 

Lo sguardo di River si posò su Clara che stava uscendo dall'edificio.

Io cercai di evitare lo sguardo di Clara , mentre lei stava per dire qualcosa.

 

"Ci penseremo io e Daniele a scoprire altro su Karino , tu pensa a Jello"

 

Sapevo benissimo che mi stavo comportando come un bambino viziato , ma c'era così tanta rabbia in me ...

... mi limitai a fissare il terreno.

Clara poi si mise davanti a me

"Ascolta" , mi disse e mi afferrò per il mento per sollevarmi la testa e fare in modo che incrociassi il suo sguardo , "so cosa si prova ... ci sono passata con il Dottore"

Mi fece un sorriso.

"Ora senti un totale caos dentro di te , vorresti gridare e cose come speranza e felicità sono totalmente offuscate dentro il tuo cuore , ma credimi ... non farti assorbire da quel buco nero che si è manifestato dentro di te ... può essere allettante tuffarsi dentro , mentre fuori è la fine del mondo.

Ricordi la storia di Danny Pink , il mio ragazzo?

Io ero fuori di me , sono stata tremendamente egoista e ho tradito la fiducia del Dottore quel giorno , ma lui mi ha perdonato lo stesso.

Quel suo gesto mi ha fatto riflettere parecchio

... ho commesso ugualmente altri sbagli successivamente , ma ho cercato di affrontare le cose diversamente.

Insomma quello che voglio dirti è che , per quanto sia assurdo e crudele ciò che ti circonda , non soccombere a questo.

Davanti a qualsiasi cosa triste o terribile che ti si porrà sul tuo cammino , fa in modo che non ti afferri e ti porti giù nell'oscurità più profonda"

 

Che stupido.

Anche lei ne aveva passate tante e ogni giorno vive con la consapevolezza che dovrà tornare nel momento esatto della sua morte.

Lei ha visto tante cose e ha perso altrettanto ... e io mi sono permesso di giudicarla solo perchè ero acceccato dalla rabbia.

 

"Mi dispiace , Clara"

 

Non mi veniva in mente niente di meglio , ero troppo preso a pensare quanto fossi idiota.

Clara mi diede un bufetto sulla fronte e mi afferrò la mano.

Cominciammo a correre.

 

"Se siamo fortunati , non beccheremo proiettili"

 

C'era troppa calma e cadaveri di soldati sparsi ovunque da entrambe le fazioni.

Lei non sorrise più , ma si limitò a guardare dritto.

La folle corsa divenne una semplicemente camminata , ma Clara continuò a tenermi la mano.

Era sempre Clara : aveva paura , era triste ... un mix di emozioni.

Io le strinsi la mano con più vigore per farle capire che c'ero e lei rispose stringendo la mia con altrettanto vigore.

Arrivammo davanti al palazzo di Karino e c'erano soldati ammassati ovunque.

Era uno spettacolo raccapricciante.

Sangue ovunque e la porta del palazzo caduta a pezzi.

Ci incamminammo guardandoci rispettivamente le spalle e varcammo la soglia di quel grosso portone ormai distrutto.

Ad un certo punto qualcuno si mosse nell'oscurità ...

 

"E' stato un completo disastro , perchè è andata così?"

 

L'uomo cadde in ginocchio e si mise le mani tra i capelli.

Clara si avvicinò all'uomo , notando i vestiti particolari simili a quelli di un principe.

 

"Lei è Karino?"

 

L'uomo alzò lo sguardo verso Clara.

 

"Com'è che finisce sempre allo stesso modo? Sono cosciente delle regole ... "

 

L'uomo si alzò di scatto e gridò al soffitto "SONO COSCIENTE DELLE REGOLE!Questo e' il tentativo 1054 ! Avete fatto un mondo così perfetto ... oppure così mediocre... non riesco mai a capire quale dei due"

 

Il tipo volse lo sguardo verso di noi : aveva un espressione folle in volto.

 

"Lo so cosa è cambiato , non c'eravate nelle precedenti ..."

 

Improvvisamente ci fu come una sorta di interferenza e lui non c'era più.

Io e Clara ci fissammo a vicenda ...

cosa cazzo era appena successo?

 

FINE CAPITOLO 9

 

 

 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 - VOCI MISTERIOSE ***


CAPITOLO 10 – VOCI MISTERIOSE

 

Due entità conversano tra loro ...

 

"E' stato un successo"

 

"E' stato un fallimento"

 

"Allora non è stato un completo successo o un completo fallimento"

 

"Non si progredisce così : non puoi fare un passo in avanti e uno indietro.

Abbiamo integrato TEST A , TEST B ed ELEMENTO A senza problemi , per poi ritrovarci CODICE X0A0100029 a dare di matto e X0A100030 a rebootarsi e ad autoriscriversi il codice da solo trasformandosi in un codice totalmente diverso"

 

"Errore mio , ma non possiamo correggere tutti i bug ... più la tecnologia si evolve e più i bug aumentano"

 

"Troppo complessi da replicare ..."

 

"Non possiamo rendere REALE il progetto se ci sono intoppi"

 

"Veritas era imperfetto , ma gli spunti c'erano "

 

"Il CAL pure , ma era decisamente più patetico"

 

"L'umano cresce sempre , i codici no , sono limitati"

 

"Per questo abbiamo scelto loro ... "

 

"Eravamo un entità , ma serviva un confronto"

 

"Il confronto è stato inesistente , dovremmo pensare a essere d'accordo nel tornare a essere una cosa sola"

 

"Avvio il procedimento"

 

"Anche io"

 

 

INTERRUZIONE.

 

 

FINE CAPITOLO 10

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 - LA SUA NON ESPERIENZA CON I COMPUTER ***


CAPITOLO 11 : LA SUA NON ESPERIENZA CON I COMPUTER

 

 

Io e Daniele avevamo assistito a un evento davvero "curioso" , se cosi possiamo chiamarlo .

Karino era scomparso davanti ai nostri occhi tra diversi sfarfallii , quel tipo di sfarfallio che ti ritrovi quando l'antenna della TV da i capricci e non riesce a sintonizzarsi.

Cercavo qualche traccia , anche una minima ... non poteva essere svanito in quel modo!

 

"Clara , dovremmo andarcene subito"

 

Daniele mi stava chiamando , ma non potevo semplicemente "andarmene" e cercavo un qualsiasi tipo di indizio come da quello più banale come cercare una botola nascosta a qualcosa di più complesso , ma ...

 

"Clara , sto dicendo sul serio"

 

Non capivo l'insistenza di Daniele e mi voltai verso di lui e solo allora capii la sua reazione : c'erano figure che si muovevano con un continuo sfarfallio.

Non si potevano classificare come "persone" visto quella distorsione continua che emanavano e il loro muoversi a scatti.

 

"Hai notato pure tu?"

 

Daniele indicava una di quelle figure , ma non capivo cosa dovessi notare.

Poi ne indicò un altra e poi un altra.

 

"Questi esseri , a intervalli regolari , fanno comparire un codice"

 

Io strizzai gli occhi e notai quello che aveva notato Daniele precendentemente : c'erano davvero dei codici incomprensibili , almeno per me ...

 

"Sono codici di programmazione e solitamente si usano nei videogiochi .

A seconda di questi codici , un determinato elemento in un gioco fa una determinata cosa , naturalmente è più complesso di così ... "

 

Daniele cercò il mio sguardo ... e aveva trovato una che non ci stava capendo molto.

E' vero che una volta la mia "anima" è stata risucchiata in un computer , ma ancora oggi ho difficoltà solo a mettere la password del Wi-Fi.

 

" ... insomma non sono esseri viventi "

 

Daniele aveva tagliato corto perchè mi conosceva.

La situazione stava seriamente sfuggendo di mano : è solito finire così con questo tipo di viaggi , ma non si poteva passare da una guerra a "cosi" da computer.

Mi avvicinai a Daniele , confidando nella sua esperienza in campo di tecnologie.

 

"Dimmi , Radiel ... posso chiamarti cosi ? Ora proprio mi serve quel fissato con i computer e i robot.

Sei anche un ... hacker , no?"

 

"Clara , hacker non è una parolaccia ... perché devi dire "hacker" con quel tono?E comunque ... io sono tante cose , ma qui è diverso"

 

"Non è il tuo campo?"

 

"Non ho un computer davanti , non sono dei virus o dei bug dentro il mio PC ... ce li ho qui davanti! Non sono mica ... "

 

Il volto di Daniele cambiò espressione e cominciò a sbiancare.

 

"Cosa?"

 

Nessuna risposta.

 

"Daniele , cosa stavi per dire?"

 

Improvvisamente mi afferrò per mano e incominciammo a correre.

Non l'aveva mai fatto ...

... fino a poco fa era furioso e spaventato e ora ... aveva cambiato atteggiamento.

Cosa era cambiato? Forse aveva riflettuto su quello che gli avevo detto?

Forse era eccitato nel ritrovarsi in una situazione così strana?

Non sorrideva , ma non era nemmeno spaventato.

 

"Clara , dobbiamo correre al TARDIS . Questa non è una delle situazioni che si possono risolvere , questa non è una "vera situazione" ... dobbiamo andarcene"

 

Tutto intorno a noi si stava come distorcendo.

Alcuni palazzi cambiavano ripetutamente colore e altri erano addirittura scomparsi , lasciando solo delle finestre sospese nel nulla.

Daniele continuava a parlare della situazione.

 

"Dovevo sospettare che ci fosse qualcosa di sbagliato ... il TARDIS mi stava comunicando qualcosa .

Non si era guastato e io non avevo finito di romperlo o qualcosa del genere ...

il TARDIS è solo a fuori posto"

 

Intanto eravamo riusciti a uscire fuori città , ma Daniele cadde a terra dalla stanchezza.

 

"Ehi , tutto bene?" , gli chiesi . Era stremato dalla folle corsa ... lo dovevo essere pure io , ma da quando il Dottore mi ha estratto dalla linea temporale , la fatica e la fame è quasi inesistente.

 

"Clara ... questo non è il nostro mondo ... il TARDIS si muove seguendo coordinate precise ... il nostro TARDIS è impostato per muoversi seguendo quelle determinate coordinate ... "

 

Daniele aveva il fiatone e riusciva a parlare a fatica.

 

"Riprendi fiato , mi basta sapere che siamo in pericolo"

 

"Il TARDIS si è mosso solo quando River l'ha toccato ... non per le smancerie che lei faceva , ma perché il TARDIS ha preso dei dati dalla donna e ha creato una mappa di quello che lei conosce ... Clara , questo non è il nostro universo"

 

A costo di passare per sciocca , feci una domanda.

 

"E come saremmo finiti in questo universo?"

 

Poi tutto intorno a noi divenne completamente nero , come se qualcuno avesse spento le luci.

Si vedeva il TARDIS in lontananza quindi non era "mancanza di luce" questa ... vedevo anche Daniele chiaramente.

Due faccioni comparvero sopra le nostre teste.

 

"Questa sessione è terminata , dobbiamo riavviare tutto con voi dentro"

 

Uno di due faccioni aveva appena parlato e io avevo la pelle d'oca.

Non ci stavo capendo nulla ...

 

"L'essere umano è così complicato , speravamo davvero di risolvere i bug facendo entrare in contatto persone reali con i nostri codici.

Speravamo in una crescita del codice eppure ... ha peggiorato le cose.

Secoli e secoli di esperimenti per digitalizzare qualcuno e ci ritroviamo di nuovo con un fallimento.

E' cosi difficile digitalizzare l'anima di una persona?

E' impossibile per un codice ... crescere?"

 

Daniele si stava lentamente alzando e aveva ripreso del tutto fiato.

Successivamente i due faccioni divennero uno.

 

"Noi siamo ... io sono ... Radiel , piacere di aver sperimentato con voi.

E' il momento di cancellarvi , ma è possibile cancellare un umano?Siate veloci , mi raccomando altrimenti sarebbe un bel paradosso"

 

Cosa aveva detto? "Radiel"??

Daniele mi afferrò la mano e disse "Dobbiamo correre nel TARDIS!" , ma cominciammo a cadere nell'infinito e nero ... vuoto.

Daniele mi afferrò e mi strinse forte a lui.

Cos'era questa sensazione?

"Non è romantico?Cadere nel vuoto infinito , io e te ? Clara , so come vanno a finire queste cose e sto cercando di mostrare una falsa sicurezza mentre veniamo cancellati , ma volevo dirti ... "

 

Improvvisamente si interruppe e volse lo sguardo verso l'altro.

Una figura stava scendendo in picchiata verso di noi.

 

"Dolcezze , afferrate la mia mano!"

 

River?! Era venuta a salvarci?

Non c'era tempo per questo ...

... afferramo la sua mano e sperammo in un qualche miracolo.

 

"Evangelista , sai cosa fare"

 

Un bagliore di luce ci avvolse e poi ... un suono familiare che ricordava vagamente il mio vecchio modem e ...

 

"Dove ci troviamo?" , domandai.

 

Era un giardino di quelli che ero abituata a vedere nelle soap opere con tanto di fontane e statue.

River Song venne accolta da due bambini , mentre una ragazza se ne stava in disparte senza dire nulla , limitandosi ad accennare un sorriso.

 

"Benvenuti nel CAL ... e chiudete la bocca che gli insetti qui sono davvero realistici"

 

Cosa?

 

FINE CAPITOLO 11

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 - IL MIO CAMPO ***


C'era una volta una biblioteca , la più grande dell'intero universo , ricca di informazioni e segreti da far gola a chiunque.

Un giorno River Song e il Dottore si ritrovarono ad affrontare una grande minaccia e solo il sacrificio della donna riuscii a impedire un disastro su vasta scala.

Il Dottore , geniale come sempre , salvò la coscienza di River Song sull'enorme server della Biblioteca.

River Song , sotto forma di dati , vive felice in un mondo virtuale ...

 

CAPITOLO 12 – IL MIO CAMPO

 

River Song – strano nome e lo penso sempre – ci ha salvati.

Quell'universo stava collassando su se stesso , ma la donna ci ha salvati investendoci con una strana luce e un rumore tipico dei modem di una volta ... con quello stridio elettronico.

 

"River ... cosa sta succedendo?"

 

Clara aveva un espressione tipica di chi viene sbattuto da un posto a un altro e non ha tempo per capire e riprendersi.

Cercava di aggiustarsi goffamente i capelli , ma senza successo.

 

"L'ho detto prima ... siamo nel CAL , un mondo virtuale per farla breve.

Il mondo in cui vivo io da parecchio tempo ormai , insieme ad altre persone tra cui la mia carissima Evangelista"

 

La ragazza , udendo il suo nome , si avvicinò con discrezione e accennò con la mano un timido saluto.

Era una bella ragazza dai capelli lunghi e neri.

 

"Sicuramente il Dottore ti ha raccontato la storia della Biblioteca , dei Vashta Nerada e ..." , poi River si interruppe guardando Clara che si reggeva a malapena in piedi.

 

"Scusami River , continua ... no , anzi ... cosa hai fatto poi con Jello?"

 

River Song assunse un espressione di chi solitamente non capisce la domanda che le è stata posta.

 

"Chi?"

 

E infatti ... era proprio così.

Molte cose non mi tornavano , iniziando dal come era vestita.

 

"Tu sei la nostra River , vero?"

 

La donna strizzò gli occhi , poi ad alta voce disse qualcosa come "Aaah" e si mise seduta vicino alla fontana.

 

"Avete incontrato un altra me , immagino.

Io sono l'unica , la vera , l'originale ... si potrebbe dire.

Cercherò di spiegarvi tutto nel modo più semplice possibile"

 

Intanto la donna dai capelli lunghi e neri ci aveva portato dell'acqua.

Clara si era ripresa dalla situazione ... e come darle torto : chiunque al suo posto sarebbe stordito ...

... purtroppo , non io.

Dico "purtroppo" perchè ho provato quasi euforia in quel caos totale , tranne in un momento ... quando il viso ologramma pronunciò "Radiel" ...

... mi venne la pelle d'oca.

 

"Questo mondo è un mondo virtuale presente nei database del CAL o memoria della Biblioteca , fate voi insomma.

Io sono un mucchio di dati che si mostra a voi con una forma , ma solo per merito del Dottore che ha salvato la mia conoscienza in questi server .

Non sono fatta di carne ed ossa , nessuno qui lo è.

Qualcuno invece , la fuori , ha voluto osare.

Poco tempo fa ci ha fatto visita , hackerando il mondo virtuale , blaterando che era alla ricerca della formula per il mondo perfetto.

L'ho preso a calci in culo , mentre Evangelista ha creato un collegamento con quella strana entità.

Prima di andarsene , ha deciso di sdoppiarsi e – logorroico com'era – ha ricominciato a parlare del fatto che forse la risposta sta nel completarsi a vicenda e altre fesserie ...

... fesserie che però hanno destato la mia attenzione e preoccupazione.

Siamo riusciti a collegarci a lui solo pochi istanti fa e abbiamo raccolto voi due e il TARDIS trasportandovi fino a qui"

 

Poi la ragazza dai capelli neri (Evan... Evangelista? Che nome) fece un passo avanti e cominciò a parlare.

 

"Questo è stato possibile perché siete stati digitalizzati , ma in un modo davvero incredibile : siete digitali , ma anche di carne ed ossa"

 

Clara voleva dire qualcosa , ma riconoscevo bene l'espressione di imbarazzo sul suo volto visto che per certi argomenti non era portata.

 

"Siamo persone reali in un mondo virtuale ... è impossibile.

I dati sono ... dati , come è possibile trasportare un umano nella sua interezza in un mondo fatto di dati?"

 

River mi puntò il dito contro ed esclamò "Esatto ! Non è possibile , nemmeno il Dottore ne sarebbe capace .

Qui stiamo parlando di una tecnologia superiore alla nostra comprensione"

 

Clara si toccò la fronte e cominciò a parlare.

 

"Fatemi capire bene che con queste cose io sono proprio un caso perso ...

il mondo che abbiamo visitato precedentemente era tipo un videogioco e in qualche modo ci siamo finiti dentro , giusto? Questo spiegherebbe uno strano evento dove una pozza di sangue sotto i miei piedi era sparita e uno specchio rotto che non rifletteva la mia faccia ..."

 

Clara stava cercando di capire.

Non è una ragazza stupida , anzi è davvero una in gamba , ma non tutti possono comprendere certe cose.

Lei in gamba riguardo tantissime cose e mi ha sempre fatto rigare dritto e dato suggerimenti in molti ambiti , ma la sua kryptonite era proprio qualsiasi cosa riguardante l'informatica e derivati.

Decisi di venirle incontro.

 

"Esatto , quelli possiamo chiamarli bug ... per farla breve , sono errori di programmazione e solitamente più è elaborato un programma e più bug ci sono.

Questi possono corretti o eliminati , ma non sempre"

 

"Esatto" , aggiunse poi Evangelista cercando di spalleggiarmi ,

" ... specialmente se quell'entità sta cercando di ricreare un intero universo"

 

"Perchè ha intenzione di ricreare un intero universo fatto di dati?

E io , Daniele e il TARDIS cosa centriamo?"

 

Domande giuste quelle di Clara .

Naturalmente non erano domande dirette , perchè sapeva benissimo che nessuno poteva rispondere , ma si poteva buttare giù qualche ipotesi.

River ci fece il gesto di seguirla dentro una villa.

I due bambini che prima avevano abbracciato River , ora giocavano con l'altalena.

 

"Le persone di questo mondo sono tutte coscienze trasferite o ci sono anche persone fatte di dati?"

 

La domanda che stavo per porre io me l'aveva tolta Clara dalla bocca.

 

River non rispose , ma in compenso ci pensò la ragazza ... Evangelista.

I miei problemi con i nomi , quanto sono negato.

Se fossi un programma , forse ...

 

"Una buona parte , si . Il processo è reversibile se c'è un corpo da cui tornare ancora in vita , ma quando dall'altra parte c'è un corpo senza più funzioni vitali o – come alcuni di noi – che abbiamo uno scheletro putrido ... in questi casi , non è reversibile.

Chi viene salvato nei server , lascia il suo corpo indietro da qualche parte nella Biblioteca e trasporta solo la coscienza nel CAL.

In un primo momento si è come l'impressione che l'intera persona venga trasferita qui , ma il corpo viene teletrasportato altrove e solo la coscienza viene digitalizzata , ma con voi ... è diverso"

Clara teneva in mano il bicchiere e lo fissava.

 

"Scusa la mia ignoranza , ma se l'acqua è digitale e io e Daniele siamo fatti di carne ed ossa ... come fa a dissetarci?"

 

La domanda da un milione di dollari.

Diedi una risposta che poteva essere priva di senso , ma forse per la nostra tecnologia attuale e la nostra conoscienza di essa.

 

"Probabilmente siamo ibridi , metà digitali e metà umani ... eppure non mi convince.

Siamo entrambi la stessa cosa nello stesso momento? Umani digitali e digitali umani..."

 

Smisi di parlare per non portare altra confusione.

Clara poggiò il bicchiere da una parte e frugò nelle sue tasche più grandi all'interno.

Da una di esse tirò fuori un contenitore con la zanzara Kalosso.

River si avvicinò di corsa e si avvicinò al contenitore .

 

"E' un Kalosso ? Ma come ... l'hai preso dall'altro mondo virtuale?Dimmi di si"

 

"Si , è stato al centro di certi eventi dell'altro mondo"

 

Evangelista si avvicinò , "Posso esaminarla?" , e Clara gli consegnò la zanzara.

 

"Interessante ... non si sta buggando , ma non credo sia reale ... è fatto di dati anche questo insetto.

Probabilmente la tecnologia su cui si basa l'altro mondo virtuale è simile a quella del CAL.

Questo coso potrebbe rafforzare il collegamento con quell'entità e scovarla prima che gli venga in mente un altra idea malsana"

 

Evangelista ci salutò e corse via , lasciandoci con River vicino all'entrata di quella che sembrava una sala da pranzo.

 

"Clara , io immagino che ci siamo già conosciuti , ma per sicurezza fermami se non riconosci questo nome : Trenzalore"

 

" Si , ci siamo conosciuti e riconosco quel nome ... so a cosa ti riferisci"

 

"Come mai non sei con il Dottore? Come mai sei con lui ?"

 

Su quel lui si era soffermata parecchio. Cosa voleva da me?

Clara non rispose e River Song cambiò prontamente discorso.

 

"...comunque... sai bene che è possibile creare una connessione come quella che ho avuto con te a Trenzalore.

L'idea con il Kalosso proveniente da quel mondo virtuale è simile , ma Evangelista cercherà la sorgente e potremmo risalire all'entità con le manie da Dio in pochissimo tempo"

 

Clara si girò verso di me , scrutandomi come in cerca di qualcosa.

"Radiel ... così il faccione aveva detto di chiamarsi , vero?"

 

Io accennai un Si con la testa , senza dire una parola.

Non so perché , ma mi stava salendo l'ansia.

 

"E Radiel è il soprannome che usi nei social e nei giochi di ruolo , giusto?"

 

Sapevo dove voleva andare a parare , credo.

 

"Pensi che io sia coinvolto in qualche modo? E poi non sono l'unico che si chiama Radiel su internet"

 

Clara si mise a braccia conserte e strizzò gli occhi.

 

"Non sarò un genio in informatica , ma con la matematica ci prendo molto ... e quante possibilità ci sono che due Radiel entrino in contatto e abbiano a che fare con questo tipo di cose?"

 

Clara credeva davvero che centrassi qualcosa in qualche modo?

Non che mi stesse accusando , ma dentro di me percevivo una strana sensazione ...

... mi sentivo come colpevole.

Perché?

 

FINE CAPITOLO 12

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 - LE SUE DOMANDE , IL MIO VOLERLA SALVARE ***


La storia fin qui . . .

 

Clara viaggia ormai da moltissimo tempo , rimandando continuamente il momento in cui dovrà imboccare la strada per tornare all'esatto istante della sua morte.

La ragazza ha imboccato per ora "la strada più lunga" visto che non ha così tanta voglia di andare a morire.

In uno dei suoi viaggi atterra sulla Terra nell'anno 2012 e conosce Daniele Pond , uno dei cugini di Amelia , e decide di portarlo con se conscia del fatto che quel giorno sarebbe stato il giorno in cui qualcuno avrebbe bussato alla porta di Brian Williams , il padre di Rory , per comunicargli l'accaduto degli eventi di Manhattan.

I due vanno d'accordo e vivono mille e più avventure fino a quando non atterrano su un pianeta simile al pianeta Terra.

Dopo non pochi problemi , i ragazzi incontrano River Song che le spiega la situazione del posto : due fazioni stanno combattendo per ottenere la supremazia sulla città.

Cercando di fermare questa stupida guerra , Clara e Daniele escogitano un piano , ma senza successo e come se non bastasse ...

...tutto quello che hanno vissuto non era reale.

Daniele capisce che il mondo dove hanno messo piede è un mondo virtuale e quello che si pensa essere il creatore – che dice di chiamarsi Radiel - si appresta a cancellare tutto , ma un'altra River Song viene in soccorso di Clara e Daniele e li porta nel suo mondo virtuale : il Cal , cuore virtuale pulsante della biblioteca più grande dell'universo.

Qui cercano di capire cosa realmente sta succedendo , ma ...

 

NOTE : Questo capitolo ha un doppio punto di vista (Clara e Daniele)

 

CAPITOLO 13 – LE SUE DOMANDE E IL MIO VOLERLA SALVARE

 

Punto di vista di Clara.

 

Ormai non potevo rimangiarmi quello che avevo appena detto.

Pochi secondi fa ho accusato Daniele di centrare qualcosa con quell'entità che aveva detto di chiamarsi Radiel e mi sentivo davvero uno schifo , ma c'era una cosa che mi aveva insegnato il Dottore : i viaggi del tempo sono strani e il tempo segue delle regole tutte sue.

Cosa centra questo? Ci arrivo subito : nella mia testa si erano cominciati a muovere degli ingranaggi e tantissimi pensieri mi stavano venendo in mente.

Quel tipo di pensieri mischiati a obiettivi e tremende paranoie che facevano un mix perfetto pronto a portarti un forte mal di testa.

Daniele è un genio nell'informatica e in altri rami simili a quel campo e quel faccione che abbiamo visto nell'altro mondo diceva di chiamarsi Radiel ...

... stesso nickname che usa Daniele su siti o nei giochi di ruolo.

Può essere un caso , alla fine Daniele stesso mi ha parlato che Radiel può indicare tante cose e ci sono anche personaggi di finzione di giochi e serie tv con quel nome , ma ... quante possibilità ci sono che il mio geniale compagno di viaggio usi quel soprannome e che l'entità con cui abbiamo a che fare abbia il nome uguale al nickname di Daniele?

Vorrei sbagliarmi , ma ...

... Daniele non diceva una parola.

"Daniele , dì qualcosa"

Esortavo il mio amico a rispondermi , a dire qualsiasi cosa.

 

"Mi ferisce pensare che tu ... mi stia accusando di essere Radiel"

 

River Song si mise a braccia conserte e cominciò a fissare sia me che Daniele.

 

"Allora ... " , esordì River alzando gli occhi verso il soffitto "...questo sarebbe un classico"

 

River si sedette su un tavolino presente nel corridoio della villa.

 

"Questo è un classico dei viaggi nel tempo dove si da la caccia a qualche idiota che sta mettendo sottosopra l'universo intero e lo rincorriamo per tutto lo spazio e il tempo e ... ops! L'idiota è la sottoscritta che in futuro diventerà una pazza senza controllo"

 

River aveva esposto il mio timore con il suo modo di fare sarcastico e pungente.

Quei suoi modi ironici che usava per affrontare una situazione assurda , ma che erano solo prologo di una furia omicida che sarebbe avvenuta qualche secondo dopo.

 

"Daniele Pond ti potrei prendere a schiaffi con una mano dalla mattina alla sera mentre con l'altra schiaffeggio il futuro te , cosa ti salterà in mente?"

 

Daniele si arrabbiò e cominciò a gesticolare in modo ridicolo.

 

" Ti ci metti pure tu ! Pure l'altra te era una pazza ! Ti hanno creato fedelmente in quel mondo virtuale ... come potete accusarmi di essere quel Radiel?!

Dove sono le prove?!"

 

Daniele era agitatissimo e arrabbiatissimo eppure ...

 

"Ti senti colpevole , vero? Questo è un effetto collaterale dei viaggi nel tempo.

Il tuo attuale te si sente in colpa per una cosa che ancora deve compiere e che accadrà solo in futuro , ma quel senso di colpa è ora nel presente.

Tempo fa ho cercato di uccidere il Dottore e per fortuna quel cervellone sexy trovò un modo per eludere le leggi del tempo e dello spazio.

Le regole sono più flessibili con certi flussi del tempo e altre sono irremovibili nei confronti di altri di questi flussi che tengono al loro interno dei punti fissi che non possono essere riscritti nella teoria.

Il Dottore ne ha aggirati alcuni , ma altri non è stato possibile ..."

 

River Song mi diede un occhiata veloce come a riferirsi a quello che era successo ai Pond e a me.

 

" ... e niente ancora prima degli eventi dell'assassinio che avrei dovuto compiere ai danni del Dottore ... ebbi una sensazione angosciante come se avessi compiuto chissà quale atrocità e quella stessa sensazione , identica , la provai al Lago Silencio.

In poche parole ... quello che senti ora , quel senso di colpevolezza , lo proverai in futuro e il fatto che il nome Radiel ti susciti emozioni contrastanti..."

 

Daniele fece qualche passo indietro e poggiò la schiena al muro , con gli occhi sgranati a fissare il vuoto.

 

"Io ... non ho colpa , io so che sarò nel giusto .

Non provo rimorsi , so di essere io ... che sarò io"

 

Evangelista tornò indietro e guardò River come a cercare di capire cosa stesse succedendo.

Le due cominciarono a parlare tra di loro , senza togliere lo sguardo un attimo da Daniele.

Cosa dovevo fare?

Era giusto che lo guardassi in quel modo?

Non aveva fatto ancora nulla.

Era giusto che lo accussassi ora per qualcosa che farà in futuro?

Come dovevo comportarmi ... ?

 

"Daniele ..." , mi avvicinai a lui cercando il suo sguardo , ma era come spento,

" ... ascolta , non so come comportarmi , ma sicuramente qualche evento in futuro ti porterà a desiderare un mondo virtuale e paradossalmente una delle due cavie sarai tu ...

il tempo ha delle regole tutte sue e questo forse può essere riscritto"

 

Mi inginocchiai e lo guardai dal basso cercando disperatamente il suo sguardo.

Cercai anche un contatto afferrandogli le mani , ma ...

 

"Clara , io ti ringrazio tanto ... "

 

Daniele piangeva mentre teneva un espressione rassegnata in volto.

 

"Di cosa? Non hai fatto nulla e con un pò di fortuna non farai nulla!

Ascolta , non so cosa ti porterà a creare un mondo virtuale , ma possiamo uscirne , possiamo risolverlo , insieme!"

 

River mi poggiò una mano su una spalla e sussultai , mentre Evangelista si avvicinava a Daniele.

Daniele alzò la testa e il suo sguardo si incrociò lo con la ragazza che si avvicinò a lei.

Io mi alzai e con voce strozzata tentai di dire il nome di Daniele , ma River fece un gesto ad Evangelista che afferrò Daniele per una mano e si incamminò con lui per andare da qualche parte.

River si mise tra me e loro e mi guardò con uno sguardo serio.

 

"Clara , dobbiamo prendere dei provvedimenti ... potrebbero essere inutili e tutto questo potrebbe essere un punto fisso nel tempo e Daniele si ritroverà a voler creare questo mondo virtuale , ma non sappiamo come andrà a finire.

Lui non può stare con te , ma possiamo rintracciare Daniele del futuro -Radiel- e fermarlo"

 

Io non ce la feci piu e scansai River , ma lei mi trattenne stringendomi forte un braccio.

Io gridai alla figura di Daniele che si stava lentamente allontanando.

 

"Perchè?! Perché farai questo?! Quali saranno le tue intenzioni?!"

 

River mi strinse forte a se e mi abbracciò forte , mentre le lacrime non si fermavano.

Se ci fosse stato il Dottore ...

... perché sono così incapace?

Anche se questa cosa è già accaduta nel tempo , nel futuro ... so che esiste una scappatoia ...

... me lo sento.

River mi liberò dal suo abbraccio e mi disse :

"Evangelista ha avviato il programma per rintracciare Radiel e , una volta trovate le coordinate , gli faremo visita.

Non puoi fare nulla per il Daniele attuale e i gesti estremi portano a cose distruttive come te che non dovresti essere qui.

Cosa vuoi fare? Prendere il TARDIS ed estrarlo dalla sua linea temporale e fracassare l'intero universo?

Da qualche parte è già accaduto e c'è gia la parola Fine a queste vicende.

Dobbiamo attenerci a uno scomodo copione.

Il Dottore ha tentato più volte di fare come gli pare e le conseguenze sono state disastrose.

In un momento di puro egoismo , ti ha donato una falsa salvezza ... una falsa speranza.

Sono parole crude le mie , ma ... sei una morta che cammina su cui grava l'intero universo.

Non puoi salvare l'attuale Daniele , ma puoi fare qualcosa per quello che diventerà"

 

River stava cercando di non farmi fare qualche errore di cui mi sarei pentita amaramente.

Probabilmente se non l'avessi preso a viaggiare con me ...

... per ora potevo solo nuotare nell'amarezza.

Buttai un ultimo sguardo verso la fine del corridoio , ma Daniele non c'era più.

 

"Ho detto ad Evangelista di non perderlo d'occhio ... lui non verrà con noi , il paradosso sarebbe troppo potente , deve compiere il suo destino"

 

Destino ... ?

 

 

Punto di vista di Daniele.

 

Attraversavo quel lungo corridoio con Evangelista , mentre Clara mi gridava "Perchè?! Perché farai questo?! Quali saranno le tue intenzioni?!"

Era preda del dolore e sapevamo entrambi che non potevamo rispondere o ... così credevo.

La sensazione che provavo era mia , ma non era come se potessi provarla ora , come se fosse impossibile che mi appartenesse in questo momento.

Da quello che avevo capito , da qualche parte il me del futuro stava provando la stessa identica cosa che sento io ora ... come un effetto "risonanza" , ma amplificato.

Era complicato , ma il senso di colpevolezza e il dolore che sentivo confermava il fatto che io e Radiel fossimo la stessa persona...

... in futuro proverò qualcosa del genere e sarà reale e non qualcosa dato da qualche risonanza nello spazio e nel tempo.

 

"Questo è uno dei casi dove si hanno conversazioni strane..." , disse Evangelista , con un sorriso forzato sul volto.

Forse aveva paura o forse no ...

 

"... il futuro è scritto e tu combinerai qualcosa tra non molto tempo e questo è inevitabile , non puoi opporti in nessun modo"

 

Cercava di fare conversazione , ma non riusciva proprio a essere naturale.

Cominciai a parlare anche io :

 

"Io diventerò un pazzo che cercherà di creare un mondo virtuale e da queste cose non esce mai niente di buono.

Io mi odio , odio quello che cercherò di fare eppure le mie risulteranno tutte parole vuote tra non so quanto tempo.

E' così ... triste"

 

Evangelista si fermò di scatto , rimanendo indietro.

 

"Mi dici perchè dai per scontato che quelle sensazioni siano le tue?

Proprio non capisco ... è successo tutto così in fretta e si danno scontate tante cose.

Non ho mai viaggiato nel tempo , è vero ...

ripeto a pappagallo quello che dice River Song e ho imparato alcune cose , ma ...

mi è stato ordinato di portarti in una camera e chiuderti a chiave ... a che serve?!

Tanto il futuro è scritto.

Perchè invece non fare qualcosa di utile?

Mi serve però tutto il supporto di quello che sei ora , mi serve l'attuale te"

 

Evangelista sorrise , ma era un sorriso sincero stavolta.

Mi afferrò la mano e cominciammo a correre.

Cosa aveva in mente?

Non importa , probabilmente il futuro stava per compiersi.

Era tutto scritto , eppure avevo il tempo di pensare a un evento passato con Clara.

Ci trovavamo su un pianeta bellissimo e pieno di vegetazione.

Era notte e stavamo sdraiati a fissare le stelle e i pianeti e Clara quella volta mi chiese "Ambiamo sempre mete sconosciute , vette altissime di montagne altissime e mari paradisiaci dall'altra parte del mondo , ma una volta una persona – la più impensabile – mi disse che bisognava ogni tanto fermarsi , sdraiarsi a terra e fissare il cielo con le nuvole bianche e soffici o un cielo notturno pieno di stelle" , le chiesi chi fosse quella persona tanto "folle" e mi rispose "si tratta del Dottore , colui che ha setacciato l'Universo in lungo e largo e che è sempre affamato di scoperte.

Anche io ero scettica come te ... come poteva fermarsi a guardare il cielo quando aveva una macchina del tempo?

Oggi lo posso capire e assaporo ogni angolo di questo cielo pieno di stelle luminose.

Un giorno io dovrò tornare nel momento stesso della mia morte e quel giorno si avvicina sempre più e voglio godermi anche una cosa come questa ... anche l'alba o il tramonto"

Clara aveva gli occhi lucidi ... i suoi bellissimi occhioni in cui mi piaceva perdermi ... erano tristi.

Volevo salvarla , volevo che fosse in grado di vedere ancora queste cose senza un conto alla rovescia sulla sua testa.

 

Cominciai seriamente a pensare che questo ricordo non era riemerso per caso.

Il desiderio mi aveva portato a lavorare a qualcosa ...

... ma non avevo i mezzi e le conoscienze giuste.

No ...

... ora mi era fin troppo chiaro del perché deciderò di fare quello che farò , eppure ...

... tutto mi sfuggirà di mano.

 

"Questi sono i server della Biblioteca e prima che tu faccia qualsiasi cosa , ho bisogno che mi ascolti attentamente"

 

Evangelista mi fissò intensamente , ma poi io distolsi lo sguardo , buttando un occhio su quella interfaccia che mi avrebbe dato tanta conoscienza , ma che mi farà diventare Radiel.

Evangelista mi afferrò la mano . . .

 

FINE CAPITOLO 13

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 - LA SUA SPERANZA , LA MIA DEBOLEZZA ***


NOTE : Ci sono due punti di vista in questo capitolo e quindi lo dividerò in due parti.

 

 

CAPITOLO 15 – LA SUA SPERANZA , LA MIA DEBOLEZZA

 

Punto di vista di Clara.

 

 

Io e River eravamo seduti in una grande sala e pensare che tutto intorno a me fosse fatto di dati ... era strano.

Dovevo attendere che il programma avviato da Evangelista trovasse la fonte così da darci delle coordinate.

 

"Io non posso venire con te , sono pur sempre fatta di dati..." , disse River guardandomi con un espressione rassegnata , "...e ancora una volta posso fare poco per dare una mano a un mio parente"

Ero pronta a sentire la strigliata anche della "vera" River dopo quella del mondo virtuale.

La fase del "è tutta colpa mia" era ormai passata , sostituita da una forte determinazione a fermare il Daniele del futuro nel creare un mondo virtuale.

"River , lo riporterò a casa" , è questo quello che le dissi , ma lei spostò lo sguardo da un altra parte e poi si alzò.

 

"Clara Oswald , se il tempo sarà magnanimo allora è gia tanto se sarà possibile raggiungerlo , ma non sperare di fare qualcosa ... o almeno non andarci con la convinzione di salvarlo.

Devi andarci con i piedi per terra : è arrivato a digitalizzare te e il se stesso del passato con semplicità e con altrettanta semplicità stava per cancellarti"

Io mi alzai dalla sedia e mi avvicinai a una delle finestre , guardando fuori e pensando che tutto quello che stavo fissando era fatto solo di dati.

 

"Probabilmente sapeva che ci avresti tratto in salvo.

Daniele ... Radiel – come si soprannominerà nel futuro – ha vissuto tutto questo"

 

River si voltò verso di me , cercando il mio sguardo.

 

"Clara , ti ha digitalizzato. Sei stata un esperimento per una grossa simulazione"

 

Ormai quel tono che usava mi era noto : insinuava che il Daniele del futuro non si era fatto scrupoli a trasformarmi in quello che sono ... un mucchio di dati.

 

"Non so cosa gli passi per la mente , ma essendo un Pond è un tipo sveglio e ... anche un po pazzo , basti vedere me e mia madre"

 

Il Dottore mi ha ogni tanto parlato dei modi di fare di Amy , ma poco e niente di River Song visto che fossi convinta che fosse un uomo ... ho fatto le mie ricerche solo in seguito.

River ne ha passate tante , ma è proprio nei geni Pond possedere un "fuoco" che divampa senza freni.

Mentre scrutavo River Song , era scattato un allarme.

"Cos'è questo rumore?" , domandai , anche la risposta la sapevo già visto il suono poco rassicurante ...

"E' l'allarme , qualcuno è entrato nei dati della biblioteca" ... e infatti quel suono poco rassicurante era davvero un allarme.

Io e River ci guardammo brevemente negli occhi e lasciammo di corsa la stanza.

 

"Evangelista , cosa hai combinato?"

River era velocissima e se anche ora fosse composta di dati , quand'era in vita aveva lavorato duro (o meglio è stata costretta) per avere abilità da "superdonna".

Io non faticavo per niente , ma la mia corsa era lentissima.

River entrò dentro un enorme stanza e io arrivai subito dopo .

Dentro quella stanza c'era un enorme ischermo su un muro altrettanto enorme , ma non mi soffermai troppo a fissarlo visto che c'era un problema più urgente : Evangelista era li , a terra , priva di sensi.

Mi avvicinai ad Evangelista cercando di risvegliarla , ma aveva una commozione celebrale.

River notò la mia espressione e il mio goffo modo di fare nel cercare di aiutare Evangelista.

"Siamo fatti di dati , ma possiamo ferirci lo stesso. Vedila come un videogioco , ma più complicato . . . solo fidati di me , occupati di lei come faresti con qualsiasi persona presente fuori da questo mondo virtuale"

La afferrammo e la poggiammo su un lettino sfatto presente in quella stanza.

River fece qualche controllo e accarezzando la fronte di Evangelista disse "Si riprenderà , ma ha preso una brutta botta"

Daniele non era li e mi stava salendo una leggera angoscia e il mio respiro si affannò quando tornai a fissare lo schermo.

Mi avvicinai lentamente alla base dei comandi.

Il mio respiro era fuori controllo : sullo schermo erano presenti le foto di Amy , Rory , River e di altri individui che non riconoscevo.

River si voltò verso lo schermo e poi verso Evangelista , priva ancora di coscienza.

"Evangelista , cosa hai fatto?"

Io mi voltai verso River , con gli occhi gonfi pronti a esplodere.

"Mi dici cosa significa tutto questo?Perchè qua davanti ci sono i dati dell'incidente di Manhattan?

Io mi ero assicurata che Daniele non scoprisse mai di Amy e Rory , dell'incidente di Manhattan quando sono stati riportati indietro nel tempo dagli Angeli Piangenti generando un punto fisso nel tempo.

Ho cercato di nasconderlo in tutti i modi possibili e ora ... ora ... un computer gli aveva sbattuto tutto in faccia"

River non rispose , ma si limitò a fissare Evangelista , con un sopracciglio tremante.

Ero furiosa.

"Mi dici cosa ci facevi con questi dati?Certo , siamo nei server del computer più fornito di informazioni dell'intero universo e non puoi capire che ansia avevo , ma ho pensato ..." , cercai di calmarmi e feci un respiro profondo , "...ho pensato che niente sarebbe andato storto visto che c'era River Song a comando della baracca , ma tutto potevo immaginarmi che QUESTO"

River continuava a fissare Evangelista , ma dopo qualche secondo si degnò finalmente a rispondermi.

"Ho digitalizzato il mio personale diario usando i ricordi presenti nella mia mente.

Quando sono stata salvata nel CAL non ho perso le speranze nel fatto di poter rivedere ancora il Dottore.

Quale Dottore sarebbe stato? Uno più giovane ? Uno più vecchio?

Siccome sono fatta di dati anche io , ho temuto che qualcosa nella mia mente sarebbe andato cancellato e ho preferito fare un backup ed Evangelista mi aiutato in questo.

Prima o poi qualcuno metterà mani sulla biblioteca più grande dell'universo e sarei a rischio di riprogrammazione.

Cosa siamo noi senza i nostri ricordi?Senza le nostre esperienze?

Gusci vuoti"

Volevo capirla , davvero , ma ero ancora furiosa.

Ero stata superficiale e pure se potevo essere etichettata come una "brutta persona" , stavo odiando quella ragazza distesa su quel lettino.

"Come ti pare , River , ma perchè Evangelista l'ha fatto?"

River si alzò di scatto e mi si avvicinò.

"Hai qualche problema? Non ci vedi bene? Sei per caso stupida? In caso smetto di riempirti di domande e ti mostro l'ovvieta : è stata costretta a farlo e Daniele l'ha colpita una volta che ha ottenuto quello che voleva.

Ti è chiaro adesso?"

Improvvisamente un beep arrivò da un computerino più piccolo che mostrava delle coordinate.

"Queste sono le coordinate per trovare Dan ... " , mi ripresi dal non sbagliare il nome , "... per trovare Radiel , giusto?"

River si avvicinò al computer e fece cenno di si con la testa.

"Come funziona? Devo inserirle nel TARDIS?"

River non rispose.

"River?!"

E lei cominciò a cercare qualcosa nella stanza e , ad un certo punto , buttò uno sguardo a terra e , con passo veloce , si apprestò a raccogliere quella che sembrava essere una pendrive e tornò di corsa al computer per inserirla.

"Sto caricando le coordinate qui sopra , dovrai poi inserire questa pendrive nel TARDIS e farà tutto da solo .

Lascerai questo mondo virtuale e viaggerai nel mondo reale e troverai l'ubicazione di Daniele , ma non quello di ora , ma quello del futuro ... Radiel.

Queste coordinate sono le uniche accessibile , visto che altri punti nel tempo sono bloccati.

Non so che Daniele avrai davanti , ma non fare nulla di stupido"

Non dissi una parola e presi la pendrive , ma mentre stavo per attraversare la porta per uscire dalla stanza , mi fermai.

"Mi dispiace , River e mi dovrei vergognare ad aver accusato Evangelista.

Non so perchè l'ha portato qui dentro e se fosse stata costretta o altro , ma ... io voglio bene a quel ragazzo e i miei due unici neuroni che ho sono andati in pappa.

Mi dispiace , River.

Io non sono una donna intelligente e non ho un carattere facile.

Sono egoista e penso di sapere tutto , ma faccio continui casini.

Prometto che non farò casini , ma devo parlarci e se vedrò un minimo speraglio che mi permetterà di salvarlo , io mi ci tufferò"

E lasciai la stanza , correndo via per raggiungere il TARDIS in giardino.

Una volta davanti al TARDIS , udii il mio nome prevenire da dietro di me.

"Clara ... non penso che tu sia una cattiva persona e mai lo penserò ..." , disse River , con il fiatone , "se tu sei tutto quello che descrivi , allora io sono decisamente peggio ... ricorda che stai parlando con quella che una volta ha distrutto il tempo perchè non volevo uccidere il Dottore , l'amore della mia vita ... per dire.

Tu sei la ragazza impossibile , quindi va ... salvalo"

 

E piansi.

I miei occhi prima gonfi di rabbia , ora erano rossissimi e pieni di lacrime.

Entrai nel TARDIS e mi avvicinai alla cabina di comando.

 

"TARDIS , io e te non siamo mai andati d'accordo e probabilmente sono proprio i TARDIS in generale a non sopportarmi , ma ...

fammi un favore : so che hai un debole per Daniele e vuoi salvare anche tu quello scemo.

Ho già qualche idea sul perché passerà gli anni a progettare un altro universo , ma voglio sentirlo da lui.

So cosa significa perdere le persone che ami...

...voglio salvarlo"

 

E dopo aver inserito la pendrive , tirai la leva e il TARDIS si avviò.

Daniele ... o Radiel , come ti fai chiamare nel futuro ... sto arrivando.

 

 

Punto di vista di Daniele.

 

Eravamo in due in quella stanza , io ed Evangelista.

Mi aveva chiesto di sedermi ed inserire un qualcosa sulla testa simile a un casco.

Ci aveva attaccato una pendrive , come volesse fare una copia del mio cervello.

"Fatto" , disse Evangelista togliendomi il casco dalla testa , posandolo dentro un cassetto , mentre aveva messo la pendrive in una tasca.

"A cosa è servito?" , mi domandai . Volevo sapere e avere la conferma che avesse smanettato con il mio cervello , ma svagò accendendo un enorme schermo attaccato al muro.

"Qui puoi avere accesso a tutti i dati che desideri" , disse Evangelista , smanettando con l'interfaccia.

Cosa stava facendo ? L'ultima cosa da fare era mettermi tra le mani tutta la conoscienza dell'universo.

"Sei pazza?" , mi uscii spontaneo dalla bocca , ma non me lo rimangiai.

Evangelista inserii diverse password e diverse icone comparvero sullo schermo.

"Cosa vuoi sapere? Da qualche parte esisterà un modo per cambiare il proprio destino , no? Possiamo trovare qualche scrittura antica , qualche cultura di qualche pianeta ..."

Cominciò a parlare velocemente e ad elencare cose , ma cominciai a stufarmi e mi alzai dalla sedia.

"A che gioco stai giocando?Pensi davvero che sia possibile? Clara mi ha parlato del Dottore e dei Signori del Tempo e loro sono gli unici a poter fare qualcosa ... non tanto il Dottore , ma la tecnologia del suo pianeta"

Evangelista si fermò e poi sorrise dicendo "E allora cerchiamo qualcosa su di loro"

Io gridai "Non serve a nulla!Ho già cercato ..." e mi morsi la lingua , ma non per goffaggine , ma come a ricordarmi di starmene zitto.

Evangelista cominciò a scrutarmi , come in cerca di qualcosa e dopo un breve ma imbarazzante silenzio , cominciò a parlare.

"Ho visto come la guardi ... come guardi Clara.

Nel database personale della professoressa River Song c'è anche la storia dei compagni del Dottore e Clara Oswin Oswald è stata estratta dalla sua linea temporale grazie alla tecnologia dei Signori del Tempo , ma anche se avevano così tanto potere , non erano in grado di sottrarre una persona dal proprio destino.

Quand'ero ancora in vita - nel mondo reale – nessuno mi dava molto retta e anche se offrivo il mio aiuto , nessuno lo voleva.

Ero considerata stupida , ma ho cercato a tutti i costi di rimboccarmi le mani e ho osservato molto le persone che mi circondavano.

Dove voglio arrivare? Nel corso della mia carriera ho visto tantissime persone come te e quegli occhi li riconoscerei ovunque : gli occhi di chi vuole aiutare qualcuno , di chi spera , di chi cerca disperatamente qualcosa e ... di chi è innamorato"

 

Non risposi , visto che non sapevo cosa dire.

Mi aveva letto dentro , come un libro aperto e poi ...

 

"Aspetta , che scemo!Tu hai usato quella pendrive quindi hai avuto accesso alle mia memoria , è impossibile che potessi sapere tutte queste cose su di me"

 

E mi ritrovai di nuovo a fare la figura dello stupido.

 

"Mettiamo che sia come dici tu , mi servirebbe un supporto hardware per analizzare i tuoi ricordi e io sono qui ... quando avrei trovato il modo?" , e mi sorrise , dolcemente , "Sei tenero e intelligente , ma anche così goffo visto che mi hai confermato tutto : hai studiato un modo per salvare Clara"

 

Non risposi , non serviva.

Io volevo salvare Clara , volevo salvare il suo sorriso ... eppure le regole del tempo non me lo avrebbero mai permesso.

Come aggirare una cosa del genere?

Quel grosso schermo divenne improvvisamente invitante.

 

Quel giorno avrei trovato la risposta , ma nel farlo ... mi ero imbattuto nei dati di mia cugina Amy.

La verità su Amy e Rory , la loro figlia Melody Pond che non era altro River Song.

Io ... sarei dovuto tornare a casa un giorno , nel mio tempo e avrei dovuto aspettare la notizia del fallimento del Dottore , sentire che Amy e Rory erano stati spediti indietro dagli Angeli Piangenti famosi per creare punti fissi nel tempo.

La cosa sarebbe diventata più complicata.

Mi fece impazzire , letteralmente . . .

... e decisi di sbarazzarmi di Evangelista e ora che avevo finalmente tutte le conoscienze che mi servivano ... mi sarei messo all'opera.

 

Daniele perse la testa e si aggrappò all'utopia del mondo perfetto.

 

FINE CAPITOLO 15

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 - IL SUO CUORE E LA SUA ANIMA ***


Daniele ha viaggiato per anni e anni , ricavando tutte le informazioni possibili per ottenere il suo mondo ideale.

Aveva abbracciato un nuovo nome : Radiel.

Il Daniele che conoscevamo era sparito per sempre ... esisteva solo Radiel.

Clara raggiunge Radiel , ritrovandosi nell'anno 2020 , davanti un laboratorio fatiscente.

 

CAPITOLO 15 – IL SUO CUORE E LA MIA ANIMA

 

Punto di vista di Clara.

 

Daniele ... sono arrivata finalmente.

E' qui che lavori alla creazione del mondo ideale?

Fin dove ti sei spinto per raggiungere i tuoi scopi?

... è meglio entrare.

Anche l'interno di questo posto cade a pezzi e sembra in disuso da anni , ma è veramente questo il posto?

TARDIS ... non è che mi hai combinato qualche scherzetto?

Proseguendo trovo solo computer rotti e muffa ovunque ...

... dove sei?

Sembra che ci sia una botola e che da essa esca una strana luce.

Sei qui?

La apro.

...

...

Sotto di me c'è una stanza bianca illuminatissima.

Decido di scendere le scalette per indagare , ma questo posto è stranissimo : non c'è nemmeno un mobile ... è vuota , forse però qualcosa c'è... sembra una colonna luminosa.

 

"Sei arrivata fino a qui , eh?"

 

Quella voce la riconobbi subito : era Daniele , nascosto dietro a quella colonna che si apprestò a uscire allo scoperto.

Aveva dei capelli lunghi e una barba folta e i suoi occhi ... erano quasi spenti , quasi privi di vita.

 

"Clara Oswin Oswald , la mia salvatrice , colei che voleva salvarmi dalla notizia degli eventi riguardanti Amy"

 

Un brivido mi attraversò tutta la schiena e il senso di colpa tornò più forte di prima.

Io lo avevo cacciato in questa situazione , io ero la responsabile ...

 

"Devo ringraziarti , Clara"

 

... cosa?Non avevo capito bene , o meglio ... avevo capito ma ... in che senso voleva ringraziarmi?

 

"Cosa vuoi dire?"

 

La domanda era lecita , ma la risposta mi spiazzò.

 

"Ho aperto gli occhi e avuto accesso a diverse conoscienze.

I viaggi nel tempo sono strani , vero? Quella stessa simulazione che ho creato è servita a diventare quello che sono ...

... sai la perfezione ? Il mondo perfetto ? Il mondo dove la morte non esiste?

Dove ci sono più soluzioni? Io sto lavorando a questo"

 

Cercai di interrompere il suo discorso prima che cominciasse a parlare del senso della vita o di altro.

 

"Non sei un dio , non puoi giocare con queste cose .

Il mondo è stato concepito così com'è , non puoi reinventare le regole"

 

Daniele poggiò la mano su quella colonna e disse :

"Non posso , dici? L'umanità cerca sempre scappatoie dalla realtà , soluzioni convenienti .

Parliamo della clonazione , quello non è giocare a fare dio?

Viaggiare nel tempo per riabbracciare il proprio caro o addirittura impedire le cose.

Quello non è giocare a fare dio?

Il Dottore ha delle regole , ma è il primo a infrangerle.

Il Dottore è il primo a dire cosa è giusto e a farti la morale , ma è il primo a fregarsene di tutto.

Io sto lavorando a un mondo dove la sofferenza è ridotta al minimo... "

 

Improvvisamente una luce colpii la stanza e ci ritrovammo dentro quella che una volta era casa mia.

 

"... niente regole da infrangere , punti fissi nel tempo , niente clonazioni o altro per riavere i propri cari indietro ... "

 

E da una porta uscii una figura che conoscevo troppo bene : Danny Pink.

 

"Clara , sei davvero tu?"

 

Io mi voltai verso Daniele , furiosa e delusa.

 

"Daniele , non puoi farmi questo"

"Io sono Radiel , ricordatelo"

 

Danny non era reale , ma ero già avvolta da un suo vigoroso abbraccio.

Io ero immobile , mentre Daniele mi fissava compiaciuto.

 

"Clara , mi ricordo che mi parlasti della tua sofferenza e di come le regole dei viaggi nel tempo ti avessero impedito di fare cose , ma qui quel tipo di regole non esiste"

 

Danny mi guardò negli occhi , con gli occhi commossi.

 

"Io ... ero morto ... ero diventato un Cyberman e sono tornato , non so come , ma credo debba ringraziare il tuo amico , Radiel"

 

Non era reale , ma le lacrime scendevano senza fermarsi.

Lacrime composte da dolore e rabbia...

... scansai Danny e presi Daniele per il colletto.

 

"Ti sto odiando , seriamente"

"E' stato creato estraendo dei dati presi nel momento prima della sua morte , è perfetto"

"Tu non sai accettare la perdita e la conoscienza ti ha dato alla testa ... è questo il tuo tipo di soluzione?!

Quello è un falso , il vero Danny Pink è nel mio cuore , non è un ammasso di dati"

 

Daniele tolse le mie mani dal suo colletto e mi fissò dicendo

"Non rifilarmi la solita storiella , Clara.

L'essere umano parla tanto bene quando si parla di queste cose , ma la verità è una : è più forte il desiderio di rivolere accanto la persona persa che badare a queste stronzate , anche se purtroppo sono stronzate necessarie per l'evoluzione del mio codice.

Il senso della simulazione era quello : volevo capire come delle persone del mondo reale potessero interagire con il mio mondo e se il codice potesse crescere prendendo spunti dal cuore umano , ma dopo vari fallimenti ho trovato la risposta"

 

Io neanche volevo sentirla quella risposta e , instintivamente , gli mollai un ceffone.

Lui non fece una piega.

"Digitalizzerò tutti gli umani ed estrapolerò i loro amati dai loro ricordi , proprio come li ricordano ... privi di difetti , migliori persino degli originali visto che provengono dal ... cuore"

 

Improvvisamente mi venne una forte emicrania , mentre il falso Danny Pink cominciava a vibrare.

 

"Ora il tuo Danny è come il tuo cuore lo ricorda o come il tuo cuore lo desidera , non importa ... per te è perfetto , è il Danny che cerchi"

 

Danny si chinò verso di me .

 

"Clara , tutto bene? Ti aiuto a rialzarti ... e comunque a me non da nessun fastidio che tu viaggia con il Dottore , è un tipo in gamba e anzi voglio unirmi anche io "

 

Scansai il falso Danny ed espressi un pensiero ad alta voce :

 

"Lui detestava il fatto che io viaggiassi con il Dottore e l'ultima cosa era che mi mettessi in pericolo...

... questo non è il Danny Pink che porto nel cuore"

Daniele si mise a braccia conserte.

 

"Ah no? Il cuore non mente mai , il cuore sogna e desidera.

Ora hai il Danny Pink dei tuoi sogni , non sei felice?"

 

Io ero furiosa.

Cosa eri diventato?

Buttai uno sguardo a terra e vidi la pendrive che mi aveva dato River Song ... forse mi era caduta dalla tasca.

Questa si illuminò e da essa si formò una sembianza di un essere umano : era Daniele?!

...stava blaterando qualcosa.

 

"Evangelista , a cosa serve quella pendrive sulla testa?" , disse un Daniele più giovane cercando qualcuno , "... dove sono?"

 

Cosa cavolo era appena successo?

 

 

 

Punto di vista di Daniele.

 

Per me è stato come un istante : un secondo prima stavo parlando con Evangelista e poi mi ero ritrovato qui.

 

"Evangelista ... dove sei finita?"

 

La cercavo , ma non riconoscevo la stanza .

Una persona però l'avevo riconosciuta : era Clara , la mia Clara .

 

"Non sto capendo" , mi disse Clara sgranando gli occhi e gonfiandoli come solo sa fare lei quando è sorpresa o delusa.

Un individuo con la barba mi fissava intensamente per poi aprire bocca e parlare :

 

"Certo che sono stato proprio un idiota in passato , ma anche quello che sono oggi ha le sue colpe.

Ho trascurato il dettaglio di quel giorno e oggi mi ritrovo davanti una versione di me più giovane che non sa niente.

Tempo fa ho rivisitato il CAL , ma era troppo presto ed è stata una grossa perdita di tempo.

Questo dovrebbe essere un paradosso , ma ..."

 

Avevo capito che quello li era il me del futuro , ovvero "Radiel".

Si avvicinò a me , afferrandomi da sotto il mento.

 

" ... tu non sei reale , tu sei fatto di dati , sei un backup ..." , schioccò le dita e ci ritrovammo in una stanza bianca , "...eppure non sparisci , hai mantenuto la tua forma.

Sei un mucchio di dati con DNA , quindi sei anche umano ... in un certo sei reale , in parte"

 

Scansai la mano di Radiel e feci un passo indietro.

Capivo benissimo cosa stesse intendendo : sono una copia di lui del passato , non sono reale o almeno non dovrei esserlo , ma il backup fatto da Evangelista ha copiato tutte le caratteristiche avanzate della mia persona modificata al tempo della simulazione.

 

"Quando tu , Radiel , hai convertito me e Clara per farci accedere alla simulazione , hai scombinato il nostro DNA e ora siamo dati – viventi oppure un termine più fantasioso che sicuramente hai trovato in questi anni di follia.

Io e Clara abbiamo ottenuto la capacità di vivere sia nel mondo reale che virtuale senza problemi.

Era questo il tuo piano? Ti servivano cavie .

Tu conosci bene il mio DNA visto che sono una versione più giovane di te e mi hai spedito nella simulazione senza rischi , ma ... Clara?"

 

Clara era rimasta immobile , ancora scossa che non stava capendo nulla.

Mi avvicinai a lei.

"Clara , lo so è tutto confuso , è un macello persino per me" ... e fece qualcosa di inaspettato : mi abbracciò vigorosamente.

"Io sono una capra in queste cose , ma so solo che sei abbastanza reale e abbastanza vuol dire tutto per me"

 

Radiel nel frattempo sbuffava.

"Si tratta di Clara e sai cosa vuol dire , era il nostro piano originario trovare un modo per salvarla , no?"

Clara mi liberò dal suo abbraccio.

"Cosa vuol dire ... salvarmi?"

Distolsi lo sguardo e mi voltai verso Radiel , ma Clara mi afferrò un braccio:

"Voglio una risposta , non constrigermi a chiederlo a "Radiel" , a quello che sei diventato"

 

Clara mi fissò così intesamente che il suo sguardo sembrava quasi penetrarmi l'anima.

"Il mio desiderio era salvarti , Clara.

Non esiste un modo per ingannare le regole del tempo ... arrivavo a fine giornata , dopo ogni nostra avventura , a pensare di trovare un modo per salvarti ... solo che ogni possibile soluzione avrebbe portato a un paradosso.

Non ho trovato la soluzione"

 

Radiel cominciò a muovere l'indice e a dire "...all'epoca non l'hai trovata , ma io si" ... e attirò la mia attenzione.

"Ora però non importa visto che proprio il desiderio di salvarla ha espanso i miei orizzonti e non vedo più così in piccolo"

Ero io a parlare , una versione di me del futuro , ma non mi ci riconoscevo proprio.

Mi liberai dalla presa di Clara che mi teneva il braccio e andai da Radiel a mollargli un pugno.

Non fece nulla , si limitò a cadere a terra , ma io non rimasi in silenzio.

 

"Parli di Clara con quella leggerezza quasi imbarazzante .

Cosa diventerò? Mi rifiuto di credere che diverrò immondizia"

 

Radiel si alzò da terra e schioccò le dita e ci ritrovammo in un prato e c'erano ... Amy e Rory.

Questa era un altra simulazione ...

 

"Amy e Rory rimarranno bloccati nel passato a causa della stupidità del tuo amato Dottore e a causa degli Angeli Piangenti.

La tua figura mistica è solo un buffone e ha mandato Amy a vivere una vita nel passato , privata di tutto.

Clara è capitata per sbaglio nel 2012 , ma sapendo chi fosse Daniele Pond e cosa gli sarebbe aspettato ... ha avuto l'idea di prenderlo con se pensando fosse una buona idea e ... la ringrazio infinitamente.

Ora vedo oltre , ho avuto accesso a conoscienze incredibili e ... aspetta , forse devo darti il tempo di metabolizzare"

 

Amy e Rory ... non era possibile.

Mi voltai verso Clara , ma la sua espressione confermò tutto : i suoi occhioni non erano in grado di mentire e forse nemmeno voleva nascondere la cosa.

"Daniele , mi dispiace ..." , Clara si avvicinò a me , ma Radiel ebbe una reazione strana.

"Guarda che io sono QUI ! Quello li è un rimasuglio del mio passato , non conta niente.

Io sono il frutto della tua ipocrisia e della tua ingenuità"

 

Clara mi afferrò la mano.

 

"Daniele , io sono stata una stupida , ho sbagliato ... volevo salvarti , ma la verità è che mi sentivo sola.

Pensavo di riportarti a casa un giorno , nel tuo tempo e avremmo affrontato la cosa insieme.

Ho agito di istinto , pensando ..."

 

La fermai.

 

"Clara , va tutto bene" e le lacrime scesero dal suo volto dopo questa mia affermazione.

Le strinsi più vigorosamente la mano per farle capire che non ce l'avevo con lei.

Radiel sgranò gli occhi.

 

"Va bene? VA BENE?! Cosa stai dicendo?! Sicuramente sei un backup di dati corrotto ... io SONO IL TUO FUTURO , lei è una delle ragioni ..."

 

"Devi tacere" , dissi interrompendo Daniele , "... io sono una testa calda e sono sempre stato facilmente influenzabile dagli eventi ... tu sei diventato così perché non hai avuto Clara vicino in quel momento a sostenerti , a tenerti la mano come sta tenendo ora , a piangere per quanto sia dispiaciuta e tu li a perdonarla.

Ho dato di matto perchè non c'era lei , tu non sei la conseguenza dei suoi possibili errori di valutazione , tu diverrai così perché non c'era lei accanto in quel momento.

Gli eventi ci hanno separato solo per un breve istante e il mio mondo è collassato.

E qui ... cosa mi stai mostrando?

Amy e Rory fatti di dati?

La conferma che volevi colmare un vuoto , che sei debole ... che sono debole.

Ricordi cosa dicevamo? Clara è la nostra luce e se dovesse sparire per un momento ... barcolleremmo nel buio.

Un uomo debole come me è perso senza un amica come lei e tu sei la prova"

 

Radiel degrignava i denti e cominciò ad arrabbiarsi.

 

"Dici cosa senza senso! Io sono vicino alla soluzione per il mondo perfetto e sminuisci tutto!

La butti sul romanticismo e robacce varie!

Un mondo dove la sofferenza non esiste!"

 

Io lo guardai quasi dispiaciuto.

Ero arrabbiato inizialmente , ma quella era una versione di me che è stata debole.

 

"Un mondo ideale in mano a una persona debole ... tu non conosci la sofferenza , sei solo stato debole e le persone come te ...

... non porteranno a niente di buono"

 

Clara mi lasciò la mano e si avvicinò a Radiel cercando di afferrargli la mano , ma lui prontamente la scansava.

 

"Hai tutte le ragioni per odiarmi , anche se il te laggiù dice che non ho colpe e ... lo ringrazio , ma se tu sei quello che sei ora ... è anche colpa mia.

Non ho accusato né il te del passato o quello che ho davanti di debolezza o altro.

Quel corridoio che quella volta attraversasti con Evangelista ... io mi sono limitata a guardarti andare via e a rassegnarmi che il futuro fosse scritto e mi sono limitata a sbraitare del perchè un giorno saresti diventato quello che sei ora ... Radiel.

Per quel poco che vale ... mi dispiace di averti deluso e di averti lasciato andare quella volta"

 

Clara aveva un cuore enorme e sapevo che avrebbe cercato di avere una connessione anche con Radiel , ma io mi conosco : non sarebbe servito a nulla.

Inaspettamente accadde qualcosa : Amy , quella fatta di dati , cominciò a parlare.

 

"Cugino ... ho avuto modo di ascoltare e comprendere visto che tu in passato mi parlavi sempre di cose super nerd e sai ...le reputavo interessanti.

Rory doveva sopportarmi ogni tanto mentre gli spiegavo tutte le lezioni che mi avevi dato riguardo programmazioni e cose così.

Non sono mai stata alla tua altezza , ma non ci vuole molto a capire che non sono reale e che sono un mucchio di dati creata dalla Amy che ricordi.

Forse capisco tutto questo proprio perchè mi hai creata immaginandomi super intelligente , non so quanto di me si possa definire attendibile , ma entrambi dovete andare avanti e anche tu ... Clara.

Basta fare la gara a chi ha più colpe.

Il mondo reale è la fuori , bellissimo e crudele con le sue imperfezioni , ma se non si è soli , se siamo con qualcuno a condividerlo ... tutto sarà più bello e sopportabile"

 

Amy cominciò a brillare di diverse luci e ... a buggarsi?

Il mondo virtuale stava collassando.

Radiel si disperava e cercava di ripristinare i dati usando la colonna in mezzo alla stanza bianca , ma si era attivata l'autodistruzione.

 

"Non so cosa sia accaduto , ma dobbiamo andare!" , disse Clara afferrando la mano mia e di Radiel portandoci alle scalette.

Feci il gesto a Clara di salire per prima , ma lei non voleva e Radiel gridò "Datti una mossa , non ho voglia di crepare" e Clara si smosse.

Radiel aveva uno sguardo vuoto e mentre stavo per salire mi mise qualcosa in tasca.

"Cosa stai facendo?!" , domandai fuori di me.

"Sei me , dovresti saperlo.

Questo è il mio mondo e con esso me ne vado.

Tu vivrai , tanto sei reale quanto me.

Il lieto fine non esiste per me , rimango dell'idea che il mondo ideale sia quello che volevo creare io ... tu accontentati di quella che tu chiami realtà , io non voglio più vivere in quel mondo"

 

Io volevo tendergli una mano , ma le sue emozioni erano entrate in risonanza con me e ... mi limitai a rispettare il suo volere.

Clara era ad aspettarmi fuori dall'edificio , ma ogni tanto buttava un occhio alle mie spalle.

Stava crollando tutto a pezzi e mi salvai per un pelo , uscendo dall'edificio.

Clara fissava le macerie con uno sguardo vuoto.

 

"River me lo aveva detto , ma paradossalmente ... sono riuscita a salvarti e nello stesso tempo ho fallito"

 

Nel frattempo tirai fuori quello che Radiel mi aveva messo in tasca : era una pendrive con scritto "Clara".

 

 

CONTINUA . . .

 

FINE CAPITOLO 15

 

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 - IL NOSTRO DOVER RICOMINCIARE ***


CAPITOLO 16 – IL NOSTRO DOVER RICOMINCIARE

 

Punto di vista di Daniele.

 

Eravamo saliti a bordo del TARDIS e Clara si muoveva lentamente davanti alla console , toccando diversi tasti con un espressione cupa in volto.

Non aveva detto più una parola : il rimorso di non aver salvato l'altro me la stava come svuotando ... dovevo fare qualcosa.

 

"Clara ..." , dissi avvicinandomi a lei , "...smettila , non potevamo fare nulla".

Lei non rispose e si limitò a smanettare con i comandi , ma io insistevo.

"Sono qui , Clara ... sto bene. Tu mi hai salvato , forse non te ne rendi conto ..."

Clara si fermò e disse "Sto impostando la rotta per raggiungere il CAL ... " , poi sospirò ,

"... tua cugina Amy , anche se non era realmente lei , aveva ragione e sto cercando di seguire il suo consiglio e mi sto sforzando di non darmi altre colpe.

Sei qui , mi basta..." , e accennò quel sorriso di circostanza tipico di lei.

Era davvero a pezzi , cosa potevo fare? E in quel preciso istante ripensai alla pendrive con il nome di "Clara" scritto sopra.

"Clara , vado un attimo in laboratorio ... appena posso ti raggiungo"

Cercavo un suo sguardo , ma si limitò a un cenno con la testa mentre fissava la console

dei comandi cercando di inserire delle coordinate.

Cosa avrei trovato in quella pendrive?

 

 

Punto di vista di Clara.

 

Il TARDIS si era deciso finalmente a partire e grazie alle sue nuove "proprietà" di viaggiare tra il mondo reale e virtuale.

Volevo mostrare che ero calma , almeno agli occhi di Daniele , ma dentro di me c'era solo una gran voglia di spaccare tutto.

Volevo dimostrare a me stessa che avevo compiuto un altro passo in avanti lasciandomi indietro una Clara che si colpevolizzava di tutto , ma ... non riuscivo.

Ho lasciato praticamente Daniele a morire e il fatto che sia una versione del futuro o cose così ... non mi tranquilizzava affatto.

Quel Daniele che si faceva chiamare Radiel è morto e non l'ho salvato , questa era la realtà.

Quel Daniele è inciso nel tempo , è esistito ... non era una proiezione di un ipotetico futuro, era reale.

Il Dottore convive da secoli con questo genere di cose ... come fa?

Come fa ogni volta a ricominciare?

Quante volte ho puntato il dito contro di lui ingiustamente ... era facile visto che mi sentivo nel "giusto" , ma non avevo capito nulla e troppe volte ho messo in discussione certi suoi modi di fare.

Mi dispiace , Dottore.

Il rumore del TARDIS che era appena atterrato mi aveva dato uno scossone e decisi per un po di smettere di pensare a queste cose e tenermi stretta quello che avevo ora.

 

"Daniele , siamo arrivati!"

Nessuna risposta.

Lo chiamai più volte , ma niente.

River bussò alla porta del mio TARDIS locale e le feci cenno di entrare.

 

"Sei una tipa stravagante , ma già l'avevo capito la prima volta che hai messo piede qui ... un TARDIS dentro un locale ... non è scomodo?"

 

River scrutava tutti gli angoli con curiosità e si sedette su uno sgabello ... poi Daniele arrivò.

 

"Mi sono permesso di reimpostare il TARDIS , ma ci vorrà un po di tempo prima che muti il suo aspetto esterno.

Ho esortato Clara più volte a renderlo come quello del Dottore o almeno con una grandezza più piccola ..."

 

River giocava con un bicchiere sul tavolo e li avevo capito che centrava lei con l'apparizione di questo Daniele.

 

"Non sei affatto sorpresa di vedere questo Daniele"

"E perchè dovrei? No , non lo sono ... Evangelista mi ha detto tutto"

"Tutto ... precisamente cosa?"

 

E allora mi sedetti anche io su uno sgabello visto che stavo aspettando che qualcuno mi spiegasse qualcosa , anche se già prospettavo un bel casino.

 

"Evangelista ha creato una copia di Daniele quando erano insieme , mantenendo anche le proprietà che Radiel aveva donato a te e lui.

Non va contro le leggi dello spazio e del tempo e Daniele non è fatto di dati , è umano come te.

Immagina di averlo estratto da un preciso istante della sua linea temporale senza creare danni o qualsiasi tipo di paradosso.

Lui è Daniele al cento per cento anche se è nato da un backup"

 

Ormai qualcosa l'avevo imparata anche io e per me non era più "arabo".

 

"Non fare quella faccia , Clara ... " , disse River dandomi un buffetto sulla fronte , "... lo so a cosa stai pensando e quell'espressione è tipica per un viaggiatore del tempo , ma devi lasciarti indietro qualsiasi senso di colpa ... non dimenticarlo , non sto dicendo questo , ma non farti logorare da esso : impara da esso e convivici , funziona così.

Lui è qui , sarebbe stata peggio una disfatta totale , no?

Alle tue orecchie quello che ti sto dicendo suonerà come superficiale , ma è l'esperienza che parla"

Daniele poi la interruppe.

"A proposito di esperienza ... mi servirebbe un consulto per una cosa visto che sei in gamba come tua madre"

 

River accennò un sorriso e poi si alzò dallo sgabello.

Daniele le fece un cenno come per dire di seguirla.

 

"Clara , sarà questione di minuti" , disse Daniele ... sorridendomi.

Un sorriso che doveva rassicurarmi , ma ...

 

"Scusatemi!"

Arrivò Evangelista , rischiando di inciampare ... la afferrai a volo.

"Evangelista , che ci fai qui? Pensavo fossi a riposare"

"Non riesco a stare a letto più di un giorno , devo muovermi ... "

 

E' merito di Evangelista se Daniele qui , lei è la vera eroina della storia.

 

"Ti ringrazio Evangelista"

 

Evangelista arrossì e sorrise goffamente.

 

"Non devi ringraziarmi ... ero stanca di queste regole del tempo e ho azzardato una soluzione.

Paradossalmente è stato Radiel a fare in modo che potessi realizzare questa cosa.

Volevo fermarlo , ma anche salvarlo.

Lo conoscevo appena , ma ho rivisto nei suoi occhi una parte di me.

Il CAL mi ha donato una super intelligenza che mi ha permesso di ragionare velocemente sulle possibili soluzioni.

Quella che però ha agito sei tu e sei stata grande"

 

Sapevo cosa stava cercando di fare , ma la verità era una : non avevo fatto niente di niente.

Non sono un eroina.

 

"Eccomi" , disse Daniele correndo verso di me e mettendosimi accanto .

River ed Evangelista si guardarono a vicenda e successivamente rivolsero lo sguardo verso di noi.

"Dobbiamo quindi salutarci , è stata un'avventura pazzesca" , disse River facendoci l'occhiolino.

"Grazie River , grazie Evangelista"

Un grazie era troppo poco , ma questa bizzarra storia l'abbiamo risolta per merito di queste due fantastiche donne.

Ci scambiammo un ultimo saluto e mi diressi alla console dei comandi , ma non sapevo cosa fare.

Daniele mi si avvicinò e con il suo solito modo di fare mi disse "Pronta per un altra avventura? Io ho già la destinazione"

Rimasi spiazzata dal suo atteggiamento , forse si stava comportando così cercando di ripristinare l'atmosfera classica presente nel TARDIS prima di queste vicende.

Stava cercando di andare avanti?

Forse dovevo cercare anche io di ripristinare quell'atmosfera e forse , con un po di fortuna e un po di tempo ... avremmo riavuto la nostra normalità.

"Dove vorresti andare?" , chiesi a Daniele.

Mi fece il gesto di spostarmi , tirò la leva e il TARDIS si apprestò a partire.

"Ho una destinazione in particolare , ma ... prendiamo la strada più lunga"

Non so a che gioco stesse giocando , ma volevo il prima possibile tornare alla normalità e lasciarmi alle spalle questa storia.

Ormai viaggiamo insieme da settimane e sembra più tempo ...

... ma questo prima o poi finirà.

Il mio tempo è quasi scaduto.

 

...

 

Viaggiammo per diversi posti , incontrando diversi problemi lungo alla strada ormai nostro pane quotidiano.

Dopo essere scesi su un pianeta , esserci divisi e poi ritrovati , dopo essere stati attaccati da dei Dalek ... decidemmo di concludere un altra giornata.

Quella sera Daniele si chiuse nel suo laboratorio dicendomi che stava lavorando su qualcosa di speciale e che non voleva essere disturbato.

Il giorno dopo lo avrei ritrovato sul divano del TARDIS ... a dormire.

 

(NB : Qui si riconnette al primo capitolo della storia , ma dal punto di vista di Clara.

Quello che prima era un flashforward , diventa il presente)

 

"Sveglia ..." , gli dissi cercando delicamente di svegliarlo.

Non c'era verso , stava russando.

"Vuoi davvero dormire tutto il giorno?"

Daniele si rigirò dall'altra parte sbuffando e dicendo :

"E che c'è di male?"

Io sorrisi e iniziai a parlare con la speranza di infastidirlo e farlo svegliare.

"Certo , è stata una giornata stancante ... scappare dai Dalek è sempre un impresa.

Non hanno gambe quei cosi , ma se si mettono di impegno ..."

Daniele si alzò di soprassalto con un espressione spaesata e spaventata.

Cosa gli era preso?

"Cosa ci fai nella mia stanza?!"

Daniele era spaventatissimo e cominciò a straparlare.

Cosa aveva fatto ieri notte nel laboratorio? So che era il tipo da inalare sostanze strane per i suoi esperimenti , ma ...

"Chi sei tu? Non è la mia stanza e tu non sei mia madre"

La madre? Non aveva mai parlato di sua madre.

Non so cosa avesse "fumato" ieri , ma volevo godermi questo momento e gli feci una domanda :

"Com'è tua madre? E' un tipo in gamba? Non me ne parli mai"

Daniele mi guardò con un espressione allucinata.

"Come scusa?"

Daniele si alzò di scatto e cominciò a guardare in giro e a mettere a soqquadro mezzo TARDIS.

Stavo cominciando seriamente a credere che mi stesse prendendo in giro e non fosse sotto effetto di qualche sostanza aliena.

"Che maleducato , ti gira male oggi?"

"Stai dicendo a me ?"

In risposta alla sua domanda scema , mi chinai guardando sotto la console dei comandi.


 

"Non vedo nessun altro almeno che si sia intrufolato qualche alieno del pianeta Othernax ... piace giocare a nascondino , sai? Sono piccolissimi! Non ne hai sequestrato uno per soddisfare qualche tua curiosità , vero? Dai ... tipetti sono pacifici"

Daniele si avvicinò alla porta di TARDIS , cercando di aprirla.

"Perchè non si apre?! CHI SEI TU? DOVE MI TROVO?"

Mi vennero i cinque minuti e decisi di avvicinarmi a lui e di mollargli un ceffone.

"Ahia!"

"La smetti di fare lo scemo? Ma cosa ti è preso?" , e notai qualcosa : sulla mano di Daniele c'era una bolla tipica dei Kalosso quando pungono qualcuno.

Davvero , Daniele?


 

"Ahia!"


 

Gli premetti la bolla per rabbia.

Si era fatto pungere da un Kalosso?!

Io ero convinta che stesse cercando di andare avanti e invece si era impossessato di un Kalosso?


 

"Mi dici perchè l'hai fatto? Lo so che è stato un evento doloroso , ma ..."


 

Ero fuori di me.


 

"Tanto non sai nemmeno di cosa sto parlando visto che ti sei cancellato la memoria facendoti pungere da un Kailosso"


 

Ero furiosa.


 


 

"Certo , non potevo pretendere che l'avessi superata , ma ... pensavo che stessi elaborando il tutto , che lo stessimo elaborando INSIEME"


 

Io lo sgridavo e anche se era inutile non potevo trattenermi , ma lui ...


 

"Posso sapere ... tu chi sei?"


 

Mi sedetti su uno scalino in preda a un esaurimento nervoso.

Alzai lo sguardo verso di Daniele e gli dissi :

"Sono Clara Oswald e , mio caro stupido amico , viaggi con me da settimane ... "


 

Mi rialzai per raggiungere la console dei comandi e accesi il TARDIS.

Non ero in me.

Non volevo esserlo.


 

" ... e questo è il TARDIS , il mio TARDIS – cucina , TARDIS – bar . TARDIS – come mi sveglio la mattina ... visto che il congegno camaleonte fa i capricci"


 

E Daniele assunse la sua tipica espressione di quando non si ricorda i nomi della gente.


 

"Mi chiamo Clara"


 

"Sai leggere il pensiero?"


 

"No , fai sempre quella faccia quando cerchi di ricordare un nome ... senza successo"


 

Il TARDIS atterrò : lo riportai nel luogo in cui c'eravamo conosciuti la prima volta.

Quando usi il Kalosso , puoi scegliere quali ricordi eliminare , ma lui ... aveva cancellato tutto di noi.

Voleva cancellare la nostra intera esperienza ... e c'è riuscito.


 

"Fine della corsa , Radiel"

Addirittura usai quello stupido soprannome per smuovere qualcosa dentro di lui...

"Conosci il mio nickname ? Io ... come ?!"

... ma niente.


 

"Se cammini per qualche chilometro , ti ritroverai a casa"

La prima volta avevo deciso di portarlo con me credendo di salvarlo e nello stesso tempo perché mi sentivo sola.

Questo forse era un modo per rimediare.

Forse quel gesto avventato poteva tornare utile eppure ... razza di idiota , ti ammazzerei.


 

"E' tutto assurdo , ma ... MA ..."


 

Daniele stava balbettando e dopo essersi calmato gridò "MI DISPIACE!"


 

E quando stavo per tornare a sperare , lui rovinò tutto con una domanda.


 

"Tu sei ... il Dottore?"


 

Mi limitai a rispondergli con un secco "NO" e mentre stava blaterando qualcosa , chiusi le porte del TARDIS


 

"Clara! Ho sempre voluto incontrare il Dottore! E' una leggenda ! Tu sei una di quelle sue famose assistenti , non è vero? Sai , mia cugina ... era lei che ha viaggiato con lui? Insomma ... !"


 

Mentre mi stavo dirigendo alla console dei comandi , feci dietro-front.


 

"Stupido idiota , non posso sgridarti nemmeno come si deve! Hai cancellato con leggerezza tutto quello che abbiamo passato insieme.

Io sono arrabbiata con te , ma che senso ha?! Ti sgrido e urli mi dispiace , ma non ricordi nemmeno per cosa sei dispiaciuto!

Mi hai ferita , Daniele.
Ho commesso uno sbaglio e stavo in torto , ma tu hai capovolto con stupidità la situazione

Ora so cosa prova il Dottore , almeno un pochino"


 

"Allora conosci davvero il Dottore!"


 

Basta.

Chiusi le porte e andai verso la console dei comandi e , inserendo una destinazione , il TARDIS si accese e lasciai quel posto.

Naturalmente sono una stupida e cominciai a piangere e a prendere a pugni la console del TARDIS.

Ultimamente avevamo ripreso a sorridere come un tempo , lasciandoci indietro la vicenda "Radiel".

Io sono una grande egoista e lo so bene , ma perchè ... ha fatto questo?

Smisi di frignare mi avviai verso il laboratorio : trovai la porta aperta.

Neanche il tempo di mettere piede dentro la stanza che uno schermo si accese.


 

"Ciao Clara"

Il faccione di Daniele aveva esordito così su quello schermo.

"Questo è un videomessaggio che ho registrato questa notte.

Sicuramente ora sarai furiosa con me e non ti biasimo e forse mi avrai buttato su qualche pianeta morente o qualche discarica e ti capirei.

A parte gli scherzi ...

... non potevo consultarmi con te e ho deciso di fare di testa mia.

Ricordi l'ultimo pianeta che abbiamo visitato?

Li ho incontravo il VERO Ovra Dunno grazie alle coordinate che mi ha fornito River Song e rimediato un vero Kalosso.

Non voglio prenderti in giro : io farei pazzie per te e se forse non si è capito ... tu mi piaci , davvero.

Io purtroppo non sono una persona forte e pensare che io possa impazzire se non ci sei tu con me ... questo mi spaventa.

Non voglio che una storia come quella di "Radiel" si ripeta e ... anche se fa male ... cancellerò tutte le mie avventure avute insieme a te e tutte le conoscenze ottenute nel tempo.

Tornerò in quella mia stanza a fare il nerd usando il nickname Radiel ignaro di tutto.

Clara , sei una persona meravigliosa e questo mi ha fatto innamorare di te ... il tuo enorme cuore.

Non pensare di aver sbagliato e non continuare a farti del male.

Non essere il Dottore , sii Clara Oswald , la ragazza impossibile.

Ho un ultimo regalo per te , ma per evitare che cada in mani sbagliate , questo si attiverà dovrai tenere la pendrive che vedi li sul tavolo nel tuo taschino e dovrai recarti in un luogo preciso.

Ho inserito le coordinate nella lista presente nella console del TARDIS e , quando sarai pronta , raggiungerai il posto prestabilito

Ti chiedo un ultimo favore : porta quel ragazzino nerd a fare un breve giro e riportalo a casa.

Verrà a sapere successivamente di sua cugina Amelia e sarà tosta visto che lei è il suo mondo,ma tu limitati ad accompagnarlo a casa e quando sarà il momento a spiegargli come vanno a finire queste cose.

Il Dottore è il suo eroe e , modestamente , sarà abbastanza intelligente da capire che Amy e Rory rischiavano tanto ogni giorno e sapevano a cosa andavano incontro.

E se anche non dovessi capire ... non avrò mai accesso a certe conoscienze e mi limiterò a piangere per settimane invece di sognare mondi paralleli.

Successivamente starò bene e il mondo reale mi forgerà , non un mondo virtuale.

E' la vita , Clara e ora l'ho capito e un giorno lo ricapirò nuovamente.

Grazie di tutto ...

... grazie di essere Clara Oswald.


 

E lo schermo si spense.


 

CONTINUA . . .

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 - LA STRADA PIU' LUNGA (FINE) ***


CAPITOLO 17 : LA STRADA PIU' LUNGA


 

Daniele aveva deciso di cancellare i ricordi legati alla nostra avventura e tutte le conoscenze accumulate per evitare di ricaderci.

Non mi ha consultato perchè mi conosce e poi mi ha detto di prendere una pendrive e seguire delle coordinate precise.

Non so cosa abbia in mente , ma lo asseconderò anche se prima devo tornare da lui.

Decisi quindi di tornare su quel campo di golf , dove c'era questo "nuovo" Daniele ad aspettarmi.

Quel burlone qualche giorno prima aveva smanettato con la funzione camaleonte del mio TARDIS e appena atterrata ... mi ritrovai con l'esterno del TARDIS identico a quello del Dottore , ma di color grigio.

Non potevo prendermela con il "vecchio" Daniele e decisi di arrabbiarmi con quello attuale che mi stava aspettando.


 

"Non ti bastava il casino , eh? Hai anche hackerato il congegno camaleonte?! Ridammi il mio TARDIS – cucinaaaaaaaaaa"


 

In realtà non ero davvero arrabbiata per questo.

Stavo cercando di nascondere le mie emozioni , ma i miei occhi – come al solito – mi stavano tradendo.


 

"Hai pianto?"

Mi voltai per non mostrare le mie lacrime.

"Piangeresti anche tu se qualcuno giocasse con il tuo TARDIS" , gli dissi cercando di prendere tempo per asciugarmi le lacrime mentre gli mostravo le spalle ,

"In ogni caso ... quella puntura sulla tua mano è data da Kalosso e quel particolare insetto rilascia una sostanza che attacca il cervello , cancellando dei ricordi e se si segue una determinata procedura ... si attacca proprio a quei ricordi e li elimina"

Una volta pronta , mi voltai e gli fissai la mano ... precisamente la bolla lasciata dal Kalosso.

Avevo sentimenti contrastanti...


 

"Daniele , hai fatto una cosa che ... " , e decisi di stopparmi.

Che senso aveva ancora impuntarsi su questo , ora?

"... non importa , ricominciamo da capo , ok?"

Decisi di rispettare la volontà del Daniele del video e decisi di fare un bel respiro e presentarmi.

"Io sono Clara Oswald e sono la proprietaria di quel bellissimo ..." ,


 

e mi voltai fissando il TARDIS ... rivolevo il MIO TARDIS ,


 

" ... di quel TARDIS e ti chiedo ... vuoi venire con me? Di nuovo? Sembra quasi l'inizio di un triste reboot senza successo che ..."


 

Non ci pensò due volte e disse "Si" . La luce nei suoi occhi era identica alla prima volta che ci siamo incontrati ... stessa purezza.

E poi disse una cosa ...


 

"Vorrei rimediare ai miei casini"


 

... avevo capito bene?


 

"Come , scusa?"


 

"So che ho fatto qualcosa e poi ho questa strana sensazione e mi sento come mancare l'aria.

Ho combinato qualcosa e non mi baso solo su di  te che mi sbraiti contro e me lo rinfacci , ma anche appunto da questa sensazione soffocante.

Fammi porre rimedio"


 

Non doveva riporre rimedio a nulla, non glielo avrei permesso.

Era solo un effetto collaterale del Kalosso con i ricordi che si stavano ancora assestando e altri che riempivano i buchi lasciati.

I ricordi sono come catene ... se manca un anello va sostituito.


 

"E' più grande all'interno"


 

Daniele si guardava intorno , ma non c'era la stessa curiosità della prima volta in cui aveva messo piede qui dentro.

Forse per lui ora è come tutto un deja-vu.


 

"Dove vogliamo andare?" , mi chiese provando a essere naturale , ma si vedeva lontano un miglio che qualcosa lo turbava.


 

"E' un classico , il tuo caro leggendario Dottore lo fa sempre" , gli risposi cercando anche io di essere altrettanto naturale.

Replicavo a pappagallo le stesse cose che dissi la prima volta che ci siamo incontrati.


 


 


 

"Non dobbiamo parlare di quello che mi è successo? Di questa mia mano? Dei miei ricordi? Poco fa ero sdraiato su quel divano ... "


 

Cercai di svagare , ma lui insisteva ... e allora decisi di tirare la leva del TARDIS e cercare di distorglielo da quel pensiero.


 

"Lo sai? Il TARDIS non fa questo rumore !

Sono io che decido di farglielo fare! Se lasci i freni incastrati fa questo suono armonioso ... o fastidioso , dipende di che umore sono"


 

Avevo fatto un casino prima della confessione presente nel video , sbraitando cose.

E allora mi inventai una bugia ...


 

"Recentemente sono caduta su questo campo da golf e ti ho conosciuto.

Ho deciso di prenderti con me e farti fare un giro , ma una specie di insetto alieno ti ha punto a causa del tuo essere ... incauto.

Come ti ho detto , quell'insetto priva di ricordi specifici , ma tu eri nel pallone e ti ha scombussolato il cervello.

Ero furiosa perché non mi avevi detto che eri stato punto e ti sei dimenticato della piccola esperienza che abbiamo avuto.

Sono una permalosa e a queste cose ci tengo.

Il senso di colpa che senti è dovuto a quello , perché una parte di te ... anche se hai perso i ricordi ... si ricorda del casino commesso"


 

Non ho mai raccontato così tante stupidaggini in vita in un solo minuto.


 

"Rimedieremo perchè sarebbe proprio un peccato che tu dimenticassi queste esperienze"


 

Daniele inizialmente non disse una parola , ma poi ...


 

"Sarebbe proprio da me ... chissà quante cose avrò visto e non ne ricordo nemmeno mezza .

Hai tutte le ragioni per essere arrabbiata ...

... Clara.

Ti chiami Clara , giusto?"


 

Gli feci fare un bel tour dei posti più belli e intriganti dell'universo.

Gli spiegai qualcosina sui viaggi nel tempo e poi ...

... lo riaccompagnai al suo tempo.

Lo presi per mano e raggiungemmo la casa di suo zio Brian.

Questo sarebbe stato il giorno in cui Brian avrebbe ricevuto la notizia.

Mi sedetti tra Daniele e Brian e gli spiegai alcune cose riguardo i viaggi nel tempo.

Daniele cercò nuovamente la mia mano e la strinse forte.

E se quel giorno invece che portarlo con me nei posti più disparati mi fossi limitata a fare questo?

Chissà ...

Lasciai casa Williams , salutando entrambi.

Daniele mi raggiunse al TARDIS.


 

"Daniele , ne abbiamo già parlato ... non puoi venire con me"


 

Ero stata chiara durante il "tour" e anche ora , a costo di farmi odiare.


 

"Puoi stare tranquilla , non voglio avere a che fare con queste cose.

Amy e Rory sapevano a cosa andare incontro .

Io di natura sono un macello e finirei per intralciarti per poi finire in qualche casino e l'ultima cosa che voglio è proprio questo.

Sei stata gentile a mostrarmi l'universo e ti ringrazierò per questo.

Sai , se non ci fossi stata tu forse sarei finito per odiare il Dottore , ma grazie a te ho capito che non ha colpa e anche zio Brian lo sa.

Amy mi manca da morire e so di per certo che compierei qualche sciocchezza per rivederla...

... ora che mi hai aperto gli occhi non posso viaggiare con te nemmeno se me lo chiedessi.

Clara , ti auguro un buon viaggio e di trovare un compagno di viaggio all'altezza.

Non viaggiare da sola"


 

Mi salutò ... per poi voltarmi le spalle.

La malinconia mi prese nel suo abbraccio , ma non feci nulla.

Entrai nel TARDIS e mi diressi alla console dei comandi.

La voce nella mia testa che mi chiamava per ritornare all'istante della mia morte era ormai diventata sempre più forte ... quello stava a significare che era giunto il momento eppure avevo ancora un ultima cosa da fare ...

... Daniele e le sue infinite richieste.

Decisi di inserire le coordinate che mi aveva inserito nella console comandi e il TARDIS le riconobbe come "Gallifrey".

C'era un qualche errore?

Era li che sarei dovuta tornare per ... morire.

Ero stanca di farmi domande , stanca di tutto in realtà e decisi di raggiungere quelle coordinate : era proprio Gallifrey.

Mi ritrovai nei pressi di quegli imponenti edifici e qualcosa cominciò a brillare nella mia tasca : era la pendrive.

La presi , ma mi cadde dalla mano e da essa si generò una sagoma lucente per poi diventare ... me?


 

"Ciao , altra me" , disse la mia copia sputata.

Non stavo capendo : era successa una cosa simile anche a Daniele.

"Io sono te quindi non c'è bisogno che ti fai domande.

Daniele , o meglio "Radiel" , ha lavorato a un modo per salvarti creando una copia di te stessa ed eccomi qui.

Radiel desiderava il mondo ideale , ma c'è stato un momento in cui voleva fare dietro-front : gli sarebbe bastato salvarti e la tecnologia che aveva in suo possesso glielo avrebbe permesso , ingannando il tempo stesso , ma ...venne assorbito dalla sua ricerca e accantonò questa cosa per ambire a qualcosa di superiore...

... sembra che alla fine abbia capito.

Te la farò breve : io sono una tua copia perfetta e andrò a morire a tuo posto.

Si è ispirato alle vicende del Dottore al Lago Silencio che aveva ingannato il tempo facendosi sostituire da una copia.

Non morirai , Clara"


 

Rimasi spiazzata.

Daniele ... voleva salvarmi?

L'altra Clara mi voltò le spalle , ma io la afferrai.


 

"Non posso permetterlo"

"Non fare la stupida , vuoi salvarmi? Sono te , vuoi salvare sempre tutti.

Io sono stata programmata per questo.

Se ci tieni tanto a morire , fai pure"


 

L'altra Clara mi afferrò per la gola e mi alzò diversi centimetri da terra.

"Io sono Clara Oswald con qualche leggera modifica , perché se mi avesse fatto identica a te , starei ora seduta dietro a un tavolino a trovare un modo per salvarci entrambe o cose così ... insomma , robaccia.

Quel tipo di robaccia che lui ha sempre amato , quel tuo essere tonta e quegli occhioni ridicoli.

Il tempo sembra una cosa impossibile da ostacolare , ma alla fine è come una grossa macchina piena di ingranaggi e io vado a sostituirmi a uno di essi e questo non si accorgerà di nulla"


 

L'altra me mi lanciò lontano e io rimasi distesa a terra , dolorante.


 

"Clara Oswald , per una cazzo di volta ... rimani li e non farti venire i sensi di colpa pure per me , cretina"


 

L'altra me si allontanò , mentre io ero distesa a terra a fissare il cielo stellato.

La pendrive rimasta a terra emanò uno strano rumore e successivamente una voce


 

"Clara Oswald , sono ... Radiel . Se stai ascoltando questo audiomessaggio significa che ti stai godendo la libertà e ora sei salva nel mondo reale, oppure sono morto da qualche parte e sei entrata in possesso di questa pendrive avanzata.

Dettagli non importanti.

Clara Oswald , io desidero un mondo dove nessuno soffra più.

Si , agli occhi di molti è un utopia impossibile e un ammasso di dati non potrà mai sostituire qualcosa come l'umanità , ma sono vicino a qualcosa di incredibile : digitalizzare le persone senza fargli perdere le loro proprietà umane e ho intenzione di digitalizzare il me del passato e te del passato.

Se avrò successo e sicuramente sarà così ... avrò dei dati perfetti per poter evitare che il tempo collassi e potrò salvarti.

Se tu non dovessi tornare nel momento preciso della tua morte , anche il mondo virtuale che ho in mente non vedrà luce.

E' mio dovere salvarti sempre e comunque.

Dopo anni il mio mondo gira intorno al tuo.

Non nego che ormai l'affetto che avevo per te adesso è quasi inesistente , ma mi porti sempre a doverti salvare...

... che io ti ami o che ti odi , è indifferente.

Sicuramente mi metterai i bastoni tra le ruote e ti aspetterò.

Certo , forse questo audiomessaggio potrebbe non avere senso , potresti aver rovinato i miei piani oppure sarò qui a risentirmi come un triste nostalgico"


 

(L'audio si interrompe e ne parte un altro)


 

"Clara , sono io ... Daniele.

Purtroppo ti sarai subita Radiel , ma non era possibile cancellare la traccia audio.

Non ho molto da aggiungere visto che il resto l'avrai visto sullo schermo del laboratorio nel TARDIS.

Io non esisto più e nemmeno Radiel , esiste un nuovo Daniele e mi auguro che la sua vita sia meravigliosa.

Clara , non sei felice?

Puoi ricominciare anche tu , non sei più in uno stato sospeso , il tempo si è sbloccato anche per te.

La risenti la fame? La stanchezza? I respiri profondi?

Ti senti di nuovo viva?

E allora ricomincia ... io l'ho fatto.

Ehi , quando ogni tanto ti fermerai ... guarda le stelle pure per me , va bene?"


 

Lo sto già facendo , Daniele.

Lo sto già facendo.


 

Clara era distesa a terra , osservava le stelle e una lacrima le scendeva sulla guancia.

Per tanto tempo ha vissuto in un corpo con le funzioni vitali quasi rallentate , vicino alla sensazione di prossima alla morte.

Ora le faceva male tutto e il suo cuore era tornato a battere regolarmente.

Lei era viva e il tempo non era andato in mille pezzi.

Non doveva più girare intorno alla destinazione , non serviva più prendere ... la strada più lunga.

Era arrivata a destinazione ...

... che non era altri che una nuova partenza.


 

FINE


 

NOTE :

Grazie per chi mi ha sostenuto!

Grazie per la pazienza (visto gli errori sparsi qua e la di ortografia)

Sarà davvero finita qui?

Chissà.

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